Il patronato della Cgil - INCA · PDF filenorme si applicano a tutti i lavoratori/trici con...

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  • Il patronato della Cgil

    Il "posto" del lavoro atipico nel coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in Europa:

    Un'analisi comparativa transnazionale

    (Belgio, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia)

    Inca Cgil, Progetto Accessor, 2014 124 Canonbury Road, N1 2UT London, UK [email protected]

    RAPPORTO FINALE (Stesura non definitiva)

    Roma, 6 e 7 febbraio 2014

    Progetto finanziato con il sostegno della Commissione europea

  • Progetto Accessor 2014

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    Autori: Sonia McKay (Parte 1, Prefazione), Carlo Caldarini (Parte 2, Appendice), Stefano Giubboni (Parte 3, Conclusioni, Raccomandazioni) Coordinamento: Marisa Pompei Riproduzione autorizzata con citazione della fonte Manoscritto terminato a gennaio 2014 Il presente rapporto riflette solo le opinioni degli autori e la Commissione europea non responsabile dellutilizzo che potrebbe esser fatto delle informazioni qui riportate.

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    Sommario

    Prefazione ................................................................................................................................................ 5

    Introduzione ............................................................................................................................................ 9

    Parte 1: I contratti di lavoro atipico nei paesi Accessor e in generale nell'UE ...................................... 11

    Parte 2: Protezione sociale del lavoro atipico e ostacoli alla libera circolazione .................................. 23

    Parte 3: Lavoro, e lavoro atipico, nel coordinamento europeo della sicurezza sociale ........................ 35

    Il posto del lavoro atipico nei regolamenti europei di sicurezza sociale: una prima conclusione ..... 43

    Suggerimenti e raccomandazioni .......................................................................................................... 45

    Appendice. La situazione paese per paese ........................................................................................... 47

    Gli autori ................................................................................................................................................ 84

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    Prefazione

    Questo rapporto raccoglie i risultati dellanalisi comparativa condotta dal progetto Accessor, sul 'posto' del lavoro atipico nel coordinamento europeo dei regimi di sicurezza sociale.

    Accessor un progetto finanziato con il sostegno dalla Commissione europa, realizzato dall'Inca Cgil (capofila Regno Unito), in collaborazione con le sedi nazionali Inca Cgil, e i loro sindacati partner, di Belgio, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e con la partecipazione della Ces, Confederazione europea dei sindacati.

    Lindagine mette in luce la crescita del lavoro atipico in ogni paese oggetto di studio e un passaggio graduale da contratti standard (a durata indeterminata, a tempo pieno) a contratti di lavoro pi frammentati. Nel corso degli ultimi due decenni si registrato, infatti, un aumento dei contratti atipici in tutti gli otto paesi e sebbene non vi siano molti dati standardizzati da consentire accurati confronti tra gli Stati, viene confermata la tesi della proliferazione di contratti di lavoro per cos dire alternativi, come conseguenza della deregolamentazione del mercato del lavoro, della crisi economica e della globalizzazione.

    Ma il progetto Accessor va oltre la semplice analisi delle forme di lavoro atipico. Esso mostra, infatti, gli sviluppi del coordinamento europeo dei sistemi di sicurezza sociale, in generale e dal punto di vista specifico della libert di circolazione. Lobiettivo cercare di comprendere quali conseguenze comporti, per un lavoratore/trice che vuole migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, il trasferimento in un altro stato membro quando il suo rapporto di lavoro rientra in una delle categorie considerate atipiche. Le norme europee del coordinamento hanno come obiettivo dichiarato di garantire che le persone che si spostano allinterno della Comunit, i familiari a carico e i loro superstiti possano godere dei diritti e dei vantaggi acquisiti e in corso di acquisizione, garantendo anche parit di prestazioni, reddito, fatti o eventi. Lo studio dimostra invece come queste norme siano inadeguate nel caso di lavoratori/trici e lavoratrici con contratti atipici e come, quindi, le finalit stesse del coordinamento non siano affatto scontate per tutti. Inoltre, visto come il lavoro atipico sia maggiormente associato ad alcune specifiche categorie di persone, lincapacit delle norme di coordinamento di fornire loro unadeguata protezione sociale finisce per scontrarsi, di fatto, con i principi di non-discriminazione in base al genere, all'origine o allet.

    La libera circolazione viene riconosciuta come principio fondamentale del Trattato ed espressamente sancita dallArticolo 45 del Trattato sul Funzionamento dellUnione Europea (TFUE). Essa comprende il diritto di cercare lavoro in un altro stato membro, di lavorarvi senza dover richiedere un permesso, di risiedervi e rimanervi anche una volta terminato il rapporto di lavoro. Il Trattato prevede anche il diritto al pari trattamento rispetto ai cittadini dello stato membro di accoglienza, in materia di accesso al lavoro, condizioni di lavoro e ogni altro diritto sociale e fiscale. Sin dalla creazione della Comunit economica europea, la libera circolazione dei lavoratori/trici ha distinto il diritto del lavoro comunitario da quello dei singoli stati membri. Trattandosi di un principio fondamentale del diritto dellUE, sarebbe preoccupante se proprio le norme che disciplinano l'accesso alla sicurezza sociale potessero in qualche modo fungere da freno alla libera circolazione. Eppure questo quanto ha rilevato il progetto Accessor in relazione al lavoro cosiddetto atipico. Come dimostrato dal presente rapporto, le norme di sicurezza sociale degli stati membri, che quasi in tutti i casi prendono a modello il contratto di lavoro standard, a tempo pieno e a durata indeterminata, vanno a scapito dei lavoratori/trici con contratti atipici. Ci significa che le norme spesso finiscono per escludere o limitare i diritti alla tutela previdenziale dei lavoratori/trici con contratti atipici. Si potrebbe obiettare che le norme europee del coordinamento non vengono negate e che non vi alcuna discriminazione e alcun ostacolo alla libert di circolazione, dato che le stesse norme si applicano a tutti i lavoratori/trici con contratti atipici, cittadini e non cittadini. Tuttavia, il progetto Accessor indica la necessit di unanalisi pi attenta. La prevalenza di lavoro atipico tra coloro che si trasferiscono in un altro stato membro per cercare lavoro vuol dire, per queste persone, maggiori probabilit di far parte di un gruppo svantaggiato in cui sono di fatto sovrarappresentati.

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    Inoltre, la complessit dei regimi di sicurezza sociale e le relative differenze tra gli stati membri comportano, inevitabilmente, una minore consapevolezza e conoscenza delle norme e della loro possibile applicazione da parte di chi emigra.

    Imparare grazie ad Accessor

    L'intento di Accessor sempre stato quello di andare oltre la ricerca del problema. Il suo obiettivo stato piuttosto di garantire una formazione e un'informazione adeguate a tutte le organizzazioni partner, sindacati e altri istituti ad essi connessi. Per questo, oltre agli scambi di informazioni insiti in ogni progetto di ricerca, stato sviluppato un programma di formazione in tre diverse fasi. Per prima cosa, gli esperti delle diverse organizzazioni partner che avevano contribuito alla ricerca hanno anche partecipato a tre giornate di formazione intensiva, nel corso di un forum tenutosi a Londra dal 4 al 6 novembre 2013. Questo gruppo ha comparato le varie forme contrattuali di lavoro atipico e la loro diffusione negli otto paesi coinvolti; ha analizzato le diverse norme previdenziali nazionali; ha preso in esame la condizione specifica dei lavoratori/trici con contratti atipici che attraversano i confini nazionali, alla luce delle norme e della giurisprudenza europee. Sulla base di questi risultati, sono state in seguito organizzate delle sessioni formative in ciascun paese partecipante, cui hanno partecipato rappresentanti dei sindacati e delle organizzazioni ad essi collegate. Questo percorso di formazione dei formatori ha permesso una maggiore divulgazione dei risultati della ricerca Accessor, anche al di fuori delle organizzazioni partner. Un panel di esperti sindacali e accademici ha accompagnato durante tutta la sua durata il progetto Accessor, fino alle sue conclusioni formali: la conferenza di presentazione, valutazione e utilizzazione dei risultati, il 6-7 febbraio 2014 a Roma, e un'ultima sessione di valutazione interna, il 27-28 febbraio 2014 a Londra.

    In sintesi

    Qui sotto un breve riepilogo delle principali conclusioni del progetto Accessor, meglio articolate nelle parti da 1 a 3 del rapporto.

    Crescita dei contratti di lavoro atipico

    Il lavoro atipico ha registrato una crescita in tutti i paesi Accessor, con la proliferazione di forme alternative di contratto

    L'assenza di dati affidabili e comparabili sulle forme di lavoro atipico negli stati membri rende difficile operare dei confronti. Esistono inoltre diverse definizioni di lavoro atipico, anche se spesso il concetto viene definito in relazione al lavoro tipico o standard

    I contratti atipici riguardano maggiormente alcune categorie di persone, in particolare le donne, i giovani e gli immigrati. Si trat