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Sommario

INTRODUZIONE AL PROGETTO ...............................................................................3

INCREMENTARE LA PRODUZIONE DI PROTEINE VEGETALI IN ITALIA .37

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Introduzione al progetto

Da tempo le Regioni italiane hanno condiviso e intrapreso un percorso comune finalizzato ad integrare e armonizzare le modalità di intervento in materia di organizzazione e finanziamento della ricerca dando vita nel 1998 alla Rete Interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, riconosciuta nel 2001 quale supporto tecnico alla conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome in materia di Ricerca. Questo percorso ha portato ad un progressivo confronto metodologico che ha prodotto linee guida comuni alle quali progressivamente ricondurre gli interventi regionali in materia di ricerca agricola. Il Progetto Interregionale “Azioni di innovazione e ricerca a supporto del piano proteine vegetali” è uno degli 11 Progetti Interregionali nati nel 2004 in applicazione della Legge 23 dicembre 999 n. 499 e realizzati con una nuova modalità di intervento, concertata fra Ministero e Regioni, a sostegno della ricerca agricola di interesse interregionale. Gli elementi essenziali che hanno caratterizzato la gestione di questi progetti sono stati: - individuazione di una Regione capofila con responsabilità di coordinamento e

gestione amministrativa; - utilizzo del bando pubblico per l’affidamento; - interregionalità degli obiettivi e delle priorità assicurata dal comitato di progetto

(vedi box 1) costituito dai rappresentanti tecnici delle regioni interessate; - valutazione condotta utilizzando esperti esterni; - cofinanziamento dei partecipanti; - approccio multidisciplinare; - attesa di risultati applicativi rapidamente trasferibili nei diversi contesti applicativi

regionali. Il Progetto, che ha visto la Regione Emilia-Romagna come capofila, ha avuto una dotazione finanziaria di 1.400.000 € di risorse pubbliche, è stato condiviso da 16 regioni ed è stato attuato principalmente attraverso un’ A.T.I. coordinata dal Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A. di Reggio Emilia, che ha realizzato il progetto RInnova ProVe. Ad esso, nel triennio, si è affiancata l’attività di miglioramento genetico sul pisello proteico condotta da CRA-CIN che ha portato all’individuazione di due linee particolarmente adatte agli areali italiani che verranno sottoposte alle prove di Registro. Gli obiettivi generali del bando interregionale, e di conseguenza del progetto RInnova ProVe, erano quelli di individuare gli elementi utili in termini di scelte varietali, di

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AZIONI DI INNOVAZIONE E RICERCA A SUPPORTO DEL PIANO PROTEINE VEGETALI

tecnica colturale e di condizioni economiche e di mercato per incrementare la produzione nazionale di proteine vegetali al fine di soddisfare almeno parzialmente la domanda interna, l’offerta di prodotti non GM e la valorizzazione di particolari filiere produttive. Hanno lavorato a RInnova ProVe 23 unità operative, 15 partner e 8 équipe di ricerca; successivamente, si sono aggiunte spontaneamente alcune altre unità operative che hanno condiviso il protocollo sperimentale per le prove di confronto varietale. Le prove sperimentali hanno dimostrato che è possibile ampliare gli areali di coltivazione e che a seconda delle zone una oculata scelta varietale può consentire di incrementare la produzione di proteina per ettaro. Una sostanziale espansione di queste colture in Italia richiede però il verificarsi di una serie di condizioni e la presa di coscienza di altri elementi a cui è necessario attribuire il reale significato ed effettivo peso anche economico: a un opportuno sistema di incentivi che ne riconosca appieno il valore strategico e ambientale deve accompagnarsi un prezzo di mercato consono al valore del prodotto e soprattutto lo sviluppo e l'ottimizzazione delle filiere interessate (dalla produzione in campo all'utilizzazione nei mangimi e nell'alimentazione animale). Si tratta di materie prime che apportano alla razione energia e proteine, complementari a cereali e oleaginose, l’utilizzazione in alimentazione zootecnica potrebbe essere quadruplicata con tutti i vantaggi di ordine ambientale che conseguono, a cominciare dalla riduzione di quelli legati al trasporto delle materie prime. Le considerazioni appena effettuate permettono di dare il reale valore ai risultati ottenuti dal progetto RInnova ProVe in merito alle valutazioni nutrizionali delle granelle e dei foraggi e alla loro ottimale utilizzazione in alimentazione zootecnica. La caratterizzazione compositiva di tutti i materiali provati ha permesso di costruire un archivio di informazioni estremamente vasto e utile per valutare l'effettivo apporto nutrizionale di queste colture, a disposizione degli operatori e dei tecnici interessati. Tutto il materiale scientifico (relazioni e dati) è poi integralmente raccolto in e-book disponibili sul sito del progetto (www.crpa.it/proteiche), in cui rimarrà per altri 5 anni e comunque finchè rivestirà interesse. Per ottimizzare l’efficacia divulgativa dell’intera iniziativa, il Comitato di progetto ha scelto di non pubblicare in maniera cartacea i suddetti documenti, ma ha preferito realizzare un manuale pratico in modo tale che le informazioni concrete derivanti dal progetto possano essere rapidamente fruite dai tecnici e dalle aziende delle diverse Regioni, le quali lo hanno distribuito ai tecnici del loro territorio. L’esperienza realizzata è da giudicare senz’altro in maniera positiva, ricercatori di tutta Italia e istituzioni di livello regionale e nazionale hanno lavorato assieme razionalizzando ed ottimizzando le loro capacità e le loro risorse per ottenere dei risultati concreti, pratici ed immediatamente applicabili al sistema agricolo nazionale.

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Incrementare la produzione di proteine vegetali in Italia

Questo deve essere motivo di soddisfazione per tutti coloro che in questi anni, in diverse regioni italiane, hanno portato il loro contributo e motivo di riflessione nella realizzazione di analoghe esperienze su tematiche vaste che sempre di più hanno bisogno di un approccio integrato e di rete fra ricercatori, istituzioni e territori.

A cura di Giancarlo Cargioli

Maria Cristina Landi Regione Emilia-Romagna

Il Comitato di Progetto Piemonte Gianfranco Latino Lombardia Gianpaolo Bertoncini Veneto Francesco Osele Friuli-Venezia Giulia Romeo Cuzzit Liguria Roberto Barrichello Emilia-Romagna Giancarlo Cargioli - Maria Cristina Landi Toscana Paolo Bottazzi Umbria Stefania Petrillo Marche Paolo Marinelli Molise Antonino Magnacca Campania Assunta Di Mauro Puglia Anna Maria Cilardi Basilicata Giuseppe D’Agrosa - Clelia Onorati Calabria Maurizio Turco Sicilia Simone Sangiorgi Sardegna Tullio Meloni

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AZIONI DI INNOVAZIONE E RICERCA A SUPPORTO DEL PIANO PROTEINE VEGETALI

Gruppo di ricerca Rinnova ProVe – Coordinatore Centro Ricerche produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A. Soia La rete interregionale, coordinata dall’Agenzia per lo sviluppo rurale (ERSA) del Friuli-Venezia Giulia, ha visto il coinvolgimento delle seguenti unità operative: Friuli-Venezia Giulia - ERSA Servizio Ricerca e Sperimentazione di Pozzuolo del Friuli (UD); Veneto - Veneto Agricoltura Settore ricerca e Sperimentazione Agraria e Ittica di Legnaro (PD); Emilia-Romagna – Astra Innovazione e sviluppo U. O. Mario Neri di Imola (BO); Piemonte - Università di Torino, Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio. Altre attività specifiche sulla soia sono state portate avanti in Veneto dall’Università di Padova e in Lombardia dall'Ente Regionale Sviluppo Agricolo e Foreste (ERSAF) della Lombardia. Pisello La rete interregionale, coordinata dal Centro Ricerche Produzioni Vegetali Scrl (CRPV) e dal Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (DiSSA) dell’Università di Perugia, ha visto il coinvolgimento delle seguenti unità operative: Abruzzo – COTIR/Università di Teramo; Emilia-Romagna – Azienda Sperimentale M. Marani; Lombardia – ERSAF/Agricola 2000; Marche - Università Politecnica delle Marche/Cermis; Piemonte – Università di Torino Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio; Puglia - Università di Bari, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali; Sardegna – AGRIS e Università di Sassari; Toscana - Ente Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli/Centro E. Avanzi e ARSIA; Umbria - Università di Perugia. Favino La rete interregionale, coordinata da CRPV e dal DiSSA dell’Università di Perugia, ha visto il coinvolgimento delle seguenti unità operative: Abruzzo – COTIR/ Università di Teramo; Campania - Azienda Improsta; Emilia-Romagna - ASTRA U. O. M. Neri; Marche - Università Politecnica delle Marche/Cermis; Puglia - - Università di Bari, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali; Sardegna – AGRIS e Università di Sassari; Toscana - Ente Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli/Centro E. Avanzi e ARSIA; Umbria - Università di Perugia. Erba medica La rete interregionale, coordinata da Centro Ricerche Produzioni Animali - C.R.P.A. S.p.A. ha visto il coinvolgimento delle seguenti unità operative: Emilia-Romagna - Azienda Sperimentale Stuard (Parma), Fondazione CRPA Studi e Ricerche presso l'Azienda Stradella (Modena); Lombardia - ERSAF presso l'Azienda Carpaneta

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Incrementare la produzione di proteine vegetali in Italia

(Mantova); Marche - Università Politecnica delle Marche presso l’Azienda Pasquale Rosati (Ancona); Umbria - Università degli Studi di Perugia presso l'Azienda didattico-sperimentale (Perugia); Toscana: Ente Parco S. Rossore/Centro Avanzi (Pisa). Leguminose autoriseminanti Questa attività ha riguardato la Sicilia. Con il coordinamento della Fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso dell'Università di Palermo hanno collaborato il Consorzio di Ricerca Filiera Carni (CoRFilCarni) e il Consorzio di Ricerca Filiera Latte CoRFiLaC. Leguminose per alimentazione umana Con il coordinamento della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia hanno collaborato le seguenti unità operative: Puglia - Università di Bari, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali; Sicilia – CNR, Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura e ISAFOM Sezione di Catania. Valutazioni Nutrizionali Il gruppo di lavoro era costituito da CRPA, Consorzio Agrario Provinciale di Reggio Emilia, Consorzio Agrario di Parma, Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza, Fondazione CRPA Studi e Ricerche. Essi hanno operato attraverso la collaborazione con Antonello Cannas dell’Università di Sassari, Paolo Bani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Andrea Formigoni dell’Università di Bologna, Matteo Crovetto dell’Università di Milano, Afro Quarantelli dell’Università di Parma. Valutazioni tecniche ed economiche Con il coordinamento del Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale dell'Università di Napoli hanno collaborato le seguenti unità operative: Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A., Fondazione CRPA Studi e Ricerche, Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Gestionale e dell'Automazione, Università di Pisa Laboratorio di Studi Rurali Sismondi. Di seguito viene riportata una breve presentazione di tutti i gruppi di lavoro che hanno collaborato al progetto.

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Agris Sardegna Sede legale: loc. Bonassai SS 291 km 18,6 - 07100 Sassari Dipartimento per la Ricerca nelle Produzioni Vegetali (DirVE) V.le Trieste, 111 - 09123 Cagliari

Tel. +39 070 20111 Fax +39 070 285381 e-mail: [email protected]

Descrizione Attivo dal 1 agosto 2007, Agris è l'agenzia della Regione Sardegna per la ricerca scientifica, la sperimentazione e l’innovazione tecnologica nei settori agricolo, agroindustriale e forestale. Rientra nella missione dell'agenzia favorire lo sviluppo rurale sostenibile, tutelare e valorizzare le biodiversità, accrescere la qualificazione competitiva della propria struttura nel campo della ricerca. Agris subentra, acquisendone le funzioni, agli Enti soppressi: Centro regionale agrario sperimentale, Istituto zootecnico e caseario per la Sardegna, Stazione sperimentale del sughero, Consorzio interprovinciale per la frutticoltura di Cagliari, Oristano e Nuoro, Consorzio provinciale per la frutticoltura di Sassari e Istituto Incremento Ippico della Sardegna. Attività L’agenzia AGRIS svolge attività di ricerca nei campi delle produzioni vegetali ed animali. Il Dipartimento DirVE concentra le proprie attività di ricerca nei seguenti comparti:

cerealicoltura - miglioramento genetico del frumento duro, studio di sistemi colturali a basso input basati su cereali e leguminose da granella, prove varietali di grano duro, avena, orzo da granella, orzo da malto, triticale;

foraggicoltura – selezione e valorizzazione di ecotipi foraggeri locali a scopo foraggero e per il multiuso, sistemi foraggeri a basso impatto ambientale, analisi della composizione floristica dei pascoli;

orticoltura - selezione e miglioramento delle tecniche colturali di ortive di pieno campo, selezione e miglioramento delle tecniche colturali del pomodoro da mensa in coltura protetta, tutela e valorizzazione della biodiversità di specie orticole estesa anche agli ecotipi spontanei;

agroenergie - sviluppo di sistemi colturali atti a produrre energia a partire da colture di oleaginose e da biomasse, valorizzazione dei sottoprodotti di coltivazioni con altre destinazioni d’uso;

pedologia - creazione di banche dati tematiche (analitiche e cartografiche) e sviluppo di sistemi di spazializzazione e restituzione cartografica dei dati ambientali (Sistemi informativi Geografici) a supporto delle attività agronomiche;

difesa delle colture - sviluppo di metodi di lotta biologica per il controllo dei principali fitofagi e di tecniche di difesa delle colture dalle virosi.

Dotazioni e certificazioni Nel Dipartimento per la Ricerca nelle Produzioni Vegetali l’attività di ricerca viene espletata da 17 ricercatori e dispone di un laboratorio nel quale vengono effettuate tutte le analisi chimiche necessarie per l’attività di ricerca (HPLC, IGP, GAS-MASSA, GAS cromatografo etc) ed è in corso la procedura di certificazione (ISO 9001:2008) e di accreditamento (ISO/IEC 17025:2005). Sono presenti inoltre altri laboratori specializzati sull’analisi dei cereali, sulla micropropagazione del carciofo, sull’allevamento di insetti e sulla patologia vegetale.

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe Rete di confronto varietale di proteiche da granella (Azione 3). Divulgazione dei risultati del progetto (Azione 9).

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C.R.A.A. - Gestione Azienda Agricola Sperimentale Regionale "IMPROSTA" S.S. 18 Km 79,800 – 84025 Eboli (SA) Tel. +39 0828 347176 Fax +39 0828 352047 e-mail: [email protected]

Descrizione La disponibilità di superfici agricole (ha 135), di infrastrutture e di personale specializzato fà dell'Improsta un Centro regionale di servizi avanzati ed un'azienda pilota nel sistema agro-alimentare, al servizio di tutti i comparti produttivi. La gestione dell'azienda è affidata al Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (C.R.A.A.), un'associazione senza fini di lucro che annovera tra i suoi soci, oltre alla Regione Campania, l'Università degli studi Federico II di Napoli, l'Università degli studi del Sannio, l'Università degli studi di Salerno e la Eureco Spa.

Attività Coltivazione di specie foraggere: prati, erbai polifiti e cereali da insilato. Allevamento bufalino: n. 300 capi circa in stabulazione libera per la produzione di latte e

carne. Caseificio aziendale: formazione, prove di trasformazione, visite dimostrative. Laboratorio analisi alimenti per bestiame: supporto agli allevatori, programmi di assistenza

zootecnica. Frutticoltura ed Olivicoltura: campi di conservazione del germoplasma e di orientamento

tecnico- varietale. Piante da legno: allevamento e riproduzione di specie autoctone, arboreti e populetum

dimostrativi, prove ed utilizzo di specie per biomasse legnose a scopi energetici. Parco tecnologico: innovazioni e servizi per la valorizzazione del verde pubblico in

Campania. Aggiornamento professionale, convegnistica, visite guidate e servizi come il monitoraggio

e controllo delle macchine irroratrici con rilascio della relativa certificazione.

Dotazioni e certificazioni Caseificio aziendale didattico e sperimentale. Laboratorio analisi alimenti per bestiame. Apiario didattico-dimostrativo. Screen-house per la conservazione e riproduzione del materiale di base, frantoi per la

microleificazione, sala Panel-test per l'assaggio e qualificazione degli oli di oliva extravergini.

Impianto di produzione energia da biomasse

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe Realizzazione di un campo di confronto varietale di favino con conduzione tecnico-

agronomica delle prove (Azione 3)

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Azienda Agraria Sperimentale "Mario Marani" via Romea Nord, 248 – 48122 Ravenna Tel. +39 0544 451041 Fax +39 0544 451448 e-mail: [email protected] www.sperimentalemarani.it

Descrizione L’azienda fu fondata nel 1927 con il R. D. n 302 del 28/02/1929. Con l’avvento delle Regioni, dagli anni ’70 l’Azienda Agraria Sperimentale “Mario Marani” è Ente Morale di Diritto Pubblico senza scopi di lucro (vigilata e controllata dalla Regione Emilia-Romagna). E’ riconosciuta, ai sensi della L.R. 28/98 (pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna N.104 del 14 agosto 1998). Gli scopi e gli obiettivi dell'Ente Morale sono i seguenti:

Studio, ricerca e sperimentazione di: - tecniche finalizzate a migliorare ed incrementare le produzioni animali e vegetali; - processi e le metodologie d’intervento in ambito agroambientale ed ambientale per il

miglioramento dell’ecosistema e dello sviluppo sostenibile del territorio. Divulgazione, dimostrazione pratica di campagna e diffusione, mediante stampa ed altri

mezzi, dei risultati ottenuti e realizzazione di programmi d’intervento per l’informazione e l’educazione ambientale.

Promozione ed organizzazione di conferenze, incontri e visite guidate volte all’aggiornamento degli operatori dei settori agricolo ed ambientale, all’informazione dell’opinione pubblica, ecc.

Attività Sperimentazioni varietali ed agronomiche inerenti a:

- orticole da industria; - pomodoro industria; - cereali autunno-vernini; - cereali primaverili estivi; - oleaginose; - proteiche; - colture da biomasse; - foraggere; - frutticoltura; - arboreti da biomasse multiobiettivo; - attività di centro di saggio.

Le attività sono condotte per CRPV, CRPA, MiPAF, Cra Roma, Cra S’Angelo Lodigiano (LO), Cra Fiorenzuola d’Arda (PC), Cra-CIN Bologna, Cra-Isma Roma, ditte sementiere e industrie operanti nel settore agricolo (trasformazione, macchine operatrici, produttori di mezzi tecnici, ecc).

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe Confronto varietale pisello proteico e prove agronomiche di epoca di semina su pisello

proteico e favino (Azione 3).

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Azienda Agraria Sperimentale Stuard Strada Madonna dell’Aiuto 7/a - 43100 – San Pancrazio (Parma) Tel. +39 0521 671569 Fax +39 0521 672657 e-mail: [email protected] www.stuard.it

Descrizione L’Azienda Agraria Sperimentale Stuard è un’azienda speciale della Provincia di Parma. Attiva dal 1983, ha i seguenti fini: - promuovere, coordinare, progettare realizzare e divulgare attività di ricerca e sperimentazione

agricola ed ambientale, sulla base di commesse relative a programmi comunitari, nazionali, regionali e locali;

- fornire supporto e assistenza all’attività didattica degli Istituti Scolastici Superiori ed in particolare quelli ad indirizzo agrario della provincia;

- svolgere attività di ricerca, sperimentazione e consulenza su commessa di enti pubblici, Università e altri Istituti di ricerca, organizzazioni ed aziende private;

- promuovere, coordinare, progettare e realizzare attività dimostrative e di divulgazione in favore degli agricoltori e delle loro associazioni, degli Enti pubblici e, più in generale, della collettività;

- partecipare ad attività di formazione e di assistenza tecnica.

Attività Organizzazione, gestione e realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione. Realizzazione di sperimentazione di campo su specie orticole, cerealicole, leguminose, da

biomassa, foraggere e vite. Realizzazione di impianti dimostrativi. Consulenza, assistenza tecnica e divulgazione.

Dotazioni e certificazioni Staff di ricercatori esperti. Aziende proprie e in affitto per circa 50 ha, a conduzione biologica e integrata. Serre. Impianti fotovoltaico e caldaia a cippato predisposti per attività di sperimentazione e

divulgazione.

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe Realizzazione di prove di confronto varietale di erba medica (Azione 4).

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Consorzio Agrario di Parma Str. dei Mercati, 17 – 43100 Parma Tel. +39 0521 9281 Fax +39 0521 92802 e-mail: [email protected] www.consorzioagrarioparma.net

Descrizione Fondato il 14 gennaio 1893, il Consorzio Agrario di Parma è interprete di una politica all’insegna del sostegno e dello sviluppo delle aziende e delle produzioni agricole. La società ha lo scopo di contribuire all’innovazione ed al miglioramento della produzione agricola, alla predisposizione e gestione di servizi utili all’agricoltura e la valorizzazione dei prodotti agroindustriali, alimentari, zootecnici e ambientali.

Attività Produzione acquisto e vendita:

fertilizzanti; antiparassitari; sementi; mangimi semplici e complessi; macchine ed attrezzature agricole, zootecniche industriali e da giardinaggio (con attività di

manutenzione e riparazione); carburanti, combustibili e lubrificanti; stalle ed attrezzature zootecniche.

Attività sui prodotti del suolo: promuove ed agevola la semina, la raccolta, il trasporto ed il collocamento operando sia

come intermediario che come contraente; provvede all’ammasso volontario.

Produzione trasformazione e vendita di prodotti agroindustriali: produzione di burro partendo da panne raccolte nel territorio; stagionatura e servizio “Magazzini Generali”del Parmigiano-Reggiano; taglio e confezionamento del Parmigiano-Reggiano sottovuoto; produzione e confezionamento in atmosfera protettiva di Parmigiano-Reggiano grattugiato

e porzionato; punti vendita di alimentari.

Attività assicurativa FATA-Gruppo Generali

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Valutazioni nutrizionali e uso zootecnico (Azione 7).

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Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza Via Colombo, 35– Piacenza Tel. +39 0523 386 713 Fax +39 0523 386 798 e-mail: info@ cappiacenza.it

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Descrizione Forte di una storia di oltre 100 anni, il Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza costituisce da sempre il punto di connessione tra il mondo dell'agricoltura piacentina e quello dell'industria alimentare. Nato nel 1900 dalla volontà di 47 agricoltori piacentini, il Consorzio e cresciuto radicato nel proprio territorio e in quelli limitrofi. Il Consorzio Agrario Provinciale, con spirito mutualistico e senza finalità di lucro, si prefigge di "contribuire all'incremento e al miglioramento della produzione agricola, nonché alle iniziative di carattere sociale e culturale nell'interesse degli agricoltori, attraverso il concorso a studi e ricerche oltre alla predisposizione di campi sperimentali".

Attività Le attività del Consorzio Agrario di Piacenza riguardano ogni settore delle produzioni agrarie:

produzione zootecnica: farine, fiocchi e schiacciati di cereali, fiocchi e schiacciati di leguminose. Miscele di fioccati, farine e di altri mangimi semplici;

commercializzazione di mangimi complementari per tutte le fasi produttive e per le diverse specie di animali da reddito;

commercializzazione di sementi, fertilizzanti e fitofarmaci; essiccazione cereali; stoccaggio e conservazione di cereali e semi oleosi; attività di magazzini generali e doganali; stagionatura formaggi grana e provolone; officina macchine agricole, magazzino ricambi; deposito e commercializzazione di carbolubrificanti.

In Provincia sono presenti tre poli operativi nei quali arrivano i mezzi tecnici per essere distribuiti ai soci e clienti oltre ad agenzie situate in aree collinari per fornire prodotti ed assistenza ai produttori locali. Il Consorzio svolge anche un'attività assicurativa, essendo Agente Generale della Compagnia F.A.T.A. per tutto il territorio provinciale. Il Consorzio Agrario di Piacenza considera fondamentale l'investimento orientato alla qualificazione della consulenza offerta ai propri soci, resa sia in ambito agronomico che zootecnico.

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe

Valutazioni nutrizionali e uso zootecnico (Azione 7).

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Consorzio Agrario di Reggio Emilia - Soc. coop. a r. l. Via F.lli Manfredi, 5 – 42100 – Reggio Emilia Tel. +39 0522.510239 Fax +39 0522.512857 e-mail: [email protected] www.capreggio.it

Descrizione Il 28 settembre 1933 venne costituita una società anonima cooperativa nata dalla fusione di 8 Consorzi Agrari locali già preesistenti. A questa cooperativa fu dato il nome di Consorzio Agrario Cooperativo Reggiano con sede a Reggio Emilia e Agenzie in tutta la provincia con lo scopo di: ”contribuire all’incremento e al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e gestione dei servizi utili all’agricoltura e alle iniziative di carattere sociale e culturale nell’interesse degli agricoltori”.

Attività Il CAP di Reggio Emilia opera nei seguenti settori di attività:

mangimi; ammassi; sementi; fertilizzanti; agrofarmaci; prodotti petroliferi; macchine; fata assicurazioni; alimentari.

In particolare svolge i servizi riportati di seguito: assistenza agronomica; assistenza fitoiatrica; assistenza veterinaria corsi di aggiornamento su temi di carattere zootecnico e agronomico; attivita’ di ricerca e sviluppo; divulgazione di informazioni tecnico professionali per l’agricoltura mediante rivista

propria.

Dotazioni e certificazioni Laboratorio di analisi materie prime, alimenti zootecnici, sementi. 23 agenzie periferiche. 4 centri di ritiro cereali. 2 essicatoi per cereali. 2 impianti selezione sementi. 1 mangimificio per colombi. 6 discount alimentari. 1 deposito carburanti.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Valutazioni nutrizionali e uso zootecnico (Azione 7).

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CERMIS Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale "N. Strampelli" Via Abbadia di Fiastra, 3 -62029 Tolentino, Macerata (Italy) Tel. +39 0733 203437 Fax +39 0733 203437 e-mail: [email protected] www.cermis.it

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Descrizione Il CERMIS - Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale "N.Strampelli"- è un'associazione fondata nel 1983 dalla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Macerata e dalla Fondazione Giustiniani Bandini. L’associazione è stata riconosciuta con delibera della Giunta Regionale Marche n. 636 del 4.3.96 ed è iscritta allo Schedario Anagrafe Nazionale Ricerche MUST n. 51690YHU. Il CERMIS, ai sensi dell’articolo 1 dello Statuto, senza alcuna finalità di lucro, “.. ha per scopo il miglioramento vegetale (genetico e tecnico colturale) delle piante agrarie e la valorizzazione delle sementi, ai fini del potenziamento delle produzioni agricole mediante la promozione, l'attuazione e la fornitura di servizi di sviluppo agricolo nel settore della ricerca, della sperimentazione, della dimostrazione e della divulgazione. Il Centro potrà, inoltre, prestare assistenza e collaborazione ad Enti, Associazione privati interessati allo sviluppo agro-industriale ed ambientale”.

Attività Fin dalla sua costituzione, il CERMIS, ha orientato principalmente la propria attività di ricerca e sperimentazione nel settore della cerealicoltura, quale comparto fondamentale dell’agricoltura regionale, ed in parallelo, nell’ambito del settore della fertilità dei suoli agrari. Successivamente, ha esteso le stesse attività di ricerca e sperimentazione su altre specie agrarie (leguminose da granella, colture a destinazione industriale, ecc.) e nel settore dei sistemi colturali alternativi sostenibili (lavorazioni minime, semina su sodo, ecc.).

Dotazioni e certificazioni Staff di tecnici esperti. Laboratorio di analisi della qualità dei cereali (caratteristiche reologiche, proteine, ceneri,

colore, hardeness). Strumentazione per la selezione e la concia delle sementi. Seminatrici parcellari. Mietitrebbie parcellari. Celle frigorifere per la conservazione del germoplasma.

Il CERMIS opera secondo un Sistema di Gestione della Qualità conforme alla norma ISO 9001:200 (certificato BVQI n. 170877).

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Conduzione della prova agronomica su pisello proteico e favino (Azione 3).

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C.I.R.A.A. – Centro Interdipartimentale di ricerche agro-ambientali E. Avanzi Via Vecchia di Marina, 6 – San Piero a Grado – 56122 Pisa Tel. +39 050 2210500 Fax +39 050 2210503 e-mail: [email protected] www.avanzi.unipi.it

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Descrizione Il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” è una struttura dell’Università di Pisa che gestisce una superficie di 1700 ettari nell’area posta tra l’Arno e Livorno e tra la città di Pisa ed il mare. La superficie del Centro comprende aree boschive e seminativi, una porzione significativa dei quali destinata ad attività di ricerca in pieno campo. E’ presente un allevamento di bovine da latte di razza Frisona Italiana e da carne di razza Mucca Pisana, per un totale di oltre 280 capi. Tutto il territorio del Centro fa parte del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli e, dalla sua istituzione, della Riserva Biosfera UNESCO denominata “Selva Pisana”. Sotto l’egida dell’ARSIA, nel 2006 il Centro è entrato a far parte della “Rete dei poli toscani per il collaudo ed il trasferimento dell’innovazione nel settore agricolo”.

Attività Ricerca scientifica e sperimentazione nel settore delle scienze agrarie ed ambientali. Didattica, per studenti delle Facoltà di Agraria e Veterinaria, ed Educazione ambientale per

utenti a diverso livello. Produzioni agro-zootecniche, attivazione filiera corta latte crudo. Servizi.

Dotazioni e certificazioni Staff di 50 unità tra collaboratori a tempo determinato, personale a tempo indeterminato ed

operai agricoli avventizi. Parco macchine agricole ed officina meccanica, dove si realizzano anche prototipi e modelli

brevettati. Laboratorio chimico di analisi agro-ambientali, specializzato in matrici vegetali, acque

dolci e suoli. Centro direzionale-amministrativo. Aula multimediale attrezzata per videoconferenze.

Afferiscono al CIRAA circa 140 docenti dell’Università di Pisa, provenienti da otto Facoltà e oltre 50 settori scientifico-disciplinari.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Confronto varietale pisello proteico e favino, unità operativa per la realizzazione delle

prove sperimentali in concorso con l’Ente Parco Regionale MSRM (Azione 3). Confronto varietale erba medica, unità operativa per la realizzazione delle prove

sperimentali in concorso con l’Ente Parco Regionale MSRM (Azione 4).

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CoRFiLaC – Regione Siciliana S.P. 25 Km 5 Ragusa Mare - 97100 Ragusa Tel. +39 0932 660411/414/418 Fax +39 0932 660 448/449 e-mail: [email protected] www.corfilac.it

Descrizione Il CoRFiLaC, Consorzio Ricerca Filiera Lattiero Casearia, con sede a Ragusa, nasce nel 1996 ed è un ente, con personalità di diritto pubblico, della Regione Siciliana con la partecipazione dell’Università di Catania, del Comune di Ragusa e di alcuni privati. Ponendosi come ponte tra il mondo della ricerca, il mondo della produzione e dei consumatori, il CoRFiLaC si prefigge come obbiettivo principale di migliorare la qualità della vita del mondo rurale dove l’uomo ed i suoi valori ritrovino il giusto ruolo in un contesto socio-economico fondato sulla solidarietà e sulle pari opportunità, nel rispetto dell’ambiente, del patrimonio storico-culturale e delle tradizioni.

Attività Certificazione di qualità per le produzioni D.O.P. Definizione, coordinamento e realizzazione di progetti di ricerca inerenti il mondo della

zootecnia, dei prodotti lattiero-caseari e dei consumatori. Mediterranean Institute of Culinary Art: ricerca sulle materie prime utilizzate nelle ricette

storiche mediterranee sul “Ragusano” e scuola di cucina, anche per i giovani “teenagers”, con l’auspicio di garantire un effettivo recupero delle tradizioni culinarie inerenti le produzioni casearie siciliane.

Formazione permanente di casari, tecnologi alimentari, nutrizionisti per animali da latte e managers.

Assistenza tecnica e divulgazione della ricerca ai produttori di latte e di formaggi siciliani. International Professional Women Opportunity: realizzazione di progetti a sostegno dello

sviluppo rurale nei PVS.

Dotazioni e certificazioni Extension service per assistenza tecnica aziende zootecniche. Laboratorio di analisi alimenti zootecnici. Laboratorio di analisi latte e derivati. Laboratorio aromi e analisi sensoriali di prodotti lattiero-caseari. Laboratorio analisi microbiologiche, microscopia elettronica e biochimica delle proteine. Caseificio sperimentale.

Il CoRFiLaC è accreditato SINAL in conformità alle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e UNI EN ISO 9001/9002:1994 (Nr. di accreditamento 0316 del 10/05/2005). Il CoRFiLaC è Organismo di Controllo del Ragusano DOP (Decreto MiPAF del 13/06/2000 pubblicato sulla GURI n. 144 del 22/06/2000) e del Pecorino Siciliano DOP (Decreto del MiPAF del 13/06/2001 pubblicato sulla GURI n. 147 del 27/06/2001).

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Analisi chimiche su foraggi freschi, latte e formaggi nell’ambito dell’azione “Impiego

zootecnico” (Azione 5).

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Consorzio di Ricerca Filiera Carni – CoRFilCarni Università degli Studi di Messina – Facoltà di Medicina Veterinaria Dip. Mo.BI.FI.P.A. – Sez. Zootecnica e Nutrizione Animale Polo Universitario dell'Annunziata - 98168 Messina Tel. +39 090 353659 Fax +39 090 3500098 e-mail: [email protected] www.corfilcarni.it - www.carnisiciliane.com

Descrizione Il Consorzio di Ricerca Filiera Carni è stato istituito il 14 dicembre 2001, ai sensi della L.R. 88/1982 ed ha sede presso il Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni Animali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Messina. Unisce le competenze di enti pubblici e privati quali: l'Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana, l'Università degli Studi di Messina, la Provincia Regionale di Catania, la Provincia Regionale di Messina, la Provincia Regionale di Ragusa e la Società Cooperativa Agricola S. Giorgio di Gangi (PA).

Attività Il CoRFilCarni è un centro di ricerca scientifica applicata che effettua consulenza ed assistenza alla realizzazione di progetti per le PMI e gestisce anche una piattaforma informatica per la tracciabilità. Pur interessandosi all’intero settore agroalimentare siciliano il CoRFilCarni opera con particolare attenzione nel settore della mangimistica e delle produzioni animali nell'ambito della sicurezza alimentare e della qualità delle carni e dei derivati delle differenti specie animali allevate nella regione, con particolare riguardo alla conservazione della biodiversità ed alla tutela delle razze autoctone. In particolare svolge attività di:

elaborazione progetti di ricerca scientifica applicata ed innovazione tecnologica; consulenza, assistenza tecnica e divulgazione; formazione ed aggiornamento tecnici a vario livello; certificazione di prodotto e di filiera; analisi in campo; analisi di laboratorio quanti-qualitative; gestione informatica piattaforma di tracciabilità.

Dotazioni e certificazioni Staff di tecnici e ricercatori. Laboratorio di analisi accreditato SINAL (UNI CEI EN ISO/IEC 17025) N. 0682. Organismo di Controllo autorizzato MIPAAF e accreditato SINCERT (UNI EN ISO

45011). Sistema Informativo Integrato per la gestione della piattaforma informatica di tracciabilità.

Attività svolta all’interno del Progetto Rinnova Prove Il CoRFilCarni ha contribuito all’elaborazione e sviluppo di un protocollo di ricerca finalizzato alla caratterizzazione di alcune colture proteiche di interesse locale (trifoglio sotterraneo e loietto), ed alla successiva valutazione delle caratteristiche quanti-qualitative della carne di agnelli alimentati con diete basate su queste essenze foraggere (Azione 5).

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Centro per la Divulgazione e la Sperimentazione delle Tecniche Irrigue - S.r.l. Località Zimarino, S.S. 16 Nord, 240 - 66054 Vasto (CH) Tel. +39 0873 310059 Fax +39 0873 310307 e-mail: [email protected] www.cotir.it

Descrizione Il Centro di ricerca studia, principalmente, gli aspetti legati all’irrigazione del territorio italiano e del bacino del mediterraneo, pertanto molte attività riguardano la tecnica irrigua e i fabbisogni idrici delle colture. Negli ultimi anni il COTIR ha ampliato le proprie linee di ricerca, confrontandosi con le tematiche ambientali, in particolare la conservazione e valorizzazione delle risorse naturali e del paesaggio rurale, l’implementazione di modelli idrologici, la compatibilità e la sostenibilità della produzione agricola attraverso la razionalizzazione delle tecniche agronomiche anche mediante l’utilizzo di risorse alternative, studi sulla sostenibilità ambientale in relazione a modelli di certificazione/registrazione riconosciuti a livello internazionale (ISO 14001:2004) e Europeo (EMAS), le filiere bioenergetiche, nonché con tematiche tipiche del settore ago-alimentare quali lo studio dell’origine geografica delle produzioni, la rintracciabilità dei prodotti, la caratterizzazione e l’origine geografica di alcune produzioni tipiche del territorio regionale (latte, vino, formaggi ecc.).

Attività Studi ambientali e territoriali. Attività sperimentali. Studi e ricerche agro-alimentari. Filiere bioenergetiche. Formazione.

Dotazioni e certificazioni Staff di ricercatori e tecnici. Azienda sperimentale di pianura di 26 Ha (Vasto - CH). Azienda sperimentale di collina di 24,5 Ha (Scerni - CH). Serre sperimentali di 3.700 m2. Laboratorio analisi chimiche su suolo, acqua, vegetali e matrici alimentari. Laboratorio NMR ad alta risoluzione. Laboratorio analisi agrarie su sementi e campioni vegetali. Sala conferenze con una capienza di 130 posti. Foresterie con 26 alloggi. Mensa con una capienza di 50 persone.

Iscritto all’anagrafe delle ricerche al n. 51894 DZH. Azienda certificata UNI EN ISO 9001:2000 (CSQ – n. 9175.COT2) e UNI EN ISO 14001:2004 (BVQI n. 176214).

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Prove di confronto varietale su favino e pisello proteico (Azione 3).

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Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A. C.so Garibaldi, 42 – 42100 Reggio Emilia Tel. +39 0522 43 69 99 Fax +39 0522 43 51 42 e-mail: [email protected] www.crpa.it

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Descrizione Attivo dal 1972, il CRPA - Centro Ricerche Produzioni Animali mette la propria esperienza al servizio di privati ed enti pubblici nei settori agroalimentare e ambientale per “la conduzione di ricerche e la realizzazione e la gestione di servizi, allo scopo di promuovere il progresso tecnico, economico e sociale del settore degli allevamenti e di conseguire una generalizzata diffusione delle forme più avanzate di agricoltura ecocompatibile”.

Attività Organizzazione, gestione e realizzazione di progetti di ricerca. Esecuzione di analisi economiche e studi di fattibilità. Realizzazione e gestione di sistemi informativi e banche dati. Progettazione di strutture e impianti. Consulenza, assistenza tecnica. Interventi di dimostrazione e divulgazione mirate per tutti i settori di intervento.

Dotazioni e certificazioni Staff di ricercatori esperti. Laboratorio di analisi fisico-chimiche di scarti zootecnici, fanghi, compost, reflui

agroindustriali. Laboratorio di analisi alimenti zootecnici. Laboratorio di analisi sensoriale degli alimenti. EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia.

CRPA opera secondo un Sistema di Gestione della Qualità conforme alla norma ISO 9001:2000 (certificato SGS Italia n. IT00/0288). CRPA è Laboratorio altamente qualificato inserito nell'albo del MIUR (art.14 del D.M. n. 593 dell'8/8/2000) e autorizzato a svolgere ricerche di carattere applicativo a favore delle Piccole e Medie Imprese (PMI), ai sensi dell’art. 4 della Legge 17 febbraio 1982 n. 46.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Coordinamento del progetto (Azione 1). Coordinamento della rete di confronto varietale dell’erba medica (Azione 4). Coordinamento delle valutazioni nutrizionali e uso zootecnico (Azione 7). Analisi tecnico-economica dell'introduzione di granelle proteiche non OGM nella razione

alimentare di bovini da latte (Azione 8). Divulgazione dei risultati del progetto (Azione 9).

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Centro Ricerche Produzioni Vegetali – CRPV soc. coop. a.r.l. Via dell'Arrigoni, 120 - 47023 Cesena (FC) Tel. +39 0547 313511 Fax +39 0547 317246 e-mail: [email protected] www.crpv.it

Il progetto

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Descrizione CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali è una società cooperativa che promuove ricerca, sperimentazione e divulgazione nel comparto delle produzioni vegetali. Operando a diretto contatto con le maggiori realtà del settore agro-alimentare, riesce a calibrare i progetti, mettere a punto le innovazioni e sviluppare gli studi su misura delle esigenze degli operatori, in un’ottica di sicurezza alimentare e valorizzazione delle produzioni. Attività

Analisi delle esigenze/bisogni dei produttori e dei consumatori. Sviluppo di politiche di sostenibilità ambientale. Analisi di fattibilità e progettazione di impianti produttivi e di nuove tecniche agronomiche. Calcolo dei costi di produzione. Promozione della sicurezza e della qualità nella produzione alimentare. Sviluppo di sinergie con ricercatori, programmatori pubblici, associazioni di produttori,

attraverso progetti di ricerca e sperimentazione. Valutazione di nuove esigenze di mercato per favorire e migliorare il reddito dei produttori. Diffusione della conoscenza/sapere derivata dai risultati della ricerca, attraverso i media, i

mass-media ed eventi pubblici. Sviluppare programmi e tecnologie dell’informazione all’industria agricola. Valutazione di nuovi prodotti e tecnologie per l’agricoltura.

Dotazioni e certificazioni CRPV ha costituito un coordinamento delle Aziende sperimentali operanti in Emilia-Romagna e riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna. CRPV é socio di:

Net-Agree società informatica specializzata nella produzione di software gestionali per il settore agroalimentare;

ASTRA – Innovazione e Sviluppo in cui sono operativi: - centro di saggio per prodotti fitosanitari; - cantina enologica sperimentale; - laboratori chimici e microbiologici; - laboratorio di analisi sensoriale degli alimenti; - impianti per prove sperimentali a pieno campo e in strutture protette; - impianti sperimentali per la conservazione di produzioni vegetali in post-raccolta.

Il CRPV opera in Sistema di gestione della Qualità conforme a ISO 9001:2008 (CERT-10500-2002-AQ-BOL-SINCERT) valida al seguente campo applicativo: ''Organizzazione della domanda di ricerca e sperimentazione e gestione delle iniziative, organizzazione della domanda di divulgazione e realizzazione delle iniziative, valorizzazione e protezione delle novità vegetali, realizzazione delle iniziative (ricerca, sperimentazione, divulgazione) su specifiche da cliente". Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe

Coordinamento della rete di confronto varietale delle proteiche da granella (Azione 3).

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Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli Loc. Cascine Vecchie - 56122 Pisa Tel. +39 050 539111 Fax +39 050 533650 e-mail: [email protected] www.parcosanrossore.it

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Descrizione Il Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, istituito nel 1979, si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa e Lucca arrivando al suo interno fino alle pendici del monte Quiesa su un territorio di 24.000 ha che interessa i Comuni di Pisa, Viareggio, San Giuliano Terme, Vecchiano e Massarosa. Le finalità sono la tutela e valorizzazione del territorio, delle sue caratteristiche naturali, ambientali e storiche e la promozione della ricerca scientifica e della didattica naturalistica.

Attività Gestione del vincolo paesaggistico. Tutela e valorizzazione del territorio. Promozione della ricerca scientifica e della didattica naturalistica. Partecipazione a progetti e manifestazioni di educazione ambientale. Organizzazione di soggiorni estivi per ragazzi. Realizzazione di mostre, conferenze ed eventi culturali. Attività ippica e agro-forestale centrata sullo sviluppo delle produzioni biologiche.

Dotazioni e certificazioni Personale tecnico e amministrativo. Laboratori didattici provvisti di attrezzature multimediali. Diploma Europeo delle Aree Protette con l’impegno, da parte dell’ente Parco, di garantire che

lo sviluppo di nuove attività non arrechi pregiudizio al patrimonio naturale, paesaggistico e culturale dell’area in questione.

Attestato di Riserva della Biosfera “Selva Pisana” istituita dall’UNESCO all’interno del programma MAB (Man and Biosphere) allo scopo di promuovere e contemporaneamente dimostrare una relazione equilibrata fra l’umanità e la biosfera stessa.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Gestione di tre prove di confronto varietale sulle leguminose da granella (Azione 3). Gestione di una prova di confronto varietale dell’erba medica (Azione 4). Divulgazione del progetto e dei risultati delle prove di competenza - sito internet, cartellone

(Azione 9). Visita guidata prove sperimentali e az. dimostrativa del Ente Parco - Tenuta di S. Rossore

(Azione 9).

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Via Montesanto, 17 – 34170 Gorizia Tel. +39 0481 386502 Fax +39 0481 386573; e-mail: [email protected] www.ersa.fvg.it

Descrizione L’ERSA è un ente strumentale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. E’ il discendente diretto delle K.K. Seidenbau – Versuchsstation e Stazione agraria di prova, istituite nella seconda metà del XIX secolo. Impiega circa 120 dipendenti ripartiti tra quattro Servizi: Ricerca e Sperimentazione; Fitosanitario, chimico agrario, analisi e certificazione; Divulgazione, assistenza tecnica e promozione; Affari giuridici, amministrativi, contabili e generali. Inoltre, attraverso le partecipate Ersagricola e Saasd, gestisce cinque aziende sperimentali. L’ERSA è nata dalla necessità di fornire uno strumento di raccordo tra le esigenze del settore produttivo e le attività dei soggetti attivi nell’ambito della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione in agricoltura, capace di fornire – nella sua veste di Ente tecnico istituzionale di settore – garanzie di imparzialità ed obiettività. Queste caratteristiche, proprie di un’organizzazione pubblica, sono necessarie per le attività di controllo, certificazione e coordinamento dei diversi soggetti operanti nel sistema di supporto tecnico all’agricoltura ed anche per salvaguardare e coniugare la capacità competitiva delle aziende, la sicurezza del consumatore, la protezione dell’ambiente e la conservazione degli spazi rurali.

Attività L’ERSA spazia sull’intera filiera agricola, dalla ricerca alla divulgazione ed alla promozione.

Ricerca e sperimentazione. Certificazione di materiali di propagazione vegetali, marchio di qualità AQuA. Monitoraggio e controllo. Divulgazione e assistenza tecnica.

Dotazioni e certificazioni L’azione dell’ERSA si realizza per mezzo di un sistema integrato di unità operative e di aziende sperimentali diffuse sull’intero territorio regionale.

Sedi operative: Centro Pilota per la Vitivinicoltura, Gorizia, Servizio divulgazione, assistenza tecnica e promozione, Cervignano del Friuli (UD), Servizio fitosanitario, chimico-agrario, analisi e certificazione, Pozzuolo del Friuli (UD), Servizio ricerca e sperimentazione, Pordenone

Aziende sperimentali (Ersagricola e Saasd)“; Marianis–Volpares” (allevamenti da latte), Palazzolo dello Stella (UD), “Ricchieri” (centro tori razza Pezzata Rossa Italiana), Fiume Veneto (PN), “Pantianicco” (vite; frutticoltura), Beano di Codroipo (UD), “Rinascita” (frutticoltura; viticoltura), Spilimbergo (PN); “Europarc San Floriano” (agricoltura pedecollinare e montana; salvaguardia paesaggio naturale), S. Giovanni di Polcenigo (PN).

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Coordinamento della rete di confronto varietale della soia (Azione 2). Valutazione dell’utilizzazione di soia integrale a basso contenuto di fattori antinutrizionali

in sostituzione della farina di estrazione di soia nell'ingrasso della vacca da latte (Azione 2).

Il progetto

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ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste Sede centrale Via Copernico, 38 20125 Milano Tel. +39 02 67.404.1 Fax +39 02 67.404.299 www.ersaf.lombardia.it

Il progetto

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Descrizione ERSAF è un ente strumentale della Regione Lombardia, istituito con legge regionale n. 03/2002, che svolge attività tecniche e promozionali per lo sviluppo dei settori agricolo, forestale e per il territorio rurale, in un’ottica di trasversalità, multifunzionalità ed integrazione, anche attraverso la valorizzazione dei propri poli strategici..

Attività

ERSAF è attivo principalmente nei seguenti settori: supporto al governo regionale per la programmazione e gestione delle politiche agricole, di

pianificazione territoriale, di tutela delle risorse non rinnovabili; sostegno allo sviluppo delle filiere strategiche agricole e agroalimentari per il

rafforzamento della competitività aziendale attraverso la sperimentazione, la ricerca, l'innovazione e l'alta formazione in campo vitivinicolo, lattiero-caseario e bioenergetico;

valorizzazione dei prodotti agroalimentari lombardi, anche in rapporto alla percezione di sicurezza dei prodotti e alla tutela del consumatore;

tutela del patrimonio boschivo e agroforestale, gestione del demanio, delle riserve naturali e degli alpeggi regionali ai fini sperimentali, dimostrativi e multifunzionali;

promozione dell’uso multifunzionale del territorio rurale e riqualificazione ambientale; diversificazione produttiva e valorizzazione delle produzioni agroforestali non alimentari e

delle biodiversità; attività di Servizio Fitosanitario Regionale e gestione del Servizio Agrometeorologico

Regionale.Dotazioni e certificazioni.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Prova di avvicendamento colturale triennale (Azione 2). Prova di confronto varietale pisello proteico (Azione 3). Prova di confronto varietale erba medica (Azione 4). Divulgazione dei risultati del progetto (Azione 9).

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Fondazione C.R.P.A. Studi Ricerche Onlus C.so Garibaldi, 42 – 42100 Reggio Emilia Italy Tel +39 0522 43 69 99 Fax +39 0522 43 51 42

Il progetto

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Descrizione Dal 1999 CRPA ha trasferito parte delle proprie attività di ricerca e sperimentazione alla Fondazione C.R.P.A. Studi Ricerche Onlus - FCSR. Alla Fondazione sono passate anche le relative dotazioni professionali e strumentali, ma per lo svolgimento di specifiche attività è previsto lo scambio di personale e il supporto organizzativo. La FCSR si occupa principalmente di sviluppo rurale e di ricerca nel settore agro-alimentare, con particolare riferimento alle filiere dei prodotti di origine animale.

Attività Studi economici, costi di produzione, valutazione della competitività dei principali

comparti del settore zootecnico. Sperimentazioni di filiera nel settore delle carni suine e del latte. Studi relativi al benessere animale. Prove, sperimentazioni e validazioni di mezzi tecnici per l'allevamento e per l'azienda

zootecnica. Sperimentazione di tecniche e tecnologie per la gestione dei reflui zootecnici e dell'impatto

ambientale della zootecnia. Valutazione delle colture energetiche.

Dotazioni e certificazioni

Personale tecnico di ricerca esperto. Collaborazioni con istituzioni di ricerca, produttori (aziende singole e loro forme

associative), network di aziende e centri di sperimentazione agricola, zootecnia ed agro-ambientale, italiani ed esteri.

Dotazioni strumentali per lo svolgimento delle ricerche (strumentazioni di laboratorio, sensoristica, prototipi, ecc.).

FCSR opera secondo un Sistema di Gestione della Qualità conforme alla norma ISO 9001:2000 (certificato SGS Italia n. IT00/0288). Lo scopo della certificazione è "Progettazione, gestione ed esecuzione di ricerche, sperimentazione, assistenza tecnica, sistemi informativi e divulgazione nel settore agroalimentare".

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Prove di confronto varietale dell'erba medica in Emilia-Romagna (Azione 4). Analisi delle granelle e delle erbe mediche prodotte nelle azioni agronomiche (Azione 7). Analisi tecnico-economica dell'introduzione di granelle proteiche non geneticamente

modificate nella razione alimentare di bovini da latte (Azione 8).

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Fondazione A. & S. Lima Mancuso - Università degli Studi di Palermo Sede legale: P.zza Marina, 61 - 90133 Palermo - Sede amministrativa: Via E. Amari, 66 - 90139 Palermo Tel. +39 091587373 Fax +39 0522 43 51 42 - e-mail: [email protected]

Azienda Pietranera: C.da Pietranera - 92020 S. Stefano Q. (AG) - Tel./Fax 0922981044 -p

[email protected]

Descrizione La Fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso, istituita con D.P.R. n. 962 del 13 agosto 1975, è un ente senza fini di lucro che per statuto (art. 2) ha l'obbligo di: a) favorire il progresso dei sistemi agroalimentare, agroindustriale ed agroambientale siciliani, mediante la creazione di un’azienda di riferimento per i territori delle aree interne e di un centro sperimentale di ricerca, formazione e divulgazione; b) istituire borse di studio da assegnare a laureati in Agraria ed in Economia dell’Università degli Studi di Palermo. La Fondazione è proprietaria dei terreni (circa 700 ettari) dell’Azienda Pietranera, ricadente in agro di S. Stefano Quisquina (AG), la cui conduzione tecnica è affidata alla Facoltà di Agraria dell'Università di Palermo.

Attività Ricerca di base ed applicata finalizzata all'acquisizione di conoscenze, tecnologie

innovative e brevetti in campo agro-ambientale. Aggiornamento dell’agrotecnica delle leguminose da granella e delle colture cerealicole

tipiche degli ambienti mediterranei. Caratterizzazione delle risorse foraggere mediterranee ed individuazione di razionali

modalità gestionali. Miglioramento genetico di specie foraggere erbacee ed arbustive, leguminose da granella e

cerealicole dell’area mediterranea. Supporto alla formazione universitaria in campo agro-ambientale, agro-industriale ed agro-

forestale. Divulgazione, collaudo e trasferimento delle innovazioni scientifiche nei sistemi produttivi

aziendali.

Dotazioni e certificazioni Moderno parco macchine ed attrezzature per la conduzione delle attività colturali aziendali

e sperimentali. Laboratorio di analisi chimico-fisiche di vegetali, suolo ed acque. Laboratorio di analisi chimiche e valutazione delle caratteristiche tecnologiche delle

materie prime e prodotti alimentari. Aula didattica di circa 80 posti corredata da impianto video e fonico Banca del germoplasma di specie leguminose dell’area mediterranea di interesse agrario e

forestale

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Coordinamento della rete di confronto varietale di leguminose autoriseminanti (Azione 5). Impianto e conduzione di un campo di confronto tra genotipi di leguminose annuali

autoriseminanti (Azione 5). Valutazione della reale utilizzazione di risorse foraggere innovative da parte di ovini in

produzione (latte e carne) (Azione 5). Divulgazione delle attività previste nell'ambito dell'Azione 5.

Il progetto

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Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - Unita Operativa di Catania Stradale V. Lancia, Blocco Palma I - Zona Industriale 95121 CATANIA Tel. +39 095-291381 Fax +39 095-292870 e-mail: [email protected]

Il progetto

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Descrizione La sede di Catania del CNR-ISAFOM, svolge da oltre un trentennio attività di ricerca agronomica su colture erbacee tipiche dell'ambiente mediterraneo, attraverso l'utilizzo di metodologie tradizionali ed innovative. Obiettivo peculiare di tale attività è l'acquisizione di conoscenze utili ai fini del miglioramento della produzione vegetale in termini quantitativi e qualitativi e dell'incremento della sostenibilità dell'agroecosistema. Le attività di ricerca e formazione condotte presso l’Unità Operativa, scaturiscono dall'esame delle problematiche legate all'esercizio dell'agricoltura nei paesi più sviluppati e delle peculiarità pedoclimatiche che caratterizzano l'ambiente in cui questa si trova ad operare.

Attività Biodiversità vegetale, attraverso la raccolta, conservazione, caratterizzazione e

valorizzazione delle risorse genetiche autoctone e non dell’ambiente mediterraneo; Gestione sostenibile dell’agroecosistema, mediante l’impiego di tecniche agronomiche

tradizionali e innovative per la riduzione dell’impatto ambientale delle coltivazioni e la conservazione della fertilità del suolo;

Analisi delle caratteristiche qualitative nelle produzioni agroalimentari in relazione alla destinazione del prodotto;

Determinazione di composti nutraceutici in colture tipiche dell’ambiente mediterraneo e loro possibile utilizzo;

Produzione di energia e di prodotti di base per l’industria chimica da biomasse vegetali. Impiego delle biotecnologie in agricoltura; Risposta ecofisiologica del sistema Suolo/Pianta, dei substrati e dei semi a condizioni

ambientali e colturali diverse.

Dotazioni e certificazioni Lo staff è costituito da 13 unita di personale di ruolo di cui 7 ricercatori e di 1 unità di

personale di ricerca a contratto. L’Unità Operativa dispone di una azienda agraria di 2,5 Ha e di diversi campi sperimentali. Laboratorio di analisi chimiche. Laboratorio di analisi eco fisiologiche. Laboratorio biotecnologico. Laboratorio di trattamento e conservazione dei semi.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Prove in campo di confronto varietale di lenticchia (Azione 6) Prove in campo di confronto varietale di cece (Azione 6) Analisi chimiche e tecnologiche della granella di cece e lenticchia (Azione 6).

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Laboratorio di Studi Rurali "Sismondi" Sede legale/amministrativa: Via R. Fucini 49 Pisa Sede di esercizio: Via S. Michele degli Scalzi n. 2 Pisa - 56124 Pisa Tel. +39 050 2218990 Fax +39 050 2218970 e-mail: [email protected] www.agr.unipi.it/labrural

Il progetto

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Descrizione Il Laboratorio di studi rurali “Sismondi” è una associazione culturale senza scopo di lucro che nasce nel 2006 dalla collaborazione di un gruppo di docenti e ricercatori che operano nel campo dell’economia e della politica agraria, dello sviluppo rurale e locale all’interno dell'Università di Pisa ed accoglie ricercatori e operatori attivi nei suddetti campi. La missione del Laboratorio è quella di promuovere, in una forma aperta e socializzata, l’approfondimento scientifico e culturale e la diffusione delle conoscenze rispetto all’evoluzione delle aree rurali, delle loro popolazioni e delle risorse naturali presenti. In tale prospettiva gli obiettivi del Laboratorio comprendono la diffusione della cultura sui temi dell’economia e della sociologia agraria e rurale, dell’economia e della sociologia dell’ambiente e del territorio, attraverso le relazioni con persone, enti ed associazioni e l’ampliamento degli orizzonti didattici dei formatori e degli insegnanti sugli aspetti culturali, sociali ed economici delle attività agricole e rurali e dell’ambiente.

Attività Attività di ricerca per approfondire la ricerca teorica ed operativa in particolare sui temi

della ruralità, delle politiche agricole e di sviluppo rurale. Attività di formazione per favorire il rafforzamento delle competenze (conoscenze, capacità

di fare ed attitudini) finalizzato alla formazione del capitale umano necessario a promuovere percorsi di adeguamento della ruralità.

Attività culturali per raggiungere un pubblico più vasto rispetto alla comunità scientifica e tecnica ed allargare la comprensione delle dinamiche e delle interazioni tra le aree rurali e la società.

Attività editoriali e di comunicazione con l’obiettivo di consolidare e formalizzare le acquisizioni/conoscenze raggiunte e renderle fruibili ad una platea più ampia possibile (sito web - www.agr.unipi.it/labrural - pubblicazione di bollettini, di atti di convegni, di seminari, nonché degli studi e delle ricerche realizzate…).

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Analisi delle “Innovazioni organizzative delle filiere” connesse all’introduzione di

proteine non OGM sia a livello aziendale sia extra aziendale (Azione 8).

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Regione Siciliana Assessorato Agricoltura e Foreste Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia via Bouganvillea, 20 – 95041 Caltagirone (CT) Tel. +39 0933 22508 Fax +39 0933 55877 e-mail: [email protected] www.granicoltura.it

Il progetto

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Descrizione Istituita nel 1927, la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia ha lo scopo di affrontare i problemi della tecnica agraria in clima caldo arido, per migliorare la produzione agraria, particolarmente quella cerealicola. Tali compiti istituzionali vengono espletati tramite la sperimentazione e la ricerca di base ed applicata, affrontando tutte le tematiche connesse all’interdisciplinarietà delle materie trattate. Compito della Stazione è, inoltre, la promozione di ogni attività connessa con l'incentivazione della produzione in agricoltura.

Attività Sezione di Agronomia:

− miglioramento genetico dei cereali autunno-vernini e di leguminose da granella e foraggere, al fine di ottenere varietà con rese quantitativamente e qualitativamente elevate, sempre più adatte agli stress ambientali tipici dell'ambiente caldo-arido;

− reperimento, mantenimento e conservazione di germoplasma siciliano di frumento e leguminose; − studio di tecniche agronomiche adatte a sistemi agricoli sostenibili ed eco compatibili con particolare

riguardo ai difficili ambienti pedo-climatici siciliani. Sezione di biologia:

− citogenetica - studio del corredo cromosomico delle piante sia di interesse agrario che dei parentali selvatici, al fine di verificarne le relazioni e di conseguenza le distanze filogenetiche;

− istologia - studio della micromorfologia delle piante al fine di individuare le relazioni tra i fenomeni fisiologici macroscopici e le strutture anatomiche dell’organismo;

− analisi d’immagine - nuova tecnologia che consente di ottenere misure morfo-colorimetriche oggettive da qualsiasi immagine digitalizzata, applicata alla citologia, all’istologia nonché all’identificazione e valutazione di semi e allo studio dei caratteri qualitativi del frumento duro (granella, pane e pasta).

Sezione di chimica Studio delle specifiche procedure analitiche che permettono di effettuare sia micro che macro determinazioni in relazione alla quantità di prodotto disponibile all'analisi. In laboratorio vengono eseguite essenzialmente due tipologie di analisi principali: − Controllo Qualità, finalizzato alla determinazione del contenuto in sostanze minerali, proteine, glutine,

dell'indice di giallo, dell'indice di sedimentazione in SDS, amido, zuccheri riducenti e screening delle micotossine con metodica Elisa nei cereali;

− Ricerca Applicata, per la quale vengono svolte analisi più complesse e specifiche quali l’elettroforesi delle proteine di riserva (A-PAGE, SDS-PAGE ed Elettroforesi Capillare), la determinazione di micotossine con particolari metodiche HPLC in relazione alla tipologie e grado di infezione da patogene rilevati sulle derrate, l'individuazione di mutanti biochimici di leguminose e cereali; ricerca di componenti aromatiche caratterizzanti (Trigonella foenum graecum) per mezzo della Cromatografia in fase Gassosa; ricerca e determinazione di particolari fitoalessine.

Sezione di Tecnologia dei Prodotti Studi e prove sperimentali di molitura, pastificazione, panificazione e lievitazione controllata, nonché alle analisi granulometriche, alveografiche e farinografiche.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Coordinamento e realizzazione delle attività relative alle leguminose per l'alimentazione

umana (Azione 6).

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Università Politecnica delle Marche Dip. di Scienze Alimentari, Agro-Ingegneristiche, Fisiche, Economico-Agrarie e del Territorio Sezione Genetica agraria e Produzioni animali via Brecce Bianche - Monte Dago - 60131 Ancona Tel. +39 0712204703 Fax +39 0712204685 www.saifet.univpm.it

Descrizione La Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, istituita nel 1986 è dotata di un corpo docente e di attrezzature scientifiche e didattiche di qualità; essa ha individuato come fondamentale nel moderno sistema agro-produttivo la qualità sia dell'ambiente che degli alimenti, consapevole che senza una visione realmente integrata delle produzioni agrarie si aggrava la perdita di fertilità dei suoli e si contribuisce ad inquinare ulteriormente gli ecosistemi con gravi rischi per l'uomo.

Attività La sezione Genetica agraria e Produzioni animali del SAIFET è attiva in diversi campi della ricerca e della didattica quali:

l’alimentazione, nutrizione e tecniche di allevamento delle principali specie di interesse zootecnico;

il miglioramento genetico delle principali specie vegetali di interesse agrario; lo studio delle caratteristiche quanti-qualitative del latte; lo studio dell'efficienza riproduttiva in ambito regionale.

Dotazioni e certificazioni La Facoltà dispone di attrezzati e moderni laboratori per le esercitazioni e laboratori specialistici per la ricerca applicata e di base, ha una propria Azienda Agraria Didattico-Sperimentale, di oltre 180 ha, dell'Orto Botanico e della "Selva di Gallignano", di un allevamento zootecnico, di serre per la sperimentazione, di un'officina meccanica. Il SAIFET riunisce diverse competenze della Facoltà di Agraria nelle sezioni di Agroingegneria e Territorio, Genetica agraria e Produzioni animali, Microbiologia alimentare, industriale e ambientale, Scienze economiche nei sistemi agricoli e territoriali, Scienze fisiche, Scienze e Tecnologie alimentari

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Prove di confronto varietale di favino, pisello proteico e erba medica (Azione 3 e 4).

Il progetto

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Università degli Studi di Bari Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Via Amendola 165/a – 70126 Bari Tel. +39 080 5443043 Fax +39 080 5442976 e-mail: [email protected] www.dspv.uniba.it/

Il progetto

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Descrizione Il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali (DSPV) si occupa di ricerca e insegnamento nell'ambito di molteplici tematiche quali tecniche agronomiche, produzione e qualità di colture alimentari e non, sostenibilità dei sistemi agricoli, fisiologia ed ecologia vegetale applicata, bioenergia, lotta alle infestanti, fisica del suolo, agrometeorologia e agroclimatologia, modellistica, biologia, produzione delle sementi, verde urbano e periurbano e della sua gestione sostenibile, modelli di salvaguardia delle risorse ambientali, del loro monitoraggio con tecniche di telerilevamento e recupero di siti degradati.

Attività Sviluppo di programmi di ricerca. Formazione di laureati ad elevata professionalità e capacità imprenditoriale. Promozione di sistemi agricoli sostenibili in termini ambientali, economici e sociali. Collaborazioni tecnico-scientifiche con aziende private ed istituzioni pubbliche.

Dotazioni e certificazioni 27 ricercatori (7 professori ordinari, 9 professori associati, 11 ricercatori). 24 tecnici e 7 amministrativi. Assegnisti di ricerca, dottorandi di ricerca e contrattisti. Laboratorio analisi chimico-fisiche di produzioni vegetali, suoli, acque convenzionali e

non. Laboratorio di microbiologia ambientale. Laboratorio di micropropagazione. Centri Didattico Sperimentali.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Valutazione varietale pisello proteico e favino in comprensori agricoli pugliesi (Azione 3). Valutazione varietale di leguminose per alimentazione umana (cece e lenticchia) in

comprensori agricoli pugliesi Puglia (Azione 6). Coordinamento della rete di confronto varietale cece ad uso zootecnico (Azione 3).

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Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali Sezione di Agronomia e Coltivazioni erbacee Borgo XX Giugno, 74 - 06121 Perugia Tel. +39 075 5856315 Fax +39 075 5856315 e-mail: [email protected] www.agr.unipg.it/dapp/index.html

Il progetto

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Descrizione La sezione di Agronomia e Coltivazioni erbacee del Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (già Istituto di Agronomia generale e Coltivazioni erbacee) dell’Università degli Studi di Perugia è attiva da quando (nel 1936) l'allora Regio Istituto Superiore Agrario fu aggregato come Facoltà alla Regia Università di Perugia. La sua attività è stata sempre orientata alla didattica e alla ricerca nel settore dell'Agronomia e delle Coltivazioni erbacee.

Attività Valutazione ed ottimizzazione dei sistemi colturali biologici e/o a ridotto input. Miglioramento della compatibilità ambientale delle tecniche agronomiche convenzionali. Controllo razionale della flora infestante. Le "nuove" colture e/o le varietà innovative, con particolare riferimento alle colture per

scopi energetici. L'attività di ricerca si è concretizzata negli ultimi cinque anni in circa 150 pubblicazioni, su riviste nazionali ed internazionali. Oltre alla ricerca, la didattica vede impegnati i docenti della Sezione in circa 20 insegnamenti su circa 10 corsi di laurea, di cui uno internazionale, con sede c/o l’Università di Malta.

Dotazioni e certificazioni Staff composto da undici unità, tra Docenti e Ricercatori, più sedici unità di personale

tecnico e amministrativo. Laboratorio didattico sperimentale, con sede a Papiano (PG; media valle del Tevere),

costituito da circa 25 ha di terreno ed una serra, con tutte le attrezzature necessarie per eseguire ricerche sperimentali di pieno campo e su parcella.

Laboratorio analitico, con le dotazioni necessarie per le analisi chimiche e fisiche del terreno e dei materiali vegetali.

Laboratorio fitotecnico, per l’analisi delle sementi e per le misurazioni relative alla crescita e allo sviluppo delle piante.

Laboratorio elettronico, per l’assemblaggio e la riparazione delle strumentazioni necessarie per la conduzione delle prove e per la didattica.

Capannina meteorologica elettronica, per il rilievo dei dati climatici. Orto agrario, per finalità didattiche. Biblioteca specializzata.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Coordinamento del progetto (Azione 3). Prove di confronto varietale dell’erba medica, del favino e del pisello (Azione 3 e 4).

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Università degli Studi di Napoli Federico II Centro per la formazione in economia e politica dello sviluppo rurale Dip. di Economia e Politica Agraria Via Università, 96 – 80055 Portici, (NA) Tel. +39 081 2539072 Fax +39 081 7755117 e-mail: [email protected] www.centroportici.unina.it

Il progetto

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Descrizione Fondato nel 1959, per iniziativa di Manlio Rossi-Doria, riconosciuto dal 1984 come ente di diritto pubblico, svolge attività di formazione tecnica superiore e specialistica in economia e politica dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, nonché di studio dello sviluppo economico, ed in particolare agricolo, con attenzione speciale ai problemi del Mezzogiorno.

Attività Promozione e realizzazione di corsi di formazione e di specializzazione. Esecuzione di studi e ricerche sulla realtà economica e sull'agro-alimentare in Italia e

nell’U.E., nonché di carattere teorico e metodologico nei campi dell'economia generale, dell'economia agraria, dell'economia ambientale e delle risorse naturali, della sociologia, della statistica dell'econometria.

Promozione e realizzazione di iniziative divulgative (seminari, convegni, conferenze, ecc…) per la diffusione dei risultati delle ricerche e per l’aggiornamento e la qualificazione professionale nei propri campi di competenza.

Fornitura di servizi di consulenza e assistenza tecnica. Relazioni di scambio e collaborazione culturale scientifica e operativa con istituzioni

scientifiche e amministrazioni pubbliche italiane o straniere.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Analisi tecnico-economica dell’introduzione di granelle proteiche non OGM nella razione alimentare di bovini da carne (Azione 8).

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Università degli Studi

di Torino

Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura

e Gestione del Territorio

Via Leonardo Da Vinci, 44 10095 Grugliasco (TO) Tel. +39 0116708786 Fax +39 0116708798 e-mail [email protected] www.agroselviter.unito.it

Il progetto

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Descrizione Il Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio dell'Università di Torino, istituito nel 1990, conduce attività di ricerca nei campi dell’agronomia e coltivazioni erbacee, colture orticole, floricoltura, selvicoltura e tecnologia del legno. Sono presenti 13 diversi gruppi di ricerca che collaborano tra loro, con Enti pubblici e istituti di ricerca di tutto il mondo su tematiche di attualità concernenti la gestione agricola e forestale.

Attività Organizzazione, gestione e realizzazione di progetti di ricerca. Progettazione di piani gestionali del territorio. Progettazione di aree verdi. Supporto alle autorità pubbliche in campo normativo. Didattica. Divulgazione tecnica e scientifica.

Dotazioni e certificazioni Staff di ricercatori esperti. Diversi laboratori per le analisi chimiche, fisiche e biologiche dei campioni sperimentali. Normali dotazioni di laboratorio (stufe, termostati, celle climatiche, centrifughe, bilance

tecniche ed analitiche, pHmetro, cappe biologiche e chimiche...). Attrezzature speciali:

- per le analisi chimiche di suoli e tessuti: NIR, spettrofotometro UV-VIS, LC-MS, misuratore di acqua libera, lettore micropiastre ELISA, Dionex;

- per le analisi idrologiche: camera a sabbia di Stakman fino a 0.1 kPa, camere di Richards fino a 1500 kPa, infiltrometri a tensione, infiltrometri a doppio cilindro;

- per le analisi di tecnologia del legno: microtomo, microscopi ottici, binoculare associato a dendrocronografo, macchine per la lavorazione del legno e la preparazione dei campioni in legno.

3 celle climatizzate di grandi dimensioni. Centro sperimentale di Tetto Frati a Carmagnola, avente una superficie di 11 ha e dotato di campi sperimentali, serre, tunnel, laboratori, attrezzature agricole, capannoni per il rimessaggio dei macchinari, attrezzature per la preparazione dei campioni sperimentali.

Attività svolta all'interno del Progetto Rinnova ProVe Prove di confronto varietale della soia in Piemonte (Azione 2). Prove di confronto varietale di pisello proteico in Piemonte (Azione 3).

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Veneto Agricoltura Azienda Regionale per i settori Agricolo, Forestale e Agro-Alimentare Viale dell'Università, 14 – 35020 Legnaro (PD) Tel. +39 049 8293711 Fax +39 049 8293815 e-mail: [email protected] - www.venetoagricoltura.org

Descrizione Veneto Agricoltura è l'Azienda della Regione Veneto che "promuove e realizza interventi per l'ammodernamento delle strutture agricole, per la protezione del suolo agroforestale e per la migliore utilizzazione della superficie agraria, per lo sviluppo dell'acquacoltura e della pesca, con particolare riferimento alle attività di ricerca e sperimentazione nei settori agricolo, forestale ed agroalimentare e di sostegno al mercato." (art.2 della Legge Regionale 35/97, che istituisce l’Azienda).

Attività Veneto Agricoltura promuove l'innovazione di processo e di prodotto nei settori di competenza, anche attraverso la divulgazione agricola e l'animazione rurale ed "eroga servizi specialistici per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti tipici della Regione"; “promuove e organizza l'attività di certificazione di qualità dei prodotti alimentari”; valorizza la razionale utilizzazione delle risorse ambientali e l'attività di ricerca applicata, di sperimentazione, informazione e formazione professionale ed è particolarmente attenta alla salvaguardia della biodiversità attraverso la gestione dei vivai forestali regionali, delle riserve naturali e delle foreste demaniali regionali.

Dotazioni e certificazioni Veneto Agricoltura dispone di Aziende agricole pilota e dimostrative, di Centri specializzati per la ricerca e sperimentazione in acquacoltura, orto-floricoltura, enologia, forestazione, biotecnologie agro-alimentari e per la formazione e informazione. Presso queste strutture sono presenti laboratori accreditati ed attrezzature per l’attività sperimentale e di ricerca, oltre alla formazione e trasferimento delle informazioni agli operatori interessati.

Attività svolta all'interno del Progetto RInnova ProVe Partecipazione alla rete dei confronti varietali soia (Azione 2). Valutazione dell'effetto della concimazione azotata e dell’irrigazione sulla produzione e

composizione dei semi di soia (Azione 2). Valutazione dell'impiego della soia a basso contenuto di sostanze antinutrizionali

nell’alimentazione del vitellone (Azione 2). Divulgazione dei risultati (Azione 9).

Il progetto

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Incrementare la produzione di proteine vegetali in Italia

A cura di Paola Vecchia – CRPA S.p.A.

1. LE COLTURE PROTEICHE La produzione mondiale di leguminose da granella, espressa come media delle produzioni 2003-2006, è stata di circa 60 milioni di tonnellate prodotte per il 42% in Asia. La suddivisione in funzione della specie è la seguente: 45% fagiolo (Phaseolus e Vigna), 19% pisello, 13% cece, 7% fava e favino, 6% lenticchia, 6% pisello del tropico, 2% lupino, 2% veccia. Se si comprende anche la soia (208 milioni di tonnellate prevenienti per 85% dal Nord e Sud America) la produzione mondiale di proteaginose sale a 268 milioni di tonnellate (equivalenti al 12% della produzione mondiale di cereali). Negli ultimi 30 anni la produzione di granelle proteiche nel mondo è aumentata del 50%; nello stesso periodo la produzione di soia è salita del 215%. Nell’Unione Europea le granelle proteiche rappresentano circa il 3% della superficie a seminativi (a seconda dei Paesi si va dallo 0,5 al 7%) contrariamente a quanto avviene nella maggior parte del mondo dove mediamente le colture proteiche sono comprese fra il 10 e il 30% delle superfici a seminativi (per esempio, Australia 9%, Canada 13%, India 18%, Usa 32%, Brasile 44%). La media produttiva dell’Unione Europea (2003-2006) è stata di 5,9 milioni di tonnellate ottenute da un investimento di 2,2 milioni di ettari. La distribuzione della produzione è illustrata in Figura 1. Rispetto al 2000 hanno perso terreno la produzione di pisello e di veccia che, rispettivamente, si è ridotta di 5 e 8 punti percentuali; nello stesso tempo è aumentata in modo significativo la produzione di fava e favino (6 punti), piccoli incrementi hanno riguardato anche fagiolo, soia e lupino. Queste variazioni trovano, per certi versi, una spiegazione a livello di destinazione della produzione europea (Figura 2) che, rispetto a 10 anni fa, ha visto ridursi la quota percentuale destinata alla produzione interna di alimenti zootecnici, allo stesso modo è calata la parte esportata per alimenti zootecnici, mentre si è aperto un consistente flusso di esportazione ad uso umano. Anche il mercato interno a visto recentemente l’espansione nell’uso di queste granelle in alimentazione umana tal quali o come ingredienti.

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AZIONI DI INNOVAZIONE E RICERCA A SUPPORTO DEL PIANO PROTEINE VEGETALI

La situazione produttiva europea risulta da sempre fortemente condizionata dalle politiche comunitarie. Nel recente passato gli aiuti comunitari hanno portato, in funzione delle diverse condizioni pedoclimatiche, alla diffusione della soia in Italia, del pisello e del favino in Francia, di altre leguminose da granella in Spagna; diffusione comunque quantitativamente poco significativa se rapportata al fabbisogno complessivo europeo. Negli ultimi anni la riforma della PAC, andamenti climatici primaveri anomali e la competizione con altre colture che beneficiano di supporti politici, di mercato o industriali hanno determinato un decremento delle superfici investite a semi oleosi e proteici.

Figura 1 - Ripartizione della superficie a colture proteiche nell’Unione Europea

pisello38%

soia20%

favino18%

veccia7%

fagiolo7%

lupino4%

cece4%

lenticchia2%

Un cenno particolare deve essere fatto all’erba medica. L’erba medica è, pur appartenendo alle foraggere avvicendate, la coltura che è in grado di produrre la più elevata quantità di proteine per ettaro. La sua diffusione in molte zone agricole della terra è dovuta sia alle sue buone caratteristiche bioagronomiche, che ne permettono la coltivazione in condizioni pedoclimatiche molto diverse tra loro, sia alle molteplici possibilità di utilizzazione. Il foraggio di medica infatti è usato prevalentemente come fieno, ma possibili impieghi sono anche la produzione di farine e foraggi disidratati, il pascolamento, l’insilamento e, in tempi più recenti, l’estrazione di concentrati proteici fogliari per l’industria agroalimentare. Nel nostro Paese si trova più del 45% delle superfici a medica dell’Europa, che assommano nel 2007 a 1.515.200 ettari, seguono Francia, Spagna e Ungheria, Grecia e

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Incrementare la produzione di proteine vegetali in Italia

via via altri paesi con ettarati di minore importanza. Il prato di medica, a dispetto delle positive caratteristiche agronomiche e del basso livello di input di mezzi tecnici che richiede, ha subito e continua a subire, seppure in minor misura che in passato, una erosione delle superfici a causa da un lato delle ricorrenti situazioni difficoltà della zootecnia da latte, particolarmente evidenti nel nostro Paese, dall’altro dalla progressiva sostituzione del prato con avvicendamenti più intensivi.

Figura 2 - Ripartizione della destinazione della produzione di proteiche nell’Unione Europea

alimenti zootecnici

52%export per alimenti

zoot23%

export per alimentazione

umana17%

sementi5%

alimentazione umana e

ingredienti3%

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AZIONI DI INNOVAZIONE E RICERCA A SUPPORTO DEL PIANO PROTEINE VEGETALI

1.1 IL FABBISOGNO EUROPEO E ITALIANO DI PROTEINE

L’Unione Europea presenta cronicamente un deficit di produzione di fonti proteiche per l’industria mangimistica. Nel 2006-2007 il deficit di materie prime proteiche per mangimi zootecnici è stato del 72%. Nell’Unione Europea si importano circa 1,5 milioni di tonnellate di pisello, più di 200.000 tonnellate di favino e 35 milioni di tonnellate di soia e farina di soia. La disponibilità totale italiana di materie prime proteiche ad uso mangimistico nel 2006 è stata di quasi 4,5 milioni di tonnellate (+0,9% rispetto all'anno precedente), ed è sostanzialmente rappresentata da panelli e farine di estrazione di semi oleosi. Sono cresciute le disponibilità di girasole, colza e ravizzone ed è rimasta sostanzialmente stabile quella di soia, ma le nostre produzioni di semi di soia e girasole sono estremamente modeste rispetto ai fabbisogni. La materia prima proveniente dall’estero è pari al 66% della disponibilità; in particolare la quota di soia estera rappresenta il 68,9%, il girasole il 58% e colza e ravizzone il 54,6%. L'andamento delle importazioni di soia nel nostro Paese riflette specularmente l'evoluzione della produzione nazionale: nel 1995, con una importazione di 1,3 milioni di tonnellate, l’Italia occupava il nono posto nella classifica dei maggiori acquirenti di soia al mondo; nel 2000 l'import si era ridotto a circa 732 mila tonnellate; nel 2004 le importazioni tornano nuovamente a 1,5 milioni di tonnellate e salgono a 2,5 nel 2006.

1.2 LE COLTURE PROTEICHE IN ITALIA

Nel 2008 la superficie totale di seminativi destinati a colture proteiche in Italia è stata complessivamente di poco superiore a 864 mila ettari: la suddivisione percentuale è mostrata in Figura 3.

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Figura 3 - Ripartizione della superficie a colture proteiche in Italia (Istat 2008)

soia12,9%

fava da granella6,3%

erba medica77,9%

pisello proteico0,9% pisello da granella

0,4%

fagiolo0,8%

cece0,6%

lenticchia0,2%

Rispetto al 2004 si è realizzata una contrazione della superficie totale investita a proteiche pari al 13%, per gran parte imputabile alla riduzione della superficie a erba medica. Di seguito si analizza più nel dettaglio la produzione 2008 delle colture che sono state di interesse del progetto. Le statistiche ISTAT per il pisello proteico nel 2008 (Figura 4) indicano per l’Italia una superficie coltivata di circa 7.500 ha (dato abbastanza stabile negli ultimi anni).

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Figura 4 – Pisello proteico: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

Pisello proteicoSuperficie coltivata (ha)

1.840 a 2.290 (1)1.380 a 1.840 (1)

920 a 1.380 (1)460 a 920 (2)

0 a 460 (15)

Pisello proteicoproduzione (t/ha)

4

Produzione (t/ha)

Le rese medie per ettaro del 2008 sono state di 2,69 t/ha, con punte vicino alle 4 t/ha. Nel 2008 la produzione di granella di pisello proteico ha raggiunto le 20.000 tonnellate. La produzione di pisello proteico si realizza prevalentemente, nell’ordine, in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte come rese medie per ettaro, che nel 2008, sono state appena al di sotto delle 3 tonnellate. La fava è la leguminosa da granella maggiormente coltivata in Italia (Figura 5). La produzione di fava da granella (comprendente anche il favino) è prevalentemente localizzata nelle regioni del Centro-Sud.

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Figura 5 – Fava da granella: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

Fava da granellaSuperficie coltivata (ha)

11.600 a 14.600 (1)8.700 a 11.600 (1)5.800 a 8.700 (1)2.900 a 5.800 (4)

0 a 2.900 (13)

Fava da granellaProduzione (t/ha)

3,7

Produzione (t/ha)

Nel 2008 l’investimento a fava, indipendentemente dalla sottospecie, è stato di circa 54.300 ettari (con un incremento dal 2004 del 20%). La ragione di questo aumentata coltivazione può essere ricercata nella necessità di reperire fonti proteiche da utilizzare in zootecnia biologica; le regioni ove la coltura della fava è più presente sono, nell’ordine, Sicilia, Toscana e Campania. La produzione per ettaro di fava da granella ha raggiunto nel 2008 quasi le 2 t, con punte superiori alle 3 t/ha in Abruzzo e in Emilia-Romagna. Complessivamente nel 2008 sono state prodotte circa 108.000 tonnellate di granella. Da non molti anni, accanto al pisello proteico e al favino, una discreta attenzione è stata dedicata anche alla coltura del cece non solo per l’alimentazione umana ma anche per l’alimentazione animale, soprattutto nelle aree marginali del sud Italia dove la maggiore rusticità di questa specie in generale, e l’utilizzazione di ecotipi locali in particolare, consente livelli produttivi più elevati rispetto a quelli conseguibili da altre leguminose.

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Negli ultimi anni le superfici destinate a questa coltura (Figura 6) sono abbastanza stabili e di poco superiori a 5.000 ettari. Le rese nel 2008 sono state di 1,24 t/ha. La produzione complessiva di granella nel 2008 è stata di 6.500 tonnellate.

Figura 6 – Cece: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

CeceSuperficie coltivata (ha)

1.100 a 1.650 (2)550 a 1.100 (1)

0 a 550 (17)

CeceProduzione (t/ha)

3,3

Produzione (t/ha)

La produzione di lenticchia è destinata esclusivamente ad uso umano; la produzione italiana non è sufficiente a coprire il nostro fabbisogno. La sua coltivazione è molto antica e questa lunga tradizione ha permesso l’evoluzione nel tempo di numerose popolazioni locali ben adattate al microclima di ristretti areali. In Italia, quindi, la sua coltivazione è ancora basata in genere su ecotipi locali. La coltivazione di lenticchia ha visto investiti nel 2008 circa 1.800 ettari (Figura 7). La resa ettaro è sostanzialmente stabile intorno a 0,7 t/ha; la produzione complessiva del 2008 è stata di poco superiore alle 1.300 tonnellate di prodotto. La Puglia e l’Umbria, seguite dalla Sicilia, sono le regioni dove si concentra la produzione di lenticchie.

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Figura 7 – Lenticchia: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

LenticchiaSuperficie coltivata (ha)

374 a 560 (2)187 a 374 (1)

0 a 187 (17)

LenticchiaProduzione (t/ha)

3,5

Produzione (t/ha)

L’andamento della coltivazione della soia in Italia, di fatto presente solo nelle regioni del nord, è stato crescente dopo la riforma MacSharry e fino al 1998; in seguito le superfici si sono praticamente dimezzate per giungere a circa 150.000 ettari e scendere a 111.000 nel 2008. Nel 2008 la produzione ha superato le 364.000 t (Figura 8), con una resa ettaro media di 3,25 t. Il Veneto resta il principale produttore di soia con un investimento attorno a 53.000 ha e una produzione di oltre 183.000 t – pari al 50% del totale nazionale. La seconda regione è il Friuli-Venezia Giulia; Lombardia ed Emilia-Romagna presentano investimenti intorno ai 12 mila ettari e la prima ha fatto registrare, nel 2008, la migliore resa ettaro in Italia.

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Figura 8 – Soia: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

SoiaSuperficie coltivata (ha)

35.400 a 53.000 (1)17.700 a 35.400 (1)

0 a 17.700 (18)

SoiaProduzione (t/ha)

3,7

Produzione (t/ha)

Le statistiche ufficiali stimavano per l’anno 1999 una superficie in Italia di 832.067 ettari investita a erba medica distribuiti per il 56 % al Nord, il 38 % al Centro e il 6% al Sud; nel 2008 l’ettarato si è ridotto a 673.213 ha con un calo pari a circa il 20%. Nel 2008 è stata realizzata una produzione espressa in sostanza secca di poco superiore a 4,4 milioni di tonnellate di foraggio (Figura 9). Le rese ettaro sono abbastanza stabili negli anni, intorno agli 6,5 t/ha di sostanza secca in media (circa 33 t/ha di foraggio tal quale). La regione dove in assoluto è maggiormente presente la coltivazione della medica è l’Emilia-Romagna (72% delle superfici al nord e oltre il 40% della superficie totale italiana); questa coltura rappresenta, in questa regione, l’asse portante per la produzione di latte destinato a Parmigiano-Reggiano. Particolarmente buone sono le rese produttive della Lombardia (al secondo posto con il Lazio come superficie investita) che nel 2008 avvicina le 70 t/ha di foraggio tal quale.

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Figura 9 – Erba medica: superficie coltivata (ha) e produzione (t/ha) (Istat 2008)

La breve disamina della produzione italiana conferma la forte localizzazione geografica delle diverse colture proteiche legata ad aspetti prettamente vocazionali (caratteristiche pedoclimatiche delle are

Erba medicaSuperficie coltivata (ha)

137.000 a 273.000 (1)0 a 137.000 (19)

Erba medicaProduzione (t/ha)

70

Produzione (t/ha)

e), ma anche a modalità tradizionali nell’impostare gli avvicendamenti colturali. Per alcune colture, però, sebbene gli investimenti in ettari siano estremamente contenuti, emergono interessanti potenzialità in termini di produzioni per ettaro in zone diverse da quelle usuali.

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1.3 LE INDICAZIONI DI RINNOVA PROVE

Le cause che storicamente hanno determinato lo scarso interesse per la coltivazione delle leguminose da granella secca in Italia sono da ricercare nelle rese basse e aleatorie, quale conseguenza della inadeguatezza varietale, nell’assenza di meccanizzazione delle colture, nella suscettibilità a gravi avversità parassitarie, nella semplificazione degli ordinamenti colturali indirizzati verso la monosuccessione cerealicola, in un certo disinteressamento della ricerca scientifica verso queste specie, ma anche nel cambiamento delle abitudini alimentari, negli indirizzi di politica comunitaria e nella concorrenza delle produzioni provenienti da Paesi extracomunitari. Gli obiettivi generali del bando interregionale, e di conseguenza del progetto RInnova ProVe, erano quelli di individuare gli elementi utili in termini di scelte varietali, di tecnica colturale e di condizioni economiche e di mercato per incrementare la produzione nazionale di proteine vegetali al fine di soddisfare almeno parzialmente la domanda interna, l’offerta di prodotti non geneticamente modificati e la valorizzazione di particolari filiere produttive. Queste finalità, nello specifico geografico indicato dal bando, sono state declinate in obiettivi specifici per coltura. Questi si sono tradotti in attività non solo orientate alla valutazione varietale ed agronomica, ma anche all’individuazione di elementi utili alla caratterizzazione e riconoscimento delle varietà e specie in prova sia in termini genetici, sia per un loro migliore inserimento negli avvicendamenti colturali che per l’ottimizzazione dell’uso in alimentazione zootecnica. Gli elementi di criticità alla base delle considerazioni fatte in sede di presentazione del progetto sono rimasti sostanzialmente : • necessità di ancorare il più possibile le produzioni DOP/IGP al territorio da cui

provengono, sfruttando appieno la produzione locale di alimenti zootecnici e in particolare di quelli proteici;

• opportunità di ridurre la forte dipendenza dall’import per quanto riguarda la disponibilità di materie prime proteiche per la zootecnia in senso lato, limtando gli effetti delle problematiche legate alle dinamiche dei prezzi sul mercato mondiale.

La possibilità di ampliare le tradizionali aree di coltivazione di alcune colture proteiche in Italia è stata uno degli obiettivi della rete di confronto varietale impostata nel progetto RInnova ProVe che ha visto la realizzazione di campi di sperimentazione diffusi in gran parte delle regioni italiane, almeno per pisello proteico e favino, le due specie che si ritenevano più adattabili alle diverse condizioni pedoclimatiche del nostro territorio. Gli elementi presi in considerazione sono stati la sostanza secca prodotta per ettaro, che per tutte le specie condiziona la quantità di proteina prodotta per ettaro, la ripetibilità e stabilità produttiva nel tempo e per località. La Figura 10 mostra la produzione di proteina per ettaro per anno, per la durata del progetto, ottenuta per le diverse specie espressa come media di tutte le varietà per le quali si è realizzato il confronto varietale.

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Figura 10 – Produzione di proteina (t/ha) per le diverse specie espressa come media di tutte le varietà in prova e nei diversi siti di confronto.

Produzione di proteina(tonnellate per ettaro)

3,8

CeceFavinoPisello proteicoSoiaErba medica

Il progetto ha confermato che, negli ambienti vocati, la coltura della erba medica è quella che consente di massimizzare la produzione di proteina per ettaro soprattutto se, fatto salvo le tecniche agronomiche e di fienagione adottate, viene utilizzato un gruppo di materiali eccellenti in termini di produzione e di stabilità della stessa. Relativamente alle granelle, i risultati mettono in evidenza l’opportunità di un incremento delle superfici investite a soia, ovviamente nelle regioni del Nord e nelle aree dove è possibile sfruttare maggiormente l’irrigazione. Anche la coltura del pisello proteico risulta molto interessante. Alcune aree sarde e pugliesi si sono dimostrate sostanzialmente inadatte a tale tipo di coltura probabilmente per motivi legati alla scarsità idrica, anche se nelle stesse regioni altre zone hanno dimostrato alte potenzialità. Il migliore soddisfacimento delle esigenze idriche della pianta e un migliore sfruttamento del periodo

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utile di allegagione e riempimento del seme spingono a favore della semina autunnale che consente di ottenere rese produttive nettamente superiori a quella primaverile. Lo stesso si può affermare per il favino che resta, in ogni caso, una specie problematica: oltre a fornire nel triennio produzioni estremamente oscillanti, i dati nel loro insieme dimostrano che la specie, assieme al cece, è poco produttiva. Queste considerazioni vanno però rapportate alle caratteristiche pedo-climatiche delle singole aree di prova, perché nelle zone più marginali non si hanno comunque colture più produttive. I risultati delle prove di confronto varietale, illustrati nella cartina, confermano la possibilità di ampliare gli areali di coltivazione realizzando buone produzioni e che una oculata scelta varietale può consentire, seppure con accenti diversi, di incrementare la quantità di proteina per ettaro in tutti gli ambienti e per tutte le specie. Figura 11 – Erba medica: produzioni medie di proteina di tutte le varietà testate vs produzioni medie di proteina delle 5 varietà più produttive per sito di prova (t/ha)

Erba medicaProduzione media di proteina per ettaro

4

Tutte le varietàTop 5

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La scelta varietale, infatti, rappresenza un importante fattore, anche se non l’unico, per ottenere produzioni soddisfacenti sotto l’aspetto sia produttivo sia qualitativo. Nelle cartine (Figura 11, 12, 13 e 14) vengono mostrate, per le specie in prova, le produzioni medie di proteina per ettaro di tutte le varietà testate, a confronto con le produzioni di proteina per ettaro ottenute, in media, dalle 5 varietà più produttive per sito nei tre anni di prova. Le prime 5 varietà per l’erba medica (Figura 11) presentano differenze produttive che vanno dal 5 al 14% in più di proteina per ettaro come media del triennio. Maggiori differenze si registrano fra la media e le prime 5 varietà di soia (Figura 12): a seconda della località si va dal 12 al 25% di proteina prodotta in più.

Figura 12 – Soia: produzioni medie di proteina di tutte le varietà testate vs produzioni medie di proteina delle 5 varietà più produttive per sito di prova (t/ha)

SoiaProduzione media di proteina per ettaro

1,9

Tutte le varietàTop 5

Anche per il pisello proteico (Figura 13) le differenze sono piuttosto ampie: da 12 al 34%.

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Figura 13 – Pisello proteico: produzioni medie di proteina di tutte le varietà testate vs produzioni medie di proteina delle 5 varietà più produttive per sito di prova (t/ha)

Pisello proteicoProduzione media di proteina per ettaro

1,4

Tutte le varietàTop 5

Il favino (Figura 14) manifesta le variazioni produttive maggiori: dal 18 a oltre il 50% di proteina in più per ettaro, mettendo in rilievo le specificità di adattamento di alcune varietà a precise aree geografiche. Precedentemente si è affermato che la scelta varietale costituisce solo uno degli fattori per ottenere produzioni soddisfacenti. È del tutto evidente, infatti, che un’agrotecnica poco efficace rischia di vanificare i buoni esiti produttivi che una determinata varietà, sia pure di pregio e scelta con oculatezza, consente di raggiungere. Le prove sperimentali, quindi, hanno dimostrato che è possibile ampliare gli areali di coltivazione e che a seconda delle zone una oculata scelta varietale può consentire incrementare la produzione di proteina per ettaro. Una sostanziale espansione di queste colture in Italia richiede però il verificarsi di una serie di condizioni e la presa di coscienza di altri elementi a cui è necessario attribuire il reale significato ed effettivo peso anche economico.

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Figura 14 – Favino: produzioni medie di proteina di tutte le varietà testate vs produzioni medie di proteina delle 5 varietà più produttive per sito di prova (t/ha)

FavinoProduzione media di proteina per ettaro

1,3

Tutte le varietàTop 5

Aldilà delle considerazioni prettamente legate alle quantità prodotte, le colture proteiche, e alcune in particolare, possono trovare un elemento estremamente importante di valorizzazione se si considera il loro ruolo negli avvicendamenti colturali sia in termini agronomici sia in termini di massimizzazione delle produzioni di proteina ed energia per ettaro, ovviamente in situazioni in cui sia possibile l’impiego intensivo del terreno agrario. A livello agronomico e ambientale tali colture rivestono un ruolo importante nel mantenimento della fertilità dei suoli, sia nei terreni più fertili dell’Italia settentrionale, sia nei comprensori asciutti di pianura e collina dell’Italia centro-settentrionale, dove possono svolgere il ruolo di coltura miglioratrice, soprattutto nelle aree in cui è venuta meno la coltivazione della barbabietola da zucchero, in un sistema colturale basato su una stretta successione di cereali. Sono da ricordare, inoltre, i benefici effetti che tali colture possono esercitare sull’ambiente mantenendo la copertura del terreno nei mesi autunno-

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invernali a rischio di lisciviazione dell’azoto, organicandone una parte consistente e restituendone una quota importante al terreno dopo la raccolta. La caratteristica di essere colture azotofissatrici consente di ridurre al minimo la concimazione azotata e di lasciare per la coltura successiva una buona dotazione: in avvicendamenti pisello-frumento si stima che il primo lasci da 40 a 50 unità di azoto a disposizione per il cereale. Da sperimentazioni svolte per più anni in diversi paesi europei la successione pisello-frumento consentirebbe, rispetto alla successione frumento-frumento, un vantaggio produttivo per il frumento di poco inferiore alla tonnellata per ettaro. Questo guadagno produttivo dovrebbe essere correttamente incluso nel margine del pisello e non associato a quello del frumento. Questi elementi positivi sono noti da tempo, ciònonostante si assiste a una riduzione persistente e recentemente più accentuata, anche a livello europeo, delle produzioni. A un sistema di incentivi che ne riconosca appieno il valore strategico e ambientale deve accompagnarsi un prezzo di mercato consono al valore del prodotto e soprattutto lo sviluppo e l'ottimizzazione delle filiere interessate (dalla produzione in campo all'utilizzazione nei mangimi e nell'alimentazione animale). Si tratta di materie prime che apportano alla razione energia e proteine, complementari a cereali e oleaginose, l’utilizzazione in alimentazione zootecnica potrebbe essere aumentata con tutti i vantaggi di ordine ambientale che conseguono, a cominciare dalla riduzione di quelli legati al trasporto delle materie prime. Le considerazioni appena effettuate permettono, anche, di dare il reale valore ai risultati ottenuti dal progetto RInnova ProVe in merito alle valutazioni nutrizionali delle granelle e dei foraggi e alla loro ottimale utilizzazione in alimentazione zootecnica. La caratterizzazione compositiva di tutti i materiali provati ha permesso di costruire una archivio di informazioni estremamente vasto e utile per valutare l'effettivo apporto nutrizionale di queste colture. Tutti i materiali analizzati hanno mostrato una sostanziale stabilità compositiva entro specie, indipendentemente dalla località di prova. Allo stesso modo le analisi più fini relative alla determinazione degli aminoacidi nelle granelle di soia, pisello e favino, sia il dosaggio degli acidi grassi nella soia integrale hanno evidenziato contenuti molto stabili entro specie, indipendentemente da differenti titoli proteici o lipidici delle singole varietà. Molto importanti, invece, e particolarmente significativi in funzione della formulazione delle razioni, sono le differenze che si sono riscontrate a livello di: • degradabilità e digeribilità della proteina e fermentescibilità dell’amido a seguito dei

trattamenti tecnologici a cui vengono sottoposte le granelle proteiche, • valore energetico e disponibilità della proteina nel caso dell’erba medica dipendenti

dall’epoca di raccolta che rispecchiano le condizioni ambientali verificate localmente. La valutazione tecnica di razioni alimentari per bovine da latte, bovini da carne e ovini da latte che prevedevano la sostituzione di soia con fonti proteiche alternative (soia nazionale integrale, pisello, favino e massimizzazione dell’introduzione di medica) ha

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permesso di evidenziare, soprattutto nel caso delle vacche da latte, ampi spazi di manovra nell’ottimizzazione della formulazione delle razioni – in funzione dei reali fabbisogni degli animali e dell’inserimento di materie prime diverse - che nella generalità dei casi si traduce in una sostanziale riduzione della quota di concentrati da somministrare. Il consumo aziendale diretto di leguminose da granella è stato oggetto di specifiche esperienze, con risultati molto positivi, condotte in ambienti difficili della Sicilia, per quanto riguarda la coltivazione di leguminose autoriseminanti e il loro uso pascolivo per ovini da latte e da carne, e della Sardegna, in merito alla utilizzazione di favino e pisello in pianta intera per l’allevamento di ovini da latte.

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Edito da Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A.Corso Garibaldi, 42 - 42100 Reggio Emilia

Pubblicato in Italia nel giugno 2009

ISBN 978-88-901789-5-5

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