Il Periodico News - Marzo 2013

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Anno 7 - N° 64 Marzo 2013 EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE ALESSANDRO DISPERATI [email protected] Responsabile P.R. ORNELLA REPETTI [email protected] Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. STAMPA: San Biagio Stampa S.p.A. - Genova Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 il Periodico news Distribuzione Gratuita 20.000 COPIE 20.000 COPIE Varzi Dopo il furioso incendio Edil Fossati riparte Stradella: stop alle costruzioni in collina Quale futuro per la locomotiva di Voghera? Salice piangente DI ALESSANDRO DISPERATI Era la capitale dell’Oltrepò Pavese, era la lo- calità per eccellenza della Provincia di Pavia, il perno trainante dell’economia di un’intera valle. Oggi Salice è piangente. Sembra una località ab- bandonata a sè stessa e viene da chiedersi: dove sono finiti i tempi in cui la località termale era il punto di riferimento di turisti e villeggianti? Dove sono finiti i pulman di persone che venivano a Salice Terme per curarsi? Oggi Salice ha cam- biato volto. Le Terme di Salice, da sempre punto di riferimento per i turisti, sono chiuse. Sono in corso trattative per la vendita della parte priva- ta ad una cordata che sembrerebbe intenzionata a rilevare questa parte societaria e poi, forse, si potrà riprendere ad erogare cure termali, il cen- tro benessere potrà riaprire e così il Caffè Bagni. Ma non sono solo le Terme a gettare la spugna. E’ di questi giorni la chiusura del Nuovo Hotel Terme per anni gestito dall’infaticabile Franco Santinoli. In questa stagione non aprirà. Colpa della crisi? Ma no: colpa di una località che, con la chiusura dello stabilimento termale, ha di fat- to decretato la fine di Salice Terme. Gli alberghi che un tempo lavoravano otto mesi all’anno ora a fatica ne lavorano 4, da giugno a settembre, e senza quei pienoni degli anni ottanta e novanta. Ne è buon testimone il Park Hotel che per anni è rimasto aperto per dodici mesi mentre in questa stagione nel periodio natalizio ha preferito chiu- dere visto che di prenotazioni... neanche l’om- bra. E’ l’ora di rimboccarsi le maniche. Ma tutti! E non aspettare che... speriamo domani ci sia il sole... Occorre che gli operatori turistici facciano la loro parte così come i nuovi gestori, se mai ci saranno, delle Terme che, volente o nolente, avranno il delicato incarico di riaprire la struttu- ra termale su cui gravita tutto il turismo di que- sta località. Aspettiamo con ansia sperando che Salice possa tornare al suo massimo splendore. Ruino: il Sindaco chiede le dimissioni della minoranza A pagina 36

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EDITORE THOR - DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro Disperati - Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 - Distribuzione Gratuita

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1Anno 7 - N° 64

Marzo 2013

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DIRETTORE RESPONSABILE

AlessAndro [email protected]

Responsabile P.R.

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Registrazione presso il Tribunale di VogheraN. 178 del 31/03/2011

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20.000COPIE

20.000COPIE

VarziDopo il furiosoincendio Edil

Fossati riparte

Stradella: stop allecostruzioni in collina

Quale futuro per la locomotiva di Voghera?

Salice piangentedi AlessAndro disperAti

Era la capitale dell’Oltrepò Pavese, era la lo-calità per eccellenza della Provincia di Pavia, il perno trainante dell’economia di un’intera valle. Oggi Salice è piangente. Sembra una località ab-bandonata a sè stessa e viene da chiedersi: dove sono finiti i tempi in cui la località termale era il punto di riferimento di turisti e villeggianti? Dove sono finiti i pulman di persone che venivano a Salice Terme per curarsi? Oggi Salice ha cam-biato volto. Le Terme di Salice, da sempre punto di riferimento per i turisti, sono chiuse. Sono in corso trattative per la vendita della parte priva-ta ad una cordata che sembrerebbe intenzionata a rilevare questa parte societaria e poi, forse, si potrà riprendere ad erogare cure termali, il cen-tro benessere potrà riaprire e così il Caffè Bagni. Ma non sono solo le Terme a gettare la spugna. E’ di questi giorni la chiusura del Nuovo Hotel Terme per anni gestito dall’infaticabile Franco Santinoli. In questa stagione non aprirà. Colpa della crisi? Ma no: colpa di una località che, con la chiusura dello stabilimento termale, ha di fat-to decretato la fine di Salice Terme. Gli alberghi che un tempo lavoravano otto mesi all’anno ora a fatica ne lavorano 4, da giugno a settembre, e senza quei pienoni degli anni ottanta e novanta. Ne è buon testimone il Park Hotel che per anni è rimasto aperto per dodici mesi mentre in questa stagione nel periodio natalizio ha preferito chiu-dere visto che di prenotazioni... neanche l’om-bra. E’ l’ora di rimboccarsi le maniche. Ma tutti! E non aspettare che... speriamo domani ci sia il sole... Occorre che gli operatori turistici facciano la loro parte così come i nuovi gestori, se mai ci saranno, delle Terme che, volente o nolente, avranno il delicato incarico di riaprire la struttu-ra termale su cui gravita tutto il turismo di que-sta località. Aspettiamo con ansia sperando che Salice possa tornare al suo massimo splendore.

Ruino: il Sindaco chiede le dimissioni

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No comment! TERZA PAGINAil Periodico

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MARZO 2013il Periodico 4GIUSEPPE VILLANI TORNA IN CONSIGLIO REGIONALE. BATTUTO BOSONE

“Il mio primo impegno sarà recuperare risorse per la bonifica dell’area Fibronit”

ATTU

ALITA

tema dello smaltimento amianto, lavoro, difesa del suolo, sanità, trasporti. Con Villani entrano in consi-glio regionale Mario Melazzini (Pdl) che ha sconfitto nelle preferenze il consigliere uscente Vittorio Pesato, Angelo Ciocca (Lega Nord) con più di 7 mila consen-si, Iolanda Nanni (5 Stelle) ex portavoce del Coordi-namento provinciale pendolari.Consigliere Villani, come giudica questo suo suc-cesso personale?“Il mio successo personale, purtroppo, si colloca all’interno di un dato generale non positivo, che ha visto l’affermazione di Maroni come Presidente della Regione. Sinceramente io ci credevo e speravo in una vittoria di Umberto Ambrosoli, ma così non è stato. Bisogna registrare, comunque, il recupero dei voti da parte del Pd: partivamo da un 30% in meno e sia-mo arrivati a pochi punti di distacco. Detto questo c’è grande soddisfazione per le 5 mila preferenze che sono riuscito ad ottenere: non era facile, anche per-chè in tutta la Provincia c’è stato un calo drastico di consensi per tutti i candidati. I voti non sono stati tutti voti di partito, ma sono riuscito a raccoglierli anche nel bacino del centrosinistra e nella società ci-vile, segno dell’apprezzamento per il lavoro che ho portato avanti negli scorsi tre anni di legislatura. Per questo risultato devo ringraziare tutti i militanti, tutti gli elettori che hanno scelto il Pd e che mi hanno per-messo di tornare in consiglio regionale”.Ora da dove ripartirà il suo impegno in consiglio regionale?“Si riparte dai temi che abbiamo cercato di sollevare già con Formigoni: tutto il grande tema della morali-tà pubblica, la trasparenza, la questione dei rimborsi, la difesa del suolo, lo sviluppo sostenibile, la sanità, i trasporti. E poi il lavoro, che deve essere sempre al primo posto della nostra agenda politica. Bisogna aiutare le piccole e medie imprese ad uscire da que-sto periodo di crisi, sostenere i giovani e le donne, creare delle occasioni occupazionali importanti per i territori”.Lei ha lavorato molto sul tema dell’amianto. Qui da dove si riparte?“Il mio primo impegno sarà proprio quello di trovare i fondi per il completamento della messa in sicurezza e la bonifica dell’area Fibronit di Broni. Noi diciamo no a mega discariche di amianto in Oltrepò, come no alla discarica di Ferrera Erbognone in Lomellina, ma siamo per lo smaltimento dell’amianto in piccole discariche, sempre e solo dopo un percorso di condi-visione degli intenti con i territori, le comunità e gli enti locali”.E la legge regionale, di cui lei è stato primo firma-tario?“La legge che abbiamo approvato nella scorsa legi-slatura è una buona legge, perchè ci permette di af-frontare il problema dell’amianto sotto tutti gli aspet-

ti, quello della bonifica, dello smaltimento e tutta la parte sanitaria di assistenza al malato. Il problema è che questa legge non è adeguatamente finanziata. Per questo ci batteremo per riuscire a trovare risorse, che però non devono venire solo dalla Regione, ma ci do-vranno essere contributi anche da parte dello Stato”.Un altro tema caldo è quello dei trasporti. “Sul tema dei trasporti mi auguro di lavorare a fianco della collega neoeletta Iolanda Nanni, che è sempre stata sensibile a questi aspetti. Dobbiamo impegnar-ci per migliorare il trasporto su rotaia, lavorando a fianco dei pendolari, e nello stesso tempo mandare avanti un discorso di riforma strutturale del piano dei trasporti. Senza ovviamente dimenticare i disagi e i problemi del trasporto su gomma”.Poi c’è tutta la questione della viabilità. Quali do-vranno essere le priorità?“Per quanto riguarda la viabilità noi partiamo da una posizione nettamente contraria all’autostrada Broni-Mortara, perchè non è in questo modo che si risolvono i problemi viabilistici della nostra Provin-cia. Detto questo, dobbiamo invece lavorare per ave-re un terzo ponte sul Po e, ovviamente, per trovare una soluzione e dei finanziamenti per il nuovo Ponte della Becca. Inoltre bisogna pensare ad un adeguato collegamento per il tratto Vigevano-Abbiategrasso-Milano-Malpensa. Senza dimenticarci della cosid-detta viabilità minore, ovvero tutte le reti stradali dei nostri territori, che versano in condizioni davvero critiche”.Prima si parlava di difesa del suolo. Che cosa c’è ancora da fare?“Noi abbiamo presentato una proposta di legge per la riduzione del consumo di suolo, che contiene anche delle norme e delle prescrizioni che possono essere adottate nei Piani di governo del territorio dei vari Comuni: in questa proposta si parla di una difesa dei

di oliviero mAggi

Giuseppe Villani batte Daniele Boso-ne e torna tra i banchi della minoran-za del consiglio regionale lombardo. Con le sue 5 mila preferenze ha su-perato il Presidente della Provincia, che si è fermato a 4920. Un successo importante, che permette a Villani di tornare ad impegnarsi per i problemi della Provincia e dell’Oltrepò Pavese. La sua azione si concentrerà infatti sul

suoli agricoli, una forte contrarietà a nuove mega infrastrutture e ad un recupero degli edifici esistenti prima di iniziarne la costruzione di nuovi”.Invece sul grande tema della sanità dove bisogna intervenire?“Siamo per un servizio sanitario pubblico e per l’in-tegrazione tra i presidi ospedalieri. Siamo a favore di un’integrazione tra pubblico e privato accreditato, però con dei controlli seri per evitare che si ripetano casi come la Maugeri e il San Raffaele. Infine siamo per un’interazione tra sanitario e sociale, con un for-te coinvolgimento degli enti locali”.Quali dovrebbero essere i primi provvedimenti della nuova giunta regionale?“A Maroni chiederei un segnale di un drastico cam-bio di rotta rispetto alla gestione precedente. Mi rife-risco ai temi della trasparenza, della correttezza, del rispetto delle regole. Poi mi aspetto misure importan-ti per il lavoro, perchè ce n’è veramente bisogno e, infine, bisogna mettere mano al capitolo dei rimborsi, degli stipendi dei consiglieri, della riduzione dei costi della politica”.Consigliere Villani, cosa ne pensa, invece, della si-tuazione a livello nazionale?“Io credo che Pierluigi Bersani abbia tutto il dirit-to di provare a formare un nuovo governo, magari anche solo per un periodo di tempo limitato. Quindi è giusto che il Presidente della Repubblica dia a lui l’incarico e che si presenti in Parlamento, senza pat-teggiamenti di alcun tipo, a chiedere la fiducia e la convergenza su alcuni punti ben precisi: anche qui costi della politica, dimezzamento del numero dei parlamentari, lavoro, riforma del Patto di stabilità, nuova legge elettorale. Se troverà una convergenza in Parlamento potrà andare avanti, altrimenti meglio che si torni alle urne, anche se sarebbe disastroso con questa legge elettorale”.

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ATTUALITA’il Periodico

Angelo Ciocca: “Grazie a chi mi havotato, ora puntiamo tutto sul Nord”

OLTRE 7000 I VOTI CONQUISTATI DALL’ASSESSORE USCENTE DELLA LEGA

“Ho iniziato a fare politica quando avevo 19 anni e ho sempre ricoperto ogni ruolo, da quello di consi-gliere comunale del mio paese a quello di assessore provinciale fino a consigliere regionale con impe-gno, cuore e coraggio. Ho sempre voluto essere vicino a chi mi segnalava un’ingiustizia, una diffi-coltà o semplicemente a chi chiedeva informazioni. Questa riconferma è dunque il frutto di un lavoro serio e di presenza sul territorio”. Quale sarà il suo impegno in consiglio regionale?“Continuerò a fare chilometri - ne ho fatti settanta-mila in un anno - per essere vicino alla gente, por-terò avanti le richieste del territorio. In campagna elettorale non ho fatto promesse strane, ho promes-so l’impegno perché so che potrò mantenerlo ed è questo che mi chiedono i cittadini”. Quali saranno le priorità?“La priorità è dar fiato ai bilanci delle famiglie e delle imprese. L’abbassamento della pressione fi-scale che sta uccidendo il Nord diventa fondamen-tale. Questo si potrà fare solo trattenendo al Nord 16 miliardi di euro in più dei nostri soldi che se ne vanno a Roma e non si sa che fine facciano. Dar fia-to al territorio vuol dire rilanciare le imprese e, con esse, il lavoro. In particolare per l’Oltrepo occorre pensare ad una tassazione agevolata per imprese e negozi: ad esempio avere un negozio in piazza San Babila a Milano è ben diverso che avere un negozio a Zavattarello o a Canneto pavese”. Si parla tanto del rilancio della montagna oltre-padana: cosa intende fare a tal proposito?“Anche in questo caso Maroni ha previsto azioni precise: favorire l’accessibilità, tutela dai rischi

idrogeologici, prevedere pratiche burocratiche al minimo per le aziende locali, rilanciare il turismo. Per l’economia oltrepadana sono ben chiare le azioni che si intendono mettere in pratica a favore dell’agricoltura e della viticoltura. Vogliamo che la Regione Lombardia tratti direttamente in Europa per la Pac, senza intermediari che non sanno cosa sia un campo o una vigna, vogliamo la valorizzazio-ne della filiera corta, l’aiuto ai giovani agricoltori, la promozione delle agro energie e dell’agrituri-smo, l’apertura di nuovi mercati”. Viabilità e sanità: come risolvere questi annosi problemi dell’Oltrepò?“Serve un potenziamento delle infrastrutture sia viabilistiche sia ferroviarie sia per i collegamenti internet, così come è fondamentale mantenere sul territorio i presidi sanitari che rappresentano un servizio importantissimo, altrimenti i nostri comuni si spopoleranno”. Amianto a Broni: annoso problema. Che fare per risolverlo?“Nel programma di Roberto Maroni, a pagina 48, sono scritte in modo chiaro le azioni che si intendo-no mettere in campo, come, ad esempio, la diffusio-ne di campagne per lo smaltimento dell’amianto; il rafforzamento del piano di censimento, di rimo-zione e smaltimento, incentivi per l’acquisto di tetti fotovoltaici. Inoltre si intende attivare un aiuto per i piccoli comuni con siti da bonificare. Il programma è stato pensato sulla realtà territoriale, è preciso e puntuale e non abbiamo avuto paura di scrive-re impegni su tematiche tanto gravi come quella dell’amianto”.

di AlessAndro disperAti

Assessore uscente della Lega Nord e nuovamente eletto in consiglio regionale a fianco del Governa-tore della Lombardia, Roberto Maroni. Un succes-so nel successo per Angelo Ciocca che ha ottenuto 7763 ed è risultato il leghista più votato in tutta la Regione Lombardia. Lo abbiamo incontrato in que-sti giorni per porgli alcune domande dopo il bel ri-sultato ottenuto.Angelo Ciocca, soddisfatto del risultato elettora-le?“Missione compiuta: sono queste le parole di Ro-berto Maroni appena eletto Presidente di Regione Lombardia. Ora la Lombardia può tornare a spera-re perché Roberto Maroni lavorerà per far ripartire la locomotiva del Nord. Personalmente sono molto soddisfatto perché sono il primo degli eletti per la Lega Nord in tutta la Lombardia; un bel successo che mi conferma di aver lavorato bene in questi anni”. Chi si sente di ringraziare?“Ringrazio i militanti della Lega Nord, i cittadini che hanno apprezzato il lavoro fatto e hanno voluto che io continuassi a lavorare per dare risposte con-crete per le esigenze della nostra gente. Voglio però ringraziare anche i miei genitori che mi sono vicino e che credono in quello che faccio e i miei collabo-ratori. Ora però occorre proseguire il mio lavoro, nella squadra di Roberto Maroni, con un obiettivo chiaro: prima il Nord”. Come giudica questa sua importante riconfer-ma?

AngeloCiocca

con ilgovernatore

dellaLombardia

RobertoMaroni

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MARZO 2013il Periodico 6

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MARZO 2013il Periodico 7il Periodico

La minoranza sbotta: “Troppe parole e pochi fatti, bisogna dare delle priorità”

SCENDONO IN CAMPO GRAZIELLA ZELASCHI E MARCO BERTELEGNI RIVANAZZANO T.

di AlessAndro disperAti

La minoranza di Rivanazzano Terme, costituita da Marco Bertelegni e Graziella Zelaschi, ha prodotto numerose interpellanze a Sindaco e Maggioranza. “Ma - come sottolineano subito i due consiglieri - le risposte sempre tardive, chiariscono poco, anzi dan-no un senso di precarietà in attesa che entrino soldi per fare i lavori, ma su quanto speso nell’ultimo pe-riodo del 2012 e inizi 2013, magari in modo poco ap-propriato, nessun cenno! Se, come prevedibile, l’edi-lizia non riprenderà e la Maggioranza non riuscirà a realizzare i programmi indicati nel bilancio 2013, non dovremo solo dare colpa alla crisi, ma anche a previsioni di lavori fatte solo utilizzando il libro dei sogni!”.Cosa hanno riguardato le vostre richieste dell’ul-timo periodo?“Abbiamo chiesto un resoconto su molte spese, come la riapertura del PGT, i lavori urgenti da effettuare nella Caserma dei Carabinieri, il mancato funziona-mento dei semafori rallentatori di velocità, i lavori effettuati per i cimiteri e i rifacimenti operati nell’ ex Asilo Leidi”.Cosa avete rilevato?“Una cosa che ci ha lasciati perplessi è stata la ri-apertura del PGT approvato in fretta alla fine della scorsa legislatura. La situazione Eckart poteva es-sere affrontata in tempo utile, prima dell’approvazio-ne del PGT senza costi aggiuntivi… ma forse c’erano problemi di elezioni e di contrasti interni”.Perché?“Perché la modifica avrebbe comportato uno spo-stamento del ponte sullo Staffora che non sarà mai realizzato in quell’area, perché previsto con sbocco in una zona diversa e quindi con problemi su una lot-tizzazione (oggi è decaduta!). Tanta rigidità ha pena-lizzato un’azienda che oggi attende una variazione che poteva essere fatta in modo indolore e con costi inferiori”.Altre situazioni che state seguendo?“Siamo curiosi di capire cosa faranno per il cimitero, perché al di là di alcuni interventi che non impedi-ranno gli allagamenti, e di indagini nell’area delle nuove cappelle che ha messo in luce la mancanza di infiltrazioni di falda, non hanno la più pallida idea di cosa c’è da fare! Ci sono tetti con probabile amianto, pezzi di capitelli che sgretolano e crollano, sotterra-nei che ogni volta si allagano, non ci sono progetti in stato attuativo e nemmeno approvati in attesa di fon-di! Non si capisce se vivono alla giornata o se stanno rincorrendo le farfalle!”.Avete citato la Caserma dei Carabinieri, cosa ave-te rilevato a carico della stessa?“Cose non degne di un paese civile e per di più nei confronti di un’istituzione fondamentale. Si parla di un progetto sicurezza e si spendono soldi solo per vo-lantini e convegni che lasciano il tempo che trovano e arricchiscono solo le tipografie. Tramontato il pro-getto di una nuova e degna struttura, siamo andati a vedere l’attuale Caserma Carabinieri e ci dispiace molto che non si sia ancora intervenuti (siamo al se-condo mandato Ferrari) per permettere alle “forze dell’ordine” nella condizione di operare in una si-tuazione di decoro e di confort, anche nel rispetto dei cittadini che devono usufruire del servizio. Tapparel-le rotte e penzolanti, ultimamente rimosse, ma non dall’Amministrazione comunale, fogna che allaga

gli scantinati, bagni dei primi del ‘900, mancanza di rampe per i disabili, linee e impianti non adeguati e, come se ciò non bastasse, tetti con probabili presenze di amianto! Esistono lettere di richiesta e risposte che prendono tempo; il ritornello è il solito “mancanza di soldi”. Ma l’avanzo di più di 3 miliardi delle vecchie lire che il Sindaco e Amministrazione hanno ereditato nel 2007 era effettivo e lo si è speso per altro, tanto la Caserma poteva aspettare!”.Ci saranno stati lavori più importanti da fare?“Francamente le scelte politiche sulle priorità sono state criticate anche in passato e oggi, se ci guar-diamo intorno, tranne fioriere, panchine con disegni artistici, chioschi da 35 mila euro, utilizzati per met-terci un monitor con informazioni e altri interventi non definitivi, c’è ben poco! Tante promesse, tanta fumosità, tante parole, e inaugurazioni come le 4 bi-ciclette, poi rimesse in deposito perché si aspetta la pista ciclabile!”.Sulla pista ciclabile non siete favorevoli?“Siamo certamente favorevoli, ma nell’ambito di una seria programmazione; troppi esempi ci dicono che queste opere nascono da facili entusiasmi, sull’ur-genza di appaltare lavori, ma poi le manutenzioni affidate ai Comuni rischiano di trasformarsi in costi e interventi non sostenibili con ovvio impatto sui la-vori stessi. Tra l’altro più attraversamenti delle piste su tratti di strade Provinciali ad alta percorrenza so-prattutto nei fine settimana devono far riflettere. Non è più tempo di inaugurazioni con vertici Provinciali e Comunali fotografati in Bici, e l’indomani le bici sono ricoverate nei magazzini in attesa della realiz-zazione dei percorsi. Le inaugurazioni fatte solo per apparire non incantano più. Meglio qualche lavoro fatto e finito senza enfasi!”. Prossimi vostri progetti?“Prima di tutto sottolineiamo la priorità della Ca-serma dei Carabinieri; poi la verifica dei lavori ese-guiti alla Scuola Materna. I rifacimenti che si sono resi necessari dopo appena un anno dall’inaugura-zione, verranno veramente addebitati alla ditta che in origine doveva eseguirli a regola d’arte? E chi ha controllato e autorizzato lo stato finale dei lavori. Inoltre vogliamo verificare le responsabilità di coloro che dovevano vigilare sui lavori a carico del fabbri-cato ex Officina Barbieri in Via Mazzini; oltre al pro-blema delle date sollevate da chi ha firmato l’esposto che segnalano procedure non corrette, è urgente ca-pire cosa ha fatto il Comune circa i controlli su un

fabbricato in pieno centro storico che da un momento all’altro è stato abbattuto! Dato che ci sono altri fab-bricati in analoghe situazioni dobbiamo vigilare af-finchè non si cancellino le tracce storiche del paese.Da questo si deduce che non siete d’accordo su quanto fatto a carico del Fabbricato ex Officina Barbieri? “Così come è stato fatto no”.Consiglieri Zelaschi e Bertelegni, concludendo?“Noi siamo favorevoli a tutti i recuperi e quindi a fa-vorire il lavoro delle imprese, ma non a perdere tratti storici del Paese. Non vogliamo cancellare fabbrica-ti con tracce storiche e posizionare palazzi moderni nell’ottica di creare discontinuità con il contesto così come qualcuno sostiene! Ogni Amministrazione si porta appresso fardelli di errori commessi, e anche l’Amministrazione Ferrari può vantarsi di questo! Adesso che il fabbricato non esiste più, non si può solo applicare una multa, ma verificare tutte le re-sponsabilità di chi non ha tenuto conto del contesto storico in cui era inserito il fabbricato. Nello stesso tempo occorre favorire la ripresa dei lavori, magari cambiando leggermente il progetto per riportare alla luce alcune tracce importanti. Per il futuro auspichia-mo una migliore valutazione del contesto ambientale da parte dell’Amministrazione comunale. Sindaco e Maggioranza sono stati eletti per amministrare il pa-ese non per cambiarne l’identità distruggendone la memoria! Mandato si, ma non in bianco! Noi siamo li e vigileremo!”.

Graziella Zelaschi Marco Bertelegni

Il Comune di Rivanazzano Terme

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MARZO 2013il Periodico 9PARLA L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE TERMALE

Largaiolli: “Cerchiamo di migliorarela qualità della vita dei rivanazzanesi”

RIVANAZZANO T.

di FedericA cAlizzAno

Nell’era della grande crisi, l’Assessorato ai Servizi Sociali diventa punto di riferimento importante per i cittadini, soprattutto quando questi appartengono alle categorie sociali più svantaggiate. L’obiettivo di ogni intervento è il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, oltre che ogni necessità in tema di salu-te, alloggio, istruzione e assistenza. Ne parliamo con Marco Largaiolli, vicesindaco con delega ai Servizi Sociali, Sicurezza e Sanità.Vicesindaco, come ha accolto questo nuovo compi-to che le è stato affidato per il secondo mandato del sindaco Ferrari?“Ho accettato di buon grado tale incarico, che avevo già assunto nel corso di una precedente legislatura, anche con la consapevolezza di trovare diverse at-tività progettuali già opportunamente avviate grazie all’impegno del mio predecessore”.Quali, per esempio?“Il Comune di Rivanazzano Terme ha istituito, sin dal 2008, in applicazione di quanto previsto dalla L.R. 12 marzo 2008 n. 3 (art.6, comma4) un servizio di “segretariato sociale” che prevede una figura pro-fessionale, nel nostro caso una psicologa, capace di operare con attenzione e competenza in tutti i settori sociali e sociosanitari per il sostegno al cittadino”. Quali, nello specifico, i suoi compiti? “Identificare i bisogni individuali e familiari, svol-gendo la funzione di osservatorio sociale, dando un quadro accurato e aggiornato dei servizi presenti e valutando il loro funzionamento. Fornire informazio-ni sulle unità d’offerta, sui diritti e sulle modalità di accesso alla rete e sui relativi costi. Segnalare ai ser-vizi pubblici l’esistenza di eventuali situazioni com-plesse, così da assicurare la presa in carico secondo i criteri di integrazione e continuità assistenziale che sono alla base della politica sociale e sociosanitaria regionale (politica che, ricordiamo, assegna ai comu-ni, singoli o associati, il ruolo di attori principali del governo della rete delle unità d’offerta sociali). Tale

zia, primaria e secondaria di I grado. Tale servizio è volto a garantire il diritto allo studio, facilitando il percorso formativo-didattico ai fini dell’acquisizione dell’autonomia e, quindi, della piena integrazione”.Cosa può dirci in merito al Fondo Affitto? Cos’è e in cosa consiste?“Il Fondo Sostegno Disagio Acuto (già Fondo Affit-to), è stato istituito – su proposta di Regione Lom-bardia – già dal 2000 al fine di erogare contributi a favore di soggetti la cui particolare fragilità econo-mica non consente di pagare il canone di affitto. Il Comune, a fronte delle somme erogate dalla Regio-ne, copre con risorse proprie il 40% dell’importo del contributo con riferimento alle domande presentate”.Quali altri contributi può erogare il Comune?“Nel corso dell’anno, in relazione alle proprie ri-sorse economiche, su relazione redatta dall’Ufficio di Segretariato Sociale, in collaborazione con L’As-sessore ai Servizi Sociali, il Comune di Rivanazzano Terme può erogare contributi economici straordinari a favore di nuclei familiari bisognosi o con disabili residenti, ad integrazione delle rette per anziani ri-coverati in RSA o simili, asilo nido e “Giocaestate” (centro estivo per bambini e ragazzi gestito dall’asso-ciazione sportiva Aquarello presso il centro sportivo di Rivanazzano Terme)”.

figura professionale svolge altresì un servizio infor-mativo e di orientamento per tutti i cittadini sui servi-zi sociali, assistenziali, educativi e sanitari, pubblici e privati, presenti sul territorio; attività di consulenza per particolari problemi riguardanti, ad esempio, il lavoro e l’orientamento professionale, l’istruzione e i servizi scolastici, la sicurezza sociale (previdenza e sanità)”. Cosa può dirci in merito ai servizi a favore di an-ziani e disabili?“Il Comune ha affidato in appalto il servizio di as-sistenza domiciliare: vengono garantite tutte le pre-stazioni di natura socio-assistenziali prestate ad an-ziani, disabili, minori e nuclei familiari con soggetti a rischio di emarginazione. Inoltre, è stato affidato

Marco Largaiolli

a cooperativa il trasporto di utenti diversamente abili da Rivanazza-no Terme al Centro Diurno Disabili (C.D.D.) di Voghera, la cui spesa è sostenuta completamente dal nostro Comune senza alcuna richiesta di compartecipazione alla spesa da par-te dei fruitori del servizio”.Quale, invece, l’aiuto per la popola-zione più giovane?“Sono offerte tutte le prestazioni correlate all’assistenza scolastica integrativa a favore di minori disa-bili residenti nel territorio comunale e che frequentano la scuola d’infan-

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MARZO 2013il Periodico 10

“L’archivio Malaspina è un punto di partenza per valorizzare il territorio”

L’ASSESSORE MASANTA ILLUSTRA I PROGRAMMI PER L’ANNO NUOVO

all’ambiente.Si è aperto un nuovo anno: quali sono i program-mi in ambito culturale?“L’acquisto dell’Archivio Malaspina ed il suo rien-tro a Godiasco non sono stati un punto di arrivo, ma un punto di partenza per un rilancio del Capoluogo che sia in grado di valorizzare le risorse culturali del territorio al servizio della formazione delle nuo-ve generazioni. Nella consapevolezza che l’attuale sede dell’Archivio all’interno della casa comunale non rende giustizia al suo valore, l’Amministrazio-ne sta collaborando alla realizzazione di un grosso progetto che permetterà di collocare i 388 faldoni nella loro sede d’origine. Entro aprile infatti sarà costituita la Fondazione “Malaspina-Vignati” qua-le Centro di Studi Malaspiniani e Vignatiani, che conserverà al suo interno diversi Fondi archivistici riguardanti le due famiglie, imparentate tra loro in virtù del matrimonio tra Leonarda Vignati (figlia di Giovanni, Conte di Lodi e Signore di Piacenza) e Bartolomeo Malaspina (figlio del marchese Nicco-lò, Signore di Godiasco, Oramala e Malgrate in Lu-nigiana), di cui quest’anno ricorre il seicentesimo anniversario. La Fondazione Malaspina-Vignati, che porterà nel proprio logo i blasoni delle due fa-miglie, avrà la propria sede a Palazzo Malaspina, dove risiederà anche la famiglia Vignati. Il palazzo verrà abitato come una Casa Museo e quindi sarà aperto al pubblico su prenotazione. Importante ri-cordare che l’aspetto di promozione culturale an-drà di pari passo con quello di valorizzazione del territorio a livello enogastronomico. A tale scopo si prospetta la creazione di un punto vendita, che veicolerà sia le eccellenze locali che alcune parti-colarità della famiglia Vignati, e di un ristorante di nicchia che proporrà le ricette storiche delle due famiglie”. Riavremo ancora in estate Salicedoro? “Troppo presto per dirlo con certezza, ma appro-fitto di questo spazio per ricordare che sabato 2 marzo alle ore 21 al teatro Cagnoni di Godiasco la compagnia PianoinBilico presenterà “Le relazioni pericolose”, uno spettacolo di prosa tratto dal ce-lebre romanzo epistolare di Choderlos De Laclos, regia di Silvia Giulia Mendola, già vincitrice di una edizione di Salicedoro nella sezione prosa. Rivedere coloro che abbiamo conosciuto grazie al concorso estivo e trovarli ulteriormente cresciuti da un punto di vista artistico, conferma il livello della manife-stazione, ideata per giovani di talento”. Novità dal punto di vista ambientale?“PAES e “Territori che fanno la cosa giusta” sono i due progetti su cui l’Amministrazione sta concen-trando i propri sforzi per la definizione di iniziative

in tema di risparmio energetico. L’obiettivo comune è la riduzione delle emissioni di CO2 e lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel territorio in cui abitiamo. Il PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) è uno strumento in fase di ultimazione che definirà dei piani d’azione per la riduzione delle emissio-ni climalteranti. Appare evidente che per diminuire l’emissione di CO2 occorrerà diminuire i consumi e questo significherà una riduzione delle spese. Ri-cordo che nel febbraio 2012 il nostro Comune aveva aderito al Patto dei Sindaci (www.pattodeisindaci.eu) impegnandosi a comunicare a Bruxelles le pro-prie azioni al fine della riduzione delle emissioni almeno del 20% entro il 2020. Naturalmente que-sto sforzo non potrà essere sostenuto solo dall’en-te, che attraverso l’analisi dei propri consumi ha già individuato le proprie criticità, ma dovrà essere condiviso da tutti i soggetti presenti sul territorio. Le innovazioni energetiche possono rendere le no-stre case e i luoghi in cui abitiamo più vivibili, con-temporaneamente riducendo le emissioni di CO2, e possono offrire nuove opportunità per le azien-de di impiantistica ed edilizia ed i professionisti ad esse collegati. Per questo motivo si valuterà come premiare i comportamenti virtuosi, ad esempio nel modo di costruire o ancora meglio di procedere ad un’efficienza energetica degli edifici”.Parlando di altri progetti, sempre in campo am-bientale?“Lo stesso obiettivo è perseguito dal progetto “Territori che fanno la cosa giusta” (Misura 421 Cooperazione Interterritoriale ASSE IV PSR 2007-2013), realizzato da Gal e sostenuto tra gli altri da Legambiente Lombardia, a cui il Comune di Go-diasco Salice Terme ha partecipato insieme ad al-tri comuni della Valle Staffora e della Valle Versa. L’iniziativa è stata occasione di formazione profes-sionale per gli operatori del settore e di sensibiliz-zazione alle tematiche di rilevanza ambientale per i

di giAnlucA giAconiA

Usciamo per un attimo dalla vicenda Terme e concentriamoci su progetti e programmi importanti per il nuovo anno. In ambito culturale la delega è affidata da quasi quattro anni all’As-sessore Monica Masanta, la quale ha illustrato ciò che è stato fatto di buo-no dall’Amministrazione comunale di Godiasco Salice Terme, anche per quanto riguarda il discorso legato

GODI

ASCO

SALIC

E T.

cittadini, ma soprattutto è stata un’opportunità per i comuni parte di un’ unica realtà territoriale a la-vorare insieme per un obiettivo condiviso e sempre più condivisibile. Posso anticipare che il 19 marzo 2013 alle ore 10.30, nella sala consiliare del co-mune di Godiasco Salice Terme, verrà presentato ufficialmente l’Allegato Condiviso al Regolamen-to Edilizio in materia di risparmio energetico, che sarà presumibilmente adottato dai comuni citati so-pra. L’obiettivo intermedio è quello di promuovere un’edilizia attenta all’isolamento termico e acusti-co, orientata all’utilizzo di materiali locali ricicla-bili e di fonti rinnovabili per l’efficienza energetica, sensibile al risparmio idrico e al recupero delle ac-que meteoriche e interessata alla salvaguardia del-la permeabilità dei suoli. L’obiettivo finale sarebbe quello della definizione di un PAES sovracomunale per la gestione energetica sostenibile nell’Oltrepò Pavese”.Facciamo un passo indietro: come giudica il 2012? “Tra le pratiche che ho curato più da vicino, due hanno impegnato l’intero 2012: l’Archivio Mala-spina e il fondo Mario Notarbartolo di Sciara. Rin-grazio tutti i collaboratori che mi hanno aiutato a concluderle con successo: l’Archivio ha un elenco di consistenza ed una sede approvata dalla Sovrin-tendenza e il Fondo è stato trasportato, collocato ed inventariato in tempo da record grazie alla dedi-zione di alcuni membri della Commissione Biblio-teca”.Si è trattato di un anno importante per la sua formazione in ambito politico?“La lista di cui facevo parte, “Progetto Comune”, era una lista civica ed è così che ancora oggi in-tendo il mio impegno, un impegno civico. Cerco di dividermi equamente tra scuola e Comune; confes-so che l’insegnamento mi assorbe maggiormente, ma visto che, come a volte dico ai miei studenti, per farlo ricevo un compenso, cerco di fare in modo che sia guadagnato. Spero che il mio contributo all’Amministrazione possa beneficiare della mia formazione professionale”.Cosa si augura per le prossime elezioni politiche? “Un governo stabile, fatto che nel nostro Pae-se sembra un’utopia. Quando per lavoro mi reco all’estero è sempre imbarazzante cercare di spiega-re il modo di fare politica nostrano. A popoli dal-la tradizione democratica ben più lunga di quella italiana il nostro mondo politico risulta perlome-no stravagante. Nella migliore delle ipotesi siamo considerati creativi, andiamo alle urne facendo già previsioni su quando il governo cadrà”.Che anno si prospetta in generale per il Comune di Godiasco Salice Terme?“Sicuramente anche la nostra piccola realtà risen-tirà in modo proporzionale delle scelte di chi sarà stato eletto a governare la nazione. Per quanto ri-guarda la competenza locale, confido nella colla-borazione dei cittadini per la salvaguardia dei pa-trimoni comuni, ad esempio attraverso l’adesione al gruppo di volontari per la pulizia del parco, e nelle attività di volontariato come quella dell’Uni-tre a favore dell’apertura delle due sedi della Bi-blioteca civica, a cui invito anche i più giovani a partecipare”.

Monica Masanta

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MARZO 2013il Periodico 11 GODIASCO SALICE T.INTERVISTA AL CONSIGLIERE DI GODIASCO SALICE TERME, MATTEO FERRARI

“Problema neve risolto positivamente, soddisfatto dei risultati delle regionali”di giAnlucA giAconiA

Nel corso di questo mese abbiamo incontrato il Consigliere del Comune di Godiasco Salice Terme, Matteo Ferrari, per fare il punto della situazione in riferimento alle novità del Comune e ai programmi in ambito verde pubblico. Non è mancata una breve riflessione sui risultati delle ultime elezioni politiche, tematica di discussione principale degli ultimi giorni. Quali sono i programmi in riferimento al suo campo d’utenza?“All’interno dell’Amministrazione comunale mi oc-cupo, insieme all’ufficio tecnico, di verde pubblico, servizio di sgombero neve, servizi idrici e fognari; indipendentemente dai miei campi d’azione, non ne-gherei mai un aiuto ai miei colleghi amministratori qualora me ne facessero richiesta. Le poche risorse economiche, per non dire nulle, a disposizione non ci permettono di allestire programmi di interventi corposi e a lungo termine, ma questa è una situazio-ne che colpisce un po’ tutti i comuni; è importante, in questi momenti così difficili per le nostre finanze, concentrarsi su una buona manutenzione di ciò che già possediamo e, credetemi, abbiamo davvero tan-to”.Nello scorso mese si sono succedute delle abbon-danti nevicate: come sono proceduti i lavori?“E’ viva in me la speranza che l’inverno 2012/13 sia concluso. Le frequenti, e talvolta anche abbondanti, nevicate di questo inverno hanno rappresentato per il Comune un esborso di denaro non indifferente dato l’utilizzo di diversi trattori spalaneve, parecchie ton-nellate di sale e conseguenti mezzi spargisale, ope-ratori a terra per i marciapiedi, carburante e mano d’opera, il più delle volte notturna. Nonostante tutto, sono convinto che sia stato reso un buon servizio, dato che le strade risultavano percorribili in tempi rapidi e le scuole non hanno perso alcun giorno. Si-curamente la neve crea disagio a chi si deve muovere per lavoro o anche solo per andare a fare la spesa; nostro compito non è eliminare il disagio, ma cercare di ridurlo il più possibile, quindi ritengo, anzi sono convinto, che grazie all’ufficio tecnico e a tutti gli operatori esterni sia stato raggiunto un buon risul-tato”.Qual è la situazione del parco di Salice Terme?“Il parco di Salice Terme è il luogo ideale per fami-

è provveduto a ciò?“L’attenzione dell’Amministrazione alla cura e alla manutenzione delle proprie aree verdi è sempre costante e siamo altresì impegnati nello stu-dio di soluzioni che possano rendere questo nostro patrimonio sempre più gradevole ed accogliente soprattutto per i più giovani. Non sempre si rie-sce a reperire, in tempi veloci, i fondi necessari a sviluppare le nostre idee ma questo non ci ferma, anzi ci sti-mola a battere nuove strade per trovare chiodi per noi fondamentali”.E’ rimasto sorpreso dall’esito delle ultime elezioni politiche?“Le elezioni politiche appena concluse hanno rispet-tato i pronostici della vigilia, ecco perché si presenta davanti a noi un periodo di ingovernabilità presso-ché totale che provocherà una stagnazione di tutte quelle situazioni politiche ed economiche, le quali recano tanto male ad un paese già in difficoltà e bi-sognoso di drastiche riforme. Sono invece soddisfat-to del risultato raggiunto in Lombardia, dove viene dato seguito ad un sistema di governo duraturo or-mai da venti anni e che ha portato la nostra regione ad essere una locomotiva anche a livello europeo”. Ci sono delle novità all’interno del Comune?“La novità più significativa a cui noi tutti dovremmo abituarci è il pensionamento della dirigente dell’uf-ficio anagrafe, Graziella Monfasani. A lei va un sen-tito ringraziamento da parte di tutti noi amministra-tori per l’impegno profuso in questi anni di servizio. Altra novità è l’affidamento dell’incarico di respon-sabile dell’ufficio tecnico all’Assessore Giacobone, in sostituzione dell’architetto Volpi, che si occuperà solo di urbanistica; la scelta è stata fatta in virtù di un bel risparmio economico in quanto Giacobone non percepirà nulla per questo incarico. Continu-iamo a mantenere Silvano Ferrari in forza ai vigili anche perché gli altri ragazzi, con un po’ di sacrifi-cio, riescono a sopperire alla sua mancanza. La sua presenza per le strade, oltre al ruolo di controllore del traffico, si fa sentire anche per la sua capacità di vedere alcuni interventi più o meno urgenti e segna-larlo così a chi di dovere rappresenta il terzo occhio degli altri cantonieri”.

glie, gruppi di amici e coppie di innamorati che de-siderano trascorrere qualche ora immersi in un con-centrato di natura e storia, di quiete e aria buona. Nell’anno appena trascorso è stato sottoposto a un massiccio intervento di manutenzione straordinaria, infatti sono state abbattute piante morte o malate, ri-tenute pericolose per i suoi assidui frequentatori. Il parco è di proprietà delle Terme di Salice, ma la frui-zione è pubblica; lo dimostra il fatto che di frequente si trovano proprio al suo interno guardie zoofile e polizia locale su mandato dell’Amministrazione co-munale, che vigilano per intercettare eventuali tra-sgressori”.Nell’ultima intervista del mese di giugno aveva detto che sarebbero stati posizionati nuovi giochi all’interno del parco di Godiasco Salice Terme: si

Matteo Ferrari

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MARZO 2013il Periodico 13il Periodico

Nuova interpellanza della minoranzaNel mirino l’asilo di via Togliatti

PARLA IL CAPOGRUPPO ROBERTO SERRA GODIASCO SALICE T.

modesta parte dell’impegno economico complessivo è a carico del nostro bilancio”. Nel caso il servizio non prendesse piede, come è già successo in altre località, cosa succederebbe?“La cosa ci preoccupa e non poco. Speriamo che questa opzione non si verifichi anche perché in caso di fallimento dell’iniziativa, e cioè nel caso in cui l’asilo non dovesse funzionare, in base alle nostre informazioni il Comune è obbligato alla restituzione al Gal della somma ricevuta € 158.924,95 più gli in-teressi. Dove andranno a prendere questi soldi? Per-tanto chiediamo ragguagli all’amministrazione per una situazione estremamente delicata”.

di AlessAndro disperAti

Nuova interpellanza del gruppo di minoranza del Consiglio Comunale di Godiasco Salice Terme “Pro-gredire Insieme” indirizzata al Sindaco Anna Corbi. Questa volta i consiglieri Serra, Torlaschi e Meisina chiedono lumi sul nuovo asilo nido comunale che starebbe incontrando notevoli difficoltà gestionali a causa dell’esiguo numero di bambini iscritti.Al capogruppo Roberto Serra domandiamo cosa li ha spinti a questa iniziativa.“Per la realizzazione dell’asilo nido di via Togliat-ti, ubicato presso i locali dell’ex scuola media, il nostro Comune ha ottenuto un finanziamento del Gal Alto Oltrepò, che ha impegnato fondi regiona-li per 158.924,95 euro, ai quali vanno aggiunti altri 19.249,16 euro provenienti dal bilancio del nostro ente per un costo complessivo di euro 178.174,11”. Una somma di tutto rispetto. “Il nostro gruppo, nel luglio scorso, quando venne istituito il servizio comunale di asilo nido pur votan-do a favore, espresse alcune perplessità sulla reale richiesta di questo genere di servizio all’infanzia in quanto già la precedente amministrazione, ben predi-sposta all’istituzione di una simile prestazione, dovet-te recedere alla luce della scarsissima manifestazione d’interesse proveniente dalle famiglie del nostro co-mune ma non solo. Furono infatti interpellate anche le lavoratrici di importanti realtà sanitarie e assisten-ziali presenti a Salice e Godiasco ma anche in questo

caso la risposta fu veramente deludente. Se poi ana-lizziamo che a Rivanazzano Terme già esistono strut-ture simili a carattere privato, e che in altre località limitrofe non si è riusciti a concretizzare l’iniziativa che ha comunque costi notevoli e che incide pesante-mente sul bilancio di una famiglia, il risultato direi che è quasi scontato”.Cosa rimproverate all’Amministrazione Corbi?“Sicuramente quella di aver agito con molta fretta e con una certa approssimazione. E’ stato istituito un servizio comunale importantissimo e utilissimo, ma c’è da considerare che non sono molte le famiglie che possono permettersi rette che comunque restano elevate. Ricordiamoci che accudire dei bambini così piccoli ha sicuramente dei costi notevoli per chi deve garantire la prestazione e questi si tramutano in rette non certo popolari”. Nell’interpellanza chiedete spiegazioni su come è stata condotta l’indagine sulla potenziale doman-da di questo servizio.“In Consiglio Comunale ci è stato detto che il nostro asilo, denominato Agri Nido, doveva essere collocato in una visione territoriale coincidente con i Comuni appartenenti alla Comunità Montana dove ci sareb-bero circa 140 bambini che potrebbero rappresentare la domanda. La realtà è che sino a questo momento i bambini sono solo due, ma nell’interpellanza chie-diamo di conoscere il numero esatto e chiediamo quanti di questi sono residenti nel nostro Comune, vi-sto che la struttura è un edificio comunale e che una

RobertoSerra

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“Dopo il palazzetto, ci concentreremo per portare lo sport nelle scuole”

L’ASSESSORE DELLO SPORT PARLA DEI PROGETTI CHE STA PORTANDO AVANTI

di ilAriA ricotti

Graziano Percivalle, assessore allo sport del Comune di Voghera, ci ha spiegato in questa intervista qua-li sono stati i suoi impegni in questi mesi di assessorato e quanto è impor-tante l’insegnamento dello sport nelle scuole, una tematica che gli sta mol-to a cuore e che cercherà di portare avanti nel corso del 2013.Assessore, lei è in carica come as-

VOGH

ERA

sessore dello sport da giugno: come si è trovato in questi primi mesi?“Per quanto riguarda questi primi 7-8 mesi come as-sessore dello sport la parte principale è stata dedica-ta al palazzetto di Voghera. C’è stata l’assegnazione della nuova gestione e un impegno a rendere piena-mente funzionante questa struttura. Un palazzetto a 360°, che coniughi l’attività sportiva con quella di un centro polifunzionale, il quale possa ospitare anche manifestazioni non sportive. Adesso possiamo dire che il 90% degli spazi del palazzetto è occupato. Per i prossimi mesi ci saranno manifestazioni interessan-ti, come la mostra dei rettili che si terrà tra aprile e maggio. L’altra parte invece è utilizzata dalle società sportive. A livello di consulta in una riunione ho evi-denziato che è importante unire le forze con queste società sportive per organizzare eventi incentrati sul-la qualità più che sulla quantità”.Oltre che sul palazzetto, in quale direzione si sta concentrando?“Abbiamo organizzato un quadrangolare con le scuole medie e superiori per portare la pallavolo in tutti gli istituti cittadini. I primi di febbraio siamo entrati anche nelle scuole di primo grado. La nostra intenzione è di portare a conoscenza nelle scuole cit-tadine tutte le discipline sportive, in modo che si pos-sano svolgere i primi passi su una specialità che poi potrebbe diventare un interesse più marcato nel fu-turo del bambino/adolescente. Verranno svolte delle dimostrazioni in 4-6 sedute, a cui parteciperanno gli

alunni che hanno scelto di voler praticare o iniziare a conoscere un particolare sport, che poi potrebbe essere portato avanti anche al di fuori dell’ambien-te scolastico. La disponibilità dei dirigenti scolasti-ci per questo progetto è stata più che soddisfacente. Cercheremo di creare un legame amministrazione-scuole-società sportive, portando così a conoscenza degli studenti quelle discipline che non sarebbe pos-sibile portare nelle scuole in nessun altro modo, come ad esempio il nuoto.”Lo sport quindi riveste ancora un ruolo importan-te all’interno delle scuole e della formazione della persona?“Si rimane importante, è fondamentale portare lo sport all’interno delle scuole, far capire ai ragazzi che è una parte da non sottovalutare della vita di un giovane, non solo a livello fisico ma anche mentale. È un parere condiviso con le società sportive e i diri-genti scolastici, grazie ai quali cercheremo di sfrutta-re al massimo questa possibilità di introdurre anche attività diversificate nell’esperienza scolastica”.Quali altri progetti sono previsti per i prossimi

mesi?“Stiamo valutando la possibilità di fornire un’ulte-riore dimostrazione di quanto lo sport può essere uti-le per persone con disabilità. Vorremmo coinvolgere il campione mondiale di tiro con l’arco su sedia a rotelle, per portare la sua esperienza anche in altre attività. Vorremmo appunto realizzare una dimostra-zione con il tennis, c’è già stata una riunione con la società che ha gestito i campionati nazionali di tennis per disabili, tutto sta nel verificare se le strutture a Voghera sono idonee per supportare questa iniziati-va. Vogliamo poi organizzare il primo rally città di Voghera, nelle giornate di sabato e domenica, in cui sia la partenza che il traguardo saranno nella nostra città. Non solo quindi portare in città l’evento sporti-vo di per sé ma anche tutto l’apparato che lo segue, con un’affluenza di persone significativa”.Nell’organizzazione delle prossime manifestazioni ci sono stati dei problemi per i finanziamenti? Sta-te risentendo dei tagli effettuati?“I tagli sono una possibilità concreta del bilancio 2013. L’ente locale è stato penalizzato dallo stato e quindi si devono rivedere i programmi fatti tre anni fa. Dopotutto ci sono delle priorità e noi abbiamo cancellato delle iniziative previste che però nell’ordi-ne delle priorità sono in posizione secondaria. Fino a che non sarà rivisto il bilancio non ci sarà spazio per altri eventi”.Che impressione ha avuto di Voghera dal punto di vista di assessore allo sport? Si può definire una città “sportiva”?“Si, è una città molto sportiva. Le società non man-cano e neanche la volontà dei giovani. Noto però che le strutture sportive sono abbastanza in difficoltà: si devono dividere tra il livello didattico e il livello di società sportiva. Purtroppo non sempre 24 ore in una giornata riescono a soddisfare la richiesta degli spazi. Anche perché Voghera è un polo di riferimento per tutte le cittadine e i paesi che ci sono intorno. Consapevoli di questo, cercheremo di pensare a qual-che soluzione che si può mettere in atto per tentare di risolvere il problema”.

Graziano Percivalle

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VOGHERAPRESENTATO IL PROGETTO “VOGHERA CITTA’ PULITA” NELLA SALA CONSILIARE

“Operiamo in sinergia per rendere la nostra città più piacevole e pulita”di giAnlucA giAconiA

Nei giorni scorsi presso la sala consiliare del Muni-cipio cittadino si è tenuta la conferenza stampa illu-strativa del progetto “Voghera Città Pulita”, con la presentazione del servizio di pulizia dei graffiti. Era-no presenti il Sindaco Carlo Barbieri, il Presidente di Asm Voghera Spa Filippo Musti, il direttore del car-cere vogherese Maria Gabriella Dusi ed i responsa-bili della ditta che effettuerà il servizio. Infatti sono molteplici le realtà, oltre all’Amministrazione, che hanno collaborato per intraprendere questa iniziativa. La conferenza inizia con le parole del primo cittadino vogherese, Carlo Barbieri, estremamente soddisfatto per il progetto che sta per partire. “Il progetto, voluto fortemente dall’Amministrazio-ne, si svolge in sinergia con l’Asm di Voghera, il car-cere, la cooperativa 381 e la società Crea Impresa. Vogliamo prestare un servizio di pulizia dei graffiti presenti nei luoghi pubblici, in contrasto energico con coloro che quotidianamente sporcano la città. Si tratta di un progetto sperimentale che prenderà il via a metà febbraio per volontà comune e vogliamo inoltre avere un diretto contatto con i graffitari per riservare loro un luogo in cui poter esprimere le pro-prie idee artistiche. L’iniziativa verrà portata anche negli istituti scolastici per dimostrare che la città pu-lita è un’idea più piacevole a livello generale, infatti sarà tutto accompagnato da un servizio fotografico.

bile per le iniziative del Comune e per i servizi rivolti alla cittadinanza, come sostiene il Presidente Filippo Musti. “Con questo intervento importante Voghera aspira ad entrare nella Top Ten delle città più pulite all’interno del territorio lombardo. Vogliamo miglio-rarci il più possibile nell’ambito dei servizi a favore dei cittadini, abbiamo inoltre posizionato il Gps sulle spazzatrici per controllare l’operato dei nostri mezzi. Cerchiamo quindi di perfezionare le iniziative e ri-durre il costo delle operazioni”.Infine il Sindaco Barbieri ricorda che hanno preso il via alcuni test formativi su diversi tipi di superficie. Verranno analizzati i risultati per poi rendere esecuti-vo e permanente questo tipo di iniziativa sulla città, che potrebbe essere un punto di partenza anche per un discorso a livello nazionale.

I soggetti partecipanti sono strategici, in quanto ci affiancano e mettono a disposizione le loro forze per portare avanti il progetto nel migliore dei modi”.La Dottoressa Lusi ringrazia l’Amministrazione per

questa collaborazione che va ad inse-rire l’istituto penitenziario in una rete importante. “Questo progetto va a braccetto con un altro nostro obietti-vo, ossia reinserire i detenuti. Stiamo dando una dimostrazione al territorio di fiducia a coloro che sono in carcere e all’intera società. Stiamo operan-do nel modo giusto per conseguire l’obiettivo finale e la cittadinanza sta apprezzando la nostra presenza co-stante”.L’Asm è una società sempre disponi-

Musti, Barbieri, Lusi

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VOGHERANEL 2011 ERA STATA TOLTA DA VIALE MARx. IL COMUNE NON SE NE PREOCCUPA

La locomotiva senza futuro: “Dopo il restauro, non sappiamo che fine farà”di dAniele Ferro

«Entro fine marzo la locomotiva dovrebbe essere spo-stata all’Officina grandi riparazioni di Voghera per essere restaurata. Sul suo futuro ancora non si è de-ciso nulla, non sappiamo dire che fine farà». Parole dell’ufficio stampa di Ferrovie dello Stato Lombar-dia. Intanto la vecchia locomotiva a vapore che fino a dicembre del 2011 riposava in viale Marx è ancora in abbandono - nonostante le promesse - su un binario morto della stazione di Voghera. Dimenticata, arrug-ginita e violentata dalla sporcizia. Dove un tempo i macchinisti muovevano le leve, ora ci sono cartac-ce, bottiglie, sacchetti, pezzi di vestiti, preservativi. Cenere fresca lascia immaginare che qualcuno usi la locomotiva come rifugio notturno; altri hanno invece preferito utilizzarla come se fosse un muro e le han-no disegnato con lo spray scarabocchi bianchi e viola sulle fiancate. Il Comune di Voghera, dopo avere fatto spostare la locomotiva sul binario morto dalle Ferrovie, non si è più interessato alla questione. Interpellato più volte sul nuovo annuncio delle ferrovie lombarde, non ha voluto rispondere alle domande riguardo un possibile ruolo del Comune sul futuro della locomotiva. Eppure molti vogheresi vedono nella vecchia motrice un simbolo importante per la cittadinanza. E l’asso-ciazione Dopolavoro ferroviario non comprende il disinteresse del Comune: «L’amministrazione non è proprietaria della locomotiva - dice Claudio Deste-fani, presidente del Dlf - e quindi può continuare a lavarsene le mani ed essere latitante come è stata finora. Però rimane pur sempre un’amministrazione comunale, e in quanto tale dovrebbe interessarsi del futuro di un simbolo della ferrovia, che ha svolto e ancora svolge un ruolo importante per la città». Da qui parte un appello: «Come Dopolavoro - dice Destefani - chiediamo un tavolo di confronto con il Comune. Finora l’amministrazione non si è voluta interessare: senza parlare né con noi né con altri per discutere insieme sul da farsi, ha fatto spostare la lo-comotiva e basta. Ci aspettavamo almeno che fosse messa davanti alla stazione. Ora che la questione sul futuro della locomotiva è ancora aperta, il Comune può recuperare. Ci convochi, noi e tutte le persone interessate, per discutere sulle possibili soluzioni». Le idee non mancano, e sono sempre quelle di cui si è parlato da quando la locomotiva è stata spostata: «La soluzione la si trova, se si vuole. Quella migliore - dice il presidente del Dopolavoro - sarebbe mettere la locomotiva nei giardini davanti la stazione. Un’altra bella postazione potrebbe essere al castello. In en-trambi i casi, la locomotiva avrebbe visibilità e conti-nuerebbe ad essere quello che era: il simbolo di una città di ferrovieri».Pure l’ostacolo maggiore rimane sempre quello: i sol-di. E Destefani ne è ben consapevole: «Sappiamo tutti - spiega - quanto sia difficile oggi la situazione eco-nomica, e non ci aspettiamo certo chissà quali in-vestimenti. Vogliamo solo una cosa: che il Comune, almeno, si interessi alla questione. Parlando si pos-sono trovare soluzioni. Magari le Ferrovie ci danno ancora la locomotiva in comodato d’uso, oppure la vogliono vendere, non lo so. È proprio questo il pun-to: se con le Ferrovie non si cerca un confronto, co-nosceremo il futuro della locomotiva a cose fatte, con il rischio di perdere un simbolo storico della città».

Due immaginidella

locomotiva

SERGIO VITELLINI RACCONTA LA STORIA“È la locomotiva della Liberazione, simbolo del lavoro: va difesa”

«Voghera è sempre stata orgogliosa di essere una città di ferrovieri, e di questo orgoglio del proprio lavoro è testimonianza la locomotiva di viale Marx». Così scriveva in una lettera alla Provincia pavese Giannino Legora, per trent’anni operaio all’Offici-na grandi riparazioni. Era il dicembre del 2002. Fu allora che iniziò la discussione sul futuro della loco-motiva, perché undici anni fa le Ferrovie - in vista della scadenza del contratto di comodato d’uso con il Comune di Voghera - parlarono dell’interesse di un privato all’acquisto della motrice. Ancora oggi si accenna a questa possibilità (un’altra è il trasfe-rimento della locomotiva in un museo di Milano), mentre molti vogheresi vorrebbero un riposiziona-mento in un luogo visibile della città (anche l’allora sindaco Aurelio Torriani aveva detto che sarebbe stato «più costruttivo» che la locomotiva venisse «installata in una cornice più idonea, non lasciata in balia dei vandali»).Per capire se è davvero un simbolo la locomotiva a vapore modello 940 costruita a inizio anni ’20 in tre diverse officine (Milano, Reggio Emilia e Napoli), è bene ricordarne la storia. Una persona che la co-nosce è Sergio Vitellini, di Rifondazione comunista.Come mai proprio quella locomotiva venne mes-sa in viale Marx?“È stata la prima locomotiva a passare per Voghera

il 25 aprile del 1945. Questo è il senso storico. Il primo treno che arrivò in stazione era trainato da quella motrice: possiamo dire che è la locomotiva della Liberazione”. E in viale Marx, come ci arrivò?“Era la metà degli anni ’80, io allora ero giovane consigliere comunale. Fu il sindaco Italo Betto a vo-lere fortemente la locomotiva. Lui aveva pensato di mettere in città alcuni simboli del lavoro, uno fu la valvola della Grove in piazza Meardi, e l’altro la lo-comotiva. Si mise lui stesso a cercarla, e mi sembra l’avesse trovata a Firenze. Sin dall’inizio ci fu una discussione sulla locomotiva, io polemizzai con Ita-lo perché secondo me lì in viale Marx era nascosta. Bisognava metterla subito davanti alla stazione”. Le Ferrovie ora dicono di non sapere cosa faran-no della locomotiva dopo il restauro, e il Comune sembra non interessarsene. Lei che pensa?“Sicuramente in Consiglio chiederemo un interven-to del Comune, perché la locomotiva è un simbolo del lavoro e del ruolo della ferrovia per la nostra cit-tà, quindi va difesa, tenuta qui e ben sistemata. Non dimentichiamoci che l’Officina di Voghera è stata tra le più importanti in Italia. Secondo me le Ferro-vie non la vogliono la locomotiva, e allora discutia-mone. Potremmo anche cercare di capire se ci sono persone interessate a un acquisto popolare”. (D.F.)

Sergio Vitellini

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VOGH

ERA “Bisogna dare atto al contributo dei

carabinieri, la memoria è per ricordare”

CONVEGNO SULLA DEPORTAZIONE DEI CARABINIERI NEI LAGER NAZISTI

giornalista e storico de “La Provincia Pavese”. Sono intervenuti la preside, Suor Paola, il Sindaco Carlo Barbieri e l’Assessore Marina Azzaretti per sottoline-are l’impegno dei carabinieri, che anche a quei tempi avevano l’obiettivo di proteggere l’umanità. Inoltre Azzaretti ricorda che l’Associazione Carabinieri si è proposta all’Amministrazione per l’apertura del Ca-stello Visconteo, dimostrandosi così un organismo più che attivo. Venanzio Pisanu, presidente dell’As-sociazione Carabinieri di Voghera, ha sottolineato il lavoro dell’Arma e ha ringraziato i presenti a questa importante giornata. In seguito c’è stato l’intervento dei relatori, iniziando dal Professore dell’Università di Pavia, Giulio Guderzo, che ha elencato le attività dell’Arma dopo l’8 settembre 1943 e del suo contri-buto alla liberazione di Pavia. Natalia Stocchi, diret-trice dell’Archivio storico comunale, si è soffermata

sul significato della parola memoria, necessaria per ricordare a capire le varie situazioni. Inoltre anche lei ha reso importanza all’Arma, corpo fondamentale nella città di Voghera. In seguito Giovanni Scotti ha parlato della strage di Cefalonia, compiuta da reparti dell’esercito tedesco a danno dei soldati italiani pre-senti su quelle isole l’ 8 settembre 1943, giorno in cui fu annunciato l’armistizio di Cassibile che sanciva la cessazione delle ostilità tra l’Italia e gli anglo-ame-ricani. Rosalba Mezzorani ha dedicato il suo spazio principalmente alla deportazione, avvenuta sempre dopo l’8 settembre, dei carabinieri ritenuti inaffida-

di giAnlucA giAconiA

L’Associazione Carabinieri ha or-ganizzato un convegno significativo per il Giorno della memoria presso l’Istituto Sacra Famiglia di Voghera. Il tema è stato la tragedia dei 5.000 carabinieri deportati nei lager na-zisti, molti dei quali purtroppo non sono tornati a casa. Il convegno è sta-to presentato da Roberto Lodigiani,

bili dai nazisti. Questa deportazione è stata causata dal loro rifiuto di confluire nella Guardia Nazionale repubblicana, dalla volontà di prestare aiuto alle po-polazioni e dai tanti atti di eroismo che testimoniano la fedeltà al giuramento prestato. Sono anche inter-venuti il Comandante provinciale dei Carabinieri il colonello Di Gregorio e un superstite, l’appuntato Nicolò Bellinvia, finito a Dachau ma sopravvissuto. Gli studenti della Sacra Famiglia hanno presentato elaborati e letture in tema, immagini di carabinieri pavesi deportati provenienti dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Ufficio Storico di Roma.

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MARZO 2013il Periodico 19IL CARCERE APRIRà LE PORTE ALLA CONSULTA SOCIALE

“Con il volontariato vogliamo avvicinare due mondi distanti”di dAniele Ferro

Volontariato nel carcere di Voghera, per scoprire «una realtà spesso nascosta e imbruttita da pregiudizi e ste-reotipi. È l’iniziativa di alcune associazioni che dallo scorso settembre stanno proponendo un corso di forma-zione gratuito, sia per preparare i volontari a svolgere attività con i detenuti sia come occasione per avvici-nare il carcere e la cittadinanza, informando le perso-ne interessate al tema. Ne abbiamo parlato con Laura Giusti, tra le rappresentanti della Consulta per il vo-lontariato e i problemi sociali del Comune di Voghera. In cosa consiste il corso e cosa volete fare in carcere?“L’obiettivo, grazie alla partecipazione di operatori che da anni lavorano nel campo, è fornire una mag-giore consapevolezza sull’ambito carcerario, for-mare operatori capaci di gestire dialoghi all’interno del carcere, e offrire riflessioni sui motivi per cui si vuole fare volontariato in carcere e sui risultati che si possono ottenere. Il corso si è concluso, ma lo stesso gruppo di volontari ha chiesto di continuare, e così ci saranno altri incontri. Noi comunque siamo pron-ti, stiamo aspettando di iniziare. Sarà la direzione del carcere a dirci quando, d’altronde la situazione ora è complicata perché la casa circondariale di Voghera deve prepararsi a ospitare il doppio dei detenuti. En-trati in carcere, i volontari gestiranno uno sportello di ascolto, organizzeranno laboratori in piccoli gruppi, ad esempio un cineforum, faranno sostegno alle per-sone che stanno intraprendendo un percorso scolasti-

VOGHERA

co o universitario. La formazione si basa anche sul tema della famiglia e della sanità, quindi i volontari potranno anche svolgere un ruolo di ascolto per le fa-miglie dei detenuti e per i loro problemi sanitari (nel 2012, in Italia il 15% sul totale dei detenuti, cioè oltre 10 mila, risultava affetto da disturbi psichici, malattie infettive o correlate alle dipendenze, ndr). Il gruppo di volontari farà incontri regolari di formazione e super-visione, che è curata da Paola Fossati, pedagogista e arteterapeuta della cooperativa Agape”. Come è nata la vostra idea? “Abbiamo iniziato a parlare un paio di anni fa della possibilità di entrare in carcere con i volontari, grazie all’impulso di Franco Vanzati, ex sindacalista Cgil, che nonostante la mancanza sentiamo molto vicino. Purtroppo questa idea si è potuta concretizzare solo dopo la sua scomparsa, con l’arrivo di Maria Ga-briella Lusi alla direzione del carcere: prima di lei, le nostre proposte non avevano ricevuto segnali di aper-tura. La direttrice ha accolta con entusiasmo l’idea, che è partita dalla Consulta per il volontariato, la rap-presentanza delle associazioni vogheresi in Comune, in collaborazione con il Centro servizi volontariato di Pavia, la Caritas di Tortona e la cooperativa sociale Agape, mentre il Comune di Voghera e la Provincia di Pavia hanno dato il gratuito patrocinio”.Da chi è formato il gruppo di volontari?“Il corso è stato seguito da 55 persone, e quelle che hanno deciso di proseguire con la formazione per en-trare in carcere sono 8. La fascia d’età è eterogenea,

“Non credo. Una cosa è avere un interesse e fare formazione, un’altra è dare disponibilità a svolgere un’attività che costa tempo e non è semplice. Il cor-so aveva innanzitutto l’obiettivo di parlare del car-cere per cercare di avvicinare due mondi che finora sono stati distanti, quello dei detenuti e dei cittadini vogheresi. Il carcere è una realtà spesso nascosta e imbruttita da pregiudizi e stereotipi, e gli incontri che abbiamo organizzato avevano lo scopo di iniziare a scalfire questa situazione. Poi certo, un altro obiettivo era la ricerca di volontari, e più siamo e meglio è”.Se qualcuno fosse interessato a partecipare, come vi può contattare? “Chi fosse interessato può telefonare alla segreteria della cooperativa sociale Agape. Il numero di telefono è 0131.822238, oppure può tranquillamente scriverci all’indirizzo e-mail, [email protected]”.

così come le attività che hanno propo-sto. Ad esempio due ragazzi del centro culturale islamico di Voghera si sono proposti come mediatori linguistici, e sempre loro vorrebbero fare attività sportive, ma c’è già l’Atletica Iriense che opera in carcere. Un’insegnante vorrebbe organizzare laboratori arti-stici, altri hanno offerto aiuto per la scuola e la compilazione dei curricu-lum vitae, insomma abbiamo una serie di idee da definire con la direzione del carcere e le educatrici che lavorano lì: entriamo in casa loro, per così dire, non possiamo decidere da soli. Sicu-ramente sappiamo di potere contare sul loro sostegno, la direttrice ha già incontrato il gruppo di volontari”.Da 55 persone a 8 disponibili a fare volontariato: non è un insuccesso?

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MARZO 2013il Periodico 2020il Periodico

“Di idee ce ne sono tante, ma i tagli sono il maggior impedimento”

MOSCARIELLO: IL PATTO DI STABILITA’ FRENA LO SVILUPPO DELLA CITTA’VO

GHER

A

ministrazione è riuscita a realizzare nell’ultimo anno?“Il 2012 è stato un anno di crisi, è stato l’anno in cui la crisi economica ha dimostrato i suoi maggiori effetti. I comuni hanno avuto meno soldi da spende-re a causa dei tagli che sono stati attuati dallo Sta-to. L’amministrazione di Voghera però, nonostante questo momento sfavorevole, ha sempre cercato di ottemperare gli impegni e soprattutto di garantire al cittadino i servizi essenziali. Abbiamo approvato in consiglio comunale il Pgt dopo anni, simbolo della compattezza della maggioranza e della prospettiva di un reale piano per lo sviluppo di Voghera nel futuro. Ci sono state delle diatribe, innescate anche da al-cuni appunti che sono stati fatti in Regione, ma tutti gli aspetti sono stati messi a posto e Voghera potrà svilupparsi secondo i canoni più moderni. Il nostro è un comune virtuoso, nonostante tutti i problemi. Sta mantenendo i finanziamenti per i servizi sociali al 20%, come negli anni passati. Il più grande risultato è proprio quello di mantenere ciò che c’era prima, garantendo i servizi essenziali, anche nel pieno di questa burrasca finanziaria. Un’altra iniziativa che è stata messa a programma e a cui tengo molto è il progetto della casa alloggio “Dopo di noi” il qua-le, patto di stabilità permettendo, dovrebbe iniziare nel 2013. Se non ci fossero state queste condizioni economiche, l’amministrazione ne avrebbe dato il via anche molto più velocemente perché è un servizio che

serve a Voghera”.Di che cosa si occupa “Dopo di noi”?“Si tratta di una casa alloggio per i disabili i cui ge-nitori vengono a mancare oppure che non sono più in grado di assisterli in maniera appropriata. Per i genitori di persone disabili il primo pensiero è: “chi si prenderà cura di mio figlio quando io non ci sarò più? Dove andrà ad abitare?”. Ed è un problema che si riscontra in tutta Italia. La struttura che rea-lizzeremo a Voghera sarà un “durante-dopo di noi”, in modo che la persona vi acceda anche prima dei momenti di difficoltà, così che riesca ad abituarsi all’ambiente”. Il suo giudizio sul modo di operare della maggio-ranza è quindi positivo?“Certo, faccio parte della maggioranza e ne condivi-do le azioni. Anzi, vorrei sfidare la minoranza a seder-si da questa parte e fare di più in queste condizioni. C’è stato un consiglio comunale sul lavoro qualche mese fa che secondo me è stato pura demagogia. Si

di ilAriA ricotti

Giuseppe Moscariello è uno dei con-siglieri comunali della maggioranza di Voghera. In questa intervista ci parla di come sta procedendo il lavo-ro dell’amministrazione e di quanto i tagli dello Stato e il patto di stabilità stiano influendo sull’avviamento di molte opere. Quali sono stati secondo lei gli in-terventi più importanti che l’am-

possono pensare a tutti i metodi possibili per incen-tivare il lavoro, ma in una città come Voghera che ha risentito molto della crisi, l’amministrazione non può fare miracoli. Si è parlato molto per parlare, ma la città ha bisogno di fatti. Il comune è sempre aperto ad idee nuove, da qualsiasi parte vengano, purchè siano realmente costruttive. D’altronde è stato an-che criticato molto l’aumento dei supermercati, cosa che posso anche capire, ma non si può togliere che i supermercati abbiano portato lavoro in città. Se il commercio di Voghera avesse saputo rinnovarsi non ci sarebbe stata questa situazione, perché ognuno avrebbe ricoperto una diversa area”. Su che cosa si concentrerà l’amministrazione nei prossimi mesi?“Di cose da fare ce ne sarebbero tante. Ad esempio bisognerebbe riqualificare alcune zone di Voghera, cose semplici: strade sistemate, una rivalutazione di piazza San Bovo, portare avanti tutto ciò che adesso è fermo. Ci sono molte altre cose poi che si potrebbe-ro fare, ma bisogna sempre tenere conto del patto di stabilità, il quale ci permette giusto di svolgere manu-tenzione nelle scuole. Di idee all’interno della mag-gioranza ce ne sono tante, ma non si possono mette-re in atto ora e non per nostra negligenza: è meglio occuparsi di cose semplici che possono migliorare la città. Prima i comuni potevano fare molte cose in un anno, ma oggi il patto di stabilità limita molto, ci sono tanti discorsi aperti ma manca l’input”.Che cosa dovrebbe fare secondo lei il governo che esce da queste elezioni politiche per i comuni come Voghera?“Sicuramente lavorare sul patto di stabilità, così da allentare un po’ la borsa e permetterci di spendere qualcosa in più. Io sono d’accordo su un controllo di come vengano spesi i soldi dei contribuenti, ma è im-portante che una volta appurato che un comune non fa sprechi gli venga data l’opportunità di muoversi. Potremmo davvero fare molte cose che in queste con-dizioni non riusciamo a fare. Ci vorrebbe solo questo per poterci muovere meglio sul territorio”.

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MARZO 2013il Periodico 21

Gallotti: “I servizi d’urgenza hanno gravi lacune, bisogna razionalizzare le risorse”

IL CONSIGLIERE DEL PD SPIEGA I PROBLEMI DELL’OSPEDALE DI VOGHERA

di ilAriA ricotti

Roberto Gallotti è consigliere comunale a Voghera per il Partito Democratico. In questa intervista gli ab-biamo chiesto un approfondimento su una questione molto importante per la città, l’ospedale di Voghera, che riscontra diversi problemi.Durante l’ultima intervista il segretario Garofoli ci ha parlato dei problemi della strock unit, che cos’altro ci può dire a riguardo?“Per la strock unit è ancora tutto fermo. Abbiamo fat-to riferimento al programma regionale e territoriale, dove la rete di strock prevede anche quella di Voghe-ra. Quindi in teoria la strock esiste ma non funziona. È un problema assistenziale e sociale perché l’infarto è la terza causa di morte e la prima di disabilità a lungo termine e a Voghera ha una sua importanza: i dati dicono che ci sono circa 400 ictus all’anno, di cui otto su dieci sono presi tardi perché per essere efficace un intervento deve giungere entro tre ore. La mancata attivazione dell’unità è anche una contrad-dizione rispetto al programma designato dall’azien-da sanitaria, che ha sostenuto spese importanti per servizi come le macchine per i farmaci, ma non si trovano quelli che sono i pochi soldi per la struttu-ra. Grazie ad una donazione anonima all’ospedale tutta l’attrezzatura è già stata acquistata ed è già sta-to predisposto il collegamento telematico con il San Matteo: mancano solo l’assunzione di un neurologo, considerando che manca anche il primario in neuro-logia e non si sa quando ne sarà assunto uno nuovo, e quella di quattro/cinque infermieri professionali. Se non esistono altri motivi a noi non noti, l’attivazione dovrebbe essere semplice”.A parte la strock unit, che altre problematiche possiamo riscontrare?“Voglio premettere che l’ospedale di Voghera ha buone caratteristiche assistenziali e servizi di buon livello, grazie anche e soprattutto alla professionalità degli operatori sanitari, ma le criticità non possono essere ignorate. Un nodo cruciale è l’assistenza di urgenza. Il pronto soccorso dovrebbe essere l’imma-gine dell’efficienza dell’ospedale e invece è il contra-rio. I dati dicono che ci sono circa 30.000 ingressi al pronto soccorso all’anno e dovrebbero essere ga-rantiti sia servizi diagnostici che ricoveri o interventi di emergenza. Si riscontra però una situazione in cui il pronto soccorso è sempre sotto organico, servireb-bero almeno un paio di medici in più, anche perché è presente molto personale femminile e la direzione ospedaliera ha stabilito che le gravidanze non saran-no sostituite e questo crea un grave problema per le notevoli difficoltà nel seguire le fasi di analisi delle varie situazioni dei degenti. Inoltre non c’è un radio-logo dedicato, quindi bisogna mandare tutto al repar-to di radiologia. Si creano così code e lunghi tempi di attesa che sono un disagio per i cittadini”.Ci sono anche altre situazioni di urgenza degne di attenzione?“L’emodinamica, con annesso il reparto di cardio-logia, dove manca il primario, dovrebbe garantire l’intervento urgente su infarti miocardici acuti, quin-di un servizio di una certa importanza. L’intervento di angioplastica coronaria può essere fatto solo due mattine alla settimana, se no il degente deve essere portato a Pavia e non avendo stipulato un contratto con l’Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) non si può neanche garantire un trasporto nel minor

tempo possibile. C’è poi la mancanza della guardia di anestesia, che in un pronto soccorso come quello di Voghera dovrebbe essere presente. Dopotutto c’è all’ospedale di Stradella, che non è un Dea di pri-mo livello come Voghera. Visto che abbiamo anche un punto nascita, non avere una guardia di anestesia può causare problemi nei tempi di intervento. Il ria-nimatore non può sopperire ad un anestesista, come invece sembra che accada. Queste sono le principali criticità esistenti, di una certa importanza visto che sono legate alle urgenze”.Questi problemi sono quindi portati dalla man-canza di fondi oppure ci sono altri motivi?“Nel mese di ottobre abbiamo chiesto come gruppo consigliare un incontro con la dottoressa Troiano, direttore generale dell’azienda ospedaliera. Abbia-mo esposto i problemi rilevati e la dottoressa ha con-siderato con noi le problematiche di bilancio che le impediscono di agire. Il problema principale quindi rimane quello di bilancio, verso cui abbiamo opposto la nostra perplessità viste le spese fatte per le mac-chine dei farmaci e per la nuova palazzina di cui non si prevede ancora la fine. A nostro parere le risorse si possono e si devono trovare. A livello di sistema bisognerebbe razionalizzare la rete degli ospedali, evitare che ci siano doppioni, che sono i risultati del-la politica sanitaria di Formigoni, la quale ha dato la massima libertà ai cittadini di rivolgersi a strutture pubbliche o private a propria scelta: sono così nate strutture private senza consultare quelle pubbliche, creando reparti “doppi” o tripli” anche molto rav-vicinati tra loro e portando così ad una lapidazio-ne inutile delle risorse. Dovremmo quindi eliminare i doppioni, favorendo l’integrazione a livello orga-nizzativo tra pubblico e privato. Questa era anche l’intenzione del ministro della sanità all’interno del governo Monti, vedremo adesso verso quale direzio-ne ci muoveremo”.Come mai il Partito Democratico ha iniziato ad in-teressarsi a questi problemi?“Circa un anno fa abbiamo iniziato a ricevere delle segnalazioni sul pronto soccorso dai cittadini e dalla neurologia per lo stato della strock, la quale aveva determinato le dimissioni del primario di neurolo-gia, il dottor Piccolo. A Voghera c’è l’unico reparto

VOGHERA

in provincia di Pavia di neurologia, che ha la guardia 24 ore su 24, ma se non si riesce ad aprire la strock il prestigio dell’ospedale e la sua effi-cienza ne risentono. Già da marzo poi abbiamo portato all’attenzione del consiglio comunale queste que-stioni, in modo che il sindaco chie-desse chiarimenti. Fino ad ottobre però c’è stato un disinteressamento da parte dell’amministrazione, solo quando poi abbiamo chiesto come Pd un incontro con la dottoressa Troia-

Roberto Gallotti

no, anche il sindaco si è deciso a partecipare. Suc-cessivamente il sindaco ha chiesto un altro incontro il 7 dicembre su sollecitazione del Pd, da cui è risul-tato un impegno a considerare la rilevanza di questi problemi e di portarli a risoluzione. Aspettiamo il cambio dell’amministrazione regionale per vedere se sarà davvero possibile risolvere queste situazioni di vitale importanza per i cittadini. Cercheremo di au-mentare le pressioni perché credo resti una priorità fondamentale, sia appunto per il bene dei cittadini sia per aumentare il prestigio del nostro ospedale”.

Alla scopertadi Voghera

TREKKING URBANO

Continua l’impegno da parte dell’assessorato alla Cultura del Comune di Voghera per fa conosce-re a residenti e non la città. Prosegue così anche quest’anno il Trekking Urbano, la serie di percor-si svolti nell’ambito delle “mura” iriensi alla sco-perta della storia e delle bellezze artistiche e natu-ralistiche della città. “La nostra è una città ricca di valenze artistiche, di cultura e di storia – ha detto oggi alla presentazione dell’iniziativa l’assessore Marina Azzaretti -. Così come la nostra è una cit-tà viva, fatta di gente che vuole partecipare alla sua vita e vuole conoscerla appieno. E’ per que-sto che anche quest’anno, tra la altre iniziative, ho voluto organizzare una serie di visite guidate finalizzate alla scoperta dei luoghi artistici e pae-saggistici di Voghera. Luoghi poco conosciuti e/o riconosciuti dai più ma che sono e devono essere per noi motivo di vanto e d’orgoglio”. Per tutti coloro che sono interessati ecco il programma 2013. Domenica 17 Marzo – ore 14.30, Visita a Palazzo Gallini: “Percorso artistico itinerante tra leggende, storie, musiche e canti all’interno della casa museo. Domenica 7 Aprile – ore 15, Visita a Palazzo Gounela e palazzo Dattili Ritrovo al piano terra del Municipio, in piazza Duomo. Do-menica 21 Aprile – ore 15, Percorso alla scoperta delle opere dell’illustre pittore vogherese Paolo Borroni, nelle chiese di San Giuseppe e San Seba-stiano e nell’Oratorio del Crocifisso. Ritrovo alla chiesa di San Giuseppe, in via Plana. Domenica 5 Maggio – ore 15, i tesori botanici della nostra città: Passeggiata tra i parchi urbani vogheresi per ammirante le ricchezze naturali ed artistiche.

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di dAniele Ferro

Se ne è parlato per anni e una prima proposta era stata bocciata dalla Regione, ma ora i lavori in Oltrepò per la “Greenway”, la pista ciclabile che unirà Milano a Varzi in vista dell’Expo 2015, sono iniziati. Se il tem-po lo permetterà, dopo che il cantiere, partito a inizio febbraio, si è fermato per l’arrivo della neve, i lavori dovrebbero finire entro giugno. Al massimo, assicu-rano all’assessorato ai Lavori pubblici di Voghera, «tutto sarà pronto per la fine dell’estate». La “strada verde” oltrepadana seguirà il percorso del-la vecchia ferrovia Voghera-Varzi, partendo proprio dalla stazione di Voghera (i lavori sono iniziati nel parcheggio pubblico dietro l’autoporto). Il progetto, coordinato dalla Provincia con i fondi della Regione Lombardia (circa 800mila euro), prevede la realizza-zione della prima parte della Greenway in Oltrepò, quella compresa nei territori dei comuni di Voghera e Codevilla. A Voghera il progetto fa parte del “Piano delle piste ciclabili relativo al triennio 2013-2015”, che propone quasi undici chilometri di percorso all’interno della città.Alla Greenway si affianca un altro progetto, suggerito dall’assessore all’Ambiente Giovanni Di Valentino, che quasi tre anni fa (quando in un primo momento la Regione aveva deciso di non finanziare la strada verde) aveva lanciato un’idea: «Siccome la Regione non ha approvato la Greenway - aveva detto l’asses-sore - sarebbe opportuno che le piste ciclabili lungo

lo Staffora ce le facessimo da soli. Noi abbiamo già sistemato il nostro tratto, dall’altezza di via Sturla al “Ranch”». La proposta che Di Valentino faceva agli altri Comuni della valle era di ripulire il proprio terri-torio di competenza lungo il torrente, valorizzando le aree verdi e facendo una pista ciclabile. «Collegando i percorsi - sosteneva l’assessore - è come se avessi-mo la Greenway».Tuttavia l’idea sembra non essere stata portata avanti. Se a Voghera si va sul sentiero di fianco allo Staffora, non si vedono né percorsi salute con gli attrezzi in le-gno per fare ginnastica, né cartelloni con informazio-ni sulle piante e i minerali, come era stato annunciato. E il sentiero, in molti punti stretto tra la vegetazione, non è agevole: servirebbe un vero e proprio lavoro di ampliamento, per permettere a una famiglia con bam-bini, ad esempio, di pedalare senza preoccupazione. Di Valentino, però, non ha abbandonato l’idea. «Il percorso lungo lo Staffora che inizia da via Zanar-di (alle spalle di un supermercato, ndr) e arriva al “Ranch” era già stato reso ciclabile - dice l’asses-sore - ma quest’anno vogliamo dargli un maggiore impulso. Finora abbiamo avuto un po’ di problemi perché era franata una parte di argine, ma ora vo-gliamo concludere il progetto per arrivare con la pista ciclabile fino a Rivanazzano, dove il percorso potrà poi unirsi a quello della Greenway sul vecchio tracciato della Voghera-Varzi».Di Valentino, per arricchire il sentiero, confida nel-la disponibilità che era stata offerta tre anni fa dal

Sono iniziati i lavori per la GreenwayEntro l’estate in arrivo il primo ‘pezzo’

DI VALENTINO: «INTANTO FAREMO UN’ALTRA CICLABILE LUNGO LO STAFFORA» VALLE STAFFORA

“Ranch” e dal Museo di scienze natu-rali. «I gestori del “Ranch” - spiega l’assessore - si erano detti interessati a progettare qualcosa, come un’area attrezzata per le biciclette per pro-muovere lo sport tra i giovani. E il Museo aveva dato disponibilità a descrivere con dei pannelli lungo il percorso la ricchezza floreale e mine-raria dello Staffora». Prima però bi-sogna ripulire il tracciato, e per que-sto «stiamo pensando di chiedere una collaborazione al carcere di Voghera, per far lavorare i detenuti. L’anno scorso avevamo fatto qualcosa di simile: i detenuti avevano liberato dalle piante infestanti un cortile vicino un asilo in via Carlo Alberto». Se le parole saranno seguite dai fatti, entro l’estate i vogheresi, e non solo, potranno così scegliere tra due diversi percorsi per arrivare a Riva-nazzano con una pedalata.

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MARZO 2013il Periodico 25PARLA L’ASSESSORE ALLA POLITICA DELLE FRAZIONI DEL COMUNE DI VARZI

Buscaglia: “Varzi senza le proprie frazioni è come un albero senza rami”

VALLE STAFFORA

di giAnlucA giAconiA

In tutta la Regione Lombardia solamente il Comune di Varzi presenta all’interno delle proprie cariche quella dell’assessorato alla politica delle frazioni. Giorgio Buscaglia ricopre infatti questo incarico e, durante l’incontro in Municipio nel capoluogo, ci ha spiegato meglio le sue funzioni. Egli ha attribuito parecchia importanza alle frazioni che contribuiscono notevol-mente alla crescita di un centro rilevante come Varzi.Buscaglia, lei di cosa si occupa?“Opero per le frazioni del Comune di Varzi con due obiettivi principali: garantire la viabilità sulle strade comunali e migliorare lo stato di salute delle aree ci-miteriali. Per collegare le nostre frazioni ci sono 60 km di strade asfaltate e su un territorio di 58 Kmq sono presenti una quarantina di frazioni. Ci sono inoltre 100 Km di strade agrosilvopastorali, di cui non ci occupiamo direttamente perché sono a carico del Consorzio Reganzo con sede in Loc. Bognassi, che utilizza i fondi provenienti dalla vendita dei tes-serini per la raccolta dei funghi (anche quest’anno al consorzio vanno circa € 19.000)”.Per quanto riguarda le aree cimiteriali?“Almeno due volte all’anno mi reco di persona in tutti i cimiteri. Alcuni necessitano della costruzione di nuove concessioni (Pietragavina, Sagliano, Nivio-ne, Bognassi, Cella), altri invece necessitano di una reintonacatura o di una sistemazione delle scalinate (S. Martino)”.Altri punti da considerare?“Le frazioni sono coinvolte nel turismo perché pos-sono contare su ottimi ristoranti e agriturismi. Vorrei ricordare poi che, oltre ad alcune chiese veramen-te belle, nella frazione di Cella è presente il Tempio della Fraternità, meta ogni anno di ritrovo per molti turisti. Si sta poi approntando un regolamento per le modalità di gestione dei centri sportivi delle princi-pali frazioni allo scopo di incrementare la pratica sportiva in queste località”.Per quanto riguarda gli acquedotti?“Sul nostro territorio ci sono 25 acquedotti rurali con altrettanti impianti di depurazione tipo Imhoff. Questi stanno in piedi grazie all’intervento di volontari che si occupano della gestione dell’acqua”.La sua esperienza politica è quindi iniziata nel 2009, anno in cui è stato eletto Alberti?“Si, sono partito da zero e ho impiegato due anni per capire il funzionamento della macchina amministra-tiva. In quell’anno molti come me erano alla prima esperienza politica, è normale incontrare quindi delle difficoltà, anche perché Varzi è un Comune impegna-tivo da gestire”.Con questo ruolo ha quindi capito che le frazioni sono fondamentali: qual è il suo pensiero in me-rito?“Varzi senza le frazioni sarebbe come un albero sen-za rami. Infatti i 1123 abitanti delle frazioni contribu-iscono in modo determinato all’economia del territo-rio e del capoluogo con i loro prodotti d’eccellenza come la frutta e il miele. Le frazioni partecipano alle principali manifestazioni che si svolgono nel capoluo-go: durante la giornata del 1° maggio ci sono i loro prodotti tipici locali e gli animali e a carnevale sono presenti dei carri, risultati spesso vincenti, infatti nel-le ultime edizioni hanno avuto la meglio Bosmenso e Pietragavina. Siccome i Comuni, essendo soggetti al Patto di Stabilità, possono ormai contare su dei fondi

“Non mi interesso molto della politica. Sostengo che ci siano troppi partiti e perciò i voti si disperdono, con il rischio di trovarci senza un governo forte in grado di risolvere i problemi urgenti del paese. Biso-gna garantire il lavoro ai nostri giovani, che costitu-iscono il futuro”.Si sente di ringraziare qualcuno?“Ringrazio i miei colleghi assessori e consiglieri delle frazioni perché con il loro contributo riuscia-mo sempre ad essere informati tempestivamente sui problemi da risolvere con urgenza”.E per il 2013 che opere prevedete?Nel corso dell’anno 2013 sono previsti lavori di asfaltatura di alcuni tratti di strade comunali (Cel-la, Dego ed in altre frazioni). Quindi posa in opera di un ripetitore telefonico presso il cimitero di Santa Cristina (spesa dell’installazione a carico del gestore stesso) su suolo di proprietà comunale.Tale ripetitore consentirà finalmente agli abitanti di Pietragavina e delle frazioni limitrofe di migliorare le comunicazio-ni, attualmente molto problematiche, mediante l’uso dei telefonini. Il gestore del ripetitore si è impegnato a versare nelle casse del comune di Varzi un canone di affitto annuale per occupazione di suolo pubbli-co”.

Giorgio Buscaglia

ridotti al minimo, ho rinunciato come Assessore alla politica delle frazioni al percepimento dell’indennità di carica di Assessore di oltre 3000 euro nel corso di quest’anno. Inoltre ho richiesto di destinare tale cifra per la realizzazione di opere o per l’acquisto di arredo urbano all’interno delle frazioni”.Quali sono i lavori pubblici svolti?“Abbiamo realizzato l’intervento in località Carro in prossimità del torrente Aronchio in soli 12 mesi con l’apertura di un nuovo tratto di strada comunale. Di questa infrastruttura usufruiscono anche gli alunni residenti nelle frazioni e nei comuni limitrofi per ac-

cedere alle nuove scuole di Varzi”.Com’è il rapporto con i cittadini?“Loro hanno un ruolo importante perché collaborano parecchio, infatti cerchiamo di salvaguardarli in ogni situazione, specie in concomitanza delle abbondanti nevicate. Può in-fatti succedere che le strade vengano pulite in ritardo, ma non si sono mai verificati grandi problemi”.Cosa si augura dalle prossime ele-zioni politiche?

“Soddisfatti del risultato elettorale in Valle Staffora”

IL PDL DI VARZI TIRA LE SOMME

di AlessAndro disperAti

Il giorno dopo le elezioni il coordinatore del Pdl Valle Staffora, Franco Danese traccia un bilancio a caldo dei risultati. Ed afferma: “Il coordinamento del PDL di Varzi ringrazia tutti i simpatizzanti del partito del PDL che hanno, con il loro piccolo ma significativo contributo, concorso alla vittoria della coalizione di centro destra alle elezioni regionali. I risultati ottenuti dal PDL a Varzi risultano superio-ri a quelli ottenuti alle ultime elezioni provinciali del 2011. Da 292 si è passati a 375 voti con un au-mento del 28%. Il fatto di avere un coordinamento organizzato sul territorio comunale che ha spiegato ai cittadini il lavoro svolto dal partito e quello da affrontare, ha sicuramente contribuito al risultato positivo”.Danese ma quali sono ora le proposte del Pdl?“Le proposte del Popolo della Libertà: dall’aboli-zione dell’Imu alla restituzione di quella pagata sul-la prima casa del 2012 valorizzando la inviolabilità

della casa, dal congelamento dell’aumento dell’iva prevista al dimezzamento al 10% di quella su beni essenziali quali la benzina, dalla possibilità di as-sumere un giovane senza dover pagare tasse e con-tributi per i primi anni al dimezzamento del numero dei parlamentari e dei loro emolumenti, hanno col-to nel segno le richieste di un alto numero di italiani uniti alla promessa di mantenere il 75% delle tasse pagate in regione”.Ed invece, per quanto riguarda la Valle Staffora cosa si propone?“Per quanto riguarda le nostre valli: lavoro, sanità, viabilità e un turismo enogastronomico e culturale serio sono i campi di battaglia su cui da tempo ci si confronta con scarsi risultati”. Concludendo, qual è la sua opinione dopo queste elezioni?“L’importante è che chiunque ci amministrerà ad ogni livello sia in grado di dare una speranza a que-sta bella valle che tanto amiamo e in cui vorremmo essere fieri di continuare a vivere”.

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Varzi: “Dopo l’incendio ripartiamo,grazie di cuore a chi ci ha aiutato”

PARLA LORENZO FOSSATI DELLA FOSSATI COSTRUZIONI ANDATA IN FUMOVA

LLE S

TAFF

ORA

si è rimboccata le maniche, ed eccola pronta a ripar-tire con la propria attività. Durante e dopo l’incendio la solidarietà dei varzesi e degli abitanti della Valle Staffora è stata davvero incredibile. Di tutto questo ne parliamo con Lorenzo Fossati che, insieme al fratello Alberto e alla sorella Alice, da anni portano avanti questa importante attività.Lorenzo, parliamo dell’incendio...“L’incendio si è sviluppato alle dodici meno un quarto e la causa è da ricercarsi in un guasto allo spargisale. Lo avevamo utilizzato in mattinata, evi-dentemente si è surriscaldato e dalle telecamere di sorveglianza interne abbiamo potuto vedere come si è sviluppato e propagato l’incendio. Ha iniziato a bru-ciare lo spargisale, quindi ha intaccato il camion e da li si è allargato a tutto il capannone. Il problema del capannone è che, essendo costituito da lamiere greca-te interposte da polistirolo, l’incendio si è sviluppato velocemente. In meno di quattro ore sono bruciati qualcosa come mille metri quadrati di capannone”.All’interno avevate tutti i mezzi?“All’interno c’erano sette mezzi mentre due si trova-vano all’esterno. C’era un cestello, un camion, due furgoni e una macchina di un dipendente. Il danno grosso si è avuto anche sulle attrezzature, sui martel-li pneumatici, sui gruppi elettrogeni, tutto materiale per l’edilizia che utilizziamo quotidianamente e que-sto ha bloccato anche il nostro lavoro”.Lei ha scritto su facebook che sono andati all’aria i sacrifici di una vita...“Si, sono andati all’aria, tra virgolette, i sacrifici di una vita perché sono vent’anni che lavoro io con i miei fratelli e da oltre cinquanta mio padre. Tutta la famiglia è coinvolta in questa attività che oltretutto sta andando bene perché abbiamo diversi operai. Con questo però, come abbiamo già fatto una volta, ci stiamo tirando su le maniche, e stiamo ripartendo per rifare tutto un’altra volta”.State ripartendo praticamente da zero?Non direi proprio da zero perché innanzitutto abbia-mo ancora un luogo dove poter lavorare e abbiamo diversi clienti che è sicuramente una forza lavoro non da ridere. Però si riparte da capo per il nuovo capan-none e questo per certi versi è come una ripartenza”.Nei giorni scorsi ha ringraziato la gente che vi è stata vicina in questo momento.“È stata una cosa molto particolare, che ci ha colpi-to. Già il giorno dopo l’incendio, a parte la nostra fa-miglia, a parte i dipendenti che tenevano molto anche loro all’attività, siamo rimasti sorpresi e soddisfatti nel vedere la gente di Varzi, dispiaciuta e disperata per l’accaduto, che si è prodigata ad aiutarci per get-tare tutto il materiale andato in fumo. Il giorno dopo che è stato dissequestrato il capannone ci siamo ri-trovati con oltre cento volontari ad aiutarci a ripulire l’area bruciata. Non ho parole per ringraziare tutte

queste persone”.Una cosa mai vista diciamo.“Mai vista ed inaspettata, perché io non sono di Var-zi, insieme alla mia famiglia veniamo dalla monta-gna. Se qualcuno ha bisogno noi ci facciamo in tre per aiutarlo, ma non mi aspettavo che in un paese come Varzi, che quasi sempre l’hanno dipinto come un mondo a se, come un cerchio dove è difficile entra-re, di avere un aiuto così concreto”.La ditta a chi è intestata?“La ditta si chiama Fossati Costruzioni, siamo io e mio fratello Alberto, una snc, la cui sede è in via Por-ta Nuova a Varzi mentre il magazzino e il piazzale sono in via De Gasperi. Abbiamo più di venti dipen-denti”.Con quale ottica guardate al futuro?“Con quello con cui lo abbiamo sempre guardato: per fortuna non abbiamo risentito minimamente della crisi, anzi, oltre ad aver sempre aumentato il fattu-rato, ad aver sempre aumentato anche il numero dei dipendenti e quindi i cantieri, abbiamo la fortuna di collaborare con grossi enti ed abbiamo anche diversi lavori con enti pubblici e privati”.Avete fatto una stima dei danni?“I danni all’incirca ammontano al milione e mezzo di euro. Purtroppo oltre al nostro materiale sono bru-ciati dei serramenti di due ville, dei pannelli fotovol-taici, dei martelli pneumatici ed escavatori che non erano di nostra proprietà ma in deposito. Quindi un

danno nel danno. Ci auguriamo che l’assicurazione possa risarcire almeno i costi del capannone”.Da anni si parla di avere un distaccamento dei Vigili del Fuoco a Varzi, forse se ci fosse stato si sarebbe riusciti a salvare qualcosa?“Mi fa sorridere questa cosa, perché alla caserma dei Vigili del Fuoco ci sto lavorando proprio io e per questo è già un paradosso. La caserma dei Vigili del Fuoco è fondamentale per Varzi e per tutta l’al-ta Valle Staffora. Visto che si sono sollevati i politici per realizzare quest’opera credo che sia davvero una delle poche cose che veramente in cui credere perché sia d’estate che in inverno, avere un distaccamento a Varzi, potrebbe essere utile per tantissimi motivi: da-gli incendi boschivi a tante altre cose. Per quanto mi riguarada credo che anche con la caserma dei pom-pieri qui vicino non avremmo salvato molto perchè nel giro di mezz’ora il capannone era in fumo”.Vuole ringraziare ancora qualcuno?“Si. Volevo ringraziare prorpio di cuore tutta la comunità di Varzi, perché anche se io sono, tra vir-golette, straniero visto che vivo in Appennino, a li-vello personale ci ha dato forza, ci hanno messo a disposizione capannoni, ci hanno dato la massima disponibilità, ci hanno messo a disposizione macchi-nari, davvero una solidarietà unica. Tanto per fare un esempio il giorno che è bruciato il capannone, il Sin-daco di Varzi è stato tutto il giorno qui vicino a noi, perché questo dramma ha colpito tutti. È successo a me ma poteva succedere a chiunque”.Per fortuna non ci sono stati feriti...“La fortuna è stata che in una cosa del genere, che è una catastrofe, non si è fatto male nessuno. Sono stati intelligenti gli uomini a non cercare di fare gli ‘eroi’ cercando magari di entrare per mettere in salvo qual-cosa perchè se no sarebbe stato un dramma. Anche quando sono arrivati i Vigili del Fuoco abbiamo avu-to un’ottima collaborazione, chiedendoci se voleva-mo salvare una parte piuttosto che un’altra. C’erano sette camionette dei Vigili del Fuoco, e loro sono stati molto professionali perché hanno domato le fiamme evitamdo che intaccassero anche l’appartamento e gli uffici vicini che se fossero andati persi avremmo avuto un danno immane. A livello personale mi sento di ringraziare proprio tutti per la forza che ci danno, perché è con quella che devi ripartire”.

di AlessAndro disperAti

Ventotto gennaio 2013, ore 11,45: un furioso incendio devasta nel giro di pochi minuti il capannone dell’Im-presa Edil Fossati di Varzi. E’ un im-mane disastro. L’incendio distrugge diversi mezzi e manda all’aria cin-quant’anni di sacrifici della famiglia Fossati. E’ passato oltre un mese da quelle drammatiche immagini. La fa-miglia Fossati non si è data per vinta,

Lorenzo Fossati

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MARZO 2013il Periodico 27

Danelli e Varesi: “Continua sempreil nostro impegno a favore delle donne”

I COMUNI DI BRONI E STRADELLA HANNO FESTEGGIATO L’8 MARZOOLTREPO

di oliviero mAggi

Sono state tante le iniziative per festeggiare l’8 mar-zo nei comuni di Broni e Stradella. Un impegno ver-so il mondo delle pari opportunità, però, che viene messo in campo tutto l’anno, in favore delle donne, delle madri, della conciliazione dei tempi. Venerdì 1 marzo, presso il Teatro sociale, si è tenuto lo spettaco-lo jazz “Swinging ladies”. Venerdì 8 marzo, alle ore 21, presso la Sala Cultura del palazzo municipale di Stradella, è andato in scena il concerto “Voglio vivere così”, con l’esecuzione di classici evergreen, canzo-ni napoletane e repertorio operettistico, dalla voce di Graziella Brega, accompagnata al pianoforte da Ro-mina Vavassori. Sabato 9 marzo, alle ore 21, ancora al Teatro sociale lo spettacolo “Mulieres Aulosque”. Ve-nerdì 8 marzo, inoltre, l’ingresso ai civici musei era gratuito per tutte le donne. In collaborazione con Avis Stradella, infine, è stata riproposta anche quest’anno la campagna di sensibilizzazione alla donazione ri-volta al mondo femminile. Festa anche a Broni dove, la sera dell’8 marzo, in collaborazione con l’assesso-rato alle pari opportunità, si è tenuto il tradizionale concerto presso la sede dell’Unitrè. Cristina Varesi e Katia Danelli, rispettivamente assessori alle pari op-portunità nei comuni di Broni e Stradella illustrano tutti gli interventi messi in campo lo scorso anno e i progetti per il futuro.Assessore Varesi, come procede il suo impegno nel campo delle pari opportunità?“Devo dire che il mio lavoro nel sociale e alle pari opportunità prosegue con soddisfazione. Questo mese di marzo sarà dedicato mai come quest’anno alle donne, le donne che affrontano il dramma della violenza, le donne che restano sole e devono affron-tare la vita con i loro bimbi, le donne che lavorano, curano i figli, i mariti, i compagni e i loro familiari, le donne che amministrano e governano, le donne che fanno volontariato attivo, le donne che si mettono in gioco ogni giorno in questo paese che non e’ ancora un paese per donne. Per tutte loro e anche per me continua l’impegno alla ricerca di risorse, alla messa in campo di progetti, al sostegno per poter conciliare i tempi di vita e di lavoro oltre che di cura”.Quali saranno questi progetti?“Il primo è il progetto “Capire comprendere, amplia-re e prevenire in rete” in collaborazione con la coo-perativa Liberamente - Centro antiviolenza di Pavia e in partenariato con i comuni di Pavia, Stradella e Voghera. Questo progetto vedrà come prima azione, sul territorio del comune di Broni, una serie di incon-tri che partiranno il 5 marzo, dalle ore 17.30 a Villa Nuova Italia e che vedranno protagoniste le madri efficaci (per informazioni e iscrizioni 0382.32136)”.Quali altre iniziative avete in programma?“Il secondo è il progetto “Oltretempo”. Da finanziare con la legge regionale 28/2004 (Tempi e orari) con azioni rivolte ai cittadini (sportello cittadino), pro-mozione e utilizzo della carta regionale dei servizi, un “buono tempo” per le mamme che lavorano e hanno delle necessità immediate, nonni attivi con il coinvol-gimento delle persone anziane in una sorta di banca del tempo. Tutto questo in collaborazione con le as-sociazioni di volontariato presenti sul territorio e già attive con i progetti dell’assessorato. Inoltre sono in programma corsi di alfabetizzazione per stranieri in collaborazione con la scuola Plana di Voghera e che si tengono presso le scuole medie di Broni”.

il Periodico

Assessore Danelli, come procede invece il servizio del Punto Rosa?“Sono 376 i contatti che, nell’arco del 2012, si sono rivolti al Punto Rosa. Un vero successo, con ben 80 contatti in più rispetto al 2011, che ci ha spinto a po-tenziare le attività della struttura. Adattandosi alle richieste dei cittadini oggi lo sportello ha modificato e implementato la sua attività, sostenuta da ben 14 Comuni. Oltre a Stradella, Arena Po, Broni, Zene-vredo, l’Unione Campospinoso/Albaredo Arnaboldi e l’Unione dei Comuni di Prima Collina, Cigogno-la, S. Maria della Versa, Portalbera e San Cipriano Po e San Zenone al Po, sostengono l’attività dello sportello fornendo gratuitamente consulenza lega-le e counselling sulle normative a tutela delle Pari Opportunità, sul diritto di famiglia, a sostegno della genitorialità, sulle problematiche familiari legate ad aspetti economici e contrattuali nonché orientamento nel reinserimento nel mondo del lavoro o nei casi di stalking, minaccia, molestia e maltrattamento”.Quali altri servizi offre lo sportello?“Un’altra delle finalità specifiche del servizio è an-che quella di rendere consapevoli i cittadini dei loro diritti riguardo a situazioni di particolare difficoltà

o disagi vissute all’interno della propria famiglia e del proprio contesto socio economico, aiutandoli a difendersi. Nel 2012 il Punto Rosa ha accolto le richieste di orientamento al lavoro di 300 persone, prevalentemente di sesso femminile, fornendo un aiu-to nella strutturazione di un curriculum idoneo alla candidatura alle varie offerte di lavoro. Per il futuro, inoltre, il mio proposito e quello degli altri colleghi amministratori è quello di dare l’accessibilità e im-plementare i servizi creando una sede decentrata per favorire i cittadini di Stradella e dei comuni partner”.Come procede, infine, il servizio Mio Taxi?“Anche per quanto riguarda il servizio a chiama-ta agevolata “Mio Taxi”, nato nel 2008 come Taxi Rosa, ma poi allargato anche all’utenza maschile, il 2012 è stato un anno di successo. Sono stati più di 500 i viaggi effettuati nel 2012, a cura dei volontari dell’Auser di Stradella, in particolare verso gli ospe-dali di Pavia, Voghera, Stradella. L’età media delle persone è compresa per la maggior parte tra 70 e 80 anni. Questo servizio è nato perchè sempre più spesso i figli per motivi di lavoro o perché lontani non posso-no accompagnare i loro anziani genitori ai controlli in ospedale oppure a fare le spese”.

Cristina Varesi Katia Danelli

SUCCESSO PER LA SETTIMANA BIANCA DEL CRAL VARZI

Si è conclusa positivamente la settimana bianca per i soci Cral del presidio ospedaliero varzese; come da tradizione ormai da anni, la meta scelta è stata la località turistica di Livigno che come sempre offre uno scenario incantevole di natura incontaminata con piste ben innevate e numerose attività per ri-lassarsi dopo un intera giornata di sci. Di seguito i premiati della gara sociale. Categoria junior: Fran-

cesco Guardamagna, Camillo Marchetti, Tommaso Colombi, Brigitta Rovati, Andrea Costantino. Ca-tegoria Femminile: Vittoria Villani, Michela Stillio. Categoria Senior: Luigi Guardamagna, Gabriele Stillio, Franco Stillio, Giampiero Marchetti, Emilio Franza, Sergio Sala, Pierino Reali, Davide Rovati, Marco Galeone, Paolo Casarini, Pierluigi Colombi, Maurizio Villani.

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“Sfiduciato dalla sua stessa minoranza, le dimissioni sarebbero un atto dovuto”

MONTEBELLO: L’ASSESSORE CHIEDE LE DIMISSIONI DI GUGLIELMO BRUNIOLTREPO

di FAbiAnA bello

L’Assessore ai Lavori Pubblici di Montebello della Battaglia, Roberto Piacentini, risponde all’intervista al capogruppo di minoranza Guglielmo Bruni pub-blicata nel numero di febbraio del nostro giornale. L’assessore è stato criticato per il fatto di ricevere l’indennità di carica nonostante la sua assenza di sei mesi dall’attività della Giunta a causa di impegni la-vorativi. Assessore Piacentini, il Comune di Montebello ha sicuramente risentito dei tagli dovuti alla crisi: sie-te riusciti comunque a realizzare delle opere pub-bliche? Quali?“I tagli ai comuni sono iniziati ancor prima che fosse riconosciuto l’inizio della crisi e continuano tutt’og-gi in maniera abbastanza costante. L’arma vincente sia di questa amministrazione che delle precedenti è stata quella di non esporsi troppo all’indebitamen-to ricorrendo continuamente a mutui per finanziare le opere: in questo modo, nel periodo peggiore della crisi, si è garantito una continuità delle stesse e una pressione fiscale tra le più basse dell’intera provincia. Questa amministrazione è inoltre riuscita a continua-re le opere pubbliche inserite nel programma eletto-rale con progetti concreti e di valore, che, grazie alla partecipazione a diversi bandi, hanno ottenuto cofi-nanziamenti a fondo perduto di ben 120.000 € in soli due anni. In questa legislatura si è conclusa la rea-lizzazione della piazza di via Roma, nella parte bassa dell’abitato, garantendo parcheggi in una zona in cui forte era la richiesta da parte dei residenti. Stiamo continuando la realizzazione di opere importanti, tra cui una nuova piazza, per la quale abbiamo vinto il bando regionale ottenendo il massimo del punteggio, sempre in via Roma (ex Quartiere Gavina), portata a termine l’anno scorso: anche in questo caso abbiamo aumentato la disponibilità di parcheggi nei pressi del comune, creando un piacevole spazio pubblico fruibi-le alla cittadinanza. Abbiamo poi provveduto al rifa-cimento del manto stradale e dei marciapiedi nel cen-tro storico. Altri investimenti sono stati fatti sempre in tema di asfaltature, contestualmente con le risorse disponibili, anche in altre zone che necessitavano in-terventi. Abbiamo anche investito nella segnaletica e nella manutenzione di scuole, comune, teatro comu-nale, cimitero, nel verde pubblico e nel rafforzamento del parco mezzi comunali”. Avete altri progetti in programma per i prossimi mesi?“Tanto è stato fatto in questi mesi e tantissimo c’è an-cora da fare per continuare a realizzare il program-ma elettorale e soddisfare i bisogni del territorio che emergeranno nell’immediato futuro. Ci adopererem-mo per fare ciò, come detto, tenendo presente che le risorse sono per tutti i comuni sempre più limitate. Ho sempre pensato però che una buona amministra-zione, al di là di un marciapiedi realizzato in più o in meno, si definisca tale se attribuisce priorità al tema del sociale a 360 gradi. Non possiamo quindi non pensare alle famiglie che si trovano in grossa diffi-coltà, in un periodo in cui il tasso di disoccupazione tra i giovani ha raggiunto i massimi livelli e il proble-ma sociale dovuto alla situazione degli esodati è di primaria importanza: massima attenzione quindi da parte dell’amministrazione, come sempre, nel dare supporto alle persone appartenenti alle fasce più po-vere, sempre in base alle possibilità d’intervento che

un piccolo comune ha a disposizione. Non a caso, in questa legislatura, grazie all’indispensabile contri-buto di tanti volontari si è costituito l’Auser”.L’amministrazione è attenta a ecologia e ambien-te?“Ritengo che abbiamo dimostrato, sia in questa che nella scorsa legislatura, quanto sia alta l’attenzio-ne su questi aspetti. Siamo stati tra i primi comuni in provincia di Pavia, se non il primo, ad installare sulla scuola pubblica un impianto fotovoltaico, par-tecipando al bando nazionale “Conto Energia”: in questo modo, oltre a rendere gli uffici comunali au-tonomi dal punto di vista elettrico, siamo diventati un piccolo produttore di energia, vendendola; tra po-chissimi anni sarà ammortizzato il costo dell’impian-to ed esso inizierà a creare un utile, considerando an-che il risparmio per le casse comunali sul costo della bolletta. Rimanendo in tema di energia, nella scorsa legislatura abbiamo promosso una distribuzione gra-tuita di lampadine a basso consumo a tutte le fami-glie residenti. Siamo stati inoltre tra i primi comuni a utilizzare ed introdurre i cassonetti dei rifiuti in-terrati, già installati nei pressi della nuova piazza in via Roma. Questo investimento si è dimostrato molto apprezzato dalla cittadinanza, e può essere un punto di partenza per l’ampliamento del progetto e per il posizionamento degli stessi anche in altre zone sen-sibili del comune. A Montebello abbiamo una ampis-sima superficie destinata al verde, che sicuramente impegna in maniera considerevole le risorse lavoro a nostra disposizione. Per non gravare sulla pressio-ne fiscale, ritenendo il basso livello di quest’ultima una priorità, come prima risposta alla crisi abbia-mo gestito autonomamente il mantenimento del ver-de pubblico, attuando anche importanti investimenti nei mezzi comunali dedicati a questa attività. Inoltre, abbiamo dimostrato attenzione a questi aspetti con l’approvazione del Piano di Governo del Territorio. In questo modo, non abbiamo dato via libera a una cementificazione diffusa ed incontrollata alla caccia di facili oneri di urbanizzazione che compensassero i tagli dello Stato, ma abbiamo garantito la valorizza-zione e la salvaguardia degli aspetti ambientali, sto-rici e culturali del nostro comune, preferendo pianifi-

degli alunni delle scuole elementari di Montebello. Io ho avuto un periodo di distaccamento non conti-nuativo a Rimini per un importante impegno lavora-tivo dal 28 agosto al 31 ottobre 2012. Il consigliere dice che questi sarebbero sei mesi, io ne conto due: la matematica non è un’opinione. Il consigliere Bruni è già in campagna elettorale, e per unire un’opposizio-ne oramai logora e divisa, che vota a ranghi sciolti senza seguire le sue indicazioni, praticamente sfidu-ciandolo come ne è prova palese l’ultimo consiglio comunale, cerca di ritrovare un consenso interno ed esterno attraverso una notizia assolutamente priva di fondamento. Il mio importante impegno lavorativo, durato appunto soli due mesi, mi ha permesso di se-guire costantemente l’attività amministrativa; nel pe-riodo citato, sono infatti tornato almeno cinque o sei volte a Montebello. Il consigliere citi concretamente il ritardo, anche di un solo giorno, che avrei causato ad una qualsiasi opera a causa della mia presunta as-senza, o rassegni immediatamente le dimissioni con un gesto di responsabilità, essendo questa notizia una vera bufala a mezzo stampa che non fa certo onore a chi vuole presentarsi ad amministrare un comune. Anche riguardo il mio compenso tengo a sottolineare che il consigliere Bruni è altamente impreciso, citan-do cifre anche in questo caso non corrette”.E quindi?“Ho 33 anni e da quasi nove anni faccio parte dell’amministrazione comunale di Montebello, pri-ma come consigliere e poi come assessore, vivendo questa esperienza con grande passione ed impegno e dando il mio contributo al comune in cui ho sem-pre vissuto e a cui sono molto legato: nella massima trasparenza nei confronti dei cittadini di Montebello, posso affermare che mi viene erogata la cifra mensile di 83 euro (ottantatre euro), essendomi stata dimez-zata l’indennità di carica poichè sono un lavorato-re dipendente. Sulla somma sopra citata pago poi le tasse come se fosse un secondo lavoro. In una sem-plice seduta di consiglio comunale tutti i consiglie-ri d’opposizione percepiscono quasi come me in un mese, senza aver mai proposto nulla in consiglio se non interventi demagogici che, se attuati, avrebbero portato al commissariamento del nostro comune in pochi mesi. Restituiscano loro tutti i compensi, si par-la di qualche migliaio di euro, percepiti fin ad ora, che sono stati incassati senza avere nessuna concreta responsabilità amministrativa. Infatti, in questi quasi quattro anni di legislatura i consiglieri d’opposizio-ne hanno partecipato ai vari consigli comunali senza dire, nella maggior parte dei casi, nemmeno una pa-rola, ma limitandosi ad alzare la mano a priori con-tro ogni tipo di decisione (chi ha assistito ai consigli comunali può sinceramente testimoniarlo), incassan-do però i gettoni di presenza”.

care uno sviluppo sostenibile”.Il consigliere Bruni, nel numero precedente del Periodico, ha cri-ticato la sua assenza di sei mesi a Rimini per motivi di lavoro e il fat-to che lei venga comunque pagato: cosa vuole rispondere a questa af-fermazione e alle altre critiche alla Giunta?“Dopo essersi candidato più volte con scarsi risultati, spero che il con-sigliere non si proponga per dare le-zioni private di matematica a nessuno

Roberto Piacentini

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Cigognola: “Priorità ai lavori di messa in sicurezza dello Scuropasso”

INTERVISTA A ROSANNA ROVATI, SINDACO DI CIGOGNOLA DAL 2009OL

TREP

O

dell’ampliamento del cimitero. Ora le priorità di que-sto ultimo anno saranno tutte concentrate sui lavori di messa in sicurezza del torrente Scuropasso, che dovrebbero partire all’inizio dell’estate. Un proget-to che, in concomitanza con i lavori di realizzazione del ponte sul torrente a Broni, dovrebbe risolvere il problema degli allagamenti che si verificano con le forti piogge. In questa intervista il Sindaco ripercorre questi quattro anni alla guida del Comune.Sindaco Rovati, qual è il suo giudizio su questi quattro anni di mandato?“Il giudizio non può essere che positivo. A circa un anno dalle elezioni abbiamo già completato il pro-gramma, con il quale siamo stati eletti, e stiamo proseguendo con altri interventi che porteranno al-tre migliorie al nostro paese. Purtroppo i precedenti amministratori ci hanno lasciato una situazione mol-to difficile, a cui noi abbiamo dovuto mettere subito mano. Ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.Il grosso problema con cui dovete fare i conti è quello del dissesto idrogeologico.“Sì, il nostro territorio si può dire che sia una vera e propria sorgente d’acqua. Oltre allo Scuropasso, infatti, ci sono molti torrentelli e rivi che in questi anni abbiamo provveduto a far pulire e mettere in si-curezza. Nel 2009, in collaborazione con la Regione, sono stati effettuati e regolarmente ultimati i lavori in località Monteguzzo. Sempre con la Regione, nel 2010, sono stati aggiudicati i lavori di consolidamen-to di diversi movimenti franosi sul territorio comu-nale. Nel 2010 sono partiti anche i lavori di messa in sicurezza degli abitanti di Valle Cima, Valle Mezzo e Valle Fondo, che si sono conclusi l’anno successivo. E poi, nel 2010, abbiamo dato avvio al procedimento per lo studio idrogeologico del torrente Scuropasso per la definizione degli interventi necessari”.Quando potranno partire i lavori al torrente, così importanti per tutta la valle?“Il Comune di Cigognola è l’ente attuatore di questi lavori di messa in sicurezza del torrente, nel tratto tra Pietra de’ Giorgi, Cigognola, Broni, Barbianello. Il progetto prevede una pulizia dell’alveo con con-seguente rinforzo delle difese spondali. Noi erava-mo pronti a partire con l’assegnazione dell’appalto, ma abbiamo dovuto adeguare il nostro progetto con quello del rifacimento del ponte sul torrente a Bro-ni: la struttura, infatti, così com’è fa da tappo alla discesa dell’acqua, causando molti allagamenti. Ora speriamo di riuscire ad affidare l’appalto verso fine marzo/primi di aprile per poi partire con i lavori en-tro i primi di giugno. Sempre che la Provincia trovi i soldi per costruire il ponte”.L’Amministrazione, comunque, può contare su un gruppo di Protezione civile molto valido.“Io devo ringraziare davvero sia l’assessore alla Protezione Civile, Cristiano Maggi, sia il coordina-

tore del gruppo, Silvestro Maggi, per il grande aiuto e il supporto che danno all’amministrazione. In que-sti anni abbiamo investito molte risorse, anche con l’aiuto della Regione, per potenziare gli equipaggia-menti del gruppo: nel 2009 sono stati acquistati un fuoristrada, un trattorino agricolo, una torre faro, un generatore di aria calda, abbigliamento da lavoro. Lo scorso anno, inoltre, c’è stata la posa in opera di un box prefabbricato all’interno dell’area utilizzata dal gruppo, per dotarla di una struttura idonea al ri-covero degli automezzi”.Quali altri lavori importanti avete realizzato in questi anni?“Non appena ci siamo insediati abbiamo effettua-to svariati lavori di adeguamento degli ambulatori medici comunali e del dispensario medico di piazza Castello per renderli maggiormente funzionali e con-formi alle prescrizioni dell’Asl. Abbiamo acquistato

giochi da esterno per la scuola dell’infanzia di Valle-scuropasso e abbiamo effettuato lavori di tinteggiatu-ra e verniciatura. Lo scorso anno sono partiti anche i lavori di messa in sicurezza dell’edificio, interamente finanziati dal Ministero per le Infrastrutture. Ci sia-mo anche occupati dell’agricoltura, con l’acquisto delle esche per il monitoraggio della flavescenza dorata e l’installazione della centralina meteo. Nel 2010 abbiamo approvato il Pgt e abbiamo dato corso alla redazione del piano regolatore cimiteriale, che non era mai stato realizzato. Era in progetto anche la realizzazione di una pista ciclabile, purtroppo i lavori sono stati approvati, ma non finanziati”.Veniamo al 2012. In cosa vi siete impegnati lo scor-so anno?“Lo scorso anno ci siamo dedicati a lavori di manu-tenzione delle strade e delle infrastrutture pubbliche, sia nel capoluogo che nelle frazioni. Sono in corso di esecuzione i lavori del parcheggio pubblico con area attrezzata in località Vicomune e i lavori di pa-vimentazione della via Giorgi e di vicolo XXV aprile. Inoltre sono stati ultimati i lavori di asfaltatura della strada che porta a Castana. In questi anni abbiamo provveduto ad ampliare l’impianto di pubblica illu-minazione con due nuovi punti luce e altri due sa-ranno installati a breve in via Giorgi e in località Ca’ Nova. Inoltre dovremo intervenire per il rifacimento dell’impianto delle tubature dell’acqua in via Roma”.Sindaco Rovati, quali saranno le priorità di questo suo ultimo anno di mandato?“Sicuramente le priorità saranno i lavori al torrente Scuropasso. Poi ci occuperemo del cimitero: nel 2009 avevamo iniziato i lavori di costruzione di un nuovo corpo di 40 loculi, che sono stati ultimati nel 2010, perchè non c’era più disponibilità di posti liberi. Ora dovremmo iniziare un nuovo ampliamento di altri 40 loculi e due cappelle perchè ne abbiamo necessità. Inoltre dovremmo mettere in cantiere anche alcuni lavori di ristrutturazione e sistemazione della struttu-ra stessa. Un’altra priorità sarà il mantenimento dei servizi che, ogni anno, non senza difficoltà, riusciamo a garantire ai cittadini. Abbiamo intenzione, infine, di ristrutturare altri immobili di proprietà comunale. Si tratta comunque di lavori non molto impegnativi, proprio perchè vorrei accantonare delle risorse, utili in caso di emergenza”.

di oliviero mAggi

Rosanna Rovati è sindaco del Comune di Cigognola dal 2009. Tanti, in questi anni, sono i lavori realizzati dall’am-ministrazione comunale, soprattutto per affrontare il problema del dissesto idrogeologico, che colpisce duramen-te le colline. L’amministrazione si è occupata anche del recupero di alcuni immobili comunali, dei lavori di ma-nutenzione di strade e infrastrutture,

Rosanna Rovati

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MARZO 2013il Periodico 33il PeriodicoOLTREPO

“Grazie ai risultati ottenuti continueremo il nostro lavoro a favore dei pendolari”

INTERVISTA ALL’Ex PORTAVOCE DEL COORDINAMENTO PENDOLARI

vitato i pendolari ad accettare il 25% solo a titolo di acconto e ad aderire alle class action per ottenere un giusto risarcimento al maggior danno da noi subito”.Qual è stata la situazione dei pendolari della tratta Voghera-Pavia-Milano nell’anno appena trascor-so?“Rispetto ad altre linee ferroviarie pavesi, la Voghe-ra-Pavia-Milano se l’è cavata sicuramente meglio. Tuttavia anche la Voghera-Milano presenta delle cri-ticità che sono relative soprattutto alla qualità degli standard di servizio. I treni in fascia di punta ci sono, ma nelle fasce di morbida (cioè di minore afflus-so) sono troppo distanziati e soprattutto non c’è un buon servizio di collegamento e allaccio di Voghera a Pavia e Milano durante il fine settimana. Spesso i pendolari viaggiano su materiale rotabile con riscal-damento guasto e su carrozze sovraffollate. Abbiamo sollecitato più volte il Sindaco di Voghera anche per risolvere la questione parcheggio presso la stazione che è assolutamente inadeguato e insufficiente al for-te e crescente afflusso di utenza. La linea è a tutt’oggi penalizzata dal fatto che essendo percorsa per gran parte da treni di competenza Trenitalia Liguria e Piemonte, anche in caso di forti ritardi, non viene ri-conosciuto il bonus ai pendolari della tratta poiché questi treni non rientrano nel contratto di servizio sti-pulato dalla Regione con Trenord. Su queste criticità stiamo lavorando da alcuni anni alla Regione. Sinora la questione dei bonus sulla Dir. 22 non è ancora sta-ta accolta, ma contiamo che, con la prossima Giun-ta regionale, si possa procedere ad affrontare quelle criticità da noi segnalate nel corso di questi sia per il riconoscimento del bonus sia per gli standard di qualità del servizio”.Quali propositi si pone il Coordinamento Pendola-ri per i prossimi mesi invece?“Il Coordinamento Pendolari ha operato in questi anni (dal 2009 anno in cui è stato fondato ad oggi) per la tutela dei diritti dei pendolari di tutte e sette le linee ferroviarie pavesi e per gli utenti del trasporto su gomma. Le prossime azioni sono sicuramente mi-rate ad ottenere un servizio che presenti efficienza, puntualità, accessibilità e qualità degli standard. A seguito dei risultati sin qui raggiunti (attivazione del-la suburbana S13, potenziamento dell’offerta treni su tre linee ferroviarie che versavano in stato di estremo degrado, VC-Mortara-PV, AL-Torreberetti-PV, Codo-gno-PV; il risanamento di alcune stazioni ferroviarie sulla Stradella-Milano e sulla Mortara-Milano ed al-cuni interventi per l’introduzione delle macchinette fast-ticket nelle stazioni di Voghera e Pavia), stiamo ora operando per il rinnovo del materiale rotabile sulla Stradella-Milano e per un investimento sulle infrastrutture: abolizione dei passaggi a livello (che vanno sostituiti progressivamente con sottopassi o sopraelevate), integrazione carrozze per treni sovraf-follati, servizi informativi all’utenza puntuali, inte-grazione tariffaria regionale effettiva”.Dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio regio-nale, secondo lei a livello di Regione si potrebbero implementare delle politiche che migliorino le si-tuazioni dei sempre più numerosi pendolari? “Si potranno e si dovranno implementare politiche che siano orientate alla mobilità sostenibile con par-ticolare attenzione al trasporto su ferro. Utilizzare il treno serve a decongestionare il traffico e rendere l’aria che respiriamo più salubre, inoltre i costi della benzina in costante incremento spingono sempre più

l’uso del ferro e l’aumento del pendolarismo sul ter-ritorio provinciale pavese è anche causato dal fatto che in molte aree del nostro territorio vivono un gra-ve degrado occupazionale. Noi ci auspichiamo che la prossima Giunta Regionale abbia la lungimiranza di rendere effettivo l’accesso e la partecipazione dei Co-mitati pendolari alla gestione del trasporto pubblico. Chiediamo infatti che la Regione che, sino ad oggi, ci ha permesso di partecipare solo in minima parte alla stesura dei nuovi orari, alla programmazione dei treni sulle linee, alle tempistiche sul rinnovo del ma-teriale rotabile, dia la possibilità effettiva ai comitati pendolari che operano come il nostro, cioè attraver-so dati documentali raccolti dall’utenza e attraverso l’innovazione tecnologica e la forte partecipazione diretta, di avere voce in capitolo per migliorare la situazione trasporti”.Vi siete già trovati a collaborare con la Regione in passato? “Già nel 2010 presentammo all’allora assessore regionale ai trasporti Cattaneo il nostro software a costo zero che consente ai pendolari dell’intero ter-ritorio pavese di iscriversi come “rilevatori on-line” potendo inviarci ogni giorno con un click via sms o per email ogni tipo di disagio o disservizio subito sul-la propria linea. Questa mappatura ci consente di fare gli “ispettori delle nostre linee” e dare in mano alla Regione dati preziosissimi affinchè vi siano interventi mirati ed immediati per risolvere le criticità. Grazie a questo lavoro dal basso è stato possibile sino ad oggi ottenere per il territorio provinciale pavese, in soli tre anni di lavoro, risultati che in dieci anni di am-ministrazioni locali non si erano mai visti e orientare l’attenzione della Regione sulle nostre linee pavesi. Occorrerà poi che la Regione provveda ad effettuare una mappatura delle linee ferroviarie più degradate e dei flussi effettivi d’utenza, dati fondamentali per la programmazione di investimenti sia per il potenzia-mento delle infrastrutture, che sul materiale rotabile e l’implementazione delle carrozze. Occorrerà poi, punto fondamentale, riprogrammare e raccordare il trasporto su gomma in modo che diventi funzionale al ferro. In questo, sebbene la competenza sia dell’ente Provincia di Pavia, la Regione ha un importante ruo-lo di moral suasor sugli enti locali che spesso riman-gono immobili e incapaci di fronte alle richieste dei cittadini utenti. Puntualità, accessibilità, efficienza e qualità del servizio è ciò che noi pendolari chiedia-mo e crediamo che sia possibile ottenerli a fronte di nomine di persone competenti nelle aziende trasporti e di investimenti ricavati anche dagli enormi sprechi di Regione Lombardia. Per qualsiasi segnalazione i pendolari dell’intero territorio provinciale pavese possono scriverci a: [email protected] e il nostro blog è www.coordinamentopendolari.it”.

di ilAriA ricotti

Prima di dimettersi da portavoce del Coordinamento Pendolari Pavesi perché candidata alle elezioni regio-nali, Iolanda Nanni ha risposto alle nostre domande sui disagi che i pendolari hanno dovuto subire negli ultimi mesi. Il nuovo portavoce del Coordinamento Pendolari Pavesi è adesso Armando Accardo. Nel mese di dicembre si sono manifestati pesanti disagi sia per problemi tecnici delle Ferrovie dello Stato sia per il maltempo: qual è stata la reazione dei pendolari?“Come si può immaginare, la reazione è stata estre-mamente negativa. I pendolari hanno anticipato per intero il prezzo dell’abbonamento e hanno ricevuto in cambio un mese di ritardi gravissimi e di conti-nue soppressioni dal 10 dicembre sino al 6 gennaio 2013. Abbiamo ricevuto segnalazioni di pendolari che hanno subito richiami sul lavoro per i continui ritardi, di mamme che facevano il part-time che non riuscivano a raggiungere i propri figli a scuola, di pendolari che hanno avuto problemi di salute per le lunghe attese dei treni presso le stazioni di Milano, di rientro dal lavoro. Il fatto grave è che, stavolta, i disagi non sono imputabili a una causa di forza di maggiore, bensì all’incapacità gestionale di Trenord, azienda a cui la Regione Lombardia ha affidato l’in-tero servizio ferroviario regionale come gestore uni-co, la quale ha deciso inopinatamente di introdurre, con il nuovo orario invernale, un software per la ge-stione dei turni del personale senza effettuare i dovu-ti testaggi e che ha provocato dal 10 dicembre 2012 una serie di gravissimi ritardi e soppressioni che su tutte le linee lombarde, comprese le pavesi e, oltre a ciò, sempre Trenord ha deliberato unilateralmen-te dal 24 dicembre al 6 gennaio una riduzione del servizio che non era prevista da contratto con la Re-gione, penalizzando ulteriormente i pendolari. Oltre a ciò, pochi giorni dopo la debacle, è stato arrestato l’amministratore delegato di Trenord per bancarotta; lo stesso, di nomina formigoniana, che era già stato precedentemente condannato per lo stesso reato. Se un servizio essenziale come il trasporto viene affidato a queste persone, non ci si può certo aspettare effi-cienza, puntualità, accessibilità e qualità del servizio. Su istanza dei pendolari dal basso, il Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi ha immediatamente de-nunciato l’accaduto”.Sono quindi state chieste delle forme di risarci-mento alle Ferrovie dello Stato?“Abbiamo richiesto alla Regione Lombardia (Ente erogatore del servizio) di fare pressioni su Trenord (Ente Gestore, peraltro società partecipata da Regio-ne Lombardia stessa) affinchè fosse immediatamente erogato un rimborso adeguato all’utenza, concretiz-zabile almeno nel rimborso dell’intera mensilità di dicembre anticipata dai pendolari. Regione Lombar-dia ci ha fatto sapere di non voler intervenire in que-sta vicenda poiché la responsabilità era imputabile a Trenord e pertanto delegavano a Trenord di occupar-si dei risarcimenti. Abbiamo quindi fatto presente a Regione Lombardia, che in quanto azionista di Tre-nord, anch’essa aveva una responsabilità indiretta su quanto accaduto. Purtroppo però, la Regione si è chiusa nel silenzio ed ha lasciato che Trenord deli-berasse unilateralmente l’entità del rimborso, pari al 25% del prezzo dell’abbonamento, che abbiamo rite-nuto inadeguato e vergognoso. Pertanto, abbiamo in-

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OLTREPOSensale: “Priorità sarà il risparmio, con l’utilizzo delle nuove tecnologie”

IL SINDACO DI TORRICELLA E’ ANCHE PRESIDENTE DELL’UNIONE DEI COMUNI

zione sulla questione, anche perchè sarebbe stato sbagliato privare i cittadini di questo importante servizio”.Quali altri progetti avete portato a termine in questo periodo?“Abbiamo acquistato un centralino Voip, che sfrut-ta la rete internet per far funzionare i telefoni. Gra-zie a questa soluzione riusciamo ad avere più linee libere nello stesso momento e abbiamo anche una connessione in banda larga che possiamo utiliz-zare per velocizzare le pratiche degli uffici. Oltre a tutto questo la società, a cui ci siamo rivolti, ci ha messo a disposizione un hotspot wi-fi gratuito sulla piazza: in questo modo con il proprio porta-tile o smartphone è possibile collegarsi alla rete, gratuitamente per due ore. Inoltre, da novembre, è possibile ricevere la newsletter del Comune di Torricella: è sufficiente “loggarsi” al sito del Co-mune e, ogni primo giorno del mese, arriverà il resoconto delle attività portate avanti dall’Ammi-nistrazione”.Da inizio anno lei è diventato Presidente dell’Unione di Comuni di cui fa parte anche Torricella. Quali saranno le priorità del suo mandato?“Dal primo gennaio di quest’anno sono il Presi-dente, per il biennio 2013-2014, dell’Unione dei Comuni lombarda dell’Oltrepò Centrale, che com-prende, oltre a Torricella, anche Oliva Gessi, Mor-nico Losana, Corvino San Qurico. Questo biennio è proprio un momento delicato di transizione delle Unioni, perchè entro il 31 dicembre 2013 i Comuni dovranno conferire tutti i servizi a questo ente. Il mio intento, da Presidente, sarà quello di attuare

un forte risparmio, convenzionando i servizi, visto che i trasferimenti dallo Stato sono sempre meno. Un esempio è quello dell’illuminazione pubblica, che ha un costo davvero elevato per i nostri bilan-ci: la mia volontà è quella di cercare di sfruttare le nuove tecnologie, come ad esempio le luci a led, per cercare di ridurre le spese. Stesso discorso per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordina-ria: invece di affidarci a ditte esterne, il mio intento sarebbe quello di sfruttare le risorse umane interne all’Unione”.Sindaco Sensale, per i Comuni è un momento molto delicato, con molte novità all’orizzonte. Qual’è il suo parere in merito?“Non c’è ancora nulla di certo su alcuni provvedi-menti. L’unica cosa che sappiamo è che andranno a gravare sempre sulle spalle delle solite persone. Prendiamo l’esempio della nuova tariffa Tares, che andrà ad unificare le vecchie Tarsu e Tia: a noi hanno detto che la parte di quota in più rispetto alle vecchie tariffe servirà a pagare quei servizi, che notoriamente non sono quantificabili per il cit-tadino, come ad esempio l’illuminazione pubblica. Di fatto, invece, quello che viene incassato in più lo Stato lo toglie dai trasferimenti. Come è stato fatto a suo tempo con l’Imu. Quindi il ceto medio continua a pagare senza ricevere mai nulla in cam-bio. Se i cittadini non stanno bene, la stessa cosa si può dire dei Comuni: con tutto quello che c’è in ballo credo proprio che il nuovo bilancio non sarà approvato prima di giugno, a meno che non cambi qualcosa. E questo vuol dire che fino a giugno non possiamo programmare nulla, solo portare a ter-mine quello che già è iniziato”.

di oliviero mAggi

Dal primo gennaio 2013 il Sindaco di Torricel-la, Marco Sensale, è stato nominato Presidente dell’Unione dei Comuni lombarda dell’Oltrepò centrale. È una fase molto delicata per le Unioni, in quanto i Comuni entro la fine dell’anno dovran-no mettere in convenzione tutti i servizi. Per far fronte ai continui tagli dei trasferimenti il nuovo Presidente ha intenzione di puntare molto sulle nuove tecnologie e sull’utilizzo delle risorse inter-ne all’ente. Intanto, nel Comune di Torricella, pro-seguono i lavori: nei prossimi mesi si concluderà il progetto di restyling del palazzo municipale e sarà completata la parte interna della struttura prefab-bricata nel campo sportivo, dove già è in funzione un impianto fotovoltaico.Sindaco Sensale, quali le novità di questi primi mesi dell’anno?“Prima di Natale è entrato in funzione l’impian-to fotovoltaico sulla struttura accanto al campo sportivo. Ha una potenza complessiva di 20 kw e ha già iniziato a produrre. Siamo molto soddisfatti perchè, nonostante le difficoltà, siamo riusciti a ri-manere nei tempi con l’installazione dell’impianto. Per quanto riguarda il resto della struttura stanno proseguendo i lavori per l’installazione dell’im-pianto elettrico, a seguire avremo la parte idrauli-ca e, solo in ultimo, la posa dei pavimenti. Se tutto va bene contiamo di averlo in funzione per la parte interna nel mese di aprile. Per la parte esterna, ovvero le piazzole e il verde, vedremo un po’ il da farsi bilancio permettendo”.I lavori al municipio, invece, a che punto sono e quando si concluderanno?“I lavori al palazzo municipale proseguono e la tempistica è quella che avevamo deciso con la nuo-va ditta che era subentrata. Una parte degli uffici comunali si è già trasferita sotto, dove c’era la ex palestra, gli altri invece andranno al piano di so-pra, insieme alla sala del Consiglio e all’Archivio comunale. La piazzetta esterna sarà pavimentata, saranno abbattuti i vecchi garage in favore di spa-zi verdi. Alla fine avremo realizzato la completa eliminazione delle barriere architettoniche, con il marciapiede che inizia sulla strada e gira intor-no all’edificio fino agli uffici. Un bel risultato, se pensiamo che prima la gente camminava lungo la strada con il pericolo di essere investita”.Nei mesi scorsi lei aveva condotto una battaglia per cercare di mantenere l’apertura dell’ufficio postale a Torricella Verzate. Quali sono stati i risultati?“Abbiamo trovato finalmente un accordo con le Poste sulla tipologia di arredamento e di impian-to di videosorveglianza a favore dell’ufficio. Dopo un confronto con la società siamo riusciti a rima-nere nel capitolato, cosa che ci farà risparmiare molto tempo. Ora stiamo aspettando che ci dica-no quando sono pronti e, una volta a disposizione l’arredamento, si può partire. Credo che nel mese di marzo si possa rendere operativo l’ufficio. Per quanto riguarda l’apertura delle Poste, anche qui la società ha deciso di tenere aperto sempre. Sono molto soddisfatto, data la mia forte presa di posi-

Marco Sensale

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Ruino: “Minoranza politicamente incapace di svolgere il proprio ruolo”

IL SINDACO SERGIO LODIGIANI DIFENDE LE SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE OL

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scopo di screditare l’operato della maggioranza. In qualsiasi caso mi sento di tranquillizzare la popo-lazione di Ruino e anche degli altri comuni, la de-cisione delle amministrazioni coinvolte è stata fatta dopo un’attenta valutazione dei vantaggi che questa avrebbe comportato. Certamente è una scelta politica e come tale può essere condivisa o meno, ma di certo non è una decisione che si è presa a cuor leggero. Il tentativo di coinvolgere la Comunità Montana e il suo presidente è di certo un tentativo di bieco di cre-are dissapori e soprattutto una caduta di stile. For-tunatamente tutte le amministrazioni coinvolte sono in ottimi rapporti con la Comunità Montana e con il presidente Tagliani, quindi il tentativo di Magri è caduto nel vuoto com’era prevedibile”.Ma Magri l’attacca su più fronti...“Non entro nel merito dell’affermazione di Magri circa l’interesse personale della maggioranza per non perdere piccoli privilegi, anche se ammetto è un’affermazione che digerisco malamente. Quando si sceglie di fare politica in un piccolo comune si accet-ta il fatto di essere soggetto a critiche perché ovvia-mente anche chi amministra è un essere umano con i suoi pregi e i suoi difetti e sicuramente non sempre è facile essere all’altezza della situazione. Ma se ne accettano anche i privilegi, che non sono quelli di cui parla Magri, ma sono quelli della soddisfazione di vedere che le persone chiamate a votare ti rinnovano la loro fiducia e credono nel tuo operato. La sensa-zione piacevole e gratificante di aver fatto qualcosa di buono per la tua popolazione ed è questo lo spirito che ha guidato le amministrazioni di Ruino Valverde e Canevino ad optare per un Unione dei Comuni”.Ma nell’ultimo articolo parlano anche gli altri membri della minoranza. Cosa risponde?“Andiamo per gradi. Il consigliere Prandi ripropone la lamentela già nota alla maggioranza sulla man-canza della rappresentanza della minoranza all’in-terno dell’Unione. In primo luogo il tutto è avvenuto nel rispetto della legge regionale, in secondo luogo con le prossime elezioni nel 2014 anche le minoran-ze avranno la loro rappresentanza quindi sul punto tranquillizziamo il consigliere Prandi. Ciò non si-gnifica che quelle esistenti siano fuori legge come ha erroneamente dichiarato il consigliere di minoranza. Inoltre ricordiamo allo stesso che l’Unione del Tido-ne Pavese già in essere con il comune di Valverde era già a pieno regime e non una semplice condivisione di qualche servizio, informazione che ad un consi-

gliere attento non avrebbe dovuto sfuggire!”.E al consigliere Carta cosa dice?“Sull’affermazione del consigliere Carta, fido disce-polo di Magri, ricordo che l’Unione tra i Comuni di Ruino Valverde e Canevino assolve ai parametri sta-biliti dalla legge e ritengo fuori luogo e mi permetto di consigliarli caldamente di rivedere la normativa in questione prima di farsi porta voce della conseguen-te ratio legis”. E a Mortellaro?“Idem potrei dire delle affermazioni del consigliere Mortellaro, ma ritengo sufficiente portare a cono-scenza dell’opinione pubblica che ne Mortellaro ne Prandi erano presenti al Consiglio Comunale in cui all’ordine del giorno c’era l’ingresso del comune di Canevino all’interno dell’Unione dei Comuni del Ti-done Pavese. I fatti parlano da se! Così presi dalla problematica che non erano nemmeno presenti per sostenere le loro ragioni di persona ed esprimere il loro voto contrario”.L’ultima affermazione di Magri chiude in bellez-za, paventa infatti un aumento dei costi a carico dei cittadini... Cosa risponde in questo caso? “Non si capisce perché questo dovrebbe avvenire, dal momento che la Regione Lombardia e il Ministe-ro dell’Interno hanno sottoscritto nell’anno 2010 un patto decennale con i Comuni di Ruino e Valverde ai fini del finanziamento della Unione con fondi che, ad oggi, hanno consentito al Comune di Ruino – udi-te udite – di non applicare l’addizionale Comunale IRPEF, e ad entrambi i comuni di mantenere l’ali-quota I.M.U. ai minimi di legge, ma l’affermazione più eclatante è che dopo aver parlato di egoismi dice che l’unione priverebbe il Comune della sua identità! E noi che pensavamo in questo modo di salvaguar-darla garantendo alla popolazione i servizi di cui ha sempre goduto senza privare il comune proprio della sua identità! Mi sa che la minoranza dovrebbe se non altro chiarirsi le idee”.Sindaco, concludendo?“Per ultimo, vorrei sottolineare che la Minoranza Consiliare rappresentata da Magri in nove anni ha prodotto soltanto pesanti polemiche personali seguite da denunce e querele, che non hanno portato alcun risultato (non hanno aiutato il mantenimento della scuola, né per servizi assistenziali, né per accelerare l’apertura della RSD e 20 posti di lavoro, né infine per incrementare le opere pubbliche), se non quello di screditare il Comune di Ruino agli occhi dei lettori della stampa locale, con conseguenti danni di imma-gine che ricadono, questi si, su tutti i cittadini. Il Con-sigliere Prandi che è in politica da molti anni, non ha portato alcuna esperienza positiva ai Cittadini di Ruino, e, per quanto riguarda i Consiglieri Carta e Mortellaro, non sembrano essere politicamente au-tonomi, in quanto prima di effettuare qualsiasi inter-vento in aula consiliare chiedono sempre un cenno di assenso al Consigliere Magri, talvolta anche per interventi totalmente fuori dal seminato”.Ma Magri attacca, oltre che lei anche il segretario comunale...“Infatti, l’ultimo esempio è l’accanimento persino morboso che Magri porta nei riguardi del Segreta-rio Comunale Dr. Umberto Fazia Mercadante, non si comprende un tale astio nei confronti di un pubblico dipendente che svolge le proprie mansioni negli Enti Locali da un trentennio e che mai ha dovuto subire una simile persecuzione a livello mediatico e personale”.

di AlessAndro disperAti

L’anno nuovo per il Comune di Ruino inizia esatta-mente come quello vecchio all’insegna delle pole-miche tra maggioranza e opposizione. Questa volta nel mirino di Magri e della sua squadra è finita la decisione della maggioranza di far entrare il Comu-ne di Canevino nell’Unione già esistente del Tidone Pavese. Ne parliamo con il sindaco di Ruino, Sergio Lodigiani.Sindaco intede replicare all’opposizione?“Stante la delicatezza dell’argomento e le dichiara-zioni rese sul Periodico dalla minoranza ritengo ne-cessario procedere ad una risposta che tocchi punto a punto le contestazioni sollevate”.Ci delucidi in merito a questa decisione...“In primo luogo devo ahimè ritenermi concorde con Magri quando afferma che ad un osservatore esterno è difficile comprendere la situazione del Comune di Ruino. Come non essere d’accordo... Mai situazio-ne fu più anomala! Mi chiedo infatti in quanti altri piccoli comuni dove si lotta giorno per giorno per la sopravvivenza si debba anche combattere contro i mulini a vento di una minoranza tanto ottusa”.Ma non divaghiamo. Magri afferma in primis che il Sindaco subirebbe nelle scelte l’influsso del se-gretario comunale. Cosa risponde?“Non so se valga la pena di commentare un’affer-mazione così bislacca, ma nel dubbio qualcuno pos-sa crederci sono tranquillo nell’affermare che sia io che i miei collaboratori siamo sufficientemente adulti per decidere in coscienza, nel rispetto nel mandato affidatoci dagli elettori da 33 anni a questa parte. Qualcuno potrebbe chiedersi come mai Magri sco-modi il segretario, per comprenderlo è sufficiente far riferimento alla continua querelle tra il capogruppo di minoranza e il segretario. Più difficoltoso è com-prendere come mai l’attacco di Magri finisca sempre sul personale! Ma andiamo oltre”.Curiosa è la constatazione di Magri secondo cui la decisione di una Unione tra i comuni di Ruino, Valverde e Canevino porti degli svantaggi alla po-polazione. Che cosa ci può dire al proposito signor sindaco?“Ovviamente non è dato sapere in cosa consistereb-bero questi svantaggi visto che non se ne fa menzione alcuna, ma trattandosi di pura polemica in parte se ne comprende la ragione. Lo sport della minoranza è da anni quello di gettare fumo negli occhi al solo

L’Rsd di Ruino

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L’assessore Raffinetti: “Facciamo il possibile, ma ci sono troppi tagli”

A CASTEGGIO TANTE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’CASTEGGIO

di FAbiAnA bello

A causa della crisi economica le persone in difficoltà sono sempre più numerose: non solo immigrati o an-ziani, ma anche padri di famiglia che hanno perso il lavoro o che si trovano in cassa integrazione. Come se non bastasse, anche la scuola è stata oggetto di nu-merosi tagli, che non agevolano di certo la situazione di molti genitori. Ne abbiamo parlato con l’Assessore al Welfare municipale e pari opportunità Anna Raffi-netti, che ci ha spiegato come il comune di Casteggio sia ricco di associazioni di volontariato che danno una mano a chi ne ha bisogno.Assessore Raffinetti, in questo periodo le richieste di aiuto da parte dei cittadini sono aumentate?“Assolutamente sì: negli anni precedenti le richie-ste di aiuto economico provenivano prevalentemente da persone straniere, oggi la situazione è totalmente cambiata, dato che sono molte le famiglie, che prima non avevano problemi ad arrivare a fine mese, in cui uno o più componenti si sono ritrovati senza lavoro o in cassa integrazione”.In che modo il Comune riesce ad aiutare le perso-ne in difficoltà?“Abbiamo un indicatore Isee di 4800 euro, le famiglie al di sotto di questa soglia sono quelle che si trovano in una situazione di gravi ristrettezze economiche. Il nostro bilancio soffre a causa dei numerosi tagli, e cerchiamo di intervenire come possiamo: quando è possibile applichiamo delle esenzioni dal pagamen-to dei buoni per la mensa scolastica, forniamo delle utenze domestiche o dei buoni per acquistare alimen-ti. Inoltre, in occasione dell’ultimo Natale abbiamo raccolto generi alimentari per le famiglie indigenti, che in totale a Casteggio sono circa 35”.Avete in programma altre iniziative?“Ovviamente la nostra priorità è fornire un soste-gno a quelle famiglie composte anche da minori, e ci muoveremo di conseguenza in base al bilancio. Abbiamo la fortuna di poter disporre delle case co-munali e dei palazzi Aler, ma in questo momento sono al completo, mentre nella lista d’attesa compaiono 28 famiglie. Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata, in quanto molti non riescono più a pagare nemmeno l’affitto (anche se molto basso) con il conseguente in-sorgere di sfratti esecutivi”.Anche la situazione delle scuole è peggiorata?“Ovviamente i tagli hanno inciso anche in ambito scolastico. Nonostante il nostro intervento, abbiamo notato che il servizio mensa quest’anno è utilizzato da un numero inferiore di bambini rispetto al recente passato: probabilmente, per una famiglia in difficoltà, magari con più di un figlio, il pagamento di uno o più buoni di 4 euro al giorno diventa oneroso. Si cercano anche di risparmiare i soldi per lo scuolabus, infatti molti genitori, compatibilmente con i loro impegni di lavoro, tendono ad accompagnare di persona i figli a scuola. Queste inversioni di tendenza si notano in maniera netta da pochi mesi a questa parte”.Ci sono stati dei tagli?“Purtroppo sì, anche la scuola ha subito numerosi tagli: per esempio, gli anni scorsi grazie ai piani di zona organizzavamo dei progetti educativi a casa, ma ora questo non è più possibile, pensi che abbiamo dovuto ridurre anche il servizio di sostegno per gli alunni diversamente abili o con difficoltà. Anche per il servizio di post-scuola, organizzato con il piano di zona e i contributi comunali, non sono arrivati i fon-

di”.Una situazione allarmante.“Esatto, spero che da quest’anno la situazione cam-bi, ormai i tagli non si contano più: sono stati ridotti i fondi per le persone non autosufficienti e anche i contributi per l’asilo nido. Il momento è drammatico, spesso non ci si rende conto che ci sono delle fami-glie che non hanno nemmeno i soldi per comprare da mangiare. Le persone che si rivolgono all’ufficio Servizi Sociali sono sempre di più, ma ci sono anche

“Sì, sono numerose le associazioni che ci danno una mano a livello sociale. Per esempio l’ “Associazione Anziani” si occupa del trasporto di disabili e anziani, i quali spesso non hanno i mezzi per recarsi a visite mediche varie. Inoltre, la presidentessa di questa as-sociazione ha organizzato anche il pre-scuola. Colla-boriamo ovviamente con la Croce Rossa di Casteggio e con la parrocchia del Sacro Cuore, che si è occu-pata di distribuire buoni alimentari per Natale. Altre realtà importanti sono “La giostra dell’allegria”, i cui componenti hanno il compito di intrattenere i bambini malati di tumore ricoverati al Policlinico, e l’associazione “Amici del Pistornile”, che si occupa della distribuzione di generi alimentari. C’è anche un privato, di cui non faccio il nome, che ci sostiene sempre nel momento del bisogno”.Quindi i cittadini sono attenti ai bisogni di chi è in difficoltà?“Devo dire di sì, c’è molta collaborazione. Abbiamo trovato senza fatica anche alcuni volontari che si oc-cupano del pre-scuola. Evidentemente la gente, con-tinuando a sentire parlare di crisi economica, si sta sensibilizzando, e, chi non è toccato in prima perso-na, cerca di dare una mano per sostenere chi si trova in grave difficoltà”.

persone in difficoltà, come i pensiona-ti, che magari non ci chiedono aiuto. Il lavoro è diminuito per tutti, anche per i commercianti, che fino a ieri non avevano di certo problemi ad arrivare a fine mese. Le fasce più deboli sono sicuramente le più svantaggiate, ma la crisi economica ha colpito anche delle categorie impensabili fino a poco tempo fa”.A Casteggio sono presenti associa-zioni che operano a favore dei più deboli?

Anna Raffinetti

Un corso di formazioneturistica per la Provincia

E’ PARTITO IL 5 MARZO SCORSO

La Provincia di Pavia mette a disposizione dei pro-pri dipendenti, in particolare del Settore Turismo, che è partito il 5 marzo, un Corso di Formazione che intende proporre strumenti e metodologie per la programmazione, il destination management e la comunicazione in ambito turistico. In un panorama turistico sempre più ampio e com-petitivo, non è più sufficiente la semplice propo-sta di soluzioni di viaggio o di soggiorno, ma alla qualità dell’offerta è necessario abbinare il valore aggiunto dell’esperienza, un elemento ormai irri-nunciabile per il consumatore di oggi, circondato da prodotti che promettono suggestioni e coinvol-gimento. Attraverso la metodologia del Tourist Experience Design, i partecipanti potranno trarre idee e solu-zioni innovative per intervenire in modo concreto e vantaggioso sui concept di offerta e sulla comu-nicazione della proposta di valore. Una soluzione

operativa nuova, volta a rendere più efficace la definizione e la comunicazione di beni e servizi turistici, studiata e progettata con l’obiettivo di trasformare i prodotti offerti da “prodotti/servi-zi turistici” ad “esperienze turistiche” in grado di essere comunicate con successo ed apprezzate dai diversi pubblici turistici. Nell’incontro sarà inoltre presentato il tema della pianificazione della comu-nicazione online e offline, con particolare rilievo alle strategie di comunicazione online. La Provincia di Pavia ha inoltre pensato di riserva-re alcuni posti ai funzionari di quegli Enti Pubbli-ci (Comuni di Pavia, Broni, Casteggio, Stradella, Mortara, Voghera, Belgioioso, Vigevano, Comuni-tà Montana, Camera di Commercio, Gal Lomelli-na e Gal Alto Oltrepo, solo per citarne alcuni) che stanno collaborando allo sviluppo del “Progetto Iti-nerari”, e che a breve ne sottoscriveranno le Con-venzioni con la Provincia stessa.

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Rossetti: “Forniamo servizi essenziali e siamo aperti a collaborare con i privati”

IL COMUNE DI CASTEGGIO REAGISCE POSITIVAMENTE ALLA CRISICASTEGGIO

di FAbiAnA bello

Casteggio, come tutti i comuni, sta vivendo una situa-zione finanziaria delicata a causa dei continui tagli. Nonostante ciò, l’Amministrazione riesce comunque a onorare i propri impegni e a realizzare progetti im-portanti come la copertura con pannelli fotovoltaici del polo fieristico di Via Truffi. Il tutto utilizzando ri-sorse pubbliche o, nel caso di interventi più ambizio-si, cercando la collaborazione di privati. Per sapere qualcosa in più abbiamo parlato con l’Assessore al Bilancio, Michele Rossetti.Assessore Rossetti, in questo periodo di crisi come giudica la situazione finanziaria del Comune di Casteggio?“La situazione finanziaria che sta vivendo il comune di Casteggio è sicuramente delicata: siamo soggetti a continui tagli, alleggerimenti dello Stato sulla li-quidità, difficoltà nei trasferimenti, e di conseguen-za le spese di investimento sono quasi dimezzate. In sostanza, il patto di stabilità impedisce di spendere. Inoltre, i costi e le esigenze aumentano, mentre i tra-sferimenti da parte dello Stato diminuiscono”.Un quadro allarmante...“La situazione è complessa, ma non pericolosa, in quanto l’amministrazione riesce comunque a onorare i suoi impegni e a fornire i servizi primari. Il proble-ma è che si continuano ad annunciare tagli, e al con-tempo cresce la domanda di assistenza da parte dei cittadini: fuori dall’ufficio servizi sociali c’è la coda, molti chiedono aiuto anche per pagare le bollette”.L’IMU non ha portato un po’ di sollievo nelle casse comunali?“Quello dell’IMU è un falso problema: innanzitutto l’idea originale è stata svuotata, ormai bisognerebbe chiamarla “Imposta Statale Unica”, dato che il 50% del ricavato va direttamente allo Stato. Ai comuni re-sta il rimanente 50%, e oltretutto ci hanno tolto anche il trasferimento dell’ex ICI. Quindi l’impatto sul bi-lancio è neutro, in sostanza non cambia nulla: siamo passati per quelli che hanno aumentato le aliquote, mentre in realtà abbiamo incassato ben poco, al con-trario di ciò che possono essere indotti a pensare i cittadini”. Nonostante la situazione poco favorevole quali opere avete realizzato nell’ultimo periodo?“Negli ultimi mesi ci siamo dedicati prevalentemen-te ad attività di ordinaria amministrazione, come l’asfaltatura delle strade e la manutenzione degli edifici comunali. Riusciamo comunque a garantire i principali servizi ai cittadini, quali il servizio mensa e lo scuolabus: sembrano attività scontate, ma non è così. Inoltre abbiamo fatto ricoprire con pannelli fotovoltaici il polo fieristico di Via Truffi, l’edifico che ospita la Rassegna dei vini, e abbiamo in programma dei lavori presso il Centro sportivo. Riusciamo a rea-lizzare queste opere in cambio della concessione del diritto di superficie, così l’onere di queste attività non risulta a carico del comune”.L’utilizzo dei pannelli fotovoltaici è una novità im-portante...“Esatto, con i pannelli fotovoltaici si produce energia pulita, solare. Per quanto riguarda altri interventi, tramite il piano di vendite di aree comunali realizzato in seguito all’approvazione del Pgt possiamo sfrutta-re alcune aree in precedenza non alienabili, che ri-sultavano infruttifere, ottenendo quindi un ritorno in denaro utile per i lavori più urgenti, come per esem-

pio la sistemazione delle fognature o il risanamento delle frane nella località Romito”.Quindi come riuscite a realizzare delle opere se lo Stato interviene sempre meno?“Sicuramente gli investimenti che si facevano un tem-po sono ormai da dimenticare. Le opere pubbliche possono essere realizzate tramite risorse proprie o accensione di mutui; noi, come amministrazione, sia-mo abbastanza tiepidi nei confronti di questa seconda soluzione, ci sembra un impegno troppo rischioso. Le opere possono essere finanziate con gli oneri di urba-nizzazione, anche perchè, per quanto riguarda l’ac-censione di finanziamenti, in questo momento siamo al 50% della nostra possibilità di indebitamento. In generale, non intendiamo mettere le mani nelle ta-sche dei cittadini: se dovessimo prendere impegni che incidono sul patrimonio comunale, le persone note-

per esempio vorremmo abbattere le imposte a carico di chi apre un negozio a Casteggio, in modo da far sì che il nostro paese ritorni ad essere un punto fermo per le attività commerciali. La difficoltà riguarda sia la fiscalità che il mercato generale, bisogna riuscire a infondere fiducia nei cittadini. Anche per quanto riguarda la Rassegna dei vini avremmo in mente un piano di project financing: per ora è solo un’idea, ma vorremmo creare una partnership con ditte private per rilanciare l’attività nel padiglione fieristico, che ha tutte le carte in regola per ospitare anche altre iniziative, in modo da aumentare l’attenzione su Ca-steggio. Reinvestire le risorse ottenute con il fotovol-taico per rendere il padiglione più efficiente sarebbe sicuramente un’attività positiva, anche perchè, or-mai, anche la Rassegna è pensata come un’iniziativa provata: il comune, a causa del patto di stabilità, non può farsene carico”.Quindi la collaborazione con i privati è ormai fon-damentale?“Esatto, ormai tutte le iniziative sono legate all’in-tervento dei privati o della Comunità Europea, a cui recentemente abbiamo presentato un progetto per la fitodepurazione delle acque, molto importante dal punto di vista ecologico e ambientale. Utilizziamo le nostre risorse solo per la fornitura dei servizi essen-ziali ai cittadini: in un momento di crisi economica come questo, investire denaro pubblico per il padi-glione fieristico o la depurazione delle acque sarebbe da irresponsabili. Sostanzialmente, il nostro obiettivo in questo periodo è cercare risorse pubbliche per fa-vorire iniziative che ricadano direttamente sul citta-dino”.

rebbero un aumento della pressione fiscale, e non sarebbero di certo sod-disfatti. Quindi, per ora, ci limitiamo a realizzare soltanto quegli interventi strettamente necessari”.Avete dei progetti per i prossimi mesi?“Compatibilmente con le nostre pos-sibilità finanziarie, stiamo cercando un modo innovativo di collaborare con i privati per riportare a Casteggio iniziative commerciali e industriali,

A Riccagioia approda l’Università del vino

TRE ANNI DI STUDI PER POTER OPERARE IN VIGNA

L’università della vite e del vino di Riccagioia a Torrazza Coste apre il suo polo formativo al trien-nio di studi per l’ottenimento del titolo di operatore della trasformazione agroalimentare in vitivinicol-tura. Sviluppato da Enaip Lombardia in collabora-zione con Riccagioia, il corso di studi dura 3 anni e consente allo studente d’avere il riconoscimento per operare in vigna, dall’impianto di vigneto alla raccolta dell’uva, secondo le nuove tecniche di massima sostenibilità ed efficienza, ed in cantina dalla vinificazione, alla conservazione, all’imbotti-gliamento e alla gestione dei vini di qualità ottenuti

con metodi tradizionali e bio-sostenibili. Il corso è aperto a giovani tra i 14 e i 18 anni in possesso della licenza di scuola Media e mira a formare operatori in grado di operare tecnicamente in vigna e in canti-na, applicando tutte le innovazioni necessarie a una vitivinicoltura moderna e al passo con le richieste di mercato. Il piano di studi prevede anche la possibi-lità, concluso il triennio, di seguire un quarto anno d’insegnamento, che permette di ottenere l’Attesta-to di diploma professionale di Tecnico, e un quinto anno per arrivare al Diploma di scuola secondaria superiore.

Michele Rossetti

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MARZO 2013il Periodico 40

Ecco il progetto del nuovo ponte sullo Scuropasso per evitare gli allagamenti

COSTERA’ 800 MILA EURO. I LAVORI PARTIRANNO ALL’INIZIO DELL’ESTATE BR

ONI

nell’anno 2013, insieme ad una rotatoria a Carbonara al Ticino, costerà 870 mila euro e sarà realizzata nei primi mesi dell’estate, dopo che in primavera saranno appaltati i lavori. All’incontro erano presenti il Pre-sidente della Provincia, Daniele Bosone, il Sindaco di Broni, Luigi Paroni, il Sindaco di Cigognola, Ro-sanna Rovati, il progettista Fabrizio Sisti. Molto nu-meroso anche il pubblico in sala, tra cui i consiglieri provinciali Martina Draghi e Riccardo Fiamberti, gli assessori comunali Antonio Riviezzi, Mario Fugaz-za, Cristina Varesi, Ernesto Bongiorni, il consiglie-re comunale Pietro Alberto Merlini, i membri della Protezione Civile e alcuni residenti delle abitazioni vicine al ponte, direttamente interessate dai lavori. “Il progetto del nuovo ponte - ha spiegato l’Asses-sore ai Lavori Pubblici, Mario Fugazza - si inserisce tra gli interventi, come il canale di gronda e la vasca di laminazione della strada Viorate, che abbiamo re-alizzato per arginare il problema del dissesto e de-gli allagamenti, dovuti al maltempo. Il ponte andrà a completare la messa in sicurezza di questa zona”. Uno studio del 2002 dell’Autorità di bacino del fiu-me Po, infatti, ha definito il ponte sullo Scuropasso “insufficiente”, a causa della ristrettezza dell’arcata, a sopportare la portata d’acqua, si parla di 90 metri cubi al secondo, prodotta dagli eventi calamitosi. Il progetto del ponte procederà insieme a quello di pu-lizia dell’alveo e delle sponde dello Scuropasso, da

nomico e turistico della zona”. Il nuovo ponte sullo Scuropasso, però, non trova tutti concordi. “La nuova opera va bene ed è utile – ha affermato, a margine degli interventi dei relatori, Gilberto Pacchiarotti del Wwf – ma questo intervento doveva essere inserito in un intervento più ampio che riguardasse soprattutto la zona collinare. Perchè se non viene sistemata la situazione a monte, tutta l’acqua arriva a valle e, in pianura, c’è proprio il Comune di Broni”. Pacchia-rotti ha criticato anche i lavori di pulizia dei torrenti realizzata in questi anni: “Non è vero che, come pen-sano alcuni sindaci, eliminando la vegetazione dalle sponde del fiume si risolvono i problemi. Serve un programma di lavori esteso a tutto il corso d’acqua”. Se il nuovo ponte sullo Scuropasso andrà a mitigare la forza dell’acqua che scende dalla collina, il proble-ma si ripresenta con il ponte sulla ferrovia, in località Valle Cima, che addirittura ha due arcate, quindi è più stretto, ed è posto all’imbocco di un’ansa. “Più volte abbiamo fatto presente alle Ferrovie questo problema, abbiamo coinvolto anche la Prefettura. Cercheremo di sollecitare ancora i soggetti preposti per risolvere il problema” ha affermato il Sindaco Luigi Paroni.

di oliviero mAggi

E’ stato presentato nelle scorse setti-mane, presso la sala convegni di Villa Nuova Italia, il progetto del nuovo ponte sul torrente Scuropasso. L’in-tervento, auspicato già da alcuni anni dalla città di Broni, servirà per evitare i continui allagamenti alle abitazioni vicine al torrente, dovute alle gran-di piogge. L’opera, una delle poche finanziate dalla Provincia di Pavia

Barbianello a Lirio, che ha come capofila dei lavori il Comune di Cigognola: “Abbiamo ritenuto oppor-tuno rendere compatibili i due progetti - ha affermato il Sindaco Rosanna Rovati - ora stiamo provvedendo agli espropri dei terreni e poi a fine marzo/aprile par-tiremo con l’appalto e poi con i lavori”. Il progetto di pulizia delle sponde, infatti, è stato bloccato proprio per inserire la sistemazione del ponte. Come ha spie-gato l’ingenger Fabrizio Sisti, progettista dell’opera, il nuovo ponte avrà una sezione più grande di circa tre volte e mezzo e una luce di circa 16 metri. L’im-palcato sarà inclinato di circa il 4% da Cigognola ver-so Broni, per risolvere il problema degli accessi alle abitazione e l’innesto con la strada dei Marinoni. Il ponte sarà anche più largo e sono previste due pas-serelle, una pedonale e una ciclabile, nei due sensi di marcia. La realizzazione dell’opera prevede, anche, la chiusura per 3-4 mesi della provinciale 198. “Que-sta è un’opera fortemente voluta dal territorio – ha affermato il Presidente Bosone – ed è un impegno che ci eravamo presi. Speriamo che sia un intervento ri-solutivo, per rendere l’Oltrepò più sicuro dal punto di vista idrogeologico, in vista anche di un rilancio eco-

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MARZO 2013il Periodico 41

BRONIIL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE ILLUSTRA L’ATTIVITA’ DEL 2012

Alovisi: “Diminuiti gli incidenti stradali Più attenzione alla tutela degli animali”di oliviero mAggi

Lo scorso 21 gennaio si è celebrata a Broni la festa della Polizia municipale, in onore del Patrono San Se-bastiano. Dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di San Pietro, tutti i sindaci presenti e le autorità del territorio si sono trasferiti a Villa Nuova Italia, dove il sindaco Luigi Paroni ha fatto il punto sulla situazione dell’organico del corpo di Polizia lo-cale. “La spending rewiew non influisce per l’attività ordinaria: le risorse a disposizione saranno confer-mate anche nel bilancio di quest’anno – ha spiegato il primo cittadino – Sostituiremo l’agente che è andato in pensione con un altro dipendente già in servizio, che, di fatto, cambierà mansione. In passato riusciva-mo a ritagliare anche delle risorse per incrementare la presenza dei vigili nelle ore serali e notturne, ma su questo i tagli del governo ci hanno imposto dei limiti ed abbiamo qualche difficoltà in più. Nonostan-te ciò il controllo del territorio resta tra le priorità di governo”. Durante la giornata l’Amministrazio-ne comunale ha voluto ringraziare pubblicamente il “nonno vigile” Giovanni Alberici per il suo costante impegno a servizio della comunità bronese. Come di consuetudine la festa è stata anche l’occasione per fare il punto, con il Comandante Fabio Alovisi, sulle attività della Polizia locale nell’anno appena trascor-so.Comandante Alovisi, com’è il quadro generale in cui vi trovate ad operare?“Pur in presenza di concrete preoccupazioni per i tempi e le contingenze difficili del nostro tempo, con-sapevoli dello sforzo e delle ristrettezze a cui tutti quotidianamente facciamo fronte, insieme all’ammi-nistrazione comunale abbiamo ritenuto giusto e do-veroso che un’importante e imprescindibile funzione, come quella di polizia locale, sia adeguatamente va-lorizzata con la partecipazione più ampia e condivisa non solo delle forze in campo, ma di tutto il tessuto sociale, economico e istituzionale del territorio”.

“Certamente. Una delle attività più importanti è il controllo della viabilità presso gli edifici scolastici, che lo scorso anno ci ha impegnato per 603 servizi, pari a 1504 ore. A questa va poi aggiunta la preziosa attività volontaria del “nonno vigile”, per 641 servi-zi, pari a 1586 ore. Gli agenti sono stati inoltre pre-senti durante le manifestazioni ciclistiche, cerimonie, fiere, mercati, per un totale di 184 servizi. 132 sono stati i servizi di viabilità durante le celebrazioni re-ligiose e i funerali. Per quanto riguarda la sicurezza stradale e del territorio, infine, abbiamo effettuato 49 segnalazioni periodiche in ordine allo stato delle strade e della segnaletica”.Comandante Alovisi, un compito quindi molto im-pegnativo, ma fondamentale per la comunità.“Sì e il mio grande ringraziamento va agli agenti che ogni giorno compiono il loro dovere con competenza, capacità e abnegazione. Nel corso del 2012 abbiamo percorso 26500 chilometri con i mezzi in dotazione, abbiamo effettuato 25 servizi serali e notturni e pro-seguito la collaborazione con le altre Forze dell’or-dine, con cui abbiamo effettuato 3 interventi. Le gior-nate di riposo e assenza per ferie sono state 513 e 66 le assenze per malattia. Una grande presenza sul territorio senza dimenticare tutto il lavoro di ufficio e con il pubblico: sono state 1081 le persone ricevute allo sportello e 340 le ore di formazione professiona-le e aggiornamento”.

Quali sono i dati più importanti della vostra atti-vità nel 2012?“Uno dei dati da sottolineare è sicuramente l’aumen-to delle violazioni che riguardano l’assicurazione dei veicoli. Sono diminuiti, invece, e questo è un fatto molto positivo, gli incidenti stradali. I nostri uomini ne hanno rilevati 25, i veicoli rimossi sono stati 14 e quelli sequestrati 10. Importante è stata anche l’atti-vità di vigilanza ai cavalcavia e allo svincolo auto-stradale, per un totale di 212 servizi, corrispondenti a 2405 ore”.In quali altri ambiti avete lavorato?“Molta attenzione è stata riservata dai nostri agen-ti verso le tematiche dell’ambiente, degli animali e del commercio. I sopralluoghi in merito all’ambien-te, all’urbanistica e all’edilizia sono stati 58, mentre

Il comandante Fabio Alovisi

quelli in ordine al commercio e alla sorveglianza dei locali sono stati 133. Da segnalare anche i 25 interventi di polizia veterinaria a tutela degli ani-mali, purtroppo lasciati in condizioni pessime. Anche queste attività rien-trano nei compiti della Polizia loca-le e si aggiungono a quelle classiche della sorveglianza e vigilanza delle strade”.Sorveglianza e vigilanza che, co-munque, non sono mancate.

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Pietra: “Il nostro obiettivo in futuro èl’autosufficienza della raccolta di sangue”

ALLA SCOPERTA DELLA SEZIONE AVIS “DOTT. DANILO CAGNONI” DI STRADELLAST

RADE

LLA

Daniela Pietra, che sarà affiancata da Marco Savini come vicepresidente vicario e da Giulia Del Fiore come vicepresidente. Sono stati eletti nel nuovo con-siglio direttivo anche Paola Abelli (tesoriere), Davide Calvi, Renzo Chiapponi, Francesco Garbagnoli, Eri-ka Veratti (segretario), Mario Zibelli. Durante la sera-ta, la Presidente ha illustrato ai soci l’attività annuale e le iniziative in cui l’associazione è stata impegnata e le prospettive future.Presidente Pietra, qual è il suo giudizio sul manda-to appena concluso?“Il mandato che si è appena concluso è stato un cre-scendo di iniziative, eventi e innovazioni, culminato lo scorso anno con due date che difficilmente dimen-ticheremo: il 17 marzo, la nostra esperienza al Qui-rinale, e il 2 giugno, con l’inaugurazione della nuova sede, un obiettivo, quest’ultimo, caparbiamente per-seguito, ma anche un sogno che coltivavo fin dall’ini-zio della mia presidenza. Un ringraziamento va dav-vero a tutti i consiglieri, giovani e volontari che mi hanno affiancato negli scorsi quattro anni e che mi affiancheranno anche in questo nuovo mandato”.Quanti sono i soci donatori di Avis Stradella?“Alla fine del 2012 i soci di Avis Stradella erano 319, di cui 309 donatori effettivi e 10 soci non donatori. I nuovi iscritti nell’anno sono stati 49. Le domande di iscrizione nel 2012 sono state 91, 23 in più rispetto al 2011 ed oltre il doppio di quelle di inizio mandato. Un altro dato positivo rispetto al 2011 è l’aumento del-la percentuale di coloro che hanno poi effettuato la prima donazione di sangue, dal 46 al 56 percento”.Qual è l’identikit del vostro donatore?“Considerando i nuovi soci, nell’arco del quadrien-nio del mandato, abbiamo registrato un progressivo aumento della percentuale delle donatrici (dal 24 al 28 percento), dei residenti a Stradella e degli stra-nieri (dall’1 al 3 percento), mentre sono diminuiti gli iscritti con età tra i 18 e i 25 anni. Facendo una sud-divisione per età, possiamo vedere che il 22 percento degli uomini e il 37 percento delle donne ha meno di 35 anni. Nel 2012, quindi, Avis Stradella si è con-fermata un’associazione giovane, con il 26 percento degli iscritti con meno di 35 anni e più della metà con meno di 45 anni”.Le donazioni complessive, invece, quante sono sta-te?“Le sacche donate nel 2012 sono state 605, di cui 591 di sangue intero, oltre a 9 in aferesi e 5 di san-gue intero presso il Policlinico di Pavia. Nel 2012 sono state raccolte 71 unità in più del 2011 e 124 in più rispetto a quelle del primo anno di mandato, con un incremento complessivo del 26 percento. Il nume-ro medio di donazioni per mese è salito dal 44,5 nel 2011 a 50,4 nel 2012, con un aumento di 10,3 sacche per mese rispetto all’inizio del quadriennio. Molto positivo il dato di sacche raccolto nei mesi di luglio-

agosto durante l’emergenza estiva”.Come è nato l’invito al Quirinale con il Presidente Napolitano?“Nel settembre 2011 avevamo inviato al Presidente della Repubblica una lettera, illustrando il picco-lo contributo che avevamo reso per le celebrazioni del 150mo dell’Unità d’Italia. A metà febbraio 2012 abbiamo ricevuto una lettera di risposta, tra l’altro, cosa davvero inaspettata, corredata di un invito a partecipare all’incontro “Bilancio e significato delle celebrazioni per il 150mo dell’Unità d’Italia” che si è svolto il 17 marzo al Quirinale. Questo invito è sta-to un segnale di vicinanza delle istituzioni molto ap-prezzato dai nostri donatori, che ha reso tutti noi an-cora più orgogliosi di essere Volontari del sangue”.Mentre l’inaugurazione della nuova sede?“Grazie al Comune di Stradella, che ha inserito l’inaugurazione della “Casa delle associazioni” nel programma delle celebrazioni del 2 giugno 2012, quel giorno abbiamo pubblicamente festeggiato il ta-glio del nastro, insieme alle altre 7 associazioni coin-volte. Nel momento dedicato ad Avis abbiamo voluto festeggiare anche la Giornata mondiale del donatore di sangue e, in quell’occasione, abbiamo deciso di aderire alla raccolta fondi promossa da Avis Emilia Romagna a favore delle zone terremotate, donando 300 euro, un euro per ogni donatore effettivo iscrit-to”.Quali sono le iniziative che avete messo in campo?“La disponibilità e sensibilità del Comune di Stra-della ha permesso il patrocinio dell’amministrazio-ne su molte delle nostre iniziative. Per il secondo anno, in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità, abbiamo organizzato la campagna di sensibilizzazione rivolta alle donne. Inoltre abbiamo concretizzato la campagna di propaganda rivolta ai neodiciottenni e, infine, abbiamo sottoscritto una let-tera di intenti per l’approvazione del progetto “Oltre-pò in tempo”. Se finanziato, il progetto permetterà di integrare una serie di servizi rivolti alle giovani fami-

glie, attraverso una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, tra cui le associazioni di volontariato. Avis Stradella organizza periodicamente anche incontri di divulgazione scientifico-sanitaria rivolti alla cittadi-nanza. Tante, poi, sono state le iniziative organizzate dal Gruppo giovani e rivolte agli alunni delle scuole della zona”.Per il futuro, invece, cosa avete in programma?“Un obiettivo fondamentale per il futuro, dal quale non si può assolutamente prescindere è incrementa-re la raccolta di sangue, cercando di avvicinarci il più possibile all’autosufficienza. Dalla serata sulla donazione di midollo, inoltre, è emersa la necessità di sensibilizzare il nostro territorio anche su questo tipo di donazione. Un obiettivo che sarà opportuno raggiungere è far sì che i donatori possano fare il prelievo per la prima tipizzazione direttamente in Unità di raccolta a Broni senza dover andare fino al Policlinico a Pavia”.Presidente Pietra, per concludere?“I risultati che sono emersi, sicuramente positivi, sono il risultato della maggior fidelizzazione dei do-natori e delle variegate iniziative di promozione rea-lizzate grazie ad un rinato gruppo di lavoro. Oltre a questo il merito va anche ai diversi fattori che hanno portato al progressivo e costante aumento del numero di donatori e donazioni. Nel 2011 c’è stato un doppio salto di qualità: la rinascita del Gruppo giovani e la collaborazione su progetti di promozione mirati, con il Comune di Stradella. Un altro fattore fondamen-tale è il consolidamento della rete di collaborazioni con enti e soggetti del nostro territorio. Un grande grazie va davvero all’amministrazione comunale di Stradella, ai Comuni del nostro territorio di compe-tenza, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle scuole di Stradella e della Valle Versa, al viceparroco di Stradella, don Cristiano Orezzi, ai presidenti delle Pro Loco di Stradella e Bosnasco, ai commercianti e ai privati, ma soprattutto ai donatori, che rendono la grande famiglia Avis ogni giorno più grande e viva”.

di oliviero mAggi

Nei giorni scorsi, presso la casa delle associazioni di via Trento, si è tenu-ta l’annuale assemblea dei soci della sezione Avis “Dott. Danilo Cagno-ni” di Stradella, per approvare il bi-lancio sociale 2012 e per procedere al rinnovo del consiglio direttivo e del collegio revisori dei conti per il quadriennio 2013-2016. Alla guida dell’associazione è stata riconfermata

Il gruppo Avis di Stradella

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Lombardi: “Nell’area collinare abbiamo raggiunto il limite di costruzioni”

IL SINDACO LOMBARDI RISPONDE AGLI ATTACCHI DELLA MINORANZA

di oliviero mAggi

Maggioranza e minoranza tornano a scontrarsi sull’urbanistica, in particolare sulle lottizzazio-ni residenziali dell’area collinare al di sopra della Panoramica. Dopo il ritiro del punto all’ordine del giorno dell’adozione di un nuovo piano in via Gros-si, la Lega Nord e il Pdl sono tornati ad accusare l’Amministrazione comunale di aver cementificato troppo il territorio, a danno di tutto il territorio della zona. Alle critiche risponde il Sindaco Pierangelo Lombardi, che ha anche la delega all’Urbanistica: secondo il primo cittadino è il Pgt, approvato anche con l’astensione della minoranza, ad individuare le aree edificabili. Lombardi, inoltre, ribadisce la volontà della sua Giunta di procedere nel recupero dell’esistente, non prevedendo nuovi insediamenti nella fascia pedecollinare.Sindaco Lombardi, come mai avete ritirato il piano di via Grossi dal consiglio comunale?“Il piano attuativo in questione, l’ATR3-via Grossi, è stato discusso durante il consiglio comunale dello scorso 24 gennaio. In quell’occasione la minoranza aveva sollevato alcune questioni e alcune osserva-zioni riguardo la mitigazione delle aree residenziali, rispetto alla zona ambientale circostante. Da par-te nostra c’è stato un lavoro di elaborazione, così come dai tecnici della Commissione Paesaggio, che hanno approfondito la questione su punti specifici. Per questo posso dire con sicurezza che abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere riguardo a questo ambito”.Ora quando sarà approvato?“Una volta ritirato il punto, con una lettera, ho chiesto ai tecnici della Commissione di riesaminare le carte e di valutare ancora con molta attenzione, tenendo conto delle diverse sensibilità e di ciò che è emerso in consiglio. Ricordo anche che è ormai un anno e mezzo che stiamo lavorando su questo tema, ponendo l’attenzione su ogni singolo progetto della lottizzazione. I tecnici hanno fatto le loro valutazio-ni, per altro già espresse nelle sedi preposte, quindi, penso proprio che, quando il punto tornerà in con-siglio, sarà approvato senza alcun problema”.Alcuni hanno visto questo suo gesto come un atto di debolezza.“Non penso sia stato assolutamente un atto di de-bolezza, anzi, al contrario lo interpreto come un ulteriore gesto di sensibilità istituzionale verso il consiglio comunale intero. Non dimentichiamoci che, negli anni scorsi, anche attuali esponenti del-la minoranza si sono vantati di queste nuove realtà residenziali, che hanno dato lavoro e messo in moto le imprese edili locali. È stato un intervento impor-tante, per il quale abbiamo sempre valutato anche il contesto in cui l’intervento è stato inserito. Abbia-mo cercato un punto di equilibrio tra le due facce della medaglia”.La Lega Nord, però, non ci sta.“La Lega Nord, partendo da questo episodio, ci ha accusato di aver promosso in questi anni una ce-mentificazione selvaggia del territorio. Io voglio solo ricordare un aspetto che mi sembra che alcuni si siano dimenticati: esiste un Pgt, che è stato adot-tato nel dicembre del 2008 e approvato definitiva-mente nell’aprile 2009, e, sia in sede di adozione

che di approvazione, la minoranza si è astenuta, senza esprimere alcun voto contrario. Questo Pgt contiene delle indicazione ben precise a cui ci siamo attenuti fedelmente: il piano prevede 8 Atr (Ambiti territoriali residenziali), in zone come Casa Berni, sotto la caserma della Polizia, via Grossi, accanto al campo di San Zeno, a fianco della Croce Rossa. I titolari di queste proprietà hanno tutte le facoltà per richiederne l’attuazione. Di questi 8, 4 sono in corso di attuazione o è partita la progettazione. Gli altri, se entro l’anno prossimo non saranno attua-ti, verranno ridiscussi nel nuovo Pgt. Noi possiamo solo vigilare e stare attenti che tutte le norme e le prescrizioni vengano rispettate”.Cos’altro è previsto nel Pgt?“Il Pgt poi prevede gli Aru (Ambiti di riconversione urbana), su cui stiamo lavorando e su cui ci stia-mo giocando una carta importante per l’espansione futura della città: abbiamo tutta l’area del vecchio ospedale, l’area ex Massoni, ex Despar, la zona della Robo, la grande area della Cantina sociale lungo la via Emilia. Anche qui alcuni sono partiti, altri sono in fase di avvio, altri sono fermi da anni perchè mancano le condizioni necessarie. Stessa operazione fatta con il recupero dei palazzi di via Marconi, via Dellagiovanna e via Verdi. La strada da percorrere è questa: recuperare l’esistente ed evitare una nuova espansione sulla collina. Ci sarà sicuramente una discussione seria ed approfondita all’interno della Giunta e con i cittadini, ma, per quanto mi riguarda, nell’area pedecollinare abbia-mo raggiunto il limite per quanto riguarda le co-struzioni”.E l’area industriale, invece?“Anche per quanto riguarda i cosiddetti Atp, ovvero gli ambiti di trasformazione produttiva, siamo sta-ti accusati di tutto: troppa cementificazione, troppi capannoni. Io rimango convinto della bontà della scelta che abbiamo fatto, nonostante le ricadute oc-

cupazionali non siano state quelle auspicate all’ini-zio di questa operazione, anche perchè con i soldi che ci sono arrivati siamo riusciti a salvare i bilanci e a continuare a garantire i servizi per i cittadini. Addirittura abbiamo ancora delle risorse a bilan-cio, derivanti dagli introiti per quelle aree, che non riusciamo a spendere perchè il Patto di stabilità ce lo impedisce”.Parlando del Patto, qual è il quadro per questo nuovo anno?“Il quadro per il 2013 è tutt’altro che confortante, penso che sarà un anno di investimenti zero. Oltre ai soldi delle monetizzazioni delle aree industriali, non posso spendere nemmeno l’avanzo di ammini-strazione, che sono soldi nostri, ma che sono nega-tivi ai fini del Patto. Le risorse bloccate dal Patto ci impediscono tanti lavori di manutenzione ordi-naria, come quella di strade e marciapiedi. Stesso problema per il pagamento dei fornitori, che con-tinuano a bussare alla porta per avere i soldi dei lavori già realizzati. Lo scorso anno, e anche quello precedente abbiamo impegnato risorse per i paga-menti per 700 mila euro. Non è che non paghiamo, è che dobbiamo farlo con il contagocce, perchè se effettuiamo i pagamenti in una volta sola sforiamo il Patto”.Secondo lei, qual è l’aspetto del Patto che biso-gnerebbe modificare subito?“Il primo aspetto da cambiare è il meccanismo del “saldo obiettivo”, che dovrebbe attestarsi anche quest’anno, per il Comune, intorno agli 800 mila euro. E’ una cifra che ti viene calcolata in entrata, per poter disporre delle risorse in uscita: ad esem-pio, per poter spendere 100, io devo far entrare quei 100 più 800 del saldo obiettivo. E’ come giocare a carte, sapendo che chi gioca con te bara. Lo scorso anno la Regione, con il patto orizzontale, aveva re-stituito circa 330 mila euro del saldo e spero che lo faccia anche quest’anno”.

STRADELLA

Il sindacodi StradellaPierangelo

Lombardi

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Il 25-26 maggio torna Rivaleggendotanti libri degli editori pavesi

ECCO GLI APPUNTAMENTI DELLA BIBLIOTECA DI RIVANAZZANO TERMEEV

ENTI

Angela Maria Scupelli e Graziella Zelaschi.Nel corso della prima seduta del nuovo anno, la com-missione ha deliberato un nutrito programma di atti-vità culturali e di animazione. Ad illustrarci le prossi-me iniziative è la Presidente. “Tra le manifestazioni previste per il 2013, senza dubbio la più attesa è la terza edizione della fiera del libro del territorio pavese denominata “Rivaleggen-do”. Il grande successo di pubblico e di critica con-seguito gli scorsi anni, ha spinto la Biblioteca, d’in-tesa con l’amministrazione comunale, a scommettere molto su questo importante evento culturale che si terrà sabato 25 e domenica 26 maggio”. La Fiera del libro rivanazzanese si configura ormai come un appuntamento fisso per l’editoria provincia-le e non solo: “Sì, si tratta di un momento volto all’in-contro e al confronto tra autori, editori e, ovviamente, lettori. Sarà offerto un grande spazio all’esposizione di materiale librario e multimediale da parte delle numerose case editrici invitate. Non mancheranno incontri con gli scrittori, laboratori ed iniziative de-dicate ai più piccoli, conferenze e dibattiti, momenti di piacevole intrattenimento”.Ma le proposte della “Paolo Migliora” non si limi-tano a questa, pur rilevante, manifestazione. Qua-li i prossimi appuntamenti? “Il fitto calendario delle attività culturali spazia dalle mostre di pittura, alla presentazione di novità edito-riali, dai laboratori di lettura dedicati ai più piccoli, agli incontri con medici specialistici sulle problema-tiche di salute più importanti, dal concorso di lettu-ra “Più leggi, più vinci” riservato agli alunni della scuola primaria, alla collaborazione con le asso-ciazioni locali per la realizzazione di manifestazioni culturali e ricreative. Il nuovo anno si preannuncia davvero ricco di occasioni di incontro e di cultura per la cittadina rivanazzanese che con la sua Biblioteca continua ad offrire un servizio di qualità ai residenti e ai visitatori che la frequentano”.In programma qualche iniziativa per l’imminente “Festa della donna”?“Venerdì 8 marzo, alle ore 21, proponiamo un evento nato dall’esigenza di dedicare alla donna non solo un momento di festa, ma anche di riflessione. L’intento è quello di scoprire come in un’epoca generalmen-te considerata buia e decisamente sfavorevole per la condizione femminile come il Medioevo, si possa rintracciare la culla della fioritura di una letteratura nuova, colta e troppo poco conosciuta dove le don-ne non sono solo l’oggetto del cantare d’amore ma, spesso, ne sono anche il soggetto. Scopriremo, grazie alla collaborazione dell’associazione culturale “Spi-no Fiorito” importanti autrici di un’epoca lontana che sapranno, senza dubbio, parlare alle donne di oggi con una attualità davvero sorprendente. Seguirà un piccolo rinfresco offerto dal ristorante Selvatico di

Zampiero e il Maestro Virginio Santini”. Dove sarà allestita la mostra e fino a quando sarà accessibile al pubblico?“La mostra, il cui catalogo è curato da Cesare Lisan-dria (galleria d’arte Antica Rus di Rivanazzano Ter-me), sarà allestita presso la Sala Manifestazioni della Biblioteca fino a domenica 17 marzo con i seguenti orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 16 alle 19, la domenica anche dalle 10 alle 12,30”. Qualche anticipazioni per il mese di aprile?“Venerdì 19 aprile, alle ore 21, presso la sala “Aldo Borgomaneri” si terrà la presentazione del libro “La ragazza di Sighet” tradotto per l’Italia da Aldo Villagrossi per le Edizioni Paoline. Si tratta di una testimonianza vera, e probabilmente l’ultima, sulla Shoah. E’ la storia di cinque ragazze, fra cui l’autrice Hindi Rothbart, appartenenti alla comunità ebraica di Sighet, una cittadina della Transilvania rume-na, e della loro adolescenza tragicamente spezzata dalla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. Le cinque sopravviveranno agli orrori dell’Olocausto e riusciranno a costruire una nuova vita senza mai dimenticare il passato, testimoniando la loro terribile esperienza e cercando di trasmettere ideali di fratellanza e tolleranza. Non mancheranno poi iniziative dedicate ai giovani lettori e ricomince-ranno i laboratori di letture animate che tanto suc-cesso hanno avuto lo scorso anno. Saranno previsti tre incontri anche se le date sono ancora da definire”.

di FedericA cAlizzAno

Riprende l’attività della biblioteca civica “Paolo Migliora” di Rivanaz-zano Terme che ha visto il recente insediamento della nuova Presidente Laura Disperati e del Vicepresidente Giuliano Chiodi. Ad affiancare Silva-no Barbieri, Emilio Francioso e Mar-co Largaiolli, già nella commissione di gestione, i nuovi componenti Re-nata Di Caccamo, Vincenzo Giudice,

Rivanazzano Terme”.E sul fronte espositivo?“Sabato 9 marzo avremo un’anteprima della tradizio-nale stagione artistica estiva. Alle ore 16,30 presso la Sala Consiliare del Comune di Rivanazzano Terme, sarà inaugurata la mostra “Indagine…sulla Pittu-ra 2” con la presentazione a cura del critico d’arte Renzo Basora e l’intervento del giornalista Fabrizio Guerrini. Esporranno i pittori Vincenzo Crea, Mauro

Laura Disperati

Riapre l’Osservatorio diCecima per scoprire le stelle

IN ATTESA DELL’ARRIVO DELLE COMETE

di AlessAndro disperAti

Dal 3 marzo il Planetario e Osservatorio Astrono-mico di Cà del Monte ha riaperto al pubblico e orga-nizza come sempre giornate per tornare a scoprire i segreti del cielo, della natura, dell’Universo passa-to e futuro attraverso conferenze e osservazioni del cielo diurno e notturno con gli esperti dell’Osserva-torio (dedicate al Sole, ai pianeti, agli oggetti celesti del profondo cielo, alle ultime novità della cosmo-logia e della ricerca). Ma le novità non finiscono qui. In tempi di crisi quale risposta migliore per combattere il caro vita che la riduzione dei costi? Per questo è stata formulata una serie di sconti e agevolazioni anti-crisi (dal 10% al 30% circa), vali-da per gli eventi standard realizzati presso il Plane-tario e Osservatorio Astronomico “G. Giacomotti” di Cà del Monte, Cecima nelle giornate di apertura (venerdì sera, sabato sera e domenica pomeriggio). La convenzione è indirizzata agli adulti residenti nei comuni della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese (per i quali il biglietto ordinario di 7 euro viene scontato al biglietto ridotto di 5 euro) e agli adulti residenti nel Comune di Voghera e di Riva-nazzano Terme (per i quali il biglietto ordinario di 7 euro viene scontato al biglietto ridotto di 6 euro). La convenzione non si applica agli eventi realiz-zati in collaborazione con altri enti o associazioni.

La convenzione da inoltre diritto a uno sconto del 20% sulle tessere dell’Osservatorio (Astro tessera e Cosmo tessera), che danno diritto all’ingresso gratuito in Osservatorio e a sconti dal 40% al 60% sui corsi e i seminari organizzati in struttura e sul territorio. Nel 2013 due saranno i protagonisti spe-ciali: le misteriose comete che dovrebbero rendersi visibili (la Panstarrs nella prima metà dell’anno e la Ison, nella seconda metà dell’anno, che potrebbe diventare una delle comete più eclatanti degli ulti-mi anni) e la Cosmologia, la scienza che si occupa di formulare teorie sulla nascita, l’evoluzione e il futuro del nostro Universo. Da quest’anno, infatti, il panorama delle conferenze si arricchisce di un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati alla scoperta delle origini dell’Universo e dell’Uomo, grazie al percorso Cielo Terra che affiancherà quello di Co-smologia andando a scavare nelle origini del nostro pianeta e dell’umanità. Oltre alle osservazioni sera-li e diurne, la stagione è ricca di nuove conferenze, nuovi spettacoli e proiezioni full dome al Planeta-rio, escursioni naturalistiche diurne e notturne alla scoperta della flora e della fauna locali, eventi tra le arti, la storia e l’astronomia in collaborazione con l’Associazione Spino Fiorito al Castello di Orama-la e, come nel 2012, proseguono gli appuntamenti sul territorio e le serate di degustazione alla scoper-ta del legame tra Astronomia e Gastronomia.

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Marco Bertelegni: “Il nostro obiettivo è di valorizzare la Valle Schizzola”

I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE “OLTRE LA VALLE”EVENTI

di FAbiAnA bello L’associazione culturale “Oltre la Valle”, nata meno di due anni fa, conta già più di cento iscritti. Il suo obiettivo è quello promuovere l’immagine della Valle Schizzola anche al di fuori della provincia di Pavia, e valorizzare i produttori e ristoratori locali per in-crementare il turismo. Per conoscere le iniziative in programma abbiamo parlato con Marco Bertelegni, presidente dell’associazione.Presidente Bertelegni, che cos’è “Oltre la Valle”?““Oltre la Valle” è un’associazione culturale nata con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il ter-ritorio, la cultura, le tradizioni, la natura e i prodotti dei sei Comuni che costituiscono la Valle Schizzola: Borgo Priolo, Fortunago, Montebello della Batta-glia, Montesegale, Rocca Susella e Torrazza Coste”.Quali sono gli scopi dell’associazione?“Il nostro scopo è sicuramente quello di favorire lo sviluppo territoriale della Valle Schizzola, di farla co-noscere anche al di fuori della provincia di Pavia. Vo-gliamo valorizzare le risorse dei nostri produttori per promuovere questa zona dell’ Oltrepo’, il cui poten-ziale non è abbastanza sfruttato. Il nostro obiettivo è quindi quello di favorire lo sviluppo del turismo, gra-zie anche a manifestazioni legate alle tradizioni loca-li, come per esempio la presentazione e degustazione di ricette tipiche della zona e delle nostre DECO”.Quando è nata “Oltre la Valle”?“La nostra associazione è nata nella primavera del 2011 dall’idea di tre persone; poi i componenti sono diventati una decina, prevalentemente si tratta di ragazzi residenti o originari dei comuni della Valle Schizzola, che hanno il desiderio di valorizzare il loro territorio”.Dov’è la vostra sede?“Abbiamo chiesto al comune di Borgo Priolo di af-fittare l’edificio che un tempo ospitava le scuole ele-mentari, il quale risultava abbandonato e in stato di disordine. Il sindaco ci ha concesso l’utilizzo gratuito dell’edificio, a una condizione: in cambio avremmo dovuto mantenere la struttura efficiente. Così è stato: abbiamo provveduto a installare una stufa a pellet e a rifare l’impianto elettrico, ottenendo così un ambien-te accogliente e ospitale. Infatti, abbiamo anche un servizio bar aperto ogni giovedì sera dalle 21.00 alle

della Valle. Un palcoscenico sicuramente importante, visto che alla Fiera partecipano ogni anno tantissime persone: è senz’altro un modo utile per far conoscere il nostro territorio e le attività della nostra associa-zione. Inoltre, a fine giugno abbiamo in programma “Camminando per...”: si tratta di una camminata per i cortili della zona di Sant’Antonino e Trebbio, dove si potranno gustare i prodotti tipici, ammirare il pa-esaggio e conoscere queste realtà così particolari”.Il pubblico è interessato alle vostre attività?“Il pubblico si dimostra molto motivato: io e gli altri componenti dell’associazione abbiamo ovviamente un altro lavoro, impegni quotidiani, e di conseguenza ci dedichiamo al nostro progetto nei ritagli di tempo. Abbiamo notato che comunque c’è molta aggregazio-ne, le persone intervengono alle nostre manifestazio-ni, danno un contributo: infatti contiamo più di cento iscritti, grazie sia ai nuovi tesserati che hanno parte-cipato al pranzo dell’Epifania, sia alle persone che hanno rinnovato la loro iscrizione. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori di Oltre la Valle, i produttori e le amministrazioni comunali per il so-stegno tecnico e morale che ci danno, e invito tutti coloro che ancora non ci hanno contattato a venirci a trovare, perché solo collaborando concretamente, e non solo a parole, potremo far crescere il nostro territorio e valorizzarlo”.Oggi la maggior parte dei ragazzi sogna di anda-re all’estero, voi invece avete deciso di puntare sul territorio: una scelta inusuale...“L’associazione è costituita prevalentemente da ra-gazzi residenti nella Valle: tanti di noi, per esempio, lavorano nel settore agricolo. Il nostro cuore appar-tiene alla Valle Schizzola, anche se si sta spopolando: noi, che siamo rimasti qui, vogliamo promuovere ed esaltare le sue caratteristiche positive, sostenendo i produttori di vini, formaggi, frutta e i ristoratori”. Avete altri progetti per promuovere concretamen-te la Valle Schizzola?“Stiamo collaborando con Alessandro Disperati e Giancarlo Bertelegni per creare una guida turistica della Valle, in particolare sui sei comuni che la costi-tuiscono, e sarà utile per i turisti sia per avere delle informazioni riguardo le bellezze paesaggistiche e architettoniche da visitare, sia per conoscere i luoghi dove acquistare e gustare i prodotti locali”.

23.00, dove chi vuole può venire a prendere un caffè e fare due chiacchiere, visto che nelle immediate vici-nanze non ci sono bar o altri locali. Vorremmo che la nostra sede diventasse un luogo di aggregazione per la gente del territorio. Le ex scuole di Schizzola han-no sempre rappresentato un simbolo storico di ag-gregazione degli abitanti della Valle; per molti di noi sono state il luogo d’infanzia, ci ricordano i giorni di scuola passati e le festicciole tra bimbi”.L’associazione è senza scopo di lucro: come racco-gliete i fondi?“Esatto, siamo un’associazione no profit, e ottenia-mo i fondi grazie ai pranzi e alle manifestazioni che organizziamo. Siamo finanziati anche dai produttori locali, questi soldi ci sono utili per le spese di comu-ne amministrazione, come per esempio il pagamento della luce della sede”.Quali sono le vostre iniziative?“Recentemente, in occasione dell’Epifania, abbiamo preparato un pranzo per gli associati e i nuovi tes-serati, presentando un menù legato alla tradizione locale. Nei mesi di febbraio, marzo e aprile abbiamo organizzato (e sono tuttora in corso) tre serate iti-neranti nei ristoranti della Valle Schizzola in colla-borazione con Slow Food, che hanno l’obiettivo di far conoscere e assaporare le prelibatezze della zona. Inoltre, per il mese di marzo abbiamo in programma un corso di degustazione, che comprende 5 lezioni sui vitigni più importanti dell’Oltrepò Pavese, i quali rappresentano la base per la realizzazione dei nostri vini, apprezzati in tutto il mondo: Riesling; Pinot Nero, sia spumante che vinificato in rosso; Bonarda; Barbera e Moscato”.Oltre a questi eventi con scopo didattico, avete in programma altre manifestazioni?“Certo, organizzeremo la sagra delle ciliegie della Valle Schizzola, manifestazione fino all’anno scorso messa in atto dall’associazione “Oltre il Borgo”. Noi abbiamo l’intenzione di rinnovarla e di inserire anche degli eventi sportivi e culturali al suo interno. Vorre-mo anche organizzare una sorta di mercato a chilome-tro zero che veda protagonisti i produttori della zona. Intanto, vorremmo ripetere l’esperienza dell’anno scorso alla Fiera dell’Ascensione di Voghera, dove eravamo presenti con uno stand ricco di biglietti da visita, recapiti e prodotti delle aziende e ristoratori

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Anche quest’anno a Retorbidouna grande festa per il Polentone

L’APPUNTAMENTO SABATO 9 E DOMENICA 10 MARZOEV

ENTI

all’interno della realtà del paese. Enrico Frattini del-la Pro Loco e Livia Giardini de “I Sempreverdi” ci hanno meglio spiegato in che cosa consisterà la festa e quali sono le novità di quest’anno. La Pro Loco sto-ricamente ha sempre partecipato nell’organizzazione dell’evento cardine della collettività retorbidese e an-che quest’anno si è impegnata direttamente per la sua riuscita.I carri di Val Madonna saranno una delle principali attrattive di questa giornata: una serie di carri a tema, famosi in tutto il Nord Italia, che per molti anni hanno vinto il primo premio al carnevale di Alessandria. Il polentone sarà quindi anche un’occasione per festeg-giare di nuovo il Carnevale con un mese di “ritardo”. Come ogni anno ci sarà lo spettacolo dei burattini, il mercato delle bancarelle, la grande sfilata con le maschere di Re Alboino, la banda del corpo musi-cale di Voghera, la scuola di danza Sabri Dance, il carnevale dei bambini e un’esposizione di trattori. Il tutto accompagnato da Bertoldo e ldala sua consorte Marcolfa: è infatti proprio Bertoldo l’illustre ispirato-re della festa del Polentone. Retorbido è la patria di questo eroe popolare, protagonista di mille avventure insieme al Re Alboino e ad altri personaggi. Per ricor-dare questa tradizione tutti gli anni in occasione del Polentone viene ricreato uno scambio scherzoso di battute tra Re Alboino e Bertoldo, che si conclude con la distribuzione gratuita a tutti i presenti di salamino e polenta. Una giornata all’insegna del divertimento, ma anche riti che si ripresentano di anno in anno e che tengono unita la comunità e cittadini. Abbiamo chiesto ad Enrico Frattini come viene fi-nanziata questa festa, soprattutto in questo periodo dove il reperimento di fondi non è sempre facile: “Anche il periodo precedente al Polentone si è or-mai consolidato nella tradizione. Il reperimento dei fondi consiste nella “questua”. I volontari della Pro Loco vanno casa per casa e chiedono un’offerta per quest’occasione speciale. La questua cento anni fa si configurava come dono da parte dei cittadini di beni alimentari, poi sono diventati sia doni alimentari che di moneta e infine adesso vengono dati solo i soldi per permettere l’organizzazione della festa. In tempi moderni si è poi resa necessaria anche la partecipa-zione di sponsor, che vengono pubblicizzati nel corso della manifestazione”.Livia Giardini ci ha invece spiegato nel dettaglio un evento culturale che si svilupperà in concomitanza con il Polentone, una mostra di fotografia, pittura e poesia dedicata all’Oltrepò. Sarà possibile visitare l’esposizione dall’8 al 12 marzo: verranno presen-tati tredici artisti, undici di essi di Retorbido, uno di Voghera e uno di Rivanazzano. “Il nostro scopo è di dare spazio a Retorbido, fornire opportunità di aggregazione, condividendo hobby e passioni con persone che quasi non conosciamo ma con cui molte

tone organizzeranno un concerto rock con il gruppo “Karma Funk Foundation”, in collaborazione con la biblioteca al teatro comunale di Retorbido e ad aprile sosterranno una ragazza retorbidese che pubblicherà il suo primo libro. Il Polentone quindi sarà una gior-nata molto importante per il paese e un’occasione per tutti coloro che parteciperanno per assaporare una fe-sta davvero genuina, con una lunga storia di diverti-mento e allegria alle spalle.

di ilAriA ricotti

Come da tradizione, anche quest’an-no la seconda domenica di marzo Re-torbido ospiterà il Polentone, con una giornata piena di eventi e di attività per tutta la famiglia. La 95° edizione si terrà sabato 9 e domenica 10 mar-zo, organizzata in collaborazione dal Comune, dalla Pro Loco, dall’asso-ciazione “I Sempreverdi” e dalle altre associazioni che operano sul territorio

volte siamo in contatto. In questi cinque anni da cui è nata l’associazione siamo riusciti ad instaurare un rapporto molto buono con i cittadini e a dare stimoli sia a persone anziane che ai giovani. Cerchiamo di diffondere la cultura dell’arte, estrapolando le nostre passioni” così ci spiega la signora Livia, parlando della mostra e delle motivazioni per la nascita dell’as-sociazione “I Sempreverdi”. Un’associazione che cerca di essere sempre attiva: infatti dopo il Polen-

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In visita tra i cimeli del Museo Storico di Voghera: tanti i reperti storici

LA SIGNORA GIUSEPPINA BECCARI CI GUIDA ALL’INTERNO DELLA STRUTTURAEVENTI

di cinziA pAstore

Nei giorni scorsi abbiamo visitato il Museo Storico di Voghera. La Direttrice del Museo Storico “Giuseppe Beccari”, la Signora Giuseppina Beccari, moglie del fondatore del Museo, Giuseppe Beccari, ci ha accol-ti nelle sue sale storiche narrandoci storie e potendo ammirare reperti storici e militari di notevole interes-se. Proprio durante la settimana della Giornata della Memoria, il Museo Storico è un esempio e grande testimone di quella che è stata la Resistenza e l’Ono-re per la Nostra Italia, unico nel suo genere, appar-tenente alla grande tradizione dell’Oltrepo Pavese. Il museo vanta una grande sala Consiglio che è la prima stanza che si può visitare; essa inoltre è luogo di con-vegni, incontri e concerti.Signora Beccari, lei è la Direttrice di questo Mu-seo. Ci spieghi le origini del Museo e perché porta il nome di suo marito Giuseppe Beccari.“Si, io attualmente ricopro il ruolo di Direttrice del Museo. Ci tengo a sottolineare che si chiama Museo Storico “Giuseppe Beccari” nome dato in seguito alla scomparsa di mio marito in suo onore, il qua-le ne è stato il fondatore. Mio marito è mancato il 14 agosto del 2006 e a seguito, al fine di evitare la chiusura del Museo, il Comune di Voghera tramite un Decreto della Regione Lombardia, mi ha nominato Direttore del Museo. Ho accettato questa carica, sot-tolineo che sono io che guida ed illustra ai visitatori le stanze del Museo. Insieme ad alcuni stretti collabo-ratori che già lo erano di mio marito, sono contenta di poter dire che a distanza di sette anni dalla sua scomparsa, la vita del Museo prosegue bene, ci si im-pegna sempre tanto perché esso rimanga attivo e che cresca sempre di più”.Ma chi era Giuseppe Beccari?“Mio marito Giueseppe Beccari, un uomo molto riservato, nato nel 1921 è stato Presidente dell’As-sociazione dei Fanti da cui poi l’idea di creare que-sto Museo. Ha vissuto da protagonista perseguendo un’importante carriera militare, la Seconda Guerra Mondiale, e all’età di 19 anni appena compiuti è sta-to chiamato alle Armi nel 1941 nel mese di febbraio terminando poi nel 1943. Ha partecipato alla cam-pagna militare in Albania poi da Sergente è stato nel Montenegro. Rientrato assume la carica di Ufficiale a seguito di un corso, e rivestendo questo Titolo si reca in Croazia. E’ stato poi anche nominato Tenen-te Colonnello a titolo onorifico per molte delle sue gesta, per la sua forza ad anche per esperienze che senza dubbio lo hanno portato a confrontarsi con il pericolo e la paura di perdere la vita e per l’attenzio-ne ed il senso di fratellanza che contraddistingueva coloro che credevano nei valori della Patria, in par-ticolare mio marito a favore della sezione dei Fanti. E proprio la sezione Fanti è protagonista di grande rilievo all’interno del Museo. L’anno di inaugurazio-ne del Museo è stato il 1971 in seguito alla nascita in onore dell’Associazione Nazionale Fanti della “Se-zione Fanti di Voghera” nel 1969 stessa data della celebrazione di Vittorio Veneto e all’interno dell’al-lora aperto Teatro Sociale di Voghera. Si acclama-vano in questa occasione l’Artiglieria, la Cavalleria ma molto poco la Fanteria che ricordo ha subito il maggior numero di morti durante la Prima Guerra Mondiale ben 250.000 Fanti venuti meno. Ecco che mio marito ha avuto lo spunto decisivo per esaltare il coraggio militare dei Fanti volendo esporre in onore

in un armadio delle sciabole. E da questo momento ha avuto inizio la vita del museo Storico della città di Voghera”.Il Museo in quali giorni è visitabile? “Il Museo è visitabile nelle giornate di martedì, mer-coledì, venerdì, di pomeriggio dalle 15,00 alle ore 17,30. L’ingresso ha il costo di 3.00 € biglietto ridot-to per i gruppi di ragazzi delle scuole e per i ragazzi al di sotto dei 10 anni, mentre il costo del biglietto intero è di 5.00 €. La visita al Museo nei giorni di Sabato e Domenica è su prenotazione e devono essere almeno gruppi di una decina di persone”.Quante sale occupa il Museo e su quanti metri quadrati si estende?“Il Museo sorge all’interno dell’Ex Caserma della Cavalleria di Voghera sorta nel 1856 ed è di proprie-tà comunale. Il museo si articola su due piani, alcune sale come quella del piano terra, sono state restau-rate, grazie al Comune. Altre invece mantengono la loro struttura originaria, sono state erette dove un tempo c’erano le scuderie dei cavalli, infatti la pa-vimentazione è ancora di sassi. Il Museo si estende su 1300 metri quadrati e sono 13 le sale visitabili”. Al piano terra il visitatore cosa ammira?“Il museo contiene al suo interno reperti storici e mi-litari dall’età Napoleonica sino ai giorni nostri. Al piano terra la visita si apre con la grande sala Consi-glio che è luogo di convegni e concerti. Al suo interno si possono ammirare le vetrine che espongono le di-vise militari, i cappelli tipici come il colbacco e varie armi. Il visitatore vede la vetrina rappresentante la Francia (epoca Napoleone III 1859), a seguire quel-la appartenente alla nazione della Danimarca con la divisa della guardia reale danese che è rimasta oggi ancora attuale, poi la vetrina della Grecia (1914) e protagonisti sono gli Euzoni, soldati scelti di fanteria scelti dall’esercito greco e che costituiscono la guar-dia d’onore del palazzo presidenziale di Atene e al monumento al Milite Ignoto. C’è poi una vetrina con molti proiettili per lo più appartenenti alla I guerra mondiale. Successivamente si ammira la vetrina del Canada (1944-45), poi la vetrina dei pompieri di Vo-ghera volontari con le loro divise. Celebre è la foto di Piazza Meardi di Voghera che rappresenta i fune-

pinti all’interno del museo. Il visitatore in questa sala osserva donazioni varie tra cui quelle da parte della famiglia di Umberto Sampietro, il busto dell’ingegne-re Severino Grattoni, le uniformi dei resistenti voghe-resi illustri Quarleri e Gabetta. Inoltre si ammira il medagliere nazionale dell’Associazione Nazionale del Fante e tanti altri cimeli, tra cui la foto della pi-stola Beretta 34 calibro 9 che si presume abbia ucciso Benito Mussolini e Claretta Petacci. Seguono poi le sale dei paracadutisti, con i cimeli della battaglia del El-Alamein, la sala degli alpini, celebre la figura di Bascapè e la sua medaglia al valore militare, la sala dedicata alla polizia carabinieri e CRI croce rossa, qui in esposizione la A112 auto bianchi nella quale nel 1982 a Palermo furono assassinati il Generale Dalla Chiesa e la moglie e la sala della cavalleria”.Al secondo piano invece?“Il secondo piano è dedicato interamente alla Fan-teria, e alla figura del fondatore del Museo Giuseppe Beccari. Alla vista del visitatore nel salire le scale, appare davanti ai propri occhi una vetrina facente parte della sala della Marina con la scritta “Fante”. Per me è sempre un piacere raccontare come mio marito è riuscito a ottenere tale scritta. Ricordo che il cacciatorpediniere fante (nave da guerra veloce e manovrabile) a cui io ho assistito con mio marito nel 1977 alla consegna della bandiera di guerra, poi è stato demolito. Come su tutte le navi anche su questa vi era la campana che alla sera suona i rintocchi per i marinai caduti; mio marito aveva piacere di avere questa campana ma non è stato possibile per varie ragioni e quindi gli è stato detto che c’era a disposi-zione la scritta “Fante” che era sul bordo della nave. Lui entusiasta, ha accettato di ritirarla ed eccola qui esposta. La sala della marina poi contiene uniformi e modellini in legno delle navi (incrociatore Emanuele Filiberto). Entrando nella sala accanto nel centro c’è un’importantissima vetrina contenente due uniformi di Vittorio Emanuele II, una di quando ancora non era re e una successiva alla sua ascesa al trono. Di pregio vi è poi anche esposta l’uniforme di Augusto Salimbene. Per quanto riguarda la storia locale si ammirano due uniformi del tenente generale Alessan-dro Boselli originario della frazione di Campoferro, così come i cimeli del tenente Zanardi Bonfiglio. Poi la vetrina dedicata a mio marito Tenente Giuseppe Beccari e in esposizione la sua divisa. A seguire la sala dedicata all’Africa Orientale e qui ci sono le di-vise date in comodato e non donate da parte del Ge-nerale Renzo Montagna di Santa Giulietta PV e alcu-ne fotografie come quella che ritrae il Duca d’Aosta che Benito Mussolini sta decorando, in esposizione ci sono due burnus ovvero mantelle una da ufficiale e una da truppa tutte ricamate e poi si trovano in que-sta sala esemplari unici di scudi scioani fatti con la mammella d’ippopotamo”.

rali dei 64 morti nell’incidente ferro-viario vogherese del 1962, tra i più tragici incidenti italiani, avvenuto nel periodo dell’Ascensione. A segui-re la vetrina del Comune di Voghera, con la divisa che Carlo Emanuele III (1770) ha autorizzato a indossare a tutti i messi e uscieri comunali”.E quindi?“Segue la vetrina dei Vigili con il dipinto del pittore vogherese Mario Maserati di cui tanti sono i suoi di-

Una delle sale del museo di Voghera

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“Negli occhi del bambino”: ecco ilprimo libro di Giorgio Macellari

E’ STATO PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI IN BIBLIOTECA A VOGHERALIB

RI

Vicini, relatrice, Mary Viscardi nel ruolo di lettrice e Federica Pauletich, responsabile comunicazione della casa editrice Primula Editore.“Negli occhi del bambino” è un romanzo in parte autobiografico, un viaggio a ritroso nel tempo, con una serie di fantastiche rivisitazioni di luoghi, fatti e persone.Sergio è sposato con Rosy ed è padre di Giorgio. Un giorno, va a casa di Luisa, amica ed ex fidanzata: la trova a letto, in pericolo di vita. Lì, in alcune espres-sioni e sguardi di Giulio, il figlio di Luisa (“negli oc-chi del bambino”, appunto), Sergio ritrova sensazioni

di AlessAndro disperAti

Grande successo di pubblico per la prima presentazione di “Negli occhi del bambino” di Giorgio Macellari, avvenuta nei giorni scorsi presso la Biblioteca Civica Ricottiana di Vo-ghera.Presenti all’evento l’autore voghere-se Giorgio Macellari, l’assessore alla Cultura del Comune di Voghera Ma-rina Azzaretti, la professoressa Attilia

di decodificare, in un bisogno di confronto continuo, mentre si muove con precisa sicurezza tra presente e passato, per far luce sui motivi della vita, nella peren-ne ricerca di qualcosa che non sempre gli è chiaro. La malinconia per ciò che è stato e l’illusione per quello che potrà essere si mescolano con il cinismo (che se-gue alla fine dei sogni e delle speranze) e il disincanto che, purtroppo, porta con sé l’abbandono degli ideali. Proprio per questo motivo, diventa importante ciò che Sergio intravede “negli occhi del bambino”...L’opera si deve intendere anche come romanzo intro-spettivo, uno studio della psiche umana e delle sue sfaccettature più segrete.L’autore dell’opera, il vogherese 56enne Giorgio Ma-cellari, ha maturato esperienze significative in ambito giornalistico e nel settore dello spettacolo: musicista, cantante, presentatore, voce recitante e speaker.Il libro è la prima uscita di Primula Editore, la nuova casa editrice nata a Voghera che offre la pubblicazio-ne, oltre al libro nel formato cartaceo, anche in forma-to digitale – ebook, attraverso i più noti e frequentati siti di distribuzione editoriale online, tra cui Amazon, Apple, Google Books, Shop.it, IBS Libri, Wuz Store e Webster.it.

Ecco il ricettario delle feste in Valle StafforaSapori della tradizione tra Voghera e Varzi

LA RECENSIONE a cura di Maria Grazia Bottone

La Signora Piera Selvatico, che insieme alla sua fa-miglia gestisce il Ristorante Selvatico a Rivanazza-no Terme, è una vera e propria cultrice dalla cucina tipica del nostro territorio. Per dieci anni è stata la Presidente di Occasioni di Festa, un’associazione che promuove iniziative volte alla tutela ed alla va-lorizzazione delle tradizioni e del patrimonio cultu-rale e artistico-storico di Rivanazzano Terme. Nel suo ruolo di cuoca e di scrittrice è da sempre alla ricerca di ricette che hanno caratterizzato le tavole dei nostri nonni e spesso, in occasioni particolari, sperimenta anche ricette antiche (romane e medie-vali). Per troppo tempo la cucina del territorio tra Voghera, Rivanazzano Terme e la Valle Staffora è stata poco valorizzata perché spesso è stata affidata unicamente alla tradizione orale. E’ proprio in questi luoghi però che è ancora possibile apprezzare quei sapori tipici della tavola delle grandi ricorrenze, che emergono dalle ricette custodite in questo libro, at-traverso il quale, viene tramandata una parte della nostra storia e la memoria di momenti che possono essere ricordati attraverso un piatto particolare su una tavola imbandita a festa. La voglia di riscopri-re antichi sapori sta ritornando di gran voga, basti pensare a tutte le manifestazioni che caratterizzano il nostro territorio legate alla promozione di prodot-ti tipici. La cucina delle feste era e tuttora rappre-senta un intreccio di sapori e sensazioni che hanno segnato e ancora caratterizzano i momenti più belli e importanti della nostra vita. Un compleanno, un diploma, una laurea, un matrimonio, un incontro tra amici vengono “siglati” da un evento conviviale seduti intorno a una tavola imbandita. Inoltre, ne-

gli ultimi anni, l’enogastronomia ci ha permesso di valorizzare il nostro territorio e le sue tradizioni perché è diventata una forma di turismo culturale, che ci permette di assaporare nel piatto lo spirito del territorio in cui viviamo. Le ricette che Piera Selva-tico propone nel suo libro vogliono dimostrare come la cucina delle tradizioni sia anche cultura storica. La lettura e la preparazione di questi piatti ci per-mettono di riprendere possesso di quel patrimonio di conoscenze e tradizioni che hanno contribuito a fare di noi quello che siamo, riscoprendo curiosità e dettagli di costumi che rischiano di essere dimenti-cati. L’ ordine cronologico, secondo il quale le ricet-te appaiono scritte nel libro, è subordinato alle feste del calendario che le contraddistinguevano e che in molte famiglie continuano a farlo tuttora. Per esem-pio, la preparazione delle frittelle di San Giuseppe rappresenta l’arrivo della primavera. In particolare il lettore potrà per esempio scoprire alcune delle ri-cette che venivano cucinate dai nostri nonni durante la cena delle sette cene, una cena di magro preparata all’antivigilia di Natale, (una tradizione fin dal me-dioevo tramandata solo oralmente e riportata anche da Alessandro Maragliano nel suo libro sugli usi che Piera Spalla Selvatico ha ricostruito nel 1987 e da allora la ripropone come di consuetudine il 23 di-cembre di ogni cena delle sette cene una delle prime De.Co del comune di Rivanazzano che nel 2012 ha ricevuto inl marchio DECO). Per esempio la ricetta della torta di zucca aveva una particolare simbolo-gia: con il suo colore, rappresentava il sole, e quindi era considerato un alimento ricco di energia e capace di nutrire il corpo e l’anima; l’aglio e la cipolla, che

avevano lo scopo di allontanare gli spiriti malefici, sono ingredienti fondamentali presenti nell’insalata di barbabietole e peperoni, nelle cipolle ripiene e nel sugo dell’”âjà” (agliata) che veniva usato per condi-re le tagliatelle, tagliate larghe per poterle chiamare “fasce del Bambino”, inoltre le noci, ingredienti di base del sugo, indicavano prosperità e fecondità. Insomma cosa dire delle ricette delle feste? Vale la pena di leggerle, prepararle ed assaggiarle!

Titolo: Ricettario delle feste in Valle Staffora. Autore: Spalla Selvatico Piera

Editore: LedMediaLabPrezzo € 8

perdute e ricorda periodi della propria vita: il passato gli riappare in una serie continua di flash-back. Mol-ti i ricordi che Sergio richiama alla memoria e cerca

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MARZO 2013il Periodico 49ALESSANDRO PERICO TRIONFA

Rally Franciacorta Circuit altre vittorie per i piloti della United Business MOTORI

Al 5°Rally Franciacorta Circuit, terzo atto del Trofeo ACI-CSAI RALLY IN CIRCUITO, gara disputatasi il 16 ed il 17 Febbraio presso l’ Autodromo “Daniel Bonara” di Castrezzato (Brescia), la società di Salice Terme era presente con ben quattro piloti: Alessandro Perico con una Citroen Xsara Wrc, il due volte Cam-pione Italiano Rally Piero Longhi, affiancato da Luca Cassol, il “Capitan Ventosa” di “Striscia la Notizia” su una Subaru Impreza WRC , il tre volte Campione Europeo Luca Rossetti , con la Skoda Fabia S 2000 e Paolo Oppizzi con una Renault Clio R3. Apre “le danze” sabato 16 Febbraio Piero Longhi, vincendo la prima prova speciale, per poi però subire l’attacco concreto di Perico durante la successiva prova spe-ciale, una prova di forza che lo ha portato in testa con poco più di tre secondi su Longhi. La domenica mattina, alla ripresa delle ostilità, Perico ha cercato l’allungo su Longhi: già dalla prima occasione cro-nometrata, ha piazzato la sua Xsara WRC davanti a alla Subaru Impreza del pilota novarese sia nella terza che nella quarta prova, prendendo quindi ancora più margine. Alla fine, sotto la bandiera a scacchi, sven-tolata in centro a Castrezzato, Perico ha sopravanzato il driver della Subaru di 14”26 mentre la terza posi-zione è stata presa all’ultimo tuffo dal vincitore della gara nel 2012, Felice Re, con una Citroën C4 WRC. Per la United Business i due gradini più alti del Po-dio: Perico primo assoluto e Longhi secondo, ma le soddisfazioni non sono finite per la società oltre pa-dana, ai piedi del podio, in quarta posizione assoluta e primo delle vetture Super 2000, si è piazzato il plu-ricampione Europeo di rally Luca Rossetti, il friulano ha tratto il meglio dalla vettura boema, confermando con essa il buon feeling acquisito lo scorso anno nella sua vittoriosa stagione nel Campionato Turco rally. 21° posizione assoluta e secondo posto per le vettu-re R3, il traguardo raggiunto dall’altro pilota United Business, Paolo Oppizzi, che purtroppo ha pagato il molto traffico in pista e la conseguente difficoltà nei sorpassi. La gara ha vissuto due giorni di grande ef-fetto, con spettacolo, sport e adrenalina decisamente ai massimi livelli. Il Rally Franciacorta Circuit si è dunque confermato un evento di forte impatto media-tico, certamente utile al territorio oltre che alla disci-plina: la conferma è arrivata dal numeroso pubblico che assiepava le tribune. Nel mese di marzo, per i pi-loti della United Business inizierà la “vera” stagione sportiva 2013, in programmi in Italia ma soprattutto all’estero, dove i piloti della società salicese saranno impegnati in diversi campionati internazionali

Qui a fiancoPiero

Longhi eCapitanVentosa

Sotto Rossetti

su SkodaS 2000,

PaoloOppizzi

su Renault Clio R3

ePerico

vincitoredel

FranciacortaCircuit

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MARZO 2013il Periodico 50

la scuola primaria Dante Alighieri Francesco Rubi-conto, dal Dirigente Scolastico della scuola primaria Edmondo De Amicis Claudia Boccalini e dal socio fondatore del Rugby Voghera Giuseppe Giovanetti. Il programma è inizialmente illustrato dall’Assessore Percivalle, che punta sulla doppia funzione delle at-tività sportive, intese come agonismo e aggregazione allo stesso tempo.“Non tutte le discipline sportive possono essere pra-ticate presso le palestre scolastiche, come ad esem-pio il nuoto. Per questo vogliamo trovare un punto di incontro con i dirigenti scolastici per risolvere il problema di queste discipline “particolari”. Il nostro intento è quello di creare un coinvolgimento globale, anche grazie alle società sportive che interverranno nel percorso. Prima della fine dell’anno scolastico gli alunni andranno a presentare le attività ai rispettivi genitori attraverso delle dimostrazioni al Palazzetto dello Sport”.Il Dirigente del secondo circolo vogherese, Claudia Boccalini, prende la parola per ringraziare l’Ammi-nistrazione comunale di Voghera e le società sportive interessate. “E’ il secondo anno che ci viene data la possibilità di realizzare tale attività. Riteniamo che, oltre all’am-biente scolastico, anche lo sport sia fondamentale all’interno del percorso di crescita dell’individuo. Spero che in futuro ci siano altre opportunità per per-mettere la crescita costante dei nostri alunni”.Oltre ad essere un consigliere comunale del Movi-mento Cinque Stelle di Voghera, Francesco Rubicon-to è anche il Dirigente Scolastico della Scuola “Dante Alighieri”. “Lo sport, come detto anche in precedenza, è basilare per la crescita dei ragazzi. Ha una duplice valenza: fisiologica perché consente di migliorare le proprie prestazioni sportive ed educativa in quanto compor-ta una crescita nel totale rispetto di alcune regole. In questo momento, contraddistinto dalla forte crisi finanziaria, il conforto dell’Amministrazione, che co-ordina le attività sportive, è molto importante per noi e per le famiglie. Le risorse vanno accorpate perché ora come ora non si può sprecare davvero nulla. I docenti sono contenti, le famiglie ci ringraziano co-stantemente e vogliamo andare incontro alle esigenze delle associazioni sportive. Un ragazzo è più facili-tato quando può scegliere tra più discipline: solo in quel caso riuscirà a trovare quella che risponde mag-giormente alle sue attitudini. Ogni attività sportiva ha dentro di sé lo sviluppo del fisico, della concentra-zione, della velocità e della riflessione”.Non poteva mancare la riflessione del Sindaco Carlo Barbieri, che ringrazia i dirigenti scolastici per aver favorito l’integrazione globale e la facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Pavia, altro ente fonda-mentale per lo sviluppo di questo progetto.

di giAnlucA giAconiA

Si chiama “Conosciamoci con lo sport” il progetto nato dalla collabo-razione tra l’Amministrazione comu-nale, i dirigenti degli istituti scolastici e alcune società sportive vogheresi. L’iniziativa è stata presentata nella sala consiliare del Municipio di Vo-ghera dall’Assessore allo sport Gra-ziano Percivalle, dal Sindaco Carlo Barbieri, dal Dirigente Scolastico del-

“L’integrazione si sviluppa in un centro importante come Voghera e per questo sottolineo nuovamente la collaborazione mostrata da tutti quanti. I giovani devono crescere anche dal punto di vista sociale, ol-tre che a livello di prestazioni scolastiche e sportive. Questo progetto verrà monitorato attraverso un pun-to della situazione in itinere e un giudizio globale in conclusione”.In seguito prende la parola il socio fondatore del Rugby Voghera, Giuseppe Giovanetti, che racconta anche parte della sua esperienza sportiva. “Ringrazio tutte le società sportive che stanno com-piendo uno sforzo enorme nonostante il momento complicato dal punto di vista economico, consideran-do la difficoltà nel reperire sponsorizzazioni. Credia-mo parecchio nello sport, infatti tutte le domeniche siamo a contatto diretto con la nostra squadra. Siamo

partiti l’anno scorso con questo progetto tra le mille difficoltà e l’obiettivo è riuscire a migliorarci costan-temente nel corso del tempo. Ringrazio l’Amministra-zione perché ci supporta in tutte le nostre iniziative e fornisce un contributo per il controllo delle strutture. Cerchiamo di fare il nostro meglio per accogliere tra noi i giovani laureati in Scienze Motorie, che ci pos-sono aiutare nel nostro progetto. Auguro a tutti un buon lavoro con la speranza di ritrovarci qui a parla-re di questo progetto anche l’anno prossimo”.In conclusione l’Assessore Percivalle ribadisce nuo-vamente l’appuntamento al Palazzetto dello Sport in occasione della chiusura dell’anno scolastico, in cui gli alunni esporranno i disegni con i loro pensieri ri-guardanti le attività sportive. L’intento comune è di dedicare più tempo ed impegno allo sport, fondamen-tale per la crescita di ogni individuo.

Percivalle: “Lo sport è fondamentale per il processo di crescita dell’individuo”

CON LA COLLABORAZIONE TRA COMUNE, SCUOLA E SOCIETA’ SPORTIVESP

ORT

Un momento della conferenza stampa

Il Tigo torna in pistaSI RIPARTE DAL CASTELLETTO RALLY DAYS

Andrea ‘Tigo’ Salviotti inzia la stagione con il rally “Castelletto Rally Days’ in programma il 31 marzo e il primo aprile. Il pilota salicese correrà su Fiat Punto Super 1600. “Questa sarà la prima gara dell’anno - afferma il ‘Tigo - Subito dopo prenderò parte al Rally Città di Voghera che andrà in scena il 27-28 aprile e qui spero di fare davvero bene visto che le prove speciali si disputeranno proprio sulle strade di casa mia. Correrò sempre su di una Fiat Punto Super 1600. Per quanto riguarda la stagione proprio in questi giorni sto definendo il programma ed in linea di massima dovrei disputare altre quattro o cinque gare non solo in provincia di Pavia ma anche tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Roma-gna. Obiettivi? Come sempre punto al podio e, se ci riuscirò proverò a vincere la mia categoria”.

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MARZO 2013il Periodico 51

“L’obiettivo è debuttare bene, il maestro Bernini è fondamentale per la crescita”

ACATULLO COMBATTERA’ IL SUO PRIMO MATCH DA PROFESSIONISTA

di giAnlucA giAconiA

Maestro e allievo, una passione che li unisce: il pu-gilato. Stiamo parlando di Luciano Bernini e France-sco Acatullo, entrambi incontrati nello scorso mese al termine del consueto allenamento mattutino presso la Palestra Malibù di Voghera. Il prossimo 6 aprile sarà un giorno importante per il giovane Acatullo che sarà protagonista del suo primo match da professio-nista a Roma nella categoria dei pesi leggeri contro Valerio Marchionni. Al suo fianco ci sarà Bernini, già Maestro del compianto Giovanni Parisi e di campio-ni come Giacobbe Fragomeni e Vincenzo Gigliotti, quindi persona molto esperta in questa disciplina. Chi è Francesco Acatullo?“Sono nato a Maddaloni, in provincia di Caserta, nel 1988, ma sono originario di Caivano (Napoli). La-voro come parrucchiere all’Iper di Montebello e mi alleno alla Palestra Malibù al mattino, seguito dal Maestro Bernini, e alla Boxe Pavia alla sera con il Maestro Giovanni Franchi. Il mio obiettivo è attual-mente quello di fare bene nel debutto contro il pugile locale Marchionni, che ha già alle spalle un incontro vinto da professionista. Poi dopo il debutto vedremo, farò un passo alla volta. La Campania è nominata la “terra dei pugili”, speriamo sia un fattore positivo anche per me”.In cosa consistono i tuoi allenamenti?“A Voghera inizio al mattino con 10 km di footing, la base dell’allenamento, poi svolgo un lavoro di carico pesante con attrezzi e pesi. A Pavia mi alle-no insieme a Gianluca Frezza, Campione Italiano dei Pesi Welter, con cui faccio guanti e ripetute col sacco. Ogni lunedì sono chiamato dall’Italia Thun-der Dolce&Gabbana e faccio i guanti con Stankovic, Suarez e Domenico Valentino, tutti pesi leggeri”.Quando hai iniziato a combattere?“Ho iniziato a 18 anni nella Boxe Voghera, gruppo con cui sono cresciuto grazie al maestro Livio Lu-carno, che mi ha permesso di disputare 54 incontri nei dilettanti. Il debutto si è tenuto il 21 aprile 2007 a Stradella e ho vinto alla terza ripresa, nella stes-sa sera combatteva anche Giacobbe Fragomeni: da quel momento ho capito che per migliorare bisogna-va allenarsi duramente. Ora sono voluto passare ai professionisti, scelta che reputo giusta, e voglio es-sere seguito dal maestro Bernini, che ha dimostrato di lavorare bene con nomi importanti, come Parisi, Fragomeni e Gigliotti”.Quali sono i tuoi obiettivi futuri?“Voglio far ricredere le persone che non mi ritengono un pugile in grado di gareggiare tra i professionisti. Ripeto che il debutto sarà importante per partire alla grande con questo nuovo percorso, poi gli ostacoli si superano uno alla volta. In futuro vorrei vincere il titolo italiano dei pesi leggeri, mettendo in conto che ci vorranno parecchi sacrifici, ma io credo in me stesso”.Sarà anche il tuo primo combattimento ripreso dalle telecamere.“Si, per questo sono motivato. Inoltre dopo il mio match ci sarà un incontro molto atteso, dato che Le-onard Bundu dovrà difendere il Titolo Europeo dei Medi Welter. La cornice è quindi importante, combat-to nella capitale, speriamo di far bene”.Passiamo ora al Maestro Bernini: ci racconti un po’ del suo passato in questo campo.“Sono entrato a contatto con la mia passione sportiva

SPORT

nell’81 grazie alla Boxe Voghera, che mi ha consen-tito di disputare 35 match dilettantistici, vincendo un Campionato Lombardo nei Pesi Gallo, in virtù degli insegnamenti del Maestro Livio Lucarno. In seguito ho cominciato a frequentare i corsi per diventare in-segnante, iniziando a seguire in palestra Giovanni Parisi, che ha vinto le Olimpiadi nel 1988, e dopo aver preso il brevetto mi recavo con lui all’angolo del ring assieme sempre al Maestro Lucarno. Devo quin-di ringraziare la Boxe Voghera per avermi fornito le prime basi che mi hanno permesso di maturare una grande esperienza in questo ambito”.Com’era il suo rapporto con Parisi?“Avere una figura in palestra del calibro di Parisi mi permetteva di migliorare continuamente perché ho imparato tantissimo da lui, dalla sua umiltà e dalla sua voglia di fare. Non si può inventare nulla in que-sto sport, bisogna essere preparati e il fatto di aver provato sulla propria pelle determinate cose aiuta molto il mio lavoro di insegnante, infatti noto subito

quando il pugile è in difficoltà e altre situazioni du-rante il match. Eravamo sempre in sintonia, siamo cresciuti assieme pugilisticamente, essendo anche quasi coetanei”.Ricorda un episodio particolare?“Giovanni amava fare le sorprese, era una persona molto disponibile ad aiutare gli amici, era un vero e proprio appassionato di cani. L’episodio si riferisce proprio a quest’ultimo particolare, infatti il mio cane era morto e io ovviamente non l’avevo presa bene. Un giorno mi si è presentato con un regalo per me: era un cucciolo”.Cosa ne pensa del suo nuovo atleta?“Francesco ha tutte le carte in regola per fare strada, dipende solo da lui. Deve essere consapevole del fatto che dilettantismo e professionismo sono due ambiti totalmente diversi, in termini di sacrifici e rinunce. Per ottenere delle soddisfazioni personali deve quin-di rinunciare a qualcosa, il che non è facile data la giovane età, ma io credo in lui”.

Il pugileFrancesco

AcatulloSotto: il pugilecon il maestro

Luciano Bernini

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Barbieri: “Soddisfatto del lavoro della squadra, lavoriamo molto sui giovani”

GRANDE STAGIONE E TANTI PROGETTI IN VISTA PER L’OLYMPIA BOPERS VOGHERASP

ORT

di giAnlucA giAconiA

Una stagione al sopra delle aspetta-tive per l’Olympia Bopers Voghera, che infatti occupa il secondo posto nel campionato di Serie D. Si trat-ta ormai di una realtà consolidata quella diretta da Stefano Barbieri, che in quest’intervista ha illustrato i tanti progetti interessanti in corso di svolgimento. Si parla della colla-

hanno fatto ricredere per qualche carenza tecnica, che le ha portate a perdere delle partite anche con 30-40 punti di distacco”.Come procede il campionato delle squadre gio-vanili?“L’Under 13 è in mano a Marco Sciavarello ed è il risultato della fusione di due gruppi che, dopo una partenza in sordina, ora sta cominciando a miglio-rare. In questo gruppo c’era anche Lorenzo Cre-maschi, richiesto quest’anno dall’Armani Jeans Milano. L’Under 17 è affidata a Primo Maresca, proveniente dal Castelnuovo, che ha una mentalità simile a quella di Marco. Siamo quarti in classi-fica, possiamo quindi giocarci i playoff, si tratta di un ottimo gruppo a livello provinciale. Non ab-biamo costruito la squadra Under 19 e quindi ab-biamo proposto al gruppo uscente dell’Under 17 di aggregarsi alla squadra della Nuova Olympia, che milita in Promozione, alcuni elementi invece sono stati mandati in prestito per affrontare ragaz-zi della propria età. Possiamo contare su tutte le categorie del minibasket, partendo dai piccoli atle-ti di 4 anni, quindi il numero degli iscritti totali è in aumento, anche grazie al progetto scuola”.Che giudizio può attribuire a tale progetto?“Ritengo che il progetto multidisciplinare voluto dal Comune sia positivo, in quanto i ragazzi devo-no venire a conoscenza di tutti gli sport, e non solo del calcio, disciplina nazionale. Questa iniziativa facilita l’ingresso delle società sportive all’inter-no delle scuole, solo noi come Olympia abbiamo avuto 1200 ragazzi. Dimostriamo ai ragazzi che è piacevole e divertente praticare lo sport, così viene data una mano alle scuole e alle attività. I ragazzi devono essere perfezionati dal punto di vista moto-rio, bisogna infatti lavorare sugli schemi di base, sulla corsa e sulla coordinazione. Il progetto parte a marzo, siamo fiduciosi perché si tratta di un pas-so importante per la crescita degli alunni. Inoltre è uscito un bando regionale che finanzia il 10% della spesa di un’iniziativa di collegamento tra basket e scuola, per cui ho steso nei giorni scorsi un proget-to, riconosciuto come valido”.Parliamo anche della Nuova Olympia, diretta da suo fratello Ettore.“La squadra, allenata da Walter Zerbo, provenien-te dall’alessandrino, ha l’obiettivo di mantenere la

borazione con la Virtus Casteggio e con le scuole vogheresi, tutto nell’ottica di puntare sui giovani.E pensare che ad inizio stagione i programmi erano tutti in alto mare…“La crisi economica ci aveva imposto una ridu-zione del budget del 5%, per questo era a rischio l’iscrizione al campionato di Serie D, tenendo con-to anche della diminuzione del contributo da parte degli sponsor. I ragazzi hanno sposato la causa, eccetto coloro che si sono dovuti trasferire altrove per problemi di famiglia e di lavoro. Eravamo con-sapevoli della situazione generale, che tra l’altro ha causato il fallimento di alcune società nel mila-nese, ma sapevamo di poter mantenere le promesse iniziali”.Con che criterio è stata costruita la squadra in questa stagione?“Abbiamo messo in piedi la squadra grazie all’al-lenatore Marco Celé, che ha un’ampia conoscen-za in materia, e ha rimpiazzato Paolo Chiappano, costretto a lasciare per motivi di lavoro. Marco, che era ancora in dubbio se continuare a giocare o meno, ha costruito un gruppo di giovani in grado di lavorare bene: il carisma che aveva in campo è riuscito a portarselo con sé in panchina. Il punto di forza è la difesa, reparto che fa la differenza, mentre in attacco mostriamo ancora dei margini di miglioramento. Siamo secondi in classifica, stiamo disputando un campionato sopra le aspettative, ma dobbiamo ricordarci che l’obiettivo iniziale era la salvezza. Sono molto soddisfatto del lavoro del gruppo e dell’allenatore”.Ricorda piacevolmente qualche partita in par-ticolare?“Riesco ad essere poco presente alle trasferte per motivi di lavoro, ma ritengo che non ci sia una partita che spicca su tutte le altre. Mi colpisce il fatto che questo gruppo, nonostante tante presta-zioni non perfette, sia stato in grado di portare a casa delle partite importanti. Qualche elemento è sempre fondamentale per condurre la squadra alla vittoria: questa è una forte dimostrazione di affiatamento, il gruppo c’è. La Serie D è molto im-pegnativa dal punto di vista economico, vedremo l’anno prossimo”.Che giudizio può attribuire al campionato di quest’anno?“Il Robbio ha rispettato i pronostici di inizio cam-pionato, rivelandosi la squadra da battere. Noi siamo la sorpresa e ci giochiamo attualmente i pla-yoff assiemo ad altre compagini, tra cui Siziano e San Mauro. Ho visto tutto sommato un buon livel-lo generale, solo le squadre di bassa classifica mi

Promozione, con alcuni elementi che hanno smes-so di giocare per motivi lavorativi. Abbiamo pro-posto a Marco Celé di tornare sul campo per dare una mano al gruppo, nelle ultime partite sono state fondamentali le sei vittorie consecutive per uscire dalla zona playout. Vogliamo mantenere Marco nel gruppo e riportare in campo anche Paolo Chiap-pano, in modo che entrambi possano essere ele-menti di esperienza intorno ai giovani”. Come procede il rapporto di collaborazione con la Virtus Casteggio?“Grazie ad un ottimo lavoro stiamo creando un polo importante tra Voghera e Casteggio, speran-do di resistere nel corso del tempo. Tre nostri atleti sono stati scelti dalla selezione giovanile, lo stesso discorso vale per Casteggio, che sta puntando giu-stamente su allenatori preparatissimi. Gli scambi tra le nostre società sono fondamentali nell’otti-ca di crescita dei ragazzi, che non si fermano mai e hanno sempre un gruppo in cui essere inseriti. Vogliamo creare la mentalità ideale per formare una dignitosa prima squadra: possiamo contare su 170 ragazzi, Casteggio su 110, insomma stiamo costruendo un polo importante”.Ci sono dei progetti per la stagione estiva?“Stiamo valutando la possibilità di allestire un grest estivo con protagonista il basket oppure puntare su un progetto multidisciplinare. Proba-bilmente andremmo a puntare sulla pallacanestro, inoltre ci saranno diverse manifestazioni con la Federazione per la formazione di nuovi istruttori di minibasket. Inoltre ci sarà, non durante la sta-gione estiva, Olympia Campus, progetto che pre-vede una borsa di studio per far entrare i ragazzi nell’idea di un binomio tra sport e scuola. Questo premio si baserà sulla presenza agli allenamenti, fissata per l’80%, sulla media della pagella e sul voto di condotta: si tratta di un’iniziativa apprez-zata anche dal presidente del comitato provinciale di Pavia della federazione italiana pallacanestro, Luigi Ottobrini. Inoltre vogliamo preparare tecnici e accompagnatori alle manovre di primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore automatico, il pro-getto andrà in porto a novembre e tutti gli impianti avranno a disposizione questo strumento. Ci sa-ranno 12 persone formate e corsi teorico-pratici con esercitazioni sul manichino”.

La squadra dell’Olympia Bopers Voghera e a destra il patron Barbieri

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MARZO 2013il Periodico 53

“Siamo soddisfatti dei risultati: puntiamo molto sulla collaborazione con Voghera”

PIENAMENTE SODDISFATTO IL PRESIDENTE DELLA VIRTUS BASKET CASTEGGIO

“Abbiamo partecipato con la femminile ad un torneo a Salsomaggiore Terme cedendo solo in finale contro una squadra di Vicenza, mentre l’Under 14 il giorno dell’epifania ha ottenuto un terzo posto. Si trattava di tornei a cui partecipavano squadre di tutto il Nord Italia. Con l’Under 14 andremo a fare una tournée in Svizzera in collaborazione con la squadra di Cassol-novo, infatti ci sarà una squadra mista per l’occasio-ne. L’8 e il 9 giugno faremo un torneo di minibasket per Aquilotti ed Esordienti. Stiamo decidendo la lo-calità per il Camp estivo che si terrà tra fine agosto e i primi di settembre, sperando che almeno uno tra i nostri 4 gruppi possa partecipare all’élite, compresa tra i provinciali e i regionali. Ricordo anche che du-rante la festa di Natale al centro sportivo di Casteg-gio è stato con noi Eddi, in arte Edoardo Mirabella, equilibrista della trasmissione televisiva Colorado”.Qual è il suo pensiero sul basket a livello nazio-nale?“Reputo che sia negativo l’ingresso degli stranieri senza vincoli nei campionati professionistici: ciò ha penalizzato le giovanili e ha fatto perdere l’identità alle singole squadre che giocano in Serie A. Quando

SPORT

avevo 20 anni sapevo a memoria tutte le formazioni del campionato, ora non è più la stessa cosa anche per colpa dei numerosi trasferimenti durante la sta-gione. A livello giovanile ci vorrebbe più attenzione nell’attribuire regole che possano essere adeguate al di sotto delle società professionistiche. Un problema evidente è anche costituito dalla storia degli spareg-gi”.Si spieghi meglio.“Le migliori squadre dei campionati provinciali ac-cedono agli spareggi per approdare all’élite. Il pro-blema è che questi spareggi non vengono disputati al termine della stagione, ma bensì a settembre, mese in cui inizia la nuova stagione agonistica. La squadra viene costruita in base al campionato in cui è inseri-ta, allenatori e ragazzi vanno scelti con cautela per-ché provinciali ed élite sono due categorie differenti. La nostra Under 15 maschile ha vinto lo scorso anno il campionato provinciale e, invece di salire automa-ticamente di categoria, ha dovuto sostenere gli spa-reggi contro il Legnano, che si è classificato a metà classifica nell’élite. Abbiamo perso per otto punti, ma poteva finire diversamente”.

di giAnlucA giAconiA

La Virtus Basket Casteggio è una giovane realtà del nostro territorio, infatti è nata nel luglio 2011 grazie alla volontà di un gruppo di genitori aventi gli stessi ideali in ambito sportivo. Oggi la società può contare su tre squadre del Minibasket e tre del settore giova-nile, con la novità della femminile, costruita in questa stagione. Attraverso le parole del Presidente, Alberto Cattaneo, andiamo a vedere come si stanno compor-tando questi giovani atleti durante la stagione. Come procede la stagione?“La stagione procede molto bene, possiamo contare sull’apporto di circa 110 ragazzi. Il Minibasket ha a disposizione 60 ragazzi nati dal 2001 al 2006, allena-ti da Matteo Puschi e Andrea Campagnoli, che stanno svolgendo un ottimo lavoro grazie all’impegno e alla costanza mostrati. I nostri giovani atleti sono sempre presenti agli allenamenti e si divertono: questo fa si-curamente piacere. Gli Scoiattoli, gli Aquilotti e gli Esordienti partecipano al campionato provinciale, supportati dai propri genitori”. Passando agli atleti di maggiore età?“La nostra Under 14 maschile è seconda in campio-nato dopo aver vinto tutte le partite eccetto una scon-fitta. Invece l’Under 15, allenata da Andrea Campa-gnoli, è imbattuta da due anni e partecipa anche al campionato Under 17, in cui ha ottenuto ben 5 vitto-rie. Poi abbiamo anche l’Under 15 femminile, novità assoluta della stagione, che occupa il primo posto in classifica a pari merito con Lodi nel girone di Vare-se: si tratta di un gruppo composto da 17 ragazze provenienti da Borgonovo, Tromello, Vigevano, Broni e Voghera, allenato da Aurelia Montagna, che segue anche l’Under 14 maschile. Chi si qualifica nei primi 4 posti prosegue fino alle finali regionali e questo di-scorso riguarda tutte e tre le squadre”.Cosa si potrebbe creare per una crescita maggiore di questi ragazzi?“Le società dell’asse Torino – Piacenza - Brescia do-vrebbero istituire una squadra sola dopo una selezio-ne accurata degli atleti più bravi. In ogni gruppo ci sono 2 o 3 elementi interessanti, in campo maschile e femminile, che meritano di essere seguiti per mi-gliorare dal punto di vista qualitativo. Mi auguro che questi facciano strada e mantengano sempre la passione verso questa disciplina. Quando si esce dal-la provincia, si vanno ad affrontare realtà più forti, come Bergamo e Cantù, che presentano ragazzi di 14 anni alti 2 metri”.Come procede la collaborazione con l’Olympia Bopers Voghera?“Stiamo lavorando per creare una squadra giovanile in grado di fornire i propri elementi alla prima squa-dra che milita attualmente nel campionato di Serie D. I nostri ragazzi di 15-16 anni svolgeranno degli allenamenti durante la settimana con la prima squa-dra di Voghera. Il loro Ds Piero Bonferoni sta già facendo il vice allenatore del nostro gruppo di Under 15 e 16 e ci auguriamo di allargare la collaborazione anche in futuro. Alcuni allenamenti dell’Olympia si sono svolti a Casteggio con la partecipazione a rota-zione dei nostri ragazzi del ’98. E’ importante il fatto che noi abbiamo voluto mantenere la nostra attività come Virtus Casteggio nel centro sportivo in cui pos-siamo contare su due campi, quindi due squadre si possono allenare contemporaneamente”.Parliamo dei tornei svolti durante l’anno.

Qui gliEsordienti

Sotto l’Under 14

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di giAnlucA giAconiA

Anche quest’anno lo Zavattarello sta disputando un dignitoso campionato di 2° categoria, trovandosi alle spalle della capolista Casteggio. Le due compagini si dovranno affrontare ancora a Zavattarello nello scon-tro diretto, più volte rinviato a causa delle abbondanti nevicate di questo periodo. La federazione ha impo-sto il recupero della partita ad inizio marzo, in con-comitanza con l’uscita del nostro giornale. Abbiamo analizzato assieme al Direttore Sportivo, Marco Ca-stelli, il percorso svolto fino ad oggi dalla compagine della Val Tidone.Castelli, siete in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio stagione?“Sapevamo di poter contare su una discreta squadra e volevamo giocarcela fino in fondo. Siamo consa-pevoli comunque che il Casteggio abbia un’ottima rosa a disposizione, il tutto avvantaggiato dai 300-400 spettatori presenti ogni domenica alle loro parti-te: questo è il punto di partenza per giocare un buon calcio”.Secondo lei il Casteggio rimane la squadra favo-rita?“Si, direi di si. E’ una squadra molto quadrata, ha tutto quello che occorre per vincere il campionato, inoltre si tratta di una società gloriosa con una storia importante alle spalle. Nel mercato invernale si sono rinforzati in attacco con Bocchio, che rappresenta di certo un valore aggiunto alla rosa. Loro hanno cer-tamente qualcosa in più, resta il fatto che noi faremo fatica a giocare sul nostro campo, al momento coper-to interamente di neve, quindi dovremo chiedere la disponibilità di altre strutture per disputare anche lo scontro diretto. Giocare in casa, anche a questi livel-li, è fondamentale”.Andiamo ora ad analizzare le altre squadre inse-rite nel girone.“Il Godiasco, attualmente terzo in classifica, ha una buona squadra basata su elementi aventi grande esperienza e giovani molto validi. Il Linarolo ha a disposizione una rosa di alta classifica, ma evidente-mente ci sono dei problemi inaspettati, l’Albuzzano e

il Castelletto sono due squadre molto toste. Non ho ancora visto in azione il Volante Roncaro, che l’an-no scorso giocava un buon calcio e sinceramente mi aveva impressionato il Villanova, che si trova però nella parte bassa della classifica”.Cosa ne pensa della sua squadra?“Si tratta di un ottimo gruppo gestito molto bene da Mister Tondo e composto da persone serie e disponi-bili. Per trovarsi in quella posizione il gruppo è fon-damentale a questi livelli”.E di Mister Tondo?“Tondo sta svolgendo un ottimo lavoro, è molto bravo a gestire il gruppo. Ha fatto bene anche nel-le precedenti esperienze a Casteggio e Broni, quindi siamo contenti del suo operato, anche perché in 2° categoria non possiamo permetterci allenatori come Mourinho…”.Come vi siete mossi durante il mercato invernale?“Dopo il mercato estivo abbiamo avuto un problema in difesa, in quanto il giovane Arbuschi si è infortu-nato e ha saltato tutto il girone d’andata. A dicembre abbiamo prelevato Comin dalla Rivanazzanese e con il rientro di Arbuschi ci siamo sistemati. In attacco ci siamo rinforzati con Giammona e abbiamo ceduto Manenti al Casteggio e Triglione al Bressana”.Il paese di Zavattarello è presente alle partite della squadra?“Pur essendo una piccola realtà, la popolazione è presente alle partite della domenica, e col bel tempo ci segue anche in trasferta. La federazione purtroppo ci costringe a giocare nel periodo invernale, quando la gente preferirebbe anche stare in casa. Bisogne-rebbe a mio avviso fermare il campionato da dicem-bre a febbraio e riprendere nel mese di marzo, dato che a maggio, con l’arrivo del bel tempo, il campio-nato è già finito. Il problema della neve riguarda tutta la provincia di Pavia, ma il nostro era l’unico cam-po inagibile dopo la nevicata di gennaio e adesso la situazione si è complicata ulteriormente a febbraio. Staremo a vedere”.Ci sono dei progetti nei prossimi anni?“Le idee sono numerose, ma date le risorse limitate vogliamo vivere alla giornata e ci arrangiamo con

il budget disponibile. Il Comune e gli sponsor for-niscono il proprio aiuto, considerando che Zavatta-rello rimane una piccola realtà. Solo ad una piazza importante come Casteggio resta stretta la seconda categoria”.Abbiamo contattato anche l’allenatore Fabio Ton-do per avere un giudizio sulla stagione della pro-pria squadra.“Stiamo disputando un campionato certamente al di sopra delle aspettative. Il vero dilemma attualmente è il rientro in campo, dato che ancora non abbiamo giocato con il Casteggio e le prossime tre partite sono a rischio. Avere una continuità è importante, è una problematica seria quindi saremo danneggiati da queste ultime abbondanti nevicate. Il gruppo comun-que è eccezionale, non parlo mai del singolo gioca-tore, ma di tutti. Al mio arrivo in estate ho notato che il gruppo era già compatto e i nuovi innesti si sono integrati molto bene”.

Castelli: “Stiamo disputando un ottimo campionato, la neve ci crea problemi”

LA SQUADRA OCCUPA IL SECONDO POSTO DIETRO LA CAPOLISTA CASTEGGIOSP

ORT

LoZavattarelloSottol’allenatoreFabioTondo

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DAI LETTORI

Egregio Direttore,

leggo costantemente IL PERIODICO, mi appas-siona la pagina di La Trippa che esprime le mie idee. Anche questa volta non eserciterò “il mio diritto di voto”, aspetterò invano l’arrivo di un qualcuno per cui valga la pena di scomodarsi. Non risiedo a Godiasco ma sono presente quasi quotidianamente per seguire i miei anziani e par-tecipo alla vita del paese. Conosco il malessere di molti verso l’attuale amministrazione e con-cordo con i cittadini che, con la lettera apparsa sul numero di gennaio, hanno espresso il disap-punto per le risorse sprecate per il cambio del nome e per l’acquisto dell’archivio Malaspina. Fa piacere che il consigliere Meisina abbia ammes-so nell’intervista che quelle spese avrebbero dovuto essere evitate, peccato che abbia fatto ben poco per evitarlo. I tre signori che con la let-tera sul numero di febbraio difendono a spada tratta il “buon operato” delle autorità comunali, mi inducono a formulare due domande: In caso di fallimento delle Terme di Salice, gli arguti amministratori indiranno un nuovo referendum proponendo di unire al nome di Godiasco quello della vicina Rivanazzano per mantenere l’appel-lativo “terme”?. Gli alberghi della zona avranno abbastanza capienza per accogliere la fiumana di studenti che si accalcheranno, ansiosi di con-sultare l’archivio dei famosissimi Malaspina per

la stesura della tesi di laurea?. Se poi si unissero gli interessati a “Salice d’oro”, non basterebbe-ro gli alberghi, occorrerebbe allestire tende!. Mi chiedo inoltre se sia strano oppure tipico del sin-

daco, non rispondere personal-mente, mandando avanti altri? Le porgo i miei più cordiali saluti

Pierluigi Marchesi

“Bravo la Trippa, intanto condividoil malessere di molti godiaschesi”

ANCORA SULLE POLEMICHE DI GODIASCO SALICE TERME

“Brava Comunità montana”TURISMO, PERLA DELL’ALTA VALLE STAFFORA

mese di febbraio, quando l’aria inizia ad essere più calda, insieme alla mia famiglia, facciamo bellissime escursioni a piedi sulle nostre montagne. Noto con piacere che molte segnalazioni di percorsi sono state rifatte, e ci si è adoperati maggiormente per rendere sempre più acces-sibili i percorsi naturalistici ed escursionistici del nostro bel territorio che ha tanto da offrire, non solo al turimo ‘commerciale’, anche a quello sportivo. Mi è capitato non molto tempo fa di andare sul Monte Chiappo, nel comune di Santa Margherita Staffora, partendo da Capanne di Cosola. Sentiero bellissimo, ma poco conosciuto purtroppo, siamo riusciti perfino a verede il mare e le cime innevate delle Alpi!. Come ho accennato all’inizio, qualcosa in più è stato fatto ma esorto chi di dovere a dare, nel limite del possibile (so benissimo le condizioni di ristrettezza economina in cui versano la maggior parte dei Comuni) ancora di più, magari continuando ad aggiornare cartine, rendendosi ancor più visibili sul web e migliorando dove necessita, il sen-tiero da percorrere. La stagione è appena iniziata, ed è per questo che Le scrivo. Tanto è stato fatto, e tanto c’è da fare. Il progetto della pista ciclabile che da Vogera porterà a Varzi è una gran bella cosa, ma non ci si dimentichi anche di chi ama a stare all’aria aperta non solo su due ruote ma a piedi. E Le assicuro che siamo in parecchi. Spero con questo mio scritto di riportare all’interesse comune anche lo sport del trekking, sempre più praticato e poco reclamizzato. Grazie per lo spazio che mi vorrà concerdere. Lorenzo Morandini

Egregio Direttore de ‘Il Periodico News’,vorrei attraverso questo mensile, di cui sono un fedele lettore, sensibilizzare an-cor più il già buon lavoro, a mio avviso svolto sia dalla Comunità Montana dell’Ol-trepo, sia dalle amministrazioni competenti nell’ambito del turismo. Infatti nel

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