IL NEWS MAGAZINE DELLA MISERICORDIA DI VENEZIA...Campo Santo Stefano Tel. 393 9599801 Palazzo Grassi...

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Periodico trimestrale - Anno 2015 - N. 3/2015 - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 dcb Venezia 30125 Venezia, S. Polo 135 - 041 5224745 - C/C post. 18513309 - Reg. Trib. Venezia 26-5-1965 n. 382 Realizzazione: Editgraf, Venezia - info@editgraf.com Canaletto, San Giacomo di Rialto, 1725-30, Gemäldegalerie, Dresden SEDE PRESIDENZA UFFICI VISITA IL NOSTRO SITO: www.misericordiavenezia.org e-mail: info@misericordiavenezia.org TROVERAI NOTIZIE AGGIORNATE Lun/Sab 9-12 Un aiuto agli anziani Lun/Ven 10-12 - 16-18 Giovedì 15-16.30 SQUADRA PRIMO SOCCORSO AMBULATORIO per visite di medicina di base e specialistiche gratuite su prenotazione telefonica 3460473974 0 04 41 1 5 52 22 24 47 74 45 5 0 04 41 1 2 24 41 10 03 34 47 7 Lun/Sab 9-12 Un sorriso per i bambini SEZ. «ARCOBALENO» 0 04 41 1 5 52 22 24 47 74 45 5 0 04 41 1 2 27 77 77 73 36 62 2 IL NEWS MAGAZINE DELLA MISERICORDIA DI VENEZIA

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  • Periodico trimestrale - Anno2015 -N. 3/2015 - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma1dcbVenezia30125 Venezia, S. Polo 135 -� 041 5224745 - C/C post. 18513309 - Reg. Trib. Venezia 26-5-1965 n. 382

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  • sommario n. 3-2015

    NEWS SODALIZIO- SABATO 23 MAGGIO 2015: FESTEGGIATOIL 191° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLA MISERICORDIA pag. 8

    - SABATO 25 LUGLIO 2015: FESTA DEI PATRONI S. GIACOMO AP. MAGGIORE E S. CRISTOFORO MARTIRE pag. 8

    - SABATO 10 OTTOBRE 2015 “MISERICORDIA DAY” – Festa del Volontariato della Misericordia di Venezia: a partire dal mattino con l’apertura dell’Ambulatorio per controlli gratuiti glicemici e misurazione parametri vitali alla cittadinanza; dimostrazioni simulate di primo soccorso; alle 18,00 SOLENNE CELEBRAZIONE LITURGICA alla presenza di Autorità Religiose,Civili e Militari; pag. 10

    - LUNEDI’ 1° OTTOBRE 2015: PARTE L’11° CORSO DI PRIMO SOCCORSO APERTO A TUTTA LA CITTADINANZA. pag. 11

    NEWS SEZIONI INTERNE- Consuntivi 2° trimestre 2015 sezioni interne: “Filo d’Argento”, “Arcobaleno”, “Ambulatorio” e “SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO”. pag. 20

    �����IN QUESTO NUMERO:- L’Irlanda cattolica vota “SI” alle nozze gay di Giuseppe Mazzariol pag. 22L'imbroglio delle pensioni di Maurizio Del Maschio pag. 24Chi siamo, dove andiamo, che facciamo? di M. Chiara Klinger Mazzarino pag. 28Vecchio scarpone di A. Debora Turchetto pag. 31L’angolo del geriatra di Giancarlo Bottecchia pag. 32Sicario a buon mercato di Francesco Bergamo pag. 35Andar per mostre e musei: La Biennale Arte 2015 di M.M. pag. 36L’angolo dello spritz di Giampaolo Contemori pag. 38I dolci-amari rapporti famigliari di M.M. pag. 40Papa Francesco continua a stupire il mondo!!! di Giuseppe Mazzariol pag. 42Curiosità veneziane: Le colonne sul molo di Venezia: Marco, Todaro e… di Giuseppe Mazzariol pag. 45Ri-parliamone sottovoce di Luigi Ricci pag. 47Misericordia e verità: “La gioia del Vangelo” 1° di don Diego Sartorelli pag. 48Le ricette di Nonna Silvana di S. M. B. pag. 50Proverbi e detti veneziani a cura di G.M. pag. 50

    Madre Teresa di Calcutta diceva: “Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando conquelli che hanno bisogno di parole d’amore? Signore, oggi ti do la mia voce”.

    Direttore Responsabile: GIUSEPPE MAZZARIOLCollaboratori e grafici di redazione: ROBERTA FALCIER, MARINA MUSACCO

    Direzione e redazione: Venezia – S. Polo, 135 – Tel. e fax 041.5224745 e-mail: [email protected]: www.misericordiavenezia.org

    Gli articoli firmati riflettono soltanto l’opinione degli autori.

  • 4 IL MESSAGGIO N. 3 -2015

    NEWS sodalizio

    DESTINIAMO IL CINQUE PER MILLE

    ALLA MISERICORDIA!!!PRESENTI NELLA SOCIETÀ,VICINI A CHI HA BISOGNO.

    SOTTOSCRIVI ANCHE QUEST’ANNO IL CINQUE PER MILLE A FAVOREDELLA NOSTRA ARCICONFRATERNITA: NON TI COSTA NULLA!!!

    Anche quest’anno la legge finanziaria ha previsto che si può sottoscrivere il CIN-QUE PER MILLE dell’imposta sul reddito a favore di un’associazione di volonta-riato tra quelle riconosciute. Anche la nostra Arciconfraternita potrà godere di que-sto beneficio. Teniamo a precisare che la destinazione del CINQUE PER MILLEnon è in alternativa all'OTTO ’ER MILLE destinato alle Chiese. Pertanto, si posso-no sottoscrivere ambedue. Per sottoscrivere a favore di questa Arciconfraternitabasterà apporre la firma su uno dei quattro appositi riquadri che figurano sui model-li di dichiarazione dei redditi: Mod. CUD, Mod. UNICO, Mod. 730 redditi e poi scri-vere il nostro

    CODICE FISCALE: 80007840277

    Ringraziamo sin d’ora quanti, iscritti e simpatizzanti, ci indicheranno apponendo laloro firma e scrivendo nell’apposito rigo il nostro codice fiscale su riportato.Ribadiamo ancora una volta che

    sottoscrivere questa destinazione non significa che le sommerisultanti siano a carico del contribuente: esse vanno indetrazione alle entrate dello Stato. Pertanto, il cittadino con-tribuente non paga alcunché di più !!!

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 5

    NEWS sodalizio

    “SUPPLICA” DEL PRESIDENTE AI CONFRATELLI CHE NON HANNO ANCORA PAGATO LA QUOTA ASSOCIATIVA

    Carissimi Confratelli e Consorelle,

    alla data del 20 giugno 2015 mi viene segnalato dal nostro ufficio “Contabilità” cheben 439 iscritti non hanno ancora versato la quota associativa per l’anno 2015 cheè peraltro ferma da quattro anni a € 25,00=

    Questo sodalizio vive soprattutto con le quote associative che, a norma dello statutovigente, dovrebbero essere versate entro il mese di febbraio dell’anno in corso. Nonparliamo poi di quei Confratelli che non pagano anche da tre-quattro anni, rischian-do di essere depennati, sempre ai sensi dello statuto.

    RIVOLGO QUINDI UNA VIVA PREGHIERA A COLORO CHE NONHANNO ANCORA PROVVEDUTO A FARLO DI VERSARE LA QUOTAASSOCIATIVA DELL’ANNO CORRENTE ED EVENTUALMENTE ANCHEQUELLA DEGLI ANNI ARRETRATI.

    RINGRAZIO VIVAMENTE E CONFIDO.

    IL PRESIDENTE(Giuseppe Mazzariol)

  • 6 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    NEWS sodalizio

    CONSORELLE NUOVE ISCRITTE(dal 1° aprile al 30 giugno 2015)FLORIAN Paola – BRUGNERA Michela – PERUT Donatella – COMISSO Lia – CALLEGARINISandra -

    CONFRATELLI NUOVI ISCRITTI(dal 1° aprile al 30 giugno 2015)BETTIOLO Sergio – SALVIATO Theo – GASPERI Roberto – PIVETTA Marcello – BOCCASSI-NI Francesco – QUAGLIO Renzo -

    NON SONO PIU’ CON NOI MA VIVONO NEL NOSTRORICORDO

    (“Dona a loro, Signore, la pace della tua compagnia”)

    CONFRATELLI DECEDUTI(dal 1° aprile al 30 giugno 2015)don Serafino TENDERINI – SANTORO Goffredo – SAVINI Giorgio -

    CONSORELLE DECEDUTE(dal 1° aprile al 30 giugno 2015)MARZOCCHI Nazzarena – FRANCESCONI Leda – TONEI Gina – MIOTTO Luciana – CHIU-RIOTTO Renata – CIPRIOTTO Eleonora – FRANCALLI Maria Iride – URSO Antonina –BOR-TOLUZZI Edera – PICOZZI Carla – COSTANTINI Giovanna -

    OFFERTE(dal 1° aprile al 30 giugno 2015)

    LUPPI Edda in memoria di don Luigi FERRETTO – coniugi GUADAGNIN – SANTORO Lucio –FABBIAN Giorgio e TRAPOLIN Pasqua – GELONIO Luigia – MULLIS Carla – VIANINI Carlo –BORTOLATO Giulia – TOMASINI Ines – BIASON Giorgio – ALBERTINI Anna – ZANETTI AnnaMaria – TISO Alberto -

    SI RICORDA CHE L’IMPORTO DELLA QUOTA ASSOCIATIVAPER IL 2015 RIMANE BLOCCATO A € 25,00

    SI PREGANO LE PERSONE ISCRITTE CHE HANNO CAMBIATO INDIRIZZO DI COMUNICARLO IN SEGRETERIA

    DELLA MISERICORDIA (tel. 041.5224745)

    Quando l'amore vi chiama, seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide.Khalil Gibran

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 7

    titolo articolo di Nome Cognome autoreNEWS sodalizio

    DOMENICA 14 DICEMBRE 2014 CONSEGNATO ALLA MISERICORDIA

    IL XIV PREMIO BONTA’ UNCI – CITTA’ DI VENEZIA

    Domenica 14 dicembre 2014, presso la ScuolaGrande S. Teodoro di Venezia, alla presenza diautorità civili, militari e religiose, tra le quali:l’Assistente Spirituale UNCI Cav. Mons. AntonioMeneguolo, la Dr.ssa Alessia Zuccarello Marcoliniin rappresentanza del Questore di Venezia, l’On.Dott. Michele Zuin e, dopo gli interventi delPresidente Nazionale UNCI, Rag. MarcelloAnnoni, della Rappresentante Femminile UNCINazionale, Uff. Tina Mazza, del PresidenteProvinciale UNCI Cav di Gr. Croce M.d.L.Roberto Scarpa, del Vice Presidente Uff.Francesco Cesca ed altre autorità, la nostra MISE-RICORDIA ha ricevuto il PREMIO BONTA’2014 quantificato in mille euro. Il nostroPresidente, Giuseppe Mazzariol, ha ricevuto inol-tre l’Attestato di iscrizione di socio prendendo poila parola per illustrare ai presenti le innumerevoli attività di volontariato che questanostra Misericordia, ormai da più di un ventennio, offre a tutta la cittadinanza con le suesezioni specifiche per anziani, bambini, diseredati, senza fissa dimora e senza assistenzasanitaria pubblica e per gli stessi veneziani Da qualche anno poi svolge- tutti i sabato ele domeniche nella zona realtina - attività di primo soccorso con i suoi volontari alta-mente preparati per le emergenze anche con defibrillatori semiautomatici in stretto con-tatto con il SUEM 118 e partecipando a tutti gli eventi cittadini.

    Conferimento del Premio Bontàall’Arciconfraternita di San Cristoforo edella Misericordia. Da sinistra il Cav. diGr. Croce M.d.L. Roberto Scarpa, l’On.Dott. Michele Zuin, l’Uff. FrancescoCesca, il Gr. Uff. M.d.L. Rag. MarcelloAnnoni, il Cav. Mons. AntonioMeneguolo, l’Uff. Tina Mazza, ilPresidente dell’ArciconfraternitaGiuseppe Mazzariol, la Cav. MariaBonaldo, il Comm. M.d.L. Emilio Doria e il Comm. Remo Degli Augelli.

  • 8 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    titolo articolo di Nome Cognome autoreNEWS sodalizio

    SABATO 23 MAGGIO 2015191° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE

    SABATO 23 MAGGIO 2015, alle ore 18.00, nellachiesa di S. Giacometto di Rialto, è stata celebratauna Messa solenne presieduta da don DiegoSartorelli, Assistente Spirituale per i volontari delSodalizio. La liturgia è stata accompagnata dallaCorale “V. Broccardo”, diretta dal M° Paolo Vianello,che ha anche eseguito dopo la celebrazione un breveconcerto con bis richiesti più volte.

    SABATO 25 LUGLIO 2014FESTA DEI SANTI PATRONI S. GIACOMO A.M.

    E SAN CRISTOFORO MARTIRE, PATRONI DEL NOSTRO SODALIZIO.

    Alle ore 18,00, con una S. Messa nella Chiesa di S. Giacometto, verranno ricor-dati i Santi Protettori dell’Arciconfraternita, San Giacomo Apostolo Maggiore eSan Cristoforo martire.

    CHIESA S. GIACOMETTO DI RIALTO

    PER LA STAGIONE ESTIVA SI RENDE NOTO CHE DA LUNEDI’ 1°GIUGNO SINO A SABATO 12 SETTEMBRE 2015, LA S. MESSA VESPER-TINA DELLE h. 17.30 SARA’ SPOSTATA ALLE h. 18.00

    S. Giacomo “il Maggiore” S. Cristoforo martire

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 9

    ASSEGNATO IL “PREMIO ROTARY 2015”AL NOSTRO CONFRATELLO MAURIZIO FRANCESCONI,ISPETTORE CAPO DELLA SEZIONE “DISAGIO SOCIALE”

    DELLA POLIZIA LOCALE DI VENEZIA.

    Il nostro confratello, nonché consigliere del Sodalizio, MAURIZIO FRANCE-SCONI, Ispettore Capo nella Sezione “Disagio Sociale” della Polizia Locale diVenezia, a seguito innumerevoli casi sociali verificatisi in questi anni in città, ovel’ufficiale si è prodigato per portarli a termine nel migliore dei modi, per cui per ilpassato ha già riscosso considerevoli encomi pubblici, oltre a essere stato insignitoanche dell’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana,MARTEDI’ 26 MAGGIO 2015 ha ricevuto dal ROTARY CLUB di Venezia il pre-mio “FORZE DELL’ORDINE ANNO 2015”. Al nostro confratello vadano le piùvive congratulazioni e felicitazioni da parte del Consiglio, degli altri Organi socia-li e di tutti gli iscritti all’Arciconfraternita.

    NEWS sodalizio

  • 10 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    NEWS sodalizio

    “MISERICORDIA DAY”sabato 10 OTTOBRE 2015

    Festa del Volontariato per:XXII ANNO DI COSTITUZIONE DELLA SEZIONE “FILO D’ARGENTO”XVII ANNO DI COSTITUZIONE DELLA SEZIONE “ARCOBALENO”

    XIV ANNO DI COSTITUZIONE DELL’AMBULATORIOV ANNO DI COSTITUZIONE DELLA SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO

    PROGRAMMAOre 10,00 – 12.00 e 15,30 – 17,00:Apertura dell’Ambulatorio in Campo S. Giacometto alla popolazione per controlligratuiti glicemici e misurazione parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza car-diaca e respiratoria)Ore 16,30Dimostrazioni simulate di primo soccorso da parte dei volontari;Ore 18,00S. Messa per i volontari, alla presenza di autorità civili e militari.Al termine della liturgia saranno consegnati diplomi di benemerenza e medaglie aivolontari.

    Seguirà il consueto cocktail.

    Quando incontro qualcuno non gli chiedo da dove viene. Non mi interessa. Gli chiedo dove

    va. Gli chiedo se posso fare un pezzo di strada insieme a lui.

    (Papa Giovanni XXIII)

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 11

    11° CORSO DI PRIMO SOCCORSO“IL SOCCORSO PER UNA VITA”

    DA GIOVEDI’ 1° OTTOBREA GIOVEDI’ 10 DICEMBRE 2015

    ( N. 20 LEZIONI - TUTTI I LUNEDÌ E I GIOVEDÌ)

    GRATUITOE APERTO A TUTTA LA CITTADINANZA

    Ognuno di noi in ogni momento salvando una vita può essere un eroe!!! Nessuno sisalva da solo….

    ISCRIZIONI: Uffici della MISERICORDIA, Campo S. Giacometto – S. Polo n.135(dal lunedì al sabato h. 9.00/12.00) Tel.: 041 5224745

    SEDE DEL CORSO: Casa per Ferie S. Andrea, Santa Croce, 495–P.le Roma -Fond.ta Santa Chiara.

    RICONOSCIMENTI: Crediti formativi agli studentidelle scuole superiori.INFORMAZIONI: coloro che otterranno alla fine del corso l’idoneità, potranno farparte della nostra SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO operativa già in città.

    ISCRIZIONI ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2015 !!!

    e-mail: [email protected] – sito: www.misericordiavenezia.org

    segue PROGRAMMA LEZIONI

    NEWS sodalizio

    Direzione Politiche Sociali, partecipative e dell'accoglienza

  • 12 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    PROGRAMMAGiov. 01/10 Inaugurazione del corso con un breve intervento del Presidente della Misericordia

    Giuseppe MazzariolPresentazione del corso da parte dl Direttore del corso dr. Lodovico PietrosantiLectio Magistralis: “Il sistema di emergenza, sicurezza e comportamento sul luogodell’evento” Relatore: dr. Paolo Caputo – Direttore 118 SUEM di Venezia.

    Lun. 05/10 Le alterazioni del sistema cardio-circolatorio.(dr. Michelangelo Penzo)

    Giov. 08/10 Il sistema nervoso (elementi di anatomia e fisiologia) Alterazioni della co-scienza.Traumi cranio-encefalici e vertebro-midollari. (dr.FrancescoViolante)

    Lun.. 12/10 Emergenze infettivologiche. Elementi di tossicologia applicati al Primo Soccorso.(dr. Marco Bechi)

    Giov. 15/10 Ustioni, ferite e lesioni. Shock, emorragie e crusch sindrome (dr.Franco Osti)Lun. 19/10 La rianimazione cardio-respiratoria

    (Basic Life Support Defibrillation = BLS-D)Dimostrazione uso defibrillatore (dr. Lodovico Pietrosanti)

    Giov. 22/10 BLS+traumi cervicali(esercit.pratiche) 1° Gruppo(Infermieri Istruttori SUEM)

    Lun. 26/10 BLS + traumi cervicali (esercitazioni pratiche) 2° Gruppo(Infermieri Istruttori SUEM)

    Giov. 29/10 Le ferite, le lussazioni, le fratture, le amputazioni traumatiche. I disinfettanti. (dr. Gianluigi Da Campo)

    Lun. 02/11 Traumi ortopedici (esercitazioni pratiche) 1° GRUPPO(Infermieri Istruttori–Ortopedia)

    Giov. 05/11 Traumi ortopedici (esercitazioni pratiche) 2° GRUPPO(Infermieri Istruttori–Ortopedia)

    Lun. 09/11 Aspetti giuridici di responsabilità del Volontario Soccorritore. (dr.ssa Cristina Potì)Mart. 10/11(*)Le problematiche e le urgenze pediatriche (dr. Maurizio Pitter)Lun. 16/11(*) Esercitazioni pratiche in ambito pediatrico

    (Caposala pediatria e Infermieri SUEM)Giov. 19/11(*) La rianimazione cardio-polmonare del bambino.

    Pediatric Basic Life Support =PBLS (dr.ssa Ilde Pistocchi)Lun. 23/11 Intossicazione da overdose: Primo Soccorso. (dr.ssa Marina Paties)Giov. 26/11 La prevenzione dei tumori. (dr. Giovanni Poles)Lun. 30/11 Esercitazioni pratiche di pronto soccorso (dr. Franco Osti)Giov. 03/12 Approccio all’infortunato. Esercitazioni sul paziente traumatizzato.

    (Infermieri Istruttori–Ortopedia)Lun. 07/12 Esercitaz.simulate del paziente critico (Dr. Paolo Caputo, Direttore 118

    SUEM VE e Infermieri IstruttoriSUEM)Giov. 10/12 TEST FINALE: h. 17.45Mart. 15/12 h. 18.00: CERIMONIA DI CONSEGNA DEGLI ATTESTATI presso Sala

    Capitolare della Scuola Grande di S. Teodoro – S.Marco,4810-Campo S. Salvador -Venezia

    (*) Chi desiderasse frequentare soltanto le lezioni riguardanti le “Emergenze Pediatriche” potràessere presente nelle giornate sopra riportate, previa comunicazione alla Segreteria, e avrà dirit-to egualmente ad un attestato di frequenza limitatamente a queste lezioni.

    NEWS sodalizio

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 13

    NEWS sodalizio

    I MEDICI DELLA MISERICORDIA DI VENEZIAOFFRONO VISITE SPECIALISTICHE GRATUITEANCHE A PENSIONATI IN DIFFICOLTÀECONOMICHE ELIMINANDOTEMPI LUNGHISSIMI DI ATTESA.

    È noto che la città di Venezia, pur essendo prevalentemente una città ricca per le atti-vità turistiche e l’attività del terziario, presenta sacche di povertà che le istituzionipubbliche e di volontariato stentano a controllare dal punto di vista sanitario.D’altra parte è elevato il numero di anziani con pensioni minime che non riesconoad accedere ai servizi sanitari specialistici per vari motivi, uno dei quali è principal-mente il tempo di attesa tra prenotazione ed esecuzione della visita. Pertanto, il grup-po di Medici Volontari dell’Ambulatorio di San Giacometto, costituito per lo più damedici specialisti o polispecialisti è disponibile ad offrire consulenze specialisticheper i casi di pazienti veneziani o in difficoltà economica. L’aiuto offerto potrà, per il momento, essere dato per le seguenti specialità:

    • Medicina interna• Gastroenterologia• Cardiologia• Diabetologia• Neurologia• Malattie infettive• Geriatria• Reumatologia• Otorinolaringoiatria• Ginecologia. • Pediatria.• Urologia

    Il servizio di consulenza sarà organizzato come segue: le visite dovranno essere pre-notate telefonando alla segreteria della Misericordia e verranno eseguite nell’ambu-latorio sito a S. Giacometto concordando data ed ora. Casi di pazienti particolari,valutati caso per caso, potranno essere visitati nell’ambiente del paziente stesso.

    NON E’ NECESSARIO PRESENTARE DICHIARAZIONE DEI REDDITI OALTRA DOCUMENTAZIONE COMPROVANTE CHE UNA PERSONA NONE’ RICCA !!! ORMAI “POVERI” SIAMO UN PO’ TUTTI !!!

    Nella misura in cui l'amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poiché l'amo-re è la bellezza dell'anima. Sant'Agostino

  • 14 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    NEWS sodalizio

    CORSI BLS-D

    La “MISERICORDIA” di Venezia organizza, presso la propria sede in Campo SanGiacometto, n. 135.CORSI DI RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE (BLS-D) per il persona-le appartenente a varie categorie. Detti corsi hanno lo scopo di fornire le competen-ze e la capacità di portare soccorso efficace a persone colpite da arresto cardio-respi-ratorio improvviso, contemplando l’uso del defibrillatore semiautomatico e scongiu-rando quindi un sicuro decesso. L’invito è rivolto ad associazioni sportive, enti e isti-tuti scolastici in quanto è importante la presenza di persone che abbiano questo bre-vetto, nella considerazione che spesso vi possono essere circostanze in cui chiunque,inconsapevolmente può trovarsi seriamente coinvolto. I corsi, della durata di CIN-QUE ORE, sono diretti dal Dr. Lodovico Pietrosanti, già Direttore del Servizio 118SUEM di Venezia. Il costo di partecipazione è di € 100,00= (cento/00) a persona.Verrà rilasciato regolare certificato a norma di legge. Se siete interessati. Si può con-tattare la Misericordia al seguente numero: 041.5224745, tutti i giorni dalle ore 9 alleore 12 – e-mail: [email protected]

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 15

    NEWS sodalizio

    ORATORIO S. CRISTOFORO – CIMITEROSI AVVISA

    CHE LA S. MESSA DOMENICALEVIENE CELEBRATA ALLE ORE 11.15.

    ACCOMPAGNAMENTO FUNEBREUN NOSTRO INCARICATO SARA’ SEMPRE PRESENTE

    A TUTTI I FUNERALI CHE SI SVOLGERANNO NELLE CHIESE DIVENEZIA CON IL LABARO DELL’ARCICONFRATERNITA.

    AVRA’ CURA INOLTRE DI ACCOMPAGNARE I PARENTI AL CAMPO ATERRA O AL MANUFATTO DOVE VERRA’ SEPOLTO IL LORO CARO DEFUNTO.

  • 16 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    NEWS sodalizio

    COMUNICATO PER GLI ISCRITTIIN CASO DI MORTE

    I PARENTI DEGLI ISCRITTI CHE DESIDERASSERO CELEBRARE ILFUNERALE NELL’ORATORIO DI SAN CRISTOFORO IN CIMITERO,SONO PREGATI DI PRENDERE CONTATTI CON GLI UFFICI DELL’AR-CICONFRATERNITA APPENA AVVENUTO IL DECESSO DELLA PER-SONA ISCRITTA (MATTINO: DALLE 8.30 ALLE 12.30).

    FUNERALI A CURA DELLA MISERICORDIA

    SOTTOSCRIZIONE DI UN CONTRATTO IN VITA PER I CONFRATELLI ISCRITTI.

    L’Arciconfraternita si occupa, per tutti gli iscritti, previo contratto sottoscritto negliuffici amministrativi della sede di Rialto, S. Polo N. 135, dei FUNERALI, una voltache viene a mancare un confratello. Da anni ormai, appoggiata ad un’impresa dipompe funebri cittadine, si prende cura dell’accompagnamento funebre, del funera-le nella chiesa parrocchiale o nella Cappella del cimitero di S. Michele, della cassa,dei fiori, delle epigrafi, e a seconda della scelta se a terra o in manufatto; viene fattapoi la croce, la pietra tombale o le iscrizioni per chi ha già in concessione una nic-chia, un ossario o un cinerario. Possiamo inoltre assegnare un cinerario per chi desi-dera farsi cremare. Il contratto viene sottoscritto IN VITA e l’importo resterà invariato fino aquando verrà a mancare il confratello o consorella. Per informazioni invitiamo gliiscritti interessati, ma soprattutto tutti coloro che sono soli e che non desiderano dareincombenze a parenti dopo il decesso, a contattare i nostri uffici dal lunedì al sabatodalle 9.00 alle 12.00. Tale contratto vale anche per gli iscritti che abitano fuori città eche desiderano essere trasportati nel camposanto di Venezia.

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 17

    NEWS sodalizio

    AMMINISTRATOREDI SOSTEGNOL’Amministratore di sostegno è una figura istituita nelnostro Ordinamento per tutelare le persone prive, intutto o in parte, della loro autonomia.NATURA DELL'ISTITUTOLa capacità d’agire del beneficiario non viene meno, masubisce solo una limitazione.L’amministratore può operare solo nei limiti del decretodi nomina del Giudice Tutelare, il quale ha sempre la fun-

    zione di controllare l'operato dell'amministratore di sostegno.CHI NE PUO' BENEFICIARETutte le persone che per effetto di una menomazione psichica o fisica si trovino nellecondizioni di non poter provvedere, temporaneamente o permanentemente, ai pro-pri interessi e che non abbiano quindi, la piena autonomia nella gestione della lorovita quotidiana (anziani, disabili fisici o psichici, tossicodipendenti, alcolisti etc.)FUNZIONI DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNOL’amministratore di sostegno tutela il beneficiario con interventi permanenti o tem-poranei, coadiuvandolo nella gestione del patrimonio e nella risoluzione di proble-mi concreti e quotidiani (vendita immobili, pagamento e riscossione somme, gestio-ne titoli etc.).CHI PUO’ PRESENTARE IL RICORSO Per richiedere la nomina dell'amministratore di sostegno è necessario proporre ricorsoal Giudice Tutelare presso il Tribunale nel quale ha la residenza del beneficiario.Possono presentare ricorso: • beneficiario, figli, genitori, nipoti e comunque tutti i familiari entro il 4° grado• affini entro il 2°(cognati, suoceri, genero, nuora)• Pubblico Ministero e Servizi Sociali.CHI PUO’ SVOLGERE LA FUNZIONE DI AMMINISTRATORE DI SOSTEGNOIl Giudice Tutelare incarica per la funzione, laddove disponibili, uno dei familiari delbeneficiario. Qualora ciò non sia possibile, avvocati, commercialisti o persone espres-samente designate dal beneficiario.

    AVVOCATO NICOLETTA BORTOLUZZIVenezia Fond.ta Ca' Rizzi Santa Croce 312/A tel. 041 2777904 fax 041 2411803

    Procedimenti per la nomina di amministratore di sostegno,diritti successori, diritti della persona.

  • 18 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    NEWS sodalizio

    ASSISTENZAFISCALE

    A TARIFFECONVENZIONATE

    IL DOTT. ALBERTO BARADELCommercialista, Revisore Contabile e Curatore fallimentare

    con studio a Venezia, Giudecca n. 187Tel. 349.1277065

    e-mail: [email protected] è a disposizione per lacompilazione e presentazione, a tariffe convenzionate, delleDichiarazioni Fiscali 2015 (Modello 730 – Modello Unico) e peri conteggi e predisposizioni dei modelli di pagamento dei tributicomunali (IMU – TASI). Nei mesi di aprile, maggio e giugnopotranno essere concordati appositi giorni di ricevimento pressola sede dell’Arciconfraternita.

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 19

    NEWS sodalizio

    OFFERTE ALL’ARCICONFRATERNITA

    PER CHI VOLESSE SOSTENERE CON UN’OFFERTA LENOSTRE MOLTEPLICI ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO, RICOR-DIAMO I NOSTRI C/C BANCARI E POSTALE:

    VENETO BANCA IBAN: IT16Q0503502001084570176956BANCO S. MARCO IBAN: IT09W0518802070000000039153BANCA PROSSIMA IBAN: IT08G033590160010000069033POSTE ITALIANE c/c 18513309 - IBAN: IT35 V 07601 02000 000018513309Intestando le offerte all’ARCICONFRATERNITA DI S. CRISTOFORO E DELLAMISERICORDIA DI VENEZIA – S. POLO, 135 – 30125 VENEZIA

    L’IMPORTANZA DI UN TESTAMENTO O LASCITOA FAVORE DELLA MISERICORDIA

    Fare testamento o predisporre un lascito è sempre un atto di granderesponsabilità ed umanità. Non è incompatibile con la tutela deglieredi legittimi: ognuno di noi può lasciare una cifra modesta, un loca-le, un magazzino, un alloggio che, “passando a miglior vita” non ver-rebbe utilizzato da nessuno e andrebbe magari all’asta ! Per la Misericordia, potreb-be essere utile e determinante per la realizzazione di un progetto sociale (alloggi perpersone non abbienti o senza fissa dimora, mense per diseredati, ecc.). Lasciti edonazioni dunque, anche se modesti, possono contribuire a portare a termine deiprogetti e far progredire le iniziative sociali in atto.

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    NEWS sezioni interne

    Sezione “ARCOBALENO” Consuntivo 2° Trimestre 2015

    A - DIVISIONE PEDIATRICA - OSPEDALE CIVILE DI VENEZIAAssistenza ai bambini in divisione pediatrica ore n. 210

    B - CASA CIRCONDARIALE FEMMINILE - GIUDECCAIntrattenimento con i bambini delle detenute ore n. 62

    C - CASA FAMIGLIA AURORA Assistenza ai bambini ore n. 85

    D - ISTITUTO PROV. S.M. DELLA PIETÀ Assistenza ai bambini in comunità ore n. 70

    Sezione “FILO D’ARGENTO” Consuntivo 2° Trimestre 2015

    A - PUNTO DI ASCOLTO presenze n. 1931. Richieste di informazioni, assistenza e compagnia n. 1622. Telefonate effettuate per comunicazioni e compagnia n. 359

    B - SERVIZI EFFETTUATI1. Assistenza e compagnia a domicilio n. 762. Spese a domicilio n. 363. Accompagnamento a visite mediche n. 254. Espletamento pratiche amministrative n. 35

    C - ATTIVITÀ PRESSO STRUTTURE PUBBLICHE1. Ospedale Civile – vari reparti presenze n. 5982. Fatebenefratelli: R.S.A. presenze n. 1053. Fatebenefratelli: Hospice presenze n. 354. Case di Riposo presenze n. 360

    AMBULATORIO Consuntivo 2° Trimestre 2015

    Visite ambulatoriali generiche: n. 9Richiesta visite specialistiche: n. 10Richiesta esami radiologici e di laboratorio: n. 10

    SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOLOGICA su appuntamentopresso l’AMBULATORIO, telefonando al mattino al 041.5224745.

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 21

    NEWS sezioni interne

    SQUADRA DI PRIMO SOCCORSOConsuntivo 2° Trimestre 2015

    Presenze:

    Presenze: - Tutti i sabati dalle h. 21.00 alle 01.00 SAP –Squadra a piedi - zona Rialto-S. Polo, Campo S.Bortolo e dintorni

    - tutte le domeniche dalle ore 10 alle ore 18 SAP – Squadra a piedi – zonaRialto – S. Polo, Campo S. Bortolo e dintorni

  • 22 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    L’IRLANDA CATTOLICAHA VOTATO “SI” ALLE NOZZE GAY di Giuseppe Mazzariol

    Il 23 maggio 2015, tramite un referendum,circa 3,2 milioni di irlandesi sono statichiamati a decidere sull’introduzione,nella costituzione del Paese, della seguen-te frase: “IL MATRIMONIO PUO’ESSERE CONTRATTO TRA DUEPERSONE SENZA DISTINZIONE DISESSO?”. Con un’affluenza di circa il60% della popolazione, la vittoria del“SI” è stata più che netta, anche se inparte prevista, raggiungendo la percen-tuale del 62,1%, con punte di oltre il 70%nelle città come Dublino, mentre i “NO”si sono fermati al 37,9%. Gli irlandesihanno pertanto deciso di introdurre lenozze fra persone dello stesso sesso. Ilpremier irlandese Enda Kenny, peraltrocattolico praticante , che con il suo gover-no ha fortemente appoggiato la vittoriadel “SI”, ha reso noto che questo è unmomento storico, e, soprattutto, un mes-saggio da pionieri che il suo popolo hainviato al monto intero. In effetti, soltantoin Europa, i Paesi che prevedono questoconnubio tra persone dello stesso sessosono ora undici, mentre quelli che preve-dono le unioni civili sono dodici. L’Italia,la Grecia, la Romania, la Polonia e altriPaesi dell’est invece non prevedono alcu-na forma di riconoscimento per le coppie

    omosessuali. Tuttavia, secondo un son-daggio Demos & Pi, dell’ottobre 2014, gliitaliani si sarebbero espressi con il 55%favorevoli, il 42% contrari e il 3% “nonso”. Il risultato di questa consultazioneavvenuta in Irlanda il 23 maggio 2015 hasuscitato vari interrogativi. Come mai unPaese tradizionalmente conservatore ecattolico, come l’Irlanda, si è espresso inquesti termini, quando fino al 1993 l’omo-sessualità era considerata un reato? Peròda quell’epoca sono stati compiuti passida giganti in quel Paese, se ricordiamoche nel 2010 sono state legalizzate leunioni civili e nel 2013 il governo irlande-se approvò l’introduzione del referendumper cambiare la costituzione e permetterei matrimoni tra persone dello stesso sesso.Viene da pensare che questa è la “rivinci-ta” di Oscar Wilde, ricordando che la suadichiarata omosessualità gli costò dappri-ma un processo e successivamente l’arre-sto. A questo punto, quali le reazioni dellaChiesa? Le gerarchie ecclesiastiche e varigruppi cattolici si sono espressi, già nelcorso della campagna referendaria, con-tro l’approvazione del matrimonio eguali-tario. Molti vescovi hanno inviato letterepastorali aperte ai fedeli nelle varie dio-cesi in cui chiedevano di riflettere e pre-gare prima di votare. Anche le Chiesemetodista e presbiteriana, presenti inIrlanda, hanno partecipato alla campagnaper il “NO”. Per il “SI” si sono espressi eschierati tutti i leaders dei quattro princi-pali partiti politici, tra cui i conservatori ei laburisti. Però, i cattolici irlandesi,davanti a questa consultazione, si sonotrovati spiazzati, divisi e in ordine sparso,

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 23

    con un referendum in parte “svuotato”dalla legge approvata nel mese di aprile2015 che già consentiva alle coppie omo-sessuali di adottare bambini (Childrenand Family Relationship Bill). Forse que-st’ultima motivazione è stata una delleragioni che ha agevolato la sconfitta delfronte del “NO”, come pure ha influitosulla popolazione lo scandalo dei pretipedofili di qualche anno fa. Come anzidetto, i cattolici irlandesi si sono trovatidivisi poiché alcuni settori conservatorihanno addirittura attaccato apertamentele gerarchie ecclesiastiche accusandole dinon essersi impegnate a sufficienza afavore del “NO”, mentre altre voci delmondo cattolico, da singoli preti, religiosied associazioni come “Noi siamo laChiesa” si sono addirittura pronunciatifavorevolmente sostenendo che il “SI”non avrebbe indebolito l’istituto famiglia.Alcuni vescovi irlandesi hanno commen-tato il risultato della consultazione addu-cendo delle serie considerazioni.“Ridefinire il matrimonio ha delle impor-tanti implicazioni, forse è troppo prestoper presumere di conoscere la loro pienaportata anche perché l’esperienza di que-gli Stati che hanno introdotto cambia-menti simili è abbastanza recente e quin-di non si è ancora in grado di conoscere ifuturi sviluppi che potranno avvenire conuna radicale ridefinizione del matrimo-nio”. “Inoltre, pur tenendo conto del con-cetto dell’eguaglianza, in quanto siamotutti uguali nella dignità, non siamo peròtutti gli stessi. Uomini e donne sonodiversi, i bambini sono diversi dagli adul-ti. L’unione di un uomo con una donna èdiversa da qualsiasi tipo di rapporto tradue uomini o tra due donne. Un uomo euna donna si uniscono nel portare nuovavita nel mondo e ogni bambino ha il dirit-to di avere un padre e una madre, sianoessi naturali o adottivi”. L’arcivescovo diDublino, Diarmuid Martin, davanti alla

    travolgente vittoria del “SI”, così si èespresso: “La Chiesa in Irlanda deve fare iconti con la realtà. Ci dobbiamo fermare,guardare ai fatti e metterci in ascolto deigiovani. Non si può negare l’evidenza. Ilrisultato è indubbiamente una “rivoluzio-ne sociale” ed è anche segno di una “rivo-luzione culturale” in un Paese cattolico incui prevale un’idea individualistica dellafamiglia e si smarrisce il concetto delmatrimonio come elemento fondamentaledi coesione sociale. Quanto accaduto nonè soltanto l’esito di una campagna per il“SI” o per il “NO”, ma attesta un fenome-no molto più profondo, una “rivoluzioneculturale”. E’ un cambiamento notevole icui effetti concreti sono imprevedibili. Ilmatrimonio in chiesa è anche un matrimo-nio civile e le coppie gay che se lo vedran-no rifiutare potrebbero ricorrere ai giudiciaccusandoci di discriminazione se il legi-slatore non metterà dei limiti. La Chiesadeve chiedersi quando è cominciata questarivoluzione culturale e perché alcuni alsuo interno si sono rifiutati di vedere que-sto cambiamento. E’ necessario rivedereanche la pastorale giovanile: il referendumè stato vinto con il voto dei giovani e il90% dei giovani che hanno votato “SI” hafrequentato scuole cattoliche”. IlSegretario della Conferenza EpiscopaleItaliana, mons. Nunzio Galatino, in unaintervista a caldo fatta dal “Corriere dellaSera” ha reso noto che “la risposta a que-sti temi non la si trova attraverso il “deli-rio dell’emotività” e il “sonno della ragio-ne”, ma percorrendo insieme la stessastrada per arrivare a una soluzione che sia

  • 24 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    L'IMBROGLIODELLE PENSIONI di Maurizio Del Maschio

    Chi non ricorda l'incubo del cosiddetto“esproprio proletario”, quello messo inatto dall'estremismo eversivo di sinistracon i gruppi che irrompevano nei super-mercati a fare razzia di prodotti senzapagare una lira? Il principio, privo diqualsivoglia legittimità, adottato sullepensioni è il medesimo. Solo che l'azioneestremistica eversiva non è più posta inessere da bande armate politicizzate, madallo Stato stesso che con un braccio,quello giudiziario, riconosce un legittimodiritto e con un altro, quello esecutivo, sigarantisce la non restituzione di granparte del maltolto. Può sembrare para-dossale, ma è proprio ciò che sta succe-dendo in Italia, la patria del diritto. Alla

    faccia del principio di certezza del dirittoe della legalità! Il Presidente delConsiglio, appena uscito il dispositivo disentenza costituzionale che dichiaravaillegittimo il congelamento delle pensio-ni, ha affermato, a parole, di inchinarsi alpronunciamento della CorteCostituzionale mentre poi, con i fatti, hamostrato di infischiarsene, dando il con-tentino di un'elemosina graziosamenteelargita una tantum e non a tutti. E imedia amici hanno fatto a gara perarrampicarsi sugli specchi allo scopo didare una motivazione giustificabile alprovvedimento renziano. No, non è cosìche uno Stato di diritto funziona. Oggiassistiamo all'aggiramento della giuri-sprudenza quasi che fossimo in presenzadi una guerra aperta e dichiarata frapoteri dello Stato, nella fattispecie fra ilpotere giudiziario e quello legislativo,sulla pelle dei pensionati, la categoria piùdebole della nostra società. A sentire ilcapo dell'esecutivo, in presenza di unoscenario finanziariamente ed economica-mente difficile, il governo mostra tutta lasua magnanimità elargendo generosa-

    in linea con il bene comune nel rispettodei diritti di ciascuno. La linea dellaChiesa è chiara: essa non accetta equipa-razioni tra le unioni fra omosessuali equella che non chiamerei famiglia tradi-zionale, ma costituzionale”. La voce delVaticano, tramite il suo quotidiano“Osservatore Romano”, così replica:“NESSUN ANATEMA, PIUTTOSTOUNA SFIDA, DA RACCOGLIEREPER TUTTA LA CHIESA”. E’ questoun giudizio maturato soprattutto misu-

    rando tutti i commenti giunti dal mondoecclesiastico sull’esito della consultazionepopolare irlandese. Questa svolta saràcertamente materia da discutere sul tavo-lo della Segreteria del Sinodo Ordinarioche si terrà nell’ottobre 2015, ove il sensodella “sfida”, evocato appunto dalla vocevaticana, deve essere “UNA SFIDA DAAFFRONTARE SENZA CHIUSURE,MA AD OCCHI BEN APERTI EORECCHIE PUNTATE SULLASTRADA.

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 25

    mente una sorta di elemosina a quellaparte danneggiata dalla famigerata esciagurata legge Monti/Fornero chepotrebbe alienargli il suo possibile con-senso. C'è un equivoco di fondo. Qui nonsi tratta di una magnanima elargizionedello Stato, ma della necessaria e legitti-ma restituzione del maltolto in nome diun elementare principio di giustizia edequità. Se si vuole perseguire l'intento diuna maggiore perequazione fra gli asse-gni pensionistici non è questa la via mae-stra per farlo. È certamente scandalosoche esista una forbice tanto larga fra ilminimo e il massimo degli importi eroga-ti, dove il minimo non garantisce neppu-re la soglia della sussistenza e il massimogarantisce un accumulo di ricchezza indi-viduale che costituisce un insulto allamiseria. Qui non si tratta di legittimità,perché le leggi sono fatte dagli uominispesso a proprio vantaggio, ma di mora-lità, in nome di principi superiori di giu-stizia ed equità. Ritenere che una pensio-ne di 3.000 euro mensili frutto di una vitadi lavoro e di corrispondenti contributiversati stia sullo stesso piano di una pen-sione di decine di migliaia di euro mensi-li, soprattutto a fronte di contributi enor-memente inferiori a quelli necessari perpercepirle, è una palese ingiustizia.Trincerarsi dietro le necessità di bilancioper giustificare l'impossibilità di “daretutto (ciò che spetta) a tutti” sa tanto diuna beffa aggiunta al danno. Se si vuoleeliminare lo scandalo della leggeFornero, si abbia il pudore di cassarla.Non sarebbe la prima volta, nella storiadi questa degradata repubblica, che unalegge viene successivamente abrogatadallo stesso Parlamento che l'avevaapprovata. Umanamente tutti possonosbagliare. Errare humanun est, persevera-re diabolicum. Sta, infatti nella persisten-za dell'errore il vero scandalo di questogoverno che, a parole, vuole prendere le

    distanze dai governi precedenti ma neifatti ne segue le orme. Ancora una voltasi vuole eludere il vero problema che èquello della macchina amministrativapubblica pletorica, spendacciona, incon-trollata e male organizzata. Non si vuoleattuare il federalismo, via maestra perverificare chi spende, come spende equanto spende. Non si vuole smontare ilcastello clientelare che i partiti si sonocostruiti per garantirsi posizioni di rendi-ta di potere, non si vuole eliminare ilparassitismo, non si vuole eliminare l'i-nefficienza che regna sovrana in ogniordine e grado della pubblica ammini-strazione, non si vogliono eliminare i pri-vilegi, le sperequazioni di trattamentoeconomico. Non si vogliono smaltire lemontagne di norme poco chiare che faci-litano la corruzione anziché combatterla.Certo, non mancano situazioni più vir-tuose, ma vengono tenute celate per nonturbare altri equilibri consolidati. Altroche spending review! Qui non si tratta piùdi tagliuzzare di qua o di là per raggra-nellare margini di manovra effimeri.Occorre mettere mano ad una radicaleriforma della pubblica amministrazioneche va smontata di sana pianta e ridise-gnata con criteri di efficienza, equità,competenza e limpidezza. È chiederetroppo? A parer mio è chiedere ciò cheda tempo si sarebbe dovuto fare e lacasta al potere non vuole fare, perchéquesta situazione le fa comodo. Abbiamouna tassazione insopportabile, una spesapubblica che non si riduce e un debitopubblico che cresce continuamente. Tuttociò è garantito da una legge fondamenta-le che ignora, copre e talvolta legittimaun simile degrado. Fino a quando? Lasentenza della Corte Costituzionale hariportato alla ribalta il problema creatoda un ignobile provvedimento a firmaMonti/Fornero mirante a fare cassa allespalle dei cittadini più vulnerabili e meno

  • 26 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    reattivi: i pensionati.Ciò che non viene adeguatamente messoin evidenza in questi giorni è l'iniquità ela cinica elusione del diritto che sta allabase del rapporto fra il cittadino contri-buente e lo Stato che si è arrogato il com-pito di provvedere all'erogazione deivitalizi per il tramite di istituti ad essofacenti capo. Va sottolineato che il gover-no impunemente mette le mani nelletasche dei cittadini in contrasto con iprincipi che devono regolare le relazionifra cittadini e Stato in un Paese autenti-camente democratico. In altri termini, loStato non può regolamentare un rappor-to e cambiarne le regole unilateralmentee retroattivamente ledendo i diritti dellacontroparte. Infatti, questo è successo esta succedendo. Quando un rapporto dilavoro è stato regolato da norme chiare eprecise e a conclusione è maturato undiritto legittimo, lo Stato non può, incorso di erogazione degli assegni pensio-nistici derivanti da tale diritto, cambiarnele regole intaccando diritti acquisiti. Lopuò fare per i rapporti che devono anco-ra maturare, ma non per quelli già matu-rati. Quanto sta accadendo è prassi diPaesi retti da regimi collettivistici totali-tari e dittatoriali, non delle democrazieliberali.Venendo al provvedimento in questione,occorre ricordarne il disposto: “in consi-derazione della contingente situazionefinanziaria, la rivalutazione automaticadei trattamenti pensionistici, secondo ilmeccanismo stabilito dall’articolo 34,comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n.448, è riconosciuta, per gli anni 2012 e2013, esclusivamente ai trattamenti pen-sionistici di importo complessivo fino atre volte il trattamento minimo INPS,nella misura del 100 per cento”(L. 22dicembre 2011 n. 214). Fu uno sgraditoregalo natalizio per molti pensionatiItaliani che si videro penalizzati da un

    provvedimento che già si sapeva a prioriessere incostituzionale.Molti dei protagonisti che votarono afavore di quella legge siedono ancora inParlamento. Ad eccezione di Lega Norde di qualche dissidente tra i vari gruppi,l’appoggio a Monti fu pressoché totale.Occorre ricordare che il PartitoDemocratico appoggiò in maniera com-patta la cosiddetta manovra salva Italia,da cui poi è scaturita l’intera riforma peg-giorativa del welfare, mentre il Popolodella Libertà, oggi frammentato in ForzaItalia, NCD e Fratelli d’Italia, registròvarie defezioni benché la linea di partitofosse quella di sostenere la riformaMonti/Fornero con la pistola alla tempiadell'Unione Europea.Per Renzi si tratta di un passaggio delica-tissimo e inatteso. Ha ragione quandoafferma di avere l'ingrato compito diporre rimedio ad errori commessi da altriprima di lui. I suoi piani prevedevano unacampagna elettorale in discesa e duemiliardi per finanziare un piano anti-povertà. Come da lui stesso ammesso, ladecisione della Corte è stata un fulmine aciel sereno che gli ha rotto le uova nelpaniere. Ora i nodi vengono al pettine.Purtroppo, la giustizia in Italia è sempretroppo lenta, ma alla fine arriva.Disattendere la sentenza della Consultasarebbe una grave offesa al diritto, unatto di arroganza di un regime autoritariolesivo dei diritti dei cittadini, un'evidenteviolazione del fondamentale principiodell'equilibrio dei poteri. Senza contareche così verrebbe meno il patto di fiduciae riconoscimento fra cittadini e Stato e siporrebbero le basi per pericolosi moti diribellione di fronte ad una palese e gra-vissima ingiustizia. Pacta sunt servanda, (ipatti si devono rispettare) si diceva nel-l'antica Roma, patria del diritto, ma oggiquesto principio fondamentale del viverecivile di una società in Italia è sbiadito. Il

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 27

    primo imbroglione è lo Stato. Pertanto,attendiamo di vedere come il governointende operare per sanare una ferita aldiritto che cinici governanti non legitti-mati da libere elezioni hanno inferto nelpassato alla classe media, anzi alla partepiù debole della classe media, quella deipensionati, la più tartassata.Per rispettare la sentenza della SupremaCorte senza venir meno ai vincoli dibilancio si rende necessario diluire glieffetti dell'applicazione, restituendo ilmaltolto gradualmente, per tranches. Maciò che deve scattare da subito è l'ade-guamento dei prossimi assegni pensioni-stici all'inflazione, al fine di salvaguarda-re nel tempo il potere d'acquisto deipensionati. Inoltre, si deve ben tenerepresente che esiste una disparità di trat-tamento fra pensionati statali e non, atutto vantaggio dei primi. Si tratta di unretaggio pregresso dovuto alle allegrepolitiche dei governi della cosiddettaPrima Repubblica (e oltre) che hannosempre privilegiato i dipendenti pubbli-ci, grande serbatoio elettorale, in tempidi vacche grasse mentre ora, per dirla

    alla romana, nun c'è più trippa pe' gatti.L'aver accollato all'INPS anche lagestione (passiva) delle pensioni pubbli-che è stata un'operazione opaca dall'ap-parenza truffaldina che rischia di averegravi ripercussioni sul futuro dell'istitu-to.Come al solito, in Italia i provvedimentisi prendono guardando al presente, infi-schiandosene degli effetti a lungo termi-ne. Per fare cassa oggi, per salvaguardarei conti dello Stato non è lecito penalizza-re i cittadini calpestandone i diritti e sca-ricare sulle nuove generazioni gli effettidi iniqui provvedimenti. Ma in Italia ipolitici che sbagliano non pagano mai. Civuole una bella faccia tosta a chiederesacrifici a chi ha una sola modesta pen-sione da parte di parlamentari, boiardi epoliticanti di ogni risma che percepisco-no o percepiranno vitalizi d'importo bensuperiore a quello corrispondente aicontributi versati. Se la prendono con chiha un'unica pensione, mentre molti diessi sono titolari di più laute pensioni.Una vergogna da cancellare, perchéanche qui sta la vera questione morale.

  • 28 IL MESSAGGIO N. 3 - 2015

    CHI SIAMO, DOVE ANDIAMO, CHE FACCIAMO? di Maria Chiara Klinger Mazzarino

    Canto III dell’ Inferno: una volta varcatala soglia dell’ inferno, Dante sente unorribile miscuglio di urla, parole d'ira,strane lingue che lo spingono a piangerein quel luogo buio e oscuro. Dante chiedea Virgilio chi emetta quegli orribili suonie il maestro spiega che sono gli ignavi, leanime di coloro che non si schierarono nédalla parte del bene né da quella del malee che ora risiedono nel Vestibolodell'Inferno. Sono mescolate agli angeliche non si schierarono né con Dio né conLucifero; le anime degli ignavi sono tantomisere che secondo Virgilio non sonodegne di essere guardate da Dante troppoa lungo.“… per sé fuoro”, furono per sé, non pre-sero posizione, non si spesero per nulla,nel bene o nel male, se non per il proprio

    comodo, tenendosi fuori dalla lotta.Questa descrizione della colpa degli igna-vi, drammatica quasi più di una dannazio-ne, è quanto mai attuale. E’ tutto il mondoprogredito e moderno che funziona così,soprattutto il nostro avanzatissimomondo occidentale, e le dimostrazionipotrebbero essere innumerevoli. Lo dice-va bene Malraux, scrittore francese del‘900 :”Non c’è ideale al quale possiamosacrificarci, perché di tutti noi conoscia-mo la menzogna, noi che non sappiamocosa sia la verità” (A. Malraux, LaTentation de l'Occident). La stupidaggine dell'uomo è grandissima.Quanto più è presuntuoso, quanto più ali-menta la sua presunzione e quanto piùafferma la sua libertà di fare quel che piùgli piace, tanto più diventa arido, di breve

    Quivi sospiri, pianti e alti guai

    risonavan per l’aere sanza stelle,

    per ch’io al cominciar ne lagrimai. 24

    Diverse lingue, orribili favelle,

    parole di dolore, accenti d’ira,

    voci alte e fioche, e suon di man con elle 27

    facevano un tumulto, il qual s’aggira

    sempre in quell’aura sanza tempo tinta,

    come la rena quando turbo spira. 30

    E io ch’avea d’error la testa cinta,

    dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo?

    e che gent’è che par nel duol sì vinta?». 33

    Ed elli a me: «Questo misero modo

    tegnon l’anime triste di coloro

    che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. 36

    Mischiate sono a quel cattivo coro

    de li angeli che non furon ribelli

    né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 29

    durata è quel che il cuore sente; e fa delmale… a tutto ciò con cui entra in rap-porto fa del male: moglie o marito, figli ogenitori, amici o colleghi, società …(soprattutto se diventa un politico…!!!).Non è una questione di scelta - «Mi piacequesto, mi piace quest'altro» -, ma di esse-re veri invece che mentitori.Esistiamo di giorno in giorno, di ora inora, di istante in istante: se non si capisce,se non ci si lascia portare a capire, se nonci si lascia capire - capire nel senso diprendere sul serio – perderemo la consa-pevolezza che schierarsi, che portareavanti un ideale o un progetto di vita (enon un bisogno momentaneo) è una cosaseria e da perseguire, da eseguire; daseguire e da eseguire come pensieri ecome affettività, come posizione di frontealla società, come immagine della vita edella morte, del presente e del futuro, del-l'effimero e dell'eterno.Quando mi sono iscritta all’ università –era il lontano 1985 – pensavo che fosse unporto franco, una sorta di isola felice nellaquale ci si spendesse liberamente peraltre e alte prospettive, con passione ededizione, per l’incremento della cono-scenza, per grandi e positivi ideali di pen-siero, di costruzione e di generazione, peril bene della persona e della ‘società uma-na’ … Allora – e non oso pensare ora a 30 annidi distanza – mi è apparsa sempre di piùcome il punto sintetico della proposta diuna cultura che punta al tornaconto per-sonale … “studio per poter ambire a certiposti di lavoro …”: in linea di massimanon vi è nulla di male, se questo non è ilsolo egoistico ideale … Mi viene da riesu-mare uno slogan sessantottino, “studenti(=giovani uomini e donne del nostrotempo) di tutto il monto: unitevi”, ma nonper distruggere, ma per difendere ciò chedi più prezioso avete, voi stessi!!!E’ la sfida più enorme degli anni che

    viviamo, fare sì che la nuova generazione,mediamente benestante e istruita, prendacoscienza di sé, del proprio bisogno infini-to e d’Infinito, che nessuna carriere potràmai soddisfare, e cerchi con decisione epassione luoghi, persone, testi, occasionidi crescita umana, mentre si arricchisceanche di competenze tecniche.Se ciascuno di noi, paradossalmente, met-tesse a nudo la propria debolezza, il pro-prio limite, il proprio bisogno, ciò potreb-be essere lo spunto giusto per alimentarela ricerca dell’incontro con chi sfida laquotidianità, con chi costringe ad uscireda meccaniche posizioni di rendita, conchi non si accontenta di fare il propriocompitino – anche se temporalmenteriempie gran parte delle giornate … Maper fare questo ci vuole coraggio, quelcoraggio che troppo spesso non abbiamo,o perlomeno che non dimostriamo diavere.Ma noi non possiamo arrestarci alla frasedi Malraux, perché noi l'ideale l'abbiamogià visto: noi l'ideale l'abbiamo ed èCristo. Non direi subito Cristo, perché èGesù di Nazareth: quello che incontriamoè un uomo; quello che è presente a noi èun uomo in cui la potenza del Mistero sisvela nel rapporto con la creatura, in tutta

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    la sua possibilità.Il nostro rapporto con Cristo, per suanatura, compone il desiderio che dominala vita, quello della felicità L'amore aCristo è un giudizio dell'intelligenza chetrascina con sé tutta la sensibilità umana.Altrimenti la sensibilità umana è qualchecosa di limitato. L'amore a Cristo, per suanatura, è riconosciuto nella sua capacitàdi comporre il desiderio che domina lanostra vita, il desiderio della felicità. E ilgiudizio che ci sospinge a questa affezio-ne a Lui, a questa fedeltà di affezione aLui, è riconoscere chi è quest'uomo.«Quindi, se uno è in Cristo è una creaturanuova. Le cose vecchie sono passate.Ecco, ne sono nate di nuove».(San Paolo2Cor 5, 17.)Teniamo a mente questa frase in modotale da guardarla in faccia il più spessopossibile, perché questo è ciò che è avve-nuto e che avviene. Questo è il criteriopalese, lampante, - come dire? - presun-tuoso fino all'estremo: noi che riconoscia-mo Gesù e gli andiamo dietro così comepossiamo, nel tempo e nello spazio, negliaffetti più intimi, nel lavoro, nella società… «Se uno è in Cristo è una creaturanuova. Le cose vecchie sono passate».Non passate come possibilità, ma percapire che «ne sono nate di nuove», biso-gna dire «le cose vecchie sono passate» etra l'altro, immediatamente si comprendeche non si può più dire: «Che utilità ha lamia vita?» o «Cosa faccio? Cosa possofare? Perché espormi?» perché è il disse-sto della vita che produce l'incoscienza

    della propria utilità e porta all’ignavia. “Se uno è in Cristo è una creatura nuova“ :sono parole che indicano e definisconoqualcosa che nasce in noi con la nostracollaborazione, che è ultimamente accet-tare, implicando la nostra intelligenza e lanostra affettività, generando atteggia-menti che per noi non sarebbero stati pos-sibili, generando concezioni e una mobili-tazione della nostra capacità dinamicaassolutamente non recepibile o non ripe-tibile da altri. C'è un'altra cosa nellanostra vita! O ci svegliamo ogni mattinacon uno scopo, guardando la giornata ebrandendo questo scopo; oppure dedi-chiamoci al trionfo della mediocrità, delrelativismo etico e morale, del conformi-smo, giustifichiamo la pigrizia di nonprendere posizione con la pacata consa-pevolezza di averne viste di tutti i colori e,dunque, con la certezza che non vale lapena impegnarsi appieno in alcunaimpresa per quanto nobile possa essere(per esempio l’amore per il proprio com-pagno di vita e per la famiglia, l’onestaconduzione del proprio lavoro, la traspa-renza dei rapporti umani, il volontariato…) poiché tutto è caduco, tutto destinatoa svanire nel nulla … Panta rei!Lasciamo, dunque, gli ignavi nel vestibolodell’ inferno dantesco e Malraux alle pro-prie posizioni, e con coraggio mettiamo ingioco ciò che siamo realmente, nella con-sapevolezza di Ezra Pound :” Se un uomonon intende correre qualche rischio per lesue idee, o le sue idee non valgono nulla onon vale niente lui!”

  • IL MESSAGGIO N. 3 - 2015 31

    A una certa età la manutenzione del corporichiede impegno continuo. Proprio comeuna macchina vecchia, che abbisogna oradella sostituzione cinghia di trasmissione ,ora delle ganasce dei freni, ora della batte-ria. Finita la stagione dello sci invernalemi sono diligentemente presentata dal miomeccanico di fiducia, cioè dall’ortopedicotriestino che già una volta ha raddrizzatoil mio alluce valgo destro con estrema peri-zia. Quest’anno toccava intervenire sulpiede sinistro. L’esperto e navigato collega,però, ormai aveva una idea molto chiararelativamente alla mia intrinseca indiscipli-na per cui sia prima che dopo l’interventoinsisteva ad ordinarmi almeno un mese disostanziale immobilità a letto, piede in altoe soprattutto niente autonome iniziative .Si raccomandava con foga anche a miafiglia, che mi accompagnava alle visite e glirispondeva con cenni di divertita impoten-za. Come da copione, dopo una settimanadi approssimativa quiete a casa, decido chevale la pena fare uno sforzo e con stam-pelle e scarpa ortopedica mi trascino finoa Piazzale Roma. Di qui la banda compo-sta da nonna zia figlia e nipotina parte perla montagna, dove , secondo programma,avrei dovuto stare immobile vuoi in terraz-za vuoi davanti al caminetto a continuarela mia convalescenza. In realtà, con lanipotina il sole e il prato non riuscivo astare molto ferma , ma speravo di passarlaliscia e di riuscire a non far mai trapelare lamia trasgressione al controllo del mio chi-rurgo. Forse ce l’avrei fatta, ma galeotto fu,seppure in forma indiretta, il mio sportpreferito: lo sci. Decisi che c’era bisogno dipulire, asciugare e mettere in ordine gliscarponi da me usati fino al mese prima, inattesa della prossima stagione. Vidi anche,nello scaffale più in alto, gli scarponi vecchie pensai di controllare anche quelli. Ma

    agendo impaccia-ta e goffa , inesora-bilmente, il vec-chio scarpone miscivola e cade col-pendo con preci-sione millimetricail punto del piedesede dell’interven-to ortopedico. Sbuffo di sangue sulle garze,lungo chiodo spostato e protrudente dialmeno un centimetro dalla punta dell’al-luce (e tanto male…) . Che fare? Nonsapevo se temevo di più i danni oggettivi almio piede o le sgridate , assolutamente giu-stificate, del chirurgo. Comunque mi facciocoraggio e lo contatto, ben decisa a tacerela precisa descrizione della dinamica del-l’incidente. Gli parlo genericamente delchiodo (in realtà è un lungo filo di acciaiotipo spiedino) che, chissà come mai, è fuo-riuscito un pochettino. Mi sgrida energica-mente, stile “Lo sapevo che non sarestistata ferma! Se esce il chiodo bisogna rio-perare!” in un crescendo di reprimenda . Amia volta, mortificata e preoccupata, ren-dendomi conto che davvero bisognavafare qualcosa subito, lancio il cuore oltrel’ostacolo e dico ”Ho il martello in mano”.Succedono tre cose mirabili . Per primacosa, il preoccupato chirurgo smette disgridarmi. Seconda cosa, mi crede . Lo so,voi no, ma invece è vero : eravamo in uncontesto di bricolage e mia sorella miaveva appena riconsegnato il martello,ignorando chi fosse con me al telefono ecosa esattamente stesse succedendo. Terzacosa , l’ortopedico capisce che sono dav-vero pronta ad attivarmi per rimettere aposto le cose ( tipo il film “Io la conosce-vo bene”).. Mi dice :” Il martello no, maprendi una moneta e utilizzala per far pres-sione a piatto sull’estremità del chiodo

    VECCHIO SCARPONE di Antonella Debora Turchetto

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    BREVE STORIADELL’OSPEDALETTO. Seconda puntata.Nel 1901 il Primario Fiorioli Della Lena,visto che nel corso dell’anno una epidemiadi vaiolo aveva serpeggiato per il Veneto,vaccinò tutti i 600 ospiti dell’Istituto dovenon si verificò alcun caso di malattia. Unacuriosità, ma che riveste la sua importanzanel giudizio dell’organizzazione igienico-sanitaria dell’Istituto nell’800, è l’osserva-zione secondo la quale nelle violente epi-demie di colera che colpirono Venezia nel1849, nel 1866 e nel 1873 e che costrinserole autorità sanitarie a creare ospedaliprovvisori per i colerosi, l’Istituto ne andòcompletamente esente. Ma è bene ricor-dare quali furono le realizzazioni impor-tanti nella organizzazione della Casa di

    Ricovero avvenu-te nella secondametà del secolo.Importante fu l’af-fidamento dei ser-vizi ausiliari sani-tari alle SuoreT e r z i a r i eF r a n c e s c a n eElisabettine diPadova con com-piti di sorveglian-

    za e di caposala (1850).Nel 1872 venne istituitauna Farmacia postasotto la diretta sorve-glianza del PrimarioChirurgo, che dispone-va di personale apposi-tamente assunto: un farmacista capo, conobbligo di pernottamento, un farmacistacollaboratore ed un inserviente. Tale far-macia doveva servire anche il Ricovero diS. Lorenzo. Nel 1877, come già detto,venne istituito un servizio di guardiamedica diurna e notturna affidata a tresanitari in turni di otto ore: “I medici assi-stenti hanno l’obbligo alla guardia alle tredivisioni mediche, alle due chirurgiche e,praticata una prima visita la mattina dopola distribuzione del caffè ed alla quale tuttii medici devono intervenire, una secondaviene fatta nelle ore pomeridiane, unaterza dal medico di guardia…” Nello stes-so anno il Ricovero di Mendicità di S.Lorenzo venne affidato in gestione allaCasa di Riposo S.S. Giovanni e Paolo, allaquale venne annesso. In caso di malattiagli ospiti di S. Lorenzo venivano trasferitinelle infermerie della Casa di Riposo.Comunque uno dei medici della Casadoveva recarsi ogni giorno a S. Lorenzo.Dal punto di vista della struttura, nell’ulti-

    L’ANGOLO DEL GERIATRA di Giancarlo Bottecchia

    .Rispingilo dentro”. Seguendo le istruzioniin diretta e il chiodo viene docilmenteriposizionato dentro. Si trattava solo di

    farsi coraggio.Alla fine dei 30giorni di conva-lescenza davve-ro quieta, allavisita di control-lo è andato

    tutto bene. E così il mio paziente collegatriestino ( un santo!) ha smesso di sgridar-mi nonostante lo svelamento , senza can-zone di montagna relativa, dell’avventuradel vecchio scarpone. Forse si sente al sicu-ro dato che non ho altri alluci da opera-re…Comunque ho conservato quei 50 centesi-mi di strumento chirurgico ed anche il miovecchio scarpone!

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    mo ventennio dell’800, vennero apportatenotevoli migliorie igieniche con la costru-zione di una nuova lavanderia con asciu-gatoio, con l’installazione di “lavaggi inmarmo con acqua perenne” per ogni sala,con la costruzione di nuove latrine coisistemi più perfezionati, con l’allestimentodi una nuova sala anatomica e la creazio-ne do sfiatatoi nelle infermerie del terzopiano dove la cubatura dell’aria per ogniletto non “rispondeva alle razionali esi-genze dell’igiene”. Nel 1885 la Casa diRicovero venne ripartita in due sezioni,una per i vecchi e l’altra per i malati ed icronici, stabilendo che: “La Direzionedell’Istituto deve provvedere a toglieredall’ozio tutti quei ricoverati che possonoprestare qualche ora o servizio, procuran-do loro occupazioni compatibili con laloro età e capacità di lavoro”. Venne cosìinstaurata quella che oggi chiamiamoterapia occupazionale. Risulta che nell’an-no successivo 49 vecchie e 4 sarti furonoadibiti alla lavorazione di biancheria evestiario. Inoltre 82 uomini e 28 donnefurono utilizzati per svariatissimi servizi:calzolai, falegnami, barbieri, fabbri, fatto-rini, servitori o, fuori dall’Istituto, comesagrestani, uscieri, custodi, giardinieri, ecc.Il servizio veniva remunerato modesta-mente e la sua qualità e durata dipende-vano dalla compatibilità con l’età e lecaratteristiche psicofisiche del ricoverato.Per sottolineare la notevole integrazionedell’Istituto nel tessuto sociale di Venezia,è doveroso osservare anche che molti altriricoverati de reparto uomini sani, si dedi-cavano ad incombenze speciali a distanzadalla Casa come: servizio presso le Chiesecon 29 addetti, 14 con funzione di uscieripresso la Congregazione di carità, altricome custodi all’Oratorio dei Crociferi,altri presso le cucine economiche deglienti di assistenza, cosicché sui 409 vecchidella Sezione Sani, ben 215 erano regolar-mente occupati in ogni angolo della città o

    nei servizi interni della Casa. Negli ultimianni del secolo XIX, molte furono lemigliorie, sia sul piano edilizio che su quel-lo organizzativo, che vennero effettuate,incidendo anche sulla situazione urbani-stica e cioè, con chiusura ed apertura dipassaggi per le Fondamente Nuove, sullaviabilità. Nel 1890 venne costruito unprimo refettorio (per uomini sani) capacedi ospitare 200 persone: fino ad allora tutticonsumavano i pasti nelle infermerie pro-vocando le proteste dei medici perché ilocali erano: “costantemente appestati dalfumo delle pipe”. Nel 1891 venne acqui-stato dal Comune il “Sottoportegodell’Ospedaletto” che, dalla Barbariadelle Tole a fianco della Chiesa di S. Mariadei Derelitti, immetteva in un campielloche andava a sboccare sulle FondamenteNuove, ove è attualmente l’OspedaleCivile tagliando in due l’Ospedaletto cherisultava così composto da due corpi sepa-rati. Venne aperta inoltre una nuova stra-da, fra la Chiesa e le absidi della basilica diS.S. Giovanni e Paolo, via tuttora aperta(Calle Cavallerizza). Sempre in quell’an-no, un magazzino venne trasformato insala di ritrovo per le donne sane. Negliultimi due anni del secolo vennero esegui-ti altri importanti lavori: furono acquistatialcuni stabili da privati, stabili che “a guisadi cuneo s’innestavano nel bel mezzo dellacasa”. Vennero demoliti e venne costruitauna nuova lavanderia a vapore, distantedai reparti. Nel 1899 venne creato uno

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    speciale reparto per vecchi agitati, vennerinnovata la sala anatomica con annessasala mortuaria costruita con i più recentidettami dell’igiene e delle leggi di poliziamortuaria, venne infine sistemata in nuovilocali situati al piano terra la Farmacia.Nel 1990 anche le donne ebbero il lororefettorio, capace di 200 posti, e venneinaugurato un altro reparto bagni. Inoltrevennero adeguate alle richiestedell’Ufficio d’Igiene le nuove infermerie.Infine, superati gravosi problemi econo-mici dato l’elevato costo del servizio,venne abbandonata l’illuminazione a gas,sostituita con la più moderna ad acetilene.La decadenza dell’Istituto inizia nel primodecennio del XX secolo e si aggrava pro-gressivamente per oltre cinquant’anni; lesue cause furono molteplici: In primoluogo, come si legge in una pubblicazionedella “Compagnia della Carità” del 1931,la crisi economica: il vasto patrimoniodella casa, proveniente da donazioni diprivati desiderosi di aiutare i vecchi, sani emalati che fossero, costituito da beni rusti-ci, beni urbani e beni di rendite pubbliche,un tempo tanto floridi da poter mantene-re non solo 800 ricoverati nella casa, maanche 120 piazze nel Ricovero diMendicità, è stato duramente colpito dallaguerra e dalla svalutazione per cuil’Istituto fra gli anni 20-28 del secolo passòa 650 presenze tra cui 300 malati cronici acarico del comune. Nel 1929 le presenzetotali si ridussero a 400 vecchi, essendostata soppressa dal Comune la SezioneCronici. Inoltre, nel 1925, venne soppressala figura del Primario Medico Direttore ela direzione dell’Istituto venne affidata alDirettore Sanitario dell’adiacenteOspedale Civile che avrebbe potuto tra-sformare la casa in un reparto geriatricoospedaliero, ma non lo fece, preferendoinvece procedere ad un progressivo sman-

    tellamento probabilmente per fattori eco-nomici ma forse anche per motivi di con-correnza fra i due istituti contigui. Nel vol-gere di pochi anni venne abolito l’organicoe l’assistenza sanitaria venne affidata amedici dipendenti dall’Ospedale Civile,venne abolita la Divisione Chirurgica,venne chiusa la sala anatomica, venne abo-lita la farmacia, vennero in qualche modofatti sparire (sotterrati?) i ferri chirurgicied i documenti delle infermerie. La guar-dia medica fu affidata ai medicidell’Ospedale Civile. Nel 1927 la direzionedell’istituto venne sottratta al DirettoreSanitario dell’Ospedale Civile ed affidataad un dirigente amministrativo (comevedremo in seguito la storia, in omaggioalla teoria dei corsi e ricorsi, si ripeterà nel1998 quando, dopo 40 anni durante i qualila direzione era tornata ad un medico, lafunzione venne affidata ad un amministra-tivo) con un titolo di studio minimo per ilconferimento dell’incarico consistente neldiploma di Scuola media superiore. Il ser-vizio medico veniva svolto da due unitàche dovevano assicurare le necessità igie-nico-sanitarie tanto nella Casa di Riposoche nel Ricovero di Mendicità. Il serviziodi guardia fu affidato alla guardia medicainterna dell’Ospedale Civile. Negli anni 30,per ragioni di pubblica necessità, una vastaarea della Casa di Riposo, quella prospi-cente le Fondamente Nuove, venne espro-priata ed annessa all’Ospedale Civile. Gliedifici ivi esistenti, costruiti nell’800, ven-nero demoliti e sostituiti con gli attualipadiglioni Gaggia e Jona che recentemen-te è stato ristrutturato in maniera egregia(è stato inaugurato nel mese di luglio2014). Nell’anno 1939 è iniziata l’eragestionale delle I.R.E., ente pubblico deri-vato dal decentramento delle funzionidell’E.C.A (Ente comunale di assistenza).Ne parlerò nella prossima puntata.

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    SICARIO A BUON MERCATO di Francesco Bergamo

    Questa volta l'ammazzo!!! Quanti di noinella vita non si sono mai lasciati andaread una simile imprecazione in un momen-to di forte esasperazione nervosa? Quasitutti, bene o male. Ebbene, ma tra il dire eil fare per fortuna in mezzo c'è il mare.Ma il mondo è veramente strano, tantoche gli americani per certi aspetti rappre-sentano davvero il massimo dell'eccentri-cità in molti campi. Uno di questi è sicu-ramente quello che possono trovare unsicario, in inglese killer, a buon mercato.Insomma, cosa da non crederci, l'intra-prendenza americana per gli affari e ilcommercio ha fatto sì che qualcuno con lerotelle non troppo a posto abbia apertoun sito internet dove si pubblicizza l'as-sassinio su commissione. “Benvenuti al [nome del sito che per ovvieragioni censuriamo. N.d.R.]! Siamo statinel commercio dei contratti di uccisioneper oltre 50 anni e continuamente rivolu-zioniamo il campo. Siamo lieti di offrirviun'esperienza senza precedenti, prezzialtamente competitivi e un approccio user-friendly per fare business. Con la nostratecnologia d'avanguardia e il nuovo sitoaltamente accessibile, sottoscrivere un con-tratto sulla vita di qualcuno non è maistato così facile!”Pazzesco! Eppure nel paese più ricco delpianeta, con la polizia più tecnologica delmondo e una ventina di sigle dei servizisegreti in attività, esiste un sito internetnel quale si può trovare il killer che piùrisponde alle esigenze personali. Eh sì,perchè se uno ha il cane del vicino chedisturba a tutte le ore e non riesce ad averragione al torto subito, basta contattare ilsito e un esperto sicario si prenderà curadi ammazzare il cane e se proprio anche il

    padrone meritasseuna lezione piùdura, allora con unextra li fa sparireentrambi. Quando sono capi-tato nel sito, stavofacendo propriouna ricerca nel deep web (internet nasco-sto che si entra solo attraverso program-mi particolari) sull'argomento, perché mierano arrivate voci che nel web si posso-no trovare tranquillamente dei sicari.Così, senza troppa difficoltà, mi sonoimbattuto nel sito in questione (ma anchein diversi altri). Come ogni attività com-merciale che si rispetti, naturalmente, ivari siti mettono a disposizione tariffe etempi d'intervento e le varie modalità dimorte che si vuole venga eseguita. Tra unapagina e l'altra ho anche potuto leggere letariffe:si parte da 8.000 fino ad un massimo25.000 dollari. Sempre più incredulo ebasito ho anche potuto leggere i curricu-lum dei killer (d'altronde la pubblicità èl'anima del commercio) e i ringraziamen-ti dei clienti. Eccone alcuni davvero incredibili:“Il mio vicino lasciava che i suoi canifacessero i bisogni sul mio cortile. Non riu-scivo ad avere ragione sulla questione conlui per trovare un accordo, così ho consul-tato il sito. Ho risolto tutto con un ottimoprezzo e un servizio ottimo estremamenteveloce. Ora ho un cortile pulito e nuovivicini di casa. Grazie!”- Bill K., W. Virginia“Mio marito mi ha lasciato per la suasegretaria così l'ho ucciso e ottenuto unsacco di soldi dell'assicurazione. Grazie

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    ANDAR PER MOSTRE E PER MUSEI: BIENNALE ARTE 2015 di M.M.

    Migliaia di artisti, cinquemila fra critici egiornalisti accreditati da tutto il mondo,galleristi, un’infinità di gente provenienteda tutto il pianeta. Una giostra che giravorticosamente seminando conoscenzad’arte contemporanea. E’ la 56^Esposizione d’arte. Che ha 120 anni di sto-ria durante i quali ha vissuto notevoli suc-cessi, grandi conflitti, momenti di transi-zione, di dèbacle. Attualmente è grande.Non gli fa ombra nulla, non l’Expo che è“solo un evento”, ha detto Baratta, non ilnuovo Whitney Museum di New York cheha anticipato l’apertura per non essere incontemporanea con la Biennale venezia-

    na. L’Ecuador l’ha definita – e non solol’Ecuador - “la più prestigiosa manifesta-zione artistica al mondo” .Aperta al pubblico dal 9 maggio veleggiacon vento in poppa fin dai quattro giornidella vernice. Arsenale, Giardini, Palazziveneziani, chiese sconsacrate, spazi sugge-stivi presi da un assalto cultural- artistico.La mostra è affidata a Okwui Enwezor,Titolo “All the World’s Futures” (Tutti ifuturi del mondo). Un’esplorazione atutto campo “della realtà esterna, dellosviluppo dell’attività umana, sociale, poli-tica sulla creazione artistica”. Abbigliamenti stravaganti, colorati, capel-

    per aver reso tutto possibile!”- Joan W., Ohio“Quando ho scoperto che il mio ragazzomi ha tradito con il mio migliore amico, ildolore del tradimento era per me insop-portabile. Sapevo che non avrei mai potu-to fidarmi più di loro, così ho approfittatodell'offerta "paghi uno prendi due". Ora itraditori stanno insieme! Grazie, ora possofinalmente andare avanti di nuovo con lamia vita!”-Mary G., CaliforniaInsomma, una attività pubblicitaria inpieno stile, con tanto di consigli, curricu-lum dei sicari e anche ringraziamenti deiclienti soddisfatti del lavoro. Non manca

    nulla! Forse però qualcosa manca: l'amo-re per il prossimo! Chi non ha il senso dellimite e non ha amore verso il prossimo,automaticamente scivola verso il lati piùoscuri dell'animo umano e può tranquil-lamente arrivare a covare tanto odio.Però, quanto di vero ci sia in tutto questonon si sa e almeno spero che alcuni dei sitida me visitati siano gestiti dalla poliziaper intercettare eventuali intenti di omici-dio. Almeno lo spero. Se per caso credetedi avere qualche sentore di essere in peri-colo di vita, vi informo che esistono anchesiti di guardie del corpo (in inglese body-guard). Naturalmente sono pubblicizzatia dovere anche loro. Naturalmente.

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    li verdi, rosa, celesti, fogge incredibili, siaggirano per i Giardini, e per calli, campi,campielli. Un’allegra invasione. Moltiveneziani guardano perplessi questomondo cosmopolita (al quale peraltrosono abituati da sempre), mugugnanodisturbati dal sovraffollamento sui vapo-retti, per le code ai pontili, per l’intasa-mento delle calli, ma Venezia, nel bene enel male, si mostra capitale della cultura edell’arte. Qualche sacrificio diventa neces-sario.“Qui si viene come a un pellegrinaggio”ha raccontato Paolo Baratta, la cui soddi-sfazione si legge nell’espressione compia-ciuta del volto. I numeri gli danno ragione.89 i Paesi partecipanti, 29 ai Giardini, 31all’Arsenale. 136 gli artisti partecipantialla mostra, 89 provenienti da 53 Paesipresenti per la prima volta; 44 eventi col-laterali. Più di 100mila metri quadrati disuperficie, di cui 40mila coperti. Di parti-colare importanza la BiennaleEducational con variegate attività e labo-ratori per i ragazzi.Baratta è quasi al termine del suo incaricoe l’eredità che lascia è imponente.Ma, andiamo a vedere. Un conturbantemuro di valigie borse e casse al Padiglionecentrale dei Giardini, “Il muro occidenta-le (o del pianto)” di Fabio Mauri e la videointervista a Pasolini. In una sala accantouna larva umana, coperta di fango e san-gue, tossisce e vomita. Il Padiglione di Stati Uniti presenta un’u-nica installazione video-performance diJoan Jonas (79 anni), immagini che sisovrappongono, frammenti di parole. IlPadiglione Francia mostra tre pini silvestrisenza un vaso contenitore, con le radiciesposte, che un meccanismo fa girare.L’opera si deve a Céleste BoursierMougenot (54 anni). Il padiglione GranBretagna vede Sarah Lucas (53 anni) ,artista irriverente che ci mostra genitalifemminili e maschili ad abundatiam. Il

    visitatore guarda, gira lo sguardo perpudore, sorride, perplesso ne cerca il signi-ficato recondito, ironico senza dubbio. Il Padiglione Australia, una struttura inacciaio e cemento armato, progettato dal-l’architetto John Denton, è stato inaugura-to dalla diva del cinema Cate Blanchett,già premiata nel 2007 per la sua interpre-tazione nel film “Io non sono qui”, di ToddHaynes e Oren Moverman.Il Padiglione della Russia vede il progettodi Irina Nakhova (60 anni) “Padiglioneverde”, diviso in cinque spazi separati, uni-sce arte contemporanea russa con le tec-nologie e con le tradizioni dell’architettu-ra più recenti. Curatrice MargaritaTupitsyn.All’Arena si legge dal vivo “Il Capitale” diKarl Marx. Un oratorio della durata disette mesi.Andiamo all’Arsenale:Sono impegnate le Corderie, le Artiglierie,l’Isolotto, le Sale d’Armi. Edifici cinque-centeschi restaurati, nuovo e antico dialo-gano felicemente. L’ambiente, da solo, ègià un colpo d’occhio. Ci accolgono scritte al neon di BruceNauman su vita e morte, amore e odio.Poi, sciabole e coltelli, dell’algerino AdelAbdessemed; motoseghe sospese dell’ita-lo-berlinese Monica Bonvicini Alla Tesa 94 dell’Arsenale una grandeinstallazione intitolata “Plessi. Liquidlight” , quattordici barche rovesciate, recu-perate dall’artista, imbarcazioni tradizio-nali delle isole Baleari per la pesca a stra-scico, con il rumore delle onde in sot-tofondo. Un omaggio al MarMediterraneo. Un’altra installazione è“Plessi in Venice” alla Ca’ D’Oro.Entrambe a cura di Marco Tonelli. Il Padiglione Italia è a cura di VincenzoTrione con 17 artisti. Videoinstallazioni;giardini di pietra; immagini che si riferi-scono ai grandi quali Mantegna ePisanello; colonne e terracotte; disegni per

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    il progetto sul Lungotevere. Girovagando per la città si seguano i luo-ghi indicati nella mappa. Ne citerò alcuni.A Palazzo Flangini sono collocate leinstallazioni multimediali e un’opera apastello, di Lena Live; mentre la danzatri-ce Lindy Nsingo ha presentato la suacoreografia “Dancing makes me joyful” .Alla Chiesa di Sant’Andrea della Zirada,del Patriarcato di Venezia, aperta dopo unimportante restauro, l’evento espositivomostra una serie di frigoriferi , pieni, vuoti,aperti, chiusi, a cura di Andrea B. DelGuercio, A.R.T. “Nutrimento e conserva-zione dell’Arte” . Una proposta che siinquadra nella Biennale e nell’Expo mila-nese, individuando nel cibo “l’ambito incui si gioca nei fatti il futuro dell’uma-nità”. Da visitare anche per i suoi altari eil Cristo deposto dell’altare di Giusto LeCourt.

    All’Istituto Santa Maria della Pietà: unospazio completamente dipinto da YahonChang . Si devono indossare dei copri scar-pe per entrare dato che anche il pavimen-to è dipinto. Interessante anche nellaChiesa di Sant’Antonin, “Conversion”: vi èla rappresentazione dell’uomo contempo-raneo e il suo culto per la tecnologia. All’Ateneo Veneto espongono artisti pro-venienti dalla Repubblica di San Marino edalla Cina. L’intenzione è di offrire con leloro opere un messaggio di speranza: dialo-go, accoglienza, accettazione della diversità. Come interpretare tutto ciò? Culture chesi mischiano, provocazioni, emozioni, mes-saggi che tentano di offrire soluzioni aigrandi problemi che ci assillano, e che ciinvitano alla riflessione. Come sarà il futu-ro/i futuri del pianeta? Ai posteri l’arduasentenza.

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    L’ANGOLO DELLO SPRITZ di Giampaolo Contemori

    Spritz del 26 maggioMoschea, l’Islandacontro Venezia . “pregiudizi e paura”La moscheacamuffata daopera d’arte di unpseudo artista

    Islandese della Biennale viene chiusa d’au-torità , così gli Islandesi ci accusano diseguire il sentiero del pregiudizio, dellanegazione, della paura irrazionale. Che tutte le religioni abbiano diritto ad unloro luogo di culto mi pare elementare,soprattutto in una città come Venezia in cuii Musulmani sono la maggior parte dellamanovalanza , pensate ai Bosniaci, ai koso-vari, ai montenegrini e ai tanti Albanesi estanno divenendo la maggioranza dei turi-

    sti ( questo sarà un tasto più delicato ,datoche i nostri albergatori, pur di affittare unacamera, sono disposti a creare minimoschee in sala da pranzo, minareti nellealtane, e far gorgheggiare come muezzin ilportiere di notte alla fine del turno ), mache anche gli Islandesi ci vogliano prende-re per i fondelli spacciando per opera d’ar-te una moschea camuffata da padiglionedella Biennale e accusandoci di rinnegarela storia della città, è il segno del nostrodegrado.Che questi trucchetti li facciano a Mosuldove l’Isis ha già trasformato le chiese inmoschee in nome del dialogo e della ricon-ciliazione

    Spritz del 27 maggio A Mestre , in via Antonio da Mestre, l’edi-colante Mario combatte ogni giorno la sua

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    battaglia contro ubriachi sbandati ( o sban-danti?) senzatetto italiani, barbanera rome-ni, spacciatori magrebini, tossici universali,tra risse, furti , scippi, atti osceni, minacce,tra sterco ed urina ( Gazzettino). Lui e glialtri abitanti, esasperati, si sentono nelBronx.Pare che nel Bronx si siano offesi ed abbia-no deciso di dedicare la loro main street aAntonio da Mestre.Spritz del 14 giugnoTreviso. Un magistrato pone alla CorteCostituzionale il quesito sulla responsabi-lità : niente sentenza se io rischio l’errore.La motivazione: La nuova legge non rendelibero il giudizio nel valutare le prove indi-ziarie.Ho fatto per quarant’anni il chirurgo e dirischi d’errore ne ho avuti innumerevoli.Forse , posso chiamare a testimoni i mieicolleghi , non c’è un intervento, anche il piùbanale, che non sia a rischio d’errore.Anche una cicatrice esteticamente nonsoddisfacente, può essere ritenuta un “errore” , o la scelta di una tecnica chirurgi-ca più che un’altra, o la valutazione di unsintomo più che un altro. Ma nulla , diconulla , mi ha trattenuto da prendere la deci-sione che ritenevo giusta.Certo che il rischio è alto: andate a vedere ipremi assicurativi!! Ma quella è stata la miascelta di vita: ciò non mi ha salvato dadenunce e processi , giusti od ingiusti chefossero, ed è stato un giudice a sentenziareed io , come tanti altri, ho accettato, rispet-toso della Legge.Il nostro amico giudice di Treviso, teme dinon essere “libero “ nei suoi giudizi? Nonvuol più fare il giudice? Può sempre fare ilpolitico.

    Spritz del 15 giugnoLo spritz è un rito. Non può essere consu-mato da solo, rimuginando idee e situazio-ni; ci vuole il dialogo, la polemica, l’ironia; èil momento della catarsi quotidiana e del

    confronto con l’altro: L’altro, di solito, è ilvecchio (per amicizia) dottor C.Ci ritroviamo nel nostro baretto , ai piedidel ponte, quasi tutte le sere.Il dottor C talora è strano: da un mese rac-coglie notizie sui bambini, lo ha colpito lafrequenza degli accidenti , delle dimenti-canze, delle disattenzioni, di chi dovrebbeesser loro vicino. E’ successo anche a Lui, e ricorda ancoracon terrore il giorno in cui ha lasciato lafiglioletta in macchina per bersi un caffè:Un solo, maledetto caffè . Sono passati qua-rant’anni, ma non riesce a dimenticare ilvolto arrossato, congesto, e il pianto dellasua creatura. Mai più! O il giorno che è sci-volato il nipotino dalla carrozzella e se l’èritrovato tra le braccia con solo un graffiet-to sul naso.Dopo questi episodi il dottor C crede negliAngeli Custodi, ed è convinto che in questomomento siano in sciopero, ma è uno scio-pero duro, inconcepibile: Dio dovrebbeprecettarli tutti!!Ed eccolo qui, col suo mucchiettino di rita-gli:Solo nell’ultimo mese , esclamaPordenone: Bambina di tre anni uccisa daun canePortogruaro: Bimbo schiacciato da unaruota.Belluno: Bimbo di diciotto mesi azzannatoda un TerranovaLecce: a tre anni morsa da un pitbullVicenza: dimenticata in auto al sole muoreGioia a 17 mesiMantova: neonata lasciata in auto. TragediasfiorataIesolo: scende dal bus e viene travolta.Grave una bambina di 5 anniMestre: Lasciata a due anni in auto sotto ilsole . salvata dai vigiliMontegrotto: bimbo intrappolato in auto, ilpapà lo salva.Vedi, i genitori , i nonni, i fratelli più grandi,fino ad adesso, si sono fidati degli Angeli

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    Custodi,- continua il dottor C accorato,-nessuno li ha avvertiti dello sciopero, nes-suno ha detto loro che i figli , i nostri picco-li, sono il nostro bene più prezioso, la nostraricchezza, il nostro futuro, ed è soprattuttoa loro che dobbiamo badare. Ci preoccu-piamo dei femminicidi, delle omofobie,delle violenze sugli animali, tutto sacrosan-tamente giusto, ma ci dimentichiamo lascala dei valori:

    I nostri figli primi. Stamane al vaporetto è scesa una mammacon un seggiolino, il piccolo improvvisa-mente è scivolato tra il pontile stesso e ilvaporetto. Il marinaio ha evitato che rima-nesse schiacciato. La mamma lo ha raccol-to esclamando seccata : “ se ga sligà” .Attenti tutti: Gli Angeli Custodi sono in

    sciopero contro l’imbecillità umana. Non ne vedo la fine.

    I DOLCE-AMARI RAPPORTI FAMIGLIARI di M.M.

    AmarcordZio Asdrubale è tornatoa Livorno per rivedere iluoghi vissuti e amati ingioventù. “Qualcheanno fa ero qui” indica azia Egle l’Accademia. “Qualche anno fa?Esattamente quando?”. Fatti due conti:“nell‘84” esclama zio Asdrubale, “o nel’48?” chiede impietosa zia Egle. “Oh sì, èvero, proprio nel ’48. Accidenti come pas-sano presto gli anni. Volano”. ZioAsdrubale si guarda intorno: c’è qualcosadi nuovo. Un imponente edificio costruitodi recente, un sottopassaggio per gli allieviquando devono raggiungere i campi spor-tivi. “Quando uscivamo noi veniva uncarabiniere a fermare il traffico, che, certo,non era così sostenuto come al giornod’oggi”. La cancellata, in ferro battuto conle punte dorate, è la stessa. “Sembra quelladi Buckigan Palace” esclama zia Egle. Ezio Asdrubale, gonfia il petto, “Eh, sì,importante”. Lo spazio occupatodall’Accademia è molto vasto. Nel grandecampo circondato dagli edifici abitati dagliufficiali e dagli allievi, c’è un brigantinointerrato, croce e delizia degli allievi che lìdevono esercitarsi per imparare a naviga-re, lì devono, anzi, in questo caso, doveva-

    no eseguire le punizioni. “Quando erava-mo puniti dovevamo girare le barre delbrigantino” racconta zio Asdrubale.“Vigiravate intorno per punizione?” chiedezia Egle, “No, intorno, dovevamo andarein alto, arrampicarci sulle sartie. Era moltopericoloso. Se ti fossi distratto per qualchemotivo quando eri in alto, saresti cadutosenza speranza”. Oggi non è più così.“Meno male” esclama zia Egle “che biso-gno c’era di correre tutti quei rischi?” Nonè d’accordo zio Asdrubale: “Imparaviveramente a diventare uomo e marinaio,non come adesso …” . “Ma, pare che ancheadesso imparino senza però correre inutilipericoli”. “Non è la stessa cosa. Prima sidiventava più uomini”. E zio Asdrubale ezia Egle, che su questo non sono mai d’ac-cordo , iniziano una lunga discussione. “Aimiei tempi …”, mugugna zio Asdrubale.“Meglio quelli di adesso”, sussurra Egle.La nostalgia prende zio Asdrubale che sisentirebbe “pronto a ricominciare”. Ma,alzandosi dalla sedia, le gambe gli ricorda-no l’età. Molto suggestiva la cerimonia,solenne ed emozionante: Passaggio delleconsegne. Il Comandante, che ha guidatol’Accademia per tre anni, lascia l�