Il Prezioso Dono Di Siddhartha

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  • 7/22/2019 Il Prezioso Dono Di Siddhartha

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    Giulio Cesare Giacobbe

    Il prezioso dono

    di

    Siddhartha

    Liberamente tratto

    dal Canone Pali

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    Propriet esclusiva

    Giulio Cesare Giacobbe

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    Il Buddha coluiche ha fatto

    il Grande Salto.

    Il Buddha coluiche ha visto

    la Realt.

    Il Buddha coluiche si liberato

    dagli attaccamenti.Il Buddha colui

    che non pi n bimbon adulto n genitore.

    Il Buddha colui

    che al di l del mondo,della vita e della morte.

    Tu

    sei quello.

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    Ogni giorno Siddhartha praticava la contemplazione camminata lungo lariva del fiume e dedicava il resto del tempo alla contemplazione seduta. Smisedi affidarsi alla tradizione e alle scritture, per cercare da solo la Via. Ritorn

    a se stesso per imparare dai propri successi e dai propri errori. Non temevapi il piacere che la contemplazione dava alla sua mente e al suo corpo e un

    senso di pace e di benessere lo pervadeva. Non tentava pi di fuggire dallesensazioni e dai pensieri, ma osservava il loro sorgere, il loro poco durare e illoro finire, mantenendone la coscienza. Rinunciando al desiderio di fuggire

    dal mondo dei fenomeni, rimase fermo nel mondo dei fenomeni e scopr diessere perfettamente presente a se stesso. Siddhartha passava dalla contem-plazione sul corpo a quella sulle sensazioni, dalla contemplazione sulle sensa-

    zioni a quella sui pensieri. Vide che i pensieri nascono e svaniscono nellamente. Vide lunit di mente e corpo, vide che ogni cellula del corpo contienela saggezza delluniverso. Cap che doveva semplicemente guardare pi a

    fondo in un granello di polvere per ritrovarvi il vero volto dellintero uni-verso, perch il granello di polvere in se stesso luniverso e, se non esistesse,

    nemmeno luniverso esisterebbe. Siddhartha super lidea di un S perma-nente e indipendente, lanima, e trasal comprendendo di essere stato fino adallora imprigionato nella falsa idea dellanima come la presentavano i Veda.

    In realt tutte le cose sono prive di un S permanente e indipendente. Ilnon-s la vera natura dellesistenza.Giorno e notte sedette sotto lalbero di pippala, mentre nuovi livelli di co-

    scienza si risvegliavano in lui come abbaglianti lampi di luce. Fu precisa-mente in quei giorni, in cui Siddhartha faceva tali e tanti progressi nelcammino, che comparve Svasti, il giovane guardiano di bufali. Siddhartha

    accettava con gioia le bracciate di erba kusa appena tagliata che il ragazzoundicenne gli portava. E bench Sujata, Svasti e i loro amici non fossero che

    bambini, Siddhartha parlava loro della sua nuova conoscenza. Era felice divedere la facilit con cui quei bambini di campagna, privi di istruzione, capi-vano le sue parole. Ne fu rincuorato, e seppe che la porta della perfetta illu-

    minazione si sarebbe aperta presto. Sapeva di avere ormai la chiave meravi-

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    gliosa: la verit della natura interdipendente e priva di un S di tutti ifenomeni. Ai piedi dellalbero di pippala Siddhartha raccolse il suoformidabile potere di concentrazione nellesame del corpo. Vide che ogni

    cellula del corpo come una goccia dacqua immersa nel fiume infinito di na-scita esistenza e morte, senza riuscire a trovare nel corpo una sola cosa che ri-

    manga immutata o di cui sia lecito dire che costituisca un S permanente eindipendente. Mescolato con il fiume del corpo scorre il fiume delle sensa-zioni, in cui ogni goccia dacqua una sensazione. E anche queste gocce si

    accavallano in un processo continuo di nascita esistenza e morte. Con potenteconcentrazione, Siddhartha investig quindi il fiume del pensiero, che scorreintrecciato al fiume del corpo e delle sensazioni. Le gocce del fiume del

    pensiero si frammischiano influenzandosi lun laltra, in un identico processodi nascita esistenza e morte. Se il pensiero corretto, la realt si rivela; se distorto, la realt si vela. Gli uomini sono eternamente preda della sofferenza

    a causa del pensiero distorto: credono permanente ci che impermanente,dotato di un S ci che privo di un S, soggetto a nascita e morte ciche non soffre n nascita n morte in quanto non esistente, e dividono ci che

    non si pu dividere, luniverso. Quindi illumin con la coscienza gli stati men-tali che causano la sofferenza: desiderio, brama, paura, ira, odio, arroganza,

    gelosia, avidit e ignoranza. La coscienza divamp in lui come un sole ra-diante, e Siddhartha us il sole della coscienza per illuminare la natura diquesti stati mentali negativi. Vide come tutti nascono a causa dellignoranza

    dellimpermanenza, a causa della falsa convinzione che esistano dei S,delle sostanze, permanenti e indipendenti. E lesatto contrario dellacoscienza. La credenza nella permanenza, nellesistenza di sostanze per-

    manenti e indipendenti ignoranza della realt, tenebra, assenza di luce.Vide che la chiave per giungere alla Liberazione perforare lignoranza e pe-netrare nel cuore della realt facendone esperienza diretta. La conoscenza

    della realt, infatti, non cognizione intellettuale, ma esperienza diretta. Unanotte dopo laltra Siddhartha medit ai piedi dellalbero di pippala, facendo

    splendere la luce della coscienza sul suo corpo, la sua mente e tutto luni-verso. Un giorno Sujata gli port riso cotto nel latte e nel miele e Svasti unabracciata di erba kusa. Dopo che Svasti lebbe lasciato per ricondurre i bufali

    a casa, Siddhartha fu invaso dalla sensazione che quella notte stessa avrebbeottenuto il Grande Risveglio. Grazie alla concentrazione dellattenzione, lamente il corpo e il respiro di Siddhartha erano perfettamente unificati. La

    pratica della concentrazione dellattenzione laveva reso capace di svilupparegrandi poteri di osservazione che ora poteva usare per illuminare di co-scienza il corpo e la mente. Senza vacillare, illumin di coscienza la propria

    mente. Vide che gli esseri viventi soffrono perch non comprendono chepartecipano della stessa natura di tutti gli esseri. Lignoranza d nascita a

    uninfinit di pene, di confusione e difficolt. Avidit, ira, arroganza, dubbio,

    gelosia e paura, affondano tutti le radici nellignoranza dellimpermanenza.Imparando a calmare la mente per vedere pi a fondo nella vera natura delle

    cose, possiamo giungere alla comprensione globale che dissolve ogni ansia eogni dolore, sostituendoli con laccettazione e lamore. Siddhartha vide che

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    comprensione e amore sono ununica cosa. Senza comprensione non vi puessere amore. Il carattere e il comportamento degli esseri umani normal-mente il prodotto di condizioni ambientali, fisiche, emotive e sociali

    indipendenti dalla loro volont. Questa comprensione ci impedisce di odiareanche chi agisce crudelmente e ci spinge anzi a fare qualcosa per cambiare lo

    sue condizioni. La comprensione origina compassione e amore, i quali a lorovolta determinano la giusta azione. Per poter amare, bisogna primacomprendere: ed ecco dunque che la comprensione si rivela la chiave della

    Liberazione. Per sviluppare la chiara comprensione necessario vivere nellacoscienza dei nostri stessi processi mentali e della realt che ci circonda, ve-dendo la realt di quanto avviene dentro e fuori noi stessi, in diretto contatto

    con la vita nel momento presente. La pratica della coscienza rafforza lacapacit di guardare in profondit. Se sappiamo vedere dentro il cuore dellecose, le cose si rivelano. Questo, il tesoro segreto della Coscienza: essa

    conduce allIlluminazione e quindi alla Liberazione. Siddhartha cap di averetrovato la Grande Via.Sujata, portandogli il cibo a mezzogiorno, vide Siddhartha seduto sotto il pip-

    pala, radioso come il mattino. Cento volte laveva veduto sedere sotto ilpippala in dignit e maestosit, ma oggi aveva qualcosa di diverso. Mentre lo

    guardava, Sujata sentiva svanire pene e preoccupazioni. Una felicit frescacome la brezza primaverile le colm il cuore. Sent di non avere bisogno e dinon desiderare nientaltro di quello che cera, che tutto nelluniverso era

    buono e benevolo e che nessuno doveva temere o disperarsi mai pi. Fece al-cuni passi e depose il cibo davanti a Siddhartha. Poi si inchin, sentendo chela pace e la gioia che lo pervadevano si trasmettevano a lei.

    Siedi vicino a me, la invit Siddhartha con un sorriso. Ti ringrazio delcibo e dellacqua che mi hai portato in tutti questi mesi. Oggi il giorno pifelice della mia vita perch, questa notte, ho trovato la Grande Via. Dividi

    con me questa felicit. Presto insegner la Via a tutti.Sujata giunse le mani per chiedere il permesso di parlare. Tu sei il ri-

    svegliato, colui che indica come vivere in coscienza. Possiamo chiamarti ilRisvegliato?Siddhartha annu. Ne sarei davvero contento.

    Gli occhi di Sujata brillarono. Nella lingua magadhi, continu la fanciulla,usiamo la parola budh per dire svegliarsi. Una persona risvegliata sarebbequindi chiamata Buddha. Possiamo chiamarti Buddha?

    Siddhartha annu di nuovo.

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    Fratelli, ognuno di voi ha Natura di Buddha. Ognuno di voi pu far cessarela propria sofferenza in qualsiasi momento. E sufficiente che esercitiate laCoscienza e il Non Attaccamento, che vi distacchiate dai vostri pensieri edalle vostre paure, dai vostri desider e dai vostri od osservandoli con la Co-

    scienza, che vediate il carattere non permanente della realt, che sviluppiatedentro di voi lAmore Universale. Per fare ci, prendete atto delle Quattro

    Nobili Verit e praticate gli Otto Nobili Sentieri. Se lo farete, otterrete lIl-luminazione e la Liberazione.Questo, il Dharma.

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    Le Quattro

    Nobili Verit

    Fratelli, ci sono quattro verit: lesistenza della sofferenza, la causa dellasofferenza, lestinzione della sofferenza e il sentiero che conduceallestinzione della sofferenza. Le chiamo le Quattro Nobili Verit.

    Fratelli, la Prima Nobile Verit lesistenza della sofferenza. Nascita,

    vecchiaia, malattia e morte, sono sofferenza. Tristezza, ira, invidia, timore,ansia, paura e disperazione, sono sofferenza. Lassenza di ci che si ama, sofferenza. La presenza di ci che si odia, sofferenza. Il desiderio, sofferenza. Lavversione, sofferenza.

    Questa, la Prima Nobile Verit.

    Fratelli, la Seconda Nobile Verit la causa della sofferenza. La causa dellasofferenza lattaccamento. Lattaccamento a sua volta causatodallignoranza. Lignoranza che causa lattaccamento lignoranza della

    realt, lignoranza che la realt impermanente e priva di sostanze.Lignoranza della realt produce lattaccamento perch si crede permanenteci che impermanente e dotato di sostanza ci che privo di sostanza.

    Lattaccamento produce la tristezza, lira, linvidia, il timore, lansia, lapaura e la disperazione.Questa, la Seconda Nobile Verit.

    Fratelli, la Terza Nobile Verit lestinzione della sofferenza. La sofferenza

    pu estinguersi con lestinzione dellignoranza e quindi dellattaccamento.Questa, la Terza Nobile Verit.

    Fratelli, la Quarta Nobile Verit la via che conduce allestinzione dellasofferenza: sono gli Otto Nobili Sentieri.

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    Questa, la Quarta Nobile Verit.

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    Gli Otto

    Nobili Sentieri

    Fratelli, chiamo Retti Sentieri gli Otto Nobili Sentieri della RettaConoscenza, della Retta Volont, della Retta Coscienza, della RettaAttenzione, del Retto Pensiero, della Retta Parola, della Retta Azione, dellaRetta Professione. Seguendo gli Otto Nobili Sentieri ho raggiunto lIllu-

    minazione, la Coscienza e la Liberazione.Fratelli, perch chiamo questi sentieri i Retti Sentieri? Li chiamo Rettiperch non negano la sofferenza ma indicano nellesperienza della sofferenza

    stessa il mezzo per superarla.

    La Retta Conoscenza costituisce lIlluminazione e produce la Retta Volont.La Retta Volont genera la Retta Coscienza. La Retta Coscienza conduce alla

    Retta Attenzione. La Retta Attenzione produce il Retto Pensiero. Il RettoPensiero genera la Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione.

    Due, sono gli estremi che chi percorre i Retti Sentieri deve evitare. Il primo limmergersi nei piaceri dei sensi, il secondo la mortificazione che nega alcorpo le sue necessit. Il cammino da me scoperto la Via di Mezzo, che evita

    entrambi gli estremi e conduce alla Conoscenza, alla Coscienza, allaLiberazione.

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    La Retta Conoscenza

    Una foglia di pippala, stagliata contro il cielo azzurro, ondeggiava verso dime come se mi chiamasse. Osservandola in profondit, vi distinsi chia-

    ramente la presenza del sole e delle stelle. Perch senza sole, senza luce e ca-

    lore, quella foglia non sarebbe esistita e senza lesistenza delle stelle, neppureil sole, sarebbe esistito. Anche le nuvole, vidi nella foglia, perch senza nuvole

    non c la pioggia e senza la pioggia quella foglia non poteva esistere. E vidi laterra, il tempo, lo spazio: tutti presenti nella foglia. In verit, in quelmomento preciso, luniverso intero si manifestava nella foglia. La realt della

    foglia era un miracolo stupefacente. Generalmente si pensa che una foglia sianata a primavera, ma io vidi che essa esisteva in potenza gi da tanto, tantotempo, da quando esistevano le stelle e il sole che ne permettevano lesistenza,

    poich in verit quella foglia esisteva nella luce del sole, nelle nuvole, nel-

    lalbero ed anche in me stesso che la percepivo. Comprendendo che quella fo-glia non esisteva in s ma soltanto in quanto parte delluniverso in cui ognicosa collegata alle altre, compresi che quella foglia non era mai nata ma erasempre esistita nelluniverso che da sempre esiste. Comprendendo che quella

    foglia non era mai nata, compresi che anche io, non ero mai nato. Entrambi,la foglia e me stesso, ci eravamo semplicemente manifestati in quel momentoma da sempre esistevamo in potenza nelluniverso. Poich non eravamo mai

    nati, non potevamo morire, perch non pu morire luniverso che da sempreesiste e nel quale ogni cosa contenuta. Vidi dunque che la foglia e il mio

    corpo erano una cosa sola. Nessuno dei due possedeva un S separato e in-dipendente, nessuno dei due poteva esistere indipendentemente dal restodelluniverso. Questa visione profonda dissolse in me le idee di nascita e di

    morte, di comparsa e di scomparsa, e il vero volto della foglia, assieme al mio

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    stesso volto, divennero manifesti. Vidi che lesistenza di ciascun fenomeno, arendere possibile lesistenza di tutti gli altri fenomeni. Luno contiene il tuttoe il tutto contenuto nelluno. Vedendo la natura impermanente e inter-

    dipendente di tutti i fenomeni, io ne vidi perci la natura vuota: tutti i feno-meni sono vuoti di un S permanente e indipendente. Compresi che la chia-

    ve della Liberazione sta nei due princip dellinterdipendenza e del non-s.Illuminando i cinque fiumi della percezione che generano lIo, e cio lesensazioni le emozioni i pensieri la volont e la coscienza, io compresi che

    limpermanenza e lassenza di un S permanente e indipendente sono lecondizioni indispensabili alla vita. Senza impermanenza, senza mancanza diun S permanente e indipendente, nulla potrebbe crescere ed evolversi. Se

    un chicco di riso non avesse la natura dellimpermanenza e del non-s, nonpotrebbe trasformarsi in una piantina. Se le nuvole non fossero imperma-nenti e prive di un S, non potrebbero trasformarsi in pioggia. Senza

    natura impermanente e priva di un S, un bambino non potrebbe diven-tare un adulto. Quindi, pensai, accettare la vita significa accettare limperma-nenza e lassenza di un S permanente e indipendente. La causa della soffe-

    renza, dissi allora a me stesso, la falsa nozione della permanenza e di Spermanenti e indipendenti ai quali ci attacchiamo. Vedendo ci, si giunge alla

    comprensione che non c n nascita n morte, n creazione n distruzione,n uno n molti, n dentro n fuori, n grande n piccolo, n puro n impuro.Sono tutte false distinzioni create dallintelletto: soltanto luniverso, esiste,

    unico, composito, in eterno movimento e trasformazione; le cose contenute inesso, o meglio i fenomeni che lo costituiscono, non hanno esistenza di per sestessi, indipendentemente dagli altri e dallo stesso universo. Penetrando nella

    natura vuota dei fenomeni, le barriere mentali vengono scavalcate e ci silibera dal ciclo della sofferenza. Questa, lIlluminazione.Da tempo incalcolabile, gli uomini sono intrappolati nel concetto di anima,

    cio nella nozione di un S permanente e indipendente. Abbiamo credutoche, alla morte del corpo, questo S continuasse ad esistere e ricercasse

    lunione con la sua origine, che Brahma, il S delluniverso. Ma si trattadi unincomprensione capitale che ha fatto s che innumerevoli generazionifossero sviate dalla conoscenza della realt. Sappi che tutte le cose esistono a

    causa dellinterdipendenza e che a causa dellinterdipendenza cessano diesistere. Questo perch quello . Questo non perch quello non . Questo nato perch quello nato. Questo muore perch quello muore. Ecco la legge

    meravigliosa delloriginazione interdipendente che ho scoperto in con-templazione. In verit, non c nulla di permanente e indipendente dal restodell universo. E neppure luniverso permanente, ma un continuo dive-

    nire, mai uguale a s stesso. Quindi non c un S permanente e indi-pendente, n nei singoli esseri n nelluniverso. Non esistono sostanze. Vi sono

    soltanto fenomeni continuamente diversi, che non durano pi di qualche

    istante, ma tutti collegati fra loro.Gli uomini sono imprigionati nella sofferenza come in una casa in fiamme e

    la maggior parte del dolore che proviamo opera nostra. Non possiamoliberarci pregando una qualche divinit. Dobbiamo guardare in profondit

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    nella nostra stessa mente e nella situazione presente per sradicare le visionierrate che formano le radici della sofferenza. Dobbiamo capire che la realt fatta di fenomeni impermanenti, privi di un S e tutti interdipendenti fra

    loro.Questa, la Retta Conoscenza.

    Fratelli, la Retta Conoscenza d luogo allIlluminazione e conduce al sentierodella Retta Volont.

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    La Retta Volont

    Fratelli, so che guardare dentro voi stessi richiede uno sforzo di volont.Fratelli, so che la vostra attenzione imprigionata nel mondo immaginariodel vostro pensiero. Ma i fantasmi del vostro pensiero non sono reali. Essi

    sono generati dal vostro attaccamento, e quindi dal vostro desiderio, dal vo-stro odio, dalla vostra ira, dalla vostra paura. Fratelli, i fantasmi del vostro

    pensiero sono generati da voi stessi. Fratelli, private i vostri fantasmi im-maginar della vostra attenzione ed essi svaniranno. Fratelli, attuate lavolont di guardare dentro voi stessi. Concentrate la vostra attenzione sul

    vostro pensiero, osservate come esso nasce, cresce e muore, come esso impermanente e come i suoi fantasmi non sono reali. Fratelli, attuando la vo-

    lont di guardare dentro voi stessi vi libererete dai fantasmi del vostro pen-siero e la vostra attenzione si rivolger spontaneamente alla realt che vi cir-conda ed allora essa si riveler a voi in tutta la sua bellezza e la sua gioia.Scoprirete che nella realt non vi sofferenza: la sofferenza soltanto nel

    vostro pensiero.Fratelli, attuate la Retta Volont della concentrazione dellattenzione sulle

    vostre sensazioni, sulle vostre emozioni e sul vostro pensiero e realizzerete laRetta Coscienza.Fratelli, attraverso la Retta Coscienza realizzerete la Retta Attenzione ed

    attraverso la Retta Attenzione otterrete la Liberazione definitiva dallasofferenza.

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    La Retta Coscienza

    Fratelli, praticate la Retta Coscienza. La Retta Coscienza il pi nobiledegli Otto Nobili Sentieri. La Retta Coscienza consiste nella coscienza del

    pensiero. La coscienza del pensiero consiste nellosservazione distaccata deipropr pensieri. Per osservare i propr pensieri con distacco occorre diven-tare il Nobile Distaccato Osservatore. Il Nobile Distaccato Osservatore os-

    serva con distacco i pensieri come tu osservi con distacco il volo lontano degli

    uccelli nella pace della sera. Impara dalla terra: se la si cosparge di fiori fra-granti o la si ricopre di feci, la terra riceve ogni cosa con equanimit, senza

    preferenze o avversioni. Quando nasce un pensiero, piacevole o spiacevole,non farti intrappolare e non diventarne schiavo. Osservalo con distacco elascialo andare: esso non crescer dentro di te e non produrr il frutto

    avvelenato della sofferenza. Se tu fai crescere i tuoi pensieri, essi divengonopotentissimi e si impadroniscono di te e ti rendono schiavo. Osservando con

    distacco il tuo pensiero, tu scoprirai una grande insospettata verit: che il tuopensiero non il prodotto della tua volont ma una pianta autonoma e

    indipendente da te, alimentata dal tuo attaccamento, e che le sue radiciaffondano nella tua paura.Fratelli, prima di imparare ad osservare con distacco il pensiero, dovete im-parare ad osservare e a calmare il vostro respiro, il vostro corpo e le vostre

    emozioni.Praticate nel modo seguente.1 inspirando, sono consapevole del mio respiro; espirando, sono consapevole

    del mio respiro.2 inspirando, calmo il mio respiro; espirando, calmo il mio respiro.

    3 inspirando, sono consapevole del mio corpo; espirando, sono consapevoledel mio corpo.4 inspirando, rilasso il mio corpo; espirando, rilasso il mio corpo.

    5 inspirando, sono consapevole della mia emozione; espirando, sono con-

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    sapevole della mia emozione.6 inspirando, calmo la mia emozione; espirando, calmo la mia emozione.7 inspirando, sono consapevole del mio pensiero; espirando, sono consapevole

    del mio pensiero.8 inspirando, osservo con distacco il mio pensiero; espirando, osservo con

    distacco il mio pensiero.Quando avrai calmato il tuo respiro, il tuo corpo e le tue emozioni, praticacon continuit la coscienza distaccata del pensiero. Praticando la coscienza

    distaccata del pensiero, i pensieri vani cesseranno e dimorerai nella PuraCoscienza del Nobile Distaccato Osservatore. La coscienza distaccata delpensiero, se praticata costantemente, conduce alla Liberazione.

    Pratica nel modo seguente.Inspirando un respiro corto, sappi di inspirare un respiro corto. Espirandoun respiro lungo, sappi di espirare un respiro lungo. Sii totalmente presente a

    ogni tuo respiro. Losservazione consapevole del respiro rafforza laconcentrazione. Con la concentrazione, potrai vedere in profondit nellanatura delle cinque modalit della percezione: le sensazioni, le emozioni, i

    pensieri, la volont e la coscienza. Le cinque modalit della percezione sonocome cinque corsi dacqua in cui non dato di trovare nulla di separato e di

    permanente. Meditando sulle cinque modalit della percezione presenti in te,vedrai lintima e stupefacente relazione fra te stesso e tutte le cosedelluniverso. In particolare, osserva le tue emozioni. Le emozioni sono la

    materia stessa della tua sofferenza. Esse hanno origine dal pensiero. Vedendolorigine delle emozioni nel pensiero, ne comprenderai la natura imper-manente. Vedrai come le emozioni nascono e muoiono come il pensiero e

    come tutti i fenomeni mentali e materiali. Vedendo che le emozioni sono im-permanenti, a poco a poco resterai equanime di fronte al loro nascere e alloro morire. La maggior parte delle emozioni scaturisce dal pensiero erroneo,

    il quale considera permanente ci che impermanente. Sradicando le visionierronee, la sofferenza cessa.

    Quando avrai imparato a praticare la coscienza del respiro e del pensiero, ot-terrai facilmente il vuoto mentale. Il vuoto mentale la condizione naturaledella mente, cos come il riposo la condizione naturale del corpo.

    Quando avrai ottenuto il vuoto mentale, entrerai nel sentiero della RettaAttenzione.

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    La Retta Attenzione

    Nel giorno dalla sua Illuminazione, a Sujata, Svasti e i loro amici che liavevano accompagnati, Siddhartha disse:Siete bambini intelligenti e sonocerto che potete comprendere e mettere in pratica quanto vi dir. La GrandeVia che ho scoperto sottile e profonda, ma chiunque sia disposto a

    impegnarvi il cuore e la mente sar in grado di capirla e di seguirla. Bambini,dopo avere sbucciato un mandarino, potete mangiarlo con attenzione o di-strattamente. Cosa significa mangiare un mandarino con attenzione? Man-

    giando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamentela fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, sapete che lo state

    sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, sapete che lostate staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza delmandarino, sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Bambini,

    cosa significa mangiare un mandarino senza attenzione? Mangiando unmandarino, non sapete che lo state mangiando. Non ne gustate la fragranza ela dolcezza. Sbucciando il mandarino, non sapete che lo state sbucciando;

    staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, non sapete che lo statestaccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza delmandarino, non sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Cos

    facendo, non potete apprezzare la natura splendida e preziosa del manda-

    rino. Se non mangiate il mandarino con attenzione, il mandarino per voi non reale. Se il mandarino per voi non reale, neppure chi lo mangia reale.Ecco cosa significa mangiare un mandarino senza attenzione.Bambini, mangiare il mandarino con attenzione significa essere in contatto

    con la realt. La vostra mente non rincorre i pensieri riguardanti ci che non presente, lo ieri o il domani, ma dimora totalmente nella realt delmomento presente. Il mandarino totalmente presente alla vostra attenzione.

    Vivere con Retta Attenzione vuol dire vivere nella realt del momento pre-sente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora. Chi dimora nellat-

    tenzione del presente consapevole di quanto avviene nella realt, di quantoaccade nel corpo, nella mente e nel mondo che lo circonda. Egli sa osservarein profondit le cose nel momento presente. Non insegue il passato e non si

    perde nel futuro, perch il passato non esiste pi e il futuro non ancora arri-

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    vato. La realt e dunque la vita soltanto nel momento presente. Perdendo ilmomento presente, perdiamo la vita.Questa, la Retta Attenzione. Attuando la Retta Attenzione, rendiamo

    possibile il Retto Pensiero.

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    Il Retto Pensiero

    Fratelli, praticate il Retto Pensiero.Il Retto Pensiero consiste nel pensiero in cui non c n confusione n di-strazione, n ira n odio, n desiderio n brama.

    Fratelli, la confusione e la distrazione, lira e lodio, il desiderio e la brama sisuperano praticando le Quattro Contemplazioni.

    Le Quattro Contemplazioni consistono nella contemplazione del Respiro,della Compassione, dellImpermanenza e della Morte.Per superare la confusione e la distrazione, pratica la contemplazione del Re-

    spiro: con essa la tua mente si schiarir e la tua concentrazione diventerpotente.

    Per superare lira e lodio, pratica la contemplazione della Compassione: essafa luce sulle cause dellira e dellodio presenti nella tua mente e in quella dicoloro che li hanno suscitati in te.Per superare il desiderio, pratica la contemplazione dellImpermanenza: essa

    fa luce sulla nascita e sulla morte di tutte le cose.Per superare la brama, pratica la contemplazione della Morte e della fine di

    tutte le cose.Se praticherai regolarmente le Quattro Contemplazioni, otterrai la Libera-zione.

    Fratelli, il Retto Pensiero consiste nel pensiero in cui non c attaccamento.Fratelli, il Retto Pensiero consiste nel pensiero in cui c lamore universale.Parlando dellamore, ci si riferisce di solito allamore fra genitori e figli,

    marito e moglie, parenti, amici. Dipendendo per natura dai concetti di io emio, questo amore imprigionato nellattaccamento e nella discrimi-nazione. La gente vuole amare soltanto i propr genitori, il proprio coniuge, i

    propr figli e nipoti, i propr parenti e i propr amici. Poich irretita nellattaccamento, teme i mali a cui sono esposte le persone amate e se ne pre-

    occupa prima che accadano. Poi, quando le disgrazie vengono, la sofferenza tremenda. Lamore fondato sulla discriminazione genera il pregiudizio, ov-vero indifferenza e persino ostilit nei confronti di coloro che escludiamo dal

    nostro amore. Attaccamento e discriminazione sono cause di sofferenza pernoi stessi e per gli altri. In realt, lamore a cui tutti gli esseri aspirano lamore universale. Nellamore universale vi compassione e dedizione.

    Compassione e dedizione non sono limitate ai genitori, al coniuge, ai figli, aiparenti, agli amici, ma si allargano a tutta lumanit e a tutti gli esseri.Compassione e dedizione non conoscono discriminazione fra mio e non mio.

    Senza discriminazione, non c attaccamento. Senza attaccamento, non csofferenza. Compassione e dedizione alleviano la sofferenza e arrecano la

    felicit. Compassione e dedizione hanno come fine la felicit di tutti e nonpretendono nulla in cambio. Senza di essi, senza lamore universale, la vita senza gioia. Con la compassione e la dedizione agli altri, con lamore uni-

    versale, la vita si colma di pace e di gioia.

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    Fratelli, praticate il Retto Pensiero. Praticando il Retto Pensiero, voi ri-condurrete il pensiero sotto la vostra volont e non ne sarete pi schiavi. IlRetto Pensiero produce la Retta Parola, la Retta Azione e la Retta

    Professione.

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    La Retta ParolaLa Retta Azione

    La Retta Professione

    I miei discepoli si sforzano di vivere semplicemente e in coscienza, si im-piegano ad applicare i Cinque Precetti che sono: non uccidere, non rubare,non fare violenza, parlare secondo verit ed astenersi dallassumere sostanze

    che oscurano la mente.I Cinque Precetti sono un limite naturale che va osservato ma non sono

    sufficienti a realizzare la Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione.La Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione si presentano spon-

    taneamente e chiaramente alla coscienza e alla volont se si persegue il RettoPensiero.La Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione consistono nel nonfare violenza a nessun essere vivente, n agli altri, n a noi stessi, n con il

    pensiero, n con le parole, n con gli atti.La Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione conferiscono allanostra vita pace e serenit, fanno nascere in noi la gioia e lamore universale.

    La Retta Parola, la Retta Azione e la Retta Professione sono la corona checinge la gemma del Dharma.

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    A Ghosira, molti bhikkhu tendevano a perdersi nelle speculazioni filoso-fiche. In particolare il bhikkhu Malunkyaputta era stato avvertito dal

    Buddha a non lasciarsi irretire da argomenti esoterici, inutili alla pratica.

    Malunkyaputta usava infatti interrogarlo se luniverso fosse finito o infinito,temporaneo o eterno, domande a cui il Buddha rifiutava di rispondere.Giunse il momento in cui Malunkyaputta non toller oltre il silenzio delBuddha. Decise di porre le domande per lultima volta e, di fronte a un ul-

    teriore rifiuto, di chiedere di essere sollevato dai voti di bhikkhu. Parl cos alBuddha: Maestro, se risponderai alle mie domande continuer a seguirti.Ma, se rifiuterai, abbandoner il Sangha. Rispondi: luniverso finito o infi-

    nito? Se non lo sai, ammetti di non saperlo. Quando chiedesti lordi-nazione, ho promesso di rispondere a tali domande? Ho forse detto:Malunkyaputta, diventa bhikkhu e risolver i tuoi problemi metafisici?

    Questo no, signore. Perch dunque lo pretendi ora? Malunkyaputta, tu seicome un uomo trafitto da una freccia avvelenata i cui parenti chiamano un

    medico perch rimuova la freccia e trovi un antidoto al veleno. Ma luomoimpedisce al medico di curarlo se prima non avr risposto ad alcune do-mande: chi scagli la freccia, a quale casta appartiene, quale la sua pro-

    fessione e perch lha colpito. Vuole conoscere il tipo di arco e dove furonotrovati gli ingredienti usati nella preparazione del veleno. Questuomo,Malunkyaputta, morir molto prima di avere ricevuto risposta alle sue do-

    mande. Lo stesso per colui che segue la Via. Io insegno soltanto ci cheserve a realizzare la Via e ci che inutile non lo insegno. Malunkyaputta, aldi l del fatto che luniverso sia finito o infinito, temporaneo o eterno, c una

    verit che devi accettare: la realt della sofferenza. La sofferenza proviene da

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    cause che possono essere comprese ed eliminate. Ci che io insegno utileallottenimento del distacco, dellequanimit, della pace e della Liberazione.Ma di ci che non utile al conseguimento della Via, io non parlo. Il mio inse-

    gnamento, il Dharma, non una dottrina n una filosofia. Non il prodottodel pensiero concettuale n una teoria simile alle varie filosofie che dibattono

    se lessenza delluniverso sia il fuoco, lacqua, la terra, laria o lo spirito; seluniverso sia finito o infinito, temporale o eterno. Le teorie e i concetti rigu-ardo alla verit sono come formiche che girano in tondo lungo il bordo di una

    ciotola, senza arrivare mai a nulla. Il mio insegnamento non una filosofia,ma il frutto dellesperienza diretta. Tutto ci che dico viene dalla mia espe-rienza, e lo puoi appurare anche tu attraverso la tua esperienza. Io affermo

    che tutte le cose sono impermanenti e prive di un S separato. Questo miha insegnato lesperienza, e tu puoi fare lo stesso. Insegno che tutte le cose di-pendono da tutte le altre per nascere, svilupparsi e morire. Niente proviene

    da ununica fonte originaria. Cos come io ho fatto diretta esperienza diquesta verit, anche tu la puoi fare. Il mio scopo non spiegare luniverso,ma aiutare gli altri ad eliminare la sofferenza attraverso lesperienza diretta

    della realt. Le parole non descrivono la realt, solo lesperienza diretta cirivela il suo vero volto.

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    La meditazionedei cinque minuti

    Pratica ogni giorno la meditazione nel modo seguente.

    Ripeti nella tua mente la parola Buddha per un minuto.

    Osserva il tuo pensiero per un minuto.Osserva il tuo respiro per un minuto.Osserva lambiente che ti circonda per un minuto.

    Muoviti nellambiente che ti circonda, consapevole del tuo corpo e della suainterazione con lambiente.

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    Il Mantra

    Del Dharma

    Io prendo rifugio

    nel Dharma.

    Il Dharma costituitodalle Quattro Nobili Verit

    e dagli Otto Nobili Sentieri.

    Questo, il Dharma.

    Le Quattro Nobili Verit sono:la realt della sofferenza,

    la causa della sofferenza,lestinzione della sofferenza,il sentiero che conduce

    allestinzione della sofferenza.Queste, sono

    le Quattro Nobili Verit.

    La Prima Nobile Verit che la sofferenza reale.Questa, la Prima Nobile Verit.

    La Seconda Nobile Verit

    che la causa della sofferenza lattaccamento.Questa, la Seconda Nobile Verit.

    La Terza Nobile Verit

    che lestinzione della sofferenza possibile.Questa, la Terza Nobile Verit.

    La Quarta Nobile Verit che lestinzione della sofferenza

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    si ottiene praticando gli Otto Nobili Sentieri.Questa, la Quarta Nobile Verit.

    Gli Otto Nobili Sentieri sono:

    la Retta Conoscenza,la Retta Volont,

    la Retta Coscienza,

    la Retta Attenzione,

    il Retto Pensiero,la Retta Parola,

    la Retta Azione,

    la Retta Professione.Questi, sono gli Otto Nobili Sentieri.

    Il Primo Nobile Sentiero

    la Retta Conoscenza.La Retta Conoscenza

    la conoscenza

    dellimpermanenza, della mancanza di un Se dellinterdipendenza di tutti i fenomeni.

    Questo, il Primo Nobile Sentiero.Il Secondo Nobile Sentiero

    la Retta Volont.

    La Retta Volont la volont di praticare con costanza

    la Retta Coscienza.Questo, il Secondo Nobile Sentiero.

    Il Terzo Nobile Sentiero

    la Retta Coscienza.La Retta Coscienza

    la coscienza del pensiero e della sua vacuit.

    Questo, il Terzo Nobile Sentiero.Il Quarto Nobile Sentiero

    la Retta Attenzione.La Retta Attenzione

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    lattenzione alla realt presente.Questo, il Quarto Nobile Sentiero.

    Il Quinto Nobile Sentiero il Retto Pensiero.

    Il Retto Pensiero il pensiero in cui non c attaccamento

    ma amore universale.

    Questo, il Quinto Nobile Sentiero.

    Il Sesto Nobile Sentiero la Retta Parola.

    La Retta Parola

    la parola che nasce dallamore universale.Questo, il Sesto Nobile Sentiero.

    Il Settimo Nobile Sentiero la Retta Azione.

    La Retta Azione lazione che nasce dallamore universale.

    Questo, il Settimo Nobile Sentiero.

    LOttavo Nobile Sentiero la Retta Professione.

    La Retta Professione la professione dedicata allamore universale.

    Questo, lOttavo Nobile Sentiero.

    Le Quattro Nobili Verit

    e gli Otto Nobili Sentierisono il Dharma.

    Io prendo rifugionel Dharma.

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    Il Mantra

    degli Otto Pilastri

    della Consapevolezza:il fondamento del Dharma

    Io prendo rifugio nel Dharma.

    Il Dharma fondato

    sugli Otto Pilastri della Consapevolezza.

    Gli Otto Pilastri della Consapevolezza sono:

    la Consapevolezza dellAttaccamento,la Consapevolezza del Pensiero,

    la Consapevolezza della Realt,la Consapevolezza dellAccettazione,

    la Consapevolezza dellImpermanenza,

    la Consapevolezza dellUniverso,la Consapevolezza dellAmore,

    la Consapevolezza della Natura di Buddha.Questi, sono

    gli Otto Pilastri della Consapevolezza.

    Il Primo Pilastro della Consapevolezza

    la Consapevolezza dellAttaccamento.L'attaccamento la causa della sofferenza.

    Se io sono consapevole del mio attaccamento,

    io sono consapevole della causa

    della mia sofferenza.Questo, il Primo Pilastro

    della Consapevolezza.

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    Il Secondo Pilastro della Consapevolezza

    la Consapevolezza del Pensiero.Il pensiero la causa dellattaccamento.

    Se io sono consapevole del mio pensiero,io sono consapevole della causa

    del mio attaccamento.

    Questo, il Secondo Pilastro

    della Consapevolezza.

    Il Terzo Pilastro della Consapevolezza

    la Consapevolezza della Realt.La realt il presente.

    Se io sono consapevole del presente,io sono consapevole della realt.

    Questo, il Terzo Pilastrodella Consapevolezza.

    Il Quarto Pilastro della Consapevolezza la Consapevolezza dellAccettazione.

    La realt richiede accettazione.Se io sono consapevole della realt,

    io sono consapevole della necessit

    della sua accettazione.Questo, il Quarto Pilastro

    della Consapevolezza.

    Il Quinto Pilastro della Consapevolezza

    la Consapevolezza dellImpermanenza.La realt impermanente.

    Se io sono consapevole della realt,

    io sono consapevole della sua impermanenza.Questo, il Quinto Pilastro

    della Consapevolezza.

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    Il Sesto Pilastro della Consapevolezza la Consapevolezza dellUniverso.

    Io sono parte delluniverso.Se io sono consapevole delluniverso,

    io sono consapevole di essere partedelluniverso.

    Questo, il Sesto Pilastro

    della Consapevolezza.

    Il Settimo Pilastro della Consapevolezza

    la Consapevolezza dellAmore.

    Lamore partecipazione.Se io sono consapevole di essere parte

    delluniverso,io sono consapevole di amare luniverso.

    Questo, il Settimo Pilastrodella Consapevolezza.

    LOttavo Pilastro della Consapevolezza la Consapevolezza della Natura di Buddha.

    La Natura di Buddha la consapevolezza del Dharma.

    Se io sono consapevole del Dharma,

    io sono consapevoledella mia Natura di Buddha.

    Questo, lOttavo Pilastrodella Consapevolezza.

    Gli Otto Pilastri della Consapevolezzasono il fondamento del Dharma.

    Se io dimoro

    negli Otto Pilastri della Consapevolezza,io dimoro nel Dharma.

    Se io dimoro nel Dharma,io dimoro nella mia Natura di Buddha.

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    Questo, il Dharma.Io prendo rifugio

    nel Dharma.

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    Le cinque pratiche

    che conducono

    alla Liberazione

    Le cinque praticheche conducono

    alla Liberazione

    sonoil controllo della mente,

    la presenza nella realt,la coscienza

    dellimpermanenzadi tutti i fenomeni,

    il non attaccamento

    e lamore universale.

    Il controllo della menteconsiste nellosservazione

    del pensiero e del respiro

    fino al vuoto mentale.

    La presenza nella realtconsiste nellattenzione

    rivolta al corpo

    e allambienteche ti circonda.

    La coscienzadellimpermanenza

    di tutti i fenomeniconsiste nella consapevolezza

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    della trasformazione continuae della mancanza di un S

    della realt.

    Il non attaccamentoconsiste nelleliminazione

    del pensiero

    di ci che non c.

    Lamore universale

    consiste nel provare

    piet per tutti gli esserie per la loro sofferenza.

    Praticando assiduamente

    le cinque praticheche conducono

    alla Liberazione

    tu otterraila Liberazione

    dalla sofferenzae dal dolore

    e rivelerai

    a te stesso e agli altrila tua natura di Buddha.

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    Io sonocoscienza

    Io sonoamore

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    Io honaturadi

    Buddha