Il mondo e l’Europa tra Ottocento e Novecento. · 2018-10-24 · OLTRE L’EUROPA… Stati Uniti...

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Il mondo e l’Europa tra Ottocento e Novecento. il colonialismo. Docente: Annamaria Raiti

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Il mondo e l’Europa

tra Ottocento e Novecento.

il colonialismo.

Docente: Annamaria Raiti

RIPRESA INDUSTRIALE IN EUROPA

Bisogno di materie prime da

utilizzare nelle industrie

Espansionismo coloniale

in Africa e Asia

G i u s t i f i c a z i o n e

Ricerca di nuovi mercati nei quali

vendere le merci industriali

Risolvere il problema dell’incremento

demografico

«Missione civilizzatrice» degli Europei

Orgoglio di appartenenza degli Europei

alla propria Nazione

Nazionalismo Tendenza ideologica

a esaltare il concetto di Nazione

esasperando il comune sentimento

di attaccamento al proprio Paese. teorie

razziste secondo cui un popolo si considera superiore

ad un altro

Affermazione di

Con il termine “COLONIALISMO” si

intende la sottomissione politica, economica e

culturale di un popolo da parte di un altro

militarmente più forte.

Con la Conferenza di Berlino gli Stati europei

si spartirono l’Africa.

I territori coloniali venivano affidati a GOVERNATORI che controllavano la produzione agricola e mineraria, i commerci, la costruzione delle infrastrutture necessarie all’economia.

Quasi tutti gli Stati europei si lanciarono

nell’impresa coloniale ma furono Francia

e Inghilterra a detenere il primato.

La Francia si impossessò dell’Africa

occidentale (Tunisia, Algeria e Marocco) e

sahariana mentre l’Inghilterra dell’India,

dell’Egitto (che le garantiva il controllo del

canale di Suez) e del Sudafrica, strappato

ai boeri perché ricco di oro e diamanti.

OLTRE L’EUROPA… Stati Uniti • Con la Guerra di indipendenza (1775-1783) le tredici colonie americane si separarono

dall’Inghilterra e diedero vita agli Stati Uniti d’America.

• A metà Ottocento le colonie erano diventate una trentina: quelle del NORD avevano sviluppato attività industriali e commerciali, quelle del SUD basavano l’economia sull’agricoltura impiegando manodopera di schiavi neri. Quando il nuovo presidente Abramo Lincoln tentò di abolire la schiavitù che danneggiava soprattutto gli Stati del Sud, questi ultimi proclamarono la secessione ( = separazione) dall’Unione. Ne scaturì una cruenta guerra civile ( = guerra tra gli abitanti di una stessa nazione) che fu combattuta dal 1861

al 1865 e vinta dai nordisti che, grazie alle industrie, potevano contare su armamenti più efficienti e abbondanti. La schiavitù venne abolita, ma i neri subirono discriminazioni ancora per molti decenni ( = segregazione razziale).

• Finita la guerra gli USA percorsero la strada della pacificazione che permise al Paese di crescere economicamente. In pochi decenni gli americani conquistarono i territori dell’Ovest ( il “far west” dove decimarono le tribù indiane), crearono efficienti infrastrutture (ferrovie transcontinentali, strade, porti, ecc.), raggiunsero il primato nella produzione di materie prime, svilupparono un’industria efficiente che, basata sul sistema taylorista, produceva grandi quantità di prodotti a basso costo.

Lo sviluppo dell’economia americana necessitava di ampia manodopera: milioni di immigrati europei lasciarono la miseria dei loro Paesi per cercare fortuna in terra americana (gli immigrati, prima di sbarcare negli USA dovevano superare controlli fisici e psichici svolti sull’isola di Ellis Island).

• Nel 1900, con l’elezione di Theodore Roosevelt, iniziò l’età «progressista»

caratterizzata da riforme sociali a tutela degli strati più deboli della società.

• Il nuovo presidente intraprese iniziative imperialistiche verso l’America Centro-meridionale che gli Stati Uniti intendevano

controllare politicamente ed economicamente.

Giappone

• Con lo sviluppo industriale e il rafforzamento di esercito e flotta, il Paese divenne un forte potenza militare e iniziò l’espansione coloniale verso la Cina. Dopo la conquista della Corea e dell’isola di Formosa, il Giappone entrò in contrasto con la Russia per il controllo della Manciuria. Quando la guerra si concluse con la vittoria dei nipponici, gli europei compresero che era nata una nuova potenza.

• A metà Ottocento il GIAPPONE fondava la sua economia su un’agricoltura arretrata e aveva un sistema politico feudale.

• Nel 1853 gli Americani attaccarono il porto giapponese di Uraga costringendo i nipponici ad aprirsi al commercio con l’estero: da questo

momento venne meno il regime di isolamento che aveva caratterizzato il Paese per secoli.

• L’imperatore Mutsuhito, salito al

trono nel 1868, instaurò un governo

illuminato che innescò un processo di modernizzazione (apertura di scuole, investimenti nei trasporti, contatti con l’occidente) e di industrializzazione. Tokio divenne la capitale di uno Stato accentrato sul modello occidentale.