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Anno XXII - N° 302 28 Marzo 2017 Mensile di Informazione Politica, Economica e Sociale !$$ $! "" !$" $ "$"!$ $!! "$ $"" $!!$ $!$$ !"$" Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA ALL’INTERNO AUTOFFICINA AUTOFFICINA CARBONIA CARBONIA di Diana Donatello INSTALLAZIONE IMPIANTI GPL A PARTIRE DA € 800 Loc. Sirai - Carbonia - Tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] + chilometri - salati I l Sulcis riscopre l’agroali- mentare. Il progetto pre- sentato un mese e mezzo fa dalla società cooperativa “I tre solchi”, formata inizialmen- te da nove soggetti, tra i quali vi sono Euralcoop/Conad e Tirreno Fruit, con notevole capacità fi- nanziaria, organizzativa e di mer- cato, rappresenta una novità as- soluta in un territorio interessato da oltre mezzo secolo da pro- grammi di sviluppo monocoltu- rale, prima quello minerario, poi quello industriale. L’investimento iniziale è assai rilevante. Riguarda, infatti, ben 145 ettari di proprietà dei soci, a San Giovanni Suergiu, Giba e Santadi, nei quali è stata previ- sta la coltivazione intensiva, la trasformazione e la commercia- lizzazione di mandorlo, ulivo, ciliegio da serra, asparago e zaf- ferano. Gli impianti di lavora- zione dei prodotti verranno rea- lizzati a San Giovanni Suergiu, dove sorgerà anche un impianto per produrre energia dalle bio- masse che residueranno dalle col- tivazioni. Visto l’interesse che il progetto (inserito tra le iniziati- ve di sviluppo del Piano Sulcis) sta riscuotendo, sia tra gli opera- tori agricoli sia tra le istituzioni locali, non è difficile prevedere un suo rapido sviluppo, con il coin- volgimento di nuovi soggetti. Il reddito d’impresa è consi- stente. I produttori agricoli par- teciperanno alla trasformazione ed alla commercializzazione dei prodotti, recuperando reddito lun- go tutta la filiera. Il Sulcis ha sempre avuto enormi potenzialità nel settore agroalimentare, per decenni non valorizzate con programmi di sviluppo adeguati. Il segnale lan- ciato dalla società cooperativa “I tre solchi” è molto importan- te e potrebbe segnare realmente un punto di svolta nella ricon- versione del tessuto economico del territorio. Giampaolo Cirronis È riesplosa il 27 marzo, davanti alla sede di Cortoghiana, la prote- sta dei lavoratori AIAS, con un nuovo sciopero della fa- me, dopo quello attuato davanti alla sede centrale di viale Poet- to, a Cagliari, tesa a rivendicare il pagamento delle nove mensi- lità arretrate ed il rispetto dei lo- ro diritti. «La situazione sta precipi- tando - dice Mauro Puddu, uno dei lavoratori che attuano lo scio- pero della fame -, veniamo dal- lo sciopero fatto in viale Poetto ed abbiamo deciso di ripeterlo qui a Cortoghiana, perché ab- biamo saputo che il prossimo incontro, per fare ancora delle Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 Via Bacco, 14 09030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184 Via Parigi zona nord 09170 ORISTANO Tel. 0783 3766 www.laiautomobili.com CONCESSIONARIA E SERVICE Il Summer Is Mine Festival si trasferisce da Carbonia a Iglesias Pagina 8 Iglesias, una città in lutto per Federica Madau Pagina 9 Province, le polemiche non finiscono mai Pagina 2 Cent’anni fa nasceva Pietro Cocco, “IL SINDACO DI CARBONIA” Pagina 4 Il Carbonia verso i play-off, per la Monteponi la salvezza è lontana Pagina 11 Salvatore Puggioni e Salvatore Biggio sfidano Marco Simeone Pagina 5 Il progetto della società cooperativa “I tre solchi” potrebbe segnare un punto di svolta nella riconversione del tessuto economico Il Sulcis riscopre l’agroalimentare L’investimento iniziale interessa 145 ettari ma, visto il grande interesse che sta suscitando, potrebbe avere un notevole incremento. AGENZIA GENERALE di Cristina Saiu e Alberto Tatti P.zza Marmilla lato Via Ala Italiana 09013 Carbonia e-mail: [email protected] Tel. 0781 61718 - fax 0781 61945 Conti correnti Mutui Investimenti RCA a rate mensili tasso zero www.pispisaarredamenti.it I lavoratori AIAS hanno ripreso lo sciopero della fame continua a pagina 4c La piana di San Giovanni Suergiu IL NUMERO 302 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 29/03/17 16:05 Pagina 2

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Anno XXII - N° 302 28 Marzo 2017M e n s i l e d i I n f o r m a z i o n e P o l i t i c a , E c o n o m i c a e S o c i a l e

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Il Sulcis riscopre l’agroali-mentare. Il progetto pre-sentato un mese e mezzo fadalla società cooperativa “I

tre solchi”, formata inizialmen-te da nove soggetti, tra i quali visono Euralcoop/Conad e TirrenoFruit, con notevole capacità fi-nanziaria, organizzativa e di mer-cato, rappresenta una novità as-soluta in un territorio interessatoda oltre mezzo secolo da pro-grammi di sviluppo monocoltu-rale, prima quello minerario, poiquello industriale.

L’investimento iniziale è assairilevante. Riguarda, infatti, ben145 ettari di proprietà dei soci, aSan Giovanni Suergiu, Giba eSantadi, nei quali è stata previ-sta la coltivazione intensiva, latrasformazione e la commercia-lizzazione di mandorlo, ulivo,ciliegio da serra, asparago e zaf-ferano. Gli impianti di lavora-zione dei prodotti verranno rea-lizzati a San Giovanni Suergiu,dove sorgerà anche un impiantoper produrre energia dalle bio-masse che residueranno dalle col-tivazioni. Visto l’interesse che ilprogetto (inserito tra le iniziati-ve di sviluppo del Piano Sulcis)sta riscuotendo, sia tra gli opera-tori agricoli sia tra le istituzionilocali, non è difficile prevedere unsuo rapido sviluppo, con il coin-volgimento di nuovi soggetti.

Il reddito d’impresa è consi-stente. I produttori agricoli par-teciperanno alla trasformazioneed alla commercializzazione deiprodotti, recuperando reddito lun-go tutta la filiera.

Il Sulcis ha sempre avutoenormi potenzialità nel settoreagroalimentare, per decenni nonvalorizzate con programmi disviluppo adeguati. Il segnale lan-ciato dalla società cooperativa“I tre solchi” è molto importan-te e potrebbe segnare realmenteun punto di svolta nella ricon-versione del tessuto economicodel territorio.

Giampaolo Cirronis

Èriesplosa il 27 marzo,davanti alla sede diCortoghiana, la prote-sta dei lavoratori AIAS,

con un nuovo sciopero della fa-me, dopo quello attuato davantialla sede centrale di viale Poet-to, a Cagliari, tesa a rivendicareil pagamento delle nove mensi-lità arretrate ed il rispetto dei lo-ro diritti.

«La situazione sta precipi-tando - dice Mauro Puddu, unodei lavoratori che attuano lo scio-pero della fame -, veniamo dal-lo sciopero fatto in viale Poettoed abbiamo deciso di ripeterloqui a Cortoghiana, perché ab-biamo saputo che il prossimoincontro, per fare ancora delle

Via Nazionale - Zona PIP09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324

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Iglesias, una città in lutto per Federica Madau

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Province, le polemiche non finiscono mai

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Cent’anni fa nasceva Pietro Cocco, “IL SINDACO DI CARBONIA”

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Il Carbonia verso i play-off, per la Monteponi la salvezza è lontana

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Salvatore Puggioni e Salvatore Biggio sfidano Marco Simeone

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Il progetto della società cooperativa “I tre solchi” potrebbe segnare un punto di svolta nella riconversione del tessuto economico

Il Sulcis riscopre l’agroalimentareL’investimento iniziale interessa 145 ettari ma, visto il grande interesse che sta suscitando, potrebbe avere un notevole incremento.

AGENZIA GENERALE

di Cristina Saiu e Alberto Tatti

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I lavoratori AIAShanno ripreso

lo sciopero della fame

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

La Giunta regionale ha inaugurato a Cagliari, lo scorso 7 marzo, una sede operativa della provincia del Sud Sardegna

Province, le polemiche non finiscono maiLa nuova provincia comprende 107 Comuni, dall’estremo Sud Ovest all’estremo Sud Est della Sardegna, fino alla Barbagia meridionale.

La nuova provincia del SudSardegna, avrà la sua sedeoperativa a Cagliari, inau-gurata il 7 marzo, alla pre-

senza dell’assessore regionale degliEnti locali, Cristiano Erriu, dell’am-ministratore straordinario GiorgioSanna e del sindaco della Città me-tropolitana Massimo Zedda. La se-de, definita un presidio, un puntod’appoggio per gli amministratoridei 107 comuni che ne fanno parte,sarà operativa dopo l’assegnazionedel personale che sarà costituito, èstato sottolineato, da dipendenti del-la Provincia, senza esterni.

«Abbiamo ritenuto necessarial’apertura di una sede operativamultiservizi per non accentrare tut-to in un’unica località, distante dal-le zone più periferiche della pro-vincia del Sud Sardegna. È una scel-ta che vuole venire incontro alle esi-genze degli utenti e che non vinco-lerà in alcun modo il presidente eil Consiglio che saranno eletti neiprossimi mesi, i quali potranno adot-tare opzioni differenti: vale per que-sta Provincia come per tutte le altrepresenti in Sardegna.»

Lo ha detto l’assessore degli Entilocali Cristiano Erriu, poco primadel tradizionale taglio del nastro ne-gli uffici di via Giudice Guglielmo,a Cagliari. Poi, in risposta a chi po-lemizza per questa scelta, ha spie-gato: «Chi fomenta gli animi, metteuno contro l’altro i territori del-l’intera provincia, che di fatto ac-corpa tre realtà omogenee ma di-stanti geograficamente tra di loro.Bisogna ragionare per unire i 107Comuni che la compongono, nonper dividerli ma pensando ad unassetto organizzativo in grado dirispondere alle aspettative dei cit-tadini».

L’assessore Erriu ha sottolineato«l’importanza della presenza delsindaco metropolitano MassimoZedda (al fianco dell’amministra-tore straordinario Giorgio Sanna)perché simboleggia l’apertura del-la Città Metropolitana verso i ter-ritori confinanti, come è d’altrondenello spirito della legge Delrio». Epoi ha ricordato che questo ente,come pure la Città Metropolitana,«ha un bilancio sano e gambe fortiper camminare. E questo grazie an-che alla battaglia vinta contro loStato, con Anci e Cal compatte nelsostenere le istanze della Regione.Tra qualche mese, subito dopo leAmministrative, si terranno le ele-zioni di secondo livello che daran-no la corretta rappresentanza poli-tica ai territori delle Province».

«Questa sede è un centro di ri-sposta - ha rimarcato l’amministra-tore straordinario Giorgio Sanna -un punto di protocollazione e diorientamento per l’utente che chiedeanche lo svolgimento di una prati-ca.»

Le nuove province sono enti disecondo livello e le elezioni si ter-ranno subito dopo le elezioni am-ministrative. A votare saranno i sin-daci che dovranno anche sceglierequale sarà il capoluogo, in quantola scelta di Carbonia fatta dall’am-ministratore straordinario GiorgioSanna, è temporanea.

Essendo i sindaci chiamati a vo-tare 107, la possibilità concreta è chesi venga a determinare una mag-gioranza per concentrazione geo-grafica ed il capoluogo potrebbe di-ventare un Comune oggi impreve-dibile.

La sensazione, inoltre, è che si ri-schi una situazione di ingovernabi-lità dell’ente intermedio che si esten-de dall’estremo sud ovest all’estre-mo sud est della Sardegna, fino al-l’Alto Campidano e alla Barbagiapiù meridionale, un territorio senzaalcuna omogeneità e, in molti casi,con interessi ed esigenze comple-tamente diverse. Probabilmente,quando questa provincia del SudSardegna è stata concepita a livelloregionale, molti pensavano cheavrebbe avuto vita breve, perché ilGoverno Renzi stava predisponendo

la cancellazione di tutte le provinceitaliane, ma l’esito del referendumdello scorso 4 dicembre ha cambiatocompletamente le carte in tavola edora la suddivisione del territorio re-gionale della Sardegna in una Cittàmetropolitana, Cagliari e in quattroprovince, Sassari, Nuoro, Oristanoe Sud Sardegna è una scelta defini-tiva.

Se per Sassari, Nuoro e Oristanopoco cambia rispetto al presente edal passato, il futuro della provinciadel Sud Sardegna si prospetta tuttoin salita e la stessa esigenza di crearela sede operativa inaugurata nel ca-poluogo, come punto d’appoggio

per i 107 Comuni, ne è la confermapalese. Senza considerare poi chealcuni Comuni hanno già manife-stato la volontà di uscire alla nuovaprovincia e di ritornare in quella diorigine.

Di seguito l’elenco dei 107 co-muni della provincia del Sud Sar-degna, dal quale emerge chiaramen-te la vastità del territorio (6.530 kmq,357.071 abitanti, 54,68 abitanti xkmq) e la sua eterogeneità.

Arbus, Armungia, Ballao, Bar-rali, Barumini, Buggerru, Burcei,Calasetta, Carbonia, Carloforte,Castiadas, Collinas, Decimoputzu,Dolianova, Domus De Maria, Do-musnovas, Donori, Escalaplano,Escolca, Esterzili, Fluminimaggio-re, Furtei, Genoni, Genuri, Gergei,Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gon-nesa, Gonnosfanadiga, Guamaggio-re, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili,Las Plassas, Lunamatrona, Mandas,Masainas, Monastir, Muravera, Mu-sei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nu-raminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Orta-cesus, Pabillonis, Pauli Arbarei,Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Por-toscuso, Sadali, Samassi, Samatzai,San Basilio, San Gavino Monreale,San Giovanni Suergiu, San NicolòGerrei, San Sperate, San Vito, San-luri, Santadi, Sant’Andrea Frius, San-t’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sar-dara, Segariu, Selegas, Senorbì, Ser-diana, Serramanna, Serrenti, Serri,Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua,Silius, Siurgus Donigala, Soleminis,Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Tur-ri, Ussana, Ussaramanna, Vallermo-sa, Villacidro, Villamar, Villamas-sargia, Villanova Tulo, Villanova-forru, Villanovafranca, Villaperuccio,Villaputzu, Villasalto, Villasimius,Villasor, Villaspeciosa.

L’inaugurazione di una sede ope-rativa della provincia del Sud Sar-degna a Cagliari ha provocato fortireazioni a Carbonia e Iglesias.

«Un nuovo pugno in faccia. Uno

scippo in piena regola per il SulcisIglesiente, ancora una volta beffa-to» denuncia Gianluigi Rubiu, ca-pogruppo Udc in Consiglio regio-nale, contro l’apertura del quartiergenerale della provincia del Sud Sar-degna a Cagliari, sulla via GiudiceGuglielmo, in un caseggiato conces-so in comodato d’uso dalla Città me-tropolitana. Un distretto che ha comecapoluogo Carbonia, ma con gli uf-fici a Cagliari.

«Si tratta di una violazione di leg-ge consumata ai danni del SulcisIglesiente, con il rischio di vedersiprivati ancora una volta dei serviziessenziali sul territorio - aggiunge

Gianluigi Rubiu -. All’interno del-la provincia del Sud Sardegna gra-vitano la grande fetta dei centri delterritorio che si racchiude tra Car-bonia e Iglesias. È scontato che cisaremmo aspettati l’apertura dellasede nell’area del Sulcis. È unascelta totalmente folle, visti anchei costi per mantenere la sede a Ca-gliari. Si corregga il tiro con il tra-sferimento immediato del quartiergenerale a Carbonia.»

I Riformatori sardi, promotoridel referendum che ha cancellato lequattro province regionali, si schie-rano ancora contro la provincia delSud Sardegna nel giorno dell’inau-gurazione della sede operativa aCagliari: «Il nuovo servizio - attac-ca il consigliere regionale MicheleCossa - sarà dotato di un ufficioprotocollo e una minima dotazione diuffici tecnico-amministrativi di pri-mo orientamento alle istanze del-l’utenza». Prevedibile, a questo pun-to, l’attivazione servizi analoghi an-che nel Sarcidano, nel Medio Cam-pidano e nel Sarrabus.

«Come dimostrano peraltro leincredibili richieste fatte dallo stes-so commissario nel corso di un’im-barazzante audizione nella com-missione Autonomia - aggiunge Mi-chele Cossa - la provincia del SudSardegna si troverebbe sotto orga-nico, e quindi servono soldi pernuove assunzioni. Follia pura. An-ziché incentivi alle aziende voglio-no continuare la politica di spre-chi, assistenzialismo e clientelismoche li caratterizza.»

«Un insulto a tutti coloro che siguadagnano il pane tutti i giornisenza chiedere nulla a nessuno evengono vessati dal fisco e dall’ot-tusità della burocrazia. Lo spreco deisoldi dei contribuenti, insomma, nonsi ferma - conclude Michele Cossa-. Anzi: continua inarrestabile, conla connivenza della Regione.»

Giampaolo Cirronis

Cristiano Erriu. Giorgio Sanna.

La sede operativa della provincia del Sud Sardegna a Cagliari.

Nasce un nuovo comitatoper l’istituzione di unanuova provincia del Sul-cis Iglesiente. Il dibattito

sulla riforma degli enti locali negliultimi mesi si è fatto sempre piùacceso ed è stato rinvigorito dalladecisione della Giunta regionale diistituire a Cagliari una sede opera-tiva della neonata provincia del SudSardegna, presentata dall’assesso-re regionale degli Enti locali Cri-stiano Erriu e dall’amministratorestraordinario della provincia del SudSardegna Giorgio Sanna.

La schiacciante vittoria del Noal referendum sulla riforma costi-tuzionale, con la crisi di governocon le successive dimissioni delPremier Matteo Renzi e l’elezionedi un nuovo governo guidato dal-l’ex ministro degli Esteri PaoloGentiloni, ha portato alla bocciatu-ra del progetto di riforma del siste-ma delle autonomie locali che pre-vedeva la cancellazione delle pro-vince. La Sardegna, lo ricordiamo,aveva fatto da apripista il 6 maggio2012, cancellando con i 5 referen-dum abrogativi regionali, le pro-vince di Carbonia Iglesias, del Me-dio Campidano, dell’Ogliastra e diOlbia Tempio. In quella occasionevotarono 525.661 sardi, il 35,51%degli aventi diritto, con il 65,98%di Sì. Nel Sulcis Iglesiente si reca-rono alle urne 37.807 dei 119.898elettori aventi diritto, il 31,53%.Successivamente, il 4 febbraio del-lo scorso anno, il Consiglio regio-nale ha approvato la legge 2 di rior-dino del sistema delle autonomie lo-cali della Sardegna che ha istituitola città metropolitana di Cagliari euna quarta provincia, quella del SudSardegna, che si è aggiunta alle treprovince “storiche” rimaste in vita:Sassari, Nuoro e Oristano. La pro-

vincia del Sud Sardegna include unterritorio vastissimo che si estendedall’estremo confine sud occiden-tale all’estremo confine sud orientaledell’Isola, fino alle parti più meri-dionali della Barbagia. Comples-sivamente 107 Comuni che hannostoria ed interessi profondamentedifferenti tra loro e costituiscono unavasta area della Sardegna per nien-te omogenea, come invece dovreb-be essere un ente intermedio.

Il 4 dicembre, nella consultazio-

ne per il referendum costituzionale,in Sardegna hanno votato 859.158elettori di 1.375.735 aventi diritto,con 616.791 No (72,22%) e 237.280Sì (27,78%). Una stragrande mag-gioranza dei sardi, con il voto, hadeciso che la Costituzione non vacambiata e, conseguentemente, chele province non devono essere can-cellate. I numeri, dunque, dicono chele quattro province sarde sono stateabolite per volontà di circa il 24%dei sardi (il 65,98% del 35,51% deivotanti ai referendum regionali del6 maggio 2012), mentre il 72% del

62,45% degli elettori che il 4 di-cembre si sono recati alle urne pervotare i referendum costituzionali,quasi il 45% dei sardi, hanno deci-so che le province devono restarein vita.

In questo acceso dibattito, crea-to intorno al ruolo delle province eai numeri, si inserisce l’iniziativa diun gruppo di cittadini guidato daMauro Pistis, che ha presentato, nel-la sala riunioni del Bar Centrale38, a Carbonia, il Comitato per l’i-

stituzione di una nuova provinciadel Sulcis Iglesiente e per il decen-tramento degli uffici e dei servizipubblici regionali e statali, al fine diproporre la modifica della legge re-gionale n. 2 del 4 febbraio 2016 sul“riordino del sistema delle autono-mie locali della Sardegna”, attraver-so una proposta di legge regionale diiniziativa popolare, con una raccoltadi 10.000 firme.

All’incontro era presente Gian-franco Trullu, sindaco di Perdaxiuse presidente dell’Unione dei Comunidel Sulcis.

A Carbonia l’11 marzo è nato un nuovo comitato promotore

Nel Sulcis c’è chi rivuole la provincia

La riunione in cui è stata annunciata la costituzione del comitato promotore.

Il presidente della Regione,Francesco Pigliaru, ha pre-sentato il 6 marzo, nel corsodi una conferenza stampa, a

Villa Devoto, i quattro nuovi as-sessori scaturiti dal rimpasto, an-nunciato da tanti mesi ed ora rea-lizzato.

«Questa Giunta nasce da unforte dialogo con la nostra mag-gioranza - ha esordito FrancescoPigliaru -. Abbiamo davanti a noidue anni di sfide ambiziose chepossiamo vincere solo con l’in-

clusione e la condivisione, facen-do squadra e sentendoci tutti pro-tagonisti di un’avventura colletti-va.»

I quattro nuovi assessori sono:Barbara Argiolas (Partito Demo-cratico), Turismo, Artigianato eCommercio; Pier Luigi Caria (Par-tito Democratico), Agricoltura;Giuseppe Dessena, indicato dallamaggioranza consiliare ex SELoggi Sinistra per la Democrazia eil Progresso, Cultura e Pubblicaistruzione; Filippo Spanu, già Ca-

po di gabinetto della Presidenza,Affari generali e Personale.

«Questa seconda fase di legi-slatura è decisiva e rappresenta unagrande opportunità - ha aggiuntoil presidente della Regione - per-ché mira a raggiungere risultatievidenti e percettibili del lavorofatto e di quello che andiamo a fa-re da ora. Siamo consapevoli di averscelto un modo di governare sco-modo: ci siamo detti che serviva ilcoraggio di affrontare i problemistrutturali, quelli che la politica

troppo spesso lascia indietro per-ché non portano consenso immedia-to. Lo stiamo facendo affrontandouna stagione di riforme irrinun-ciabili. Con la nostra Giunta, rin-forzata dai nuovi arrivi, dobbia-mo completarle rapidamente e nelmigliore dei modi. Restando unitie lavorando compatti con la coa-lizione per raggiungere gli obietti-vi condivisi, tutto sarà più facile.»

Francesco Pigliaru ha ringra-ziato i precedenti assessori del Tu-rismo Francesco Morandi e della

Cultura Claudia Firino per «serie-tà, onestà, passione e dedizione chehanno contraddistinto il loro im-pegno, dal quale è arrivato un gran-de contributo all’azione di gover-no», e ha brevemente ripercorsoquesti tre anni di lavoro sofferman-dosi su passaggi importanti comela riforma della Sanità, il program-ma Iscol@, la lotta alla peste sui-na, il Patto per la Sardegna e mol-to altro.

Ai nuovi componenti dell’ese-cutivo Pigliaru ha consegnato la

lettera di mandato «sul modelloeuropeo, per restare sui contenuti»,con risultati da raggiungere ar-gomento per argomento, «ma evi-tando ogni chiusura e tenendo sem-pre aperto il dialogo tra assesso-rati, perché l’obiettivo è condivisoe trasversale: ottenere effetti con-creti e tangibili, in grado di mi-gliorare la vita dei sardi».

I quattro nuovi assessori hannoprestato giuramento in Consiglioregionale nella seduta di mercole-dì 8 marzo.

Il presidente della Regione ha presentato i 4 nuovi assessori

La nuova Giunta regionale è al lavoro

Il presidente con i quattro nuovi assessori.Il presidente Francesco Pigliaru.

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Dopo il passo avanti com-piuto lo scorso 8 feb-braio con il parere posi-tivo espresso dalla con-

ferenza dei servizi, cresce la fidu-cia dei lavoratori sul rilancio pro-duttivo dello stabilimento Eurallu-mina di Portovesme.Il 27 marzo, nella sala riunioni

dello stabilimento di Portovesme,si è svolta l’assemblea generale deilavoratori, in concomitanza con laconsegna delle buste paga. Nellarelazione svolta dalla RSU, è statofatto il punto sul percorso che do-vrà portare alla delibera regionaleper la VIA (Valutazione di ImpattoAmbientale), passo fondamentaleper la ripresa produttiva.«A breve - si legge in una nota

della RSU Eurallumina - verrà con-segnata la documentazione a chia-rimento e completamento che vo-lontariamente la proponente Rusalha chiesto di poter produrre dopo laconclusione della conferenza deiservizi che ha incassato 23 parerifavorevoli, a fronte dell’unico con-trario del soprintendente MIBACT,ma ritenuto proceduralmente nonvincolante, prima della stesura del-la monografia a cura dei funziona-ri SVA, che di fatto è il verbale chedeve essere predisposto, per la suc-cessiva delibera regionale che larenderà attuativa. A tal fine, l’im-pegno assunto dagli assessori del-l’Ambiente e degli Enti locali, Do-natella Spano e Cristiano Erriu, èstato quello di contingentare al mas-simo entro sette giorni, dalla con-segna del verbale, l’approvazionedella citata delibera. Indicativa-mente nella prima metà del prossi-mo mese di giugno.»Nel corso dell’assemblea, sono

state sottolineate, ancora una volta,le preoccupazioni per i continui at-tacchi dei “contrari” e la discesain campo di quelli che la RSU de-finisce i “nobiliati ambientali e legrandi firme”, «oltre ai soliti mil-lantatori di credito, che continua-no a manifestare con accanimentoinfarcito di falsità a cadenza quasigiornaliera e l’ostracismo e la di-chiarata e annunciata nei tour me-diatici posizione negativa, che il so-printendente Mibact, eserciterà ne-gli ambiti di sua competenza. Restaferma la determinazione dei lavo-ratori - aggiunge la RSU -, per nullaimpauriti o in posizione arretrante,anzi maggiormente motivati a rea-gire sui temi del diritto e del rispetto

delle regole e nel produrre ulteriorisforzi attraverso la loro mobilitazio-ne con azioni civili ma incisive, persuperare gli ostacoli che verrannoancora posti e raggiungere l’obiet-tivo a lungo inseguito e ormai vici-no alla sua concretizzazione, facen-do ricorso nella rivendicazione del-l’applicazione di tutti gli impegnigià incassati, dai livelli nazionali edi governo, sino a quelli regionalied in ambito locale».Nel mese di marzo, sono prose-

guite le interlocuzioni con i vari en-ti, con incontri agli assessorati re-gionali dell’Ambiente, dell’Industria,del Lavoro e con l’assessore degliEnti locali Cristiano Erriu e la Di-rettrice dell’ente Elisabetta Neroni,

oltre che con l’Amministrazione pro-vinciale, il coordinatore del PianoSulcis e il Geoparco.Il presidente dell’Eurallumina,

Vincenzo Rosino, e il nuovo diret-tore generale, Luca Vincenzi, han-no partecipato in Russia alla riu-nione di tutte le aziende del gruppoRusal, che continua a considerareEurallumina (tra le uniche 7 raffine-rie in Europa occidentale) un assetimportante nelle prospettive futuredella divisione Allumina, infonden-do ingenti risorse per il mantenimen-to ed il suo rilancio.Venerdì 7 aprile, intanto, a par-

tire dalle 15.30, la sala conferenzedella Grande Miniera di Serbariuospiterà il convegno “Industria -Paesaggio - Ambiente PAESAGGIINDUSTRIALI VISSUTI!”, organiz-zato dalla RSU (Rappresentanza Sin-dacale Unitaria) dell’Eurallumina.È prevista la partecipazione di

numerosi relatori molto qualificati:Pasquale Mistretta, già magnifico

rettore dell’Università di Cagliari;Paolo Amat, docente di chimica in-dustriale; Franco Meloni, medico,già direttore dell’Azienda Ospeda-liera G. Brotzu di Cagliari; EnricoManca, dirigente industriale di im-portanti aziende nazionali, diretto-re di società di ingegneria e proget-tazione; Battista Grosso, docenteuniversitario di progettazione e ge-stione degli interventi di ingegneriaambientale; Antonio Viola, docen-te universitario di principi di inge-gneria chimica e industriale; Sal-vatore Cherchi, già sindaco di Car-bonia, città insignita nel 2011 delpremio del Consiglio europeo per ilPaesaggio; Cristiano Erriu, asses-sore degli Enti locali ed Urbanistica

della Regione Sardegna.A breve, intanto, potrebbero ma-

turare importanti novità per l’altret-tanto lunga e tormentata vertenzadello stabilimento ex Alcoa, per laquale è prevista una nuova tappa, afine mese, al ministero dello Svi-luppo economico.Il ministro Carlo Calenda ha con-

vocato per le ore 15.00 di giovedì30 marzo, un incontro con le se-greterie nazionali e territoriali deimetalmeccanici, per fare il punto sul-la vertenza, alla luce delle ultimenovità.Al tavolo ministeriale, dopo l’u-

scita di scena della Glencore, ver-ranno esaminate la nuova offerta diacquisto dello stabilimento presen-tata lo scorso 28 febbraio dalla mul-tinazionale svizzera Sider Alloys ele possibili alternative, consideratoin particolare il forte interessamentomanifestato dal fondo statunitenseKps.

Giampaolo Cirronis

Riferendosi l’ing. Manca aquanto comparso sull’U-nione Sarda del 17 feb-braio a cura di Fausto Mar-

tino, il soprintendente del ministerodei Beni culturali a proposito del-l’Odissea (così io giudico questa par-tita) dell’Eurallumina, afferma che... «Quell’area di Sardegna è da sem-pre un’area industriale cui anche iresidui delle lavorazioni passate con-tribuiscono a caratterizzarle...» e diseguito cita i famosi “fanghi rossi”diMonteponi, asserendo che «... nonhanno fatto male a nessuno e conser-vano intatto il loro fascino...»Intanto, non è vero che non han-

no mai fatto male a nessuno, giac-ché per tanti anni quei fanghi hannocolorato di rosso intere aree e stradee, a seguito di copiose piogge, arri-varono sino al mare... è vero che datempo si sono solidificati, ma in quan-to al “fascino”di questi fanghi che in-cantano l’ingegner Manca ebbene, èquestione di gusti... e quindi al terri-torio di Portoscuso-Portovesme, là do-ve egli scrive che «... Quell’area diSardegna è da sempre un’area in-dustriale...», le preciso che è areaindustriale soprattutto dall’inizio de-gli anni settanta del secolo passato:vale a dire da che videro luce le in-dustrie di lavorazioni primarie sen-za il minimo rispetto dell’ambiente!Certo, prima di quella data si produ-

ceva carbone (di scadente potere ca-lorifico ed alto tenore di zolfo) bru-ciato dalla famosa “Supercentrale ter-moelettrica”, da oltre quarant’annischeletro perenne: anche quella enor-me struttura abbandonata “affasci-na” l’ingegner Manca? Corriamo ilrischio che, se non ci diamo tutti dafare, l’intera enorme area interessatadalle industrie di Portovesme si av-vii ad un “fascino” che accompa-gnerà quello dei fanghi di Monte-poni... e discorrendo di fanghi, l’in-gegner Manca dimostra di ignorareil bacino dei fanghi rossi dell’Eural-lumina, tanto per intenderci quelloda 124 ettari che non è stato imper-meabilizzato ed ha ricevuto i resi-dui di lavorazione dello stabilimen-to per anni ed anni, trascorsi i quali,non potendo più quel bacino rice-verne oltre perché stracolmo, fu in-credibilmente caricato per metri emetri con anelli concentrici onde ri-cevere gli scarti delle ulteriori lavo-razioni, compromettendo la stabili-tà iniziale, in quanto era stato pro-gettato sino a dieci metri sul livellodel mare. E ora si progetta di ultra-caricarlo ulteriormente...La sua visione, ingegner Manca,

arriva sino a sognare tutto questo ter-ritorio dal “fascino” di industrie viavia abbandonate? Lei mi trova con-corde allorché scrive che «...il ba-cino... dovrà contribuire positivamen-

te a caratterizzare in meglio una zo-na, già oggi unica».Questa zona effettivamente è uni-

ca, in quanto inquinata all’inverosi-mile per oltre quarant’anni e non vadimenticato che è stata decretata «adalto rischio di crisi ambientale» e lafoto della nostra splendida Isola ri-presa dal satellite che orbita intornoal Pianeta riporta una macchia rossosangue stampata in questa disastra-ta area sarda che pure i ciechi vedo-no! La prego, ingegner Manca, can-celli dal Suo panorama di idee quellache il tutto abbia la “Benedizione del-l’Unesco”. La prego e la invito a ri-considerare il tutto. Pronto a misu-rarmi con Lei, in tutta modestia, con-scio del fatto che con i miei scritti hoavuto sempre un occhio di riguardo indirezione dei lavoratori delle indu-strie, i quali lavoratori sono le auten-tiche vittime di tutto il noto sfacelo: eche hanno ragioni da vendere per con-servare il loro lavoro... ma non più inqueste asfittiche cattedrali! La invito,intanto, a leggere le quattro pagine diun mio intervento sul mensile caglia-ritano dell’ottobre 1992: non sono ioun indovino, ma paventavo allora tut-to quel che oggi abbiamo di fronte:legga quelle pagine (posso omaggiar-Le copia del mensile “Sardegna Ma-gazine”), sembrano scritte ieri sera. Le mie cordialità.

Rinaldo Tocco

Rinaldo Tocco replica all’intervento dell’ing. Enrico Manca

«Un futuro diverso per i lavoratori del Sulcis»Iconsiglieri ex Sel, Daniele Coc-co, Eugenio Lai e Luca Pizzu-to, insieme all’eletto nelle li-ste dei Rossomori, Paolo Zed-

da, hanno costituito in Consiglioregionale il nuovo gruppo politico“Sinistra per la democrazia e il pro-gresso” che, al livello nazionale,fa riferimento al nuovo movimen-to “Articolo 1 - Democratici e Pro-gressisti” promosso dagli ex Pd,Roberto Speranza ed Enrico Rossie Arturo Scotto, già Sinistra italiana.A guidare il nuovo raggruppa-

mento consiliare, che conferma laadesione al centrosinistra ed il so-stegno alla Giunta Pigliaru, saràDaniele Cocco (già capogruppo diSel) che, nel corso della conferenzastampa di presentazione, ha illustrato

le priorità di Sdp: «Vogliamo dareun spinta e un’accelerazione sui te-mi chiave del lavoro, della lotta allepovertà e per realizzare il masterplan delle zone interne, perché tuttii cittadini sardi devono avere me-desimi diritti, ad incominciare daquello alla salute, e uguali condi-zioni di accesso ai servizi». «Oggi non nasce solo un nuovo

gruppo consiliare ma un nuovo per-corso politico, più aperto e che por-ta con sé le antiche battaglie per farcrescere la Sardegna» ha dichiara-to Eugenio Lai che ha insistito sul-la disponibilità al confronto con tut-te le anime del centrosinistra. Paolo Zedda ha spiegato la sua

adesione al gruppo Sdp ed ha peròconfermato l’iscrizione al partito

dei Rossomori («resto un indipen-dentista progressista») .Un allargamento del gruppo è

stato auspicato da Luca Pizzuto (exsegretario regionale di Sel) che haparlato di raggruppamento “prov-visorio” pronto al confronto con il“frastagliato mondo della sinistrain Sardegna”. Luca Pizzuto con-fermando come riferimento nazio-nale “Articolo 1 - Movimento dei de-mocratici e progressisti” ha preci-sato inoltre che “Sinistra per la de-mocrazia e il progresso” lavora conl’obiettivo di creare nell’Isola unsoggetto “autonomo e federato”.I tre consiglieri ex Sel hanno in-

dicato in Giunta il neo assessoredella Cultura, Giuseppe Dessena,subentrato a Claudia Firino.

Con la costituzione del grup-po “Sinistra per la Demo-crazia e il Progresso”cambia la “mappa” della

rappresentanza consiliare delle forzepolitiche in Consiglio regionale.Questa la nuova composizione

dei gruppi:Partito Democratico: Pietro Coc-

co (presidente), Alessandro Collu,Pietro Comandini, Lorenzo Cozzo-lino, Salvatore Demontis, RobertoDeriu, Daniele Forma, GianfrancoGanau, Luigi Lotto, Gavino Manca,Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi,Francesco Pigliaru, Rosella Pinna,Luigi Ruggeri, Franco Sabatini,

Antonio Solinas, Gianmario Tendas;Forza Italia: Pietro Pittalis (pre-

sidente), Ugo Cappellacci, OscarCherchi, Giuseppe Fasolino, Igna-zio Locci, Antonello Peru, AlbertoRandazzo, Marco Tedde, EdoardoTocco, Stefano Tunis, AlessandraZedda;Gruppo Misto: Gaetano Ledda

(presidente), Francesco Agus, Fa-brizio Anedda, Annamaria Busia,Mario Floris, Giovanni Satta, PaoloTruzzu, Emilio Usula;Partito dei Sardi: Gianfranco

Congiu (presidente), Augusto Cher-chi, Roberto Desini, Piermario Man-ca, Alessandro Unali;

Cristiani, popolari e socialisti:Zanchetta Pierfranco (presidente),Antonio Gaia, Raimondo Perra,Walter Piscedda;Udc Sardegna: Gianluigi Rubiu

(presidente), Alfonso Marras, Gior-gio Oppi, Giuseppino Pinna;Partito Sardo d’Azione: Angelo

Carta (presidente), Marcello Orrù,Christian Solinas;Riformatori Sardi liberaldemo-

cratici: Attilio Dedoni (presidente),Michele Cossa, Luigi Crisponi;Sinistra per la Democrazia e il

Progresso: Daniele Cocco (presi-dente), Eugenio Lai, Luca Pizzuto,Paolo Zedda.

3 consiglieri ex Sel e 1 ex Rossomori hanno creato un nuovo gruppo

“Sinistra per la democrazia e il progresso”

Ecco come cambia la rappresentanza consiliare delle forze politiche

La nuova “mappa” dei gruppi consiliari

Dopo il passo avanti compiuto con il via libera della conferenza dei servizi, va avanti la procedura prevista dal percorso autorizzativo

Cresce la fiducia sul rilancio dell’Eurallumina Il Mise, intanto, sta valutando la nuova offerta di acquisto della Sider Alloys per Alcoa ma c’è anche l’interesse del fondo Kps.

Una delle numerose manifestazioni dei lavoratori Eurallumina.

La RSU e le segreterie regio-nali e territoriali della Filc-tem Cgil chiedono chia-rezza sul nuovo piano in-

dustriale della Carbosulcis.«Oramai è trascorso oltre un an-

no e mezzo da quando sono statepresentate le linee strategiche delnuovo piano industriale della Car-bosulcis che avrebbero dovuto con-sentire una riconversione della So-cietà, ed è trascorso circa un annoda quando l’assessore dell’Industriadella Regione Sardegna ha incon-trato le organizzazioni sindacali perun confronto sul futuro dei lavora-tori dell’azienda mineraria - si leg-ge in una nota -. Oggi, di fatto, il Pia-no industriale relativo alla Carbo-sulcis, non ancora approvato con unatto formale da parte della Giuntaregionale, non riesce a decollare e acogliere gli obiettivi auspicati comeera invece negli intenti condivisi tral’assessore dell’Industria e le orga-nizzazioni sindacali.

Riteniamo necessario approfon-dire e rivisitare in particolare dueaspetti relativi al futuro della Società,uno inerente i progetti di riconver-sione industriale, l’altro inerente laorganizzazione del lavoro più fun-zionale per favorire l’attuazione deiprogetti medesimi.»

«All’inesorabile e veloce appli-cazione del piano di chiusura noncorrisponde un altrettanto veloce svi-luppo di alternative - si legge anco-ra nella nota -. Quello che da alcunipuò essere visto come un problemaè per noi una risorsa costituita da unimportante patrimonio in termini diprofessionalità delle maestranze, intermini di infrastruttura minerariae di patrimonio immobiliare. Tra iprogetti di riconversione industriale,diversi sono riconducibili alle passa-te gestioni della società, alcuni di essisono cantierabili come ad esempio lafase test del progetto “ARIA”, altri

di difficile attuazione, come ad esem-pio il pompaggio delle ceneri in sot-tosuolo, non solo per l’utopistica vi-sione tecnica oltre che alle mutatecondizioni del sottosuolo. Da nontrascurare le eccessive lungagginiburocratiche sul tema delle autoriz-zazioni, ma sopratutto per le conti-nue riorganizzazioni aziendali e lecontinue carenze gestionali nel set-tore tecnico. Questo ultimo aspetto èriconducibile al tema dell’organiz-zazione del lavoro, infatti, dal mo-

mento in cui è stato recepito il pianodi chiusura programmato nel tem-po della Carbosulcis, l’organizza-zione interna voluta dall’Ammini-stratore Unico della Società sembraprivilegiare una continua riduzionedel personale, a scapito dell’efficien-za aziendale.»

«Tutto questo va in contraddizio-ne con la delibera della Giunta chedava l’atto di indirizzo del verticeaziendale: “… oltre ad assicurare ul-teriori miglioramenti sul fronte del-le performance in termini di effi-cienza ed efficacia gestionale, sia

in grado di favorire anche un’op-portuna riorganizzazione delle strut-ture e, in particolare, prosegua condecisione nell’attuazione del pianodi chiusura avviato lo scorso 1° ot-tobre”. Pertanto, ritenendo inam-missibile il silenzio da parte dellaRegione sarda, soprattutto da partedi chi ha il ruolo di controllo e di pro-grammazione, nel chiedere a tutti isoggetti interessati di assumersi leproprie responsabilità, guardandoprioritariamente alle maestranze che

devono consolidare il loro futurolavorativo. Per tale ragione - con-clude la nota della RSU e delle se-greterie regionali e territoriali dellaFilctem Cgil - riteniamo fondamen-tale riconvocare urgentemente unincontro sindacale presso l’assesso-rato dell’Industria perché venganoassunte le decisioni necessarie perdare attuazione alle linee strategichedel piano industriale, e per conosce-re le intenzioni e i progetti dellaGiunta regionale alla luce dell’im-minente scadenza del piano di chiu-sura della Carbosulcis.»

Intervento della RSU e delle segreterie della Filctem Cgil

Chiarezza sul piano industriale Carbosulcis

La miniera di Monte Sinni, a Nuraxi Figus.

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Il Consiglio comunale di Car-bonia ha approvato il bilanciodi previsione con 16 voti a fa-vore, 6 contrari e 1 astensione.

Il via libera al primo documento con-tabile targato Movimento 5 Stelleè arrivato al termine di una settima-na di riunioni per l’esame delle pro-poste avanzate dalla maggioranza,l’esame e la votazione degli emen-damenti presentati dalle opposizio-ni (su 83 ne è stato approvato solouno) e quindi il voto finale.

Si tratta di un bilancio inevita-bilmente “povero”, che deve fare iconti con i tagli crescenti dei tra-sferimenti statali e regionali (2,2milioni di euro), con la sempre am-

pia fascia di evasione da recuperare(2,3 milioni di euro entro l’anno incorso) e con il crescente disagio so-ciale che pone in grandi difficoltàtutte le amministrazioni locali che,anche quando vorrebbero interve-nire per dare risposte concrete allerichieste che arrivano loro dai piùbisognosi, spesso sono “impossibi-litate” a farlo.

Il Movimento 5 Stelle s’è trovatocosì nella condizione di dover “ra-schiare il fondo del barile” per farquadrare i conti ed ha operato unaserie di tagli che hanno creato grandimalumori sia tra i banchi delle op-posizioni, sia tra coloro, vedi le tan-tissime associazioni operanti in città,

che potranno contare su un sostegnoinferiore rispetto al recente passatoper continuare a svolgere le loro at-tività.

Il voto al bilancio era un passag-gio obbligato, sarà il tempo a direquali saranno i riflessi sulla vita quo-tidiana e se le scelte fatte sono statepiù o meno azzeccate. Certamenteil Movimento 5 Stelle, dopo l’eu-foria iniziale per il trionfale successoelettorale dello scorso giugno, si tro-va ora davanti al primo vero esamedella sua azione politica ed ammi-nistrativa, perché nei primi otto me-si ha portato avanti solo l’ordinariaamministrazione dell’eredità rac-colta dalla Giunta di centrosinistra

guidata da Giuseppe Casti.D’ora in avanti gestire l’ordina-

ria amministrazione non sarà suffi-ciente a dare alla città le risposte chei cittadini si aspettano. I miracolinessuno potrà chiederli e, comun-que, nessuna amministrazione inquesta fase potrebbe realizzarli, maciò che i cittadini si aspettano è chela Giunta guidata da Paola Massid-da dimostri di essere capace di at-tingere a risorse “straordinarie”,partecipando ai bandi regionali, na-zionali ed europei (ovviamente, vin-cendoli), con i quali realizzare pro-getti di sviluppo in grado di dotare lacittà opere infrastrutturali importantie di dare risposte ad almeno una

parte delle migliaia di disoccupati,soprattutto giovani, che cercano unlavoro, per evitare l’emigrazione e...l’indigenza. Il primo risultato, inquesta direzione, dovrebbe arriva-re a breve, con le risorse statali delbando per la riqualificazione per leperiferie, al quale il comune di Car-bonia ha partecipato quale capoluo-go di provincia, classificandosi al42° posto e dal quale, come ripor-tiamo dettagliatamente a pagina 7,arriveranno 8.261.758,50 di euro.

Paola Massidda, intanto, ha de-ciso di non procedere alla nomina diun nuovo assessore dopo le dimis-sioni dell’assessore Lavori pubbli-ci, Urbanistica, Rapporti con Area,

Trasporti e Viabilità, Polizia Loca-le e Arredo urbano Riccardo Cired-du. La Giunta continuerà ad averesei assessori ed alcune delle dele-ghe vacanti sono state così redistri-buite: Lavori Pubblici ed Urbani-stica al vicesindaco Gian Luca Lai;Rapporti con Area a Loredana LaBarbera.

Paola Massidda ha tenuto a séle altre deleghe rimaste vacanti, aTrasporti e Viabilità, Polizia Localee Arredo urbano ed ha ripreso da GianLuca Lai anche quella al Randagi-smo.

Giampaolo [email protected]

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

Il 28 febbraio il Consiglio comunale di Carbonia ha dato il via libera al primo bilancio “targato” Movimento 5 stelle

È un bilancio condizionato dai tagli e dal disagio socialePer superare l’emergenza, la Giunta Massidda dovrà attingere a risorse “straordinarie”, attraverso bandi regionali, nazionali ed europei.

Cent’anni fa, esattamente il26 marzo 1917, nascevaa Iglesias Pietro Cocco,sindaco di Carbonia, di-

rigente politico e sindacale. Si sonoritrovati in tanti, il 24 marzo, nellasala Astarte della Grande minieradi Serbariu, per ricordare la straor-dinaria figura di quello che vieneancora oggi considerato da tutti“IL SINDACO DI CARBONIA”,città che ha guidato da primo citta-dino per oltre vent’anni in due fasidiverse, e alla quale ha dedicato granparte della sua vita, caratterizzata dalduro lavoro in miniera fin da giova-nissimo, ancora minorenne, dalledurissime lotte per la difesa dei di-ritti dei lavoratori negli anni del fa-scismo e dal confino. Città per la qua-le ha rinunciato al Consiglio regio-nale, nel quale era stato eletto.

C’erano parlamentari, consiglieriregionali, sindaci, amministratori,sindacalisti e tanti amici che lo han-no conosciuto e in molti casi ne han-no condiviso per periodi più o menolunghi le esperienze.

è stato Salvatore Figus, oggi ope-ratore culturale ma negli anni gio-vanili impegnato in politica e poianche amministratore comunale,dopo il breve saluto del sindaco diCarbonia, Paola Massidda, a pre-sentare il primo ricordo della figu-ra di Pietro Cocco. Salvatore Figusha posto in evidenza anche il grandelavoro organizzativo svolto da Ma-rio Zara, presidente dell’associa-zione “Amici della miniera”, che perproblemi personali non ha potutopartecipare all’incontro. è toccatopoi a Paola Atzeni, antropologa, do-cente universitaria ed assessore perdiversi anni al fianco di Pietro Coc-co; Enrico Pasqui, ex dirigente sani-tario dell’ospedale Sirai di Carbonia,guidato per diversi anni da PietroCocco; tre ex sindaci: Antonio Saba,

Giuseppe Casti e Antonangelo Ca-sula.

In sala è stata proiettata una del-le ultime interviste, realizzata nel2007 da Paola Atzeni, dalla qualeè emersa la grande visione politicadi Pietro Cocco, allora 90enne, cheha tracciato un quadro della situa-zione politica nazionale di queglianni, rimarcando la grande delusio-ne per l’esperienza di governo delCentrosinistra, dalla quale si aspet-tava un’impronta diversa sia in poli-

tica interna sia in politica estera.Sono intervenuti inoltre l’on. An-

tonello Mereu, consigliere comu-nale di opposizione nelle ultime con-siliature guidate da Pietro Cocco, cheha sottolineato la sua grande abilitànel tenere unito l’intero Consigliocomunale, con grande rispetto e con-siderazione del ruolo dei consiglieridi opposizione, sulle grandi scelteritenute utili all’interesse della cittàe del territorio ed il rammarico perl’amara conclusione della sua espe-rienza amministrativa; il figlio Ser-gio, che ha ringraziato tutti i presen-ti per aver voluto rendere omaggio

alla memoria del padre Pietro, ol-tre trent’anni dopo la conclusionedella sua esperienza politica e am-ministrativa; il giornalista SandroMantega che ha ricordato alcunipassaggi di una sua intervista pub-blicata nel 2007 su L’Unione Sar-da; e, infine, Salvatore Cherchi, exparlamentare, sindaco di Carboniae presidente della provincia diCarbonia Iglesias, che ha conclusol’incontro.

La seconda giornata dedicata al

ricordo di Pietro Cocco a cent’annidalla nascita, domenica 26 marzoha visto la proiezione del film “Laterra dentro”, di Stefano Obino,nella sala della Fabbrica del Cine-ma, nella Grande miniera di Serba-riu. Il film, prodotto cinque anni fa,della durata di 72’, è stato presen-tato da Andrea Contu, dopo l’inter-vento di Fabio Desogus, autore dellibro “Pietro Cocco. Il minatore an-tifascista di Iglesias diventato sin-daco di Carbonia”. Sono intervenutiper la famiglia l’on. Pietro Cocco el’assessore della Cultura del comu-ne di Carbonia, Emanuela Rubiu.

Il 24 e 26 marzo è stato ricordato l’ex sindaco di CarboniaCent’anni fa a Iglesias nasceva Pietro Cocco,uno dei protagonisti delle lotte del XX secolo

Pietro Cocco. Il figlio Sergio.

verifiche sulle cifre da attribuire al-l’AIAS si farà a metà aprile; noi,essendo creditori certi, non possia-mo aspettare ulteriori incontri. Sia-mo gli unici che devono percepiresomme certe, quindi chiediamo al-la politica di farsi carico della no-stra situazione e che la Regione at-tui le procedure di legge per il pa-gamento diretto delle spettanze deilavoratori.»

«Abbiamo nove mensilità arre-trate, l’ultima l’abbiamo ricevutail 28 febbraio, una mezza mensilità- aggiunge Mauro Puddu -. Quan-do un lavoratore viene assunto al-l’AIAS, il primo stipendio lo pren-de al quarto mese di lavoro. Que-sta è una procedura assodata. Poii ritardi di tutti gli altri stipendi sisono accumulati in questi anni. Ildanno economico che hanno rice-vuto questi lavoratori è immenso esi può risolvere soltanto con la cor-rettezza degli stipendi ed il ripianodel debito.»

In questi mesi avete avuto unconfronto con l’azienda?

«No, l’unica cosa che abbiamoavuto dall’azienda sono le sanzio-ni ai lavoratori che si sono appel-lati al codice civile, il 1676, che dàla possibilità al committente di so-stituirsi all’appaltante per il paga-

mento degli stipendi, I lavoratoriche l’hanno fatto, sono stati sanzio-nati con dieci giorni di sospensionee noi chiediamo anche la sospen-sione di quei provvedimenti disci-plinari.»

Cosa vi ha detto l’assessoratodella Sanità?

«L’assessorato temporeggia or-mai da anni, non ci ha dato nessunaprospettiva perché questa situazionesi possa risolvere.»

Sono numerosi gli attestati disolidarietà arrivati ai lavoratori AIASil 27 marzo, nelle prime ore di scio-pero della fame, da amministratori

locali, consiglieri regionali e par-lamentari. Altri continuano ad arri-varne anche da diverse forze politi-che, sia di maggioranza sia di oppo-sizione e dalla diocesi. La solidarie-tà è importante ma in una situazionedrammatica qual è quella vissuta inquesti mesi dai lavoratori AIAS

(circa 1.400 in Sardegna), non risolvei problemi se non è seguita da fatticoncreti e rapidi, perché i tempi del-la politica sono sempre troppo lunghied ogni giorno che passa, il drammadi diverse centinaia di famiglie di-venta sempre più insostenibile.

Giampaolo Cirronis

Ancora nessuna schiarita nella complicata vertenza AIASI lavoratori della sede AIAS di Cortoghiana

hanno ripreso lo sciopero della fame

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Il Consiglio comunale di Carbonia.Il sindaco di Carbonia Paola Massidda.

Venerdì 3 marzo si è tenutala conferenza socio-sani-taria composta dai sinda-ci del territorio, che han-

no incontrato la responsabile delASSL 7 dott.ssa Maddalena Giua.

Ho rappresentato la necessità dicompletare il percorso di riorganiz-zazione sanitaria, rimodulando al-cuni aspetti che hanno evidenziatocriticità. Rivalutare gli organici nonsulla base delle prestazioni erogateattualmente, ma sulla necessità disoddisfare richieste di prestazioni nelterritorio, che attualmente sono sod-disfatte presso altre strutture esterne,a causa dei lunghi tempi di attesa.

In particolare per il CTO:• Completare al più presto il nuo-

vo Pronto Soccorso per eliminare idisagi attuali, ed offrire le migliaia diprestazioni, erogate ogni anno daglioperatori, in un ambiente moderno,spazioso ed accogliente.

• Istituire la Terapia intensiva,potendo così trasferire la Rianima-zione dal Santa Barbara, ottimizzan-do la distribuzione degli operatoridell’Anestesia.

• Adeguare l’organico della U.O.della Medicina attualmente carenteper il pensionamento di alcuni me-dici.

• Terminate le nuove sale opera-torie, metterle finalmente in attività,con l’adeguamento degli organici.

• Rivalutare l’apertura 7 giorni

su 7 della Chirurgia, implementandocosì le prestazioni chirurgiche in ele-zione, risparmiando così sulla mo-bilità passiva verso le strutture con-venzionate.

• Eseguire i lavori previsti nel bloc-co vecchio per poter trasferire il la-boratorio analisi.

• Iniziata l’attività del nuovo re-parto di Ostetricia e Ginecologia, chevede già in proiezione una crescitadel numero dei parti, è necessarioattivare la parto-analgesia, ormai ri-chiesta da tante partorienti.

Altri temi sono stati affrontatiquali:

• l’attivazione delle “Case dellasalute” per fornire prestazioni inte-grate nel territorio;

• il ripristino dell’attività h 24 delServizio di emodinamica al Sirai conl’assunzione di nuovi medici;

• l’adeguamento del personaleinfermieristico e degli OOSS ed al-

tro.La riunione interlocutoria si è

conclusa con l’impegno di ripren-dere un confronto continuo tra lanuova dirigenza dell’ATS ed i din-daci.

Emilio GariazzoSindaco di Iglesias

Il 3 marzo si è riunita la conferenza socio-sanitaria dei sindaciEmilio Gariazzo: «Nel Sulcis Iglesiente

la riorganizzazione sanitaria va completata»

L’ospedale CTO di Iglesias.Mauro Puddu con il segretario provinciale IPASVI Graziano Lebiu.

dalla prima paginac

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Fervono a Carloforte i pre-parativi per la presentazio-ne delle liste per l’elezionedel sindaco e del Consiglio

comunale. Salvatore Puggioni, consigliere

di minoranza uscente della lista “Al-ternativa Democratica”, guiderà lalista “Carloforte Rinasce”.Ex vicesindaco della precedente

Giunta Stefanelli, una lunga espe-rienza da consigliere ed assessore

iniziata 25 anni fa, Salvatore Pug-gioni ha annunciato la sua candi-datura con un post sul suo profiloFacebook, nel quale ha scritto, tral’altro, che «c’è bisogno di una Car-loforte più unita, che ritorni ad es-sere una comunità, di un’ammini-strazione che sia all’altezza dei bi-sogni dei carlofortini.»Il secondo candidato a sindaco

è Salvatore Biggio, consigliere diminoranza uscente della stessa lista

“Alternativa Democratica”, anchelui una lunga esperienza da consi-gliere ed assessore alle spalle, cheguiderà la lista “Isola di San Pietro”.Salvatore Puggioni e Salvatore

Biggio sfideranno il sindaco uscen-te Marco Simeone che scenderà incampo per la quarta volta e quindiper il terzo mandato da sindaco nonconsecutivo (ha vinto le elezioni del2002, ha perso quelle del 2007 ed harivinto nel 2012), alla guida della

lista “Carloforte oltre il 2000”. Lasua seconda esperienza da sindacoche si avvia alla conclusione, è sta-ta caratterizzata dalla vicenda giu-diziaria legata al fallimento della SeptItalia. Al termine del processo diprimo grado, che lo ha visto condan-nato a 9 anni, Marco Simeone ha di-chiarato di aver fiducia nella giu-stizia e di attendere sereno il pros-simo grado di giudizio, certo di riusci-re a dimostrare la propria innocenza.

Ricordiamo che cinque anni fai candidati a sindaco furono ben seie Marco Simeone vinse con 1.287voti, il 30,09%, alla testa della lista“Carloforte oltre il 2000”, appro-fittando della divisione interna allacoalizione dell’allora sindaco uscen-te Agostino Stefanelli che portò allapresentazione di due liste, con il ri-sultato che la lista “Alternativa De-mocratica” di Agostino Stefanelli sifermò a 28 voti da Marco Simeone,

con 1.259 voti, il 29,44%, e “Un’al-tra Carloforte”, di Pietro Vitiello,arrivò a 1.016 voti, il 23,76%. Glialtri tre candidati, Enzo Ferraris(“Carloforte per noi”), Luca Rom-bi (“La voce di Carloforte”) e Bru-no Casanova (“Tabarchin pau benin cumun”), si fermarono rispetti-vamente a 370 voti (8,65%), 221 voti(5,16%) e 123 voti (2,87%), restan-do fuori dal Consiglio comunale.

Giampaolo Cirronis

Fervono i preparativi per la presentazione delle liste per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Carloforte

Salvatore Puggioni e Salvatore Biggio sfidano Marco SimeoneCinque anni fa vennero presentate ben sei liste, mentre questa volta le liste in campo dovrebbero fermarsi a tre.

Marco Simeone. Salvatore Puggioni. Salvatore Biggio.

Cinquanta milioni di euro per ristrutturare l’in-tera rete stradale della Sardegna, provincialee comunale. L’ha deciso la Giunta regionale,approvando la delibera presentata dall’asses-

sore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, dandocosì il via al primo pezzo del Patto per la Sardegna cheinterviene con i fondi messi a disposizione di tutti i Co-muni della Sardegna, nessuno escluso. Saranno gli stes-si comuni a indicare gli interventi necessari e ad avereil ruolo di Enti appaltanti, ma alla Regione toccherà ap-provare i programmi prima di erogare le risorse. I Co-muni sopra i cinquemila abitanti potranno gestire di-rettamente le somme di cui sono destinatari, per quellial di sotto dei cinquemila, soggetto attuatore saranno leUnioni di comuni.

«È un piano di ristrutturazione della sempre più dis-sestata rete viaria provinciale della Sardegna che siattendeva da oltre dieci anni: le nostre strade sono di-sastrose e la Regione se ne fa carico - spiega l’assesso-re Paolo Maninchedda -. A ciascun Comune è garanti-ta una soglia minima di risorse e tutti i Comuni dele-gati dalla Regione a eseguire le opere sottoscrivono unpatto di trasparenza.»Se verranno rispettati i tempi, il restyling stradale in

Sardegna potrà essere concluso nel giro di un anno, concantieri aperti già nelle prossime settimane: non do-vrebbero esserci ritardi nelle fasi di progettazione e rea-lizzazione in quanto si tratta di interventi di manuten-zione straordinaria.In particolare, alla rete provinciale gestita da città

metropolitana, provincia del Sud Sardegna, Oristano,Nuoro e Sassari sono assegnati 27,3 milioni di euro,

per le strade comunali sono previsti 20 milioni e per quelleintercomunali 2,5 milioni. «Garantiamo sicurezza - sotto-linea Paolo Maninchedda - ma anche migliore qualitàdella vita, perché avere strade in condizioni finalmentemigliori significa riuscire a spostarsi più facilmente an-che dalle zone particolarmente isolate. La ripartizionedelle risorse è stata tarata in modo da non concentrar-

le nell’area di Cagliari, che ha sì il maggior numero diabitanti e veicoli, ma può anche contare sugli 8 milionia disposizione grazie al Patto per Cagliari firmato conlo Stato. Stiamo dimostrando che il Patto per la Sarde-gna firmato a luglio dell’anno scorso non è un pezzo dicarta - conclude Paolo Maninchedda - ma sta già met-tendo in moto interventi importanti che incidono posi-tivamente sulla vita e sui diritti di cittadinanza dei sardi.»

Approvata la proposta presentata dall’assessore Maninchedda

50 milioni per la rete stradale sarda

Addio acquedotto colabro-do a Santadi e alle fossesettiche nelle frazioni diMasainas: Abbanoa ha

pubblicato le gare per l’affidamen-to delle progettazioni definitive edesecutive di ulteriori due opere fon-damentali per risolvere criticità sto-riche nei due centri del Sulcis, siasul fronte dell’approvvigionamentoidrico sia su quello fognario e de-purativo. Le risorse, che complessi-vamente ammontano a due milionie seicentomila euro, sono state stan-ziate dalla Regione tramite il mutuodestinato alle infrastrutture.Un milione e seicentomila euro

è destinato alla rifacimento della di-ramazione sud dell’acquedotto Sul-cis al servizio del comune di Santadi.L’attuale condotta versa ormai datempo in condizioni critiche e sonoinnumerevoli gli interventi delle squa-dre di Abbanoa per far fronte allecontinue rotture. Ad un primo inter-vento di ottocentomila euro già infase di progettazione, se ne aggiungeun altro più consistente. L’obiettivo è il pieno soddisfaci-

mento del fabbisogno idrico-pota-bile di Santadi che fino a oggi ha fattoi conti con i razionamenti in estate.

Sarà realizzato un nuovo parti-tore (diramazione dall’acquedottoprincipale) al servizio di Santadi. Daqui partirà la nuova condotta per1,6 chilometri che attraverserà il rioMannu e proseguirà per 800 metrifino a raggiungere il primo serba-toio e, con un ulteriore collegamen-

to di 400 metri, il secondo serbatoio.Partitore e serbatoi saranno dotatidi sistema avanzato di telecontrollomentre la rete idrica interna al cen-tro abitato sarà interessata da inter-venti di riqualificazione, distrettua-lizzazione e ricerca perdite. Si in-

terverrà anche nell’acquedotto rura-le che fornisce un’integrazione di ri-sorsa idrica dalle sorgenti rurali.Grazie al mutuo regionale per le

infrastrutture, sarà completato ancheil sistema fognario al servizio dellenumerose frazioni nel territorio diMasainas con un investimento di unmilione di euro. Abbanoa aveva giàinvestito mezzo milione di euro cheaveva consentito di mandare in pen-sione il vecchio impianto a ridossodel centro abitato di Masainas conla realizzazione di un chilometro emezzo di nuovi collettori e un sol-levamento nella frazione di Is Fia-scus.Con le nuove risorse, lo schema

sarà completato coinvolgendo an-che le frazioni di Cannigonis, Is So-linas, Is Murronis, Is Cuccus e IsFiascus, nonché la stessa Masainas:tutti i reflui prodotti saranno convo-gliati al depuratore consortile di Gi-ba. Complessivamente, saranno rea-lizzati quattro chilometri e trecento-cinquanta metri tra collettori e nuo-ve reti fognarie, due impianti di sol-levamento ed installati due gruppielettrogeni per garantire la piena ope-ratività del sistema anche in caso diinterruzioni elettriche.

Abbanoa ha avviato la progettazione delle opere nei due ComuniAcquedotto a Santadi, reti fognarie a Masainas

La strada provinciale 73 che collega Villarios a Is Pillonis.

Si scaldano i motori, a Por-toscuso, in vista dell’ormaiimminente presentazionedelle liste per l’elezione del

nuovo sindaco e del Consiglio co-munale che saranno chiamati ad am-ministrare il Comune nei prossimicinque anni.Le liste già sicure di scendere in

campo sono due ma, molto proba-bilmente, quelle che si confronte-ranno saranno tre (nel 2012 ci fu unagrande frammentazione e venneropresentate ben cinque liste, con al-trettanti candidati a sindaco e ben77 candidati alla carica di consi-gliere comunale).Si ripresenta per cercare la con-

ferma, il sindaco uscente GiorgioAlimonda, che cinque anni fa vinsecon la lista “Portoscuso insieme”con 1.459 voti, il 39,05%, preceden-do Rossano Loddo, candidato dellalista “Portoscuso nel cuore”, cheraggiunse quota 1.289 voti, il 34,50%,anche lui nuovamente in campo conla stessa lista. Rispetto al 2012 c’èperò una grande novità, costituita dal“divorzio” dall’ex sindaco AdrianoPuddu, con il quale Rossano Loddo,

insieme a Maurizio Nuscis e Davi-de Fois ha condiviso sia l’esperien-za amministrativa di maggioranzadella consiliatura 2007/2012, siaquella di opposizione che è giuntaormai al termine.

Maurizio Nuscis e Davide Foisfaranno parte della nuova squadrache sosterrà la candidatura a sindacodi Rossano Loddo e con loro ci saràanche Marinella Grosso, ex assesso-re comunale e provinciale, cinque

anni candidata a sindaco con la lista+ Portoscuso, ma dal gruppo dell’exsindaco Adriano Puddu, potrebbescaturire una terza lista da contrap-porre a “Portoscuso insieme” e a“Portoscuso nel cuore”.

L’auspicio è che la campagnaelettorale si svolga in un clima se-reno, per riportare a Portoscuso quel-la tranquillità che manca ormai datroppo tempo, in una fase partico-larmente difficile della sua storia.

A Portoscuso la preparazione delle liste è molto avanzata

Pronti a darsi battaglia Giorgio Alimonda,Rossano Loddo e forse un terzo candidato

Giorgio Alimonda. Rossano Loddo.

ANuxis dovrebbero esseretre i candidati alla suc-cessione di Roberto Lal-lai, sindaco uscente, che

non si ricandiderà dopo due man-dati, nonostante la legge consentaun terzo mandato nei Comuni conpopolazione al di sotto dei 3.000abitanti.L’avvocato e docente universi-

tario Andrea Pubusa, 74 anni, exconsigliere regionale, ritenterà l’e-lezione a sindaco di Nuxis, paese incui è nato, 29 anni dopo. Nel mag-gio 1988 perse la sfida con Antonel-lo Pilloni, sindaco di Nuxis per di-verse consiliature.Pier Andrea Deias, 57 anni, geo-

metra, guiderà una lista della qualefaranno parte il consigliere di oppo-sizione uscente Michele Fanutza, ilpiù votato della lista “Nuxis Imparis”

nel 2012 con 103 preferenze, e tantigiovani.Sarà della partita anche Mariano

Nonnis, 55 anni, ispettore di poliziain pensione, il più votato cinque an-ni fa con 126 preferenze nella lista

“Continuità per Nuxis” che vinsele elezioni, vice sindaco ed assesso-re nella prima parte della consilia-

tura ma poi entrato in contrasto conil sindaco Lallai e passato all’oppo-sizione.

Al comune di Nuxis dovrebbero scendere in campo tre liste

È iniziata la corsa per il dopo Roberto Lallai

La Scuola Civica di Politica“La città in comune”, inrete con altre cinque asso-ciazioni (Gennarta, Le do-

dici stanze dell’anima, Associazio-ne Socio Culturale “Tutto cambia”- liberi di essere, Associazione diPromozione Sociale progettobare-ga.org , Umanità Nuova) insieme adaltre realtà associative che collabo-rano e a singole persone che hannomesso a disposizione le loro com-petenze, ha iniziato il cammino perla gestione biennale della chiesa delSalvatore e per la sua valorizzazio-ne quale spazio sociale della comu-nità, con un bioaperitivo condivisoed un gioco partecipativo.

«La finalità di questo momentoè la creazione di un gruppo affiatatoe coinvolto in questo lavoro comu-ne, con umiltà e piacere da parte di

tutti - spiega Marina Muscas, rap-presentante della Scuola civica dipolitica di Iglesias -. Ritrovarci fra“vicini” significa parlarci, sentircivivi, costruire insieme; entrare in sin-tonia su cosa si intenda per biodi-versità, sul valore dei luoghi e dellerelazioni; chiacchierare e trovare fi-li da tessere, argomenti da scavare,valori concreti da abbracciare. Il tut-to con l’apporto di diverse genera-zioni, anche dei bambini.»Ecco perché, circa sessanta per-

sone si sono date appuntamento, con-dividendo del cibo autoprodotto conl’uso di ingredienti biologici locali ederbe spontanee raccolte insieme. Leidee sono circolate e sono state sin-tetizzate attraverso un gioco di pro-gettazione partecipata.

«Si tratta di un gioco ideato dal-le associazioni che si occupano di

cohousing a Milano - dice StefaniaCasula, rappresentante del progettoBarega -.Non ha un carattere scien-tifico, ma serve a portare le perso-ne a riflettere su tematiche conte-stualizzate. È una sorta di brain-storming strutturato, in cui ciascu-no può esprimersi ed arricchire glialtri.»La Chiesa del Salvatore, con la

sua storia e il giardino intorno, è unluogo che richiama la semplicità, lapiccola aggregazione, l’incontro tradiverse culture, l’utilizzo da partedella comunità di spazi agricoli. Conservare e valorizzare questo

monumento significa dargli vita, se-guendo un filo che intreccia la tradi-zione con l’innovazione.Il progetto sta partecipando ad

un bando nazionale. Tutti possonocontribuire a votarlo.

A Iglesias sei associazioni portano avanti un progetto biennale

Il recupero della “Chiesa del Salvatore”

Il municipio di Nuxis.

A. Ramazzotti (Amm. Unico Abbanoa).

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

(2) ContinuaPer secoli in

tutta la Sardegnal’inquisizione ebbeil suo bel da fare perestirpare quella cheallora veniva chia-mata eretica pravi-tà, celebrando, ad

intervalli pressoché regolari, gli auto defè (atti di fede), talvolta singoli, tal al-tra multipli, con grande concorso di po-polo che veniva ad assistere alle puni-zioni inflitte a streghe e maghi ritenutiin combutta con il maligno, senza pe-raltro riuscire ad estirpare la mala piantadella stregoneria, tanto da tramandare fi-no ai nostri giorni l’abitudine, in tan-te persone, a ricorrere a maghi e fattuc-chiere, nonostante le conoscenze scienti-fiche di cui disponiamo1.

***Era il 1793, alle soglie del XIX se-

colo, anno in cui già da tempo si eranodiffuse ed affermate le dottrine illumi-nistiche; età in cui si era imposta la su-premazia della Ragione su ogni formadi superstizione e credenza non dimostra-ta dall’empirismo scientifico quando, ven-ne acceso, per l’ultima volta nella catto-lica Polonia, il rogo che bruciò una sup-posta“strega” arsa con il fuoco alimen-tato dall’ignoranza e dall’intolleranza.

La Magia è stata, fin dai suoi albori,strettamente connessa con la religionee questa con la medicina, tanto da for-mare insieme un connubio, una sorta direaltà a tre facce, in cui quella centrale,la religione, costituì il legame ed inqualche modo l’origine, delle altre due.

Non sembri ardita questa afferma-zione che, a ben vedere, apparirà logicaed incontrovertibile.

Se torniamo indietro nel tempo, alleradici stesse della civiltà occidentalefino all’antico Egitto, scopriamo che,probabilmente, lo studio della medicinasi teneva nelle case della Vita, che co-stituivano un’università teologico/scientifica ante litteram, un’istituzioneinterna al grande tempio di Amon-Rea Tebe e ai templi principali delle mas-sime divinità egizie, unico luogo dovesi formavano i sacerdoti/medici, i qualiintervenivano sui mali del corpo con er-be ed unguenti, oppure estirpavano tu-mori o incidevano ascessi con il coltelloma sempre dopo aver celebrato i riti pro-piziatori agli Dei e recitate le consueteformule magiche.

Presso i babilonesi, la malattia edil dolore che da essa ne conseguiva, era-no considerati una punizione per un’of-fesa arrecata alla divinità, per cui unicorimedio possibile era il riconoscimentodella colpa e la richiesta di perdono suc-cessiva ai sacrifici offerti in remissionedell’offesa arrecata.

Per i germani, era il dio Wotan chepresiedeva alle guarigioni, mentre ilguaritore/sciamano operava tramitepiante medicinali e pietre magiche. Tra icelti, i druidi utilizzavano erbe e for-mule magiche provenienti dalla tradi-zione religiosa. Per i romani, che mu-tuarono le loro credenze da quelle deigreci, vi era un Dio “specializzato” nel-la medicina, Esculapio, l’Asclepio gre-co, il quale figlio di Coronide e diApollo nacque, secondo la mitologiagreca, da un parto cesareo effettuato daErmes (il Mercurio dei romani), era ingrado di curare ogni male o acciaccoaffliggesse gli esseri umani. Il suo cul-to diede origine ad una casta di sacer-doti-medici: gli Asclepiadi.

Con l’avvento del cristianesimo, illegame si fece ancora più stretto. In-capace di opporre un rimedio validoalla malattia, il cui esito, fatale o favo-revole, dipendeva unicamente dalla vo-lontà divina, il medico finì per assumereun ruolo religioso, radicando la scien-za medica nella sfera religiosa.

Ecco perché i monasteri divenne-ro, oltre che centri di cultura, dato cheil saper leggere e scrivere era divenutaesclusività dei chierici, anche i luoghidove venivano curate le malattie delcorpo e dell’anima, grazie ai monaci/medici e speziali, i quali, valendosi dimetodi di cura ereditati dal sapere de-gli Antichi, riportati in ponderosi vo-lumi manoscritti raccolti in immensebiblioteche, erano i soli in grado di of-frire una speranza di guarigione del cor-po attraverso le erbe medicinali e del-l’anima attraverso preghiera e penitenza,sempre, però, tutto era subordinato allavolontà divina.

È in un crogiuolo siffatto che si for-marono e svilupparono riti e credenzemagiche favorite dall’osservazione diliturgie, come ad esempio negli esorci-smi, praticati dai sacerdoti per scacciareil demonio da corpi di cui, si credeva,si fosse impossessato, utilizzando ora-zioni in latino accompagnate da gestiieratici e misteriosi, come ad esempioaspersioni con acqua santa o esecuzionidi benedizioni o imposizione delle ma-ni, tali da apparire, agli occhi dei po-polani, come appartenenti a riti e ceri-monie magiche.

Prova ne sia che, assai spesso, era-no proprio dei religiosi a praticare ritimagici e che le formule utilizzate richia-mavano, almeno nel ritmo e nelle as-sonanze, le parole pronunciate dai sa-cerdoti nel corso di funzioni religiose.

Cos’era, dunque, la magia, come laintendeva chi la praticava e come la sipuò definire?

Potremmo dire che la magia era iltentativo di piegare la natura alle ne-cessità umane, ad essa si ricorreva perle ragioni più diverse, quando la pre-ghiera e la medicina non avevano da-to una risposta ai bisogni di una uma-nità sofferente. Vi ricorrevano in par-ticolare gli appartenenti alle classi piùpovere e gli abitanti delle campagne,così come, non tanto tempo fa, si pre-feriva affidarsi a praticoni o a fleboto-mi e barbieri, anziché a medici e den-tisti, vuoi per convincimenti difficili dasradicare che per le scarse risorse eco-nomiche.

La storia ci insegna che spesso, nono-stante la superiore cultura e la dovizia dirisorse, la magia era utilizzata anche daappartenenti all’alta nobiltà, entrando perscopi tutt’altro che nobili, nei palazzipiù illustri e persino nelle corti più pre-stigiose. Ènoto, infatti, che sovrani di re-gni potenti e prestigiosi, si affidavano amaghi negromanti e astrologi per essererassicurati nelle loro decisioni.

Il relativo isolamento geograficodella Sardegna non impedì che, la prati-ca della magia, si diffondesse nell’iso-la, interessando ogni ceto sociale. Lostudioso professor Salvatore Loi, haanalizzato il fenomeno, con una ricer-ca minuziosa svolta negli archivi localinonché nell’Archivio Historico Nacio-nal de Madrid, prendendo in esame unamesse di documenti inediti, sintetizzatiin tre volumi dedicati all’Inquisizione eai sardi.

Sfortunatamente in Sardegna, unsolo processo, effettuato dall’Inquisi-zione spagnola ad una strega, è perve-nuto fino a noi completo, dalla sua istru-zione alla conclusione e condanna, pub-blicato nel 2000 dal professor Toma-sino Pinna.

Julia Carta, era questo il nome delladonna inquisita, fu condannata al car-cere, a portare il Sambenito per il re-sto dei suoi giorni, un sacco di tela incui erano praticati due fori per far pas-sare le braccia e uno per la testa, com-pleto di un alto cappello a cono, a pe-nitenze spirituali e all’onta dell’auto-dafé, in cui fece pubblicamente abiura,

La sventurata donna, originaria diMores, maritata a Siligo, scampò, inquell’occasione, al rogo, pena richiestadall’accusa, ma successivamente ricad-de nelle maglie dell’Inquisizione e, no-nostante i documenti rintracciati di que-sto secondo processo da Salvatore Loi,siano incompleti non riportando la sen-tenza, è probabile che Julia sia statacondannata alla pena di morte, in quan-to relapsa e pertinace, cioè recidiva edostinata nell’errore.

Il resoconto del processo a Julia Ca-ta risulta fondamentale per la ricostru-zione delle procedure che l’Inquisizio-ne seguiva dal momento della denun-cia fino all’emissione della sentenza.

È necessario rifarsi ad altri docu-menti, meno completi e provenienti dadiverse fonti, per avere un’idea del-l’ampiezza del fenomeno e le diversetipologie che lo distinguevano.

Nella documentazione consultata,dal Loi, nell’archivio di Madrid, sonopresenti gli incartamenti relativi a 293processi per superstizioni che risultanoessere il 20,8% del totale delle causedi fede, di cui è noto il reato, di questeben 203, il 69,3%, riguardava donne e90 uomini.

Si trattava per lo più di donne com-prese tra i 30 e i 50 anni, generalmentevedove o molto povere, che sbarcavanoil lunario offrendo medicamenti a basedi erbe, condite con brebus, preghiere,mutuate dal linguaggio della liturgiacattolica, spesso con parole storpiate

derivate dal latino.Non bisogna però lasciarsi fuorviare

dal numero basso di praticanti una qual-che forma di magia, infatti, nell’archi-vio di Madrid, sono raccolti solamen-te i processi tenuti dall’Inquisizione e, aparte le sempre possibili perdite di docu-menti, mancano tutte le cause per reatidi malefici per stregoneria e giudicatida tribunali laici, e mancano tutti i pro-cessi celebrati dai vescovi o dai lorovicari generali per “superstizioni sem-plici”, che riguardavano tutti i com-portamenti, sempre legati alla magia,ma che non erano ritenuti eretici.

Dei 293 processi tenuti dall’Inquisi-zione di cui si ha certezza, in 35 di essiviene menzionata la “professione” de-

gli inquisiti: tra le donne, dieci eranolevatrici, le rimanenti serve o mogli dicontadini, alcune vengono qualificatecome povere, vagabonde o mendicanti:tra gli uomini, contadini, cerusici (chi-rurghi), pastori. Tra essi, compare unnobile, il conte piemontese AntonioCorvo Saluzio, processato nel 1650 edeceduto nel corso del processo.

L’età variava tra i 14 e i 71 anni; ilmaggior numero era compreso tra i 25e i 45 anni. Diverse persone asserirono,nel corso degli interrogatori, di non sa-per assolutamente niente di magia o artidivinatorie e di simulare queste doti alsolo scopo di guadagnare qualche cosache gli permettesse di sbarcare il luna-rio.

Sono le donne, infatti, che subironoin numero maggiore i rigori della SantaInquisizione, in quanto erano conside-rate, secondo la visione cattolica, stru-menti del demonio, poiché la naturafemminile era ritenuta più debole rispet-to a quella maschile e facile preda del-le pulsioni sessuali a causa della libi-dine innata nel femmineo e, per questaragione, ricadeva principalmente su diloro la condanna rivolta a coloro che,cedendo alle lusinghe del maligno, ope-ravano per la sovversione degli inse-gnamenti della Chiesa.

Pratica assai diffusa per prevedereil futuro, era quella che adoperava delpiombo fuso.

In una bacinella colma d’acqua ve-

niva versato un poco di piombo fuso percui si formavano, accanto alle goccedi metallo solidificato, delle bollicineche venivano interpretate in modo di-verso: come numero di figli che unadonna avrebbe avuto, o come numerodi armenti che avrebbe posseduto il po-stulante o dei beni che avrebbe avutonel corso della vita. Una certa Maria Za-ra di Gonnosfanadiga asserì che nullaindicava in qualche modo che si trat-tasse di bestiame, figli o denaro, ma chefingeva di saperlo, adeguandosi allacondizione e ai desiderata del richie-dente; figli per le giovani spose, bestiameper i contadini e così di seguito.

I reati meno gravi, che riguardava-no per lo più guaritrici e guaritori permezzo di erbe medicinali o ritenute tali,venivano risolti e puniti dalla giustiziavescovile con penitenze in orazioni ecostrizioni ad accedere con frequenze

ravvicinate ai sacramenti, mentre quel-li in cui si avvertiva l’odore di eresiaappartenevano ai tribunali della SantaInquisizione.

Fu nel corso delle procedure pre-viste in quei tribunali che si formaliz-zavano le accuse di commercio con ildemonio, delle riunioni notturni di stre-ghe intorno a grandi alberi, i sabba, ap-punto, di voli a cavallo di scope perspostarsi da un luogo all’altro, di con-giungimenti carnali con i diavoli, talvol-ta incarnati in animali, quali capre ogatti neri, tutte figure inventate e sug-gerite dalle fantasie malate degli stessiinquisitori e poi riaffermate con forzadagli inquisiti, i quali, sottoposti a tor-ture insopportabili e prolungate erano

pronti ad ammettere ed ingigantire qua-lunque nefandezza gli venisse sugge-rita pur di far cessare i tormenti.

Sebbene il termine sabba non com-paia mai nei verbali, i documenti del-l’Inquisizione ne descrivono comun-que le caratteristiche chiamando que-sti incontri con termini diversi, conven-ticola, junta, congregaciòn.

Il già citato Salvatore Loi, riporta ilcaso di Caterina Curcas, di Castelsardopenitenziata nel 1577, che nel corsodegli interrogatori dichiarò di esserestata la concubina di un demonio percirca tre anni. Tutte le notti le apparivail demonio, intorno alla mezzanotte,nelle sembianze di un giovane e pia-cente gentiluomo… molto bello, vestitoora di verde, di giallo o di rosso oppuredi raso nero. Si coricava con lei… edaveva rapporti carnali. Si abbraccia-vano e baciavano con molta soddisfa-zione… della detta Caterina Curcas checonfessò di provare lo stesso piacere esoddisfazione che provava nell’atto car-nale con un uomo (unica differenza ildiavolo non eiaculava mai)… il demo-nio le portava certi unguenti e la face-va ungere con essi mentre era nuda…E così la condusse cinque volte in unbosco vicino a Castelsardo, portando-la nell’aria dodici o quattordici palmisollevata da terra, così veloce come cor-re un cavallo infuriato… Stette con piùdi duecento persone in riunione con al-tri demoni. Lì tutti ballavano e si diver-

tivano… cenavano e poi ognuno si ap-partava con il proprio demonio, le don-ne si congiungevano carnalmente conil demonio e gli uomini avevano rap-porti carnali con i demoni sotto formadi donne.

Ai nostri giorni, una simile dichia-razione, farebbe la gioia dei modernipsichiatri, dando vita a decine di dottepubblicazioni scientifiche.

Bisogna precisare che nella Sarde-gna spagnola operò, almeno fino al1720, anno in cui l’Isola passò sotto ildominio savoiardo, direttamente Il Su-premo Consiglio dell’Inquisizione, isti-tuzione voluta ed organizzata da Tor-quemada, il primo Grande Inquisitore,per volontà di Isabella di Castiglia e disuo marito Ferdinando re d’Aragona,che ne fecero anche uno strumento dipotere, a partire dal 1492, anno in cuicadeva anche Granada, ultima enclave

araba di Spagna. Fu proprio “La Suprema”, come

veniva chiamato il consiglio dell’In-quisizione spagnolo, ad inviare una let-tera/circolare, in cui si chiedeva al re-ferente di Sardegna di procedere con-tro “bruxas, hechizeras, e mazineras sele loro azioni sanno di manifesta ere-sia” lasciando i casi rimanenti alla giu-stizia vescovile.

Seguendo queste direttive, nel 1526furono, nel corso di un autodafé, “bru-ciate”, 12 donne, ed altre 8 furono arsenel 1583. Tra queste alcune erano le-vatrici accusate dell’uccisione di bambi-ni, uno dei reati che venivano più spessoattribuiti alle streghe, ritenute capaci,nottetempo, di trasformarsi in gatti, cor-vi o mosconi che, appoggiandosi sulpetto dei neonati, ne aspiravano il soffiovitale. In realtà l’alto numero di de-cessi di bambini, tipico di quell’epoca,era spesso dovuto alle scarsissime con-dizioni igieniche e alle malattie infanti-li che, allora, uccidevano migliaia dibimbi. Non erano inoltre infrequenti idecessi causati dallo schiacciamento osoffocamento involontario di neonati,provocati dal fatto di dormire, tutta lafamiglia, genitori, figli e figlie, talvoltagià coniugate ed in compagnia del pro-prio sposo, in un unico “grande letto”in una promiscuità di cui possiamo im-maginare gli effetti, creando dei sensidi colpa di cui ci si liberava accusandole streghe di infanticidio, così come lesi accusava di suscitare tempeste chedistruggevano il raccolto, di essere re-sponsabili di invasioni di cavallette odella siccità. Era sufficiente che si veri-ficassero una o più annate di cattivi rac-colti, perché si cercasse una qualchecapro espiatorio. E cosa era più facile diaddossare la colpa ad una donna sola eche aveva fama di fattucchiera e stre-ga? Salvo poi ricorrere alla bruxia perguarire da un malanno, ottenere un fil-tro d’amore o addirittura per chiedereuna fattura di morte a danno di un vici-no importuno o più semplicemente, perliberarsi di un marito geloso.

Più frequentemente erano interpel-late per guarire un mal di pancia o al-tri tipi di acciacchi che venivano cura-ti con impiastri o decotti di erbe medi-cinali, ma sempre accompagnati da unaqualche brebus, ritenuta capace di in-tervenire, magicamente sull’esito del-la malattia.

Queste usanze si sono, in parte, tra-mandate sino ai nostri giorni, basti pen-sare alla medicina dell’occhio pratica-ta per scacciare il malocchio o al siste-ma per far scomparire i porri o alla me-sginedda, ancora esercitata da qualcheanziano paesano, per eliminare i dolo-ri causati dal nervo sciatico, di cui so-no stato personalmente testimone. Do-vevano essere utilizzati sette flessibilirametti di fico selvatico, da doversi ta-gliare per una lunghezza pari alla di-stanza tra l’anca ed il calcagno del piededella persona sofferente, a cui poi an-davano applicati, accompagnando il ri-to con la recitazione di misteriose pre-ghiere mormorate dal guaritore o gua-ritrice. In quel caso, tutta la procedura,che avrebbe dovuto ripetersi per diver-si giorni, non poté essere completata inquanto la paziente che, evidentemente,non nutriva la certezza di essere gua-rita dalla mesginedda, trovò nel frat-tempo rimedio ai suoi dolori, grazieall’intervento di un medico fisiatra, ilquale le prescrisse una fisioterapia adhoc, che nel giro di pochi giorni la libe-rò dai dolori.

Dalla documentazione risulta chegli accusati provenivano da 97 centridell’isola, distribuiti in modo tale daricoprire l’intero territorio, restavanonon interessate al fenomeno solamentequelle zone prive di centri abitati e conpopolazione assai ridotta e, generalmen-te, non stanziale. Il Sulcis Iglesiente neera praticamente privo, fatta eccezioneper un caso documentato ad Iglesias eben sei a Villacidro, che ancora si por-ta cucito addosso l’appellativo di “bid-da de is cogas” (paese delle streghe).

Nel 1744, nella relazione stesa in oc-casione della visita ad Limina, l’arci-vescovo di Cagliari e delle diocesi unite,monsignor Natta, scriveva che a Villa-cidro si praticavano frequentementesuperstizioni e sortilegi, da parte di don-ne di infima condizione, le quali, in nu-mero rilevante praticavano, per dana-ro e segretamente, l’arte stregonesca.Tanto era diffusa e temuta la magia, chesi sentì il bisogno di un santo protettorecontro i malefici causati da streghe estregoni, in onore del quale si edificò

una chiesa intitolata san Sisinnio il qua-le, secondo un’antica tradizione loca-le, sterminò tutte le malefiche che in-festavano il territorio, tanto che anco-ra, raccontano i fedeli villacidresi, nel-la domenica di agosto in cui ricorre lafesta dello sterminatore di Bruscias, nelsagrato non vola una mosca, che comeben si sa, sono incarnazioni demonia-che.

Qualche giorno fa, mentre termi-navo la stesura del presente articolo,l’amico Silvano Alianiello che, nono-stante il cognome alieno, condivide conme l’interesse per la storia della nostraterra, è venuto a trovarmi per mostrar-mi un vecchio libro da lui fortunosa-mente trovato, anni fa, in una soffittadi una vecchia casa nel Canton Ticino.Era un volume dall’aspetto vetusto, rile-gato con cartone i cui bordi erano statimangiucchiati da generazioni di topi.L’opera era scritta da un padre cap-puccino, tal Valerio Veneziano, dal tito-lo “Prato Fiorito di Varii Esempi”,stampato a Venezia nell’anno 1617.

Si trattava di un’opera redatta alloscopo di ammaestrare i fedeli cattolicisulla bontà delle virtù cristiane “reli-giose perfettioni, ed altre utilissime ma-terie...”, destinata, immagino, soprattut-to a religiosi, dato che pochissime per-sone, nella prima parte del secolo XVII,sapevano leggere e scrivere. Divisa incinque capitoli o “libri”, come li chia-ma il suo autore, con una breve prefa-zione per ciascun capitolo che richia-ma l’argomento trattato. Ciascun libroè diviso in paragrafi che riportano ac-cadimenti che, nelle intenzioni delloscrittore, dovevano essere edificanti peri lettori cristiani:

Un prencipe essendo per morire,incitaua (incitava) i fuoi (suoi ) baronia farli compagnia ma niuno li rispondeed egli fi fdegna (sdegna) & muoredisperato.

Oppure: Monaco cadendo in peccato fauia-

mente (saviamente) fupera (supera) econfonde il demonio che lo uoleva (vole-va) indurre a difperarfi (disperarsi), condire io no ho peccato, io no ho peccato.

Il libro quinto (65 pagine) ha pertitolo “Delle streghe & Incantamen-ti” e vi sono riportati una serie di in-genui episodi di streghe e stregoni chefiniscono immancabilmente arrosto,nonostante le astuzie diaboliche mesein campo da diavoli e diavolesse. Il li-bro costituisce una prova tangibile del-le credenze e pregiudizi allora presentinel pensare comune.

***I due episodi, riportati nel numero

precedente del giornale “La Provin-cia del Sulcis Iglesiente”, ritrovati trale cause criminali custodite nell’Archiviodi Stato di Cagliari, risalenti entrambialla metà del secolo XIX, pur se ormaiderubricati a reati per truffa, sono co-munque significativi per analizzare unfenomeno assai diffuso in Sardegna,che interessò in maniera trasversale tuttele classi sociali e culturali presenti nel-l’isola, nelle campagne e nei villaggi,come pure nelle città, un fenomeno chesi protrasse nel tempo, dai secoli buidel Medioevo sino a giungere ai nostrigiorni. Basti qui ricordare il caso cla-moroso, assurto agli onori della crona-ca, di due note imbonitrici televisive,madre e figlia che, per anni, propina-rono a centinaia di persone i loro in-trugli “magici” e le loro polveri mira-colose, spacciandole per dispensatricidi salute, amore o ricchezza, fino a chefurono raggiunte da una Procura dellaRepubblica che mise fine ai loro rag-giri disvelando una quantità di truffetali da far rivoltare nella tomba ancheil fantasma del conte Cagliostro, prin-cipe dei maghi.

(fine)Giuseppe Mura

1 Erano cerimonie pubbliche di pe-nitenza, nelle quali i condannati pentiti,vestiti del Sambenito, scalzi, con il ca-po cosparso di cenere facevano pub-blicamente abiura, rinnegando il de-monio che li aveva guidati nell’eresiae promettevano solennemente di noncadere più nell’errore. Quando i con-dannati rifiutavano di pentirsi o quan-to erano ricaduti nell’eresia, dopo unaprima condanna venivano bruciati pub-blicamente nel corso della stessa, pub-blica cerimonia.

ARCHIVIO HITSTORICO NA-CIONAL di Madrid, Inquisicion

Risale al 1793, in Polonia, il rogo dell’ultima “strega” arsa con il fuoco alimentato dall’ignoranza e dall’intolleranza

Magia e stregoneria in Sardegna sono ancora presentiPer secoli le donne sono state ritenute veicolo del peccato e prede facili per il demonio che veniva scacciato con gli esorcismi.

Giuseppe Mura.

La chiesa di San Sisinnio, a Villacidro.

Uno strumento di tortura.

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7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Il presidente del Consiglio PaoloGentiloni ha firmato lo scorso 6marzo le convenzioni per la rea-lizzazione dei progetti di riqua-

lificazione delle periferie con i sin-daci delle città metropolitane di Ba-ri, Firenze, Milano, Bologna e dei co-muni capoluogo di provincia o di cittàmetropolitana di Avellino, Lecce, Vi-cenza, Bergamo, Modena, Torino,Grosseto, Mantova, Brescia, Andria,Latina, Genova, Oristano (al 16° po-sto con 77 punti, riceverà un finan-ziamento di 17.998.863,20 di euro),Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Mes-sina, Prato, Roma.

Dopo la firma di Cagliari dello scor-so 18 febbraio (il progetto del comu-ne di Cagliari si è classificato al 23°posto, con 75 punti, e riceverà un fi-nanziamento di 17.995.170,00 di eu-ro), si tratta degli altri 23 enti localiclassificati in posizione utile per ac-cedere al primo stanziamento, per com-plessivi 500 milioni di euro. Nelleprossime settimane saranno rese di-sponibili le ulteriori risorse, già pre-viste dalla legge di bilancio, che am-montano nel complesso a 1 miliardoe 600 milioni di euro e potranno es-sere così finanziati, secondo l’impe-gno del precedente e dell’attuale Go-verno, anche tutti gli altri (96) pro-getti presentati (87 comuni capoluo-go di provincia o di città metropoli-tana e 9 città metropolitane), per untotale, quindi, di 120 progetti finan-ziati e un importo complessivo di 2,1miliardi di euro di finanziamento sta-tale.

«Le disponibilità economiche percompletare questo percorso ci sono -ha detto il Premier Paolo Gentiloni -,abbiamo varato venerdì scorso al Ci-pe ulteriori 800 milioni del miliardo

e seicento milioni che serve a com-pletare l’operazione. Gli altri 800milioni fanno parte del fondo per leinfrastrutture. Teniamo conto natu-ralmente che questi 2,1 miliardi com-plessivi per i 120 interventi, sarannopoi integrati da altri fondi pubblici divaria natura, locali e nazionali, e dafondi privati. L’insieme di interventidi cui parliamo oggi per i quartieri

delle nostre città è un insieme che ar-riva a circa 3,9 miliardi e quindi è uninsieme molto rilevante. Naturalmen-te ha ragione Antonio De Caro (sin-daco di Bari e presidente dell’ANCI,n.d.r.) quando dice che non deve trat-tarsi di una “una tantum” e deve essereun impegno di lunga lena, ma intantosono orgoglioso di rivendicare il fat-to che questo impegno che il presi-dente Renzi aveva preso a nome delGoverno, viene mantenuto.»

Tra i comuni che hanno presentatoun progetto di riqualificazione delle

periferie c’è anche Carbonia, classi-ficato al 42° posto, con 65 punti, chericeverà un finanziamento di8.261.758,50 di euro.

Altri due comuni sardi, TempioPausania e Sassari, si sono classificatirispettivamente al 54° (con 60 punti,finanziamento di 517.000 euro) e al56° posto (con 59 punti, finanziamen-to di 15.969.997,00 di euro).

Con gli ulteriori 800 milioni che- ha assicurato il Premier Gentiloni,sono stati già varati venerdì scorso alCipe -, verranno finanziati i progettidi tutti e tre i comuni sardi ora in at-tesa, Carbonia (42°), Tempio Pausa-nia (54°) e Sassari (56°), in quantosaranno sufficienti a finanziare oltre50 progetti dei 95 rimasti in attesa,dei 120 complessivi, secondo quantoemerge dalla graduatoria del bandopubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il5 gennaio 2017.

Giampaolo Cirronis

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni il 6 marzo ha firmato le convenzioni dei progetti di riqualificazione delle periferie

Cagliari e Oristano tra i primi 25 Comuni finanziatiIl comune di Carbonia, classificatosi al 42° posto, riceverà a breve 8.261.758,50 euro; in graduatoria anche Tempio e Sassari.

Carbonia.

Isindaci dei 9 Comuni oberatidalle servitù militari, Antonel-lo Ecca di Arbus, Anna PaolaMarongiu di Decimomannu,

Luca Montella di La Maddalena,Mariano Carta di Perdasdefogu,Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi,Daniele Serra di Teulada, Gian Lui-gi Serra di Ulassai, Giuseppe Loi diVillagrande Strisaili, Sandro Porcudi Villaputzu e Walter Marongiu diVillasor, hanno inviato una lettera alministro della Difesa Roberta Pi-notti e al presidente della Giunta re-gionale Francesco Pigliaru e, perconoscenza al presidente dell’AnciSardegna Emiliano Deiana, conte-nente la richiesta di un incontro ur-gente sul tema degli indennizzi aiComuni gravati da servitù militari,legge 104/90 e successive modificheed integrazioni.

«I sindaci dei comuni di Arbus,Decimomannu, La Maddalena, Per-dasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teu-lada, Ulassai, Villagrande Strisaili,Villaputzu e Villasor rimarcano il for-te e non più sostenibile ritardo neitrasferimenti dallo Stato delle risorsepreviste dalla legge 104/90 e succes-sive modifiche e integrazioni (Dlgs66/2010) - si legge nella lettera -.Tali disposizioni di legge prevedonoper i Comuni oberati da servitù mi-litari dei fondi aristoro dei disagi e deivincoli per la presenza dei poligoni edelle esercitazioni. Risorse destinate

ai Comuni e da questi utilizzate perla realizzazione di opere pubblichee politiche sociali a beneficio del-l’intera comunità.

Gli ultimi versamenti risalgonoormai al lontano 2012 e riguarda-vano le annualità 2005-2009, il ri-tardo accumulato e quindi di 8 an-nualità per una cifra che, a solo ti-tolo di esempio, ammonta a circa 1,3milioni di euro Arbus, 600mila euro

Decimomannu, 2,4 milioni di euroLa Maddalena, 450mila euro San-t’Anna Arresi, 3 milioni di euro Teu-lada, 2,2 milioni di euro Villaputzu,1,3 milioni di euro Villasor, etc. Ri-sorse fresche, importanti e quantomai utili in un periodo di forte crisie difficoltà come quello che stiamoattraversando, che consentirebberol'immediato avvio di opere e cantie-ri con indubbi benefici anche perl’occupazione.»

«La problematica non è nuova enegli anni è più volte stata sollevatadai Sindaci e dalla Regione Sardegnasia attraverso l’invio di documentiufficiali e delibere di consiglio vo-tate all’unanimità, sia durante in-contri a vari livelli, in tutte le sedipossibili - aggiungono i sindaci -.Tutte le richieste indirizzate sonorimaste inascoltate. Oltre al versa-mento del pregresso e alla puntua-lità nei pagamenti abbiamo semprechiesto la corresponsione delle cifreper annualità e non più per quinquen-nio e il fatto che siano stralciate daivincoli di bilancio affinché tali ri-sorse siano effettivamente e facilmen-te programmabili e spendibili per ilterritorio e per le comunità con tem-pistiche certe. Ci preme ricordare chela tematica non può essere ritenutaoggetto di negoziazione tra le varievertenze sulle servitù militari. Essa,infatti, è già disciplinata da una leg-ge dello Stato e in quanto tale va ap-plicata senza indugio.»

Ritenendo non più rinviabile laconclusione della vicenda, i sindacichiedono al ministro della Difesa laconvocazione di un incontro urgen-te per affrontare e risolvere la pro-blematica e l’autorevole interventodella Regione Sardegna, nella per-sona del presidente della Giunta, af-finché si faccia portavoce e promo-tore di quanto possa occorrere per ar-rivare ad una soluzione.

Servitù militari, i sindaci di 9 Comuni denunciano: «Risorse statali in ritardo»

èon line il form per la com-pilazione delle domandedel bando “Aiuti alle im-prese in fase di avviamen-

to e sviluppo - Piano Sulcis”.Potranno beneficiare delle age-

volazioni le micro o piccole im-prese che intendano realizzare unpiano per lo sviluppo aziendale nelterritorio dei comuni dell’ex pro-vincia di Carbonia Iglesias esclu-sivamente finalizzato ad aumenta-re la competitività dell’impresa.

I settori ammessi sono tutti i set-tori produttivi orientati a favorire ilrilancio e lo sviluppo su nuove ba-si della tradizione industriale delSulcis Iglesiente.

Gli interventi ammessi riguar-deranno i piani per la creazione diimpresa o lo sviluppo aziendale co-perti per almeno il 25% con mezzipropri e/o finanziamenti di terzi, conle seguenti specifiche:

- imprese in forma di ditta indi-

viduale da attivare o già operanti:valore del piano compreso tra 15.000e 150.000 euro;

- imprese costituite in forma so-cietaria: valore del piano compresotra 15.000 e 800.000 euro.

Gli aiuti saranno concessi sottoforma di sovvenzione a fondo per-duto.

La procedura sarà valutativa asportello, nei limiti della dotazionefinanziaria.

Per informazioni sul bando con-tattare Invitalia - Unità di assistenzatecnica, Sviluppo progetti di impre-sa nel Sulcis Iglesiente, Palazzo Bel-lavista Monteponi - 09016 Iglesias(CI) al numero telefonico 3458858080 o inviare una email al-l’indirizzo: [email protected]

Eventuali informazioni sul pro-cedimento possono essere richie-ste presso l’Ufficio relazioni con ilpubblico del Centro regionale diprogrammazione in Via Cesare Bat-tisti snc, o tramite email all’indi-rizzo: [email protected] .

Ritorna a Sant’Antioco, do-po un anno di assenza e tan-tissime polemiche, “La la-guna espone”, manifesta-

zione fieristica nautica ed espositivadi prodotti e sapori isolani. L’edi-zione 2017, in programma da venerdì2 a domenica 4 giugno, riproporrà,come nelle prime due edizioni, unaesposizione nautica, mercatini, de-gustazioni di prodotti locali, com-petizioni regionali, convegni ed even-ti serali. In programma, in una vesterinnovata, sono previste tante novità.

«In questi ultimi anni, “La lagu-na espone” è diventata vetrina dispicco non solo per la nautica, setto-re rilevante per la nostra tradizioneisolana e contesto in cui scoprire ilpatrimonio nautico che ha assicu-rato sostentamento alle popolazio-ni della laguna sulcitana - spieganogli organizzatori - ma anche incontrodi sapori, tradizione e cultura che,con la nascita del comitato promoto-

re e la conseguente realizzazione del-la fiera, hanno segnato una tappaimportante per il rilancio del terri-torio. Anche quest’anno l’evento, ri-conosciuto dalle realtà economichelocali, sarà sicuramente l’occasio-ne per far decollare un turismo so-stenibile, legato alla nautica e alleproduzioni e tradizioni tipiche.»

«Quest’anno, oltre a mantenerelo spirito iniziale della manifestazione- aggiunge Marco Uras, uno dei pro-motori - avrà una marcia in più masempre con l’obiettivo di promuove-re il turismo e le attività economichecittadine.»

A queste consolidate attività siaffiancherà, inoltre, un’area intera-mente dedicata agli eventi live, ar-ricchiti da musica e spettacolo. Laconoscenza del patrimonio di tradi-zioni che hanno assicurato il presi-dio e la tutela del territorio, restal’obiettivo prioritario del comitato.Inoltre, presso tutti i ristoranti con-

venzionati, si potranno gustare labuona cucina e i prodotti tipici, graziead un menù concordato ma ancheristorarsi presso tutti i locali del cen-tro storico, senza contare che si potràsoggiornare presso le strutture ricetti-ve cittadine, per permettere a visita-tori e turisti di vivere qualche giornoall’insegna del divertimento e, so-prattutto, alla scoperta dell’isola.

«Sarà una manifestazione pen-sata a beneficio del paese», affer-mano gli amministratori comunalicittadini che quest’anno hanno spon-sorizzato la fiera per promuovere lacittà e i suoi tesori.

La manifestazione è organizzatadal “Comitato Promotore La Lagu-na Espone”, in collaborazione conl’Associazione Culturale Gruppo FolkIsola di Sant’Antioco, Consorzio TanitMarina di Sant’Antioco e la società3PTour che l’ha inserita nel circuito“Sapori di primavera 2017”.

Tito Siddi

Piano Sulcis, on line il form per le domande del bando “Aiuti alle imprese in avviamento”

Dopo un anno di assenza, torna a S. Antiocola manifestazione fieristica “La laguna espone”

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com - Informazione in tempo reale dal Sulcis Iglesiente e non solo

Il Palazzo Bellavista di Monteponi.

Un’esercitazione nel Salto di Quirra.

Il comune di Iglesias ha avviatol’iter per la gara di affidamentodel servizio di progettazione ese-cutiva, coordinamento della si-

curezza, direzione e contabilità deilavori per la realizzazione del “Sito diraccolta nella valle del Rio San Gior-gio in Località Casa Massidda”.L’importo complessivo dell’appaltoper i servizi di progettazione è pari a€. 1.487.453,32, al netto degli oneriprevidenziali ed iva.

«Con questo atto - spiega il sinda-co Emilio Gariazzo - iniziamo a spen-dere il finanziamento complessivo di

€ 43.013.422,76 delegato dalla Re-gione in favore del comune di Iglesiasper la realizzazione del sito di rac-colta nella valle del Rio San Giorgio.Dopo tante parole e tanti buoni pro-positi, arrivano i fatti: inizia il percor-so virtuoso per la messa in sicurezzae la bonifica del nostro territorio.»

«Il risanamento ambientale è ilpresupposto per lo sviluppo del no-stro territorio ed è la condizione ne-cessaria per un turismo archeomi-nerario - aggiunge Francesco Melis,assessore delle Politiche ambientali -.Le azioni messe in campo saranno poi

lo studio e l’indirizzo delle successi-ve opere di risanamento del Sulcis ealtri territori, un progetto ambiziosoche vede Iglesias in prima linea.»

«Il sito di raccolta dovrà racco-gliere i materiali provenienti dallearee minerarie di Campo Pisano,Monte Agruxau e Seddas Moddizzisoltre ai sedimenti fluviali del Rio SanGiorgio. L’obiettivo della bonifica -conclude Francesco Melis - è mini-mizzare i contaminanti nelle acque,nei sedimenti e nei suoli, attraversoun’azione di protezione del corpoidrico.»

Il gruppo Cas@ Iglesias contestail bando.

«è sorprendente la decisione delcomune di Iglesias - ha detto il ca-pogruppo Valentina Pistis in una con-ferenza stampa -, di procedere all’affi-damento dell’incarico professionale,senza avere tenuto conto della neces-sità di procedere alla “variante ur-banistica” indispensabile al fine di ren-dere efficace il provvedimento dellaapposizione del vincolo preordinatoall’esproprio delle aree occorrenti perla realizzazione dei lavori.»

Cas@ Iglesias rileva la mancanza

dell’approvazione del progetto defini-tivo che consente la dichiarazione del-la pubblica utilità, sottolineando cheal “progetto definitivo” predisposto daIGEA, manca il piano particellare diesproprio.

«La variante urbanistica è ne-cessaria ai fini dell’azzeramento del-le potenzialità dei terreni - ha aggiuntoValentina Pistis -. Diversamente si cor-rerebbe il rischio concreto di incorre-re in responsabilità di carattere eco-nomico procurando all’ente ed allacollettività un danno grave.»

Riguardo l’approvazione degli ac-

cordi di programma così come di-sciplinati nel testo unico sull’ordina-mento degli enti locali (d.lgs n. 267/2000), Cas@ Iglesias sostiene che«l’adesione del primo cittadino all’ac-cordo di programma deve essere ra-tificata dal Consiglio comunale, en-tro 30 giorni a pena di decadenza, so-lo se l’accordo stesso comporta va-riazioni agli strumenti urbanistici. èpalese, visto che l’accordo è stato sot-toscritto nel 2016, che i termini so-no decaduti. Tutti gli atti successiviposti in essere dall’Amministrazionecomunale sono pertanto nulli».

Il comune di Iglesias ha avviato l’iter per l’affidamento dei lavori, procedura contestata dal gruppo di minoranza Cas@ Iglesias

Oltre 43 milioni di euro per la realizzazione del sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

L’organizzazione della terzaedizione del Festival Rock“Summer Is Mine”, è di-ventata un caso tra l’asso-

ciazione culturale Lee Van Cleef chene cura l’organizzazione, e il comunedi Carbonia, città nella quale è natoed ha ospitato le prime due edizioni,nel Parco Villa Sulcis. Per alcune settimane si sono rin-

corse le voci, con vasta eco sui socialnetwork: il festival emigra a Iglesias;il festival diventerà itinerante con tap-pe in diversi Comuni del territorio, trai quali Iglesias e Carbonia. Due ipo-tesi opposte, tenute in piedi sicuramen-te troppo a lungo dall’associazione cul-turale Lee Van Cleef, come emergechiaramente dalla conclusione dellavicenda, “fotografata”da un post pub-blicato dall’associazione Culturale LeeVan Cleef sulla pagina ufficiale delFestival alle 14.43 del 15 marzo.

«La quinta edizione del SummerIs Mine Festival si terrà i prossimi 28e 29 luglio a Iglesias, presso la Mi-niera di Monteponi. Perché il Festivalnato e cresciuto a Carbonia si spostaa Iglesias? In molti ce l’hanno do-mandato. La risposta è semplice: unfestival non si organizza in tre mesi, civuole un anno di lavoro. I primi ten-tativi di dialogo con l’Amministrazionedi Carbonia risalgono, infatti, alloscorso agosto, ovvero a poche setti-mane dall’ultima edizione. Le nostreesigenze sono state esposte in ma-niera chiara sin dall’inizio e ribaditedurante vari incontri nei mesi succes-sivi. Le difficoltà nel definire delle cer-tezze economiche e nello stabilire deitempi certi per la risoluzione di questeinterlocuzioni, sono state determinatesicuramente dall’evidente scarsità dirisorse finanziarie che, nostro malgra-do, il comune di Carbonia si trova afronteggiare da diversi anni. Una si-tuazione che ben conoscevamo, aven-do organizzato le precedenti edizioniproprio in questa condizione.»

«Dall’altra parte, c’è stata l’ammi-nistrazione cittadina iglesiente che sindal primo incontro, collocabile ancheesso nel mese di agosto 2016, ha mo-

strato concreto e consistente suppor-to logistico (diversi gli incontri e so-pralluoghi sul campo proficuamentecondotti in porto), tutto accompagnatoda notevole entusiasmo ed apprezza-mento per il progetto. Con Iglesias itermini economici ed organizzatividell’accordo sono infatti chiari e bendefiniti sin dall’autunno. Inutile sot-tolineare ulteriormente come il tem-pismo rappresenti condizione vitaleper poter garantire gli standard qua-litativi a cui riteniamo di dover im-prontare i nostri eventi - aggiungel’Associazione Culturale Lee Van Cleeforganizzatrice dell’evento musicale -.L’interlocuzione col comune di Car-

bonia è rimasta sempre viva e la vo-lontà di poter continuare a fare an-cora musica e cultura nella Città incui siamo cresciuti è tanta e ci coinvol-ge con passione. Ma, arrivati a qualchemese dall’estate, abbiamo solo potutoconstatare, con un briciolo di tristezza,che non ci poteva essere ulteriore mar-gine.»

«Siamo fiduciosi del fatto che cisaranno tempi e modi per continuareproficuamente le nostre attività nellacittà di Carbonia e siamo altrettantocerti che l’amministrazione e la cit-tadinanza, ancor più per il coinvol-gimento emotivo manifestato in que-sto frangente, saranno di concreto

supporto nei nostri confronti. La no-stra speranza, dopo il presente, do-veroso passaggio - conclude l’asso-ciazione culturale Lee Van Cleef -, èche possano placarsi le acque, con-sentendoci di lavorare con la giustaserenità a quello che davvero ogget-to del nostro interesse: organizzareconcerti.»Il comune di Carbonia, inevita-

nilmente, ha replicato duramente alpost dell’associazione culturale Lee VanCleef.

«Con il nuovo comunicato dellaassociazione Lee Van Cleef, pubbli-cato su Facebook - ha scritto in unanota Emanuela Rubiu, assessore della

Cultura del comune di Carbonia -, sichiude, certo non in maniera deco-rosa, ogni possibile polemica sullaquestione del trasferimento del festi-val rock Summer Is Mine ad Iglesias.Pare, infatti, a tutti evidente, che lavolontà di abbandonare Villa Sulcisper approdare a Monteponi, sia tuttae solo dell’associazione organizza-trice della rassegna musicale. Quandosi afferma che già nell’agosto si è co-minciato a trattare con l’Amministra-zione comunale di Iglesias tenendoneall’oscuro gli interlocutori naturali,cioè l’Amministrazione comunale diCarbonia, con la quale si continua-va tuttavia ad interloquire, significa

che, al di là delle risposte che l’Am-ministrazione comunale di Carboniaavrebbe potuto dare all’associazio-ne Lee Van Cleef, questa aveva giàdeciso. E non si può certo dire che daparte dell’Amministrazione comunaledi Carbonia non vi siano state rispo-ste positive: altrimenti sarebbe dav-vero strano capire per quale motivoqualche giorno fa ci sia stata presen-tata dagli organizzatori una richiestaformale di finanziamento e perché sisia data vita a una girandola di poste dichiarazioni alla stampa contrad-dittori e opachi.»

«Fino a questo comunicato che ten-ta di dipanare ma ingarbuglia, vuole

comunicare ma occulta, cerca di sve-lare ma copre - aggiunge EmanuelaRubiu -. I motivi per cui l’associa-zione Lee Van Cleef ha deciso di ab-bandonare la città che ha visto nasceree crescere Summer Is Mine restanoinfatti misteriosi: sicuramente non sipuò imputare nulla all’Amministra-zione comunale di Carbonia. La qua-le, come detto e ribadito dal Sindacofin dalle sue dichiarazioni program-matiche sia da me in più occasioni, haespresso più volte la volontà di faredi quel festival un evento caratteriz-zante dell’attività culturale e di spet-tacolo della città. Le necessità mani-festate dall’associazione per quanto

riguarda la sicurezza e l’accoglienzadegli spettatori erano già state di fat-to accolte dagli uffici competenti e cisi accingeva a porvi mano in brevetempo. Per quanto riguarda il finan-ziamento, vi era l’intenzione di soddi-sfare al massimo livello possibile leesigenze della manifestazione per lasua miglior riuscita. Intenzioni chel’associazione Lee Van Cleef non haevidentemente voluto vagliare, pre-ferendo una nuova collocazione: scel-ta di cui essa sola deve rispondere, afronte di comportamenti per nulla cri-stallini - ha concluso Emanuela Ru-biu -. A voler usare un eufemismo.»

Giampaolo Cirronis

L’organizzazione del 3° Festival Rock è diventata un caso tra l’associazione culturale Lee Van Cleef e il comune di Carbonia

Il Summer Is Mine Festival si trasferisce a IglesiasL’evento musicale, dopo un prolungato “tira e molla”, si terrà il 28 e 29 luglio sul piazzale della miniera di Monteponi.

La Giunta regionale ha stan-ziato due milioni di europer realizzare una pista ci-clabile che collegherà Teu-

lada al porto. La proposta dell’as-sessore della Programmazione e delBilancio, Raffaele Paci, consente dirimodulare un vecchio Pia (Program-ma Integrato d’Area) risalente al 1996e mai portato a compimento. Unadecisione che, all’interno del sistematuristico culturale della Sardegna, siintegra con la pista ciclabile regio-nale di duemila chilometri che staprendendo forma con i primi 15 mi-lioni di euro stanziati dalla Giunta eche rientrerà nel circuito ciclabileeuropeo.

«Il comune di Teulada - ha dettol’assessore Raffaele Paci - ci hachiesto questa rimodulazione e noiabbiamo molto volentieri deciso didestinare il finanziamento alla pi-sta ciclabile, all’interno di una vi-sione ambientale e turistica forte-mente sostenibile e compatibile conlo splendido ambiente in cui vivia-mo.»

«Con le piste ciclabili - spiega

l’assessore regionale della Program-mazione - possiamo costruire e va-lorizzare un prodotto Sardegna le-

gato a sostenibilità, crescita econo-mica delle zone interne e destagio-nalizzazione, complementare all’of-

ferta che arriva dalle coste e dal ma-re. C’è una importante domanda inquesta direzione, noi stiamo pro-

vando a dare risposte adeguate alleesigenze di un mercato sempre piùcompetitivo.»

Decolla il progetto con un finanziamento di 2 milioni di euro

Una pista ciclabile da Teulada al porto

La piazza centrale di Teulada.

Uno dei gruppi protagonisti della seconda edizione al Parco Villa Sulcis.

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9La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

La tragica fine di Federica Ma-dau, la 31enne madre di trebambine di 4, 6 e 9 anni, uc-cisa brutalmente il 2 marzo

a coltellate dal marito, il 46enne Gian-ni Murru, dal quale si stava separando,non è, purtroppo, che l’ennesimo ca-so di femminicidio che si verifica inItalia ormai da troppo tempo, feno-meno dilagante al quale non si riescea porre un freno.

Iglesias, città nella quale da annil’associazione “Io non ho paura” por-ta avanti una straordinaria azione so-ciale, tra tante difficoltà, soprattutto dinatura economica, s’è ritrovata im-provvisamente sotto la lente di tutti imedia nazionali, per una nuova tra-gedia che ha sconvolto tutta la co-munità.

La vita di una giovane madre cheda tempo denunciava una situazionefamiliare ormai invivibile che l’avevaconvinta a separarsi dal marito vio-lento, è stata spezzata a soli 31 anni;tre giovanissime bimbe saranno co-strette a crescere senza l’amore dellaloro madre.

Il sindaco di Iglesias, Emilio Ga-riazzo, ha proclamato il lutto cittadinoper il giorno dei funerali di FedericaMadau. Decisione lodevole, alla qualeperò ora, da parte di tutte le istituzioni,ne dovranno seguire altre, concrete, asostegno di quanti, ogni giorno, in si-lenzio, operano volontariamente persostenere le tante, troppe donne, chesi ritrovano in situazioni analoghe a

quella che ha portato alla tragica finedi Federica Madau.

Circa 3.000 persone hanno parte-cipato alla fiaccolata silenziosa orga-nizzata per ricordare Federica Madau.Il lungo corteo, partito dalla PiazzaSella con in testa uno striscione conla scritta “L’amore non ammette vio-

lenza”, presente la mamma Anna Pao-la, ha attraversato alcune vie del centrostorico, è arrivato fino a Piazza Muni-cipio ed è poi tornato in Piazza Sella,dove in silenzio, ha ricordato Federicasulle note di “The sound of silence”.Nel corso della breve cerimonia, conChristian Castangia e Francesca Ena,è intervenuto il sindaco, Emilio Ga-riazzo, che ha ringraziato gli organiz-

zatori dell’iniziativa, voluta per ri-cordare la giovane mamma di trebimbe, Gabriella, Giulia e Gloria, maanche per far crescere la sensibilitàsull’allarmante fenomeno del fem-minicidio.

Il vescovo di Iglesias, monsignorGiovanni Paolo Zedda, ha rilasciato

un commento al SIR Servizio Infor-mazione Religiosa.

«La notizia del dramma che ha col-pito una famiglia della nostra terra nonpuò non lasciarci sconcertati. Speri-mentiamo all’improvviso la verità del-l’affermazione del salmista: “Un ba-ratro è l’uomo e il suo cuore un abis-so” (Ps 63,7).

La cruda realtà di questa violenza

familiare deve diventare occasione diriflessione e di verifica per la nostraresponsabilità come persone e comeChiesa. Non dobbiamo dimenticarel’ammonimento di Dio: “Domande-rò conto della vita dell’uomo all’uo-mo, a ognuno di suo fratello” (Gen9,5).

Conosciamo le problematicità ditante nostre famiglie, segnate dallacrisi economica e da sconvolgimentiepocali di valori e stili di vita. Cono-sciamo la difficoltà di molti a reagirea questo disfacimento restando saldinell’amore e nell’unità familiare sen-za cedere alla rassegnazione, allosconforto e alla disperazione o addi-rittura alla violenza.

Ma è doveroso che ognuno do-mandi a se stesso, personalmente ecomunitariamente, cosa può fare peraiutare chi è più debole a non cederea queste tentazioni, senza scaricaregenericamente sulla società la causadi queste tragedie. Cosa possiamo fa-re perché tre bambine rimaste im-

provvisamente orfane non perdano lasperanza e non si chiudano alla vita?Cosa possiamo fare per aiutare a re-dimersi questo marito e padre che nonha saputo trovare altra soluzione aiproblemi della sua famiglia se nondare la morte?»

Iglesias ha dato l’estremo salutoa Federica Madau giovedì 9 marzo,nella chiesa della parrocchia della

Beata Vergine di Valverde.La piccola chiesa, com’era pre-

vedibile, si è rivelata insufficiente acontenere tutte le persone che avreb-bero voluto presenziare alla Messa,con il vescovo della diocesi di Igle-sias, mons. Giovanni Paolo Zedda, ein tanti hanno seguito la cerimonia

dall’esterno.Al termine della cerimonia fune-

bre, quando la bara bianca è stata por-tata fuori dalla chiesa per raggiunge-re il cimitero adiacente, si è levato unapplauso e 31 palloncini bianchi, ilnumero degli anni di Federica, sonostati liberati in cielo.

Giampaolo [email protected]

La tragica fine della giovane mamma ripropone in tutta la sua gravità anche in Sardegna il fenomeno del femminicidio

Iglesias, una città in lutto per Federica MadauCirca 3.000 persone hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa svoltasi il 3 marzo attraverso le vie del centro storico.

Un momento della fiaccolata attraverso le vie del centro storico di Iglesias. Federica Madau. Al termine della Messa, 31 palloncini bianchi sono stati liberati in cielo.

L’assessore regionale dellaSanità, Luigi Arru, il 23marzo ha incontrato l’as-sociazione dei pazienti di

sclerosi multipla “Sorrisi Multipli”di Iglesias. Cure ottimizzate per ipazienti con Sclerosi Multipla del-la Sardegna, in qualunque zona del-la regione vivano, assicurando a tut-ti gli stessi standard di assistenza.Sarà questo il risultato pratico delPDTA - Percorso Diagnostico Te-rapeutico Assistenziale, che l’as-sessore ha illustrato a Luisa Murgia,Nicola Zara, Ivan Melis.

L’incontro è stato richiesto dal-l’Associazione che unisce nume-rosi pazienti del Sulcis Iglesiente, peravere chiarimenti sul futuro del-l’assistenza ai pazienti con Sclero-si Multipla, sulla situazione del Bi-naghi e sul taglio del numero di oredi riabilitazione recentemente av-venuto nel loro territorio.

Per l’assessore Arru è stata l’oc-casione per spiegare, dati alla mano,

lo stato dei lavori verso una reteregionale più equa, che non lascinessun territorio privo di assistenza.

Dopo un capillare esame dellasituazione attuale e l’individuazio-ne dei bisogni, già completati, il

Tavolo Tecnico per il PDTA sta orapredisponendo la rete dei centri cli-nici, che prevede anche un colle-gamento costante e lo scambio diesperienze fra gli specialisti di tut-ta la Sardegna e la definizione diprotocolli standard.

A proposito della temporaneamancanza di personale al Binaghi,l’assessore ha fornito rassicurazio-ni sul fatto che le procedure per lesostituzioni sono già avviate.

Infine, relativamente alla se-gnalazione, da parte dei pazientidel Sulcis Iglesiente, di un tagliodelle ore di riabilitazione, l’asses-sore Arru si è impegnato a verifi-care la situazione, specificando checon la rete regionale saranno sta-biliti dei criteri uguali per tutta laSardegna.

Soddisfatti i rappresentanti del-l’associazione Sorrisi Multipli, chehanno dichiarato apprezzamento esostegno per il progetto della reteregionale.

L’assessore Arru ha incontrato l’associazione “Sorrisi Multipli”

Gli impegni della Regione sulla sclerosi multipla

L’ospedale Binaghi di Cagliari.

Grazie al Programma Ope-rativo Nazionale (PON)2014-2020 “Per la scuo-la - Competenze e am-

bienti per l’apprendimento” l’Isti-tuto Comprensivo “Taddeo Cossu”ha ottenuto un finanziamento di22.000 € per la realizzazione di nuo-vi ambienti digitali. Il sostegno delFondo europeo di sviluppo regio-nale permette di svecchiare le do-tazioni tecnologiche e di integraremeglio il “digitale” nella didattica.

La biblioteca della scuola secon-daria di Teulada prende nuova vita esi trasforma in uno spazio flessibileche integra tradizione e innovazione.

Le obsolete aule “Marte” deiplessi di Sant’Anna Arresi e Teula-da sono ora dotate di nuove attrez-zature (lim, pc, stampanti) che lerendono fruibili come spazi alter-nativi per l’apprendimento, adatti aesigenze didattiche diversificate eaperti al territorio per iniziative for-mative. Non abbiamo dimenticato lescuole dell’infanzia di Sant’AnnaArresi e di Teulada, ora dotate dipostazioni informatiche.

E non si butta via niente: sono

stati riutilizzato gli arredi preesi-stenti e recuperato le “vecchie” at-trezzature per creare spazi labora-toriali nei plessi di scuola primariaed allestire nuove postazioni per i

docenti della scuola secondaria.Il vero punto di forza sta però nel-

la sinergia tra diverse fonti di fi-nanziamento: ai fondi PON si som-mano, infatti, lo sforzo di concen-

trare le pur modeste risorse sul “di-gitale” (ad esempio con l’installa-zione di nuovi access point), l’in-tervento del programma “Scuolebelle” ed il significativo contribu-

to del comune di Teulada, che hadotato i plessi di nuovi arredi e, inparticolare, ha permesso il com-pleto allestimento della nuova bi-blioteca.

All’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu” 22.000 € del FesrTeulada, a scuola tradizione e innovazione

L’Istituto della scuola secondaria “Taddeo Cossu” di Teulada.

Si fa sempre più ampia la di-stanza fra il desiderio di ma-ternità e la possibilità di rea-lizzarlo, eppure siamo arri-

vati ormai, secondo gli ultimi datiISTAT, sotto le 500.000 nascite, cioèsotto la soglia che segna il passaggioalla diminuzione della popolazione,un passaggio senza ritorno, poichémeno sono le madri e meno sarannole nascite. Questo fenomeno è ini-ziato negli anni ‘80, nonostante laprovvidenziale presenza delle don-ne immigrate, seppure l’Italia sia ilpaese dove il mito della maternitànella letteratura, nelle arti, nelle can-zoni, nella lingua ha influito nellaformazione di tutti e di tutte emar-ginando le donne non madri.

Il 10 marzo scorso, in occasionedella vicina Giornata Internaziona-le della Donna, presso la bibliotecacomunale, abbiamo proposto laproiezione del documentario “Unovirgola due”, di Silvia Ferreri. Il ti-tolo è dato dalla percentuale dellenascite per ogni donna, che varia dipoco negli anni e tende sempre piùverso il basso (in Sardegna siamo ad-dirittura a 1,07). Quali le cause e glieventuali interventi per bloccare que-sta decrescita?

Le cause sono tante, si intreccia-no, si scompongono e si ricompon-gono. Nel documentario ne vengonoraccontate alcune, che si possonosintetizzare nella solitudine e nellosmarrimento delle madri intervista-te, che hanno vissuto un’esperienza

tanto attesa e desiderata nelle fanta-sie che accompagnano il desideriodi maternità e la gravidanza, senzapoterla vivere nei suoi aspetti piùgioiosi e coinvolgenti.

In Italia le nuove nascite rendonopiù felici i padri che le madri, mentrenei Paesi Nord Europei e in Francianon esiste questa differenza. Perché?

Le madri intervistate sono statelasciate sole, come le madri che han-no assistito alla proiezione, ad af-frontare il rientro al lavoro: trasferi-menti ad altri incarichi e/o ad altriuffici, quando non anche ad altre se-di, demansionamenti, mobbing, mi-nacce, con conseguenti paure, de-pressioni, sensi di colpa ed auto-li-cenziamenti (il 14% lascia il lavoro).

La ripresa in diretta della nascitadi una bambina ha commosso spet-tatori e spettatrici e ha messo in evi-denza che, nonostante tutto, la per-sistenza del desiderio di essere ma-dre, resiste alle difficoltà che la realtàimpone.

Nel documentario stesso, comeanche nel dibattito e nel racconto dialcune testimonianze che hanno se-guito la proiezione, si è dato ampiospazio alla riflessione su prospetti-ve future che supportino in una ma-niera strutturale e continua la ma-ternità e la genitorialità.

In primis si è evidenziato che nelnostro Paese il delicato rapporto tralavoro e maternità è stato affrontato,ma con misure troppo contingentateed estemporanee. Un primo segnale,

ma non la soluzione auspicabile nellungo periodo. Un esempio ne è sta-to l’abrogazione di alcune forme con-trattuali (contratti di associazione inpartecipazione con apporto di lavo-ro da parte dell’associato), l’estensio-ne delle già vigenti norme di tutela perle lavoratrici madri al settore dellapiccola media impresa (bandi pub-blicati di recente a livello nazionalee regionale) e le modifiche al testounico per la genitorialità, con l’intro-duzione del congedo parentale subase oraria al fine di conciliare i tem-pi di vita e quelli di lavoro.

Una misura, auspicata dalle ma-dri intervistate, per garantire un rea-le sostegno alla conciliazione tra la-voro produttivo e lavoro riprodutti-vo è quella dell’orario par-time, ne-cessario per una flessibilità del la-voro che sia utile a chi lavora. Delresto, le soluzioni prospettate devonorispondere ad una visione socialedella maternità, che non lasci le don-ne sole in un momento tanto impor-tante per la loro vita, ma che lo è al-trettanto per la società.

Infine, la maternità non può es-sere derubricata a problema perso-nale in una società che pensa al fu-turo.

Come potremmo non capire legiovani donne che usano il potere chela modernità ha dato loro di essere,ma anche di non essere, madri?

CGIL Sulcis IglesienteLibriamoci

Libreria Lilith

A Carbonia è stato proiettato il documentario “Uno virgola due”

La decrescita della natalità non si arresta

Francesco Cicero è il nuovopresidente del PanathlonClub Cagliari. Lo ha decisol’Assemblea ordinaria della

associazione non governativa, cheha rinnovato le cariche sociali per ilbiennio 2017/2018.

Francesco Cicero è stato elettoall’unanimità, mentre sono stati elettinel Consiglio direttivo Antonio Mu-ra, Maurizio Farci, Renato Figari,Gesualdo Gorini, Giuliano Lodes,Luigi Cossu, Giorgio Onano.

Francesco Cicero, 72 anni, cala-brese di Cropalati (Cosenza) e ca-gliaritano di adozione da più di qua-rant’anni, è stato dirigente del comu-

ne di Cagliari per più di 20 anni, di-rettore generale in Regione e Com-

missario in vari Comuni dell’Isola.Ha vissuto a Torino e Milano, pri-ma di scegliere il capoluogo sardo.Qua ha cominciato a lavorare comefunzionario all’Università, in Giuri-sprudenza, dove si è laureato, e nel1988 è entrato in Comune. Attual-mente in pensione, è socio Panathlondai primi anni ‘90.

Il Panathlon, associazione nongovernativa, senza fini di lucro, acon-fessionale, apartitica, senza distin-zione di razza o di sesso, si impe-gna per l'affermazione degli idealisportivi e dei suoi valori umani eculturali per la formazione delle per-sone.

L’associazione ha rinnovato le cariche sociali per il biennio

Francesco Cicero al vertice del Panathlon

Francesco Cicero.

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10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Il festival Ai Confini tra Sardegnae Jazz compie, con la XXXIIedizione, l’ennesimo atto d’amo-re nei confronti del linguaggio

musicale contemporaneo e del jazzin particolare, lo fa con intatto vigoree con l’atteggiamento che da sempreha caratterizzato questa manifestazio-ne: “La curiosità”. Come nelle edi-zioni precedenti, l’associazione cul-turale Punta Giara, organizzatrice delfestival, è partita dal passato ancorapresente per cercare di leggere la con-temporaneità della vita di uomini edonne, con l’ambizione di scrivere nuo-ve pagine a valore universale che, par-tendo dalla nostra isola, possano de-lineare il futuro attraverso la lente diquesta straordinaria forma d’arte.Nell’ideare, progettare e realizza-

re la XXXII edizione, dopo lunghe eproficue analisi, la direzione artisticaed i soci dell’Associazione CulturalePunta Giara, partendo dallo stato deidiritti civili che Amnesty Internationalha pubblicato recentemente, si sono re-si conto di come ci si trovi davanti adun’emergenza umanitaria di propor-zioni mondiali. Dopo le rivoluzionisociali degli anni ‘60, il mondo sem-bra aver compiuto un passo indietro neiconfronti di ciò che parevano dirittiacquisiti dell’uomo.È in questo momento che ritorna

con prepotenza la necessità di analiz-zare un caposaldo sia delle lotte per idiritti civili che dell’evoluzione dellastessa musica jazz. Il pensiero degliorganizzatori del Festival si è soffer-mato inevitabilmente sulla suite “WeInsist! Freedom Now” composta dalgeniale batterista Max Roach e com-pletata dalle parole del poeta, cantantee scrittore afro-americano OscarBrown Jr.Il contributo che ha dato questo la-

voro ai diritti civili è sintetizzato nelpunto esclamativo all’interno del titolostesso, non più una richiesta ma unavolontà che durante gli anni ‘60 è di-ventata sempre più pressante e dovero-sa. Una presa di posizione non più con-trattabile né procrastinabile. E sarà proprio lo spirito di Max

Roach che caratterizzerà la XXXIIedizione di “Ai Confini tra Sardegnae Jazz”. Max Roach è considerato, a

pieno titolo, uno degli innovatori piùimportanti del suo strumento e, di con-seguenza, della musica jazz, una pietramiliare nei confronti della quale ognimusicista ha l’obbligo di confrontarsi.Max Roach è riuscito a trasformare

la batteria da semplice strumento d’ac-compagnamento in una macchina crea-tiva in grado di suggerire la via dapercorrere agli strumenti che fino adallora avevano caratterizzato la com-posizione jazzistica. La sua capacità ditrasferire lo stile bebop alla batteria,ne ha fatto il padre delle moderne per-cussioni, facendole diventare uno stru-mento di espressione personale.La sua capacità tecnica, apprezzata

da musicisti del calibro di Charlie Par-ker, Miles Davis, Eric Dolphy e Son-

ny Rollins fra i tanti, è andata ad unirsialla consapevolezza politica legata sem-pre più alla pressante disuguaglianzasociale che, purtroppo, allora come og-gi caratterizza l’organizzazione umana.La XXXII edizione sarà connota-

ta oltre che dalle percussioni e la loroevoluzione, anche da una fortissimapresenza femminile.La disuguaglianza passa anche at-

traverso la discriminazione sessualee gli abusi fisici e mentali che le donnesubiscono a causa di un’inesistentesuperiorità maschile. È intenzione de-gli organizzatori, indagare l’estremapotenza creativa delle donne unita an-che alla dimensione creativa, guardareattraverso gli occhi di una figura che

unisce dentro di sé infinite esistenze ca-paci di avvolgere e proteggere l’uni-verso. Non solo creazione di vita maanche creatrici di visioni artistiche, cul-turali e sociali.Attraverso lo svolgimento del te-

ma, ancora una volta il jazz può e deveaffermare la sua valenza sociale di-vincolandosi dalla superficialità chevorrebbe la musica l’arte solamentecome puro intrattenimento per favo-rire la creazione di un pensiero unico,controllabile ed incapace di sceglieretra ciò che è sopraffazione e ciò cheè diritto.Ecco perché gli organizzatori, pren-

dendo spunto dal capolavoro di unodei musicisti più importanti della sto-ria della musica contemporanea, si

uniscono a quel grido che dice “NoiInsistiamo! Libertà Adesso”.La conferenza stampa di presen-

tazione della XXXII edizione del fe-stival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”è stata fissata per il 7 aprile 2017. Dallastessa data, tutte le informazioni ed ilprogramma saranno presenti sul sitoufficiale www.santannarresijazz.it .Il 7 aprile 2017, alle ore 22.00, è inprogramma anche una video-confe-renza di presentazione della rassegnacon New York, alla presenza dei mu-sicisti che saranno presenti a San-t’Anna Arresi nell’edizione 2017 e conla partecipazione del direttore GregTate, che presenterà il progetto “WeInsist! Freedom Now”

Il 7 aprile l’associazione culturale Punta Giara presenterà il programma del XXXII Festival “AI Confini tra Sardegna e Jazz”

Nasce un festival ispirato al grande Max Roach La rassegna jazz, oltre che da numerosi virtuosi delle percussioni, sarà connotata da una fortissima presenza femminile.

Giganti neri di ferroalti nel cielo;buche profonde senza fine,quasi mani con ditalunghe come tentacoli,preparano le vie dell’inferno.

Laggiù, uomini nericome la notte,pregano in silenzio.

Hanno il cuore forte d’acciaio,per vincere le montagne di carbone.

Hanno un destino solo:quello di odiare la terra!

Hanno una fede sola:quella di rivedere la luce! Carbonia, ottobre 1958 - C.S.

L’angolo della poesia: I minatori

Minatori in galleria.

Hamid Drake sarà tra i protagonisti del XXXII Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Il Teatro Centrale di Carbonia,nell’ambito delle manifesta-zioni per la Giornata interna-zionale della donna, ha ospita-

to l’11 marzo la seconda edizionedello spettacolo “Non solo 8 marzo”(la prima edizione si svolse due an-ni fa, al Teatro Electra di Iglesias),organizzato da Nadia Pische, con ilpatrocinio del comune di Carboniae dell’Istituto Comprensivo Satta diCarbonia. Nadia Pische lo ha pre-sentato insieme a Luca Gentile, Ali-ce Fiori e Aurora Musu. Le musi-che sono state curate da AntonelloSiddi.La serata è stata suddivisa in due

parti: la prima ha visto protagonistele alunne e gli alunni di alcune classidell’Istituto Comprensivo Satta diCarbonia che hanno presentato leschede biografiche di alcune donnesarde che si sono distinte in vari set-tori dell’arte e della cultura dal seco-lo scorso ai nostri giorni; la secondaparte ha visto la partecipazione disindaci ed amministratori di alcunicomuni del Sulcis Iglesiente che han-no presentato donne rappresentativedel mondo della cultura, dell’arte edello sport.La prima ad intervenire è stata

Clorinda Forte, assessore delle Po-litiche Sociali, Giovanili e dell’Inte-grazione del comune di Iglesias, cheha ricordato Federica Madau, la gio-vane mamma di tre bambine uccisail 2 marzo scorso dal marito, dal qua-le si stava separando. Quello dellaviolenza sulle donne è stato uno deitemi ricorrenti della serata.Per il comune di Carbonia sono

intervenute il sindaco Paola Massid-da e l’assessore della Pubblica Istru-zione, Politiche Giovanili e SportCarla Mario, e con loro il vicesindacoGian Luca Lai. Hanno presentatoSusanna Montis che ha letto alcunesue poesie.

È stata poi la volta del sindaco diPortoscuso Giorgio Alimonda e del-la delegata della Cultura dello stessoComune Orietta Mura, che hannopresentato la cantante lirica NadiaFois, applauditissima dal numerosopubblico in sala.Per il comune di San Giovanni

Suergiu sono intervenuti il sindacoElvira Usai e il vicesindaco MarcoZusa che, in rappresentanza del loroComune, hanno proposto il gruppo incostume de “Is Massaius Suerxinus”,con l’intervento di Anna Simbula Mar-

ras.Luca Gentile, giornalista di Vi-

deolina, uno dei presentatori dellaserata, ha raccontato una storia intempo reale, relativa alla mancatapartecipazione alla serata di una don-na di un Comune del territorio che hasubito ripetute minacce dall’ex com-pagno. Mancata partecipazione che èstata consigliata da una nuova gra-vissima minaccia subita dalla donna,proprio alla vigilia, dallo stesso excompagno.La pittrice DeRita ha presentato

una sua opera dedicata ad una don-na, esposta sul palco del Teatro e si

è intrattenuta sulla sua attività arti-stica con Luca Gentile.La scrittrice Petula Farina ha par-

lato dei suoi tre libri già pubblicatie del quarto che ha in lavorazione,dedicato alla sua città, Carbonia, coninterviste ai protagonisti della vitaquotidiana.Il comune di Gonnesa è stato

rappresentato dal sindaco HanselChristian Cabiddu e dall’assessoredei Servizi sociali, Pubblica istru-zione e Politiche giovanili FedericaOlla.

Il comune di Calasetta, infine,con il consigliere Roberto Lusci, hapresentato la pluricampionessa ita-liana di windsurf Alice Casula, or-goglio della comunità per gli straor-dinari successi ottenuti in una disci-plina affascinante legata al mare, lagrande ricchezza di Calasetta, allaquale si è avvicinata su un pressan-te invito del padre Salvatore e dallaquale è stata poi letteralmente con-quistata, con risultati sportivi straor-dinari.La serata si è conclusa intorno

alle 22.00, con il pensiero già rivoltoalla prossima edizione.

Il Teatro Centrale di Carbonia ha ospitato la seconda edizione

Per le donne “Non solo l’8 marzo”

Un momento della serata.

Il 31 marzo di quattro anni famoriva, stroncato da un maleincurabile, Luciano Serra, 66anni, segretario provinciale della

Fnp Cisl del Sulcis Iglesiente. La scomparsa di Luciano Serra

ha lasciato un grande vuoto sia tra

gli amici ed i colleghi del sindacato,sia negli ambienti sportivi, dove èricordato per essere stato a lungo ap-passionato e stimato dirigente dellaFermassenti, la più rappresentativasocietà calcistica del suo paese, SanGiovanni Suergiu.

Quattro anni fa moriva il segretario Fnp Cisl

Ricordo di Luciano Serra

L’ufficio postale di CarboniaCentro, in piazza Rinasci-ta, è stato premiato a Ro-ma, nel corso dell’annuale

meeting organizzato dall’Area Cen-tro (Sardegna, Lazio e Abruzzo) diPoste Italiane nella sede di Confin-dustria. Nell’incontro sono stati pre-miati i migliori uffici postali tra i1.800 delle tre regioni che hannoraggiunto risultati di eccellenza nelsecondo semestre del 2016.Focus del meeting è stata la fi-

gura dell’operatore di sportello, ov-vero il ruolo che rappresenta il veropunto di contatto quotidiano tra Po-ste Italiane e i cittadini, la figura pro-fessionale di riferimento per tutti itarget di clientela, il volto aziendaledal quale, oltre alla professionalità, cisi aspetta un sorriso, un consiglio,un approccio relazionale incentratosulla conoscenza reciproca e sullafiducia. Oltre ai 480 operatori di spor-tello provenienti dalle tre regioni, dicui 66 dalla Sardegna, e assoluti pro-tagonisti della giornata, al meetinghanno partecipato dirigenti nazio-nali, 17 direttori provinciali e altrefigure professionali di staff.In particolare, nella categoria de-

gli uffici postali caratterizzati da unalto traffico di clientela delle tre re-gioni, quello di Carbonia ha ottenutoun primo posto per i risultati com-plessivi raggiunti.A ritirare il premio, in rappre-

sentanza dell’ufficio postale, è stato

l’operatore di sportello Angelo Ro-sas.Al termine della manifestazione,

la responsabile dell’Area Centro,Tiziana Morandi, ha sottolineato lesfide e le opportunità che Poste Ita-liane deve raccogliere: innovazione,

semplificazione, accompagnare lefamiglie e la Pubblica Amministra-zione verso la nuova economia di-gitale.

«Abbiamo voluto dedicare que-sto importante appuntamento aglioperatori di sportello - ha spiegatoTiziana Morandi - che ogni giornosono al servizio dei cittadini con de-dizione e professionalità. Chi sce-

glie Poste Italiane, oltre alla consa-pevolezza di poter contare su pro-dotti sicuri ed affidabili, su servizisempre più innovativi e a misuradel cittadino, apprezza certamenteanche la cortesia, la competenza ela professionalità dei nostri colle-

ghi sportellisti. I risultati raggiunti,non solo dalle eccellenze che inquesta occasione hanno ricevuto unriconoscimento ma complessiva-mente da tutti uffici postali, confer-mano il ruolo fondamentale chel’Azienda gioca nelle scelte dei ri-sparmiatori e delle imprese sul ter-ritorio, anche nelle realtà più pic-cole».

All’Ufficio postale di Carbonia Centroil primo premio per i risultati raggiunti

I dipendenti dell’Ufficio postale di Carbonia Centro.

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

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11La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

Il Samassi ha allungato in testa alla classifica e la corsa verso la promozione diretta sembra decisa a sei giornate dalla fine

Carbonia, ora l’obiettivo sono i play-offIl Carloforte è 7° e ha la salvezza in tasca mentre le speranze della Monteponi di evitare la retrocessione sono ormai ridottissime.

Prima il pari del derby di Igle-sias, poi la sconfitta internacon la San Marco, maturatacon una formazione rimaneg-

giatissima per le assenze di ben seititolari (Giuseppe Corona, Momo Co-sa, Claudio Cogotti, Daniele Guberti,Giovanni Congiu e Nicola Serra, in-fortunati e squalificati) sono costatial Carbonia la perdita di cinque puntiche hanno allungato fino a otto lun-ghezze il ritardo dalla vetta della clas-sifica e praticamente spento anche leultime speranze di riagganciare il Sa-massi per giocarsi la promozione di-retta in Eccellenza regionale. Ora l’o-biettivo dei biancoblu deve essere ladifesa del secondo posto che porta aiplay-off, traguardo niente affatto scon-tato, visto che il Guspini Terralba, ap-profittando della frenata del Carbonia,vittorioso per 1 a 0 sul Siliqua, s’è ri-portato a quattro punti di distanza.

Continua a stupire il Carloforte che,dopo la battuta d’arresto subita a Ba-ri Sardo, ha ripreso a vincere in casa,dove ha un ruolino di marcia invidia-bile, liquidando con un netto 2 a 0l’ambizioso Arbus e si è confermatoal settimo posto, con 34 punti, a duesoli punti dal quarto posto, occupatodallo stesso Arbus e dal Seulo 2010e ad un punto dalla San Marco Asse-mini ‘80. Dopo lo stentato avvio, lasquadra tabarchina è stata rinforzata

e, sotto le cure di Tony Poma, s’è as-sestata ed ora, calendario alla mano,non dovendo più incontrare le grandidel girone, può legittimamente aspi-rare alla quarta piazza finale.

è precipitata, purtroppo, la posi-zione di classifica della Monteponi,da diverse giornate all’ultimo posto e

distante ben 8 punti dalla quota play-out, dopo l’ultima pesante sconfittasubita sul campo del Quartu 2000.

La Monteponi non vince dall’11dicembre, 11ª giornata, 1 a 0 al GuspiniTerralba, e nel girone di ritorno ha con-

quistato solo 3 punti, frutto di altret-tanti pareggi, a fronte di 6 sconfitte, in9 giornate. Quella della squadra rosso-blu è stata una vera e propria cadutalibera e a nulla sono serviti i tre cam-bi in panchina (Franco Fiori è suben-trato a Titti Podda, al suo posto è ar-rivato Claudio Sanna, poi dimessosi,

sostituito da Alessandro Cuccu).Al pari conquistato nel derby ca-

salingo con il Carbonia è seguita unanuova sconfitta e ora sembra inevita-bile un’amarissima retrocessione.

Giampaolo Cirronis

Una formazione del Carbonia 2016/2017. Foto Fabio Murru

CANALE 40IN ONDA IL FUTURO

Tel. 0781 [email protected]

La Grande Miniera di Serbariu il 2 e 3 marzo haospitato i campionati studenteschi 2017 di corsacampestre. Pubblichiamo tutti i risultati.Scuola Media

Categoria Ragazze (metri 1.000)Classifica individuale: 1ª Francesca Piu (Scuola Me-

dia “Convitto Naz. V. Emanuele” Cagliari); 2ª Matilde Mu-renu (Ist. Comprensivo “Randaccio-Tuveri” Cagliari); 3ªMelania Locci (Scuola Media “Pascoli-Nivola” Assemini).

Categoria Ragazzi (metri 1.000)Classifica individuale: 1° Nicolas Masala (Ist. Com-

prensivo “D’Arborea” Iglesias); 2° Nicola Pintus (Scuo-la Media “Foscolo” Cagliari); 3° Lorenzo Zuddas (Ist.Comprensivo “Lamarmora” Monserrato).

Categoria Cadette (metri 1.000)Classifica individuale: 1ª Eleonora Piu (Scuola Me-

dia “Convitto Naz. V. Emanuele” Cagliari); 2ª EmanuelaSecci (Ist. Comprensivo San Gavino Monreale); 3ª LaraGarlaschi (Scuola Media “Convitto Naz. V. Emanuele”Cagliari).

Classifica a squadre: 1ª Scuola Media “Convitto Naz.V. Emanuele” Cagliari; 2° Ist. Comprensivo San GavinoMonreale); 3° Ist. Comprensivo “Deledda” San Sperate).

Categoria Cadetti (metri 1.500)Classifica individuale: 1° Riccardo Spanu (Ist. Com-

prensivo “Via Stoccolma” Cagliari; 2° Davide Piras (Ist.Comprensivo San Gavino Monreale); 3° Dario Marti-nez (Scuola Media “Alfieri” Cagliari).

Classifica a squadre: 1° Ist. Comprensivo San Ga-vino Monreale; 2ª Scuola Media “Convitto Naz. V. Ema-nuele” Cagliari; 3ª Scuola Media “Alfieri” Cagliari.

Istituti SuperioriCategoria Allieve (metri 1.500)Classifica individuale: 1ª Gaia Pispisa (Liceo“Amaldi/

Gramsci”Carbonia (arrivata prima anche alle finali re-gionali, parteciperà alle finali nazionali in programmaa Gubbio nel mese di aprile); 2ª Michela Frongia (Liceo

Scientifico “Pacinotti”Cagliari); 3ª Elena Niemen (LiceoClassico “Convitto Naz. V. Emanuele” Cagliari).

Classifica a squadre: 1° Liceo Classico “Convitto Naz.V. Emanuele” Cagliari; 2° Liceo Scientifico “Pacinotti”Cagliari); 3° Liceo “Amaldi-Gramsci” Carbonia.

Categoria Allievi (metri 2.000)Classifica individuale: 1° Matteo Mocco (Ist. Tecnico

Minerario “Asproni” Iglesias); 2° Francesco Cancedda(Ist. Tecnico Minerario “Asproni” Iglesias; 3° Ithocor Me-loni (Liceo Scientifico “Marconi”San Gavino Monreale).

Classifica a squadre: 1° Ist. Tecnico Minerario

“Asproni” Iglesias; 2° Liceo Classico “Convitto Naz. V.Emanuele”Cagliari; 3° Liceo Scientifico “Marconi”SanGavino Monreale.

Categoria Juniores Femminile (2.500 metri) Classifica individuale: 1ª Alice Meloni (Istituto Tec-

nico “Einaudi” Muravera).Categoria Juniores Maschile (3.500 metri)Classifica individuale: 1° Fabrizio Atzeni (Liceo Scien-

tifico “Marconi” San Gavino Monreale); 2° Andrea Boi(Liceo Scientifico “Marconi” San Gavino Monreale); 3°Alberto Loddo (Ist. Tecnico Agrario “Duca Degli Abruzzi”Elmas).

Il 2 e 3 marzo si sono svolti i campionati studenteschi

600 studenti di corsa alla Grande Miniera

Le gare sono state accompagnate dal bel tempo. Foto Murru.

LATINIAVino dolce da vendemmia tardiva di uve Nascodei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” -del Basso Sulcis della Sardegna.Vino mediterraneo, caldo, solare che,servito a 10°-12° C, esalta il desserte partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.

Ha ricevuto il “Premio speciale”“miglior vino dolce dell’anno” 2002e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”

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Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.

La Provincia del Sulcis IglesienteQuindicinale di informazione politica, economica e sociale

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Con 1.436 voti, rating 4,5, laFesta Biancoblu, svoltasiallo stadio Comunale “Car-lo Zoboli” di Carbonia il

13 marzo 2016, si è classificata al 1°posto nella sezione del “Premio Ita-live 2016 - il territorio dal vivo”de-dicata a “Raduni ed Eventi sportivi”.

I premi delle altre sezioni sonostati così assegnati:

MIGLIOR EVENTO Osterie deiPozzi - Rieti

EVENTI ENOGASTRONO-MICI/SAGRE Grigliate astronomi-che - Gubbio

EVENTI FOLKLORISTICI XXedizione del Presepe Vivente La Bib-bia nel Parco - Valderice (TP)

RIEVOCAZIONI STORICHEFeste Medievali di Primavera - Mon-talbano Elicona (ME)

CULTURA, MUSICA E SPET-TACOLO Lonato in Festival - Artistidi strada e Incanti dal Mondo

MOSTRE, MERCATI E FIEREDarfo Boario Terme in Fiore 2016

MERCATINI DI NATALE Mer-catini di Natale Ronco Scrivia

EVENTI PER RAGAZZI Festadell’Unicorno - Vinci (FI)

EVENTO PIù VOTATO 26°Palio delle Contrade - Darfo BoarioTerme (BS)

PREMIO SOCIALE LoveItaly!Un Premio Speciale è stato inol-

tre riconosciuto alla Regione Lazio,per la migliore gamma di eventi or-ganizzati per l’animazione e la va-

lorizzazione del Territorio.L’evento per la consegna del “Pre-

mio Italive 2016” si è svolto pressol’area archeologica dello Stadio di Do-miziano, Piazza Navona, a Roma.

Il premio della Festa Biancoblu è sta-to ritirato da Damiano Basciu.

La Festa Biancoblu 2017 si terràil 9 aprile, il giorno della sfida con ilSamassi, con inizio alle 10.00.

Grande riconoscimento alla tifoseria della squadra biancoblu

La Festa biancoblu 1ª al premio Italive 2016

Un momento della Festa Biancoblu 2016.

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Page 12: Il progetto della società cooperativa Il Sulcis riscopre l ... · per produrre energia dalle bio-masse che residueranno dalle col- ... la cancellazione di tutte le province ... ma

12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXII • N° 302 • 28 Marzo 2017

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