IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA · globalizzazione. All'incontro erano...
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 1981-
2013
MEZZO
SECOLO
DI
GRUPPO
ABELE
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IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA
2003
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
EVASO DA OSPEDALE SERIAL KILLER: CHI E' MINGHELLA
(ANSA) - TORINO, 2 GEN - Per chi gli e' vicino e' un uomo
gentile dalla straordinaria sensibilita', per gli inquirenti e'
un brutale assassino di prostitute: Maurizio Minghella, 46 anni,
ha sulle spalle un ergastolo per l' omicidio di quattro donne, e
in questi giorni e' sotto processo a Torino con l' accusa di
averne uccise altre quattro.
Genovese, ex pugile dilettante, ex piastrellista con la
passione per i night e le balere, fu condannato al carcere a
vita nel 1978 da una Corte d' Assise del capoluogo ligure. Ma si
era sempre proclamato innocente. Nel 1995 ottenne la
semiliberta', e ando' a lavorare a Torino nella cooperativa
''Piero e Gianni'', collegata al gruppo Abele di don Luigi
Ciotti. Aveva intrecciato una relazione con una donna, dalla
quale aveva avuto un figlio. Eppure, secondo la polizia, la sua
era una doppia vita: nelle pause, andava con le prostitute che
esercitavano nel circondario della citta', le aggrediva, le
rapinava e talvolta le uccideva.
Arrestato nel febbraio del 2001, al nuovo processo non si e'
presentato. Il suo avvocato, Gian Mario Ramondini, dice che
rifiuta di difendersi, perche' si sente vittima di un complotto
ai suoi danni. In aula si sono anche presentate persone del
mondo del volontariato per testimoniare in sua difesa. Ma il pm,
Roberto Sparagna, ritiene di avere raccolto prove sufficienti
per incastrarlo: i test del Dna, i riscontri incrociati, i
riconoscimenti da parte di alcune donne. Il dibattimento
dovrebbe riprendere nei prossimi giorni. (ANSA).
XBL
02-GEN-03 16:42
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
EVASO MINGHELLA, SI AMPLIA RAGGIO DELLE RICERCHE / ANSA
(ANSA) - TORINO, 2 GEN - Alto un metro e 65, tarchiato, con i
capelli raccolti a codino: questo l' identikit, diffuso dalle
forze dell' ordine, di Maurizio Minghella, 46 anni, il serial
killer genovese evaso oggi pomeriggio dall' ospedale di Biella,
dove era stato portato perche' diceva di accusare un forte
dolore al petto.
Gli investigatori lo stanno cercando nel biellese, dove
polizia e carabinieri hanno organizzato decine di posti di
blocco, ma anche a Torino, citta' nella quale l' assassino delle
prostitute conta diversi legami. Innanzitutto una donna, con la
quale aveva intrecciato una relazione dal 1995 e da cui aveva
avuto un figlio, e poi i compagni di lavoro della cooperativa
legata al Gruppo Abele di don Luigi Ciotti, nella quale era
stato impiegato dopo avere ottenuto la semiliberta'.
Ex pugile dilettante, ex piastrellista con la passione per i
night e le balere, Minghella era stato condannato all' ergastolo
a Genova per l' omicidio di quattro donne. Al momento e' sotto
processo a Torino per altri quattro omicidi di prostitute, che
sarebbero stati commessi dal '96 al 2001. Secondo la polizia, in
questo periodo avrebbe avuto una doppia vita: lavoro e relazione
affettiva stabile da un lato, notti con le prostitute fra
aggressioni, rapine e uccisioni dall' altra. Il procuratore
capo di Torino, Marcello Maddalena, afferma che l' evaso e' un
tipo pericoloso, ma lui si e' sempre proclamato innocente.
Arrestato nel febbraio del 2001, al nuovo processo non si e'
presentato. Il suo avvocato, Gian Mario Remondini, dice che
rifiuta di difendersi perche' si ritiene vittima di un
complotto.
L' evasione e' avvenuta attraverso la finestra del bagno del
pronto soccorso, al piano terra dell' Ospedale degli Infermi di
Biella. Portato al cospetto dei medici verso le sette e
trattenuto in osservazione nel reparto, verso le 14 Minghella ha
chiesto ai sei agenti che lo piantonavano di potersi recare in
bagno. Qui la fuga, scoperta nel giro di pochi minuti. Quando ha
abbandonato il pronto soccorso, il serial killer indossava solo
una t-shirt bianca, un paio di jeans e delle scarpe da
ginnastica. Per ripararsi dal freddo, una coperta marrone presa
da una lettiga gettata sulle spalle.
La zona e' stata perlustrata con gli elicotteri e con i cani.
Inizialmente e' stata battuta la periferia di Biella, fino a
Candelo, Vigliano, Ronco, Zumaglia, Valdengo, Benna, Gaglianico.
Poi alcune testimonianze hanno spinto le forze dell' ordine a
indirizzare i rinforzi verso Chiavazza, il quartiere piu' vicino
all' ospedale. Minghella sarebbe stato infatti visto dirigersi
verso un ponte sul Cervo, il torrente che scorre poco lontano.
A meta' pomeriggio si e' diffusa la notizia che l' uomo si
fosse tolto la vita, e molti dei dei circa 200 uomini
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
sguinzagliati alle sua calcagna si sono diretti verso il ponte
della tangenziale, dove era stato trovato un cadavere.
Successivamente pero', si e' scoperto che il corpo apparteneva a
un contadino della zona, Mario Martinello, 69 anni, stroncato da
un malore mentre eseguiva alcuni lavori nei campi. Del serial
killer, al momento, si sarebbero completamente perse le tracce.
(ANSA).
PL
02-GEN-03 20:59
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: FASSINO A NO GLOBAL, SIAMO CONTRARI ALLA GUERRA
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - L'opposizione dei Ds ad un intervento
militare in Iraq e' stata ribadita stasera da Piero Fassino in
un incontro alla direzione dei Ds con rappresentanti di
associazioni e movimenti no global.
Nella riunione si e' discusso oltre che dei pericoli di un
conflitto che ''avrebbe esiti catastrofici'' come ha
sottolineato il segretario dei Ds, anche dei temi della
globalizzazione.
All'incontro erano presenti, per i Ds, anche Mimmo Luca'
(responsabile movimenti e associazioni) e Marina Sereni
(responsabile esteri), mentre la delegazione di rappresentanti
no global era guidata da Alex Zanotelli (padre comboniano), don
Luigi Ciotti (gruppo Abele); Flavio Lotti (Tavolo della pace),
Ton Benetton (Arci), Edo Patriarca (Forum terzo settore),
Gabriella Stramaccioni (associazione Libera) e Lisa Clarc
(associazione Beati costruttori di pace). (ANSA).
SES/TER
08-GEN-03 20:09
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DECENNALE DELITTO ALFANO, ESSERE UNITI PER LA LEGALITA'
IL GIORNALISTA COMMEMORATO NEL MESSINESE
(ANSA) - BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA), 8 GEN -
''Essere tutti uniti per la legalita'''. E' il messaggio
lanciato oggi a Barcellona dalla manifestazione promossa nel
decennale della morte di Beppe Alfano il corrispondente del
quotidiano la Sicilia che la sera dell' 8 gennaio 1993 venne
ucciso con due colpi di pistola sotto la sua abitazione nella
citta' del Longano.
In mattinata si e' tenuta una messa nella Basilica di San
Sebastiano e successivamente un incontro al liceo classico Valli
con Mimma Alfano, vedova del giornalista e la figlia Sonia per
un dibattito dal tema ''Mafia e legalita' a 10 anni dalla morte
di Beppe Alfano''. Tra i presenti il sindaco di Barcellona
Candeloro Nania il presidente della provincia regionale Giuseppe
Buzzanca il capogruppo di An al senato Domenico Nania il
presidente dell' Ars Guido Lo Porto il responsabile della
commissione regionale antimafia Carmelo Incardona, con i
componenti di quella nazionale Niki Vendola e Giuseppe Lumia il
prefetto di Messina Giosue' Marino il questore Cristoforo La
Corte e don Luigi Ciotti dell' associazione Libera il quale nel
ricordare il giornalista ha detto ai giovani studenti che
''Alfano e' un esempio da emulare''. La vedova ha evidenziato
come il marito ''amava i suoi alunni in quanto era insegnante
alle elementari e la sua professione di giornalista. Un ragazzo
eterno che credeva sempre in quello che faceva''. Oggi
pomeriggio alla provincia regionale di Messina un dibattito dal
tema ''Il giornalismo di frontiera 10 anni dopo, Beppe Alfano
una vita per la professione'' presenti Lorenzo Del Boca
presidente nazionale dell' ordine del giornalisti e Franco Siddi
della federazione della stampa. (ANSA).
P06-FI/LU
08-GEN-03 16:11
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: 10 ANNI FA ALFANO; COMMEMORAZIONE TRA POLEMICHE
PROPOSTA A COMMISSIONE ANTIMAFIA RIAPERTURA CASO
(ANSA) - BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA), 8 GEN - Verra'
depositata domattina dal deputato Giuseppe Lumia (Ds) all'
ufficio di presidenza della Commissione Antimafia la proposta di
apertura di un' indagine sull' uccisione di Beppe Alfano,
giornalista assassinato dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto.
La proposta e' stata accolta dal presidente dei senatori di An,
Domenico Nania, durante il dibattito organizzato a Barcellona in
occasione del decimo anniversario dell' uccisione di Alfano.
''Sono favorevole all' apertura di un' indagine - ha detto
Nania - cosi' vedremo chi gestiva il potere sul territorio, chi
erano i componenti dei comitati di gestione dell' Usl, delle
commissioni edilizie e gli incaricati dei piani regolatori.
Spero che vengano fuori i nomi dei parlamentari che per la
vicenda dell' Aias hanno ricevuto avvisi di garanzia e dei quali
non si e' saputo piu' nulla''.
La commemorazione di Beppe Alfano e' stata pero' segnata
dalle polemiche fra l' avvocato della famiglia, Fabio Repici, e
gli esponenti di An, che hanno duramente contestato un'
affermazione del legale, secondo cui il mandante dell' omicidio,
Giuseppe Gullotti, sarebbe stato candidato del Movimento sociale
italiano al consiglio comunale del paese.
''E' stato lo stesso legale a dire che Gullotti, dieci anni
prima, era considerato un persona per bene'', ha detto Nania.
''Il partito con Gullotti non ha nulla a che vedere'', gli ha
fatto eco Fabio Granata, assessore regionale ai beni culturali.
Durante lo scambio di battute sul palco, nell' aula magna del
liceo Valli di Barcellona, si e' accesa anche una parte della
platea ed e' dovuta intervenire Sonia Alfano, la figlia del
giornalista ucciso, per riportare la calma. Repici ha poi
indicato una nuova pista investigativa aperta dalle rivelazioni
del pentito Maurizio Avola.
A ricordare Beppe Alfano, giornalista coraggioso assassinato
per le sue denunce contro gli intrecci fra affari e politica nel
barcellonese, sono intervenuti i presidenti dell'ordine dei
giornalisti Lorenzo Del Boca e della Fnsi Franco Siddi, i
parlamentari Giuseppe Lumia, Niki Vendola, Nino Lo Presti,
Domenico Nania e l' eurodeputato Nello Musumeci, e poi il
presidente dell'associazione 'Libera' don Luigi Ciotti, l'
assessore regionale Fabio Granata, che nel suo intervento ha
citato il senatore a vita Giulio Andreotti: ''Sara' innocente
giudiziariamente, ma e' colpevole politicamente. La sua stagione
ha prodotto i Lima e i Ciancimino. Adesso si e' voltato pagina
anche se non si deve abbassare la guardia''.
La Commemorazione e' stata segnata anche dalle denunce della
figlia del giornalista, Sonia, funzionario della protezione
civile regionale: ''Mio padre non era un eroe - ha detto - ed e'
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
stato lasciato solo. Oggi a distanza di dieci anni dalla sua
morte, fa ancora paura. Perche' dopo dieci mesi non vengono
depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione del
presunto killer Antonino Merlino?''. Sonia Alfano ha poi
accusato il pm che ha condotto una delle inchieste sull'
omicidio del padre, senza farne il nome: ''prima ha fatto
arrestate gli imputati, poi ne ha chiesto l' assoluzione. Non e'
stato un processo serio''. Ed anche secondo il senatore Nania
''bisogna capire che cosa e' successo, non e' possibile che un
pm conduca cosi' un' indagine''.
Numerose infine le iniziative per ricordare Beppe Alfano. Il
caporedattore della Sicilia Domenico Tempio ha annunciato l'
istituzione di un premio alla memoria di Alfano destinato al
piu' bravo corrispondente di provincia; Siddi e Del Boca hanno
anticipato che proporranno alla giuria del premio 'Saint
Vincent' di assegnare ad Alfano un riconoscimento alla memoria.
Il consiglio regionale dell' Ordine dei giornalisti ha deciso di
riunirsi oggi e domani a Messina. Per programmare altre
iniziative in ricordo del giornalista ucciso.(ANSA).
LOB
08-GEN-03 19:35
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATLETICA: CORSA MIGUEL; ROMA-ARGENTINA, PORTE APERTE AL MONDO
DOMENICA 4/A GARA DEDICATA A DESAPARECIDOS, GRATIS PER STRANIERI
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - Correva preoccupandosi di quelli che
non avevano la tuta o le scarpe, correva perche' ''disprezzava
la guerra e sognava la pace'', correva perche' come atleta si
sentiva libero, ma per tutti questi motivi Miguel Sanchez e'
stato ucciso. E' solo uno tra le migliaia di giovani che
nell'Argentina degli anni '70 sono spariti durante la dittatura
militare: desaparecidos dice la storia. Una ferita che il paese,
oggi ridotto alla fame dalla crisi economica, non rimargina.
E per non dimenticare i ragazzi come Benancio Sanchez
domenica prossima Roma ospita la 4/a edizione della Corsa di
Miguel: 10 chilometri nel classico giro dei ponti, partenza
nello storico Stadio delle Aquile oggi intitolato a Paolo Rosi,
gia' quasi mille atleti e appassionati iscritti. In tanti
arrivati anche dall'Argentina per una corsa che si annuncia
davvero globale: Roma abbraccia il mondo e per questo gli
organizzatori hanno deciso che l'iscrizione sara' gratuita per
gli stranieri. Miguel era tra i primi quindici argentini nelle
corse su strada: amava l'atletica, ma anche la poesia. Correre
era l'occasione di conoscere gente di tutto il mondo, come
dimostrano le firme di atleti stranieri che Miguel si era fatto
lasciare sul depliant della Corrida di San Paolo, la celebre
corsa della notte di San Silvestro, l'ultima disputata dal
giovane argentino solo otto giorni prima di quel gennaio di 25
anni fa in cui spari' nel nulla.
Ma per quanti hanno voluto questa manifestazione, che ha
avuto il sostegno del Comune di Roma, della provincia e della
federazione italiana di atletica leggera, Miguel continua a
vivere. ''Se lo sono portati via ma e' ancora qui - dice la
sorella, Elvira per la seconda volta presente alla
manifestazione - Miguel amava la solidarieta' e la vita, ogni
cosa che vedeva la scriveva su un foglio. Io gli correggevo gli
errori di ortografia, ma lui mi diceva sempre che quegli errori
non cambiavano le sue sensazioni. La cosa che amava di piu' era
correre, per questo sarebbe stato orgoglioso di questa
iniziativa''. E correra' per Miguel e per il suo paese Martin
Sharples, ex rugbista e una storia tristissima alle spalle. Alla
palla ovale ha dovuto dire addio dopo un incidente di moto in
cui ha perso meta' della gamba. Oggi Martin, 38 anni, corre
grazie ad una protesi prodotta in Germania, costosissima quanto
facile a consumarsi quando scivola sull'asfalto. Domenica avra'
il pettorale numero 1: ''Corro qui a 14mila km di distanza
dall'Argentina per ricordare Miguel - ha raccontato l'atleta,
militante per i diritti umani - e perche' la storia non si
ripeta. Il numero 1? E' stata una sorpresa , cerchero' di
rappresentare tutti gli argentini''.
La corsa sara' all'insegna della solidarieta' e dell'impegno
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
civile anche grazie al ponte con Libera, l'associazione contro
tutte le mafie di Don Luigi Ciotti. Nel pacco gara gli atleti
troveranno un dono particolare: un pacco di pasta biologica
prodotta a Corleone da una cooperativa agricola sulle terre
confiscate al boss Bernardo Provenzano. Insomma tutto il mondo
domenica correra' per Miguel, anche i meno allenati che potranno
cimentarsi in una stracittadina da tre chilometri (per le
iscrizioni alla 10 km anche via internet al sito
www.h2smarathon.i). Alla manifestazione anche gli auguri del
sindaco, Walter Veltroni, del delegato allo sport, Gianni
Rivera, e del presidente della Fidal. E Roma torna ad aprire le
porte al mondo. (ANSA).
ROI
08-GEN-03 14:33
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TV: 2002 L'ANNO DEI SACERDOTI IN RAI, ESPRESSO
DOPO IL CARDINAL TONINI, DON MAZZI POI IL PAPA
(ANSA) - ROMA, 9 GEN - Il 2002 e' stato l'anno dei preti in
tv, in particolare per quanto riguarda la Rai targata
Baldassarre che ha ospitato l'80% del minutaggio complessivo dei
sacerdoti televisivi. Lo rivela il settimanale l'Espresso in
edicola domani che ha monitorato, nell'arco di tutto l'anno
appena concluso, il parlato tv di preti e uomini di chiesa nei
programmi Rai, Mediaset e La7.
Il 2002 ha registrato il prepotente ritorno in tv di Don
Mazzi che e' riuscito nell'impresa di battere il Pontefice con
1h 18'7'' di parlato tv complessivo tra Rai e Mediaset contro i
46'11'' di Woityla.
Piu' in generale, la top ten complessiva - escludendo pero' il
cardinale Ersilio Tonini, ospite fisso a Domenica In per un
totale di circa 4h e 40þ - dietro ai gia' citati Don Mazzi e
Giovanni Paolo II, rispettivamente primo e secondo, vede Don
Oreste Benzi, 45'15'' di parlato tv totale, seguito da Don
Gianni Baget Bozzo, 18'20'', Don Gino Rigoldi, 17'47'', Don
Antonio Gallo, 7'25'', Don Piero Gelmini, 7'22'', il cardinale
Carlo Maria Martini, 6'21'', il cardinale Valentinetti, 6' e Don
Luigi Ciotti, 4'47''. (ANSA).
STF
09-GEN-03 13:42
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
LIBRI: PORTO ALEGRE DI MINA', RAI HA DETTO NO A DOCUMENTARIO
DON CIOTTI, INFORMAZIONE GRIGIA E SIAMO AD ANORESSIA VERITA'
(ANSA) - MILANO, 9 GEN - Doveva essere un documentario ''per
l'azienda presso la quale ho sempre lavorato'', cioe' la Rai, ma
questo lavoro ''non ha suscitato interesse'': in questi termini
Gianni Mina' ha presentato questa sera a Milano il suo libro
intitolato 'Un altro mondo e' possibile'.
Si tratta di una raccolta di interviste fatte a Porto Alegre a
personaggi di statura mondiale come il premio Nobel per la pace,
Rigoberta Menchu', l' intellettuale americano Noam Chomsky, lo
scrittore Manuel Vasquez Montalban, e colui che di li' a due
mesi sarebbe diventato l'attuale presidente del Brasile, Lula.
''Mi chiedo: se non interessa materiale di questo tipo ad una
azienda come la Rai, allora dobbiamo essere allarmati. Perche',
evidentemente, c'e' qualcosa che non va nel nostro Paese'', ha
detto Gianni Mina'. Il giornalista ha presentato il suo libro questa sera alla
Feltrinelli di Milano insieme al fondatore del gruppo Abele, don
Luigi Ciotti, e al sostituto procuratore Gherardo Colombo. “Se queste
proposte vengono accantonate, la colpa non e' nell'utopia di un
appuntamento come Porto Alegre. La colpa, semmai, e' nella
dittatura del modello che tu, sistema occidentale, vuoi imporre
al mondo. Il libro non e' altro che questo''. Una serie di
interviste a personaggi famosi e che Mina' definisce ''alcuni
dei piu' alti pensatori del nostro tempo''.
E' stato pero' questo suo andare controcorrente, come ha
detto don Ciotti, che ha portato Mina' a pagare un prezzo. ''Del
resto - lo ha interrotto lo stesso Mina' - i salesiani mi hanno
insegnato che di morale ce n'e' una sola, e non due come va
invece di moda di questi tempi. Oggi c'e' chi si riempie la
bocca della parola liberta', e c'e' invece chi la vive sulla sua
pelle come un'utopia''.
E', appunto, l'utopia di Porto Alegre, quella che secondo don
Ciotti puo' essere sintetizzata in questa frase: ''la forza
della ragione e' l' unica alternativa alle ragioni della
forza''. ''Purtroppo - ha aggiunto - nel titolo di questo libro
manca una parola: la parola insieme''. E' una parola chiave,
perche' e' proprio questo concetto che la societa' del nostro
tempo ha perduto. ''Assistiamo a Tg tutti uguali - ha affermato
- e purtroppo viviamo l'anoressia della verita'. La realta' e',
oggi, una informazione grigia, ci sono troppi portaborse di
qualcuno. E oggi si uccide anche con il silenzio e la
disinformazione''. E' pero' proprio in quella parola, la parola insieme - come
ha sottolineato a sua volta Gherardo Colombo - che si puo'
riscoprire il senso sia di Porto Alegre, sia di un libro come
quello di Gianni Mina': ''oggi prevale la mancata capacita' di
riconoscersi. Faccio un esempio: 200 mila indios uccisi in
Guatemala e nessuna reazione. Mi chiedo: se quelli massacrati
fossero i nostri figli, reagiremmo? Credo di si', ed ecco allora
che la parola insieme tornerebbe ad avere un senso''. (ANSA).
CLE/LP 09-GEN-03 19:41
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ARRIVA LA PASTA ANTI-MAFIA, DA MARZO IN SUPERMARKET
PRODOTTA NELLE TERRE CONFISCATE AI BOSS DI COSA NOSTRA
(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Le terre confiscate ai boss di Cosa
Nostra cominciano a dare buoni frutti. Dopo anni di abbandono i
campi delle zone di Corleone, Monreale, San Giuseppe Jato e
Piana degli Albanesi vengono coltivati secondo i dettami
dell'agricoltura biologica dai ragazzi della cooperativa sociale
''Placido Rizzotto'', fornendo un grano ricco di proteine,
ideale per la produzione di pasta artigianale. E' nata cosi' la
prima pasta 'anti-mafia' che da marzo sotto il marchio
''liberaterra' si potra' acquistare nei supermercati coop di
tutt'Italia
Acquistando gli spaghetti ''liberaterra' si potra'
contribuire al sostegno del progetto varato da Libera
(www.libera.it), l'associazione presieduta da Don Luigi Ciotti
che si pone come obiettivo il recupero dei beni confiscati ai
mafiosi. La pasta artigianale 'liberaterra' e' lavorata a mano
nell' antico pastificio di Corleone da esperti maestri che
seguono una tradizione secolare, la pasta viene trafilata al
bronzo e lasciata poi essiccare per più di 40 ore. Il risultato
e' un prodotto unico per gusto e qualità nutrizionali, ma
soprattutto un simbolo importante di impegno e rinascita voluto
da un gruppo di giovani che ha accettato con passione questa
scommessa, dimostrando che combattere il potere della mafia e'
davvero possibile.
(ANSA).
KMN
10-GEN-03 19:26
14
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ATLETICA:CORSA MIGUEL;SOLPHES AL TRAGUARDO SU UNA GAMBA SOLA
PARTECIPAZIONE RECORD,OLTRE 2.000 AL VIA DELLA 10 CHILOMETRI
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Non e' arrivato primo, ma il
protagonista della quarta edizione della corsa di Miguel e'
stato lui: Martin Sholpes, 38 anni, argentino disabile, e'
giunto al traguardo con una mezzora di ritardo sul primo ma tra
gli abbracci di amici e parenti per la sua piccola impresa.
Cosi' Miguel si e' concesso un gesto plateale, quella di
togliersi la protesi alla gamba sul traguardo lanciandola
perfino in aria, supremo gesto di sfida a qualsiasi pregiudizio
sui disabili.
La gara podistica di dieci chilometri disputata oggi a Roma,
con partenze e arrivo allo stadio dell'Acquacetosa, e dedicata
al giovane maratoneta di Buenos Aires 'desaparecido' 25 anni fa,
ha richiamato corridori da tutto il Lazio ma anche dal Sud
America. Ed e' stata infatti record la partecipazione nonostante
il freddo pungente: oltre due mila gli atleti che hanno preso
parte alla manifestazione a cui ha dato il via Don Luigi Ciotti.
La vittoria tra gli uomini e' andata ex aequo ai tre atleti
delle Fiamme Gialle Cosimo Caliandro, Giovanni Gualdi e Gabriele
De Nard, primi con il tempo di 28' e 52''. Nella gara femminile
si e' imposta Vincenza Sicari della Sai Assicura, seconda
Lucilla Andreucci della Guardia Forestale, terza Ausilia
Balletta.
Il momento piu' emozionante, in ogni caso, e' stato mezzora
dopo l'arrivo dei primi, quando Solphes e' entrato nell'impianto
dell'Acquacetosa correndo a gran fatica, con una mano a cercare
di tener ferma la protesi della gamba sinistra. L'ex rugbista
argentino, rimasto mutilato dopo un grave incidente di moto, era
stato fermato poco dopo la partenza da una caduta con danni
all'arto artificiale. Ma ''questa corsa la volevo davvero
finire, in ricordo di Miguel'', ha poi detto alla fine in
lacrime l'argentino: dopo lo sconforto iniziale aveva stretto i
denti, anche per onorare il pettorale numero 1 che gli
organizzatori del club atletico centrale gli avevano voluto
assegnare. E ha percorso tutti i lunghi dieci chilometri del
percorso romano in condizioni davvero proibitive. Il suo
ingresso allo stadio per il giro sulla pista e' stato
accompagnato dagli applausi e dalle grida di incoraggiamento del
pubblico: poi al traguardo e' esplosa la commozione. Ed e'
questa la foto ricordo di un'edizione molto sentita della corsa
di Miguel. (ANSA).
ROI/DMR
12-GEN-03 17:37
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTO: NUOVO APPELLO DA PAPILLON, SI ALLARGA PROTESTA
MUORE DETENUTO A REBIBBIA, PROTESTA COMPAGNI
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Un appello a ''tutti gli uomini
politici e a tutte le istanze religiose e della societa' ''
perche' sostengano la richiesta di indulto, e' stato lanciato
dall' Associazione culturale Papillon, nel secondo giorno di
sciopero dei reclusi in tutta Italia, che si sta allargando, e
in occasione della morte la notte scorsa di un recluso malato,
Claudio Menna, a Rebibbia.
L' associazione ha diffuso un comunicato redatto dai compagni
di Menna, i quali chiedono ''interventi specifici perche' le
persone indifese e malate vengano tutelate e curate''. L' uomo
e' stato trovato cadavere questa mattina nella sua cella verso
le 10 quando dall' infermeria hanno chiesto notizie non
essendosi presentato per la quotidiana iniezione di insulina.
Menna, proveniente dalla Casa di Cura di Sant' Eframo
'Napoli' dove beneficiava dei privilegi della legge Gozzini,
soffriva di disturbi psichici come altre persone recluse nella
stessa Sezione integrata di Osservazione Psichiatrica di
Rebibbia e di una grave forma di diabete che lo costringevano a
fare tre iniziezioni di insulina al giorno. Secondo i suoi
compagni nella stessa sezione altri 15 persone si trovano nelle
sue stesse condizioni e anche loro sarebbero in stato di
abbandono. Per Papillon la morte di Claudio Menna ''testimonia a tutti
la drammatica situazione delle carceri e la necessita' di un
provvedimenti di indulto che sia la premessa indispensabile di
un reale processo riformatore''.
Intanto, si allarga lo sciopero dei detenuti, che si svolge
in circa cinquanta carceri italiane - tra cui Regina Coeli, San
Vittore e Opera a Milano, Secondigliano, Pisa, Torino,
Pordenone, Bologna, Parma, Bari, Reggio Calabria, Porto Azzurro
- con differenti manifestazioni, dallo sciopero del vitto a
quello del carrello o del sopravitto. Tutti indistintamente,
compiono almeno una volta al giorno la 'battitura dei ferri'.
Questa sera Evelino Loi, presidente dell' Associazione
Detenuti Non Violenti, alla quale aderiscono reclusi di varie
carceri italiane, si unira' allo sciopero della fame del
segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, e ha detto che lo
interrompera' soltanto quando si saranno avuti ''risultati
certi''. Loi ha detto che un analogo sciopero della fame e'
cominciato oggi nelle carceri di Buoncammino, a Cagliari, e di
San Sebastiano, a Sassari. ''Bisogna smetterla con l' allarmismo
forcaiolo per il quale con l' indulto o l' amnistia usciranno
dalle prigioni migliaia e migliaia di detenuti, non e' vero'' ha
detto Loi. Per sostenere le ragioni dell' indulto e' stata convocata una
conferenza stampa domani mattina davanti al carcere di Regina
Coeli a Roma, organizzata da varie associazioni e persone come
il Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, Liberi di Sergio Cusani, don
Sandro Spriano, e Cgil, Cisl e Uil, e Sappe il sindacato della polizia penitenziaria. (ANSA).
DO 14-GEN-03 18:03
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SCUOLA: 12 APRILE MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN DIFESA PUBBLICA
INIZIATIVA DI 11 SIGLE, DA CGIL A LEGAMBIENTE E ARCI
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - ''Scuola pubblica: TU per pochi, IO
per tutti''. E' questo lo slogan che caratterizzera' la
manifestazione nazionale a sostegno dell'istruzione pubblica
annunciata oggi da undici associazioni e che si svolgera' il 12
aprile 2003 a Roma.
La manifestazione e' stata promossa da Cgil, Uds, Cidi, Mce,
Cgd, Arci, Associazione 31 ottobre, Crs, Gruppo Abele,
Legambiente e Pax Christi. Obiettivo dell'iniziativa e'
contrastare un ''disegno - sottolineano le organizzazioni
promotrici - che rischia di stravolgere i principi e i diritti
fondanti del nostro Paese''. Il tutto in difesa di una scuola
''pubblica, laica, di qualita' per tutti''. La legge delega, i
tagli operati sulle risorse per il funzionamento delle scuole,
le misure previste nella nuova Finanziaria, il progetto di
devolution, affermano le associazioni, ''mirano a smontare la
scuola pubblica, a svuotarla di contenuti, a peggiorarne la
qualita', a ridurne il ruolo sociale''. Ed ancora: ''la
controriforma Berlusconi rischia di far crescere l'ignoranza nel
paese, condannando l'Italia ad un ruolo sempre piu' marginale,
in Europa e nel mondo''. L'istruzione, concludono le varie
sigle, e' questione che ''riguarda tutto il Paese, e' un diritto
di tutti e non di pochi''. (ANSA).
CR
14-GEN-03 18:40
17
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTO: ASSOCIAZIONI, SERVE IMPEGNO FORTE DI MONDO POLITICO
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Un impegno forte per l' indulto ma
anche per adeguare gli organici carcerari, assicurare migliori
condizioni di vita ai detenuti, soprattutto per quanto riguarda
sanita', lavoro e possibilita' di accedere ai benefici di legge.
Sono le richieste lanciate, in una conferenza stampa davanti al
carcere romano di Regina Coeli, da un forum di associazioni,
sindacati e cappellani.
''Questa larga unita' di intenti - ha detto Sergio Segio del
gruppo Abele - e' indice della drammaticita' della situazione
carceraria, alla quale non corrisponde un adeguata attenzione
del mondo politico''.(segue).
YJ0
15-GEN-03 13:51
INDULTO: ASSOCIAZIONI, SERVE IMPEGNO FORTE DI MONDO POLITICO (2)
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Sabato il gruppo Abele, insieme all'
associazione Liberi di Sergio Cusani, manifestera' davanti al
tribunale di Milano, in occasione dell'inaugurazione dell'anno
giudiziario. ''Porteremo con noi - ha spiegato Segio - la
Costituzione e un testo con tutte le leggi in favore dei
detenuti che vengono costantemente disapplicate. Una situazione
di disagio che ha portato, nel 2001, a 70 suicidi tra le mura
carcerarie, con un incremento del 40 per cento rispetto all'
anno precedente''.
Sull' iter parlamentare dell' indulto si e' soffermato
Cusani. ''La proposta - ha commentato - viene continuamente
sminuzzata a suon di emendamenti. Il Parlamento sta rispondendo
all' italiana all' appello lanciato dal Papa per un gesto di
clemenza: scivolando sempre piu' verso il basso. E' il momento,
per le forze politiche, di fare scelte precise''.
Secondo il vicepresidente della commissione Giustizia della
Camera, il verde Paolo Cento, ''anche il Governo deve avere il
coraggio di prendere una posizione, senza insistere nel suo
atteggiamento pilatesco su questa materia''.
''Due anni di Governo di centrodestra hanno ulteriormente
peggiorato la situazione - ha aggiunto Fabrizio Rossetti,
sindacalista della Cgil-Fp - con due finanziarie che hanno
ridotto gli stanziamenti per la Giustizia, depotenziando
ulteriormente un sistema gia' in difficolta'. Basti pensare che,
per la sanita' carceraria, si sono avuti cali di stanziamenti
del 30 per cento nella prima finanziaria del Governo Berlusconi,
e del 25 per cento nella seconda''.
L' appello alla clemenza del Pontefice e' stato ricordato
anche da don Sandro Spriano, cappellano del carcere di Rebibbia.
''Il Papa aveva gia' chiesto un intervento per quattro volte
nell' anno del Giubileo, e ora lo ha ripetuto in Parlamento. Un
indulto sarebbe anche una forma di risarcimento nei confronti di
condanne smisurate, di cui sono vittime troppo spesso gli
18
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
imputati piu' poveri''.
Paola Saraceni, della Cisl-Fps-Polizia, ha puntato il dito
''sulle 13 mila unita' mancanti negli organici della Giustizia,
a fronte di 44 mila lavoratori impegnati nelle carceri. I
benefici ai detenuti spesso non vengono applicati per carenza di
personale nei tribunali di sorveglianza. E il ministro Castelli,
alle nostre istanze, risponde con risatine ironiche''.
Sull' affollamento dei penitenziari si e' infine soffermato
Patrizio Gonella, dell' associazione Antigone, ricordando ''i 57
mila detenuti attualmente presenti nelle carceri italiane, circa
diecimila in piu' della capienza prevista''.(ANSA).
YJ0
15-GEN-03 14:22
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: COFFERATI TRA GLI OSPITI DEL CONGRESSO DI MD
ALL'ASSISE ANCHE AMATO, FISICHELLA E FOLLINI
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - Sara' dedicato alla ''forza dei
diritti'' ed avra' tra gli ospiti numerosi esponenti politici ,
tra i quali Sergio Cofferati, il congresso di Magistratura
democratica, la corrente di sinistra dell'Anm, in programma dal
23 al 26 gennaio prossimo a Roma.
L'appuntamento e' stato pensato come un ''momento di ampia
riflessione sui temi della giustizia con la massima apertura
all'esterno'', come spiega in una nota il segretario generale
Claudio Castelli. Per questo oltre a politici sono stati
invitati esponenti della cultura giuridica e della società
civile.
Tra i politici previsti, ci saranno Giuliano Amato, Domenico
Fisichella, Marco Follini, Stefano Rodota', che parteciperanno
il 23 a una tavola rotonda sulla ''tutela dei diritti e
imparzialita' della magistratura'' coordinata dall'esponente di
Md Franco Ippolito. Cofferati sara' al congresso il 24, giorno
in cui sono previsti anche gli interventi di don Luigi Ciotti,
fondatore del gruppo Abele e del segretario della Fnsi Paolo
Serventi Longhi e che vedra' tra i temi trattati la questione
del rapporto tra giurisdizione e stato sociale. All'assise
partecipera' anche l'eurodeputato Elena Paciotti, che e' stata
esponente di spicco della corrente, e numerosi esponenti della
cultura giuridica. Tra gli altri Alessandro Pizzorusso, Carlo
Smuraglia, Luigi Ferrajoli e Remo Danovi, attualmente presidente
del Consiglio nazionale forense.
FH
16-GEN-03 14:01
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTO: AZIONE CATTOLICA, VERSO PAPA APPREZZAMENTI MA NON FATTI
OLIVERO, PARLAMENTARI RESTITUISCANO MEDAGLIA AVUTA DAL PAPA
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - 'Indultino', un ''neologismo per dire
e non dire, soprattutto per non fare'', nel Paese ''dei quiz e
degli 'aiutini'''. Lo scrive Segno nel mondo, quindicinale
dellþAzione cattolica italiana, a proposito del dibattito su
amnistia e indulto, al quale sono dedicati una serie di serizi
del suo prossimo numero, tra i quali un intervento del fondatore
del Sermig, Ernesto Olivero, che invita i parlamentari ''a
restituire per coerenza la medaglia ricevuta dal Papa in
occasione della sua visita al Parlamento''.
''Non c'e' piu' tempo - scrive in un altro articolo don Luigi
Ciotti, fondatore del Gruppo Abele di Torino - per parole vuote
o buone intenzioni, che rimandano all'infinito decisioni
urgenti. Ben venga un serio e schietto confrontarsi con gli
strumenti legislativi che possono ridurre il numero dei detenuti
(amnistia o indulto) e riparare almeno in parte ai grossi
deficit delle strutture detentive chiamate ad ospitare oltre
57mila presenze in 42mila posti disponibili. Un percorso
doveroso che chiedera' ai nostri parlamentari (di tutte le forze
politiche) di seguire la propria coscienza (e non la rincorsa
del consenso elettorale) per fare con responsabilita' una scelta
di vita nel vero senso della parola''.
Nell'editoriale ci si chiede ''che cosa e' accaduto'' del
generale consenso col quale furono accolte le parole dette dal
Papa sia in occasione della visita al carcere romano di Regina
Coeli, durante il Giubileo, sia, a due anni da quella visita,
quando, parlando al Parlamento italiano, Giovanni Paolo II e'
tornato a chiedere ''un segno di clemenza'' verso i detenuti che
''vivono spesso in condizioni di penoso sovraffollamento''.
''Tante parole di apprezzamento ma pochi fatti attorno ad un
gesto che sicuramente avrebbe ripercussioni positive per la vita
nelle carceri e dunque per la vita degli stessi detenuti, e non
solo per coloro che tornerebbero in liberta'. Ma nel nostro bel
paese e' molto piu' facile parlare che fare. Ecco, dunque, il
grande dibattito attorno alla questione, ecco coniare un nuovo
termine 'indultino', quasi si avesse timore di pronunciare le
parole previste dalle nostre leggi, e cioe' indulto o amnistia.
Ma in fondo siamo o non siamo la nazione dei quiz e degli
'aiutini'? E allora ecco il neologismo per dire e non dire,
soprattutto per non fare''.
''Se le parole hanno un senso - conclude Segno nel mondo -
dopo tutte quelle pronunciate a favore dell'intervento di
Giovanni Paolo II era lecito aspettarsi un atto concreto''.
(ANSA).
PSA
16-GEN-03 18:57
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTO: SEGIO, GIOCO AL RIBASSO SENZA LIMITI
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - ''La pregiudiziale vera'' nei
confronti dell' 'indultino' non e' quella di costituzionalita'
ma ''quella del buon senso: non si puo', infatti, spacciare per
gesto di clemenza un provvedimento che è addirittura
peggiorativo rispetto alle misure alternative al carcere gia'
esistenti''. Sergio Segio continua ad auspicare un ''indulto
vero e pieno'' (o comunque per fine pena), mentre il testo che
sta mettendo a punto la Commissione giustizia della Camera e'
''un indultino-bis, una sorta di spezzatino in cui si sta
triturando e svuotando a colpi di emendamenti peggiorativi l'
originaria proposta di legge''.
''Evidentemente - sostiene - il gioco al ribasso, cominciato
proprio con la presentazione dell'indultino, non ha limiti. Ieri
la Commissione aveva ridotto da tre a soli due anni la misura
prevista. Oggi la commissione ha deciso che l'indulto non si
applichera' sulle pene accessorie (e temiamo cio' che succederà
domani)'', mentre le pene accessorie - sottolinea Segio - ''sono
quelle che in concreto, molto spesso impediscono a chi esce dal
carcere di lavorare''.
''Se tutti coloro che, da destra e da centrosinistra,
alimentano preoccupazioni su un possibile effetto di crescita
dei reati a seguito della concessione di un indulto fossero
coerenti, dovrebbero in realta' proporre l'abolizione delle pene
accessorie dal codice penale. Anche questa esclusione - aggiunge
- ci pare un segno della mancanza di una reale volontà politica
di dare risposta allo stato di grave disagio e sofferenza del
sistema penitenziario''.
Segio e il Gruppo Abele annunciano infine che sabato mattina
saranno all'inaugurazione dell'anno giudiziario al palazzo di
giustizia di Milano ''per ricordare lo stato di illegalita' e di
disperazione in cui sono lasciate le carceri da un legislatore
troppo spesso sordo e distratto nei confronti dei diritti dei
più deboli''. ''Porteremo con noi copia dell'articolo 27 della
Costituzione e copia delle troppe leggi tese a migliorare la
condizione carcerarie rimaste inapplicate''. (ANSA).
BAO
16-GEN-03 19:13
22
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: PACIFISTI SODDISFATTI POSIZIONE ULIVO
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - ''Lasciamo questa riunione
soddisfatti perche' prima di tutto e' importante che ci si sia
incontrati ufficialmente per la prima volta, in secondo luogo
sono stati tutti chiari sul no ben preciso a questa guerra''. E'
il commento di Alex Zanotelli di Nigrizia dopo l'incontro dei
movimenti pacifisti con i leader dell'Ulivo.
''Penso anche - ha aggiunto Zanotelli - che il movimento
della societa' civile debba parlare anche con altri gruppi
politici, perche' questa e' una battaglia civile e per dare un
contributo ad uscire dalla logica militare''.
Per Don Ciotti di Libera il confronto e' stato ''serio e
senza sconti reciproci'' e per questo in grado di ''portare un
contributo alla pace''. ''Ci pare - ha spiegato - che questo
confronto possa essere esteso ad altri temi. E comunque esiste
la nostra totale disponibilita' a confrontarci anche con le
forze della maggioranza.
Soddisfatto il capogruppo alla Camera della Margherita,
Pierluigi Castagnetti. ''Li consideriamo degli interlocutori di
un sentimento che oggi e' maggioritario nel Paese e che
politicamente l'Ulivo ha interpretato dichiarando no a questa
guerra perche' e' senza legittimazione e rischia di innescare
una spirale di reazioni che alimentano il terrorismo e
l'instabilita' internazionale. Si tratta cioe' di una guerra
preventiva e come tale non puo' essere accettata''.(ANSA).
BC
16-GEN-03 21:07
23
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: ULIVO INCONTRA MOVIMENTI PACIFISTI
(ANSA) - ROMA, 16 GEN - Alcune associazioni pacifiste che si
battono contro l'intervento militare americano in Iraq si
incontreranno oggi con esponenti dell'Ulivo al gruppo Ds della
Camera alle 18,30.
L'incontro al quale partecipera' tra gli altri il segretario
della Quercia Piero Fassino, e' stato preceduto la settimana
scorsa da una riunione dei leader dei movimenti pacifisti alla
direzione dei Ds con una delegazione guidata dal segretario
della Quercia. Tra gli esponenti delle associazioni che si
incontreranno con il centrosinistra ci sono la Tavola della
pace, l'Arci, Don Ciotti, la Rete Lilliput. (ANSA).
SES/MRC
16-GEN-03 16:15
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANNO GIUDIZIARIO: A MILANO ASSOCIAZIONI PER DIRITTI DETENUTI
PARTECIPERANNO A CERIMONIA CON IN MANO LEGGI INAPPLICATE
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - Parteciperanno anche loro
all'inaugurazione dell'anno giudiziario, stingendo tra le mani
una copia della costituzione, ma anche del regolamento
penitenziario, della legge che consente la scarcerazione delle
detenute madri, della legge Smuraglia, della 'Simeone-Saraceni'
e ''delle tante e troppe leggi che dovrebbero garantire pene
giuste e carceri civili e sono rimaste sulla carta''. A
celebrare cosi' l'anno giudiziario saranno a Milano Don Luigi
Ciotti (Libera), Stefano Anastasia (Antigone), Sergio Segio
(Gruppo Abele), Sergio Cusani (Libera) e gli altri
rappresentanti di un cartello di associazioni che da anni si
batte per i diritti dei detenuti.
''Saremo presenti a Milano -spiegano- per ricordate che, tra
i tanti, difficili e complicati temi della giustizia c'' anche
quello, drammatico, della questione penitenziaria. Terremo in
mano una copia della Costituzione italiana, sottolineandone il
dimenticato articolo 27'', secondo il quale ''le pene non
possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'
e devono temere alla rieducazione del condannato''. Ma non solo:
i rappresentanti delle associazioni, tra le quali anche la
conferenza nazionale volontariato giustizia e la Cgil funzione
pubblica penitenziari, porteranno con se' anche copia del
regolamento carcerario, della legge che consente la
scarcerazione dei malati di Aids e altre gravi patologie, della
stessa legge Gozzini, ''che consente anche lþaccesso alle
misure alternative, approvata nel 1986 e progressivamente
svuotata e resa inerte''. Di tutte le leggi, rimaste, in
sostanza, inapplicate per le associazioni, che denunciano: ''i
diritti dei detenuti sono rimasti scritti solo sulla carta. In
compenso, la mancanza e negazione di quei diritti e' scritta
sulla loro pelle. Martoriata dalla disperazione
dell'autolesionismo, dei suicidi, delle malattie non curate,
delle morti evitabili''.
L'inaugurazione dell'anno giudiziario sara' quindi
un'occasione, assicurano, ''per denunciare tutto cio' alle
autorita', alle figure istituzionali e agli esponenti politici
presenti alla cerimonia. Per chiedere loro, con rispetto ma
anche con fermezza, che si smettano il gioco dei rimandi, delle
dilazioni, delle vuote contrapposizioni, dei pastrocchi
giuridici e degli 'indultini'. Per chiedere che ogni
parlamentare si assuma, in coscienza e liberta', la
responsabilita' di dire si' oppure no alle sollecitazioni del
Papa e del Presidente Ciampi. Di dire si' oppure no a un carcere
piu' umano e meno affollato. Di dire si' oppure no all'indulto.
Un indulto senza diminutivi, senza esclusioni e senza trucchi''.
(ANSA).
TAM 17-GEN-03 19:47
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANNO GIUDIZIARIO: DOMANI LA PROTESTA DEI MAGISTRATI /ANSA
SFILERANNO CON LA COSTITUZIONE IN MANO
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - Costituzione ben visibile in mano
per protestare contro la ''situazione di attacco alla
magistratura'': sfileranno cosi', passando davanti ai manifesti
dell' Anm contro il ministro Castelli e la politica del governo,
i magistrati che domani parteciperanno alle cerimonie di
inaugurazione dell'anno giudiziario nelle 26 corti d'appello, se
aderiranno all' iniziativa dell' Associazione nazionale
magistrati.
Anche quest' anno, (quello scorso fu caratterizzato dalle
toghe nere indossate e dall' appello di Borrelli a
''resistere,resistere,resistere'') si preannuncia una giornata
di mobilitazione delle toghe, in occasione delle solenni
cerimonie, perche', come ha spiegato l' Anm ''la situazione di
attacco alla magistratura, alle garanzie di indipendenza e al
sistema di autogoverno permane. Non dimentichiamo che in questo
anno e' caduto lo sciopero del 20 giugno. Per di piu' di fronte
alla grave crisi organizzativa un anno e' passato, senza che il
Ministro abbia adottato alcuna iniziativa''.
Nel corso delle cerimonie peraltro i rappresentanti dell' Anm
leggeranno un documento che oltre a contenere ''un forte
richiamo ai principi costituzionali sulla indipendenza della
magistratura'' dovrebbe segnalare ''l'impegno dei magistrati per
una giustizia piu' efficiente ed una magistratura sempre più
qualificata e posta all'altezza dei suoi difficili compiti''.
E gia' l' annuncio dell' iniziativa aveva provocato nei giorni
scorsi aspre polemiche, a cominciare dal vicepresidente del
Consiglio, Gianfranco Fini, il quale ha parlato di un'iniziativa
di una ''gravita' enorme. L'atteggiamento di Anm e' pretestuoso,
il suo comportamento e' tipico di una mentalita' politica e il
processo alle intenzioni e' costituzionalmente inaccettabile''.
Lo stesso ministro Castelli, che partecipera' alla cerimonia a
Milano insieme al vicepresidente del Csm, Rognoni, si e' detto
''fiducioso'' che tutto andra' bene, sostenendo che il confronto
e' sempre positivo, ''bisogna pero' evitare le
strumentalizzazioni''.
Il richiamo poi alla Costituzione e' stata preso a pretesto
dagli avvocati, secondo i quali e' giusto rifarsi alla carta
costituzionale, ma tutta, concludendo per la necessita' di una
separazione delle carriere.
E domani sara' il giorno anche del secondo manifesto che l'
Anm ha deciso di far affiggere sui muri dei palazzi di giustizia
in occasione delle cerimonie. Dopo quello di lunedi' scorso,
domani sara' un altra vignetta di Chiappori, che raffigura tre
omini in toga:''il Guardasigilli dice di avere un concetto molto
alto della giustizia...'' afferma uno di loro. E un altro gli
risponde: ''deve essere cosi' alto che l'ha perso di vista''. Il
tutto e' accompagnato da un commento esplicito dell'Anm: ''la
26
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
giustizia deve efficacemente tutelare i diritti dei cittadini.
Oggi e' lenta e inadeguata. Migliorarla vuole dire
riorganizzarla e darle risorse per farla funzionare: e' cio' che
il ministro della Giustizia dovrebbe fare e non fa''.
Anche oggi si sono moltiplicate le iniziative di protesta in
vista di domani: a Firenze i ''girotondi'' parteciperanno alla
cerimonia, a Genova un comitato di magistrati e avvocati ha
criticato il ministro Castelli, a Milano il gruppo Abele
partecipera' alla cerimonia tenendo anche loro in mano copia
della Costituzione italiana.
Naturalmente, domani non sara' solo il giorno delle
contestazioni, anzi sara' essenzialmente il giorno in cui i
procuratori generali tracceranno il quadro della situazione
distretto per distretto, fornendo una analisi piu' approfondita
dei vari problemi e situazioni locali, gia' delineate per linee
generali dal procuratore generale presso la cassazione Francesco
Favara nella sua relazione di lunedi' scorso.
E nel sito del ministero della giustizia, che li pubblichera'
poi tutti, e' gia' comparsa la relazione del pg di Bari,
Riccardo Dibitonto. Nella sua relazione, il pericolo che la
Puglia, con ''l'Adriatico assunto a ruolo di una vera e propria
frontiera d'Europa'', sia ''indubbiamente a rischio in questo
particolare momento storico e non puo' essere sottovalutato il
terrorismo fondamentalista''.(ANSA).
CAV
17-GEN-03 20:25
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANNO GIUDIZIARIO: MILANO; IN AULA SCRITTA VOLUTA DA CASTELLI
PG MARIO BLANDINI, 'SONO NORMALMENTE EMOZIONATO'
(ANSA) - MILANO, 17 GEN - E' comparsa anche nell'aula magna
del palazzo di Giustizia di Milano, dove domani si celebrera' l'
inaugurazione dell'anno giudiziario, la scritta voluta dal
ministro Castelli: ''La giustizia e' amministrata in nome del
popolo''.
La nuova dicitura, lettere nere a caratteri cubitali, e'
stata composta, quasi a sorpresa, questa mattina sotto il
bassorilievo che campeggia sulla parete di fondo dell'aula: e'
stata quasi una corsa contro il tempo perche' alla fine della
scorsa settimana il bozzetto della scritta, elaborato dalla
commissione manutenzione, doveva ancora essere sottoposto, per
l' approvazione, alla Sovrintendenza dei Beni Architettonici.
La disposizione del ministro Castelli, inserire in tutte le
aule di giustizia italiane la nuova dicitura (una parte dell'
art. 101 della Costituzione) accanto a quella tradizionale ''La
legge e' uguale per tutti'', a Milano ha creato qualche
polemica. Alcuni magistrati le scorse settimane avevano
sollevato due questioni: quella sul fondamento giuridico della
richiesta di Castelli e quella sulla necessita' di riportare
integralmente l'articolo 101 della Costituzione che comprende
anche la frase ''i giudici sono soggetti soltanto alla legge''.
Intanto oggi e' stata una giornata di preparativi:
assegnazione dei posti agli invitati, installazione del maxi
schermo nell'atrio fuori dall'aula magna per permettere di
assistere alla cerimonia anche a chi non trovera' posto dentro,
sistemazione di piante, Tricolori e passatoie rosse. Il tutto
sotto la supervisione del procuratore generale Mario Blandini
che domani per la prima volta a Milano terra' la sua relazione.
E' emozionato? ''Normalmente emozionato'', ha risposto ai
cronisti mentre tentava di raggiungere il suo ufficio. ''Sono di
fretta, - ha aggiunto - non ho tempo. Domani saro' tutto per
voi''. E a chi gli ha domandato che cosa si aspetta domani,
Blandini ha replicato riferendosi a quando era pg a Trento: ''Mi
aspetto una inaugurazione come le altre. E' la quinta volta che
tengo la relazione: sono ormai un veterano''.
Oltre al ministro della Giustizia Castelli, al vicepresidente
del Csm Virginio Rognoni, al cardinale Dionigi Tettamanzi, al
sindaco Albertini, ai presidenti di Regione e Provincia Roberto
Formigoni e Ombretta Colli, tra i molti ospiti previsti ci
saranno anche il ministro della Sanita' Girolamo Sirchia, il suo
predecessore Umberto Veronesi e le parlamentari Patrizia Toia e
Ombretta Fumagalli Carulli.
Accanto agli interventi istituzionali e a quello della Anm,
prendera' la parola anche il dirigente della Corte d'Appello di
Milano, Luigi Verniero: parlera' delle molte disfunzioni e della
riduzione di organico del personale amministrativo rispetto ai
compiti sempre piu' onerosi assegnati dal ministero alle Corti
28
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
d'Appello.
Inoltre, in occasione della cerimonia, che si caratterizza
per il richiamo ai valori ed ai principi della Costituzione, un
centinaio, tra avvocati e magistrati milanesi, hanno
sottoscritto un documento-appello per il rispetto dell'art. 11
della Costituzione e contro la guerra: ''Come operatori del
diritto, oltre che come cittadini - e' scritto nel documento -,
non possiamo nel giorno d'inaugurazione dell'anno giudiziario,
tacere sulla guerra gia' in corso (e' di questi giorni la
partenza degli Alpini, sottoposti a comando Usa, per l'
Afghanistan) e su quella che si sta preparando''. Nell'appello
che sta circolando via internet, ma che domani non verra'
distribuito, il richiamo all'art. 11 ha portato a sottolineare:
''e' chiaro, allora, che la violazione di uno dei principi
cardine della nostra legge fondamentale, neppure sottoponibile -
per costante opinione di giuscostituzionalisti - a procedimento
di revisione ex art. 138, costituisce, molto semplicemente,
rottura della Costituzione intera''.
Quindi per il gruppo di avvocati e magistrati opporsi alla
guerra non e' ''solo un esercizio di un diritto di liberta', ma
integra il contenuto di un preciso dovere, oltre che morale,
anche giuridico, dal momento che 'tutti i cittadini hanno il
dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la
Costituzione'''. Costituzione che l'Anm distribuira' domani
mattina ai magistrati che parteciperanno alla cerimonia in
ordinato silenzio. E che, invece, fuori da Palazzo di Giustizia,
sara' - insieme alla copia ''delle tante e troppe leggi che
dovrebbero garantire pene giuste, carceri civili e sono rimaste
sulla carta'' - l'arma brandita da alcuni rappresentanti di
movimenti come l'Associazione Antigone e il Gruppo Abele, di
Cgil Funzione Pubblica e Legacoop e da alcuni cittadini. L'
intento e' inaugurare ''una nuova stagione: restituire
legalita', dignita' e diritti al sistema penitenziario''.
Intanto Tiziana Maiolo, assesore di FI al Comune di Milano,
nel corso della trasmissione ''Orario Continuato'' andata in
onda su Telelombardia, in contraddittorio col presidente
dell'Anm, Edmondo Bruti Liberati, ha invitato ''i magistrati
militanti a ricordarsi anche l'art. 111 della Costituzione, che
parla di imparzialita' del giudice''. (ANSA).
BRU/TP
17-GEN-03 19:25
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AGNELLI: SEGIO (EX PRIMA LINEA), PER NOI ERA SIMBOLO POTERE
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - ''Giovanni Agnelli per i militanti
della sinistra extraparlamentare degli anni '70 e per quelli
della lotta armata e' stato l'incarnazione del capitalismo, il
'padrone' per antonomasia, il simbolo del potere''. A raccontare
cosa ha rappresentato il presidente della Fiat negli anni di
piombo e' l'ex brigatista Sergio Segio, figura di rilievo di
Prima Linea.
''La Fiat - spiega Segio, oggi impegnato nel sociale con il
gruppo Abele in difesa dei diritti dei detenuti - veniva
individuata come il cuore, ma contemporaneamente, come il ventre
molle del capitalismo italiano e, in seguito, transnazionale. Di
conseguenza, sono stati proprio gli stabilimenti della Fiat la
palestra nobile della lotta di classe, il luogo privilegiato
dell' educazione sentimentale e della formazione politica dei
militanti della sinistra rivoluzionaria''. Secondo Segio non
bisogna dimenticare ''che la Fiat ha rappresentato storicamente
il luogo simbolo della lotta di classe anche per il sindacato,
basti pensare a Gramsci e agli scioperi del marzo 1943''.
''Insomma e' qui - aggiunge - che si perpetra lo sfruttamento
fordista, della catena di montaggio; e' dunque questo il luogo
alto dello scontro di classe. Basti pensare agli aspri scontri
del 1973, con i violenti cortei interni guidati da operai
mascherati con i fazzoletti rossi, con l'occupazione di
Mirafiori''.
''Proprio quel ciclo di lotte, che erano di resistenza verso
un processo di ristrutturazione ormai vincente, da noi giovani
estremisti dell'epoca - ricorda Segio - vennero equivocate per
lotte offensive, in grado di conquistare nuovi rapporti di
forza''. ''La violenza operaia che si espresse in quelle lotte -
dice l'ex terrorista - venne interpretata da noi, invece che
come segno di disperazione e di assenza di prospettiva politica
qual'era, come un indizio della maturita' e combattivita' dei
nuovi operai giovani e immigrati: la nuova figura che definimmo
dell'operaio massa, e della loro disponibilita' e capacita' di
auto-organizzarsi, in conflitto con lo stesso sindacato''.
''Cosi', in quel periodo, cominciarono le prime azioni armate
contro capi Fiat: il sequestro di Ettore Amerio, direttore del
personale, e' del dicembre 1973; ancora precedente, del
febbraio, e' l'azione sempre delle BR contro un esponente
dell'allora sindacato fascista Cisnal, che venne rapato a zero e
incatenato davanti ai cancelli della fabbrica, proprio mentre
entravano gli operai, che manifestarono consenso all'azione''.
''Anche la prima azione firmata Prima Linea, nel novembre
1976 - ricorda - avviene a Torino contro una sede del gruppo
dirigenti della Fiat''.
''Oggi - dice ancora Segio - possiamo dire che la lotta di
classe alla Fiat, con quel corredo di sovraccarico simbolico
30
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
verso la stessa figura di Gianni Agnelli, in quegli anni e'
stata uno dei piu' forti fattori di innesco della tragica deriva
della lotta armata''. ''Di quell'epoca - conclude Segio - dei
suoi drammi e delle sue passioni, non e' rimasto quasi piu'
nulla. Nel bene e nel male. Nel bene, perche' l'odio e la
violenza di allora sono oggi fortunatamente impensabili. Nel
male, perche' anche quelle spinte sociali al cambiamento, a un
modo piu' umano e giusto di guidare l'economia sono andate fuori
corso. Di quell'epoca rimane solo qualche dinosauro. Sino a
ieri, c'era quel testimone e protagonista d'eccezione che e'
stato Gianni Agnelli''.(ANSA).
AU
24-GEN-03 16:50
31
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GNELLI: DON CIOTTI, SEMPRE ATTENTO A ULTIMI DELLA FILA
MORTE EDOARDO LO AVEVA SCOSSO PROFONDAMENTE
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Un uomo attento ''agli ultimi della
fila'', capace di porsi grandi interrogativi ''a cui era
difficile dare risposta''. Cosi' ricorda Gianni Agnelli don
Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele.
Don Ciotti e' stato molto vicino alla famiglia Agnelli,
all'Avvocato e a suo figlio Edoardo, anche fisicamente, visto
che proprio di fronte alla villa Frescot ha la sede una
comunita' d'accoglienza per i malati di Aids del Gruppo Abele.
Il racconto di Ciotti, parte proprio dal rapporto
dell'Avvocato e dei suoi famigliari con ''i vicini di casa'':
''lui e la famiglia avevano un rapporto delicato, attento e
condiviso. Si sono sempre posti interrogativi su cosa si debba
fare per gli ultimi della fila. Nei momenti di nostre
difficolta', quando abbiamo avuto per esempio un problema di
strutture, Agnelli si adopero' senza apparire perche' ci fosse
dato in uso un ex stabilimento della Fiat nel centro di
Torino''. Aiuti giunti sempre ''con grande discrezione, senza
che io gli abbia mai chiesto nulla''.
Il rapporto di don Ciotti con l'Avvocato e' stato profondo:
al di la dell'immagine dell'uomo potente, ambasciatore
dell'Italia nel mondo, Agnelli era una persona curiosa di
conoscere i problemi in maniera approfondita. Abbiamo riflettuto
insieme sulle dimensioni umane piu' profonde, in momenti di
grande sofferenza, come la morte del nipote Giovanni e del
figlio Edoardo. Lui si interrogava sulle responsabilita' di uomo
e di padre. La scomparsa di Edoardo - aggiunge Ciotti - lo aveva
scosso profondamente; ho toccato con mano il suo grande dolore e
davanti alla morte si diventa tutti molto piccoli e fragili''.
Infine un accenno al rapporto dell'Avvocato con la religione.
Don Ciotti ricorda un incontro avuto due anni fa, dopo la
presentazione di un libro: ''si interrogava sulla santita' e sui
percorsi della fede''. (ANSA).
FH/STA
25-GEN-03 10:53
32
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DON CIOTTI: DOPO MORTE EDOARDO, MI CHIESE COSA HO SBAGLIATO
INTERVISTA ALLA REPUBBLICA
(ANSA) - ROMA, 26 gen - ''Quel giorno i suoi discorsi furono
quelli di un padre o di una madre colpiti da un dolore immenso e
che si fermano e che cominciano a interrogarsi: che cosa non ho
fatto, in che cosa ho sbagliato?''. Il fondatore del Gruppo
Abele Don Ciotti, in un'intervista alla REPUBBLICA, ricorda lo
stato d'animo di Gianni Agnelli quando, dopo la morte del figlio
Edoardo, parlo' con il religioso. ''Mi parlo' - racconta - come
un padre che aveva bisogno di aiuto, ma che cercava anche
qualcuno che non lo giudicasse dall'alto. Dopo le mie risposte
era provato e io capii che ero davanti a un altro Gianni
Agnelli, a una persona che era stata cambiata da quella
tragedia''. Don Ciotti osserva che ''tante cose, che ci siamo
detti negli anni devono restare tra me e lui e tra me e la sua
famiglia. Per un rispetto che non posso tradire''. Poi aggiunge
che con Agnelli ''dialogavamo e a volte cercava il mio aiuto.
Come per la morte di Edoardo o in occasione della scomparsa di
Giovannino, Agnelli diventava un uomo quasi piegato dal dolore,
anche se cercava di tenere ogni cosa chiusa nel proprio riserbo,
nella propria sfera privata, a prescindere di tutto cio' che
faceva di lui l'Avvocato Agnelli''. Infine ricorda il giorno in
cui conobbe l'Avvocato: ''tanti anni or sono. Mi fece chiamare
nel sudo studio all'ottavo piano di corso Marconi. Voleva capire
chi ero, che cosa faceva il Gruppo Abele, come mai eravamo
diventati una realta' di cui si parlava tanto''. (ANSA).
NAN
26-GEN-03 09:25
33
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AGNELLI: DON CIOTTI, QUEI 100 MILA SEGNALE DI GRANDE AFFETTO
COLPIVANO LA SUA DISCREZIONE ED IL SUO ESSERCI SENZA APPARIRE
(ANSA) - CATANZARO, 26 GEN - ''Le centomila persone che hanno
voluto rendere omaggio a Gianni Agnelli nel momento della sua
morte rappresentano un segnale della stima e del grande affetto
che anche la gente comune nutriva nei suoi confronti'': lo ha
detto don Ciotti parlando con i giornalisti a Catanzaro.
''Giovanni Agnelli e la sua famiglia - ha continuato il
fondatore del Gruppo Abele - sono stati e sono un punto di
riferimento per tutti e per gli strati sociali piu' diversi. La
partecipazione di tanta gente al lutto per la morte dell'
Avvocato dimostra anche il valore della Fiat e di tutto cio' che
questa azienda ha rappresentato e rappresenta non solo per la
citta' di Torino. Giovanni Agnelli e' stato sempre dentro la
citta' e non si e' mai sottratto ai suoi impegni anche politici
quando e' stato nominato senatore a vita, assumendosi anche in
quel caso le sue responsabilita'. Era anche un uomo molto
attento ai problemi ed alle contraddizioni del nostro tempo. Un
uomo molto curioso e molto intelligente. Le sue domande non
erano mai banali. Grazie al rapporto che ho avuto con lui, ho
avuto la possibilita' di conoscere l' uomo Giovanni Agnelli al
di fuori del mito che egli ha rappresentato per molti''.
''Agnelli - ha detto ancora don Ciotti - e' stato anche l'
ambasciatore dell' Italia nel mondo. Ovunque si recasse, era
riverito, stimato, interpellato. Questo deve fare riflettere
molto i nostri rappresentanti politici e fargli capire che c' e'
bisogno di coerenza, continuita', credibilita', intelligenza e
grande impegno. La discrezione di Giovanni Agnelli, il suo
essere sempre presente nei momenti importanti senza avere mai la
smania di apparire, gli hanno sempre fatto onore''. (ANSA).
DED
26-GEN-03 16:12
34
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: DON CIOTTI, BASTA LEGGI A RAFFICA FORTI CON DEBOLI
E DEBOLI CON FORTI
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Basta con ''le leggi a raffica forti
con i deboli e deboli con i forti''. Al congresso di
Magistratura democratica don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo
Abele, parla di giustizia e di ''diritti deboli'' e mette sotto
accusa in particolare alcuni provvedimenti legislativi, come
quello sulla prostituzione, che fara' tornare le donne che la
praticano ''cittadine di serie B''.
Il discorso di don Ciotti e' di largo respiro. Parte dai
diritti ''piu' fragili'', come quello alla pace e i diritti
universali (della persona, di cittadinanza, politici, economici
e sociali), scagliandosi contro ''le leggi fatte a tavolino,
senza conoscere la storia delle persone a cui saranno
applicate'', soprattutto in materia di immigrazione.
Il fondatore del gruppo Abele e' critico sulla politica del
governo nella lotta alla tossicodipendenza (''e' un passo
indietro''), e sui minori: ''Non regge l'idea che non sono piu'
ragazzi della via Pal e che quindi vanno criminalizzati''. Ma
soprattutto a don Ciotti non piace il ddl governativo sulla
prostituzione, che fara' tornare le donne alla condizione di
''cinquant'anni fa: da schedare, da nascondere, da
controllare''.
Don Ciotti parla anche di mafia e denuncia l'attacco in atto
in parlamento per ''snaturare la legge sulla confisca di beni ai
mafiosi: vendere quei beni significherebbe restituirli ai
boss''. (ANSA).
FH/MRY
25-GEN-03 13:50
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: DON CIOTTI, TERRORISMO NON SI COMBATTE CON LA GUERRA
POLITICA DEVE INTERVENIRE CONTRO IL RUMORE DELLE ARMI
(ANSA) - CATANZARO, 26 GEN - ''Serve lanciare alto il grido
per invocare la pace e cercare di costruire la giustizia sociale
e l' uguaglianza tra le persone. Questo non vuol dire
assolutamente non affrontare il problema del terrorismo e dei
dittatori. Ma c' e' modo e modo di affrontare questo problema''.
Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele, e' intervenuto
a Catanzaro alla manifestazione conclusiva della Settimana
diocesiana per la pace lanciando un appello perche' il
meccanismo che dovrebbe portare alla guerra contro l' Iraq venga
bloccato e si ''torni a parlare nel mondo il linguaggio della
pace''.
''Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto don Ciotti - che nel
1975 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha stabilito
quali sono i limiti della legittima difesa per la comunita'
internazionale e che questi limiti negli anni successivi sono
stati calpestati. In quella sede si e' anche stabilito quali
sono le competenze per l' intervento della polizia
internazionale di fronte alle azioni dei dittatori e dei
terroristi, ai quali, certo, non si possono fare sconti. Quindi
ci deve essere ancora una volta un richiamo forte perche' sia la
politica ad intervenire contro il rumore delle armi''.
Per don Ciotti ''e' comunque fondamentale parlare di pace in
un momento in cui il mondo sembra preparare la guerra. Dire no
alla guerra significa dire si' alla giustizia sociale e non
dimenticare l' indicazione forte rivoltaci dal Papa quando ha
detto che che non c' e' pace senza giustizia. Un richiamo che
vuol dire rimettere al centro di tutto la persona, rispettare le
risorse naturali e portare avanti la lotta contro la fame e le
poverta'. Vuol dire non dimenticarsi che la gestione dell'
economia mondiale e' in mano al venti per cento della
popolazione, mentre l' ottanta per cento deve lottare contro il
problema del sottosviluppo. Vuol dire che dobbiamo ribellarci
contro il fatto che ogni minuto nel mondo si spendono per scopi
militari due milioni di dollari, mentre 38 milioni di persone in
Africa, a causa della siccita', stanno rischiando di morire di
fame, di sete e di malattie''.
(ANSA).
DED
26-GEN-03 17:38
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: ASSOCIAZIONI E PACIFISTI, NO ARMI A CHI VIOLA DIRITTI
NASCE UNA 'COALIZIONE EUROPEA'. DOMANI SIT-IN PER DIFESA 185
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - L'Unione europea deve dotarsi di
strumenti efficaci per porre termine alle forniture di armi a
Paesi che violano i diritti umani. E' quanto chiede la campagna
'Contro i mercanti di armi - difendiamo la 185' lanciata
contemporaneamente a Roma e Parigi dalla Coalizione europea,
nata oggi, che riunisce una trentina di sigle e associazioni che
vanno da Amnesty International a Pax Christi, dalla Rete
Lilliput ad Emergency fino alle Acli, al Social Forum 'Basta
guerra', Nigrizia e Medici Senza Frontiere.
''Nello stesso giorno in cui gli ispettori dell'Onu
presentano il rapporto sugli armamenti dell'Iraq - hanno
spiegato Tonio Dell'Olio di Pax Christi e Nicoletta Dentico di
Medici Senza Frontiere - vogliamo sottolineare il ruolo chiave
di molte nazioni europee che negli ultimi 20 anni hanno
garantito a Baghdad ingenti forniture militari''. L'Ue - hanno
detto Dentico e Dell'Olio - assicura un quarto delle
esportazioni mondiali di armi: Francia e Gran Bretagna si
disputano la terza posizione dietro la Russia e gli Stati Uniti.
Nel mondo circolano oltre 639 milioni di armi leggere o di
piccolo calibro. L'obiettivo della campagna lanciata oggi e'
chiedere al presidente del Consiglio dell'Ue di promuovere
un'azione in vista di una convenzione internazionale sugli
intermediari e di rafforzare i criteri del codice di condotta
europeo sulle esportazioni di armi. L'altra richiesta, al
presidente del Consiglio, e' per far adottare una legislazione
interna sulle attivita' degli intermediari.
Dentico e Dell'Olio hanno oggi fatto anche il punto sulla
situazione dell'iter parlamentare del Ddl che riguarda la
ratifica del Trattato di Fanborough. ''In Italia - ha spiegato
Dell'Olio - il commercio delle armi e' normato dalla legge 185
del 1990 che ha garantito principi di trasparenza. Questa legge
viene ora messa in crisi dall'accordo internazionale di
Fanborough: nel luglio del 2000 i rappresentanti di sei Paesi
europei hanno sancito un accordo che consolida la produzione di
armi attraverso il metodo della coproduzione. Perche' l'accordo
possa entrare in vigore va ratificato dai due rami del
Parlamento e questo governo, approfittando della ratifica, ha
fatto in modo che andasse a modificare pesantemente la
legislazione vigente: dei 14 articoli che sono stati proposti
per ratificare l'accordo di Fanborough, ben 9 vanno a modificare
la legge 185''. Dell'Olio ha aggiunto che relatore della
ratifica per l'accordo di Fanborough fu il senatore Cesare
Previti, ''fino al '94 vicepresidente dell'Alenia, dunque
persona esperta del settore''. Secondo il calendario dei lavori
del Senato la discussione in aula e' prevista per domani e
Dell'Olio ha annunciato un sit all' ingresso del Senato al quale
37
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
dovrebbero partecipare anche don Luigi Ciotti e padre Alex
Zanotelli. Il pacifista Dino Frisullo, infine, ha ricordato che
e' fissato per il 19 febbraio il processo contro 23 persone -
tra cui Don Vitaliano e Francesco Caruso - accusate di una serie
di reati ''per aver organizzato nel '99 a Benevento una
occupazione simbolica della filiale Agusta nel quadro di una
vertenza contro la vendita di elicotteri da guerra alla
Turchia''.(ANSA).
VR
27-GEN-03 14:40
38
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ARMI: MARTONE (VERDI), DIFENDERE CONTROLLI SU COMMERCIO
HA REGALATO UNA PISTOLA-GIOCATTOLO AI COLLEGHI SENATORI
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Impedire a maggioranza e Governo di
''allentare i controlli sulla vendita delle armi al livello
internazionale''. E' questo l'obiettivo che si e' proposto il
sen. Francesco Martone (Verdi) che ha fatto recapitare nelle
caselle postali dei colleghi di Palazzo Madama una piccola
pistola ad acqua, per simboleggiare la violenza alla quale e'
sottoposto tutto il pianeta. L'assemblea del Senato si occupera'
presto di un disegno di legge che, secondo la denuncia di
Martone, dovrebbe diminuire i controlli sul commercio
internazionale delle armi ''rendendo meno trasparenti i
contenuti della legge 185 che ha introdotto forti restrizioni
sulla compravendita di questi oggetti di morte''. L'esponente
dei Verdi ha annunciato che proporra' un emendamento per
impedire che possano essere vendute armi ai Paesi del terzo
mondo nei confronti dei quali viene azzerato gratuitamente il
debito da parte dell'Occidente.
''La trasparenza e il controllo parlamentare
sull'esportazione di armi, l'urgenza di evitare che il nostro
Paese sostenga le attivita' di regime che soffocano i diritti
umani, il diritto di ogni risparmiatore di sapere se la sua
banca sostiene il commercio di armi sono principi fondamentali -
sottolinea Martone - che vanno al di la' degli schieramenti
politici e devono prescindere dagli interessi di mercato''.
Insieme alla pistola-giocattolo l'esponente del Sole che ride ha
inviato un messaggio a tutti i colleghi senatori per chiedere
loro di appoggiare la battaglia per impedire un
''annacquamento'' delle norme vigenti sulla vendita delle armi.
Davanti al Senato si e' svolta una breve manifestazione per
appoggiare la battaglia intrapresa dal sen. Martone. Il
presidente della Acli, Luigi Bobba, padre Alex Zanotelli, Don
Luigi Ciotti e Nicoletta Dentico (Medici senza frontiere) hanno
innalzato uno striscione sul quale era scritto ''salviamo la
185''. (ANSA).
CSS/MRC
28-GEN-03 16:16
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: MICROMEGA, UN APPELLO A MANIFESTARE CONTRO LA GUERRA
NO A INTERVENTO ANCHE SE APPROVATO DA ONU E DA UE
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - La rivista MicroMega lancia un
appello per l'adesione alla manifestazione contro la guerra in
Iraq del 15 febbraio, ''che sottolinei il carattere al tempo
stesso larghissimo e intransigente della mobilitazione europea
di quel giorno''.
Larghissimo, spiega una nota, ''perche' va ben al di la' del
mondo pacifista, e raccoglie l'adesione di tanti che in
occasioni precedenti avevano fatto scelte diverse, anche di
appoggio a interventi armati. Intransigente, perche' contro
questa guerra il minimo denominatore comune e irrinunciabile e'
un no - senza se e senza ma - all'intervento contro l'Iraq,
anche se fosse approvato dall'Onu, e addirittura anche se fosse
approvato della comunita' europea''. Questo il testo dell'appello:
''Non un uomo, non un euro, per la guerra privata del
presidente Bush! A questa guerra diciamo no, assolutamente no,
anche se ottenesse il pieno avvallo dell'Onu o dell'Europa.
Alcuni di noi sono pacifisti, altri non lo sono, e in passato
hanno ritenuto inevitabili interventi armati che si proponevano
come 'umanitari'. Ma la guerra privata che George W. Bush ha
deciso di muovere all'Iraq non puo' trovare giustificazione
alcuna. Non servira' a combattere il terrorismo. Colpira' -
prosegue l'appello - soprattutto la popolazione civile,
rendendo ancora piu' tragiche e luttuose le condizioni di vita
di chi gia' subisce gli orrori di una crudele dittatura. Ecco
perche' tutti i democratici italiani devono dire no a questa
guerra. Un no assoluto, senza incertezze, senza concessioni,
senza scappatoie. Ecco perche' e' necessario che ciascuno di noi
si impegni e si mobiliti perche' nasca subito nel paese un
imponente movimento contro la guerra. Che, al di la' delle
distinzioni di schieramenti partitici, costringa il governo
italiano a rifiutare una guerra mostruosa, guerra di petrolio e
di prepotenza, guerra che il popolo italiano gia' rifiuta. Per
questo invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla
manifestazione nazionale del 15 febbraio a Roma, in concomitanza
con le manifestazioni che si svolgeranno in Europa''.
Oltre al direttore di MicroMega, Paolo Flores dþArcais,
l' appello e' stato firmato da Pancho Pardi, don Luigi Ciotti,
don Andrea Gallo, Dacia Maraini, Antonio Tabucchi, Margherita
Hack, Laura Morante, Dario Fo, Franca Rame, Sabina Guzzanti,
Alessandro Baricco, Luciano Canfora, Sergio Givone, Domenico
Starnone, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Cacciari, Michele
Serra, Valerio Magrelli, Sandro Petraglia, Marco Ponti, Lidia
Ravera, Serena Dandini, Antonio Albanese, Mario Martone, Adriana
Cavarero. (ANSA).
COM-CLR
29-GEN-03 15:41
40
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SENATO: ARMI; SOSPESO ESAME NUOVE NORME COMMERCIO
D'ONOFRIO SODDISFATTO, CON MARTINO RIVEDERE INTERA MATERIA
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - La conferenza dei capigruppo ha
deciso stamani una pausa di riflessione di almeno una settimana
sulle nuove norme sul commercio delle armi, contenute nella
ratifica del trattato di Farnborough, relativo all'industria
europea della difesa. Ieri il Verde Francesco Martone, insieme
al presidente della Acli, a padre Don Ciotti e a padre Alex
Zanotelli avevano manifestato la loro opposizione alla nuova
normativa che conterrebbe un allentamento dei controlli per il
commercio internazionale delle armi. Nei giorni scorsi il mondo
cattolico era piu' volte intervenuto esprimendo molte
perplessita'.
Nella riunione dei capigruppo di stamane, Francesco
D'Onofrio, presidente dei senatori dell'Udc, ha raccolto la
protesta dei cattolici ed ha chiesto una breve pausa di
riflessione. La proposta e' stata accolta all'unanimita'. ''Sono
lieto - ha commentato D'Onofrio - che la conferenza dei
capigruppo abbia accolto la richiesta di rinvio, almeno alla
settimana prossima, della ratifica del trattato che ha suscitato
molte polemiche, soprattutto da parte cattolica. Occorre
procedere con i capigruppo della maggioranza ad un ulteriore
incontro con il ministro della Difesa Martino per una piu'
attenta valutazione della materia prima della discussione del
provvedimento nell'aula del Senato''. (ANSA).
CSS/MRC
29-GEN-03 12:15
41
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: ARTICOLO 21, NO A GIORNALISTI CON L'ELMETTO
ANNUNZIATA, LA TV DIA VOCE ALLE OPINIONI DIVERSE
(ANSA) - ROMA, 5 FEB - ''Combattere l'idea di mettere
l'elmetto ai giornalisti e alla cultura'': e' l'appello
lanciato dall'associazione Articolo 21, che fa capo a Giuseppe
Giulietti e Federico Orlando, gia' firmato da molti esponenti
del mondo dell'informazione, della comunicazione e dello
spettacolo. In questo senso in tutta Italia ci sara' una grande
manifestazione il prossimo 15 febbraio.
Nell'appello si afferma che ''la guerra, che speriamo di non
vedere, non ha bisogno di 'pensiero unico' e di 'cassette a reti
unificate' ma, al contrario, e' necessario garantire le piu'
ampie circolazioni delle idee, dei punti di vista, anche i piu'
distanti''. Del ''rischio di un rappresentazione a voce unica''
ha parlato Giulietti in un incontro presso la sede della Fnsi
cui hanno partecipato anche il segretario Paolo Serventi Longhi
e Lucia Annunziata, direttore di AP Biscom.
Oltre a sottolineare che Articolo 21 ''non e' un'associazione
della sinistra italiana'' ma ''unisce persone di diverse
sensibilita' e opinioni'', Giulietti ha affermato che ''la vera
questione e' la liberta' di informazione. Oggi si avvicinano i
venti di guerra, ma non ci sono piu' trasmissioni che esprimono
opinioni diverse. Non mi piace l'idea del pensiero unico'', ha
aggiunto. Riferendosi al premier Silvio Berlusconi, Giulietti
ha criticato il suo ruolo di ''addetto stampa della guerra'',
visto che si e' preso l'incarico di ''convincere gli alleati
alle ragioni di Bush''. E ha denunciato il silenzio sul fatto
che la Rai ''sta per spiantare alcuni uffici di
corrispondenza''.
Per Lucia Annunziata, ''la guerra dovrebbe essere il momento
massimo dell'esercizio del pensiero non unico. La guerra - ha
aggiunto l'ex inviata - e' la precipitazione dell'equilibrio
delle relazioni internazionali e quindi deve essere lo specchio
fedele delle diversita' di pensiero. In passato la televisione
italiana lo e' stato, ora ci auguriamo che tutte le tv diano gli
stessi spazi alle diverse opinioni''.
Serventi Longhi ha invitato tutti i giornalisti ad aderire
all'appello: ''La guerra e' nemica dell'informazione, della
liberta' e del diritto di essere informati. La guerra e'
censura, taglia le gambe ai giornalisti, porta problemi di
sicurezza''. Secondo il segretario della Fnsi, che ha scritto al
premier e ai ministri degli Esteri e della Difesa per chiedere
che sulla sicurezza dei giornalisti ''cessi questo disinteresse
e la non volonta' di affrontare il problema'', ''non e'
pensabile che la manifestazione del 15 febbraio non venga
trasmessa in diretta dal servizio pubblico. La7 lo fa e la
ringraziamo, ma la Rai ancora una volta fa una scelta di campo,
di rifiuto a informare la collettivita' dell'esistenza di forti
pezzi della societa' italiana che si oppongono al conflitto.
42
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Sacca' e Baldassarre - ha aggiunto - rinchiusi nel loro fortino,
devono dire qualcosa di chiaro e di serio. Spero - ha concluso -
che Berlusconi non si opponga e non intervenga ancora una volta
sulle cose della Rai''.
Sono gia' in molti ad aver aderito all'appello: da Giorgio e
Luciana Alpi a Giorgio Bocca, Michele Santoro, Giulietto Chiesa,
Don Ciotti, Aldo Corasaniti, Sandro Curzi, Nando Dalla Chiesa,
Enrico Deaglio, Emergency, Vittorio Emiliani, Fabio Fazio,
Giovanni Galloni, Paolo Gentiloni, Ugo Gregoretti, Monica
Guerritore, Carlo Freccero, Gad Lerner, Sergio Lepri, Carlo
Lizzani, Albino Longhi, Giuliano Montaldo, Milly Moratti, Nino
Rizzo Nervo, Paolo Ruffini, Vauro, Vincenzo Vita e Roberto
Zaccaria. (ANSA).
MV
05-FEB-03 15:56
43
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: DOMENICA MANIFESTAZIONE CON FASSINO A PERUGIA
CI SARANNO ANCHE I PRESIDENTI DI TOSCANA, MARCHE ED UMBRIA
(ANSA) - PERUGIA, 6 FEB - Sara' presente anche il segretario
nazionale dei Ds, Piero Fassino, all' incontro organizzato per
domenica prossima al cinema Turreno di Perugia per dire no alla
guerra contro l' Iraq. Nell' annunciare l' iniziativa, stamani
in una conferenza stampa, il segretario regionale dei Ds umbri,
Fabrizio Bracco, ha spiegato che ''Perugia avverte su di se' la
necessita' di divulgare i valori della pace, gli stessi che
ispirano la marcia Perugia-Assisi''.
All' incontro di domenica prossima sono attesi esponenti
delle istituzioni (come i presidenti delle Regioni Umbria,
Toscana e Marche ed i sindaci di Perugia e Ancona) e
rappresentanti dei movimenti pacifisti (come Don Luigi Ciotti,
dell' associazione contro le mafie, e Flavio Lotti, della Tavola
della Pace). Con questa iniziativa i Ds intendono
''sensibilizzare le coscienze su questioni fondamentali, come l'
esigenza di vivere in un mondo pacifico, dove la globalizzazione
vada di pari passo con la democrazia''.
L' incontro - nelle intenzioni degli organizzatori - dovrebbe
avere ''una forte eco a livello nazionale'', anticipando la
manifestazione del 15 febbraio prossimo a Roma, giornata in cui
associazioni pacifiste di tutto il mondo protesteranno
contemporaneamente contro la guerra in 40 citta' di altrettante
nazioni. (ANSA).
I01-GD
06-FEB-03 14:31
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
LIBRI: OLTRE 20 MILA COPIE VENDUTE PER 'REGALIAMOCI LA PACE'
CONTRIBUTI SULLA PACE DI TERZANI, COFFERATI, STRADA
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - Ventimila copie vendute, di cui le
prime diecimila in una settimana, arrivato alla terza edizione
in meno di tre mesi 'Regaliamoci la Pace' (Edizioni Nuovi
Mondi), l'appello della scrittrice Federica Morrone da cui e'
nato questo libro, presentato oggi all'Antica Libreria Croce di
Roma, ha raccolto grandi consensi. E l'intero ricavato delle
vendite viene devoluto a Emergency.
Per diffondere la cultura della pace la Morrone ha incontrato
Tiziano Terzani, che ci regala una lunga conversazione sul tema,
e ha raccolto i contributi originali di Sergio Cofferati,
Giulietto Chiesa, Don Ciotti, Padre Benjamin, Dario Fo, Franca
Rame, Jacopo Fo, Don Gallo, Margherita Hack, Jovanotti, Flavio
Lotti, Dacia Maraini, Alda Merini, Gianni Mina', Gino Strada e
Padre Zanotelli, su come non si possa rinunciare in questo
momento a scegliere la pace.
''Il concetto piu' importante come spiega Terzani - dice la
Morrone - e' che dobbiamo tornare ai valori piu' semplici quando
si parla di vita'' e racconta che ''Cofferati ha scelto di
regalare ai lettori un testo di Pasolini che risponde alle
domande di un lettore sul film 'La rabbia', Jovanotti ha scritto
un rap per l'occasione, 'Il nocciolo'; Don Gallo ha donato una
poesia, 'Mi hanno detto', trovata in piazza da un ragazzo morto
di overdose a Genova nell'83, Strada un poesia di Brecht, 'La
guerra che verra' non e' la prima', e Dacia Maraini ha scritto
una cantilena contro la guerra. Ognuno ha fatto cio' che si e'
sentito''.
Primo in classifica nelle vendite in Toscana in dicembre,
dove Terzani ha presentato il libro a dicembre facendo arrivare
oltre 3 mila persone alla libreria Edison di Firenze, il libro
ha scatenato una catena di solidarieta' e la Morrone, anche
editrice del sito poesie.it, ha ricevuto una valanga di lettere
da tutta Italia.
Come dice Terzani nella sua conversazione: ''I valori su cui
possiamo metterci d'accordo non sono quelli scritti nei libri,
non appartengono a nessuna biblioteca, ma vivono nel cuore di
ognuno. Sono i piu' semplici''.
E nell'appello che chiude il libro e si puo' firmare su
www.emergency.it, si legge tra l'altro: ''Chiediamo che
l'Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare contro
l'Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto
della Costituzione''. (ANSA).
CA
06-FEB-03 18:38
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: DON CIOTTI, UN NO CHIARO A ENTRATA IN GUERRA
(ANSA) - GALLIPOLI (LECCE), 10 FEB - ''Diciamo un no chiaro
all'entrata dell'Italia in guerra; ribadiamo un no alla guerra,
che vuole dire un si' a fare in modo che i dittatori e i
terroristi abbiano delle risposte fatte di chiarezza, d'impegno,
perche' non si fanno sconti al terrorismo e ai dittatori''. Lo
ha detto stasera il presidente dell' associazione ''Libera'',
don Luigi Ciotti, nel corso di un dibattito.
''I valori della democrazia, della liberta', della gente, dei
diritti - ha aggiunto - valgono con estrema forza, con estrema
importanza. Bisogna fare in modo che non si prendano
scorciatoie''.
(ANSA).
B12-DES
10-FEB-03 20:48
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: APPELLO PER LA PACE DI DON CIOTTI E PADRE ZANOTELLI
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - La vita contro la morte, la pace
contro la guerra. E' questo il messaggio lanciato da don Luigi
Ciotti e padre Alex Zanotelli che chiamano a raccolta ''i
costruttori di pace''.
''In questo oscuro scorcio di storia - dicono i due sacerdoti
-þdobbiamo essere testimoni credibili di vita''. ''Si tratta di
un momento grave per l'umanita', si tratta di vita o di
morte''.þ''L'approssimarsi di questa guerra all'Iraq -
aggiungono - ci fa intravedere con ancora piu' chiarezza la
follia collettiva che ci imprigiona tutti. Questa riflessione
nasce dall'esperienza di dolore che abbiamo incontrato nella
nostra vita: i volti delle vittime''.''Troppe persone nel mondo
soffrono innocentemente.þ In profonda empatia con tutte le
vittime innocenti, ma anche con coloro che hanno donato la vita
o la donano per un mondo piu' vivibile. Non possiamo tacere!þ
Milioni di vittime esigono che gridiamo''.
''Siamo coscienti che il male presente nel mondo sembra un
moloch invincibile - dicono ancora i sacerdoti - una macchina da
guerra che schiaccia ed opprime. Le radici profonde di questo
male nascono dallo svilimento della persona. Noi non siamo piu'
volti,þma cose, ad immagine del grande idolo del denaro. E' la
mercificazione di ogni relazione umana. Cio' che era solo
strumento diventa fine. Questo ha portato sia alla distruzione
delle persone come dei popoli.þE' la disumanizzazione dei
singoli, ma anche di interi popoli. E' la distruzione
sistematica di culture, fedi, tradizioni. E' l'omologazione alla
cultura prevalente''.
''E' una sfida gigantesca: si tratta di vita o di morte. Come
credenti siamo convocati dalla storia a rispondere a questa
crisi senza precedenti dove la vita stessa e' minacciata.
Siamo chiamati a diventare agenti di giustizia senza la quale
non ci puo' essere pace ne' rispetto del creato''.þ
Secondo don Ciotti e padre Zanotelli ''questo sistema
economico-finanziario che permette a pochi di avere quasi tutto
a spese di molti che hanno fame, e' oggi protetto da armi cosi'
sofisticate e micidiali da far impallidire qualsiasi precedente
impero. Anziþoggiþle armiþsono il propulsore dell'economia
mondiale.
Nel 2002-2003 Usa ed Europa investirannoþin
armiþcircaþ750þmiliardi di dollari. A questo bisogna
aggiungereþ60 miliardi di dollari per rinnovare le armi atomiche
americane, 70 miliardi di dollari per la costruzione dello scudo
spaziale e 100 miliardi di dollari per la guerra all' Iraq, la
qualeþpotrebbe costarci fino a 1900 miliardi''.þ''Ecco perche'
-concludono - le guerre diventano necessarie: siano esse
'umanitarie'þoþ'preventive'. Per questo dobbiamo avere il
coraggio di direþnoþa questo sistema.þDobbiamo avere solo il
coraggio del bene, della non violenza, dell'attenzione all'altro''. (ANSA).
AU 13-FEB-03 18:35
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: MOZIONE UNITARIA CONTRO GUERRA
FIRMATA DA COFFERATI, STRADA, CIOTTI, ZANOTELLI E TERZANI
(ANSA) - BOLOGNA, 14 FEB - ''Tutti i parlamentari devono
saper cogliere il sentimento della stragrande maggioranza degli
italiani presentando una mozione unitaria di rifiuto senza se e
senza ma della guerra e chiederne con forza il voto''. E' quanto
dice una dichiarazione congiunta di Sergio Cofferati, Gino
Strada, don Luigi Ciotti, Alex Zanotelli e Tiziano Terzani.
''La manifestazione di domani - si legge ancora nel
comunicato - sara' la dimostrazione piu' efficace della
contrarieta' della stragrande maggioranza degli italiani al
coinvolgimento del nostro paese in qualsiasi forma e in
qualsiasi caso al possibile conflitto iracheno. Il Parlamento -
continua la dichiarazione congiunta - deve al piu' presto essere
convocato per discutere la crisi internazionale in atto''.
NO/IAT
14-FEB-03 21:14
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: CORTEO ROMA, DON CIOTTI UN SEGNO CONTRO IL POTERE
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - ''Questa grande presenza e' un forte
segno che i cittadini voglio costruire percorsi diversi contro i
segni del potere, contro l'arroganza e la sopraffazione'' lo ha
detto don Luigi Ciotti, che partecipa al corteo con gli
amministratori locali che si sono concentrati in Campidoglio.
Per definire le molteplici espressioni del corteo don Ciotti
ha citato una frase del vescovo don Antonino Vello, che esaltava
la ''convivialita' delle differenze''. ''Il corteo - ha concluso
don Ciotti - e' per dire no alla guerra, ma anche si' alla
giustizia, soprattutto quella sociale''. (ANSA).
SAA/GCM
15-FEB-03 14:21
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: CORTEO ROMA; HANNO DETTO ... /ANSA
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Tante voci alla manifestazione contro
la guerra di oggi: per dire no all'attacco all'Iraq, sia pure
con diverse sfumature. Ma c'e' anche chi dissente. Hanno detto:
- GIANFRANCO FINI: vice presidente del Consiglio, ''Dopo le
manifestazioni la pace non e' purtroppo piu' vicina. Anzi''.
- ROBERTO CALDEROLI: vice presidente del Senato, ''Una bella
pagliacciata ... tutta roba da ridere''.
- MASSIMO D'ALEMA: presidente Ds, ''Spero che la giornata di
oggi dia al Governo la spinta per cambiare rotta''.
- SAVINO PEZZOTTA: segretario generale Cisl, ''Bisogna fermare
questa guerra, perche' avra' effetti negativi non solo dal punto
di vista etico-morale, ma anche economico''.
- GUGLIELMO EPIFANI: segretario generale Cgil, ''Il governo
italiano, con il suo atteggiamento nei confronti della guerra,
sta rompendo il tradizionale rapporto che lega il nostro paese
con il mondo arabo moderato''.
- PIERO FASSINO: segretario Ds, ''Credo che questa
manifestazione sia di grande importanza e che il governo ne
debba tenere conto''.
- SERGIO COFFERATI: ex leader Cgil, ''Qui e' rappresentata
l'opinione della stragrande maggioranza dei cittadini italiani,
che sono contro la guerra''.
- PIERO BERNOCCHI: leader Cobas, ''Siamo convinti che la guerra
si puo' fermare e che stiamo cambiando l'ordine delle cose''.
- FRANCESCO RUTELLI: leader Margherita, ''La guerra si puo' e
si deve evitare. Ci si puo' riuscire con il disarmo dell'Iraq,
unendo l'Europa e dando forza alle Nazioni Unite''.
- ARMANDO COSSUTTA: presidente Pdci, ''Il Governo si sta
comportando in modo davvero vergognoso concedendo basi, porti,
aeroporti ai militari americani prima ancora che le Nazioni
Unite e la Nato abbiano assunto una decisione''.
- VITTORIO AGNOLETTO: portavoce No global, ''Faccio un appello,
nel caso dovesse scoppiare la guerra, affinche' i cittadini si
rifiutino di destinare i loro soldi alle spese militari''.
- ENRICO BOSELLI: leader Sdi, ''Il punto che ci allontana da chi
manifesta oggi e' il ruolo dell'Onu: crediamo che la parola
d'ordine 'no alla guerra, senza se e senza ma' sia sbagliata''.
- ERMETE REALACCI: Margherita e presidente Legambiente, ''Credo
che la voce dell'Italia sia chiara''.
- WALTER VELTRONI: sindaco Roma, ''Non bisogna aver paura delle
bandiere della pace: il fatto che milioni di persone abbiano
deciso di dire la loro e' qualcosa di cui si deve tener conto''.
- DARIO FRANCESCHINI: coordinatore Margherita, ''Il governo
dovra' lavorare per costruire una posizione europea e non fare
l'alleato piu' scodinzolante dell' amministrazione Bush''.
- GIOVANNA MELANDRI: Ds, ''E' importante che un'opinione
pubblica vasta puo' forse fermare la macchina della guerra''.
- NANNI MORETTI: regista, ''Questa non e' solo una
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
manifestazione di pacifisti: qui ci sono tantissime persone
contrarie all'idea di una guerra preventiva che creerebbe un
pericolosissimo precedente''.
- ALFONSO PECORARO SCANIO: leader Verdi, ''Oggi Roma e' invasa
da un popolo pacifico per evitare l'invasione dell'Iraq con i
bombardamenti sui civili''.
- ROSY BINDI: Margherita, ''Questa non e' una manifestazione
contro nessuno, se non contro il terrorismo e la guerra''.
- LUCA CASARINI: leader Disobbedienti, ''Contro la guerra non ci
fermeremo: bloccheremo ponti e strade promessi dal ministro
Martino;occuperemo strutture, consolati di paesi guerrafondai''.
- FAUSTO BERTINOTTI: segretario Prc, ''Nasce un'altra Europa,
non quella del mercato ma quella per la pace''.
- DON CIOTTI: ''I cittadini voglio costruire percorsi diversi
contro i segni del potere, l'arroganza e la sopraffazione''.
- VINCENZO VITA: portavoce correntone Ds, ''I vertici Rai si
dimettano per decoro. La mancata diretta rai e' una pagina nera
che rimarra' nella storia dei media italiani''.
- MARIDA DENTAMARO: presidente Udeur, ''Gli italiani non
vogliono condividere la responsabilita' di questa guerra''.
- TERESA DE SIO: cantante, ''Viva gli Stati Uniti che stanno
sfilando nelle piazze per la pace e abbasso gli Usa della Cia''.
- LORENZO DOMENICI: presidente Anci, ''Spero si possa fare un
dibattito aperto in Parlamento''.
- SPIKE LEE: regista, ''Sono felice di essere a Roma, uno fra i
milioni di persone che oggi manifestano per la pace''.
- PIERLUIGI CASTAGNETTI: Margherita, ''Al di la' degli slogan,
ci sara' una posizione unitaria dell' Ulivo''.
- ROBERTO ZACCARIA: ex presidente Rai, ''Baldassarre e Sacca'
hanno spento la Costituzione''.
- ANTONIO DI PIETRO: Italia dei Valori, ''Sono qui per dire che
non bisogna distruggere un paese per mandare via un criminale''.
- ETTORE SCOLA: regista, ''La guerra giusta non esiste''.
(ANSA).
CR
15-FEB-03 19:23
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: CORTEO ROMA; IN CAMPIDOGLIO I SINDACI PER LA PACE
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Poco prima di mezzogiorno, in piazza
del Campidoglio, tutti i gonfaloni dei comuni sono stati
schierati davanti alla statua del Marco Aurelio: sono circa 300
le delegazioni di sindaci e amministratori locali che, guidati
dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici, presidente dell' Anci,
hanno raccolto l'invito del Comune di Roma.
''Mai come in questo momento - ha commentato Domenici - i
comuni italiani hanno interpretato uno stato d'animo dei
cittadini, che e' quello di cercare di evitare in tutti i modi
la guerra e costruire la pace''. Domenici ha anche chiarito che
sulle bandiere arcobaleno non e' stata una questione di
disobbedienza, ma si e' trattato di difendere, con questa
scelta, l'autonomia dei comuni.
Alle 12 e' arrivato sulla piazza il sindaco di Roma Walter
Veltroni che ha preso posto tra gli altri sindaci. Ha
abbracciato l'assessore Patrizia Piromalli del comune di
Marzabotto, citta' martire della Resistenza, ha stretto le mani
di tutti, poi e' rimasto sulla scalinata ad aspettare l'arrivo
del corteo tra Don Ciotti, Padre Alex Zanotelli e il presidente
della provincia di Bologna Vittorio Prodi. ''La manifestazione -
ha detto il sindaco ai giornalisti - e' quello che ci si
aspettava che fosse: centinaia di migliaia di persone, con una
grande voglia di pace e una forte consapevolezza della
necessita' di riuscire a trovare il modo al tempo stesso di
stroncare il terrorismo e di evitare la guerra: le due cose non
sono incompatibili e lo spazio che si apre in mezzo e' quello
della politica''.
Sulla piazza e' stata stesa una gigantesca bandiera
arcobaleno e nel clima di festa che si e' creato tutti si sono
augurati che questa manifestazione aiuti a cercare una soluzione
di pace: tra gli altri amministratori locali e' intervenuti, con
tanto di stendardo, anche il vicesindaco Ds del comune di
Arcore. (ANSA).
SAA/ROM
15-FEB-03 14:10
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: COFFERATI E STRADA A PARLAMENTARI, VOTO CONTRO GUERRA
LETTERA APERTA CON CIOTTI E ALTRI, NE' UNA BASE NE' UN SORVOLO
(ANSA) - ROMA, 17 FEB - L'Italia non vuole la guerra, il
Parlamento rispetti questa volonta' di pace. E' il senso di una
lettera aperta inviata ai parlamentari da Sergio Cofferati,
Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Gino Strada, Tiziano Terzani e Alex
Zanotelli.
''Le straordinarie mobilitazioni del 15 febbraio - si legge
nella lettera - hanno mostrato la volonta' di pace dei popoli di
tutto il mondo. In Italia, piu' dell'80% dei cittadini e'
contrario alla guerra. Chiediamo a tutti i membri del Parlamento
italiano di rispettare la volonta' di pace dei cittadini. I
rappresentanti eletti hanno il dovere democratico di ascoltare
l'opinione degli elettori sulla questione piu' importante per la
nostra vita collettiva, la scelta tra pace e guerra. Chiediamo -
continuano i sei esponenti della societa' civile - che il
Parlamento italiano esprima con un voto la propria fedelta' al
ripudio della guerra indicato dall'articolo 11 della
Costituzione. Chiediamo che il Parlamento italiano esprima con
un voto la volonta' del nostro paese di non prendere parte ad
alcun atto di guerra. Non un soldo, ne' un uomo, non una base,
ne' un permesso di sorvolo. L'Italia, i cittadini italiani, non
vogliono guerre: fuori l'Italia dalla guerra, fuori la guerra
dall'Italia''. (ANSA).
MAS
17-FEB-03 19:08
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ANTIMAFIA: CENTARO, DON CIOTTI PARLI DI COSE CHE CONOSCE
(V. MAFIA: DON CIOTTI, ULTIMA VERA... DELLE 15.50 CIRCA)
(ANSA) - LECCE, 17 FEB - ''Sarebbe il caso che don Ciotti,
straordinario nell' attivita' di volontariato ed in quella
svolta attraverso l' associazione Libera, parlasse di argomenti
di sua diretta conoscenza e non per sentito dire o su
suggerimenti altrui''. Lo ha detto il presidente della
commissione antimafia, Roberto Centaro, a margine dei lavori
della commissione a Lecce.
''Si da' il caso - ha proseguito - che il procuratore
nazionale antimafia ha negato che la legge sulle rogatorie o
quella sul rientro dei capitali crei problemi o sia una mazzata
alla lotta alla mafia, e sulla Cirami si registrano finora solo
allarmi ma nessun dato obiettivo''. ''Don Ciotti - ha detto
ancora - dimentica la riforma dell' art.41 bis e della
legislazione sugli appalti. Dispiace che la sua opera
straordinaria sia rovinata da polemiche di natura squisitamente
politica''.(ANSA).
B12-LF/CIO
17-FEB-03 21:23
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI, ULTIMA VERA LEGGE PER LOTTA FATTA NEL '92
'UNA MAZZATA SU ROGATORIE E RIENTRANO CAPITALI DELLA MALAVITA'
(ANSA) - BOLOGNA, 17 FEB - ''L' ultima vera legge di lotta
alla mafia e' stata fatta nel 1992, un omaggio a Giovanni
Falcone: dopo, le altre leggi, anche nate con spirito
propositivo, sono state fatte fra compromessi''. Fino alla
''mazzata'' di quelle ''sulle rogatorie, il rientro dei capitali
e la Cirami''. E' l' accusa di Don Luigi Ciotti dell'
associazione Libera, che ha presentato a Bologna l' ottava
giornata della memoria e dell' impegno in ricordo delle vittime
delle mafie, in programma a Modena il 21 marzo, al termine di
una serie di iniziative.
''Dopo la legge sul sequestro di persona, che Falcone aveva
curato, e che fu approvata all' unanimita' quasi come un
omaggio, altre sono nate con ambiguita': e lo dicono i
magistrati, cioe' quelli che devono usarle. Per questo penso che
un calo di tensione ci sia stato''. Don Ciotti ha ribadito le
critiche ad altre leggi approvate dal Governo: ''La legge sulle
rogatorie da' una mazzata. E fra i capitali che rientrano in
Italia ci sono quelli della malavita, che ritornano per essere
investiti. E la Cirami? Diversi processi di mafia si sono
bloccati - ha attaccato - e voglio ricordare che fu proprio per
il legittimo sospetto non si arrivo' alla fine del processo per
la strage di Portella della Ginestra; e il legittimo sospetto
intervenne anche per la strage di Piazza Fontana''.
Una consolazione sono i giovani: ''Che sono meravigliosi,
cosi' come e' un dato che la societa' civile e le scuole si
siano organizzate''. (ANSA).
NO
17-FEB-03 15:50
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CRIMINALITA': COMUNE BRINDISI ACQUISISCE CASE BOSS CONFISCATE
VI SARANNO REALIZZATE STRUTTURE SOCIALI
(ANSA) - BRINDISI, 21 FEB - Il Consiglio comunale di Brindisi
ha approvato all' unanimita' una delibera con cui acquisisce al
proprio patrimonio indisponibile due unita' immobiliari da
destinare a finalita' sociali. Si tratta di abitazioni in via
Airone 49 che nel 1999 erano state confiscate a personaggi di
spicco della criminalita' brindisina e che fino a oggi sono
rimaste nella disponibilita' del Demanio dello Stato.
I locali - ha spiegato il sindaco, Giovanni Antonino -
saranno messi gratuitamente a disposizione della associazione
'Libera' di Don Luigi Ciotti per la realizzazione di un Centro
di aggregazione sociale. (ANSA).
B19-DAR/CIO
21-FEB-03 19:06
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: 100 CITTA' E TAPPA SERBA, AL VIA CAROVANA ANTIMAFIE
PARTE IL 25 DA TERNI. A MODENA IL 21 MARZO GIORNATA MEMORIA
(ANSA) - ROMA, 22 FEB - Dai cento passi di Cinisi a cento
citta' d'Italia, attraverso sedici regioni e, quest'anno per la
prima volta, con una finestra oltreconfine a Subotica in Serbia.
E' pronta a mettersi in moto, piu' ampia e internazionale che
mai, l'ottava edizione della carovana antimafie, l'iniziativa
promossa dalle associazioni Libera, Arci e Avviso pubblico: otto
mesi ''In viaggio per la legalita' e la giustizia sociale''.
La carovana, accompagnata da questo slogan e presentata nel
corso di una conferenza stampa, partira' il 25 febbraio da Terni
e si chiudera' ad ottobre in Sicilia, dove e' nata nel 1994 su
iniziativa dell'Arci e di Rita Borsellino, la sorella di Paolo,
il magistrato palermitano ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.
L'incontro e' stato l'occasione per parlare anche della
''Giornata dell'impegno e della memoria'', l'appuntamento che,
fissato come sempre per il 21 marzo, per ricordare e pronunciare
i 500 nomi delle vittime innocenti della mafia, quest'anno per
la prima volta si terra' in una citta' del nord, a Modena.
Obiettivo del viaggio della carovana, ha spiegato don Luigi
Ciotti, presidente di Libera, ''non e' solo contrastare la mafia
e i poteri criminali ma anche contribuire a creare piu'
giustizia e maggiore legalita' coniugando la proposta alla
denuncia''. Ciotti ha quindi sottolineato il significato di
''carovana'': il termine - ha spiegato - deriva dal persiano e
indica un ''gruppo di persone che attraversano insieme luoghi
deserti e pericolosi''. Un'immagine, ha quindi aggiunto,
''profondamente attuale: un viaggio nel deserto tra i pericoli
di briganti e ladroni, che c'erano allora e continuano ad
esserci oggi: mafia, usura, droghe, doping, corruzione e
'colletti bianchi' - ha detto - che costruiscono affari in
accordo con i poteri criminali''. Auspicando, infine l'uso della
''forza delle ragioni e non le ragioni della forza'' anche verso
l'Iraq, il presidente di Libera ha quindi concluso dicendo che
''le mafie non moriranno mai se non si cambia la politica e se
non cambiamo noi''.
E' ''una creatura'', quella della carovana, a cui Rita
Borsellino si e' detta ''particolarmente affezionata'', partita
8 anni fa per la prima volta dalla Sicilia con ''poche tappe dai
nomi pesanti, come Corleone'' e che oggi si prepara ad ''un
percorso che allora non avremmo mai immaginato. E' una grande
gioia, un grande impegno - ha proseguito - ma anche il segno di
una speranza in un momento che sembra cosi' difficile. Il segno
importante - ha aggiunto - di un fermento che non si e' spento,
anzi si e' incrementato, che testimonia la voglia di esserci e
assumersi le proprie responsabilita'''. Lei stessa, come ha
spiegato, sara' presente a quasi tutte le tappe che percorrera'.
E' la carovana ''piu' vasta degli ultimi anni'', ha
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
sottolineato Luciano Violante, presidente dei deputati Ds,
presente tra il pubblico. ''Il problema - ha aggiunto - e'
legare il tema della lotta alla mafia ad altri temi generali
come la pace, la legalita', la mancata copertura per i giovani
tra un contratto a termine e l'altro''. La mafia, oggi, ''e'
ovunque - ha proseguito - basta considerare i quantitativi dei
beni confiscati in tutto il territorio per capirlo''. A suo
parere, pero', ''serve una nuova legge per utilizzare i beni
confiscati''.
La carovana, ha sottolineato infine il coordinatore dell'
iniziativa, Alfio Foti, ''continua a crescere e a trovare nuovi
consensi'' e non e' escluso che possa internazionalizzarsi
ulteriormente: ''Abbiamo gia' ricevuto - ha detto - richieste da
gruppi ungheresi, albanesi, turchi. E' probabile che gia' il
prossimo anno si internazionalizzi almeno nell'Est europeo''.
La partenza simbolica ai due furgoni della carovana antimafie
e' stato dato stamattina a Roma. Per quanto riguarda, invece, la
giornata della memoria, promossa da Libera e Avviso pubblico,
per il 2003 e' stata scelta Modena, hanno spiegato le
associazioni, ''perche' le infiltrazioni mafiose sono ormai
palpabili anche nel settentrione''. Preceduta da una veglia, la
giornata sara' caratterizzata anche dalla 'cena della legalita''
con la pasta di Libera, ottenuta con il grano cresciuto sui
campi confiscati ai boss mafiosi.(ANSA).
KSG
22-FEB-03 15:00
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AGNELLI: ANCORA UN ABBRACCIO TRA LA FAMIGLIA E TORINO /ANSA
GRANDE FOLLA ALLA MESSA PER IL TRIGESIMO PER L'AVVOCATO
(ANSA) - TORINO, 24 FEB - Le decine di mani strette da Donna
Marella, Umberto e Allegra Agnelli, hanno rinnovato stasera
l'abbraccio fra Torino e la famiglia dell'Avvocato, all'uscita
del Santuario della Consolata. Quasi duemila persone, dentro e
fuori la chiesa, hanno voluto ancora una volta stringersi
attorno agli Agnelli, a un mese dalla scomparsa di Gianni.
Nel Santuario, tanto amato dalla famiglia, dove erano gia'
state celebrate le messe per Giovanni Alberto e Edoardo, c'erano
anche la figlia Margherita, le sorelle Maria Sole e Susanna, i
nipoti, John, Lapo e Ginevra Elkann, Pietro, Tatiana, Maria e
Sofia de Pahlen, e numerosi altri esponenti dei rami Nasi e
Teodorani Fabbri. Anche John e Lapo, quando le forze dell'ordine
hanno spostato le transenne per lasciare che la gente si
avvicinasse a Marella, Umberto e Allegra, hanno voluto stringere
le mani, una ad una, come quella sera di sabato 25 gennaio,
quando in piu' di centomila accorsero per l'ultimo saluto nella
camera ardente allestita nella Pinacoteca del Lingotto.
Accanto alla famiglia c'erano i vertici della Fiat, Paolo
Fresco e Alessandro Barberis, reduci dalla trasferta americana,
Franzo Grande Stevens e il presidente della Toro, Gabriele
Galateri di Gianola. Anche questa volta, molto commosso, ha
ascoltato in piedi tutta la messa Cesare Romiti, vicino ad
Andrea e Sergio Pininfarina e a Paolo Cantarella. In
rappresentanza della Juventus, l'allenatore Marcello Lippi, i
dirigenti Roberto Bettega, Antonio Giraudo e Luciano Moggi, ed
esponenti del mondo dell'editoria: Enzo Biagi, Carlo Rossella,
Ferruccio De Bortoli, Ernesto Auci. Presenti anche le massime
istituzioni cittadine civili e militari.
''Quali consolazioni - ha detto don Franco Peradotto, durante
l'omelia - avra' chiesto l'Avvocato alla Madonna della
Consolata, nell'ombra del Santuario, per i suoi, per quelli
della famiglia, per la Fiat e del mondo del lavoro?''. Don
Peradotto ha ricordato che Gianni Agnelli, infatti, andava
spesso in quella chiesa a pregare: ''Che cosa Le avra' chiesto
per se' nei momenti belli e in quelli sempre piu' faticosi della
sua salute? Vogliamo affidare ancora una volta al Signore
l'Avvocato Giovanni Agnelli, desideriamo chiedergli ancora una
volta di premiarlo per la sua infaticabile operosita' nella
certezza che sia gia' in Cielo''.
Durane l'omelia il sacerdote si e' quindi rivolto alla
famiglia scusandosi del fatto che avrebbe rivelato una sorta di
piccolo segreto, e ha ricordato che il 20 agosto scorso donna
Marella si era recata in quella stessa chiesa e gli aveva
rivelato che le condizioni dell'Avvocato si erano aggravate.
''Anche questo un segno - ha detto don Peradotto - che la fede
e' grande quando non la si chiacchiera ma la si vive''.
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
A concelebrare con don Peradotto c'erano don Franco Gallea,
parroco di Villar Perosa, don Valerio Andriano, parroco di San
Vito, don Esterino Bosco, il piu' anziano dei sacerdoti della
diocesi, don Ciotti, confidente dell'Avvocato e don Andrea
Pacini, direttore della Fondazione Edoardo Agnelli. Il cardinale
Severino Poletto, che non ha potuto partecipare, ha inviato un
saluto rinnovando il suo ricordo affettuoso per l'Avvocato.
A scandire la cerimonia nella chiesa, sono stati tre brani di
Mozart molto amati dall'Avvocato: Laudate Dominum, Laudate Verum
Corpus e il secondo movimento del concerto per flauto e arpa
K299. All'uscita le note dell'Ave Maria di Listz.
(ANSA).
ANG-YYR
24-FEB-03 20:35
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TV: A ANTONIO RICCI IL PREMIO 'E' GIORNALISMO'
LETTERA-MOTIVAZIONE DI BIAGI E BOCCA PER L'AUTORE DI STRISCIA
(ANSA) - MILANO, 26 FEB - Un ''singolare cronista di questo
tempo'', uno che porta nel giornalismo ''l'altra faccia della
possibile verita''', insomma uno ''molto bravo'' e ''molto
perbene''. E' quanto scrivono Enzo Biagi e Giorgio Bocca nella
lettera-motivazione che accompagna la consegna ad Antonio Ricci,
autore di 'Striscia la notizia', del premio 'E'Giornalismo',
fondato da Indro Montanelli, dagli stessi Biagi e Bocca e dall'
imprenditore Giancarlo Aneri.
Il premio - la cui dotazione e' la piu' ricca fra quelli del
suo genere (15.493,71 euro, 30 milioni di lire) sara' consegnato
domani a Ricci, nel corso di una cerimonia a Milano. L'autore
del tg satirico lo devolvera' al Gruppo Abele di don Ciotti.
Enzo Biagi e Giorgio Bocca, che dopo la scomparsa di
Montanelli hanno formato la giuria insieme ad Aneri, scrivono
che ''Antonio Ricci porta nel giornalismo italiano l'aspetto
paradossale, ironico, l'altra faccia della possibile verita',
allarga l'orizzonte della liberta' di giudizio e di espressione
e dice spesso qualcosa di piu' della cronaca consueta''.
''E' un singolare cronista di questo tempo - prosegue la
lettera-motivazione - raccontato da un punto di vista inconsueto
e con un umore che lo rende unico. Si distingue anche perche' il
suo programma denuncia coraggiosamente ingiustizie nascoste''.
''Riassumendo - e' la conclusione -: e' molto bravo e, come
si usa dire, molto perbene''.
Prima di Ricci, il premio 'E'Giornalismo' e' stato vinto da
Curzio Maltese, Gianni Riotta, Gian Antonio Stella, Ettore Mo,
Claudio Rinaldi, Natalia Aspesi e Francesco Tullio Altan.
(ANSA).
TC
26-FEB-03 10:57
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PREMI: RICCI RICEVE 'E' GIORNALISMO', 'A ME? E' PARADOSSALE'
AL PAPA' DI 'STRISCIA' PREMIO FONDATO DA MONTANELLI,BOCCA, BIAGI
(ANSA) - MILANO, 27 FEB - Per il vincitore, Antonio Ricci,
ricevere il premio 'E' giornalismo', consegnatogli oggi a
Milano, ''e' paradossale''. ''I grandi vecchi Bocca e Biagi -
ha detto il papa' di 'Striscia la notizia' - hanno voluto
lasciare un segno premiando il Gabibbo''.
Per la giuria composta da Enzo Biagi e Giorgio Bocca, invece,
Ricci e' un ''singolare cronista di questo tempo'', uno che
porta nel giornalismo ''l'altra faccia della possibile
verita''', insomma uno ''molto bravo'' e ''molto perbene''.
A sentirsi dare della persona perbene, Ricci finge di
offendersi: ''Mi spiace essere definito una persona perbene dopo
che per anni ho tentato di essere permale, poi ho capito di non
esserlo, anche guardando questa sala''. Una battuta al vetriolo,
alla Ricci, che scatena l' ilarita' del gotha del giornalismo
italiano, riunito oggi al principe di Savoia di Milano per la
consegna del premio fondato da Indro Montanelli, dagli stessi
Biagi e Bocca, e dall' imprenditore Giancarlo Aneri.
Dimostrando di essere molto perbene, al contrario di quanto
affermato, Ricci ha ribadito l' intenzione di devolvere il
premio, il piu' ricco fra quelli del suo genere (15.493,71 euro,
30 milioni di lire) al Gruppo Abele di don Ciotti.
Per l' autore del tg satirico, accompagnato dai conduttori
Greggio e Iacchetti e dalle due Veline, ricevere questo premio
''e' la dimostrazione di come in televisione un pupazzo possa
diventare piu' credibile di qualsiasi essere umano''. ''Comunque
io non sono legato in maniera missionaria a quello che sto
facendo - dichiara -. Lo vivo come un divertimento, un cavallo
di Troia che sono riuscito a creare e, quando finira',
pazienza''.
Sulla valenza giornalsistico-informativa del suo tg
alternativo, Ricci racconta: ''ero convinto che si potesse fare
un giornalismo diverso, ma prima non avevo i mezzi per farlo, se
non in maniera occasionale, anche perche' ero convinto fosse
impossibile battere la comicita' di Bruno Vespa, che e' la
velina per eccellenza''. Il passaggio di 'Striscia' dal piano
della satira a quello di denuncia e controinformazione, secondo
Ricci, e' avvenuto grazie al numero Verde del Gabibbo e alle
segnalazioni inviate via Internet da comuni cittadini.
Ricordando le oltre 100 querele ricevute in 16 anni di
programmazione, l' autore di 'Striscia' ha sottolineato come il
suo programma tratti i fatti in maniera provocatoria e non abbia
intenzione di coprire tutte le notizie quotidiane: ''facciamo
una controinformazione provocatoria - spiega - per far vedere
che gli altri non fanno informazione''.
Un giudizio condiviso dalla giuria, che nelle motivazioni del
premio afferma che ''Antonio Ricci porta nel giornalismo
italiano l'aspetto paradossale, ironico, l'altra faccia della
62
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
possibile verita', allarga l'orizzonte della liberta' di
giudizio e di espressione e dice spesso qualcosa di piu' della
cronaca consueta''.
Prima di Ricci, il premio 'E' Giornalismo' e' stato vinto da
Curzio Maltese, Gianni Riotta, Gianantonio Stella, Ettore Mo,
Claudio Rinaldi, Natalia Aspesi e Francesco Tullio Altan.
Enzo Biagi e Giorgio Bocca, che dopo la scomparsa di
Montanelli hanno formato la giuria assieme ad Aneri, hanno
annunciato oggi che dalla prossima edizione entreranno in giuria
anche Gianantonio Stella, Gianni Riotta e Curzio Maltese.(ANSA).
KRA
27-FEB-03 17:39
63
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: RADIO 3; 'UOMINI E PROFETI' SU PACE E GUERRA
(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Domani alle 12.15 su Radio3, il
programma 'Uomini e profeti' di Gabriella Caramore riflette
ancora su pace e guerra guardando al recente passato della
storia del mondo.
Ancora una volta infatti si soffermera' sulla questione
rwandese per capire se i massacri che ci sono stati potevano
essere evitati e soprattutto se si possano evitare altri
massacri annunciati.
Con Daniele Scaglione, impegnato in passato in Amnesty
International e autore del libro 'Istruzioni per un genocidio.
Rwanda: cronache di un massacro', che sta per essere pubblicato
dalle Edizioni Gruppo Abele, si cerchera' di individuare le
cause e le responsabilita' del massacro del 1996.
E si tentera' di chiarire anche le ragioni della chiusura di
uno dei centri piu' importanti per il dialogo ebraico-cristiano,
l'Istituto Ratisbonne di Gerusalemme, dove alcuni insegnanti,
tra cui Raniero Fontana e Andreina Contessa, ospiti in
trasmissione, siano stati abbandonati in questo lavoro di
rafforzamento dei rapporti tra le due culture.
(ANSA).
PER
28-FEB-03 17:53
64
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
LEGALITA': DON CIOTTI, PACE E' ANCHE LOTTA A CRIMINALITA'
COSTRUIRE CONDIZIONI DI CAMBIAMENTO E GIUSTIZIA SOCIALE
(ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 5 MAR - ''Si e' scelto il
primo giorno di Quaresima che, combinazione, combacia con la
giornata che il Papa ha proclamato per la preghiera e il
digiuno. Mi sembra che possa essere anche questo un segno molto
importante per non dimenticare che dobbiamo superare i conflitti
anche di casa nostra''. Cosi' don Luigi Ciotti, presidente dell'
associazione antimafia Libera, ha commentato la coincidenza tra
la giornata della Memoria, che si svolge a Lamezia, con l'
invito del Papa a digiunare per la pace.
In un auditorium pieno di giovani, don Ciotti ha evidenziato
che ''la necessita' di pace ci deve vedere un po' strabici: un
occhio legato ai problemi di casa nostra (intesi come lotta alla
mafia, al racket, all' usura e all' illegalita') e l' altro
rivolto alla necessita' di superare i conflitti che attraversano
il mondo in questo momento e, in particolare, questi venti di
guerra, questa acrobazia linguistica con cui si parla di guerre
umanitarie, guerre giuste di guerre preventive''.
Secondo don Ciotti, quindi, ''c'e' necessita' di pace e la
pace ha bisogno della nostra presenza, del nostro protagonismo,
del nostro impegno della nostra riflessione''. Poi, ha aggiunto,
''per chi crede nella nostra preghiera, il digiuno e' un segno
importante''. Infine, per don Ciotti, il fatto che ''qui in
questa terra di Calabria, a Lamezia Terme, migliaia di giovani
da mesi stanno lavorando non solo per chiedere ad altri di fare,
ma per essere loro protagonisti, per costruire condizioni di
pace, di cambiamento, di giustizia sociale e' la risposta al
contrasto alla criminalita' e alle mafie, anche in questi
territori''.
(ANSA).
YRB-CH
05-MAR-03 20:51
65
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SICUREZZA: CONVENZIONE PREFETTURA MILANO-ASSOCIAZIONE LIBERA
FERRANTE E DON CIOTTI, PROMUOVERE CULTURA DELLA LEGALITA'
(ANSA) - MILANO, 6 MAR - Per promuovere la cultura della
legalita' e per migliorare la sicurezza dei cittadini, la
Prefettura di Milano ha da oggi un nuovo consulente: Libera, l'
associazione tra oltre mille enti che operano nel sociale
promossa da don Luigi Ciotti dopo le stragi di Capaci e di via
D'Amelio e impegnata contro i fenomeni mafiosi.
La firma della convenzione, avvenuta stasera, viene al
termine di una analoga collaborazione tra Libera e alcuni dei
Comuni del nord Est di Milano che ora si vorrebbe estendere all'
intera provincia. Gli strumenti saranno i corsi di formazione
nelle scuole destinati agli insegnanti e agli alunni, corsi di
comunicazione per operatori della sicurezza (polizia,
carabinieri, vigili urbani), consulenza a commercianti e
imprenditori contro pizzo e usura, corsi di autodifesa per
anziani contro le truffe, analisi della situazione e
monitoraggio dei modi di operare dalla criminalita' organizzata
(droga, racket della prostituzione), consigli alle
amministrazioni locali negli interventi e nella gestione dei
beni sequestrati, provenienti da attivita' illecite.
''Cosi' come non sono sufficienti per rendere le citta'
vivibili il verde, il traffico contenuto, l'aria pulita, ma sono
indispensabili le relazioni sociali - ha spiegato don Ciotti -
cosi' contro la criminalita', contro le mafie non basta l'azione
peraltro encomiabile di polizia e magistratura, non bastano la
repressione e le fiaccolate (che pure sono importanti): e'
necessario che tutti si rimbocchino le maniche e diano il
proprio contributo. Cambiare e' possibile se ognuno di noi fa la
sua parte''.
''La sicurezza - ha commentato il prefetto Bruno Ferrante -
non e' solo un problema di polizia. Si raggiunge attraverso la
partecipazione e la condivisione dei problemi, si realizza nel
rispetto delle regole della convivenza civile. E per
raggiungerla e' essenziale promuovere una cultura della
legalita', e quindi della democrazia, con l'apporto e la
collaborazione tra diversi enti, ognuno nella propria sfera di
competenza''. (ANSA).
VO
06-MAR-03 20:46
66
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: NASCE TAVOLO SOLIDARIETA' PER CIBO E RICOSTRUZIONE
TRA I GARANTI INGRAO, DON CIOTTI E MARGHERITA HACK
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - Oggi in Iraq 5 milioni di persone
vivono nell'insicurezza alimentare e il 25% dei bambini e'
denutrito. Per sostenere l'impegno a ricostruire scuole e
ospedali, a curare e nutrire bambini ammalati, a rendere
potabile le acque inquinate, a inviare cibo alla popolazione
denutrita, a soccorrere i profughi, un'ampia coalizione di
associazioni, ong, sindacati, insieme nel Comitato Fermiamo la
guerra, organizzatore della manifestazione del 15 febbraio a
Roma, ha dato vita al Tavolo di solidarieta' con le popolazioni
dell' Iraq.
Scopo del Tavolo e' quello di coordinare una campagna
alternativa di solidarieta' con le popolazioni colpite dall'
embargo e di programmare interventi di soccorso ai civili in
caso di guerra. La campagna avra' come garanti, tra gli altri,
Pietro Ingrao, don Luigi Ciotti e Margherita Hack.
Molte delle ong e delle associazioni che fanno parte del
Tavolo hanno dato vita, in occasione del 15 febbraio, ad uno
sciopero bianco della cooperazione internazionale, durante il
quale i cooperanti e i volontari impegnati in iniziative di
solidarietà all'estero hanno consegnato un documento contro la
guerra alle ambasciate di 34 Paesi in tutto il mondo.
(ANSA).
VR
08-MAR-03 12:13
67
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: TAVOLO DI SOLIDARIETA',AIUTEREMO CIVILI AUTONOMAMENTE
LANCIA CAMPAGNA PER RACCOLTA FONDI
(ANSA) - ROMA, 11 MAR - No alla guerra, no a fondi del
governo qualora sostenesse il conflitto, no alla collaborazione
con le forze militari sul campo: questa la posizione del
''Tavolo di solidarieta' con le popolazione dell'Iraq'' che
oggi, in una conferenza stampa al Senato (con alle spalle una
bandiera arcobaleno), ha lanciato una campagna di soccorso alle
popolazioni irachene in caso di attacco.
Il Tavolo - costituito da decine di ong, associazioni, enti
locali, sindacati (fra i quali, Acli, Arci, Associazione ong
italiane, Cgil, Cisl, Forum sociale europeo, Legambiente, Unioni
degli studenti, Ics) - chiede sostegno alle sue iniziative
umanitarie ed avvia per questo motivo una raccolta fondi tale da
permettergli di aiutare le popolazioni civili dell'Iraq in modo
''autonomo ed indipendente'' rispetto alle logiche dell'
intervento armato e nel rispetto invece dei principi legati alla
visione pacifista. Le organizzazioni che aderiscono al Tavolo -
e' stato detto all'incontro stampa, presente Pietro Ingrao,
leader storico della sinistra - intendono, fra l'altro,
impegnarsi per denunciare iniziative di aiuto umanitario che il
governo italiano e altri governi o istituzioni dovessero mettere
in atto a copertura della propria partecipazione alla guerra; ad
identificare in totale autonomia le azioni di aiuto che
realmente sosterranno le popolazioni colpite; a non collaborare
con le forze militari.
E' stato inoltre ricordato che oggi in Iraq 5 milioni di
persone vivono nell'insicurezza alimentare e il 25% dei bambini
e' denutrito. Oltre a Pietro Ingrao, la campagna ha come
garanti, don Luigi Ciotti e Margherita Hack. Chi e' interessato
puo' collegarsi con www.tavoloiraq.org.
(ANSA).
MAS
11-MAR-03 14:02
68
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: SPORT CONTRO LA GUERRA, ANCHE A BAGHDAD CORSA PACE
'RUN FOR PEACE' NEL MONDO,PREVISTA TAPPA IN CAPITALE IRACHENA
(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Da Varese a Modena, da Buenos Aires a
Baghdad di corsa per promuovere la pace e i diritti umani. 'Run
for peace and rights', la corsa organizzata in tutto il mondo
dalla neonata 'Spalla a Spalla', con la partecipazione dell'Uisp
e dell'associazione contro le mafie di Don Luigi Ciotti, Libera,
e' in programma a partire dal 23 marzo; gli organizzatori
intendono portare la manifestazione, a meno di esplosione del
conflitto, anche nella capitale irachena per una tappa gia'
fissata al 13 aprile.
Si comincera' il 23 marzo in Italia (tra le citta'
protagoniste Varese, Siena, Parma); poi il 29 appuntamento a
Modena e a Marsala. Il 30 sara' protagonista Buenos Aires, dove
l'iniziativa di Spalla a Spalla coincidera' con la Corsa di
Miguel, la gara gia' disputata anche in Italia e intitolata al
giovane maratoneta desaparecido, assassinato nel 1978. Il 13
aprile Bologna chiude la manifestazione italiana; ma nella
stessa giornata il calendario internazionale, che prevede tappe
in Kenya, Costa d'Avorio, Afghanistan e una corsa in una sede
del Kurdistan, prevede che la manifestazione arrivi anche a
Baghdad, con il supporto di 'Un ponte per...', associazione
umanitaria che da anni sostiene la popolazione irachena. A Kabul
invece la manifestazione godra' del supporto di Emergency di
Gino Strada.(ANSA).
ROI
11-MAR-03 18:58
69
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ALIMENTARE: DA DOMANI IN VENDITA PASTA E OLIO ANTIMAFIA
PRODOTTI NELLE TERRE CONFISCATE A RIINA E PROVENZANO
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - La prima pasta e il primo olio
'antimafia' arrivano dalla Sicilia, si chiamano 'Libera Terra' e
vengono prodotti nei campi confiscati ai boss di Cosa Nostra. Si
potranno acquistare da domani al 26 marzo nei supermercati Coop
di tutta Italia, contribuendo cosi' al sostegno del progetto
varato da Libera (www.libera.it), l'associazione presieduta da
don Luigi Ciotti che si pone come obiettivo il recupero dei beni
confiscati dallo Stato ai mafiosi.
Dopo anni di abbandono, questi terreni - appartenuti a Toto'
Riina, Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro - vengono
oggi coltivati da cooperative sociali di giovani. In particolare
la cooperativa 'Placido Rizzotto' produce grano seguendo i
dettami dell' agricoltura biologica: una materia prima ricca di
proteine da cui nasce la pasta 'Libera Terra', prodotta in
diversi formati. Lavorata a mano nell'antico pastificio di
Corleone da esperti maestri che seguono una tradizione secolare,
la pasta viene trafilata al bronzo e lasciata poi essiccare per
piu' di 40 ore. ''Il risultato e' un prodotto unico per gusto e
qualita' nutrizionali, ma soprattutto un simbolo importante di
impegno e rinascita'', spiega Gianluca Faraone, giovane
presidente della cooperativa.
''Le zone - racconta Faraone - comprese tra i comuni di
Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi e
San Cipirello, tutti in provincia di Palermo, sono
caratterizzate da un elevato numero di beni confiscati alla
mafia, tra cui molti ettari di terreno coltivabile. Per rendere
produttivo il riutilizzo di questi beni, come previsto dalla
legge 109/96, i cinque comuni si sono riuniti nel Consorzio
'Sviluppo e Legalita'', e hanno cercato a chi affidare la
coltivazione delle terre''. Nel novembre 2001 si e' costituita
la cooperativa sociale 'Placido Rizzotto' (intitolata al
sindacalista di Corleone ucciso dalla mafia), ed e' stato
stipulato con il Consorzio un contratto in comodato d'uso. La
cooperativa e' composta da 14 ragazzi del posto, tra cui alcune
persone socialmente svantaggiate, come disabili, ex-detenuti ed
ex-tossicodipendenti: la finalita' della cooperativa e' infatti
l'uso sociale dei beni confiscati a Cosa Nostra.
I campi coltivati dai giovani della cooperativa appartenevano
a Toto' Riina. Dopo la confisca, avvenuta otto anni fa, e'
seguito un lungo periodo di abbandono. ''Da quando abbiamo
ricominciato a lavorare di nuovo queste terre - prosegue Faraone
- ci siamo accorti di aver sfatato un radicato luogo comune:
abbiamo dimostrato infatti che, dopo il dominio della mafia,
anche in queste zone lavorare per conto dello Stato e'
possibile''.
L'olio extravergine d'oliva 'Libera Terra' nasce invece nei
70
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
terreni confiscati ai boss Bernardo Provenzano e Matteo Messina
Denaro a Castelvetrano, nel Trapanese: e' proprio qui che
l'associazione Casa dei Giovani, guidata da padre Salvatore Lo
Bue, sta realizzando da quasi due anni il 'Progetto Ritrovarsi',
programma di reinserimento per ex-tossicodipendenti.
''Quarantasei ettari di dominio mafioso - spiega padre Lo Bue -
sono stati confiscati e restituiti alla collettivita', e adesso
danno lavoro e speranza a giovani strappati al tunnel della
droga''. L'olio, ricco e fragrante, dalla bassissima acidita',
e' ricavato con metodi di agricoltura biologica dalla famosa
oliva Nocellara del Belice, la piu' pregiata della Sicilia.
''In questi anni - continua padre Lo Bue - abbiamo lavorato
per realizzare una vera propria azienda agricola condotta
scientificamente, anche con l'aiuto della facolta' di Agraria
dell'Universita' degli Studi di Palermo. Da qualche tempo e'
arrivato il minifrantoio, che permette la spremitura a freddo
delle olive e migliora la qualita' del prodotto finale. Il
ricavato della vendita del nostro olio e' interamente destinato
a borse-lavoro per sostenere i nostri ragazzi, che nel loro
passato di tossicodipendenti sono stati vittime e a volte
collaboratori della mafia stessa, e che ora hanno raggiunto una
coscienza civile tale da renderli liberi nei confronti dei
condizionamenti delle economie illegali''. (ANSA).
FPI
12-MAR-03 17:24
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: MANIFESTAZIONE AD ASSISI CON EPIFANI E PEZZOTTA
(ANSA) - PERUGIA, 12 MAR - Ci saranno anche il segretario
della Cgil, Guglielmo Epifani, e quello della Cisl, Savino
Pezzotta, alla manifestazione di domenica prossima ad Assisi
organizzata dalla Tavola della pace per dire no alla guerra in
Iraq ed al terrorismo. Tra gli altri invitati, i presidenti di
Acli e Arci, Bobba e Benetollo, oltre a don Luigi Ciotti e
padre Alex Zanotelli.
All' iniziativa, che conclude il seminario di venerdi' e
sabato sull' Europa organizzato dalla stessa Tavola della pace
alla Pro civitate christiana, hanno aderito anche i Ds e
Rifondazione comunista, oltre che varie associazioni, come
Emergency, Legambiente e Mani tese.
''Stanno giungendo numerose adesioni - ha sottolineato
stamani il coordinatore della Tavola, Flavio Lotti - tanto che
ancora non si puo' prevedere il numero dei partecipanti.
Probabilmente ci muoveremo in corteo dalla Cittadella per poi
confluire nella vicina piazza San Francesco, davanti al Sacro
Convento. Qui e' previsto l' intervento di Valerie Lucznikowska,
la fondatrice di Peaceful tomorrows, l' associazione dei
familiari delle vittime degli attentati dell' 11 settembre''.
Lotti ha quindi ribadito ''la determinazione delle
organizzazioni pacifiste di continuare ad operare nella massima
unita' affinche' questo conflitto annunciato si possa evitare''.
Lo stesso Lotti ha annunciato che tra il 4 ed il 12 ottobre
prossimo si terranno la quinta Assemblea dell' Onu dei popoli e
la marcia della pace Perugia-Assisi. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - ''Se loro preparano la guerra, noi
organizziamo la speranza. Da domani al 16 marzo, in quelle che
si preannunciano come le ore piu' difficili, ci riuniremo ad
Assisi per seguire gli avvenimenti e progettare le nuove strade
dela pace''. Lo ha detto Flavio Lotti, coordinatore nazionale
della Tavola della pace, parlando dell'incontro, ''aperto a
tutti gli uomini e le donne che, per dirla con il Papa, vogliono
continuare a resistere alle tentazioni di Satana''.
''Discuteremo come continuare la mobilitazione contro la
guerra in Iraq - ha spiegato Lotti - e per la pace in Medio
Oriente, come far crescere il movimento per la pace in Italia e
in Europa, come si fa ad educare alla pace in tempo di guerra, a
resistere all'opera di disinformazione della tv. Discuteremo
dell'Onu e della necessita' di ricostruire questa casa comune
dell'umanita' all'insegna della democrazia. Lavoreremo perche'
questo grande movimento contro la guerra prenda nelle sue mani
il progetto di costruzione dell'Europa, un'Europa solidale e non
violenta''. Domenica 16 marzo alle 11 l'appuntamento e' in piazza S.
Francesco per rilanciare il grido di pace ''Mai piu' violenza!
Mai piu' guerra! Mai piu' terrorismo!''.(ANSA).
VR
12-MAR-03 19:50
72
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI, E' TORNATA LA PAURA
MA AMMINISTRATORI LOCALI SEMBRANO SORDI AGLI ALLARMI
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - In molte zone del paese ''e' tornata
la paura. E si registrano fenomeni inquietanti''.
Lo ha detto il presidente di Libera, don Franco Ciotti,
intervenendo al convegno dei Ds sulla lotta alla mafia, cui
hanno partecipato, oltre ai parlamentari, anche il procuratore
antimafia Piero Luigi Vigna, il commissario per i beni
confiscati alla mafia Margherita Vallefuoco, l'ex commissario
antiracket Tano Grasso.
''E' necessario sapere che e' tornata la paura - ha
sottolineato don Ciotti - che ci sono fenomeni inquietanti. Lo
dico registrando quanto avviene in molte zone del paese dove
sono attivi i movimenti della societa' civile. E devo anche
aggiungere che molti amministratori locali, anche di sinistra,
sono sordi a questi allarmi e a queste richieste di aiuto''.
''L'alterazione delle regole della concorrenza economica - ha
spiegato il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna -
e' la nuova frontiera della mafia, che agisce con imprese
legittime ma a capitale mafioso. Ma non si pensi che pensino
alle grandi opere come general contractor, non hanno il know
how, ma sono interessate invece agli appalti dell'indotto. Ed e'
questo il grande pericolo che portano i lavori per la
costruzione, per esempio, del ponte sullo Stretto di Messina''.
''Sono ancora troppo pochi i beni confiscati alla mafia e
destinati ad altro uso - ha sottolineato il commissario sui beni
confiscati alla mafia Margherita Vallefuoco - ed anche la legge
puo' essere migliorata. Per esempio non si prevedono interventi
sui mercati finanziari, ma solo su beni immobili. E poi perche'
non affidare al procuratore antimafia Vigna il potere di
proporre le misure di prevenzione patrimoniale: e' l'ufficio
piu' idoneo''.
''La mafia non e' scomparsa, ma anzi si sta rafforzando - ha
detto l' ex commissario antiracket Tano Grasso - e bisogna
capire che se si rafforza sul territorio, inevitabilmente prima
o poi tornera' a sparare e allo scontro violento con la societa'
civile''. (ANSA).
CAV
13-MAR-03 20:31
73
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: VIOLANTE, DEVE TORNARE AD ESSERE ISOLATA
IN ANNI PASSATI LO ERA, ED ERA UNA QUESTIONE NAZIONALE
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - ''Non siamo di fronte all'isolamento
della mafia, come era stato negli anni passati, quando il
fenomeno era anche avvertito come una questione nazionale. Deve
tornare ad esserlo''.
E' quanto ha detto, tra l'altro, il capogruppo dei Ds alla
camera Luciano Violante, intervenendo al convegno sulla lotta
alla mafia organizzato dal partito, cui hanno partecipato anche
il capogruppo in commissione antimafia Giuseppe Lumia, i
parlamentari Massimo Brutti e Marco Minniti, oltre al
procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, il
commissario per i beni confiscati Margherita Vallefuoco, e a Don
Ciotti, presidente di ''Libera''.
''Attualmente - ha sottolineato Violante - la mafia non e'
piu' avvertita come questione del paese, ma come una vicenda che
riguarda solo il meridione, come una questione quindi separata
dal resto del paese. Il contrasto chiamiamolo militare continua
ad essere efficace, con continui arresti, solo che se prima
anche la cattura di mafiosi di terz'ordine veniva celebrata,
anche sui mezzi di informazione, come una grande vittoria, ora
invece anche arresti di primissimo ordine non vengono riportati
con la necessaria evidenza. C'e' poi da capire cosa succede
invece durante i processi, visto che sono state varate una serie
di leggi, e penso per esempio alla Cirami, che ostacolano il
percorso processuale''.
''Bisogna poi far emergere anche cosa di positivo si fa nella
lotta alla mafia - ha continuato Violante - perche' l'
emarginazione dalle notizie non riguarda solo la mafia ma anche
l'antimafia, e quanto la societa' civile fa. E bisogna far
capire a tutti che mettere in vendita i beni confiscati
significa restituirli ai mafiosi. Certo il tutto e' legato ad un
abbassamento della legalita' che investe l'intero Paese, e che
svantaggia chi invece osserva e continua ad osservare tutte le
leggi. Bisognerebbe studiare, per esempio, chi ha utilizzato l'
importazione dei capitali dall'estero. Si sarebbe potuto
introdurre in Italia capitali per svariati milioni di euro, in
forma anonima. Non penso che i mafiosi siano stati cosi' scemi
da non approfittarne''. (ANSA).
CAV
13-MAR-03 19:35
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: DA ASSISI NUOVO GRIDO DI PACE, NO A RASSEGNAZIONE/ANSA
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 16 MAR - ''Oggi la pace ha molti
nemici, ma i piu' pericolosi restano l' indifferenza e la
rassegnazione'': dalla loggia del Sacro convento che da' su una
piazza colma di pacifisti che sfidano freddo e neve, il
portavoce della Tavola della pace, Flavio Lotti, spiega il
significato del nuovo grido che si leva oggi da Assisi.
Sono presenti centinaia di rappresentanti di enti ed
associazioni laiche e religiose che aderiscono alla Tavola della
pace, don Luigi Ciotti, la fondatrice dell' associazione dei
familiari delle vittime dell' 11 settembre, la presidente dell'
associazione donne palestinesi, e anche i segretari generali
della Cgil, Guglielmo Epifani, e della Cisl, Savino Pezzotta.
''Siamo uniti per la pace - sottolinea quest' ultimo rispondendo
alle domande dei giornalisti -, ma le divergenze restano su
altre questioni''. E non entra nel merito della proposta di
Epifani di promuovere uno sciopero generale dei lavoratori in
caso di bombardamento: ''Ora pensiamo ad evitare la guerra''.
Sono, in tutto, alcune centinaia di persone che hanno
raggiunto la piazza di fronte alla Basilica inferiore di San
Francesco in corteo, dalla Pro civitate cristiana dove proprio
stamani si e' concluso un seminario della Tavola della pace sul
tema ''Per un' Europa solidale e nonviolenta''.
Un corteo silenzioso, aperto da due cartelli con la scritte
''Costituzione della Repubblica italiana'' e ''Statuto delle
Nazioni unite'', seguiti dallo striscione con lo slogan della
manifestazione: ''Mai piu' guerra! Mai piu' violenza! Mai piu'
terrorismo!'', e da un secondo striscione con la scritta: ''Loro
preparano la guerra, noi organizziamo la speranza''. Subito
dietro, la bandiera della pace piu' grande del mondo che la
Tavola della pace, che promuove l' iniziativa di oggi, aveva
esposto anche all' ultima manifestazione di Roma.
''Chiediamo con ostinazione ai potenti del mondo - continua
Lotti - di fermare la macchina della guerra che si e' messa in
moto''.
E' la pace ''l' unica via da percorrere'': lo dice anche
Valerie Lucznikowska, fondatrice dell' associazione dei
familiari delle vittime degli attentati dell' 11 settembre,
intervenendo alla manifestazione conclusiva. E lo ribadisce Dina
Khoury Nasser, presidente dell' associazione donne palestinesi:
''Spero che possiamo tutti pregare insieme perche' chi e'
accecato dall' odio possa comprendere che c' e' possibilita' di
pace''.
Le due donne ricevono, poi, dal custode del Sacro convento,
padre Vincenzo Coli, l' ampolla della pace, con il fuoco attinto
dalla lampada che arde davanti alla tomba di San Francesco. Un
gesto simbolico che si rinnova su questa loggia - sottolinea il
portavoce del Sacro convento, padre Enzo Fortunato - nei momenti
75
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
cruciali della storia. ''Dobbiamo avere fiducia - dice padre
Coli - dobbiamo avere speranza e credere nella pace fino in
fondo''.
''Non dobbiamo arrenderci - dice Pezzotta ai giornalisti -
come se la guerra fosse ineluttabile. Fino all' ultimo momento
ci si deve battere perche' non ci sia''.
''L' opinione pubblica - osserva Epifani - e' tutta contro la
guerra: non e' che possono sbagliarsi tutti e avere ragione solo
in tre. Il mondo corre verso un' avventura che bisognava
risparmiare e speriamo ancora, fino all' ultimo, che non
avvenga''. Considerando anche che ''la guerra in Iraq per
prendere Saddam - e' il commento di don Ciotti - sarebbe come
bombardare Palermo per catturare Bernardo Provenzano''.(ANSA).
PE
16-MAR-03 18:03
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: MANIFESTAZIONE PER LA PACE AD ASSISI
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 16 MAR - Alcune centinaia di
persone hanno partecipato stamani ad Assisisi ad una
manifestazione contro la guerra organizzata dalla Tavola della
pace al termine di un meeting europeo di tre giorni.
Presenti, fra gli altri, i segretari generali della Cisl,
Savino Pezzotta, e della Cgil, Guglielmo Epifani, la fondatrice
dell' Associazione dei familiari delle vittime degli attentati
dell' 11 settembre, Valerie Lucznikowska, don Luigi Ciotti ed i
francescani del Sacro Convento.
Il corteo dei manifestanti e' partito dal Pro Civitate
Cristiana sotto una fitta nevicata e ha raggiunto la piazza
antistante la basilica di Assisi dove si e' svolta la
manifestazione finale.
''Mai piu' violenza! Mai piu' guerra! Mai piu' terrorismo!''
era lo slogan dell' iniziativa, a conclusione della quale il
custode del Sacro Convento, padre Vincenzo Coli, ha consegnato
l' ampolla della pace di San Francesco all' americana
Lucznikowska e a Dina Nasser, presidente dell' Associazione
delle donne palestinesi.
''Chiediamo con ostinazione ai potenti della terra di fermare
la macchina della guerra che si e' messa in moto'' ha detto
Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, l'
organizzazione che riunisce centinaia di enti ed associazioni
laiche e religiose.
''Noi facciamo manifestazioni con ostinazione fino all'
ultimo momento per tenere aperto il dialogo'', ha detto
Pezzotta.
''Le manifestazioni contro la guerra servono sempre - ha
affermato Epifani - perche' la storia non finisce qui. Quello
che non riusciamo ad evitare oggi puo' servire come monito per
il domani''. (ANSA).
PE/IAT
16-MAR-03 12:57
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: DON CIOTTI, E' BOMBARDARE PALERMO PER PRENDERE PROVENZANO
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 16 MAR - ''Bombardare l'Iraq per
prendere Saddam sarebbe come bombardare Palermo per catturare
Bernardo Provenzano'': lo ha detto oggi ad Assisi don Lugi
Ciotti, presidente dell' associazione ''Libera'', partecipando
ad una manifestazione contro la guerra organizzata dalla Tavola
della pace.
''Ho utilizzato il paradosso - ha commentato - ma in fondo
non e' un paradosso. Ci sono altri modi per cambiare la
situazione - ha aggiunto - agendo sul fronte della giustizia
sociale''.
Parlando con i giornalisti, ha inoltre affermato che ''la
Chiesa ha levato in alto la sua voce con l' autorita' del papa
che ha espresso la sua posizione in modo chiaro''.
A proposito delle risoluzioni Onu ha infine sottolineato che
''anche Israele, Turchia e Marocco non le rispettano''.
(ANSA).
YCG-PE
16-MAR-03 15:48
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SANITA': DA MONTALCINI A DARIO FO PER RIFORMA PENITENZIARIA
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Dai premi Nobel Rita Levi Montalcini
a Dario Fo, da Enzo Biagi a Sergio Cofferati, Maura Cossutta,
Rosi Bindi, Maurizio Costanzo, Gigi Proietti. Sono solo alcuni
dei numerosi personaggi della cultura e del giornalismo che
hanno aderito all'appello per l'applicazione della riforma della
medicina penitenziaria. Accanto a loro anche tanti detenuti,
cittadini liberi e 500 organizzazioni del terzo settore.
Il decreto legislativo 230/99 dispone il passaggio delle
competenze in materia di sanita' penitenziaria dal ministero
della Giustizia al Servizio sanitario nazionale, quindi alle
Regioni e alle Asl ''per garantire ai detenuti prestazioni
sanitarie al pari di cittadini liberi. Il nuovo titolo della
Costituzione ha definitivamente sanzionato quella scelta
riformatrice''.
All'argomento sara' dedicata un convegno nazionale, mercoledi'
19 marzo a Roma, a cui prenderanno parte, tra gli altri, Cgil
nazionale e Cgil Funzione pubblica, Cnca, Legautonomie, Anci,
assessorato alle Politiche sociali e promozione della Salute del
comune di Roma, gruppo Abele, Consulta permanente del comune di
Roma per i problemi penitenziari, Conferenza regionale Lazio.
(ANSA).
KSG
17-MAR-03 20:10
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: PACIFISTI,CONTESTAZIONE A GUERRA PROSEGUA PIU' INTENSA
(ANSA) - MILANO, 19 MAR - ''La contestazione alla guerra deve
proseguire e intensificarsi'': e' questo l'invito di don Luigi
Ciotti, Flavio Lotti, Gino Strada, Tiziano Terzani e Alex
Zanotelli, promotori della campagna 'Fuori l'Italia dalla
guerra'.
''Il governo italiano ha deciso di partecipare alla
distruzione del diritto internazionale e all'attacco contro
l'Organizzazione delle Nazioni Unite - hanno commentato in una
nota dopo il voto del Parlamento per la concessione delle basi
italiane agli americani - La scelta del governo italiano ha
calpestato la legalita' costituzionale, violando l'esplicito,
vincolante dettato dell'articolo 11'' e ''ha manifestato
comportamenti ed espressioni di offensivo disprezzo anche nei
confronti della massima autorita' cattolica, relegando le
invocazioni alla pace di papa Wojtyla a espressioni desunte da
un repertorio 'di ruolo'''.
Infine, conclude la nota, ''un movimento per la pace, di
consistenza, estensione e intensita' mai viste e' stato
percepito dal governo italiano come un fastidioso ingombro, da
ignorare o neutralizzare attraverso mediocri reticenze e volgari
doppiezze''. (ANSA).
BF
19-MAR-03 21:59
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TOSSICODIPENDENZE: DON CIOTTI, DROGHE LEGALI I VERI PERICOLI
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR - Ormai non ci sono piu'
solo le droghe tradizionali: le maggiori insidie arrivano dagli
stupefacenti sintetici e dalle dipendenze legali e troppo
sottovalutate, come l'alcol, il fumo, il gioco d'azzardo. La
denuncia arriva da Don Luigi Ciotti, in un 'intervista al
settimanale dei Paolini ''Famiglia Cristiana''.
''L'eroina - spiega il sacerdote da sempre impegnato in
prima linea nella lotta contro gli stupefacenti - e' la droga
meno consumata, ma colpisce l'immaginario collettivo perche'
assorbe interamente la vita della persona. Il suo valore
simbolico distoglie l'attenzione da altri comportamenti
analogamente regolati da differenti oggetti del desiderio: altre
dipendenze legali o illegali, l'abuso di psicofarmaci, la
dipendenza da cibo che rende obesi gli occidentali hanno costi
sociali piu' alti perche' molto piu' diffusi''.
Di alcune droghe, come l'alcol e il gioco d'azzardo, incalza
il sacerdote, si parla poco perche' sono ''legali''. ''Gli
sforzi per contenere questi consumi da parte dello Stato sono
spesso inefficaci e, di fatto, complici'', osserva don Ciotti.
(ANSA).
PIN
19-MAR-03 17:26
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: EMILIA-ROMAGNA, 150 MILA A 10 MANIFESTAZIONI CGIL-CISL-UIL
SECONDO I SINDACATI 60 MILA SOLO A BOLOGNA
(ANSA) - BOLOGNA, 20 MAR - Circa 150.000 lavoratori, studenti
e cittadini di ogni eta' hanno partecipato alle dieci
manifestazioni promosse in Emilia-Romagna da Cgil Cisl Uil
contro la guerra in Iraq: questa la cifra complessiva fornita
dai sindacati relativa alle tre manifestazioni tenute questa
mattina e alle sette che si sono svolte del pomeriggio.
A Bologna, dove lo sciopero e' stato di quattro ore, erano
60.000 i manifestanti che in piazza Maggiore hanno ascoltato gli
interventi di Don Luigi Ciotti, di una studentessa e del
segretario generale della Camera del lavoro Cesare Melloni. Da
Piazza Maggiore e' poi partito un lungo corteo che ha
attraversato le vie del centro. (ANSA).
BOG/SCS
20-MAR-03 19:19
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: STRADA, GOVERNO ITALIANO HA CALPESTATO LEGALITA'
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Il governo italiano ha ''calpestato
la legalita' costituzionale'', violando l'articolo 11 della
Carta, e ha scelto di partecipare ''in ubbidiente
sottomossione'' alla guerra contro l'Iraq.
Lo affermano, a nome della campagna 'Fuori l'Italia dalla
guerra', Gino Strada, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Tiziano
Terzani e Alex Zanotelli. ''Il governo di centrodestra -
affermano - ha deciso di partecipare ad una guerra che
significhera' l'assassinio di popolazioni innocenti, adducendo
inconsistenti e pretestuose motivazioni alla distruzione del
diritto internazionale e all'attacco contro l'Onu''.
Strada e gli altri accusano Berlusconi e il governo di aver
percepito ''un movimento per la pace di consistenza, estensione
e intensita' mai viste come un fastidioso ingombro da ignorare e
neutralizzare attraverso mediocri reticenze e volgari
doppiezze'' e di aver assunto ''comportamenti ed espressioni di
offensivo disprezzo nei confronti del Papa''.
''L'affermazione della violenza, della prepotenza e dell'
illegalita' non e' la sconfitta di un movimento - concludono i
pacifisti - ma la distruzione di valori universali. Per questo
la contestazione alla guerra deve proseguire e
intensificarsi''.(ANSA).
COM-GUI
20-MAR-03 13:23
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: VEGLIA DI LIBERA A MODENA CONTRO MAFIE E GUERRA
DON CIOTTI, VERGOGNA AI POLITICI CHE NON HANNO ASCOLTATO IL PAPA
(ANSA) - MODENA, 21 MAR - La veglia di preghiera contro le
mafie e per la pace, promossa dall' associazione 'Libera' in
occasione della 'Giornata dell' Impegno e della Memoria' ha
mobilitato a Modena circa 700 persone, in grandissima
maggioranza giovani, che hanno gremito il Duomo.
Hanno parlato il vescovo di Modena e presidente nazionale
della Caritas mons. Benito Cocchi, il presidente di 'Libera' don
Luigi Ciotti e Rita Borsellino, sorella del magistrato
assassinato nel 1992.
Don Ciotti ricordato le ore ''di dolore e di angoscia'' in
cui si sta vivendo, ''con un dittatore da una parte e dall'
altra uomini arroganti ed in mezzo tante persone povere a cui
dobbiamo chiedere perdono. Molti mafiosi usano il nome di Dio, e
anche per la guerra ci si appella a Dio, ma non possiamo usare
Dio per giustificare i nostri interessi. Vergogna ai politici
che non hanno ascoltato le parole del Papa, nel mondo e in
Italia. Non e' possibile dire che il Papa e' grande ma che la
politica e' un' altra cosa''.
''La guerra e' una assurdita' e anche un solo morto, per
guerra o per la mafia, e' una tragedia - ha sottolineato mons.
Cocchi -. Se ci mettiamo nei panni di chi si sente arrivare
addosso le bombe e pensa che arrivano dai cristiani, non
dobbiamo meravigliarci e dobbiamo portare il peso della violenza
che alimentiamo anche noi. Ma non dobbiamo nemmeno perderci di
coraggio. E dobbiamo avere il coraggio del Papa che denuncia
questa guerra''.
Rita Borsellino ha ricordato a lungo la figura del fratello,
ed ha concluso spiegando che ''ora non sono sola nel tenere viva
questa memoria, ho incontrato 'Libera' e non sono piu' sola a
camminare''. (ANSA).
COM-CST/SCS
21-MAR-03 15:05
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: CASELLI, RIALZA LA TESTA IN APPALTI E RITORSIONI
'ANCHE SE STA FACENDO DI TUTTO PER RENDERSI INVISIBILE'
(ANSA) - MODENA, 21 MAR - ''C'e' un ritorno della mafia nel
mondo degli appalti, oltre che in illeciti e ritorsioni,
nonostante la strategia sia cambiata radicalmente. La mafia oggi
non uccide, ma minacce e collusioni sono ancora presenti,
probabilmente anche con settori del mondo politico''. Lo ha
ricordato il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli,
in occasione della Giornata della Memoria e dell' Impegno
promossa dall' associazione 'Libera' a Modena.
''Nella sola Palermo - ha detto Caselli - nel triennio 2000-
2002 sono stati inflitti 378 ergastoli a mafiosi, ma la mafia c'
e' ancora ed e' pericolosa, anche se sta facendo di tutto per
rendersi invisibile. La mafia ha 150 anni, e se fosse stata solo
una banda di gangster non avrebbe resistito cosi' a lungo. La
mafia ha sempre saputo adattarsi alle varie fasi storiche e ha
ancora una forte presenza sul territorio''.
Ricordando i 553 nomi delle vittime di mafia che da questa
mattina sono citate in piazza Grande a Modena con una lettura 'a
staffetta' che coinvolge autorita', protagonisti della lotta
alla criminalita', parenti e persone comuni provenienti da tutt'
Italia, Caselli e l' arcivescovo della citta' emiliana, mons.
Benito Cocchi, hanno detto che questo elenco non deve diventare
''il verbale di una sconfitta civile. Anche se i fatti di sangue
che hanno un nesso con le vittime di mafia rischiano di portarci
alla depressione, dobbiamo continuare a sperare''.
Per Caselli, la manifestazione promossa ogni anno da don
Ciotti e da 'Libera' ''si ripete nel segno della continuita'. Il
ricordo delle vittime e' uno stimolo a ricordare che la mafia e'
tutt' altro che un problema risolto''. (ANSA).
COM-GIO
21-MAR-03 18:33
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
APRE A MODENA PUNTO D'ACCORDO PER LITI, DIVERBI E BULLISMO
E' IL PRIMO CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE DELL' EMILIA-ROMAGNA
(ANSA) - MODENA, 28 MAR - Un 'Punto d' accordo', ovvero un
centro gratuito di mediazione sociale che cerchera' di comporre
i piccoli conflitti della vita quotidiana: liti di condominio,
diverbi tra giovani e adulti per motorini rumorosi o stereo
troppo alti, incomprensioni tra insegnanti, genitori e alunni, e
anche fenomeni di bullismo. Si tratta della seconda struttura di
questo genere in Italia, dopo Torino e la prima in Emilia-
Romagna; aprira' lunedi' prossimo nell' atrio della stazione
delle autocorriere di Modena per iniziativa del Comune di
Modena, del Centro servizi per il volontariato e di Acer, l'
azienda casa dell' Emilia-Romagna.
Il centro (aperto il lunedi' mattina e mercoledi' pomeriggio)
potra' contare su due operatori part-time e dieci volontari
esperti in mediazione, formati dal Gruppo Abele di don Luigi
Ciotti e coordinati da Tiziana Balestri: il servizio - e' stato
spiegato alla stampa - offre informazione e orientamento ai
cittadini che vivono situazioni conflittuali, ascolta le parti e
media tra loro, progetta e gestisce interventi di negoziazione.
Ma ovviamente non si tratta di un' aula giudiziaria, non ci sono
giudici o 'arbitri'.
''Modena e' una citta' dove episodi di piccola
conflittualita' sono diffusi e dove spesso si chiede al Comune
di intervenire - sottolinea Alberto Caldana, assessore comunale
ai servizi sociali - Sull' esempio di quel che accade in altri
Paesi europei, come la Francia, abbiamo deciso di istituire un
luogo dove le persone, con l' aiuto di mediatori esperti,
possano incontrarsi e trovare un accordo prima di fare
ricorso alle carte bollate o alle denunce''. (ANSA).
YAX-GIO/GG
28-MAR-03 14:15
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: ANNIVERSARIO NAUFRAGIO; CERIMONIA A BRINDISI
DON CIOTTI, ROMPERE L' INDIFFERENZA SU QUESTO DRAMMA
(ANSA) - BRINDISI, 28 MAR - ''Oggi e' la giornata della
memoria, per ricordare, ma anche per tornare a chiedere
giustizia, sapendo che non c' e' giustizia senza verita'''.
Cosi' don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo 'Abele' e dell'
associazione 'Libera', ha interpretato il sentimento di quanti,
insieme con lui, hanno partecipato questo pomeriggio a Brindisi
alla cerimonia per il sesto anniversario del naufragio della
nave albanese 'Kater I Rades' avvenuto nel canale d'Otranto il
venerdi' santo del 1997, dopo una collisione con la nave della
Marina militare Italiana 'Sibilla'. Un naufragio che costo' la
vita a piu' di ottanta cittadini albanesi.
La cerimonia si e' conclusa con un lancio di fiori in mare. A
organizzarla nel porto di Brindisi sono stati il Brindisi Social
Forum e il coordinamento contro la guerra di Brindisi i quali
hanno ricordato che da quel 28 marzo sono ormai trascorsi sei
anni e che ancora non si e' avuta giustizia per le vittime di
quel naufragio.
Don Ciotti ha sottolineato che ''bisogna rompere l'
indifferenza che pare essere stata costruita attorno a questo
dramma albanese''. Alla cerimonia hanno partecipato numerose
persone tra le quali molti parenti delle vittime. (ANSA).
B19-DAR
28-MAR-03 20:40
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IRAQ: FASSINO, PREVEDIBILE NON FOSSE PASSEGGIATA PER BAGHDAD
(ANSA) - ROMA, 29 MAR - L' intervento militare in Iraq non e'
''una passeggiata per Baghdad, come era facilmente
prevedibile''. E' quanto ha affermato il segretario dei Ds,
Piero Fassino, durante una conferenza stampa per illustrare i
contenuti della campagna di solidarieta' dei Ds e dell'Unita'
per la popolazione dell'Iraq.
''Proprio la prima settimana di guerra - ha affermato Fassino
- indica quanto la guerra sia assai piu' complicata e
travagliata di quanto le piu' ottimistiche previsioni facevano
intendere''. Secondo Fassino il primo obiettivo e' a quello di
operare perche' la guerra finisca il piu' rapidamente possibile
e quindi che la fase successiva alla guerra sia gestita dalle
Nazioni Unite affinche' si possa avviare la transizione
democratica e ''costruire la democrazia in Iraq in un quadro
internazionalmente garantito e tutelato''.
Riferendosi all' ''impegno concreto'' che si impone nei
confronti di un conflitto dove ''per amara verita' coloro che
pagano di piu' sono gli inermi e la popolazione civile'',
Fassino ha ricordato la mozione del centrosinistra che verra'
discussa alla Camera lunedi' ed ha sottolineato la necessita'
del recepimento da parte del governo della direttiva europea sui
profughi. ''Il recepimento di questa direttiva non e'
sufficiente - ha spiegato Fassino - copre solo una parte dell'
emergenza umanitaria e quindi e' necessario un decreto di
attuazione dell'art. 20 della legge sull'immigrazione
riguardante il permesso di soggiorno temporaneo e straordinario
per i profughi''. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Nella giornata mondiale di lotta per
la pace, i Ds insieme al quotidiano L'Unita' hanno lanciato la
campagna ''Iraq per la vita'', con la quale promuovono una
sottoscrizione di fondi da devolvere al ''tavolo di solidarieta'
per le popolazioni irachene'', che raccoglie una serie di Ong e
associazioni impegnate nello sforzo umanitario in Iraq.
Sei sono i progetti sui quali si sta lavorando e riguardano
l'aiuto ai bambini di Bassora, agli sfollati a Kerbala e a
Baghdad, la gestione di un campo per rifugiati iracheni in Iran,
il programma per il mantenimento dell'accesso all' acqua
potabile a Bassora e a Baghdad, l'aiuto agli orfani
curdi-iracheni nel nord Iraq e l'acquisto e l'invio di
medicinali''. Garanti dei fondi sono Pietro Ingrao, Pierre Carniti,
Margherita Hack e don Ciotti e le organizzazioni che partecipano
al 'tavolo di solidarieta'', come ha sottolineato il presidente
Fabio Alberti, non accettano sottoscrizioni da parte dei governi
dei paesi belligeranti. Il conto corrente da utilizzare per questa campagna di
solidarieta' e' intestato a: Democratici di Sinistra per la
popolazione Iraq n.26329/34, ABI 03002, CAB 05006, Unipol Banca
Ag.163. (ANSA).
CLG/ARS 29-MAR-03 15:55
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SERIAL KILLER PROSTITUTE: INFLITTI DUE ERGASTOLI A MINGHELLA
RICONOSCIUTO COLPEVOLE UCCISIONE TRE DONNE MENTRE ERA SEMILIBERO
(ANSA) - TORINO, 4 APR - Due ergastoli e una assoluzione: e'
questa la condanna inflitta oggi dalla prima sezione della Corte
d' Assise di Torino a Maurizio Minghella, ergastolano genovese,
per l' omicidio di quattro prostitute.
I giudici lo hanno condannato all' ergastolo per l' uccisione
della romena Tina Motoc e a 30 anni ciascuno per gli omicidi di
Fatima Didou e di Cosima Guido. Per effetto dell' articolo 72
del codice penale queste ultime due condanne sono state riunite
nell' ergastolo. Il serial killer e' stato invece assolto dall'
omicidio di una donna trovata morta a Carmagnola e mai
identificata.
Minghella e' stato inoltre condannato ad oltre 130 anni di
carcere per una dozzina di rapine e spaccio di sostanze
stupefacenti. I giudici gli hanno inoltre imposto il pagamento
di un risarcimento alle parti civili di oltre un milione e mezzo
di euro.
L' ergastolano commise tutti questi reati mentre usufruiva
della semiliberta'.
(ANSA).
DAM/CLD
04-APR-03 13:56
SERIAL KILLER PROSTITUTE: INFLITTI DUE ERGASTOLI A MINGHELLA(2)
(ANSA) - TORINO, 4 APR - Genovese, ex pugile dilettante, ex
piastrellista con la passione per i night e le balere, Maurizio
Minghella era gia' stato condannato al carcere a vita nel 1978
da una Corte d'Assise del capoluogo ligure per l' uccisione di
quattro donne.
Nel 1995 Minghella ottenne la semiliberta', ando' a lavorare
a Torino nella cooperativa ''Piero e Gianni'', collegata al
gruppo Abele di don Luigi Ciotti. Ha intrecciato una relazione
con una donna, dalla quale ha avuto un figlio. Eppure, secondo
la squadra mobile di Torino, la sua era una doppia vita: nelle
pause, andava con le prostitute che esercitavano nel circondario
della citta', le aggrediva, le rapinava e talvolta le uccideva.
Gli omicidi e le rapine contestati dal Tribunale di Torino a
Minghella, che dovra' scontare anche dieci mesi di isolamento
diurno e che oggi non era presente alla lettura della sentenza
come per tutte le udienze precedenti, sono avvenuti fra il '96 e
il 2001. In particolare, l'omicidio di Fatima Didou avvenne nel
'97, quello di Cosima Guido nel gennaio del '99 e quello di Tina
Motoc nel febbraio 2001. E' invece stato assolto, per non avere
commesso il fatto, per il delitto della donna sconosciuta
trovata carbonizzata a Carmagnola il 18 agosto del 1996. Il
serial killer e' stato assolto anche per una rapina impropria.
Il Tribunale di Torino ha parzialmente accolto le richieste
89
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
del pm Roberto Sparagna che nella sua requisitoria aveva
invocato tre ergastoli e l'isolamento diurno per tre anni per i
quattro omicidi, oltre a 13 condanne per rapina con pene
variabili tra i 6 e gli 11 anni e a 10 anni per cessione di
sostanze stupefacenti. La difesa, sostenuta dall'avvocato Gian
Mario Ramondini, aveva invece chiesto l'assoluzione per tutti i
reati per incapacita' di intendere e di volere. ''Penso si
tratti di una sentenza equilibrata - ha commentato Ramondini -
soprattutto per l'assoluzione del delitto di Carmagnola. L'unico
motivo d'appello penso possa essere legato al riconoscimento
della continuita' delle varie rapine. In ogni caso - ha aggiunto
- se Minghella si comportera' bene in carcere avra' nuovamente
la possibilita', decorso il periodo minimo di detenzione di 16
anni e 20 giorni, di richiedere la semiliberta'''.
Minghella nello scorso gennaio fu protagonista di una
clamorosa evasione lampo dall'ospedale di Biella dove era stato
portato dal carcere per esami medici. Fu riacciuffato dopo otto
ore dai carabinieri. Per quell' episodio il Tribunale di Biella
lo ha condannato a 10 mesi di reclusione. (ANSA).
DAM
04-APR-03 15:05
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
'NDRANGHETA: PRETE ANTIMAFIA, TRA FEDE E SOLITUDINE/ANSA
LA STORIA DI DON GIACOMO PANIZZA, SACERDOTE A LAMEZIA TERME
(ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 11 APR - Ha deciso di
fare il prete per vocazione, per vocazione ha scelto di
realizzare una casa per bambini portatori di handicap nella
grande struttura confiscata a una delle piu' potenti e crudeli
famiglie mafiose della Piana lametina. Per vocazione porta
avanti la sua battaglia per la legalita' in un fazzoletto di
Calabria dove i conti si regolano con le minacce e il
kalashnikov.
Don Giacomo Panizza, 56 anni, nato a Brescia, ex operaio. In
fabbrica arriva la vocazione, cosi' se ne va a Capodarco (Ascoli
Piceno) a frequentare il seminario, a contatto con ragazzi
portatori di handicap. Negli anni '70 arriva a Lamezia Terme
innamorato dell' esperienza con i bambini disabili e cosi' fa'
nascere 'Progetto sud'. Ma ci vuole una sede. E l' occasione
arriva con il sequestro e la confisca di una villa che
apparteneva alla cosca dei Torcasio.
Il commissario prefettizio di Lamezia Terme (il consiglio
comunale e' stato sciolto per infiltrazioni mafiose) decide di
consegnare a don Panizza l' immobile e il prete accetta
sorridendo: qui nascera' la sua comunita'. Ma il giorno della
consegna dello stabile, uno dei membri della cosca gli si
avvicina e gli promette che fara' ''saltare in aria lui e tutti
i suoi handicappati''. Una minaccia plateale, che tutti sentono
e che tutti evitano di ricordare.
Don Panizza non ha paura di dire che ha paura. Vive sotto
scorta, celebra messa e gestisce quella casa con la
consapevolezza che se non e' ora, potrebbe non essere mai piu'.
Terra difficile, la Piana lametina, dove estorsioni, usura,
pizzo, minacce e attentati sono uno scandire quotidiano. Dove le
cosche intrecciano accordi fatti di violenza, denaro e potere.
La vita di don Panizza e' mutata: ''E' diventata piu'
concentrata sui temi della legalita' - dice il prete -. L'
utilizzo di una struttura confiscata richiede legalita' da parte
di chi la utilizza, il sostegno delle istituzioni, della
popolazione. Io certamente adesso ho piu' paura. Ma accanto alle
paure che sono aumentate e' aumentata anche una visione sociale
e politica che ha bisogno di tanta giustizia''.
La casa di don Giacomo diventera' un centro per l'
empowerment: tutela, servizi e accoglienza ai ragazzi portatori
di handicap. Mancano ancora i finanziamenti per la
ristrutturazione, ma di lavoro da fare ce n' e' in abbondanza
anche se e' difficile trovare tutto: nessuno si vuole prestare
per metter mano alla ex villa del boss che vive ancora proprio
davanti alla porta d' ingresso. Per questo, don Giacomo fara'
murare quella porta per aprirne un' altra sulla strada
principale. Un' operazione di muratura che nessuno vuol fare e
91
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
che viene portata a termine da lui.
Don Giacomo e' solo e continua a ricevere messaggi e segnali:
durante la partecipazione a un convegno di Libera, con don
Ciotti, nessun prelato era presente. E mentre don Giacomo
parlava, qualcuno ha messo mano alla sua macchina. Pneumatici
inutilizzabili. Don Giacomo presenta denuncia, e continua a
sorridere, a coltivare il suo sogno di installare l' impianto
fotocoltaico sul tetto della 'sua' casa, di completare al piu'
presto quella struttura che era 'cosa di mafia' e che adesso e'
'casa di tutti'. ''Cio' che dobbiamo lanciare - dice don
Giacomo, che riesce comunque a sorridere - e' un messaggio
culturale''. Cosa che lui sta cercando di fare, a quanto pare in
perfetta solitudine, gettando il seme in una terra che pure, per
ora, sembra solo essere arida. (ANSA).
YRZ-CH
11-APR-03 19:11
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SCUOLA: PANINI, VARO RIFORMA NON CHIUDE CONFLITTO SOCIALE
IN AUTUNNO GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE
(ANSA) - ROMA, 11 APR - L'approvazione della legge di riforma
della scuola ''non chiude il conflitto sociale, anzi apre una
fase nuova e piu' intensa''. Lo ha dichiarato il segretario
generale della Cgil scuola, Enrico Panini, prima dell'apertura
dei lavori dell'assemblea nazionale sul tema ''scuola e sapere;
tu per pochi, io per tutti'' organizzata assieme alla Cgil e a
numerose organizzazioni ed associazioni professionali (tra le
altre Uds, Udu, Cidi, Arci, Gruppo Abele, Pax Christi,
Legambiente). Panini ha quindi annunciato che il grande
appuntamento del mondo della scuola, inizialmente previsto per
domani e rinviato per la coincidenza con la manifestazione
contro la guerra, e' stato rinviato all'autunno. Per
quell'occasione -ha detto Panini - hanno gia' dato l'adesione un
centinaio di associazioni, di movimenti e di rappresentanze
della societa' civile. La parola d'ordine sara' un no secco alla
privatizzazione e al disinvestimento nella scuola. Se su questi
temi scenderanno in campo anche Cisl e Uil non potro' che essere
contento''. ''L'iniziativa di oggi ha spiegato ancora il leader
della Cgil scuola vuole affermare sostanzialmente tre cose: la
scuola pubblica e' un valore indispensabile e siamo contrari
senza alcun tentennamento ad azioni di privatizzazione; la legge
Moratti produce danni consistenti nei livelli di istruzione del
nostro Paese da subito, senza bisogno di ulteriori provvedimenti
applicativi (ad esempio riduce immediatamente l'obbligo
scolastico); vogliamo affermare con determinazione il valore di
una istruzione pubblica per tutti contro la barbarie di una
istruzione per pochi. E una scuola trattata male - ha concluso
Panini - non consente di competere con gli altri Paesi sul
terreno della qualita'''. Alla manifestazione di oggi sono
attese almeno duemila persone in arrivo da tutta Italia. (ANSA).
CLL/MRC
11-APR-03 15:12
SCUOLA: PANINI, VARO RIFORMA NON CHIUDE CONFLITTO SOCIALE (2)
(ANSA) - ROMA, 11 APR - La politica della Moratti sul
personale della scuola - ha detto il segretario generale della
Cgil scuola Enrico Panini - ''e' all'insegna delle tre M: meno
organici (100 mila posti in meno in tre anni), meno risorse (2
mila miliardi di vecchie lire in bilancio), meno attenzione. Ma
c'e' anche una M - ha aggiunto - come mestizia che e' il clima
che regna ora nel mondo della scuola''. Panini ha quindi
criticato gli spot ''demagogici'' realizzati dal Ministero
dell'Istruzione per illustrare ai cittadini la riforma e ha
mostrato perplessita' sull'impatto finanziario del riordino dei
cicli. ''Se per il contratto, per poche decine di milioni di
93
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
euro, abbiamo registrato 120 giorni di trattative bloccate e
hanno litigato due ministri, mi chiedo come la Moratti potra'
tener fede agli impegni per decine e decine di milioni di euro
presi con la riforma''. Il leader della Cgil scuola ha concluso
il suo intervento mandando un messaggio al ministro Moratti:
''Questa battaglia la vinceremo noi perche' noi parliamo a
tutti, lei parla a pochi''. Sul palco dell'assemblea, svoltasi
alla Fiera di Roma, hanno preso la parola anche i rappresentanti
delle diverse anime che hanno dato vita all'iniziativa di oggi.
E una tavola rotonda, coordinata da Dario Missaglia,
responsabile della Federazione formazione e ricerca della Cgil,
con Enrico Panini, Miriam Mafai, Curzio Maltese, Marco Broccati
e Marcello Buiatti ha esaminato i diversi aspetti della riforma.
Infine una piccola polemica quando la Mafai si e' detta
favorevole all'ingresso anticipato a 5 anni e mezzo alla scuola
elementare.(ANSA).
CLL/IMP
11-APR-03 20:04
94
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA; BORRELLI, INTERLOCUTORIA DECISIONE DEL CSM
(ANSA) - PISTOIA, 16 APR - Francesco Saverio Borrelli non
vuole commentare la decisione della quarta commissione del Csm
che ha respinto la sua richiesta di rientrare in servizio e, su
richiesta dei giornalisti, si limita a dire che ''mi hanno
chiamato anche ieri sera, ma preferisco non dire niente, del
resto e' una decisione ancora interlocutoria''.
Rispondendo a domande su una possibile pronuncia a lui
favorevole del plenum del CSM, Borrelli ha detto di ''non
confidarci, spero semplicemente, ma credo, pero', che ci siano
davvero poche possibilita'''.
L'ex procuratore generale di Milano ha parlato di fronte ad
una folta platea di studenti in occasione della presentazione
del progetto Macrame' promosso dal Gruppo Abele per diffondere
l' educazione alla legalita'. Borrelli, infine, ricordando
l'operato del giudice Antonino Caponnetto si e' soffermato sul
valore della Costituzione. ''Ognuno di noi dovrebbe averne una
copia in casa, come se fosse un abbecedario. Li' dentro ci sono
i valori della democrazia, della liberta' e dell'uguaglianza''.
(ANSA).
Y2G-GRD/SPO
16-APR-03 13:37
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TV: IL 'VIDEOATTIVISMO' AL SALERNO FILM FESTIVAL
IMMAGINI E DIBATTITO SU NOWAR TV, GLOBAL TV, INDYMEDIA E C.
(ANSA) - ROMA, 22 APR - Una volta si chiamava
'controinformazione' e viaggiava su volantini, piccoli giornali
ed in FM, oggi naviga sul web e sulle parabole e, al Salerno
Film Festival, che se occupera' domani, lo definiscono
'videoattivismo'.
E' l'esperienza di Indymedia, diventata famosa durante il G8
di Genova, di Global Tv, rete di emittenti locali dalle quali
Dario Fo e Franca Rame hanno fatto vedere sui teleschermi di
quasi tutt'Italia 'Ubu Bas va alla guerra', di Nowar Tv
cooperativa di street tv con un comitato di garanti che
comprende l'editore Dalai, Don Luigi Ciotti, Mario Monicelli, ed
ha l'ambizione di infrangere il duopolio Rai-Mediaset. Ma, molto
prima, nell'estate del 1993, era stato un filmato fatto con
mezzi di fortuna, a documentare e raccontare al mondo la strage
del popolo Ogoni fatta da mercenari coperti dal governo per
difendere gli interessi di una delle sette sorelle del petrolio.
Dopo di allora sul web hanno viaggiato documenti sul 'popolo di
Seattle' e sui suoi appuntamenti, da Porto Alegre a Genova, da
Davos a Firenze.
''Non odiare i media, diventa media'' e' lo slogan con il
quale il Salerno film festival (che inizia oggi e finisce sabato
26) presenta il fenomeno del 'videoattivismo', al quale dedica
domani un appuntamento il pomeriggio al teatro Verdi con, tra
gli altri, Luciana Castellina, ex presidente di Italia Cinema e
oggi nella cooperativa Nowar Tv, e Emilio D'Agostino, direttore
del dipartimento di Scienze delle comunicazioni dell'universita'
di Salerno. (ANSA).
CZ
22-APR-03 17:33
96
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: DON CIOTTI, COMINCIARE DA QUELLA SOCIALE
NE HA PARLATO AD UN CONVEGNO IN SALENTO
(ANSA) - SANNICOLA (LECCE), 26 APR þ ''Il vero obiettivo e'
creare giustizia a cominciare dalla giustizia sociale''. E' l'
opinione di don Luigi Ciotti, fondatore dell' associazione
'Libera', nel corso di un incontro organizzato a Sannicola di
Lecce sul tema 'Legalita' e giustizia per i costruttori di
pace'.
Per don Ciotti ''la giustizia ha bisogno di sviluppo; lo
sviluppo e' il lavoro, la riforma della scuola, le politiche per
i giovani, la sanita' gestibile a tutti. Occorre altresi' avere
l' umilta' di non dare nulla per scontato e di non essere
prigionieri del passato''. Don Ciotti ha anche sottolineato che
''siamo chiamati a leggere l' oggi. In questo oggi dobbiamo
impegnarci, perche' abbiamo necessita' di pace dentro tutte le
nostre realta'''.
Il fondatore di Libera ha concluso rilevando che ''i giovani
sono il nostro presente: dobbiamo investire in loro aprendo
spazi e opportunita', dando loro fiducia ed anche richiamandoli
ai loro doveri''. (ANSA).
B12-CHA/CIO
26-APR-03 21:12
97
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIOVANI: AL VIA ''MACRAME''', NUOVO PROGETTO INFORMATIVO
LA RIVISTA DEDICATA AD ANTONINO CAPONNETTO
(ANSA) - ROMA, 28 APR - Nuovi strumenti e spazi informativi
per i giovani e realizzati dai giovani: per iniziativa del
Gruppo Abele e di Libera e' nato ''Macrame''', un progetto che
si compone di una rivista, un sito Internet e di forum
scolastici.
Il progetto - presentato oggi nella sede della Federazione
nazionale della stampa (presenti il segretario Paolo Serventi
Longhi e il sindaco di Roma Walter Veltroni) - si occupa di
diritti, di cittadinanza, di legalita' e di giustizia.
La rivista (dal titolo ''Macrame''', parola arabo-turca che,
descrivendo gli intrecci dei fili, vuole richiamare l'attenzione
su quelli umani), un bimestrale monografico di un centinaio di
pagine, e' aperto al lavoro dei giovani (foto, vignette, storie
ed esperienze) e vuole promuovere la costituzione di un
laboratorio di giornalismo. La tiratura prevista e' di 10 mila
copie. Nel numero in edicola il tema e' il diritto al
divertimento; i prossimi tre numeri dell'anno si occuperanno di
conflitti, del diritto a sognare, della partecipazione e
rappresentanza. La rivista e' dedicata al magistrato antimafia
Antonino Caponnetto, recentemente scomparso, che viene indicato
come ''Direttore onorario''.
''Abbiamo voluto ricordare il suo nome - ha detto Don Luigi
Ciotti, presidente del Gruppo Abele e direttore di Macrame' - e
come lui nella rivista altre persone che non ci sono piu', come
ad esempio Rita Atria e Peppino Impastato, perche' cosi' le
facciamo rivivere, perche' il loro sacrificio non venga
dimenticato''.
Il sito http://macrame'.gruppoabele.org e il forum sono del
tutto operativi. Nei soli mesi del 2003, per mezzo del forum
sono stati contattati un migliaio di studenti e un centinaio di
insegnanti. L'indirizzo di posta elettronica e':
[email protected]. (ANSA).
MAS
28-APR-03 12:57
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CAMORRA: MANETTE D'ORO A MADONNA;PRETE,A BOSS NIENTE GRAZIE
(ANSA) - NAPOLI, 29 apr - ''Sono sicuro che la Madonna non fa
grazie ai boss'': cosi' don Tonino Palmese, coordinatore campano
della Carovana nazionale antimafia che sta promuovendo in questi
giorni una serie di iniziative sul tema della legalita',
commenta la notizia di una sorta di rito nel quale esponenti
della camorra avrebbero offerto manette d'oro alla Madonna.
Il fatto - del quale da' notizia oggi il Mattino - sarebbe
avvenuto il giorno di Pasqua. Una speciale processione,
organizzata da uomini di rispetto dei clan, sarebbe stata
organizzata nella zona di Taverna del Ferro, nel quartiere di
San Giovanni a Teduccio a Napoli, per ringraziare la Madonna
della scarcerazione di Concetta Formicola, la sorella dei boss
Ciro, Gaetano e Bernardo (questi ultimi due ammazzati in agguati
di camorra nel '95 e nel '96). Concetta Formicola fu arrestata
per il possesso di due chili di droga e poi posta agli arresti
domiciliari. La statua della Madonna, come edicola votiva, si
trova tra le case popolari della zona.
''Una 'processione' del genere non mi meraviglia affatto -
spiega don Tonino - in un contesto di religiosita' tribale.
Questo rito rientra nella pratica degli ex voto dove fede e
paganesimo spesso si confondono. Ma di certo qui siamo oltre: la
Madonna non fa questo tipo di grazie ai boss''.
Proprio a San Giovanni a Teduccio, dove si e' celebrato il
particolare rito di ringraziamento, la Carovana antimafie ha
tenuto ieri una manifestazione con la partecipazione, tra gli
altri, di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e il sindaco
di Napoli, Rosa Russo Iervolino. Tra l'altro, e' stata
annunciata la costituzione di un consorzio per la gestione dei
beni sequestrati alla camorra guidato dalla Provincia di Napoli.
Le iniziative della Carovana continueranno anche domani e il
primo maggio con una postazione stabile proprio a San Giovanni a
Teduccio. La conclusione, in occasione della festa del lavoro,
dopo un incontro di preghiera con Alex Zanotelli, sara' affidata
ad un intervento del presidente della Regione Campania, Antonio
Bassolino e ad un concerto di Peppe Barra.(ANSA).
TOR
29-APR-03 11:58
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FALCONE: INIZIATIVE LIBERA A PALERMO PER COMMEMORAZIONE
ALL'INSEGNA DELLO SLOGAN 'CAPACI...DI COMBATTERE LA MAFIA'
(ANSA) - PALERMO, 21 MAG - ''Capaci...di combattere la
mafia''. Questo lo slogan con cui l' associazione Libera invita
i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate a Palermo
per ricordare le vittime della strage del 23 maggio del '92 in
cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca
Morvillo e gli uomini della scorta.
Undici anni dopo l' attentato l' intera citta' si mobilita e
lo fa non solo con incontri e dibattiti sui temi della lotta
alla mafia e della legalita', con un occhio particolare ai
giovani e ai ragazzi delle scuole, ma anche tornando per le
strade, manifestando la propria presenza e il proprio impegno.
Il calendario delle iniziative e' stata presentato stamani a
Palermo, in una conferenza stampa nella sede dell' Arci, da Rita
Borsellino, vice presidente nazionale di Libera, e da Emanuele
Villa, coordinatore provinciale dell' associazione.
Il primo appuntamento, la mattina del 23 maggio, sara' a
Capaci: un corteo con gli studenti delle scuole raggiungera' il
luogo dell' eccidio, dove parleranno Rita Borsellino, Gian Carlo
Caselli e Don Luigi Ciotti. Nel pomeriggio le associazioni che
fanno parte di Libera parteciperanno ai due cortei che dal
palazzo di giustizia e dall' Aula bunker raggiungeranno l'
Albero Falcone. La sera, infine, si svolgera' nella Chiesa di
San Saverio una tavola rotonda con la partecipazione di
magistrati, giornalisti ed esponenti della societa' civile sul
tema ''Mafia, giustizia e informazione 11 dopo la strage di
Capaci''.
''In questi anni - ha detto Rita Borsellino - non abbiamo
abbassato la guardia nella lotta alla mafia, come dimostra il
nostro impegno per l' uso sociale dei beni confiscati alla
mafia, lo stesso puo' dirsi per la magistratura e le forze dell'
ordine.Un certo disinteresse verso questo problema si nota
invece da parte di altri settori''. A questo proposito la
sorella di Paolo Borsellino ha ricordato l' appello, raccolto
dalla Fondazione Falcone, per evitare che in occasione della
cerimonia di commemorazione intervengano esponenti politici, in
modo da evitare il rischio di strumentalizzazioni alla vigilia
delle elezioni.
''Il nostro messaggio oggi - ha aggiunto Salvo Lipari,
responsabile dell' Area Legalita' dell' Arci Sicilia - e'
rivolto a tutti i cittadini di Palermo, che invitiamo a
partecipare in prima persona a tutte le manifestazioni e i
cortei che saranno organizzati in citta' e a riunirsi sotto l'
albero 'Falcone' nell' ora dell' eccidio. Oggi piu' che mai
occorre essere uniti, contro la mafia ancora cosi' incisiva e
potente, e anche in difesa della magistratura e della giustizia
ora pericolosamente minacciate. Per ricordare Giovanni Falcone,
ma anche per andare avanti lungo la strada della legalita'''. (ANSA).
NU/GIM 21-MAG-03 12:50
100
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
'BOLOGNALEGRE', MOVIMENTO DISCUTE E SI CONFRONTA PER 7 GIORNI
(V. 'MUSICA: AL MADE IN BO UN GIUGNO...' DELLE 16.39)
(ANSA) - BOLOGNA, 27 MAG - Sette giorni di incontri, forum,
seminari e spettacoli per fare discutere e confrontare il
movimento: e' il cartellone di 'BolognAlegre', in programma dal
9 al 15 giugno al 'Made in Bo', al Parco Nord di Bologna, e
illustrato in una conferenza stampa dal Bologna Social Forum.
Il 10 giugno sono previsti un seminario sui lavori atipici e
un incontro su 'Mediattivismo informazione e comunicazione', con
la partecipazione di Sandro Curzi, Andrea Purgatori, Aldo
Fontanarosa e Citto Maselli. L'11, di 'Movimenti diritti e
politica' parleranno Fausto Bertinotti, segretario di Prc, Piero
Bernocchi (Cobas), Paolo Nerozzi (Cgil), Gianni Rinaldini
(Fiom), Piero Paolo Leonardi (coordinamento Cub) e Tom
Benettollo (Arci). Il 12 tra i temi previsti 'La giustizia dopo
Genova' e 'Da Seattle a Cancun: fermiamo il Wto'; il 13 'Il
mercato del sapere, il sapere del mercato' e 'Movimento nelle
municipalita''.
Alla 'giornata nazionale sulla guerra', il 14 giugno,
parteciperanno, tra gli altri, Pietro Ingrao, Don Luigi Ciotti,
Margherita Hack, le giornaliste tv Giovanna Botteri e Gabriella
Simonini. Previsto anche un 'reading' di Stefano Benni.
Il 15, giornata conclusiva, sara' in programma l' assemblea
plenaria del Bologna Social Forum, oltre al concerto 'Italian
Jazz Rebels'. Nel corso della manifestazione e' prevista anche
una rassegna di film, 'Human rights nights-Il cinema dei diritti
umani'.
(ANSA).
YLL-GIO/GG
27-MAG-03 18:30
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
BANDIERE PACE: 15 MILA ARCOBALENI DOMANI IN ARENA A VERONA
ATTESO ANCHE PEZZOTTA PER GIORNATA CONFRONTO SU IMPEGNO PER PACE
(ANSA) - VERONA, 31 MAG - Non la conclusione della campagna
che ha portato tre milioni di bandiere sulle finestre italiane,
ma l'inizio di un confronto tra associazioni e cittadini su come
proseguire l'impegno concreto per la pace. Questo vuol essere la
Giornata della Bandiera della Pace in programma domani in Arena
a Verona, dove sono attese 15 mila persone da tutta Italia.
Fra il pubblico anche il leader della Cisl Savino Pezzotta,
che nei giorni scorsi aveva chiamato la Tavola per la Pace ad
una mobilitazione in favore dell'Africa e che intende cosi'
testimoniare, rilevano gli organizzatori, l'impegno del
sindacato in favore della pace e del rispetto dei diritti umani.
Cgil Cisl e Uil di Verona hanno infatti aderito unitariamente
alla manifestazione Arena di Pace, promossa dal Coordinamento
della campagna Pace da Tutti i Balconi, invitando i partecipanti
a rinunciare pero' a vessilli e bandiere di organizzazione. A
sventolare cosi' sui gradoni dell'Arena saranno soltanto le
multicolori bandiere della pace, in una manifestazione che non
per questo pero' vuole rinunciare ad un preciso valore politico.
Non casuale e' stata la scelta del primo giugno, vigilia della
Festa della Repubblica, in quanto - ha sottolineato don Albino
Bizzotto dei Beati costruttori di pace - ''crediamo che la
bandiera della pace sia a supporto della bandiera italiana e di
quella dell'Europa e le arricchisce di significati''. La
manifestazione, patrocinata dal Comune di Verona e che si
svolgera' dalle 12 alle 17, vedra' succedersi le testimonianze
di semplici cittadini a quelle di padre Alex Zanotelli, dell'
europarlamentare Luisa Morgantini (Prc), dello stesso Bizzotto e
dell'inviato Rai in Iraq Ferdinando Pellegrini (era atteso anche
don Luigi Ciotti, che mandera' solo un messaggio).
Due i momenti centrali della giornata, il primo sulla guerra
in Iraq, il secondo dedicato a tutte le guerre dimenticate. E
sette i temi trainanti dell'incontro: i diritti per tutti, l'
ambiente, l'educazione alla pace, la non violenza e il disarmo,
gli stili di vita e il consumo critico, l'informazione e
l'azione politica. Previsti fra l'altro un collegamento con la
carovana della solidarieta' all'Iraq, bloccata oggi al confine
del paese, un altro con Vittorio Agnoletto e Raffaella Bolini ad
Evian, sede del G8, il rilancio della campagna Stop Esso e un
messaggio di Adriano Sofri sulla Cecenia. Fra le testimonianze
quelle del paese di Pezzoli (Rovigo) che ha esposto la banidera
in ogni casa; della scuola elementare di Ricco' (Parma) dove, al
divieto di esporre la bandiera della pace, si e' risposto
esponendo l'art.11 della Costituzione; del sindaco di Gradara
(Pesaro), segnalato all'autorita' giudiziaria per aver esposto
la bandiera alla finestre del municipio. A segnare l'inizio
della manifestazione sara' l'ingresso della bandiera di Aldo
Capitini, usata per la prima edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi.(ANSA).
BOR 31-MAG-03 19:10
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MORTO FRISULLO: IL SALUTO DI ROMA AL 'CITTADINO DEL MONDO'
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - A Dino Frisullo l'ultimo saluto che
la sua Roma, citta' adottiva, gli ha regalato sarebbe senz'altro
piaciuto. Ne sono convinti molti dei suoi piu' cari amici che
insieme a quasi un migliaio di persone hanno celebrato nel
pomeriggio un funerale laico nell'ex mattatoio, sede di tante
battaglie per gli immigrati, ma non solo.
Pochi minuti prima che la bara venisse chiusa per essere
portata sul palco per le orazioni funebri, in molti hanno
intonato 'Bella ciao' piangendo e con il pugno alzato. Tra i
tanti che hanno voluto rendere omaggio a Frisullo: il sindaco di
Roma Walter Veltroni, i parlamentari Paolo Cento, Loredana De
Petris, Elettra Deiana, Giovanni Russo Spena, gli assessori
comunali Luigi Nieri e Raffaela Milano, l'esponente dei ds
Maurizio Bartolucci, Don Luigi Ciotti, Franco e Lidia Pittau
della Caritas, ma soprattutto rappresentanti del mondo dell'
associazionismo ed immigrati.
Mentre un suonatore di kora, strumento africano a corde,
intonava brani suggestivi, si sono susseguiti decine di
interventi. Il sindaco Veltroni ha spiegato che i funerali sono
stati organizzati dal Comune di Roma come testimonianza ''dell'
immenso lavoro fatto da Dino'' e ha ricordato che il Campidoglio
il 20 giugno intitolera' e dedichera' a Frisullo la giornata
mondiale dei rifugiati. Eugenio Melandri, fondatore di
SenzaConfine (l' associazione di cui Frisullo era presidente),
ha detto, suscitando per un attimo il sorriso della platea: ''Se
c'e' un paradiso, ti sarai senz'altro messo accanto a San Pietro
e gli chiederai di far entrare tutti, anche quelli che non se lo
meritano. E manderai in crisi il ministero dell' interno del
Paradiso''. Anche il padre di Frisullo, Luca, professore in pensione, ha
voluto parlare per augurarsi che nel prossimo anniversario della
morte del figlio ci siano dei ''passi avanti'' nella battaglia
per i diritti umani. Hanno preso la parola anche una delle
sorelle, Lilli, insegnante, ed uno dei fratelli, Gianni, medico;
ha invece preferito il silenzio la sorella Ena, anche lei
medico. La mamma Grazia ha scelto di rimanere a Perugia e di
venire a Roma in seguito.
Alfonso Perrotta, un suo vecchio del centro sociale
'Villaggio Globale', dal palco ha mostrato un articolo di un
giornale turco che titolava: ''E' morto il provocatore
italiano'', con una foto di Frisullo con in mano la bandiera del
kurdistan. ''Dino e' riuscito a fare uno scherzetto non da poco
- ha commentato - far pubblicare la bandiera del kurdistan su un
giornale turco''. E dopo i tanti saluti di immigrati in lacrime,
la bara si e' mossa sulle note di 'Imagine' alla volta di piazza
Vittorio, all' Esquilino, il quartiere multirazziale della
citta'. Qui' un corteo di auto scandito da clacson, pugni chiusi
e dita alzate in segno di vittoria, ha omaggiato l' ultima
volta Dino Frisullo prima della tumulazione nel cimitero del Verano. (ANSA).
DE 08-GIU-03 18:44
103
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ART 18: DON CIOTTI, MAZZI E FRANZONI, VOTARE SI' PER DIRITTI
APPELLO DI UN GRUPPO DI CATTOLICI PER IL REFERENDUM
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - ''Ormai e' una battaglia di cultura
votare si''' al referendum sull'articolo 18. E' quanto ha
affermato un gruppo di cattolici in una lettera che vede come
primi firmatari, tra gli altri, don Luigi Ciotti, Enzo Mazzi
della comunita' dell'Isolotto, l'ex abate Giovanni Franzoni, don
Andrea Gallo, Alex Zanotelli e don Vitaliano Della Sala.
Nella lettera e' detto che ''la nostra partecipazione in
senso positivo al referendum sulla estensione dell'art. 18 e' in
una linea di coerenza col nostro costante impegno per
l'affermazione della societa' dei diritti''.
''In sintonia con le donne e gli uomini che animano i nuovi
movimenti - e' detto nella lettera - siamo convinti che diritti
sociali e diritti umani insieme si tengono o insieme cadono. I
diritti, inoltre, anche quelli sociali o sono di tutti o non
sono di nessuno. Finche' un solo essere umano non ha lavoro o
non ha cibo o non ha cio' che gli assicura identita', sicurezza,
dignita' e vita, i diritti di tutti gli altri, di tutti noi, non
sono piu' veri diritti ma sostanziali privilegi''.
I firmatari della lettera hanno sottolineato come ''la
globalizzazione liberista tenti di annientare con mezzi
potentissimi e perfino col terrore e con la guerra la cultura
etica della solidarieta' e dei diritti sociali, in quanto
considera tale cultura e le pratiche conseguenti come ostacolo
al libero svilupparsi del mercato, come un gravissimo attentato
allo sviluppo e alla liberta'. Per i poteri che sostengono e
propagano la cultura liberista, la centralita' del lavoro e' una
bestemmia e lo stato sociale e' la cura pietosa che puo'
incancrenire la piaga''.
''Qualunque sia il giudizio che si puo' dare sul merito del
referendum e sul percorso politico che ne ha accompagnato la
promozione, e puo' essere davvero un giudizio negativo, ormai e'
una battaglia di cultura votare si'. E' un modo - conclude la
lettera - per tenere teso l'arcobaleno e diffondere un messaggio
di speranza: la resistenza e' ancora possibile, la societa' dei
diritti e' una stella fissa nella notte fonda della prepotenza
senza limiti, dell' illegalita' che si fa ordine mondiale, del
dominio che vuole i nostri corpi, le nostre intelligenze e i
nostri sentimenti''. (ANSA).
VN
09-GIU-03 11:24
104
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: NATA FONDAZIONE CAPONNETTO, 'PER RESISTERE'
(ANSA) - FIRENZE, 16 GIU - Per organizzare la ''resistenza
alla mafia'', per ''tutelare la giustizia, far crescere la
cultura della legalita' e difendere i magistrati sotto
attacco''. Nasce con queste motivazioni la Fondazione Antonino
Caponnetto che, secondo il professor Alfredo Galasso, uno dei
soci fondatori, ''puo' fare molto anche per completare la
verita', proponendo uno scenario politico e morale che non e'
necessariamente quello penale''. Galasso si e' cosi' espresso
facendo riferimento alla scadenza dei termini per le inchieste
sulle stragi di mafia.
Tra i fondatori della fondazione ci sono la moglie del
giudice, Elisabetta, la sezione di Palermo dell' associazione
nazionale magistrati, presieduta da Massimo Russo, l'
associazione antimafia calabrese 'Riferimenti', presieduta da
Adriana Musella, l' associazione professionale Galasso, e
Salvatore Calleri che per tanti anni e' stato al fianco di
Caponnetto (morto il 6 dicembre del 2002). ''Abbiamo voluto la
fondazione - ha detto la vedova - per spenderci, come diceva
sempre Nino''.
Tre gli obiettivi, elencati da Galasso che ha ricordato la
nascita spontanea della fondazione, ''un modo naturale per
perseguire l' impegno politico e morale di Nino che comunque
doveva continuare. ''C'e' da seguire la formazione e l'
informazione dei giovani, c'e' da alzare la voce quando e'
necessario e c'e' da costruire la cultura della legalita'''.
La fondazione e' cosi' articolata: presidenza, ufficio di
presidenza, consiglio direttivo, comitato scientifico (tra gli
altri Vigna, Borrelli, Colombo, Caselli, Grasso, Don Ciotti,
Rita Borsellino, Chiti) e la conferenza delle associazioni.
''Proprio questa - ha detto Galasso - sara' il luogo dove ogni
anno si fara' il punto della salute democratica del Paese''. (ANSA).
MOI
16-GIU-03 18:05
105
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE:CGIL E CIOTTI, 'PORTE CHIUSE' AUMENTANO SBARCHI
(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Sono tra i 15 e i 30 milioni,
secondo l'Oim(l'organizzazione internazionale per le migrazioni)
i clandestini nel mondo. Di questi almeno tre milioni sono in
Europa. Inoltre, ogni anno, sempre secondo l'Oim, sono 500mila i
clandestini che tentato di varcare le frontiere dell'Unione
Europea. In questa schiera di disperati, secondo
l'organizzazione internazionale del Lavoro (Oil) ci sono anche
coloro che avrebbero diritto di entrare 'legalmente' nei paesi
dell'Ue: le persone richiedenti asilo e che, invece,
rappresentano tra il 20 e il 40 per cento degli ingressi
illegali. Questi i dati contenuti nel 'Rapporto sui diritti
globali 2003' ,realizzato da Cgil e Gruppo Abele e che verra'
presentato domani a Roma, che lancia l'allarme sui rischi di una
politica repressiva per bloccare l'immigrazione clandestina.
''Chiudere le porte'' sostengono le due organizzazioni provoca
l'effetto opposto da quello auspicato, facendo aumentare, di
fatto, le migrazioni illegali.
''Le politiche restrittive e di chiusura adottate negli ultimi
anni dai governi e inasprite dopo l'11 settembre non hanno certo
influito sulle principali cause delle migrazioni - rilevano il
gruppo Abele di don Luigi Ciotti e la Cgil - e le persone
continuano inevitabilmente a migrare nel tentativo di migliorare
la loro situazione''. E se cio' non viene concesso loro
attraverso i canali legali ecco che a migliaia di disperati non
resta che utilizzare le vie illegali, rivolgendosi, cioe', a
quelle organizzazioni che controllano il traffico di esseri
umani. Lo dimostra l'ennesima tragedia avvenuta oggi nel canale
di Sicilia.
Tutta questa gente e' costretta dunque a muoversi in
condizioni estremamente rischiose basti pensare che dal '93 ad
oggi, sostiene ancora il rapporto, sono oltre tremila le persone
morte ai confini o all'interno dell'Ue, 600 della quali mentre
tentavano di raggiungere l'Italia. (ANSA).
GUI
17-GIU-03 16:49
106
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: DON CIOTTI, A LAMPEDUSA OMICIDIO PREMEDITATO
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - ''Gli uomini e le donne che sono
morte nel Canale di Sicilia sono state vittime di un vero e
proprio omicidio premeditato''. Lo ha dichiarato oggi don Luigi
Ciotti a margine del convegno di presentazione del 'Rapporto sui
diritti globali 2003'.
''Leggi che favoriscono l'idea di una 'Fortezza europa' - ha
detto il sacerdote - contribuiscono a creare le condizioni per
favorire lo sfruttamento, e in alcuni casi la morte, di questi
poveretti''. ''Non serve quindi sparare cannonate per risolvere
il problema degli immigrati clandestini - ha aggiunto il
fondatore del Gruppo Abele - sarebbe sufficiente che l'Italia
fosse in grado di rispettare la Convenzione Onu sui lavoratori
migranti che anche noi abbiamo sottoscritto nel 1990. Sarebbe
sufficiente - ha proseguito - che rispettassimo gli otto criteri
minimi che su questo argomento ha stabilito l'Unione europea''.
''La nostra attuale legislazione (sia la Bossi-Fini che la
precedente Turco-Napolitano) non rispetta questi criteri minimi,
questi diritti fondamentali della persona''.
''Gli oltre 3.200 morti - ha spiegato don Ciotti - che in
questi ultimi anni si sono verificati tra coloro che stavano
tentando di arrivare in Europa ci debbono invitare alla
riflessione. Nulla e' semplice, nessuno ha la formula magica, ma
modalita' cosi' restrittive favoriscono l'illegalita' e il mondo
sommerso; occorre una volonta' politica comune che non lasci
l'Italia da sola con i suoi migliaia di chilometri di coste.
L'Europa - ha continuato - deve unire le forze e creare
strumenti equilibrati e attenti per rispondere a questa
emergenza, come accordi bilaterali e di cooperazione tra i Paesi
del Mediterraneo''.
Secondo don Ciotti, infine ''anche in questa maggioranza
politica, al cui interno qualcuno usa toni forti, esiste un
senso di rispetto nei confronti dei diritti fondamentali della
persona che si evidenzia negli sforzi del ministero
dell'Interno. Li' ci sono persone che certo non incitano a
sparare contro nessuno''.(ANSA).
RED
18-GIU-03 19:52
107
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DIRITTI: RAPPORTO 2003; DIMINUISCONO, SOCIETA' CAMBI STRADA
LO STUDIO DI CGIL E GRUPPO ABELE
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Un rapporto di settecento pagine, con
oltre cento tabelle e schede relative all'Italia e al mondo e
uno screening completo di ogni settore della vita sociale, dal
lavoro alla salute, dal Welfare alle carceri, dagli immigrati
all'ambiente, dall'istruzione alla giustizia, per dire una cosa
sola: i diritti dei lavoratori e dei cittadini, nel loro
complesso, stanno subendo una ''compressione''; per questo
servono politiche locali e globali che permettano una loro
maggiore affermazione.
L'analisi emerge dai tanti dati contenuti nel ''Rapporto sui
diritti globali 2003'', realizzato dalla Cgil e dal Gruppo Abele
e presentato oggi nella sede del sindacato in corso Italia alla
presenza del segretario nazionale Guglielmo Epifani, di don
Luigi Ciotti e Sergio Segio. Un lavoro, pero', che non si ferma
alla sola analisi dei fenomeni ma va oltre provando a dare delle
risposte a quelle ''parti crescenti della societa' e della
politica, nuovi movimenti e settori rilevanti dell'opinione
pubblica'' che con ''sempre maggior forza e coesione stanno
dicendo che bisogna cambiare strada, mutare paradigma''.
Occorre, dunque, secondo il rapporto, ''un di piu' e non un di
meno di diritti''. Perche' ''la corsa, non solo dell'economia ma
di tutta la trama complessa della vita sociale e civile,
riprenda una direzione coerente, convincente e magari anche piu'
giusta''.
Il rapporto, che e' anche un efficace strumento di lavoro per
gli operatori del sociale, i sindacalisti e chi opera nel mondo
del volontariato, e' diviso in quattro sezioni: diritti
economico-sindacali; diritto sociali; diritti umani, civili e
politici; diritti globali ed ecologico-ambientali. Ognuna di
queste macro-aree tematiche e' suddivisa in 16 capitoli che
riguardano tutti gli aspetti della vita sociale (relativi agli
avvenimenti del 2002 e agli scenari del 2003). A loro volta,
ognuno dei capitoli analizza la situazione attuale, con una
cronologia dei fatti e un quadro statistico, e delinea le
prospettive future. A completare il lavoro, le interviste al
segretario della Cgil Guglielmo Epifani e a Don Ciotti.
DIRITTI ECONOMICO-SINDACALI: La prima sezione analizza i
diritti in relazione al lavoro. Si parte dall'analisi della
situazione economica attuale e si arriva alla flessibilita', al
lavoro nero e a quello minorile. Alcune capitoli sono dedicati
all'articolo 18, al Libro bianco sul mercato del lavoro e alle
pensioni. L'attenzione si incentra anche sul diritto alla salute
e alla sicurezza e ai diritti nelle imprese sociali. Cgil e
gruppo Abele definiscono la situazione italiana un ''disastro
annunciato'', in relazione a ''tre nodi'': ''l'economia che
cresce poco, le imprese che perdono competitivita' e i conti
108
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
pubblici che non sono in equilibrio''.
DIRITTI SOCIALI: Lo Stato sociale e la sua stretta relazione
con le politiche di inclusione e cittadinanza e quelle relative
agli anziani e ai minori, e con la salute intesa come diritto e'
al centro della seconda sezione. Un capitolo e' dedicato alle
carceri e ai problemi della giustizia. Un altro alle politiche
per i minori e all'istruzione.
DIRITTI UMANI, CIVILI E POLITICI: Si parte dall'ultima guerra
in Iraq per arrivare ai conflitti dimenticati, alle violazioni
dei diritti umani e alle discriminazioni scaturite dalla
''guerra al terrorismo''. Un capitolo intero della terza sezione
e' dedicato ai profughi e agli immigrati.
DIRITTI GLOBALI ED ECONOMICO-AMBIENTALI: L'ultima sezione
riguarda le tematiche ambientali e la correlazione tra queste e
le politiche neoliberiste. Si analizza lo stato della
popolazione, quello del pianeta e il diritto di accesso alle
risorse, il diritto alla globalizzazione. (ANSA).
GUI
18-GIU-03 17:53
109
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DIRITTI: DON CIOTTI; TANTI SULLA CARTA, POCHI NELLA REALTA'
(V. 'DIRITTI: RAPPORTO 2003; DIMINUISCONO...' DELLE 17:53)
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - ''L'Italia e' un Paese dalle molte
contraddizioni, dove una mucca riceve due euro di contributi, ma
in cui 2 milioni e 633mila famiglie, cioe' circa 8 milioni di
suoi cittadini, vivono in condizioni di poverta' relativa e 3
milioni di persone in uno stato di indigenza assoluta''. Lo ha
sottolineato, oggi a Roma, don Luigi Ciotti, fondatore del
gruppo Abele, nel presentare il 'Rapporto sui diritti globali
2003'.
''Siamo anche un Paese - ha proseguito don Ciotti - capace di
darsi una legge come quella sull' affidamento e l'adozione in
cui si dice che 'le condizioni di indigenza non possono essere
di ostacolo al minore al fine di essere educato all'interno
della sua famiglia'. A questo scopo sono previsti dalla legge
degli aiuti economici che dovrebbero essere forniti dallo Stato
e dagli Enti locali, ma 'nei limiti delle loro risorse
finanziarie'. Ma come tutti sanno - ha precisato - un diritto
privo di copertura finanziaria non esiste. Abbiamo leggi
attraenti e propositive, ma spesso non sono poi applicabili''.
Don Ciotti, nel denunciare la compressione dei diritti in
Italia, ha proseguito rilevando la scarsa memoria storica di
molti italiani che dimenticano come i loro nonni e bisnonni
siano stati a loro volta degli immigrati.
Parlando, infine, della sua esperienza all'interno del
carcere minorile 'Ferrante Aporti' di Torino, il sacerdote ha
ricordato come ''un tempo le scritte sui muri tradivano le
origini meridionali della maggioranza dei suoi giovani ospiti.
Oggi sono tutte in arabo. Ci vuole volonta' e lotta alla
criminalita' per salvare questi ragazzi. Noi volontari
accettiamo di fare il nostro dovere e anche di piu' - ha
aggiunto - ma non si puo' affidare tutto al mondo del
volontariato, non possiamo fare sempre da tappabuchi. Occorre
anche da parte del governo una coscienza critica che lo spinga a
riflettere se non sia meglio destinare ad altro uso spese come
quelle previste per la costruzione di una seconda portaerei
italiana''. (ANSA).
RED
18-GIU-03 19:10
110
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SANITA': CONTRATTO MEDICI; SINDACATI, APPELLO PER ALLEANZA
(ANSA) - ROMA, 23 GIU - Le Segreterie Nazionali Fp-Cgil,
Cisl-Fps e Uil-Fpl lanciano un appello per sottoscrivere un
patto di solidarieta' in occasione dello sciopero del 27 giugno,
indetto per il rinnovo del contratto di lavoro dei medici.
L'appello, rilevano i sindacati in una nota, si rivolge a chi
''con slancio ed entusiasmo, quotidianamente'' si adopera per la
''causa dei piu' deboli'', ''per stringere una nuova e forte
alleanza per la salute'' e ''per sottoscrivere un patto di
solidarieta', capace di difendere e migliorare il Servizio
Sanitario pubblico, solidale e generale''.
''I lavoratori della sanita' - continua l'appello - con le
loro Organizzazioni Sindacali Confederali, il giorno 27 di
giugno scenderanno in piazza per difendere il Sistema Sanitario
dalla Devolution di Bossi e Tremonti'', e ''garantiranno, come
sempre, adeguati livelli di assistenza, ma sollecitano
l'opinione pubblica, le Associazioni dell'utenza, affinche' si
realizzi un convinto e attivo senso di partecipazione, per
rimuovere gli immotivati e incomprensibili dinieghi del Governo
al rinnovo del contratto di lavoro (scaduto da ben sedici mesi)
e alla valorizzazione dei livelli professionali''.
L'appello indica ''la necessita' di mantenere e potenziare un
Sistema sanitario a carattere pubblico finanziato dall'erario e
universale, cioe', esteso in condizioni di eguaglianza a tutti i
cittadini'' e inoltre ''la ferma contrarieta' all'introduzione
delle polizze assicurative sanitarie, per l'accesso alle
prestazioni specialistiche nelle strutture ospedaliere
pubbliche, gestite in forma 'privatistica'''.
All'appello hanno aderito: Acli, Arci, Auser Anaao Assomed,
Associazione Libera, Cnca Consulta Nazionale per la salute
mentale (Psichiatria Democratica, Cittadinanza attiva, Unasam,
Caritas Italiana in qualita' di invitato permanente), Emergency,
Federconsumatori, Federazione Italiana Superamento Handicap,
Fondazione Franco Basaglia, Forum 32, Gruppo Abele, Istituto
Fernando Santi, Lega Ambiente, Masci, Movimento per i diritti
dei cittadini, Tribunale per i diritti del malato''.(ANSA).
RED
23-GIU-03 19:29
111
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: DON CIOTTI, SULLE COSTE VERI E PROPRI OMICIDI
IL FONDATORE DI GRUPPO ABELE IN UN'INTERVISTA A RINASCITA
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - ''Quelli che si consumano sulle
nostre coste in questi giorni sono veri e propri 'omicidi'. Oggi
in Italia molti diritti sono in lista d'attesa perche' manca
questo senso di giustizia dentro alle persone, soprattutto
dentro coloro che hanno responsabilita' di governo''. A parlare
cosi' sul problema dell'immigrazione e' don Luigi Ciotti in una
intervista a La Rinascita, il settimanale del Pdci che sara' in
edicola venerdi' 27 giugno, e che ne ha diffuso una
anticipazione.
''I diritti non dipendono da variabili politiche, non sono in
balia di una maggioranza. - dice Ciotti al settimanale - Chi
governa non deve dire se vuole applicare cio' che la
costituzione sancisce, ma deve creare le condizioni perche' i
diritti si possano affermare''.
Secondo il fondatore di gruppo Abele ''la Bossi Fini ci ha
catapultato indietro di molti anni. Per questo chiediamo la
modifica della legge: quelle morti, per il sistema di norme che
abbiamo, per i meccanismi che si sono creati, per le condizioni
in cui avvengono, sono degli omicidi premeditati''.
''In Italia abbiamo assistito per due anni ad una corsa per
garantire pochi potenti: quello che era illegale e' diventato
legale per legge, sono stati forti con i deboli e deboli con i
forti. - si legge nell'anticipazione - Abbiamo leggi per
tutelare chi ha accumulato capitali all'estero in modo illegale,
per depenalizzare il falso in bilancio; norme sulle rogatorie,
la legge Cirami, quella sull'immunita'. Abbiate pazienza, dico,
ma a pagare sono sempre gli ultimi della fila?''
Nell'intervista don Ciotti parla anche di Europa, che ''e'
diventata sempre piu' distratta, si indigna quando ci sono
grandi tragedie, si commuove e solidarizza, ma si tratta solo di
parentesi''.
(ANSA).
RED
24-GIU-03 18:53
112
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RELIGIONE: LIBRO DI DON MILANI TRADOTTO IN RUSSO
'LETTERA A UNA PROFESSORESSA' PRESTO ANCHE IN CINESE
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - ''Lettera a una professoressa'', il
libro-denuncia sulle disfunzioni del sistema scolastico
italiano, ispirato da don Lorenzo Milani, il fondatore della
Scuola di Barbiana, e' stato tradotto in russo. Con questa
traduzione, patrocinata dal Centro ricerca e formazione don
Milani & Scuola di Barbiana, collegato al comune di Vicchio
(Firenze), salgono a 36, secondo stime ufficiose, le versioni in
lingua straniera di opere di don Milani.
''Lettera a una professoressa'', entrato in circolazione nel
giugno 1967 poco prima della morte di don Milani il 26 giugno
dello stesso anno, e' stata tradotta, tra l'altro, in inglese,
francese, spagnolo, tedesco (corealizzata da Alexander Langer
poi eurodeputato dei Verdi) finlandese e giapponese. Tra poco
meno di un anno dovrebbe apparire un'antologia di scritti di don
Milani in olandese. Il testo in italiano figura nel catalogo
della Libreria Editrice Fiorentina.
Il centro di Vicchio ha affidato a un missionario comboniano
l' incarico di tradurre ''Lettera a una professoressa'' in
cinese, mentre e' in cantiere la traduzione in inglese de ''L'
obbedienza non e' piu' una virtu''', le due lettere aperte con
le quali, nel 1965, don Milani difese gli obiettori di coscienza
al servizio militare di leva in Italia, allora considerati
fuorilegge. Ancora in inglese dovrebbe essere tradotto il
manuale sulla scrittura collettiva, applicata a Barbiana, dello
scolopio padre Corzo Toral e di Franco Gesualdi, nel catalogo
delle Edizioni Gruppo Abele. Infine, dalla convergenza tra
alcuni aderenti al centro di Vicchio con Andrea Cecconi della
Fondazione Ernesto Balducci e con Mariano Mariotto di
S.Bonifacio (Verona), coordinatore italiano del movimento
maestri milaniani, e' stato varato il primo numero di ''I CARE,
trimestrale di cultura milaniana'',diretto da Piero Cappelli,
appoggiato dallþeditore fiorentino Tierre e diffuso soltanto per
abbonamento.
(ANSA).
XDI
24-GIU-03 17:52
113
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: PDL PER ABBASSARE PENE ED ELIMINARE SANZIONI CONSUMO
PRESENTATA DA CARTELLO ASSOCIAZIONI ASSIEME AD APPELLO
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Abbassare le pene (lasciandole
elevate solo per le ipotesi di traffico di stupefacenti e di
associazioni criminali), depenalizzare il consumo, favorire la
dimissione dalle carceri dei detenuti con problemi legati
all'uso delle sostanze, riconoscendo anche i trattamenti
alternativi sul territorio: sono alcuni dei capisaldi del
progetto di legge di revisione del D.P.R. 309 sulla droga
presentato oggi da un cartello di associazioni.
Franco Corleone (Forum droghe), don Luigi Ciotti (Gruppo
Abele), Tom Benetollo (Arci), Claudio Cippitelli (Cnca),
Giuseppe Bortone (Cgil) hanno illustrato l'iniziativa in una
conferenza stampa, alla Camera, in occasione della Giornata
mondiale contro il traffico e l'abuso delle droghe. A sostegno
della Pdl (una bozza ancora da limare) hanno anche lanciato un
appello ''Dal penale al sociale'' che ha gia' raccolto oltre
1200 firme tra associazioni, sindacati, operatori, magistrati,
esponenti del mondo della cultura.
Numerosi parlamentari, di diversi gruppi, hanno gia'
assicurato il loro appoggio per avviare l'iter del
provvedimento. Un provvedimento che - hanno spiegato i promotori
stamani - vuole essere ''alternativo a quello annunciato dal
vicepremier Fini, che dovrebbe caratterizzarsi per la
riproposizione della dose media giornaliera, cancellata dal
referendum del '93, e per l'inasprimento del trattamento penale
per le droghe leggere, in nome della loro equiparazione alle
droghe pesanti. Una revisione della normativa penale che e' solo
l'ultimo atto di una campagna ideologica caratterizzata
dall'attacco alla riduzione del danno, al metadone e ai Sert''.
''Noi - ha chiarito Corleone - non vogliamo difendere
l'esistente, ma proporre interventi che rispondano alle
necessita' della situazione giudiziaria e carceraria italiana''.
''Oggi dovrebbe essere la Giornata contro le mafie'' ha
ammonito don Ciotti sottolineando che ''i diritti sociali non
sono un'opzione politica variabile'' e che ''il mondo delle
droghe e' al plurale'' e quindi ''bisogna allargare l'insieme
delle proposte, dei servizi perche' nessuno resti un passo piu'
indietro degli altri''. Da Benetollo e' partita la proposta di
dare vita a un nuovo cartello, che abbracci associazionismo,
volontariato, terzo settore, per avviare una campagna permanente
sui contenuti della proposta, mentre Bortone ha puntato l'indice
contro ''l'attacco agli operatori del settore a cui si assiste
da tempo''. ''Non consentiremo che tornino indietro le
sperimentazioni'' ha detto ricordando che ''tutelare i
lavoratori del settore, delle unita' di strada, significa
tutelare gli utenti, i tossicodipendenti''.
Sull'opportunita' di tener conto delle evidenze scientifiche
ha infine insistito Cippitelli. (ANSA).
CLL 26-GIU-03 14:17
114
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: TANO GRASSO, PUO' TORNARE A COLPIRE CON STRAGI
(ANSA) - NAPOLI, 27 GIU - ''La criminalita' organizzata
potrebbe tornare a colpire con attentati e stragi. Nell'ultimo
anno c'e' stato un forte arretramento nella lotta alle mafie e
nell'affermazione del principio di legalita'''. Lo ha detto il
presidente delle Associazioni Antiracket Tano Grasso alla Festa
della Legalita' di Legambiente e Libera a Frattaminore (Napoli).
Grasso nel suo intervento ha attaccato duramente il governo
Berlusconi: ''Il rientro dei capitali esteri, la legge Cirami, i
condoni vari, il lodo Schifani, sono leggi che un governo di
colore diverso puo' sempre abrogare. Quello che purtroppo resta
sono i danni che esse provocano, per le loro conseguenze
dirette, ma soprattutto perche' certe leggi abbassano il livello
di percezione di cio' che e' illegale''.
''Sembra di essere tornati agli anni Ottanta - ha detto
Grasso -, quando imprenditori e politici si scambiavano mazzette
e favori o portavano i loro capitali all'estero alla luce del
sole, perche' farlo era pratica comune e socialmente ammessa in
certi ambienti''.
Alla Festa della Legalita' di Frattaminore ha partecipato
anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera. ''Questo governo
rischia di svuotare di significato ogni riferimento alla
legalita' - ha detto -, perche' trasforma in legge interessi di
singoli''. (ANSA).
COM-KPV/BOM
27-GIU-03 20:56
115
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
UE: FO, RAME, DON CIOTTI SOLIDARIZZANO CON SCHULZ
MIGLIAIA DI E-MAIL A 'UNITA'' SOLIDALI CON CAPOGRUPPO SPD
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - La rivista 'Avvenimenti' ha pubblicato
un elenco di personalita' che hanno espresso ''solidarieta' e
simpatia'' al capogruppo della Spd, Martin Schulz. Nell' elenco
figurano, tra gli altri, il Premio Nobel Dario Fo, Franca Rame,
il giurista Carlo Federico Grosso, il presidente dell' Anpi,
Aldo Aniasi, il presidente dell' Arci Tom Benettollo, don
Ciotti, Rita Borsellino, Laura Firpo, lo scrittore Carlo
Lucarelli, Giulietto Chiesa, Diego Novelli, Marco Travaglio.
Sempre in giornata, in meno di 24 ore il sito dell' 'Unita''
ha ricevuto 2.394 e-mail di solidarieta' col capogruppo Spd al
Parlamento europeo, definito ieri da Berlusconi un kapo'.
I messaggi dei lettori - informa 'l'Unita'' - sono giunti
alla media di 110 e-mail l'ora, quasi due al minuto,
considerando anche le ore notturne. Un risultato considerato
dalla redazione ''assolutamente inaspettato, quando sul sito si
e' deciso di lanciare l'iniziativa, richiesta da alcuni dei
partecipanti ai forum dell' 'Unita'', scandalizzati per quanto
successo la mattina durante il dibattito sul semestre di
presidenza italiana del Consiglio europeo''.
Molti hanno scritto in inglese, molti anche in tedesco, e non
poche sono le e-mail inviate da italiani residenti in Germania.
(ANSA).
SES/FV
03-LUG-03 19:47
116
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: ASSOCIAZIONE LIBERA CHIEDE TUTELA PER SINDACO GELA
PRESIDENZA REPUBBLICA RISPONDE AD APPELLO CROCETTA
(ANSA) - GELA (CALTANISSETTA), 7 LUG - Il cartello di
associazioni ''Libera'' presieduto da don Luigi Ciotti chiede
''adeguate misure di tutela personale nei confronti del sindaco
di Gela Rosario Crocetta, gia' vittima di pressanti
intimidazioni''.
Crocetta (Comunisti italiani) ha partecipato, con altri
amministratori di diversi comuni, al campo di formazione
organizzato da Libera a Savignano sul Panaro (Modena).
Il sindaco di Gela, in carica da qualche mese dopo la decisione
del Tar che ha riesaminato i risultati delle elezioni che
avevano dato in un primo tempo la vittoria all' avversario del
Centrodesra, ha subito denunciato la situzione del Comune
stretto nella morsa della criminalita' e della mafia, degli
abusi edilizi, con casi di inquinamento ambientale, ed aveva
chiesto l' aiuto delle istituzioni rivolgendosi anche al
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
A Crocetta la presidenza della Repubblica ha risposto, con una
lettera del consigliere per gli Affari interni, Alberto Ruffo.
Le richieste del sindaco sono state ''evidenziate - scrive Ruffo
- al ministero dell' Interno per le valutazioni e determinazioni
del caso in particolare per quanto concerne il potenziamento
degli strumenti e delle unita' operative ai fini di una piu'
decisa azione di contrasto al fenomeno mafioso''.
(ANSA).
FK
07-LUG-03 16:57
117
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MUSICA: VASCO ROSSI; IL TERZO CONCERTO SI', UN QUARTO NO
(V. 'MUSICA: VASCO ROSSI; ORGANIZZATORI...' DELLE 13.34)
(ANSA) - MILANO, 8 LUG - Tirano un sospiro di sollievo gli
80 mila possessori del biglietto per la terza data di Vasco
Rossi a San Siro: il concerto di questa sera di fa, hanno
annunciato gli organizzatori di Clear Channel. Pero', e' stato
spiegato, che non si potra' tenere un quarto show, come era
stato chiesto ieri da alcuni consiglieri comunali milanesi, e
come molti appassionatissimi del Blasco speravano.
Ai politici risponde il responsabile di Clear Channel,
l'agenzia che ha promosso i concerti milanesi di Vasco, Roberto
De Luca: ''Dov' erano quando ho chiesto io una quarta data,
cinque mesi fa, con domanda scritta e protocollata? A questo
punto il concerto, ovviamente, non si puo' piu' organizzare''.
Su quanto e' successo ieri, la portavoce di Vasco, Tania
Sachs, ha spiegato che ''il cavillo era nato dalla polizia
annonaria che ha dato un'interpretazione del permesso di
agibilita' dello stadio diversa dal pensiero di De Luca di Clear
Channel, organizzatore del cancello, e anche dal pensiero dei
funzionari di pubblica sicurezza''.
''Il problema e' che le prescrizioni precedenti della
commissione di vigilanza - ha proseguito la Sachs - non hanno
mai fatto problemi su lucchetti e vie di fuga, ma hanno sempre
solo segnalato quali erano le porte che dovevano rimanere
aperte''.
''La commissione di vigilanza del Comune - racconta De
Roberto Luca - segnala quali sono le porte che devono restare
sempre aperte, ad esempio per i Rolling Stones ha detto che
dovevano restare aperte le porte che danno su via Piccolomini.
In questo caso, invece, la Commissione non ha segnalato quali
porte dovessero essere aperte, ma ha solo detto che le vie di
esodo dovevano essere sgombre da ostacoli, senza specificarle.
Cosi' - prosegue l'organizzatore - io mi sono attenuto alle
prescrizioni fatte per il concerto degli Stones. A San Siro ho
anche mostrato al funzionario di pubblica sicurezza le
prescrizioni della commissione vigilanza e lui mi ha detto,
davanti ai funzionari annonari: 'qui non si fa cenno al fatto
che queste porte debbano essere aperte'. Per far defluire il
pubblico, poi, noi apriamo tutte le porte a fine concerto,
mentre la commissione di vigilanza vuole che tutte le porte
siano chiuse, ma senza lucchetti, anche se ho persone
sufficienti per aprirle immediatamente''.
''Questo, con molta benevolenza, si puo' chiamare un
malinteso, che - conclude De Luca - ha per conseguenza che i
nostri centralini sono subissati di telefonate di gente che non
sa cosa fare''.
Il Blasco, quindi questa sera ci sara' e indossera' la famosa
e tanto discussa maglietta antiproibizionista (con foglia di
118
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
cannabis) gia' sfoggiata nella prima data milanese. In un primo
momento i consiglieri milanesi di Forza Italia avevano posto
come condizione per la ipotetica quarta data - che a questo
punto non ci sara', che Vasco Rossi rinunciasse a indossare
quella maglietta, vincolo che nella stesura finale della mozione
e' stato poi rimosso. ''Vasco questa sera indossera' la
maglietta - informa la sua portavoce -. Ha anche firmato il
documento che si trova sul sito Fuoriluogo, la sua parola
d'ordine e' 'legalize' perche' pensa che non si possano mettere
sullo stesso piano droghe leggere e pesanti''.
''I tre punti di Forum droghe su cui Vasco e' d'accordo -
dice la Sachs - sono la depenalizzazione per il consumo di
sostanze, alternative reali al carcere, consolidare una politica
europea di riduzione del danno e contrastare l'idea di punire
con 8 anni di carcere uno spinello''.
Oltre ad aver firmato l'appello di Fuoriluogo e aver invitato
i suoi fans a fare altrettanto, Vasco questa sera indossera'
ancora la maglietta, realizzata da Muscle, che verra' venduta a
scopo benefico, per finanziare le comunita' 'antiproibizioniste'
- come sottolinea la Sachs - di Don Gallo e Don Ciotti. (ANSA).
XGI
08-LUG-03 14:35
119
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MUSICA: VASCO ROSSI TRIPLICA E SALUTA MILANO
(ANSA) - MILANO, 9 LUG - ''Ringraziate il cielo che ci ha
dato la femmina'': cosi' Vasco Rossi, sulle note sfumanti di
'Alba chiara', sotto una pioggia di coriandoli colorati, dal suo
palco a forma di nave felliniana ha dato il suo arrivederci allo
stadio San Siro di Milano, dove ha tenuto l'ultimo e, forse, il
piu' caloroso dei suoi tre concerti da tutto esaurito.
Ottantamila anche questa sera i fan all'interno dello stadio,
ma all'esterno - secondo gli organizzatori - ne sono rimasti
altri 5 mila senza biglietto. Tra loro e la polizia c'e' stata
tensione e qualche sporadico contatto ''d'alleggerimento'': piu'
o meno lo stesso scenario degli altri due concerti.
Nei giorni scorsi proprio la pressione di chi era rimasto
fuori aveva portato alla chiusura di alcune porte dell'impianto
di San Siro per impedire che queste venissero utilizzate dai
fans di Rossi senza biglietto. La decisione pero' aveva creato
dei problemi alla sicurezza e al sequestro temporaneo dello
stadio. Ma stasera si sono tolti i lucchetti alle uscite
incriminate, il concerto si e' svolto regolarmente e il 'blasco'
non si e' espresso pubblicamente sulla questione. Anche perche'
- dice la sua portavoce Tania Sax - ''che si facesse il concerto
si sapeva fin dall'inizio''.
Nessuna parola da Rossi nemmeno sulla questione
antiproibizionista. Vasco preferisce affidare il suo credo,
cioe' la legalizzazione delle droghe leggere, alla maglietta che
ha indossato per tutti i concerti, i cui proventi andranno alle
comunita' di recupero di don Andrea Gallo e di don Luigi Ciotti.
(ANSA).
XGI-KDP/MEA
09-LUG-03 00:26
120
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
A CECINA APRE 'ZION', CAMPEGGIO PER SETTECENTO STUDENTI
DIVERTIMENTO, MUSICA E DIBATTITI. ATTESI EPIFANI E GUIDI
(ANSA) - ROMA, 10 LUG - Un posto dove unire la piu' classica
delle vacanze all'impegno politico sociale, alternando
divertimenti, musica e nottate sulla spiaggia a dibattiti e
workshop con personaggi di spicco del mondo economico e sociale:
e' Zion, il campeggio estivo degli studenti, organizzato dalle
associazioni Mutua Studentesca, Unione degli Studenti e Unione
degli Universitari, che aprira' i battenti il 17 luglio a
Cecina, in provincia di Livorno, e che durera' due settimane.
Arrivato alla decima edizione, nel campeggio allestito in
Toscana dovrebbero arrivare piu' di settecento studenti
provenienti da ogni parte d'Italia. Zion pero' non sara' un
semplice luogo di svago: l'obiettivo degli organizzatori e'
infatti quello di farne punto di riferimento e di aggregazione
giovanile sui temi della scuola e dell'universita', della
politica, della cultura, del lavoro e della legalita' ma anche
un momento di riflessione per tirare le somme di un anno di
politica sociale e universitaria. Ecco dunque il coinvolgimento
di personaggi di spicco nei dibattiti che si susseguiranno
durante il campeggio.
Si comincia il 23 con un incontro dal titolo ''pace,
globalizzazione e sviluppo'' con l'ex ambasciatore italiano a
Beirut Giuseppe Cassini e si prosegue venerdi' 25 con il
dibattito sui ''nuovi lavori nella societa' dell'informazione''
a cui sono attesi il segretario della Cgil Guglielmo Epifani e
il vicepresidente di Confindustria Guidalberto Guidi, moderati
dal segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi. Domenica 27
tocchera' invece alla giustizia con Don Ciotti, il segretario di
Md Claudio Castelli, il direttore di 'Il riformista' Antonio
Polito e Nicola Tranfaglia, docente dell'universita' di Torino.
La scuola sara' passata al settaccio il 29 dal presidente della
conferenza dei rettori Piero Tosi mentre il 1 agosto l'ultimo
dibattito vedra' protagonisti Luciana Castellina e il presidente
della Regione Toscana Claudio Martini che discuteranno dei
movimenti e del cammino da loro intrapreso dopo gli ultimi
avvenimenti nazionali ed internazionali.
Ai dibattiti si alterneranno workshop giornalieri tra gli
studenti per parlare di scuola e universita' e laboratori di
informatica e graffiti. Ma come ogni vacanza che si rispetti non
mancheranno i divertimenti: concerti quasi tutte le sere,
spettacoli teatrali e tornei di calcetto, pallavolo, ping pong e
tennis. (ANSA).
GUI
10-LUG-03 19:21
121
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: BORSELLINO; CORTEI E DIBATTITI PER NON DIMENTICARE
VENERDI' CASINI SARA' A PALERMO.LE INIZIATIVE PROMOSSE DA LIBERA
(ANSA) - PALERMO, 14 LUG - Tre giorni di manifestazioni per
ricordare Paolo Borsellino, il magistrato ucciso 11 anni fa, il
19 luglio '92, nella strage di via D' Amelio. Oltre alla
cerimonia di commemorazione che si svolgera' venerdi' pomeriggio
nel centro intitolato al magistrato, dove e' prevista la
partecipazione del presidente della Camera Pier Ferdinando
Casini, altre iniziative sono state promosse dall' associazione
Libera. Il programma e' stato presentato stamani dal presidente
di Arci Sicilia e vicepresidente di Libera, Alfio Foti, dal
politologo Claudio Riolo e dal presidente di Libera Palermo,
Giovanni Abbagnato, alla presenza di Rita Borsellino, sorella
del giudice.
Si comincia mercoledi' 16 luglio nel complesso ''La
Vignicella'', alla Ausl 6, con ''Parole e suoni'', dal titolo
''Perche' la speranza non muoia mai'', frase pronunciata da
Antonino Caponnetto, morto un anno fa e padre del pool antimafia
di cui facevano parte Falcone e Borsellino. Presenti Leo
Gullotta, Renato Scarpa, Pamela Villoresi, il quartetto vocale
di Giovanna Marini e il coro polifonico ''Coralmente'' diretto
da Livio Girgenti, Stefano Iannuzzo e Roberto Caruso. Porteranno
la propria testimonianza, Rita Borsellino - sorella del
magistrato -, il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli e
Luigi Ciotti.
Per venerdi' 18 e' prevista un' assemblea al centro Santa
Chiara di padre Meli, all' Alberheria, su ''diritto di critica e
responsabilita' politica'', con esponenti di Libera, Arci,
Centro Impastato, ''scuola etico politica Giovanni Falcone'' e
associazione ''Palermo anno uno''.
Sabato 19, alle 16,30, appuntamento in via D' Amelio per la
commemorazione di Paolo Borsellino e gli agenti della scorta
Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi
e Claudio Traina. Saranno letti brani di Paolo Borsellino e
Antonino Caponnetto, mentre alle 18 ci sara' un dibattito su
''Stragi anni 90: fu solo mafia?'' con il giornalista Maurizio
De Luca, il magistrato Luca Tescaroli e don Luigi Ciotti.
Alle 20,30 a Palazzo Steri sara' presentato il libro
''Giustizia e verita''', scritti inediti del giudice Paolo
Borsellino, Fra i presenti, anche Vittorio Teresi, Massimo
Russo, Franca Imbergamo, Gian Carlo Caselli, Antonino Ingroia,
Giorgio Bongiovanni, Rita Borsellino, Luigi Ciotti e il
giornalista Ernesto Oliva.
(ANSA).
YP6-NU
14-LUG-03 14:38
122
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
BORSELLINO: CENTARO, EVITARE VELENI E CONTRAPPOSIZIONI
(ANSA) - PALERMO, 19 LUG - ''Questo undicesimo anniversario
della strage di via D' Amelio dovrebbe indurre tutti a evitare
veleni e contrapposizioni''. Cosi' il presidente della
commissione Antimafia, Roberto Centaro, che stamane ha deposto
una corona di fiori sul luogo dell' eccidio, in cui persero la
vita il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della sua scorta.
Riferendosi a una recente intervista del procuratore della
Repubblica di Palermo, Pietro Grasso, nella quale si parlava di
''veleni al palazzo di Giustizia'', Centaro ha detto che ''le
polemiche che partono dalla Procura, trovano cassa di risonanza
fuori e questo non aiuta a creare un clima sereno''. Centaro ha
poi sottolineato che ''per quanto riguarda le indagini sui
politici occorrono risposte immediate: ombre e dubbi sono il
terreno di coltura ideale per i veleni''.
Stamane, intanto, si sono recati in via D' Amelio anche il
questore di Palermo, Francesco Cirillo, il presidente della
Provincia, Francesco Musotto, mentre il procuratore della
Repubblica Pietro Grasso, che ieri non era andato alla cerimonia
di commemorazione svoltasi al Centro Borsellino alla presenza
del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, oggi ha
partecipato alla messa di commemorazione a Casa Professa.
Tra gli appuntamenti del pomeriggio, l' arrivo del 'Camper
della legalita'' in via D' Amelio, dove alle 16,30
l'associazione ''Libera'' commemorera' il magistrato e gli
agenti uccisi, con una lettura di brani di Borsellino e di
Antonino Caponnetto.
Stasera, allo Steri, sara' presentato il libro ''Giustizia e
verita' - Gli scritti inediti del giudice Paolo Borsellino''.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di Gian Carlo Caselli,
Don Luigi Ciotti e Rita Borsellino.
(ANSA).
KQN
19-LUG-03 13:30
123
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
'CAROVANE', SCRITTORI SU CILE 30 ANNI DOPO E SU 11 SETTEMBRE
(NOTIZIARIO LIBRI)
(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Si intitola 'Addio alle armi' la
terza edizione di 'Carovane' organizzato a Piacenza dal 6 al 14
settembre dall' Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
con il contributo della Provincia, del Comune e la libreria
Fahreneit 451. Un grande carta del mondo in cui sono cancellate
le zone di conflitto e' il logo della manifestazione dedicata
alla cultura, libri e musica di Cuba.
Al centro delle giornate il trentennale del golpe cileno di
Pinochet e il ricordo dell' 11 settembre. Gina Gatti che
riferirà, nel giorno del trentennale del golpe in Cile, la sua
dolorosa esperienza di prigioniera nelle carceri di Pinochet.
Con lei anche Orlando Jimeno Grendi, fratello di uno dei più
stretti collaboratori di Allende, Marc Cooper, traduttore dello
statista cileno, autore anche di un libro sulle orme del Che,
Italo Moretti, all'epoca inviato della Rai e Maurizio Chierici,
inviato del Corriere della Sera.
L' 11 settembre sarà ricordata anche la strage di Attica
dell' 11 settembre del 1971, raccontata - tra gli altri - da
Bruce Jackson, studioso dei movimenti afro-americani, e da
Ramsey Clark, ex sottosegretario di stato. La strage delle Torri
Gemelle de 2001 sarà ripercorsa da Mary Marshall Clarke, autrice
di un collage di microstorie sugli immigrati chicanos illegali
scomparsi, senza lasciar traccia di sè, nel crollo delle Twins
Towers e con Sam Hamill.
Molti saranno cosi' i dibattiti sul tema della guerra,
declinata nelle sue forme più varie, da 'Le guerre dell'acqua'
come si intitola il saggio, edito da Feltrinelli, dell'indiana
Vandana Shiva, tra i massimi esperti internazionali di ecologia
sociale, che arrivera' a Piacenza apposta, alla guerra fredda di
ieri e quelle calde di oggi di cui parlerà l'americano Wayne
Smith, segretario d'Ambasciata a Cuba dal '58 al '61 e
personaggio chiave nei rapporti tra Castro e gli Stati Uniti
durante le amministrazioni Kennedy e Carter, noto analista della
politica estera Usa.
Presenti anche Carlo Gubitosa con il suo libro sulla Cecenia,
l'africano Tierno Monenembo, testimone del massacro in Ruanda;
Per l'apertura, il 6 settembre si parlerà de 'I dannati della
terra' con Don Gallo, con lo scrittore ed editorialista Ramon
Chao (padre del più noto Manu), con lo scrittore turco
trapiantato in Germania Zafer Senocak.
Sui 'Diritti delle persone nell'epoca della globalizzazione'
parleranno l'8/9 Giancarlo Caselli, Gherardo Colombo, Don Ciotti
e Gianni Minà. Spazio anche al noir con Loriano Macchiavelli,
Jason Starr, Giulio Leoni, Gianfranco Nerozz, Alda Teodorani,
Serge Quadruppani e Marco Buticchi. E poi ancora, altri autori
noti, debuttanti, rivelazioni italiane e straniere.(ANSA).
PER
25-LUG-03 16:50
124
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTINO: DON CIOTTI, PARLAMENTO POTEVA FARE DI PIU'
SODDISFAZIONE MINIMA, MISURA APPROVATA E' INSUFFICIENTE
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - Un minimo di soddisfazione e'
innegabile, perche' si e' finalmente portato a termine ''un
annoso balletto, a tratti decisamente strumentale, giocato sulla
pelle e sulle speranze dei detenuti ma anche di tutti gli
operatori penitenziari nel segno di una sicurezza intesa
esclusivamente come ordine pubblico e non nel senso piu' ampio
di sicurezza sociale''. Pero' il Parlamento avrebbe ''dovuto e
potuto fare di piu'' e per questo c'e' ''amarezza''.
Don Luigi Ciotti, commentando l'indultino approvato dal
Parlamento, parla di un provvedimento che lo soddisfa a meta' e
auspica che si tratti di un ''primo passo in una strada di
rinnovamento e di riforme della situazione carceraria, nel segno
di una maggiore civilta' giuridica e umanizzazione della pena''.
La misura approvata, spiega Don Ciotti, ''e' decisamente
insufficiente a dare un reale respiro al problema del disumano
sovraffollamento che affligge i penitenziari. Sia per le
numerose esclusioni previste, sia per le difficolta'
applicative''. E si tratta di un provvedimento ben diverso
dall'indulto e da quella ''riduzione della pena chiesta con
forza dal Papa a Montecitorio'' che, tra l'altro, ''non prevede
alcun automatismo ma il vaglio del magistrato di sorveglianza,
con tutti i problemi di ingolfamento, i tempi lunghi e le
disparita' di valutazione che cio' comportera'.''.
Secondo Don Ciotti, inoltre, oltre a chi e' escluso dalla
possibilita' di utilizzare il provvedimento per legge, ve ne
saranno molti altri che rimarranno fuori per motivi ''non
scritti nelle leggi ma nella condizione di poverta' ed
emarginazione di moltissimi detenuti''. ''Ancora una volta,
insomma - conclude Don Ciotti - i piu' deboli e i piu' poveri
saranno ulteriormente penalizzati''.(ANSA).
GUI
01-AGO-03 19:08
125
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
INDULTINO: SEGIO, PROVVEDIMENTO DI FINTA CLEMENZA
VICENDA ERA COMINCIATA MALE ED E' FINITA PEGGIO
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - ''L'indultino e' legge? Beh, si puo'
dire che una vicenda che era cominciata male oggi e' finita
peggio''. Sergio Segio, portavoce del gruppo Abele, non e' per
nella soddisfatto della legge approvata oggi, dopo diverse
modifiche e aspri contrasti, dal Parlamento, e parla di un
''provvedimento di finta clemenza'', che finira' per non portare
alcun beneficio.
''Fermo restando che e' anche sbagliato chiamarlo indultino,
perche' l'indulto e' un provvedimento che riguarda tutti i
detenuti e questo invece esclude alcune tipologie di reato -
spiega Segio - di questo finto beneficio non ne beneficera' un
detenuto in piu' di quelli che gia' oggi beneficiano delle
misure alternative al carcere previste dalla legge''. In piu',
aggiunge, ''non c'e' alcun automatismo applicativo: significa
che saranno, come gia' accade oggi, i magistrati di sorveglianza
ad applicare il provvedimento. E considerato che quegli stessi
magistrati concedono con difficolta' le misure alternative e,
per di piu', sono oberati di lavoro, si rischia di finire in un
collo di bottiglia''. Ulteriore problema e' rappresentato dalla
possibilita' di trovarsi di fronte ad una diversa applicazione
del provvedimento a seconda della regione o del distretto dove
si trova il detenuto con il rischio, senza contare i tempi
lunghi per la concessione dell' indultino, di una ''disparita'
di applicazione''.
Ma si tratta di un provvedimento di finta clemenza anche per
un altro motivo: ''i detenuti che potrebbero usufruirne, per la
tipologia di reato - aggiunge Segio - sono nella maggior parte
dei casi tossicodipendenti, immigrati e disagiati mentali.
L'indultino, pero', prevede che per poterne usufruire sia
necessario un domicilio e la maggior parte di queste persone non
ne ha''. L'effetto, insomma, sara' che ''ancora una volta i piu'
deboli e gli emarginati saranno quelli che pagheranno''.
Ben diversa la soluzione che Segio vorrebbe veder approvata:
''L'unica risposta e' quella che andiamo proponendo da tre anni:
una amnistia o un indulto''. Che poi, conclude, altro non
sarebbero che la ''pre-condizione per affrontare i veri problemi
delle carceri italiane, quelli strutturali''.(ANSA).
GUI
01-AGO-03 17:46
126
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AMBIENTE: L'ACQUA AL CENTRO DI FESTAMBIENTE 2003 /ANSA
(ANSA) - FIRENZE, 5 AGO - Saranno l'acqua e la
globalizzazione i temi centrali della 15/ma edizione di
Festambiente, la tradizionale rassegna estiva di Legambiente che
si svolgera' a Rispescia, in provincia di Grosseto, dall'8 al 24
agosto e che e' stata presentata questa mattina a Firenze. Molti
i nomi di richiamo, sia della politica che dello spettacolo; tra
questi il ministro Altero Matteoli e Giuliano Amato, i
Tiromancino e Marina Rei. Tra le novita' di quest'anno, la
collaborazione con l'associazione 'Libera' di don Luigi Ciotti.
''I problemi ambientali non possono essere racchiusi
all'interno di un singolo paese - ha dichiarato Angelo Gentili,
della segreteria nazionale di Legambiente - per questo
Festambiente esce dagli ormai storici confini di Rispescia, dove
ha sede il nostro Centro per lo sviluppo sostenibile, e si
estende in tutta la Maremma, toccando argomenti di ampio respiro
come l'acqua, alla quale e' dedicato il 2003, e la
globalizzazione'. Uno dei temi affrontati nei dibattiti sara' la viabilita'
maremmana. 'Rifiutiamo con decisione l'ipotesi di una
autostrada, sia litoranea che collinare - ha spiegato Gentili -
per noi la base di partenza resta l'accordo del 2000 che mirava
ad adeguare e mettere in sicurezza l'Aurelia'.
Assieme all'ambiente, particolare attenzione sara' dedicata
alla solidarieta' sociale. Quest'anno Festambiente dedica tre
giorni a 'Libera', l'associazione contro la criminalita'
organizzata fondata da Don Ciotti. Tra gli ospiti, lo stesso
Ciotti, Giancarlo Caselli, procuratore generale della Corte di
appello di Torino, e Rita Borsellino (11 agosto), mentre per il
13 agosto e' prevista la partecipazione del procuratore
nazionale antimafia Piero Luigi Vigna.
Nutrito il carnet dei politici: all'inaugurazione saranno
presenti il ministro dell'ambiente Altero Matteoli e il sindaco
di Grosseto Alessandro Antichi. Il 14 agosto sara' la volta
dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e dell'onorevole
Rosy Bindi. Ermete Realacci, presidente nazionale di
Legambiente, incontrera' il pubblico il 17 agosto insieme a
Maurizio Costanzo. Non ancora certa la presenza di Romano Prodi,
che aveva gia' partecipato a Festambiente lo scorso anno.
Numerosi anche gli ospiti del mondo dello spettacolo: tra
gli altri Eugenio Finardi, Enzo Jannacci, Tiromancino, Per
Grazia Ricevuta (gli ex CSI), Sud Sound System, Marina Rei,
Paola Turci. Spazio anche al teatro impegnato, con due serate
dedicate ad affabulatori del calibro di Marco Paolini e Paolo
Hendel. Completano la manifestazione i film, i cortometraggi e i
documentari proiettati nell'ambito del 'Clorofilla film
festival'; i laboratori e le iniziative dedicate ai piu' piccoli
con la 'citta' dei bambini e delle bambine'; e le esposizioni di
arte contemporanea ecologica con sculture di sabbia e materiali
riciclati. (ANSA).
B-CF 05-AGO-03 17:41
127
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FESTAMBIENTE: CENA CON PRODOTTI DI TERRE CONFISCATE A MAFIA
(ANSA) - GROSSETO, 6 AGO - Una cena con prodotti coltivati
dalle Cooperative agricole sui terreni confiscati alla mafia e
alla criminalita' organizzata si terra' alla ''Festa di
Libera'', l'associazione contro il crimine presieduta da don
Luigi Ciotti.
La manifestazione si terra' dall' 11 al 13 agosto a Rispescia
(Grosseto), nell' ambito di Festambiente che, invece, si aprira'
l' 8 agosto e proseguira' fino al 24. Festambiente e' stata
presentata stamani a Grosseto da Angelo Gentili, responsabile
della manifestazione e componente della Segreteria nazionale di
Legambiente.
Alla ''Festa di Libera'' dedicata al concetto di
''legalita''' e' annunciata la partecipazione di Rita Borsellino
e di Enrico Fontana. La cena e' in programma lunedi' 11 agosto
ed e' intitolata ''Il sapore della legalita'''.
(ANSA).
YXB-GAR
06-AGO-03 17:57
128
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
ABUSIVISMO EDILIZIO: LEGAMBIENTE E LIBERA LANCIANO PETIZIONE
TRA I PRIMI FIRMATARI VIGNA, CASELLI, E RITA BORSELLINO
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Il condono edilizio non s'ha da fare:
per questo Libera e Legambiente hanno dato il via ad una
petizione contro ''l'ipotesi piu' volte ventilata, di riaprire
le porte del condono edilizio''. Tra i primi firmatari figurano
il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, il
Procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, il presidente
della commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti, Paolo
Russo, Rita Borsellino, e i presidenti delle 2 associazioni,
Ermete Realacci, e Luigi Ciotti.
''Noi sottoscritti cittadini profondamente inquieti per il
ripetersi di notizie relative a un nuovo possibile condono
edilizio - recita la petizione - rivolgiamo un forte appello al
governo e alle forze politiche affinche' un simile
provvedimento, che avrebbe effetti devastanti sull'ambiente e la
legalita', non venga presentato, ne' tantomeno approvato''.
''Il solo annuncio della sanatoria dell'abusivismo - prosegue
il testo - sta gia' alimentando quella vera e propria industria
del cemento illegale, caratterizzata da forti e comprovate
connessioni con la criminalita' organizzata, che rappresenta una
gravissima minaccia'' per l'Italia. (ANSA).
RED
14-AGO-03 14:45
129
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FINANZIARIA: LEGAMBIENTE, NO ASSOLUTO A CONDONO EDILIZIO
(ANSA) - ROMA, 20 AGO - Un 'no' deciso a qualunque ipotesi di
condono edilizio viene dal parlamentare della Margherita e
presidente di Legambiente Ermete Realacci.
''Ancora una volta, afferma Realacci in una nota, commentando
le voci di un possibile inserimento del condono edilizio
nell'ambito della prossima finanziaria - il governo sembra
rinnovare la strategia delle una tantum e dei premi all'
illegalita', dimostrando senza appello una irrimediabile
incapacita' di gestire non solo l' economia italiana, ma anche
cio' che il nostro Paese ha di piu' caro: il territorio e
l'ambiente. Il solo parlare di sanatorie edilizie - prosegue
Realacci - rischia di riaprire una nuova stagione di abusi. E
nessuno ci venga a dire che un conto sono gli ecomostri alla
Fuenti e un altro sono i piccoli abusi consumati all'interno
delle pareti domestiche. Grandi o piccoli, sono tutti interventi
compiuti in barba alla legalita'''.
Il presidente di Legambiente lancia poi un appello al
ministro dell'Ambiente Matteoli: ''Il ministro ha ripetuto piu'
volte di essere contrario a qualsiasi ipotesi di sanatoria
edilizia. Ci aspettiamo quindi che di fronte a un'occasione come
quella della discussione della Finanziaria, voglia far sentire
la propria voce e tenere un comportamento coerente. Perche'
parlare di politiche ambientali mentre si approva un condono
edilizio e' come permettere a Jack lo squartatore di discutere
del futuro dell'umanita'''.
Contro il condono edilizio, la scorsa settimana, da Grosseto,
dove e' attualmente in corso Festambiente, Legambiente aveva
lanciato un appello cui hanno aderito il Procuratore nazionale
della Repubblica Piero Luigi Vigna, il procuratore generale di
Torino Giancarlo Caselli, il presidente della Commissione
parlamentare d'inchiesta sui rifiuti Paolo Russo, l'onorevole
Rosy Bindi, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini,
il presidente dell' associazione Libera Luigi Ciotti, insieme
alla vicepresidente Rita Borsellino, e al giornalista Maurizio
Costanzo. A questi nomi si sono finora aggiunte oltre 5mila
firme, per dire un no forte e chiaro a qualsiasi tipo di
rilancio di una sanatoria dell' abusivismo.
(ANSA).
GER
20-AGO-03 18:12
130
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RELIGIONE: DIECIMILA IN ASPROMONTE PER CULTO MADONNA POLSI
RITENUTO SANTUARIO DELLA 'NDRANGHETA ORA SI RESPINGE ETICHETTA
(ANSA) - SAN LUCA (REGGIO CALABRIA), 1 SET - Sono oltre
diecimila le persone giunte al Santuario della Madonna della
Montagna di Polsi, nel cuore dell' Aspromonte, dove
parteciperanno alle celebrazioni religiose previste in questi
giorni.
Decine sono anche i pellegrini che hanno raggiunto a piedi
l'antico santuario mariano e che da stamane sono raccolti in
preghiera in attesa della veglia di preghiera di questa notte.
''Questa e' la festa fatta nel cuore dell'Aspromonte - ha detto
il parroco del Santuario, don Pino Strangio - e qui si viene
solamente per la spiritualita' dell'evento. Ci sono tantissimi
pellegrini che partono dalla piana di Gioia Tauro ed a piedi
raggiungono il nostro santuario per poi partecipare alle
celebrazioni della riconciliazione''.
La gran parte dei pellegrini proviene da tutta la Calabria ed
anche dalla Sicilia. Questa sera, nel santuario della Madonna
della Montagna, e' prevista una veglia di preghiera e
successivamente una fiaccolata che tocchera' tutti gli angoli
dell'antico borgo dove sorge la struttura religiosa. ''La
Madonna sara' accompagna dalla musica e dal ballo della
tarantella - ha aggiunto don Pino - che ormai sono entrati in
pieno nelle celebrazioni religiose. E come di consueto anche
quest'anno tantissimi pellegrini chiederanno alla Madonna della
Montagna l'intercessione per le loro famiglie oppure la nascita
di bambini''.
Nel santuario della Madonna della Montagna di Polsi, infatti,
sono centinaia gli abiti da sposa, i bambini di cera ed i
fiocchi che vengono lasciati da coloro che, dopo aver chiesto
l'intercessione della Madonna, sono riusciti ad avere un bambino
oppure si sono uniti in matrimonio. ''In questi giorni si
rinnovera' - prosegue - anche il consueto rito del vestito dei
bambini che vengono lasciati vicino all'altare della madonna.
Una particolare cerimonia alla quale partecipano coloro che
hanno ottenuto l'intervento della Madonna per la nascita di un
figlio''.
Per anni il santuario della Madonna della Montagna e' stato
considerato anche come il luogo di culto degli uomini della
'ndrangheta, probabilmente perche' posto nel cuore
dell'Aspromonte, ma ora sono in molti a respingere questa
etichetta. ''E' solamente frutto della fantasia popolare - ha
concluso don Pino - perche' qui si viene per pregare e di questa
storia della 'ndrangheta non ci riguarda. Proprio due anni fa
nella nostra struttura religiosa si e' svolto il campo antimafia
di don Ciotti proprio per dimostrare che la nostra e' una
realta' sana e che non ha nulla a che vedere con questa strana
leggenda''.(ANSA).
KSZ
01-SET-03 12:14
131
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: A ROMA UNA STELE A RICORDO DI TUTTE LE VITTIME
VERRA' INSTALLATA IN UNA VILLA CONFISCATA A MAFIOSI
(ANSA) - ROMA, 3 SET - Una stele con 600 nomi: quelli delle
vittime della mafia. Il monumento sara' installato all'interno
della struttura di villa Osio, confiscata ad esponenti di un
clan mafioso, che sara' recuperata e trasformata in una ''casa
del jazz'' per i giovani romani. L'iniziativa e' stata
presentata oggi in Campidoglio, nel 21/mo anniversario della
morte del generale Dalla Chiesa, dal sindaco di Roma, Walter
Veltroni e dal presidente dell'associazione Libera, don Luigi
Ciotti.(SEGUE).
YJ0/CIP
03-SET-03 13:30
MAFIA: A ROMA UNA STELE A RICORDO DI TUTTE LE VITTIME (2)
(ANSA) - ROMA, 3 SET - La 'casa del jazz' in via di Porta
Ardeatina, nella villa confiscata al 'cassiere' della Banda
della Magliana Enrico Nicoletti, dovrebbe essere pronta, nelle
intenzioni del Comune di Roma, entro il 5 novembre del 2004, un
anno dopo la prevista apertura dei lavori, la cui gara sara'
pubblicata lunedi' prossimo.
''La lotta alle mafia, all' usura e ai poteri criminali - ha
detto Veltroni - e' stata ed e' una delle principali battaglie
nazionali. Si e' intensificata dopo la morte di Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino, con una maggiore risposta dello Stato, ma
soprattutto con la grande sensibilizzazione dell' opinione
pubblica. Ma non bisogna abbassare la guardia, perche' la mafia
e' ancora un' emergenza, e Roma e' in prima linea in questa
battaglia''.
Il sindaco ha sottolineato ''l' importanza di conservare la
memoria di pagine cosi' dolorose della nostra storia. I ragazzi
che andranno ad ascoltare musica nella villa sequestrata a
mafiosi, potranno ricordare le tante persone uccise dalla
criminalita' organizzata nel nostro Paese''. Veltroni ha quindi
annunciato che ''l' associazione Libera avra' a breve una sede,
a Roma, degna del grande e importante lavoro che svolge''.
''La legge sulla confisca dei beni alla mafia - ha spiegato
don Luigi Ciotti - e' stata ed e' importantissima. Guai se
venisse modificata, come qualcuno ha gia' tentato di fare.
Alcuni segnali ci inquietano, come il fatto che l' ultima vera
legge di lotta alla mafia e' stata approvata dal Parlamento nel
1992, subito dopo l' assassinio di Falcone''. Parlando di Roma,
don Ciotti ha detto che ''la politica in questa citta' e' l'
espressione piu' alta del Paese''.(ANSA).
YJ0
03-SET-03 16:00
132
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TERRORISMO: SEGIO FINISCE PENA, ULTIMO PRIMA LINEA IN CELLA
(ANSA) - ROMA, 4 SET - Anche l' ultimo esponente di Prima
linea ancora detenuto torna ad essere un uomo libero. Proprio
oggi, infatti, Sergio Segio, tra i fondatori del gruppo di fuoco
attivo negli anni '70-'80, finisce di scontare la pena a 30
anni, poi ridotti a 26, di cui 22 trascorsi in carcere. La
condanna gli era stata inflitta dal Tribunale di Torino, dopo la
sua dissociazione dalla lotta armata, per un cumulo di pene per
gravi fatti di sangue, tra cui l' omicidio del magistrato
milanese Emilio Alessandrini.
Segio, 48 anni, nato in Istria ma cresciuto a Sesto San
Giovanni, era in semiliberta' dal '90, quando comincio' a
lavorare per il gruppo Abele; dal '99 poi era stato ammesso alla
liberta' condizionale ed ha continuato a curare il programma
carcere dell' associazione fondata da don Luigi Ciotti.
Negli ultimi due anni si e' battuto, insieme a Sergio Cusani,
per l' approvazione di provvedimenti di clemenza per i detenuti.
La campagna per l' indulto e l' amnistia l' ha visto tra i
sostenitori piu' impegnati.
''Torno ad essere un uomo libero - dice Segio, che in questi
anni ha piu' volte condannato gli anni di piombo - ma
continuero' ad occuparmi dei problemi dei detenuti dentro e
fuori il carcere''. Ed una nuova battaglia a cui conta di
dedicarsi subito e' quella per l' abolizione delle pene
accessorie ''che - spiega - accompagnano chi ha subito una
condanna superiore a 5 anni per tutta la vita''. ''Parlo, ad
esempio - aggiunge - dell' interdizione dai pubblici uffici e
del divieto di voto, ma anche della revoca della patria
potesta'''.
''Una afflizione - conclude Segio - che prosegue oltre il
fine pena e ostacola pesantemente il reinserimento sociale,
tanto sbandierato ma concretamente mai favorito''.(ANSA).
AU
04-SET-03 12:32
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
'CAROVANE', CONTRO TUTTE LE GUERRE LIBRI E CULTURA A PIACENZA
UNA SETTIMANA D'INCONTRI INTERNAZIONALI SU TEMI D'ATTUALITA'
(ANSA) - ROMA, 4 SET - Una grande carta del mondo in cui sono
cancellate le zone di conflitto e' il logo di ''Carovane'', la
manifestazione dedicata alla cultura, i libri e la musica di
Cuba, che quest'anno si intitola, non a caso, 'Addio alle armi'
e si svolgera' a Piacenza da sabato 6 al 14 settembre.
L'iniziativa e' promossa dalla locale sede dell' Associazione
Nazionale di Amicizia Italia-Cuba con il contributo della
Provincia, del Comune e la libreria Fahreneit 451.
Al centro delle giornate, ricchissime di incontri a Piacenza
e altri centri, da Castel San Giovanni a Pianello Val Tidone,
con presenze di intellettuali e artisti provenienti da tutto il
mondo, avvenimenti come il trentennale del golpe cileno di
Pinochet e il ricordo dell' 11 settembre a New York, ma
soprattutto i grandi problemi d'attualita', dalla guerra in Iraq
a acqua e siccita'.
Gina Gatti riferira' cosi', l' 11 settembre, la sua
dolorosa esperienza di prigioniera nelle carceri di Pinochet.
Con lei anche Orlando Jimeno Grendi, fratello di uno dei più
stretti collaboratori di Allende, Marc Cooper, traduttore dello
statista cileno, autore anche di un libro sulle orme del Che,
Italo Moretti, all'epoca inviato della Rai e Maurizio Chierici,
inviato del Corriere della Sera.
L' 11 settembre sarà ricordata anche la strage di Attica
negli Usa dell' 11 settembre del 1971, raccontata - tra gli
altri - da Bruce Jackson, studioso dei movimenti
afro-americani, e da Ramsey Clark, ex sottosegretario di stato.
La strage delle Torri Gemelle del 2001 sara' ripercorsa da
Mary Marshall Clarke, autrice di un collage di microstorie sugli
immigrati chicanos illegali scomparsi, senza lasciar traccia di
se', nel crollo delle Twins Towers e con Sam Hamill.
Molti saranno cosi' i dibattiti sul tema della guerra,
declinata nelle sue forme più varie, da 'Le guerre dell'acqua'
come si intitola il saggio, edito da Feltrinelli, dell'indiana
Vandana Shiva, tra i massimi esperti internazionali di ecologia
sociale, che arrivera' a Piacenza apposta, alla guerra fredda di
ieri e quelle calde di oggi di cui parlerà l'americano Wayne
Smith, segretario d'Ambasciata a Cuba dal '58 al '61 e
personaggio chiave nei rapporti tra Castro e gli Stati Uniti
durante le amministrazioni Kennedy e Carter, noto analista della
politica estera Usa.
Anche narratori e poeti arriveranno a Carovane dalle zone
calde o di conflitto del mondo, Zvi Schuldiner da Israele,
professore al Dipartimento Cultura dell'Università di
Gerusalemme, o il poeta Salah Al Hamdani dell'Iraq raccontato
dal poeta Salah Al Hamdani; o Nurredin Farah dalla Somalia, e
poi Shams Nadir, presidente della Accademia mondiale della
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
poesia, e l'americano ex marine Sam Hamill, poeta e fondatore
del portale dei poeti per la pace attraverso il quale ha
raccolto in un volume versi contro la guerra in Irak.
Sui 'Diritti delle persone nell'epoca della
globalizzazione' parleranno l'8/9 Giancarlo Caselli, Gherardo
Colombo, Don Ciotti e Gianni Minà. Spazio anche al noir con
Loriano Macchiavelli, Jason Starr, Giulio Leoni, Gianfranco
Nerozz, Alda Teodorani, Serge Quadruppani e Marco Buticchi. E
poi ancora, altri autori noti, debuttanti, rivelazioni italiane
e straniere. (ANSA).
PER
04-SET-03 16:19
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PREMI: A BENEDETTI E DON CIOTTI IL 'GUILLEN' DI CAROVANE
(ANSA) - PIACENZA, 6 SET - Il poeta e scrittore uruguayano
Mario Benedetti, per la sezione letteraria, e don Luigi Ciotti,
per la sezione impegno civile, sono i vincitori del premio
internazionale 'Nicolas Guillen', assegnato a Piacenza nell'
ambito del festival 'Carovane 2003-Addio alle armi', incontro
annuale con la letteratura, la poesia, la musica e i fumetti del
sud del mondo.
La giuria internazionale - costituita tra gli altri da Gianni
Mina', Bianca Pitzorno, Nicolas Guillen junior, Dante Liano e
Alessandra Riccio - si riunira' lunedi' mattina nella sala
consiliare della Provincia per la consegna e la lettura delle
motivazioni.
Il premio Guillen, intitolato al poeta cubano scomparso nell'
89, e' stato assegnato nelle precedenti edizioni al poeta e
scrittore cubano Roberto Fernandez Retamar, al medico di
Emergency Gino Strada, a padre Alex Zanotelli e alla poetessa
Carmen Yanez, moglie di Luis Sepulveda.
La manifestazione, che ha il patrocinio del quotidiano
piacentino 'Liberta'', prevede fino al 14 settembre una
cinquantina di appuntamenti tra incontri, dibattiti, vernissage
e concerti, con oltre un centinaio di ospiti tra scrittori,
artisti, giornalisti, personaggi del mondo della cultura e dell'
impegno sociale. (ANSA).
COM-GIO
06-SET-03 15:56
PREMI: IL 'GUILLEN' A MARIO BENEDETTI E LUIGI CIOTTI
CONSEGNA DOMANI A SCRITTORE URUGUAYANO E A RELIGIOSO
(ANSA) - ROMA, 7 SET - Allo scrittore uruguayano Mario
Benedetti, per la letteratura, e a Don Luigi Ciotti, per
l'impegno civile, e' stato assegnato il Premio Internazionale
Nicolàs Guillèn assegnato a Piacenza nell'ambito del Festival
Carovane, dive verra' loro consegnato domani mattina.
A sceglierli e' stata una giuria internazionale, , costituita
tra gli altri da Gianni Minà, Nicolàs Guillèn junior, Dante
Liano, Roberto Foresti, Bianca Pitzorno, Alessandra Riccio.
Figura di primo piano nel panorama della poesia e della
letteraura sudamericana, Mario Benedetti, classe 1920, scrive il
suo primo libro 'Esta Manana' nel 1949, ma e' solo nel '50, dopo
aver scoperto Italo Svevo, che definisce il suo stile
letterario. L'America Latina di Benedetti non ha niente di
magico o folklorico: e' l'America Latina dei poveri, della gente
comune con le sue storie d'amore e con la sua musica, ed e'
l'America Latina delle dittature, della tortura e dei
desaparecidos. La sua scrittura trascorre liberamente dalla
poesia alla prosa - come ha scritto B. Barile - sempre restando
uguale a se stessa e toccando con assoluta immediatezza i grandi
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
temi della vita degli uomini, e cioe' l'impegno civile e se
necessario politico, e l'amore - gli amori fugaci e gli amori
lunghi di una vita. In poesia o in prosa, Benedetti parla di
torturati e di torturatori, di amore, di esilio, di nostalgia,
e, soprattutto, del Tempo e del suo passare. Di esilio,
Benedetti ne sa qualcosa: fra il 1973 e il 1985 e', esule, a
Buenos Aires, Parigi, Cuba, in Messico e a Madrid. Dodici anni,
prima di riabbracciare la moglie Luz, cui è dedicato un poemetto
in difesa dell'amore lungo, l'amore che dura (ma Benedetti è
plurale, e difende anche l'amore breve). Nato a Montevideo nel
1920 da genitori italiani, il suo primo romanzo di successo è La
tregua, 1960 (Feltrinelli, 1984), centoventi edizioni, adattato
per cinema, teatro, radio e televisione. Lavora a Parigi (come
Cortázar e Vargas Llosa) per la Ortf, a Cuba alla Casa de Las
Américas e nei campi di canna da zucchero. Intanto pubblica
molti libri di poesie (alcune delle quali musicate con
successo), e ancora romanzi, racconti, teatro. In Italia sono
reperibili i volumi di versi ''Difesa dell'allegria'' di
Polistampa e ''Inventario - Poesie 1958/2000'' edito da Le
Lettere con i racconti ''Lettere dal tempo''. Don Luigi
Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, che opera all'interno delle
carceri minorili e nel recupero della vittime della droga, è una
delle personalità del nostro Paese che più si è distinta per
l'impegno civile. Dal 1966, anno di fondazione del gruppo che
poi prenderà il nome di Abele, Ciotti ha contribuito a
costituire il Coordinamento nazionale delle comunità di
accoglienza (CNCA), alla fondazione della LILA Lega Italiana
Lotta all'Aids, a contrastare il potere mafioso dando vita a
'Libera, nomi e numeri contro le mafie' un network di 700
associazioni e al mensile 'Narcomafie'.
Il Premio Internazionale Nicolàs Guillèn, intitolato al
grande poeta cubano (1902 - 1989), è stato assegnato nelle
passate edizioni a personaggi come il poeta e scrittore cubano
Roberto Fernandez Retamar e Gino Strada, nel 2001, ad Alex
Zanotelli e a Carmen Yáñez, (poetessa, moglie di Luis Sepúlveda,
scampata all'inferno di Villa Grimaldi, una delle prigioni del
regime cileno) nel 2002.
(ANSA).
PER
07-SET-03 16:20
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CRISTIANO SOCIALI: DOMENICA FASSINO A CONVEGNO ASSISI
NELLE TRE GIORNATE ANCHE CASTAGNETTI, PEZZOTTA E VIOLANTE
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 9 SET - E' previsto per domenica
prossima alle 11,30 l' intervento del segretario nazionale dei
Ds, Piero Fassino, al convegno che i Cristiano sociali hanno
organizzato ad Assisi dal 12 al 14 settembre, per riflettere sul
tema ''I cristiani e la societa' italiana: nuovi fermenti
sociali e progettualita' politica''.
I lavori saranno aperti venerdi', alle 15, nella Cittadella
di Assisi, da una relazione di Mimmo Luca', responsabile del
dipartimento diritti e movimenti della segreteria nazionale dei
Ds.
Nel corso delle tre giornate seguiranno comunicazioni e
interventi, tra gli altri, di Vannino Chiti, don Luigi Ciotti,
Giancarlo Caselli, Livia Turco, Pierluigi Castagnetti, Luciano
Violante e Savino Pezzotta.
Il convegno vuole essere ''un momento di riflessione e
confronto per comprendere e riconoscere le motivazioni dell'
impegno politico dei credenti e per dialogare con interlocutori
del mondo sociale, politico e religioso''. (ANSA).
COM-GD/AM
09-SET-03 16:26
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
TEATRO: VACIS, 'DOMANDE A DIO' PER FERMARCI A PENSARE
DA DOMANI AL 19 SETTEMBRE NELL'ARSENALE DELLA PACE DI TORINO
(ANSA) - TORINO, 10 SET - ''Nessuno ha piu' tempo di fermarsi
un momento per chiedersi il perche' delle cose, il teatro puo'
permettersi il lusso di perdere del tempo e offrirlo a chi ha
voglia di farsi domande e magari trovare qualche ombra di
risposta''. E' lo spirito che ha animato Gabriele Vacis, regista
e ideatore di ''Domande a Dio'', da domani in scena a Torino.
Si tratta della seconda edizione di questa originale e
inusuale rassegna di teatro di parola, gia' realizzata dal
Teatro Stabile di Torino (in collaborazione con il Sermig) l'
anno scorso, con un tale successo di pubblico da suscitare il
desiderio nello stesso Stabile, in Vacis e probabilmente nei
tanti spettatori (molti dei quali rimasti fuori l' anno scorso
in varie occasioni) di ripetere l' esperienza. Cosi' anche
quest' anno, nella bellissima e suggestiva cornice del
neorestaurato Cortile del Maglio-Ex Arsenale Militare, un luogo
dove un tempo si costruivano i cannoni ed oggi si cerca di
ragionare di pace, si susseguiranno attori, scrittori e
pensatori nella lettura delle pagine piu' ricche dei testi
sacri, dal Corano, alla Genesi, dal Cantico dei Cantici al
Qohlet (Ecclesiaste).
Ad iniziare, domani sera, saranno Arnoldo Foa' e Tatiana
Lepore (che sostituira' Stefania Rocca, malata) che leggeranno
pagine della ''Genesi'' dopo un' introduzione di Tullio Regge.
Poi, tra gli altri appuntamenti, si segnalano, il 12 con Antonio
Albanese e Michele Serra che leggeranno alcuni racconti
selezionati dall' ultimo libro di Serra ''Cerimonie'', il 13 con
Khaled Fouad Allam che presentera' ''Il libro delle notti
filosfiche'', il 14 con Gad Lerner e Umberto Orsini, il 15 con
Igor man che commentera' alcune sure del Corano, il 16 con Enzo
Bianchi che commentera' ''Il cantico dei Cantici'' letto da
Franca Nuti e Stefano Benni, il 18 con un inconsueto Don Luigi
Ciotti che commentera' il Qohlet letto da Lella Costa.
''L' anno scorso tutto era girato intorno alla lettura di
'Nathan il Saggio' di Lessing - ha aggiunto Vacis - quest' anno
abbiamo ampliato molto la scelta dei brani. Quello che ci ha
stupito l' anno scorso e' stato vedere centinaia di persone che
facevano la fila per entrare alle nostre serate, tutti
appuntamenti ben poco spettacolizzati, spesso anche 'pesanti' e
impegnativi. La gente ha una gran voglia di pensare, di fermarsi
a riflettere. L' informazione oggi e' cosi' convulsa che lascia
a tutti un gusto amaro in bocca, un senso di smarrimento senza
che si riesca a capire nulla. Noi vorremmo andare nel senso
contrario. Ci era anche piaciuto quel senso di meditazione
collettiva che si era venuto a creare, le letture sembravano
orazioni civili, anzi dei veri riti. E tutti sappiamo quanto
abbiamo bisogno di ritrovare il senso del mito nella nostra
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
vita, anzi nel nostro quotidiano''.
Oltre alle letture della sera, intorno alle 21, la rassegna
''Domande a Dio'' prevede anche altri tre appuntamenti, tutti i
giorni dall' 11 al 19 settembre: a mezzogiorno le ''Storie'' con
interviste significative realizzate da Enrico Palandri; alle 18
vere e proprie ''Lezioni'' con esperti e scrittori tra cui Gian
Enrico Rusconi, Carlo Ossola, Elena Loewenthal, Sergio Givone,
alle 23,30 le ''Preghiere'', ovvero letture e incontri del tutto
laici in forma di preghiera meditativa realizzati da autori
quali Laura Curino (che recitera' ''La passione di maria alla
Croce'' di dario Fo), Valter Melosti che presentera' ''Nel tuo
sangue'' di Giovanni Testori, Kassim Bayatly che leggera' Canti
rituali dell' Islam''.
''Se mi chiedete se sono credente - ha risposto oggi Vacis,
durante le prove, ai giornalisti che glielo chiedevano - io dico
che non lo so, ma che ho tante domande. La cifra di questa
rassegna mi sembra racchiusa nella prima riga del libro
'Cerimonie' di Serra in cui si presenta Saletti il protagonista:
'Saletti voleva pregare, ma era ateo''. (ANSA).
BEC
10-SET-03 18:41
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
WTO: DOMANI MANIFESTAZIONI IN 50 CITTA' ITALIANE
PROMOSSE DALLA CAMPAGNA 'QUESTO MONDO NON E' IN VENDITA'
(ANSA) - CANCUN (MESSICO), 12 SET - Giornata cruciale, quella
di domani, per i movimenti new global. Mentre a Cancun si
svolgera' una grande corteo dei movimenti sociali, gli attivisti
sono chiamati a manifestare in tutte le citta' del mondo.
In Italia, oltre 50 iniziative pacifiche sono state promosse
dalla Campagna 'Questo mondo non e' in vendita', che le ha fatte
presentare oggi a Cancun da Algresia Akwi, delegata governativa
ugandese al Wto. Alla Campagna aderiscono, tra le altre,
organizzazioni come Rete Lilliput, CIPSI, Campagna per la
Riforma della Banca Mondiale, Mani Tese, Arci, Attac.
Algresia Akwi ha sottolineato il ruolo rilevante delle Reti
mondiali della societa' civile nella costruzione di
un'alternativa all'attuale sistema politico ed economico.
La mobilitazione di domani prevede manifestazioni in 50
citta' italiane. Prima tra tutte la decima Marcia per la
Giustizia da Agliana a Quarrata (Pt), intitolata ''I diritti
degli altri'', e alla quale parteciperanno Alex Zanotelli,
Giancarlo Caselli, Vandana Shiva, Gino Strada e don Luigi
Ciotti. (ANSA).
CAO
12-SET-03 12:56
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DDL GASPARRI: APPELLO ASSOCIAZIONI, LEGGE VA MODIFICATA
PROMOSSO DA FNSI, ART21, SLC CIGL
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Un documento-appello per spiegare le
ragioni della protesta, ma anche una manifestazione nazionale e
richieste di incontri spedite ai rappresentanti della politica,
delle istituzioni, dell'imprenditoria, del sindacato. Si
annuncia cosi' la battaglia per la modifica del Ddl Gasparri
promossa da Fnsi e Slc Cgil e Art.21, con l'adesione di oltre 30
fra associazioni, sindacati, movimenti.
La legge per la riforma del sistema radiotelevisivo, spiega
il documento appello - che e' stato presentato oggi a Roma nella
sede della Fnsi - ''e' sbagliata e incostituzionale''. Che
''consolida e sviluppa l'attuale assetto di monopolio'',
''penalizza l'editoria quotidiana e periodica, riduce lo
sviluppo della produzione culturale, colpisce il servizio
pubblico''. Mentre una riforma del sistema di comunicazione,
sottolinea, ''deve avere un'impostazione profondamente diversa,
deve fissare le regole e prevedere scelte per favorire lo
sviluppo, non puo' fotocopiare lo status quo e trasferirlo su
un'altra base tecnologica''.
Ecco perche' il no alla proposta di legge in discussione e la
richiesta di ''profonde modifiche''.
Obiettivo della protesta, ha chiarito il segretario della Fnsi
Paolo Serventi Longhi, ''e' ottenere la modifica di questo
testo. E per questo siamo disponibili a discutere con chiunque,
tanto che gia' oggi saranno spedite le nostre richieste di
incontro ai segretari dei sindacati, ai leader della politica,
ai rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, ai
rappresentanti del mondo dell'imprenditoria. La legge va
cambiata, non possiamo arrenderci. Cosi' com'e' e' antiliberale,
anticostituzionale e rischia di distruggere la Rai, sostenendo
il monopolio senza combattere il conflitto di interessi di
Berlusconi''.
Una battaglia, ha sottolineato il direttore di ''Europa''
Federico Orlando (presidente dell' associazione Articolo 21) per
la quale ''non possiamo rinunciare a lottare fino in fondo'' e
per la quale bisogna rilanciare chiedendo l'attenzione della Ue.
L'obiettivo, ha ribadito, e' ''ottenere modifiche sostanziali''
e l'incoraggiamento, ha aggiunto, puo' venire dagli Usa di Bush,
dove ''proprio ieri il Senato, a maggioranza repubblicana, ha
bloccato un disegno di legge per diminuire i limiti alla
concentrazione monopolistica nel mondo dell'informazione''.
Da Orlando anche una proposta: ''organizziamo una grande
manifestazione di protesta davanti a Saxa Rubra , che sia di
monito al governo ma anche a quella parte della informazione
italiana che si adatta al quieto vivere e al conformismo''. (ANSA).
LB
17-SET-03 15:04
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DDL GASPARRI: APPELLO ASSOCIAZIONI, LEGGE VA MODIFICATA (2)
(ANSA) - ROMA, 17 SET - ''Quando diciamo che la legge e'
sbagliata e incostituzionale non esageriamo'', ha sottolineato
da parte sua il segretario della Slc Cgil Fulvio Fammoni. La
Costituzione europea, ha fatto notare, ''prevede non solo
pluralismo e liberta' di opinioni, ma nessuna ingerenza da parte
delle autorita' pubbliche. Il caso Italia e' evidente ed ecco
perche' il parlamento europeo, a maggioranza di centro destra,
ha censurato la concentrazione del potere mediatico nelle mani
del Presidente del consiglio italiano'''. La legge Gasparri, ha
concluso, ''peggiora tutto questo e per questo va cambiata''.
Articolate tra il mondo dell'associazionismo, del sindacato e
dei movimenti le oltre 30 adesioni ottenuto per il momento
dall'appello coinvolgono tra gli altri i consumatori (Adusbef e
Federconsumatori) i lavoratori del mondo dello spettacolo (
dagli autori ai registi, agli attori e doppiatori, montatori,
tecnici del suono, scenografi, costumisti) ai lavoratori della
comunicazione, giornalisti, critici, giornalai (Federazione e
Sindacato) oltre ai Girotondi, Arci, Gruppo Abele e ai sindacati
di categoria, compreso l'Usigrai. ''In soli due giorni un ottimo
risultato - ha commentato Serventi Longhi, anzi quasi un piccolo
miracolo. Ma non e' finita qui, perche' in piedi ci sono altri
contatti e proprio da oggi la sottoscrizione viene aperta anche
ai singoli cittadini''.(ANSA).
LB
17-SET-03 15:53
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA:LIBERA LANCIA SOTTOSCRIZIONE PER FURTO TRATTORE A COOP
(ANSA) - PALERMO, 17 SET - L' associazione Libera ha deciso
di lanciare una sottoscrizione a favore della cooperativa
sociale Placido Rizzotto-Libera Terra, la prima ad essere
costituita per gestire i beni confiscati del Consorzio Sviluppo
e Legalita', che ha subito il furto del trattore che serviva per
coltivare le terre confiscate ai boss.
''Il furto - si legge in una nota dell' associazione -
rappresenta un segnale inquietante, che arriva, non casualmente,
dopo i risultati importanti raggiunti dai giovani della
cooperativa attraverso un forte impegno e tanti sacrifici''.
Libera lancia un appello a tutte le istituzioni a cominciare
da quelle gia' attivamente coinvolte nel progetto di
valorizzazione dei beni confiscati (Prefettura di Palermo,
Consorzio Sviluppo e Legalita', Regione Sicilia, Ministero dell'
Interno) ''affinche' si moltiplichi l' impegno per garantire il
massimo di attenzione e di sostegno intorno a questa esperienza.
Anche attraverso atti concreti, come l' immediata disponibilita'
di un nuovo trattore''.
''Libera - afferma Luigi Ciotti, presidente dell'
associazione - e' vicina ai giovani della cooperativa Placido
Rizzotto-Libera Terra e vuole esserlo in maniera concreta,
incitando i cittadini a dare, subito, un segno della loro
solidarieta'.
Grazie all' esperienza di questa e delle altre cooperative
nate in Sicilia per la gestione dei beni confiscati, si sta
costruendo una speranza per tutti, di legalita', di sviluppo
sostenibile e di lavoro pulito. Una realta' che deve essere
difesa da tutti, istituzioni e comunita'''.
I versamenti possono essere effettuati sul conto corrente
postale 48182000, intestato a Libera, oppure sul conto corrente
bancario 100068 di Banca Etica, sempre intestato a Libera, con
la causale ''Placido Rizzotto''.(ANSA).
ABB
17-SET-03 20:42
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: DON CIOTTI, D'ACCORDO CON FINI SOLO SU RECUPERO SOCIALE
SUL RESTO DISACCORDO TOTALE E NOTO DA TEMPO
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Su un'unica affermazione ci si puo'
trovare d'accordo con il vicepresidente del Consiglio: 'Il
recupero non deve essere solo farmacologico, ma soprattutto
sociale''. Sulle altre affermazioni, alla base dell'annunciato
ddl contro l'uso delle droghe ''il disaccordo e' totale ed e'
noto da tempo''. E' quanto afferma don Luigi Ciotti.
In ogni caso, riferendosi all'aspetto sociale, don Ciotti
chiede il ''perche' gli organici dei servizi per le
tossicodipendenze (Sert) vengono progressivamente ridotti'',
perche' ''le rette per le comunita' terapeutiche permangono a
livelli inaccettabili senza consentire la presenza di un numero
di educatori adeguato''', perche' ''le assistenti sociali dei
comuni sono sempre meno e hanno sempre minori risorse'', perche'
''si e' arrestata la riforma della sanita' penitenziaria che
avrebbe consentito strumenti piu' adeguati per il recupero dei
detenuti e delle persone tossicodipendenti in particolare?''.
Quanto alla punibilita' della persona tossicodipendente in
quanto tale, aggiunge don Ciotti, ''la proposta evoca un ritorno
indietro alla cura coatta che espropria il malato delle sue
liberta' civili''. Inoltre, prosegue, ''il mero consumo di
sostanze, anche 'leggere', e' bene ricordarlo, e' gia'
perseguito dall'attuale legge in vigore. Chi viene trovato in
possesso di una dose per uso personale e' inviato in Prefettura
e, in caso di mancata presentazione o di recidiva, si procede al
ritiro della patente e del passaporto, fino al procedimento
penale nel caso di comportamenti persistenti''.
Anziche' recupero ''si avra' - conclude don Ciotti - maggiore
repressione e sofferenze. L'illusione di arrivare al recupero
tramite la scorciatoia della coercizione comporta molti piu'
effetti negativi di quanti positivi si possa sperare''.(ANSA).
KSG
22-SET-03 18:15
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA:FINI,TOLLERANZA ZERO,ANTIPROIBIZIONISTI INSORGONO/ANSA
(ANSA) - ROMA, 23 SET - Tolleranza zero contro la droga. Il
vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, torna a ribadire
la posizione del Governo dopo l'annuncio di un imminente ddl che
sanziona l'abuso e l'uso delle sostanze stupefacenti e cancella
la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Un'espressione
niente affatto casuale. Anzi, ''la frase piu' appropriata'', ha
sottolineato il vicepremier, che ''non vuol dire manette, logica
poliziesca o retate'', ma ''combattere la sottovalutazione''.
Una linea, quella della tolleranza zero, su cui si e' detto
d'accordo anche il ministro della Giustizia, Roberto Castelli,
per contrastare il traffico di droga. Ma che torna a riaprire il
fronte delle polemiche, ''messe in conto'' da Fini, augurandosi
che di fronte ai dati scientifici lascino il passo ''all'onesta'
intellettuale''. Anche il ministro della Difesa, Martino, di
note posizioni antiproibizioniste non risparmiando una battuta
ha detto''non posso che parlarne in difesa...''.
Sul fronte del no, ad insorgere sono gli antiproibizionisti,
che sia da parte del mondo politico sia dalle associazioni e
comunita', parlano di un passo indietro e illiberale, contro cui
in molti annunciano disobbedienza civile e referendum.
IL FRONTE POLITICO. Daniele Capezzone, segretario dei
Radicali, parla di ''linea talebana'': se Fini ''insiste dovra'
misurarsi con un nuovo referendum radicale ancora piu' esteso di
quello del '93''. Sulla stessa linea il verde Paolo Cento: se il
Governo andra' avanti sul ddl annunciato ci sara' ''una grande
mobilitazione civile capace di affossare questo proibizionismo''
ricorrendo a tutti i mezzi, dalla disubbidienza al referendum.
Secondo Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito
radicale transnazionale, se le anfetamine sono diventate ''la
prima droga in decine di Paesi lo si deve alla tolleranza
zero''. Per l'ex ministro della Sanita', Rosy Bindi, ''la
criminalizzazione riempie le carceri e non risolve il
problema'': il ''linciaggio della tolleranza zero - aggiunge -
puo' andar bene per i trafficanti e gli spacciatori ma non per
chi ne e' vittima''. Per Vittorio Craxi e Chiara Moroni (Nuovo
Psi) tolleranza zero ''e' una parola d'ordine che puo' valere
solo nei confronti e dello spaccio di droghe letali o in
campagne di dissuasione dalla droga in generale''.
COMUNITA' E ASSOCIAZIONI. Per Sergio Segio, responsabile del
progetto carcere del gruppo Abele, nella strategia del Governo
''eguale a zero risulta non gia' e non solo la tolleranza quanto
il buon senso e l'evidenza scientifica'', dimostrando di aver
scelto la ''campagna ideologica'' e di avere''memoria zero'' sul
fenomeno. Col ddl governativo, per Stefano Anastasia, presidente
dell'associazione Antigone, si ''torna indietro di decenni'' e
''la tolleranza zero evocata da Fini crea disastri sociali e
riempie le prigioni a dismisura''. Contro una ''nuova ondata
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
illiberale'', aggiunge, e' necessario ''un fronte unitario''.
La repressione ''senza la presa in carico non basta'' per
mons. Vinicio Albanesi, tra i fondatori del coordinamento
nazionale delle comunita' di accoglienza (Cnca), secondo cui la
paura del carcere e delle sanzioni ''non funzionera''' e il ddl
''non cambiera' nulla''. La proposta di Fini? ''Una bestemmia'',
per don Andrea Gallo, che giudica il ddl ''una clamorosa marcia
indietro''. Anche per Don Egidio Smacchia, presidente della
Federazione comunita' terapeutiche, la repressione ''da sola non
ottiene risultati se non all'interno di una strategia basata
su accoglienza, educazione e riabilitazione''.
Bocciatura al ddl anche da Tom Benetollo, presidente nazionale
Arci, secondo cui il Governo ''si appresta a dar vita ad una
battaglia combattuta con le armi sbagliate perseguendo la sola
strada della repressione'' e ''penalizzando le vittime''.
A sostenere l'iniziativa referendaria dei Radicali e proporre
il ricorso alla ''disobbedienza civile per non far vincere il
proibizionismo'' e' il presidente del Forum Droghe, Franco
Corleone. Per Vittorio Agnoletto, invece, il ddl ''e' un
attentato alla salute pubblica e un regalo al narcotraffico''.
Un appunto anche dall'Organizzazione sindacale autonoma di
polizia penitenziaria (Osapp): la penalizzazione del consumo,
dice, avra' ''inevitabilmente effetti negativi sulle carceri
gia' sovraffollate'' e che soffrono di ''grave carenza di
organico''.(ANSA).
KSG
23-SET-03 19:58
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: SEGIO, GOVERNO HA MEMORIA ZERO SU TOSSICODIPENDENZA
(ANSA) - ROMA, 23 SET - ''Il governo, per iniziativa del
vicepremier Fini e col sostegno del presidente della Camera
Casini, ha rilanciato a Roma una strategia sulle droghe per
niente nuova, dove eguale a zero risulta non gia' e non solo la
tolleranza, quanto il buon senso e l'evidenza scientifica''. E'
quanto afferma Sergio Segio, responsabile del progetto carcere
del gruppo Abele, secondo il quale ''e' facile per tutti capire
che sostenere l'eguale dannosita' di droghe leggere e pesanti,
infatti, e' un insulto''.
Secondo Segio ''si e' scelta la campagna ideologica, magari
utile a porre in secondo piano le difficolta' economiche e la
conseguente conflittualita' sociale e sindacale destinata ad
acutizzarsi, a discapito della valutazione specifica della
questione droghe e dipendenze''.
''Purtroppo - aggiunge - non c'e' nulla di nuovo, e stupisce
la mancanza di memoria al riguardo. L'attuale copione ne ricalca
un altro che ha prodotto nei primi anni Novanta tragiche
conseguenze in termini di morte, sofferenze, diffusione
dell'HIV, carcerazioni, massimizzazione dei danni per le persone
tossicodipendenti e per i semplici consumatori di sostanze''.
Da allora, ricorda Segio, oltre 30.000 persone
tossicodipendenti continuano a entrare in carcere ogni anno: per
detenzione e spaccio, vero o presunto, nonche' per altri reati
connessi. Sui 55.670 presenti in carcere al 31 dicembre 2002,
21.922 erano detenuti per violazione dell'articolo 73 della
legge sulle droghe, i tossicodipendenti risultavano 15.429, di
cui solo 1.661 in trattamento metadonico.
Invece, dice ancora Segio, si insiste sulla stessa strada
''con poche differenze, una delle quali e' che ora si vorrebbe
istituire, oltre che la cura, anche il lavoro coatto. Una logica
che culturalmente viene da lontano, dalla filosofia dei lager e
dei gulag, ma, piu' vicino a noi, anche da quella di alcune
comunita' terapeutiche, votate piu' al business che non alla
riabilitazione''.
''Si sa che il sonno della ragione e il prevalere delle
ragioni ideologiche facilmente genera mostri - conclude - e se
questo tipo di torpore colpisce la maggioranza di un Parlamento,
il risultato, va da se', e' quello di una legge-mostro''.
(ANSA).
AU
23-SET-03 13:39
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
UE: CIG; MOVIMENTI PREPARANO CONTESTAZIONI, NOI ALTRA EUROPA
MIGLIAIA IN PIAZZA. 10 TRENI SPECIALI, MA SI TEMONO VIOLENZE
(ANSA) - ROMA, 30 SET - Non ci sara' nessuna zona rossa,
questa volta. Ma l' 'assedio' dei potenti si', con contestazioni
''creative ed incisive''. Perche' l'Europa che dovrebbe decidere
il suo futuro non e' quella dei capi di Stato e di governo che
si riuniranno sabato a Roma per dare il via alla Conferenza
Intergovernativa dalla quale dovra' scaturire la nuova
costituzione dell'Unione, bensi' i 400 milioni di cittadini
europei esclusi di fatto dai processi decisionali che hanno
portato alla bozza che verra' discussa nella Capitale.
I movimenti e i partiti aderenti al Forum Sociale hanno
presentato oggi il loro 'controvertice': due giorni, equamente
suddivisi. Il primo, venerdi' 3 ottobre, di confronto, alla
facolta' di Scienze Politiche dell'universita' La Sapienza, con
un forum internazionale al quale partecipera', tra gli altri, il
segretario della Confederazione europea dei sindacati (Ces) Joel
Decaillon. E il secondo di contestazione vera e propria ma
pacifica, con 'azioni di disturbo' in mattinata e la
manifestazione del pomeriggio che partira' dalla stazione del
metro Laurentina, all'Eur, e che punta dritto al cuore della
Cig, il palazzo dei Congressi dove le delegazioni saranno
riunite.
''Contestiamo l'usurpazione da parte dei governi del potere
costituente - ha spiegato Franco Russo, del Forum Sociale -
potere che e' sempre stato momento di partecipazione democratica
e che invece oggi i governi si sono arrogati come esclusivo.
Assedieremo il vertice per dire che Roma, l'Italia e l'Europa,
quelle vere, sono da un'altra parte''. ''La nostra Europa -
aggiungono gli organizzatori - si basa su alcuni semplici
principi: e' antiliberista, ripudia la guerra e tutti i razzismi
e fa della democrazia e della partecipazione valori fondanti''.
Proprio la manifestazione del 4 ottobre, dal punto di vista
dell'ordine pubblico, e' quella che preoccupa di piu' anche se
il prefetto di Roma Achille Serra ha ribadito che nessuno si sta
preparando alla guerra. Sul percorso del corteo pero', che sara'
definito probabilmente oggi pomeriggio, e' gia' un dato di fatto
che richieste degli organizzatori e proposte delle istituzioni
non concordano. I manifestanti, infatti, vorrebbero raggiungere
piazza delle Nazioni Unite, ''per far sentire ai potenti la
contestazione'', mentre il prefetto Serra ha proposto questa
mattina piazza Marconi. Duecento metri di differenza che
potrebbero creare problemi. ''Noi vogliamo arrivare ad una
posizione in cui far sentire la nostra voce - spiegano gli
organizzatori - e' chiaro che se la manifestazione verra'
fermata troppo lontana, la manifestazione stessa provera' ad
avanzare''. Al corteo sono attese migliaia di persone e dieci
treni speciali sono gia' stati prenotati sia dal nord che dal
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
sud dell'Italia.
Il pericolo vero, pero', secondo alcuni degli stessi
organizzatori, potrebbe essere rappresentato da qualcuno che
tentasse di infiltrarsi nel corteo per provocare e seminare
distruzione. Da piu' parti, infatti, non si esclude che simili
soggetti siano pronti ad entrare in azione, anche per contestare
gli stessi movimenti, considerati ''troppo morbidi''. Per la
manifestazione non e' previsto un servizio d'ordine ma tutti
assicurano che terranno gli occhi ben aperti affinche' nessuno
possa inserirsi nel corteo. Assieme a decine di associazioni,
dall'Arci a Lilliput, dai Beati Costruttori di Pace al Gruppo
Abele, ci saranno anche Rifondazione Comunista e Verdi.
''Nessuno faccia facili allarmismi - ha detto il deputato verde
Paolo Cento - Sara' una manifestazione di contestazione che
vuole portare la voce della gente laddove invece si vogliono
imporre delle scelte dall'alto''.(ANSA).
GUI
30-SET-03 14:10
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
IMMIGRAZIONE: PER CALCIATORE THURAM E' IL FUTURO
INCONTRO A TORINO SUL LIBRO 'FRATELLASTRI D' ITALIA'
(ANSA) - TORINO, 1 OTT - Per il calciatore Lilian Thuram e'
il ''futuro dell' umanita''', per Don Ciotti, immigrato dal
Veneto a Torino, ''un marchio indelebile e doloroso'', per l'
iracheno Younis Tawfik, ''la ricerca della liberta': e' l'
immigrazione secondo i tre protagonisti della tavola rotonda
organizzata oggi alla libreria ''Torre di Babale'' di Torino per
la presentazione del libro ''Fratellastri d' Italia'', di
Corrado Giustiniani.
''Per un calciatore essere immigrato e' sicuramente piu'
facile - ha detto Thuram, difensore della Juventus e residente a
Torino con moglie e due figli - ma culturalmente non e' semplice
neppure per noi. Quando cerco di spiegare ai miei compagni di
squadra che sono cittadino francese, pur se nato in Guadalupa,
loro fanno fatica a capirlo, per loro sono nero e basta, sono un
'altro'''. Thuram, con un italiano francesizzato, ha poi
raccontato di essere arrivato in Europa, in Francia, con la
madre in cerca di lavoro che inizio' facendo la collaboratrice
domestica. ''Spesso la gente si dimentica un semplice fatto - ha
aggiunto il celebre calciatore - ovvero che se uno se ne va dal
suo paese lo fa per bisogno. Chi sta bene a casa sua, non se ne
va. E' un percorso molto difficile, ma non parlate di
integrazione, non mi piace questa parola perche' sembra voler
indicare la necessita' di 'dimenticare' la propria cultura per
essere accettati nel nuovo paese''.
Younis Tawfik, per ottenere la cittadinanza italiana, dopo
essersi visto respingere la domanda per ben due volte,
nonostante i suoi 25 anni nel nostro Paese, ha dovuto ricorrere
all' aiuto della stampa. ''Dopo che un quotidiano italiano ha
reso nota la mia disavventura burocratica - ha detto -il
presidente Ciampi si e' interessato al mio caso ed ho ottenuto
la cittadinanza italiana, ma dopo un anno e a caro prezzo ho
dovuto rinunciare alla cittadinanza irachena. E' stata per me
una sofferenza, perche' la mia cultura e' tutto quello che ho.
Pero' dopo la cittadinanza tutto e' cambiato, la mia vita e
quella di mia moglie ora sono molto piu' facili''. Autore del
best-seller ''La Straniera'', Tawfik, ha aggiunto: ''Essere
straniero non vuole dire necessariamente essere di un altro
paese, io mi sentivo straniero in Iraq perche' non potevo vivere
come desideravo, per fare lo scrittore dovevo scrivere poesie
per il regime. Allora sono fuggito, ma con dolore; sono partito
dall' Iraq anch' io con una valigia con qualche fotografia,
alcuni libri, un paio di pantaloni di ricambio e due o tre
camicie. Mi e' andata molto meglio di altri''.
Don Ciotti ha invece ricordato di quando, da bambino, appena
immigrato dal Veneto nel ricco quartiere della Crocetta di
Torino, getto' un calamaio addosso alla maestra e per questo
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
venne espulso e ''marchiato'' come diverso. ''Non avevo il
grembiule d' ordinanza - ha detto Don Ciotti - perche' eravamo
troppo poveri. Mia madre lo aveva gia' comprato per mia sorella
e aveva detto alla maestra che lo avrebbe acquistato il mese
dopo con qualche risparmio, ma mi prese di mira per questa mia
'mancanza' e io reagii in un modo sbagliato. Quel disagio, quel
sentirmi diverso, mi e' rimasto dentro per sempre, da li' forse
mi e' nata la voglia di fondare il Gruppo Abele. Questo libro di
Giustiniani - ha concluso Don Ciotti - e' scritto benissimo, e'
un libro che parla al cuore e che bisognerebbe fare leggere ai
ragazzi nelle scuole perche' parla del bisogno di accoglienza
sempre piu' forte che ha questo mondo in cui viviamo''. (ANSA).
BEC
01-OTT-03 20:57
152
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PREMI: IL 'CHINNICI' AD ANM, DON CIOTTI E LEOLUCA ORLANDO
PREMIATI ANCHE IL SINDACO DI GELA E GIORNALISTI DI REPORT
(ANSA) - PIAZZA ARMERINA (ENNA), 2 OTT - L' ottavo premio
'Rocco Chinnici' e' stato assegnato all'Associazione Nazionale
Magistrati, Don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione
'Libera', Rosario Crocetta, sindaco di Gela, Emanuele Giuliano,
associazione 'Farememoria', l'ex sindaco di Palermo, Leoluca
Orlando, Milena Gabanelli e Marco Paolini di 'Report', il
programma d'inchiesta di Raitre.
I vincitori sono stati scelti tra cittadini, organismi
pubblici e privati che negli ultimi 4 anni hanno prodotto studi
ricerche ed attivita' giornalistiche per affermare la cultura
della legalita'.
La commissione del premio Chinnici, istituito dalla Direzione
Didattica del III Circolo a partire dal 1985 per ricordare il
magistrato ucciso dalla mafia, ha assegnato anche undici
menzioni speciali. Tra queste al regista Paolo Benvenuti per il
film 'Segreti di Stato', al giornalista e scrittore Carlo
Lucarelli per il servizio 'Dieci anni di mafia', al regista
Pasquale Scimeca per il film 'Placido Rizzotto', al giornalista
dell' Ansa Giuseppe Lo Bianco, e a Rino Germana', dirigente di
Polizia.
I vincitori del premio, finanziato dal Por Sicilia nell'
ambito di un progetto che prevede l' istituzione di un centro di
documentazione sulla mafia con sede preso il circolo didattico
'Rocco Chinnici', saranno premiati nel corso della settimana
della legalita' in programma dal 30 ottobre all' 8
novembre.(ANSA).
YUR-FK/GIU
02-OTT-03 19:38
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
UE: CIG; NO GLOBAL; BERTINOTTI, CAMMINARE INSIEME PER L'EUROPA
(ANSA) - ROMA, 4 OTT - ''La mia presenza qui, accanto a
Vittorio Agnoletto e a Don Luigi Ciotti, non e' solo un atto di
riconoscimento ma una testimonianza del fatto che, come diceva
un uomo di chiesa come il cardinale Pellegrino, e' necessario
camminare insieme per fare l'Europa''. Lo ha detto il segretario
del Prc Fausto Bertinotti che e' intervenuto al corteo No Global
in corso all'Eur e si e' schierato fra coloro che reggono lo
striscione di apertura.
Bertinotti ha sottolineato il carattere pacifico della
manifestazione sostenendo che ''e' nelle corde di questo popolo
l'atteggiamento pacifico e non violento, e questo si vede dal
comportamento di oggi. Basta guardarsi intorno e vedere tante
persone con i bambini accanto. Se si ha un atteggiamento di
scontro e di violenza non si portano i bambini al
corteo''.(ANSA).
LEM/TER
04-OTT-03 15:54
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
UE: CIG; DON CIOTTI, 15 NON POSSONO DECIDERE PER 400 MILIONI
(ANSA) - ROMA, 4 OTT - ''Non e' possibile che in quindici
decidano per quattrocento milioni di persone''. E' il pensiero
espresso da don Luigi Ciotti, del gruppo Abele, che ha sfilato
oggi pomeriggio a Roma con i No global nel corteo che si e'
snodato nelle strade dell'Eur.
Don Ciotti ha sottolineato che ''non bisogna dimenticare le
cose positive della bozza di costituzione europea, che bisogna
far emergere e far conoscere'', ma ha espresso una ferma critica
ad alcuni punti della bozza in discussione. ''In primo luogo -
ha detto il sacerdote - e' necessario affermare il ruolo della
pace ed il rifiuto della guerra, non come obiettivo ma come
valore. E' necessario poi che i diritti fondamentali delle
persone non vengano messi in balia del mercato e delle
maggioranze politiche. Infine, c'e' il nodo della cittadinanza
europea, che deve essere superato per fare in modo che tutti i
cittadini che abitano in Europa possano davvero sentirsi
europei''. (ANSA).
LEM
04-OTT-03 21:40
155
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
UE: CIG; NO GLOBAL, SCONTRI CHIUDONO CORTEO A RISCHIO / ANSA
(di Gabriele Le Moli)
(ANSA) - ROMA, 4 OTT - E' finito con cariche della polizia,
34 fermati, persone ferite, scontri e danneggiamenti all'Eur ed
in altre zone di Roma il corteo dei no global contro la
conferenza intergovernativa Ue. Un epilogo scatenato da poche
decine di irriducibili sfuggiti al servizio d' ordine del Social
Forum e che, confermando le previsioni dei piu' pessimisti, ha
deluso le attese degli organizzatori, i quali puntavano ad un
corteo pacifico, giocato sul tema della disobbedienza e della
contrapposizione civile non violenta.
Il timore di scontri, nell'onda lunga che ormai accompagna le
iniziative dei no global, era presente fin dalla mattina, quando
centinaia di persone, appartenenti ad organizzazioni
antagoniste, gruppi cattolici e partiti, ma anche semplici
cittadini, sono sbarcate alla stazione Termini di Roma.
Accompagnato all'esterno un gruppo di disobbedienti
attraverso un percorso alternativo per evitare contatti con gli
altri passeggeri, l'atmosfera e' rimasta pacifica per tutta la
mattina, ed era ancora presente all'arrivo in piazzale Douhet,
dove una folla eterogenea e colorata - 80 mila alla fine secondo
gli organizzatori; solo cinque-seimila secondo le forze dell'
ordine - si e' riunita per la partenza del corteo.
Con slogan e canzoni i manifestanti hanno preso di mira la
bozza di convenzione europea in discussione nei palazzi blindati
dell' Eur, considerata un documento voluto da pochi, alle spalle
delle popolazioni europee. Non a caso, lo striscione d'apertura
del corteo recitava: ''voi 15, noi 400.000.000. L'altra Europa
siamo noi''. Nelle frasi dei personaggi famosi (fra gli altri,
oltre all'immancabile Vittorio Agnoletto, anche don Luigi Ciotti
e il segretario del Prc Fausto Bertinotti), ma anche dei
semplici manifestanti l'idea di nuova Europa, basata sulla pace
e la solidarieta', contrapposta a quella proposta dalla nuova
costituzione Ue, rimbalzava come un mantra, come la condanna
alla politica del centrodestra governo Berlusconi.
Il serpentone, allegro e colorato, allietato dalle mille
trovate dei manifestanti (imperdibile il sosia di Berlusconi che
imitava Chaplin del 'Grande Dittatore' giocando con un pallone a
forma di mappamondo), e' sembrato avviarsi all'arrivo senza
danni, e anche il passaggio dei primissimi in piazza Marconi,
davanti al Palazzo dei Congressi ed alla 'zona rossa' blindata,
e' avvenuto in un'atmosfera di indifferenza.
Il clima e' mutato di colpo quando e' giunta a pochi passi
dalla 'zona rossa' la fascia piu' dura, relegata in coda al
corteo ma decisa allo scontro anche al prezzo di conflitti
interni con il resto del movimento. Tutto e' avvenuto nella via
che conduce a palazzo dei Congressi dove le donne disobbedienti
hanno inscenato una protesta definita 'simbolica', schierando
alcune decine di ragazze, armate di respingenti di gomma e
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
palloncini pieni di vernice rosa, faccia a faccia con i
poliziotti in assetto antisommossa. La protesta ha creato
tensione, ma e' rimasta sul piano del confronto pacifico fino a
quando poche decine di persone, con caschi e bastoni e con il
volto coperto, dopo avere danneggiato alcune pompe di benzina
lungo la Cristoforo Colombo ed avere tirato sassi e bottiglie
contro un'agenzia della Bnl in piazza Marconi, hanno preso di
mira con sassi e bottiglie le forze dell'ordine.
Ad un primo lancio, subito bloccato dal servizio d'ordine che
in alcuni casi e' anche venuto alle mani con i facinorosi, ne e'
seguito un secondo e quindi un terzo, quest'ultimo rafforzato da
potenti petardi. Da qui la carica della polizia, improvvisa e
violenta, che ha sgomberato in pochi secondi l'area dell'
obelisco. Una parte dei manifestanti e' fuggita verso il
laghetto dell'Eur, mentre un altro gruppo e' nuovamente venuto
in contatto con le forze dell'ordine che hanno caricato ancora,
lanciando anche lacrimogeni, sulla Colombo in direzione del
centro. Altri scontri sono avvenuti alla stazione Laurentina
della metropolitana, mentre alla stazione di Marconi, dopo avere
preso a sassate alcune carrozze, alcuni giovani si sono seduti
sui binari interrompendo per circa 15' il servizio. Nelle
cariche della polizia, un lacrimogeno e' finito all'interno di
un bus di linea causando un malore al conducente. Nei pressi del
corteo, la polizia ha sequestrato un camion pieno di bastoni.
(ANSA).
LEM
04-OTT-03 21:06
157
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAGAZZO UCCISO A BARI: DON CIOTTI, COME MICHELE FAZIO
(V. 'RAGAZZO UCCISO A BARI, AI FUNERALI...' DELLE 12.06)
(ANSA) - BARI, 6 OTT - Un ricordo con sentimenti di
''imbarazzo e inquietudine somma'': don Luigi Ciotti, presidente
dell' associazione 'Libera', oggi a Bari per alcuni incontri,
ricorda cosi' il quindicenne Gaetano Marchitelli, ucciso per
errore il 2 ottobre scorso, in un agguato nel quartiere
Carbonara. ''Ho per lui - ha detto don.Ciotti - lo stesso
affetto che ho provato qualche anno fa per Michele Fazio, anche
lui vittima innocente. Avrei voluto partecipare stamane, tra la
folla, ai funerali di Gaetano, ma non mi e' stato possibile
arrivare prima; nel pomeriggio se potro' andro' a trovarlo al
cimitero''. (ANSA).
XCE/BRF
06-OTT-03 13:43
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: PROCESSO STRAGI; PENTITO,SONO STATO USATO E SFRUTTATO
(ANSA) - CATANIA, 24 OTT - ''L'ho fatto perche' sono stato
usato e sfruttato. E poi per levare di dosso a me e ai miei
figli il timbro di mafioso. I criminali di cui sono stato amico
sono gente vigliacca e squallida''. Il 'pentito' Ciro Vara,
deponendo al processo d' appello per le stragi di Capaci e via
D' Amelio, ha risposto cosi' al pm Michelangelo Patane' che gli
ha chiesto i motivi della sua decisione di lasciare 'Cosa
nostra'.
Ciro Vara fu 'combinato' uomo d' onore il giorno di Pasqua di
23 anni fa. Perito agrario, appartenente a una famiglia
possidente di Vallelunga Pratameno, si e' definito un colletto
bianco di Cosa nostra, amico e fedele braccio destro di Giuseppe
Piddu Madonia, divenuto oggi il suo peggiore nemico. Per anni,
dall' estate del 1982 sino al 1999, e' stato un punto di
riferimento per l' organizzazione mafiosa nella provincia di
Caltanissetta, della quale si vantava di essere un affiliato.
Poi le delusioni, le amarezze per aver subito torti e soprusi e
la decisione di collaborare con la giustizia: Vara nel 1996
scrive una lettera a don Luigi Ciotti, al quale manifesta il suo
pentimento. Nell' estate del 2000 decide di chiudere con Cosa
nostra e fa istanza per intraprendere la collaborazione. Le
prime accuse alla mafia siciliana risalgono al 5 dicembre dell'
anno scorso, quando firma il primo verbale d' accusa. (ANSA).
YQB-DA
24-OTT-03 19:36
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIOVANI: DA GELA A TORINO, 22 RAGAZZI INCONTRANO DON CIOTTI
ANDRANNO A PARTITA JUVENTUS ACCOMPAGNATI DA SINDACO E PARROCO
(ANSA) - TORINO, 25 OTT - L' 'educazione alla legalita'',
progetto che coinvolge le scuole italiane, i 22 ragazzi di Gela
(Caltanissetta) oggi a Torino con sindaco e parroco per
incontrare don Ciotti, l' hanno imparata davvero. Con le loro
maglie della Juventus, regalate a ciascuno dalla squadra, hanno
percorso in lungo e in largo Cavoretto, sulle colline torinesi e
hanno persino trovato un portafoglio pieno di denaro che hanno
subito restituito alla proprietaria che lo aveva smarrito.
Tutti tra i 16 e i 19 anni, erano accompagnati dal sindaco,
Rosario Crocetta, noto per aver chiesto la revoca di appalti
pubblici, quest' estate, quando aveva sospettato
'condizionamenti mafiosi', e da don Luigi Petralia, parroco
della chiesa di San Giacomo, che da 8 anni segue questi progetti
educativi, in collaborazione anche con le scuole.
''Sentire la testimonianza di don Ciotti - ha spiegato il
sacerdote - e' importante per questi giovani, ma lo sara' anche
essere ospiti, domani pomeriggio, alla partita Juventus-Brescia
allo stadio di Torino. Il gioco di squadra e le sue regole hanno
un valore fondamentale per l' educazione. Li porteremo anche a
visitare Torino, prima di ripartire lunedi' per la Sicilia''.
''I progetti come questo - ha aggiunto il sindaco - servono
ad accrescere la cultura, a insegnare uno sport, a creare
relazioni di gruppo che impediscano a Cosa Nostra di assoldarli,
perche' purtroppo nel centro storico e' tornata forte''. La
figura di don Ciotti ''e' di una tra le persone piu' concrete
nella lotta antimafia - ha proseguito il primo cittadino di Gela
- e ha aiutato molto anche me, standomi vicino in questo
periodo, in cui ho iniziato ad avere bisogno della scorta, a
causa delle mie dichiarazioni contro la mafia''.
Don Petralia ha accennato poi all' episodio, accaduto
stamattina quando alcuni ragazzi hanno trovato un portafogli
pieno di banconote e l' hanno restituito, rifiutando poi il
denaro che la proprietaria voleva donare, grata del gesto. ''Non
si pagano queste cose'' le hanno risposto. ''E' il regalo piu'
bello che i miei ragazzi mi hanno fatto - ha commentato don
Petralia - perche' vuol dire che si puo' cambiare, che anche chi
e' cresciuto nelle difficolta' puo' riuscire a non cadere nelle
maglie della malavita''. (ANSA).
YYR-BAN
25-OTT-03 17:20
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AMBIENTE: ENTRO L' ANNO 229 NUOVI CARABINIERI CONTRO ABUSI
(V. ''RIFIUTI: INCHIESTA, TRAFFICO ILLEGALE ...'' DELLE 14.23)
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Entro l'anno verra' rafforzato con
229 nuovi carabinieri l'organico dei militari impegnati sul
fronte della tutela ambientale.
Lo ha detto oggi il vice comandante dei Carabinieri per la
tutela dell'ambiente ten. col. Emanuele Sticchi a margine della
conferenza stampa di presentazione del rapporto ''Il traffico
illegale di rifiuti in Italia e in Spagna''.
''Siamo orgogliosi - ha aggiunto Sticchi - del supporto
fornito dall'Arma alla redazione dei rapporto che ha messo in
luce la logistica del mercato illegale dei rifiuti speciali, le
rotte e le principali tipologie di trafficanti''.
''E' stata un'operazione di verita' straordinaria - ha
dichiarato il presidente della Commissione parlamentare d'
inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Paolo Russo - l'inchiesta sui
traffici illegali di rifiuti in Italia e in Spagna. Sembrava che
il traffico illegale di rifiuti speciali fosse un problema solo
italiano, del Mezzogiorno in particolare. E invece il rapporto
presentato stamani dal Gruppo Abele Nomos, Legambiente e Gepec
svela che si tratta di una grande emergenza a carattere
internazionale che prima di coinvolgere Nord Africa, Sud-est
asiatico e centro-America coinvolge i paesi industriali dove si
generano business e rifiuti''.(ANSA).
KTK
30-OTT-03 17:19
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RIFIUTI: INCHIESTA, TRAFFICO ILLEGALE IN PAESI EUROPEI
DOSSIER DI LEGAMBIENTE, GRUPPO ABELE E ASSOCIAZIONE GEPEC
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - La geografia dei rifiuti pericolosi
si arricchisce di nuove rotte che mettono in luce un fenomeno
che riguarda molti paesi, europei e non. Solo in Spagna 11.964
sono le infrazioni amministrative e 52 quelle penali accertate
nel 2002 nel ciclo dei rifiuti pericolosi. In Italia i dati
elaborati da Legambiente sulle attivita' delle forze dell'ordine
e fino a oggi inediti, indicano che tra il 2002 e il 2003 sono
state 15 le inchieste che hanno portato all'emissione di 65
ordinanze di custodia cautelare, alla denuncia di 239 persone,
al coinvolgimento di 59 società (tra produzione, trasporto e
smaltimento) e di ben 15 regioni italiane. Casi di traffico
illegale sono stati scoperti in Romania, l'area del Mar Nero, il
Libano e diversi paesi africani (Mozambico, Somalia, Nigeria)
fino alla Cina. L'Italia e' stata anche indicata come Paese di
transito di traffici che dalla Francia, Romania, Svizzera e
Europa Orientale si sono diretti verso la Nigeria.
I dati emergono dallo studio, co-finanziato dalla
Commissione europea, presentato stamane dal Gruppo Abele - Nomos
con Legambiente e l'associazione spagnola Gepec-ec che hanno
lavorato insieme per individuare il ruolo della criminalita'
organizzata in un settore criminale emergente: la gestione e il
traffico illegale di rifiuti pericolosi e speciali.
''Cio' che si propone di fare questa ricerca - spiega subito
Ermete Realacci, presidente di Legambiente - e' di spostare
l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni, sia in
Spagna che nel resto d'Europa, sul fenomeno dei traffici
illegali dei rifiuti. In Italia gia' da tempo l'interessamento
al fenomeno ha consentito un'ampia conoscenza dei traffici e
l'individuazione di strumenti idonei a contrastarli, basti
pensare all'art. 53bis del Decreto Ronchi, che probabilmente da'
all'Italia il primato internazionale nella lotta ai
trafficanti''.
Uno strumento legislativo come l'art.53bis consente di
monitorare le attivita' illegali che, nel solo 2002, secondo una
stima Legambiente in Italia hanno registrato un guadagno di 2,6
miliardi di Euro. Anche altre cifre danno l'idea della
dimensione dei traffici nel nostro Paese: l'associazione
ambientalista, su elaborazione di dati Apat, ha rilevato che nel
1999 sono stati prodotti 72,5 milioni di tonnellate di rifiuti
speciali, di questi 11,2 milioni sono scomparsi nel nulla: una
montagna di 1120 metri con base di 3 ettari.
Dal punto di vista normativo l'Italia ha approvato la prima
legge sulla gestione dei rifiuti nel 1982, e pur non avendo mai
introdotto nel codice penale i delitti ambientali, ha inserito
all'interno del Decreto Ronchi il delitto di organizzazione di
traffico illecito di rifiuti.
162
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
La Spagna ha una normativa ambientale più restrittiva sul
ciclo dei rifiuti dagli anni 90 e ha introdotto nel 1995 i
delitti contro l'ambiente nel codice penale, ma le sanzioni sono
state applicate raramente e solo nel caso in cui è stato
dimostrato il 'disastro ambientale', e quindi in caso in cui il
danno e' elevatissimo. In territorio iberico si producono oltre
5,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi. Non esistono
pero' dati ufficiali sui quantitativi nazionali gestiti dagli
impianti di trattamento, che permetterebbero di individuare le
quantità di rifiuti che finiscono nella rete dei traffici.
''E' il controllo quello che manca, oltre ovviamente alle
sanzioni. - sostiene Enrico Fontana, responsabile Osservatorio
nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente - La proposta e'
che in tutti i Paesi dell'Ue si introduca nel codice penale i
delitti contro l'ambiente, come del resto già previsto nella
proposta di direttiva del Parlamento europeo e nella decisione
quadro approvata dal Consiglio d'Europa. In particolare è
necessario prevedere - conclude Fontana - un delitto specifico
che riguardi i traffici illeciti dei rifiuti''.(ANSA).
KTK
30-OTT-03 14:23
163
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RIFIUTI:LEGAMBIENTE,CON 53BIS CRESCE VALORE BENI SEQUESTRATI
V. ''RIFIUTI: INCHIESTA, TRAFFICO ILLEGALE ...'' DELLE 14.23
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - I reati nel ciclo dei rifiuti in
Italia decrescono come numero di infrazioni accertate e in
percentuale sul totale dei reati nazionali ma aumenta il valore
dei beni seguestrati. E' quanto emerge dal Rapporto Ecomafia
1998-2002 di Legambiente richiamato dallo studio ''Il traffico
illegale di rifiuti in Italia'' presentato oggi da Nomos-gruppo
Abele, Legambiente e l'associazione spagnola Gepec. ''Per la
prima volta - ha sottolineato il presidente di Legambiente
Ermete Realacci - in Europa Ong e associazioni ambientaliste
hanno collaborato con le istituzioni su una inchiesta che, non a
caso, si chiama Falcone''.
Ecco una tabella riepilogativa del ciclo dei rifiuti in
Italia negli ultimi cinque anni:
infrazioni; sequestri; valore beni in mln þ % sul totale
nazionale
1998 1.685 580 24.87 40.5%
1999 2.333 669 28.62 48.2%
2000 1.961 778 24.89 43.5%
2001 1.734 877 61.10 39.6%
2002 1.592 742 n.d. 38.6%
Nel 2002 sono stati 31 arresti nell'ambito dell'art.53bis
del Decreto Ronchi mentre da gennaio a ottobre 2003 sono 34.
''Sebbene in vigore solo dall'aprile 2001, il 53bis ha fornito -
sottolinea il rapporto sui traffici illegali - uno strumento
d'indagine adeguato allo smantellamento delle reti dei
trafficanti e i dati elaborati da Legambiente sulle attivita'
delle forze dell'ordine lo confermano''.(ANSA).
KTK
30-OTT-03 16:16
164
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: CARTELLO COMUNITA', NESSUNA CERTEZZA IN FINANZIARIA
CON BUONA PACE CENTRALITA' RUOLO SBANDIERATO DA GOVERNO
(ANSA) - ROMA, 5 NOV - Fondi certi da inserire nel maxi
emendamento alla Finanziaria per la prevenzione, il recupero e
la riabilitazione dalla droga. A chiederli e' un cartello di
comunita' di accoglienza (tra cui il Cnca, la Fict, Saman, il
Gruppo Abele) insieme alla Federazione degli operatori dei Sert
(Federserd), con il sostegno di CGIL, CISL e Magistratura
Democratica.
''La diffusione della cocaina, il ritorno dell'eroina, le
nuove droghe, stili di abuso diffusi - dicono le comunita' -
necessitano di risposte efficaci, ma anche di investimenti certi
e costanti per accompagnare le trasformazioni delle nostre
strutture''. Per questo il cartello, in un documento inviato al
vicepresidente del Consiglio, Fini, chiede al Governo ''di
garantire un adeguato finanziamento al neocostituito
Dipartimento nazionale pari almeno alla quota del 25% del Fondo
nazionale Lotta alla droga, incrementata del dovuto per il
funzionamento del Dipartimento stesso''. Inoltre, ''chiediamo -
dicono le comunita' - che la dotazione economica riservata al
finanziamento di progetti decentrati assegnati dalle Regioni
alle singole Asl rimanga come capitolo di spesa dedicato e non
venga assorbito dal Fondo Unico Indistinto''.''Chiediamo,
infine, che venga istituito un Fondo di rotazione per garanzia e
copertura dei costi bancari sostenuti dalle associazioni e dalle
cooperative sociali per acquisire anticipazioni su fatture
emesse a carico di enti pubblici''.
Il 'cartello' denuncia, infatti, come ''all'enfasi con la
quale si evidenzia il ruolo crescente che le comunita' di
accoglienza dovrebbero assumere nella presa in carico delle
persone con problemi di dipendenza, non fa seguito una certezza
nei tempi di erogazione delle rette da parte delle Asl''. ''Le
comunita' accreditate sono poi costrette a ricorrere
all'indebitamento bancario per i cronici ritardi nei pagamenti
delle rette pattuite anche di oltre un anno''.
''Se permane nel tempo una tale situazione - si spiega nel
documento - proprio le comunita' che piu' lavorano per una
presenza costante e diffusa sui territori, in collaborazione con
il sistema sanitario nazionale e non godono di donazioni
particolari, saranno costrette a chiudere, con buona pace della
dichiarata loro centralita''.
Nel documento si sottolinea, infine, come ''il mancato
recepimento di queste nostre proposte evidenzierebbe in modo
clamoroso lo scarto tra parole e fatti, promesse realizzate e
bugie consapevoli, ideologia e politica dell'immagine in
sostituzione di programmazione e coerenza dei comportamenti politici''. (ANSA).
AU
05-NOV-03 17:09
165
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NO GLOBAL: A PARIGI PER NUOVO NO A GUERRA E NEOLIBERISMO/ANSA
DALL'ITALIA IN 3000 AL FSE PER ALTRA EUROPA POSSIBILE
(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Riparte da Parigi il movimento no
global con un obiettivo che e' quello di sempre: costruire
un'altra Europa e un altro mondo possibile dove i principali
attori siano diritti e cittadini e non mercato, politiche
neoliberiste e guerre ''globali e permanenti''. Nella capitale
francese associazioni, movimenti, sindacati e partiti di
sinistra di tutta Europa si ritroveranno dal 12 al 16 novembre
per il secondo Forum sociale europeo, un anno dopo Firenze.
Un appuntamento importante per il Movimento, che per la prima
volta non si limitera' a discutere e a elaborare teorie
alternative, ma proporra' una serie di campagne da attuare per
rendere concreta l'alternativa a un mondo, dicono, ''dei
burocrati e dei potenti''.
A Parigi sono attesi circa 60 mila delegati che daranno vita
a 55 assemblee e 250 seminari. Si parlera' di guerra, di nord e
sud del mondo, di un'Europa dei diritti e della giustizia, dei
diritti delle donne, di lavoro, di omosessuali. E ancora di
agricoltura sostenibile, di ecologia, di informazione, di
autonomie locali.
Un'ampia parte dei dibattiti sara' dedicata al conflitto
israelo-palestinese, all'immigrazione, alle pratiche di lotta da
attuare e al conflitto sociale. La delegazione italiana sara'
composta da circa 3.000 delegati in rappresentanza delle decine
di associazioni del gruppo di continuita' del Forum sociale. Ci
saranno Fausto Bertinotti, Guglielmo Epifani e Gianni Rinaldini,
ma anche il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, Vittorio
Agnoletto e Luca Casarini, Tom Benetollo dell'Arci, Don Luigi
Ciotti, Flavio Lotti del ''Tavolo della pace'', Fabio Alberti di
'Un ponte per...', Maurizio Gubbiotti di Legambiente.
All'ex 'cattivo maestro' Tony Negri spettera', lunedi' 12, il
primo intervento italiano dedicato alla guerra permanente. Il
forum si concludera' sabato 15 con una grande manifestazione che
partira' da Place de la Republique e sara' proprio una
delegazione dei movimenti italiani ad aprire il corteo che
sfilera' per le vie di Parigi.
A sottolineare l'importanza dell'appuntamento per gli
italiani, anche in relazione ai recenti fatti di terrorismo e
alle ''strumentalizzazioni di Governo e maggioranza'' e' lo
stesso Vittorio Agnoletto. ''Se qualcuno pensava che il
Movimento fosse stato messo in un angolo dalle continue accuse
di contiguita' con il terrorismo si sbagliava di grosso - ha
detto - perche' noi siamo qui a parlare di nuove iniziative e di
campagne che partiranno al termine del Forum e che sono
l'esempio concreto di sedimentazione del Movimento''. Un
Movimento, ha aggiunto, ''che ha come discriminante proprio il
suo essere contro le guerre, il terrorismo e il neoliberismo''.
166
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
L'obiettivo principale del Forum sara' anche quello di
trovare una via alternativa alla Costituzione europea che gli
stati membri potrebbero approvare entro l'anno. ''Una
Costituzione - spiegano - che esclude la partecipazione dei
cittadini e afferma un modello che segna la fine dell'Europa
sociale''.
Dopo Parigi gli appuntamenti per il Movimento saranno le
''carovane di massa'' che a dicembre si daranno appuntamento in
Medio Oriente e il Forum mondiale di Bombay (16-21 gennaio) con
al centro il tema della privatizzazione dell'acqua. Nel 2005 il
Forum mondiale tornera' in Brasile, ma nel 2006 i movimenti
stanno pensando di organizzarlo negli Stati Uniti e portare
cosi' la contestazione ''al centro dell'impero''.(ANSA).
GUI/MRC
06-NOV-03 17:50
167
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PACE: A DON CIOTTI IL TARTUFO PER IL 2003
(ANSA) - SIENA, 6 NOV - Sara' assegnato a Don Luigi Ciotti il
''Tartufo per la pace'' edizione 2003, lo scorso anno dedicato
alla memoria di Ilaria Alpi e nel 2001 a Gino Strada, fondatore
di Emergency. Il religioso, una delle personalita' italiane piu'
attente alle moderne forme di disagio sociale,
ricevera' - ha assicurato la sua presenza - il premio domenica
16 novembre nella sala grande del castello di San Giovanni d'
Asso, la piccola capitale del tartufo bianco delle Crete senesi.
Don Ciotti e' stato scelto per il suo lungo e costante
impegno in favore delle persone disagiate. Nato nel settembre
del '45 a Pieve di Cadore nel bellunese, e' stato il fondatore
del Gruppo Abele di Torino, e sul finire degli anni '70 ha dato
vita alla cosiddetta ''universita' della strada'' e piu'
recentemente a Libera, un raggruppamento di associazioni ed
iniziative contro la mafia che ha coinvolto nel corso degli anni
fino a piu' di 500 organizzazioni.
Da quindici anni la comunita' di San Giovanni d' Asso
consegna il ''Tartufo d' oro'' ad una figura distintasi nel
tempo per un impegno genuino a favore della pace e della
solidarieta'. (ANSA).
B-GRD/DLM
06-NOV-03 16:01
168
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: 16 PALAZZI CONFISCATI E TRASFERITI A COMUNE ROMA
VELTRONI, L'ATTACCO PIU' EFFICACE AL POTERE DELLA CRIMINALITA'
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Ventidue beni tolti alla criminalita'
organizzata e gia' trasferiti, di cui sedici effettivamente
consegnati al Comune di Roma, piu' altri venti per i quali la
commissione capitolina ha gia' individuato la destinazione. Sono
i risultati dell' applicazione, nella capitale, della legge 109
sulla confisca dei patrimoni delle associazioni di tipo mafioso,
ricordati dal sindaco Walter Veltroni in un convegno promosso
dall' associazione contro le mafie 'Libera', di don Luigi
Ciotti, e dal consorzio regionale della cooperazione sociale
Sol.Co. Roma, con la partecipazione dell' assessore capitolino
al patrimonio Claudio Minelli. ''La confisca ai mafiosi dei loro beni - ha detto Veltroni -
e' l' attacco piu' efficace al valore simbolico che la cultura
mafiosa assegna a questo patrimonio. Assegnare questi beni a un'
istituzione dello Stato o a un' associazione che si occupa di
legalita', giustizia e solidarieta', o a una cooperativa che
lavora per l' integrazione sociale di ex tossicodipendenti e di
ex detenuti significa togliere tangibilmente credibilita',
potere, peso sociale ed economico ai mafiosi''.
Il sindaco, che ha parlato della realizzazione di un 'modello
romano' in questo ambito, ha ricordato l' istituzione, da quest'
anno, di una commissione specifica, presieduta dal capo di
gabinetto del Comune e composta dagli assessori al patrimonio,
alle politiche sociali, alla cultura e alla sicurezza. ''Non
appena giunge dal Demanio la comunicazione della disponibilita'
di un bene - ha spiegato Veltroni - il Campidoglio segnala
immediatamente il proprio interesse alla sua acquisizione, con
una procedura quasi automatica che ci permette di non creare
vuoti di tempo in questo passaggio''.
Quindici dei sedici beni effettivamente assegnati al Comune
di Roma sono stati gia' assegnati. In uno di questi, villa Osio
in via di Porta Ardeatina, sara' creata la 'Casa del jazz', con
una grande targa con i 557 nomi delle vittime di tutte le mafie
dal 1946 a oggi. Il sindaco ha sottolineato l' importanza di non
rimettere i beni confiscati sul mercato, ''perche' la libera
vendita aprirebbe la rischiosa eventualita' di un riacquisto da
parte delle stesse organizzazioni criminali, direttamente o
tramite intermediari''. ''La legge deve conservare il suo spirito originario - ha
commentato don Ciotti - ma deve avere procedure piu' rapide per
la sua attuazione. Adesso troppe lungaggini burocratiche fanno
arrivare a cinque anni il tempo medio per la chiusura dell'
iter''. Secondo il presidente dell' associazione 'Libera', ''la
riutilizzazione del patrimonio dei mafiosi non deve essere un
fatto straordinario, ma deve diventare la normalita': tutti i
beni ottenuti illegalmente devono essere recuperati''.
La rapidita' delle assegnazioni, secondo don Luigi Ciotti,
serve anche a evitare che i beni restino a lungo senza
destinazione. ''A volte i mafiosi si vendicano distruggendoli . Cosi' vincono loro''. (ANSA).
YJ0 07-NOV-03 13:47
169
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
VOLONTARIATO: FONDI BLOCCATI, LI ANTICIPANO I POVERI /ANSA
LA DENUNCIA DELLE ONG SUI PROGETTI DI COOPERAZIONE
(ANSA) - ROMA, 8 NOV - ''Per non chiudere i nostri progetti
di cooperazione allo sviluppo nel mondo ci troviamo costretti a
chiedere ai beneficiari, e cioe' ai piu' poveri, di tamponare il
debito del governo italiano''. E' la denuncia di una tra le piu'
grandi organizzazioni governative italiane, il Mlal
ProgettoMondo, che lancia l'allarme sul blocco degli
stanziamenti italiani per i progetti di cooperazione. In queste
ultime settimane il Mlal ha raggiunto da solo 3,5 milioni di
euro di credito nei confronti del Ministero degli Affari Esteri.
Ma la grave situazione di stallo nell'erogazione degli
stanziamenti ha ormai colpito la gran parte delle ong italiane
che si trovano ora con piu' di 250 progetti approvati ma
bloccati a livello di rendicontazione: tutte insieme vantano a
nome del Sud del mondo circa 30 milioni di euro di crediti. E,
questo, nonostante la Finanziaria dell'anno scorso prevedesse
per il 2003 un aumento di 10 milioni di euro di stanziamenti per
l'aiuto pubblico allo sviluppo dei Paesi poveri. Invece,
denuncia per tutte l'Associazione delle Ong Italiane, ''non solo
l'aumento non c'e' stato ma i contributi alle ong sono stati
ridotti di due terzi''.
A fare maggiormente le spese di questa situazione sono le
organizzazioni che piu' lavorano con il Ministero degli Affari
Esteri, come appunto il Mlal ProgettoMondo, da 38 anni in
America Latina e in Africa, con piu' di 230 progetti realizzati
e 830 volontari inviati in 19 diversi paesi del Sud del mondo.
Per non disperdere questo importante patrimonio e i 63 progetti
attivi in questo momento, il Mlal ha deciso di chiedere ai
propri partner latinoamericani e africani di contribuire alla
prosecuzione dei progetti con anticipi, proroghe ed altro. Si
tratta di uno sforzo notevole perche' viene chiesto proprio a
quelle piccole organizzazioni di base, a piccoli agricoltori,
donne, indigeni o Diocesi e amministrazioni comunali, servizi
pubblici di base, universita', fondazioni private e
organizzazioni non governative locali che devono essere aiutate.
''Lanciamo quest'ultima sfida a malincuore - spiega Massimo
Campedelli, presidente del Mlal - consapevoli del fatto che il
valore del progetto e' comunque superiore al paradosso di
chiedere oggi solidarieta' concreta proprio ai soggetti piu'
deboli''. L'appello e' stato indirizzato ai massimi dirigenti
del Ministero, ai parlamentari impegnati nel settore della
cooperazione, a osservatori internazionali e amici del Sud del
mondo con l'invito a ''prendere coscienza di questa situazione
paradossale e a farsi carico, ciascuno in proporzione alle sue
responsabilita', di quanto sta accadendo''.
L'allarme sul blocco dei crediti e' condiviso da tutte le
maggiori organizzazioni. Agostino Mantovani, presidente della
170
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Focsiv, la Federazione delle ong d'ispirazione cristiana, dice:
''Non chiediamo niente di straordinario, semplicemente il
dovuto. Il fatto che i poveri del mondo debbano fare da banca
per conto del governo italiano e' scandaloso. Il governo
italiano deve rispettare gli impegni e niente di piu'. Se il
progetto e' stato approvato, visti i rendiconti, devono partire
i finanziamenti. Non si possono mettere in ginocchio le ong''.
Dal Sud del mondo i primi a rispondere all'appello sono stati i
brasiliani. La Pesacre (che lavora con gli indigeni
dell'Amazzonia per uno sviluppo ecosostenibile della Foresta) si
e' dichiarata pronta a riunire tutte le ong brasiliane per
sottoscrivere insieme una lettera formale di protesta presso
l'ambasciata italiana a Brasilia.
Tra i partner italiani, invece, la Legaautonomie del Veneto, ha
scritto una propria lettera a tutti i ''parlamentari aderenti'',
per ''richiamare l'attenzione - si legge nel documento firmato
dal presidente Federico Saccardini - sulla situazione
incresciosa'' e dove si conclude con un appello a contribuire
''con una Vostra iniziativa atta a sbloccare la situazione''.
Solidarieta' viene espressa in queste ore anche da alcuni
singoli amministratori locali come il sindaco di Torino Sergio
Chiamparino che afferma: ''il crescente debito dello Stato verso
le ONG, che insieme al taglio dei finanziamenti sta praticamente
paralizzando il mondo della cooperazione, e' una delle
conseguenze piu' gravi di una politica finanziaria nazionale che
i Comuni per primi stanno criticando complessivamente sia per
gli effetti negativi di breve periodo, sia per quelli di lungo
periodo. E' necessario - aggiunge - che il governo intervenga
sulla Finanziaria per sanare questa situazione evitando cosi' di
giungere a situazioni estreme come quella prospettata dalla
provocazione del Mlal di chiedere aiuto a chi dovrebbe
riceverlo''. Anche il sindaco di Verona, Paolo Zanotto, e'
intervenuto per esprimere la sua ''preoccupazione e quella della
citta' di Verona, da sempre impegnata nella solidarieta'
internazionale per la grave situazione finanziaria in cui
versano le ONG''. Pieno sostegno alla denuncia e' arrivato anche
da Luigi Ciotti, capo carismatico del gruppo Abele di Torino
mentre si muovono tutte le maggiori ong italiane. Come Movimondo
e Asal di Roma che, attraverso Vincenzo Pira, hanno
pubblicamente invitato governo e funzionari del ministero a
''superare la logica degli adempimenti burocratici per
condividere con tutti i partner impegnati sul fronte della
cooperazione gli obiettivi comuni. Quando ci prefiggiamo þ dice
infatti Pira - di dimezzare la poverta' entro il 2005 non
possiamo perderci dietro una ricevuta da 500 euro''. (ANSA).
CHI
08-NOV-03 15:13
171
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
FRANCIA: PARIGI DIVENTA CAPITALE EUROPEA NO GLOBAL / ANSA
ATTESI ALMENO 50.000 ALTERMONDIALISTI A FORUM SOCIALE
(di Pier Antonio Lacqua)
(ANSA) - PARIGI, 8 NOV - ''Un'altra Europa e' possibile'':
attorno a questo slogan i no global del vecchio continente
invaderanno tra pochi giorni Parigi per il varo di nuove forme
di lotta contro la ''mondializzazione liberale''.
Piu' di cinquantamila 'altermondialisti' (cosi' vogliono
essere chiamati) sono attesi nella capitale francese per il
secondo Forum Sociale Europeo, dopo il primo a Firenze nel 2002,
e la kermesse si preannuncia poderosa per numero di assemblee
plenarie (55), laboratori (260) e seminari (270).
Oltre a Parigi 'intra muros', che ha messo a disposizione il
parco della Villette, tre citta'-dormitorio della cintura (Saint
Denis, Bobigny e Ivry sur Seine) accoglieranno i rappresentanti
delle associazioni, dei movimenti, dei sindacati e dei partiti
che militano per un'Europa piuttosto diversa da quella
prefigurata nella costituzione adesso al vaglio dei paesi Ue.
I temi messi al centro dei dibattiti del Forum - che si
aprira' la sera del 12 novembre e si concludera' nel pomeriggio
del 15 con un gigantesco raduno a Place de la Republique -
parlano chiaro: ''Come creare un altro mondo?'', ''La vita dopo
il capitalismo'', ''Contro la logica del profitto, per una
societa' di giustizia sociale, ecologicamente sostenibile'',
''Contro la mercificazione'', ''Contro il razzismo, la xenofobia
e l'esclusione'', ''Per un'Europa democratica dell'informazione,
della cultura e dell'educazione'', ''Il diritto alla salute'',
''L'acqua per tutti''.
Molti i problemi di attualita' internazionale che saranno
discussi: ''I diritti del popolo palestinese'', ''L'Iraq e il
nuovo colonialismo'', ''Le Afriche tra conflitto e sviluppo''.
Non manchera' nemmeno un dibattito sulla ''dimensione
dell'Islam in Europa''.
Dall'Italia dovrebbero venire a Parigi per l'evento in almeno
tremila. Ed e' preannunciata la presenza di Fausto Bertinotti,
Guglielmo Epifani, Gianni Rinaldini, Piero Bernocchi, Vittorio
Agnoletto, Luca Casarini, Tom Benetollo, Don Luigi Ciotti,
Flavio Lotti.
All'ex 'cattivo maestro' Tony Negri spettera', il 12, l'onore
del primo intervento italiano. Si tratterra' di una riflessione
sulla ''guerra permanente''. E sara' una delegazione dei
movimenti della Penisola ad aprire il corteo della sfilata
conclusiva per le vie di Parigi, corteo organizzato attorno allo
slogan ''Per un'Europa dei diritti in un mondo senza guerra''.
Sabato mattina, prima del raduno in Place de la Republique
nel cuore di Parigi, si profila incandescente un dibattito sul
razzismo a cui partecipera' un controverso predicatore musulmano
residente a Ginevra - Tariq Ramadan - che a piu' riprese e'
stato accusato di antisemitismo per le sue violente requisitorie
172
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
contro intellettuali di origine ebraica. Non tutti dentro la
galassia no global erano d'accordo per invitare Ramadan.
Duemila volontari e milleduecento interpreti saranno
all'opera per garantire un'adeguata organizzazione logistica e
far si' che i partecipanti superino l'ostacolo rappresentato
dalla babele linguistica.
Il governo francese e le quattro citta' direttamente
coinvolte finanziano l'iniziativa con un contributo complessivo
di 3,4 milioni di euro mentre a ciascun partecipante sara'
chiesto di contribuire in funzione del suo reddito, da un minimo
di 3 a un massimo di 55 euro.
Benche' si voglia europeo, il Forum sara' animato da
militanti in arrivo da una sessantina di paesi (compresi gli
Stati Uniti) e i suoi lavori potranno essere seguiti su Internet
attraverso il sito www.fse-esf.org. (ANSA).
LQ
08-NOV-03 19:04
173
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DOPING: DA PALESTRE A SERIE A, 400.000 ITALIANI COINVOLTI/ANSA
DENUNCIA LIBERA, BUSINESS DA OLTRE 2 MLD IN MANO A CRIMINALI
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Dal calciatore di serie A al
cicloamatore della domenica, dal campione di ciclismo al
culturista della palestra di quartiere: la febbre del doping
contagia sempre piu' persone. Si stimano in 400.000 gli italiani
che fanno uso di sostanze proibite per migliorare le proprie
prestazioni. Un fenomeno che costa ogni anno ben 650 milioni di
euro, cui ne vanno aggiunti 1,5 miliardi per gli integratori,
che spesso non contengono soltanto vitamine. Ed il 10-15% delle
palestre favorisce questo smercio illecito. I numeri sono stati
forniti dall' associazione Libera in una conferenza organizzata
nella sede dell' Associazione stampa estera.
''Calcolando quanto avviene in altri Paesi come Inghilterra
e Germania - ha spiegato Sandro Donati, maestro dello sport da
anni in lotta contro il doping - e' possibile stimare in 2,1
milioni gli abitanti dell' Europa occidentale che ricorrono a
sostanze dopanti''. E visti i numeri, sempre in crescita, la
malavita organizzata ha fiutato l' affare. Infatti, ha osservato
il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, ''il traffico di
queste sostanze e' in mano alle organizzazioni criminali: dalle
indagini promosse da ben 40 procure italiane e' emerso che il
traffico di farmaci proibiti segue gli stessi canali del
traffico di stupefacenti''. La responsabilita' del dilagare di
questo malcostume, secondo don Ciotti, ''sta anche nell'
orizzonte culturale di tante persone per le quali conta la
forza, la prestazione, il successo a tutti i costi''.
''Tutti i mass media - ha rilevato Donati - danno ampio
spazio ai grandi atleti dopati, ma il cattivo esempio ha
prodotto proseliti in modo silenzioso ed inesorabile ed ora
possiamo dire che almeno il 10-15% delle palestre e' a rischio,
per un totale di 300.000 praticanti, ai quali vanno aggiunti
altri 100.000 legati invece a sport amatoriali''. La quasi
totalita' delle sostanze dopanti, ha proseguito, ''e' contenuta
nei farmaci e, in particolare, in quelli di tipo ormonale che i
praticanti sportivi assumono, senza alcuna ragione terapeutica,
al solo scopo di incrementare le loro capacita' di prestazione o
di modificare la propria struttura corporea. La maggior parte di
questi farmaci e' prodotta dalle principali aziende
farmaceutiche multinazionali che, interessate ad incrementare il
volume complessivo delle loro vendite, hanno deliberatamente
posto in commercio un surplus di prodotti superiore anche di 6
volte alle reali esigenze terapeutiche delle diverse tipologie
di malati''. Tra gli esempi piu' evidenti ci sono l'
eritropoietina (Epo) e l' ormone della crescita (Gh). Nel 2000,
ha informato, ''in Italia le vendite di Epo hanno fruttato 300
miliardi di lire, il doppio rispetto a tre anni prima, mentre
quelle di Gh hanno fruttato 200 miliardi. Si tratta di cifre, in
174
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
preoccupante crescita, che non trovano alcuna giustificazione
nel numero di malati esistenti nel nostro Paese che hanno
davvero bisogno di questi farmaci. Dunque e' ipotizzabile che
questo surplus vada a rifornire gli sportivi''.
Per contrastare la diffusione del fenomeno, ha proseguito
Donati, ''si potrebbe seguire l' esempio di quanto fatto in
Danimarca, dove alcune palestre accettano di essere
periodicamente controllate dalle autorita', anche a sorpresa, e
possono cosi' fregiarsi di un bollino, che da' al cittadino un
preciso messaggio: questa palestra e' pulita''. Ma anche l'
Europa, secondo l' esperto, ''deve fare la sua parte,
promuovendo norme piu' incisive in materia e sviluppando la
collaborazione internazionale tra forze di polizia e
magistratura''. (ANSA).
NE
10-NOV-03 19:06
175
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DOPING: 400.000 ITALIANI NE FANNO USO, COINVOLTO 15% PALESTRE
LIBERA, BUSINESS DA 650 MLN GESTITO DA ORGANIZZAZIONI CRIMINALI
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Il famoso calciatore o ciclista
trovato positivo all' esame antidoping e' solo la punta di un
iceberg che coinvolge il mondo delle palestre, sport amatoriali
e dilettantistici. Si stimano cosi' in 400.000 gli italiani che
fanno uso di sostanze dopanti, per le quali vengono spesi ogni
anno 650 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 1,5 miliardi
per gli integratori, che spesso non contengono solo vitamine. I
dati sono stati diffusi oggi in una conferenza all' Associazione
stampa estera organizzata da Libera.
''Calcolando quanto avviene in altri Paesi come Inghilterra e
Germania - ha spiegato Sandro Donati, maestro dello sport da
anni in lotta contro il doping - e' possibile stimare in 2,1
milioni gli europei che ricorrono a sostanze dopanti''. E si e'
scoperto, ha aggiunto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti,
''che il traffico di queste sostanze segue gli stessi canali del
traffico di droga. Sono dunque le stesse organizzazioni
criminali a gestire il lucroso affare''. (SEGUE).
NE
10-NOV-03 13:27
DOPING: 400.000 ITALIANI NE FANNO USO, COINVOLTO 15% PALESTRE (2)
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - ''Tutti i mass media - ha rilevato
Donati - danno ampio spazio ai grandi atleti dopati, ma il
cattivo esempio ha prodotto proseliti in modo silenzioso ed
inesorabile ed ora possiamo dire che almeno il 10-15% delle
palestre e' a rischio, per un totale di 300.000 praticanti, ai
quali vanno aggiunti altri 100.000 legati invece a sport
amatoriali''. E le intercettazioni telefoniche disposte da
alcune procure (sono 40 le procure in tutta Italia che indagano
sul fenomeno), ha sottolineato, ''fanno capire che quello delle
palestre e' un mondo di bassissimo livello, c' e' grande
ignoranza sui danni alla salute prodotti da queste sostanze,
sotto forma di squilibri ormonali, tumori, danni al sistema
nervoso o al sistema epatico, ecc. Questi effetti vengono
nascosti e spesso, quando si manifestano, le vittime si
rivolgono agli stessi che hanno venduto le sostanze''.
Per contrastare la diffusione del fenomeno, ha proseguito
Donati, ''si potrebbe seguire l' esempio di quanto fatto in
Danimarca, dove alcune palestre accettano di essere
periodicamente controllate dalle autorita', anche a sorpresa, e
possono cosi' fregiarsi di un bollino, che da' al cittadino un
preciso messaggio: questa palestra e' pulita''. Ma anche l'
Europa, secondo l' esperto, ''deve fare la sua parte,
promuovendo norme piu' incisive in materia e sviluppando la
collaborazione internazionale tra forze di polizia e
magistratura''.
''La quasi totalita' delle sostanze dopanti - ha proseguito
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Donati - e' contenuta nei farmaci e, in particolare, in quelli
di tipo ormonale che i praticanti sportivi assumono, senza
alcuna ragione terapeutica, al solo scopo di incrementare le
loro capacita' di prestazione o di modificare la propria
struttura corporea. La maggior parte di questi farmaci e'
prodotta dalle principali aziende farmaceutiche multinazionali
che, interessate ad incrementare il volume complessivo delle
loro vendite, hanno deliberatamente posto in commercio un
surplus di prodotti superiore anche di 6 volte alle reali
esigenze terapeutiche delle diverse tipologie di malati''.
Esempi piu' evidenti di questi farmaci sono l' eritropoietina
(Epo) e l' ormone della crescita (Gh). Nel 2000, ha informato,
''in Italia le vendite di Epo hanno fruttato 300 miliardi di
lire, il doppio rispetto a tre anni prima, mentre quelle di Gh
hanno fruttato 200 miliardi. Si tratta di cifre, in preoccupante
crescita, che non trovano alcuna giustificazione nel numero di
malati esistenti nel nostro Paese e che hanno davvero bisogno di
questi farmaci''.
Del traffico di sostanze dopanti, ha poi detto Don Ciotti,
''si parlera' anche giovedi' prossimo al Social Forum europeo di
Parigi, nel corso di un convegno organizzato da Libera. Come
associazione ci proponiamo inoltre di produrre un rapporto
annuale, in collaborazione con le procure, su questo traffico''.
(ANSA).
NE
10-NOV-03 14:30
DOPING: 400.000 ITALIANI NE FANNO USO, COINVOLTO 15% PALESTRE
(RIPETIZIONE CON ALTRA CATEGORIA)
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Il famoso calciatore o ciclista
trovato positivo all' esame antidoping e' solo la punta di un
iceberg che coinvolge il mondo delle palestre, sport amatoriali
e dilettantistici. Si stimano cosi' in 400.000 gli italiani che
fanno uso di sostanze dopanti, per le quali vengono spesi ogni
anno 650 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 1,5 miliardi
per gli integratori, che spesso non contengono solo vitamine. I
dati sono stati diffusi oggi in una conferenza all' Associazione
stampa estera organizzata da Libera.
''Calcolando quanto avviene in altri Paesi come Inghilterra e
Germania - ha spiegato Sandro Donati, maestro dello sport da
anni in lotta contro il doping - e' possibile stimare in 2,1
milioni gli europei che ricorrono a sostanze dopanti''. E si e'
scoperto, ha aggiunto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti,
''che il traffico di queste sostanze segue gli stessi canali del
traffico di droga. Sono dunque le stesse organizzazioni
criminali a gestire il lucroso affare''. (SEGUE).
NE
10-NOV-03 13:28
177
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DOPING: 400.000 ITALIANI NE FANNO USO, COINVOLTO 15% PALESTRE (2)
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - ''Tutti i mass media - ha rilevato
Donati - danno ampio spazio ai grandi atleti dopati, ma il
cattivo esempio ha prodotto proseliti in modo silenzioso ed
inesorabile ed ora possiamo dire che almeno il 10-15% delle
palestre e' a rischio, per un totale di 300.000 praticanti, ai
quali vanno aggiunti altri 100.000 legati invece a sport
amatoriali''. E le intercettazioni telefoniche disposte da
alcune procure (sono 40 le procure in tutta Italia che indagano
sul fenomeno), ha sottolineato, ''fanno capire che quello delle
palestre e' un mondo di bassissimo livello, c' e' grande
ignoranza sui danni alla salute prodotti da queste sostanze,
sotto forma di squilibri ormonali, tumori, danni al sistema
nervoso o al sistema epatico, ecc. Questi effetti vengono
nascosti e spesso, quando si manifestano, le vittime si
rivolgono agli stessi che hanno venduto le sostanze''.
Per contrastare la diffusione del fenomeno, ha proseguito
Donati, ''si potrebbe seguire l' esempio di quanto fatto in
Danimarca, dove alcune palestre accettano di essere
periodicamente controllate dalle autorita', anche a sorpresa, e
possono cosi' fregiarsi di un bollino, che da' al cittadino un
preciso messaggio: questa palestra e' pulita''. Ma anche l'
Europa, secondo l' esperto, ''deve fare la sua parte,
promuovendo norme piu' incisive in materia e sviluppando la
collaborazione internazionale tra forze di polizia e
magistratura''. ''La quasi totalita' delle sostanze dopanti - ha proseguito
Donati - e' contenuta nei farmaci e, in particolare, in quelli
di tipo ormonale che i praticanti sportivi assumono, senza
alcuna ragione terapeutica, al solo scopo di incrementare le
loro capacita' di prestazione o di modificare la propria
struttura corporea. La maggior parte di questi farmaci e'
prodotta dalle principali aziende farmaceutiche multinazionali
che, interessate ad incrementare il volume complessivo delle
loro vendite, hanno deliberatamente posto in commercio un
surplus di prodotti superiore anche di 6 volte alle reali
esigenze terapeutiche delle diverse tipologie di malati''.
Esempi piu' evidenti di questi farmaci sono l' eritropoietina
(Epo) e l' ormone della crescita (Gh). Nel 2000, ha informato,
''in Italia le vendite di Epo hanno fruttato 300 miliardi di
lire, il doppio rispetto a tre anni prima, mentre quelle di Gh
hanno fruttato 200 miliardi. Si tratta di cifre, in preoccupante
crescita, che non trovano alcuna giustificazione nel numero di
malati esistenti nel nostro Paese e che hanno davvero bisogno di
questi farmaci''. Del traffico di sostanze dopanti, ha poi detto Don Ciotti,
''si parlera' anche giovedi' prossimo al Social Forum europeo di
Parigi, nel corso di un convegno organizzato da Libera. Come
associazione ci proponiamo inoltre di produrre un rapporto
annuale, in collaborazione con le procure, su questo traffico''. (ANSA).
NE 10-NOV-03 14:31
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NO GLOBAL: DOMANI A PARIGI IL 2/O FORUM SOCIALE EUROPEO/ANSA
ATTESI TREMILA ITALIANI, FINALE CON MANIFESTAZIONE
(di Tullio Giannotti)
(ANSA) - PARIGI, 11 NOV - Sta arrivando in queste ore, a
Parigi, il popolo dei no-global - o altermondialisti come
preferiscono i francesi - che da domani e per tre giorni si
confrontera' sulla sua ''Europa dei cittadini e dei popoli' alla
Villette e in tre banlieue molto popolari della capitale. Attesi
3.000 italiani. Sabato grande manifestazione finale a place de
la Republique.
Fra le 40.000 e le 60.000 persone, in gran parte aderenti di
associazioni ma anche semplici simpatizzanti del ''movimento'',
sono attese a questo secondo forum europeo dopo l'esordio senza
incidenti di Firenze l'anno scorso.
Saint-Denis, Bobigny e Ivry-sur-Seine - tre banlieue
governate da sindaci comunisti - faranno da contraltare ai
dibattiti e agli incontri di Parigi, in programma soprattutto
alla Villette. Il Forum vuole essere ''uno spazio aperto di
incontri e scambi per l'approfondimento della riflessione fra i
movimenti che si oppongono al neoliberalismo'', sulla scia del
processo lanciato nel 2001 a Porto Alegre e in vista del
prossimo Forum mondiale di Bombay.
La parola d'ordine delle 1.800 associazioni, sindacati e
organizzazioni varie presenti a Parigi e dintorni per il raduno
noglobal e' che ''un'altra Europa'' non e' soltanto
indispensabile, ma anche possibile. Un'Europa diversa,
espressione dei cittadini, attenta ai bisogni della gente e al
mondo che cambia. Cinquantacinque le conferenze in programma da
domani sera a sabato, 271 i seminari a tema e altrettanti i
laboratori su vari argomenti, dalla guerra alla politica
agricola.
Centro del dibattito sara' comunque - come anticipato ieri da
Vittorio Agnoletto, leader del movimento noglobal italiano -
l'Europa e la nuova costituzione, al quale il Forum nel suo
insieme si presente nettamente contrario. Parigi e la sua
banlieue saranno l'occasione per abbozzare l'Europa ''ideale''
del Forum sociale, un insieme che non puo' fare a meno di
diritti umani e ''universali'' (per tutti quelli che vivono sul
territorio di questo continente), di diritti sociali (al lavoro
innanzitutto), di difesa dell'ambiente.
Dopo i tre giorni di dibattiti, la manifestazione sara'
coronata sabato da una manifestazione sul percorso classico
della protesta parigina, da Republique a Nation. Un pomeriggio
che gli organizzatori annunciano come ''festoso e
rivendicativo'', pensando a 30-50.000 manifestanti, una cifra
ben lontana dal mezzo milione che invase Firenze l'anno scorso.
La coda definitiva e' prevista comunque per domenica, quando
alcune delle associazioni presenti si sono gia' autoconvocate
179
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
per un'Assemblea dei movimenti sociali che dovra' mettere a
punto l'agenda della mobilitazione dei prossimi mesi.
Folta la presenza italiana fra i partecipanti e fra gli
oratori. Da parte sindacale, interverra' giovedi' ad uno degli
incontri della Villette il segretario generale della CGIL,
Guglielmo Epifani. Una delegazione dei Verdi, guidata dal
deputato Paolo Cento e dal senatore Francesco Martone, e'
invitata a partecipare a diversi seminari in programma.
Annunciati gli arrivi di Fausto Bertinotti, del leader dei
Cobas, Piero Bernocchi, di Luca Casarini, Tom Benetollo
dell'Arci, don Luigi Ciotti, Flavio Lotti del ''Tavolo della
pace'', Fabio Alberti di 'Un ponte per...', Maurizio Gubbiotti
di Legambiente. Rientro a Parigi, dove faceva parte della
colonia di rifugiati degli anni di piombo, anche Toni Negri, dal
quale si attende un intervento sulla ''guerra permanente''.
Presente fin da ieri a Parigi Vittorio Agnoletto, il leader
del movimento italiano. E saranno proprio gli italiani,
riconosciuti unanimememente come una delle forze trainanti del
movimento europeo, in testa al corteo di sabato. (ANSA).
GIT
11-NOV-03 19:03
180
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: DON CIOTTI,PIU' CHE MAI ATTIVA ATTRAVERSO COOPERATIVE
USA PRESTANOME E LAVORA SUI BENI CONFISCATI
(ANSA) - TORINO, 12 NOV - ''La mafia e' piu' che mai attiva,
capace di organizzarsi in cooperative intestate a prestanome,
per lavorare sui beni confiscati proprio ai mafiosi''. E' quanto
ha sottolineato stamattina don Luigi Ciotti, di ritorno dalla
Sicilia, a margine di un incontro sul lavoro in carcere, tenuto
nella casa circondariale delle Vallette a Torino.
''Toto' Riina aveva detto che finita la guerra arriva la pace
- ha affermato don Ciotti - e per la mafia 'pace' significa
'silenzio', ma non vuol dire 'assenza'. Ieri ero a Corleone e a
San Giuseppe Jato (Palermo). La mafia - ha proseguito - ha
capito che il lavoro sui beni confiscati puo' funzionare,
attraverso i prestanome. Alle cooperative sane viene rubata la
strumentazione: sono spariti in questi giorni trattori e mille
quintali di frutta raccolta''.(ANSA).
YYR-BAN
12-NOV-03 14:57
181
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MUSICA: IN DOPPIO CD LIVE, TRIBUTO BENEFICO A DE ANDRE'/ANSA
TUTTI I BRANI DEL CONCERTO DEL 2000 AL CARLO FELICE DI GENOVA
(ANSA) - MILANO, 12 NOV - A quattro anni dalla morte,
Fabrizio De Andre' e' piu' presente che mai, grazie alle sue
sempiterne canzoni e alle mille iniziative della Fondazione a
lui intitolata e presieduta da Dori Ghezzi che, oggi a Milano,
ha presentato il doppio cd live 'Faber, amico fragile'.
L'album e' la trascrizione fedele del concerto-tributo a De
Andre' che si era tenuto al teatro Carlo Felice di Genova il 12
marzo 2000. Alla serata, nel primo anniversario della scomparsa
del cantautore, avevano preso parte, interpretando brani del
cantautore genovese, tutti i piu' bei nomi della musica
italiana, da Vasco Rossi alla Pfm, passando per Adriano
Celentano, Ligabue, Ornella Vanoni, Gino Paoli, gli stessi
artisti che si ritrovano nei due cd prodotti dalla Bmg, il cui
ricavato - per volere della Fondazione - sara' devoluto in
beneficenza al Gaslini e alla comunita' di San benedetto dal
Porto di Genova e al gruppo Abele di Torino.
Affollatissima e commovente la presentazione dell'album, oggi
a Milano, cui sono intervenuti, tra gli altri, Fabio Fazio,
David Riondino, Claudio Bisio, Michele Serra, Luigi Manconi e
Don Gallo. A loro e alla platea di amici, addetti ai lavori, fan
di De Andre', Dori Ghezzi ha raccontato che questo doppio cd non
era in programma, che la serata al Carlo Felice era stata
registrata solo per essere archiviata, ma che poi tutti gli
artisti che vi avevano preso parte hanno insistito tanto che
quell'evento straordinario e' finalmente diventato un disco.
''E' un prodotto molto bello, un'opera d'arte - ha raccontato
Dori - mi sento serena ad avergli dato la possibilita' di
entrare in commercio, anche perche' conserva tutto di quella
serata e Celentano ha persino insistito perche' sul disco
finisse anche lo spezzone in cui, interpretando 'La canzone di
Piero', non e' riuscito a trattenere l'emozione''.
Di quella serata straordinaria, in cui Dori Ghezzi regalo'
200 biglietti a Don Gallo, dicendogli 'porta gli ultimi al Carlo
Felice', come avrebbe voluto il suo Faber, sul disco rimangono
grandi interpretazioni di grandi della musica, riuniti sullo
stesso palco in nome dell'amicizia e del rispetto per De Andre'.
Ci sono la Vanoni che canta 'Bocca di rosa', Zucchero che intona
'Ho visto Nina volare', Vasco ispirato che fa sua 'Amico
fragile', il produttore Mauro Pagani e Cristiano De Andre' che
danno voce a uno dei capolavori musicali del '900, 'Creuza de
ma', Jovanotti che si esalta su 'La cattiva strada', un
emozionato Battiato in 'Amore che vieni, amore che vai' e tanti
altri, dai Mercanti di Liquore alla Pfm. Brani che, ricantati
oggi, rimangono ancora - ha detto Don Ciotti - ''un punteruolo
per rompere indifferenza e silenzi complici, uno stimolo a
impegnarsi, in modo non esibito''.
182
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
Ma questo cd non e' l'unica iniziativa legata a De Andre':
proprio oggi va on line il sito della Fondazione e prende il via
lo spettacolo itinerante 'Circo Faber', mix di musical, teatro e
concerto, dove le canzoni del poeta genovese fanno da fil rouge.
E Firenze, dal 9 dicembre, dedichera' un mese di iniziative a
Fabrizio, nel 25esimo anniversario del famoso concerto che tenne
con la Pfm e divenne un doppio cd live. ''La presenza di
Fabrizio e' sempre di grande attualita' - ha concluso commossa
la sua compagna di sempre - siamo ancora tutti aggrappati alla
sua energia, alla sua forza''. (ANSA).
XGI
12-NOV-03 16:19
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAQ: NO GLOBAL; CASARINI, PIETA'? E' PARATA DI REGIME /ANSA
DURISSIMO SUI CADUTI ITALIANI; DON CIOTTI E BOVE' PER RITIRO
(di Tullio Giannotti)
(ANSA) - PARIGI, 14 NOV - Luca Casarini contro tutti: al
Forum Sociale Europeo di Parigi, il leader dei Disobbedienti
spara a zero sulla missione italiana in Iraq, sui carabinieri,
sul governo e rifiuta anche parole di cordoglio e pieta' umana
per i caduti. Sentimenti di dolore, pur nell'opposizione
all'intervento, arrivano invece da altri due partecipanti al
Forum, Don Luigi Ciotti e Jose' Bove'.
Come ci si aspettava, il seminario del Forum Sociale con Luca
Casarini, dedicato a ''disobbedienza e orizzontalita''', si e'
subito movimentato. ''Sabotaggio!'' e' stato il primo grido dei
seguaci del movimento giunti da tutta Europa sotto il tendone di
Saint-Denis, alla periferia di Parigi. Qualcuno, in nottata,
aveva tranciato un cavo dell'elettricita' e l'assemblea era al
buio e senza microfoni.
Casarini e compagni non si sono persi d'animo ed hanno
cominciato l'assemblea con megafoni e nella semioscurita',
soltanto piu' tardi il cavo e' stato ripristinato. Dopo aver
analizzato e discusso le modalita' di lotta del movimento, Luca
Casarini - interrogato dall'ANSA - ha affrontato il tema dei
carabinieri caduti in Iraq. Ed e' stato durissimo.
''La tragedia in Iraq - ha esordito - e' cominciata quando
un'amministrazione fascista come quella americana ha deciso di
sganciare tonnellate di bombe e il popolo iracheno e' stato
massacrato in nome di interessi capitalistici. Il fatto di
pensare che truppe di carabinieri da guerra che abbiamo
conosciuto anche a Genova come quelle del 'Tuscania' e dei
gruppi specializzati della Msu (Multinational Specialised Unit)
fossero inviate in Iraq a fare la pace e non la guerra e' una
cosa ipocrita e li' c'e' una guerriglia che risponde''.
Casarini non usa mezzi termini per definire, a modo suo, la
missione dei militari italiani. ''Non sono andati a portare la
pace n- dichiara - Quanto succede e' frutto di una decisione
lucida del governo italiano che ha deciso di fare carne da
cannone, come sidiceva una volta, di un po' di persone. Io credo
che questa parata di regime in cui tutti si stracciano le vesti
sia tutta una fesseria. La guerra e' tragica per le vittime.
Pensate che subito dopo l'attentato gli americani hanno fatto
due raid a Falluja e Mosul facendo numerose vittime irachene. Il
problema e' che devono andarsene dall'Iraq. Abbiamo provato a
fermare questa guerra fin dall'inizio ma dobbiamo fare di piu'
in difesa dei piu' deboli, gli iracheni non addestrati a fare la
guerra''.
Ma almeno la pieta', quella che tutti incondizionatamente
hanno espresso in questi giorni, trovera' posto nel corteo di no
global di domani per le strade di Parigi? Per quanto lo
184
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
riguarda, Casarini non tentenna: ''Non voglio ricadere nel
rituale macabro della pieta'. Migliaia di persone muoiono per la
guerra, l'umana pieta' va ai poveri indifesi che subiscono le
politiche assurde di chi manda i soldati''.
Mentre Casarini parlava a Saint-Denis, fervevano i lavori del
Movimento per organizzare una giornata di mobilitazione contro
''l'occupazione in Iraq''. In serata si e' appreso che sara', in
Italia, sabato 22 novembre, ma i particolari si conosceranno
soltanto domani mattina.
Accenti diversi, pur nell'opposizione netta alla missione
italiana in Iraq, sono venuti questa mattina in altri dibattiti
del Forum Sociale. Alla citta' delle Scienze della Villette
hanno parlato di Iraq e guerra don Luigi Ciotti, presidente di
'Libera' e del 'Gruppo Abele', e l'eroe dei no global francesi,
il sindacalista-contadino Jose' Bove'.
Dolore profondo e sincero quello di Don Ciotti: ''Io mi fermo
in silenzio, a riflettere. E per quanto mi riguarda
personalmente, a pregare. La vita e la morte camminano insieme.
Vorrei abbracciare tutte le famiglie delle vittime. Ma al tempo
stesso non vorrei che calasse l'attenzione su tutte le vittime
della violenza, tutti gli iracheni morti sotto i bombardamenti o
durante l'embargo''.
''Ho letto le storie di questi militari italiani - ha
proseguito il sacerdote - ho sentito molti loro familiari
affermare che erano ragazzi disoccupati, in condizioni
difficili, che magari non sarebbero partiti se avessero avuto un
lavoro. Il nostro paese si preoccupi di costruire condizioni
sociali migliori da noi...''.
Per don Ciotti, la ricetta e' il ritiro, ma e' necessario un
''accompagnamento'' per la fase di transizione all'autonomia
irachena.
Da Jose' Bove', un grido accorato in direzione di Baghdad:
''Gli iracheni sappiano - ha detto il paladino della lotta
anti-Ogm - che non sono soli. In Europa, in Asia, in America,
c'e' gente che loro fianco contro l'occupazione''.
(ANSA).
GIT
14-NOV-03 18:13
185
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NO GLOBAL: A PARIGI IN 100.000 PER FORUM SOCIALE EUROPEO/ANSA
MOVIMENTO PARLA ITALIANO, IRAQ E MEDIO ORIENTE TENGONO BANCO
(di Tullio Giannotti)
(ANSA) - PARIGI, 15 NOV - Il ''movimento'' c'e' ancora e si
sente piu' vivo che mai: a Parigi, il 2/o Forum sociale europeo
si e' chiuso con una manifestazione di 100.000 persone, poche in
confronto alla prima edizione, il milione di Firenze. Ma li' i
no global giocavano in casa: gli italiani sono la forza
trainante di un Forum ''costretto'' stavolta a concentrarsi su
Iraq e Medio Oriente.
Sono stati i tragici fatti di Nassiriya prima, di Istanbul
poi, a ritmare la '3 giorni' di Parigi e banlieue, dove decine
di migliaia di persone si sono ritrovate dopo gli appuntamenti
che ormai segnano vere e proprie epoche per il movimento e
dilagano sulle t-shirt: Genova, Porto Alegre, Cancun. Ma nelle
centinaia di dibattiti e seminari, si e' comunque parlato molto
di ''Europa dei cittadini'', alternativa a quella disegnata da
Bruxelles, di diritti delle minoranze, di religione.
Oggi l'appuntamento piu' atteso, la marcia con le bandiere
multicolori della miriade di movimenti europei fra Republique e
Nation passando dalla Bastiglia, e' stato rispettato piu' con
compostezza che con vivacita'. Poche le trovate originali dei
manifestanti, scarsa la partecipazione dei padroni di casa
francesi, non troppa la voglia di provocare o di ballare.
Ostilita' diffusa dei no global verso i socialisti francesi,
presi di mira con slogan e costretti ad abbandonare il corteo
prima della fine per evitare scontri.
In testa c'erano molte associazioni italiane, ma poi per
cercare Vittorio Agnoletto o Luca Casarini, Fausto Bertinotti o
Paolo Cento o don Luigi Ciotti, si doveva scorrere metro per
metro tutto il corteo. ''Firenze-Parigi: un'altra Europa in
movimento'' si leggeva sullo striscione sorretto dal gruppo piu'
folto di italiani, accompagnato da un camion che diffondeva
dagli altoparlanti la musica di Rino Gaetano. Piu' tardi, dietro
a uno striscione rosso, Fausto Bertinotti e quelli di
Rifondazione.
Sotto il cielo grigio, il corteo ha impiegato tre ore per
percorrere i sei chilometri previsti. Per i francesi, la
rappresentanza piu' folta era quella del sindacato comunista Cgt
e quella di Attac. Colorita e ricca la presenza di associazioni
gay, femministe, difesa dei diritti umani, ma la vera folla era
presente per il collettivo dei sans-papiers, gli immigrati
irregolari che rischiano ogni giorno l'espulsione.
Se gli italiani intonavano di tanto in tanto 'Bella ciao',
erano gli slogan anti-americani a salire piu' alti di tutti (US
go home soprattutto). Berretti a non finire chiedevano 'Caschi
blu in Palestina', in tanti ce l'avevano con la politica
israeliana e il primo ministro Sharon. Per cercare di evitare
186
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
equivoci nel giorno delle stragi di Istanbul e dopo l'incendio
doloso di un liceo ebraico in Francia, una bandiera con la
scritta 'Shalom' era stata issata sulla colonna della Bastiglia.
Nell'incontenibile miriade di associazioni e movimenti, tanta
curiosita' per i sei-sette ''americani contro la guerra'' e per
il Forum Sociale Lussemburgo. Tutto e' filato liscio, salvo le
scaramucce finali tra anarchici e socialisti. Nelle file degli
italiani, pero', avevano lasciato il segno le intemperanze
verbali di Casarini, il leader dei Disobbedienti che ieri si e'
dissociato dal cordoglio per i carabinieri morti.
A tanti non e' piaciuto e se ne e' avuta una prova sulla
piazza della Bastiglia, quando un gruppo di ragazzi italiani
abitanti a Parigi, con la bandiera tricolore, e' stato insultato
da un cinquantenne che sembrava fuori di se': ''mi fate schifo,
quella e' la bandiera dei carabinieri che ci hanno picchiato a
Genova, gli stessi che sono morti in Iraq''. Ne e' seguito un
breve alterco, parole ancora piu' irrispettose dell'italiano per
i caduti di Nassiriya e reazioni piu' vivaci dei ragazzi, tutti
giovanissimi. Tutto e' stato sedato da un altro giovane, che ha
liquidato cosi' il provocatore: ''e' ancora lui, e' un
professore di Roma, fa sempre cosi'...''.
Per gli italiani, appuntamento sabato prossimo in ''100
citta' italiane'' con la mobilitazione per il ritiro dall'Iraq.
Per tutti, l'anno prossimo con il 3/o Forum Sociale Europeo,
a Londra.
(ANSA).
GIT
15-NOV-03 19:44
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: DON CIOTTI, ITALIA TRASCURA ATTENZIONE PERSONE ULTIME
(ANSA) - SAN GIOVANNI D'ASSO (SIENA), 16 NOV - ''Nella lotta
alla droga non bisogna partire dai problemi, quanto piuttosto
dai bisogni''. A margine della consegna del Tartufo per la pace
2003, Don Luigi Ciotti ha commentato oggi a San Giovanni D'Asso
le novita' in materia di stupefacenti. ''L'Europa sta scegliendo
la strategia dei 'quattro pilastri' per contrastare il fenomeno
þ ha aggiunto Ciotti þ l'Italia per ora ne ha recepiti solo tre,
trascurando l'attenzione per le persone ultime, per coloro che
hanno sbagliato''.
''La persona - ha proseguito don Ciotti - va sempre messa al
centro delle politiche d'intervento, altrimenti le leggi si
ritorcono contro i loro obiettivi''. Il fondatore del Gruppo
Abele ha sottolineato come in Italia il fenomeno delle
dipendenze riguardi complessivamente piu' gli adulti che i
giovani: ''Si investono ingenti risorse nella repressione þ ha
detto þ ma tutto cio' non sara' efficace se non si fara'
altrettanto sul fronte della prevenzione, ovvero dell'educazione
verso le nuove generazioni''.
Don Ciotti ha annunciato un rinnovato impegno, da parte delle
tante realta' sociali che si riconoscono in Libera, contro tutti
i fenomeni di dipendenza: dall'alcool al gioco d'azzardo, fino
ai videopoker ''che non hanno - ha detto - potenzialita'
minori''. (ANSA).
GRO
16-NOV-03 18:50
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PACE: DON CIOTTI; LA GUERRA E' VECCHIA, INCENTIVARE DIALOGO
(ANSA) - SAN GIOVANNI D' ASSO (SIENA), 16 NOV - ''La guerra
e' cosa vecchia, incentiviamo il dialogo perche' non c'e' pace
senza giustizia''. Con queste parole Don Luigi Ciotti ha
ricevuto il ''Tartufo per la pace 2003'', il riconoscimento con
cui la comunita' delle Crete Senesi rilancia annualmente al
mondo il proprio messaggio di fratellanza.
Nella sala del camino del millenario castello di San Giovanni
il sindaco Roberto Cappelli ha consegnato al religioso di Pieve
di Cadore il piu' bello tra i tuberi raccolti nei giorni scorsi
dai cercatori del luogo. ''Ricordiamoci le parole del Papa: non
c'e' pace senza giustizia. Al terrorismo ed alla violenza non si
possono far sconti. E comunque la guerra e' una risposta
vecchia, va piuttosto incentivato il pullulare di iniziative di
cooperazione che già esistono'' ha detto ricevendo il
riconoscimento Don Ciotti, affiancato per l'occasione da Tonio
Dellþoglio di Pax Christi.
Per San Giovanni dþAsso la ricorrenza del Tartufo per la Pace
ha fatto seguito quest'anno ad altre azioni concrete nel segno
della solidarieta'. In primavera il Comune ha adottato un
ospedale realizzato da Emergency in Sierra Leone; inoltre,
alcune settimane fa gli abitanti del paese hanno avviato una
raccolta fondi per la costruzione di un mulino per cereali a
Samanko, una località del Mali segnalata da una concittadina,
attualmente console onorario dellþItalia in quella nazione.
Negli intenti, la costruzione del mulino servirà per sottrarre
ad un duro lavoro le donne di Samanko; nel tempo liberato, sarà
loro possibile ottenere una istruzione altrimenti negata.
La cerimonia del ''Tartufo per la pace'', giunta alla sua
quindicesima edizione ha segnato l culmine della 18/a Mostra del
''bianco'', la manifestazioneþcornice che coinvolge anche gli
altri quattro comuni (Asciano, Buonconvento, Monteroni dþArbia,
Rapolano Terme) delle Crete Senesi e che proseguira' sabato e
domenica prossimi con numerose manifestazioni.(ANSA).
GRD
16-NOV-03 17:53
189
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
GIUSTIZIA: DON CIOTTI, SILENZIO MAFIA NON E' ASSENZA
CASELLI, PAROLE SUL TEMA MALATE, FALSE, CANCELLATE
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''C'e' una grave perdita della
percezione del senso di legalita' nel nostro Paese. Io sono
dalla parte della legalita', della giustizia, dei diritti. Ed e'
la parte dove dobbiamo stare tutti, senza fare sconti a
nessuno''. Lo ha detto Don Luigi Ciotti intervenendo al VII
Congresso di Legambiente nel suo discorso a pieno respiro.
Citando Bernardo Provenzano, secondo cui ''il carcere duro e
la confisca dei beni sono le cose che piu' disturbano la
mafia'', don Ciotti parla dei segni di positivita' che vengono
dal percorso congiunto di Libera e Legambiente: ''L'utilizzo
sociale dei beni e' uno schiaffo per le organizzazioni
criminali''. Ma nonostante l'impegno e il coraggio di chi lavora
per portare avanti questo progetto, la ''pace mafiosa'' di cui
parla Riina, quel ''silenzio che non e' assenza''. Guardando poi
alla politica internazionale e parlando delle guerre preventive
e della lotta al terrorismo che Bush e Blair hanno giustificato
chiedendo l'aiuto di Dio, don Ciotti non risparmia un duro
commento: ''Che nessuno usi invano questo nome! Bisogna usare di
meno il nome di Dio e lavorare per la giustizia tra gli
uomini''. Infine uno slancio di speranza: ''E' necessario essere
qui oggi. Per ritrovare la forza, la passione, la liberta' di un
pensare politico che non puo' mancare come maggior forma di
carita'''.
A testimoniare la vicinanza a Legambiente anche il
procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, il sindaco di
Roma, Walter Veltroni, il Presidente della Margherita, Francesco
Rutelli, l'ex ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, e Maurizio
Costanzo. In particolare Caselli ha sottolineato l'importanza del suo
intervento ''non per le parole pronunciate'' ma perche' ''e' in
discussione una riforma del sistema giudiziario che potrebbe
mettere in discussione in futuro la stessa partecipazione di un
magistrato a congressi come questo...''. ''Parlare di questi
temi oggi þ ha proseguito il magistrato, sottolineando la sua
gratitudine a Legambiente per l'interesse dimostrato verso la
legalita' þ comporta una riflessione sulle parole usate: si
tratta infatti di parole 'malate', 'false' e 'cancellate'.
'Malate' perche' i magistrati, che sono in ogni caso i custodi
delle regole, vengono oggi definiti come cancro, disturbati
mentali e antropologicamente diversi dal resto della razza
umana. 'False' perche' molto spesso sentiamo parlare di toghe
rosse o magistrati politicizzati in riferimento a chi ha avuto
la sfortuna di incrociare, facendo il proprio dovere, politici
accusati di corruzione. 'Cancellate', infine, riferite a un
problema di sequenza dei fatti e dei risultati processuali di un
personaggio famoso, che non nomino, ma che sicuramente ognuno di
voi conosce'', riferendosi all'assoluzione di Giulio Andreotti.
190
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
''Ci troviamo nell'anticamera della beatificazione di personaggi
che sono stati assolti sul valore di parole cancellate quando
non addirittura rovesciate - spiega Caselli - Vorrei sapere
quanti di voi sanno che a pagina 1.517 della sentenza della
Corte d'appello del famoso processo di Palermo c'e' scritto che
l'imputato 'ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente
e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il
sodalizio criminale, manifestando la sua disponibilita' a
favorire i mafiosi''. (ANSA).
GU
29-NOV-03 18:06
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SPARATORIA NEL CUNEESE: CASINI E VERTICI ARMA A FUNERALI CC
(ANSA) - CUMIANA (TORINO), 3 DIC - A condividere con la
moglie Giorgia e gli altri familiari il dolore per la morte
dell' appuntato Massimo Guerini, 32 anni, ai funerali di oggi
alle 15 a Cumiana (Torino), c' erano numerose autorita', tra le
quali il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, e il
comandante generale dell' Arma dei Carabinieri, Guido Bellini, e
il suo vice Emo Tassi, oltre a una folla di centinaia di
persone, dentro e fuori dalla parrocchia Santa Maria della
Motta.
''Bisogna tenere duro e continuare a fare il nostro dovere -
ha detto il comandante Bellini rivolgendosi ai giovani
carabinieri - e' un rischio che corriamo molte volte, quando
facciamo queste azioni. Non bisogna demordere perche' si deve
mantenere la legalita' e il senso dello Stato deve essere sempre
affermato: e' il nostro compito''.
Guerini, originario del bresciano e in servizio alla sezione
antirapina del Reparto operativo di Torino, era morto lunedi'
mattina a Ceresole d' Alba (Cuneo), durante una sparatoria
avvenuta per fermare quattro malviventi che stavano per compiere
una rapina. Uno dei quattro banditi e' morto durante il
conflitto a fuoco, due sono stati arrestati e l' ultimo e'
ancora ricercato.
Il cordoglio della gente per l' ultimo saluto a Guerini era
iniziato gia' ieri sera, con il passaggio di centinaia di
persone nella camera ardente allestita nel Comune di Cumiana,
dove risiedono i genitori della moglie del carabiniere. Sposi da
poco oltre un anno, Massimo Guerini e Giorgia vivevano nella
vicina Scalenghe.
Sulla bara dell' appuntato, avvolta nel Tricolore, oggi era
posato il berretto che lui usava ogni giorno quando lavorava in
borghese, e che portava anche lunedi' quando e' stato ucciso.
Accanto al feretro c' erano le corone del presidente della
Camera, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dell' Arma dei
Carabinieri e della Questura di Torino.
Il prefetto e il questore di Torino, Achille Catalani e
Rodolfo Poli, il presidente della Regione, Enzo Ghigo, il
presidente del consiglio regionale, Roberto Cota e la presidente
della Provincia, Mercedes Bresso, hanno partecipato ai funerali
cosi' come i vertici regionali e provinciali dell' Arma, tra cui
il comandante regionale Angelo Desideri e rappresentanti della
magistratura, quali il procuratore generale di Torino Giancarlo
Caselli, il procuratore capo Marcello Maddalena e il procuratore
aggiunto Maurizio Laudi. Da Ceresole d'Alba, dove Guerini ha
perso la vita, sono arrivati il sindaco, consiglieri comunali e
un pullman di cittadini. A concelebrare con il parroco di
Cumiana sono stati i cappellani militari, i parroci della zona e
quello di Ceresole, ma anche don Luigi Ciotti. ''La riflessione
192
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
e il silenzio - ha detto uscendo don Ciotti - ora sono d'
obbligo. Ciascuno poi deve sapersi mettere in gioco, per
costruire percorsi di giustizia''.
''La morte di Massimo rimanga una preziosa testimonianza -
aveva detto il responsabile dei cappellani militari, don Ravotti
durante l' omelia - di chi ha dato la vita svolgendo l' umile
lavoro quotidiano perche' noi viviamo in un mondo piu' giusto''.
(ANSA).
YYR-ANG/ZRA
03-DIC-03 19:17
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: DON GALLO, 33 ANNI DI LOTTE MA NON ANCORA STANCO
LUNEDI' LA COMUNITA' SAN BENEDETTO AL PORTO FARA' FESTA
(ANSA) - GENOVA, 6 DIC - ''Ricordo ancora il primo ragazzo in
crisi di astinenza, l'ospedale non lo volle, erano altri tempi,
la legge non distingueva spacciatori e consumatori''. Don Andrea
Gallo, fondatore della Comunita' di San Benedetto al Porto di
Genova, tra le prime in Italia con il Gruppo Abele ad occuparsi
di tossicodipendenza, ricorda il primo ragazzo 'salvato' 33 anni
fa.
Lunedi' la Comunita' di San Benedetto festeggia 33 anni di
vita. Molte cose sono cambiate da quell' 8 dicembre 1970, molte
leggi sono passate sopra la testa delle migliaia di
tossicodipendenti assistiti dalla Comunita', che funziona ancora
in autogestione. Don Gallo e' sempre qui, forte e determinato, a
dispetto dei 76 anni e di mille battaglie affrontate da
protagonista, con tutti e contro tutti.
''Quello che non e' cambiato - spiega - e' questa
determinazione a fare la guerra all' offerta, cioe' ai
venditori, mentre invece bisogna fare la guerra alla domanda di
droga. E per farlo ci sono molte strade, da seguire tutte
insieme, a cominciare dalla lotta al proibizionismo, tenendo ben
presente che la Comunita' non e' certo l' unica soluzione''.
Da sempre fautore della necessita' che senza l'
autodeterminazione del soggetto non si ottengono risultati, don
Gallo negli anni ha acquisito maggiori consapevolezze: ''per
uscire da questa condizione serve la determinazione del
soggetto, non vanno bene le imposizioni''.
Lunedi' la Comunita' festeggia con una celebrazione
eucaristica, un pranzo e un concerto a favore della Lila, e oggi
don Gallo annuncia future iniziative, una occasione per
tracciare un bilancio. ''Non ho niente di cui pentirmi -
risponde a un cronista - o forse si', forse sarei dovuto essere
piu' intransigente con la mia Chiesa, quando parla contro i gay,
l'aborto, i transessuali''.
''Ho avuto quattro arcivescovi - ricorda -, sono stato tante
volte, non so piu' quante, davanti a un tribunale ecclesiastico,
ma sono sempre stato assolto. Ma qui bisogna parlare dei
ragazzi, non di me''.
I ragazzi sono gli emarginati, non solo i drogati. Anche ''i
transessuali, costretti ancora a mettere gli abiti 'originali'
per stare in certe comunita' della Chiesa'' denuncia don Gallo.
Sono le decine di giovani a rischio di dipendenza ''per i quali
oggi piu' che mai c'e' una vasta offerta di droghe a prezzi
sempre piu' bassi''. ''Il proibizionismo non ha prodotto
risultati, anzi. Lo sapete che un quartino di cocaina oggi costa
15 euro? E quanto ci vuole per procurasela? Dieci minuti''.
La Comunita' ha 120 ospiti residenziali e fornisce altri 40
pasti giornalieri, cui fa fronte con ''rette di 73 mila lire a
194
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
persona per le quali abbiamo gia' chiesto un aumento che non
arriva''. Mentre si batte perche' a Genova ''cresca una cultura
della solidarieta''' e la gente ''smetta di chiedere soltanto e
inizi anche a dare qualcosa, magari anche solo in termini di
amicizia'', il prete che definiscono 'rosso' (''non ho colori -
ribatte lui - cammino con tutti''), ha ben chiaro come si devono
aiutare le nuove generazioni a rischio droga: ''il
proibizionismo no, serve solo ad aumentare la mitizzazione delle
droghe, bisogna fare la guerra alla domanda''.(ANSA).
CE
06-DIC-03 18:07
195
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CONDONO: DON CIOTTI, AIUTA LA CRIMINALITA'
(ANSA) - FIRENZE, 12 DIC - ''Il condono aiuta la criminalita'
e i dati lo dimostrano; e' infatti un segno molto inquietante la
ripresa di abusi edilizi che c' e' ora in Italia dopo tre anni
in cui c' era stato un calo''. Lo ha affermato il presidente
dell' associazione Libera don Luigi Ciotti, intervenuto stamani
a Firenze ad una manifestazione contro il condono.
''Il condono - ha aggiunto - dal punto di vista educativo e'
disorientante perche' i giovani non sanno piu' quello che e'
giusto o ingiusto. Si sta perdendo la percezione del senso della
legalita' nel paese. I facili condoni contribuiscono a creare
sfiducia nelle leggi e nello Stato e rompono anche la coesione
sociale avvantaggiando i furbi a scapito dei fragili, dei
deboli''. (ANSA).
GAR
12-DIC-03 16:06
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
AGENDA AVVENIMENTI DI INFORMAZIONE RELIGIOSA DELLA SETTIMANA
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC - Agenda di avvenimenti
di informazione religiosa e dal Vaticano previsti dal 21
dicembre al 3 gennaio 2004.
21 dicembre Citta' del Vaticano. Papa recita l'Angelus dalla
finestra del proprio appartamento su piazza san Pietro. Inizio:
ore 12.
''I 50 anni dalla nascita della sala stampa della Santa Sede
1953/2003''. Tavola rotonda promossa dall'Unione cattolica
stampa italiana (Ucsi). Roma. Basilica di S. Lorenzo in Lucina.
Inizio: ore 11, dopo messa celebrata alle 10 dal cardinale G:B:
Re. Previsti interventi: G. Zizola, J.N.Valls, B.Lai, p.P.
Borgomeo.
22 dicembre Citta' del Vaticano. Papa riceve auguri dalla curia
romana e dalla famiglia pontificia e pronunzia un discorso.
Inizio: ore 11.
23 dicembre ''La parabola laica del buon samaritano''. Incontro
promosso dal Gruppo laico di ricerca. Roma. Centro
socioculturale Garbatella. Via Cuffaro 10. Inizio: ore 20,45.
24 dicembre Citta' del Vaticano. Papa celebra la messa di
mezzanotte nella basilica di san Pietro. Inizio: ore 24.
25 dicembre Citta' del Vaticano. Papa legge il suo messaggio e
imparte la benedizione ''Urbi et Orbi''.Inizio: ore 12.
26 dicembre ''Introduzione ai misteri per il credente e il non
credente del XXI secolo''. Corso promosso dai padri barbabiti.
Eupilio (como). Casa ritiri barnabiti. Inizio: ore 21 (fino al
30 dicembre) 27 dicembre Convegno giovanile di fine d'anno
promosso dalla Pro Civitate Christiana ad Assisi, sul tema
''come olivo verdeggiante nel giardino di Dio''. Inizio: ore 21
(fino al 31).
''Ladri di sogni''. Convegno giovanile. Camaldoli (Ar), nella
foresteria del locale monastero. Inizo: ore 21. (Fino al 31
dicembre).
28 dicembre Citta' del Vaticano. Papa recita Angelus dal proprio
appartamento. Inizio: ore 12.
28 dicembre ''Il conflitto come via alla pace''. Convegno
promosso dalla sezione italiana di Pax Christi a Termoli (Cb).
Inizio ore ), fino al 31 dicembre. Previsti interventi mons.
L.Bettazzi, mons. C.Molari, don L. Ciotti.
31 dicembre Citta' del Vaticano. Papa nella basilica di san
PIetro guida Te Deum di ringraziamento di fine d'anno. Inizio: ore 18.
1 gennaio 2004 Citta' del Vaticano. Papa nella basilica di san
Pietro celebra messa per la giornalta mondiale della pace.
Inizio: ore 10. concelebranti: card. Angelo Sodano, card. Renato
Martino, mons. L. Sandri, mons. G. Crepaldi.
''Marcai in favore della pace'' promossa da Pax Christi italiana
e da altri enti cattolici. Termoli (Cb). Inizio: ore 21.
3 gennaio Citta' del Vaticano. Papa recita Angelus dal proprio
appartamento privato su piazza san Pietro. Inizio: ore 12. (ANSA).
XDI 20-DIC-03 11:53
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
NATALE: PALERMO, LA RONDA DI NOTTE PER I CLOCHARD/ANSA
LATTE E CORNETTI DA BIAGIO CONTE,'PER NOI OGNI GIORNO E' NATALE'
(di Lara Sirignano)
(ANSA) - PALERMO, 22 DIC - Stella, 47 anni, vive alla
stazione e teme immaginari violentatori. Ibraim dorme tra i
cartoni sul marciapiede di via La Marmora, nella zona ''bene''
della citta'. B., da qualche mese, occupa uno dei camper della
Missione Speranza e carita' che ogni notte percorre le strade di
Palermo per portare aiuto ai senza casa. Sono i clochard
palermitani, meno soli, in queste festivita' natalizie, grazie a
volontari ed istituzioni.
Come ogni sera anche la notte di Natale dalla missione
''Speranza e carita''' del missionario laico Biagio Conte
partira' la ''ronda'': sei persone a bordo di un vecchio e
scassato pulmino che gira per le vie di Palermo distribuendo
panini, bevande calde e coperte agli homeless ''irriducibili'',
quelli che hanno preferito la liberta' della strada
all'ospitalita' della missione.
Insieme con padre Giovanni, il capo ronda, cinque volontari
''laici'', un autista e tre ''distributori'' (studenti,
impiegati, operai) che, alla stazione centrale, prima tappa del
percorso, hanno bisogno dell'auto di sostegno per fronteggiare
l'assalto di extracomunitari in cerca di una tazza di latte
caldo e di cornetti e ''treccine'', resti invenduti dei panifici
e delle pasticcerie della citta'.
Dalla stazione si muovono verso tappe fisse: i luoghi dove
sanno di trovare Stella, Ibraim e gli altri. Frequenti le
deviazioni: ''i cittadini ci segnalano nuovi casi ogni sera e
noi andiamo a vedere di che si tratta''.
Fino a qualche mese fa i soldati di Biagio Conte, fondatore
della missione, si muovevano su due pulmini. Ora uno e'
diventato la casa di B, giovane extracomunitaria senza lavoro,
gravemente ammalata, che non puo' vivere nelle strutture della
missione. ''In attesa che qualche centro la ospiti - dice frate
Giovanni - le abbiamo prestato il camper''. Nulla di diverso da
quello che accade durante l'anno, dunque. ''Per noi ogni giorno
e' Natale'', dice il missionario laico.
E se fratel Biagio porta generi di conforto nel 'domicilio
senza tetto', la Presidenza della Regione ha pensato ai buoni
acquisto per generi alimentari distribuiti a 120 famiglie
indigenti. Tra i destinatari, anche alcuni clochard. ''Abbiamo
pensato - dice don Mario Golesano, consulente per i problemi
sociali del presidente Salvatore Cuffaro - che fosse una buona
soluzione per coloro che non riusciranno a partecipare ai pranzi
organizzati dalle associazioni di volontari''.
E a fianco degli indigenti scende in campo anche il Comune di
Palermo che la notte della vigilia, insieme al gruppo Abele, ha
organizzato un cenone per oltre 250 indigenti. (ANSA).
KTH
22-DIC-03 17:32
198
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: VEDOVA CAPONNETTO, ASTA BENI CONFISCATI AIUTA MAFIA
ELISABETTA BALDI, NESSUN IMPRENDITORE LIBERO POTRA' PARTECIPARE
(ANSA) - FIRENZE, 27 DIC - ''La vendita all'asta dei beni
confiscati ai mafiosi aiuta la mafia''. Lo afferma Elisabetta
Baldi, vedova di Antonino Caponnetto, fondatore del pool
antimafia di Palermo, commentando i timori, espressi ieri da
Angelo Bonelli, coordinatore esecutivo dei Verdi, per un'ipotesi
di messa all'asta dei beni confiscati alla mafia. Bonelli esprimeva questa paura alla luce della decisione del
governo di non prorogare il mandato al Commissario Straordinario
per la gestione dei beni confiscati alla mafia e di affidare i
suoi compiti all'Agenzia del Demanio.
''Io per il momento non voglio accusare nessuno - afferma
Elisabetta Caponnetto - intendo solo mettere un paletto. La
vendita all'asta aiuta la mafia che ha un grande potere
intimidario. Mi rendo conto che puo' sembrare eccessivo quello
che dico, ma putroppo e' vero. Un imprenditore che compri questi
beni mette a rischio la propria vita. Nessun imprenditore,
specie in alcune zone d'Italia, potrebbe partecipare all'asta
liberamente. Non vorremmo che, per fare cassa, lo Stato non si
preoccupasse di questo problema''.
''Sarebbe la prima volta - specifica la vedova Caponnetto -
che i beni della mafia vengono messi all'asta''. Fino ad oggi,
sono stati assegnati in gestione dallo Stato a cooperative. La
piu' celebre tra queste e' Libera di cui e' fondatore don Luigi
Ciotti. (ANSA).
GRO
27-DIC-03 13:14
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
DROGA: VASCO ROSSI QUERELA SEN BONATESTA
(V. DROGA: BONATESTA A VASCO ROSSI... DELLE 15,55)
(ANSA) - ROMA, 30 DIC - Vasco Rossi ha dato mandato al suo
avvocato Guido Magnisi di sporgere querela nei confronti del
sen. Michele Bonatesta per diffamazione a mezzo stampa e di
chiedergli un risarcimento danni in denaro da devolvere alle
comunita' San Benedetto al Porto di Don Gallo a Genova e al
gruppo Abele.
Una decisione presa in seguito alle ''ripetute insinuazioni
infamanti del senatore - si legge in una nota diffusa dalla
portavoce del cantante Tania Sachs -, volgari e soprattutto
gratuite circa la sua persona e i suoi principi morali e
sociali''.
Per Vasco Rossi, ''e' abbastanza grave che un senatore della
Repubblica, oltretutto membro della commissione di vigilanza di
un ente pubblico come la Rai, si permetta di stravolgere il
pensiero di persone che nemmeno conosce con dichiarazioni
minacciose e falsi accostamenti deliberatamente offensivi del
tipo 'testimonial della droga libera' e 'veicola pericolosi
messaggi sui nostri figli', quando sa perfettamente che fare
distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e' un pensiero
diffuso e condiviso da molti e un'opinione che puo' ancora
circolare liberamente nel nostro Paese, benche' sia contraria
alla sua personale posizione proibizionista''.
Sempre tramite la sua portavoce, Vasco ''al fine di evitare
ulteriori illazioni o speculazioni, informa di non aver mai
avuto l'intenzione di andare al festival di Sanremo e di
considerare Sanremo solo la citta' dei fiori e delle sue
vacanze. Con buona pace di Bonatesta e simili''.
(ANSA).
MV
30-DIC-03 18:00