Il restauro SanSebastiano di ... · di Maurizio Naldini BUONA NOTTE MISTER S ... Oriente vicino e...

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Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - 1,00 San Sebastiano Periodico della Misericordia di Firenze www.misericordia.firenze.it anno 64° n. 250 Gennaio-Febbraio-Marzo 2011 Unità d’Italia: le città in mostra a pag. 4-5 I fatti di Roma “indignati” siamo noi a pag. 6-7 Sarti: ecco come è cambiato il calcio a pag. 14-15 Il restauro di una Madonna del Quattrocento pag. 26-27

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Unità d’Italia:le città

in mostraa pag. 4-5

I fatti di Roma

“indignati”siamo noia pag. 6-7

Sarti:ecco comeè cambiato

il calcioa pag. 14-15

Il restaurodi una Madonnadel Quattrocento

pag. 26-27

www.audioclinic.it

SOMMARIO n. 250 Gennaio-Febbraio-MarzoIn copertina foto di Mauro Bigi

BUONA NOTTE MISTER SPREADdi Maurizio Naldini.........................................pag. 3

PALAZZO PITTI: LA STORIA D’ITALIARACCONTATA DALLE CITTÀ

di Cristina Acidini............................................pag. 4I FATTI DI ROMA ED ALTRO ...GLI “INDIGNATI” SIAMO NOI

di Lapo Puccini................................................pag. 6ALLA LAURENZIANA LA STORIA DELLA CHIRURGIAIN MOSTRA

di Donatella Lippi............................................pag. 8PARADOSSI E FALSI MOVENTI DELLE RIVOLTE INGLESI

di Riccardo Giumelli.......................................pag. 10SOMMOSSE ARABE: QUALE FUTUROPER IL MEDIO ORIENTE?

di Giovanna Carocci.......................................pag. 12COME È CAMBIATO IL CALCIO?

di Giampiero Masieri......................................pag. 14SAN PIER SCHERAGGIO: LA CHIESA CHE LASCIÒIL POSTO AGLI UFFIZI

di Roberto Lasciarrea......................................pag. 20

VITA SOCIALE..............................................pag. 23/40

RECENSIONI a cura di Alessandro Maresca.............pag. 41

SAN SEBASTIANOPeriodico della Venerabile

ARCICONFRATERNITA della MISERICORDIA di Firenze

Ente morale fondato nel 1244 - onlus

Piazza Duomo, 19/20 - 50122 FirenzeTel (+39) 055.239.393Fax (+39) 055.292.052c/c postale n° 354.506

Codice fiscale e Partita IVA 00803490481Sito Internet: www.misericordia.firenze.it

Anno 64 - n° 250Gennaio - Febbraio - Marzo 2012

Abbonamento sostenitore: euro 12Gratuito per gli ascritti

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EDITOREMisericordia di Firenze

COMITATO EDITORIALEAndrea Ceccherini - Clemente Zileri

Dal Verme - Fabrizio Ariani - Massimo Naldini - Roberto Lasciarrea Pier Luigi Ghezzi - Ottavio Matteini -

Alessandro Maresca - Lapo Puccini Donatella Viligiardi - Riccardo Giumelli

Donatella Lippi - Giovanna Carocci Cristina Acidini - Giampiero Masieri

DIRETTORE RESPONSABILEMaurizio Naldini

SEGRETARIA DI REDAZIONESilvia Nanni

DIREZIONE E REDAZIONEVia D. da Castiglione, 13 - 50125 Firenze

Tel. (+39) 055.230.7285 - Fax (+39) [email protected]

PUBBLICITÀMarco Scutaro 392-1231015

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Via G. Massaia, 98 - 50134 Firenze

REGISTRAZIONITribunale di Firenze n° 116 del 15-09-1949

Registro Naz. della Stampa n° 5531dell’ 11-12-1996

Gli articoli firmati riflettono soltanto l’opinione degli autori.

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 7 dicembre 2011

Tiratura 12.000 copie

Orario Uffici: 08.00 - 14.00 escluso il sabatoInformazioni generiche: [email protected] Soccorso: Servizi con autoambulanze attrezzate per larianimazione, con medico a bordo, trasporti con autoambulanzenormali e trasporti sociali, in Italia ed all’estero (3 linee - tel.055.212222 - fax 055.2393266)Sezioni:CAMPO DI MARTEViale dei Mille, 32 tel. 055.572665 - 055.571190 - fax 055.579271OLTRARNOVia del Sansovino, 172 tel. 055.7399111 - fax 055.704011NORDVia Faentina, 324 - tel. 055.571333Guardia Medica Pediatrica: Tel. 055.700001Onoranze Funebri (Ofisa): Tel. 055.489802 (nott. tel. 055.489805) fax 055.461408Cimitero di Soffiano: orario dal 1 ott. al 31 mar. 08.00-12.00/14.00 - 17.00. Dal 1 apr. al 30 sett. 08.00- 12.00/15.00 - [email protected] - tel. e fax 055.710188Protezione Civile: [email protected] - Viadella Romagna Toscana tel. 055.7326161Aiuto Alimentare:Tel. 055.701740

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è un mostro che negli ultimi tempi giu-stifica ed incarna le angosce colletti-ve. E’ apparso all’improvviso all’oriz-

zonte, e da un giorno all’altro ha distruttole poche certezze che avevamo. Ci perse-guita fin dalla mattina, ci accompagnasotto le lenzuola. Non ha volto, non ha vo-ce, ma col vigore di una bomba atomicapuò ridurre in miseria interi popoli, umi-liare antiche civiltà.A dirla tutta non ha neppure un nome. Lochiamiamo spread senza sapere bene co-sa significhi, né come pronunciare la pa-rola. Nè si sa da dove provenga, chi lomanovri, quali obiettivi in realtà si ponga.E’ ovunque e in nessun luogo. Un demonemaligno, questo sì. Di certo ha a che farecol denaro, il dio denaro. E annuncia chestiamo combattendo una guerra senzaspari, ma forse più cruenta di altre. La piùinfame.E’ un’arma globale. In pochi istanti puòannientare le virtù del lavoro, del rispar-mio, della creatività, dell’intelligenza ac-cumulate per secoli. Uccide senza farsivedere, in guanti bianchi. E può assume-re un qualsiasi aspetto, anche quello delvicino d’Oltralpe che dice di essere lì peraiutarti. Prima la Grecia, poi l’Italia, poi chissà.Mentre scriviamo questo articolo tutta l’Eu-ropa sembra barcollare. Ci auguriamoche sia diverso lo scenario, quando l’arti-colo sarà pubblicato e letto. Ma in qualun-que modo vada a finire, resterà sempre laferita. Come è stato possibile che il mon-do sia finito nelle mani di chi ne program-ma la scomparsa? Guardiamo per lo meno come agisce. Silancia contro i più deboli, promette loroaiuti finanziari e li concede con tassi dausuraio. Più che indebolisce la sua vittima,maggiori sono i prestiti e maggiori i tassidel prestito. Usa modi raffinati, è “politi-camente corretto” ma sguaina la spadasenza alcuna pietà: una cavalleria di mon-goli all’assalto. Forse non è neppure vero

che si rivolga verso i più deboli. Li preferi-sce fragili, sì, in apparenza, ma capaci dipagare cifre esose e dire grazie al proprioaguzzino. Se così non fosse, non avrebberivolto i suoi artigli verso l’Italia. Lo ha fat-to perchè qui avevamo banche solide, e ilrisparmio delle famiglie più consistente almondo. E insomma, gli italiani potevano epossono pagare, molto più della Spagna,o del Belgio o del Portogallo, o della stes-sa Francia. E dunque, mister Spread agi-sce dove c’è sangue da succhiare.Sosteneva anni fa Francesco Cossiga, inun’intervista che sembrò farneticante. “Ildenaro a disposizione degli speculatori ètale e tanto, superiore numerose volte ri-spetto al PIL mondiale, che se utilizzato perdistruggere un’economia, impiega pochigiorni per riuscirci.”E rivelano i documenti diplomatici “segre-ti” pubblicati su WikiLeaks nell’agostoscorso – si legga l’ottimo saggio sull’ulti-mo numero della Rivista di Studi Politici In-ternazionali – che America e Cina in que-sta fase camminano a braccetto, e chepuntano a un G2, ovvero a spartirsi prov-visoriamente il mondo, prima dello scon-tro finale fra di loro.Vero, non vero? Di certo gli scenari che cipresentano ufficialmente non sono credi-bili. Da che parte stanno veramente Fran-cia e Germania, così capaci di sorridere,in mancanza di specchi, delle sorti altrui?La battaglia è in corso. Non ci è dato fareprevisioni. L’Italia, con l’apparente unitàritrovata e un Presidente della Repubblicache ha stretto il timone davanti all’uraga-no (ma non era fascismo anche solo par-lare di repubblica presidenziale?) per oraha fatto quanto doveva fare. Ma non ci sa-rà certezza di vittoria, né serenità per ilmondo, fino al giorno in cui il denaro nontornerà ad essere un mezzo e non un fine.Servo dell’uomo, non viceversa. Solo allora, con ritrovata fiducia, potremodire al mostro con disprezzo: Buonanottemister Spread.

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diMaurizio Naldini

BUONA NOTTE MISTER SPREAD

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na mostra in Palazzo Pitti – “LaBella Italia, arte e identità delle cit-

tà capitali” – invita a ripensare al-la storia d’Italia nel suo sviluppo plurise-colare in termini di reperti antichi e diopere d’arte, fisicamente convocati e or-dinati secondo un meditato percorsoespositivo. Una mostra così rappresen-ta un’opportunità unica, per la quale siè grati al centocinquantesimo anniversa-rio dell’Unità d’Italia, che l’ha ispirata eresa possibile. Grazie a un lungo lavoro di studiosi,esperti, responsabili di musei e collezio-ni riuniti in un comitato di curatela gui-dato da Antonio Paolucci, si è costruitoun percorso visivo che allinea immaginimemorabili (non cartoline) esprimendoconcetti chiave (non luoghi comuni). Lacomposita, varia bellezza dell’Italia,giunta carica di passato illustre al 1861:

questo si è voluto esporre attraverso l’or-dinamento in sezioni, corrispondentiognuna a una città capitale preunitaria.Originata per La Venaria Reale, anticaresidenza sabauda con citroniere dallesuperfici ampie, per Firenze la mostraha richiesto la distribuzione delle sezio-ni espositive tra le mura pietrose dellareggia d’ Oltrarno che fu dei Medici, deiLorena e infine dei Savoia. Così, ripen-sata e riprogettata, come una marea dimemoria e di bellezza, la mostra ha di-lagato negli spazi espositivi dei museidel palazzo, creando con gli ambienti econ le collezioni interazioni sorprenden-ti e talora inattese, fatte di armonie e dicontrasti, di risonanze e di dissonanze.Si dimostra una volta di più come le ci-fra interpretativa che più proficuamen-te si applica alla comprensione del no-stro stratificato patrimonio artistico siaquella della varietà: principio che iden-tifica l’arte d’Occidente, e specialmented’Italia, nei confronti della tendenza al-la continuità che ha caratterizzato, in unparagonabile percorso cronologico, learti dell’Oriente vicino e lontano. La maestà di Roma antica e papale apreil percorso nel Museo degli Argenti, do-ve nella prima sala, detta di Giovannida San Giovanni dall’autore principaledegli evocativi affreschi, il ciclo con iMedici del XV secolo drappeggia addos-so alla Firenze di Lorenzo il Magnifico ipanni di una novella Atene. Statue deiCesari, busti e triregni dei Papi, visioneevocative dell’antichità e della Roma mo-derna modellata dal Barocco si ambien-tano con naturalezza nelle fastose saledel Quartiere estivo del palazzo.Al primo piano della Galleria Palatina,dedicato alle due prime capitali dell’Ita-

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diCristina Acidini

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PALAZZO PITTI: LA STORIA D’ITALIARACCONTATA DALLE CITTÀ

NEL 150° DELL’UNITÀ DEL PAESE

UNA MOSTRA CELEBRA LA BELLEZZA DELLE NOSTRE CAPITALI

Un viaggio per le città alla scoperta del nostro paeseunito, ancor primache dalla politica,dalla lingua e dall’arte.

Foto A. Ristori

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lia unita Torino e Firenze, la splendidaSala Bianca riceve il visitatore con unconcentrato di arte fiorentina dalla Si-gnoria ai Medici e oltre: Dante, Petrar-ca, Boccaccio segnano la nascita dellalingua unitaria, poi in arte decolla il Ri-nascimento rappresentato da grandiprotagonisti, da Brunelleschi a Botticellia Michelangelo, finché Firenze arriva al-l’appuntamento dell’Unità consapevoledella sua bellezza intensa e misurata.Nella Sala di Bona e nelle adiacenti, lasintesi della lunga cronologia sabaudaconduce direttamente all’Unità, attraver-so l’arte dinastica della corte. La centra-lità della vita militare, il progresso scien-tifico, la maestà delle Alpi si affaccianoda quadri e oggetti.L’accogliente Quartiere degli Angioliniesalta l’arte delle capitali a nord dell’Ap-pennino: Bologna fecondata dalla SantaCecilia di Raffaello e depositaria delclassicismo in pittura, grazie ai Carrac-ci e a Guido Reni, le città ducali di Mo-dena, rappresentata in sintesi dal bustodi Francesco I d’Este del Bernini, e Par-ma che invia come ambasciatrice laSchiava turca del Parmigianino; Milanosegnata dall’impronta visionaria di Leo-nardo da Vinci, e a seguire San CarloBorromeo, gli Spagnoli, l’Illuminismo,l’arte romantica culminante nel Bacio diHayez.Le sale neoclassiche del Fiorino e dellaMusica della Galleria d’Arte Moderna(fondata per volontà di Vittorio Emanue-le III), fanno da sfondo agli splendori ar-tistici di Venezia, tra allegorie del domi-

nio sul mare, dogi, carnevali e celebrivedute.Dalla Galleria del Costume all’ampia eserena sequenza di sale della palazzinadella Meridiana, il percorso espositivopresenta le città sul mare. Genova colcosmopolitismo mercantile delle sue rac-colte artistiche, impreziosite da quadri diBronzino, Rubens, Van Dyck. Ampiospazio è dato a Napoli, dalle arti re-gali di età gotica e rinascimentale allapittura caravaggesca di poveri disereda-ti, col Vesuvio e il golfo immutabili ico-ne della furia e della bellezza della na-tura. Si finisce a Palermo, dove ai lasci-ti della corte svevo-normanna e della ci-viltà islamica sono accostati i fasti delBarocco, comprendente l’arte trapanesedel corallo.Il viaggio per le città coincide col viaggiodentro il palazzo. Chi sceglie di visitarel’intera mostra ha accesso a tutto l’im-menso patrimonio distribuito nel palazzo,in una simbolica estensione e integrazio-ne delle opere d’arte presentate in mo-stra: affreschi, arazzi, stucchi, arredi, sta-tue antiche e moderne, quadri dal Rina-scimento al Novecento, tesori leggenda-ri, reperti esotici, tutto commissionato oraccolto all’insegna della massima quali-tà e della visione internazionale.L’Italia unita dalla lingua e dall’arteben prima che dai processi politici,l’Italia migliore, quella delle migliaia dimusei all’ombra delle centinaia di cam-panili, con questa mostra svela in uncolpo solo i segreti della sua inesauri-bile attrattiva.

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uello che è accaduto in Roma il15 ottobre scorso in occasionedella manifestazione organizza-

ta dagli “indignados” è sotto gli occhidi tutti. Non è facilmente dimenticabi-le ed è bene non dimenticarlo.L’infiltrazione di alcune centinaia di“black-bloc” ha trasformato la dimo-strazione degli “indignados”, virtual-mente pacifica, in una furibondaguerriglia urbana. Danni ingenti allecose, alle persone, feriti tra le forzedell’ordine, auto in sosta date allefiamme, vetrine di negozi spaccate, ir-ruzioni in qualche magazzino, auto-mezzi dei Carabinieri incendiati e di-strutti.Ultimo atto criminale della “folla de-linquente” (SIGHELE): la Madonna chesi trovava nella Chiesa dei Santi Mar-cellino e Pietro a Laterano è stata sca-raventata in mezzo alla strada e sfra-cellata in mille pezzi. Questa l’im-pronta di infamia finale che, con laloro profanazione, i black- bloc dettipure con grave improprietà linguistica“antagonisti”, hanno voluto lasciare. Ifatti positivi (comportamento encomia-bile delle forze dell’ordine, la reazio-ne “indignata” della stragrande mag-gioranza degli “indignados” verso gliusurpatori della manifestazione), noncancellano la gravità dell’accaduto.Neppure la condanna del Tribunalepenale romano (19 novembre corren-te), che ha inflitto con rito abbreviatola condanna a 3 anni e 4 mesi a Gio-vanni Caputi, l’unico manifestante an-cora detenuto in carcere dei 15 arre-stati dalle forze dell’ordine, è un se-gnale che – ancorché nella sua so-stanziale positività – riesce ad annul-lare il senso di “incertezza della pe-na” largamente diffuso in questi ulti-mi tempi nel nostro paese.

I muri maestri della nostra democra-zia trasmettono inquietanti scricchio-lii.Il potere giudiziario, senza alcuna le-gittimazione, interferisce costantemen-te sul contenuto programmatico dellariforma della giustizia la cui compe-tenza invece è demandata unicamen-te al potere legislativo, nella sua sedeparlamentare.Non è un buon segnale il linguaggioinsultante, astioso, non privo di volga-rità usato troppo spesso dalle forzepolitiche in contrapposizione tra di lo-ro. La mancanza di rispetto reciprocoè un neo vistoso nella dialettica demo-cratica delle ideologie in competizio-ne. E’ diseducativo che i “mass-me-dia” non dimostrino decisione e com-pattezza nella condanna all’odio e al-la violenza esistenti nell’agone politi-co.E’ indecente che in talune trasmissio-ni televisive, adibite a servizio pubbli-co, e aventi per oggetto il dibattitopolitico, ci si esibisca, con insistitacompiacenza, nell’apologia dell’odio. E’ allarmante il dilagare della corru-zione in ogni settore della vita pubbli-ca. E’ stato scioccante il fatto che il 4novembre, in Firenze, un uomo anzia-no, in pieno centro, nell’interno delpalazzo vescovile, dopo aver chiestodi conferire con l’Arcivescovo Betoriabbia sparato contro il suo assistenteferendolo seriamente al ventre. Un ag-guato che a tutt’oggi (21 novembre)resta avvolto nel mistero. Si dirà cheè un caso isolato, che si è trattato diun pazzo. Speriamo.Ma viene fatto anche di constatarecon preoccupazione il persistenteoblio delle nostre radici cristiane. E’deplorevole che qualche magistrato,rinnegando disinvoltamente la propria

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I FATTI DI ROMA...ED ALTROGLI “INDIGNATI” SIAMO NOI

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diLapoPuccini

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imparzialità, partecipi a manifestazio-ni politiche di piazza. E’ un segnaledi inciviltà che dopo le recenti dimis-sioni date dall’ex Presidente del Con-siglio lo stesso, in pieno centro roma-no, sia stato oggetto degli insulti piùvolgari e bersagliato da sputi e miria-di di monetine. E’ sconcertante, chesempre in un clima di violenza fisicae verbale, si siano registrati (17 no-vembre) ulteriori scontri tra cortei stu-denteschi (privi degli studenti veri) eforze dell’ordine a Roma, Torino e Mi-lano.Questa volta sono nel mirino il nuovogoverno di “impegno nazionale”, ap-pena insediato con larghissima mag-gioranza parlamentare, e il suo pre-mier Mario Monti, testè nominato Se-natore a vita, prescelto dal nostro Pre-sidente della Repubblica.In conclusione: disordine per il disor-dine, violenza per la violenza.L’appiglio alla libertà di manifestazio-ne sancito dall’art. 21 della Costitu-

zione è un argomento ridicolo addot-to dagli avvocati delle “cause perse”.Il disordine per il disordine, la violen-za delinquenziale che si scatena nel-le manifestazioni di piazza sono anti-costituzionali e contro il codice pena-le. Come tali vanno represse e con-dannate severamente.In occasione di queste note abbiamoriletto alcune righe scritte oltre 150anni or sono – ma di grande attuali-tà – da uno dei maggiori propugna-tori dell’idea liberale, studioso dellademocrazia americana e testimonedell’appoggio offerto alla stessa daigrandi progressi della religione catto-lica: “i principi d’ordine, di equilibriodei poteri, di vera libertà, di rispettosincero e profondo del diritto sono in-dispensabili a tutte le repubbliche, de-vono essere a tutti comuni e si può af-fermare fin d’ora che là dove non cisaranno la repubblica cesserà prestodi esistere” (Tocqueville, La democra-zia in America 1848).

L’infiltrazione di alcune centinaiadi “black-bloc” ha trasformato la dimostrazionedegli “indignados”,virtualmente pacifica, in una furibondaguerriglia urbana.

LAURENZIANA: LA STORIADELLA CHIRURGIA IN MOSTRA

al 3 ottobre 2011 al 5 gennaio2012 è aperta al pubblico la mostra

“Consilioque manuque”. La chirur-gia nei manoscritti della Biblioteca Medi-cea Laurenziana”.Consilioque manuqueera il motto scelto perdescrivere la nuova impostazione dellaAcadémie Royale de Chirurgie, fondata aParigi nel 1731, che apriva la strada allachirurgia come disciplina accademica.Il percorso della mostra, che fa seguito al-l’altra esposizione a carattere medico-sa-nitario di due anni fa, “Dìaita”. Le regoledella salute nei manoscritti della Bibiblio-teca Medicea Laurenziana”, segue un cri-terio ordinato cronologicamente e testimo-nia, attraverso i preziosi manoscritti lau-renziani, lo sviluppo della chirurgia, dal-la traumatologia della Grecia antica, bendocumentata in poesia dai poemi omeri-ci, ai trattati del Corpus Hippocraticum, al-la chirurgia romana, con il De medicina diCelso e la Naturalis Historia di Plinio, albacino del Mediterraneo con le opere tra-dotte dall’arabo di Avicenna e Albucasis. Fra i pezzi esposti, si annoverano alcuniesemplari di particolare interesse, come ilpapiro del IV secolo contenente un fram-mento del De morbis mulierum di Sorano;il manoscritto contenente la collezione deitesti chirurgici di Niceta, confezionato aCostantinopoli ed acquistato per la Biblio-teca di Lorenzo il Magnifico, il Canon me-dicinae di Avicenna, riccamente miniato aFerrara alla metà del Quattrocento; il ma-noscritto francese della Chirurgia magnadi Lanfranco da Milano.Dall’antichità classica, al Medioevo, finoalla modernità: il percorso segue la storiadella chirurgia dal mondo di lingua latina,dopo Celso, fino alla sua riscoperta, daparte dell’Europa occidentale, nel Rinasci-mento. Solo alla fine dell’ XI secolo, si ve-rificò, infatti, un risveglio anche in ambitochirurgico, che proseguì fino al XIV seco-

lo, quando Celso venne “riscoperto”. I chi-rurghi dell’Alto Medioevo hanno lasciatouna cospicua serie di scritti, che interessa-no sia la difficile evoluzione della forma-zione teorica della chirurgia, sia l’applica-zione delle competenze tecniche. L’operadi traduttore di Costantino l’Africano e diJohannes Afflacius furono particolarmen-te importanti e riscossero grande conside-razione anche negli autori successivi; gra-zie a loro, la tradizione chirurgica grecacominciò a trovare un suo spazio in quel-la latina, anche se non ebbe la risonanzadelle parti relative alla medicina, dato chela chirurgia non era oggetto di insegna-mento.Nella Chirurgia di Bamberga, ad esem-pio, una compilazione di scritti di chirur-gia redatta verso il XII secolo a Salerno,passi di argomento anatomico e teoricosono frammisti a pratiche di tipo tradizio-nale, come l’uso della spongia somnifera,la descrizione del cinto di piombo per l’er-nia inguinale, l’uso della cenere di spugnaad alto contenuto di iodio contro il gozzo.Fu mezzo secolo più tardi, però, che la tra-dizione chirurgica ricevette un grande im-pulso, dovuto sia allo sviluppo economico,sia alle guerre stesse.La scuola chirurgica dell’Italia settentrio-nale si costruì intorno a Bruno da Longo-bucco e Teodorico Borgognoni: il primo fuautore di una Cyrurgia magna, ultimata aPadova nel 1252, l’altro di una Cyrurgia,diffusa definitivamente nel 1267.In realtà, a Padova ed a Bologna, doveBruno e Teodorico ebbero la loro forma-zione professionale, si stava affermandouna tradizione di studio della medicina,che recuperava il patrimonio della tradi-zione greco-araba, che i due autori volle-ro inserire nella letteratura di argomentochirurgico. Il tentativo di ricondurre ad uni-tà medicina e chirurgia appare più pale-se nell’opera di Guglielmo da Saliceto, che

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diDonatellaLippi

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praticò ambedue a Bologna, oltre che aCremona, Pavia e Milano: Guglielmo cer-cò di emancipare la chirurgia dal ruoloancillare a cui era relegata, proprio per-ché il chirurgo-barbiere, praticante ma-nuale, non aveva dignità accademica edera sprovvisto di quel bagaglio di teoria edi riflessione filosofica, che costituiva ladifferenza nei confronti del medico. Quan-do Lanfranco esportò gli scritti degli auto-ri dell’Italia settentrionale in Francia, que-sti conobbero grande successo: allievo diGuglielmo, egli ne segue le tracce ancheper quanto riguarda la struttura della suaopera, la Cyrurgia magna, in cui dedicaun capitolo a se stante all’anatomia.Il fatto che la sua opera valichi forzosa-mente le Alpi, visto che dovette trasferirsiin Francia per motivi politici, fu estrema-mente proficuo per la diffusione degli au-tori italiani di chirurgia, tanto che solo die-ci anni più tardi Henri de Mondeville, me-dico di Filippo IV il Bello, che aveva stu-diato a Montpellier esercitando la chirur-gia anche a Parigi, sosteneva che Avicen-na, Teodorico e Lanfranco sarebbero statile fonti per la sua Chirurgia. All’internodella sua opera, l’autore sostiene che, an-

che ai suoi tempi, i chirurghi appaiono di-visi in tre fazioni, che si distinguono per ilmodo in cui trattano le ferite. I primi appli-cavano una dieta stretta, priva di vino; i se-condi fasciavano la ferita con metodi me-no violenti che non provocano l’ascessocaldo dei precedenti; gli ultimi interveniva-no limitatamente con le fasciature, utiliz-zando una dieta più aperta.Henri de Mondeville sceglieva senza re-strizioni il metodo di Teodorico, che pre-vedeva di pulire la ferita, tenendola im-mersa in vino caldo, per poi suturarla e fa-sciarla e, in questa prassi, è stata vista unaanticipazione di quelle pratiche di antisep-si che riuscirono ad affermarsi solo alla fi-ne del XIX secolo. In realtà, la soppressio-ne del dolore chirurgico, le infezioni e leemorragie avevano da sempre ostacolatolo sviluppo della chirurgia e troverannouna soluzione solo in tempi molto recenti.Per sottolineare questo percorso, fatto discontri e di pacificazioni tra gli aspetti pra-tici e dottrinali, la produzione manoscrittaè stata integrata da alcuni esemplari dellaBiblioteca Biomedica dell’Università di Fi-renze, che completano idealmente questocammino, in quanto provenienti dalla Scuo-la di Chirurgia di Santa Maria Nuova.Un settore della mostra riguarda, inoltre,la figura del medico Antonio Cocchi(1695-1758), che, proprio in BibliotecaLaurenziana, lavorò sul codice contenen-te la collezione di scritti chirurgici greci delbizantino Niceta e su quelli di Gregorio diNissa e di Filone Ebreo, e di cui sarannoesposti manoscritti e opere a stampa.Durata mostra: 3 ottobre 2011 – 10 gen-naio 2012 OOrario mostra: lunedì-sabatoore 9,30-13,30; chiuso domenica Informazioni: tel. 055 210760 o [email protected] guidate: tel. 055290184 o [email protected]:Consilioque Manuque. La Chirur-gia nei manoscritti della Biblioteca MediceaLaurenziana a cura di Donatella Lippi, Fi-renze, Mandragora, 2011. Schede di: E.Antonucci, A. R. Fantoni, I. G. Rao, C. SaliProgetto espositivo: Fabrizio Monaci eRoberta Paganucci architetti - AApparati di-dattici: John Patrick D’Elios.

Un affascinantepercorso da Ippocrate a Celso e da Plinio ad Avicenna.

ueste non sono rivolte del pane edella fame. Queste sono rivolte dei

consumatori”. Sono le parole delsociologo Bauman, con le quali sintetizzaquanto accaduto l’estate scorsa in Inghil-terra, durante i cosiddetti riots (rivolte) chehanno sconvolto le città inglesi: Londra,Birmingham, Manchester, Bristol ecc.. Manifestazioni di violenza pura, di disor-dine brutale, che hanno provocato milio-ni di sterline di danni, paura e sgomentonei cittadini, ma soprattutto cinque vittimee molti feriti.E’ necessario però contestualizzare percapire meglio. Perché parliamo di questi eventi? Dopo tutto le premesse sono simili ad al-tri casi avvenuti nel passato, come a LosAngeles, ad esempio. La polizia uccideun ragazzo di colore e immediatamentedopo scattano le ribellioni violenti. Nelcaso che noi esaminiamo, si tratta dellamorte di un ragazzo, Mark Duggan, du-rante una operazione di arresto, avvenu-ta nella notte del 4 agosto nel quartierelondinese di Tottenham. All’inizio molti sisono affrettati a sostenere che la rivoltaavesse dietro motivazioni razziali. Tutta-via, quanto accaduto ha fatto pensarediversamente visto il succedersi di fattinuovi, sorprendenti e sociologicamenterilevanti.Consumo ergo sum, per riprendere in al-tri termini l’apertura di questo articolo, èsembrato il mantra di sottofondo a quan-to accaduto. Si è trattato di movimenticollettivi spontanei, organizzati attraver-so i tam tam delle nuove tecnologie: cel-lulari, sms, social network come Facebo-ok e Twitter. Il messaggio più diffuso era: “Vieni anchetu alla festa!!”. Un movimento tuttavia la-tente ma silenzioso, quasi aspettasse chefosse innescata la miccia per esplodere.Una sorta di mina nascosta che toccata

inavvertitamente non può che scoppiare.Gli eventi dei giorni seguenti a quel 4agosto mostrano chiaramente come lacausa del razzismo fosse solo un pretesto. Non si è trattato di un movimento mossoda ideali politici, civili e sociali, seppurbrutalmente, da rivendicare. Poche voci,pochi slogan, molti invece i corpo a cor-po con le forze dell’ordine, ma soprattut-to devastazione fine a se stessa e furti diogni genere, in particolar modo di pro-dotti tecnologici e di abbigliamento. Ban-che e bancomat, dai quali vengono ruba-ti soldi, assaliti; grandi magazzini di pro-dotti elettronici completamente distrutti esvuotati degli oggetti del desiderio: Tv alplasma, cellulari, Pc, Iphone, Ipad ecc..Anche una bambina di undici anni vienefermata con in mano un bidone dellaspazzatura di design rubato. Non vuoleessere riportata dalla famiglia, resiste al-la polizia. Prenderà sei mesi di fermo acasa: non potrà lasciarla dalla 6 del po-meriggio alle 6 la mattina.E’ paradossale che questi gruppi distrug-gano i simboli delle grandi multinaziona-li e al tempo stesso si impadroniscano deiloro prodotti. E’ per questo che quanto ac-caduto si distingue profondamente daimovimenti che caratterizzano altri gruppiribelli come gli indignados, oppure iblack blocs dei giorni tremendi di questoautunno romano. Questi ultimi hanno utilizzato un eventopolitico, ma sono stai mossi da uno deipeggiori pensieri “politici”, distruggeretutto ciò che rappresenta il sistema di po-tere: simboli politici, economico-finanzia-ri ed anche religiosi, cercando di portareil tutto al loro livello: cioè il vuoto, l’assen-za, al nichilismo dove solo la violenza ge-stisce il potere.Ma i fatti britannici ci raccontano unadiversa e straziante contraddizione: an-che il vuoto politico sembra dissolversi.

San Sebastiano Gennaio 2012 SocietàSocietà

PARADOSSI E FALSI MOVENTIDELLE RIVOLTE INGLESI

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diRiccardoGiumelli

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San Sebastiano Gennaio 2012

Conta solo il possesso. Lo svilimento diogni etica verso ciò che sembra contarepiù di tutto: beni e denaro. La violenza,che permette di ottenere prodotti che amolti sarebbero negati diventa un ascen-sore sociale. Diversamente dai devasta-tori di Roma, i “chavs” (i tamarri direm-mo noi) cercano di “elevarsi”, di rag-giungere gli standard da loro percepiticome i più diffusi.Non solo, c’è un altro elemento singola-re: i violenti inglesi apparivano in molticasi a viso scoperto, non come gli altri co-perti da sciarpe, cappucci e caschi. Sen-za paura, senza motivazioni politiche e’sembrato prevalere l’indifferenza, la vit-toria del qui e ora, del possesso immedia-to, costi quel che costi. A mio avviso mol-ti di quei ragazzi sembrano pensare “di-vento (attraverso la violenza visto che nonho alternative) come tu mi vuoi”, “ mi hacreato tu – sistema – così”, anzi sono an-che meglio perché differentemente “Ionon mi nascondo”.

Per concludere è ovvio che tutto questo siainaccettabile, che alla dura e ferma re-pressione immediata debba seguire un la-voro di natura politica sull’istruzione, sul-le possibilità di lavoro, sull’emarginazio-ne. Tuttavia, i percorsi della violenza so-no complessi e sottili, come ci racconta lostraordinario film di Martin Scorzese Ta-xi Driver, ciò che però ci preme sottolinea-re è, in fin dei conti, che il semplicisticoprocesso causa-effetto, attraverso model-li prestabiliti, non è più in grado di darecorrette e opportune spiegazioni. Le sfidesono enormemente più complesse. Non facciamoci sfuggire allora i motivi diquesti eventi tragici per comprenderequanto stia accadendo alla società con-temporanea.L’errore più grosso sarebbe quello di pen-sare a quanto accaduto come ad un fat-to isolato: nato e poi concluso e quindi damettere da parte…. London calling to thefaraday towns, now war is declared andbattle come down…

SocietàSocietà

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I social network sono lo strumentopiù utilizzato perpromuoverema anche per condannarequesti movimenti.

San Sebastiano Gennaio 2012 Islam e SocietàIslam e Società

on il termine di “primavera araba”ormai da mesi i mass media indi-cano quella vasta e, per molti os-

servatori, sorprendente ondata di rivol-te che, partite dalla Tunisia nella prima-vera scorsa, si sono poi estese all’Egit-to, allo Yemen e ad altri Stati del MedioOriente, fra cui importantissima, la Si-ria. Ovviamente la definizione è sboc-ciata principalmente a causa della sta-gione meteorologica a partire dallaquale questi eventi hanno avuto inizio edal carattere inizialmente pacifico dellerivolte. Ma, come sempre succede, unadefinizione travalica il suo senso inizia-le per assumerne uno simbolico e dun-que la “primavera” ha cominciato adavere il significato di inizio della libera-zione da un regime personalistico, in-centrato, in ciascuno di questi Stati, sul-la figura del “Rais”, cioè un dittatore piùo meno conclamato che siede al verticedi un regime autoritario, nel quale letradizionali “libertà” occidentali ed eu-ropee (di voto, di rappresentanza poli-tica, economiche, sindacali ecc) o nonesistono oppure sono presenti solo inmodo parziale o apparente.Avverto subito che un tema così delica-to e complesso non può certo esaurirsiin un breve articolo. Ma se osserviamogli sviluppi incalzanti che si sono susse-guiti in questo 2011, e culminati conl’insensata guerra di Libia – l’esempiopiù recente di un riaffermato disegnoneocolonialistico globale – non possiamonon notare la grossolanità di molte spie-gazioni giornalistiche degli eventi, peral-tro ancora in corso, lungi dall’essersiesauriti e ancor più gravidi di sviluppi disegno contraddittorio. Certamente undato, non isolato, balza agli occhi ed èstato giustamente notato dai media: l’im-portanza di Internet e della comunica-zione informatizzata per alimentare ve-

locemente la conoscenza dei fatti e gliaccordi fra soggetti tra loro anche mol-to lontani. Altro dato di grande eviden-za riguarda la preminente presenza deigiovani nei movimenti di protesta, di ri-vendicazione di maggiore libertà e dimigliori condizioni economiche e di svi-luppo: ma non poteva essere diversa-mente nel contesto di società (a differen-za delle nostre), in cui la componentegiovanile è di gran lunga maggioritariarispetto agli anziani. Tuttavia, i facili en-tusiasmi con cui dalle nostre parti sonostate accolte queste vicende lasciano sco-perti molti punti interrogativi.Vogliamo farne un breve rendiconto? InTunisia è crollato il regime di Ben Ali insella da decenni. Idem in Egitto, dove ilforte regime di Mubarak, vero pernio diequilibrio anche per i rapporti conIsraele, è crollato in seguito ad impo-nenti manifestazioni di piazza che si so-no protratte per settimane. E così via.Ho citato questi due esempi perché ri-guardano due dei paesi più importantidell’area dal punto di vista di rapporticonsolidati con l’Europa. Tutto bene dunque? E la favoletta dellaribellione dei giovani regge? A mio pa-rere non molto. Per più ragioni. Una èdi tutta evidenza. Come spesso succedenei processi “rivoluzionari” facile è di-struggere ma quando si tratta di costrui-re un nuovo progetto di convivenza civi-le e politica, allora cominciano “le do-lenti note a farmisi sentire”, per dirla conDante. Davvero lo smantellamento prov-visorio di queste dittature porterà la de-mocrazia nel medio Oriente? Quali so-no le componenti politiche reali in que-sti fenomeni, quale ruolo giocano i fon-damentalisti e i servizi segreti occidenta-li?Chiedo scusa delle numerose domanderetoriche ma sono esattamente questi i

SOMMOSSE ARABE: QUALEFUTURO PER IL MEDIO ORIENTE?

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diGiovannaCarocci

CC

San Sebastiano Gennaio 2012Islam e SocietàIslam e Società

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quesiti in campo a cui nessuno finora hadato risposte convincenti. E’ forte l’im-pressione di un gioco eterodiretto, di undisordine alimentato ad arte su ragionioggettive di malcontento, di sottosvilup-po, di attrazione materialistica – ma for-se anche oscuramente interiore – di unmodello occidentale peraltro in pienodeclino. Senza contare l’incognita na-scosta, perché nessuno osa affrontarla,della sorte delle comunità cristiane delMedio Oriente. Copte in Egitto, Maroni-te in Libano, Caldeo-cattoliche in Siria,in Turchia, Ortodosse e Cattoliche sonoanche piccolissime minoranze sparsenell’area, Israele compresa, naturalmen-te. Che ne sarà di loro? Nei regimi ca-duti avevano formalmente lo status, tipi-camente musulmano, di minoranze“protette” secondo i dettami coranici, inregime di minorità di diritti e vige natu-ralmente il divieto assoluto di cambiarereligione.La famosa “apostasia”, cioè: non era –

e non lo è adesso – consentita la liber-tà di coscienza. Per intendersi, un musul-mano che voglia diventare cristiano nonpuò farlo, pena la morte o, anche doveciò fosse formalmente consentito, l’emar-ginazione “militante”, cioè anche violen-

ta, del suo ambiente sociale. Non sonorari i casi di giovani convertiti al cristia-nesimo che, per sottrarsi a quella peno-sa situazione, cercano di emigrare in Eu-ropa e in Italia in modo particolare.E ancora: noi ci entusiasmiamo per le ri-chieste di democrazia che salgono daqueste proteste, ma non dovremmo di-menticare cosa è stata fino ad oggi lademocrazia in numerosi paesi arabi. E’sembrata una costruzione estranea allaloro cultura, il più delle volte articolataper tribù e clan familiari. Così come èdiversa la nozione di Stato, che inveceè centrale nella nostra civiltà fin dai Ro-mani, con la sua cifra alta di terzietà frai contendenti e la sua concezione di respublica.Insomma, in tutta questa aggrovigliataquestione, ben lungi dall’essersi posatae anzi suscettibile di altri sviluppi sor-prendenti – e Dio non voglia violenti –il nostro approccio deve cambiare dimolto il suo registro: molto rispetto, mol-ta consapevolezza culturale e spiritualedei valori e dei problemi in campo, sen-za ingenuità e scorciatoie. Occorre approfondire uno scambio cul-turale in chiave dialogica vera, non mi-stificante, cioè capace di proporre e, seè necessario, affermare la preminenzadi principi intangibili come la centralitàdella persona e delle sue scelte di co-scienza, l’uguaglianza di diritti e dove-ri fra uomini e donne, l’affermazionedella necessità del rifiuto della violenza,privata, di gruppo e statuale nei rappor-ti sociali e civili ecc. Questi aspetti, di portata davvero uni-versale e propri della nostra più alta ci-viltà vanno proposti nel rispetto dellespecificità della cultura di ogni popolo.Se invece il cosiddetto “Occidente” con-tinuerà a presentare la sua mascheratragica di prevaricazione economico-af-faristica e militare sarà difficile ancheper l’Europa - e per l’Italia in particola-re a causa della sua posizione geogra-fica e delle attese nobili che nonostantetutto continua a suscitare - sottrarsi adun confronto aspro di portata e di esitiimprevedibili.

Ottobre 2011: La rivolta libica si conclude con la morte del RaisMu’ammarGheddafi i cui ultimi momenti di vita vengono impressi in numerosi video filmati dai presentiall’avvenimento.

San Sebastiano Gennaio 2012 IntervistaIntervista

roppo denaro, poco rispetto. Si potreb-be riassumere così.Ecco il calcio di oggi visto da Giuliano

Sarti, emiliano di Castel D’Argile, Bolo-gna, 2 ottobre 1933, campione d’Italianella porta della Fiorentina all’epoca delprimo scudetto, con Magnini e Cervato da-vanti. Dopo tanti anni, quasi quaranta, èancora qui con la famiglia, ama Firenze, equando i tifosi di allora lo vedono, ripen-sano ai tempi belli, anzi bellissimi, dellasquadra viola. Allora, ecco quello che ciracconta, l’indimenticato portiere, delmondo che ruota attorno al pallone.

Firenze e la Fiorentina: un rapporto in-scindibile da sempre. Negli ultimi tempi,però, qualcosa sembra essere cambiato.Disaffezione e malumori hanno allonta-nato un po’ la tifoseria e gli spalti del Fran-chi sono tristemente poco popolati.Oggi c’è tanta esasperazione. I rapportitra squadra e pubblico sono cambiati, tut-to è legato sempre e soltanto al risultato.Non faccio paragoni con la mia Fiorenti-na dello scudetto, sarebbe assurdo, ma pri-ma c’era più affetto, questo mi sembra dipoterlo dire con certezza.Oggi si parla tanto di calcio, forse trop-po….Il calcio è cambiato anche per l’avvento diradio e televisioni private. E’ un continuoparlare di pallone per tutta la settimana ecosì non vediamo l’ora di arrivare alla par-tita, ma l’esasperazione toglie la poesiadell’aspettativa.Possiamo ancora definirlo uno sport?Nel calcio di oggi domina il denaro e que-sto provoca anche grandi guasti. Non è ilcaso della Fiorentina, per carità, ma contanti soldi l’uomo diventa un altro.Ritiri e controlli: cosa è cambiato primadelle partite? Anche con Valcareggi si andava in ritiroogni tanto, ma in maniera blanda. All’In-ter con Herrera dal venerdì al lunedì….Come ha cambiato il calcio l’ingresso de-gli sponsor?Quando giocavo io non se ne parlavanemmeno. L’avvento degli sponsor nel1973, accordato dalla FIGC, ha compor-tato un radicale cambiamento. Lo sponsorha le proprie esigenze e la Società ne vie-ne condizionata. Ora, però, non vorrei chesi pensasse che all’epoca mia fossero tutterose e fiori. Non dico questo, ma rispetto aoggi ci corre… Già il semplice confrontofra la maglia dei miei anni e quella attua-le indica come son cambiati i tempi. Erauna maglia “pulita” che rappresentava lasemplicità di quel periodo.

COME È CAMBIATO IL CALCIO?

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diGiampieroMasieri

TTCE LO RACCONTA UN PROTAGONISTA DELLA FIORENTINA DEL PRIMO SCUDETTO

San Sebastiano Gennaio 2012IntervistaIntervista

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BIOGRAFIAGiuliano Sarti ha giocato nella Fiorentina dal 1954 al 1963. Ha iniziato a giocare all’età di 16 an-ni in una squadra di seconda categoria vicino al suo paese di nascita. Come ha dichiarato in un’in-tervista “quel ruolo mi sembrava di una noia mortale, al punto che in porta non mi risparmiavo qual-che tiro di sigaretta e l’ombrello quando pioveva. A quei tempi nessuno veniva a vedere la partita,non interessava, l’importante era che fossimo 11 giocatori per squadra”. A 20 anni arriva a Firenzedove si è consacrato portiere di grandissimo rilievo. Interpretò il ruolo, ai suoi tempi molto legato al-le qualità spettacolari e acrobatiche, in maniera nuova, utiliz-zando moderne caratteristiche come il piazzamento, l’intelligen-za, la freddezza e il coordinamento della difesa. I suoi colleghiutilizzavano i guanti e stavano immobili fra i pali, mentre lui pa-rava a mani nude e quando la palla era lontana usciva fino allimite dell’area di rigore, per essere d’aiuto al reparto difensivoe partecipare, se necessario, all’azione di gioco. Esordì in ma-glia viola il 24 aprile del ‘55 in Fiorentina – Napoli 0-0. Diven-ne titolare nel campionato successivo, prendendo il posto di Co-stagliola e conquistando il primo scudetto della storia gigliata.Nei suoi 9 anni fra i pali della Fiorentina, dal 1958, ebbe co-me secondo Enrico Albertosi, che pur essendo riserva nella squa-dra di club, veniva convocato in Nazionale. Passato all’Inter al-l’età di 30 anni ottenne con la squadra allenata da Herrera 2scudetti, 2 Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale.

Giuliano Sarti arrivò alla Fiorentina percaso, dicesi esattamente caso. Giocavanella Bondenese, vicino a Ferrara, e ungiorno accompagnò a Firenze due com-pagni di squadra in prova nella Fioren-tina. Uno si chiamava Campagnoli e fi-nì al Livorno, e l’altro Bergamini, e finìal Messina. Sarti li accompagnò “perpremio” insieme all’allenatore Astro Gal-li. Non aveva con sé né le scarpe da

gioco, né i guanti, praticamente nulla.L’allenatore lo indicò a Bernardini e al-lora questi guardò il ragazzo e gli dis-se: “Vai negli spogliatoi, cerca di un cer-to Ernesto, il magazziniere, e fatti daretutto l’occorrente per andare in campo”.Eccolo, in campo. Il suo stile essenzialee diverso conquistarono Bernardini. Daquel giorno 220 partite in viola. Un ap-plauso è poco.

San Sebastiano Gennaio 2012 LibriLibri

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ercoledì 12 ottobre presso l’Audito-rium al Duomo di Firenze è statopresentato il nuovo libro di Euge-

nio Giani Firenze giorno per giorno, edi-to da Sarnus. Sono intervenuti il sindacodi Firenze Matteo Renzi, il direttore gene-rale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firen-ze Antonio Gherdovich e lo scrittore PierFrancesco Listri. Eugenio Giani, consiglie-re regionale della Toscana, presidente pro-vinciale del CONI e presidente della Fon-dazione Casa Buonarroti, è, da sempre,

un autentico cultoredella memoria stori-ca fiorentina.Le pagine di questosuo ultimo librocompongono, co-me una sorta dipuzzle, l’affasci-nante storia dellanostra città. Adogni data troviamoun personaggio, unevento, un episodiodi cronaca, una cu-riosità, un partico-lare inedito intessu-ti in un ricchissimoalmanacco illustra-to che ci fa scoprireil passato di Firenze

in modo originale e divertente. Dalla na-scita di Lorenzo il Magnifico ai giorni del-l’alluvione, dalla battaglia di Anghiari alprimo scudetto della Fiorentina, dal mar-tirio di San Miniato alla Congiura dei Paz-zi, il libro ci regala una Firenze come nonl’abbiamo mai conosciuta, fatta di gloria,di tradizioni e di personaggi unici che han-no intrecciato le loro vite con il destino del-la città. Tante curiosità e tante domandesulla storia di Firenze che, finalmente, tro-vano risposta. In quale giorno del Medioe-vo nacque il comune di Firenze? Quand’èstata posta la prima pietra di Palazzo Vec-chio? Che data segnava il calendarioquando i fiorentini hanno ammirato le Por-te del Paradiso nuove di zecca, o quandoVittorio Emanuele II entrò in Firenze festan-te? Nessuno ricorda, c’è da scommetterci,il giorno e l’anno in cui Mozart si esibì alPoggio Imperiale o Verdi diresse la primadel Macbeth alla Pergola. E, anche più vi-cino a noi, le date della prima mostra alParterre, del primo concerto del Maggio odella prima trasmissione di Radio Firenze.E quando la città ha esultato per il primoalloro dei Canottieri, la prima vittoria del-la Rari Nantes, il primo goal della Fioren-tina? Un giorno dopo l’altro, mese per me-se, davanti ai nostri occhi si compone ilmosaico della magnifica storia di Firenze,dagli albori ai giorni nostri.

MMSCOPRIRE FIRENZE

GIORNO PER GIORNO

al 23 al 25 febbraio 2012 l’audi-torium del Palazzo dei Congressiospiterà “Ugo Foscolo. Tu passeg-

gerai sovra le stelle”.I Colloqui Fiorentini – Nihil Alienum èpromosso da DIESSE Firenze e Toscana,associazione qualificata per la formazio-ne del personale della scuola in confor-mità al protocollo di intesa stipulato conl’Ufficio Scolastico Regionale per la To-scana.L’iniziativa, da oltre 10 anni, si pone al-l’attenzione di migliaia di studenti e do-

centi della scuola toscana e italiana, co-me sorprendente momento di ripresa per-sonale, culturale, didattica ed educativain un orizzonte determinato dalla visionecristiana dell’uomo e della vita.L’iniziativa ripercorre, anno dopo anno,i maggiori autori della letteratura italia-na. Nell’arco di tre giorni il convegno sioffre alla scuola come occasione di incre-mento ed innovazione dell’attività didat-tica svolta dagli insegnanti, presentando-si per essi come un vero e proprio corsodi aggiornamento, e per gli studenti de-gli istituti di istruzione superiore come oc-casione di promozione e valorizzazionedelle loro capacità di elaborazione deicontenuti culturali studiati e delle loro ca-pacità espressive.Il convegno si aprirà con una serie di le-zioni sull’autore a cui è dedicata l’edizio-ne 2012. Gli studenti approfondiranno itemi e la figura di Ugo Foscolo: uno deiprincipali letterati del neoclassicismo edel preromanticismo italiano. Nell’ambi-to della manifestazione saranno discussepubblicamente le tesine elaborate duran-te l’anno scolastico da gruppi di studen-ti guidati dall’insegnante. Ampio spazioviene destinato all’approfondimento cul-turale, letterario e artistico attraverso lapresenza di attività didattiche facoltativerealizzate a tal fine, come la visita ai se-polcri nella chiesa di Santa Croce e ailuoghi della grande letteratura nella Fi-renze fra l’Ottocento e il Novecento.L’iniziativa si propone la valorizzazionedegli interessi e delle capacità espressivedegli studenti a livello narrativo, saggisti-co, teatrale e artistico con la premiazio-ne e la divulgazione dei loro lavori.Viene, inoltre, valorizzato anche il lavo-ro dei docenti con la premiazione e ladivulgazione della loro progettualità di-dattica.

San Sebastiano Gennaio 2012ScuolaScuola

TORNANO I COLLOQUI FIORENTINI:DOCENTI E STUDENTI A CONFRONTO

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DDDEDICATA A UGO FOSCOLO L’UNDICESIMA EDIZIONE DEL CONVEGNO

AMALIA CIARDI DUPRÈ:SCULTRICE DI EMOZIONI

San Sebastiano Gennaio 2012 Artisti fiorentiniArtisti fiorentini

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diCarmelinaRotundo

Giuditta e Oloferne– bronzo 1998

alire a Fiesole è stata, nell’estate diquest’anno, l’opportunità di fuggiredall’opprimente calura, ma anche di

intraprendere un itinerario, che mi haportato nei luoghi in cui ha operato unagrande artista contemporanea: AmaliaCiardi Duprè, che ha saputo imprimerealla materia - sia essa terracotta, bronzoo cemento - il palpito delle emozioni.Decido di incontrarla nel suo studio e miritrovo fra opere completate e in via direalizzazione, gruppi di figure, grandi di-segni e anche foto, perché lei è una gran-de fotografa. Al filone religioso si è dedi-cata con tale trasporto da sembrare go-dere di un dialogo diretto con gli Angeli

e i Santi. Diquest’ulti-

mi leg-ge lelette-

re e

le biografie, al fine di entrare nel perso-naggio ed essere, di volta in volta, SanFrancesco, Padre Pio, Padre AnnibaleMaria di Francia, Sant’ Antonio. Sono lesue interpretazioni del Crocifisso a con-durci per la via della Passione: passionedi Cristo che continua nell’ umanità. Il do-lore, la sofferenza, la difficoltà - per es-sere raccontate - sono illuminate d’amo-re, quell’ amore che ha mosso Dio a do-narci il suo unico Figlio, quell’ amore chela Madonna, madre umile del Redentore,nutre per tutti noi figli.Al filone religioso si affianca quello socia-le con i desaparecidos, le eroine come Ri-ta Atria, i temi forti dell’ immigrazione,del lavoro, della difficile integrazione. E’nella maternità che Amalia esprime lagrandezza, la santità e la bellezza delladonna. Sono maternità avvolgenti, cheabbracciano chi le guarda. I suoi capo-lavori ci conducono nella chiesa di SanLorenzo a Vincigliata dove Amalia per 9anni (1976-87) ha lavorato alle paretidell’abside. Questo capolavoro unico ènato grazie a impasti sapientemente mi-

scelati, cotture programmate, genialiinvenzioni e interpretazio-

ni di linee e di formecon materiali quali laterracotta, il cemento eil bronzo. Si tratta di70 mq di superficie incui, l’autrice ha inter-pretato, in alto e basso-rilievo, la storia dell’umanità secondo l’An-tico Testamento. Nellaparete di sinistra la de-cadenza dell’umanitàdopo la Creazione; inquella centrale il gran-de Cristo che salval’umanità, mentre inquella di destra è illu-

SS

Artisti fiorentiniArtisti fiorentini

- 1919 -

San Sebastiano Gennaio 2012

strato, con la parabola del ricco Epulonee del povero Lazzaro, un mondo di crea-ture e di paesaggi che palpitano all’uni-sono come in una armonia divina e ter-rena. Nella chiesa di San Bernardino aBorgunto (orario di apertura 09.00-18.00) Amalia ha lavorato 7 anni realiz-zando, in refrattario bianco, 14 stazionidella via Crucis. Dietro l’altare si trova ilgrande Crocifisso alto 3 metri. Il Cristomorto ha profonde ferite alla gola ed altorace e ai lati – sempre in refrattariobianco – sono collocati la Madonna e SanGiovanni. L’artista ha decorato i due am-boni con i simboli dell’Eucarestia: tralci divite e spighe di grano. Ai piedi del Cro-cifisso, due tabernacoli: uno per l’Eucare-stia e l’altro per gli oli santi, che porta sul-lo sportello i simboli della Trinità. Il fontebattesimale è stato realizzato in vetro re-sina affinché, nonostante le dimensioni,sia facilmente trasportabile ed ha comedecoro una cerva che beve in un corso d’acqua. Per la chiesa di Santa Maria Pri-merana, piccola e antichissima chiesa aFiesole, Amalia ha fuso in bronzo gli ele-menti principali del ciborio: lo sportello èa forma di sole con due angeli in adora-zione. Al seminario di Fiesole, nel 2005,la Duprè ha realizzato l’altorilievo in ter-racotta: “La venerazione del nome di Cri-sto” dove nella bellezza del volo di ange-

li si rende lode al Signore. Nella cappel-la dello stesso seminario l’artista ha rea-lizzato in cemento e vetro una grandecroce che al centro porta il ciborio. Nel-la piccola chiesa di Montebeni, situatanella borgata tra Fiesole e Settignano, di-segnata dall’architetto Raffaello Fagnoni,Amalia ha realizzato, a lato dell’altare, laMadonna con Bambino in cemento ad al-tezza naturale. Anche nella Chiesa di Ru-fina, si trova una testimonianza della sa-pienza dell’artista nel forgiare questo inu-suale materiale: un San Martino nell’attodi dividere il mantello con il povero. Ama-lia ha lavorato anche all’estero (Stati Uni-ti e Francia) e in Italia ha portato la suaarte in Veneto, a Pordenone, nel Santua-rio della Madonna della Grazie con unCrocifisso alto 3 metri che domina il pre-sbiterio; in Campania - nel Convento diTora - con un San Francesco in refratta-rio bianco, posto nel cortile del convento.In Puglia, a Cerignola, in piazza SanFrancesco si trova il grande monumentoin bronzo a Padre Pio nell’atto in cui ilSanto frate assolve un peccatore e, nellaparte retrostante, mentre riceve le stigma-te. La Duprè è anche autrice di un prese-pe che, dopo essere stato esposto a Vin-cigliata, è stato itinerante nella Val DiChiana, fino ad approdare a San Goden-zo per la prima edizione della Mostra de-dicata ai Presepi. Composto da 20 pezziin terracotta è testimonianza dell’amore edella grandezza di questa artista che con-tinua a lavorare per donarci emozioni.Amalia Ciardi Duprè è stata invitata daART ART a partecipare - come ospited’onore - alla collettiva del Natale 2011dedicata al paesaggio senza tempo,aperta dal 3 dicembre al 6 gennaio conorario 16.00-19.00 (chiusa il lunedì). In-vito che l’artista ha accettato, perché ilsuo amore per le occasioni di dialogo èsempre forte e, c’è da essere certi, che al-la Galleria Impruneta Arte Contempora-nea (IAC – via della Croce, 41 Imprune-ta) le sorprese non mancheranno.Poiché le visite sono possibili solo su ap-puntamento per chi fosse interessato: Vin-cigliata prenotazioni al 329 11246888 eSeminario di Fiesole 055 59226

Crocifissione– refrattario bianco.Chiesa di San Bernardino a Borgunto – Fiesole

San Sebastiano Gennaio 2012 Conosci FirenzeConosci Firenze

ristina Acidini ha descritto, nel nume-ro precedente, la fabbrica dell’edifi-cio-pinacoteca più affascinante del

pianeta. Un’ opera che tutto il mondo ci in-vidia: la galleria degli Uffizi, opera di Gior-gio Vasari. Così, di contro, nell’ultima riu-nione redazionale, chiamato a parlare dicosa avrei potuto scrivere in questo nume-ro, esternai il piacere di trattare, ancorauna volta, un’altra chiesa fiorentina, maga-ri demolita com’è successo per S. Tomma-so, al cui posto, oggi, “ammiriamo”, nel-l’attuale piazza della Repubblica, l’HotelSavoy. La soprintendente, che ringrazio, mipropose di scrivere “de ecclesiae S. PetriScheradii”. Compito assolutamente impor-tante, ma anche di difficile soluzione. Ac-cettai dicendo : ”Ci proverò, ma non garan-tisco il risultato”. Il risultato lo giudicherà ilnostro affezionato lettore. Per quanto mi ri-guarda, mi sono trasformato in topo di bi-blioteca, scomodando Giuseppe Richa,con il quale ho lavorato veramente bene insimbiosi, oserei dire in “simbiosi perfetta”.Richa è decisamente un ottimo collabora-tore e qui, pubblicamente, lo ringrazio peril supporto che mi ha dato. Veniamo dun-que alla nostra chiesa. Il committente perl’edificazione della chiesa di San Pier Sche-raggio fu papa Alessandro II, mentre si par-la di Ridolfo, Vescovo di Todi, amministra-tore del vescovado fiorentino, quale consa-cratore di questo edificio. “Hec basilica s.Petri Scheradii Floren. dedicata est jussio-ne Domini Alexandri P. II. a Ven. RodolfoTudertine Ecclesie Episcopo, ministranti bussibi Clericis Florentinis an. ab IncarnationeDomini 1068”. Questo quanto trovato ne-gli archivi storici fiorentini. Questo, invece,quanto afferma Giuseppe Richa, che ripor-ta, fedelmente, le frasi in latino, trascriven-do nella coniugazione del caso genitivo,un’errata traduzione latina. Abbiamo tro-vato, ad esempio, “ecclesie” al posto di “ec-

clesiae”. Ora, lasciando da parte la gram-matica, passiamo alle prime “ingiurie” per-petrate nei confronti della chiesa: troviamoquella del 1298, quando la Repubblica, susuggerimento di Arnolfo di Lapo “determi-nò di fabbricare un Palazzo al SupremoMagistrato del Popolo” per poter organiz-zare riunioni che solitamente venivano te-nute nelle chiese, in case private, per lo piùnelle case dei Cerchi, dietro s. Romolo. Ec-co i primi contrasti storici. Contrasti avalla-ti da scrittori quali Stefano Rosselli, nel suoSepoltuario e Lepoldo del Migliore nei suoimanoscritti. Entrambi affermano che in re-altà la chiesa non venne danneggiata a fa-vore della fabbrica vasariana all’inizio delXIV secolo, bensì cento anni più tardi. Leo-poldo del Migliore afferma: “Ma essendonell’anno 1410. di Novembre prevalutoappresso a quelli, che sedevano, il como-do della fabbrica magnifica, che l’accresci-mento sacro della casa di Dio, le demoliro-no una Nave di verso tramontana”. PerRosselli la spiegazione è ancora più pun-tuale. “ Essendone circa 300. anni sono sta-ta levata la Nave verso Tramontana per al-largare la strada, che passa tra quella, e ilPalazzo de’Signori”. La verità è che quellademolizione fu l’inizio della fine della chie-sa, che così perse “la bella antica maesto-sa forma di Basilica”. Non basta. Il Richaaggiunge che “per non tralasciare il modotenuto dalla Repubblica nel demolirne laNavata, deve sapersi, che i Signori ordina-rono la restaurazione della Chiesa, o fivve-ro le uniformità, mercecché con due Nava-te essendo una irregolarità troppo defor-me, la ridussero da tre Navi ad una sola.Quindi chiusa la Navata di mezzodì, condar luogo da quella parte ad una Compa-gnia, la quale durò a starvi fino che per lafabbrica degli Uffizj cedette esso luogo alMagistrato dei Nove, che ha alcune stan-ze contigue a muro a muro alla Chiesa pre-

SAN PIER SCHERAGGIO:LA CHIESA CHE LASCIÒIL POSTO AGLI UFFIZI

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diRobertoLasciarreaeGiuseppeRicha

CC

sente, e in esse si vedono alcune vestigiadella Compagnia. Irreparabile però con-vien dire, che fosse la perdita delle pitturea fresco, e delle lapidi sepolcrali antiche,che erano nelle Navi levate via”. Da nota-re che la chiesa, ormai ridotta ad unica na-vata, aveva quali “accessori”, una loggia,una canonica e il campanile. In ogni chie-sa, specialmente il campanile con le suecampane, non sono mai stati presi molto inconsiderazione, anche descrittivamente.Bene per ciò che riguarda la nostra chiesa,vorrei segnalare che la funzione delle cam-pane fu esaltato nel momento in cui le cam-pane suonarono a fuoco nell’incendio do-loso del 10 giugno 1304 che venne appic-cato da colui che, forse, è stato considera-to il primo piromane della storia cittadina,certo Neri degli Abati, chierico priore pro-prio della chiesa di San Piero Scheraggio[…] uomo mondano e ribelle e dissoluto enemico de’ suoi consorti, il quale arse le ca-se degli Abati e de’ Macci e tutta la loggiadi Orto di San Michele e tutta Calimala e lecase de’ Cavalcanti e tutto Mercato Nuovoe Santa Cecilia e tutta la ruga di Porta S.Maria insino al Ponte Vecchio e Vaccherec-cia, insomma tutto il midollo e torlo e cariluoghi della città. Furono tra palagi e torrie case più di 1700. Questa deliziosa de-scrizione va attribuita non al Richa, bensìa Dino Compagni, tratto dalla sua La Cro-

nica. Il vostro narratore continua riportan-dovi che nell’anno 1561 anche quegli “ar-redi” furono, per ordine di Cosimo I “ de-terminato di fare la fabbrica degli Uffizj,per formare quel vago Teatro, che in oggisi ammira, ordinò non solamente di abbat-tere e case, e Canonica, e campanile, e log-gia di San Piero, ma di fare anche un brut-to taglio alla chiesa verso la porta”, ottimaoccasione per perdere il bell’ornamentodella facciata, oltre alle molte sepolture diuomini illustri ed in particolare “quella delCecca famoso Architetto. Dopo le vicissitu-dini legate alle demolizioni, si infiltraronoanche quelle burocratiche. Nel 1581 lachiesa fu privata dello “Ius Parrocchiale” edel titolo di Prioria, incamerato in parte dal-la chiesa di Santo Stefano e Cecilia al Pon-te Vecchio e in parte alla chiesa di San Re-migio. San Pier Scheraggio, a questo pun-to della sua storia, viene declassata a “sem-plice benefizio da Gregorio XIII. Con Bolladel suddetto anno fu assegnata per mante-nimento del Padre Inquisitore di Firenze, alui pure dando l’Ius Patronato della chiesadi S. Lionardo in Arcetri, che anticamenteera di dominio de’Priori di S. Piero Sche-raggio, come costa dall’Archivio dell’Arci-vescovado, ove leggesi una presentazionedel 1362. ai 21. di Gennaio fatta di un cer-to Mess. Adamo di Piero dal Priore, e Ca-nonici di questa magnifica Basilica.

San Sebastiano Gennaio 2012Conosci FirenzeConosci Firenze

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L’Annunciazione,di Sandro Botticelli.

San Sebastiano Gennaio 2012

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Aiutateci ad aiutareCarissimi Confratelli,pongo alla vostra attenzione il seguente problema. Nel1987 l’Unione Europea sotto la presidenza Delors stanziò100 milioni di euro per un programma di aiuti europei afavore delle persone più povere. Nacquero così i “famosiBanchi Alimentari”. Negli anni successivi gli stanziamen-ti furono sempre più cospicui fino ad arrivare al 2009 du-rante il quale l’UE arrivò a distribuire alimenti, provenien-ti da giacenze, per quasi 500 milioni di euro a 13 milionidi poveri. I fondi però venivano prelevati da quelli desti-nati alle politiche agricole e non da quelli per le politichesociali. Questa illegittimità provocò un intervento dellaCorte Europea che impose un taglio nettissimo per il 2012(80%) e l’azzeramento per 2013. Un successivo interven-to della Commissione Europea aveva chiesto il ripristinodei fondi. In una delle ultime riunioni dell’UE a Bruxel-les, una minoranza di stati guidata dalla Germania e for-mata anche da Regno Unito Svezia Olanda Danimarca eRepubblica Ceca, si è opposta al ripristino del program-ma di aiuti europei decretando così la “ morte” dei Ban-chi Alimentari. Solo 6 paesi ma in grado di formare unaminoranza di blocco! Il sottosegretario tedesco ha tran-quillamente affermato che “in linea di principio l’aiuto ai

poveri e una buona cosa, ma è un dovere che spetta ai go-verni nazionali dai cui bilanci dovranno essere trovati i fon-di necessari” La Misericordia di Firenze assiste da anni qua-si 496 nuclei familiari pari ad oltre 2000 persone. Sono per-sone che vivono sotto la soglia di povertà ed il nostro aiu-to e indispensabile per il loro sostentamento. La Miseri-cordia stanzia annualmente 50.000 euro per acquisti di ge-neri alimentari che, fino ad oggi, andavano a sommarsi agliaiuti alimentari del “Banco”. I numeri purtroppo sono im-pietosi e voi capite che da soli non potremo più sostenerequesto servizio, anche se come Misericordia abbiamo de-ciso di aumentare il nostro intervento fino a dove le nostrepossibilità ce lo consentiranno. Faccio appello, quindi, aglioltre 11.000 Ascritti della Misericordia di Firenze affinché,con un piccolo gesto, ci aiutino a tenere aperti i nostri ma-gazzini di generi alimentari. Presso la sede storica di piaz-za Duomo, presso le sezioni di via del Sansovino, di via Fa-entina, del viale dei Mille, nei locali di via Francavilla e divia Rocca Tedalda sono in atto raccolte di alimenti comepure offerte di denaro con la specifica “Aiuto Alimenta-re”. Grazie per l’attenzione e Dio renda merito per tuttociò che farete a favore di questa criticità.

Il Provveditore Andrea Ceccherini

Raccolta a favore dell’Aiuto Alimentare della Misericordia di FirenzeIl 5 novembre, presso il Supermercato Panorama I Gigli e il Supermercato Panorama di Pistoia si è svolta unaraccolta di prodotti alimentari, destinata all’Aiuto Alimentare della Misericordia. Nel corso della giornata circa60 Fratelli della Misericordia hanno prestato servizio nei due centri per ricevere il prezioso contributo dei clien-ti, che hanno risposto con grande generosità. Complessivamente sono stati raccolti 28 quintali di generi alimen-tari: 15 a Panorama Pistoia e 13 in Panorama I Gigli. Tutti i prodotti andranno a sostenere le persone in stato didisagio economico che sono seguite dal servizio Aiuto Alimentare Le Dodici Ceste della Misericordia di Firen-ze. Si tratta di persone conosciute e seguite, nel loro difficile percorso, dai volontari del servizio. La crisi econo-mica, che sta attanagliando il nostro paese, aggrava ulteriormente le numerosi situazioni di indigenza che sonopresenti nella nostra società. Il fenomeno delle nuove forme di povertà assume, anche a Firenze, contorni e cifresempre più preoccupanti. Questo dato deve essere uno stimolo e spingere tutti a dare una mano. Ai Direttori dei

supermercati che hanno ospitato l’iniziativaquesto gesto di gratuita carità cristiana è piaciu-to molto e massima è stata la loro collaborazio-ne. La Misericordia rivolge al Dr. Andrea Galan-ti Direttore Supermercato Panorama I Gigli e alDr. Andrea Grosso Direttore Supermercato Pa-norama Pistoia un sentito ringraziamento per lasensibilità mostrata e per la disponibilità ad of-frire con contributo concreto ad un problemache colpisce un numero sempre più alto di per-sone. Nutrirsi è un diritto imprescindibile del-l’essere umano e con l’aiuto di tutti non è im-possibile da realizzare.

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La Vestizione del 9 ottobre

Arcaleni Luciano, Bellan Antonio, Butera Raffaella, Calamai Marco, Calosi Daniele, Cappugi Chiara, CiucchiAntonella, Colaps Claudia, Del Furia Chiara, Edigi Maria Luisa, Erco Antonio, Ferrigno Federica, Galanti Ju-ri, Galli Eleonora, Gioli Fabio, Honeylet Magugat, Lucherini Lorenzo, Masotti Paolo, Menconi Stefania, Miche-lotti Cosimo, Milli Alessandro, Mocali Massimo, Mroz Katarzyna, Morz Tomasz, Nesti Fabrizio, Pesce Eleona-ra, Piccolo Claudia Valeria, Pratesi Pamela, Rangoni Maria Novella, Rosano Marco, Rubinaccio Vincenzo, Sam-paio Girlene, Scaletti Roberto, Sottili Carla, Varrucciu Niccolò, Zagni Loretta.

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PROGETTO “SACRAVITA”: RISANAMENTO DELL’INTERNATO DI CEKHOVSHCINASu indicazione del Dipartimento degli Affari Sociali del Governo Bielorusso il “Progetto Sacravita” si è impe-gnato nell’attivarsi per il risanamento dell’Internato-Orfanotrofio di Cekhovshcina. La struttura oramai vetu-sta ospita, attualmente, circa 100 ragazzi con disabilità psicofisiche. Le docce da tempo fuori uso, costringeva-no i ragazzi - suddivisi in gruppi - a recarsi ogni 15 giorni, per la cura della propria igiene intima, nel bagnopubblico di una cittadina, distante circa 17 Km dall’Internato. Il ricavato, delle varie iniziative nel 2010, è ser-vito a raccogliere fondi necessari per dare inizio alla ristrutturazione dei servizi igienici. Oggi, grazie all’inter-vento della Misericordia di Firenze, i ragazzi hanno delle nuove e funzionali docce nel loro Internato. Il risa-namento di Cekhovshcina è, però, solo all’inizio. Nel 2014 è previsto il completamento dei lavori. Si tratta diun grosso impegno economico e la Misericordia, attraverso le varie iniziative, conta sul generoso contributo dichi vorrà offrire un aiuto concreto alprogetto Sacravita che si prefigge didare “dignità, tetto e futuro ai bam-bini ultimi del mondo”. Per la realiz-zazione del progetto “SACRAVI-TA” Internato di Cekhovshcina, siraccolgono offerte anche tramiteconto corrente postale n°354.506 intestato alla Arcicon-fraternita della Miser icordia diFirenze - Piazza Duomo, 19/20- 50122 Firenze; indicando comecausale di versamento “In Ricordo diDon Luigi Stefani, a favore del Progetto“Sacravita” Risanamento dell’Internatodi Cekhovshcina”

In un periodo di grave crisi economico-fi-nanziaria riprende l’attività del CentroAscolto Antiusura approdato, come sede, inpiazza Duomo. Si tratta di un prezioso ser-vizio che vuole aiutare le persone che si tro-vano in un pericoloso stato di indebitamen-to. Il Centro offre consulenze e informazio-ni a persone che versano in difficoltà eco-nomica e possono essere a rischio usura.

I nostri volontari della Protezione Civile, per l’impegnoprofuso in occasione del sisma che ha colpito l’Abruzzonel 2009, hanno ricevuto il 14 novembre in Palazzo Vec-chio nel Salone dei Cinquecento, le pubbliche attesta-zioni di benemerenza. Questo attestato è stato istituitocome giusto riconoscimento per chi ha prestato attivi-tà di soccorso, di assistenza e di solidarietà nelle opera-zioni di Protezione Civile in zone interessate da eventicalamitosi di rilevante gravità, in Italia e all’estero.

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Torna nel nostro museouna Madonna del ‘400 senese

Alla fine dello scorso mese di maggio del 2011 si è con-cluso il restauro di un piccolo dipinto su tavola dell’Ar-ciconfraternita della Misericordia che è stato sottopo-sto ad un intervento durato meno di due mesi, dunquebreve. Ma anche se il dipinto è un opera di piccole di-mensioni realizzato su di una tavoletta di 35 centime-tri x 26 e il restauro è stato -considerando i normalitempi degli interventi -veloce, non di menol’opera merita atten-zione per la suanotevole qualitàartistica e il re-stauro, ese-guito inm o d oottima-le, ri-c h i e d euna me-m o r i aa n c h eperché ilrecuperodella pit-tura allaconser-vaz ionefutura ealla lettu-ra è risul-tato provvi-denziale.La tavoletta mo-stra sullo sfondo diun prezioso fondooro una delle immaginipiù consuete e familiari:una Madonna a mezzo bu-sto con il Bambino che tienechiuso nel pugno della mano si-nistra un cardellino, simbolo della Passione cui era de-stinato. Il cardellino è sostenuto leggermente in alto dalBambino così che risulta quasi al centro della pittura,come un punto focale che deve attirare lo sguardo. Ol-tre la soffusa dolcezza dei volti velati da una contenu-

ta melanconia e l’intimità delle due figure vicine, è pre-sente dunque nel dipinto il richiamo all’incarnazio-ne e al sacrificio di Cristo sulla croce. Il restauro di que-sta bella pittura, ascrivibile certamente alla scuola sene-se della metà del Quattrocento, lo si deve all’InnerWheel Club Italia distretto 209 e al suo presidente Ro-

berta Pierattelli Bencini chehanno finanziato l’interven-

to realizzato sapientemen-te da Lucia Biondi e ap-

poggiato dal Provve-ditore in carica An-

drea Ceccherini.Era davvero

difficile no-tare laq u a l i t àdel di-p i n t oprima delsuo re-s t a u r o ,anche perla collo-c a z i o n enon pro-prio feli-ce al disopra del-la portad’ingres-

so dellasala del Cor-

po Generaledell’Arciconfra-

ternita. Tale collo-cazione non rendeva

merito all’opera e nonconsentiva neanche di

comprendere l’intensitàdegli attacchi da insetti xilo-

fagi subiti dal supporto ligneo,né la densità delle patine e delle macchie che ne offu-scavano la superficie pittorica. Inoltre non si coglieval’incerta stabilità del dipinto (che in passato era stato ri-dimensionato trasformando l’originale forma rettango-lare in ottagonale) all’interno della cornice seicentesca

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nella quale era stato inserito in epoca imprecisata.Sottoporre la pittura ad intervento è stato perciò - co-me si diceva - provvidenziale, così come è stato poiquanto mai opportuno trovare una nuova sistemazio-ne alla tavoletta restaurata che ora è esposta in una sa-la del Museo. Si possono così ora facilmente notare lequalità pittoriche degli incarnati rosati, del velo sottileche orla il volto della Madonna, dei decori della vestedel Bambino e al contempo osservare anche alcuneparti della pittura che mostrano invece una realizzazio-ne di diverso livello, come la mano della Madonna po-co articolata e definita in modo approssimativo. Que-ste osservazioni possono condurre a riconsiderare l’at-tribuzione avanzata per la tavoletta che nel catalogo delMuseo dell’Arciconfraternita ( M. Bietti, 1981) è statasegnalata come probabile opera di Francesco di Gior-gio Martini, pittore senese attivo nella seconda metàdel Quattrocento. Sempre restando in ambito senese, sipossono ora valutare – dopo il restauro effettuato-quanto forti siano le tangenze con altri due pittoriegualmente attivi nella seconda metà del secolo: Sanodi Pietro ( 1406- 1481) e Benvenuto di Giovanni(1436 -1518). Il primo ebbe un floridissima bottegache produsse e diffuse immagini di tipologia affine aldipinto della Misericordia. Forse alla bottega di Sanodi Pietro è appunto ascrivibile anche la nostra tavolet-ta, anche se bisogna ricordare la particolare vicinanzastilistica ad una Madonna col Bambino conservata nelMuseo del Colle del Duomo di Viterbo: in entrambele pitture si notano l’ovale nitido del volto della Ma-donna con i suoi tratti sottili caratterizzati dalle lun-ghe sopracciglia arcuate e dal naso diritto e affilato, equindi il Bambino riccioluto e paffuto raffigurato ac-covacciato su di un piano mentre fermamente reggeun cardellino. Le due immagini mostrano numerosi ri-mandi e tali somiglianze da far pensare che l’autore sialo stesso. La tavoletta di Viterbo è attualmente attribui-ta a Benvenuto di Giovanni.

Maria Matilde Simari

SCHEDA TECNICADI RESTAURO

“MADONNA CON ILBAMBINO” (CM 54,5X46)

I motivi per cui ha avuto avvio il restauro erano le-gati soprattutto ai pesanti rimaneggiamenti cui inpassato era stato sottoposto il dipinto.Prima di tutto il taglio del supporto con la modifi-ca da rettangolare a ottagonale, poi l’accumulo dimateriali estranei, un insieme di patine alterate esporco di deposito, che avevano l’effetto di attutirela brillantezza delle stesure pittoriche e la raffinatez-za delle decorazioni. Queste coinvolgono in parti-colare le vesti della Madonna e del Bambino, attual-mente lacunose, dipinte con la tecnica dello sgraffi-to su foglia d’argento. Il fondo invece è dorato, conle aureole riccamente punzonate.L’intervento ha preso avvio dal consolidamento perimbibizione con resina specifica del supporto in le-gno di pioppo, gravemente indebolito per l’attaccodegli insetti xilofagi. I frammenti andati perduti so-no stati risarciti con piccoli inserti di legno invec-chiato della medesima essenza.La cornice è stata liberata dalla porporina alterata edallo strato di sporco, dopodiché le mancanze sonostate stuccate e dorate a guazzo con foglia d’oro zec-chino.Per ciò che riguarda la pellicola cromatica, dopo unalunga analisi al microscopio, abbiamo iniziato il mi-nuzioso intervento di pulitura, condotto con mezzinon dannosi per la pittura originale, seguito da un at-tento restauro pittorico, con i quali abbiamo restitui-to al dipinto trasparenza, luminosità e morbidezza dimodellato, facendo sì che i problemi conservativiavessero un’incidenza meno negativa di quella cheavevamo temuto all’inizio del lavoro.

Lucia Biondi

Il restauro è stato possibile grazie al contributo del Club Inner Wheel Firenze Medicea, a cui la Misericordia rivolge un sen-tito ringraziamento. L’International Inner Wheel è molto probabilmente la più grande organizzazione femminile “di servi-ce” al mondo, che collega Socie che appartengono ai Club di diverse Nazioni, dall’Europa all’Africa, India, Filippine, Au-stralia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada. La vocazione personale al service è un obiettivo fondamentale dell’apparte-nenza all’Inner Wheel. L’attenzione è certamente rivolta ai soggetti deboli ed a quelli meno fortunati, (i bambini, le don-ne, i giovani, gli anziani), sia nei nostri Paesi sia in quelli in via di sviluppo. Ed il service è offerto in molti modi, dagliaiuti generali a lungo termine alla raccolta di fondi per sopperire a situazioni di emergenza in aree disastrate. L’idea di fi-nanziare il restauro è venuta durante una visita della Presidente Roberta Bencini e di alcune Socie al Museo dell’Arcicon-fraternita. Anche se si è trattato di un impegno notevole dal punto di vista finanziario - come sostiene la Presidente – ilClub ha deciso di portarlo comunque a termine: la consegna o per meglio dire la “riconsegna” è avvenuta l’8 Giugno scor-so alla presenza fra gli altri del Provveditore della Misericordia, della dott.sa Maria Matilde Simari della Soprintendenzae della Dott.sa Lucia Biondi che ha curato il restauro.

Il 14 settembre il giardino della Residenza Il Bo-bolino è stato teatro di una bellissima festa ispirataal 150° dall’Unità d’Italia. Tutto è stato studiato neiminimi dettagli, dal menù tricolore fino all’esibi-zione di una banda musicale che ha chiuso la sera-ta intonando l’Inno di Mameli. Numerose le auto-rità presenti: dal Presidente della Provincia Barduc-ci al Presidente della Caritas Martini, dall’Assesso-re all’Educazione Rosa Maria Di Giorgi al Consi-gliere Regionale Eugenio Giani, dal Presidente delQuartiere 1 Marmugi al Direttore della Societàdella Salute Carolina Cuzzoni. Pur non potendositrattenere per la conviviale il Prefetto Paolo Padoin

e il Questore Francesco Zonno hanno voluto essere presenti per salutare gli ospiti e i vertici della Misericor-dia. L’Assessore alla Mobilità Mattei e la Presidente Società della Salute e Assessore alle Politiche Sociali e Sa-nitarie Saccardi sono intervenuti con un breve discorso, prima dell’inizio della cena. Il Sindaco Mattei Renzi,nonostante i numerosi impegni, non è voluto mancare e - dopo un simpatico intervento - si è voluto intrat-tenere con gli ospiti e porgere, personalmente, gli auguri alla Signora Ivana fresca centenaria del Bobolino.

L’8 settembre festa dell’Opera di Santa Maria del Fiore, istituita nel 1985, si celebra il ricordo della posa dellaprima pietra della cattedrale ed include come appuntamento principale l’apertura gratuita delle terrazze delDuomo per l’ormai tradizionale “passeggiata” a trentadue metri di altezza. Per tale occasione la Misericordia diFirenze rappresentata dal Sottoprovveditore Dott. Romagnoli, alcuni volontari ed i dipendentidell’Amministrazione per rafforzare la partnership con l’Opera del Duomo hanno goduto della straordinariapanoramica su Firenze, attraverso il percorso che si snoda lungo i due fianchi della Cattedrale.

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Al Bobolino si è festeggiato i 150 anni dall’Unità d’Italia

Sabato 1° ottobre ha avuto luogo il consueto pellegrinaggio che, quest’anno, ha portato i Confratelli dellaMisericordia nella vicina chiesa di San Giovannino degli Scolopi in via Martelli. Anticamente, al posto dell’at-tuale luogo di culto esisteva - sin dal 1351 - un piccolo oratoriodedicato a San Giovanni Evangelista. Successivamente Giovannidi Lando della famiglia Gori lasciò una cospicua eredità per l’edi-ficazione della Chiesa. Con l’arrivo in città della Compagnia diGesù nel 1557, il Granduca Cosimo I affidò ai padri gesuiti lachiesetta ormai malandata, che fu presto riedificata a partire dal1579, su progetto di Bartolomeo Ammannati, l’architetto dicorte. I lavori iniziarono dall’attiguo Collegio, dove oggi si trovail Liceo Galileo; in seguito si iniziò a ricostruire anche la chiesa,ispirandosi alle chiese gesuitiche romane. Dopo la soppressionedell’ordine nel 1775, ai Gesuiti subentrarono i Padri Scolopi chevi poterono trasferire anche le loro scuole nell’edificio attiguo.Nel 1796 furono rifatte con marmi pregiati le prime due cappel-le laterali più vicine all’altare, dette di San Bartolomeo e di SanGiuseppe. Nel 1836 il vicino Palazzo Martelli fu annesso al com-plesso del Collegio e fu rifatta la facciata con il doppio ordine peropera di Leopoldo Pasquini. Il pavimento fu rinnovato nel corsodell’Ottocento e di nuovo dopo l’alluvione di Firenze del 1966.

Pellegrinaggio Ottobrino

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Monsignor Verdon, responsabile dell’Ufficio della catechesi attraverso l’Arte, Capo di Guardia della Misericor-dia di Firenze e illustre storico dell’arte rinascimentale, intervistato nel precedente numero del San Sebastiano, èil nuovo direttore del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore. E’ la prima volta che, nei suoi 120 anni di vi-ta, il Museo ha un direttore, che ha anticipato a ‘’L’Osservatore Romano’’ le linee di fondo del suo programmadi lavoro, che prevede un futuro spettacolare allestimento. In questo allestimento – in un vano lungo 36 metri ealto 20 - un colossale modello ligneo evocherà l’incompiuta facciata trecentesca del Duomo di Firenze – i cuidettagli sono conosciuti grazie ad un disegno cinquecentesco – e avrà di fronte i capolavori di Arnolfo di Cam-bio. Le statue di Arnolfo, di maestri trecenteschi, del giovane Donatello e di Nanni di Banco verranno espostedavanti a questa titanica ‘’quinta’’, spiega Verdon, e nella stessa logica la restaurata Porta del Paradiso di LorenzoGhiberti tornerà a occupare una posizione di rimpetto all’antica facciata scultorea, ricostituendo un rapporto vi-sivo e iconografico perso quattrocentoventiquattro anni or sono, quando la facciata medievale fu smantellata. Nelmedesimo simulato esterno verranno collocati i monumentali gruppi statuari un tempo sopra le porte del Bat-tistero (opere di Andrea Sansovino, Giovan Francesco Rustici e Vincenzo Danti) e i due grandi sarcofagi roma-ni che per tutto il Medioevo stavano davanti al Battistero.La Redazione del San Sebastiano, nel congratularsi per il prestigioso incarico, augura a Monsignor Verdon buon lavoro.

Il 7 e 8 ottobre si è tenuto un convegno – dal titolo “Il contributo della To-scana alla storia della Sanità Nazionale (1860-1968) – nella Sala Blu dell’Edu-catorio della S.S. Concezione detto di Fuligno in via Faenza. Storici, medici e rappresentati delle Istituzioni hanno raccontato le tappe del-la storia e dello sviluppo della sanità nella nostra regione. Numerose le Asso-ciazioni di volontariato presenti - fra cui la Croce Rossa, l’ANPAS e la Fra-tellanza Militare - che hanno portato la propria storia e la propria testimo-nianza del ruolo svolto in seno allo sviluppo del sistema sanitario in Toscana. Anche la Misericordia di Firenze ha preso parte all’iniziativa ed ha offerto ilproprio contributo alla riflessione, grazie alle parole del Dr. Riccardo G. Ghe-ri che, con il suo intervento “Dalla zana, alla buffa nera, ai servizi sanitari e icamici bianchi”, ha portato l’esperienza della Venerabile Arciconfraternita inquesta due giorni dedicata alla storia della sanità nel nostro paese, ma ancheall’evoluzione del volontariato.

Nel mese di ottobre l’Internat di Stankovo ha compiuto 50 anni di vita. La struttura, grazie agli interventi dellaMisericordia di Firenze - che con il Progetto Sacravita negli anni ha apportato migliorie e importanti ristruttu-razioni - è oggi un Istituto di eccellenza in Bielorussia. L’Internat è diventato, nel corso degli anni, una casa acco-gliente, calda, confortevole, colorata e funzionale, finalmente in grado di accogliere i bambini in modo adeguatoe rispettoso delle loro esigenze. L’impegno della Misericordia di Firenze, che ha inviato una delegazione per pre-senziare alla cerimonia organizzata dalla Direzione della struttura, se è terminato per quanto concerne l’aspettostrutturale e funzionale dell’edificio, non è concluso da un punto di vista umano. L’Internat infatti accoglie i ra-gazzi fino al compimento del sedicesimo anno di età. Il loro futuro, dopo il percorso nell’Internat, rimane incer-to e nebuloso e, purtroppo, per molti di loro, privo di prospettive. Per questo la Misericordia di Firenze spera dipoter trovare possibili soluzioni per continuare ad aiutare questi ragazzi a conquistare un futuro sereno e sicuro.

Timothy Verdon nominato direttore del Museo dell’Opera del Duomo

A Firenze si è parlato di storia, sanità e volontariato

Stankovo compie 50 anni

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A proposito dell’orologio che è tornato a segnare loscorrere del tempo, per merito di Domenico Russo,ne ha parlato dettagliatamente Massimiliano Caglierisul San Sebastiano n. 237 dell’ottobre 2008.Una piccola parte di merito del restauro è anche, cre-do, del sottoscritto che ha insistentemente fatto da tra-mite tra Domenico, con la sua passione professionale,e la Misericordia per la quale, con i mille problemi dagestire, quello dell’orologio non era certo uno dei pri-mi. Quando con Domenico avevamo occasione di in-contrarci gli dicevo che volevo cercare una documen-tazione storica che riguardasse questo antico strumen-to di cui non si è detto quasi niente.E’ così che ho cominciato a consultare la contabilitàdella Confraternita. L’idea di partenza era che l’orolo-gio raffigurato nella stampa del 1825 del Burci, realiz-zata prima dell’allargamento di via Calzaiuoli iniziatonel 1842, potesse essere il nostro e che fosse stato spo-stato perché si trovava proprio nel punto della parzia-le demolizione della torre. L’altezza è più o meno la stessa e quindi l’ipotesi non

era del tutto campata in aria.Ho iniziato la consultazione proprio dal 1842. Ho pro-seguito per qualche anno, ma non ho trovato alcun ri-ferimento ed avrei abbandonato il tutto se non avessiapprezzato l’opportunità di consultare quei documen-ti. Così ho deciso di partire sistematicamente dal pri-mo di gennaio. La pazienza è stata pagata. Con man-dato n. 234 del 28 luglio 1866, il Camarlingo Giusep-pe Borri fu autorizzato a pagare “a Lorenzo Gori Lireitaliane Trenta Due e sono in saldo di un conto di lavori dalmedesimo fatti nella sua arte di Bronzista in servizio del no-stro Pio Istituto”. Nell’allegato documento del Gori è poi spe-cificato che il compenso gli era dovuto “Per aver ripulito e ri-dorato in diversi punti la lancetta del Orologio”.Il 31 agosto successivo, con mandato n. 287, lo stessoCamarlingo pagò “Al Sig. Luigi Giuliani Lire italianeQuaranta e sono per aver accomodato l’Orologio della Sa-grestia, rifatto il pivò del rocchetto della serpentina che eraconsumato dalla ruggine e dirugginito tutti i pezzi di accia-io, e per aver accomodato l’Orologio pubblico sulla Piazzadel Duomo, rifatte diverse ingranature nuove, levato la rug-gine e diverse altre fatture”.Nel documento del Giuliani, allegato al mandato, èspecificato tra l’altro che è stato “tutto rimesso in buonordine e messo la corda di Budello nuova”.Nella stessa data viene fatto un rimborso al Camarlin-go per spesa occorsa per un “uomo che fece 5 nottatequando vi erano i ponti che vennero introdotti nello Scritto-io nella circostanza dell’accomodatura dell’Orologio pubblicosulla Piazza del Duomo”.Forse il vano dentro il quale scorrono i pesi che muo-vono gli ingranaggi fu costruito in quei cinque gior-ni che servirono anche per posizionarlo dopo che ilGiuliani ne aveva restaurato il meccanismo. Il 28 agosto 1869 la Misericordia pagò ad AlessandroPellucci Lire 153 “per saldo di un conto di lavori da essoeseguiti ai pietrami delle porte del nostro Oratorio in occa-sione del risarcimento della Facciata”.Il successivo 24 dicembre furono pagate Lire 2.820 aFrancesco Lunghini “per saldo di lavori eseguiti nel ca-dente anno come appresso. A Spese di Acconcimi per lavorifatti ai nostri Stabili e particolarmente per il restauro dellafacciata di quella sulla Piazza del Duomo (…)”. Nell’al-legata nota il Lunghini specifica di aver “Dato due ma-ne di verde inglese e due di verde montano e una di verni-ce Coppale a N. 68 Pezzi di Persiane dello Stabile sullaPiazza del Duomo”.

E’ della Misericordia l’orologiorestaurato in piazza del Duomo?

Via Calzaiuoli prima dell'allargamento del 1842 - E.Burci

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Pochi giorni dopo, il 31 dicembre, un’altra spesa diLire 1470 quale saldo a favore di Leopoldo Balestruc-ci Pittore per i “lavori eseguiti ai nostri stabili e partico-larmente per il restauro della Facciata di quello sulla Piaz-za del Duomo”.Nella scenografica stampa del 1754 diGiuseppe Zocchi, che rappresentauna processione del CorpusDomini, l’orologio sembranon esserci. Si sta parlan-do di disegni e non difotografie ma sia ilBurci che lo Zocchierano di una preci-sione quasi assoluta.Quindi l’orologio èprobabilmente da-tabile fra il 1754 eil 1825. L’allarga-mento di via Calza-iuoli era stato ulti-mato verso il 1845 edè probabile che l’orolo-gio non fosse più funzio-nante se era così pieno diingranaggi deteriorati e arrug-giniti.D’altra parte l’idea dell’allargamentodi via Calzaiuoli risale già all’inizio dell’Otto-cento. I primi progetti redatti dall’architetto Del Ros-so sono del 1811 e la Misericordia, che come vedre-mo era già proprietaria dell’edificio ed era sicuramen-te a conoscenza di un progetto urbanistico così im-portante che l’avrebbe coinvolta, non avrebbe avutoalcun motivo di sobbarcarcarsi ingenti spese per col-locare un orologio. La consultazione della contabilitàdall’inizio dell’Ottocento conferma tutto quanto nonavendo trovato alcun documento di spesa di questo ti-po né per una realizzazione ex novo, né per un re-stauro, prima di quelli del 1866 descritti sopra. In una serie di articoli pubblicati dal 1974 al 1978 suqueste pagine, Paolo Niccolò Rossi descrisse in ma-niera molto dettagliata l’evoluzione della proprietàdella sede della Misericordia a partire dal primo pic-colo spazio regalatole da Francesco I dei Medici nel1576, verso l’attuale via del Campanile, fino all’ango-lo opposto con via Calzaiuoli. In particolare sul nu-mero del San Sebastiano di luglio 1976, Rossi parlaproprio della vetusta torre. La casa era di proprietàdelle Monache dello Spirito Santo. Nel 1780 fu tro-vato un accordo per la compravendita di tutta la pro-prietà dovendo tener conto anche che un certo Dia-cinto de Bruck, di professione “orivolajo”, era dal

1764 inquilino del mezzanino e che vi aveva fattigrandi lavori di risistemazione. Il 24 aprile del 1796il de Bruck o De’ Bruch fu eletto Capo di Guardiadella Misericordia, quindi dopo la transazione econo-mica, e questo fa supporre che l’operazione si sia con-

clusa amichevolmente o comunque senzastrascichi.

Nella Gazzetta Patria n. 17 del1786 si legge che “L’Orologio a

quarti a Campanile che servivaalla soppressa Badia di Buon-

sollazzo, già donato daS.A.R. a questi PadriFrancescani d’Ognissantiper uso pubblico, è statodi sommo comodo agliabitatori circonvicini, emolto son rimasti con-tenti quei Religiosi dallastabile ed esatta riattazio-

ne di quello ordinata, edeseguita coll’assistenza e di-

rezione del Sig. Diacinto deBruck”.

A questo punto, tirando le fi-la di tutto quanto detto, si può

supporre che l’orologio sia stato in-stallato nel mezzanino della torre dal-

l’orologiaio de Bruck, nella seconda metà delSettecento, o che gli sia stato commissionato comequello per la chiesa di Ognissanti, e che, durante i la-vori per l’allargamento di via Calzaiuoli, la Misericor-dia abbia recuperato lo strumento, lo abbia conserva-to da qualche parte e poi nel 1866, dopo averlo ri-messo in funzione, lo abbia collocato, sempre nel mez-zanino, dove ora si trova. Dopodiché, nel 1869, abbiaprovveduto ad effettuare un completo restauro dellafacciata.Naturalmente è soltanto una ipotesi che peraltro con-trasta con una scheda ministeriale del 1978 a curadella Soprintendenza per i beni artistici e storici di Fi-renze, che è conservata nell’archivio della Confrater-nita, dove si parla di “Grande orologio di tipo ottocente-sco posto sopra la facciata dell’edificio ristrutturato nel 1842-43 da Gaetano Baccani; circa verso quegli anni è databileanche questo orologio”. Anche questa è una ipotesi cheperò mi sembra smentita dai dati contabili sopra de-scritti perché, oltre a non aver trovato documenti dispesa in quegli anni, se non fosse l’orologio della tor-re ma uno nuovo non avrebbe avuto bisogno, dopoappena vent’anni, che fossero “rifatte diverse ingranaturenuove, levato la ruggine e diverse altre fatture”.

di Gianni Barnini

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A 30 anni della morte, sono state dedicate due giornateper commemorare la figura di don Stefani. Il 7 ottobrepresso l’Oratorio della Venerabile Arciconfraternita inpiazza Duomo è stata celebrata, da Monsignor ClaudioManiago Vescovo Ausiliare di Firenze, la Santa Messa, al-la quale ha fatto seguito un concerto del Coro La Marti-nella diretto dal Maestro Ettore Vaccarelli. Il giorno 8 ot-tobre presso l’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmiodi Firenze in via Folco Portinari 5, alle ore 9,00 si ètenuto un convegno in ricordo di DonStefani. Moderatori Luca Bandetti-ni e Ennio Romagnoli. Sonointervenuti, dopo l’intro-duzione di Giovanni Pe-drini, in qualità di re-latori: Anna MariaBartolini (OperaGiovanile delFraterno Soc-corso), LadislaoNocentini (LoSprone e LaPiccola Acca-demia), Gian-ni Barnini(Arciconfra-ternita dellaMisericordia diFirenze) Gian-carlo Romoli (As-sociazione Nazio-nale Alpini), VerianoVidrich (La Scuola). Adisposizione dei parteci-panti CD di omelie e discorsidi Don Luigi, una pubblicazione suDon Luigi e CD del Coro La Martinel-la. Durante la due giornate sono state raccolte of-ferte destinate al Progetto “Sacravita” della Misericordiadi Firenze per il risanamento dell’Internato di Cekhov-shina in Bielorussia. Il San Sebastiano chiude il ciclo di articoli dedi-cati a don Stefani con la testimonianza di donForesto Niccolai che ha voluto partecipare, conun suo scritto, al ricordo del cappellano della Mi-sericordia di Firenze e con la lettera del Capo diGuardia Angelo Vicari.

Uno dei fratelli della Misericordia all’annuncio dellamorte di don Stefani affermò: “Vorrei aver vissuto e mo-rire come lui”. Parole sincere, espresse con commozio-ne e con una grande base di verità. Indiscutibilmentedon Luigi fu uomo di fede, un autentico operaio evan-gelico che amò profondamente la Chiesa e che fu sem-pre presente nei momenti e nelle circostanze più diffi-cili. Il Signore lo ha chiamato il 7 ottobre 1981, nel gior-

no della Madonna del Rosario. Un segno di graziadella Santissima Vergine che egli, tenera-

mente, filialmente, devotamenteamava. Non è possibile ricorda-

re, in breve, la sua vasta emultiforme attività, del

resto largamente cono-sciuta ed apprezzata

da tanti fiorentini.Profugo da Zara,la sua città natale,fece di Firenzela sua secondapatria che amòprofondamen-te e dove pro-fuse le eccezio-nali doti dellasua ricca perso-

nalità, nel mini-stero, nella cultura

e nell’arte. DonLuigi operò attiva-

mente soprattutto nelcampo della carità come

Cappellano della Miseri-cordia di Firenze per circa 30

anni, distinguendosi in maniera mi-rabile, prodigandosi notte e giorno con

impegno instancabile e ardore apostolico. Nel set-tembre del 1949 su sua proposta, il Corpo Generale del-la Misericordia di Firenze decise di dar vita a un perio-dico trimestrale, perché fosse la voce del Sodalizio e co-stituisse un legame ideale fra tutti gli Ascritti in una fio-rita catena di bontà e fraternità sincera. Nel primo nu-mero il venerato Arcivescovo Elia Dalla Costa così scri-veva: “Plaudo al felice pensiero del benemerito Provveditore edi Don Stefani di pubblicare periodicamente un bollettino chericordi la secolare provvida istituzione, ne esalti le benemeren-

Due giorni per ricordare don Luigi Stefani

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ze, ne esponga la quotidiana vita e induca molti a darvi il no-me a bene della sofferente umanità”. Questo periodico, na-turalmente, fu intitolato all’augusto patrono dell’Arci-confraternita, l’eroico martire cristiano San Sebastiano evenne accolto con favore dai fratelli. Quando all’alba del22 dicembre 1961 ci fu il sereno trapasso del venerabi-le cardinale, don Luigi ricambiò filialmente, manifestò ilsuo cordoglio e quello della Misericordia con queste pa-role: “La Misericordia con i suoi 700 e più anni di vita, haannoverato tra i suoi Ascritti tanti illustri: vescovi, prelati, re,principi e uomini di alto lignaggio; ma io penso che in testa alnobile corteo sia il cardinale Dalla Costa, nostro indimentica-bile e compianto arcivescovo. La sua morte ha scosso Firenze,ha intenerito il cuore dei fiorentini. Noi, fratelli della Miseri-cordia, ci inchiniamo davanti alla salma con un senso di vene-razione come davanti alle urne dei Santi. Dall’urna che lo rac-

chiude, Elia Dalla Costa, continua ad illuminare con la luce diun Vangelo vissuto, Firenze e la Misericordi.”. Ma Don Ste-fani fu uomo anche di cultura, un oratore forbito, unesperto di arte. Ha pubblicato numerosi ed interessantiarticoli sul San Sebastiano, passando poi al avori più am-pi con vari libri, dimostrando così versatilità di scritto-re e, per il suo facile entusiasmo, fu anche poeta. Negliultimi anni, nel 1977, diventò parroco di Santa Marghe-rita in Santa Maria de’ Ricci, dove dette vita, nonostan-te la cattiva salute, a nuove attività e iniziative. Don Lui-gi, resta, soprattutto nella memoria, perché amò Firenzee la Misericordia, umanamente, cristianamente e sacer-dotalmente. Dopo anni dalla scomparsa, l’Arciconfrater-nita fiorentina lo ricorda con gratitudine e lo presentaagli Ascritti come un modello di operosità.

di Foresto Niccolai

“IN RICORDO DI DON STEFANI ““Sono pochi ricordi sparsi. Ma intensi. Certe ore della vita passano presto, lasciando segni profondi. Tali furonoper me quelle che me lo fecero incontrare ed amare”. Così scrìveva Don Stefani nella Sua prefazione al libro “IIsanto con la penna alpina”, da Lui dedicato al carissimo amico Don Carlo Gnocchi.Anche per me, oramai non più giovane “fratello” della Misericordia, sono pochi i ricordi del Nostro Cappella-no Don Stefani, ma intensi. Infatti, nonostante il tempo trascorso, l’aver avuto l’onore ed il piacere di conoscer-Lo ha lasciato “segni profondi”. Già l’aspetto fisico imponente, evidenziato dalla Sua inseparabile veste nera, edil tono profondo della voce, rilevavano l’autorevolezza ed il carisma del personaggio. Il trattenersi a colloquiocon Lui faceva subito comprendere quanto Don Stefani si considerasse soldato/alpino, pronto sempre a ricom-battere, fino al sacrificio della vita, in difesa dei più bisognosi, per mettere in pratica l’insegnamento di Cristo,senza se e senza ma, scevro dal condizionamento di compiacere a questa o quella parte della società, che, già aiSuoi tempi, dava segni di abbandonarsi al materialismo. Ma il ricordo più intenso e profondo di Don Stefani è legato al servizio delle nottate. Don Stefani passava sem-pre ad intrattenersi con i Fratelli nottanti in eloquenti ed argute discussioni che, pur prendendo spunto da fattie misfatti del giorno, finivano sempre per divenire occasioni di insegnamenti evangelici, in particolare, di comesia così facile incontrare Cristo tutti i giorni e di come sia, altrettanto facile, non riconoscerLo; questo, per DonStefani, era il peccato più grave dell’uomo! Don Stefani era solito affermare che alla Misericordia “la carità nonè chiacchierata, ma fatta, come quando vedi scattare i nottanti, vincendo il sonno e la stanchezza”.Quante volte ci è stato di aiuto morale, non tanto per vincere il sonno e la stanchezza, quanto la ripugnanza araccogliere corpi straziati. Quando doveva essere trasportata una salma, Don Stefani era sempre presente, pron-to a dare l’ultima benedizione.La forza per superare la nostra ripugnanza a toccare carni martoriate ci veniva dalla Sua presenza, in particolare,dal Suo sguardo, con il quale sembrava esortare noi Fratelli ad essere forti, a saper superare la nostra naturale, giu-stificata, umana ripugnanza nel ricomporre un corpo martoriato in nome della Carità Cristiana. Era come se civolesse dire ed insegnare che quello che avevamo davanti era materia, la cosa meno importante dell’uomo; quel-la più importante, l’anima, era già tornata al Padre.Dio Te ne renda merito Don Stefani per questi insegnamenti, a nome di tutti i “fratelli “ della Misericordia chehanno avuto la grazia di conoscerli!“Certe ore della vita passano presto, lasciando segni profondi”.“Tali furono per me quelle che me lo fecero incontrare e amare”.

Angelo Vicari Fratello del lunedì

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LA MISERICORDIA AL CON-VEGNO SULLA “GRATUITÀ”

Sabato 5 novembre, alle ore 16.00,nel Salone dei Cinquecento in Pa-lazzoVecchio si è tenuto il conve-gno dal titolo “All’origine dellagratuità. Uomini grati”. L’eventoè stato aperto dai saluti del Sinda-co di Firenze Matteo Renzi e diS.E. Mons. Giuseppe Betori Arci-vescovo di Firenze. Sono interve-nuti Monica Poletto, PresidenteNazionale CdO Opere Sociali –Andrea Giussani, VicepresidenteNazionale Banco Alimentare –Andrea Ceccherini, Provveditoredella Ven.le Arciconfraternita del-la Misericordia di Firenze. Mode-ratore Luigi Paccosi, Responsabi-le della CdO Opere Sociali dellaToscana. Il tema della “gratuità” sisposa perfettamente con lo spiritoche – da sempre – anima le azionidei Fratelli della Misericordia. Lanostra Confraternita, da quasi ot-to secoli, infatti porta avanti la suamissione di carità e solidarietà at-traverso gesti ed atti liberi, disinte-ressati e totalmente gratuiti.

Questa foto, che immortala il Santo Padre a colloquio con un Ministro tede-sco, mostra il dono - un prezioso manufatto di tipico artigianato fiorentino -della Misericordia di Firenze e che il Pontefice tiene nel suo studio privato.

Alcuni volontari della Protezione Civile della Misericordia di Firenze si sono recati ad Aulla nei giorni imme-diatamente successivi alle drammatiche esondazioni che hanno sommerso l’alta Toscana e la Liguria di acquae fango. Le immagini mostrano la devastazione causata dalla furia degli elementi, che ha cancellato case, nego-zi e strade togliendo, a centinaia di persone, tutto quanto avevano costruito nell’arco di una vita.

La Protezione Civile ad Aulla

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Riportiamo di seguito la lettera scritta da due genitori chehanno dovuto sopportare il più lacerante e innaturale deidolori: la perdita di un figlio adolescente, ucciso da un pi-rata della strada. E’ sempre più alto il numero delle vitti-me di persone irresponsabili che si mettono alla guida instato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti.Questi genitori hanno deciso di fondare una Associazio-ne per ricordare il figlio ma, soprattutto, per fa si che lalegge nel nostro paese possa cambiare e vengano inaspri-te le pene per coloro che, dolosamente, falciano vite uma-ne sulle nostre strade. La Misericordia di Firenze, da anniimpegnata in progetti di prevenzione nelle notti “dellosballo”, e da sempre molto sensibile alle piaghe che afflig-gono la nostra moderna società, ha dato la propria dispo-nibilità a divulgare l’iniziativa dell’Associazione. Nella se-de di piazza Duomo, nelle Sezioni e nei Presidi Ambula-toriali è possibile trovare il modulo per la proposta di leg-ge popolare sull’omicidio stradale. Lorenzo aveva 17 anni. E’ stato ucciso l’anno scorso in Vialedegli Olmi a Firenze da un uomo di 45 anni, che guidavaubriaco e sotto effetto di stupefacenti: in queste condizioni alte-rate ha invaso la sua corsia di marcia proprio mentre Lorenzosopraggiungeva e lo ha preso in pieno. L’omicida, rimasto sem-pre completamente libero, è stato riconosciuto colpevole di omi-cidio colposo pluriaggravato e condannato in primo grado a 2anni e 8 mesi, una pena che non sarà mai scontata col carcere,anche ammesso che sia confermata nei prossimi gradi di giudi-zio. Fra 2 anni all’assassino sarà anche restituita la patente diguida. In pratica nel nostro Paese un omicidio sulla strada rima-ne impunito, come se nulla di grave, né di irreparabile fosse acca-duto. La morte di una persona - nel nostro caso la perdita di unfiglio meraviglioso che doveva ancora fare tutto nella vita - èinvece un fatto gravissimo e irreparabile. I responsabili di questidelitti dovrebbero scontare una pena adeguata a ciò che hannofatto; pene giuste e certe sono poi il miglior deterrente per cam-biare i comportamenti criminali alla guida e quindi per evitareche altri omicidi simili accadano.Occorre far sapere a tutti quali sono le incoerenze delle nostreleggi. Se a nostro figlio fosse stato rubato il portafoglio su unmezzo pubblico, il borseggiatore, colto in flagrante, sarebbe statoarrestato e sarebbe stato giudicato per furto pluriaggravato, unreato punito dai 3 ai 10 anni proprio come l’omicidio colposopluriaggravato. Quindi, per il nostro codice penale drogarsi, met-

tersi alla guida, compiere manovre assurde e uccidere un ragaz-zo, che ha solo la colpa di trovarsi lì in quel momento, è gravecome rubargli il portafoglio in un autobus. Qualcosa non qua-dra: non è accettabile che i reati contro il patrimonio siano puni-ti più dei reati alla persona e alla vita stessa, che è l’unico beneprezioso che abbiamo. Dal giorno dell’omicidio di Lorenzo, conla nostra famiglia e tanti amici, ci stiamo battendo per cercare direndere più sicure le strade del comune di Firenze, per avere unpo’ di giustizia e per salvare la vita ad altri innocenti, che trop-po spesso sono i nostri giovani. L’Associazione LorenzoGuarnieri Onlus si occupa, infatti, di prevenzione e sicurezzastradale: sul sito www.lorenzoguarnieri.com sono riportate tuttele nostre attività e iniziative. Fra queste vi è la proposta di leggesull’omicidio stradale, che abbiamo lanciato pochi mesi fa insie-me al Comune di Firenze e ad altre associazioni (ASAPS eAssociazione Gabriele Borgogni) e che ha già raccolto più di37mila firme da tutte le parti d’Italia.In caso di lesioni gravi o morte provocate da un guidatore di unveicolo che si trova in stato di ebbrezza (tasso di alcool nel san-gue superiore a 0,8 g/l) e/o sotto effetto di droga, la nostra pro-posta di legge in sintesi prevede:che l’omicidio non sia considerato “colposo” ma ricada nella fat-tispecie dell’“omicidio stradale” che le pene siano aumentate da 3-10 anni a 8-18 anni. E’importante soprattutto l’aumento della pena minima, quellapiù applicata nei Tribunali: tenendo conto del rito abbreviato edei vari sconti possibili, una pena di 8 anni è il minimo per essercerti che l’assassino varchi la porta del carcereche l’omicida venga arrestato in fragranza di reatoche la patente di guida venga tolta definitivamente dopo ilprimo omicidio.Per noi questa proposta di legge deve avere un valore simbolico.Firmandola vogliamo dimostrare che i cittadini non voglionopiù tollerare una giustizia non efficace. E’ giunto il momento direagire e di affermare il buon senso delle brave persone, che siribellano contro chi non rispetta le regole di convivenza, uccidepersone innocenti e poi rimane impunito. E’ con questo spirito che invitiamo tutti a firmare, andando sulsito www.omicidiostradale.it Grazie per il vostro aiuto. Tutti insieme potremo salvare tantevite umane.

Stefania e Stefano Guarnieri (Associazione Lorenzo Guarnieri)

La Misericordia a sostegno dell’AssociazioneLorenzo Guarnieri Onlus

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Il 19 settembre il Gruppo Protezione Civile della Mi-sericordia - composto dal Responsabile AlessandroGhini, dagli autisti Fortunato Baldi, Emilio Vannini,Ezio Ugolini e Sergio Tella, Piero Bini infermiere e au-tista, gli infermieri Ilaria Tacconi, Niccolò Scalabrin, Va-lentina Bartalesi, gli addetti alla logistica Giuseppe Ca-sale, Alma De Silvestro, Mario Rosario Guerrero e l’in-terprete Haxhari Gjinovefa - è partito da Firenze peruna missione sanitaria in Albania. Al momento dell’im-barco a Bari si è aggregata la squadra dell’A.L.T.A. Lamattina seguente il gruppo, sbarcato a Durazzo, è par-tito in direzione della missione di Shingol dove si è uni-to il personale del gruppo della locale P.C. “Sacravita –I Care”, gli Scout Albanesi e Don Antonio. Il 21 set-tembre è iniziata l’attività sanitaria a Dushai. Il personale si è diviso in 2 squadre. La prima formatadal dott. Keli, l’infermiere Bini e 3 volontari di suppor-to si è recata nella vicina scuola elementare di Raja do-ve, nei locali dell’infermeria, sono iniziate le visite. Ilgrosso del gruppo, invece, si è diretto verso la localitàdi Lekbibaj. Qui sono stati allestiti 3 ambulatori per vi-sitare le numerose persone in attesa. Nel pomeriggiosono iniziate le visite domiciliari per i pazienti indica-ti dal parroco e dalla popolazione locale. Di particola-re rilievo il caso di una donna quarantenne che, dopouna frattura del bacino mal curata, è rimasta paralizza-ta a letto. Cacciata di casa dal marito, è stata ospitata acasa di parenti dove però non le è più permesso di ve-dere i figli. Purtroppo, date le scarse condizioni igieni-che e l’immobilità, presentava estese piaghe da decubi-to. La dott.sa Haxhia e l’infermiera Tacconi hannoprovveduto alle medicazioni necessarie (che sono pro-seguite ogni giorno per tutto il tempo di permanenzadella missione) cercando di istruire i parenti e lascian-do il materiale necessario. Data la gravità della situazio-

ne si è provveduto a raccogliere tutto la documenta-zione per cercare di poter alleviare in futuro le condi-zioni della povera signora. Gran parte dei bambini delposto, a causa delle scarse condizioni igieniche, soffredi “parassitosi”: per curarli i medicinali di scorta nonerano sufficienti ed è stato necessario acquistarne ulte-riori dosi. Il 22 settembre una squadra composta daimedici Lindita e Besnik Haxhia, gli infermieri Barta-lesi e Scalabrin e 3 volontari si è diretta al porto di Fier-ze dove si sono imbarcati per raggiungere Apripe di Pu-ka. Sul posto sono stati allestiti 2 ambulatori nelle stan-ze della scuola elementare. Anche qui da segnalare lapresenza di molti bambini affetti da “parassitosi”. Un’al-tra squadra, diretta dal Dott.Keli, dopo aver eseguitodelle visite domiciliari, ha proseguito le visite nell’am-bulatorio di Raja. Nel pomeriggio una squadra formata dai Dott.riB.Haxhia e Keli e volontari si è diretta a Fjerze di Pu-ka dove si sono allestiti 2 ambulatori nei locali dellascuola.Alla sera ritrovo per tutti a Raja per confrontare le va-rie esperienze e cercare possibili soluzioni praticabiliper migliorare le condizioni igieniche dei bambini. Il23 settembre il grosso del gruppo si è diretto a Gralishtdove, mentre una squadra provvedeva a visite domici-liari, il resto organizzava un ambulatorio nei locali del-la scuola. Nel pomeriggio dopo aver effettuato alcunevisite domiciliari tutto il personale si è diretto a Valbo-na per la cena di fine missione. Il 24 settembre il grup-po è arrivato a Koman per proseguire alla volta di Scu-tari dove era atteso dai volontari di “I Care – Sacravi-ta” per il pranzo e i saluti. Nel pomeriggio partenza perla missione di Shingol dove sono stati lasciati i 2 auto-mezzi portati in dono e inizio del viaggio di ritorno inItalia.

Ecco come lavoriamo nella missione in Albania

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La Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze

VITA SOCIALE

Bandisce il concorso PREMIO POESIA “SACRAVITA” 2011-2012Per dare dignità, tetto e futuro ai bambini ultim i del mondo

Quarta Ediz ioneConcorso internaz ionale di poesia articolato in quattro sez ioni:

A, A1; B, B1. (A1, B1: Scuole Secondar ie di 1° g rado della Città di Firenze Provincia)Sez ione A - A1 Poesia in lingua italiana “a tema”:

Dalla lettera pastorale “NEL SILENZIO LA PAROLA” (*Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze) «La pienezza della parola non è il monologo, ma il dialogo. Quando nel silenzio accolgo la parola dell’altro, e a sua volta l’al-tro si fa silenzioso per ascoltare la mia risposta, ci si incammina in quella condizione di comunione che è la meta autenticadi ogni ricerca umana. Illuminandoci gli uni gli altri, ci si dona della propria interiorità e ci si edifica nell’unità, ricompo-nendo il mondo dalla sua storica frammentazione. […] Solo nella relazione è possibile cogliere la propria identità, che si è“io” perché c’è un “tu”, che l’assolutizzazione di sé è una garanzia a breve durata, prima che la muraglia che ci si è costrui-ti attorno venga scalfita e alla fine crolli: è questa una delle consapevolezze più urgenti per il nostro mondo. Sono gli occhidell’altro lo specchio in cui posso riconoscere il mio volto, ed è accogliendo l’altro nella mia vita che ne smorzo le asprez-ze della contrapposizione, donando quel che magari vorrebbe o potrebbe essere sottratto con la forza».

Sez ione B - B1 Poesia in lingua italiana a “tema libero”REGOLAMENTO

1 - Il premio si articola in quattro sezioni: A, B, A1, B1.A) Poesia “a tema” in lingua italiana: possono partecipare tutti gli autori italiani e stranieri che abbiano compiuto diciottoanni.B) Poesia “a tema libero” in lingua italiana: possono partecipare tutti gli autori italiani e stranieri che abbiano compiuto di-ciotto anni.A1) Poesia “a tema” : per gli studenti delle. Scuole Secondarie di 1° grado della Città di Firenze e ProvinciaB1) Poesia “a tema libero”: per gli studenti delle Scuole Secondarie di 1°grado della Città di Firenze e Provincia2 - Gli elaborati dei partecipanti al premio dovranno pervenire entro e non oltre il 20 aprile 2012. Le opere non sarannorestituite.3 - Sezione A-B: ogni autore può inviare fino a quattro opere in lingua italiana, ciascuna delle quali non deve superare tren-ta versi. Per ogni opera devono essere mandate cinque copie, senza nessuna indicazione dell’autore, più un’altra copia con ipropri dati anagrafici, indirizzo, telefono e firma. Le poesie devono essere dattiloscritte o compilate al computer.4 - Per ciascuna delle sezioni A e B è richiesto un contributo di € 15 (per la realizzazione del progetto “SACRAVITA” eper le spese organizzative) da versare sul conto corrente postale n° 354.506 intestato alla Arciconfraternita della Misericor-dia di Firenze - Piazza Duomo, 19/20 - 50122 Firenze; indicare come causale di versamento la partecipazione alla terza edi-zione del concorso Premio Poesia “SACRAVITA” 2011 – 2012 ; inserire nella busta sei copie delle poesie con la ricevutadel bollettino di pagamento. Le opere inviate per posta elettronica dovranno essere accompagnate da ricevuta di versamen-to via fax. E.mail: [email protected] fax.055/2920525 – La partecipazione alla Sezione A1 - B1, per gli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado comporta un contributo di€ 15 a classe. Ogni autore dovrà presentare una sola poesia e la Scuola dovrà raccoglierle e inviarle in sei copie anonime, in-dicando a parte su carta intestata della scuola i dati anagrafici degli autori, la classe frequentata, l’insegnante di riferimento,il titolo della poesia.6 - La giuria, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile sarà composta da 5 membri per ciascuna sezione:Presidente - Provveditore Andrea Ceccherini, segretaria - Giovanna Muraglia.Sezione A.-.A1, Marzia Carocci, Ilaria Zipoli,Carmelina Rotundo, Maurizio Martini, Marcello Allegrini.Sezione B - B1, Fausto Sbaffoni,Lily Brogi, Luciana Romano, Enzo Giorgi, Silvia Nanni.7 - Antologia: è prevista la pubblicazione dell’Antologia del premio “SACRAVITA” nella quale verranno inserite le 100poesie migliori scelte dalla Giuria e ne verrà fatto dono agli autori delle opere medesime.8 - Le poesie devono essere inedite, gli autori cedono all’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze il diritto di pub-blicarle senza alcuna pretesa circa i diritti d’autore.9 - Classificazione: Saranno premiati i primi tre finalisti di ogni sezione, al vincitore del concorso non potrà essere assegna-to il primo premio per due anni consecutivi.10 - Premiazione: gli autori classificati saranno avvisati per lettera raccomandata.11 - La premiazione avverrà nel mese di maggio 2012, in data ancora da decidere con la consegna dei premi e la lettura del-le poesie. La cerimonia si terrà presso l’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze P.za Duomo,19/ 20.12 - Il Regolamento e le notizie del premio sono pubblicate sul Sito Internet www.misericordia.firenze.it13 - Per i dati personali dei partecipanti sarà rispettata la legge sulla privacy n° 675/96.Per ulteriori informazioni rivolgersi a [email protected] ed al n. tel. 347.018.3395.

AAMMGG

Un autunno ricco di iniziativee uno sguardo al futuro

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Trascorsa l’estate e ormai ad autunno inoltrato, siamomentalmente proiettati ai nostri impegni invernali, conparticolare attenzione alle feste di Natale, previste per il21 dicembre a Villa Valentina e 22 dicembre a Villa Ales-sandro. In programma abbiamo la proiezione in diapo-sitive delle attività svolte durante l’anno, la consueta vi-sita di Babbo Natale che porta i regali, gli auguri delProvveditore ed un buon buffet con parenti e amici.Da settembre hanno preso il via le attività formative esportive nelle discipline di Karatè, Danzaterapia, Podi-smo, Pesca, Bocce e Fotografia, in collaborazione conAICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), con laquale è attivo un progetto che vede coinvolti gli ospitidi AMG. Abbiamo par-tecipato ad una garapodistica, al Campo diMarte, in memoria diLorenzo Guarnieri.Prevediamo la nostrapartecipazione anchead altre gare e manife-stazioni. Il corso di fotografia èterminato con esitomolto positivo, mentreproseguono il Karatè ela Danzaterapia, in ma-niera sistematica. Pro-segue anche il nostroimpegno con il Comu-ne di Firenze e unavolta al mese diventiamo “Angeli del Bello” per aiuta-re a tenere pulita piazza Duomo. Con la Misericordiadi Firenze stiamo portando avanti un progetto di inse-rimento lavorativo, con gettone di presenza erogato dal-la stessa Venerabile, in cui alcuni dei nostri ospiti colla-borano all’offerta dei servizi. Un gruppo di Villa Ales-sandro, guidato da un educatore, ogni lunedì presso lasede del Sansovino collabora al Banco Alimentare, allatenuta del verde e aiuta a tenere i locali della Sezione,mentre un altro gruppo di tre ospiti di Villa Valentina,ogni martedì, sempre con un educatore, si occupa del-la pulizia dei mezzi di servizio, del magazzino ausili e diun eventuale aiuto per buffet e ricevimenti tenuti allaBifonica. Questa esperienza è percepita molto signifi-cativamente dai nostri, i quali hanno, durante i servizi,

la divisa della Misericordia di Firenze, che portano convera soddisfazione. Nel mese di novembre era previstauna gita allo zoo di Pistoia, grazie all’iniziativa di alcu-ni Capi di Guardia che, periodicamente, ormai da unpo’ di tempo, organizzano giornate ludico-culturali datrascorrere con noi; la penultima è stata alle Balze delmonte Fumaiolo alla sorgente del Tevere. Purtroppo, acausa del maltempo, il programma ha subito un drasti-co cambiamento che gli ospiti hanno comunque ap-prezzato. Qualche piccola attenzione ha reso più agevole l’utiliz-zo di alcuni locali di Villa Valentina, come l’allestimen-to di una saletta arredata, dove gli utenti esterni, posso-

no gustare caffè o tè,quando arrivano almattino. Relativamentealla gestione documen-tale dei progetti sul-l’ospite, le schede rea-lizzate in rete dai pro-fessionisti che operanopresso le nostre struttu-re, sono state compostee stanno cominciandoad andare in stampa. Ilrisultato è molto ap-prezzabile, visto che lagrande prova è stataquella di lavorare a piùmani, in un tempo sta-bilito, su un unico do-

cumento, con l’obiettivo di raggiungere il più possibileuna visione dell’ospite nella sua completezza, dal pun-to di vista clinico-terapeutico, riabilitativo e assistenzia-le. CREA in collaborazione con il Centro di Riabilita-zione Terranova Bracciolini ASL 8 del Val d’Arno rea-lizza un progetto per l’individuazione precoce dei biso-gni socio sanitari delle famiglie di pazienti cerebrolesi,acquisita attraverso la valutazione della Qualità di Vitadella famiglia. In novembre e dicembre presso CREAsi è svolto un corso di formazione per la gestione delrischio clinico, tenuto dal Dr. F. Venneri, con attestatofinale, come richiesto dalla norma per l’accreditamentosanitario. Al corso hanno partecipato AMG e gli Am-bulatori della Misericordia di Firenze.

Laura Maccioni

VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2010

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Negli ambulatori è attiva la prenotazione on line

IIll BBoobboolliinnooResidenza per Anziani

Un compleanno molto speciale al Bobolino

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Al Bobolino, nel mese di settembre,è stato festeggiato un compleannodavvero particolare. Tanti ospiti han-no partecipato alla festa - organizza-ta dalla Direzione della struttura -per manifestare il loro affetto alla fe-steggiata che ha raggiunto, in splen-dida forma, l’età di cento anni. La si-gnora Ivana ha compiuto un secolodi vita, portato con grande eleganza,vivacità mentale e una forma fisicainvidiabile. Un caldo augurio, anchedalla Redazione del San Sebastiano,alla festeggiata per il raggiungimen-to di un così importante traguardo.Alcuni partecipanti hanno volutoregalare un pensiero aIvana, una sorta di “noiche” per ricordare tuttiinsieme un passatocondiviso e una realtàche, nel corso dei de-cenni, è drasticamentecambiata e, per moltecose, certo non in me-glio. Riportiamo di se-guito alcuni pensieriraccolti, per l’occasio-ne, dagli educatori. “Io mi ricordo quandonon c’era la televisione:si giocava a carte tuttiinsieme o si racconta-vano storie davanti al fuoco e a unbicchier di vino. Forse eravamo me-no informati di oggi sulle notizie dalmondo, ma almeno sapevamo quel-lo che succedeva ai nostri familiari!” “Io mi ricordo quando a scuola nonmi comportavo bene, la maestra midava una bacchettata sulle mani, equando tornavo a casa non lo dice-vo a miei genitori, se no altro chebacchettata, volavano gli schiaffi!Oggi se una maestra rimprovera inmodo troppo deciso uno studente, ilbambino va a dirlo ai genitori chedenunciano la maestra: ma chi de-nuncia i genitori? “

“Io mi ricordo quando c’èrano leguerre: erano periodi in cui si soffri-va la fame e si vedeva morire i nostricari, ma eravamo consapevoli cheera una guerra e si sperava che fosseper il bene del nostro Paese. Oggi,per fortuna, le guerre non ci sonopiù, anzi, gli Stati fanno missioni dipace per esportare la democrazia…non so perché, ma assomigliano pro-prio a delle guerre!”“Io mi ricordo che ero piccolo, la ca-sa era così fredda, che mia mammaacchiappava il sole con lo specchio eio ridevo felice, riscaldato dal suoamore; invece, adesso, le case hanno

moderni impianti di riscaldamento,ma fa freddo come quando si è soli”“Io mi ricordo quando non c’eranole previsioni del tempo per tutta lasettimana: si partiva e basta per unagita, era anche divertente l’impreve-dibilità del meteo. Oggi prevedonotutto, ma forse si perdono l’emozio-ne di ripararsi da un acquazzone im-provviso e darsi il primo bacio..”“Io mi ricordo quando facevo il tas-sista. I clienti salivano in macchina,mi chiedevano con gentilezza diportarli in un posto e si parlava delpiù e del meno durante il tragitto.Oggi entrano sempre di fretta: sem-

bra che diano un ordine quando di-cono la via e per tutto il tempo stan-no il silenzio; un rumoroso silen-zio…”“Io mi ricordo quanto era faticosolavare a mano tutti i vestiti, quandonon c’erano le lavatrici o non ce lepotevamo permettere: povere manirovinate dall’acqua fredda! Ma neavevamo pochi di vestiti.. O forse nehanno troppi oggi, armadi pieni diabiti vecchi che non usano mai, eabiti nuovi che cambiano ogni gior-no. Vorrei vedere se li dovessero la-vare a mano!”“Io mi ricordo quando non si spre-

cava niente: gli oggettiduravano anni, si butta-vano solo quando eraimpossibile ripararli, atavola si mangiava an-che le briciole di pane,i vestiti si ricucivano.Oggi invece si cambiatutto velocemente, lamoda e le nuove tecno-logie decidono per noi,insomma, è tutto un“usa e getta”. Ecco ilperché dei tanti divor-zi!” “Io mi ricordo chequando si usciva di ca-

sa si lasciava la porta aperta, ancheperché avevamo poco. Oggi le por-te sembrano delle casseforti, hanno3-4 serrature, per entrare in casa ci simette mezz’ora a trovare le chiavigiuste per ogni buco. Ma si sta en-trando in casa o in una prigione?”“Oggi: quando un’amica compie glianni si fanno gli auguri a distanza,con messaggi tramite cellulare o alcomputer, ormai non ci si incontrapiù. Io mi ricordo, ai miei tempi,quando un’amica compiva gli anni,ci stringevamo attorno alla festeg-giata e con tanto affetto le cantava-mo: “Tanti Auguri”

Nei presidi di vicolo Adimari e di via del Sansovinoè possibile effettuare visite pneumologiche con esamespirometrico. Come e’ noto le malattie croniche dell’apparato re-spiratorio, ed in particolare la broncopneumopatiacronica ostruttiva e l’asma bronchiale, sono in aumen-to. Inoltre sono spesso diagnosticate in fase avanzata,quando il danno all’apparato respiratorio e’grave edimportante.Un test diagnostico importante per fare la diagnosi diqueste patologie e’ l’esame spirometrico. Il test e’ sem-plice, riproducibile e non invasivo con poche e rela-tive controindicazioni.Consiste nel far soffiare il paziente dentro un bocca-glio sterile e collegato allo spirometro. Dopo un inspirazione massimale (cioe’ dopo averriempito al massimo i polmoni di aria) il pazientesoffia in maniera rapida (soffiare come per spengereun fuoco) o lenta. Il flusso che ne deriva viene mi-surato in litri e permette di valutare i volumi pol-monari: la quantità massima di aria che i polmonipossono mobilizzare durante la respirazione (capaci-tà’ vitale forzata e lenta), la quantità di aria che vie-ne mobilizzata durante la normale respirazione (vo-lume corrente), il volume espirato nel primo secon-do (Fev1) ecc.Integrando alcuni di questi parametri misurati si puòvalutare se le vie respiratorie sono libere od ostruitecome nella broncopneumopatia cronica ostruttiva,nell’asma bronchiale (in fase acuta) oppure se i pol-

moni sono ristretti come in alcune malattie (fibrosipolmonare, scoliosi, scompenso di cuore ecc.)Pertanto una spirometria ci può permettere nei sog-getti forti fumatori oltre i 40 anni di età di fare unadiagnosi precoce di broncopneumopatia cronicaostruttiva; nei soggetti allergici o con tosse ricorren-te e/sibili respiratori una diagnosi di asma bronchia-le (che spesso richiede altri test per la diagnosi da ese-guire in ambito ospedaliero) e nei soggetti con sco-liosi di valutare il grado di espansione polmonareI candidati alla visita con spirometria, quindi, dovreb-bero essere: * soggetti fumatori oltre i 40 anni di età’* soggetti fumatori e non o esposti all’inalazione dipolveri per motivi professionali che hanno affannocostante durante lo sforzo* soggetti che hanno la scoliosi* cardiopatici* soggetti che si devono sottoporre ad interventi chi-rurgici specie a livello toraco-addominale.Inoltre con questo tipo di analisi è possibile valutare,eseguendo spirometrie a distanza di tempo dalla pri-ma diagnosi, l’evoluzione della bronchite cronicaostruttiva e del buon controllo dell’asma bronchiale.Quindi un semplice controllo spirometrico, che e’ in-dispensabile nella diagnosi della broncopneumopatiacronica ostruttiva, può permettere di controllare l’evo-luzione di molte malattie croniche respiratorie equindi di prevenire in molti casi la temuta evoluzio-ne verso l’insufficienza respiratoria.

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IL MEDICO RISPONDESAN SEBASTIANO GENNAIO 2012

Prestiamo attenzione al nostro

apparato respiratorio

RECENSIONI SAN SEBASTIANO GENNAIO 2012

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A cura di Sofia Boesch Gajano “La santità”Ricerca contemporanea e testimonianze del passato +Atti del Convegno di Studi – Prato, BobliotecaRoncioniana, 24 novembre 2007 - Edizioni Polistampa, Firenze 2011, 138 pagg., 14 €Il progetto di un convegno sulla santità nasce dall’interesse nei confronti di questo tema, oggetto di una se-colare attenzione da parte della storiografia, ma anche dall’innegabile attenzione che la santità riceve neltempo presente. Cambiano i tempi ma il culto dei santi non sembra essere intaccato. La canonizzazione diWojtyla, Padre Pio, le decine “nuovi santi” (specie nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II), la popo-larità di figure spirituali carismatiche come quelle di Giovanni XXIII o Madre Teresa di Calcutta, sono il se-gno non solo di una sensibilità religiosa ancora diffusa, ma anche del fatto che santi e beati rispondono albisogno ancestrale di protezione. La nostra società, dunque, non ha perso il senso del sacro e avverte anco-ra la necessità di credere in qualcosa di soprannaturale e in un intermediario fra cielo e terra, cui affidarsi nei

momenti difficili. La proclamazione dei santi è praticamente un grande tentativo culturale e antropologico di soddisfare, nel passaggioal monoteismo, il bisogno politeistico dell’uomo. E non dobbiamo stupirci che questo fenomeno conviva, poi, con forme di idolatriainnescata dal fascino carismatico di personaggi mediatici, dal grande idolo sportivo, alla star del rock, a lady Diana. Si potrebbe forse di-re che i santi resistono perché rispondono allo stesso bisogno fondamentale di idoli. Il fatto che le canonizzazioni degli ultimi pontifi-cati siano state addirittura più numerose che in passato dipende anche dal fatto che il Concilio Vaticano II ha spinto a offrire ad esem-pio di virtù il comportamento quotidiano di persone qualunque, non solo religiosi o preti, ma anche laici, sebbene un eccesso di rico-noscimento rischi di svalutare le stesse canonizzazioni. Sono questi alcuni dei concetti che emergono dal libro ”La santità. Ricerca con-temporanea e testimonianza del passato”, che offrono spunti importanti di riflessione sul rapporto tra l’uomo e il soprannaturale.

Un libro particolare, piccolo nel formato e anche veloce da leggere, tutto di un fiato. Magari mentre si at-traversa la città in autobus, anche restando in piedi dal momento che può essere sorretto anche con una ma-no sola. “Le ragazze con il mantello” più che un libro, però, può essere definito una raccolta di ricordi, i ri-cordi dei tempi della scuola che l’autrice riporta a galla con passione e nostalgia. I brevi racconti che Ma-riella Cambi ci propone non solo ci riconducono ai tempi della scuola ma riportano anche alla luce unospaccato della Firenze del dopoguerra ricca di ideali e prospettive così come emerge dal capitolo “I comi-zi” nel quale viene evidenziata la curiosità dei ragazzi nei confronti della scena politica. Nel libro si ricor-da con nostalgia l’insaziabile ”voglia di giocare” (titolo di un capitolo) che accompagnava la vita delle col-legiali ricca di scherzi e burle che non risparmiavano neppure le suore che gestivano la scuola di Monticel-

li. Questa struttura, però, non accoglieva solo le studentese, ma anche una serie di anziane pensionanti che probabilmente permettev-no alle suore di “arrotondare” i bilanci. Ed anche per queste figure il ricordo è struggente. Il libro si conclude sulla passeggiata dome-nicale delle collegiali in via di Soffiano “in un alternarsi di ville e villini con cani abbaianti e glicini in fiore”. Era quello il momentopiù bello e distensivo di tutta la settimana, durante il quale era possibile parlare e confidarsi in piena spensieratezza fuori dalle mura delcollegio. Ed era proprio di domenica che potevano essere rinnovate le monture, “mantelli blù o cappotti leggeri – racconta MariellaCambi – e via di Soffiano era la nostra passerella…”.

Mariella Cambi “Le ragazze col mantello”Stampa: 3Emmegrafica – Frenze – 2° edizione: agosto 2011 - 73 pagine, foto B/N, 9,9 €

In libreria a cura di Alessandro Maresca

Nell’Ottocento l’edificio fu distrutto, per fare posto ai binari del tram, e ricostruito sul Lungarno Diaz, doveancora oggi si conserva l’immagine della Madonna. Ma la storia dell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie diFirenze è molto più complessa. E in questa pubblicazione vengono ricostruite le vicende storiche, architetto-niche e artistiche dell’oratorio utilizzando una documentazione fino ad oggi sconosciuta ed effettuando unarinnovata analisi dei documenti già adoperati. La storia dell’oratorio e delle sue ricchezze legate alla fede e al-l’arte, grazie a un accurato studio di cronache, diari, manoscritti, documenti, mappe e anche disegni (apparte-nenti ad epoche che vanno dal XIV fino ai giorni nostri), provenienti da archivi sia pubblici che privati, è statadelineata in modo approfondito. Il libro è composto da più contributi. Il primo è il testo di Paola Massalin che

racconta le origini e la storia dell’Oratorio, ricostruita utilizzando carte conservate nell’archivio Alberti di Biella. Segue poi la storia archi-tettonica della cappella e del contesto urbano con i testi redatti da Eugenia Valacchi e Giampaolo Trotta, che ha dedicato una parte del suoscritto ai numerosi restauri avvenuti dopo le periodiche piene dell’Arno. L’affresco della Madonna, le decorazioni pittoriche, la figura di SanGiuseppe e la Compagnia della Buona Morte vengono tratteggiati da Licia Bertani. Seguono poi la scheda di Riccardo Lorenzini che par-la dell’organo della Cappella e le schede di Beatrice Pucci e della famiglia Casini, che fanno rivivere le figure di monsignor Fosco Vandelli emonsignor Leto Casini, rettori dell’oratorio. I restauri del 2009 vengono invece raccontata nell’ultima scheda, scritta da Piero Frizzi. Il libroè dedicato a Mario Mori Ubaldini Alberti che «volle assicurare l’Oratorio alla fede della devozione mariana attraverso il suo generoso con-tributo per la realizzazione della struttura e della decorazione». La presentazione è curata da Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.

Testi di Licia Bertani, PaolaMassaln, Giampaolo Trotta ed Eugenia Valacchi “Santa Maria delle Grazie”Un oratorio fiorentino dal’300 a doggi - Edizioni Polistampa, Firenze 2011, 174 pagine,14 €

AANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia mercoledì 09.30 – 12.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Lucia Corradi venerdì 11.00 – 13.30ANGIOLOGIA (2)Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.00 – 16.50Dr. Angela Terreni venerdì 08.30 – 13.00CARDIOLOGIA (3)Dr. Carmine Liccardi lunedì 11.30 – 14.00Dr. Renzo Lamberti martedì 11.30 – 13.30Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.45 – 17.45Dr. Claudio Poli mercoledì 09.00 – 12.00Dr. Natalia Golia mercoledì 17.00 – 19.00CHIRURGIA

Dr. Riccardo Gattai mercoledì 14.30 – 16.00CHIRURGIA DELLA MANO

Dr. Ludovico Stellini martedì 08.30 – 09.30DERMATOLOGIA (4)Dr. Carmela Cozza lunedì 09.00 – 12.00

mercoledì 14.00 – 16.30sabato 10.30 – 12.00

Dr. Sara Fortunato lunedì 14.30 – 19.30Dr. Francesca Pagnini martedì 08.30 – 11.30Dr. Gastone Bianchini martedì 13.50 – 15.30Dr. Federica Papi martedì 17.45 – 19.30

giovedì 13.00 – 15.30Dr. Giordana Coronella mercoledì 12.00 – 14.00Dr. Annalisa Rapaccini mercoledì 14.10 – 16.20Dr. Chiara Delfino giovedì 09.00 – 12.30Dr. Alessandra Di Blasi giovedì 16.00 – 19.00Dr. Francesco Perrelli venerdì 16.00 – 17.00Dr. Maria Coppini venerdì 10.30 – 13.30Dr. Luca Salimbeni venerdì 16.10 – 19.10

sabato 08.30 – 10.00Dr. Silvia Betti venerdì 09.00 – 11.00Dr. Maurizio D’Anna venerdì 11.00 – 14.00Dr. Barbara Alfaioli venerdì 14.00 – 16.00DIETOLOGIA

Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30ENDOCRINOLOGIA

Prof. Renato Guazzelli giovedì 11.30 – 12.50Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30

AAmmbbuullaattoorriiAMBULATORI DELLA MISERICORDIA

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Dr. Beatrice Paoli mercoledì 16.00 – 18.00Dr. Ilaria Giangrandi giovedì 14.00 – 16.30GERIATRIA

Dr. R. Carrega Bertolini lunedì 10.30 – 13.00Dr. Maria Rosa Aglietti giovedì 10.00 – 13.00GINECOLOGIA (5)Dr. Paola Morelli lunedì 09.15 – 10.45Dr. I. Cristina Pieraccini lun.11.00/13.00-16.00/19.00

martedì 16.00 – 19.00mer.11.00/13.00-16.00/19.00giovedì 11.00 – 14.30

Dr. Nicolò Buffi lunedì 13.30 – 15.30mercoledì 08.30 – 11.00

Dr. Palma Berloco martedì 09.00 – 12.50Dr. Donatella Nannoni giovedì 15.00 – 19.00

venerdì 08.30 – 11.10sabato 08.30 – 11.00

Dr. Anna Didona venerdì 11.30 – 14.00Dr. Caterina Serena venerdì 15.30 – 19.00NEUROLOGIA

Dr. Andrea Di Rollo lunedì 08.30 – 10.30Dr. Paola Ragghianti giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICA

Dr. Marco Ciaramelli lun./ven. 08.10 – 12.40Dr. Mario Caterini lunedì 15.00 – 19.00

sabato 09.00 – 12.15Prof. Riccardo Frosini martedì 08.00 – 09.00Dr. Jacopo Paladini martedì 09.00 – 12.30Dr. R. Paoletti Perini martedì 14.45 – 16.15Dr. M. A. De Giovanni mar.12.45/14.00-17.00/19.00

mercoledì 08.30 – 10.30gio.09.00/13.30-15.30/19.00

Dr. Laura Bardi mercoledì 11.00 – 13.30Dr. Francesco De Gaetanomercoledì 15.00 – 19.00

venerdì 14.30 – 16.30Dr. F. De Saint Pierre giovedì 15.30 – 19.00Dr. Nicola Passarelli venerdì 17.00 – 19.10ODONTOIATRIA

Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 09.00 – 11.15venerdì 14.30 – 16.45

Dr. E. Formichini Bigi lunedì 15.00 – 16.30

Vicolo degli Adimari, 1 50122 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

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Tutti i giorni fer iali 8.00 – 20.00 Il sabato 8.00 – 13.00

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venerdì 09.00 – 10.00Dr. Paola Scala lunedì 12.00 – 14.00

mercoledì 12.30 – 14.30venerdì 10.30 – 14.00

Dr. L. Capei Chiaromanni lunedì 17.00 – 19.00martedì 14.00 – 18.30mercoledì 09.00 – 12.00

Dr. Marco Visani martedì 08.30 – 13.00giovedì 14.30 – 19.00venerdì 17.30 – 19.00

Dr. Federico Tapinassi giovedì 09.00 – 12.30Dr. Carlo Turri Zanoni sabato 09.00 – 11.15OORTODONZIA

Dr. Rosa Turco mercoledì 15.00 – 19.00ORTOPEDIA (6)Dr. Filippo Poccianti lunedì 08.30 – 10.30Dr. Daniele Lazzara lunedì 14.30 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 11.30 – 13.30

mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Angela Astone martedì 09.30 – 12.30Dr. Michele Losco martedì 17.30 – 19.30Dr. Francesco Menotti giovedì 08.00 – 10.00

venerdì 08.00 – 11.00Dr. Massimo Fiaschi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Antonio Carosella sabato 08.30 – 12.15OTORINOLARINGOIATRIA

Dr. Gennaro Ferriero lunedì 14.00 – 16.30martedì 17.15 – 19.10giovedì 14.00 – 16.00venerdì 12.00 – 13.00

Dr. Giuseppe Gorini lun.09.00/12.00-17.30/19.10merc./gio. 17.00 – 19.10sabato 09.00 – 10.30

Dr. Filippo Pontone martedì 11.00 – 12.20Dr. Fausto Faleg martedì 14.40 – 16.45

venerdì 14.30 – 19.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Attilio Alonzo mercoledì 12.50 – 14.40Dr. Susanna Dallai giovedì 08.30 – 11.30

Dr. Paolo Ponticelli venerdì 08.50 – 11.30PODOLOGIA

Dr. Debora D’Amico lunedì 16.30 – 18.00Dr. Luca Nardoni giovedì 12.45 – 13.30PNEUMOLOGIA

Dr. Alessandro Romeo martedì 09.30 – 11.00Dr. Guido Basetti Sani giovedì 15.00 – 18.00Dr. Gianluca Chelucci sabato 10.30 – 12.30PSICHIATRIA

Dr. Teresa Paolini lunedì 17.00 – 19.00Dr. Carla Niccheri giovedì 08.30 – 10.30Dr. Piero Tozzi per appuntamentoPSICOLOGIA

Dr. Eleonora Angioletti lunedì 10.30 – 13.45Dr. Elisabetta Lazslo martedì 10.30 – 12.30Dr. Maria Chiara Cecchi mart./gio. 18.00 – 19.40Dr. Lisa Alessandri mercoledì 16.00 – 19.00Dr. A. M. Dona Novoa sabato 09.00 – 12.00Dr. Piero Tozzi per appuntamentoREUMATOLOGIA

Dr. Jelena Blagojevic martedì 15.00 – 19.00TERAPIA DELLE CEFALEE

Dr. F. De Cesaris venerdì 14.00 – 19.45TERAPIA DEL DOLORE

Dr. Roberta Casali mercoledì 16.00 – 19.00UROLOGIA

Dr. P. Sangiovanni lunedì 17.00 – 18.30Dr. Carlo Lotti giovedì 17.00 – 19.00Dr. Giampaolo Siena venerdì 17.30 – 19.30

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.30 – 10.30

Guardia medica turistica dal lunedì al venerdì 14.00 – 16.00

Holter cardiaco dal lunedì al venerdì 08.00 – 08.30

Holter pressoriodal lunedì al giovedì ore 14.30

AAmmbbuullaattoorrii

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AAGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia venerdì 09.45 - 12.00ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Turchini giovedì 17.15 – 18.30ANGIOLOGIADr. Angela Terreni martedì 14.30 – 17.00CARDIOLOGIADr. Paolo Cecchi giovedì 17.00 – 19.00Dr. Natalia Golia venerdì 09.30 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai lunedì 15.00 – 15.40DERMATOLOGIADr. Maria Coppini lunedì 14.30 – 16.00Dr. Giulia Mariotti lunedì 17.30 – 19.00Dr. Carmela Cozza martedì 09.00 – 12.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Federica Papi martedì 12.00 – 14.00

sabato 10.30 – 12.30Dr. Giuseppe Barbati martedì 18.00 – 19.00Dr. Francesca Gonnelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Maurizio D’Anna mercoledì 15.00 – 17.10Dr. Luca Salimbeni giovedì 09.30 – 12.30Dr. Silvia Betti giovedì 12.30 – 13.50Dr. Chiara Delfino giovedì 14.00 – 16.30Dr. Alessia Gori venerdì 14.30 – 16.00Dr. Giordana Coronella venerdì 16.00 – 19.00ENDOCRINOLOGIA - DIETOLOGIADr. Olga Bartolini lunedì 08.30 – 13.00(solo endocrinologia) lunedì 13.00 – 14.00Dr. M. Grazia Petracca mercoledì 11.30 – 14.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi mercoledì 17.30 – 19.00Dr. B. Paoli ogni 15 gg. mercoledì 15.45 – 17.30GERIATRIADr. F. Mayer ogni 15 gg. giovedì 18.00 – 19.30GINECOLOGIADr. Niccolò Buffi lunedì 16.00 – 17.20Dr. Anna Didona martedì 14.00 – 16.00Dr. I. C. Pieraccini mercoledì 13.30 – 14.30

giovedì 16.30 – 18.00Dr. Donatella Nannoni venerdì 12.30 – 14.30Dr. Cecilia Molino sabato 10.30 – 12.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti martedì 08.30 – 10.00OCULISTICADr. Dario Di Salvo lunedì 12.00 – 14.00Dr. Maria Ilaria Legnaioliogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 09.00 – 11.30

martedì 08.30 – 11.30venerdì 15.00 – 18.30

Dr. Luigi Vitale martedì 15.00 – 18.00Dr. R. Paoletti Perini martedì 12.00 – 14.00Dr. Elena Desideri mercoledì 08.45 – 13.00Dr. Claudia Ponchietti mercoledì 15.00 – 17.15ogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. F. De Saint Pierre giovedì 08.30 – 12.30Dr. Cecilia Nocentini giovedì 15.15 – 16.45Dr. Laura Bardi venerdì 08.45 – 11.30Dr. Mario Caterini venerdì 12.00 – 13.30Dr. Tommaso Verdina sabato 08.30 – 10.30ORTOPEDIADr. Eros Bruno lunedì 14.00 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 08.45 – 11.00

venerdì 13.45 – 15.15Dr. Leonardo Sacchi martedì 13.00 – 15.00

giovedì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Poccianti mercoledì 17.30 – 19.10Dr. Angela Astone giovedì 13.45 – 14.45OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 17.30 – 19.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Luca Mondaini lunedì 11.00 – 13.00Dr. Chiara Cavicchi martedì 17.30 – 19.00

venerdì 16.00 – 18.00Dr. Susanna Dallai mercoledì 08.30 – 11.00Dr. Marco Lazzeri mercoledì 18.00 – 18.45Dr. Attilio Alonzo giovedì 12.00 – 13.30

venerdì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Pontone giovedì 15.00 – 16.45Dr. Tommaso Savino venerdì 18.00 – 19.00PEDIATRIA E CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giovanni Grisolia lunedì 16.00 – 17.00

mercoledì 14.00 – 15.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeoogni 15 giorni giovedì 18.00 – 19.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni sabato 10.45 – 12.30PSICHIATRIADr. Teresa Paolini giovedì 10.30 – 12.00PSICOLOGIA - PSICOTERAPIA

Dr. Maria Chiara Cecchi lunedì 13.00 – 14.30Dr. Claudia Bricci martedì 11.30 – 13.00Dr. Lisa Alessandri giovedì 12.30 – 15.00REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso lunedì 15.00 – 17.00Dr. F. Bartoli ogni 15 gg. mercoledì 15.30 – 17.00UROLOGIADr. P. Sangiovanni martedì 18.00 – 19.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.30 – 10.30

AAmmbbuullaattoorrii

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Viale dei Mille, 32 50132 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. CARLO LOTTI

AANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia sabato 09.30 – 12.30ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Simona Contestabile martedì 15.00 – 17.30

venerdì 13.00 – 15.00Dr. Lucia Corradi martedì 09.00 – 12.00

giovedì 14.00 – 17.30Dr. Stefano Turchini giovedì 08.30 – 11.00ANGIOLOGIADr. Angela Terreni martedì 11.00 – 13.00

venerdì 14.30 – 18.30CARDIOLOGIADr. Natalia Golia lunedì 15.00 – 18.00Dr. Silvia Perlangeli martedì 16.30 – 19.00Dr Chelucci Andrea mercoledì 17.00 – 19.30Dr. Claudio Poli giovedì 15.00 – 18.00Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30 – 14.30Dr. Carmine Liccardi giovedì 08.30 – 11.00Dr. Marco Vinci venerdì 15.00 – 18.30

sabato 09.00 – 12.00CARDIOCHIRURGIADr. Giuseppe Vaccari lunedì 10.00 – 13.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai martedì 13.30 – 14.30

giovedì 18.00 – 19.00CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giulia Taverna martedì 18.00 – 19.30DERMATOLOGIADr. Beatrice Magini lunedì 09.00 – 11.30

martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.00 – 12.15

Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00

Dr. Francesca Pagnini lun-gio 11.30 – 13.30Dr. Giordana Coronella martedì 09.00 – 12.30Dr. Giulia Mariotti martedì 17.45 – 19.30

mercoledì 18.00 – 19.30giovedì 15.00 – 17.30

Dr. Chiara Delfino martedì 15.30 – 17.00venerdì 15.00 – 18.00sabato 08.30 – 12.30

Dr. Federica Papi mercoledì 14.00 – 17.30Dr. Silvia Betti giovedì 08.30 – 10.00Dr. Maria Coppini(1° e 3° del mese) giovedì 10.30 – 13.00Dr. Maurizio D’Anna (2° e 4° del mese) giovedì 10.30 – 13.30Dr. Barbara Alfaioli giovedì 17.30 – 19.30Dr. Lorenzo Atani venerdì 09.00 – 10.30Dr. Alessia Gori venerdì 11.00 – 14.00ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIADr. Sandra Silvestri giovedì 17.30 – 19.10Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 10.00 – 13.00Dr. M. Grazia Petracca martedì 16.00 – 17.30

CHIRURGIA MANO E SPALLADr. Ludovico Stellini venerdì 10.00 – 13.30FISIOTERAPIAdal lunedì al venerdì 08.30 – 19.30sabato 08.30 – 13.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Ortolani Manuela martedì 15.30 – 18.00GERIATRIADr. Polidori Vezio Per appuntamentoDr. Maria Rosa Aglietti lunedì 10.00 – 12.00GINECOLOGIADr. Palma Berloco lun-mer-ven 15.00 – 19.00Dr. Cecilia Molino lunedì 09.00 – 13.00Dr. Fulvia Ranieri martedì 13.00 – 15.00

venerdì 12.00 – 14.00Dr. Donatella Nannoni martedì 09.30 – 13.00

giovedì 12.00 – 14.00Dr. Nicolò Buffi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Mauro Marchionni mercoledì 09.30 – 12.00Dr. Marta Papini mercoledì 08.00 – 13.30(1° del mese) sabato 08.30 – 12.30Dr. Caterina Serena martedì 15.00 – 19.00

sabato 09.30 – 12.00Dr. Paola Morelli venerdì 09.30 – 11.30IGIENE DENTALEDr. Giulia Bianchi mercoledì 09.00 – 12.00LOGOPEDIA DELL’ETÀ EVOLUTIVADr. Daniele D’Arrigo venerdì 18.00 – 19.30MEDICINA LEGALEDr. Giuseppe Panichi mercoledì 14.00 – 17.00MEDICINA A INDIRIZZO ESTETICODr. Beatrice Magini lunedì 09.00 – 11.30

martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.00 – 12.15

Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00

Dott.ssa Angela Terreni martedì 09.00 – 11.00Dr. Maurizio D’Anna giovedì 10.30 – 13.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti mercoledì 10.00 – 11.30NEUROCHIRURGIA (patologia vertebrale)Dr. Homere Mouchaty giovedì 10.30 – 13.00

sabato 09.00 – 12.00NEUROFISIOLOGIA E FISIATRIADr. Pierangela Liotta martedì 15.30 – 18.30

merc-gio 10.00 – 14.00venerdì 09.30 – 13.00

Dr. Andrea Di Rollo giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICADr. Mario Caterini lunedì 09.00 – 11.00

martedì 13.30 – 17.00giovedì 09.00 – 13.00venerdì 15.00 – 19.00

AAmmbbuullaattoorrii

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Via del Sansovino, 176 50142 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

Dr. M. A. De Giovanni lunedì 15.00 – 19.00mercoledì 15.30 – 19.00sabato 08.30 – 12.00

Dr. Claudia Ponchietti lunedì 11.30 – 14.30venerdì 09.30 – 11.45

Dr. Vittoria Murro martedì 08.30 – 11.15Dr. Marco Marucci martedì 11.30 – 13.15Dr. R. Paoletti Perini martedì 17.30 – 19.15

gio.13.15/14.45-17.30/18.30Dr. Marco Ciaramelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Dario Di Salvo mercoledì 13.00 – 14.30

giovedì 15.00 – 17.00Dr. Tommaso Verdina venerdì 12.00 – 13.30OORTOPEDIADr. Leonardo Sacchi lun-gio 12.00 – 13.30Dr. Eros Bruno martedì 16.30 – 18.00Dr. Daniele Lazzara martedì 18.00 – 19.00Dr. Angela Astone mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Michele Losco mercoledì 14.45 – 16.00Dr Francesco Menotti martedì 10.00 – 11.30

venerdì 11.45 – 14.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 09.30 – 10.30

martedì 11.30 – 12.30merc-ven 17.30 – 19.30sabato 10.15 – 11.30

Dr. Filippo Pontone lunedì 17.00 – 18.30martedì 09.30 – 10.50

Dr. Attilio Alonzo lunedì 12.00 – 13.00gio. 09.00/10.00-16.00/17.00

Dr. Fausto Faleg martedì 17.15 – 19.30Dr. Luca Mondaini mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 08.30 – 09.30Dr. Susanna Dallai giovedì 14.00 – 15.30Dr. Beatrice Brogelli martedì 14.00 – 16.00

venerdì 08.30 – 11.30PEDIATRIADr. Ilaria Pagnini giovedì 17.00 – 19.30PNEUMOLOGIADr. Laura Tinacci lunedì 10.00 – 13.00

mercoledì 15.00 – 18.00Dr. Guido Basetti Saniogni 15 gg. giovedì 11.00 – 14.00PODOLOGIADr. Debora D’Amico lunedì 14.00 – 17.00

mercoledì 17.30 – 19.30Dr. Luca Nardoni martedì 09.00 – 12.30

AAmmbbuullaattoorriiDr. Gianfranco Cascini mercoledì 09.00 – 13.00PSICOLOGIADr. Debora Gilardi lunedì 17.00 – 19.00Dr. Lisa Alessandri martedì 17.15 – 19.30Dr. A. M. Donanovoa mercoledì 08.30 – 11.00

mercoledì 17.00 – 19.15Dr. Selvaggia Prevete giovedì 17.00 – 19.10Dr. Maria Chiara Cecchi venerdì 16.00 – 19.00REUMATOLOGIADr. Giulia Carnesecchi lunedì 15.00 – 19.00Dr. Angela Del Rosso mercoledì 14.30 – 17.30UROLOGIADr. Nicola Tosi lunedì 18.00 – 19.30Dr. Carlo Lotti martedì 09.00 – 11.00

giovedì 14.00 – 16.00Dr. Giampaolo Siena venerdì 15.00 – 17.00PEDIATRIA (Terapia delle cefalee infantili)Dr. Cinzia Scalas lunedì 09.00 – 11.00(1° e 3° del mese) martedì 15.00 – 19.00

venerdì 14.00 – 19.00ODONTOIATRIADr. Marco Visani lunedì 15.30 – 19.00

giovedì 09.00 – 14.00Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 12.00 – 15.00

mercoledì 15.30 – 19.00venerdì 09.00 – 12.00

Dr. Hellen Allori martedì 09.00 – 13.00mercoledì 12.00 – 15.00venerdì 12.00 – 19.00

Dr. Paola Scala sabato 09.00 – 12.00Dr. L. Capei Chiromanni giovedì 15.00 – 17.00ORTODONZIADr. Nicoletta Albricci venerdì 15.00 – 19.00TERAPIA DEL DOLOREDr. Maria Ciampolini martedì 11.00 – 13.00ECOGRAFIA (anche in convenzione)Dr. Scrocca Marco martedì 08.00 – 12.30Dr. Giovanni Branco lunedì 08.30 – 12.30Dr. Stefano Papp venerdì 08.00 – 13.45I servizi infermieristici di iniezioni intramuscolarie di cardiocheck si effettuano dal lunedì al sabato ore08.30 – ore 10.30. CARDIOCHECK: profilo li-pidico, 5 esami in 2 minuti, colesterolo totale, cole-sterolo HDL e LDL, trigliceridi, rapportoTC/HDLGli orari pervenuti in data 28.11.2011, sono sog-getti a possibili variazioni di cui la Redazione nonè responsabile.

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Allergologia: prove cutanee – patch test – vaccini. AAngiologia: ecocolordoppler: carotideo vertebrale; arterioso evenoso arti inferiori e superiori; aorta addominale; arterie renali; scleroterapia. CCardiologia: Elettrocardiogramma –Ecocardiogramma - Ecodoppler cardiaco - Holter Cardiaco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro). DDer-matologia: Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico; biopsie cutanee. GGinecologia eOstetr icia: Colposcopia – Eco transvaginale – Eco pelvica transaddominale – Ecografia per test di screening I tri-mestre (I test) - Ecografia ostetrica di screening (I-II-III trim.). NNeurofisiopatologia: Elettromiografia. OOculisti-ca: Campimetria. EEcografie: Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*; ti-roidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superficiali; testicolare; transrettale *; mammaria; transvagi-nale*; in gravidanza; ecocolodoppler vasi spermatici; ecocolordoppler vasi penieni; ecocolordop. plessi pampiniformi* anche in convenzione presso il presidio diagnostico al piano terra della Venerabile Arciconfraternita di Firenze.

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ORATORIO DI PIAZZA DUOMO:Giorni feriali: Sante Messe ore 10,00 – 17,30 (nei mesi di Luglio e Agosto èsospesa la celebrazione della Santa Messa delle ore 17,30) - Giorni prefesti-vi: ore 17,30 Santa Messa - Giorni festivi: Sante Messe ore 10,00 – 11,30 –17,30 (nei mesi di Luglio e Agosto è sospesa la cele-brazione della Santa Mes-sa delle ore 11,30)

GENNAIO6 – Solennità dell’Epifania: Sante Messe con orario festivo12 – ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del III° quadrimestre 2011 20 – Solennità di San Sebastiano – Patrono della Misericordia. Ore 7,00 –Santa Messa. Ore 9,00 – Santa Messa prelatizia con le autorità cittadine. Ore11,30 – Santa Messa. Ore 17,00 – Canti dei secondi Vespri – Panegirico delSanto e Benedizione Eucaristica. Ore 17,30 – Santa Messa23/24/25 – Quarantore – Sante Messe con orario feriale

FEBBRAIO2 – Presentazione del Signore (Candelora) – Sante Messe ore 10,00 e 17,30.Per tutto il giorno distribuzione delle candele benedette22 – Mercoledì delle Ceneri – Sante Messe ore 10,00 – 17,30. A tutte le San-te Messe imposizione delle Sacre Ceneri

MARZO25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario feriale31 – ore 17,30 Santa Messa Vespertina – benedizione e distribuzione olivobenedetto

APRILE1 – Domenica delle palme – Sante Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30. Dalleore 8,00 alle ore 18,30 distribuzione dell’olivo benedetto4 – Mercoledì Santo – Non saranno celebrate Sante Messe5 – Giovedì Santo – Ore 16,30 Santa Messa in Coena Domini e adorazionedel S.S. Sacramento fino alle ore 246 – Venerdì Santo – Dalle ore 7,30 alle ore 12,00 adorazione del S.S. Sacra-mento. Ore 16,30 Azione Liturgica7 – Sabato Santo – Non saranno celebrate Sante Messe8 – Santa Pasqua – Sante Messe ore 10,00 e 17,309 – Lunedì dell’Angelo – Sante Messe con orario feriale.

MAGGIO8 – Festività della Mater Misericordiae – Al termine della Santa Messa delleore 10,00 verrà proclamata la supplica17 – ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del I° quadrimestre 201226 – ore 17,30 Santa Messa per i Fratelli riposati

GIUGNO8 – Festività di San Pietro Martire fondatore della Misericordia. Ore 17,30Santa Messa10 – Solennità del Corpus Domini – Sante Messe con orario festivo

AGOSTO14 – Ore 17,30 Santa Messa vespertina per l’Assunzione in Cielo della Bea-ta Vergine15 – Assunzione in Cielo della Beata Vergine – Sante Messe con orario festivo

SETTEMBRE13 – Ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del II° quadrimestre 2012

OTTOBRE31 – Ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità di tutti i Santi

NOVEMBRE1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe con orario festivo 2 – Commemorazione dei defunti – Sante Messe con orario feriale. La San-ta Messa delle ore 17,30 sarà celebrata in suffragio degli Ascritti defunti29 – Inizio della novena dell’Immacolata, con il seguente orario: ore 17,00Novena - ore 17,30 Santa Messa

DICEMBRE7 – ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità dell’Immacolata Conce-zione8 – Solennità dell’Immacolata Concezione – Sante Messe con orario festivo 15 – ore 17,00 Inizio della novena di Natale24 – ore 10 Santa Messa –Non sarà celebrata la Santa Messa della Notte Santa 25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo26 – Santo Stefano – Sante Messe con orario feriale

31 – ore 17,30 Santa Messa prefestiva solennità di Maria Santissima madredi Dio. Alle termine della Santa Messa sarà cantato il Te Deum di ringra-ziamento

ORATORIO DEL CIMITERO DI SOFFIANO:Giorni feriali: Santa Messa ore 9,15 - Giorni festivi: Sante Messe ore 8,30 –10,30 - Giorni prefestivi: Santa Messa ore 16,00 (dal 1 Ottobre al 31 Marzo)- ore 17,00 (dal 1 Aprile al 30 Settembre)

GENNAIO1 – Sante Messe con orario festivo6 – Solennità dell’Epifania – Sante Messe con orario festivo

FEBBRAIO2 – Presentazione del Signore (Candelora) ore 9,15 Santa Messa. Per tutto ilgiorno distribuzione delle candele benedette

MARZO25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario feriale31 – ore 16,00 Santa Messa vespertina con distribuzione dell’olivo benedetto

APRILE1 – Domenica delle palme – Sante Messe ore 8,30 – 10,30 Distribuzione del-l’olivo benedetto5/6/7 – Settimana Santa – Non ci sono funzioni8 – Domenica di Resurrezione – Sante Messe con orario festivo9 – Lunedì dell’Angelo – Sante Messe con orario feriale

AGOSTO15 – Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo. SanteMesse con orario feriale

OTTOBRE28 – Ore 16,00 S. Messa vespertina31 – ore 16,00 Santa Messa prefestiva della solennità di tutti i Santi

NOVEMBRE1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe con orario festivo, ore 15,00 –Recita del Santo Rosario, ore 15,30 – Santa Messa prelatizia – Benedizionedel Cimitero2 – Sante Messe in suffragio delle Anime del Purgatorio: ore 8,30 – In suf-fragio dei defunti del Cimitero di Pinti. Ore 10,00 – In suffragio dei Capi diGuardia. Ore 11,00 – In suffragio dei defunti del Cimitero di Soffiano. Ore16,00 – Santa Messa vespertina

DICEMBRE7 – ore 16,00 Santa Messa prefestiva dell’Immacolata8 – Solennità dell’Immacolata – Sante Messe con orario festivo24 – ore 16,00 Santa Messa prefestiva della solennità del Santo Natale 25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo26 – Santo Stefano – Santa Messa con orario feriale31 – Santa Messa con orario feriale. Ore 16,00 – Santa Messa prefestiva. IlSanto Rosario sarà recitato tutti i sabati, nel periodo 1 Settembre/30 Giu-gno, 1 ora prima della celebrazione della Santa Messa

2 Febbraio – Presentazione del Signore (Candelora) – Presso la se-de, le sezioni ed il Cimitero di Soffiano distribuzione delle candelebenedette31 Marzo (dopo Santa Messa vespertina) e 11 Apr ile, presso la Se-de, le Sezioni ed il Cimitero di Soffiano, distribuzione dell’olivo be-nedetto

∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗La prima domenica di ogni mese, compresa la prefestiva, in tutti gli ora-tori sara’ effettuata una raccolta per la realizzazione del centro san se-bastiano dove saranno accolti i disabili dell’a.m.g. – In novembre la rac-colata sara’ effettuata il giorno 1, compresa la prefestiva.

CAPPELLA DELLA SEZIONE OLTRARNO

Tutte le Domeniche e le festività celebrazione della Santa Messa alle ore 9,15

CAPPELLA RESIDENZA PER ANZIANI IL BOBOLINO

Giorni feriali: Lunedì e Mercoledì Santa Messa ore 11,00

Prefestivi: Santa Messa ore 17,00

Orario Celebrazioni per l’anno 2012

VITA SOCIALE

GIORNANTIRamon Giancarlo, Bianchi Ennio, Roselli Emilio, BausiMarcello, Dini Vittorio, Morandi Aurelio, Innocenti Gio-vanfrancescoBUONAVOGLIA Armuzzi Gabriella Romei, Aureli Maria Teresa Carloni, Bac-cetti Silvana Rinaldi, Badalucco Gaspare, Batini Alfa Zipo-li, Bellesi Eleonora Fanti, Bianchi Marcello, Buccioni Vale-rio,Caiani Milena Fallani, Casalini Giuseppa Bonechi, Ca-siniValeria Pini, Ceni Gino, Cervato Roberto, Chellini Fran-cesco, Cherubini Loredana Paviglianiti, Ciambellotti Vini-cio, Ciofi Giovanna Sittaro, Cipolli Gianfranco, D’AmoreNicola, De Preto Bruna Bonzuan, Del Cherico Anna MariaCabassi, Del Lungo Alberto, Del Mastio Rina Guarducci, Er-runghi Maria Luisa Masti, Esposito Giuditta,Fatini Giulio,Filippini Roberta Ruggieri, Focardi Vilma Brilli, FranciniVittoria Soriani, Frosinoni Giuseppe, Galli Tina Baylon,Gar-gani Roberto, Gatti Lorenza,Gennari Clara Serena,Gianni-ni Cecilia, Giunti Bruna Fantechi, Gradi Adriana Vivoli, Im-peduglia Rosa Lo Tauro, Innocenti Clara Panchetti, Lanfre-dini Leonia Bagni, Longhi Luigi, Maestrini Alfredo, Maffei

Maurizio, Manni Angelo, Mannini Wladimiro, Marini ArgiaPanichi, Marlia Licena Tamarri, Marri Giuseppa Ghiribel-li, Masi Alfredo, Mazzeschi Angiolina Pieraccini, Meli Ma-rio, Menchi Marisa Tedesco, Midollini Natalina Zappolini,Minghelli Carlo, Morana Maria Scotti, Naldini Rosetta Za-gli, Pagni Giorgio, Petroni Arrigo,Piccioli Francesca, PieriLina Del Guasta, Piovanelli Severino, Pirgher Nada Tintori,Pistolesi Renato, Pratesi Rodolfo, Principi Grazia, ProfetiMarisa Degl’Innocenti, Quartani Marina Poggiali, ReganoGiuseppe, Ricci Bianca Corti, Ridolfi Frida Braschi, Romo-li Ines Torelli, Rossi Cristina Luconi, Rossi Giuseppe, RovaiAdriana Messeri,Salvatori Carlo, Sani Ugo, Santoni Alba Mi-chelassi,Sarti Gina Paci, Sarti Vilma Pesci,Sequi Oriano, Se-roni Giuseppina Gabbriellini, Susini Maria Susini Omero,Tamantini Teresa Francini, Tamburini Maria Teresa Lombar-di, Torcini Adele Fusi, Vannacci Brunetto, Verdina Giovanni,Vignali Guido, Vignoli Giuseppina Peruzzi, Viliani AdrianoBUONAVOGLIA RIN. SEPP.Bucciarelli Nada DantiBUONAVOGLIA A RIPOSO CON EMOLUMENTIGuglielmi Edipo, Panti Gino

SAN SEBASTIANO GENNAIO 2012

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Non sono più con noi ma vivono nel nostro ricordo

Non sono più con noi ma vivono nel nostro ricordo

CONFRATELLI DECEDUTI DAL 11-07-2011 AL 18-10-2011