Obiettivo 1 ... · o Crisi 1929 Grande depressione (anni Trenta) o Seconda guerra ... Dopo gli...

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1. Entro il 2030, eliminare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata come persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno.

2. Entro il 2030, ridurre almeno della metà la percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà in tutte le sue dimensioni in base alle definizioni nazionali.

3. Applicare a livello nazionale sistemi adeguati e misure di protezione sociale per tutti, includendo i livelli minimi, ed entro il 2030 raggiungere la sostanziale copertura dei poveri e dei vulnerabili.

4. Entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti riguardo alle risorse economiche, così come l'accesso ai servizi di base, la proprietà e il controllo sulla terra e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, adeguate nuove tecnologie e servizi finanziari, tra cui la microfinanza.

5. Entro il 2030, costruire la resilienza dei poveri e di quelli in situazioni vulnerabili e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità a eventi estremi legati al clima e ad altri shock e disastri economici, sociali e ambientali.

6. 1.a Garantire una significativa mobilitazione di risorse da una varietà di fonti, anche attraverso la cooperazione allo sviluppo rafforzata, al fine di fornire mezzi adeguati e prevedibili per i paesi in via di sviluppo, in particolare per i paesi meno sviluppati, ad attuare programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue dimensioni.

7. 1.b Creare solidi quadri di riferimento politici a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e attenti alla parità di genere, per sostenere investimenti accelerati nelle azioni di lotta alla povertà.

Obiettivo 1 Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo

Terenzio MACCABELLI Università degli Studi di Brescia

Giovanni GOZZINI Università degli Studi di Siena

1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo

Giovanni Gozzini Professore ordinario di Storia contemporanea e Storia del giornalismo presso l’Università di Siena.

È autore di studi su Firenze nell’Ottocento, sulla storia dello sterminio nazista , sulla storia del giornalismo, sulla storia delle migrazioni internazionali (Migrazioni di ieri e di oggi. Una storia comparata, Milano 2006) e sulla storia della globalizzazione (Un’idea di giustizia. Globalizzazione e ineguaglianza dalla rivoluzione industriale a oggi, Torino 2010).

È membro della direzione della rivista “Passato e presente”, dal 2000 al 2007 è stato direttore del Gabinetto Vieusseux di Firenze e dal 2007 al 2008 assessore alla cultura del Comune di Firenze.

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Millennium Development Goals 2000-2015

Unidirezionalità

Settorialità

Sistema degli aiuti

Adam Smith, Ricchezza delle Nazioni, 1776

La grande divergenza

Fine di un’epoca e di un ciclo di crescita

o Prima guerra mondiale (1914-1918)

o Crisi 1929

Grande depressione (anni Trenta)

o Seconda guerra mondiale (1939-1945)

Due guerre mondiali e la grande crisi del 1929: la globalizzazione è un processo fragile e facilmente reversibile

La Società delle Nazioni e l’idea di sviluppo

o Sede a Ginevra

o Attiva del 1920 al 1946 (sostituita dall’Onu)

‘Alle colonie e ai territori che in seguito all'ultima guerra hanno cessato di trovarsi sotto la sovranità degli Stati che prima li governavano, e che sono abitati da popoli non ancora in grado di reggersi da sé, nelle difficili condizioni del mondo moderno, si applicherà il principio che il benessere [Well-being’] e lo sviluppo [development] di tali popoli è un compito sacro della civiltà, e le garanzie per l'attuazione di questo compito dovranno essere incluse nel presente patto’

Organizzazione delle Nazioni Unite

Dopo gli insuccessi della Società delle Nazioni matura nuovamente l’idea di uno ‘sviluppo’ collaborativo tra le nazioni, di nuovo all’insegna della parola ‘sviluppo’

Capitolo IX

o Al fine di creare le condizioni di stabilità e di benessere che sono necessarie per avere rapporti pacifici ed amichevoli fra le nazioni, basati sul rispetto del principio dell'uguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, le Nazioni Unite promuoveranno:

o a. un più elevato tenore di vita, il pieno impiego della manodopera, e condizioni di progresso e di sviluppo economico e sociale;

o b. la soluzione dei problemi internazionali economici, sociali, sanitari e simili, e la collaborazione internazionale culturale ed educativa;

o c. il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione.

Cooperazione Internazionale Economica e Sociale

Articolo 55

L’economia dello sviluppo

o Nel contesto di fiducia ed entusiasmo del nuovo ordine mondiale nasce la nuova branca dell’economia denominata Devolopment Economics

o W. Arthur Lewis (1915-1991) tra i pionieri

o Ritorno a una concezione smithiana dell’economia (come anche Jeffrey Sachs)

S. Herbert Frankel vs. W. Arthur Lewis

Measures for the Economic Development of Underdeveloped Countries (Rapporto Onu 1951)

o "If underdeveloped countries cannot show as high a return, or

hold out a prospect therefor, as is obtainable elsewhere, then their argument implies that investments which yield a larger surplus (and therefore opportunities for the more rapid accumulation of capital) should be held up in order to conduct development where the returns and opportunities are much smaller.“ (Frankek 1952)

… E cinquant’anni dopo

William Easterly vs. Jeffrey Sachs

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La riduzione della povertà nel mondo

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La povertà nei paesi avanzati Il caso degli Stati Uniti

La povertà in Italia

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