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Il PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA (P.O.F.) è il DOCUMENTO FONDAMENTALE dell’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE DELLA SCUOLA. Rappresenta lo strumento con cui l’Istituto Statale Comprensivo di

Tombolo rende trasparente e leggibile ciò che fa, perché lo fa e come lo fa. Il POF illustra ai genitori, agli studenti, al corpo docente, al

personale ATA ed a tutte le realtà sociali ed economiche del territorio le caratteristiche della scuola, la sua organizzazione interna, gli obiettivi formativi e le scelte progettuali per raggiungerli, nonché le metodologie per valutarne l’efficacia.

Esso tiene conto della realtà socio-culturale in cui è inserito l’Istituto, delle esigenze degli alunni e delle risorse disponibili organizzate

per il raggiungimento degli obiettivi educativi. Il POF, inoltre, è coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello

nazionale e prevede un’organizzazione della didattica che assicuri il successo formativo di ogni alunno.

E’ elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base di indirizzi generali definiti dal Consiglio d’Istituto, dallo stesso è adottato ed è reso pubblico a tutti i soggetti che interagiscono con l’Istituzione Scolastica.

E’ uno strumento flessibile, aperto, soggetto ad aggiornamenti che, nel corso dell’anno scolastico, possano derivare dall’evoluzione del sistema formativo ed organizzativo della scuola.

Il dialogo costruttivo e la sintonia tra scuola e famiglia garantiscono i migliori risultati educativi per gli alunni. possono aiutare la scuola a “fare sempre meglio” in varie maniere:

come membri eletti nei: Consigli di Intersezione (Scuola dell’Infanzia – ex Materna) Consigli di Interclasse (Scuole Primarie – ex Elementari) Consigli di Classe (Scuola Secondaria 1° Grado – ex Media)

come membri eletti nel Consiglio d’Istituto dove, insieme ai rappresentanti del personale della scuola, deliberano in merito a proposte organizzative e di utilizzo delle risorse finanziarie, per rendere possibile la concretizzazione del P.O.F.

proponendo idee e partecipando ad incontri ed assemblee di classe e di Istituto

incontrando e dialogando serenamente con i docenti nei ricevimenti

partecipando a iniziative di formazione / informazione rivolte alle famiglie in merito al loro ruolo educativo

contribuendo con aiuti economici, rendendosi disponibili alla realizzazione di progetti, cercando sponsor, fornendo materiale, ecc.

“.... ci sono due tipi di educazione :

quella che ti insegna come guadagnarti da vivere e quella che ti

insegna come vivere...”

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SCUOLA DELL’INFANZIA: 3 sezioni 40 ore settimanali / orario dal lunedì al venerdì: 8.00 – 16.00 SCUOLA PRIMARIA: SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO: 11 classi (4 sezioni) Orario antimeridiano per tutte le classi: 8.00 – 13.00 Tempo scuola per tutte le classi:

30 ore settimanali antimeridiane compreso il sabato

ORARIO CLASSI TEMPO PIENO: Cl. 1 D, 2 D, 3 D, 4 D, 5 D:

tempo pieno = 40 ore settimanali, escluso il sabato, dalle 8.00 alle 16.00

1 Dirigente Scolastico 9 Scuola Infanzia 1 Vicario / Collaboratore Docenti 35 Scuola Primaria 78 3 Fiduciari 34 Scuola Second. 1°G. 7 Funzioni Strumentali 16 Commissioni 25 Docenti Referenti 84 Scuola Infanzia 1 Direttore Amministrativo Alunni 377 Scuola Primaria 678 3 Assistenti Ammin. in Segreteria 217 Scuola Second. 1°G. 12 Collaboratori scolastici

ORARIO CLASSI TEMPO NORMALE: Cl. 1 A B , 2 A B C, 3 A B C,

4 A B C, 5 A B: 27 ore settimanali, compreso il sabato, dalle 8.00 alle 12.30

Cl. 1 C: 27 ore settimanali, 5

giorni dalle 8.00 alle 13.00, 2 ore il martedì pomeriggio e sabato a casa

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PROGETTI PECULIARI NELLA SCUOLA PRIMARIA PROGETTO IMPARO E MI ESPRIMO CON…

La Scuola Primaria prevede una serie di progetti che mirano a fornire agli alunni dei mezzi di espressione non verbale, facendo sperimentare modalità comunicative diverse, attraverso l’uso del corpo, della voce e della musica in esperienze di drammatizzazione, canto e uso del flauto. Altri laboratori, invece, mirano a stimolare negli alunni la capacità di usare creativamente il colore, di colorare i disegni realizzati con tecniche artistiche diverse, di usare il pensiero creativo per inventare, di individuare le “potenzialità” di uso e di composizione di materiali diversi (es. creta) per espressioni personali, di manipolare e usare materiali poveri per realizzare composizioni artistiche e lavoretti… Queste attività favoriscono anche l’integrazione fra alunni di diversa nazionalità, una conoscenza di tradizioni popolari del territorio e di altre culture, la capacità di lavorare in grandi gruppi, una maggiore conoscenza di se stessi, del proprio corpo e delle proprie emozioni. PROGETTO EDUCATIVO “MIND LAB”

E’ una proposta pedagogica curricolare che vede coinvolti docenti, alunni e famiglie, per lo sviluppo di abilità e competenze essenziali alle giovani generazioni: saper definire i propri obiettivi, imparare a scegliere e decidere, gestire le proprie emozioni, risolvere problemi, comunicare in modo chiaro, collaborare in gruppi organizzati. Sono obiettivi che difficilmente la scuola può raggiungere da sola, senza il coinvolgimento delle famiglie. Il curricolo è organizzato in accordo con le diverse fasce di età, rispettando le caratteristiche individuali degli studenti: le lezioni, della durata di circa 1 ora, sono tenute una volta alla settimana, dai docenti della scuola, dopo adeguata formazione, consentendo un intervallo temporale adeguato per gli studenti per incorporare e applicare nelle altre discipline i concetti sviluppati nelle lezioni Mind Lab, rispettando i limiti di ciascun studente, in modo che ogni lezione sia un evento gratificante. Sono coinvolte le classi Prime, 4C, 4D della scuola Primaria e alcune classi Prime e Seconde della scuola Secondaria.

PROGETTO PET – THERAPY Il progetto verrà realizzato in alcune classi della Scuola Primaria. Prevede l’intervento di operatori “pet partner” dell’Associazione “Cave Canem” di Limena con cani appositamente addestrati. Essi proporranno attività mirate e adeguate alle caratteristiche e agli obiettivi individuali dei bambini, con accompagnamento del cane e dell’operatore. Il progetto si propone i seguenti obiettivi:

- favorire l’integrazione e la comunicazione di alunni diversamente abili; - stimolare le potenzialità individuali e le capacità cognitive; - promuovere l’indipendenza e l’autostima; - aiutare a superare disagi psicologici e affettivi; - diminuire la diffidenza e la paura verso le diversità; - migliorare la stabilità emotiva e il tono dell’umore; - arricchire la sfera affettivo-relazionale.

PROGETTI PECULIARI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PROGETTO GIOCHIAMO CON LE PAROLE – LABORATORIO DI LETTO-SCRITTURA Giocare con suoni e rumore, tagliare le parole a pezzi, ricomporle, scoprire come iniziano, quanto sono lunghe e come finiscono sono alcune delle proposte che accompagneranno il gruppo dei bambini di 5 anni in queste esperienze di laboratorio, alla scoperta della forma sonora delle parole. Per diventare più sicuri nell’espressione verbale, rafforzeranno le proprie competenze fonologiche, imparando a giocare con le parole, le rime, le filastrocche. Questo percorso sarà accompagnato, inoltre, da attività di grafo-motricità che aiuteranno il bambino ad affinare la produzione grafica e/o il pre-grafismo. PROGETTO TEATRO Il progetto “Teatro” è rivolto ai bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. L’esperienza si propone di sollecitare nei bambini il desiderio di scoprire e sperimentare nuovi modi di comunicare, di vivere il gruppo e relazionarsi con l’altro. Il progetto, inoltre, mira a creare uno “spazio” in cui i bambini diventino i veri protagonisti dell’avventura narrativa, per poi cimentarsi in una performance che andrà in scena durante la festa di fine anno. PROGETTO PISCINA Il progetto piscina da anni caratterizza l’offerta formativa della scuola dell’infanzia. E’ un progetto che ha sempre riscontrato una partecipazione quasi totale da parte delle famiglie coinvolte. Il corso di acquaticità offre ai bambini l’opportunità di vivere un’esperienza unica, intensa e significativa insieme ai propri compagni e alle insegnanti di sezione. Il progetto si propone di permettere al bambino, attraverso l’orientamento in un contesto diverso da quello consueto, di potenziare gli apprendimenti relativi allo schema corporeo, alla percezione del proprio sé e al potenziamento dell’autonomia personale e sociale.

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PROGETTO SOLIDARIETA’ Questo progetto prevede che l’Istituto individui, nel territorio locale e circostante (negli anni passati venivano considerate anche la realtà nazionale e quella internazionale), situazioni contingenti di particolare disagio, di povertà, di bisogno e promuova, presso gli alunni e con la collaborazione di associazioni di volontariato, una campagna di sensibilizzazione e una raccolta di contributi, o di materiale, o di cibo,… per offrire aiuto e solidarietà. In questi ultimi anni, per esempio, sono stati realizzate delle iniziative per i terremotati dell’Abruzzo, per la Città della Speranza di Padova, per le famiglie povere del comune, per i Clown di Corsia dell’Ospedale di Cittadella, ecc. Con questo progetto viene offerta a tutti i bambini la possibilità di essere solidali e caritatevoli, attraverso un piccolo, semplice gesto concreto, accessibile a chiunque. Gli alunni e le loro famiglie hanno sempre partecipato con grande generosità e reale spirito di condivisione. Anche quest’anno il progetto verrà realizzato in collaborazione con le Caritas di Tombolo e di Onara.

PROGETTI PECULIARI NELLA SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO PROGETTI DI LINGUA INGLESE ATTIVITA’ DI SPEAKING e INTERACTION CON MADRELIGUA INGLESI Rivolti alle classi terze e possibilmente anche a prime e seconde (compatibilmente con i fondi e con priorità alle classi terze) CERTIFICAZIONI TRINITY COLLEGE e CAMBRIDGE UNIVERSITY Presso la nostra scuola gli alunni, già da alcuni anni, vengono preparati a sostenere l’esame esterno di certificazione delle competenze in lingua inglese. Le certificazioni linguistiche a cui i nostri studenti accedono sono quelle del Trinity College e della Cambridge University. Il conseguimento delle certificazioni accerta il livello linguistico raggiunto dagli studenti con riferimento al framework europeo delle competenze linguistiche a seguito di un esame con esaminatori provenienti dal Regno Unito. Entrambi gli Enti Certificatori (Trinity e Cambridge) sono accreditati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Gli esami, facoltativi e rivolti agli alunni di tutte le classi, prevedono una tassa di iscrizione ed una preparazione specifica in classe con l’insegnante e con un piccolo monte ore di contributo da parte di un madrelingua. CORRISPONDENZA CON SCUOLE SITUATE IN PAESI ANGLOFONI FOOD REVOLUTION DAY: una giornata in maggio, con data che ci verrà comunicata, in connessione con lo chef inglese Jamie Oliver a Londra, sintonizzando il fuso orario. Il progetto include alcune attività preparatorie con shede/worksheets. PROGETTO ORIENTAMENTO Il Progetto, realizzato in collaborazione con la Rete degli Istituti Superiori di Cittadella e alcuni Istituti di altri Comuni limitrofi, si propone di fornire ad alunni e genitori di classe terza le informazioni utili a realizzare una scelta consapevole della scuola superiore nella quale proseguire il precorso di studi. Il Progetto prevede attività di conoscenza di sé per gli alunni e di informazione sul sistema formativo del territorio per i ragazzi e i genitori. Le attività vengono concentrate nella “Settimana dell’Orientamento”, durante la quale i ragazzi lavorano su questi temi con tutti i docenti di classe, incontrano insegnanti delle scuole superiori del territorio; successivamente i ragazzi possono proseguire il precorso attraverso laboratori orientanti presso gli Istituti superiori. In questo anno scolastico il progetto è stato arricchito con quattro incontri, in lingua inglese, tenuti da professionisti che hanno legato la loro attività lavorativa al mondo anglosassone. Tale progetto si svolge nel periodo ottobre-dicembre. PROGETTO DI EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE Il Progetto è destinato a tutti gli alunni delle classi terze; esso si propone di attuare un intervento di prevenzione primaria rivolto ad una fascia di età che si situa come momento di passaggio dall’infanzia, in cui il bambino è dipendente e protetto dalla famiglia, alla maturità in cui l’individuo deve raggiungere l’autonomia e la responsabilità nelle scelte. Lo scopo è quindi fornire spunti di riflessione che aiutino i ragazzi ad esternare e riconoscere i loro stati d’animo, tipici della tappa evolutiva che stanno vivendo, ad integrare le diversi parti di sé: corporea, emotiva e cognitiva. Altro obiettivo del progetto è formare gli insegnanti coinvolti, affinché possano continuare il lavoro all’interno delle classi ed essere di riferimento per altri colleghi, e formare e coinvolgere i genitori rispetto al concetto di adolescenza e allo sviluppo di strategie efficaci nella gestione di conflitti che vivono nel rapporto con i figli. I tempi di attuazione del progetto e le fasi operative seguiranno l’organizzazione prevista dal piano di lavoro dell’esperto incaricato PROGETTO LEGALITA’ Il Progetto Legalità è costituito da una serie di interventi di esperti relativi a varie tematiche o problematiche che coinvolgono gli alunni della scuola secondaria I grado. Nell’insieme gli interventi hanno la finalità di informare ed educare al rispetto della legalità per essere cittadini consapevoli. Intervento dell’agenzia delle entrate: l’obiettivo è quello di rendere i ragazzi consapevoli che ognuno diventa, con il suo comportamento, responsabile del benessere dell’intera comunità. Intervento degli agenti di polizia o carabinieri: gli obiettivi sono molteplici e riguardano i comportamenti di bullismo nella vita quotidiana e in rete, le insidie della rete, i reati, che senza le opportune conoscenze si possono commettere, e per i quali si può essere perseguiti anche se di minore età. Intervento dell’associazione Telefono Azzurro su cyberbullismo: l’obiettivo è mettere i minori nella condizione di attivare delle difese da questo fenomeno in espansione e avviarli ad un uso corretto di internet.

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EDUCARE I NOSTRI BAMBINI E RAGAZZI ANCHE ALL’ATTESA

Quale sia il modo migliore per tirar su al meglio i figli lo si impara con la vita e forse non lo si impara mai abbastanza. L'ambito specifico che si occupa di come operare al meglio nell'educazione delle future generazioni e' quello della pedagogia e oggi delle scienze dell'educazione e della formazione. Certo e' che ci son modi di fare migliori di altri. Nella storia dell'uomo qualcosa si è certamente imparato per cercare come insegnare ai figli la strada giusta o la miglior strada possibile. La scuola e la famiglia sono gli ambienti di vita che più incidono nell'educazione. I nostri alunni e figli pero’ imparano anche dalla vita e per tutta la vita, ma in particolare sono più influenzabili e orientabili in età evolutiva, quando appunto si stanno formando. Offro in questo contesto di presentazione del Piano dell'Offerta Formativa, il Pof, con i suoi progetti anche qualche riflessione che ci può essere utile per orientare i modi dell'educare sia a casa che a scuola. Forse qualcuno conosce già il Marshmallow test? Si'...no...? Credo sia interessante o perlomeno curioso o comunque degno di essere oggetto di meditazione per ogni educatore sia nella scuola e sia nella famiglia conoscere appunto questo Marshmallow test. Il "Marshmallow" intanto che cos'è? E' un dolcetto. Un dolcetto gommoso e particolarmente gradito ai bambini che appunto ne sono ghiotti e difficilmente resistono alla sua bontà. Averne uno davanti e' quasi un tutt'uno col metterselo in bocca e gustarselo con gran piacere. Ebbene, gli psicologi e pedagogisti americani, hanno inventato un test, una prova con questo dolcetto che si è rivelata importantissima in educazione. Anzi, han fatto di più...han seguito per quarant'anni, finché son diventati adulti, quei bambini che appunto da piccoli erano stati sottoposti a questa prova del dolcetto. Davanti ad un bambino o bambina di 4-5 anni, seduto tutto solo su una sedia, davanti ad un tavolino in una stanza, veniva posto un piattino con un dolcetto Marshmallow. Al bambino veniva detto che poteva mangiarsi pure il dolcetto, ma se fosse riuscito a resistere per un quarto d'ora senza mangiarlo, avrebbe potuto alla fine riceverne un altro e mangiarsene quindi due al posto di uno solo.

Il bambino veniva lasciato quindi solo e il tutto veniva ripreso a sua insaputa, con una telecamera. Beh...quei video, al di la' dell'esperimento sono uno spettacolo divertentissimo. Cosa succedeva...succedeva che qualche bambino non resisteva e si mangiava il Marshmallow, altri invece pur con una gran fatica, toccando col ditino il dolce, leccandosi poi le dita, leccando

direttamente il dolcetto, staccandone qualche pezzettino, contorcendosi dalla voglia...riuscivano a prolungare l'attesa e ad arrivare anche alla fine del quarto d'ora senza mangiarlo. Arrivava allora lo sperimentatore che consegnava il secondo Marshmallow e il bambino che era riuscito a posticipare la gratificazione, contento, se ne mangiava quindi soddisfatto due al posto di uno. Ebbene, al di la' della piccola apparente "tortura" dell'attesa, come era orchestrata la prova e che cosa voleva dimostrare? Ebbene quei bambini, come dicevo, sono stati seguiti, per i succesivi 14 anni e poi per 40 anni finché sono divenuti adulti con studi compiuti e lavoro avviato. Si son quindi messi in relazione i successi nello studio con l'esperimento di 14 e di quarant'anni prima. Si e' notato che i bambini che erano riusciti a resistere a mangiarsi subito il dolcetto e se ne erano guadagnati così due, avevano avuto più successo negli studi e anche a distanza di 40 anni mostravano, in altri test adattati all'età capacità simili di controllo. Cosa si può ricavare da questo esperimento che...meglio una gallina domani che un uovo oggi...che chi sa proiettarsi in avanti e controllare le proprie pulsioni governa meglio se stesso e ciò lo aiuta a riuscire meglio...che chi sa governare i propri desideri sopportando lo stress del non soddisfacimento immediato ottiene poi dei guadagni maggiori!?

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Ma c'è anche un'altra grossa implicazione educativa che va contro, a volte il senso comune che si è' instaurato in questi ultimi decenni educativi...non aiuta dare tutto e subito ai nostri figli. Non pare un buon educare accontentare sempre e subito le richieste dei figli. E' buona cosa, e' buona educazione , far guadagnare ai figli le cose che si danno. E' buona cosa chiedere ai bambini e ragazzi di svolgere piccoli compiti in famiglia come preparare, spreparare la tavola, mettere in ordine la propria stanza, le scarpe, i giochi, i libri, farsi aiutare in giardino al sabato, chiedere piccoli sacrifici per acquisti poi di regali magari di valore che il bambino o ragazzo desidera. Dopo essersi guadagnati quello che desiderano i ragazzi si sentiranno più felici, più soddisfatti, più forti e...noi, così...li avremo preparati in modo più adeguato a diventare adulti e ad essere pronti anche agli stress della vita che, come noto, non regala niente a nessuno e tutto o quasi deve essere conquistato. Si aiutano così i ragazzi a passare dal principio del piacere (voglio tutto e subito) al principio di realtà (ogni cosa nella vita ha un suo prezzo). Naturalmente tutto questo va adattato all'età e attivato con equilibrio e misura. In passato infatti, nell'educazione autoritaria che ora spesso, in taluni ambienti, si rimpiange come fosse un'età dell'oro, contrapposta all'educazione permissiva di oggi, ebbene anche allora si eccedeva, magari in durezza e pesantezza dei castighi e della freddezza nei rapporti. Ai nostri figli come a tutti noi, fa bene essere amati, accarezzati, coccolati, desiderati... Cresciamo meglio nell'affetto piuttosto che nel rimprovero e nella paura. Non c'è alcun dubbio!!! Ma nell'affetto e nell'amore devono essere incluse anche le regole, il sacrificio che richiede ogni conquista anche piccola, l'attesa che poi crea una più lunga e duratura soddisfazione. Del resto questo processo che va dal desiderio, al piacere, al benessere, alla gioia e alla felicità riguarda tutta la vita ad ogni età e per ogni persona. La soddisfazione immediata di tutto e subito, come purtroppo capita nelle scorciatoie che la "chimica" per il cervello può offrire all'essere umano con le droghe, l'alcol o simili, non riesce ad uguagliare ed avvicinarsi mai ai livelli di soddisfazione che l'essere umano può raggiungere rispettando i processi naturali che vanno dal desiderio alla felicità. Si tratta quindi anche di educare i nostri alunni e figli ad essere contenti di se stessi attraverso la sana e naturale "palestra" di impegno, sfida, sacrificio e conquista che la vita richiede a tutti. Per chi volesse anche sorridere un po' con il marshmallow test, prego cliccare su Google "marshmsllow test" Youtube e troverà alcuni video. IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. UGO SILVELLO

LASCIAMO CHE I BAMBINI CONOSCANO

LA NOIA E L’ATTESA! La vita ha bisogno di tempo, le persone hanno bisogno di tempo, i bambini hanno bisogno di tempo. Il tempo è la condizione primaria affinché la vita possa nascere, svilupparsi, svolgersi. Si dice spesso a un figlio “Non ho tempo”, non gli si dà tutte le attenzioni delle quali avrebbe bisogno.

L’uomo corre e si dimentica di vivere, come fosse destinato a vivere sempre; spesso riserviamo a ciò che vale solo gli avanzi della vita. Dobbiamo ridare valore al tempo e, contemporaneamente, acquisire la capacità di ottimizzarlo. Il tempo non aspetta nessuno: bisogna far tesoro di ogni momento a disposizione. Seneca, autore latino del I sec. d.C., nel suo “De brevitate vitae” sostiene che la vita, per quanto corta possa essere, non è breve; siamo noi che la rendiamo tale, sprecando quel dono prezioso che è il tempo.

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All’uomo contemporaneo piace essere preso nella ragnatela di mille occupazioni, piace non avere tempo: chi ha tempo è un fallito. Invece, non è così: il perdente è colui che è vittima del tempo, il saggio è colui che lo domina e per il quale il “tempo” diventa “vita”. Il tempo è un valore da coltivare. La pseudo-cultura attuale, invece, incita al tutto e subito, alla soddisfazione immediata dei desideri (adesso, subito, a qualunque costo!). Perché, dunque, stupirci della difficoltà di educare? E’ importante, quindi, educare alla rinuncia delle voglie e dare “significato” all’attesa, infondendo nel bambino il valore dell’ascolto e dell’attenzione e permettendogli di vedere, nelle inevitabili frustrazioni, le premesse delle soddisfazioni future. La mancanza di attenzione da parte dei bambini è uno dei problemi più evidenti nel mondo contemporaneo, dove l’abitudine all’attesa e all’analisi delle cose è sempre minore. Le strategie che si possono utilizzare sono: - rinunciare il più possibile alla TV e ai videogames, perché il continuo evolversi di situazioni lasciano poco spazio all’attesa e all’analisi; - limitare la quantità dei giochi tradizionali, rendendone disponibili solo alcuni, di volta in volta, perché, quando sono troppi, portano a un continuo disinteresse verso ciò che poco prima era

interessante; - favorire attività ritmiche (ballo, canto, suono di uno strumento…) e sportive, che aiutano a dare il senso della regolarità e favoriscono l’organizzazione mentale, oltre a contribuire al benessere fisico; - distinguere i bisogni dai desideri: i primi sono necessari, i secondi possono attendere! Bisogna riconoscere, comunque, che il desiderare è una componente fondamentale per l’età evolutiva: il desiderio consente di superare il

vuoto che viene vissuto come “mancanza”, a cui segue poi la realizzazione del sogno con l’ottenimento di ciò che si è desiderato. Tuttavia, sempre più frequentemente, i bambini si ritrovano ad avere cose che non volevano, giocattoli mai chiesti, oggetti ritenuti necessari solo a causa dell’eccessiva pubblicizzazione o della moda del momento…; ma anche dall’incapacità genitoriale di sopportare la frustrazione di dire “Aspetta, te lo prendo dopo” e di rispettare, con i propri atteggiamenti, delle regole chiare. E’ sbagliato anticipare i minimi desideri dei figli, può addirittura rendere difficile lo sviluppo dell’identità infantile; meglio limitarsi ad ascoltare e non cedere alla tentazione di dare a larghe mani ancora prima che il bambino si esprima. Nel contempo, quando le sue richieste non possono essere soddisfatte, è fondamentale che l’adulto sappia gestire l’eventuale arrabbiatura che deriva da una frustrazione. Educare al desiderio significa anche saper gestire il conflitto, creare una narrazione attorno all’attesa, rispettare tempi e regole.

Educhiamo, quindi, i nostri figli alla gioia dell’attesa (attesa della festa del compleanno, del regalo, del premio meritato,… del papà o della mamma che torna dal lavoro, del primo giorno di scuola, delle vacanze, dell’incontro con gli amici,…): questo li aiuta a non desiderare tutto subito e a imparare a spostare più in là nel tempo un proprio desiderio. Come ci ha fatto ben capire Leopardi nel suo “Sabato del villaggio”, è più gratificante il desiderio legato al tempo dell’attesa (che mette in moto la fantasia, stimola la creatività, alimenta un desiderio e permette di immaginare, sognare l’appagamento…), che non il ricevere un oggetto che potrebbe essere presto accantonato.

Attendere significa anche regalare ai nostri bambini piccole gemme di indipendenza; non bisogna pensare che far attendere un bambino significhi non badarlo ed essere indifferenti nei suoi confronti: educare all’attesa può voler dire, per esempio, spiegare al bambino come si cucina la pasta, invece che perdere entrambi la pazienza quando ha fame e non riesce a capire perché

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la sua pasta non è già pronta sul piatto, oppure fare la classica torta insieme e attendere, guardando come lievita dentro il forno. In fondo, i bambini di tutte le età chiedono solo un gioco: il tempo dei genitori per stare con loro. Proviamo ad accontentarli e scopriamo la gioia di tornare bambini. Ricordiamo che c’è un segreto per passare del tempo di qualità con i bambini: DIVERTIRSI! I bambini si divertiranno se i primi a mettersi in gioco saranno i loro genitori. Anche la noia è importante! I bambini hanno bisogno di “tempi morti” in cui sviluppare la propria fantasia, per riempire il tempo non con troppi corsi o attività organizzate, ma dando più spazio al

proprio mondo interiore e quindi, indirettamente, all’attesa. La noia serve a liberare la mente, stimolando attenzione e creatività. Superato il disagio iniziale, i momenti di noia ci spingono a prendere in considerazione tutto ciò che abbiamo a portata di mano, per poi scegliere a cosa dedicarci. Nei periodi in cui crediamo di essere annoiati, il nostro cervello rielabora i pensieri inconsci per poi portarli all’attenzione della coscienza. Spesso i momenti di ozio si presentano quando siamo da soli: apprezzarli significa gestire anche la solitudine. E’ un’abilità che tutti stiamo perdendo e che non coltiviamo nei

bambini e nei ragazzi, abituati, come sono, a riempire tutti i vuoti con tv, computer o cellulare. Se non ci annoiassimo, non avremmo il tempo per trovare quello che è davvero importante per noi. Solo la lentezza e la mancanza di distrazioni acuiscono la sensibilità, aumentano il grado e l’intensità dell’attenzione. La noia è, quindi, la buona fata che ci costringe, sbadigliando, a scegliere ciò che è veramente utile per noi! Educare i ragazzi a scegliere è un’azione formativa importante. Il tempo libero allena a questa capacità. E’ buona cosa occupare il tempo fuori dell’orario scolastico, ma è stressante averlo tutto riempito senza poter godere di pause salutari, magari in compagnia di un buon libro. I bambini devono imparare anche a oziare e a “farsi compagnia” quando sono senza stimoli esterni; devono inventarsi giochi e passatempi per sviluppare il “Muscolo

Mentale” del pensiero, esplorare il mondo e “assaggiare” più possibilità. Come rendere utile il nostro tempo libero?

- Pianificare il tempo libero, pensando bene a come vorremmo usarlo;

- eliminare lo stress non necessario; - espandere la nostra “comfort zone”, cioè quella

sensazione di lieve disagio che si prova quando facciamo qualcosa di nuovo, scoprendo magari di avere talenti o risorse personali che non credevamo di avere, superando i nostri limiti di sicurezza; così il tempo libero diventa un viaggio di auto-scoperta che ci aiuterà a crescere come persone, oltre che a stimolare la nostra curiosità;

- cambiare il modo in cui usiamo i media, la televisione, il cellulare, internet,…; - fare del volontariato nel proprio territorio; - imparare qualcosa per il puro piacere di imparare, senza la preoccupazione di doverlo

fare nel tempo previsto e per un motivo specifico; - coltivare un hobby o un passatempo, per migliorare i talenti che abbiamo già, sviluppare

la nostra concentrazione, ma anche per divertirci e rilassarci; - socializzare, frequentare gli amici e le persone a cui teniamo, condividere idee ed

esperienze; - concentrarsi sulla propria spiritualità, riflettere e pensare ai valori della nostra vita; - prendersi cura di sé e mantenersi in forma; - pensare alle cose positive che ci sono successe durante il giorno.

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Qualche semplice consiglio per i genitori, per azioni e atteggiamenti che “rubano” poco tempo, ma “regalano” tanto:

- accogliere affettuosamente il bambino quando torna a casa, andargli incontro;

- dare la buona notte, preparando il bambino al sonno con una fiaba, una canzone o una preghiera, ma soprattutto con un saluto amorevole (non tralasciare questo momento nemmeno se ci sentiamo “distrutti”!);

- ascoltare il bambino con interesse quando racconta le proprie esperienze e fare qualche domanda gentile; raccontare anche cosa è successo a noi e incoraggiare il dialogo;

- dedicare piena attenzione a nostro figlio quando vuole mostrarci o raccontarci qualcosa: se sente di essere importante per i suoi genitori, allora anche pochi minuti sono preziosi per lui; si accorge subito se siamo veramente attenti a lui o se il nostro interesse è solo superficiale, perché stiamo pensando ad altro…;

- essere affettuosi: un bacio quando ci si saluta, un abbraccio, una carezza, un sorriso, uno scherzo amichevole o una lotta “scatenata” sono tutte espressioni di affetto che fanno sentire a nostro figlio la gioia di crescere in un ambiente amorevole;

- avere “rituali di famiglia”, cioè momenti ripetitivi in cui, almeno una volta al giorno, si sta insieme per mangiare, parlare, ridere,…

- coinvolgere il bambino nella pianificazione del tempo libero, istituendo la regola che ognuno, a turno, sarà accontentato; così il bambino comprenderà anche quando i genitori vorranno riservarsi, ogni tanto, del tempo da trascorrere da soli.

Da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry – Cap. XXIII "Buon giorno", disse il piccolo principe. "Buon giorno", disse il mercante. Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere. "Perché vendi questa roba?" disse il piccolo principe. "E' una grossa economia di tempo" disse il mercante.

"Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti la settimana". "E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?" "Se ne fa quel che si vuole..." "Io”, disse il piccolo principe, "se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..." LE INSEGNANTI DELLA COMMISSIONE P.O.F.

Ecco il mio segreto. Non si vede bene che

con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

Page 11: Il PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA (P.O.F.) è ilictombolo.edu.it/wp-content/uploads/sites/330/2016/10/...Il progetto piscina da anni caratterizza l’offerta formativa della scuola

Qui e nella sezione “Download” ci sono materiali didattici per gli insegnanti, ma anche mappe e schemi per alunni dislessici e non. Si possono stampare e servono per esercitarsi, studiare più facilmente, eseguire i compiti, preparare un’interrogazione…

Qui si possono trovare i Regolamenti della scuola, orari di incontri e ricevimenti, modulistica della Segreteria, elenchi dei libri di testo e molte altre informazioni utili.

Qui è possibile leggere il Piano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto in versione integrale; si possono trovare anche la Sintesi per le Famiglie e la mappa dei valori educativi e formativi a cui il nostro Istituto si ispira.

Qui si possono trovare informazioni sulle iniziative e sui progetti che vengono realizzati nei vari ordini di scuola.

Qui i visitatori possono lasciare un pensiero, una riflessione, una domanda… a ricordo della loro visita; possono intervenire a dibattiti, dare suggerimenti, esprimere le loro osservazioni e farci conoscere la loro opinione sul sito.

Qui e nella sezione “Dirigente”, oltre a importanti comunicazioni squisitamente scolastiche, si possono trovare poesie, battute, citazioni, canzoni, testi vari, frasi tratte da film o da libri, trascrizioni di vecchi temi... per far “volare” più in alto il nostro pensiero.

Qui si possono trovare tutti gli articoli che sono stati scritti nei mesi scorsi e che, attualmente, non compaiono più sulla prima pagina.

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI TOMBOLO (PD)

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Martedì pomeriggio (durante i periodi di lezione) dalle 14.00 alle 16.00. Il Dirigente Scolastico riceve su appuntamento fissato telefonicamente (049 9470846)

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