IL NOTIZIARIO DELL'APEC n° 42-43

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NELLE PAGINE INTERNE: - APEC, VALORE AGGIUNTO: la parola al Presidente Angelo Menna - UNA VITA PER LO SPORT: un doveroso ricordo di Amos Matteucci, scomparso il 26 dicembre scorso - QUATTRO BELLE PROPOSTE DI PRIMAVERA: i primi appuntamenti del 2009 organizzati dall’Associazione - COMINCIAMO BENE: il racconto della notte di Capodanno a Norma - UNO SPETTACOLO FANTASTICO: il racconto dell’ultima gita del 2008 a Civita di Bagnoregio - L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE: tutto quello che c’è da sapere sul rinnovato sito internet dell’Associazione - GRAZIE ANCHE A VOI: i nostri complimenti agli azzurri partecipanti ai Giochi Paraolimpici di Pechino Negli ultimi quattro anni si conferma il trend di crescita dell’APEC: oltre 1200 tesserati, raddoppiata l’attività sociale, più spazio alla cultura, affrontati tanti problemi normativi riguardanti la nostra categoria, potenziato il rapporto coi soci. In questo quadro positivo l’11 marzo l’Assemblea eleggerà la nuova dirigenza per il prossimo quadriennio.

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Questo periodico, prevalentemente rivolto a coloro che hanno operato professionalmente nel mondo dello sport, attraverso "la memoria delle esperienze vissute" dei soci dell'Associazione Pensionati del CONI, intende arricchire la storia dello sport in Italia.

Transcript of IL NOTIZIARIO DELL'APEC n° 42-43

NELLE PAGINE INTERNE:

- APEC, VALORE AGGIUNTO: la parola al Presidente Angelo Menna - UNA VITA PER LO SPORT: un doveroso ricordo di Amos Matteucci, scomparso il 26 dicembre scorso - QUATTRO BELLE PROPOSTE DI PRIMAVERA: i primi appuntamenti del 2009 organizzati dall’Associazione - COMINCIAMO BENE: il racconto della notte di Capodanno a Norma - UNO SPETTACOLO FANTASTICO: il racconto dell’ultima gita del 2008 a Civita di Bagnoregio - L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE: tutto quello che c’è da sapere sul rinnovato sito internet dell’Associazione - GRAZIE ANCHE A VOI: i nostri complimenti agli azzurri partecipanti ai Giochi Paraolimpici di Pechino

Negli ultimi quattro anni si conferma il trend di crescita dell’APEC: oltre 1200 tesserati, raddoppiata l’attività sociale, più spazio alla cultura,

affrontati tanti problemi normativi riguardanti la nostra categoria, potenziato il rapporto coi soci. In questo quadro positivo l’11 marzo l’Assemblea eleggerà la nuova dirigenza per il prossimo quadriennio.

LA PAROLA AL PRESIDENTE MENNA

Cari amici, fra qualche giorno si svolgerà l’Assemblea elettiva dell’APEC, un appuntamento importante attraver-so il quale i soci dovranno eleggere i nuovi organismi dirigenti, nonché dovranno approvare le linee ispiratrici sulle quali impostare i futuri programmi di attività. Chi vi scrive dovrà invece presentare la relazione su quanto accaduto nel 2008. Ora, poiché questo nostro incontro istituzionale segna la conclusione del quadriennio olimpi-co 2005-2008, ritengo opportuno approfittare di queste righe a disposizione per “ricordare ad alta voce” gli ele-menti essenziali che hanno contraddistinto il cammino del-la nostra Associazione in tale periodo. Tenuto conto delle esperienze passate, non credo di esa-gerare nel dire che gli ultimi quattro anni appena tra-scorsi sono stati certamente i più impegnativi in assoluto della storia dell’APEC: sia per quanto riguarda questioni di carattere sindacale e di patronato, sia per la mole di iniziative portate avanti, in modo spontaneo e gratuito, dal gruppo di colleghi che gravitano nella Segreteria e che per me hanno rappresentato un elemento di sostegno e di supporto davvero eccezionale. Non sto qui ad elen-care ad una ad una le iniziative che abbiamo portato avanti, ma non posso non soffermarmi, almeno come ac-cenno, sulle battaglie più impegnative che siamo riusciti comunque a superare con un certo successo. La prima in assoluto riguarda il rimborso del 12,5% del-l’IRPEF indebitamente trattenuta fino al 2005 sulla nostra pensione integrativa del Fondo di Previdenza CONI. Un diritto che abbiamo dovuto conquistare con ricorsi e con-troricorsi, e che per taluni purtroppo ancora non si è com-pletato, visto che ancora sono in essere contenziosi sul periodo di retroattività del riscatto. Un altro tema importante che ci ha tenuti sotto pressione per diversi mesi è stato quello collegato alla proposta avanzata dall’Ente di aderire al progetto di liquidazione su base volontaria del Fondo di Previdenza: trattandosi di rapporto diretto tra il CONI ed ognuno degli interes-sati, la questione non poteva essere affrontata collettiva-mente sul piano meramente sindacale, ma comunque non è mancato il nostro supporto ai nostri soci in termini di consulenza e di informazione. Sempre sul piano della nostra continua azione di vigilan-za a tutela dei nostri diritti, siamo stati accaniti oppositori di una iniziativa dell’INPDAP che pretendeva un’autentica gabella mensile (lo 0,15% della nostra pensione) a fron-te di improbabili e per noi inutili servizi. Il nostro “tam-tam” ai soci per avvertirli del pericolo è stato incessante: per fortuna, assieme alla nostra, si sono levate anche le proteste di tante altre associazioni e sindacati da ogni parte del Paese, e così questa iniqua disposizione è stata opportunamente bloccata. Ultimo argomento di una certa importanza, ha riguarda-to l’Assicurazione Sanitaria: infatti a febbraio dello scor-

so anno, con la scadenza della convenzione del piano stipulato tra CONI ed UNIPOL (a cui avevamo accesso anche noi pensionati), non avremmo potuto più fruire di questa importante opportunità, che coinvolgeva oltre il 50% dei nostri soci. Ma anche in questa occasione ci sia-mo mossi con la dovuta tempestività, ed oggi è nuova-mente in essere una copertura assicurativa riguardo quel settore, che, bisogna riconoscere, presenta elementi di assoluto vantaggio sia per i costi limitati, sia per il livello delle prestazioni offerte. Oltre a muoversi su questi quattro grandi questioni, ov-viamente l’APEC ha dato concreta testimonianza della sua esistenza su tanti altri diversi fronti: da quello pretta-mente amministrativo, con la nostra Segreteria che cinque mattine la settimana (…e qualche volta anche di pome-riggio!) lavora “full time” per ogni singola esigenza dei soci, alla gestione delle iniziative del tempo libero, la cui offerta nel corso di questi quattro anni si è elevata sia in termini quantitativi che qualitativi. Siamo intervenuti an-che sul piano culturale (in particolare con l’organizzazio-ne di convegni riguardanti la terza età), e su cui stiamo premendo l’acceleratore anche dando nuova linfa ai no-stri importanti strumenti di comunicazione, vale a dire questo notiziario ed il rinnovato ed interessante sito internet. E’ evidente che tutta questa attività presuppone un impegno costante di chi volontariamente si è posto a disposizione per garantire tali servizi, ed è per questo che credo di interpretare anche il vostro pensiero se mi permetto di tributare un caloroso grazie a questi nostri insostituibili colleghi. Ma è anche giusto evidenziare un altro aspetto, di cui siamo particolarmente orgogliosi, cioè l’accresciuto consenso ed adesione dei soci. Oggi oltre il 90% dei pensionati del CONI riconoscono nell’As-sociazione il loro punto di riferimento primario a tutela e salvaguardia dei loro diritti, considerandolo “strumento essenziale” per mantenere viva la loro identità di sog-getti che hanno operato professionalmente nel mondo dello sport. Non solo: la nostra disponibilità (e direi an-che la nostra efficienza) è apprezzata anche da molti dipendenti ancora in servizio, visto che in diversi si sono rivolti a noi per avere informazioni e supporti sulla loro posizione pensionistica. Qualcuno di loro ha anche richie-sto la nostra tessera (ndr: facoltà prevista dallo Statuto) e spesso partecipa anche alle attività sociali. I dati espo-sti non sono cosa da poco: stanno a significare che, al di là delle persone che se ne occupano, l’idea APEC ha una validità ed una importanza senza pari. In quest’epoca di diminuite garanzie, di confusione e di precarietà la pre-senza nella Società di organismi come il nostro diventa sempre più necessaria ed indispensabile. Per tutto questo mi auguro vivamente che dall’Assemblea dell’11 marzo esca fuori una dirigenza che sia capace e tenace nel proseguire lungo questo cammino.

Le attività del “Tempo libero” non significano solo mero divertimento

Nato ad Jesi il 20 marzo 1915, aveva frequentato il locale Liceo ed il Conservatorio di Pesaro, dove si era diplomato in violino. Dotato fisicamente aveva praticato nuoto, lancio del peso e salto in alto. La sua prima tesse-ra d’atleta è stata per la Pro Patria Oberdan di Milano. La sua prima prestazione di rilievo fu la partecipazione ai Campionati Assoluti di decathlon disputati il 19 e 20 ottobre 1935 al Campo Ravone di Bologna. Matteucci si classificò all’8^ posto con 5022 punti, brillando nel gia-vellotto con 48.90. Ed è in questa specialità che emerse-ro le sue doti d’atleta, ed nella quale partecipò a 20 incontri internazionali. Ha poi partecipato alle Olimpiadi ad Helsinki nel 1952 (17° classificato); 6° nei Campio-nati Mondiali Universitari di Vienna nel 1939; 3° nei Campionati Mondiali Universitari di Parigi nel 1947; 6° nei Campionati Europei di Bruxelles nel 1950. Le migliori affermazioni sono: record italiano assoluto nel 1950; titolo di Campione Inglese nel 1951; 8 titoli di Campio-ne Italiano Assoluto; 11 primati stagionali. Come tecnico sportivo nel 1940 divenne Allenatore Federale di atle-tica leggera. Nel biennio 1947-1948 ha ideato e con-dotto, con un altro suo collega, la prima Scuola in Italia di atletica leggera per bambini (S.A.L.). Nel 1947 ha organizzato e diretto il primo corso per istruttori di atletica leggera del dopoguerra (Roma). Nel 1949 assunse il ruolo di Direttore Sportivo della S.S.

Rugby Roma. La sua personalità emerse in modo pre-ponderante come dirigente sportivo. Collaborò con Giu-lio Onesti per la ricostruzione del CONI, e proprio in rappresentanza di questo Ente nel 1946 fu inviato in Unione Sovietica: è il primo rappresentante sportivo oc-cidentale dopo la fine della guerra a recarsi in quel Paese, con l’obiettivo ambizioso di gettare i primi ger-mogli per dar luogo poi ad un rapporto di collaborazio-ne sportiva tra il nostro ed il Comitato Olimpico del-l’URSS. Dal 1946 al 1950 si occupò dell’Ufficio Orga-nizzazione Periferica del CONI. Dal 1948 al 1949 fu Presidente del Comitato Provincia-le di Roma per la Federazione Italiana Pallavolo. Nel 1960 fu coinvolto in prima persona nell’organizzazione della XVIIa Olimpiade di Roma, svolgendo l’importante incarico di responsabile dell’Ufficio Allenamenti. Dal 1960 al 1972 fu il responsabile dell’Ufficio Sport Universitario del CONI. Da due decenni faceva parte del Comitato Direttivo dell’APEC, ove tra l’altro lo scorso anno venne nominato Vicepresidente Vicario. Amos Mat-teucci è stato anche autore di una importante pubblica-zione titolata “GLI SPORT OLIMPICI NELL'ANTICHITÀ” . Due le benemerenze sportive di una certa importanza che gli furono riconosciute: nel 1995 gli venne assegnata la Stella d’Oro al Merito Sportivo e sempre nello stesso anno ricevette la Medaglia d’Argento al Valore Atletico.

CI HA LASCIATO AMOS MATTEUCCI

Il 26 dicembre si è spento a Roma il vicepresidente vicario della nostra Associazione. Fra un mese avrebbe compiuto 94 anni. Atleta, tecnico, dirigente, ed anche scrittore, possedeva una esperienza ed una conoscenza senza pari del movimento sportivo italiano ed internazionale.

La foto ritrae Matteucci mentre riceve dal dr. Pagnozzi l’orologio donatogli dall’APEC per il superamento del traguardo degli “ottant’anni”

ORDINE DEL GIORNO 1) Apertura dei lavori da parte del Presidente uscente. 2) Nomina del Presidente, del Vice Presidente, del Segretario dell'Assemblea 3) Nomina Commissione di scrutinio 4) Relazione morale e finanziaria della gestione dell'Associazione per l'anno 2008. 5) Approvazione Bilancio Consuntivo 2008. 6) Votazione per l'elezione del Presidente, dei componenti del Consiglio Direttivo, del Presidente e dei

membri del Collegio dei revisori dei Conti e dei membri del Collegio dei Probiviri, per il quadriennio o-limpico 2009-2012.

7) Varie ed eventuali.

DISPOSIZIONI PARTICOLARI I Soci che non possono intervenire di persona all'Assemblea sono pregati di utilizzare il modulo di "DELEGA": contribuiranno così al raggiungimento del quorum necessario. Per quanto non previsto nella pre-sente convocazione valgono le norme dello Statuto. Alla fine dei lavori assembleari seguirà la festa dei dipendenti del CONI in pensione "OVER 80 - 2009" (tutti coloro cioè che quest’anno supereranno il tra-guardo degli ottant’anni) con l'assegnazione del dono ricordo. Successivamente, (presumibilmente attorno alle ore 13.30) è previsto il trasferimento nell'annesso Ristorante dell'Acquacetosa per la consumazione, in allegra compagnia, del convivio sociale 2009, offerto ai Soci presenti all'Assemblea, mentre per even-tuali loro familiari ospiti dovrà essere corrisposto un contributo di € 25,00 a persona. Ai soli Soci votanti provenienti da fuori della Regione Lazio, l'Associazione rimborserà le spese di viaggio in ferrovia 2^ classe e, a richiesta scritta, provvederà al loro pernottamento per la sera di martedì 10 marzo, presso le foresterie dell'Acquacetosa o, in caso di indisponibilità, presso una struttura alberghiera più vicina possibile al Foro Italico, purché abbiano provveduto a trasmettere anche a mezzo fax - 06.36854044 en-tro e non oltre il 28 febbraio p.v., il modulo di prenotazione appositamente predisposto. Al fine di velociz-zare le operazioni di scrutinio sarà fatto uso di idonei mezzi informatici.

SCADENZE ISTITUZIONALI

Il C.D.dell'APEC nella riunione svoltasi il 30.09.2008 ha deliberato che l'ASSEMBLEA ANNUALE

("elettiva" perché conclude la gestione quadriennale 2005/2008) abbia luogo a Roma l'11 marzo, con inizio alle ore 9.30,

presso l'Aula Magna del Centro Giulio Onesti del CONI, all'Acquacetosa.

SI TRATTA DI DUE PUNTI DELLO STATUTO APEC MOLTO IMPORTANTI PER LA VITA DELL’ASSOCIAZIONE

ART. 2 FINALITÀ 2.1 L'Associazione ha durata illimitata, è apolitica, senza fini di lucro e si propone:

2.1.a di tenere uniti tutti gli associati che hanno vissuto o vivono in comunità di intenti e di operosità la vita e le vicende del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive Nazionali.

2.1.b di promuovere, diffondere e sostenere, d'intesa con il C.O.N.I. e le Federazioni Sportive Nazio­nali, l'affermazione dei reali valori dello Sport e l'ideale Olimpico anche con iniziative culturali, manife­stazioni e convegni.

2.1.c di offrire al C.O.N.I. e alle Federazioni Sportive Nazionali la piena collaborazione, allo scopo di contribuire ad assicu-rare e facilitare l'efficiente continuità dell'attività sportiva nazionale, mettendo a disposizione l'esperienza e le capaci-tà dei propri associati, operando in campo organizzativo, tecnico, amministrativo e promozionale mantenendo vivi i vincoli sociali di solidarietà e volontariato sportivo.

2.1.d di favorire tutte le possibili iniziative di ordine morale, culturale e soprattutto sportivo, non tra­scurando quelle di ca-rattere turistico e sociale in genere, a favore degli associati.

2.1.e di tutelare ed assistere, particolarmente in campo previdenziale, gli interessi degli associati per quanto attiene al loro trattamento di quiescenza e previdenza.

2.1.f di prestare, secondo le proprie disponibilità, assistenza materiale ai Soci che versino in con­dizioni di particolare indi-genza.

2.1.g di contribuire alla esatta applicazione, in base alle norme vigenti, delle forme previdenziali di base ed integrative a favore del Personale della C.O.N.I. S.p.A. e delle Federazioni Sportive Nazionali.

2.1. h L'A.Pe.C. svolge la sua attività di carattere culturale e di promozione in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del C.I.O., delle Federazioni Internazionali riconosciute dal C.I.O., delle Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva.

ART. 2 I SOCI 3.3 I Soci si distinguono in:

3.3.a Soci effettivi 3.3.b Soci sostenitori

3.4 Sono Soci effettivi gli ex dipendenti C.O.N.I., della C.O.N.I. Servizi S.p.A. e delle Federazioni Spor­tive Nazionali che si tro-vano in quiescenza.

3.5 Sono Soci sostenitori coloro che sono in attività di servizio. I Soci sostenitori, pur avendo diritto di voto, non possono accedere alle cariche sociali.

ASSICURAZIONE SANITARIA Ricordiamo che è in vigore dal 1° marzo dello scorso anno la polizza sanitaria stipulata con la UNIPOL a favore degli associati APEC ed i loro familiari, per il rimborso delle spese sanitarie. Tale ac-cordo sarà in vigore sino al 28 febbraio 2010, con possibilità di proroga per un altro anno. Gli Associati che intendono aderire al piano sanitario dovranno provvedervi inderogabilmente entro il 15 marzo p.v., rivolgendosi direttamente al personale addetto all'Ufficio Gestione Polizza Sanitaria CONI presso la Sede del CONI (Palazzo H) ed i cui numeri telefonici sono 06.36857252-7721 men-tre il n. fax è 06.36857109. Detto Uffi-cio, oltre a fornire la modulistica per la stipula delle coperture individuali, è in grado di dare tutte le informazioni ne-cessarie sia per il pagamento del premio (fissato in € 600, annue pro-capite) che per gli altri indispensabili adempimenti. Informiamo che, diversamente da come era stato concordato in un primo momen-to tutti i titolari della polizza assicurativa, siano o meno percettori della pensione integrativa del Fondo, dovranno effet-

tuare il pagamento del premio annuale in un’unica rata, entro e non oltre il 15 mar-zo 2009. Tale premio dovrà essere ero-gato a mezzo bonifico bancario, secondo le seguenti coordinate: ASSICURAZIONI CIVITELLA srl AGENZIA 2351 Viale Parioli 56 - 00197 Roma C/O UNIPOL BANCA CODICE IBAN: IT59K0312703200CC0120005377 A garanzia della propria copertura assi-curativa è indispensabile trasmettere anche a mezzo fax (n. 06.36857109) la copia della ricevuta bancaria del bonifi-co stesso. La Segreteria dell'APEC è di-sponibile ad assistere gli interessati.

CAMBIA IL PANIERE ISTAT Come ogni anno l'Istat ha annunciato i cambiamenti del paniere per il calcolo dell'inflazione. Le nuove voci comprendo-no la pasta base per le pizze, le confe-zioni di mais, ma anche nuovi beni di consumo come chiavette USB e film DVD. All'interno delle posizioni già esi-stenti sono stati inseriti nuovi prodotti come netbook e tariffe ADSL. I prodotti, i

beni e i servizi inclusi nel nuovo paniere salgono a quota 1.143, contro i 1.099 del 2008. VARIAZIONI SCALA MOBILE In relazione alle variazioni registrate quest'anno 2008 dalla scala mobile, a partire dal 1 gennaio 2009 i trattamenti minimi pensionistici hanno registrato un aumento di circa 14 euro. Sempre per tale ragione le pensioni di importo lordo mensile fino ad € 2.217,80 ha registrato un aumento del 3,3% (pari al 100% del-l'indice ISTAT), mentre per quelle d'im-porto lordo superiore a tale cifra l'impor-to è del 2,475% (pari al 75% dell'indice ISTAT).

TORNEO DI BURRACO Si è concluso il 25 febbraio il primo dei Tornei organizzati dall’APEC per il 2009. I risultati finali, nonché le foto della premiazione sono pubblicati sul sito internet dell’Associazione.

ORARIO SEGRETERIA APEC Anche per quest’anno è confermato l’ora-rio di apertura degli uffici di Segreteria dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dei giorni feriali dal lunedì al venerdì.

L’APEC INFORMA

PRIMI APPUNTAMENTI 2009

Come stato ampliamente pubblicizzato con lettere cir-colari e sul sito internet, la Settimana Bianca 2009 si svolgerà dal 14 al 21 marzo, in una località situata nella bellissima Val di Sole: Monclassico. Il programma prevede quanto segue: Viaggio AR in pullman GT da Roma a Monclassico Pensione completa comprese bevande ai pasti; Escursioni della durata di mezza giornata Il contributo di partecipazione è di € 320 per i soci, mentre per i familiari è di € 420. Chi desidera optare per la stanza singola deve versare un ulteriore supple-mento di € 70. Nel contributo di partecipazione non è compreso il costo per gli skipass, né i pranzi o colazioni durante il viaggio. Le iscrizioni sono fino ad esaurimen-to dei posti, con pagamento in un'unica soluzione al momento della prenotazione. Ovviamente, telefonando alla Segreteria dell'APEC (06.36854042) è possibile ottenere ogni altra delucidazione, comprese le infor-mazioni relative ai prezzi degli impianti di risalita. La partenza da Roma è fissata per le ore 8.30 del 14.

NON SOLO NEVE

Uno dei motivi che hanno spinto il gruppo di lavoro a spostare di circa un mese la data della Settimana Bian-ca rispetto a quella scelta negli anni precedenti, è le-gato alla possibilità di predisporre nel corso dei sette giorni un programma non strettamente connesso alle attività della neve. In altre parole si è voluto evitare di condizionare la partecipazione dei soci alla capacità o meno di saper sciare. Non solo: con l’opzione di Mon-classico (alt. massima 800 mt) si è voluto venir incon-tro ai possibili problemi di ipertensione che sono ab-bastanza frequenti passati i sessant’anni. In tale con-testo si sono quindi predisposte, nei pomeriggi del 15, 17 e 19 marzo, tre brevi gite. Più precisamente: la pri-ma a Bolzano (visita alla città, al Museo Archeologico ed al centro espositivo della Ditta Thun); la seconda all’Eremo di San Romedio e a Mondomelinda (centro lavorazione mele); la terza a Trento, con visita al Ca-stello del Buonconsiglio. Nelle restanti giornate saran-no organizzate delle passeggiate di gruppo per i bei sentieri nelle vicinanze di Monclassico.

Settimana Bianca in Val di Sole

Palazzo Ghigi, un gioiello d'arte barocca Il palazzo ducale di Ariccia, più conosciuto come Palazzo Ghigi, costituisce un caso unico di dimora barocca rimasta inalterata nel suo contesto ambientale e nel suo arredamento originario, a documentare il fasto di una delle più grandi e ricche casate italiane, appunto quella dei Chigi. Edificato fra il 1664 e il 1672 su progetto di Gian Lorenzo Bernini, il palazzo, fu poi ulteriormente ampliato nel 1740-43. l palazzo conserva ancora la decorazione ed i mobili originali (le pareti di diverse sale sono tuttora interamente rivestite con bellissimi pannelli di cuoio stampato in oro) e vanta un'importante collezione di dipinti, sculture ed arredi, risalenti prevalentemente al XVII e XVIII secolo, provenienti in parte anche da altre dimore di famiglia. Particolamente affa-

scinanti sono la farmacia, la biblioteca personale del principe e la bellissima sala da pranzo, affrescata nell'Ottocento, e che fu la "location cinematografi-ca" del film "Il Gattopardo".L'immenso parco, cinto da un alto muro, è costi-tuito in gran parte da un fitto bosco di alberi secolari: lecci, castagni, cedri, sequoie, camelie e agrifogli ospitano sotto le loro fronde una fauna ricca e varia. Il palazzo rimase di proprietà Chigi fino al 1988, quando il principe Agostino Chigi Albani della Rovere lo cedette, ormai abbastanza degradato, al Comune di Ariccia. Ora restaurato, Palazzo Chigi è museo di se stesso e centro di attività culturali. Grazie ad ulteriori donazioni di dipinti da parte di Casa Chigi, cui si sono aggiunte le collezioni Fagiolo dell'arco e Lemme, nel palazzo è stato recentemente istituito il Museo del Barocco Romano.

Il 2 aprile sarà la giornata inaugurale del ciclo delle visite guidate a Roma. Si andrà all'Orto Botanico, un “gioiello nel cuore della città”, situato alle pendici del Gianicolo, nell'antico parco di villa Corsini, un tempo residenza di Cristina di Svezia. La struttura dipende dal Dipartimento di Biologia vegetale dell'Università La Sapienza. L'Orto ha oggi funzione didattiche, di educazione ambientale e di ricerca scientifica. Esso è sede di mostre, corsi, conferen-ze e simposi ed ha annualmente quasi centomila visitatori. L'attività per le scuole è molto intensa con circa 250 visite guidate l'anno. L'Orto inoltre è sede di ricerche altamente specializzate sull' ecologia dell'ambiente urbano. Il giardi-no ospita attualmente oltre 3000 specie vegetali.Il contri-buto per la partecipazione è fissato in € 5.00, a cui deve aggiungersi in biglietto d’ingresso il cui importo è € 4.00, ma che è ridotto a € 2.00 per i visitatori che hanno com-piuto i sessantenni.

Visita all’Orto Botanico di Roma

Gita ad Ariccia e Grottaferrata

Programmata dal 12 al 15 maggio p.v., la meta del con-sueto appuntamento primaverile sarà una delle regioni più belle e più "saporite" del nostro Paese, le Marche. Al momento non si conoscono i dettagli nel particolare di questa attesa trasferta, ma, potete scommetterci, i quattro giorni saranno ricchi di tante cose da vedere, considerato che saranno visitate località come Pesaro, Urbino, San Leo, Jesi, Osimo, Loreto, Recanati, ed altre ancora. Insom-ma ci sarà l'imbarazzo della scelta! Per quanto riguarda l'ammontare del contributo di partecipazione, ancora una volta si tratta di una offerta allettante ed economica, so-prattutto in considerazione dell'ottimo rapporto qualità dei servizi/prezzo: i soci che aderiranno a questo viaggio dovranno sborsare la cifra di € 250,00, mentre per i fa-miliari il costo salirà ad € 330,00. Veramente non male! Tra l'altro queste cifre sono comprensive dei biglietti d'in-gresso ai musei ed ai luoghi d'arte.

La “gita di primavera”

La prima gita sociale del 2009 si svolgerà il 23 aprile (è un giovedì) con meta i Castelli Romani: due gli obiettivi turi-stici di un certo "peso" ove si concentrerà maggiormente questa "scampagnata" : ad Ariccia al mattino si visiterà l'au-stero ed imponente Palazzo Ghigi; dopo il pranzo (che è previsto in un ristorante tipico della zona) si andrà nelle vicinanze di Grottaferrata per gustare le mistiche bellezze dell'Abbazia di San Nilo. Al momento non si conoscono i dettagli riguardo l'organizzazione della gita nel suo complesso, mentre per quanto riguarda l'importo del contributo per i partecipanti, esso è stato fissato in € 35per i soci ed in € 45 per i familiari .

CAPODANNO A NORMA

Anche quest’anno la bella cittadina di Norma ha ospitato la ormai tradi-zionale festa di Capodanno “targata APEC”, una due giorni simpaticissima ove numerosi soci hanno potuto fe-steggiare, in serenità, amicizia ed allegria assieme ad amici e familiari, la fine dell’anno vecchio e salutare quello nuovo. Norma in provincia di Latina, è un centro di 4000 abitanti, situato sulle colline dei Monti Lepini a 450 mt. sul livello del mare e dista appena 18 km dal capoluogo ponti-no. Si tratta di un luogo affascinante, ricco di storia e di bellezze naturali, da dove tra l’altro si può godere una suggestiva veduta su tutta la Pianura Pontina, un colpo d'occhio in …”cinerama” che va da Ostia fino a Terracina, passando per Anzio e il Promontorio del Circeo con in fondo le Isole Pontine. Come sottolineavamo in apertura di questo nostro reporta-ge con la parola “anche”, non è la prima volta che Norma si proponeva come “sede ufficiale” del capodanno dei pensionati CONI: diciamo subito che questa scelta, che a prima vista può sembrare ripetitiva, non sta certo ad evidenziare una ipotetica “scarsa fantasia” del Gruppo di Lavoro Tem-po Libero dell’APEC, ma esattamente il contrario. Vale a dire che tale loca-

lità (e con essa la struttura alberghie-ra che ci ha ospitato) è davvero il luogo ideale per affrontare con otti-mismo il nuovo anno, come d’altronde possono testimoniare le esperienze precedenti, tutte ben ricordate da coloro che negli anni passati hanno avuto il piacere di viverle da prota-gonisti. Ed ora iniziamo la breve “cronaca” di questa bella due giorni, con l’auspicio che il racconto delle nostre emozioni possa spingere altri soci ad optare, per la prossima edi-zione, di “essere dei nostri”! Il “buon giorno si vede dal mattino”, vale a dire che da subito si è capito che tut-to sarebbe filato liscio come l’olio, o meglio ancora, secondo quanto stabi-lito dal programma predisposto dal coordinatore della trasferta Roberto De Cesare: infatti già al raduno di partenza (fissato per le ore 14.00 del 31 dicembre al Foro Italico) tutti i partecipanti si sono presentati all’ap-puntamento con una puntualità ingle-se, tant’è che il pullman è partito an-che con qualche minuto d’anticipo! Anche il viaggio, che è durato più o meno due ore, è stato tranquillo e piacevole, allietato per di più da una situazione meteo a dir poco splendi-da: quest’ultimo particolare ci ha sicu-ramente consentito di ammirare scorci

di Roma e della campagna pontina molto belli. Anche i chilometri finali, cioè quelli che salgono verso la rupe che cade a strapiombo sulla pianura Pontina, dove è posizionata Norma, sono stati affrontati in modo eccellen-te: infatti, pur se la strada aveva tutte le caratteristiche di un’erta diffi-cile da “tappone dolomitico” e pur se non pochi di noi avevamo quantome-no un po’ di apprensione (ndr: basti dire che dai finestrini laterali non si vedeva la strada e sembrava di es-sere su un aereo) abbiamo avuto mo-do di ammirare un panorama davve-ro incomparabile, che si modificava in termini di profondità visiva man mano che salivamo. Poi, anche grazie alla perizia dell’autista che si è destreg-giato sulla strada stretta e tortuosa come se fosse stato al volante di una utilitaria, siamo finalmente arrivati a Norma. Qui, appena scesi e prima ancora di andare in albergo, abbia-mo “affrontato” il primo appunta-mento previsto da programma, uno “step” che non poteva essere più dol-ce. Infatti siamo andati a visitare il “Museo del cioccolato dell’Antica Norba”. Qui abbiamo trascorso un paio d’ore tra dolciumi e antichi mac-chinari, ed abbiamo anche gustato una calda bevanda di cacao, come

Abbiamo preso in prestito il titolo di un bel programma televisivo che va in onda al mattino su RAI TRE sperando di sintetizzare al meglio il clima che ha coinvolto tutti i partecipanti alla tradizionale e simpatica gita per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

Testo e foto di Giorgio Franceschini e Giorgio Fantozzi

suol dirsi, direttamente alla… Fonte del cioccolato. Concluso il “dolce pe-regrinare” (eravamo ormai entrati nel tardo pomerig-gio) siamo stati condotti all’Hotel Villa del Cardina-le, un manufatto che un tempo era un antico semi-nario, oggi totalmente ri-strutturato, inserito in un bel parco illuminato, con viali alberati e querce secolari. E qui ovviamente abbiamo preso possesso delle came-re a noi assegnate. Con questo atto è iniziata la fase più mondana e fe-staiola della gita, quella cioè dedicata a festeggia-re l’arrivo del nuovo anno, che si è svolta in un contesto elegante ed allegro, secondo “i riti” di sempre, con gli uomini in abito scuro e le si-gnore con vestiti eleganti e sfavillanti. E’ stata davvero una bella serata (forse è il caso di aggiungerci anche “nottata”, visto che si son fatte le ore piccole), nel corso della quale abbia-mo gustato un cenone splendido e succulento (con un menù ricco e raffi-nato), abbiamo brindato con un otti-mo spumante, abbiamo ballato con le musiche eseguite da un bravo com-plesso, siamo stati allietati dall’ottima voce del can-tante Milton, abbiamo assistito ad un affascinan-te spettacolo dei fuochi d’artificio, ed anche (…sorpresa graditissima ai presenti di sesso maschile!) abbiamo apprezzato una sensuale danza del ventre eseguita da una brava ed affascinante artista. Ed ovviamente, come da co-pione di ogni veglione di capodanno in qualsiasi parte d’Italia, dopo la mezzanotte ci è stato servito il classico ed augurale “cotechino con lenticchie”, apprezzato con intatto appetito nonostante che fino a poco meno di due ore prima eravamo stati impegnati in una cena a dir poco luculliana. Ma l’ultimo dell’anno si fa questo ed …altro. No-nostante le poche ore dormite dopo la festa, al mattino del 1° dell’anno ci siamo ritrovati in molti nella hall dell’-albergo, abbastanza vispi (…magari

non con la stessa verve fisica con cui c’eravamo presentati al cenone) per

prendere parte alla “terza fase” del-la trasferta, quella culturale, con de-stinazione l’Abbazia di Valvisciolo, un monastero cistercense situato nel ter-ritorio di Sermoneta ai piedi del Monte Corvino. Ed infatti, dopo aver gustato una ricca colazione, abbiamo ripercorso di nuovo con il pullman la ripida strada per andare a visitare un antichissimo e pregevole manufat-to la cui origine risalirebbe addirittu-ra alla seconda metà del XII secolo, costruito ad opera dei monaci basi-

liani di San Nilo. Abbiamo quindi visitato con molto interesse questa Abbazia, venendo a conoscenza tra l’altro della storia dell’insediamento monastico, raccontataci nel cortile del chiostro da un simpatico e disponibile frate abilmente “ingaggiato sul po-sto” dal nostro capogruppo De Cesa-re . Poi, chi ha voluto, ha anche potu-to seguire la funzione religiosa previ-sta nella Chiesa di questo austero complesso. Verso le tredici siamo

rientrati in albergo, ricongiungendoci col gruppo (…di minoranza) che era

rimasto nelle stanze con l’o-biettivo-speranza di recupe-rare il sonno perduto. Quindi siamo andati a pranzo, che, manco a dirlo, è stato anco-ra una volta davvero raffi-nato ed abbondante (una domanda sgorga spontanea: quanti di noi, al ritorno nelle proprie case, hanno avuto qualche problema con la bilancia?). Ma al di là dei probabili problemi di peso, c’è da evidenziare come il consenso per l’ eccelsa quali-tà della cucina sia stato ap-prezzato davvero da tutti i partecipanti. E questa ade-

sione si è potuta concretizzare con gli applausi scroscianti che tutti noi ab-biamo tributato al maitre ed ai cuochi nel corso della passerella di commia-to che il proprietario dell’hotel, assie-me a tutto il personale (compreso quindi quello di cucina) è solito pro-porre agli ospiti al termine del pran-zo conclusivo di ogni soggiorno. Verso le diciassette, raccolti tutti i nostri ba-gagli, abbiamo ripreso il pullman per far ritorno a Roma. Per un verso tutti contenti della bella due giorni tra-

scorsa nella serenità più totale, ma anche pervasi da una certa malinconia perché la gita si stava concludendo, e noi erava-mo stati davvero bene! Anche il tempo sembrava sentire la nostra nostalgia, visto che, a differenza del giorno precedente, bello, luminoso ed accogliente, in questo pomeriggio del primo dell’anno, si stava proponendo nebbioso, quasi buio, e soprattutto

molto piovoso. Il nostro resoconto fini-sce qui: speriamo di avervi trasmesso le nostre emozioni e dimostrato come certe iniziative dell’APEC siano dav-vero qualificate e meritevoli del no-stro consenso: ci auguriamo di ripete-re ancora in futuro esperienze del genere. E permetteteci anche un sin-cero ringraziamento a Roberto De Cesare, che è stato davvero abile ed efficiente nel gestire questa bellissi-ma gita.

Mi è capitato più volte, sfogliando riviste specializzate di turismo, oppure le pagine di qualche supplemento pa-tinato offerto settimanalmente da molti quotidiani nazio-nali, di leggere articoli che parlavano di Civita di Ba-gnoregio, e, con l’occasione, poter ammirare foto molto belle di questo autentico gioiello della nostra “bell’Italia”, sito ai confini tra Umbria e Lazio. Altre volte ho avuto anche la possibilità di vedere servizi filmati di questa “città che muore” (ndr: come è tradizionalmente conosciuta, per colpa di gravi problemi di natura geolo-gica che l’aggrediscono da secoli) in qualcheduna di quelle poche trasmissioni televisive d’eccellenza che an-cora per fortuna le nostre TV italiane trasmettono, anche se non sempre in orari di grande ascolto. Devo confessa-re che ogni volta che ho avuto modo di apprezzare la bellezza ed il fascino di Civita di Bagnoregio e di per-cepire quante meraviglie essa nasconde, ho avvertito l’intima esigenza che, prima o poi, sarei dovuto andare a rendermi conto di persona di cosa realmente fosse que-sta autentica “bomboniera”, che solo la Natura (e, am-mettiamolo, qualche volta anche con il concorso dell’uo-mo) sa offrire. Ma, come insegna un noto proverbio, “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”: nel mio caso c’e-rano di mezzo una serie di ostacoli, tra cui certamente uno, non piccolo, rappresentato dalla pigrizia, di cui sia-mo spesso vittime volontarie noi pensionati, una pigrizia stavolta “sostenuta” dal fatto che la distanza che inter-corre tra Roma e questo paesino non è poca (circa 140 km) , e soprattutto “aiutata” dai ridotti stimoli connessi al fatto che avrei affrontato da solo, in modo del tutto au-

tonomo, una bella gita di tal genere. Certo, con un simile quadro, correvo il rischio che, col passar degli anni, la possibilità di veder esaudito questo mio “desiderio turistico” si sarebbe ridotta in modo e-sponenziale, fino ad esaurirsi totalmente senza appello. Ma…un bel giorno, in una delle mie frequenti visite alla sede dell’APEC, venni a sapere che nel “pacchetto” delle numerose iniziative di cui ogni anno si rende promotrice la nostra Associazione, era inserita, a fine ottobre, una gita a Civita di Bagnoregio! Potete giurarci: tra l’ap-prendere una simile notizia ed il decidere di conseguen-za è passato meno di un attimo. Infatti, immediatamente mi sono iscritto nella lista dei gitanti, attendendo pazien-temente il 23 ottobre, data di svolgimento dell’evento. Il tempo passa in fretta (ndr: ma vi siete accorti come que-sto scorre veloce dopo i cinquant’anni?), e così, in una bella mattina autunnale, mi sono ritrovato sul pullman che finalmente mi avrebbe portato alla tanto ambita desti-nazione. Assieme a me c’erano un’altra settantina di per-sone. Come è solito capitare nelle gite organizzate dall’-APEC, il viaggio è stato molto confortevole, grazie anche ad un autista molto abile ed esperto e ad un percorso stradale abbastanza agevole. Comunque, nonostante tutte queste positive condizioni, ci sono volute quasi due ore per arrivare a Bagnoregio (ndr: che, lo dico per chi non lo ricordasse, è il paese di riferimento, di cui Civita è una frazione), a conferma che 140 km non sono poi tanto pochi da percorrere, ma debbo riconoscere in verità che in compagnia di tanti amici, stavolta nemmeno me ne sono accorto più di tanto del simpatico trasferimento.

GITA A CIVITA DI BAGNOREGIO

L’ultima gita del 2008 si è svolta alla “Città che muore”il cui motivo conduttore è stato il vivo stupore per l’autentica bellezza dei luoghi visitati. Un ennesimo esempio di quanto sia bella la nostra Italia.

di Marcello Folena

Giunti al paese principale, per arrivare a Civita abbia-mo dovuto prendere una “navette” (in altre parole un pulmino a dimensioni ridotte) perché questo mezzo più agevolmente riesce a superare le decine di stretti tornan-ti che conducono ai piedi della stupenda frazione. Ov-viamente il tutto si è svolto con tanta calma e tranquillità (…in questi casi l’orologio è un optional: ma chi ci corre dietro?) e così in una ventina di minuti ci siamo trovati in un piazzale dal quale ci veniva offerto uno spettacolo ambientale a dir poco meraviglioso! Davanti a noi, al di là di una splendida vallata, sulla cre-sta di un monte, si proponeva, nella sua indescrivibile bellezza, l’antico borgo di Civita. Credo di non esagera-re dicendo che siamo rimasti tutti a bocca aperta. La vi-sione del paese era uno spettacolo che non dimentichere-mo mai. Il borgo era a circa 500 m dal nostro punto di osservazione, dal quale era possibile individuare antiche dimore, la cattedrale, la stretta rete di viuzze e vicoli che si dipanano tra i casolari, austere palazzine intrise di un penetrante “sapore di storia”. Insomma, un incanto, che forse può parzialmente giustificare il fatto che oltre la metà dei caseggiati risulta appartenere a ricchi stranieri. Ora, dalla piazzola di sosta della navette avremmo do-vuto raggiungere a piedi il centro dell’antica borgata: ma come fare? Nessun problema: anche grazie alle indi-cazioni di alcune frecce direzionali, abbiamo subito indi-viduato il lungo viadotto (…lungo per via della penden-za, perché in realtà non supera i 500 metri) che ci avreb-be condotto nel cuore di Civita. Si tratta di un vero e proprio ponte che attraversa la vallata sottostante, coi

primi 150 metri in leggera discesa e con i restanti 350 di ripida salita: difficoltà abbordabili quindi, se non fosse stato che la nostra numerosa comitiva era composta da uomini e donne, con il più giovane e la più giovane dei componenti con età molto vicina ai 65 anni! Eppure, nonostante questo dettaglio, l'età non si è rileva-ta un grosso handicap, visto che il gruppo si è letteral-mente “fiondato” sul viadotto con lo stesso impegno di una maratona olimpica (...e con le signore ad andatura molto più svelta di noi uomini), cosicché in poco meno di 15 minuti - fiatone in più, fiatone in meno - tutti hanno raggiunto pimpanti la meta. Ma il “giogo” stavolta “…valeva la candela” (per rimaner nel campo dei prover-bi): dinanzi a noi uno spettacolo, di una bellezza incredi-bile: Stesse sensazioni all’interno del borgo, la visita del Duomo e di qualche bel cortiletto. Conclusa la visita, e dopo aver ripercorso a piedi il viadotto per ritornare al piazzale, tutti a pranzo, all’Hostaria del Ponte, dalla cui veranda, illuminata, nonostante l’ottobre avanzato, da un sole …primaverile, oltre a gustare ottime pietanze tipi-che della cucina locale, abbiamo avuto modo di godere ancora un altro po’ della vista stupenda di Civita di Ba-gnoregio. Poi, a pomeriggio inoltrato, il rientro a Roma, tutti soddisfatti ed estasiati di questa bellissima giornata passata in un ambiente da favola, ed in un clima d’amici-zia, vero e proprio antidoto di tutte le pigrizie senili. L’-ennesima occasione che, ancora una volta, ha voluto of-frirci la nostra Associazione, alla quale non possiamo non tributare il nostro più sincero ringraziamento.

Marcello Folena

L’autore delle due foto è Fabio Sassi

L’APEC SUL WEB

Tre mesi fa è stato riattivato il sito internet www.pensionaticoni.it: attraverso questo (insostituibile) strumento di comunicazione l’APEC vuole realizzare al meglio uno dei suoi obiettivi statutari più significativi, vale a dire “tenere uniti tutti gli associati”. Ed infatti la “rete” consente in modo semplice ed immediato di essere coinvolti, almeno in termini di informazione (...ma non solo!), nella vita associativa rimanendo seduti su una poltrona di casa propria. In questo articolo vi spieghiamo come.

Il nome “di servizio” (cioè l’indirizzo) è rimasto tale e quale, www.pensionaticoni.it, ma noi abbiamo voluto dargli anche un “nome di battaglia”. Lo abbiamo chia-mato CINQUE CERCHI D'ARGENTO (ove "argento" sta a significare la terza età, mentre i "cinque cerchi" fanno ovviamente diretto riferimento al CONI ed al mondo dello sport). L’obiettivo primario del sito è quello di rappresentare un efficace "punto d'incontro" per tutti i soci dell'APEC. Già nella PRIMA PAGINA (ndr: in realtà, secondo il gergo informatico, avremmo dovuto definirla “homepage”…), che è caratterizzata dalle note dell'Inno Olimpico, "Cinque cerchi d'argen-to" evidenzia la "filosofia ispiratrice" della propria architettura strutturale. Infatti, le quattro schermate iniziali (che sintetizzano gli scopi istituzionali dell'APEC) anticipano, ed in qualche modo motivano, i contenuti delle pagine che compongono tutto il sito. Nella stanza NOI DELL'APEC sono elencati i nomi di coloro che, con il proprio lavoro, contribuiscono a garantire la quoti-diana attività dell'associazione; è pubblicato lo Statu-to; si parla della "storia" ormai trentennale dell'APEC, delle sue origini, dei suoi personaggi fondatori, dell'o-pera svolta in tutti questi anni a favore degli associati; è riportato l’elenco dei soci In sintesi, si tratta di una "stanza" che aiuta a fornire una visione più ampia del-

l'Associazione, e quindi a cogliere meglio l'importanza di questo importante organismo. ATTIVITA' INSIEME è la stanza per coloro che vogliono essere informati sui programmi dell'associazione nel loro dettaglio: nell'a-rea programmi 2009 sono infatti riportate (aggiornate in tempo reale) tutte le notizie, le date, gli orari e le note sulle iniziative previste per quest'anno. C'è poi lo spazio progetti futuri, molto iteressante per-chè è una "zona interattiva", attraverso la quale ogni socio può inviare i suoi suggerimenti sul tema Tempo Libero (...ed i colleghi preposti all’omonimo gruppo di lavoro potrebbero attingere dalla vostre idee!). INFORMATUTTO è l'area prettamente informativa, nella quale sono pubblicate le news, nonchè è anche possibile sfogliare online le pagine del Notiziario (non solo l’ultimo numero ma anche quelli precedenti. C'è poi lo sportello APEC, che offre la possibilità di un contatto telematico con la Segreteria per poter acce-dere ad archivi e documenti, o per conoscere informa-zioni su questioni che riguardano gli associati. C'è an-che un "segmento" molto articolato che tratta, sotto i diversi punti di vista, i temi della terza età. La “stanza” è completata dalla proposizione di un archi-vio amministrativo che ci auguriamo possa essere presto attivato, da dove … (segue nella pagina a fianco)

COME E’ ARTICOLATO IL SITO

Lettera aperta ai colleghi

Quando mi è stato chiesto di gestire il sito dell’Associa-zione, ho accolto con piacere tale invito: d'altronde la stessa reazione la ebbi allorquando mi fu proposto dal Presidente Menna di dirigere il Notiziario. Il fatto è che la mia immediata adesione si fonda su un presupposto importante, che tra l'altro è l'elemento fondante della nostra Associazione: sono fermamente convinto che i dipendenti CONI (e con loro anche tutti quelli che han-no operato professionalmente nell'ambiente dello sport) una volta in pensione non devono interrompere il "fil rouge" che li lega a questo magnifico ambiente. Ovviamente per realizzare questo obiettivo occorrono strumenti adatti a conservare detto cordone ombelica-le, e tra questi particolarmente importanti sono quelli attinenti la comunicazione. Un mezzo utile in tal senso è certamente il Notiziario, che da anni consente ai soci di essere informati della vita e delle iniziative dell'APEC. Ma dallo scorso 11 dicembre a dare una mano in que-sta direzione c'è anche il sito internet, che è molto più efficace rispetto alla stessa rivista, poiché essendo "interattivo" (cioè consentendo all'utente di rapportarsi con gli altri direttamente ed ogni volta che lo si deside-ri) permette al socio di sentirsi "soggetto attivo" nei confronti dell'Associazione e di tutti gli altri soci. E tutto ciò avviene senza alcuna intermediazione di terzi, e soprattutto in modo immediato e mirato. Attraverso il sito ognuno può comunicare, come e con chi vuole, rivol-gendosi direttamente ad uno o più colleghi, oppure a tutti indistintamente, facendo in questo modo conoscere la propria opinione, le proprie informazioni, il proprio giudizio su qualsiasi argomento. Anche questo modo di agire "aiuta a far gruppo" (...così come accade quan-do si va in gita o si va a teatro, o si partecipa al torne-o di burraco, assieme agli altri soci), perché così facen-do diventa più facile cementare (se già esisteva in pre-cedenza), rinnovare (se col tempo si era un po' sopito), o addirittura "costruire ex novo" (se non c'era mai stata prima un'occasione d'intesa), un solidale rapporto di stima e di interrelazione tra i colleghi. Il tutto rimanen-do tra le mura di casa propria. Scusate se è poco… Augusto Rosati

(continua dalla pagina a fianco). ...sarà possibile scaricare ogni documento di pubblico interesse. SPAZIO INTE-RATTIVO è invece un'area che consente ai soci di instaurare un rapporto diretto con l'Associazione, ma anche (e soprattutto!) cercare di ripristinare relazioni con gli altri soci. In tale stanza sono poi previsti i forum, luoghi ove poter dire il proprio parere su temi d'attualità; la rubrica chi l'ha visto? per rintracciare quei colleghi che non vedete o non sentite da tanto tempo; lettere dei soci, area per inviare comunicazioni e suggerimenti all'Associa-zione Ultima stanza è quella delle TECHE APEC, di cui trattiamo più dettagliatamente in un articolo a parte: si tratta di una interessante raccolta di documenti che rraccolgono le storie di viaggio (reportage di gite, vacanze, ed eventi del tempo libero organizzati dall'APEC scritti da alcuni colleghi “di buoba volontà”); le foto di viaggio, la rubrica come eravamo, per la quale ognuno può inviare foto e testi riguardanti il nostro passato professionale, ed infine audio e video, due capitoli particolari attraverso i quali poter raccogliere e conservare "pezzi di sto-ria dello sport" che tra l'altro hanno visto spesso come soggetti attivi (in modo diretto o dietro le quinte), molti dipendenti CONI, alcuni dei quali purtroppo oggi non più in vita. Ma anche di questo potete saperne di più in un altro articolo che trovate più avanti.

Chi l’ha visto?

Per anni si era lavorato assieme, a stretto contatto di go-mito, magari condividendo la stessa stanza d'ufficio. Per anni c'era stata una partecipazione reciproca alle gioie ed ai dolori dell'altro, sia riguardassero la sola sfera pro-fessionale sia quella personale. Per anni ci si era rispettati (e a volte "sopportati") a vicenda, anche quando sorge-vano momenti di contrasto o qualche divergenza d'opinio-ne. Per anni si era fatta assieme la pausa caffè. Per anni si era discusso, in modo convergente o divergente poco importa, di sport, di calcio, di fatti quotidiani ed anche di politica. In altre parole, per anni si era venuta a creare una sintonia quasi perfetta, ed in certi casi, a voler azzar-dare, si era instaurata una certa amicizia. Poi, arrivato il momento della pensione, quasi subito ci si era persi di vista. Forse tranne qualche raro incontro occasionale, mai andato oltre la rituale quanto ingenua promessa del "bisogna davvero che uno di questi giorni ci incontriamo per raccontarci tutto…", solo la lettura dell'Elenco Soci ci ha periodicamente tolto la curiosità di sapere se l'ex col-lega fosse ancora in vita. Eppure sarebbe bello riallac-ciare una anche minima relazione con chi si è trascorso assieme, pur se nel solo ambito lavorativo, almeno metà della propria esistenza: quantomeno per sapere come vanno le sue cose e come sta vivendo lo status dell'essere pensionato. Ma come fare? La risposta più ovvia è che basterebbe un minimo di buona volontà: tra l'altro oggi, tra internet, elenchi telefonici e comuni conoscenze, non è molto difficile recuperare il numero telefonico e chiamare. Ma la semplicità di un passo del genere è solo formale, mentre metterla in pratica è tutt'altra cosa! Colpa della pigrizia? della timidezza? paura di venir a conoscere co-se negative? timore di provocare sterili rimpianti? Tutto e niente di queste ipotesi. Ora però con questa rubrica del nostro sito, il problema (chiamiamolo anche alibi) può ve-nir meno. Provare per credere.

UNA RUBRICA UTILE

I forum di discussione sono dei punti di incontro in rete nei quali gli utenti di internet, attraverso l'inserimento di messaggi in successione, possono discutere di vari argomenti, leggendo le opinioni altrui e intervenendo per esprimere le pro-prie. Partecipare alla discussione su un argomento che ci interessa potrebbe ri-sultare un'ottima fonte di informazioni e di nuove idee: nel nostro caso, può darci la possibilità di scambiare con altri colleghi opinioni e pareri su tempi più o me-no di attualità che riguardano il nostro ambiente. Provarci non costa nulla, e poi, a lungo andare, ci si accorgerà anche che partecipare ai nostri forum può esse-re senza dubbio anche molto divertente.

Se deciderete di utilizzare un po’ del vostro tempo libero andando a visitare il sito dell’APEC, vi ren-derete conto che esso davvero saprebbe rappresentare una "proposta attiva" che l'Associazio-ne può porre a disposizione del mondo dello sport. In altre parole si potrebbe (... o dovrebbe!) fare in modo che esso, oltre che stru-mento di comunicazione, si pro-ponga anche come "laboratorio di cultura", al quale ognuno può da-re il proprio contributo. E' questa una "mission" importante, che deve coinvolgerci tutti, collaboran-do in maniera attiva alla costru-zione ed al costante aggiorna-mento di questo sito. I modi per operare in tal senso non sono im-possibili, ne sovraumani, ne tanto-meno necessitano di particolari competenze informatiche: ognuno, nell'ambito di propria competen-za, può dare il proprio aiuto in-viando delle foto, o raccontando storie di sport di cui è stato prota-gonisto o di cui magari è solo a conoscenza; oppure prendendo parte - sempre tramite internet - alle discussioni su tematiche atti-nenti al nostro ambiente; o ancora, ricordando anniversari importanti da inserire nel nostro sito. Il tutto nella convinzione che l'esperienza che ognuno di noi ha acquisito durante l'attività professionale al CONI e alla FSN (...in modo certa-mente "sudato", e comunque con sacrificio ed impegno) non deve dissolversi con la nostra uscita dal mondo dello sport, ma dovrebbe essere conservata e poi messa a disposizione di tutti, qualunque sia stato il livello e la qualità del no-stro impegno professionale. In ef-fetti, se siamo convinti che il "futuro" non può non prescindere dal “passato”, abbiamo il dovere di rendere disponibili le nostre esperienze, cosicché esse possano essere di riferimento per le nuove generazioni.

L'obiettivo della rubrica è quello di creare una sorta di "diario dei ricordi" nel quale inserire, in modo temporalmente ordinato, gli anniversari in qualche modo collegati ad atleti, dirigenti, o eventi ed imprese sportive di un certo rilievo: insomma persone e fatti che meritano il giusto spazio nella memoria di tutti. Anche in questo caso - per dare maggiore consistenza all'iniziativa e confermare ulteriore significato a questo nostro sito in termini di coinvolgi-mento dei soci - sarebbe opportuna la vostra collaborazione diretta, segna-landoci con un certo anticipo rispetto alla ricorrenza chi o cosa ricordare, la data di riferimento e soprattutto indicarci come reperire immagini (video o foto) o altri documenti che "rafforzino" anche sul piano emotivo detti ricordi.

PROPOSTE INTERESSANTI

Partecipare ai Forum

Gli anniversari dello sport

Sempre tenendo presente l’obiettivo di promuovere la cultura sportiva, nell’-area delle Teche, potete trovare altre due interessanti proposte che hanno marcata attinenza con l’obiettivo di conservare e valorizzare i “valori dello sport”: si tratta di un archivio di file audio ed un altro di file video. Nel pri-mo saranno raccolti (ndr: usiamo il verbo essere al futuro, perché al momento questo segmento non è ancora attivo) reperti radiofonici che propongono flash di eventi particolari dello sport italiano, trasmessi prevalentemente dal-la RAI, nonché registrazioni (canzoni, cori, inni, discorsi, etc.) comunque atti-nenti a quegli eventi stessi. Nella seconda si stanno raccogliendo dei videoclip, di durata variabile tra uno e sei minuti (ndr: qui l’espressione ver-bale è al presente, poiché ad oggi sono già pubblicati sei documenti filmati) anch’essi testimonianza di momenti importanti e belli dello sport in generale e quello di casa nostra in particolare. Il materiale pubblicato, e quello che pubblicheremo in seguito, dovrebbe costituire una "piccola antologia" che potrà consentire a ciascuno di noi di ripercorrere con la memoria momenti importanti della nostra "prima età matura", quando lavoravamo al CONI o in una delle Federazioni Sportive Nazionali ed eravamo coinvolti in situazioni di particolare impegno professionale. Proprio in quest'ottica abbiamo voluto iniziare tale "rassegna" proponendo brevi ma emozionanti filmati riguardan-ti le Olimpiadi di Roma, l'appuntamento per eccellenza dello Sport Italiano che vide impegnati centinaia di nostri colleghi, molti dei quali oggi purtroppo non più in vita. E’ evidente che anche con queste due aree, audio e video, è possibile dar corso alla filosofia ispiratrice del nostro sito, fondata sulla reci-proca relazione con e tra i soci: infatti, se qualcuno di voi fosse in possesso di registrazioni voce o di filmati riguardanti eventi dello sport, potrebbe met-terci nelle condizioni di “duplicarlo” per poi inserirlo tra le Teche del sito.

Una audioteca ed una videoteca “tutta nostra”

NOTIZIARIO DELL’APEC ASSOCIAZIONE PENSIONATI CONI

Direttore Angelo Menna Direttore Responsabile Augusto Rosati

Foro Italico, 00194 Roma Telefoni: 0636854045 - 36854049

fax: 06.36854042 - 36854044 Registrazione Tribunale di Roma

n°132/2000

La stampa del Notiziario è realizzata da:

TIPOGRAF srl, Roma, via Costantino Morin 26/a,

tel. 06.3724146, fax: 06.3701054

Da alcuni anni a questa parte i libri possono essere anche ascoltati e non solo letti: Sì, avete letto bene “ascoltati”, grazie all’utilizzo dei cosiddetti supporti multimediali, che ormai sono presenti in quasi tutte le nostre case (ndr: nulla di preoccupante: stiamo parlando dei CD e dei DVD, dischetti che tutti conosciamo e che sono entrati nell’uso quotidiano di ciascuno di noi). I libri che possono essere ascoltati si chiama-no “audiolibri”: vale a dire registrazioni di testi di ogni ge-nere che solitamente sono letti da attori, da professionisti della dizione, ma anche da narratori “volontari”, che hanno la fortuna di possedere un buon timbro di voce ed una buo-na abilità nella lettura. Gli audiolibri sono prevalentemente utilizzati dai non vedenti, ma stanno diventando sempre più popolari anche tra coloro che, soprattutto sempre presi dal lavoro, approfittano di momenti particolari, come quando si è su un treno o in aereo (…e magari riescono a spegnere il loro maledetto telefonino) per rilassarsi e godere dell'ascol-to di un buon testo, che altrimenti non avrebbero mai il tem-po di leggere. Ricerche di settore stanno evidenziando come gli audiolibri presentano in certe situazioni una efficacia più marcata rispetto al libro stesso: i silenzi, il timbro della voce di chi legge, le musiche di sottofondo, sono tutti strumenti che possono in qualche modo arricchire l'esperienza di chi ascol-ta. Senza dimenticare che nel campo della formazione il loro impatto e la loro efficacia sono davvero elevati, in partico-lare nell'apprendimento delle lingue, nell'aggiornamento professionale e persino come complemento della formazione a distanza. Inoltre, a prescindere dall’incomparabile utilità per i non vedenti o per coloro che hanno seri problemi di vista, c’è da evidenziare come essi siano molto validi per tutte quelle persone che apprendono meglio ascoltando, piuttosto che leggendo. Le informazioni che stiamo dando sono confermate dai dati di vendita delle case editrici (ndr:…in Italia però sono poche che si occupano di questo seg-mento) che ci dicono come negli USA ed in diversi Paesi del nord Europa stanno diventando rapidamente una nuova ri-voluzione editoriale, tant’è che ci sono oggi migliaia di titoli disponibili sotto decine di categorie differenti.

Ricordiamo che molti audiolibri sono letti da attori famosi. Alcuni vengono perfino registrati sotto forma di “gioco di ruoli”, attraverso il quale chi legge, usa voce e tonalità dif-ferente secondo i vari personaggi del libro. Molti testi sono anche arricchiti di effetti sonori e di musica allo scopo di migliorare l'esperienza di ascolto, un po’ come avviene nelle letture quotidiane di opere letterarie che sono messe in onda quotidianamente su quello splendido canale radiofonico RAI che è la terza rete. In Italia gli audiolibri sono oramai disponibili in molte libre-rie specializzate (ndr: a Roma, come a Milano, Torino, Bolo-gna, Firenze e Padova, ad esempio potete trovarli da Feltri-nelli e nei book-store Mondadori), oppure si possono persino scaricare online da internet sul proprio computer, per poi salvarli sui lettori MP3 o sull'IPOD (…sono quegli strani minu-scoli apparecchietti ai quali sono letteralmente “attaccati” in ogni ora del giorno, attraverso gli auricolari o le cuffiette, tutti i ragazzi d’ogni età per ascoltare la loro musica prefe-rita), o meglio ancora, masterizzarli su dei CD. Dicevamo che in Italia sono pochi editori che si occupano del settore: ricor-diamo che la prima casa editrice esclusivamente specializza-ta nella produzione di audiolibri è nata appena tre anni fa, nel 2005, e si chiama Bronteion Srl che propone “titoli” ine-renti la storia, la cultura, la formazione e l'intrattenimento, come i romanzi di avventura. Un altro editore, che però mantiene la sua presenza anche nella produzione cartacea, è il Narratore" che da sette anni propone anche un accesso gratuito ad internet con un archivio di files audio MP3 abba-stanza assortito e variegato. Questo è tutto. Ora, quelli che ritengono di non avere mai il tempo di indulgere nella lettu-ra di un buon libro, oppure hanno problemi di vista, oppure (…ed è la stragrande maggioranza) son dei pigroni che preferiscono perdere ore davanti al televisore piuttosto che “arricchire la loro cultura”, oramai non hanno più alcuna scu-sante: oggi hanno a loro disposizione gli audiolibri! P.S.: a proposito di scuse: spesso i nostri figli ci dicono che a noi è sempre difficile fare un regalo. Ebbene, gli audiolibri potrebbero essere una buona soluzione. Che ne dite?

A proposito di RAI…… ...e di terza rete radiofonica, vi segnaliamo una informazione che può essere utile per un “percorso di avvicinamento” agli audiolibri: su questo canale ra-diofonico ogni giorno dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 9.30 ed in replica dalle 14.00 alle 14.30, nel programma contenitore che si chiama “Il terzo anello”, c’è una rubrica dal nome abbastanza eloquente, “ad alta voce”, ove appunto vengono trasmessi, uno al mese, classici della letteratura moderna ed anche contemporanea di un certo interesse e qualità che vengono letti tutti da bravissimi attori di teatro. Ad esempio a febbraio è stato messo in onda Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, letto da quel bravissimo attore che è Toni Servillo. E’ importante precisare che per ascoltarli non bisogna possedere un alto livello culturale, ma, anzi, essendo proposti in modo “accattivante”, sono accessibile a tutti. Ciò, tra l’altro, potrebbe costituire l’oc-casione buona per conoscere testi importanti che magari, nel corso della no-stra vita e soprattutto in gioventù, per tante ragioni abbiamo tralasciato di leggere. Insomma, anche per la cultura, “...non è mai troppo tardi!”

PARLIAMO DI AUDIOLIBRI

GIOCHI PARAOLIMPICI DI PECHINO

Parliamo della squadra italiana ai Giochi Paraolimpici di Pechino, che si è aggiudicata ben diciotto medaglie, di cui 4 d’oro. Il risultato conseguito è una conferma del fatto che in Italia la pratica sportiva delle persone disabili ha notevoli spazi di crescita. Ma di passi avanti ce ne sono da fare, specie da parte delle istituzioni e del mondo dell’informazione.

L’obiettivo minimo azzurro erano 15 medaglie, da conquistare complessivamente in alcune delle dodici discipline cui l’Italia partecipava ed una tal cifra avrebbe costituito un “bottino discreto”, visto che questa quattordicesima Parao-limpiade in terra d’oriente già alla vigilia si proponeva come il “secondo evento planetario di sempre”: 4000 atleti partecipanti, in rappresentanza di ben 150 Paesi e tra l’altro oltre cinquecentomila biglietti venduti. Un vero e pro-prio record, a cui l’Italia, sempre in termini di partecipazione, aveva risposto presentandosi nei vari campi di gara con 84 “atleti concorrenti” più sei “atleti guida”, un numero che era il più elevato della storia paraolimpica italiana. . I nostri atleti sono andati oltre le aspettative: il risultato finale infatti è stato di 18 medaglie totali, di cui 4 medaglie d’oro, 7 medaglie d’argento e 7 medaglie di bronzo. Ad aprire il significativo “carnet azzurro” è stato di Fabio Triboli nel ciclismo, specialità inseguimento, con una medaglia di bronzo. Ed ancora dal ciclismo, e sempre nell’inse-guimento ma per la categoria LC4 , è arrivato il primo oro, grazie a Paolo Viganò che oltre a salire sul podio più alto si è anche preso …il lusso di far suo il record del mondo della specialità. Al quarto giorno di competizioni sono arrivate altre due medaglie italiane, entrambe nel tennis tavolo, con il bronzo di Clara Podda e l’argento di Pamela Pezzutto. L’11 settembre registra la seconda medaglia d’oro azzurra: l’impresa arriva nel canottaggio con l’equi-paggio del 4 con composto da Paola Protopapa, Luca Agnoletto, Daniele Signore, Graziana Saccocci ed il timonie-re Alessandro Pranzetti. Il giorno dopo Fabio Triboli fa il bis, ancora con un bronzo nel ciclismo cronometro su stra-da, mentre Vittorio Podestà conquista il secondo argento italiano ancora nel ciclismo, specialità crono hand bike. Il 12 Cecilia Camellini conquista uno splendido argento nel nuoto, specialità 100m stile libero S11. Il 13 settembre arrivano tre medaglie: ce le consegnano il tiro con l’arco (specialità compound individuale) con Alberto Simonelli che vince l’argento, ed ancora il ciclismo ove Giorgio Farroni conquista il bronzo, mentre Fabio Triboli ci ripropone le emozioni del podio più alto (è il terzo oro complessivo fino a quel momento da parte della squadra azzurra) nella gara in linea su strada. Il “3”, numero perfetto, viene riproposto in termini di medaglie dai nostri atleti anche domeni-ca 14 settembre: due arrivano dal nuoto, 50 mt. stile libero, con l’oro (ed il record del mondo) di Maria Poiani e l’argento di Cecilia Camellini, la terza medaglia, anch’essa d’argento, arriva invece dal tiro con l’arco, ad opera del bravissimo Marco Vitale, che il giorno dopo, con il suoi compagni Oscar De Pellegrin ed Mario Esposito, conqui-sta anche il bronzo nella prova a squadre. Il 15 settembre segna anche un’altra vittoria di gruppo, stavolta nel tennis tavolo femminile, con Clara Podda, Michela Brunelli, Pamela Pezzutto e Federica Cudia che conquistano l’argento di squadra. L’ultima giornata olimpica riserva all’Italia altre due belle medaglie: Walter Endrizzi è bronzo nella ma-ratona categoria T46, così come il terzo gradino del podio va a Andrea Pellegrini nella sciabola. La breve e sinteti-ca storia delle medaglie azzurre alle Paraolimpiadi di Pechino si conclude qui: la delegazione azzurra può dirsi più che soddisfatta. Le 18 medaglie conquistate collocano l’Italia al 28° posto nella classifica generale, meglio di quanto lo stesso Comitato Paraolimpico si aspettasse. E noi, come abbiamo fatto per gli atleti italiani ai Giochi Olimpici, sen-tiamo il dovere di dire, con sincerità ed affetto: “grazie anche a voi!”

Sul sito www.pensionaticoni.it sono pubblicate ulteriori informazioni nonchè un ampio resoconto fotografico.