Il Picchio - I.C."Rodari"-Santa Giustina · Il 23 aprile del 2015 nel sud del Cile si è erifiata...
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N.58 Giugno 2015 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl)
Il Picchio Direttrice: Elena Cassol
Vicedirettrice: Caterina Sacchet
Redattori: Alessia Dal Mas, Dimitri Fant, Giulio Piccolin, Carina Riti
Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti
Cari lettori, siamo onorati di informarvi che “Il Picchio” si è classifi-cato tra i primi 100 giornali scolastici a livello nazionale su 2325 che hanno parteci-pato al concorso indetto dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico. Ogni anno Alboscuole or-ganizza questa competizio-ne per mettere in luce le eccellenze nel campo del giornalismo scolastico. A tutti i ragazzi che negli ulti-mi due anni hanno parteci-pato al laboratorio è stato consegnato l’attestato che premia i loro sforzi. I redat-tori sono molto soddisfatti del risultato ottenuto, per-ché è stato riconosciuto il loro impegno. La redazione ringrazia i suoi lettori e au-gura a tutti BUONE VACAN-ZE
Elena e Caterina
Notizie dall’Istitu
to p.14
Approfondimenti p. 2
Tutto sport p. 37
P a g i n a 2 Approfondimenti
La Giornata della Terra
La Giornata della Terra è una manifestazione
dedicata alla protezione dell’ambiente e orga-
nizzata per la prima volta dalle Nazioni Unite il
22 aprile 1970. Si tratta di una festa per
l’ambiente durante la quale 192 paesi valutano
i problemi ambientali da risolvere proponendo
delle soluzioni: gruppi di ecologisti, associazioni
ambientaliste, ma anche artisti si riuniscono per
la difesa del nostro pianeta.
Quest’anno è stata celebrata la quarantacin-
quesima edizione che ha raggiunto l’importante
obiettivo di raccogliere più di 1,1 miliardi di a-
zioni ambientaliste ed impegni sottoscritti da cittadini di tutto il mondo. Earth Day 2015 dovrebbe
segnare un’importante svolta nella lotta al riscaldamento globale con la riduzione dei gas serra.
L’impegno più significativo è quello di restituire qualcosa alla Terra piantando oltre un miliardo di
alberi o semi. Un gesto semplice che tutti noi possiamo compiere.
Dimitri Fant
Cile in allerta.
Il vulcano Calbuco erutta Il 23 aprile del 2015 nel sud del Cile si è
verificata l’eruzione del vulcano Calbuco,
inattivo da 43 anni, da cui si è alzata una
colonna di cenere ed altri materiali alta
ben 15 Km. L'allerta è arrivata fino
all’Argentina, nella città di Bariloche, che si
trova ad un centinaio di chilometri di di-
stanza dal vulcano. Il Calbuco, che si trova
in un luogo chiamato dai cileni “regione
dei laghi, tra i comuni di Puerto Mont e Puerto Varasè, è alto circa 2000 metri e viene con-
siderato il terzo vulcano più pericoloso tra i 90 presenti in Cile. L’eruzione del Calbuco, il
cui nome significa “acqua azzurra,” ha suscitato molta preoccupazione, anche perché nelle
ore successive è stata accompagnata da circa 140 scosse sismiche.
P a g i n a 3 Approfondimenti
Terremoto in Nepal
Sabato 25 aprile 2015 un terremoto ha di-
strutto quasi interamente il Nepal coinvol-
gendo anche i paesi circostanti.
L’epicentro, tra Kathmandu e Pokhara, ha
registrato una scossa di 7.9 gradi della scala
Richter, il valore più alto mai rilevato negli
ultimi 81 anni. Il Nepal è una regione sismi-
camente attiva che si trova al confine tra
due placche tettoniche: ogni anno, la placca
indiana spinge verso la placca euroasiatica
provocando uno spostamento di 3,2 cm
l’anno. Questo movimento, oltre a aver ori-
ginato nel corso del tempo la catena
dell’Himalaya, è anche responsabile dei tanti
terremoti che si sono verificati nella regione.
Alla prima scossa del 25 aprile ne sono se-
guite altre che hanno aggravato il bilancio
delle vittime e dei danni materiali. Sul mon-
te Everest, una serie di valanghe ha distrutto
accampamenti e causato la morte di 18 per-
sone, tra le quali 4 italiani.
A circa un mese di distanza dal sisma, i morti
sono oltre 8000, i feriti oltre 18000, tutte le
abitazioni sono state distrutte perché co-
struite con materiali non resistenti e senza
seguire criteri antisismici.
Dopo la scossa del 25 aprile sono intervenu-
te numerose organizzazioni umanitarie tra
cui “Medici senza frontiere”, “Croce rossa” e
“Insieme si può”, per far fronte alla grave
situazione nella quale si trova la popolazione
nepalese: necessità di cure mediche, man-
canza di acqua potabile e di cibo, rischio di
epidemia a causa delle drammatiche condi-
zioni igieniche.
Elena e Caterina
La morfologia di questo stratovulcano è cambiata, infatti oggi presenta quattro nuovi cra-
teri. I fenomeni vulcanici e sismici che si verificano in questa regione sono determinati dal
movimento di due placche, quella di Nazca e quella Sudamericana.
Dimitri Fant
P a g i n a 4 Approfondimenti
Piccole grandi donne in pericolo
Ogni anno centinaia di donne al mondo
muoiono, vengono uccise o violentate, an-
che vicino a noi.
Una delle armi maggiormente utilizzate è la
violenza sessuale. L’abuso consiste
nell’approfittare sessualmente della donna
senza avere il suo consenso. Questo tipo di
violenza è particolarmente diffuso e tollera-
to nei paesi asiatici come l’India. Le donne
abusate non vengono aiutate a superare il
trauma subito, anzi spesso vengono colpe-
volizzate e rinchiuse dalle famiglie o dalle
istituzioni in manicomi, dove sono trattate
come animali e sottoposte nuovamente a
stupri di gruppo. Per le donne indiane è
spesso impossibile denunciare ciò che succe-
de in questi luoghi.
Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando,
infatti sono stati girati anche dei docu-film
tratti da storie vere per informare le perso-
ne della realtà di vita in cui devono sopravvi-
vere certe donne; tuttavia molti di questi
documenti sono stati censurati. Per cercare
di combattere questa realtà è però necessa-
rio che le donne violentate e più in generale
tutti coloro che sono a conoscenza di fatti di
questo genere, si facciano avanti e denunci-
no alle istituzioni ciò che succede.
Oltre alla violenza sessuale, le donne sono
soggette ad altre forme di violenza psicologi-
ca, economica e fisica che possono addirit-
tura sfociare nel femminicidio.
Vediamo insieme quali sono le forme di vio
lenza più diffuse in Italia e nel mondo ...
1. violenze domestiche
2. la religione sessista
3. differenze sul lavoro
4. abuso sessuale
5. stalking/cyberstalking
6. libertà di esprimersi
7. la fame perché il cibo viene prima dato
agli uomini
8. femminicidio
9. Mobbing (isolamento esasperante e ter-
rorismo psicologico)
10. matrimoni in giovane età
11. mutazione genitale femminile
12. violenza economica
Rosa= in Italia
Blu= nel mondo
Rosso= entrambi
Elena e Caterina
P a g i n a 5 Approfondimenti
Expo, per avere un mondo migliore
L’Esposizione Universale che l’Italia sta
ospitando dal 1° di maggio e che conti-
nuerà ad ospitare fino al 31 di ottobre
2015, è chiamata EXPO. L’Expo è
l’evento più grande
mai stato realizzato
in Italia e ha come
obiettivo quello di
p a r l a r e
dell’alimentazione e
nutrizione, non a
caso il tema affron-
tato è stato sintetiz-
zato in questa frase:
“Nutrire il pianeta energia per la vita.”
Durante questi 6 mesi, in un’area esposi-
tiva di 1,1 milioni di m2, più di 140 Paesi
del mondo arriveranno a Milano per
presentare le loro eccellenze in materia
di alimentazione, per riuscire a garantire
cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i
popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi
equilibri. Chi visi-
terà l’Expo avrà
la possibilità di
conoscere e as-
saggiare i miglio-
ri piatti del mon-
do e assistere ad
eventi artistici, a
convegni, a la-
boratori creativi e a mostre tutto
all’insegna di una sana alimentazione.
Carina e Alessia
A ritmo di jazz
Il jazz è un genere mu-
sicale nato negli Stati
Uniti oltre un secolo fa
dall’incontro tra i canti
di lavoro degli schiavi
africani giunti in Ame-
rica e la cultura dei co-
loni bianchi. Per un
lungo periodo i lavoratori provenienti dal continente africano hanno vissuto come
schiavi privi di qualsiasi diritto: l’unica libertà che avevano era quella di intonare
canti nelle ore di lavoro. Gli unici che dimostravano nei loro confronti un po’ di
P a g i n a 6 Approfondimenti
umanità erano i pastori protestanti che volevano convertirli alla religione cristiana.
Dall’incontro tra comunità protestanti e schiavi africani nascono i canti religiosi ispirati alla
Bibbia “gospel song” e “spirituals”.
Le origini della parola jazz, che originariamente veniva scritta jass, è molto incerta: secon-
do alcuni vorrebbe dire fracasso, musica sgradevole, per altri forza, vigore o ancora “vivere
ad alta velocità.
Altrettanto incerta è l’origine di questa musica, perché gran parte delle fonti sono andate
perdute.
Non c’è dubbio però che la vera e propria storia del jazz inizia a New Orleans in Louisiana,
alla foce del Mississippi, quando alcuni uomini neri, sfruttando strumenti che i bianchi non
usavano più (pianoforti scordati e trombe della guerra civile), iniziano a suonare. Dopo l'a-
bolizione della schiavitù (1865) molti neri si trasferirono proprio a New Orleans alla ricerca
di un lavoro. Anche se il pieno riconoscimento dei diritti civili era ancora lontano, la condi-
zione degli afroamericani era sicuramente migliorata, infatti potevano incontrarsi, compor-
re melodie ed emergere grazie alla musica. Il vero e proprio boom di questo genere musi-
cale si ebbe tra il 1915 e il 1940, quando divenne musica da ballo.
Alessia e Carina
Sanremo 2015
La sessantacinquesima edizione del Festival della
canzone italiana di Sanremo si è svolto come da
tradizione presso il Teatro Ariston dal 10 al 14 feb-
braio. La manifestazione è stata presentata dal
conduttore Carlo Conti, affiancato dalle cantanti
Emma e Arisa e dall’attrice spagnola Rociò Muñoz
Morales. I cantanti che hanno partecipato
quest’anno sono stati 20.
Tra i big ha trionfato il gruppo Il VOLO con la canzone “Grande amore” seguito da Nek con
“ Fatti avanti amore” e Malika Ayane con “Adesso e qui (Nostalgico presente)”. Il Festival
di quest’anno ha visto la vittoria della nuova proposta Giovanni Caccamo con la canzone
“Ritornerò da te”.
Alessia Dal Mas
P a g i n a 7 Approfondimenti
Welcome
Il film “Welcome”, del regista Philippe Lioret e
uscito nelle sale nel 2009, affronta un tema di
grande attualità: l’Immigrazione. I protagonisti
sono Simon, un insegnante di nuoto, ex cam-
pione nazionale, alle prese con una causa di
divorzio dalla moglie e Bilal, un curdo iracheno
in fuga da un Paese in guerra, che sogna di rag-
giungere l’Inghilterra dove abita Mina, la ra-
gazza di cui è innamorato. Giunto in Francia,
Bilal si deve scontrare con la popolazione locale
per lo più ostile all’arrivo degli stranieri e con la
polizia di frontiera che vuole stroncare il traffi-
co di clandestini. Sul territorio sono attive alcune organizzazioni umanitarie di volontariato
di cui fa parte anche Marion, ex moglie di Simon. Proprio in questo clima i due protagoni-
sti si incontrano: Bilal si convince che l’unico modo per raggiungere Mina è attraversare a
nuoto lo stretto di Calais; Simon decide di aiutare il ragazzo allenandolo nella sua piscina.
Bilal trascorre dieci ore nel freddo mare della Manica, sfida correnti micidiali e imbarcazio-
ni minacciose. L’avventura del giovane e coraggioso immigrato si conclude tragicamente a
soli 800 metri dalla costa inglese.
Accoglienza o chiusura? Questo è un ottimo film
per riflettere sul tema dell’immigrazione.
Iqbal
Iqbal Masih è un bambino pakistano di dodici anni
che ha osato ribellarsi alla sua condizione di schia-
vitù denunciando i suoi sfruttatori. A 5 anni viene
venduto ad un fabbricante di tappeti dai genitori
sommersi dai debiti. Per circa sei anni Iqbal è co-
stretto a lavorare come tessitore per una misera
paga: una rupia (55 lire) per 12 ore di lavoro al
giorno.
Ed ecco a voi qualche interessante proposta cinematografica ....
P a g i n a 8 Approfondimenti
.
Le condizioni di vita sono terribili: i giovani tessitori sono legati al telaio e, se tentano
di fuggire, le punizioni sono durissime. Iqbal conosce Eshal Ullah Kahn, leader del Fron-
te di Liberazione dal Lavoro forzato, e grazie al suo aiuto riesce a ribellarsi: comincia a
viaggiare, tiene conferenze e diventa il simbolo dei diritti dei bambini. L’attenzione del
mondo si concentra sul coraggio di questo bambino a cui viene offerta una borsa di
studio dalla Brandeis University. Iqbal però rifiuta questa grande opportunità per rima-
nere nel suo paese ad aiutare i suoi amici e costruire una scuola. Per la sua attività di
denuncia, le autorità pachistane sono costrette a chiudere decine di fabbriche di tap-
peti e questo danneggia la mafia locale e gli interessi di chi sul lavoro dei bambini si
arricchisce. Il 16 aprile 1995 a soli 12 anni viene ucciso, vittima di un colpo di fucile spa-
rato da un assassino rimasto ignoto.
Iqbal fu ucciso mentre correva in bicicletta … forse pensandosi libero di essere soltanto
un bambino. Di lui resta una grande testimonianza …
“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumen-
ti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite … Non ho
paura del mio padrone; ora è lui ad aver paura di me …”
Alessia
Alla scoperta del sistema solare
MERCURIO
Mercurio è uno dei pianeti più inospitali. È il pianeta
del nostro Sistema più vicino al sole. Durante il
giorno la sua temperatura può tranquillamente toc-
care i 400°C , mentre durante la notte scende sotto i
-170°C. Mercurio non ha atmosfera; ha solamente un
sottile strato di elio e, sulla sua superficie, ci sono
tantissimi crateri, provocati dalla caduta di meteoriti.
La cosa interessante di questo pianeta è il sole; dà
l’impressione di non tramontare mai dato che Mercurio, per compiere un giro com-
pleto su se stesso, ci impiega solo 59 giorni terrestri. Inoltre, Mercurio non possie-
de nessun satellite naturale.
P a g i n a 9 Approfondimenti
VENERE
Venere è il pianeta più caldo del Sistema Solare. Infatti
può arrivare ai 500°C di temperatura. L’atmosfera è for-
mata da anidride carbonica ed acido solforico. La sua at-
mosfera è molto densa e la pressione sulla sua superficie
è di circa 90 volte superiore di quella della Terra. La rota-
zione di Venere viene detta retrograda perché il movi-
mento di rotazione è contrario a quello della Terra; infatti il sole sorge ad ovest e tra-
monta a est. Anche questo pianeta è privo di satelliti.
MARTE
Marte è un altro pianeta poco ospitale perché la sua
atmosfera contiene anidride carbonica e la sua tem-
peratura è quasi sempre sotto zero. Marte è detto il
pianeta rosso perché la sua superficie è ricoperta di
sabbia rossastra, la quale è portata da un vento che
può soffiare a anche a 200 km all’ora. Di recente
qualche approfondito studio ha affermato che su Marte esiste acqua sotto forma di
ghiaccio, perciò è possibile che si sia sviluppata qualche forma di vita. Questo pianeta
ha 2 satelliti.
GIOVE
Giove è il più grande pianeta gassoso del Sistema Solare,
il quale ruota molto velocemente su se stesso. La sua
atmosfera è formata di idrogeno, elio, metano e ammo-
niaca e le nuvole che lo avvolgono formano delle fasce di
colore arancione, giallo e bianco, le quali sono parallele
all’equatore e vengono in continuazione illuminate da
lampi. A Giove appartengono ben 63 satelliti naturali.
P a g i n a 1 0 Approfondimenti
SATURNO
Saturno è il secondo pianeta più grande del Sistema Solare.
L’atmosfera è composta da metano ed ammoniaca. La sua
temperatura è di circa -130°C.Esso è circondato da molti
anelli composti da roccia e ghiaccio; per questo motivo
questi anelli noi li vediamo colorati di marrone, rosa e gri-
gio. La sonda spaziale Cassini è riuscita a fotografare Satur-
no dopo ben 7 anni di viaggio. Saturno ha esattamente 60 satelliti.
URANO
Urano è uno dei pianeti più lontani dal Sole. Ha un’atmosfera
che assomiglia molto a quella di Giove. È un pianeta molto
freddo; può arrivare intorno ai -200°C. Urano, all’incontrario
degli altri pianeti, sembra più che stia rotolando su se stesso,
perché è quasi appoggiato sul piano dell’orbita. Urano pos-
siede 27 satelliti naturali.
NETTUNO
Nettuno è stato scoperto nel 1846; è decisamente il pianeta
più lontano dal Sole. Siccome nella sua atmosfera è presente il
metano, appare come una grossa palla totalmente azzurra.
Dato che è lontanissimo dal Sole, la sua temperatura è molto
bassa: varia dai -130°C ai -200°C. Inoltre, ospita 13 satelliti.
INVECE PLUTONE CHE COS’E’?
Di sicuro già sapete che, anche se fa parte del Sistema Solare, Plutone è considerato
solamente un PIANETA NANO … Ma sapete anche il perché? Un pianeta, per essere
considerato tale, deve possedere 3 semplici caratteristiche: ruotare attorno al Sole;
essere grande tanto quanto serve per poter avere una forma sferica e infine, deve
aver assorbito o eliminato i corpi celesti più piccoli e che si fossero trovati nei suoi
dintorni. Siccome Plutone possiede solo le prime due caratteristiche e non la terza,
viene considerato un “pianeta nano”. Invece i corpi celesti che non possiedono pro-
prio queste caratteristiche vengono detti “corpi minori”.
Carina Riti
P a g i n a 1 1 Notizie dall ’Istituto
Stagioni animate Nell’ambito del progetto “Tutti in biblio-
teca” in classe prima a San Gregorio
vengono effettuate, a cadenza bimensi-
le, letture animate sulle stagioni. I pro-
tagonisti dei racconti, animali o piante,
accompagnano i bambini alla scoperta
d e i c a m b i a m e n t i s t a g i o n a l i
nell’ambiente e dell’adattamento al cli-
ma di animali e vegetali. Le letture sono
abilmente proposte dalla sig.ra Roman
Daniela, genitore di un’alunna e Presidente della Biblioteca locale. I bambini si dimostrano
molto interessati e partecipano attivamente, divertendosi.
Alla Primaria è arrivato lo gnomo Lucio
Si tratta di una scultura in legno che i bambini delle classi seconde della scuola primaria di S.
Giustina hanno ricevuto in dono dai ragazzi dell’istituto agrario
“Della Lucia” di Vellai di Feltre, in occasione della visita guidata
effettuata lo scorso 1 aprile. L’omino è stato fatto scaturire
magicamente da un tronco, dalle abili mani di Christian che,
fresco di partecipazione alle olimpiadi dei boscaioli, con il solo
ausilio di due motoseghe in meno di mezz’ora è stato in grado
di realizzare questa statua che ora accoglie i bambini
all’entrata del primo padiglione. L’uscita è stata organizzata
dalla scuola per permettere ai bambini di conoscere le attività
che si svolgono in un’azienda agricola; gli alunni hanno avuto la
possibilità di visitare le serre in cui si coltivano fiori e piantine
di ortaggi, gli spazi in cui vengono allevate le pecore di razza
Lamon, le galline e le anatre, ma anche i filari di alberi da frutto
e i campi in cui si producono cereali tipici della
zona. Sicuramente l’esperienza più entusia-
smante è stata però la visita ai locali in cui so-
no poste le incubatrici, nei quali è stata perfino
effettuata una “radiografia” ad un uovo covato
artificialmente e al capannone in cui vengono
allevati i pulcini di anatra e gallina…
P a g i n a 1 2 Notizie dall ’Istituto
Maciniamo, maciniamo, siamo una banda di piccoli mugnai!
Visita guidata al mulino di S. Libera, lo scorso mese, per le classi prime della scuola primaria
di S. Giustina. L’uscita, grazie alla collaborazione del Comune, è ormai una tradizione conso-
lidata: ancora una volta ai bambini è stato possibile assistere, grazie a Vittorino che ogni vol-
ta mette tutto in moto, alla macinatura del granoturco. La farina ottenuta è stata poi, come
di consuetudine, setacciata dai piccoli spettatori.
In gita sotto la pioggia
A fine marzo i bambini della scuola
dell’infanzia di Meno si sono recati a Feltre,
in treno, per effettuare una visita guidata
agli scavi romani sottostanti il duomo citta-
dino.
Grande entusiasmo ha suscitato nei bambi-
ni il viaggio con il treno. Mezzo che, più di
molti altri, evoca sentimenti ed emozioni
forti. Purtroppo il tempo non è stato dalla
nostra parte: una leggera e insistente piog-
gia ha accompagnato tutta la giornata e
così l’avventura è continuata con grandi e
piccini muniti di ombrelli e mantelline. Cer-
to grande curiosità hanno creato quasi 40
bambini che giravano sotto la pioggia nella
cittadina. I bambini si sono divertiti molto e
hanno saputo cogliere il lato spensierato
della situazione trasformando una giornata
“no” in una splendida avventura. Dopo la
visita ai sotterranei, una bella pastasciutta
calda aspettava tutti in pizzeria, dove il cli-
ma di festa si è manifestato nella sua com-
pletezza. Il rientro a scuola è stato fatto
con la corriera di linea. La gita è stata un
vero successo e, nonostante le avversità
atmosferiche, tutto è andato alla perfezio-
ne..
P a g i n a 1 3 Notizie dall ’Istituto
Lezioni all’aperto
Venerdì 17 aprile, la classe 1^ del plesso di San Gregorio, si è recata al Vivaio Canal di Santa
Giustina per una lezione di scienze dal vivo. Ciclo vitale di animali e vegetali e agricoltura
biologica sono ormai senza più segreti!
In questo vivaio, gli scarti animali e vegetali vengono utilizzati, con l’aiuto dei lombrichi, per
produrre dell’ottimo concime biologico. I bambini hanno potuto osservare e toccare anima-
li, vegetali e naturalmente ... lombrichi.
Ritorno … al passato!
E’ stata una splendida giornata quella tra-
scorsa dagli alunni delle classi terze della
Scuola Primaria di S. Giustina, il 22 aprile,
al Parco Archeologico didattico del Livelet,
nella zona di Revine Lago in Provincia di
Treviso. I bambini hanno partecipato e so-
no stati coinvolti in prima persona nello
svolgimento di alcune attività dell’uomo
preistorico del Neolitico quali: macinare i
cereali e fare il pane, modellare l’argilla e
realizzare dei contenitori, dipingere su di
una sagoma ottenuta da un compagno dei
tatuaggi simbolici di quel periodo per poi
riportarli su di un medaglione da loro stessi
creato modellando l’argilla. Lo straordina-
rio viaggio indietro nel tempo, per scoprire
P a g i n a 1 4 Notizie dall ’Istituto
come si viveva al tempo della Preistoria, è proseguito nel
pomeriggio con la visita alle tre capanne su palafit
ta, ricostruite in modo del tutto simile a quelle originarie del
periodo del Neolitico, dell’Età del rame e del bronzo. I ragaz-
zi hanno così avuto modo di vedere, capire, stupirsi e mera-
vigliarsi immergendosi nell’atmosfera degli antichi villaggi
palafitticoli. Tra un’attività e l’altra il tempo è volato, come
sempre quando si svolge una cosa interessante, ed ... è ri-
masta la curiosità di tornarci per emozionarsi con altre espe-
rienze!
La preistoria nello zaino
Titolo indovinato per un piacevole laboratorio al Museo Civico di Belluno.
I bambini della classe 3^ di San Gregorio hanno prima seguito con interesse le spie-
gazioni sui ritrovamenti preistorici nelle nostre zone, poi sono stati impegnati nella
costruzione di un personale strumento “multiuso”, esperienza molto gradita!
P a g i n a 1 5 Notizie dall ’Istituto
Un consiglio … tutto per la 5a
Come da consuetudine, il consiglio comunale di San Gregorio nelle Alpi ha incontrato gli a-
lunni della classe quinta per una seduta tutta dedicata ai ragazzini. Con disponibilità e pas-
sione i rappresentanti locali hanno presentato i loro compiti, le difficoltà e le positività dei
loro incarichi. I ragazzini sono rimasti entusiasti dell’esperienza particolare!
Star bene a scuola
Le classi 2^ e 3^ della scuola primaria di
San Gregorio hanno seguito negli ultimi
mesi un percorso mirato a far nascere nei
bambini la consapevolezza che un corretto
stile di vita è indispensabile per aiutare se
stessi e per creare condizioni di buona sa-
lute per tutti. L’importanza dell’igiene,in
particolare una sana igiene dentale
(progetto IDENTIKIT) e la consapevolezza
del valore dell’igiene anche ambientale so-
no stati i temi portanti. Varie le attività
proposte anche a livello interdisciplinare.
Particolare successo ha riscosso la propo-
sta di portare per la ricreazione a scuola
una merenda sana.
Dopo la lezione teorica, tenutasi dai vigili
del Comune il 7 maggio scorso, è seguito
ieri mattina al Parco Ciclamino un percorso
ciclistico. A tale percorso, predisposto ad
hoc dalla Polizia Municipale, hanno parteci-
pato tutti gli alunni della Primaria di Mea-
no, chi come ciclista, chi come pedone. La
buona scuola passa anche attraverso una
buona educazione stradale.
Educazione stradale alla Primaria di Meano
P a g i n a 1 6 Notizie dall ’Istituto
La fiaba che unisce
Il progetto continuità Infanzia- Primaria di Mea-
no quest’anno è partito a novembre e si è con-
cluso il mese scorso. Ogni lunedì, per circa
un’ora, gli alunni di prima e i bambini
dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia han-
no partecipato ad un percorso di lettura anima-
ta presso la Scuola Primaria, portato avanti dal-
le loro insegnanti. Un modo senz’altro efficace
per preparare i piccoli al loro ingresso, a set-
tembre, nella nuova realtà.
I giochi di un tempo
Continua il sodalizio che dall’anno scorso coinvolge i nostri piccoli atleti della Scuola
dell’Infanzia di Meano con spettatori i nonni della casa di soggiorno di Meano. Questa volta
una simpatica iniziativa programmata e organizzata dalle bravissime animatrici Anna e Co-
setta, li ha visti protagonisti in due avvincenti gare: il gioco del rollo e la palla a canestro.
Due canti,una stretta di mano e un piccolo rinfresco offerto ha concluso questa spensierata
mattinata. Grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno!
Donatori del sangue
I rappresentanti delle locali associa-
zioni dei donatori del sangue hanno
presentato ai ragazzini della classe
quinta le loro attività ed hanno ri-
sposto esaurientemente alle loro
curiosità. Questi incontri aiutano a
sensibilizzare i ragazzini e le loro
famiglie sull’importante tematica
della donazione.
P a g i n a 1 7 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Come ogni anno la redazione de Il Picchio vi propone i testi finalisti del concorso Lettura
pensata ...
Una bottiglia nel mare di Gaza
Italia, 20 aprile 2015.
Cara tu, o caro tu
Io, sono io, e se stai leggendo questa lettera significa che per giorni e giorni ha resistito alle
onde del Mar Mediterraneo, racchiusa solo da una bottiglia risparmiata dalla forza delle ac-
que.
Penso che il contenuto della mia lettera potrà sembrare strano ai tuoi occhi … Ma se avrai la
curiosità di proseguire con la lettura, ti spiegherò il “significato” di ciò che ho scritto.
Vedi, tu ora non sai quasi nulla su chi ti ha mandato questa lettera, non sai per quale motivo
l’ha fatto, non sai che età abbia, non sai se sia ricco o povero, non sai se ha fratelli o sorelle,
non sai di quale religione sia, non sai se appartenga a uno stato “nemico” o “alleato” al tuo,
se sia famosa o una normalissima cittadina, di che colore abbia la pelle ... Insomma non sai
nulla, come io non so nulla su di te, e, secondo me, è meglio così.
Senza dubbio, è meglio. Io sono semplicemente io e tu sei semplicemente tu. Diamoci la pos-
sibilità di volare con la fantasia e di immaginare a chi stiamo scrivendo.
Però, francamente, spero che tu capisca l’italiano o che, se così non fosse, spero che riuscirai
a tradurre la mia lettera!
Lo scopo del mio messaggio è quello di “creare un piccolo mondo” tra due persone che non
si conoscono minimamente, ma che possano riuscire a leggere e comprendere quello che
scrive l’altro senza che scoppino guerre o che muoiano persone (naturalmente) e che condi-
vidano le proprie idee che talvolta possono essere interessanti. Una speranza di pace, un so-
gno che si allarga sempre più fino a coinvolgere tutti i bambini e i ragazzi.
Tu hai trovato questa lettera nel mare, ora potresti spedirla nel grande mare virtuale di
internet dove tutti navigano e tutti leggono. Se la posti in un sito palestinese, la firmi da i-
sraeliano, se la posti in un sito israeliano la firmi da palestinese! Così le centinaia, e speria-
mo, anche migliaia di ragazzini che leggeranno la lettera, la “diffonderanno” ad altri, così
centinaia di bottiglie virtuali viaggeranno.
Tutti i bambini e ragazzini palestinesi e israeliani sapranno che ci sono degli altri ragazzini,
dalla parte del “nemico” che non odiano gli avversari ma che sono pronti a pensare a una
futura amicizia, desiderosi solo di pace.
Sarebbe bello, anzi, magnifico, che prima o poi un ragazzino palestinese provasse a buttare
un pallone da calcio oltre il filo spinato, oltre il muro, e che tornasse indietro, non un colpo di
fucile, ma lo stesso pallone rotolando e rimbalzando come invito a giocare assieme.
P a g i n a 1 8 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Se tutti i bambini israeliani cominciassero a stringere amicizia con quelli palestinesi, in
futuro non esisterebbero più conflitti. Hai mai pensato che forse la pace scaturisce an-
che dal momento in cui una bambina araba prova a giocare con le bambole assieme ad
un’altra bambina ebrea, o quando degli amici provano a includere nel loro gruppo per-
sone diverse e anche “nemiche” trascurando completamente le divergenze?!
Ti ho incuriosito ancora di più ? Lo spero. Ora forse ti chiederai come mi sia venuto in
mente di mandarti una lettera per mare , chiusa in una bottiglia! Vedi, io di recente ho
letto un libro, molto interessante, che parla del conflitto arabo israeliano; quindi mi so-
no ispirata a un momento di questa vicenda. Credo che sia come imbarcarsi in
un’avventura fatta di parole impresse in un foglio di carta.
A volte si può letteralmente “volare” con un foglio e una penna in mano, e creare
un’altra piccola “esistenza” evadendo per un po’ dal mondo di sempre. Non lo pensi
anche tu? Il fatto che tu sia cristiano, buddhista, ateo o musulmano, o il fatto che tu
abiti in un paese in guerra o che tu sostenga certe idee politiche, non ti rendono un
“nemico” solo perché sei diverso da me, ma anzi ti rendono unico come tutti.
Alcune persone non accettano il fatto che altre persone siano diverse e trovano che
questa sia una cosa sbagliata, ma se solo provassero a scoprire un po’ della loro cultu-
ra, a capire e comprendere le loro usanze, le loro religioni, si vivrebbe meglio, molto
meglio senza basarsi su falsi o cattivi pregiudizi.
A volte si può anche scoprire che le loro idee magari non possono piacere, ma non è
certo una buona motivazione per distruggere o sterminare intere popolazioni. In molti
Paesi vengono negati i diritti per i bambini di andare a scuola. Migliaia di bambini, di
tutto il mondo, sono costretti a percorrere chilometri e chilometri a piedi, affrontando
pericoli, solo per arrivare a scuola … Ma come intervenire? Questa domanda, probabil-
mente, se la saranno posti i capi dei Paesi chiamati ad intervenire. E il risultato lo si può
vedere alzando gli occhi verso il cielo.
Sì, sì, proprio verso il cielo, dove se fossi in Nord Africa, vedrei volare aerei militari dei
Paesi
chiamati ad aiutare pronti, invece, a schiantarsi al suolo in un battibaleno e mine anti-
uomo pronte a ferire (non uccidere) gravemente i bambini che le scambiano per giocat-
toli o le povere persone che le calpestano. Per le strade vedrei ospedali (se ci sono) pie-
ni di feriti per la guerra, pieni di morti.
Davvero è questo quello che vogliamo? Io non lo vorrei proprio. Però sicuramente non
deve essere facile prendere la decisione giusta.
P a g i n a 1 9 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Può succedere una cosa simile anche fra amici o compagni di classe.
Ad esempio un amico può essere completamente arrabbiato con l’altro perchè questo
continua a imbrogliarlo o a fargli dispetti. L’amico arrabbiato, comincerà quasi sicura-
mente a insultarlo o a sgridarlo con grida e urla, lo diffamerà e dirà agli altri suoi amici
di non giocare più con lui, e ciascuno dei due si sentirà triste e colpevole e diffiderà
dell’altro fino a quando non si vorranno vedere più. Forse l’amico arrabbiato doveva
essere meno duro, e più comprensivo con lui, c’è
sempre un motivo per rappacificarsi; e forse l’altro amico dispettoso poteva essere me-
no
suscettibile e scusarsi dell’accaduto.
Non bisogna mai dimenticare, però, che ognuno vede il mondo attraverso degli “occhi
diversi” e che questo talvolta può causare incomprensioni e liti.
Nessuno può dire certamente “Questo è il bene” o “Questo è il male”, come nessuno
può dire che una scelta sia sbagliata e l’altra no, ma finchè nessuno proverà a comuni-
care, nessuno avrà il coraggio di accettare l’altro, secondo me, non riusciremo mai a
sconfiggere la guerra. Ma vogliamo o non vogliamo rendere il mondo un posto migliore
da come lo è adesso? Possiamo farcela!
Ciao e grazie di essere stato così curioso da essere arrivato alla fine della lettera.
La tua amica S.
Sofia Graziotto II B
Caro amico oltre il mare,
vorrei porti una domanda che mi assilla : c’è un modo per liberare gli uomini dalla guer-
ra e far sì che tutti vadano d’accordo? La mia impressione è che non c’è la pace, perché
se ci fosse nessuno giudicherebbe senza conoscere.
Le guerre esistono perché l’uomo non sa guardare altro che il potere e se stesso, perché
per lui è questo l’importante, senza sapere che alla fine non ricava nulla di positivo, ma
soltanto danno. Molti sono egoisti perché non accettano la diversità soprattutto tra le
religioni. Ma se hanno così tanta forza per combattere le guerre e discriminare gli altri
popoli perché non hanno la forza di riappacificarsi? Sarebbe molto semplice se ognuno
desse il proprio contributo e facesse un piccolo sforzo e se si fermassero a pensare pri-
ma di compiere del male alle persone.. La pace, dovrebbe essere una cosa normale, do-
vrebbe esistere.
Cosa ne pensi ? Come va il mondo dal tuo punto di vista, oltre il mare?
In tanti paesi dovrebbero prendere un accordo, soprattutto per i ragazzi, i bambini che
hanno tutta una vita davanti,
P a g i n a 2 0 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
che dovranno scegliersi un futuro migliore e che anche loro abbiano la possibilità di es-
sere: “esseri umani”. Le guerre non devono esistere, ma
soltanto il dialogo pacifico fra i vari paesi senza combattere perché dovrebbe essere la
diversità a renderci persone migliori.
Infatti se ci fermassimo a pensare, potremmo capire che è un vantaggio e una cosa bel-
la stare in contatto con paesi diversi, per riscoprire la loro cultura, religione e come di-
cevo prima ciò che ci fa diversi.
Io sostengo che dobbiamo essere più tolleranti e parlare di pace e fraternità, non avere
la parola guerra nelle nostre menti, perché tutto ciò è possibile, è possibile avere un
mondo migliore di questo, dove ci sia la gioia, la serenità e l’amore verso il prossimo.
La tua amica oltre il mare.
Benedetta Stiz II D
Ciao!!!
Se stai leggendo vuol dire che hai trovato la mia bottiglia, chissà dove !! ! Ma non è
questo il momento di discuterne.
Ho riflettuto molto sui contrasti politici che ci sono in giro per il mondo e sinceramente
non capisco queste persone! Come si può uccidere una persona solo perché è diversa
da te (che, a dirla tutta, io sono felice che non ci sia un’altra “me” nel mondo) oppure
ucciderla perché non ha i tuoi stessi principi ; questa gente non ha mai pensato che for-
se è la sua idea ad essere sbagliata? Eppure non mi sembra che sia tanto difficile convi-
vere, ovviamente non si può andare d’accordo sempre, anche io non provo simpatia per
tutti, ma di sicuro non penso ad un piano per ucciderli!
Per me, tutti hanno diritto ad una vita serena, senza aver paura di uscire con gli amici e
di essere vittime di un attentato.
Quello che proprio non riesco a perdonare a quelle persone è che non permettano ai
bambini di vivere come tali, facendo provare loro dei sentimenti forti e devastanti come
il terrore e la preoccupazione. Con quale coraggio si arruola un bambino nell’esercito
mentre tu vivi in un palazzo senza neanche un graffio? Emis Killa ha proprio ragione
quando dice, in una sua canzone:”I cattivi in cima, i buoni al cimitero”.
Penso che le persone prima di morire debbano aver vissuto tutte le esperienze: i primi
amori, le gelosie, le litigate con gli amici, la felicità di quando si fa pace; come si può
vietare tutto questo ad un giovane solo per soldi? Questi individui sono davvero codardi
e alle volte la cosa migliore sarebbe mandarli a miglior vita, ma non si risponde mai al
fuoco con il fuoco e, di sicuro, non è una soluzione per la pace.
Neanche qui in Italia si vive da Dio, ma almeno so che se esco di casa per fare una
P a g i n a 2 1 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
passeggiata non devo stare attenta e guardare ogni tre secondi il cielo per essere sicu-
ra che non ci siano bombe in arrivo.
Un modo per riappacificare il mondo, per me, c’è, anche più di uno. Si potrebbe iniziare
con mettere da parte l’orgoglio e chiedere scusa, ma se i miei amici non ci riescono
neanche dopo avermi insultata, figuriamoci due nemici che portano sulla loro coscienza
la vita di così tante persone (anche se dubito che chi è capace di fare delle cose così or-
ribili ce l’abbia una coscienza … ).
Il secondo passo sarebbe di perdonare tutti quelli che ci hanno fatto del male, ma
sappiamo tutti che è una cosa praticamente impossibile, come si fa a perdonare qual-
cuno che ha ucciso la tua famiglia e altre migliaia di persone innocenti solo per conqui-
stare il tuo territorio?
Certo però che è facile per me dire quello che sarebbe da fare, ma se un giorno capitas-
se a me come reagirei ? Questo non lo posso sapere e, sinceramente, spero di non sa-
perlo mai.
Un ultimo consiglio che posso dare per andare d’accordo con le persone di altri popoli è
di provare a capirle, nel senso che se non trovi giusto il loro modo di pensare e di essere
e che prima di giudicarle bisognerebbe capire perché la pensano e sono così. Solo allora
si potrebbe dire che si è migliori, anche se molto probabilmente, si capirebbero delle
cose che prima non si immaginavano neanche.
Tu che ne pensi? Sei d’accordo con me? Hai altre idee per la convivenza pacifica
mondiale?
Se hai voglia di discutere con me, anche dei tuoi problemi, io ci sono. Puoi scrivermi a
questo indirizzo mail: [email protected]
P.S. non è necessario che mi riveli la tua identità (anche se mi piacerebbe)
Mikaela Dal Pan II D
Italia, 25 aprile 2015
Ciao,
io mi chiamo Francesca e vivo in Italia con la mia famiglia.
Io non so niente di te e non pretendo che tu mi dica qualcosa, ma mi farebbe molto
piacere conoscere qualcuno che magari pensa in maniera diversa da me.
Spero che leggerai con attenzione questa lettera perché l'ho scritta con il cuore e spero
anche che tu mi risponda presto.
P a g i n a 2 2 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Ti scrivo perché non riesco più a sentire tante brutte notizie al telegiornale, per esempio, le
persone che muoiono nei barconi cercando di raggiungere l'Europa, scappando dalla
guerra o dalla povertà; non ce la faccio più a sentir parlare degli attentati dell'ISIS , o dei
cristiani perseguitati e uccisi,....
Io odio la guerra perché non serve a risolvere problemi tra due popoli, come molta gente
pensa, ma solamente a rovinare le vite delle persone. E poi in una guerra non vince nessu-
no, escono tutti sconfitti , infatti in qualsiasi luogo dove c'è muoiono molte persone, città e
case vengono distrutte, persino i luoghi di culto non vengono risparmiati dalla furia delle
armi.
Capisco che non è facile vivere con persone che disprezzi, ma non si conclude niente con la
forza, bensì con la ragione e l'intelligenza. Purtroppo le persone accecate dalla vendetta,
anche per futili motivi, non si fermano davanti a niente, neppure alla morte, e continuano
la loro orribile strada volendo raggiungere i propri obbiettivi, anche se muoiono persone
innocenti. Non so dove tu abiti, ma sono sicura di una cosa: conosci quello che è successo
a Gaza: la guerra fra israeliani e palestinesi; su questa storia ho letto un bellissimo li-
bro:”Una bottiglia nel mare di Gaza”. Questo libro, scritto da Valérie Zenatti, ti fa riflettere
molto sulla guerra.
Adesso potrei continuare a parlare di questo, ma penso che tu abbia capito il succo di
quello che voglio dire. Vorrei parlarti della carneficina che si consuma nel Mediterraneo,
non credo che tu ne
abbia sentito parlare e perciò ti voglio informare.
Da qualche anno, in Italia, in Grecia e in quasi tutti paesi dell'Europa bagnati dal
Mediterraneo, arrivano dei barconi in cui ci sono uomini, donne, bambini e neonati che
cercano di scappare dai loro paesi per via della guerra, delle persecuzioni o della miseria. I
profughi che decidono di partire con i gommoni (solitamente perché non hanno i
documenti), se sono benestanti pagano attorno agli 8.000 € per salire su barconi più sicuri
e avere un salvagente; invece le persone povere pagano attorno ai 2.000 € per salire su
barconi da 100 persone, che però ne contengono circa 900, e quasi sempre muoiono per-
ché il barcone si incendia, affonda o perché le condizioni igieniche sono pessime e quindi
certe persone muoiono perché hanno delle malattie.
Sfortunatamente ne arrivano centinaia e centinaia al giorno in Italia (parlo dell'Italia per-
ché ci vivo) ed essa non sa dove metterli, perché gli altri stati dell'Unione Europea non li
aiutano, anche se sarebbe una loro responsabilità.
Proprio 6 giorni fa è successo un vero e proprio disastro: un barcone che conteneva più di
900 persone è affondato.
P a g i n a 2 3 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Ma la vera tragedia è che uno degli scafisti, per riuscire a fare salire più persone a bordo,
ha sigillato la porta della stiva e quindi le persone che erano dentro sono morte in un mo-
do atroce.
Un'altra cosa che non mi va bene è che gli scafisti sanno che quasi tutti i profughi
moriranno, ma a loro non importa niente delle persone, ma solo dei soldi.
Capisci? Il mondo sta andando fuori di testa! Non so come possa venire in mente a qualcu-
no di fare cose del genere nei confronti di persone disperate che cercano la salvezza.
Ora vado, mi auguro che tu abbia capito quello che provo.
Ciao da Francesca.
P.S: quasi mi dimenticavo, se vuoi scrivi all'indirizzo e-mail che ho creato per te:
Francesca Dalla Sega II B
Ciao,
sono Alessia e vivo in Italia. Scrivo questa lettera per dare sfogo alla mia rabbia contro la
guerra. L’ho inserita in questa bottiglia, che ho lanciato quando ero al mare, in vacanza, in
Grecia con la mia famiglia, pensando che potesse arrivare ad un ragazzino diverso, magari
della mia età. Non fraintendermi, non intendo dire diverso per razza, ma solo perchè la
tua vita, la tua cultura e il tuo modo di vivere sono diversi da quelli italiani.
Ti dico subito che non sono la solita ragazzina a cui piace il trucco e ogni tipo di smalto al
mondo, ma, anzi, quello che a me interessa davvero è che ogni persona, in qualsiasi parte
del mondo, possa esprimere le proprie opinioni senza pagarne le conseguenze.
Se non ti piacciono già le prime righe, oppure se quello che penso, secondo te, non è giu-
sto, è meglio che bruci la lettera e non ti sforzi neanche di finirla di leggere.
Io sono stufa di ritornare da scuola, accendere la televisione e scoprire che mentre faccio
la verifica di matematica molte persone muoiono in un barcone, che può contenere al
massimo cento persone e invece persone senza scrupoli, né umanità, ne costringono a sta-
re, con la forza, anche novecento. Certe volte provi a stupirti, ma non ci riesci perchè è co-
me se si fosse sviluppata una specie di abitudine alle tragedie. Ma ti sembra normale???
Qualche volta vorrei urlare al mondo intero e dire queste parole: “ Ma pensate che nessun
ragazzo capisca che se continuate a farvi guerra non ci sarà alcun futuro per le nuove ge-
nerazioni, pensate che siamo così ingenui? Se pensate di potere distruggere la vita di mol-
tissime persone che sono al mondo per un misero pezzo di terra,
forse siete voi gli ingenui!
P a g i n a 2 4 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Non capisco come tutti i morti nella prima e seconda guerra mondiale, tutte le famiglie
distrutte, non vi abbiano insegnato niente. Tutti gli studiosi dicono che il secolo duemila è
il più innovativo di tutti, ma invece continuiamo a fare la guerra per lo stesso motivo, da
secoli. Forse ho capito male? Più innovativo nel senso che siamo riusciti a fabbricare armi,
che premendo solo un pulsante, riescono a distruggere tutti gli esseri viventi sulla Terra?
Hai capito BENE, il nostro merito è solo quello di aver creato armi che possono autodi-
struggerci senza alcuna fatica. Che bel “merito”!
Se condividi quello che ho scritto, mandami una e-mail a questo indirizzo
P.S. Lo smalto è un liquido colorato che si mette sulle unghie.
Da : [email protected]
Oggetto: TI RINGRAZIO MOLTO!!!
Ciao,
sono suor Letizia, ti ringrazio molto per quello che hai scritto. Mi hai dato la prova che ci
sono ragazzine al mondo che pensano a queste cose. Ho trovato la bottiglia e la lettera in
una spiaggia del Brasile, mentre stavo camminando. All 'inizio, devo ammettere che mi
sono spaventata, perché vi ero inciampata sopra, ma dopo ho capito che era un messag-
gio in bottiglia. Quando ho iniziato a leggerlo, ho capito che non era un normale messag-
gio, ma in realtà era il pensiero di una ragazzina di cuore. Io sono una missionaria e sto
aiutando le famiglie che vivono nelle favelas del Brasile e il tuo messaggio ha dato a tutti i
missionari una carica in più! Ho una voglia grande di incontrarti subito, ma adesso non
posso, quindi ti do appuntamento il 30/7/2016 in piazza a Milano, davanti al Duomo.
P.S So che cosa è uno SMALTO :):):)
Oggetto: NON ME L'ASPETTAVO !!!
Sì, grazie molto, lo accetto !!!Ci vediamo lì :):):)
P.S. STAMMI BENE !!!Ho una voglia incredibile di conoscerti :)!:)
Veronica Paoletti I D
P a g i n a 2 5 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Storie di bambini molto antichi
Se devo dare un giudizio a questo libro, direi che è stato un romanzo interessante , ma
non proprio intrigante, come mi sarei aspettata.
Il libro si compone di diversi racconti, dove i protagonisti sono gli Dei della mitologia, ma
visti sotto forma di piccoli bambini. Questi sono amici, eroi, combina guai e pestiferi, si
credono onnipotenti e ragionano proprio come dei bambini. Sono dei piccoli Dei ed eroi
che compiono proprio azioni mitiche.
I miti greci sono rivisti qui sotto un'altra veste, più spensierata e divertente.
Questo romanzo è scritto con termini semplici e diretti sotto forma di storie fiabesche,
improntate sulla fantasia. I veri eroi greci che vivevano esperienze tragiche, qui vivono
avventure divertenti fatte di dolcezza ed altruismo.
E' un romanzo adatto ai più piccoli, come primo approccio alla storia dei miti, per farli
interessare alla mitologia. Per far conoscere ed apprezzare, per incuriosirli e condividere
la storia dell'umanità e l'infinito bagaglio culturale che essa porta con sé .
Quindi il libro è interessante, ma secondo me, adatto ad un pubblico più piccolo, perché
io in questo racconto non ho trovato quello che cercavo ; all'inizio quando ho preso il libro
mi piaceva molto e volevo leggerlo al più presto, ma poi quando ho cominciato a leggerlo
sono rimasta delusa, nonostante le storie mitologiche mi facciano venire i brividi, ma
queste no.
Vi chiederete come mai ; ho riflettuto e sono giunta ad una conclusione. A me i miti greci
piacciono moltissimo, ho già letto vari racconti come ad esempio la storia di Ulisse.., amo
le loro avventure, le loro tragedie, le loro battaglie, i loro amori, ed in questo libro non
c'erano, o c'erano, ma erano viste in una prospettiva da bambini e quindi questo non mi
ha coinvolto. Gli mancava quel qualcosa in più che rendesse il racconto veramente intri-
gante e brioso , come piace a me, con un linguaggio più adatto alla mia età.
La morale è che non è un libro adatto ai ragazzi della mia età , perché è adatto ai più
piccoli, se l'avessi letto prima di intraprendere l'esperienza con i miti greci sicuramente ne
sarei rimasta entusiasta.
Sapete , la storia che preferisco più di tutte è la storia di Diana o Artemide, vi starete
chiedendo il perché, il motivo è molto semplice …
Io adoro gli animali soprattutto quelli docili e pelosi che giocano in continuazione con te,
ebbene sono i cani. Sono animali dolci e veramente molto intelligenti e soprattutto carini.
Non ho scelto questo racconto solo per questo motivo, ma anche perché Diana di notte
prende li carro con a bordo la Luna .
P a g i n a 2 6 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata
Questa fa risplendere ogni angolo della Terra anche il più piccolo minuscolo pezzo di
mondo, durante la notte. La cosa che mi affascina di più è che la Luna con i suoi raggi
illumini degli specchi d' acqua e sembra che all'interno, se uno si immerge nelle acque e
nuota in profondità , ci trovi un bagliore, che può accecare qualsiasi persona e ci trovi dei
bellissimi diamanti. Ma l'ho scelta anche per un altro motivo, di notte lei fa delle corse at-
traverso l' infinito cielo e le infinite luci sfavillanti, guidando due cavalli magnifici, uno
bianco candido come la seta che con la sua criniera volteggiava nella brezza del vento e l'
altro ancora più bello , nero come l'inchiostro della penna.
Mi incuriosisce questa donna veramente bella e così aggraziata, perché è una dea che
vive in un mondo impossibile , ricco di sogni e di bellezze di ogni tipo, di avventure, dove
sembra tutto possibile. Magari io abitassi là , con i suoi cento cani che mi scodinzolano
tutto il giorno e aspettano solo di giocare !! Sapete ogni notte penso come sarebbe bello
volteggiare come un uccello nel cielo e sentire l' aria piacevole che ti accarezza e guidare
due splendide creature ed illuminare la notte con la Luna e poi vedere dall'alto il mondo.
Sarebbe davvero troppo emozionante, vedere la Terra piccina, sotto di te, i boschi scuri, i
prati, i fiumi che si snodano come serpenti, ed essere scortata dalle scintillanti stelle, e la
mia anima si riempirebbe di gioia.
Julie Budel II B
Giovani leggende delle Dolomiti
La leggenda del monte PALMAR
Tanto tempo fa, nella valle del Piave, ai piedi del Pizzocco viveva un orco di nome Palmiro.
Egli era il guardiano della Roccia Sacra: una roccia magica e potente che rendeva
immortale chiunque la possedeva.
Molti erano i malvagi che avrebbero voluto avere quella pietra ma l'orco non permetteva
a nessuno di avvicinarsi. Passavano gli anni e l'orco invecchiava e facendo sempre più fati-
ca a difendere la Roccia Sacra, cominciò a pensare che avrebbe dovuto nascondere per
sempre quella pietra così che nessuno avrebbe potuto abusare del suo potere.
Si ricordò allora che nel lago del Mis viveva una strega che aveva il potere di trasformare
l'acqua del lago in acqua magica, capace di far crescere qualsiasi cosa annaffiata con la
stessa....anche le rocce.
Avuta l'acqua magica dalla strega, l'orco nascose la Roccia Sacra tra le palme del suo
giardino e cominciò ad annaffiarla. Da prima si vide la roccia crescere e crescere fino a for-
mare una collina e poi si cosparse di erba e vegetazione che spontaneamente aveva
cominciato a nascere su di essa. L'orco invecchiava, la collina, che un tempo era la Roccia
Sacra, era ormai diventata un monte a fianco del Pizzocco.
P a g i n a 2 7 Notizie dall ’Istituto ... Speciale Lettura pensata
Nessuno sapeva dove l'orco avesse nascosto la pietra magica e a quel punto, consapevole
che il suo segreto e la Roccia Sacra fossero al sicuro dai malvagi, morì. Ai piedi di quella
montagna comparsa misteriosamente nacque un villaggio e i suoi abitanti, memori dell'
orco guardiano, chiamarono quel monte Palmar, un po' per ricordare il nome di Palmiro e
un po' per quelle palme che lo stesso coltivava ma che ora non c'erano più.
Isabella Canal, Valentina Casanova, Francesca Lotto I A
P a g i n a 2 8 Notizie dall ’Istituto
Saluti alla scuola media in rima e versi
I giornalisti Giulio e Dimitri, ormai giunti alla fine della terza media, salutano la scuola in
modo originale ...
Au revoir scuola media
Tre anni sono passati da quando sono arrivato ogni giorno entravo felice e uscivo disperato, le pene dell’inferno ho sopportato da quando ti ho incontrato, a casa tanti compiti a scuola a girare i pollici, o, come si dice, a scaldare il banco con vicino un saltimbanco che faceva lo spiritoso senza riposo. Aspettavo con impazienza le vacanze ma le mie erano solo speranze, speranze di un futuro migliore senza alcun professore. Un’altra cosa che attendevo erano le gite che dopo un giorno erano finite, soltanto una è durata ma si è conclusa con una spallata. Purtroppo ti ho dovuto sopportare perché a scuola ci devo andare anche se in fondo non è stato così nauseabondo, infatti con te dei bei momenti ho anche passato e ne sono allucinato, poiché non so come ho fatto a divertirmi in questo posto malfatto. Ormai alla fine sono arrivato e per miracolo mi sono salvato, ho finito i tre anni senza fare particolari danni, ma lo scoglio più grande devo superare infatti gli esami devo ancora fare, e spero proprio di tornare a casa intero senza andare al cimitero.
Quindi addio vecchia scuola ti lascio per una nuova, me ne vado, addio, ti lascio al tuo brusio.
Abschied Schule Tre anni ho passato, ma sono quasi mancato. Da subito non mi sei piaciuta, con una faccia abbattuta. Il dente mi è saltato, mentre da te sono stato. Dopo di te ho passato una bella vacanza, al contrario con te sono andato con una bella ambulanza. I professori al tuo interno simpatici li ho trovati, ma dopo un po’nella mia memoria li ho buttati. L’unica cosa bella sono state le gite, anche se dopo poco tempo sono finite. Tre gite quest’anno ho fatto, grazie ad un grosso baratto. In conclusione questa scuola è finita, e vorrei che venisse abbrustolita. Potrei dire che con te bei momenti ho passato tra risate e scherzetti , con i miei amichetti.
P a g i n a 2 9 Notizie dall ’Istituto
Il pennarello: che sorpresa!
Noi alunni di quinta della Scuola Primaria di Mea-
no, nel corso di quest’anno scolastico, abbiamo
fatto un percorso di educazione all’immagine che
prevedeva l’utilizzo dei colori caldi e freddi. Per realizzare i nostri lavori, abbiamo utiliz-
zato quella che abbiamo definito ” tecnica del pennarello”. Una scoperta per noi! Abbia-
mo avuto bisogno di tanto tempo e di tanta pazienza però siamo contenti dei risultati
ottenuti.
Ecologia a scuola: una mostra spettacolare
Presso il Centro Culturale di Santa Giustina
è stata allestita una spettacolare mostra
realizzata dagli studenti dell’Istituto Com-
prensivo “G. Rodari” di Santa Giustina e
della Scuola dell’Infanzia “Don Antonio Ti-
ziani”. Il progetto, realizzato in collabora-
zione con il Comune di Santa Giustina, ha
coinvolto tutti gli alunni, dall’Infanzia alla
Scuola Secondaria di Primo Gra-
do. Complimenti a docenti e artisti che
hanno dimostrato di avere talento e creati-
vità.
P a g i n a 3 0 Notizie dall ’Istituto
Il giorno 12 febbraio 2015 i ragazzi della
classe 3^ B hanno fatto visita al museo sto-
rico di Villa Patt a Sedico, accompagnati dal-
le prof. Curto e Iotti.
Al loro arrivo, sono stati accolti dal profes-
sor Enrico Bacchetti, il quale ha parlato del-
la difficile vita al fronte nella provincia di
Belluno durante la Prima guerra mondiale:
le trincee erano costruite fra le rocce, il cli-
ma era rigido (in estate vi era ancora la ne-
ve), solo durante le feste il cibo era abbon-
dante, i turni di guardia erano pesanti e si
era sempre in pericolo. I soldati erano im-
pegnati non solo in azioni di guerra ma an-
che di salvataggio; per difendersi usavano
armi chimiche, proteggendosi con masche-
re antigas e mettevano filo spinato vicino
alle trincee nemiche.
Successivamente gli alunni sono stati divisi
in 4 gruppi e hanno approfondito alcune
lettere dal fronte che sono state ritrovate.
Queste lettere trattavano delle giornate di
un comandante, il signor Gianni, nelle trin-
cee del Castelletto. Gianni racconta dei suoi
compiti e delle missioni che svolgeva, del
clima, del numero di soldati presenti, del
battaglione di cui faceva parte, di dove al-
loggiava, di quello che mangiava, delle sue
condizioni fisiche e psicologiche e delle sue
opinioni sulla guerra e sul nemico.
Successivamente due alpini, che hanno par-
tecipato a diverse spedizioni militari, hanno
illustrato agli studenti le varie armi che so-
no state utilizzate dai soldati durante la
Grande Guerra. Questa uscita è stata una
preziosa occasione per approfondire e com-
prendere meglio un’importante pagina del-
la nostra storia.
Caterina Sacchet e Alessia Dal Mas
Visita a Villa Patt … sulle tracce della Grande Guerra
P a g i n a 3 1 Notizie dall ’Istituto
Il 25 febbraio i ragazzi di terza media hanno
partecipato ad una conferenza sulla Secon-
da guerra mondiale e sulla vita che si con-
duceva in quel periodo nel nostro territorio.
All’inizio dell’incontro ha preso la parola il
professor Perenzin, che ha spiegato ai ra-
gazzi a grandi linee la Seconda guerra mon-
diale, soffermandosi soprattutto su ciò che
è accaduto nella nostra zona in seguito
all’invasione tedesca. Ha poi lasciato la pa-
rola al sig. Faronato che ha raccontato a noi
ragazzi di essere stato accusato di essere
una staffetta partigiana, cioè di portare in-
formazioni segrete dalle città in montagna,
alle postazioni partigiane. Ci ha poi raccon-
tato di essere stato rinchiuso nel lager di
Bolzano, descrivendo le pessime condizioni
in cui vivevano in quel campo di prigionia:
cibo scarsissimo (pane nero di segale, mine-
stra di cavoli e caffè fatto con i fondi dello
stesso), freddo di notte, continue punizioni
anche per frivolezze, bagni inesistenti e pi-
docchi molto diffusi. Ha poi raccontato che,
data la vicinanza del lager alle loro case
d’origine, i parenti, certe volte, mandavano
un po’ di cibo ai famigliari rinchiusi lì. Ha
continuato raccontando della loro generosi-
tà: quando ricevevano del cibo commestibi-
le lo donavano anche alle altre persone. Da
questa testimonianza è emerso che in tutto
il bellunese le persone soffrivano: c’erano
continue carenze di cibo e i Tedeschi spa-
droneggiavano. Sulle montagne i partigiani
resistevano, ma anche per loro la vita non
era facile.
Alla fine noi ragazzi siamo rimasti colpiti da
un’affermazione del sig. Faronato: voglio
passare a voi il testimone. Che cosa ha volu-
to dire? Il testimone non è altro che il suo
racconto che noi abbiamo il dovere di ricor-
dare e trasmettere.
Giulio e Dimitri
Incontro con Gianni Faronato: storia di un partigiano
P a g i n a 3 2 Notizie dall ’Istituto
La “Grande Guerra” in scena sulle rive del Piave
L’anniversario dei cento anni dall’inizio della
Grande Guerra ha indotto gli alpini del grup-
po ANA di S. Giustina a scrivere un testo di
ricordi. I ragazzi del laboratorio di teatro
della scuola secondaria, guidati dalla
prof.ssa Lucia Fontana lo hanno tradotto e
messo in scena in lingua dialettale domenica
24 maggio,
sulle rive del
Piave nei
pressi della
frazione di
Campo.
Alla buona
r i u s c i t a
dell’evento
hanno con-
tribuito an-
che gli alunni
delle scuole primarie di S. Giustina e Meano,
guidati dalle maestre Sonia Garna e Alessan-
dra Sgro, con canti legati alle tradizioni alpi-
ne. Tutti indossavano un cappellino con i
colori della bandiera italiana, regalato loro
dagli alpini che li hanno acquistati all’Aquila
in occasione del raduno nazionale.
Alla manifestazione ha partecipato anche il
coro Oio che ha proposto, tra gli altri, il fa-
mosissimo canto dedicato al Piave. E non
poteva mancare, come finale, il coro allarga-
to che ha proposto ai numerosissimi presen-
ti, l’inno nazionale.
P a g i n a 3 3 Notizie dall ’Istituto
Attori in scena!
Da qualche anno nella nostra scuola viene
organizzato il laboratorio di teatro gestito
dalla prof Lucia Fontana.
In questo laboratorio si imparano le princi-
pali tecniche di recitazione, si cerca di far
stare bene le persone tra di loro e si fanno
giochi che aiutano l’apprendimento.
Visto che quest’anno ricorre il centenario
della Prima Guerra Mondiale, si è deciso di
fare uno spettacolo a riguardo.
Abbiamo intervistato alcuni ragazzi che si
sono offerti volontari e abbiamo posto loro
alcune domande.
Aurora Triches e Gaia Zera:
Questo laboratorio ci piace molto, è davvero
interessante e divertente.
Tra le diverse attività che abbiamo svolto, ci
è rimasto impresso un gioco nel quale biso-
gnava mimare alcune emozioni scritte su un
bigliettino.
Il tema di quest’anno ci piace perché attra-
verso la rappresentazione teatrale possiamo
spiegare ad altre persone ciò che è accaduto
nella Prima guerra mondiale. Lo spettacolo
che stiamo preparando è ben strutturato,
ma noi preferiamo lo spettacolo svolto lo
scorso anno.
Micol Ronchini:
Il laboratorio mi piace molto e l’aspetto che
più ricorderò è la serenità con la quale si
svolgono i vari esercizi e i giochi.
Il tema che affrontiamo quest’anno è molto
importante e trovo giusto che lo abbiano
proposto a noi giovani, perché così si potrà
evitare lo scoppio di altre guerre terribili co-
me le precedenti. Inoltre attraverso questo
spettacolo è possibile trasmettere ad altre
persone, che non ne sono a conoscenza, la
sofferenza nella quale vivevano i soldati e le
loro famiglie.
Il rapporto tra noi ragazzi è molto buono e
sereno e se dovessi esprimere una riflessio-
ne poetica su questo laboratorio direi che “il
re e la regina sono la creatività e la sereni-
tà”.
Lorenzo Gurrieri:
Il laboratorio mi piace e penso che il tema
affrontato sia importante
La prof. Fontana sa entrare nel tema del la-
boratorio e i compagni che con me parteci-
pano a questo spettacolo sono bravi e sim-
patici.
L’attività teatrale è davvero bella e istruttiva
e vorrei partecipare anche il prossimo anno.
Ringraziamo chi ha dedicato questo suo
tempo alla redazione de ”Il Picchio”.
Caterina Sacchet, Elena Cassol
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Spadaccini alle prime armi
Entrare nel mondo della scherma antica è un’esperienza troppo bella da non perdere !
La classe II C quest’anno è stata molto fortunata perché ha svolto molte splendide attività
extra! Una di queste è stata organizzata dal prof. Michele Vello il quale, per approfondire il
lavoro fatto in classe, ci ha fatti assistere ad una piccola presentazione sulle spade antiche
e sulle loro funzioni …
Lunedì 9 febbraio 2015, gli alunni di II C si sono recati in palestra per assistere a questa
lezione speciale organizzata appositamente per loro ( … anche se c’è stata un’intrusione
da parte delle classi 3D e 3A) da un amico del prof. Vello, Fabrizio Tonin, il quale ha porta-
to personalmente delle riproduzioni di spade antiche delle quali è molto appassionato.
Oltre a mostrarci le armi, ci ha spiegato la loro storia, il loro utilizzo e come venivano utiliz-
zate. Quasi tutti i ragazzi hanno impugnato le spade e inscenato (in tutta sicurezza!!!) finti
combattimenti.
Visto che questa attività è stata molto gradita, il prof. Vello ha deciso che ci saranno altri
incontri.
Carina Riti
Magie di Cartapesta
Anche nel corso del secondo quadrimestre, la prof. Remedi ha proposto il suo fantastico
laboratorio “Magie di cartapesta” che consiste nel cerare oggetti ricavandoli da materiali
quotidiani e semplici come bottiglie, vasetti, ciotole, piatti, per poi decorarli con strisce di
carta colorata ed incollarli con apposita colla al nuovo oggetto.
Per fare ciò occorrono dei precisi materiali: colla vinavil, pennelli, gesso Bologna, colori
acrilici (anche oro), carta da giornale, carta da fiori o carta velina.
Il gesso Bologna serve per legare la carta agli altri oggetti; è una polvere la quale, una volta
entrata a contatto con l’acqua, diventa densa e incolla meglio.
I nostri compagni, in questa seconda parte di quadrimestre, hanno realizzato: mongolfie-
re, ciotole, contenitori come vasi e piatti poi decorati e maschere di cartapesta.
Alessia Dal Mas e Carina Riti
P a g i n a 3 5 Notizie dall ’Istituto
Grazie!
Una delle attività che amo di più, e penso proprio di non esse-
re l’unica, è andare in gita! Partecipare alle uscite didattiche
mi permette di scoprire luoghi nuovi, divertirmi, ma soprat-
tutto stare bene in compagnia, non solo con i compagni, ma
anche con i prof. che sono disposti ad accompagnarci, a stare
con noi e, in alcuni casi estremi, a sopportarci! Sono sicura
che anche loro si divertono, certamente anche loro si emozio-
nano, perché, nonostante abbiano già vissuto milioni di volte
queste esperienze, gli alunni sono diversi e questo crea una
nuova atmosfera, un nuovo modo di stare insieme e di diver-
tirsi.
Organizzare le uscite e assumersi la responsabilità di portarci
in giro è un grande impegno, perciò, voglio davvero regalare
un grande Grazie a tutti quei prof. che hanno accompagnato
in gita le diverse classi, specialmente la mia 2C. Voglio ringra-
ziarli per tutti i momenti graditi e non (alla fine credo che an-
che quelli, in fondo in fondo, siano piaciuti) ed invitare tutti
gli insegnanti che solitamente non partecipano, a vivere que-
ste bellissime esperienze, specialmente le uscite di più giorni
in luoghi veramente meravigliosi!
UN PARTICOLARE GRAZIE AL PROF. DAL MAS CHE, NON SO-
LO ORGANIZZA LA MAGGIOR PARTE DELLE USCITE, MA LE
PROPONE, LE SOSTIENE E CON IL SUO INESAURIBILE ENTU-
SIASMO LE RENDE SPECIALI!
Carina Riti
P a g i n a 3 7 Tutto sport
Orienteering
Martedì 14 aprile si sono svolti i campionati pro-
vinciali di orienteering. L’agguerrito team del Ro-
dari, guidato dal prof. Dal Mas non ha tradito le
attese e ha portato a casa coppe medaglie. Laura
Giovannelli ha conquistato l’oro nella categoria
cadette ed ha trascinato la squadra femminile alla
conquista del gradino più basso del podio. Tra i
maschi si è distinto Abay Cassol che è giunto terzo nella categoria cadetti. Complimenti a
tutti. Una brillante prestazione consente a Laura Giovanelli di conquistare l’oro nella catego-
ria cadette dei Campionati Regionali di Orienteering disputati a Tarzo il giorno 9 maggio
2015. Complimenti alla giovane atleta che di recente si è messa in mostra anche in gare di
carattere nazionale.
Campioni di atletica!
FASE DISTRETTUALE
Femminile
80 mt. piani: 1^ Giovanelli Laura – 3^Cassol Gosanesh; Salto in lungo: 1^ Riti Carina;
2 km marcia: 1^ Granzotto Elena, 2^ Triches Aurora; 1000 mt.: 2^ De Polo Lisa
80 mt. Ostacoli: 2^ Rento Ilaria; Staffetta 4×100 mt.: 3^ I.C. “Rodari” S. Giustina
Maschile
Salto in lungo: 1^ Vigne Denis; Getto del peso 4 kg: 2^ Gurrieri Lorenzo; Vortex: 1^ Krai-
chan Thawatchai
FASE PROVINCIALE
Cadette/i:
80 m ostacoli f: 2^ Rento Ilaria; Salto in lungo f: 3^ Riti Carina; Marcia 2 km f: 1^ Granzotto
Elena, 2^ Triches Aurora; Getto del peso 4 kg m: 3^ Gurrieri Lorenzo; Vortex m: 2^ Kraichan
Thawatchai
Elena Granzotto e Aurora Triches hanno conquistato rispettivamente l’oro e l’argento alle
finali regionali di atletica nella specialità della marcia. Il 19 maggio a Verona le due ragazze
hanno sfidato le migliori interpreti della specialità e nonostante il caldo sono riuscite ad im-
porsi. Complimenti alle ragazze e ai loro preparatori. Anche il terzo componente della spedi-
zione “rodarina”, Thawatchai Kraichan si è ottimamente comportato nella specialità del lan-
cio del vortex dove si è classificato quarto, migliorando il proprio primato personale.