Il Libretto Di Suor Petra
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Natale2010
Natale
Nel constatare ogni giorno, nella nostra corrispondenza, l’ammirazione che attirano gli scritti di Suor Petra GIORDANO op, desideriamo ricordarla anche in questa raccolta delle sue foto, sperando di poter far del bene alle anime, come lei desiderava.
Intanto da queste pagine porgiamo a tutti gli Auguri più belli per le Feste Natalizie.
L’alba di ogni anno nuovo che sorge, porti particolari grazie ad ognuno e la Vergine SS. protegga le famiglie – bambini – malati – anziani – con la sua materna benedizione.
Le Monache di S. Maria del Sasso - BIBBIENA (AR)
Nel 1902 questa immagine si animò e prese grandezza naturale agli occhi morenti del nostro caro babbo, Luigi Giordano, già da quattro ore in agonia. La Vergine, inchinando dolcemente il capo, gli ridonò la salute mentre il morente udiva nel medesimo tempo, in modo prodigioso, il canto soave delle Orfanelle di Pompei. Tutto questo più volte, noi figlie udimmo a raccontare da lui stesso con accenti commoventi e riconoscente; e noi fedelmente attestiamo, a lode di Dio e della gloriosa Vergine di Pompei. Suor Petra Giordano O. P. (Santa Maria del Sasso, 28 giugno 1964).
Fig. 1. L’immagine miracolosa che si è animata per la guarigione del Papà di Suor Petra
Fig. 2. I genitori di sr. Petra
Fig. 3. Monache in chiostro
Suor Petra GIORDANO, al secolo Nicoletta, è nata a Napoli il 4 luglio 1914, primogenita di sei fratelli. Lei stessa espose con molta chiarezza nel suo Diario l’amore per la sua famiglia.
Le foto 3 e 4 sono degli anni ’70 perché fino ad allora non si fotografavano le monache.
Fig. 4. Sr. Petra giovane monaca
Fig. 8. Luigi Fig. 9. Margherita
Fig. 7 Rosaria
Fig. 10 Sr. Petra a 14 anni
Fig. 11 Sr. Petra a 20 anni Fig. 12 Massimo Fig. 13 Ciro
Fig. 5. Sr. Petra e Sr. Bernardetta
Fig. 6. Sr. Petra piccola
Fratelli di Suor Petra
dal Diario 1934 – 2006.
“I miei primi anni trascorsero sotto il vigile sguardo della mamma che temeva per noi anche l’ombra del male. Nulla mi mancava di quello che può rendere felice una bimba. Ero vivacissima, ma amavo i giochi tranquilli. Avevo una volontà di ferro, però mi piegavo sempre all’obbedienza e ai desideri degli altri. La nonna mi chiamava “quella che diceva sempre sì”. Dio e il Paradiso erano per me pieni di mistero, non amavo lunghe preghiere e cercavo sempre di sfuggirle. A nove anni feci la prima Comunione che non lasciò in me traccia alcuna. Ero attratta verso ciò che era nobile e bello. Avevo una grande attrazione per la musica, verso la quale avevo ottime disposizioni; incominciai a studiare a sei anni. Il mio maestro era severissimo, non mi permetteva di suonare romanze o cose del genere, ma le suonavano le mie zie e quando ero da loro, il che accadeva assai spesso, il più grande divertimento era di farmele cantare. A dodici anni grandi sventure si abbatterono sulla famiglia (composta da cinque fratellini, la mamma e il babbo). La mamma non resse a tante prove e si ammalò e la portarono in campagna e noi 6 restammo a casa con una donna di fiducia e il babbo. Quando la mamma ritornò a casa, la famiglia si trasferì a Roma, dove essa non si trovava più nell’agiatezza di prima, perciò io dovetti rinunziare a tante cose a cui tenevo molto. Accettai tutto con serenità, vedevo sempre il lato migliore delle cose e poi speravo nell’avvenire. A sedici anni feci la Cresima con grande fervore, a diciotto anni sentii la chiamata alla vita monastica dopo aver avuto una grazia molto profonda. Vi era però una grande difficoltà, lasciare la famiglia, i miei cari fratellini di cui mi occupavo io perché la mamma era alquanto sofferente. Il distacco, i loro abbracci, le loro lacrime trapassavano il mio cuore, soffrivo più di loro che di me. La mia
decisione però era ferma: seguire il Signore. Si prese una donna di fiducia per accudire i fratellini, dalla più piccola di due anni, nata a Roma, al più grande di 18 anni”.
Suor Petra GIORDANO nel 1934 a 22 anni entrò in Monastero a Santa Maria del Sasso – BIBBIENA (AR). Entrò nella grande famiglia domenicana Fondata dal S.P. Domenico di Guzman.
- Che cos’è la vita monastica?
- È la vita degli appassionati di Dio. E’ una vocazione che va difesa e nutrita, più delle altre, per :
• non perdere l’intensità della motivazione: la ricerca di Dio. Normale quindi la clausura per tenere
• la mente fissa in Dio e per togliere tante distrazioni mondane. Normale una certa disciplina che
• tiene sotto controllo il corpo nel cibo, nel sonno, nelle penitenze. E’una chiamata che col passare degli anni ci rende sempre più gioiose.
Suor Petra quando fu accolta a S. Maria, vi trovò una bella Comunità venuta da Lucca nel 1927, ma un Santuario-Monastero fatiscente, che le monache restaurarono affiancate dal buon Padre Giuseppe Checcacci.
Avevano lasciato il bel Monastero di Lucca a causa
dell’infedeltà di un fattore. Prive di sostentamenti, non per decadenza spirituale (le claustrali erano 24), si ritirarono a S. Maria del Sasso in grande povertà, distacco, ma piene di fiducia, di fervore per la preghiera e il sacrificio. Fu tanto, però, il dolore per essere dovute venire via da Lucca, che nei primi mesi a S. Maria ne morirono tre.
Suor Petra nel monastero cercava questa immolazione.
Le monache di oggi sono come quelle di ieri. La scelta che le definisce permane una scelta liberante di umiltà, di mansuetudine, di pazienza, quindi di libertà evangelica.
Fig. 14. Bambinello realizzato dalle monache
Fig. 15. Tovaglia realizzata al “Filè”
Fig. 16. Retro di Pianeta ricamata in filo d’oro Fig. 17. Bambinello coronato
Fig. 18. Altro Bambinello realizzato e vestito dalle monache
Fig. 19. Penitenza e disciplina di sr. Petra
Con questa carrellata di foto si vuol fare conoscere la famiglia di Sr Petra e di quelle attività complementari di ricamo, pittura, ecc. che venivano svolte dalle monache nel 1927.
Presentiamo gli strumenti di penitenza che usavano nei monasteri, tenendo conto che Gesù non richiede ad ogni persona tali mezzi per santificarsi, ma la mortificazione del proprio “io”, che rimane sempre un impegno di conversione. Questo è richiesto a tutti.
P. Giuseppe CHECCACCI
Ricordo della figura del P. Giuseppe CHECCACCI scomparso il 3 luglio 1936 nella natia POPPI (AR).
Padre Giuseppe CHECCACCI è nato a POPPI (Casentino) da onorati genitori: Francesco CHECCACCI ed Ermenegilda SPADONI, il 21 aprile 1874.
Dodicenne entrò nell’Ordine di S. Domenico come postulante a S. Maria del Sasso – BIBBIENA (AR) dove trovò una Comunità di circa dieci Padri.
Padre Giuseppe CHECCACCI fu uno di quei religiosi che onorarono l’Ordine al quale appartennero senza
strepito intorno a sé, ma rendendosi utili e cari a tutti per l’adempimento continuo, modesto e all’occorrenza eroico. Lo attestano gli onori funebri resi alla sua salma dalle Autorità, dal Popolo di Poppi e di Bibbiena, dove fra l’altro per volere del Podestà Geom. Giuseppe Sacchi fu fatto suonare il campanone del Comune come per lutto pubblico. Ma il “Padre buono”, come era chiamato e riconosciuto da tutti, lo fu in modo particolare con le sue Consorelle domenicane, sia a Lucca che a Bibbiena (è stato loro Confessore per ben 28 anni).
A Lucca non esitò in quel triste periodo bellico della Guerra 1915 – “18 nel provvedere ai bisogni più semplici e necessari della Comunità e a liberarle da un fattore infedele. Quando ogni risorsa umana sembrava venir meno, decise con il permesso della Provincia Romana di trasferire la Comunità monastica di Lucca a Bibbiena per far risorgere Convento-Santuario abbandonato e fatiscente.
Fig. 20. Chiostro a fine ottocento
Fig. 21 Il chiostro nel 1927, quando entrò sr. Petra
La Madonna di cui il Padre si è dimostrato sempre devoto, volle che il suo servo fedele fosse condottiero e guida sicura delle sue amate figlie. Affiancate a lui il Santuario di S. Maria del Sasso fu restaurato e dal silenzio e dalle rovine sono risorti ed echeggiano i canti delle figlie di S. Domenico di Guzman, le quali in Coro ripetono ogni giorno la più sublime fra tutte le poesie: “Magnificat anima mea Dominum”(Dalle Cronache anno 1927)
Fig. 22. Terziarie nell’anno 1928
Fig. 23. Terziario
Ricordiamo infine le nostre Laiche domenicane, che già nel 1859 erano presenti nel Santuario e fin da allora, con molteplici attività, insieme ai Padri e alle Monache (1927), si sono impegnate nel far rifiorire la devozione alla Madonna ed ancor oggi (2010) si rendono disponibili a tutte le richieste con aiuti concreti.
Grazie!!!
P. Serafino LARI op. (*1911 + 1997)
Dopo la morte di Padre Checcacci op. ci fu un periodo (2 anni) nel quale i Padri non erano fissi a S. Maria del Sasso, ma nel 1938 ebbe inizio il lungo periodo di Rettorato di P. Serafino LARI nato a CAMAIORE (LU) il 18 giugno 1911 e deceduto a S. Maria del Sasso- BIBBIENA (AR) il 1° marzo 1997.
Sarebbe ingiusto non ricordare chi, con tanta sagacia ed amore, si è dedicato all’Opera di restauro del Santuario ed
ha saputo compiere mirabilmente questo servizio di fede e d’amore.
Parlano del P. Serafino le opere da lui compiute, tra le tante, l’orfanotrofio “S. Maria del Sasso” in Pakistan.
Un ringraziamento a questo carissimo Padre.
P. Giuseppe SERROTTI op.
Attuale Rettore
È sempre arduo parlare dei viventi, tanto più quando si tratta di un Padre che desta lode: non può passare, però, sotto silenzio il lavoro da lui svolto a S. Maria del Sasso a partire dal momento della sua venuta. Il Santuario è ringiovanito e mostra con rinnovata eleganza le sue bellezze naturali, il fascino dell’arte, della pietà e dell’amore mariano, che da secoli lo avvolge.
Chiostro fatto restaurare -1995 – 2010 - dal Rettore P. Giuseppe SERROTTI op, con locali esterni per l’accoglienza di gruppi e singoli
L’arrivo di P. Giovanni SERROTTI op. (fratello di P. Giuseppe), con la sua cultura, entusiasmo e vitalità, sta arrecando un ulteriore contributo nella liturgia della basilica e nell’accoglienza.
Non è difficile, però, in tutto questo scoprire che tutta la gloria, per diritto, spetta alla Vergine SS. È Lei la protagonista di tanta storia, di tanta gloria, di tanto bene.
È a Lei, perciò, che chiediamo:
O Maria
la vita a Te consacrata si rinnovi tra queste sante mura e giammai si estingua; il tuo celeste sembiante palpiti di luce nuova per attrarre alla sequela del Cristo ardenti figli e figlie sulle orme di S. Domenico.
Facciata del Santuario a Natale
S. Maria del SassoViale Santa Maria, 1
52011 Bibbiena (AR)