IL NOSTRO SCOPO E’…..SOLO … NEWS 2013/189 TORRE... · vedova e l’erede dello storico...

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Assemblaggio di notizie prelevate dal web e dalla carta stampata numero 133 Aprile 2013 http://www.torremare.net IL NOSTRO SCOPO E’…..SOLO INFORMARE Sabato 6 VICENDA DEIULEMAR: IL SINDACO INCONTRA GLI OBBLI- GAZIONISTI Ieri mattina, presso la Sala Giunta di Palazzo Baronale, si è svolto un incontro tra il Sindaco ed una delegazione di obbligazionisti della Deiulemar, durante il quale si è ribadito l’impegno dell’Amministrazione Comunale a proseguire sulla strada della salvaguardia degli interessi economici e sociali della città. Il Sindaco Malinconico, che già in precedenza aveva richiesto ed ottenuto un incontro tecnico con il Ministro allo Sviluppo Economico – Corrado Passera -, al quale, però, era risultata assente la Regione Campania, è deciso a proseguire lungo que- sta strada.“Andremo avanti nel percorso intrapreso, ha spiegato il primo cittadino, di sensibi- lizzazione delle istituzioni sovra locali, sollecitando, anche attraverso i Parlamentari espressi dal territorio locale, un ulteriore tavolo tecnico e soprattutto chiederemo che sia garantita la presenza della Regione Campania, indispensabile per richiedere il riconoscimento, per la città di Torre del Greco, di area di crisi”.Alla richie- sta degli obbligazionisti che il Comune si costituisca parte civile nel procedimento penale in corso, il Sindaco ha assi- curato che la questione sarà oggetto di una attenta valutazione. Il Portavoce Dr.ssa Gerardina Martino TORRE DEL GRECO CRAC DEIULEMAR SI RIACCENDE LA SPERANZA Crac Deiulemar, assalto al tesoro degli armatori-vampiri: sequestro conservativo da un miliardo Un sequestro conservativo da un miliardo di euro. Arriva di- rettamente da Roma il provvedimento che regala nuove spe- ranze agli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navi- gazione, il colosso economico fallito il 2 maggio del 2012 e finito al centro di uno scandalo che rischia di travolgere 13.000 famiglie di Torre del Greco e non solo. A 24 ore dal corteo di protesta organizzato da circa 200 risparmiatori per «sensibilizzare le istituzioni» sul dramma economico che si è abbattuto sulla città del corallo, il collegio della quarta sezio- ne penale del tribunale di Roma - presidente Laura Di Giro- lamo, a latere Federica Tondin e Salvatore Iulia - ha dispo- sto il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili nella disponibilità degli «armatori-vampiri» fino alla concorrenza della somma di 999.599.011 euro. Un provvedimento invo- cato dalla curatela fallimentare dell’ex banca privata di Torre del Greco, costituita parte civile nell’ambito del processo pe- nale a carico di Maria Luigia Lembo e Giovanna Iuliano - la vedova e l’erede dello storico «capitano» Michele Iuliano, ex amministratore unico della Deiulemar compagnia di navigazione - del comandante Giuseppe Lembo e del figlio Leonardo Lembo e di tutti gli eredi di Giovanni Battista Della Gatta: la vedova Lucia Boccia e i tre figli Angelo Della Gatta, Pasquale Della Gatta e Micaela Della Gatta. Tutti accusati di bancarotta fraudolenta e tutti già alla sbarra davanti al collegio della quarta sezione del tribunale di Ro- ma. «L’esecuzione del provvedimento - si legge in una breve nota firmata dai tre curatori fallimentari: Giorgio Co- stantino, Vincenzo Masciello e Antonella De Luca - è attualmente in corso, curata dalla guardia di finanza». Bocche cucite tra le fiamme gialle della compagnia di via Bassano, ma è chiaro che la strada intrapresa dagli investigatori è la stessa tracciata dall’analogo provvedimento firmato a gennaio dal giudice fallimentare Massimo Palescandolo del tribunale di Torre Annunziata. In pratica - esattamente come già accaduto per il sequestro conservativo da 1,25 mi- liardi disposto dal magistrato ricusato dai legali degli armatori-vampiri e successivamente revocato - tutti i beni che saranno ritenuti riconducibili agli otto imputati saranno «congelati» fino al termine del processo. Sulla carta, dunque, un’importante boccata d’ossigeno in attesa degli ulteriori sviluppi del procedimento penale. di ALBERTO DORTUCCI

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Assemblaggio di notizie prelevate dal web e dalla c arta stampata numero 133 Aprile 2013

http://www.torremare.net IL NOSTRO SCOPO E’…..SOLO INFORMARE

Sabato 6 VICENDA DEIULEMAR: IL SINDACO INCONTRA GLI OBBLI-GAZIONISTI Ieri mattina, presso la Sala Giunta di Palazzo Baronale, si è svolto un incontro tra il Sindaco ed una delegazione di obbligazionisti della Deiulemar, durante il quale si è ribadito l’impegno dell’Amministrazione Comunale a proseguire sulla strada della salvaguardia degli interessi economici e sociali della città. Il Sindaco Malinconico, che già in precedenza aveva richiesto ed ottenuto un incontro tecnico con il Ministro allo Sviluppo Economico – Corrado Passera -, al quale, però, era risultata assente la Regione Campania, è deciso a proseguire lungo que-sta strada.“Andremo avanti nel percorso intrapreso, ha spiegato il primo cittadino, di sensibi-lizzazione delle istituzioni sovra locali, sollecitando, anche attraverso i Parlamentari espressi dal territorio locale, un ulteriore tavolo tecnico e soprattutto chiederemo che sia garantita la presenza della Regione Campania, indispensabile per richiedere il riconoscimento, per la città di Torre del Greco, di area di crisi”.Alla richie-sta degli obbligazionisti che il Comune si costituisca parte civile nel procedimento penale in corso, il Sindaco ha assi-curato che la questione sarà oggetto di una attenta valutazione. Il Portavoce Dr.ssa Gerardina Martino

TORRE DEL GRECO CRAC DEIULEMAR SI RIACCENDE LA SPERANZA Crac Deiulemar, assalto al tesoro degli armatori-va mpiri: sequestro conservativo da un miliardo Un sequestro conservativo da un miliardo di euro. Arriva di-rettamente da Roma il provvedimento che regala nuove spe-ranze agli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navi-gazione, il colosso economico fallito il 2 maggio del 2012 e finito al centro di uno scandalo che rischia di travolgere 13.000 famiglie di Torre del Greco e non solo. A 24 ore dal corteo di protesta organizzato da circa 200 risparmiatori per «sensibilizzare le istituzioni» sul dramma economico che si è abbattuto sulla città del corallo, il collegio della quarta sezio-ne penale del tribunale di Roma - presidente Laura Di Giro-lamo, a latere Federica Tondin e Salvatore Iulia - ha dispo-sto il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili nella disponibilità degli «armatori-vampiri» fino alla concorrenza della somma di 999.599.011 euro. Un provvedimento invo-cato dalla curatela fallimentare dell’ex banca privata di Torre del Greco, costituita parte civile nell’ambito del processo pe-nale a carico di Maria Luigia Lembo e Giovanna Iuliano - la vedova e l’erede dello storico «capitano» Michele Iuliano, ex amministratore unico della Deiulemar compagnia di navigazione - del comandante Giuseppe Lembo e del figlio Leonardo Lembo e di tutti gli eredi di Giovanni Battista Della Gatta: la vedova Lucia Boccia e i tre figli Angelo Della Gatta, Pasquale Della Gatta e Micaela Della Gatta. Tutti accusati di bancarotta fraudolenta e tutti già alla sbarra davanti al collegio della quarta sezione del tribunale di Ro-ma. «L’esecuzione del provvedimento - si legge in una breve nota firmata dai tre curatori fallimentari: Giorgio Co-stantino, Vincenzo Masciello e Antonella De Luca - è attualmente in corso, curata dalla guardia di finanza». Bocche cucite tra le fiamme gialle della compagnia di via Bassano, ma è chiaro che la strada intrapresa dagli investigatori è la stessa tracciata dall’analogo provvedimento firmato a gennaio dal giudice fallimentare Massimo Palescandolo del tribunale di Torre Annunziata. In pratica - esattamente come già accaduto per il sequestro conservativo da 1,25 mi-liardi disposto dal magistrato ricusato dai legali degli armatori-vampiri e successivamente revocato - tutti i beni che saranno ritenuti riconducibili agli otto imputati saranno «congelati» fino al termine del processo. Sulla carta, dunque, un’importante boccata d’ossigeno in attesa degli ulteriori sviluppi del procedimento penale. di ALBERTO DORTUCCI

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Domenica 7

TORRE DEL GRECO CONSIGLIERE CASTELLANO PASSA AL CENTRO DEMOCRATICO "Ho aderito a Centro Democratico, perché ritengo che in questa fase sia la forza politica che interpreta maggiormen-te quelli che sono i valori di solidarietà, moderazione e impegno civile".Comunicato Stampa

I GIOVANI DEMOCRATICI CONTRO " IL SALTO DELLA QUA-GLIA" I GD contro "il salto della quaglia". La politica torni ad essere un servizio, fatta da persone preparate, serie e coerenti. Caro cittadi-no,in questo momento di incertezza politica, sociale ed economica ogni singolo gesto dei soggetti politici è giustamente sotto la lente d’ingrandimento, ogni decisione viene giudicata e valutata purtrop-po malgrado il momento di difficoltà del Paese, nel nostro caso specifico della città di Torre del Greco, la nostra classe dirigente non cambia le “brutte” abitudini, non cambia quella “cultura cliente-lare e mercenaria” che ha caratterizzato (e macchiato) per decenni la nostra città. Così capita che si continuino a fare promesse irrea-lizzabili, si continui a cambiare casacca più velocemente di quanto la si cambi durante un allenamento di calcio, quando si mischiano in continuazione i giocatori, quando si prepara al meglio la partita per la Domenica Ma qui non si gioca una partita di calcio, qui è in gioco il nostro futuro, ma sembrerebbe che non tutti l’abbiano capi-to... Purtroppo ci siamo abituati ai repentini cambiamenti politici, ai passaggi da destra a sinistra (passando per il centro o per una lista civica), venendo meno al mandato che il cittadino ha dato (votando anche il simbolo) nel momento elettorale. Giustamente tutto questo porta il cittadino a considerare i “politici” tutti uguali, tutti ladri, tutti parassiti di questa società malata. Così capita che chi invece ha degli ideali, che si impegna quotidianamente per la propria città, spesso mettendo in secondo piano la propria famiglia, o magari togliendo tempo al lavoro o allo studio (come nel mio caso), venga considerato alla stregua del peggiore politicante di turno. Ma io NON ci sto! Chi fa politi-ca per la propria terra, per dare un territorio ai propri figli migliore di quello attuale, non ci sta a stare nello stesso sporco calderone! Persone perbene che tengono a questa città ci sono ancora, ma è indispensabile che anche il cittadino sviluppi una coscienza critica, che non voti in base alla promesse e ai favori (spesso sono semplicemente cose che ci spettano di DIRITTO, NON sono favori), che si voti persone coerenti e non coloro che ad ogni tornata elettorale “sfruttano” un simbolo diverso per il proprio tornaconto personale! La politica deve tornare ad essere servi-zio, ad essere una cosa seria, fatta da persone preparate, serie e coerenti! E’ per questo che a Torre del Greco è nata l’amministrazione del sindaco Malinconico. I Giovani Democratici condannano qualsiasi “cambio di casacca”, di qualsiasi soggetto, per qualsiasi compagine politica. Giuseppe Stasio Segr.Giovani Democratici Torre del Greco

LA SOLIDARIETA' IN CAMPO A TORRE DEL GRECO Fervono i preparativi per un grande evento di solidarietà ideato, creato e forte-mente voluto da Ciro Torlo, già Mister Italia 2012 ed ora lanciato nella carriera di modello e attore, senza tralasciare gli impegni umanitari e sociali che lo vedono sempre in prima fila. Sabato 11 maggio 2013, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, si disputerà la Partita del Cuore tra la storica Nazionale Attori contro le Botteghe Torresi (un insieme di imprenditori del luogo) allo Stadio "Amerigo Liguori" di Torre del Greco (Na). Scenderanno in campo i più importanti imprenditori del territorio, che avranno come mascotte la sexy Marika Fruscio, grande tifosa del Napoli, e come portiere Gennaro Iezzo, e gli attori nella loro tradizionale forma-zione, risalente al 1971, tra titolari e panchinari tra cui Alessandro Siani, Ales-sandro Di Carlo, Alex Belli, Alessio Di Clemente, Andrea Montovoli, Andres Gil, Antonino Grosso, Antonio Tallura, Bruno Cabrerizo, Bruno Torrisi, Carmine Re-cano, Ciro Esposito, Corrado Tedeschi, Danilo Brugia, Davide Paganini, Edoar-do Siravo, Edoardo Velo, Emanuele Propizio, Enio Drovandi, Fabio Fulco, Fabri-zio Rocca, Federico Costantini, Francesco Giuffrida, Franco Oppini, Gabriele Greco, Gaetano Amato, Gianluca Di Gennaro, Giorgio Pasotti, Giulio Base, Giu-seppe Favalli, Giuseppe Zeno, Ivan Zazzaroni, Jacopo Gassman, Luca Capua-no, Luca Lionello, Ludovico Fremont, Marcelo Fuentes, Marco Basile, Pino Inse-gno, Marco Cassini, Marco Falaguasta, Maurizio Aiello, Maurizio Mattioli, Nicola Acunzo, Ciro Petrone, Mario De Felice e Claudio Moschino. Il costo del biglietto è di soli due euro, il ricavato sarà interamente devoluto all'Associazione Unitalsi

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di Torre del Greco (Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), che da anni si occupa dei problemi e dei disagi delle persone diversamente abili, per l'acquisto di macchinari e strumenti medici. E' prevista anche la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e della canzone, dei veri e pro-pri campioni del cuore, sempre pronti ad offrire la propria immagine per scopi benefici, hanno confermato già la pre-senza Massimiliano Varrese, Emanuela Tittocchia, Ivana Lola, Linda D. e tanti protagonisti dei reality Uomini e Don-ne e Il Grande Fratello, ma altri se ne aggiungeranno. Ciro Torlo si sta avvalendo della fattiva collaborazione di Carlo Loffredo e di Francesco Massarano per tutto quello che riguarda le pubbliche relazioni. La manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di Torre del Greco, sarà presentata da Il Conte Max. Comunicato Stampa Ufficio Stampa: Antonio D'Addio - tel. 330467693

GLI ARMATORI TORRESI (RIZZO/BOTTIGLIERI/DE CARLINI) PROPRIETARI DELLA SANGEMINI ANNASPANO IN UN DE-BITO QUASI MILIARDARIO Terni, la Sangemini rischia di annegare nei debiti, quasi miliardari, del gruppo proprietario I circa cento milioni di sofferenza sarebbero una goccia nel mare di quelli degli armatori campani alla guida dell'azienda. La Fai Cisl: «Restiamo uniti e lottiamo per salvare il lavoro» Terni, la Sangemini rischia di annegare nei debiti, quasi miliardari, del gruppo proprietario Affon-dano. E rischiano di trascinare con loro, che una co-moda scialuppa di salvataggio la troveranno comun-que, centinaia di famiglie. I Rizzo, Bottiglieri e De Car-lini, gli armatori di Torre del Greco proprietari della Sangemini, annaspano in un debito quasi miliardario e, per loro, il fallimento della storica azienda delle ac-que minerali, potrebbe rientrare tra i ‘danni collaterali’.Le paure Così non sarebbe, però per le 108 persone che quelle acque le imbottigliano, per i 23 cassaintegrati della Sangemini Fruit e tutti quelli del cosiddetto indotto: gli addetti al carico e scarico, quelli dei servizi, oltre ai trasportatori. «Mettendoli tutti insieme – dice Simone Dezi, della Fai Cisl – ne facciamo quasi un altro centinaio ed è a tutti loro che pensiamo, in questo mo-mento». Perché in dubbio non ci sono solo «gli stipendi di marzo per i lavoratori in servizio e l’indennità per i cas-saintegrati – dice Simone Dezi – ma le reali intenzioni della proprietà, rispetto alle proprie responsabilità dalle quali, fino ad oggi, è scappata».I debiti Perché il gruppo campano; che nei giorni scorsi ha chiesto il ‘concordato’ sui debiti della Sangemini (sarebbero di circa cento milioni, un’ottantina con Unicredit e Ge Capital, una ventina con i fornitori), in cambio di sei mesi di respiro; rischia di essere travolto dalla situazione debitoria complessiva, ben più grave, nella quale si è cacciato e che lo vede indebitato – con Unicredit, Intesa-San Paolo e Monte dei Paschi di Siena) per una cifra superiore ai 700 milioni di euro. Anche per quelli, gli armatori che rischiano di affondare, stanno tentando di tro-vare un accordo con le banche, promettendo «un programma di concentrazione del patrimonio su assets strategici». E, forse, l’acqua minerale potrebbe non essere ritenuta tale. I dubbi Tanto che intorno alla Sangemini starebbero già volteggiando gli avvoltoi. Fondi di investimento speculativi e società specializzate nella ristrutturazione di aziende in crisi si sono affacciati per chiedere informazioni e mettere a disposizione i propri ‘servizi’. Ed ecco spiegata, quindi, la reazione della proprietà e la richiesta di ‘concordato’, dopo che un precedente accordo di ristrutturazione era stato messo in crisi, dalla stessa azienda, con il mancato versamento – si parla di nove milioni – della seconda rata di una dilazione concessa e per la quale la stessa Sangemini ne aveva versati 21 nel maggio dello scorso anno. La respon-sabilità Su questo, a Terni, i toni sono cauti e la voglia di fare polemica pari a zero, ma la preoccupazione è forte. Palpabile. Insieme alla rabbia che, seppur celata, è evidente: «La Sangemini ha davvero superato il limite – dice Si-mone Dezi – ma di questo potremo parlare più avanti. Adesso c’è da pensare ai posti di lavoro e al futuro degli stabi-limenti umbri. Noi, e intendo tutte le organizzazioni sindacali – prosegue il sindacalista della Cisl – dobbiamo soprat-tutto dimostrare grande senso di responsabilità, restare uniti e concentrati su quello che è l’obiettivo immediato: sal-vaguardare l’occupazione, perché ci sono centinaia di famiglie che, da noi, si aspettano soprattutto questo».La Re-gione Lunedì mattina, alle 11, le organizzazioni sindacali si incontreranno con l’assessore regionale, Vincenzo Riom-mi, che vuole fare il punto della situazione dopo l’annuncio dell’azienda, relativo al concordato sui debiti: «Ma noi ci aspettiamo, da lui – dice Simone Dezi – l’impegno preciso sul suo schieramento al nostro fianco, perché mai come in questo momento abbiamo bisogno del supporto di tutte le istituzioni e perché la Sangemini, oltre che accusare le banche, ha avuto parole dure anche nei confronti della Regione». Stesso appello «lo faremo al Prefetto, quando ci riceverà».Le polemiche Un altro sindacato, nei giorni scorsi, ha accusato alcuni dirigenti di manovre destabilizzanti, ma il rappresentante della Fai Cisl preferisce smorzare i toni: «Con la Flai Cgil – spiega Dezi – lavoriamo da sempre in grande armonia, ma credo che non sia il caso di enfatizzare, dando una visibilità ed una sorta di riconoscimento a soggetti e sedicenti organizzazioni, episodi che, in questa fase, creano ancora maggiore incertezza nei lavoratori. Il nostro obiettivo, lo ribadisco, deve essere quello di stanare l’azienda e costringerla – per questo abbiamo bisogno che le istituzioni, tutte, facciano la loro parte – a svelare una volta per tutte i propri progetti. Ammesso che ne abbia». di Marco Torricelli http://www.umbria24.it

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TORRE DEL GRECO IN 200 AI FUNERALI DEL PENSIONATO ASSASSINATO L'uomo, 80 anni, è morto giovedì sera durante una rapina nella sua casa di Torre del Greco. Alle esequie era assen-te la vedova, costretta da anni su una sedia a rotelle. Circa duecento persone hanno preso parte nella chiesa di Sant'Antonio di Padova a Torre del Greco (Napoli) al funerale di Nunzio Prospero, l'ottantenne morto giovedì sera durante una rapina avvenuta nella sua abitazione in una zona isolata di via Lamaria.Tanta commozione per i fratelli dell'uomo, Ciro e Assunta, mentre era assente la moglie, Raffaella Esposito: la donna, 83 anni, da diverso tempo è costretta su una sedia a rotelle. Anche lei è rimasta coinvolta nell'aggressione da parte di tre persone a volto coperto subita attorno alle 20 di giovedì all'esterno del loro casolare di via Lamaria 97; è ancora tenuta precauzionalmente a riposo dai parenti che l'accudiscono dopo la rapina finita tragicamente e dopo che la casa e l'area esterna dove sa-rebbe iniziato il raid sono state sequestrate dai carabinieri che indagano sulla vicenda. Al termine della cerimonia religiosa, il feretro è stato portato al cimitero di Torre del Greco.

GALLO (M5S) TRA I CITTADINI PER I CITTADINI È bellissimo ritornare in strada, tra le persone dove tutto è iniziato. Ritrova-re l'umanità, i sorrisi, gli abbracci, la commozione, il contatto dopo settima-ne di superlavoro. Tantissime persone pronte a motivare i cittadini 5 stelle in Parlamento, a chiedere di non demordere, a chiedere di non allearsi con i vecchi partiti se vogliamo il benessere dei cittadini. Tante le domande per chi è sconcertato dalle notizie dei media "Ma è vero che siede divisi?" "No. È quello che vorrebbero lobby e partiti politici, per questo manipolano le notizie con la speranza di alimentare divisioni tra noi. Nelle assemblee ge-nerali del movimento in parlamento, c'è sempre un ampio dibattito tra idee e proposte diverse con la ferma volontà di preservare un progetto e di ri-spettare le decisioni votate a maggioranza. È questa la nostra forza, è ciò che ci rende incontrollabili dalle pressioni esterne di poteri forti. Mettiamo in pratica la nostra idea di disperdere il potere." "La tv vi sta massacrando"

"È quello che avevamo previsto già prima delle elezioni, la risposta forte e virulenta del sistema che cerca di annien-tare il movimento, i suoi temi e la democrazia diretta, ma non ci riusciranno perché la rivoluzione è iniziata ed è inar-restabile, è una questione di tempi ormai maturi. Per reagire dobbiamo ricordare che la nostra forza sta nella rete , nella strada, nella partecipazione" Arrivano proposte per l'ambiente, la sanità, la cultura e tanti sono i gruppi di lavoro tematici già all'opera. In parlamento siamo i portavoce dei cittadini e saremo sempre in conflitto con tutte le forze politiche che sono portavoce delle lobby Luigi Gallo

La Turris torna a Crederci, scavalcata la Casertana Budoni - Turris 1 - 2 E DOMENICA LO SCONTRO DIRETTO CON IL TORRES La Turris vince a Budoni, rifila due gol alla formazione sarda, vola al secondo posto in classifica e attualmente la vet-ta dista solo due lunghezze. Un grande successo, dunque, quello della formazione corallina allenata da Franco Fa-biano, che approfitta meravigliosamente del pari interno della Torres contro la Casertana. La Turris mette ko il Budo-ni con il risultato di 2-1: apre le danze bomber Borrotzu al 10’ della prima frazione di gioco, ma nel corso della ripresa Mannone e Arcamone ribaltano il risultato rispettivamente al 57’ e 92’. Torres e Casertana non vanno oltre lo 0-0 e guadagnano un solo punto a testa. La capolista non può più sbagliare se vuole agguantare la Lega Pro, mentre i falchetti sono scesi al terzo posto in graduatoria. Lo scontro salvezza tra Cynthia e Hyria, che si disputa sul campo neutro di Marino, è iniziato alle ore 17:00. Di Teresa Palmese

TORRE DEL GRECO 80ENNE UCCISO IN CASA L'AUTOPSIA "MORTE LEGATA ALLE PERCOSSE"

Dall'esame autoptico clamorosi sviluppi sull'omicid io Prospero Caccia aperta, e a tutto campo, ai tre banditi autori del raid in via Lamaria costato la vita all’ottantenne Nunzio Pro-spero, morto dopo essere stato legato e percosso perché rivelasse il nascondiglio di contanti e preziosi. Nel frattem-po l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Silvio Pavia ha individuato con certezza le cause della morte. Secon-do le prime indiscrezioni, il medico legale incaricato dal pm, il dottor Antonio Sorrentino, avrebbe determinato senza ombra di dubbio che il decesso avrebbe una “intima connessione” con le percosse subìte dall’uomo. Entro sessanta giorni l’esperto (grazie al quale, in passato, sono stati risolti numerosi casi, e grazie alle cui analisi si è anche giunti al verdetto di assoluzione per il delicatissimo caso degli omicidi del Parco Giusy) consegnerà alla magistratura inqui-rente la sua relazione finale, e da quella si potranno evincere gli ulteriori dettagli tecnici che riveleranno particolareg-giatamente come e da cosa Nunzio Prospero sia stato ucciso e se il danno letale sia stato “diretto” o “indiretto”. Ov-vero se a uccidere l’anziano sia stato direttamente un trauma causato dai suoi torturatori oppure, indirettamente, il terrore e il dolore possano averlo portato a un arresto cardiaco. Comunque sia una cosa ora è certa: considerato che il medico legale ha ritenuto il decesso dell’uomo sicuramente connesso con le percosse ricevute, e quindi con il se-questro e la rapina subìti, i tre ricercati dovranno sicuramente rispondere di omicidio. Quella perizia autoptica mette nero su bianco che quelli in fuga non sono affatto rapinatori una cui preda è “casualmente” deceduta dopo essere stata derubata, ma assassini che hanno infierito sulla loro vittima fino ad ammazzarla. Nel frattempo i carabinieri del-

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la compagnia cittadina stanno investigando in ogni direzione. Si bat-te anche la pista della possibile “talpa” che potrebbe aver aiutato i rapinatori nel loro colpo. Si sospetta che qualcuno residente in zona, o che comunque conosceva bene quel rione e l’abitazione dei due anziani, possa aver indicato ai malviventi la coppia di ottantenni co-me ottimo bersaglio: un lavoretto facile, con le vittime incapaci di una reazione vigorosa, e con un bottino assicurato. Acquisiti i filmati registrati dalle telecamere dell'impianto di videosorveglianza della villetta prospiciente il casolare in cui vivevano Nunzio Prospero e la moglie. La speranza degli investigatori è che l’occhio elettronico possa aver ripreso la gang di rapinatori quando questi hanno scaval-cato il muro di cinta della proprietà privata, sorprendendo Nunzio e la moglie invalida, Raffaela Esposito,ottantatreenne. In realtà la per-

centuale di probabilità che i frames estratti dai filmati possano rivelarsi utili è alquanto bassa, poiché le telecamere inquadrerebbero solo parzialmente la zona interessata. Tuttavia i militari guidati dal capitano Michele De Rosa spe-rano che vi sia qualcosa di utile nel “registrato”. E l’intera zona viene battuta alla ricerca di altre telecamere di sorve-glianza che possano aver colto immagini utilizzabili per le indagini. Il raid assassino era avvenuto nella notte fra il quattro e il cinque marzo. I malviventi avevano fatto irruzione in un'isolata abitazione di via Lamaria e avevano preso d'assalto i due anziani proprietari per portare via soldi e gioielli. Di fronte alla reazione del padrone di casa non ave-vano esitato a utilizzare le maniere forti per mettere a tacere i due pensionati, immobilizzandoli e picchiandoli per farsi rivelare il nascondiglio dei valori custoditi in casa. Dopo la razzìa, e dopo aver causato la morte dell’anziano, la fuga. In seguito la donna era riuscita a chiedere aiuto telefonando a un nipote che aveva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine: all'arrivo dei carabinieri, tuttavia, Nunzio Prospero era già morto. di GIOVANNI TARANTO

Orgasmo Turris: ora tutti al Liguori! Incredibile al Poncelli di Budoni. La solita pazza Turris al fotofinish con-quista una vittoria importantissima in terra sarda che la proietta a sole 2 lunghezze dalla capolista Torres prima dello scontro diretto decisivo di domenica prossima al Liguori dove, a questo punto, si attende il pubblico delle grandissime occasioni. Ora la Turris ha la Lega Pro nel-le sue mani, vincendo infatti le restanti 4 partite la promozione sarebbe matematica, senza dover più sperare nelle disgrazie altrui come acca-duto invece quest’oggi, dato che il pari tra la stessa Torres e la Caser-tana ha favorito inevitabilmente la compagine corallina, permettendole di piazzarsi al secondo posto. Nel match di Budoni i corallini vincono in rimonta, al termine di una gara incredibile che, come più volte accadu-to in questa stagione, si erano complicati con le proprie mani. Infatti dopo appena 8 minuti gli uomini di Fabiano si ritrovano subito a rincor-rere per il gol di Borrotzu, attaccante cercato dalla Turris nel mercato invernale, che approfitta di uno svarione dei due centrali biancorossi e supera Sollo con un pregevole pallonetto. La Turris non si disunisce, consapevole che la sua fragilità difensiva è spesso compensata da spiccate doti offensive. Ed infatti Lacarra e Arcamone cominciano a collezionare numerose palle gol, spesso non sfruttare a dovere per un pizzico di imprecisione sotto porta. Nonostante ciò nel finale di tempo Sibilli riesce a trovare la rete, ma l’arbitro annulla clamorosamente per un fuorigioco inesistente. La Turris dimostra di rendere meglio nella situazioni più intricate, di avere un marcia in più quando tutto sembrerebbe compromesso. Nella ripresa infatti i coral-lini rimangono anche in inferiorità numerica per l’espulsione di Piscopo ma, così come avvenuto con la Sarnese, in pieno recupero trovano il gol che li porta ad un passo dal sogno, quel sogno chiamato SERIE C, grazie al gol di Ar-camone, che in questo modo si fa perdonare per l’errore colossale della prima frazione. di Vincenzo Piergallino

Lunedì 8

SINGOLARE CACCIA ALLA PAPERA A VIA VENETO

Singolare "caccia alla papera" a Via Veneto. Corsa al terno vincente a Torre del Greco Una papera porta scompiglio in pieno centro cittadino. Questa mattina l'animale ha scatenato il caos nella zona di Via Vittorio Veneto. Erano da poco passate le otto, quando l'animale è piombato sulla carreggiata stradale planando dall'alto. Gli agenti di polizia municipale impegnati nei servizi di viabilità nei pressi della scuola materna ed elementa-re "Mazza" hanno cercato di prendere l'animale, per evitare che potesse essere investito e per scongiurare eventuali rischi per la viabilità. La papera, però, è scappata ed è riuscita a intrufolarsi nell'istituto scolastico. A qual punto è scattata una vera e propria "caccia alla papera" che ha coinvolto anche il personale della scuola. Dopo diversi minu-ti, l'animale è stato avvolto in un lenzuolo e i vigili urbani hanno provveduto a portarlo nel laghetto della villa comuna-le. Non è ancora chiaro da dove la papera possa essere spuntata e a chi appartenga. Nel frattempo, però gli agenti del comando di polizia municipale torrese le hanno trovato un'adeguata sistemazione nei giardini della villa. In città, intanto, è corsa al terno vincente: nelle ricevitorie in molti stanno giocando il 19 (le risate) 60 (la scuola) e 88 (la pa-pera). Metropolis

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TORRE DEL GRECO MORTE NUNZIO PROSPERO TRACCE DEGLI ASSASSINI Orrore in via Lamaria, accanto al corpo di Nunzio l e tracce degli assassini

Nel casolare in cima a via Lamaria, a Torre del Greco, ci sono molti indizi. Sono chiari e interessanti. Al punto che gli investigatori pronunciano una frase che vuol dire spe-ranza. "Siamo sulla strada giusta", cioè sulle tracce degli assassini di Nunzio Prospe-ro, l'anziano legato, imbavagliato e picchiato fino alla morte sotto gli occhi di sua mo-glie Raffaela. Quella frase la mastica Michele De Rosa, capitano dei carabinieri, che a tre giorni dalla rapina diventata tragedia, traccia un primo bilancio. "Siamo nella fase calda delle indagini, stiamo eseguendo alcune comparazioni cruciali. E sottinteso che resta il massimo riserbo sui particolari". Gli indizi definiti "determinanti" sono stati porta-ti alla luce da sofisticate tecniche investigative: ci sono impronte digitali, tracce di sali-va, forse altro sangue, lì dove i carabinieri hanno trovato il corpo di Nunzio ancora con

una maglietta legata alle gambe. Tracce in camera da letto, e non solo. Il sangue sulla parete della cucina, appena sopra l'interruttore della luce, potrebbe essere di uni dei tre rapinatori che si potrebbe essere ferito durante l'aggres-sione. I tre balordi hanno rovistato anche tra pensili e conserve. Quella piccola striscia sul muro, però, potrebbe an-che essere di Nunzio, e allora sarebbe una macchia vecchia, magari di qualche giorno prima. Le uniche due certez-ze per il momento arrivano dall'autopsia effettuata sabato mattina prima dei funerali: il cuore dell'80enne non ha retto allo choc e soprattutto l'agricoltore non ha avuto la possibilità di reagire. Ha subito l'aggressione e quando i rapinatori sono fuggiti via forse era già morto. Resta fondamentale il racconto della moglie Raffaela Esposito che sarà risentita nelle prossime ore. Dice di aver sentito un accento straniero, ma non tutti quelli del commando avrebbero aperto bocca. Per questo resta in piedi l'ipotesi del basista locale. Raffaela dovrà tornare nella casa degli orrori per ripercor-rere quella sera da arancia meccanica, ma al momento resta lontano da Torre del Greco. Un po' per tenerla lontano da quel casolare dei ricordi e degli incubi, un po' per garantire la sua sicurezza visto che rappresenta un testimone chiave. Nelle mani dei carabinieri ci sono anche decine di testimonianze raccolte nelle ultime 48 ore. I vicini, i paren-ti, la donna che un paio di volte a settimana accudisce Raffaela costretta sulla sedia rotelle. Gli investigatori sperano di tirare fuori indizi determinanti anche da alcuni frames di una telecamera di sorveglianza privata. Una in particolare è puntata su una casa prossima al casolare. Potrebbe aver ripreso l'arrivo della banda, oppure la fuga. Resta il più stretto riserbo ma anche la certezza di poter dare un volto ai tre balordi che hanno massacrato un uomo di 80 anni per portargli via i risparmi e l'oro. "Una barbarie che fa rabbia". di RAFFAELE SCHETTINO

Calcio a 5 Stella Nascente, prima sconfitta Dopo un mese (tra riposo e stop per Pasqua) torna in campo la Stella Nascente e lo fa nel peggior modo possibile, perdendo per la prima volta in casa contro il Castello di Cisterna con un passivo di 6 a 2. Una partita dai due volti quella dei ragazzi di mister Letizia, con un primo tempo quasi perfetto, a replicare l'ottima prestazione dell'andata, e un secondo disastroso su più fronti, sia quello fisico che quello dei nervi. La partita è di quelle importanti, col Castello di Cisterna che si è rivelata una delle squadre più forti del campionato e non perde ormai da molto tempo, mentre la Stella Nascente deve mantenere il fiato sul collo del Saviano (che ha una partita in più) e capire in che condizioni è dopo il lungo stop. A vedere il primo tempo sembra che i corallini non abbiano affatto patito le vacanze forzate, anzi entrano concentrati come sicuramente chiesto da mister Letizia e dopo aver fatto sfogare gli ospiti prendono in mano il pallino del gioco, creando tante azioni importanti, ma realizzando poco. Nonostante il caldo i ritmi sono abbastanza elevati e non scarseggiano i contropiede. Pochi pericoli per il portiere di casa Amoruso, che deve intervenire solo un paio di volte. Più impegnato il portiere ospite, invece, che in un paio di occasioni salva il risultato con begli interventi. Nulla può, però, su un grande sinistro di Carpentieri che si insacca nel sette opposto. Gol contestato dal Castello che sosteneva che la palla non fosse entrata, ma l'arbitro la pensa direttamente e così si va sull'1 a 0. È la Stella Na-scente a fare gioco, bloccando alla perfezione gli esterni ospiti che non trovano quasi mai il guizzo, ma sbagliando abbastanza sotto porta, un po' per sfortuna, un po' per meriti del portiere come quando dopo essersi liberato benissi-mo dal marcatore, Onorato, solo davanti al portiere, tira a botta sicura e si vede deviare il pallone in angolo. Ma nel recupero è Cozzolino con una gran punizione nell'incrocio opposto a portare a casa il secondo meritato gol. La parti-ta sembra indirizzata sui binari giusti e forse questa cosa porta i padroni di casa a rientrare un po' troppo sicuri. Con l'inizio della ripresa la partita torna equilibrata con occasioni da entrambe le parti, ma dopo pochi minuti il Castello di Cisterna accorcia con un gol del pivot dalla tre quarti deviato sfortunatamente da Prisco. A quel punto il caldo e la frustrazione calano sulla testa dei padroni di casa che riescono in pochi minuti a subire l'uno - due degli ospiti che si ritrovano in vantaggio. Troppi errori in difesa, poca lucidità nella costruzione del gioco, un paio di occasioni non sfrut-tate (come il salvataggio sulla linea a portiere battuto del difensore avversario) e soprattutto il ritrovarsi dopo meno di 10 minuti con 5 falli hanno fatto sì che il Castello di Cisterna dilagasse, pur sbagliando (parato, piuttosto) il primo dei due tiri liberi che si è ritrovato a calciare. Niente da fare per la Stella Nascente che dopo il 4 a 2 ha praticamente smesso di crederci fino a subire altri due gol e perdere col passivo di 6 a 2. Nulla è perso per la compagine corallina che ha ancora i numeri dalla sua parte ma l'importante è mettere nel cassetto questa sconfitta e la seconda metà di questa prestazione e pensare al San Giorgio dove è fondamentale fare risultato. Mister Letizia: "È stata una partita a due facce: nel primo tempo una squadra concentrata, nel secondo, invece, ci è mancata la testa e ci siamo fatti prendere dal nervosismo. Dopo il primo gol subito, purtroppo, abbiamo perso lucidità nel gestire il risultato, cosa che una squadra che punta ai vertici non dovrebbe fare. Il campionato, comunque, resta apertissimo, nonostante sia uno stop che brucia. Ma da sabato prossimo torniamo in riga Formazione iniziale: Amoruso, Prisco (CAP.), De Pascale, De Rosa, Carpentieri Marcatori: Carpentieri, Cozzolino Comunicato stampa - [email protected]

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RUGBY AMATORI TORRE SENIORES :FINISCE TUTTO QUI Seniores: L’Amatori Rugby Torre non completa la rim onta stagionale e cede il passo per i play off al N apoli Amatori Torre del Greco 14 – Amatori Rugby Napoli 2 3 Non si chiude nel migliore dei modi il campionato della squadra seniores. Nonostante un grande girone di ritorno i Torresi perdono in casa del Rugby Napoli e non accedono ai play off promozione. Il risultato finale segna Amatori Torre del Greco 14 – Amatori Rugby Napoli 23. Nove punti di differenza frutto di 3 calci piazzati assegnati dall’arbitro per falli di gioco e che alla fine evidenziano la cruda differenza tra le 2 squadre. Partita sostanzialmente in equilibrio per l’intero arco della partita con momenti di vantaggio territoriale per entrambe le squadre sfruttati in punti più dai napoletani che dai torresi. Parte bene la squadra di casa che con un drop al 6' ed una calcio piazzato al 20' si porta sul 6 a 0. Pronta e decisa la reazione torrese che con il capitano Sangiovanni sigla una meta al 23’ con trasformazio-ne di Lopez e si porta in vantaggio sul 6 a 7. Equilibrio fino al 27’ quando la squadra di casa segna una meta con trasformazione e si porta sul 13 a 7. Vano il forcing finale dei torresi che sfiorano la meta in più di una occasione ma nulla da fare, fallendo anche una trasformazione con Lopez al 32'. Si va al riposo. Un primo tempo che ha visto un Torre ordinato e pronto a fare gioco ed un Napoli con una buona difesa e cinico a sfruttare ogni regalo dell’avversario. I primi 20 minuti del secondo tempo segnano la partita. Il Torre non reagisce e si fa schiacciare nella propria metà campo. Troppi gli errori difensivi che costano ben 10 punti. Risultato 23 a 7 per i padroni di casa. Il Tor-re si butta all’arrembaggio, più di cuore che di testa. Tante le occasioni ma la frenesia di recuperare non porta punti preziosi. Solo al 38’ Festevole sigla una pregevole meta quasi al centro dei pali e Borrelli trasforma per il 23 a 14. Nei minuti finali è ancora Torre ma 9 punti sono tanti da recuperare e la partita finisce qui. Formazione: 15 Lopez, 14 Barbato, 13 Della Guardia, 12 Sorrentino P, 11 Monaco, 10 Borrelli, 9 Festevole, 8 Panariello, 7 Alfano, 6 Capriglio-ne, 5 Calabrese D, 4 Vitiello, 3 Miele, 2 Sangiovanni (k), 1 Noto, 16 Scarpato, 17 Di Donna, 18 Russo, 19 Raiola, 20 Finelli, 21 Losciale, 22 Ndyaie.Sostituzioni: 44’ – Scarpato per Miele, Russo per Vitiello; 55’ Losciale per Sorrentino, Ndyaie per Barbato, Finelli per Panariello – 60’ Di Donna per Sangiovanni.Migliore in campo Torre: Emanuele Della Guardia. Il commento tecnico degli allenatori Panariello G. e Stornaiuolo: “Chiudiamo con una sconfitta pesante una stagione buona sotto tanti punti di vista. Analizzare la partita a se stante senza tener conto di quello che abbiamo fatto quest’anno sarebbe un grosso errore ed è per questo che nel post partita abbiamo preferito non esprimere al-cun giudizio definitivo su questa stagione. I ragazzi hanno dato il massimo ieri come in tutte le gare precedenti. I nu-meri dicono miglior attacco stagionale e secondi per numero di mete. Certo i numeri lasciano il tempo che trovano ed il campo ha detto che nelle 4 partite chiave per la promozione abbiamo perso troppi punti. Anche ieri non abbiamo mostrato lucidità nei momenti chiave e l’avversario ha approfittato di ogni nostro piccolo o grande errore. Nell’arco di questi 2 anni in cui la guida tecnica è stata a noi affidata abbiamo fatto passi da gigante, portando la squadra da po-sizioni di centro classifica a posizioni di vertice. Ma manca ancora qualcosa. Sarà questo oggetto di confronto serio con i vertici societari per analizzare meriti e demeriti di gestione e di programmazione. Ringraziamo gli atleti e la so-cietà per il lavoro svolto quest’anno e siamo sicuri che per noi è stata un’annata da ricordare come quella di una de-cisa crescita verso il vertice. Detto questo un commento tecnico sulla gara di ieri è doveroso. Siamo partiti molto in-cerottati, agli infortuni della settimana si è aggiunto nel riscaldamento quello di Gaglione. Nei primi venti minuti ab-biamo fatto molto gioco ma siamo stati colpiti ad ogni piccolo errore, poi abbiamo perso la testa e non abbiamo retto ad una gara importante. Questo è il semplice resoconto della gara. I ragazzi hanno dato il loro massimo ma questo ancora non basta, ci voleva ancora un po’ di determinazione e magari condito da un pizzico di fortuna. Dispiace per qualche commento non di buon gusto giunto dal nostro pubblico presente sugli spalti. Non ci permettiamo assoluta-mente di giudicare se fosse o meno meritato ma secondo noi ieri era solo il giorno per incitare fino alla fine i ragazzi in campo. Luca Stornaiuolo

LA TRAGEDIA MOBY PRINCE DELEGAZIONE DÌ TORRE DEL GRECO A LIVORNO Sarà presente il gonfalone della città portato da d ue vigili in alta uniforme, e il sindaco, Gennaro Malinconico “ Non perdere la memoria di tragedie ch e hanno colpito la nostra Città”

Una delegazione di una ventina di familiari dei sette marittimi del comparto di Torre del Greco (Napoli) deceduti a bordo del Moby Prin-ce il 10 aprile del 1991, partirà domani sera dalla città vesuviana per raggiungere Livorno, dove mercoledì sono in programma le manife-stazioni per ricordare le 140 persone morte a bordo del traghetto in-cendiatosi al largo del porto toscano. I parenti delle vittime di Torre del Greco partiranno a bordo di un pullman messo a disposizione dall'Amministrazione comunale. Alla manifestazione, in programma a partire dalle 15.30 nella sala consiliare del comune di Livorno sarà presente anche il gonfalone della città di Torre del Greco, portato da due vigili in alta uniforme, e il sindaco, Gennaro Malinconico, che par-tirà già domani pomeriggio: "E' fondamentale - sottolinea il primo cit-tadino - non perdere la memoria di tragedie che hanno colpito la no-stra città e più in generale l'intero Paese. La tragedia del Moby Prin-

ce, poi, a 22 anni da quella terribile sera, è ancora avvolta da troppi misteri, ai quali ci auguriamo che gli organismi preposti possano dare presto una pronta risposta". metropolis

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Martedì 9

TORRE DEL GRECO STOP ASSISTENZA ANZIANI SCOPPIA IL CASO POLITICO «Gli anziani già in gravi condizioni di salute e svantaggiati sotto il profilo econo-mico-sociale non possono e non devono pagare per le inopportune scelte dell'amministrazione comunale». Non si fermano le polemiche sullo stop all'assi-stenza domiciliare per gli anziani disposto dalla squadra di governo cittadino gui-data dal sindaco Gennaro Malinconico: a 10 giorni dalla «sospensione tempora-nea» del servizio deciso dall'assessore alle politiche sociali Claudia Sacco, il ca-pogruppo di «Città Nuove» ha presentato un'interpellanza in consiglio comunale per fare piena luce su una questione che «rischia di creare gravi emergenze e pregiudizi a decine di anziani di Torre del Greco».Una questione «esplosa» a cavallo tra il 27 marzo e il 28 marzo, attraverso una doppia comunicazione da parte dell'ente di palazzo Baronale: prima una nota per comunicare la so-spensione temporanea del servizio in attesa dell'approvazione del bilancio 2013 e poi una precisazione - a firma del-la portavoce del sindaco, Gerardina Martino - in cui si spiegava che il provvedimento era stato adottato sulla scorta dell'invito-diffida del prefetto di Napoli a «disciplinare il settore dei servizi sociali con criteri trasparenti e imparziali, in particolare relativamente all'affidamento alle associazioni di volontariato e società consortili».Di qui, l'affondo di Ro-sario Rivieccio: «A questo punto - il concetto espresso nell'interpellanza inviata al presidente del consiglio comunale Filippo Colantonio - viene chiara una riflessione-domanda sulle reali motivazioni della decisione assunta dalla squa-dra di governo cittadino. Ovvero, se il servizio sia stato sospeso perché non supportato economicamente o perché sia sopraggiunta la richiesta del prefetto di adottare entro sei mesi specifici regolamenti per l'assegnazione alle asso-ciazioni di volontariato dei servizi socio-assistenziali. Nel primo caso, si tratterebbe di una grave mancanza da parte dell'amministrazione comunale nel non garantire i livelli essenziali di assistenza. Nel secondo caso, invece, la scelta sarebbe inopportuna sia temporalmente sia sotto il profilo normativo».Una tesi sostenuta dal capogruppo di «Città Nuove» attraverso citazioni e riferimenti di sentenze della corte di giustizia europea e norme legislative italiane che saranno al centro della discussione durante la prossima seduta dell'assise di palazzo Baronale: «Non è possibile né tollerabile che i cittadini sensibili e svantaggiati - prosegue l'ex vicesindaco di Ciro Borriello, specialista del settore delle politiche sociali - paghino per le lungaggini burocratiche e di espletamento delle relative di merito: il servizio di assistenza domiciliare garantiva agli anziani in gravi difficoltà un minimo di rapporti umani giornalieri e una minima integrazione sociale con l'esterno che non possono essere sospesi tout court e senza alcuna garanzia di ripristino in tempi brevi».di ALBERTO DORTUCCI

TORRE DEL GRECO FORMISANO (C D) "CON CASTELLA-NO SI RAFFORZA COMPONENTE Centro Democratico “ “A poco più di un mese dalle elezioni amministrative, Centro Democratico cresce su tutto il territorio nazionale, con 25 consiglieri regionali e numerosi consiglieri provinciali, comunali e municipali. Tra questi ultimi, a Torre del Greco, registriamo l‘adesione di Vincenzo Castellano, che va a rafforzare la compagine consiliare, formata già da tre com-ponenti, Domenico Sorrentino, Mimmo Maida e Antonio Casillo”. Lo annuncia Nello Formisano, capogruppo alla Ca-mera di Centro Democratico durante una conferenza stampa svoltasi a Torre del Greco nella sede di Centro Demo-cratico alla quale sono intervenuti Anita Sala (Cd), consigliere regionale campana di Cd; Sergio Altiero, segretario cittadino di Torre del Greco per Centro Democratico; il dirigente Gerardo Guida e i consiglieri comunali del movimen-to. Con quattro rappresentanti a Palazzo Baronale, Centro Democratico rafforza il sostegno all’amministrazione co-munale di Torre del Greco, guidata dal sindaco Gennaro Malinconico. Per quanto riguarda i rapporti con la giunta, ha spiegato il segretario Altiero, al primo cittadino è stata data carta bianca sull’imminente varo del nuovo esecutivo, nel pieno rispetto della sua autonomia.“Ho aderito a Centro Democratico, perché ritengo che in questa fase sia la forza politica che interpreta maggiormente quelli che sono i valori di solidarietà, moderazione e impegno civile”, ha dichia-rato Castellano.

TORRE DEL GRECO IN RETE L'IRONIA DEL PD PER IL "TRADITORE" CASTELLANO

Post di Totò su Face book: «Ma mi faccia il piacere » «Ma mi faccia il piacere». Si affida al principe della risata e alla piattaforma Face book il segretario cittadino del Pd Vittorio Cuciniello per il primo «commento» a caldo sulla fuga del «suo» consigliere comunale Vincenzo Castellano alla corte dell’onorevole Nello Formisano. A 24 ore dall’annuncio ufficiale del passaggio dell’assicuratore con l’hobby del trasformismo politico al Centro Democratico guidato a palazzo Baronale dall’avvocato Domenico Sorrentino, il numero uno del Pd a Torre del Greco ricorre all’ironia per rispondere virtualmente - attraverso il popolare social network, in attesa della presa di posizione ufficiale del direttivo cittadino - alle parole utilizzate dall’appassionato di kick boxing per motivare il terzo cambio di casacca in quattro anni. «Ritengo che Centro Democratico sia la forza politica che interpreta maggiormente i valori di solidarietà, moderazione e impegno civile», aveva spiegato Vincenzo Castellano durante l’incontro organizzato per dire addio al Pd.Gli stessi identici concetti espressi a luglio del 2011, all’epoca del voltafaccia del trentaseienne - subentrato per la prima volta in consiglio comunale nel 2010 sotto il sim-

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bolo di «Italiani nel mondo» del pluri-indagato Sergio De Gregorio, in sostituzione di Vincenzo Maida, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari - al Pdl per passare proprio al Pd. «Ma mi faccia il piacere», la replica di Vittorio Cuciniello, affidata - in risposta ai concetti espressi da Vincenzo Castellano, riportanti in cal-ce al post - a una celebre gag di Totò pubblicata sulle bacheche su Face book dei principali esponenti locali e nazionali del Pd e sul profi-lo dello stesso «traditore».Un «messaggio» che Vincenzo Castellano ha provveduto immediatamente a cancellare dal social network, ali-mentando così le voci che vorrebbero che dietro la sua improvvisa «scoperta dei valori» di Centro Democratico si nasconda la forte ami-

cizia di Nello Formisano con i vertici dell’Assitalia, la compagnia di assicurazione presso cui lavora il nuovo acquisto del movimento nato dalla scissione con Italia dei Valori. Una compagnia di assicurazione già nota alle casse comu-nali, perché il transfuga dal Pd è uno dei sette consiglieri comunali che in dieci mesi di «duro lavoro» in municipio ha alleggerito il bilancio dell’ente con i rimborsi che per legge spettano alle aziende private per le ore di assenza accu-mulate dai politici sul posto di lavoro per partecipare alle riunioni istituzionali di palazzo Baronale. Una questione che ha scatenato forti polemiche all’ombra del Vesuvio sull’etica dei consiglieri comunali - lo «specialista» nel lucrare sul rimborso alle aziende private al momento è Domenico Maida, guarda caso pronto a cambiare la sua casacca da Pdl per passare proprio con Centro Democratico - e che sembra fare a pugni con i «valori» improvvisamente scoperti dal nuovo fedelissimo dell’onorevole Nello Formisano. Dunque - aspettando la posizione ufficiale del direttivo cittadino del Pd, attesa già per oggi - basta l’ironia di Totò: «Ma mi faccia il piacere».di ALBERTO DORTUCCI

TORRE DEL GRECO TREMA LA CAMORRA SI E' PENTITO IL FIGLIO DEL PADRINO DÌ GIOIA

La clamorosa indiscrezione era trapelata già alla vigilia delle festività di Pasqua, confermata da inequivocabili segnali che lasciavano prevedere un imminente «terremoto» per la camorra all’ombra del Vesuvio. Adesso è ufficiale: Isidoro Di Gioia - l’erede di Gaetano Di Gioia, il padrino noto come ‘o tappo, massacrato dagli scissioni-sti del clan Falanga il 31 maggio 2009 - ha deci-so di voltare le spalle alla sua storia e ha comin-ciato a collaborare con la direzione distrettuale antimafia di Napoli.Una decisione maturata all’indomani del blitz che - era il 7 novembre del 2012 - decapitò i tre clan in lotta per il controllo degli affari legati alla droga e alle estorsioni a Torre del Greco e formalizzata davanti al GUP Marina Cimma del tribunale di Napoli durante l’udienza dedicata alle arringhe difensive per i 23 imputati finiti a processo per l’inchiesta «Libera Navigazione». In aula è stata, infatti, annunciata la rinuncia di Isidoro Di Gioia al suo «storico» legale - l’avvocato Sergio Lino Morra -

e il passaggio a un legale specializzato nella difesa di collaboratori di giustizia: una staffetta che, in pratica, conferma la decisione di Isidoro Di Gioia di passare dalla parte dello Stato. Un passaggio, d’altronde, già intuito dai «fedelissimi» del clan Falanga - a cui non era sfuggito l’insolito allontanamento dei figli del trentunenne da Torre del Greco - e destinato a stravolgere gli attuali equilibri e scenari della camorra nella città del corallo. L’erede del super-boss ucciso dagli scissionisti conosce, infatti, tutti i segreti delle tre organizzazioni criminali che si contendono i busi-ness illeciti sul territorio. A partire proprio dal nome degli esecutori e dei mandanti dell’omicidio del padre: un massa-cro a cui Isidoro Di Gioia sfuggì per miracolo - il reggente del clan si salvò al termine di un lungo e delicato intervento all’ospedale Agostino Maresca - e su cui il trentunenne non aveva mai rivelato nulla agli investigatori. Un agguato firmato - secondo Enrico Parisi, Ivan Francato e Biagio Munizzi: tre «gole profonde» provenienti da aree geografiche collegate con le cosche della quarta città della Campania - proprio dal leader degli scissionisti Ciro Grieco e dal suo braccio destro Francesco Paolo Raiola. Il capo degli emergenti - noto come ‘a marchesa e padrone indiscusso di via Teatro, cuore della storica «piazzetta» del centro antico - avrebbe esploso una raffica di colpi di pistola calibro 9x21 centrando per 8 volte il suo obiettivo, in auto insieme al figlio. Una versione fino a oggi mai confermata da Isidoro Di Gioia che, invece, adesso potrebbe mettere definitivamente la parola fine alle indagini sull’omicidio dell’ex capo indi-scusso di corso Garibaldi.Non solo: la collaborazione dell’erede di ‘o tappo potrebbe essere utile agli investigatori per ricostruire tutte le rotte della droga in Campania perché Isidoro Di Gioia è stato in diverse occasioni «pizzicato» per i suoi affari con i clan dell’hinterland di Napoli e con le organizzazioni criminali dell’Agro-Nocerino. Insomma, il voltafaccia del trentunenne potrebbe contribuire in maniera determinante a svelare tutti i segreti della camorra sotto il Vesuvio e radere al suolo vertici e gregari di tre clan. di ALBERTO DORTUCCI

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SUCCESSO DÌ PUBBLICO AL TEATRO SANT'ANNA IN SCE-NA RECITAL "CAMMINO D’ AMORE” Dal nostro inviato.....mi chiamo Isidoro Costabile e sono il fotografo della Parrocchia Sacro Cuore di Torre del Greco Volevo segnalare il bellissimo recital che si è tenuto presso il teatro S. Anna il 7 aprile 2013.I ragazzi del 2° anno di Cresima della Parrocchia del Sacro Cuore hanno portato in scena il "Cammino d'Amore" . Un recital che ha visto impegnati i ragazzi in canti e balli che hanno deliziato il folto pubblico presente toccando anche in alcuni momenti temi importantissimi come la Fede, Carità e Amore..Mi sono interessato anche perche lo spet-tacolo e stato molto bello e in alcuni momenti anche commovente. Ho pensato di far pubblicare anche qualche foto dell'evento( vedi allegato) un modo per ringraziare L'organizzatrice dello spettacolo e tutti i suoi collaboratori e vuol essere un premio ai ragaz-zi per la loro bravura e l'amore che hanno messo nel portarla in scena." Cominciare col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".di Isidoro Costabile

Mercoledì 10

TORRE DEL GRECO ZTL PER LA LITORANEA ? «Un’estate senza auto sul lungomare»: il piano per rilanciare la Litoranea di Torre del Greco

Un’estate senza auto sul lungomare per avviare l’operazione-rilancio della Litoranea. Passa attraverso l’istituzione di una zona a traffico limitato il piano dell’amministrazione comunale targata Gennaro Ma-linconico per cancellare la parola «crisi» per gli operato balneari e per i commercianti della zona: una prima iniziativa da mettere in campo durante i week-end di luglio e agosto per rendere più agevole e meno caotica l’estate di chi resta in città. Un’idea avanzata in passato dall’associazione «Per il rilancio di Torre del Greco» e finita al centro di un’apposita riunione congiunta delle commissioni consiliari alle Problematiche del mare e al Turismo e attività produttive: un summit - promossa dai presidenti Domenico Perna e Massimo Cirillo, rispetti-

vamente capogruppo della lista civica «Nova Civitas» e della lista civica «Insieme per la città» - a cui hanno preso parte gli assessori Paris La Rocca, Filippo Mazzone, Laura Santangelo e Claudia Sacco. Tutti chiamati a valutare le possibili iniziative da mettere in campo per rispondere alle esigenze di un quartiere alle prese - in particolare durante la stagione estiva - con mille difficoltà e disagi. E la prima soluzione potrebbe essere, appunto, la chiusura al traffico - inizialmente solo per i fine settimana, quando in Litoranea si riversano centinaia di giovani e famiglie - del tratto che inizia dall’intersezione con la nuova strada parallela al lungomare fino alla rotonda a monte del ponte delle Ferrovie dello Stato. Una proposta già lanciata in passato dagli operatori balneari e dai commercianti, ma fino a oggi rimasta lettera morta. «Siamo contenti che finalmente la questione del rilancio del litorale stia diventando una priorità per la politica locale.», spiega Carlo Ceglia, portavoce del «malcontento» dei quartieri a ridosso del lungomare e presiden-te dell’associazione «Per il rilancio di Torre del Greco». «Con i dovuti accorgimenti - spiega il consigliere comunale Massimo Cirillo - la ztl può rappresentare una valida soluzione per trasformare il tratto finale della Litoranea in una sorta di oasi per pedoni. Non solo, sempre i responsabili dei lidi ci hanno chiesto di poter usufruire di una deroga per trasmettere musica fino alle 2. Per provare a venire incontro alle richieste senza arrecare particolari disagi ai re-sidenti, abbiamo chiesto lumi agli uffici preposti, provvedendo prima a ricevere rassicurazioni dai titolari degli stabili-menti circa il posizionamento di specifici pannelli fonoassorbenti».di ALBERTO DORTUCCI

CRAC DEIULEMAR UN ALTRO RINVIO

Crac Deiulemar, un altro rinvio in tribunale. Giorn ata di delusione per i risparmiatori Nuova frenata sulla decisione legata all'esistenza di una "società di fatto" tra l'ex amministratore unico della Deiulemar compagnia di na-vigazione, il defunto "capitano" Michele Iuliano, e gli otto armatori finiti a processo a Roma per il crac della società di Torre del Greco nella quale quasi tredicimila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro. L'udienza in programma questa mattina e relativa alla richie-sta di ricusazione del collegio giudicante, richiesta presentata dai le-gali degli armatori, è stata infatti nuovamente sospesa per la richiesta di astensione presentata dai magistrati chiamati a giudicare i colleghi. In particolare la nuova istanza di astensione - dopo quella bocciata in precedenza dal presidente facente funzioni del tribunale di Torre An-

nunziata, Alfonso Barbarano - sarebbe "maturata - come si legge in una nota del comitato dei creditori della Deiule-mar -dalla probabile incompatibilità nella decisione da parte del presidente del collegio Stefano Chiappetta nei con-fronti del suo collega ricusato, Massimo Palescandolo, e per motivazioni strettamente attinenti a rapporti tra gli stessi e che non riguardano il merito della stessa ricusazione".METROPOLIS

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TORRE DEL GRECO RACKET DENTISTA SI RIBELLA AL FIANCHEGGIATORE Racket a Torre del Greco, dentista si ribella al fi ancheggiatore: pregiudicato finisce in cella dopo l a denuncia Si è presentato per tre volte in un mese alla titolare di un noto studio odontoiatrico di corso Vittorio Emanuele, cuore del centro storico di Torre del Greco. E facendo leva sulla sua «fama» di pregiudicato ave-va provato a imporre alla vittima di turno il pagamento del pizzo «per stare tranquilla». Una minaccia costata a Simone Moccia - pregiudica-to di 54 anni, volto già noto alle forze dell’ordine per rapina e furto nonché per vari reati minori - un nuovo soggiorno dietro le sbarre del carcere di Poggioreale. Un arresto arrivato all’indomani della denuncia presentata dalla titolare dello studio odontoiatrico, evidentemente stre-mata dalle insistenti pressioni del 54enne senza fissa dimora. Il classi-co «cane sciolto» pronto a approfittare del vuoto di potere provocato dagli arresti che hanno decapitato i tre clan in lotta per la gestione degli affari legati a droga e racket sul territorio per «mettersi in proprio» e fare pesare il suo curriculum criminale. Una «scalata a potere» immediatamente bloccata dai carabinieri della caserma Dante Iovino, allertati dalla segnalazione della dottoressa di corso Vittorio Emanuele. Così - durante l’orario di visita della dentista - un militare in abiti civili e libero dal servizio si è finto un normale paziente e ha sorpreso Simone Moccia mentre pretendeva insistentemente e con fare minaccioso - asserendo di essere un ex detenuto - denaro per il proprio sostentamento. L’uomo è stato immediatamente bloccato e durante i successivi ac-certamenti gli investigatori agli ordini del capitano Michele De Rosa hanno scoperto che il cinquantaquattrenne ave-va già fatto «visita» in diverse occasioni allo studio odontoiatrico di corso Vittorio Emanuele. Dopo le formalità di rito presso la caserma di viale Campania, Simone Moccia è stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione e condotto nel carcere di Poggioreale. di ALBERTO DORTUCCI

TORRE DEL GRECO/ERCOLANO APPELLO DEI PARENTI DELLE VITTIME MOBY PRINCE La tragedia della Moby Prince, appello dei parenti delle vittime: «Riaprire le indagini sul caso»

C’è una luce tra le lamiere. Un fascio bianco che illumina la carcassa di un relitto. Un raggio di sole che si fa spazio tra la nebbia «fitta» di una notte dalle mille sfumature. Una not-te che tra misteri e ombre si è portata via nel sangue 140 persone. C’è una luce nuova, oggi, a illuminare la storia del Moby Prince: il traghetto della morte che il 10 aprile del 1991 si schiantò a poche miglia dal porto di Livorno contro la petroliera Agip Abruzzo. Una storia densa di mistero e strane nubi, chiusa tre anni fa con l’archiviazione del caso. Con una sentenza che tra «nebbie» e vuoti parlava di «errore umano». Parole, ricostruzioni, scenari che rischiano di essere stravolti in maniera clamorosa - a 22 anni esatti da quella terribile notte di primavera - dalla maxi inchiesta rea-

lizzata dall’ingegnere Gabriele Bardazza: il super-esperto scelto da Angelo Chessa e Luchino Chessa - figli di Ugo Chessa, il comandante della Moby Prince - per fare finalmente chiarezza sulla più grande tragedia della marina mer-cantile italiana dal dopoguerra a oggi.«Vogliamo solo ristabilire la verità storica - afferma ai taccuini di Metropolis, Gabriele Bardazza -. Questo va al di là della riapertura del procedimento. E’passato molto tempo e quasi tutti i reati sono stati prescritti. Quindi non abbiamo grosse speranze che si possa riaprire il processo: vogliamo, però, scoprire la verità. Vogliamo sapere ciò che realmente è accaduto quella notte. Fare luce su ciò che non coincide, secondo noi, con la ricostruzione ufficiale che emerge dagli atti processuali». In due anni, dopo avere messo insieme la valan-ga di scartoffie di un processo infinito - concluso con un’archiviazione dal sapore della condanna per Ugo Chessa - l’ingegnere Gabriele Bardazza non ha dubbi: «Ci sono tante cose che non collimano». Una su tutte la posizione delle due imbarcazioni, i movimenti, la dinamica della collisione che portò all’esplosione del rogo che carbonizzò i 140 passeggeri del traghetto diretto a Olbia. «L’elemento principale attorno a cui ruota parte della ricostruzione è il fatto che la Moby Prince stava entrando nel porto non stava uscendo- sottolinea il super-perito -. Lo si comprende dal fatto che Agip Abruzzo era all’interno e non all’esterno del triangolo proibito: la petroliera era orientata in modo diver-so da ciò che è emerso dagli atti processuali. Basta capire come girasse il vento quella sera per comprendere come era posizionata la nave». Un mistero fitto, che travolge anche la strane ombre di quella notte. In particolare la neb-bia, quella vista dal comandante del porto di Livorno, dai giudici, dai consulenti, ma non dai testimoni. «La nebbia non c’era - ripete l’ingegnere - è un’invenzione. Quello è un fenomeno da mare dei Caraibi non da porto di Livorno». Allora perché Moby Prince tornava indietro? E la domanda che nasce spontanea dalla visione dei filmati amatoriali e delle ricostruzioni messe in atto dal super perito della famiglia di Ugo Chessa. Un tassello che si collega all’altro gial-lo, quello della nave-fantasma, Theresa II. Secondo l’inchiesta aperta da Gabriele Bardazza, infatti, Theresa II non era altro che Gallant 2, una delle navi militarizzate americane che quella notte erano impegnate nel trasporto di armi nella base Usa di Camp Darby.Nave non identificata chiaramente quella notte - come raccontano le registrazioni -

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ma che uscì dal porto di Livorno poco dopo la collisione. «Che quella sera in porto ci fosse quella nave è ovvio, lo raccontano anche gli atti processuali», ripete Gabriele Bardazza. Altro elemento al centro dell’inchiesta è poi la que-stione dei soccorsi, degli incredibili ritardi dall’esplosione del rogo all’arrivo degli aiuti. Una vicenda racchiusa, con tanto di video, nelle immagini dell’uomo che a quasi dieci ore dalla collisione, muore carbonizzato sui resti fumanti del traghetto. «Abbiamo analizzato anche la questione dei soccorsi, anche da questo punto di vista molte cose non tornano- afferma il super-perito -. Come mai la nave con su il comandante del porto è rimasta per 20 minuti in folle con l’equipaggio dei vigili del fuoco che scalpitava? Si tratta di cose che emergono dagli atti, che abbiamo letto con attenzione e messo insieme. Ci sono state mille consulenze, ma nessuno ha mai fatto una sintesi. I fatti sono inquie-tanti».A dare una spinta ulteriore alla labile possibilità di fare luce sulla storia processuale del Moby Prince, ci sono anche le testimonianze di chi, quella notte, ha visto tutto. «Ci sono parecchie persone disposte a raccontare ciò che hanno visto- ripete Gabriele Bardazza-, sarebbe interessante ascoltare il mozzo, Alessio Bertrand. C’è tanta gente che ha contattato la famiglia Chessa, manifestando la propria volontà di contribuire». Una piccola luce tra le mille nubi e i banchi di nebbia che pesano sulla più grande tragedia e il più grande mistero della marina mercantile italia-na. Un mistero che ha segnato la vita di decine di famiglie di marittimi di Torre del Greco. Non a caso, oggi, una delegazione composta da una ventina di familiari dei sette marittimi del comparto di Torre del Greco deceduti a bor-do del Moby Prince il 10 aprile del 1991, a sarà a Livorno. Dove sono in programma le manifestazioni per ricordare le 140 persone morte a bordo del traghetto che si incendiò al largo del porto toscano. di CIRO FORMISANO

PARLA BERTRAND L'UNICO SUPERSTITE DEL MOBY PRIN-CE «Quella notte ha cambiato per sempre la mia vita»: il dolore e la rabbia dell’unico sopravvissuto al fuoco

Mentre il super-perito scelto dai figli del comandante Ugo Chessa cerca risposte tra la nebbia che il 10 aprile 1991 «invase» il porto di Livorno, giù al Sud c’è qualcuno che potrebbe risolvere il tragico enigma della Moby Prince,è Alessio Bertrand, ex mozzo del traghetto della morte e unico superstite di un viaggio concluso in catastrofe. Da 22 anni il suo nome è scolpito in calce nella storia di uno dei più grandi misteri di sempre in Ita-lia. Una firma di cui l’ex mozzo - oggi residente a Ercolano in una palazzi-na di via Panoramica - non va orgoglioso. «Quella notte la mia vita è cambiata per sempre, porto ancora addosso i segni di un incubo senza fine - ripete Alessio Bertrand -.Tutti conoscono la mia storia, tutti sanno

come è andata quella notte. Anche solo ricordarlo mi fa male».Eppure, come ripetuto dal super-perito Gabriele Bar-duzza, potrebbe essere proprio lui la chiave di volta per fare luce sull’intera vicenda. Un invito che l’ex mozzo di Er-colano dribbla con fare schivo, nascondendosi dietro il dolore del ricordo, la piaga incancellabile di una notte trascor-sa appeso alla facciata esterna della nave per salvarsi dalle fiamme che nel silenzio radio del molo incenerivano i 140 passeggeri del traghetto diretto a Olbia. «L’idea è quella di metterci in contatto con Alessio Bertrand - ripete l’ingegnere chiamato in causa dai legali della famiglia del comandante - perché potrebbe chiarire molte cose di quel-la notte, anche se da ciò che sappiamo ha sempre avuto un atteggiamento particolare sotto questo punto di vi-sta».La vita del «sopravvissuto» della Moby Prince - a 22 anni esatti da quella maledetta notte di ombre e nebbie - è fatta di semplicità e di una serenità che taglia i ponti con un passato di accuse, processi, interviste occasionali. «Vivo con una pensione di invalidità, ho due figlie che hanno bisogno di cure e la gente, i giornalisti si ricordano di me solo quando cade l’anniversario di quella tragedia» ripete con fare stizzito l’ex mozzo, come a volersi proteggere dall’eco di telefonate e messaggi che arrivano puntuali come i ricordi. Ha raccontato la sua storia anche ai giudici nel corso dei due processi aperti e archiviati, ma forse «potrebbe sapere ancora qualcosa di interessante», ripete il super-perito. Ma il miracolato della Moby Prince ha poca voglia di parlare, mentre tra un caffè e una passeggiata a testa bassa per le intasate strade del centro di Ercolano, si gode la sua serenità, celebrando a modo suo un anniversario che non dimenticherà mai. di CIRO FORMISANO

ABUSIVISMO VIA ALLE DEMOLIZIONI NEL PARCO DEL VE-SUVIO C'E' L'ACCORDO Lotta all’abusivismo edilizio: via agli abbattimenti nel Parco Nazionale del Vesuvio. L’accordo di 5 anni è stato firmato dalla Procura della Repubblica, dall’Ente Parco, dalla Forestale e dai Comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Torre del Greco. L’Accordo di Programma prevede che i Comuni procederanno con priorità alla demolizione dei manufatti nel Parco Nazionale del Vesuvio, anche per conto dell’Autorità giudiziaria, in relazione ai quali sia già inter-venuta sentenza definitiva, senza la necessità dell’intimazione amministrativa all’abbattimento. Gli edifici da demolire saranno individuati dalla Procura della Repubblica tra le sentenze passate in giudicato ed iscritte nel Registro Resa, sulla base dei seguenti criteri di priorità: immobili che minacciano rovina e costituiscono un pericolo già accertato; immobili, anche abusivamente occupati, utilizzati per lo svolgimento di attività criminali; immobili nella disponibilità di soggetti condannati per associazione camorristica; immobili in corso di costruzione o comunque allo stato grezzo e non ultimati; immobili di rilevante impatto ambientale; immobili oggetto di lottizzazione abusiva. I comuni provvede-ranno alla demolizione dell'immobile abusivo entro sei mesi, ovvero nei tempi compatibili con le procedure di gara, dal ricevimento della comunicazione con cui la Procura della Repubblica trasmette l'ordine di abbattimento. Le risor-se per gli abbattimenti saranno mese a disposizione dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, e successivamente sa-ranno recuperate nei confronti del responsabile dell’abuso. Il Settore Urbanistica già dai prossimi giorni si attiverà per dare seguito alle procedure previsto dall'Accordo di Programma.

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TORRE DEL GRECO IL PD ATTACCA GLI ALLEATI Torre del Greco, il Pd attacca gli alleati: «C’è un a regia occulta a capo dei trasformisti»

«C’è una regia occulta dietro il passaggio del consigliere comunale Vincenzo Castellano al Centro Democratico dell’onorevole Nello Formi-sano». Il Pd di Torre del Greco mette da parte l’ironia utilizzata su Face book - all’indomani dell’improvviso cambio di casacca, il segretario cit-tadino Vittorio Cuciniello aveva postato la celebre gag di Totò «Ma mi faccia il piacere» sulla bacheca virtuale del nuovo trasformista di palaz-zo Baronale - e punta l’indice sulla strategia messa in campo dai pre-sunti alleati «tesa a sottomettere il primato della rappresentanza politi-ca alla logica delle scelte individualistiche».Un affondo in piena regola, sottoscritto dall’intero direttivo cittadino del Pd e chiaramente indirizza-to all’artefice del passaggio di Vincenzo Castellano al Centro Democra-

tico: l’onorevole Nello Formisano, pronto prima a raccattare Domenico Maida dall’opposizione - il figlio dell’ex asses-sore Vincenzo Maida era stato eletto con il Pdl - e poi a strappare il campione di kick boxing agli alleati. «Il Pd con-danna e censura i ‘trasferimenti’ interni alla stessa maggioranza - si legge nel documento - e inoltre ribadisce la pro-pria assoluta contrarietà al reclutamento di consiglieri comunali eletti nelle liste che sostenevano Ciro Borriello: la discontinuità la si pratica, non la si proclama astrattamente». Invece, la «logica» utilizzata da Nello Formisano & Co. sembrerebbe identica alla strategia utilizzata dall’ex numero uno di palazzo Baronale: il «ratto» del consigliere comu-nale in forza agli alleati è avvenuto, infatti, proprio in vista dell’annunciato rimpasto in giunta. Uno «sgarro» destinato a scatenare nuove polemiche tra gli alleati: «Il Pd - prosegue la nota del direttivo cittadino - ritiene necessario un rilancio complessivo dell’amministrazione comunale e, dunque, la nascita di una nuova giunta che sappia porre al centro della propria agenda politica i punti strategici e programmatici indicati dallo stesso sindaco Gennaro Malinco-nico». In pratica, gli accordi già stretti non si cambiano: il vicesindaco - in pole position resta l’ex consigliere comuna-le Lorenzo Porzio, sostenuto dal segretario cittadino Vittorio Cuciniello e dal capogruppo Massimo Meo - resta al Pd, a dispetto delle «acrobazie» dell’onorevole Nello Formisano per mettere in difficoltà gli alleati e il sindaco con la «forza dei numeri». «Pertanto il Pd - conclude il direttivo cittadino del partito che rinunciò alla candidatura di Luigi Mennella per sostenere la scalata di Gennaro Malinconico - invita il sindaco e la maggioranza tutta a ripartire dal lavoro fatto e dai punti programmatici che hanno convinto il primo cittadino a ritirare le dimissioni, chiedendo che si lavori subito alla formazione della nuova giunta, tenendo presenti le effettive rappresentanze politiche e i veri baluar-di di legalità. Se, invece, si decidesse di lasciar spazio a posizioni personalistiche o a aggregazioni occasionali di singoli consiglieri comunali di provenienza eterogenea, si finirebbe per sacrificare sull’altare dell’individualismo e de-gli interessi di parte le speranze di rinascita della nostra città. Una scelta che il Pd di Torre del Greco non consenti-rebbe e, anzi, sarebbe pronto a contrastare con tutta la propria determinazione e forza».di ALBERTO DORTUCCI

Torre del Greco. Serata con il presidente degli arb itri Nicchi Il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, sarà l’ospite d´eccezione della serata organizzata dalla se-zione FIGC-AIA di Torre del Greco, in programma il prossimo 16 aprile alle ore 19,30. Un evento che vedrà l´assegnazione dei premi alla memoria di tre pietre miliari della Sezione AIA corallina: Aniello Mazza, Salvatore Di Donna e Americo Borriello.Oltre a Nicchi, sarà presente il vicepresidente nazionale Tarciso Pisacreta, al quale è stato assegnato il premio biennale “Aniello Mazza” come dirigente campano distintosi per la fattiva e lodevole attività dirigenziale, rico-prendo incarichi di natura tecnica e associativa di notevole prestigio. Interverranno, inoltre, i due arbitri campani di serie A, Marco Guida di Torre Annunziata e Carmine Russo di Nola.La sezione arbitrale di Torre del Greco conta quasi duecento associati, tutti reclutati sul

territorio cittadino (età media 24 anni). Una sezione che è riuscita negli anni a portare in serie A tre "fischietti", Libe-rato Esposito, Giovanni Merlino ed Antonio Cardella, e diversi assistenti arbitrali Antonino Garofalo, Antonio D’Antonio, Alfonso Massaro, Maurizio Toscano, Marcello Ambrosino, oltre ad esprimere grandi dirigenti in ambito regionale e nazionale, come Antonio De Marco e Liberato Esposito.Attualmente vi sono arbitri ed assistenti torresi impegnati nella CAN dilettanti ed interregionale; un nutrito gruppo di giovani associati, inoltre, sta ben figurando nelle rispettive categorie di appartenenza, a partire da quelle provinciali e regionali.“L’obiettivo principale - dichiara il presi-dente della sezione, Antonio D’Antonio (foto) - resta comunque quello di trasferire ai giovani i valori ed i principi della lealtà, onestà e correttezza. Considerato che il reclutamento degli arbitri avviene esclusivamente sul territorio di Tor-re del Greco, il nostro compito assume certamente un sostanziale valore di carattere sociale che va ben aldilà di qualsiasi obiettivo sportivo. La nostra forza è sempre stata la grande e storica compattezza dei gruppo dirigente che ha saputo costituire una vera e propria famiglia. Grande merito va ai pionieri, Luigi De Marco e Mario Vitiello, che riportarono la sezione arbitri sul territorio di Torre del Greco dopo un periodo di grandi difficoltà».Nello scorso mese di gennaio si è concluso l’ultimo corso che ha lanciato ulteriori ventuno giovani arbitri, tra cui anche due ragazze. Ogni anno è possibile, infatti, iscriversi e diventare arbitro di calcio con il sogno di arrivare in serie A. E nella sezione di Torre del Greco la storia ci insegna che i sogni si avverano! CIRO GUARINO

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CONTADINO UCCISO FIACCOLATA DEL RIONE "FUORI I COLPEVOLI" Una fiaccolata per ricordare Nunzio Prospero - il contadino ucciso du-rante una rapina messa a segno da tre banditi all’interno del suo casola-re di via Lamaria - e per «sensibilizzare le istituzioni» sulla necessità di maggiori controlli in una zona a forte rischio criminalità. A dieci giorni dalla tragedia costata la vita all’ottantenne che viveva solo con la moglie disabile di 83 anni, il comitato di quartiere «Cappella Carotenuto» scen-derà in strada per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e per rilan-ciare l’allarme sicurezza nella periferia di Torre del Greco. «Abbiamo deciso di promuovere una fiaccolata di solida-rietà - spiegano i promotori dell’iniziativa - affinché non cali il silenzio su una drammatica storia che ha sconvolto l’intero rione: qui viviamo in costante pericolo, c’è bisogno di maggiore attenzione per scongiurare il rischio che simili episodi si possano ripetere». L’appuntamento è fissato per domenica 14 aprile davanti a Cappella Carotenuto, a po-che centinaia di metri dal casolare dove abitava Nunzio Prospero. Di lì - secondo il percorso indicato in un volantino distribuito in tutto il quartiere e non solo - il corteo proseguirà per via Lamaria, via Sant’Antonio, via Nazionale e via Sotto ai Camaldoli per fare tappa finale proprio sul luogo dell’efferato delitto. «Vogliamo lanciare un messaggio chia-ro a tutte le istituzioni del territorio - concludono gli organizzatori della fiaccolata -. La morte di Nunzio Prospero non deve essere dimenticata». Un messaggio già raccolto - in attesa della fiaccolata - dai carabinieri della caserma Dan-te Iovino: i militari agli ordini del capitano Michele De Rosa proseguono, infatti, le indagini per dare un volto e un no-me ai rapinatori-assassini entrati in azione in via Lamaria. Sott’assedio sono finiti nuovamente i vari accampamenti rom della zona, dove gli investigatori sono a caccia di elementi utili a incastrare la «banda degli stranieri» che ha picchiato, legato e ucciso Nunzio Prospero. Non solo: i carabinieri hanno stretto la morsa pure intorno alle palazzine popolari di Sangennariello - lo storico bunker degli scissionisti del clan Falanga - nella speranza di individuare qual-che «talpa» in grado di fornire le indicazioni necessarie per risalire ai rapinatori-assassini. Un lavoro certosino che, tuttavia, fino a oggi non ha prodotto i risultati sperati dalle forze dell’ordine. di ALBERTO DORTUCCI

AUTOMOBILISTA UBRIACO TRAVOLGE 5 MOTO E FERISCE UN GIOVANE Travolge 5 moto e ferisce un giovane. Automobilista ubriaco rischia il linciaggio

Ha travolto cinque scooter, ha ferito un ragazzo che era fermo sul marciapie-de e poi ha tentato la fuga per oltre cento metri. L’hanno braccato alcuni ra-gazzi in moto e ha rischiato il linciaggio assediato nella sua vettura. E’ acca-duto a Torre del Greco, in pieno centro, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio in via Nazionale. L’uomo alla guida di una vecchia Fiat Punto di colore nero guidava in evidente stato di ebbrezza, senza patente, senza po-lizza assicurativa. Ha perso il controllo della sua auto ed è piombato quasi sul marciapiede davanti ad bar Aurilia dove erano parcheggiati alcuni scooter. Ne ha travolti cinque e uno di questi è finito addosso ad un ragazzo trasferito al pronto soccorso dell’ospedale Maresca per fortuna in condizioni non gravi. L’uomo ha proseguito incurante la sua corsa senza nemmeno decelerare ed è riuscito a percorrere almeno cento metri in direzione di Leopardi. Due moto

lo hanno inseguito e fermato, l’uomo è rimasto assediato in auto rischiando il linciaggio. Per sua fortuna sul posto c’era anche un militare della guardia di finanza libero dal servizio. E’ stato lui ad intervenire evitando che l’uomo fos-se aggredito. Il militare ha poi allertato i carabinieri che sono intervenuti sul posto trasferendo l'uomo al comando dei vigili urbani. Sarà sottoposto ai test alcolimetriuco e antidroga all'ospedale di Boscotrecase.

Giovedì 11

TORRE DEL GRECO TRASPORTO SCOLASTICO NUOVA GARA Torre del Greco, nuova gara d'appalto per il traspo rto scolastico: confermato il servizio ai privati Una nuova gara d’appalto per affidare ai privati il servizio di trasporto scolastico. È la soluzione individuata dalla squadra di governo cittadino guidata dal sindaco Gennaro Malinconico per evitare che a partire dal prossimo mese di settembre i circa 1.200 alunni che ogni giorno utilizzano gli scuolabus per andare a lezione restino a piedi. Un provvedimento urgente innescato dalla recente risoluzione del contratto con la ditta Angelino - vincitrice del bando da sei milioni di euro promosso dalla precedente amministrazione comunale targata Ciro Borriello, prima di essere esclusa a gennaio del 2013 per «avere violato il principio della buona fede nell’esecuzione del contratto» secondo i successivi accertamenti eseguiti dall’ente di palazzo Baronale - e che, a breve, sarà portato all’attenzione del consi-glio comunale per il via libera definitivo: «Il servizio di scuolabus è fondamentale per garantire il diritto allo studio nel contesto cittadino, dove la distribuzione degli istituti scolastici appare disomogenea - afferma l'assessore alla pubbli-ca istruzione Laura Santangelo -. Alla luce della risoluzione del contratto con la ditta Angelino, abbiamo deciso di autorizzare per gli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 un nuovo bando di gara, confermando gli indirizzi già ap-provati in passato per l'affidamento ai privati».Aprendo così una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare il rischio che a settembre i tradizionali pulmini gialli che accompagnano gli alunni in classe proseguano regolarmente

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a circolare: l'espletamento di una nuova procedura selettiva, infatti, necessita di tempi - come si legge nella relazione istruttoria firmata da Mauro Giannantonio, coordinatore amministrativo del settore servizi al cittadino del Comune - non riducibili a meno di 60/70 giorni pure nell'ipotesi di una procedura semplificata. L'atto varato dalla giunta sarà, dunque, a stretto giro di posta all'attenzione del consiglio comunale per l'ok definitivo: «Intanto, abbiamo già provve-duto a sollecitare gli uffici competenti affinché sia data massima priorità al nuovo bando - conclude l'esponente di Sel - in modo che venga superata la necessità di attivare un'ulteriore procedura per un affidamento temporaneo previo esperimento di gara ufficiosa».Fino al termine dell'attuale anno scolastico, invece, il servizio di trasporto scolastico sarà ugualmente assicurato dalla ditta Angelino. L'azienda con sede a Caivano ha, intanto, presentato ricorso al Tar Campania per ottenere la revoca dell'atto attraverso cui l'amministrazione comunale ha stabilito la rescissione del contratto: un'iniziativa ritenuta «infondata e illegittima» dalla squadra di governo cittadino, pronta a resistere in giudi-zio davanti al tribunale amministrativo regionale. E a dare il via, in attesa dell'esito del braccio di ferro giudiziario, a tutte le iniziative del caso per evitare di lasciare a piedi i circa 1.200 alunni che ogni giorno raggiungono le proprie classi utilizzando il servizio di scuolabus. di ALBERTO DORTUCCI

IL COMUNE SFRATTA GLI AUTOARTICOLATI NELL'AREA DESTINATA ALLA CITTADELLA DELLO SPORT Torre del Greco, il Comune sfratta gli autoarticola ti dal parcheggio dove nascerà la Cittadella dello Sport

Il sindaco della legalità prova a risolvere il «papocchio» combinato dall'amministrazione comunale targata Ciro Borriello e a «recuperare» l'area destinata alla Cittadella dello Sport, incautamen-te trasformata - attraverso una concessione per sei anni firmata dall'ex primo cittadino del Pdl e il legale rappresentante del Consor-zio Trasporti per il Sud - in un maxi parcheggio per 120 autoarticola-ti. Una trasformazione autorizzata il 18 maggio 2011 direttamente dal giudice Lara Vernaglia del tribunale di Torre del Greco che ac-colse il ricorso presentato dagli avvocati del Cts per dimostrare che il patto stretto a febbraio del 2009 con il Comune era in realtà - a dispetto del termine “concessione temporanea di 6 mesi” utilizzato dalle parti - un vero e proprio contratto di locazione e, in quanto tale,

sarebbe dovuto durare sei anni. Un verdetto che chiuse il braccio di ferro per la restituzione del fondo di viale Europa e si trasformò in un vero e proprio macigno sul progetto per la realizzazione della Cittadella dello Sport: un macigno che adesso l'ente di palazzo Baronale proverà a rimuovere sfruttando proprio la sentenza firmata dal giudice Lara Vernaglia. Secondo il «patto» stretto tra la precedente amministrazione comunale e il Cts, infatti, il Consorzio Tra-sporti per il Sud avrebbe dovuto garantire all'ente di palazzo Baronale la somma 12.000 euro l'anno per la sosta del-le bisarche sul suolo di proprietà comunale. Una cifra mai corrisposta con regolarità, al punto che il Cts ha accumula-to - a oggi - la bellezza di un debito di 28.000 euro nel pagamento del canone di locazione. Una «anomalia» mai rile-vata in passato, a cui adesso la giunta comunale guidata da Gennaro Malinconico sembra essere intenzionata a dire basta: la squadra di governo cittadino ha, infatti, avviato la procedura di sfratto per morosità dei 120 autoarticolati che stazionano da quattro anni in viale Europa. Un'azione legale affidata all'avvocatura municipale che allunga la «maledizione» aperta nel 2009, con l'incauta trasformazione dell'area di viale Europa in un maxi parcheggio all'aria aperta. Una trasformazione costata nuovi ritardi nella realizzazione del sogno della Cittadella dello Sport e, soprattut-to, 28.000 euro alle casse dell'ente di palazzo Baronale. di ALBERTO DORTUCCI

TORRE DEL GRECO ABUSIVISMO ECCO IL PIANO PER LE DEMOLIZIONI Incubo abbattimenti sotto il Vesuvio: c'è l'accordo procura- comuni. Ecco il piano per le demolizioni Un patto di ferro tra la procura di Torre Annunziata, quattro città alle prese con l’incubo abbattimenti e l’ente parco nazionale del Vesuvio per ripristinare la legalità sul fronte dell’abusivismo edilizio senza scatenare un terremoto sia in termini sociali sia in termini economici- occupazionali. A quaranta giorni dall’incontro tra il procuratore aggiunto Raffaele Marino e il sindaco Gennaro Malinconico - a cui parteciparono i primi cittadini di Trecase e Boscotrecase, nonché il commissario straordinario di Boscoreale - per affrontare l’emergenza della raffica di abbattimenti «obbligati» dalla legge per le sentenze passate in giudicato e iscritte nel registro delle demolizioni , arriva l’attesa firma dell’accordo di programma che dovrebbe scongiurare il pericolo di radere al suolo tout court tutte le abitazioni fuorilegge realizzate all’ombra del Vesuvio.Il protocollo d’intesa firmato presso il palazzo di giustizia di Torre Annunziata, infatti, ricalca a grandi linee il modello- Siracusa inizialmente suggerito dall’ex sinda-co Valerio Ciavolino e rilanciato dall’avvocato penalista alla guida di Torre del Greco per salvaguardare il «diritto alla casa» di migliaia di famiglie. «Abbiamo individuato precisi criteri di priorità negli abbattimenti - conferma il procurato-re capo Alessandro Pennasilico - a partire dagli edifici che costituiscono pericolo per la pubblica e privata incolumità, le abitazioni occupate abusivamente, gli immobili utilizzati per attività criminose e i locali nella disponibilità di soggetti appartenenti a organizzazioni camorristiche fino ai fabbricati di rilevante impatto ambientale».Accolte, insomma, le osservazioni provenienti dai vertici istituzionali di Torre del Greco, Trecase, Boscoreale e Boscotrecase. «L’obiettivo dell’accordo di programma è il ripristino della legalità nel settore dell’abusivismo edilizio - sottolinea il procuratore capo di Torre Annunziata - in cui sovente si possono innestare elementi speculativi e criminali. La demolizione di un un’opera non autorizzata e il successivo ripristino dello stato dei luoghi costituiscono un sicuro deterrente per future azioni di violazione alla pianificazione e alla integrità del territorio». Una battaglia che, secondo il protocollo d’intesa,

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vedrà impegnate le quattro amministrazioni comunali a provvedere alle demo-lizioni dei fabbricati indicati dalla procura entro sei mesi - ovvero nei tempi compatibili con le procedure di gara - dal ricevimento della comunicazione dell’ordine di abbattimento. Le risorse per gli abbattimenti saranno messe a disposizione dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, e successivamente saran-no recuperate nei confronti del responsabile dell’abuso edilizio. «Abbiamo evi-denziato che dal 1997 al 2012 - spiega Gennaro Esposito, direttore dell’ente parco nazionale del Vesuvio - sono state complessivamente 589 le ordinanze di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi emesse nell’ambito dei Co-

muni di Trecase, Boscoreale, Boscotrecase e Torre del Greco. Ora sarà possibile effettuare uno screening per verifi-care l’effettivo numero di abbattimenti eseguibili in via giudiziaria, grazie al passaggio in giudicato della relativa sen-tenza di condanna».Insomma, legalità a step, in modo da punire subito i gravi abusi edilizi e salvaguardare - al tem-po stesso - il «diritto alla casa». Una vera e propria boccata d’ossigeno per le famiglie da mesi alle prese con l’incubo di perdere il tetto sotto cui vivono. Una boccata d’ossigeno arrivata a due settimane dalla speranza legata alla lettera inviata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti in cui si invitano le amministrazioni comunali della zona rossa a prendere tempo sull’invio delle ruspe per mandare giù i locali commerciali superiori ai 750 metri cubi. «In riferimento ai numerosi quesiti pervenuti a codesto ministero - la risposta alle domande partite dal Vesuviano - circa l’ammissibilità a sanatoria degli immobili a uso non residenziale eccedenti la soglia volumetrica prescritta dei 750 metri cubi e, alla luce dei recenti e diversi orientamenti giurisprudenziali, abbiamo provveduto a inoltrare specifi-co quesito all’avvocatura di Stato chiedendo istruzioni in merito». Nel frattempo, tutti i sindaci del Vesuviano sono stati invitati a mantenere «atteggiamenti prudenziali in attesa dei chiarimenti richiesti al fine di evitare l’apertura di contenziosi».Attualmente, solo a Torre del Greco, sono circa 12.000 le istanze che pendono presso il competente ufficio del Comune: «Nel tempo, la problematica ha assunto in città connotati allarmanti - la riflessione ribadita in diverse occasioni dal sindaco Gennaro Malinconico -. Su questo fronte, i ritardi e gli inadempimenti sono quantifica-bili in circa una trentina di anni». Ritardi che l’attuale amministrazione comunale sarà costretta ora a recuperare in tempi record: l’ufficio condono - al momento dotato di un organico composto da tre soli dipendenti comunali - sarà a breve rinforzato per avviare una vera e propria task force in grado di accelerare l’esame di tutte le pratiche. Una di-sperata corsa contro il tempo per evitare che un’intera «città abusiva» sia rasa al suolo, lasciando centinaia di cittadi-ni senza casa e senza lavoro. di ALBERTO DORTUCCI

Venerdì 12 TORRE DEL GRECO DEIULEMAR APPELLO AL PRESIDEN-TE NAPOLITANO E’ ormai necessario ed urgente un intervento della massima carica dello Stato che punti ad evitare ulteriori perdite di tempo nei processi (civile e penale) Deiulemar. La convinzione della gente è che la magistratura italiana debba svolgere i processi nei tempi necessari, per non pregiudicare la tute-la degli interessi in gioco che altrimenti sarebbero in ogni caso penalizzati. Solo Giorgio Napolitano può impedire che ulteriori rinvii e cambi di registro insabbino i procedimenti giudiziari in cui sono coinvolti i vertici della Compa-gnia di Navigazione di Torre del Greco. Al momento pendono presso il Tri-bunale di Torre Annunziata (quello civile) mentre il processo penale è stato già dirottato (con motivazione risibile) dal Tribunale torrese a quello capitoli-no. Il Presidente della Repubblica ha il carisma, l’esperienza ed il titolo giu-ridico per indurre (nel pieno rispetto delle autonomie) la magistratura Oplon-tina e quella capitolina a non indugiare oltre il necessario. Se scappano i buoi, prima di essere acchiappati per le corna, e dal carro scompare la pa-glia (vale a dire le sostanze economiche delle tre famiglie di armatori torre-si) le inchieste sul crac Deiulemar perdono la loro efficacia sostanziale. Si riducono a riti burocratici dove le dichiarazioni di principio non servono a ripianare il danno economico causato al territorio vesuviano. Un procedi-mento fallimentare lungo (insieme alle connesse azioni di recupero) vanifi-cherebbe le residue speranze di tredicimila risparmiatori che hanno investi-to in buona fede 720 milioni di euro nei bond cartastraccia della società ar-matoriale corallina. E’ inutile entrare nel merito delle astuzie forensi, impa-gabili nelle procedure dilatorie, che hanno consentito l’incrocio tra una ricu-sazione discutibile ed una collaterale istanza di astensione di due collegi giudicanti. Il risultato è che il giudizio civile di recupero del credito ha fatto il passo del gambero, pregiudicando i brillanti risultati acquisiti nella sua fase iniziale: la dichiarazione di fallimento (procedura che ha rallentato il suo corso) e la contestazione della società di fatto (a delinquere) tra gli attori di due generazioni delle famiglie Della Gatta, Lembo e Iuliano, che ha comportato il seque-stro dei loro beni personali. Giusta, pertanto, la reazione indignata di alcuni componenti del comitato dei creditori all’istanza di astensione dal verdetto finale, da parte del collegio giudicante, sull’esistenza di una società di fatto tra gli armatori. Qualche avvocato di parte civile ha fatto notare il lasso di tempo intercorso inutilmente tra contestazione della società di fatto e manifestazione della volontà d’astensione (quando avrebbe dovuto già essere emessa la sen-

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tenza) a seguito, peraltro, di una ricusazione pretestuosa ed infondata. Si cerca in questo modo di blandire il ritmo che la piazza aveva in un primo momento registrato nell’impegno dei magistrati. Bisogna ritornare alla motivazione iniziale, restituendo impulso ai processi. Al popolo degli obbligazionisti frodati rimane da giocare l’ultima carta: far appello all’intervento del massimo rappresentante del Paese (Napolitano) che ha un nome ed un cognome che sono una garanzia. MARIO CARDONE http://www.torresette.it

MALINCONICO LA GIUNTA E ..TUTTO IL RESTO E' NOIA ! Dopo il dietrofront delle dimissioni “irrevocabili” , Malinconico è ancora alle prese con la Giunta

Tra gli obbligazionisti colpiti dalla crisi della Deiulemar e chi aspetta certosinamente un rilancio della quarta città della Campania si comincia a sentire un rullo di tamburi. È il segnale di un'incazzatura che ormai ha superato il muro della pazienza per una situazione che ha riportato gli oro-logi indietro di svariati anni. Il bollettino di guerra è impla-cabile e descrive una situazione drammatica dove i tattici-smi tra Malinconico e i suoi alleati appaiono semplicemen-te infelici. La fonte più attendibile del disastro è il lungo tergiversare sulla scelta della nuova giunta politica made in Torre del Greco. Sul campo sono fallite negli ultimi me-si, varie volte, le ipotesi più svariate sulla data del cambio della guardia tra gli esponenti tecnico politici e quelli me-ramente politici. La prima data utile trasmessa da Malinco-nico ai suoi alleati era sta quella di dicembre, slittata silen-ziosamente a gennaio, poi febbraio e ancora di mezzo le

dimissioni “irrevocabili” (subito revocate!) di marzo, a seguito dell’ennesimo pressing degli alleati sulla giunta e su altre attività di Palazzo. L’ultimo appuntamento andato in fumo è stato quello della settimana scorsa. Inizialmente, il sindaco-penalista aveva chiesto ai vari esponenti dei partiti e movimenti di maggioranza una rosa di tre nominativi, con relativi curriculum, dove attingere i futuri esponenti della giunta torrese. Ma dopo la presentazione di questi elen-chi, il sindaco con la fissa del curriculum vitae, non si è fermato. Anzi, con un colpo di reni inatteso ha preteso un’aggiunta di nomi alle liste già ricche presentate dai partiti. Il motivo della richiesta ha un nome: Patrizia Kivel Ma-zuy, l’avvocato amministrativista voluta proprio da Gennaro Malinconico per portare a casa i fondi del piano Più Eu-ropa. Infatti, proprio lei è l’esempio che ha portato ai suoi alleati, come profilo che devono avere gli uomini e le donne che dovranno far parte della prossima giunta comunale. Quindi, sembrerebbero bocciate, secondo questa metodolo-gia di ricerca, le candidature dei vari Gerardo Guida (Centro Democratico), Lorenzo Porzio (Pd) e Peppe Speranza (Idv). Secondo alcuni, l'idea che serpeggia nella testa di Malinconico e dei suoi più fidi collaboratori è di marciare dritto per la propria strada, tenendo in vita il più possibile l’attuale giunta, facendo credere, invece, agli alleati di coali-zione di scendere a patti, ma avendo una profonda convinzione che nessuno, e ripeto nessuno (opposizione com-presa), abbia la voglia di andare a casa e di organizzare una nuova campagna elettorale. Secondo altri, al contrario, pensano che Malinconico, dopo il dietrofront delle dimissioni, ha veramente creduto che la sua coalizione lo lascias-se libero, ma visto le pressioni che sta ricevendo in questi giorni per la formazione della nuova squadra di governo, sia nuovamente intenzionato a mollare tutto per tornare a dedicarsi pienamente alla sua professione di avvocato ed alla sua famiglia. A rinforzare questa tesi, sono i movimenti tellurici di sabato scorso che hanno portato, l’oramai ex Pd, Castellano ad avvicinarsi all’area di Nello Formisano e del suo Centro Democratico, che, è quasi sicuro, contan-do su quattro consiglieri, punta dritto a mantenere per i suoi la poltrona di vice sindaco, con relativa incazzatura del Pd e di Italia dei Valori. Per gli obbligazionisti colpiti dalla crisi della Deiulemar e chi aspetta certosinamente un rilan-cio della quarta città della Campania non è ancora tempo per passare alla contestazione di lotta, ma il rumore dei tamburi è sempre più intenso, e c'è una parte della Torre produttiva che ne ha le scatole piene e sono decisamente annoiati, per non dire altro, dei tatticismi tra Malinconico ed i suoi alleati. Alfonso Ancona la torre 1905 Articolo pub-blicato sull'edizione cartacea in edicola il 10 aprile 2013

TORRE DEL GRECO REGISTRO UNIONI CIVILI SI DELLA COMMISSIONE

Un passo avanti a favore dei diritti civili. La Commissione Pari Opportunità del Comu-ne di Torre del Greco ha infatti approvato all’unanimità la proposta presentata da Anna Maria Falcone (Centro Democratico) di istituire un registro delle unioni civili, da discutere e approvare in Consiglio comunale. Non nasconde la sua soddisfazione Anita Sala (foto), consigliera regionale di Torre del Greco. «Oggi più di ieri - ha di-chiarato l´ex IdV -, il tema è di rinnovata attualità, visti i richiami del presidente della Corte Costituzionale e visto che la Francia ha detto definitivamente sì alle nozze tra copie omosessuali. Pertanto, invito il presidente del Consiglio comunale di Torre del Greco e la conferenza dei capigruppo a calendarizzare quanto prima la proposta di Centro Democratico e portarla alla discussione in aula. Auspico che anche la città corallina segua l’esempio di altri Comuni importanti. Il registro delle unioni civili è un grande segnale di civiltà», ha concluso Sala. http://www.torresette.it

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Sabato 13

TURRIS-TORRES. Città impazzita per il big match Tutta Torre del Greco aspetta la super sfida di domenica prossima tra la Turris e la Torres. La partitissima del girone G di serie D dove si deciderà la squadra che sarà in testa alla graduatoria dell'intero girone. Previsto il tutto esaurito per un match che può essere storico per la formazione di patron Moxedano, prontissima per il salto di categoria. Lo aspetta una tifoseria che da tanti anni è bloccata in serie D. Per la città, in questa settimana, tornano le bancarelle per la Turris. In diversi punti della città tornano a vendersi bandiere e sciarpe della formazione biancorossa in vista della partita contro la Torres. Sui muri di Torre del Greco anche il manifesto della partitissima di domenica tra la Tur-ris e la Torres. Gara importantissima per il paesaggio in testa al girone G di serie D. I corallini inseguono a 2 lun-ghezze dalla formazione sarda allenata da Bacci in cima alla graduatoria da 5 mesi. Si prospetta uno stadio Liguori stracolmo per la gara in questione. Di Andrea Ripa