Il raccordo per la ricerca -azione - usp.pesarourbino.it STUDI/TESTA/APPRENDIMENTI/Il... · M....
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Pesaro, 1 Dicembre 2008Pesaro, 1 Dicembre 2008
Apprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazioApprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazionene
Il raccordo per la Il raccordo per la ricercaricerca--azioneazionedi di MariaMaria Chiara Chiara MicheliniMichelini
[email protected]@uniurb.it
Ufficio Scolastico Provinciale di Pesaro e UrbinoUfficio Scolastico Provinciale di Pesaro e Urbino
in collaborazione conin collaborazione con
Scienze della Formazione, UniversitScienze della Formazione, Universitàà di Urbinodi Urbinoa.s.a.s. 20082008--20092009
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Rispetto al costrutto di competenzacostrutto di competenza
e rispetto al progettoprogetto
VOI SIETE QUIVOI SIETE QUI
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UNA POSSIBILE DEFINIZIONE DI UNA POSSIBILE DEFINIZIONE DI COMPETENZA comeCOMPETENZA come
“capacità di MOBILIZZARE (attivare), ORCHESTRARE (combinare) � le RISORSE INTERNE possedute (conoscenze, abilità e disposizioni interne stabili) e quelle esterne disponibili
� per far fronte a una classe o tipologia di situazioni formative e/o lavorative
� in maniera VALIDA e produttiva”M. Pellerey, in, Le competenze individuali e il portfolio,
La Nuova Italia, Scandicci, 2004, pag. 23
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Competenze chiaveCompetenze chiave
�� Le competenze chiave costituiscono un Le competenze chiave costituiscono un bagaglio trasferibile e polivalente di bagaglio trasferibile e polivalente di conoscenze, di saper fare e di disposizioni conoscenze, di saper fare e di disposizioni interne che sono necessarie alla interne che sono necessarie alla completezza e sviluppo personale, completezza e sviluppo personale, allall’’inclusione nella vita sociale e civile e inclusione nella vita sociale e civile e allall’’impiego di ognuno.impiego di ognuno.
Conclusioni del consiglio europeo di Lisbona 2000Conclusioni del consiglio europeo di Lisbona 2000
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Messaggio chiave n. 1: Messaggio chiave n. 1: Nuove competenze di base per tuttiNuove competenze di base per tutti
AGIRE PER L’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PERMANENTE: SEI MESSAGGI CHIAVE- Messaggio chiave n. 1: Nuove competenze di base per tuttiObiettivo: garantire un accesso universale e permanente all’istruzione e alla formazione, per consentire l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze necessarie per una partecipazione attiva alla società della conoscenza.Le nuove competenze di base come le competenze indispensabili alla partecipazione attiva nella società e nell’economia della conoscenza .....Alcune di queste competenze, quali l’alfabetizzazione digitale, sono del tutto nuove, mentre altre, tra cui la conoscenza delle lingue straniere, acquisiscono rispetto al passato, un’importanza sempre maggiore e per un numero sempre maggiore di persone. Anche le competenze sociali, quali la fiducia in sé stessi, l’autodeterminazione e la capacità di assumere dei rischi, sono sempre più determinanti, in quanto si suppone che le persone acquistino sempre maggiore autonomia rispetto al passato.
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE, Bruxelles, 30.10.2000, DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE,
Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente
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Alcune false pisteAlcune false piste
Competenza come:
� Obiettivo osservabile� Performance (saper fare, abilità, abitudine)� Facoltà innata umana
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AbilitAbilitàà
Abilità (saper fare) come capacità di utilizzare le proprie conoscenze in modo relativamente agevole per l’esecuzione di compiti semplici. In psicologia sono definite conoscenze di natura procedurale.
OCSE, programma DeSeCo – Definitions and Selection of Competencies: Theoretical and Conceptual Foundations, 2000
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Una questione di alchimiaUna questione di alchimia
“L’alchimia che si mette in moto nella mobilitazione resta ancora in gran parte una terra incognita”(esempi: l’apprendimento di una lingua straniera, una ricetta di cucina, smontare e rimontare un motorino....)
Le Boterf, De la compétence. Essai sur une attracteur étrange, 1994
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Alcuni principi di azioneAlcuni principi di azione
1. Autodirezione dell’apprendimento, consapevolezza di sè, percezione di autodeterminazione e autoregolazione, senso di ciò che si fa
2. Riflessività3. Insegnamento come facilitazione dell’apprendimento: predisposizione di condizioni ottimali (contesti, strategie didattiche, metodi)
4. Sguardo soprattutto ai risultati educativi a lungo termine5. Ruolo forte delle discipline nel loro significato più autentico6. Significatività dei saperi, perni concettuali di ancoraggio 7. Globalità di saperi e compiti8. Operatività9. Transfer come interazione della mente tra situazioni note e non10.Insegnamento esplicito di specifiche strategie d’apprendimento
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QuindiQuindi
� Attenzione alle operazioni cognitive dell’alunno per una trasformazione della sua struttura cognitiva
� Implicazioni per l’insegnamento (far apprendere, allenare, più che insegnare)
� Saperi come risorse globali, di senso� Didattica attiva, per problemi e situazioni complesse
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Il progetto è triennale
•2008-2009 fase ideativa•2009-2010 fase attuativa•2010-2011 fase di riflessione• documentazione e implementazione
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Gruppi VerticaliI gruppi di lavoro costituiti da docenti di ogni ordine di scuola, (suddivisi territorialmente Pesaro, Fano e Urbino) attuano le seguenti azioni:
1. Avviano, in relazione alle discipline pilota, l’analisi in continuità verticale delle Indicazioni per il curricolo e del Documento Tecnico – Contesto e Metodo- relativo al Decreto 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione) 2. Costruiscono un repertorio di competenze in prospettiva di continuità3. Elaborano un glossario condiviso
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Incontri di raccordoIncontri di raccordo
I gruppi sia orizzontali che verticali saranno riuniti in seduteI gruppi sia orizzontali che verticali saranno riuniti in seduteapposite allo scopo di:apposite allo scopo di:
�� Riflettere sulla ricaduta professionale del lavoro orientato Riflettere sulla ricaduta professionale del lavoro orientato alle competenze secondo la nuova impostazione alle competenze secondo la nuova impostazione individuata dai gruppi disciplinari. individuata dai gruppi disciplinari.
�� Elaborare strumenti e procedure di lavoro da utilizzare Elaborare strumenti e procedure di lavoro da utilizzare nella fase nella fase attuativaattuativa. .
Ogni Ogni incontro di raccordoincontro di raccordo sarsaràà preceduto dallpreceduto dall’’incontro con incontro con i coordinatori in modo che essi possano:i coordinatori in modo che essi possano:
�� Esporre lo stato della ricerca realizzata allEsporre lo stato della ricerca realizzata all’’interno dei interno dei propri gruppi territoriali propri gruppi territoriali
�� Valutare criticitValutare criticitàà e punti di forzae punti di forza�� Prevedere eventuali sviluppi della ricercaPrevedere eventuali sviluppi della ricerca
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Fase Fase attuativaattuativa a.s.a.s. 20092009--20102010
I gruppi di lavoro disciplinari� costruiscono unità di lavoro come risultante delle individuazioni precedenti (fase ideativa)
� realizzano la sperimentazione in classe� valutano le risposte degli alunni� si autovalutano e riflettono sui cambiamenti (se ce ne sono) delle loro prassi
� confrontano l’impostazione metodologico-didattica sperimentata con quella dei colleghi delle classi di controllo
Incontri di raccordoI gruppi sia orizzontali che verticali saranno riuniti in sedute apposite allo scopo di:
� riflettere sulla ricaduta professionale del lavoro orientato alle competenze secondo la nuova impostazione individuata dai gruppi disciplinari
� Riflettere sulla sperimentazione e sugli strumenti e procedure di lavoro usate nella fase attuativa allo scopo di poterle modificare e regolare
� Elaborare strumenti e procedure di lavoro da utilizzare nella fase attuativa.
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Fase riflessiva Fase riflessiva -- a.s.a.s. 20102010--20112011
Ogni gruppo riflette su ciò che Ogni gruppo riflette su ciò che èè stato fatto: stato fatto: �� tipologia delle azioni didattichetipologia delle azioni didattiche�� modalitmodalitàà�� tempi messi a disposizionetempi messi a disposizione�� questioni piquestioni piùù evidentievidenti�� punti di forza e di debolezzapunti di forza e di debolezza�� dimensione individuale e collegiale del lavoro docentedimensione individuale e collegiale del lavoro docente
Ogni gruppo Ogni gruppo �� elabora le proprie riflessioni, documentandoleelabora le proprie riflessioni, documentandole�� estrapola dalla riflessione gli aspetti significativi estrapola dalla riflessione gli aspetti significativi �� confronta gli esiti con quelli registrati nella classe di controconfronta gli esiti con quelli registrati nella classe di controllollo�� valuta i cambiamenti sul piano professionale sia in termini riflvaluta i cambiamenti sul piano professionale sia in termini riflessivi essivi sia nel confronto con il gruppo dei colleghi della classe di consia nel confronto con il gruppo dei colleghi della classe di controllo trollo
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Itinerario riflessivo Itinerario riflessivo e strumentie strumenti
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Coinvolgimento
Consiglio di classe/team
e collegio docenti
Presentazione
Valutazione Intermedia
con presentazione in itinere delle riflessioni
scaturite con l’uso degli strumenti utilizzati per la
riflessione
Valutazione finale
Relazione sugli esiti complessivi
�Senso complessivo dell’esperienza
�Strategie didattiche privilegiate
�Cambiamenti introdotti nell’insegnamento
�Cambiamenti osservati nell’apprendimento
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Riflessione
sul lavoro svolto
Riflessione individuale
Invio della riflessione individuale
Discussione sugli elementi emersi nelle riflessioni
individuali con particolare attenzione alla
illustrazione di:• Strategie didattiche privilegiate
• Cambiamenti introdotti nell’insegnamento
• Cambiamenti osservati nell’apprendimento
Sintesi degli incontri da parte dei coordinatori per
evidenziare le criticità e i punti di forza emersi
Discussione su casi proposti
Conversazione specifica sulle strategie didattiche
Strumenti per
la riflessione
Taccuino
Per un bilancio
Griglia per il setaccio
delle strategie
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Riflessione
sul lavoro svolto
Riflessione individuale
Invio della riflessione individuale
Discussione sugli elementi emersi nelle riflessioni
individuali con particolare attenzione alla
illustrazione di:• Strategie didattiche privilegiate
• Cambiamenti introdotti nell’insegnamento
• Cambiamenti osservati nell’apprendimento
Sintesi degli incontri da parte dei coordinatori per
evidenziare le criticità e i punti di forza emersi
Discussione su casi proposti
Conversazione specifica sulle strategie didattiche
Strumenti per
la riflessione
Taccuino
Per un bilancio
Griglia per il setaccio
delle strategie
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Riflessione
sul lavoro svolto
Riflessione individuale
Invio della riflessione individuale
Discussione sugli elementi emersi nelle
riflessioni individuali con particolare
attenzione alla illustrazione di:• Strategie didattiche privilegiate
• Cambiamenti introdotti nell’insegnamento
• Cambiamenti osservati nell’apprendimento
Sintesi degli incontri da parte dei
coordinatori per evidenziare le criticità e
i punti di forza emersi
Discussione su casi proposti
Conversazione specifica sulle strategie
didattiche
Strumenti per
la riflessione
Taccuino
Per un bilancio
Griglia per il setaccio
delle strategie
Coinvolgimento Cons. di
classe/team
e collegio docenti
Presentazione
Valutazione Intermedia
con presentazione in itinere delle
riflessioni scaturite con l’uso
degli strumenti utilizzati per la
riflessione
Valutazione finale
Relazione sugli esiti complessivi
•Senso complessivo dell’esperienza
•Strategie didattiche privilegiate
•Cambiamenti introdotti
nell’insegnamento
•Cambiamenti osservati
nell’apprendimento
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TaccuinoTaccuinoAppunti per una riflessioneAppunti per una riflessione
DellDell’’insegnante .....................................................insegnante ...........................................................................................................................
Anno ScolasticoScuola
Data/Periodo Classe/Sezione Unità di lavoro
Eventuale descrizione sintetica dell'unità di lavoro o allegato
Traguardi per lo sviluppo delle COMPETENZE
Area Disciplinare
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Criticità (-) Punti di forza (+)
Osservazioni Riflessioni sui processi di insegnamento
Criticità (-)Punti di forza (+)
Osservazioni Riflessioni sui processi di apprendimento
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Annotazioni e commenti
Ipotesi, idee, modifiche e revisioni
Problemi, interrogativi, questioni aperte…
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Per un bilancioPer un bilancioDel Del coordinatorecoordinatore ................................................................................................................................................................................
Annotazioni e commenti
Ipotesi, idee, modifiche e revisioni
Problemi, interrogativi, questioni aperte…
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Criticità (-)
Criticità (-) Punti di forza (+)
Punti di forza (+)
Anno ScolasticoScuola
Data/Periodo Classe/Sezione Unità di lavoro
Osservazioni Riflessioni sui processi di insegnamento
Osservazioni Riflessioni sui processi di apprendimento
Area Disciplinare
Pesaro, 1 Dicembre 2008Pesaro, 1 Dicembre 2008
GrigliaGrigliaper il setaccio delle strategie didatticheper il setaccio delle strategie didattiche
metodo che ha fatto emergere particolari criticità
metodo risultato particolarmente efficace
metodo prevalentemente utilizzato
elenco metodi utilizzati
...
RIFLESSIONIMETODO
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Bibliografia minimaBibliografia minima
�� Massimo Massimo BaldacciBaldacci, , Ripensare il curricolo, Ripensare il curricolo, CarocciCarocci, Roma, , Roma, 2006.2006.
�� MariaMaria--Chiara Michelini, Chiara Michelini, RiflessivitRiflessivitàà e pratiche educative, e pratiche educative, Tecnodid, Napoli, 2008.Tecnodid, Napoli, 2008.
�� MariaMaria--ChiaraChiara MicheliniMichelini, , Progettare e governare la scuola, Progettare e governare la scuola, FrancoAngeliFrancoAngeli, Milano, 2006., Milano, 2006.
�� Michele Pellerey, Michele Pellerey, Le competenze individuali e il Le competenze individuali e il portfolioportfolio, , La Nuova Italia, Milano, 2004.La Nuova Italia, Milano, 2004.
�� Michele Michele PellereyPellerey, , Dirigere il proprio apprendimento, Dirigere il proprio apprendimento, La La Scuola, Brescia, 2006.Scuola, Brescia, 2006.