IL POTERE DEI FIORI - Domaine de Chaumont-sur-Loire · Il fiume dei tulipani chiari La Passeggiata...

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WWW.DOMAINE-CHAUMONT.FR T. +33 (0) 254 209 922 DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GARDINI 2017 20 APRILE 05 NOVEMBRE Photo © Éric Sander IL POTERE DEI FIORI

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INDICE

INTRODUZIONE

I. EDIZIONE 2017 - “FLOWER POWER / IL POTERE DEI FIORI”

II. CARTE VERDI DATE ARebecca Louise LawAlexis TricoirePlantes et CulturesJean-Philippe Weimer

III. GIURIA 2017Coline Serreau, Presidente della GiuriaComposizione della Giuria 2017

IV. I GIARDINI DEL FESTIVAL

V. LE NOVITÀ 2017Il “Jardin de sous-bois” (École du Paysage di Blois / UNEP)Il fiume dei tulipani chiariLa Passeggiata degli iris blu / Battesimo di una nuova clematide Fotografie di Éric Sander “Flower Power”Video di Luzia Simons “Flower Power”

VI. I GIARDINI PERMANENTI

VII. IL DOMAINE DE CHAUMONT-SUR-LOIRE 1. Una missione polivalente 2. Un ambizioso progetto culturale 3. Gli attori di Domaine 4. Agenda 2017

VIII. UNA PREOCCUPAZIONE COSTANTE DELLA TUTELA DELL’AMBIENT

IX. PARTNER / MARCHI E RETI

X. INFORMAZIONI PRATICHE

XI. SELEZIONE DI MATERIALE VISIVO DISPONIBILE PER LA STAMPA

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DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRECENTRO DI ARTE E NATURA26° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI

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Il Domaine de Chaumont-sur-Loire, che riceve ogni anno più di 400.000 visitatori, accoglie sin dal 1992 il Festival Internazionale dei Giardini. Questa manifestazione, ininterrottamente rinnovata, costituisce, ogni anno, una presentazione e una panoramica delle tendenze e delle mutazioni della creazione legata ai paesaggi e ai giardini. Durante le 25 edizioni del Festival, sono stati creati più di 700 giardini, prototipi dei luoghi verdi del futuro. Il Festival, vero e proprio vivaio di talenti animati da idee fresche e da una visione spesso atipica, offre una nuova dinamicità a queste “opere d’arte viventi” che sono i fiori.

La diversità, la creatività e la qualità dei progetti che associano arte, scienza, botanica e poesia hanno contribuito alla reputazione mondiale del Festival diventato, con il passare degli anni, un appuntamento irrinunciabile per la presentazione delle opere di paesaggisti, architetti, designer, scenografi e giardinieri di tutte le età e di tutte le discipline venuti dai quattro angoli del mondo ovvero Asia, Africa, Oltre-Atlantico e ovviamente Europa.

Ispirati e ispiranti, propongono, ogni anno, con umorismo e audacia, nuovi modi di vedere e creare i giardini. Ci invitano anche a rispettare e abitare poeticamente il nostro pianeta. Il segreto di Chaumont-sur-Loire risiede nell’invenzione e nella reinvenzione ininterrotte.

Interamente aperto sul mondo e le sue evoluzioni, osservatorio e laboratorio dei giardini, il Festival Internazionale dei Giardini festeggia, nel 2017, la sua 26esima edizione e ci invitta a scoprire i numerosi poteri dei fiori, indispensabili sia per la loro ammaliante bellezza che per la loro preziosa utilità nella sopravvivenza della nostra specie.

Chantal Colleu-DumondDirettrice del Festival Internazionale dei Giardini

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I. EDIZIONE 2017 - “FLOWER POWER / IL POTERE DEI FIORI”

Sin dai tempi più remoti e in tutte le civiltà, nell’arte e nella letteratura, i fiori reali o immaginari hanno svolto un ruolo fondamentale nell’immaginario collettivo. Tutti conoscono la loro infinita diversità, la loro perfezione formale, il loro mistero, il loro potere simbolico, la loro bellezza, i loro profumi, la loro luminosità, i loro colori, nonché il loro sapore che stregano i sensi. Eterni e effimeri, delicati e potenti, orticoli o selvatici, i fiori racchiudono il potere di affascinare, stregare, curare e perfino uccidere.Una volta, non si nutriva forse la segreta speranza che avessero il potere di “cambiare il mondo, le anime e i cuori”?In che modo i giardini del XXI secolo considerano, valorizzano, utilizzano questo straordinario e inalterabile potere dei fiori, questa incredibile potenza della grazia?

Scenografie radicalmente nuove, contemporanee, originali, atte a sorprendere, incantare, fare sognare associando e valorizzando diversamente i fiori, è quello che hanno immaginato i progettisti dell’edizione 2017, che propongono, in collegamento con vivai d’eccellenza, fiori eccezionali, rari ed inattesi a causa delle loro forme, dei loro colori e dei loro profumi.

Attingendo alle sorgenti di un immaginario di oggi, adoperando tutte le possibilità tecniche, l’edizione 2017 vi condurrà dalle scoperte alle invenzioni. Passeggiando tra i vari giardini, incontrerete scenari inediti, messe in scena e fiori mai visti, assemblati in modo inusuale, giocando sull’accumulo e sulle sorprese di ogni genere. La fantasia, il rigoglio, l’abbondanza, l’incanto saranno all’appuntamento, nel cuore di giardini audaci, innovativi ed onirici.

“Per ogni fiore che si apre, si ha l’ impressione che apre gli occhi. Nell’ inattenzione. Senza che vi sia un atto di volontà né da un lato né dall’altro.Si apre e mentre si apre offre altre cose che vanno oltre lui stesso. Presentire questo vi sorprende e vi dona la gioia”. Philippe Jaccottet, “Ai convolvoli dei campi “

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II. CARTE VERDI

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REBECCA LOUISE-LAW

LE JARDIN PRÉSERVÉPENSILINA DELLE SCUDERIE

Rebecca Louise-Law si è specializzata nella trasformazione di spazi in universi colorati e poetici. A tale scopo, ricorre a una tecnica di sospensione di centinaia e persino di migliaia di fiori.Ogni scultura di Rebecca Louise-Law mette in risalto la bellezza dei cambiamenti naturali. Le sue opere evolvono alla stregua della natura che segue il proprio corso e propongono un concetto alternativo della bellezza cogliendo la preservazione e il deterioramento dei fiori.Rebecca Louise-Law lavora con fiori freschi e secchi e permette alle sue opere di evolvere naturalmente. Le sue installazioni sono progettate per durare indefinitamente. Ogni elemento, cucito singolarmente, è la testimonianza dei cambiamenti di forma e colore che assumono i fiori con il passare del tempo.

L’artista, che vive a Londra, ha seguito una formazione presso la facoltà delle Belle Arti dell’Università di Newcastle in Inghilterra, Rebecca Louise Law lavora con materiali naturali da più di 17 anni, pratica che implica uno sfruttamento costante delle relazioni tra natura e uomo. Le sue opere includono aspetti filosofici e spirituali: ogni fiore viene selezionato per un motivo ben preciso. Il filo di rame sul quale sono attaccati i fiori è diventato la sua marca di fabbrica. I colori sono quindi accuratamente scelti e organizzati. L’artista ha esposto le proprie installazioni in luoghi molto vari: gallerie, chiese… In particolare, durante il progetto intitolato The Flower Garden Display’d ha sospeso complessivamente 4 600 fiori alle volte di una chiesa.

“Amo catturare e prediligere oggettini naturali e belli per creare un’opera d’arte che può essere osservata senza la pressione del tempo. Preservare, apprezzare, celebrare e condividere la bellezza della terra con il mondo è quello che mi motiva”. Rebecca Louise Law

“La potenza delle installazioni di Rebecca risiede nella loro perpetua trasformazione. I fiori naturali si muovono in un modo squisito attraverso le fasi naturali del processo del loro deterioramento: appassiscono, si scolorano e essiccano. Portando i visitatori su questa via del deterioramento, Rebecca prolunga il limite percepito della bellezza dei fiori e li impregna di un valore artistico che fa che essi diventano molto più di semplici oggetti decorativi”. Amanda Krampf, direttrice della Galleria Chandran

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017CARTE VERDI

Double page :“Le jardin préservé”,

installation de Rebecca Louise-Law pour le Domaine de Chaumont-sur-Loire, 2017© Éric Sander

Un giardino-manifesto per evocare l’urgenza di fronte al cambiamento climatico e sensibilizzare il pubblico alle soluzioni future da attuare per il nostro pianeta.

Di fronte a un’urbanità galoppante, risulta evidente che si moltiplicano i segni negativi legati al cambiamento climatico: riscaldamento, innalzamento delle acque, rifiuti, inquinamento… fanno parte della nostra vita quotidiana. Di fronte a queste constatazioni, la società mondiale cerca di invertire questo movimento mediante la transizione energetica e l’invenzione di modi di coltura fuori-suolo.È un giardino che prende spunto da queste osservazioni e le esprime in modo simbolico e poetico. A partire da uno specchio d’acqua sormontato da un pontile centrale, il visitatore è invitato ad osservare una scena in pieno movimento che si svela come un quadro panoramico a 360°.Dal bacino spuntano effetti di bollimento e di marea che evocano, di volta in volta, il riscaldamento climatico e l’innalzamento delle acque. Tutto attorno, un paesaggio di crateri di terra arida argillosa di colore rosso, fa emergere le vestigia di una natura tropicale lussureggiante che evoca l’erosione dei suoli e la frammentazione delle foreste dovuti alla deforestazione.Sfere in metallo iridiato chiamate “i tecno-pianeti”, da dove si infiltrano la vegetazione, sono disposte in modo aleatorio nelle vallette aride, tra i crateri e la superfice dell’acqua. Come mediante un fenomeno di messa in abisso del

Capofila del design legato all’universo vegetale, Alexis Tricoire rivisita, da più di dieci anni, il ruolo della natura vivente nella nostra società. Il suo lavoro si concentra sullo studio di una nuova forma d’urbanità dove il legame con la natura viene re-incantato mediante il suo approccio di artista e designer.

Famoso per l’impatto sul pubblico delle sue messe in scena multi-sensoriali, viene regolarmente invitato a progettare numerosi oggetti e sculture monumentali in tutto il mondo. Porta su ogni progetto uno sguardo innovativo e impegnato, sia sul benessere in ambiente urbano che sulla protezione del nostro pianeta.

La sua creatività si esprime attraverso esposizioni allestite in prestigiosi spazi pubblici come il Grand Palais durante la Cop 21, il Museo Nazionale di Storia Naturale, il Ministero dell’Ambiente, il Castello di Versailles, il parco

ALEXIS TRICOIRE

LA PLANÈTE EN ÉBULLITIONGIARDINI DEL FESTIVAL

concetto di pianeta in pericolo, evocano la nostra attitudine a costruire un mondo dove la natura selvatica viene preservata e dove il design e l’arte tentano di fornire innovative soluzioni botaniche e estetiche in grado di nutrire le nostre speranze.

di Saint-Cloud, il Giardino delle Tuileries, le Floralies di Nantes. Ma anche in modo perenne in luoghi privati e pubblici: uffici, boutique, centro commerciali, stazioni per i quali valorizza approcci rispettosi dell’estetica e del benessere degli spazi interni o esterni.

Il suo studio Végétal Atmosphère, creato nel 2009, è un vero e proprio laboratorio nel quale progetta, con la sua equipe, innovazioni vegetali destinate a sublimare l’ambiente. Ha appena ricevuto il premio del Janus 2017 “Spazio di vita” per la sua panchina-fioriera Botanic Twist, commercializzata da TF Urban.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017CARTE VERDI

Double page : © Alexis Tricoire

LA FRENCH FINE FLEUR

JARDIN PLURIEL ET SINGULIERJARDIN DE PLANTES ET CULTURESGIARDINI DEL FESTIVAL

“Su una scalinata realizzata con lastricati di mattoni, le persone che entrano incrociano lo sguardo meravigliato delle persone che escono. Un viale chiaro, colori, profumi dal basso verso l’alto, dall’alto verso il basso. Ecco la nostra volontà. Una seduta a due o più persone sotto i nidi, gli occhi si alzano e si abbassano per scoprire il giardino.” La French Fine Fleur

“Percepire il colore attraverso le foglie gracili e aeree di un bambù ‘Chusquea Mimosa ‘Australis’ e penetrare nel cuore del nostro giardino... Tutta la diversità vegetale del nostro collettivo vi esplode, colorata, opulenta, intelligente, lampante... L’occhio va dalle piante copri-suolo che formano tappeti molto estesi fino alle piante aeree volubili, si ferma su una pianta vivace, il bianco di un petalo e si meraviglia alla vista di delicate foglie del ‘Romneya Coulterii’: un lungo viaggio in un giardino da condividere. Il tempo di mettere di nuovo a fuoco il nostro sguardo sulla flora che ci circonda e vederla, non solo come una scenografia ma anche come la partner legata alla storia dell’uomo, indispensabile al suo futuro. Noi vivaisti, con i nostri fiori, abbiamo la pretesa di cambiare il mondo.”

“Siamo vivaisti. Associandoci, mettiamo in comune le nostre competenze e anche il nostro desiderio di condividere la nostra passione. I nostri vivai danno l’ immagine della diversità che difendiamo attraverso le loro specialità, la loro dimensione e la loro importanza economica, nonché i loro modi di produzione e riproduzione delle piante. I nostri vivai sono diversi, ma anche e soprattutto solidali gli uni dagli altri onde tramandare il nostro know-how, scambiare le nostre esperienze, preservare, arricchire e trasmettere questo fantastico patrimonio vegetale di cui siamo i vigili mediatori.”

La French Fine Fleur: Arom’Antique, Aromaticulture, Créa’Paysage, Ets Horticoles du Cannebeth, Lumen Plantes Vivaces, Ets Pierre Turc – Turcie or, Flos Sabaudiae, Jardin d’Adoué La Canopée, Le Jardin d’Eau, Lepage Bord de Mer, Lepage Val de Loire, Le monde des Agrumes, Les Murets du Causse, Les Senteurs du Quercy, Pépinières des Laurains, Pépinière Travers, Sempervivum et Cie.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017CARTE VERDI

JEAN-PHILIPPE WEIMER

LE PRINTEMPS TOUT LE TEMPSSERRA TROPICALE

Autoritratto

“Sono un autodidatta determinato e gioioso.Arricchisco il mio lavoro di creatore da tutte le mie predilezioni. Amo la luce, gli alberi, le luci attraverso gli alberi, il sole, la luna, la notte, la natura, l’audacia, l’ intelligenza intuitiva, la buona cucina, gli incontri, le sfide, la poesia, la fotografia, le cose selvatiche, il futuro.

Ho fierezze semplici e profonde.

Ho scelto risolutamente di lavorare con maestri artigiani locali. Queste partnership arricchiscono il mio immaginario, nonché la mia vita di uomo e creatore. Mi permettono di aprire nuovi capitoli della storia del mio percorso di designer. Sono incontri preziosi che mi portano a fare conoscenza con materie e know-how insostituibili. Toccare il ferro, il vetro, il bronzo, la terra cotta, la ceramica, il legno mi spinge a capirli ed a creare associazioni poetiche che valorizzeranno questi elementi, la luce e la materia costituita dalla notte. Tutte le mie creazioni sono esclusivamente fabbricate in Francia, presso queste donne e questi uomini i cui know-how sarebbero considerati altrove come veri e propri tesori. Per me, è una garanzia di qualità e una presa di posizione filosofica e politica.

Amo ascoltare gli altri. Il dialogo con un committente è un momento raro. Mi incuriosisce scoprire i suoi desideri ampliando la mia visione, quindi lo introduco pian piano nella mia sfera artistica. Ogni appuntamento è un’appassionante scoperta. Rispetto, innovazione, creatività, scambi costituiscono le varie fasi di una creazione compiuta e riuscita di cui la relazione umana è la radice.

La luce è la mia convinzione.Da sempre, riscalda, protegge, rassicura, riunisce gli uomini.Fa nascere un clima di pace.È allo stesso tempo effimera e eterna. Ricollega ai cicli della vita. È necessaria all’uomo, come lo è la bellezza.”Jean-Philippe Weimer

Attorno a stanze uniche e poetiche adeguate al genio dei luoghi che occupa, Jean-Philippe Weimer inventa ingegnose opere luminose e scenografie originali.Seminerà i suoi delicati fiori blu nella grande serra tropicale del Cortile della Fattoria.

“Rendere omaggio alla natura è il punto di partenza di tutte le mie creazioni. Ogni illuminazione è un’avventura che inizia per me nella mia prima camminata solitaria all’ incontro delle anime di un giardino. La sua personalità, la sua attesa. La magia inizia proprio da qui. L’opera intitolata “La primavera sempre” allestita nelle serre del Domaine de Chaumont-sur-Loire è un invito a meravigliarsi per crescere. Ancora e di nuovo. Ritrovare in sé stessi uno spazio dove lo spirito di fantasia permette una riflessione costruttiva. Dove si interrogano le cose familiari e banali che non lo sono affatto. Vicino a noi, all’umanità. Tra i fiori sovradimensionati che ho disegnato a partire dalla memoria dei racconti e i fiori medicinali, nutrienti e libere, coniugate al futuro, vi è un’ode alla vita.” Jean-Philippe Weimer

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COLINE SERREAU

PRESIDENTE DELLA GIURIA 2017

Coline Serreau è un’attrice, regista, sceneggiatrice e compositrice francese nata il 29 ottobre 1947 a Parigi. Molto giovane, Coline Serreau cresce in un universo artistico circondata da una madre scrittrice e un padre regista. La regista ha seguito studi di lettere, frequentato il Conservatorio di Musica o la Scuola del Circo. Nel 1969, è stata stagista presso la Comédie Française quindi decide di dedicarsi alla scrittura di scenari per il cinema e il teatro.

Nel 1975, si lancia nella realizzazione cinematografica e riscuote un vero successo di critica nel 1977 con la sua seconda pellicola, intitolata “Perché no!”, che riunisce Sami Frey, Mario Gonzales e Christine Murillo e narra la storia di un trio amoroso composto da due uomini che vivono in coppia e dalla loro amica comune. Nel 1985, “Tre uomini e una culla” viene proiettato nei cinema. Con più di 12 milioni di biglietti venduti, fa parte dei maggiori ingressi dei film francesi. Realizza quindi “Romuald e Juliette”, “La Crisi” (César del migliore scenario), “Il Pianeta verde”, “Chaos “, “18 anni dopo”, “San Giacomo… La Mecca “ e “Soluzioni locali per un disordine globale” nel 2010, “Tutto è permesso” nel 2013, “Colore locale” nel 2013 e “Pierre Brossolette” nel 2015. Realizza anche nel 1991, tra due lunghi metraggi, un clip incluso nella pellicola “Contro l’oblio” e dedicato a una coppia incarcerata nel Malawi, Vera Chirwa e suo marito.

Ha anche recitato in numerosi spettacoli teatrali scritto da lei o no: “Lapin Lapin”, “Quisaitout et Grobêta” (cinque premi Molière), “Il Salone d’estate “ e “Il Circolo di gesso del Caucaso” di Bertolt Brecht. Nel 2006, assume il ruolo di Arnolfo nella “Scuola delle mogli” di Molière, spettacolo che ha messo in scena presso il Teatro di La Madeleine. Ha anche messo in scena presso l’Opéra Bastille “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini e “Il Pipistrello” di J. Strauss.Ha composto la musica di alcuni dei suoi film e dirige il Coro del Delta.

Coline SERREAU, Presidente della giuriaChantal COLLEU-DUMOND, Direttrice del Domaine e del Festival dei Giardini di Chaumont-sur-Loire Olivier BEDOUELLE, Membro del Bureau National dell’UNEP (UNEP-Le imprese del paesaggio) Bénédicte BOUDASSOU, GiornalistaRichard CAYEUX, Creatore di irisMarc CLARAMUNT, Direttore della Scuola del Paesaggio di BloisSoazig DEFAULT, Paesaggista giornalista Ariane DELILEZ, Segretaria generale della Federazione Francese del PaesaggioJean-Marc DIMANCHE, Consulente artisticoHélène e Patrice FUSTIER, Fondatore delle Giornate delle Piante di Courson Michèle GUILLOT, Presidente UNEP Regione Centro Limosino (UNEP-Le imprese del paesaggio)Jean-Pierre LE DANTEC, Storico, scrittore, ingegnere e ex direttore della Scuola Nazionale Superiore d’Architettura di Parigi-La VilletteSylvie LIGNY, GiornalistaDominique MASSON, Consigliere per i giardini e il paesaggio DRAC Regione Centro-Valle della LoiraPatrick MIOULANE, Cronista giardinoDidier WILLERY, Autore, responsabile editoriale, giornalista e consulente botanicoBernard CHAPUIS, Paesaggista, Domaine di Chaumont-sur-Loire

LA GIURIA 2017

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017LA GIURIA

IV. I GIARDINI DEL FESTIVAL

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DE L'AUTRE CÔTÉ DU MIROIR

Nicolas STADLER, designer, Alice STADLER, architetto d’interni e Thierry GIRAULT, paesaggistaFRANCIA

Giocando sui contrasti, questo giardino invita, in un primo tempo, all’esplorazione di un universo uniformemente verde, per quindi condurre il visitatore alla contemplazione di una scena sorprendente.Un viale, abbastanza stretto, ricorda i sottoboschi umidi e carichi di vegetazione. Foglie di felci incitano alla scoperta di un tesoro: un campo riempito di fiori e colori a perdita d’occhio.Il giardino diventa ad un tratto magico, si trasforma in un mare di colori e dà voglia di distendervisi per sognare e gingillarsi.

In un mondo e un’epoca nei quali bisogna andare sempre più di fretta e dove nessuno non prende più il tempo “di non fare nulla”, questo giardino intende ricordare che fa bene fermarsi, rallentare il proprio frenetico ritmo per alcuni istanti e contemplare la natura circostante, immensa, molto più grande dell’uomo e che bisogna preservare. Le esche artificiali sono tutte qui, straordinari specchi che rendono questo momento più intenso. Soggiogato dai colori, il visitatore si ferma e contempla questa natura nascosta e preservata nel suo scrigno.

“Non appena l’idea del Diluvio si fu placata,Una lepre si fermò tra i trifogli ondeggianti e disse la sua preghiera all’arcobaleno attraverso la tela del ragno.Oh! Le pietre preziose che si nascondevano, i fiori che già guardavano”. “Dopo il diluvio” di Arthur Rimbaud.

Qualora, si fosse verificato, per caso, il diluvio di un luogo, un’epoca, un tempo… proprio qui, in questo giardino, ha avuto luogo l’incontro delle piante e dei fiori.Maldestre o sfortunate, tutte le piante si sforzano di compiere la propria opera. Tutte hanno la magnifica ambizione di invadere e conquistare la terra.Rinchiuse, incatenate al suolo, le radici avranno ricorso a trucchi e espedienti che le stagioni ritrovate le aiuteranno a realizzare.Questo giardino permette di vedere il rinascimento, il rinnovo, suggerisce la possibile risurrezione. L’esplosione

LE BOUQUET D'APRÈSAlexandra JANSEN, garden designer, Vero REATO, artista scultore plastico, Carlos ESTEVES DUARTE, architetto DPLG, Bruno JANSEN, conduttore di lavori, e Michel GRIMMER, scultoreLUSSEMBURGO / FRANCIA / GERMANIA

dei fiori come il compimento di una ricerca nella quale il graal non è il vaso, ma il mazzo! Quasi un gran finale del diluvio passato.La superficie liscia del suolo evidenzia il risveglio della natura, del muschio che invade il vuoto lasciato dai trasalimenti del tremolio, delle felci che si dispiegano verso il sole, dei monticelli di muschio cosparsi da macchioline bianche, come fiori senza radici.Quindi, il suolo si è sottratto, la colonna si è fissurata, le radici hanno resistito a lungo, acquattate sotto la lastra di calcestruzzo, … e il mazzo è spuntato fuori terra! Aggrappandosi alla struttura d’acciaio, i fiori si sono diffusi. I glicini, le ipomee, le susanne hanno assunto i colori della loro esistenza per mostrarceli a noi superstiti per permetterci di sentirli, guardarli, toccarli.Non ci resta solo che risentire il potere dei fiori!

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017I GIARDINI DEL FESTIVAL

Poco importa il luogo e la data dato che questo villaggio è sempre esistito. Sfruttando il potere della terra e delle piante dato dai dei agli uomini e alle donne che vissero in questi luoghi, lavorando e viaggiando assieme. Il loro viaggio non si compie né nel tempo né nello spazio… Il loro viaggio separa i loro corpi dalle loro menti.Tranquillamente distesi sui letti di legno, osservando il cielo, risulta che il Fiore del Male sia l’unico bene della vita. I paesani sono scomparsi. Sui soffitti polverizzati dalle loro capanne esecutorie, sussiste solo la traccia dei loro deliri.Questo paesaggio interno e diviso da tramezzi propone di penetrare in uno spazio nel quale a nessuno è stato chiesto di entrare. Aprendo ormai le sue porte su uno spazio vietato, questo giardino è il teatro aperto di una possibile esperienza immersiva in una realtà umana, sublima e illusoria. Questa sosta a porte chiuse ha per oggetto l’assunzione della droga, l’abbandono di sé e la scomparsa

LA FLEUR DU MALLynda HARRIS, paesaggista, Nathan CROUZET, architetta urbanista, eArthur-Louis IGNORÉ (Ali), artista urbanoFRANCIA

di una comunità. L’assenza di qualsiasi riflessione sugli effetti di questi fiori provoca quindi il male degli Uomini.Il villaggio si articola attorno a una grande betulla dalla corteccia bianca e dalle foglie argentate, attorno al giardino centrale dove scorre la vegetazione lussureggiante dei quattro giardini periferici e attorno un cortile lastricato di ardesie. Costituiti da quattro padiglioni aperti su un lato, accolgono i letti da oppio. Sui loro tetti perforati, si imprime su tele tese, il Fiore del Male, che il ritmo imposto dai raggi del sole fa apparire e scomparire sotto gli occhi dei visitatori. I quattro giardini mostrano chiaramente la potenza delle piante nella loro diversità: stimolanti neurologici e fisiologici, come droga dolce o pesante. I giardini sono stati ideati in quanto variazioni sui cinque stati provati dai tossicomani: l’acquietamento, la cultura, la chimera, il delirio, l’abbandono.

LE POUVOIR DES SORCIÈRES

Sung Hye PARK, architetto e paesaggista, e Byung-Eun DE GAULEJAC, capo progettoCOREA

Dal XVII secolo, la presenza umana si è trasformata in una forza geologica in grado di modificare il funzionamento del pianeta e di distruggerne la fauna e la flora. Questa rottura è stata l’inizio di una relazione di predazione della natura e di controllo dell’ambiente, ma anche delle donne: esclusione dal mondo del lavoro (mentre nel Medioevo le donne lavoravano), confinamento nella sfera domestica e riproduttiva, distruzione dei loro poteri e dei loro saperi ancestrali, in particolare medicali e quindi legati alle piante, ai fiori e alle erbe medicinali. Le streghe resistono tramandando una relazione benevola con la natura e usando i poteri dei fiori. Portate dall’etica di nuove relazioni con la natura e da un’onda di energia femminista, le streghe rifanno la propria comparsa nel giardino “Le pouvoir des sorcières” come le figure mediatrici tra esseri umani e natura. Costruiscono a Chaumont-sur-Loire un giardino medicinale e ornamentale dove si dispiegano incredibili fiori curativi. In questa farmacopea naturalistica, il sessismo è bandito e i visitatori si ricollegano con la natura nella contemplazione e nell’incontro. Un patchwork di fiori dalle tonalità rosse, viola e nere simboleggia il sangue delle donne e dei loro poteri ritrovati.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017I GIARDINI DEL FESTIVAL

Numerosi sono i pittori che installano il loro atelier all’interno del proprio giardino perché i fiori sono una fonte di ispirazione per l’artista che ne traduce la bellezza.“Inspiration…” è quindi il titolo di un giardino che associa l’arte e i fiori.L’ingresso avviene dall’atelier dove tutto avviene all’insegna di una frenetica creatività: tela e pennelli sono ancora fuori posto sul tavolo macchiato di pittura. Il visitatore esce sotto il chiosco fiorito e scopre il giardino: l’interazione tra l’artista, l’atelier e il giardino è particolarmente evidente. Il cavalletto e la sua tela vergine aspettano sulla terrazza. Il pittore si è assentato un istante, il posto è libero.Lungo la terrazza, sistemate in varie posizioni, sette cornici vuote giocano con la prospettiva e propongono ai visitatori di appropriarsi di un frammento di paesaggio. Guardando

attraverso ognuna di queste tele, capisce quello che la vegetazione fiorita gli offre ovvero veri e propri capolavori.Vincent ha lasciato in giro il vaso di girasoli, Claude aspetta sulla riva dello stagno che le ninfee fioriscono, il Douanier sogna tigri che popolano la sua giungla fiorita…Infatti, sette quadri famosi che sono evocati grazie alle piantate visibili attraverso le cornici nude. Il giardino evoca opere che propone lasciando il visitatore fare la traduzione artistica del paesaggio fiorito: la pioggerella diffusa sullo stagno traduce il trasalimento dell’invisibile negli impressionisti. La giungla e i suoi enormi fiori evocano gli esordi della pittura naïve. La strizzatina d’occhio all’arte moderna dà una pedata all’arte accademica … Tutto è arte tra questi fiori.

Sin dall’ingresso del giardino, il visitatore diventa parte integrante del dispositivo. Osserva, attraverso un inquadramento fotografico, la messa in scena di una collezione floreale dall’aspetto maestoso e fuori portata. Tre specie vegetali pavoneggiano sotto le luci dei proiettori, fiere del proprio potere di seduzione. Alla stregua di una sfilata, queste preziose essenze emergono da uno specchio d’acqua. I riflessi demoltiplicano lo spazio e espongono, con il passare delle stagioni, l’illusione di un’estetica ininterrotta.Un’atmosfera dall’aspetto più naturale e spontaneo si scopre penetrando nelle quinte del giardino. I fiori si schiudono liberamente nelle alcove. Le aiuole ondeggianti, leggere e vaporose immergono il passeggiatore in uno spettacolo incantevole, stregandolo con deliziosi profumi

e sorprendendolo con numerose inflorescenze.Ispirato ai patio arabo-andalusiani, il bacino diventa una figura strutturante del giardino e offre un’atmosfera rassicurante, propizia alla riflessione.In questo contrasto di una progettazione architettonica che dialoga con un mondo selvatico, i progettisti hanno voluto esprimere un’armonia, presa a prestito dall’arte dei giardini. Tale incontro sublima l’eleganza e la potenza vitale di ogni fiore, ma anche la fragilità e il carattere effimero delle fioriture.Il giardino delle “Les coulisses de l’attraction” rappresenta un invito a interrogarsi sul potere di seduzione e delle apparenze. Il confronto di un mondo sofisticato e inafferrabile e di un universo delicato dalle sottili associazioni vegetali si armonizza in una certa voluttà.

INSPIRATIONAnne MARLANGEON, artista plastica, e Michel LOPEZ, ingegnere paesaggistaFRANCIA

LES COULISSES DE L'ATTRACTION

Adrien OHLMANN, giardiniere-progettista e Audrey VOLPELIER, progettista di parchi e giardiniFRANCIA

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“Vi sono fiori dappertutto per chi vuole vederli.” Matisse

Nuovi modi di vedere con un invito a “tu per tu”. I visitatori sono incoraggiati a immergersi in un’altra visione, approfittare di un’esperienza inconsueta e apprezzare i fiori attraverso un’immersione fisica.Il design è doppio e offre ai visitatori un’esperienza individuale o sensoriale e sociale. I sottili muschi, le felci e le zone stracolme di delicati fiori assomigliano a regioni boscose e ne riproducono la crescita successiva. In contrasto con tale atmosfera, la stanza centrale è un quadro botanico. Si tratta di una massa di fiori con le loro singole qualità che dominano e lottano per attirare l’attenzione.I visitatori sono invitati a guardare il giardino dal basso, da dove il campo visivo e la tavolozza dei colori delle piante

TÊTE-À-TÊTE

Anna RHODES, architetta paesaggistaGRAN BRETAGNA

evolvono e fanno evolvere il giardino con il passare delle stagioni. Questa prospettiva permette di dare un altro statuto ai fiori, nonché di apprezzare diversamente le loro forme, texture, particolarità, esistenze. Inoltre, agevola la meditazione. Linee orizzontali e verticali attraversano le aiuole. Le piante, situate ad altezza d’uomo, permettono al visitatore di riflettere, rigenerarsi e ripensare l’ordine naturale delle cose.Questo nuovo modo di vedere il giardino, in un confronto a tu per tu, permette al potere dei fiori di rinnovare il corpo, i sensi e la mente. È un giardino sensoriale dove il visitatore deve essere in armonia con l’attimo. Una maggiore presa di coscienza dei colori, dei profumi e dei ritmi del suono è propizia al miglioramento del nostro modo di pensare.

Questo giardino propone un’adattazione e una messa in scena del racconto “La Farfalla” scritta dal poeta danese Hans Christian Andersen (1805-1875). Infatti, illustra perfettamente uno degli aspetti del potere esercitato dai fiori: quello di incantare, con la loro bellezza, farfalle e uomini!La farfalla vola di fiore in fiore cercando la sua dulcinea, trovando a ognuno di loro qualità e anche difetti. La farfalla quindi farfalleggia! In questo giardino il visitatore viene stordito come la farfalla. Va e viene di fiore in fiore, senza riuscire mai a trovare il più bello. Varie aiuole di piante con forme e dimensioni diverse compongono un immenso mazzo che rivela una grande diversità di essenze. Alcune di esse sono citate nel racconto come le margherite, le

PAPILLONNEZ

Cyril SERVETTAZ, paesaggista DPLG, e Hannes HEUCKE, paesaggistaFRANCIA / GERMANIA

dalie e la menta. Altre, come le buddleia, le centauree e le scabbiose, sono state aggiunte a questa nostra creazione e appositamente selezionate per la loro bellezza, la loro singolarità e il fascino che esercitano sulle farfalle. Questi fiori nettariferi e profumati, molto apprezzati dalle farfalle e dagli uomini, attirano anche gli insetti bottinattori come le api. Questi visitatori estemporanei apporteranno altri tocchi colorati, sottili, leggeri e passeggeri in questo giardino di fiori monocromi. La gamma dei fiori selezionata è unicamente composta da fiori bianchi al fine di mettere l’accento sulla diversità dei fiori nei loro minimi dettagli: forme, petali, pistilli che contrastano con il verde delle loro foglie.Cari visitatori: farfalleggiate!

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Questo giardino è una strizzatina d’occhio ai racconti di Lewis Carroll. Immerge il visitatore in un universo insospettato, al di là delle apparenze della vita quotidiana grazie a scene vegetali del tutto inattese.Il giardino si scopre come se fosse un teatro con, nel suo foyer, un’atmosfera sonora e visiva feerica. Un tunnel fa, come nel racconto di Alice, rimpicciolire il visitatore per metterlo all’altezza dei fiori che lo circondano. Gradini gli permettono di prendere il tempo di fare una sosta e osservare un vero e proprio quadro vegetale nel quale macchinari si animano al di sopra della scena vegetale illustrando, in un modo ludico, l’ingegnosità che si

nasconde dietro la bellezza dei fiori.Una volta lo spettacolo finito, il visitatore prosegue la propria passeggiata e passa dietro le quinte.Il percorso finisce con una dolce risalita verso il mondo reale. Le aiuole che accompagnano le rampe sono composte da piante e fiori che utilizzano i meccanismi evocati dalle macchine.Il giardino si racchiude sui passi del visitatore che esce lentamente dal suo sogno da sveglio, alla ricerca del lupino bianco…

À LA RECHERCHE DU LUPIN BLANC

Benjamin HENNO, paesaggista e agricoltore,Karine HAUDRECHY e Johanès MONTAGNE, paesaggisti DPLG, Lucile HAMOIGNON, ingegnere urbanista e designer, e Chen-Yu ZHOU, ingegnere paesaggistaBELGIO / FRANCIA / CINA

1967. Manifestazione contro la guerra del Vietnam, Washington. Una lotta, pacifista e libertaria; uno slogan: “Flower Power”. Atti contro la privazione di libertà. Un’arma: i fiori.

2017. Cinquanta anni dopo. Lotte alla ricerca della democrazia; slogan scanditi nelle piazze pubbliche. Atti di occupazione e appropriazione. Un’arma: la parola.

Benvenuti a voi visitatori, entrate. Entrate in questa dimostrazione pubblica dove alberi, arbusti e fiori, accanto a voi, si raggruppano per resistere. Folla radunata, portata dalle nostre radici o dai nostri piedi, all’ombra di una

L'AGORA

Justine CREUGNY, architetta scenografa, Clémence MAUTOUCHET, architetta urbanista e Clémence NOURY, architetta paesaggistaFRANCIA

canopea. Massa densa, lussureggiante, intensa e alta nella quale ci ritroviamo tutti in piedi per protestare... Protestare contro il disordine climatico, la privazione delle libertà, le guerre e la miseria. Questo collettivo meticciato, metà pianta, metà essere umano, è pronto ad avanzare. Continuate quindi e prendete posto nell’anfiteatro, sedetevi tutti sugli stessi gradini per discutere e dibattere. Con i nostri bulbi, con i nostri cuori. Ognuno è libero di sistemarsi e appropriarsi il luogo. Parlate, gridate, cantate, per i vostri amici di passeggiata o per le piante sedute accanto a voi. Il dibattito è aperto, l’agora entra in una fase di risonanza. E se lo volete, osate entrare in scena. Esprimetevi su scenari quotidiani o straordinari. Foglie e dimostranti gesticolano assieme. Proteggete il vostro diritto di comunicare, il vostro diritto di crescere, in libertà.

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ÉTERNELLES ÉPHÉMÈRES

Emeline BROSSARD, paesaggista DPLG, e Lucie BULOT, architetta HMONPFRANCIA

I fiori sono bellezze che stanno tramontando, che non smettono mai di appassire e sfuggirci. Sono una metafora della mancata permanenza dei fenomeni e della fragilità delle cose viventi. Questo giardino cerca di fare accedere al senso stesso delle cose, all’inafferrabile bellezza delle realtà geografiche un po’ come ciò avviene nel Piccolo Principe di Saint-Exupéry: facendo l’esperienza del carattere effimero dei fiori, sforzandoci di catturarne l’essenza prima della loro scomparsa e cercando di cristallizzare il loro potere, la loro luminosità, il loro odore, il loro colore. Un giardino pieno di graminacee e piante vivaci dalle inflorescenze multiple, fiori essiccati, volati via, e semi seminati, riporta il visitatore verso l’ineluttabile fuga del tempo. Questa esperienza immersiva nel cuore dell’effimero

porta a una radura di fiori minerali. Vengono svelati quindi fiori sempre belli, perché passati nel mulino della mente del poeta, fiori senza radici che conservano solo quello che il pittore ha voluto che conservassero della loro essenza in un quadro. Benché effimera, la rosa del Piccolo Principe valeva da sola più di tutte le realtà durature che conosceva il geografo, perché era quella che lui aveva addomesticato. Le realtà passeggere e fuggitive sono essenziali alla nostra esistenza, perché le danno un senso. Non sono affatto importanti i mari, le città e i paesaggi, ma le relazioni ricche e profonde che instauriamo tra questi mari, queste città e noi stessi. Il reale potere dei fiori risiede nel nostro confronto con la nostra relazione con le cose viventi.

L'HOMME QUI AIMAIT LES FLEURSJeanne MARTIN, Coralie MICHEL, Julien MAGNAN, Franck MASANELL, e Guillaume NOUVELLON, studentiAGROCAMPUS OUESTFRANCIA

Immaginate un uomo con una determinazione di ferro, un potere infinito e pervaso di ideali, sogni e desideri… un essere capace di modificare e adattare tutto alla propria volontà. Questo essere nutriva un sogno assai poco banale: amante dei fiori, voleva che fossero preservati più di qualsiasi altra cosa. Questi fiori, i suoi fiori - che lo rendevano sempre più felice grazie ai loro colori e forme senza limiti, sempre più meravigliato grazie alla loro eterna rigenerazione, sempre più gioioso grazie loro straordinaria forza di adattamento, erano diventati la sua ossessione. Tutti gli individui e tutti gli organismi viventi rappresentano una minaccia per la loro purezza e integrità.Dotato di un forte carattere e di una straordinaria forza di persuasione, l’uomo raccolse la maggior parte dei fiori per

realizzare il suo sogno. Con l’aiuto di tutti, riuscì a radunare l’insieme dei fiori del mondo e li imprigionò all’interno di blocchi di pietra. Massici e robusti, freddi e sobri, i blocchi costituivano basamenti perfetti per i fiori. Come un agguerrito collezionista, li allineò accuratamente in linee e colone e fece erigere un muro di cinta di protezione tutto attorno. Soddisfatto, si autoproclamò Re dei Fiori.Poco tempo dopo, l’uomo morì e il suo corpo divenne terra. Ne apparve un fiore, i cui semi si immischiarono negli interstizi dei blocchi. Le radici delle piantine fratturarono la roccia e, in un’esplosione folgorante di forme e colori, i fiori furono liberati dalla loro stretta. L’uomo aveva dimenticato l’essenziale: benché fragili, gracili e effimeri, i fiori sono fatti per essere condivisi e evolvere.

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Seduttore istrionico, il fiore attira, soggioga, inebria… e vi colpisce con tutto il suo fascino, con tutti i suoi tratti.Delicato e flessibile, si adorna dei colori più vivi e dei profumi più inebrianti.Coriaceo e sbiadito, si rende invisibile, insipido e persino ripugnante, ma il suo nettare, cosi appetitoso, incanta i più astuti.Nel paesaggio argentato di questo giardino, i fiori pallidi e affilati si insediano su rocce grigie. La ‘Carlina Acaulis’ vi alloggia e inganna tutti con il suo doppio gioco. Quando la pioggia sta per arrivare, i suoi petali argentati e pungenti si richiudono in un capolino grigio che protegge, dalle aggressioni e dal tumulto ambiente, il suo immenso cuore che trabocca di polline in abbondanza e di un irresistibile nettare.“Apis Vertigo” intriga e allo stesso tempo rallegra e smarrisce le anime. Inoltre, restituisce la sua nobiltà

APIS VERTIGO

Albane POIRIER-CLERC, Hermine DE CHAVANES, e Juliette GUÉNARD, ingegneri paesaggisti FRANCIA

all’affascinante e seducente ingegnosità dei fiori.Qua e là, il blocco massiccio e freddo si incrina. Ne emergono inizi di di rigoglio.Poco a poco, ci si addentra in questa immensa faglia. In lontananza, attira l’aura di una ricca canopea. In questo antro incassato, il deserto grigio, secco e sassoso di cardi lascia il posto all’esuberanza vegetale.Arrotolato nell’incavo di questa anticamera floreale, il visitatore viene afferrato, trasportato da questa esuberante generosità. In questo bozzolo mellifero, si abbandona agli odori e ai colori. La diversità e l’originalità delle piante ci sommergono con il passare delle stagioni e si richiudono al di sopra di noi, cancellando poco a poco qualsiasi relazione con il mondo esterno.Visitatori e api coabitano e si ubriacano, il tempo di un festival, di questo “Apis Vertigo”.

Questo progetto offre un’esperienza bizzarra che reinterpreta l’universo del serial televisivo “Game of Thrones”. Il giardino del trono mette in scena il “Flower Power” proponendo una scenografia ludica dove ognuno può diventare re o regina.Il giardino è un regno che accoglie i giardinieri esperti o “in erba”. Li invita a una traversata sensuale e colorata fino all’accesso al trono, simboleggiando la condivisione del potere del fiore e del giardiniere.Il visitatore segue una camminata in legno colorato, aggira bandiere fiorite e riscopre il giardino con un solo sguardo. Lì, il Trono dei Fiori, evocazione scultoria del famoso “Trono di Ferro“, invita il visitatore ad attraversare il viale per raggiungere la pedana… e forse salire sul trono!

Il sentiero galleggia al di sopra del giardino secco che riconcilia il mondo selvatico e il mondo orticolo, garanzia di un giardino duraturo e potente poiché autonomo. Le piante offrono le loro fioriture esuberanti colore rosa, malva, bianco o giallo, sbucando qua e là, da sole o in associazione, da uno strato minerale di ciottoli.Dopo avere salito due gradini che annunciano che “Summer is coming”, il visitatore si avvicina al Trono dei Fiori sormontato da numerosi utensili che ricordano le “grandi gesta” dei giardinieri.Confortevolmente seduto sul Trono dei Fiori, il re o la regina di un istante deve solo ammirare e apprezzare l’armoniosa eleganza del giardino secco.

LE TRÔNE DE FLEURSSUMMER IS COMING

Thibault ADAM, paesaggista progettista e giardiniere, Yoann MOLARD-AUCLAIR, giardiniere-paesaggista progettista e Rémi BOUTIN, ebanista scenografo FRANCIA

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Le belle acque stagnati sono muse ammaliatrici che giocano con lo strano potere delle rose. Le rose sono regine, esaltano il loro profumo, ma sono dappertutto!Le belle signorine hanno come scopo quello di re-incantarle e se lo sono già, magnificarle ulteriormente, personificarle alla loro immagine e somiglianza e esacerbare il loro potere con una nuova associazione vegetale.Ogni rosaio troneggia su un discreto piedistallo e le rose sembrano spuntare dall’acqua nera. Confrontate alle gamme di verde e bruno dei giunchi e delle canne, le loro infiorescenze con miriadi di colori trascinano colui che le osserva in un viaggio onirico, dove i roseti sono posati sull’acqua delle paludi.In un tale contesto, il potere delle rose nell’arte della seduzione e dell’amore diventa infinito.

LES BELLES AUX EAUX DORMANTES

Sylvestre LIEUTIER, architetto paesaggistaFRANCIA

Il giardino diventa allo stesso tempo metafora di un improbabile incontro amoroso tra le rose e la vegetazione; merletto in rilievo di giunchi, strappato, tagliato e bucato da dove spuntano i fiori, oggetti del desiderio; metafora di un fiore inoffensivo e che sembra possedere tutti i poteri. Un fiore che anima una festa silenziosa e rende possibili tutti i sogni.Mazzi di rose confrontati a gruppi di canne, rose che sottolineano la presenza delle glicerie sparse, rose in primo piano davanti a un confine di erbe saette, rose isolate su una superficie di acqua libera costellata di ninfee offrono atmosfere del tutto diverse. Rose che posano per il fotografo, il guardone, il sognatore o le belle signore.

La fragilità, l’effimero, il profumo, la grazia: ecco dove risiede l’enorme potere dei fiori. Ci ricorda la brevità della vita. Questo giardino, opera in 3 atti, mette in scena l’essenza comune che l’uomo condivide con loro. Un’ode alla fragilità come forma di potere.1° tempo: il visitatore si trova di fronte a un muro di bustine di semi. Sono promesse di meravigliosi giardini fioriti e di generazioni future. Questo muro, ai piedi del quale la società si trova oggi, parla anche dell’”appartenenza” dei semi ai giardinieri, a coloro che vogliono rimanere collegati alle cose viventi, conservare i semi e preservare la biodiversità.2° tempo: aggirando il muro, il visitatore scopre la scena: un pavimento sul quale può sedersi, sostare per contemplare

AU PIED DU MUR

Léa LAMERRE, addetta allo sviluppo, Vincent LAHACHE, paesaggista DPLG, Henry FLOUZAT e Clara LAMERRE, architetti DESA HMONP, eElisabeth CROMBECQUE, insegnante e diplomata in progettazione di giardiniFRANCIA

il paesaggio che sta di fronte a lui, ascoltare il messaggio dei fiori. Ma chi è l’attore? Dove si trova lo spettatore? Sente che il nostro destino è legato al poetico fiore?Il giardino testimonia questa condizione comune. È strutturato secondo il codice di un mazzo giapponese. Tre masse: un eucariote (cielo), un rosaio (uomo), una magnolia (terra), due piante persistenti per l’eternità e la rosa come testimone del talento umano. Tra questi tre elementi circola un’onda blu che attraversa fiori bianchi profumati e fogliami rigogliosi.3° tempo: al suo ritorno, il visitatore scopre sul muro un luogo per proseguire lo scambio e esprimersi liberamente.All’ascolto dei fiori, il giardiniere elabora le condizioni di un futuro comune...

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Il giardino intitolato "Les fleurs prennent le pouvoir" interroga il nostro rapporto con la vita che rispunta dopo il caos. Simboli di libertà e luci di speranza, i fiori rappresentano il potere di risorgimento e resilienza. Possiedono in sé l’esplosione della vita che ricomincia a dispetto di tutto e di tutti, nonostante le stimmate dei periodi buoi.Il giardino propone una camminata faticosa dalla disperazione verso il rinascimento, dall’ombra verso la luce, con il ricordo soggiacente dei fiori, stendardi dei conflitti contemporanei (papavero e fiordaliso della Grande Guerra …) o delle resistenze popolari (Rivoluzione dei Garofani, del Gelsomino…). L’ingresso ci immerge in un’atmosfera caotica e buia. I fiori bassi, scuri e resistenti ci accompagnano in questa nostra deambulazione tormentata. Solo alcune aperture offrono

LES FLEURS PRENNENT LE POUVOIR

Colombe PERRIN, Erell PENCREAC’H eRozanne MORAUX, paesaggisti progettistiFRANCIA

barlumi di speranza su un possibile “dopo”. Quindi, ad un tratto, ci si imbatte su uno spazio aperto alla luce accecante: si è propulsi in un pullulare di fiori che si ergono e saltano fuori.La vita si diffonde, portatrice di pace, dolcezza e colore. Le tracce degli antichi conflitti armati (muri in rovina, albero bruciato, oggetti arrugginiti abbandonati…) vengono poco a poco inghiottite. I fiori si intrufolano tra i ciottoli, fuoriescono dai lastricati, nascondono una vecchia trincea, spuntano dai fossati, scavalcano i tetti e rimbalzano da un’aiuola all’altra.I fiori prendono il potere in tutta la loro diversità, il loro pullulare, la loro intensità. Raffigurano un popolo in piedi e degno che ritrova la propria libertà, laddove la vita rimane fragile e effimera.

PHOENIX

Nicolas ORGELET, paesaggista, Pierre BOISSENIN, architetto e Richard STOEBIENIA, scultoreFRANCIA

Ogni estate paesaggi e la vita che racchiudono sono ridotti in cenere. Ciò è avvenuto, l’estate scorsa, a Marsiglia. Fortunatamente, la nostra natura possiede uno straordinario dono di resilienza che le offre la capacità di ritrovare uno stato di equilibrio dinamico dopo avere subito le peggiori aggressioni esterne. Dopo un incendio, i semi sono sempre lì. Aspettano pazientemente il momento favorevole per il loro sbocciare. Un bel giorno, la primavera ritorna, e il potere dei fiori fa rinascere la vita dalle sue ceneri. Poco a poco, convolvolo, verbasco, papavero, viperina, cardo asinino, senape dei campi e tanti altri fiori ruderali o pionieri scrivono la propria storia sulla pagina nera di un paesaggio di legno bruciato. Con il passare del

tempo, i fiori ricoprono delicatamente le catastrofi con i loro colori e la natura riprende forma. L’opera è un’evocazione di questo ciclo. All’incrocio di tre discipline, il risultato è un micro-paesaggio di legno e terra, scolpito e messo in scena, che la germinazione dei fiori riempirà naturalmente. La scena mette in risalto il potere dei fiori che ridonano vita a un paesaggio ridotto in cenere e illustra quindi il cerchio infinito della morte e della vita, fioriture dopo fioriture, anni dopo anni. Porta un messaggio di pace e speranza di fronte alle aggressioni e agli aggressori. Di fronte alla morte e alla desolazione, la vita riprende e riprenderà sempre i suoi diritti e la sua libertà.

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Un monsone monotono migra dalla metropoli più bramata del mondo e accarezza il viso di una contadina bruciato dal sole. Il vento della mondializzazione infonde nel suo corpo la melodia più sofisticata delle arti che soffrono della mancanza d’ispirazione. La strana conversazione di una ballerina e di una contadina avviene all’interno di un grazioso giardino del Levante.Caratteristiche spaziali ispirate agli elementi zoroastriani: la terra, l’acqua, il cielo e le piante sono sistemati di nuovo in motivi agricoli simili a quelli che condizionano il trantran quotidiano delle donne nella verde monotonia dei campi. I gridi sparsi della frustrazione e le aspirazioni sono, qui, reincarnati sotto forma di fiori di gelsomini. Nella recente memoria collettiva, questo piccolo fiore bianco è diventato

LEVANTTian TIAN, paesaggista DPLG e Di WANG, redattrice, giornalista free lance e professore di storia CINA

il simbolo di una rivoluzione popolare che si è riversata sul mondo arabo e di cui il mondo intero ha potuto risentire, da allora, le ripercussioni. In un passato più remoto, ha impressionato il mondo attraverso la cultura del tè: come piccoli diplomatici della natura, le foglie profumate del gelsomino hanno esalato il sentore e i sapori dall’Est all’Ovest.I nenufari, i loti e le thalie crescono sempre più in alto, dirigendo quindi lo sguardo dei visitatori verso il cielo. Il giardino si trasforma progressivamente, da un’impressionante collezione di gelsomini, al primo piano, fino a un quadro di piante acquatiche dalle tinte cangianti dietro le quali l’agitazione irrequieta della mente scompare davanti alla contemplazione del potere del fiore.

“Flower Power” esprime la convinzione che i fiori hanno proprietà nascoste che possono alterare le percezioni. Gli hippies hanno avvertito questo potere benefico dei fiori e hanno quindi posato le fondamenta dell’ecologia moderna. I sensi possono dunque essere ingannati e, a partire da un gioco di corrispondenze, creare un’illusione così convincente da essere confusa con la realtà.“Monochrome Blanc” è un giardino di fiori bianchi di varie specie, nonché di numerose forme e profumi. È un giardino monocromo, rilassante, puro, raffinato, onirico... È un susseguirsi di muri vegetali, pareti bianche della stessa altezza che dilatano e accorciano lo spazio, turbano il visitatore e lo spingono a avvicinarsi al punto di fuga. Il centro di questo gioco di prospettive è uno specchio, un

riflesso, un colore, un punto luminoso.Ma quando il visitatore si gira, scopre colto di sorpresa un altro mondo che si rivela a lui con una miriade di colori. Appare allora un meraviglioso giardino lussureggiante, voluttuoso, pieno di audacia. È un quadro di teatro elaborato, barocco, che incanta, affascina e strega.Qui lo spazio è dilatato. Il creatore del giardino diventa virtuoso e crea una strabiliante cornice.Ogni parete vegetale è una profusione cromatica di fiori e foglie colore giallo, arancio, rosso, malva, blu e verde. Ad ogni passo, si scoprono tonalità diverse, superfici varie, lisce, brillanti e opache. Le essenze più nobili si mescolano con quelle più umili e tutte assieme, inebriano i sensi.

MONOCHROME BLANCWHITE COLOR

Eugenio BECCARI, Barbara DI COLANTONIO, Eufemia IANNACE, Cristina ISTOC, Sandra LIEBE, Gianluca PIERAN, Samuel SARDI, Giulia TASSELLI, e Christian VILLA MARCELLO, studenti,Lorenza BARTOLAZZI, Cristiana COSTANZO, Fabio MANFREDI, Simone SANTE et Aurelio VALENTINI, enseignantsQUASAR DESIGN UNIVERSITYITALIA

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La pianta è immobile, necessariamente ancorata al suolo. La sua radice la condanna a una sedentarietà estrema. In queste condizioni, dovrà affrontare numerose sfide tra cui quella di riprodursi è senza ombra di dubbio quella più rischiosa. Infatti, il suo desiderio la porta a corteggiare amanti lontani, invisibili e, come lei, immobili. Per raggiungerli, esiste una sola e unica soluzione. Deve affidare la propria sorte a un liberatore straniero, un messaggero d’amore: ape, calabrone, mosca o farfalla. La pianta considera quindi che il suo fiore ha come unico scopo quello di attirare e trattenere i propagatori d’amore. A tale scopo, dispiega tutte le sue armi di seduzione ovvero colore, odore, nettare. Il suo potere di attrazione è fortissimo. Fa perdere la testa a tutti gli insetti bottinatori che, vagabondando di fiore in fiore, storditi dal nettare, realizzano a loro insaputa, la fecondazione floreale.

PUISSANTES IMMOBILES

Nicolas FILLON, artigiano paesaggista e Marylise FILLON, paesaggista DPLGFRANCIA

Il giardino propone di scoprire questo potere dei fiori. Invita a diventare ape, cimice, vespa o farfalla per lasciarsi meglio sedurre.All’inizio, usando la propria vista, il visitatore contempla il giardino come attraverso l’occhio di un insetto bottinatore. Quindi, con il suo corpo, si lancia in una navigazione aerea tra le belle piante radicate. Infine, con tutti i suoi organi sensoriali ovvero naso, bocca, occhi, si tuffa avvicinando queste belle piante immobili nelle gioie del bottinaggio.Una volta soddisfatto, i sensi quasi saturi, il potere dei fiori scompare pian pianino. Il visitatore bottinatore può quindi ritornare al suo stato di festivaliero, lasciarsi acciuffare da un altro giardino, e diventare, forse, un messaggero d’amore.

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V. LE NOVITÀ

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DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRECENTRO DI ARTE E NATURA26° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI

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Questo giardino, insediato in un sottobosco, è il primo che i visitatori del Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire scopriranno.

Primo giardino, prima scoperta del Festival… si trova ai piedi del viale di visita principale. Nascosto in uno scrigno cespuglioso, si scopre scendendo alcuni gradini all’ingresso del sito. Questi ultimi invitano a scendere in un bozzolo di vegetazione, che rivela nel suo centro, una lunga prospettiva formata dal bacino. Costeggiando questo ultimo, si scopre la ricchezza del sottobosco: fiori bianchi punteggiano la visita durante la primavera mentre d’autunno, si adorna di foglie rosseggianti. Gli alberi situati nella ceppaia offrono giochi di ombre e luci che illuminano le foglie.Le piante scelte presentano, da una parte, fogliami verdi con ampie foglie lucenti che assorbono la luce accentuando l’impressione di avere a che fare con una vegetazione abbondante attorno al bacino. Dall’altra, i fogliami maggiormente ritagliati sono messi in risalto grazie a una fioritura scaglionata durante tutto il periodo di apertura del Festival. Gli alberi e gli arbusti crescono in graziose ceppaie e le loro cortecce sono talvolta colorate.Uno suolo fatto da mattoni circonda il bacino d’acqua scura. Il colore dei mattoni si armonizza con quello dell’acciaio Corten della scala. Riscalda l’atmosfera e dialoga, in maniera contrastata, con la vegetazione. Per fare contrasto con la muratura, la scala è stata progettata in modo da essere molto leggera. Sembra ritagliata in un solo e unico pezzo e posata sulla vegetazione della scarpata. La fine della passeggiata si fa imboccando la

scala. Lì, il visitatore approfitta di una pausa sulla seduta a metà altezza della scarpata e ammira la vista panoramica del giardino di cui può godere al di là del bacino.Si scoprono i due aspetti salienti del bacino, il che ne cambia la percezione All’ingresso, si distende e invita il visitatore a attraversarlo da un’estremità all’altra onde apprezzarne la sua lunghezza. Sulla seduta, viene piuttosto percepito come un elemento grafico, che porta la scena della vegetazione verso la Valle delle Nebbie.

Ispirato ai giardini all’inglese, questo giardino insediato in un sottobosco si contraddistingue per la sua vegetazione esuberante che contrasta con le linee geometriche del bacino offrendo in questo modo una passeggiata bucolica.

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SCUOLA DEL PAESAGGIO DI BLOIS E UNIONE NAZIONALE DELLE IMPRESE DEL PAESAGGIO (UNEP)

IL “JARDIN DE SOUS-BOIS” ENTRATA DEL FESTIVAL DEI GIARDINI

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017LE NOVITÀ

IL FIUME DEI TULIPANI CHIARI

PARCO STORICO

La rivière de tulipes, 2016 © Eric Sander

LA PASSEGGIATE DEGLI IRIS BLU

PRATI DEL GOUALOUP

Il meraviglioso giardino degli iris blu dei Prati del Goualoup raddoppia la propria superficie nel 2017, offrendo ai visitatori diel mese di Maggio un meraviglioso spettacolo monocromo blu.

La promenade des iris bleus, 2016 © Eric Sander Clématite Red Passion®Zo11056 - © Pépinières TRAVERS

Un nuovo fiore, legato al Domaine di Chaumont-sur-Loire, sarà battezzato il giorno della visita della stampa che si svolgerà all’inizio di Maggio.Si tratta di una clematide doppia creata da Arnaud Travers.

IL BATTESIMO DI UNA NUOVA CLEMATIDE

PRATI DEL GOUALOUP

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017LE NOVITÀ

LUZIA SIMONS

BLACKLIST / VIDEO “FLOWER POWER”GALLERIE DEL CORTILE DEI GIARDINIERI

I piccoli video poetici della serie di Luzia Simons “Blacklist” ci immergono in un universo umoristico e onirico dove piante e insetti coabitano con molta grazia e leggerezza.

Nata nel 1953 a Quixada, nel Nordeste brasiliano, Luzia Simons, dopo studi di storia e arti plastiche alla Sorbonne, si è installata nel 1986 in Germania, condividendo il proprio tempo tra Berlino, Parigi e São Paulo.Rappresentata dalle galleria Alexander Ochs Private a Berlino, Fabian&Claude Walter a Zurigo e Carbono a São Paulo, le sue opere sono presenti in numerse istituzioni come: i Fonds National d’Art Contemporain, Parigi, il Centre d’Art et de Nature, Chaumont-sur-Loire, Deutscher Bundestag, Berlin (Germania), Kunsthalle Emden (Germania), Graphische Sammlung der Staatsgalerie, Stuttgart (Germania), Kupferstich-Kabinett der Staatlichen Kunstsammlungen, Dresde (Germania), Museum De Buitenplaats, Eelde (Paesi Bassi), Casa de las Americas, L’Avana (Cuba), Museu de Arte

Sacra, Belém (Brasile), Coleção Joaquim Paiva, MAM Rio de Janeiro (Brasile), MASP / Museu de Arte de São Paulo (Brasile), University of Essex, Colchester (Gran Bretagna)... Numerose collezioni private presentano le sue opere in Germania, Francia, Brasile, …. Il Palazzo Adler ha recentemente acquistato alcune delle sue opere.

Varie esposizioni personali le sono state dedicate in istituzioni come la Pinoteca di São Paulo nel 2013/14, il Centre d’Arts et de Nature di Chaumont-sur-Loire nel 2009, la Künstlerhaus Bethanien a Berlino nel 2006, l’Istituto Francese di Istanbul in parallelo con la Biennale nel 2005 e la Württembergischer Kunstverein a Stuttgart nel 2002.In giugno 2016, gli Archives Nationales hanno accolto nel loro sito parigino l’esposizione STOCKAGE, un’installazione contemporanea in situ proposta nel cortile d’onore del palazzo di Soubise attraverso una doppia serie di scannogrammi.

ÉRIC SANDER

FOTOGRAFIE "FLOWER POWER"GALLERIE DEL CORTILE DEI GIARDINIERI

Fotografo attratto dal Domaine di Chaumont-sur-Loire, Éric Sander ha realizzato miglia di immagini dei giardini del Domaine e del Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, mettendo in risalto il loro mistero e la loro poesia.Una serie di 10 immagini sarà presentata durante il Festival Internazionale dei Giardini.

Forte delle sue numerose pubblicazioni di bei libri (una trentina pubblicati), Éric Sander si dedica principalmente alle opere commissionate dagli editori di libri fotografici e dai privati che vogliono immortalare le loro proprietà d’eccezione. Collabora, tra l’altro, con il paesaggista Louis Benech, l’architetto-decoratore Jacques Garcia, la Fondazione del Patrimonio, Pierres d’Histoire, Le Figaro Magazine, la Demeure Historique, VMF, Architectural Digest...

Trenta anni di carriera, numerosi servizi per la stampa, nonché numerose pubblicazioni di bei libri fanno di Éric Sander un fotografo agguerrito, abituato alle situazioni insolite e ai luoghi eccezionali. Esordisce presso l’agenzia GAMMA come editore fotografico nel 1977, e spicca il volo 6 anni dopo verso Los Angeles per scoprire l’ovest Americano dove diventa fotogiornalista. Questo soggiorno americano durerà 16 anni, durante i quali fa dell’insolito californiano la sua specialità. Diventa quindi il corrispondente di numerose riviste francesi di riferimento (VSD, L’Express, Le Figaro Magazine, Grands Reportages, Point de Vue), ma anche della stampa americana (Time Magazine, Newsweek, Business Week, Smithsonian, National Geographic World).

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017LE NOVITÀ

VI. I GIARDINI PERMANENTI

Sono tutti dotati del marchio francese “jardin remarquable”. La bellezza dei giardini permanenti del Domaine de Chaumont-sur-Loire viene messa in risalto durante tutta la primavera.L’orto, il giardino dei bambini, il roseto bianco, i giardini interstiziali del Festival, il giardino specchio, le aiuole del Castello, del Cortile dalla Fattoria e ormai gli appezzamenti del Goualoup (Hualu, Ermitage sur Loire, Il giardino delle nubi che si attardano, i giardini giapponesi, il giardino coreano, il giardino cinese e il giardino inglese) presentano i loro profumi e i loro colori tutto l’anno.

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VII. IL DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRE

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Proprietà della Regione Centro-Valle della Loira, dal 2008, il Domaine de Chaumont-sur-Loire raduna il Castello, il Parco e il Festival Internazionale dei Giardini. Installazioni artistiche, esposizioni fotografiche, incontri e simposi vi esplorano i legami tra arte e natura facendo della tenuta il primo Centro di Arte e Natura interamente dedicato alla relazione tra la creazione artistica e l’invenzione paesaggistica.

LE CIFRE CHIAVE DELLA TENUTA

12 000 m2 di superficie complessiva (edifici)32 ettari di parco 1 estensione di 10 ettari, allestiti da Louis Benech nel 2012

Più di 100 artisti contemporanei e fotografi invitati tra il 2008 e il 201612 gallerie di esposizioni, ossia circa 2 000 m2

6 ristoranti distribuiti tra il Castello, il Cortile della Fattoria e il Festival Internazionale dei Giardini

100% di aumento della frequentazioni (2007 - 2016)Più di 400 000 visite nel 2016 (200 000 nel 2007)20 000 bambini accolti per attività pedagogiche nel 2016

1 proprietario: la Regione Centro-Valle della Loira363 giorni di apertura annuale75% di autofinanziamento

Un luogo 5 stelle per la Guida Michelin: 2 stelle per il Castello e 3 stelle per l’evento del Festival Internazionale dei Giardini.

Vue aérienne du Château / © DR

PassageInstallation de Cornelia Konrads à Chaumont-sur-Loire, 2015 / © Eric Sander

Le jardin flottant du songeFestival International des Jardins, 2016 / © Eric Sander

1. Una missione polivalente Il Domaine de Chaumont-sur-Loire è, dal 2008, proprietà della Regione Centro-Valle della Loira, che è all’origine della creazione di un nuovo istituto pubblico di cooperazione culturale (EPCC) destinato a mettere in atto un ambizioso progetto artistico. La Regione Centro è stata uno dei primi enti locali a depositare la propria candidatura per l’acquisto della Tenuta nazionale, resa molto prestigiosa a causa del suo passato e della sua eccezionale ubicazione in riva alla Loira, paesaggio classificato nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Questa istituzione pubblica ha per missione quella di assicurare, da una parte, la tutela e la valorizzazione di tutti i beni immobiliari e mobiliari della tenuta che comprendono il Castello, le Scuderie, le dépendance, il Parco e le collezioni e, dall’altra, di sviluppare un insieme di attività inerenti alla natura, incentrate sulla creazione contemporanea, nel Castello e nel Parco che includono il Festival Internazionale dei Giardini, creato nel 1992 e una stagione d’arte contemporanea che, nel 2016, festeggerà il suo ottavo anniversario.

2. Un ambizioso progetto culturaleDal sontuosi arredi voluti da Diane di Poitiers alle stravaganze della Principessa di Broglie, dai medaglioni di Nini ai recital di Francis Poulenc, da Nostradamus a Germaine de Staël, dal parco di Henri Duchêne al Festival Internazionale dei Giardini, Chaumont-sur-Loire è sempre stato all’avanguardia della creazione, dell’eleganza e della fantasia. Nel pieno rispetto di questa ricca storia artistica, il Domaine de Chaumont-sur-Loire mette in opera, dal 2008, una programmazione viva e diversificata, durante tutto l’anno, sfruttando il legame tra arte e natura, nel castello e nel parco e ovviamente nell’ambito del Festival Internazionale dei Giardini. Tutte le attività (installazioni artistiche, esposizioni fotografiche, seminari, incontri…) sono strettamente legate a questa tematica. Centro culturale d’incontro dall’ottobre del 2008, il

Domaine di Chaumont-sur-Loire fa ormai parte di una rete europea di istituzioni prestigiose, riconosciute dal Ministero della Cultura e della Comunicazione, che hanno tutte per missione lo sviluppo di un progetto artistico ambizioso e contemporaneo all’interno di un monumento di importanza nazionale, ancorato nel proprio territorio.

Il Parco ed il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire hanno ottenuto il marchio “Jardin remarquable” e nel 2001 il marchio “Arbres remarquables”. Il “Festival dei Giardini” ha ricevuto 3 stelle dalla Guida Michelin, che vengono ad aggiungersi alle 2 stelle del Castello. Beneficia anche del marchio “Qualité tourisme”.

Château vu de l’autre rive de la Loire / © DR

La rivière de tulipes, 2016 / © Eric Sander

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017IL DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRE

Chantal Colleu-DumondDirettrice del Domaine de Chaumont-sur-Loire e del Festival Internazionale dei Giardini, commissaria delle esposizioni

Laureata in lettere classiche, Chantal Colleu-Dumond ha svolto la maggior parte della propria carriera all’estero dove ha occupato numerosi posti nell’ambito culturale. È stata:- Direttrice del Centro culturale francese

di Essen, in Germania, dal 1982 al 1984.- Addetta culturale e artistica a Bonn, dal 1984 al 1988.- Consulente culturale e scientifico a Bucarest, in Romania,

dal 1988 al 1991- Direttrice del Dipartimento per gli affari internazionali e

europei presso il Ministero della Cultura dal 1991 al 1995.- Consulente culturale a Roma, dal 1995 al 1999.

Appassionata di patrimonio e giardini, ha creato la collezione “Capitali dimenticate” e supervisionato la pubblicazione di una decina di opere. Ha diretto il Centro culturale dell’Abbazia Reale di Fontevraud, sviluppando un progetto sull’immagine del patrimonio. Ha elaborato numerosi progetti e eventi, in particolare nel campo dell’arte contemporanea e della fotografia.

- Consulente culturale presso l’Ambasciata di Francia a Berlino e direttrice dell’Istituto Francese di Berlino dal 2003 al 2007.

- Chantal Colleu-Dumond ha assunto, nel settembre 2007, la direzione del Domaine de Chaumont-sur-Loire che raduna il Festival Internazionale dei Giardini, il Castello e il Centro di Arte e Natura, di cui cura la programmazione artistica e l’allestimento delle esposizioni.

Autore di varie opere, ha tra l’altro pubblicato “Giardino contemporaneo, modalità d’uso” presso le Edizioni Flammarion, tradotto in inglese e in cinese e pubblica nella primavera 2017 un’opera su “arte e natura” a Chaumont-sur-Loire.

3. Gli attori della Tenuta

Bernard Faivre d’Arcier Presidente del Consiglio di Amministrazione del Domaine de Chaumont-sur-Loire

Laureato in Alti Studi Commerciali, in letteratura della Sorbona, dell’Istituto degli Studi Politici di Parigi e della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. - Amministratore civile del Ministero della

Cultura (dal 1972)- Assessore presso la Direzione Generale

dell’Institut National de l’Audiovisuel (INA)

- Incaricato di Missione presso il Presidente del Centre National du Cinéma (CNC)

- Direttore del Festival di Avignone, dal 1979 al 1984 e dal 1993 al 2003

- Consulente culturale del Primo Ministro (1984-1986)- Presidente Fondatore di LA SEPT, polo Francese del

canale televisivo ARTE- Organizzatore delle manifestazioni del Bicentenario

dell’Assemblea Nazionale (1989)- Consulente internazionale per i festival di Houston, Roma,

Tokio- Presidente del Fondo Internazionale per la promozione

della cultura all’’UNESCO- Direttore del Teatro e degli Spettacoli presso il Ministero

della Cultura (1989-1992)- Direttore del Centro Nazionale del Teatro dal 1993 al 1998- Fondatore della rete teatrale europea Theorem- Commissario Generale per la stagione culturale

ungherese nel 2001 in Francia (Magyart) e nel 2003 per la stagione culturale polacca (Nova Polska).

Chaosinstallation de Vincent Barré à Chaumont-sur-Loire, 2015 / © Eric Sander

Explosive NatureJardins de Lumière, 2016 / © DR

L’archipel de Shodo Suzuki© Eric Sander

4. Agenda 2017

APRILE 201701 APRILE 2017: apertura delle esposizioni e delle instal-lazioni d’arte contemporaneaInstallazione di Sheila Hicks (nell’ambito della commessa speciale della Regione Centro-Valle della Loira).Installazioni e esposizioni di Sam Szafran, El Anatsui, Stéphane Guiran, Sara Favriau, Karine Bonneval, Marie Denis, Andrea Wolfensberger, Mâkhi Xenakis, Miguel Chevalier, Davide Quayola, Gabriel Orozco, Andy Goldsworthy, Yamou, Mathieu Lehanneur, Cornelia Konrads, Henrique Oliveira, Nikolay Polissky, Chris Drury, Vincent Barré, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone, Sarkis, Tadashi Kawamata, Patrick Dougherty, Armin Schubert, Andrea Branzi, Pablo Reinoso, Dominique Bailly, Anne e Patrick Poirier, François Méchain, Rainer Gross e Patrick Blanc.

20 APRILE 2017: apertura del Festival Internazionale dei Giardini “Flower Power / Il Potere dei fiori”

LUGLIO 2017Conseguimento dei Premi di GiardiniCon l’assegnazione di questi premi, il Domaine de Chaumont-sur-Loire valorizza e accompagna, nelle loro carriere, équipe di progettisti, spesso giovani e sempre talentuosi, rimanendo fedele a uno dei valori fondamentali del Festival ovvero la scoperta dei nuovi grandi creatori di domani.

LUGLIO e AGOSTO 2017Le Serate di Chaumont-sur-Loire“Giardini di Luce”: i giardini di Chaumont-sur-Loire sono messi in risalto da straordinarie illuminazioni. Diodi elettroluminescenti rivelano, grazie ai loro colori, luci e riflessi, aspetti inediti, atmosfere insolite e misteriose. Questo evento è reso possibile grazie alla partnership di Philips, Citéos et Néolight.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017IL DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRE

Splendeurs d’Automne, 2016 © Eric Sander

OTTOBRE 2017Vacanze di Ognissanti: “Splendori Autunnali”Il Domaine indossa abiti di festa e propone a coloro che lo desiderano, visite, passeggiate e scoperta di piante rare. È possibile scoprire, tra l’altro, quadri vegetali appositamente creati a base di fogliami e verdura stagionale, nonché coloquintidi dalle forme più svariate e cucurbitacee che hanno invaso la tenuta e decorano i viali, le dépendance e il castello.

NOVEMBRE 2017 A FEBBRAIO 2018Esposizioni d’invernoConsultate il nostro sito internet a partire da settembre 2017.Durante le feste, vengono organizzati ininterrottamente atelier per i bambini.

“Giardini d’inverno”: trasformando le sue serre, il suo orto, le sue Scuderie e il Cortile della Fattoria in luoghi da sogno, nonostante il freddo e le intemperie, la tenuta proverà che i giardini possono fare sognare anche d’inverno.

Jardins d’hiver, 2016 © DR

Bonheurs d’hiver, 2016 © Eric Sander

Jardins de Lumière, 2016 © DR

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017IL DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRE

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VIII. UNA PREOCCUPAZIONE COSTANTE DELLA TUTELA DELL’AMBIENTE

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La tutela dell’ambiente è diventata una posta in gioco mondiale, sinonima di responsabilità verso le future generazioni dato che le ricchezze naturali della terra non sono illimitate e che alcuni dei nostri comportamenti le mettono in grave pericolo.

Il rispetto quotidiano dell’ambiente è quindi oggetto di un’attenzione particolare da parte del Domaine de Chaumont-sur-Loire che attua misure semplici, dettate dal buon senso, che hanno dimostrato la propria validità.

Il rispetto della flora e della terra prima di tutto che si traduce con l’attuazione di regole rigorose. Presso il Domaine de Chaumont-sur-Loire, l’arricchimento dei suoli avviene grazie al compostaggio e l’annaffiatura vi è praticata di notte mediante microdispersione al fine di limitare l’evaporazione e lo spreco dell’acqua. Il reimpianto delle piante persistenti, utilizzati durante il Festival Internazionale dei Giardini, è sistematico, il che permette di migliorare, nel corso degli anni, la fioritura dei parchi e dei giardini interstiziali. La diserbatura è manuale e biotermica per evitare qualsiasi forma di inquinamento della terra. Inoltre, l’utilizzo della pacciamatura naturale evita la crescita delle erbacce e conserva l’umidità dei suoli. Infine, la circolazione nel sito avviene esclusivamente con macchine elettriche e si limita alle strette esigenze del Domaine.

Il rispetto della fauna e dell’impollinazione, con in primo luogo la preoccupazione di tutela delle api, si traduce con l’installazione di vari alveari e l’attuazione di un monitoraggio degli insetti predatori tra cui, in particolare, i calabroni asiatici. La regolare realizzazione di accurate investigazioni permette di valutare la diversità degli insetti presenti nel Domaine, favorendo il loro sviluppo mediante l’allestimento di numerosi “hotel per insetti”. Infine, il Domaine de Chaumont-sur-Loire beneficia del marchio “Rifugio Lega di Protezione degli Uccelli” e a questo titolo partecipa attivamente alla protezione degli uccelli attraverso, tra l’altro, la sistemazione di luoghi di cova e specchi d’acqua.

Il rispetto dei visitatori e dei clienti dei ristoranti del Domaine fa, sin dalla loro creazione, parte del “DNA” del Domaine de Chaumont-sur-Loire. È stata quindi sempre data la priorità all’utilizzo di prodotti locali, freschi e naturali provenienti dal “circuito corto” e dall’agricoltura biologica. Pertanto, la fabbricazione dei prodotti culinari vene realizzata sul posto e l’utilizzo di piatti riciclabili o compostabili è sistematico. Un processo di raccolta differenziata è alla disposizione dei clienti.

Il rispetto del consumo energetico è ovviamente interamente privilegiato e l’illuminazione dei giardini, dei viali e del castello viene assicurato da diodi elettroluminescenti al fine di ottenere un consumo elettrico molto basso e rispettare i vegetali e gli animali.

L’insieme di queste azioni è condotto in partnership con La Ferme Sainte-Marthe, la Loire à Vélo, le Ferrovie Francesi e la Lega di Protezione degli Uccelli.

Les ruches du Domaine de Chaumont-sur-Loire / © DR

Les ruches du Domaine de Chaumont-sur-Loire / © DR Hôtel à insectes / © DR

Lépidohomes / © DR

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017UNA PREOCCUPAZIONE COSTANTE DELLA TUTELA DELL’AMBIENTE

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IX. PARTNER / MARCHI E RETI

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Il Domaine di Chaumont-sur-Loire, proprietà della Regione Centro-Valle della Loira, è lieto di presentarvi i suoi partner

Il Festival Internazionale dei Giardini è sovvenzionato dal Ministero della Cultura e della Comunicazione (DRAC Centro-Valle della Loire)

Direction régionaledes affaires culturelles

Centre

Il Festival Internazionale dei Giardini riceve il sostegno privilegiato delle società Caisse des Dépôts, Truffaut e Philips

Ha anche come partner

Il Festival Internazionale dei Giardini ringrazia i suoi partner media

Il Festival Internazionale dei Giardini ringrazia il media che patrocina un giardino

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017PARTNER

Filosofia 100% naturaTruffaut è lieta di rinnovare, per l’8° anno consecutivo, la propria partnership con il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, nonché di associarsi a questa 26esima edizione: Flower Power.Accompagnare i giardinieri per realizzare e progettare i giardini di oggi e di domani è un’attività appassionante che Truffaut svolge da più di 190 anni. Molto più di una semplice attività professionale, è un impegno che ci accompagna nella nostra azione a favore di un mondo più verde.Questa primavera TRUFFAUT metterà in risalto la diversità e la qualità della sua offerta vegetale ma anche dei suoi prodotti in onore della «Green Life». Una voglia di vivere ecologicamente che la catena Truffaut si adopererà a diffondere in tutti i suoi negozi al fine di soddisfare le aspettative di tutti coloro che le dimostrano la propria fiducia!

Un’armonia durevoleQuesto anno ancora, Truffaut sarà un protagonista impegnato nella riuscita di questo magnifico evento che suscita, ogni volta, l’entusiasmo di un pubblico sempre fedele e sempre più numeroso.Truffaut si darà di nuovo da fare per offrire belle sorprese ai visitatori del Festival Internazionale dei Giardini e rinnoverà le azioni condotte durante le precedenti edizioni.I visitatori ritroveranno sul sito internet www.truffaut.com, uno spazio dedicato all’evento dove gli internauti potranno visitare o rivisitare tutti i giardini del festival e scoprire le piante appositamente scelte per loro e selezionare per ognuno dei giardini la scheda di piantagione e di cura per ottenere una coltivazione riuscita nel loro giardino.Scopriranno anche il nuovo giardino patrocinato da Truffaut, vera e propria adesione della nostra catena a uno spirto, un’estetica e un approccio rispettoso dell’ambiente, nonché le enciclopedie Truffaut disponibili presso la boutique del Festival.I visitatori potranno in questo modo migliorare le loro conoscenze e la loro perizia vegetale guardando i vari video pedagogici della web TV Truffaut messi in onda sul posto.

Contatti Stampa TRUFFAUT: Fbtoc Events Anne-Aurélie BARTHELEMY +331 43 46 95 95 /[email protected]

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017PARTNER

La Caisse des Dépôts e le sue filiali costituiscono un gruppo pubblico, investitore di lungo termine nell’interesse generale e dello sviluppo economico dei territori. Riconosciuto per la sua perizia nella gestione dei mandati, il Gruppo concentra la propria azione su quattro transizioni strategiche per lo sviluppo a lungo termine della Francia: le transizioni territoriale, ecologica ed energica, digitale, demografica e sociale.

Il Gruppo mette in atto una nuova politica di mecenatismo al servizio dei giovani talenti nei campi della musica classica e della danza in linea con il suo ruolo di proprietario del Teatro dei Campi Elisi. Questo sostegno ai giovani talenti riguarda anche l’architettura ed il paesaggio in legame con la sua azione nella pianificazione dello spazio pubblico ed il suo ruolo di finanziatore dell’edilizia pubblica. L’attuazione di un un nuovo programma dedicato all’architettura ed al paesaggio mira a contribuire all’emergere di una nuova generazione di architetti e paesaggisti attraverso due azioni: la valorizzazione della ricerca mediante una chiamata a candidature che finanzia 10 progetti di ricerca proposti da diplomati, insegnanti e professionisti, ed un sostegno alle iniziative provenienti dal territorio, mettendo in risalto azioni di sensibilizzazione presso il grande pubblico o modelli di architettura legati all’economia circolare.

Il Gruppo Caisse des Dépôts ha deciso di associarsi al Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire per la sua 26esima edizione. Questa partnership traduce l’impegno dell’istituzione per la valorizzazione della creazione paesaggistica in Francia, come ne testimoniano i numerosi progetti sostenuti in questo campo dal mecenatismo.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017PARTNER / MARCHI E RETI

Philips Lighting, leader mondiale delle soluzioni d’illuminazione, mette in risalto le opere degli artisti-paesaggisti sul tema dei “Flower Power / Il Potere dei fiori”. Per il nono anno consecutivo Philips Lighting è un partner del Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, assieme all’illuminotecnico Sylvain Bigo (NeoLight) e Citéos (Gruppo Vinci).Da aprile a novembre 2017, i visitatori potranno scoprire questi giardini effimeri e lasciarsi cullare da uno spettacolo pieno di colori, dove si intrecciano il senso artistico e l’innovazione.

Un’iniziativa che si inserisce nella politica aziendale di PhilipsQuesti ultimi anni, Philips ha intensificato le sue azioni e iniziative in materia di sviluppo duraturo e partnership attorno alle poste in gioco ecologiche, convinta che il benessere fornito dalla luce va di pari passo con la tutela dell’ambiente. Da circa un decennio, l’impresa accompagna il Festival, dimostrando i vantaggi della luce ottenuta con la tecnologia LED. Grazie alla sua capacità di ridurre il consumo di energia, adattarsi e fondersi nell’ambiente, e dare vita a nuovi concetti di illuminazione, questa tecnologia occupa ormai un posto centrale nella nostra vita e nel nostro ambiente.

Philips Lighting, leader mondiale dell’illuminazione e dell’illuminazione LEDLeader mondiale dell’illuminazione e dell’illuminazione LED, Philips Lighting è presente in più di 60 paesi. Insediata nel territorio francese dal 1920, Philips Lighting, primo datore di lavoro nel settore dell’illuminazione, possiede, in Francia, sette siti e due stabilimenti situati a Lamotte e Miribel. Inoltre, possiede un Centro di Ricerca&Sviluppo di fama internazionale e un centro di logistica che serve la Francia e l’Europa del Sud.

Innovazioni portatrici di significatoVero e proprio salto tecnologico nel settore dell’illuminazione LED, le innovazioni di Philips Lighting, durature e economiche, rispondono alle nuove normative e ai nuovi requisiti ambientali. Accompagnano il pubblico e le comunità offrendo soluzioni semplici che permettono di ridurre fino al 90% i consumi energetici delle città, nonché un mondo più duraturo, sicuro e sano per il nostro futuro e quello dei nostri figli.

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MARCHI E RETI

Centro Culturale d’Incontro dall’ottobre del 2008, appartenente al panorama culturale classificato nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco, il Domaine di Chaumont-sur-Loire fa ormai parte di una rete europea di istituti prestigosi, riconosciuti dal Ministero della Cultura e della Comunicazione, i cui principali scopi sono la tutela del patrimonio, l’attuazione di un progetto artistico innovativo e il radicamento nel loro territorio del loro sviluppo culturale.

Il Parco e il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire possiedono il marchio “Jardins Remarquables” e il marchio “Arbres remarquables” a causa dei magnifici cedri che ornano il parco della tenuta La tenuta ha ricevuto i marchi “Loire à Vélo” e “Qualité Tourisme”.Ha ricevuto 3 stello nella Guida Michelin in quanto evento culturale.

X. INFORMAZIONI UTILI

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DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIRECENTRO DI ARTE E NATURA26° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI

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TARIFFE

GUIDA MULTIMEDIALE

In 10 lingue (4 per bambini) per la visita di Castello, supplemento di 4,00 €

Adulti

Bambini 6

6 Bambini a partire dai 6 anni di età

Anche disponibile su

TARIFFA FAMIGLIE - 36,00 €Ingresso gratuito per 2 ragazzi di età inferiore a 12 anni per l’acquisto di 2 biglietti tariffa intera “Tenuta”.

Gratuita fino a 6 annis

1 Tariffa ridotta per ragazzi di età compresa tra 12 e 18 anni, studenti dietro presentazione della loro carta di studente 2 Accesso alla totalità del Domaine: Festival Internazionale dei Giardini, Parco del Goualoup, Castello, Scuderie e Parco Storico 3 Accesso alla totalità del Domaine e alle manifestazioni notturne 4 Accesso al Festival Internazionale dei Giardini, Parco del Goualoup e Parco Storico 5 Accesso al Castello, Scuderie e Parco Storico

AGENZIA DI STAMPAClaudine Colin Communication Caroline [email protected]él : +33 (0) 142 726 001

Tariffa intera Tariffa ridotta 1 Bambini da 6 a 11 anni

Biglietto “Tenuta” per 1 giorno 218,00 € 11,50 € 6,00 €

Biglietto “Tenuta” per 2 giorni consecutivi 330,00 € 20,00 € 10,00 €

Biglietto Festival Internazionale dei Giardini 4 15,00 € 9,50 € 5,00 €

Biglietto Castello 412,00 € 7,00 € 4,00 €

ORARI

Il Festival Internazionale dei Giardini è aperto tutti i giorni dal 20 aprile al 5 novembre 2017, dalle 10.00 alle 20.00 (orari variabili a seconda delle stagioni)Il Castello e il Parco sono aperti tutto l’anno, le esposizioni dall’1 aprile al 5 novembre 2017.A partire da aprile, il Castello è aperto dalle 10.00 alle 18.00 (orari variabili a seconda delle stagioni). Le decorazioni e le esposizioni invernali fanno del castello un luogo vivente tutto l’anno.

ACCESSO

Chaumont-sur-Loire è situato tra Blois e Tours, a 185 km da Parigi, Autostrada A10 e A85, uscita Blois o Amboise.

Numerosi treni percorrono, ogni giorno, la linea Parigi Austerlitz - Orléans - Tours, fermata a Onzain / Chaumont-sur-Loire o la linea TAV Parigi-St Pierre des Corps quindi St Pierre des Corps-Onzain / Chaumont-sur-Loire.Durante l’estate, un treno diretto andata-ritorno collega la stazione Austerlitz alla stazione di Onzain / Chaumont-sur-Loire.

PARCHEGGIO GRATUITO

La Loire vue de la terrasse

du Château© Eric Sander

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DOMAINE DI CHAUMONT-SUR-LOIREFESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GARDINI

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017INFORMAZIONI UTILI

DOMAINE DE CHAUMONT-SUR-LOIRECENTRE D’ARTS ET DE NATURE

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XI. SELEZIONE DI MATERIALE FOTOGRAFICO DISPONIBILE PER LA STAMPA

Troverete qui di seguito una selezione di immagini destinate alla stampa.Un’ampia galleria di immagini alta definizione, liberamente scaricabili, è a vostra disposizione su nostro sito internet www.domaine-chaumont.fr (rubrica stampa)

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI 2017 MATERIALE FOTOGRAFICO PER LA STAMPA

Le bouquet d’après, Festival des Jardins 2017 - © DR La fleur du mal, Festival des Jardins 2017 - © DR

Le trône de fleurs, Festival des Jardins 2017 - © DR Les belles aux eaux dormantes, Festival des Jardins 2017 - © DR

Levant, Festival des Jardins 2017 - © DR La rivière de tulipes, 2016 - © Eric Sander

Le jardin du Parfumeur, Festival des Jardins 2016© Éric Sander

© Éric Sander

La promenade des iris bleus, 2016 © Éric Sander Le Jardin Flottant du Songe, Festival des Jardins 2016 © Éric Sander

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NOTE

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Domaine di Chaumont-sur-LoireIstituto pubblico di cooperazione culturaleDomaine di Chaumont-sur-Loire 41150 Chaumont-sur-Loire, Francia Tél. : +33 (0) 254 209 [email protected]

www.domaine-chaumont.fr

Proprietà della Regione Centro-Valle della Loira