060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

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GOTAMA SIDDHARTHA DETTO IL BUDDHA TRA SUCCESSI E INSUCCESSI Sommario 1. All’inizio Pagina 1 2. Il piano mentale, la Guida professionale e Satana 3 3. Della Cerimonia del Wesak si riferisce 7 4. Il primo successo del Buddha è il più importante 8 5. Nove insuccessi del Buddha 10 6. Il secondo successo del Buddha con due meriti 14 7. L’Illuminazione del Buddha fu graduale, ma fu incompleta 18 8. Gli errori di Lucifero e la Creazione del Cosmo con tutti i suoi esseri,incluso l’uomo che fu creato per la Salvezza dei Demoni 18 9. Il significato di parole fondamentali per comprendere la vita nel Cosmo 20 10. Il decimo insuccesso del Buddha: è il più grande e il più negativo 23 11. L’undicesimo insuccesso del Buddha 24 12. Le Rivelazioni Divine sulla Salvezza ( o Liberazione ) 27 13. Osservazioni sulla “Liberazione” Indù e su quella Buddhista 27 13 bis La reincarnazione 27 14. La Salvezza di tutti gli uomini 28 15. Il tema della vita di Gotama Siddharta da asceta errante 31 16. Gotama Siddhattha da asceta errante disse 32 17. Il dodicesimo insuccesso del Buddha: dove meditare 33 18. Un errore di dimensione cosmica fatto dal Buddhismo: l’idolatria del Buddha 34 19. Il Signore Gesù Cristo è il Redentore e il Salvatore di tutti gli uomini 37 20. Ancora sulla vita di Gotama Siddhattha da asceta errante 38 21. Il terzo successo del Buddha 39 22. Continua il racconto della vita Gotama Siddhattha da Samana (asceta errante) 41 23. Si riprende la trascrizione interrotta dei tre commenti precedenti ( da pagina 22 del libro di Leonardo Vittorio Arena ) 50 24. Ancora sul tema della spiegazione sintetica della vita del Buddha 53 25. Che cosa rimane della dottrina originale del Buddha nei Buddhismi attuali 54 26. Il metodo attribuito al Buddha Gotama Siddhattha 55 27. Il metodo del Buddha Gotama Siddhatta confina i Buddhisti nel Nirvana 58 28. La Via del Dio dell’Amore e della Vita fà cessare anche quegli esilii che sono i Cieli delle religioni incluso il Nirvana 61 1. All’inizio : Gotama Siddhattha nacque in una città del Nepal o vicino al Nepal da famiglia agiata, forse nobile della tribù dei Sakya, la casta dei guerrieri, seconda rispetto a quella dei sacerdoti, i quali non esercitavano il potere civile e militare. Non si sa bene dalle biografie 1

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GOTAMA SIDDHARTHA DETTO IL BUDDHA TRA SUCCESSI E INSUCCESSI

Sommario

1. All’inizio Pagina 1

2. Il piano mentale, la Guida professionale e Satana “ 3

3. Della Cerimonia del Wesak si riferisce “ 7

4. Il primo successo del Buddha è il più importante “ 8

5. Nove insuccessi del Buddha “ 10

6. Il secondo successo del Buddha con due meriti “ 14

7. L’Illuminazione del Buddha fu graduale, ma fu incompleta “ 18

8. Gli errori di Lucifero e la Creazione del Cosmo con tutti i suoi esseri,incluso

l’uomo che fu creato per la Salvezza dei Demoni “ 18

9. Il significato di parole fondamentali per comprendere la vita nel Cosmo “ 20

10. Il decimo insuccesso del Buddha: è il più grande e il più negativo “ 23

11. L’undicesimo insuccesso del Buddha “ 24

12. Le Rivelazioni Divine sulla Salvezza ( o Liberazione ) “ 27

13. Osservazioni sulla “Liberazione” Indù e su quella Buddhista “ 27

13 bis La reincarnazione “ 27

14. La Salvezza di tutti gli uomini “ 28

15. Il tema della vita di Gotama Siddharta da asceta errante “ 31

16. Gotama Siddhattha da asceta errante disse “ 32

17. Il dodicesimo insuccesso del Buddha: dove meditare “ 33

18. Un errore di dimensione cosmica fatto dal Buddhismo: l’idolatria del Buddha “ 34

19. Il Signore Gesù Cristo è il Redentore e il Salvatore di tutti gli uomini “ 37

20. Ancora sulla vita di Gotama Siddhattha da asceta errante “ 38

21. Il terzo successo del Buddha “ 39

22. Continua il racconto della vita Gotama Siddhattha da Samana (asceta errante) “ 41

23. Si riprende la trascrizione interrotta dei tre commenti precedenti ( da

pagina 22 del libro di Leonardo Vittorio Arena ) “ 50

24. Ancora sul tema della spiegazione sintetica della vita del Buddha “ 53

25. Che cosa rimane della dottrina originale del Buddha nei Buddhismi attuali “ 54

26. Il metodo attribuito al Buddha Gotama Siddhattha “ 55

27. Il metodo del Buddha Gotama Siddhatta confina i Buddhisti nel Nirvana “ 58

28. La Via del Dio dell’Amore e della Vita fà cessare anche quegli esilii che sono

i Cieli delle religioni incluso il Nirvana “ 61

1. All’inizio: Gotama Siddhattha nacque in una città del Nepal o vicino al Nepal da famiglia

agiata, forse nobile della tribù dei Sakya, la casta dei guerrieri, seconda rispetto a quella dei

sacerdoti, i quali non esercitavano il potere civile e militare. Non si sa bene dalle biografie

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romanzate - se il giovane Gotama avesse particolari inclinazioni religiose fino al momento in cui

non lo colpì la durezza della vita umana a causa delle sofferenze causate dalla nascita, dalla

malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. Ciò accadde nella maturità, quando aveva circa trent’anni,

già sposo e padre di un bambino.

Egli nacque circa 2500 anni fa. Della sua infanzia e fanciullezza non c’è nulla di sicuro,

com’è normale che sia trattandosi di un tempo tanto lontano, quando la scrittura non era

conosciuta dal popolo, con eccezioni nelle classi colte. La stampa fu scoperta successivamente,

nel suo Oriente, nel VI secolo d. C. ; perciò sulla sua vita e sulla sua dottrina pesano undici secoli

di Tradizione Orale e, anche, circa mille e quattrocento anni di biografia, ovvero di non richieste

lodi e notizie leggendarie.

Di Gotama Siddhattha, il Risvegliato, cioè il futuro Buddha si narra, tra leggenda e sprazzi

di storia, che in una particolare circostanza il giovane Gotama vide uno dopo l’altro un vecchio

decrepito, un malato e un funerale. Dopo tal eventi egli si rese conto che nonostante la sua

agiatezza, ricchezza o nobiltà non avrebbe potuto sfuggire neppure lui a tale sorte, la sorte di ogni

uomo, indipendentemente dal ceto, dal censo e da qualsiasi altra cosa terrena. Poi Gotama

incontrò un asceta errante, gioioso che gli fece scoprire un altro aspetto della vita umana dell’India

così spiritualmente attiva.

Allora il futuro Buddha, dopo le indispensabili riflessioni, si propose di scoprire le differenti

realtà della vita umana, le sue origini, le conseguenze dell’agire bene e dell’agire male e anche

quali errori erano commessi da uomini e religioni se tutti subivano, seppure in tanti modi differenti,

una dura sorte che si concludeva con la morte di ogni uomo. Su tutti gli uomini incombevano senza

rimedio la nascita, la sofferenza, la malattia, la vecchiaia e la morte. Su quasi tutti incombeva la

povertà e su tutti le malattie e le sventure con le conseguenti sofferenze che contrassegnavano la

vita dell’uomo sulla Terra.

E quali rimedi - se esistevano - potevano essere adottati per affrancare l’uomo dalla

dall’indigenza, dal dolore, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte finì col domandarsi Gotama

Siddharta?

Con quasi certezza Gotama si domandò anche come avrebbe potuto intraprendere

quest’opera conoscitiva e compassionevole restando nel suo palazzo.

Nessuno sa quanto tempo Siddhartha rifletté sulla condizione dell’uomo, ma tutti sanno che

improvvisamente lasciò genitori, moglie, figlio e posizione sociale per unirsi agli asceti erranti, i

religiosi mendicanti, al fine di scoprire le ragioni della nascita, della vita, del soffrire, della vecchiaia

e del morire del genere umano.

Le qualità del Buddha si possono considerare queste: una mente perspicace, analitica e

critica alla stesso tempo, una enorme volontà e capacità di sopportare la sofferenza e quindi una

enorme capacità di fare sacrifici; in poche parole Siddhartha era un grande pensatore con un

carattere fortissimo, capace di scelte coraggiose, ricerche importanti e decisioni autonome.

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Egli fu un grande asceta che aveva anche una grande fiducia in se stesso e nelle sue

scoperte; perciò non si faceva influenzare da niente quando riteneva di essere nel giusto, ma si

fece influenzare negativamente nel piano mentale dal Demonio (Satana) o dai Demoni 1 .

Penso che il Buddha non si sia fatto influenzare neppure dalla sua Guida professionale 2 ,

se il suggerimento contrastava, ad esempio, con il principio fondamentale del suo metodo: “

credete soltanto in ciò che potete esperimentare personalmente 3 “ ; per esempio Siddhattha non

aveva potuto scoprire, né definire il Signore Dio ( il Brahman, che è indefinibile per natura 4 ), né il

Sé o Scintilla Divina nell’uomo ( forse Siddhattha non ebbe le idee chiare neppure sul sé inferiore o

io umano 5 ).

Il credo di Siddhattha nell’esperienza personale era molto forte perché:

- erano tante le teorie delle scuole filosofiche Indù che Gotama Siddhattha non

condivideva;

- quanto agli errori del Brahamanesimo era indispensabile svincolare i suoi discepoli e,

quindi, anche la sua dottrina, da tali teorie. Il Buddha voleva liberare i suoi discepoli

dalle influenze e dagli errori, che aveva scoperti durante le scuole di Alara Kalama e

Uddaka Ramaputta e poi successivamente durante la sua lunga missione terrena (ad

esempio la suddivisione degli Indù in caste secondo la loro nascita).

2. Il Piano mentale, la Guida professionale e Satana: La Guida professionale è data da Dio agli

uomini quando qualcuno ha una importante missione da compiere (Il Buddha doveva correggere

gli errori del Brahmanesimo 6 ).La Guida professionale da buoni pensieri e insegnamenti 7 al suo

allievo.

Purtroppo il piano mentale 8 è “abitato” da Satana e dai suoi Demoni per cui loro

trasmettono da lì i loro malvagi pensieri agli uomini per ingannarli, così come testimonia la

Madonna da Medjugorje:

- << (.) Così voi, che dite di essere miei e chiedete il Mio aiuto, date tutto di voi

stessi; anzitutto date il vostro amore e l’esempio nelle vostre famiglie. Voi dite che Natale è la festa

delle famiglia, perciò, cari figli, mettete Dio al primo posto nelle vostre famiglie, affinché egli possa

donarvi la pace e proteggervi non solo dalla guerra, ma anche nella pace, da ogni assalto satanico

(.) . 9 >>;

1 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje; esempi di Messaggi : 11Luglio1985, 18 Luglio 1985, 8 Agosto 1985, 25 Settembre 1987, 25 Dicembre 1991 (Assalti satanici), 25 Febbraio de 1992 (Attacchi satanici), 25 Marzo 1992 (Satana si prende gioco di voi), 25 Settembre 2001 (Satana vuole la guerra e l’odio). Si vedano anche i Documenti sul Demonionella cartella Angeli e Demoni di questo Catechismo2 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagine 232-233, Mediterranee3 Michael Carrithers, Buddha, pagine 42-44, Einaudi Tascabili4 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 266, Mediterranee5 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208-209 (io), Mediterranee6 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91, Mediterranee7 Cerchio Firenze 77, Maestro perché ?, pagine 232-233, Mediterranee8 Cerchio Firenze77, Dizionario del Cerchio pagina 221, Mediterranee9 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 -12 – 1991 (Assalti satanici), MIR

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- << Cari figli, oggi vi invito ad avvicinarvi ancora di più a Dio attraverso la

preghiera; solo così potrò aiutarvi e proteggervi da ogni attacco satanico. Io sono con voi e

intercedo per voi presso Dio affinché Lui vi protegga; però mi sono necessarie le vostre preghiere

e il vostro “Si”. Voi vi perdete facilmente nelle cose materiali ed umane e dimenticate che Dio è il

vostro più grande amico. Perciò cari figlioli avvicinatevi a Dio affinché Lui vi protegga e vi preservi

da ogni male Grazie per aver risposto alla mia chiamata 10 >>;

- << Cari figli, oggi come mai prima vi invito a vivere i miei messaggi e a metterli in

pratica nella vostra vita. Io sono venuta a voi per aiutarvi e perciò vi invito a cambiare vita, perché

avete preso un misero cammino: la via della rovina. Quando vi ho detto: “ Convertitevi, pregate,

digiunate, riconciliatevi”, avete preso questi messaggi superficialmente. Voi avete iniziato a viverli

per poi, però, lasciarli perché era difficile. No, cari figli ! Quando qualcosa è bene, occorre

perseverare nel bene e non pensare: “ Dio non mi vede, non mi ascolta, non mi aiuta”. Così vi

siete allontanati da Dio e da me per il vostro misero interesse. Io desideravo di fare di voi un’oasi

di pace, di amore e di bontà. Dio desiderava che voi con il vostro amore e con il Suo aiuto faceste

miracoli e deste l’esempio; perciò ecco, che cosa vi dico: Satana si prende gioco di voi e delle

vostre anime e io non posso aiutarvi perché voi siete lontani dal mio cuore. Perciò pregate e vivete

i Miei messaggi e così vedrete i miracoli dell’amore di Dio nella vostra vita quotidiana. Grazie per

aver risposto alla Mia chiamata 11 >>;

- << Cari figli, Satana vuole la guerra e l’odio 12 >>.

Com’è che Satana si prende gioco di noi ? Suggerendoci idee sbagliate come la

seguente, dubbi e tentazioni che, a parer mio, Satana trasmise al Buddha e ai suoi discepoli:

- non parlare del Brahman perché non hai certezze, oppure non parlarne finché non

avrai prova della sua esistenza o non lo avrai definito; questa condizione avrebbe

impedito al Buddha di avere un rapporto con Dio, come di fatto è accaduto anche

perché il Signore Dio è indefinibile 13 ;

- non parlare del Sé o Atman per gli stessi motivi; oppure non parlarne finché non

avrai avuto prova della sua esistenza ;

- Conoscere invece solo per se stessi 14 ignorando Dio e i Suoi insegnamenti

mentre Dio aspetta ciascun uomo nel profondo del suo cuore 15 .

Risulta anche che i Demoni trasmettano agli uomini vibrazioni malevoli dal piano astrale o

dal piano mentale per farli innervosire o per accentuare i loro difetti in modo da destabilizzare i loro

personali rapporti con altri uomini, incluso i loro familiari. Un esempio ? Quando qualcuno non

capisce perché si innervosisce senza apparente motivo, pur essendo stato calmo fino ad un certo

10 Maria di Nazareth, Messaggi, Messaggio del 25 -2 – 1992 (Attacchi satanici), MIR11 Maria di Nazareth, Messaggi, Messaggio del 25 – 3 – 1992 (Satana si prende gioco di voi), MIR12 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Settembre 2001, MIR13 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 266, Mediterranee14 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili15 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita

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momento è segno che è sotto attacco ( Si vedano anche il primo e il terzo messaggio della

Madonna, sopracitati, che parlano di ogni assalto o attacco satanico. Attenzione perché attacco e

assalto sono sinonimi di aggressione, incursione, invasione e scorreria !!! )

Risulta che il Buddha non parlò dell’esistenza di Dio (o del Brahman) e per quanto riguarda

l’Atman ( il Sé o Scintilla Divina o Spirito ) si ingannò anche con la teoria dei Cinque fattori 16, che è

molto incompleta perché all’uomo descritto dal Buddha manca lo Spirito o Sé o Scintilla Divina;

inoltre al Buddha mancò anche Dio. Voi potreste domandarmi: “ Ma perché Dio è così importante

per l’uomo? “ . Vi risponderei così: “ Perché Dio è la sostanza che ci costituisce e lo Spirito che ci

anima 17 “ ( mia nota: riguardo al Sé eterno il Buddha potrebbe essersi confuso con l’io umano o

sé inferiore [ che si scrive con la esse minuscola 18 ], che resta nel piano mentale per essere

sostituito nella incarnazione seguente e così via finché l’uomo non si santificherà e perciò non si

incarnerà più). Per quanto riguarda la nostra critica alla teoria dei Cinque fattori si vedano anche gli

altri documenti sul Buddha in questo stesso Catechismo anche nel nostro nel sito Internet

www.ordinegesuredentore.it .

Faccio rilevare che al Buddha non piacevano le teorie, ma nel caso dell’assenza del Sé la

teorizzò lui stesso. Perché ? Per me non ci sono dubbi: fu ingannato da Satana che si prese gioco

di lui.

Non si può esperimentare facilmente né il Sé dell’uomo, virtuale frammentazione dello

Spirito di Dio 19 , né tantomeno Dio nonostante che sia nel profondo del nostro cuore 20, in ogni

cosa e in ognuno 21 .

Il Creatore della vita non si manifesta nei piani materiali del Cosmo, ovvero nel mondo della

percezione ( con piani fisico, astrale, mentale 22 ), pur essendo ovunque 23 , ma essendo dentro di

noi - nelle profondità del nostro cuore 24 – può farci udire la Sua voce nel nostro intimo mondo,

come nei noti casi di Santa Caterina da Siena, di Eileen Caddy e di Dorothy Maclean, quest’ultime

due della Comunità di Findhorn in Scozia - se l’uomo crea le condizioni della Teofania con i suoi

buoni e devoti comportamenti .

Non si può esperimentare Dio se prima l’uomo non Lo riconosce e lo fa emergere 25 . Il

Buddha non Lo riconobbe e conseguentemente non poté sperimentarlo; ci sono almeno due

condizioni che possano indurre il Signore Dio a manifestarsi: che l’uomo lo riconosca e lo faccia

emergere dentro di se 26 con il suo amore e la sua fede. Siddharta non avendo avuto nessuna

16 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili; Michael Carrithers, Buddha, pagine 44-53, Einaudi Tascabili17 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee18 Sri Aurobindo, Lo Yoga della Bhavagad Gita, Canto VI 4- 10, Mediterranee19 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 122 (Frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee20 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita21 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita22 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee23 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Marzo, Amrita24 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e 4 Settembre, Amrita25 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita26 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita

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prova dell’esistenza dell’Atman e del suo equivalente Cosmico, il Brahman, cioè Dio, non lo

riconobbe, non lo amò e non ebbe fede/fiducia in Lui e perciò non lo fece nemmeno emergere

dentro di sé.

È per tale motivo che la illuminazione del Buddha fu scarsa e incompleta. Dio ha detto

infatti:<< Ti chiedi talvolta perché sei qui, a fare ciò che stai facendo ? I dubbi assalgono forse la

tua mente ? Scava nel profondo del tuo cuore e rispondi onestamente a queste domande. Poi, se

senti di essere ancora un incredulo San Tommaso, soffermati in tutta tranquillità a cercare

l’illuminazione che viene dal di dentro, e scopri qual’è il tuo giusto posto all’interno di questo vasto

schema. Posso assicurarti che non sei lì per caso. La vita può essere stata molto dura con te, e

forse hai dovuto superare molte prove o sei stato gettato addirittura in una fornace ardente.

Puoi essere certo che vi è una ragione per tutto ciò: bruciare tutte le scorie, affinché non

resti che l’oro puro, quell’”IO SONO dentro di te”, ed Io possa servirmene per realizzare le Mie

meraviglie e la Mia gloria davanti a tutti 27 >>.

A giudicare dai libri che ho letto su di lui a me pare che Gotama Siddhattha, che era un

maestro 28 , sia stato proprio un incredulo San Tommaso con molti dubbi che non scavò nel

profondo del suo cuore; meditando fuori di sé 29 nei mondi astrale e mentale il Buddha si lasciò

ingannare da Satana. Il Demonio approfittò anche di un suo difetto: infatti il Buddha era

orgoglioso e caparbio 30 . Siddhartha non scavò nemmeno nel profondo del suo cuore alla ricerca

del Signore Dio. Ne deduco che Siddhartha cercasse Dio solo con la mente, cioè fuori se stesso. E

così non lo trovò.

Io penso anche che Siddhattha abbia cercato di definire Dio, ma non ci riuscì, poiché Dio è

indefinibile 31 e in ogni caso Dio non da prove della Sua esistenza non si manifesta a chi non lo

cerca, a chi non lo riconosce, a chi non ha fede e fiducia in Lui e a chi non lo ama. Ecco cosa

mancò al Buddha: la fede e la fiducia in Dio 32 e l’amore per Lui e gli altri esseri viventi,

anche se ebbe compassione degli uomini; ma Dio ha detto che la compassione non è

sufficiente 33 . In tutto ciò Siddhattha fu certamente aiutato dagli inganni di Satana-Mara che

si avvalse delle qualità di filosofo di Siddhartha e del suo carattere forte e determinato a

scoprire le verità della vita usando se stesso come cavia.

Le Sue scoperte, la compassione ( che però non è sufficiente come si è detto sopra perché

occorre l’amore ), la capacità di condividere e l’impegno missionario furono i suoi grandi meriti ed è

per questo che il Buddha è una creatura di luce, così come risulta dalla cerimonia del Wesak nella

quale è chiaro il ruolo superiore del Cristo: tale cerimonia è per i dubbiosi di varie specie un

evento annuale che testimonia la natura Divina del Signore Gesù: la Festa del Wesak si svolge in

27 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Agosto, Amrita28 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 90, Mediterranee29 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Novembre, Amrita30 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili31 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 266, Mediterranee32 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 22 Luglio, Amrita33 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 145, Mediterranee

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una valle dell’Himalaya durante la quale il Signore Gesù potenzia la benedizione del Buddha alla

Terra 34 .

3. Della cerimonia del Wesak si riferisce:

“ I pellegrini dell’Himalaya. All’approssimarsi della data prevista, migliaia di pellegrini

s’incamminano verso questa valle. Per alcuni il viaggio durerà molte settimane, giungono da

Ceylon, dal Tibet, dal Nepal da luoghi sperduti, attratti dal sacro richiamo. Chi sono ? Sono guide

spirituali, sono discepoli e Maestri di ogni ordine e grado appartenenti alla più svariate correnti

religiose, filosofiche o esoteriche. Sono Lama, guru, sadhu, uomini santi che, con la loro parola

contribuiscono alla crescita spirituale di milioni di uomini. Raggiunto il luogo, si collocano nella

posizione che è consona al loro grado; ciascuno conosce esattamente qual è il suo posto, senza

prevaricazione, né discussioni. Pur appartenendo a gruppi etnici radicalmente diversi, a religioni

differenti, tutti i partecipanti sono ben consci dell’importanza della funzione unificatrice della

cerimonia, poiché la radice della conoscenza è unica, come unica è la Divinità. Qui non esistono

barriere, né pregiudizi di nessun tipo, tutti lavorano dedicando la vita ad un obiettivo comune:

l’evoluzione spirituale del Genere Umano. Quando il momento del plenilunio si avvicina, sull’altare

di pietra viene posta una grande coppa di cristallo piena d’acqua. I pellegrini cantano e pregano

nell’attesa del grande Evento che sta per verificarsi.

L’arrivo dei Maestri. Quando tutto è pronto, arrivano i Grandi Iniziati della Gerarchia.

Presenziano alla cerimonia nel loro Corpo di Luce, sono anche Loro Maestri Perfetti come il

Buddha, sono i Grandi Esseri che nel volgere dei secoli hanno accompagnato la crescita degli

esseri umani ed ora, concluso il ciclo di incarnazioni sulla Terra guidano l’Umanità dai piani

Superiori dell’esistenza. Prendono posto attorno all’altare di pietra, nello spazio che è stato loro

riservato e intonano canti rituali, accompagnati dalla moltitudine dei presenti. Mentre il momento si

avvicina, la moltitudine intona il canto della << OM>>, il suono primigenio attraverso cui avvenne la

Creazione, l’ineffabile nome di Dio.

Accanto all’altare, al centro del gruppo dei Maestri, si materializza nel suo Corpo di

Luce il Cristo, venuto ad accogliere il Suo Grande Fratello. Riceverà la benedizione del

Buddha e, potenziandola, la riverserà sulla Terra.

L’Apparizione del Buddha - Al momento convenuto, sui presenti scende una grande

quiete, tutti guardano verso il nord- est. Nel cielo si manifesta un punto luminoso che lentamente si

avvicina acquistando nitidezza di contorni. Gradualmente, al suo interno si rende visibile il Buddha,

risplendente di luce, seduto nella posizione del loto, avvolto nella veste color zafferano. Con la

mano destra alzata in segno di benedizione, si ferma librato sulla roccia sacra. I Maestri intonano

un potente mantra, usato per l’occasione una sola volta all’anno. Tutti i presenti sono in ginocchio,

l’intensità del momento genera un’energia palpabile. Questa vibrazione instaura una grande

corrente di pensiero a cui fa risposta una altrettanto poderosa energia di benedizione. Dalla

34 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 12-18, L’Ariete

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moltitudine si levano potenti preghiere che culminano con la grande invocazione. Il Buddha

sorridente ascolta; la sua presenza benedicente è portatrice di una poderosa energia. Durante la

sua apparizione, lungo la valle corre come un fremito che fa sbocciare gli iris viola, fiori di pace e

di guarigione, simboli del Wesak. Il Buddha rimane manifesto nel suo corpo di luce per otto minuti,

poi lentamente come è venuto, scompare. I partecipanti rimangono ancora in profondo

raccoglimento e meditazione, poi lentamente si avvicinano alla roccia-altare. Qui riceveranno dalle

mani dei Maestri un sorso d’acqua attinto dalla coppa di cristallo. L’acqua, che a quelle quote è

così limpida e pura, rappresenta la continuità dell’unione fra Maestri, discepoli ed esseri umani.

Fortemente magnetizzata dall’avvenimento, infonderà nuova energia e determinazione a ciascuno

(.) 35 ” .

4. Il primo successo del Buddha è il più importante perché scoprì il funzionamento della

Divina Legge del Karma: Gotama Siddhattha dimostrò la sua forza e la sua determinazione

straordinarie nella prima parte della sua vita di monaco errante finché non si rese conto che la più

dura delle privazioni non portava alcun vantaggio all’uomo, bensì grandi sofferenze 36 e – forse -

una morte prematura .

La morte avrebbe comportato il fallimento della missione che si era proposto: fare cessare

la sofferenza, ma che poté realizzare solo in parte: riduzione / sospensione delle sofferenze

umane perché scoprì che la Divina legge del karma compensava i comportamenti etici e saggi

dell’uomo, soprattutto con il suo donarsi ai fratelli uomini, ma la sofferenza non cessa così come

dimostrano le atroci sofferenze della vecchiaia del Buddha 37 ; Siddhattha con il suo metodo

(l’Ottuplice sentiero della Quarta Verità) di rinuncia ai piaceri del mondo e della carne ( e

all’attaccamento per i beni e dei sensi) riuscì ad ottenere ed a fare ottenere la riduzione o

sospensione del dolore prevista dalla Divina legge del karma la quale compensa l’uomo che si

comporta bene con pace e tranquillità mentre la stessa legge Divina corregge il male fatto

dall’uomo con pene e angosce 38. Anche i Buddhisti si devono reincarnare sulla Terra -dopo essere

stati nel Nirvana dell’Aldilà – per ricevere le lezioni delle sofferenze dei loro karma negativi sospesi

prima della loro esistenza sulla Terra da Buddhisti. Il metodo di Siddhattha prevedeva anche la

meditazione 39 , che aiuta l’uomo a comportarsi saggiamente e moralmente con la pratica del

sentiero etico e saggio (l’Ottuplice sentiero nel caso dei Buddhisti 40) ; però questo metodo del

Buddha non conduce alla cessazione della sofferenza, ma alla sola diminuizione delle sofferenze

e talvolta alla loro sospensione sempre in forza della Legge Divina del Karma, ma limitatamente

35 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14 - 18, L’Ariete36 Michael Carrithers, Buddha, pagine 52-53, Einaudi Tascabili37 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (La malattia del Buddha, Tascabili Economici Newton ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili 38 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercare dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee39 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-44 (la meditazione e il rifiuto della meditazione)e 55-57, Einaudi Tascabili 40 Michael Carrithers, Buddha, pagina 78, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 57-58, Einaudi Tascabili

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alla vita in cui si pratica il sentiero etico e saggio (Ottuplice sentiero) durante il quale il

buon Buddhista non accumula karma negativi per le future incarnazioni terrestri.

La Legge karmica vale anche per i comportamenti etici e saggi insegnati da tutte le altre

religioni perché le leggi di Dio sono uguali per tutti gli uomini. Ma il dolore non cessa, tantovero che

Siddhattha soffrì di atroci dolori quantomeno nella sua vecchiaia 41 . Le sofferenze non cessano

nonostante la Seconda, Terza e Quarta nobile verità del Buddha perché Siddhattha non aveva la

forza di modificare le leggi di Dio, non ce l’ha nemmeno l’Umanità intera.

Per tali ragioni non cesseranno neppure le sofferenze previste dalla legge del karma

per i karma negativi sospesi prima della vita da Buddhisti non soltanto per ragioni di giustizia,

ma per la necessità dei Buddhisti di trovare la coscienza che mancava loro attraverso le

necessarie correzioni del dolore secondo il progetto che faranno anche per i Buddhisti i Signori o

Maestri del Karma 42 perché il dolore è un balsamo anche per le anime dei Buddhisti. Quindi per

l’incapacità dell’uomo di comprendere gli insegnamenti / correzioni per il Male che commise prima

dell’incarnazione da Buddhista (karma negativi sospesi come si è detto sopra) le sofferenze sono

necessarie per fare acquisire anche al Buddhista la coscienza che gli mancava; perciò anche i

Buddhisti si dovranno reincarnare affinché anche loro possano beneficiare dei vantaggi della

legge dell’evoluzione: “ Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più organizzate,

esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 43 “ ( mia nota: per Spirito si intenda

Coscienza ).

Gotama Siddhattha quando capì quanto insensati fossero gli estremi della dissolutezza

sensuale e dell’automortificazione, capì anche quale dovesse essere la sua via che chiamò Via di

Mezzo 44 . Egli capì anche che poteva soltanto trovare un sollievo alle sofferenze dell’uomo,

che – infatti - trovò per merito delle regole della legge Divina del Karma e per merito delle sue

intuizioni.

In proposito è stato riferito: << (.) Poi gli viene in mente quando da bambino si era

seduto sotto a una pianta di melarosa mentre suo padre lavorava nei campi. In quell’occasione

aveva sperimentato il primo Assorbimento, “accompagnato da una riflessione insieme involontaria

e concreta, dal benessere del corpo e dall’appagamento mentale che scaturisce dall’isolamento “.

E riconosce che “ questa potrebbe benissimo essere la via che conduce all’illuminazione “ ( M I

246 ). Il racconto accenna solo indirettamente ai risultati che il Buddha inizialmente ottiene con la

meditazione prima che l’illuminazione abbia luogo. Da un lato essi si fondano sulla sua

sperimentata consuetudine al pragmatismo meditativo e sul suo concentrarsi su ciò che è in grado

di confermare da sé e dentro di sé. Dall’altro lato, c’è la sua ormai consolidata vocazione all’analisi

e alla critica. Infatti pur avendo rifiutato la dottrina degli yogin, egli continua a coltivare la41 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili) ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton 42 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 266 (I Signori del Karma), Mediterranee43 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee44 Michael Carrithers, Buddha, pagina 53-57 (La via di mezzo), Einaudi Tascabili

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consapevolezza degli stati fisici e mentali, consapevolezza che deriva dalla competenza psichica

degli yogin. Se è impossibile rintracciare una entità immutabile, un Sé con la esse maiuscola,

attraverso e dietro queste mutevoli esperienze, si può almeno riuscire a penetrare a fondo la

natura di questi stessi effimeri processi psico-fisici. Sono fatti di cui è possibile avere

testimonianza e conoscenza diretta, ed è su tali processi che il Buddha concentra tutto il proprio

interesse e la propria insaziabile curiosità. Se non può trovare un Sé, può almeno trovare un

sollievo (.) 45 >>.

Un sollievo – questa volta per le sofferenze - il Buddha lo trovò anche per sé e per i suoi

discepoli, ma lo trovano anche tutte le persone che nel mondo si comportano bene in forza della

Legge del Karma 46 ; però il sollievo – ovvero una diminuizione delle sofferenze o addirittura la

sospensione, ma con successiva ripresa delle sofferenze stesse - per quanto importante sia, non

può essere certamente confuso con la Salvezza o la Liberazione 47 promessa dal Signore Dio nella

Bibbia, nei Vangeli antichi e moderni e nella Rivelazione di Findhorn attraverso la Redenzione del

Signore Gesù 48 .

La corretta Dottrina cristiana per la Salvezza o Liberazione per avere fatto del bene ai

fratelli uomini, ma senza avere scopi egoistici è chiaramente contenuta nei Vangeli moderni [nel

Grande Vangelo di Giovanni, dettato nel XIX secolo all’austriaco Jakob Lorber; tale Vangelo è stato

riassunto in un libro da Josef Mahlberg ( Il libro, Il Signore parla, è stato tradotto in italiano da

Armenia ); nell’Evangelo fatto rivivere all’italiana Maria Valtorta nel XX secolo. E nella Rivelazione

dei Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 ].

Il Signore Gesù - il Redentore e Salvatore di tutti gli uomini, la Divinità nell’uomo 49 -

nel Grande Vangelo di Giovanni spiegò le ragioni della vita nel Cosmo e la via della Salvezza 50 ;

tali ragioni dimostrano che i dolori con le lotte e le tentazioni sono ineliminabili dalla vita

umana poiché sono indispensabili alla correzione dei Demoni per mezzo degli uomini e per la loro

salvezza 51, quando si rivolgeranno al Signore Gesù per loro libera scelta.

5. Nove insuccessi del Buddha:

a. Le Quattro nobili verità sono incomplete o non vere a cominciare dalla prima perché la

vita non è fatta solo di sofferenze, ma anche di amori, amicizie, gioie, piaceri nella giusta misura,

soddisfazioni, giochi e simili. La vita non è una valle di lacrime come la fa apparire il Buddha e il

mondo fa parte del Dio Tutto-Uno-Assoluto 52 . La vita ideata e realizzata da Dio è un grande dono

45 Michael Carrithers, Buddha, pagine 54-55, Einaudi Tascabili46 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, page 49 (Mantra del karma), Mediterranee47 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 161-162 (Liberazione), Mediterranee48 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee49 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee50 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia51 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia52 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 107-109 (Gli errori delle religioni: il mondo non è una valle di lacrime), Mediterranee

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e ha uno scopo nobile: salvare Satana e gli altri angeli ribelli per mezzo della vita stessa e degli

uomini 53 ;

b. Siddhattha disse (Seconda nobile verità) che l’origine della sofferenza dipendeva dalla

sete o bramosia (tanha) per il godimento delle passioni per i piaceri del mondo e della carne,

rinunciando ai quali, secondo il Buddha, sarebbero cessate anche le rinascite; non è vero! L’origine

della sofferenza dipende dalla ribellione di Satana e degli altri angeli ribelli a Dio e dalla

conseguente decisione di Dio di salvare i Demoni per mezzo della vita e dell’uomo 54 . Chi vive per

il godimento delle passioni agisce male verso gli altri e perciò crea nuovi karma negativi che

daranno origine alle rinascite; chi rinuncia al godimento delle passioni vivendo come prescrive

l’Ottuplice sentiero (Quarta nobile verità) non crea karma negativi, ma sarà soggetto alle rinascite

dopo l’incarnazione da Buddhista per i karma negativi sospesi prima dell’incarnazione da

Buddhista;

c. secondo Siddhattha chi rinuncia alla bramosia e all’attaccamento (per i piaceri del mondo

e della carne), nirodha, fa cessare la sofferenza; non è vero perché non cesseranno le sofferenze

relative ai karma negativi sospesi prima dell’incarnazione da Buddhista per cui, nel suo stesso

interesse, il Buddhista subirà tali sofferenze per i karma negativi sospesi perché gli sono

necessarie per conseguire la coscienza che nel passato gli mancava. Il Buddhista che vive

secondo le regole dell’Ottuplice sentiero non produrrà altri karma negativi;

d. secondo Siddhattha la via che conduce alla cessazione della sofferenza è il nobile

Ottuplice sentiero, ma ciò è vero limitatamente alla vita da Buddhisti in quanto vivendo come

prescrive tale Ottuplice sentiero, non si creano karma negativi, ma ciò è previsto dalla Divina

legge del karma, per cui il Buddha ha solo il merito di avere scoperto il funzionamento di tale

Divina legge del karma;

e. Siddhattha – con il suo metodo (l’Ottuplice sentiero) – non poté fare nulla contro il dolore

– tranne che ottenerne la riduzione o la sospensione previste dalla Legge Divina del Karma. Il

Signore Dio nella legge del karma previde di compensare con la diminuizione/sospensione delle

sofferenze e con pace e serenità chi si comporta bene 55 . Siddhattha non potè fare nulla

nemmeno contro la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte, perché nel mondo esse realizzano

l’opera evolutiva prevista dal Brahman o Dio, l’Assoluto per ogni Demonio per mezzo della vita e

dell’uomo 56 . Siddhattha non eliminò con la sua dottrina le sofferenze, prova ne sia che anche il

Buddha, da vecchio, ebbe atroci dolori 57 .

Da parte buddhista si dovrebbe riconoscere che Gotama Siddhattha, detto il Buddha,

non riuscì a liberare l’uomo dalle sofferenze, se non parzialmente, come già si è detto e non per

53 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia54 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 157- 163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia 55 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee56 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia57 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton ; Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili

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Page 12: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

merito suo ma di Dio. Ma certamente il Buddha non ha liberato l’uomo dalla nascita, dalla

malattia, dalla vecchiaia e dalla morte né dai Karma negativi sospesi e questo per ragioni di

giustizia e di crescita evolutiva dei Buddhisti. Ne deriva che il Buddha dopo la sua morte si dovette

reincarnare sulla Terra o dovrà reincarnarsi, quanto meno per avere ignorato Dio (il Brahman e La

Scintilla Divina (l’Atman).

Il Buddha se avesse avuto dei karma negativi sospesi prima dell’esistenza da Gotama

Siddhattha avrebbe dovuto reincarnarsi sulla Terra, ma è possibile che abbia espiato i suoi karma

negativi sospesi con le atroci sofferenze della sua vecchiaia per maturità raggiunta 58 .

Se nell’Aldilà Buddha non avesse seguito i consigli delle Guide per quanto riguarda Dio e la

Scintilla Divina, o Sé o Spirito e la Dottrina di Gesù Cristo e quindi se non si fosse ricreduto dovrà

reincarnarsi. Io penso che Gotama Siddhattha, detto il Buddha, sia ancora nel piano o mondo

mentale (nel Nirvana) perché non ha cambiato la sua dottrina e la conseguente condotta di vita 59;

f. Il Buddha non poté liberare l’uomo dalle sofferenze, poiché “ il dolore è un balsamo per

l’anima “ ed è – allo stesso tempo - un mezzo di evoluzione con il quale anche i Buddhisti

acquisiscono la coscienza che gli mancava. Il dolore quindi non è una maledizione, ma un

strumento evolutivo inventato e realizzato dal Signore Dio, il Creatore della Vita e del Cosmo60 per ampliare le coscienze degli uomini 61 . Gotama Siddhattha non poté liberare l’uomo dal

dolore poiché il Cosmo e la stessa Terra non sono valli di lacrime 62 come pensava il Buddha, ma

sono luoghi pieni di scuole spirituali studiando nelle quali l’uomo può conoscere il Suo Dio, l’unico

Dio, il Dio-Tutto-Uno-Assoluto, condizione essenziale per conseguire la vita eterna. Infatti, duemila

anni fa il Signore Gesù disse in Palestina: “ Padre, l’ora è venuta. Manifesta la gloria del Figlio,

perché il Figlio manifesti la tua gloria. Tu gli hai dato potere sopra tutti gli uomini, perché tutti quelli

che gli hai affidato ricevano la vita eterna. La vita eterna è questo: conoscere te, l’unico vero Dio e

conoscere colui che tu hai mandato, Gesù Cristo 63. La vita eterna si consegue scoprendo -

riconoscendo il Padre o il Figlio 64 dentro di noi e facendoli emergere 65 . L’emersione di Dio e

del Cristo, la Presenza Divina nell’uomo 66 dipende dalla nostra capacità di amare e quindi dalla

nostra capacità di vivere evangelicamente.

Riassumendo sulla cessazione delle sofferenze assicurata dalla Terza e Quarta

nobile verità del Buddha: si può dire che sono errori o pietose bugie per indurre i discepoli

a comportarsi bene. Infatti la nascita, la vita, la vecchiaia e la morte continuarono ad essere nelle

58 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 46 (n° 6 e 7) e pagina 158, Mediterranee59 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia60 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee61 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee62 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 107-109 (Gli errori delle religioni: il mondo non è una valle di lacrime), Mediterranee63 Vangelo di Giovanni 17, 1-364 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee65 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita66 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee

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mani di Dio 67 come la salute durante e dopo la morte di Siddhartha. Quel Dio Tutto che tiene tutto

nelle Sue mani 68- anche l’evoluzione degli uomini dopo il trapasso - e che disciplina la vita

dell’uomo con la legge del karma secondo la quale caso, fortuna e sfortuna non esistono; mentre

esistono, invece, meriti ( il Bene fatto agli altri) e demeriti ( il Male fatto agli altri) 69 ;

g. il Buddha non poté liberare l’uomo dalle lotte, dalle tentazioni, dal dolore 70 , dalla

nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte perché sono strumenti per l’evoluzione

spirituale dell’uomo 71 , cioè per l’ampliamento della sua sapienza e della sua Coscienza o Corpo

akasico 72. Il Buddhista che pratica l’Ottuplice Sentiero e crede nel Nirvana non raggiunge il Regno

di Dio alla sua morte, ma il Nirvana, cioè uno dei Cieli delle religioni 73 ; fatta l’esperienza di questo

cielo, il Buddhista si deve reincarnare sulla Terra per completare la sua crescita spirituale anche

per mezzo delle lezioni karmiche sospese alla “data” della sua ultima vita terrena perché è stato

incapace di comprenderle nelle vite precedenti e quindi di ampliare la sua coscienza con

personalità sempre rinnovate 74 ( Il Bene è compensato con pace e tranquillità e con riduzione,

sospensione delle sofferenze (ma non cessazione come già si è detto), mentre il Male è

compensato con pene e angosce cioè sofferenze 75. Il karma è Misericordia di Dio perché le

sofferenze arrivano soltanto nell’incarnazione o nelle incarnazioni nelle quali siamo diventati maturi

per capirle 76; quindi il karma è sempre utile per ampliare la nostra Coscienza sia esso positivo o

negativo e che quindi portino gioia o dolore 77 . Durante i cinquant’anni di vita ascetica del Buddha

- ed anche dopo - la gente ha continuato a nascere, a vivere e a morire come sempre; chi si

comportava bene oltre a pace e tranquillità beneficiava della attenuazione, riduzione o

sospensione del dolore, ma non della cessazione del dolore in virtù della divina legge del karma

che premia chi si comporta bene, come ad esempio i monaci buddhisti, con pace tranquillità e

riduzione, sospensione del dolore . Chi scrive ha ottantatre anni e di dolori ha esperienza: i dolori

suoi, dei suoi familiari, dei suoi amici, dei conoscenti, quelli delle guerre e quelli che ha visto

nell’ospedale della sua città come volontario dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri). Ma

non soltanto, chi scrive ha visto durante la sua lunga vita alla televisione e nelle fotografie dei

giornali e riviste le grandi sofferenze conseguenti alle grandi calamità della Terra nella sua epoca;

ne deriva che chi scrive è ben certo che la cessazione delle sofferenze sia un errore e chiunque

67 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 14 Dicembre, Amrita68 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 20 Marzo69 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagine 65-66 (Vite di attività, vite di espiazione), Mediterranee ; Cerchio Firenze77, Le grandi verità ricercate dall’uomo,pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee 70 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia71 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee72 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale Coscienza )73 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175/180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee74 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagina 53 (Perché deve esistere la morte del corpo fisico, del corpo astrale e delcorpo mentale?, Mediterranee 75 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee 76 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 46 (n° 6 e 7) e pagina 158, Mediterranee77 Cerchio Firenze 77, Maestro perché ?, pagine 71-94 ( La legge del karma), Mediterranee

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sia obiettivo - e quindi non solo io - può capire che le sofferenze sono uno dei motori della sua

evoluzione insieme alle lotte e alle tentazioni 78 .

h. Gotama Siddhattha non poté aiutare l’uomo a riunirsi con il suo Dio, poiché –

perlomeno a quanto mi risulta – non parlò del Dio assoluto, mentre negò l’esistenza dello Spirito, il

Sé nell’uomo con le teorie erronee del Non Sé o Anatta 79 e dei Cinque fattori 80 ;

i. Il Buddha non poté dare all’uomo la vita eterna, poiché soltanto Dio ed il Suo Cristo

possono donare la vita eterna 81 ; senza conoscere Dio, o Gesù Cristo, la Presenza Divina

nell’uomo 82 non si accede al Regno di Dio o Regno dei Cieli conseguendo lo stato d’essere del

santo 83 . E non si accede al Regno di Dio o Regno dei Cieli 84 senza la previa Redenzione

cristica in forza della quale la nostra coscienza si amplia riempiendoci ed impregnandoci della

Coscienza del Cristo 85 . Ne deriva che i Buddhisti i quali non hanno ancora eletto il Signore Gesù

a loro Redentore e Salvatore sono tutti confinati nel cielo delle Sette buddiste, cioè nel Nirvana,

così come accade a tutti gli altri uomini ai quali non viene insegnata la corretta dottrina cristiana 86 .

Chi osserva i Vangeli diventa Uno con Dio per mezzo di Gesù Cristo 87 ; diventare uno con Dio e

con Gesù significa anche diventare uno con tutti gli esseri minerali, vegetali, animali subumani e

con i nostri simili perché Dio è anche la Comunione con tutto quanto esiste 88 . Per diventare Uno

con Dio i Buddhisti si devono reincarnare altre volte sulla Terra per consumare i loro karma

negativi sospesi allo scopo di acquisire la coscienza che mancava loro come già si è detto.

6. Il secondo successo del Buddha con due suoi meriti

Gotama Siddhartha scoprì - provando il metodo su se stesso - la Via di Mezzo, ovvero

l’ascetismo moderato, tra la dissolutezza e l’ascetismo esasperato. Siddhartha scoprì anche i

compensi e le correzioni che il Signore Dio dà agli uomini che si comportano bene o male ( in

base alla legge Karmica o legge di causa e di effetto 89 ).

Il Buddha scoprì che la sete o la bramosia (tanha) per il piacere dei sensi dà origine alla

rinascita in ogni determinata incarnazione ad esempio da Buddhista, ma non fa cessare le

rinascite per potere ricevere gli insegnamenti / correzioni dei karma negativi sospesi; quindi il

Buddha con la Seconda nobile verità dell’origine delle sofferenze (samudaya) 90 promette qualcosa

78 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia79 Alessandra David - Néel, Il Buddismo del Buddha, pagina 49 e ss, Ecig, 16125 Genova, Via Brignole De Ferrari 9 ; Michael Carrithers, Buddha, pagina 50, Einaudi Tascabili80 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili81 Vangelo di Giovanni 17, 1-582 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee83 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 249- 250 (Santo), Mediterranee84 Cerchio Firenze 77, Dai Mondi invisibili, pagina 55, Mediterranee85 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita86 Vangeli antichi e moderni ; Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia87 Vangelo di Giovanni, capitolo 1788 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 52 (Comunione) e pagine 71- 72 (Dio), Mediterranee89 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee; Dizionario delCerchio, pagine 157-159 (Legge di causa e di effetto o legge karmica), Mediterranee90 Damien Keown, Buddhismo, pagina 51-54 , Einaudi Tascabili

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che non può mantenere; mentre la Prima nobile verità è incompleta; infatti nella vita non ci sono

solo sofferenze, ma anche amori, amicizie, gioie, piaceri, soddisfazioni, giochi e simili. La

Seconda nobile verità fu una scoperta importante di Siddhattha per mezzo della quale il

Buddhista che rinuncia a godere delle passioni e dei piaceri del mondo e della carne non

accumula altri karma negativi durante la sua esistenza terrestre, ma deve rinascere per espiare i

suoi karma negativi sospesi.

Nella Terza nobile verità il Buddha fece un grosso errore insegnando che la sofferenza

possa cessare mediante il rifiuto della bramosia e dell’attaccamento per i piaceri del mondo e

della carne; invece la sofferenza non può cessare perché insieme alle lotte e alle tentazioni 91 è

necessaria per l’ampliamento della coscienza degli uomini prevista dalla Divina Legge

dell’Evoluzione 92 ; la legge dell’Evoluzione con la reincarnazione e la legge del karma sono state

ideate e realizzate da Dio per fare crescere i Demoni in sapienza e Coscienza mediante molteplici

incarnazioni di una Scintilla Divina o Sé o Spirito in uomini differenti con personalità sempre

rinnovate 93 con una del Coscienza che si amplia ad ogni incarnazione terrestre 94 .

La riduzione del dolore per chi si comporta bene in una determinata esistenza, ad esempio

da Buddhisti, ma prima che del Buddha è un merito di Dio che ha promulgato la legge del karma

che riduce o sospende le sofferenze in una determinata incarnazione (ad esempio da Buddhista),

ma le sofferenze per i karma negativi sospesi non cessano; infatti anche il Buddha soffrì di nuovo

perlomeno nella vecchiaia 95 .

Anche la Quarta nobile verità contiene un gravissimo errore perché le sofferenze non

possono cessare nemmeno osservando il sentiero etico e saggio del Buddha (Ottuplice sentiero)

con la meditazione e l’ascetismo moderato. Ma possono diminuire per coloro che osservano

l’Ottuplice sentiero stesso, ma dovranno essere espiati i karma negativi sospesi previsti anche per

le esistenze terrestri successive del Buddhista; la Legge Divina del Karma ha previsto - per tutti

coloro che si comportano bene 96 - l’attenuazione, la riduzione o la sospensione del dolore, ma

non c’è la cessazione delle sofferenze per i karma negativi sospesi prima dell’incarnazione da

Buddhisti né liberazione perché i buoni comportamenti durante la vita da Buddhisti hanno scopo

egoistico: il “liberarsi dalla sofferenza e spengere i segni dei karma negativi e così via 97 . Le

sofferenze per i karma negativi sospesi prima dell’incarnazione da Buddhisti, ammesso che sia

stato osservato l’Ottuplice sentiero etico e saggio non possono cessare nell’interesse dell’uomo,

91 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia92 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione) e pagina 210 (Legge di Evoluzione), Mediterranee93 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, página 53, Mediterranee94 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione) e pagina 214 (Reincarnazione), Mediterranee95 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (La malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton ; Damien Keown, Buddismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili96 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee97 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 161-162 (Liberazione), Mediterranee

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il ,Buddhista, in questo caso, perché le sofferenze donano anche ai Buddhisti la coscienza che

mancava loro.

In ogni caso alla dottrina complessiva del Buddha mancano Dio e il Sé o Spirito

nell’uomo, cioè il più e il meglio.

Mi pare che si possa dire che il metodo del Buddha - pomposamente chiamato Legge

(Dharma) - consista sostanzialmente nella rinuncia ai piaceri del mondo e della carne, nella

meditazione e nei comportamenti etici e saggi. Tale metodo alleviò o ridusse di molto le sofferenze

di Siddhartha, mentre sparivano preoccupazioni, pene e angosce e al loro posto subentrava la

serenità per la misericordia con la quale Dio compensa tutti coloro che si comportano bene 98 ,

ma detto metodo non fa cessare le sofferenze specialmente per i karma negativi sospesi come già

si è detto e anche il Buddha ne soffrì in vecchiaia come già si è detto. .

Gotama Siddhattha ebbe almeno due grandi meriti:

- Il primo merito del Buddha è costituito dall’avere capito che la legge karmica

premiava i comportamenti buoni, saggi e etici che donavano la pace e la serenità con la riduzione,

sospensione del dolore, ma la stessa legge non donava la cessazione delle sofferenze per i

karma negativi sospesi; al contrario la legge karmica avrebbe corretto in futuro i comportamenti

malevoli dei Buddhisti con pene e angosce 99 , cioè sofferenze;

- Il secondo merito fu quello di avere capito che il godimento “ (.) delle passioni, che cerca

sempre nuovi piaceri ovunque (.) sete di sensi, di esistenza e di non esistenza 100 è una concausa

delle rinascite (Seconda nobile verità), ma le rinascite per i karma negativi sospesi dovranno

avvenire anche per donare al Buddhista la coscienza che gli mancava;

Il Buddha scoprì - sempre su se stesso - che rinunciando alla lotta, cioè al prevalere sugli

altri, l’uomo diventava tanto forte da saper resistere alle tentazioni e alle passioni. Da questi

comportamenti, uniti al servizio all’etica, alla saggezza e alla meditazione derivavano pace e la

serenità, cioè due grandi doni di Dio fatti con la Legge del Karma. Infatti l’abilità del Buddha

consistette nello scoprire l’effetto azione – reazione della legge divina del karma, nel senso che

l’uomo riceveva, per reazione, lo stesso tipo di azione che aveva fatto nel passato buono o cattivo.

Ciò è confermato come abbiamo detto prima dal mantra del karma che dice: “ il bene è

compensato con pace e tranquillità, con pene e angosce il male “.

I Buddhisti che osservano l’Ottuplice sentiero ricevono la pace, la serenità e

dell’attenuazione / sospensione del dolore perché ciò è previsto dalla legge karmica di Dio, ma le

rinascite e le sofferenze per i karma negativi sospesi non cesseranno perché sono importantissime

anche per la vita dei Buddhisti perché doneranno loro la comprensione degli errori fatti nel

passato (cattivi comportamenti). Il metodo del Buddha si può definire il superamento dell’agire

male; dall’agire bene deriva anche l’attenuazione delle preoccupazioni, dei timori e delle paure e la

98 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee99 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma, Mediterranee100 Michael Carrithers, Buddha, pagina 68, Einaudi Tascabili

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sparizione delle pene e delle angosce in ciò agevolati anche dalla rinuncia ai beni terreni. Infatti,

tale rinuncia libera i Buddhisti dalle preoccupazioni del vivere quotidiano. La quale cosa – per

ragioni di giustizia karmica – accade anche ai monaci di tutte le altre religioni e ai laici che si

contentano del necessario che è più dell’indispensabile e meno del superfluo.

Il resto lo fa l’altruismo che porta l’uomo a prendersi cura degli altri. La “remunerazione”

divina – prevista dalla legge del karma - per il pacifico stile di vita che insegnò il Buddha è la pace

e la serenità , ma un vero monaco nulla deve desiderare se non conoscere e migliorare se stesso (

e questi sono desideri legittimi ), nonché aiutare gli altri nel loro cammino spirituale. Invece nella

liberazione buddhista c’è una componente egoistica forte tale da impedire la liberazione dei

Buddhisti stessi; infatti i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 insegnano che nessuno si

libera dal ciclo delle nascite e delle morti e dalle sofferenze insite nella vita se si comporta bene

per l’egoistico fine di liberarsi dal dolore o per spengere i segni dei karma negativi sospesi in una

determinata incarnazione (quella da Buddhisti) 101 .

I monaci e i laici di tutte le altre religioni che vivono la dottrina della loro Fede al meglio

delle loro possibilità per migliorare se stessi mediante l’autopsicanalisi imparano a conoscere se

stessi 102 , cioè i loro vizi, difetti e povertà; conoscere se stessi è molto importante, ma non mi

risulta che faccia parte della dottrina originale del Buddha.

Le rinunce ai piaceri del mondo e della carne sono utili anche a conservare una buona

salute del corpo e della mente per i benefici della Legge Divina del Karma; perciò l’uomo che ha

imparato a dominare se stesso soffre meno degli altri a qualunque religione appartenga. Ma il

Regno di Dio o dei Cieli è riservato solo a chi ama Dio e il prossimo secondo i Comandamenti

dell’amore 103 .

I successi principali del Buddha derivano dall’avere scoperto il funzionamento della

legge del karma così riassunta da uno dei Maestro disincarnati del Cerchio Firenze 77, il Maestro

Orientale nel mantra del Karma:

<< Ciò che semini raccoglierai, non dimenticarlo.

Da ciò che fu viene ciò che è e che sarà.

Lo schiavo può nascere principe per le virtù che ebbe, il regnante può tornare in vesti di

straccione ed errare senza pace per ciò che fece o non fece.

L’Assoluto che sente e vive in te e attraverso di te, soffre o gioisce per i tuoi peccati o i tuoi

meriti, ma le sue leggi sono immutabili, permangono, non possono essere spezzate o frodate. Il

bene è compensato con pace e tranquillità, con pene e angosce il male.

Il Signore che è in te non conosce collera né perdono, ma è preciso nelle sue misurazioni.

Il tempo per Lui non ha valore; può giudicare domani o fra molti giorni.

101 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee102 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 37 (Autopsicanalisi) e pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee103 Levitico 19, 17-18 ; Deuteronomio 6, 4-9 (Vangelo di Matteo 22, 34-40)

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Colui che ha rubato restituisce; colui che uccide sarà ucciso; colui che aiuta sarà aiutato;

colui che comprende sarà compreso. Questa è la legge di giustizia dell’Assoluto. La sua mèta è la

consumazione.

Abbi dunque la forza di sopportare ogni pena per pagare ogni tuo debito; compensa con

tanto bene ed amore il male che ti è fatto; sii giorno per giorno giusto, misericordioso e puro, e il

dolore non ti seguirà più.

Ricorda sempre che ciò che farai a te sarà fatto. I frutti ti seguiranno nel cammino.

Fratello Orientale 104 >>.

Ne deriva che non solo i Buddhisti, ma tutti coloro che intraprendono la rinuncia ai

piaceri del mondo e della carne con una vita semplice, pur restando nelle loro famiglie, godono di

pace e di tranquillità e della riduzione / sospensione delle sofferenze in una determinata

incarnazione, ma non per merito di un Buddha, ma per merito di Dio che ha promulgato la legge

del karma. Alla rinuncia ai piaceri del mondo e della carne, cioè al godimento delle passioni,

consegue la progressiva scomparsa dei desideri e delle brame e il contemporaneo ampliamento

della propria coscienza che, però, si completa in Cristo dopo una lunga ascesi, poiché la

Salvezza o Liberazione è soprattutto opera della Divinità 105 e non dei Santi come il Buddha.

Accade ugualmente - poiché in Dio non c’è parzialità 106 - a coloro che seguono gli

insegnamenti etici dei Maestri delle altre religioni, poiché sono benefici previsti per tutti coloro che

comprendono che la felicità non consiste nel godere dei beni e dei piaceri terreni, né nel

soddisfacimento dei desideri o delle brame che ne derivano, ma nel conoscere se stessi per

migliorarsi e nell’aiutare gli altri a soffrire di meno.

Il Buddha quindi non scoprì altro che i principi della Legge Divina del Karma, ma fu un

grande merito per un uomo del suo tempo. Tuttavia la Via di Mezzo del Buddha 107 non dà la

filiazione divina e non libera dalla catena delle nascite e delle morti anche perché ha fini egoistici108 . La filiazione divina si ottiene soltanto per mezzo del Signore Gesù Cristo 109 , che è la Via, la

Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Lui 110 .

7. L’illuminazione dl Buddha fu graduale, ma incompleta perché gli mancarono le

illuminazioni e le risposte di Dio che Siddharta non riuscì a trovare perché non cercò il

Signore dentro se stesso 111 :

104 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità, ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee105 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee106 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 16 Marzo e del 16 Maggio, Amrita107 Michael Carrithers, Buddha, pagine 53-57 (La via di mezzo), Einaudi Tascabili108 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee 109 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee110 Vangelo di Giovanni 14, 6-7111 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina61 (Le risposte interiori), Mediterranee

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Page 19: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

è stata riconosciuta la gradualità della Sua illuminazione quando disse: << Così come

l’oceano dolcemente si inclina, dolcemente digrada, dolcemente volge in declivio, senza sbalzi

improvvisi, così nella sua dottrina la preparazione, la pratica e il percorso sono stati graduali,

senza alcuna repentina percezione della conoscenza ( A IV 200 – 1 ) 112 >>. Ma Siddhattha non

seppe che si era diviso mentalmente da Dio 113 con la sua mancanza di fede e fiducia in Lui, con i

suoi pensieri e con le sue pretese ; perciò Siddhartha rimase nelle Tenebre della lontananza da

Dio, che si creò da se stesso, perché non seppe, né intuì che Dio ci aspetta nel nostro cuore

anche per istruirci senza dividersi mai da noi 114 .

A parer mio l’illuminazione del Buddha si limitò:

a. alla scoperta del funzionamento delle regole della Divina Legge del Karma;

b. alla scoperta che la sete o bramosia per il godimento delle passioni e dei piaceri coopera

con i karma negativi sospesi alle rinascite sulla Terra.

8. Gli errori di Lucifero e la Creazione del Cosmo 115 ; la Creazione con tutti i suoi

esseri, incluso l’uomo, fu fatta per la Salvezza dei Demoni:

Il Signore Gesù Cristo disse: per salvare Lucifero e gli altri Angeli ribelli Dio ideò e creò…

<< (.) il mondo materiale, l’intero universo, l’uomo (.) 116 >>, per mezzo della Vita e dell’uomo .

Il Signore Dio ideò e realizzò anche la Redenzione Cristica per ridonare ad ogni Angelo

ribelle la beatitudine del Piano divino, ferma restando la loro libertà di accettare tale Redenzione

Cristica 117 .

Sappiamo che il Male consiste nel vivere egoisticamente, mentre il Bene è altruismo e dono

di sé, così come ci insegna il Signore Gesù il quale disse: “ (.) Ora vi sarà anche chiaro come mai

Lucifero creda di aver dovuto agire come ha agito, affinché la Materia potesse essere creata; un

errore in ogni caso, perché il fine della Mia creazione non è la materia, bensì soltanto la libera

conoscenza, l’amore e la comprensione della Divinità da parte degli esseri usciti da Me: la materia

è stata soltanto un mezzo. Lucifero insistette in questo suo secondo errore e si perse negli estremi

delle sue qualità polari, ingannando se stesso nell’idea di dover conservare la materia. Egli volle

regnare facendosi principe della materia, che egli considerava sua proprietà e oscurò quindi

sempre più gli esseri umani che andavano formandosi, poiché la lotta con Dio gli sembrava

grande, magnifica e conservatrice della vita. Questo spiega anche il mistero della Mia

incarnazione, che doveva infrangere la materia, che altrimenti, perdendosi Lucifero sempre più

112 Michael Carrithers, Buddha, pagina 54, Einaudi Tascabili113 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita114 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre, del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee115 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee116 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia117 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita

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Page 20: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

nelle asperità del polo opposto, sarebbe divenuta via via più dura. La mia incarnazione significò

quindi una sosta e mostrò come ci si poteva liberare dall’idolatria e dall’adorazione delle qualità

polari; doveva dimostrare (e questo era il fine primo) come la morte che lega gli uomini alla

materia e ai suoi piaceri possa essere superata e vinta, e anche che la vita non si svolge

nella materia, ma nello spirito e che quella è solo una prigione di questo.

Gli spiriti caduti che si erano volontariamente allontanati da Me e avevano intrapreso la via

sbagliata, non potevano e non volevano saper niente di progresso, di perfezionamento; tuttavia,

per non sbarrare loro completamente la strada, furono posti in condizioni in cui, ferma restando la

loro libertà personale, possono tornare indietro quando vogliono.

Per questo fu ora creato il mondo materiale, l’intero universo, l’uomo. In lui, a

seconda del grado della loro malvagità, gli spiriti furono rivestiti di materia, esposti a lotte,

tentazioni e dolori; in primo luogo per portarli gradualmente, attraverso queste condizioni

di vita, alla comprensione dei loro errori, e in secondo luogo per dare inizio in questo modo

anche al loro volontario ritorno: perché ovunque per prima cosa c’è il principio di libertà, e

il principio del perfezionamento viene come secondo (.) .

Tutta la terra e gli innumerevoli altri corpi celesti sono formati dalla grande anima di Satana:

tutta la creazione visibile consiste solo di particole del grande spirito di Lucifero e dl suo seguito

bandito e caduto nella materia. Dio, che è eterno amore e compassione, non avrebbe mai potuto

annientare Lucifero, perché ciò che Dio ha chiamato una volta alla vita può si cambiare forma e

passare da una meno nobile a una più nobile, o viceversa, ma non può mai essere annientato 118.

>>. ( mia nota: Da tale insegnamento deriva, che ogni demonio, o angelo caduto, per salvarsi,

deve incarnarsi innumerevoli volte nei regni inferiori ( minerale, vegetale e subumano ) e poi

numerose volte in un uomo 119 in base alla legge dell’Evoluzione120, che qui si definisce legge della

Salvezza ( la Liberazione, secondo gli Indù ).

La predetta legge dell’evoluzione è stata ideata e realizzata da Dio; l’uomo, vivendo,

acquisisce sapienza, saggezza, altruismo, buon senso e equilibrio e per le lezioni del dolore che

la vita gli infligge capisce che lo scopo della vita stessa è quello di insegnargli ad amare Dio e gli

altri esseri viventi.

Dio lascia l’uomo libero di scegliere di obbedire o meno alle Sue leggi ( Decalogo 121 e

Comandamenti dell’amore 122 ); talvolta l’uomo che non conosce tali Leggi le intuisce per coscienza

conseguita durante le molteplice incarnazioni che ha vissute, incluso l’ultima, che sovente

completa la sua evoluzione sulla Terra nei quattro Regni della Natura ( minerale, vegetale,

animale e umano).

118 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161 e 162, Armenia119 Cerchio Firenze 77, Oltre L’Illusione, pagina 185, Mediterranee120 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 206 (Evoluzione) e 210 ( Legge di Evoluzione), Mediterranee121 Deuteronomio 5, 6-22122 Levitico 19, 17-18 ; Deuteronomio 6, 4-9 ; Vangelo di Matteo 22, 34-40

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Page 21: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Giunti a questo punto è opportuno intendersi su alcune parole basilari della vita evolutiva

dell’uomo.

9. Il significato di parole fondamentali per comprendere la vita nel Cosmo 123 , secondo i

Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 :

1. EVOLUZIONE - << Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più

organizzate, esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 124 >>; ( mia nota: per Spirito si

intenda la Coscienza o Anima dell’uomo 125 , in quanto lo Spirito è increato e eterno; il Sé o Atman

(o Scintilla Divina ) è Uno con il Brahman; perciò anche il Sé è sempre oltre la materia e il Tutto,

per effetto della trascendenza 126 . La Scintilla o Goccia Divina o Sé o Spirito 127 non fa parte del

Cosmo e ne rimane fuori. Essa << (.) è – se potessimo definirla – identica, nella natura,

nell’essenza e nella sostanza, all’Assoluto; ed è quindi identica ad altra Goccia o Scintilla Divina.

Non v’è diversità. Eppure, poiché a ciascuna Goccia o Scintilla Divina fa capo il resto di quello che

voi siete abituati a chiamare “individualità”, ecco che ciascuna Goccia o Scintilla Divina può ancora

virtualmente essere considerata, in questo insieme, un mondo a sé stante. È un microcosmo,

considerata con i suoi “sentire 128 ” individuali facenti capo ad essa. È come un sole, questo sole è

l’Assoluto comprendente il virtuale frazionamento in tante, infinite cellule: le Gocce, le Scintille

divine. È come se da questo sole si partissero in infiniti raggi le individualità, che hanno appunto

l’espressione massima del “ sentire” in comune, le Gocce o Scintille divine; e poi i raggi, invece,

distinti gli uni dagli altri, che sono le teorie dei vari sentire individuali. Un sole con tanti raggi. In

questo sole tante Gocce o Scintille divine; a ciascuna Goccia o Scintilla divina fa capo un raggio, e

ciascun raggio è una teoria di “sentire” individuali che va da un “sentire” detto in potenza sino ad

un “sentire” definito in atto 129 >>.

2. la Coscienza, o Corpo akasico o Anima 130 dell’uomo che l’uomo stesso

contribuisce ad ampliare durante le sue molteplici esistenze terrene anche per mezzo degli errori

che commette e che lo aiutano, poi, a capire 131 . La Coscienza o Anima o Corpo akasico è il

secondo corpo immortale dell’uomo; la Coscienza con la Scintilla Divina forma l’Ego, cioè la <<

Parte più elevata dell’individuo soggetta a evoluzione. È chiamato “Ego” l’insieme della Scintilla

Divina e della “coscienza individuale”. L’Ego è quindi ciò che permane dell’individuo quando

questi ha terminato l’evoluzione come uomo 132 ;

123 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee124 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 ( Evoluzione), Mediterranee125 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 28-29 (Anima), Mediterranee126 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 294 ( Trascendenza ), Mediterranee127 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee128 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 257-263 (Sentire), Mediterranee129 Cerchio Firenze 77, Oltre l’Illusione, pagina 209, Mediterranee130 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 28-29 (Anima), Mediterranee131 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita132 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee

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3. DIO – Causa delle cause. Prima causa increata. Inizio e fine del Tutto che non ebbe

inizio né avrà fine. Origine e finalità di ogni emanazione. UNO eguale ASSOLUTO. Essere e

Esistenza Unica che comprende ogni essere ed ogni esistenza essendo questi in Lui. Presente in

ogni cosa, pur trascendendo la totalità delle cose, è di queste origine nei Cosmi per Sua natura:

interna = amore, ed esterna = Vita. “ È Colui che È 133 ” ;

4. << CORPO AKASICO – ( Eguale coscienza ). Ciò che riceve e trascrive, facendola

diventare natura medesima dell’individuo, le Realtà che lo stesso individuo, esistendo, scopre ed

acquisisce. Non viene mai abbandonato dall’individuo nel corso delle molteplici incarnazioni, ma si

costituisce man mano che l’individuo evolve 134 >>;

5. << CORPO ASTRALE – È quel veicolo che convenzionalmente si distingue

appunto con questo nome, il quale serve a rivelare, a dare corpo, a concretizzare certe vibrazioni

che l’individuo percepisce nel piano fisico, e a trasformare queste vibrazioni in “sensazioni”, se le

vibrazioni sono di lieve intensità, o in “emozioni” se queste vibrazioni sono di intensità superiore, o

di grande intensità. Inoltre il corpo astrale è sede dei desideri, in quanto appunto origina quelli che

gli uomini definiscono “desideri”, che sono catalogati e riconosciuti dalla mente 135 >>

6. << CORPO FISICO – Veicolo costituito di materia fisica che manifesta sul piano

fisico una vita individuale. È “ veicolo fisico” qualsiasi organismo, semplice o complesso,

nomenclato dalle scienze naturali, appartenente alla flora od alla fauna di questo o di altri pianeti136 >>.

7. << CORPO MENTALE – Materia mentale organizzata in veicolo della

manifestazione individuale, capace di dare all’individuo tutte le facoltà proprie della mente 137 >>;

8. << EVOLUZIONE DELL’AUTOCOSCIENZA – riguardante gli individui o microcosmi138 >>;

9. << EVOLUZIONE DELLA FORMA – Riguardante i corpi, i veicoli, della vita

individuale ( vedasi corpo fisico, corpo astrale, corpo mentale e corpo akasico o della coscienza )139 >>;

10. << EVOLUZIONE DELLA MATERIA – Riguardante le materie di ciascun piano di

esistenza 140 >> ;

11. << LEGGE DI EVOLUZIONE - Legge per la quale ogni elemento del Cosmo

sviluppa; ciò che è “in” si manifesta; ciò che è “in potenza” si traduce “in atto”; ciò che è in germe

nasce, passando da innumerevoli stadi intermedi. Il Cosmo evolve nel senso che vive, ma non nel

senso che divenga perfetto, in quanto è – come emanazione di Dio – già perfetto. L’evoluzione

133 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 205-206 (Dio), Mediterranee134 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale Coscienza), Mediterranee135 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 ( Corpo astrale), Mediterranee136 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo fisico), Mediterranee137 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo mentale), Mediterranee138 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione dell’autocoscienza ), Mediterranee139 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206( Evoluzione della forma), Mediterranee140 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 ( Evoluzione della Materia ), Mediterranee

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Page 23: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

cosmica si può convenzionalmente suddividere, secondo la natura degli elementi evolventesi, in:

evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione dell’autocoscienza ( vedi suddette

voci) 141 >>;

12. GOCCIA O SCINTILLA DIVINA – Spirito – Sé – Fulcro dell’esistenza individuale

non soggetto ad evoluzione. Emanazione Divina che determina l’individualità e la vita

dell’individuo o del microcosmo 142 >>;

13. INDIVIDUALITA’ – È la prima manifestazione di Dio per originare il mondo dei

microcosmi. È il fulcro dell’individuo. È la “Goccia”, il “Sé”, la “Scintilla Divina”, ammantata o no

dalla coscienza 143 >>;

14. << INDIVIDUO – Colui che è o sarà un “centro di coscienza e di espressione”. Chi,

sottostando alla legge di evoluzione, potrà esprimersi in termini di coscienza. Individuo, per

estensione di significato, eguale anche a “microcosmo” 144 >>;

15. << INTELLETTO – Principio dell’individuo che dà la capacità di pensare e di

ragionare, cioè coordinare gli elementi del mondo esterno, od interno, secondo una successione

logica ed il più possibile aderente alla Realtà. È, inoltre, ciò che può astrarre l’individuo dalla

soggettiva immagine del mondo che lo circonda e farlo sentire separato, creando l’io 145 >>

16. << IO - Egoistico concetto di se stessi creato dalla mente individuale la quale,

travisando l’intimo senso di individualità proveniente dalla più alta natura dell’individuo, fa sentire

questi separato e distinto dal Cosmo 146 >>;

17. << ISTINTO – È ciò che determina azioni inconsce nell’individuo, od a questo fa

eseguire atti senza la consapevolezza dell’intelletto. È proprio del meccanismo delle azioni, in

quanto origina i così detti “riflessi” 147 >> ;

18. << MENTE INDIVIDUALE – Veicolo della manifestazione individuale che dà origine

a più attività delle quali l’individuo può essere consapevole o inconsapevole. Suddividendole

convenzionalmente secondo le attività esplicate è detta: mente istintiva – mente intellettiva –

mente supernormale 148 >>;

19. << MENTE INTELLETTIVA – Attività della mente che origina la consapevolezza

dell’individuo e tutte le manifestazioni intellettuali (.)149 >>;

20. << MENTE ISTINTIVA – Principio dell’individuo che origina e presiede tutte le

manifestazioni istintive individuali ( Vedi intelletto) 150 >>;

141 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 210 (Legge di evoluzione), Mediterranee142 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 ( Goccia o Scintilla Divina, Spirito o Sé), Mediterranee143 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 ( Individualità), Mediterranee144 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 ( Individuo), Mediterranee145 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 ( Intelletto), Mediterranee146 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (Io), Mediterranee147 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 209 (Istinto) , Mediterranee148 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 212 ( Mente Individuale), Mediterranee149 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 212 ( Mente Intellettiva), Mediterranee150 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 212( Mente Istintiva), Mediterranee

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21. << MENTE SUPERNORMALE – È ciò che dà all’individuo la capacità incontrollata

ed eccezionale di avere soluzioni logiche e reali a problemi insolubili nella sfera mentale

consapevole, ovvero dall’intelletto 151 >>.

10. Il decimo insuccesso del Buddha è il più grande e il più negativo: il Buddha non riuscì a

trovare prove dell’esistenza di un’anima personale (Atman) o del suo equivalente cosmico

(Brahman) 152 .

Si può dire praticamente che il Buddha non riuscì a conseguire i grandissimi obiettivi che

si era proposto prima e durante la sua vita da samana ( asceta errante); ciò perché il suo metodo153 (ascetismo moderato, meditazione e sentiero etico e saggio 154 ) consente soltanto di vivere

serenamente nel pianeta Terra, in pace con se stessi e gli altri previa rinuncia ai piaceri e ai

desideri o passioni del mondo e della carne). Ma la Via di Mezzo – con le quattro nobili verità e

gli altri insegnamenti di Siddhattha (Si veda il paragrafo 25 di questo documento), cioè lo

stile di vita del Buddha, ha il grandissimo difetto di “separare” il Buddha e i Buddhisti dal

loro Dio, anche se tale separazione non è effettiva 155 .

Il Buddha si sentì separato da Dio e credette soltanto a quello che poté esperimentare

nella sua meditazione fuori di sé e quindi nei soli mondi astrale e mentale ( posti sbagliati 156 ); in

proposito si veda il nostro documento sulla Meditazione nella cartella di Mente e Pensiero ).

Il Buddha non meditò nel suo cuore dove avrebbe trovato Dio, il Brahman, con le Sue

illuminazioni e risposte 157 .

Quindi il Buddha non riuscì ad avere una prova dell’esistenza del Brahman ( il Dio

Assoluto ), né dell’Atman, ( il Sé, o Scintilla Divina o Spirito dell’uomo 158 ), poiché cercò il

Signore Dio e il suo Sé, l’Atman, nei mondi astrale e mentale invece che nel profondo del suo

cuore.

11. L’undicesimo insuccesso del Buddha: Secondo il Buddha e i Buddhismi la Liberazione

dell’uomo dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte avverrebbe per merito della

dottrina buddhica e perciò avverrebbe ad opera dell’uomo, che ne sarebbe l’autore. Non è vero: la

liberazione dalla nascita, dalle malattie e dalla vecchiaia e dalla morte si verifica, invece, per

merito della Redenzione cristica, così come ha confermato il Signore Dio a Findhorn nel XX

151 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 212-213 (Mente supernormale), Mediterranee152 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-50, Einaudi Tascabili153 Michael Carrithers, Buddha, pagina 53-57 (La via di mezzo), Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine46-58 (Le quattro nobili verità), Einaudi Tascabili154 Michael Carrithers, Buddha, pagine 78-81 (Quarta nobile verità), Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddismo, pagine 46-58 (Le quattro nobili verità)) e pagine 101-104 (dharma), Einaudi Tascabili155 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita156 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee157 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, dell’8 Aprile, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee158 Cerchio 77, Per un mondo migliore, pagina 207 ( Goccia o Scintilla Divina - Spirito - Sé), Mediterranee

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secolo 159 . Al massimo il Buddhista accede al Nirvana, che non è il Regno di Dio o dei Cieli, ma il

Paradiso dei Buddhisti. Poi, per liberarsi, il Buddhista si deve reincarnare sulla Terra una o più

volte per i suoi karma negativi sospesi per liberarsi dal ciclo delle nascite e delle morti , ma in ogni

caso ha bisogno della Redenzione del Cristo, quantomeno nell’Aldilà 160 .

Il Signore Dio, Padre e Madre 161 , ha confermato a Findhorn, nel XX secolo, la necessità

della Redenzione cristica per tutti gli uomini con i seguenti Messaggi e con tale Redenzione ha

confermato la Storia biblica della Salvezza che avviene soprattutto per merito di Dio stesso nella

persona di Gesù Cristo:

a. Messaggio del 24 Dicembre: << (.) Le anime che sono consapevoli della coscienza di

Cristo si sentono ora attratte reciprocamente come il ferro verso la calamita; può accadere che

esse non ne siano consce al momento, ma lo saranno nei giorni a venire. È questa coscienza che

fa sì che sempre più anime si attraggano reciprocamente, affinché tutti voi possiate diventare

consapevoli del Cristo interiore e possiate rendere eternamente grazie per questa consapevolezza162 >>.

b. Messaggio del 25 Dicembre: << Giorno dopo giorno, ti riempi e ti impregni sempre più

della coscienza del Cristo. Sei in grado di camminare nella luce e di diventare tutt’uno con essa,

finché in te non ci saranno più tenebre; e quando tale processo si instaurerà riuscirai a portare più

luce nel mondo. Devi renderti conto che tutto questo ha inizio in te. Comincia a mettere ordine in

casa tua, abbi fede e fiducia nelle tue possibilità e poi fallo. È quanto è racchiuso in te, che si

riflette all’esterno: non si tratta di qualcosa per cui è necessario lottare, bensì di qualcosa che

accade non appena glielo consenti e colmi il tuo cuore e la tua mente di amore e comprensione.

Questo elevato stato di coscienza è nell’aria stessa che respiri. Inspiralo profondamente e lascia

che tutto il tuo essere se ne impregni. È così grande che non puoi contenerlo; perciò espiralo e

così facendo mantienilo in espansione 163 >>

I Demoni si incarnano in uomini per essere salvati con la vita ideata e realizzata dal Dio

dell’amore e della vita; questa è la ragione per cui negli uomini ci sono tenebre: essi hanno la

coscienza dei demoni ed è perciò che nelle prime incarnazioni gli uomini si trovano immersi nelle

tenebre ed è perciò che hanno anche scarsissima coscienza perché hanno un egoismo violento 164

.

Nelle prime incarnazioni le tenebre in cui vivono gli uomini sono fitte, ma si diradano man

mano che gli individui in cui si incarna l’Atman ( la Goccia o Scintilla Divina, o Spirito, o Sé 165 )

crescono in conoscenza e altruismo ( che è coscienza ) mediante le esperienze fatte durante

159 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita160 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Amrita.161 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee162 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Dicembre, Amrita163 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 25 Dicembre Amrita164 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 228 (Prime incarnazioni umane), Mediterranee165 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207, Mediterranee

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molteplici incarnazioni terrene che durano complessivamente un periodo di oltre cinquantamila

anni 166 .

L’ Atman deve essere tenuto bene distinto dall’io umano 167 o sé inferiore o piccolo sé.

La stessa Goccia o Scintilla Divina si incarna in individui che acquisiscono

progressivamente una Coscienza o Corpo akasico 168 più ampio del precedente individuo in cui si

erano incarnati poiché la nostra Coscienza cresce ad ogni incarnazione terrestre in forza della

legge di evoluzione e del perdono divino dei peccati 169 ; perciò ogni individuo, ad ogni nuova

incarnazione ha corpi fisico, astrale, e mentale sempre differenti, adatti alla coscienza cresciuta e

alle nuove esperienze che dovrà fare. Quindi siamo in presenza di uomini differenti, facenti parte

della stessa Individualità 170, ma con corpi fisico, astrale e mentale e personalità sempre rinnovate

che permettono ad ogni individuo sempre nuove esperienze 171 , nonché Coscienze ampliate con

la regia della la Scintilla Divina,Spirito o Sé. La Scintilla Divina non è soggetta ad evoluzione 172

come lo è la Coscienza o Anima o Corpo Akasico dell’uomo 173 .

Si ripete per ricordarlo che per Ego si intende la << Parte più elevata dell’individuo soggetta

ad evoluzione. È chiamato Ego l’insieme della Scintilla Divina e della “coscienza individuale”.

L’Ego è quindi ciò che permane dell’individuo quando questi ha terminato l’evoluzione come uomo174 >>

Abbiamo già visto che non si può conseguire la Liberazione con il metodo del Buddha

anche perché essa è cercata con scopi egoistici, ma soprattutto perché è opera divina 175 ; i

benefici del metodo buddhico, si ripete, derivano dall’aver scoperto la funzionalità della

legge Divina del Karma, o legge di causa e di effetto. Tutto qui anche se fu una grande

scoperta, limitata però dai fini egoistici che il Buddhista si propone: liberarsi della

sofferenza e dei karma negativi sospesi, ad esempio 176 .

Non esistono infatti leggi buddhiche che incidono sulle sofferenze, sulla nascita, sulla

malattia, sulla vecchiaia, sulla reincarnazione e sulla morte dell’uomo. Il Buddha Siddharta

scoprì soltanto un metodo, l’Ottuplice sentiero che attenua o riduce o sospende le sofferenze

non per merito di Siddhartha, ma per la bontà di Dio che ha promulgato la legge karmica con i suoi

effetti premianti o correttivi. Infatti Siddhartha scoprì come Dio aveva previsto di compensare il

bene e correggere il male a fini educativi - correttivi, così come insegna il mantra del karma

trascritto in precedenza. Lo stesso metodo buddhico fà conseguire la serenità, perché così

166 Cerchio Firenze 77, Oltre l’illusione, pagina 185, Mediterranee167 Cerchio Firenze 77, Per un Mondo migliore, pagine 208 e 209, Mediterranee168 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 , Mediterranee169 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 181-184 (Il giorno del giudizio e la resurrezione della carne), Armenia170 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità), Mediterranee171 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagina 53, Mediterranee172 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee173 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 205 (Corpo akasico uguale coscienza), Mediterranee174 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Ego), Mediterranee175 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno del Cristo), Mediterranee176 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee

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dispone la divina legge del karma o legge di causa e di effetto, per mezzo della quale il Signore

Dio compensa il bene con pace, tranquillità e il male con pene e angosce 177 .

In verità le leggi spirituali per la trasformazione dell’uomo da demonio a superuomo, cioè a

santo, per mezzo di molteplici incarnazioni in uomini attraverso a tutto il pianeta Terra 178, sono le

leggi dell’evoluzione, della reincarnazione e del karma ed altre leggi 179 le quali sono state

promulgate dall’Assoluto, il Dio che ci è Padre e Madre 180. La liberazione o meglio la Salvezza

dell’uomo avviene per opera di Dio nella persona di Gesù Cristo, come si è già detto 181 .

Ai Buddhisti – e in genere a chi non ha fede e fiducia in Dio - e che quindi non Lo ama, né

lo riconosce - è precluso il Regno di Dio o dei Cieli e la filiazione divina che si ottiene con la

Redenzione cristica 182 .

12. Le Rivelazioni Divine sulla Salvezza ( o Liberazione ): l’Antico Testamento, che tratta della

Storia della Salvezza, così come i Vangeli antichi e moderni, la Rivelazioni di Findhorn, la

Rivelazione di Maria di Nazareth a Medjugorje e quella dei Maestri disincarnati del Cerchio Firenze

77 ci fanno sapere che l’uomo vive in Dio, l’assoluto 183 e Vi vivrà per sempre, Uno con il

Brahman 184 , ma dovrà essere redento dal Signore Gesù Cristo, la Presenza Divina nell’uomo 185

perché non basta la vita da Buddhista o di altre religioni.

Ogni essere umano godrà delle gioie della vita eterna per la redenzione del Signore Gesù

Cristo, poiché ha un Dio amore 186 , uno Spirito ( il Sé immortale, la Scintilla o Goccia Divina) e una

Coscienza che si costituisce progressivamente - vivendo sulla Terra e negli altri piani del Cosmo

(astrale, mentale e Akasico o della Coscienza), tra un’incarnazione terrestre e l’altra - fino a che

non diventerà un super uomo o un santo con l’aiuto del Redentore Salvatore che disse: << Io sono

la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me,

conoscerete anche il Padre: fino da ora lo conoscete e lo avete veduto (.) 187 >>. ( mia nota: il

Signore Dio si incarnò nell’uomo Gesù di Nazareth 188, il Figlio; però non si deve pensare al

Cristo come ad un altro Dio, ma come una Manifestazione dell’Unico Dio nell’uomo Gesù, così

come l’apparizione di Dio Madre, - che apparve a due pastorelli, Melania e Massimino, a La

Salette in Francia il 19 Settembre 1846 189 - non deve fare pensare a un altro Dio donna, ma

177 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee178 Cerchio Firenze 77, Oltre l’illusione, pagina 185, Mediterranee179 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 157-159 (Leggi), Mediterranee180 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee181 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita182 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee ; Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 170-178 (L’anima nell’Aldilà), Armenia183 Deuteronomio 30, 11-14184 Vangelo di Giovanni 17, 20-26185 Eileen Caddy, La voce di Dio A Findhorn, pagina 144, Mediterranee186 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee187 Vangelo di Giovanni 14, 6-7188 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25-4-1988, MIR189 Giuseppe Barbero La Vergine a La Salette, pagine 18-27, San Paolo

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alla Manifestazione dell’unico Dio sotto forma di Donna. E lo stesso dicasi per la Manifestazione

del Padre. Questi tre Esseri Divini, mediante i Quali l’Assoluto si rende visibile e comprensibile agli

uomini 190 , formano la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo 191 ).

13. Osservazioni sulla Liberazione Indù e su quella Buddhista fatte dai Maestri disincarnati

del Cerchio Firenze 77:

La liberazione insegnata da varie scuole a cominciare dallo yoga (vedi), è prospettata in

senso egoistico, cioè si dice che raggiungendo tale liberazione ci si libera della sofferenza, si

spengono i segni dei karma negativi, e così via. E questa non è che una variante del paradiso

(vedi) indicato dalla religione cattolica. Ciò è profondamente errato. Colui che cerca di

raggiungere la liberazione con questo fine, non la raggiungerà mai. Lo scopo per il quale l’uomo

deve migliorarsi è quello di instaurare nel suo mondo, e da questo al mondo degli altri, l’ordine, la

giustizia e la rettitudine: questo e basta. Non deve aspettarsi nessuna forma di ricompensa, né

spirituale, né materiale. E colui che con volontà ricerca la liberazione a questo fine, è senz’altro

aiutato, 243g.

Il volersi cambiare deve avere il solo e unico scopo – lo ripeto ancora una volta - di

migliorare il mondo attraverso il miglioramento di se stessi, senza attendersi alcuna ricompensa.

Quando l’uomo meditando su se stesso, scopre in sé una serie di difetti, non deve cercare di

violentarsi per non avere più difetti, ma deve prendere atto delle sue limitazioni, e, attraverso il

meccanismo del porre attenzione e del capire, giungere al comprendere e al superare, 244g 192

>>.

13 bis. La reincarnazione

Il fine della trasmigrazione delle Individualità ovvero dei Sé o delle Scintille Divine 193 in

individui differenti 194 ha lo scopo di fare conseguire loro evoluzione per mezzo dell’espressione di

gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 195 ovvero di Mente e di Coscienza. La Coscienza è

altruismo e poi diventa amore per gli altri 196 quando gli uomini incontrano Cristo, a qualunque

religione appartengano 197 .

Perciò i Buddhisti debbono sapere che la loro liberazione - tenute presenti le osservazioni

che ho fatto in proposito - viene soltanto dal Cristo, la Presenza Divina nell’uomo 198 perché la

redenzione è opera di Dio; il Buddha è stato soltanto un maestro che ha indicato un metodo

190 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 40, Armenia191 Lucia racconta Fatima, pagina 48, Editrice Queriniana 192 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161 (Liberazione), Mediterranee193 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità), Mediterranee194 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 214 (Reincarnazione), Mediterranee195 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 ( Evoluzione) , Mediterranee196 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 24 (Altruismo), Mediterranee197 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dagli uomini, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee198 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee

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per migliorare se stessi, ma molto carente per le ragioni che ho spiegato in precedenza e

cioè : la dottrina del Buddha ignora Dio, il Brahman 199 , e la Scintilla Divina o Sé o Atman 200 in

quanto non ebbe prova dell’esistenza del Brahman, né del Sé o Scintilla Divina 201 ; inoltre la sua

dottrina assicura cose non vere, quali la cessazione della sofferenza e delle rinascite che sono

opera della Divina legge del Karma o di Dio nella persona del Cristo. Sembra che il Buddha

ignorasse anche l’amore per gli altri e si limitasse alla gentilezza per la sofferenza e alla

compassione che però non è sufficiente perché è necessario l’amore 202 .

14. La Salvezza di tutti gli uomini

La Salvezza o l’essere consapevolmente in Dio di tutti gli uomini e quindi di tutti i Demoni203 è cosa certa, in quanto esistente nel non tempo, ovvero nell’eternità,ovvero nell’Eterno

Presente 204 del Piano Divino, poiché eternità non significa tempo senza fine, ma senza tempo,

così come infinito non significa “ spazio senza fine, ma senza spazio “. Si può dire che in Dio c’è

uno stato d’essere in cui non c’è né spazio, né tempo, ma ove tutto è presente in un medesimo

istante eterno 205 .

Perciò il Signore Dio, l’Assoluto, ha potuto dire a Eileen Caddy: << (.) Riverso le Mie

benedizioni su ciascuno di voi. Sentiti circondata da un cerchio di amore e di pace. Grida “ Sia

Gloria, alleluia “ poiché tutti sono risorti ! Tutti sono Uno 206 >>.

Anche i Buddhisti, per loro libera scelta, un giorno saranno Uno con Dio, quando

ascolteranno un ottimo consiglio :

<< A quegli uomini che in questo mondo non hanno mai avuto modo di conoscere il Mio

insegnamento, nell’altro mondo vengono date delle guide che li conducono al ponte che si trova

tra questo mondo e quello spirituale. Se seguono le guide, potranno superare il ponte e

raggiungere la vera vita. Se però testardamente permangono nelle loro convinzioni, saranno

sempre valutati in base alla loro dottrina e alla conseguente condotta di vita e non giungeranno

alla Filiazione divina (mia nota: ad esempio le dottrine dei diversi Buddhismi ). Ma proprio per

queste anime che si sono condannate da sé, Io ho detto due volte cose consolanti: cioè quando vi

narrai la parabola del figlio perduto 207 e quando vi dissi che nella casa di Mio Padre ci sono molte

dimore 208 – o per dirla ancora più chiaramente - moltissimi luoghi di insegnamento e correzione,

199 Damien Keown, Buddismo, pagina 50, Einaudi Tascabili; I. M. Italia Missionaria, Le grandi religioni del mondo, a cura di Carlo Ghislandi e Angelo Campagnoli, Buddismo, pagina 26, EMI Bologna 200 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili ; Michael Carrithers, Buddha, pagine 44-51 (La conoscenza del Sé), Einaudi Tascabili 201 Michael Carrithers, Buddha, pagine 50-51, Einaudi Tascabili202 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 145, Mediterranee203 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia 204 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 103, Mediterranee ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 103-104 (Eterno Presente), Mediterranee205 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 103-104 (Eterno Presente), Mediterranee 206 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 103, Mediterranee207 Vangelo di Luca 15, 11-32208 Vangelo di Giovanni 14, 1-2

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in cui persino i demoni umani più perduti possono venire istruiti e migliorati. Voi in eterno

conoscerete sempre nuove meraviglie create per voi (.), e in eterno non ne raggiungerete mai e

poi mai la fine 209 >>

Direttamente dal Regno dei Cieli il Signore Gesù ha spiegato la liberazione dell’uomo dalle

tenebre dell’ignoranza della Dottrina Evangelica ( Si veda in questo Catechismo l’Elaborato con il

titolo: “Contributo alla conoscenza dell’origine, della vita, della natura e del Destino dell’uomo “ ;

tuttavia nessuno si salva senza una scelta e un impegno personali 210 , cioè senza

convertirsi 211 e senza riconoscere nel Signore Gesù il proprio Redentore e Salvatore 212 ; e

ciò vale anche per tutti i Buddhisti, incluso il Buddha Gotama Siddhattha.

Il Signore Dio ha anche confermato che Gesù è Suo figlio 213 e che Gesù è il Dio con noi

(Emmanuele) profetato da Isaia 214 .

Dio ha anche detto di Gesù nel XX secolo:

a. “ Sta per venire il tempo in cui diverranno realtà queste parole: << Il figlio di Dio

apparirà in tutta la sua gloria perché tutti possano vederlo >>. Sii pronta, perché nessuno conosce

il giorno e l’ora. Sii pronta in ogni momento per vedere Lui. Ti dico di non sorprenderti di nulla 215

“.

b. “ IO SONO sempre con te. Divieni consapevole di Me in ogni momento. Noi

siamo Uno, Uno nel cuore, nella mente e nello Spirito. Tu sei perfettamente consapevole della

Presenza Divina, il Cristo in te 216 .

I Buddhisti dovrebbero convincersi che nessuno può essere veramente separato da

Dio 217 e ciò non accadrà nemmeno se continueranno a non credere in Lui, poiché il

Signore Dio è l’Assoluto e perciò la frantumazione dell’Uno nei molti è soltanto virtuale 218 ;

quindi le Scintilla Divine o Sé dei Buddhisti non saranno mai separate da Dio, perché se ce

ne fosse anche una sola staccata da Lui Egli non sarebbe più l’Assoluto in quanto limitato

da tale Scintilla Divina. E perciò esisterebbero: Dio con il Tutto il resto da una parte e

questa singola Scintilla Divina da un'altra.

In proposito Filosofi disincarnati del Cerchio Firenze 77 hanno detto: << (.) Nessuno può

essere staccato, al di fuori di Dio, altrimenti Dio non sarebbe completo, come più volte abbiamo

detto. Tuttavia gli esseri pur essendo in Dio possono non averne coscienza, e voi ben lo sapete

209 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia 210 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita211 Vangelo di Matteo 4,17212 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita213 Il Corano, trad. L. Bonelli, sura III 40 e 52-53, Ulrico Hoepli214 Isaia 7, 7 – 14 e nota 7-14215 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee216 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee217 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita218 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, 122 (La frantumazione dell’Uno nei molti), Mediterranee

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per esperienza diretta. Si tratta, perciò, di capire se il senso di separatività 219 ( che

evidentemente è illusorio) è destinato a rimanere sempre, oppure no. Se non avesse fine

costituirebbe la vera qualità e condizione di ogni essere, perciò sarebbe reale ed essendo tale

farebbe degli esseri degli enti che si collegherebbero sul piano assoluto staccati da Dio,

pregiudicando in tal modo la completezza di Dio. Inoltre eternità significherebbe tempo senza fine (

e non invece senza tempo ) e il divenire dei mondi sarebbe realtà. Ma se così fosse, poiché come

abbiamo visto Dio per essere completo deve contenere in Sé tutto quanto esiste, ne

discenderebbe che comprendendo in Sé i mondi in continuo, reale divenire sarebbe un Dio

anch’Egli in reale divenire e perciò mai uguale a Sé stesso.

L’unica concezione che può conciliare l’assolutezza di Dio con la relatività della molteplicità

dei mondi e degli esseri è quella che pone la Realtà quale solo tutto inscindibile, e la vera finale

identità degli esseri in un unico essere che tutto contiene, ma al tempo stesso tutto trascende;

concezione che fa del tempo, del divenire, della molteplicità, un’apparenza, uno stato d’essere

relativo, illusorio, transitorio. Tale stato d’essere origina “ la coscienza di esistere “, prima quale “io”

distinto e separato che sente in termini di soggetto-oggetto e poi, in un progressivo rivelarsi ed

effondersi del sentire 220, attraverso il superamento della condizione relativa, quale suprema

condizione d’esistenza in cui si ha coscienza della interezza del Tutto, cioè della Realtà assoluta,

vera identità di ogni essere 221 >> .

15. Il tema della vita di Gotama Siddhattha da asceta errante ( samana ): il Buddha ebbe una

grande capacità di decidere e progettare il suo avvenire senza tener conto dei rischi, delle

privazioni, delle fatiche e delle sofferenze che avrebbe affrontato, né dei dolori che avrebbe

arrecato a genitori e moglie ( considerato che il figlio era piccolo quando egli abbandonò la famiglia

per diventare un samana, cioè un monaco errante che avrebbe mendicato il cibo dalla gente ).

La partenza notturna : << Riguardo al modo con il quale Siddhattha mise in atto la propria

decisione esistono diverse versioni degli eventi. In quella più leggendaria, egli abbandona il

palazzo del ràja a notte fonda in compagnia del fido Channa poiché il padre non avrebbe

acconsentito alla partenza: si allontana furtivamente nell’oscurità, al termine di una festa allestita in

suo onore. Attraversando i saloni, Siddhattha osserva le pose volgari delle ballerine e delle

cortigiane addormentate, residui di un mondo che a quel punto non lo alletta più; viene anzi

sottolineato che, per l’occasione, il giovane abbia ricevuto addirittura l’impressione di attraversare

un cimitero (!). Infine, dopo un ultimo sguardo alla moglie e al figlio assopiti, esce dal palazzo, per

lanciare il suo cavallo in una corsa sfrenata nella notte. Secondo un’altra versione, probabilmente

più realistica, Siddhattha insiste per avere dal padre e dalla madre putativa il permesso di

abbracciare la vita monastica, ma i due non vogliono concederglielo. Suddhodana insiste per

219 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 215 [ Separatività ( senso di separatività )], Mediterranee220 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 257-263 (Sentire), Mediterranee221 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 189, Mediterranee

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dissuaderlo, ricordandogli i suoi doveri di guerriero e di padre. Il giovane, però, è ormai deciso a

diventare un samana – “rinunciatario” o religioso errante – e, realizza il suo proposito.

Suddhodana e Mahàpajàpatì, con la morte nel cuore lo vedono partire.

In base alle varie narrazioni, gli eventi si possono riassumere così: per motivazioni poco

chiare e in preda ad una vaga crisi esistenziale, il figlio del ràja di un piccolo Stato abbandonò, ad

un certo punto della vita, e di propria, contrastata iniziativa, la casa paterna per impegnarsi in una

ricerca spirituale. Sono pochi dati “certi” di una narrazione ricca di spunti immaginari e simbolici: si

pensi alla fuga di Siddhattha nella notte, una semplice metafora del viaggio dalle tenebre alla luce.

Allora il giovane avrebbe avuto ventinove anni. Suddhodana gli fece notare che, di solito, si partiva

molto più anziani per viaggi del genere 222 >>.

<< Vita da samana : Il mattino successivo alla tormentata partenza, Siddhattha si congedò

da Channa, il fedele scudiero che lo aveva accompagnato nel viaggio ( o nella fuga ). Gli affidò i

suoi oggetti personali, pregandolo di tornare al palazzo e di tranquillizzare i suoi cari. Il giovane si

separò anche dal suo magnifico cavallo Kanthaka, con cui lo scudiero avrebbe compiuto il suo

viaggio di ritorno. Poco dopo Siddhattha s’imbatte in un cacciatore, che indossava vesti logore, di

un tessuto grossolano di un colore giallo-ocra. Gli propose un baratto: i propri abiti eleganti contro i

suoi; il cacciatore stupito fu ben lieto di accettare. Poi il giovane decise di radersi i capelli. A quel

punto sembrava proprio un samana, uno dei tanti asceti che vagavano di villaggio in villaggio

mendicando il cibo. Essi criticavano la religione tradizionale vedica, i cui sacerdoti, i brahmani, si

mostravano troppo attaccati alle ricchezze e ai beni materiali, cioè ai proventi dei loro servigi

rituali. I samana viaggiavano da soli, sospendendo occasionalmente il vagabondaggio per affiliarsi

a qualche scuola religiosa, accettando le direttive di un maestro. Anche Siddhattha, a quel punto,

ne cercava uno, nella convinzione che soltanto con un supporto esterno la sua ricerca spirituale

avrebbe compiuto autentici progressi. Stando al resoconto autobiografico, dopo la partenza da

Kapilavatthu il giovane avrebbe frequentato la scuola di Alàra Kalama, presso la città di Vesàli.

Secondo altre fonti, invece, si sarebbe dapprima diretto verso Ràjagaha, la capitale del vasto

regno dei Magadha. Qui avrebbe incontrato il re Bimbisàra, che era quasi suo coetaneo. In

conformità alla consuetudine, sarebbe stato il sovrano a cercare Siddhattha, attirato dal suo

singolare e nobile contegno; ai re spettava quasi l’obbligo di accostare i samana, in modo da

trarne consigli edificanti. Bimbisàra domandò a Siddhattha da dove provenisse, al che questi gli

svelò le proprie origini, dichiarando di aver abbandonato la casa paterna per attingere la

liberazione dalla sofferenza. Il re si sarebbe assai rallegrato dell’incontro, pregando addirittura

Siddhattha di tornarlo a trovare, una volta realizzato il suo programma. È probabile che l’evento

abbia realmente avuto luogo. Alcune fonti sottolineano però la freddezza del sovrano nei confronti

di un interlocutore che, forse, non lo affascinò granché. In ogni caso niente lascia presagire dalla

222 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 15, Tascabili Economici Newton

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descrizione dell’incontro l’immensa, posteriore stima di Bimbisàra per Siddhattha. Il re, infatti,

sarebbe divenuto uno dei maggiori sostenitori della Comunità buddhista (.) 223 >> .

16. Gotama Siddhattha, da asceta errante disse:

- << Mi sono accorto che la vita nella casa è circoscritta e insulsa, mentre

la vita dell’errante è dilatata; è difficile sperimentare un’esistenza spirituale assolutamente perfetta

e pura in ogni suo aspetto stando rinchiusi in casa. (M I 241) 224 >>. Una tale dichiarazione

presuppone maturità spirituale sulla base della quale Gotama Siddhattha poté trarre tale

conclusione.

- Una seconda fonte riferisce: << È una costrizione la vita nella casa, uno

stato di impurità; la libertà è nell’abbandono della propria casa; siccome così pensava, egli

abbandonò la sua casa 225 >>.

Questa seconda dichiarazione conferma ciò che si è detto in precedenza e cioè: il Buddha

era un uomo spiritualmente evoluto, per cui gli episodi in cui vide uno dopo l’altro un malato, un

vecchio, un funerale e poi un asceta contento non furono altro che la scintilla o le scintille che

accesero un fuoco che covava sotto la cenere: la vocazione sacerdotale, insieme all’aspirazione di

liberare l’uomo dalla sofferenza, dalla rinascita e dalla morte (ma non ci riuscì); perciò si può dire

che Gotama Siddhattha è stato sicuramente uno dei più grandi cercatori di verità della storia

umana, ma commise alcuni errori tra cui quello fondamentale di considerare l’uomo capace

di liberarsi da solo con la sua dottrina - il Dharma - e di scoprire le verità della vita senza

l’aiuto di Dio 226 ; a proposito del conoscere il Buddha insegnò: << Conoscete non per sentito

dire, non in base alla tradizione [ (.)] non perché indulgete alla speculazione [ (.) ] non perché

onorate [ il mondo ] di un asceta; conoscete invece per voi stessi ( A I 189 ) 227 >> . Anche

questo secondo insegnamento è molto sbagliato perché l’uomo non può fare a meno degli

insegnamenti divini se vuole ampliare la sua coscienza. Si può dire che tutti gli errori del Buddha

dipendono da questo insegnamento del conoscere solo per se stessi.

17. Il dodicesimo insuccesso del Buddha: dove meditare

Il comando di conoscere per noi stessi è stato un errore gravissimo del

Buddha 228 perché l’uomo ha due modi o meglio due “ luoghi “ per conoscere o capire:

223 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 16-17, Tascabili Economici Newton224 Michael Carrithers, Buddha, pagina 25, Einaudi Tascabili225 Alexandra David – Néel, Il Buddismo del Buddha, pagina 19, ECIG, Genova 226 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee ; Le porte interiori, Messaggio del 21 Luglio, Amrita227 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili228 Si veda l’errore n°3 nel paragrafo 21 del documento di questo Catechismo con il titolo “ Le scoperte e gli errori del Buddha Gotama Siddhattha”.

33

Page 34: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

- il primo e più importante “luogo” è nella zona del cuore - che non è

stato considerato dal Buddha visto che non ebbe prove dell’esistenza di Dio e della Scintilla Divina;

nel cuore arriva l’illuminazione Divina e sempre nel cuore può emergere il Brahman 229 ;

- il secondo “luogo” per conoscere e capire, ma è il peggiore, è fuori di

noi, nei mondi astrale e mentale, dove sono presenti anche Satana e i suoi Demoni i quali ci

ingannano. Ciò risulta meglio da altri elaborati riguardanti il Buddha, nonché da quelli riguardanti

Satana e i Demoni ( nella cartella dedicata ad Angeli e Demoni di questo nostro Catechismo che

troverete anche nel sito Internet dell’Ordine Gesù Redentore, www.ordinegesuredentore.it ).

Questo secondo luogo – dove Dio non si fa trovare - è pericoloso per l’uomo, anche se il

meditante sta attento, perché Satana è astuto e intelligente come un arcangelo; io ho smesso di

meditare nei mondi astrale e mentale dal 2005 (ora siamo nel 2014), dopo che Satana mi ingannò

per la seconda volta, nonostante che fossi vigile e attento.

Riguardo all’intimo o al cuore dell’uomo nel XX secolo il Signore Dio ha detto a Eileen

Caddy della Comunità di Findhorn in Scozia:

a. << Le risposte interiori: Quando si cercano si trovano le risposte dentro di sé. È qualcosa che

va sottolineato molto spesso e con molta forza. Si perde molto tempo indagando i misteri della vita

fuori di sé (mia nota: come i Buddhisti in meditazione fuori di loro per cercare di capire il mistero

dell’origine e della estinzione della sofferenza nell’uomo ) quando sono invece all’interno del

proprio essere. Quando ti renderai pienamente conto che IO SONO dentro di te e che IO SONO

tutto il sapere, tutta la saggezza, tutta la comprensione, smetterai di perdere tempo.

Prova ad immaginare di avere una sorgente perenne di acqua spumeggiante che sale

dentro di te. Tutta la conoscenza, tutta la saggezza, tutta la comprensione, tutto l’Amore si trovano

proprio alla sorgente di questa fonte, in attesa di venire fuori, in attesa di manifestarsi, quando tu li

riconosca e li accetti.

Non hai bisogno di alcun maestro, di alcun guru. Tutto quello di cui tu hai bisogno è

un’espansione di consapevolezza, in modo di poter accettare queste verità. Esse esistono perché

tutti possano accettarle, quando sono pronti a farlo 230 >>.

b. << Perché non cercare di ascoltare quegli intangibili suoni interiori che possono essere uditi

solo nella tranquillità assoluta, allorquando sei in armonia con le Vie dello Spirito ? In questo stato

di pace perfetta tutta la tua vita cambia, mentre una calma e una serenità interiori si irradiano dal

profondo. Diventi tutt’uno con la totalità della vita, ti senti elevato, ispirato ed illuminato, poiché

tutto il tuo essere è colmo della Mia luce divina.

La comprensione non ti giunge attraverso la mente, bensì attraverso la coscienza superiore e il

cuore. Non vivi più per te stesso. L’ego viene completamente dimenticato, la tua diventa una vita di

dono d’amore e di servizio per il prossimo.

229 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita 230 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee,

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Page 35: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Solo nel donare scoprirai la meraviglia della gioia e della felicità interiori che niente e nessuno

potrà sottrarti. La gioia viene con il servizio, e il servizio viene con la devozione: dedicati a Me ed

al Mio servizio adesso, e così facendo sentiti crescere 231 >>.

c. << Ti chiedi talvolta perché sei qui, a fare ciò che stai facendo ? I dubbi assalgono forse la tua

mente ? Scava nel profondo del tuo cuore, e rispondi onestamente a queste domande. Poi, se

senti di essere ancora un incredulo San Tommaso, soffermati in tutta tranquillità a cercare

l’illuminazione che viene dal di dentro e scopri qual è il tuo giusto posto all’interno di questo vasto

schema. Posso assicurarti che non sei lì per caso. La vita può essere stata molto dura con te, e

forse hai dovuto superare molte prove o sei stato addirittura gettato in una fornace ardente

Puoi essere certo che vi è una ragione per tutto ciò: bruciare tutte le scorie, affinché non resti che

l’oro puro, quell’IO SONO dentro di te”, ed Io possa servirmene per realizzare le Mie meraviglie e

la Mia gloria davanti agli occhi di tutti 232 >>.

18. Un errore di dimensione cosmica fatto dal Buddhismo: l’idolatria del Buddha: Gotama

Siddhattha, il Buddha, sosteneva il valore della esperienza personale diretta 233 , mentre, invece, è

un disvalore; questo errore fu un errore gravissimo come già si è detto anche perché fu collegato

ad un altro errore riguardante il metodo di meditazione insegnato dal Buddha stesso ( soltanto

fuori di sé nei mondi astrale e mentale). Ma l’errore più grande è stato quello di idolatrare il Buddha234 .

Da tali errori i Buddhismi ne hanno dedotto un altro gravissimo errore poiché non insegnano a

prendere rifugio in Dio, ma nel Buddha, nella Legge ( Il Dharma, che invece è un metodo ), e nella

Comunità ( il Sangha ). È stato un altro grosso errore l’insegnare la meditazione sugli oggetti, sui

colori, sul respiro e su un unico fatto: “l’origine e l’estinzione della sofferenza nell’uomo 235 ”, cioè

su di un mistero della vita che Dio spiega solo a chi medita nel proprio cuore dove non ci sono

interferenze di nessuno, tantomeno di Satana;è stato detto che la meditazione introspettiva è

“(.)una profonda analisi riflessiva del proprio stato mentale (.) 236 “

Infatti tutti i nuovi aderenti al Buddhismo devono pronunciare questa formula: << Io prendo

a mio rifugio il Buddha, io prendo a mio rifugio la Legge, io prendo a mio rifugio la Comunità (.).237 >>. E in tal modo tutti i Buddhisti diventano idolatri 238 , in quanto deificano il Buddha

come dimostrano gli innumerevoli templi che gli sono stati eretti e le sue statue all’interno di detti

templi.

Il Signore Dio disse nel XX secolo a Eileen Caddy:

231 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Gennaio, Amrita232 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Agosto, Amrita233 Michael Carrithers, Buddha, pagina 43, Einaudi Tascabili 234 Deuteronomio 5, 7-9235 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35- 44 Einaudi Tascabili 236 Damien Keown, Buddismo, pagina 97, Einaudi Tascabili237 Alexandra David – Néel, Il Buddhismo del Buddha, pagine 167 e 236, ECIG, Genova238 Esodo 20, 2-6

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Page 36: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

a. << Non appoggiarti a nessuno. Non hai bisogno di alcun sostegno esterno né di

essere rassicurato, perché tutto ciò di cui hai bisogno è racchiuso dentro di te. È alla pace interiore

che ciascuno aspira, ed essa giunge ogniqualvolta ti soffermi a cercarla. Ti soffermi ad esaminare

la verità, oppure accetti senza discernimento tutto ciò che senti, vedi e leggi ? Quando conosci

qualcosa dal di dentro, niente e nessuno dall’ esterno può scuotere questa tua conoscenza.

Diventa per te così reale che non ti importerebbe neppure se il mondo dovesse opporvisi dicendoti

che hai torto: potresti tranquillamente proseguire il tuo cammino senza esserne minimamente

turbato o sbilanciato. Ecco la gioia e la forza della conoscenza interiore, ed è quanto può conferirti

la pace che va oltre ogni intendimento (.) Allora, quando un dubbio qualsiasi ti assale, volgi lo

sguardo dentro di te, ricerca la verità ed Io te la rivelerò; indi, prosegui in pace e fiducioso per la

tua strada 239 >>;

b. << Pensa in termini di totalità, sii il Tutto e manifestalo nella tua vita! Per essere

una persona completa hai bisogno di conoscerti, di sapere dove stai andando e cosa stai facendo;

dopodiché vai avanti fiducioso e vivi una vita completa, splendida e piena. Non dubitare mai di te e

della tua capacità di essere completo. Sono i dubbi, le paure e le inquietudini che ti impediscono di

rendere stabile questa completezza; smetti dunque di preoccuparti e bandisci timori e dubbi, nella

certezza che IO SONO con te, sempre, e che con Me tutto è possibile. Ma ricorda riponi sempre

la tua fede e la tua fiducia in Me, il Signore tuo Dio, la Divinità in te. Cammina mano nella

mano con Me; rivolgiti a Me in qualsiasi momento e lascia che sia Io a guidarti e dirigerti. IO

SONO dentro di te, nulla di esterno può quindi interferire con il nostro contatto diretto. Che ciò ti

rassicuri. Se la tua sicurezza è riposta in Me, va davvero tutto bene, molto bene 240 >>.

c. << Perché non cercare di ascoltare quegli intangibili suoni interiori che possono

essere uditi solo nella tranquillità assoluta, allorquando sei in armonia con le vie dello Spirito ? In

questo stato di pace perfetta tutta la tua vita cambia, mentre una calma e una serenità interiori si

irradiano dal profondo. Diventi tutt’uno con la totalità della vita, ti senti elevato, ispirato ed

illuminato, poiché tutto il tuo essere è colmo della Mia luce divina. La comprensione non ti giunge

attraverso la mente (.) ( mia nota: mi permetto di fare rilevare che nella telepatia e nella

meditazione fuori di noi è insito un forte margine di pericolo, poiché il mondo mentale –

quantomeno nelle zone meridionali – è libero. Ne deriva che Satana può infiltrare i suoi inganni 241

nella nostra mente proprio via pensiero. Se non si sta più che attenti si può subire l’inganno anche

durante le meditazioni; forse si può dire che il mondo mentale è il prediletto da Satana per farci del

male ). (.) bensì attraverso la coscienza superiore ed il cuore. Non vivi più per te stesso. L’ego

viene completamente dimenticato, la tua diventa una vita di dono d’amore e di servizio per il

prossimo. Solo nel donare scoprirai la meraviglia della gioia e della felicità interiori che niente e

239 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio dell’ 8 Aprile, Amrita240 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 5 Marzo, Amrita241 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggi dell’11 Luglio 1985, dell’8 Agosto 1985, del 25 Maggio 1987, del 25 Settembre 1987, del 25 Dicembre 1991, del 15 Febbraio 1992 e del 25 Marzo 1992, MIR

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Page 37: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

nessuno potrà sottrarti. La gioia viene con il servizio e il servizio viene con la devozione: dedicati a

Me ed al Mio servizio adesso, e così facendo sentiti crescere 242 >>.

Ne deriva che anche i Buddhisti debbono fare affidamento su Dio, il Brahman, o sul

Signore Gesù, la Presenza Divina nell’uomo 243 , se vogliono liberarsi dal ciclo delle nascite

e delle morti.

Ho qui già rilevato ciò che tutti sanno, ma che non tutti dicono o non dicono chiaramente: il

Buddha non ha eliminato dalla Terra la nascita, il dolore, la malattia, la vecchiaia e la morte.

Invito ogni Buddhista, per il suo bene, a meditare su quanto ho appena trascritto o detto e

soprattutto sulle seguenti comunicazioni fatte dal Signore Dio a Eileen Caddy della Comunità di

Findhorn in Scozia riguardo al Signore Gesù Cristo Redentore e Salvatore del Genere umano

rinato a Dio:

a. Messaggio del 24 Dicembre: << La rapidità con la quale i cambiamenti possono

avvenire ti sbalordirà. Sei stato preparato molto tempo fa a questi cambiamenti: in ogni epoca,

giorno dopo giorno , mese dopo mese, anno dopo anno. Ho preparato pazientemente lo scenario

nel quale avverranno tali cambiamenti: ti è stata data ogni opportunità per adeguarti e prepararti;

dovresti perciò essere in grado di avanzare senza alcuna difficoltà. È una questione di coscienza,

bisogna essere capace di elevarla e di adeguarla a quanto avviene. Le anime che sono

consapevoli della coscienza di Cristo si sentono ora attratte reciprocamente come il ferro verso la

calamita: può accadere che esse non ne siano conscie al momento, ma lo saranno nei giorni a

venire. È questa coscienza che fà sì che sempre più anime si attraggano reciprocamente, affinché

tutti voi possiate diventare consapevoli del Cristo interiore e possiate rendere eternamente grazie

per questa consapevolezza 244 >>.

b. Messaggio del 25 Dicembre : << Giorno dopo giorno ti riempi e ti impregni sempre più

della coscienza del Cristo. Sei in grado di camminare nella luce e di diventare tutt’uno con essa,

finché in te non vi saranno più tenebre; e quando tale processo si instaurerà riuscirai a portare più

luce nel mondo. Devi renderti conto che tutto questo ha inizio in te. Comincia con il mettere ordine

in casa tua, abbi fede e fiducia nelle tue capacità e poi fallo. È quanto è racchiuso in te, che si

riflette all’esterno: non si tratta di qualcosa per cui è necessario lottare, bensì di qualcosa che

accade non appena glielo consenti e colmi il tuo cuore e la tua mente di amore e comprensione.

Questo elevato stato di coscienza è nell’aria stessa che respiri. Inspiralo profondamente e lascia

che tutto il tuo essere se ne impregni. È così grande che non puoi contenerlo; perciò espiralo e

così facendo mantienilo in movimento ed in espansione 245.

19. Il Signore Gesù Cristo è il Redentore e il Salvatore di tutti gli uomini: Fratelli Buddhisti tutti

dovreste convenire oggettivamente su quanto si afferma e cioè che il Signore Gesù Cristo è il

242 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 28 Gennaio, Amrita243 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee244 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 24 Dicembre, Amrita245 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 25 Dicembre, Amrita

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Page 38: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Redentore e Salvatore di tutti gli uomini, così come insegnano anche i Maestri disincarnati del

Cerchio Firenze 77: << (.) Cristo sorgerà nell’intimo di ogni uomo, appartenga all’una o all’altra

religione, all’una o all’altra fede politica. L’uomo si chiama cristiano quando ama il prossimo suo.

Credere di cambiare l’uomo bagnandolo o circoncidendolo equivale a credere di poterlo mutare

cambiandogli l’abito. Ma l’opera del Cristo non è fallita. Cristo – la Carità, l’amore fraterno –

sorgerà nell’intimo di ogni uomo e non già per il riconoscimento di una qualsiasi organizzazione

religiosa che porti o non porti il suo nome (.). 246 .

Ciò posto si riconosce che quello che fece il maestro Gotama Siddharta come uomo è

molto: scoprì come la legge del karma di Dio lenisce o sospende le sofferenze degli uomini e dona

loro pace e serenità con la rinuncia ai piaceri del mondo e della carne, la meditazione e il sentiero

etico e saggio, ma non amorevole ( risulta che il Buddha ebbe solo gentilezza amorevole unita alla

compassione per le sofferenze degli altri 247 ), ma non amore. Buddha ideò inoltre l’Ottuplice

sentiero: corretto comportamento, cioè saggezza, moralità e meditazione 248 (Quarta nobile verità);

questa verità si fonda sulla scoperta delle regole del funzionamento della divina legge del Karma.

Riguardo alla compassione il Signore Dio ha detto a Findhorn che << La compassione verso i tuoi

simili non è sufficiente; è necessario l’amore. Dove c’è amore, lì IO SONO, perché IO SONO

amore 249 >>.

La meditazione insegnata dal Buddha ( soltanto quella fuori di sé ) non considera o non

contempla la meditazione più importante che si fa fissando il proprio pensiero nel nostro stesso

cuore, dove si trova Dio, con la Sua sapienza, la saggezza, la comprensione e l’amore 250 .

Un’altra cosa è certa riguardo al Buddha: con la sua dottrina non si giunge alla

filiazione divina, scopo della vita umana sulla Terra; lo ha affermato il Signore Gesù Cristo 251 ;

molti saggi monaci in Oriente conoscono bene il Messia Gesù; mi riferisco a coloro che da venti

secoli partecipano alla cerimonia annuale del Wesak nell’Himalaya 252 .

Perciò si può dire che la liberazione buddhista non esiste e che perciò il cammino

buddhista deve essere completato dalla redenzione del Signore Gesù Cristo, se si vorrà godere

della gioia del Regno dei Cieli, che è unione consapevole e desiderata con Dio, l’Amore che è in

ognuno di noi 253 .

Fratelli Buddhisti non illudetevi ancora ! A proposito di fiducia, fede e verità si richiama

la vostra migliore attenzione sui Messaggi del 24 e 25 di Dicembre del Signore Dio a Eileen Caddy

della Comunità di Findhorn trascritti nella pagina immediatamente precedente, perché sono di

246 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee247 Michael Carrithers, Buddha, pagina 97, Einaudi Tascabili248 Damien Keown, Buddhismo, pagine 56-57, Einaudi Tascabili249 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 145, Mediterranee250 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61( Le risposte interiori), Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto,del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita251 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia252 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14 - 18, L’Ariete253 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio e del 4 Settembre, Amrita

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Page 39: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

fondamentale importanza per la vostra Redenzione e Salvezza che né il Buddha, né il Dharma

(metodo buddhico e non legge), né il Sangha vi possono donare.

20. Ancora sulla vita di Gotama Siddhattha da asceta errante: Gotama Siddhattha prese una

decisione che si è rivelata storica: lasciò la famiglia per diventare asceta errante (samana) e cercò

e trovò maestri di vita spirituale, ovvero sapienti monaci erranti che trovò con facilità nella sua terra

natia, l’India Settentrionale nella zona del Gange. Siddhartha si mise alla ricerca delle verità della

vita, praticando la virtù della rinuncia ai piaceri del mondo e della carne e ai desideri o passioni che

ne derivano.

Il giovane Gotama Siddhattha entrò nella cerchia degli asceti erranti con un peso tremendo

da portare aggravato da una visione fosca della vita umana, ma anche con la speranza di potere

trovare una soluzione alle sofferenze che causano la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte

che incombono sull’umanità a causa della ribellione dei Demoni capitanati da Satana 254 . Per

redimerli e salvarli il Signore Dio ideò e promulgò le leggi dell’ Evoluzione, della reincarnazione e

del Karma; l’evoluzione dell’uomo che si realizza per mezzo di queste condizioni di vita: lotte,

tentazioni e dolori 255 >>. Ne deriva che il dolore, le tentazioni e le lotte sono cose buone e

utili perché permettono l’ampliamento della Coscienza dell’uomo fino a quando diventerà

santo256 .

Abbiamo già visto in precedenza che il metodo del Buddha non fa cessare le sofferenze

poiché il dolore è un propulsore della vita dell’uomo, ma fà trovare la pace, la serenità e una

riduzione / sospensione delle sofferenze (ma non la loro cessazione come si è detto più volte),

poiché i comportamenti suggeriti dal Buddha sono conformi alle disposizioni previste dalla legge

divina del Karma ( o legge di causa e di effetto ) per compensare il bene 257 . Quindi il merito dei

benefici karmici è innanzitutto un merito di Dio e un poco del Buddha.

21. Il terzo successo del Buddha: Siddharta - avendo un grande ideale compassionevole e lo

scopo di correggere gravi o inumani errori del Brahmanesimo, tra cui quello delle suddivisione

degli uomini in caste e quello di fare dipendere la salvezza da riti e formalità ecclesiali - ricevette

in dono da Dio la forza e il coraggio necessario a sopportare le privazioni e le sofferenze cui si

sottopose, nonché l’intelligenza che gli era necessaria.

Prima di diventare un samana, cioè un asceta errante, Gotama Siddhattha era un uomo

giovane, sano, ricco e fortunato, ma si propose di comprendere le ragioni del dolore della nascita,

della malattia, della vecchiaia e della morte per trovarvi un rimedio; Siddhartha trovò solo un

sollievo – quello divino della legge del Karma - con una diminuizione delle sofferenze (ma non la

254 Jakob Lorber, IL Signore parla, pagina 157-163 (La natura di Satana e le conseguenze della sua caduta), Armenia255 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia256 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), pagina 209 (Karma) ; pagina 214 (Reincarnazione) ; pagine 249-250 (Santo), Mediterranee257 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del Karma), Mediterranee

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Page 40: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

loro cessazione) e anche pace e tranquillità, poiché il Buddha era soltanto un uomo, ma

nonostante fosse bravissimo non poteva cambiare la Divina legge del Karma o altre leggi di Dio,

ma ebbe la capacità di intuire i benefici di tale legge.

Qualche parola sulle caste, ossia sulla suddivisione della società in quattro stati o classi. Al

Buddha non sfuggirono le iniquità che derivavano da tale suddivisione fatte dal Bramanesimo , in

speciale modo per i paria che appartenevano per nascita alla classe del quarto stato, quello dei

servi e degli obblighi che questi ultimi e i loro figli avevano verso le persone appartenenti, sempre

per nascita, alle caste dei bramini ( i preti ), dei guerrieri, degli operai e dei contadini.

È stato detto: << (.) Quel che più conta, però, è che questa concezione degli stati

rappresenta un modo di guardare all’universo umano profondamente radicato e assai diffuso. Non

si tratta solo di una concezione del mondo che racchiude diverse occupazioni o status sociali.

Essa si propone infatti di descrivere le principali caratteristiche degli individui che appartengano a

ciascuno stato. Ad esempio, definire qualcuno Guerriero non significa unicamente affermare che

indossa le armi ed esercita il potere, ma anche che è ricco, potente, generoso, valoroso e di nobile

stirpe. Un Brahman non si limita ad essere un sacerdote, ma è anche dotato intimamente di

saggezza, virtù, cultura, ed è puro come individuo e puro di nascita. E quando dice che qualcuno

è un Servo non ci si riferisce solo alla sua occupazione, ma anche al fatto che è povero, debole,

spregevole e di umile origine. Tutti i requisiti essenziali di un individuo sono rivelati dal suo stato,

quale che sia poi il fine, religioso, psicologico, politico, economico o sociale. Lo stato di un

individuo ne determina l’aspetto, le caratteristiche mentali e fisiche, l’essenza stessa, un po’ come

se gli stati fossero specie animali distinte. Nell’ambito di questa concezione non esistono esseri

umani, ma solo Brahman, Guerrieri, Contadini e Servi, un pò come nella teoria dell’apartheid si

contemplano solo neri, bianchi e meticci (.). ( mia nota: la crudeltà della concezione degli stati o

delle caste non abbisogna di commenti tanto ne è palese l’ingiustizia ) (.) Nei testi delle più antiche

società guerriere, i Brahmana, questo ordine di stati è dato interamente per scontato. Esso deriva

dall’esperienza degli Indiani che popolavano la regione del Gange all’epoca che precedette

l’urbanizzazione ed esprime la struttura della loro società. Se dal nostro punto di vista ciò è

ingiusto, l’ingiustizia era già sotto molti aspetti radicata nel loro mondo (.) 258 >>. (mia nota: ma noi

sappiamo che la legge dell’evoluzione - e particolarmente le leggi della reincarnazione e del karma

- disciplinano la vita e perciò – nella vita - non ci sono ingiustizie considerate anche le grandi colpe

degli uomini, specialmente durante le prime incarnazioni terrestri quando hanno un egoismo

violento259 ).

Implicitamente il Buddha condannò la suddivisione del popolo in quattro caste,

classi o stati e ammise le persone nel Sangha senza tener conto delle loro origini 260 .

258 Michael Carrithers, Buddha, pagine 18-19, Einaudi Tascabili259 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 228 (prime incarnazioni umane, Mediterranee260Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 41-43 (La questione delle caste), Tascabili Economici Newton

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È stato riferito : << (.) Come si può evincere dall’emblematico esempio di Upàli vi venivano

ammessi i membri di qualsiasi casta: guerrieri (.), brahmani (.). La terza casta comprendeva i

commercianti ( e banchieri ); la quarta, gli artigiani e tutti coloro che svolgevano un lavoro

dipendente. L’approccio del primo buddhismo alla questione delle caste è però molto complesso e

articolato. All’interno della Comunità, nessuna distinzione tra le caste veniva più tracciata o tenuta

in considerazione; tutti indossavano lo stesso abito di colore giallo-ocra, in modo da enfatizzare

un’atmosfera di parità e di uguaglianza. All’esterno, però, le distinzioni venivano mantenute,

quanto al codice comportamentale che regolava i rapporti dei bhikkhu ( monaci ) con le varie

caste. Inoltre, si potrebbe anche sottolineare che il Buddha non si sforzò affatto di sopprimere

l’assetto castale indiano; benché si possa facilmente replicare che questo non si era ancora

sviluppato, e che soltanto nel Medioevo avrebbe mostrato le proprie rigidità e chiusure. In

definitiva un elemento è decisamente innegabile: che l’accesso all’Ordine non fosse regolato dal

diritto di nascita costituiva una condizione assai innovativa per l’epoca. Da un altro punto di vista,

si può sottolineare che il Buddha propendeva per una aristocrazia spirituale, fondata sui valori

dell’intelligenza (mia nota: avrebbe dovuto essere fondata sui valori del cuore ). Lo sciocco veniva

discriminato, cioè escluso dall’insegnamento: si partiva dall’idea che per comprendere lo spirito

della Dottrina occorressero certe qualità e sembra che fossero quasi sempre i bhikkhu del ceto

dei fuoricasta a essere severamente biasimati dal Maestro, a causa della loro consapevolezza

limitata. Anche tra i bhikkhu e i laici veniva tracciata una netta linea di demarcazione: soltanto i

primi potevano conseguire la condizione di arahat; gli altri erano ritenuti in grado di arrivare

soltanto fino ad un certo punto, non potendo attingere il nibbàna in questo mondo. ( mia nota:

anche questo fu un errore). Ciononostante, questi ultimi non venivano scoraggiati: conformandosi

puntualmente al Dhamma, i laici avrebbero potuto creare le condizioni favorevoli per rinascere

come bhikkhu e realizzare le loro massime aspirazioni (.) 261 >>.

La dedizione del Buddha all’umanità e la vita missionaria gli valsero una particolare

benedizione e l’aiuto del Brahman, il Dio assoluto - che pur aiutando ogni essere non ne

avvantaggia alcuno a danno di un altro - perché li ama tutti allo stesso modo 262 . Ognuno di

noi è perciò libero di giocare le sue carte, da un demonio a un santo e da un virus ad un

uomo e viceversa.

È stato acutamente osservato, nella nota introduttiva al romanzo Siddharta, di Hermann

Hesse che Gotama Siddhattha era una di quelle persone << (.) che non s’accontentano della

superficie delle cose, ma d’ogni aspetto della vita vogliono ragionando andare in fondo, e rendersi

conto di se stessi, del mondo, dei rapporti che tra loro e il mondo intercorrono. Quel cercare che è

già di per se un trovare, come disse uno dei più illustri fra questi “cercatori”, e precisamente

Sant’Agostino; quel cercare che è in sostanza vivere nello Spirito (.) gente inquieta e bisognosa di

certezza, gente che cerca l’Assoluto, ossia una verità su cui fondarsi nell’universale relatività della

261 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 42, Tascabili Economici Newton262 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 16 Marzo, del 16 Maggio e del 17 Luglio, Amrita

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vita e del mondo, e tale Assoluto trovano – se lo trovano – in se stessi (.) (mia nota: ma il Buddha

non ci riuscì ). (.) Facendo uso di un titolo pirandelliano, si potrebbe dire che “trovarsi” è l’ansia

costante di questi personaggi: pervenire a quella consapevolezza di sé che permette alla

personalità di realizzarsi completamente e di vivere, allora, realmente quelle ore, quei giorni,

quegli anni che vengono di solito sciupati nella banalità quotidiana d’una esistenza di “ordinaria

amministrazione (.)” 263 >> .

Purtroppo il Buddha non seppe e non intuì che il Signore Dio dimorava nel suo intimo, cioè

nel suo stesso cuore, ma non trovandolo - perché meditava solo al di fuori di se stesso fondò -

forse inconsapevolmente - una religione o stile di vita senza Dio per la gioia di Satana.

22. Continua il racconto della vita di Gotama Siddharta da Samana (asceta errante): << A

scuola dai maestri: A questo punto, secondo varie fonti Siddhattha dovrebbe avere incontrato il

suo primo maestro, Alàra Kalama. Il centro della scuola era situato a nord di Vesàli, la capitale

della repubblica dei Licchavì. Di questo personaggio si sa ben poco, a prescindere da quanto ne

riferisce il Canone buddhista. Alcuni storici lo ritengono uno dei principali capiscuola dell’epoca,

ma l’affermazione è priva di fondamento. Forse la sua dottrina si ispirava al Sàmkhya, un

importante scuola brahmanica in cui veniva sottolineata la natura dolorosa dell’esistenza: un tratto

che si ritroverà nella dottrina del Buddha. Alàra predicava la negatività dell’Io (.) 264. (mia nota: per

l’Io con la i maiuscola si intende la Scintilla Divina, o Spirito o Sé, cioè l’Atman – che è uno con il

Brahman - mentre per io con la i minuscola si intende l’io umano o piccolo sé o sé inferiore ( si

veda tra gli Approfondimenti delle religioni anche nel sito Internet dell’Ordine Gesù Redentore

www.ordinegesuredentore.it ). Qui ci si limita a dire che l’io umano o sé inferiore, nasce e perisce

nel mondo mentale ad ogni incarnazione, ma non si può dire che l’io inferiore sia del tutto

negativo, poiché è uno dei motori che spinge l’uomo ad agire, sebbene principalmente per se

stesso, ma siccome impariamo anche dai nostri errori 265 anche l’io umano ha un ruolo molto

importante durante molte esistenze terrestri dell’uomo nelle quali l’uomo stesso manifesta

l’egoismo del suo io.

Invece, la Scintilla Divina ( il Sé o Spirito ) è eterna, increata, fa parte dello Spirito di Dio266 come ho detto sopra e anima l’uomo 267 . Però nemmeno l’io umano nato nella mente dell’uomo

è negativo, in quanto svolge una funzione propulsiva nella vita umana in ogni incarnazione; ciò

conferma che nella vita nulla è casuale o accade invano 268 . Anche la Bhagavad Gita distingue

tra i due sé, così come risulta dal canto VI, versetti 4 -10. Nel caso in esame non è del tutto chiaro

se Alàra si riferisse all’io umano o sé inferiore o all’Atman ). Se Alàra si fosse riferito all’Io Divino, o

263 Hermann Hesse, Siddharta, pagina 9, Nota introduttiva di Massimo Mila ( tratta dall’insegnamento del filosofo Martinetti ), Adelphi264 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 17, Tascabili Economici Newton265 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi nel 27 e 29 Agosto, Amrita266 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee267 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee268 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 27 e 29 Agosto, Amrita

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Sé superiore o Scintilla Divina o Atman, allora la sua tesi sarebbe del tutto infondata, perché la

Scintilla Divina è totalmente positiva).

(.) A suo avviso (mia nota: cioè secondo Alàra), era la convinzione di costituire

un’individualità separata nei confronti delle creature a determinare la sofferenza dell’uomo (.) 269 (

mia nota: la sofferenza è figlia del male che fanno gli uomini stessi durante le loro incarnazioni e

quindi la sofferenze deriva anche dall’apparente separazione dell’uomo da tutto ciò che lo

circonda. Questo anche perché l’uomo, tramite Dio, è unito al Tutto perché tutto e tutti gli esseri

sono uniti da una relazione d’amore 270 , ma anche Alàra qui sembra trascurare l’esistenza di Dio,

il Brahman e quella dell’Atman o Sé, o Spirito o Goccia-Scintilla Divina. Dio c’è, esiste ed è il

Padre-Madre-Dio 271 di tutti gli esseri viventi e Tutto comprende:il Piano Divino 272 e i quattro

piani o mondi del Cosmo ( il fisico con la Terra, l’astrale, il mentale e l’akasico o della coscienza

con tutti gli esseri viventi 273 ); perciò Dio è assoluto ed è senza limiti 274 . Dio è il Tutto che

Tutto comprende, pur essendo oltre per effetto della trascendenza; anche la Scintilla Divina, che è

in Dio, è oltre il Cosmo per effetto della trascendenza. Niente perciò può essere al di fuori di Dio,

poiché altrimenti anche un quasi niente limiterebbe Dio, anche se si trattasse dell’Atman o Scintilla

Divina di un neonato ).

(.) L’Io era un concetto erroneo, cui non corrispondeva nulla di reale: è un altro spunto cui il

Buddha può essersi ispirato 275 . [ mia nota: Da questo concetto di Alàra forse deriva la teoria

dell’assenza del Sé o del Non Sé o Anatta, errore confermato da un’altra erronea teoria, quella dei

Cinque fattori degli individui ( mia nota: non delle Individualità 276 ). I Maestri disincarnati del

Cerchio Firenze 77 insegnano che anche i mondi della percezione sono reali 277, ma la loro realtà

è relativa o parziale 278 se confrontata con quella Assoluta e dipende dalle nostre possibilità di

“percezione” . Se gli Atman, cioè i Sé o Scintille Divine non esistessero e quindi non avessero

oggettivamente nulla di reale 279 come pensavano Alàra e Siddhattha, come potrebbero essere

concretamente applicate la legge dell’evoluzione, la legge del karma e la legge della

reincarnazione per la realizzazione dell’evoluzione degli individui ? 280 ].

(.) Si doveva bandire ogni egoismo, annullando la distinzione tra l’Io e gli altri (.)281 ( mia

nota: il concetto del bandire ogni egoismo sarebbe stato giusto se fosse stato riferito all’io umano

269 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 18, Tascabili Economici Newton270 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 12 Settembre, Amrita271 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 103-104, Mediterranee272 Eileen Caddy, Dizionario del Cerchio, pagina 220 (Piano Divino), Mediterranee273 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Cosmo), Mediterranee274 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 33/34 (Assoluto), 71/72 (Dio) e 296/297 (Tutto; Tutto è perfetto; Tutto-Uno-Assoluto), Mediterranee275 Leonardo Vittorio Arena, pagina 17, Tascabili Economici Newton276 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili ; Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità e Individui), Mediterranee277 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 210-213 (Percezione), Mediterranee278 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagine 193-199 (Realtà parziale e Realtà totale), Mediterranee279 Cerchio Firenze 77, La Fonte preziosa, pagina 267, Mediterranee280 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 ( Evoluzione), Mediterranee281 Leonardo Vittorio Arena, pagina 17, Tascabili Economici Newton

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o sé inferiore - egoista ed egocentrico - figlio della mente . Invece l’Atman o Sé, che è Uno con

Dio, cioè con il Brahman 282 non si può sentire separato dagli altri, poiché ha il senso della

Totalità 283 , essendo parte integrante di Dio. Se Alàra intendeva dire che l’Atman annullava e/o

lottava con gli altri si sbagliava. Solo il sé con la esse minuscola, cioè l’io umano o sé inferiore si

sente separato dagli altri e lotta con loro. L’Atman o Scintilla Divina o Sé, non può farlo, poiché si

sente parte di un Tutto chiamato Dio e sa bene che nessuno e niente può essere separato da Dio,

nel quale si realizza l’unità di tutti 284 ).

: (.) questa concezione, per grandi linee, si richiamava alle Upanishad, i testi basilari del

pensiero indiano. Secondo Alàra, infine, il saggio aveva accesso alla sfera della “ non esistenza”,

dove la materia non esiste più (.) 285 . ( mia nota: per sfera della Non esistenza forse si intende il

Nulla; si veda il documento del nostro Catechismo sulla Meditazione che troverete nella cartella di

Mente e Pensiero degli Approfondimenti anche nel sito Internet dell’Ordine Gesù Redentore,

www.ordinegesuredentore.it. Nel documento che ha per oggetto la Meditazione noi si sostiene che

il Nulla, ovvero la Non esistenza nel senso di una teoria filosofica Indù, è un “qualcosa” , forse una

zona che potrebbe essere stata creata dal pensiero degli Indù nel mondo mentale, perché

sostanzialmente il Nulla non può esistere . Tutti i Paradisi delle religioni non sono luoghi, ma stati

d’essere o della Coscienza 286 . L’uomo che ha sperato in un mondo di pace o di serenità con tali

speranze e pensieri coopera nel creare 287 quel mondo nel piano mentale; perciò il Nulla,

semmai, è qualcosa che può esistere nel piano mentale – anche se non sarebbe un luogo, ma uno

stato d’essere o di coscienza – che è stato creato solo dal pensiero erroneo dell’uomo dell’Oriente.

Però, siccome Dio è assoluto tutto esiste in Lui, che è il Tutto 288 , anche il Nirvana e il Nulla sono

in Dio nel mondo mentale 289 , con buona pace di chi non crede in Dio).

(.) Siddhattha intuì subito i punti deboli della dottrina. In primo luogo essa non mirava alla

liberazione, né all’assenza delle passioni, né al distacco dal mondo (.) ( mia nota: la liberazione –

cioè la fine delle esistenze sulla Terra - invece, era un sogno del Buddha ). (.) Inoltre Alàra, in

conformità all’insegnamento upanishadico, riconosceva l’esistenza dell’attà ( sanscrito àtman ), il

sé interiore separato dal corpo (.) 290 ( mia nota: il Sé o Atman con la esse o a minuscola genera

confusione; doveva essere scritto con la esse o la a maiuscola 291 per distinguerlo dal piccolo sé

282 Sri Aurobindo, Lo Yoga della Bhavagad Gita, pagine 378-379, Mediterranee283 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 5 Marzo, Amrita284 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita e La voce di Dio a Findhorn, pagina 26 (Accetta la meraviglia di questa verità), Mediterranee285 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 17, Tascabili Economici Newton286 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee287 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 139 – 141 (Come l’uomo pensa così crea), Mediterranee288 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 26, Mediterranee; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 71-72 (Dio) e pagine 296-297 ( Tutto ; Tutto è perfetto ; Tutto-Uno-Assoluto), Mediterranee289 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 193 (Nirvana); Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 ( L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee290 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 17, Tascabili Economici Newton291 Sri Aurobindo, Lo Yoga della Bhavagad Gita, Canto VI 4-10, Mediterranee

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che si scrive con la esse minuscola - ed è parte anch’esso dell’insieme uomo, in quanto l’io umano

è figlio della sua mente ad ogni incarnazione terrestre 292 ).

(.) Come supporto delle varie reincarnazioni; quindi credeva ancora, erroneamente, in un

centro individuale della personalità (.) 293 (mia nota : se intendeva il Sé o Scintilla Divina Alàra era

nel vero, in questo caso l’errore lo commetteva il Buddha, al quale – probabilmente - non era noto

il Canto VI 4-10 della Bhagavad Gita; è illogico credere nell’evoluzione, nella reincarnazione e

nella legge del karma o legge di causa e di effetto senza credere nell’esistenza di un Soggetto che

si reincarna, il Sé appunto. I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 insegnano riguardo

all’evoluzione:<< Processo per il quale la vita, attraverso forme sempre più organizzate, esprime

gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 294 >>(mia nota: per Spirito si intenda coscienza) ; si

veda anche il documento sul Vero o Non vero della dottrina buddhista in questa stessa cartella,

nonché sugli errori del Buddha (Le scoperte e gli errori del Buddha Gotama Siddhattha), ai quali si

accenna anche qui ).

(.) Nel resoconto autobiografico Siddhattha aggiunse comunque di aver attinto alla sfera

della “non esistenza”, a cui le pratiche meditative di Alàra permettevano l’accesso (.) 295 (mia nota:

anche della Non esistenza si è già segnalata l’infondatezza, ma forse anch’essa concorre a

formare una parte del mondo mentale, così come si è detto per il Nulla e il Nirvana ).

(.) Tale risultato, secondo alcune fonti, si sarebbe ottenuto soltanto in tre giorni ! A quel

punto il periodo dell’apprendistato era concluso: sarebbe stato lo stesso Alàra Kalama a

riconoscerlo, invitando Siddhattha a condividere con lui la direzione della scuola. “Come sono io

così sei tu; come sei tu, così sono io. Vieni amico; noi due ci dedicheremo a questa Comunità”. Ma

Siddhattha non accettò: sentiva infatti che quel tipo di insegnamento non conduceva alla

liberazione (.) (mia nota: La liberazione era un sogno di Siddhattha come già si è detto ). (.)

Perdipiù, esso era frutto della visione personale di Alara: nello sforzo di trasmetterlo, egli avrebbe

semplicemente ripercorso le orme altrui. Ecco perché, alla fine, Siddhattha abbandonò il maestro,

respingendone la proposta (.) 296. (.) Dopo l’esperienza con Alàra, Siddhattha sarebbe infine

tornato nel regno dei Magadha, sempre alla ricerca di un maestro(.)297 (.) Nel regno dei Magadha,

Siddhattha incontrò alcuni samana erranti (.) 298 (.) Siddhattha aveva sentito parlare di un maestro

molto rinomato, un certo Uddaka Ràmaputta. Decise pertanto di frequentare il centro principale

della scuola, situato nei pressi di Ràjagaha. Tuttavia, si ripeté la situazione precedente: neanche

questo personaggio, al pari di Alàra, avrebbe soddisfatto il giovane ricercatore. Anche in questo

caso le notizie dottrinali sono alquanto lacunose. Sappiamo soltanto che Uddaka aveva appreso la

propria “visione” dal padre, enfatizzando la necessità di accedere ad una dimensione intermedia,

292 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 208-209 (io), Mediterranee293 Leonardo Vittorio Arena, pagina 17, Tascabili Economici Newton294 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee295 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 18, Tascabili Economici Newton296 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 18, Tascabili Economici Newton297 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 18, Tascabili Economici Newton298 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 18, Tascabili Economici Newton

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posta tra la coscienza e la non coscienza (.) 299 (mia nota: forse si voleva intendere

consapevolezza).

(.) Anche in questo caso, comunque, il discepolo si impadronì in breve tempo della dottrina

del maestro, raggiungendo gli stessi traguardi. Si dice che Siddhattha ebbe accesso alla

cosiddetta dimensione “né coscienza, né non coscienza reputandola però insoddisfacente (.) 300 (

mia nota : Anche questa “dimensione” si potrebbe rinvenire nel mondo mentale come il Nirvana ).

(.) A suo avviso una simile prospettiva non avrebbe consentito di superare definitivamente

la sofferenza mondana, per attingere, cioè, la liberazione . ( mia nota: questa rimase un sogno di

Siddharta ). Stando alla narrazione, Uddaka si mostrò ancora più “generoso” di Alàra Kàlàma.

Percependo lo spessore spirituale di Siddhattha, gli avrebbe addirittura offerto la direzione della

scuola: molto più della mera cogestione ! Ma il giovane rifiutò: la dottrina gli sembrava

manchevole, e anche la persona di Uddaka, a causa del marcato egocentrismo, non era esente da

critiche. Durante il suo apprendistato, durato forse poco più di sei mesi, tra i discepoli di Uddaka

Siddhattha avrebbe ritrovato Kondanna, una sua vecchia conoscenza: si trattava di uno dei

bràhmani che ne celebrarono il rito di imposizione del nome. La notizia, riferita nei Jàtaka, è però

molto discutibile 301 >>.

“ Ascesi e flagellazione: A quel punto Siddhattha si senti insoddisfatto delle tecniche

meditative e delle dottrine altrui: era tempo di cercare una propria via d’accesso ai sentieri della

liberazione. Poiché un certo tipo di conoscenza non gli aveva dischiuso alcuna prospettiva, il

giovane avvertì che doveva ricorrere all’ascesi. Iniziò così un lungo periodo di mortificazioni

fisiche, che sarebbe durato addirittura sei anni. Siddhattha si prefiggeva di padroneggiare

completamente i desideri del corpo, il che comportava persino la totale inibizione delle funzioni

fisiologiche. (mia nota: penso che si tratti di una delle solite esagerazioni buddhiste). All’inizio il

giovane rimaneva seduto a lungo, i denti stretti e la lingua premuta sul palato. E tratteneva il

respiro fino allo spasimo, al punto di percepire assordanti rumori nelle orecchie. Si era stabilito nei

dintorni di Uruvelà ( l’attuale Bodh-Gayà ), una città del regno dei Magadha, sulle rive del fiume

Neranjarà. Per qualche tempo un boschetto costituì la sua dimora.

Tuttavia, certi metodi non gli diedero risultati positivi. Siddhattha allora decise di

abbandonarli, rivolgendosi ad altro. Cominciò a mendicare, accettando esclusivamente offerte di

cibi vegetali. E se ne andò in giro nudo, proprio come i Giaina, infliggendosi le più atroci

macerazioni e torture. Infine, accantonò la benché minima misura di igiene personale, giungendo

persino a nutrirsi delle proprie feci (.) (mia nota: Quanto al nutrirsi con le proprie feci più che una

esagerazione la ritengo un’imbecillità ). (.) Il suo corpo, di una magrezza impressionante, deperì

sempre di più (.) 302

299 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 19, Tascabili Economici Newton300 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 19, Tascabili Economici Newton301 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 19, Tascabili Economici Newton302 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 19-20, Tascabili Economici Newton

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“ (.) Cinque asceti del gruppo di Uddaka, tra i quali Kondanna, avevano seguito i suoi

spostamenti con fervido interesse e ammirazione. Pensavano che Siddhattha avrebbe attinto ben

presto la liberazione, in virtù di un regime tanto austero. Nel frattempo il giovane samana era

immerso in profonde riflessioni, e stava per imprimere una svolta determinante alla sua vita. Si

accorse che non stava ottenendo nulla: non aveva compiuto alcun progresso, con quel rigorismo

estremo. Capì allora che la liberazione non poteva derivare dalla mortificazione del corpo. Così,

accettò una scodella di riso, per ritemprarsi un pò. L’offerta gli sarebbe stata recata da Sujàtà una

ragazza tredicenne.

Costei, capitata casualmente in riva al fiume, lo aveva visto in gravi condizioni e,

preoccupata, gli avrebbe dato una ciotola di riso, o di latte secondo altre versioni. A quel punto

Siddhattha si sentì subito rinfrancato, e le forze gli tornarono: la sua ricerca poteva continuare. Ma

la scena era stata osservata dai cinque asceti che lo avevano elevato al rango di guida spirituale.

Appena si accorsero che il giovane aveva interrotto il digiuno, lo accusarono di debolezza,

pensando che fosse venuto meno ai propri intenti. Profondamente delusi si allontanarono in fretta303 >>.

“ La notte del risveglio: Nel frattempo Siddhattha continuò a rifocillarsi con vari cibi vegetali

e riso, grazie alle offerte di altre fanciulle compiacenti. Dopodiché si bagnò nelle acque del fiume,

sentendosi completamente rinvigorito. Alla fine gironzolò per la foresta di Uruvelà, mentre un

fermo proposito stava prendendo corpo nella sua mente: trovare un luogo speciale, in modo da

restarvi fino al momento della liberazione. A tal fine scelse un albero di pippala ( ficus religiosa ),

sotto al quale stabilì la sua dimora (mia nota: a parere mio Siddhattha non ha ancora ottenuto la

liberazione perché egli è ancora nel mondo mentale (Nirvana, che non è il Regno di Dio o dei Cieli

).

Tuttavia, va precisato che il resoconto autobiografico dell’esperienza dell’Illuminazione

non fa alcuna menzione dell’albero: certi dettagli hanno soltanto la funzione di abbellire la

narrazione. Del resto la valenza simbolica dell’albero è universale, e non certo limitata ai popoli

dell’India. Probabilmente la tradizione ha voluto collocare Siddhattha in un contesto significativo:

l’albero costituisce una sorta di axis mundi, teso a valorizzare l’esperienza stessa. È in un luogo

“sublime” che il giovane si sarebbe finalmente risvegliato.

Anche le allusioni ad una eventuale tecnica meditativa, praticata sotto l’albero, non vanno

prese alle lettera. Si tratta presumibilmente di interpolazioni posteriori: del prodotto di una epoca

in cui il Buddhismo enfatizzava la meditazione. Ancora meno si deve prestare fede ai vari

riferimenti alla “posizione del loto” tipica dello Yoga, che egli avrebbe assunto per l’occasione.

Poiché Siddhattha aveva rifiutato le dottrine dei suoi maestri, è poco probabile che avesse

mantenuto un vivo interesse per tecniche altrui. A quel punto era un ricercatore che perseguiva un

sentiero proprio, in base all’andatura e alle movenze personali (.) 304 .

303 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 20, Tascabili Economici Newton304 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 21, Tascabili Economici Newton

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(mia nota: Sappiamo che il sapere dei monaci erranti era un sapere vedico e/o del

Brahmanesimo. Il Brahmanesimo aveva fatto ignoranti aggiunte al sapere dei Veda 305 . Gotama

Siddhattha scoprì ad esempio che l’ascetismo eccessivo e l’automortificazione erano metodi

ascetici sbagliati. Il Buddha lo scoprì sulla sua pelle dopo estenuanti prove ascetiche e meditazioni

. Vero è che Siddharta fu un uomo molto particolare, molto intelligente e razionale, molto curioso e

orgoglioso allo stesso tempo e con una mentalità scientifica, che lo portava a provare e riprovare

ogni teoria su se stesso. Purtroppo tali virtù lo portarono a commettere gravissimi errori quando

cercò di dimostrare a se stesso - ma senza riuscirci così come si è già detto - l’esistenza di Dio,

l’Assoluto, e quella della Scintilla Divina o Sé o Spirito dell’uomo, l’Atman che anima l’uomo, ma

l’Assoluto con il Suo Spirito è oltre il Cosmo (mondi fisico – con la Terra – e mondi astrale, mentale

e akasico o della Coscienza 306). Del Brahman e dell’Atman, Gotama non riuscì a dimostrare nulla

a se stesso e perciò ignorò sia il Brahman che il Sé o Scintilla Divina perché, forse, lo Spirito di

Dio non si fa trovare da chi dubita della Sua esistenza. In ogni caso lo Spirito di Dio si può trovare

solo dentro di noi, nel nostro stesso cuore 307 ).

“ (.)Comunque sia la tradizione canonica gli attribuisce l’esecuzione di quattro esercizi di

contemplazione meditativa (jhana) nel corso della fatidica “notte del risveglio”. Il primo avrebbe

avuto per oggetto l’acquisizione del pensiero unificante, cioè estremamente concentrato in una

sola direzione. Il secondo avrebbe fatto cessare ogni ragionamento e riflessione, quindi il pensiero

discorsivo. Il terzo gli avrebbe consentito di diventare imperturbabile, e, nel contempo, di coltivare

una notevole attenzione nei confronti delle cose (.) 308.

( mia nota: il risultato del primo esercizio dovrebbe essere una fantasia buddhista

considerata la natura della mente umana perché l’attività della mente è caratterizzata dal continuo

pensare e dal mutare del pensiero come sanno bene coloro che meditano perché è abbastanza

difficile mantenere la concentrazione su di un solo pensiero 309. Il secondo esercizio non era

possibile perché del tutto contrario alla natura della mente, salvo il caso che l’uomo fissi la sua

mente per brevi periodi soltanto all’ascolto del Divino 310, cosa che probabilmente il Buddha non

fece mai, perché era ossessionato dal trovare un rimedio alla sofferenza dell’uomo . Il terzo

esercizio attribuisce al Buddha una qualità che non mi sembra umana e perciò penso che si tratti

di agiografia )

“ (.) Il quarto, infine, gli avrebbe fatto attingere uno stato di perfetta purezza e beatitudine (.)311 . (mia nota: il quarto esercizio va ascritto all’agiografia in quanto la perfetta purezza e

305 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 91, Mediterranee306 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64- 65 (Cosmo, Mediterranee307 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, 61(Lerisposte interiori), Mediterranee308 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 21, Tascabili Economici Newton309 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagina 155 (Come riposano il corpo astrale e mentale), Mediterranee310 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 143-144 (Stai nella quiete e ascolta), Mediterranee311 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 21, Tascabili Economici Newton

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beatitudine appartiene solo a Dio e a coloro che si identificano in Lui 312 , ma il Buddha non trovò

Dio perché non lo cercò dentro di se, nel suoi stesso cuore; penso che il Buddha trovò la pace,

come tutti gli altri uomini che coltivano le virtù, perché è uno stato d’essere previsto dalla Legge del

Karma ).

“ (.) Stando ad altre versioni, la prima contemplazione avrebbe allontanato definitivamente i

desideri sensuali e la negatività (. ) 313 . ( mia nota: anche in questo caso mi pare che si tratti di

agiografia ) ;

“ (.) la seconda, in forza della concentrazione e del benessere mentale, avrebbe

soppresso il pensiero discorsivo (.). ( mia nota: il che è pura fantasia, poiché il pensiero discorsivo

è parte della natura della mente, perché (.) il corpo mentale non ha mai riposo (.) 314 >>.

(.) La terza, attraverso il totale distacco dagli affetti, avrebbe prodotto uno stato di

benessere fisico (.) (mia nota: questa mi sembra una fantasia incongruente; infatti, essendo Dio

l’amore 315 nell’uomo, c’è almeno la compassione e un barlume o il seme dell’amore finché in lui

sboccia l’amore universale 316; il totale distacco dagli affetti è totalmente contrario alla natura

dell’uomo e allo scopo della vita umana);

(.) la quarta, infine, in virtù di uno stato di purezza avrebbe consentito la totale eliminazione

del dolore e della sofferenza (.) 317 .( mia nota: ciò non è vero perché lo stesso Siddharta si

ammalò e invecchiò con i malanni della vecchiaia 318 . Anche in questo caso si tratta di agiografia

chiaramente infondata. Inoltre Siddhattha non si mantenne giusto, misericordioso e puro perché Il

Buddha fu ingiusto verso Dio in quanto ignorò il Signore 319 .

(.) Nel resoconto autobiografico Siddhattha ammette di aver conosciuto, per l’occasione le

proprie vite precedenti. Egli mostra così di aderire alla teoria della reincarnazione, in base alla

quale esiste un ciclo di nascite e di morti (samsara), che la liberazione ( nibbàna ) ha il potere di

sospendere. (.) 320 .

( Prima mia nota: sappiamo che un uomo comune ha saputo di una sua vita precedente e

ciò può essere accaduto a maggior ragione al Buddha, ma a quanto insegnano i Maestri

disincarnati del Cerchio Firenze 77, soltanto nel piano mentale – e quindi nell’Aldilà l’uomo di una

certa evoluzione - e indubbiamente il Buddha lo era – può conoscere le sue vite precedenti salvo

eccezioni. Il Nibbana o Nirvana esiste solo nel piano mentale ed è una creazione del pensiero

degli uomini dell’Oriente ( Buddhisti inclusi ), come abbiamo già detto per i Cieli delle religioni; il

Nirvana non è il destino degli uomini. Il nostro destino è l’unità con Dio nel Regno di Dio. Al

312 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 133-134 ( Identificazione in Dio), Mediterranee313 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 21, Tascabili Economici Newton314 Cerchio Firenze 77, Maestro perché ?, pagina 155 (Come riposano i corpi astrale e mentale), Mediterranee315 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 42, Mediterranee316 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita317 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton318 Michael Carrithers, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili economici Newton319 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee320 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton

49

Page 50: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Nibbana o Nirvana corrisponde uno stato d’essere dell’uomo, ma la liberazione, dal ciclo delle

nascite e delle morti è sempre un’opera divina 321, ma dipende anche dall’impegno dell’uomo,

che deve sempre fare la sua parte 322 . Il Buddha non è l’autore della liberazione– nemmeno dopo

che trapassò a miglior vita - e tantomeno ne sono autori i suoi discepoli ).

(Seconda mia nota :i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 dissero riguardo alla

liberazione: << Voi dovete studiare voi stessi, conoscere voi stessi, come ben chiaramente dice e

ha sempre detto Claudio, e constatare “fino a che punto l’ “io” vi spinge ad agire. Questo continuo

riflettere, questo continuo riconoscere l’”io”, i vostri limiti, porterà ad una liberazione, ma

unicamente per essere consapevoli di voi stessi, 32c, (Vedi Fatalismo), 68c. “La liberazione può

avvenire anche in questo momento” purché lo vogliate, purché abbiate sincerità con voi stessi, per

poter realizzare quella costante consapevolezza che è liberazione, 69c. Chi credesse di poter

trovare nel mondo la felicità (vedi) e si sentisse dire, venendo qua da noi, “questa felicità non sarà

mai raggiunta nel mondo”, o “questa felicità è irraggiungibile perché la causa dell’infelicità è in te” ;

e da queste nostre parole restasse deluso costui non dovrebbe dare la colpa della sua delusione

al nostro insegnamento; perché è molto più vicino alla liberazione colui che sa, piuttosto di colui

che non sa, 149d. La liberazione insegnata da varie scuole a cominciare dallo yoga (vedi), è

prospettata in senso egoistico, cioè si dice che raggiungendo tale liberazione ci si libera

della sofferenza, si spengono i segni dei karma negativi, e così via. E questa non è che una

variante del paradiso (vedi) indicato dalla religione cattolica. Ciò è profondamente errato.

Colui che cerca di raggiungere la liberazione con questo fine, non la raggiungerà mai. Lo scopo

per il quale l’uomo deve migliorarsi è quello di instaurare nel suo mondo, e da questo al mondo

degli altri, l’ordine, la giustizia e la rettitudine: questo e basta. Non deve aspettarsi nessuna forma

di ricompensa, né spirituale, né materiale. E colui che con volontà ricerca la liberazione a questo

fine, è senz’altro aiutato, 243g. Il volersi cambiare deve avere il solo e unico scopo – lo ripeto

ancora una volta di migliorare il mondo attraverso il miglioramento di se stessi, senza attendersi

alcuna ricompensa. Quando l’uomo meditando su se stesso, scopre in sé una serie di difetti,

non deve cercare di violentarsi per non avere più difetti, ma deve prendere atto delle sue

limitazioni, e, attraverso il meccanismo del porre attenzione e del capire, giungere al comprendere

e al superare, 244g 323 >>) .

:Il Paradiso buddhista del piano mentale, il Nirvana, è soltanto una tappa, per tutti i

Buddhisti, ai quali nell’Aldilà saranno dati nuovi insegnamenti 324 , poiché Dio li ama anche se essi

Lo ignorano perché Dio è amore 325 . Tutti sono totalmente liberi di accettare gli insegnamenti di

apposite guide per conseguire la filiazione divina per mezzo della Redenzione del Cristo 326 . E

321 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita322 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita323 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 160-161, Mediterranee324 Jakob Lorber, Il Signore parla pagina 178, Armenia 325 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, page 42, Mediterranee326 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo) , Mediterranee

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Page 51: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

tutti possono rifiutare gli insegnamenti delle Guide spirituali dell’Aldilà, ma in tal caso resteranno

nel mondo mentale, nel Nirvana nel caso dei Buddhisti. Tutti gli uomini saranno sempre giudicati in

base alla loro dottrina e alla conseguente condotta di vita, e non giungeranno alla filiazione divina327 se non osserveranno la Dottrina del Cristo. Ma Dio, che è eterno amore e compassione, non

lascia gli uomini in balia di se stessi e, ad un certo punto, suscita in loro il desiderio di reincarnarsi328 , probabilmente in una famiglia Cristiana ).

23. Si riprende la trascrizione interrotta dai tre commenti ( da pagina 22 del libro di

Leonardo Vittorio Arena: Buddha )

(.) Siddhattha dichiara di essersi ricordato dei suoi nomi precedenti, nonché delle famiglie,

delle caste, e dei modi di esistenza in cui era vissuto. E la reminescenza si sarebbe spostata molto

indietro nel tempo, al punto di coprire l’arco di ben centomila nascite (!)329 ( mia nota: è una delle

solite esagerazioni buddhiste ).

Egli avrebbe recuperato certi ricordi nella prima parte della notte. In seguito com’è riferito in

varie narrazioni, avrebbe attinto la conoscenza delle leggi kammiche che determinano la vita e la

morte dei senzienti. Questi rinascono in base alla condotta: a seconda delle azioni compiute,

riceveranno una sorte peggiore o migliore e la rinascita nei mondi infimi o elevati (.) 330 .

(mia nota: Il Buddha scoprì effettivamente il funzionamento della legge del karma, mentre

la rinascita nei mondi infimi è un errore dell’Induismo prima che del Buddhismo perché non si torna

mai indietro; perciò le incarnazioni avvengono progressivamente grado per grado prima nel

mondo minerale, poi nel mondo vegetale, poi nel mondo sub animale e infine negli uomini perché

l’Evoluzione “ è un processo per il quale la vita, attraverso forme sempre più organizzate, esprime

gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 331 “. Per Spirito si intenda Coscienza perché lo Spirito

è increato, perfetto ed eterno e non è soggetto ad evoluzione ); l’ultima fase delle incarnazioni nel

mondo animale avviene in forma umana, e poi mai più in quelle inferiori, poiché nessuno torna mai

indietro in nessun regno della natura (.)332 ).

(.) Con questa concezione viene tracciata una netta linea di demarcazione tra il bene e il

male….333 (mia nota: la linea di demarcazione non basta perché chi si comporta bene per un fine

egoistico come i Buddhisti non otterrà i risultati che spera; bisogna comportarsi bene perché è

giusto fare così e basta, senza sperare di ottenere nulla 334 ).

327 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia328 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee329 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton330 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton331 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee332 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 184-186 (La reincarnazione), Armenia ; Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 214 (reincarnazione), Mediterranee333 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton334 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina pagine 160-161 ( Liberazione), Mediterranee

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Page 52: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

La conoscenza della legge del kamma ( sanscrito: karma; letteralmente : “azione” )

consente di orientare il proprio comportamento, in modo da sottrarsi, per quant’è possibile, ai

condizionamenti negativi delle esistenze precedenti (.) 335. (mia nota: non credo proprio che ci si

possa sottrarre ai karma negativi sospesi delle esistenze precedenti in ogni caso e non soltanto

per ragioni di giustizia, ma anche perché gli insegnamenti / correzioni della legge karmica devono

essere impartiti all’uomo non appena sarà in grado di comprendere le lezioni del dolore in questa o

in una successiva esistenza terrestre 336 al fine di ampliarne la coscienza. Invece è vero che ci si

può sottrarre - in una determinata esistenza, ad esempio da Buddhisti – di orientare il proprio

comportamento al bene con l’Ottuplice sentiero, in modo da non creare per quella determinata

esistenza karma negativi per le future incarnazioni ) .

“(.) Siddhattha sostiene che tali cognizioni gli sono state rivelate nella seconda parte della

notte del risveglio. In realtà, la legge del kamma era abbondantemente nota nella cultura indiana,

e Siddhattha stesso deve averne sentito dire, non fosse altro che dai suoi maestri: quasi

certamente da Alàra, e probabilmente da Uddaka.

L’ultima parte della notte rappresenta il contributo originale di Siddhattha alla speculazione

indiana, come frutto di una speculazione abbastanza personale. Vi si accenna alla teoria delle

“Quattro nobili verità”, uno dei capisaldi del Buddhismo. Siddhattha dichiara di aver “conosciuto”

queste quattro realtà: il dolore ( dukkha), l’origine del dolore ( dukkhasamudaya ), la cessazione

del dolore ( dukkhanirodha ) e la via che conduce alla cessazione del dolore

( dukkhanirodhagàminipatipadà ).(mia nota: la cessazione del dolore fu un errore di Siddharta:

infatti il dolore non cessa, ma è ridotto o sospeso in base alle regole della Divina Legge del Karma

a chi si comporta bene, ma finché si comporterà bene 337 ; non ci fu cessazione del dolore

nemmeno per il Buddha 338 ).

(.) È soltanto un abbozzo di ciò che egli stesso avrebbe esposto più compiutamente ai suoi

primi discepoli poco tempo dopo. Nonostante l’originalità della formulazione, va osservato che le

“quattro verità” ( o “realtà”) si conformano agli schemi della medicina indiana dell’epoca. Qualsiasi

sintomo andava, in primo luogo, individuato; in secondo luogo, se ne constatava la causa; in terzo

luogo, la possibilità di debellarlo; e, infine il modo specifico per farlo. Diagnosi, eziologia, prognosi

e terapia erano le quattro fasi dell’intervento clinico, corrispondenti alle quattro verità buddhiste.(

mia nota : nella teoria buddhista delle Quattro nobili verità ci sono degli errori gravi come già si è

spiegato in questo stesso documento ) .

Infine, durante la sua decisiva esperienza dell’Illuminazione, il giovane samana avrebbe

soppresso i quattro àsava ( sanscrito: asrava ). Questo termine, approssimativamente traducibile

con “influsso”, caratterizza i seguenti elementi: kàma ovvero il desiderio sessuale, bhava ovvero la

335 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 22, Tascabili Economici Newton 336 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo,pagina 46 (n°7) e pagina 158, Mediterranee337 Cerchio Firenze 77, Le grandi Verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee338 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106 Einaudi Tascabili ; Lorenzo Vittorio Arena, Buddha, pagine 74-76 (Malattia del Buddha), Tascabili economici Newton ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili

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Page 53: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

voglia di esistere, avijja ovvero l’ignoranza, ditthi ovvero l’opinione. (mia nota: riguardo al desiderio

sessuale mi pare difficile la sua eliminazione, quanto alla voglia di esistere ritengo che faccia parte

della natura dell’uomo e perciò non credo che possa essere soppressa; per quanto riguarda

l’ignoranza il Buddha era ignorante e non solo perché non credeva all’esistenza di Dio e della

Scintilla Divina o Sé, ma anche per gli errori che fece. Se con opinione i Buddhisti vogliono

significare che Siddhattha conosceva la Verità, debbo dire che si sbaglierebbero perché soltanto

Dio è Verità e il suo Cristo che disse: “Io sono la via la verità e la vita 339 “ ). Il Buddha conservò

l’opinione, ancorché sbagliata, così come provano le teorie senza fondamento del Non Sé o

Anatta e dei Cinque fattori;quest’ultima teoria è senza il Sé, o Spirito o Scintilla Divina, ma non è

incompleta solo per questo perché l’uomo ha anche il corpo eterico 340 e la psiche 341 . In proposito

il vedano i paragrafi 15 e 16 del Documento “ Il Buddha e i Buddhisti” di questo stesso Catechismo

) .

(.) La caratteristica del santo buddhista, cioè dell’arahat ( sanscrito: arhat), consiste per

l’appunto nell’essersi completamente sbarazzato dei quattro condizionamenti 342 >> .

(mia nota : anche la soppressione di queste caratteristiche da parte dei santi buddhisti

(arahat) si considera laudatoria Risulta infatti che il Buddha conservò la voglia di essere utile agli

altri e quindi di esistere fino all’ultimo giorno della sua vita tantoché ogni anno ritorna durante la

cerimonia del Wesak per benedire la Terra, ma per farlo ha bisogno della potenza del Cristo 343. Il

Buddha conservò anche l’ignoranza di Dio e della Scintilla Divina o Sé o Spirito degli uomini, ma

sviluppò anche la teoria dell’assenza del Sé o Anatta 344 e quella dei Cinque fattori

dell’individualità 345 ; anche il Buddha si trovò nelle tenebre dell’ignoranza di chi ignora Dio e il Suo

Spirito che anima ogni uomo 346 e per altre ragioni. Il superamento dell’opinione non ha senso;

tutti gli uomini hanno opinioni finché vivono; anche il Buddha conservò le opinioni errate del Non

Sé o Anatta e dei Cinque fattori dell’individualità. Il Buddha fu un uomo santo, ma i Suoi

discepoli l’hanno deificato e perciò ne hanno fatto un idolo e di loro stessi degli idolatri 347 ;

il Signore Dio non vuole che gli uomini perdano tempo con gli idoli di qualunque specie non

soltanto perché gli idoli non servono a nulla, ma soprattutto perché Dio ama gli uomini e amandoli

desidera essere riamato ).

24. Ancora sul tema della spiegazione sintetica della vita del Buddha:

339 Vangelo di Giovanni 14,6-7340 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 58-60 (Corpi), Mediterranee341 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 230 (Psiche), Mediterranee342 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagine 22-23, Tascabili Economici Newton343 Giuditta Dembech, Conoscere il Wesak, pagine 14-18, L’Ariete344 Michael Carrithers, Buddha, pagine 44-51, Einaudi Tascabili345 Damien Keown, Buddhismo, pagine 49-51, Einaudi Tascabili346 Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267, Mediterranee ; 347 Esodo 20, 2-6

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Page 54: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Indubbiamente Gotama Siddhartha – almeno all’inizio della Sua vita ascetica - aveva una

opinione negativa della vita sulla Terra e il dolore era ormai divenuto per lui un’ossessione o

qualcosa di simile ( unitamente al timore della malattia, della vecchiaia e della morte ).

Al contrario il Signore Gesù Cristo aveva un’opinione molto positiva della vita sulla

Terra nonostante le sofferenze 348 , poiché ben sapeva che essa ha per scopo il dono della

vita eterna all’uomo, dell’armonia con Dio e dell’unione con Dio tramite Lui stesso, il Figlio

di Dio 349 .

Secondo il Signore Gesù Cristo il dolore, anzi la vita sulla Terra - esposta a lotte, tentazioni

e dolori - è uno strumento di redenzione dei Demoni per mezzo della vita nel Cosmo e degli

uomini 350, mentre il Messia è il Redentore e Salvatore di ogni uomo di qualunque religione, atei

inclusi 351 .

Per Gesù Cristo la vita sulla Terra altro non è che una ottima scuola per gli uomini 352 ,

attraverso la quale – dopo molteplici incarnazioni terrene 353 - ciascuno di loro potrà scegliere

liberamente la via della conversione 354 , pavimentata di carità - amore.

Tornando alla vita del Buddha: poco tempo dopo la notte dell’illuminazione Siddharta

iniziò la sua vita di missione cominciando a fare discepoli e poi a pronunciare il primo dei suoi

discorsi: il celebre discorso di Benares. Dopodiché sviluppò la Sua dottrina 355 fondata sulle

Quattro nobili verità ( cioè l’esistenza della sofferenza (dukkha) nella vita, dell’origine della

sofferenza (samudaya), della cessazione alla sofferenza (nirodha) e della verità della via per la

cessazione della sofferenza con il comportamento morale e etico, la meditazione e la saggezza 356

). Ma Siddhartha si sbagliava perché la cessazione della sofferenza è impossibile poiché il

dolore è uno dei motori dell’Evoluzione dell’uomo insieme alle lotte e tentazioni 357. Un

errore del Buddha che scambiò il divino dono karmico della sospensione del dolore con la

cessazione del dolore. Infatti i dolori ritornarono al Buddha almeno nella sua vecchiaia, così come

abbiamo già dimostrato in questo documento. Tenuto conto delle sofferenze che Siddhattha patì

nella sua vecchiaia è probabile che alla fine della sua vita Siddhattha stesso abbia espiato i suoi

348 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 133-137 ( Il significato della miseria, della malattia e del dolore), Armenia349 Vangelo di Giovanni 17, 1-5350 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia 351 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita e Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” del Cristo), Mediterranee352 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 90-92 (La Terra, una scuola per i figli di Dio), pagina 185 (Ottima scuola), Armenia353 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 184-186 (La reincarnazione), Armenia ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 238-240 (Reincarnazione), Mediterranee354 Vangelo di Matteo 4, 17355 Michael Carrithers, Buddha, pagine 60/85 (L’illuminazione), Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 46/58 (Le quattro nobili verità), pagine 87-100 (La meditazione), pagine 101-114 (L’etica), Einaudi Tascabili; Enciclopedia L’Universale, Volume 30, Religioni, Buddhismo, pagine 116-118 (Condotta, Disciplina e Virtù), Garzanti Libri spa356 Damien Keown, Buddhismo, pagine 46-58 (Le quattro nobili verità), Einaudi Tascabili357 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia

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Page 55: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

karma negativi sospesi e perciò abbia ottenuto la coscienza che gli mancava perché capì tutti gli

errori (cattivi comportamenti) che fece nel passato.

Il Buddha ideò così un metodo o stile di vita ( per quanto sbagliato) e lo insegnò per oltre

quarant’anni guadagnandosi una stima che ancora oggi dura, nonostante gli errori e gli insuccessi

di cui ho parlato anche in questo scritto.

25. Che cosa rimane della dottrina originale del Buddha nei Buddhismi attuali ?

Mi pare di poter dire che rimangono le fondamenta, ovvero:

- Le leggi dell’evoluzione, della reincarnazione, della legge di causa e di

effetto o legge karmica e altri fondamentali insegnamenti del Brahmanesimo 358 ;

- Le Quattro nobili verità che abbiamo commentato in precedenza e in altri

nostri scritti in questa stessa cartella del Buddha;

- la rinuncia ai beni terreni, alla sete o bramosia e attaccamento per le

passioni e per i piaceri del mondo e della carne ;

- la vita ascetica moderata con l’etica, la saggezza e la meditazione

( quest’ultima solo al di fuori dell’uomo 359 ); ciò significa che la meditazione Buddhista è

inutile ai fini spirituali. Dio ha detto a Findhorn che è una perdita di tempo 360 ; tale

meditazione è pericolosa perché è sempre eccessiva ed essendo diretta nei mondi

astrale e mentale si presta alle incursioni di Satana nella mente dell’uomo come

abbiamo già detto 361. Per ogni meditazione sono sufficienti soltanto quindici minuti,

così come insegnò la Madonna, la Madre del Signore Gesù a Fatima, apparendo il

10 Dicembre 1925 a Suor Lucia 362 , ma le meditazioni debbono essere fatte

nell’intimo dell’uomo, cioè nel suo stesso cuore 363 sui Misteri del Rosario e della

vita;

- l’evoluzione, la reincarnazione, la legge di causa e di effetto o legge

karmica e altri insegnamenti fondamentali del Brahmanesimo 364 ;

- Il precetto di non uccidere alcun essere vivente;

- La non violenza;

358 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91 (Religione Buddhista), Mediterranee359 Michael Carrithers, Buddha, pagine 35-44 (La meditazione), Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 96-100 (La meditazione introspettiva), Einaudi Tascabili360 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61( Le risposte interiori), Mediterranee361 Alessandro Nangeroni, Dizionario del Corano, pagina 43 (Esseri satanici), sura VI 112-113, pagina 113 (Satana), suraII 169 (Vostro nemico in modo esplicito), sura CXIV 4-5 (Sussurratore furtivo che sussurra nella mente degli uomini), Xenia Tascabili ; Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Dicembre 1991 (Assalti), del 25 Febbraio 1992 (Attacchi), del 25 Marzo 1992 (Satana si prende gioco di voi e delle vostre anime e io non posso aiutarvi perché siete lontani dal mio cuore), MIR362 AA. VV., Pregate, pregate, pregate, pagina 248, MIR363 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 Gennaio, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita364 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91 (La dottrina Buddhista), Mediterranee

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- Il conoscere solo per se stessi (errore fondamentale del Buddha come

già si è detto perché impedisce ai Buddhisti di trovare Dio);

- I precetti di non rubare, di non mentire, di non ingannare il prossimo

- Il precetto di vivere castamente;

- La meditazione introspettiva;

- L’etica e la saggezza;

- La compassione verso tutti;

- L’uguaglianza tra gli uomini;

- Il servizio agli altri fratelli uomini;

- Il bene del prossimo.

I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 non insegnano a meditare, ma a conoscere se

stessi 365 per mezzo dell’autoconoscenza 366 e della autopsicanalisi 367, << (.) per conoscere se

stessi con una costante consapevolezza del proprio essere (.) la verità di voi stessi verrà alla

superficie, sarà una vostra conquista. E nella conquista di questa verità individuale – che poi

corrisponde alla realtà di voi stessi – voi sottoporrete voi stessi ad un trattamento di psicoanalisi, di

psicoterapia. Non si tratta di trovare attenuanti al proprio modo di agire, ma di cercare di

comprendere come veramente noi siamo 121g 368 >>.

Le meditazioni buddhiste sono troppe e troppo lunghe, ma soprattutto mancanti della

meditazione più importante, quella nel cuore dell’uomo, dove dimora il Signore Dio con le Sue

illuminazioni e risposte 369 );

Purtroppo per i Buddhisti dall’insegnamento Buddhico è rimasta anche l’assenza del

rapporto con Dio e quindi la preghiera; tuttavia i Buddhisti potrebbero riconoscere il Signore Dio in

qualunque momento 370 , avendo fede e fiducia assolute in Lui 371 e meditando nel loro cuore 372

come faceva San Francesco D’Assisi 373 . L’errore del Buddha che ignorò Dio si appaia con la

negazione dell’esistenza della Scintilla Divina, o Sé o Spirito dell’uomo.

I Buddhisti non sanno, salvo eccezioni, che il Nirvana non è il Regno di Dio; è soltanto il

Paradiso delle Sette buddhiste, cioè una tappa intermedia del cammino dell’uomo verso il suo Dio

il Quale è presente in ogni cosa e in ognuno 374 .

I Buddhisti che “ (.) non hanno mai avuto modo di conoscere

l’insegnamento (.) “ del Signore Gesù nell’altro mondo avranno delle Guide; se non ne seguiranno

365 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee366 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 35-36 (Autoconoscenza), Mediterranee367 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 37 (Autopsicanalisi), Mediterranee368 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 54-55 (Conoscere se stessi), Mediterranee369 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori), Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio, del 28 Marzo, dell’8 Aprile,del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita370 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Gennaio, Amrita371 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 22 Luglio e del 31 Agosto, Amrita372 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita373 Samuele Duranti, Preghiere di San Francesco, pagina 117, Edizioni Porziuncola, Assisi374 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita

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le indicazioni per giungere alla Filiazione Divina 375 , si dovranno reincarnare sulla Terra dove

avranno un’educazione cristiana.

Gran parte della dottrina attuale delle Sette buddhiste è frutto del loro filosofare oltre che

degli insegnamenti effettivi del Buddha; infatti i Maestri disincarnati del Cerchio Firenze hanno

detto che il Buddha portò la verità, ma gli uomini l’hanno travisata 376 .

26. Il Metodo attribuito al Buddha Gotama Siddhattha può essere soltanto una tappa

intermedia per l’uomo poiché al Buddha e ai Buddhisti manca Dio, il Brahman, e il Sé o

Spirito o Scintilla Divina, l’Atman. Io penso che a loro manchi anche l’amore. Siddharta non

riuscì ad avere una prova dell’esistenza di Dio e della Scintilla Divina, o Sé o Spirito dell’uomo 377

perché i suoi maestri Alàra Kàlàma e Uddaka Ràmaputta non gli insegnarono, o almeno così

risulta, che il Signore Dio dimora nel cuore dell’uomo, così come già si è detto. E il Buddha,

nonostante tutto il suo pensare, non lo intuì per “ (.) non avere trovato nessuna prova

dell’esistenza di un’anima personale, Atman, o del suo equivalente cosmico 378 “ .

Il Buddha per gli altri esseri umani ebbe solo compassione, ma Dio stesso ha detto che la

compassione non è sufficiente; l’Altissimo disse infatti: << (.) la compassione verso i tuoi simili non

è abbastanza; deve esserci l’amore. Dove c’è amore, lì IO SONO, perché sono amore 379 >>.

Il mancato riscontro di Dio fu indubbiamente il più grande insuccesso del Buddha poiché

l’Assoluto parla a tutti coloro che si mettono in contatto con Lui con rispetto, devozione e affetto

filiali (e, naturalmente, senza curiosità o richiesta di prove di alcun tipo) meditando nel loro cuore.

Conseguentemente Siddhartha non udì la voce di Dio come Eileen Caddy ed altri, poiché non Lo

cercò nel suo cuore con lo spirito giusto e perché non ebbe abbastanza fede e fiducia in Lui.

Ne deriva che alla vita pratica e spirituale dei Buddhisti manca il più e il meglio. Ed è per

questo che essi sono nelle tenebre; queste tenebre provocano la separazione che l’uomo

buddhista opera 380 mentalmente dal suo Padre-Madre-Dio 381 e dagli altri uomini suoi fratelli, ma

sarebbe meglio dire da tutte le altre creature viventi.

I Buddhisti dopo tanti secoli dovrebbero trovare nel loro intimo il seme dell’umiltà

per accettare l’evidenza dell’esistenza di Dio e della Scintilla Divina ( o Spirito o Sé dell’uomo );

basta la Bellezza, l’immensità e l’armonia della sola Creazione visibile per credere in Dio se si è

umili; occorre umiltà anche per credere nell’esistenza dello Spirito o Sé o Scintilla Divina

nell’uomo, che è il fulcro di ogni essere umano 382 per il collegamento fra le differenti incarnazioni

375 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia376 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 90-91 (La religione Buddhista), Mediterranee377 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili ; Michael Carrithers, Buddha, pagine 50-51, Einaudi Tascabili378 Damien Keown, Buddhismo, pagina 50, Einaudi Tascabili379 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, page 145, Mediterranee380 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e del 12 Settembre, Amrita381 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 103-104, Mediterranee382 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 208 (Individualità), Mediterranee

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sulla Terra, così come è riconosciuto dall’Induismo 383. Finché i Buddhisti non lo faranno vivranno

nelle loro illusioni, tra cui quella del Nirvana, poiché abbiamo dimostrato, sulla base delle

Rivelazioni cui facciamo riferimento:

- che la dottrina del Buddha non libera dal dolore né dalle rinascite sulla Terra per

espiare i karma negativi sospesi all’incarnazione da Buddhisti; essa concorre a ridurlo o

sospenderlo, ma per merito delle disposizioni della Divina Legge del Karma in base alle quali, il

Signore Dio compensa il Male che fà l’uomo con pene e angosce e il Bene con pace e tranquillità384 e riduzione o sospensione delle sofferenze, ma soltanto fino a che l’uomo si comporterà bene.

Ne deriva che le due verità della cessazione della sofferenza (la Terza e Quarta nobile verità) sono

due gravi errori del Buddha, perché il dolore è parte importante della vita dell’uomo insieme alle

lotte e alle tentazioni, così come si è già detto.;

- che la dottrina del Buddha non libera né dalla nascita, né dalla malattia, né dalla

vecchiaia, né dalla morte, ma fà beneficiare i discepoli della pace e della serenità karmiche in

questa esistenza terrena ( perché il Buddha scoprì le norme in base alle quali Dio compensa il

Bene che fa l’uomo ). Sappiamo che pace e serenità sono due stati d’essere fondamentali per

vivere bene e per ampliare la nostra coscienza, ma solo da Dio viene la liberazione dal ciclo

delle nascite e delle morti, dopo che ha fatto fare la Redenzione Cristica a tutti gli uomini, a

qualunque popolo o religione appartengano 385 ;

- che il Nirvana è stato creato dal pensiero dell’uomo, ma che non è il massimo stato di

beatitudine che l’uomo può conseguire, poiché non è il Regno di Dio o dei Cieli, bensì il Paradiso

delle Sette buddhiste 386 ;

- che solo Dio redime e salva nella persona di Gesù Cristo 387 .

Però, per l’amore che Dio ha per l’uomo anche i Buddhisti potranno interrompere la serie

delle esistenze terrene, siano essi monaci o laici, se nell’Aldilà ricorreranno - per la filiazione divina

- alla Redenzione del Signore Gesù Cristo 388 , poiché il Signore Dio dà delle Guide spirituali a tutti

coloro che in vita non hanno conosciuto la dottrina di Gesù Cristo 389 spiegata nei Vangeli.

La difficile situazione in cui si trovano i Buddhisti ci fà dispiacere perché essi si sono

volontariamente - anche se apparentemente – separati da Dio 390 . In Asia non sono i soli, anche

383 Sri Aurobindo, Lo yoga della Bhavagad Gita, Canto VI 4-10 e pagine 378 – 379, Mediterranee384 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del karma), Mediterranee385 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee386 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (Evoluzione dopo il trapasso) ; Dizionario del Cerchio, pagina 193 (Nirvana), Mediterranee387 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno del Cristo), Mediterranee388 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 109, Mediterranee ; Cerchio Firenze 77, Le grandiverità ricercate dall’uomo, pagine 160-161 (“Il ritorno” di Cristo), Mediterranee389 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia390 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita

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se la separazione avviene soltanto nella mente e ad iniziativa dell’uomo, perché Dio non si

separa mai da noi 391 .

Le Sette principali Buddhiste sono due:

- il Buddhismo Mahayana, che è radicato in Bhutan, Cina, Corea del Nord,

Corea del Sud, Giappone, Mongolia, Taiwan, Tibet e Vietnam;

- il Buddhismo Theravada, che è radicato in Birmania, Cambogia, Laos,

Thailandia e Sri Lanka.

La terza delle Sette principali dei Buddhisti è quella del Vajrayana o Veicolo del Diamante “

(.) Formatasi in India si diffuse in Cina e, soprattutto, in Tibet e Nepal. Presenta forti colorazioni

magico - esoteriche e ritualistiche con l’uso di mantra (formule magiche) e mandala

( rappresentazioni simboliche ) 392 “ .

Facciamo presente ai Buddhisti che le pratiche magiche sono invise al Signore Dio e

conseguentemente sono apprezzate da Satana.

27. Il metodo del Buddha Gotama Siddhartha confina i Buddhisti nel Nirvana: Il Nirvana

corrisponde al dominio delle bramosie e delle passioni dal quale derivano pace e tranquillità per il

premio che dà la legge divina del Karma e con riduzione / sospensione delle sofferenze; ne

deriva che il Nirvana è uno stato d’essere di pace e di serenità e può essere vissuto anche

sulla Terra dagli uomini di tutto il mondo che si mantengono, nel loro piccolo, “giusti, misericordiosi

e puri 393 “, ma è anche merito del Buddha con il suo Ottuplice sentiero. Io, Cristiano, ne sono un

esempio. Quando gli uomini cessano di essere, nel loro piccolo, giusti, misericordiosi e puri il

dolore li riassale come accadde al Buddha nella sua vecchiaia 394 , perché a parer mio Siddharta

continuò ad essere ingiusto verso Dio pretendendo una prova della Sua esistenza mentre

meditava nel posto sbagliato, cioè fuori si sé, invece che dentro di sé 395 .

Il Nirvana è stato definito una fiamma 396 per errore; il termine Nirvana o Nibbana allude allo

spegnimento di una fiamma, ma ciò non è esatto perché la fiamma una volta estinta non esiste più,

mentre la pace e la tranquillità conquistate con un corretto comportamento virtuoso sussistono

nella mente e nell’animo dell’uomo, ammenoché l’uomo stesso ricominci a fare il male, nel quale

caso ritornerebbe allo stato d’essere precedente, che prevedeva l’irrogazione di pene e angosce,

tra cui le sofferenze, a fini correttivi da parte del Signore Dio con la legge del Karma 397 .

391 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita 392 Valerio Zecchini, Buddhismo sentiero di luce, pagina 102, Demetra393 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 49 (Mantra del karma), Mediterranee394 Michael Carrithers, Buddha, pagina 106, Einaudi Tascabili ; Damien Keown, Buddhismo, pagine 28-30 (La morte), Einaudi Tascabili ; Leonardo Vittorio Arena, pagine 74-76 (La malattia del Buddha), Tascabili Economici Newton395 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee396 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 72, Tascabili Economici Newton397 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 43-49 (La dinamica del karma), Mediterranee

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Il Nirvana non è nemmeno inconcepibile o ineffabile 398 perché l’uomo può trovare le parole

per esprimere tale stato d’essere; queste parole sono pace e serenità , se effettivamente il

Buddhista prova questo stato d’essere che ha in sé e porta con sé; l’uomo porta con sé tutto

anche il Nirvana come l’Inferno o il Regno dei Cieli 399.

Nello stato d’essere di pace e di serenità definito Nirvana non cessa la vita essendo un

modo di vivere, cioè uno stato d’essere dell’uomo; perciò in tale stato non si sperimenta né il

vuoto, né l’abisso, né il nulla perché vi è, semmai, un inizio di plenitudine, ma certamente

uno stato di pace e di serenità. In tale stato d’essere l’uomo è stato trasformato non soltanto

dalla legge del karma, ma anche dal suo stesso buon comportamento.

Risulta che il Buddha parlò del Nirvana nella Terza Nobile Verità “ secondo la quale quando

si elimina “la bramosia la sofferenza cessa e si realizza il Nirvana 400 “ Buddha lo disse trattando

della cessazione della sofferenza (nirodha) per la rinuncia dell’uomo alla bramosia (tanha) per i

piaceri de mondo e della carne, ma non è vero che la sofferenza cessi. È vero però che vivendo

virtuosamente l’uomo non crea più karma negativi nella vita da Buddhista. Ma ciò è vero per tutti

anche per gli Atei.

Risulta che il “ Buddha scoraggiava qualsiasi teoria a proposito della natura del Nirvana e

si limitava ad attribuire grande importanza all’impegno per raggiungerlo. Paragonava chi poneva

domande teoriche sul Nirvana a chi, colpito da una freccia avvelenata, invece di estrarla,

insistesse a chiedere irrilevanti informazioni su chi l’ha scoccata, sul nome del suo clan, da quale

distanza ha tirato, e così Via (M.I. 426). In armonia con la riluttanza del Buddha ad approfondire

questo punto, le fonti antiche, per lo più descrivono il Nirvana ricorrendo a termini negativi come

“assenza di desiderio”, “estinzione della sete”, “spegnimento” e “cessazione “. Esiste anche un

numero minore di definizioni in termini positivi, come “propizio”, “il bene”, “purezza”,” pace” e

“verità” e “l’altra sponda”…401 . (mia nota: I termini negativi sono errati perché il Nirvana è uno stato

d’essere positivo stabilito dalla legge karmica nel quale si prova la pace, la serenità e il benessere

che abbiamo ricevuto come compenso dei nostri comportamenti virtuosi ).

Dei termini positivi usati dai Buddhisti per definire il Nirvana il più appropriato è

pace; ne deduco che chi l’ha detto è l’unico che ha esperimentato lo stato d’essere karmico di

pace e di serenità chiamato Nirvana; tutti gli altri Buddhisti hanno ipotizzato fuorvianti

definizioni perché non hanno esperimentato la pace e la serenità.

Però la pace non è il traguardo più alto della vita perché l’uomo può esperimentare anche

la gioia che deriva dal suo altruismo che lo porterà a donare tutto per amore, anche se stesso, ma

deve prima trovare l’amore nel profondo del suo cuore e portarlo in superficie 402 . Ciò accadrà

398 Leonardo Vittorio Arena, Buddha, pagina 73, Tascabili Economici Newton ; Damien Keown, Buddhismo, pages 54-56, Einaudi Tascabili399 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 176, Armenia ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 1 Giugno e del 14 Dicembre, Amrita400 Damien Keown, Buddhismo, pagine 54 -56, Einaudi Tascabili401 Damien Keown, Buddhismo, pagine 55-56, Einaudi Tascabili402 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 26 Agosto, Amrita.

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quando, percorrendo il sentiero dell’amore, troverà il Signore Dio nel suo cuore insieme all’amore

universale 403 . “ Il Signore Dio ha detto a Findhorn nel XX secolo : << L’amore è servizio, l’amore

è azione; l’amore non è una confusa, vaga emozione di cui parlare. Impara a dimostrarlo

con tutto ciò che fai 404 >> .

L’amore donerà all’uomo la gioia e la plenitudine del Regno dei Cieli - e anche questi

saranno doni di Dio – quando l’uomo stesso avrà creduto, cercato e trovato dentro di sé il Regno

dei Cieli 405 .

Il Nirvana è uno dei Paradisi Mentali dell’uomo, quello delle Sette buddhiste 406 , che si

trova, come abbiamo già detto, nel mondo mentale dove i Buddhisti continuano ad ignorare Dio, il

Signore. Da lì i Buddhisti non giungeranno alla Filiazione divina finché – seguendo i consigli delle

Guide spirituali che il Signore Dio dà anche a loro nell’Aldilà - non avranno scelto di seguire il

Signore Gesù Cristo 407 che è anche il vostro Redentore e Salvatore con lo Spirito Santo di Dio.

Ne deriva che il sentiero buddhista è un sentiero di tenebre che impedisce l’accesso al

Regno di Dio. E nelle tenebre – che è lontananza da Dio – i Buddhisti resteranno 408 finché non

eleggeranno Gesù Cristo a loro Maestro e Signore .

Fratelli Buddhisti, non restate confinati nel Nirvana; oltre il Nirvana c’è un piano più

alto, il Piano Divino 409 ; in noi è contenuto anche il Regno dei Cieli , ma dobbiamo riconoscerlo,

dobbiamo iniziare a cercarlo dentro di noi, altrimenti non lo troveremo e rimarrà dov’è 410 . Mentre

è lì che anche voi siete attesi, ma sta a voi compiere i passi necessari 411 ; perciò convertitevi e

vivete evangelicamente. Ma se non lo farete forse resterete nel Nirvana in eterno? No, perché

l’amore di Dio è più forte della vostra ( o nostra ) testardaggine; quale soluzione può esserci per

ampliare la vostra coscienza ?: altre incarnazioni sulla Terra in una famiglia cristiana durante le

quali conseguirete un ulteriore ampliamento delle vostre Coscienze perché la reincarnazione e gli

insegnamenti / correzioni karmiche sono la Via che il Signore Dio sceglie per salvare o liberare chi

persevera nel credere ad una dottrina erronea anche nell’Aldilà.

La spiegazione di come possa succedere ci vien data da uno dei Maestri disincarnati del

Cerchio Firenze 77 che rispose a questa domanda: << Cosa avviene all’entità nel momento di

reincarnarsi. Può scegliere? Vede la sua prossima incarnazione ? >>.

Risposta: << Quando si è incarnati, talvolta la vita è bella e si vive volentieri, ma altre volte,

quando cominciano ad esserci dei problemi, si dice che si preferirebbe morire.

403 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 4 Settembre, Amrita404 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 77, Mediterranee405 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 1 Giugno e del 14 Dicembre, Amrita406 Cerchio Firenze 77, Le Grandi Verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee 407 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia408 Jakob Lorber, il Signore parla, pagina 178, Armenia 409 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 220 (Piano Divino), Mediterranee410 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 1 Giugno e del 14 Dicembre, Amrita 411 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e 29 Agosto, Amrita

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Page 62: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

In generale, c’è un attaccamento alla vita fisica anche quando questa vita pesa. Ma ad

alcuni pesa tanto che, addirittura, arrivano ad uccidersi. Ebbene, dopo lasciato il corpo fisico nella

nuova dimensione e passato il periodo diciamo di transizione, tutto cambia completamente. C’è

subito un desiderio di tornare ancora sulla terra a vivere, così intenso che anche l’uomo più

attaccato alla vita, mentre la vive, non sente un desiderio di vita fisica come lo sente poi quando è

nel piano astrale e oltre.

C’è quindi questa diversità di prospettiva da quando si è incarnati a quando si è

disincarnati.

Quanto al vedere quella che sarà la prossima incarnazione, la cosa riguarda solo coloro

che sono ad un certo punto di evoluzione. Perché, naturalmente, coloro che sono all’inizio

dell’evoluzione in forma umana non hanno questa possibilità di vedere. Essa è invece data agli

esseri di media evoluzione, e da qui deriva l’errore, diffuso da un certo spiritismo, dell’entità che

sceglie, fà un programma e via dicendo.

Non è che sceglie. Lasciandosi, abbandonandosi a quel desiderio di tornare, vede quella

che sarà la sua prossima incarnazione: la vede in linea generale, naturalmente, non nei dettagli. È

una cosa automatica, direi.

Come avviene il contatto con la nuova incarnazione ?

Da quel momento in cui ha avuto queste visioni che riguardano la sua prossima

incarnazione, e che servono a sintonizzarlo con quella che sarà la sua condizione futura,

nell’essere subentra uno stato di totale benessere ed abbandono, proprio una beatitudine

immensa, perché ha raggiunto la certezza che tornerà a vivere, che quel suo desiderio impellente

sarà soddisfatto. E vi è quindi un senso di totale appagamento, quasi proprio un addormentarsi, un

cullarsi in questo pensiero, un totale rilassamento.

Ecco, è quello il momento in cui si comincia a tornare. Perché comincia tutto il lavoro di

presa di contatto con quelli che saranno i nuovi corpi: il nuovo corpo mentale, il nuovo corpo

astrale, il nuovo corpo fisico 412 >>.

28. La Via del Dio dell’Amore e della Vita fa cessare anche quegli esilii che sono i Cieli delle

religioni 413 : la Via di Dio per liberarci dai Cieli delle religioni e dal ciclo delle nascite e delle morti

con le relative “ lotte, tentazioni e dolori 414 “ prevede la nostra personale partecipazione alla

nostra Salvezza o Liberazione (Salvezza e Liberazione hanno significati simili) per mezzo di nuove

incarnazioni sulla Terra con conseguenti ampliamenti della nostra Coscienza e Conoscenza 415 .

Sant’Agostino lo intuì e disse: “ Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te

“ .

412 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagine 57/58, Mediterranee413 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 175-180 (L’evoluzione dopo il trapasso), Mediterranee414 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia 415 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee

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Page 63: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

Riguardo alla nostra partecipazione alla nostra Salvezza o alla nostra Liberazione il

Signore Dio ha detto ad Eileen Caddy della Comunità di Findhorn in Scozia:

1. Messaggio del 30 Maggio: Ti si può parlare di verità spirituali, ma solo vivendole e

mettendole in pratica nella vita e dimostrandole esse diventano per te realtà, vivono, vibrano ed

hanno in te la loro essenza.

Devi pensare con la tua testa, devi vivere e trovare da solo le soluzioni ai tuoi problemi.

Devi camminare con le tue gambe e non aspettarti mai che qualcuno lo faccia al posto tuo.

Volgi lo sguardo dentro di te, cerca lì le risposte e le troverai, anche se ciò potrà richiedere del

tempo.

Può darsi che tu debba imparare ad essere paziente e a servirMi, ma quando la tua fede sarà

sufficientemente salda, troverai tutto ciò che cerchi.

Impara a crescere e ad espanderti.

Impara ad attingere alla fonte di ogni forza, di ogni sapere, della saggezza e della comprensione.

Rivolgiti sempre a Me, il Signore Dio tuo, la Divinità in te. ( mia nota : il Buddha non si rivolse

mai a Dio perché non lo cercò dov’era: nel suo cuore; se l’avesse fatto non avrebbe commesso

i gravi errori che commise; si veda il paragrafo 21 del nostro documento su “Le scoperte e gli

errori del Buddha Gotama Siddhattha in questo stesso Catechismo e cartella ) .

Non ti abbandonerò mai, poiché oramai sai con certezza che IO SONO con te, sempre 416 .

2. Messaggio del 29 Agosto: In questa vita spirituale devi compiere il tuo lavoro. IO SONO

sempre qui per aiutare le anime che si aiutano da sole, ma devi fare il primo passo (.) ( (mia nota:

che evidentemente il Buddha Gotama Siddhattha sulla Terra non fece perché non seppe che il

Signore Dio era nel suo cuore 417 ) .

(.) Non imparerai mai la lezione se altri faranno le cose per te. Non puoi allevare un bambino

facendo tutto al suo posto; devi lasciarlo fare da solo. Non importa quanto lente ed esitanti

saranno inizialmente le sue azioni, devi tirarti indietro ed essere molto paziente.

Con grande pazienza e amore, devo stare in disparte ad osservarti mentre lavori e commetti degli

errori, ma ricorda sempre che trarrai beneficio dai tuoi sbagli, e che nulla accade invano.

Tu impari senza sosta nuove lezioni ed avanzi lungo il cammino spirituale: ogni passo, anche il più

piccolo ti avvicina alla Meta, la realizzazione della tua unità con Me, finché alla fine ti renderai

conto che non esiste separazione, che il Tutto è Uno, e che sei parte di questa vita unica e

splendida 418 .

I Cieli o i Paradisi delle religioni sono creati dal pensiero dell’uomo che dalla Terra può

creare anche nel piano mentale 419 .

416 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 30 Maggio, Amrita417 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 23 e 28 Gennaio,del 28 Marzo, dell’8 Aprile, del 29 Maggio, del 17 e 21 Luglio, del 30 Agosto, del 4 Settembre e del 24 Novembre, Amrita ; Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61 (Le risposte interiori), Mediterranee418 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita419 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagine 140 (Come pensate così create; questa è la Mia legge), Mediterranee

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Page 64: 060 - Gotama Siddhartha detto il Buddha, tra successi e insuccessi

I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 hanno detto del Mondo degli ideali sognati

dall’uomo: << Un accenno a quella regione del “mondo mentale” corrispondente ai Cieli descritti

dalle religioni:

Una creatura, la quale fosse in questi Cieli, non è divisa dalle altre se non da un particolare

stato di coscienza.

Tutto è attorno a voi.

Un uomo che avesse vissuto per meritarsi un premio eterno o avesse dedicato la sua vita ad

un ideale, dopo il trapasso, nel piano mentale, per karma, vede ed esperimenta l’ideale sognato.

Questo stato corrisponde ad un senso di appagamento, di beatitudine.

Molte entità che si presentano in certi incontri medianici provengono appunto da questa

regione del “mondo mentale”: ecco perché descrivono un Aldilà simile a quello che credevano

esistesse mentre erano in vita, perché lo stanno sperimentando e, per esse, è una cosa reale, non

un sogno.

Una volta che l’individuo non abbastanza evoluto abbia cessato questo sogno, si riposa, rivede

con chiarezza e con tranquillità tutte le passate esistenze, ma non è conscio di quanto avviene

intorno a lui perché è entrato nel ”piano” successivo a quello mentale (mia nota: il piano o mondo

Akasico o della Coscienza) , ha abbandonato il suo corpo mentale e si trova sulle soglie di un

piano nel quale vivrà un’immensa, indescrivibile beatitudine 420 >>.

Dopo aver goduto delle beatitudini dell’Aldilà l’uomo proverà un forte desiderio di

reincarnarsi sulla Terra 421 .

È vivendo di nuovo nel pianeta Terra che la Coscienza o Anima 422 dell’uomo si amplierà

ancora finché diventerà santo.

Tutte le strade ci avvicinano a Dio 423 - anche il Buddhismo - perché vivendo sulla Terra e

negli altri tre piani o mondi del Cosmo (astrale, mentale e akasico o della coscienza 424 ) la

Coscienza dell’uomo si amplia sempre perché impariamo anche dai nostri errori 425 .

Anche i Buddhisti continueranno ad ampliare la loro Coscienza incarnandosi sulla Terra in una

famiglia cristiana, ma potranno ottenere la Liberazione dalle nascite e dalle morti solo quando sulla

Terra o nell’Aldilà, avranno eletto Gesù Cristo a loro Maestro e Signore 426 .

Fratelli Buddhisti, io penso che il Nirvana sia per voi come una prigione della quale siete

prigionieri. Liberatevi! Volete sapere come? Rivolgetevi a Dio che è anche nel vostro cuore

420 Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 179-180 (Il mondo degli ideali sognati), Mediterranee421 Cerchio Firenze 77, Maestro perché?, pagine 57-58, Mediterranee422 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 28-29 (Anima), Mediterranee423 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 17 Giugno, Amrita424 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 64-65 (Cosmo), Mediterranee425 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Agosto, Amrita426 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 178, Armenia

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chiedendogli guida, chiarimenti sui misteri della vita e insegnamenti 427 . Non ha importanza

quello che avete fatto finora, è importante quello che farete da ora in poi 428 .

427 Eileen Caddy, La voce di Dio a Findhorn, pagina 61(Le risposte interiori); Le porte interiori, Messaggi del 21 Luglio,Amrita428 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 21 Gennaio, Amrita

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