IL M 20 I P AP C H E C MB IO' C S PONTE

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........................................................ ........................................................ ............... ............... ............................................................................................................................... Sant'Adele, Ss.PietroPaolo, SpiritoSanto ... ..... .................................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................... IL P ONTE n. 20 26 Mag. 2019 Anno I “P aolo VI ha svolto il suo servizio per fede. E in lui era chiaro che la fede convinta non chiude, ma apre. Alla fine, la nostra me- moria conserva l’imma- gine di un uomo che tende le mani... La fede tende le mani. Il suo segno non è il pu- gno, ma la mano aperta” (Card. Ratzinger, poi Benedetto XVI). Il suo servizio alla fede emerge subito nella sua prima enciclica “Eccle- siam Suam”. Essa ha un sottotitolo un po’ di- menticato: “Per quale via la Chiesa deve adem- piere il suo mandato nell’ora presente”. Per questo l’enciclica ha due aspetti fonda- mentali. Il primo: essa è una me- ditazione sulla Chiesa per conoscere il pensie- ro di Gesù sulla Chiesa stessa; e il secondo: il Papa indica la stra- da del dialogo come via che la Chiesa deve per- Montini come arci- vescovo di Milano sep- pe risollevare le preca- rie sorti della Chiesa lombarda in un momen- to storico difficilissimo, in cui emergevano i pro- blemi economici della ricostruzione, l'immi- grazione dal sud, il dif- fondersi dell'ateismo e del marxismo all'inter- no del mondo del lavo- ro. Se anche la grande Missione da lui propo- sta non ebbe il successo sperato, seppe coinvol- gere anche le migliori forze economiche nel risollevamento della Chiesa; cercò il dialogo e la conciliazione con tutte le forze sociali e avviò una vera e pro- pria cristianizzazione delle fasce lavoratrici, soprattutto attraverso le Associazioni cristia- ne dei lavoratori italia- ni (ACLI); e questo gli garantì notevoli sim- patie. Credendo che le chiese non fossero solo strut- ture architettoniche ma che necessitassero di un vero corpo dato dalle anime che le animano, iniziò la costruzione di oltre 100 nuovi luoghi di culto nella regione. A Milano disse più volte di considerarsi un libe- rale, chiedendo con for- za ai cattolici di non amare unicamente quanti abbracciavano la loro fede, ma anche gli scismatici, i prote- stanti, gli anglicani, gli indifferenti, i musulma- ni, i pagani, gli atei. Intraprese a questo sco- po delle relazioni ami- chevoli con un gruppo di chierici anglicani in visita alla cattedrale milanese nel 1957 e continuò poi una fitta corrispondenza con Geoffrey Francis Fisher, Arcivescovo di Canter- bury. D urante il periodo di reggenza della cattedra episcopale milanese, Montini divenne noto come uno dei membri più progressisti della gerarchia cattolica. L'arcivescovo intrapre- se nuovi metodi per la cura pastorale che a sua detta erano necessari per un'accurata rifor- zione di san Paolo VI, papa, sia iscritta nel Calendario Romano Generale, il 29 maggio, con il grado di memo- ria facoltativa". Tale nuova memoria "dovrà essere inserita in tutti i Calendari e Libri liturgici per la ce- lebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i testi liturgici da adottare, allegati al presente decreto, de- vono essere tradotti, approvati e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicati a cura delle Conferenze Episcopali".. polo di Dio. La data è quella in cui Giovanni Battista Montini, nato il 26 settembre 1897 a Concesio (Brescia), fu ordinato sacerdote, il 29 maggio1920. "Considerata la santità di vita di questo Som- mo Pontefice, testimo- niata nelle opere e nelle parole, tenendo conto del grande influsso esercitato dal suo mini- stero apostolico per la Chiesa sparsa su tutta la terra, il Santo Padre Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri del Popolo di Dio, ha disposto che la celebra- PER R ICORDARLO mento pubblico. Il suo obiettivo era quello di reintrodurre la fede in una città che a causa di molti eventi e del relati- vismo moderno aveva perso il senso della re- ligione. Pio XII convocò a Ro- di comunicazione nuovi per l'epoca: grandi ma- nifesti affissi per le vie di Milano e provincia annunciarono che 1000 voci avrebbero parla- to al popolo dal 10 al 24 novembre 1957, coinvolgendo così più di 500 preti oltre a di- versi vescovi, cardina- li e laici che ten- nero circa 7000 sermoni durante P AOLO VI Il suo servizio alla Fede correre per annunciare a tutti gli uomini il Van- gelo. Il Concilio Vaticano II ha consacrato questa via. Basta leggere l’inizio della Costituzione “La Chiesa e il mondo con- temporaneo (Gaudium et spes). “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomi- ni d’oggi... sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo.” Il Papa del Concilio. Paolo VI con piena con- sapevolezza ha portato a termine il Concilio, vo- luto, con intuizione pro- fetica, da Giovanni XXIII (ora Santo). Paolo VI non si è lascia- to prende- re la ma- no né dai cosiddet- ti “pro- gressisti”, che voleva- no cam- biare tutto, né dai “con- servatori” che voleva- no la Chiesa immobile, senza cambiare nulla. E poi con impegno e per- severanza, ha messo in pratica le riforme volu- te dal Concilio. Ne ricor- do tre in particolare: la la riforma liturgica -il sinodo dei vescovi- la riforma della Curia. Ricordiamo infine l’ul- timo documento di Pao- lo VI: “Evangelii nun- tiandi” che è stata chia- mata la “Magna Charta” dell’evangelizzazione. In essa Paolo VI ha por- tato a compimento il pensiero espresso nella prima enciclica “Eccle- siam suam” sulla mis- sione fondamentale del- la Chiesa nel suo dialo- go di salvezza con il mondo moderno. Concludo ricordando che Papa Francesco nel suo recente viaggio in Marocco (30-31 marzo) parlando ai vescovi, sa- cerdoti, religiosi e reli- giose per il loro impe- gno in un Paese di cir- ca 35milioni di musul- mani circa 100mila cat- tolici (piccolissima mi- noranza, insignificante per i criteri umani, ma segno del Regno di Dio) ha citato S. Francesco d'Assisi che ha incontrato il Sultano durante la quinta crociata; la te- stimonianza del Bea- to Charles de Foucauld (dal 1901 al 1916 eremita nel sud del- l’Algeria); i martiri al- gerini degli ultimi de- cenni del 1900; e un ................. , ............................................................................................................... ................................................ Geoffrey Francis Fisher, (Higham on the Hill 1887- Sherborne 1972) Arcive- scovo di Canterbury. Dal 1946 al 1954 tenne la pre- sidenza del Concilio Ecu- menico delle Chiese e nel 1960 esaminò con papa Giovanni XXIII i problemi del movimento ecumenico. .................. IL P APACHE C AMBIO'LA C HIESA Montini Il "conservatore"Pio XII e il "progressista" Paolo VI, due vite al servizio della Chiesa. Montini, per tanti anni fu stretto collabora- tore di Pio XII, che lo volle come suo sostituto in Segrete- ria di Stato .................. R icorrerà il 29 maggio di ogni anno la memoria liturgica di san Paolo VI, Pontefice proclamato santo il 14 ottobre 2018 da papa Francesco. Con decreto della Con- gregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, papa Francesco ha stabilito che la memoria di san Paolo VI venga inserita il 29 maggio nel Calen- dario generale della Chiesa di Rito Romano, tenuta presente sia l’importanza universale del suo agire sia l’esem- pio di santità dato al Po- paragrafo dell’Eccles- iam suam di Paolo VI. Il Papa ha così confer- mato quanto l’Enci- clica e l’opera di Paolo VI è stata pro- fetica ed è attuale ancora oggi per la Chiesa. Don Guido ................................................. Tra le sue tante iniziative innovatrici va ricordata la cancellazione dell’indice dei libri proibiti, l’istituzione della giornata mondiale della pace e, in particolare, il Motu proprio “Ingravescentem aetatem”che mandò rivoluzionò il Conclave per l’elezione dei Papi in pensione a 75 anni i vescovi e, soprattutto U NA F ELICE C OINCIDENZA ................................................ P AOLO VI IN M OSTRA. Su richiesta, la mostra si può visitare con la guida del curatore. ma. Utilizzò la propria autorità per assicurarsi che le riforme liturgiche volute da Pio XII fosse- ro portate a compimen- to anche a livello locale anche attraverso mezzi quel periodo non solo nelle chiese, ma anche nelle fabbriche, nelle case, nei cortili, nelle scuole, negli uffici, nelle caserme, negli ospedali, negli alberghi e in altri luoghi di assembra- UNA S TAGIONE F AVOREVOLE Qualche giorno fa ci siamo trovati insie- me al nostro Arcivescovo nella Parrocchia di Sant’Antonio di Corsico per la celebrazio- ne eucaristica in occasione del 50° di fon- dazione di questa comunità; lo scorso anno abbiamo festeggiato la Parrocchia Sant’Ade- le per il 50° di consacrazione della sua chie- sa; in questi giorni facciamo festa con la Parrocchia dello Spirito Santo che è la co- munità costituita più recentemente nella nostra città. Pensando a tutto questo, ci aiu- tiamo vicendevolmente a essere cristiani oggi e a offrire il volto della Chiesa del Signo- re su questo territorio. Camminare insieme, crescere insieme nelle fede in Gesù Cristo, aiutarci a creare sinergie ecclesiali e sinto- nie pastorali sono le coordinate giuste per i prossimi anni. Con don Gabriele, con don Guido e tutte le persone corresponsabili, stiamo vivendo la modalità di costruire la chiesa nell’unità pastorale. I primi segnali già li vediamo: i consigli pastorali unificati, i percorsi della catechesi di iniziazione cristiana, la pastorale giovanile; la Caritas con il centro di ascolto; i percorsi per il sacramento del matrimonio; l’aiuto vicendevole dei volontari e delle ri- sorse economiche. Il terreno sui cui tutto questo prende forma è la comunione nella fede, la stima vicendevole e la fraternità evangelica. U n augurio e un grazie a tutte le persone che si impegneranno di fron- te alle sfide del nostro tempo e che credono alle opportunità che que- sta stagione ecclesiale ci farà vivere. Oggi festeggiamo la nostra Comunità ricordando Paolo VI Dal sabato scorso, 18 maggio, al prossimo lunedì 27 maggio 2019, nei locali della nostra chiesa si può vedere ma nell'ottobre del 1957 l'arcivescovo Montini perché questi gli riferis- se di tale sua nuova at- tività; fu quella l'occa- sione, per il prelato mi- lanese, di presentare al pontefice il Secondo Congresso Mondiale per l'Apostolato Laico. Già come vice-segreta- rio di stato, aveva la- vorato infatti all'unifi- cazione delle organiz- zazioni del mondo lai- cale in 58 nazioni, rap- presentanti 42 organiz- zazioni nazionali. "Apo- stolato --scriveva Monti- ni a tal proposito-- si- gnifica amore. Noi ame- remo tutti, specialmen- te quanti hanno biso- gno di aiuto. . .................. .................. .................. Arazzo di Paolo VI esposto sulla facciata della Basilica di San Pietro in oc- casione della beatificazione

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26 Mag. 2019Anno I

“Paolo VI ha svolto il suo servizio per fede. E in lui era chiaro che la fede convinta non chiude, ma apre. Alla fine, la nostra me-moria conserva l’imma-gine di un uomo che tende le mani... La fede tende le mani. Il suo segno non è il pu-gno, ma la mano aperta” (Card. Ratzinger, poi Benedetto XVI).Il suo servizio alla fede emerge subito nella sua prima enciclica “Eccle-siam Suam”. Essa ha un sottotitolo un po’ di-menticato: “Per quale via la Chiesa deve adem-piere il suo mandato nell’ora presente”. Per questo l’enciclicaha due aspetti fonda-mentali. Il primo: essa è una me-ditazione sulla Chiesa per conoscere il pensie- ro di Gesù sulla Chiesa stessa; e il secondo: il Papa indica la stra-da del dialogo come via che la Chiesa deve per-

Montini come arci-vescovo di Milano sep-pe risollevare le preca-rie sorti della Chiesalombarda in un momen-to storico difficilissimo, in cui emergevano i pro-blemi economici della ricostruzione, l'immi-grazione dal sud, il dif-fondersi dell'ateismo e del marxismo all'inter-no del mondo del lavo-ro. Se anche la grande Missione da lui propo-sta non ebbe il successo sperato, seppe coinvol-gere anche le migliori forze economiche nel risollevamento della Chiesa; cercò il dialogo e la conciliazione con tutte le forze sociali e avviò una vera e pro-pria cristianizzazione delle fasce lavoratrici, soprattutto attraverso le Associazioni cristia-ne dei lavoratori italia-ni (ACLI); e questo gligarantì notevoli sim-patie. Credendo che le chiese non fossero solo strut-ture architettoniche ma che necessitassero di un vero corpo dato dalle anime che le animano, iniziò la costruzione dioltre 100 nuovi luoghi di culto nella regione. A Milano disse più volte di considerarsi un libe-rale, chiedendo con for-za ai cattolici di non amare unicamente quanti abbracciavano la loro fede, ma anche gli scismatici, i prote-stanti, gli anglicani, gli indifferenti, i musulma-ni, i pagani, gli atei. Intraprese a questo sco-po delle relazioni ami-chevoli con un gruppo di chierici anglicani in visita alla cattedrale milanese nel 1957 e continuò poi una fitta corrispondenza con Geoffrey Francis Fisher, Arcivescovo di Canter-bury.

Durante il periodo di reggenza della cattedra episcopale milanese, Montini divenne notocome uno dei membripiù progressisti dellagerarchia cattolica.L'arcivescovo intrapre-se nuovi metodi per la cura pastorale che a sua detta erano necessari per un'accurata rifor-

zione di san Paolo VI, papa, sia iscritta nel Calendario Romano Generale, il 29 maggio, con il grado di memo-ria facoltativa". Tale nuova memoria "dovrà essere inserita in tutti i Calendari e Libri liturgici per la ce-lebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i testi liturgici da adottare, allegati al presente decreto, de-vono essere tradotti, approvati e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicati a cura delle Conferenze Episcopali"..

polo di Dio. La data è quella in cui Giovanni Battista Montini, nato il 26 settembre 1897 a Concesio (Brescia), fu ordinato sacerdote, il 29 maggio1920. "Considerata la santità di vita di questo Som-mo Pontefice, testimo-niata nelle opere e nelleparole, tenendo conto del grande influssoesercitato dal suo mini-stero apostolico per la Chiesa sparsa su tutta la terra, il Santo Padre Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri del Popolo di Dio, ha disposto che la celebra-

PER RICORDARLO

mento pubblico. Il suo obiettivo era quello di reintrodurre la fede in una città che a causa di molti eventi e del relati-vismo moderno aveva perso il senso della re-ligione.Pio XII convocò a Ro-

di comunicazione nuovi per l'epoca: grandi ma-nifesti affissi per le viedi Milano e provinciaannunciarono che 1000 voci avrebbero parla-to al popolo dal 10 al 24 novembre 1957, coinvolgendo così più di 500 preti oltre a di-versi vescovi, cardina-li e laici che ten-nero circa 7000 sermoni durante

PAOLO VIIl suo servizio alla Fede

correre per annunciare a tutti gli uomini il Van-gelo.Il Concilio Vaticano II ha consacrato questa via.Basta leggere l’inizio della Costituzione “La Chiesa e il mondo con-temporaneo (Gaudium et spes). “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomi-ni d’oggi... sono pure le gioie e le speranze, letristezze e le angosce dei discepoli di Cristo.”

Il Papa del Concilio. Paolo VI con piena con-sapevolezza ha portato a termine il Concilio, vo-luto, con intuizione pro- fetica, da Giovanni XXIII (ora Santo). Paolo VI non si è lascia- to prende- re la ma- no né dai cosiddet- ti “pro- gressisti”, che voleva- no cam-

biare tutto, né dai “con-servatori” che voleva-no la Chiesa immobile,senza cambiare nulla.E poi con impegno e per-severanza, ha messo in pratica le riforme volu-te dal Concilio. Ne ricor-do tre in particolare: lala riforma liturgica -il sinodo dei vescovi- lariforma della Curia. Ricordiamo infine l’ul-timo documento di Pao-lo VI:“Evangelii nun-tiandi” che è stata chia-mata la “Magna Charta” dell’evangelizzazione. In essa Paolo VI ha por-tato a compimento il pensiero espresso nella prima enciclica “Eccle-siam suam” sulla mis-sione fondamentale del-la Chiesa nel suo dialo-go di salvezza con il mondo moderno.

Concludo ricordando che Papa Francesco nel suo recente viaggio in Marocco (30-31 marzo) parlando ai vescovi, sa- cerdoti, religiosi e reli-giose per il loro impe-gno in un Paese di cir-ca 35milioni di musul-mani circa 100mila cat-tolici (piccolissima mi- noranza, insignificanteper i criteri umani, masegno del Regno di Dio) ha citato S. Francesco d'Assisi

che ha incontrato il Sultano durante la quinta crociata; la te-stimonianza del Bea- to Charles de Foucauld (dal 1901 al 1916 eremita nel sud del-l’Algeria); i martiri al-gerini degli ultimi de-cenni del 1900; e un

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Geoffrey Francis Fisher, (Higham on the Hill 1887-Sherborne 1972) Arcive-scovo di Canterbury. Dal 1946 al 1954 tenne la pre-sidenza del Concilio Ecu-menico delle Chiese e nel 1960 esaminò con papa Giovanni XXIII i problemi del movimento ecumenico.. . . . . . . . . . . . . . . . . .

IL PAPA CHE CAMBIO' LA CHIESAMontini

Il "conservatore"Pio XII e il "progressista" Paolo VI, due vite al servizio della Chiesa. Montini, per tanti anni fu stretto collabora- tore di Pio XII, che lo volle come suo sostituto in Segrete- ria di Stato

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Ricorrerà il 29 maggio di ogni anno la memoria liturgica di san Paolo VI, Pontefice proclamato santo il 14 ottobre 2018 da papa Francesco. Con decreto della Con-gregazione per il CultoDivino e la Disciplina dei Sacramenti, papa Francesco ha stabilito che la memoria di san Paolo VI venga inserita il 29 maggio nel Calen-dario generale della Chiesa di Rito Romano, tenuta presente sia l’importanza universale del suo agire sia l’esem-pio di santità dato al Po-

paragrafo dell’Eccles-iam suam di Paolo VI. Il Papa ha così confer-mato quanto l’Enci-clica e l’opera di Paolo VI è stata pro- fetica ed è attuale ancora oggi per la Chiesa. Don Guido

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Tra le sue tante iniziative innovatrici va ricordata la cancellazione dell’indice dei libri proibiti, l’istituzione della giornata mondiale della pace e, in particolare, il Motu proprio “Ingravescentem aetatem”che mandò

rivoluzionò il Conclave per l’elezione dei Papiin pensione a 75 anni i vescovi e, soprattutto UNA FELICE COINCIDENZA

Gli auspici di Don Domenico

Don Domenico Sirtori parroco di SS. Pietro e Paolo e di S. Adele

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Dal sabato scorso, 18 maggio, al prossimo martedì 28 maggio 2019nei locali della nostra parrochia si può visitarePAOLO VI IN MOSTRA.Su richiesta, la mostra si può visitare con la guida del curatore

PAOLO VI IN MOSTRA.Su richiesta, la mostra si può visitare con la guida del curatore.

ma. Utilizzò la propriaautorità per assicurarsi che le riforme liturgichevolute da Pio XII fosse-ro portate a compimen-to anche a livello locale anche attraverso mezzi

quel periodo non solo nelle chiese, ma anche nelle fabbriche, nelle case, nei cortili, nelle scuole, negli uffici, nelle caserme, negli ospedali, negli alberghi e in altri luoghi di assembra-

UNA STAGIONE FAVOREVOLE

Qualche giorno fa ci siamo trovati insie-me al nostro Arcivescovo nella Parrocchia di Sant’Antonio di Corsico per la celebrazio-ne eucaristica in occasione del 50° di fon-dazione di questa comunità; lo scorso anno abbiamo festeggiato la Parrocchia Sant’Ade-le per il 50° di consacrazione della sua chie-sa; in questi giorni facciamo festa con la Parrocchia dello Spirito Santo che è la co-munità costituita più recentemente nella nostra città. Pensando a tutto questo, ci aiu-tiamo vicendevolmente a essere cristiani oggi e a offrire il volto della Chiesa del Signo-re su questo territorio. Camminare insieme, crescere insieme nelle fede in Gesù Cristo, aiutarci a creare sinergie ecclesiali e sinto-nie pastorali sono le coordinate giuste per i prossimi anni. Con don Gabriele, con don Guido e tutte le persone corresponsabili, stiamo vivendo la modalità di costruire la chiesa nell’unità pastorale. I primi segnali già li vediamo: i consigli pastorali unificati, i percorsi della catechesi di iniziazione cristiana, la pastorale giovanile; la Caritas con il centro di ascolto; i percorsi per il sacramento del matrimonio; l’aiuto vicendevole dei volontari e delle ri-sorse economiche. Il terreno sui cui tutto questo prende forma è la comunione nella fede, la stima vicendevole e la fraternità evangelica.

Un augurio e un grazie a tutte lepersone che si impegneranno di fron-te alle sfide del nostro tempo e che credono alle opportunità che que-sta stagione ecclesiale ci farà vivere.

Oggi festeggiamo la nostra Comunità ricordando Paolo VI

Dal sabato scorso, 18 maggio, al prossimo lunedì 27 maggio 2019,nei locali della nostrachiesa si può vedere

ma nell'ottobre del 1957l'arcivescovo Montini perché questi gli riferis-se di tale sua nuova at-tività; fu quella l'occa-sione, per il prelato mi-lanese, di presentare al pontefice il Secondo Congresso Mondialeper l'Apostolato Laico. Già come vice-segreta-rio di stato, aveva la-vorato infatti all'unifi-cazione delle organiz-zazioni del mondo lai-cale in 58 nazioni, rap-presentanti 42 organiz-zazioni nazionali. "Apo-stolato --scriveva Monti-ni a tal proposito-- si- gnifica amore. Noi ame-remo tutti, specialmen-te quanti hanno biso-gno di aiuto. .

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Arazzo di Paolo VI esposto sulla facciata della Basilica di San Pietro in oc-casione della beatificazione

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Carissimi, vengo invi-tato a offrire un breve intervento di augurio in occasione della pros-sima festa patronale della vostra parrocchia dedicata allo Spirito Santo: lo faccio molto volentieri.Anzitutto vorrei farvi notare che in diocesi sono poche, anzi po-chissime, le parrocchie dedicate alla Terza Per-sona della Santissima Trinità; se ha senso una dedicazione lo ha nella direzione di una parti-colare confidenza e pro-tezione. Vi auguro quin-di che lo Spirito Santo vi accompagni con be-nevolenza e vi illumini

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La nostra Parrocchia, Spirito Santo, compie 33 anni. 33anni di vita che sono anche la vita dei volontari, dei cate- chisti, dei fedeli della comunità che è cresciu-ta attorno alla Chiesa, collaborando e relazio-nandosi con spirito di solidarietà e molta fede.La sua storia è ancora scritta tra i ricordi di molte persone che an-cora oggi possono ave-re la fortuna e la gioia di poter raccontare la bellissima ed esaltante esperienza di aver vis-suto la nascita della no-stra realtà.Le feste come la nostrahanno un altissimo va-lore simbolico, poiché si collegano ad antichi riti propiziatori e di pu-rificazione legati indis-solubilmente ad anti-che cerimonie pagane. Nei primi anni del cri-stianesimo, infatti, laChiesa ha disposto le proprie feste nelle date di quelle pagane ren-dendo possibile, da par-te del popolo contadino, l’accettazione della nuo-va religione. Non è un caso, quindi, che moltospesso le feste patro-

Le parrocchie sono ancora all'altezza delle loro missioni o i loro giorni sono ormai contati, ed esse sono paragonabili ad una sorta di magazzino con merce in liquidazione fino all'esaurimento?

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IERI, OGGI E... DOMANI?

Ossia deve tradursi in un cammino pastorale unitario, perché‚ la crescita personale e comunitaria sia veramente al servizio della edificazione della Chiesa

.... .....La festa di oggi ci invita a delle riflessioni. La nostra parrocchia:

sità la comunione riu-niti e operando attorno al Signore Risorto; nella forza dello Spirito siate dei mandati ad annun-ciare la fede nella mise-ricordia e nella carità.Con affetto nel Nome del SignoreDon Luigi Perego

tà e un impegno sem-pre vivace e fecondo.Implorando su tutta la vostra parrocchia e su ciascuno la benedizio-ne del Padre, con affet-to e stimaElli mons Michele Vicario Episcopale

Luigi Peregoparroco dal 1986 al 1990

Franco Passoniparroco dal 1990 al 2001

Michele Elliparroco dal 2001 al 2005

Carlo Pirottaparroco dal 2005 al 2013

Fino agli inizi del secolo scorso, e in alcuni luo-ghi anche fino agli anni 50, i villaggi e i quartie-ri urbani erano autenti-che comunità umane, dove si nasceva, ci si sposava, si lavorava esi moriva.Con l'avvento dell'indu-strializzazione, alle co-munità umane dei vil-laggi e dei quartieri si sono sostituite lenta-mente, ma inesorabi-mente, le città anonime.E mentre nelle struttureabitazionali anteriori erano privilegiati i rap-porti umani, nelle città moderne tutto

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nali si svolgano nei pe-riodi a ridosso di im-portanti avveni-menti legati so-prattutto all’a-gricoltura, co-me la semi-

na dei campi, la raccol-ta o la vendemmia.Le feste parrocchiali so-no forse l’ultimo afflato di devozione popolare ancora presente sul ter-ritorio. Con la loro gioia e la loro spensieratezza esse riportano alle radi-ci parecchie persone che da tempo si erano allontanate, lì dove tut-to, è iniziato.

Con la Festa di oggi è bene sottolineare l’importanza di essere davvero la famiglia dei figli di Dio, Gesù ci invi-ta con forza ad essere una vera comunità ed una vera fraternità.Nella nostra parrocchia si fanno molte cose:belle liturgie, opere di carità, si annuncia il Vangelo, si fanno riu-nioni, incontri di pre-ghiera. Se però non viviamo la comunio-ne che celebriamo specialmente nella S. Messa, se non siamoun corpo, una famiglia,

quello che si riferisce all'affettività, ai rappor-ti interpersonali profon-di tra le persone, come la famiglia, la chiesa, la scuola, tutto è subordi-nato alla legge inesora-bile della produzione dei beni di consumo. In questi nuovi agglo-merati umani l'amici-zia e la solidarietà sem-brano senza diritto di cittadinanza.

Questa nuova realtà sociale, che tocca la stragrande maggioran-za della popolazione,

profonda: “Come tu, Padre, sei in me e io inte, siano anch’essi in noi una cosa sola". RB

una fraternità, se non testimoniamo questostile evangelico di vive-re in fraternità stiamo

correndo invano, illu-dendoci di annunciareil Vangelo senza viverlonella sua sostanza più .................................................................................

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La mia esperienza e ciò che mi ha lasciato questa parrocchia si possono riassumere intre parole: crescita, ser-vizio e incontro. In questa chiesa, ho mos-so i primi passi da cri-stiano ricevendo il Bat-tesimo e frequentando il catechismo.Grazie alle catechiste ed al don ho incontrato Gesù e sono cresciuto nella fede e come perso-na. Mi sono poi avvici-nato, divenuto più gran-de, ad un’esperienza bellissima: il servizio, verso gli altri ed i più piccoli. Facendo l’ani-matore, mi sono messo a fianco e al servizio dei più piccoli, l’incontro

La sentita

TESTIMONIANZA DI ALESSANDRO

con loro mi ha insegna-to molto e porto sem-pre nel cuore questa esperienza come pas-so fondamentale della mia vita.La gioia del servizio mentre un giovedì Santo, in cui non c’era-no abbastanza ragazzi per fare servizio alla Messa in Coena Domi-ni e il don mi chiese di aiutarlo, anche questa è stata un’occasione per crescere nella fede.

Infine vorrei sottolinea-re, il compito che sono stato chiamato a svolge-re come ministro straor-dinario della comunioneeucaristica, con cui ho potuto incontrare il Signore ancora più da vicino e fare un altro passo avanti nel miogiovane cammino di fe-de. Questa parrocchia sarà sempre per me una maestra, un riferimen-to ed il luogo dove vive-re delle esperienze bel-lissime. Alessandro

nel cammino di fedeltà al Signore Gesù a glo-ria di Dio Padre; inoltre che la docilità all’ascol-to della Parola di Dio e il metterla in pratica possa continuare a es-sere desiderio conti- nuo di ciascuno di voi.La festa patronale porta anche con se l’i-dea di un popolo. Unaparrocchia è per defi-nizione stessa una realtà vicina, prossi-ma alle case degli uo-mini per condividere con loro gioie e mo-menti complicati.

Fin dai suoi inizi que- sta parrocchia, in speci- fico, ha conosciuto un largo coinvolgimento di popolo e ha raccolto gente che veniva un po-co da tutta l’Italia. Hasaputo poi farne una comunità che si racco- glie attorno alla carità e alla fraternità in Cristo. Vi auguro dunque che questo possa, seppur nel mutato contesto sociale, essere una real-

COMUNITA VISIBILE DI CREDENTI I parroci che hanno preceduto don Gabriele, sono stati

PAZIENTI TESSITORI della nostra parrocchia. Sono stativeri modelli di adesione al Magistero perenne della Chiesa e alla sua grande disciplina. Riportiamo le loro impressioni

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ha messo a dura prova la vecchia struttura par- rocchiale, provocando-ne una lenta trasforma-zione ancora in atto.

Certamente le parroc-chie prestano un otti-mo servizio e lo devono fare, ma non possono esaurire qui le loro missioni. Dove sono i parrocchiani di quel territorio? Chi si pren-de cura di loro? Può oggi una parrocchia ri-dursi solo all'ammini-strazione dei sacra-menti? .

RiflessioniCarissimi

Trentatré anni sono passati dall’inizio di questa Parrocchia dello Spirito Santo, trentatré anni dall’inizio del mio ministero in mezzo a voi raccogliendo la “seminagione” di don Agostino. Un ministero durato solo quattro an-ni ma, ritengo, abbia anche visto germogliare qualche piccolo virgulto.Ripensavo a questo tratto del mio cammino durante gli esercizi spi-rituali che ho vissuto nel cuore del mio cin-quantesimo anno di Messa... passato un po’ come “arameo errante”in varie parti della Dio-cesi, cercando di fare memoria di ciò che ho vissuto.

Ora mi è stato chiesto un augurio per la vo-stra Parrocchia, poche righe mi hanno detto, in occasione della festa parrocchiale alla fine di maggio.Mi è difficile dire qual-cosa dopo quasi tren-t’anni di distacco con brevi e fugaci presenze. Ma scrivendo questepoche righe nella secon-da domenica dopo Pa-squa, con nello sguardo e nel cuore l’immagini di Cristo presente in mezzo ai suoi “il primo giorno della settimana” e al mandato loro affi-dato, ho pensato di rias-sumere il mio augurio in queste tre brevi espressioni: alimentate il vostro cammino con la Parola e l’Eucaristiain particolare la Dome-nica, nel giorno del Si-gnore; vivete con inten-

La storia di un popo-lo è segnata da momen-ti che diventano ricor-do di un passato e spe-ranza di un nuovo futu-ro: è questa la festa dei cristiani. E’così anche per la vo-stra festa patronale, il ricordo dolce, ma an-che carico di malinco-nia si trasforma, nella celebrazione, nell’anti-cipazione di un mera-viglioso futuro che ci sarà dato quando la fe-sta non sarà più il momento eccezionale ma la perenne (eter-na) luce e gioia della comunione riguada-gnata. Auguro a tutti che questi giorni segnino con una luce nuova i passi del nostro quo-tidiano cre-scere. Don Carlo

Undici anni di pre-senza nella Parrocchia Spirito Santo non sono stati pochi e tanti sono i ricordi. Uno in particolare ho presente, perché ha se-gnato la mia vita di par-roco e la vita di tutta la comunità parrocchiale: 11 settembre 1994 il Card. Carlo Maria Mar-tini ha consacrato la nostra Chiesa. Si è dovuto provvedere a sistemare l’altare, il presbiterio e fare un nuovo battistero: c’era un tavolo per altare e una bacinella per bat-tistero. Con l’impegno e la collaborazione di tutta la comunità abbia-mo reso la chiesa “agi-bile” per la consacra-zione. Successivamente è stata completata laparte prospicientel’entrata della chiesa. Nell’omelia del giorno della consacrazione e in quella pronunciata durante la visita Pasto-rale sono state un ri-chiamo per far sì che la chiesa e la comunità fossero nel quartiere segno della presenza del Signore.È quello che ci siamo proposti di fare, e ho constatato che col tem-po il quartiere è di-ventato un poco più vivibile.Don Franco

A sinistra, l'altare della nostra chiesa"vista" da Valerio Perversi

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