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24/03/2014 Il Piacere di educare Programma 2014 – 2018 per la Condotta Slow Food Vesuvio

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Il Piacere di educare

Programma 2014 – 2018 per la Condotta Slow Food Vesuvio

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SOMMARIO

SCHEDA DELLA CONDOTTA .......................................................................................................................... 3

Il Territorio.............................................................................................................................................................. 3

L’INTELLIGENZA AFFETTIVA .......................................................................................................................... 5

Da dove si parte ...................................................................................................................................................... 5

EDUCAZIONE ............................................................................................................................................... 6

Educare al gusto e al piacere ................................................................................................................................... 7

FreeFreezer............................................................................................................................................................. 7

Paesaggio vesuviano ............................................................................................................................................... 7

Progetto Legalità ..................................................................................................................................................... 7

Campagna Cibo in Comune ..................................................................................................................................... 7

EXPO2015: i Presidi Slow Food della nostra Condotta .............................................................................................. 7

Per i docenti:........................................................................................................................................................... 7

RETE DI TERRA MADRE ................................................................................................................................ 8

L’Arca del Gusto ...................................................................................................................................................... 8

Mercato Della Terra E Gruppi Di Acquisto Solidale ................................................................................................... 9

Presìdi..................................................................................................................................................................... 9

Comunità Di Terra Madre .......................................................................................................................................11

L’Alleanza ..............................................................................................................................................................11

IL PIACERE DEL SAPERE E DEL RACCONTARE................................................................................................12

Comunicazione ......................................................................................................................................................12

I momenti “istituzionali”: Slow Food Day, Terra Madre Day ....................................................................................13

Fare con gli Altri .....................................................................................................................................................13

IL GIUSTO ...................................................................................................................................................14

Ambiente, paesaggio e legalità ...............................................................................................................................14

Le altre Associazioni e la società civile ....................................................................................................................15

Recupero della biodiversità e della memoria ..........................................................................................................15

Fund raising ...........................................................................................................................................................15

Tesseramento ........................................................................................................................................................15

La gestione della Condotta .....................................................................................................................................16

I SEMINATORI .............................................................................................................................................16

Per non dimenticare chi ha seminato prima di noi ..................................................................................................17

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IL CAMPO DI SEMINA

SCHEDA DELLA CONDOTTA - Nome della Condotta: Condotta Slow Food Vesuvio

- Indirizzo sede della Condotta: Via FF.SS., 18 - Ottaviano

- Recapiti telefonici: 320.7406163

- Codice fiscale: 92040630631

- email: [email protected]

- web: www.slowfoodvesuvio.com

- Numero di soci alla data del documento: 145

- Territorio di riferimento: La Condotta opera su un territorio di 237 Kmq nei territori dei comuni

di Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Palma Campania,

Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano,

San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana,

Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase. Il territorio conta, complessivamente,

oltre 600.000 abitanti residenti (oltre 1.000.000 di abitanti nelle ore diurne).

- Punti tesseramento: Equobar, Via L. Giordano, 24 - San Sebastiano al Vesuvio – Vincanto, Via

Nolana, 89 - Pompei

Il Territorio

Il territorio della Condotta si identifica, all’incirca, con quello del Somma-Vesuvio (in realtà è un

po’ più esteso), vulcano composito, costituito dal monte Somma e dal più recente vulcano del

Vesuvio.

Accomunati dalla forte antropizzazione, i territori vesuviano e sommano sono molto diversi. L’area

del Somma è più arida e assolata e la macchia mediterranea si alterna a pinete e boschi di leccio;

l’ambiente del Vesuvio è più umido, con una vegetazione di tipo appenninico: boschi misti di

castagni, querce, ontani, aceri, lecci e, sia pur raramente, betulle. Tra le 906 specie botaniche

censite all’interno del Parco ci sono persino 23 tipi di orchidee. È riconosciuta la particolare

fertilità dei terreni che, essendo di natura vulcanica, sono ricchi di minerali (oltre 230 minerali

diversi, in quantità tali da influenzare significativamente le colture) e in particolare di potassio,

elemento noto per la sua influenza sulla qualità organolettica dei frutti e dei vegetali in genere,

che contribuisce a conferire loro particolare sapidità e serbevolezza.

Nonostante la tradizionale vocazione agricola di questi territori, si registra, negli ultimi decenni,

una netta riduzione della superficie agricola utilizzata per il progressivo incremento delle

infrastrutture e dell'edilizia. All'interno di tale tendenza, vi sono delle differenze tra i comuni della

fascia litoranea e quelli dei versanti interni; Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata si

caratterizzano per una superficie agricola ormai irrilevante, se confrontata con la superficie

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interessata da infrastrutture e aree residenziali. Al contrario Sant'Anastasia, Somma Vesuviana,

Ottaviano e Terzigno, costituiscono realtà ancora significativamente connesse allo sfruttamento

delle risorse agricole.

Inoltre, nel contesto litoraneo (Torre del Greco, Ercolano, ecc...) il progressivo decremento delle

coltivazioni a frutteto e di quelle ortive è connesso anche all'incremento delle aree agricole adibite

a floricoltura.

Nonostante la sua vastità, il territorio vesuviano presenta un’omogenea unità sociale, culturale,

artistica e geomorfologia. Le singole realtà locali sono legate tra loro da temi e tradizioni comuni:

le caratteristiche dell’ambiente vulcanico, le presenze architettoniche, l’identità socio-culturale, la

conservazione del regime agricolo, la produttività legata alle risorse della campagna, il cospicuo

corpus di tradizioni ancora vive. L’orografia collinare e pianeggiante ha consentito la

conservazione di sistemi di produttività agricola che gravitano intorno ai nuclei urbano-

architettonici delle masserie. Queste costituiscono l’antico nucleo sociale, culturale ed urbano che

in passato ha svolto il ruolo di diffusore della realtà locale. Insieme ai centri storici delle città, le

masserie rappresentano la più grande risorsa architettonica del territorio e sono l’embrione di una

rete fisica di relazioni tra le diverse comunità.

Oggi nell’area vesuviana l’età media degli agricoltori è di 65 anni. Essi sono comprensibilmente

restii ad ogni forma di cambiamento e saldamente legati al passato, rimasti in pochi a coltivare

terreni sempre più frazionati e ridotti nelle dimensioni, per effetto di un intenso quanto selvaggio

processo di urbanizzazione e cementificazione. La situazione è aggravata da una economia

condizionata da fenomeni di criminalità organizzata che tolgono aspirazioni e prospettive di

impresa ai giovani. Nonostante ciò da qualche anno si registra un progressivo interesse verso la

terra di giovani che considerano la ripresa dell’attività agricola nelle proprietà di famiglia, il più

delle volte lasciate abbandonate ed incolte dalle generazioni precedenti, una possibilità di

occupazione e di riscatto sociale ed economico. Queste sono realtà isolate alle quali Slow Food

può utilmente offrire la possibilità di fare rete e di diventare, insieme, più forti e tutelati.

La Condotta, inoltre, insiste su una lunga fascia costiera che si estende per 23 km da Portici a Torre

Annunziata. Qua il legame tra le popolazioni locali e il mare è ancora fortissimo. La pesca locale

vanta un’antichissima tradizione che si attesta nei porti di Torre del Greco, Torre Annunziata e del

Granatello di Portici. In prevalenza si pratica piccola pesca esercitata in maggioranza da vecchi

pescatori riuniti in cooperative che gestiscono da armatore le proprie imbarcazioni, gozzi da 8 fino

a 10 mt; una pesca ecosostenibile effettuata con reti di posta o fisse, trappole o nasse palangari.

Altra rappresentanza esercita la pesca a strascico e circuizione con imbarcazioni superiori ai 10 mt;

questa è la pesca delle Flotte del Tonno Rosso. Nei 3 porti avviene il travaso del pescato da una

barca ai mezzi autorizzati alla distribuzione e alla vendita al dettaglio nei mercati e nei porti e

all’ingrosso verso i mercati ittici di Napoli e Pozzuoli. Anche nel caso della piccola pesca il modello

di rete di Terra Madre potrebbe essere un forte strumento di tutela e promozione.

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COSA C’È IN CAMPO

L’INTELLIGENZA AFFETTIVA “Chi semina utopie raccoglie realtà”

Carlin Petrini

Tre anni di lavoro, di tanto lavoro. Tante cose fatte. Slow Food Vesuvio oggi è una realtà

associativa che sul territorio c’è ed è riconosciuta. Ormai veniamo coinvolti continuamente da

Associazioni, Enti, gruppi che organizzano eventi, convegni, incontri sui più svariati temi che in

qualche modo hanno affinità con i nostri.

Oltre 350 persone in tre anni hanno ruotato intorno all’Associazione. Oggi gli iscritti attivi sono

145.

Da dove si parte

Oggi si può cominciare a raccogliere. Sul campo ci sono:

4 Orti in Africa già in produzione

5 orti scolastici in partenza

4 chef e 1 pizzaiolo dell’Alleanza

4 Presìdi con 21 produttori/cooperative complessivi di riferimento

Produttori di vino recensiti con giudizi eccellenti da Slow Wine

Osterie da considerarsi ottime per Osterie d’Italia

Rapporti proficui e di buona considerazione con scuole ed Enti

Progetti in corso con Legambiente, ZeroWaste, l’Associazione Sott’e’ncoppa ed altre

associazioni

Un progetto di Mercato della Terra (in realtà sono due ma dovremo scegliere)

Buoni rapporti con Associazioni di rilievo, che operano in ambiti sovrapponibili o contigui ai

nostri, con le quali già stanno nascendo progetti comuni (per esempio quello di un particolare

tipo di Mercato fatto insieme a Legambiente e Libera)

Insomma, nodi della rete cominciano ad esserci e ad essere stabili. Occorrerà dotarsi di una buona

coesione per cominciare a collegare tutto e avere sensi attenti per cogliere nuove opportunità di

crescere. Ci servirà quell’Intelligenza Affettiva, di cui parla Carlin, per incollare. E poi curiosità,

voglia di cambiare per migliorare, austera anarchia, amicizia. E che ce vo?

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LA PROSSIMA SEMINA

Il programma di Slow Food Vesuvio per i prossimi 4 anni riprende alcuni temi presenti nel

programma precedente con l’intenzione di definirli meglio e di recuperare alcuni progetti che non

si è riusciti ad avviare o sono ancora in una fase molto iniziale. Come sempre, tutti i progetti messi

in campo saranno riportabili alla cornice di Terra Madre.

EDUCAZIONE “L'Educazione in Slow Food promuove cambiamenti generando pensieri e

comportamenti nuovi e più responsabili“ - Manifesto per l'Educazione

Per generare pensieri bisogna ascoltare, consultare, confrontare, riflettere, criticare, distruggere

ma senza sprecare niente; per generare comportamenti bisogna testimoniare, agire insieme,

mettere alla prova idee e principi, senza risparmiarsi.

In Condotta, costruiremo pensieri e comportamenti nuovi e più responsabili insieme agli studenti

e ai giovani vesuviani: molti li ereditiamo dall’esperienza di Slow Food, ma li metteremo alla prova,

con passione e cultura, portando a scuola i nostri educatori ma soprattutto i produttori, i

contadini, gli appassionati del cibo e della nostra terra vesuviana, e spostando la scuola nei campi,

nelle aziende, ai mercati, nelle mense scolastiche.

Lavoreremo con i giovani e i docenti per

abituare le giovani generazioni a chiedere al cibo qualità e gusto

realizzare una comunità giovane che sappia riconoscersi nell’unicità dei prodotti della

terra vesuviana

costruire una rete di cittadinanza consapevole e responsabile del cibo

costruire insieme il desiderio di vivere in luoghi dove la bellezza si possa leggere nei

campi coltivati, nella varietà delle albicocche vesuviane, negli orti urbani, nella sapienza

del pane, nel gesto dell’appendere i pomodori acerbi, in una ricetta che ricorda ma

innova.

Il gruppo scuola sarà uno strumento nuovo che faremo lavorare sodo (in fin dei conti, sappiamo

che dobbiamo dissodare!). Avvalendoci anche dell’esperienza nazionale e regionale, intendiamo

costituire un gruppo di formatori competenti, ma faremo anche in modo di condividere e

socializzare metodi e pratiche di didattica attiva e partecipata con tutti gli esperti o i protagonisti

della nostra associazione che si avvicinano al mondo della scuola, per coinvolgere gli studenti in

un’esperienza di apprendimento attivo.

Alcune proposte, per i prossimi anni:

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Educare al gusto e al piacere

Laboratori dei sensi: per le scuole elementari

Laboratori del gusto: per le scuole medie e superiori

FreeFreezer

Questo è un progetto sul Tempo! Con questo progetto le classi partecipano al ritmo della

natura, che non si riduce alla data di scadenza di una confezione nel freezer di casa. Il

progetto prevede accordi tra scuole e aziende agricole per consentire agli studenti di seguire

la semina, la crescita, la lavorazione, la raccolta di un prodotto della terra, le piogge, i concimi,

ecc.. Abbiamo molti argomenti : la vendemmia, le ciliegie, le melanzane, i pomodori, le

castagne, le nocciole, le albicocche, le pesche, i limoni, le arance, i mandarini, i finocchi, i

carciofi, le zucchine….

Paesaggio vesuviano

Orti in Condotta

Progetto Legalità

Nuovo progetto di Orti Estremi per recuperare gli spazi urbani marginali e degradati

Etichette narranti

Campagna Cibo in Comune

Luoghi pubblici (parchi, mercati, condomini, biblioteche, ecc) pensati per far stare insieme la

gente, le famiglie, per mangiare, per raccontarsi le storie. Per cucinare insieme, e non sprecare

niente. Questo progetto dovrebbe prevedere la partecipazione dei Comuni, delle scuole, delle

parrocchie, ecc. . L’idea sarebbe di pensare ad un nuovo modo per stare insieme, e quindi

sarebbe opportuno coinvolgere chi progetta gli spazi pubblici nelle nostre città, ma potremmo

pensare ad una Giornata per far partire la campagna.

EXPO2015: i Presidi Slow Food della nostra Condotta

Per l’anno di EXPO 2015, da settembre possiamo avviare la promozione presso tutte le scuole

della Condotta per un Progetto educativo sulla Biodiversità, con Regione Campania e Ufficio

scolastico Regionale

Per i docenti: La nostra Associazione nazionale dispone di uno strumento molto utile: è, infatti, soggetto

accreditato per la formazione del personale della scuola (D.M. n.177/2000 - elenco definitivo con

decreto del 23/05/2002 e 05/07/2005), e pertanto è autorizzato a proporre corsi per il personale

docente, personale ATA, dirigenti scolastici delle scuole dell’infanzia, primarie,secondarie.

Inizieremo cercando di proporre il Corso di Base: il cibo buono, pulito e giusto, che affronta i temi

cardine dell’educazione alla cultura alimentare e all’agroecologia, ma poi la nostra Condotta di

certo ci offrirà molti argomenti ed occasioni per personalizzare le nostre proposte formative ai

docenti!

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RETE DI TERRA MADRE “Slow Food è quello che siamo, Terra Madre è quello che facciamo”.

Terra Madre è il campo su cui si gioca la partita. Tutti i progetti convergono a costruire nodi e

connettori della Rete. La rete è fatta da produttori, cuochi, ristoratori, co-produttori (è il nostro

modo di intendere il consumatore consapevole).

L’Arca del Gusto

ARCA del gusto è la memoria di tutto ciò che vogliamo preservare, difendere e promuovere;

proprio per questo si identifica con il concetto di biodiversità. Le produzioni agricole tradizionali

campane sono caratterizzate da una ricca diversità genetica. Tali produzioni sono importanti

perché rappresentano la tipicità e la ricchezza del comparto agricolo regionale. Anche i territori

della nella nostra condotta si caratterizzano per un discreta presenza di biodiversità, non solo

agricola ma anche di specie selvatiche.

La loro corretta identificazione, protezione e valorizzazione costituiscono uno strumento

importante anche per preservare le economie locali di produzione e trasformazione ed i territori

non ancora urbanizzati o incolti. Diversi fattori hanno contribuito ad una progressiva e continua

riduzione delle colture tradizionali (autoctone) regionali che attualmente sono a rischio di

estinzione. Tra questi, la preferenza della grande distribuzione verso prodotti standardizzati, a

basso costo, selezionati in base alle esigenze logistiche delle grandi centrali di acquisto

(movimentazione e stoccaggio), sempre disponibili e di caratteristiche costanti, che ha

determinato, negli ultimi decenni, una drastica riduzione del numero di specie e varietà

tradizionali coltivate.

Purtroppo diverse specie, soprattutto quelle minori rischiano di scomparire dalla tradizione

gastronomica locale, con un conseguente impoverimento della biodiversità (variabilità genetica).

La perdita di varietà autoctone caratterizzate da spiccata rusticità, elevato adattamento

all’ambiente (tolleranza alle avversità biotiche ed abiotiche) e pertanto coltivabili in maniera

sostenibile implica l’impossibilità di un loro utilizzo a scopo alimentare. Attualmente la Regione

Campania attraverso il PSR ha finanziato due progetti (SALVE ed Agrigenet) che hanno come

obiettivi principali il recupero e la salvaguardia delle risorse genetiche agricole Campane, la

definizione di dati passaporto delle singole accessioni, la costituzione di core collection e di mini

core collection che favoriscano il mantenimento della massima diversità genetica presente nei

materiali in collezione e ne incrementino l’utilizzazione, la creazione di un data base centrale

contenente l’inventario delle collezioni prodotte, implementabile e accessibile via web e curato

dagli esperti delle specifiche colture. Attualmente sono stati raccolti, caratterizzati e conservati

circa 211 ecotipi di ortaggi e 368 ecotipi di fruttiferi (melo, albicocco, susino, ciliegio, pesco e vite).

Con il prosieguo del censimento sul territorio dei prodotti che hanno i requisiti per essere inseriti

nell'Arca del Gusto, Slow Food si candida ad essere partner indiscusso per le istituzioni regionali

e locali per la tutela e valorizzazione della biodiversità come una risorsa economica e sociale

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fondamentale per il "progresso", in grado di riscattare aree marginali e di creare nuovi posti di

lavoro per i giovani. Senza la biodiversità, non è inoltre possibile garantire l’accesso a un cibo

Buono Pulito e Giusto.

Obiettivi: classificare nel nostro territorio almeno 10 prodotti e le relative 10 ricette/ schede.

Mercato Della Terra E Gruppi Di Acquisto Solidale

Il progetto Mercati della Terra è regionale. La possibilità di realizzarne uno nella nostra Condotta

rappresenterebbe uno strumento a disposizione dei piccoli produttori, l’anello per attivare le

energie locali e le relazioni tra il mondo della città e quello contadino. Può essere il luogo dove

recuperare, con gli strumenti dei Laboratori del Gusto, dei Teatri, delle Cene didattiche, dei

Presìdi, la memoria perduta delle nostre terre e la nostra storia locale. Lo scopo di realizzare un

mercato della Terra è quello di dare vita e animare le Comunità del Cibo di prossimità e ravvivare

le collaborazioni tra tutte le Condotte limitrofe.

L’obiettivo che la condotta si prefigge è quello di creare (percorso in corso di attivazione con i

contatti già avuti con il comune di Cercola) un Comitato di gestione per il Mercato della Terra, in

affiancamento con la dirigenza regionale, dei prodotti tradizionali vesuviani e non, coinvolgendo

direttamente i produttori soci di Slow Food e/o aderenti ad almeno un Presidio.

E’ stato attivato un GAS sul territorio interno della Condotta. Si tratta di un primo esperimento dal

quale sviluppare un progetto più strutturato che possa essere anche replicato o comunque

utilizzato in tutte le aree della Condotta.

Presìdi

Al momento sul territorio della Condotta è attivo il Presidio del “Pomodorino del Piennolo del

Vesuvio”. Dall'agosto 2013 è stata allargata la base dei produttori passando da 1 a 8 produttori,

tutti, o quasi, giovani produttori. Inoltre all'inizio di quest'anno sono pervenute altre 5 richieste di

adesione al vaglio dell'Associazione e del responsabile Slow Food del Presidio.

Inoltre sono attivi anche altri tre presìdi: quello della “Papaccella Napoletana” con 4 produttori,

quello del “Fagiolo Cannellino Dente di Morto di Acerra”, sempre con 4 produttori e quello degli

“Antichi pomodori di Napoli” con 5 produttori/cooperative.

Sarà proposto ai produttori del Presidio Pomodorino del Piennolo di utilizzare le etichette

narranti in quanto è ritenuto uno strumento importante e fondamentale per la conoscenza dei

prodotti e dei produttori. Nell’etichetta narrante dovrà essere inserito, qualora alcuni produttori

utilizzano prodotto acquistato da altre aziende sempre aderenti al Presidio, il nome del

produttore. Sarà inoltre proposto il progetto di realizzare un marchio unico per tutti i produttori

del Presidio “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio” e, come obiettivo futuro, prevedere anche la

realizzazione/utilizzazione di un’unica azienda di trasformazione del prodotto. Successivamente

queste proposte saranno estese anche agli altri 3 Presìdi presenti nel territorio della condotta.

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Obiettivo della condotta è la creazione di almeno altri due Presidi, quello dell'"Albicocca

vesuviana" e del "Pane tradizionale di San Sebastiano" ed allargare la base associativa dei Presidi

attivi sul territorio.

Con il termine “Albicocca Vesuviana”, si indica un insieme di oltre quaranta diverse cultivar

(anticamente erano quasi cento) tutte originarie dell'area. Realizzare questo Presidio

rappresenterebbe una vera e propria valorizzazione della biodiversità dell'area vesuviana per

ricchezza e diversità dei biotipi locali ancora presenti e per la possibilità di utilizzare tale

biodiversità come una leva economica e sociale in grado di riscattare le aree marginali e/o a rischio

di abbandono.

Fino ai primi anni '70 la Campania produceva i 2/3 della produzione italiana di albicocche e di

questa i 3/4 si producevano nell’area vesuviana. Oggi la produzione di albicocche sul Vesuvio si è

fortemente contratta fin quasi a scomparire in molti comuni della fascia costiera. Molte antiche

varietà, tra le più gustose, sono ormai ridotte a testimonianza perché il mercato ha premiato

varietà più resistenti al confezionamento e ai trasporti o perché più precoci alla raccolta.

Tra le diverse cultivar presenti si segnalano in ordine di apparizione da giugno in poi, la Boccuccia

Liscia, appiattita e allungata, agrodolce e di dimensioni medie, e la Boccuccia Spinosa, dolce, un

po’ più grande e dalla buccia ruvida; la Baracca, di forma piatta, dal sapore asciutto; la Vitillo,

grossa, tonda e leggermente agro-amarognola; la Carpone, piccola e poco zuccherina; la

Pellecchiella, di forma allungata e buccia sottile, considerata la migliore per gusto e profumo. Altre

cultivar presenti in misura minore sono la Cafona, la Prete, la Monaco Bello e la Palummella. Sono

apprezzate sul mercato per le loro caratteristiche organolettiche, soprattutto per sapidità e

dolcezza. Si distinguono dal punto di vista estetico per la presenza di un sovracolore rosso sfumato

o punteggiato sulla base giallo-aranciata della buccia di una buona parte di esse. Il territorio

interessato alla produzione è compreso nei seguenti comuni: Boscoreale, Boscotrecase, Cercola,

Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Sant’ Anastasia, San Giorgio a

Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno,

Trecase, Torre Annunziata, Torre del Greco e Nola.

Slow Food Vesuvio, insieme con Slow Food Campania con l'istituzione del Presidio intende

invertire la tendenza all'abbandono delle antiche varietà di albicocca vesuviana puntando alla

riscoperta delle loro straordinarie qualità organolettiche, un tempo non lontano pilastro

economico della agricoltura locale.

Il “Pane di San Sebastiano”, cittadina con la quale è stato identificato il prodotto, ma è più giusto

parlare di “pane dell’area vesuviana”, è quello fatto con il “criscito” o, per dirla professionalmente,

con la “pasta di riporto”. È una tecnica di lavorazione che richiede tempo e particolare cura e

attenzione al “criscito”, la parte lievitante, che si aggiunge all’acqua, farina e sale, per la

realizzazione di un pane particolarmente buono ed apprezzato. L’utilizzo del criscito, come ben

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sapevano e sanno i nostri produttori, conferisce al pane aroma e sapore differenti, più intensi,

oltre ad allungarne i tempi di conservazione. La nostra sfida vuole essere quella di farne un

Presidio non solo per salvaguardare un prodotto di eccellenza della nostra tradizione, ma anche

per promuovere una cultura materiale che può rappresentare un volano economico per le future

generazioni.

E guardando un po’ più avanti, ci piacerebbe che la produzione di questo pane fosse legata

all’utilizzo di grani “nostrani”, campani ed italiani, di varietà magari meno produttive ma di

maggiore sapidità, in un circuito virtuoso a sostegno dell’agricoltura, dell’ambiente e del lavoro.

Comunità Di Terra Madre

È un progetto importantissimo: “riunisce tutti coloro che vogliono agire per preservare,

incoraggiare e promuovere metodi di produzione alimentare sostenibili, in armonia con la natura, il

paesaggio, la tradizione. Al centro del loro impegno c’è un’attenzione particolare per i territori, per

le varietà vegetali e le specie animali che hanno permesso nei secoli di preservare la fertilità delle

terre”. Le Comunità di Terra Madre probabilmente non costituiscono l’unica soluzione ai gravi

problemi di cui questo territorio soffre ma possono creare possibilità di legami produttivi e sociali

nuovi e, in qualche caso, opportunità di creare nuove imprese. Nel frattempo si comincia a

registrare un discreto ritorno dei giovani all’agricoltura.

Al momento sul territorio vesuviano non vi sono Comunità di Terra Madre attive. Entro la fine del

2014 si tenterà di identificare comunità locali da mettere in rete e con le quali cominciare il

percorso di Terra Madre. Le comunità da identificare potranno essere formate da produttori

agricoli, da pescatori, ma anche da chi tiene vive tradizioni artistiche e musicali locali. Si comincerà

dalla Comunità dei Custodi dell’agricoltura Vesuviana e dalla Comunità della Piccola Pesca di

Costa del Vesuvio.

L’Alleanza

“Le cucine, tutte le cucine, sono frutto di scambi culturali e in

qualche modo contengono in sé il mondo”.

Massimo Montanari, storico

Il progetto di Alleanza fra cuochi e Presidi è già avviato. In Condotta già tre cuochi ed un pizzaiolo

hanno stretto un patto con i Produttori dei Presidi, impegnandosi a proporre e valorizzare i loro

prodotti. Almeno tre Presìdi, tutto l’anno secondo stagionalità, sono presenti nei loro menù.

L’Alleanza, è il piacere di realizzare grandi piatti per un cibo Buono, ma anche genuino, naturale,

Pulito e Giusto, rispettoso verso chi lo ha prodotto, coltivato, allevato.

Ci rendiamo conto che siamo ancora all’inizio e che i professionisti della ristorazione colti e

sensibili verso i nostri temi sono sicuramente più di quattro. La Condotta lavorerà con maggiore

determinazione con il regionale al fine di censire e identificare nuovi cuochi da inserire nella rete,

professionisti motivati non solo a utilizzare i prodotti per le loro qualità organolettiche, ma anche

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per la loro valenza culturale e di salvaguardia della biodiversità. Contiamo di utilizzare molto i

cuochi come ambasciatori per la divulgazione dei contenuti dei nostri progetti.

IL PIACERE DEL SAPERE E DEL RACCONTARE È un elemento fondamentale per il futuro della nostra Associazione e sarà il filo conduttore delle

attività future della Condotta. È il progetto che hanno in comune tutte le Condotte: lo stare

insieme con amicizia. Il progetto è articolato come è già stato fatto altrove:

Piacere della convivialità: appuntamenti a tavola, cene, momenti per conoscersi e

condividere il piacere di esserci

Piacere di sapere: degustazioni, Master of Food, laboratori del gusto per acuire le abilità dei

sensi ed incrementare la nostra capacità di capire e di scegliere

Piacere dell’impegno: raccolta firme e “attivismo” sui temi caldi: l’acqua, l’ambiente, la

biodiversità, la difesa del buono del pulito e del giusto

Molto piacere: iniziative di benvenuto per i nuovi soci

Piacere della festa: un appuntamento all’anno con la festa della Condotta

Piacere solidale: raccolte fondi ed iniziative per la Fondazione e per la solidarietà verso

realtà locali

Piacere di toccare con mano: giornate in campagna o sul mare con i produttori ed i prodotti

che Slow Food tutela

Comunicazione

La comunicazione è la vita della diffusione delle idee; essa deve essere per la Condotta l’obiettivo

primario da perseguire per il raggiungimento del nostro scopo sociale; dovrà essere completa,

costante e dovrà stimolare la partecipazione di soci e non alle attività che intraprenderemo,

nonché essere uno strumento per favorire l'incremento del numero degli associati e la loro

assidua permanenza nella nostra realtà associativa.

E’ importante fare in modo che i soci si sentano parte integrante ed attiva dell’Associazione e che

siano, in particolare i soci giovani, fonte di idee, promotori di attività e stimolo per tutti.

Lo scambio di informazioni e idee con condotte limitrofe, ma anche distanti, deve essere

rafforzato per consentire lo sviluppo di progetti che abbiano maggior respiro.

Nell’era della comunicazione digitale è fondamentale che questa venga strutturata su vari livelli,

idonei al tipo di comunicazione che vogliamo veicolare ed anche al target da raggiungere, a

seconda delle iniziative che mettiamo in campo.

A tal fine è indispensabile che venga curata in modo adeguato la comunicazione attraverso il

canale dei social network, sfruttando al meglio le piattaforme presenti e future (come ad esempio

quelle già attive come Facebook e Twitter) per coinvolgere le persone anche in maniera giocosa,

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per girare informazioni importanti che derivino dalla rete e per tenerle aggiornate sull’attività

della Condotta.

L’utilizzo dell’email con delle mailing list si affianca a quello dei social network consentendo di

raggiungere, con un’informazione magari più approfondita e meno volatile, la stragrande

maggioranza dei soci e dei simpatizzanti che vi aderiscono.

Il sito internet della Condotta deve acquisire un ruolo centrale nella strategia di comunicazione in

quanto a quest’ultimo è delegato un tipo di informazione maggiormente di servizio e deve

rappresentare, anche con mail istituzionali, l’aspetto ufficiale della Condotta.

Immaginiamo di veicolare attraverso questo strumento una serie di informazioni relative alle

risorse presenti in Condotta quali: Punti di tesseramento, Osterie, Ristoratori, Associazioni vicine a

Slow Food, Punti vendita virtuosi, Produttori e così via.

Saranno presenti inoltre tutti quegli aspetti istituzionali e di rappresentanza che facciano

riferimento all’attività di Slow Food in Italia e nel mondo.

I momenti “istituzionali”: Slow Food Day, Terra Madre Day

Non possono mancare: fanno squadra, aiutano a ritrovarsi attorno ai temi che ci stanno a cuore, a

fare il punto sui progetti. Sono il luogo dove l’intelligenza affettiva si esprime. In questi anni non

ne abbiamo mai saltato uno ed abbiamo fatto in modo che fossero sempre un’occasione di

riflessione su un tema importante, oltre che di festa. Il tema che quest’anno affiancheremo a

quello nazionale della lotta allo spreco sarà l’Educazione, l’investimento sul futuro, sul nostro

futuro: sui nostri figli.

Per questi momenti istituzionali, ma anche per tutti gli altri che promuoveremo, non trascureremo

mai l’aspetto festoso. A questo proposito ci piace ricordare quanto detto da Carlin Petrini nel

discorso di apertura dell’ultimo Salone del Gusto e Terra Madre: “Slow Food è un movimento

politico”. Ora, così come ogni azione della “chiocciolina” si è sempre caratterizzata per la sua

visione innovativa pur muovendosi senza dimenticare le radici delle tradizioni, anche la politica

della nostra Associazione è diversa da quella praticata attualmente perché, come affermò

l'ateniese Pericle nel V secolo a.C., si sviluppa all’insegna della “felice versatilità”.

Fare con gli Altri

“Note di Gusto” a Pomigliano Jazz – ogni edizione è dedicata ad un prodotto/Presidio.

L’edizione 2014 sarà una prosecuzione itinerante di Leguminosa: Leguminosa in Jazz.

“Diretta in loco” - una giornata da trascorrere con agricoltori, pescatori, in vigna, al mare, per

favorire e incrementare i rapporti umani e l’alleanza tra produttori e coproduttori o artigiani e

coproduttori.

Eventi organizzati con altri gruppi e Associazioni del territorio

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IL GIUSTO

Ambiente, paesaggio e legalità

Quando nell’Ottobre 2010 la Condotta si costituì, la stessa Assemblea votò all’unanimità un duro

documento contro la discarica di Cava Sari che proprio in quei giorni veniva aperta. Il nostro primo

atto è stato rivolto alla difesa dell’ambiente, del paesaggio e della legalità. Quell’atto conteneva la

condanna all’apertura di una nuova discarica di Stato in area protetta e una dura denuncia per

l’esistenza di moltissime discariche abusive, sistematicamente ignorate - ma non sconosciute - da

tutti gli Enti chiamati a tutelare il territorio vesuviano. Quell’atto conteneva in sé anche una

dichiarazione di amore e, nel contempo, di rispetto nei confronti dei produttori, a vario titolo,

dell’area, di coloro che vi risiedono e di chi vi arriva per visitarla. Ebbene sì, preferimmo non

mettere come Slow-Food la nostra testa sotto terra (è proprio il caso di dire) e far finta di niente,

per non dare, come taluno diceva, troppo risalto e “pubblicità negativa” agli inquinamenti vari

derivanti da quella scelta scellerata. Sì, fu un atto di amore e di verità poiché intendevamo

difendere i produttori che sulla nostra area coltivano ancora “il buono” e tutelare i consumatori

che hanno sempre il diritto di sapere e di poter scegliere (e con ciò facendo abbiamo anticipato

quanto è oggi in atto per la “Terra dei fuochi”). Rivendichiamo quell’atto di nascita con orgoglio. È

il momento di fare un passo avanti: La Condotta, in questi prossimi anni, si impegnerà a costruire

momenti di vigilanza e di denuncia delle situazioni di degrado e di illegalità insieme alle altre

Associazioni che difendono la salute dei cittadini e dell’ambiente, il paesaggio e il vivere civile.

Ma combattere l’illegalità è una finalità che si persegue non solo vigilando e denunciando, ma

soprattutto facendo prevenzione, ovvero educando. Educare al “buono, pulito e giusto” vuol dire

educare alla Bellezza ed alla tutela del nostro ambiente e del nostro paesaggio. E’ per questo, visto

che sarà anche l’anno dedicato all’Educazione, che ai laboratori del gusto e del piacere per le

Scuole proveremo ad affiancare dei percorsi di educazione al “buono, pulito e giusto” per gli

adulti. Organizzeremo degli appuntamenti al consumo critico e consapevole rivolti ai soci della

Condotta sui vari argomenti che costituiscono l’asse portante della nostra Associazione. Avremo

incontri con i produttori Slow-Food della nostra area creando un intreccio tra questi incontri ed i

vari momenti, istituzionali e non, associativi: Slow Food Day, Terra Madre Day, i Mercati della

Terra, le cene dell’Alleanza, I Master of Food, i racconti, i GAS.

Abbiamo notato sulla nostra pelle di co-produttori quanto sia forte l’esigenza di essere informati,

di essere guidati in un percorso di conoscenza, e quanto poi, così motivati, monti anche un

desiderio di applicazione concreta (gli acquisti giusti) di partecipazione (alla vita associativa).

Infine un’ultima considerazione: è vero, lo dice Carlin, la nostra è un’associazione politica.

Crediamo voglia dirlo nel termine più alto e nobile dell’accezione. Riteniamo che ciò voglia anche

significare che dobbiamo avere un rapporto equidistante, sebbene dialogante, con i partiti. Il

rapporto con la platea di soggetti che parteciperà alle nostre iniziative sarà sempre più pieno ed

efficace quanto più credibile sarà il nostro ruolo di interlocutore trasparente, scevro da secondi

fini.

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Le altre Associazioni e la società civile

Nei prossimi quattro anni si intende organizzare cicli di incontri tra il Fiduciario e altri membri

della Condotta Vesuvio con i referenti di Movimenti o di Associazioni che, pur apparentemente

distanti dal mondo food, lavorano su temi contigui ai nostri al fine di promuovere la conoscenza

reciproca ed avviare eventualmente proficue collaborazioni, come già avvenuto in rapporto alla

tematica della difesa dei Diritti Umani.

Recupero della biodiversità e della memoria

“la biodiversità non esiste soltanto nelle sementi ma anche nelle lingue, nelle

culture e nelle storie. Slow Food vuole ridare voce a chi è rimasto senza voce:

gli indigeni che hanno perso il loro modo di coltivare la terra e le loro

sementi, i contadini che sono i veri scienziati del campo e che non sono

ascoltati. Le donne la cui attività è strettamente connessa alla vita, gli

anziani che sono custodi delle esperienze” Carlin Petrini

È un altro dei progetti che in questi tre anni non siamo riusciti ad attivare e quindi ci riproviamo. Il

progetto vuole recuperare e mettere in rete tutte le storie, le ricette, i suoni, i canti, le voci, le

immagini legate ai prodotti vesuviani. Recuperare le persone che sanno raccontare della

montagna e del mare, dei riti religiosi e pagani, delle credenze e recuperare questi ricordi. Nella

prima fase il progetto sarà un semplice catalogo di prodotti vesuviani legati alle loro storie,

pubblicato sul sito della Condotta; in seguito potrà confluire nel progetto dei Granai della Memoria

che Slow Food ha attivato a Pollenza.

Fund raising

Un aspetto che va potenziato è la progettazione - fund raising. Come tutti gli argomenti è collegato

al resto e non può essere considerato "singolo" ma nel tessere relazioni e reti con Enti pubblici ed

altre Associazioni dobbiamo anche porci l'obiettivo di avere una progettazione autonoma che ci

dia gli strumenti economici e di programmazione, non solo legati all'autofinanziamento, per

portare avanti le nostre attività.

Tesseramento

Riteniamo raggiungibile l’obiettivo di 200 soci entro il 2014, per arrivare a numero stabile di 300

soci negli anni successivi.

Rintracciare, valutare ed instradare tutte quelle realtà imprenditoriali che mostrino una sintonia

con le idee di Slow Food e che possano rappresentare una rete su tutto il territorio ai fini della

diffusione di queste idee e del coinvolgimento associativo nei confronti dei loro clienti.

Queste realtà, sotto l’insegna del “Punto di tesseramento” avranno visibilità all’interno del sito

della Condotta; verranno seguite da una persona nell’ambito del comitato di Condotta e verranno

incentivate al fine di ottenere una partecipazione attiva in modi da definire.

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La gestione della Condotta

Ci avviamo ad essere una Condotta complessa. È indispensabile individuare all'interno del

Comitato le classiche figure di segretario, garante delle verbalizzazioni e della comunicazione

interna e del tesoriere. Ci sarà bisogno di regolare e strutturare con attenzione la

calendarizzazione e la gestione dei progetti e delle attività operative.

I SEMINATORI Le attività di Condotta (le semine) saranno seguite da gruppi di lavoro che, di volta in volta, si

organizzeranno sui singoli progetti e si distribuiranno i compiti, secondo disponibilità del

momento, le competenze e le personali possibilità. Secondo le indicazioni dell’Associazione

nazionale, i gruppi di lavoro esprimeranno un loro referente nel Comitato di Condotta, che dovrà

avere al massimo 5 componenti. Il numero 5 caratterizzerà tutto il nuovo corso di Slow Food (5

componenti dei comitati di Condotta, 5 consiglieri regionali per ogni Regione, 5 consiglieri

nazionali), questo per favorire aggregazioni più ampie sui progetti concreti e per evitare, di contro,

comitati di Condotta pletorici ed inefficienti.

I nostri gruppi di lavoro saranno:

a) i produttori (Maria Luisa Squitieri, Vincenzo Egizio, Saverio Bifulco, Enzo Angrisani, Bruno

Sodano....) che seguiranno i progetti di Terra Madre, Presidi, Arca del Gusto, Mercati della

Terra...

b) l'educazione (Maria Lionelli e il suo gruppo di Torre, ...) che seguiranno i progetti con le scuole

e gli Orti in Condotta

c) il gusto e la comunicazione (Marina Alaimo, Liliana Arena,...) che seguiranno gli eventi, Slow

Food Day, Terra Madre Day, le cene dell'Alleanza, le degustazioni, gli eventi culturali

d) il giusto (Alberto Capasso, Aldo Avvisati, Giovanni Russo, Antonio Pasqua, Pasquale Raia...) che

seguiranno il progetto dell'Alleanza, il progetto legalità, la raccolta fondi, l'amministrazione

e) la rappresentanza (Patrizia Spigno…) che coordinerà tutti i progetti e curerà il rapporto con

Enti ed Associazioni e il collegamento con l’Associazione regionale e nazionale.

I gruppi di lavoro sono strutture di riferimento assolutamente permeabili per cui chiunque potrà

collaborare a qualunque progetto di qualsiasi gruppo. I nominativi proposti come referenti dei

gruppi di lavoro, inoltre, sono quelli dei Componenti del Comitato che ha redatto il presente

programma e che sono, oggi, disponibili a seguire i vari settori. L’articolazione proposta potrà

essere variata dall’Assemblea dei soci della Condotta nel senso che le persone indicate potranno

essere affiancate da altre che, nel corso dell’Assemblea, si diranno disponibili ed interessate.

Per quanto riguarda il Comitato di Condotta, non nascondiamo che non eravamo preparati alla

“regola del 5” (in questa Condotta eravamo ben più di 5): viene naturale, in un contesto

volontaristico come quello della nostra Associazione, sentirsi investiti di ruoli e,

conseguentemente, “impegnarsi” in misura maggiore se si ha "un titolo"; altrimenti si sente meno

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la responsabilità e si rischia di sentirsi meno coinvolti. In realtà bisogna aver chiaro che il nuovo

modello organizzativo trasferisce di fatto la gestione dei contenuti di cui si fa carico la Condotta

dal ristretto Comitato di Condotta ai Gruppi di lavoro, gruppi che accolgono tutti quelli che si

rendono disponibili a portare avanti progetti. In pratica Slow Food “vive” nei Gruppi di Lavoro che

diventano i veri motori propulsivi della Condotta e devono essere potenziati e seguiti come vero

luogo decisionale e di attivismo, di cui i "5" restano solo garanti e supervisori. Il Comitato di

Condotta resta per portare avanti la gestione, per così dire, “burocratica” della Condotta, di

riferimento con l’Associazione regionale e nazionale, per le funzioni organizzative e di

coordinamento, per le funzioni amministrative. Per questa ragione sembra opportuno ed

efficiente che il Comitato sia composto da un componente rappresentativo di ciascun Gruppo di

Lavoro al fine di facilitarne l’attività. Pertanto, la composizione che si propone per il Comitato di

Condotta, proposta secondo i criteri sopra esposti, al momento è la seguente:

1. Patrizia Spigno

2. Alberto Capasso

3. Marina Alaimo

4. Bruno Sodano

5. Maria Lionelli

Quale Fiduciario della Condotta gli estensori del presente Programma propongono Patrizia Spigno.

Per non dimenticare chi ha seminato prima di noi

La forza e le idee per andare avanti Slow Food le prende dal buono pulito e giusto che trova nei

territori sui quali opera. E questo è pure frutto del lavoro di chi è venuto prima di noi.

Prima di noi, prima di tutti noi, su questo territorio c’era Peppe Nota a raccontarci delle idee che si

venivano delineando tra i fondatori del nostro Movimento, tra i quali c’era lui stesso.

Biodiversità, sovranità alimentare, sostenibilità, difesa delle piccole economie locali, tutela dei

prodotti tradizionali in via di estinzione, nuovi stili di vita, sono concetti che lui ha cominciato a

diffondere dalle nostre parti dal febbraio 1990. Con la sua passione, la sua cultura e la sua capacità

di coinvolgimento ci ha affascinato, trascinato ed educato per anni.

Peppe (il professor Giuseppe Nota) ci ha lasciato recentemente ma è rimasta la sua eredità ideale.

Quest’anno lo ricorderemo nel giorno della sua scomparsa.

Lo faremo perché per noi non se ne è andato.