Il Nostro Paese 313

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IL NOSTRO PAESE Anno LXIV - 313 Luglio - Settembre 2012 STAN SOCIETÀ TICINESE PER L’ARTE E LA NATURA

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Preview gratuita di un estratto dell'ultimo numero. Luglio - Settembre 2012.

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IL NOSTRO PAESEAnno LXIV - 313 Luglio - Settembre 2012

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SOCIETÀTICINESEPER L’ARTEE LA NATURA

Editoriale Paolo Camillo Minotti 1 Un uomo che ci mancherà Riccardo Bergossi 3 Tita Carloni, ricordo della redazione

Attività STAN STAN 4 Comunicato stampa Lauro Tognola 5 Donazioni contaminate Temi STAN 6 In sintonia con la natura Natalie Danzi-Paces 7 Notizie in breve Tiziano Fontana 14 Silvia Vegetti Finzi, la nonna nostangica e la natura Maura Borgnis 18 Il ricco stucco polimaterico del Belvedere Tencalla Manuela Mazzi 26 Nelle mani degli architetti il destino della Casa Rossa

Il nostro Paese in restauro Manuela Mazzi 34 Un mulino sulla Via dei Briganti

Heimatschutz 40 Inventari Peter Egli 41 Panoramica degli inventari elvetici Marco Guetg 44 «Un inventario non è mai concluso» Kristina Kröger 47 Edifici meritevoli di protezione in un comune dell'agglomerazione Martin Killias 50 Sanzioni penali minime e lauti profitti

Natura Graziano Papa 52 Promemoria sull'appartenenza dei reperti fossili del Monte San Giorgio Gianni Marcolli 60 Notizie ornitologiche: Sordone

Recensioni Nicoletta Locarnini 62 Pathopolis. Riflessioni critiche di un architetto sull'uso del territorio

Attività STAN STAN 64 Assemblea annuale della STAN

In copertina: Villa di Viarno, Lugano. (Foto: Natalie Danzi-Paces)

IL NOSTRO PAESEAnno LXIV - 313 Luglio - Settembre 2012

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Facciamo subito, a scanso di equivoci, una pre-messa: non abbiamo avuto la ventura di fre-quentarlo assiduamente; lo incontrammo solo in qualche occasione puntuale, tutto sommato in modo fugace, cosicché non possiamo dire di averlo conosciuto personalmente. Eppure, sia pure solo in quei brevi incontri, ebbimo modo di apprezzare la sua approfondita conoscenza del nostro territorio e della sua storia, il suo grande sapere e nel contempo la sua umiltà, la sua competenza professionale e nel contempo il suo impegno di uomo “normale” e di cittadi-no a cui stava a cuore la sua terra e uno svilup-po equilibrato e giudizioso della stessa. In lui la competenza dell’architetto e dell’urbanista valente (per lunghi anni reputato professore universitario) andava a braccetto con l’impegno civile e l’amore del Paese. Beninteso: amore del Paese non già nel senso fuorviante di omaggio sistematico e obbligato a chi governa il Paese (chiunque esso sia e comunque lo governi), ma nel senso di battersi con spirito critico per il be-ne della comunità, magari talvolta in modo in-transigente e polemico ma cercando sempre di

rimanere coerente con sé stesso e sempre mi-rando a perseguire il bene comune.Ebbimo modo di sentirlo per esempio descri-vere in un’occasione la storia dello sviluppo urbanistico della città di Bellinzona, ed era un piacere ascoltarlo: aveva la capacità di coinvol-gere il suo uditorio e di renderlo consapevole di quanto egli andava raccontando, svisceran-do con grande semplicità un grande bagaglio di conoscenze e il frutto di una vita di attenti studi e ricerche.Abbiamo accennato alla polemica, ma questo va riferito forse a qualche anno o decennio ad-dietro. Il Carloni che abbiamo accostato, forse perché l’abbiamo conosciuto già nella incipien-te età più matura, aveva un’altra spiccata ca-ratteristica: la saggezza, il modo affabile nel dire anche le cose più chiare e nette, una certa connaturata bonomìa; in un certo senso gli si addiceva quindi il motto di certi saggi o filoso-fi o moralisti dei secoli passati: suaviter in mo-do, fortiter in re. Vi era sempre, infatti, nel suo eloquio e nel suo modo di porgersi, una sem-plicità e un tono pacato, senza allures da star

In memoria dell’architetto Tita Carloni

Un uomo che ci mancherà

Paolo Camillo Minotti

segretario STAN