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uno spazio vitale Il nostro giardino: per tutti? Spunti didattici per insegnanti

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uno spazio vitaleIl nostro giardino:

per tutti?Spunti didattici per insegnanti

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Indice

Il nostro giardino: uno spazio vitale per tutti? 3

Differenziazione 4 Schema delle fasi A, B e C 4 Fase A - sensibilizzazione, introduzione, quesito basilare 5

Fase B - ampliamento delle conoscenze e interconnessione 8

Fase C - processo decisionale, risposta al quesito basilare e messa in pratica 11

Riferimento a Lehrplan 21 14 Ulteriore documentazione e link 14

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Impressum

Editore:Coop, in collaborazione con Bio Suisse

Concept, testo, redazione: Claudia Baumgartner, Alta scuola pedagogica FHNW, cattedra di "teorie della formazione e insegnamento interdisciplinare" Immagini: 5a classe 2017, scuola ele-mentare di Rain 2, Böttstein (copertina) oelegarten.blogspot.ch (pagina 6, entrambe le foto in alto)Hans Karrer (pagina 6, in basso a destra) 4a - 6a classa 2017, Scola Schluein (pagina 6, in basso a sinistra)Schulheim Hochsteig 2017 (pagina 7, sinistra)Classe 3Pb, scuola elemen-tare Davos Platz (pagina 7, destra)ProSpecieRara (pagina 10, sinistra e destra)Coop (pagina 11)Classe scolastica Walde (tut-te le foto di pagina 12)Coop (pagina 13, sinistra)Scuola elementare, Riva San Vitale (pagina 13, destra)

Un'iniziativa a cura di:

In collaborazione con l’Alta scuola pedagogica FHNW:

Contatto:Coop Casella postale 25504002 Basilea [email protected] © Coop, 2018

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Il nostro giardino: uno spazio vitale per tutti?

Care lettrici, cari lettori,

i seguenti spunti didattici sono forniscono idee e suggerimenti per introdurre l’attività di giardinaggio nella vostra classe. Si tratta di vari moduli impostati sul concetto dell’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) che si possono suddividere in tre fasi: A (sensibilizzazione, intro-duzione, quesito basilare), B (ampliamento delle conoscenze e inter-connessione) e C (processo decisionale, risposta al quesito basilare e messa in pratica). È consigliabile, attenersi all’ordine cronologico delle fasi.

Il modulo «I fattori d’influsso...» integrato nella fase C è un'introduzione concreta orientata alla pratica per un proprio progetto di giardinaggio. Tuttavia, la presente documentazione non è stata pensata per dare istruzioni sulla creazione e la cura di un giardino: su tale tema esistono già numerosi manuali e materiali didattici specifici1. I seguenti spunti didattici sono intesi soprattutto quale preparazione al tema del giardi-naggio e dovrebbero mostrare agli allievi che le decisioni dipendono da numerosi fattori e che in un giardino - o anche in un semplice «ap-pezzamento di terra coltivata» - le esigenze dei differenti gruppi sono molteplici e spesso in contraddizione tra loro.

La conclusione è data dalla risposta al quesito basilare: «Il nostro giar-dino: uno spazio vitale per tutti?», e dal compito di sviluppare proposte per il proprio giardino scolastico, comunitario o addirittura comunale, tenendo in considerazione i fattori invariabili e un numero possibil-mente elevato di esigenze e desideri. Per farlo è necessario affrontare i conflitti di sfruttamento, le esigenze e i desideri autentici, tenendo in considerazione le differenti ideologie. Gli allievi imparano cosa signi-fica scendere a compromessi, perseguendo strategie alternative, per trovare una soluzione adatta a un numero possibilmente elevato di interessati.

È auspicabile che le idee e le proposte degli allievi confluiscano nella pianificazione concreta di un proprio giardino.

Vi auguriamo buon divertimento e tanto successo nella trasmissione delle nozioni di giardinaggio!

¹ Vedi anche www.scuoleinfiore.ch

Jan Heusser

Sostenibilità Coop Bio Suisse Alta scuola pedagogica FHNW

Claudia BaumgartnerSylvia Gysin

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Differenziazione

Il presente spunto didattico è essenzialmente orientato al 1° e 2° ciclo, tuttavia dal punto di vista del suo approccio basilare, può essere ampliato anche per l’insegna-mento nel 3° ciclo. Poiché è concepito in modo modulare, si possono semplificare o tralasciare singoli moduli. Inoltre, le varianti e le aggiunte indicate nei moduli e nei materiali degli excursus alle fasi A e B, permettono di adeguare il contenuto alla classe e al livello. Anche gli allievi più giovani sono in grado di elaborare il quesito basilare, poiché l’insegnante può adeguare il contenuto e la complessità dell’insegnamento sulla base dei requisiti posti per la risposta. L’importante è che gli allievi di ogni livello imparino ad assumere differenti punti di vista, a metterli in relazione tra loro e a trova-re risposte e soluzioni ragionevoli.

Schema delle fasi A, B e C

Fase A Sensibilizzazione, introduzione ,quesito basilare

Fase B Ampliamento delle conoscenze e interconnessione

Fase C Processo decisionale, risposta al quesito basilare e messa in pratica

Personale:Com’è il tuo giardino preferito?

Personale:Strutturare il proprio giardino dei sogni

Personale:Il giardino del futuroLe piante del futuro

Excursus per il 2° e 3° ciclo:scopo di un giardino domestico

Excursus:Chi ha bisogno di chi?Locale?

Risposta al quesitobasilare

Definire le priorità

e prenderedecisioni

Riflessione

Il nostrogiardino

Cosacresce e vive

nei nostri giardini?

Il giardinoideale di ...

Giardino?

Cosatrasforma un luogo in un giardino?

Differenti tipi di giardino

Perchéesistono dif-ferenti tipi di

giardino?

Quesito basilare:Il nostro giardino,uno spazio vitale

per tutti?

A B C

Cosa è un giardino? Dipendenza einterazione

Applicazione pratica

Fattori che influiscono sul

giardino

Le stagioni in giardino

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Cosa è un giardino?L'introduzione viene costruita sulla semplice domanda «Cosa è un giardino?. Per rispondere gli allievi vanno alla ricerca di differenti tipi di giardini, documentandoli accuratamente. L’idea consiste nel far raccogliere loro immagini e disegni possibil-mente variegati, che alla fine andranno ordinati sulla base di criteri autodefiniti, in modo da dedurne differenti tipologie di giardino. Successivamente, vale la pena discutere del perché esistono differenti tipi di giardini. Gli allievi formulano i motivi per la creazione e la manutenzione di un giardino, riconoscendo le dimensioni economiche, ecologiche e sociali implicate. Una volta creato il nesso con le dimensi-oni e dopo che gli allievi hanno acquisito una prima impressione del complesso ecosistema presente in un giardino e degli esseri viventi coinvolti (uomini, piante, animali), il tema principale per diverse lezioni sarà il quesito basilare «Il nostro giar-dino: uno spazio vitale per tutti?».

• Giardino?Durante una passeggiata con l’intera classe o a gruppi, gli allievi scoprono diverse aree coltivate nei pressi della scuola. Se possibile, fotografate i differenti luoghi e stampate le immagini oppure disegnate degli schizzi o descrivete i luoghi.

→In alternativa: gli allievi ricevono il compito di andare alla ricerca di giardini nei dintorni della loro abitazione, documentandoli fotograficamente.

→Variante: mettere a disposizione diverse immagini di luoghi (vicini e lontani) con piante, tratti da giornali e riviste o lasciare che siano gli allievi stessi a fare la raccolta.

• Cosa trasforma un luogo in un giardino? Foto, immagini, disegni e descrizioni vengono stampati per essere presentati e di-scussi in classe. Con la domanda «Cosa è un giardino?» o «Cosa rende un luogo un giardino?» si inizia una discussione plenaria o a gruppi, il cui obiettivo consiste nella descrizione e al contempo nella circoscrizione del termine «giardino». Probabilmen-te la discussione farà capire presto che esistono varie concezioni di giardino e molti giardini differenti.

Il nostro giardino: uno spazio vitale per tutti?

Fase A - sensibilizzazione, introduzione, quesito basilare

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• Differenti tipi di giardinoGli allievi hanno il compito di classificare differenti immagini di giardini. Per farlo, formulano criteri secondo i quali si può suddividere il materiale fotografico. Appren-dono che vi sono varie possibilità di classificazione: giardini grandi e piccoli, «curati» e «selvatici», campestri e urbani, naturali, ornamentali, parchi, orti ecc..

Per ogni raggruppamento si allestisce un poster, aggiungendo i rispettivi criteri. Esem-pio: differenti tipi di orto (ortaggi, frutteti, erbe aromatiche e medicinali, orti monastici e altro ancora), giardini ornamentali (giapponesi, cinesi, inglesi ecc.), giardini roccio-si, giardini naturali, giardini comunitari, orti cittadini, giardini privati, ecc.. Gli allievi conoscono altri tipi di giardini? Cosa li differenzia?

• Perché esistono differenti tipi di giardino? Per rispondere a questa domanda, gli allievi riflettono sulle ragioni per cui si realizza un giardino: quale fonte di nutrimento, per rilassarsi, per questioni economiche, per hobby e piacere, per motivi estetici, quale oggetto di prestigio, per offrire un habitat ad animali e piante, come spazio ricreativo attorno a una casa unifamiliare, come giar-dino comunitario ecc..

Quando la classe ha completato i poster del modulo «Differenti tipi di giardino», ven-gono integrate anche le informazioni elaborate in merito al tipo di giardino.

Fase A - sensibilizzazione, introduzione, quesito basilare

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• Quesito basilare: «Il nostro giardino: uno spazio vitale per tutti?» Al termine dell’introduzione, viene posto il quesito basilare. Il docente invita gli allievi a riflettere sulla questione centrale della domanda. Cosa è uno spazio vitale? Cosa si intende con «tutti»? Uno spazio vitale può essere a disposizione di tutti?

Osservazione: l’insegnamento ESS è sempre impostato in maniera multiprospettica e in modo da creare una relazione tra i differenti punti di vista. Questo spunto didattico si allinea al concetto di ESS. La ricerca di una risposta a questo complesso quesito basilare sottolinea di conseguenza le prospettive dei differenti esseri viventi coinvolti nell'equilibrio del giardino (uomini, animali e piante) mettendoli in relazione tra di loro. Lo sforzo nel fornire una risposta differenziata al quesito basilare, costituisce il filo conduttore di questo spunto didattico e permette agli allievi di riflettere in modo concreto sull’impostazione da dare al loro proprio progetto di giardinaggio.

Personale: Hai un giardino preferito o un posto preferito nella natura? Descrivilo o disegnalo. Perché ti piace stare lì?

Excursus per il 2° e il 3° ciclo: Analizzare l’importanza di un giardino in base ai seguenti punti di vista e paragoni.Scopo di un giardino domestico in Svizzera - in un Paese in via di sviluppoScopo di un giardino domestico in passato - al giorno d’oggi

Fase A - sensibilizzazione, introduzione, quesito basilare

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Dipendenza e interazioneDurante questa fase, gli allievi ampliano le loro conoscenze e interagiscono, col-legando quanto appreso. Studiano i differenti esseri viventi che agiscono in un giardino (uomini, animali e piante) assumendone la prospettiva. Apprendono che le esigenze e i requisiti dei singoli attori in parte possono essere in forte contraddizio-ne tra di loro e che in un giardino coesistono numerose dipendenze e interazioni.

• Cosa cresce e vive nei vari giardini?In vista delle future attività di giardinaggio, gli allievi prendono confidenza con ma-nuali e opere di consultazione. Scegliete un poster (vedi fase A), la foto di un giardino o un giardino reale (nell’area scolastica, nelle sue vicinanze o nei pressi di casa) e individualmente o a gruppi svolgete una ricerca sui nomi delle varie piante e animali (anche insetti) che vivono in quel giardino. I risultati verranno presentati in classe.

Se è stato creato un poster o un pannello in sughero durante la fase A, i nomi di piante e animali (ev. anche con immagini) si possono integrare.

Quali giardini presentano un numero elevato e diversificato di piante e animali? Le differenze si possono spiegare?

• Il giardino ideale di... I differenti esseri viventi vengono raggruppati su schede. Ad esempio uomini, gruppi di persone (amico della natura, apicoltore, scuola, giardiniere privato, persona auto-sufficiente, comune, città...), animali (ape, coccinella, topo, lombrico, gatto, uccel-lo...) e piante.

Partendo dall’esempio della lumaca si possono elaborare in plenum le esigenze e i desideri riguardo al suo giardino. Successivamente suddividere la classe in gruppi. Ogni gruppo sceglie un attore differente adottandone il nome (p. es. «lumaca») per la seconda parte del compito. I gruppi assumono ora il punto di vista dell’essere vivente scelto: «Immagina di essere un...: che tipo di giardino vorresti e perché?».

Gli allievi discutono e annotano i desideri con parole chiave. Successivamente diseg-nano e documentano il giardino ideale per quell’essere vivente.

I lavori si appendono o si presentano in differenti postazioni facilmente accessibili nell’aula scolastica, gli allievi girano e giudicano i vari giardini dal punto di vista del loro attore:

Esiste il «giardino migliore»? Scambio in plenum. Possibili metodi: giochi di ruolo, discussione/dibattito plenario o commenti su biglietti post-it.

...l’uccello mangia il lombrico...il lombrico arieggia il terreno...il terreno fornisce nutrimento alla pianta...la pianta nutre l’uomo...

Fase B - ampliamento delle conoscenze e interconnessione

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Osservazione: Probabilmente (ed è auspicabile), la domanda in merito al «miglior» giardino non trova una risposta univoca, poiché gli allievi giudicano in base a punti di vista (ruoli) molto diversi.

L’obiettivo di questo compito consiste nel creare una grande varietà di giardini ideali considerando il punto di vista di differenti persone e animali, affinché durante lo scambio risultino evidenti le esigenze parzialmente controverse e gli ambiti conflit-tuali (p.es. uomo/persona autosufficiente - lumaca).

• Le stagioni in giardinoPer diventare consapevoli delle attività (nel corso dell’anno), opportunità (osservazi-oni, raccolto...) e soddisfazioni offerte da un giardino, gli allievi interpellano i prop-rietari di differenti giardini (privati, comunali, professionisti...) della loro zona. Nella fase C è importante la domanda circa il motivo per cui un giardino è stato strutturato e allestito in un determinato modo.

Le informazioni tratte dalle interviste vengono raccolte, organizzate e discusse alla lavagna o al pannello in sughero, idealmente dopo lo svolgimento delle rispettive attività previste nel corso dell’anno (pianificazione e costruzione del giardino, messa a dimora delle piantine, cura, raccolto, potatura, misure di protezione dal gelo ecc.).

*Qualora non dovessero essere disponibili proprietari di giardini, gli allievi possono contattare anche altre classi/scuole (vedi sito web scuoleinfiore.ch).

Personale: Come si presenterebbe il tuo giardino ideale? In una scatola o su un grande cartone crea il modello del tuo giardino dei sogni av-valendoti di differenti materiali naturali o da bricolage. Presentazione reciproca dei giardini ideali, con spiegazioni, possibilmente anche scritte.

Excursus: Chi ha bisogno di chi? Tutti siedono in cerchio. Al centro del cerchio sono riportati su fogli A4 i diversi abitanti del giardino come gli uomini, gli animali e le piante (presentare qualche esempio). L’obiettivo consiste nel creare durante una discussione una rete con un filo di lana che segnali le numerose relazioni, dipendenze e interazioni che esistono in natura.

Il docente comincia: «La lumaca mangia la foglia» e lancia il gomitolo a un allievo che dovrà citare un esempio che inizia con la foglia come: «La foglia è la dimora di un pidocchio». L’allievo ora stringe il filo di lana e passa il gomitolo a qualcun altro, che deve proseguire il discorso: «Il pidocchio è il pasto del maggiolino». «Il mag-giolino viene mangiato da un uccello». «L’uccello mangia il lombrico». «Il lombrico arieggia il terreno». «Il terreno fornisce nutrimento alla pianta». «La pianta nutre gli uomini». «Gli uomini piantano gli alberi»...

Fase B - ampliamento delle conoscenze e interconnessione

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Mentre gli allievi formulano le loro riflessioni si rendono conto che la rete continua a crescere. Al termine, il docente può portare l’attenzione sul mondo e lasciare che gli allievi ragionino (oralmente o per iscritto) sull'esistenza o meno di queste dipenden-ze e interazioni nei giardini di paesi lontani e sulla possibile diffusione di tali inter-connessioni al mondo intero.

→In alternativa: illustrare le dipendenze e le reciproche interazioni sulla lavagna con le rispettive parole chiave e le frecce (diagramma a rete).

→Variante per il 2° e il 3° ciclo: come si presenterebbe la situazione se non ci fos-sero più .... (p. es. le api)?

→In alternativa: esaminare più attentamente il fattore «umano». Come influisce l’uomo sull’ordine naturale? Per esempio con la tecnologia, la chimica o la mobilità? Quali sono le opportunità e i pericoli che ne scaturiscono a livello locale e globale?

Excursus: Locale? Gli allievi esaminano l’offerta di frutta di un grande distributore (oppure il docente porta in classe diversi tipi di frutta) e compilano un elenco con i nomi dei singoli frutti. Tutti i frutti vengono scritti o disegnati su un foglio di carta. Suddividere la classe in almeno due gruppi: «locale» (da mettere p. es. in una cesta) e «dall’estero» (depositare in un pacco o in una valigia).

Formare da due a tre gruppi ed esaminare la frutta a) di un negozietto di quartiere, b) di un agriturismo, c) di un grande distributore; discutere delle differenze e riflet-tere sui motivi.

Fase B - ampliamento delle conoscenze e interconnessione

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Applicazione praticaDurante questa fase si mette in pratica quanto appreso in precedenza. Il fulcro di questa fase è la risposta al quesito basilare che idealmente avviene in concomitanza con il proprio progetto di giardino. Le reali condizioni quadro, gli interessi, i valori nonché le esigenze e i requisiti posti dai differenti attori vengono annotati e messi in relazione tra loro. Successivamente si concordano possibili soluzioni che gli allievi elaborano in proposte di giardinaggio concrete.

• I fattori d’influsso per il proprio giardinoL’uso auspicato, lo scopo, i propri valori e idee nonché le condizioni quadro determi-nano in modo considerevole la struttura del giardino. Gli stessi allievi apprendono e riassumono fattori chiave come:

- Condizioni quadro: Quale superficie abbiamo a disposizione? Dove si trova il giardi-no? Cosa cresce già in quel luogo? Quali sono le infrastrutture fisse? Cosa si può modi-ficare? Altri fattori rilevanti sono: Quanto tempo abbiamo a disposizione per i lavori di giardinaggio? Come si presenta l’ubicazione, l’insolazione, il tipo di terreno...

- Motivi per l’utilizzo, scopo e valori come ad esempio: avere una relazione con la natura o un’occupazione sensata, gestire assieme un orto biologico, incentivare la biodiversità, creare un’opportunità di guadagno, praticare un hobby nella natura, ritrovare sé stessi e incontrare gli altri, osservare la crescita, eseguire lavori manuali all’aria aperta, gioire della bellezza delle piante, coltivare e raccogliere i propri generi alimentari, promuovere la presenza di insetti e api selvatiche, creare un habitat per animali e insetti, imparare a conoscere la natura…

- Desideri ed esigenze degli allievi, degli insegnanti, della scuola, del custode, di altre persone coinvolte o interessate...

Tutte le riflessioni vengono annotate con parole chiave e presentate in modo visibile per essere discusse.

• Risposta al quesito basilare «Il nostro giardino: uno spazio vitale per tutti?»

Al più tardi a questo punto bisognerebbe affrontare il tema(con o senza allievi) della gestione del giardino, se questo debba essere gestito da e per la/e classe/i, la scuola o se la gestione e l’uso sono pubblici e avvengano in collaborazione con altre perso-ne, esterne all’istituto scolastico. Consigliamo di riflettere in modo approfondito su questo punto, poiché il coinvolgimento e le conoscenze in materia di giardinaggio dei vicini, di professionisti e/o la collaborazione con il comune, le organizzazioni sociali o le associazioni della terza età (p. es. nell’ambito di un progetto intergenerazionale) possono fornire un aiuto prezioso nella gestione, nella cura e nell’utilizzo di un giardi-no. Per decidere ci si può avvalere della raccolta di attività della sequenza didattica

Come si presentano i giardini del futuro?

Fase C - processo decisionale, risposta

al quesito basilare e messa in pratica

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«Le stagioni in giardino». Inoltre, è possibile elencare i vantaggi e gli svantaggi consi-derando diversi ambiti. Ad esempio, il giardino va gestito con persone e organizzazioni esterne all’istituto scolastico? Vantaggi: si acquisiscono assistenza e conoscenze spe-cifiche, è possibile organizzare la manutenzione e cura del giardino durante le vacanze scolastiche ecc.. Svantaggi: è richiesta una maggiore organizzazione...

Avvalendosi dei poster allestiti nella fase A, gli allievi riflettono ancora una volta sui differenti giardini: quale giardino costituisce l’habitat per...? Questo compito permette agli allievi di chiarire le loro idee in merito al tipo di habitat che desiderano creare. In conclusione, si risponde in modo differenziato al quesito basilare e si descrive un nu-mero possibilmente elevato di attori (uomini, animali e piante), spiegando come tutti sono partecipi e possono essere attivi nel giardino.

• Prendere decisioni e stabilire le prioritàTutti i fattori che incidono sono assegnati dalla classe a tre differenti categorie: neces-sario/invariabile - importante - opzionale. È probabile che alcuni fattori e desideri vengano citati varie volte, siano in contraddizione tra loro oppure che gli allievi abbia-no opinioni diverse al loro riguardo. Gestiti dal docente, gli allievi prendono le decisi-oni e concordano le priorità, accettando le circostanze e i fatti. Si tratta di esperienze fondamentali di cui gli allievi potranno avvalersi successivamente durante la realizza-zione del compito finale.

Fase C - processo decisionale, risposta al quesito basilare e messa in pratica

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• Il nostro giardinoIn un lavoro di gruppo gli allievi discutono su come deve presentarsi concretamente il giardino, come strutturarlo, affinché siano soddisfatti tutti i punti della categoria «necessario/invariabile» e possibilmente tanti della categoria «importante». Gli allievi devono concordare una soluzione tra di loro che poi deve essere attuata da tutti i membri del gruppo. Il processo della ricerca del consenso è molto importante e pro-babilmente al docente verrà richiesto di intervenire e fornire input in modo circost-anziato, al fine di evitare che vengano prese decisioni unicamente in base alla mag-gioranza oppure che si impongano gli allievi più forti o retoricamente convincenti. Gli approcci in presenza di divergenze potrebbero essere: ognuno fa delle concessioni, si trova una terza soluzione, si ridefinisce il problema, lo si pondera in modo differente, si adotta un nuovo punto di vista, si tralasciano alcuni fattori d’influsso della categoria «importante» o si considerano soltanto in modo parziale ecc..

Considerando le priorità, i gruppi riflettono su come strutturare l’habitat per gli attori coinvolti (vedi quesito basilare). Il docente può formulare il compito per il reale pro-getto di strutturazione, indicando completamente (o parzialmente) tutte le condizi-oni e tutti i fatti oggettivi. Il giardino viene disegnato dai gruppi o, in caso di lavori di progetto, descritto e rappresentato su copie di piantine o come modello.

Le varie proposte vengono presentate successivamente dai singoli gruppi in sessio-ne plenaria e discusse assieme in modo costruttivo. Quali sono i vantaggi di questa proposta? Dove risiedono le contraddizioni? Cosa piace? Le idee presentate nei lavori di gruppo sono realizzabili?

Riflessione: è inoltre consigliabile riflettere assieme sul processo di ricerca di una soluzione. Quali conflitti sono nati all’interno dei gruppi? Come sono stati risolti?

Personale: Come pensi che saranno i giardini del futuro? Cosa crescerà in quei giardini? Pensa a una pianta che oggi non esiste ancora. Dovrebbe venire incontro a diverse esigenze. Rappresenta la pianta con materiale da bricolage e descrivi tutto ciò che è in grado di fare.

Fase C - processo decisionale, risposta al quesito basilare e messa in pratica

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Temi d’approfondimento:

Ecosistema → vedi spunti su www.education21.ch

Biodiversità → vedi spunti su www.education21.ch

Riferimento a Lehrplan 21

Al centro degli spunti didattici risiede l’incentivazione delle competenze elencate qui di seguito. Ovviamente, in base all’orientamento dell’insegnamento,

saranno incentivate numerose altre competenze di diversi ambiti, come pure compe-tenze interdisciplinari.

• Scoprire e documentare la presenza di animali e piante nei loro habitat naturali e descrivere come interagiscono tra loro → NUS 2.1

• Osservare e confrontare la crescita, lo sviluppo e la riproduzione di animali e piante → NUS 2.3

• Riconoscere e classificare le varie specie di piante e animali → NUS 2.4 • Valutare gli influssi dell'uomo sulla natura → NUS 2.6 • Rilevare, descrivere e classificare caratteristiche, strutture e situazioni presenti

nell'ambiente naturale e in quello edificato → NUS 8.1 • Riconoscere le trasformazioni in atto negli spazi, riflettere sulle conseguenze di tali

cambiamenti nonché sull'aspetto e lo sviluppo futuro dei luoghi osservati → NUS 8.3 • Gli allievi sono in grado di partecipare attivamente al dialogo →D.3.C.1 • Gli allievi sono in grado di interagire con gli altri e di strutturare gli spazi comunitari

→NUS.10.1 • Gli allievi sono in grado di spiegare, valutare e trasmettere i valori e le norme

→ EEA.2.1 • Gli allievi sono in grado di fornire un contributo, percepire i conflitti e trovare possi-

bili soluzioni → EEA.5.6

Ulteriore documentazione e link

www.scuoleinfiore.ch

Strutturazione e approfondimento dell'insegnamento con focus sull'ESS:

Manuali didattici Querblicke: www.querblicke.ch

Set di strumenti Querblicke: www.querblicke.ch/instrumentenbox/

Filosofare con bambini: www.philosophierenmitkindern.ch

Altri temi e documentazione ESS:

www.education21.ch/it