Il Picchio - I.C."Rodari"-Santa Giustina · Il 23 aprile del 2015 nel sud del Cile si è erifiata...

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N.58 Giugno 2015 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl) Il Picchio Direttrice: Elena Cassol Vicedirettrice: Caterina Sacchet Redattori: Alessia Dal Mas, Dimitri Fant, Giulio Piccolin, Carina Riti Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti Cari lettori, siamo onorati di informarvi che “Il Picchio” si è classifi- cato tra i primi 100 giornali scolastici a livello nazionale su 2325 che hanno parteci- pato al concorso indetto dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico. Ogni anno Alboscuole or- ganizza questa competizio- ne per mettere in luce le eccellenze nel campo del giornalismo scolastico. A tutti i ragazzi che negli ulti- mi due anni hanno parteci- pato al laboratorio è stato consegnato l’attestato che premia i loro sforzi. I redat- tori sono molto soddisfatti del risultato ottenuto, per- ché è stato riconosciuto il loro impegno. La redazione ringrazia i suoi lettori e au- gura a tutti BUONE VACAN- ZE Elena e Caterina Notizie dall’Istituto p.14 Approfondimenti p. 2 Tutto sport p. 37

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N.58 Giugno 2015 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl)

Il Picchio Direttrice: Elena Cassol

Vicedirettrice: Caterina Sacchet

Redattori: Alessia Dal Mas, Dimitri Fant, Giulio Piccolin, Carina Riti

Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti

Cari lettori, siamo onorati di informarvi che “Il Picchio” si è classifi-cato tra i primi 100 giornali scolastici a livello nazionale su 2325 che hanno parteci-pato al concorso indetto dall’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico. Ogni anno Alboscuole or-ganizza questa competizio-ne per mettere in luce le eccellenze nel campo del giornalismo scolastico. A tutti i ragazzi che negli ulti-mi due anni hanno parteci-pato al laboratorio è stato consegnato l’attestato che premia i loro sforzi. I redat-tori sono molto soddisfatti del risultato ottenuto, per-ché è stato riconosciuto il loro impegno. La redazione ringrazia i suoi lettori e au-gura a tutti BUONE VACAN-ZE

Elena e Caterina

Notizie dall’Istitu

to p.14

Approfondimenti p. 2

Tutto sport p. 37

P a g i n a 2 Approfondimenti

La Giornata della Terra

La Giornata della Terra è una manifestazione

dedicata alla protezione dell’ambiente e orga-

nizzata per la prima volta dalle Nazioni Unite il

22 aprile 1970. Si tratta di una festa per

l’ambiente durante la quale 192 paesi valutano

i problemi ambientali da risolvere proponendo

delle soluzioni: gruppi di ecologisti, associazioni

ambientaliste, ma anche artisti si riuniscono per

la difesa del nostro pianeta.

Quest’anno è stata celebrata la quarantacin-

quesima edizione che ha raggiunto l’importante

obiettivo di raccogliere più di 1,1 miliardi di a-

zioni ambientaliste ed impegni sottoscritti da cittadini di tutto il mondo. Earth Day 2015 dovrebbe

segnare un’importante svolta nella lotta al riscaldamento globale con la riduzione dei gas serra.

L’impegno più significativo è quello di restituire qualcosa alla Terra piantando oltre un miliardo di

alberi o semi. Un gesto semplice che tutti noi possiamo compiere.

Dimitri Fant

Cile in allerta.

Il vulcano Calbuco erutta Il 23 aprile del 2015 nel sud del Cile si è

verificata l’eruzione del vulcano Calbuco,

inattivo da 43 anni, da cui si è alzata una

colonna di cenere ed altri materiali alta

ben 15 Km. L'allerta è arrivata fino

all’Argentina, nella città di Bariloche, che si

trova ad un centinaio di chilometri di di-

stanza dal vulcano. Il Calbuco, che si trova

in un luogo chiamato dai cileni “regione

dei laghi, tra i comuni di Puerto Mont e Puerto Varasè, è alto circa 2000 metri e viene con-

siderato il terzo vulcano più pericoloso tra i 90 presenti in Cile. L’eruzione del Calbuco, il

cui nome significa “acqua azzurra,” ha suscitato molta preoccupazione, anche perché nelle

ore successive è stata accompagnata da circa 140 scosse sismiche.

P a g i n a 3 Approfondimenti

Terremoto in Nepal

Sabato 25 aprile 2015 un terremoto ha di-

strutto quasi interamente il Nepal coinvol-

gendo anche i paesi circostanti.

L’epicentro, tra Kathmandu e Pokhara, ha

registrato una scossa di 7.9 gradi della scala

Richter, il valore più alto mai rilevato negli

ultimi 81 anni. Il Nepal è una regione sismi-

camente attiva che si trova al confine tra

due placche tettoniche: ogni anno, la placca

indiana spinge verso la placca euroasiatica

provocando uno spostamento di 3,2 cm

l’anno. Questo movimento, oltre a aver ori-

ginato nel corso del tempo la catena

dell’Himalaya, è anche responsabile dei tanti

terremoti che si sono verificati nella regione.

Alla prima scossa del 25 aprile ne sono se-

guite altre che hanno aggravato il bilancio

delle vittime e dei danni materiali. Sul mon-

te Everest, una serie di valanghe ha distrutto

accampamenti e causato la morte di 18 per-

sone, tra le quali 4 italiani.

A circa un mese di distanza dal sisma, i morti

sono oltre 8000, i feriti oltre 18000, tutte le

abitazioni sono state distrutte perché co-

struite con materiali non resistenti e senza

seguire criteri antisismici.

Dopo la scossa del 25 aprile sono intervenu-

te numerose organizzazioni umanitarie tra

cui “Medici senza frontiere”, “Croce rossa” e

“Insieme si può”, per far fronte alla grave

situazione nella quale si trova la popolazione

nepalese: necessità di cure mediche, man-

canza di acqua potabile e di cibo, rischio di

epidemia a causa delle drammatiche condi-

zioni igieniche.

Elena e Caterina

La morfologia di questo stratovulcano è cambiata, infatti oggi presenta quattro nuovi cra-

teri. I fenomeni vulcanici e sismici che si verificano in questa regione sono determinati dal

movimento di due placche, quella di Nazca e quella Sudamericana.

Dimitri Fant

P a g i n a 4 Approfondimenti

Piccole grandi donne in pericolo

Ogni anno centinaia di donne al mondo

muoiono, vengono uccise o violentate, an-

che vicino a noi.

Una delle armi maggiormente utilizzate è la

violenza sessuale. L’abuso consiste

nell’approfittare sessualmente della donna

senza avere il suo consenso. Questo tipo di

violenza è particolarmente diffuso e tollera-

to nei paesi asiatici come l’India. Le donne

abusate non vengono aiutate a superare il

trauma subito, anzi spesso vengono colpe-

volizzate e rinchiuse dalle famiglie o dalle

istituzioni in manicomi, dove sono trattate

come animali e sottoposte nuovamente a

stupri di gruppo. Per le donne indiane è

spesso impossibile denunciare ciò che succe-

de in questi luoghi.

Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando,

infatti sono stati girati anche dei docu-film

tratti da storie vere per informare le perso-

ne della realtà di vita in cui devono sopravvi-

vere certe donne; tuttavia molti di questi

documenti sono stati censurati. Per cercare

di combattere questa realtà è però necessa-

rio che le donne violentate e più in generale

tutti coloro che sono a conoscenza di fatti di

questo genere, si facciano avanti e denunci-

no alle istituzioni ciò che succede.

Oltre alla violenza sessuale, le donne sono

soggette ad altre forme di violenza psicologi-

ca, economica e fisica che possono addirit-

tura sfociare nel femminicidio.

Vediamo insieme quali sono le forme di vio

lenza più diffuse in Italia e nel mondo ...

1. violenze domestiche

2. la religione sessista

3. differenze sul lavoro

4. abuso sessuale

5. stalking/cyberstalking

6. libertà di esprimersi

7. la fame perché il cibo viene prima dato

agli uomini

8. femminicidio

9. Mobbing (isolamento esasperante e ter-

rorismo psicologico)

10. matrimoni in giovane età

11. mutazione genitale femminile

12. violenza economica

Rosa= in Italia

Blu= nel mondo

Rosso= entrambi

Elena e Caterina

P a g i n a 5 Approfondimenti

Expo, per avere un mondo migliore

L’Esposizione Universale che l’Italia sta

ospitando dal 1° di maggio e che conti-

nuerà ad ospitare fino al 31 di ottobre

2015, è chiamata EXPO. L’Expo è

l’evento più grande

mai stato realizzato

in Italia e ha come

obiettivo quello di

p a r l a r e

dell’alimentazione e

nutrizione, non a

caso il tema affron-

tato è stato sintetiz-

zato in questa frase:

“Nutrire il pianeta energia per la vita.”

Durante questi 6 mesi, in un’area esposi-

tiva di 1,1 milioni di m2, più di 140 Paesi

del mondo arriveranno a Milano per

presentare le loro eccellenze in materia

di alimentazione, per riuscire a garantire

cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i

popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi

equilibri. Chi visi-

terà l’Expo avrà

la possibilità di

conoscere e as-

saggiare i miglio-

ri piatti del mon-

do e assistere ad

eventi artistici, a

convegni, a la-

boratori creativi e a mostre tutto

all’insegna di una sana alimentazione.

Carina e Alessia

A ritmo di jazz

Il jazz è un genere mu-

sicale nato negli Stati

Uniti oltre un secolo fa

dall’incontro tra i canti

di lavoro degli schiavi

africani giunti in Ame-

rica e la cultura dei co-

loni bianchi. Per un

lungo periodo i lavoratori provenienti dal continente africano hanno vissuto come

schiavi privi di qualsiasi diritto: l’unica libertà che avevano era quella di intonare

canti nelle ore di lavoro. Gli unici che dimostravano nei loro confronti un po’ di

P a g i n a 6 Approfondimenti

umanità erano i pastori protestanti che volevano convertirli alla religione cristiana.

Dall’incontro tra comunità protestanti e schiavi africani nascono i canti religiosi ispirati alla

Bibbia “gospel song” e “spirituals”.

Le origini della parola jazz, che originariamente veniva scritta jass, è molto incerta: secon-

do alcuni vorrebbe dire fracasso, musica sgradevole, per altri forza, vigore o ancora “vivere

ad alta velocità.

Altrettanto incerta è l’origine di questa musica, perché gran parte delle fonti sono andate

perdute.

Non c’è dubbio però che la vera e propria storia del jazz inizia a New Orleans in Louisiana,

alla foce del Mississippi, quando alcuni uomini neri, sfruttando strumenti che i bianchi non

usavano più (pianoforti scordati e trombe della guerra civile), iniziano a suonare. Dopo l'a-

bolizione della schiavitù (1865) molti neri si trasferirono proprio a New Orleans alla ricerca

di un lavoro. Anche se il pieno riconoscimento dei diritti civili era ancora lontano, la condi-

zione degli afroamericani era sicuramente migliorata, infatti potevano incontrarsi, compor-

re melodie ed emergere grazie alla musica. Il vero e proprio boom di questo genere musi-

cale si ebbe tra il 1915 e il 1940, quando divenne musica da ballo.

Alessia e Carina

Sanremo 2015

La sessantacinquesima edizione del Festival della

canzone italiana di Sanremo si è svolto come da

tradizione presso il Teatro Ariston dal 10 al 14 feb-

braio. La manifestazione è stata presentata dal

conduttore Carlo Conti, affiancato dalle cantanti

Emma e Arisa e dall’attrice spagnola Rociò Muñoz

Morales. I cantanti che hanno partecipato

quest’anno sono stati 20.

Tra i big ha trionfato il gruppo Il VOLO con la canzone “Grande amore” seguito da Nek con

“ Fatti avanti amore” e Malika Ayane con “Adesso e qui (Nostalgico presente)”. Il Festival

di quest’anno ha visto la vittoria della nuova proposta Giovanni Caccamo con la canzone

“Ritornerò da te”.

Alessia Dal Mas

P a g i n a 7 Approfondimenti

Welcome

Il film “Welcome”, del regista Philippe Lioret e

uscito nelle sale nel 2009, affronta un tema di

grande attualità: l’Immigrazione. I protagonisti

sono Simon, un insegnante di nuoto, ex cam-

pione nazionale, alle prese con una causa di

divorzio dalla moglie e Bilal, un curdo iracheno

in fuga da un Paese in guerra, che sogna di rag-

giungere l’Inghilterra dove abita Mina, la ra-

gazza di cui è innamorato. Giunto in Francia,

Bilal si deve scontrare con la popolazione locale

per lo più ostile all’arrivo degli stranieri e con la

polizia di frontiera che vuole stroncare il traffi-

co di clandestini. Sul territorio sono attive alcune organizzazioni umanitarie di volontariato

di cui fa parte anche Marion, ex moglie di Simon. Proprio in questo clima i due protagoni-

sti si incontrano: Bilal si convince che l’unico modo per raggiungere Mina è attraversare a

nuoto lo stretto di Calais; Simon decide di aiutare il ragazzo allenandolo nella sua piscina.

Bilal trascorre dieci ore nel freddo mare della Manica, sfida correnti micidiali e imbarcazio-

ni minacciose. L’avventura del giovane e coraggioso immigrato si conclude tragicamente a

soli 800 metri dalla costa inglese.

Accoglienza o chiusura? Questo è un ottimo film

per riflettere sul tema dell’immigrazione.

Iqbal

Iqbal Masih è un bambino pakistano di dodici anni

che ha osato ribellarsi alla sua condizione di schia-

vitù denunciando i suoi sfruttatori. A 5 anni viene

venduto ad un fabbricante di tappeti dai genitori

sommersi dai debiti. Per circa sei anni Iqbal è co-

stretto a lavorare come tessitore per una misera

paga: una rupia (55 lire) per 12 ore di lavoro al

giorno.

Ed ecco a voi qualche interessante proposta cinematografica ....

P a g i n a 8 Approfondimenti

.

Le condizioni di vita sono terribili: i giovani tessitori sono legati al telaio e, se tentano

di fuggire, le punizioni sono durissime. Iqbal conosce Eshal Ullah Kahn, leader del Fron-

te di Liberazione dal Lavoro forzato, e grazie al suo aiuto riesce a ribellarsi: comincia a

viaggiare, tiene conferenze e diventa il simbolo dei diritti dei bambini. L’attenzione del

mondo si concentra sul coraggio di questo bambino a cui viene offerta una borsa di

studio dalla Brandeis University. Iqbal però rifiuta questa grande opportunità per rima-

nere nel suo paese ad aiutare i suoi amici e costruire una scuola. Per la sua attività di

denuncia, le autorità pachistane sono costrette a chiudere decine di fabbriche di tap-

peti e questo danneggia la mafia locale e gli interessi di chi sul lavoro dei bambini si

arricchisce. Il 16 aprile 1995 a soli 12 anni viene ucciso, vittima di un colpo di fucile spa-

rato da un assassino rimasto ignoto.

Iqbal fu ucciso mentre correva in bicicletta … forse pensandosi libero di essere soltanto

un bambino. Di lui resta una grande testimonianza …

“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumen-

ti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite … Non ho

paura del mio padrone; ora è lui ad aver paura di me …”

Alessia

Alla scoperta del sistema solare

MERCURIO

Mercurio è uno dei pianeti più inospitali. È il pianeta

del nostro Sistema più vicino al sole. Durante il

giorno la sua temperatura può tranquillamente toc-

care i 400°C , mentre durante la notte scende sotto i

-170°C. Mercurio non ha atmosfera; ha solamente un

sottile strato di elio e, sulla sua superficie, ci sono

tantissimi crateri, provocati dalla caduta di meteoriti.

La cosa interessante di questo pianeta è il sole; dà

l’impressione di non tramontare mai dato che Mercurio, per compiere un giro com-

pleto su se stesso, ci impiega solo 59 giorni terrestri. Inoltre, Mercurio non possie-

de nessun satellite naturale.

P a g i n a 9 Approfondimenti

VENERE

Venere è il pianeta più caldo del Sistema Solare. Infatti

può arrivare ai 500°C di temperatura. L’atmosfera è for-

mata da anidride carbonica ed acido solforico. La sua at-

mosfera è molto densa e la pressione sulla sua superficie

è di circa 90 volte superiore di quella della Terra. La rota-

zione di Venere viene detta retrograda perché il movi-

mento di rotazione è contrario a quello della Terra; infatti il sole sorge ad ovest e tra-

monta a est. Anche questo pianeta è privo di satelliti.

MARTE

Marte è un altro pianeta poco ospitale perché la sua

atmosfera contiene anidride carbonica e la sua tem-

peratura è quasi sempre sotto zero. Marte è detto il

pianeta rosso perché la sua superficie è ricoperta di

sabbia rossastra, la quale è portata da un vento che

può soffiare a anche a 200 km all’ora. Di recente

qualche approfondito studio ha affermato che su Marte esiste acqua sotto forma di

ghiaccio, perciò è possibile che si sia sviluppata qualche forma di vita. Questo pianeta

ha 2 satelliti.

GIOVE

Giove è il più grande pianeta gassoso del Sistema Solare,

il quale ruota molto velocemente su se stesso. La sua

atmosfera è formata di idrogeno, elio, metano e ammo-

niaca e le nuvole che lo avvolgono formano delle fasce di

colore arancione, giallo e bianco, le quali sono parallele

all’equatore e vengono in continuazione illuminate da

lampi. A Giove appartengono ben 63 satelliti naturali.

P a g i n a 1 0 Approfondimenti

SATURNO

Saturno è il secondo pianeta più grande del Sistema Solare.

L’atmosfera è composta da metano ed ammoniaca. La sua

temperatura è di circa -130°C.Esso è circondato da molti

anelli composti da roccia e ghiaccio; per questo motivo

questi anelli noi li vediamo colorati di marrone, rosa e gri-

gio. La sonda spaziale Cassini è riuscita a fotografare Satur-

no dopo ben 7 anni di viaggio. Saturno ha esattamente 60 satelliti.

URANO

Urano è uno dei pianeti più lontani dal Sole. Ha un’atmosfera

che assomiglia molto a quella di Giove. È un pianeta molto

freddo; può arrivare intorno ai -200°C. Urano, all’incontrario

degli altri pianeti, sembra più che stia rotolando su se stesso,

perché è quasi appoggiato sul piano dell’orbita. Urano pos-

siede 27 satelliti naturali.

NETTUNO

Nettuno è stato scoperto nel 1846; è decisamente il pianeta

più lontano dal Sole. Siccome nella sua atmosfera è presente il

metano, appare come una grossa palla totalmente azzurra.

Dato che è lontanissimo dal Sole, la sua temperatura è molto

bassa: varia dai -130°C ai -200°C. Inoltre, ospita 13 satelliti.

INVECE PLUTONE CHE COS’E’?

Di sicuro già sapete che, anche se fa parte del Sistema Solare, Plutone è considerato

solamente un PIANETA NANO … Ma sapete anche il perché? Un pianeta, per essere

considerato tale, deve possedere 3 semplici caratteristiche: ruotare attorno al Sole;

essere grande tanto quanto serve per poter avere una forma sferica e infine, deve

aver assorbito o eliminato i corpi celesti più piccoli e che si fossero trovati nei suoi

dintorni. Siccome Plutone possiede solo le prime due caratteristiche e non la terza,

viene considerato un “pianeta nano”. Invece i corpi celesti che non possiedono pro-

prio queste caratteristiche vengono detti “corpi minori”.

Carina Riti

P a g i n a 1 1 Notizie dall ’Istituto

Stagioni animate Nell’ambito del progetto “Tutti in biblio-

teca” in classe prima a San Gregorio

vengono effettuate, a cadenza bimensi-

le, letture animate sulle stagioni. I pro-

tagonisti dei racconti, animali o piante,

accompagnano i bambini alla scoperta

d e i c a m b i a m e n t i s t a g i o n a l i

nell’ambiente e dell’adattamento al cli-

ma di animali e vegetali. Le letture sono

abilmente proposte dalla sig.ra Roman

Daniela, genitore di un’alunna e Presidente della Biblioteca locale. I bambini si dimostrano

molto interessati e partecipano attivamente, divertendosi.

Alla Primaria è arrivato lo gnomo Lucio

Si tratta di una scultura in legno che i bambini delle classi seconde della scuola primaria di S.

Giustina hanno ricevuto in dono dai ragazzi dell’istituto agrario

“Della Lucia” di Vellai di Feltre, in occasione della visita guidata

effettuata lo scorso 1 aprile. L’omino è stato fatto scaturire

magicamente da un tronco, dalle abili mani di Christian che,

fresco di partecipazione alle olimpiadi dei boscaioli, con il solo

ausilio di due motoseghe in meno di mezz’ora è stato in grado

di realizzare questa statua che ora accoglie i bambini

all’entrata del primo padiglione. L’uscita è stata organizzata

dalla scuola per permettere ai bambini di conoscere le attività

che si svolgono in un’azienda agricola; gli alunni hanno avuto la

possibilità di visitare le serre in cui si coltivano fiori e piantine

di ortaggi, gli spazi in cui vengono allevate le pecore di razza

Lamon, le galline e le anatre, ma anche i filari di alberi da frutto

e i campi in cui si producono cereali tipici della

zona. Sicuramente l’esperienza più entusia-

smante è stata però la visita ai locali in cui so-

no poste le incubatrici, nei quali è stata perfino

effettuata una “radiografia” ad un uovo covato

artificialmente e al capannone in cui vengono

allevati i pulcini di anatra e gallina…

P a g i n a 1 2 Notizie dall ’Istituto

Maciniamo, maciniamo, siamo una banda di piccoli mugnai!

Visita guidata al mulino di S. Libera, lo scorso mese, per le classi prime della scuola primaria

di S. Giustina. L’uscita, grazie alla collaborazione del Comune, è ormai una tradizione conso-

lidata: ancora una volta ai bambini è stato possibile assistere, grazie a Vittorino che ogni vol-

ta mette tutto in moto, alla macinatura del granoturco. La farina ottenuta è stata poi, come

di consuetudine, setacciata dai piccoli spettatori.

In gita sotto la pioggia

A fine marzo i bambini della scuola

dell’infanzia di Meno si sono recati a Feltre,

in treno, per effettuare una visita guidata

agli scavi romani sottostanti il duomo citta-

dino.

Grande entusiasmo ha suscitato nei bambi-

ni il viaggio con il treno. Mezzo che, più di

molti altri, evoca sentimenti ed emozioni

forti. Purtroppo il tempo non è stato dalla

nostra parte: una leggera e insistente piog-

gia ha accompagnato tutta la giornata e

così l’avventura è continuata con grandi e

piccini muniti di ombrelli e mantelline. Cer-

to grande curiosità hanno creato quasi 40

bambini che giravano sotto la pioggia nella

cittadina. I bambini si sono divertiti molto e

hanno saputo cogliere il lato spensierato

della situazione trasformando una giornata

“no” in una splendida avventura. Dopo la

visita ai sotterranei, una bella pastasciutta

calda aspettava tutti in pizzeria, dove il cli-

ma di festa si è manifestato nella sua com-

pletezza. Il rientro a scuola è stato fatto

con la corriera di linea. La gita è stata un

vero successo e, nonostante le avversità

atmosferiche, tutto è andato alla perfezio-

ne..

P a g i n a 1 3 Notizie dall ’Istituto

Lezioni all’aperto

Venerdì 17 aprile, la classe 1^ del plesso di San Gregorio, si è recata al Vivaio Canal di Santa

Giustina per una lezione di scienze dal vivo. Ciclo vitale di animali e vegetali e agricoltura

biologica sono ormai senza più segreti!

In questo vivaio, gli scarti animali e vegetali vengono utilizzati, con l’aiuto dei lombrichi, per

produrre dell’ottimo concime biologico. I bambini hanno potuto osservare e toccare anima-

li, vegetali e naturalmente ... lombrichi.

Ritorno … al passato!

E’ stata una splendida giornata quella tra-

scorsa dagli alunni delle classi terze della

Scuola Primaria di S. Giustina, il 22 aprile,

al Parco Archeologico didattico del Livelet,

nella zona di Revine Lago in Provincia di

Treviso. I bambini hanno partecipato e so-

no stati coinvolti in prima persona nello

svolgimento di alcune attività dell’uomo

preistorico del Neolitico quali: macinare i

cereali e fare il pane, modellare l’argilla e

realizzare dei contenitori, dipingere su di

una sagoma ottenuta da un compagno dei

tatuaggi simbolici di quel periodo per poi

riportarli su di un medaglione da loro stessi

creato modellando l’argilla. Lo straordina-

rio viaggio indietro nel tempo, per scoprire

P a g i n a 1 4 Notizie dall ’Istituto

come si viveva al tempo della Preistoria, è proseguito nel

pomeriggio con la visita alle tre capanne su palafit

ta, ricostruite in modo del tutto simile a quelle originarie del

periodo del Neolitico, dell’Età del rame e del bronzo. I ragaz-

zi hanno così avuto modo di vedere, capire, stupirsi e mera-

vigliarsi immergendosi nell’atmosfera degli antichi villaggi

palafitticoli. Tra un’attività e l’altra il tempo è volato, come

sempre quando si svolge una cosa interessante, ed ... è ri-

masta la curiosità di tornarci per emozionarsi con altre espe-

rienze!

La preistoria nello zaino

Titolo indovinato per un piacevole laboratorio al Museo Civico di Belluno.

I bambini della classe 3^ di San Gregorio hanno prima seguito con interesse le spie-

gazioni sui ritrovamenti preistorici nelle nostre zone, poi sono stati impegnati nella

costruzione di un personale strumento “multiuso”, esperienza molto gradita!

P a g i n a 1 5 Notizie dall ’Istituto

Un consiglio … tutto per la 5a

Come da consuetudine, il consiglio comunale di San Gregorio nelle Alpi ha incontrato gli a-

lunni della classe quinta per una seduta tutta dedicata ai ragazzini. Con disponibilità e pas-

sione i rappresentanti locali hanno presentato i loro compiti, le difficoltà e le positività dei

loro incarichi. I ragazzini sono rimasti entusiasti dell’esperienza particolare!

Star bene a scuola

Le classi 2^ e 3^ della scuola primaria di

San Gregorio hanno seguito negli ultimi

mesi un percorso mirato a far nascere nei

bambini la consapevolezza che un corretto

stile di vita è indispensabile per aiutare se

stessi e per creare condizioni di buona sa-

lute per tutti. L’importanza dell’igiene,in

particolare una sana igiene dentale

(progetto IDENTIKIT) e la consapevolezza

del valore dell’igiene anche ambientale so-

no stati i temi portanti. Varie le attività

proposte anche a livello interdisciplinare.

Particolare successo ha riscosso la propo-

sta di portare per la ricreazione a scuola

una merenda sana.

Dopo la lezione teorica, tenutasi dai vigili

del Comune il 7 maggio scorso, è seguito

ieri mattina al Parco Ciclamino un percorso

ciclistico. A tale percorso, predisposto ad

hoc dalla Polizia Municipale, hanno parteci-

pato tutti gli alunni della Primaria di Mea-

no, chi come ciclista, chi come pedone. La

buona scuola passa anche attraverso una

buona educazione stradale.

Educazione stradale alla Primaria di Meano

P a g i n a 1 6 Notizie dall ’Istituto

La fiaba che unisce

Il progetto continuità Infanzia- Primaria di Mea-

no quest’anno è partito a novembre e si è con-

cluso il mese scorso. Ogni lunedì, per circa

un’ora, gli alunni di prima e i bambini

dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia han-

no partecipato ad un percorso di lettura anima-

ta presso la Scuola Primaria, portato avanti dal-

le loro insegnanti. Un modo senz’altro efficace

per preparare i piccoli al loro ingresso, a set-

tembre, nella nuova realtà.

I giochi di un tempo

Continua il sodalizio che dall’anno scorso coinvolge i nostri piccoli atleti della Scuola

dell’Infanzia di Meano con spettatori i nonni della casa di soggiorno di Meano. Questa volta

una simpatica iniziativa programmata e organizzata dalle bravissime animatrici Anna e Co-

setta, li ha visti protagonisti in due avvincenti gare: il gioco del rollo e la palla a canestro.

Due canti,una stretta di mano e un piccolo rinfresco offerto ha concluso questa spensierata

mattinata. Grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno!

Donatori del sangue

I rappresentanti delle locali associa-

zioni dei donatori del sangue hanno

presentato ai ragazzini della classe

quinta le loro attività ed hanno ri-

sposto esaurientemente alle loro

curiosità. Questi incontri aiutano a

sensibilizzare i ragazzini e le loro

famiglie sull’importante tematica

della donazione.

P a g i n a 1 7 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Come ogni anno la redazione de Il Picchio vi propone i testi finalisti del concorso Lettura

pensata ...

Una bottiglia nel mare di Gaza

Italia, 20 aprile 2015.

Cara tu, o caro tu

Io, sono io, e se stai leggendo questa lettera significa che per giorni e giorni ha resistito alle

onde del Mar Mediterraneo, racchiusa solo da una bottiglia risparmiata dalla forza delle ac-

que.

Penso che il contenuto della mia lettera potrà sembrare strano ai tuoi occhi … Ma se avrai la

curiosità di proseguire con la lettura, ti spiegherò il “significato” di ciò che ho scritto.

Vedi, tu ora non sai quasi nulla su chi ti ha mandato questa lettera, non sai per quale motivo

l’ha fatto, non sai che età abbia, non sai se sia ricco o povero, non sai se ha fratelli o sorelle,

non sai di quale religione sia, non sai se appartenga a uno stato “nemico” o “alleato” al tuo,

se sia famosa o una normalissima cittadina, di che colore abbia la pelle ... Insomma non sai

nulla, come io non so nulla su di te, e, secondo me, è meglio così.

Senza dubbio, è meglio. Io sono semplicemente io e tu sei semplicemente tu. Diamoci la pos-

sibilità di volare con la fantasia e di immaginare a chi stiamo scrivendo.

Però, francamente, spero che tu capisca l’italiano o che, se così non fosse, spero che riuscirai

a tradurre la mia lettera!

Lo scopo del mio messaggio è quello di “creare un piccolo mondo” tra due persone che non

si conoscono minimamente, ma che possano riuscire a leggere e comprendere quello che

scrive l’altro senza che scoppino guerre o che muoiano persone (naturalmente) e che condi-

vidano le proprie idee che talvolta possono essere interessanti. Una speranza di pace, un so-

gno che si allarga sempre più fino a coinvolgere tutti i bambini e i ragazzi.

Tu hai trovato questa lettera nel mare, ora potresti spedirla nel grande mare virtuale di

internet dove tutti navigano e tutti leggono. Se la posti in un sito palestinese, la firmi da i-

sraeliano, se la posti in un sito israeliano la firmi da palestinese! Così le centinaia, e speria-

mo, anche migliaia di ragazzini che leggeranno la lettera, la “diffonderanno” ad altri, così

centinaia di bottiglie virtuali viaggeranno.

Tutti i bambini e ragazzini palestinesi e israeliani sapranno che ci sono degli altri ragazzini,

dalla parte del “nemico” che non odiano gli avversari ma che sono pronti a pensare a una

futura amicizia, desiderosi solo di pace.

Sarebbe bello, anzi, magnifico, che prima o poi un ragazzino palestinese provasse a buttare

un pallone da calcio oltre il filo spinato, oltre il muro, e che tornasse indietro, non un colpo di

fucile, ma lo stesso pallone rotolando e rimbalzando come invito a giocare assieme.

P a g i n a 1 8 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Se tutti i bambini israeliani cominciassero a stringere amicizia con quelli palestinesi, in

futuro non esisterebbero più conflitti. Hai mai pensato che forse la pace scaturisce an-

che dal momento in cui una bambina araba prova a giocare con le bambole assieme ad

un’altra bambina ebrea, o quando degli amici provano a includere nel loro gruppo per-

sone diverse e anche “nemiche” trascurando completamente le divergenze?!

Ti ho incuriosito ancora di più ? Lo spero. Ora forse ti chiederai come mi sia venuto in

mente di mandarti una lettera per mare , chiusa in una bottiglia! Vedi, io di recente ho

letto un libro, molto interessante, che parla del conflitto arabo israeliano; quindi mi so-

no ispirata a un momento di questa vicenda. Credo che sia come imbarcarsi in

un’avventura fatta di parole impresse in un foglio di carta.

A volte si può letteralmente “volare” con un foglio e una penna in mano, e creare

un’altra piccola “esistenza” evadendo per un po’ dal mondo di sempre. Non lo pensi

anche tu? Il fatto che tu sia cristiano, buddhista, ateo o musulmano, o il fatto che tu

abiti in un paese in guerra o che tu sostenga certe idee politiche, non ti rendono un

“nemico” solo perché sei diverso da me, ma anzi ti rendono unico come tutti.

Alcune persone non accettano il fatto che altre persone siano diverse e trovano che

questa sia una cosa sbagliata, ma se solo provassero a scoprire un po’ della loro cultu-

ra, a capire e comprendere le loro usanze, le loro religioni, si vivrebbe meglio, molto

meglio senza basarsi su falsi o cattivi pregiudizi.

A volte si può anche scoprire che le loro idee magari non possono piacere, ma non è

certo una buona motivazione per distruggere o sterminare intere popolazioni. In molti

Paesi vengono negati i diritti per i bambini di andare a scuola. Migliaia di bambini, di

tutto il mondo, sono costretti a percorrere chilometri e chilometri a piedi, affrontando

pericoli, solo per arrivare a scuola … Ma come intervenire? Questa domanda, probabil-

mente, se la saranno posti i capi dei Paesi chiamati ad intervenire. E il risultato lo si può

vedere alzando gli occhi verso il cielo.

Sì, sì, proprio verso il cielo, dove se fossi in Nord Africa, vedrei volare aerei militari dei

Paesi

chiamati ad aiutare pronti, invece, a schiantarsi al suolo in un battibaleno e mine anti-

uomo pronte a ferire (non uccidere) gravemente i bambini che le scambiano per giocat-

toli o le povere persone che le calpestano. Per le strade vedrei ospedali (se ci sono) pie-

ni di feriti per la guerra, pieni di morti.

Davvero è questo quello che vogliamo? Io non lo vorrei proprio. Però sicuramente non

deve essere facile prendere la decisione giusta.

P a g i n a 1 9 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Può succedere una cosa simile anche fra amici o compagni di classe.

Ad esempio un amico può essere completamente arrabbiato con l’altro perchè questo

continua a imbrogliarlo o a fargli dispetti. L’amico arrabbiato, comincerà quasi sicura-

mente a insultarlo o a sgridarlo con grida e urla, lo diffamerà e dirà agli altri suoi amici

di non giocare più con lui, e ciascuno dei due si sentirà triste e colpevole e diffiderà

dell’altro fino a quando non si vorranno vedere più. Forse l’amico arrabbiato doveva

essere meno duro, e più comprensivo con lui, c’è

sempre un motivo per rappacificarsi; e forse l’altro amico dispettoso poteva essere me-

no

suscettibile e scusarsi dell’accaduto.

Non bisogna mai dimenticare, però, che ognuno vede il mondo attraverso degli “occhi

diversi” e che questo talvolta può causare incomprensioni e liti.

Nessuno può dire certamente “Questo è il bene” o “Questo è il male”, come nessuno

può dire che una scelta sia sbagliata e l’altra no, ma finchè nessuno proverà a comuni-

care, nessuno avrà il coraggio di accettare l’altro, secondo me, non riusciremo mai a

sconfiggere la guerra. Ma vogliamo o non vogliamo rendere il mondo un posto migliore

da come lo è adesso? Possiamo farcela!

Ciao e grazie di essere stato così curioso da essere arrivato alla fine della lettera.

La tua amica S.

Sofia Graziotto II B

Caro amico oltre il mare,

vorrei porti una domanda che mi assilla : c’è un modo per liberare gli uomini dalla guer-

ra e far sì che tutti vadano d’accordo? La mia impressione è che non c’è la pace, perché

se ci fosse nessuno giudicherebbe senza conoscere.

Le guerre esistono perché l’uomo non sa guardare altro che il potere e se stesso, perché

per lui è questo l’importante, senza sapere che alla fine non ricava nulla di positivo, ma

soltanto danno. Molti sono egoisti perché non accettano la diversità soprattutto tra le

religioni. Ma se hanno così tanta forza per combattere le guerre e discriminare gli altri

popoli perché non hanno la forza di riappacificarsi? Sarebbe molto semplice se ognuno

desse il proprio contributo e facesse un piccolo sforzo e se si fermassero a pensare pri-

ma di compiere del male alle persone.. La pace, dovrebbe essere una cosa normale, do-

vrebbe esistere.

Cosa ne pensi ? Come va il mondo dal tuo punto di vista, oltre il mare?

In tanti paesi dovrebbero prendere un accordo, soprattutto per i ragazzi, i bambini che

hanno tutta una vita davanti,

P a g i n a 2 0 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

che dovranno scegliersi un futuro migliore e che anche loro abbiano la possibilità di es-

sere: “esseri umani”. Le guerre non devono esistere, ma

soltanto il dialogo pacifico fra i vari paesi senza combattere perché dovrebbe essere la

diversità a renderci persone migliori.

Infatti se ci fermassimo a pensare, potremmo capire che è un vantaggio e una cosa bel-

la stare in contatto con paesi diversi, per riscoprire la loro cultura, religione e come di-

cevo prima ciò che ci fa diversi.

Io sostengo che dobbiamo essere più tolleranti e parlare di pace e fraternità, non avere

la parola guerra nelle nostre menti, perché tutto ciò è possibile, è possibile avere un

mondo migliore di questo, dove ci sia la gioia, la serenità e l’amore verso il prossimo.

La tua amica oltre il mare.

Benedetta Stiz II D

Ciao!!!

Se stai leggendo vuol dire che hai trovato la mia bottiglia, chissà dove !! ! Ma non è

questo il momento di discuterne.

Ho riflettuto molto sui contrasti politici che ci sono in giro per il mondo e sinceramente

non capisco queste persone! Come si può uccidere una persona solo perché è diversa

da te (che, a dirla tutta, io sono felice che non ci sia un’altra “me” nel mondo) oppure

ucciderla perché non ha i tuoi stessi principi ; questa gente non ha mai pensato che for-

se è la sua idea ad essere sbagliata? Eppure non mi sembra che sia tanto difficile convi-

vere, ovviamente non si può andare d’accordo sempre, anche io non provo simpatia per

tutti, ma di sicuro non penso ad un piano per ucciderli!

Per me, tutti hanno diritto ad una vita serena, senza aver paura di uscire con gli amici e

di essere vittime di un attentato.

Quello che proprio non riesco a perdonare a quelle persone è che non permettano ai

bambini di vivere come tali, facendo provare loro dei sentimenti forti e devastanti come

il terrore e la preoccupazione. Con quale coraggio si arruola un bambino nell’esercito

mentre tu vivi in un palazzo senza neanche un graffio? Emis Killa ha proprio ragione

quando dice, in una sua canzone:”I cattivi in cima, i buoni al cimitero”.

Penso che le persone prima di morire debbano aver vissuto tutte le esperienze: i primi

amori, le gelosie, le litigate con gli amici, la felicità di quando si fa pace; come si può

vietare tutto questo ad un giovane solo per soldi? Questi individui sono davvero codardi

e alle volte la cosa migliore sarebbe mandarli a miglior vita, ma non si risponde mai al

fuoco con il fuoco e, di sicuro, non è una soluzione per la pace.

Neanche qui in Italia si vive da Dio, ma almeno so che se esco di casa per fare una

P a g i n a 2 1 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

passeggiata non devo stare attenta e guardare ogni tre secondi il cielo per essere sicu-

ra che non ci siano bombe in arrivo.

Un modo per riappacificare il mondo, per me, c’è, anche più di uno. Si potrebbe iniziare

con mettere da parte l’orgoglio e chiedere scusa, ma se i miei amici non ci riescono

neanche dopo avermi insultata, figuriamoci due nemici che portano sulla loro coscienza

la vita di così tante persone (anche se dubito che chi è capace di fare delle cose così or-

ribili ce l’abbia una coscienza … ).

Il secondo passo sarebbe di perdonare tutti quelli che ci hanno fatto del male, ma

sappiamo tutti che è una cosa praticamente impossibile, come si fa a perdonare qual-

cuno che ha ucciso la tua famiglia e altre migliaia di persone innocenti solo per conqui-

stare il tuo territorio?

Certo però che è facile per me dire quello che sarebbe da fare, ma se un giorno capitas-

se a me come reagirei ? Questo non lo posso sapere e, sinceramente, spero di non sa-

perlo mai.

Un ultimo consiglio che posso dare per andare d’accordo con le persone di altri popoli è

di provare a capirle, nel senso che se non trovi giusto il loro modo di pensare e di essere

e che prima di giudicarle bisognerebbe capire perché la pensano e sono così. Solo allora

si potrebbe dire che si è migliori, anche se molto probabilmente, si capirebbero delle

cose che prima non si immaginavano neanche.

Tu che ne pensi? Sei d’accordo con me? Hai altre idee per la convivenza pacifica

mondiale?

Se hai voglia di discutere con me, anche dei tuoi problemi, io ci sono. Puoi scrivermi a

questo indirizzo mail: [email protected]

P.S. non è necessario che mi riveli la tua identità (anche se mi piacerebbe)

Mikaela Dal Pan II D

Italia, 25 aprile 2015

Ciao,

io mi chiamo Francesca e vivo in Italia con la mia famiglia.

Io non so niente di te e non pretendo che tu mi dica qualcosa, ma mi farebbe molto

piacere conoscere qualcuno che magari pensa in maniera diversa da me.

Spero che leggerai con attenzione questa lettera perché l'ho scritta con il cuore e spero

anche che tu mi risponda presto.

P a g i n a 2 2 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Ti scrivo perché non riesco più a sentire tante brutte notizie al telegiornale, per esempio, le

persone che muoiono nei barconi cercando di raggiungere l'Europa, scappando dalla

guerra o dalla povertà; non ce la faccio più a sentir parlare degli attentati dell'ISIS , o dei

cristiani perseguitati e uccisi,....

Io odio la guerra perché non serve a risolvere problemi tra due popoli, come molta gente

pensa, ma solamente a rovinare le vite delle persone. E poi in una guerra non vince nessu-

no, escono tutti sconfitti , infatti in qualsiasi luogo dove c'è muoiono molte persone, città e

case vengono distrutte, persino i luoghi di culto non vengono risparmiati dalla furia delle

armi.

Capisco che non è facile vivere con persone che disprezzi, ma non si conclude niente con la

forza, bensì con la ragione e l'intelligenza. Purtroppo le persone accecate dalla vendetta,

anche per futili motivi, non si fermano davanti a niente, neppure alla morte, e continuano

la loro orribile strada volendo raggiungere i propri obbiettivi, anche se muoiono persone

innocenti. Non so dove tu abiti, ma sono sicura di una cosa: conosci quello che è successo

a Gaza: la guerra fra israeliani e palestinesi; su questa storia ho letto un bellissimo li-

bro:”Una bottiglia nel mare di Gaza”. Questo libro, scritto da Valérie Zenatti, ti fa riflettere

molto sulla guerra.

Adesso potrei continuare a parlare di questo, ma penso che tu abbia capito il succo di

quello che voglio dire. Vorrei parlarti della carneficina che si consuma nel Mediterraneo,

non credo che tu ne

abbia sentito parlare e perciò ti voglio informare.

Da qualche anno, in Italia, in Grecia e in quasi tutti paesi dell'Europa bagnati dal

Mediterraneo, arrivano dei barconi in cui ci sono uomini, donne, bambini e neonati che

cercano di scappare dai loro paesi per via della guerra, delle persecuzioni o della miseria. I

profughi che decidono di partire con i gommoni (solitamente perché non hanno i

documenti), se sono benestanti pagano attorno agli 8.000 € per salire su barconi più sicuri

e avere un salvagente; invece le persone povere pagano attorno ai 2.000 € per salire su

barconi da 100 persone, che però ne contengono circa 900, e quasi sempre muoiono per-

ché il barcone si incendia, affonda o perché le condizioni igieniche sono pessime e quindi

certe persone muoiono perché hanno delle malattie.

Sfortunatamente ne arrivano centinaia e centinaia al giorno in Italia (parlo dell'Italia per-

ché ci vivo) ed essa non sa dove metterli, perché gli altri stati dell'Unione Europea non li

aiutano, anche se sarebbe una loro responsabilità.

Proprio 6 giorni fa è successo un vero e proprio disastro: un barcone che conteneva più di

900 persone è affondato.

P a g i n a 2 3 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Ma la vera tragedia è che uno degli scafisti, per riuscire a fare salire più persone a bordo,

ha sigillato la porta della stiva e quindi le persone che erano dentro sono morte in un mo-

do atroce.

Un'altra cosa che non mi va bene è che gli scafisti sanno che quasi tutti i profughi

moriranno, ma a loro non importa niente delle persone, ma solo dei soldi.

Capisci? Il mondo sta andando fuori di testa! Non so come possa venire in mente a qualcu-

no di fare cose del genere nei confronti di persone disperate che cercano la salvezza.

Ora vado, mi auguro che tu abbia capito quello che provo.

Ciao da Francesca.

P.S: quasi mi dimenticavo, se vuoi scrivi all'indirizzo e-mail che ho creato per te:

[email protected]

Francesca Dalla Sega II B

Ciao,

sono Alessia e vivo in Italia. Scrivo questa lettera per dare sfogo alla mia rabbia contro la

guerra. L’ho inserita in questa bottiglia, che ho lanciato quando ero al mare, in vacanza, in

Grecia con la mia famiglia, pensando che potesse arrivare ad un ragazzino diverso, magari

della mia età. Non fraintendermi, non intendo dire diverso per razza, ma solo perchè la

tua vita, la tua cultura e il tuo modo di vivere sono diversi da quelli italiani.

Ti dico subito che non sono la solita ragazzina a cui piace il trucco e ogni tipo di smalto al

mondo, ma, anzi, quello che a me interessa davvero è che ogni persona, in qualsiasi parte

del mondo, possa esprimere le proprie opinioni senza pagarne le conseguenze.

Se non ti piacciono già le prime righe, oppure se quello che penso, secondo te, non è giu-

sto, è meglio che bruci la lettera e non ti sforzi neanche di finirla di leggere.

Io sono stufa di ritornare da scuola, accendere la televisione e scoprire che mentre faccio

la verifica di matematica molte persone muoiono in un barcone, che può contenere al

massimo cento persone e invece persone senza scrupoli, né umanità, ne costringono a sta-

re, con la forza, anche novecento. Certe volte provi a stupirti, ma non ci riesci perchè è co-

me se si fosse sviluppata una specie di abitudine alle tragedie. Ma ti sembra normale???

Qualche volta vorrei urlare al mondo intero e dire queste parole: “ Ma pensate che nessun

ragazzo capisca che se continuate a farvi guerra non ci sarà alcun futuro per le nuove ge-

nerazioni, pensate che siamo così ingenui? Se pensate di potere distruggere la vita di mol-

tissime persone che sono al mondo per un misero pezzo di terra,

forse siete voi gli ingenui!

P a g i n a 2 4 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Non capisco come tutti i morti nella prima e seconda guerra mondiale, tutte le famiglie

distrutte, non vi abbiano insegnato niente. Tutti gli studiosi dicono che il secolo duemila è

il più innovativo di tutti, ma invece continuiamo a fare la guerra per lo stesso motivo, da

secoli. Forse ho capito male? Più innovativo nel senso che siamo riusciti a fabbricare armi,

che premendo solo un pulsante, riescono a distruggere tutti gli esseri viventi sulla Terra?

Hai capito BENE, il nostro merito è solo quello di aver creato armi che possono autodi-

struggerci senza alcuna fatica. Che bel “merito”!

Se condividi quello che ho scritto, mandami una e-mail a questo indirizzo

[email protected]

P.S. Lo smalto è un liquido colorato che si mette sulle unghie.

Da : [email protected]

A:[email protected]

Oggetto: TI RINGRAZIO MOLTO!!!

Ciao,

sono suor Letizia, ti ringrazio molto per quello che hai scritto. Mi hai dato la prova che ci

sono ragazzine al mondo che pensano a queste cose. Ho trovato la bottiglia e la lettera in

una spiaggia del Brasile, mentre stavo camminando. All 'inizio, devo ammettere che mi

sono spaventata, perché vi ero inciampata sopra, ma dopo ho capito che era un messag-

gio in bottiglia. Quando ho iniziato a leggerlo, ho capito che non era un normale messag-

gio, ma in realtà era il pensiero di una ragazzina di cuore. Io sono una missionaria e sto

aiutando le famiglie che vivono nelle favelas del Brasile e il tuo messaggio ha dato a tutti i

missionari una carica in più! Ho una voglia grande di incontrarti subito, ma adesso non

posso, quindi ti do appuntamento il 30/7/2016 in piazza a Milano, davanti al Duomo.

P.S So che cosa è uno SMALTO :):):)

DA: [email protected]

A: [email protected]

Oggetto: NON ME L'ASPETTAVO !!!

Sì, grazie molto, lo accetto !!!Ci vediamo lì :):):)

P.S. STAMMI BENE !!!Ho una voglia incredibile di conoscerti :)!:)

Veronica Paoletti I D

P a g i n a 2 5 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Storie di bambini molto antichi

Se devo dare un giudizio a questo libro, direi che è stato un romanzo interessante , ma

non proprio intrigante, come mi sarei aspettata.

Il libro si compone di diversi racconti, dove i protagonisti sono gli Dei della mitologia, ma

visti sotto forma di piccoli bambini. Questi sono amici, eroi, combina guai e pestiferi, si

credono onnipotenti e ragionano proprio come dei bambini. Sono dei piccoli Dei ed eroi

che compiono proprio azioni mitiche.

I miti greci sono rivisti qui sotto un'altra veste, più spensierata e divertente.

Questo romanzo è scritto con termini semplici e diretti sotto forma di storie fiabesche,

improntate sulla fantasia. I veri eroi greci che vivevano esperienze tragiche, qui vivono

avventure divertenti fatte di dolcezza ed altruismo.

E' un romanzo adatto ai più piccoli, come primo approccio alla storia dei miti, per farli

interessare alla mitologia. Per far conoscere ed apprezzare, per incuriosirli e condividere

la storia dell'umanità e l'infinito bagaglio culturale che essa porta con sé .

Quindi il libro è interessante, ma secondo me, adatto ad un pubblico più piccolo, perché

io in questo racconto non ho trovato quello che cercavo ; all'inizio quando ho preso il libro

mi piaceva molto e volevo leggerlo al più presto, ma poi quando ho cominciato a leggerlo

sono rimasta delusa, nonostante le storie mitologiche mi facciano venire i brividi, ma

queste no.

Vi chiederete come mai ; ho riflettuto e sono giunta ad una conclusione. A me i miti greci

piacciono moltissimo, ho già letto vari racconti come ad esempio la storia di Ulisse.., amo

le loro avventure, le loro tragedie, le loro battaglie, i loro amori, ed in questo libro non

c'erano, o c'erano, ma erano viste in una prospettiva da bambini e quindi questo non mi

ha coinvolto. Gli mancava quel qualcosa in più che rendesse il racconto veramente intri-

gante e brioso , come piace a me, con un linguaggio più adatto alla mia età.

La morale è che non è un libro adatto ai ragazzi della mia età , perché è adatto ai più

piccoli, se l'avessi letto prima di intraprendere l'esperienza con i miti greci sicuramente ne

sarei rimasta entusiasta.

Sapete , la storia che preferisco più di tutte è la storia di Diana o Artemide, vi starete

chiedendo il perché, il motivo è molto semplice …

Io adoro gli animali soprattutto quelli docili e pelosi che giocano in continuazione con te,

ebbene sono i cani. Sono animali dolci e veramente molto intelligenti e soprattutto carini.

Non ho scelto questo racconto solo per questo motivo, ma anche perché Diana di notte

prende li carro con a bordo la Luna .

P a g i n a 2 6 Notizie dall ’Istituto … speciale Lettura pensata

Questa fa risplendere ogni angolo della Terra anche il più piccolo minuscolo pezzo di

mondo, durante la notte. La cosa che mi affascina di più è che la Luna con i suoi raggi

illumini degli specchi d' acqua e sembra che all'interno, se uno si immerge nelle acque e

nuota in profondità , ci trovi un bagliore, che può accecare qualsiasi persona e ci trovi dei

bellissimi diamanti. Ma l'ho scelta anche per un altro motivo, di notte lei fa delle corse at-

traverso l' infinito cielo e le infinite luci sfavillanti, guidando due cavalli magnifici, uno

bianco candido come la seta che con la sua criniera volteggiava nella brezza del vento e l'

altro ancora più bello , nero come l'inchiostro della penna.

Mi incuriosisce questa donna veramente bella e così aggraziata, perché è una dea che

vive in un mondo impossibile , ricco di sogni e di bellezze di ogni tipo, di avventure, dove

sembra tutto possibile. Magari io abitassi là , con i suoi cento cani che mi scodinzolano

tutto il giorno e aspettano solo di giocare !! Sapete ogni notte penso come sarebbe bello

volteggiare come un uccello nel cielo e sentire l' aria piacevole che ti accarezza e guidare

due splendide creature ed illuminare la notte con la Luna e poi vedere dall'alto il mondo.

Sarebbe davvero troppo emozionante, vedere la Terra piccina, sotto di te, i boschi scuri, i

prati, i fiumi che si snodano come serpenti, ed essere scortata dalle scintillanti stelle, e la

mia anima si riempirebbe di gioia.

Julie Budel II B

Giovani leggende delle Dolomiti

La leggenda del monte PALMAR

Tanto tempo fa, nella valle del Piave, ai piedi del Pizzocco viveva un orco di nome Palmiro.

Egli era il guardiano della Roccia Sacra: una roccia magica e potente che rendeva

immortale chiunque la possedeva.

Molti erano i malvagi che avrebbero voluto avere quella pietra ma l'orco non permetteva

a nessuno di avvicinarsi. Passavano gli anni e l'orco invecchiava e facendo sempre più fati-

ca a difendere la Roccia Sacra, cominciò a pensare che avrebbe dovuto nascondere per

sempre quella pietra così che nessuno avrebbe potuto abusare del suo potere.

Si ricordò allora che nel lago del Mis viveva una strega che aveva il potere di trasformare

l'acqua del lago in acqua magica, capace di far crescere qualsiasi cosa annaffiata con la

stessa....anche le rocce.

Avuta l'acqua magica dalla strega, l'orco nascose la Roccia Sacra tra le palme del suo

giardino e cominciò ad annaffiarla. Da prima si vide la roccia crescere e crescere fino a for-

mare una collina e poi si cosparse di erba e vegetazione che spontaneamente aveva

cominciato a nascere su di essa. L'orco invecchiava, la collina, che un tempo era la Roccia

Sacra, era ormai diventata un monte a fianco del Pizzocco.

P a g i n a 2 7 Notizie dall ’Istituto ... Speciale Lettura pensata

Nessuno sapeva dove l'orco avesse nascosto la pietra magica e a quel punto, consapevole

che il suo segreto e la Roccia Sacra fossero al sicuro dai malvagi, morì. Ai piedi di quella

montagna comparsa misteriosamente nacque un villaggio e i suoi abitanti, memori dell'

orco guardiano, chiamarono quel monte Palmar, un po' per ricordare il nome di Palmiro e

un po' per quelle palme che lo stesso coltivava ma che ora non c'erano più.

Isabella Canal, Valentina Casanova, Francesca Lotto I A

P a g i n a 2 8 Notizie dall ’Istituto

Saluti alla scuola media in rima e versi

I giornalisti Giulio e Dimitri, ormai giunti alla fine della terza media, salutano la scuola in

modo originale ...

Au revoir scuola media

Tre anni sono passati da quando sono arrivato ogni giorno entravo felice e uscivo disperato, le pene dell’inferno ho sopportato da quando ti ho incontrato, a casa tanti compiti a scuola a girare i pollici, o, come si dice, a scaldare il banco con vicino un saltimbanco che faceva lo spiritoso senza riposo. Aspettavo con impazienza le vacanze ma le mie erano solo speranze, speranze di un futuro migliore senza alcun professore. Un’altra cosa che attendevo erano le gite che dopo un giorno erano finite, soltanto una è durata ma si è conclusa con una spallata. Purtroppo ti ho dovuto sopportare perché a scuola ci devo andare anche se in fondo non è stato così nauseabondo, infatti con te dei bei momenti ho anche passato e ne sono allucinato, poiché non so come ho fatto a divertirmi in questo posto malfatto. Ormai alla fine sono arrivato e per miracolo mi sono salvato, ho finito i tre anni senza fare particolari danni, ma lo scoglio più grande devo superare infatti gli esami devo ancora fare, e spero proprio di tornare a casa intero senza andare al cimitero.

Quindi addio vecchia scuola ti lascio per una nuova, me ne vado, addio, ti lascio al tuo brusio.

Abschied Schule Tre anni ho passato, ma sono quasi mancato. Da subito non mi sei piaciuta, con una faccia abbattuta. Il dente mi è saltato, mentre da te sono stato. Dopo di te ho passato una bella vacanza, al contrario con te sono andato con una bella ambulanza. I professori al tuo interno simpatici li ho trovati, ma dopo un po’nella mia memoria li ho buttati. L’unica cosa bella sono state le gite, anche se dopo poco tempo sono finite. Tre gite quest’anno ho fatto, grazie ad un grosso baratto. In conclusione questa scuola è finita, e vorrei che venisse abbrustolita. Potrei dire che con te bei momenti ho passato tra risate e scherzetti , con i miei amichetti.

P a g i n a 2 9 Notizie dall ’Istituto

Il pennarello: che sorpresa!

Noi alunni di quinta della Scuola Primaria di Mea-

no, nel corso di quest’anno scolastico, abbiamo

fatto un percorso di educazione all’immagine che

prevedeva l’utilizzo dei colori caldi e freddi. Per realizzare i nostri lavori, abbiamo utiliz-

zato quella che abbiamo definito ” tecnica del pennarello”. Una scoperta per noi! Abbia-

mo avuto bisogno di tanto tempo e di tanta pazienza però siamo contenti dei risultati

ottenuti.

Ecologia a scuola: una mostra spettacolare

Presso il Centro Culturale di Santa Giustina

è stata allestita una spettacolare mostra

realizzata dagli studenti dell’Istituto Com-

prensivo “G. Rodari” di Santa Giustina e

della Scuola dell’Infanzia “Don Antonio Ti-

ziani”. Il progetto, realizzato in collabora-

zione con il Comune di Santa Giustina, ha

coinvolto tutti gli alunni, dall’Infanzia alla

Scuola Secondaria di Primo Gra-

do. Complimenti a docenti e artisti che

hanno dimostrato di avere talento e creati-

vità.

P a g i n a 3 0 Notizie dall ’Istituto

Il giorno 12 febbraio 2015 i ragazzi della

classe 3^ B hanno fatto visita al museo sto-

rico di Villa Patt a Sedico, accompagnati dal-

le prof. Curto e Iotti.

Al loro arrivo, sono stati accolti dal profes-

sor Enrico Bacchetti, il quale ha parlato del-

la difficile vita al fronte nella provincia di

Belluno durante la Prima guerra mondiale:

le trincee erano costruite fra le rocce, il cli-

ma era rigido (in estate vi era ancora la ne-

ve), solo durante le feste il cibo era abbon-

dante, i turni di guardia erano pesanti e si

era sempre in pericolo. I soldati erano im-

pegnati non solo in azioni di guerra ma an-

che di salvataggio; per difendersi usavano

armi chimiche, proteggendosi con masche-

re antigas e mettevano filo spinato vicino

alle trincee nemiche.

Successivamente gli alunni sono stati divisi

in 4 gruppi e hanno approfondito alcune

lettere dal fronte che sono state ritrovate.

Queste lettere trattavano delle giornate di

un comandante, il signor Gianni, nelle trin-

cee del Castelletto. Gianni racconta dei suoi

compiti e delle missioni che svolgeva, del

clima, del numero di soldati presenti, del

battaglione di cui faceva parte, di dove al-

loggiava, di quello che mangiava, delle sue

condizioni fisiche e psicologiche e delle sue

opinioni sulla guerra e sul nemico.

Successivamente due alpini, che hanno par-

tecipato a diverse spedizioni militari, hanno

illustrato agli studenti le varie armi che so-

no state utilizzate dai soldati durante la

Grande Guerra. Questa uscita è stata una

preziosa occasione per approfondire e com-

prendere meglio un’importante pagina del-

la nostra storia.

Caterina Sacchet e Alessia Dal Mas

Visita a Villa Patt … sulle tracce della Grande Guerra

P a g i n a 3 1 Notizie dall ’Istituto

Il 25 febbraio i ragazzi di terza media hanno

partecipato ad una conferenza sulla Secon-

da guerra mondiale e sulla vita che si con-

duceva in quel periodo nel nostro territorio.

All’inizio dell’incontro ha preso la parola il

professor Perenzin, che ha spiegato ai ra-

gazzi a grandi linee la Seconda guerra mon-

diale, soffermandosi soprattutto su ciò che

è accaduto nella nostra zona in seguito

all’invasione tedesca. Ha poi lasciato la pa-

rola al sig. Faronato che ha raccontato a noi

ragazzi di essere stato accusato di essere

una staffetta partigiana, cioè di portare in-

formazioni segrete dalle città in montagna,

alle postazioni partigiane. Ci ha poi raccon-

tato di essere stato rinchiuso nel lager di

Bolzano, descrivendo le pessime condizioni

in cui vivevano in quel campo di prigionia:

cibo scarsissimo (pane nero di segale, mine-

stra di cavoli e caffè fatto con i fondi dello

stesso), freddo di notte, continue punizioni

anche per frivolezze, bagni inesistenti e pi-

docchi molto diffusi. Ha poi raccontato che,

data la vicinanza del lager alle loro case

d’origine, i parenti, certe volte, mandavano

un po’ di cibo ai famigliari rinchiusi lì. Ha

continuato raccontando della loro generosi-

tà: quando ricevevano del cibo commestibi-

le lo donavano anche alle altre persone. Da

questa testimonianza è emerso che in tutto

il bellunese le persone soffrivano: c’erano

continue carenze di cibo e i Tedeschi spa-

droneggiavano. Sulle montagne i partigiani

resistevano, ma anche per loro la vita non

era facile.

Alla fine noi ragazzi siamo rimasti colpiti da

un’affermazione del sig. Faronato: voglio

passare a voi il testimone. Che cosa ha volu-

to dire? Il testimone non è altro che il suo

racconto che noi abbiamo il dovere di ricor-

dare e trasmettere.

Giulio e Dimitri

Incontro con Gianni Faronato: storia di un partigiano

P a g i n a 3 2 Notizie dall ’Istituto

La “Grande Guerra” in scena sulle rive del Piave

L’anniversario dei cento anni dall’inizio della

Grande Guerra ha indotto gli alpini del grup-

po ANA di S. Giustina a scrivere un testo di

ricordi. I ragazzi del laboratorio di teatro

della scuola secondaria, guidati dalla

prof.ssa Lucia Fontana lo hanno tradotto e

messo in scena in lingua dialettale domenica

24 maggio,

sulle rive del

Piave nei

pressi della

frazione di

Campo.

Alla buona

r i u s c i t a

dell’evento

hanno con-

tribuito an-

che gli alunni

delle scuole primarie di S. Giustina e Meano,

guidati dalle maestre Sonia Garna e Alessan-

dra Sgro, con canti legati alle tradizioni alpi-

ne. Tutti indossavano un cappellino con i

colori della bandiera italiana, regalato loro

dagli alpini che li hanno acquistati all’Aquila

in occasione del raduno nazionale.

Alla manifestazione ha partecipato anche il

coro Oio che ha proposto, tra gli altri, il fa-

mosissimo canto dedicato al Piave. E non

poteva mancare, come finale, il coro allarga-

to che ha proposto ai numerosissimi presen-

ti, l’inno nazionale.

P a g i n a 3 3 Notizie dall ’Istituto

Attori in scena!

Da qualche anno nella nostra scuola viene

organizzato il laboratorio di teatro gestito

dalla prof Lucia Fontana.

In questo laboratorio si imparano le princi-

pali tecniche di recitazione, si cerca di far

stare bene le persone tra di loro e si fanno

giochi che aiutano l’apprendimento.

Visto che quest’anno ricorre il centenario

della Prima Guerra Mondiale, si è deciso di

fare uno spettacolo a riguardo.

Abbiamo intervistato alcuni ragazzi che si

sono offerti volontari e abbiamo posto loro

alcune domande.

Aurora Triches e Gaia Zera:

Questo laboratorio ci piace molto, è davvero

interessante e divertente.

Tra le diverse attività che abbiamo svolto, ci

è rimasto impresso un gioco nel quale biso-

gnava mimare alcune emozioni scritte su un

bigliettino.

Il tema di quest’anno ci piace perché attra-

verso la rappresentazione teatrale possiamo

spiegare ad altre persone ciò che è accaduto

nella Prima guerra mondiale. Lo spettacolo

che stiamo preparando è ben strutturato,

ma noi preferiamo lo spettacolo svolto lo

scorso anno.

Micol Ronchini:

Il laboratorio mi piace molto e l’aspetto che

più ricorderò è la serenità con la quale si

svolgono i vari esercizi e i giochi.

Il tema che affrontiamo quest’anno è molto

importante e trovo giusto che lo abbiano

proposto a noi giovani, perché così si potrà

evitare lo scoppio di altre guerre terribili co-

me le precedenti. Inoltre attraverso questo

spettacolo è possibile trasmettere ad altre

persone, che non ne sono a conoscenza, la

sofferenza nella quale vivevano i soldati e le

loro famiglie.

Il rapporto tra noi ragazzi è molto buono e

sereno e se dovessi esprimere una riflessio-

ne poetica su questo laboratorio direi che “il

re e la regina sono la creatività e la sereni-

tà”.

Lorenzo Gurrieri:

Il laboratorio mi piace e penso che il tema

affrontato sia importante

La prof. Fontana sa entrare nel tema del la-

boratorio e i compagni che con me parteci-

pano a questo spettacolo sono bravi e sim-

patici.

L’attività teatrale è davvero bella e istruttiva

e vorrei partecipare anche il prossimo anno.

Ringraziamo chi ha dedicato questo suo

tempo alla redazione de ”Il Picchio”.

Caterina Sacchet, Elena Cassol

P a g i n a 3 4 Notizie dall ’Istituto

Spadaccini alle prime armi

Entrare nel mondo della scherma antica è un’esperienza troppo bella da non perdere !

La classe II C quest’anno è stata molto fortunata perché ha svolto molte splendide attività

extra! Una di queste è stata organizzata dal prof. Michele Vello il quale, per approfondire il

lavoro fatto in classe, ci ha fatti assistere ad una piccola presentazione sulle spade antiche

e sulle loro funzioni …

Lunedì 9 febbraio 2015, gli alunni di II C si sono recati in palestra per assistere a questa

lezione speciale organizzata appositamente per loro ( … anche se c’è stata un’intrusione

da parte delle classi 3D e 3A) da un amico del prof. Vello, Fabrizio Tonin, il quale ha porta-

to personalmente delle riproduzioni di spade antiche delle quali è molto appassionato.

Oltre a mostrarci le armi, ci ha spiegato la loro storia, il loro utilizzo e come venivano utiliz-

zate. Quasi tutti i ragazzi hanno impugnato le spade e inscenato (in tutta sicurezza!!!) finti

combattimenti.

Visto che questa attività è stata molto gradita, il prof. Vello ha deciso che ci saranno altri

incontri.

Carina Riti

Magie di Cartapesta

Anche nel corso del secondo quadrimestre, la prof. Remedi ha proposto il suo fantastico

laboratorio “Magie di cartapesta” che consiste nel cerare oggetti ricavandoli da materiali

quotidiani e semplici come bottiglie, vasetti, ciotole, piatti, per poi decorarli con strisce di

carta colorata ed incollarli con apposita colla al nuovo oggetto.

Per fare ciò occorrono dei precisi materiali: colla vinavil, pennelli, gesso Bologna, colori

acrilici (anche oro), carta da giornale, carta da fiori o carta velina.

Il gesso Bologna serve per legare la carta agli altri oggetti; è una polvere la quale, una volta

entrata a contatto con l’acqua, diventa densa e incolla meglio.

I nostri compagni, in questa seconda parte di quadrimestre, hanno realizzato: mongolfie-

re, ciotole, contenitori come vasi e piatti poi decorati e maschere di cartapesta.

Alessia Dal Mas e Carina Riti

P a g i n a 3 5 Notizie dall ’Istituto

Grazie!

Una delle attività che amo di più, e penso proprio di non esse-

re l’unica, è andare in gita! Partecipare alle uscite didattiche

mi permette di scoprire luoghi nuovi, divertirmi, ma soprat-

tutto stare bene in compagnia, non solo con i compagni, ma

anche con i prof. che sono disposti ad accompagnarci, a stare

con noi e, in alcuni casi estremi, a sopportarci! Sono sicura

che anche loro si divertono, certamente anche loro si emozio-

nano, perché, nonostante abbiano già vissuto milioni di volte

queste esperienze, gli alunni sono diversi e questo crea una

nuova atmosfera, un nuovo modo di stare insieme e di diver-

tirsi.

Organizzare le uscite e assumersi la responsabilità di portarci

in giro è un grande impegno, perciò, voglio davvero regalare

un grande Grazie a tutti quei prof. che hanno accompagnato

in gita le diverse classi, specialmente la mia 2C. Voglio ringra-

ziarli per tutti i momenti graditi e non (alla fine credo che an-

che quelli, in fondo in fondo, siano piaciuti) ed invitare tutti

gli insegnanti che solitamente non partecipano, a vivere que-

ste bellissime esperienze, specialmente le uscite di più giorni

in luoghi veramente meravigliosi!

UN PARTICOLARE GRAZIE AL PROF. DAL MAS CHE, NON SO-

LO ORGANIZZA LA MAGGIOR PARTE DELLE USCITE, MA LE

PROPONE, LE SOSTIENE E CON IL SUO INESAURIBILE ENTU-

SIASMO LE RENDE SPECIALI!

Carina Riti

P a g i n a 3 6 Notizie dall ’Istituto

P a g i n a 3 7 Tutto sport

Orienteering

Martedì 14 aprile si sono svolti i campionati pro-

vinciali di orienteering. L’agguerrito team del Ro-

dari, guidato dal prof. Dal Mas non ha tradito le

attese e ha portato a casa coppe medaglie. Laura

Giovannelli ha conquistato l’oro nella categoria

cadette ed ha trascinato la squadra femminile alla

conquista del gradino più basso del podio. Tra i

maschi si è distinto Abay Cassol che è giunto terzo nella categoria cadetti. Complimenti a

tutti. Una brillante prestazione consente a Laura Giovanelli di conquistare l’oro nella catego-

ria cadette dei Campionati Regionali di Orienteering disputati a Tarzo il giorno 9 maggio

2015. Complimenti alla giovane atleta che di recente si è messa in mostra anche in gare di

carattere nazionale.

Campioni di atletica!

FASE DISTRETTUALE

Femminile

80 mt. piani: 1^ Giovanelli Laura – 3^Cassol Gosanesh; Salto in lungo: 1^ Riti Carina;

2 km marcia: 1^ Granzotto Elena, 2^ Triches Aurora; 1000 mt.: 2^ De Polo Lisa

80 mt. Ostacoli: 2^ Rento Ilaria; Staffetta 4×100 mt.: 3^ I.C. “Rodari” S. Giustina

Maschile

Salto in lungo: 1^ Vigne Denis; Getto del peso 4 kg: 2^ Gurrieri Lorenzo; Vortex: 1^ Krai-

chan Thawatchai

FASE PROVINCIALE

Cadette/i:

80 m ostacoli f: 2^ Rento Ilaria; Salto in lungo f: 3^ Riti Carina; Marcia 2 km f: 1^ Granzotto

Elena, 2^ Triches Aurora; Getto del peso 4 kg m: 3^ Gurrieri Lorenzo; Vortex m: 2^ Kraichan

Thawatchai

Elena Granzotto e Aurora Triches hanno conquistato rispettivamente l’oro e l’argento alle

finali regionali di atletica nella specialità della marcia. Il 19 maggio a Verona le due ragazze

hanno sfidato le migliori interpreti della specialità e nonostante il caldo sono riuscite ad im-

porsi. Complimenti alle ragazze e ai loro preparatori. Anche il terzo componente della spedi-

zione “rodarina”, Thawatchai Kraichan si è ottimamente comportato nella specialità del lan-

cio del vortex dove si è classificato quarto, migliorando il proprio primato personale.

P a g i n a 3 8 Picchio in gioco

Sudoku per tutti

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VI AUGURA BUONE VACANZE!!!