IL PROPRIETARIO DELLA LIVRARIA LELLO A PORTO · Interverranno, tra gli altri, Ferruccio de Bortoli,...

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LA STAMPA SABATO 21 GENNAIO 2017 . VII Da martedì a venerdì prossimi si tiene a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini nell’Isola di San Giorgio Maggiore, il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai “Umberto e Elisabetta Mauri”, consueto e atteso appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri. Interverranno, tra gli altri, Ferruccio de Bortoli, Valentina d’Urbano, Cesare De Michelis, Gherardo Colombo, Annamaria Testa, Nicola Campogrande, Lucrezia Reichlin, Manfred Spitzer. Nella giornata conclusiva si terrà la tavola rotonda “La salute del libro e il ritorno al fisico” condotta da Stefano Mauri e Giovanna Zucconi, a cui parteciperanno ospiti internazionali tra cui, José Manuel Lello della Livraria Lello & Irmão di Porto, di cui pubblichiamo l’intervento in questa pagina, James Daunt (Waterstones, Regno Unito), Michael Busch (della tedesca Thalia), Antonio Ramirez (La Central, ES). www.scuolalibraiuem.it.it Sarà ospite alla “Scuola per Librai” che alla loro natura giocosa significa rispettare l’ironia di Anne Frank. E significa di- vertirsi. Lo dico con tutta la pericolosità di questa paro- la, se pensiamo al destino di una ragazza che è stata ucci- sa dai nazisti: nel Diario ci sono molti passaggi diver- tenti. Il buio per la perdita di Anne Frank è costellato da questi sorrisi, che per noi so- no amari ma che per Anne rappresentavano una lucina di speranza». Sono le due facce di Anne. Una Anne pubblica, che ride e fa ridere, un clown come lei stessa si definisce. E c’è una Anne intima, che è quella del Diario. Anne dice che la secon- da non esce mai allo scoperto. La sua scrittura è come un ve- lo che protegge la sua interio- rità e che permette di intrav- vedere una profondità ina- spettata. «Anne per me è un mistero» – conclude Corradi- ni – «Non mi sono mai posto il problema di capirla, ma di far- mi accompagnare. Quando or- mai il mio lavoro era alla fine, ad Amsterdam ho camminato a piedi tra la casa di Anne in Merwedeplein e la sua scuola: il tragitto che lei faceva tutti i giorni. In quella passeggiata mi è stato chiaro che Anne mi aveva accompagnato, così co- me accompagna milioni di persone, ma non solo: io stes- so la stavo accompagnando in giro. Il Diario ti dice che l’amo- re non va conquistato. L’amo- re te lo meriti perché esisti». c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Anne Frank «Diario» (a cura di Matteo Corradini prefazione di Sami Modiano trad. di Dafna Fiano) Bur Rizzoli pp. 544, €10 balizzazione (basti pensare che, nel 1902, la Cina da sola consu- mò «la grande muraglia» di 1,25 miliardi di sigarette). E una vi- cenda che si sposa con le richie- ste di parità di quell’universo femminile a cui il fumo era in- terdetto. Una storia, quindi, che, entrati nel Novecento – il Secolo americano per antono- masia – si fa molto a stelle e stri- sce. Fino a che, proprio negli Usa, il pendolo ha cominciato a oscillare in direzione opposta, nel nome del salutismo (e dei bi- lanci dell’assistenza sanitaria). c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ian Gately «La diva nicotina» Donzelli pp. 282, € 33 IL PROPRIETARIO DELLA LIVRARIA LELLO A PORTO Vuoi entrare in libreria? Sì, però paghi il biglietto I turisti cercano gli scaffali di Harry Potter nell’edificio neogotico: ma io li trasformo in lettori. La magia funziona se catturi la fantasia S crivo questo testo il 13 gennaio 2017. Esattamente 111 an- ni dopo l’inaugura- zione del nuovo edi- ficio che ospita la Livraria Lello, a Porto. Intorno alle 13.00 di quel giorno lontano del 1906, al numero 144 della Rua das Carmelitas, si ritrovavano i principali esponenti del mon- do delle lettere e della politi- ca, oltre a professori e gior- nalisti. José e Antonio Lello, proprietari di vigneti nella regione del Douro, si stabili- scono a Porto nel 1881, come editori e librai, due mestieri che nel XIX Secolo erano ge- neralmente accomunati. Hanno aperto una libreria e il primo volume pubblicato è stato il Manual Homeopatico. Gli affari vanno bene, i due co- struiscono un solido catalogo editoriale, raf- forzato anche dall’acquisi- zione di diver- se case editri- ci, tra le quali una delle più grandi e pre- stigiose del- l’epoca, la Livraria Chardon. Verso il 1900 decidono al- lora di costruire un nuovo edificio in un nuovo quartie- re, nella parte nuova di Porto. E hanno visto lungo! Senza falsa modestia, nella descri- zione della Libreria Lello, leggiamo che l’edificio «rima- ne uno dei più belli del paese e, con orgoglio, potremmo di- re anche uno dei più belli an- che all’estero, perché nessu- no ci ha dato notizia di averne visto un altro più bello». Esternamente, la facciata neogotica è molto colorata e decorata con immagini rap- presentative delle arti e delle scienze, dipinte dl professor José Bielman: una rappre- senta la cultura, l’altra rap- presenta uno dei simboli an- tropologici, ed è completa- mente differente da qualun- que altro edificio di Porto e del Portogallo. All’interno una scalinata unica nel suo genere, che an- cora oggi è uno dei simboli del- la libreria. «Chi attraversa la sala scopre la scalinata, un elemento di attrazione sor- prendente, tanto per l’impres- sione di leggerezza che per l’audacia della concezione. Si avvertono al contempo il biso- gno di salire e la paura di di- struggerla con il nostro peso». Il soffitto inganna il visita- tore: si ha l’impressione che si tratti di legno scolpito, men- tre in realtà si tratta di gesso dipinto, una tecnica utilizzata anche per la decorazione delle scale. La vetrata è dell’archi- tetto olandese Gerardus Sa- muel Van Krieken, fabbricata a Porto, e misura 8metri in lunghezza e 3,5 in larghezza. L’insegna della libreria, «Decus in Labore», la fie- rezza nel lavoro, legata al monogramma dei fratelli Lello, ricorda la regola d’oro che devono tenere a mente tutti quelli che entra- no in questo luogo, siano es- si collaboratori, clienti, let- tori o semplicemente curiosi. Nella sala troviamo dei busti in bronzo dei maggiori scritto- ri portoghesi, quali Eça de Queiroz e Camilo Castelo Branco e Guerra Junqueiro, talmente noto alla sua epoca come scrittore e come perso- naggio pubblico, che ha avuto il busto quando era ancora vivo ed era presente il giorno del- l’inaugurazione. Sono passati diversi decen- ni, tra alti e bassi, ma sempre con molta digni- tà e con la fierez- za di essere una delle più impor- tanti librerie di Porto, dove la concorrenza è sempre stata molto forte, e di essere uno dei simboli della città. Tra gli Anni Sessanta e No- vanta è stata una libreria ge- neralista, con le nostre edizio- ni, le novità portoghesi, spe- cializzata nelle scienze uma- ne, e soprattutto la libreria di riferimento per l’importazio- ne di libri francesi. Nel 1994 sono stati fatti im- portanti lavori di trasformazio- ne e modernizzazione; in effetti inizialmente il primo piano non era aperto al pubblico, poiché ospitava gli uffici della casa edi- trice e della libreria. Abbiamo riaperto nel marzo del 1995, do- po una chiusura di 5 mesi, e la superficie dedicata al pubblico è aumentata dei circa 3 volte. Da quel momento in poi, nono- stante la presenza di altre libre- rie di qualità, è diventata la più grande e la più importante li- breria di Porto. Negli ultimi anni la città è cambiata molto. Il turismo, un tempo una risorsa piuttosto modesta, è diventato una delle fonti principali. La libreria, sempre di più, viene visitata dai clienti regolari, da clienti di pas- saggio e da turisti, molti turisti, moltissimi turisti… A questo punto ci siamo ritro- vati a dover affrontare contem- poraneamente un problema e una sfida! Il problema di avere un magazzino di dimensione re- lativamente piccole a fronte di una libreria che è arrivata ad avere anche 5000 visitatori al giorno. La sfida: trasformare i vi- sitatori in compratori, in lettori. La soluzione non sembrava facile, non c’erano altre perso- ne al mondo con un «proble- ma» simile! Siamo intervenuti quindi, con un grande lavoro di equipe, una profonda riflessio- ne e abbiamo pensato a un nuovo sistema di accesso alla libreria: abbiamo introdotto, a partire da luglio 2015, un bi- glietto per i visitatori, del valo- re di 4 euro, che viene poi inte- ramente scalato dal prezzo dell’eventuale acquisto di libri. Dunque se i nostri visitatori di- ventano anche clienti, di fatto, non pagano nulla. Ha funzionato molto bene. Nel 2016 abbiamo avuto più di 1 milione di visitatori; in meno di due anni abbiamo quintuplica- to il nostro giro d’affari. Abbia- mo venduto più di 300mila li- bri, in lingue diverse. Nei nostri scaffali abbiamo tutti gli autori portoghesi tradotti in spagno- lo, inglese, francese e, di recen- te, anche in tedesco. Abbiamo tutti i temi portoghesi tradotti. Siamo un luogo di cultura di tradizione centenario, che ha saputo affrontare le sfide nel tempo, che ha saputo mantenere uno spirito giova- ne e irriverente; siamo una li- breria attiva, viva. Siamo anche una libreria molto atipica: più dell’80% dei nostri visitatori è straniero! Vendiamo 800 libri al giorno, in gran parte in lingue stranie- re. Ma è una grande gioia lavo- rare con un’equipe competen- te, passata da 8 a 32 persone, e essere un grande esportatore di cultura portoghese! La sfida per il futuro? Tra- sformare quei 600mila, che al momento sono semplicemente dei visitatori, in consumatori di libri. c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI JOSÉ MANUEL LELLO Un’immagine della Livraria Lello & Irmão di Porto, una delle più belle del mondo, aperta 111 anni fa, e una delle più famose, anche perché vi sono state girate alcune scene di Harry Potter Il ticket ha un costo di 4 euro: a chi acquista un volume viene interamente scontato Il diario di letture ALAMY

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LA STAMPASABATO 21 GENNAIO 2017 .VII

Da martedì a venerdì prossimi si tiene a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini nell’Isola di San Giorgio Maggiore, il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai “Umberto e Elisabetta Mauri”, consueto e atteso appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri. Interverranno, tra gli altri, Ferruccio de Bortoli, Valentina d’Urbano, Cesare De Michelis, Gherardo Colombo, Annamaria Testa, Nicola Campogrande, Lucrezia Reichlin, Manfred Spitzer. Nella giornata conclusiva si terrà la tavola rotonda “La salute del libro e il ritorno al fisico” condotta da Stefano Mauri e Giovanna Zucconi, a cui parteciperanno ospiti internazionali tra cui, José Manuel Lello della Livraria Lello & Irmão di Porto, di cui pubblichiamo l’intervento in questa pagina, James Daunt (Waterstones, Regno Unito), Michael Busch (della tedesca Thalia), Antonio Ramirez (La Central, ES). www.scuolalibraiuem.it.it

Sarà ospite alla “Scuola per Librai”

che alla loro natura giocosasignifica rispettare l’ironiadi Anne Frank. E significa di-vertirsi. Lo dico con tutta lapericolosità di questa paro-la, se pensiamo al destino diuna ragazza che è stata ucci-sa dai nazisti: nel Diario cisono molti passaggi diver-tenti. Il buio per la perdita diAnne Frank è costellato daquesti sorrisi, che per noi so-no amari ma che per Annerappresentavano una lucinadi speranza».

Sono le due facce di Anne.Una Anne pubblica, che ride efa ridere, un clown come leistessa si definisce. E c’è unaAnne intima, che è quella delDiario. Anne dice che la secon-da non esce mai allo scoperto.La sua scrittura è come un ve-lo che protegge la sua interio-rità e che permette di intrav-vedere una profondità ina-spettata. «Anne per me è unmistero» – conclude Corradi-ni – «Non mi sono mai posto ilproblema di capirla, ma di far-mi accompagnare. Quando or-mai il mio lavoro era alla fine,ad Amsterdam ho camminatoa piedi tra la casa di Anne inMerwedeplein e la sua scuola:il tragitto che lei faceva tutti igiorni. In quella passeggiatami è stato chiaro che Anne miaveva accompagnato, così co-me accompagna milioni dipersone, ma non solo: io stes-so la stavo accompagnando ingiro. Il Diario ti dice che l’amo-re non va conquistato. L’amo-re te lo meriti perché esisti».

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Anne Frank«Diario»

(a cura di Matteo Corradiniprefazione di Sami Modiano

trad. di Dafna Fiano)Bur Rizzoli

pp. 544, €10

balizzazione (basti pensare che,nel 1902, la Cina da sola consu-mò «la grande muraglia» di 1,25 miliardi di sigarette). E una vi-cenda che si sposa con le richie-ste di parità di quell’universo femminile a cui il fumo era in-terdetto. Una storia, quindi,che, entrati nel Novecento – il Secolo americano per antono-masia – si fa molto a stelle e stri-sce. Fino a che, proprio negli Usa, il pendolo ha cominciato a oscillare in direzione opposta,nel nome del salutismo (e dei bi-lanci dell’assistenza sanitaria).

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Ian Gately«La diva nicotina»

Donzellipp. 282, € 33

IL PROPRIETARIO DELLA LIVRARIA LELLO A PORTO

Vuoi entrare in libreria?Sì, però paghi il bigliettoI turisti cercano gli scaffali di Harry Potter nell’edificio neogotico:ma io li trasformo in lettori. La magia funziona se catturi la fantasia

Scrivo questo testo il13 gennaio 2017.Esattamente 111 an-ni dopo l’inaugura-zione del nuovo edi-

ficio che ospita la LivrariaLello, a Porto.

Intorno alle 13.00 di quelgiorno lontano del 1906, al numero 144 della Rua dasCarmelitas, si ritrovavano iprincipali esponenti del mon-do delle lettere e della politi-ca, oltre a professori e gior-nalisti. José e Antonio Lello,proprietari di vigneti nellaregione del Douro, si stabili-scono a Porto nel 1881, comeeditori e librai, due mestieriche nel XIX Secolo erano ge-neralmente accomunati.

Hanno aperto una libreria eil primo volume pubblicato è stato il Manual Homeopatico.Gli affari vanno bene, i due co-struiscono un solido catalogo

editoriale, raf-forzato anchedall’acquisi-zione di diver-se case editri-ci, tra le qualiuna delle piùgrandi e pre-stigiose del-

l’epoca, la Livraria Chardon. Verso il 1900 decidono al-

lora di costruire un nuovoedificio in un nuovo quartie-re, nella parte nuova di Porto.E hanno visto lungo! Senzafalsa modestia, nella descri-zione della Libreria Lello,leggiamo che l’edificio «rima-ne uno dei più belli del paesee, con orgoglio, potremmo di-re anche uno dei più belli an-che all’estero, perché nessu-no ci ha dato notizia di avernevisto un altro più bello».

Esternamente, la facciataneogotica è molto colorata edecorata con immagini rap-presentative delle arti e dellescienze, dipinte dl professorJosé Bielman: una rappre-senta la cultura, l’altra rap-presenta uno dei simboli an-tropologici, ed è completa-mente differente da qualun-que altro edificio di Porto edel Portogallo.

All’interno una scalinataunica nel suo genere, che an-cora oggi è uno dei simboli del-la libreria. «Chi attraversa la sala scopre la scalinata, un elemento di attrazione sor-prendente, tanto per l’impres-sione di leggerezza che perl’audacia della concezione. Siavvertono al contempo il biso-gno di salire e la paura di di-struggerla con il nostro peso».

Il soffitto inganna il visita-tore: si ha l’impressione che sitratti di legno scolpito, men-tre in realtà si tratta di gesso dipinto, una tecnica utilizzata anche per la decorazione dellescale. La vetrata è dell’archi-tetto olandese Gerardus Sa-muel Van Krieken, fabbricata a Porto, e misura 8metri in lunghezza e 3,5 in larghezza.

L’insegna della libreria,«Decus in Labore», la fie-rezza nel lavoro, legata almonogramma dei fratelliLello, ricorda la regolad’oro che devono tenere amente tutti quelli che entra-no in questo luogo, siano es-si collaboratori, clienti, let-

tori o semplicemente curiosi.Nella sala troviamo dei busti

in bronzo dei maggiori scritto-ri portoghesi, quali Eça deQueiroz e Camilo CasteloBranco e Guerra Junqueiro,talmente noto alla sua epocacome scrittore e come perso-naggio pubblico, che ha avuto ilbusto quando era ancora vivoed era presente il giorno del-l’inaugurazione.

Sono passati diversi decen-ni, tra alti e bassi, ma semprecon molta digni-tà e con la fierez-za di essere unadelle più impor-tanti librerie diPorto, dove laconcorrenza è sempre statamolto forte, e di essere uno deisimboli della città.

Tra gli Anni Sessanta e No-vanta è stata una libreria ge-neralista, con le nostre edizio-ni, le novità portoghesi, spe-cializzata nelle scienze uma-ne, e soprattutto la libreria diriferimento per l’importazio-ne di libri francesi.

Nel 1994 sono stati fatti im-portanti lavori di trasformazio-

ne e modernizzazione; in effettiinizialmente il primo piano non era aperto al pubblico, poiché ospitava gli uffici della casa edi-trice e della libreria. Abbiamo riaperto nel marzo del 1995, do-po una chiusura di 5 mesi, e lasuperficie dedicata al pubblico è aumentata dei circa 3 volte. Da quel momento in poi, nono-stante la presenza di altre libre-rie di qualità, è diventata la più grande e la più importante li-breria di Porto.

Negli ultimi anni la città ècambiata molto. Il turismo, un tempo una risorsa piuttosto modesta, è diventato una delle fonti principali. La libreria, sempre di più, viene visitata dai clienti regolari, da clienti di pas-saggio e da turisti, molti turisti, moltissimi turisti…

A questo punto ci siamo ritro-vati a dover affrontare contem-poraneamente un problema e una sfida! Il problema di avere

un magazzino di dimensione re-lativamente piccole a fronte di una libreria che è arrivata ad avere anche 5000 visitatori al giorno. La sfida: trasformare i vi-sitatori in compratori, in lettori.

La soluzione non sembravafacile, non c’erano altre perso-ne al mondo con un «proble-ma» simile! Siamo intervenutiquindi, con un grande lavoro diequipe, una profonda riflessio-ne e abbiamo pensato a unnuovo sistema di accesso allalibreria: abbiamo introdotto, apartire da luglio 2015, un bi-glietto per i visitatori, del valo-re di 4 euro, che viene poi inte-ramente scalato dal prezzodell’eventuale acquisto di libri.Dunque se i nostri visitatori di-ventano anche clienti, di fatto,non pagano nulla.

Ha funzionato molto bene.Nel 2016 abbiamo avuto più di 1milione di visitatori; in meno didue anni abbiamo quintuplica-to il nostro giro d’affari. Abbia-mo venduto più di 300mila li-bri, in lingue diverse. Nei nostriscaffali abbiamo tutti gli autoriportoghesi tradotti in spagno-lo, inglese, francese e, di recen-te, anche in tedesco. Abbiamo tutti i temi portoghesi tradotti.

Siamo un luogo di culturadi tradizione centenario, cheha saputo affrontare le sfidenel tempo, che ha saputomantenere uno spirito giova-ne e irriverente; siamo una li-breria attiva, viva.

Siamo anche una libreriamolto atipica: più dell’80% deinostri visitatori è straniero!Vendiamo 800 libri al giorno,in gran parte in lingue stranie-re. Ma è una grande gioia lavo-rare con un’equipe competen-te, passata da 8 a 32 persone, eessere un grande esportatoredi cultura portoghese!

La sfida per il futuro? Tra-sformare quei 600mila, che almomento sono semplicementedei visitatori, in consumatoridi libri.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

JOSÉ MANUEL LELLO 

Un’immaginedella LivrariaLello & Irmãodi Porto, unadelle più belle

del mondo,aperta 111 anni

fa, e una dellepiù famose,

anche perchévi sono state

girate alcunescene di Harry

Potter

Il ticket ha un costo di 4 euro:a chi acquista un volumeviene interamente scontato

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