IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Sette Ecco ... chi mente al Fisco, labolizione del...

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DI MARINO LONGONI [email protected] C’ è la riforma della previdenza, la tassazione della prima casa, la minipatrimoniale sui depo- siti bancari, l’aumento della benzina e tante altre notizie poco piacevoli nella manovra Monti. Ma quello che pro- babilmente cambierà in modo significativo il modo di vivere degli italiani saranno le norme sulla lotta all’evasione. Da un par- te l’obbligo per le banche di trasmettere l’estratto conto bancario ai contribuenti e poi anche all’amministrazione finanziaria. Dall’altra il divieto di utilizzare il contante per pagamenti superiori a 1.000 euro (500 per le pubbliche amministrazioni). Le due disposizioni messe insieme significano che dal 2012 il fisco avrà traccia di tutte le attività economiche dei cittadini italiani. Ci vorrà un po’ di tempo per imparare a gestire in modo efficiente questa valanga enorme di dati. Ma non c’è dubbio che si tratti di una svolta epocale nella lotta all’evasione, al riciclaggio, alla corruzio- ne. Almeno dal punto di vista psicologico i cittadini si trovano nudi di fronte a un Fisco che si pre- senta armato come Rambo. Anche perché insieme a que- ste due disposizioni principali ne sono state approvate altre di contorno che chiudono il cerchio: l’abolizione del diritto alla privacy per aziende e pub- bliche amministrazioni, l’intro- duzione di sanzioni penali per chi mente al Fisco, l’abolizione del codice di comportamento sulla durata dei controlli nelle aziende più piccole e sulla pro- grammazione delle verifiche. L’effetto è che vengono meno i limiti di tempo e di frequenza dei controlli, che ora potranno essere fatti come e quando il Fisco ritiene più opportuno. La conseguenza di queste riforme sarà di mettere con le spalle al muro evasione e rici- claggio. Che senso ha infatti lavorare in nero se poi i con- tanti non si possono spendere se non per comprare i gelati e le caramelle? Metterli in banca equivale infatti a notificare al Fisco la propria evasione. Lo stesso discorso vale per i pro- venti della corruzione, della malavita, della mafia. Tutte attività che dovranno pensare a qualche forma di delocalizza- zione. E di questo saranno in pochi a lamentarsi. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: in pratica il cittadino risulta monitorato in tutte le sue attività economiche dall’oc- chio del Grande fratello fiscale. Non ci sarebbe nulla da teme- re, almeno per le persone one- ste, se fosse sostenibile l’idea di una macchina amministrativa perfetta, precisa come un laser, attenta alle ragio- ni dei contribuenti, capace di correggersi quando commette errori. Se ci fosse un contenzioso tributario efficiente, veloce e accessibile a tutti anche dal punto di vista dei costi. Ma così non è. Perciò attribuire un potere quasi assoluto alla macchina fi- scale comporta grossi rischi. Per esempio qualcuno potrebbe essere tentato di utiliz- zare il Rambo tributario per perseguire i propri nemici politici o economici. Speria- mo che sia solo fantascienza. © Riproduzione riservata • Anno 21 - Numero 294 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Dicembre 2011 • NELL’INSERTO, REGIME IVA DELLE CESSIONI INTRAUE • www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE I N E VIDENZA * * * Primo piano - Agli italia- ni piace il cofanetto regalo. Una risoluzione delle En- trate ne chiarisce anche il trattamento fiscale Villa-Di Palma da pag. 10 Fisco - Conto alla rovescia per l’acconto Iva. Scade il 27 dicembre il termine per versare gli importi. Guida al calcolo Ricca a pag. 14 Impresa - Al via l’operazione di autoliquidazione dei premi assicu- rativi 2011/2012. Appuntamento al 16 febbraio De Lellis a pag. 16 Ambiente - Stretta sui rifiuti per gli autoripa- ratori. Con la Co- munitaria 2010 torna l’obbligo di conferimento a operatori autorizzati Dragani a pag. 19 Documenti/1 - La sentenza della Cassazione sugli avvisi di accer- tamento Documenti/2 - Assegni di man- tenimento, la sentenza della Cassazione contro i ritardi www.italiaoggi.it/ docio7 Ca * con «Atlante delle assicurazioni leader 2011» a € 1,30 in più; con guida «Il nuovo contenzioso tributario» a € 6,00 in più; con guida «La legge di stabilità» a € 6,00 in più; con guida «La manovra Monti» a € 6,00 in più Ecco il Grande fratello fiscale Ora le banche trasferiranno all’Agenzia delle entrate i dati su tutti i movimenti dei contribuenti. Non ci sarà più scampo per il sommerso Stp di capitale, un’opportunità per gli studi legali da pag. 29 Università, salgono le tasse e calano gli iscritti da pag. 49 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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DI MARINO LONGONI

[email protected]

C’è la riforma della previdenza, la tassazione della prima casa, la minipatrimoniale sui depo-siti bancari, l’aumento della

benzina e tante altre notizie poco piacevoli nella manovra Monti. Ma quello che pro-

babilmente cambierà in modo significativo il modo di vivere degli italiani saranno le norme sulla lotta all’evasione. Da un par-te l’obbligo per le banche di trasmettere l’estratto conto bancario ai contribuenti e poi anche all’amministrazione finanziaria. Dall’altra il divieto di utilizzare il contante per pagamenti superiori a 1.000 euro (500 per le pubbliche amministrazioni). Le due

disposizioni messe insieme significano che dal 2012 il fisco avrà traccia di tutte le attività economiche dei cittadini italiani. Ci vorrà un po’ di tempo per imparare a gestire in modo efficiente questa valanga enorme di dati. Ma non c’è dubbio che si tratti di una svolta epocale nella lotta all’evasione, al riciclaggio, alla corruzio-ne. Almeno dal punto di vista psicologico

i cittadini si trovano nudi di fronte a un Fisco che si pre-senta armato come Rambo. Anche perché insieme a que-ste due disposizioni principali ne sono state approvate altre di contorno che chiudono il cerchio: l’abolizione del diritto alla privacy per aziende e pub-bliche amministrazioni, l’intro-duzione di sanzioni penali per chi mente al Fisco, l’abolizione del codice di comportamento sulla durata dei controlli nelle aziende più piccole e sulla pro-grammazione delle verifiche. L’effetto è che vengono meno i limiti di tempo e di frequenza dei controlli, che ora potranno essere fatti come e quando il Fisco ritiene più opportuno.

La conseguenza di queste riforme sarà di mettere con le spalle al muro evasione e rici-claggio. Che senso ha infatti lavorare in nero se poi i con-tanti non si possono spendere se non per comprare i gelati e le caramelle? Metterli in banca equivale infatti a notifi care al Fisco la propria evasione. Lo stesso discorso vale per i pro-venti della corruzione, della malavita, della mafia. Tutte attività che dovranno pensare a qualche forma di delocalizza-zione. E di questo saranno in pochi a lamentarsi.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia: in pratica il cittadino risulta monitorato in tutte le sue attività economiche dall’oc-chio del Grande fratello fi scale. Non ci sarebbe nulla da teme-re, almeno per le persone one-ste, se fosse sostenibile l’idea

di una macchina amministrativa perfetta, precisa come un laser, attenta alle ragio-ni dei contribuenti, capace di correggersi quando commette errori. Se ci fosse un contenzioso tributario effi ciente, veloce e accessibile a tutti anche dal punto di vista dei costi. Ma così non è. Perciò attribuire un potere quasi assoluto alla macchina fi -scale comporta grossi rischi. Per esempio qualcuno potrebbe essere tentato di utiliz-zare il Rambo tributario per perseguire i propri nemici politici o economici. Speria-mo che sia solo fantascienza.

© Riproduzione riservata

• Anno 21 - Numero 294 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Dicembre 2011 •

• NELL’INSERTO, REGIME IVA DELLE CESSIONI INTRAUE •

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

IN EV IDENZA* * *

Primo piano - Agli italia-ni piace il cofanetto regalo. Una risoluzione delle En-trate ne chiarisce anche il trattamento fiscale

Villa-Di Palma da pag. 10

Fisco - Conto alla rovescia per l’acconto Iva. Scade il 27 dicembre il termine per versare gli importi. Guida al calcolo

Ricca a pag. 14

Impresa - Al via l’operazione di autoliquidazione dei premi assicu-rativi 2011/2012. Appuntamento al 16 febbraio

De Lellis a pag. 16

Ambiente - Stretta sui rifiuti per gli autoripa-ratori. Con la Co-munitaria 2010 torna l’obbligo di conferimento a

operatori autorizzati

Dragani a pag. 19

Documenti/1 - La sentenza della Cassazione sugli avvisi di accer-

tamento

Documenti/2 - Assegni di man-tenimento, la sentenza della

Cassazione contro i ritardi

www.italiaoggi.it/docio7

Ca

* con «Atlante delle assicurazioni leader 2011» a € 1,30 in più; con guida «Il nuovo contenzioso tributario» a € 6,00 in più; con guida «La legge di stabilità» a € 6,00 in più; con guida «La manovra Monti» a € 6,00 in più

Ecco il Grande fratello fiscaleOra le banche trasferiranno all’Agenzia delle entrate i dati su tutti i movimenti dei contribuenti. Non ci sarà più scampo per il sommerso

Stp di capitale,un’opportunità

per gli studi legalida pag. 29

Università,salgono le tasse

e calano gli iscrittida pag. 49

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2 Lunedì 12 Dicembre 2011 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI* * *

IOLAVORO* * *

Alberto Rossini head of entertainment di Fox Channels

Dal 9 gennaio 2012 sarà Alber-to Rossini il vice president, head of entertainment di Fox Chan-nels Italy. A Rossini riporteranno le squadre di programming, pro-duction, on air, broadcast design e acquisitions per i canali Fox, Fox Life, Fox Crime e Fox Retro. Nato nel 1966, Rossini si è lau-reato in fi losofi a all’università Cattolica di Milano. Dopo aver frequentato il master in marke-ting e comunicazione di Publita-lia ’80 inizia a lavorare a Canale 5 e nel 1997 si sposta a Mtv come responsabile editoriale e musicale. Nel 2003, mantenendo il ruolo in Mtv, diven-ta responsabile dei contenuti del gruppo Telecom Italia Media. Nel 2008 lascia La7 per assumere il ruolo di head of editorial di Mtv per il Sud Europa, ed entra nel board editoriale di Mtv International. Nel 2010 passa a Digicast, società del gruppo Rcs, in qualità di direttore editoriale dei canali televisivi del gruppo: Lei (target femminile), Dove (viaggi), Yacht & Sail (nautica), Caccia e Pesca.

Paolo Besio entra nello studioBernoni professionisti associati

Paolo Besio, dottore commercialista e revisore legale, esperto di fi scalità na-zionale ed internazionale e di operazioni straordinarie è direttore del dipartimen-to Transfer pricing dello Studio Bernoni professionisti associati. Nato a Genova 49 anni fa, dopo la laurea in economia e commercio presso l’università di Genova, Besio inizia la propria carriera presso lo studio di consulenza fi scale e societaria Pirola, Pennuto, Zei & Associati. Da gen-

naio 2002, per un decen-nio, Besio è stato diretto-re dell’uffi cio fi scale del gruppo Prada. Besio inoltre è membro del consiglio per il diritto dell’impresa di Asso-lombarda, del gruppo di lavoro Fisco internazio-nale di Confi ndustria, della Commissione fi-scalità internazionale istituita presso l’ordine dei dottori commercia-listi di Milano, del Co-mitato fi scale dell’Andaf (Associazione nazionale

direttori amministrativi e fi nanziari) ed è socio dell’Anti (Associazione nazionale tri-butaristi italiani).

Angelo Fiori nominato presidente onorario di Periplo familiare

Angelo Fiori, docente di medicina legale presso il Campus Bio–medico Roma e con-sulente legale di alcuni dei casi giudiziari che hanno maggiormente coinvolto e divi-so l’opinione pubblica del Paese come la morte del banchiere Roberto Calvi e della studentessa Marta Russo, è stato nominato presidente onorario di Periplo Familiare, l’Associazione che tutela le vittime di errori sanitari.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Business school, ■ vince la Francia

Nel ranking del Financial Times al primo posto l’Hec di Parigi. Pri-ma delle italiane, Sda Bocconi

a pag. 50

Il consulente entra ■ se specializzato

Viaggio di IOLavoro all’interno delle opportunità di un mercato ancora sottodimensionato

a pag. 51

Cara Università, ■ quanto mi costi

Gli atenei mettono mano alle ta-belle delle tasse. E i costi per gli studenti aumentano del 38%

alle pagg. 52 e 53

Se fare impresa ■ è un gioco

Il mercato dei videogame regi-stra una forte crescita per fattu-rato e numero di addetti

a pag. 55

Oltre mille ■ opportunità di lavoro

Intesa Sanpaolo inserisce mille giovani. Centocinquanta i gure professionali in Contacta. Esperti e neolaureati per Groupon

a pag. 56

Stp di capitali, ■ opportunità per i legali

Le società tra professionisti con socio di capitale esterno rappre-sentano un’opportunità per l’av-vocatura. Così la pensano alcuni dei managing partner sentiti da AvvocatiOggi

alle pagg. I, II e III

Un governo dei Prof ■ anche nelle law firm

Sono molti gli studi che attingono per le loro «squadre» di legali dalle stesse università da cui proviene Monti e i suoi ministri, cioè Bocco-ni, Cattolica e Luiss

a pag. IV

L’immobiliare? ■ Come degli artigiani

Alessandro Scarselli, fondatore e managing partner di Scarselli e Associati, racconta la sua carriera professionale di esperto di diritto immobiliare

a pag. V

Fare network ■

per gli studi è un dovere

Nel mondo si contano oltre 150 alleanze globali tra professioni-sti. Questi network consentono di offrire servizi legali sempre più specializzati e qualii cati

a pag. VII

P OFES IONI N MO MEN OPRO SSI I IN OVI NTO

Nuove nomine e strategie per Bonelli Erede Pappalardo

Tempo di nomine e strategie in Bonelli Erede Pappalardo. L’assemblea dei soci,, riunitasi a Milano il 3 dicembre scorso, ha nominato infatti due nuovi partner e ha approvato il piano strategico di medio termine. Le promo-

zioni hanno riguardato Pa-olo Di Giovanni, esperto di contenzioso nazionale ed internazionale e Tom-maso Faelli che si occupa di diritto della proprietà industriale e intellettuale, entrambi presso la sede di Milano. È stato inoltre pre-sentato il piano strategico di medio termine proposto

dal Consiglio, approvato con l’unanimità dei voti. «Siamo molto lieti», ha commentato Al-berto Saravalle, managing partner di Bep, «di aver promosso alla partnership due giovani colleghi di assoluto valore, aumentando così il peso dei relativi dipartimenti che consideria-mo strategicamente molto importanti».

Gogp con Palladio nella cessione da parte di Hds del ramo Retail

Stefano Bucci, partner di Gianni, Origoni, Grippo & partner, coadiuvato dal senior asso-ciate Luca Spagna e dall’associate Gabriele Arcuri, ha assistito Hds spa, società attiva nella produzione e distribuzione di specialità alimentari a marchio Robo e Dega nel canale Foodservice e di conserve vegetali a marchio Logrò e Montello nel canale gdo, nell’operazio-ne di cessione della propria divisione «retail», rappresentata dai marchi Logrò e Montello, alla società d&d Italia spa (Gruppo D’Amico). La di-visione Retail realizzerà, nel corrente esercizio,

un fatturato di oltre 23 milioni di euro. Hds spa è stata, inoltre, assistita dall’advisor Palladio Corporate Finance spa; mentre D&D Italia spa è stata assistita dallo studio Pellone & asso-ciati e da Dewey & Leboeuf nelle persone del socio Francesco Cartolano e degli associate Chiara Cella e Matteo Acerbi.

I fondi europei di Ece acquisiscono il centro commerciale Megalò di Chieti

Freshfields Bruckhaus Deringer ha as-sistito i fondi di Ece, attivi nel settore retail, nell’acquisizione, tramite una società veicolo italiana, del 100% del capitale sociale della società proprietaria del centro commerciale Megalò di Chieti detenuto dall’unico socio Seb ImmoInvest GmbH, assistito dallo studio le-gale Dla Piper. L’operazione rappresenta il primo investimento dei fondi europei Ece in Italia. Per Freshfields hanno agito Marzio Longo, responsabile del gruppo real estate, nonché managing partner degli uffici italia-ni e Veronica Vitiello, senior associate. Per Dla Piper hanno agito invece Olaf Schmidt, responsabile Emea del gruppo real estate e Maurizio Redondi, associate. La banca fi-nanziatrice Aareal Bank Filiale Italia, infine, è stata assistita da Bonelli Erede Pappalar-do, con Emanuela Da Rin, Giuseppe Mele e Ivano Sproviero.

Orrick, Dla Piper e Montanari, Brescia e ass. nell’investimento di Bt Global in Soi nter

Orrick ha assistito il Gruppo Sofinter nell’ope-razione d’investimento effettuata da Bt Glo-bal Investors nella Sofinter spa, nella quale Bt Global Investors ha portato nuove risorse per 18 milioni di euro. Bt Global Investors è congiuntamente controllata da Birla Power

Solutions, facente capo al gruppo indiano Bir-la, e dalla società statunitense Metro Eleven. Contemporaneamente il Gruppo Sofinter ha sottoscritto con il sistema bancario, assistito da Dla Piper, un accordo che prevede la conferma di affidamenti per un totale di 600 milioni di euro, di cui circa 450 milioni per linee di firma a supporto della realizzazione dei pro-getti. Il team di Orrick che ha assistito Sofinter e nel fi-nanziamento bancario è stato coordinato dal partner Guido Testa, insieme a Francesco Seassaro, partner, e Filippo Cristaldi, associate. Il Grup-po Sofinter è inoltre stato as-sistito da Vitale e associati come consulente finanziario e dallo studio Galimberti, Prada e associati in qualità di advisor fiscale. Il team di Dla Piper che ha assistito gli istituti bancari è stato coordinato dal partner Nino Lombardo, che si è avvalso della collaborazione di Laura Tutinelli, senior associate e Vincenzo Ar-menio, associate. Alberto Montanari, socio dello studio Montanari, Brescia e associati ha assistito Bt Global Investors.

Costea Corin Danescu rafforza la sede di Bucarest di Barberi Biagetti e Partners

Costea Corin Danescu, avvocato romeno con alle spalle una spiccata esperienza in conten-zioso commerciale e civile, è il nuovo socio nello Studio Legale Barberi Biagetti Petrosel e Partners, struttura paritaria nata dell’inte-grazione professionale degli studi legali Petro-sel e Barberi Biagetti e Partners di Roma, in cui operano, a Bucarest, 17 professionisti tra avvocati e consulenti.

Gabriele Ventura

«Non si è mai troppo prudenti nella scelta dei propri nemici», sentenziava Oscar Wilde. E altrettanta cura va usata nella selezione di amici e collaboratori, soprattutto se devono condividere il peso di un ministero che rispolvera strumenti come «ghigliottina» e «accetta» per affet-tare le speranze di centinaia di migliaia di pensionati. Il «casting» di Elsa Forne-ro, perciò, è avvenuto in una «location» familiare: quella banca Intesa S. Paolo di cui la stessa numero uno del welfare è stata vicepresidente del consiglio di sor-veglianza, luogo in cui ha stretto legami preziosi che la chiamata al governo di Ma-rio Monti, evidentemente, ha rinsaldato. Lo sa bene Filippo Vecchio, designato capo uffi cio stampa, medesime funzioni che svolgeva nell’istituto, così come Lau-ra Piatti, insediatasi nella segreteria tec-nica del dicastero, fi no a poco tempo fa responsabile del coordinamento e svilup-po di compliance per il gruppo creditizio. Se, dunque, la società di piazza San Carlo

è un giacimento di risorse (umane) per l’esecutivo tecnico, non vale la pena es-sere egoisti, tenendo stipate le sue gem-me soltanto al civico 56 di via Veneto. Il dirimpettaio palazzo del ministero dello sviluppo economico, com’è noto, ha al ver-tice Corrado Passera, già dominus della fusione fra Intesa e S. Paolo Imi. Troppo solitarie saranno sembrate all’ex ammini-stratore delegato le stanze dove si decide il destino dell’industria nazionale, meno male che il 29 novembre a farsi largo, in qualità di viceministro, è stato Mario Ciaccia, appena sceso dalla poltrona di di-rettore generale di Biis, il ramo bancario dedicato ad infrastrutture, innovazione e sviluppo. Scontato (e malizioso) gridare al confl itto d’interessi? Forse sì, meglio allora ricordare che l’istituto torinese sta dando una sforbiciata all’organico di ben 3 mila unità. E che un piccolo (ma di alto livello) contributo al problema degli esu-beri lo ha fornito il governo.

Moustique

Un reclutamento... d’Intesa

Guido TestaAlberto Saravalle

Alberto Rossini

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3Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemP R I M O P I A N O

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Saranno le movimen-tazioni bancarie a segnalare gli evaso-ri al fisco. La caccia

all’evasione si farà dunque in banca. La stretta all’utilizzo e le limitazioni nell’uso del de-naro contante costringeranno gli evasori a lasciare sempre più traccia delle operazioni sospette sui canali bancari i quali, grazie alle nuove co-municazioni ampliate all’ana-grafe tributaria, verranno sistematicamente acquisiti e analizzati dagli 007 del fi sco. Le movimentazioni intervenu-te nei rapporti bancari e ogni altra informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fi ni dei controlli fi scali saran-no, infatti, sistematicamente e periodicamente trasmesse telematicamente dagli ope-ratori fi nanziari all’anagrafe tributaria. Dette segnalazio-ni faranno scattare, quasi in tempo reale, appositi indici di rischiosità fi scale a carico del contribuente con la selezione dello stesso ai fi ni di un suc-cessivo controllo fi scale.

È questa la strategia di con-trasto all’evasione sulla quale ruotano poi tutta una serie di altre misure di carattere stru-mentale e accessorio contenute nel c.d. decreto Monti (decreto legge 6/12/2011 n. 101).

Mai in passato si era arrivati a tanto. Anche quando all’epoca del ministro Visco si era ridot-to di molto il limite all’utilizzo del denaro contante, l’accesso alle movimentazioni bancarie continuava a essere sottoposto a tutta una serie di limitazio-ni e autorizzazioni che di fatto consentivano al fi sco l’acqui-sizione delle movimentazioni del contribuente soltanto a verifi ca già iniziata. Adesso, invece, le verifi che inizieranno soltanto grazie all’esame pre-ventivo dei movimenti e delle altre informazioni desunte dai rapporti fi nanziari del contri-buente, con un’inversione to-tale dell’azione di contrasto all’evasione (si vedano servizi alle pagine 4 e 5).

Qualche esempio di cosa potrebbe d’ora in poi attivare una verifi ca fi scale: un versa-mento anomalo, un pagamento sospetto, un bonifi co da e verso l’estero, una crescita anoma-la del saldo attivo del conto corrente e così via. Anomalie ovviamente che dovrebbero es-sere ricondotte e interpretate alla luce delle movimentazioni standard del rapporto banca-rio anche in riferimento all’at-tività svolta dal contribuente. Si pensi, per esempio, a un soggetto titolare unicamen-te di un reddito da pensione. Grazie alle novità contenute nella manovra Monti il sud-

detto trattamento pensioni-stico, se erogato da un ente della pubblica amministrazio-ne e se superiore a 500 euro al mese, verrà d’ora in avanti corrisposto unicamente tra-mite strumenti di pagamento diversi dal denaro contante o con mezzi di pagamento elet-tronici quali carte di credito, carte prepagate ecc. Sul conto corrente di tale contribuente dovrebbero dunque affl uire in entrata solamente i fl ussi elet-tronici relativi all’emolumento pensionistico. Eventuali altri movimenti in ingresso, tempe-stivamente segnalati dall’ope-ratore fi nanziario all’anagrafe tributaria ai sensi della dispo-sizione contenuta nel secondo comma dell’articolo 11 del decreto Monti, potrebbero far scattare il campanello d’allar-me inserendo il contribuente in apposite liste selettive del

rischio di evasione. Tali movimenti in entrata

potrebbero essere, per esem-pio, il frutto di altre attività svolte dal contribuente e tenu-te celate in tutto o in parte al fi sco, oppure potrebbero essere il risultato di attività svolte, sempre in maniera fi scalmen-te poco trasparente, da altri soggetti legati magari da vin-coli di parentela o affi nità con il nostro contribuente. Ovvio che si tratta solo di esempi e casi limite. Ma come tali ren-dono bene l’idea di quello che il decreto Monti si pone come obiettivo in tema di contrasto all’evasione. Una sorta di trap-pola come quella del formaggio con il topo. Da un lato si limita al massimo la circolazione del contante (il formaggio) dall’al-tra, contemporaneamente, si mettono sotto tutoraggio fi-scale costante e continuativo

i rapporti fi nanziari dei contri-buenti (la trappola) nella spe-ranza che prima o poi questi ultimi commettano l’errore e cadano in fallo.

Più che un vero e proprio cambio di strategia nel con-trasto all’evasione la mano-vra Monti compie un salto di qualità nell’azione di contra-sto contro la sottrazione di materia imponibile al fisco. Resta privilegiato il sistema della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo, sul-la quale gli ultimi esecutivi avevano investito molte dello loro energie, ma allo stesso si aggiunge la madre di tutte le informazioni costituita ap-punto dalle «movimentazioni finanziarie» e da ogni altra «informazione utile ai fi ni dei controlli fiscali» desumibile dai rapporti bancari del con-tribuente.

Un salto di qualità che spo-sterà il ruolo delle indagini fi nanziarie da supporto all’at-tività di verifi ca a presupposto della stessa. Se fi no a ieri la verifi ca bancaria vera e pro-pria, basata sull’esame certo-sino delle singole movimenta-zioni scattava solo a verifi ca avviata, e quindi un’errata selezione della posizione ri-schiava di compromettere il risultato stesso del controllo, oggi saranno proprio le segna-lazioni relative ai movimenti del conto a far scattare la ve-rifi ca con un rischio di errore nella selezione che si riduce di fatto ai minimi termini.

Se dunque la selezione dei contribuenti basata sulle se-gnalazioni delle movimenta-zioni bancarie è il cuore della strategia antievasione del de-creto Monti a essa si affi anca-no poi tutta una serie di mi-sure di carattere strumentale e accessorio destinate a raf-forzare l’azione di contrasto all’evasione.

Il pensiero corre, fra le al-tre, alle misure contenute nel comma sette del medesimo ar-ticolo 11 nel quale si ampliano i tempi e le modalità di acces-so e verifi ca presso la sede del contribuente con la riformula-zione e l’abrogazione di alcune delle disposizioni introdotte recentemente dal c.d. decreto sviluppo (dl 70/2011) in tema di durata e ripetitività delle verifi che fi scali.

Allo stesso modo deve consi-derarsi disposizione di carat-tere strumentale e accessoria all’azione di contrasto all’eva-sione fi scale quella contenuta nel primo comma dello stresso articolo 11 del decreto Monti relativa all’inasprimento del-le misure sanzionatorie per le ipotesi di esibizione o trasmis-sione di documenti falsi in tut-to o in parte o l’indicazione di dati e notizie non rispondenti al vero in risposta alle richie-ste effettuate dagli organi ve-rifi catori (si vedano servizi a pagina 6).

Il salto di qualità nella lotta all’evasione con l’acquisizione a monte della verifica delle informazioni bancarie dovrà naturalmente essere utilizza-ta con estrema cautela e at-tenzione. La sensibilità delle informazioni che giungeranno nelle mani degli 007 fi scali po-trebbero trasformarsi in veri e propri boomerang se delle stesse ne venisse fatto un uti-lizzo distorto e generalizzato. La selezione delle posizioni da sottoporre a controllo dovrà essere effettuata privilegiando quelle situazioni ove il rischio di evasione è estremamente elevato evitando di mettere a nudo le movimentazioni ban-carie di intere platee di con-tribuenti.

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LA MANOVRA MONTI/Le indagini i nanziarie da supporto ai controlli ne diventano presupposto

Lotta all’evasione, salto di qualità Prospettiva invertita nelle verifiche

detto trattamento pensioni- rischio di evasione i rapporti finanziari dei contri-

Nella manovra Monti, premi per i sogget-ti congrui agli studi di settore e rischio selezione per chi non si adegua. I contri-buenti che dichiareranno, anche per effetto dell’adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori a quelli stimati dallo studio di settore potranno, infatti, benefi ciare di tut-ta una serie di vantaggi fi scali che vanno dall’esclusione degli accertamenti basati su presunzioni semplici alla riduzione di un anno dei termini di accertamento. Stretta invece sui soggetti che risulteranno non in linea con le risultanze dello studio di setto-re per i quali la manovra elimina le franchi-gie da accertamento basato su presunzioni semplici e aumenta il rischio di selezione per futuri controlli.I contribuenti che risulteranno in linea con i ricavi o compensi stimati da Gerico po-tranno usufruire dei benefi ci previsti nel comma nove dell’articolo 10 della manovra. In particolare questi soggetti potranno be-nefi ciare della franchigia da accertamenti basati su presunzioni semplici di cui agli ar-ticoli 39 del dpr 600/73 e 54 del dpr 633/72, vedranno ridotto di un anno il termine di

decadenza per l’accertamento nei loro con-fronti e potranno essere oggetto di accerta-mento sintetico soltanto qualora il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo quello dichiarato. Tali premi saranno concessi però soltanto a condizione che la suddetta congruità non sia frutto di alterazioni dei modelli dati ri-levanti ai fi ni degli studi di settore e che si accompagni anche alla coerenza con gli specifi ci indicatori previsti dai decreti di approvazione dello studio di settore o degli studi di settore applicabili.Per coloro che, invece, non risulteranno in linea con gli studi di settore il decre-to Monti prevede la destinazione di spe-cifi che risorse operative per le attività di selezione e controllo e la scomparsa delle franchigie da accertamento basato su pre-sunzioni semplice disciplinate nel comma 4-bis dell’articolo 10 e nell’articolo 10-ter della legge n. 146/1998.Le suddette disposizioni in materia di studi di settore si applicheranno con riferimen-to alle dichiarazioni relative all’annualità 2011 e successive.

La congruità agli studi riacquista peso

La strategia antievasione nella manovra Monti

Comunicazioni telema-tiche dagli operatori fi -nanziari

Decorrenza: • dal 1/1/2012

Modalità:• in via telematica

Tempistica:• periodicamente

Contenuto:• movimentazioni relative ai rapporti i nanziari ed ogni altra informazione utile ai i ni dei controlli i scali

Finalità: • indagini i nanziarie e selezione dei contribuenti a mag-gior rischio di evasione da sottoporre a controllo

Durata e modalità dei controlli ed accessi

Non riproposta la disposizione che prevedeva un limite massimo • di durata della verii ca di 15 giorni

Eliminata la norma che prevedeva la non ripetizione delle veri-• i che entro lo stesso semestre

Eliminata la sanzione disciplinare per i funzionari che violano le • disposizioni in ordine alle verii che

Rilancio degli studi di settore

Regime premiale per i congrui e coerenti con modelli dati fedeli • alla realtà

Rischio selezione e verii ca per i non congrui e perdita delle • franchigie da accertamento

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4 Lunedì 12 Dicembre 2011 P R I M O P I A N O

LA MANOVRA MONTI/ Dal 2012 banche obbligate a comunicare tutti i movimenti i nanziari

Il fisco ora può giocare d’anticipoPagine a cura

DI VALERIO STROPPA

Movimenti fi nanziari senza segreti per il fisco. Dal prossimo 1° gennaio banche,

poste e società di investimento saranno tenute periodicamen-te a comunicare le operazioni effettuate dai clienti all’Ana-grafe dei rapporti, vale a dire la sezione che costituisce il «cuore» dell’Anagrafe tributa-ria. Le regole tecniche saran-no disciplinate da un apposito provvedimento dell’Agenzia delle entrate, da emanare dopo una concertazione con le asso-ciazioni che rappresentano gli intermediari finanziari. Per ciascun rapporto detenuto dai contribuenti, gli Uffi ci avranno a disposizione un estratto conto quasi in tempo reale, da consul-tare a supporto dell’attività di accertamento.

Per attivare le indagini fi-nanziarie propriamente dette la procedura resta invariata, e richiede ancora un iter autoriz-zatorio specifi co, tuttavia l’acce-lerazione impressa dall’articolo 11 della manovra Monti rende più affi late le già potenti armi a disposizione dell’amministra-zione. Nonostante il «sacrifi cio» di una norma contenuta nella manovra-bis sulla quale i verti-ci dell’Agenzia avevano lasciato intendere di puntare molto pro-prio in virtù della sua potenzia-le effi cacia.

La manovra-bis. L’articolo 2, comma 36-undevicies del dl n. 138/2011 autorizzava l’Agenzia delle entrate a elaborare speci-fiche liste selettive di contri-buenti da sottoporre a controllo, basate sulle informazioni conte-nute nell’Archivio rapporti. In questo modo, la norma deroga-va esplicitamente a quanto pre-visto in materia dal combinato disposto dal dpr n. 605/1973 e della relativa disciplina secon-daria di attuazione. L’articolo 7, comma 11 del citato dpr preve-de infatti che le comunicazioni obbligatorie possono essere utilizzate dall’amministrazio-ne finanziaria per effettuare le indagini fi nanziarie, oppure per richiedere informazioni agli intermediari e così acquisire elementi utili a ricostruire l’ef-fettiva disponibilità reddituale o, ai fi ni Iva, l’effettivo volume di operazioni imponibili e di ac-quisti. Per l’attivazione di tali poteri di richiesta, è necessario che gli uffi ci ottengano una pre-via autorizzazione del diretto-re centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate o del direttore regionale competente per territorio (o dei comandi per quanto riguarda la Gdf).

Con il provvedimento delle Entrate del 19 gennaio 2007, inoltre, sono state definite le modalità e i termini di comuni-cazione all’Anagrafe tributaria dei dati relativi alle somme di denaro erogate, a qualsiasi ti-tolo, da imprese, intermediari e assicurazioni.

E, al paragrafo 5, era lo stes-so provvedimento a porre alcuni limiti di riservatezza all’uso dei dati comunicati all’Anagrafe. Nello specifi co, le informazioni devono essere trattate secondo il principio di necessità, attraverso particolari sistemi di elaborazio-ne, prevalentemente consistenti nei «data warehouse», vale a dire strumenti che consentono di ese-guire analisi selettive, limitando il trattamento dei dati personali e individuando i soli soggetti che posseggono i requisiti fi ssati per l’esecuzione dei controlli fi scali.

La manovra Monti. Con l’articolo 11, comma 5 del dl n. 201/2011 la possibilità di estra-polare preventivamente dall’Ar-chivio rapporti liste selettive di contribuenti è stata cancellata. Al suo posto, però, il comma 2 del medesimo articolo introduce un obbligo a carico degli intermedia-ri ben più stringente: la comuni-cazione, a partire dal 1° gennaio, di tutte le movimentazioni dei rapporti fi nanziari detenuti. Non più, quindi, soltanto l’esistenza di quei rapporti e l’indicazione dei dati anagrafi ci del titolare (banalizzando con un esempio, «il signor Mario Rossi detiene il conto corrente n. XXX»). Ma un vero e proprio estratto conto di tutte le operazioni che sono in-tervenute su quel rapporto (per esempio, «Mario Rossi, titolare del conto XXX, ha effettuato pre-lievo per 5.000 euro, versamen-to per 10.000 euro ecc.»). Oltre ai movimenti, il decreto-legge prescrive che dovranno essere comunicate anche tutte le in-formazioni relative ai predetti rapporti necessarie ai fi ni dei controlli fi scali, nonché l’importo delle operazioni indicate. I con-tenuti e le modalità delle comu-nicazioni, in ogni caso, saranno fi ssati da un provvedimento del-le Entrate, dopo aver interpella-to in materia le associazioni di categoria degli operatori fi nan-ziari. Solo in quel momento sarà possibile capire se saranno poste delle soglie minime o dei paletti per individuare i movimenti da comunicare. Viceversa, in caso di comunicazioni «brutal for-ce» (ossia di tutti i movimenti, a prescindere dalla rilevanza), l’Archivio rapporti sarebbe in-teressato da miliardi di ope-razioni, forse anche diffi cili da gestire dal punto di vista delle infrastrutture informatiche.

L’articolo 11, comma 4 della manovra Monti, tuttavia, non dimentica la possibilità di uti-lizzare tali dati da parte degli 007 del fi sco per effettuare le verifi che: oltre che per le inda-gini fi nanziarie, infatti, le infor-mazioni presenti in Anagrafe potranno essere usate «per la individuazione dei contribuen-ti a maggior rischio di evasione da sottoporre a controllo». Non si parla più di liste selettive, quindi, ma nella sostanza la facoltà di avvalersi dell’Archi-vio rapporti per studiare il risk rating dei contribuenti resta impregiudicata.

© Riproduzione riservata

Nell’Archivio dei rap-porti fi nanziari sono censite tutte le co-municazioni degli in-termediari relative ai rapporti continuativi esistenti intrattenu-ti con la clientela, a partire dalla data del 1° gennaio 2005, alle operazioni extra-conto (esclusi i versamenti effettuati tramite bol-lettino di conto cor-rente postale inferiori a 1.500 euro), nonché ai rapporti diversi da quelli intrattenuti con i titolari dei rapporti continuativi o delle stesse operazioni ex-tra-conto (procure e deleghe). Secondo i dati diffusi dalla Guardia di fi nanza e dall’Agenzia delle entrate, nel da-tabase sono registrati oltre 950 milioni di rap-porti e più di 90 milioni operazioni extra-conto, mentre i soggetti tenuti a inviare i dati sono cir-ca 13 mila.L’articolo 7 del dpr n. 605/1973, infatti, disciplina le comunicazioni obbligatorie all’Anagrafe tributaria cui sono tenuti alcune categorie di soggetti, tanto pub-blici quanto privati, individuati dalla legge (p.a., camere di commercio, professionisti, aziende, banche, intermediari fi nanziari, am-ministratori di condominio).In particolare, il comma 6 pone a carico degli istituti di credito, delle Poste italiane e degli

intermediari fi nanziari (Sim, Sgr, Oicr, fi ducia-rie) l’onere di rilevare e tenere in evidenza i dati identifi cativi, com-preso il codice fi scale, di ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto, an-che per conto di terzi. L’esistenza di questi rapporti e/o di qual-siasi operazione com-piuta al di fuori di un rapporto continuativo deve essere quindi co-municata mensilmente, in via telematica, al «cervellone» del fi sco. Nel database fi nisco-no pertanto conti cor-renti, conti deposito titoli e/o obbligazio-ni, conti deposito a risparmio, rapporti fiduciari, gestioni patrimoniali e col-lettive del risparmio, certifi cati di deposi-to e buoni fruttiferi, carte di credito e di debito, garanzie, cre-diti, fi nanziamenti e partecipazioni.

Gli operatori chiamati dalla legge alla comu-nicazione devono provvedere a inviare i dati anagrafi ci dei clienti (sia persone fi siche che giuridiche), i dati dei contestatari o contito-lari, dei delegati o dei procuratori, la natura del rapporto intrattenuto, la data di inizio o fi ne rapporto e della procura o delega, la data della prima operazione extra conto effettuata nell’anno.

In archivio tutti i dati dal 2005

Come cambia la normativa

L’adempimento «standard»

Articolo 7, comma 6, dpr n. 605/1973

Le banche, Poste italiane Spa, gli intermediari i nanziari, le imprese di investimento, gli Oicr, le Sgr, nonché ogni altro ope-ratore i nanziario sono tenuti a rilevare e a tenere in evidenza i dati identii cativi, compreso il codice i scale, di ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto o effettui, per conto proprio ovvero per conto o a nome di terzi, qualsiasi operazione di natura i nanziaria (ad esclusione di quelle effet-tuate tramite bollettino di conto corrente postale per un importo unitario inferiore a 1.500 euro). L’esistenza dei rapporti i nanziari e di qualsiasi operazione compiuta al di fuori di un rapporto continuativo, nonché la natura degli stessi, sono comunicate all’anagrafe tributaria, ed archiviate in apposita sezione, con l’indicazione dei dati anagrai ci dei rispettivi titolari (compreso il codice i scale).

Le novità del 2011

Manovra-bis (ar t ico-lo 2, comma 36-unde-vicies, dl n. 138/2011).

NORMA ORA ABROGATA

In deroga a quanto previsto dall’articolo 7, comma 11, del dpr n. 605/1973, l’Agenzia delle entrate può procedere all’ela-borazione di specii che liste selettive di contribuenti da sot-toporre a controllo basate su informazioni relative ai rapporti e operazioni di cui al citato articolo 7, comma 6, sentite le associazioni di categoria degli operatori i nanziari per le tipo-logie di informazioni da acquisire.

Manovra Monti (arti-colo 11, comma 2, dl n. 201/2011)

A far corso dal 1° gennaio 2012, gli operatori i nanziari sono obbligati a comunicare periodicamente all’anagrafe tributa-ria le movimentazioni che hanno interessato i rapporti di cui all’articolo 7, sesto comma, del dpr n. 605/1973, ed ogni in-formazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai i ni dei controlli i scali, nonché l’importo delle operazioni i nanziarie indicate nella predetta disposizione.

plina le comunicazioni

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Gli operatori chiamati d

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5Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemP R I M O P I A N O

I dati prelevati dal fisco dall’Anagrafe dei rapporti fi nanziari dovranno essere utilizzati al solo scopo di

individuare i contribuenti da tenere d’occhio. Il nuovo stru-mento previsto dalla manovra Monti è molto potente, ma pro-prio per questo deve essere ge-stito con estrema delicatezza. Anche per non compromettere valori di interesse generale, a cominciare dalla tutela della privacy. Per fare ciò, sarà fon-damentale che in fase di at-tuazione della norma prevista dall’articolo 11, comma 2 sarà dato ampio spazio al dialogo con le parti chiamate in causa. Sono questi i primi commenti dei professionisti a pochi gior-ni dall’entrata in vigore del dl n. 201/2011, che prevede il monitoraggio «in chiaro» di tutte le operazioni fi nanziarie a partire dal 1° gennaio 2012. «In linea generale condividia-mo tutto ciò che viene fatto per la lotta all’evasione, ma questo provvedimento susci-ta alcune perplessità», spiega Paolo Moretti, componente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e de-gli esperti contabili delegato alla fi scalità, «in primis per la mole di informazioni che dovrebbero essere periodica-mente trasmesse dagli opera-tori fi nanziari. E poi perché la norma pecca di mancato coordinamento con la disposizioni contenu-te nell’articolo 32 del dpr n. 600/1973, lad-dove per la richiesta dei dati è prevista l ’ a u t o r i z z a z i o -ne del direttore centrale dell’ac-c e r t a m e n t o d e l l ’ A g e n z i a delle entrate o del direttore regionale, o, per le Fiam-me gialle, del comandante regionale». I dati fi nan-

ziari dell’Archivio rapporti, quindi, non dovrebbero essere utilizzati direttamente quale base probatoria di un accerta-mento con il valore della pre-sunzione legale. «È di tutta evi-denza che simili elaborazioni, nonostante contribuiranno a demolire il residuo margine di riservatezza bancaria, non po-tranno però costituire l’ogget-to della rettifi ca a carico di un contribuente segnalato quale potenziale evasore da sottopor-re a verifi ca», osserva Stefano Loconte, managing partner di Loconte&partner, «né tanto meno potrà essere consentito di utilizzare i dati ottenuti per costruire presunzio-n i l ega l i qualificate di maggior ricavo o im-ponibile». È i n t e r e s -

sante osservare, però, il con-nubio tra tale metodologia d’indagine con altri strumenti di accertamento quali gli stu-di di settore e l’accertamento sintetico. Nelle intenzioni del Fisco, infatti, l’Anagrafe tri-butaria potrebbe andare a ri-empire gli «interstizi» dei vari metodi presuntivi di accerta-mento previsti dal sistema: le risultanze dell’uno potrebbero consolidare la forza probatoria presuntiva dell’altro. Dal pun-to di vista operativo, però, non mancano le criticità. «Il nuovo strumento è sicuramente

invasivo, ma già con la manovra-bis era stata impressa una notevole accelerata in questo senso. Quindi direi che dal pun-to di vista del

c o n t r i b u e n t e non cambia più

di tanto», commen-ta Roberto Lenzi,

avvocato esperto in diritto fi nan-

ziario e gestioni patrimoniali, «tuttavia, ciò che è importan-te garantire è la tutela della privacy delle persone. Moni-torando in chiaro i movimenti bancari di un soggetto, posso-no emergere le sue preferenze in materia politica, religiosa o sessuale. Questo impone un’estrema attenzione in fase di attuazione». Un altro pro-blema riguarda i conti co-in-testati oppure promiscui tra lavoro e vita privata. «Pensia-mo al caso di un professionista il quale, non avendo l’obbligo

della tenuta di un con-to corrente dedi-

cato, fa transi-tare sull’unico conto di cui è in possesso non solo le movimenta-zioni banca-rie legate allo svolgimento del l ’at t iv i tà

professionale, ma anche quel-

le relative alla sfera per-

sonale», spiega Moretti. «In tale ultima ipotesi, risulterà ben più diffi cile effettuare la dovuta cernita tra le operazio-ni rilevanti ai fi ni dell’even-tuale accertamento e quelle irrilevanti. Tutti aspetti che rendono fondamentale la con-certazione, che non dovrebbe

limitarsi alle associazioni de-gli operatori finanziari, ma dovrebbe coinvolgere anche gli ordini professionali». O an-cora: «L’estratto conto si basa sul principio di cassa», affer-ma Loconte, «quindi pensare che lo stesso possa sostituire in futuro le risultanze delle scritture contabili sarebbe illegittimo, dal momento che, in linea generale, il principio di rilevanza contabile è quello delle competenza economica». Senza dimenticare il fatto che il nuovo onere di comunicazio-ne andrà a gravare in maniera molto rilevante, visti i numeri in gioco (decine di milioni di rapporti), sugli intermediari. «Il tutto ovviamente senza la previsione di alcun compen-so», conclude Lenzi, «a con-ferma del fatto che professio-nisti e intermediari fi nanziari stanno sempre più diventando uffi ci secondari della pubblica amministrazione. Gratis».

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LA MANOVRA MONTI/Il commento dei professionisti: spazio al dialogo con le parti in causa

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6 Lunedì 12 Dicembre 2011 P R I M O P I A N O

LA MANOVRA MONTI/Sanzioni penali per gli atti mendaci esibiti o trasmessi nei controlli i scali

Documentare il falso costerà caroPagina a cura

DI FABRIZIO G. POGGIANI

Al fi ne di rendere più ef-fi caci i controlli fi scali e stante il ricorrente atteggiamento men-

dace nei confronti dell’ammi-nistrazione fi nanziaria, intro-dotte sanzioni di natura penale per falso materiale e ideologico a carico dei contribuenti «bu-giardi».

Questo quanto previsto dal comma 1, dell’art. 11, del dl n. 201/2011 (cosiddetta manovra Monti) che ha rafforzato i con-trolli sui contribuenti, introdu-cendo anche sanzioni di natura penale, oltre a quelle di natura amministrativa, nel caso di esi-bizione o trasmissione di atti e documenti falsi.

Come detto, tutto trae origi-ne dalla formulazione del com-ma 1 richiamato, con il quale il legislatore ha disposto che «… chiunque, a seguito delle ri-chieste effettuate (…) esibisce o trasmette atti o documenti falsi in tutto o in parte ovve-ro fornisce dati e notizie non rispondenti al vero è punito ai sensi dell’articolo 76 del de-creto del presidente della re-pubblica 28 dicembre 2000, n. 445…».

Per quanto indicato dalla re-lazione di accompagnamento, il legislatore ha verifi cato che in moltissimi casi le informa-zioni fornite dal contribuente «verifi cato» sono risultate fal-se e mendaci, fi nalizzate alla copertura delle marachelle di ogni genere, con l’obiettivo prioritario di nascondere ma-teria imponibile.

Sul punto, si devono effet-tuare alcune considerazioni di ordine pratico, stante il forte impatto che tali disposizioni possono avere sul quotidiano, compresa l’attività dei profes-sionisti delegati.

La prima considerazione è, come confermato anche dalla relazione illustra-tiva, destinata alla volontà di sanziona-re un comportamen-to del contribuente teso a fornire infor-mazioni non veritie-re, «… nell’esercizio dei poteri istrutto-ri…» ovvero esclu-sivamente in se-guito alla richiesta espressa dell’am-ministrazione fi-nanziaria o in sede di accesso e verifi ca, ciò sia ai fi ni delle imposte dirette (ar-ticoli 32 e 33, dpr n. 600/1973) sia ai fi ni dell’Iva (articoli 51 e 52, dpr n. 633/1972); d i conseguenza, l’ambito applicativo sembra restare limi-tato alle indicazioni false e mendaci for-nite in sede di veri-fi ca, di richiesta dati e notizie o di compilazione di questionari, dovendo escludere le comunicazioni di dati e notizie diverse

da quelle appena indicate.In effetti, la relazione chiarisce ulterior-

mente che la norma si riferisce, per esempio, «… alle risposte agli inviti a fornire dati e notizie rilevanti ai fi ni dell’accertamento o a esibire atti e documenti, o, ancora alle ri-sposte ai questionari inviati ai contribuenti ai medesimi fi ni, così come alle dichiarazioni rese dai contribuenti ai verifi catori e riporta-te nei processi verbali di constatazione …»; da ciò si evince chiaramente che restano escluse, seppure sanzionate in sede amministrativa, le comunicazioni errate relativamente, per esempio, ai beni concessi in godimento ai soci o allo «spesometro» e altre comunicazioni periodiche poste a carico del contribuente, essendo un adempimento che, pur fi naliz-zato all’attività di recupero di materia imponibile, resta fuori del sistema della disci-plina di accertamento, come richiamato dalle disposizio-

ni in commento.La seconda considerazione è che la

norma, ai fi ni sanzionatori, ri-chiama le disposizioni dell’art. 76, dpr n. 445/2000 che punisce taluni comportamenti, in osse-quio al codice penale e alle leg-gi speciali vigenti sul tema.

Sul punto, la relazione illu-strativa precisa che le disposi-zioni in commento tendono a estendere l’applicazione della disciplina sanzionatoria, di natura penale, prescritta a carico di coloro che rilasciano dichiarazioni mendaci, rila-sciano atti falsi o ne fanno uso nelle fattispecie previste dal Testo unico che regolamenta la documentazione amministra-tiva (il classico esempio è la mendace attestazione inserita nelle dichiarazioni sostitutive, fi nalizzata all’ottenimento di agevolazioni e/o detrazioni).

Di conseguenza, se il con-tribuente in sede di accesso o verifi ca da parte dell’Ammini-strazione fi nanziaria presenta una documentazione artefatta o rilascia dichiarazioni menda-ci, rischia l’applicazione, in ag-giunta alle sanzioni di natura amministrativa, delle sanzio-ni prescritte dall’articolo 482 (falsità materiale del privato), con l’applicazione ridotta a un terzo di quelle prescritte negli articoli da 476 a 478, e 483 (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico), sempre del codice penale, con il quale si fissa la pena de-tentiva (reclusione) fi no a due anni ogniqualvolta il contri-buente attesta al funzionario verifi catore «… fatti dei qua-li l’atto è destinato a provare la verità…»; tali disposizioni, peraltro, non escludono ma si combinano con quelle applica-bili in sede di reati tributari, di cui al decreto legislativo 10/3/2000, n. 74, ancorché si renda necessario un opportuno coordinamento.

Inoltre, quale ultima consi-derazione, non si può che ri-cordare che l’Amministrazio-ne fi nanziaria è sempre più in possesso di dati e informazioni ricevute direttamente da enti o istituti, anche di natura fi -nanziaria (banche, poste, assi-curazioni), che dovrebbero non essere richieste al contribuen-

te, ma che potrebbero comportare l’applicazione delle sanzioni di natura penale appena enunciate, se non convalidate dal contribuente in sede di richiesta dati, accessi e verifi che.

Infine, il comma 7, dell’articolo 1 in commento, estende all’Istituto previdenziale per eccellenza (Inps) l’obbligo di fornire dati relativi alle prestazioni «socio-assistenziali» all’Agenzia delle entrate e alla Guardia di fi nanza, al fi ne di implementare le informazioni destinate alla verifi ca della veridicità dei redditi di-chiarati da parte dei contribuenti.

Nella relazione illustrativa, infatti, viene afferma-to che i soggetti benefi ciari di prestazioni socio-assi-stenziali non sempre adempiono in modo corretto agli obblighi dichiarativi, anche allo scopo di fruire indebi-tamente delle dette prestazioni, naturalmente quando l’erogazione della citata prestazione è condizionata

dal livello del reddito percepito, ma anche quando il reddito percepito comporta l’esclusione da detrazioni o deduzioni o, addirittura, dall’otte-nimento di bonus e/o agevolazioni di qualsiasi tipo.

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da quelle appena indicate te ma che potrebbero

Con un colpo di spugna, giustifi cato da ritardi e diffi coltà nell’instaurazione e soprattutto dalla presunta inutilità della costituzione, spariscono i Consigli tributari locali, destina-ti a garantire la corretta partecipazione degli enti territoriali alla lotta all’evasione.Con i commi da 8 a 10, dell’articolo 1, della cosiddetta manovra Monti, sono cancellati sul nascere i Consigli tributari, introdotti dal comma 12-ter, dell’articolo 1, del dl n. 138/2011, convertito con modifi cazioni nella legge 148 del medesimo anno, destinati alle attività di intelligence fi nalizzata al recupero di base imponibile.Il dl n. 138/2011 ha previsto che, per gli anni dal 2012 al 2014, la partecipazione al recu-pero del gettito da parte degli enti locali è elevata al 100% (la quota era, in partenza, del 30%, poi del 33% e poi del 50%), al fi ne di incentivare la partecipazione dei comuni all’attività di accertamento, con utilizzo di un sistema di segnalazione, utilizzando il Con-siglio tributario, introdotto nell’art. 44, dpr n. 600/1973.Peraltro, detti organi erano stati riesumati dall’art. 18, del decreto legge 31/5/2010, n. 78, che aveva tentato di renderli operativi obbligando gli enti territoriali a istituirli

nel termine di 90 giorni o 180 giorni dall’en-trata in vigore del decreto, in

relazione all’entità della popolazione (popo-lazione superiore e/o inferiore a 5 mila abi-tanti) con applicazione di penalità in caso di inerzia.L’obiettivo della reintroduzione di questi or-gani era ambizioso, poiché lo stesso organo doveva fungere anche da garante, evitando che l’ente non si accanisse nei confronti di determinati contribuenti, magari di posizione diversa e/o contraria rispetto alla governance maggioritaria dell’ente territoriale.Come indicato nella relazione illustrativa, però, la concreta attuazione di tale previsio-ne non risultava ancora effettiva e uniforme sul territorio nazionale e, anche in ragione di un effi ciente scambio telematico di dati tra le amministrazioni locali e gli uffi ci delle Entra-te, con la disposizione in commento è stata disposta l’eliminazione dell’obbligo dell’isti-tuzione dei citati consigli e dei consorzi, di cui all’articolo 18, dl n. 78/2010, convertito nella legge n. 122/2010. Sul punto, pertanto, due certezze: la prima concerne il possibile rischio di un vero e pro-prio accanimento verso determinati contri-buenti da parte delle amministrazioni locali, la seconda che i comuni, senza alcun controllo e in piena autonomia, potranno gestire diret-tamente le segnalazioni, facendo salva l’en-tità della partecipazione al gettito di tributi erariali, che la manovra estiva ha fi ssato nella misura del 100% del gettito recuperato.

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Cassati sul nascere i Consigli tributari locali

Si stringe il cerchio

Sanzioni penali

Chi esibisce, trasmette o fornisce dati e documenti falsi in sede di accertamento può essere chiamato a rispondere dei reati di falsità materiale e/o ideologica, di cui agli articoli 482 e 483 del codice penale

Anagrafe tributaria

Tutti gli operatori i nanziari sono chiamati a comunicare periodi-camente tutte le movimentazioni inerenti ai rapporti intrattenuti con i propri clienti ai i ni dei controlli i scali, a partire dal prossimo anno

Previdenza socialeL’INPS è assoldato dall’Amministrazione Finanziaria per la veri-i ca delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti destinatari di prestazioni socio-sanitarie

Accessi e verifi cheProgrammazione e concertazione dei controlli al i ne di rendere più efi cace e non dispersiva l’attività, con l’obiettivo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni tra gli enti preposti alle verii che

Consigli TributariEnti territoriali ancora più autonomi e non sanzionati nella lotta all’evasione i scale, stante l’abrogazione dei consigli tributari, introdotti recentemente ma non ancora del tutto istituiti

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7Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemP R I M O P I A N O

DI MASCIA TRAINI

I lavoratori autonomi, le imprese individuali e le società di persone in re-gime semplifi cato saran-

no esonerati dalle scritture contabili ai fi ni delle imposte dirette, dovranno adottare (anche nell’ipotesi di reddi-to d’impresa) il criterio di cassa nella determinazione dell’imponibile ai fi ni Irpef e verseranno, infi ne, l’imposta sul valore aggiunto in un’uni-ca soluzione annuale. Sono le conseguenze dell’opzione, esercitabile a partire dal pe-riodo di imposta 2013, verso il «Regime premiale per favo-rire la trasparenza» introdotto dall’art. 10 del decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011.

Le condizioni di accesso. L’accesso al nuovo regime è riservato, ai sensi del primo comma dell’art. 10 della ma-novra Monti, ai «soggetti che svolgono attività artistica o professionale ovvero attività di impresa in forma individuale o con le forme associative di cui all’articolo 5 del Tuir (imprese familiari, associazioni fra ar-tisti o professionisti e società di persone)» purché soddisfi no quattro condizioni: in primo luogo optino, nella dichiara-zione dei redditi relativa al periodo d’imposta precedente (quindi a iniziare dall’Unico 2013), per l’impiego delle nuo-ve regole; provvedano, quindi, a inviare telematicamente all’Agenzia delle entrate i cor-rispettivi, le fatture emesse e ricevute nonché i dati relativi agli acquisti e alle cessioni non rilevanti ai fi ni dell’impo-sta sul valore aggiunto; istitu-iscano e impieghino, inoltre, un conto corrente dedicato ai movimenti fi nanziari dell’at-tività autonoma o d’impresa esercitata; rispettino, infi ne, i limiti sull’uso del contante (€ 1.000) previsti dalla nuova versione dell’art. 49 del dlgs n. 231 del 21 novembre 2007. Nulla dice, la manovra Monti, in merito alla durata tempo-rale della scelta in parola che, di conseguenza, sembrerebbe valere di anno in anno fi no a revoca o venir meno dei suoi presupposti.

I vantaggi dell’opzione. Una prima serie di benefi ci, slegati dalla dimensione del business, riguarda la sempli-ficazione degli adempimenti amministrativi, l’accelerazione nel rimborso o nella compensa-zione dei crediti fi scali nonché alcune limitazioni al potere di accertamento dell’amministra-zione fi nanziaria.

Per quanto riguarda le semplifi cazioni l’Agenzia del-le entrate potrà predisporre le liquidazioni periodiche e la dichiarazione Iva nonché i modelli Cud e 770S del contri-buente, occupandosi pure dei relativi modelli di versamento; soppressione, inoltre, per gli obblighi di certifi cazione dei corrispettivi mediante scon-trini o ricevute fi scali.

In tema di gestione del cre-dito Iva, invece, potenziale stralcio della stretta sulle com-pensazioni: abolizione in vista, infatti, per il visto di confor-mità per importi superiori a € 15 mila; previsto l’esonero, poi, dalla prestazione di garanzie per il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (per cui è possibile immaginare, visto quanto dichiarato dal primo comma dell’art. 10 del decreto legge 201/11, anche una corsia preferenziale).

In merito all’accertamento, invece, l’amministrazione fi -nanziaria non potrà più usa-re presunzioni semplici per chi non è soggetto agli sugli studi

di settore (ai sensi dell’art. 10 della legge n. 146 dell’8 mag-gio 1998) e, soprattutto, si pre-vede la riduzione di un anno ai termini di decadenza del potere di controllo ai fi ni del-le imposte dirette e indirette (salvo la violazione riscontrata comporti l’obbligo di denuncia per reati fi scali).

Le conseguenze per i semplificati. L’accesso al nuovo regime determinerà ef-fetti ancor più signifi cativi per i soggetti in regime semplifi -cato ossia, considerando l’am-pliamento dei limiti previsti dal decreto sviluppo, gli auto-nomi, le imprese individuali

e le società di persone con ri-cavi inferiori a 700 mila euro (400 mila euro per le attività di servizi). In tal caso, infatti, ai vantaggi appena indicati si aggiungono tre previsioni che mutano radicalmente il loro status tributario.

In primo luogo il passaggio, per i titolari di reddito d’im-presa, dal criterio di compe-tenza a quello di cassa. I ricavi e i costi, come già accade per i lavoratori autonomi, saranno imputati, ai fi ni della determi-nazione del carico tributario diretto, in funzione della loro manifestazione finanziaria, ossia nel periodo d’imposta di incasso e pagamento.

Quindi l’esonero dalle scrit-ture ai fi ni delle imposte di-rette. La manovra Monti fa cioè piazza pulita, seguendo la strada già percorsa dal legisla-tore con il decreto sviluppo, la manovra estiva e la legge di stabilità (si veda ItaliaOggi Sette del 21 novembre 2011), della contabilità sostituendola con l’impiego del conto corren-te dedicato e l’invio all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ai ricavi e ai costi sostenuti dal contribuente.

Infi ne l’esonero dalle liquida-zioni, dai versamenti periodici e dall’acconto ai fi ni dell’impo-sta sul valore aggiunto. Tale previsione si sostanzia in un duplice vantaggio: da un lato la riduzione degli adempimen-ti amministrativi, dall’altro il versamento dell’Iva concen-trato, per quello che pare di capire, in un’unica scadenza, probabilmente corrispondente con quella oggi prevista per il versamento del saldo annuale o del quarto trimestre.

Una scelta ponderata. En-tro i prossimi sei mesi, attra-verso uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia del-le entrate, dovranno essere meglio precisate le caratteri-

stiche del «Regime premiale per favorire la trasparenza»; le nuove regole potrebbero interessare, considerando sia la versione base che quella estesa (valida per i soggetti che rientrano nei limiti della contabilità semplifi cata), cen-tinaia di migliaia di lavoratori autonomi, imprese individuali e società di persone.

L’eventuale adesione dovrà essere valutata ponderan-do, in particolare, il livello di complessità degli adempi-menti telematici che saranno concretamente richiesti al con-tribuente (e, magari, da que-sto affi dati, si legga il settimo comma dell’art. 10 del decreto legge 201/11, a un interme-diario Entratel). Il rischio da evitare, infatti, è che si fi nisca per sostituire un sistema di adempimenti consolidato con qualcosa di sostanzialmente simile, non tanto in termini tecnologici quanto per tempi e risorse impiegate dal contri-buente.

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Il fisco vuole fareil commercialista

In tema di gestione del cre- di settore (ai sensi dell’art 10 e le società di persone con ri-

Le imprese individuali e le società di persone in regime semplifi cato muteranno, una volta opta-to per il «Regime premiale per favorire la tra-sparenza» introdotto dalla manovra Monti, la logica di determinazione del reddito d’impresa: dal consolidato principio di competenza econo-mica, peraltro l’unico valido sul piano civilistico ed economico-aziendale, a quello di cassa (già impiegato per il lavoro autonomo). Il passaggio, qualifi cato come «benefi cio» dal quarto comma dell’art. 10 del decreto legge 201/11, rischia di essere tutt’altro che semplice.La prima problematica è quella relativa al periodo d’imposta, potenzialmente il 2013, di passaggio alla nuova regola di riconoscimento fi scale dei ricavi e dei costi inerenti l’attivi-tà di impresa: si dovranno infatti gestire sia i componenti reddituali presi a competenza (quindi tassati o dedotti) nell’anno preceden-te ma di futura manifestazione fi nanziaria che quelli già incassati o pagati la cui tassazione o deduzione fu rinviata per competenza a futuri esercizi (quindi da tassare o dedurre). Una serie di rettifi che non semplici da gestire, che fra l’altro si riproporrebbero, seppure in senso speculare, nell’ipotesi di uscita dal regime.La seconda questione riguarda la convenien-za della tassazione secondo il principio di cassa. Il reddito imponibile assumerà, specie per alcune tipologie di attività (dove potrebbe creare distorsioni e anomalie), una diversa consistenza temporale. Vi sarà la possibilità,

inoltre, di poter pilota-re il volume del reddito d’impresa, da un eserci-zio all’altro, controllan-do gli incassi e i versa-menti a cavallo della fi ne del periodo d’imposta.L’ultima problematica, forse più teorica vista la diffusa prassi contra le-gem di limitarsi al mero adempimento fi scale, ri-guarda il totale disalline-amento fra il reddito de-rivante dalla contabilità generale rappresentato nel bilancio d’esercizio (che la maggior parte delle imprese dovrebbe comunque tenere ai sensi dell’art. 2214 c.c.) e quello di natura tributaria.Evidenziamo infi ne la necessità, vista l’ormai consolidata tendenza del legislatore tributario a ignorare completamente le norme civilisti-che sulle scritture contabili, di un intervento chiarifi catore che impedisca il confi gurarsi, in capo ai contribuenti che si limitassero a se-guire gli adempimenti del nuovo regime, delle ipotesi penali previste dalla legge fallimentare (ci riferiamo, in particolare, al reato di banca-rotta semplice di cui all’art. 217 lf).

Andrea Fradeani© Riproduzione riservata

Competenza-cassa, passaggio poco agevole

Le conseguenze per i semplifi cati

LA MANOVRA MONTI/Il regime premiale rivoluziona le regole i scali di autonomi e microimprese

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8 Lunedì 12 Dicembre 2011 P R I M O P I A N O

LA MANOVRA MONTI/Pagamenti in contanti oltre la nuova soglia segnalati anche alle Entrate

Spinta all’uso del denaro digitale Shopping tracciabile sopra mille €

DI ALESSANDRO FELICIONI

Il pagamento in contanti supe-riore alla nuova soglia di trac-ciabilità di mille euro andrà segnalato immediatamente

anche all’Agenzia delle entrate. In tal modo, al di là delle speci-fi che sanzioni previste dalla nor-mativa antiriciclaggio, sarà più diretto e immediato l’uso di tali operazioni anche con valenza accertativa. Così tra spesometro, tracciabilità pressoché integrale, invio dei conti correnti e indagini fi nanziarie anticipate è un vero e proprio arsenale quello messo a disposizione dell’amministrazio-ne fi nanziaria per la crociata con-tro l’evasione fi scale (si vedano i servizi nelle pagine precedenti).

L’articolo 12 della manovra ri-duce, in prima battuta, il limite al di sopra del quale tutti i pa-gamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili. Mille euro al posto delle 2.500 intro-dotte appena alcuni mesi fa dalla manovra di agosto; ancor prima il limite era di 5 mila euro. La nor-ma specifi ca che il nuovo limite

impone, tra l’altro, la necessità di posticipare al 31 dicembre 2011 il termine entro il quale devono es-sere estinti o ridotti a importo in-feriore alla nuova soglia, i libretti di deposito bancari o postali al portatore, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto.

Accanto alla misura base sono presenti ulteriori interventi secondari rivolti ad accrescere l’effi cacia della restrizione anche e soprattutto a fi ni antievasivi. Intanto tale soglia viene pratica-mente ridotta a 500 euro in alcu-ni specifi ci casi che coinvolgono la pubblica amministrazione. È il caso delle operazioni di paga-mento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dei loro enti, le quali devono es-sere disposte mediante l’utilizzo di strumenti telematici. Tali ope-razioni vanno effettuate in via ordinaria mediante accredita-mento sui conti correnti bancari o postali dei creditori ovvero con le modalità offerte dai servizi elet-tronici di pagamento interban-cari prescelti dal benefi ciario. In ogni caso è esclusa la possibilità

di effettuare pagamenti per cassa superiori all’importo di 500 euro. Analogamente, lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica am-ministrazione centrale e locale e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a 500 euro, debbono essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante ovvero mediante l’uti-lizzo di strumenti di pagamen-to elettronici bancari o postali, comprese le carte di pagamento prepagate. Affi nché la riduzione della soglia non rechi pregiudizio ai soggetti destinatari dei paga-menti dalle p.a., viene previsto che il ministero dell’economia e delle fi nanze promuova la stipula di una o più convenzioni con gli intermediari fi nanziari, per il tra-mite delle associazioni di catego-ria, affi nché i soggetti in questio-ne possano dotarsi di Pos (Point of sale) a condizioni agevolate, che tengano conto delle economie realizzate dagli intermediari per effetto delle norme introdotte dal

presente articolo. Per i soggetti che percepiscono

trattamenti pensionistici mini-mi, assegni e pensioni sociali, è prevista l’esenzione dall’imposta di bollo dei rapporti recanti gli accrediti di tali somme.

La novità importante della nuova disciplina, però, non si an-nida solo nell’abbassamento della soglia. Il comma 11 dell’articolo 12 del dl prevede, infatti, che la comunicazione delle infrazioni in tema di superamento della soglia minima siano comunicate entro trenta giorni anche all’Agenzia delle entrate «che attiva i conse-guenti controlli di natura fi scale». Ciò signifi ca che la violazione in questione, oltre a dare origine alla sanzione prevista dal decre-to antiriciclaggio (dall’1 al 40% dell’importo trasferito in contan-ti) verrà utilizzata dalle Entrate la quale, coordinando tale segna-lazione con gli altri strumenti a sua disposizione (spesometro, indagini fi nanziarie preventive, trasmissione di conti correnti), avrà una serie di elementi che se ben strutturati in sede di accerta-

mento, lasciano ben poco margine di manovra al contribuente. Tan-to per stare sul concreto, si pensi all’intreccio tra lo spesometro e la soglia di pagamento in contanti: da un lato lo spesometro chiede lumi su operazioni superiori a una certa soglia (3 mila euro) e dall’altro qualsiasi pagamento superiore a mille euro in con-tanti dà origine a segnalazione; senza il limite di tracciabilità il contribuente raggiunto da accer-tamento basato sullo spesometro avrebbe potuto giustifi care le ope-razioni adducendo che le stesse sono state effettuate per conto di terzi, in contanti. L’obbligo di comunicazione delle infrazioni re-lative al pagamento in contanti anche all’agenzia interessa anche i professionisti che a seguito della loro attività vengano a conoscen-za dell’avvenuto pagamento, da parte di un loro cliente, in vio-lazione dei limiti imposti. Ciò è altro rispetto all’ordinario obbligo di segnalazione delle operazioni sospette previsto dal decreto an-tiriciclaggio.

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9Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemP R I M O P I A N O

Molte carte, poche spese, costi altiPagina a cura DI MARI PADA

Italiani affezionati al con-tante. Sono circa 80 milioni le carte di credito e i banco-mat presenti in Italia e sono

aumentati del 4% dallo scorso anno. Il merito è stato dell’im-pennata delle carte prepaga-te (+16%), stando al rapporto dell’Abi di novembre 2011. Non si tratta di dati positivi, però, se si pensa che circa la metà delle carte di credito in circola-zione non viene usata e che si prelevano ancora 900 milioni di euro al bancomat. Analizzando il rapporto dell’Abi sul denaro di plastica e interpellando ban-che e associazioni di categoria le basi per un maggiore utilizzo del mezzo ci sono tutte: stesso numero di Pos (gli strumenti per strisciare la carta), della Fran-cia; alta diffusione, più al Nord che al Centrosud, delle carte e dei bancomat, costi bassi o limi-tati per i cittadini. Forse il vero tasto dolente, come lamentano Confcommercio e Confesercen-ti, sta nelle commissioni appli-cate dalle banche e dai circuiti ai negozi, che vanno dallo 0,5 al 3% del valore transato, e che si somma ad altre spese fi sse di manutenzione, installazio-ne, comunicazione e contabiliz-zazione che possono arrivare a 800 euro l’anno. Quindi fi nché non si abbassano le commissio-ni, diffi cilmente si è incentivati ad abbandonare il contante. Le banche, al contrario, spiegano che fi nché si eseguiranno poche operazioni con le carte (quelle degli italiani sono la metà degli altri paesi), non sarà possibile abbassare le commissioni. Un cane che si morde la coda, ma che potrebbe non essere l’unica causa. La spiegazione potrebbe anche ascriversi al mondo dei professionisti, che restano quasi sempre fuori da tali circuiti e che movimentano ben 43 mi-liardi di euro l’anno.

Negozi, pesano le com-missioni. Presso gli esercizi commerciali sono installati 1,2 milioni di Pos, la metà al nord, l’altra al centro- sud e nelle isole, che movimentano un am-montare complessivo di 130 miliardi di euro. I supermer-cati e la grande distribuzione organizzata prevalgono, seguo-no i commercianti al dettaglio, alberghi e pensioni.

Setefi , che detiene il 25% di Pos installati, ha registrato negli ultimi due anni una cre-scita dell’importo transato pari al 20%, con un incremento del 22% del numero di transazioni gestite rispetto al periodo pre-cedente. Le categorie merceolo-giche che più utilizzano i servizi di gestione di moneta elettro-nica sono prevalentemente l’abbigliamento (20%), la gdo (18,5%), la ristorazione (16%), il turismo (9%), gli elettrodo-mestici (7,5%) e i distributori di carburanti (8%). Proprio questi ultimi, con la legge di stabilità, potranno benefi ciare, insieme ai loro clienti, dell’azzeramento delle commissioni per importi spesi inferiori ai 100 euro. Ed

è questa una delle misure che gli esercenti si aspetterebbero per tutte le categorie merceo-logiche. «Se bisogna diminuire l’uso del contante è impensabile farlo senza preparare il paese», commenta Mauro Bussoni vi-cedirettore generale di Confe-sercenti «l’operazione fatta per le pompe di benzina dovrebbe essere applicata anche per gli altri esercizi, primi fra tutti i

tabaccai, che con i benzinai, de-vono spesso farsi carico di spese di sicurezza pari a 2 mila euro l’anno, per colpa dei frequenti furti». In questo modo, la ven-dita di prodotti con minor mar-gine porterebbe dei vantaggi economici per l’esercente, che risparmierebbe anche sui costi della contabilità. E sul peso del-le commissioni interbancarie, aggiunge Ernesto Ghidinelli,

responsabile del settore credito di Confcommercio, «applicare il 3% di commissione sul prezzo comprensivo anche dell’Iva vuol dire ridurre il margine che, per esempio, per alcuni prodotti e servizi offerti da alimentari al dettaglio o agenzie di viaggi, di solito non va oltre il 10%».

Costi fi ssi di 800 euro l’an-no. Più le transazioni. Sono circa 800 gli euro che un eser-

cente dovrebbe sborsare ogni anno per offrire il servizio di pagamento con carta nel pro-prio negozio. Si comincia con l’installazione e l’attivazione di un pos fi sico e che dia la possi-bilità di effettuare e-commerce e vendite per corrispondenza. Costo 255 euro. Poi tra cano-ni mensili in base al modello (fi sso, cordless, gsm ecc.), ren-dicontazione elettronica per punto vendita (non per tito-lare) di 12 euro al mese più il costo di attivazione di 100 euro, un canone annuo di 103 euro per l’utilizzo, l’inattività di un mese di 30 euro, una spesa per manutenzione e uscita del tec-nico di 75 euro e altre spese si arriva a circa 7/8.800 euro l’anno. Un valore che tende ad azzerarsi con il maggiore utilizzo. «All’aumentare di vo-lumi e dello scontrino medio, infatti, i prezzi possono subire anche delle sensibili variazioni potendo assorbire i costi fi ssi (manutenzione, gestione, etc) con ricadute positive sul pri-cing. Non a caso i prezzi medi applicati sono molti più bassi dei valori standard di offerta» indicano da Monte dei Paschi di Siena. «In Banca Marche l’abbattimento è di 0,15 euro a transazione. Il canone quin-di si azzera con poco più di 60 transazioni al mese» precisa-no da Banca Marche. Ai canoni fi ssi vanno infatti aggiunte le commissioni sul transato che variano a seconda del circuito presente sulla carta.

«Le commissioni legate alle carte di debito (Pagobancomat) sono le più basse (in media circa 0,70%), seguono poi le carte di credito bancarie con i circuiti MasterCard e Visa (in media ca 1,40%), fi no ad arrivare alle carte di credito cosiddette «Tra-vel and Entertainment», come Amex e Diners», spiegano da Cariparma Crédit Agricole.

La situazione degli studi professionali. Liquidità con-centrata negli studi. A conferma i dati che, secondo una stima del 2009 di CartaSi, parlavano di 450mila professionisti e studi professionali ancora non coperti dai pos. Un fatturato che sfugge alla moneta elettronica di circa 43 miliardi di euro, di cui il 30% delle transazioni riguarda impor-ti superiori ai 500 e per gli studi medici importi oltre i 250. Anche le banche sostengono la scarsis-sima propensione ad attivare questo tipo di servizio e queste categorie continuano negli anni a rappresentare il 2/3% della clien-tela. Inoltre gli istituti di credito lamentano unanimemente il ri-tardo di diffusione pos in molti uffi ci della Pubblica amministra-zione e alle Poste, aggravando di fatto la situazione.

Eppure come gli esercizi, i vantaggi per gli studi e la p.a. sarebbero il fattore tempo (ri-durre i tempi di pagamento) e sicurezza (evitare furti o as-segni scoperti), ottimizzando la gestione dei fl ussi. I clienti potrebbero invece usufruire dell’addebito posticipato sul conto corrente.

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Troppo contante costa sia perché crea sommerso sia la sua gestione, che secondo l’Abi è di 10 miliardi l’anno per banche e imprese (un terzo a carico delle banche e due terzi a carico delle imprese). Senza con-tare i costi per la pubblica amministrazione. Friederich Schneider, docente dell’Universi-tà di Linz, esperto e co-autore del rapporto Shadow Economy in Europe di Visa Europe, ha ribadito e ampliato il concetto «una mag-giore penetrazione dei sistemi di pagamento elettronici di soli 10 punti percentuali può portare già a un decremento del sommerso pari al 5% con una stima intorno ai 105 mi-liardi di euro».

Ma quali sono le carte più diffuse nelle tasche degli italiani e come le hanno usate? Sono in buona parte carte di debito come il Bancomat (33,3 milioni) e carte di credito (oltre 36 milioni). Sempre più diffuse, però, sono le prepagate, che hanno superato quota 5 milioni, mentre diminuiscono le carte re-volving (3 milioni). Il «denaro di plastica» è più diffuso al Nord, dove si concentra il 56% delle carte in circolazione, contro il 24% del Centro e il 20% di Sud e isole. Le carte atti-ve, ossia che hanno fatto almeno un’opera-

zione nel 2010, sono 54 milioni (68%): il 92% delle carte di debito (30,6 milioni), il 48% delle carte di credito (17,3 milioni), l’85% delle prepagate (4,5 milioni) e il 46% del-le revolving (1,5 milioni). In un anno, ogni carta ha fatto in media 33 pagamenti, meno della metà della media europea. In partico-lare, per lo shopping le carte di debito sono state usate 31 volte, le carte di credito 41, le prepagate 20 e le revolving 21. Lo scontrino medio complessivo è stato di 82 euro: le car-te di credito e le revolving sono state impie-gate per importi medio-alti (rispettivamente 99 e 84 euro), mentre le carte di debito e le prepagate per pagamenti più contenuti (rispettivamente 70 e 71 euro).

Nel corso del 2010 agli Atm sono state fat-te circa 1,4 miliardi di operazioni (prelievi, versamenti, ricariche telefoniche, ecc.), pari a circa 34 operazioni per carta. La più fre-quente è stata il prelievo (oltre 900 milioni), seguita dalla ricarica telefonica (166 milio-ni). In media, ogni «tessera di plastica» ha fatto: 22 prelievi, 5 operazioni di anticipo contante, 1 pagamento, 4 ricariche telefo-niche, 3 ricariche di carte servizi, 1 versa-mento e 1 prelievo in valuta.

Più pagamenti elettronici e il nero perde 105 mld

COSTI FISSI E VARIABILI

Canone apparecchiature Pos: costo di noleggio mensile dell’apparecchiatura (comprensivo dei servizi di utilizzo, assistenza e manutenzione) che varia in funzione del modello e tipo Pos.

Può essere l at o prevedere uno sconto, ossia la riduzione dell’importo dovuto in funzione del numero di operazioni effettuate con carte di pagamento.

Commissioni sull’importo transato: commissione calcolata sull’importo transato di ciascuna operazione effettuata tramite Pos che, di norma, varia in funzione del circuito di appartenenza della Carta utilizzata e della tipologia di servizio richiesto (es. MonetaWeb, MO.TO. ecc).

è questa una delle misure che tabaccai che con i benzinai de- responsabile del settore credito

Quali soluzioni oltre alla riduzione del-le commissioni? Le idee delle categorie sono varie. La prima potrebbe essere l’introduzione anche in Italia della «No discrimination rule», che consiste nella possibilità da parte del negoziante di prevedere soglie minime di spesa con car-ta o bancomat, sotto le quali andrebbe aggiunto al prezzo del prodotto il valore della commissione. Per esempio: metten-do una soglia di 200 euro, l’acquisto di un bene di 100 euro comporterà l’appli-cazione di un ulteriore 3% da far pagare al cliente, in modo che non ci rimetta il venditore. In questo modo i circuiti sarebbero incentivati a farsi maggiore concorrenza.Per gli acquisti di basso importo, il vero ostacolo sono i tempi lunghi di una tran-sazione con carta. Servirebbero, quindi, strumenti di lettura immediata, come il

contact less, ovvero il passaggio senza fi rma o pin della carta, o l’utilizzo del cellulare (si veda box) per i micropaga-menti, ormai autorizzati da un provvedi-mento della Banca d’Italia. Infi ne, si po-trebbe pensare di imporre alle imprese che nascono oggi sia l’utilizzo del pos che della posta elettronica certifi cata. Un’altra ipotesi realizzabile solo attra-verso la regolamentazione è di creare una sorta di Indicatore sintetico di co-sto, un parametro oggi utilizzato per con-frontare i costi dei conti correnti rivolti ai privati, che aiuti a comparare i vari prodotti delle banche e capire quali sono i circuiti meno dispendiosi. Se infatti si analizzano i fogli informativi per l’acqui-sto, l’installazione, la manutenzione e l’utilizzo dei pos bisognerà farsi largo tra una trentina di voci, spesso nominate in modo diverso tra banca e banca.

Indicatore sintetico e no discrimination rule per sciogliere il nodo delle commissioni

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10 Lunedì 12 Dicembre 2011 P R I M O P I A N O

Il trattamento i scale dei voucher: la soluzione delle Entrate è sulla scia dei coupon benzina

Buoni, l’Iva arriva solo alla finePrima non si parla di cessioni

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

Natale tempo di omaggi e regali. E sempre più spesso si preferisce che sia chi riceve il dono a

sceglierlo: è questa in fondo la motivazione che ha determinato la fortuna delle diverse iniziative commerciali che prevedono l’ac-quisto di voucher da omaggiare,. Buoni che consentono l’acqui-sto del bene o servizio preferito nell’ambito di una scelta più o meno ampia.

Il trattamento fi scale e in par-ticolare i rifl essi Iva di tale situa-zione non sono immediatamen-te ritraibili dalle regole del dpr 633/72, che necessitano di una interpretazione per poter essere applicati ai casi concreti.La fatti-specie è quella in cui un sogget-to acquista un buono o voucher presso l’impresa commerciale emittente (o presso un terzo con-venzionato) versando una somma di denaro pari al valore facciale della carta stessa. Il possessore del buono è poi legittimato ad ac-quistare, in uno o più momenti successivi, beni o servizi presso gli esercizi commerciali dell’impresa emittente o convenzionati utiliz-zando il credito rappresentando dal valore facciale del buono.

I dubbi riguardavano il mo-

mento in cui l’operazione doves-se considerarsi effettuata ai fi ni Iva: la soluzione è stata offerta dalla risoluzione n. 21/E del 22 febbraio 2011 appunto in tema di trattamento tributario dei «buoni acquisto o regalo».

Il caso avanzato e per cui si chiedeva l’interpretazione dell’agenzia era il seguente. La società era intenzionata a emet-tere un buono spendibile presso una rete di esercizi convenzionati. Tale emissione sarebbe avvenuta per conto di società proprie clienti e avrebbe consentito ai possessori del buono di effettuare acquisti presso alcuni esercizi commercia-li convenzionati.

Secondo l’Agenzia è possibile individuare la soluzione prenden-do spunto da quanto già sostenu-to nelle circolari n. 502598-1974 e n. 27-76 in cui trattando dei «buoni benzina» è stato chiarito che gli stessi non possono quali-fi carsi quali titoli rappresentati-vi di merce «bensì quali semplici documenti di legittimazione» con la conseguenza che la loro circolazione non comporta anti-cipazione della cessione del bene cui il buono stesso dà diritto e non assume rilevanza ai fi ni Iva trovando applicazione l’articolo 2, terzo comma, lettera a), del dpr 633/1972.

© Riproduzione riservata

Marcia indietro del fi sco sui voucher. Il trattamento Iva cor-retto, anche esaminando il pensiero della Corte di giustizia, identifi ca un parziale dietro front della prassi rispetto a pre-cedenti posizioni. Eccole qui di seguito:

Risoluzione 228/E del 6 giugno 2008: Alfa esercitava quale attività la somministrazione di alimenti e bevande nelle mense scolastiche. Per il pagamento del servizio i clienti si avvalevano di tesserini magnetici che potevano acquistare presso esercizi convenzionati con Alfa i quali provvedevano anche alla ricarica degli stessi. La risoluzione considerando che tramite il tesse-rino magnetico era possibile acquisire unicamente il servizio di mensa scolastica, ha considerato quale forma di pagamento anticipato della prestazione il versamento di denaro effettuato per l’acquisto (o la ricarica) del voucher. Da qui si è ritenuto che nel momento in cui il cliente versa il quantum presso l’eser-cizio convenzionato si verifi cano le condizioni perché scatti il presupposto impositivo ai sensi dell’art. 6 del dpr 633/72.

Risoluzione 160/E del 30 maggio 2002: l’Agenzia delle en-trate ha analizzato il trattamento da riservare alla vendita di tessere ricaricabili (smart card) utilizzabili all’interno di un cinematografo multisala per acquistare a prezzo scontato beni e servizi (quali biglietti d’ingresso, cibi e bevande nei bar interni, compact disc, libri ed altri beni negli shop interni). Si ricono-sce in tale situazione l’esistenza di un rapporto sinallagmatico in cui la società assume una generica obbligazione (di fare). Tale obbligazione ai sensi dell’art. 3, comma 1, del dpr 6337/2 costituisce una prestazione di servizi rilevante ai fi ni dell’appli-cazione dell’imposta sul valore aggiunto. Il momento di incasso della stessa che confi gura il momento impositivo Iva.

Risoluzione n. 27/E del 1° aprile 2010: Alfa che è una società che in forza di accordi con un comune sta attivando un proget-to fi nalizzato a favorire l’accesso dei turisti ai musei e ai beni culturali presenti sul territorio con l’istituzione, promozione e diffusione di due tipologie di carte. Secondo l’agenzia le carte consentono a colui che le acquista di poter fruire di una prestazione di servizi complessa e da ciò se ne fa dedurre che la prestazione resa dal comune è da considerarsi una presta-zione di servizi unica, ed il presupposto impositivo si verifi ca al momento dell’effettuazione dell’acquisto delle carte.

Il dietro front del Fisco

Il TRATTAMENTO IVA

Rapporto tra emittente e azienda cliente

Con emittente s intende la so-cietà che “organizza” il busi-ness. Ovvero la società che si premura di emettere il “buono” dopo aver convenzionato coloro i quali dovranno materialmente erogare i beni o servizi acquista-bili grazie al buono. Con azienda cliente si intende l’azienda che per i nalità promozionali o di in-centivazione acquista tali buo-ni per poi distribuirli e fornitori, clienti, dipendenti ecc.

La cessione dei buoni effet-tuata dall’emittente a favore dell’azienda cliente non rileva ai i ni Iva (art. 2, terzo comma, let-tera a), del DPR n. 633 del 1972. Non si realizza alcuna cessione di beni o prestazione di servi-zi. Il pagamento è una “mera movimentazione di carattere i nanziario”. Chiaramente deve invece esse4re fatturato qual-siasi eventuale servizio prestato dall’emittente verso corrispetti-vo specii co

Rapporto tra azienda cliente e benefi ciario del buono

Nell’ipotesi considerata dalla risoluzione 21/2011 l’azienda cliente come sopra dei nita era intenzionata a distribuire gra-tuitamente tali buoni acquistati dall’emittente

Anche tale fase (distribuzione gratuita del buono acquisto ai dipendenti o a clienti e fornitori) è fuori campo di applicazione dell’IVA, ai sensi dell’articolo 2, terzo comma, lettera a), in quanto la circolazione dei titoli di legittimazione è assimilabile ad una mera movimentazione di carattere i nanziario

Rapporto tra benefi ciario del buono ed esercizio convenzionato

Tale fase è quella in cui il buo-no “è speso” dal benei ciario nell’esercizio convenzionato. L’esercizio commerciale con-venzionato cede beni/presta servizi ai portatori dei buoni acquisto al prezzo ordinario di vendita, con la particolarità che l’intero prezzo o una parte di esso viene assolto attraverso la consegna dei buoni acquisto medesimi (assunti al valorefacciale)

L’operazione a questo punto diviene senza dubbio rilevante ai i ni Iva (secondo la sua natu-ra specii ca: cessione di beni o prestazioni di servizio).La base imponibile a fronte della ven-dita/prestazione a favore di un consumatore i nale sia costituita dall’intero prezzo al minuto, com-prensivo sia del prezzo effettiva-mente versato dal consumatore i nale in contanti (o con modalità analoghe) che del valore faccia-le dei buoni acquisto

La corte di giustizia: Causa C-398/99 (Yorkshire Co-Operatives Ltd): “... il produttore che emette il buono sconto può essere considerato terzo rispetto all’operazione intervenuta tra det-tagliante benei ciario del rimborso del valore del buono sconto ed il consumatore i nale che ha utilizzato tale buono”. Inoltre, il fatto che una parte del corrispettivo percepito per la cessione del bene “non sia stata materialmente versata dal consumatore i nale stesso, ma sia stata messa a sua disposizione, per conto del consumatore i nale, da un terzo, estraneo a tale operazione, non assume alcuna rilevanza ai i ni della determinazione della base imponibile di tale dettagliante”.

Rimborso al dettagliante convenzionato dell’anticipo riscossodal emittente

Tale fase è quella in cui il detta-gliante dopo aver erogato il ser-vzio o venduto il bene ritirando il buono cheiede all’emittente il pagamento del valore dello stesso che originariamente è stato invece incassato dallo stesso emittente

L’esercizio convenzionato, al mo-mento di effettuazione dell’ope-razione emette scontrino/fattura con IVA per l’intero prezzo del bene/servizio dovuto dal consu-matore i nale, a prescindere dal-le modalità di pagamento dello stesso. Da ciò ne consegue che il rapporto tra esercizio conven-zionato e società emittente con-cernente il rimborso del valore facciale dei buoni da parte del-la società emittente costituisce un’operazione non rilevante ai i ni dell’IVA, ai sensi dell’articolo 2, terzo comma, lettera a), del DPR n. 633 del 1972. Anche in tale fase si verii chi una mera movimenta-zione di carattere i nanziario

La corte di giustizia: Causa C-398/99 (Yorkshire Co-Operatives Ltd): “... la somma rappresen-tata dal valore nominale dei buoni costituisce per il dettagliante ‘elemento dell’attivò conseguito al momento del loro rimborso e che gli stessi devono essere considerati, nei limiti di tale valore, come mezzi di pagamento”

Riconoscimento di una commissioneall’emittente

Solitamente i negozi conveni-nati riconoscono una commis-sione alla società emittente nel caso vendano il bene o il serv-zio in forza del voucher

E’ un operazione rilevante ai i ni IVA - per la quale dovrà es-sere emessa la fattura - il pa-gamento della commissione e di ogni eventuale ulteriore e diversa prestazione da parte dell’esercizio convenzionato a favore della società emittente

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11Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemP R I M O P I A N O

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Tutti pazzi per i cofanet-ti regalo. È un mercato in crescita, quello dei cosiddetti gift box, che

contengono un buono prepaga-to e consentono al destinatario di scegliere un’esperienza da vivere, dalla degustazione di vini al trattamento di bellez-za. Un business affacciatosi sul mercato da qualche anno e che sta riscuotendo un gran-de successo. Nel nostro paese sono presenti circa 20 marchi, tra cui, i principali, Smartbox, Emozione3, Regalbox, RegalO-ne e Boscolo gift.

Il regalo preferito dagli italiani. Secondo una recente ricerca condotta da Ipsos Mar-keting e intitolata «Il regalo perfetto», al 79% degli italiani piacerebbe ricevere una gift box per questo Natale, e il 68% dimostra di conoscere almeno un marchio del settore. Una conferma che arriva anche dal-la comparazione tra i livelli di soddisfazione tra i 15 regali più ricevuti. I cofanetti rega-lo risultano i prodotti più ap-prezzati da tutti (il 92% degli intervistati afferma di esserne rimasto «molto» o «moltissimo soddisfatto»), riuscendo a scal-zare anche il denaro contante e i più tradizionali libri/fumetti. Dalla ricerca emerge anche il motivo di questo trend. Il co-fanetto presenta, infatti, tutte le caratteristiche che meglio corrispondono alle aspettative associate al regalo perfetto: originalità, personalizzazione e occasione per vivere esperienze uniche di piacere e relax.

Come funziona il cofanet-to regalo. Ciascun cofanetto tematico contiene una guida con una selezione di attività tra escursioni, soggiorni in centri benessere o degustazioni. Una volta ricevuta la gift box, il benefi ciario del pacchetto può decidere dove e quando usufru-irne, scegliendo tra le proposte inserite all’interno della guida. Per ogni azienda convenziona-ta è indicato cosa comprende l’assegno regalo, i contatti per effettuare la prenotazione, le informazioni pratiche, le date e gli orari di apertura, la loca-lizzazione e una presentazione. Una volta effettuata la prenota-zione presso la struttura con-venzionata, il benefi ciario paga con l’assegno regalo presente all’interno del pacchetto.

Smartbox: nuovi cofanet-ti per gli amanti dello sport e delle città italiane. Tra i principali operatori del settore in Italia c’è Smartbox, che nel 2010 ha venduto circa 600 mila cofanetti regalo, con un fattu-rato di 55 milioni di euro. «È un mercato in forte crescita», af-ferma Paola Pianciola, count-ry manager Italia di Smartbox, «che l’anno scorso si è attestato sui 75 milioni di euro, mentre quest’anno dovrebbe raggiun-gere i 120-130 milioni di euro. Ormai i cofanetti si trovano ovunque e ci sono buone pro-spettive di sviluppo anche per i prossimi anni». Una collezione

in crescita, quella di SmartBox. «Noi deteniamo una quota di circa il 70% del mercato», pro-segue Pianciola, «e quest’anno abbiamo ingrandito la collezio-ne da 28 a 41 prodotti. Abbia-mo lanciato, inoltre, un nuovo cofanetto per gli appassionati di calcio che si chiama «Juven-tus» e che permette di entrare allo stadio per due persone a 99,90 euro, oltre a una gamma di nuovi prodotti, come i quat-tro cofanetti «città italiane»,

ciascuno con protagonista una città del Bel Paese, a scelta tra Roma, Milano, Torino e Bolo-gna». Ma non manca neppure la linea con le offerte di lusso. «Euphorie», conclude Pianciola, «è stata lanciata l’anno scorso e quest’anno è cresciuta da set-te a dieci prodotti. Un’offerta destinata a tutti coloro che desiderano vivere esperienze esclusive in luoghi chic e di tendenza, come splendidi hotel e lussuose Spa».

Regalbox punta sui cofa-netti anticrisi. Scommette sulle promozioni anticrisi, in-vece, Regalbox con i Christmas Pack in occasione del Natale. «In Italia siamo sul merca-to dal 2008 e al momento la nostra offerta è composta da 40 pacchetti diversi», afferma Jacques Cicurel, ceo di Re-galbox. «Lo scorso anno abbia-mo venduto oltre 180mila cofa-netti e puntiamo al raddoppio nel 2011, grazie anche a un

sito e-commerce che è arriva-to a rappresentare il 12% del volume di vendita». Un’offerta, quella di Regalbox, che punta sul rapporto qualità-quantità-prezzo. «In occasione del Nata-le», continua Cicurel, «abbiamo lanciato un prodotto anti crisi, che da in omaggio un cofanet-to di 25 euro, acquistandone uno da 84,90 euro». Infatti, dal 1 dicembre al 15 gennaio 2012 in tutti i punti vendita che distribuiscono Regalbox è possibile usufruire dell’offer-ta «2 per 1». Cioè acquistando il Christmas Pack Silver del valore minimo di 84,90 euro, con un euro in più si riceve in omaggio il cofanetto «Sapori e Degustazioni»; mentre, acqui-stando il Christmas Pack Sil-ver del valore di 129,90 euro e aggiungendo un euro si riceve in omaggio il cofanetto «Spa per 2». «Quest’anno, inoltre», dice Cicurel, «abbiamo lancia-to il brand di alta gamma Luxe Gift Box. Si tratta di due cofa-netti che contengono solo lo-cation selezionate. Due punte di diamante, insomma, che in-tendono stupire e conquistare anche i veri luxe-addicted».

L’alternativa dei negozi

monomarca. Emozione3 ha invece lanciato per primo dei negozi monomarca interamen-te dedicati al mondo dei cofa-netti regalo. In Italia sono sei, di cui tre fi ssi e tre temporary. «La nostra quota di mercato è cresciuta del 300% nel 2011», afferma Andrea Dusi, ammi-nistratore delegato di Emo-zione3, «il 60% del fatturato è legato al periodo natalizio e nei prossimi mesi ci aspettia-mo comunque ancora una forte crescita». La linea consta at-tualmente di 28 cofanetti. «La nostra offerta», prosegue Dusi, «si focalizza sulla convenienza dei prezzi e sull’ampiezza del-le scelta. Abbiamo, ad esempio, dei cofanetti che presentano anche mille possibilità di scelta tra relax, sport e gusto». Una novità di quest’anno è la linea «What a Gift» che si distingue per una confezione più grande e che presenta all’interno an-che un oggetto. «Ad esempio», sottolinea Dusi, «nel cofanetto «Soggiorni Suggestivi» che per-mette di scegliere tra oltre 150 opzioni per due persone, è pre-sente anche il libro «I grandi fotografi » di National Geogra-phic. Si tratta di un dettaglio che però rende il regalo più immediato e in un certo senso anche tangibile».

© Riproduzione riservata

Agli italiani piace il cofanetto regalo

In occasione del Natale arriva la «Lista dei Desideri» che permette di evitare i regali indesiderati. A lanciarla è eBay sul pro-prio sito. Gli utenti possono compilare un elenco con tutti gli articoli che desiderano e condividerlo poi con gli amici o la fami-glia. Per creare la lista, basta fare clic sul nuovo pulsante «Aggiungi alla Lista Desi-deri» che si trova nella parte superiore di ogni inserzione su eBay.it. È anche possibile personalizzare l’elenco con l’aggiunta di un messaggio dedicato o scegliendo tra diver-si temi come Natale, compleanno, laurea e matrimonio. Una volta che la lista è stata creata, può essere condivisa con amici e familiari in po-

chi secondi, tramite e-mail o pubblicandola direttamente sulla bacheca di Facebook.Se si è inoltre a caccia del regalo perfetto per qualcuno, è possibile visionare gli elen-chi pubblici delle «Liste dei Desideri» che possono essere consultati per nome, indi-rizzo e-mail o Id utente eBay. Ma quest’an-no il sito di e-commerce propone anche il «Corriere del Natale», una guida per trovare subito i regali giusti per tutti. E per chi vuol fare prima, c’è «X-Smart», una rivista digi-tale consultabile online nel quale visionare alcune idee divise per categorie con prezzo e link per l’acquisto diretto, in cui è possi-bile trovare offerte all-inclusive a 200 euro, con regali, addobbi e spedizioni inclusi.

Su eBay arriva la lista dei desideri

Gift card e buoni carburanti sono le ultime tendenze nel mondo delle carte prepagate. A sottolinearlo è Carlo Maiocchi, direttore divisione corporate di Sia, società specia-lizzata nella progettazione e realizzazione di servizi tecnologici per le aziende nelle aree dei pagamenti. «Le ricariche rappresentano da sempre il prodotto di maggior successo nel mercato delle prepagate. In questo momento, però, si stanno affermando anche nuove tendenze in particolare nel mondo del petrol con i buoni carburante elettronici e nel settore della grande distribuzione organizzata con

le gift card e i voucher elettronici. Quest’an-no abbiamo supportato la commercializza-zione di prodotti prepagati processando transazioni per un controvalore di circa 50 milioni di euro, di cui il 70% relative al mondo petrol». Maiocchi si sofferma, infi ne, sulle possibilità future di sviluppo del busi-ness. «In futuro le aziende sfrutteranno il marketing personalizzato. Cioè quando un cliente si avvicina al punto vendita gli verrà inviato, sullo smartphone o sul tablet, un codice a barre che rappresenta un buono omaggio da spendere all’interno del nego-zio. Questa sarà la nuova frontiera».

Le tendenze delle carte prepagate

Il dono più gradito

Fonte: Ipsos

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La direttiva europea 2008/52 ha individuato varie misure in materia di cooperazione giudiziaria, tra cui quelle volte ad assicurare un pieno accesso alla giustizia, mediante interventi

di prevenzione dei conflitti. Oggi, è quindi possibile intervenire tra le parti in lite per guidarle verso una possibile soluzione concilia-tiva. Come ci spiegano gli esperti dell’organismo di mediazione Ius media. Perché la mediazione dovrebbe prevenire i conflitti? Perché è basata sulla semplice constatazione, per cui le concilia-zioni delle liti fondate sulle reali esigenze delle parti hanno mag-giori probabilità di essere volontariamente rispettate. In Italia, come è stata recepita la direttiva sulla mediazione? Nel sistema nazionale delle ADR, le alternative dispute resolu-tions, si è inserita nel 2010 la “mediazione finalizzata alla con-ciliazione delle controversie civili e commerciali” disciplinata per essere intesa come un procedimento di volontaria giurisdizione in cui due o più parti in lite, conservando il completo controllo del confronto al quale partecipano, come pure del possibile esito cui perverranno, gestiscono direttamente il tentativo di raggiungere un accordo, con l’esclusiva partecipazione di un mediatore. E il mediatore che ruolo svolge? Il legislatore, per garantire una conduzione efficace, imparziale e competente, ha previsto l’intervento di mediatori professionali che, pur partecipando all’esperimento senza avere il potere di ren-dere giudizi o decisioni vincolanti, assicurano alle parti un appor-to derivante da una specifica formazione prevista in funzione di un “ascolto attivo” dedicato alle legittime aspettative delle parti. La formazione viene garantita da aggiornamenti obbligatori e tramite verifica del ministero della Giustizia con efficaci meccanismi di controllo della qualità. Secondo questa visione, qualsiasi tipo di accordo condurrà inevitabilmente alla soddisfazione di entrambe le parti. Ma la mediazione ha una base scientifica? Certo. Si tratta in via generale della cosiddetta “Teoria e pratica della negoziazione e della conciliazione dei conflitti” trattata dalla moderna psicologia applicata sulle parti sottoposte a stress dovuto a confronti apparentemente insolubili. Che garanzie può offrire la mediazione? Innanzitutto la riservatezza, dovuta principalmente al fatto che gli accordi rimangono privati, a differenza delle sentenze che sono

pubbliche. Ma va da sé che la garanzia principale è rappresentata dalla corrispondenza sostanziale tra gli interessi delle parti e l’ac-cordo che sottoscrivono. Quale opportunità offre la mediazione rispetto a un giudizio tra-dizionale? La flessibilità del procedimento e l’autonomia delle parti consen-tono l’ingresso di qualsiasi interesse ulteriore rispetto a quelli in effetti “litigiosi” e questo aumenta le possibilità di trovare un ac-cordo “facilitativo” alternativo alla fredda opzione aggiudicativa tipica degli esiti giudiziali. D’altra parte, siamo abituati ad aule di giustizia in cui nessuno, o quasi, viene sostanzialmente ascoltato. Chi può ricorrere alla mediazione? Tutti, a condizione che si tratti di una controversia vertente su diritti disponibili. Anzi, per talune materie, come per esempio i diritti reali, la divisione, le successioni ereditarie o la locazione, l’esperimento è imposto dalla legge quale formale condizione di procedibilità della domanda giudiziale. La mediazione è pensata per essere uno strumento capace di al-leggerire il carico giudiziario? Sicuramente l’inevitabile affermazione di questa opportunità farà scemare nel tempo i gravosi ruoli giudiziari. Tuttavia, la media-zione è semplicemente uno strumento diverso adatto a situazioni litigiose solo apparentemente irriducibili, tanto da presupporre l’efficienza del sistema giudiziario, perché il mancato rispetto degli accordi sarebbe sanzionato da una tempestiva condanna giurisdizionale. Svolgono un ruolo anche i consulenti delle parti?Sì, un ruolo fondamentale. Anzi, se di norma sono costretti ad ab-bandonare le parti all’inizio della fase litigiosa, nella mediazione i consulenti possono continuare a prestare i propri servizi al fianco, eventualmente ma non necessariamente, degli avvocati. Qual è il tipo di lite che in genere viene conciliata? Non esiste alcuna preclusione. Infatti, se non è pensabile ridurre ogni contrapposizione a un accordo amichevole, il ministero ha calcolato che almeno il 70 per cento delle liti possono essere trat-tate con la mediazione. Ci si può rivolgere direttamente ad un mediatore professionista? No. La domanda deve essere presentata necessariamente a un cosiddetto Organismo di mediazione, cioè un ente che presta ga-ranzie di serietà ed efficienza a fronte delle quali viene autorizzato

dal ministro della Giustizia a gestire i procedimenti di mediazione secondo quanto previsto dalla speciale disciplina legale. L’affer-mazione di questi enti, evidentemente, dipenderà dalla loro dif-fusione e dal radicamento territoriale, al cui riguardo va registrata una progressiva tendenza a stipulare accordi di tipo orizzontale che consentono una diffusa presenza sul mercato. Il nostro orga-nismo, per esempio, ha prestato e presta la propria disponibilità a questo tipo di diffusione.Quali sono i vantaggi della mediazione, in generale?Molteplici. Ecco i principali: gli atti del procedimento non sono soggetti a formalità; il procedimento non può avere una durata superiore a quattro mesi; il verbale costituisce titolo esecutivo per l’esecuzione forzata e per l’iscrizione di ipoteca giudiziale; tutti gli atti, documenti e provvedimenti sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura; il verbale è esente dall’imposta di registro entro il limite di valore di 50 mila euro. E soprattutto, in caso di successo della mediazione, alle parti è riconosciuto un credito d’imposta fino a cinquecento euro. In caso di insuccesso, il credito è dimezzato. Insomma, nella stragrande maggioranza delle procedure al cittadino non verrà a costare nulla. Da chi dipenderà l’affermazione della mediazione? I protagonisti sono vari: i giudici, gli avvocati e la vasta platea dei liberi professionisti di tutti i settori. Ma soprattutto le parti, ossia tut-ti noi che, di certo interessati a migliorare la propria condizione in termini ragionevoli, non ci lasceremo sfuggire questa opportunità che è espressione di profondo senso civico.

Ius Media SrlOrganismo di mediazione n. 482www.iusmedia.it.

La mediazione: una grande opportunitàTrovare un accordo tra le parti, senza passare dal giudice,

oggi il modo più efficace ed economico di risolvere le controversie

Minimizzare i rischi di frode e di credito è fondamen-tale per contenere i costi di banche, finanziarie, compagnie assicurative e di tutte le aziende che,

attraverso il miglioramento continuo dei loro processi di busi-ness, vogliono raggiungere e mantenere risultati di eccellen-za. Ma servono figure specializzate. Come quelle di MRCS³ S.r.l., una società costituita da manager che hanno maturato con successo un’esperienza decennale in società finanziarie di livello internazionale. MRCS³ offre soluzioni integrate per migliorare le performance del rischio di credito e contenere il rischio di frode, fornendo gli strumenti e le conoscenze per gestire tutto il processo, e garantendo così, fin da subito, ri-sultati tangibili. Come ci spiega Alessandro Carta Mantiglia, CEO della società.Su quali leve puntate per raggiungere gli obiettivi del cliente?Condivisione, organizzazione, presidio, qualità e gestione del dato quale elemento critico di successo sono le leve attra-verso cui realizzare le condizioni ideali per fare emergere lo spirito critico al fine di essere tempestivi nelle azioni e nelle reazioni, in una severa ottica di costo/beneficio. In questa prospettiva, condivisione, diffusione, cultura e formazione consentono di potenziare le abilità di analisi e di anticipazio-ne degli scenari e di attuare una continua verifica dell’ade-guatezza dei processi in atto, ovvero l’avvio di un processo di miglioramento continuo. Per realizzare tutto ciò abbiamo predisposto strumenti idonei.Per esempio? Come agite nel retail, l’area in cui si concentra il maggior numero di tentativi di frode nel credito al con-sumo?Implementando un processo di prevenzione frodi: in questo ambito, una soluzione ad alto valore aggiunto è FARO, Fraud Alert Risk Optimizer: è un sistema che identifica i tentativi di frode basandosi su modelli statistici che attribuiscono alla

richiesta del bene o del servizio una probabilità di evento frode.E per il monitoraggio e la gestione dei rischi aziendali, quali strumenti proponete?Smart Engine, un sofisticato sistema informatico: trami-te l’agevole configurazione di una serie di parametri che il cliente può personalizzare, si possono gestire in automatico i diversi processi di business e simularne gli impatti nell’opera-tività. L’automazione di questi processi consente una sempli-ficata individuazione delle aree di ottimizzazione, permette di liberare carichi di lavoro e di concentrare gli sforzi nella

gestione dei rischi potenziali. Inoltre, attraverso un’adeguata parametrizzazione del sistema, è possibile conoscere anche nei minimi dettagli le performance del business sia di nuova acquisizione sia già acquisito e di intervenire con immedia-tezza laddove sia ritenuto necessario. È davvero un prodotto competitivo, sia dal punto di vista economico sia per la sem-plicità nell’utilizzo. In più, MRCS³ fornisce l’assistenza tecni-ca, dalle fasi di installazione e di integrazione del prodotto nel sistema informativo fino al supporto organizzativo per la costruzione delle strategie.www.mrcs3.it

Ecco gli strumenti per presidiare il rischio di credito I sofisticati sistemi messi a punto da MRCS3 rendono più facili e immediati

il presidio del rischio di credito, la prevenzione delle frodi e il monitoraggiodelle performances aziendali. Per ridurre i costi e prevedere i problemi

Da sinistra: Giorgio Forlini (ICT); Angela Cilento (CFO); Alessandro Carta Mantiglia (CEO); Dario Carta Mantiglia (P.M.); Federica Zaccaro (Administration Mgr); Andrea Carta Mantiglia (Industry Commercial Mgr); Massimo Launi (Finance Commercial Mgr)

INFORMAZIONI PUBBLICITARIA

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13Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 Dicembre 2011F I S C O

Paletti della Cassazione al recupero delle ritenute. Non basta la dichiarazione dei redditi

Dividendi, rimborso con provaBisogna dimostrare che le quote non sono state distribuite

Pagina a cura DI ALESSANDRO FELICIONI

Le ritenute versate su di-videndi effettivamente mai distribuiti possono essere rimborsate solo

con dimostrazione. Non basta quindi la dichiarazione dei redditi ove vengono indicate le ritenute operate ma serve anche un documento societa-rio (verbale delle assemblee) da cui risulti l’assenza della volontà della società, consa-crata dai soci, di procedere alla distribuzione.

Interviene a gamba tesa la Corte di cassazione, con sen-tenza n. 24262 del 18 novem-bre 2011. In sostanza è stato negato un rimborso di ritenute operate e versate ma poi resesi inutili a seguito della manca-ta distribuzione dei dividendi che le avevano originate.

Una società per azioni pro-pone ricorso per Cassazione avverso una sentenza della Commissione tributaria re-gionale che, nel confermare la pronuncia di primo grado, aveva rigettato l’appello della società contro il silenzio-rifiu-to formatosi su un’istanza di rimborso di somme versate a titolo di ritenute su dividendi, ai sensi dell’articolo 27 del dpr 600/1973.

Secondo i giudici, la socie-tà non avrebbe debitamen-te adempiuto all’onere della prova per dimostrare che non avrebbe avuto alcun obbligo di versamento, in quanto avrebbe allegato la sola dichiarazione dei redditi presentata quale sostituto di imposta anziché i libri delle assemblee sociali.

Secondo la società, avendo essa versato un’imposta in-debita (in mancanza dell’ef-fettiva distribuzione dei di-videndi), sarebbe spettato all’Amministrazione finan-ziaria imputare il versamento ad altra imposta senza che la stessa fosse obbligata a dover dimostrare l’inesistenza del presupposto impositivo. Se-condariamente lo stesso arti-colo 27 del dpr 600/73 impone sia l’obbligo del sostituto di imposta di operare la ritenu-ta sui dividendi distribuiti, sia di presentare la dichiarazione fiscale in cui viene evidenzia-to l’adempimento dell’obbliga-zione tributaria in esame. In tal modo la società ha dovuto seguire l’intero iter per poi prendere atto della mancata distribuzione dei dividendi e quindi dell’erroneo versamen-to delle ritenute.

Per la Cassazione, però, po-sto che, in tema di rimborsi, l’onere di provare la mancan-za del presupposto impositivo spetta sempre al richiedente, la questione è altra: né il fatto che le ritenute siano state ope-rate e versate né che sia stata presentata la dichiarazione dalla quale risulta il versa-

mento sono in discussione.Il problema è che principio

fondamentale, in tema di di-stribuzione dei dividendi nelle società di capitali (come sta-bilito dall’ articolo 2433 c.c.) è «…quello che riserva all’as-semblea, che approva il bi-lancio, di adottare la delibera della distribuzione degli utili ai soci». Ne consegue che, «…da un lato, l’approvazione del bilancio non determina in sé l’insorgere di un diritto indi-viduale… di assegnazione agli azionisti della propria parte di utile e, dall’altro, resta sempre necessaria, a tal fine, l’ulterio-re (e oggettivamente distinta) deliberazione assembleare»

Quindi non è sufficiente a provare il fatto costitutivo del-la richiesta di rimborso (ossia la decisione di non distribuire gli utili ai soci), la semplice dichiarazione fiscale della società «…in mancanza della produzione di documenti pro-

priamente organizzativi quali il libro delle adunanze e delle deliberazioni assembleari».

Ora appare singolare che venga ritorto contro la società il principio civilistico secondo cui, nelle società di capitali – a differenza di quanto avviene per le società di persone, il socio non ha diritto agli utili senza una preventiva delibe-razione assembleare in tal senso formulata. Si dice, in sostanza che solo in assenza di apposita delibera assem-bleare di distribuzione si può parlare di indebita ritenuta erroneamente versata su di-videndi mai distribuiti, per carenza del presupposto impo-sitivo, con conseguente diritto al successivo rimborso. L’ap-provazione del bilancio da cui risultano utili da distribuire deve necessariamente essere seguita da una apposita de-libera di distribuzione; ecco perché se non viene prodot-ta la documentazione sociale dalla quale risulti inequivo-cabilmente (per assenza della delibera apposita) che nessun dividendo è stato mai distri-buito, la ritenuta a suo tempo effettuata non potrà essere recuperata.

© Riproduzione riservata

La riforma dei redditi di natura fi nanzia-ria introdotta dalla manovra dello scorso luglio ha innovato, a partire dal 2012, il re-gime di tassazione dei dividendi derivanti da partecipazioni non qualifi cate, con ap-plicazione della ritenuta a titolo d’imposta con l’aliquota del 20 anziché del 12,5%. In particolare, tra le tipologie reddituali alle quali si applica la nuova aliquota del 20% rientrano anche gli utili e le plusvalenze relativi alle partecipazioni societarie non qualifi cate detenute da persone fi siche, enti non commerciali, società semplici e trust al di fuori dell’attività d’impresa. Si considerano non qualifi cate le partecipa-zioni che rappresentano una percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assem-blea ordinaria non superiore al 2 o al 20% ovvero una partecipazione al capitale o al patrimonio non superiore al 5 al 25%, a seconda che si tratti di titoli negoziati in mercati regolamentati o di altre parteci-pazioni. Resta, invece, invariato il regime attual-mente previsto per le partecipazioni qua-lifi cate e per quelle non qualifi cate (e non quotate) in società residenti nei cosiddetti paradisi fi scali, nonché per quelle posse-dute nell’ambito dell’attività d’impresa. Con riferimento ai dividendi e i proventi assimilati, l’aliquota della ritenuta a titolo d’imposta del 20% si applicherà, quindi, soltanto a quelli provenienti da parteci-pazioni non qualificate possedute al di fuori dell’attività d’impresa e non relative

a società residenti in Paesi o territori a fi scalità privilegiata (se le partecipazioni non sono negoziate in un mercato regola-mentato). I dividendi percepiti dai sogget-ti Ires restano esclusi dalla formazione del reddito d’impresa nella misura del 95%. Il nuovo regime si applica anche ai dividen-di distribuiti a soggetti non residenti, che sono assoggettati alla ritenuta «in uscita» con l’aliquota del 20% o con quella inferiore even-tualmente stabi-lita nelle conven-zioni contro le doppie imposizio-ni. Fanno eccezio-ne a tale regola, ai sensi dell’art. 27 del dpr n. 600 del 1973, gli utili attribuiti a socie-tà ed enti sogget-ti all’imposta sul reddito delle so-cietà nell’ambito dell’Unione euro-pea o in stati ade-renti all’Accordo sullo spazio economico europeo che con-sentono lo scambio di informazioni, i quali sono assoggettati alla ritenuta dell’1,375% e quelli ai quali spetta l’esenzione in con-formità a quanto previsto dalla direttiva «madri-fi glie».

Al via la riforma del regime di tassazione

Con il nuovo regime sarà più conveniente pos-sedere una partecipazione qualifi cata piuttosto che una caratura più bassa. L’aumento dell’ali-quota per la tassazione sostitutiva su dividendi da partecipazioni non qualifi cate e la contem-poranea invarianza di regime per le qualifi cate, sposta i calcoli di convenienza verso queste ul-time distorcendo un meccanismo che all’epoca era stato pensato per favorire i soci di piccole dimensioni rispetto ai grandi investitori.I dividendi provenienti da partecipazioni qua-lifi cate continuano a concorrere alla forma-zione del reddito complessivo nella misura del 49,72% ovvero in misura integrale se la società che distribuisce i dividendi risiede in un Paese o territorio a fi scalità privilegiata (salvo istan-za di interpello accolta). Regime questo che si applica altresì a tutte le partecipazioni, quali-fi cate e non, possedute dalle persone fi siche e dalle società personali nell’ambito dell’attività d’impresa. La tassazione integrale dei dividendi si applica, in caso di partecipazioni in società localizzate nei «paradisi fi scali», anche in relazione alle par-tecipazioni non qualifi cate i cui titoli non sono

negoziati in mercati regolamentati: in questi casi la ritenuta è applicata a titolo di acconto. Tale tassazione si applica anche in presenza di partecipazioni «indirette» nelle dette società.Se, invece, i titoli sono quotati, sui dividendi provenienti da partecipazioni non qualifi cate in società residenti in Paesi black list si applica la ritenuta a titolo d’imposta del 20%. È stata soppressa la ritenuta dell’11% sui di-videndi corrisposti ai fondi pensione esteri, introdotta nel 2009 per evitare disparità di trattamento rispetto a quelli percepiti dai fondi pensione italiani. Le partecipazioni qualificate finiranno, per-tanto, per avere un’imposizione generalmente meno onerosa di quelle non qualifi cate, penaliz-zando il piccolo azionista. Al riguardo assume, evidentemente, rilevanza l’aliquota Irpef mar-ginale del socio, che dovrà adesso essere mag-giore del 40,22% per rendere la tassazione dei dividendi concernenti partecipazioni qualifi cate meno favorevole di quella degli analoghi proven-ti derivanti da partecipazioni non qualifi cate. Tale soglia, come mostrato sotto, era prima fi ssata al 25,14%.

La partecipazione conviene se qualifi cata

La nuova tassazione dei dividendi

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14 Lunedì 12 Dicembre 2011 F I S C O

Scade il 27 dicembre il termine per versare gli importi. Una guida sintetica al calcolo

Acconto Iva, è conto alla rovesciaAlla cassa per l’anticipo dell’ultimo periodo fi scale 2011

Pagina a cura DI FRANCO RICCA

Per i contribuenti Iva, si avvicina il momento dell’acconto. Entro il 27 dicembre si dovrà pagare un antici-po dell’imposta dovuta per l’ultimo

periodo fi scale del 2011, sempreché vi era un debito anche per il corrispondente periodo del 2010. L’acconto, pari all’88%, può essere deter-minato sia con il metodo storico, in base alle risultanze del corrispondente periodo dell’an-no precedente, sia con il metodo previsionale,

assumendo cioè i dati attuali. In alternativa, è possibile versare il 100% dell’imposta risul-tante da una liquidazione straordinaria alla data del 20 dicembre 2011. Ecco la consueta guida schematica all’adempimento.

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(1) Qualora il contribuente nell’anno 2011 abbia variato la frequen-za delle liquidazioni periodiche rispetto a quella adottata nel 2010, occorre rendere omogenee le basi di raffronto, determi-nando il dato storico nel seguente modo:

- contribuente mensile nel 2010, divenuto trimestrale nel 2011: si sommano le risultanze delle liquidazioni degli ultimi tre mesi del 2010;

- contribuente trimestrale nel 2010, divenuto mensile nel 2011: si assume un terzo del saldo risultante dalla dichiarazione annua-

le relativa al 2010 (ricordare che, ai fi ni del calcolo dell’acconto, al saldo fi nale risultante dalla dichiarazione relativa al 2010 bisogna aggiungere l’importo versato a titolo di acconto per lo stesso anno).

(2) I contribuenti trimestrali su opzione non devono applicare sull’im-porto dell’acconto la maggiorazione dell’1%. La maggiorazione versata in relazione al saldo dell’anno precedente non concorre alla determinazione della base per il calcolo dell’acconto (ris. n.

157 del 23/12/2004). (3) Nella liquidazione straordinaria, le cui risultanze devono essere

trascritte sul registro Iva, occorre includere, oltre alle operazioni attive annotate per il periodo, quelle la cui imposta si è resa esi-gibile alla data del 20/12, anche se non ancora fatturate a tale data. Relativamente all’Iva ammessa in detrazione, invece, può computarsi solo quella risultante dalle registrazioni effettuate.

GIUDA ALL’ACCONTO IVA 2011

SCADENZAMartedì 27 dicembre 2011

Metodo di calcolo

SpecialeAnaliticoStorico Previsionale

Ai sensi del comma 471 dell’art. 1, legge n. 311/2004, le imprese individuate dai dd.mm. 370 e 366 del 24/10/2000 (servizi di pubblica utilità e di telecomunicazioni), che nell’anno solare precedente hanno versato oltre 2 milioni di euro di Iva, versano a tito-lo di acconto il 97% di un importo pari alla media dei versamenti trimestrali eseguiti, o che avrebbero dovuto essere eseguiti, per i primi tre trimestri del 2010. Resta ferma la facoltà di avvalersi del metodo analitico, ma non di quelli storico e previsionale. Si veda la circolare n. 54 del 23/12/2005.

Si versa il 100% dell’imposta risultante a debito dallaliquidazione straordinaria al 20/12/2011 (3), riferita al periodo:- 1/12-20/12 per i contribuenti mensili- 1/10-20/12 per i contribuenti trimestraliI contribuenti mensili che afi dano la conta-bilità a terzi e si avvalgono della facoltà di effettuare la liquidazione in base ai dati del mese precedente, possono determinare l’ac-conto nella misura di due terzi dell’imposta dovuta in base alla liquidazione per il mese di dicembre.

Si versa l’88% dell’imposta risultante a debi-to:

- dalla liquidazione di dicembre 2010 (contrib. mensili)

- dalla liquidazione del quarto trimestre 2010 (contrib. trimestrali speciali)

- dal saldo della dich.ne annuale per il 2010 (contrib. trimestrali su opzione) (1) (2)

Si versa l’88% di quello che si presume sarà il debito risultante:

- dalla liquidazione di dicembre 2011 (men-sili)

- dalla liquidazione del 4° trim. 2011 (trime-str. speciali)

- dal saldo della dich.ne annuale per il 2011 (trimestrali su opzione) (2)

Il contribuente può determinare l’acconto nella misura più bassa, avvalendosi della modalità più favorevole.

Il pagamento non va effettuato se l’importo dell’acconto dovuto è inferiore a 103 euro.

Modalità di pagamentoCome si pagaL’acconto si paga con modello F24. I codici tributo sono il 6013 per i contribuenti mensili e il 6035 per i trime-strali.

Compensazione I contribuenti titolari di crediti compensabili possono utilizzarli per pagare l’acconto Iva. Si rammenta che il tetto massimo delle compensazioni è di 516.456,90 per ciascun anno solare (elevato a 1 mln per i subap-paltatori edili con almeno l’80% del volume d’affari in «reverse charge»).

RateazioneIl pagamento dell’acconto non può essere rateizzato.

I chiarimenti per i casi particolari:Fusioni , incorporazioni, scissioni: circolare n. 52 del 3/12/91 e risoluzione n. 183 del 13/7/95.

Società controllanti e controllate che si avvalgono del-la liquidazione di gruppo: circolari n. 52 del 3/12/91 e n. 40 dell’11/12/93.

Esercizio di più attività con applicazione separata dell’imposta: effettuazione di un versamento unico, sommando algebricamente l’acconto determinato per ciascuna attività; si veda la circolare n. 52 del 3/12/91. Si veda inoltre, per le imprese di servizi di pubblica utilità, la risoluzione n. 144 del 20/12/06.

Soggetti esonerati dall’obbligo dell’acconto

Principio generale: l’acconto non è dovuto se manca uno dei due parametri di riferimento, ossia il debito 2010 (perché, ad esempio, il contribuente l’anno scorso era a credito) oppure il debito 2011.Ciò premesso, ecco l’elenco delle categorie esonerate:a) Soggetti che hanno iniziato l’attività nel corso del 2011b) Soggetti che hanno cessato l’attività nel corso del 2011, entro il 30 novembre (se mensili) ovvero entro il 30 settembre (se trimestrali)c) Soggetti che per l’anno 2010 hanno chiuso a credito (o comunque senza debito d’imposta) la liquidazione di dicembre (se mensili), ovvero del 4° trimestre (trimestrali speciali), ovvero la dichiarazione annuale (trimestrali su opzione)d) Imprese agricole minime in regime di esonero ex. art. 34, c. VI (volume d’affari annuo fi no a 7.000 €)e) Contribuenti che si avvalgono del regime dei «minimi»f) Imprese esercenti attività di intrattenimento che si avval-gono del regime speciale dell’art. 74, sesto comma;g) Imprese esercenti attività di intrattenimento che dall’1/1/2011 hanno optato per l’applicazione dell’Iva nei modi ordi-nari, mentre nel 2010 si erano avvalse del regime speciale dell’art. 74, sesto comma;h) Associazioni e società sportive dilettantistiche e associa-zioni non lucrative in genere, in regime speciale ex legge n. 398/91i) Società estinte per fusione o incorporazione entro il 30/11/2011 (se mensili) ovvero il 30/9/2011 (se trimestrali).

Sono inoltre esonerate dal pagamento dell’acconto le persone fi si-che che si avvalgono del regime speciale per le nuove iniziative (art. 13 della legge n. 388/2000). L’esonero permane anche nel primo anno dopo la fuoriuscita dal regime speciale (ris. n. 157/2004).

Le sanzioni

L’omesso pagamento dell’ac-conto è punito con la sanzio-ne amministrativa del 30%, prevista dall’art. 13 del dlgs n. 471/97.L’art. 6, c. 5, della l. n. 405/90 stabilisce che se l’acconto è calcolato col metodo previ-sionale la sanzione si appli-ca solo se la somma versata risulta inferiore di oltre il 5% a quella dovuta. Ancorché, ai sensi dell’art. 13, u.c., del dlgs n. 472/97, la suddetta esimente dovrebbe ritenersi in vigore, il ministero delle fi nanze si è espresso in senso contrario nella circolare n. 23 del 25/1/99.

Pagamento bonario: la san-zione è ridotta a un terzo se il pagamento viene eseguito prima dell’iscrizione a ruolo, entro 30 giorni dal ricevi-mento della comunicazione da parte dell’agenzia (dlgs n. 462/97).

Ravvedimento operoso

Chi paga dopo la scadenza può regolarizzare la violazione avvalendosi del ravvedimento operoso, secondo le disposizioni dell’articolo 13, dlgs 472/97, che prevedono la riduzione della sanzione:- a un decimo (3% dell’imposta) se il pagamento avviene entro 30 giorni;- a un ottavo (3,75% dell’imposta) se si paga entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale.Oltre all’imposta, è necessario pagare nei suddetti termini anche la sanzione ridotta e gli interessi giornalieri calcolati al saggio legale. Il ravvedimento operoso è precluso in presenza delle cause ostative previste dal comma 1 del citato art. 13 (constatazione della violazione, inizio di accessi, ispezioni, verifi che o attività amministrative di accertamento in genere).

Prima scadenza ravvedimento26 gennaio 2012

NOTE

Altri articolisul sito www.italiaoggi.it/acconto+iva

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15Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 Dicembre 20I M P R E S A

Le ricette anticrisi emerse da uno studio Ernst and Young: si punta meno alla riduzione dei costi

Patrimoni netti in cassaforteTra le mosse più usate anche la ristrutturazione del debito

Pagina a cura DI FRANCESCO CAMPANARI

E MATTEO FEROCI

Ci si concentra sempre più sulla ristruttura-zione del debito e sulla salvaguardia del patri-

monio netto piuttosto che sulla riduzione dei costi; c’è una forte innovazione dei prodotti e un incremento nella varietà degli stessi; il personale dipendente è sempre più specializzato e allo stesso tempo coinvolto nel processo innovativo e infine, si pone sempre più attenzione ai mercati domestici o a quelli internazionali limitrofi . Sono, in pillole, le conclusioni cui è giunta una ricerca sviluppa-ta da Ernst and Young su un campione di circa 600 aziende di livello mondiale che mostra come le aziende più performan-ti continuino a trovare oppor-tunità di crescita nonostante la forte incertezza dei mercati mondiali. Ecco i driver su cui le imprese stanno facendo leva nonché sugli importanti risul-tati ottenuti.

I driver per una crescita sostenibile. Customer reach, agilità operativa, competitività sui costi e fi ducia degli stake-holder: sono le principali va-riabili che, secondo la ricerca elaborata da Ernst and Young, costituiscono i pilastri su cui far leva per una strategia di cresci-ta sostenibile.

Tale ricerca, intitolata Growing Beyond, ha avuto a oggetto un campione signifi-cativo d’imprese medio-grandi operanti nei più svariati set-tori economici; in particolare, è stato evidenziato come in un contesto economico come quello odierno, caratterizzato da una crisi fi nanziaria, dalla turbolen-za e dalla volatilità dei mercati, nonché da un calo di fi ducia da parte degli investitori, il 75% delle aziende appartenenti al campione analizzato ha rivisi-tato il proprio piano di crescita

per far fronte a questo cambia-mento.

A fronte di tali cambiamenti in atto nei principali mercati, le aziende più all’avanguardia hanno avviato un processo di revisione interna volto essen-zialmente a garantire una cre-scita in un’ottica di breve pe-riodo. Da questo punto di vista, infatti, lo studio mostra come la strategia di crescita continui a essere diversa da impresa a im-presa mentre i driver, ovvero le variabili su cui tale crescita si fonda siano sostanzialmente i medesimi. Essi vengono iden-tificati nella customer reach, nell’agilità operativa, nella competitività sui costi e infi ne nella fi ducia degli investitori.

La customer reach (o rela-zione con i clienti), soprattutto in un mercato tendenzialmen-te concorrenziale come quello odierno, diventa una leva stra-tegica: è indubbio come un’at-tenta strategia di crescita non possa prescindere da tale gran-dezza oltre che essere eventual-mente necessaria una rivisita-zione della gamma di prodotti o

servizi offerti. Ciò, potrebbe aver luo-go mediante un ampliamento della propria offerta di prodotti e/o servizi oppure attraverso la ricerca di nuove opportunità offerte da nuovi mercati, soprattutto quelli in rapido sviluppo.

Tra le due alter-native, lo studio ha evidenzia-to che è risultata essere mag-giormente praticabile la prima soluzione; infatti, circa il 54% del campione analizzato ha investito nello sviluppo di nuo-vi beni e ha esteso la gamma di prodotti e servizi offerti ai clienti già presenti nel proprio portafoglio con la conseguenza che si è maggiormente puntato sui clienti, per così dire, storici anziché ricercarne nuovi. Tale scelta, coerente con la situa-zione odierna, risulta essere in linea con le aspettative del particolare momento in quanto la ricerca di nuova clientela in nuovi mercati avrebbe sicura-

mente generato costi aggiunti-vi a fronte di un risultato non scontato, perlomeno nel breve termine. Si evince pertanto la propensione per una crescita nell’ambito dei mercati dome-stici e limitrofi anziché verso re-altà emergenti che sono fonte di opportunità, seppur complesse e incerte e con orizzonti tempo-rali medio-lunghi.

Va da sé inoltre, che il modi-fi care i propri piani di crescita in modo tempestivo, e veniamo all’agilità operativa, richieda una forte propensione alla fl es-sibilità e al cambiamento, ca-ratteristica quest’ ultima spes-so poco comune nell’ambito del tessuto delle piccole medie im-prese italiane. L’avere tempi di

risposta rapidi infatti potrebbe, senza dubbio, costituire elemen-to vincente per le aziende in ter-mini di vantaggio competitivo verso i propri competitors.

Molto interessante è il risul-tato ottenuto dalla ricerca con riferimento al terzo driver ana-lizzato ovvero la competitività sui costi; il risultato ottenuto di fatto smentisce una fi loso-fi a che è ancora molto in voga specialmente nel nostro tessuto imprenditoriale: l’abbattimento di costi per ottenere una mag-giore competitività. In questo senso la ricerca evidenza come tale comportamento venga in-terpretato come segnale non

troppo positivo di una gestio-ne di successo in quanto una strategia di crescita sostenibi-le debba essere orientata a un trade off fra reddito e profi tti. Ciò è dimostrato dal fatto che gli high performer puntino maggiormente sugli aumenti dei prezzi, nella ristrutturazio-ne del debito e nella tutela del proprio patrimonio netto anzi-ché sulla riduzione dei costi.

Ultimo driver, presentato dalla ricerca come fondamen-to di una strategia di crescita competitiva, è rappresentato dalla fi ducia degli stakeholder, da sempre oggetto di una atten-ta analisi da parte del manage-ment. Questa crescente atten-zione è giustifi cata dal fatto che

tali soggetti sono di fatto quelli dai quali, in un’ottica medio-lunga, di-pende la sopravvi-venza dell’azienda; è proprio in fun-zione di ciò che la best practice delle aziende più perfor-manti si basa sul raggiungimento di un duplice obietti-vo: da un lato cre-are costantemente un forte legame con tutti i portato-ri d’interesse, fa-

cendo in modo che le loro scelte siano oltre che economicamente valide anche eticamente inecce-pibili, dall’altro di puntare, via via sempre più, sulla propria re-putazione. Ovviamente, in que-sto senso, sarà necessario far maturare sempre più la fi ducia degli stakeholder nei confronti dell’azienda in quanto solo così gli stessi saranno disponibili ad investire all’interno della stes-sa; da notare come tale fi ducia non sia solamente ancorata a variabili economico-finanzia-rie ma anche, e soprattutto, ad aspetti che trascendono dai normali valori numerari.

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L’attuale contesto internazionale, caratterizzato da crisi finanziaria e una forte recessione economica, ha spinto le aziende maggiormente per-formanti a rivedere le proprie stra-tegie con lo scopo d’impostare una crescita sostenibile. Che dev’essere caratterizzata, come evidenziato dal-lo studio, da processi d’innovazione dei prodotti e da un significativo au-mento degli stessi oltre che dei ser-vizi offerti alla clientela: ciò richiede personale sempre più specializzato oltre che un processo di completa re-visione dei compiti e, più in generale, degli organigrammi aziendali. Accanto a ciò, è opportuno rilevare come una moderna strategia di cre-

scita debba essere caratterizzata oltre che dalla valorizzazione dei mercati domestici e/o quelli limitrofi, anche da tutte quelle manovre volte alla tutela del patrimonio netto e alla ristrutturazione del debito. Tale ulti-ma scelta in particolare, considerata la fase di mercato, rappresenterebbe a ben vedere un fondamentale stru-mento per raffreddare le posizioni debitorie e, al tempo stesso, con-sentirebbe l’ottenimento di ingen-ti benefici economici in termini di minor interessi passivi. Inoltre, il mantenimento di una solida strut-tura patrimoniale, oltre a essere in-dice di buona salute, allontanerebbe anche le aziende del nostro tessuto

nazionale da altre tipologie di pro-blematiche tipo quelle di eventuali ricapitalizzazioni (si pensi agli art. 2446-2447 del nostro codice civile). Muovendo da questa considera-zione, dunque, è facile notare una assonanza rispetto al mondo delle pmi italiane, tant’è che è proprio con riferimento a tale aspetto che si riescono a cogliere le più svariate affinità. Infatti, è pressoché pacifico come questo periodo sia, soprattutto per loro, particolarmente difficoltoso. Il corollario di questa difficoltà si è manifestato sia nell’utilizzo, piutto-sto massivo, dell’accordo di ristrut-turazione del debito e delle altre procedure contemplate dalla legge

fallimentare sia nel costante con-trollo del proprio patrimonio netto. Lungi dal non considerare uguali la nozione di patrimonio netto e di ca-pitale sociale, a tal fine va comunque rilevato come l’attuale codice civile imponga un ammontare di capitale sociale minimo per le società di capi-tali. Infine, il cerchio si chiude, con il fatto che anche gli istituti di credito, prima con Basilea 2 e adesso con Ba-silea 3, sono sempre più obbligati a tenere un margine patrimoniale, via via sempre più consistente, con ovvie conseguenze per quel che attiene la scarsa concessione di prestiti e/o fi-nanziamenti.

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L’ANALISI

Organigrammi aziendali da rivedere

I driver vincenti

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16 Lunedì 12 Dicembre 2011 I M P R E S A

L’Inail sta inviando ai datori di lavoro il modello 20SM. Appuntamento al 16 febbraio

Premi assicurativi in liquidazioneVia alle operazioni di calcolo con la comunicazione del tasso

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Al via l’operazione auto-liquidazione dei premi assicurativi 2011/2012. L’Inail, infatti, sta in-

viando ai datori di lavoro il mo-dello 20SM con cui comunica la classificazione dell’impresa ai fi ni tariffari, nonché il report sto-rico riepilogativo sull’andamento infortunistico. Le informazioni, consultabili e prelevabili anche sul sito internet dell’Inail (www.inail.it) serviranno al calcolo e al pagamento dei premi assicurati-vi contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei lavoratori per l’appuntamento dell’autoliquidazione fi ssato per il 16 febbraio 2012.

La comunicazione del tas-so applicato. Tecnicamente, si chiama comunicazione del tas-so applicato. Infatti, entro fi ne anno l’Inail trasmette ai datori di lavoro dei prospetti ripor-tanti, per ciascuna lavorazione assicurata, il tasso di premio, i relativi elementi di calcolo nonché, per i soggetti autono-mi artigiani, la classe di rischio

applicata. Le informazioni as-sicurative dell’azienda vengono fornite sul modulo 20SM che si

compone di diverse sezioni. La prima è il «Quadro A». In que-sta parte sono riportati i crite-

ri per il calcolo del tasso. Nella seconda sezione, il «Quadro B – classifi cazione per il periodo

di osservazione», sono riportati tutti i periodi classifi cativi della posizione assicurativa territo-riale che ricadono nel periodo di osservazione considerato per il calcolo del tasso specifi co aziendale. Nella terza sezione «Quadro C – eventi lesivi defi ni-ti» sono elencati tutti gli eventi lesivi verifi catisi nel periodo di osservazione contrassegnati con l’indicatore «S», i cui oneri sono stati considerati per il calcolo del tasso specifico aziendale. Nella quarta sezione «Quadro D – dati di sintesi per ogni anno del periodo di osservazione» sono riportati, il numero delle rendite temporanee, di quelle permanenti indennizzate e dei casi mortali.

Il tasso specifi co azienda-le. L’ultimo riquadro del model-lo 20SM è dedicato all’indicazio-ne delle fasi e dei dati utili al calcolo del tasso applicabile. Il tasso specifi co aziendale è dato dal rapporto tra gli oneri totali dell’anno e le retribuzioni corri-sposte e moltiplicando il risulta-to per 1.000 maggiorandolo del tasso di caricamento additivo.

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IL CALENDARIO 2012

Notifi ca delle basi di calcolo per l’autoliquidazione 20011/2012

Su carta, inviato dall’Inail, con il modello 20SMEntro 31 dicembre 2011

Oscillazione del tasso di premio per prevenzione

E’ possibile richiedere all’Inail, con apposita domanda, di fruire del bene-i cio di uno sconto dei premi assicurativi dovuti, a fronte degli eventuali interventi migliorativi per la sicurezza effettuati in azienda nell’anno 2011 (aziende che hanno iniziato la propria attività entro il 1° gennaio 2010)

Scadenza: 31 gennaio 2012

Autoliquidazione dei premi assicurativi

Calcolo e pagamento della rata di premio anticipata (anno 2012) e del conguaglio relativo all’anno precedente (anno 2011)

Scadenza: 16 febbraio 2012

Denuncia delle retribuzioni afferenti l’anno 2010

Su modello cartaceo Scadenza: 16 febbraio 2012

In via telematica Scadenza: 16 marzo 2012

Riduzione del presunto (variazioni delle retribuzioni)

Comunicazione all’Inail della presunta variazione in diminuzione delle retribuzioni erogate nell’anno in corso (2012), così da poter versare una rata di premio anticipata in misura inferiore

Scadenza: 16 febbraio 2012

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17Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 Dicembre 20I M P R E S A

La legge di stabilità prevede incentivi per l’occupazione. Sgravi i no al 100% per tre anni

Donne e giovani, corsia agevolataDa gennaio sconto contributivo alle imprese che assumono

Pagina a cura DI DANIELE CIRIOLI

Incentivi a chi assume don-ne e giovani. La legge n. 183/2011 (legge di Stabili-tà per il 2012), infatti, ri-

conosce uno sconto contributi-vo alle imprese che assumono con contratto di inserimento (donne) e di apprendistato (giovani). Le misure, opera-tive dal prossimo 1° gennaio, fanno parte del pacchetto di iniziative per lo sviluppo del mercato del lavoro e la pro-roga degli ammortizzatori sociali. Ecco il quadro delle principali novità.

Sgravio contributivo sull’apprendistato. Con l’obiettivo di favorire l’occu-pazione giovanile, appunto, viene riconosciuto ai datori di lavoro che hanno un numero di dipendenti pari o inferiore a nove, per tutti i contratti di apprendistato stipulati a de-correre dal 1° gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2016, uno sgravio contributivo del 100%, per un periodo di tre anni a prescindere dalla loro dura-ta. Dal terzo anno in avanti, l’aliquota di contribuzione resta ferma alla misura del 10%. Sempre con riferimento all’apprendistato, viene pre-visto, a decorrere dal 2012, che con decreto del ministero del lavoro sono destinati an-nualmente fondi alle attività di formazione per l’apprendi-stato fino a un massimo di 200 milioni di euro, di cui il 50% destinato all’apprendistato professionalizzante (il nuovo «contratto di mestiere»).

Favorito l’inserimento in rosa. Al fine di promuovere l’occupazione femminile ven-gono riconosciuti incentivi a favore dei contratti di inse-rimento stipulati con donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retri-buito da almeno sei mesi, che risiedono nelle aree dove il tasso di occupazione femmi-nile sia inferiore di almeno 20 punti percentuali rispetto a quello maschile o il cui tasso di disoccupazione femminile superi di 10 punti percentuali quello maschile. Le aree inte-ressate saranno individuate annualmente con apposito decreto interministeriale, il quale, per gli anni dal 2009 al 2012, sarà emanato entro trenta giorni dall’entrata in vigore della stessa legge di Stabilità.

Part-time più flessibile. Relativamente al contratto a tempo parziale, sono previ-ste due novità, con la diretta modificazione della discipli-na normativa di riferimento (dlgs n. 61/2000). La prima novità concerne l’abrogazio-ne dell’obbligo di convalida

da parte della direzione pro-vinciale del lavoro competente per territorio dell’instaurazio-ne del rapporto a tempo par-ziale. La seconda novità (ri)concede maggiore flessibilità al rapporto di lavoro. Le parti (datore di lavoro e lavorato-ri) possono nuovamente sot-toscrivere più liberamente le clausole elastiche e flessibili, mediante le quali al datore di lavoro è concessa la possibili-tà di variare unilateralmente, rispettivamente, la durata o l’orario di lavoro. In pratica, si torna alla disciplina intro-dotta dalla riforma Biagi (dlgs n. 276/2003) con l’abrogazio-ne delle norme introdotte dal protocollo Welfare (legge n. 247/2007).

Incentivi al telelavoro. Una serie di misure è rivolta a incentivare il telelavoro che, nel settore privato, è discipli-nato dal relativo accordo in-terconfederale 9 giugno 2004, che recepisce l’accordo-quadro europeo sulla materia del lu-glio 2002.

In primo luogo, vengono estesi a questo tipo di con-tratto di lavoro, nella forma di rapporto a temine o rever-sibile, i contributi di tipo eco-nomico previsti a favore delle aziende per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (legge n. 53/2000), in relazio-ne a «progetti articolati per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire di particolari forme di flessibi-lità degli orari e dell’orga-nizzazione del lavoro, quali part-time reversibile, tele-lavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario fles-sibile in entrata o in uscita, sui turni e su sedi diverse, orario concentrato, con spe-cifico interesse per i progetti che prevedano di applicare, in aggiunta alle misure di flessibilità, sistemi innova-tivi per la valutazione della prestazione e dei risultati».

Altra misura a favore del te-lelavoro è la possibilità, per i datori di lavoro, di assolvere agli obblighi sul collocamento obbligatorio (copertura della quota d’obbligo), mediante assunzioni di disabili con tale tipologia contrattuale.

Contratti di prossimità/1 (detassazione). La vigente disciplina della «detassazione» riconosce gli incentivi (fisca-li e contributivi) alle somme erogate sulla base di accordi o contratti collettivi, azien-dali o territoriali, sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e lavoratori «compa-rativamente più rappresen-tative sul piano nazionale» nonché sulla base di «con-tratti aziendali sottoscritti ai sensi dell’accordo interconfe-derale del 28 giugno 2011 tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e Ugl». La nuova disciplina consentirà l’applicazione dei benefici (fiscali, contributivi e di Irap) alle somme erogate sulla base di contratti o accor-di sottoscritti da associazioni «comparativamente più rap-presentative sul piano nazio-nale o territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda ai sensi della normativa di legge e de-gli accordi interconfederali».

Ancora viene previsto, an-che per il 2012, l’applicazio-ne dell’imposta sostitutiva del 10% sulle somme erogate in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e al-tri elementi di competitività e redditività legati all’anda-mento economico dell’impre-sa, fissando, inoltre, i limiti massimi di onere per l’agevo-lazione rispettivamente 835 milioni di euro per il 2012 e 263 per il 2013. Infine, si chiarisce che sarà un decreto del presidente del consiglio dei ministri (di concerto con il ministero dell’economia) a fissare l’importo massimo as-

soggettabile all’imposta sosti-tutiva e il limite massimo di reddito annuo oltre il quale il titolare non può usufruire dell’agevolazione (per il 2011 rispettivamente a 6.000 euro e a 40.000 euro).

Contratti di prossimi-tà/2 (sgravio contributi-vo). Confermato, per l’anno 2012, la concessione dello sgravio dei contributi dovuti dal lavoratore e dal datore di lavoro sulle somme erogate e correlate a incrementi di produttività, qualità, reddi-tività, innovazione, efficien-za organizzativa, collegate ai risultati riferiti all’anda-mento economico o agli utili della impresa, o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della compe-titività aziendale. I criteri e le modalità per l’applicazione dello sgravio vengono confer-mati, sono pertanto gli stessi utilizzati nelle precedenti ver-sioni (legge n. 247/2007).

Le proroghe degli am-mortizzatori. Confermata, per l’anno 2012, in attesa della riforma degli ammor-tizzatori sociali, la possibili-tà per il ministero del lavoro, sulla base di specifici accordi governativi e in deroga alla normativa vigente, di disporre la concessione di trattamenti di cassa integrazione guada-gni, mobilità e disoccupazio-ne speciale anche con riferi-mento a settori produttivi e ad aree regionali in deroga. La misura dei trattamenti in deroga prevede una riduzione pari al 10% nel caso di prima proroga, del 30% e 40% ri-spettivamente nel caso di se-conda e successive proroghe. I trattamenti di sostegno al reddito, per le proroghe suc-cessive alla seconda, possono essere erogati solo in presen-za di specifici programmi di reimpiego, anche miranti alla riqualificazione professionale,

organizzati dalla regione.Tra le proroghe, per l’anno

2012, c’è la possibilità di iscri-zione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende che presentano un organico fino a quindici dipen-denti; e c’è l’applicazione dei contratti di solidarietà difen-sivi anche alle imprese con meno di 15 unità, con la con-ferma (sempre per il 2012 nel limite di 80 milioni di euro) dell’aumento dell’ammontare del trattamento per i contratti di solidarietà nella misura del 20%. Ancora, è stato prorogato al 2012 l’intervento relativo al trattamento per incentivare l’autoimprenditorialità nei soggetti percettori di tratta-menti di cig ordinaria e stra-ordinaria. Come pure è stata prorogata per il 2012, nel limite di spesa di 30 milioni di euro, la misura a caratte-re sperimentale che consen-te ai lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in co-stanza di rapporto di lavoro di essere utilizzati dall’impresa di appartenenza in progetti di formazione o di riqualifi-cazione che includano anche l’attività produttiva connessa all’apprendimento.

Infine, ultime proroghe per l’anno 2012 riguardano:

• la possibilità di com-putare anche i periodi di la-voro con contratto di co.co.co., anche a progetto, per un massimo di tredici settimane e per i quali siano stati effet-tuati alla gestione separata dell’Inps i relativi versamenti che nel periodo necessario per il godimento dell’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali, ossia 52 settimane lavorative nell’ultimo biennio;

• la riduzione contri-butiva (di cui agli articoli 8 e 25 della legge n. 223/91) fino alla data di maturazione del diritto al pensionamento e co-munque non oltre il 31 dicem-bre 2012 per i datori di lavoro che assumono lavoratori in mobilità o beneficiari dell’in-dennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali e che abbiano almeno 50 anni di età o con 35 anni di anzia-nità contributiva;

• di un incentivo pari all’indennità spettante al la-voratore, in favore dei datori di lavoro che non abbiano ef-fettuato nei dodici mesi ante-cedenti riduzione di personale avente la stessa qualifica dei lavoratori da assumere e che non abbiano sospensioni dal lavoro e che senza esservi te-nuti assumano a tempo pieno e indeterminato lavoratori destinatari dell’indennità or-dinaria di disoccupazione con requisiti normali o dell’inden-nità di disoccupazione specia-le edile.

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LE PRINCIPALI MISURE

Contratto di apprendistato Sgravio contributivo totale per la durata di tre anni ai con-tratti che verranno stipulati negli anni 2012/2016.

Contratto di inserimentoIncentivati i rapporti stipulati con donne di qualsiasi età, prive di un posto di lavoro

Contratto part-timeStop alla convalida dei rapporti a tempo parziale e maggiore elasticità nell’utilizzo delle clausole l essibili

TelelavoroIl contratto è utilizzabile per assolvere l’obbligo delle assun-zioni obbligatorie

Contratto di prossimità Prorogati gli incentivi della detassazione e decontribuzione

Ammortizzatori sociali

Estesi all’anno 2012: gli interventi in deroga; la possibilità di coprire il periodo minimo contributivo (52 settimane) per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione con contri-buti della gestione separata (co.co.co. e lavoro a progetto); gli sgravi contributivi per le assunzioni di percettori di soste-gno al reddito; le agevolazioni ai contratti di solidarietà

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18 Lunedì 12 Dicembre 2011 IMMOBILI & CONDOMINIO

I chiarimenti della Cassazione. L’amministratore può rivolgersi anche a uno solo dei condebitori

Proprietari obbligati a pagareIl saldo degli oneri di gestione prescinde dal titolo d’acquisto

Pagina a cura DI GIUSEPPE BORDOLLI

E GIANFRANCO DI RAGO

I comproprietari di un apparta-mento condominiale sono ob-bligati in solido nei confronti del condominio per il paga-

mento degli oneri di gestione, a prescindere dal titolo di acquisto della proprietà. Di conseguenza l’amministratore può chiedere anche a uno solo dei proprietari il pagamento integrale del de-bito riferibile a una data unità immobiliare, fermo restando il diritto del condomino solvente di ripetere le rispettive quote dagli altri comproprietari. Lo ha chiarito di recente la Cassazione con la sentenza n. 21907 del 21 ottobre 2011.

La pertinenza all’unità immobiliare dei debiti con-dominiali. Le spese di gestio-ne del condominio, come rendi-contate dall’amministratore e approvate a consuntivo dall’as-semblea, sono di pertinenza di ogni singola unità immobiliare di cui si compone il condominio e competono, in base al periodo temporale di maturazione delle

singole voci di spesa, al sogget-to o ai soggetti che ne risultino proprietari (con l’eccezione di cui all’art. 63, comma 2, delle disposizioni di attuazione del codice civile, nel quale si dispo-ne che chi subentra nei diritti di un condomino è tenuto in solido con quest’ultimo al pagamento degli oneri condominiali anche dell’annualità precedente, oltre a quelli dell’anno in corso).

La comproprietà dell’unità immobiliare condominiale.

Il problema si complica quando, come nel caso affrontato dalla Suprema corte, i proprietari del-la medesima unità immobiliare siano più di uno, magari con quote di comproprietà diversa e con titoli di acquisto differenti. In questi casi, viene da chieder-si, i diversi comproprietari sono uguali di fronte all’amministra-tore condominiale?

Nella citata sentenza dello scorso mese di ottobre la Cas-sazione ha in primo luogo evi-

denziato come nell’ipotesi di comunione inquadrata in un condominio l’iniziale situazione di scomposizione pro quota dei singoli diritti di proprietà passi in secondo piano rispetto all’esi-genza di valorizzare l’aspetto unitario della (com)proprietà condominiale per esigenze di certezza del diritto. I riferimenti normativi, sotto questo aspetto, sono molteplici. Si pensi, per esempio, all’art. 67 delle dispo-sizioni di attuazione del codice civile, il quale dispone che in caso di comproprietà di un’uni-tà immobiliare condominiale i comproprietari possano votare in assemblea solo per il tramite di un unico rappresentante.

Di conseguenza, secondo la Su-prema corte, dal punto di vista degli oneri condominiali, poiché il contributo grava sul titolare del piano o della porzione di piano inteso come bene unico, anche la posizione dei comproprietari dell’unità immobiliare non può che risultare unitaria, con la conseguenza che l’amministra-tore può richiedere il pagamento integrale delle spese anche a uno solo dei soggetti in comunione.

Il carattere solidale dell’ob-bligazione condominiale. Sulla base delle precedenti os-servazioni i giudici di legittimità hanno quindi ritenuto che, dal punto di vista della disciplina delle obbligazioni, in ipotesi del genere debba applicarsi la rego-la della presunzione della soli-darietà di cui all’art. 1294 c.c., secondo cui i condebitori sono tenuti in solido al pagamento del dovuto. La norma in questione, tuttavia, fa espressamente salvi in casi nei quali la legge o il ti-tolo dispongano diversamente in merito al rapporto obbligatorio intercorrente tra i condebito-ri e il creditore. Occorre allora chiedersi se, per esempio, come nel caso deciso nella predetta sentenza n. 21907/2011, la pre-sunzione di cui all’art. 1294 c.c. non debba applicarsi allorché i comproprietari siano tali in base a titoli di acquisto diversi.

La Cassazione ha risolto posi-tivamente anche detta questione, evidenziando come la diversità dei titoli di provenienza concerna soltanto il modo di acquisto del bene in comunione.

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IL PRINCIPIO

I comproprietari di una

unità immobiliare sita in

condominio sono tenuti

in solido, nei confronti del

condominio, al pagamen-

to degli oneri condominia-

li, sia perché detto obbligo

di contribuzione grava sui

contitolari del piano o del-

la porzione di piano inteso

come cosa unica e i co-

munisti stessi rappresen-

tano, nei confronti del con-

dominio, un insieme sia in

virtù del principio generale

dettato dall’art. 1294 c.c.,

alla cui applicabilità non è

di ostacolo la circostanza

che le quote dell’unità im-

mobiliare siano pervenute

ai comproprietari in forza

di titoli diversi

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19Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 Dicembre A M B I E N T E

Le novità della Comunitaria 2010 approvata in via dei nitiva. La nuova Ippc con la 2011

Autoriparatori, stretta sui rifiutiRitorna l’obbligo di conferimento a operatori autorizzati

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Ritorno dell’obbligo per gli autoriparatori di conferire tutti i rifiuti derivanti dalla manu-

tenzione dei veicoli a opera-tori autorizzati e stretta sulle emissioni di vapori di benzina degli impianti di distribuzio-ne. Queste le novità di matrice ambientale previste dalla legge «Comunitaria 2010» licenziata in via definitiva lo scorso 30 novembre dal Parlamento e in corso di pubblicazione in G.U.. Autoriparatori e gestione rifiuti. Dall’entrata in vigore della «Comunitaria 2010» le autofficine dovranno avviare tutti i rifiuti derivanti dalla loro attività di autoriparazione a impianti di trattamento au-torizzati, con l’unica eccezione dei beni a fine vita tecnicamen-te non conferibili. Mediante il diretto intervento sull’art. 5 del dlgs 209/2003, la legge per l’al-lineamento alle norme comuni-tarie ha infatti, ripristinando la versione del decreto precedente alle modifiche introdotte dalla legge 96/2010, (ri)trasformato da mera «facoltà» a vero e pro-prio obbligo la consegna ai cen-tri di raccolta dei rifiuti diversi da quelli «di filiera». In base al nuovo tenore del citato art. 5 del dlgs 209/2003, le imprese di autoriparazione dovranno così gestire i beni a fine vita in base a un «doppio binario», ossia: conferire i rifiuti non destinati ad un consorzio obbligatorio di rac-colta a un centro di raccolta au-torizzato; continuare a conferire i rifiuti destinati a un consorzio obbligatorio di raccolta ai rela-tivi raccoglitori autorizzati. La gestione dei veicoli a fine vita, lo ricordiamo, risulta disciplinata dal concorso di due provvedimen-ti, ossia: dal dlgs 209/2003 che si applica ai veicoli a motore appar-tenenti alle categorie M1 e N1 di cui all’allegato II, parte A, della direttiva 70/156/Cee, nonché ai veicoli a motore a tre ruote come definiti dalla direttiva 2002/24/Ce; dal dlgs 152/2006 (cd. «Codice dell’ambiente»), che disciplina in via residuale la gestione di tutti i rifiuti costituiti dagli altri veicoli a motore.

Distributori benzina ed emissioni nocive. Arriverà in-vece tramite due futuri provve-dimenti di matrice governativa l’upgrade delle attuali norme na-zionali sul recupero dei vapori di benzina emessi dagli impianti di distribuzione. La legge Comuni-taria 2010 prevede infatti l’attua-zione dell’ultima direttiva comu-nitaria in materia (la 2009/126/Ce) mediante un dlgs che riscri-verà direttamente la Parte V del dlgs 152/2006 e un decreto dell’Ambiente che sostituirà gli attuali requisiti costruttivi e di installazione degli impianti di di-stribuzione previsti dal punto 3, allegato VIII, parte V del «Codice ambientale».

«Rinvio» per Ippc ed effi -cienza energetica. Originaria-mente previste dal ddl recante la «Comunitaria 2010», sono in-vece confl uite nel parallelo sche-ma di provvedimento recante la «Comunitaria 2011» (all’esame della Camera) le norme per il recepimento di due importanti provvedimenti ambientali di matrice europea, ossia la nuova direttiva 2010/75/Ce sull’«Ippc» e la direttiva 2010/31/Ce sulla prestazione energetica edilizia. Il recepimento delle nuove re-gole comunitarie «Ippc» (da ef-fettuarsi entro il gennaio 2013) comporterà la riformulazione dell’attuale dlgs 59/2005, con un upgrade delle misure a dife-sa dell’ambiente. Con la riscrit-tura del dlgs 59/2005 dovranno essere infatti tradotti sul piano nazionale: l’allargamento del-le severe norme sul controllo integrato dell’inquinamento a impianti di combustione di po-tenza termica compresa tra 20 e 50 Mw, impianti industriali per conservazione prodotti di legno, imprese produzione pannelli a base di legno; l’introduzione del meccanismo di scambio dei di-ritti di emissione per inquinanti altamente tossici, tra cui ossidi di azoto e zolfo; il rafforzamento del ruolo delle «migliori tecniche disponibili»; maggiori ispezioni sugli impianti autorizzati e più controllo sul rinnovo delle auto-rizzazioni. Con il recepimento della direttiva 2010/31/Ce sulla prestazione energetica edilizia arriverà invece un upgrade delle performance che i nuovi immo-bili dovranno soddisfare per il raggiungimento dell’obiettivo comunitario di una riduzione del 20% dei consumi entro il 2020. La traduzione nazionale della direttiva 2010/31/Ce im-porrà una rivisitazione del dlgs 192/2005 riguardo ai requisiti minimi di prestazione energeti-ca e alla previsione di edifi ci a energia «quasi a zero».

Saltano appello tutela ac-que e rumore. Inizialmente previste dal ddl «Comunitaria 2010» non risultano invece nep-pure traghettate nella «2011» in itinere le deleghe per il pieno recepimento di due altre nodali direttive comunitarie, ossia: la di-rettiva 2000/60/Ce sulla protezio-ne delle acque (atto dovuto alla luce della procedura d’infrazione Ue n. 2007/4680 verso il governo nazionale), la cui trasposizione imporrà la rivisitazione della di-sciplina della gestione del patri-monio idrico disegnata dal dlgs 152/2006; la direttiva 2002/49/Ce sul rumore ambientale che dovrà essere tradotta sul piano nazio-nale mediante la riformulazione delle regole sull’insonorizzazione degli edifi ci attualmente previste dalla legge 447/1995 e provvedi-menti satellite (dpcm 5 dicembre 1997) ma parzialmente sospese proprio dalla Comunitaria 2008 proprio in vista della loro rifor-mulazione.

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Cosa prevedono le nuove leggi “Comunitarie”

Legge “Comunitaria 2010” (approvata in via defi nitiva)

Rifi uti da autoriparazione Obbligo (e non più facoltà) per autoriparatori di conferire a centri di raccolta autorizzato i rii uti non destinati a consorzi obbligatori di raccolta

Emissioni distributori benzina

Upgrade regole nazionali per recupero dei vapori di ben-• zina da impianti di distribuzioneModii ca requisiti costruttivi e di installazione ex Dlgs • 152/2006 impianti distribuzione

Legge “Comunitaria 2011” (in corso di approvazione)

“Ippc”Recepimento della nuova direttiva 2010/75/Ce che allarga il novero delle industrie da sottoporre al controllo integrato dell’inquinamento

Prestazione energetiche edifi ci

Recepimento della direttiva 2010/31/Ce che innalza i requisiti minimi di prestazione energetica dei nuovi edii ci

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Una vera rivoluzione. È quella che ha attraversato, ne-gli ultimi trent’anni, la contrattualistica della pubblica amministrazione. E il nuovo scenario obbliga a nuove

riflessioni. “Negli anni Ottanta la legislazione in materia di con-tratti pubblici era ancora quella risalente al 1895. Ma dalla fine degli anni Settanta a oggi, la disciplina comunitaria sugli affida-menti di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è profon-damente mutata, anche per effetto delle varie interpretazioni e applicazioni della Corte di giustizia” spiega Marco Annoni, avvocato esperto del settore e titolare dell’omonimo studio a Roma che, dagli anni Ottanta, si occupa di contratti con la pub-blica amministrazione ([email protected]). E che, negli anni, ha seguito le fasi contrattuali e offerto assistenza giu-diziale ed extragiudiziale per opere come le linee Alta velocità Roma – Napoli e Milano – Bologna, il nuovo Polo fieristico di Milano, l’ospedale di Mestre (la prima importante opera pub-blica eseguita in Italia con l’istituto della finanza di progetto) la Linea 5 della Metropolitana milanese e la Linea C di Roma. Lo Studio è anche stato parte attiva nella difesa degli interessi dei principali gruppi imprenditoriali del Paese operanti nel merca-to e di importanti società pubbliche come Anas S.p.A., Alitalia S.p.A. prima della privatizzazione e Fintecna S.p.A.Oggi qual è il riferimento normativo per i contratti della pub-blica amministrazione?A partire dagli anni Novanta, il legislatore ha proceduto a un complessivo aggiornamento e riassetto della materia con un percorso che si è poi concluso con il Codice dei contratti pub-blici nel 2006 e il suo regolamento applicativo del 2010. Que-sti nuovi riferimenti hanno comportato anche la ridefinizione e l’applicazione di nuovi istituti giuridici in materia. Uno per tutti? La concessione di lavori e di servizi, ritenuta oggi una for-ma ordinaria di contrattualistica pubblica, mentre ancora negli anni Ottanta era un istituto applicato in circostanze ecceziona-li. Anche la dottrina giuridica e la giurisprudenza hanno risen-tito di questa “rivoluzione” che ha posto in crisi le precedenti certezze e aperto a nuovi orientamenti.

Per chi come lei si occupa da sempre di questi temi, i cambia-menti degli ultimi 30 anni cosa hanno comportato?Naturalmente un costante aggiornamento professionale e una sempre maggiore estensione dei temi di studio, visto che gli istituti giuridici delineati dalla nuova normativa hanno inte-ressato anche il diritto commerciale, il diritto civile e il diritto tributario. Non solo. Affrontando costantemente le tematiche connesse all’applicazione delle nuove figure negoziali pubbli-che, e approfondendone tutti gli aspetti procedurali e contrat-tuali, anche nel confronto con i committenti pubblici, abbiamo avuto modo di fornire contribuiti operativi e applicativi della normativa vigente alle pubbliche amministrazioni, nonché di partecipare a commissioni di studio in ambito ministeriale e imprenditoriale per l’elaborazione di nuove disposizioni volte a superare le criticità determinate dalla parziale inadeguatezza della disciplina in essere.Vuol dire che la legislazione attuale in materia è carente? L’esperienza ha progressivamente dimostrato che le nuove for-me contrattuali pubbliche che richiedono l’apporto significa-tivo di finanziamenti privati necessitano di una articolazione complessa, che tenga conto anche delle esigenze di certezza dei soggetti finanziatori. Costoro sono estranei al rapporto ma devono essere garantiti nel proprio investimento dalla chiarez-za dei tempi di esecuzione, del costo dell’opera e dei ricavi di gestione fissati dal contratto pubblico. Queste esigenze di certezza non sempre hanno trovato risposta nella disciplina pubblicistica che, pertanto, è stata via via modificata recepen-do anche i suggerimenti formulati all’esito delle esperienze ma-turate sul campo e trasferite nelle commissioni di studio cui si è partecipato.Lei pensa che si sia ancora molto da fare nell’ambito legislativo in materia?È auspicabile che il nuovo governo nazionale, nella prospetti-va del rilancio dell’economia del Paese, anche con un nuovo programma infrastrutturale, ponga attenzione alle problema-tiche ancora aperte, adottando alcuni adeguamenti al Codice

dei contratti. Adeguamenti che hanno formato ogget-to di studio e di proposta sia da parte degli uffici mi-nisteriali sia degli opera-tori del mercato sui quali grava il rischio economico e finanziario delle opera-zioni da realizzare e alla cui formulazione si è ap-portato il nostro contributo. In tale contesto come è cambiata la giustizia amministrativa? La risarcibilità della lesione da interesse legittimo, riconosciuta dopo oltre un secolo di contrapposizioni dottrinarie e di arresti giurisprudenziali, e la sua riconduzione dinanzi al giudice am-ministrativo hanno costituito un primo importante punto di svol-ta della giustizia amministrativa, cambiando anche il modo con cui la stessa domanda di giustizia dinanzi a quel giudice doveva essere considerata e formulata. Il contributo della classe forense a questa evoluzione è stato pari a quello della scienza giuridica e dei giudici amministrativi, sempre di grande professionalità. L’entrata in vigore del Codice del processo amministrativo nel settembre 2010, alla cui redazione io stesso ho partecipato quale componente della Commissione speciale nominata dal Presi-dente del Consiglio di Stato, ha costituito un secondo momento fondamentale della giustizia amministrativa. In esso, tutti gli isti-tuti processuali che nel tempo la giurisprudenza aveva plasmato hanno trovato finalmente una disciplina organica. Un percorso concluso? No. Dal moltiplicarsi dei rapporti tra privati e pubblica ammini-strazione nascono continuamente nuove esigenze di giustizia. Ma l’attività professionale svolta in questi anni ha insegnato che il diritto, sia sostanziale sia processuale, è un corpo vivo, che si evolve e si adegua alle mutate condizioni economiche e socia-li. E questo impone a tutti gli operatori di dare costantemente il proprio contributo di impegno professionale e di studio.

I contratti della pubblica amministrazione: le nuove sfideL’affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è un tema complesso. Soprattutto dal punto

di vista legislativo. E impone riflessioni e aggiornamenti costanti. Come ci spiega un esperto del settore

“Non è perché le cose sono dif-ficili che non

osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili”. Il celebre aforisma di Seneca campeggia sulla home page di www.lombardo-dambro-sio.it, il sito web dello Stu-dio legale tributario di Paolo Lombardo e Michele D’Am-brosio a Roma.

Credete dunque nelle sfide della professione. Ma anche nelle nuove vie di comunicazione. Sì, il web è un ottimo strumento, se usato adeguatamente. Abbiamo deciso di esserci non solo per fornire il biglietto da visita dello Studio al nostro pubblico ma anche per garantire strumenti di interazione con i clienti che a breve saranno online.

Com’è organizzato il vostro Studio?Non è una organizzazione complessa e non intende diventarlo. Stiamo valutando di allargare lo staff nel medio periodo ma nei limiti di una struttura che consenta di dare a ogni cliente un servizio personalizzato e di alto livello. Attualmente operiamo in Italia e all’estero nel campo dell’assistenza e della consulenza in materia legale, societaria, tributaria e della revisione legale. E grazie a una rete di rapporti interpro-fessionali siamo in grado di garantire un apporto interdisciplinare e completo per soddisfare ogni esigenza del cliente.

Qual è la vostra filosofia?Ascoltare attentamente il cliente e capire a fondo le sue esigenze. Ci siamo messi dal suo punto di vista, chiedendoci: “Perché dovrebbe sceglierci?” Questa domanda ci aiuta ogni giorno a capire chi siamo e chi vogliamo diventare. Il nostro motto è: “Essere per il cliente non una necessità ma un valore”.

Commercialisti e avvocati: non una necessità

ma un valoreIl cambio del paradigma economico finanziario è in parte responsabile dell’attuale situazione di crisi in cui si trovano molte aziende. Da questa base parte l’analisi di Roberto Ronzoni, esperto in consulenza e riorganizzazione aziendale, e titolare

dell’omonimo studio a Roma. «Tra le concause del cambio, va evidenziata la non interazione fra professionisti e mondo bancario».

Cosa intende esattamente? L’entrata in vigore di Basilea II ha introdotto il criterio di vigilanza prudenziale da parte degli istituti di credito. La banca non è più intesa come foraggiatrice ma come assistente, controllore e consulente. Questo ha creato una crisi di “cambiamento” delle regole che doveva essere prima concertato fra i players.

E questo, in concreto, cosa ha comportato? Si è passati da una valutazione “soggettiva” dell’azienda a una tecnica, “oggettiva”, attraverso lo strumento del rating inteso come lettura del bilancio, ora obbligatoria per il sistema bancario. Con il rating si individuano in anticipo punti di debolezza e di forza. Se è insoddisfacente l’impresa non ha credito.

Cosa consiglia quindi agli amministratori delle aziende?Di intervenire in fase di bilancio sulla “patrimonializzazione” della propria azien-da per garantirsi un’adeguata provvista creditizia da parte del mondo bancario. In quest’ottica, il rapporto tra patrimonio netto e debiti bancari dovrebbe essere come

minimo il 33% dei de-biti bancari. Questo permetterebbe di acce-dere a una provvista di credito anche fino a tre volte il patrimonio net-to, decurtato dei debiti bancari.

[email protected]

Come “patrimonializzare” l’azienda

Il titolare:Dott. Roberto Ronzoni

INFORMAZIONI PUBBLICITARIA

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21Lunedì 12 Dicembre 2011

Sentenza della Corte Ue sugli scatti utilizzati da giornali e polizia per il ritrovamento di persona

Diritto d’autore per il fotoritrattoRiconosciuta la medesima tutela delle opere fotografi che

DI TANCREDI SEQUI

Al ritratto fotografi co va garantita la stessa tute-la conferita a ogni altra opera dal diritto d’au-

tore. Anche se i media lo possono pubblicare senza il consenso dell’autore qualora la pubblicazione, nell’ambito di un’inchie-sta penale, persegua lo scopo di aiutare la polizia a ritrovare una persona scomparsa. Lo ha stabilito la Corte di giustizia euro-pea chiamata a prendere posizione nel caso sol-levato da una fotografa professionista austriaca, Eva Maria Painer, che ha richiesto il versamento dei diritti d’autore su un suo scatto utiliz-zato da polizia e giornali per ri-trovare Natascha K. sequestrata nel 1998 all’età di dieci anni. «Il diritto d’autore protegge solo gli oggetti originali, vale a dire quelli considerati una creazione intel-lettuale dell’autore», hanno sta-bilito i giudici. E una «creazione intellettuale» appartiene al suo autore se «rispecchia la persona-

lità di quest’ultimo. Ciò si verifi ca se l’autore ha potuto esprimere le sue capacità creative nella realizzazione dell’opera effet-tuando scelte libere e personali». Pertanto, un ritratto fotografi co

è protetto dal diritto d’autore quando costituisce espressione di capacità creative dell’autore. Una protezione identica a quella di cui benefi ciano altre opere, tra cui le opere fotografi che. La Cor-te ha sottolineato che, secondo il diritto Ue, la portata della tutela del diritto d’autore può essere limitata qualora l’opera protetta sia utilizzata per fi ni di pubbli-ca sicurezza, in particolare nel

corso di inchiesta penale volta a ritrovare una persona scompar-sa. «Solo gli Stati», questa la mo-tivazione, «e non le case editrici, sono idonei e responsabili al fi ne di garantire la sicurezza pubblica

con misure adeguate, quali la diffusione di un avviso di ricerca. Tuttavia, non può essere escluso che una casa editrice possa contribuire in singoli casi a consegui-re un obiettivo di pubblica sicurezza, pubblicando, per esempio, la fotografi a di una persona ricercata». L’iniziativa dei media deve essere inquadrata nel con-testo delle azioni condotte dalle autorità nazionali e presa in accordo e coordi-

namento con queste ultime, per evitare il rischio di confl itto con le misure da loro adottate. Per quanto riguarda la citazione di opere protette, la Corte ha ricor-dato che le opere già messe lecita-mente a disposizione del pubblico possono essere citate a condizione che sia indicata la fonte. Incluso il nome dell’autore. Salvo in caso di impossibilità.

© Riproduzione riservata

Manovra Monti

DEDUZIONI IRES

Finanziamento con capitale di rischio. Nuova deduzione Ires (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

IRAP SUL PERSONALE

Irap determinata sul perso-nale dipendente. Deducibile ai fini Ires. Costi per il per-sonale di sesso femminile e personale di età inferiore ai 35 anni. Deduzioni Irap innalzate (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

DETRAZIONE 36%

Detrazione 36% per recupero edilizio. Possibilità di recupero per immobili colpiti da cala-mità naturali. Detrazione del 55%. Proroga al 31 dicembre 2012 (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

SEMPLIFICAZIONI

Semplificazioni e agevolazioni a imprenditori individuali e professionisti. Condizioni (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

USO DEL CONTANTE

Limitazione uso del contante. Nuova soglia di 999 euro. Riduzione del saldo dei li-bretti al portatore entro il 31 dicembre 2011 (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

TASSA AUTO

Nuova tassa su auto di poten-za superiore a 185 kw, tassa di stazionamento per unità da diporto di lunghezza superiore a 10,01 metri, tassa sugli aero-mobili privati in base al peso al decollo (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

ABBONAMENTI RAI

Comunicazione nella dichiara-zione dei redditi del numero di abbonamento Rai a carico di imprese e società (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

ALIQUOTA IVA

Aumento aliquote Iva a partire dal 1° ottobre 2012 (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

BOLLO SUI TITOLI

Nuova modalità di determina-zione dell’imposta di bollo su titoli e strumenti finanziari. Nuova riscossione a carico

dei contribuenti che si sono avvalsi dello scudo fiscale. Im-posta straordinaria dell’1,5% (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

AUMENTI IRPEF

Aumento dell’addizionale regio-nale all’Irpef (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

IMPOSTA MUNICIPALE

Anticipata l’imposta munici-pale propria al 1° gennaio 2012, tassata anche l’abitazione principale e sue pertinenze (decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201)

Imposte dirette

IRES

Perdite fiscali. Trattamento ai fini Ires. Chiarimenti (circolare dell’Agenzia delle entrate del 6 dicembre 2011, n. 53/E)

IvaERRATA FATTURAZIONE

Omessa o errata fatturazione. Recupero dell’imposta in capo al cessionario o committente. Applicazione del principio del favor rei. Ammesso (circolare dell’Agenzia delle entrate del 2 dicembre 2011, n. 52/E)

AccertamentoCOMUNICAZIONI

Archivio dei rapporti con gli operatori finanziari. Comuni-cazione estesa alle società ed enti di assicurazione (prov-vedimento dell’Agenzia delle entrate del 6 dicembre 2011, n.175022)

ARCHIVIO RAPPORTI

Archivio dei rapporti con gli operatori finanziari. Aggior-namento delle mortalità e termini di comunicazione (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 6 dicembre 2011, n.175033)

FISCO FLASH

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iritti è protetto dal diritto d’autore

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Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it/docio7

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

Quest’anno negli Sta-ti Uniti d’America la spesa per gli alberi di Natale crescerà del 3,1% rispetto al 2010. Per un incasso globale di 3,4 miliardi di dollari (pari a 2,5 mld di euro), il valore più alto dalla reces-sione avviatasi nel 2008. Lo rivela una ricerca di Ibisworld, resa nota dal sito di informazione finan-ziaria Bloomberg. Gli americani, secondo la compagnia specia-lizzata in ricerche di mercato che ha sede a Los Angeles (Califor-nia), spenderanno infatti per il Natale 2011 circa 800 milioni di dollari (oltre 597 mln di euro) per acquistare quasi 25 milioni di alberi naturali. Ad essi si sommeranno gli acquisti di pini sintetici, (stimati in numero di circa 10 milioni), per un totale di 2,6 miliardi di dollari (1,9 mld di euro). Considerando, inoltre, tutti gli acquisti per festeggiare il Natale (regali, cibi e decorazioni), il saldo globale ammonterà a 64,3 miliardi di dollari (più di 48 mld di euro). Pari a +3,3% rispetto al 2010; il valore più alto dal 2007. La Federazione statunitense dei venditori ha già avuto modo di osservare un aumento nella propen-sione al consumo durante i quattro giorni del weekend in cui si è festeggiato il Thanksgiving: i consumatori hanno speso molto di più rispetto agli anni successivi la crisi dell’agosto 2008. Ad oggi, in America, per un coltivatore di alberi destinati al mercato natalizio, i costi più elevati sono rappresentati dai fertilizzanti e dai carburanti che, quest’anno, sono aumentati rispettivamente del 40 e del 30%. Nel 2008 gli americani hanno speso 3,14 miliardi di dollari in alberi di Natale (2,34 mld di euro), meno dei 3,51 miliardi del 2007 (2,62 mld di euro).

Matteo Rigamonti© Riproduzione riservata

Sempreverdi a prova di crisi Le vendite negli Usa a +3,1%

Gli negano il pezzo di terra cui credeva di avere diritto, e che gli serviva per costru-ire un serpentario, e lui si ribella liberando i suoi ret-tili in un uffi cio del fi sco in presenza di tutti i dipen-denti pubblici. È successo settimana scorsa in un uf-fi cio erariale di Harraiya, nello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh in In-dia. Tra i serpenti c’erano anche dei velenosissimi co-bra. Protagonista dell’ori-ginale protesta è stato tale Hakkul, un incantatore di serpenti che non ha otte-nuto risposta alla richiesta di concessione gratuita di un appezzamento di ter-reno pubblico, così come previsto dalla legislazione locale a favore dei cittadini più poveri. «Non esistono norme per tale tipo di atti-vità professionale», è stata la risposta del responsabile dell’uffi cio, Subhash Mani Tripathi, che poi ha aggiun-to: «Invece di aspettare una risposta scritta, Hakkul ha scatenato il panico coi suoi serpenti». «Era due anni che aspettavo», ha repli-cato lui. Per la cronaca, i serpenti non hanno morso nessuno. La polizia, con l’ausilio di altri incanta-tori, ne ha recuperati una trentina. Ma all’appello ne manca ancora qualcuno.

Matteo Rigamonti© Riproduzione riservata

I serpentidi Hakkul

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22 Lunedì 12 Dicembre 2011 S P E N D E R E M E G L I O

La foto scattata da una ricerca Ipsos-Afi nion: ogni settore ha il suo driver di riferimento

Politiche di fidelizzazione ad hocPer la gdo e le assicurazioni è il prezzo a guidare le scelte

DI DUILIO LUI

Quando si tratta di ban-che o auto non si guarda al prezzo. Il contrario di quanto avviene nella

scelta della grande distribuzio-ne e delle assicurazioni. Sono alcuni dei risultati di una ricer-ca condotta da Ipsos e Affi nion (multinazionale europea specia-lizzata nella gestione di progetti di marketing relazionale), che ItaliaOggi Sette anticipa.

Il campione. Dalla ricerca, condotta con il metodo Cati su un campione della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 65 anni, emerge soprattutto come i driver che determinano la fedeltà siano differenti per cia-scun settore. La prima domanda, relativa al grado di fedeltà per-cepita nei confronti dei diversi marchi, vede prevalere l’operato-re di telefonia mobile (7,73 punti in una scala da 1 a 10). Seguono gdo, marca del cellulare, banche, auto e assicurazioni (tutti valori superiori a 7).

Assicurazioni e gdo. Quanto al fattore prezzo, secondo gli ita-liani si tratta di una variabile im-portante nella scelta soprattutto in campo assicurativo e nella gdo, oltre che al momento di decidere quale sarà l’operatore mobile o la compagnia aerea prescelta. «In particolare va sottolineato il dato relativo alla grande distribuzio-ne», spiega Giovanna Casale, country head di Affi nion Interna-tional in Italia, «dove l’affezione a una particolare insegna è spesso guidata dalle promozioni offerte e da un rapporto qualità/prezzo vantaggioso». Mentre, nel caso delle automobili e degli istituti di credito non è considerato un para-metro prioritario. La qualità del prodotto assume un’importanza particolare nel caso della marca di cellulare: «Il consumatore si mostra disponibile ad affronta-re una spesa più alta a fronte di una garanzia di velocità di navigazione, resistenza all’urto, tenuta della batteria, memoria, design e così via», spiega Casale. Idem per le catene alberghiere: «Nell’ambito della ricezione turi-stica, la qualità dei servizi offerti è considerata un fattore determi-nante da parte dei consumatori, che identifi cano nell’ampiezza e nell’accuratezza dei servizi stessi il cuore dell’attività alberghiera». Infi ne, l’innovazione è un driver poco correlato con la fedeltà al supermercato mentre infl uisce sulla fedeltà all’operatore mobile, alla banca, alla compagnia aerea e alla catena alberghiera.

Italiani esigenti. Per quanto riguarda i settori ai quali l’ita-liano si sente più fedele, vince l’operatore mobile (seguito da gdo e marca di cellulare), men-tre il fanalino di coda è rappre-sentato dalla compagnia aerea. «Il panorama fortemente varie-gato che emerge dalla ricerca e i diversi driver che determinano l’affezione dei consumatori verso un brand di uno specifi co settore

dimostra quanto sia fondamen-tale saper sviluppare strategie di marketing relazionale persona-lizzate e fortemente segmenta-te». Dalla ricerca, il consumatore italiano risulta infatti particolar-mente fedele (su una scala da 1 a 10, l’autopercezione è pari a

7), anche se stimolato da fatto-ri specifi ci. «Per questo, facendo leva sul fattore economicità, già fortemente percepito, le catene di gdo potrebbero aumentare ancor di più la soddisfazione dei propri clienti proponendo raccolte pun-ti che consentono di benefi ciare

di ulteriori sconti e promozioni sulle private label della specifi -ca insegna», conclude Casale. «In termini di servizio clienti, l’offer-ta di convenzioni, vantaggi o ca-taloghi premi che comprendono diversi prodotti, dalla cultura al travel fi no alla tecnologia, rigoro-

samente selezionati sulla base di parametri che rispondo a elevati standard di qualità e alle partico-lari mode del momento, può sen-za dubbio conferire un ulteriore valore aggiunto e diminuire la propensione al cambiamento».

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23Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 1A F FA R I I N P I A Z Z A

Una guida per difendere il valore reale dell’investimento. Non si può prescindere dai rischi

Economia giù. Costo della vita suItalia nella morsa del calo consumi e della stretta di bilancio

Pagina a cura DI DUILIO LUI

L’economia che scende e il costo della vita che sale. Può apparire una contraddizione,

ma si tratta del circolo vizioso nel quale è fi nita l’Italia, frutto del combinato disposto tra nuo-vo calo dei consumi, stretta di bilancio imposta dalle ultime manovre economiche e scarsa apertura al mercato in molti settori.

Difendere il valore reale dell’investimento. Proprio quando la fase più dura della crisi sembrava ormai alle spalle, sono arrivate le stime dell’Ocse a calcolare un 2012 con il pil in calo dello 0,6% nel nostro pae-se. In termini reali il conto sarà ancora più salato, considerato che i prezzi viaggiano ormai so-pra il +3% nel confronto anno su anno (a novembre il dato è stato +3,3%). Così, la sfida per preservare il valore effet-tivo dell’investimento non può prescindere dall’assunzione di qualche rischio. Vediamo pregi e difetti dei principali strumenti di investimento che consentono di puntare a questo obiettivo, senza comunque correre ri-schi eccessivi. Ricordando che, per chi ha a disposizione una discreta somma di risparmio, il consiglio è di puntare sulla diversifi cazione. Quindi inve-stire su più soluzioni, in modo da ridurre il rischio complessivo del portafoglio.

I conti deposito. Sono il fe-nomeno degli ultimi mesi, come mostra la crescente disponibilità di offerte. Un trend che si spiega con la necessità, per gli istituti di credito, di alzare l’asticella dei rendimenti offerti pur di trovare quella liquidità che altrimenti è sempre più diffi cile da reperire presso altri canali. I conti de-posito si distinguono dai conti correnti perché consentono di effettuare solo prelievi e ver-samenti, con esclusione quindi delle altre operazioni bancarie. I rendimenti di questi strumen-ti si aggirano intorno al 2-2,5% annuo lordo (sul quale va calco-lata l’imposizione fi scale, che dal 1° gennaio 2012 ammonterà al 20%), ma salgono anche al 4,5% se si opta per un conto deposito vincolato, che impone di lascia-re i risparmi vincolati per un determinato periodo di tempo (6, 12 o 18 mesi, con interessi crescenti). In realtà, il prelievo non è precluso nelle tempisti-che intermedie, ma può essere condotto in porto solo a patto di rinunciare agli interessi fi n lì maturati. Quanto ai rischi, va ricordato che – al pari di tutti i fondi depositati in banca – sussi-ste una garanzia statale fi no alla concorrenza di 103mila euro. In caso di interesse per questo stru-mento, il consiglio è di attivarsi subito per sottoscrivere un conto

deposito perché il recente allen-tamento della tensione sui tassi di interesse (il calo dello spread) potrebbe spingere gli istituti di credito a limare verso il basso il rendimento.

I titoli di stato e quelli cor-porate. La tempistica è impor-tante anche nel caso si scelga di puntare sui titoli di stato. Se i Bund tedeschi a tre anni oggi offrono solo qualche punto deci-male, i rendimenti dei Bot e dei Btp restano attraenti, pur se in calo rispetto ai massimi di fi ne novembre. I titoli di stato ita-liano possono essere acquistati presso due canali: al momento

dell’emissione (prenotando un lotto presso la propria banca, senza costi) o sul mercato se-condario, dove vengono scam-biati i titoli già emessi, con le valutazioni che seguono la rego-la tradizionale dell’incontro tra domanda e offerta. Ad esempio, il Bot in scadenza il 15 dicem-bre 2012 rende il 4,56% netto, mentre quello che va in sca-denza in 15 marzo prossimo si ferma al 4,05%. L’asticella sale per i Btp, con un rendimento del 5,15% per la scadenza di marzo 2013 e del 6,29% per quella del 15 novembre 2023. A lungo i titoli di Stato sono stati considerati investimenti a

rischio zero, anche oggi questa defi nizione non è più attuale, considerato che le turbolenze fi nanziarie degli ultimi mesi sono state dovute proprio al timore di un default per i paesi periferici dell’area euro.

L’alternativa è costituita dalle obbligazioni corporate, che sono soggette al rischio di contropar-te: per le società ritenute più solide (si parla a questo propo-sito di obbligazioni «investment grade»), i rendimenti oggi si ag-girano intorno al 3-3,5% lordo annuo, per salire fi no al 7-8% per quelle più a rischio («high-yeld»).

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Gli interventi della Banca centrale europea a soste-gno dei paesi in crisi non possono durare all’in-finito. È la convinzione di Stuart Thomson, co-gestore del fondo Ignis Absolute Return Gover-nment Bond, secondo il quale la crisi dell’Eurozo-na è legata alla solvibilità e non alla liquidità. Alla luce di queste considera-zioni, il gestore non crede a un calo vicino per le ten-sioni che in questa fase caratterizzano i mercati. «La moneta unica è l’equi-valente moderno del Gold Standard e la mancanza di valuta e fl essibilità mone-taria ne sottolinea la par-ticolare vulnerabilità agli squilibri globali», spiega Thomson. Aggiungendo «che proprio l’euro ha contribuito a creare squi-libri all’interno dell’Eu-rozona, incoraggiando l’espansione dei deficit delle partite correnti e lasciando peggiorare la competitività delle eco-nomie periferiche». Va poi sottolineato che sulla scia del credit crunch globale, gli investitori privati sono diventati sempre più rilut-tanti a fi nanziare questi defi cit ormai permanenti. «Questa riluttanza è stata amplifi cata dalla svaluta-zione del debito greco e dalla minaccia di Fran-cia e Germania di espel-lere dalla moneta unica le nazioni recalcitranti. Un quadro cupo che, nel corso del 2012, farà au-mentare le probabilità di svalutazione della mone-ta e di default del debito, soprattutto a causa delle misure di austerity e dele-veraging che spingeranno l’economia europea verso la recessione». Per questo l’analista non debita che «la Bce espanderà il suo bilancio in modo da for-nire liquidità aggiuntiva alle banche e ai governi periferici. Questa iniezio-ne di liquidità agli emit-tenti sovrani sarà attuata attraverso l’acquisto di titoli dei governi in dif-fi coltà, per un massimo settimanale di 20 miliardi di euro. Sarebbe questo infatti il limite stabilito dalla Bce per questi ac-quisti e la media settima-nale, da quando la banca centrale ha iniziato a supportare il debito dei Governi italiano e spa-gnolo, è stata di 8,3 mi-liardi di euro».

Aiuti Bce in scadenza

Le ultime due settimane hanno registrato un allentamento delle tensioni sul fronte fi nanziario, ma questo non signifi ca che la crisi europea è ormai alle spalle. L’ultimo re-port di Swisscanto ritiene che la questione del debito sovrano resterà come una spada di Damocle per le prossime settimane, tanto da spingere i gestori a conservare un atteg-giamento cauto sui titoli di stato e legger-mente positivo verso le azioni. «L’incertezza fa male ai mercati fi nanziari, e con la crisi del debito europeo le incognite sono purtroppo molte più di quanto i mercati possano sop-portare», spiegano gli esperti. Le divergenze di opinione fra la Germania e gli altri paesi in materia di Eurobond contribuiscono al pes-simismo tanto quanto l’assenza di credibili misure di contenimento della spesa in Italia o il fallito tentativo del Comitato speciale del Congresso statunitense di trovare una piat-taforma comune per la riduzione del debito. «All’orizzonte non appaiono ancora soluzioni praticabili», spiegano gli autori del report. «I mercati temono che anche la credibilità della Germania possa soffrire di una parziale distribuzione del debito all’interno dell’unio-ne monetaria». Per gli investitori con scarsa propensione al rischio la situazione quindi si è fatta ancora più problematica. «Il clima di forte pessimismo si sta inoltre trasferendo

anche all’economia reale e lo scenario per noi più probabile è quello di una recessione in Europa. Negli Usa e nel resto del mondo, invece, la leggera crescita dovrebbe continua-re». Passando alle strategie di investimento, per quanto riguarda i titoli di stato europei, «consigliamo ancora prudenza e restiamo quindi nettamente sottopesati. In generale implementiamo una duration neutra su tutte le valute, restando più cauti soltanto sulle lunghissime scadenze di divise come il fran-co svizzero e la sterlina britannica». Quanto all’azionario, le valutazioni vengono ritenu-te «estremamente interessanti», anche se il consiglio è di «tenere conto dell’aumento dei rischi di sistema determinati dalla crisi del debito. Nel complesso il nostro atteggiamen-to nei confronti dei titoli azionari è legger-mente positivo e preferiamo le large cap, che saranno meno esposte delle small cap alle più rigide politiche di erogazione del credito da parte delle banche. Riteniamo inoltre che le opportunità di crescita dei titoli growth siano superiori a quelle dei titoli value». Infi ne, sul fronte valutario la preferenza va al dollaro statunitense rispetto al franco svizzero per-ché, da quando è stata fi ssata la soglia infe-riore di cambio di 1,20 franchi per un euro, il dollaro benefi cia di ogni fuga verso valute ritenute sicure.

Swisscanto: debito sovrano spada di Damocle

L’andamento del btp negli ultimi sei mesi

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24 Lunedì 12 Dicembre 2011 C O N TA B I L I TÀ

Documento Cndcec chiarisce la disciplina. Senza riscatto stop all’iscrizione in bilancio del bene

Leasing, cessione del contrattosenza segreti. Prezzo da dividere

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Cessione del contratto di leasing senza segre-ti grazie al documento dello scorso 23 novem-

bre del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Il prezzo deve essere suddiviso in due quote, la prima riferita alla fi nalità di godimen-to del bene in leasing e la secon-da da riferire invece alla fi nalità di acquisizione della proprietà. Senza riscatto stop all’iscrizione in bilancio del bene.

Punto di partenza del docu-mento è quello per cui con la ces-sione del contratto di leasing il cessionario subentra al cedente nel diritto all’utilizzo del bene nel periodo di durata residua del contratto e, qualora previ-sta, nella facoltà di esercitare l’opzione di riscatto.

Con riguardo al cessionario l’operazione rappresenta lo strumento sia per ottenere la disponibilità dei beni oggetto del contratto per la sua durata residua sia per assicurarsi la fa-coltà di ottenerne la proprietà in forza dell’esercizio dell’opzione di riscatto.

Prima di addentrarsi nelle re-gole contabili vi è nel documen-to una importante affermazione circa la possibilità di iscrivere il bene di cui si gode della dispo-nibilità pur senza essere titolari della proprietà.

Si afferma infatti che «i prin-cipi contabili nazionali non con-sentono di iscrivere il cespite trasferito tra le attività del nuo-vo utilizzatore già al momento del subentro nel contratto: nel sistema nazionale, salvo rare fattispecie, l’esistenza del diritto di proprietà è una con-dizione necessaria per l’iscrizione di un bene tra le attività dello stato patrimoniale».

Ciò conferma e riba-disce un concetto che ancor più chiaramen-te è stato sottolineato dall’Oic. Infatti il Princi-pio contabile Oic 16 pre-vede: «Il trasferimento del titolo di proprietà determina l’inclusione dei beni che costituisco-no le immobilizzazioni materiali nei relativi

conti, in quanto con tale pas-saggio vengono trasferiti i ri-schi e i benefi ci relativi a tali beni».

Inoltre il documento inter-pretativo Oic 3 dell’organi-smo italiano di contabilità ha analizzato gli effetti di alcune norme, tra cui la rivalutazione degli immobili delle imprese, contenute nel decreto 185/2008. Il documento trattando dalla possibilità concessa di rivalu-tare i beni immobili ha con-fermato che potevano formare oggetto di rivalutazione solo i

beni immobili posseduti a tito-lo di proprietà. Nel contempo e conseguentemente ha afferma-to che erano da ritenere esclusi dall’ambito oggettivo della ri-valutazione i beni detenuti in leasing. Questa conclusione era già pacifi ca ma nel trattare l’ar-gomento il documento dell’orga-nismo contabile ha colto l’occa-sione per affermare che «fi nché non sono riscattati, secondo quanto in proposito previsto con la riforma societaria, i beni utilizzati in leasing non posso-no essere iscritti nell’attivo dello stato patrimoniale della impresa utilizzatrice». Affermazione net-ta che taglia qualsiasi possibile interpretazione contraria.

D’altra pare tale conclusione è una conseguenza dell’insieme delle regole e dei principi che governano le norme del codice civile in tema di bilancio. In primis, salvo le minime dero-ghe esplicitamente previste, la prevalenza della forma sulla so-stanza è ancora oggi un punto fondamentale delle regole con-tabili dettate dal codice civile. Il rispetto di ciò lo si ottiene con-tabilizzando il leasing secondo il metodo patrimoniale e non con quello fi nanziario.

Inoltre il concetto di costo e di proprietà è anch’esso decisivo al fi ne di iscrivere un bene nel bi-lancio d’esercizio. Ma allora an-che con riguardo a tale aspetto il metodo fi nanziario non appare coerente.

Partendo da ciò il documento sottolinea la reale problematica contabile esistente in presenza di acquisto del contratto che consiste nella necessità di veri-fi care se quanto pagato sia da considerare:

- un costo di competenza eco-nomica dei vari esercizi interes-sati dal contratto di leasing;

- un costo da imputare interamente all’esercizio in cui si perfeziona la cessione;

- un costo da aggiungere al prezzo di riscatto e, quindi, da sottoporre al processo di ammortamento a partire dall’esercizio in cui avviene il trasferimento della pro-prietà del bene.

In realtà ripercorrendo la tesi accolta da dottrina e prassi il documento giunge a ritenere che il costo soste-nuto debba essere contabilizzato avendo a riguardo le motivazioni economiche dell’operazione che e cioè:

- l’acquisizione della facoltà di godimento del bene nel periodo di durata residua del contratto; e/o

- l’acquisizione del diritto di acquisire la proprietà giuridica del cespite attraverso l’esercizio dell’opzione di riscatto.

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Sono coerenti con le fi nalità contabili le so-luzioni adottate dall’Agenzia delle entrate. Il documento dell’Odcec accetta quanto soste-nuto dalla prassi dando valenza a tali indica-zioni anche ai fi ni contabili. Quindi a fronte dell’acquisto di un contratto di leasing:- la quota del corrispettivo imputabile al diritto di godimento del cespite oggetto del contratto di locazione è un costo da impu-tare in conto economico pro-rata temporis nel rimanente periodo di vigenza del con-tratto;- la frazione del purchase price riferita all’op-zione di riscatto può essere assimilata a un acconto sul futuro acquisto del cespite.Una indicazione operativa contenuta nel

documento è quella per cui nel caso di ac-quisizione di contratti di leasing traslativi in prossimità dell’esercizio dell’opzione di riscatto se ne deve far conseguire che la fi nalità del cessionario che pone in essere l’operazione è facilmente da individuare nell’acquisto della proprietà del bene e per-tanto in tal caso l’intero ammontare ricono-sciuto al cedente è un costo da sospendere fi no al riscatto del bene.Da ciò il percorso da seguire è così indica-to. Occorre scomporre il corrispettivo nei principali fattori che lo hanno determinato (godimento immediato e acquisto futuro del bene) e poi occorre attribuire a ciascuno di questi due una componente del prezzo.

Entrate, soluzioni coerenti con la contabilità

Valore di mercato decisivo per scomporre il corrispettivo totale pagato. Partendo dalla convinzione che il prezzo pattuito tra le parti deriva da due differenti considerazioni fi nali, il percorso che porta a scomporre il corrispet-tivo totale è così descritto dal documento.Gli elementi necessari per procedere sono i seguenti:• ammontare dei versamenti già ef-fettuati dal conduttore cedente in linea ca-pitale comprensivo del maxi-canone iniziale (trattasi in questo caso di un dato oggettivo facilmente individuabile);• variazione del valore di mercato del bene intervenuta dal momento di stipula del contratto e quella di cessione (trattasi in questo caso di un dato non di immediata evi-denza oggettiva ma che deve essere desunto da un’analisi del caso concreto e comporta sempre una certa dipendenza da fattori sog-gettivi);• differenza tra il valore attuale dei canoni residui (comprensivi del prezzo di riscatto) e valore di mercato (anche in tal caso è evidente come l’individuazione possa

essere infl uenzata da determinazioni sogget-tive vuoi nella determinazione del valore di mercato che del tasso di attualizzazione ap-plicabile).Inoltre non è da dimenticare che il prezzo può essere infl uenzato anche da ulteriori elemen-ti quali i costi correlati al perfezionamento della cessione del contratto o la diversa forza contrattuale delle parti. Partendo da ciò la contabilizzazione è così descritta: • iscrizione nella voce B.II. 5 Immo-bilizzazioni in corso dell’attivo dello stato patrimoniale di un importo pari alla diffe-renza tra il valore di mercato del bene alla data del subentro nel contratto e il valore attualizzato degli importi ancora spettanti al locatore sulla base del tasso di interesse implicito iniziale del leasing;• iscrizione nella Voce B.8 del conto economico costi per godimento di beni di terzi dell’eventuale ulteriore quota di cor-rispettivo da ripartire attraverso la tecnica dei risconti attivi lungo la durata residua del contratto.

Valore di mercato clou per la scomposizione

L’esempio del documento Odcec

Corrispettivo pattuito per la cessione del contratto 20.000

Valore di mercato del bene 100.000

Valore attuale importi ancora dovuti al locatore – “tasso implicito” 85.000

Valore di mercato (Fair value) del debito 80.000

Scomposizione costo di acquisto ai i ni i scali

Immobilizzazione materiale (2) – (3) 15.000

Costo imputabile pro-rata temporis lungo la durata residua del contratto (1) – (A) 5.000

La scrittura contabile

Diversi a Debito verso cedente

20.000

Costi per godimento beni di terzi 5.000

Acconti su immobilizzazioni materiali 15.000

(senza considerare l’IVA):

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25Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemC O N TA B I L I TÀ

Attivo pari alle immobilizzazioniL

a sopravvenienza at-tiva del cedente è pari a quanto l’acquirente deve imputare tra le

immobilizzazioni. La prassi dell’Agenzia delle entrate ha risolto (in modo forfettario) ai fini fiscali il trattamento da riservare alla cessione del leasing in capo alle due parti dell’operazione.

Ai sensi dell’art. 88, ultimo comma, del Tuir, il valore normale del bene oggetto del leasing costituisce, infatti, so-pravvenienza attiva imponibi-le e ciò compensa le deduzioni dei canoni gia effettuate.

L’ammontare di tale soprav-venienza sarà data:

a) per il cedente, dal va-lore normale da considerare come sopravvenienza attiva, ai fi ni fi scali, che sarà da as-sumersi al netto dei canoni re-lativi alla residua durata del contratto e del prezzo stabili-to per il riscatto, che dovranno essere pagati dall’impresa pri-ma utilizzatrice e cessionaria, in dipendenza della cessione, attualizzati alla data della cessione medesima (Circ. n. 108/E del 3/5/96). Di fatto, poiché la scelta del tasso di attualizzazione potrebbe pre-starsi a valutazioni non sem-pre oggettive, normalmente, si determina il valore normale tenendo conto, in diminuzio-ne, delle quote capitale com-prese nei canoni ancora da pagare, nonché del prezzo di riscatto;.

b) per il cessionario, il costo sostenuto per l’acquisi-zione del contratto di leasing sarà, ai fi ni contabili, da con-fi gurarsi come un onere plu-riennale e conseguentemen-te concorrerà pro quota alla determinazione dei risultato degli esercizi rientranti nella durata residua del contratto stesso, salvo la facoltà di rin-viarne la deduzione ripartita in uno con l’importo del riscat-to, qualora l’acquisizione del contratto stesso avvenga in prossimità dell’esercizio del riscatto. Ai fi ni fi scali, il costo in esame sarà deducibile, nel-la determinazione del reddito d’impresa, nei limiti della quo-ta imputabile a ciascun eser-cizio rientrante nella durata residua del contratto stesso. E’ comunque ammissibile la deducibilità del corrispettivo congiuntamente al valore del riscatto, qualora l’acquisizione del contratto avvenga in pros-simità del termine di riscatto stesso. In questo caso sarebbe opportuno comprendere tale onere, unitamente allo stesso prezzo di riscatto, nel valore del bene da iscrivere tra gli elementi dell’attivo patrimo-niale sul quale operare gli am-mortamenti previsti dall’art. 102 del citato dpr, potendosi considerare , ai sensi del suc-cessivo art. 110, il corrispetti-vo della cessione del contratto di leasing, quale onere acces-sorio di diretta imputazione incrementante il prezzo del riscatto del bene.

Successivamente con la risoluzione n. 212/E dell’8 agosto 2007, è stato esaminato il caso di subentro in

un contratto di leasing immobiliare giungendo alla conclusione per cui la sopravvenienza attiva tassabi-le in capo al cedente rappresenta la quota del prezzo da iscrivere tra le immobilizzazioni materiali per il

cessionario.I passi da compiere, ade-

rendo all’impostazione de-lineata nella risoluzione n. 212/E/2007, si sostanziano quindi in:

a) determinazione del valore normale del bene, desumibile dai prezzi di mer-cato;

b) attualizzazione dei canoni di leasing ancora da pagare (solo quota di capi-tale) e del prezzo di riscatto;

c) determinazione della differenza tra i valori (a) e (b), che costituisce rispetti-vamente sopravvenienza atti-va tassabile per il cedente ed acconto (costo sospeso) sull’ac-quisto per il subentrante;

d) r i l e v a z i o n e dell’eventuale plusvalore tra prezzo pagato e sopravve-nienza attiva per il cedente, che costituisce componente positivo di conto economico e reddituale per il cedente e immobilizzazione immateriale per il subentrante.

Nel caso concreto il quesi-to posto dalla società istante riguarda il trattamento della somma corrisposta a titolo di subentro in un contratto di leasing immobiliare. La società istante aveva propo-sto di poter semplicemente suddividere a metà l’impor-to corrisposto, iscrivendone metà tra le immobilizzazioni immateriali e l’altra metà tra le immobilizzazioni materiali in corso ed acconti. Tale cri-terio è stato è stato ritenuto arbitrario dall’Agenzia delle Entrate, che ha invece sugge-rito una differente modalità di ripartizione del valore.

Nella risoluzione l’Agenzia risolve il quesito ancorando la posizione dell’acquirente con quella del venditore, crean-do un parallelismo tra i due soggetti.

Posto che il valore normale del bene al netto dei canoni e del prezzo di riscatto (art. 88 Tuir e c.m. n. 108/E del 3/05/96) costituisce sopravve-nienza attiva tassabile per il venditore, tale valore costitu-irà parimenti la componente di prezzo che l’acquirente do-vrà imputare ad acconto sul prezzo di acquisto del bene, da contabilizzarsi tra le immobi-lizzazioni materiali. La diffe-renza tra prezzo pagato e so-pravvenienza attiva tassabile in capo al venditore costituirà invece un’immobilizzazione di carattere immateriale, da am-mortizzare in funzione della durata residua del contratto di leasing, in applicazione dell’art. 108 del Tuir (spese re-lative a più esercizi, deducibili nei limiti della quota imputa-bile a ciascun esercizio).

Infi ne, nel caso di manca-to riscatto, la componente del prezzo originariamente iscritta tra le immobilizza-zioni materiali dovrebbe es-sere stornata ed imputata a

sopravvenienza passiva nel periodo in cui diviene certa la perdita, vale a dire alla scadenza del termine per esercitare il diritto di riscatto medesimo.

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Dopo la prima iscrizione grazie alla tecnica dei risconti si rispetta il principio di compe-tenza. Il documento dell’Odcec analizza an-che le regole contabili da applicare dopo la prima iscrizione dell’acquisto del contratto. Si prevede infatti che in sede di bilancio la quota del corrispettivo d’acquisto del con-tratto iscritta tra le immobilizzazioni mate-riali come acconto per il futuro acquisto del cespite deve essere sottoposta al test per verifi care la presenza di eventuali perdite durevoli di valore. Per far ciò è necessario considerare che le perdite durevoli di valore devono corretta-mente essere imputate a conto economico.Inoltre occorrerà attivare i risconti attivi per un importo pari alla quota del prezzo di acquisto del contratto riferita al godimento

del bene di competenza economica dei futu-ri esercizi. Riprendendo l’esempio proposto nella tabella della pagina precedente e ipo-tizzando una durata residua del contratto di cinque anni, la scrittura contabile è la se-guente:Risconti attivi a Costi per godimento beni di terzi: Quattro milaInoltre, nel momento del riscatto occorrerà imputare nella voce delle immobilizzazio-ni materiale sia il prezzo pagato in sede di esercizio dell’opzione che quello fi no a aquel momento imputato alal voce Acconti su im-mobilizzazioni materiali. La quota di ammor-tamento è determinata stimando la vita uti-le del cespite al momento del trasferimento della proprietà.

Competenza rispettata grazie ai risconti

Nota integrativa specchio fedele dell’ope-razione. Come sempre capita quando si è titolari di un contratto di leasing, anche l’acquirente deve rispettare le indicazioni richieste dal codice civile sul tema. In nota integrativa infatti si è tenuti ad illustrare gli effetti che si sarebbero manifestati sul bilancio di esercizio in caso di applicazione del metodo fi nanziario. L’art. 2427, punto 22 prevede l’indicazione - del valore attuale delle rate di canone non scadute determinato utilizzando tassi di in-teresse pari all’onere fi nanziario effettivo inerenti i singoli contratti;- l’onere finanziario effettivo riferibile all’esercizio;- l’ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti alla data di chiusura dell’esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata indicazione di ammortamenti, rettifi che e riprese di valore che sarebbero

stati inerenti all’esercizio.La regola deve essere applicata con riguardo a tutti i soggetti tenuti alla redazione del bilancio: considerata l’assenza di una deroga espressa contenuta nell’art. 2435, bis del co-dice civile anche i bilanci in forma abbreviata devono infatti riportare tali dati. Considerando che esplicitamente, l’art. 2427, nr. 22, prevede gli obblighi informati-vi riferendosi alle «operazioni di locazione fi nanziaria», occorre in primo luogo defi ni-re queste ultime prestando attenzione alla distinzione tra locazione fi nanziaria e loca-zione operativa. Il principio contabile 12 dell’organismo ita-liano di contabilità individua nella «formale presenza nel contratto di leasing dell’opzione fi nale di acquisto» la caratteristica determi-nante a fi ne di qualifi care una locazione come fi nanziaria anche se evidenzia come ciò non sia invece ritenuto decisivo nella defi nizione di leasing fi nanziario di cui allo Ias 17.

Nota integrativa specchio dell’operazione

La contabilizzazione

Onere da ripartire sulla durata residua Anticipo del costo del bene capitalizzato

Maxi canone non ancora maturato 7.500Differenza prezzo/valore equo 5.000(80.000 – 75.000)

Maxi canone già maturato 7.500Canoni già pagati 35.000Perdita di valore del bene - 25.000 (100.000 – 75.000)

Somma da riscontare 12.500 Somma da capitalizzare 17.500

Si ipotizzi la seguente situazione (per una mi-glior chiarezza espositiva, si adottano ipotesi semplii catrici):

contratto di leasing su un macchinario • specii co della durata di otto anni, di cui quattro già trascorsi;valore originario del macchinario specii -• co: Euro 100.000;maxi- canone iniziale corrisposto: Euro • 15.000;quota capitale canoni già pagati: Euro • 35.000;quota capitale compresa nei canoni anco-• ra da corrispondere: Euro 50.000 (incluso prezzo di riscatto); valore attuale del macchinario specii co: • Euro 75.000;prezzo di cessione del macchinario con-• cordato dalle parti: Euro 80.000 (al lordo della quota capitale dei canoni ancora da

corrispondere).Tra acquirente e subentrante viene stabilito un corrispettivo per il valore del bene pari ad Euro 80.000, con una differenza rispetto al valore di mercato di Euro 5.000 (giustii cato, ad esem-pio, dalla disponibilità immediata del bene, ovvero dal fatto che il leasing è stato stipulato a tassi di interesse vantaggiosi e questo ha consentito al cedente di spuntare un bonus nella trattativa).L’importo che il subentrante corrisponderà all’utilizzatore originario sarà quindi pari ad Euro 30.000, dato dalla differenza tra il valore concordato tra le parti (Euro 80.000) e l’impor-to delle quote di capitale comprese nei canoni ancora da corrispondere alla società di leasing (Euro 50.000). La metodologia proposta per suddividere l’im-porto di Euro 30.000 nelle rilevazioni contabili dell’acquirente è la seguente:

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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 30/11/2011

Adesso Index Aprile '07 88,320 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa1 | A- | A+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Adesso Index Febbraio '07 98,653 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa2 | BBB | BBB+ * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Alba Carim Index 08/07 99,970 CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A. - ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Alti Percorsi Index 1 – 2007 99,140 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Baa1 | - | - UBS Ltd Aa3 | A | A

Carichieti Index Linked 2007 94,451 INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Creberg altiplano marzo 07 98,123 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Creberg Altiplano Aprile '07 85,420 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Creberg Polar Aprile '07 85,140 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Derby Index Linked Dicembre 2006 84,780 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 93,480 BANCA POPOLARE DI BARI Scrl - | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 94,280 BANCA POPOLARE DI VICENZA - | BBB | BBB BANCO BILBAO SA Aa3 | AA- | A+

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 94,220 INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

Futuro Forte 1 - 2006 99,480 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A+ SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 97,840 SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Index Up 1-2008 82,000 MORGAN STANLEY A2 | A- | A SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Scelgo Index 10 99,331 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A3 | A | A

Scelgo Index 11 99,058 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - CITIBANK N.A. A1 | A | A+

Scelgo index 12 99,469 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 13 98,596 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 97,963 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK Aa1 | A+ | AA-

Treviso Index 2007 99,140 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Baa1 | - | - UBS Ltd Aa3 | A | A

PRODOTTO VALORE EMITTENTE ZCB RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE RATING OPZIONE

TITOLO STRUTTURATO STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

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TITOLO STRUTTURATO STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

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4,30% International Index Serie V Marzo 2007 76,510 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- UBS Ltd Aa3 | A | A

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 96,030 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 96,830 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 79,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 79,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 93,591 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 96,375 MORGAN STANLEY A2 | A- | A UBS Ltd Aa3 | A | A

Convergence Serie IX 2007 79,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 76,510 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- UBS Ltd Aa3 | A | A

Convergence Serie XI 2007 96,030 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 93,591 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Convergence serie XIV 2007 96,830 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE  VI  2006 97,701 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 98,520 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 87,990 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 99,610 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,170 SNS BANK NV Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 95,080 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 97,250 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 89,770 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 98,950 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 96,520 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A3 | A | A

Crescita Sicura Serie V 2007 96,030 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2007 93,591 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 99,070 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie VII 2007 96,830 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 99,670 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Crescita Sicura Serie VIII 2007 93,240 NIBC Bank NV Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 98,420 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 98,530 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

DJ EUROSTOXX

CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006  99,610 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 97,090 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A HVB HYPO-UND EREINSBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 97,250 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX

4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 99,070 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 98,950 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 98,420 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 98,530 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 99,670 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 98,520 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 96,520 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A3 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 97,701 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 87,990 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 99,610 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water

Serie XIII Settembre 2007 89,220 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 98,170 SNS BANK NV Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 97,701 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 97,250 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 96,520 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A3 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 99,070 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 99,670 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 98,950 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 98,420 BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 98,530 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 87,990 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

INDEX "EUROSTOXX50

SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 98,520 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 99,360 CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH Aa1 | - | -

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 93,240 NIBC Bank NV Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 93,591 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 96,030 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 96,830 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 95,080 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 89,770 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Japan – Euro Serie IV 2007 76,500 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC | BB- SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 89,440 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - COMMERZBANK AG A2 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 90,300 MORGAN STANLEY A2 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 93,470 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 87,040 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 86,100 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

Lombarda Vita Classic Markets 97,980 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 87,380 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BANCO BILBAO SA Aa3 | AA- | A+

Lombarda Vita Euro Sector 87,090 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - FORTIS BANK SA A1 | AA- | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 76,330 BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 93,240 NIBC Bank NV Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 93,240 NIBC Bank NV Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

VALORI AL 30/11/2011

VALORI AL 30/11/2011

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27Lunedì 12 Dicembre 2011

DI MASSIMILIANO TASINI

Nullo l’avviso di accer-tamento emesso prima dei 60 giorni dalla con-clusione delle indagini.

Lo ha stabilito la Corte di cassa-zione, quinta sezione tributaria, nella sentenza del 16 settembre 2011, n. 18906.

Impostazione del problema. La Cassazione nel corso degli ul-timi dieci anni ha preso spesso posizione sulla legge n. 212 del 2000, il cosiddetto Statuto del contribuente. Le posizioni assun-te sono state tuttavia tutt’altro che «stabili», avendo in più occa-sioni i giudici adottato un vero e proprio «revirement» rispetto agli orientamenti inizialmente assunti. La questione attiene alla corretta interpretazione dell’art 12 del citato Statuto.

La regola oggetto del processo è quella fi ssata dal comma 7, se-condo cui dopo la chiusura della verifi ca il contribuente dispone di sessanta giorni per formu-lare osservazioni e deduzioni sui rilievi formulati e dunque il fi sco deve attendere lo spira-re di tale termine prima di dar corso alla notifi ca dell’atto im-positivo. Questo sempre che non sussistano motivi di particolare urgenza come sarebbe il caso, per esempio, che siano prossimi a spirare i termini fi ssati dall’art 43 del dpr 600/73 per l’esercizio dell’azione impositiva.

La sentenza. La Corte pre-mette la notazione secondo cui l’art 12 rappresenta un principio generale dell’ordinamento tribu-tario, non appare fondata (dato che trattasi di norma di detta-glio, priva delle caratteristiche estrinseche proprie delle norme che esprimono principi generali) ed è comunque irrilevante, posto che il problema è quello dell’in-terpretazione della norma stessa ed è un problema che prescinde dalla natura di essa.

Per la Corte vi sono almeno due argomenti favorevoli alla tesi del fi sco:

- da un lato l’art. 156 cod. proc. civ., che è applicabile anche al procedimento amministrativo essendo l’unica disciplina gene-rale che regoli i termini e i loro effetti

- dall’altro, un principio gene-rale del diritto amministrativo, quale espresso tra le altre pro-nunzie da Consiglio di Stato Sez. 6, n. 6405 del 20/10/2003, secondo cui «... i termini del procedimen-to amministrativo devono essere considerati ordinatori qualora non siano dichiarati espressa-mente perentori dalla legge o che la loro perentorietà non deb-ba necessariamente discendere dalla logica del sistema».

E allora, quando la norma non dice nulla entra in gioco la valutazione della ratio a essa sottesa: così ha fatto la Corte di cassazione con la sentenza 6088 del 2011 secondo cui dalla let-tura della norma emerge, per la corrispondenza del termine di

emissione dell’avviso con quello concesso al contribuente per co-municare osservazioni e richie-ste, che il suddetto termine è in-teso a garantire al contribuente la possibilità di interagire con l’amministrazione prima che essa pervenga alla emissione di un avviso di accertamento, con la conseguenza che il man-cato rispetto del termine, sacri-fi cando un diritto riconosciuto dalla legge al contribuente, non può che comportare l’illegitti-mità dell’accertamento, senza bisogno di alcuna specifi ca pre-visione in proposito. Peraltro, prosegue la Corte, in ipotesi di termine non perentorio non avrebbe senso la previsione della possibilità, contempla-ta nella medesima norma, di emissione di avviso prima del decorso del termine suddetto, solo in «casi di particolare e mo-tivata urgenza».

Tuttavia, come si accennava sopra la tesi è tutt’altro che scontata, e anzi si pone in con-trasto con la sentenza n. 19875 del 2008, secondo la quale la no-tifi ca dell’avviso di accertamento prima dello scadere del termine di 60 giorni previsto dalla dispo-sizione censurata non ne deter-mina la nullità, perché:

a) tale atto ha natura vinco-lata rispetto al processo verba-le di constatazione sul quale si fonda;

b) manca una specifi ca previ-sione di nullità ;

c) resta garantito al contri-buente il diritto di difesa in via giudiziaria e in via amministra-tiva attraverso l’autotutela (in senso conforme Cass. n. 22320 del 3/11/2010).

La Consulta. Della questione è stata peraltro investita la Cor-te costituzionale che con la sen-tenza n. 244 del 2009, chiamata a giudicare della possibile ille-gittimità costituzionale, per con-trasto con gli artt. 24 e 111 Cost., della legge n. 212 del 2000, art. 12, comma 7, nella parte in cui non prevede la nullità dell’atto di accertamento, ha dichiarato la questione «manifestamente inammissibile, perché il giudice a remittente, invece di sollevar-la, avrebbe dovuto preliminar-mente esperire un tentativo di interpretare diversamente la disposizione censurata e il com-plessivo quadro normativo in cui essa si inserisce, così da consen-tire di superare il prospettato dubbio di costituzionalità, sag-giando la possibilità di ritenere invalido l’avviso di accertamento emanato prima della scadenza del suddetto termine di 60 gior-ni, nel caso in cui tale avviso sia privo di una adeguata mo-tivazione sulla sua particolare urgenza.

© Riproduzione riservata

Sotto esame lo statuto contribuenti

Accertamenti, avvisi senza fretta

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA

**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

Carismi Più Certezza 10 102,784 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 11 96,780 BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A BANCO BILBAO SA Aa3 | AA- | A+

Carismi Più Certezza 2 Private 103,470 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BNP PARIBAS Aa2 | AA- | AA-

Carismi Più Certezza 3 98,484 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 5 98,420 BEAR STEARNS COMPANIES INC. Aa3 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 6 109,440 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+

CARISMI Più Certezza 8 75,850 UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A **** SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 81,350 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

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BCP Più index serie IV 2005 101,140 MEDIOCREDITO FRIULI VENEZIA GIULIA - | BBB+ | - UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A ****

Index Linked Bull Dividend 95,640 BARCLAYS BANK PLC Aa3 | AA- | AA- SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A+

Index Linked Select Dividend 93,730 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

Index Up 1 2007 99,539 BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl - UBS Ltd Aa3 | A | A

Index Up 2 2006 99,910 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa1 | A- | A+ INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A

Nikkei Avenue 91,850 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 148,650 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie I 149,640 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie II 148,650 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie III 147,660 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie IV 146,670 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie V 148,800 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | AA-

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VALORI AL 30/11/2011

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Minimizzare i rischi di frode e di credito è fondamen-tale per contenere i costi di banche, finanziarie, compagnie assicurative e di tutte le aziende che,

attraverso il miglioramento continuo dei loro processi di busi-ness, vogliono raggiungere e mantenere risultati di eccellen-za. Ma servono figure specializzate. Come quelle di MRCS³ S.r.l., una società costituita da manager che hanno maturato con successo un’esperienza decennale in società finanziarie di livello internazionale. MRCS³ offre soluzioni integrate per migliorare le performance del rischio di credito e contenere il rischio di frode, fornendo gli strumenti e le conoscenze per gestire tutto il processo, e garantendo così, fin da subito, ri-sultati tangibili. Come ci spiega Alessandro Carta Mantiglia, CEO della società.Su quali leve puntate per raggiungere gli obiettivi del cliente?Condivisione, organizzazione, presidio, qualità e gestione del dato quale elemento critico di successo sono le leve attra-verso cui realizzare le condizioni ideali per fare emergere lo spirito critico al fine di essere tempestivi nelle azioni e nelle reazioni, in una severa ottica di costo/beneficio. In questa prospettiva, condivisione, diffusione, cultura e formazione consentono di potenziare le abilità di analisi e di anticipazio-ne degli scenari e di attuare una continua verifica dell’ade-guatezza dei processi in atto, ovvero l’avvio di un processo di miglioramento continuo. Per realizzare tutto ciò abbiamo predisposto strumenti idonei.Per esempio? Come agite nel retail, l’area in cui si concentra il maggior numero di tentativi di frode nel credito al con-sumo?Implementando un processo di prevenzione frodi: in questo ambito, una soluzione ad alto valore aggiunto è FARO, Fraud Alert Risk Optimizer: è un sistema che identifica i tentativi di frode basandosi su modelli statistici che attribuiscono alla

richiesta del bene o del servizio una probabilità di evento frode.E per il monitoraggio e la gestione dei rischi aziendali, quali strumenti proponete?Smart Engine, un sofisticato sistema informatico: trami-te l’agevole configurazione di una serie di parametri che il cliente può personalizzare, si possono gestire in automatico i diversi processi di business e simularne gli impatti nell’opera-tività. L’automazione di questi processi consente una sempli-ficata individuazione delle aree di ottimizzazione, permette di liberare carichi di lavoro e di concentrare gli sforzi nella

gestione dei rischi potenziali. Inoltre, attraverso un’adeguata parametrizzazione del sistema, è possibile conoscere anche nei minimi dettagli le performance del business sia di nuova acquisizione sia già acquisito e di intervenire con immedia-tezza laddove sia ritenuto necessario. È davvero un prodotto competitivo, sia dal punto di vista economico sia per la sem-plicità nell’utilizzo. In più, MRCS³ fornisce l’assistenza tecni-ca, dalle fasi di installazione e di integrazione del prodotto nel sistema informativo fino al supporto organizzativo per la costruzione delle strategie.www.mrcs3.it

Montagne di cataloghi, trolley stracolmi di brochure, indi-rizzi segnati (e perduti) a margine di chissà quale biglietto da visita. Preistoria. Il mondo fieristico si rivoluziona, va

incontro al visitatore e alle sue esigenze di agio e praticità, inventa l’interazione come arma vincente e sposa la filosofia web del 2.0. La mente di questa rivoluzione ha un nome, Giplanet, azienda padovana attiva da vent’anni nella progettazione, realizzazione e gestione di allestimenti fieristici. Smau, Vinitaly e Mostra del cinema di Venezia sono solo alcune delle sue illustri committenze. “Negli anni ci siamo dotati di una struttura autonoma: gestendo un network di aziende specializzate che collaborano in stretta sintonia controlliamo direttamente tutti i fattori della produzione tipici dell’attività di allestimento e gestione di eventi, dal noleggio arredi alla stampa grafica all’illuminazione” spiega Cristian Com-pagno, responsabile operativo di Giplanet. “Adesso che abbiamo consolidato la nostra posizione con 22 milioni di fatturato annuo e siamo il terzo player nazionale del settore, vogliamo guardare oltre e innovare il mercato”.

In cosa consiste l’innovazione in questo settore?Innanzitutto nella struttura stessa degli stand. I soliti pan-nelli in legno da dipingere in fiera, pesanti da trasportare e complicati da gestire, sono superati. Noi abbiamo messo a punto un sistema modulare innovativo ed efficace: leg-gerissimi profili in alluminio all’interno dei quali inserire a pressione un tessuto che sia in linea con lo stile del cliente-espositore. Lo stand diventa

ecologico, facile da gestire, spostare e smontare, adatto ai cambiamenti e ad assumere forme e altezze prima im-pensabili. E l’interno dello stand come si ri-voluziona?Cambia la filosofia del rapporto tra espositore e visita-tore. Il nostro motto è exponential inte-raction: l’interazio-ne diventa il vero motivo d’essere di un moderno stand. Una sorta di 2.0 fieristico. Il visitatore deve avere la possibilità di testare il prodotto dal vivo e l’espositore deve avere un feedback immediato e realistico. In-somma, la visita del potenziale cliente per l’azienda diventa una sorta di focus group, un test per capire che futuro ha il prodotto. In questo modo, partecipare a un fiera per l’azienda ha uno scopo in più: non solo promuoversi ma anche ottenere informazioni utili e di prima mano per migliorare i propri prodotti.In maniera pratica, può spiegarci come si crea questa intera-zione?Le faccio qualche esempio. All’ingresso di uno stand una ragazza munita di iPad registra il visitatore e gli rilascia un card. Attraverso un sistema di varchi sensibili è subito chiaro quali aree dello stand quel visitatore preferisce. In un ambiente, per esempio, egli può inserire la card per dare avvio a un video che gli dà il benvenuto chiamandolo per nome e lo invita a scegliere un vino tra le bot-

tiglie presenti, assaggiarlo e lasciare un commento. In un altro ambiente il visitatore trova un cartellone con tanti campioni di piastrelle: ne sfiora una e sullo schermo appare la scheda tecnica. E così via. L’ultimo varco sensibile registra l’uscita dallo stand del visitatore che, nello stesso istante, riceve una mail di ringrazia-mento con il link a un sito web dove trovare il riassunto di tutte le esperienze fatte durante la visita allo stand con descrizione e referenze dei prodotti che ha provato e mostrato di apprezzare.A questo punto, brochure e cataloghi diventano davvero inutili.Certo, non c’è più bisogno di andare in fiera con il trolley e riem-pirlo di carte che raramente poi si sfoglieranno. Il pesantissimo catalogo invece può ritornare a nuova vita tramite l’iPad presente nello stand a disposizione del visitatore. Egli può sfogliarlo elet-tronicamente e inviarsi per mail le pagine con i prodotti che gli interessano. Così, lascia anche una traccia all’espositore che saprà a quale prodotto il tal Mario Rossi è interessato. Non solo. Se i clienti provano di persona i prodotti, l’espositore ha un feedback reale, vissuto, anni luce dal classico volantino con il coupon da compilare e imbucare alla fine della visita. Insomma, con questi sistemi semplifichiamo la vita ai visitatori e offriamo tanti servizi in più alle aziende.

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Ecco gli strumenti per presidiare il rischio di credito

Arriva lo stand 2.0 e cambia il mododi comunicare in fiera

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delle performances aziendali. Per ridurre i costi e prevedere i problemi

Giplanet rivoluziona il mondo fieristico. Prodotti e visitatori si interfacciano in maniera nuova, grazie alla tecnologia e al nuovo concetto di “exponential interaction”

Da sinistra: Giorgio Forlini (ICT); Angela Cilento (CFO); Alessandro Carta Mantiglia (CEO); Dario Carta Mantiglia (P.M.); Federica Zaccaro (Administration Mgr); Andrea Carta Mantiglia (Industry Commercial Mgr); Massimo Launi (Finance Commercial Mgr)

INFORMAZIONI PUBBLICITARIA

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Infrastrutture,ora è tempodi non fermarsi

Eccola la tanto attesa manovra «lacrime e sangue» di Mario Monti. Saltiamo

integralmente il capitolo previdenza, sui cui contenuti si sapeva in buona parte già da tempo. E lasciamo stare anche il capitolo nuove tasse sulla casa, e sugli effetti che 17 miliardi di nuova imposizione tributaria possono voler dire sui conti e sui bilanci di un paese che sta viaggiando verso una cre-scita negativa dello 0,2%. Vediamo invece se i capitoli relativi allo sviluppo potrebbero effettivamente funzionare per dare ossigeno nei settori notoriamente trainanti dell’eco-nomia, cioè banche e infrastrutture. Per gli istituti di credito è stato attivato un mecca-nismo di garanzia statale sulle emissioni obbligazionarie bancarie che dovrebbe ren-dere più agevole il rifanziamento sul merca-to (il bond garantito dallo Stato potrà essere porato in sede Bce e potrà garantire liquidi-tà per un periodo pari a quello della durata dell’obbligazione), e quindi anche un ritorno di capitali da rimettere a disposizione delle imprese che vogliano crescere. Sul fronte infrastruttutture, invece, tra le varie misure per l’attrazione dei capitali, il governo ha previsto la possibilità di poter devolvere, «a titolo di prezzo», beni immobili «nella dispo-nibilità del committente pubblico o espro-priati allo scopo, anche se questi non sono strettamente connessi o funzionali alle opere da realizzare, purché la cessione sia neces-saria ai fi ni del raggiungimento dell’equili-brio del piano economico-fi nanziario». In più, è stata abrogata l’esclusione del costo del lavoro dal ribasso offerto nelle procedu-re di affi damento dei contratti pubblici. Non sappiamo se queste due misure funzioneran-no, però potrebbe convincere qualcuno a la-vorare per l’Italia. Incorciamo le dita.

Roberto Miliacca

Anno 21 - Numero 294 - € 2,50 Lunedì 12 Dicembre 2011

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Stp di capitale, un’opportunitàper le law firm

DI MARIA CHIARA FURLÒ

Gli ordini professionali, entro un anno dall’entrata in vigore della legge di stabilità, saranno riforma-ti. Fra le novità si parla di abolire

le tariffe minime e di consentire ai profes-sionisti di costituire tra loro, vere e proprie società di capitali, anche per l’esercizio di attività professionali diverse. Ciò signifi ca che saranno ammessi a far parte delle So-cietà tra professionisti anche soggetti che «professionisti» non sono. Uno di questi po-trebbe, inoltre, diventare socio di una Stp di capitali esclusivamente per mere fi nalità di investimento. Cosa ne pensano i grandi studi legali? L’adozione di un modello or-ganizzativo diverso cambierà qualcosa per la professione forense? Nasceranno nuove law fi rms o ci sarà una razionalizzazione del mercato? AvvocatiOggi ha posto que-ste domande a 4 managing partner di importanti studi legali calandoli nel ruolo di veri e propri critici dei policy makers. Le impressioni degli studi mostrano, in generale, una certa cautela. Alcuni punti, specialmente l’abolizione dei minimi tarif-fari, non li convincono più di tanto, ad altri

invece, come l’ingresso di soci di capitale, si accostano con più ottimismo. Roberto Zac-chi di Pavia Ansaldo pensa che i minimi tariffari abbiano una funzione ancora mol-to rilevante ed utile nei rapporti tra cliente ed avvocato, soprattutto nelle realtà pro-fessionali fatte da professionisti singoli o in associazione. Molti grandi studi, come ad esempio Dla Piper, sono in tutto e per tutto assimilabili alle grandi aziende per dimensioni, complessità ed organizzazio-ne proprio per questo il managing partner Federico Sutti apre, anche se con tutte le cautele del caso, alla raccolta di capitali sul mercato. L’importante è individuare nel nuovo sistema di regolamentazione mec-canismi per la salvaguardia dell’indipen-denza dei professionisti nello svolgimento delle loro attività, secondo Claudio Visco di Macchi di Cellere Gangemi. Il rinnova-mento deve rientrare, quindi, nei margini di regole ben precise, si tratta di un tema delicato che a parere di Maurizio Delfi no, managing partner dell’omonimo studio legale, andrebbe visto anche in funzione di una revisione del sistema della giustizia e analizzato alla luce delle diverse proble-matiche trattate dagli avvocati.

AvvocatiOggi ha chiesto ai manager partner di alcuni dei maggiori studi d’affari come giudicano le norme della legge di stabilità su società e tariffe

Avvocatura romana da Papa Benedetto XVI il 18 gennaio 2012. L’Ordine degli av-vocati di Roma guidato da Antonio Conte, è riuscito ad aprire un canale privilegiato con la Santa sede. «Il nostro incontro con il Santo Padre Benedetto XVI, svoltosi a San Pietro lo scorso 25 maggio», si legge in una nota, «ci ha permesso di scambiare con lui qualche parola sul «senso» della funzione di garanzia dell’Avvocato ed abbiamo no-tato nel Pontefi ce una straordinaria atten-zione per le nostre espressioni. Da lì è nata l’idea di richiedere un nuovo incontro, sta-volta non soltanto con i rappresentanti» dell’Ordine forense romano, ma con una delegazione più folta di colleghi del foro capitolino. Alcuni sapranno, infatti, che l’ultimo incontro «uffi ciale» tra l’Avvocatu-ra romana ed il Sommo Pontefi ce si svolse in Vaticano, nella Sala del Concistoro, nel lontano 14 maggio 1965, nel corso del quale Paolo VI ebbe a pronunciare un discorso storico, ponendo in risalto l’alta missione morale, umana e sociale dell’Avvocato». «Abbiamo creduto che si potesse ripetere quella magica atmosfera, chiedendo una nuova occasione di incontro che la prefet-tura Pontifi cia ci ha cortesemente concesso per la mattina del 18 gennaio 2012».

CODICI & PANDETTE

Paola Severino, ministro della giustizia

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II Lunedì 12 Dicembre 2011 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a cura DI MARIA CHIARA FURLÒ

Sull ’abolizione delle tariffe minime gli av-vocati d’affari nutrono qualche perplessità.

Ma l’introduzione delle socie-tà di capitali tra professio-nisti potrebbe rappresen-tare grandi opportunità di sviluppo per la categoria.

AvvocatiOggi ha sentito il parere di alcuni dei rap-presentanti dei maggiori studi d’affari che opera-no in Italia per capire se e quale impatto potranno avere le norme contenute nella legge 12 novembre 2011, n. 183, meglio nota come Legge di stabilità 2012, (ex legge finanziaria, approvata in via definiti-va il 12 novembre scorso e pubblicata in Gazzetta Uf-ficiale 14 novembre 2011, n. 265).

All’articolo 10 comma 3 della legge viene previsto che il divieto di adottare la forma societaria è abolito, consentendo in questo modo ai professionisti regolarmente iscritti agli Ordini di eserci-tare l’attività professionale secondo uno dei modelli socie-tari previsti dai titoli V e VI del libro V del codice civile. A partire da gennaio 2012, quin-di, via libera alla costituzione di società tra professionisti, che potranno essere società di persone, di capitali (anche uninominali) oppure società cooperative. Ma questo vuol dire anche che potranno es-sere costituite anche Società tra professionisti con soci che professionisti non sono, come banche o assicurazioni, per esempio. Uno di questi sog-getti potrebbe, inoltre, diven-tare socio di una Stp di capi-tali esclusivamente per mere finalità di investimento.

Fra le altre novità previste nella normativa e collegate, direttamente oi indiretta-mente, alla possibilità di co-stituire società professionali, c’è anche l’abolizione delle tariffe minime, cosa, questa, che ha messo in allarme le componenti sindacali dell’av-vocatura.

AvvocatiOggi ha sentito 4 managing partner di impor-tanti studi legali per capire che impatto potranno avere queste disposizione. Le im-pressioni, sebbene differenti, mostrano in generale una cer-ta cautela, nei riguardi di una riforma che, a detta degli in-tervistati, non li convince più di tanto, e che non porterebbe poi a chissà quali sconvolgi-menti nell’ambito di lavoro delle law firms.

A cominciare proprio dalla questione dell’eliminazione

dei minimi tariffari e dell’im-patto di questa misura sulla libera professione. Secondo Roberto Zanchi, managing partner di Pavia e Ansaldo, la questione è delicata: «se dovessi rispondere soltanto pensando ai grandi studi do-

vrei dire che l’eliminazione dei minimi tariffari non è un problema perché, data an-che la tipologia di clientela che hanno ed il tipo di que-stioni che prevalentemente trattano, i minimi tariffari non sono, ormai da tempo, un termine di riferimento usuale

nella determinazione del compenso profes-sionale».

«Diverso, invece, è il discorso se pensiamo ad una realtà profes-sionale diverse dagli

studi di grandi dimensioni, in forme più o meno organiz-zate, tra un numero limitato di professionisti. Ritengo in-fatti che per questi i minimi tariffari, abbiano una funzio-ne ancora molto rilevante ed utile nei rapporti tra cliente ed avvocato, in particolare in

tutti quei casi in cui il cliente non abbia le conoscenze necessa-rie per rendersi conto di quale sia l’attività da svolgere, della sua complessità e quindi di quanto essa può ragione-volmente costare.

Le tariffe minime», ricorda Zanchi, «sono inoltre il para-metro utilizzato dagli organi giudiziari per la liquidazione delle spese giudiziali a carico delle parti soccombenti; poi-ché lo scopo di queste liqui-

dazioni è quello di ristorare la parte che ha dovuto ingiusta-mente affrontare le spese di un procedimento giudiziale, l’assenza del parametro ta-riffario imporrà di modificare anche il criterio di tali liqui-dazioni, con il rischio da una

parte di dipendere maggior-mente dalla discrezionalità del giudice, spesso già oggetto di aspra critica nel regime vi-gente, dall’altra di ingenera-re contenzioso riferito anche a quest’aspetto, di cui non c’è certamente bisogno.

In termini più generali di po-

I managing partner di alcuni delle maggiori law i rm giudicano la legge di stabilità 2012

Le società tra professionisti,opportunità per i legali del 2000

No al socio esterno di capitali nelle società tra avvocati. È secca la risposta di Alberto Bagnoli, presidente della Cassa Forense alla domanda sulla riforma degli ordini e sulle stp: «la norma in que-stione, introducendo i soci di capitale nelle società di professionisti

mina l’autonomia e l’indipendenza degli avvocati e favorisce i gruppi finan-ziari a scapito degli interessi dei cittadini, che vedranno la tutela dei propri diritti messa in secondo piano da logiche di mero profitto». Secondo Bagnoli soprattutto la liberalizzazione delle tariffe professionali forensi è dannosa sia per la categoria forense che per la collettività. «Sappiamo che l’eliminazione dei minimi tariffari rientra nel progetto di c.d. liberalizzazione degli ordini professionali (quello degli avvocati, in particolare)», dice ad AvvocatiOggi il presidente della Cassa forense, «che, a sua volta, si incardina nel più ampio progetto di liberalizzare altri settori produttivi quali le ferrovie, le autostrade, le poste, le assicurazioni e vuole trovare la sua giustificazione nella possibilità di avere un mercato più ampio, prezzi liberi e quindi maggiori opportunità per i consumatori. In realtà la liberalizzazione delle tariffe professionali forensi è dannosa sia per la categoria che per la collettività, ed in un regime di sempre maggiori costi del servizio giustizia (v. au-menti contributo unificato) penalizza maggiormente la fasce più deboli della professione. Va da sè che parecchi giovani (e non) saranno tentati o costretti ad offrire servizi a tariffe «stracciate» per attrarre clientela in quantità, a scapito del-la qualità della prestazione sottoremunerata. L’incasso così realizzato produrrà un minor gettito fiscale e contributivo ed i cittadini non avranno alcuna possibilità di verificare la competenza e la qualità del pro-fessionista, lasciandolo privo del controllo e della tutela che esercita l’Ordine professionale. La liberalizzazione delle tariffe ha inoltre un effetto negativo sulla Cassa Forense, in quanto la riduzione del reddito degli avvocati influisce negativamente sulla contribuzione dovuta all’ente di previdenza, con inevi-tabili effetti sulla sua stabilità futura, e quindi comporterà la necessità di un aumento della contribuzione stessa senza incremento del trattamento pensionistico».Domanda. Insomma, bocciatura su tutti i fronti. E sulla possibilità di costituire società di capitali fra professionisti, anche per l’esercizio di attività professionali diverse? Risposta. La previsione della possibilità di costituire società di capitali

nell’ambito della professione forense desta, allo stato, mol-te perplessità. Quelle a maggioranza di soci di capitale non professionisti rappresentano un attentato all’autonomia ed all’indipendenza dell’avvocatura. Del resto attualmente lo svolgimento della nostra professione è incompatibile con l’esercizio di qualsiasi attività commerciale: tale divieto appa-re contrastare con la nuova possibilità di esercitare l’attività professionale in società di capitali. Resterebbero da chiarire i

profili di responsabilità derivanti dall’eser-cizio della professione in forma societaria, anche alla luce delle norme deontologiche.Stante la possibilità di costituire società multiprofessionali, occorrerà un chiarimen-to sulla permanenza degli ordinamenti che attualmente impongono l’incompatibilità tra una professione e l’altra (es: avvocati e notai). Occorrerà disciplinare anche ridisci-plinare gli obblighi previdenziali per l’eser-cizio della professione in forma associata, in quanto attualmente il reddito da parte-cipazione agli utili societari non è soggetto a contribuzione previdenziale, né per quanto riguarda il contributo soggettivo (calcolato sul reddito Irpef) né per quel che concerne il contributo integrativo (commisurato al volume d’affari prodotto e ripetibile presso

il cliente). È indispensabile chiarire adeguatamente la portata della novità legislativa, per non subire ricadute perniciose non solo in termini di entrate, ma soprattutto sull’impianto delle Casse di previdenza, ispirate a principi di solidarietà. D. L’adozione di questo nuovo modello organizzativo cosa comporterebbe per la professione? Cosa cambie-rebbe? Ci sarebbe una razionalizzazione del mercato o nascerebbero nuove law firm?R. Personalmente non credo possa razionalizzare il merca-to. Probabilmente gli studi professionali medio – grandi au-menteranno di numero e assumeranno alle loro dipendenze i giovani avvocati, che saranno selezionati probabilmente sulla base delle conoscenze personali dei titolari e ai quali saranno

Bagnoli (Cassa forense): l’avvocatura in forma associata dovrà versare

Alberto Bagnoli

Maurizio Deli noRoberto Zanchi

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IIILunedì 12 Dicembre 2011LunedìS T U D I & C A R R I E R E

litica della giustizia va ancora ricordato che la previsione di tariffe minime serve a stabili-re che l’avvocato riceva come compenso della propria attivi-tà, fondamentale per la dife-sa ed il processo, e quindi di rilievo costituzionale, quanto serve ad assicurarne il decoro e l’indipendenza. Condizioni che sono già a rischio nella situazione attuale, in quanto

in Italia abbiamo un numero di avvocati molto elevato se comparato a quello di altri paesi con ordinamenti simili , ad esempio la Francia. Anche solo per tale numero il grado di concorrenza è già molto ele-vato e credo che l’abolizione dei minimi tariffari, già in gran parte per tali motivi non rispettati, possa costituire un ulteriore elemento ad impatto

non positivo sulla professione generalmente intesa».

Per quanto riguarda, inve-ce, la possibilità di costituire società di capitali tra profes-sionisti, anche per l’esercizio di più attività professionali fra loro differenti, la posizio-ne dei managing partners in-tervistati è piuttosto chiara: sono tutti d’accordo sul fat-to che potrebbe trattarsi di un’opportunità interessante ma che dovrebbe di certo ri-entrare in un quadro di regole ben precise.

Di questa opinione Mauri-zio Delfino, managing part-ner dello studio legale Del-fino e Associati, che ha così sintetizzato la sua posizione: «si tratta di una possibilità che può essere utile alla cre-scita, anche e soprattutto se consente l’apertura a capitali esterni. In questo caso, sarebbero necessarie regole che evitino il con-flitto di interessi e una revisione del ruolo dell’avvoca-to, che rischia di evolvere in quello di dipendente. È un tema delicato e probabilmente an-drebbe visto anche in funzione di una revisione del siste-ma della giustizia e analizzato alla luce delle diverse problematiche trat-tate dagli avvocati (per esempio, non è detto che il livello di indipendenza che si richiede a un penalista deb-ba necessariamente e sempre essere lo stesso di quello che si richiede a un avvocato che cura il recupero crediti di una banca. Ma il tema è molto de-licato)».

I benefici che questa rifor-ma porterà alla professione

saranno molto limitati secon-do Federico Sutti, managing partner di Dla Piper: «sicu-ramente il tema dell’esercizio della professione in forma di società a responsabilità limi-

tata ha una sua valenza ove si consideri che molti grandi studi sono in tutto e per tutto assimilabili alle grandi azien-de per dimensioni, complessi-tà ed organizzazione. La rac-colta di capitali sul mercato potrebbe tuttavia avere effetti negativi sul medio lungo pe-riodo per gli studi coinvolti diminuendo la quota di utili

distribuibili a co-loro che esercitano la relativa attività professionale. In un futuro che in Italia però vedo ancora lontano, non è ragionevole pensare a strutture professionali ove i professionisti siano prevalentemente prestatori d’opera e non anche «soci di capitale».

Anche il mana-ging partner di Macchi di Cellere Gangemi, l’avvoca-to Claudio Visco

non si aspetta cambiamenti signifi cativi: «è possibile che si sviluppino nuove iniziati-ve, dove il prodotto è di na-tura più commodity, vale a dire nel settore del recupero crediti, assicurativo, infortu-nistico ma non nel mercato dei grandi studi associati italiani ed internazionali che affronta-no per esempio problematiche complesse di diritto societario. Sicuramente la flessibilità nelle soluzioni organizzative è un’opportunità in quanto capace di aumentare le alter-native. Studi come il nostro sono di fatto già organizzati come società di capitali, per-ché caratterizzati da un ef-fettivo investimento da parte dei soci nello sviluppo delle attività. L’importante è indi-viduare nel nuovo sistema di regolamentazione meccanismi per la salvaguardia dell’indi-pendenza dei professionisti nello svolgimento delle loro attività».

© Riproduzione riservata

attribuiti stipendi più o meno modesti. Anche qui mi chiedo se gli stessi saranno adeguatamente tutelati dal punto di vista della con-tribuzione previdenziale, che va costruita sin dai primi anni. D. A suo parere, per favorire la liberalizzazione del mer-cato professionale, quale sarebbe stato un possibile prov-vedimento alternativo a quello contenuto nella legge di stabilità?R. L’avvocatura in questo momento è particolarmente amareggiata in quanto si aspettava di essere consultata dalla politica che sta varando una pesante riforma delle professioni. L’avvocatura non è una casta privilegiata, ma è una categoria costituita da 220.000 professionisti che soffrono la crisi e il cui reddito medio, negli ultimi tre anni, è sceso circa del 10%. La strada da percorrere è quella della formazione, ad iniziare dagli studi universitari per proseguire nelle scuole di specializzazione che devono premiare il merito. Gli avvo-cati devono perseguire un continuo aggiornamento professionale, indispensabile in un contesto come il nostro, in cui gli interventi legislativi, primari e secondari, sui vari istituti sono frequentissimi. Solo aggiornando sistematicamente le proprie conoscenze, gli Avvo-cati potranno rendere un adeguato servizio non solo ai clienti, ma al paese tutto. Occorre pensare ad un modo nuovo di esercitare la professione, che non sia limitato al contenzioso, ma che rafforzi il col-legamento con le imprese e la pubblica amministrazione ponendosi quale interlocutore per le molteplici esigenze della società attuale. Auspichiamo dunque che la riforma della professione forense già varata dal Senato possa riprendere e concludere rapidamente il suo iter di approvazione parlamentare.D. Come sono i rapporti della Cassa Forense con i grandi studi, specialmente con quelli che hanno anche sedi all’este-ro? Qual è il loro peso dal punto di vista contributivo? R. La Cassa dovrà dedicare un’attenzione particolare ai grandi stu-di professionali, dei quali al momento non è ben chiara l’organizza-zione. Occorrerà un intervento legislativo che chiarisca l’estensione degli obblighi previdenziali anche per l’esercizio della professione in forma associata e che coordini il nostro sistema previdenziale con quelli stranieri per perseguire una adeguata copertura previ-denziale, in quanto attualmente il reddito di società non genera contribuzione previdenziale.

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i contributi, anche dall’estero

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

litica della giustizia va ancora in Italia abbiamo un numero non positivo sulla professione distribuibili a co-

In Italia, la costituzione di Stp (Socie-tà tra professionisti) è possibile già da tempo. L’esercizio in forma collettiva del-la professione di avvocato può avvenire, infatti, secondo la normativa vigente, o nella forma dell’associazione professiona-le prevista dalla legge 1815/1939 oppure nella forma della società tra professio-nisti (Stp) prevista dal D.lgs 96/2001. Discorso diverso per le law firm interna-zionali che sono spesso organizzate come LLP (Limited Liability Partnership), uno strumento societario di formazione bri-tannica. Per quanto concerne la Stp, nella norma italiana viene configurata come una società in nome collettivo con alcune peculiarità, quali la non assoggettabilità a fallimento, l’iscrizione in una sezione speciale dell’Albo degli avvocati, l’ap-plicazione, in quanto compatibili, delle norme legislative, professionale e deon-tologiche che disciplinano la professione di avvocato esercitata individualmente. In realtà, le Stp non hanno riscosso molto successo, basti pensare che nel 2007 pres-so l’ordine di Roma erano iscritte soltanto 10 e Stp e ad oggi in tutta Italia ce ne sono meno di 30.Una delle prime Stp in Italia è Andreano Studio Legale, con 13 studi affiliati nelle Marche, più altri due, a Roma e a Milano. In più, ultimamente lo studio ha annun-ciato il riconoscimento da parte dell’ufficio per l’armonizzazione del mercato interno europeo del proprio marchio che è stato

validato per tutti i 27 paesi della Ue.AvvocatiOggi ha sentito il fondatore, l’av-vocato Michele Andreano, per capire meglio di cosa si tratta. Domanda. Il suo studio è fra le pri-me Stp in Italia, la particolarità che lo contraddistingue è anche il fatto che ab-biate fatto validare il marchio dello studio, cosa vuol dire esatta-mente?Risposta. Avere ottenu-to dall’Uami di Alicante il riconoscimento del marchio europeo signi-fica che oggi possiamo dimostrare ai nostri colleghi europei e non (vista un’esperienza che abbiamo appena conclu-so a Tripoli) che tutte le nostre procedure sono il frutto di una struttura e di una organizzazione agile e dinamica riconosciuta e riconoscibile da un mar-chio, appunto, quello del nostro Studio. Il marchio registrato certifica che il nostro lavoro è associato ad un sistema di pro-cedure trasparenti e di qualità, ci rende riconoscibili. Il fatto, poi, che il marchio contenga in sé l’interlinea dell’alfabeto morse “A” assolve, pensando all’utilizzo morse, ad un richiamo legato all’attività legale. “I Vostri diritti la nostra passio-

ne”, slogan che poi accompagna il mar-chio, non rappresenta, così, soltanto una scelta di marketing. D. Che vantaggi, di tutela e anche economici può portare allo studio questa validazione?

R. I vantaggi non sono certamente né nel ri-lascio di licenze, né nell’eventuale cessione del marchio. Si tratta più che altro di un vantaggio di tipo fiscale che le as-sociazioni professionali non hanno.D. Ci sono altri studi legali che hanno chie-sto questo riconosci-mento comunitario?R. Che io sappia non italiani. Gli unici esem-pi che abbiamo in Italia sono quelli delle grandi law firm straniere che,

spesso, danno l’uso del loro marchio ad alcune associazioni professionali italiane loro affiliate, che sotto il profilo organiz-zativo rimangono autonome e distinte, ma possono sfruttare tale brand e av-vantaggiarsene sul mercato (rendendosi riconoscibili e appartenenti a tali modelli agli occhi di grandi players come banche assicurazioni e grandi imprese).D. I modelli societari attualmente più adottati dalle law firm che ope-

rano in Italia sono quelli delle LLP, quindi società di diritto inglese, mol-te altre sono, invece, associazioni tra professionisti. Che vantaggi ci sono nello scegliere un modello piuttosto che un altro?R. Sin dalla riforma Bersani (2006), ab-biamo studiato, implementato ed inno-vato il modello della Società tra profes-sionisti, ci abbiamo creduto molto ed oggi la nostra organizzazione è già pronta a muoversi come una società di capitali, abbiamo scommesso sul futuro. Si trat-ta di un modello organizzativo che può calzare a pennello per il nostro target: le Pmi. Spesso, infatti, la tipica piccola impresa italiana, a causa delle varie pro-blematiche che attanagliano la vita di un’azienda, non può permettersi di avere uno studio legale interno, né tantomeno di usufruire di dispendiose consulenze esterne da affidare a più studi diversi. Il nostro modello organizzativo ci permette di proporre, con chiarezza e trasparenza un accordo di consulenza generale che tenga conto delle reali capacità e possi-bilità di spesa e che sia assolutamente agganciato al risultato finale che l’azien-da si prefigge. La professione forense ha bisogno di capire che ormai non è più solo l’impresa ad aver bisogno di innovarsi, anche i professionisti, per mantenersi al passo col cliente, devono essere aperti al cambiamento.

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Andreano la sua Stp l’ha già costituita

Federico Sutti

Claudio Visco

Michele Andreano

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IV Lunedì 12 Dicembre 2011 A T T UA L I TÀ

Nelle law i rm l’investimento sulle giovani leve dalle migliori università è molto forte ogni anno

Un governo dei Prof anche a studioMolti i legali scelti dalla Bocconi, la Cattolica o la Luiss

DI FRANCESCA VENTURA

Docenti universitari, ret-tori, presidenti delle più prestigiose università italiane. È una squadra

da 110 e lode quella schierata dal neo presidente del Consi-glio, Mario Monti per tirare fuori l’Italia dal pantano della crisi economica. Il premier, che dopo aver assunto l’incarico si è auto-sospeso dalla presi-denza della Bocconi, ha affidato, tra gli altri, il Ministero del Welfare a Elsa For-nero, che insegna Economia all’univer-sità di Torino e quel-lo della Giustizia a Paola Severino, ordinario di Diritto Penale nell’univer-sità romana Luiss Guido Carli, di cui è anche vice rettore. L’ex rettore del Politecnico di Tori-no, Francesco Profumo, è il nuovo Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, mentre Lorenzo Ornaghi, ret-tore in aspettativa dell’universi-

tà milanese la Cattolica, avrà il suo bel da fare ai beni culturali. Tra gli altri, è un bocconiano anche il superministro (Svilup-po economico e infrastrutture) Corrado Passera. Esponenti di alto profi lo in arrivo, o al lavoro, negli atenei della «Heavy Lea-gue» Made in Italy, tutti inseriti nella classifi ca mondiale di QS University Rankings. Scorrendo

la graduatoria, che incorona sul podio Harvard, Oxford e Cambridge, troviamo ben nove università italiane, capitana-te dall’Università Commerciale Luigi Bocconi al 29esimo posto per Economia e dall’Alma Mater di Bologna, al 32esimo per Giurisprudenza.

Un fascino quello delle università con il «bollino blu» che subiscono anche gli studi professionali, avvocati in testa, i cui soci provengono dalle migliori facoltà e a volte vi inse-gnano. «Avere conseguito la lau-rea o un dottorato in un ateneo di prestigio è un ottimo biglietto

di presentazione, anche se non l’unico criterio di valutazione», dice Raffaele Lener, professore di Diritto dei mercati fi nanziari e docente di Diritto privato com-parato nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tor Vergata e partner di Fre-shfields . Studio questo che da diversi anni porta avanti il Premio Freshfi elds, un concorso rivolto ai migliori laure-andi/laureati delle facoltà di giurispru-denza italiane.

L’università di provenienza, insieme a età, padronanza delle lingue straniere e voto, ha indub-biamente un peso ed è per questo che spesso le law fi rm organizza-no delle vere e proprie giornate di recruting nelle università più prestigiose. Chiomenti, Macchi di Cellere Gangemi o Bonelli Erede Pappalardo, che conta fra i suoi 59 soci, 15 professori universitari, per esempio parte-cipano da anni alle giornate di incontro organizzate dalla Luiss

a Roma e dalla Cattolica e dalla Bocconi a Milano.

Ma qual è la marcia in più che queste università offrono agli av-vocati di domani? Secondo Ales-

sandro De Nicola, docente di Compa-rative Business and European Law e di Diritto Commerciale all’Università Boc-coni, Senior Partner dello studio Orrick, è rappresentata dal-lo sguardo aperto al mondo economico e dall’internazionali-tà, oltre che facilitare l’ingresso nel mondo

del lavoro.«Le università di prestigio

offrono ai giovani la possibilità non tanto di scegliere gli inse-gnamenti, quanto i professori, con i quali parlare, partecipare a seminari, eventualmente lau-rearsi. Consentono quindi di svi-luppare un sistema di relazioni. Nelle università minori questo è più diffi cile», spiega Filippo Satta, fondatore dello Studio Satta & Associati, laureato nella Facoltà di giurisprudenza

della Sapienza, dove ha insegna-to per 13 anni.

Ma il network e le relazio-ni sono importanti anche dopo l’università. Lo sanno bene i re-sponsabili degli atenei che, anche dopo la laurea, creano reti di rap-porti tra ex studenti, con carat-teristiche a metà tra la lobby e il club esclusivo. È il recente caso dei 150 ex studenti della Luiss, eletti Ambassador dell’università romana nel mondo, dopo un pro-cesso di selezione che ha coinvolto più di 5000 candidati, che si sono riuniti alcuni giorni fa a Napoli per inaugurare il progetto Luiss Ambassador e per discutere temi e modalità della «Reunion 2012», il grande appuntamento che ogni due anni l’ateneo organizza a Roma con tutti i suoi studenti ed ex studenti. Oppure l’Istituto Javotte Bocconi Manca di Vil-lahermosa – Associazione amici della Bocconi, di cui è stato consi-gliere fi no a qualche settimana fa il presidente del consiglio Monti, che è la fondazione della Bocconi e suo principale riferimento per le scelte strategiche e di gover-nance.

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Raffaele Lener

Alessandro De Nicola

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OLTRE LA NORMA, LA SOLUZIONE.

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VLunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DiceL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI ANTONIO RANALLI

Da ragazzo amavo la fotogra-fia e la politica. Ma l’esse-re cresciuto in un contesto familiare di professionisti

mi ha portato sulla strada della professionale legale». Alessandro Scarselli è il managing partner del-lo Studio Scarselli e Associati, realtà che ha fondato nel 2006 e che nel giro di po-chi anni è diventato uno dei punti di ri-ferimento per il set-tore immobiliare e delle infrastrutture. «Eppure da ragaz-zo le mie passioni erano la fotografia e l’attività politica«, racconta, «ma termi-nati gli studi liceali, decisi di iscrivermi alla Facoltà di giu-risprudenza senza però mai trascu-rare di coltivare le mie passioni». Scarselli inizia così il suo percorso accademico. «Decisi di puntare da subito sulle discipline privatistiche e commerciali», spiega, «con il pro-fessor Guido Alpa, attuale presiden-te del Consiglio nazionale Forense, feci una tesi sul “Risarcimento del danno da lesione dell’immagine”, in cui analizzai 200 sentenze del Tri-bunale di Roma. Erano i primi anni in cui i giornalisti per alzare le ven-dite puntavano molto sugli articoli scandalistici. Nel mio studio, che poi è stato pubblicato insieme al Prof. Zeno Zencovich, ho analizzato i cri-teri di quantificazione del quantum del risarcimento del danno da diffa-mazione». Per un periodo Scarselli collabora come cultore della materia all’Università con Alpa. «Il pratican-

tato, invece l’ho svolto con Federico Bucci, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma, a cui sono rimasto sempre legato. La mia prima esperienza di consulenza aziendale è stata nella direzione affari legali del Gruppo Astaldi dove ho iniziato ad occuparmi della contrattualistica degli appalti di costruzione e gestio-ne di grandi infrastrutture: Astaldi

fu la prima in Italia ad adottare la tecni-ca del project finan-cing, nella quale in seguito mi sono spe-cializzato. Dopo due anni e mezzo di vita aziendale, nel 2000, iniziai a sentire una spinta verso la libera professione e, grazie anche alla segnala-zione di un collega, ebbi un colloquio con lo studio Allen & Overy, che segnò il mio futuro. Iniziai

così un nuovo percorso. In quel perio-do mi occupai principalmente della contrattualistica di appalto relativa allo sviluppo, costruzione e gestione di diversi progetti infrastrutturali nel settore dell’energia e in gene-rale delle utilities». Nel 2004 la de-cisione di mettersi in proprio. «Ho iniziato con una stanza condivisa e una segretaria, come si fa in genere agli inizi della libera professione», spiega, «in quell’anno ho assunto l’incarico di direttore affari legali e societari del Gruppo MedGas e delle società di progetto LNG Terminal e OLT Off-shore LNG Toscana per lo sviluppo di due dei quattro più gran-di terminali di ricezione e rigassifi-cazione di gas naturale liquefatto in Italia, che si trovano a Gioia Tauro e a Livorno. In questi anni, lo Studio si è allargato e ha sviluppato numero-

se collaborazioni». «In poco tempo», spiega, «siamo riusciti ad acquisire una vasta clientela internazionale. Sul fronte immobiliare, si pensi al Gruppo Al-Rajhi, la principale banca araba, per il quale prestiamo un’as-sistenza globale nella gestione di un portafoglio di oltre 300 immobili, al gruppo francese Icade e al Gruppo Carlyle». Scarselli ha un’attività professionale decisamente impegna-tiva però, nel corso della settimana, non manca mai di praticare il suo sport preferito, la scherma. «È una disciplina, anche questa, piuttosto impegnativa, perché ti tiene sempre in tensione», ma ama dedicare buona parte del suo tempo ai figli Niccolò e Carlotta. «L’altra mia grande pas-sione sono i libri gialli. Friedrich Dürrenmatt, Agatha Christie e Ken Follet sono alcuni dei miei autori preferiti». Se ha abban-donato la fotografia, non ha mai smesso di amare l’arte. Opere di ar-tisti diversi sono presenti anche nel suo Studio. «Sono stato avvicinato all’arte sin da bambino», spiega. «Un artista che amo? Sicuramente il Pi-casso del periodo rosa, così come mi appassionano l’Arte degenerata di autori come Grosz o la metafisica di Savinio». «Il futuro lavorativo è tutto proiettato sulla crescita dello studio, a cui sto dedicando anima e corpo insieme ai miei due soci, Maurizio Cirelli e Mattia Russo». «Il nostro obiettivo», conclude, «è quello di cre-scere e accrescere le nostre compe-tenze professionali, continuando ad affermarci, utilizzando un termine che va molto di moda, come “bouti-que” del diritto immobiliare. Il nostro obiettivo non è diventare un’azien-da del diritto, ma mantenere quelle dimensioni e quella passione che è propria degli artigiani: ci piace de-dicarci al cliente».

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nato a Lecco il 26 Novembre 1969

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, fondatore e managing partner dello Studio Scarselli e Associati. Ha maturato esperienze nella Direzione affari legali della Astaldi e in Allen & Overy dove è stato membro del Project Finance e dell’Energy Group. Successivamente è stato drettore affari legali e societari e poi consulente del Gruppo MedGas Terminal e. Nel 2005 è of-counsel di DLA Piper Rudnick Gray Gray Cary.

LO STUDIO

Lo Studio Scarselli e Associati è una boutique italiana di avvocati e consulenti legali e tributari specializzata nel campo del diritto immobiliare e delle infrastrutture con una particolare focalizzazione negli ambiti del diritto societario e commerciale, dell’urbanistica ed edilizia, degli appalti e costruzioni, dell’energia e risorse naturali, dell’ambiente, del diritto amministrativo e del contenzioso anche in sede arbitrale. Lo Studio, composto da tre soci, in Italia è presente con sedi principali a Roma e Milano e gestisce i proi li e le problematiche legali, commerciali e tributari di un patrimonio immobiliare di oltre 1 miliardo di euro.

Fatturato 2010: circa 1 milione di euro

La passioneper l’arteSi è avvicinato all’arte sin da bambino. Uno degli artisti che amo è il Pablo Picasso del periodo rosa, ma anche l’Arte degenerata di autori come Grosz o la metai sica di Savinio.

Con MedGasi terminal LngÈ stato direttore affari legali del Gruppo MedGas e delle società di progetto LNG Terminal e OLT Off-shore LNG Toscana per lo sviluppo di due terminal di rigassii cazione di gas, a Gioia Tauro e a Livorno.

ImmobiliareinternazionaleSul fronte immobiliare seguono il Gruppo Al-Rajhi, la principale banca araba, prestando assistenza globale nella gestione di un portafoglio di oltre 300 immobili, il gruppo Icade ed il Gruppo Carlyle.

Alessandro Scarselli. fondatore e managing partner di Scarselli e Associati, racconta la sua carriera

Ci piace lavorare come artigianiUna boutique sull’immobiliare per star vicini al cliente

ò mai trascu-

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così un nuovo per

«Il nostro obiettivo

non è diventare un’azienda del diritto,

ma mantenere quelle dimensioni e quella passione

che è propria degli artigiani:

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VI Lunedì 12 Dicembre 2011 S C E N A R I & T E N D E N Z E

Del tema, molto sentito dalle law i rm, si è discusso a Roma nei giorni scorsi da Hogan Lovells

Ict, l’Italia può fare molto di piùGli investimenti sono ancora bassi rispetto ad altri paesi

DI MARIA CHIARA FURLÒ

L’Italia è un «modest in-novator», così risulta dall’Innovator Index, un parametro economi-

co che la Commissione europea pubblica da alcuni anni. Si tratta di un insieme di 25 indicatori che tenendo conto di infrastrutture, business enviroment, regulation e molto altro ancora, rilevano la capacità innovativa di un paese.

Si misura l’input (spese per ricerca e sviluppo, sia pubbliche che private, numero di ricer-catori, skills della forza lavoro, infrastrutture di ricerca, investi-menti in macchinari e high tech) e l’output (brevetti, pubblicazioni scientifi che, quota di mercato dei prodotti ad alta tecnologia, nuove imprese ad alta crescita, crescita delle imprese). L’Italia presen-ta un ritardo sia nell’input che nell’output, e per questo si posi-ziona solo 16ma su 27 paesi, at-testandosi, quindi, fra i “modesti innovatori”.

La cosiddetta new economy è frutto di ondate successive di innovazione tecnologica. La cono-scenza produce reddito, l’innova-zione porta necessariamente un aumento di produttività. Le gran-di law fi rm, ritenute ormai attori indiscussi dell’economia globale, mostrano sempre più interesse riguardo ai settori produttivi ad alto contenuto tecnologico, come ad esempio l’Ict, la cui crescita è ritenuta fondamentale per i paesi che hanno intenzione di acqui-sire maggiore competitività in campo internazionale. Più visi-bilità e scambi in questi settori, corrisponderebbero ad un livello di maggiore attività anche delle stesse law fi rm, che sempre più si specializzano nell’approfondi-mento di queste tematiche.

Un argomento seguito da vici-no, per esempio, dai professionisti dello studio legale internazionale Hogan Lovells, che hanno ul-timamente discusso del rapporto tra innovazione digitale e cresci-ta economica. Un seminario dal titolo «Could digital innovation boost gorwth in Italy? An analy-sis and some proposal» tenuto da Paolo Annunziato, direttore rapporti con il territorio e mar-keting istituzionale di Telecom Italia, e organizzato dall’avvoca-to Jeffrey Greenbaum, socio responsabile del team di diritto delle istituzioni finanziarie ed asset management di Hogan Lovells.

Secondo Annunziato «non c’è innovazione senza crescita. Du-rante l’assise generale di Assin-dustria, che si è svolta a Fiuggi lo scorso 5 novembre, è emerso che solo il 30% degli imprendito-ri pensa di crescere nei prossimi anni, il 35% pensa di rimanere ai livelli attuali, ed il restante 35% pensa addirittura di non essere più nel controllo dell’azienda. È fondamentale che il sistema produttivo italiano sia in grado di generare e di specializzarsi in continue innovazioni ad alto con-

tenuto di conoscenza, non solo nei settori ad alta potenzialità tecno-logica ma anche in quelli tradi-zionali, in modo da far crescere il valore aggiunto italiano in un mercato globale».

I dati sul mercato italiano dell’Ict, presentati lo scorso set-tembre dall’Assinform non sono confortanti. Il settore è in crisi, nel primo semestre 2011 è stato registrato un calo della domanda di Information Tecnology dell’1,7 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dai che confer-mano che l’It italiano sta vivendo una forte crisi di mercato, desti-nata a perdurare nei prossimi mesi, con il rischio di un ulteriore aggravamento della situazione.

Sempre nel primo semestre di quest’anno, il mercato delle teleco-municazioni (apparati, terminali e servizi per reti fi sse e mobili) ha raggiunto nel i 20.150 milioni di euro, segnando un calo del 2,7% e limando al ribasso la già modesta performance dell’anno preceden-te (ferma al -2,3%). L’altra vista del mercato complessivo delle te-lecomunicazioni, quella per fi sso e mobile non fa che accentuare le diffi coltà dello scorso anno, evi-denziando la raggiunta maturità del segmento mobile. Cresce, ma di poco (5,2%) il numero delle con-nessioni in banda larga, che ora interessano oltre 13,6 milioni di utenti. «Ma il rosso dell’It non ri-guarda solo la crisi di un settore», ha messo in guardia Paolo An-gelucci, presidente di Assinform:

«qui siamo di fronte a un

pesante colpo di freno sulle capa-cità stesse di ripresa dell’intera economia italiana. L’It è chiamato più di altri settori industriali a continui a crescenti investimenti per tenere il passo dell’innovazio-ne, la sua capillarità e trasversa-lità ne fanno un settore base delle economie globalizzate».

Una delle sfide tecnologiche che il Belapese potrebbe affron-tare è quella del cloud computing e di come la “nuvola” potrebbe es-sere utile all’economia nazionale, specialmente perché renderebbe più effi cienti le piccole e medie imprese. «Il cloud non è una no-vità, ma un sistema esistente già da diverso tempo, capace di apportare a chi lo adotta benefi ci sia in termini di fl essibilità che di dematerializzazione», dice ad

AvvocatiOggi Paolo Annunziato. Un discorso che varrebbe bene

anche per le law fi rm. «Per il tipo di organizzazione di alcuni stu-di legali, che potrebbero essere considerati come vere e proprie piccole-medie imprese, sarebbe sicuramente un’ottima soluzio-ne. Un problema però, che attual-mente rallenta la diffusione di questo sistema nel nostro paese, è la mancanza di un rete capillare che dia la possibilità di usufruire, in tutto il territorio nazionale, di connessioni internet ad alta ve-locità, senza le quali il cloud non potrebbe essere utilizzato in ma-niera effi cace. Gli imprenditori italiani poi, si mostrano spesso reticenti di fronte a questo siste-ma essenzialmente per due mo-tivi: l’affi dabilità e la riservatez-

za. Le imprese non sono, infatti, ancora certe che i loro dati non vadano perduti e che la privacy delle loro informazioni riserva-te venga rispettata». All’Italia, insomma, servirebbero politiche per l’innovazione migliori, «ba-sate su criteri di selezione e di coesione. In altre parole, non c’è innovazione senza merito e mer-cato», dice Annunziato. «Merito significa un sistema di ricerca pubblico che premia i migliori, sia in termini di carriere, di retri-buzioni e soprattutto di fondi per la ricerca. Mercato, signifi ca un fi nanziamento delle università e dei centri di ricerca che dipenda in parte significativa dalla ca-pacità di attrarre fi nanziamenti privati».

© Riproduzione riservata

STADIODIAMANTI & CARAMELLECd Emi

C’è anche un brano, La promes-sa, in duetto con Noemi nel nuovo album degli Stadio. Diamanti & Caramelle contiene undici canzo-ni inedite di grande classe, scritte dagli Stadio con Saverio Grandi, Carlo Rizioli e Andrea Mingardi che ha fi rmato il testo di Gaetano e Giacinto canzone dedicata a due grandi campioni di un calcio che non c’è più, ovvero Gaetano Sci-rea e Giacinto Facchetti. L’album, che nasce dal lavoro creativo e in

studio di Gaetano Curreri e Saverio Grandi, con gli altri Sta-dio - Andrea Fornili, Giovanni Pezzoli e Roberto Drovandi – in collaborazione con l’arrangiatore Nicolò Fragile, si annovera tra i migliori lavori della band bolognese e si candida a diventare uno dei più bei dischi italiani di quest’anno. Gli Stadio portano più in là il confi ne di rifl essione su quello che ci gira intorno e dentro di noi. Nella title-track la dialettica tra il valore reale e quello apparente, tra la bellezza del diamante e la dolcezza delle caramelle, tra la durezza del bello e la felicità di un momento, dove il contrasto ideologico si risolve nel vissuto, nel perpetuo moto del vivere, dove “la felicità va fermata perché passa veloce”, in un momento, in un battito di vita, ma la felicità esiste, basta ricercarla nella quotidianità, negli occhi di chi ci è davanti, negli incontri di ogni giorno. Un lavoro attento sui testi e sui suoni. Tra le canzoni più nelle del disco Ferma la felicità, Inseparabili e Piuttosto che non averti mai incontrato.

Consigliato agli avvocati che vogliono tirar fuori la po-esia che c’è nella loro professione.

DANIELE TENCALIVE FOR THE WORKING CLASSCD Route 61 Music

Live For The Working Class fo-tografa quello che è stato il “Blues For The Working Class Tour” di Daniele Tenca: circa 70 date in tutta Italia passando oltreoceano a New York e Memphis, tra il gen-naio 2010 e l’agosto 2011. Daniele Tenca, milanese, rocker di educa-zione springsteeniana, cresce con la passione dei grandi cantautori e del rock d’oltreoceano ma fi nisce sul palco e su disco nelle paludi del

blues, la lingua più adatta a cantare di fabbriche e classi operaie, ma anche talvolta di amori dolci e complicati come quelli proposti dalla notte dei tempi dalla musica del diavolo. Sono passati quasi due anni dall’uscita di Blues For The Working Class, e Daniele Tenca e la sua band sono stati impegnati in un tour denso di impegni, incontri e soddisfazioni: le canzoni del musicista hanno incontrato la sensibi-lità di un vasto e numeroso pubblico, appassionato di storie pronte per essere raccontate. Il disco contiene qualche cover di lusso come Johnny 99 di Johnny Cash e John Henry e alcuni arrangiamenti diversi per alcuni brani del disco recente (49 People e Spare Parts), ma un solo scopo: far rifl ettere, possibilmente divertendo, la gente sulle tematiche della sicurezza sul lavoro e della precarietà del lavo-ro. Qualcuno potrebbe obiettare che è un po’ inusuale far uscire un disco dal vivo solo dopo un album in studio. Però basta ascoltare i primi minuti del disco per farsi catturare dalle emozioni che la Blues For The Working Class Band è in grado di trasmettere dal vivo.

Consigliato agli avvocati che si occupano delle tematiche della sicurezza e del lavoro.

Antonio Ranalli

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Note legali

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pesante colpo di freno sulle capa AvvocatiOggi Paolo Annunziato za Le imprese non sono infatti

L’impatto dell’Ict sulla produttività nei principali

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VIILunedì 12 Dicembre 2011LunedSCENARI & TENDENZE

L’internazionalizzazione degli studi passa attraverso gruppi sempre più specializzati

Fare network è ormai un dovereNel mondo si contano oltre 150 alleanze globali professionali

DI GIULIA PICCHI *

Un’alleanza professionale internazionale può esse-re un mezzo formidabile per fornire quei servizi

-cosiddetti cross-border- che le imprese che operano in infra-strutture globali oggi richiedo-no. Per avere successo, tuttavia, un’alleanza richiede un impegno ben diverso dall’essere semplice-mente uno dei membri», afferma Michael Roch, Partner e Ceo di KermaPartners, una società internazionale di consulenza dire-zionale focalizzata esclusivamen-te sugli studi professionali.

Come risultato della natura sempre più globale delle nostre economie, le aziende considerano con crescente attenzione la possi-bilità di effettuare transazioni e risolvere eventuali dispute anche su scala internazionale nonché ricevere un aiuto legale su que-stioni legate al diritto del lavoro e alla tassazione internazionale.

Per stare al pas-so di questo mu-tevole contesto, le imprese hanno la necessità di poter contare su di una consulenza -veloce ed affidabile- che dia loro risposte in merito alle leg-gi, alle regole e ai regolamenti che influenzano a va-rio titolo le loro at-tività nel mondo. E questa è la principale ragione per cui i network professionali in-ternazionali e le alleanze globali sono in grado di fornire una piat-taforma sicura per quanti hanno la necessità di trovare questo ge-nere di risposte.

Dall’altro lato, se vogliono con-servare i propri clienti, gli studi ambiziosi che desiderano inter-nazionalizzarsi ampliando così il proprio raggio d’azione, devono prima o poi attrezzarsi per offri-re effi caci servizi cross-border ed entrare a far parte di un’alleanza internazionale si può rivelare uno dei sistemi più effi cienti per con-seguire questo risultato.

Nel tempo il numero di alle-anze e network internazionali è notevolmente cresciuto e oggi si contano ben 150 realtà su scala globale.

Le associazioni di maggior suc-cesso defi niscono criteri di accesso molto stringenti. Ogni membro viene ammesso solo dopo aver superato una approfondita due diligence e anche dopo, per poter conservare la propria member-ship, viene sottoposto a controlli regolari fi nalizzati a verifi care il rispetto delle procedure e la qua-lità dei servizi offerti. Infatti, gli studi membri di questi gruppi internazionali tipicamente:

- sono affermati e/o “top tier”- offrono una gamma di servizi

completa nell’ambito di quelli ri-chiesti da clienti “commerciali”

- vantano estese competenze

nei settori industriali lo-cali

- hanno una approfon-dita conoscenza del loro mercato di riferimento

- sono all’avanguar-dia per quanto riguarda l’implementazione della tecnologia nel proprio lavoro

- sono leader nella ge-stione delle loro realtà

- sono tra i più rispetta-bili sul loro territorio.

In virtù di queste carat-teristiche e grazie al fatto che possono contare su un’ampia conoscenza delle leggi, dei costumi e dei sistemi giudiziari locali, que-sti studi possono aiutare i clienti a fare affari e a destreggiarsi negli ambienti politici ma non solo su scala squisitamente domestica: infatti, le realtà che appartengo-no a queste alleanze internazio-nali possono accompagnare i loro clienti e rappresentandone gli

interessi in tutto il mondo.

La scala e il rag-gio d’azione di que-sti network normal-mente garantisce ai propri membri accesso a risorse legali globali sen-za pari mentre, dal canto loro, gli studi sono in grado di sod-disfare i bisogni dei loro clienti ovunque essi sorgano.

Gli studi affi liati ad alleanze inter-

nazionali devono conoscersi e lavorare di frequente assieme per coordinare le proprie istanze cross-border nonché le transazio-ni e le dispute che interessano diverse giurisdizioni. Nel farlo sono guidati da protocolli di ser-vizio che forniscono loro linee guida, procedure e best practice in merito a come i membri ap-partenenti devono approcciare e servire i clienti comuni. Come risultato dell’adozione di queste regole gli studi sono in grado di assemblare team di professionisti altrimenti introvabili per i clien-ti e che li seguiranno assicurando loro soluzioni multi-giurisdiziona-li perfette, prevedibili ed effi caci –anche sotto il profi lo dei costi.

Unirsi ad un network ben or-ganizzato costituisce dunque la premessa per ottenere una serie di vantaggi che altrimenti sareb-bero conseguibili solo in anni di duro lavoro –quelli che servono per superare il proprio approccio tradizionale per esempio attra-verso le acquisizioni.

Tra questi vantaggi ricordiamo: eccellenti relazioni professionali costruite lavorando per anni “go-mito a gomito” con altri professio-nisti su questioni cross-border; l’abilità di accelerare il processo decisionale senza dover attendere un consenso diffuso quale quello spesso richiesto dalle partner-ship tradizionali; l’ampliamento immediato dei confi ni geografi ci e del proprio raggio d’azione; una

autentica conoscenza locale; una affermata reputazione del brand in molte giurisdizioni; attività di marketing ben organizzate e l’ac-cesso a strumenti di condivisione della conoscenza a supporto dei membri su scala globale.

Inutile negare che per avere successo, un’alleanza internazio-nale deve mettere in conto di fare degli investimenti in marketing e comunicazione. Il gruppo diri-gente deve pertanto allocare un budget adeguato per sostenere le diverse iniziative –anche di sviluppo del business- e ancor più dedicare il tempo necessario ad affrontare il mercato con una chiara proposizione di valore.

Il “brand” deve essere sviluppa-to su scala globale e dovrà con-tribuire a rafforzare quello degli studi locali. Per il successo della strategia di branding è cruciale affidarsi ad un capace team di marketing che si occuperà anche di defi nire delle regole condivise per tutto quanto attiene allo svi-luppo del brand e all’adozione di una comune corporate identity.

Un’altra area strategicamente determinante per clienti multi-nazionali è la coerenza su scala internazionale del servizio offerto. Per questo è fondamentale –pri-ma- defi nire chiaramente i criteri di qualità e gli standard deside-rati sia dei servizi offerti sia delle procedure e –poi- continuare a riferirsi ad essi per gestire quoti-dianamente le performance.

In calendario devono essere fi s-sati con regolarità degli incontri per discutere e verifi care che la strategia venga sviluppata corret-tamente e devono essere concepiti e prodotti una serie di strumenti che forniscano agli studi membri risorse utili e le necessarie cono-scenze di business.

Da una parte, infatti, il team dedicato al marketing dovrà ado-prarsi per migliorare costante-mente i benefi ci degli appartenen-ti, dall’altra i membri dovranno svolgere una serie di attività per trarre i massimi vantaggi dalla loro partecipazione al network.

Le responsabilità, infatti, di un affi liato non sono poche. Innan-zitutto deve allineare la propria strategia e il “calendario” agli obiettivi internazionali dell’alle-anza. E’ essenziale essere consa-pevoli sia degli obiettivi globali, sia di quelli dei singoli studi per poter condividere le attività di marketing al di fuori del mercato domestico. Ogni appartenente al

network deve investi-re tempo ed energie per conoscere gli altri studi membri. Le atti-vità che seguiranno fi -leranno tanto più lisce quanto più si sarà sta-bilita una relazione e un terreno comune di lavoro.

Un altro importante passo da fare è ricono-scere i benefi ci legati al lavorare in gruppi che vantano experti-se complementari o

che, pur nell’ambito della stessa practice, operano in paesi diversi. Ogni studio ha bisogno di dedica-re il giusto tempo per valutare la propria capacità di incontrare le aspettative dei clienti nelle giuri-sdizioni locali.

Uno studio membro ha anche l’opportunità di avvantaggiarsi delle expertise cross-border per affermarsi in nuovi mercati emer-genti. In molte nicchie un’associa-zione snella può spesso entrare nel mercato più rapidamente e facilmente di uno studio globale di grandi dimensioni.

Non solo. È veramente impor-tante per ogni studio creare una

propria brand proposition che rifl etta l’unicità dell’alleanza. Gli studi che imparano come molti-plicare il potenziale di un brand globale all’interno di un’alleanza rafforzano il loro impatto anche sul mercato locale. E’ ovvio, in-fatti, che un marchio forte è un elemento chiave quando si ap-procciano nuovi clienti.

Anche gli investimenti in for-mazione sono vitali. Migliorare la conoscenza delle tematiche legali cross-border, delle capacità di bu-siness development e manageriali dei più giovani e promettenti avvo-cati li metterà più facilmente nella posizione di contribuire all’allean-za in generale e alla generazione di referral, in particolare –senza contare poi che saranno sempre più fedeli al network stesso.

Ultimo ma non certo ultimo, gli appartenenti dovranno fare grup-po con gli altri membri dell’allean-za che hanno in portafoglio clienti simili e condividono la stessa cul-tura di marketing.

Buone relazioni si basano su valori comuni su molte aree di business, inclusa l’attitudine al marketing e al business develop-ment.

* [email protected]

Michael Roch

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VIIILunedì 12 Dicembre 2011 DIRITTO & FAMIGLIA

Sentenza della Cassazione. Il precetto è valido anche se antecedente a somme non scadute

Mantenimento, ritardi da evitarePaga gli interessi il coniuge che non rispetta le scadenze

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

I ritardi sul mantenimento possono avere gravi conse-guenze. Il coniuge obbliga-to all’assegno deve infatti

versarlo entro le scadenze al-trimenti rischia di dover cor-rispondere anche gli interessi sugli interessi legali (cosiddetti interessi anatocistici). Non ba-sta. Il precetto è valido anche se antecedente a somme non ancora scadute.

Sono questi i principi sanciti dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 25861 del 2 dicembre 2011, ha dato ragione a una donna che aveva adito le autorità ottenendo un precetto nei confronti dell’ex marito in ritardo con i pagamenti per il mantenimento.

Il caso. La vicenda riguarda una coppia di Venezia. Il giu-dice della separazione aveva fi ssato a carico del marito un assegno in favore della ex e dei due fi gli. Lui aveva tarda-to con alcuni pagamenti. Per questo la donna si era rivolta al giudice ottenendo un precet-to. Non basta. L’atto era stato notifi cato i primi di marzo e an-che in relazione alla mensilità non ancora scaduta. L’uomo si era opposto e il giudice di pace aveva annullato l’«ordine di pagamento». Poi il tribunale di Venezia aveva ribaltato la decisione. Contro la pronuncia di secondo grado lui ha fatto ri-corso in Cassazione contestan-do la somma e lo ha vinto solo sul fronte delle spese legali.

Le motivazioni. Gli Er-

mellini hanno confermato la decisione presa dai giudici di merito di Venezia: è lecito, ha stabilito il Collegio di legittimi-tà, spiccare il precetto in rela-zione a mensilità non ancora scadute. Ciò perché «il tribu-nale di Venezia ha adeguata-mente motivato la statuizio-ne, adducendo la maturazione anticipata del credito portato dal decreto del tribunale di Pa-lermo, in considerazione delle fi nalità di mantenimento cui il contributo era destinato, che lo rende altresì insuscettibile di frazionamento». E poi ancora, è possibile chiedere gli interessi anatocistici. In proposito Piaz-za Cavour ha sancito che «pre-messo che l’assegno di mante-nimento in favore del coniuge integra un credito pecuniario, come tale produttivo, a norma

dell’art. 1282 cod. civile, di in-teressi corrispettivi ope legis, salvo diversa previsione del titolo, dalla data in cui diventi liquido ed esigibile, si osserva che, una volta determinato, esso è soggetto alle regole ordi-narie in tema di mora debendi, inclusa, quindi, la produzione di interessi legali sugli interes-si scaduti dal giorno della do-manda giudiziale: e cioè, nella specie, dalla notifi cazione del precetto di pagamento, atto di natura giuridica e contenuto equivalenti a un’ordinaria do-manda di condanna».

© Riproduzione riservata

Anche per l’istanza di divorzio presentata congiuntamente è necessario l’avvocato. Infat-ti, è nulla la declaratoria di cessazione degli effetti civili del matrimonio laddove la richiesta risulta sottoscritta delle parti personalmente. Lo precisa la Corte di cassazio-ne con la sentenza n. 26365 pubblicata dalla prima sezio-ne civile della Cassazione il 7 dicembre 2011. Gli Ermellini hanno confermato la nullità della sentenza di divorzio. Insomma ha ottenuto il suo scopo la moglie, nonostante all’epoca della presentazione della domanda fosse d’accor-do con il marito. Infondata la tesi di quest’ultimo secondo il quale il ministero difensivo non sarebbe necessario per-ché la domanda congiunta di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matri-monio darebbe «origine a un procedimento camerale di volontaria giurisdizione». In realtà il fatto che la domanda sia congiunta non implica che lo scioglimento del matrimo-nio sia consensuale, come se fosse la volontà delle parti e non il provvedimento a determinare l’effetto, cosa che invece avviene per la separazione consensua-le, con il giudice chiamato all’omologazione: nel caso del divorzio, infatti, è il tri-bunale che decide dopo aver verifi cato la sussistenza dei presupposti di legge (in ma-teria matrimoniale, fra l’al-tro, serve l’avvocato anche nei procedimenti camerali di delibazione della senten-za ecclesiastica). Ad avviso del Collegio di legittimità, la difesa è sempre necessa-ria. Infatti, il provvedimen-to del giudice che scioglie il matrimonio ha carattere de-cisorio e incide sullo status delle parti. Inutile invocare la giurisprudenza in tema di amministrazione di sostegno laddove si sostiene che il fat-tore discriminante fra neces-sità e facoltà del patrocinio non può essere individuato nel carattere contenzioso oppure volontario del proce-dimento: quest’affermazione, infatti, non intende negare la necessità del ministero difensivo nei procedimenti contenziosi ma soltanto ri-conoscere che l’obbligo della difesa tecnica sussiste anche in procedimenti di natura vo-lontaria. Insomma: per non pagare l’avvocato in sede di istanza congiunta il ricorren-te non solo si ritrova con il divorzio annullato ma deve pure far fronte all’onorario dell’avvocato della moglie.

Divorzio mai senza legale

Rischia l’addebito della separazione il «marito padro-ne» che si fa consegnare dalla moglie lo stipendio per gestire da solo tutto il ménage familiare. È quanto af-fermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 26379 del 7 dicembre 2011, ha respinto il ricorso di un ex marito al quale i giudici avevano dato l’addebito della separazione perché aveva vessato la moglie per anni, togliendole, fra l’altro, lo stipendio. Rispolverando vecchi principi la prima sezione civile di Piazza Cavour ha sottolineato che «ove i fatti accertati a carico di un coniuge costituiscano violazione di norme di condotta imperative e inderogabili – traducendosi nell’aggressione a beni e diritti fondamentali della persona, quali l’in-columità e l’integrità fi sica, morale e sociale dell’altro coniuge, e oltrepassando quella soglia minima di soli-darietà e di rispetto comunque necessaria e doverosa per la personalità del partner - non solo integrano vio-lazioni talmente gravi dei doveri nascenti dal matrimo-nio da fondare, di per sé sole, non solo la pronuncia di separazione personale, in quanto cause determinanti la intollerabilità della convivenza, ma anche la dichia-razione della sua addebitabilità all’autore di esse, ma inoltre, sono insuscettibili di essere giustifi cati come ritorsione e reazione al comportamento di quest’ultimo e si sottraggono anche alla comparazione con tale com-portamento, la quale non può costituire un mezzo per escludere l’addebitabilità nei confronti del coniuge che quei fatti ha posto in essere».

Marito padrone con addebitoMorto il presunto padre naturale, il contraddittore necessa-rio nella dichiarazione è solo l’erede. Chi si proclama fi glio naturale del deceduto non può pretendere di avere come controparte tutti i discendenti del presunto genitore, al-meno fi no a che non cambia la legge: contraddittori neces-sari, cioè titolari della legittimazione passiva rispetto alla dichiarazione giudiziale di paternità, sono soltanto gli eredi del de cuius mentre non risulta possibile alcuna interpreta-zione estensiva dell’articolo 276 Cc. Lo precisa una sentenza pubblicata dalla Corte di appello di Milano (Ngr 367/2011). I giudici di merito hanno ricordato che le sezioni unite ci-vili della Cassazione hanno denunciato da tempo un vuoto normativo. Attualmente non risultano infatti superabili le indicazioni che provengono dal dato testuale e dalla lettura sistematica dell’articolo 276 laddove nega la legittimazione passiva agli eredi degli eredi del preteso genitore naturale. Di più. I principi affermati sono compatibili con il dettato costituzionale, essendo consentito al legislatore ordinario di imporre «limiti alla ricerca della paternità e alla successio-ne legittima», mentre nessuna contraddizione emerge «con l’imprescrittibilità dell’azione». Insomma: stavolta l’inter-pretazione giurisprudenziale non può ovviare al sospetto di vuoti normativi. Agli eredi degli eredi del preteso genitore naturale tocca allora lo stesso destino di altri soggetti co-munque portatori di un interesse contrario all’accoglimento della domanda proposta da chi è alla ricerca di un padre: a costoro è riconosciuta la mera facoltà di intervenire in giudizio a tutela dei rispettivi interessi.

Contraddittore solo l’erede

Le sentenzesul sito www.italiaog-gi.it/docio7

Il principio

Secondo i l comune sentire, l’assenza di un genitore nella vita del fi glio genera indubbia-mente molteplici riper-cussioni negative nella vita di quest’ultimo, tra cui scompensi affettivi e la privazione di so-

stegno psicologico e di guida, oltre ad inevita-bili ricadute nella sfera della vita di relazione. Il danno morale è dunque risarcibile perché non ri-conoscere un fi glio lede un diritto costituzional-mente garantito.

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49Lunedì 12 Dicembre 2011

SUGeorge Clooney. Recitare? Sempre meglio che lavorare. Il divo americano bacchetta così i colleghi attori che si lamentano di quanto sia duro stare davanti alla macchina da presa

Fabrizio Corona. Il lavoro no-bilita l’uomo. E salva dal carcere. Almeno per l’ex re dei paparazzi, che deve trovare subito un’occupa-zione per chiedere l’affi damento in prova ed evitare le patrie galereGIÙ

La Fao cerca personaleda assumere per tre anniFao in cerca di personale. L’Organizza-zione delle Nazioni Unite per l’alimen-tazione e l’agricoltura è alla ricerca di diverse fi gure professionali da assume-re con contratto a termine di tre anni. Tra gli altri, in particolare, si cerca un senior trade policy offi cer per l’uffi cio regionale dell’Africa che sarà destinato alla sede di Accra, in Ghana, un economista per il dipartimento di cooperazione tecnica che lavorerà nella sede di Roma e, sempre per la sede di Roma, un Finance offi cer per il dipartimento risorse umane e fi nanza. Per maggiori dettagli: www.fao.org/employment/empl-professionalvacan-cies/en/.

Sette borse di studio per la ricerca in matematicaL’Istituto nazionale di alta matemati-ca «Francesco Severi» bandisce un concorso per sette borse di studio per l’avviamento alla ricerca riservate a iscritti al primo anno di un corso di laurea Magistrale in matematica in una qualunque università italiana nell’anno accademico 2011-12.Al concorso possono partecipare tutti coloro che risultano iscritti per la prima volta al primo anno di un corso di laurea magistrale in matematica alla data di scadenza del bando. Le borse, dell’importo di tre mila euro verranno pagate in un’unica soluzio-ne. Le domande di ammissione al concorso dovranno pervenire entro il 29 febbraio 2012 all’Istituto nazionale di alta matematica «Francesco Severi» - Piazzale Aldo Moro 5 - 00185 Roma.

La Fondazione Irccs assume tre infermieri La Fondazione Irccs «Istituto nazio-nale tumori» di Milano è alla ricerca di tre infermieri da assumere a tempo indeterminato. Per presentare la domanda di iscrizione c’è tempo fi no al 27 dicembre: si deve farlo tramite posta indirizzandola alla Fondazione Irccs- Struttura complessa Risorse umane e contrattazione sindacale- Uf-fi cio concorsi- via Venezian 1, 20133 Milano.

Buoni lavoro alle Postein Lombardia e PugliaDal 5 dicembre scorso i buoni lavoro possono essere acquistati, in via sperimentale, presso tutti gli uffi ci postali di Lombardia e Puglia. Da febbraio 2012 l’iniziativa sarà estesa a tutti i 14 mila uffi ci postali d’Italia. I voucher sono disponibili nel valore nominale di 10, 20 e 50 euro e anche in carnet da 25 pezzi. La comunicazione potrà essere effettuata chiamando il Contact Center Inps-Inail, o collegando-si sul sito www.inps.it alla pagina dedicata al Lavoro occasionale.

SCELTI & PRESCELTI

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

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LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

Il fondo statale non cresce e sempree ppiùù UUnniivveerrssiittàà mettono manoalle tabelle delle tasse. E il conto per famiggliie e ssttuuddeennttii sale del 38%

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50 Lunedì 12 Dicembre 2011 F O R M A Z I O N E

La classii ca europea del Financial Times. Il Mip del Politecnico di Milano raggiunge il 40° posto

Business school, Francia vincenteI migliori corsi all’Hec di Parigi. Sda Bocconi prima italiana

DI FILIPPO GROSSI

La Francia conferma il primato tra le business school europee. A dirlo è la classifica stilata lo

scorso 5 dicembre dal Financial Times che vede ancora al primo posto (cosa che accade dal 2006) L’Hec di Parigi. Se si guarda con attenzione il ranking stilato dal Financial Times, si nota inoltre come la classifi ca delle migliori business school europee del 2011 sia dominata dall’alta istruzione economico manageriale transal-pina che piazza al secondo posto l’Insead di Fontainebleau (Paris). La scuola internazionale fran-cese di business e management scavalca la London business school nella posizione d’onore, e ora gli inglesi scendono al terzo posto sul gradino più basso del podio. E l’Italia? Il Belpaese dice la sua con il 7° posto conquistato dalla Sda Bocconi, che guadagna ben dieci posizioni rispetto allo scorso anno. Ma L’Italia può sorridere anche grazie alla con-quista del 40° posto da parte del Mip, la School of management del Politecnico di Milano che

guadagna ben 16 posizioni ri-spetto al 2009 e cinque piazze dallo scorso anno. Insomma, la classifi ca del Financial Times recita il successo francese a cui seguono, nelle piazze successive, l’Inghilterra, la Spagna, il Be-nelux e la Germania, ma l’Italia c’è soprattutto grazie alle sue eccellenze. In particolare, desta entusiasmo il 7° posto della Sda Bocconi a testimonianza dell’ele-vata qualità di tutti i programmi, in particolare per l’Mba e l’Exe-cutive Mba; la settima piazza, a parimerito con l’Esade business school e la Rotterdam school of management, è stata ottenuta anche grazie agli investimenti che l’ateneo milanese ha effet-tuato nell’internazionalizzazione e nell’attrarre talenti da tutto il mondo. Onore poi al 40° posto del Mip, Politecnico di Milano che af-fi anca la Copenaghen business school e ottiene un miglioramen-to di posizioni rispetto agli ultimi due anni dovuto in particolare alla progressiva e costante cre-scita internazionale e ai tre ma-ster e ai programmi executive su misura per le imprese.

© Riproduzione riservata

C’è tempo fi no a mercoledì 14 di-cembre 2011 per iscriversi al master interuniversitario di II livello in ingegneria chimica della depurazione delle acque e delle energie rinnovabili. Il corso, pro-mosso su iniziativa degli atenei di Verona, Venezia, Padova, Udi-ne, Trieste, Ancona e Bologna, si ripropone per la IX edizione con un piano didattico rimodulato e riadattato alle richieste di mercato ed alle esigenze degli studenti con l’ ampliamento delle tematiche trattate ed inserendo nuovi aspetti relativi alle energie rinnovabili. Le lezioni del master, di durata annuale e aperto ai laureati in matematica, fi sica e scienze naturali, si svolgono presso l’impianto di depurazione di Treviso, dove sono al-lestiti un ampio laboratorio di analisi chimiche e un’area sperimentale con impianti pilota per il trattamento di acque refl ue e di matrici organiche. Gli insegnamenti del master, riguarderan-no attività formative di base, attività caratterizzanti l’acqua e l’energia, con laboratori analitici e di progettazione e attività seminariali. Per iscriversi e partecipare alla prova di selezione del 15 dicembre, occorre consultare il sito web: www.univr.it

Sono aperte le iscrizioni alla prima edizione del master in mediazione per la Terza età, la relazione con l’anziano: strumenti e strategie. Il master si svolge a Roma presso la sede della Pontifi cia università dell’Antonianum di via Merulana ed è realizzato dalla Libera università del 2000. Sono disponibili 25 posti cui si accede attraverso collo-quio motivazionale con i coordinatori del corso e tramite valutazione del curriculum vitae. Il corso si svolge in modalità full immersion, per la durata

di 4 mesi con l’integrazione tra le lezioni teoriche e il taglio pratico-esperenziale,

che si realizzerà anche attraverso la partecipazione attiva alle attività della Libera università del 2000 sulla base del progetto formativo elaborato per ciascun partecipante. Il termine ultimo delle iscrizioni è fi ssato al 12 febbraio 2012. Responsabile del corso è Lucia Baldassarra, presidente della Libera università del 2000. Per maggiori informazioni sul master, chiamare la segreteria ai seguenti numeri: tel./fax 06 70373533 – cell. 380 6816532 – 339 1952915 oppure inviare un’email ai seguenti indirizzi: [email protected] - [email protected].

L’università di Trieste ha aperto le iscrizioni al master di primo livello in Lean manufacturing – Mulm, che si chiuderan-no il 10 gennaio 2012. La quarta edizione del master prenderà avvio il 13 gennaio 2012 per propor-re ai partecipanti nuovi approcci di sistema ed inno-vativi strumenti e metodologie che au-mentino la competitività delle aziende piccole-medio e grandi del Triveneto sui mercati mon-diali. Il percorso formativo è fi nalizzato a sviluppare competenze professionali

nelle tematiche della Lean manufactu-ring preparando fi gure di esperti nella implementazione dell’approccio Lean nelle diverse aree aziendali per identifi -care il fl usso di valore e gli sprechi pro-duttivi. Lo scorso anno alcune aziende si sono avvalse del Fondo impresa per cofi nanziare la partecipazione dei loro manager, mentre per gli altri parte-cipanti, lavoratori o no, residenti in Friuli Venezia Giulia sono stati previsti dei voucher formativi erogabili a con-clusione del Master. Altre informazioni sono rilevabili sul sito del master ht-tp://mastering.units.it/. Per iscriversi al master, occorre inviare la domanda al sito web: http://www2.units.it entro il 10 gennaio 2012. Le domande di ammissione dovranno essere compilate in forma telematica sul sito http://www2.units.it/~immatricolazioni/master/ entro il 10 gennaio 2012

Avrà inizio il 16 gennaio 2012 il master dell’imma-ginario (Mim). Si tratta di un percorso formativo che si terrà a Roma fi no al 6 aprile 2012 organizzato dalla Mor-ris, Casini & Partners School

of economics scienze rivol-to a laureati e laureandi e che ogni

anno forma nuovi protagonisti del mondo del cinema e della tv e si articola su un doppio bina-rio: la produzione creativa, di-retta da Flavio De Bernardis, e l’attività manageriale, diretta

da Valter Casini. Il master, a nu-mero chiuso per un massimo di

20 partecipanti, intende indagare e penetrare l’interfaccia fra il dispo-

sitivo della fantasia, dell’invenzione, della creatività e le virtù estetiche della macchina, dell’apparato produttivo e industriale, delle infrastrutture e dei

percorsi dello sfruttamento commer-ciale inerente al mondo del cinema e dei fi lm. Un territorio dove l’allievo del master possa conoscere e assorbire l’orizzonte a 360 gradi del fare dell’arte e dell’arte del fare, e al tempo stesso in-dividuare quel percorso, il proprio, dove le capacità e le competenze maturate trovino spazio e occasione per risaltare, spiccare, mettersi alla prova per entrare con ruoli manageriali nell’industria dell’immaginario. Per maggiori infor-mazioni sul master, consultare il sito web: www.mimmaginario.it

Scatterà il 16 gennaio 2012 a Roma il master in Diritto del minore. Il corso di durata annuale è organizzato dall’uni-versità La Sapienza di Roma, interfa-coltà (facoltà di giurisprudenza e facol-tà di medicina e psicologia). Il master si propone di realizzare un percorso for-mativo fi nalizzato a promuovere una

preparazione specifi ca per coloro che intendano conseguire una formazione professionale a sostegno dei minori in situazioni di disagio in ambito sociale e familiare attraverso l’acquisizione di strumenti principalmente giuridici e psicologici. Il corso si conclude con una prova fi nale consistente nella discus-sione di una tesi all’esito della quale si consegue il diploma universitario di master di II livello con la votazione in centodecimi. Per iscriversi al master, occorre inviare la domanda entro il 15 dicembre 2011 consultando il sito web: www.uniroma1.it

CORSI & MASTER

Le migliori business school europee

Fonte: Financial Times European business schools 2011

2011 2010 Business school Nazione

1 1 Hec Paris Francia

2 3 Insead Francia

3 2 London Business school Gran Bretagna

4 9 Iese business school Spagna

5 4 Imd Svizzera

6 5 Ie business school Spagna

7 17 Sda Bocconi Italia

7 6Rotterdam school oh management, Erasmus university

Olanda

7 8 Esade business school Spagna

10 14 Essec business school Francia

10 11 University of Oxford: Saïd Gran Bretagna

12 7 Escp EuropeFrancia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Italia

12 16 Universität St Gallen Svizzera

14 18 Imperial college business school Gran Bretagna

15 12 City university: Cass Gran Bretagna

16 13 Vlerick Leuven Gent management school Belgio

17 15 Cranfi eld university school of management Gran Bretagna

18 21 Warwick business school Gran Bretagna

19 19 Stockholm school of economics Svezia, Russia, Lettonia

20 10 EMLyion business school Francia

20 29 WHU Beisheim Germania

40 45 Politecnico di Milano school of management Italia

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51Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 Dicembre 2P E R C O R S I

Viaggio di IoLavoro all’interno delle opportunità di un mercato ancora sottodimensionato

Il consulente entra se specializzatoLe aziende scommettono su nuovi profi li, purché qualifi cati

DI SIBILLA DI PALMA

La crisi ha determinato un minor ricorso al con-sulente aziendale. Anche se le imprese hanno di-

mostrato di non voler rinuncia-re a questa figura, preferendo orientarsi verso profili non più generalisti ma fortemente spe-cializzati in determinati setto-ri e portatori di competenze e conoscenze non presenti all’in-terno della realtà aziendale.

Un settoreancora poco sviluppato

Il mercato italiano della con-sulenza è sottodimensionato rispetto alle altre nazioni eu-ropee e presenta quindi ancora possibilità di sviluppo. «L’Ita-lia», afferma Ezio Lattanzio, presidente Assoconsult (As-sociazione federativa imprese di consulenza), «si caratterizza per l’incidenza più bassa sul pil del mercato della consu-lenza tra i paesi europei: lo 0,20% contro una media dello 0,45%». Si tratta quindi di un mercato di poco più di 3 mi-liardi di euro ed estremamente frammentato (si stimano cir-ca 16.400 imprese di cui l’85% opera con meno di tre addetti). Le grandi società lavorano so-prattutto per i grandi gruppi, con una presenza dominante nel settore terziario (67% del fatturato) e focalizzano l’of-ferta di consulenza prevalen-temente nei settori Ict, ope-rations e marketing/vendite (33% del fatturato), mentre la consulenza strategica pesa per circa il 24% della loro attivi-

tà. «Le medie società, invece», prosegue Lattanzio, «hanno una fortissima focalizzazione sulla consulenza organizzati-va, inclusa la formazione (circa il 50% del fatturato)». Infi ne, le piccole imprese di consulen-za (3-9 addetti) si rivolgono in maniera prevalente alle pmi e coprono quasi tutte le diver-se aree della consulenza, da quella organizzativa a quella strategica.

Le i gure più richieste

La fase di crisi ha spinto le aziende a ricorrere solo a deter-

minate fi gure di consulenti. Da un lato, infatti, il taglio dei co-sti ha causato una diminuzione del ricorso alla consulenza di direzione, quindi legata alla gestione strategica d’impresa; dall’altro è però aumentata, ad esempio, la richiesta di suppor-to da parte di consulenti legali, tributari e informatici. A sot-tolinearlo è la ricerca «Uscire dalla crisi, reinventando il bu-

siness», condotta dal centro di ricerca Enter dell’Università Bocconi. Emerge che le aziende che si sono rivolte a consulenti di direzione si sono ridotte di circa la metà nel 2009 rispetto al 2005. È cresciuta invece la quota destinata alla consulen-za informatica o legale e tribu-taria. In particolare, vi si è ri-volto l’86,2% delle imprese nel media/entertainment (rispetto al 73,6% del 2005), l’84,6% di quelle nelle telecomunicazio-ni (erano il 66,4%) e l’88,8% di quelle dei trasporti (contro il 77,8%).

«Tutto ciò che le aziende hanno percepito come su-perfl uo», afferma Ferdinando Pennarola, professore presso l’università Bocconi, «è stato tagliato, come testimonia la riduzione delle spese nella consulenza di direzione. Le aziende hanno invece prefe-rito conservare i rapporti con le professionalità più tecni-che, scegliendo di affidarsi quindi al mercato esterno piuttosto che alle risorse in-terne, a patto però di trarne un largo vantaggio in termi-ni di know how apportato da queste fi gure». Le imprese, quindi, puntano sull’alto va-

lore aggiunto che la consulen-za può portare. Una posizione condivisa anche da Marco Bel-trami, presidente di Apco (As-sociazione professionale italia-na dei consulenti di direzione e organizzazione) secondo cui «oggi il consulente non è più un portatore di metodologie, ma deve essere un portatore di soluzioni e di spunti concre-ti». Un grosso cambiamento è

dovuto anche al potenziamento del mondo di internet che ha cambiato gli scenari e velociz-zato la conoscenza. «I clienti», prosegue Beltrami, «chiedono di concludere i progetti in ma-niera più rapida e quindi sono alla ricerca di consulenti forte-mente specializzati e in grado di affrontare, ad esempio, le nuove tecnologie del web 2.0».

Le aziende preferisconoi giovani

Per affacciarsi alla profes-sione è in genere richiesta una preparazione tecnica, quindi la laurea in economia o ingegne-ria gestionale. «Quasi l’80% delle aziende preferisce inoltre i consulenti giovani», afferma Pennarola, «con poca o nessuna esperienza in modo da poterli formare all’interno. Quindi le chance per svolgere la profes-sione si giocano soprattutto all’inizio della carriera». Da non sottovalutare poi la capa-cità di ascolto, la curiosità e

lo spirito di sacrifi cio per un lavoro non sempre facile. «Le fi gure più giovani che si af-facciano e riescono a entrare nelle imprese di consulenza», sottolinea invece Lattanzio, «devono conoscere molto bene le lingue, essere aperte a ope-rare all’estero e avere un for-te potenziale di leadership».

Le retribuzionirisentono della crisi

Anche le retribuzioni di questi professionisti hanno risentito del contenimento dei costi che è stato attuato

dalle aziende in questi anni. Secondo lo studio condotto dal centro Enter, infatti, le imprese preferiscono una re-tribuzione «a corpo» piuttosto che a «cottimo» dell’attività di consulenza.

«Per i giovani», sottolinea Bel-trami, «la crescita retributiva nei primi anni può essere inte-ressante ma va anche detto che molti nei primi anni abbandona-no e che nei successivi la crescita retributiva non è così scontata». Ci sono poi quelli che si approc-ciano alla consulenza dopo altre esperienze e, in questo caso, il guadagno dipende dalla capa-cità di sviluppare il business e dalle competenze. La situazione varia anche a seconda della di-mensione dell’azienda in cui si opera. Per esempio, chi opera in medio-grandi società ha spes-so un contratto da dipendente, ci sono poi i professionisti che vengono retribuiti a giornata pur lavorando in azienda e chi lavora da solo.

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Per chi sogna di intraprendere la professione di consulente sono di-sponibili numerosi percorsi di specializzazione. All’Università Carlo Cattaneo (Liuc) è previsto, per esempio, il percorso in Business Con-sulting, compreso nella laurea magistrale in ingegneria gestionale. Il corso si articola in 180 ore di formazione in aula in cui vengono fornite competenze mirate (sia di tipo individuale, sia di teamwork) sui temi chiave della consulenza e sulle metodologie di base, anche con l’apporto di strumenti professionali di social networking (blogging, wiki). A segui-re le lezioni tenute direttamente dai consulenti aziendali, protagonisti anche di una serie di appuntamenti informali (Meet the Consultant), in cui presentano la società in cui operano, le prospettive e le criticità per l’inserimento nel mondo del lavoro. Sul fronte della formazione post-lauream la Luiss offre invece il master in Consulente Legale d’Impresa rivolto a laureati o laureandi che abbiano terminato gli esami e siano in attesa di discutere la tesi in giurisprudenza. Il corso è full time e con frequenza obbligatoria.

Il programma prevede 378 ore complessive di formazione articolate in insegnamenti di general management di inglese tecnico - giuridico. Al termine del percorso formativo, sono previsti degli stage presso azien-de, società di consulenza, istituzioni, associazioni e studi professionali. Ipsoa, infi ne, promuove un Master Tributario, rivolto a quanti siano interessati a operare come consulenti nel mondo del fi sco. Il percorso prevede una fase d’aula di 162 giornate intervallate da corsi propedeu-tici in contabilità e bilancio e in diritto processuale civile. È prevista inoltre la frequenza di un corso di inglese e giornate di studio dedicate all’approfondimento di tematiche particolari come il trust e il marketing per lo studio professionale. A tutti i partecipanti viene poi garantito un periodo di stage da svolgersi presso studi professionali in Italia o all’estero, in società di consulenza e in uffi ci fi scali di aziende.

I talenti nascono all’università, guida per giovani intraprendenti

Il clima di incertezza economica acuito dalla crisi dei mercati degli ultimi mesi, sta spingendo gli italiani a riporre sempre più fi ducia nei consulenti indipen-denti. È quanto emerge da un’indagine condotta da Nafop (Associazione dei professionisti e delle società di consulenza indipendente) secondo la quale il 50% degli associati che sono stati intervistati affermano di aver riscontrato negli ultimi due mesi un aumento della clientela causato dal timore di perdite economiche dovute alla situazione di crisi. Un ruolo che si è fatto strada negli ultimi anni, incaricato di assistere e supportare il cliente nella gestione ottimale del proprio patrimonio fi nanziario. «Il denaro rimane presso l’intermediario», afferma Luca Mainò, direttore commerciale di Consultique (Network italiano dei consulenti fi nanziari indipendenti) e membro del consiglio direttivo Nafop, «mentre il consulente negozia tutte le condizioni e presta il servizio di consu-lenza dando al cliente raccomandazioni personalizzate su strumenti fi nanziari adeguate al profi lo del cliente stesso». Una professione per la quale si prevede un trend di crescita anche nei prossimi anni grazie anche all’entrata a regime nei prossimi mesi di un albo apposito, dove si prevedono migliaia di nuovi iscritti in pochi anni. «Quando tutti sapranno dell’esistenza della vera consulenza in-dipendente a parcella», prosegue Mainò, «assisteremo a un’evoluzione analoga a quella degli Usa, dove la consulenza fee only esiste dagli anni 70, la domanda è in costante crescita e anche l’americano medio vi fa ricorso». Per quanto ri-guarda il compenso del consulente, viene adottata la «fl at fee», una tariffa fi ssa annuale stabilita ex ante a preventivo, in base alla dimensione del patrimonio e al tempo da dedicare al cliente. Una professione che si nutre di passaparola, così come di seminari, convegni e partnership con altri professionisti, determi-nanti per diffondere il proprio «brand». «Competenza, tecnica approfondita, relazioni personali e aggiornamento professionale», conclude Mainò, «sono le caratteristiche per poter svolgere al meglio questa professione. È per questo che ogni anno Consultique organizza dei percorsi formativi rivolti a chi sogna di dedicarsi a questa professione».

Ricerca Nafop: gli italiani chiedonol’indipendenza del professionista

Ezio Lattanzio

Marco Beltrami

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52 Lunedì 12 Dicembre 2011 L’ I N C H I E S TA

Sempre più atenei mettono mano alle tabelle per ovviare a un fondo statale che non cresce

L’università è diventata un lusso Salgono le tasse, calano gli iscritti

Pagine a cura DI BENEDETTA PACELLI

Cara università, ma quan-to mi costi? Tanto. In al-cuni casi anche troppo. Perché per puntellare i

bilanci messi in diffi coltà da un fondo statale che non cresce in tempi di conti pubblici affannati, molti atenei hanno messo mano alle tabelle delle tasse e, negli ul-timi cinque anni, i soldi portati da studenti e famiglie sono cresciuti del 38%, mentre il numero totale degli iscritti è diminuito. Il tutto, però, senza cambiare i meccanismi di base, con rincari che hanno pro-vato a dare ossigeno ai conti ma che spesso sono stati spalmati su quasi tutte le fasce di reddito. Il risultato è una realtà dalle econo-mie variegate, profondamente le-gata al territorio e ai redditi. Una sorta di federalismo accademico, con le sue peculiarità e i suoi costi specifi ci. E se già i fondi per le tra-dizionali attività sono al lumicino c’è da immaginarsi quelli destinati al diritto allo studio o a tutti quei servizi accessori come le mense o le residenze universitarie indi-

spensabili soprattutto per gli stu-denti fuori sede. Un dato su tutti: lo stanziamento per il diritto allo studio è passato dai 246.459.482 di euro del 2009 ai 25.773.000 del 2012 e ai 12.939.000 del 2013. Pec-cato, perché sulla carta, il sistema italiano, regioni comprese, offrireb-be anche ai «capaci, meritevoli e privi di mezzi» fondamentalmente l’esonero dalle tasse e le borse di studio. Nella pratica, però, questa forma di aiuto funziona poco e niente considerando che migliaia di studenti ogni anno si sentono dire che sono idonei a ricevere l’assegno, perché rispettano i pa-rametri reddituali e sono in linea con gli esami, ma che la borsa non c’è, perché appunto mancano i fon-di. E chi confi dava che la legge di riforma universitaria, che delega il governo a disciplinare la materia, avrebbe modifi cato il panorama si sbagliava. Perché il provvedi-mento approvato in tutta corsa dall’ex-ministro dell’università Mariastella Gelmini va ad incide-re soprattutto sui criteri e poco e niente sui fondi. Alcuni numeri. Per farsi un’idea del sistema basta spuntare i numeri dell’ultimo rap-

porto Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo econo-mico «Education at a Glance 2010» sul sistema formativo dei diversi paesi europei. Nel confronto tra le tasse universitarie di 19 paesi dell’Europa per i quali i dati sono disponibili, infatti, solo l’Italia, l’Olanda, il Portogallo e l’Inghil-terra hanno tasse annuali al di sopra di 1.100 dollari per studente a tempo pieno. Questo colloca l’Ita-lia sesta come tasse universitarie, ma ultima come percentuale di studenti benefi ciari di contributi per diritto allo studio. In generale gli atenei italiani puntano il dito contro un sistema sotto fi nanziato che li ha costretti ad intervenire proprio sulle tasse contravvenendo dunque a quella norma che gli im-pedirebbe di chiedere agli studenti una somma superiore al 20% di quanto ricevono dallo Stato. Ma i conti non reggono più e sono ormai 38 su 61 le università che hanno superato questa soglia. Il risulta-to di questo squilibrio fi nanziario lo ha messo nero su bianco l’Udu, l’Unione degli universitari che ha calcolato in oltre 200 milioni di tasse non dovute, prendendo a

riferimento le 33 università italia-ne che chiedono agli studenti un esborso di tasse superiore al tetto. Secondo i dati Miur nel 2010 gli studenti hanno pagato 218 milio-ni «non dovuti» e la regione con il maggior tasso di atenei «fuorileg-ge» è la Lombardia, dove i milioni di euro «extra» incassati sono 82 e tutti gli atenei hanno superato la soglia. Un tesoretto che rischia di accrescersi sempre di più. Il di-ritto allo studio. C’è poi il nodo del diritto allo studio. All’interno della legge Gelmini, dunque, oltre a essere prevista la riforma di go-vernance e reclutamento, è conte-nuta anche la delega al governo per riordinare tutta la normativa di principio in materia di diritto allo studio e per ridefi nire i livel-li essenziali delle prestazioni. Il tutto è contenuto in uno schema di decreto di «Revisione della nor-mativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmen-te riconosciuti» che l’ex-titolare dell’università è riuscita a far ap-provare alla vigilia dell’uscita da Palazzo Chigi. Dentro, c’è il temuto aumento delle tasse regionali per

il diritto allo studio. Alcune novità, che contraddicono quanto concor-dato con le regioni e una aggiunta a sorpresa l’introduzione di un passaggio tutto dedicato alla va-lorizzazione dei collegi universi-tari privati. Il decreto prevede un aumento delle tasse regionali per il diritto allo studio su tutto il ter-ritorio nazionale: non meno di 120 euro, non più di 200 euro. Questi sono i due estremi a cui tutte le regioni si dovranno ottenere. Un doppio tetto, fi ssato al rialzo. Con dentro tre scalini contributivi, di 120, 140 e 160 euro, proporzionali al reddito degli studenti. Laddove oggi la media nazionale è di 110 euro. Non solo, perché in confe-renza Stato-Regioni, queste ulti-me avevano sostenuto che doveva essere lo Stato a garantire i livelli essenziali del diritto allo studio, anche perché di risorse, dopo gli ultimi tagli, gli enti locali non ne hanno più. Il vero punto è che le risorse stanziate dal governo sono poche per garantire la borsa a tutti gli idonei. Lo scorso anno dei 180 mila aventi diritto, 30 mila sono rimasti fuori.

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Studiare all’università costa. E agli studenti fuori sede costa ancora di più. Perché accan-to alle tradizionali spese cui è costretto ogni studente universitario, si aggiungono anche quelle destinate ai servizi abitativi che sia-no affitti di camere o semplici posti letto. Del resto sono ancora troppo pochi gli alloggi universitari destinati gratuita-mente o a costi contenuti agli studenti meritevoli ed economi-camente bisognosi. Una carenza aggravata anche dall’aumento esponenziale degli studenti che negli ultimi anni hanno cambia-to città per affrontare il percorso universitario: se nel 2006 i fuori sede erano 350 mila, nel 2010 sono saliti 750 mila a fronte di una disponibilità di circa 42 mila alloggi universitari. Senza contare gli oltre 62 mila studen-ti stranieri presenti in Italia. Secondo i numeri messi in fila dal rapporto annuale del mini-stero «L’università in cifre», nel 2010 le residenze degli enti per il Diritto allo studio regionale, insieme a quelle gestite diret-tamente dagli atenei, compren-devano 42.420 posti-alloggio che corrispondevano a 24 posti ogni 1.000 iscritti. Ovviamente con notevoli differenze regio-nali: in Valle d’Aosta non sono disponibili residenze universita-rie, in Campania e in Abruzzo si registrano 4 posti-alloggio ogni 1.000 iscritti, mentre nella Provincia Autonoma di Bolza-no il valore di tale indicatore raggiunge il massimo (ben 242 posti-alloggio per 1.000 iscritti). Ma in che percentuale viene

soddisfatta la domanda di posti alloggio e di contributi per gli affitti? Anche in que-sto caso dipende dalle regioni: in Molise è stato soddisfatto il 96,7% delle richieste, in Piemonte il 94,7%, mentre nel Lazio sono state soddisfatte solamente il 27,4% delle domande (dato comunque in aumento ri-

spetto agli anni precedenti). Il recente Rap-porto Federconsumatori sui costi della vita da universitario rivela che, un fuori sede in terza fascia, cioè con 40 mila euro di reddi-to familiare lordo, spende in media 9.211 euro annui affittando una stanza singola (+9% rispetto al 2010) e 8.101 euro annui

affittando una stanza doppia (+12% rispetto al 2010). Di poco inferiore la spesa per gli studenti in seconda fascia, con un reddito lordo inferiore ai 20 mila euro, per i quali le spese di alloggio fanno registrare un tasso di aumento analogo alla terza fascia.

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I NUMERI DEL MINISTERO

Per i fuori sede abitazioni agevolate al lumicino

L’offerta regionale di alloggi e mense

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53Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicemL’ I N C H I E S TA

Due miliardi di euro per l ’istruzione accademi-ca. A tanto ammonta nel complesso la somma che le famiglie italiane sono costrette a spendere per tasse e contributi richiesti dalle università statali e non. Solo nel 2009, sempre considerando l’indagine del ministero, le famiglie hanno contribuito al finan-ziamento delle università statali con oltre 1,6 miliardi di euro, una spesa cresciu-ta del 20% tra il 2005 e il 2009 e l’incremento ancora maggiore si riscontra nelle università non statali (cir-ca il 41%) alle quali sempre nello stesso anno preso in considerazione le famiglie hanno ver-sato oltre 500 milioni di euro. Ancora nel 2009, la spesa media pro capite degli studenti per iscrizione e frequenza ai corsi nelle università statali è stata di circa 910 euro, il 5,2% in più del 2008; gli studenti delle università non statali hanno invece pagato mediamente 3.591 euro, poco più dell’anno precedente. Ma dove è che si paga di più? Secondo i dati presentati dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori sui costi delle tasse universitarie sono anche quest’anno gli atenei del Nord quelli più costosi, con

un +13,5% rispetto alla media naziona-le. L’analisi prende in considerazione gli atenei con maggiori iscritti, 18 in totale, nelle tre macro-aree Nord, Centro, Sud e Isole. Dato che ogni università appli-ca criteri diversi per determinare l’am-montare delle rette, nel rapporto sono state individuare 5 fasce di contribu-zione in base al modello Isee: fino a sei mila euro, fino a 10 mila, fino a 20 mila, fino a 30 mila e una quinta fascia che va oltre la soglia dei 30 mila. L’università più cara (prendendo in considerazione la prima fascia) è l’università degli stu-di di Parma con una retta di 1005,87

euro annui per le facoltà scientifiche e di 890,05 per quelle umanistiche, cioè il 103% in più rispetto alla media nazio-nale. Al secondo posto, invece, compare l’università degli studi di Verona con una retta annuale di 613,18 euro per le facoltà umanistiche e 671,22 euro per le facoltà scientifiche. Mano a mano però che si aumenta la fascia di reddito sono gli atenei lombardi i più cari, con una media regionale di circa 3 mila euro an-nui. In termini generali, invece, sono gli atenei del Sud ad applicare tasse più basse, con l’università Aldo Moro di Bari in testa alle università che costano

meno (sempre considerando la prima fa-scia), anche se bisogna sottolineare che parte dell’importo della retta è dovuta al merito: una votazione media bassa o un basso numero di crediti conseguiti, quindi, si traduce in un aumento delle tasse. Complessivamente, rispetto al 2010, si registra una lieve diminuzione delle tasse universitarie per la 1ª e la 2ª fascia di reddito considerata (rispet-tivamente -1% e -4%), mentre i costi per gli studenti appartenenti alla 4ª e la 5ª fascia aumentano, rispettivamente, di circa il +4% e +10%.

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QUANTO SPENDONO LE FAMIGLIE

L’istruzione accademica costa 2 miliardi di euro

Ma quali sono le condizioni di vita e di studio degli universitari italiani? In Italia circa quattro studenti universitari su dieci studiano e lavorano. A dirlo i risultati dell’indagine comparata Europea «Eurostudent IV- Social and Economic conditions of student life in Europe» a confronto con i Risultati della Sesta Indagine Euro-student sulle condizioni di Vita e di studio degli universitari italiani, presentata dalla Fondazione Rui, insieme ad alcuni dati della sesta indagine Eurostudent sulle condizioni di vita e di studio degli studenti universitari italiani. Insomma

gli studenti italiani sono dei lavo-ratori anche se rispetto agli anni ‘90 il lavoro studentesco appare oggi meno diffuso, quando rappre-sentava la maggioranza assoluta della popolazione studentesca europea. Attualmente, infatti, il lavoro saltuario ma anche occasio-nale (23,2%), è diventato preva-lente rispetto al lavoro continua-tivo (16,4%), con un sostanziale cambiamento rispetto agli anni novanta, inoltre il 41,7% degli studenti che provengono da una famiglia non privilegiata lavora-

no, ma anche quelli con genitori laureati e condizioni economiche migliori, scelgono questa opzione nel 29,8% dei casi. In particolare, sottolinea l’indagine comparata, «per alcuni studenti il lavoro retribuito è la sorgente di reddito prevalente, che viene utilizzata per colmare il gap fra le spese totali, da una parte e i contributi della famiglia e dello stato, dall’altra». Nel nostro paese il 24% dei giovani, terminata la scuola, decide di posticipare l’iscrizione all’università per cominciare subito a lavorare. Una percentuale che, se si considera il totale degli studenti lavoratori, si alza fino al 39%, un dato in linea con la media continentale del 40%. Nel nostro paese, il 13% degli studenti sono entrati in università dopo almeno due anni dalla maturità. In Europa l’interruzione momentanea degli studi è diffusa soprattutto nel nord: in Danimarca è pari al 38%, in Irlanda al 34%, in Finlandia al 28% e in Norvegia al 24%. Nell’Europa meridionale, invece, coloro che riprendono gli studi dopo almeno due anni sono pari al 2% in Croazia, 3% in Francia e 4% in Spagna. I più alti tassi di iscrizione senza interruzione si registrano in Croazia, Lituania e Repubblica Ceca, con una percentuale del 90%. All’estero, gli studenti nella fascia 25-29 anni che vivono fuori dalla famiglia di origine e che hanno già partner o figli (o entrambi) vanno dal 47% della Svezia al 30% della Slovenia. In Italia, secondo la ricerca lo stesso grado di autonomia si raggiunge solo dopo i 30 anni, con un 60% di studenti indipendenti dalla famiglia. La concomitanza di studio e lavoro influisce sull’uso del tempo da parte degli studenti. Per gli studenti che frequentano le le-zioni, il bilancio del tempo indica un carico di lavoro corrispondente a quello di un lavoro a tempo pieno. Nonostante l’impegno del lavoro, il tempo per lo studio tiene e i comportamenti di studio degli studenti che lavorano mutano sostanzialmente solo quando essi lavorano per più di 20 ore a settimana. Con un monte-ore di lavoro inferiore, il tempo dedicato agli studi resta stabile o decresce di poco.

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INDAGINE EUROSTUDENT

Il 40% è studente-lavoratoreC’è chi potenzia i servizi online, chi punta a creare network regionali e chi aumenta gli appuntamenti con le aziende per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta. Insomma, nonostante i tagli imposti al sistema accademico, sono sempre più nu-merosi gli atenei che investono sui servizi di placement con l’obiettivo di orientare i neolaureati verso il mondo del lavoro. Basti pensare che, secondo un’indagine della Fondazione Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, oltre il 90% delle istituzioni accademiche risultano dotate di un proprio ufficio espressamente dedicato a favorire la collocazione occupazionale dei laureati. Sebbene le università italiane si occupino ormai da lungo tempo del cosiddetto orientamento in uscita, l’istituzione di un ufficio di ateneo con competenze esclusive circa il fenomeno del collocamento dei propri iscritti è un fenomeno che prende forma soprattutto negli ultimi dieci anni. Ovviamente ognuno ricorre alle proprie modalità. Allo Iuav di Venezia, per esempio, è stata creata una banca dati per il placement che include le iscrizioni di laurendi e laureati e quelle delle aziende, oltre che degli studi pro-fessionali interessati. Que-sta permette di gestire la realizzazione di tirocini di inserimento lavorativo, che danno la possibilità ai giovani di fare una prima esperienza lavorativa e alle imprese di valutarne le competenze per un even-tuale inserimento occupa-zionale. Per aumentare e potenziare le opportunità a favore dei giovani nella capitale è, invece, attivo Soul, il Servizio orienta-mento università lavoro, una piattaforma nata dall’ accordo dei quattro atenei pubblici romani (Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e Iusm) per offrire a studenti e laureati concrete possibilità occupazionali. L’universi-tà di Catania, invece, dopo aver attivato un servizio di notifica via e-mail delle nuove opportunità lavorative per i giovani che provengono dal suo ateneo, ha lanciato un servizio di «permanent placement» che prevede l’assistenza ai giovani e alle aziende durante le procedure di reclutamento.A Firenze, invece, è stato attivato, il servizio st@ge, un sistema online di domanda ed offerta di stage, mentre all’università di Ancona alcune facoltà gestiscono direttamente le richieste di stage da parte delle aziende. Nell’ateneo di Perugia, invece, è attivo da moltissimi anni l’Ufficio orientamento universitario, che ha sviluppato diversi servizi tra corsi di orienta-mento, incontri con le aziende e consigli sulla carriera. Ogni due mesi, si tengono cinque giornate di preparazione al mondo del lavoro per un determinato numero di soggetti, mentre, sempre da oltre dieci anni, Perugia promuove anche Spazio Azienda, giornate di incontro con le imprese che cercano neolaureati. Con il Ceur (Centro europeo università e ricerca), l’università offre anche il Careers service: cioè tirocini, seminari di orientamento, job meeting tra laureandi e imprese.

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LO DICE LA FONDAZIONE CRUI

Gli atenei puntano sul placement

Quanto costa l’università

REGIONE 1ª FASCIA 2ª FASCIA 3ª FASCIA 4ª FASCIA 5ª FASCIA

Campania 465,06 535,56 836,56 1142,56 1382,81Lazio 484,00 532,25 820,75 1095,00 2246,75Lombardia 494,76 494,76 1023,11 1463,61 2963,26Piemonte 445,81 445,81 991,81 1279,31 2037,81Puglia 304,08 434,34 667,77 855,47 1202,61Sicilia 460,87 532,78 1012,13 1458,50 1625,64Toscana 341,31 341,31 522,26 942,41 2112,31Veneto 572,40 699,59 1013,95 1440,24 2074,14Emilia-Romagna 625,98 625,98 909,73 1124,02 1364,77

Media Fac. umanistiche 464,85 510,36 840,05 1162,24 1797,37

Media Fac. scientifi che 473,99 532,31 877,67 1226,12 2003,18

Dati elaborati da ItaliaOggi su fonte II Rapporto nazionale Federconsumatori sui costi degli atenei italiani

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54 Lunedì 12 Dicembre 2011 C I D A

Il presidente Stefano Cuzzilla illustra le prestazioni erogate dal Fondo di assistenza integrativa

Il Fasi potenzia l’aiuto ai dirigentiServizi infermieristici a domicilio per i non autosuffi cienti

Il Fasi, Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i di-rigenti di aziende produttrici di beni e servizi, nasce il 26

novembre 1977 come iniziativa sindacale promossa dalla cate-goria. Il Fasi fa parte del sistema della bilateralità realizzato da Confi ndustria e Federmanager. Dalla sua costituzione, il Fasi è un Fondo senza scopo di lucro ispirato da principi mutualistici e di solidarietà intergeneraziona-le tra gli iscritti, opera secondo un criterio di non selezione del rischio e si basa su un sistema di rimborso tariffario. Attualmen-te il sistema Fasi, precisa il suo presidente Stefano Cuzzilla, è un modello di riferimento per la sanità italiana e per le istituzioni nazionali e regionali.

Domanda. Fino al 2004 il Fasi contemplava, nel pro-prio tariffario e tra le altre prestazioni, l’assistenza infermieristica continuati-va domiciliare. Ora cosa è cambiato?

Risposta. Al fi ne di garantire un accrescimento delle prestazio-ni e un più ampio ventaglio di op-

portunità a disposizione degli as-sistiti per far fronte ai loro bisogni sanitari in tutte quelle situazioni di emergenza e di urgenza per le quali il Fasi non garantiva una risposta complessiva e integrata, il Fondo ha sottoscritto dal 1° maggio 2005 un accordo di natura assicurativa per servizi di assistenza me-dica e infermieristica. Si tratta di una soluzione ritagliata sulla base del-le esigenze di tutti gli as-sistiti del Fondo con una connotazione fortemente innovativa. Attraverso tale accordo, vengono forniti agli iscritti Fasi (previa verifi ca della regolarità della posizione contributiva) una serie di servizi primo dei quali l’assistenza domiciliare socio-sanitaria nel caso di non autosuffi-cienza. Nel corso di questi ultimi anni, sono state miglio-rate le garanzie previste relativa-mente alle presta-zioni di assistenza

infermieristica/assistenziale nei casi di non autosuffi cienza, per le quali l’intervento economico, per ciascun mese di assistenza, è stato elevato a € 750,00 per un massimo di 270 giorni l’anno.

D. Ma quali sono in concreto i ser-vizi a favore degli assistiti che ne fanno richiesta?

R. Il reperimen-to e invio, in casi d’urgenza, di un medico, anche spe-

cialista, a domicilio; l’assistenza domici-

liare infermieri-stica post-ri-

covero;

l’assistenza domiciliare infer-mieristica e/o socio-sanitaria; il reperimento ed invio di una ambulanza e/o trasferimento a/da centri specializzati; il rientro sanitario dall’estero; la consulen-za sanitaria per ricoveri all’este-ro di alta specializzazione. La copertura vale per tutti gli as-sistiti Fasi indipendentemente dallo stato di salute degli stessi al momento dell’inizio della po-lizza e non prevede limitazioni in relazione all’età. La valutazione relativa alla sussistenza di mini-mo 3 fattori, sui 6 richiesti, che consentano di poter reputare una persona non autosuffi ciente, spetta ad una equipe di medici attraverso la valutazione di un questionario, compilato dal me-dico curante dell’assistito, e che consente il rilascio dell’assisten-za con tempistiche molto brevi.

D. È possibile dare una dimensione alla consistenza dei servizi erogati in mate-ria di non autosuffi cienza?

R. La copertura del rischio di non autosuffi cienza (con le modalità sopra descritte), rap-presenta indubbiamente una

realtà innovativa nel panorama italiano: dal 2005 al 2010, si evi-denziano i seguenti dati:

- richieste di prestazioni 5.324;

- tale impegno ha comporta-to un assorbimento di risorse da parte del Fondo pari a euro 24.557.280. Il ruolo che riveste l’assistenza sanitaria integrati-va in materia di non Aautosuffi -cienza, è senza dubbio importan-te, ma di supporto alle politiche pubbliche. Al riguardo, il tema più spinoso rimane quello delle risorse pubbliche. L’analisi di quanto svolto dai fondi su tale tema, sarà fondamentale per ca-librare le politiche del settore a massimizzare le sinergie con gli interventi assicurati da regioni ed enti locali.

Il 2011 ha confermato, in sede di manovra finanziaria, l’introdu-zione di nuove misure di conteni-mento della spesa socio-sanitaria,

comportanti una riduzione signifi cati-va dei livelli di fi nanziamento previsti per il Servizio sanitario nazionale, per circa 25 miliardi fi no al 2016. Sentia-mo il parere del presidente Assidai, il fondo sanitario integrativo dedicato ai dirigenti ai quadri e alle alte professio-nalità, Lorena Capoccia.

Domanda. In un contesto simile come deve attrezzarsi un fondo sa-nitario integrativo come Assidai?

R. In questa situazione, Assidai è chiamato ad avere un ruolo strategico non più solo integrativo, ma, in misu-ra sempre maggiore, sostitutivo del welfare sanitario pubblico, garanten-do ai propri iscritti, in particolare ai manager, dirigenti, quadri e professio-nisti in pensione, l’accesso tempestivo a prestazioni di qualità che il servizio pubblico progressivamente non sarà più in grado di fornire, se non a paga-mento. Questa situazione ci ha impo-sto nell’ultimo biennio una strategia di cambiamenti radicali, destinati, nel tempo, a garantire solidità, affi dabilità e sviluppo al Fondo. Proprio per tale motivo, abbiamo dedicato il 2011 alla riorganizzazione dei nostri processi e della nostra struttura, al fi ne di garan-tire ai nostri iscritti servizi sempre più all’altezza delle loro aspettative, intro-ducendo importanti innovazioni.

D. A quali innovazioni fa riferi-mento?

R. L’organizzazione di Assidai è stata totalmente riprogettata con l’obiettivo

di focalizzare l’impegno sui bisogni dei nostri iscritti: 44 mila famiglie e oltre 100 mila tra uomini e donne di ogni età. Parallelamente abbiamo implementa-to un nuovo sistema gestionale che ci consente di monitorare sia i nostri parametri di effi cienza che quelli de nostri fornitori, con l’obiettivo di inter-venire più tempestivamente in caso di anomalie; gli iscritti, inoltre, possono verifi care on-line le pratiche di rimbor-so, con un vero proprio tracking sullo stato di avanzamento della sua posi-zione. Questo sistema ha permesso di portare i tempi medi di rimborso sotto i 45 giorni, a fronte di un tempo massimo previsto dallo statuto di 60 giorni. E per mantenere questi standard, offrendo la massima trasparenza agli Iscritti del nostro modo di operare, Assidai ha con-seguito la certifi cazione di qualità se-condo la norma Uni En Iso 9001:2008. Non esistono oggi in Italia Fondi con le medesime caratteristiche di Assidai in possesso di questa certifi cazione.

D. E a livello di piani sanitari nello scenario italiano c’è ancora

spazio per innovare? R. Indubbiamente si, anche perché

si manifestano nuovi bisogni e nuove malattie che necessitano di una rispo-sta socio-sanitaria precisa ed effi ciente. Assidai ha introdotto per la prima volta lo scorso anno prestazioni a sostegno della non autosuffi cienza, che prevedo-no, a seconda dell’età dell’iscritto, una rendita mensile di 1,000 €, o il rimborso di prestazioni di assistenza infermie-ristica domiciliare. Accanto a queste misure, che intervengono quando la persona è in una situazione di diffi col-tà, ne abbiamo introdotto altre legate alla prevenzione, al fi ne di aiutare i dirigenti a garantirsi la prospettiva di una migliore qualità di vita nel lungo periodo; tra queste quelle relative alle disfunzioni metaboliche legate al pro-blema dell’obesità. C’è ancora molto da fare a livello di sistema paese, stiamo lavorando alla ricerca di soluzioni inno-vative e migliorative dei prodotti e dei servizi offerti, attraverso lo sviluppo di networking a livello di fi liera che coin-volgono centri specializzati, istituti di

ricerca, provider di soluzioni biomedi-che e associazioni di medici.

D. Tornando ai bisogni dei mana-ger e dei professionisti. Su cosa vi state concentrando?

R. Assidai ha allo studio un progetto che garantisca ai propri iscritti l’acces-so a servizi certifi cati e qualifi cati di tipo socio-educativi per i loro fi gli (ser-vizio tate) e socio-sanitario (assistenti familiari) per i loro parenti anziani. Con una forte sensibilizzazione alle problematiche di conciliazione della vita lavorativa e familiare delle don-ne, abbiamo avviato una collaborazione con Sda Bocconi per individuare delle soluzioni studiate ad hoc per le nostre iscritte. Stiamo inoltre valutando del-le soluzioni per permettere agli iscritti momentaneamente inoccupati di ac-cedere ai nostri servizi a costi limitati: in un momento di contingenza attuale, vogliamo dare un segnale forte a chi nel tempo si è affi dato al nostro Fondo, che ha anche recentemente rinnovato la sua iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari.

INTERVISTA AL PRESIDENTE LORENA CAPOCCIA

Innovare la sanità per dare futuro ai manager

di focalizzare l’impegno sui bisogni dei spazio per innovare? ricerca provider di soluzioni biomedi-

Assidai propone un’offerta articolata, composta da piani sanitari per la persona e per le aziende, a cui si aggiunge l’opzione familiari, che estende le prestazioni anche ai fi gli tra i 26 e i 55 anni, comprensivi del loro nucleo familiare. Tutti i piani sanitari includono la coper-tura per la non autosuffi cienza e i ricoveri per interven-ti di alta specializzazione, mentre, a seconda del piano individuato, risultano indennizabili anche gli interventi chirurgici, le prestazioni complementari, accertamenti,

visite specialistiche, terapie, prestazioni odontoiatriche, assistenza specialistica e di supporto alle famiglie dei pazienti in caso di cure fuori sede. In questi giorni è attiva la campagna di sottoscrizione 2012.

Per ogni informazione sulle coperture offerte dai piani sanitari Assidai, relativi costi e modalità di iscri-zione, gli uffi ci del Fondo sono a disposizione ogni gior-no dal Lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 al numero 06.44070600 o sul sito: www.assidai.it

L’offerta dei piani sanitari

Stefano Cuzzilla

Pagina a cura diCIDA

Confederazione italianaDirigenti e Alte professionalitàVia Barberini 36, 00187 Roma

tel. 06/97605111 fax 06/97605109e-mail [email protected]

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55Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DR I S O R S E U M A N E

L’abbattimento dei costi di ingresso comporta minori barriere in antrata alla creatività

Quando fare impresa è un giocoIl mercato dei videogame in forte crescita per fatturato e addetti

DI MARI PADA

Un potenziale ancora inespresso quello del mercato italiano dei videogiochi. Fanalino

di coda dell’Europa, negli ul-timi tre anni ha trovato il suo riscatto e sviluppato un giro d’affari complessivo superiore al miliardo di euro con più di mille addetti, tra sviluppatori e specialisti, ma anche distri-butori e commerciali. Poco se si pensa che il Canada, con le dovute proporzioni, impiega ben 16mila persone che si oc-cupano solo dello sviluppo del videogame, una delle forme d’intrattenimento più amate e diffuse non solo tra i giovani, ma in generale nelle famiglie. In Italia la c.d. console (sono tre le più importanti a divi-dersi il mercato mondiale) è presente in 2 famiglie su 3 e sono 4 gli italiani su 10 che giocano, abitualmente o occa-sionalmente, ai videogiochi. Ampi potenziali di crescita, visto che si stima che il set-tore del gaming passerà dagli attuali 59.3 miliardi di dolla-ri a 82.4 miliardi di dollari su scala globale nel 2015, con un tasso di crescita annuale me-dio dell’8,2%.

Secondo lo studio realizzato

dalla Fondazione Rosselli (un istituto di ricerca indipenden-te e no-profi t, impegnato a far dialogare le istituzioni e gli studiosi) nel 2009 l’univer-so degli sviluppatori italiani era composto da circa 60 so-cietà con un fatturato com-plessivo di circa 20 milioni di euro nel 2008. Le dimensioni sono ridotte, ma in crescita per dimensioni e redditività. Si tratta pre-valentemente di piccole im-prese, spesso micro-imprese, con alcune ecce-zioni. «Non esi-ste una Silicon Valley italia-na», ha spiega-to a IOLavoro i l presidente dell’Aesvi, l’as-s o c i a z i o n e d i ca tegor ia dell’industria dei videogio-chi, Andrea Persegati, «ma le aziende sono sparse un po’ in tutta Italia». La Lombardia svetta sulle altre zone geogra-fi che solo perché è il luogo in cui sono situate le sedi delle fi liali italiane dei principali editori multinazionali.

Finora, la capacità produtti-va delle imprese italiane è sta-ta di circa 50 titoli negli ultimi 3 anni dalla rilevazione. La maggior parte dei titoli sono prodotti per piattaforma PC o per console portatile, visti i minori costi di realizzazione. I segmenti dell’online gaming e del mobile gaming, in parti-

colare, si prevede che cresce-ranno con un tasso di crescita annuo medio rispettivamente del 14,9% e dell’11%, mante-nendo un maggior margine di profi tto.

Da dove si comincia per en-trare, è il caso di dirlo, in gioco? «I costi di accesso sono molto

diminuiti», commenta Perse-gati. «Se prima era necessario mettere a budget risorse equi-valenti a quelle di un lungo-metraggio, oggi si possono im-piegare di base 300mila euro e addirittura scendere a 20mila per i giochi per smartphone», i cui costi di sperimentazione e realizzazione sono inferiori

e quindi la crea-tività ha minori barriere d’en-trata. Il settore videoludico rap-presenta una vera opportunità per il paese e per i giovani».

Un mercato destinato a cre-scere e a crea-re occupazio-ne. I messaggi sono allora due: le imprese italia-ne e le istituzioni devono investire sul settore, aven-

do la possibilità anche di di-versifi care le proprie attività e prestando le proprie com-petenze a segmenti limitrofi come gli advergames, giochi fi nalizzati a pubblicità e pro-mozione, la post-produzione audiovisiva, il web design, la «realtà aumentata» e i prodot-

ti multimediali educational. Il mercato, di conseguenza, necessiterà di un maggior nu-mero di addetti o imprenditori tout court.

Diffi cile però fare tutto da soli. Creare un videogame necessita di diverse competenze: il game designer, che rappresenta so-stanzialmente lo sceneggiatore del gioco, colui che fa scrive la storia e le possibili trame; il pro-grammatore, che materialmente scrive il codice; il game artist che è l’adattatore; il game producer che coordina tutte le competen-ze, come un produttore cinema-tografi co. E poi sarà necessario affi darsi a qualcuno competen-te in proprietà intellettuale e industriale. Un mondo che apre ai creativi e agli autori, ma so-prattutto agli informatici e ai programmatori, che possono affi nare la propria esperienza formandosi presso gli unici due corsi esistenti in Italia: il master in Computer game development dell’università di Verona, che si rivolge a laureati in informatica o ingegneria e si propone di for-mare programmatori di applica-zioni videoludiche (videogame) e multimediali interattive, e il corso in Videogame design and programming del Politecnico di Milano.

© Riproduzione riservata

Nonostante i tagli che sono stati decisi, in ma-teria di formazione nella pubblica amministrazione si avverte la necessità che le strutture pubbliche fun-zionino meglio e siano più effi cienti, non solo nell’ero-gazione professionale dei servizi al cittadino, ma an-che nell’organizzazione del lavoro e nel comportamento organizzativo degli addetti. La situazione può apparire paradossale: da un lato si vuole rendere più effi cace ed effi ciente l’intero appa-rato pubblico, in ogni suo settore e servizio, dall’altro si riduce drasticamente la risorsa economica destina-ta agli interventi di adde-stramento, aggiornamento, formazione e sviluppo.

L’applicazione della meri-tocrazia, cardine indiscusso di ogni organizzazione di lavoro, è al momento fon-damentalmente limitata a causa di analoghe limitazio-ni imposte alle voci di spesa che fan-no capo alla politica retributiva. Ecco, dunque, emergere un nuovo must: fare bene, fare meglio di prima ma con un oculato e parsimonioso impiego di ri-sorse economiche, sviluppando identi-fi cazione nel lavoro e motivazione pur senza muovere le leve meritocratiche

che si basano sulle politiche re-tributive. Diciamo la verità: non è un compito facile.

E’ in questo contesto che appare ne-cessario offrire alla formazione, e allo sviluppo delle competenze, una nuo-va linfa, eliminando del tutto i residui delle inutili attività di formazione “a

pioggia”, non fi nalizzate, oppure offer-te al personale come momenti “intrat-tenimento e vacanza”; ma eliminando anche le attività di formazione impo-state su logiche rigide, burocratiche, general-generiche o teorico-accademi-che che non apportano alcun valore al

bagaglio di competenze del partecipante.

Una formazione davvero “utile” deve essere inserita nel contesto della Gestione & Sviluppo delle risorse umane, attivata come una “leva di supporto” al miglio-ramento, collegata con le re-altà organizzative di lavoro e con le ipotesi di sviluppo. All’interno dei nuovi quadri

normativi della PA è dunque possibi-le fondare la for-mazione su solide basi, attivarla ad hoc, con un giusto impiego di risorse e un accurato con-trollo dei risulta-ti – soprattutto di genere qualitativo -. In tal senso, la programmazione annuale della for-mazione si coniuga con la necessità di imprimere al ma-nagement pubblico un’ulteriore spinta

verso la gestione meritocratica del per-sonale all’interno della quale le leve motivazionali da impiegare sono tut-te di genere non-retributivo. Una vera “sfi da” per il manager pubblico!

Andrea Castiello d’Antoniofoto formazione

I PERCORSI SI ADEGUANO AL TAGLIO DELLE RISORSE

Formazione selettiva nella pubblica amministrazione

Il modello teorico-applicativo della andrago-gia è basato sul principio che è impossibile applicare alla «formazione degli adulti» gli stessi principi della pedagogia. Il modello è basato su 6 principi di base che sono qui pro-posti rimodulati e sintetizzati:1. La persona ha necessità di sviluppare il proprio sapere e ciò può farlo solo se rie-sce a collegare l’esperienza formativa con lo sviluppo concreto di competenze profes-sionali.2. L’apprendimento deve essere auto-diretto e indirizzato verso mete signi-fi cative: si deve diventare padroni del proprio percorso formativo.3. Apprendere e disapprendere sono due lati della medesima medaglia. Le esperienze pregresse sono da valorizza-re, ma alcune di esse dovranno essere disinnescate attraverso un processo di «disapprendimento». 4. La motivazione all’apprendimento per la persona adulta è basata sulla «aspet-tativa di utilità» rispetto all’occasione formativa.

5. Focalizzando gli aspetti della vita reale si apprende sperimentando: ciò è assai più pro-fi cuo di tante «lezioni» ascoltate passivamen-te, seduti al tavolo, prendendo appunti…6. Tra le molteplici motivazioni ad appren-dere sono le motivazioni «interne» a essere davvero potenti: esse spingono l’individuo a confrontarsi con nuove tematiche, modalità di agire e condotte.

I sei principi dell’andragogia

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56 Lunedì 12 Dicembre 2011 A Z I E N D E

Dopo l’accordo sindacale sugli esuberi il gruppo conferma l’impegno sullo sviluppo occupazionale

Ricambio generazionale in bancaIntesa San Paolo compensa le uscite assumendo mille giovani

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Intesa SanPaolo lo scorso luglio ha sottoscritto un accordo sindacale impor-tante e innovativo sulla

gestione del piano industriale 2011-2013 e, in particolare, sulle ricadute per gli 8.000 dipendenti del gruppo in ec-cedenza. E’ un accordo che disciplina la riduzione degli organici attraverso l’uscita di coloro che raggiungono i re-quisiti pensionistici nell’oriz-zonte del piano o attraverso il ricorso al fondo di solidarietà di settore e defi nisce gli aspet-ti legati alla riconversione e riqualificazione attraverso la creazione di nuove figure commerciali. In particolare, le uscite potranno raggiunge-re un massimo di 5.000 unità, mentre le riqualifi cazioni in-teresseranno il restante per-sonale in eccedenza. L’intesa ha trovato un primo positivo riscontro nelle 4.000 adesioni raggiunte a pochi giorni dalla scadenza fi ssata.

«Tra gli aspetti qualifi canti

dell’accordo», spiegano dalla direzione, «la parte che ri-guarda le politiche attive per l’occupazione: potranno essere realizzate sino a 1.000 nuove assunzioni di giovani in forma stabile, confermando le politi-che di sviluppo occupazionale che il gruppo ha rea-lizzato in questi anni. Dalla fusione tra Intesa e San Paolo, avvenuta nell’agosto 2007, sono stati assunti, infatti, oltre 7.000 giovani».

L’accordo prevede anche l’avvio di un in-novativo progetto di so-lidarietà generaziona-le, che consentirà di rendere graduale e fl essibile l’accesso al pensionamento attraver-so la progressiva riduzione dell’orario di lavoro e la con-temporanea e complementare assunzione di giovani lavora-tori (part time di un giovane in ingresso a fronte di un part time in uscita di un anziano). Intesa SanPaolo ricerca colla-boratori motivati a crescere e migliorarsi, dotati di energia e passione per ottenere risul-

tati eccellenti: le persone e il loro livello di professionalità costituiscono per l’istituto di credito il vero asset strategico di cui dispone per migliorare la redditività e creare il diffe-renziale competitivo.

I candidati ideali sono gio-

vani brillanti che, oltre alle specifi che conoscenze acquisi-te durante il percorso di studi ed alle esperienze maturate, evidenzino buone capacità in termini di attitudine a lavo-rare in gruppo, a prendere de-cisioni tempestive e coerenti con gli obiettivi assegnati, a confrontarsi con l’innovazione e l’apprendimento continuo.

Le lauree preferite sono economia, giurisprudenza, in-gegneria e quelle a indirizzo

scientifi co e umanistico. Intesa SanPaolo crede che il successo di ogni azienda non possa pre-scindere dalla professionalità, dalla motivazione e dal senso di appartenenza delle persone che ci lavorano. La selezione è fi nalizzata a testare le capaci-

tà di analisi, di ragionamento logico, di concentrazione e re-sistenza allo stress, nonché a valutare le attitudini commer-ciali, le capacità di negoziazio-ne e di relazione con i differenti interlocutori (colleghi e clienti interni ed esterni) e le inclina-zioni soggettive che guidano il comportamento organizzativo (orientamento all’obiettivo, all’innovazione, alla relazio-ne, al team working) di ogni individuo. Per ottenere una

valutazione adeguata, l’azien-da si avvale di test psicoatti-tudinali, dinamiche di gruppo e colloqui individuali mirati a valutare le caratteristiche per-sonali dei candidati, le attitu-dini e le esperienze maturate rispetto ai profi li ricercati. Il

valore della persona in quanto tale guida il modo d’agire: l’ascolto e il dialogo vengono utiliz-zati come leve di miglio-ramento continuo nelle relazioni con tutti gli interlocutori. Ogni can-didatura è una persona, ogni persona una risorsa preziosa. I canali di re-

clutamento sono i job meeting (l’ultimo si è svolto a Milano lo scorso1° dicembre), i portali di recruiting e le candidature spontanee. La valorizzazione del personale contraddistingue da sempre il gruppo, che pone a proprio fondamento l’utiliz-zo della formazione come leva strategica. Per candidarsi è suf-fi ciente collegarsi al sito www.intesasanpaolo.com, sezione Lavora con noi e compilare il form on line.

Contacta, uno dei maggiori player italiani nel settore dei contact center, prevede di as-sumere 150 nuove fi gure professionali entro i primi mesi del 2012. Si tratta di un’azienda che cresce anche durante la crisi. Gabrie-le Moretti, ad e fondatore, è un ingegnere gestionale che si è inventato un algoritmo che ha trasformato il suo call center di 2000 dipendenti in un’azienda che produce lavoro vero, basata sull’ingegnerizzazione dei pro-cessi. Nessun contratto a progetto, ma tutto il personale é assunto a tempo indeterminato. Il fatturato 2010 ammon-ta a 35 milioni di euro e nel 2011 si prevede di raggiungere i 45 milioni di euro. «L’algoritmo», spiega Moretti, «è una procedura logica che, implementando logiche di programmazione line-are, risolve un problema di ottimizzazione che vede come vincolo prin-cipale l’applicazione del contratto e la compati-bilità tra le esigenze aziendali e quelle della vita privata dei dipen-denti. Stiamo ricercan-do», continua Moretti, «130 operatori per at-tività settore finance, diplomati, con un buon utilizzo degli strumenti informatici; 15 fi gure team leading, con capacità di coordinamento delle proprie risorse, organizzative e tecni-che e qualche anno di esperienza nel settore; 5 ingegneri, di cui 1 ad indirizzo informati-co per sviluppo software, 2 gestionali per funzioni di account, orientati al business e 2 junior, anche neolaureati in ingegneria o economia, per potenziare il settore qualità. Stiamo cercando di dimensionare il nostro staff alla crescita futura, considerando che

in Contacta c’è lavoro vero. Noi abbiamo sempre assunto», precisa Moretti, «in base a regolare contratto nazionale delle Tlc con accordi sindacali specifi ci e questa scelta, in controtendenza rispetto al mercato, ci ha permesso di crescere. I nostri dipendenti si trovano bene, il turn over è molto basso e, di conseguenza, i clienti sono soddisfatti». Contacta ritiene che il settore contact cen-ter rappresenti oggi la nuova «fabbrica», in quanto labour intensive e fondata sull’inge-

gnerizzazione dei pro-cessi. Tutti i sistemi uti-lizzati sono stati creati dalla società, che anno-vera clienti prestigiosi. Per questo motivo, un grande contact center deve crescere in ter-mini di risorse umane, qualifi care il personale per renderlo in grado di applicare dei processi e pensare alle singole chiamate come se fos-sero «pezzi di meccani-ca». Di fatto, il contact center è a metà strada fra l’industria taylorista e il settore dei servizi. «Nel giugno 2010», con-clude Moretti, «abbia-mo acquisito Telegate, azienda controllata da Seat Pagine Gialle per

il servizio 89.24.24 e 12.40 e i suoi 850 di-pendenti delle due sedi di Livorno e Torino, integrandoli nel nostro sistema di lavoro e nel nostro modello organizzativo e non li-cenziando nessuno. Abbiamo investito in formazione per diffondere la nostra impo-stazione e siamo pronti ad effettuare altre operazioni di questo genere». Per candidarsi è possibile compilare il form nel sito www.contactaspa.com, sezione Contatti, pagina Lavora con noi.

In Contacta 150 fi gure professionali

Groupon è tra le prime società del mondo nel settore degli acquisti di gruppo geolocalizzati online, che signi-fi ca proporre ogni giorno agli utenti iscritti al sito www.groupon.it le migliori cose da fare, vedere e mangiare nella propria città. Il successo del fenomeno del social shop-ping ha determinato la nascita di nuove opportunità di lavoro. Groupon, nato in America nel 2008 e attivo in 43 paesi, è presente in Italia da circa due anni ed è cresciuto in maniera straordinaria, offrendo a moltissimi giovani la possibilità di inserirsi in un’azienda innovativa, veloce ed internazionale. Anche nel 2012 le opportunità sono molte sia per profi li esperti che per i neolaureati. «Groupon è un’azienda fortemente votata al cambiamento», spiega Bo-ris Hageney, co-founder e ceo Italia, Spagna, Portogallo, «e velocità e fl essibilità fanno par-te del dna del brand. Il profi lo ideale», continua Hageney, «ha meno di 30 anni, formazione universitaria, familiarità con la tecnologia e l’e-commerce e una buona conoscenza delle lingue, indispensabile per con-frontarsi su progetti di livello internazionale. Ma l’elemento davvero discriminante è la vo-glia di lavorare con noi e vivere un’esperienza professionale en-tusiasmante e ricca di stimoli. Per proporre ogni giorno mol-tissime offerte di qualità ai nostri utenti», aggiunge Hage-ney, «sono fondamentali il gioco di squadra e la fl essibilità di ruoli e competenze». Le ricerche riguardano i settori sales, marketing, analysis, business administration, anche per i lavoratori appartenenti a categorie protette. Sono previsti inoltre inserimenti nei dipartimenti hr, publishing e costumer services. La sede di lavoro è l’headquarter mi-lanese, fatta eccezione per le fi gure sales, che si sposta-no nel territorio di competenza. Il portale è attivo anche sui principali social network, quali Facebook e LinkedIn. Le posizioni aperte e le descrizioni dei profi li ricercati si trovano sulla pagina jobs.groupon.it; è possibile inviare il curriculum all’e-mail [email protected] o compilare diretta-mente dal sito l’application form.

Esperti e neolaureatiper gli acquisti Groupon

Gabriele Moretti

Boris Hageney

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57Lunedì 12 Dicembre 2011

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

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Emilia-Romagna

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Agenti e Rappresentanti

Lombardia

Agenti di venditaRandstad Italia SpA, filiale di Biella, ricerca agenti di vendita in possesso di partita iva o disponibili ad aprirla per azienda alimentare in Biella. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA - Viale Roma,1-13900 Biella - Tel. 015/8497820 - Fax: 0158497822 - [email protected] Italia SpA

Agenti settore assicurativoRandstad Italia SpA, filiale di Biella, ricerca agenti settore as-sicurativo persone disponibili ad aprire partita iva ed a lavorare nel settore assicurazioni. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA -

Viale Roma,1-13900 Biella - Tel. 015/8497820 - Fax: 0158497822 - [email protected] Italia SpA

Amministrativi

Lazio

Impiegato amministrativoArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca impiegato amministrativo per impresa commerciale. Le mansioni sono di inserimento ordini, docu-menti trasporto e fatture, gestione cassa, piccola amministrazione ed accoglienza clienti. I requisiti sono: diploma, esperienza in ruoli simili, buona conoscenza di sistemi ERP (Sap o Navision), disponibilità a svolgere una sostituzione di mater-nità da inizio settembre prossimo, attitudini al lavoro in imprese commerciali aperte al pubblico. Si offre contratto di sostituzione di

maternità. Sede di lavoro: Roma Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Responsabile amministrativoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca responsabile amministrativo. Il candidato ideale è un laureato in economia, con piena padronanza di tutti gli aspetti contabili e ammini-strativi, fortemente motivato a cre-scere in un’azienda strutturata con gestione e controllo di taglio inter-

nazionale. Sono richiesti conoscenza e uso di sistemi ERP e capacità nella motivazione dei collaboratori. Si prevede assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro: vicinanze di Varese. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza della Repubblica, 5 – 21100 Varese - Tel 0332 1690276-7 - Fax 0332 1690353 - [email protected]

Stagista area selezionee amministrazione

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca stagista area selezione e amministrazione per filiale agen-zia per il lavoro. La risorsa sarà inserita all’interno della filiale per supportare le attività di reclutamen-to, selezione e amministrazione del personale assunto. Il candidato ideale è un neo laureato con inte-resse a sviluppare una significativa esperienza nell’ambito delle risorse umane. Completano il profilo ottime capacità relazionali, orien-tamento al cliente, predisposizione al lavoro in team e per obiettivi. Si offre contratto di stage di tre mesi comprensivo di rimborso spese e buoni pasto. Sede di lavoro: Fi-renze. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:

Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Fi-renze - Tel 055 3215360 - Fax 055 3289961 - [email protected]

Biologia e Chimica

Lombardia

Perito chimicoRandstad Italia SpA, filiale di Biella, ricerca perito chimico per tintoria: con esperienza nella mansione, si occuperà della preparazione delle ricette e del carico e scarico delle va-sche. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interes-sate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA - Via xx Settembre 13 – 13011 Borgosesia (VC) - Tel. 0163/209239 Fax 0163/209232 - [email protected] Italia SpA

zionale. Sono richiesti conoscenzauso di sistemi ERP e capacità

I SETTORIcquisti 57genti e rappresentanti 57mministrativi 57ologia e Chimica 57ontabilità 58formatica 58gegneri 58

ogistica 58Marketing e Commerciali 58roduzione 60

Qualità 60sorse umane 61anità 61egreteria 62ecnici 62enditori 63

Articolo1 Agenzia per il LavoroVia Gordigiani 56/C 50127 Fi

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, promo-

ter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, respon-sabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, ad-detto gestione commesse per Giornale di Brescia

commerciali, educatori-educa-trici, periti elettronici, program-matore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzi-nieri, edilizia, financial repor-ter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, con-trollo qualità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aero-nautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, mon-tatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettro-nico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, opera-tori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, in-gegneri termotecnici, program-matori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

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OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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Dal momento che non tutti i candidati che si presentano a un colloquio di lavoro possiedono la medesima capacità di espressione e valorizzazione delle proprie competenze, il selezionatore dovrà adattare il proprio comportamento in modo da conquistare la fiducia di chi gli sta di fronte, inducendolo ad aprirsi e, dunque, facilitando il processo di valutazione finale.Lo scopo di chi si occupa di selezione sarà quello di pervenire a una soddisfacente conoscenza del candidato e delle sue competenze, al fine di decidere correttamente quale sia la «persona giusta» per un determinato ruolo professionale e per una specifica azienda, attraverso il confronto tra le attitudini della persona e quelle previste dal job profile.In particolare, risulterà necessitante della dovuta cautela la gestione della fase conclusiva dell’incontro e sarà apprezzabi-le l’offerta al candidato di uno spazio dedicato alle domande e alla richiesta di chiarimenti. In tale maniera, gli si consentirà di esprimersi liberamente, senza i condizionamenti inevita-bilmente connessi ai quesiti del selezionatore. Al fine di raggiungere un risultato ottimale il selezionatore non dovrà trascurare nessuno degli elementi verbali e non verbali che emergeranno da quest’ultima parte del colloquio, accertandosi che le curiosità del candidato riguardo alle re-lazioni in azienda, gli sviluppi di carriera e l’inquadramento prospettato siano soddisfatte appieno.Ciò su cui il responsabile della selezione, inoltre, dovrà porre l’accento sarà la necessità di prendere il tempo necessario (da ambo le parti) per effettuare una valutazione reciproca rispetto all’esito del colloquio e all’opportunità professionale vacante, comprese le sue possibili evoluzioni.Indipendentemente dalle impressioni costituitesi nel corso del colloquio, sarà corretto un congedo che esprima rispetto e considerazione nei confronti dei messaggi scambiati e delle informazioni acquisite: il candidato rimane, comunque, una preziosa risorsa che potrebbe essere contemplata in futuro anche per posizioni diverse.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Concludendo

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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58 Lunedì 12 Dicembre 2011 O F F R O L AVO R O

Contabilità

Lombardia

ContabileArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca contabile per azienda ope-rante nel settore del turismo. La risorsa verrà inserita all’interno di una nuova attività commerciale e dovrà occuparsi dell’intero processo contabile aziendale: fatturazione, registrazione degli incassi, ge-stione clienti e fornitori, rapporti con le banche, predisposizione del bilancio, reportistica mensile, liquidazione IVA e adempimenti fiscali, sviluppo e implementazione di un nuovo software gestionale. Si richiede: laurea in economia o diploma in ragioneria, almeno tre anni di esperienza maturata presso studi di commercialisti e/o reparti di contabilità aziendale. Sono requisiti graditi la conoscenza della lingua inglese e la pregressa esperienza nel controllo di gestione. Si offre iniziale contratto di somministra-zione finalizzato all’inserimento in azienda. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: Pistoia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze - Tel 055 3215360 - Fax 055 3289961 - [email protected]

Impiegato contabile categorie protette

Randstad Italia SpA, filiale di Agrate B.za, ricerca impiegato contabile – categorie protette per importante azienda multinazionale operante nel settore gomma plastica cerchiamo una figura contabile appartenente alle categorie protette. Il candidato deve essere diplomato in ragioneria e deve possedere una pluriennale esperienza in ambito contabile. Si richiede, inoltre, la conoscenza dei moduli FI e CO di SAP e una buona

conoscenza della lingua inglese. Richiesta disponibilità immediata e full-time. Luogo di lavoro: Agrate Brianza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Agrate Brianza - Via Garibaldi, 13 220041 Agarte Brianza - Tel. 039.6890157 - Fax 0396091081 - [email protected] Italia SpA

Informatica

Emilia-Romagna

Impiegato sistemi informativi

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca Impiegato sistemi informativi. La risorsa sarà inserita all’interno dell’ufficio CED. Si richiedono buone capacità informatiche: siste-mi operativi Windows, networking, sicurezza informatica, linguaggi di programmazione evoluti es. HTML, JAVA. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di som-ministrazione della durata di tre mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Castelfranco Emilia (MO). Saldatore La risorsa si occuperà di saldatura a filo, mig, mag, tig. Si richiede: precedente esperienza nella mansione; conoscenza e lettura del disegno meccanico; disponibilità immediata a lavorare su turni, anche notturni. Sede di lavoro: Nonantola (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Artico-lo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Lazio

Sviluppatore webArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 4 sviluppatori web per azien-da operante nel settore del gioco e intrattenimento. Il candidato deve possedere una provata esperienza in analisi e sviluppo software sulla piattaforma Windows e ha l’obiettivo di gestire il disegno, lo sviluppo e la qualità di complesse soluzioni IT ri-volte a clienti del mondo del betting e viedeolottery, basate principalmente sulla tecnologia e sulla piattaforma Microsoft.Net. Completano il profilo capacità di lavoro in team, buone doti relazionali, problem solving e attitu-dine al raggiungimento degli obiet-tivi. Si richiede: Diploma di scuola media superiore o Laurea in materie informatiche / scientifiche; Minimo 3 anni di esperienza comprovata nel ruolo; gradite certificazioni Micro-soft. Competenze tecniche richieste: buona conoscenza del linguaggio di programmazione C#,.Net, Javascript, Ajax, Framework JQUERY e Web Service; buona conoscenza di Data Base Relazionali (MS Sql Server 2000/2005); buona conoscenza del framework.net 1.1/2.0/3.5; buona conoscenza di CSS/XHTML. Co-stituisce titolo preferenziale la cono-scenza dell’inglese. Si offre: contratto a tempo determinato di 1 anno con possibilità di proroghe; la proposta economica sarà commisurata alla re-ale esperienza del candidato. Sede di lavoro: RomaTiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Web designerArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca web designer. Il candidato ideale è un giovane esperto ed appassionato di informatica che si occuperà della progettazione del sito e di ricerche di mercato. Si richiede esperienza pre-gressa nella mansione. È necessario essere automunito. Sede di lavoro: vicinanze di Varese. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza della Repub-blica, 5 – 21100 Varese - Tel 0332 1690276-7 - Fax 0332 1690353 - [email protected]

Ingegneri

Emilia-Romagna

IngegnereArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca Ingegnere per aziende operanti nel

settore elettromeccanico. La risorsa, riportando direttamente al Responsa-bile Ufficio Acquisti, si occuperà di ricerca, contatto e gestione fornitori italiani ed esteri. Si richiede: laurea in ingegneria gestionale o meccani-ca; esperienza, anche minima, nella mansione; disponibilità immediata; disponibilità ad effettuare trasferte; ot-tima conoscenza della lingua inglese e preferibilmente di un’altra lingua; fles-sibilità e spiccate skills commerciali. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Reggio Emilia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Ingegnere elettronicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca Ingegnere elettronico per aziende operanti nel settore metalmeccanico. La risorsa si occuperà di riparazione schede elettroniche e programmazione PLC. Si richiede: esperienza, anche minima, nella mansione; laurea in ingegneria elettronica; disponibilità immediata. Si offre contratto di som-ministrazione della durata di tre mesi finalizzato all’inserimento in azienda. Sede di lavoro: Nonantola (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate pos-sono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Lombardia

Ingegnere elettrico/elettronico

Randstad Italia Spa ricerca risorse per importante azienda cliente ope-rante nei mercati della produzione e distribuzione di energia, e del tra-sporto ferroviario. I profili ricercati devono essere in possesso di Laurea in Ingegneria Elettrica/elettronica. Le risorse che cerchiamo hanno preferibilmente già avuto esperienze di lavoro nel collaudo treni, nello specifico di manutenzione correttiva trouble shooter, ricerca guasti, uti-lizzo tester, e collaudo del circuito elettrico. Valuteremo anche figure che hanno acquisito tali competenze a livello Teorico. E’ richiesta dispo-nibilità immediata a lavorare su turni, dal lunedì alla domenica. La sede di lavoro sarà: limitrofi Treviso. Si offre: contratto di somministrazione. Orario di lavoro:a giornata. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei

dati personali a: Filiale Randstad Ita-lia SpA di Treviso - Via S. Girolamo Emiliani, 21 31100 Treviso - Tel +39 0422419694 - Fax +39 0422419687 - [email protected] Italia SpA

Logistica

Sicilia

Responsabile di magazzinoArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca responsabile di magazzino per importante marchio del settore moda e lusso. La risorsa, in qualità di Stock Manager, svolgerà le seguenti mansioni: definire i criteri di classi-ficazione della merce in magazzino; assicurare l’inserimento nel sistema informatico della merce in arrivo; predisporre i prodotti da portare sul piano vendita; garantire l’ordine del magazzino e programmare le spedizioni della merce da conse-gnare ai clienti, negozi o depositi; organizzare e predisporre il reso di fine stagione; preparare l’inventario di negozio annuale e periodico. Si richiede: ottima conoscenza di SAP e/o Warehouse, esperienza pregres-sa e disponibilità immediata. Sarà considerato requisito preferenziale la provenienza dal settore lusso. Si offre contratto di somministra-zione finalizzato all’inserimento in azienda. Sede di Lavoro: Palermo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Guzzardi, 26 – 95127 Catania - Tel 095 448195 - Fax 095 7169103 - [email protected]

Marketing e commerciali

Emilia-Romagna

Impiegato customer serviceArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca impiegato customer ser-vice. La risorsa si occuperà della gestione del post vendita, ricezione problematiche e relativa soluzione, supporto all’ufficio commerciale. Si richiede: ottima conoscenza della lingua inglese, francese e spagnola; pregressa esperienza nella mansione; disponibilità immediata. Costituirà titolo preferenziale essere in possesso di competenze elettromeccaniche. Si offre contratto di somministrazione della durata di tre mesi con possibi-lità di inserimento. Sede di lavoro: Nonantola (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Nuova Sebe Spa, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Presidente: Domenico Ioppolo. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Amministratore delega-to: Fabrizio Masini. Vicedirettore generale (finanza e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale speciali: Danilo Altenburger.ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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Page 47: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Sette Ecco ... chi mente al Fisco, labolizione del codice di comportamento sulla durata dei controlli nelle aziende più piccole e sulla

59Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicO F F R O L AVO R O

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Unidesio 760156 9,862 02/12/2011

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Unidesio 760158 9,847 02/12/2011

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Unidesio 760160 9,743 02/12/2011

Unidesio 760163 9,877 02/12/2011

Unidesio 760167 9,933 02/12/2011

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Unidesio 760169 10,004 02/12/2011

Unidesio 760170 9,781 02/12/2011

Unidesio 760171 9,992 02/12/2011

Unidesio 760173 9,7660 02/12/2011

Unidesio 760174 9,9670 02/12/2011

Unidesio 760178 10,055 25/11/2011

Unidesio 760179 9,715 02/12/2011

Unidesio 760180 9,818 02/12/2011

Unidesio 760181 9,690 02/12/2011

Unidesio 760182 8,623 02/12/2011

Unidesio 760183 10,121 02/12/2011

Unidesio 760184 10,119 02/12/2011

Unidesio 760185 10,112 02/12/2011

Unidesio 760186 10,046 02/12/2011

Unidesio 760187 10,043 02/12/2011

Unidesio 760188 10,023 02/12/2011

Unidesio 760189 10,051 02/12/2011

Unidesio 760191 9,907 02/12/2011

Unidesio 760192 10,004 02/12/2011

Unidesio 760193 10,056 02/12/2011

Unidesio 760198 8,2680 02/12/2011

Unidesio 760201 10,053 02/12/2011

Unidesio 760202 9,901 02/12/2011

Unidesio 760203 10,2370 02/12/2011

Unidesio 760204 10,000 25/07/2011

Unidesio 760205 9,926 02/12/2011

Unidesio 760206 10,000 14/11/2011

Unidesio Obblig.

Breve Termine 9,873 02/12/2011

Unidesio Obblig.

Medio Termine 9,998 02/12/2011

Unidesio Azionario

Area Euro 8,354 02/12/2011

Unidesio Azionario

Internazionale 9,614 02/12/2011

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 08/12/2011

Elite France-Europe B EUR 82,57

Em Mkts Eq B($) USD 122,03

Em Mkts Eq F($) USD 121,36

Em Mkts Eq J(Chf) CHF 108,41

Em Mkts Eq L EUR 121,84

European Equities B EUR 193,43

European Equities C(Chf) CHF 176,63

European Equities D($) USD 192,1200

European Equities F EUR 188,89

European Equities H EUR 183,02

European Opp B EUR 91,84

European Opp C(Chf) CHF 88,67

European Opp D($) USD -

European Opp F EUR 91,06

European Opp N(Chf) CHF 88,03

North American Eq. B($) USD 146,27

North American Eq. E EUR 138,8000

North American Eq. F($) USD 143,7300

North American Eq. G EUR 135,4300

North American Eq. H($) USD 135,0600

Valori al 09/12/2011

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1009,9800

Japan A1 EUR 557,13

US Large Cap Value A1 EUR 1051,62

W&R Science & Technology A1 EUR 894,62

SUB-FUND NAME NAV DATE PRICE

www.compamfund.com

BLUESKY GLOBAL STRATEGY 07/12/2011 1337,74

BOND EURO 08/12/2011 1069,88

BOND RISK 08/12/2011 1168,05

EMERGING MARKET CORPORATE 08/12/2011 1287,94

EUROPEAN EQUITY 08/12/2011 824,05

MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 07/12/2011 65,55

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 12,06 08/12/2011 GBP 10,2700 08/12/2011 USD 16,0500 08/12/2011

Healthcare Opportunities EUR 7,31 08/12/2011 GBP 6,2300 08/12/2011 USD 9,7300 08/12/2011

Polar Japan Fund USD 17,11 09/12/2011 GBP 10,8900 09/12/2011 JPY 1329,0600 09/12/2011

UK Absolute Return EUR 11,50 09/12/2011 GBP 9,8100 09/12/2011 USD 15,4200 09/12/2011 EUR 11,6700 09/12/2011 GBP 9,9600 09/12/2011 USD 15,6500 09/12/2011

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Canale 55Canale 30

CANALE 27

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News - Notizie in diretta 9.00 Primo Tempo - Attualità «SOS Bullismo» 11.00 Cantore Storie - Serie TV 12.00 Class Meteo Show - Di S. Giacomin «Capire il futuro per cambiare il presente» 12.30 Tg Giorno 13.50 Solo Classici «Ultimo Sipario» - Drammatico 16.00 Tg Giorno 17.00 C25 Options of Luxury - 13° p. «25 anni di moda, lusso, lifestyle» 19.45 Punto e a Capo - Tutti i Tg Le notizie del giorno attraverso i Tg 21.00 Quelli del lunedì - Sport Il calcio raccontato dai tifosi 23.00 Law&Order - Serie TV 24.00 Lockup - Serie TV «Slammin in the Slammer»

7.00 Caffè Affari Le notizie in anteprima dai mercati 9.00 Linea Mercati Mattina 10.30 Speciale Class CNBC «L’Europa» 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Intervenite chiamando lo 02 58.219.585 14.30 La Bussola Economica Ospite A. Cesarano (MPS) 15.00 Linea Mercati Wall Street 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report Ospite M. Fortuzzi (Idea Sim) 21.00 Desk China Con M. Pira 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg

8.00 Finale Jaguar Master «Master Eccellenza Giovani» 10.15 Master Class «Tellington TTouch» 11.00 Class Horse TV Live «Rassegna stampa, interviste e amici di Facebook» 12.00 HSBC FEI Classics 2011 14.45 Campionati Europei di Volteggio «Gli Highlights» 16.30 Speciale Class «Coppa delle Regioni 2011» 18.00 Class Horse Tg 19.00 Talk Show Attualità LIVE «Il mondo Pony» 21.00 I Film di Class Horse Tv «Wind Dancer» 22.30 Gucci Masters 2011 «Style e Competition for AMANDE»

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Nautilus

Il piacere di leggere

Art TV

Il mondo dell’arte

Canale 56

7.00 Tg Moda News 7.10 Milano Moda Donna 8.30 New York Fashion Week 9.30 Full Show Designer 11.00 Star&Style Le celebrity internazionali 11.30 Paris Pret a Porter 13.00 Next Generation 15.10 Men’s Fashion 16.00 Fashion Schools 16.30 Ready to Wear Le novità dai migliori negozi 17.15 London Fashion Week Le tendenze della moda inglese 18.00 Boys&Girls La moda per i giovani 19.15 On the Beach Le tendenze dalle spiagge del mondo 20.00 Tg Moda News 20.10 Paris Haute Couture 21.00 Full Show Designer

7.15 Rassegna Stampa Radio Classica

9.05 Apertura Piazza Affari e Borse Europee

10.00 Spazio D.J. Classico

Musica classica e aggiornamenti

sul traffico, meteo, borsa,

oroscopo, sport

15.30 Apertura Wall Street

Con Andrea Fiano da New York

16.00 Ultimo Grido

Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee

18.00 Punto Piazza Affari

Linea diretta con gli ascoltatori

19.00 Vintage - I grandi del passato

20.00 Onda della Sera

I grandi concerti

22.00 Onda della Notte

I grandi concerti

www.radioclassica.com

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI MILANO

Via Meravigli 9/B - 20123 Milano - tel. 02/8515.4238 - telefax 02/8515.4915.

Estratto bando di gara

per l’affidamento di un’indagine di customer satisfaction e di valutazione della qualità dei servizi

offerti dal sistema camerale milanese. – N. CIG 361174389A

La durata del servizio si svilupperà in una prima e seconda indagine (anno 2012-2013) con facoltà di

prosecuzione per una seconda edizione (terza e quarta indagine 2014-2015)

Il valore stimato della prima edizione, comprensiva di due indagini, è pari a € 100,000,00 oltre Iva.

In considerazione dell’eventuale prosecuzione del servizio per una seconda edizione, l’importo

massimo stimato dell’appalto è pari a € 200.000,00 oltre Iva.

La documentazione di gara è disponibile sul sito internet della Camera di Commercio:

www.mi.camcom.it/appalti.

L’aggiudicazione sarà a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Data scadenza presentazione offerte: ore 12 del 9/01/2012.

Il bando integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea

n. 2011/S 229-371813 del 29/11/2011

Il Responsabile del Procedimento - f.to Beatrice De PontI

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60 Lunedì 12 Dicembre 2011 O F F R O L AVO R OLombardia

CommercialeRandstad Italia SpA, filiale di Agrate B.za, ricerca commerciale per im-portante azienda operante nel settore metalmeccanico cerchiamo una figura di commerciale. Il candidato deve provenire dal medesimo settore oppure dal settore energia, gas petro-lio o valvolame e pompe. Si richie-de inoltre ottima conoscenza della lingua inglese e gradita conoscenza di una seconda lingua tra tedesco, spagnolo o russo. Necessaria capacità organizzativa, anche in funzione di partecipazione a probabili fiere, ca-pacità di gestione del proprio lavoro in maniera autonoma e capacità di problem solving. La risorsa riceverà un pacchetto clienti da gestire e da ampliare. Richiesta disponibilità a viaggiare all’estero, principalmente in Europa e Paesi dell’est. Luogo di lavoro: Agrate Brianza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di inte-resse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Agrate Brianza - Via Gari-baldi, 13 220041 Agarte Brianza - Tel. 039.6890157 - Fax 0396091081 - [email protected] Italia SpA

Impiegato commerciale estero

Randstad Italia SpA ricerca impiegato commerciale estero per un’importante azienda del settore metalmeccanico. il candidato si occuperà della gestione

della clientela estera, principalmente tedesca, dall’inserimento ordini, alla stesura delle offerte, alla trattativa commerciale con i clienti. È richie-sta la disponibilità a viaggiare. E’ necessario avere maturato una buona esperienza nella medesima mansione. In dispensabile è la conoscenza ottima del tedesco e dell’inglese. Completano il profilo: ottime doti commerciali, motivazione, autonomia nel proprio lavoro e proattività. sede di lavoro: Travagliato. La sede di lavoro sarà: Travagliato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia Spa di Brescia - Via Foppa, 10 cap 25122, Brescia - Tel. 030 3756038 - Fax 030 2807104 - [email protected] Italia SpA

Produzione

Lombardia

Responsabile di produzione

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca responsabile di produzione. La risorsa si occuperà di pianificazione della produzione, coordinamento del team di lavoro, contatto quotidiano con i fornitori esterni. Si richiede: provenienza dal settore pelle; buona conoscenza dei principali sistemi informativi; capacità di analisi e reporting. È necessaria la conoscenza dell’inglese sia scritto sia parlato per contatti con casa madre straniera. Si

offre inserimento diretto in azienda con retribuzione e livello contrattua-le da definire in base all’esperienza. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze - Tel 055 3215360 - Fax 055 3289961 - [email protected]

Responsabile verniciaturaRandstad Italia SpA, filiale di Tra-date, ricerca responsabile verni-ciatura: esperienza nell’ambito della verniciatura sia a spruzzo che automatizzata. Capacità di campio-natura e conoscenza dei materiali (principalmente legno e metalli). Responsabilità e autonomia nel ruolo, conoscenza normative ISO e doti organizzative. La risorsa dovrà coordinare un gruppo di 3-4 persone. Preferibile ma non indispensabile diploma in ambito chimico. Zona: Tradate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Group Italia S.p.A. - Corso Bernacchi, n.42 -21049 Tradate(VA) - Tel 039 0331 814222 - Fax 039 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Sviluppatore di commesseRandstad Italia SpA, filiale di Trada-te, ricerca sviluppatore di commesse: Il ruolo prevede di interfacciarsi con produzione, ufficio commerciale, ufficio acquisti e fornitori per pre-disporre e verificare l’evasione delle commesse. Il candidato dovrà essere laureato in ingegneria meccanica/gestionale con ottima conoscenza del disegno meccanico e fluente conoscenza della lingua inglese. Zona: Tradate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Group Italia S.p.A. - Corso Bernacchi, n.42 -21049 Tradate(VA) - Tel 039 0331 814222 - Fax 039 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Viceresponsabiledi direzione di fonderia

Randstad Italia SpA, filiale di Ca-stano, ricerca viceresponsabile di direzione di fonderia: cerchiamo un laureato in Ingegneria Meccanica con esperienza decennale nell’am-bito della produzione in fonderie e acciaierie e nella gestione dei reparti di produzione. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia S.p.A. - Corso Martiri Patrioti, n. 38/40 - 20022 Castano (MI) - Tel + 39 0331 814222 - Fax + 39 0331

843152 - [email protected] Italia SpA

Qualità

Lazio

Addetto al controllo qualità

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca 1 Addetto al Controllo Qualità per azienda cliente operante nel settore dei sistemi di telecomunicazione Oil & Gas. La risorsa si occuperà di verificare e controllare la qualità degli assiemi, assicurandosi che gli assemblati prodotti siano conformi a quanto progettato. Nello svolgimento dell’attività la risorsa collaborerà con uno staff di due addetti controllo qua-lità senior e riporterà direttamente ad un responsabile qualità. Si richiede: diploma di perito tecnico industriale ad indirizzo elettronico/ elettrotecni-co/ telecomunicazioni oppure laurea breve in Ingegneria delle Telecomu-nicazioni o Meccanica, esperienza nel ruolo di almeno 1 anno in ambito metalmeccanico/ telecomunicazioni o impiantistica. È necessaria una fluente conoscenza della lingua in-glese in quanto l’azienda ha cantieri in zone estere quali Africa e Medio Oriente). Si offre: iniziale contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di proroghe e reali possibilità di inserimento a lungo termine in azienda. Sede di lavoro: Monterotondo (RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il

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61Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicO F F R O L AVO R Oriferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Addetto controllo qualitàArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca Addetto controllo qualità per azienda leader nel settore pelletteria. La risorsa si occuperà di controllo qualità del prodotto finito e contatto con la produ-zione, anche estera. Si richiede: esperienza nel settore pelletteria; conoscenze tecniche del prodotto; disponibilità a frequenti trasferte in Europa, Far East e Italia È requisito indispensabile l’ottima conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze - Tel 055 3215360 - Fax 055 3289961 - [email protected]

Risorse umane

Lazio

Esperto in amministrazione del personale

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca esperto in amministrazione del personale per Multinazionale inglese operante in ambito assicurativo. Il candidato sarà inserito all’interno della Direzione delle Risorse Umane e si occuperà in autonomia di tutte le attività amministrative relative al personale di sede: gestione presenze, contrattualistica, consulenza del personale dipendente, relazione con gli Enti competenti e con gli studi esterni di elaborazione paghe, cre-azione procedure, analisi del costo del lavoro, reportistica. Si richiede: laurea in discipline economico – giuridiche; esperienza almeno biennale nell’amministrazione del personale, preferibilmente in una funzione centrale di un’agenzia per il lavoro, società o studi professio-nali specializzati in amministrazione del personale; ottima conoscenza del pacchetto office e buona conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Roma Bufalotta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Sanità

Campania

Ottici/optometristiArticolo1, agenzia per il lavo-ro, ricerca Ottici/Optometristi per azienda operante nel settore ottico. I candidati, con minima esperienza nella mansione, si occuperanno di contatto diretto con il cliente,

consulenza nella scelta di lenti ap-propriate, esame della vista, servizi post vendita. Si richiede: diploma di ottico; abilitazione alla professione; buona predisposizione al rapporto con il cliente; disponibilità a lavorare su turni e nei week end; flessibilità oraria. È necessaria la disponibilità ad effettuare trasferte nei punti vendita presenti nella provincia. Si offre contratto di somministrazione con concretissime possibilità di in-serimento in azienda. Sedi di lavoro: Mugnano (NA), Quarto (NA), Afra-gola (NA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Na-poli - Tel. 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected]

Emilia-Romagna

Infermiere professionaleArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca infermiere professionale per casa di riposo. Il candidato è in possesso dei seguenti requisiti: esperienza nella mansione; iscrizio-ne collegio IPASVI; disponibilità a turni anche notturni. È necessaria la disponibilità al trasferimento in una zona di montagna. Si offre contratto diretto con l’azienda e alloggio in stanze doppie con costo dell’affit-to a carico del candidato. Sede di Lavoro: Zocca (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Marconi, 49 – 40122 Bologna, Tel 051/5880474, Fax 051/5880534, e-mail [email protected]

Friuli-Venezia Giulia

OtticoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 ottici per punti vendita. I candidati saranno impiegati nel ser-vizio di assistenza al pubblico fina-lizzato alla vendita diretta al cliente. Si richiede: diploma Ottico e/o di Ortottista; preferibile esperienza nel ruolo; disponibilità a lavorare su tur-ni e nei week end. Si offre contratto iniziale di somministrazione di due o tre mesi con concrete possibilità di inserimento. Sedi di Lavoro: Lunghezza (RM), centro commer-ciale Euroma2, centro commerciale I Granai, Casetta Mattei. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lazio

Infermiere professionaleArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 infermieri professionali per struttura ospedaliera privata. Il candidato ideale, neolaureato o con esperienza, dovrà essere disponibile

a turni notturni e a lavorare nei week end. È pertanto indispensabile essere automuniti. La disponibilità richiesta è immediata. Sede di lavoro: Roma Sud. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interes-sate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Infermiere per sala operatoria polispecialistica

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca 3 infermieri per sala operatoria (ferristi) polispecialistica. Si richie-de: diploma di laurea in scienze infermieristiche o titolo riconosciuto per i cittadini extracomunitari, iscri-zione IPASVI, domicilio a Milano o disponibilità al trasferimento. Costi-tuisce requisito indispensabile l`aver maturato esperienza di lavoro in sala operatoria come strumentista per al-meno 6 mesi. Si richiede disponibi-lità a turni diurni e notturni. Si offre contratto indi somministrazione di 6 mesi livello con concretissime possi-bilità di inserimento in azienda. Sede di Lavoro: Milano Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Infermiere per terapia intensiva

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca infermiere per terapia in-tensiva. Le risorse saranno inserite all’interno di una sala operatoria po-lispecialistica. Si richiede: diploma di laurea in scienze infermieristiche o titolo riconosciuto per i cittadini extracomunitari; iscrizione IPA-SVI; disponibilità a turni diurni e notturni; domicilio a Milano o pos-sibilità immediata al trasferimento. Costituisce requisito indispensabile aver maturato esperienza di almeno un anno in nel reparto di terapia intensiva. Si richiede disponibilità a turni diurni e notturni. Si offre contratto iniziale di sei o nove mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Milano sud. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano - Tel 02 29534092 - Fax 02 29533524 - [email protected]

Infermiere per terapia Intensiva post operatoria

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 infermiere per terapia Intensiva post operatoria. Si richie-de: diploma di laurea in scienze infermieristiche o titolo riconosciu-to per i cittadini extracomunitari, iscrizione IPASVI, domicilio a Mi-lano o disponibilità al trasferimento. Costituisce requisito indispensabile l`aver maturato esperienza di lavoro in terapia intensiva per almeno 6 mesi. Si richiede disponibilità a turni

diurni e notturni. Si offre contratto indi somministrazione di 6 mesi livello con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di Lavoro: Milano Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Infermiere strumentistaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca infermiere strumentista per importante struttura ospedaliera. Il candidato è in possesso dei se-guenti requisiti: laurea ad indirizzo infermieristico; iscrizione collegio IPASVI; esperienza in qualità di strumentista/ferrista in sala operato-ria reparto ortopedia (interventi pro-tesi, etc). Si richiede la disponibilità al lavoro su turni. È indispensabile il domicilio a Brescia e provincia. Sede di lavoro: Brescia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via San Zeno, 30 – 25124 Brescia - Tel 030 303169 - Fax 030 3382238 - [email protected]

Infermiere strumentista sala operatoria ortopedia

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 3 infermieri strumentisti sala operatoria ortopedia. Si richiede: laurea triennale, iscrizione all’IPA-SVI, esperienza nella mansione. Il candidato avrà il compito di assistere il medico in attività di reparto e di sala operatoria, nella scelta dei ferri chirurgici e dei fili, nella sterilizza-zione del materiale. Si richiede pre-cedente esperienza come strumen-tista ferrista ortopedico (interventi protesi,.etc.), disponibilità a turni. Si offre contratto di inserimento nella struttura sanitaria a tempo de-terminato o indeterminato a seconda dell’esperienza del candidato. Sede di Lavoro: Brescia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Infermieri strumentistiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 3 infermieri strumentisti. Le risorse saranno inserite all’interno di una sala operatoria polispe-cialistica. Si richiede: diploma di laurea in scienze infermieristiche o titolo riconosciuto per i cittadini extracomunitari; iscrizione IPA-SVI; disponibilità a turni diurni e notturni; domicilio a Milano o pos-sibilità immediata al trasferimento. Costituisce requisito indispensabile aver maturato esperienza di almeno un anno in sala operatoria come strumentista. Si offre contratto iniziale di sei o nove mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Milano sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazio-

ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano - Tel 02 29534092 - Fax 02 29533524 - [email protected]

Operatore socio sanitarioArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca operatore socio sanitario. Il candidato verrà inserito all’interno del reparto ortopedia. È indispen-sabile aver maturato esperienza nel ruolo presso cliniche o strutture ospedaliere. Si richiede disponibili-tà immediata e al lavoro su turni. Si offre contratto a tempo determinato di tre o sei mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Milano sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano - Tel 02 29534092 - Fax 02 29533524 - [email protected]

OtticiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca Ottici. I candidati si occu-peranno della vendita di lenti ed occhiali all’interno del negozio, misurazione della vista, mon-taggio delle lenti, assistenza alla clientela. Si richiede: diploma di ottico; abilitazione professionale; orientamento al cliente; disponibi-lità a lavorare su turni e nei festivi. Orario di lavoro: full-time. Sedi di lavoro: Livorno, Pisa. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Fi-renze - Tel 055 3215360 - Fax 055 3289961 - [email protected]

Ottico Senior - OrtottistaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 Ottici Senior - Ortottisti. Le figure saranno inserite all’inter-no di Punti Vendita e impiegate nel servizio di assistenza al pubblico finalizzata alla vendita diretta al cliente. Si richiede: Diploma Ottico e/o di Ortottista, preferibilmente, esperienza nel ruolo. I candidati sa-ranno inseriti in azienda retribuzione commisurata all’effettiva esperienza. Sede di Lavoro: Monza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Sardegna

FisioterapistaArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca 5 fisioterapisti. I candidati so-no in grado di svolgere in autonomia tutte le mansioni tipiche del ruolo e svolgeranno assistenza sanitaria domiciliare. Si richiede: titolo di studio idoneo; buone doti relazionali ed autonomia; disponibilità a recarsi presso il domicilio dei pazienti. È necessario essere automuniti. Si offre contratto di somministrazione

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62 Lunedì 12 Dicembre 2011 O F F R O L AVO R Ocon possibilità di inserimento. Sede di lavoro: provincia di Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati persona-li a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari - Tel 070 680376 - Fax 070 671108 - [email protected]

InfermiereArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 15 infermieri per azienda operante nel settore della sanità. La risorsa, inserita all’interno di una struttura sanitaria, è in grado di svol-gere in autonomia tutte le mansioni tipiche del ruolo. Si richiede: Laurea in scienze infermieristiche o titolo equivalente; iscrizione collegio IPASVI; riconoscimento del titolo di studio in Italia in caso di titolo acquisito all’estero; pluriennale esperienza nel ruolo. Orario di la-voro: full-time articolato su turni. Si offre contratto di somministrazione di sei mesi. Sedi di lavoro: Oristano, Cagliari, Sanluri (VS). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari - Tel 070 680376 - Fax 070 671108 - [email protected]

Operatore socio sanitarioArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 operatori socio sanita-ri. I candidati si occuperanno di assistenza sanitaria domiciliare. Si richiede: iscrizione collegio IPASVI; buone doti relazionali ed autonomia; disponibilità a recarsi presso il domicilio dei pazienti. È necessario essere automuniti. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di inserimento. Se-dei di lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari - Tel 070 680376 - Fax 070 671108 - [email protected]

Segreteria

Emilia-Romagna

Addetto al centralinoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca Addetto al centralino appar-tenente alle categorie protette. La risorsa dovrà occuparsi di gestione del centralino e smistamento posta. Si richiede: appartenenza alle cate-gorie protette; ottima conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando

il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Artico-lo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Lombardia

Impiegato categoria protettaRandstad Italia SpA, filiale di Tra-date, ricerca impiegato categoria protetta: si occuperà di segreteria ge-nerale, centralino, accoglienza clien-ti, inserimento ordini e spunta bolle di consegna. Richiesta disponibilità full-time. Zona: Tradate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Group Italia S.p.A. - Corso Bernacchi, n.42 -21049 Tradate(VA) - Tel 039 0331 814222 - Fax 039 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Tecnici

Emilia-Romagna

DisegnatoreArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca disegnatore. La risorsa si occuperà di disegno tecnico con l’uso del programma ME10 SOLID DESIGNER. Si richiede: ottima conoscenza e capacità di

utilizzo uso del programma in og-getto; esperienza nella mansione; disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione di un mese con la possibilità di pro-roghe. Sede di lavoro: Castelfranco Emilia (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Neodiplomato elettronica

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca neodiplomato elettronica. Il candidato si occuperà di cablaggio quadri elettrici. Si richiede: diplo-ma di perito elettrico o elettronico; conoscenza e lettura del disegno elettrico; disponibilità immediata. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Lombardia

Disegnatore progettistaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca disegnatore progettista. La risorsa è in possesso di ottima padro-nanza di software 3D ed ha maturato precedente esperienza all’interno di uffici tecnici, interfacciandosi anche con la produzione. Il candidato idea-le è una persona dinamica e disponi-bile ad acquisire nuove competenze. Completano il profilo padronanza della lingua inglese e domicilio in zona. Sede di lavoro: Gallarate (VA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza della Repubbli-ca, 5 – 21100 Varese - Tel 0332 1690276-7 - Fax 0332 1690353 - [email protected]

Neodiplomato in meccanica, elettronica ed energetica

Randstad Italia SpA, filiale di Biella, ricerca neodiplomati in meccanica, elettronica ed energetica per stage: persone neodiplomate in meccanica, elettronica o energetica disponibili a lavorare con contratto di stage presso aziende clienti. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:

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63Lunedì 12 Dicembre 2011Lunedì 12 DicO F F R O L AVO R OFiliale Randstad Italia SpA - Via xx Settembre 13 – 13011 Borgo-sesia (VC) - Tel. 0163/209239 Fax 0163/209232 - [email protected] Italia SpA

Periti tessili e chimiciRandstad Italia SpA, filiale di Biel-la, ricerca periti tessili e chimici anche senza esperienza disponibili a lavorare in produzione,su turni alternati. Zona Biella. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA - Viale Roma,1-13900 Biella - Tel. 015/8497820 - Fax: 0158497822 - [email protected] Italia SpA

Progettista elettrotecnicoRandstad Italia SpA, filiale di Trada-te, ricerca progettista elettrotecnico: per azienda produttrice di quadri elettrici, indispensabile esperienza di almeno 2 anni e autonomia nella progettazione cad elettrotecnica. Non verranno valutati profili con sola esperienza in progettazione elettrica. Si richiede disponibilità a contratto iniziale a tempo deter-minato e disponibilità ad effettuare brevi trasferte presso clienti. Zona: Tradate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Group Italia S.p.A. - Corso Bernacchi, n.42 -21049 Tradate(VA) - Tel 39 0331 814222 - Fax 39 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Progettista meccanico inventor/solid edge/solid

worksRandstad Italia SpA, filiale di Tra-date, ricerca progettista meccanico inventor / solid edge / solid works: per aziende metalmeccaniche in zona Tradate, necessaria esperien-za nella progettazione di macchine automatiche e/o valvole. Zona: Tradate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone

interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Group Italia S.p.A. - Corso Bernacchi, n.42 -21049 Tradate(VA) - Tel 39 0331 814222 - Fax 39 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Progettista/disegnatore meccanico e analista

Randstad Italia SpA, filiale di Ca-stano, ricerca progettista/disegnatore meccanico e analista: cerchiamo per importante azienda che lavora nell’ambito dell’aeronautica un dise-gnatore e progettista meccanico che si occupi anche della parte delle ana-lisi strutturali. Richiesta conoscenza di Catia V5 e V4. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia S.p.A. - Corso Martiri Patrioti, n. 38/40 - 20022 Castano (MI) - Tel + 39 0331 814222 - Fax + 39 0331 843152 - [email protected] Italia SpA

Venditori

Campania

PromoterArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 20 promoter per azienda ope-rante nel settore delle telecomunica-zioni. I candidati si occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusio-ne della trattativa contrattuale. Si richiede precedente esperienza in attività di vendita di almeno un anno. Completano il profilo affidabilità, professionalità, impegno e forte predisposizione alla vendita. Sedi di lavoro: Napoli e provincia, Salerno e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola

G1 Centro Direzionale – 80143 Na-poli - Tel. 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected]

Emilia-Romagna

Responsabile di negozioArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca responsabile di negozio per azienda operante nel settore del prêt à porter femminile. Il candidato si occuperà di coordi-nare un team composto da cinque o dieci persone. La risorsa ideale ha maturato un’esperienza di management operativo nel prêt à porter o nella distribuzione o nella gestione di un centro di profitto. Completano il profilo passione per la moda, orientamento al cliente e propensione al lavoro in team. Si offre contratto a tempo determi-nato direttamente con l’azienda finalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: Parma e Sarzana. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Store ManagerArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca store manager. Il candidato proviene da un’esperienza come Responsabile o Vice-Responsabile di Negozio e sa agire con coerenza nella realizzazione degli obiettivi, nella prestazione dei servizi, nella gestione della merce e nel controllo dei costi. È in grado di conoscere a fondo i processi e le procedure della gestione di un negozio, come il visual merchandising, la gestione del budget e del personale; ha ottime doti comunicative e sa influenzare e motivare anche team grandi; è in possesso di ottima conoscenza della lingua inglese, che utilizza sia per relazionarsi con i clienti che con la casa madre; ha un approccio flessibile al lavoro in quanto ad orari e giornate lavorative per supportare la squadra. Tra le sue principali re-sponsabilità: redigere piani operativi per la realizzazione della strategia concordata; programmare il lavoro quotidianamente in modo tale da permettere la realizzazione degli obiettivi giornalieri; assicurare che siano sempre assegnate le risorse necessarie per la realizzazione degli obiettivi; verificare e tenere sotto controllo le condizioni di lavoro e di sicurezza, supervisionare le scorte di magazzino, le attrezzature e gli impianti di sorveglianza del negozio; dare alla clientela il miglior servizio di assistenza possibile, al fine di garantirne la massima soddisfazione a breve e a lungo termine; ottenere il massimo profitto e raggiungere o superare gli obiettivi prefissati in termini di volume di vendita al fine di mantenere il livello previsto di vendite e redditività; reclutare, addestrare, motivare il personale. Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza

Natale Bruni, 1 – 41100 Modena, Tel 059 243834, Fax 059 243528, e-mail [email protected]

Lazio

Addetto venditaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 addetti vendita per presti-giosa azienda cliente operante nel settore lusso. Il candidato ideale ha maturato esperienza nella vendita, possibilmente nel settore lusso; è in grado di relazionarsi con un pub-blico di target elevato, sia italiano che straniero; ha una reale buona conoscenza della lingua inglese. È necessaria la disponibilità a lavo-rare nei week end e festivi. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Roma Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

CommessoArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca 1 commesso. Il candidato idea-le è madrelingua cinese (mandarino) e ha maturato un’ esperienza nella vendita - preferibile settore lusso. Completano il profilo predisposi-zione al rapporto con il pubblico, flessibilità e capacità di relazionarsi in modo strutturato. Si offre contrat-to iniziale di 12 mesi con possibilità di inserimento full-time. Sede di lavoro: Roma Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Addetti venditaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca addetti vendita per azienda operante nel settore dell’ottica. I candidati si occuperanno di servi-zio alla clientela e vendita assistita. Si richiede: esperienza nel settore dell’ottica; disponibilità immediata a lavorare nel mese di dicembre. Orario di lavoro: dal lunedì al sabato su turni nelle fasce orarie 9.00-13.00 e 15.30-19.30. Si offre iniziale con-tratto di somministrazione con pos-sibilità di proroghe ed inserimento in azienda. Sede di Lavoro: Monza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Marsala, 6 - 20052 Monza - Tel 039 2317713 - Fax 039 2308792 - [email protected]

Addetto vendita appartenente allecategorie protette

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca Addetto vendita appartenente alle

categorie protette per azienda operante nel settore abbigliamento. La risorsa si occuperà di vendita al cliente, gestione cassa, sistemazione merce su ripiani e scaffali. Si richiede: precedente esperienza nella grande distribuzione o in punti vendita; capacità di utilizzo della cassa; buona predisposizione ai rapporti interpersonali; flessibilità di orari; iscrizione alle liste delle categorie protette; disponibilità a la-vorare su turni e nei week end. Sede di lavoro: Curno (BG). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Don Luigi Pa-lazzolo, 23/A – 24122 Bergamo. Tel 035 221258 - Fax 035 221585 - [email protected]

Promoter

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 100 promoter per azienda le-ader nel settore delle telecomunica-zioni. I candidati si occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. Si richiedono precedente esperienza in attività di vendita e disponibilità immediata a lavorare part-time, full-time e nel fine settimana. Completano il pro-filo dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita. Sede di lavoro: Varese, Milano, Como, Son-drio, Verbania, Novara. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza della Repubblica, 5 – 21100 Varese - Tel 0332 1690276-7 - Fax 0332 1690353 - [email protected]

Sicilia

Addetto vendita

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca addetti vendita per azienda operante nel settore ottico/fotogra-fico. Le risorse si occuperanno di assistenza alla vendita per prodotti ottici e fotografici. Si richiede: pre-cedente esperienza nella vendita, preferibilmente nello stesso settore o, in alternativa, provenienza dal settore accessori, ottima predispo-sizione al contatto col pubblico. Completano il profilo dinamicità e disponibilità a lavorare nei week end. È gradito, inoltre, il possesso del diploma di ottico. Si offre con-tratto iniziale a tempo determinato con concrete possibilità di inseri-mento diretto in azienda. Sede di lavoro: Avola (SR) e Modica (RG). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Guzzardi, 26 – 95127 Catania - Tel 095 448195 - Fax 095 7169103 - [email protected]

UNIONE DI BANCHE ITALIANE - S.c.p.A.Sede Legale e Direzione Generale: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto, 8 Sedi operative: Brescia e Bergamo. Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5678 – ABI n. 3111 Capogruppo del “Gruppo UBI Banca” iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari al n. 3111 Capitale Sociale Euro 2.254.366.897,50 Codice Fiscale, Partita IVA ed Iscrizione al Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

PRESTITO OBBLIGAZIONARIOUNIONE DI BANCHE ITALIANE 2009/2016

SUBORDINATO LOWER TIER IIA TASSO VARIABILE CON AMMORTAMENTO

(COD. ISIN IT0004457187)

Si comunica che:

• la cedola n. 11 relativa al periodo 13/09/2011 – 12/12/2011 è in pagamento dal 13/12/2011 nella misura dello 0,696% al lordo delle ritenute di legge;

• il tasso di interesse relativo al periodo 13/12/2011 – 12/03/2012 (cedola n. 12 esigibile dal 13/03/2012) è stato determinato nella misura dello 0,681% al lordo delle ritenute di legge; contestualmente si procederà al rimborso della prima quota capitale (euro 200,00 per ogni obbligazione), pertanto il valore nominale unitario del prestito obbligazionario verrà diminuito da euro 1.000,00 a euro 800,00.

Bergamo, 12 dicembre 2011

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Page 52: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Sette Ecco ... chi mente al Fisco, labolizione del codice di comportamento sulla durata dei controlli nelle aziende più piccole e sulla

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