Il Linguaggio nella PNL

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©2009 Neuroscienze.netJournal of Neuroscience, Psychology and Cognitive Science

On-line date: 2009-01-05

Il Linguaggio nella PNL

di Gennaro Romagnoli

Keywords: PNL, Linguaggio, Milton Model, Erickson, Meta Model, Grammatica Trasformazionale, Ambiguità

Permalink: http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=2&arid=506

ABSTRACT Il concertista apprende con l'esercizio a riconoscere e distinguere ogni aspetto della musica cheascolta, il pittore impara a vedere distinzioni cromatiche invisibili all'occhio ingenuo e allo stessomodo, noi possiamo iniziare a notare le diverse strutture linguistiche attraverso una maggioreapertura e flessibilità sensoriale con un po' di pratica (Gennaro Romagnoli).

E' impossibile conoscere gli uomini senza conoscere la forza delle parole. Sigmund Freud

Nell'acronimo PNL l'accento viene posto nella relazione fra linguistica eatteggiamenti/comportamenti, cioè su come l'utilizzo del linguaggio influisce sulla "mente" eviceversa. I suoi creatori, R. Bandler e J. Grinder, iniziarono un insieme di studi chiedendosi che

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cosa facessero di diverso, rispetto ai loro colleghi, i terapeuti che avevano una maggiore efficacianella pratica clinica, e analizzarono tali implicazioni partendo dal linguaggio. In particolare, i dueautori, si soffermarono sulla pragmatica della comunicazione cioè su come le parole influenzano ilcomportamento, postulato base per lo studio delle interazioni umane nel loro background culturale(M.R.I. Paolo Alto) e sugli studi della linguistica trasformazionale di Noam Chomsky (1968).Questo breve articolo, estremamente tecnico, cercherà di mettere in luce i due principali modellilinguistici scaturiti dai loro studi, illustrandone l'utilizzo attraverso brevi esempi. Il presuppostopiù noto in PNL, "la mappa non è il territorio", ci è d'aiuto nel stottolineare le relazioni cheintercorrono fra linguaggio e comportamento. L'uomo, non può avere accesso alla realtà che locirconda in modo diretto, l'esperienza avviene attraverso i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto edolfatto. Per evitare di essere ripetitivo vi rimando alla lettura dell'articolo ("la sintassi delcambiamento" sempre su questa rubrica), tuttavia mi si permetta di reintrodurre velocementel'argomento. La "realtà", essendo sottoposta al filtro obbligato dei nostri sensi è soggetta a quelliche nella Grammatica Trasformazionale (N. Chomsky) vengono detti processi del modellamentoumano: generalizzazione, cancellazione e deformazione. Le nostre rappresentazioni interne da unformato analogico (grandi pezzi d'informazione costituiti dalla somma degli input sensoriali)vengono condivise ed espresse in modo digitale attraverso il linguaggio. Tale trasformazionepermette un'economia cognitiva, come molti meccanismi del nostro percepire, a danno di una più"completa" rappresentazione del mondo. Secondo la Grammatica Trasformazionale, ciò avvieneattraverso la creazione di due strutture linguistiche: una profonda in cui (solo teoricamente) èpresente la rappresentazione linguistica "completa" della nostra esperienza, ed una struttura superficiale, incompleta e malformata dalle nostre scorciatoie cognitive (i processi dimodellamento). Partendo da tali assunti teorici, Bandler e Grinder, hanno iniziato a notare come iterapeuti di successo, durante i loro interventi, si muovessero elegantemente attraverso il continium struttura superficiale - struttura profonda, afferrandone le "regole trasformazionali" .Dall'osservazione, lo studio e la formalizzazione di tale maestria sono scaturiti dei modellilinguistici che, sfruttando i postulati del modellamento, possono essere utilizzati per comprenderecon maggiore efficacia come le persone comunicano ed in che modo fanno interagire i loromodelli del mondo attraverso il lignuaggio. Nonostante esistano diversi studi riguardanti l'efficaciasperimentale di tali affermazioni, qui tratteremo esclusivamente l'aspetto pragmatico ricordandoche, questi modelli sono stati di aiuto a terapeuti, insegnanti e formatori, insomma in tutti gliambiti della vita dove "saper comunicare" riveste un ruolo importante. Le parole e la loro sintassi,il loro significato, la loro forma, sia esterna sia interna, non sono indici indifferenti della realtà:bensì possiedono un peso e un valore propri ( Roman Jakobson, 1963). IL METAMODELLOQuesto è un modello linguistico nato per raccogliere informazioni e per contestare i diversiprocessi di cancellazione, distorsione e generalizzazione presenti nella struttura superficiale delparlante. Il metamodello viene anche definito come "modello di precisione", essendo proprio laprecisione il suo obiettivo. a) CANCELLAZIONI - Cancellazioni semplici: mancanzad'informazioni (es. "mi odiano" â-º esempio confutazione (Es.C.) "chi ti odia e comefai a saperlo?"); - Cancellazioni comparative: mancanza di standard di valutazione (es. "è la cosamigliore" â-º Es.C. "rispetto a cosa?"); - Mancanza di indice referenziale: pronomenon identificato (es. "mi odiano" â-º Es.C. " Chi ti odia?"); - Verbi non specificati:verbi che cancellano il quando ed il come (es. "Lui mi usa" â-ºEs.C. "comespecificamente ti usa?"); b) DISTORSIONI (formazioni non corrette a livello semantico) -Nominalizzazioni: verbo trasformato in un nome (es. "comunicare"; â-º Es.C. "comestai comunicando?" ritrasformarlo in un'azione); - Causa / Effetto: uno stimolo specifico causaun'esperienza specifica, anche quando non vi è alcun nesso logico a legarli (es. "ad ogni respiro tirilassi"); - Equivalenza complessa: conclusioni basate sulla convinzione che il risultato saràsempre lo stesso (es. "sei in ritardo all'appuntamento quindi non mi ami"); - Performativa perduta:

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giudizi di valore o opinioni di cui manca la fonte (es. "compra X è il migliore!"); c)GENERALIZZAZIONI (limiti del modello del mondo) - Quantificatori universali:generalizzazioni che escludono eccezioni o scelte alternative (es. "tutti, nessuno, ognuno, ecc."); -Operatori modali di necessità / possiblità: parole che richiedono azioni particolari o implicanol'impossibilità di scegliere (es. "devo, posso, necessito, bisogno, ecc."); - Presupposizioni:qualcosa che si assume implicitamente perché una frase risulti comprensibile (es. "il mio conigliomi ama" implica che io abbia un coniglio, che mi ami e che io non lo mangi;-)) IL MILTONMODEL Questo modello è uno dei tentativi di formalizzazione maggiormente riusciti, dellinguaggio utilizzato dallo Psichiatra ed Ipnoterapeuta Milton H. Erickson. La sua caratteristicapeculiare è l'essere "vago", all'opposto del metamodello il quale cerca la precisione. Si puòaffermare che la sua "logica" è esattamente l'opposto di quella del metamodello. a)METAMODELLO (tutte le categorie che vengono contestate con il metamodello). b)MODELLI D'ESTRAZIONE INDIRETTA - Comandi nascosti: si nascondono ordini all'internodi una struttura più ampia (es. "puoi iniziare a rilassarti ora mentre parliamo"); - Sottolineaturaper analogia: s'isola una parte della frase, solitamente un comando, attraverso il comportamentonon verbale e paraverbale; - Domande indirette: si nascondono le domande all'interno di strutturepiù ampie (es."mi chiedo quanto tempo impiegherai a..."); - Comandi negativi: si afferma ciò chesi vuole che accada facendo precedere l'affermazione dal "non" (es. "Non pensare ad un pallone dacalcio!"); - Postulati conversazionali: domande che implicano una risposta dicotomica, si/no e checomportano contemporaneamente una risposta comportamentale (es. "sai che ore sono?"); c)PRESUPPOSIZIONI - Clausole di tempo: prima, dopo, durante, fino a, da, prima di, quando,mentre, ecc. (es. "Prima di rilassarti fai un respiro profondo" presuppone che ti rilassi); - Numeriordinali: un altro, primo, secondo, terzo, quarto, ecc. (es. "primo fai un respiro profondo, secondoinizia a rilassarti e terzo chiediti quanto tempo ci metterai..."); - Falsa scelta: oppure, o. (es. "Puoidecidere se rilassarti ora oppure fra cinque minuti"); - Predicati di consapevolezza: sai, nota, seiconscio, ti rendi conto, prendi nota, ecc. (es. "nota come ti rilassi mentre leggi;-)); - Avverbi eaggettivi: profondamente, facilmente, comodamene, ecc. (es. "Puoi rilassarti facilmente.."); - Verbie avverbi che indicano cambiamenti nel tempo: cominciare, smettere, continuare, ecc. (es. "Puoi cominciare a rilassarti mentre ne parliamo..."); - Aggettivi e avverbi di commento: fortunatamente,felicemente, profondamente, ecc. (es. "ti rilassi profondamente e totalmente..."); d) LEAMBIGUITA' - Ambiguità fonologiche: parole che hanno lo stesso suono ma significato diverso(es. Porta può essere o sostantivo o verbo; ecc.); - Ambiguità sintattiche ("una vecchia porta lasbarra" il verbo può essere sia "porta" che "sbarra"); - Ambiguità di portata: avviene quando non èchiaro a quanta parte della frase si riferisce un aggettivo, un verbo o un avverbio (es. "C'eranouomini e donne affascinanti"); - Ambiguità di punteggiatura: giustapposizione di due frasi, doveuna delle quali comincia con la stessa parola con cui termina l'altra (es. "E' molto che non civediamo cosa fare oggi"); e) MODELLI METAFORICI - Violazioni della restrizione selettiva:attribuzione di determinate qualità a qualcosa o a qualcuno che, per definizione, non puòpossederle (es. "quella roccia è triste"); - Citazioni: parlare per bocca di altri; N.B. Gli esempi e leconfutazioni esposte sono a scopo esplicativo, nella pratica non vengono usate in questo modomeccanico, le categorie usate hanno un effetto migliore nella lingua inglese. Se vuoi vedere imparaad agire. Heinz Von Foerster Questi sono i due maggiori modelli linguistici formulati dalla PNLnei primi anni del suo sviluppo, successivamente ne sono stati elaborati molti altri, solo a scopoinformativo cito gli Sleight of Mouth (Robert Dilts), in generale le tecniche di suggestioneindiretta di M. Erickson e gli ultimi lavori di Bandler. Come accade spesso per ciò che riguarda lasfera del "know how" è difficile rendersi conto dell' efficacia di tali modelli sino a quando non si èin grado di padroneggiarli nel contesto appropriato. Il concertista apprende con l'esercizio ariconoscere e distinguere ogni aspetto della musica che ascolta, il pittore impara a vederedistinzioni cromatiche invisibili all'occhio ingenuo e allo stesso modo, noi possiamo iniziare a

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notare le diverse strutture linguistiche attraverso una maggiore apertura e flessibilità sensoriale conun po' di pratica (Gennaro Romagnoli). Il lettore esperto si sarà reso conto che la descrizione non ècompleta mentre il lettore "ingenuo", ma attento, avrà iniziato a capire come molte categorie sisovrappongono tra loro oppure vengano chiamate con nomi diversi da altre discipline. Ancoral'amante di letteratura si sarà accorto come molte categorie del Milton model siano utilizzate dapoeti, letterati e retori da centinaia di anni. Ciò che vorrei ricordare è che, queste categorie "nonesistono", sono solo modelli , cioè una "predizione" (scaturita da un'attenta osservazione) di comequotidianamente comunichiamo e di come passiamo dalla, struttura profonda a quella superficiale.E' proprio attraverso tale passaggio che vengono attivati i "filtri" del modellamento creando nodinella comunicazione che, attraverso tali modelli possono essere districati. Noi in quanto studiosidella mente non possiamo sottovalutare l'utilità e la versatilità di tali scoperte che, nonostantepossano apparire lontane dalla nostra teoria di riferimento, offrono comunque uno strumento invalido, sia per il colloquio clinico che per un colloquio in ambito lavorativo (selezione,formazione, counseling, ecc.). Conoscere questi modelli quindi permette anche di renderci contoquando persone, ma soprattutto, i mezzi di comunicazione, dai quali siamo costantementebomabardati, cercano in qualche modo di ipnotizzarci. Sarebbe meraviglioso se fra qualche tempo,una persona qualsiasi, guardando la televisione e sentendo:" prendi aspirina x e vivi un invernofelice", possa rendersi conto personalmente che frasi del genere, non hanno alcun senso... Bibliografia Bandler, R., Grinder, J (1975 a), I modelli della tecnica ipnotica di Milton Erickson, Astrolabio,Roma, 1984. Bandler, R., Grinder, J (1975 b), La struttura della magia, Astrolabio, Roma, 1979. Bandler, R., Grinder, J. (1979), La metamorfosi terapeutica, Astrolabio, Roma, 1980. Bandler, R., Grinder, J. (1981), Ipnosi e trasformazione, Astrolabio, Roma, 1983. Bandler, R., Grinder, J. (1982), La ristrutturazione, Astrolabio, Roma, 1983. Bandler, R. (1985), Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, Roma, 1986. Bandler, R., La Valle, J. (1996), Persuasion Engineering, Meta Publications. Bateson, G. (1972), Verso un´ecologia della mente, Adelphi,Milano, 1976. Bateson, G. (1979), Mente e natura, Adelphi, Milano, 1984. Dilts, R. (1990), Changing Belief Systems with NLP, Meta Publication, Capitola, CA. Dilts, R. (1994), Strategies of Genius, Meta Publication, Capitola, CA. Dilts, R. (1995), Strategies of Genius, Meta Publication, Capitola, CA. Dilts, R., Grinder, J., Bandler, R., Bandler, L.C., Delozier, J. (1980), ProgrammazioneNeurolinguistica, Astrolabio, Roma, 1982. Dilts, R., (1999), 'Il potere delle parole e della PNL', Ed. Roberti. Gordon, D. (1978), Therapeutic Methafors, Meta Publications, Cupertino, CA. Gordon, D., Meyers-Anderson, M. (1981), Phoenix. I modelli terapeutici di Milton H. Erickson,Astrolabio, Roma, 1984. O'Hanlon B., Fantechi C.J., Dire fare cambiare, Franco Angeli (2005). Erickson, M.H., Rossi, E.L., Rossi, S.I. (1976), Tecniche di suggestione ipnotica, Astrolabio,Roma (1979). Erickson, M.H., Rossi, E.L. (1979), Ipnoterapia, Astrolabio, Roma, 1982. Erickson, M.H. (1982-84), Opere (a cura di E.L. Rossi), Astrolabio, Roma. Watzlawick, P. (1977), Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, Milano, 1980. Watzlawick, P., Beavin, J.H., Jackson, D.D. (1967), Pragmatica della comunicazione umana,Astrolabio, Roma, 1971.

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