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IL NOCCIOLO NELL’ALESSANDRINO Gianluca Griseri Responsabile Tecnico

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IL NOCCIOLONELL’ALESSANDRINO

Gianluca GriseriResponsabile Tecnico

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L’Ascopiemonte, nata nel 1997,è una cooperativa cherappresenta 730 soci singoli euna cooperativa, l’Agricor, consede a Castelnuovo Bormida(AL).

I soci iscritti alla cooperativacoltivano 2.500 ettari disuperficie a noccioletospecializzato.

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In Italia, si coltivano circa70.000 ettari di nocciole, di cui28.000 ettari appartengono adagricoltori iscritti adOrganizzazioni di ProduttoriFrutta a Guscio.

La produzione italiana dinocciole in guscio è di circa unmilione di q.li l’anno.

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Sono 6.000 le aziende corilicolein Piemonte, circa 13.000 gliettari di noccioleto, con unaproduzione annua che puòvariare da 90.000 a 180.000 q.li.

Il 70% della superficie coltivataa nocciolo è nella provincia diCuneo. Segue Asti, Torino eAlessandria, dove oggi abbiamogià circa 1.000 ettari a nocciolo.

Nella campagna 2010/ 2011 siprevedono circa 40.000 q.li dinocciole conferite dai soci.

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L’Ascopiemonte, ad oggi, ha spesooltre 2,5 milioni di euro perl’acquisto di macchinari distribuiti aisoci aderenti alla cooperativa.

Tramite la realizzazione diProgrammi Operativi finalizzati almiglioramento qualitativo delprodotto (doppia raccolta, potatura)sono stati distribuiti direttamente aisoci oltre 1,8 milioni di euro.

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Assistenza tecnica di base

Attività di ricerca e sperimentazione in collaborazione con il Creso.

Fornitura di materiale vivaistico certificato a disposizione dei Soci.

Ritiro, pulitura, essiccazione, stoccaggio, commercializzazione delle noccioleconferite dai soci aderenti alla cooperativa.

L’incontro di oggi nasce dalla collaborazione tra Ascopiemonte eConfagricoltura Alessandria con lo scopo di promuovere lo sviluppo delnocciolo fornendo assistenza tecnica e commerciale sia per le aziende corilicolegià presenti sul territorio, sia per quelle aziende interessate a realizzare nuoviimpianti di nocciolo.

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Classe: Dicotiledones Ordine: Fagales Famiglia: Betulaceae Genere: Corylus Specie: Corylus avellana

La pianta del nocciolo ha uncaratteristico portamento acespuglio, con l’apparato radicalefascicolato e molto esteso che puòarrivare a1,5 metri di profondità.

IL NOCCIOLO

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Sulla stessa pianta sono presenti sia fiori maschili, dettiamenti, produttori di polline, sia fiori femminiliriconoscibili dal caratteristico “ciuffo” rosso.L’impollinazione del nocciolo è anemofila cioè avvienegrazie al vento. Il frutto è sferoidale, è caratterizzato daun guscio sottile.La nocciola varietà Tonda Gentile Trilobata ècaratterizzata da una buona resa alla sgusciatura, unabuona resistenza alla rottura nelle operazioni disgusciatura, un’ottima pelabilità nella fase di tostatura eun elevato valore nutritivo ed energetico.Il nocciolo è una pianta caratterizzata da notevolerusticità. Preferisce terreni tendenzialmente sciolti, conpH neutro (da 6,8 a 7,2), ma si adatta anche nei terreniacidi e alcalini (fino a pH 8).

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L’IMPIANTO DEL NOCCIOLETO

L’impianto di un nuovo noccioleto èun’operazione alla quale va prestataparticolare attenzione in quanto, inquesta fase, si compiono scelte chepotrebbero condizionare inevitabilmentel’intero ciclo produttivo nonchèeconomico del noccioleto.

La scarsa produzione di alcuni noccioleti,le malattie come l’asfissia radicale, ilmarciume radicale, sono la direttaconseguenza di lavori d’impianto maleseguiti.

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Propagazione e scelta delmateriale vivaisticoIl sistema più diffuso di propagazione delnocciolo è quello dell’utilizzo di polloniprovenienti da ceppaie certificate, chesuccessivamente vengono selezionati eposti a radicare.Per realizzare un impianto uniforme, ènecessario scegliere piante sane, dotatedi un buon apparato radicale,possibilmente di due anni.Occorre rivolgersi a vivai “accreditati”che possano fornire materialecertificato.

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La preparazione del terreno Per poter effettuare l’impianto di un

noccioleto, il terreno va preparato inpiena estate (luglio - agosto), quando èasciutto, mediante uno scasso profondo( anche 80- 90 cm).

Precedentemente allo scasso, senecessaria, può essere effettuata unaconcimazione di fondo.

Talvolta, specie nei terreni argillosi doveè possibile riscontrare ristagni d’acqua, sirende necessario realizzare appositidrenaggi per evitare alle piante problemidi asfissia e marciumi radicali.

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Messa a dimora delle piantineE’ preferibile, effettuare la messa a dimora dellepiantine di nocciolo in autunno nei primi giorni dinovembre.Dopo aver terminato la preparazione delterreno, si procede alla tracciatura dell’impiantoin relazione al sesto precedentemente scelto,cioè al numero di piante per ettaro nelnoccioleto.Negli ultimi anni questa operazione vieneeseguita con l’ausilio di strumenti GPS checonsentono una maggiore precisione e un minorimpiego di tempo e di manodopera. Effettuata latracciatura si preparano le buche a mano o conapposite trivelle con un diametro di 30-50 cm. euna profondità di 30-40 cm..

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La buca, con dentro posizionata la piantina, vieneriempita di terreno a volte miscelato condell’apposito terriccio per favorire lo sviluppodelle radici.Normalmente vengono posizionate delle canne alato di ogni singola piantina, che hanno lafunzione sia di sostegno, sia di segnalazione.Nella primavera successiva si procederà al tagliodell’astone in relazione alla forma di allevamentoprecedentemente scelta.

Nelle zone dove la presenza di noccioli selvatici èscarsa, può essere consigliabile l’inserimento dialcuni impollinatori, al fine di migliorarel’impollinazione e quindi la capacità produttivadel noccioleto.

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SESTI DI IMPIANTO E FORME DI ALLEVAMENTO

Per il nocciolo, come per tutte le altre specie frutticole, non è possibile adottare unadistanza di impianto fissa, standardizzata. Un errore nella scelta del sesto d’impiantoe della forma di allevamento potrebbe condizionare sensibilmente l’intero ciclovegetativo e produttivo della pianta.

La scelta del sesto d’impianto è legata a molti fattori: la fertilità del suolo la forma di allevamento scelta la possibilità di effettuare irrigazioni la necessità d’impiego di macchinari, come per esempio le semoventi per la raccolta

meccanizzata delle nocciole.

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Negli anni passati si tendeva ad usare sestid’impianti più piccoli ( 5x4 - 5x5) con minordistanza fra le file, mentre oggi, complice lameccanizzazione di molte pratiche colturali,ad esempio la potatura e la raccoltameccanica, si è stati obbligati ad aumentare ledistanze fra le file (6x4 - 6x5).E’ bene ricordare che, con forme diallevamento più “libere” come il cespuglio, ènecessario, nella scelta del sesto, valutare lanecessità delle piante di maggioreilluminazione e arieggiamento.Anche se poco sviluppati in Piemonte, unaccenno va fatto in merito agli “impianti fitti”dove il numero delle piante è molto elevato el’entrata in produzione risulta sensibilmenteanticipata.

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Sistema a cespuglioSistema policaule caratteristico dei noccioleticoltivati in Piemonte e, in particolar modonell’Alta Langa, dove gli astoni messi a dimora inautunno vengono in primavera capitozzati alivello del terreno.A seguito delle operazioni di capitozzatura, igermogli emessi vengono selezionati in base allaloro vigoria e posizione e i 5-6 che rimangonoserviranno a dare vita al nuovo cespuglio.Sistema di allevamento semplice da realizzare, madi difficile operatività nella fase di pulizia basaledella pianta, viene generalmente scelto negliimpianti situati ad altitudini più elevate e neiterreni meno fertili.

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Sistema di allevamento a vaso cespugliatoÈ un sistema impalcato all’altezza 30-40 cm dalterreno. Questo permette, a differenza delsistema di allevamento a cespuglio, di effettuarefacilmente le operazioni di spollonatura e dipulizia alla base della pianta.L’astone messo a dimora in autunno vienecapitozzato a 30-40 cm.; l’anno successivo, scelti4-5 rami vigorosi opportunamente orientati, si dàforma al vaso.Il vaso cespugliato è il sistema di allevamento, chefa coesistere le esigenze di sviluppo vegetativodelle piante con quelle tecniche operativedell’agricoltore.

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Sistema di allevamento ad alberelloÈ un sistema di allevamento monocaule che,soprattutto nelle zone dell’alessandrino edell’astigiano, negli anni novanta, ha trovatoparticolare sviluppo.Presenta un unico astone dal quale si diramano 3-4 branche principali. L’astone viene capitozzato a70-80 cm da terra e da qui si scelgono i germoglimeglio orientati che andranno a formarel’alberello.Particolarmente adatto nelle zone pianeggianti,dove buona parte delle operazioni colturalivengono eseguite meccanicamente, richiede peròpiù tempo e manodopera per le operazioni dipotatura rispetto agli altri sistemi di allevamentoprecedentemente illustrati.