Il passo del granchio

68
identità rivelate 35 Il passo del granchio Progettare e realizzare un sito vetrina per renderlo un racconto. Luca Massacesi Alessandro Ghezzi Eleonora Ripanti i quaderni di officine einstein

description

Progettare e realizzare un sito vetrina per renderlo un racconto.

Transcript of Il passo del granchio

Page 1: Il passo del granchio

identità rivelate

35

Il passo del granchioProgettare e realizzare un sito vetrinaper renderlo un racconto.

Luca MassacesiAlessandro GhezziEleonora Ripanti

i quaderni diofficine einstein

Page 2: Il passo del granchio
Page 3: Il passo del granchio
Page 4: Il passo del granchio

2

Page 5: Il passo del granchio

3

i quaderni di officine einstein

identità rivelate

35

Page 6: Il passo del granchio

identità rivelate

sotto la superficie

le rughe dell’esperienza

Le collane dei quaderni di officine einstein

Page 7: Il passo del granchio

identità rivelate

35

Page 8: Il passo del granchio

copyleft 2012Creative Commons Public Licenses (CCPL)

Condividi allo stesso modo 3.0

Tu sei libero:di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare,

eseguire e recitare quest’opera di modificare quest’opera di usare quest’opera per fini commerciali

AttribuzioneDevi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore

o da chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l’opera.

Condividi allo stesso modoSe alteri o trasformi quest’opera, o se la usi per crearne un’altra,

puoi distribuire l’opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.http://creativecommons.org/

Page 9: Il passo del granchio

www.alessandrosena.it

Page 10: Il passo del granchio

Direttore editorialeLuca Massacesi

Concept designLuca Munari(AudiovisualGraphik)Progetto grafico diAlessandro Ghezzi(AudiovisualGraphik)ImpaginazioneAlessandro Ghezzi

Testi diEleonora Ripanti(Officine Einstein)

www.alessandrosena.itDirettore editorialeAlessandro Sena

Site manager Alessandro Ghezzi

Progettazione del sitoStruttura di navigazione Aaland

Progetto editoriale Luca Massacesi(Officine Einstein)Concept design Luca Munari(AudiovisualGraphik)Web design Alessandro Ghezzi(AudiovisualGraphik)

Programmazione html Alessandro Ghezzi(AudiovisualGraphik)Powered by One integration system

Fotografie della splash pagee delle sezioni interneLuca Cappellaro

Fotografie della sezione book Fabio Cremasco, Antonella D’Onorio De Meo,Katia Turunen, Tony Zecchinelli

RedazioneCaporedattore Emmanuel Rouiller

Page 11: Il passo del granchio

9

In margine

PrefazioneLuca Munari

Introduzione

Indice

PostfazioneAlessandro Ghezzi

Bibliografia

Identità rivelate

I quaderni di Officine Einstein

Page 12: Il passo del granchio

10

La nascita del sito www.alessandrosena.it è stato progettato e realizzato secondo una pre-cisa richiesta da parte di Alessandro Sena, at-tore, autore e regista teatrale, che ha voluto che il 2012 fosse l’anno dedicato alla promozione della sua attività. Il punto di partenza della strategia, che si è prospettata a partire da questa impostazione, si è da subito rivelata attraverso la presenza in rete, elemento imprescindibile per ogni tipo di promozione. L’analisi delle finalità e degli obiettivi ci ha condotto fin da subito alla necessità di realiz-zare non un semplice sito vetrina, ma un si-to racconto.

Due sono state le direttrici, almeno in questa prima fase, che ci hanno guidato: 1 la necessità di presentare anche nel web la forte componente di creatività e di esteti-ca che l’attività di attore, regista e autore por-ta con sè. Se, infatti, il sito doveva raccontare Alessandro non poteva certo prescindere dalla

sua forte vocazione alla “bellezza” dell’attività artistica. 2 L’altrettanto importante necessità di dif-ferenziarsi da una semplice impostazione este-tica del sito. Non solo la bellezza quindi (resa evidente da una particolare cura e raffinatezza grafica) ma anche il racconto della attività di Alessandro, ponendo al centro il suo continuo lavoro nell’ambito teatrale.

Da queste due linee direttrici, la progettazio-ne ha dovuto tenere conto di una sintesi non facilmente raggiungibile: ricercatezza grafica e spazio agli aggiornamenti. Soprattutto questo secondo elemento prende in considerazione il contesto nel quale il sito è nato e che si riferisce all’attuale sviluppo del web 2.0: la centralità dei contenuti, la capacità del mezzo di “stare sul pezzo” e quindi di es-sere sempre aperto alle integrazioni della vi-ta che scorre.

Entrando nel dettaglio, lo studio preliminare alla progettazione è iniziato con l’analisi degli altri “competitors”: come si presentavano in re-te i principali attori e registi teatrali della sce-na italiana? Il risultato di questa analisi ha evidenziato due elementi importanti: da un lato la scelta di al-

La progettazionedi un sito

Page 13: Il passo del granchio

11

cuni particolari meccanismi di navigazione che rendono il sito “d’avanguardia”, dall’al-tro uno stile redazionale molto vicino a quel-lo che caratterizza il mondo dei social network, che tende a non considerare le gerarchie ma, al contrario, che ricorda la conversazione cordia-le tra amici.

Da quello che abbiamo visto sul web era quin-di evidente quanto le due direttrici che ave-vamo delineato erano comunque considerate valide anche dagli altri progettisti; eppure era necessario fare un passo più in là e integrare le due direzioni in un unicum. Per questo la progettazione del sito è stata cen-trata su tre elementi operativi specifici:

1 una struttura di navigazione che porta-va ai primi posti i contenuti, l’attività di Ales-sandro Sena, mantenendo comunque eviden-te il “core business” di un sito che comunque fa parte del genere biografico. Se vediamo infatti quali sono i sette link di riferimento del menu principale ce ne rendiamo conto.Il menu si divide in una prima parte defini-ta da: teatro, cinema e tv, trailler e solidarietà. Una seconda composta da: curriculum, book, news, colophon.

2 Una particolare attenzione estetica da-ta da una grafica centrata evidentemente sul-la figura di Alessandro Sena, ma molto ca-ratterizzata dall’immaginario del teatro e del palcoscenico. L’obiettivo è quello di comu-nicare immediatamente il contesto di attività dell’oggetto del sito e questo avviene attraver-so un’iconografia oserei dire classica, nel web, del mondo dell’arte performativa.

3 Accanto ai due punti “rassicuranti” ap-pena descritti, la volontà di inserire un ele-mento di rottura con il modus operandi del web. La volontà di inserire nel sito un elemen-to di accensione della partecipazione che dav-vero rendesse il sito una cosa diversa da una vetrina.

Questo il punto in cui lasciamo questa pre-fazione per addentrarci all’interno di una ri-flessione più ampia che vuole spiegare perché l’elemento di cambiamento è stato rappresen-tato da un cambio di direzione: dal verticale all’orizzontale. Una riflessione che dimostra quanto la comu-nicazione, e quindi la progettazione di un sito, non sia solamente una serie di menu di naviga-zione, ma lo specchio di un processo culturale che deve guardare anche al di qua dell’online.

Page 14: Il passo del granchio

12

Page 15: Il passo del granchio

13

Page 16: Il passo del granchio

14

Page 17: Il passo del granchio

15

Page 18: Il passo del granchio

16

Page 19: Il passo del granchio

17

Page 20: Il passo del granchio

</script>

18

Page 21: Il passo del granchio

<!DOCTYPE html PUBLIC

</script>

<body onload=”windo

<a class=”twitter” href=”#”></a>

19

(function($) { $.fn.easySlider_colophon = function(options){ // default configuration properties var defaults = { prevId: ‘prevBtn_colophon’, prevText: ‘Previous’, nextId: ‘nextBtn_colophon’, nextText: ‘Next’, controlsShow: true, controlsBefore: ‘’, controlsAfter: ‘’, controlsFade: true, firstId: ‘firstBtn’, firstText: ‘First’, firstShow: false, lastId: ‘lastBtn’, lastText: ‘Last’, lastShow: false, vertical: false, speed: 800, auto: false, pause: 2000, continuous: false }; var options = $.extend(defaults, options); this.each(function() { var obj = $(this); var s = $(“li”, obj).length; var w = $(“li”, obj).width(); var h = $(“li”, obj).height(); obj.width(w); obj.height(h); obj.css(“overflow”,”hidden”); var ts = s-1; var t = 0; $(“ul”, obj).css(‘width’,s*w); if(!options.vertical) $(“li”, obj).css(‘float’,’left’); if(options.controlsShow){ var html = options.controlsBefore; if(options.firstShow) html += ‘<span id=”’+ options.firstId +’”><a href=\”javascript:void(0);\”>’+ options.firstText +’</a></span>’; html += ‘ <span id=”’+ options.prevId +’”><a href=\”javascript:void(0);\”>’+ options.prevText +’</a></span>’; html += ‘ <span id=”’+ options.nextId +’”><a href=\”javascript:void(0);\”>’+ options.nextText +’</a></span>’; if(options.lastShow) html += ‘ <span id=”’+ options.lastId +’”><a href=\”javascript:void(0);\”>’+ options.lastText +’</a></span>’; html += options.controlsAfter; $(obj).after(html);

Page 22: Il passo del granchio

20

Page 23: Il passo del granchio

21

Il passo del granchio

Page 24: Il passo del granchio

22

SSANDROSENA

Page 25: Il passo del granchio

SSANDROSENA

Page 26: Il passo del granchio

24

A

Page 27: Il passo del granchio

25

Allora, connettetevi a internet. Aprite la fine-stra del vostro browser preferito. Digitate nella barra degli indirizzi: www.alessandrosena.it. Siete nella homepage del sito di Alessandro.Notate qualcosa di strano? Direi proprio di sì. Un nome a metà, dove il “Ale” di Alessandro viene tagliato fuori dallo schermo.Le ragioni possono essere varie; citiamone due. La prima: il web designer autore della gra-fica del sito ha fatto male i calcoli; la secon-da: c’è un qualcosa che per ora ci sfugge. Poi-ché il nostro web designer si chiama come il protagonista del sito, possiamo escludere la prima ipotesi. Non ci rimane la seconda che, diciamolo con franchezza, è anche la più di-vertente.Se, però, fate attenzione a quello che è appar-so sul vostro schermo, c’è anche un altro pic-colo dettaglio che nasconde ben più di quan-to possiamo immaginare e che, roviniamo la sorpresa, rappresenta il motivo per cui stiamo scrivendo questo libello.Forse non è così evidente, ma fateci caso: la barra di scorrimento non appare a sinistra, ma nel lato orizzontale della finestra del browser. In basso.Questo il punto.Un punto che scopriremo in tutte le sue sfac-cettature, a partire dal sito di Alessandro, ma

Una a nascosta di Luca Munari

Page 28: Il passo del granchio

26

che va ben al di là della descrizione di co-sa significa fare un sito internet: smontare il pregiudizio (anche se fondato) del cosiddet-to “sito vetrina” quale sintomo di una comu-nicazione che ha il solo scopo di “abbellire”, con il potere occulto di una chirurgia estetica del linguaggio.

Nella ricognizione delle caratteristiche del si-to di Alessandro vorremmo, invece, ritrovare il vero potere della comunicazione: la narra-zione attraverso i linguaggi che meglio cono-sciamo, anche con direzioni diverse.Lungi da noi il buonismo: il potere manipo-latorio della narrazione è forte tanto quanto quello dell’abbellimento, se non di più. Ma può essere governato dal suo pubblico, pro-prio nel momento stesso in cui è svelato.

In questo la finalità de “Il passo del gran-chio”, che si pone una finalità molto ambizio-sa: dimostrare che la comunicazione non si avvale solamente ma anche di concetti con un duplice effetto. Il primo: arricchire l’immaginario, narrativo e non solo, dal quale sarà possibile nutrire al-tri progetti. Il secondo: connettere il mondo dell’online con riflessioni che sono state finora state residenti nel quotidiano offline.

Page 29: Il passo del granchio

TEAT

Page 30: Il passo del granchio

28

Page 31: Il passo del granchio

29

Page 32: Il passo del granchio

30

Page 33: Il passo del granchio

31

In questo breve viaggio ci accompagnerà l’idea di rappresentazione, non solo perché Alessan-dro è un attore e un regista e il suo sito que-sto racconta. Ma soprattutto perché la comu-nicazione non può fare altro che raccontare e cercheremo di prendere in prestito un po’ di categorie che ci fanno andare a teatro senza farci sentire dei sobillatori della democrazia. Vorremmo che fosse così anche davanti a un buon prodotto di comunicazione, soprattutto nel futuro.Attraverseremo allora alcuni brevissimi prin-cipi che fondano il modello di comunicazione perseguito nella progettazione del sito. Entre-remo poi nel vivo della progettazione del si-to di Alessandro, per poi concludere il viaggio nel mondo web, visto che sempre di web stia-mo parlando. E senza rovinare il colpo di scena finale, vedre-mo come il web ben si modella anche intorno alla più antica arte di rappresentazione, in bar-ba alle rivoluzioni (anche se digitali), che na-scondo, sempre, un legame con la tradizione.

Colpo di S(c)ena

Page 34: Il passo del granchio

32

Page 35: Il passo del granchio

33

Page 36: Il passo del granchio

34

Menestrelli

Page 37: Il passo del granchio

35

Abbiamo scelto la nostra visione di una comunicazione che racconta storie. Con i suoi linguaggi, con i suoi strumenti, con la sua specifica presenza su tutti i media.

Questa visione della comunicazione è antica. Inizia con la Bib-bia e prosegue in tutte le civiltà occidentali conosciute. Mono-polizza il medioevo, e giunge fino a noi ma è nuova; una nuova direzione che si distanzia da un lato ad una finta fedeltà a ciò che si vede, dall’altro recupera la vera fedeltà che si regge sul-la interpretazione.Raccontare il sito di un attore e di un regista è allora uno spun-to ghiotto per ripensare la nuova direzione e, nello stesso tem-po, di raccontare questa scelta. Ma, visto che parliamo pur sempre di web, dobbiamo fare due passi indietro (come i gam-beri stavolta).Il primo passo riguarda la natura della rete. Fenomeni ormai tradizionali come Facebook, i blog, Twitter, Instangram, sono accomunati da un’impostazione narrativa che parte dal mi-nimo sindacale: racconto cosa sto facendo. Se aggiungiamo a questo anche la memoria della rete, arriviamo a che cosa ho fat-to. Il presente del panta rei che si fa storia.Il secondo passo indietro che dobbiamo fare è il ruolo della fonte. Anche nella comunicazione aziendale (quella più seria e noiosa per intenderci) la rete richiede di raccontare la marca, come se fosse un personaggio di una storia. La storia si perso-nalizza, i verbi in prima persona assicurano la credibilità del-la fonte; insomma, ci si mette la faccia. Siamo presenti, in re-te, con nome e cognome. Anche in questo caso Facebook docet.alessandrosena.it e, allora, il racconto di una storia, di una car-

Page 38: Il passo del granchio

36

riera, che parte da un nome e da un cognome.Da questo semplice punto d’inizio, si avvia l’esplorazione verso le nuove direzioni, lad-dove l’arte ci consente di superare un limite di una mera rappresentazione della realtà, per raggiungere il campo della generazione di si-gnificati.Questo è il passaggio dal sito vetrina, al rac-conto nel sito.

Quello che potrebbe sembrare a prima vista uno spazio web semplicemente pensato per mostrare cosa offre il catalogo (e qui si ferma) è, invece, la porta di accesso al mondo di Ales-sandro che ha fatto dell’esposizione e della rappresentazione (nel senso più alto del termi-ne) il suo punto di arrivo e quindi di riparten-za. Il catalogo diventa un percorso, l’introdu-zione a una relazione.Nella prefazione abbiamo detto che il vero se-greto del sito è la barra di scorrimento orizzon-tale. Confermiamo: questa è la nuova direzio-ne. Diventa simbolo della generazione di un diverso modo di vedere le cose. Come se fossi-mo in un piano sequenza. Non andiamo né in-dietro, né avanti, ma giriamo lo sguardo lungo un’orizzonte, magari perdendoci qualche det-taglio, ma respirando l’aria fresca e tonificante di una rappresentazione più ampia.

Page 39: Il passo del granchio

37

Page 40: Il passo del granchio

Un punto è indiscutibile: la comunicazione ci deve rendere la vita semplice. Le cose ce le deve spiegare, altrimenti a che serve? Quindi: tutti i fenomeni comunicativi che rappresen-tano una complicazione sono da condannare. Peccato però, e siamo al primo micro pregiu-dizio, per semplificare le cose, è necessario che le cose esistano, uno, e che siano esse stes-se senza imbrogli, altrimenti inventiamo e di-ventiamo tutti bravissimi truccatori. Questo significa che la comunicazione rende le cose semplici al proprio interlocutore, ma spesso (sempre, confessiamolo) rende le cose compli-cate a chi ci dovrebbe dare in mano un oggetto già risolto, perché questo risolto non lo è qua-si mai. Se, con coraggio, si sceglie la via della sempli-ficazione vera, lasciando ai veri truccatori il lo-ro mestiere, accade un miracolo: che si attua la trasparenza (nuova ideologia del ventunesimo secolo) e l’oggetto che abbiamo in mano è con-sapevolmente nostro.

Nella ricerca di nuove direzioni, quali strade intraprendere nel sito di Alessandro?Quella della rottura della prassi di navigazio-ne del web.Non si naviga più in verticale, maltrattando la rotella del nostro mouse, ma in orizzontale, af-

Un po’ di fastidio

Page 41: Il passo del granchio

39

fidandoci alla programmazione del sito.Non si carica più una pagina alla volta, ma si carica tutto il sito insieme perché non è una cartella di pagine in html, ma un corpus unico.

Non si inizia più con il classico e apparente-mente inamovibile “chi sono”, ma la partenza è quello che si è fatto.Che sia chiara una cosa, però. Questa inversio-ne di tendenza è possibile perché il web ha as-sunto una sua forma accettata da tutti, la più efficiente per quello per cui usiamo, oggi, il web. La rottura di questo essere non porta con-fusione, non porta disordine, ma è quella do-se di sano fastidio che ci rende consapevoli di dove stiamo.E quando siamo disattesi che, sussultiamo, ci sorprendiamo, ci meravigliamo. Meglio: rima-ne in mente quello che stiamo facendo.Allora quello che nel sito vetrina poteva essere chiamata la creatività fricchettona (riprenden-do una meravigliosa definizione di Luca To-schi) e cioè una creatività che ha il solo scopo di esprimersi per fuochi d’artificio, concluden-do in scelte di facciata le potenzialità espressi-ve di strumento, linguaggio, dell’oggetto; nella comunicazione storyteller la narrazione realizza scelte scomode e magari fastidiose per richia-mare chi è al di là. Per chiamarlo sul palco.

Page 42: Il passo del granchio

40

Page 43: Il passo del granchio

41

SOLIDARI

Page 44: Il passo del granchio

42

La sospensionedell’incredulità

Page 45: Il passo del granchio

43

L’inversione di tendenza e la rottura delle or-mai classiche regole di navigazione e di con-sultazione delle pagine web è stata più sempli-ce nella progettazione di un sito come quello di Alessandro, centrato sul tema dell’arte.Che cosa caratterizza la rottura delle regole del mondo reale è la creazione di nuove?Il gioco.Ecco che, quindi, anche quel fastidio di cui abbiamo parlato diventa parte integrante di un gioco, come quando regaliamo un punto all’avversario perché ancora non abbiamo ben capito le regole. Il mondo del gioco e il mondo dello spettaco-lo hanno almeno una caratteristica in comu-ne. Quel meraviglioso fenomeno che si chia-ma: sospensione dell’incredulità. La stessa che cerchiamo di attuare in alessandrosena.it.Se, infatti, la credibilità del web è sinonimo di efficienza (tutto e subito per favore, senza nemmeno farmi comprendere cose che reputo inutili), nel sito di Alessandro l’efficienza la-scia il posto all’efficacia, che entra dalla porta del fastidio e della sorpresa. Ma una volta dentro è necessario abbandona-re per un attimo quello che sempre ci atten-diamo da un sito tradizionale e entrare nell’or-dine delle idee che le regole non sono più le stesse, e che ora, le regole vere sono quelle che

ci troviamo di fronte.Come davanti a un palcoscenico, sappiamo perfettamente che quel mondo non è vero, ma per un po’ facciamo sì che lo sia. E, questa è la vera meraviglia e la forza della rappresen-tazione, lo è.Questo passaggio è all’avanguardia ma non è ancora completo.Se in questa visione rimane l’incredulità (seb-bene sospesa), quello che la comunicazione è capace di fare non è solo la rappresentazione di una realtà altra, ma la generazione della re-altà nostra. Attraverso una vera collaborazio-ne con le altre funzioni che hanno il compito di dare un significato a ciò che accade, e non solamente un intervento ex post, la comunica-zione puo, infatti, contribuire alla costruzione, ponendo anche solo una semplice domanda: come pensate che quello che stiamo facen-do può essere vissuto da chi ne usufruirà? Le azioni diventano allora pragmatiche nell’og-getto e non solo nella sua rappresentazione.Immaginiamo che questo sia un passaggio che avverrà, prima o poi, anche se particolarmen-te pericoloso, soprattutto se non ci si rende-rà conto anche (e soprattutto dall’interno del-la comunicazione) che solo una realtà già in sé trasparente può dare modo alla comunicazio-ne di arricchirla senza deformarla.

Page 46: Il passo del granchio

44

Image 20 of 20 CLOSE

Page 47: Il passo del granchio

45

BO

Page 48: Il passo del granchio

46

Parliamo ora di web, con degli accenni brevi a quegli elemen-ti che ci hanno condotto a progettare il sito di Alessandro se-condo il passo del granchio. Perché la forma, ne siamo sempre più certi, modifica e influenza la sostanza.Per chi lavora giornalmente con l’ambiente della rete, il termi-ne innovazione che viene sempre associato a internet, suona anacronistico. Un po’ con il passaggio al 2.0, un po’ con le tra-

sformazioni che anche nell’editoria cartacea si stanno in-dirizzando verso una sempre maggiore integrazione

del mondo online. Anzi, la stessa condizione di es-sere online non ha più molto senso se consideria-

mo che ormai possiamo esserlo sempre.

Con il web abbiamo però imparato anche una lezione più importante del nuovo ambien-te: la continua trasformazione. Sembra, infat-ti, che se di innovativo non c’è granché que-sto derivi anche dal fatto che la stabilità non

è più la regola. Questa è diventata la continua trasformazione.

Orbene, se il cambiamento è la regola, tutto diven-ta è lecito. O meglio il web diventa il territorio all’inter-

no del quale provare a cambiare le regole senza che questo diventi un motivo di disorientamento per il pubblico di riferi-mento che, anche nelle soluzioni più creative, dovrebbe rima-nere al centro di ogni soluzione comunicativa.La sfida diventa particolarmente interessante: gioco e libertà di linguaggio ma anche comprensione da parte dell’altro. Una battaglia da far diventare alleanza.

Page 49: Il passo del granchio

47

Page 50: Il passo del granchio

48

Leggerezza

Page 51: Il passo del granchio

49

Ora, quando siamo sempre in viaggio (leggi cambiamento) c’è un solo segreto: viaggiare leggeri.Così nel web.Sia da un punto di vista grafico, sia redazionale, sia struttura-le la leggerezza diventa l’impronta stilistica: un solo file html, dei testi molto brevi, pillole di notizie, frammenti di spettaco-li e di immagini. Iniziamo da un punto di vista tecnico. Il sito di Alessandro è una sola pagina che scorre orizzontalmente. Due sono le im-plicazioni: la prima riguarda la leggerezza della pagina in sé. Tutti i contenuti sono in un unico caricamento (essendo uni-ca la pagina) quindi devono essere “super leggeri”. La secon-da implicazione è un piccolo trucco: il sito può essere visitato anche offline. Fate la prova del nove. Accedete online a alessan-drosena.it, poi disconnettetevi dalla rete. Potrete continuare a visitare il sito.

Ma una seconda manifestazione della leggerezza del sito è an-che evidente nelle segnalazioni che l’utente ha per capire co-me si naviga il sito. Sono anch’esse appena accennate, lampeg-gianti o annunciate dalla propria assenza, perché se da un lato chiediamo a chi visita il sito di giocare un po’, dall’altro non ci sono troppe costrizioni. E’ questo strano tipo di leggerezza che consente al nostro compagno di giochi, ascoltatore e navigato-re, di interagire pensando e pensandoci.Spesso sentiamo dire: “Fare le cose sul serio, senza prenderci troppo sul serio”. Un’affermazione che lo spirito sempre un po’ da giullare di ogni comunicatore non può che fare propria rico-noscendo in questa leggera schizofrenia il segreto del successo.

Page 52: Il passo del granchio

50

Page 53: Il passo del granchio

51

TRAILER

Page 54: Il passo del granchio

52

La rottura delle regole appare evidente anche nella più classica delle nozioni “internettia-ne”: la struttura di navigazione.Al posto dell’onnipresente “chi sono” il no-stro sito si apre con teatro, cinema e trailer.La personalizzazione che è sempre più richie-sta all’interno del mondo web, qui non si iden-tifica con il curriculum vitae (che comunque c’è) ma con quello che Alessandro ha fatto du-rante la sua carriera.Un posto d’onore all’arte quindi che grafica-mente si caratterizza anche per la posizione in alto rispetto al nome.Subito dopo, un’altra manifestazione della persona, che magari è “fuori tema” per la pro-fessione, ma che e, forse, la più importante per capire Alessandro: il suo impegno nella soli-darietà. Un punto di incontro tra professiona-le e personale che quasi dimostra come in re-altà la differenza tra personale e professionale non è più così decisiva nella presentazione di sé. Anche qui le dinamiche della Rete ci met-tono un fatale zampino. Insomma, basti pesa-re a Twitter. Infine la biografia: curriculum e bo-ok, perché la tradizione non è cancellata dalla trasformazione del linguaggio, ma valorizzata. Poi il colophon con lo stesso peso degli altri link. Essere autore di un progetto di comuni-cazione è entrare nella sua narrazione.

Page 55: Il passo del granchio

Una diversa gerarchia

Page 56: Il passo del granchio

54

L’incontro continua

Page 57: Il passo del granchio

55

Abbiamo concluso questa breve analisi di un sito che ci ha consentito di parlare del passag-gio da una comunicazione truccante a una co-municazione narrativa.La bellezza del teatro è la compresenza tra attori e spettatori: due diversi sono i mondi che si in-contrano, rappresentazione e realtà, eppure en-trambi respirano lo stesso ossigeno. Si incontra-no proprio grazie a un compromesso che dura circa due ore dove dagli entrambi lati del palco non c’è scandalo per quello che sta accadendo.Questo stesso effetto, al minimo perché, pur-troppo, i comunicatori non sono degli artisti, vorremmo che si vivesse con il sito di Ales-sandro: un incontro dove anche lo spettatore può cercare i propri spazi di intervento, per-ché quello che offriamo è il divertimento del-la scoperta e quindi la conseguente meraviglia (speriamo).Questo incontro, che diventa qualcosa in più di un semplice “leggi e ripeti”, vorremmo che si continuasse anche al di là della costruzione della comunicazione, proprio nel mondo reale, nel mondo, cioè, del social network.Quelle che abbiamo lasciato nel sito sono delle tracce di quello che abbiamo scritto, ma è come quando devi fare un grande salto, perché non c’è il ponte e l’altro è al di là. Bisogna prende-re la rincorsa.

Page 58: Il passo del granchio

56

Page 59: Il passo del granchio

57

CO

www.alessandrosena.itDirettore editoriale Alessandro SenaSite manager Alessandro Ghezzi

Progettazione del sitoStruttura di navigazione AalandProgetto editoriale Luca Massacesi(OfficineEinstein)Concept design Luca Munari(AudiovisualGraphik)Web design Alessandro Ghezzi(AudiovisualGraphik)Programmazione html Alessandro Ghezzi(AudiovisualGraphik)Powered by One integration systemFotografie della splash pagee delle sezioni interne Luca CappellaroFotografie della sezione book Fabio Cremasco,Antonella D’Onorio De Meo, Katia Turunen,Tony Zecchinelli

RedazioneCaporedattore Emmanuel Rouillier

© 2012

RESPONSABILITÀ

TEATRO

CINEMA E TV

TRAILER

SOLIDARIETÀ

CURRICULUM

BOOK

newsCOLOPHON

home

Page 60: Il passo del granchio

58

ALE SSANDRO

Perché un sito che si sviluppa in orizzonta-le piegando le regole condivise che ci vedono abituati a far scorrere la barra laterale su e giù?Forse perché lo schermo non è altro che un palcoscenico virtuale all’interno del quale i contenuti e gli elementi grafici si svelano e si celano assecondando il copione di uno sce-neggiatore in punta di matita (e di mouse) e il fruitore, o spettatore, può decidere su cosa concentrare l’attenzione. Le parole, la sceno-grafia, la recitazione, le luci, i costumi.Una carrellata veloce per poi scendere in pro-

fondità. Oppure un obiettivo mirato: le foto, il curriculum, i trailer, le news. A seconda che sia un amico, uno spettatore affezionato, un critico teatrale, un produttore.Oppure perché il grafico e l’attore non condi-vidono solamente il nome di battesimo, ma anche un certo egocentrismo che si manifesta con l’espressività del corpo e della voce nel ca-so dell’attore e con la manipolazione degli spa-zi, dei contenuti e dei luoghi comuni per quan-to riguarda il grafico che vi sta scrivendo.

Page 61: Il passo del granchio

59

ALE SSANDRO

Perché un attore e regista teatrale decide di ce-dere alle lusinghe del web aprendo un perso-nale sito? Perché decide di lasciarsi trasportare dalla marea mediatica che ogni giorno masti-ca milioni di foto, video ed informazioni, con la certezza che tutto questo materiale non tor-nerà indietro, a quella riva da dove un gior-no è partito? Perché decide di rendere la sua esposizione pubblica e a comando, attraverso un semplice click, non curandosi degli occhi indiscreti e critici? Beh, diciamo che di ragio-ni possono essercene tante.

In primis, lo fa perché il sito è la concreta pos-sibilità di avere una vetrina mediatica per la presentazione dei suoi lavori, al pubblico fe-dele e a quello ancora da conquistare; per que-sto deve piacere.Una seconda motivazione risiede nell’utilizza-re lo stesso sito come un vero e proprio stru-mento di lavoro diretto a registi, produttori e addetti ai lavori; per questo deve “colpire”.Terzo punto, futile ma reale, lo fa per appaga-re un certo connaturato egocentrismo nonché

voglia di apparire, requisiti fondamentali e ne-cessari, ma per fortuna non unici, per poter fa-re questo lavoro; per questo deve rappresen-tarmi.Il passaggio dalle motivazioni alla coerente presenza nello spazio virtuale è avvenuto gra-zie al dialogo e alla collaborazione concreta con persone competenti e attente a capire.Se fino a qualche tempo fa l’attore poteva so-lo “essere” (o “non essere”) oggi giorno non si può evitare di “apparire”; tanto vale farlo con originalità creando curiosità.

Page 62: Il passo del granchio

60

Page 63: Il passo del granchio

61

Bibliografia

Page 64: Il passo del granchio

62

Le nostre collane I quaderni di OfficineEinstein dedicati alla definizione delle identità

1 Dioguardi2 Le chantier evenement3 il teatro Margherita a Bari4 Calabresi5 Intersind6 L’Ambasciatori palace hotel di Roma7 la Cascina8 I fotografi e l’industria e il 30nnale dell’Intersind9 Janssen10 Caritas11 Arcobaleno12 Wwf13 Aaland14 Audiovisualgraphik15 Cedis immagine&comunicazione16 Il laboratorio di quartiere17 Sprint 18 Eichelos19 Ktesios

20 Lekythos21 Fragrance et maquillage22 Forma mentis23 Creditoperte24 Qchannel25 Assomedico26 AlterEgo27 Generazioneacca ed Ethos28 Labsus29 Spin editore30 OfficineEinstein31 CassaPraesidium32 Campania programmazione unitaria33 CalabriaProgettazione Integrata34 MediocreditoEuropeo35 www.alessandrosena.it

Page 65: Il passo del granchio

63

Questa pubblicazione fa parte dei Quaderni di Officine Einstein che sono articolati in tre collane

identità rilevate31 CassaPraesidium32 Campania programmazione unitaria33 CalabriaProgettazione Integrata34 MediocreditoEuropeo35 www.alessandrosena.it

sotto la superficieLa comunicazione di interesse generale

La comunicazione nello statodi crisi. Nuovi paradigmi per nuovi scenari

Pluridemocrazia e beni comuni

Dalla customer care alla customer experience

Governare il cambiamento

La crisi del modello di sviluppo locale

La comunicazione prisma

Partecipare alla creazionedel valore

La conoscenzae la comunicazione: il ruolodei comunicatori nell’economia della conoscenza

le rughe dell’esperienzaIl cantiere evento

Il consulente del territorio

Puf. La customer experience

Manuale d’accoglienza

Il piano di comunicazione

Manuale di sopravvivenza aziendale

Fatto, Bene!

La sussidiarietà in venti lezioni

La redazione dispersa

Un sito mai fermo: le potenzialità dei cms

Editoria digitale e le nuove sfide nella progettazione

Page 66: Il passo del granchio
Page 67: Il passo del granchio
Page 68: Il passo del granchio

euro 12