Il gruppo Great Rift Valley lungo la · alla gita in barca nel Kazinga Channel, il canale na-turale...

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G reat Rift Raid e’stata una prima, un altro capito- lo di storia che andremo a scrivere nel nostro li- bro: L’epopea del Moto Club 4x4 Avventure, li- bro che prima o poi pubblicheremo per ricordare a noi stessi e a tutti i motociclisti che di questa epopea sono stati protagonisti, le storie delle più grandi im- prese motociclistiche mai organizzate in Italia. Con lo stesso entusiasmo e la stessa passione di sempre abbiamo aperto carte geografiche, studiato le preziose relazioni dei gruppi di Avventure che ci hanno preceduti in auto, preso contatto con i nostri validi corrispondenti Francis e Don, caricato le no- stre moto sui pallet della generosa Emirates Airli- nes che per la prima volta in assoluto ha trasporta- to moto ad Entebbe, aeroporto di Kampala e siamo partiti: 13 moto e 11 persone al seguito per traver- sare Uganda, Rwanda e Tanzania e finire a Dar Es Salaam sull’ Oceano Indiano. Sorvoliamo di notte la nostra Africa: Sudan, Etiopia, Kenya e il pensiero rincorre i ricordi indelebili delle piste del Deserto Nubiano, i campi accanto alle Ne- cropoli Reali di Merowe gli sterrati etiopici del Lago Tana, le difficili piste della depressione Dancala, le genti dell’Omo River e del Lago Turkana in Kenya, pa- gine di avventure indimenticabili. Inizia così all’alba dell’11 agosto il nostro Great Rift Moto Raid 2010. 10 AGO Italia-Istanbul- Entebbe Siamo in volo verso l’Africa 11 AGO Entebbe - Kampala .........................Km 43 Arriviamo di prima mattina. Entebbe che dista 43 km da Kampala, e le nostre moto sono al Cargo della Emirates. Ci vestiamo nel parcheggio dell’aeroporto andiamo a ritirare le moto mentre il resto del grup- po va a Kampala. L’operazione doganale e’ facile ma un po’ lunga: le moto escono finalmente ad una ad una. Mettiamo un po’ di benzina, ricolleghiamo le batterie, una gonfiata alle gomme e via per la prima tappa africana verso l’albergo di Kampala. Pomerig- gio briefing generale con Francis, è la prima volta che tratta un gruppo di moto e ce n’e’ voluta per fargli ca- pire che una moto enduro può correre su una pista come e meglio in un 4x4. Abbiamo un pulmino per i partecipanti al seguito e un altro per i bagagli dei mo- tociclisti. Nella notte un forte temporale tropicale ci fa temere per domani una tappa bagnata. Siamo al Pope Paul VI Memorial Hotel (in Uganda e Rwanda molti alberghi appartengono a organizza- zioni religiose e sono economici e di buon livello) 12 AGO Kampala - Masindi - Marchison Falls (sorgenti del Nilo) .....................................Km 346 Infatti partiamo in tuta antipioggia, ma ce la toglie- remo presto. Quattro gocce giusto per meritare il detto: “partenza bagnata, partenza fortunata” ed il Great Rift Moto Raid sara’ in effetti baciato dalla fortuna, non avremo piu’ pioggia. Siamo sulla strada nazionale asfaltata che punta su Luwero e Nakasongola. A Nakitoma prendiamo uno sterrato rosso per il Ziwa Rhino Sanctuary gestito da una simpatica famiglia di coloni bianchi che ci orga- nizzano anche un pranzetto al volo. E’ il primo im- patto con la natura africana vissuta al ritmo di un breve trekking. L’incontro con i rinoceronti è emo- zionante, siamo a piedi con un ranger accanto con tanto di Kalashnikov e i rinoceronti immensi e tran- quilli ci danno il primo benvenuto. Rientriamo sulla strada e dopo pochi km eccoci sui primi 120 km di pista per Masindi, cittadina caotica e importante no- do stradale, da dove prendiamo la pista per il Mur- chison Falls National Park, abbiamo il permesso per entrare in moto potremmo incontrare di tutto, ele- fanti, bufali, leoni... Prima birra di fine tappa con il Marinaio ma sembra che non ci sia posto per le nostre 12 tende, tutto com- pleto ristorante compreso. Finiamo al lussuoso Ni- le Safari Lodge che gestisce un campeggio in splen- dida posizione panoramica sul Nilo Victoria affluen- te del Lago Albert, il primo della serie dei grandi la- ghi che incontreremo lungo la Grande Spaccatura Continentale (Great Rift). Per alcuni, prima notte in Africa, prima notte in tenda, prima notte col naso in su a guardare stelle sconosciute. 13 AGO Nile Safari Camp - Paraa - Murchison Falls Ci svegliamo con le tende bagnate per l’umidita ‘- Lasciamo moto e tende per un “game drive ” con i nostri pulmini. Raggiungiamo Paraa per il ferry con il quale attraversiamo il fiume e con il ranger ci ap- prestiamo al primo incontro con la fauna africana: giraffe, bufali, impala, babbuini, gazzelle, elefanti e leoni. Nel pomeriggio escursione in barca alle Mur- chison Falls risalendo il Nilo Vittoria, osserviamo molti animali sulle rive del fiume, ippopotami, ele- fanti, bufali, coccodrilli, antilopi, aquile pescatrici e altri uccelli. La barca si infila in un canyon sempre piu’ stretto fino ad arrivare in vista delle spettacola- ri cascate. Un gruppo scende e prosegue a piedi su un sentie- ro che si inerpica fino al Top of the Falls, un’ora di cammino immersi in uno scenario grandioso, le ac- que del fiume scendono vorticose tra pareti di roc- cia strapiombanti, piu’ che una cascata è un’imma- ne rapida con salti paurosi e un fragore assordante, percepiamo un’energia d’incredibile potenza. Que- ste acque raggiungeranno il Mediterraneo dopo aver 12 SPECIALE RAID • SPECIALE RAID Raid | Uganda | Rwanda | Tanzania In moto lungo la Great Rift Valley Traversata dall’Uganda al Rwanda e la Tanzania Una nuova Prima del Nostro Moto Club (Agosto –Settembre 2010) Dalla prima Great Rift Raid 2010 Testo di Vittorio Kulczycki foto dell’autore e di A. Soldavini - K.Presazzi Il gruppo a cavallo della linea dell’Equatore

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Great Rift Raid e’stata una prima, un altro capito-lo di storia che andremo a scrivere nel nostro li-bro: L’epopea del Moto Club 4x4 Avventure, li-

bro che prima o poi pubblicheremo per ricordare anoi stessi e a tutti i motociclisti che di questa epopeasono stati protagonisti, le storie delle più grandi im-prese motociclistiche mai organizzate in Italia.Con lo stesso entusiasmo e la stessa passione disempre abbiamo aperto carte geografiche, studiatole preziose relazioni dei gruppi di Avventure che cihanno preceduti in auto, preso contatto con i nostrivalidi corrispondenti Francis e Don, caricato le no-stre moto sui pallet della generosa Emirates Airli-nes che per la prima volta in assoluto ha trasporta-to moto ad Entebbe, aeroporto di Kampala e siamopartiti: 13 moto e 11 persone al seguito per traver-sare Uganda, Rwanda e Tanzania e finire a Dar EsSalaam sull’ Oceano Indiano.Sorvoliamo di notte la nostra Africa: Sudan, Etiopia,Kenya e il pensiero rincorre i ricordi indelebili dellepiste del Deserto Nubiano, i campi accanto alle Ne-cropoli Reali di Merowe gli sterrati etiopici del LagoTana, le difficili piste della depressione Dancala, legenti dell’Omo River e del Lago Turkana in Kenya, pa-gine di avventure indimenticabili. Inizia così all’albadell’11 agosto il nostro Great Rift Moto Raid 2010.10 AGO Italia-Istanbul- EntebbeSiamo in volo verso l’Africa11 AGO Entebbe - Kampala .........................Km 43Arriviamo di prima mattina. Entebbe che dista 43 kmda Kampala, e le nostre moto sono al Cargo dellaEmirates. Ci vestiamo nel parcheggio dell’aeroportoandiamo a ritirare le moto mentre il resto del grup-

po va a Kampala. L’operazione doganale e’ facile maun po’ lunga: le moto escono finalmente ad una aduna. Mettiamo un po’ di benzina, ricolleghiamo lebatterie, una gonfiata alle gomme e via per la primatappa africana verso l’albergo di Kampala. Pomerig-gio briefing generale con Francis, è la prima volta chetratta un gruppo di moto e ce n’e’ voluta per fargli ca-pire che una moto enduro può correre su una pistacome e meglio in un 4x4. Abbiamo un pulmino per ipartecipanti al seguito e un altro per i bagagli dei mo-tociclisti. Nella notte un forte temporale tropicale cifa temere per domani una tappa bagnata.Siamo al Pope Paul VI Memorial Hotel (in Uganda eRwanda molti alberghi appartengono a organizza-zioni religiose e sono economici e di buon livello)

12 AGO Kampala - Masindi - Marchison Falls (sorgenti del Nilo) .....................................Km 346Infatti partiamo in tuta antipioggia, ma ce la toglie-remo presto. Quattro gocce giusto per meritare ildetto: “partenza bagnata, partenza fortunata” ed ilGreat Rift Moto Raid sara’ in effetti baciato dallafortuna, non avremo piu’ pioggia.Siamo sulla strada nazionale asfaltata che punta suLuwero e Nakasongola. A Nakitoma prendiamo unosterrato rosso per il Ziwa Rhino Sanctuary gestito dauna simpatica famiglia di coloni bianchi che ci orga-nizzano anche un pranzetto al volo. E’ il primo im-patto con la natura africana vissuta al ritmo di unbreve trekking. L’incontro con i rinoceronti è emo-zionante, siamo a piedi con un ranger accanto contanto di Kalashnikov e i rinoceronti immensi e tran-quilli ci danno il primo benvenuto. Rientriamo sullastrada e dopo pochi km eccoci sui primi 120 km di

pista per Masindi, cittadina caotica e importante no-do stradale, da dove prendiamo la pista per il Mur-chison Falls National Park, abbiamo il permesso perentrare in moto potremmo incontrare di tutto, ele-fanti, bufali, leoni...Prima birra di fine tappa con il Marinaio ma sembrache non ci sia posto per le nostre 12 tende, tutto com-pleto ristorante compreso. Finiamo al lussuoso Ni-le Safari Lodge che gestisce un campeggio in splen-dida posizione panoramica sul Nilo Victoria affluen-te del Lago Albert, il primo della serie dei grandi la-ghi che incontreremo lungo la Grande SpaccaturaContinentale (Great Rift). Per alcuni, prima notte inAfrica, prima notte in tenda, prima notte col naso insu a guardare stelle sconosciute.

13 AGO Nile Safari Camp - Paraa - Murchison Falls Ci svegliamo con le tende bagnate per l’umidita ‘-Lasciamo moto e tende per un “game drive ” con inostri pulmini. Raggiungiamo Paraa per il ferry conil quale attraversiamo il fiume e con il ranger ci ap-prestiamo al primo incontro con la fauna africana:giraffe, bufali, impala, babbuini, gazzelle, elefanti eleoni. Nel pomeriggio escursione in barca alle Mur-chison Falls risalendo il Nilo Vittoria, osserviamomolti animali sulle rive del fiume, ippopotami, ele-fanti, bufali, coccodrilli, antilopi, aquile pescatrici ealtri uccelli. La barca si infila in un canyon semprepiu’ stretto fino ad arrivare in vista delle spettacola-ri cascate.Un gruppo scende e prosegue a piedi su un sentie-ro che si inerpica fino al Top of the Falls, un’ora dicammino immersi in uno scenario grandioso, le ac-que del fiume scendono vorticose tra pareti di roc-cia strapiombanti, piu’ che una cascata è un’imma-ne rapida con salti paurosi e un fragore assordante,percepiamo un’energia d’incredibile potenza. Que-ste acque raggiungeranno il Mediterraneo dopo aver

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S P E C I A L E R A I D • S P E C I A L E R A I DRaid | Uganda | Rwanda | Tanzania

In motolungo la Great Rift Valley

Traversata dall’Uganda al Rwanda e la Tanzania Una nuova Prima del Nostro Moto Club (Agosto –Settembre 2010)

Dalla prima Great Rift Raid 2010

Testo di Vittorio Kulczyckifoto dell’autore e di A. Soldavini - K.Presazzi

Il gruppo a cavallo

della linea dell’Equatore

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attraversato mezza Africa. Torniamo al campo. Not-te stellata – Miriade di insetti volteggiano sulle no-stre tende, eserciti di formiche invadono tende e ba-gagli ma saranno infine sconfitti dai nostri provvi-denziali insetticidi.

14 AGO Murchison- Hoima- Fort Portal ....Km 333Ci aspetta un tappone di 280 km di sterrato, bello edentusiasmante, un godimento per moto e piloti. Lapista corre sul versante orientale del Lago Albert,lontane, sulla riva opposta le Montagne Blu gia’ nel-lo sconosciuto Congo. Il paesaggio e’ stupendo, lapista sale e scende, traversa campi di tè dal verdecupo, ordinati come i giardini di una villa. La gentee’ sempre curiosissima e gentile e ad ogni sosta sia-mo circondati, acclamati e toccati da tutti, piu’ chele moto che sono presenti con piccole 125cc e’ il no-stro abbigliamento che stupisce e li affascina. Arri-viamo a Fort Portal al Raja Excelsio Hotel. Ottima ce-na preparata da un gruppo di simpatiche ragazze,forse la migliore di tutto il viaggio.

15 AGO Fort Portal - Bunyuru - KaseseQeen Elisabeth N. P. - Mweya ....................Km 148Lasciamo Fort Portal ed imbocchiamo una pistasterrata che ci porta a Bunyuru, base di partenza perun piacevole trek a piedi all’altisonante Top of theWorld. Questo camminare immersi nella natura èpiu’ che piacevole, per un tratto seguiamo le ormedi ippopotami, poi raggiungiamo il Top da dove la vi-sta spazia sui tre laghi sottostanti, torniamo per unsentiero che traversa piantagioni di tè, banane, pa-paia e risaliamo in sella. Dubbi sulla pista da segui-re, ci suggeriscono uno short cat (una scorciatoia)che si rivelera’ una divertente “speciale” sue giu’ percolline, salite e discese per villaggi pittoreschi finoa raggiungere l’asfalto. Davanti a noi a c’e’ il Monte Ruwenzori, ma una fo-schia in quota non ci permette di vederlo. Transitia-mo per Kasese e dopo pochi chilometri eccoci allameta’ del mondo, siamo sulla linea dell’Equatore,apoteosi di foto. Siamo gia’ all’interno del Queen Eli-sabeth National Park raggiungiamo l’ingresso sud epercorriamo la pista per Mweya,30 km di “game Drive” in moto, incontriamo elefan-ti, kudu, impala, (l’indomani sulla stessa pista, main pulmino, troveremo anche un leone a pochi metridalla strada),Il lodge si trova su un altura in posizione panorami-ca sul Lago Edward. Simpatici facoceri vengono a cu-riosare davanti ai nostri bungalow, femmine di Ku-du si avvicinano senza paura e uno sciame di man-guste striate corre trai tavoli del ristorante alla ri-cerca di cibo.Un angolo di pace a contatto con la natura.

16 AGO Mweya - Quenn Elisabeth N.P. SouthKasinga Channel - MweyaDedichiamo una giornata al game drive nel parco ealla gita in barca nel Kazinga Channel, il canale na-turale che unisce il Lago Edward al Lago George. Questa escursione in barca si rivelerà come un au-tentico momento magico del viaggio, Vedremo, elefanti, ippopotami, coccodrilli, gazzellee kudu, aquile ed altri uccelli volteggiare su questoparadiso, stormi di cormorani e aironi sulle rive delfiume convivere tranquillamente con i pescatori edancora coccodrilli e ippopotami come in un edenesaltato dalla luce del sole al tramonto, momenti dipace e di armonia veramente indimenticabili.

17-18 AGO Mweya-Ishasha .......................Km 148Ishasha- Kihiihi – Ishasha La pista porta direttamente in Congo e un gruppet-to di moto arriva al confine guardato a vista dai sol-dati sorpresi da un inaspettato arrivo. E’ un eviden-te errore anche perche’ il cartello che indica Ishas-ha Camp è praticamente invisibile. Ishasha ovverol’inutile ricerca dei leoni sugli alberi. Facciamo bentre game drive coni nostri pulmini, in due giorni, madei famosi Tree Climbing Lions nessuna traccia. Bel-lo il paesaggio della savana ma qui a Ishasa siamostati veramente sfortunati anche perche’ altri grup-pi avvistano un bel leopardo con la preda fra i denti.Il trek a piedi lungo il fiume e uno splendido gruppodi ippopotami non attutiscono la delusione. La cenaal campo è modesta e l’indomani andremo al vicinoKihiihi, al Meeting Point Hotel per una cena conso-lante. Ad Ishasha finchè non riapriranno il vecchiocampo sul fiume in piena foresta, quello attuale e’piu’ che modesto, in una landa desolata in peno so-le. Ci rifaremo l’indomani con una splendida tappasu pista rossa in un ambiente di una bellezza in-comparabile.

19 AGO Ishasha- Foresta di Bwindi - Kisoro Km.186Dubbi sulla pista da seguire. Ci sono almeno due otre strade che portano a Kisoro, la prima fa un lun-go giro e va a congiungersi con la strada asfaltata,le altre due, piu’ brevi, sono sterrate. L’assenza dipioggia nei giorni passati convince la nostra guida adimboccare quella che attraversa il Bwindi Impene-trabile Forest National Park, strada che non risultain alcuna carta geografica in nostro pos-sesso. Partiamo forse perla tappa piu’bella ditutto

il viaggio, almeno per noi motociclisti : una pista ros-sa che si snoda fra foreste incantate un percorso va-rio pieno di salite, discese, curve e controcurve, conun fondo solido e ben battuto e saliamo fino a 2400m. Siamo nel Parco dei Gorilla del versante ugan-dese, dove e’ praticamente impossibile prenotare lavisita per l’enorme afflusso di visitatori. (infatti noiandremo in Congo). Scendiamo per Kisoro. Subiscoun furto di ben 3 paia di scarpe, e gia’ buio e doma-ni partiamo per il trek al Virunga. Sono a piedi nudie gli stivali da moto non sono proprio adatti per untrek. Ma l’Africa non ti abbandona mai. I negozi so-no chiusi corro al mercato dove stanno smobilitan-do, un fantastico personaggio mi vuota davanti unsacco pieno di scarpe…usate, ci sono anche scarpo-ni da trek,posso addirittura scegliere. Domani par-tiro’ con un ottimo scarpone Made in Usa.

20 AGO Kisoro - Bunagana - Parco VirungaTrek Gorilla - Kisoro - Escursione in Congo per il Gorilla trek - Parco VirugaSiamo tutti alla frontiera con il Congo, aspettiamoma non si capisce bene cosa dobbiamo fare, ci chie-dono di dividerci in gruppi di 6 persone perche’ ognigruppo andra’ in una zona diversa: trek facile, trekmedio, trek difficile, un’ora , due ore in camion …unpo’ per caso ma con grande fortuna (come vedremo)ci troviamo su un moderno camion Man e partiamo

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R A I D • S P E C I A L E R A I D Raid | Uganda | Rwanda | TanzaniaIngresso al Queen

Elisabeth N.P.

Piste rossein Uganda

La famiglia KabiriziBukima - MikemoCongo

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per oltre due ore di trasferimento. Stadaccia ma ilMan va veloce. Riusciamo a percepire la grande po-verta’ di questo paese dilaniato da una guerra civileche sembra senza fine. Poi imbocchiamo una pistadifficile che comincia a salire ripida e stretta su ver-so la montagna. In alcuni tratti sembra scompariresu rampe con enormi massi, a vista invalicabili, mapassiamo ed eccoci al Park Headquaters , siamo ol-tre 2000 metri , un breve briefing sul comportamen-to da tenere, la consegna delle mascherine, obbli-gatorie quando saremo in contatto con i gorilla.Cammineremo per oltre due ore dapprima su trac-ce di sentiero, poi in piena foresta per “tracce di go-rilla”. I trackers che hanno localizzato il gruppo lamattina di buon ora, sembra non riescano più a tro-varlo. Si aprono la strada con grossi machete. Poiimprovvisamente si fermano…….eccoli, ci siamo ….L’ora che segue sarà difficile da descrivere perchéassisteremo ad uno spettacolo di tale intensità emo-tiva impossibile da tradurre in un racconto: l’enor-me Silver Back accoccolato tra il fogliame, una ma-no grigia, gigantesca, enorme, uno sguardo umano,i piccoli che giocano saltando da un ramo all’altro,

l’incontro tra l’anziana della famiglia ed una giova-ne femmina, l’abbraccio e le affettuose carezze, ilgioco delle mani, il Black Back che appare quasi mi-naccioso, la sagoma del Silver e del Black seduti l’u-no accanto all’altro, il piccolo attaccato al seno del-la mamma, poi un movimento inaspettato, il Silvercammina verso di noi, quasi ci sfiora per scendereverso il basso seguito dal black e da tutta la sua fa-miglia, i piccoli si attardano, una mamma li aspettapoi ci guarda e... ci batte le mani come per salutar-ci e se ne và. Incredibile! I 60 minuti concessi dal regolamento sono finiti. Le3000 foto scattate, anche le migliori, non potrannomai trasmettere la nostra emozione. Torneremo atarda sera, dopo un guasto al poderoso Man.Dopo accurate ricerche possiamo confermare diaver raggiunto il Bukima Patrol Post nella zona Mi-keno del Parco Virunga - Congo ed abbiamo incon-trato i gorilla della Kabirizi Family… ma noi eravamonel Paradiso Terrestre.

21 AGO Kisoro-Cyanika (frontiera Rwanda)Ruhengheri - Lago Kivu-Kibuye ............... Km 202Tutto e’ facile alla frontiera di Cyanika, passiamo ra-pidamente in Rwanda. Qui le strade sono molto piu’vissute, non per il traffico dei veicoli ma perche’ let-teralmente invase dalla popolazione. “Fate atten-zione” ci dice la guida e proseguiamo con prudenzasu asfalto fino a Ruhengheri poi, prima di arrivare aGyseny, imbocchiamo la pista che corre lungo la co-sta orientale del Lago Kivu, saranno due tappe quel-le che seguono che non dimenticheremo facilmen-te per la bellezza del paesaggio, i fiordi profondi, ilcontinuo zigzagare della pista, che sale su per i mon-ti e ridiscende a livello del lago quasi continuamen-te, sassi, sterrati e per finire anche un buon assag-gio di fech fech, Insomma un vero paradiso per l’en-duro.Arriviamo a Kibuye con il buio e per trovare Il Cen-tre Bethanie, uno splendido lodge a picco sul lagodovremo ricorrere all’aiuto di un mototaxi.

22 AGO Lago Kyvu - Kibuye - KaganoForet National de Nyungwe ...................... Km 143Proseguiamo lungo il lago Kivu la pista e’semprefantastica, l’incontro con la gente durante le sostesempre cordiale e gioioso, traversiamo tratti di fittaforesta, poi un ‘attesa tropo lunga ad un punto tap-pa e grazie ai telefonini riusciamo a sapere che il pul-mino bagagli e in panne, ma la guida ci chiede di pro-seguire, dobbiamo ancora trovare dove dormire eancora piu’ importante dove magiare, Decidiamoquindi di proseguire. Superiamo gli ultimi tratti difech fech e arriviamo all’asfalto. Avevamo contatta-to una certa Mama Koko segnalata in una delle no-stre preziose relazioni che ci aveva promesso un po-sto per le nostre tende e una buona cena. Ma non ri-usciamo a trovarla, la cerchiamo ovunque nella famosa Tea Guest House dove l’avevamo cer-cata senza successo. Ci sentiamo un po’ persi, poisempre grazie ai telefoni cellulari scopriamo cheM.me Koko ci aspetta al campeggio della ForestaNyungwe dove infine la troviamo, la cena e’ assicu-rata ma i nostri bagagli non arrivano, siamo senzatenda, senza sacco a pelo e senza una cambio e faanche freddo.. Aspetteremo fino a notte ma infine inpulmino arrivera’ accolto da un sincero applauso, ri-usciremo a mangiare, bere e dormire nonostantetutto. Bella la foresta ma costosissima per quelloche offre.

23 AGO Nyungwe Forest N.P. – Butare ........Km 96Questa regione non e’ ancora frequentata dal turi-smo e la struttura del parco, realizzata sicuramen-te con finanziamenti stranieri, non dimostra moltaesperienza proponendo un tariffario, rispettato reli-giosamente dai ranger, con prezzi altissimi, spro-porzionati che scoraggiano e spaventano il viaggia-tore. La cena e la colazione di mama Koko hannosoddisfatto il gruppo, salutiamo con simpatia e af-fetto questo straordinario personaggio che si ap-presta a ripartire con le sue pentole i suoi cuochi, isuoi fardelli (pagheremo circa 10 euro per cena e co-lazione).Riprendiamo la strada che traversa la foresta trapaesaggi e viste meravigliose ed arriviamo a Buta-re all’Hotel du Mont Huye, poi al Museo etnico conuna bella raccoltadi testimonianze della cultura locale, in particolaremanufatti lignei, infine riperdiamo tra negozi e ne-gozietti ricchi di artigianato.

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S P E C I A L E R A I D • S P E C I A L E R A I DRaid | Uganda | Rwanda | Tanzania

MOTOCICLISTIKulczycki Vittorio ....................Su Moto Ktm 625 Tullini Paolo ..................Su Moto Ktm Ag 4t Egs Kulczycki Simone ...................Su Moto Ktm 525 Zambon Danilo ..Su Moto Yamaha Belgarda 600 Losi Marna .......................Su Moto Ktm 450 Exc Berni Osvaldo ...................Su Moto Honda Pd04 Anese Luca ................Su Moto Ktm 690 Enduro Cozzolino Dario Filippo ....Su Moto Beta Alp 4.0 Favi Dario.........Su Moto Yamaha Xtz 660 TenerePiccinini Luca ...................Su Moto Ktm 450 Exc Grassi Fabrizio ..........Su Moto Yamaha Tt 600 R Soldavini Alberto .............Su Moto Ktm Exc 450 Pavanelli Simone .............Su Moto Ktm Lc4 690

Al Seguito: Kulczycki Alessandro, Angela CristinaMannino Rosa, Molinati Rossella, Presazzi KatiaTomasello Manuela, Delfino Diana, Arcese EleonoraKleszczynski Daniela, Morcia Rossella, Arcese Giulia

Incontroon the road

Un gruppo di curiosemanguste

Il traghetto per Mwanza - Lago Vittoria

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24 AGO Butare - Kigali...............................Km 148Come al solito le moto raggiungono prima dei pul-mini la citta’ con la convinzione di trovare in questaenorme Kigali un piccola e sconosciuta guest housedove dovremmo aver prenotato. Seguiamo guide oc-casionali che non riescono a localizzare l’albergo eci lasciano infine di fronte al grande stadio di calcio.Con i soliti telefonini ci giunge la triste notizia siamolontani e senza albergo. Dinanzi a noi svetta unostrabiliante Sport View Hotel, nuovo di zecca e lus-suosissimo, teoricamente inavvicinabile; Simone eGiulia insistono per tentare: prezzi inaccessibili 100– 120; ma l’albergo e’ praticamente vuoto, “Ma qua-l’e’ il vostro budget ragazzi?” Timidamente rispon-dono “30 madame 30” ..una telefonata alla direzio-ne e siamo tutti dentro, piscina, jacuzzi, palestra ric-co buffet e stanze meravigliose... anche questa e’ av-ventura. Nel pomeriggio visita al Museo del genoci-dio ovvero della follia umana. Qui riaffiora dramma-ticamente una sensazione provata sin dal nostro in-gresso in Rwanda, quei sorrisi opachii, quegli occhiincerti, quella titubanza che nasconde la paura,quella tristezza che abbiamo letto nei visi dei non piu’giovani e degli anziani e’ una conferma che qui inRuanda non hanno ancora dimenticato il drammache ha colpito il Paese.Noi popoli progrediti e ricchi non siamo riusciti a fer-mare il massacro, anzi pesa su di noi la terribile re-sponsabilità di averlo in qualche modo generato, edoggi di averlo dimenticato: 1994, appena 16 anni fa,1.000.000 di tutsi e di hutu moderati vengono barba-ramente trucidati dalle bande paramilitari legate unpotere mai democraticamente eletto.

25 AGO Kigali- Kubungo - Rusumo – FrontieraTanzania –Geita .........................................Km 447 Corriamo veloci verso la Tanzania a Rusumu incon-triamo Don con le tre Toyota Land Cruiser che ci ac-compagneranno per il resto del viaggio, salutiamole guide e gli autisti ugandesi bravi e pazienti con iquali abbiamo condiviso 15 giorni di viaggio attra-

verso Uganda e Ruanda. Sara’ una tappa lunga conuna sessantina di chilometri di pista polverosa pie-na di camion. A sera arriviamo a Geita .

26 AGO Geita –Mwanza .............................Km 125Partiamo e in breve siamo in vista del grande LagoVittoria .Un traghetto ci porta a Mwanza attraver-sando il profondo Golfo omonimo.. Citta’ portualecapolinea delle navi che la collegano con i porti delKenya e dell’Uganda, Mwanza e un centro commer-ciale attivissimo e in rapido sviluppo grazie anche al-le numerose strade asfaltate che solo recentemen-te l’hanno collegata al resto del paese.Nel pomeriggio facciamo un’ escursione in barca sullago, sostiamo e nei villaggi di pescatori.

27 AGO Mwanza- Bunda – Balili ................Km 200 Seguiamo la litoranea del Lago Vittoria per raggiun-gere Bunda dove incontriamo il camion sul quale ca-richeremo le moto per l’attraversamento del Seren-geti National Park (in Tanzania non ci sara’ permes-so di entrare nei parchi in moto), ma ci aspetta unasorpresa. Don ci ha organizzato una serata specia-le, una sorta di benvenuto nel suo mondo, in un cam-peggio-resort, quasi esclusivo in cima ad una mon-tagna che domina le pianure e le savane del sotto-stante Serengeti. 20 km di solito sterrato e 20 km di“speciale”, una sorta di mulattiera che supera disli-velli mai visti in questo raid. Fortunatamente trovia-mo birre fresche. Le grandi savane si perdono all’o-rizzonte esaltate dalla luce del tramonto. La seratasara’ memorabile: musica, canti, danze alle qualipartecipiamo trascinati dai ritmi frenetici della mu-sica africana.

28 AGO Bailli – Serengeti Gate Seronera-Ngoron-goro Moto in Camion .................................Km 300 Carichiamo non senza difficollta’ di ogni tipo le 13moto sui due camion che le porteranno a Ngoron-goro, all’uscita del parco e partiamo verso il Seren-geti. Incontreremo leoni, elefanti, e gazelle di ognitipo, il fascino della Grande Savana e’ indubbio. Ar-riviamo al Campo di Ngorongoro di notte.è stracol-mo di 4x4 , di tende e di turisti. Nel capannone adi-bito a ristorante c’e’ un caos indescrivibile, gente diogni nazionalita’ si accalca sui tavoli per consuma-re il proprio pasto. Solo in fondo, all’angolo oppostoall’ingresso, intravvediamo 24 posti sorprendente-mente liberi, tavolo ben apparecchiato, piatti, posa-te e tovaglioli, e’ il miracolo del nostro bravo Ali cuo-co mandato da Don per la nostra cena che saraun’ottima cena con tanto di spaghetti al ragù. Rag-giungiamo le tende avvolte in una fittanebbia.29AGO Ngorongoro-Arusha-MoshiKilimanjaro- Marangu............Km 290Discesa in 4x4 nel famoso Cratere diNogorongoro, uno scrigno naturalisti-co, unico in tutta l’Africa. All’interno diun immenso cratere naturale ricco diacqua e vegetazione albergano dal tem-po dei tempi animali di ogni specie. Noipartiamo nonostante la nebbia, talmen-te fitta che non riusciamo nemmeno avedere la strada, ma l’autista e’ fiducio-so e inizia a scendere per una pista ri-pidissima e stretta. Non vediamo nulla.Poi improvvisamente come se una ma-no magica aprisse un sipario ci appareil cratere ancora lontano, il sole squar-

cia le nubi ed illumina i laghi, i fiumi, le paludi in ungioco di colori affascinante. Scorgiamo in lontanan-za un leopardo…forse, una iena, elefanti, gnu, ippo-potami poi finalmente il re della foresta: il leone maun leone sui generis perche oggi Simba ha deciso diportare la sua famiglia, leonessa e leoncini compre-si a fare la conoscenza con la stupidita’ del’homo sa-piens e s’e’ andato a spaparacchiare proprio vicinoalla pista, in posizione ben visibile seguito da moglie prole. Nel giro di pochi minuti, grazie anche ad unsupersistema di avvistamento e collegamento contutti gli autisti via cellulare, ben 23 Toyota 4x4 cia-scuna con 6 o 7 persone a bordo per un totale di 161persone con almeno 200 fotocamere e digitali, 50 ci-neprese e un centinaio di binocoli sono rapidamen-te confluite sul luogo dell’avvistamento. Simba nonsi aspettava tanto e teme che i piccoli possano im-paurirsi del continuo movimento delle auto i cui au-tisti fanno a gara ad occupare il posto piu’ vicino, conla migliore vista a beneficio dei propri turisti clienti.Simba è saggio si alza e se ne va, si allontana lenta-mente lontano dalla pista dove ben sa che le autonon potranno mai seguirlo come previsto dal ferreoregolamento del parco. Ce ne andiamo anche noi do-po aver fotografato non il leone che da queste ban-de e’ abbastanza comune ma tutta quella gente al-

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R A I D • S P E C I A L E R A I D Raid | Uganda | Rwanda | TanzaniaPista

in Rwanda

Nella foresta di Bwindi - Uganda

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la ricerca di un contatto ravvicinato con la natura. Non vederemo molti animali a Ngorongoro ma ilpaesaggio era bellissimo.Si risale, ci avviciniamo all’uscita dove sappiamo cistanno aspettando le nostre moto.E le troviamo sotto un bel sole una a fianco all’altraansiose di ripartire, integre e pronte a ripartire non-ostante le preoccupazioni, le critiche, i dubbi, e unpo’ di immancabile menfreghismo da parte di tuttinelle operazioni di carico. L’importante e’ che pos-siamo ripartire. Superiamo Arusha per raggiungereMarangu, punto di partenza per l’ascensione al Kili-manjaro che è avvolto dalle nebbie.

30-31 AGO Marangu – KoronguweDar Es Salam ............................................km 569Sentiamo che il viaggio sta finendo .In due giorniscendiamo dalle falde del Kilimanjaro alla costa del-l’Ocenao Indiano. La strada offre scorci inaspettati ela guida e’ piacevole ottimo fondo stradale, poco traf-fico e autogrill a livello europeo poi il caos di Dar EsSalaam, ma prima del tramonto siamo tutti in al-bergo. La Dea Fortuna che ci ha seguiti fino a desti-nazione, si deve essere distratta per un momento, adun centinaio di km da Dar la moto del Marinaio si fer-ma e non c’e’ modo fi farla ripartire se non con uncamiocino di passaggio.

1 SET Dar Es Saalam- Porto ContainerCarico Moto- Zanzibar ..................................Km 8Otto chilometri ci separano dalla zona portuale do-ve aspettiamo una paio d’ore l’arrivo del contianerdella MSC Mediterranean Shipping Company. Cari-chiamo le 13 moto, con amorevole cura, poi di corsaall’aliscafo per Zanzibar dove trascorrereemo alcu-ni giorni di paicevole relax per rientrare in Italia il 6settembre.Queste nostre moto fedeli compagne per oltre 20giorni attraverso le piste e le strade africane. Que-ste moto maltrattate, costrette a tutto nelle condi-zioni piu’ difficili con pioggia, neve, fango, sabbiasempre generose, sempre pronte a ripartire per unanuova avventura, magnifici strumenti di avventura,compagne amorevoli ed instancabili con le loro ruo-te hanno percorso le strade di tutto il mondo dai de-serti australiani alle piste himalayane e mongole,dalle sabbie sahariane alle savane africane, dalle pi-ste amazzoniche agli sterrati andini, alle fantastichepiste dei salares boliviani. Ovunque con grinta e determinazione incondiziona-ta, incrollabile, continueranno la loro epopea con la stessa passione di noi motociclisti per sempre “On the road again forever”!

Per la maggior parte dei turisti il nome “Siria” èlegato al famoso sito di Palmira, o Tadmor, inlingua locale. Tadmor, pur essendo di origini

antichissime, conobbe fama e prosperità nei primisecoli dell’impero romano, quando, grazie alla suastrategica collocazione geografica tra le provincieorientali dell’impero ad ovest ed il regno persianodei Parti ad est, rappresentava lo snodo delle rottecommerciali tra Oriente e Occidente, nonché il me-diatore politico tra due superpotenze rivali. Gli stes-si Romani ribattezzarono Tadmor la “città delle pal-me” e, sotto l’imperatore Caracalla, la trasformaro-no in una colonia di Roma, garantendo agli abitantigli stessi diritti dei cittadini romani e l’esenzione dalpagamento delle tasse.Il “ribaltone” avvenne qualche anno dopo, nel 267d.C, quando la giovane e ambiziosa regina Zenobiaassunse il potere, a seguito dell’assassinio del ma-rito Odenato, avvenuto in circostanze misteriose.Zenobia vantava la discendenza da Cleopatra, ma, adifferenza della sua antenata egiziana, non si inna-morò mai del potere di Roma. Al contrario, dopo averrespinto i legionari romani e aver congiunto al suoregno la provincia d’Arabia e parte dell’Egitto, pro-clamò l’indipendenza di Palmira da Roma. Romanon tollerò a lungo l’atteggiamento di sfida della gio-vane regina ribelle: l’imperatore Aureliano sconfis-se l’esercito di Zenobia ad Antiochia e nel 271 d.C.Palmira fu posta sotto assedio. Ma la “lady di ferro”del III secolo d.C. non si arrese. Fuggì dalla città adorso di cammello e cavalcò tra le guarnigioni ro-mane nel disperato tentativo di raggiungere la Per-sia, acerrima nemica di Roma, e stipulare un accor-do. Fu catturata sulle rive dell’Eufrate e, condottaprigioniera a Roma, fu costretta a sfilare in catenetra le genti, in segno di sconfitta e di umiliazione peraver osato sfidare la potenza dell’Impero.Zenobia morirà a Tivoli qualche anno dopo, e senzala sua “lady di ferro” Palmira attraverserà nei seco-li a venire periodi di rivolte e decadenza, che da

splendido regno la porteranno ad essere un sempli-ce avamposto militare ai confini dell’Impero, fino al-la conquista araba nel 634 d.C. Il resto della storia èfatto di terremoti e distruzione, e di sabbia del de-serto, che finì per ricoprire le opere scampate al si-sma e trasformò l’antico regno di Zenobia in una ne-cropoli. Fino all’inizio del XX secolo, quando spedi-zioni di archeologi tedeschi e francesi intrapreseroopere scientifiche di scavo e riportarono alla luce gliantichi splendori del passato.Oggi Tadmor è nel nome di un bel viaggio di AnM(“Tadmor Siria”), che in nove giorni ha permesso ame e ad altre 16 persone di visitare Palmira e granparte della Siria.Il viaggio Tadmor Siria inizia alla Malpensa, il saba-to pomeriggio che precede la Pasqua 2010. Qui fac-cio conoscenza con i primi compagni di viaggio, a co-minciare da Raffaella, giovane, simpatica ed effi-ciente coordinatrice. Accanto a Raffaella il cugino,Giulio. E poi Stefano, un ingegnere edile del Venetoche vanta un brillante curriculum di cassiere. Io neiviaggi di AnM ho sempre fatto o il cassiere o il coor-dinatore, ma questa volta mi ritroverò senza ruolo aldi fuori di quello del viaggiatore. Mi basta, infatti, uno

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Da un Tadmor Siria Breve gr. AndrelloTesto e fotodi Marco Ortalda

A V V E N T U R E N E L M O N D OSiria

Zenobiauna lady di ferro

del III secolo d.C. Affreschi al Deir Mar Musa

Pasticceria a Damasco

Raid | Great Rift

Pista nel Rhino Sanctuary

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