Il Periodico News - marzo 2015

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Anno 9 - N° 89 Marzo 2015 EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro Disperati [email protected] Per la Vostra pubblicità: [email protected] oppure contattateci ai numeri 0383-944916 338 6751406 Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Via Marconi, 21 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. STAMPA: Monza Stampa S.r.l. Tel. 039 28288201 Registrazione presso il Tribunale di Pavia N. 1 del 27/02/2015 il Periodico news Distribuzione Gratuita 20.000 COPIE 20.000 COPIE Il Salame di Varzi non sarà ad Expo di ALESSANDRO DISPERATI Oltrepò 2015, in vista di Expo: tra strade e ponti chiusi per frane e il prodotto cardine, il salame di Varzi, escluso dall'evento mon- diale che andrà in scena fra pochi mesi a Mi- lano. Non solo il salame però: infatti anche il vino dell'Oltrepò pavese avrà problemi a farsi largo in questa kermesse. Non ci saran- no infatti stand propriamente legati al vino se non all'interno del padiglione della Re- gione Lombardia. Resta il fatto, clamoroso, che due prodotti simbolo del nostro territorio vengano esclusi così miseramente da quella che è la vetrina più importante al mondo. E fa ancora più 'ridere' se si pensa che l'even- to avrà come tema “Nutrire il pianeta, ener- gia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione. Expo doveva e deve essere la vetrina che poteva ridare slan- cio al nostro territorio considerando anche la vicinanza con Milano. E invece, ancora una volta, l'Oltrepò starà alla finestra a guardare. Una grandissima opportunità che di fatto non sarà sfruttata. E mentre il mondo intero avrà gli occhi puntati su questo evento, l'Oltrepò dovrà vedersela ancora una volta con frane, dissesti e strade che sono ormai al limite della praticabilità. Un altro treno che porta verso il rilancio, insomma, che abbiamo perso. Ma forse hanno ragione alcuni amministrato- ri locali nel sostenere che... "E' meglio che i turisti non vengano tra le nostre colline... Quando si rendono conto delle condizioni in cui versano le strade... scapperebbero". Abelli: "Io faraone per comandare i baroni" Mercato di Broni e Casteggio: in arrivo novità Voghera-Elezioni Barbieri: "Chi non mi vuole se ne vada" Musti: "Vogliamo un volto nuovo"

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Anno 9 - N° 89Marzo 2015

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Il Salame di Varzinon sarà ad Expodi aleSSandro diSperati

Oltrepò 2015, in vista di Expo: tra strade e ponti chiusi per frane e il prodotto cardine, il salame di Varzi, escluso dall'evento mon-diale che andrà in scena fra pochi mesi a Mi-lano. Non solo il salame però: infatti anche il vino dell'Oltrepò pavese avrà problemi a farsi largo in questa kermesse. Non ci saran-no infatti stand propriamente legati al vino se non all'interno del padiglione della Re-gione Lombardia. Resta il fatto, clamoroso, che due prodotti simbolo del nostro territorio vengano esclusi così miseramente da quella che è la vetrina più importante al mondo. E fa ancora più 'ridere' se si pensa che l'even-to avrà come tema “Nutrire il pianeta, ener-gia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione. Expo doveva e deve essere la vetrina che poteva ridare slan-cio al nostro territorio considerando anche la vicinanza con Milano. E invece, ancora una volta, l'Oltrepò starà alla finestra a guardare. Una grandissima opportunità che di fatto non sarà sfruttata. E mentre il mondo intero avrà gli occhi puntati su questo evento, l'Oltrepò dovrà vedersela ancora una volta con frane, dissesti e strade che sono ormai al limite della praticabilità. Un altro treno che porta verso il rilancio, insomma, che abbiamo perso. Ma forse hanno ragione alcuni amministrato-ri locali nel sostenere che... "E' meglio che i turisti non vengano tra le nostre colline... Quando si rendono conto delle condizioni in cui versano le strade... scapperebbero".

Abelli: "Io faraone per comandare i baroni"Mercato di Bronie Casteggio: in arrivo novità

Voghera-ElezioniBarbieri: "Chi nonmi vuole se ne vada"Musti: "Vogliamo unvolto nuovo"

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SALICE TERME, SALICE PIANGENTE, LETTERE ANONIME, CORVI E QUAQUARAQUA’ …

TERZA PAGINA

Commento di antonio la trippa

Ho molto riflettuto se esternare o meno queste con-siderazioni in riferimento alle lettere anonime che stanno circolando da due settimane a Salice Terme ed a Godiasco. Dopo aver già scritto, in modo dispre-giativo in merito ai volantini degli scorsi mesi, in un primo momento ho ritenuto non opportuno dare risalto e non ritornare sulla questione, il mio com-mento sui volantini anonimi e su alcuni personaggi, evidentemente politici (o pseudo tali…) locali che si nascondono vilmente dietro l’anonimato era chiaro e inequivocabile. Tuttavia dopo il volantino anonimo dei mesi scorsi, il “corvo” o i “corvi” insistono: in queste settimane alcune lettere anonime sono state in-viate a diverse famiglie salicesi e godiaschesi e visto quindi che la cosa continua, ho pensato di ritornare sull’argomento. Sia i volantini anonimi dei mesi scor-si che le lettere anonime di queste ultime settimane, attaccano l’ex amministrazione comunale, che era guidata dall’ex sindaco Anna Corbi. Ritorno sull’ar-gomento perché non ho purtroppo sentito nessun commento e nessuna presa di posizione da parte dei componenti dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Barbieri Gabriele, per prendere le distanze e condannare pubblicamente, senza se e senza ma, gli autori di queste anonime missive. Personalmente non credo che dietro a tutto questo ci siano i politici locali “navigati” ma propendo per l’ipotesi che sia opera di singole iniziative di “parvenu della politica locale”, appartenenti o fiancheggiatori al gruppo politico go-diasco-salicese di maggioranza, oppure come si dice sempre più spesso nei bar, che ci sia lo zampino anche di qualche dipendente comunale che cerca la scorcia-toia per raggiungere i propri obiettivi di carriera o che cerca di pararsi il “sedere” per eventuali errori buro-cratici commessi negli anni scorsi. Le ultime lettere inviate dall’anonimo “corvo” sono alcune fotocopie su carta intestata del “Comune di Godiasco – Salice Terme” con la delibera del consi-glio comunale nel quale si prendeva atto delle spese fuori bilancio contratte dall’amministrazione Corbi negli anni scorsi e il mandato che il sindaco Barbieri dava al Segretario Comuale di trasmettere copia della delibera inerente a quelle spese fuori bilancio al Re-visore dei Conti, alla Corte dei Conti ed alla Procura Regione Lombardia. Oltre alla fotocopia di questo atto ufficiale ci sono alcuni fogli, uno dei quali sem-pre su carta intestata del Comune di Godiasco che spiegano quali e quanti sono i debiti fuori bilancio quantificati in € 94.823,93 ed altri errori economici fatti dall’Amministrazione Corbi per alcune centina-ia di migliaia di Euro. Qualcuno che ha seguito quel Consiglio Comunale sembra ricordare che potrebbero essere fotocopie di fogli mostrati ai presenti durante detto consiglio. Non voglio entrare per ora nel merito della questio-ne, se l’ex Sindaco Corbi è colpevole o innocente di quanto accusata nella lettera anonima, se ha fatto de-gli errori burocratici saranno gli organi competenti e la magistratura a decidere, ma sarebbe opportuno che i cittadini di Salice Terme – Godiasco ed anche chi li amministra si ricordasse che il termine anonimo de-riva dal greco "anonimos" composto da "an" privati-vo ed "onoma", che significa nome. Equivale a senza nome, anonimo, sconosciuto, innominato, che non si fa conoscere, inglorioso, oscuro, ignobile, che non si

nomina, da non nominarsi, indicibile. Colui che scri-ve lettere anonime è spinto da una furia accecante, da un’aggressività incontrollata che si rivolge verso il nominato, che è colui di cui si parla nella lettera. Ge-neralmente l’anonimo scrivente ritiene di aver subito un torto dall’accusato, lo scrivente sembra dire: "ora dico quello che sei o quello che hai fatto, ma non ho il coraggio di dire chi sono". Dietro questo tipo di scrit-ti anonimi tende di solito a nascondersi l’invidioso, colui che è mosso da rivalità, colui che odia ed invi-dia. La lettera anonima è il sogno dello scrivente che viene reso noto al ricevente per distruggere e punire l’accusato. La lettera anonima è l’arma di un impo-tente, l’occhio di un voyeurista, è l’esternazione di un introverso, l’affermazione di un frustrato, l’esplosio-ne di un’ira repressa, la vendetta di un ossessionato, l’anonimo è pusillanime e soffre di stati d’inferiorità.Ripeto che non intendo entrare nel merito delle let-tere anonime “liberamente” circolanti in Godiasco - Salice Terme: sarebbe prendere in considerazione testi che si squalificano da sé perché non sottoscritti. Quello che prendo in considerazione è l’assoluto si-lenzio che c’è stato da parte dell’attuale amministra-zione comunale nei mesi scorsi per il volantino sem-pre anonimo, distribuito sia a Godiasco che a Salice e l’attuale silenzio su quest’ultima lettera anonima. A mio modesto parere sarebbe stato opportuno che qualcuno, il portavoce, il capogruppo, il sindaco, insomma qualcuno dell’attuale amministrazione co-munale, avesse condannato o condannasse sia il vo-lantino anonimo che l’attuale lettera anonima, magari specificando che la condanna non è sui contenuti o su una parte dei contenuti, ma sul fatto che sia sta-ta fatta in forma anonima. Ritengo che questa presa di distanza doveva o dovrebbe essere pubblicamente presa da chi ora amministra Salice Terme - Godiasco, anche come utile insegnamento ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani. Se non si insegna che “l’uomo” è tale in quanto soggetto consapevole e responsabile del proprio operato, se non si insegna che, se ad una per-sona manca il coraggio delle proprie azioni “uomo” non e’, se non si insegna che l’uomo è fallibile per natura e che tutti potremmo trovarci coinvolti come vittime di accuse anonime, se non si insegna che in una società civile, di “uomini veri” e non di “anoni-

mi quaquaraqua” non c’è proprio posto per gesti in-qualificabili, perché anonimi, tesi spesso a screditare, offendere ed infangare le persone, ecco se non si inse-gnano queste elementari e basiche nozioni ai giovani, questi ragazzi che saranno gli uomini di domani, cosa faranno nel loro percorso di vita? Ho conosciuto chi bene e chi meno bene i sindaci e gli amministrato-ri comunali di Godiasco – Salice Terme, certamente quelli che hanno governato più a lungo sono stati Elio Berogno in veste di sindaco e Maurizio Somensini in veste di vice-sindaco, non entro nel merito se hanno svolto bene o male i loro mandati, hanno certamente come tutti noi, non un difetto, ma milioni di difetti, ma da entrambi ho sempre sentito parole di condanna contro ogni forma di denuncia anonima. Ecco penso che se in questa “pietosa ed anonima situazione” ci si fossero trovati loro, entrambi ne avrebbero preso le distanze e o uno o l’altro avrebbe condannato pubbli-camente il gesto anonimo. Forse l’ex sindaco Bero-gno, che è stato molto vicino durante le ultime elezio-ni comunali all’attuale amministrazione, in “camera caritatis” potrebbe consigliare agli attuali ammini-stratori, in casi come questi, di essere fermi nella con-danna, se non altro per motivi di marketing politico, perché per raccogliere voti e consensi elettorali non c’è peggior cosa che non condannare chi compie gesti denigratori anonimi. La gente legge le lettere, legge i volantini, ma poi riflette, non solo sui contenuti della carta “igienica” anonima e dico carta igienica perché appunto anonima, ma riflette anche su chi potrebbe essere l’anonimo e prenderne le distanze è sempre buona cosa, se non per convinzione almeno e purtrop-po per tornaconto elettorale. Non entro nel merito, in questa sede e per il momento, delle accuse fatte all’ex sindaco Corbi, se sono fondate o infondate, se sono giuste oppure no, sarà Lei a difendersi se e come lo riterrà opportuno, il mio vuole solo essere un invito a riflettere affinchè chi amministra Salice - Godiasco si ricordi che “l’anonimo” come dicevano gli antichi greci equivale ad un “essere” senza nome, anonimo, sconosciuto, innominato, che non si fa conoscere, in-glorioso, oscuro, ignobile, che non si nomina, da non nominarsi, indicibile. Ecco prendiamo le distanze da questi “esseri” se non altro per insegnare ai giovani ed alle classi future ad essere “UOMINI”.

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ATTU

ALITA

’ Giancarlo Abelli: “Sono diventato Faraone per comandare i Baroni”

VITALIZI, PRANZI E “PELLEGRINAGGI”: IL NOTO POLITICO DI BRONI SI RACCONTA

la piena assoluzione perché il fatto non sussisteva gli diede energie per ricominciare con slancio. Negli anni 90 la fine della DC lo vide approdare in Forza Italia alla corte di Berlusconi, di cui divenne uomo di fiducia. Amico di Formigoni, dal 2000 al 2008 è stato assessore regionale alla sanità, per coronare la car-riera con l’elezione a parlamentare dopo le politiche dello stesso anno. Un’esperienza, quella romana, che Abelli non ricorda con piacere. “E’ stato frustrante, su 600 deputati ti ritrovi ad essere un numero senza valore”. La sua dimensione ideale era quella di asses-sore regionale, “un Ministro su scala ridotta”. Terminata l’ultima legislatura berlusconiana, con Forza Italia in declino, Abelli sembrerebbe oggi rico-prire un ruolo marginale rispetto a quello per cui era ben noto con il soprannome – piuttosto evocativo – di Faraone. Ma occhio a sottovalutare il leone dormien-te. Gioca a tennis (ama il doppio), legge e incontra le gente. Soprattutto politici, che vanno a trovarlo in cerca di una “dritta” quasi fossero in pellegrinaggio. Abelli, lei è un Faraone a riposo?“Istituzionalmente ho fatto praticamente tutto e non ho intenzione di propormi per altro. Certo la passio-ne non si è spenta e mentirei se dicessi che non mi occupo più di politica. Diciamo che svolgo il ruolo di saggio consigliere”. Alla Alpeggiani?“Beh, lui è più focalizzato sul territorio, io ho un re-spiro più ampio”.Recentemente il suo nome è salito agli onori delle cronache per la faccenda dei tagli ai vitalizi degli ex consiglieri regionali. Può spiegarci cosa è suc-cesso?“E’ successo che con grande ipocrisia l’attuale giun-ta regionale, dopo essersi attribuita 4mila euro di rimborsi senza documentazione, per ragioni di visibi-lità populista e demagogica ha decretato un taglio al nostro vitalizio del 10%. Siccome le condizioni inizia-li prevedevano che una parte della retribuzione fosse data subito al consigliere regionale e un’altra venisse accantonata per il vitalizio, abbiamo deciso, insieme all’associazione degli ex consiglieri, di presentare un ricorso al Tar contro questo cambio delle regole in corsa”. Mi perdoni, ma non crede che con questa mossa la sua categoria si attirerà altre antipatie? Intendo dire: già i vostri compensi sono piuttosto alti…“Sul fatto che i compensi siano alti se ne può discu-tere (poi io dico: prendiamo troppo? Che si candidi e si faccia eleggere chi lo pensa). Qui però il fatto è un altro, è una questione di principio, non di qualche euro avanti o indietro. Visto il momento di crisi, nes-suno dell’associazione si sarebbe sottratto a un gesto di solidarietà: avevamo già proposto di versare una quota volontaria a un fondo di solidarietà da devol-vere alla Regione per creare fondi extra. E sarebbe stata una cifra anche più alta di quella risparmiata

Qual è l’opera che è più fiero di avere realizzato grazie al suo ruolo?“Sicuramente il nuovo ospedale di Stradella, che sen-za di me non si sarebbe fatto”.Il suo rammarico più grande invece?“Direi l’autostrada Broni-Mortara. Un’opera in cui ho sempre creduto fortemente, ma che ormai non cre-do si potrà più realizzare. Peccato, avrebbe ridotto le distanze tra Broni e Milano a una mezz’ora”.Tra i politici che la vengono a trovare c’è anche un possibile erede del Faraone?“Di possibili ‘figli’ politici ne ho molti, ma forse Ales-sandro Cattaneo è quello che più di altri potrebbe avere le caratteristiche giuste. Sono stato io a lan-ciarlo, non ne ho condiviso l’eccessiva esposizione mediatica in una fase della sua carriera e lui stesso ha pagato dazio. Ma credo abbia le carte in regola”. Altra cosa… perché la chiamano Faraone?“E’ una vecchia storia, nata all’epoca in cui ero pre-sidente del Policlinico. Come sa, si diceva che al Po-liclinico ci fossero i ‘Baroni’, per cui un amico scher-zando mi disse che per comandare su di loro dovevo essere per lo meno un faraone”. Chiudiamo con una domanda alla Marzullo: da uomo di potere, preferisce essere amato o temuto?“Diciamo che essere apprezzati è importante, però conoscendo bene l’indole dell’animo umano a volte è bene anche essere temuti”.

di ChriStian draghi

Giancarlo Abelli rappresenta 40 anni di politica Lombarda. Nato a Broni, classe 1941, ha iniziato il cursus ho-norum nella DC dei primi anni 70. Già nel ’74 era presidente del Poli-clinico San Matteo di Pavia, incarico che lasciò nell’80 per diventare con-sigliere regionale. Nell’85 un proble-ma giudiziario (arresto e domiciliari) provò a intralciare la sua ascesa, ma

tagliando del 10% i no-stri vitalizi”. Per capirci, di quali ci-fre stiamo parlando?“Io percepisco sui 2.500 euro mensili come vita-lizio da ex consigliere, il 10% quindi è 250. Si capisce che non sono certo cifre che possono cambiare le sorti di un bilancio, e dimostrano come l’azione sia ipocri-ta e demagogica. Trop-pe persone sarebbero più felici di togliere 100 euro a un politico piutto-sto di guadagnarne 100 in più loro”. Parliamo della situa-zione politica locale. A Voghera si vota a mag-gio. Cosa ne pensa del-le possibili divisioni nel centrodestra? “Non so come stiano le cose oggi, ma non più tardi di un mese fa (metà gennaio, ndr) Barbieri, Torriani, Rocca, Alpeg-giani e Abelli pranza-vano insieme in un ri-storante di Broni. E non c’era discordia a quel tavolo. Purtroppo non faccio i selfy, in quell’oc-casione ne sarebbe valsa la pena”.

Giancarlo Abelli

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MARZO 2015il Periodico 5

Il salame di Varzi non sarà a Expo 2015"Inefficienza da parte del Consorzio"

INTERVISTA AL PRESIEDENTE DELLA CONfRATERNITA PEGASO, PERDONI

di aleSSandro diSperati

Il salame di Varzi non avrà un proprio stand a Expo 2015, la più grande manifestazione a livello mondiale che avrà luogo a Milano tra il 1º maggio e il 31 otto-bre 2015. L'esposizione è organizzata da Expo 2015 S.p.A., società costituita dal Governo della Repubbli-ca Italiana, dalla Regione Lombardia, dalla provincia di Milano, dal comune di Milano e dalla camera di commercio di Milano. Il tema proposto per l'Expo in Italia è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuo-le includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Ebbene a questo impor-tante avvenimento non ci sarà nessuno stand del Sa-lame di Varzi. Perchè? Sul problema salame abbiamo incontrato Giorgio Perdoni, Presidente e Gran Mae-stro di Pegaso, confraternita varzese e accademici del Salame di Varzi. Accademia che annovera tra i suoi soci anche Fabio Capello e Vittorio Sgarbi.Allora, il salame di Varzi non sarà il protagonista di Expo: perchè?"E' notizia di questi giorni che il "nostro" salame di Varzi non sarà presente ufficialmente alla EXPO 2015, se non in qualche banco di privati cittadini (speriamo). Questo dimostra inequivocabilmente l'inefficienza degli enti preposti, in primis il Consor-zio di Tutela. Non dobbiamo pensare che tanto sono problemi loro, che sono solo problemi dei produttori inscritti al consorzio, no! Sono problemi che riguar-dano il nostro territorio morente, che riguardano un'eccellenza che se gestita bene potrebbe dare la-voro e turismo a tutto l'Oltrepò pavese, ma puntual-mente perdiamo l'occasione di farsi conoscere nel mondo, tanto quei "quattro" produttori non fanno in tempo a rifornire di salami ognuno il suo Supermer-cato, quindi del territorio e dei prodotti tipici locali se ne fregano".Di fronte a questo coa si sente di dire?"Noi ribadiamo con forza però che una Denomina-zione di Origine Protetta non è un bene di pochi pro-duttori di salame, ma appartiene al territorio e chi si propone di difenderlo istituzionalmente lo deve fare con la vera volontà di difendere il territorio e un pro-dotto tipico locale, non interessi personali anche se legittimi".Voi da tempo vi battete per la salvaguradia e la

ATTUALITA’

tutela di questo prodotto..."Da anni ci battiamo sul problema "Salame di Var-zi", senza peraltro essere ascoltati se non dal popolo inerme. Ci spiace molto che queste nostre considera-zioni vengano sempre interpretate dagli interessati, come critiche distruttive. Al contrario, noi siamo con-vinti che i nostri consigli aumentino notevolmente le vendite e quindi i posti di lavoro nell'Oltrepò Pavese, che possa piacere o meno, abbiamo il polso della si-tuazione commerciale, riceviamo decine di e-mail al giorno che ci chiedono dove acquistare salami buoni, quelli per il mercato di nicchia, che è poi quello a cui dovrebbe rivolgersi il salame di Varzi. Per ovvie ragioni siamo a contatto con le migliori salumerie d'Italia: la salumeria Peck di Milano, la salumeria Faravelli di Milano, la salumeria Falorni di Greve in

Chianti, la salumeria Tamburini di Bologna, la salu-meria Roscioli di Roma ed altre minori, ebbene, nes-suna di queste salumerie vende il "famoso" Salame di Varzi, siamo stati anche a visitare la catena di alta qualità come Eataly e non abbiamo visto il "nostro" salame, sostituito magari da qualità oggettivamente inferiori".E perchè accade tutto questo?"Non è certo per il prezzo, e nemmeno perché non è un prodotto genuino, il problema vero è la quali-tà, ovvero la sensazione che prova il consumatore amatore ed appassionato, quando mangia il salame di Varzi che trova oggi nei supermercati. Noi non in-tendiamo consigliare i produttori di non vendere un prodotto che sicuramente commercialmente funziona nella grande distribuzione, continuino pure, ma per il salame marchiato "Salame di Varzi D.O.P." ci vuole qualche cosa di superiore, ne vale la pena per tutta la valle. La Denominazione di Origine Protetta non deve essere un giocattolo in mano solo ad una decina di produttori, la D.O.P. è un bene che riguarda tutti e quindi si deve ascoltare il parere di tutti". E quali sono i vostri consigli per un buon salame?"Noi continueremo a consigliare le solite cose: utiliz-zare suini maturi (almeno di 220 kg.); macinare car-ne variegata ovvero tutte le parti nobili del maiale; non mettere altri adittivi all'infuori di sale pepe inte-ro e salnitro in quantità legittima; stagionare almeno 100 giorni prima di metterlo in commercio".E i vostri consigli a cosa dovrebbero portare?"Mettendo in pratica questi pochi consigli, già si otterrebbe una qualità nettamente superiore, senza uscire dal minimo prescritto dall'attuale disciplinare di produzione, basterebbe farsi un regolamento inter-no per permettere a chi rispetta queste ulteriori rego-le, di identificarsi sul mercato, in modo da giustificare i maggior costi di produzione".

GiorgioPerdoni

dellaConfraternita

del salamedi

Varzi

Sgarbi e i rappresentanti della Confraternita

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il Periodico 6

Rifugiati extracomunitari in Oltrepò: non si sa bene come fare e come comportarsi

L'INTERVISTA A UN NOTO POLITICO OLTREPADANOL'I

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VIST

A X

"Non penso sia una questione di capacità morale, ma questa crisi economica devastante ci ha messi con le spalle al muro: mentre scarseggiano le risor-se per far fronte alle emergenze, l’immigrazione ha raggiunto livelli quasi insostenibili. Si è scatenata una guerra fra poveri: i nostri disoccupati – esodati - cassintegrati - pensionati con pensioni da fame da un lato, immigrati-profughi-rifugiati dall’altro".Il malcontento di una larga fetta della popolazio-ne del’Oltrepo sta crescendo?"La peggior destra, quella xenofoba, con ascendenze leghiste soffia sul fuoco sperando di guadagnar con-sensi, ma non è una larga fetta, è una piccola fetta, al massimo è il 14% della popolazione, come dicono i sondaggi. Penso comunque che molti che voteranno Lega, non sono contro i rifugiati".E’ comunque vero che molta gente oltrepadana, anche chi non è leghista, almeno a parole, non sembra prendere di buon grado l’arrivo dei rifu-giati?"Chi milita nel campo democratico, semplicemen-te chi si reputa una persona civile deve reagire con intelligenza alla demagogia, i razzisti fanno circo-lare soprattutto sui social media panzane colossali: il nostro Governo distribuirebbe ai neoimmigrati, ai profughi di cui si parla in questi mesi, soldi a iosa, cellulari di ultima generazione, capi d’abbigliamen-to firmati ed altre amenità. Le cose non stanno così: il Governo paga la struttura che accoglie il rifugiato e soli 2 euro e 50 al giorno al rifugiato, perché prov-veda da sé alle piccole spese". Però un paradosso in effetti c’è: una marea di pensionati e di disoccupati italiani si sentono ab-bandonati dallo Stato, eppure noi dobbiamo aiu-tare i profughi, i rifugiati, gli immigrati?"Ogni comunità si regge su un giusto equilibrio tra un ‘sano’ egoismo nazionale e l’ideale della soli-darietà internazionale. La sinistra è stata presa in contropiede da questa crisi, finché i soldi c’erano bastava allentare i cordoni della borsa. Questi di-scorsi xenofobi squallidi non vengono a galla finché le risorse abbondano e ce n’è per tutti. Chi sfrutta la rabbia della gente per uno squallido tornaconto elet-torale è un miserabile. Anche in Oltrepo si è cercato in qualche caso di fare questo". A cosa si riferisce? "L’ultimo caso, e del resto la mal riuscita manife-stazione leghista a Varzi tre giorni dopo che sono arrivati i rifugiati nigeriani, grazie a Dio non c’era nessuno, trenta, quaranta persone compresi gli orga-nizzatori, amici e parenti. Ho avuto modo di parlare con alcuni responsabili della Lega dell’Oltrepo ed anche loro erano delusi dal numero esiguo di per-sone presenti alla manifestazione. Hanno sbagliato obiettivo e quindi i calcoli".In che senso?

tività, troverei il modo di farli lavorare, lavori utili: li impiegherei per tenere in ordine il paese e il verde ben curato, lavori che si vedono e lavori dove loro si vedono a lavorare. Se la gente vede che lavorano, vede che qualcosa producono, non pensa “li mante-niamo con i nostri soldi in hotel” ma pensa, giusta-mente, “beh però si danno da fare, lavorano!".Le varie associazioni comunali potrebbero essere d’aiuto in questo percorso d’inserimento? "Certamente si, anche se soprattutto nei paesi qual-che associazione, essendo espressione di chi ha vinto o di chi ha perso le elezioni, potrebbe cercare di sfruttare la situazione d’aiuto per fini elettorali. Questo sarebbe un errore, anche se la gente questi sfruttamenti elettorali li vede, li giudica e si ritorco-no contro chi li mette in atto. Perchè in Oltrepo molta gente ha buon senso, molto spesso più dei politici… categoria del resto al quale io appartengo!".A suo giudizio arriveranno altri rifugiati in Oltre-po? "Penso proprio di si, l’importante è gestirli in modo intelligente e poi sperare che le varie forze politiche non cavalchino il malcontento della gente, per i furti e cose simili e induca la popolazione di far di tutta l’erba un fascio. Perché è vero che ci sono molti furti nelle abitazioni in tutto l’Oltrepo, ma chi fa i fur-ti non sono i rifugiati, sono molto spesso stranieri, dell’Est Europa e non dimentichiamoci che ci sono anche molti italiani dediti ai furti. Non dimentichia-moci che noi italiani siamo emigrati, espatriati etc etc, e non tutti gli italiani che sono andati all’estero erano “brava” gente".

"Hanno dato per scontato che i rifugiati che dove-vano arrivare a Varzi fossero mussulmani, prenden-do per buone le prime sbagliate notizie, confermate anche da qualche quotidiano. Invece chi arrivava era cristiano, questo giusto o sbagliato che sia, nel-la gente ha cambiato la visione delle cose, perché è indubbio che in Italia ci sia un sentimento contra-rio ai mussulmani, ma in questo caso erano cristiani che scappavano dai mussulmani, quindi la gente si è calmata ed ha incominciato a riflettere. La manife-stazione era gia stata organizzata e quindi l’hanno dovuta fare, la partecipazione esigua era a quel pun-to scontata".Cosa può fare un Sindaco quando le autorità in-viano dei rifugiati, può non accoglierli?"Un sindaco non può fare praticamente nulla, li ac-coglie e deve arrangiarsi, ma il problema in molti casi non è così grave, come qualcuno vorrebbe far credere. A Voghera c’erano rifugiati e nessuno ha protestato, in altri paesi dell’Oltrepo ci sono e nes-suno protesta, la cosa è emersa solo a Varzi. Il buon Gianfranco Alberti, avvisato all’ultimo momento, come spesso è prassi in questi casi, non poteva fare nulla, sono arrivati, sono andati in hotel, dopo 48 ore di schermaglie, a dire il vero più post elettorali che altro, tra buonisti e leghisti, il tutto si è tranquil-lizzato. Non mi sembra che ci siano stati altri strasci-chi polemici, almeno mi auguro".Lei è stato anche Sindaco, se fosse nella situazione dei Sindaci dell’Oltrepo che devono gestire la per-manenza di questi rifugiati cosa farebbe?"Una sola cosa, li toglierei dalla strada e dall’inat-

di nilo Combi

Il "Mister X" di questo mese è un noto politico dell’Oltrepo, che è sta-to ed è tutt’ora molto addentro alle stanze dei “bottoni” della Regione e di Roma, oltre naturalmente a quelle oltrepadane. Sono arrivati e stanno arrivando molti rifugiati in Oltrepo, abbia-mo la “Capacità morale” per acco-glierli?

MARZO 2015

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VOGHERADaniele Salerno: "Vi spiego perché siamo un Comune virtuoso"

PARLA L’ASSESSORE AL BILANCIO DEL COMUNE DI VOGHERA

di ChriStian draghi

“Nonostante il difficilissimo momento per la finanza pubblica non solo non abbiamo alzato le tasse, ma in alcuni casi siamo riusciti ad abbassarle”.Parola di Daniele Salerno, da quindici anni assessore al bilancio del comune di Voghera. Due giunte Torria-ni e una Barbieri non hanno mai messo il suo ruolo in discussione. Lui si definisce un “tecnico” (è docente di diritto economico al Baratta) ed è orgoglioso del lavoro svolto nel corso di questi anni. Si sente più un matematico che un politico, con una certa propen-sione per l’acrobazia vista la crescente difficoltà nel gestire conti pubblici vittime di continui tagli statali. “Nel 2009 – fa presente - Voghera riceveva oltre 9 milioni di euro di trasferimenti statali. Nel 2014 in-vece è stato il Comune a doverne pagare allo Stato 800mila. E per il 2015 potrebbero essere ben 3 i mi-lioni da dover versare al fondo obbligatorio di soli-darietà”. Come trovare quei soldi? La logica più semplice farebbe pensare a un aumento delle tasse. Invece non sembra essere nelle vostre intenzioni…“Noi non solo abbiamo deciso di non gravare sulle tasche dei cittadini, ma abbiamo lavorato duramente per limare verso il basso la pressione fiscale, com-piendo scelte anche coraggiose”. Può farci degli esempi?“Se parliamo della Tari, ovvero della tassa sui rifiu-ti, i cittadini vogheresi hanno pagato mediamente il 10 per cento in meno rispetto all’anno precedente, mentre per i commercianti del settore alimentare con negozi di dimensioni inferiore ai 100 metri quadri il taglio è stato del 35%. Nel caso della Tasi invece, siamo uno dei rarissimi Comuni che ha deciso di non assommarla all’Imu, altra tassa che colpisce gli im-mobili. A Voghera la Tasi si paga solo sulla prima casa al 2 per mille, non la paga chi è in affitto, sia famiglie che commercianti e imprese, e chi ha una seconda casa, sulla quale grava già l’Imu”. Come è stato possibile?"Si tratta di grande lavoro tecnico e per questo devo

ringraziare tutti i collaboratori e i dipendenti munici-pali che mi hanno aiutato. Ma non è questo l’obiettivo raggiunto di cui sono più orgoglioso”.E quale sarebbe?“Grazie al nostro lavoro dal 2009 al 2014 il debito del comune di Voghera è diminuito di circa il 30%, e la previsione è di arrivare entro il 2016, cioè in soli sette anni, a una riduzione pari al 42,85%. Se Voghera fosse l’Italia, il Paese sarebbe a posto. Un altro grande risultato è stata la progressiva riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori: dai 46 giorni di media del 2011 agli attuali 34. Meno della metà del-la media italiana, al pari di quanto avviene in paesi come Svizzera, Olanda o Regno Unito”.Negli ultimi mesi avete dato un giro di vite molto stretto sugli aiuti economici alle famiglie. Com’ è andata?“Grazie ai controlli incrociati con la Guardia di Fi-nanza abbiamo scoperto molti ‘furbi’ che usufruivano di benefici che in realtà non gli spettavano. Abbiamo recuperato ulteriori risorse in questo modo e anche attraverso l’attività di accertamento su chi ancora non aveva pagato le tasse. Per quanto riguarda l’Ici/

C.h.i.a.r.a. premiata per ExpoCRISTINA BOffELLI: "UNA GRANDE OPPORTUNITA'"

Nei giorni scorsi sono stati annunciati i vincitori del concorso “WE – Progetti per le donne”, finalizzato alla valorizzazione del talento dell’universo femmi-nile, nell’ambito di Expo Milano 2015. Nel corso della mattinata sono state premiate 58 realtà che hanno aderito al concorso, tra le quali C.H.I.A.R.A., l’associazione di Voghera che, da quasi due anni si occupa delle donne vittime di violenza e di maltrat-tamento familiare ed extrafamiliare o che vivono in una situazione di disagio, fornendo loro sostegno e aiuto nella vita di persone altrimenti in situazio-ne di disagio assoluto. “Riconoscendo il valore e

Imu, nel corso del 2014 abbiamo inviato avvisi bo-nari a 1570 cittadini ed effettuato 290 ingiunzioni di pagamento: in questo modo dovremmo recuperare oltre 750mila euro. Altri 470mila invece dovrebbero essere recuperati dagli accertamenti e le ingiunzioni relative alla Tassa rifiuti”. A maggio si vota. Lei che farà?“Resto nel centrodestra, anche se non ho tessere di partito in tasca. Sarò a diposizione per dare il mio contributo come ho sempre fatto in questi anni”.

l’importanza dell’associazione C.H.I.A.R.A. e del ruolo sempre più attivo che sta ricoprendo sul terri-torio, non solo vogherese – testimonia il presidente di Chiara Cristina Boffelli – Padiglione Italia ha messo a disposizione della associazione una grande opportunità di visibilità attraverso i propri canali di comunicazione ufficiali, oltre ad averci dato un mo-tivo di grande orgoglio”. Premiando Chiara, sono stati riconosciuti la creatività, l’impegno e la con-cretezza di un’idea, di un sogno e di una realtà fatta da un gruppo di giovani donne che, col loro entusia-smo sono uno straordinario motore di cambiamento.

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Carbone: “C’è un progetto per cercare di evitare i continui allagamenti”

L’ASSESSORE ALLA VIABILITA’ PARLA DEL PROBLEMA DI VIA NENNIVO

GHER

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avesse deciso di richiamarlo in scuderia dopo la pa-rentesi da “dissidente”. Carbone non ha dubbi: “Era sorprendente semmai che fossi rimasto fuori al primo giro, perché con i miei 323 voti alle comunali 2010 ero stato la quarta persona più votata in città”. Oggi è in sella con le briglie salde, e uno dei problemi più pressanti da affrontare è la annosa situazione di disa-gio creata dai continui allagamenti della rotonda di via Nenni, svincolo che collega Medassino alla tan-genziale. Carbone lei è anche il coordinatore locale della Protezione Civile. Qual è il piano per risolvere il problema?“In prima battuta saranno installate nel giro di un mese delle pompe idrovore per l’acqua più potenti di quelle attualmente in funzione. Saranno in grado di aspirare 10-12mila litri al minuto contro i 5-6mila attuali. Il problema principale è che al momento alle

puratore”.Cambiamo argomento. Recentemente il coman-do dei vigili ha reso noti i dati sull’attività 2014. Le multe sono diminuite di un migliaio rispetto all’anno precedente. Buon segno?“Ci sono diverse possibili interpretazioni. Può essere che gli automobilisti siano diventati più disciplina-ti, oppure che usino meno la macchina, preferendo muoversi un po’ di più a piedi piuttosto che rischiare multe. Fa piacere che i limiti di velocità vengano ri-spettati di più grazie alla funzione di deterrente degli speed check (le colonnine arancioni ai lati della stra-da, ndr)”.Crede si possa definire Voghera una città sicura? “Basandosi sui dati della Prefettura posso dire che non siamo messi peggio di Vigevano e Pavia. So che attirerò critiche, ma non mi sento di dire che c’è un’emergenza. Certo, con le carenze di organico e le difficoltà che incontrano le forze dell’ordine mi sento di invitare i cittadini alla massima collaborazione, segnalando le situazioni che ritengono anomale o so-spette senza timori”.A maggio si vota. Lei che fa? Sostiene Carlo Bar-bieri? “Il primo cittadino uscente è giusto che sia ricandi-dato, così come si è sempre fatto in Forza Italia. Per-sonalmente sarò lieto di ripropormi al giudizio degli elettori. A qualcuno potrebbe far piacere che il ‘rom-piscatole’ Carbone si levasse di torno, ma c’è ancora molto da fare e non mollo”.

acque piovane si aggiungono quelle della falda ac-quifera che si trova nelle vicinanze, creando un quan-titativo che non si riesce a smaltire nella condizione attuale. Per questo si sta approntando un intervento più complesso, che spetterà alla Provincia finanziare: si tratta di scavare delle condutture in grado di con-vogliare l’acqua che dalle quattro rampe d’accesso scende verso la rotonda in un nuovo invaso, dal qua-le poi verrebbe portata fuori con delle nuove pompe. In questo modo lo scarico di queste acque piovane non avverrebbe più nel Cavo Lagozzo “a monte” del depuratore, bensì a Valle, alleggerendo così, trattan-dosi anche di acque bianche, sia il Lagozzo che il de-

di ChriStian draghi

Giuseppe Carbone dal 2012 è asses-sore alla Polizia Locale e sicurezza del Comune di Voghera. La sua no-mina all’epoca suscitò qualche pole-mica, perché era reduce dal sostegno dato alla campagna elettorale persa dal presidente uscente della Provincia Vittorio Poma, “scaricato” all’epoca da Forza Italia. Qualcuno si è chiesto come mai il sindaco Carlo Barbieri

Giuseppe Carbone

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VOGHERABariani: “A maggio inizieremo la raccolta differenziata della carta”

IL PRESIDENTE DI ASM LANCIA I NUOVI PROGETTI DELLA MUNICIPALIZZATA

di ChriStian draghi

Chiuso il 2014 con un bilancio in attivo di oltre un milione di euro, Asm Voghera guarda al futuro con una serie di progetti per la città pronti a partire. Su tutti il potenziamento della raccolta differenziata, che entro un mese entrerà in una nuova fase. Ne parliamo con il presidente della municipalizzata di via Pozzoni, Sergio Bariani, in carica dal settembre 2013. Bariani, come si evolverà la situazione rifiuti a Vo-ghera?“A breve, dopo un’indagine che stiamo facendo, nel quartiere sud nella zona di Pombio e in centro storico si partirà con la raccolta differenziata porta a porta della carta. Saremo operativi intorno al mese di apri-le, maggio al massimo”.La differenziata in città è iniziata lo scorso mese di settembre non senza qualche polemica legata a quella che, a detta dei critici, è stata una carenza informativa alla cittadinanza. Cosa ne pensa?“Credo che le critiche, quando sono costruttive, sia-no sempre utili e ben accette. E’ chiaro che quando si comincia c’è sempre una fase transitoria. Ad oggi però le isole ecologiche sono su tutto il territorio co-munale e la crescita è confortata dai numeri”.Cosa dicono i dati ad oggi?“I numeri dicono che la percentuale della raccolta si attesta intorno al 35% in tutta la città, 45% se ci ri-feriamo solo al centro storico. Ci stiamo avvicinando alla media provinciale, ma ovviamente sono dati che

Centrale di Torremenapace?“Direi che è stato un ottimo investimento: l’aspetto ambientale è sotto controllo, le centraline non hanno rilevato nessuna modifica nella ricaduta degli inqui-nanti. E poi produce utili (Asm ne possiede il 20%, ndr), nello scorso anno circa 3 milioni di euro, cui si aggiungono gli oltre 200mila euro ottenuti dalla compensazione ambientale del Ministero che servi-ranno a finanziare il proseguimento del teleriscalda-mento in città”.A che punto siamo con questo progetto?“La rete attraversa tutta la città dalla zona ovest alla est, serve già migliaia di famiglie, scuole e l’ospedale civile. A breve partirà il rifacimento della centrale di via Lamarmora, che per ragioni di età ha bisogno di un rinnovo dei motori, per estendere la rete di teleri-scaldamento con la realizzazione di una nuova cen-trale a sud della città”.

ancora non ci soddisfano in quanto puntiamo almeno al 50%, cifra indispensabile affinché la differenzia-ta, che ha dei costi piuttosto elevati, possa diventare conveniente anche sotto il profilo economico facendo risparmiare in termini di costi di smaltimento”.A proposito di risparmio. Dal primo gennaio i ri-fiuti di Voghera non finiscono più a Parona.“Esatto, abbiamo un nuovo contratto per lo smalti-mento con la ditta milanese A2A che ci consentirà di risparmiare circa 600mila euro all’anno rispetto

a prima. Una cifra che siamo lieti di poter mettere a disposizione della cit-tà”.Il biodigestore di strada del Posti-glione sta funzionando? “Sì, è stato dato in concessione a una società privata, la Alan, che ormai da un anno lo sta gestendo e sta operan-do nella raccolta e nel trattamento dell’umido che arriva dalla differen-ziata”. Parlando di energia, come va la

Bottini, in vista delle elezioni: “Non partiamo da un candidato, ma dalle idee”di ChriStian draghi

Le elezioni di maggio si avvicinano e il carnet dei pretendenti a Palazzo Gounela potrebbe arricchirsi di una nuova lista. A pensare alla sua formazione è la sinistra antagonista, legata a Rifondazione comunista e a “L’altra Europa con Tsipras”. Nei giorni scorsi allo stanzone Soms si è tenuto un primo incontro sul tema dei servizi pubblici locali, con ospiti l’ex con-sigliere regionale Mario Agostinelli e Guido Viale, economista autore di diversi libri sulla conversione ambientale. “E’ stata un’occasione per confrontar-si e discutere insieme sulle modalità di gestione di acqua, energia, rifiuti e altro” spiega il segretario di Rifondazione Antonietta Bottini. “L’obiettivo non è partire da un candidato sindaco o una lista e co-struire un programma, semmai l’inverso. Prima vo-gliamo capire se c’è modo di mettere insieme delle idee e poi pensare eventualmente alla lista. Quello che intendiamo fare è avviare una serie di incontri aperti alla città su alcuni temi di carattere generale ma con evidenti riflessi sulla situazione locale e sulle scelte di chi amministra. Lo vogliamo fare per due motivi fondamentali: il primo è di offrire un ‘servizio’ alla città attraverso la presenza di rappresentanti di associazioni e organizzazioni impegnati da tempo a livello nazionale sui temi in discussione, proponendo il loro contributo anche come occasione di approfon-dimento e stimolo su aspetti locai. Il secondo è che

su questi stimoli e contributi vogliamo costruire un programma aperto che contenga una traccia chiara di intervento sulle questioni più rilevanti che riguar-dano Voghera”. La Bottini critica poi l’atteggiamen-to della politica locale in toto: “Salvo qualche poster elettorale dei 5 Stelle ed i banchetti folcloristici di alcuni improvvisati candidati prevale il silenzio ed il lavorio sotterraneo di gruppi e correnti. Tengono banco gli scontri interni allo schieramento di centro destra con il riproposto sindaco uscente (rinviato a giudizio ed in attesa di processo) insidiato dal ritor-no del precedente sindaco, dalle faide che agitano FI locale e dal silenzio della Lega. Anche nel PD, dopo

le non entusiasmanti primarie, la fase attuale sem-bra contrassegnata dal riserbo e da contatti infor-mali (dai quali, meglio esplicitare, siamo esclusi)”. Poi seguono alcune puntualizzazioni:“Non abbiamo un candidato sindaco, o un salvatore. Se dopo que-sti incontri emergerà la necessità di creare una lista alternativa in grado di riunire la sinistra democrati-ca più ancorata nel sociale, procederemo in tal sen-so”. I temi sul tavolo nei prossimi incontri saranno la “Partecipazione” (Bilancio del Comune, legalità e trasparenza) e “Solidarietà e cura” (Sanità pubblica e privata, futuro dell’ospedale, Nuove povertà e vo-lontariato).

RIfONDAZIONE E “L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS” PENSANO A UNA LISTA

Sergio Bariani

Il segretario di Rifondazione

ComuinistaAntonietta

Bottini

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In campo Affronti: “Gli alleati ci facciano sapere cosa intendono fare”

STALLO IN MAGGIORANZA. L’UDC RESTA ALLA fINESTRAVO

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di ChriStian draghi

La situazione politica a Voghera si scalda e si intri-ca a meno di tre mesi dalle elezioni amministrative. Chi mantiene la calma e non si lascia coinvolgere dalla bagarre è Paolo Affronti, presidente provinciale dell’Udc ed ex sindaco di Voghera a inizio anni 90, e successivamente parlamentare. Da vecchia volpe ex democristiana qual è sa che spesso è bene restare fuori dalla mischia e attendere che le acque si calmino prima di prendere decisioni. Affronti, sembra esserci molta confusione nel cen-trodestra vostro alleato in vista delle prossime ele-zioni comunali. L’Udc che posizione ha?“Premetto che non mi piace guardare in casa degli altri, quindi non entro nel merito della diatriba in-terna a Forza Italia tra Barbieri o Torriani. Noi non trattiamo con i singoli, siamo in una coalizione e lo siamo stati per tutta la legislatura in maniera convin-

to con la Provincia al momento è stato rinnovato. Sul parco Baratta invece eravamo contrari e, malgrado in maggioranza, ci siamo astenuti, ma l’approvazio-ne è arrivata perché in aula mancava uno del Pd!”. Lei aveva lottato per mantenere la fermata voghe-rese del pendolino per Roma. Le malelingue diceva-no che lo utilizzava lei quando era Parlamentare…“Gente male informata. Io a Roma vado e andavo sempre in aereo. E’ vero però che è stato mantenuto grazie al mio peso politico. Tant’è che quando ho fi-nito di fare il parlamentare (2008 ndr) lo hanno tolto quasi subito”. Speranze di riaverlo?“Potrebbe essere, non mancano i contatti; compa-gnie private potrebbero essere interessate”.Avete dei progetti in cantiere per la città anche in vista della scadenza di maggio? “La nostra idea è di promuovere un progetto che si chiama ‘Vieni a vivere a Voghera’, rivolto soprattutto ai cittadini milanesi: abbiamo da offrire una qualità della vita diversa e secondo noi migliore di quella di numerosi paesi dell’hinterland. Siamo a 40 minuti da Famagosta, e abbiamo oltre 4.000 alloggi da vendere a prezzi imbattibili a causa della crisi del mercato”.Ultima cosa: lei conosce di persona il nuovo Presi-dente della Repubblica Mattarella. Cosa può dirci?“Lo conosco da molti anni perché siamo anche stati entrambi parlamentari nella stessa legislatura (2006-2008). Posso dire che ho un rapporto rispettoso ma molto cordiale. E’ una persona pacata ma molto de-terminata e credo che sarà un ottimo presidente”.

ta. Trovo che si sia amministrato bene e pertanto non vedo le ragioni per cui si dovrebbe cambiare sindaco. Detto questo la nostra posizione resta quella di alle-ati al momento, però siamo in attesa che decidano cosa fare e che si parli di programmi. Chiaramente non siamo disposti ad accettare di tutto, non sareb-be serio. Quello che dico è ‘quando avete deciso noi siamo qua per discutere’, poi si vedrà se le proposte ci soddisferanno”.Una domanda cattivella. Ma con tutte ste divisioni e polemiche, non ha l’impressione che il centrode-stra corra per non vincere?“Non so che dire, la nostra posizione è quella che ho appena spiegato, attendiamo che ci facciano sapere e poi comunque decideremo nel modo che riterremo più opportuno”. L’apporto dell’Udc a questo governo è stato soddi-sfacente per lei?“Direi proprio di sì. Abbiamo avuto l’assessore Di Valentino e ora Alida Battistella, il presidente del consiglio Nicola Affronti (figlio di Paolo, ndr), il capo gruppo Geremondia e il presidente della com-missione bilancio Verta. In generale ci siamo bat-tuti sempre per essere una amministrazione attiva. E’ vero che abbiamo perso alcune battaglie, come quella del tribunale, ma non per nostra inefficienza, semplicemente perché non si potevano vincere. Per quanto riguarda la caserma dei carabinieri ci siamo offerti di accollarci l’affitto e stiamo facendo di tut-to perché si riconosca che a Voghera è fondamentale che rimanga. Il lato positivo è che il contratto d’affit-

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VOGHERACARLO BARBIERI PARTE AL CONTRATTACCO E SfIDA TUTTI

Barbieri: “Il sindaco sono io, chi non mi vuole vada per la sua strada”di ChriStian draghi

“Chi non mi vuole se ne vada”. Sotto il tiro incrociato di alleati ed ex alleati, nel bel mezzo di un tira e molla intorno alla sua ricandidatura che sembra non cono-scere sosta, il sindaco di Voghera Carlo Barbieri alza la testa, non lesina critiche ai vertici di Forza Italia e rivendica con orgoglio la sua posizione, sfidando tutti senza paura. “Il sindaco sono io, e punto ad esserlo per altri cinque anni”.Eppure, Barbieri, lei negli ultimi tempi è finito sot-to il fuoco incrociato di numerosi “amici-nemici”. Persino il segretario del suo partito, Forza Italia, ha aperto la strada a un suo possibile passo indie-tro a vantaggio di un accordo con la Lega. Non si sente sfiduciato?“Assolutamente no. Io sono il sindaco di una coali-zione, ma appartengo a Forza Italia. Questa è una fase in cui si dice tutto e il contrario di tutto, gli equi-libri sono in continua evoluzione. A dire il vero que-sta situazione mi sembra il frutto di un partito in cui non ci sono direttivi solidi nemmeno a livello locale. Tant’è vero che i vertici del nuovo corso non sono ancora stati scelti”. Intanto l’ex sindaco Torriani, anche lui per il mo-mento in Forza Italia, vorrebbe farle le scarpe…“Torriani può fare quello che crede, ma siccome il partito ha uno statuto e delle regole, che prevedono che il sindaco uscente sia ricandidato, se vuole agire diversamente lo dovrà fare al di fuori di Forza Ita-lia”. Per quanto riguarda la Lega invece? Che al Car-roccio la sua ricandidatura non vada a genio non è un mistero…“La Lega è un partito della coalizione ed ha avuto molto spazio in questa legislatura. Mi pare strano che

volto. L’errore nella gestione di quella vicenda fu a monte, commesso dai vertici del partito nell’avallare le candidature. E’ lì che sono iniziate le spaccature. E comunque i cambi di assessori sono normali. Forza Italia ha iniziato la legislatura con 5 e finirà con 2”. Il suo mandato sta per giungere al termine. Qual è l’obiettivo raggiunto di cui si sente più fiero?“L’acquisizione della totalità dei palchi del teatro Sociale. Ora che sono praticamente tutti di nostra proprietà (siamo in trattativa avviata per l’ultimo), sono sicuro che nei prossimi cinque anni il teatro po-trà essere riaperto”.Questa però suona un po’ come uno slogan… La riapertura del Sociale è il cavallo di battaglia delle ultime tre campagne elettorali come minimo. “Sì ma chi ha ottenuto ad oggi il risultato più con-creto, cioè la proprietà dei palchi che è sempre stato l’ostacolo numero uno, sono io”. Un rammarico?“Quello di non aver potuto fare di più per mancan-za di risorse economiche. Penso all’acquisizione del Castello o dell’ex Caserma, per i quali il Demanio ha posto il veto perché non disponevamo immediata-mente dei fondi per finanziare i progetti”.

i problemi vengano fuori adesso. Se non andavo bene potevano dirlo e agire di conseguenza molto prima”.Di Tura e Giugliano cosa mi dice? Sono ex asses-sori che lei ha sostituito generando non poche po-lemiche…“Chiariamo una cosa. Tura era diventato assessore solo perché Gianpiero Rocca, inizialmente destinato ai lavori pubblici, aveva rinunciato (correttamente) perché intendeva candidarsi alle Provinciali. Essen-dogli andata male lì, ha poi naturalmente ripreso il suo posto. Per quanto riguarda Giugliano la sua sostituzione era dovuta al fatto che decise anche lui

Musti: “Capitolo chiuso con BarbieriVogliamo un nome nuovo per il sindaco”

IL SEGRETARIO DELLA LEGA BOCCIA IL BARBIERI BIS

di ChriStian draghi

La Lega Nord sarà molto facilmente l’ago della bi-lancia nella coalizione di centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Che il ruolo del Carroccio possa essere determinante lo sa bene il segretario Fi-lippo Musti, che negli ultimi tempi osserva la batta-glia interna a Forza Italia con occhio vigile, resta alla finestra e si sbottona a dir poco mal volentieri. La fase delle trattative è complicata più di un rebus, l’unica certezza (per quanto si possa parlare di qualcosa di sicuro nelle “cose” della politica) è che per sedere al tavolo delle trattative la Lega vorrà la testa del sinda-co uscente Carlo Barbieri. Abbiamo chiesto conferma allo stesso Musti.E’ vero che non appoggerete la ricandidatura del sindaco uscente?“Noi vorremmo un nome nuovo, ma io non parlo con Barbieri o Torriani, io parlo direttamente con i se-gretari di partito e mi riferisco al segretario di Forza Italia Gian Piero Rocca e con Vincenzo Giuliano, di Fratelli d'Italia”.

Cosa chiedete a quelli che, ad oggi, sono i vostri alleati?“Prima di tutto chiediamo un accordo sui programmi. E’ piuttosto ridicolo che si pensi alle elezioni parten-do da una discussione sui candidati quando ancora non ci sono i programmi, non le sembra? Di quelli si dovrebbe discutere, e su quelli eventualmente la Lega valuterà la sua posizione. Vogliamo essere sicuri di andare ad appoggiare qualcuno che abbia le nostre stesse posizioni”.Pare di capire che Carlo Barbieri non rappresenti l’uomo che fa al caso vostro…“La Lega ha delle posizioni chiare, soprattutto in ma-teria di immigrazione. Barbieri ha fatto assessore ai servizi sociali Moreno Baggini, che sicuramente non ha idee in linea con le nostre nella medesima materia e già questo potrebbe rappresentare un ostacolo, tan-to per fare un esempio”.Quali sono le linee programmatiche su cui chiede-rete un accordo?“Oltre al tema dell’immigrazione, per noi molto im-portante, vorremmo parlare di sicurezza e lavoro,

oltre a rivalutare il ruolo dell’area Pip (la zona in-dustriale per gli insediamenti produttivi di Medassi-no)”. Si dice che il rapporto Lega-Forza Italia a Voghe-ra sia legato a doppio giro a quello che accadrà al medesimo asse a Vigevano. Quanto c’è di vero?“Nulla. Voghera e Vigevano sono due città con realtà politiche diverse, noi non siamo in contatto diretto con Vigevano e quello che succederà là non avrà ri-flesso su quanto accade qui”.

di candidarsi alle provinciali mentre, a differenza di Rocca, era ancora assessore in quota al Pdl. A quella candidatura però aspirava anche Giuseppe Carbone, che aveva già ri-nunciato a rivendicare il ruolo di as-sessore, e che si sentì quindi tradito. A quel punto ho dovuto risistemare gli equilibri politici che erano sfuggiti al partito. Non c’erano motivazioni per-sonali come si è detto, avrei fatto lo stesso con chiunque altro fosse coin-

Carlo Barbieri

Filippo Musti

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VOGHERAPUBBLICATI I REDDITI 2013 DI AMMINISTRATORI E CONSIGLIERI COMUNALI

fiocchi e Pozzoli sono i “Paperoni” di Palazzo Gounela a Vogheradi ChriStian draghi

Il più benestante in giunta? Il vicesindaco Giuseppe Fiocchi. Il “paperone” dei consiglieri? Giannantonio Pozzoli. Il Comune di Voghera ha reso noti attraver-so il proprio sito internet i redditi dei componenti la giunta e dell’assemblea riferiti all’anno 2013. Si tratta di dati resi pubblici in nome del “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, tra-sparenza e diffusione di informazione da parte delle Pubbliche amministrazioni”, così come stabilito dal decreto legislativo 33/2013. Passando al dettaglio dei conti in tasca fatti agli amministratori, se ci riferia-mo alla giunta comunale, scopriamo come detto che la dichiarazione dei redditi più cospicua per il 2014 appartiene a Giuseppe Fiocchi in quota Lega Nord. Il vicesindaco, avvocato di professione, ha denunciato 64.513 euro. Alle sue spalle Giuseppe Carbone, pen-sionato delle ferrovie, assessore a polizia locale e si-

curezza nonché coordinatore della protezione civile locale, con 58.446 euro. Sul podio finisce anche Gian Piero Rocca, assessore ai lavori pubblici, pensionato Enel, con 54.087 euro. A seguire Graziano Percivalle assessore a sport, politiche giovanili, pensionato co-munale, con 51.316 euro. Sotto la soglia dei 50mila le dichiarazioni degli altri, sindaco in testa. Carlo Bar-bieri, insegnante in aspettativa dell’istituto agrario Gallini, ha denunciato 43.996 euro, frutto del com-penso da primo cittadino e di alcune rendite immo-biliari. Lo segue Nicola Affronti, presidente del con-siglio comunale, con 40.759 euro. I 40mila li sfiora Marina Azzaretti, imprenditrice delle comunicazioni, con 39.952euro. L’assessore al bilancio ed insegnan-te di diritto economico al Baratta Daniele Salerno ha un’imponibile di 34.500 euro. Moreno Baggini, assessore ai servizi sociali e vicedirettore della Ca-ritas, ha un reddito di 18.429 euro, mentre chiude la graduatoria della giunta Alida Battistella, assessore a

di Giannantonio Pozzoli, dentista, con 107mila euro. A seguire Francesco Rubiconto, indipendente, ex pre-side della media Plana e ora al Foscolo di Pavia, con 59.548 euro, Massimo Maiola, medico, con 55.918, Gianfranco Geremondia, assicuratore in pensione in quota all’Udc con 53.678 euro e Giancarlo Gab-ba, indipendente, medico di base, con 44.702 euro.

A Voghera le attività commerciali sono in crisi

CHIUDONO I NEGOZI

di bruna Spalla lozza

Le attività commerciali sono in crisi: non solo a livello locale, ma anche nazionale. Questo non consola i Vo-gheresi, anzi è motivo di maggior preoccupazione per un’economia che perde sempre più di valore. Viene da chiedersi se vi sono cause specifiche e chi potrebbe o dovrebbe mettersi in gioco per fermare un tracollo che andrà a ripercuotersi sugli altri settori. Nella ricer-ca di chiarimenti presso organi, persone competenti o coinvolte appare autorevole l’ASCOM (Associazione commercianti vogheresi) di cui è portavoce il presi-dente Enrico Rissotti.Presidente può chiarire come mai va aumentando il numero dei negozi chiusi a Voghera?"Voghera, città dormitorio, non porta in sviluppo l’economia. Ciò avviene comunque a livello nazio-nale. Ricordo che nel 2014 su ogni attività aperta ne sono state chiuse due. Così 37.000 imprese hanno cessato di esistere. È da ritenersi grave il fatto che il 40% di quelle aperte nel 2010 abbia già chiuso. Si tenga presente che anche il momento economico non permette investimenti. Certo non esiste una bacchet-ta magica. Si possono però prendere provvedimenti a livello nazionale e governativo, a partire dalla ridu-zione dei costi sostenibili dell’impresa. Non si dimen-tichi comunque il costo del lavoro che in Italia è il più alto d’Europa. Opportuna sarebbe la semplificazione e riduzione di quello fiscale, pesantissimo da gestire. Diciamo che ci possono essere incentivi: devono però essere a livello nazionale. Sono soluzioni semplici-stiche, ma sempre ossigeno per le attività imprendi-toriali. A livello locale è necessario creare maggio-ri sinergie tra l’Amministrazione e le Associazioni. L’ASCOM è apolitica, di quasi 500 associati, con la possibilità di presentare richieste imparziali a tutte le liste politiche. Valorizzata come “centro commerciale naturale” può assolvere al compito di contrastare la grande distribuzione che ha fagocitato il commercio e lo ha decentrato dalla città. L’aumento dei centri commerciali porta alla desertificazione sociale. Quin-

di occorre animare la città per impedire che diventi terra di nessuno, finisca in mano alla microcriminali-tà. È indubbio che la spending review (revisione della spesa pubblica) ha ristretto notevolmente le risorse dell’Amministrazione locale, per cui gli investimenti a favore del commercio si sono drasticamente ridotti. Non da ultimo è da valutare l’incapacità di investire in modo autonomo da parte dei commercianti: pur-troppo sono troppo provati da anni di crisi. C’è chi ha avuto il coraggio di provare, come Andrea Nonnato, che oggi però si è trovato in condizione di chiudere il prestigioso negozio New Light". Andrea vuol farsi portavoce della negativa situa-zione di Voghera?"Sono d’accordo con il presidente Rissotti. Voghera è deserta tutti i giorni, in particolare la domenica, perché i centri commerciali sono diventati la “vasca” che era un tempo la Via Emilia quando si riempiva di giovani e anziani, donne, uomini, bambini. Que-sto abbandono si porta appresso il vuoto nei negozi, il degrado del luogo. Chi arriva da noi in treno sco-pre i portici di Via Ricotti “impraticabili” per rifiuti, escrementi. Chi giunge in auto si trova i parcheggi più cari. La limitazione degli acquisti si associa ad affit-ti e spese condominiali troppo elevati. L’aumento del degrado della città, le troppe serrande chiuse, peggio-rano sempre più la situazione. L’amore per la propria città dovrebbe limitare l’incuria, portare gli abitanti nei suoi negozi. Verrebbe a sfatarsi il vecchio detto “il commerciante è un ladro”. È questa convinzione che porta ai grandi empori la gente. Ma in realtà non c’è risparmio come si crede. Manca un attendibile con-fronto di qualità della merce. Nel problema generale dobbiamo tener presente un altro aspetto: la mancan-za di ristoranti a Voghera, di cinema, di un vero tea-tro. Averli vuol dire rimanere nella città, farla progre-dire. Non dimentichiamo che i Vogheresi si fermano a fare acquisti dove lavorano, perché lì trovano. Sono attratti da quella realtà che in un’unica soluzione dà la possibilità di avere di tutto: dall’abito al pane, dal-le scarpe alla lavatrice, dal cinema al teatro. Alla fine

risulta che se sono pochi quelli che arrivano a Voghe-ra, troppi sono quelli che partono e la città rimane abbandonata a se stessa".A Lei Assessore Carbone chiediamo di fare il punto della situazione “commercio in crisi”."Il cambiamento dei modelli di consumo e l’afferma-zione delle moderne forme di distribuzione dei pro-dotti hanno modificato il rapporto tra commercianti e residenti nelle aree urbane in direzione di un pro-gressivo decentramento verso zone periferiche. Il ri-lancio delle attività commerciali è fondamentale per la riqualificazione urbana allo scopo di contrastare l’impoverimento di interi strati di popolazione e per tentare di arginare il degrado sociale. Il Comune di Voghera in questo quinquennio ha aderito al proget-to “I distretti del commercio”, promosso e finanziato da Regione Lombardia, ha incentivato con notevole riscontro di pubblico iniziative di aggregazione e sti-molo commerciale come “I giovedì di sera” e “Vo-ghera sotto le stelle”. Ha sostenuto la campagna di sensibilizzazione di ACOL “Io compro a Voghera” che ha coinvolto volti noti del panorama socio-cultu-rale locale in un continuo dialogo con le associazioni di settore. L’obiettivo è stato quello di promuovere il rilancio del commercio nelle vie del centro cittadino con iniziative di viabilità, mobilità e sicurezza per rivitalizzare gli spazi comuni (pubblici, residenziali, commerciali e produttivi) allo scopo di migliorare la qualità di vita dei residenti. Non solo mercatini e notti bianche, ma anche altre più impegnative idee al servizio di questa importante finalità. La giunta co-munale è attenta a questo progetto di riqualificazio-ne commerciale del centro storico e gli indirizzi pro-grammatici per il prossimo quinquennio prevedono: sperimentazione di modalità innovative di utilizzo dei locali sfitti nel centro storico (co-working, gestione condivisa, temporary store… vere e proprie start- up del terzo settore), creazione di percorsi dello shop-ping, shopping card con sconti riservati ai residenti, rimborso del parcheggio per gli acquirenti, inaspri-mento dei controlli sulle vendite illegali, promozione degli esercizi commerciali di vicinato, realizzazione di report congiunturali periodici per documentare l’evo-luzione delle dinamiche di mercato". Si auspica che sempre più giovani si avvicinino alle attività artigianali, che affianchino a finalità commer-ciali anche quelle produttive con una speciale atten-zione ai prodotti tipici e alle professioni tradizionali del nostro territorio.

commercio fiere e mercati e insegnan-te di matematica, con soli 775 euro. Va però tenuto conto che non faceva ancora parte della giunta nel periodo al quale si riferisce la dichiarazione, quindi non percepiva indennità di ca-rica. L’unica fonte di guadagno erano lezioni private. Passando ai consiglie-ri comunali (che, va ricordato, rice-vono un gettone di presenza di circa 33 euro per ogni partecipazione al consiglio) svetta decisamente il 730

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"Anziani: rendete la vita difficile a chi vuole approfittarsi di voi"

L'UNIONE ARTIGIANI HA DATO VITA A UN CONVEGNO VO

GHER

A

della terza età, ha visto seduti al tavolo dei relatori l'assessore ai servizi sociali del comune di Voghera Moreno Baggini, l'assessore alla polizia locale e alla sicurezza Giuseppe Carbone, il maresciallo dei cara-binieri Giovanni Galletta, Giuseppe Ingrao della Pro-tect Italia, la presidente della consulta per i problemi sociali Paola Fossati, Mauro Cecchetto e Elisabetta Bosi della cooperativa "La Collina", Cristina Boffelli e Marinella Giuni dell'associazione C.H.I.A.R.A., il docente Massimo Bellomo e l'avvocato Cesare An-tonio Ravetta. «Per quanto le statistiche vogheresi non siano così allarmanti - ha spiegato il maresciallo Galletta - le persone anziane rimangono comunque facilmente attaccabili da ladri e truffatori per diverse ragioni, tra cui i riflessi non più scattanti e la difficol-tà a metabolizzare le novità. Consci del fatto che per truffa è molto difficile finire in galera, non si fanno scrupoli a inventarsi mille modi con cui ingannare le persone, travestendosi da operatori, da venditori e da

di Serena Simula

Parlare di sicurezza, mettere in guar-dia gli anziani dai pericoli dispensan-do loro qualche utile consiglio con cui difendersi dai malintenzionati: era questo lo scopo del convegno or-ganizzato nei giorni scorsi dall'Unio-ne Artigiani presso il centro anziani di via Gramsci a Voghera. Quinto appuntamento di un progetto più ampio dedicato alle problematiche

- ha spiegato Mario Sissa, organizzatore del conve-gno - l'Unione Artigiani ha messo a disposizione un servizio a domicilio che si chiama "Security Service Casa", il quale offre a coloro che abbiano bisogno di un intervento (idraulico, elettrico ecc.) a casa pro-pria e che non abbia un professionista di fiducia a cui rivolgersi del personale assolutamente fidato. Si tratta solo di una piccola cosa - ha concluso - ma speriamo che insieme a quanto detto oggi possa aiu-tare a garantire un po' di sicurezza in più agli anziani vogheresi». Il prossimo incontro del ciclo si tiene sabato 14 mar-zo alle 15 ed affronta il tema delle pensioni.

fattorini o appostandosi nei parcheggi e tra le banca-relle del mercato. Quello che voglio raccomandare a tutti voi che siete qui - ha detto rivolgendosi al pubbli-co - è di non pensare mai che la prudenza sia troppa e di non vergognarsi se doveste cadere in una delle loro trappole. Non aprite agli sconosciuti, non fate vedere loro dove tenete i vostri averi e soprattutto non date soldi a nessuno, perchè nessuna azienda seria verrà mai a casa vostra a riscuotere. Qualunque dubbio ab-biate chiamate i vostri figli, i vostri nipoti o (perchè no) direttamente i carabinieri: male che vada, avre-mo fatto un viaggio a vuoto». «Proprio per evitare di far entrare dei delinquenti in casa di persone anziane

"Con un questionario capiremo cosa sta a cuore alla gente"

INIZIATIVA DEL PD IN VISTA DELLE ELEZIONI DI VOGHERA

di Serena Simula

Tredici argomenti, cinquemila copie, un mese di tem-po: sono queste le cifre con cui si può riassumere la trovata con cui il Partito Democratico ha deciso di consultare i cittadini vogheresi per la stesura del pro-gramma elettorale, un programma realmente parteci-pato in cui troveranno spazio oltre alle linee guida del partito anche le richieste degli abitanti della città. Dal commercio alla sicurezza, dai servizi sociali alla viabilità, dalle politiche giovanili alla sanità: Pier Ezio Ghezzi e i suoi non hanno tralasciato assoluta-mente niente e durante tutto il mese di marzo faranno in modo di distribuire i questionari alle famiglie, al mercato, sui luoghi di lavoro, nelle associazioni di volontariato: «Non ci aspettiamo certo che tornino indietro tutti e cinquemila o che il campione ottenuto sia statisticamente probante - ha spiegato il candidato sindaco - ma riteniamo comunque che possa trattarsi di uno strumento utile per farci un'idea dell'aria che tira in città, dei dati che emergeranno verranno ana-lizzati per arricchire un programma già in parte steso ma che potrà essere modificato in base alle esigenze delle persone. Quello che vedo quando vado a distri-buire i volantini al mercato è che la gente ha voglia di partecipare, di informarsi, di dire la sua e questo è un modo per far si che il loro intervento sia utile alla comunità». Il questionario, che sarà disponibile anche online,

il nostro programma si rivolge». A chiusura del proprio intervento in conferenza stam-pa, Ghezzi non ha rinunciato a tirare una frecciati-na agli avversari politici: «Non dovendo noi perdere tempo a discutere di poltrone e a bisticciare per chi dovrà fare il sindaco - ha commentato ironico - ci siamo potuti concentrare sui contenuti, interrogan-doci a lungo tra di noi e pensando ad una strategia per raccogliere le opinioni degli elettori. Per lo stes-so motivo - ha concluso - stiamo mettendo insieme una lista pensata non con lo scopo di procacciarci il maggior numero possibile di voti ma con quello di proporre persone competenti e in grado di apportare un serio contributo alla gestione della nostra città». Nei prossimi giorni il PD presenterà le linee program-matiche del programma e tutti i giorni di mercato da qui alle elezioni sarà in piazza Duomo per incontrare i cittadini.

Nei giorni scorsi presso la palestra della scuo-la primaria "L. Da Vinci" si è tenuto lo spet-tacolo riguardante la continuità scuola dell'in-fanzia scuola primaria... I bambini della classe quinta hanno fatto da tutor agli alunni che a settembre frequenteranno la classe prima. Ma il tutoraggio si è svolto in un modo insolito e particoalre, attraverso uno spettacolo teatrale, che ha visti coinvolti gli alunni dei diversi or-dini di scuola. Il titolo accattivante "I'm very hungry caterpillar" ha scatenato curiosità e felicità nei piccoli attori, non solo lo spetta-colo era in lingua inglese, quindi il ponte che unisce i due ordini di scuola è stato l'uso della lingua straniera che nell'IC di via Marsala è il fiore all'occhiello. Gli insegnanti sia della scuola primaria che della scuola dell'infanzia hanno lavorato a questo progetto da mesi, interpretando, nel-la preparazione di cartelloni e costumi, vari ruoli. Si è contraddistinto l'impegno degli insegnanti nella riuscita di questo spettacolo finalizzato all'accoglienza dei più piccoli nella scuola primaria. Gli alunni della scuola prima-ria si sono divertiti e si sono dimostrati capaci di guidare i più piccoli nel percorso avventu-roso della scuola primaria.

Bambini protagonistialla Leonardo

UN TEATRO IN INGLESE

è una novità per Voghera: «Che io ricordi - ha com-mentato ancora Ghezzi - non è mai stata proposta un'ini-ziativa di questa portata nel-la nostra città: seria ma al contempo semplice, concre-ta e trasparente, si lega ai temi che la gente sente più vicini proprio perchè è alla gente e ai suoi problemi che

Pier Ezio Ghezzi

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MARZO 2015il Periodico 15 RIVANAZZANO TERME

di aleSSandro diSperati

Arrivano 142 mila euro per la riapertura pedonale del ponte sullo Staffora di Salice Terme. La notizia è di qualche giorno fa: la Provincia di Pavia, con verbale di somma urgenza, ha destinato tale cifra, con fondi propri, per la realizzazione di ulteriori lavori al ponte. Gli interventi consistono, principalmente nella realiz-zazione di sottofondazioni alle pile 2 e 3 d iniezioni di resine alla spalla adiacente alla pila 1 (quella che è ceduta sotto la forza dell'acqua dello Staffora in piena a novembre, ndr). Tali lavori consentiranno la riapertura al traffico pedonale del ponte sullo Staffora presumibilmente entro la fine di questo mese. L'inter-vento in corso è finalizzato unicamente ad impedire il crollo in alveo della struttura, così come preceden-temente fatto con la posa delle travi in ferro per sta-bilizzare l'impalcato, e nella riapertura al passaggio pedonale; comunque i lavori che si stanno eseguendo sulle pile 2 e 3 servono a mettere in sicurezza in modo definitivo le stesse. Per quanto riguarda la riapertura del ponte al traffico automobilistico, è condizionato al rifacimento completo della pila 1. La Provincia di Pavia sta comunque approfondendo con l'Asm di Voghera la procedura tecnico - amministrativa e di finanziamento per far sì che l'accordo ipotizzato tra i vari soggetti possa rendersi operativo.Ma gli operatori di Salice Terme cosa ne pensano della riapertura del ponte sullo Staffora ai pedoni? Il presidente Paola Maggi Benedini non ci sta: "Questa

E' fuori di dubbio che la chiusura del ponte sia un danno notevole per la località termale di Salice..."Il ponte di Salice Terme chiuso danneggia tutti. An-cora di più con l'approssimarsi della bella stagione e dell'EXPO. Danneggia i suoi cittadini e commercian-ti. Danneggia Rivanazzano Terme che sarà soffocata dal traffico. Ma soprattutto ad essere dannegggiato è tutto un territorio che si presenterebbe alla manife-stazione mondiale con chiusa la porta d'ingresso di una località molto bella e famosa e, soprattutto una delle più recettive".Cosa chiede agli amministratori provinciali e re-gionali?"Chiedo a tutti i nostri amministratori della Provin-cia ed ai nostri rappresentanti regionali, ancora una volta, di fare ogni tentativo per aiutarci a risolvere il problema. Ormai siamo agli sgoccioli, la primavera sta arrivando".

soluzione a noi operatori non interessa assolutamen-te. Noi abbiamo chiesto la riapertura del ponte alme-no al traffico leggero. Ai pedoni cosa serve? Si forse a qualcuno che va a prendere il bus sulla ex statale del Penice. Poi per il restoo è impensabile che qualcuno lasci l'auto al campo sportivo per recarsi a piedi in centro a Salice". Anche Lilli, titolare di un noto bar di Salice afferma: "Questa soluzione non mi sembra possa portare dei vantaggi alla nostra località".E il sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Fer-rari?"Questo è un primo passo più che altro per la mes-sa in sicurezza del ponte. Da parte nostra abbiamo chiesto alla Provincia di Pavia la possibilità di rimo-

IL PONTE DI SALICE RIAPRIRA' A fINE MARZO AI PEDONI

Gli operatori turistici di Salice Terme: "Una soluzione che non ci interessa"

Il ponte di Salice dopo l'ultima piena dello Staffora

dulare l'assegnazione di 70 mila euro che erano stati concessi al Comune di Rivanazzano Terme destinati al pro-getto di riqualificazione ambientale del Torrente Staffora per l'esecuzione di nuove opere necessarie a segui-to dell'alluvione del novembre 2014, quali il rifacimento della pila lesiona-ta a servizio del ponte in via Diviani e la rampa di risalita per l'ittofauna, in corrispondenza della biglia del pon-te".

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per le attività commerciali, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Fuor di dubbio che debba essere ripristinato al più presto ritengo sarebbe semplicisti-co sostenere che la sua riapertura risolva i problemi di Salice Terme poiché ora si paga lo scotto di anni di scelte sbagliate o comunque procrastinate".E sul futuro dell’ospedale di Varzi?"L’ospedale di Varzi, di cui sono strenuo difensore contro la chiusura, rappresenta un pò la linea del Piave per l’alta valle Staffora. A questo punto però siamo ad un bivio: o si potenzia e si rende autonomo oppure se un ricoverato per essere sottoposto ad un esame deve essere trasportato, ogni volta, in croce rossa a Voghera sarà una disfatta".Che idea ha della Comunità montana?"Poiché risiedo in un comune non compreso nella comunità montana confesso di non essere molto in-formato su quali siano i compiti che questo ente deve svolgere. Da esterno posso tranquillamente affer-mare che sono d’accordo con il sindaco del Brallo quando sostiene che i veri paesi montani non sono rappresentati in giunta tuttavia quello che mi lascia perplesso è che tra le fila dell’assemblea della co-munità montana, una ventina di persone in tutto, non compaia neppure una rappresentante del gentil ses-so. Probabilmente in questo organismo confluiscono i sindaci dei vari comuni ma questo non risolve il problema anzi è la prova che il nostro è un territorio conservatore chiuso alle novità poiché le donne in politica stanno operando bene in tutta Italia".

"La riapertura del ponte non risolverà comunque i problemi di Salice Terme"

PARLA L'EX CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA, GIULIANO CHIODIRI

VANA

ZZAN

O TRE

ME

di aleSSandro diSperati

Giuliano Chiodi, ex capogruppo di maggioranza in seno al consiglio co-munale di Rivanazzano Terme, dopo qualche mese di silenzio scende in campo per analizzare alcuni problemi non solo di Rivanazzano ma anche della Valle Staffora.Qual è il suo pensiero sul ponte di Salice Terme?"La chiusura del ponte è, soprattutto

Ogni anno le frane rovinano il nostro territorio procurando ingenti danni economici; cosa si può fare?"Investire per prevenire il dissesto idrogeologico non porta consenso immediato in termine di voti ma il territorio in cui viviamo è la cosa più importante di cui disponiamo e dobbiamo assolutamente salvaguar-dare la sua bellezza e la sua integrità. Per esempio, quello che si risparmia tagliando i costi della politica potrebbe essere investito sui giovani che restano in alta valle e anche su quelli che vorrebbero andarci; diventerebbero così vere e proprie “sentinelle” sul territorio per cercare di fare opera di prevenzione verso le calamità".Qui torniamo ad un tema a lei caro: l’unione dei comuni."Premetto che non ce l’ho con nessuno e soprattutto che non voglio mandare a casa nessuno: ho parlato dopo le elezioni sperando che alla prossima tornata elettorale (tra 5 anni) alcuni piccoli comuni possa-no unirsi consentendo un risparmio di soldi pubblici ma, dato che nessuno sembra sensibile all’argomen-to, vuol dire che va bene così e mi sono sbagliato. D'altronde non siamo ancora al livello di Pedesina, il paese più piccolo d’Italia, in provincia di Sondrio,

dove, come scrivono Rizzo e Stella sul “Corriere della sera”, ci sono 12 consiglieri su 33 abitanti e soltanto per le indennità degli eletti se ne vanno ben 9.358 euro all’anno".Non può negare che anche i comuni in questo pe-riodo se la passano male!"Viviamo in un periodo di profonda crisi economica che vale ovviamente anche per i comuni, per cui non capisco chi, dopo una campagna elettorale dispen-diosa con tanto di insulti agli avversari, si ritrova sindaco e l’unica cosa che sa organizzare è una se-quela di lamentele in merito ai debiti lasciati dalla precedente amministrazione e al fatto che non ci sono soldi. Assodato che la candidatura a sindaco non è una prescrizione medica, ritengo che chi si presenta come alternativa, soprattutto in questi momenti diffi-cili, dovrebbe proporre idee intelligenti per recupera-re risorse ed ottenere finanziamenti".Tra due anni l’attuale sindaco di Rivanazzano Ter-me non si potrà più ricandidare; chi al suo posto?"Posso tranquillamente affermare che sarà una grave perdita a livello amministrativo per i Rivanazzane-si; spero resti in consiglio comunale per dare il suo prezioso contributo di esperienza, di conoscenze e di contatti sia a livello provinciale che regionale. Su chi prenderà il suo posto io una idea ce l’avrei ma riten-go prematuro parlarne".Cambiamo argomento: come si sta comportando l’U.S. Rivanazzanese?"Ci sono annate calcistiche dove gira tutto per il me-glio ed altre dove va così così; alla Rivanazzanese quest’anno è andato tutto storto ma squadra e socie-tà stanno strenuamente lottando per restare in prima categoria. In precedenza, su queste pagine, mi sono lamentato perché, oltre alla cronica mancanza di fon-di, scarseggiano i volontari che si impegnano a dare una mano e devo anche aggiungere che mancano pure i tifosi. I giocatori vanno e vengono, taluni tra polemiche e porte sbattute, ma la cosa importante è la società che c’è, è attiva e deve continuare ad esser-lo. Faccio quindi un appello ai Rivanazzanesi: “Ve-nite allo stadio e state vicini alle nostre squadre!”.

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di aleSSandro diSperati

Dura protesta del Comune di Rivanazzano Terme per il versamento IMU da parte dei possessori di terreni agricoli. A seguito del D.L. 4/2015 gli agricoltori ri-vanazzanesi hanno perso l'esenzione che era prevista per i terreni montani (secondo i vecchi criteri ICI).A tal proprosito abbiamo incontrato il sindaco di Ri-vanazzano Terme, per fare il punto della siuazione e capire la 'rabbia' degli agricoltori della località ter-male.Sindaco con il nuovo decreto legge gli agricoltori di Rivanazzano Terme saranno ancora più tartas-sati: cosa ci può dire a tale proposito?"Molte aree agricole del nostro Comune, per le quali in base ai vecchi criteri ICI, era prevista l'esenzio-ne, ora devono pagare l'IMU. Questo sulla base del-la previsione di parametri che riteniamo discutibili, previsti sia nel Decreto Ministeriale del 28 novembre 2014 (peraltro oggetto di ricorso al TAR), che nel De-creto Legge 4/2015. Il Decreto Legge per identificare i comuni soggetti al pagamento e quelli esentati ha rinviato alla classificazione ISTAT. Di conseguenza il nostro Comune è stato ritenuto non montano, con esclusione di qualsiasi agevolazione in merito".Una nuova classificazione che a detta di molti non è corretta: ci può spiegare meglio com'è la situa-zione?"Questa classificazione non tiene assolutamente con-to del fatto che alcuni terreni nostri possono trovarsi ad altitudine superiori ad alcuni di altri comuni clas-sificati come montani. Non può essere l'altezza della sede municipale a fare la differenza. Ricordo che la vetta ove si trova la chiesa della Madonna del Monte raggiunge quasi i 600 metri di altezza. Questo fatto ha suscitato, nei nostri agricoltori contribuenti, un

per sensibilizzare l'opione pubblica?"Ho inviato una richiesta in tal senso, accompagnan-dola con le motivazioni che ho prima illustrato, a diversi ministeri: Politiche Agricole, Economia e Fi-nanze, al settore agricoltura di Provincia e Regione, all'ANCI. La stessa nota l'ho inviata ai parlamentari e ad alcuni consilieri regionali del territorio, nonchè alL'On. Angelo Zucchi Capo Segreteria Particolare Ministro Martina. Capisco che a livello nazionale il nostro comune rappresenta un'entità molto piccola, però il problema è anche di molti altri comuni. Spe-riamo di riuscire ad ottenere qualcosa".Sindaco, concludendo cosa si sente di dire agli agricoltori della località termale?"Gli agricoltori, in questo particolare momento si sentono lasciati soli. Il Governo deve tener conto del-le loro esigenze. Anche io, personalmente, lo scorso 18 febbraio, mi sono recato, con una delegazione di agricoltori rivanazzanesi, a Brescia per partecipare alla manifestazione di protesta indetta da Confagri-coltura e Cia. Dobbiamo difendere e sostenere questi nostri imprenditori, non dimenticandoci che turismo ed agricoltura sono le risorse primarie della nostra Italia".

forte senso di ingiustizia sociale e fiscale. Non dob-biamo dimenticare che per gli agricoltori il terreno è un bene strumentale che, a parer nostro, dovrebbe godere comunque dell'esenzione aldilà dell'altitudi-ne".Ma dalle notizie circolate nei giorni scorsi mi sa che i problemi non finiscono qui: è vero?"Infatti, siccome nel nostro Comune gli agricoltori devono pagare l'IMU sui terreni agricoli ed il Co-mune è obbligato a dover contare su questi soldi, ci verranno tagliati i trasferimenti dal Fondo di Soli-darietà Comunale per la cifra 221.460'24. Oltre al danno la beffa!".Sindaco cosa si può fare per ovviare a questo pro-

IL SINDACO DI RIVANAZZANO TERME, ROMANO fERRARI ILLUSTRA I PROBLEMI

"Gli agricoltori si sentono lasciati soli: bisogna intervenire contro le tasse"

blema che attanaglia davvero tanti agricoltori di Rivanazzano Terme?"Siccome il DL 4/2015 deve essere convertito in Legge, ci auguriamo che vengano apportati correttivi e, che vengano rivisti i criteri fissati, per rimediare all'ingiustizia che col-pisce i nostri agricoltori e quello dei molti comuni che sono nelle stesse condizioni del nostro".Da parte sua, come Comune, ave-te fatto qualche cosa in particolare

SUL PONTE DI SALICE SCENDE IN CAMPO IL CAPORGRUPPO DI MINORANZA

Zelaschi: "Abbandonati dalla Provincia e dalla Regione più ricca d'Italia"di aleSSandro diSperati

Il capogruppo di minoranza del comune di Rivana-zano Terme, Graziella Zelaschi, scende in campo per dire la sua in merito al ponte di Salice Terme, chiuso ormai da mesi.Zelaschi qual è la sua opinione?"Fatalità, sfortuna, incompetenza. Qualunque sia la spiegazione, le immagini del ponte sono le immagini di un disastro. Il disastro di una struttura fatta di tubi di cemento e ferro, realizzata nei mesi e nelle settima-ne scorse sotto il ponte per difendere i piloni, com-preso quello che in novembre era sprofondato, che è stato spazzato via dalla prima “mezza” piena dello Staffora, news del 26- 2-2015. Pochi giorni prima la notizia di un possibile intervento dell’ASM che aveva riacceso le speranze dei cittadini e degli operatori, che stanno sopportando una situazione di grande difficoltà. La notizia dell’intervento dell’ASM giunge dopo un raggelante “non ci sono i soldi” e riaccende le speranze".Quindi che fare? "Sappiamo che i Comuni e la Provincia non hanno

la disponibilità finanziaria per affrontare una spesa come quella del ponte, ma la Regione Lombardia? Possibile che la Regione più ricca d’Italia non possa intervenire per salvare una località importante che rischia di essere emarginata, proprio alla vigilia di EXPO 2015? Salice, ma anche Rivanazzano che non può sostenere un traffico eccessivo nelle vie del cen-tro, meriterebbero maggiore attenzione dal Palazzo della Regione che pensa di spendere 30 milioni di euro per un referendum". Consigliere Zelaschi che idea si è fatta quindi?"La sensazione di essere abbandonati è diffusa. Spe-riamo di no, e che qualcosa si stia muovendo. Cer-to che la sensazione di impotenza è grande, e anche sui costi prima o poi dovrà essere fatta chiarezza. Chiarezza anche sui motivi per cui non si è sentito il parere dei tecnici e imprenditori locali che conosco-no bene la struttura del ponte, l’alveo del torrente e il territorio. Chiarezza e trasparenza su tutto, credo sia il modo migliore per ridare fiducia e speranza ai cittadini. Sappiamo che ASM ha una struttura tecnica di tutto rispetto e dà garanzie; ma anche qui siamo sicuri che i lavori saranno assegnati all’Azienda e

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chi li pagherà? A tre mesi da quella piena devastante, sarebbe ora di avere informazioni certe, compreso il ventilato preventivo del Genio militare".

Romano Ferrari

Graziella Zelaschi

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appuntamenti dell’anno."La riunione è servita per prendere visione delle iniziative programmate dalle varie associazioni e soprattutto per evitare inutili e dannose sovrappo-sizioni di date ed eventi. Direi che da quanto ci è stato comunicato è un calendario ricco, in fase di ulteriore implementazione. Ringrazio quindi tutte le associazioni di Godiasco e Salice per aver risposto al nostro invito ed assicuro a loro la massima colla-borazione dell’Amministrazione comunale".E’ possibile avere qualche anticipazione?"La Pro Loco di Godiasco Salice Terme, oltre alla festa di Carnevale che ha organizzato a Salice Ter-me il primo marzo scorso, ha in programma una “Festa celtica” a Salice il 27 giugno, il 12 giugno una cena a Palazzo Pedemonti, il 10 agosto una cena a Gomo, il 31 ottobre la festa di Halloween, l’8 dicembre, sempre a Godiasco, il mercatino “Volti di Natale” . Questo, naturalmente a grandi linee, tra qualche settimana credo si potranno conoscere in modo molto più dettaglianto anche altre iniziative". Oltre agli eventi della Pro Loco?"La neonata e ricostituita Associazione Operatori Turistici di Salice Terme organizza la “Giornata del verde pulito” il 22 marzo, il 24 maggio sarà la volta di “Pompieropoli” nel parco delle Terme, mentre da 3 giugno al 26 agosto, tutti i mercoledì sera tor-na il mercatino nel viale delle terme ma con un’al-tra veste. Anche in questo caso, credo, ci saranno

Le associazioni unite per un ricco programma di iniziative per Godiasco

TANTI GLI EVENTI ANCHE PER LA LOCALITA' TERMALE DI SALICEGO

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di aleSSandro diSperati

Nei giorni scorsi, presso la sala delle adunanze del Comune, le associa-zioni operanti a Godiasco e a Salice Terme si sono riunite per stilare un primo calendario di manifestazioni per il 2015.Coordinatrice dell’incontro l’As-sessore Luciana Olivieri alla quale chiediamo quali sono i principali

ulteriori aggiunte di eventi".Altre iniziative?"L’Unitre organizza la tradizionale rassegna dei Cori che si svolgerà dal 15 maggio al 15 giugno presso l’Auditorium Diviani. La scuola di musica il 30 maggio, presso il teatro Cagnoni, il 30 maggio organizzerà il tradizionale saggio di fine anno. A

queste dobbiamo aggiungere gli eventi più tradizio-nali: l’11 novembre, la fiera di San Martino, coor-dinata dal Comune, la Festa Patronale di Godiasco a Pentecoste. Vi è poi una grossa novità per Salice, insieme all’amico e tenore Giorgio Trucco, che si occuperà della direzione artistica, da luglio a set-tembre organizzeremo il “Salice Musica Festival”. Tre gli appuntamenti per ora in programma: il 4 lu-glio un concerto all’Auditorium Diviani, il 4 Agosto un altro concerto davanti alla Chiesina, anche per riprendere una bella tradizione, e l’8 settembre, in occasione della festa di Salice un concerto evento, presso la Buca, nel parco delle Terme, del famoso baritono pavese Ambrogio Maestri". Si parla anche di una nuova edizione del Rally delle 4 Regioni."E’ vero. Il Presidente dell’Aci Pavia, Marino Sca-bini, ci ha comunicato che il 5 e 6 giugno farà base a Salice il “Rally 4 Regioni Storico” che torna ad essere organizzato dall’Aci. In questi giorni sono in corso contatti per definire i particolari del graditis-simo e attesissimo evento. Domenica 7 giugno, in mattinata, sempre a Salice, vi sarà poi il passaggio di centinaia di partecipanti alla maratona ciclistica “Gran Fondo Vigneti d'Oltrepò Marathon". Dal punto di vista culturale, ci sono eventi in pro-gramma?"Nelle scorse settimane è stata nominata la nuova Commissione di Biblioteca che, ovviamente, dovrà stilare un proprio calendario. Credo che a breve sarà reso noto. La commissione è composta da 12 membri che sono: Il Sindaco, Gabriele Barbieri, Stefania Bertonazzi, Pierenzo Domenichetti, Giu-seppe Lorini, Enrica Marenghi, Antonella Meisina, Elena Mula, Giulia Muzio, Marco Rochini, tutti in rappresentanza della maggioranza, per la minoran-za: Stefania Martinelli, Giovanna Murgia, Angela Piedicorcia. A presiedere la Commissione è stato chiamato il prof. Pierenzo Domenichetti che ringra-zio per la disponibilità".

"Pronti a marciare su Milano per la riapertura del ponte"Operatori turistici di Salice Terme sul piede di guerra. E ponti a marciare verso il Pirellone per chiedere alla Regione Lombardia di sistemare al più presto il ponte che collega la località termale con la provinciale del Penice, la principale via di colle-gamento tra Salice e il resto dell’Oltrepò pavese. La notizia giunta qualche giorno fa dalla Provincia di Pavia ha lasciato a bocca aperta salicesi ed operatori turisti-ci. Attraverso un comunicato stampa la Provincia infatti informava quanto segue: “Nonostante l’ordine del giorno di Regione Lombardia che impegnava la giunta a destinare risorse necessarie per il ponte sullo Staffora a Salice Terme (Consiglio Regionale del 25/12/14 ), oggi (20 febbraio, ndr) il Pirellone ha comunicato che al momento non vi è disponibilità finanziaria per la struttura. Questo malgrado nell’ul-tima cabina di regia dedicata al ponte si sembrava ad un passo dalla definizione della questione”. Paola Maggi Benedini, presidente degli operatori turistici di Salice Terme non usa mezzi termini e sottolinea: “La notizia appresa ieri sulla non ria-pertura del ponte ha messo tutti noi operatori in uno stato di allarme. Come ho già avuto modo di dire noi operatori siamo tutti d’accordo nell’intraprendere un atto di forza verso la Regione Lombardia che ci ha messo da parte. Un po’ per colpa della crisi che ci attanaglia, questa notizia ha messo in ginocchio un intero paese che ha vissuto e vive sul turismo e sul passaggio domenicale. Vorremmo inoltre coinvolgere tutti i cittadini in questa iniziativa come abbiamo fatto per la raccolta delle firme”.

PARLA IL PRESIDENTE PAOLA MAGGI

L'assessore Luciana Olivieri

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MARZO 2015il Periodico 19 GODIASCO SALICE T.INTERVISTA ALL'EX SINDACO DI GODIASCO, ANNA CORBI

"Invece di spedire lettere anonime è meglio trovare soluzioni ai problemi del paese"di aleSSandro diSperati

Una lettera anonima e accusatoria contro l'ex sindaco Anna Corni è stata inviata in questi giorni ad alcuni abi-tanti di Godiasco Salice Terme. Ne parliamo proprio con l'ex sindaco Corbi.Le risulta di una certa lettera che anonimi, stanno inviando ad alcune famiglie del paese?"Questo dell’anonimato, è un modo di agire inaugurato nel 2012 con la distribuzione di un offensivo documento sul referendum per il cambio del nome del nostro Co-mune. Ho saputo di questa lettera che contiene copie di atti già pubblici, atti del Consiglio Comunale del 28 no-vembre 2014, già regolarmente pubblicati (all'albo pre-torio sul sito del Comune, dal 19/12/2014 al 3/01/2015). Evidentemente, gli anonimi mittenti non li ritengono sufficientemente conosciuti, se li inviano continuando, a nove mesi dalle elezioni del maggio 2014, una cam-pagna elettorale contro di me, noiosa e deleteria, nella convinzione di creare, con le chiacchiere, alibi al vuoto di idee e azioni, di svolgere un compito utile, mentre, in realtà, non danno né onore, né prestigio a chi vorrebbe-ro sostenere".Ma lei non dice nulla in merito?"Una polemica senza chi ti risponde non è nemmeno una polemica. Ho osservato un rigoroso silenzio, per la buona pace di tutti, fin dalla seduta del Consiglio del 28 novembre 2014 nel corso del quale il Consigliere Ser-ra, elemento di continuità con le amministrazioni che hanno preceduto la mia e questa attuale, ebbe l’incari-co dal Sindaco di illustrare l’argomento all’ordine del giorno, che egli svolse avvalendosi di diapositive. Per la verità, i testi delle diapositive Serra, toccarono anche argomenti fuori tema rispetto all’ordine del giorno del Consiglio ed ora queste vengono spedite, da anonimi, ad alcuni cittadini assieme alla delibera consiliare sulla nota questione dei debiti fuori bilancio".Ora vuole replicare?"Replicare no, ma chiarire, forse, si. La delibera di ri-conoscimento di legittimità dei cosiddetti “debiti fuori bilancio” (dopo il Consiglio Comunale semplicemente “debiti”) è stata adottata all’unanimità dal Consiglio: maggioranza e minoranza. Tale riconoscimento non è avvenuto - come affermò in Consiglio il portavoce della maggioranza, consigliere Serra - per “onorare” gli impegni ma perché quegli impegni di spesa erano legittimi: lo dimostrano le relazioni tecniche, 31 in tut-to, redatte dai competenti uffici comunali che ne illu-strano l’utilità e l’arricchimento per l’Ente e che della delibera di approvazione sono parte integrante (il plico anonimo, ovviamente, non le contiene) ma, soprattutto, lo dimostra il fatto che anche la maggioranza ha votato a favore. Il documento anonimo nell’intento di denigra-re la solita Corbi sottolinea, involontariamente, il con-traddittorio atteggiamento della maggioranza che, no-nostante la lunga digressione del consigliere Serra, ha approvato, senza riserva alcuna, i famosi “debiti fuori bilancio”.Di che cifra parliamo?"Di 94 823,93 euro , prevalentemente dal 2013 a tutto il 2014".Quali altri argomenti trattavano le diapositive pro-iettate nel Consiglio?"Quello definito impropriamente: la “macroscopica evasione fiscale”, “trovata”",.Perché impropriamente? "Va forse chiarito, per chi non lo sa, che il mancato ver-samento dell’IMU non costituisce “evasione fiscale” (la quale è, sempre per chi non lo sa, un reato) ed è un illecito amministrativo, sanzionato con una multa. Nel nostro caso non si tratta di ignoti evasori con i conti all’estero ora scoperti e da noi nascosti e/o favoriti, ma di debitori di imposta noti, nostri concittadini, probabil-

zando parte degli oltre 45 000 euro introitati dall’Ente, grazie all’usufrutto percepito degli affitti della Piscina e della Buca proprio dal Parco, dando, magari, un po’ di lavoro con i voucher a nostri concittadini indigenti ? Si è pensato come, dove e quando riaprire la biblioteca di Godiasco, il capoluogo, dopo aver accresciuto la Com-missione comunale per la biblioteca portandola a 12 membri , nominata da pochi giorni e aver dato i locali della vecchia biblioteca al COC, un encomiabile cen-tro operativo della Protezione Civile da noi istituita nel nostro Comune? Quando muore una biblioteca è sempre un lutto per il paese dove ciò accade; perché i libri sono i parenti di tutti e ci rendono migliori".In conclusione cosa vuol dire a questi anonimi?"Che i cittadini, hanno il sacrosanto diritto di essere ri-spettati e di non essere disturbati a casa loro con infor-mazioni false e parziali che peraltro, per chi lo desidera, possono essere reperite in modo completo ed esaustivo nelle sedi appropriate. Questi anonimi devono rendersi conto che per la parte politica che appoggiano è, ormai, tempo di governare senza indugio, mostrando le proprie idee e la propria voglia di fare. Non voglio davvero credere che l’unica freccia nell’arco sia la campagna diffamatoria contro Anna Corbi : francamente mi sem-bra poco e lo spirito dell’impresa decisamente inadatto ad affrontare le tante questioni ormai sul tappeto, molte nate solo quest’anno, decisamente fuori tempo per po-termene addossare la responsabilità. Noi nel 2009, non solo per una questione di stile ma anche di educazione umana e politica , appena dopo le elezioni, affrontammo, senza alcun commento ma in maniera fattiva e operosa, l’eredità lasciataci dalle pre-cedenti amministrazioni".Ed essa in che cosa consisteva?"Oltre 200 000 euro di problemi sul Cimitero, con la ditta scappata dopo il pagamento dello stato di avan-zamento dei lavori, gli operai non pagati, il capomastro pronto a incatenarsi per avere i suoi stipendi, un nuovo cantiere da impiantare, le cappelle già pagate dai ns. concittadini e lasciate incompiute; il “tesoretto” di 1 700 000 euro, ricavato dalla vendita delle quote delle Terme di Salice, svanito, perché tutto speso in meno di due anni; contributi previdenziali non versati e tasse automobilistiche dei mezzi del Comune non pagate da anni; affitti di alcuni immobili comunali non riscossi per un ammontare di circa 80 000 euro; opere stradali da completare, senza copertura finanziaria, in via Secondo Fava e in via Gennaro; qui per la tombinatura e l’in-tubazione delle acque fino allo Staffora ( un percorso di oltre 100 metri, nella proprietà delle Terme, zona parco Nuovo Hotel), opera poi finanziata alla mia ammini-strazione dalla Comunità Montana al fine dell’acquisto delle tubazioni che ho lasciato giacenti e pronte all’uso. Non scendo in ulteriori particolari ma cito quanto ap-pena sopra solo adesso, nella speranza che, magari, si riesca a voltar pagina".Cosa augura per il bene del paese?"Che l’amministrazione stia serena e che in questo cli-ma depurato dagli anonimi possa svolgere al meglio il suo mandato".

mente in difficoltà a pagare l’IMU, peraltro già solleci-tati a pagare, ad avere il cosiddetto “ravvedimento ope-roso”, come dice la legge, dalla nostra amministrazione (come risulta agli atti del Comune – protocollo n. 5734 del 27 -11 -2012). A quanto ammonta il credito comunale per l’IMU?"Detta situazione debitoria dei nostri concittadini rap-presenta, per la attuale amministrazione , un credito di 320 000 euro, una cifra da incassare tra IMU non pagata, multe e soprattasse".Cos’altro?"Si citano le spese di soccombenza per una causa legale. Noi l’abbiamo avviata regolarmente, sulla base di un parere legale di soggetto competente. Si ricorda l’ asilo nido, da noi chiamato “Agrinido natura”, una ristruttu-razione e una istituzione per le quali abbiamo ottenuto un finanziamento importante (fondi europei) e si addos-sa sempre all’amministrazione Corbi il “pericolo” che tale finanziamento debba essere restituito se il progetto non sarà concluso positivamente. È tuttavia evidente che solo l’attuale amministrazione può svolgere un ruolo at-tivo in tal senso e dunque solo l’attuale amministrazione sarà responsabile di avere perduto il finanziamento se il progetto non sarà realizzato, non certo l’amministrazio-ne che ha ottenuto quel finanziamento; Si ripete la solita , anacronistica, battuta sulla Corbi che darà “la colpa dei debiti fuori bilancio “ agli uffici. Detta battuta, fal-sa e anacronistica perché non si sono mai date colpe agli uffici, serve a richiamare una mia dichiarazione rilasciata a “La Provincia Pavese” di cui, secondo lo scrivente, dovrei arrossire. Al giornale dissi che se i funzionari sbagliano sbaglia il sindaco, se fanno bene fa bene il sindaco. Ne riconosco, ancora oggi, la ma-ternità e la mia affermazione voleva solo ribadire che i complimenti di un nostro concittadino che aveva scritto al quotidiano per la brillante e rapida risoluzione del problema delle sei frane, specie S. Giovanni, abbattutesi sul nostro Comune per le avversità climatiche, non pote-vano rivolgersi solo agli uffici senza citare il Sindaco".Cosa vorrebbe dire agli anonimi che mandano la let-tera? "Vorrei ricordare a loro che se noti fiancheggiatori di una parte politica si potevano in qualche modo “apprez-zare” alla vigilia delle elezioni, quando il 23 e 24 mag-gio (giorno del silenzio elettorale) mandarono in giro un opuscolo non politico (perché la politica è un’arte nobile!) ma solo biecamente diffamatorio, oggi, a nove mesi dalle elezioni, si può tranquillamente riconoscere che ignoti e anonimi sostenitori non servono perché è il momento di trovare risposte concrete ai problemi della comunità".Problemi come?"Come la riapertura del ponte di Salice la cui chiusu-ra peggiora la vita della maggioranza dei cittadini di questo Comune. Interessa, ad esempio, sapere cosa si è fatto per assicurare ai Salicesi quella importante via di comunicazione; se si è riletta la convenzione in essere per i parcheggi salicesi che prevede, a certe condizioni, la realizzazione di un ponte pedonale; se, dopo il Consi-glio Comunale dei “pii desideri” con l’Ordine del Gior-no. inviato in Regione ci sono soluzioni a breve; se si è pensato, in autonomia, al di là della pertinenza istituzio-nale, con protocolli di intesa, convenzioni varie e altri strumenti amministrativi, anche audaci, alla risoluzione del problema, alla possibilità di contribuire finanziaria-mente ai lavori, visto che il 2015 vede l’estinzione di al-cuni degli 8.422.085,42 euro di mutui dell’Ente, accesi dal 1999 al 2009, prima del nostro insediamento. Noi, nell’interesse dei concittadini , i mutui non li abbiamo rinegoziati, per non dilatare la spesa sulle loro spalle e, così, nel 2015 si estingueranno rate e interessi di molti di essi".E poi?

"Come la gestione della perla del no-stro territorio, il Parco di Salice Terme che è la maggiore attrazione turistica del paese, che porta gente, cioè lavoro e soldi a tutto il Comune e che non può essere affrontato in burocratese. Si è considerata, tra le altre, la ripresa del-la nostra idea di un bando per la crea-zione un gruppo di volontari, contenuta nella Delibera della Giunta Municipale 2013GM039 del 7 marzo 2013? Si è pensato di restituire alla comunità sali-cese un parco ben tenuto magari utiliz-

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to nel 2009 da 10 volontari che ad oggi sono ancora iscritti nel gruppo. All’inizio il gruppo era armato di tanta buona volontà e poche risorse. Con tanta pa-zienza e tanto entusiasmo abbiamo ottenuto le risorse necessarie per fare del nostro Gruppo di Protezione Civile un punto di riferimento non solo per Godiasco-Salice Terme. La dedizione e l’impegno di tutti i vo-lontari hanno permesso la crescita sia in termini di adesioni che professionale. Inizialmente pur avendo scarse attrezzature abbiamo avuto la possibilità di di-mostrare il valore del nostro impegno. Oggi a distan-za di 6 anni abbiamo maturato la nostra esperienza professionale”.Nati nel 2009, quindi, e da subito operativi, giusto?“Nel 2010 abbiamo potuto usufruire di una sede mes-sa a disposizione dall’amministrazione Comunale ed un mezzo di trasporto con il contributo della Regione Lombardia e di altre attrezzature in caso di emergen-za. Nel corso degli anni, sulle esperienze maturate durante gli interventi in caso di calamità, abbiamo acquistato attrezzature che ci permettono di affronta-re le varie situazioni in modo più efficiente. Il nostro Gruppo è specializzato in logistica, in campo idroge-ologico, ed ovviamente tutte le attrezzature acquistate sono finalizzate a questo tipo di interventi; abbiamo inoltre a disposizione, in formula “esclusiva” una pompa idrovora, generatore di corrente e di torre faro portatile”.Orgogliosi di questa nuova sede?“Certamente. La nuova giunta comunale, capitanata dal neo Sindaco Gabriele Barbieri, ci ha messo a di-sposizione questa nuova area, in via Aldo Moro a Go-diasco, con la speranza, citazione diretta del Sindaco che “siano sempre meno le occasioni per la Protezio-ne Civile di essere chiamata in causa”. L’inaugura-zione , avvenuta nei giorni scorsi, è stata occasione di presentare la nostra squadra al completo. Lo scopo principale è quello di coordinare tutte le operazioni di emergenza con in previsione quello di gestire altre protezioni civili qualora si presentasse la necessità di intervenire in situazioni riguardanti più comuni".Al taglio del nastro erano presenti numerose perso-nalità tra cui il Sindaco di Rivanazzano Terme, Ro-mano Ferrari affiancato dagli Assessori Marco Poggi e Francesco Di Giovanni, il Sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari, il Sindaco di Fortunago, Pierachille Lanfranchi, il Sindaco di Varzi, Giancarlo Alberti ed il Parroco di Godiasco, Don Rino Mariani.Si è sentito tanto parlare di COC, di cosa si tratta esattamente?“Nel corso degli anni con l’acquisizione di nuo-vi iscritti disponiamo di esperti in campo geologi-co e radiocomunicazioni. Nel 2014 abbiamo creato il Centro Operativo Comunale (COC) con il pieno appoggio dell’amministrazione Comunale, recente-mente inaugurato ed è la stessa struttura che ospita la nuova sede dei volontari. Il COC nasce per otti-

mizzare le operazioni di soccorso durante le calami-tà nel territorio Comunale, ma vista la disponibilità delle nuove attrezzature, tra le quali una attrezzata sala radio, è a disposizione anche dei colleghi di altri Gruppi di Protezione Civile che vorranno cooperare.Stiamo rivedendo il piano di emergenza per adeguar-lo alle tipologie di calamità che si sono verificate ne-gli ultimi anni, con particolare attenzione ai problemi sismico e geologico”.Quali sono le principali cause in cui è richiesto il vostro intervento?“I problemi idrogeologici sono quelli che ultimamen-te hanno caratterizzato maggiormente il panorama delle emergenze del nostro territorio. I nostri volon-tari sono stati impegnati nella gestione di frane ed allagamenti coadiuvando anche i colleghi che ope-ravano nei territori adiacenti. Durante l’alluvione

La protezione civile di Godiasco-Salice ha una nuova sede operativa

INTERVISTIAMO IL PRESIDENTE, PIERA MERCATALIGO

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di Stefania bertonazzi

Una nuova sede per la Protezione Civile di Godiasco-Salice Terme. E' stata inaugurata nei giorni scorsi. Noi abbiamo incontrato il Presidente del gruppo, Piera Mercatali, per capire i progetti della Protezione Civile.Quando è nata la Protezione Civile di Godiasco – Salice Terme ?“Il Gruppo di Protezione Civile di Godiasco Salice Terme e stato fonda-

del novembre 2014 i volontari sono stati impegnati in varie attività tra cui la liberazione della sede stradale dai detriti, il monitoraggio del torrente Staffora arri-vato ai massimi livelli e, per lo stesso motivo, sono state arginate delle esondazioni in alcune frazioni.Tutte le operazioni sono state svolte di concerto con l’ufficio Tecnico Comunale e la Polizia Locale”.Programmi futuri?“Nel nostro territorio è stata organizzata la prima esercitazione di due giorni multi gruppo di tutta la Valle Staffora, la risposta da parte di tutti è stata ottima, i risultati dell’esercitazione sono stati soddi-sfacenti sia in termini di prestazioni sia di partecipa-zione con oltre 100 partecipanti. In futuro abbiamo l’obbiettivo di creare una convenzione tra i Gruppi di Protezione Civile della Valle Staffora per ampliare le capacità operative di intervento nel territorio”.

La benedizione del centro con il parroco don Rino Mariani e il sindaco Gabriele Barbieri

Un altro momento dell'inaugurazione del centro di Protezione Civile di Godiasco

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VALLE STAFFORAINTERVISTA A GIOVANNI PALLI, SEGRETARIO DELLA LEGA NORD DI VARZI

"Spostare gli immigrati a Varzi è stata una scelta sbagliata"di giaComo braghieri

Intervista a Giovanni Palli segretario della Lega Nord di Varzi. Classe 1981, laureato in economia, bancario è stato il regista politico della difesa dell'ospedale di Varzi, è membro del direttivo provinciale della Lega Nord di Pavia, consigliere comunale di maggioranza a Varzi, consigliere della Fondazione San Germano Onlus.Ci parla del progetto di Matteo Salvini, ci aspetta-vamo una Lega come ago della bilancia al nord e a Roma, invece ci troviamo un leader di una destra nazionale, non rischiate nella vostra corsa verso sud di imbarcare dei fiorito o dei marrazzo?"Il progetto di Matteo Salvini è di creare un consenso nell'area del centrodestra su pochi punti programma-tici : emigrazione, euro, riforma delle pensioni, sicu-rezza, lavoro. E' chiaro che la Lega ha un programma alternativo al centrosinistra ma è altrettanto evidente che non faremo sconti agli statalisti".Ci spieghi."La Lega appoggia in pieno il segretario federale ma rimane distinta dal progetto politico che ha messo in campo. Come Lega Nord il nostro obiettivo politico rimane la creazione della macro regione del nord (Lombardia Piemonte e Veneto) perché oltre a dimi-nuire i costi di amministrazione diverrebbe chiaro il confine di un area industriale europea da salvaguar-dare per il bene dell'economia del continente. Salvini si pone in alternativa a Renzi e cerca su alcuni punti programmatici convergenze politiche ma non è dispo-sto a fare sconti allo statalismo che ha portato il paese in frantumi".Siete stati al governo per anni con gli statalisti."E' vero ma non siamo mai riusciti a trovare abba-stanza consensi fra i nostri alleati per incidere da Roma ad esempio sugli sprechi e sui dissesti sanita-ri delle regioni. Cerco di spiegarmi: nel programma federale del partito ora c'è la ferma intenzione di far adottare i costi standard sugli acquisti di beni e servi-zi in ambito sanitario dal governo centrale. In questo modo le regioni con un dissesto finanziario in ambito sanitario sarebbero costrette ad adeguarsi ai valori di riferimento delle regioni in equilibrio che non sono solo Lombardia e Veneto ma anche Emilia Romagna e Toscana. In Lombardia oltre ad avere applicato i ticket necessari alla sostenibilità della spesa, abbia-mo accettato anni di tagli lineari alla spesa sanitaria, l'ultimo dei quali prevedeva la chiusura di ospedali come quello di Varzi, una chiusura imposta dal mini-stero basandosi solo sul numero di posti letto, trascu-randone la collocazione geografica e le implicazioni socioeconomiche derivanti. In quel caso la Lega Nord ha detto basta, e come segretario ho posto la questio-ne politica a tutti i sindaci della valle, a quel punto la mobilitazione è diventata generale e politicamente trasversale. Sono anni che Regione Lombardia deve subire tagli alla sanità pur essendo da sempre fra le più virtuose e questo va ad incidere sugli sviluppi fu-turi del sistema sanitario regionale. Sottolineo che il diritto alla salute è difeso dalla costituzione, le regio-ni che non sono in grado di gestire la sanità ledono un diritto costituzionale dei loro cittadini, a questo punto il loro budget andrebbe gestito dallo stato applicando i costi standard. Su un punto come questo non faremo più compromessi".Parliamo dei punti del programma di Salvini, euro dentro o fuori?"Più che parlare di uscire dall'euro vorremmo parla-re di cosa è l'euro. La percezione che se ne ha ora è

i violenti e i ladri vanno fermati. Mantenere contesti sociali a bassa criminalità è una prerogativa della provincia spendibile sul piano turistico e dell'offerta abitativa".Lavoro?"Non credo che il jobs act porterà significativi aumen-ti di occupazione. Come partito sosteniamo con forza un unica aliquota fiscale che dovrebbe attestarsi tra il 15 e il 20 % del reddito lordo dichiarato. L'aliquota unica rende tutti i lavoratori uguali dal punto di vi-sta fiscale. Diminuirebbero le disparità tra assunti nel settore pubblico e nel settore privato; tra partite iva e lavoro dipendente. Aggiungo che è assurdo penaliz-zare partite iva e piccole imprese non tenendo conto dei rischi che prendono per poter svolgere il loro la-voro. Fino ad oggi il sistema italiano ha privilegiato il lavoro dipendente e scoraggiato la libera impresa. Noi pensiamo che debba finire una volta per tutte la penalizzazione del lavoro autonomo. La via che indi-chiamo è di una tassazione ragionevole".Parliamo di cronaca, cosa ne pensa della prostitu-zione, normalizzarla o no?"Sono per la normalizzazione, ho viaggiato per lavoro tutta la provincia ho visto strade piene di ragazze trat-tate come bestie, schiave del racket, in balia di ogni sopruso e violenza. E' un atto di civiltà non solo di de-coro. La prostituzione è stata normata in molti stati in Europa e USA per questioni di sicurezza e realismo".Uso terapeutico della cannabis?"Se ci sono i presupposti scientifici e clinici per l'uso sono completamente favorevole. Sono contrario alla legalizzazione per scopi diversi. Spero diventi un op-portunità per gli agricoltori italiani".Elezioni di Voghera?"Come ho già avuto modo di dire a chi me lo ha chie-sto delle strategie del partito a Voghera avrà modo di esprimersi il segretario cittadino Musti. E' naturale che di un argomento del genere si discuta nel direttivo provinciale di Pavia ma la parola spetta a lui".Perché ha scelto la Lega Nord?"Non sono un secessionista, sono un uomo del nord, appassionato del suo territorio, nella Lega ho visto l'unico partito disposto a salvaguardare l'atteggia-mento di responsabilità verso l'amministrazione pub-blica e verso l'impresa tipica dei nostri territori. Ag-giungo che il nostro partito, per come è organizzato è una garanzia per gli elettori. Nella Lega si entra per gradi e con i tempi necessari al gruppo dirigente per selezionare il personale politico. Ora che sono segre-tario ho la libertà di scegliere alleanze per il governo locale basandomi sul valore e la fiducia che ho nel-le persone, a Varzi sono consigliere di maggioranza di una lista civica che comprende persone stimabili per l'impegno e il disinteresse con cui si occupano del paese. Certo è che la linea sulle politiche regionali e nazionali è quella del partito e per noi pavesi è quella del direttivo provinciale che ha come segretario il Se-natore Roberto Mura".

di una moneta slegata dal ciclo economico produtti-vo tipico italiano fatto di pmi; l'euro ci protegge dal punto di vista finanziario, ma non aiuta a creare posti di lavoro. E' una moneta che calza a pennello ai paesi del nord Europa che sono ricchi e tranne la Germa-nia poco popolati, mentre nei paesi del sud crea un disagio sociale che è arrivato ai limiti della soppor-tazione. E ripeto l'euro all'Italia dovrebbe servire per fare ripartire il lavoro senza il quale non è possibile tenere in piedi il welfare ridurre il rapporto deficit/pil. In sintesi o l'euro diventa una entità politica o sarà la storia ad estinguerlo".Immigrazione?"E' ormai un fenomeno di proporzioni bibliche. Da sud e da est si stanno muovendo masse di disperati verso il nostro continente. Personalmente ritengo che la strategia da adottare sia quella australiana, entra-no solo le figure lavorative richieste. Mi rendo conto che molti fuggono da realtà di guerra e di conflitti et-nico religiosi sanguinari, per questo mi chiedo se non sia il caso di intervenire direttamente nei paesi in crisi politica come la Libia all'interno di una coalizione in-ternazionale. E sulla questione rimaniamo perplessi da un Europa che gira lo sguardo altrove".Qual è la posizione della Lega sui rifugiati messi a dimora a Varzi?"La Lega ha manifestato per sottolineare come il me-todo centralista di spostare rifugiati politici in una realtà come Varzi sia sbagliata. Realisticamente cosa possiamo offrire loro? L'oltrepo montano è una zona depressa dal punto di vista economico, è stata presa una decisione fra un privato e la Prefettura su base economica trasformando, di fatto, un albergo posto al centro del paese in un centro di accoglienza. Varzi e l'alta valle Staffora si stanno muovendo per potenzia-re il turismo residenziale con investimenti da parte dei privati e siamo a due mesi da Expo. Personalmente avrei preferito che fossero alloggiati in case sotto se-questro, sotto la responsabilità di Caritas. Quando ci sono in mezzo esseri umani la sussidiarietà non s'im-provvisa e i soldi pubblici vanno dati a organizzazioni lontane dal sospetto di affarismo".Pensioni?"Siamo contro riforme come quella del ministro For-nero che ha leso la dignità dei lavoratori nel settore privato e bloccato il turnover nel settore pubblico. Avremmo preferito ottenere risorse applicando un tetto alle pensioni che io pongo provocatoriamente a 2500 euro netti al mese mentre amici più cauti parla-no di 4000".E i diritti acquisiti?"Sopra una certa cifra parlerei di privilegi acquisiti".Lei è un trentenne come vede la sua pensione?"Penso che per la mia generazione sia un obbligo pensare a pensioni integrative. L'INPS dopo l'ac-corpamento dell'Inpdap è in grave dissesto, i posti di lavoro non aumentano, diversificare sul mattone è diventato insostenibile, l'elevata tassazione e i bassi salari non permettono risparmi. Chi scommette su se stesso viene tassato fino al 75% del reddito prodot-to. Ecco la mia generazione sta affrontando tutto ciò mentre pensionati d'oro fanno i dirigenti nelle pubbli-che amministrazioni". Sicurezza?"Un tempo lasciavamo la chiave nel cruscotto dell'au-to e le tapparelle alzate ora si registrano furti e scassi in tutta la valle. Personalmente sono per la tolleranza zero. Il rispetto per la proprietà privata, per i deboli per le donne sono un cardine del nostro vivere civile. Su questo non faccio questione di nazionalità o etnie,

Giovanni Palli

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VALLE STAFFORAAlaska:“Ho visto morire due amici d’infanzia nel viaggio sul barcone”

LA STORIA DEI PROfUGHI NIGERIANI OSPITI DEL “CORONA”

di ChriStian draghi

L’addio al paese natio e alla famiglia, il viaggio nel deserto, i rapimenti, la traversata sui barconi, la morte di amici d’infanzia. C’è molto dolore e disperazione, ma anche coraggio e voglia di vivere dietro la storia dei 18 profughi nigeriani rifugiati a Varzi per volere della Prefettura. Tutti uomini, compresi tra i 18 e i 35 anni di età e di religione Cattolica, che sono sta-ti inviati in Valle Staffora dal centro smistamento di Bresso lo scorso 20 febbraio. Ad ospitarli è l’Hotel Corona di piazza della Fiera, che li terrà in custodia almeno fino a fine marzo. Le loro sono storie che ci siamo abituati ad ascoltare magari distrattamente al telegiornale, “viaggi della speranza” di cui sentiamo parlare tra una portata e l’altra del pranzo o della cena. Sentirsele raccontare guardando negli occhi chi le ha vissute fa tutto un altro effetto. Il “viaggio” (ma sarebbe meglio dire l’Odissea) di Alaska, 27 anni, è iniziato nel gennaio del 2014, quando ha lasciato il sud della Nigeria in cui viveva con la famiglia. “Nel mio paese non c’era libertà” ci racconta in inglese. “Non c’era lavoro, né prospettive, per me come per tutti i giovani. Inoltre il terrorismo di Boko Haram (fondamentalisti islamici che compiono atten-tati ndr) rappresenta un pericolo continuo, soprattut-to per noi Cristiani”. Da qui la decisione di partire, in cerca di un futuro migliore. “Un mio fratello è an-dato in Ghana, altri sono rimasti in Nigeria. Io sono l’unico che ha tentato l’Europa. Per 3 giorni abbia-mo attraversato il deserto del Niger, in 38 a bordo di un pick up Hilux, fino ad arrivare in Libia. Qui siamo arrivati a Sabha, dove sono stato rapito e trattenuto per due mesi in attesa che la mia famiglia inviasse dei

soldi come riscatto”. Loro li chiamano “Axeman boys”, letteralmente “ra-gazzi con l’ascia”. Potrebbero essere guerriglieri, pre-doni o semplici delinquenti. Rapiscono gli immigrati

indietro”.Qui il racconto si fa terribile. “Ci siamo ritrovati in mezzo al mare, avevamo un numero italiano da chiamare ma ci dicevano che era-vamo troppo lontani per essere raggiunti. A un certo punto il credito del telefono si è esaurito e nessuno poteva più chiamare. Il gommone ha iniziato a im-barcare acqua e ad affondare, ci spostavamo tutti da una parte per bilanciare l’inclinazione. Molte perso-ne, compresi due amici d’infanzia che erano con me, sono scomparsi in acqua. Non li ho mai più rivisti. Quando i soccorsi ci hanno recuperato, siamo rima-sti per due giorni sopra la loro grossa barca”. Poi l’arrivo al centro d’accoglienza, le visite mediche e tutta la trafila che raccontano quasi quotidianamente i notiziari, la schedatura delle impronte e l’arrivo in Valle Staffora. Peccato che loro nemmeno sappiano dove si trovi. Bisogna mostrarglielo sulla cartina. E adesso che farai? “Mi piacerebbe poter restare, trovare un lavoro. Aspettiamo dei documenti, perché sappiamo che senza non possiamo fare nulla. Siamo incredibilmente felici di come siamo stati accolti qui, non ce lo aspettavamo. Ringraziamo di cuore tutti”.

e chiedono un riscatto, pena la morte. “Tutti hanno una pistola in Libia” prosegue Alaska, “anche i ragazzi-ni”. Una volta ricevuto dei soldi dal fratello, è stato liberato. “Con le armi ci intimavano di andarcene, ho lavo-rato per due o tre mesi in un autola-vaggio a Zuara prima di imbarcarmi per l’Italia. Sulla barca, che era un grosso gommone, eravamo in 130. Ci hanno fatto partire dicendo che ci avrebbero sparato se fossimo tornati

Jolly: “Pregavamo sempre Dio e lui ci ha salvato, nel mio paese si vive malissimo”

IL NIGERIANO HA 20 E SOGNA DI GIOCARE A CALCIO

di ChriStian draghi

Jolly ha appena 20 anni, anche lui viene dal sud del-la Nigeria, paese che ha lasciato in cerca di una vita migliore. Un po’ come hanno fatto i nostri antenati che volsero lo sguardo all’America. Loro però non arrivavano sui barconi e non dovevano attraversare il deserto o pagare il riscatto per un rapimento. La sorte di Jolly è in un certo qual modo simile a quella di Ala-ska. Anche lui ha lasciato la famiglia, unico tra i suoi fratelli, per tentare il viaggio della speranza. “Nel mio paese c’è mal governo, povertà, crisi e vio-lenza. Volevo una vita migliore”. Lasciata la Nigeria ha vissuto in Niger per sei mesi. “Lavorando come agricoltore” racconta. “Non ave-vo una paga, ma vitto e alloggio. Poi l’occasione di andare in Libia, a bordo di un pick up per 4 giorni attraverso il deserto”. Una volta arrivato a Sabha ha trovato lavoro come riparatore di strade. Poi il rapi-mento. “Gli axeman boys mi hanno sequestrato, ed erano botte tutti i giorni. Fino a che non ho avuto il denaro per il riscatto. A quel punto ci hanno messo a bordo di un mezzo di trasporto, non sapevo dove

stessimo andando. Ci siamo ritrovati in uno stanzo-ne enorme insieme a 500 persone. Ci chiedevano se eravamo cristiani, e noi rispondevamo che eravamo pagani, o cose simili, perché loro erano arabi ed es-sere cristiani era un abominio in quel posto. Ogni tanto sparavano a qualcuno. Il viaggio sul barcone è iniziato alle 4 di una mattina. Non ricordo per quanto siamo restati in mare, so che ci hanno trovato alle 11 di sera, molto lontano dalla costa e ci hanno dato i giubbotti di salvataggio”. C’erano 170 persone su quel barcone, ma non è morto nessuno. “Abbiamo pregato tanto, sempre, e per que-sto Dio ci ha salvati” dice Jolly. “In Italia ci hanno accolto con caffè e pane, sono stati gentili”. Ora che cosa vorresti fare? “Mi piace giocare a calcio e can-tare” dice sorridendo con l’ingenuità di un ragazzo di vent’anni che ha trovato la sua America. Poi torna serio: “Non voglio essere un ragazzo di strada, vorrei imparare la lingua e trovare un lavoro”. Ci ha messo un anno e sei mesi per arrivare a Varzi, manca il coraggio di dirgli che in Italia, oggi, il lavoro è un problema grosso anche per chi in questo paese ci è nato.

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storica gelateria (oggi anche locanda bed & break-fast) di piazza della Fiera, ha le idee chiare. “Per il paese non è una bella cosa. Credo che la disponibili-tà l’albergo Corona non la avrebbe dovuta dare con-siderando quanto Varzi è piccola. Dal punto di vista turistico poi non è un buon ritorno per l’immagine, perché la presenza di 18 profughi non invoglia di cer-to le persone a venire. Io ho un Bed & breakfast ma mi sono guardata bene dal dare disponibilità. Non ho niente contro queste persone, ma per un paese come il nostro che punta sul turismo non è una bella car-tolina, soprattutto in un periodo difficile già di suo come questo”.Non è preoccupato Gianluca Rebollini, titolare della Ferramenta Varzese. “Ce ne sono già tanti di stranie-ri qui, 18 più o 18 meno non fanno alcuna differenza per me. Mi sembra una polemica assurda, come ne-goziante per me è l’ultimo dei problemi”.

Di segno analogo l’intervento di Adriano Tortora, titolare del Romana Caffè Cucina e Pizza, “vicino” di casa dell’Hotel Corona. “Per me non rappresentano un problema, ma non so se il nostro paese o la nostra realtà sono pronti per una integrazione del genere. Ho sempre notato un certo razzismo da queste parti, nei confronti anche dei nostri meridionali, non solo di persone straniere. Mi infastidisce molto l’ipocrisia di certe persone che ho sentito criticare duramente chi è di etnia diversa ma che ora fanno i buoni samaritani. Vivo e lavoro in questo paese da vent’anni ormai e la mia unica perplessità riguarda il fatto che non credo

“I problemi non sono i profughi ma l'esclusione da Expo del salame di Varzi”

IL PARERE DEI COMMERCIANTI DI VARZI DOPO L'ARRIVO DEI NIGERIANIVA

LLE S

TAFF

ORA

di ChriStian draghi

Diciotto profughi nigeriani sono trop-pi per un paese piccolo come Varzi? Sì secondo la Lega, no secondo i nu-merosi cittadini che si sono prodigati in una specie di gara di solidarietà regalando loro indumenti e offrendo accoglienza. Cosa ne pensano i com-mercianti che a Varzi vivono e lavo-rano?Romana Ghigliani, titolare della

sia pronto per integrare queste persone”.Alessandro Degli Alberti, chef e titolare del Risto-rante Caffè dei Portici, sposta l’attenzione su un altro tema. “L’arrivo di queste persone sarebbe il proble-ma? E’ il meno peggio direi. Bisognerebbe fare mani-festazioni per altri motivi, ad esempio per dire che il salame di Varzi non è entrato a Expo e anzi, che Expo per i commercianti di Varzi non si sa nemmeno cosa sia. Non me la sento proprio di prendermela con 18 poveri emigranti, anzi ho delle scarpe da portargli. Tra l’altro non credo proprio che intendano fermarsi in un paese depresso come Varzi”.

La Lega non ci sta: “Per noi si tratta di una decisione antidemocratica”

MANIfESTAZIONE CONTRO L'ARRIVO DEGLI IMMIGRATI A VARZI

di ChriStian draghi

Mentre in paese c’è chi ha fatto a gara di solidarietà donando ai profughi nigeriani abiti e scarpe, la Lega Nord ha organizzato nei giorni scorsi una piccola manifestazione per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’arrivo di questi nuovi “ospiti”. "Non siamo contro di loro ma contro la decisione antidemocratica e inaccettabile della Prefettura e quindi del Governo di imporre una presenza così nu-merosa e sproporzionata in un centro di soli 3.000 abitanti". Questa in sintesi la spiegazione data da-gli organizzatori della manifestazione svoltasi – va sottolineato - in modo assolutamente pacifico (una trentina i partecipanti). C'erano il senatore Gianmar-co Centinaio, il segretario provinciale Roberto Mura, il segretario varzese Giovanni Palli con il suo vice Giampiero Deglialberti, l'assessore all'urbanistica di Voghera (in quota al Carroccio) Giuseppe Fiocchi e anche il responsabile del dipartimento sicurezza e im-migrazione leghista, il nigeriano Toni Iwobi, per altro connazionale dei 18 "ospiti" varzesi. "E' inaccetta-bile - ha detto proprio Iwobi - che si illudano queste persone di poter avere un futuro in un paese che non riesce a garantire prospettive neppure ai propri cit-tadini". Il senatore Centinaio ha posto l'accento sul modus operandi della prefettura. "E' stata una mos-sa senza logica. Varzi è l'unico caso in Italia dove il 100% dei clandestini vengono inviati nello stesso

paese". Centinaio pone attenzione sull'aspetto legato al "business" dell'accoglienza. "L'Unione Europea, e di conseguenza lo Stato e quindi i cittadini, rifondo-no alle strutture che accolgono questi immigrati una

quarantina di euro al giorno per ogni persona ospita-ta. Il tutto senza che ci sia nessun progetto o possibi-lità di garantire davvero a questi immigrati un futuro di qualsiasi tipo”.

Romana Ghigliani Gianluca Rebollini Adriano Tortora Alessandro Degli Alberti

Gianmarco Centinaio Un momento della manifestazione

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VALLE STAFFORA

di ChriStian draghi

Insieme a Giovanni Azzaretti se ne è andato un pezzo della storia politica oltrepadana. “Nino” per gli amici, il “dobermann” per gli avversari, era uno dei potenti. Ecco il ricordo del politico e dell’uomo nelle paro-le di chi lo ha conosciuto e frequentato. Innanzitutto quelle della figlia Marina, assessore alla cultura del comune di Voghera, che ha affidato come di consue-to i suoi pensieri al social network. “Sei un uomo d'onore – scrive rivolgendosi direttamente a lui - di quelli che prima facevano e poi dicevano, di quelli che una stretta di mano era per sempre. Un papà, un uomo straordinario, un signore. Un 'passionario' in tutto quello che hai fatto e sei riuscito a fare. Il tuo insegnamento è stato il tuo esempio. Mai hai volu-to intrometterti nelle libere nostre scelte. E dei tuoi amici. E degli altri. Ma a tutti hai dato sempre tanto. Tutto quello che hai potuto”. Sentito anche il ricor-do di Achille Cester, politico e ingegnere d’Oltrepò. “Per me è stato come un secondo padre, che io ho perso da piccolo, e un maestro di vita. Politicamen-te fra noi c’era un abisso. Io sono solo un hobbista, lui era un grande professionista che ha dedicato tut-ta la sua vita alla sua gente… ai suoi elettori, che conosceva uno per uno nei loro problemi e nel loro quotidiano. Non li ha mai lasciati soli anche quan-do per scelta, con la chiusura della DC, non ha più voluto legarsi ad un partito anche se in tanti lo han-no lusingato e cercato. Era coerente anche in quello

“Un uomo duro ma sensibile, un vero leader di un’altra epoca”

IL RICORDO DI AZZARETTI NELLE PAROLE DI CHI LO CONOSCEVA

riteneva che non si potesse essere uomo per tutte le stagioni”. Parla di lui un “big”, come Giovanni Al-peggiani, che di Azzaretti sembra aver ereditato lo scettro della Valle Staffora. “E’ stato un leader, un politico vero, che ha saputo rappresentare la sua gen-te. Avevamo un ottimo rapporto, la sua è sicuramente una perdita grave per tutto il territorio, soprattutto in luce di quello che avrebbe ancora potuto fare gra-zie al suo ruolo nella Fondazione Cariplo”. Così lo ricorda il “Faraone” Giancarlo Abelli, i cui rapporti con Azzaretti si erano raffreddati dopo la faccenda che lo vide allontanato dal S. Matteo nel 2007. “Lui pensava che avrei potuto fare di più per lui in quella vicenda e ci siamo un po’ allontanati. Ma abbiamo avuto negli anni molti più momenti di alleanza e ami-cizia che altro. Ci conosciamo dal 1965, quando io stavo iniziando la carriera nella Dc e lui era asses-sore provinciale. Umanamente aveva un carattere in apparenza duro, l’approccio con lui non era dei più facili e in questo senso il soprannome di ‘dobermann’ era azzeccato. Ma in realtà era molto sensibile con le persone che stimava e a cui voleva bene”. Il parroco del Duomo don Gianni Captini gli è riconoscente “per tutto quello che ha fatto per la parrocchia at-traverso la Fondazione Cariplo. Fu lui a offrirsi di aiutare il Duomo in una situazione molto difficile, con il campanile a rischio crollo, l’umidità e i restauri interni. Bisogna dire però che si è occupato non solo del Duomo, ma di tutto il territorio. In questo senso tengo a precisare che la presenza del Vescovo al suo

funerale non era per fare delle differenze rispetto alle altre persone, ma per testimoniare quello che è stato un ruolo pubblico di grande impegno verso la gente”.

GiovanniAzzaretti

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Strade chiuse: la valle Staffora deve fare i conti con il dissesto idrogeologico

DA VARZI A MONTESEGALE, DA VALVERDE A RUINO VA

LLE S

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ORA

a Salice Terme in entrata dalla sp 461 del Penice. Ma andiamo con ordine. Il tratto di S.P. 201 sottoposto a chiusura è quello che collega il Passo del Carmine alla Frazione. Casa Marchese di Zavattarello. Si con-siglia quindi, come strada alternativa, per raggiun-gere Zavattarello, quella che da Ruino scende verso la Diga del Molato, congiungendosi con la S.P. ex S.S. 412. Svoltare poi a destra per raggiungere Fraz. Casa Marchese e poi proseguire per Zavattarello. Ma non finisce qui: il panorama frana si è ulteriormente aggravato in queste ultime ore. Una frana interessa la strada che dalla frazione Bregne di Montesegale porta alla frazione Fornace: la strada è stata chiusa. Si viaggia a senso unico alternato invece in località Trebbiano lungo la strada che da Val di Nizza porta a Montesegale: in ocalità Castagnaccia infatti un pezzo di strada è rovinato a valle. E non finisce qui: an-che a Valverde una frana sta rischiando di mettere in

di aleSSandro diSperati

Due strade e un ponte completa-mente chiusi: una situazione ancora drammatica nell’Oltrepò collinare e montano. Da ottobre a oggi la situa-zione è rimasta pressoché invariata: sono chiuse al traffico veicolare la provinciale 201 che collega Ruino a Zavattarello, la sp 18 che colle-ga Varzi a Fabbrica Curone. E resta sempre chiuso il ponte sullo Staffora

massi che hanno invaso la sede viaria costringendo di fatto la Provincia di Pavia a chiudere l'arteria di collegamento con la Val Curone. Con gli elicotteri si sta lavorando per arginare la frana e forse entro un mese tutto sarà sistemato. Da oggi una ditta dovreb-be mettere in sicurezza il versante franoso e quindi spetterà poi all’impresa Fossati di Varzi realizzare il muro di sostegno che dovrebbe quindi consentire la riapertura definitiva della strada. E’ quello che si augurano gli abitanti di queste piccole frazioni per uscire dall'isolamento.

isolamento l'intero paese. Continua invece l'odissea per gli abitanti di Nivione di Varzi che sono isolati dal 15 novembre. Per raggiungere Varzi devono fare un giro virtuoso lungo ben 30 chilometri. E pensare che, prima che cadesse la frana, i 2,5 chilometri che separano da Nivione, Varzi, venivano coperti in nep-pure 5 minuti. E' la situazione in cui vivono da ormai oltre tre mesi gli abitanti della piccola frazione di Nivione di Varzi da quando, da un costone roccioso che sovrasta la strada provinciale numero 18 che col-lega Varzi a Fabbrica Curone, sono caduti numerosi

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VALLE STAFFORA

di aleSSandro diSperati

Paolo Donato Bertorelli, sindaco di Menconico non ci sta. Alle continue accuse mosse dal capogruppo di minoranza, Alessandro Callegari, replica seccamente punto per punto affermando da subito che "il consi-gliere di opposizione dice solo falsità". Bertorelli, la sua giunta finisce continuamente nel mirino del consigliere di opposizione Callegari... Cosa risponde?"Faccio alcune ipotesi. O non è capace di intendere e di volere e non sa quello che dice e quello che scri-ve. Oppure, ma essendo mio coetaneo lo escluderei, potrebbe avere una malattia mentale. O ancora non sa leggere le delibere di giunta e del consiglio comu-nale. Delibere che sono tutte in suo possesso visto che essendo capogruppo gli spettano di diritto. Ma an-che questa ipotesi la escluderei in considerazione che Callegari è un ingegnere. Ultima e più probabile ipo-tesi è invece quella che dice il falso sapendo di essere in torto. Dice il falso per convincere la popolazione di Menconico di cose che non sono ne vere ne reali".Sindaco vuole fare qualche esempio di quanto af-ferma Callegari?"Certamente. Ad esempio quando Callegari dice che nascondiamo dei documenti, vorrei assicurargli che non è assolutamente vero perchè il Comune non può nascondere proprio nulla e non può fare niente sen-za l'approvazione dei documenti stessi da parte della giunta e del consiglio comunale. Tutto quello che af-ferma dunque è assolutamente falso e in dieci mesi di nuova amministrazione, il consigliere di minoranza non è mai venuto una sola volta in Comune a control-la la documentazione".Ma Callegari sottolinea anche che il Comune di Menconico è stato multato per ben due volte. Ci può spiegare meglio?"Sono arrivate due multe in Comune: una di 9 mila euro da parte dell'Asl e un'altra di 1.400 euro da par-te dell'Agenzia delle Entrate. Ma Callegari dimentica di dire che queste multe sono state inflitte alla pre-cedente amministrazione comunale e non alla nostra che è in carica dal mese di maggio. E poi, perchè il consigliere di minoranza non dice che l'amministra-zione comunale precedente ci ha lasciato in 'eredità' queste multe? Ma va considerato che, la giunta pas-sata, ci ha lasciato anche un avanzo di amministra-zione pari a 90 mila euro che il comune può spendere senza problemi".A quanto pare Callegari si è recato nei Comuni confinanti per controllare i bilanci delle altre am-ministrazioni e metterli a confronto con quello di Menconico..."Lo so perfettamente. E a questo proposito mi chiedo perchè nel pellegrinaggio di Callegari presso i co-muni vicini, per confrontare il bilancio di Menconico con quello degli altri, non dice che il nostro bilan-cio è meglio di tanti altri. Ma non finisce qui: vorrei chiedere a Callegari perchè invece di continuare a criticare non dice, per esempio, che nel nostro comu-ne ci sono meno dipendenti di altri. Oppure che i no-stri dipendenti, oltre ad essere di meno, percepiscono una retribuzione inferiore rispetto ai dipendenti dei comuni vicini".Bertorelli, tornando alle due multe viene sponta-neo chiedere chi le pagherà?"Non è assolutamente vero, come vuol far crede-re Callegari, che le due multe saranno a carico dei

Bertorelli: "Callegari non è capace ne di intendere ne di volere..."

DURA REPLICA DEL SINDACO DI MENCONICO AL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE

cittadini perchè, la multa di 1400 euro dell'Agenzia delle Entrate è dovuta ad un errore che ha fatto il revisore dei conti e pertanto la pagherà lei. I 9 mila euro invece verranno pagati con l'avanzo di ammi-nistrazione lasciato dalla passata amministrazione comunale".Ma Callegari non perde occasione per attaccarvi..."Callegari continua a criticare questa amministra-zione comunale per delle scelte che sono state fatte invece dalla passata giunta, come per esempio sull'in-stallazione dei pannelli fotovoltaici. Io dico semplice-mente una cosa: il passato è passato ora dobbiamo lavorare per il futuro, Callegari compreso".Dalle multe alla Casa di Riposo: anche in questo caso Callegari ha enunciato tutta una serie di pro-blematiche. Sindaco cosa risponde?"Anche in questo caso ci troviamo di fronte a tutta una serie di bugie indescrivibili. A partire dall'affitto. Callegari dice che il Comune percepisce un affitto di 90 mila euro e non è assolutamente vero visto, che ne percepiamo 75 mila. E mi meraviglio della com-

con questa società dove all'articolo 12 si dice per l'appunto che l'accreditamento è a carico del Comu-ne. Fare le cose come vorrebbe Callegari significhe-rebbe commettere atti illegali e saremmo perseguibili penalmente".Callegari dice che il Comune dovrebbe percepire solo l'affitto e non interessarsi della gestione della casa di riposo. Cosa risponde?"Questo di fatto andrebbe contro agli obiettivi per cui abbiamo costruito la Casa di Riposo e che sono: assistenza ai nostri anziani e lavoro per i giovani. E questi due obiettivi si possono raggiungere solo con-trollando la gestione".Concludendo?"Credo che tutti i consiglieri comunali ed anche la stra grande maggioranza della popolazione abbia capito che l'unico obiettivo di Callegari non è quello di realizzare opere importanti per il Comune di Men-conico ma quello di boicottare ed intralciare l'opera-to dell'amministrazione comunale".Sindaco cosa si sente di dire a Callegari?"Alcuni consiglieri comunali l'hanno soprannomina-to 'Signor voto contro' anche perchè in dieci mesi ha sempre votato sempre e solo contro alle nostre deli-bere. Ma il Comune di Menconico ha bisogno di con-siglieri comunali che propongono, che suggeriscono e che si impegnino per il bene del Comune. Spero che Callegari possa diventare collaborativo per il bene di Menconico".

pleta disinformazione del consiglie-re di opposizione anche su questo tema in considerazione che lo stesso dichiara di conoscere a memoria il contratto che il Comune ha stipulato con il gestore, ovvero Sereni Oriz-zonti nel 2012. Ma non finisce qui. Callegari infatti scrive che il Comu-ne di Menconico non dovrebbe per-cepire l'accreditamento (contributo da parte dell'Asl) che andrebbe inve-ce lasciato alla società Sereni Oriz-zonti. Se così facessimo andremmo contro il contratto stipulato proprio

Il sindaco di Menconico, Paolo Donato Bertorelli

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VALLE STAFFORA

di aleSSandro diSperati

Nuovi servizi a favore degli anziani residenti nella Comunità montana dell'Oltrepò pavese. Per far fronte a un vero e proprio problema se si considera che la popolazione dell'alta valle Staffora è la più vecchia di tutta la Lombardia. E per questo l'ente montano scende in soccorso degli abitanti con tutta una serie strategica di iniziative. Ne parliamo con il vice pre-sidente della Comunità montana Carlo Ferrari, che è anche assessore con delega alla Cultura, Trasporti, Innovazione ed Expo.Assessore partiamo da un dato di fatto: la popola-zione montana è vecchia, molto vecchia..."La popolazione residente nei comuni della Comu-nità montana dell'Oltrepò pavese risulta significa-tivamente più anziana della media provinciale e re-gionale, un così alto indice di vecchiaia conferma e sottolinea la diffusa presenza di situazioni di fragi-lità, nonché la necessità di un’attenzione continua e costante al rilevamento dei bisogni primari e all’at-tivazione degli interventi di sostegno che si rendono necessari in un territorio dove i costi di assistenza socio sanitaria sono ben al di sopra delle soglie di riferimento regionale".Preso atto di questo dato, cosa state facendo per andare incontro alle esigenze della popolazione anziana?"La Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese ha stan-ziato € 64.000,00 per la gestione in forma associata del sistema locale dei servizi sociali e per l’eroga-zione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dalla Costituzione".E per mettere in pratica i nuovi servizi cosa inten-dete fare?"A breve sarà convocato un incontro con i Sindaci dei comuni associati per condividere le modalità operati-ve di erogazione dei fondi".Ci può spiegare meglio quali sono i servizi che an-drete ad offrire? "Questi i servizi oggetto di contributo: Sostegno Ser-

"Saranno potenziati i servizi sociali nella Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese"

IL PROGETTO ILLUSTRATO DAL VICE PRESIDENTE, CARLO fERRARI

vizio di Assistenza Domiciliare (SAD). In particolare tali prestazioni comprendono: Aiuti domestici; Cura della persona; Cambio della biancheria; Alzare dal letto; Bagno assistito; Fornitura e preparazione pa-sti; Attività di socializzazione; Sostegno Inserimento in Strutture Residenziali e di Ricovero e/o C.D.I.– cit-tadini indigenti residenti nei comuni aderenti al ser-vizio associato; ADM - Sostegno interventi Assisten-za Domiciliare Minori; SADH – servizio assistenza domiciliare disabili; Sostegno erogazione pasti a do-micilio o in comunità – cittadini indigenti residenti nei comuni aderenti al servizio associato; Servizio di telesoccorso a favore di utenti anziani soli; Sostegno, intervento e trasporto Dializzati".Ma non finisce qui, vero assessore?"Contestualmente verrà avviato un processo di armo-nizzazione dei regolamenti, delle procedure e della modulistica di accesso ai servizi sociali dei comuni associati. Da aprile sarà possibile per le assistenti fa-miliari iscriversi ad una Banca Dati, che raccoglierà i nomi di chi fa assistenza agli anziani nel territorio montano, il cui funzionamento sarà garantito dalla stessa Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese. La creazione di tale data base ha una duplice finalità: fornire uno strumento che faciliti la ricerca di assi-stenti familiari qualificati; sostenere la crescita pro-fessionale e l'inserimento lavorativo di chi offre que-sto servizio. A tal proposito sono già iniziati percorsi formativi rivolti alla qualificazione del lavoro degli assistenti familiari e di progetti finalizzati a sollevare dall’isolamento le donne che svolgono questa attivi-tà. I programmi dei corsi saranno incentrati sulle modalità corrette di gestione dell'anziano, sulle no-zioni di primo soccorso, sulle informazioni per una corretta alimentazione dell'assistito, sulle modalità corrette di relazione con i famigliari, sulla panora-mica dei servizi del territorio rivolti agli anziani e sul contratto di lavoro".Ferrari una ventata di novità per la Comunità montana..."La sostenibilità dei servizi nel prossimo futuro de-

riverà dall’efficientamento dei servizi associati, massimizzandone le sinergie e assicurando un im-patto ottimale dell’impiego degli ormai esigui fondi a disposizione. Una prima azione che potrà dare un significativo risparmio ai Comuni è quella dell’Infor-matizzazione in forma associata, iniziativa posta in essere dalla CMOP, con il supporto istituzionale di Regione Lombardia e il supporto tecnico di Lombar-dia Informatica".Conludendo?“La gestione associata dei servizi ha proprio lo sco-po di promuovere l'eguale sviluppo economico e so-ciale dei Comuni e di razionalizzare la gestione am-ministrativa, anche realizzando economie di scala. Dobbiamo, quindi insieme, costruire un percorso as-sociativo, trasformando l’obbligo di legge in un’op-portunità, per rendere la gestione dei servizi e delle funzioni più efficiente ed economica rispetto al pas-sato, razionalizzando l'organizzazione amministrati-va complessiva con grande consapevolezza cercando di ottenere risparmi economici significativi e creando tutte le condizioni necessarie per la sopravvivenza dei piccoli Comuni che solo così potranno mantenere la loro identità e garantire contemporaneamente ser-vizi efficienti ed economicamente sostenibili".

La Comunità Montana accende internet in alto Oltrepò

fASTCON PRESENTA IL PROGETTO PER LA RETE wIRELESS PER LA BANDA ULTRALARGA

Ancora una bella notizia dalla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese che ha dato il via libera al pro-getto per il ripristino della rete wireless. Al mondo d’oggi infatti le strade non sono solo quelle fisiche, anzi, forse ancor di più, si parla di collegamenti te-lematici. Uno su tutti, internet a banda ultralarga. La Comunità Montana, con lungimiranza e visione stra-tegica, ha compreso quanto fosse opportuno mettere a disposizione del suo territorio, della sua gente e di tutti quanti lo visitano anche altre cose come connetti-vità, telefonia VoIP, WiFi pubblico, videosorveglian-za e tanto altro. “Abbiamo ritenuto doveroso far tor-nare internet nelle case dei nostri concittadini. Era impensabile che alle soglie del 2015 le persone, le attività commerciali, gli artigiani, gli agricoltori, le imprese – ed anche i Municipi! – non avessero servizi di base come siti web, telefoni, e telecamere a prezzi competitivi…” spiega Gianfranco Alberti, Presidente

della Comunità Montana. Tutto ciò è reso effettivo grazie al fattivo contributo di Fastcon, il gestore che ha preso in carico questo progetto, decisamente fidan-te dal punto di vista infrastrutturale, ingegneristico e del servizio. Fastcon, da tempo presente sul territo-rio, opera in tutto il nord Italia e porta con se anni di esperienza e know how. Come dice Nicola Frassone – CEO dell’azienda – a proposito di questa scommes-sa: “Nello specifico, parliamo di circa 20 ponti ra-dio dislocati sulle colline, già installati da tempo ma ormai antiquati, che saranno ripristinati da Fastcon con tecnologie d’avanguardia a 5 e 17 ghz ad impat-to e inquinamento zero. L’erogazione del servizio è già attiva e con una tempistica complessiva del pro-getto di circa 6 mesi. Infatti, con passaggi successivi d’installazione o recupero delle mini antenne su sin-gole aree e comuni, si prevede di concludere la fase di aggiornamento entro Agosto, per poi passare alla

fase di copertura totale del territorio entro Dicembre 2015”. Aggiunge Frassone che “è qui che siamo nati e puntiamo fortemente su questa terra. Siamo certi che il “nostro” internet e tutti i servizi a questo colle-gati non ci porteranno solo dei clienti ma degli amici che si affideranno alla nostra professionalità. Ogni nuovo utente sarà uno stimolo a fare di più e meglio”.Questa iniziativa è ancor più rilevante consideran-do la mancanza di risorse e le briglie della spending review. Specifica infatti il Presidente Gianfranco Al-berti che “è ancora più importante comprendere che tutti i gli investimenti infrastrutturali per la fornitura dei servizi collegati ad internet non graveranno mi-nimamente sulle tasche dei contribuenti. In un mo-mento di crisi economica epocale, di taglio di fondi e di aumento continuo di tasse, la Comunità Montana e Fastcon sono riuscite a programmare investimenti senza pesare sui cittadini. Si tratta di una scommessa che – siamo certi – si rivelerà vincente per tutto il territorio”.

Il sindacodi Montesegale

Carlo Ferrari

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LUNG

O IL P

O "La cosa più importante è stata quella di non far gravare sui cittadini le tasse"

INTERVISTA A LUIGINO POLIN, SINDACO DI VERRETTO

di Valentina Villani

Luigino Polin, da venticinque anni fedele al Comu-ne di Verretto: la sua carriera politica all'interno del Comune ha inizio dal lontano 1990 come consigliere, successivamente assessore e dal 2009 ad oggi in cari-ca come Primo cittadino. Abbiamo voluto incontrarlo per farci raccontare Verretto più da vicino.Sindaco Polin, la sua presenza all'interno dell'am-ministrazione è stabile ormai da diversi anni: do-veri, passioni ed anche tante soddisfazioni imma-gino... Questo 2014 le ha portato la riconferma alla carica di Sindaco, cosa ci vuol dire in merito?“Posso solo dire di essere pienamente soddisfatto, i cittadini hanno voluto ancora una volta che fossimo noi ad amministrarli e questo non può far altro che farmi sorridere. La promessa che mi sento di fare ai miei concittadini, nonostante i momenti di difficoltà in cui ci troviamo, è che insieme alla nostra squadra cercheremo di impegnarci nel dare il massimo per il buon andamento del paese. Queste elezioni, hanno portato tante riconferme sulla vecchia linea, ma an-che nuovi volti: giovani ragazzi che hanno voglia di fare, imparare e costruire qualcosa che sia concreto, reale, produttivo, che duri nel tempo: con queste pre-messe non si può far altro che partire con la giusta carica d'ottimismo”.Dal 2001 si è costituita l'Agorà – l'Unione dei

il Plis abbiamo eliminato questa grave incombenza, lasciando spazio ad un bellissimo parco ripopolato, nel corso degli anni, di vegetazione e fauna”.Sindaco, altre importanti opere che l'amministra-zione ha effettuato?“In questi anni impegno e costanza nello svolgere opere importanti per la nostra cittadina non sono di certo mancati: innanzitutto siamo riusciti a mantene-re in ordine il nostro paese, provvedendo alla realiz-zazione di opere di ordinaria amministrazione, dalla sistemazione e pulizia strade alla fornitura di servizi ai cittadini. Abbiamo edificato il nuovo parco giochi per bambini vicino al campo sportivo, molto apprez-zato anche dagli abitanti dei Comuni limitrofi. E' sta-ta migliorata l'illuminazione pubblica installando im-pianti LED a risparmio energetico, dimezzando così i costi gestionali e garantendo una migliore visibilità delle strade. Altra cosa importante, abbiamo affittato ad una ditta privata un'area comunale dismessa, la quale ha creato all'interno sessantamila metri quadri di pannelli fotovoltaici. Sono stati inoltre installati impianti fotovoltaici per il palazzo comunale: siamo un Comune ecosotenibile, ci alimentiamo con impat-to ambientale zero”.Sindaco Polin, e per quel che riguarda i prossimi obiettivi?“Progetti faraonici, con i tempi che corrono, non se ne possono fare. Lavori impellenti ed importanti at-tualmente non ce ne sono, tutto ciò che era necessario è stato effettuato. Attualmente stiamo tentando di ri-solvere il problema della viabilità: purtroppo però, le strade su cui vorremmo operare sono provinciali, per cui i tempi d'azione saranno più lunghi e le modalità di svolgimento più complicate. Inoltre, non appena approvato il bilancio, ci occuperemo dell'incremento della videosorveglianza, possediamo già un impian-to ma vorremmo potenziarlo. Un altro progetto sarà quello di riuscire ad istituire una nostra biblioteca poiché ora non ne possediamo una, ci avvaliamo di quella della vicina cittadina di Rivanazzano”.

Comuni: insieme al Comune di Lungavilla avete formato una gestione associata di servizi, come procedono i rapporti?“Credo che, con i tempi che corrono, questa Unione sia stata per noi solo un bene. I rapporti con Lunga-villa procedono al meglio: godiamo di servizi in co-mune, dividendo però le spese, questo ci permette di soddisfare i bisogni dei nostri cittadini, ottimizzando i costi, evitando sprechi ed impegni economici troppo onerosi che comporterebbe una gestione autonoma.Anticipo inoltre che stiamo formalizzando l'ingesso nell'unione anche del vicino Comune di Casatisma, per ora siamo ancora in fase di definizione dei rap-porti ma siamo ottimisti e procediamo in questa dire-zione. Sempre all'interno dell'Agorà, stiamo inoltre istituendo la protezione civile”.Sindaco, cosa pensa dell' Unione dei Comuni?“L'Unione dei Comuni è stata ed è tutt'oggi un tocca-sana: il nostro paesino non credo sarebbe riuscito a sopravvivere da solo in questi tempi, senza un appog-gio come quello dell'Unione”.Qual è la cosa più importante che ritiene di aver fatto fin ora per la sua cittadina?“Beh, la prima cosa certamente più importante è sta-ta il cercare di non pesare sui cittadini con le tasse.La realtà è che la nostra nazione vive ormai da tempo in gravi difficoltà, i nostri compaesani hanno bisogno del nostro sostegno: sono anni che l'amministrazione mantinene le tasse al minimo, vorremmo continuare a farlo, almeno fino a quando ci sarà ancora possibile.Altra cosa importante è stato riuscire ad arginare il problema della discarica dei rifiuti istituendo il parco locale di sovraintendenza comunale: il Plis dei Ronchi”.Il Plis dei Ronchi? Di che cosa si tratta?“Il Plis o Parco dei Ronchi è un oasi rinaturalizzata. Sorge dove un tempo vi erano le fornaci delle indu-strie laterizie, successivamente divenute aree dismes-se adibite a discariche di rifiuti: un vero e proprio disagio per i nostri cittadini. Riuscendo ad istituire

Stradella - Marisa Covini: "L'obiettivo della Pro loco è quello di coinvolgere i giovani"di gaia martini

Dici Proloco ed il pensiero ritorna “a casa”. I volon-tari hanno spesso il volto rassicurante dell'esperienza ed il sorriso di chi, noncurante della fatica, è sempre pronto a darsi fare: li trovi sempre, ci sono ovunque; dalla classica sagra di paese, passando per la mani-festazione culinaria, sino ad arrivare ai concerti. Nel pensiero collettivo infatti le Proloco vivono come quella coperta di Linus, feticcio affettivo che, talvolta inconsapevolmente, portiamo nei nostri ricordi: c'è chi li definisce braccio armato delle amministrazio-ni comunali- che li venerano come deus ex machina – chi li riconosce e chi in questa si riconosce, come Marisa Covini, presidente-ssa da un anno della Pro-moltrepò di Stradella. Bilancio di questo primo compleanno? “Assolutamente positivo e questo anche grazie al tempo che ci ha graziato senza boicottare le mani-festazioni”. Primo presidente donna... più facile o più difficile? “Ma sa che non ci avevo mai pensato? Penso comun-

delle alluvioni. Ritorneranno poi i caffè concerto dal 13 giugno e per tutto agosto e ritorneranno con gran-di novità che non posso però anticipare e, a seguire, tutte le classiche da calendario”. C'è competizione tra le ProLoco? “No, c'è grande collaborazione; nasciamo anche per promuovere il territorio ed i prodotti: solo unendo le forze, anche con tutti gli attori del territorio, possia-mo realizzare qualcosa di concreto ed essere d'aiuto anche in questi momenti di crisi”.

que sia relativo... quando dobbiamo lavorare siamo tutti uguali”. Qual è l'immagine tipo del volontario Proloco - nel pensiero stereotipato si identifica con il pensiona-to, corrisponde? “Innanzitutto i numeri: attualmente a comporre il cda siamo 30, ma quelli operativi sono oltre cento: una bella squadra affiatata insomma. Per quanto ri-guarda l'immagine, sfortunatamente, debbo dire che nonostante i tentativi di coinvolgere i giovani, questi preferiscono rimanere dall'altra parte: vengono alle nostre feste, ma non contribuiscono ad organizzar-le. Comunque non getto la spugna, chissà che con la giusta idea...”. A proposito di idee e manifestazioni, si avvicina il periodo estivo, notoriamente il più impegnato per le Proloco... “Proprio così; organizziamo 12 manifestazioni an-nue e il nostro prossimo appuntamento è il 2 maggio con Terre a Confronto, la manifestazione in collabo-razione con Riva Trigoso (Sestri Levante, Ge), previ-sta per lo scorso 16 novembre, ma rinviata a causa

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LUNGO IL PO

di marta Calatroni

È previsto per maggio il grande ritorno di Caccia Za-gar, quello che potremmo definire come il gioco più popolare per i bressanesi. Si tratta di una gara a squa-dre durante la quale i partecipanti devono svelare il personaggio che si cela dietro la misteriosa figura dello Zagar: sembra facile, ma in realtà il gioco è strutturato in modo tale da diventare una vera e propria avventura che, nelle edizioni passate, aveva coinvolto grandi e piccini. Sia nel 2011 sia nel 2012, infatti, Bressana era percorsa in largo e in lungo da ragazzini in cerca di indizi, mentre i giudici erano occupati a vigilare co-stantemente per garantire il pieno rispetto delle regole. Abbiamo intervistato, per capire meglio le dinami-che del gioco, alcuni organizzatori/giudici della gara: Gianluca Aresu, Alberto Tessarin ed Andrea Bergomi.Qual è lo scopo di Caccia Zagar? "Il nostro obiettivo era quello di unire tutte le persone del paese in un gioco sano e divertente: i partecipanti hanno infatti l'opportunità di stare all'aria aperta, co-noscere la storia di Bressana e scoprire scorci un po' meno noti. Inoltre, proprio grazie a questa iniziativa, sono nate molte nuove amicizie, dato che i giocatori restano a contatto tra loro quasi 24 ore su 24 per ben due settimane". Ed è proprio l'amicizia ad occupare un posto speciale in questa edizione, che i ragazzi han-no voluto dedicare a Michael Ferro. Ammirato da tutti per la sua forza e determinazione, il giovane giudice è venuto a mancare all'inizio di quest'anno. Così, con il pieno sostegno da parte della famiglia di Michael, i

Caccia Zagar: torna il giocopiù popolare di Bressana

CE LO ILLUSTRANO GLI ORGANIZZATORI

suoi amici si sono mobilitati per riproporre l'evento, che negli ultimi anni era stato sacrificato per impegni lavorativi. Da dove nasce l'idea della prima edizione?"Il gioco è nato a Turago Bordone, paese di Andrea, il quale ha poi proposto di realizzarlo a Bressana. Un giorno, parlando del più e del meno, ci ha raccontato di questo evento e, una volta capite bene le modalità, ci siamo mobilitati per ottenere i consensi necessari per avviare il progetto. In seguito siamo andati alla ri-cerca di collaboratori disposti ad aiutarci: alla nostra terza edizione possiamo dire che il gioco ha entusia-smato tutti gli abitanti del paese, raccogliendo ogni anno sempre più giocatori e successo". Il contagioso entusiasmo di Caccia Zagar non ha risparmiato nem-meno i più grandicelli: nell'edizione del 2012 numero-si nonni perlustravano le vie di Bressana alla ricerca dei soldi, da consegnare poi ai nipotini che durante la mattinata erano impegnati sui banchi di scuola. Ma, nel dettaglio, com'è strutturato il gioco?"I partecipanti devono cercare dei soldi finti nascosti per il paese dagli organizzatori, per poter poi acqui-stare, in appositi momenti della settimana, degli in-dovinelli fondamentali per scoprire chi si nasconde dietro il nome "Zagar". La giornata viene divisa in due "fasi": dalle 7 alle 21 i giocatori possono girare liberamente nella zona di gioco per trovare, appun-to, i soldi; dalle 21 alle 07, invece, vige il coprifuoco durante il quale è vietata la ricerca. Se un giocatore viene scoperto a violare il coprifuoco, la sua squadra viene multata e penalizzata nell'acquisto degli indizi.

tori utilizzino quelle degli anni precedenti, tentando di imbrogliare. Le altre novità invece le sveleremo solo con l'inizio del gioco, per tenervi sulle spine!".Sicuramente in molti si staranno chiedendo chi sarà il nuovo personaggio misterioso, che deve esse-re scelto con attenzione. Lo Zagar 2012, che ora do-vrà cedere il testimone, è proprio il giudice Alberto: come ti sei sentito in questo ruolo?"Innanzitutto il personaggio Zagar è sempre una per-sona fidata, dato che una possibile fuga di notizie po-trebbe vanificare l'intero lavoro di tutti gli organizza-tori. Essere Lo Zagar è stato per me sia un onore sia un impegno: bisogna infatti mantenere un segreto, il che comporta grande responsabilità. Sono un ragazzo giovane e molti dei partecipanti sono anche miei cari amici...Proprio per questo riuscire a nascondere il mio ruolo è stato più faticoso di quanto si possa immagi-nare!". La nuova edizione avrà luogo dal 3 al 17 mag-gio: i curiosi possono visitare il sito www.cacciazagar.altervista.org.

L'ultima giornata è quella decisiva: una volta individuato il possibile personaggio Zagar, i giocatori rice-veranno da lui/lei l'indovinello finale. La squadra più veloce nel portare a noi giudici la soluzione è la vincitri-ce". A questo punto è chiaro che non si tratta di un passatempo per bimbi, ma di una vera e propria battaglia che i bressanesi hanno studiato fino all'ultimo dettaglio. Ad esempio il perimetro di gioco é stato definito dai giudici escludendo le zone pericolo-se, come i binari della ferrovia, la sta-tale o l'argine del fiume Coppa. Inol-tre, grazie all'aiuto dei commercianti locali, è stato possibile stampare le nuove banconote: "Abbiamo infatti un nuovo tipo di moneta: ogni anno la cambiamo per evitare che i gioca-

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Nasce il piano di promozione aCasteggio: "Ecco il mercato 2.0"

IL PROGETTO ILLUSTRATO DAL VICE SINDACO LORENZO VIGOCA

STEG

GIO

di Valentina Villani

Nei giorni scorsi è stato presentato il piano di co-municazione del Comune di Casteggio dedicato allo storico mercato della cittadina oltepadana, punto di riferimento commerciale e sociale di tutto l'Oltrepò. Il progetto, unico nel suo genere e annunciato già duran-te la campagna elettorale, diventa così realtà. Abbia-mo incontrato l'ideatore e promotore dell'iniziativa, il Vicesindaco di Casteggio, Lorenzo Vigo.Assessore, dopo qualche mese dalle elezioni si con-cretizza un primo e attesissimo passo. Da dove ar-riva questa idea?“Tutto ha inizio da una nota riflessione: la pubblici-tà è l'anima del commercio. Riflessione si famosa ma spesso e volentieri ignorata, soprattutto dai commer-cianti stessi. Alla fine del 2013, insieme ai miei colla-boratori, abbiamo fatto alcuni ragionamenti su come si potessero valorizzare le nostre attività commerciali e rilanciare l'attenzione che da sempre il pubblico ha

l'anno 2015 avverrà attraverso campagne informative nelle provincie limitrofe con manifesti e gazebo dove distribuire materiale informativo relativo al mercato. Stiamo anche prevedendo una campagna di spot pres-so reti televisive locali e siamo vicini a chiudere un accordo per la distribuzione di 10.000 cartoline pro-mozionali mensili sulla zona sud Milano. Chiaramen-te il progetto è tutto in divenire e si comporrà strada facendo. Abbiamo poi una assoluta novità: l'idea era nella mia testa già da un anno ma adesso abbiamo una possibilità per realizzarla. Da maggio partirà l'iniziativa dal titolo 'Uno chef al mercato', una po-stazione mobile dove chef, ristoratori e semplici ap-passionati potranno dare vita ad uno showcooking tra i banchi del mercato utilizzando gli stessi prodotti che offre la piazza. L'iniziativa, che sarà realizzata in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori è stata proposta e recepita anche dai comuni di Broni, Stradella e Voghera e diventerà quindi un evento iti-nerante territoriale”.La sfida del Mercato Storico di Casteggio è partita: adesso assessore cosa si aspetta?“Per prima cosa spero nella collaborazione in primis degli operatori: loro saranno protagonisti nel por-tare in alto il marchio e il nome del nostro mercato. L'azione di promozione che stiamo portando avanti ha chiaramente lo scopo di ricadere a pioggia su tutto il territorio: sia sui negozi di vicinato che vivono in simbiosi con il mercato che sulle attività che andremo a coinvolgere come il Museo Archeologico, le aziende agricole e i ristoratori. Chi viene al Mercato di Ca-steggio dovrà scoprire un territorio intero”.

verso Casteggio. Da li il passo è stato breve: abbiamo identificato nel mercato la forma di commercializza-zione più nota, un sistema economico vecchio di 500 anni e ricco di tradizione e l'abbiamo trasformato in un marchio. Ora, attorno a questo marchio, stiamo costruendo una vera e propria campagna pubblicita-ria”.Il progetto è sicuramente un unicum, almeno nel panorama dei mercati locali. Ce lo descriva.“Le idee nascono dalla necessità di rendere più mo-derno e più fruibile un qualcosa che è antichissimo. Una bella sfida che però abbiamo deciso di accettare con entusiasmo. Prima di tutto abbiamo dato al no-stro mercato una riconoscibilità creando un marchio promozionale che lo rappresenti; poi gli abbiamo dato una casa che si chiama mercatocasteggio.it: è una piattaforma online dove chiunque potrà trovare informazioni sugli eventi, gli orari e gli operatori del nostro mercato storico. Il passo successivo è sta-to quello di creare uno strumento che raccontasse la nostra tradizione mercatale con le giuste suggestioni e così è nato il video promozionale che è pubblicato sui social network e che ha avuto 1000 visualizzazioni in una sola giornata. Questo è l'anno “zero”, dove abbiamo creato gli strumenti che ci serviranno alla futura promozione”.La promozione di un appuntamento come il mer-cato assume un significato particolare, soprattutto nell'anno di EXPO. Come le cose saranno legate?“Le cose sembrano già legate dalla loro nascita, sono entrambi luoghi dove si racconta la tradizione eno-grastronomica di un territorio. La promozione per

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CASTEGGIO"I controlli in Comune della Finanza?Un'azione della minoranza senza senso"

IL SINDACO LORENZO CALLEGARI ILLUSTRA L'ACCADUTO

di Valentina Villani

Casteggio negli ultimi periodi è balzato alle cronache per la visita degli agenti della Guardia di Finanza. I controlli si sono concentrati su due filoni principa-li: uno inerente gli incarichi alla società cooperativa Clastidium Lavora, opera di quest'amministrazione. L'altro filone, riguarda invece il plesso scolastico di Viale Montebello: una vicenda che nasce con la pas-sata amministrazione Manfra e sembra non avere fine.Callegari, cosa pensa di questa situazione?“Per quel che riguarda i controlli della Guardia di Finanza, personalmente non la vedo così drammati-ca: c'è stata una precisa denuncia alla magistratura e, le fiamme gialle, doverosamente, portano avanti il loro lavoro. Dapprima sono stati reperiti i documenti su cui effettuare i controlli, buona parte di questi era-no già pubblicati su internet, ed ora li stanno esami-nando. Resta chiaro che quest'operazione non potrà certo durare poco, ci vorrà sicuramente del tempo, noi attendiamo tranquilli l'esito di questi controlli senza problemi di nessun tipo: è stata fatta una se-gnalazione e loro stanno procedendo di conseguenza, come vuole la prassi. Aggiungo altresì che la denun-cia è stata fatta contro ignoti, per cui, non vi è nessun indagato”.Sindaco, si vocifera che questi controlli abbiano dei mandanti pesanti e che quindi rappresentino l'ennesimo scontro politico. Il clima non accenna certo a distendersi a quanto pare....“Il discorso è molto semplice: questo è un norma-le controllo della Guardia di Finanza su precisa se-gnalazione della minoranza. Dal mio punto di vista questa è stata un'azione che farà solo perdere tempo agli agenti, ma, tutto sommato, ben vengano questi controlli, così, una volta per tutte, i consiglieri della minoranza la smetteranno di accusare con le solite stupidaggini”.La minoranza, dunque, torna a far parlare di sé. Dopo gli scontri avvenuti nei passati consigli ed il suo ultimo discorso mirato, nell'inutile tentativo di chetare le acque, sembra che, la situazione, anzi-ché migliorare volti sempre al peggio?“Della minoranza, ormai, non ho più alcun interes-se, fatto salvo per una persona: la signora Giuliana La Cognata, l'unica componente della minoranza che fa la sua parte in maniera onesta e corretta. Quin-di, ben venga una minoranza così che si prodiga per il “suo popolo” e lavora nel tentativo di portare dei benefici alla cittadinanza, evitando di soffermarsi su sciocchezze inutili come invece si prestano a fare i suoi “colleghi”. L'idea che ormai avanza sempre più nella mia testa è che, probabilmente, molto spesso, la gente si porti dietro le frustrazioni di una vita mar-ginale, fatta di insuccessi, e, per poter avere un po' di notorietà, si prodiga in azioni strampalate”.I controlli delle fiamme gialle sono mirati alla Cla-stidium Lavora, cooperativa sociale che ha sede in Casteggio, con la quale l'amministrazione ha collaborato in varie occasioni: cosa ci vuol dire in merito?“Innanzitutto vorrei ribadire che è tutto trasparen-te, noi dormiamo sonni tranquilli appunto perchè sappiamo di aver rispettato le normative. Vorrei poi ricordare che questa cooperativa nacque su incen-tivazioni sia della maggioranza di allora, che della minoranza, in funzione di una triste realtà che si era venuta a creare a Casteggio con il fallimento della fabbrica Crisci. Ricordo ancora quando si fecero ri-

unioni chilometriche, nel tentativo di salvare la Cri-sci; anche la minoranza in quel caso si era unita alla maggioranza nella speranza comune di vedere ricol-locare quelle povere persone che avrebbero perso il lavoro con la chiusura della fabbrica. All'interno di quest'iniziativa ho visto, e vedo tutt'oggi, un grande servizio sociale: come soluzione, si pensò quindi di creare una cooperativa, nel tentativo di riuscire a col-locare queste persone. Successivamente si presentò anche la Casteggio Lieviti per offrire una possibilità ad una parte di questi lavoratori che però non pote-vano essere assunti direttamente. Questa gente riuscì a trovare un lavoro proprio grazie alla Clastidium”.Ci spieghi anche la questione del plesso scolasti-co......“La questione scuola, purtroppo, è nata male e finita peggio. Il Comune di Casteggio ha avuto un gravis-simo danno economico da questa situazione che si è procrastinata nel tempo. Probabilmente, se ci fosse stata un po' più di lungimiranza ai tempi, si sarebbe riusciti a portare a casa una scuola finita, sostituendo una struttura ormai vetusta ed obsoleta, che neces-sita ancora oggi di parecchi soldi per poter essere rimessa in sesto e, tutto sommato, non è neanche “in

regola” poiché possiede tante difficoltà che dipendo-no dagli anni. Anche li però la non intelligenza ci ha portato a un punto di non ritorno. Credo che ormai sarà difficile, se non impossibile, che il Comune di Casteggio con quest'amministrazione riuscirà a ri-collocare le scuole. Mi spiace dover ammettere che non ci credo più, e tutto questo grazie alla stupidità costante delle persone, ci sarà quasi sicuramente una lunghissima tiritera giudiziaria, come accadde con la piscina, perché anch'essa è stata gestita male e por-tata avanti peggio, quindi noi ci ritroviamo a dover risolvere problemi non creati da altri”.Cosa pensa Callegari di questa situazione che si è andata a creare?“Personalmente non vedo in questo grossi problemi, credo sia giusto che in un'amministrazione ci sia da parte della minoranza un tentativo di “fare casino”, sollevare della polvere, per fare una “battaglia poli-tica. Sono convinto però che questa “battaglia”, bi-sognerebbe farla sui contenuti, sulle programmazioni e non su stupidaggini che non stanno ne in cielo ne in terra. Detto questo, ognuno agisce come meglio crede. Credo che “Callegari” non abbia nient'altro da aggiungere”.

Il sindacodi Casteggio

Lorenzo Callegari

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CAST

EGGI

ODopo le polemiche finalmente la Milano - Sanremo torna nel centro di Casteggio...

INCONTRIAMO IL VICESINDACO VIGO PER fAR LUCE SULL'ARGOMENTO

ha dichiarato l'assessore alla sicurezza Milena Guer-ci, la quale, insieme al vicesindaco ed assessore allo sport Lorenzo Vigo, ha seguito tutti gli svilup-pi dell'intera vicenda. Il Comune ed il Comandante dei vigili urbani, Riccardo Merlo, si sono impegna-ti nel predisporre le idonee misure di sicurezza, per poter garantire il transito dei corridori lungo la via Emilia. Ora è arrivato il via libera della Prefettura, responsabile della sicurezza sul territorio provinciale. Questo tema però, nei mesi passati, ha sollevato non poche polemiche tra minoranza e maggioranza, in sede di consiglio, nonostante si fosse ribadito più vol-te che l'amministrazione comunale fosse in contatto da tempo con gli organizzatori della corsa ciclistica, affinché il percorso tornasse ad attraversare Casteg-gio. Abbiamo incontrato Lorenzo Vigo, assessore allo

minoranza non veda oltre il proprio naso e come sia capace di perdersi in questioni si importanti, ma non vitali per la vita del nostro comune. L'amministrazio-ne ha sempre parlato chiaro: volevamo la corsa in centro paese anche se questo costerà più organizza-zione per la sicurezza degli atleti e dei tanti tifosi che si sommeranno ai già molti utenti del mercato dome-nicale. Ma noi cercheremo di sfruttare la giornata come una occasione in più per vedere Casteggio e il nostro mercato storico. Ora però serve che da tutte le parti ci sia l'impegno a non trasformare questa que-stione in un affare di stato...”Finalmente ora è giunta la conferma che la gara ciclistica tornerà a passare per la vostra cittadina, si ritiene soddisfatto? C'è qualcosa che vorrebbe dire alla minoranza?“Certo, e vorrei ringraziare di tutto questo l'Assesso-re Guerci che ha fatto un lavoro egregio nella costru-zione di questo risultato. Adesso la sfida è rilanciare: sto pensando di proporre agli attori del territorio di provare a dare a questo semplice “passaggio” un si-gnificato più importante; a breve farò la mia propo-sta sperando che qualcuno ci senta. Alla minoranza che abbiamo visto in consiglio comunale non ho mai avuto nulla da dire e continuo, anche sforzandomi, a non avere nulla da dire. Per chi invece si comporta in maniera civile ed educata sono sempre a disposi-zione”.

sport e vicesindaco, per capire più da vicino questa vicenda.Assessore Vigo, partiamo dal principio: perché l'anno passato fu negato il passaggio della gara ci-clistica per il centro del paese?“La vicenda è controversa. La Classicissima da sem-pre, nel suo percorso, ha attraversato il centro del Paese attirando molti tifosi che trovavano in Casteg-gio la location ideale per godere di alcuni momen-ti salienti della corsa. Da un paio di anni a questa parte la corsa è stata spostata dal canonico sabato alla domenica, giornata molto delicata per noi poi-ché dedicata al mercato cittadino. Lo scorso anno il comando dei vigili, in base ad una norma contenu-ta nel piano di sicurezza comunale ha optato per il passaggio fuori dal paese. La questione ha provocato parecchi malumori tra i cittadini e non pochi scontri anche tra comando e amministrazione che era stata tenuta all'oscuro della situazione. Ma questa è acqua passata, adesso guardiamo avanti”.La minoranza, in più occasioni, ha puntato il dito contro questa scelta. Il che è stato causa di non pochi dibattiti all'interno della sala consiliare, lei cosa ne pensa?“Con tutte le importanti questioni da trattare e da di-battere all'interno dell'amministrazione l'accanimen-to della minoranza sulla Milano - Sanremo è parsa una comica: questo da la dimensione di quanto la

"La maggioranza non ci considera in alcun modo"

GIULIO GIOVANETTI, CONSIGLIERE COMUNALE DI OPPOSIZIONE SCENDE IN CAMPOscuola fantasma di Viale Montebello, ha deciso di intervenire con diversi blitz. Mi ha preoccupato, sin-ceramente, vedere gli amministratori minimizzare l’accaduto. Ormai è un vezzo degli amministratori pubblici ostentare tranquillità nei confronti delle au-torità che chiedono dei documenti. Come minoran-za, lavoriamo sempre negli interessi dei casteggiani e siamo grati ai magistrati e alle forze pubbliche che si mettono sempre in prima linea. Posso aggiungere che abbiamo fatto richiesta di un Consiglio Comuna-le anticipato, che speriamo avvenga a breve, proprio per parlare di queste problematiche. Chiediamo al Sindaco di rispondere alla cittadinanza riguardo a questi avvenimenti attraverso un esposto”. Ha accennato poco fa alla crisi economica, ormai consueta nel paese. Come vive la situazione lavo-rativa dei suoi concittadini attualmente?“La mia preoccupazione riguarda l’occupazione, perché ora come ora c’è una società di 53 lavoratori che ha intenzione di lasciarne a casa 21. Ho parteci-pato a un seeting la settimana scorsa, per difendere le persone della ex Sernagiotto, adesso in mano a una società americana. La neo-azienda vorrebbe mettere in mobilità 21 dei 53 dipendenti mentre i sin-dacati dicono che sarebbe necessario stipulare con-tratti solidali per i prossimi due anni. In questo caso si assisterebbe ad una diminuzione del 70% del loro stipensio base e ma nel frattempo, potrebbero resi-stere per altri due anni. Purtroppo la trattativa è an-cora in corso. Io ho portato la mia solidarietà come rappresentante della minoranza ma vedremo gli svi-luppi. L’occupazione incide sul commercio, quindi la mia preoccupazione è più che altro su questo. Ov-viamente siamo solidali con lavoratori e ci poniamo contro il licenziamento perché la ex Sernagiotto non sembra, in effetti, una società con problemi partico-lari, non sappiamo cosa questi grandi colossi hanno in mente”.

la spesa in relazione alle disponibilità economiche. La nostra idea era quella di far seguire i lavori da un’azienda del territorio, senza fare progetti così mastodontici, come quello attuale che è stato affida-to ad una società esterna di Messina, responsabile anche dell’utile. È vero che nei loculi comunque il Comune guadagna, però al momento non ci sono possibilità per noi di fare un progetto del genere. La maggioranza non ha voluto ascoltare il nostro parere. Addirittura ci hanno riferito che se voleva-mo la sala l’avremmo dovuta affittare e questo mi sembra esagerato. Io penso che sia prerogativa dei consiglieri tenere informata la gente, soprattutto con questo distacco che le persone hanno nei confronti della politica. Io penso che la partecipazione è ciò che fa la democrazia se non c’è questa, non sussiste il resto”.Si riesce a dialogare con la maggioranza, nono-stante le divergenze?“Sicuramente quando c’è da venirsi incontro en-trambi devono aprirsi e dialogare. Il dialogo con noi è sempre aperto, forse loro si aspettano che da parte nostra ci sia il consenso assenso. Se non c’è discussione per me è inutile, c’è chiusura netta e mi dispiace vedere troppo spesso Amministratori che fanno addirittura finta di non vederti, non salutano”.Rispetto all’intervento della Guardia di Finanza quali sono le delucidazioni che può fornire ai cit-tadini?“La Guardia di Finanza è arrivata proprio perché, dopo i nostri esposti su incarichi alla cooperativa Clastidium Lavora e anche per quanto riguarda la

di marta maSSaCCi

L’ultimo consiglio comunale ha visto in forte con-trapposizione gli schieramenti politici. L’opposizio-ne ha espresso la necessità di una maggiore condivi-sione nelle scelte che riguardano la città di Casteggio. Abbiamo incontrato Giulio Giovanetti che spiega la visione che hanno i rappresentanti di centro-sinistra.Come vanno questi primi mesi da Consigliere e soprattutto in relazione agli ultimi avvenimenti?“In generale penso vada bene dal punto di vista dell’esperienza personale. Devo dire che noi cer-chiamo nell'interesse della gente, di fare il possibile. Interveniamo dove vediamo cose per noi inaccetta-bili, soprattutto in questo periodo di ristrettezze eco-nomiche, offriamo anche collaborazione ma dalla maggioranza non arrivano richieste di questo tipo. Ci si aspetta, piuttosto, che da parte nostra ci sia l’atteggiamento di uno “yes man” ma di certo non siamo così. Vogliamo dire la nostra. Facciamo in-terpellanze e denunce e quello che sembra contrario agli interessi del comune, lo rendiamo pubblico”.Quali azioni avete portato avanti durante lo scor-so Consiglio Comunale?“C’era la questione del “project financing” per la costruzione che non andava e abbiamo proposto di includere la gente, o consentirci di avere una sala per parlare alla comunità del progetto in questione: la costruzione di 820 loculi più 7 cappelle gentilizie per 2 milioni e 700 mila euro che andranno ad allar-gare il cimitero di Casteggio. Eravamo propensi a trovare una soluzione al problema, ridimensionando

di Valentina Villani

E' ufficiale: la Milano - Sanremo tor-nerà ad attraversare Casteggio. Nei giorni passati si è svolto un incontro presso la Prefettura proprio in merito a quest'argomento.“Siamo stati convocati dal Prefet-to proprio perché il nostro Comune, ha manifestato la volontà di ospi-tare nuovamente il passaggio della corsa ciclistica Milano- Sanremo”

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BRONI

di gaia martini

Spesso le novità hanno il sapore di Amarcord: un rettangolo ghiacciato di 12 metri di larghezza per 25 di lunghezza è sufficiente per regalare un sorriso ai più piccoli e un rimpianto ai più grandi, quello di non essere più bambini. Dimenticando però dell'anagrafe, sono stati comun-que in tanti ad affollare la pista di pattinaggio allesti-ta in piazza Garibaldi, ivi compreso il vice sindaco di Broni, Antonio Riviezzi. Com'è andata? “Diciamo che non sono esattamente un campione, ma sono comunque sopravvissuto; comunque è stato molto divertente”. La pista di pattinaggio è comunque piaciuta ai bronesi e non solo: bilancio? “Assolutamente positivo e di questo non possiamo che ringraziare l'Associazione VivOltrepò, promoto-ri dell'iniziativa, patrocinata dall'amministrazione. Ha portato tanta gente a Broni e contribuito così a rivitalizzare il centro in un periodo notoriamente dif-ficile per il commercio come quello dei post saldi”. Alla luce di questo successo è inevitabile chieder-si: ripeterete il prossimo anno? “Assolutamente si, se si riproporranno le stesse con-dizioni: grazie allo sponsor infatti l'iniziativa è stata a costo zero per i contribuenti”. Ora che il ghiaccio lascerà spazio al caldo, cosa sotto il cielo di Broni? “Il calendario è ricco di iniziative: di concerto con le altre associazioni che operano sul territorio, ogni secondo week end del mese ci sarà una manifesta-zione che ci auguriamo possa catturare l'attenzione

di quante più persone possibili: a marzo sarà il cioc-colato il protagonista con il Cioccovillage, mentre ad aprile, sempre nel secondo week end, saranno i fiori a colorare le strade di Broni. A maggio sarà lo sport a balzare agli onori della cronaca con la Festa dello Sport, mentre a giugno ci sarà l'inaugurazione dell'Enoteca Regionale. A luglio vi sarà poi la Festa del Volontariato, Broni è tra le comunità più attive in questo ambito, e il calendario, per ora, culminerà con l'Oltrepò Wine Festival previsto per settembre”. Calendario ricco e diversificato, dunque? “Esattamente, proprio per rispondere alle esigenze di tutte le anime di cui si popola la città e per incen-tivare l'avvento di persone nel nostro comune; a mio avviso anche questo rappresenta un aiuto concreto al commercio: una città viva e vivibile è sicuramen-

te una bella tentazione per invogliare le persone a muoversi, o anche semplicemente ad uscire di casa. In questi periodi di difficile congiuntura economi-ca anche il margine d'azione delle amministrazioni è limitato: credo che la sinergia tra tutti gli attori che agiscono sul territorio sia forse una delle poche risorse inesauribili. Abbiamo tanti volontari che, at-traverso le rispettive associazioni, si spendono per la città; come amministrazione non possiamo fare altro che ringraziarli e agevolare, per quanto possi-bile, ogni iniziativa”. A proposito di iniziative e commercio; anche quest'estate tornerà la Broni by Night? “Certamente; ormai è un appuntamento per così dire istituzionalizzato: i mercoledì estivi non sareb-bero gli stessi senza”.

Riviezzi “rompe il ghiaccio”; chiusa la pista, manifestazioni per tutti i gusti

IL VICE SINDACO ILLUSTRA I PROGRAMMI PER LA PROSSIMA PRIMAVERA

Braga racconta la sua Lega: uno sguardo dopo Antonio Bernini

AL PIU' PRESTO UNA RIUNIONE PER LA NOMINA DEL NUOVO SEGRETARIO

di gaia martini

L'eco di quel colpo di pistola esploso lo scorso 3 febbraio riempie ancora di ricordi la mente di chi lo conosceva, come uomo, ancor prima che come politico. La scomparsa di Antonio Bernini, segreta-rio della Lega dal 2014, ha lasciato un vuoto diffi-cile da colmare: l'ha lasciato nella locale ProLoco, di cui era volontario, e nella squadra di basket, di cui era consigliere; l'ha però soprattutto lasciato nel Carroccio e in quei compagni che erano prima di tutto amici, come Vittorio Braga. “Una persona attenta e sensibile ai problemi del-le persone e alle esigenze del territorio: impegna-to, disponibile, capace di leggere ed accogliere le istanze provenienti dalla città. Un ragazzo motiva-to, sempre attivo, ma soprattutto sorridente, ecco l'immagine che più mi rappresenta Antonio”.E ora, che ne è della Lega di Broni? A quando il nuovo segretario? “Avevamo il cuore altrove, al momento non abbia-mo ancora pensato ad una sostituzione: quanto pri-ma ci sarà comunque una riunione del direttivo e a

quel punto eleggeremo un nuovo segretario; non è escluso che possa trattarsi di una donna. Per il mo-mento comunque l'Avv. Giovanni Giorgi ha sosti-tuito Antonio in consiglio, unendosi così al nostro consigliere Emilio Bosini”. Un nuovo segretario donna: una svolta dunque? “Non nei contenuti: continueremo ad essere forti per i deboli e contro i forti; ad opporci a coloro che vogliono appropriarsi del pubblico per perseguire interessi privati, coerenti insomma nelle nostre idee al di là della mera opportunità”. Il termine opportunità rimanda inevitabilmen-te alle prossime elezioni politiche, il mandato di Paroni è quasi agli sgoccioli... “Nel 2016 torneremo a votare, ma per quanto mi riguarda escludo alleanze che esistono solo sulla carta e svaniscono nella realtà: non ha senso alle-arsi unicamente per vincere, ma lo si fa per creare le condizioni al fine di realizzare un progetto poli-tico. Se dovesse venire meno questa conditio sine qua non, correremo da soli contro un Pd a Broni storicamente forte, ma non certamente imbattibi-le”.

Il vice sindacodi BroniAntonioRiviezzi

Vittorio Braga

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Mercato di Broni: "Serve maggiore sicurezza e una posizione più adeguata"

GLI AMBULANTI CONCORDI NEL VOLER CAMBIARE BR

ONI

di gaia martini

Un tempo era il salotto buono del pettegolezzo, un luogo deputato allo shopping, ma ancor di più alla chiacchiera ed ai convenevoli, una parentesi di leg-gerezza con cadenza settimanale: appuntamento irri-nunciabile per massaie, anche quelle mancate, di tut-te le età. Un tempo appunto... ora sembra infatti che persino i mercati abbiano perso lo scettro di parente-si, fisica e mentale, per modellarsi alle istanze di una modernità incalzante che non risparmi nemmeno le istituzioni affettive. Così, come spesso accade quan-do il “quotidiano” irrompe nelle realtà altre, intrufo-landosi negli spazi del surreale, ha quasi sempre un effetto destabilizzante. Per una volta vietato puntare il dito contro la crisi, croce e paravento di questi anni: sul banco degli imputati la sicurezza, argomento per il quale l’ironia appare sempre come un’irrispettosa compagna di viaggio: bando alle parole in libertà e spazio quindi ai contenuti. A sollevare la questione, il caso- non inteso nell'accezione di casualità: un uomo, un malore tra le bancarelle e l'impossibilità, da parte dei mezzi di soccorso, di farsi largo tra le bancarel-le. Di lì l'esigenza che diventa necessità: la macchi-na comunale che, di concerto con gli attori interes-sati – vigili e Ascom – pensano ad un restyling del mercato e ad una razionalizzazione nella disposizio-

ne dei banchetti per permettere l'eventuale passaggio dei mezzi di soccorso. Ma il tema sicurezza chiama in causa anche un ulteriore scomodo aspetto; quello della microcriminalità che mina la serenità irrequie-ta che da sempre contraddistingue i mercati. Un dif-fuso senso di insicurezza aleggia tra le persone, che spesso, nell'anonimato, confermano – talvolta con lo sguardo – l'impressione: ma se tra gli avventori il disagio dura il tempo di un giro tra i banchi, tra gli espositori è quasi la regola. “Ormai sembra piazza Kabul – commenta Isabella Bernazzoni – il numero di stranieri è in costante aumento e non sempre la convivenza è facile. Mi auguro che la promessa di una maggiore sorveglianza non rimanga solo sulla carta. Sono anche favorevole ad una diversa dispo-sizione dei banchi, ora come ora infatti, soccorsi a parte, il problema viabilità è un dato di fatto”. “Una diversa disposizione? - commenta ironica Rosella Picchio – speriamo che sia fatta bene e con i giusti criteri”. Già perchè, e in questo non vi è geografia, in Italia spesso cambiamento si declina come peggio-ramento... retorica o esperienza? Al di là del dubbio, comunque, qualche certezza: il problema viabilità esiste; c'è chi però va oltre, come Marco Gamba, che commenta: “Credo che sia un mercato sovradimen-sionato rispetto al numero degli avventori: ogni anno perde in numeri – di visitatori (almeno il 30%) – e

Isabella Bernazzoni Rosella Picchio Marco Gamba Tiziana PaganuzziKalil Cherkaoui

in qualità. Se è aumentato il numero di compratori stranieri, è aumentato infatti anche il numero di am-bulanti; spesso non parlano nemmeno italiano e que-sto finisce con lo squalificare il mercato. Un tempo si distingueva dalla grande distribuzione, ora è una gara al ribasso”. Alle sue parole fanno eco quelle di Tiziana Paganuzzi: “Da anni assistiamo ad un con-tinuo peggioramento su tutti i fronti: personalmente sono abbastanza tranquilla e non ho mai subito furti, ma certamente è necessario tenere gli occhi aperti. Per quanto riguarda il restyling mi auguro venga fat-to bene; l'ultimo cambiamento apportato al mercato l'ha, di fatto, peggiorato. Non ci resta che aspetta-re per valutare”. Alle orecchie dell'interlocutore la “critica allo straniero” può forse suonare come una forma più o meno evidente di razzismo, spesso a pre-scindere dai meriti della critica stessa, ma talvolta è la realtà a sconfessare la demagogia, come testimo-niato da Kalil Cherkaoui, da diversi anni titolare di un banco: “Problemi di convivenza? Personalmente non ne ho mai avuti; né con i colleghi, né con i clien-ti: la sicurezza non è comunque un problema limitato ai mercati o ai soli stranieri; è un problema diffuso che invade ogni realtà”. Ecco cosa può insegnarti una mattinata spesa al mercato... che tutto il mondo è paese e che in ogni spaccato di paese, c'è un pezzetto di mondo.

di gaia martini

Spesso le rivoluzioni partono da un'idea; talvolta sono sogni abbozzati destinati a rimanere tali, altre volte invece escono dall'immaginario per riversar-si nella realtà. E' forse questa la storia di Oltrepò in Fermento, l'Associazione che raccoglie una 15ina di produttori vitivinicoli in tutto l'Oltrepò e che, con il vento della tradizione in poppa, cerca di invertire una rotta che sembrava incisa nella storia e segnata dalla consuetudine. “Siamo un gruppo di giovani produt-tori – commenta Giuseppe Tosi, che prosegue – ad unirci la passione per il lavoro che facciamo, ma so-prattutto la convinzione che, attraverso la qualità dei nostri prodotti, sia possibile valorizzare di rimando anche l'intero territorio”. Una sfida che vi vede contrapposti ad una storia

per certi versi ostile? “Non nasciamo contro qualcosa o qualcuno, ma a favore di qualcosa: non è una guerra la nostra, ma un piccolo tentativo di rivoluzione. La nostra inten-zione, come detto, è di lavorare per crescere anche come territorio. Limitatamente al mondo del vino, ad esempio, l'Oltrepò non gode nel mondo di alcuna fama, a dispetto del ruolo che meriterebbe di occu-pare. Non vogliamo accusare nessuno per questo, le recriminazioni non servono a nulla se non a creare dissapori, stiamo semplicemente tentando di riscri-vere le sorti di un destino che spesso appare condan-nato dalla storia”. Come ad esempio? “Crediamo che serva un diverso approccio; nell'era globale anche il marketing non può esaurirsi all'au-toreferenzialità del feticcio, ma è necessario aprirsi

al mondo e farsi conoscere, usando, resta sottinteso, i nostri prodotti come lasciapassare. Bisogna puntare sulla qualità che è un mix di esperienza ed innovazio-ne, una volontà di preservare che si accompagna alla voglia di sperimentare, il tutto nel rispetto delle ca-ratteristiche, anche naturali, del nostro territorio”. C'è competizione nel mondo del vino? “Da parte nostra c'è la più totale apertura ad ogni tipo di confronto e collaborazione. Abbiamo ad esem-pio trovato in Slow Food un ottimo alleato: di recente – lo scorso primo marzo – c'è stata la presentazione di Slow Vine, la guida promossa da Slow Food e alla quale abbiamo collaborato nella realizzazione. C'è un potenziale sommerso che non aspetta altro che uscire allo scoperto, che ribolle nel sottosuolo: il termine fermento rimanda proprio a questa voglia di non limitarsi al potenziale, ma di sfociare nel reale”.

Nasce Oltrepò in fermento con quindici produttori di vino

UNA NUOVA ASSOCIAZIONE CHE VEDE PROTAGONISTA IL MONDO VITIVINICOLO

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STRADELLA

di gaia martini

E' una vera e propria emorragia di personale quella che ormai da tempo investe l'intera azienda ospeda-liera pavese: di recente in accordo con i sindacati è stato fatto un accordo che prevede l'assunzione di 8 infermieri a tempo determinato, due ostetriche e la proroga del contratto per due infermieri degli istituti penitenziari sino al prossimo 30 giugno. Emergenza comunque lontana dall'essere cessata, stando alle pa-role, ed ai dati, di Fausto Abbà, Responsabile Uil Fpl Azienda Ospedaliera pavese: “Stiamo semplicemente tamponando l'emergenza senza risolverla. I numeri sopracitati si riferiscono ad assunzioni - a tempo determinato - che riguardano l'intera azienda ospedaliera, ma ogni presidio avreb-be bisogno di integrare il personale sanitario e non solo”. Quale ad esempio la situazione specifica di Stra-della? “Ci sarebbe bisogno di 5 infermieri a medicina e di 3 a chirurgia; a queste mancanze si aggiungono poi le carenze tra il personale tecnico amministrativo: in quel caso parliamo di almeno un'assunzione per quanto riguarda il CUP”. Sono queste le richieste inoltrate dai sindacati? “Queste le esigenze, ma le emergenze sono diverse: al momento le ferie sono bloccate, dicasi lo stesso per il recupero ore. Anche il secondo giorno di ri-poso dopo il turno di notte non è sempre garantito.

Il risultato è che gli infermieri sono costretti a turni massacranti per coprire i turni. A questi problemi, ormai strutturali, si legano poi quelli, per così dire, occasionali: un'influenza tra il personale infermieri-stico è un dramma”. Cosa servirebbe per dare un po' di respiro ai lavo-ratori del presidio ospedaliero? “C'è urgente bisogno di almeno 3 infermieri a me-dicina e di 2 a chirurgia, ma si parla al massimo di un infermiere a medicina. Come detto però anche tra il personale amministrativo registriamo degli

zione che possa soddisfare tutti. Il neo primario di medicina, il Dott. Giovanni Ferrari sta facendo i salti mortali per non gravare troppo sul personale infer-mieristico, senza per questo danneggiare i pazienti, ma visti i numeri che l'azienda ospedaliera non mette a disposizione, i miracoli non sono possibili. Parlia-mo pur sempre di un reparto che conta 42 posti letto tutti occupati”. Un momento nero per la sanità pavese, scossa dal-la vicenda Maugeri e minata da continue carenze di personale...“Esattamente, ma il problema chiama in causa Re-gione Lombardia, fintanto che non arriverà il nulla osta per nuove assunzioni anche l'azienda ospedalie-ra pavese ha le mani legate. E' una questione anche politica; ci auguriamo che quanto prima si arrivi ad una diversa organizzazione al fine di garantire un servizio degno di un Paese civile”.

Ospedale di Stradella: è emergenza per la mancanza del personale

fAUSTO ABBà, RESPONSABILE UIL fPL ANALIZZA I DATI

ammanchi: dopo il pensionamento dell'ultima dipendente, avvenuto il 31-12-2014, al Cup, già privato di un dipendente nel 2012, sempre per un pensionamento, la situazione ra-senta il tragico, con inevitabili dan-ni anche per il pubblico”.Vede luci all'orizzonte o solo om-bre? “Al momento la prospettiva è nera, nonostante gli sforzi e la volontà di quanti cercano di trovare una solu-

di gaia martini

Sorto nel crocevia per antonomasia di destini incro-ciati – una stazione ferroviaria – l'Infopoint “A Stra-della, non di Stradella” - come precisa Pierangelo Lombardi – si appresta a spegnere le due candeline e lo fa nell'anno di Expo, contenitore simbolico e fe-ticcio in cui confluiscono rinnovate e future speran-ze. “L'Infopoint – commenta Lombardi – nasce per essere una vera e propria finestra sul territorio, o, se si preferisce, antenna sul territorio, capace di in-tercettare e raccontare un territorio ricco di saperi e di sapori, di esperienze, di culture, di economie, di paesaggi; espressione di un complesso patrimonio identitario che, partendo dal presente, ma non per-dendo mai di vista la lezione del proprio passato, ne può costituire un valore per il futuro. Immagine del presente, memoria del passato, ambizioni e speranze del futuro, insomma! Culture, tradizioni, patrimoni materiali e immateriali confluiscono in questo gran-de contenitore che si declina anche come contenuto, come ad esempio il Magazine che è per certi versi lo specchio dell'Oltrepò Orientale e che raccoglie even-ti, suggestioni, curiosità, spunti, ritratti: un vero per-corso tra lo ieri ed il domani, ma nell'ottica dell'og-gi”.Dalle sue parole si evince che più che una strut-

fermata infopoint a Stradella: destinazione Expo

NE PARLIAMO CON PIERANGELO LOMBARDI

tura, l'Infopoint appare come uno strumento? “Assolutamente; è il passaggio che spalanca le porte al paesaggio in senso lato: è uno strumento sicura-mente interattivo e lontano da quell'idea di autorefe-renzialità che spesso contraddistingue quello che si configura come “strumento istituzionale”: è un con-tenitore in cui lo spettatore non è un mero ricettore passivo, ma ricopre un ruolo attivo e, questo, grazie anche alla tecnologia che permette di raccontarsi e

raccontare, anche attraverso un sistema di “tag” la propria esperienza. Oltre che essere un luogo virtua-le, rimane comunque uno spazio reale: ora che an-che la Provincia ha messo a disposizione il personale dedicato, sono stati ampliati gli orari di apertura al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 (mercoledì 17.30). Venerdì: 9- 13. Sabato dalle 14.00 alle 16.00 e credo che questo sia molto importante in chiave futura”. Il prossimo futuro chiama in causa Expo...“Proprio così: per quanto concerne l'Oltrepò sono principalmente due i progetti a cui stiamo lavoran-do e che vedono il comune di Stradella coinvolto: il primo - “Esperienze di riso e di vino nelle terre dei Longobardi e dei Visconti” riguarda l'intero Oltrepò, mentre “Dalle risaie ai vigneti dell'Oltepò tra castelli e musei” vede come comune capofila Belgioioso e, tra gli altri, oltre Stradella, anche Montecalvo Ver-siggia e Zavattarello. In entrambi i casi l'Infopoint svilupperà azioni di promozione e comunicazione in collaborazione e sinergia con gli altri attori del terri-torio, quali ad esempio il Gal”. Scommessa vinta quella dell'Infopoint? “E' una scommessa sempre aperta: l'Infopoint rap-presenta un progetto di ri-organizzazione culturale – a 360 gradi – dell'intero territorio: l'ostacolo più grande in questo è senza dubbio la consuetudine a cui per anni ci siamo auto-condannati. Credo che sospinti dal vento di Expo le cose stiano cambiando e la consapevolezza delle potenzialità da cui possia-mo attingere sia notevolmente aumentata, e questo a vantaggio anche del turismo – che non si esaurisce nel solo ambito eno-gastronomico – e, di riflesso, an-che dell'economia locale”.

Fausto Abbà, responsabile Uil Fpl

Pierangelo Lombardi

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OLTREPO

di Valentina Villani

Andrea Mariani si è candidato lo scorso maggio con una lista di continuità, facente parte dell'amministra-zione uscente, dove ricopriva l'incarico di assessore al bilancio. Dopo 30 anni, a Montebello, ci sono state 3 liste a concorrere....e 3 liste sono tante se si pensa che la cittadina conta solo 1.700 abitanti. Mariani, as-sieme alla sua squadra, ha trionfato con il 45,2% sugli altri candidati ed è stato così eletto primo cittadino di Montebello della Battaglia. Noi siamo andati ad incontrarlo...Mariani, soddisfatto dopo i risultati di maggio im-magino...“Mi ritengo molto soddisfatto e sono felice di aver avuto la possibilità di amministrare Montebello. La nostra lista, nonostante fosse sfavorita in quanto uscente e con ben altre 2 civiche in lizza, ha trionfato con una buona percentuale, per questo voglio ringra-ziare tutti i miei concittadini, che hanno creduto in me e nella nostra squadra: noi continueremo a lavorare seguendo la linea che abbiamo sempre tenuto anche negli anni passati, cercando comunque di migliorare sempre più per il bene del nostro paese”.Come sta il Comune di Montebello?“Nonostante le difficoltà, il patto di stabilità ed i trasferimenti da parte dello Stato (che sono sem-pre meno) il Comune di Montebello vive una realtà prospera. Non abbiamo debiti finanziari, e questo è molto importante al giorno d'oggi: dall'ex Sindaco Marchetti abbiamo ereditato una situazione tranquil-la e solida. Aggiungo altresì che, con il 2016, diverse quote di finanziamento si libereranno, e questo per noi sarà solo un bene”.Cosa pensa del patto di stabilità?“Penso che, se “dai piani alti” hanno fatto una scel-ta simile, avranno avuto sicuramente le loro buone ragioni. Ciononostante credo che le amministrazioni locali, abbiano subito un grave danno da quest'azio-ne: siamo stati totalmente strozzati, questo patto ha ridotto enormemente le possibilità di intervento fi-nanziario degli enti locali, contestualmente ai vari tagli, di conseguenza, i Comuni si ritrovano con le mani legate”.Sindaco, ci spieghi il perché.“Una volta il Comune poteva godere di trasferimenti da parte dello Stato, oltre ad entrate fiscali ed oneri di urbanizzazione, aveva la possibilità di effettuare dei finanziamenti, qualora ce ne fosse stato il biso-gno, per la realizzazione di opere pubbliche. Negli ultimi 3 - 4 anni, abbiamo assistito a processi che hanno portato delle variazioni tutt'altro che costrut-tive per il buon andamento del paese: innanzitutto, i trasferimenti da parte dello Stato sono quasi svaniti, e quindi ora è il singolo Comune che deve partecipa-re al fondo di solidarietà. Il patto di stabilità ha ta-gliato tutti i finanziamenti, di conseguenza il Comune deve farsi carico di tutti i servizi ed opere all'interno della sua cittadina....come? Facendo il possibile e a volte anche l'impossibile, cercando di coprire tutti i costi solo con le entrate fiscali. A queste difficoltà economiche poi, aggiungiamo la serie di incombenze a cui andiamo incontro di continuo, a causa dei cam-biamenti repentini da parte dello Stato; per citarne qualcuno potrei parlare di centrale di committenza, ad esempio, operazione che non ci permette più di acquistare beni e servizi in maniera “semplice”, ma ci obbliga a sottostare a procedure molto limitate”.Come vi siete comportati con le tasse?

spopolamento e permettere il miglior svolgimento delle attività scolastiche ai giovani che sono il nostro futuro”.Mariani, parliamo di progetti in cantiere...“A tal proposito è appena stato approvato in giunta il bilancio delle opere triennali. Sono previsti rifa-cimenti del manto stradale, la riqualificazione della piazza Ciro Barbieri e la realizzazione di nuovi loculi cimiteriali, poiché attualmente sono terminati. Ab-biamo inoltre un programma di opere manutentive, che include tutte le rogge del territorio. Con i tempi che corrono bisogna programmare le cose anno per anno: molta gente purtroppo non sa che il Comune ha più costi che entrate, e spesso, vorrebbe effettuare diversi interventi ma non ne ha la possibilità. Una risorsa molto importante ed utile, per avere servizi mantenendo costi bassi, sono le funzioni associate ad esempio: già con l'amministrazione precedente si era costituito il Distretto Colli dell'Oltrepò, assieme ai comuni confinanti di Torrazza Coste, Retorbido e Codevilla per accedere ai bandi regionali, è stata una bell'esperienza, abbiamo avuto la possibilità di accedere a risorse dei bandi lavorando insieme per un bene comune. Ora più che mai è importante che si inizi a pensare non solo al singolo Comune ma alla realtà che ci sta intorno, per il buon andamento dei nostri territori ognuno dovrà pensare si a sé ma an-che collaborare ed adoperarsi per i paesi vicini”.

"Non abbiamo debiti e questo è molto importante al giorno d'oggi"

INTERVISTIAMO ANDREA MARIANI SINDACO DI MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA

“Da diverso tempo ormai, forniamo gratuitamente il servizio della scuo-la alla collettività: a Montebello la mensa scolastica è totalmente gratu-ita, il pre scuola, il dopo scuola ed anche l'utilizzo del pulmino: queste spese vengono finanziate in parte corrente con le entrate fiscali; l'am-ministrazione ha fatto questa scelta in primis per fornire un servizio in più ai cittadini e non gravare sulle loro spese, poi anche per evitare lo

“Montebello, mantiene da sempre le tasse ai minimi ed intende proseguire per questa strada: la TASI è all'1%o ,così come l'addizionale comunale, l'IMU ai minimi. Resta evidente che, se prima con oneri di ur-banizzazione si aveva la possibilità di effettuare ope-re pubbliche di vario genere, ora, vista la situazione di crisi, bisogna fare qualche sforzo in più avendo però qualcosa in meno. Nonostante tutto, quello che preme alla nostra amministrazione è lasciare il più tranquilla possibile la nostra cittadinanza, di con-seguenza ci impegneremo a seguire sempre la stessa strada, mantenendo servizi e tasse allo stesso piano.Inoltre per andare incontro ai nostri cittadini, con-siderata la “confusione” in cui versa la nostra na-zione, abbiamo aperto uno sportello fiscale gratuito, presso la biblioteca del paese, gestito dai nostri con-siglieri”.Sappiamo che Montebello vanta anche un servi-zio gratuito per gli studenti, cosa ci vuol dire in merito?

Ecco la seconda mostra delle bambolee dei giocattoli d'epoca

IL 10 MAGGIO A SANTA GIULETTA

Torna il 10 maggio a Santa Giuletta la mostra delle bambole e dei giocattoli d'epoca. Ancora uan volta un gruppo di donne, capitanate da Loretta Ravazzo-li, hanno deciso di dar vita a questo evento in una località, Santa Giuletta appunto, che per anni è stata la patria delle bambole. Loretta Ravazzoli spiega: "Dopo l'enorme successo ottenuto dalla manifesta-zione lo scorso anno, abbiamo deciso di ripeterla arricchendola con altre iniziative. Come per la pri-ma edizione, avremo la presenza di numerosi espo-sitori provenienti da tutta l'Italia del nord. Inoltre, allacciandoci al tema dell''EXPO, sarà realizzato un evento collaterale dal titolo "dalla farina alla colla, passando dalla cucina alla fabbrica". Dietro questo titolo un po' sibillino si nasconde un gio-co di parole relativo alla parola "colla". Con que-sto termine, infatti, i nostri nonni indicavano sia l'impasto utilizzato per fare la "schita" che quello impiegato come collante nella realizzazione delle bambole in cartapesta. Alle schite, dolci o salate,

saranno abbinati i vini offerti dalle Aziende locali e sarà realizzata una serie limitata di bottiglie con un'etichetta ispirata al tema "S. Giuletta il paese delle bambole". Il fiore all'occhiello della manife-stazione sarà la presenza di Samy Odin, fondatore del celebre Museo della bambola di Parigi. Alle ore 14, nella sala consigliare, si terrà una conferenza sulle bambole italiane esportate in Francia ed avrà anche uno spazio espositivo all'interno della Mo-stra. Come lo scorso anno, la manifestazione sarà anche l'occasione per fare conoscere il Museo del-la bambola che rimarrà aperto dalle 10 alle 17 con ingresso gratuito".

Il sindaco di Montebello, Andrea Mariani

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OLTR

EPO

ANNOSO PROBLEMA CHE ATTANAGLIA TUTTA LA POPOLAZIONE

E' emergenza idrica a Santa Giuletta: il sindaco illustra il grave problema

alla sua primissima esperienza! Vuole raccontarci le sue impressioni?“La prima cosa che mi sento di dire è che c'è stato sicuramente un grande impatto: all'interno della no-stra squadra, siamo quasi tutti alle prime armi per quel che concerne la pubblica amministrazione. Sia-mo partiti quindi con una grande carica di entusia-smo, ma, fin da subito, abbiamo dovuto rimboccar-ci le maniche, per studiare e capire meccanismi, lo Stato di fatto, conoscere istituzioni, enti e controparti con i quali, un Comune, deve relazionarsi. La prima impressione è che al giorno d'oggi, la reale situazio-ne di molti Comuni è simile alle problematiche in cui versano i privati cittadini: situazioni complesse e difficoltose, in cui occorre fare molta attenzione alle risorse disponibili ed ai vincoli imposti dalla legge. Purtroppo mi sento in dovere di aggiungere che, i cit-tadini si sono fatti ormai un'idea di pubblica ammini-strazione “sprecona” causa avvenimenti passati ma il messaggio che vorremmo trasmettere ora noi vuole essere completamente diverso”.Una donna a capo del comune, con l'evolversi dei tempi le quote rosa spingono sempre più, dimo-strando il loro vero valore, un tempo, purtrop-po, poco considerato. Questo ruolo importante le porterà certamente delle gratificazioni, ma anche parecchi doveri e spesso qualche grattacapo sup-pongo...quando parte l'idea di candidarsi, e come mai questo desiderio?“L'idea nasce da un gruppo di cittadini, la nostra li-sta civica, che ha deciso di provare ad impegnarsi in modo costruttivo e propositivo per Santa Giuletta, at-traverso idee, speranze e sogni, cercando di unire le forze al fine di conseguire un obiettivo che sarà “bene comune”. Non è l'ambizione alla carica di Sindaco che mi ha portato ad intraprendere questa avventura, bensì la decisione responsabile di provare a dare un valido contributo al mio paese. La spinta fondamen-tale, è arrivata pensando ai miei figli più grandi di 21 e 18 anni: come spiegar loro che non basta criticare, se poi non si è disposti ad assumersi responsabilità neppure per il territorio nel quale viviamo? Donne in politica? Ancora poche...penso ai vertici delle “Ex-Municipalizzate” o Aziende Speciali o D'Ambito, ai Sindaci dei grandi Comuni pavesi...”.Sindaco, sono ormai trascorsi nove mesi di am-ministrazione, ci stili un bilancio all'interno del Comune. “Purtroppo, la situazione all'interno del Comune di Santa Giuletta, non è delle più rosee."A maggio, terminate le elezioni, prendiamo in mano le redini di un'amministrazione che versa in una situazione di particolare criticità e complessità. Problema fondamentale, ormai ben noto in ambito provinciale, è la situazione idrica: condizione che il Comune si trascina da decenni ed ormai giunta ad un punto di 'non ritorno'”.

Al vostro insediamento in Comune quindi, la si-tuazione in cui vi siete trovati davanti qual'è stata?“Quest'amministrazione è stata proclamata il 26 maggio 2014. Il 28 maggio 2014, esattamente due giorni dopo, la Corte di Appello di Milano condan-na il Comune di Santa Giuletta al pagamento di un indennizzo di circa € 600.000, per ogni anno di forni-tura da parte dell'acquedotto comunale a partire dal 01 ottobre 1999 sino alla cessazione della fornitura o ad assunzione di altro accordo, in favore della Ca-steggio Lieviti Srl (oggi AB Mauri Italy S.P.A.). In seguito veniamo a conoscenza di un secondo conten-zioso, attualmente ancora in corso, con l’ex Gestore idrico Società Impiantistica Lombarda Viletti: vi è un decreto ingiuntivo. Viene inoltre effettuato, dalla predetta Società, presso la Tesoreria del Comune di Santa Giuletta un Atto di Pignoramento per un valore di € 262.600 notificato in data 02 luglio 2013”.L'acqua è un'emergenza che il Comune di San-ta Giuletta purtroppo conosce da diversi anni, ci racconti di questo dramma che sembra non finire mai?“Già dal lontano 1997 i documenti parlavano dell’approvvigionamento idrico tramite l’allora Gist Brocades S.p.A. (succesivamente DSM Bakery, GBI Italy S.r.l.,Casteggio Lieviti ed oggi AB Maury Italy S.p.A.) utilizzando la vecchia condotta che costeggia la ferrovia linea Voghera-Piacenza era da conside-rarsi in via provvisoria. Purtroppo, dal punto di vista delle risorse idriche, il Comune di Santa Giuletta non è mai stato autonomo e dipende tutt'oggi dall’approv-vigionamento erogato dalla Società AB Mauri Italy S.P.A., alla quale viene riconosciuto un indennizzo in base ai metri cubi erogati a totale carico di questo ente. Dalla Relazione Tecnica, effettuata da Pavia Ac-que S.c.a.r.l., la rete idrica di Santa Giuletta presenta elevata perdita di rete. Dal 16 aprile 2013 il Comu-ne gestisce in economia diretta, in qualità di gestore provvisorio, il servizio idrico integrato. La gestione idrica in economia è sempre in forte passivo”.Quale potrebbe essere un passo decisivo per siste-mare alcuni di questi disagi?“Punto fondamentale per il risanamento economico/finanziario di questo Comune sarà il nuovo Acque-dotto, primo stralcio funzionale connessione Casteg-gio - Santa Giuletta, deliberato dal Piano d'Ambito della Provincia di Pavia e appaltato da Pavia Acque all’Impresa Arros. I lavori sono partiti a settembre;

il tempo limite per il termine è fissato in 210 giorni, decorrenti dalla data del verbale di consegna dell'at-tività". Fa riflettere che ancora nel 2015 un Comune, un Ente Pubblico, debba rifornirsi di acqua, bene primario e indispensabile, tramite un soggetto pri-vato."Ciò che ci porta ad informare i concittadini dei ri-schi che corre e della precarietà in cui vive oggi il nostro Comune sono la consapevolezza, il buon sen-so e la responsabilità ma non l’allarmismo. Queste condizioni che ci hanno portato a dover richiedere la Procedura di Riequilibrio finanziario plurienna-le ai sensi dell’art.243/BIS. Non dimentichiamoci che abbiamo chiuso il bilancio riconoscendo circa € 673.506,50 di debiti fuori bilancio. Siamo in contatto con Corte dei Conti e Ministero dell'Interno. Solo a giorni sapremo se potremo presentare tale procedura di Predissesto. In caso contrario sarà Dissesto finan-ziario”.Sindaco, nonostante la situazione avversa in cui vi trovate, avete comunque progetti in cantiere?“In questa situazione, tutto ciò che riguarda l'acqua, monopolizza l'operato del Comune. L'obiettivo oggi è un riequilibrio economico-finanziario, una spen-ding review. Ogni altro punto di programma, opera, realizzazione rimarrà a ciò vincolato, subordinato. I servizi alla popolazione ne risentiranno inevitabil-mente. L'opera che abbiamo sollecitato e, che stiamo seguendo con attenzione, è appunto il nuovo acque-dotto che collega Casteggio a Santa Giuletta. Colgo l'occasione per lanciare ancora un invito alle autori-tà competenti affinché siano assolutamente rispettati i tempi. La procedura stessa di Riequilibrio vieta l'as-sunzione di nuovi mutui, se non in casi particolari”.Avete in mente progetti per Santa Giuletta?“Quello di cui necessitano oggi i cittadini non sono nuove opere, ma la gestione dell'ordinario: strade, fossi, attenzione al territorio, riqualificazioni, ef-ficientamento energetico...purtroppo, è un grande rammarico constatare che, anche piccoli interventi oggi richiedano molta fatica. Per iniziare a raziona-lizzare le strutture, in estate abbiamo chiuso il vec-chio edificio della scuola d'infanzia che richiedeva nuovi interventi per la messa in sicurezza, trasferen-do i bimbi presso l'edificio della scuola primaria. A breve interverremo per la sistemazione delle strade lungo la ferrovia, in seguito alla chiusura di due passaggi a livello. Altra dolente nota a S. Giulietta è l'area ex-Vinal, attualmente sotto sequestro. No-nostante l'interessamento costante, soprattutto di un nostro assessore, il Comune da solo sembra essere impotente. In tal caso è proprio un grido di aiuto a tutte le Istituzioni : vi sono in tale area circa ventimila metri quadrati di coperture in amianto ed altri mate-riali pericolosi ed inquinanti”.

di Valentina Villani

Simona Dacarro, dallo scorso maggio eletta neo Sindaco di Santa Giuletta e alla sua prima esperienza. Anche la sua squadra è composta per lo più da volti nuovi ed una buona percentua-le di donne: simbolo che, “le quote rosa”, ora anche in ambito politico progrediscono sempre di più...ed anche in piccole realtà Oltrepadane come la nostra.Sindaco Dacarro, primo cittadino

Il sindaco di Santa Giuletta, Simona Dacarro

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INTERVISTIAMO IL SINDACO DI MORNICO LOSANA

“Priorità assoluta andrà ai servizi per la nostra gente: non deve sentirsi sola”di Valentina Villani

Paolo Porcellana, un'esperienza ventennale all'interno del Comune di Mornico Losana: un impegno prima di una passione, quello di aiutare i suoi cittadini, quel-lo di sopperire ai loro bisogni e necessità nel miglior modo possibile.Sindaco Porcellana, quando ha inizio la sua carrie-ra politica?“La mia avventura all'interno del Comune di Mornico inizia dal 1995 come consigliere, dal 2009 al 2014 ottengo la carica di Vicesindaco e dalla tornata elet-torale di maggio Primo cittadino”.Una passione che si protrae da diverso tempo in-somma... come cambiano le cose dal momento in cui si prendono in mano le redini?“Sapevo esattamente com'era la situazione all'interno del Comune, poiché già presente nelle passate ammi-nistrazioni. Sono davvero felice di poter amministrare la mia cittadina, devo ammettere però che, nonostante fossi al corrente di cosa mi sarei trovato davanti, ho avvertito comunque un grande impatto: da Sindaco le cose cambiano...e parecchio! Tutto gravita attorno alla figura del primo cittadino e, nonostante abbia dei validissimi collaboratori tra consiglieri,assessori e dipendenti pubblici, c'è sempre molto da fare e, dicia-mocela tutta, con i tempi che corrono è sempre tutto più difficile; noi non ci arrendiamo e cerchiamo di ri-solvere ogni cosa nel miglior modo possibile”.Sindaco, un punto della situazione all'interno del Comune di Mornico?

si abbandonino a se stessi”.E per quel riguarda i progetti in cantiere?“ Eh progetti tanti, purtroppo però non è realizzabi-le tutto quel che vorremmo, causa carenza di fondi e patto di stabilità!!! Innanzitutto, come già accennato prima, priorità sicuramente andrà ai servizi per la no-stra gente: soprattutto anziani e meno abbienti, che non devono sentirsi in alcun modo emarginati. Vor-remmo intensificare il sistema di videosorveglianza, altro progetto sarà il passaggio dell'impianto d'illu-minazione a LED, così facendo avremmo sicuramente un servizio migliore e contestualmente un gran bel risparmio. In vista di Expo, vorremmo attuare un pro-gramma di promozione del territorio, siamo un paese agricolo, viviamo di questo, ed è più che mai impor-tante il poterlo valorizzare al meglio, ovviamente, te-nendo sempre conto di restare con i piedi per terra e muoverci in conseguenza di quello, che ci consenti-ranno le nostre finanze”.

OLTREPO

sarà nostra intenzione non ritoccarle nemmeno per l'anno 2015. Da diverso tempo abbiamo perseguito una bel-lissima iniziativa, in collaborazione con l'AUSER di Torricella, mirata al sostegno di anziani e meno abbienti. Purtroppo, da quest'anno con l'AU-SER i rapporti si sono interrotti, ma è intenzione del Comune proseguire per questa strada, stiamo infatti cercando altre associazioni a cui rivolgerci per non lasciare che i nostri compaesani

“Il bilancio è positivo, e questo credo sia già una grande cosa, considerato quello che siamo abituati a sentire al giorno d'oggi. All'interno del Comune c'è una bella sinergia tra dipendenti pubblici, ammini-stratori Comunali, la Pro Loco, gli Alpini e la nostra associazione culturale Mornico Lo Sa. Crediamo for-temente in quest'unione: siamo cittadini prima di tutto e sappiamo bene che è solo unendo le forze e collabo-rando tutti insieme che si otterranno veri risultati, ed è quello che miriamo a perseguire”.Parlando di “unioni”, come procede quella dei Co-muni?“Da gennaio sono presidente dell'Unione dei Comu-ni, tutto procede per il meglio, ci adoperiamo per non far mancare nulla ai nostri concittadini, anche se, l'intenzione è quella di migliorare sempre più. Siamo piccoli paesi confinanti tra di loro: Mornico Losana, Torricella Verzate, Oliva Gessi e Corvino San Quiri-co, ci avvaliamo di servizi in Comune, dimezzando i costi, che al giorno d'oggi sarebbero inarrivabili per piccole realtà come la nostra. Vogliamo che questa sia un Unione concreta e non solo “sulla carta”.E nell'ambito sociale?“Il nostro pensiero costante e priorità dell'amministra-zione, è stare vicino a chi ha davvero bisogno, anziani e non. Quello che preme è far arrivare un messaggio ai nostri compaesani, soprattutto i più bisognosi: non vogliamo in alcun modo che si sentano esclusi in que-sti tempi bui. Innanzitutto per andare incontro a tutti, considerati i problemi della nostra nazione, abbiamo mantenuto le tasse al minimo: IMU, TASI, TARI e

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LA "... veicolo di informazione,ma anche di formazione"

IL PERIODICO APPRODA SUI BANCHI DELL'ISTITUTO fARAVELLI DI STRADELLA

vivere in ecologia, rispettare l'ambiente e la salute di chi vi abita.

La nostra scuola ha pensato anche ad un laboratorio di musica. Guidati da esperti e dalla nostra creati-vità, abbiamo argomentato la tematica proposta in un modo differente rispetto ai tradizionali veicoli di dibattito, componendo due testi musicali inediti. Essi possono essere visualizzati o sul sito della scuola o ai seguenti link di youtube: http://youtu.be/_3-nbYa-StwI

"È stato una nuova esperienza fantastica,un percorso educativo e formativo! Mi sono divertita fino all'ulti-mo giorno anche se a volte ho avuto l'istinto di mol-lare tutto perché non mi sentivo capace di continuare, ma poi i miei compagni di avventura e i professori mi hanno dato la forza necessaria per proseguire: non smetterò mai di ringraziarli, hanno creduto in me è questo non me lo dimenticherò mai..Partecipare a questo progetto è stato un cambiamen-to di emozioni: essere timida all'inizio,poi mettermi in gioco, essere felice e nello stesso tempo ansiosa, passare da quella voglia che arrivasse il giorno del-le prove a quella del panico un attimo prima. Ma il sentimento più bello è la soddisfazione per il risultato raggiunto!! Tutti insieme ci siamo aiutati dall'inizio di dicembre sino a gennaio, fino alla fine come in una famiglia e in tutto, dallo scrivere i testi, pensare alle musiche e realizzare le scene per i video".

(Aurora Genna)

"Trovarmi con persone che hanno la mia stessa pas-sione è qualcosa che mi è sempre piaciuto fare fin da quando ero più piccolo. Sentirmi coinvolto in un' esperienza simile è stato gratificante e mi ha dato l'opportunità di collaborare con persone meraviglio-se che ho imparato a conoscere meglio grazie alla magia della musica. Un grande merito va agli inse-gnanti esperti del mestiere che hanno accompagna-to me e i ragazzi, cantanti, parolieri e musicisti, in questa avventura che si è svolta nei mesi di dicem-bre e gennaio, sia nell'Istituto Superiore Faravelli di

Stradella, sia nel teatro de Tommasi dell'Oratorio di Broni. Durante i primi incontri ci siamo impegnati a scrivere frasi inerenti la natura e i problemi am-bientali: giungle di palazzi che divorano il verde, l'ef-fetto serra, l'inquinamento. Durante gli stessi primi ritrovi abbiamo imparato come si realizza una can-zone seguendo lo schema intro, strofe, pre-ritornello, ritornello, strofe, pre-ritornello, ritornello, special, ritornello, outro, ascoltando alcuni brani noti qua-li "Luce" di Elisa, "Come un pittore" e "Tappeto di Fragole" dei Modá, per arrivare alla creazione di due brani originali. Le nostre canzoni sono diverse tra loro anche se entrambe sono accompagnate da due chitarre, una tastiera e le percussioni. La pri-ma, “Expo, Oltrepò!” è una canzone puramente pop, molto orecchiabile, che prevede anche delle parti rappate. La seconda, “Adottiamo un orto insieme” è una ballad cantata in italiano, inglese, rumeno e spagnolo. I brani sono stati registrati nel teatro de Tommasi di Broni, dove abbiamo anche scattato foto di gruppo e registrato alcune scene per il video finale. Questa esperienza ha fatto crescere me, come del resto tutto il gruppo, artisticamente e soprattutto umanamente, poiché noi ragazzi stiamo sostenendo una grande im-presa: riqualificare Madre Terra, il territorio che ci circonda e le risorse preziose che spesso non vengono sfruttate".

(Nicolò Scarabelli)

Stradella, che avranno la possibilità di pubblicare i progetti svolti durante l’anno scolastico in modo da poter avere un riscontro diretto con i nostri lettori. Questa collaborazione è stata resa possibile grazie all’interessamento della professoressa Elena Roveda, docente presso l’IIS Faravelli, alla quale abbiamo ri-volto alcune domande.Cosa ne pensa de "Il Periodico news"?“Accantono l’immagine del free press ricco di pub-blicità, quello delle prime ore del mattino, al bar mentre cerchi di svegliarti con un caffè o in stazione sei in attesa del treno che tarda ad arrivare, e penso ad un mensile di qualità dell’Oltrepò che non vuole competere con nessuno, ma che tiene d’occhio il suo obiettivo: mantenere il legame tra il lettore e il suo giornale”.Ritiene che "Il Periodico" si presti ad una collabo-razione con i ragazzi?“Certo, in classe abbiamo letto e analizzato il perio-

dico. I ragazzi hanno manifestato curiosità ed entu-siasmo all’idea di vedere scritte le loro parole su un giornale. Credo che "Il Periodico" sia adatto a loro, mi piace l’impaginazione e la grafica agile, ricca di immagini a colori non quali riempitivo, ma come par-te della notizia”.Crede che questa collaborazione possa far avvici-nare i ragazzi alla lettura di un giornale di infor-mazione?“Toccare un foglio di giornale per i ragazzi è qual-cosa spesso di anacronistico. Avvicinarli alla lettura, dunque, è una sfida. Per iniziare l’esperienza vale senza dubbio la pena di abbinare alle grandi testate la ricerca di una buona informazione alla portata dei nostri alunni. Poi, penso ai tanti ragazzi di origine straniera che frequentano le nostre scuole, e penso alle loro famiglie: il Periodico che entra nelle loro case potrebbe non essere solo veicolo di informazio-ne, ma anche di formazione”.

a Cura di Virginia guerra

"Il Periodico news" da questo numero inizia una nuo-va collaborazione con i ragazzi dell’IIS Faravelli di

"Nutrire il pianeta: energia per la vita"LA SCUOLA PER EXPO 2015

ElenaRoveda

Nel numero di questo mese pubblichiamo il resocon-to dei ragazzi del progetto presentato per il concorso “La scuola per Expo 2015”.

"Ortourbano a Stradella: prodotti a Km 0"

L’IIS Faravelli, partecipa al concorso La scuola per Expo 2015 iniziando a rispettare e nutrire il pianeta proprio dall’orto di casa. In accordo con il Comune di Stradella la Scuola, dal mese di novembre ha studia-to, pianificato e progettato un’area verde ubicata nella zona di San Zeno (in parte il cosiddetto Bosco Negri), da destinare all’attività orticola biologica a conduzio-ne familiare, quale alternativa su piccola scala alla grande agricoltura: una dimostrazione di progettazionne integrata per ottenere una città più sostenibile.

I ragazzi durante il laboratorio di Musica

I ragazzi di tutti gli indirizzi, coordinati dai loro inse-gnanti, hanno studiato aspetti tecnici (pianificazione, rappresentazione cartografica, conoscenza geomorfo-logica del territorio...) ecologici (impatto ambientale), storico-sociali (studio socio-economico del tessuto produttivo del proprio territorio, conoscenze di sto-ria locale, ...) artistici e culturali (produzione di testi scritti e musiche, realizzazione di video musicali) tra loro integrati hanno dato vita a riflessioni e realizza-zioni di più ampio respiro, arrivando a dimostrare che agricoltura è anche rispetto dell’ambiente e cultura. Sul sito dell’IIS Faravelli, cliccando il logo EXPO è possibile visionare per intero il progetto e tratte inte-ressanti consigli per la coltivazione del proprio orto biologico perchè coltivare un orto biologicovuol dire

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“Mi auguro che tutto ciò che è stato fatto serva a far crescere il nostro territorio”

DOPO VENT'ANNI RITORNANO LE SCUOLE IN QUEL DI PIETRA DE' GIORGI

di Valentina Villani

Gianmaria Testori, una presenza ventennale all'in-terno del Comune di Pietra de' Giorgi e tre mandati come primo cittadino. Dall'anno 2010, insieme alla sua squadra, darà il via all'esecuzione del progetto tanto atteso: la realizzazione di nuovi plessi scola-stici, servizi essenziali ai cittadini che mancavano da ben vent'anni al Comune di Pietra.Sindaco Testori, la realizzazione dei plessi scola-stici all'interno della vostra cittadina possiamo dire siano un grande traguardo, cosa ci vuol dire in merito?“La strada non è stata semplice, lo ammetto, ma ,una volta realizzato che era tutto fatto, felicità ed emozio-ni ci hanno travolto e ripagato questo lungo e difficile cammino. Riuscire a riaprire le scuole, dopo più di vent'anni di chiusura, è stata davvero ardua impresa ma allo stesso tempo una bellissima esperienza”.Ci racconti questo cammino.“Il Comune aveva dei locali vuoti che ha deciso di ristrutturare a sue spese, successivamente sono stati acquistati gli arredi, banchi regolabili in altezza, se-die; abbiamo inoltre realizzato un piccolo laborato-rio di scienze ed una sala computer che attualmente dispone di 10 PC. Tramite il Gal poi, con un con-tributo da parte della Regione, siamo anche riusciti ad acquistare 3 lavagne multimediali, indirizzate alle scuole medie, una per ogni classe: possiamo vantarci di avere una scuola ad impronta moderna insomma.Nel 2010 inauguriamo la scuola materna statale, l'anno successivo siamo partiti con quella elementare e così via, fino ad arrivare a quest'anno con il micro nido, la cui ristrutturazione è stata finanziata dalla Fondazione Banca del Monte e gli arredi acquistati grazie al Gal, tramite un progetto di sviluppo locale. Siamo davvero molto soddisfatti: i bambini sono tanti e le famiglie sono contente, questo basta a tutti noi per essere gratificati”.Quello che si dice un ottimo percorso didattico for-mativo. Cosa ci ha visto in tutto questo la vostra amministrazione?“La nostra amministrazione ha voluto investire sul-la scuola vedendola come un'opportunità di svilup-po, un esempio di crescita per tutto il territorio, non solo per Pietra, ma anche per i paesi vicini. Questa potrebbe essere ancora una delle poche strade che riuscirà a fermare lo spopolamento di queste zone.C'è da aggiungere inoltre che , con quest'operazio-ne, abbiamo dato un gran bell'aiuto alle famiglie, se si pensa al disagio che hanno incontrato in tutti questi anni. Inoltre, abbiamo avuto un bel risparmio di tempi e costi sui trasporti, riducendo lunghissime durate di viaggi e grossi costi per i trasferimenti in altri paesi”.Testori, altre opere importanti effettuate?“Sono state portate a termine diverse opere pubbli-che, abbiamo voluto investire dove vi era grande ne-cessità: sono stati realizzati tutti i marciapiedi lungo la strada provinciale a Scorzoletta, nella Valle Scu-ropasso, poiché prima non vi erano. Sono stati fatti tratti di fognatura ed avviato un progetto, che pro-segue piano piano, per la riqualificazione del centro storico. Abbiamo realizzato piazza Unità d'Italia e due nuovi parcheggi". Altre iniziaitive che avete portato avanti?“Dal punto di vista della sostenibilità ambientale abbiamo portato in paese l'illuminazione a LED, mi-rando quindi ad un risparmio energetico; abbiamo

inoltre circa 14 kilowatt di impianti fotovoltaici. Ab-biamo costruito una struttura mirata alla ricettività turistica, ceduta ad utilizzo della Pro Loco per feste, eventi e manifestazioni. Sono stati sistemati i versan-ti franosi nelle zone del cimitero di Scorzoletta e di Castagnara. Per andare incontro alle esigenze della fasce più anziane abbiamo aperto, oltre alla farmacia già presente a Scorzoletta, un dispensario farmaceu-tico qui nel capoluogo. Sempre mirando alle neces-sità degli anziani, è stata stipulata una convenzione con la Fondazione Banco Alimentare la quale ci for-nisce pacchi di cibo da distribuire a chi, purtroppo, attraversa momenti di difficoltà”.Per quanto riguarda le tasse, come vi siete mossi?“Innanzitutto vorrei fare una premessa: purtroppo noi Comuni ci siamo trovati nella situazione di dover fare gli esattori per lo Stato, con la nostra ammini-strazione abbiamo fatto comunque tutto il possibile per salvaguardare i nostri concittadini: i servizi sono

C'è stato un progressivo aumento delle difficoltà in cui si sono venuti a trovare i comuni: dal punto di vista finanziario, perché i trasferimenti sono sempre in diminuzione, ma soprattutto ciò che complica le cose è questa incertezza, questa grande confusione in cui viviamo. Fino all'ultimo non si capisce mai cosa voglia fare il governo, dove voglia andare a parare, i trasferimenti poi, non sono mai chiari fino alla fine, di conseguenza diventa molto difficile anche riuscire a fare una programmazione, non avendo un minimo di certezze”.Cosa pensa quindi sia necessario per “andare avanti”?“Quello che non deve mai mancare tra gli ammini-stratori è l'entusiasmo nel portare avanti qualcosa, nonostante le difficoltà. Collaborazione prima di tut-to, il bello è che poi comunque, ci si attrezza come si può, “ci s'inventa” in un certo senso, per riuscire a creare qualcosa di concreto per la propria gente, cercando di andare incontro alle loro esigenze, che già non sono poche, ed aumentano sempre di più. Se già si parte con queste premesse, con questa voglia di fare, con questo affetto verso il proprio territorio beh, direi che si è fatto quasi tutto. Deve esserci una certa armonia e bisogna lavorare tutti insieme, sulla stessa lunghezza d'onda: è così che si riusciranno a fare cose impensabili. Questo è il bello dell'ammini-strare!”.Dopo la scuola, che è già stato un'enorme passo, qual'è il grande sogno per Pietra de' Giorgi?“Il grande sogno si realizzerà portando alla nostra cittadina una casa di riposo, per poter andare incon-tro ai bisogni degli anziani, facendo in modo che, nel momento in cui non saranno più in grado di vivere autosufficientemente, avranno almeno la possibilità di poter restare nel proprio territorio”.

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rimasti invariati, le tasse portate al minimo, anche se il minimo, per i tempi in cui viviamo, è sempre troppo. Abbiamo fatto uno sforzo in più per l'addizionale IRPEF, frazionandola, in modo da incidere il meno possibile sulle fasce di reddito più deboli. Pur-troppo, le esigenze dei cittadini sono le stesse ma i soldi sempre meno, l'imposizione fiscale a livello comu-nale poi è aumentata notevolmente.

Il sindaco di Pietra de' Giorgi, Gianmaria Testori

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ZAMP

E UN RAPPORTO NON SEMPRE fACILE TRA UOMO E CANE

Quattro passi da seguire per far stare bene il tuo cane

porto con il proprio cane, a essere in sintonia, a vivere felici insieme? Il detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera” vale anche quando si parla di educazio-ne cinofila. Iniziare ad approcciarsi al cucciolo con il modo giusto è il primo e fondamentale passo per impostare una relazione che duri tutta la vita e porti benefici a entrambi. Quando un cane entra a far parte della nostra famiglia si inserisce all’interno di rela-zioni e dinamiche già esistenti ed è compito nostro fargli capire quale sarà il suo ruolo e, soprattutto, qua-le è il nostro nei suoi confronti. Dobbiamo meritarci di essere riconosciuti come capo branco attraverso la costruzione di un equilibrio basato sul rispetto e l’appagamento reciproci. Un capo ha il compito di preparare il suo gregario ad affrontare la vita sottopo-nendolo a stimolanti esperienze educative . Il cuccio-lo deve compiere attività positive insieme a noi, che forniscano gli strumenti per imparare e crescere. Se gli vietiamo di esplorare ambienti, entrare in contatto con persone e animali, di giocare e anche di sbaglia-re, finiremo per avere un cane con paure e reazioni inadeguate e imprevedibili. E’ d’obbligo sottolineare che un’esperienza è utile alla formazione quando vie-ne affrontata in sicurezza, cioè senza traumatizzare il cane in alcun modo, perciò mai esagerare, forzare o pretendere dal cane cose che non sa ancora fare. Vivere con un cucciolo è come vivere con un bam-bino, bisogna dargli la certezza che noi siamo in gra-do di tutelarlo e difenderlo. Sentendosi al sicuro, il cane esplorerà da solo gli spazi acquistando la fiducia necessaria per affrontare le esperienze future; inoltre infondendogli sicurezza ci rendiamo degni di stima e rispetto da parte sua, insomma ci trasformiamo in capi branco a cui obbedire.

I BISOGNI DEL CUCCIOLO

Altro compito di un buon padrone è soddisfare i biso-gni del proprio cane. I bisogni fisiologici di mangiare e riposare assicurando al cane cibo e ore di riposo adeguati alla razza, all’ età e alle attività che compie; permettergli di socializzare sia con altri della sua spe-cie sia con gli umani; monitorare il suo stato di salute regolarmente e compiere le vaccinazioni consigliate; assecondare le caratteristiche di razza e temperamen-to attraverso il gioco; assegnargli dei compiti che sia in grado di svolgere, in quanto il cane è un animale da lavoro e realizza se stesso svolgendo attività appro-priate; coinvolgerlo nei momenti famigliari per farlo sentire parte del gruppo e soddisfarne il bisogno di affetto.

CORREGGERE UN ATTEGGIAMENTO SGRADITO

Oltre ad assecondare le sue necessità, dobbiamo dar-gli delle regole e insegnargli cio’ che può o non può

fare. Spesso quando sono dei frugoletti gli concedia-mo di fare tutto pensando che si autoregoleranno, ma questa convinzione sbagliata, ci farà ottenere dei cani adulti indisciplinati e difficili da rieducare. Da subi-to dobbiamo interrompere gli atteggiamenti sgraditi. Per farlo non serve ricorrere a punizioni coercitive, di solito inflitte dopo che il malfatto è stato compiuto da tempo. Per l’animale risulta impossibile capire dove ha sbagliato se lo sgridiamo in ritardo perché non è in grado di associare il fatto antecedente al nostro at-teggiamento, così creiamo solo un disagio insensato e inutile. Il giusto approccio consiste nel bloccare le azioni nel momento in cui vengono compiute, propo-nendogli un comportamento alternativo gradito anche a noi. Ad esempio il cane sta masticando una ciabatta. Innanzitutto chiediamoci perché succede: di solito se è un cucciolo lo fa per soddisfare la voglia di mordere o per attirare attenzione. In questo caso è sufficiente interrompere l’azione con una parola pronunciata con tono deciso e subito dopo proporgli un gioco mastica-bile con una simile consistenza, come una treccia di corda. Perché il comportamento sgradito non si ripe-ta è necessario che voi siate chiari e costanti: dovete usare ogni volta la stessa parola per dargli il comando desiderato, così da creare un’associazione mentale solida. Cercare di essere tempestivi e interromperlo nell’istante in cui lo beccate sul fatto. Proporre sem-

za. Nel momento in cui smetterà di tenere un atteg-giamento sbagliato lo premieremo con cibo, coccole o giochi, cosi capirà da solo quale atteggiamento gli converrà tenere. Coerenza, tempestività e proposta di un atteggiamento alternativo sono le chiavi per gestire l’educazione corretta del cucciolo. Insieme all’assenza di qualsiasi forma di violenza. La corretta impostazione del rapporto uomo – cane è complessa, va costruita passo per passo, con gli strumenti giusti, leggendo correttamente i segnali di allarme e inter-pretando gli atteggiamenti del nostro compagno. Ini-ziare con la zampa giusta è fondamentale.

IL MITO DA SFATARE

Il cucciolo deve compiere il ciclo di vaccinazioni di prassi (CEP e leptospirosi) per essere protetto dai ceppi virali più diffusi. Nei suoi primi 50 giorni di vita sono gli anticorpi della madre, trasmessi attra-verso il primo latte materno, a tutelarne la salute. Il primo vaccino è da effettuare dopo che svanisce l’effetto del colostro. Dopo tre settimane si farà il se-condo e dopo altre tre l’ultimo richiamo. Durante il periodo tra il secondo e terzo vaccino molte persone impediscono al cane il contatto con il mondo esterno ritenendoli vulnerabili. In realtà in quelle settimane il cane può passeggiare tranquillamente e incontrare altri cani, di cui preferibilmente sappiamo lo stato di salute; da evitare restano le aree cani e i luoghi molto frequentati.

a Cura di eliSa nerVetti

…la vita che procede e l’antica ami-cizia, la felicità d’essere cane e d’es-sere uomo trasformata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda con rugiada. Pablo Neruda, Ode al cane.

PRIMI PASSI A SEI ZAMPE

Come si fa a costruire un saldo rap-

pre voi un’alternativa, così gli impedirete di decidere da solo che cosa mordere in sosti-tuzione alla ciabatta. Altrettanto importante è la coerenza: tutte le volte che il cane ha un atteggiamento sbaglia-to andrà interrotto con lo stesso rituale. Se non lo bloccherete o lo fa-rete con un comando diverso, lui entrerà in confusione e il lavoro fatto precedentemente svanirà.Se ci accorgiamo tar-di del misfatto, la cosa più corretta da fare è ignorarlo. Soprattutto se ci accorgiamo che il nostro cucciolo com-pie certi gesti per farci i dispetti ! Ignorando il comportamento evitia-mo di dargli importan-

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“L'Oltrepò è una grande terra, dobbiamo valorizzare quello che abbiamo”di Valentina Villani

Nei giorni scorsi, presso la sala auditorium della Cer-tosa Cantù di Casteggio, si è tenuto un importante in-contro per presentare le nuove guide di Slow Food: Slow Wine e Osterie d'Italia. Presenti sul palco ad intrattenere gli ospiti con racconti di vita, di vino e di cibo: il fiduciario della condotta Slow Food Oltrepò Pavese Teresio Nardi, il redattore della guida e re-sponsabile Slow Food Paolo Camozzi, il curatore del-la guida Slow Wine Fabio Giavedoni, il Vicesindaco di Casteggio Lorenzo Vigo, il patron del Timorasso: Walter Massa, importante figura di vignaiolo-enologo dei colli tortonesi, e Lino Maga ,uno fra i primi vigna-ioli dell'Oltrepò Pavese. All'interno del dibattito sono stati illustrati gli obiettivi del presidio Slow Food in Oltrepò, spiegate e raccontate le due guide: tra i vari interventi importanti, citiamo le parole salienti del Camozzi: “dobbiamo stravolgere questo sistema e ritornare al vecchio contatto con la terra”, non sono poi mancate le risate, grazie al dilettevole e “filosofi-co” intervento degno di nota di Walter Massa. E come si usa dire: prima il dovere poi il piacere, chiusa la conferenza, ad attendere i partecipanti, è stato offerto un piccolo rinfresco con piatti prepa-rati dai ristoranti Oltrepadani, presenti nella guida Osterie d'Italia, e serviti dagli studenti dell'enaip ristorazione Lombardia. Esposizioni e degustazioni di aziende vitivinicole hanno contribuito a deliziare il palato dei presenti con vini nostrani. Il ricavato dell'intera giornata sarà devoluto a favore del pro-getto di Slow Food: “Mille orti in Africa”.Noi abbiamo incontrato il professor Teresio Nardi per farci raccontare un po' di Slow Food... Nardi, la realtà oltrepadana di Slow Food diventa sempre più importante, cosa ci può dire a riguardo?“Le soddisfazioni sono tante: in pochi anni siamo passati da 50 a 200 soci. Abbiamo iniziato con sera-te a tema e laboratori del gusto, ora puntiamo sulla formazione: vogliamo divulgare, far capire alla gente cos'è il cibo buono, il cibo pulito, il cibo giusto. Ab-biamo corsi in master di cucina e stiamo lavorando con le scuole del territorio: teniamo interventi con i ragazzi sull'importanza del cibo, sul legame cibo territorio e tutela dell'ambiente. Il messaggio deve passare prima di tutto dai giovani: loro sono il nostro futuro!”.Tra i vostri progetti nel nostro territorio, qual'è quello più importante?“Il progetto più importante ora è quello con le scuole: gli orti in condotta, vuol avere lo scopo di avvicinare le famiglie attraverso i bambini, per trasmettere loro che si può ancora mangiare bene, evitando cibi di cui non conosciamo la provenienza. Altri importanti pro-getti che stiamo portando avanti, sempre all'interno delle scuole, sono gli interventi sullo spreco alimen-tare: sprechiamo tantissimo cibo al giorno d'oggi, quando potremmo farne tranquillamente a meno. A questo mondo abbiamo 800 milioni di persone che soffrono la fame e più di un miliardo che invece sof-fre per problemi legati all'eccesso di cibo, questo è davvero squilibrio assurdo. Ci dicono che bisogna produrre di più, magari attraverso gli organismi ge-neticamente modificati (OGM), noi non ci crediamo, noi crediamo nella piccola agricoltura, quella fami-liare, quella che tutela terreno, salute ed ambiente”.L'evento odierno di Slow Food ha un fine benefico “il progetto mille orti in Africa” com'è nata l'idea?

Ci racconta di cosa si tratta?“L'idea Orti in Africa nasce diversi anni fa, a seguito dei tanti problemi che stanno devastando il territorio africano, uno in particolare il Land Grabbing o come lo chiamo io in italiano: il furto di suolo. Tutto ciò avviene da parte di tante multinazionali che, per pro-durre cibo, acquistano terreni e mettono sul lastrico i piccoli coltivatori africani. Sarebbe opportuno che il cibo, gli africani, lo producessero per sé, ed è da qui che nasce la nostra campagna: siamo partiti con i mille orti, ormai raggiunti, ed ora si punta ai dieci-mila. Vogliamo educare le tribù africane alla sovra-nità alimentare: come auto approvvigionarsi di cibo, coltivare un orto, gestire una cooperativa di trasfor-mazione con i prodotti ottenuti e commercializzarli nel modo giusto. La realizzazione di un orto costa 900 euro, questi orti usano al meglio le risorse locali,

rio. Ci cercano, ci chiedono collaborazioni, di divul-gare la nostra filosofia. Se in tutti i piani di sviluppo comunale si facesse anche riferimento al nostro pen-siero sarebbe solo un bene: agricoltura sana, pulita e maggiore attenzione a non sprecare più terreno, poiché il terreno è un bene fondamentale per la pro-duzione del cibo, ed il cibo, è la nostra fonte di vita.”.

PRESENTATE LE NUOVE GUIDE SLOw wINE ED OSTERIE D'ITALIA A CASTEGGIOOLTREPO

in Africa un semplice orto può indicare la strada per un futuro migliore”.La presentazione di oggi si è voluta fare in Certosa Cantù, si vocifera che diverrà la nuova sede di Slow Food, conferma?“Io spero di si. Slow Food ha già una sede legale, ma a noi serve un luogo dove poter svolgere manifesta-zioni ed eventi, credo che la Certosa possa essere sede opportuna. Abbiamo anche una seconda alternativa: l'enoteca di Cassino, ma stiamo aspettando l'evolversi degli eventi.Sono contento che i Comuni, abbiamo ca-pito l'importanza di Slow Food sul territo-

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EVEN

TIEcco il gruppo degli Allan Glass:il rock si può fare anche in due

INTERVISTA ALLA BAND CHE HA APPENA PUBBLICATO IL PRIMO LP

di ChriStian draghi

Nati ai confini orientali d’Oltrepò nel settembre 2008, gli Allan Glass sono un duo rock psichedelico com-posto da Marco Matti (chitarra e voce) e Jacopo Viale (batteria). En-trambi classe 1989. Ci hanno mes-so 6 anni per arrivare al loro primo Lp, pubblicato nel marzo dell’anno scorso. Ne parliamo con loro.

scherzi, dall’uscita di Magikarp abbiamo fatto una ventina di date nel nord e centro Italia nei locali più disparati. Vorremmo andare anche all’estero, e ci stiamo lavorando!”.Com’è la scena in Oltrepò?

“Ci sono molti gruppi che fanno tante cose, anche se, come per tutta l’Italia, non è il periodo migliore. bisognerebbe uscire dal concetto di “scena” ed en-trare più in una dimensione collettiva di amicizia con meno spocchiosità”.

Come e quando si è formata la band? Cosa signi-fica il nome?“Allan Glass, nome che suona bene ma non ha un significato, è nato nel 2008 dai medesimi membri che ancora lo compongono oggi. A settembre 2008 ab-biamo inciso il primo ep dal titolo Stanze Con Crepe. Nel 2012 poi nel nostro studio (Casemate Recording Studio) abbiamo registrato il secondo ep Guzznag pubblicato dalla Toilet Smokers Club. A marzo del 2014 l’etichetta abruzzese Nova Feedback Records ha pubblicato Magikarp il nostro primo LP”. Siete un duo rock, cosa piuttosto insolita vista la mancanza del basso. Come mai questa scelta e cosa comporta dal punto di vista tecnico?“La scelta è stata semplice, ci siamo sempre trovati bene così, ci viene tutto più naturale e ormai siamo praticamente una macchina sola. Una persona in più romperebbe questo equilibrio e quindi stiamo be-none così. Dal punto di vista tecnico in studio non fa differenza perché possiamo sovraincidere quello che vogliamo mentre dal vivo con il tempo abbiamo escogitato alcuni trucchetti (equalizzazione, accor-datura della batteria, tipi di amplificatori, effetti per chitarra e voce) che ci permettono di non far sentire la mancanza del basso”.Come definiresti il vostro genere?“Essenzialmente Rock. Per ricamarla un po’: stram-bo ed (in) felice rock a bassa fedeltà. Ma, ripetiamo, Rock”.Avete una buona base psichedelica… quali sono le vostre influenze musicali (gruppi di riferimento e vostro beckground personale)?“Diciamo che come ascolti in comune abbiamo: Be-atles, Syd Barrett e i suoi Pink Floyd, Black Sabbath, Nirvana, Melvins, Dinosaur Jr., Flaming Lips, Ver-dena, Radio Days, e molti altri. Poi Jacopo ascolta tantissima musica mentre Marco è più uno che vuole approfondire bene quello che ascolta”.Cosa significa il titolo dell’album e quale immagi-nario evoca?“Magikarp è un Pokemon molto debole. È una sor-ta di carpa, rossa, abbastanza grossa e tonta. Però quando si evolve diventa molto forte. In realtà a noi, pur piacendo moltissimo i Pokemon, interessava più il suono della parola e quello che evocava: magia, mistero, e psichedelia”.Come mai la scelta di cantare in italiano? Di cosa parlano i vostri testi, se c’è un tema principale?“La scelta di cantare in italiano deriva dal fatto che non sopportiamo la nostra pronuncia inglese. Per Magikarp avevamo fatto anche dei provini sia in in-glese sia in una lingua inventata che era una sorta di inglese fonetico-maccheronico ma nessuna delle due ci convinceva. Poi l’italiano, se usato in un certo modo, suona molto bene”.Dove vi esibite principalmente?“Principalmente nella nostra sala prove! A parte gli

A Rivanazzano Terme torna il 30 e il 31 maggio lafiera del Libro

APPUNTAMENTO BIENNALE

di aleSSandro diSperati

Riprende con fervore l’attività della Commis-sione di Gestione della Biblioteca Civica “Paolo Migliora” di Rivanazzano Terme, presieduta da Laura Disperati.Nella sua prima seduta dell’anno, tenutasi saba-to 24 gennaio, la Commissione ha deliberato, fra i numerosi punti all’ordine del giorno, anche un nutrito programma di attività culturali e di anima-zione. Il momento clou delle manifestazioni del 2015 sarà senza dubbio la quarta edizione della Fiera del libro del territorio pavese denominata “Riva-leggendo”. Il grande successo di pubblico e di critica conse-guito dalle prime tre edizioni ha spinto la Biblio-teca, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, a scommettere molto su questo importante evento culturale che si svilupperà su due giornate sabato 30 e domenica 31 maggio. La Fiera del libro rivanazzanese si configura or-mai come un appuntamento fisso per l’editoria provinciale e non solo: un momento di incontro e di confronto tra autori, editori e, ovviamente, let-tori. Sarà offerto un grande spazio all’esposizione di materiale librario e multimediale da parte delle numerose case editrici invitate. Non mancheran-no incontri con gli autori, laboratori ed iniziative

dedicate ai più piccoli, conferenze e dibattiti, mo-menti di piacevole intrattenimento. Quest’anno la manifestazione assume un’impor-tanza ancora maggiore vista la concomitanza con EXPO 2015. E’ intenzione infatti dell’organizza-zione legare la Fiera del Libro ai temi proposti da EXPO organizzando, nel pomeriggio di sabato 30 maggio, un importante convegno su cibo e salute con la partecipazione di alcuni esperti del settore. Chiunque fosse interessato a partecipare sia come espositore, sia come autore può contattare la Bi-blioteca al n. 0383.91565 e-mail: [email protected] proposte della Biblioteca “Paolo Migliora” non si limitano a questa pur rilevante manifestazione. Il fitto calendario delle attività culturali spazia dalle mostre di pittura, alla presentazione di no-vità editoriali, dai laboratori di lettura dedicati ai più piccoli, agli incontri con medici specialistici sulle problematiche di salute più importanti, dal concorso di lettura “Più leggi, più vinci” riservato agli alunni della Scuola Primaria, alla collabora-zione con le Associazioni locali per la realizzazio-ne di manifestazioni culturali e ricreative.Il nuovo anno si preannuncia davvero ricco di occasioni di incontro e di cultura per la cittadina rivanazzanese che con la sua Biblioteca continua ad offrire un servizio di qualità ai propri residenti e ai turisti che la frequentano.

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EVENTIUn viaggio tra Medassino e Oriolo attraverso le stampe d'epoca

L'ORGANIZZA L'ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI VOGHERA

passato, da quelle agricole a quelle più cittadine, sui piccoli negozi presenti nel Novecento, sul periodo della seconda Guerra Mondiale, sui mestieri di una volta, ora scomparsi. Numerose le persone intervista-te; la più anziana una signora di 93 anni. "E' una nuova iniziativa - continua l'Assessore Ma-rina Azzaretti - che mi sta molto a cuore. Abbiamo

percorso la prima tappa ma proseguiremo con Torre-menapace, Pombio, San Vittore, Campoferro e Valle. Ringrazio tutti i nostri intervistati, chi ha collaborato e ha messo a disposizione gli spazi dove realizzare questi due momenti di festa e di condivisione. Lavo-riamo insieme per far crescere la nostra città; Voghe-ra e' di tutti noi!"

di aleSSandro diSperati

Voghera ieri e oggi: un viaggio nella storia dei quar-tieri. Il 7 e l'8 marzo Medassino e Oriolo si vesti-ranno a festa. Spiega il progetto l'Assessore Marina Azzaretti: "Con l'ufficio cultura e i partner, grazie al finanziamento della Fondazione Cariplo, ho avviato un'azione importante per valorizzare i nostri quartieri, ricordare come si era per apprezzare come si e', valo-rizzare le proprie peculiarità e sentirsi orgogliosi di far parte di un luogo". Durante il mese di febbraio alcuni esperti di storia lo-cale, insieme all'Unitre di Voghera, Spazio 53 e agli studenti del Maragliano di Voghera sono stati di casa in casa a Medassino e a Oriolo per intervistare le per-sone più anziane che maggiormente hanno memoria di come fossero nel Novecento i due quartieri e per raccogliere fotografie d'epoca. Sabato 7 marzo a Medassino a partire dalle ore 15 fino alle 17.30 presso il Salone dell'Asilo e Domenica 8 marzo a Oriolo presso la scuola primaria, sempre dalle 15 alle 17.30, ci sarà un pomeriggio di festa : musica, luci, colori, ricordi, una mostra di immagini d'epoca e giochi per bambini, con gli animatori dei "Fuori Posto" Saranno presenti le ricercatrici della Società coope-rativa a Progetti che hanno curato le interviste e che ne illustreranno l'esito; gli esperti di Spazio 53 che si sono occupati delle immagini fotografiche e hanno allestito una mostra di particolare interesse; l'Unitre di Voghera che ha seguito l'intero progetto e gli stu-denti del Maragliano: le generazioni si sono unite per raccogliere le testimonianze sulle abitudini di vita del

L'8 marzo c'è la festa del polentone

A RETORBIDO

La Pro Loco e il Comune di Retorbido organizzano, come ogni anno, il tradizionale appuntamento con la 'Festa del polentone' giunta alla 97esima edizione e che si terrà domenica 8 marzo. Piaz-za Risorgimento di Retorbido sarà il palcoscenico naturale della Sagra del Polentone. Per l'occasione il centro storico del paese si trasforma nel punto d'incontro di numerosi turisti, i quali accor-rono per assistere alla tradizionale sfilata dei carri allegorici, dei gruppi mascherati, della banda e delle majorettes. Durante la gior-nata si festeggia, infatti, il contadino Bertoldo, il protagonista di una novella di Giulio Cesare Croce, il quale, secondo una leggenda locale, è originario delle colline di Retorbido. La festa affonda le sue radici in tempi molto antichi e la sua origine si deve appunto al contadino Bertoldo, che la ideò per festeggiare il suo rientro in paese dalla corte longobarda. Il contadino Bertoldo sfila per le vie e le piazze del paese, insieme al re Alboino e alla regina Rosmunda. Tutti i partecipanti alla festa potranno unirsi al corteo reale del re Alboino e passeggiare tra le bancarelle del tradizionale mercato. Il pomeriggio è concluso in allegria e all'insegna del gusto, grazie alla distribuzione gratuita di polenta, dei salamini e del buon vino lo-cale, tipico dell'Oltrepò. Nel contesto della festa si svolgono anche il Trofeo Burcianéla e il Palio dei quartieri. La Festa del Polentone rappresenta inoltre un'ottima occasione per visitare Retorbido e il bellissimo panorama verdeggiante dell'Oltrpò Pavese che lo circon-da. Quest'anno inoltre il gruppo 'I sempreverdi' daranno vita ad una mostra collettiva che si terrà presso il teatro comunale da venerdì 6 a lunedì 9 marzo.

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SPOR

T

più fatica, probabilmente non aver subito infortu-ni “importanti” in carriera ha fatto la differenza. Sono ancora integro e quindi ho solo dolori dovuti all'età".Quanti gol ha fatto in carriera?"I gol in carriera... sicuramente se consideriamo le giovanili fatte a Milano, ho superato abbondante-mente i 200, penso di essere molto vicino ai 300".Sempre e solo Zavattarello? "Oltre allo Zavattarello ho giocato nelle giovanili del Segrate fino ai 17 anni, dopo di che nello Za-vattarello per circa 20 anni e qualche anno in varie squadre come Colline Bronesi, Romera, Frigirola e Guinzano".Un suo pronostico per le squadre favorite a sali-re in prima categoria?"Le squadre favorite per salire in prima direi deci-samente Apos Stradella e non sottovaluterei il Gius-sago".Come mai “Icio” che non è solo un “sopranno-me” ma un vero e proprio nome di battesimo?"Icio deriva semplicemente dal nome abbreviato di Maurizio, nessuna storia o aneddoto particolare".Dopo tanti anni passati nel calcio ha mai pensato di smettere?"Il pensiero vero e reale di smettere nella mia testa non ci è mai stato, tant’è che a 47 anni sono ancora qui a lottare... Forse non voglio rendermi conto che il mio tempo è finito e che è ora di lasciare spazio ai

Manzini: 47 anni, 300 gol e tanta voglia di fare ancora la differenza

OLTREfOOTBALL BEST PLAyER: L'ATTACCANTE DELLO 'ZAVA' RE DI fACEBOOK

di nilo Combi

Da tutti conosciuto con il nome di “Icio”, in longevità ha superato Zoff e Capitan Zanetti ed a 47 anni “suo-nati”: non solo gioca ma riesce an-cora a far parlare di sè per i suoi gol. Un bilancio della sua stagione cal-cistica?"Partendo dal presupposto che ho la veneranda età di 47 anni, la stagio-ne è stata positiva, pensavo di fare

i giovani di oggi hanno voglia di sacrificarsi per giocare a pallone?"Molti giovani tendono ad approcciarsi al calcio ed allo sport in generale in modo “leggero”, è un hob-by come tanti altri... Non ci mettono l'impegno e la grinta che a mio giudizio sono alla base dello sport e della vita in generale. Per questo li ringrazio… altrimenti quelli di una certa età... come me non potrebbero più giocare".Oltrefootball, la nostra seguitissima rubrica sul calcio. Sei il piu apprezzato su facebook come mai?"Ho tanti amici questo certamente e poi forse per-che vedo il calcio come quando avevo 20 anni. Nulla per me è cambiato: tanta tanata voglia di giocare, di dare tutto durante la partita con la grinta e la volon-ta di non perdere mai".Chi è il miglior giocatore della seconda categoria nella quali giochi tu?"Il giocatore più forte per quello che stà facendo di-rei Carbone".Miglior allenatore?"Per quanto riguarda l'allenatore ogni allenatore è capace a suo modo... C'è quello bravo “nel saper prendere” i giocatori e tir fuori il meglio che c’e’ in loro, c’e’ quello bravo tecnicamente, c’e quello bra-vo nel saper leggere la partita ecc… Io sono conten-to di aver conosciuto il nostro attuale mister Ricci perchè è una persona diretta e bravo a comunicare, soprattutto con i piu’ giovani e credetemi al giorno d'oggi è molto importante".Il suo compagno di squadra Nobili si trova nelle prime posizioni lo vedi favorito?"Il mio compagno Nobili se è nelle prime posizioni vuol dire che lo merita... Per la categoria sicura-mente e un giocatore che fa la differenza… quando è in forma".Bisacco è stra-primo negli allenatori. Suo pensie-ro?"Non lo conosco come allenatore non mi ha mai al-lenato quindi non mi permetto di giudicarlo".

giovani… o forse no…".Obiettivi stagionali?"Per quanto riguarda gli obiettivi per la stagione, il primo è finire il campionato senza infortuni cercan-do di dare una mano alla squadra, come secondo obiettivo cercare di vincere le prossime partite per provare a fare i playoff".La sua generazione e quella di oggi a confronto:

Maurizio Manzini

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DIVE

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ENTO

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SPORT

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SPOR

TPONTE NIZZA: L'ARBITRO SORPRESO AD ESULTARE SUL GOL DEI PADRONI DI CASA

Nizza - Giussago: bufera sull'arbitraggio

di nilo Combi

Domenica 1 marzo si è giocato Nizza-Giussago. Cosa è successo durante la partita?

Abeli: "Dopo il nostro secondo gol, alcuni giocatori del Giussago hanno circondato l’arbitro protestan-do vivacemente. In prima battuta ho creduto che le proteste nascessero per un nostro presunto fuorigioco ma,parlando con i giocatori della panchina del Gius-sago, mi è stato riferito di un gesto di esultanza da parte del direttore di gara in seguito al nostro goal. In quel momento ero girato verso la panchina e non ho assolutamente fatto caso all’atteggiamento dell’arbi-tro".Boschetti: "Cosa é successo ci vorrebbero due pagi-ne di giornale per spiegarlo. Iniziamo con l’appello ad inizio partita dell’arbitro che conclude dicendo: “avete anche l’allenatore?” Al momento può sem-brare una battuta ma con quello che ha fatto dopo non saprei...".

Che comportamento ha avuto l’arbitro nei vostri confronti?

Abeli: "Nei nostri confronti l’arbitro ha avuto un at-teggiamento normale".Boschetti: "Strano si può dire... Innanzitutto non era l’arbitro designato, doveva esserci un arbitro della lomellina, poi ci siamo trovati un arbitro di Voghe-ra..."

Che comportamento ha avuto l’arbitro nei con-fronti dei vostri avversari?

Abeli: "Nei confronti dei nostri avversari l’ atteg-giamento dell’arbitro, in apparenza, mi è sembrato normale".Boschetti: "Normale ...però non vorrei essere di par-te...".

Pensa che il comportamento dei suoi giocatori ab-bia influenzato l’arbitraggio?

Abeli: "Come faccio prima di ogni partita, ho chiesto espressamente ai miei giocatori di pensare unicamen-te al gioco e di non farsi né influenzare né innervosire da eventuali decisioni avverse da parte dell’arbitro. Questo non sempre avviene, ma in occasione della partita con il Giussago penso che i miei giocatori ab-biano pensato solo ed unicamente alla partita e al risultato".Boschetti: "Non credo ne avessero motivo".

Ivan Abeli, allenatore Nizza Massimo Boschetti, allenatore Giussago

Pensa che il comportamento dei giocatori avversa-ri abbia influenzato l’arbitraggio?

Abeli: "Penso che, in occasione della partita di do-menica, l’atteggiamento dei nostri avversari fosse di chi in occasione di ogni fallo ricevesse una decisione ingiusta e quasi sempre a sfavore".Boschetti: "No...".

Voci dicono che l’arbitro abbia esultato durante il gol del Nizza, e vero?

Abeli: "Come già detto prima non ho visto il gesto d’esultanza dell’arbitro. Se fosse vero sarebbe incre-dibile ed inspiegabile e siccome in tutti i campi il di-rettore di gara rappresenta l’elemento super partes per eccellenza, verrebbero meno tutti i requisiti per continuare a svolgere tale ruolo".Boschetti: "Se lo racconti a chi non era presente alla partita, nessuno ci crede, nessuno. Il gesto ripetuto più volte diventa difficile da spiegare e tantomeno attribuirgli un significato, persino qualcuno vicino a noi non del Giussago ha avuto la stessa sensazione".L’arbitro ha detto ad alcuni giocatori di essere sta-to spintonato e aggredito, e vero?

Abeli: "Si, so che l’arbitro si è lamentato di aver ri-cevuto percosse ma nel momento in cui è stato circon-dato io ho visto solo proteste e non mi sono accorto di violenze.".Boschetti: "Se l’hanno detto dei giocatori sarà vero non so… Resta il fatto che dopo l’accaduto del goal convalidato e l’esultanza, gli unici ad accorrerein campo per allontanare i ragazzi siamo stati io ed il

mio dirigente, l'arbitro non ha corso nessun pericolo e di nessun genere... I giocatori chiedevano spiega-zioni per l’esultanza, tutto qui".

Dia un voto all’arbitro, ai suoi giocatori e agli av-versari?

Abeli: "All’arbitro non saprei che voto dare, il li-vello dell’arbitraggio è più o meno come quello di altri suoi colleghi. Il difficile è saper tenere in mano la partita prendendo a volte decisioni forti per man-tenere i comportamenti di tutti i tesserati tollerabili, il discorso è che in questo caso si sta facendo il proces-so ad un gesto e non ad una decisione che ha inciso sul risultato. Ai miei giocatori do 7 in quanto hanno cercato, di mantenere la necessaria concentrazione. Non me la sento invece di giudicare gli avversari".Ci tengo a precisare che l'anno scorso anche noi abbia-mo avuto un paio di partite durante le quali le deci-sioni a nostro giudizio "ingiuste!" dell'arbitro hanno inciso profondamente sul nostro cammino. Durante quelle partite e' stato difficile mantenere la calma e quindi comprendo il nervosismo dei miei avversari. Il discorso è che in questo caso si sta facendo il proces-so ad un gesto e ad un "atteggiamento" e non ad una decisione che avrebbe potuto incidere sul risultato.Boschetti: "Al Nizza dò sicuramente un bel voto per l’impegno costante per tutta la partita. Bravo il loro allenatore a togliere dopo 20 minuti un giocatore un po nervoso. Bravi ai "miei".Arbitro direi s.v e non do voti per non incappare in squalifiche. Per noi dilettan-ti che giochiamo per divertimento, vedere succedere queste cose e’ inspiegabile. Pazienza andiamo avanti perché abbiamo tanta passione, quella vera...".

ATLETICA: BENE DE PACE E ROSSI AGLI ITALIANI

Cinquina per l'IrienseStorica cinquina di medaglie per Teresa De Pace e Rosanna Rossi (Atletica Iriense) ai Campionati Italiani di Ancona Con quattro argenti, un bronzo e altri discreti piazzamenti si è conclusa la trasferta ai Cam-pionati Italiani Indoor Senior di Ancona per gli atleti dell’Atletica Iriense. Teresa De Pace ha conquistato il secondo posto nei m 200 con il tempo di 52” e nel martellone con la misura di m 6,06. Il bronzo nel lancio del peso con m 4,08 ha portato a 3 medaglie il bottino dell’atleta iriensina. Due argenti sono andati a Rosanna Rossi, che si è distinta nelle gare di mezzofondo, portando a termine i m 800 con il crono di 3 minuti e 14 secondi e i m 1500 nel tempo di 6’ e 31”. Gianni Brega, dal mezzofondo è passato ai lanci ottenendo due sesti posti nel disco con m 19,75 e nel martellone di 9 kg con la misura di m 5,45. Nel peso, il portacolori vogherese si è classificato 13° con m 6,19. Nelle prove veloci si è messo in evidenza Rinaldo Marangoni che è giunto tredicesimo nei m 400 con il tempo di 1’ e 44”, mentre ha fatto registrare un buon 54” nei m 200.

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SPORT

di gianluCa giaConia

Il Casteggio è la società protagonista della stagione 2014/2015, in termini di settore giovanile. Il dominio nei rispettivi campionati è sorprendente, segno di un vivaio in piena crescita. In particolare la squadra ju-niores sta contendendo il campionato a Volante Ron-caro, Varzi e Torrevillese. Artefice di questa grande stagione è il mister Federico Costa, giovane allenato-re, ma con parecchia esperienza alle spalle.Mister, da dove è partito il suo percorso?“Il mio percorso è iniziato a 20 anni nel settore giova-nile del Lungavilla, come vice allenatore degli allievi, fornendo il mio aiuto prima a mister Dianin e poi a mister Crivellari. Nel 2010 ho conseguito il patentino Uefa B da allenatore e al mio primo anno in panchina ho vinto il campionato di allievi regionali a Bressana, con cui sono stato anche nel corso della successiva stagione. L’anno scorso a Castelletto ero il più giova-ne allenatore della 2° categoria e abbiamo raggiunto la salvezza, obiettivo prefissato ad inizio stagione”. Poi in estate è arrivata la chiamata del Casteg-gio…“Quest’estate ho ricevuto la chiamata dal Casteg-gio per guidare la squadra juniores e ho accettato all’istante. Stiamo parlando di una società con una mentalità e un progetto definito, a me gradito, che coincide con la valorizzazione del settore giovanile”.Con che obiettivi ha accettato questa proposta?“La società si è posta l’obiettivo di costruire un grup-po competitivo, in grado di migliorare la situazione di classifica dello scorso anno. Posso dire tranquil-lamente che, dopo un intero girone d’andata, questo obiettivo è già stato raggiunto perché a livello di pun-ti e di vittorie ottenute sul campo il miglioramento è visibile. La società mi ha assegnato il compito di cre-scere dei giovani, che, a partire dal prossimo anno, possono essere inseriti in prima squadra, tenendo conto che alcuni membri della compagine juniores sono stati già convocati da mister Albertini nella sta-gione in corso. La crescita dei ragazzi procede nel verso giusto e non posso che ritenermi soddisfatto”.Si aspettava un andamento del genere in campio-nato?“Sinceramente no. Non mi aspettavo di essere ai ver-tici della classifica perché sulla carta abbiamo ipo-tizzato in partenza alcune formazioni maggiormente attrezzate rispetto a noi, ossia Torrevillese, Volante Roncaro, Varzi e Sant’Alessandro. Il lavoro sul cam-po paga, infatti stiamo fornendo il massimo impegno a partire dagli allenamenti, e questo aspetto va a ri-flettersi sul nostro andamento in crescendo. Siamo là in alto e faremo di tutto per restarci fino alla fine”.Come procede la collaborazione con la prima squadra, autore di un buon campionato in 1°?“Il rapporto di collaborazione procede molto bene, ho già provveduto a prestare dei miei giocatori alla prima squadra, sia per gli allenamenti che per le par-tite della domenica. La prima squadra sta disputan-do una grande stagione, ho avuto modo di lavorare con mister Albertini, persona meticolosa, attenta ai dettagli e pronto ad affrontare tutte le partite. Colla-borare con lui è molto importante per la mia crescita personale”.Federico Costa ha sempre allenato quindi le squa-dre giovanili, eccetto una parentesi di un anno a Castelletto in 2° categoria. Nel futuro si vede an-cora a contatto con i giovani o ha altri progetti particolari?

“La soddisfazione più grande proviene dalla crescita del settore giovanile”

GRANDE STAGIONE PER LA JUNIORES DEL CASTEGGIO, GUIDATA DA COSTA

"Puntiamo in alto e cerchiamo la promozione"

INTERVISTA AL DS DEL VARZI CALCIO

di mauro migliaVaCCa

Mizar Mancinelli, direttore sportivo del Varzi, rac-conta la gestione di una squadra in maniera totale.Mizar, il Varzi vola, come valuta la rosa a dispo-sizone del mister?"La valuto una rosa molto competitiva, sia da un punto di vista tecnico, che dal punto di vista uma-no".Com'è il rapporto tra la società e l'allenatore?"Il rapporto è ottimo, penso che mister Landini, sia un tecnico preparatissimo e da categorie ben più alte, una gran persona".Il finale della scorsa stagione è stato abbastanza duro, quanto fame, voglia di riscatto vi è rima-sta?"L'amaro in bocca sicuramente c'è rimasto, però l'anno scorso, siamo arrivati ben oltre le nostre aspettative. Abbiamo sfiorato un qualcosa di stra-ordinario, che tutt'oggi non siamo in grado di ren-derci conto, di ciò che abbiamo fatto e dove siamo arrivati".In prima categoria gli arbitri non sono spesso i migliori, come giudica la classe arbitrale?"Sono spesso ragazzi giovani ad arbitrare, da soli non è semplice giudicarli, non è facile sono con-vinto che loro fanno il massimo, e dobbiamo essere anche noi società a dare loro una mano a svolgere, il loro lavoro in serenità".Voi, per la categoria, siete una realtà attiva su molti fronti, giornali, web tv, social, quanto con-ta per voi la comunicazione?

"Conta tanto, è bello per i ragazzi vedersi sui vari mezzi di comunicazione e avvicina le persone alle categorie inferiori, che dal mio punto di vista oggi-giorno sono le più belle".Quanto è importante per Voi il Chiappano?"Il Chiappano, per noi è importantissimo vedere sempre così tanta gente, è veramente stimolante a dare tutto quel che hai".In tempi, di vacche magre, come si gestisce nel migliore dei modi una società?"Con tanta passione, e cercando di crescere i gio-vani, e noi da questo punto di vista siamo messi bene infatti la juniores si sta giocando il primato nel suo girone, e la squadra allievi ha sfiorato la qualificazione ai campionati regionali. Questi ri-sultati, non sono casuali la collaborazione con la società Nizza e Anspi Godiasco, sta dando i suoi frutti".Dove volete arrivare sportivamente parlando?"Il presidente l'anno scorso come obbiettivo si era prefissato la promozione in tre anni, speriamo dí ri-uscirci e poi si vedrà ma, conoscendo il presidente non penso che si voglia fermare li".State già pianficando la prossima stagione, ad esempio il mercato in entrata?"No, questo non ancora, è troppo presto".Da direttore quanto è importante valorizzare i giovani ed investire su di loro? "I giovani sono fondamentali, per una realtà come la nostra, e noi crediamo molto nei nostri e sono convinto che molti di loro, da un punto di vista cal-cistico, sì toglieranno molte soddisfazioni".

“Avendo provato entrambe le esperienze, è più pia-cevole e stimolante lavorare con i giovani. Vedere crescere un ragazzo crea una soddisfazione immen-sa e poterlo ammirare in prima squadra reca ancora più piacere. Il futuro mi vedrà impegnato ancora su

questa strada, per proseguire la crescita dei giova-ni. Colgo l’occasione per ringraziare i miei due col-laboratori, Roberto Contardi e Davide Ghia, per il grande contributo offerto nel corso degli allenamenti settimanali”.

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MARZO 2015il Periodico 52

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MARZO 2015il Periodico 53

SPORT"Chiedo al presidente se vogliamosognare la A o se ci fermiamo qui?"

INTERVISTA AD ALESSANDRO ROMANO, COACH DELL'ADOLESCERE VOLLEy

di mauro migliaVaCCa

Alessandro Romano, coach dell’Adolescere volley Voghera Rivanazzano, si confida per noi.Coach, vincere aiuta a vincere, o siete partiti con l'idea di lottare per il campionato già ad inzio anno?"L’appetito ci è venuto mangiando, siamo una neo-prossa, l’obiettivo era la salvezza, ed una volta rag-giunta, siamo andati avanti".Com'è il rapporto tra lei e il suo staff tecnico?"Il rapporto con lo staff tecnico è molto buono, siamo in 3-4, abbiamo impostato la metodologia di lavoro da subito, e questo a lungo andare ci ha dato i suoi frutti, crediamo che il lavoro porti a raggiungere i risultati".Come definirebbe il volley in un parola?"Bella domanda! (ride, ndr). Il volley è fatica, nel senso che a dare due calci ad un pallone sono bravi più o meno tutti, ma per il volley il discorso è diverso, non è uno sport per tutti, ci vuole molto allenamento".Che tipo di allenatore pensa di essere?"Penso di essere un allenatore convinto delle proprie idee, non ci sono allenatori scarsi, la differenza la fa il lavoro. Cerco di portare la mia esperienza da gio-catore, nel mio modo di allenare, cercando di essere amcio dei miei giocatori, ed essendo duro quando serve".

Domanda retorica: quali sono stati i suoi momenti più belli e quelli meno belli nella sua carriera?"I momenti più belli, sono gli anni nelle giovanili, e poi le promozioni, che danno un senso a tutto il lavo-ro profuso. Quello più brutto credo un anno a Voghe-ra, dove mi era stata affidata una squadra in serie C, con giocatori in la con gli anni, e non siamo riusci a mantenere la categoria che volevamo".C'è un allenatore che le ha dato l'imprinting per fare l'allenatore quando giocava?"Ve ne sono due. Luca Monti, che ha allenato in B a Voghera, ed osservandolo, da vicino mi ha dato lo stimolo ad allenare. L’altro è Giampaolo Rossi, che allenava ad Alessandria".Quanto conta il contatto coi giovani il settore gio-vanile per lei?"In momento è importante al 100%,crescendo in casa i giocatori si posson fare grandi cose. Ed è quello che stiamo facendo adesso, tant’è vero che con noi quest’anno ha esordito, un giocatore della nostra un-der 18, che, a mio avviso può fare una gran carriera".Alessandro, il presidente le affida il portafoglio della società e lei deve tornare con un sacco di cose buone..cosa fa?"Seriverebbe una lista lunga. Sicuramente, tornerei con qualche giocatore in più per la panchina, e con delle strutture migliori per allenarci, visto che ora usiamo delle palestre, messeci a disposizione da al-

cune scuole, mentre vorrei un preparatore atletico da integrare nello staff".Cosa consiglierebbe ad un ragazzino\a che vuole fare volley?"Consiglierei il volley, perchè è uno sport di squadra, e ti permette di relazionarti con persone diverse, e poi ti obbliga, ad avere un obiettivo da raggiungere, e poi perchè quando ti prende non ti molla più".Se dovesse fare una domanda al suo presidente o ad un suo giocatore cosa gli chiederebbe?"Al presidente, chiederei dove vogliamo arrivare, se possiamo sognare la A o ci fermiamo qui? E se è pos-sibile quanti più vogheresi possibile. Al mio capitano posso solo dire grazie, e farei dei complimenti".

Passione a spicchi: "Il basket è la mia vita e il mio obiettivo è di vincere sempre"

A TU PER TU CON DIMANA GEORGIEVA, IL PIVOT DELL'OMC BRONI BASKET

di mauro migliaVaCCa

Dimana Georgieva, pivot dell'Omc Broni, si raccon-ta per noi a tutto tondo parlado di passato presente e futuro del basket, sperando che questo invogli i più giovani a praticare questo sport.Dimana, come vede fino a qui il campionato della sua squadra?"Nella prima fase, siamo riuscite a raggiungere il nostro obiettivo, che era di andare nella Paul Pro-mozione. Sicuramente, si poteva fare meglio. Vincere qualche partita, che invece abbiamo perso, il più del-le volte abbiamo dimostrato, che la squadra ha tanta capacità e talento. Ci sono stati, anche i nostri mo-menti in difficoltà, però tutte insieme siamo riuscite a risollevarci con grinta e voglia di vincere, cosi siamo andate bene verso la seconda fase, nonostante abbia-mo perso tre paritte di fila".Ha una bella carriera alle spalle, ma in ogni car-riera ci sono momenti migliori ed altri peggiori, fino ad ora quali sono stati i suoi "alti e bassi"?"La cosa migliore per una giocatrice è riuscire ad es-sere sempre costante. Ma non è facile ci sono sempre i momenti difficili. Per me, uno di questi momenti e stato quando sono venuta in Italia, per la prima volta senza sapere la lingua ed avendo solo 20 anni, poi con il tempo, ho imparato a parlare l' italiano e anno dopo anno mi sono sempre trovata bene in Italia".Vita sul parquet e fuori dal parquet, quanto è dif-ficile far conciliare le due cose?"Per me non e cosi perchè, ci vogliano tanti sacrifici anche fuori dal campo".

Se sua nipote le dicesse: "voglio giocare a basket" cosa le direbbe, le consiglierebbe il mondo della palla a spicchi?"Il basket è la mia vita, e a qualsiasi bambina che mi dice di voler giocare a basket la risposta è di farlo, ma non solo il basket, qualsiasi sport andrebbe pra-ticato. Lo sport, ti fa imparare tante cose nella vita, la più importante è essere disciplinato ed ordinato. Vorrei vedere più bambini che fanno sport, e meno attaccati al computer".Ha un obiettivo come giocatrice? Qual è il suo so-gno?"ll mio obbiettivo è vincere sempre, migliorare e an-dare sempre avanti, studiare dai miei errori e prova-re a non ripeterli. Sono sempre realistica, e non posso dire che ho il sogno".Come si trova a Broni?"Sto benissimo a Broni, le mie compagne sono me-ravigliose, lo staff tecnico e tutto l'ambiente fanno il possibile per il nostro bene, un'altra cosa che è mera-

vigliosa sono i nostri tifosi che sono sempre con noi, sia quando vinciamo, ma anche quando perdiamo".Qual è la compagna più forte con la quale ha gio-cato?"Per me, ogni mia compagna, ha il suo talento e i suoi punti di forza in campo. Sicuramente non esiste la giocatrice perfetta, non voglio dire i nomi perchè rispetto tantissimo tutte le mie compagne di prima e di adesso".Quali possono essere i vantaggi, ma anche gli svan-taggi di fare un'attività agonistica ad alto livello?"Sicuramente facendolo come lavoro ci sono molte più responsabilità, ci sono sempre gli infortuni, questi sono degli svantaggi. Il resto sono sempre i vantaggi, fai la cosa che ti piace più nella vita, fisicamente sei messo bene, hai più tempo libero".Qual è il canestro più importante che ha realizza-to? E quale la dote più importante che deve avere una giocatrice?"Il canestro più importante è stato l'anno scorso in Germania. L'ho segnato all'ultimo secondo, quando la mia squadra era sotto di un solo punto. E cosi ci siamo qualificate per il final four, in coppa di Germa-nia. La dote più importante per una giocatrice, a mio parere, è pensare sempre nel modo positivo, credere e essere convinta in qualsiasi cosa che si sta facendo".Una domanda che vorrebbe fare al suo coach?"Se dovessi fargli una domanda vorrei chiedergli: la-vorando tanti anni sempre nel settore maschile, è più facile lavorare con le donne o con i maschi? E se c'è la differenza di come si devono trattare i maschi e le donne?".

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MARZO 2015il Periodico 54

recchie escursioni e la volontà di portare sempre più persone a contatto con la disciplina. Abbiamo parlato della crescita del gruppo con il vice presidente, Arve-no Gilardini.Gilardini, partiamo dalla composizione del consi-glio direttivo."Oltre al sottoscritto che occupa la carica di vice pre-sidente, il consiglio direttivo è composto dal presi-dente Franco Caputo, dal segretario Guido Albasini e dai consiglieri Alessandro Bettaglio, Daniela Cetta, Giulio Garbi, Claudio Manelli e Sergio Mazzocchi".Per quanto riguarda il tesseramento?"La tessera non è obbligatoria per partecipare alle nostre numerose iniziative, ma permette di usufrui-re di vantaggiosi sconti nelle attività e nelle struttu-re convenzionate. La tessera Sci Club Voghera costa

"I 40 iscritti alla scuola sci sono motivo di orgoglio per il nostro club"

INTERVISTA AL VICE PRESIDENTE DELLO SCI CLUB VOGHERA, ARVENO GILARDINISP

ORT

di gianluCa giaConia

Lo Sci Club Voghera, una realtà at-tiva nell’Oltrepo Pavese. Nato nel ’91, autore di una successiva fusione con lo Sci Club Crevani nel 2009, al momento il gruppo può contare su 160 soci, con l’obiettivo nel 2015 di superare i 200, quota raggiunta nel 2014. La realtà oltrepadana ha voluto stilare un programma dettagliato per la stagione invernale, puntando su pa-

Torgnon".Per il mese di marzo?"A marzo sono in programma le gare a Pila e La Thuile, la gara sociale a Cervinia, poi a Orelle Val Thorens e per finire la festa di chiusura nuovamente a Pila il prossimo 29 marzo".In particolare i vostri sforzi sono puntati sulla scuola di sci…"Dopo il successo delle edizioni degli ultimi anni, lo Sci Club di Voghera ha deciso di ripetere lo sforzo economico ed organizzativo per offrire ai propri soci l’opportunità di imparare o migliorare la tecnica dello sci e dello snowboard. L’obiettivo è quello di avvicinare nuovi appassionati alla pratica dello sci, fornire maggiore sicurezza sulle piste fino ad alle-nare la squadra agonistica per ottenere risultati in gara. I corsi sono stati organizzati in base alle capa-cità dei partecipanti, formando sei gruppi omogenei, che sono stati seguiti domenica dopo domenica dagli stessi maestri".In conclusione?"Ci saranno 4-5 ragazzi su cui punteremo per la fase agonistica con l’intento di favorire la loro partecipa-zione almeno ai campionati provinciali e a due gare del circuito in provincia di Pavia. Inoltre possiamo contare su due gruppi di snowboard, ma in particola-re i 40 iscritti alla scuola sci, costituiscono un motivo di orgoglio per lo Sci Club Voghera".

15€ per adulti, 8€ per i minori di 18 anni ed è gra-tuita per i minori di 14 anni. E’ in grado di offrire sconti su tutte le nostre iniziative, dalle gite domeni-cali alla settimana bianca. La tessera FISI consente l’iscrizione alla Federazione Italiana Sport Invernali e permette la partecipazione alle gare".Qual è stato il programma delle escursioni 2014-2015?"Il programma è stato stilato con l’obiettivo di pri-vilegiare le località in cui si svolgeranno le Feste della Neve e le gare d’interesse provinciale per age-volarne la partecipazione. Siamo stati protagonisti a Cervinia, al Tonale, a Sestriere, a capodanno a Pre-dazzo, poi Gressoney, Pila, Sestriere, Champoluc e

La Phoenix Iria Voghera sogna il primato"Chiediamo l'aiuto di un grande pubblico"

BASKET VOGHERA: INTERVISTA AL COACH ROBERTO CASTAGNETTI

di mauro migliaVaCCa

Un giovane coach al timone della rivelazione Phoe-nix Iria Basket Voghera. Parliamo con il coach Ro-berto Castagnetti.Coach, a cosa amibisce la sua formazione?"Le nostre ambizioni, sono cambiate da inzio anno, ora che siamo nelle zone alte, vogliamo ambire a tutto il meglio possibile, e lottiamo per ottenerlo".Qual è la miglior caratteristica della sua squa-dra?"La mia squadra è completa in tutti i reparti, siamo completi sotto tutti i punti di vista, esterni, lunghi, tiratori, e ho rotazioni molto lunghe".Quando avete capito di poter stare nelle prime posizioni di classifica?"Personalmente mi hanno insegnato a tirare una riga a metà campionato, ma se devo scegliere un momento, dico quando abbiamo fermato la corsa dell’allora capolista, ed imbattuta, San Martino di Lodi, che ci ha dato il la per fare bene".Quanto può incidere il vostro ottimo campionato sul pubblico vogherese?"Noi siamo la seconda squadra di Voghera, la prima è l’Olympia, abbiamo un pubblico più di appassio-nati, e più “famigliare”, ma credo che vincendo at-tiriamo più gente".Ci definisca in una parola il basket?"Il basket è divertimento, sempre tanto divertimento, oltre ad uno spruzzo di passione".Che tipo di coach si sente d'essere?

Quanto conta avere un rapporto ottimale con lo staff sia tecnico che dirigenziale?"Io credo che una buona squadra debba remare in un'unica direzione, secondo delle direttive ben pre-cise. La dirigenza, deve dettare le direttive, le idee, l’allenatore deve guidare la squadra e la squadra deve seguire l’allenatore. Bisogna essere un blocco unito”.Chiudo chiedendole, in cosa si sente di dover mi-gliore come coach?"In molte cose, sono al primo anno da head coach, devo migliorare in mille cose, come si suol dire nes-suno nasce imparato. So di avere alcune lacune ma lavoro per migliorarle, e sono aperto ad ogni critca costruttiva".

"Sentendo i miei giocatori sono un rompiscatole (ride, ndr). Sono molto pignolo, non in maniera ma-niacale ma pignolo".Ha giocatori in rosa per il quale si sente di pro-spettare una carriera interessante?"Il più giovane che ho in rosa, sta facendo bene, ed ha buoni margini di miglioramento, e secondo me può ambire ad almeno due categorie più sù, ed è molto giovane in quanto è uscito dalle giovanili lo scorso anno".In cosa, a detta sua, può e deve migliorare il mo-vimento cestitico locale?"Nel rapporto tra società, ci deve essere più colla-borazione ed interazione, tra di esse. Ora come ora sono abbastanza distaccate tra di loro".

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MARZO 2015il Periodico 55

DAI LETTORIIn merito alla lettera, come al solito non firmata, di un cittadino retorbidese, evidentemente non a cono-scenza della normativa in materia di tributi locali e dei poteri regolamentari e tariffari a disposizione dei comuni, apparsa sul mensile “Il Periodico” del mese di febbraio, faccio alcune precisazioni:la possibilità di equiparare l’immobile dato in como-dato d’uso a parenti fino al secondo grado è stato pos-sibile per il comune solo nel secondo semestre 2013 in quanto la normativa statale non consentiva questo potere ai comuni per il primo semestre. In tal senso il comune ha appositamente modificato il regolamento IMU per concedere questa agevolazione. Nell’anno 2014 l’amministrazione comunale, con l’introduzione

Cebrelli: "La nostra non è cattiva gestione e siamo dalla parte dei cittadini"

dell’imposta unica comunale che comprendeva anche la TASI, tenuto conto dei tagli operati dal Governo e della necessità di operare delle scelte che tenevano anche conto della nuova tassa, ha preferito stabilire una aliquota per la TASI minima dell’1 per mille con la concessione di una agevolazione di euro 50 per tut-te le prime case di cui hanno usufruito, sicuramente, un maggior numero di contribuenti rispetto ai pochi che avrebbero usufruito dell’esenzione prevista per il comodato d’uso per l’IMU. Purtroppo queste scelte sono dipese dal fatto che il Governo ha tolto al comu-ne 134.796,00 euro di trasferimenti e quindi la giunta comunale per non togliere altri servizi alla scuola, ai servizi socio assistenziali e per non gravare di altre

tasse i contribuenti è stata costretta a togliere l’esenzione per il comodato d’uso.Non è certamente cattiva gestione ma al contrario una scelta oculata fatta per tutelare tutti i cittadini e non solo una minima parte di essi.Sarebbe opportuno che i cittadini venissero in comune ad informarsi prima di pubblicare notizie false e prive di ogni fondamento.

Il Sindaco di Retorbido,Isabella Cebrelli

Sono pienamente d’accordo con quanto detto dalla si-gnora Molaro, ma vorrei aggiungere qualcosa: forse gli italiani, quando cantano l’inno di Mameli, dimen-ticano il significato di quelle parole. Per unire l’Italia molti eroi hanno sacrificato la loro vita, ma noi sem-briamo essercene scordati, permettendo che un pseudo buonismo, travestito da “accoglienza” stia pian piano demolendo la nostra terra natia. Se guardiamo bene i fatti, non siamo davvero utili nemmeno a quei poveri disgraziati, a cui l’Italia deve sembrare come il “paese di Bengodi”, e in realtà consentiamo solo agli scafisti di arricchirsi sulla loro pelle, mentre noi navighiamo in acque altrettanto perigliose come quei poveretti, che da soli non siamo più in grado di aiutare. Sarebbe molto più saggio, a ragion veduta, chiudere le frontiere e con-cedere la nostra cittadinanza solo ai pochi che dimo-strino veramente di tenerci, uniformandosi alle nostre usanze e lingua, come viene richiesto in qualunque pae-se civile. Vogliamo aprire gli occhi e renderci conto che in realtà attualmente abbiamo un governo che fa acqua da tutte le parti, che non è più in grado di mantenere le proposte elettorali, né di condurre il Paese fuori dalla palude in cui ci hanno portato le diatribe tra mille partiti

"Forse gli italiani quando cantano l'inno di Mameli dimenticano il significato delle parole"

raginosa macchina politica che stiamo mantenendo in vita nel nostro bel Paese. Spero ardentemente che i giovani non debbano essere costretti a creare le barricate, come durante i moti po-polari dell’Ottocento, per ottenere quello che è un loro diritto costituzionale: un lavoro! Io ho visto la guerra e la ricordo. Ricordo l’orrore dei bombardamenti, delle fughe nei rifugi, della fame, quella vera, ma ricordo an-che la solidarietà che è seguita alla fine della guerra, con famiglie intere, o meglio, mamme con i bambini che andavano tutte insieme per i campi a raccogliere erbe mangerecce, seguendo i consigli delle più esperte. La situazione era drammatica, ma c’era l’unione, il desi-derio comune di risollevarsi e ci si sosteneva a vicenda, e, se leggete quelle pagine di storia, saprete che allora ci riuscimmo. Vogliamo ricominciare da questo punto?

Giovanna Murgia

e partitelli? Forse ciò accade proprio perché sono troppi, quando ne basterebbero solo due (democratici, ovviamente), per consentire a noi di scegliere chi presenta il miglior progetto di gestione dello Stato, a beneficio di tutti, la-sciando all’altro la funzione di controllare che ogni cosa si svolga al meglio delle risorse umane ed economiche, senza remare solamente contro. Vogliamo pensare una buona volta ad unirci davvero e non solo a parole, per concentrare i nostri sforzi comuni all’unico scopo di ri-sollevare questa situazione (tragica per troppi imprendi-tori, ma anche per troppi pensionati), in apparenza dav-vero insolubile? Pare ovvio che anche i nostri politici, anche se opportunamente ridotti, debbano fare a loro volta lo sforzo di condividere i nostri sacrifici, rinun-ciando ad una buona parte dei loro privilegi, accettabi-li soltanto in una situazione economica più florida…o pensate che sia un’utopia? Lo sarebbe sicuramente se continuassimo ad aspettare che le cose si risolvano da sole. Dobbiamo accettare il fatto che DC, PCI, PSI, MSI ed altri che non ricordo, siano ormai obsoleti, e forse anche il bipartitismo, applicato negli USA lo è, però ha il pregio di essere molto più semplice ed agile della far-

Infestazione delle piante nel parco di Salice: "Occorre intervenire per evitare di distruggere tutto il polmone verde"Egregio Direttore,vorrei richiamare la sua attenzione ad una serie di pro-blemi che necessitano al più presto della attenzione di tutti coloro amano Salice, il suo parco ed il verde urbano in generale. Lo scorso anno a Salice, Rivanaz-zano e dintorni, si è manifestato un grosso problema ai Bossi del nostro territorio. Con le debite proporzioni la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis) si potrebbe paragonare all'epidemia di Ebola. Se non viene rapi-damente contrastata, porterà nei prossimi 2-3 anni alla completa cancellazione del Bosso nei nostri giardini. Se si tiene conto che il Bosso è parte integrante del "Giardino all'Italiana" e se si osserva la composizione del Parco di Salice e dei giardini delle ville storiche che lo circondano, si capisce bene quale importanza abbia il Bosso per noi. Purtroppo a non capire tutto ciò, sembra che l'Amminisrtazione di Godiasco-Salice Ter-me e di Rivanazzano Terme facciano a gara nella loro ignoranza del verde pubblico e privato. La Piralide del Bosso è arrivata in Italia da importazione di materiale infetto nel 2011 da Cina Corea e Giappone. Il cibo pre-ferito della larva della Piralide sono le foglioline del Bosso ed i suoi germogli, benchè non disdegni altre

essenze vegetali in assenza del suo piatto preferito. Ma a disgrazia di solito si aggiunge altra disgrazia, per-chè a seguito del danno da defogliazione si aggiunge una malattia Crittogama (vuol dire provocata da fun-ghi) che si chiama Buxicola, la quale contribuisce a indebolire ulteriormente la pianta. Per cui dove c'è la Piralide, c'è anche la Buxicola. Se teniamo conto che nel nostro areale europeo l'insetto presenta 2-3 gene-razioni all'anno, potete solo lontanamente immaginare quante larve andranno a banchettare con i Bossi dei nostri giardini. Il Bosso, come tutti sanno, è una pianta a lenta crescita, infatti quelle del parco hanno più di 80 anni, ed è un patrimonio vegetale difficile da sostituire e molto costoso. Di positivo c'è che se si conosce il problema si trova la soluzione, e la soluzione potrebbe essere questa: il Comune a primavera (Aprile) dovreb-be emettere un'ordinanza che obblighi i privati citta-dini che hanno nel loro giardino dei Bossi di eseguire i trattamenti con le modalità e con i prodotti indicati nel bollettino allegato all'ordinanza. Tutti devono fare i trattamenti, altrimenti rimarrebbero dei focolai d'in-festazione indisturbati di perpetuare i danni. Meglio ancora sarebbe che lo stesso Ufficio Tecnico si inca-

ricasse di eseguire i trattamenti con personale adatto. Per fare ciò è necessario posizionare nel Parco alcune trappole a Ferormoni specifichi per la Piralide del Bos-so, in modo da indicare con precisione il momento in cui iniziare la serie di trattamenti per colpire il numero più alto di larve. Trattandosi di aree urbane e frequen-tate da persone ed animali i prodotti da usarsi con la massima sicurezza sono: Bacillus Thuringiensis var.Kurstacki e Cipermetrina. Abbinato al Bt è importante aggiungere un fungicida specifico e sistemico registra-to per la Buxicola per es.Thiofanate Metil. Ricordo inoltre che nel Parco, a partire dalla pineta a tutte le conifere appartenenti alle spp. di Pino Nero d'Austria, Pino Silvestre e di Pino Rosso, sono fortemente attac-cate dalla Processionaria, Thaumathopea pitiocampa e da un fungo Sphaeropsis sapinea o ruggine del pino che ormai hanno compromesso fortemente le piante. Gli esemplari più attaccati vanno abbattuti al più pre-sto ed eliminati, per gli altri almeno si provveda alla raccolta dei nidi di Processionaria e a distruggerli.

Distinti saluti Luciano Benedini

Nota del direttore

La lettera in questione, e come tutte le lettere da noi pubblicate, è firmata. La firma non è stata

resa pubblica su richiesta dell'autore. La medesima è a disposizione per ogni

controversia legale tra le parti. (a.d.)

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