Il giornalino della scuola Media Ferrarin Via Mondolfo 7 ... · per evitare che esca l’acqua....

16
Il giornalino della scuola Media Ferrarin In questo numero... Quest’ultima edizione di Faceschool affronta un tema molto importante, le nostre PAURE e contiene anche una raccolta degli articoli più belli dei primi 3 numeri di quest’anno scolastico. ! pagina 12 ! --> logo: B. Farag e Ahmed Farag www.mtcalcutta.it Scuola Meda Ferrarin Via Mondolfo 7, 20138 Milano 02/5065283 - fax:02/501760 scopri il nostro mondo sul nostro SITO ONLINE Un anno insieme con Faceschool a pag. 24 --> Le paure di noi ragazzi del terzo mil- lennio! di Nadia La paura è qualcosa di difficile da superare e la maggior parte delle volte addirittura da al- lontanare o nascond- ere.... vai a pag. 2 ----> LE Nostre PaurE Anno 2011/2012 N.4 Illustrazione di Sara Romeo Indice La paura è una diga! pag.....2 Paura di essere esclusi .............3 Paura di esprimersi..................3 Vocabolario delle fobie ............4 Pensieri......................... ...........6 Sfruttamento in Africa............7 Aracnofobia..............................8 Per colpa del McDonald...........9 Poesie.della 1A.......................10 Il razzismo..............................12 Giornata sportiva...................14 Pensa con la tua testa.............15 visita alla libreria....................16 Abbazia di Chiaravalle...........17 Da zero a cento........................18 Le ombre..................................20 Un sisistema solare.................22 Uscita all’Avis..........................23 Il nostro orto ..........................24 Gara di Bowling......................26 TEST dipendenze...................28 Giochi.....................................30

Transcript of Il giornalino della scuola Media Ferrarin Via Mondolfo 7 ... · per evitare che esca l’acqua....

Il giornalino della scuola Media Ferrarin

In questo numero... Quest’ultima edizione di Faceschool affronta un tema molto importante, le nostre PAURE e contiene anche una raccolta degli articoli più belli dei primi 3 numeri di quest’anno scolastico. ! pagina 12! -->

logo: B. Farag e Ahmed Farag

www.mtcalcutta.it

Scuola Meda FerrarinVia Mondolfo 7, 20138 Milano

02/5065283 - fax:02/501760

scopri il nostro mondo sul nostro SITO ONLINE

Un anno insiemecon Faceschool a pag. 24 -->

Le paure di noi ragazzi del terzo mil-lennio!di Nadia La paura è qualcosa di difficile da superare e la maggior parte delle volte addirittura da al-lontanare o nascond-ere.... vai a pag. 2 ---->

LE Nostre

PaurE

Anno 2011/2012 N.4

Illus

trazi

one

di S

ara

Rom

eo

IndiceLa paura è una diga! pag.....2

Paura di essere esclusi .............3

Paura di esprimersi..................3

Vocabolario delle fobie ............4

Pensieri......................... ...........6

Sfruttamento in Africa............7

Aracnofobia..............................8

Per colpa del McDonald...........9

Poesie.della 1A.......................10

Il razzismo..............................12

Giornata sportiva...................14

Pensa con la tua testa.............15

visita alla libreria....................16

Abbazia di Chiaravalle...........17

Da zero a cento........................18

Le ombre..................................20

Un sisistema solare.................22

Uscita all’Avis..........................23

Il nostro orto ..........................24

Gara di Bowling......................26

TEST dipendenze...................28

Giochi.....................................30

pag.2 pag.3

Pensiero del giorno A ura di Kyrylo Khanin Ho paura di morire perché non so cosa succederà dopo la morte(anonimo)

La Paura è una diga!di Enisa

La paura è qualcosa di difficile da superare e la maggior parte delle volte addirittura da allontanare o nascondere. Non degli altri ma anche e soprat-tutto di noi stessi. Questo perché è considerata una componente in-degna e fastidiosa ,ma non sanno che in realtà può aiutare molto. E’ un approccio mentale presuntuo-so e nemmeno troppo costruttivo, perché non accettando le nostre paure implicitamente non accet-tiamo neanche quella parte di noi che appunto ci fa paura. Immagina una diga poiché sta piovendo viene continuamente alzata la barriera per evitare che esca l’acqua. Verrà il momento in cui,nonostante gli sforzi,le pareti non saranno più in grado di contenere e l’acqua traci-merà ugualmente, magari con una tale forza da distruggere la diga stessa; ma se questo non dovesse succedere gli sforzi indispensabili per controllare tale massa d’acqua sono tali e tanti da creare situazio-ni estremamente dispendiose.Troppo spesso ci rapportiamo a noi stessi come fossimo una diga. Qesto avviene perché se esiste una paura e a questa non si da spazio, essa aumenta la sua forza in mani-era direttamente proporzionale alla nostra resistenza.

Esprimersi significa mostrare cosa si cela nelle profon-dità della nostra anima, svelare se stessi fa emergere non solo le nostre qualità, ma anche le nostre debolezze. Da sempre l’umanità a cercato strumenti per poter esprim-ere la propria personalità

Esprimere i propri sentimenti è una paura difficile da vincere perché mette in gioco la sicurezza interiore e la stabilità emotiva. Ma lasciarsi andare un pò di più ed esprimere ciò che abbiamo dentro quando c’è qualcosa che sta condizionando la nostra vita è necessario.Alcuni consigli:- Ridimensionare il problema. Parlare dei propri prob-lemi non vuol dire essere invadenti e deboli.- I sentimenti servono ad agevolare qualunque tipo di co-municazione.- E’ preferibile aprirsi con le persone che ci conoscono e che ci amano e ci apprezzano. Farlo con estranei potreb-be essere pericoloso.- Parlare e confidarsi è un’utile occasione di confronto per conoscere meglio anche noi stessi.Circondiamoci di amici che ci vogliono bene,

Paura di Esprimersidi Serena Tumminello

PAURA DI ESSERE ESCLUSIDi Serena Tumminello L'esclusione ci fa sentire chiusi fuori, cioè non appartenenti ad un gruppo o a qualcuno. E' possibile che questa emozi-one, così spaventevole, sia collegabile a fantasie e/o a vissuti di abbandono e di allontanamento della nostra infanzia.Tuttavia il sentirci esclusi serve proprio per spingerci, per attivarci, per integrarci fino a sentirci completati. Prestiamo at-tenzione al nostro dialogo interno, ascolt-iamo una parte di noi che probabilmente dirà: "Loro non mi vogliono¿ne mmeno io li voglio", " Se non m chiamano, non li guarderò più"¿è la preparazione ad un chiusura profonda che stiamo pian piano preparando. Simile a quando, da bam-bini, ci sentivamo abbandonati e senza altra risorsa che la consolazione del nos-tro: " non è giusto ". Oggi usiamo questo sentimento per ciò che ci serve: per co-municare. Siamo noi a decidere chi inclu-dere, chi far entrare nel nostro mondo e non gli altri ad escluderci, oggi possiamo scegliere se coinvolgerci o meno.Quando andiamo al parco giochi con il nostro bambino, se gli altri non vogliono giocare, ci saremo sempre noi per farlo divertire, inventandoci un qualcosa che certamente incuriosirà chi ci è intorno.

Ecco un episodio che e successo a questa ragazza :

La mia paura risale all'infanzia . Ricordo ancora il primo episodio:ero in vacanza in una località marina e stavo giocando a carte con la mia migliore amica e un raga-zzo che piaceva a tutte e due. Ad un tratto lui le ha detto qualcosa all'orecchio e en-trambi hanno riso. A quel punto mi sono sentita come paralizzata sulla sedia, anzi ero diventata una parte della sedia. Non riuscivo più a parlare né a muovermi. E quando loro sono rientrati in albergo per-ché cominciava a piovere io sono rimasta sola sotto l'acqua. Da allora è sempre sta-

to così. Soffro se durante una conversazione non viene chiesto il mio parere, o se in una riunione di lavoro nes-suno mi interpella, mi dispiace quando non sono invitata da un amico ma perfino da un conoscente. E' tale la mia voglia di partecipazione che passo il mio tempo ad as-sociarmi a club, gruppi di persone che svolgono una qua-lunque attività ecc., tutto per avere magari una tesserina, un numero di appartenenza. Ma poi durante le riunioni mi sembra di non contare nulla e così dopo le prime volte non torno più.

LE PAURE

Tutte le paure che esistono!

Piccolo vocabolario DA PAURA!!

AAblutofobia Paura di lavarsi o bagnarsi. Acarofobia paura delle punture di insetti o agli insetti che pungono. Achluofobia Paura dell’oscurità. Acousticofobia Paura dei rumori. Acrofobia paura dei luoghi alti. Adefobia Paura del inferno. Aerofobia Paura di volare in aereo. Agateofobia Paura della pazzia. Agorafobia Paura dei luoghi aperti. Agrafobia Paura dell’abuso sessuale. Agyrofobia Paura delle strade. Aichmofobia Paura degli aghi. Algofobia Paura del dolore. Allodoxafobia Paura delle opinioni. Altofobia Paura delle altezze. Amathofobia Paura della polvere. Ambulofobia Paura di camminare. Antropofobia Paura delle persone. Apeirofobia Paura dell’infinito. Apotenmofobia Paura delle amputazioni. Aracnofobia Paura dei ragni. Arrhenfobia Paura degli uomini. Arsonfobia Paura del fuoco. Astenofobia Paura dello svenimento. Astrapofobia Paura dei fulmini.

BBacilofobia Paura dei microbi. Bacteriofobia Paura dei batteri. Balistofobia Paura delle pallottole. Basofobia Paura di cadere. Bibliofobia Paura dei libri. Bogifobia Paura dell’uomo nero.

CCainofobia Paura di fallire. Caliginefobia Paura delle belle donne. Carcinofobia Paura del cancro. Cardiofobia Paura delle malattie cardiache. Catoptrofobia Paura degli specchi. Ceraunofobia Paura dei fulmini e dei tuoni. Chemofobia Paura dei chimici. .Chrometofobia Paura del denaro. Cimofobia Paura delle onde. Cinofobia Paura dei cani. Cipridofobia Paura delle prostitute. Claustrofobia Paura degli spazi chiusi. Cleinofobia Paura di essere rinchiuso. Clinofobia Paura di andare a letto. Cnidofobia Paura dei pungiglioni. Coimetrofobia Paura dei cimiteri. Colerofobia Paura della rabbia. Coulrofobia Paura dei pagliacci. Cremnofobia Paura dei precipizi .

Abbiamo fatto una breve selezione delle Paure per noi più diffuse, se volete scoprirle tutte andate su questo sito che vi consigliamo. Molte paure stra-

namente sono anche DIVERTENTI! www.fobie.org

DDiquefobia Paura della giustizia. Dismorfofobia Paura delle deformità. Distiquifobia Paura degli incidenti. Dromofobia Paura di attraversare la strada

GGamofobia Paura del matrimonio. Gatofobia Paura dei gatti. Gefirofobia Paura di attraversare ponti. Gerascofobia Paura di invecchiare. Germanofobia Paura della Germania. Geumafobia Paura del gusto. Gimnofobia Paura della nudità. Ginefobia Paura delle donne. Glosofobia Paura di parlare. Gnoseofobia Paura della conoscenza.

pag.4pag.5

FOBICOPEDIA :D

LE PAURELe paure di un bambino

a milioni anche più

Dal buio al temporale,

Dai ragni ai serpenti

L’unico modoPer sconfiggerliE affrontarli

LE PAURE DÌ UN UOMOGli uomini grandi o piccoliHanno un cuore, e mille paureSono tante e nella mente La morte La sconfittaMa la più brutta per gli uominiChe si imbottiscono di farmaci per sem-

brare Più muscolosi Per sempre più altiUOMINI NON ABBIATE PAURALA VECCHIAIA COME LA MORTE

FA PARTE DEL CICLO VITALEsuccederà A TUTTI PRIMA O POI!!

LE PAURE DELLE DONNE

Dai maniaci al partoDai cani ai gatti tuttiDi incubi e brutti sogni,La paura maggiore è quellaDi essere lasciataDal proprio principe azzurroE allora fanno di tuttoPer non innamorarsiTrovano uno ogni mese per cambiare sempre

Ma un consiglio se ti lasciano sai che si fa.

Trovi un altro più bello, che problemi non ha .

Trovi un altro più belloChe problemi non ha.

Pensieri di Elisa Apollonio

pag.7pag.6

SFRUTTAMENTO DELLE PERSONE IN AFRICAa cura di Giancarlo Mayta & George Ignacio 2A

Chi è Joseph Kony? E’ il nome che da questa mat-tina circola all’impazzata in Rete. Il video “Kony 2012” di cui è protagonista ha toccato i 21 milioni di click. Una cifra record anche se in realtà l’uomo è più conosciuto per altri tristissimi primati: sono circa 60.000 i bambini, che in 26 anni, secondo le stime della Banca Mondiale, Joseph Kony, guer-rigliero fondatore del movimento dell’Uganda “Lord’s Resistance Army”, ha rapito per poi tras-formarli in combattenti della guerriglia ugandese o in suoi schiavi sessuali.Allora, di nuovo: chi è Joseph Kony? E’ l’uomo più malvagio della terra. Nato a Atyak in Uganda

il 18 settembre 1964, lo scopo del suo movimento di guerriglieri è, almeno in teoria, trasformare l’Uganda in una teocrazia basata su i 10 comandamenti. I bam-bini che Kony rapisce vengono usati come animali da soma fino a quando hanno le forze. Dopo vengono buttati via, uccisi o lasciati morire di stenti. Alcune bambine rapite, le più carine, diventano le mogli di Kony che ne ha sposate finora una sessantina.Jason Russell & Jacob hanno diffuso le malefatte at-traverso amici , amici di amici , utenti di facebook e Twitter , celebrità e presidenti . Hanno mandato una lettera anche ad Barack Obama e lui ha risposto che le truppe americane cercheranno e arresteranno Kony . Le celebrità con cui hanno par-lato sono : Rihanna, Tim Tebow , Mark Zuckerberg ( fondatore di Facebook) , Bill Gates , George Clooney , Taylor Swift , Angelina Jolie , Lady Gaga , Nicole Scherzinger , Adele e altri miliardari . Ma anche po-litici per esempio Sofia Merkel . Hanno pure diffuso molti volanti con disegnato il volto del dittatore afri-cano

Se non avete ancora capito guardate questo video: http://www.youtube.com/watch?v=VpS0tEpclzs

Coltan, la sabbia nera: quante vite costano i nostri telefoni cellulari?Pensate ai vostri regali, pensate a quante volte dei genitori per far felici e rendere più moderni i loro figli gli hanno regalato telefoni cellulari e video giochi di ultima generazione. Ma qualcuno si è mai fermato a pensare a quanto costa realmente quell’oggetto così normale oggi per noi? Non in termini di denaro, ma in termini di vite umane e distruzione.Uno dei componenti fondamentali di tutti i nostri telefoni, video camere, video giochi è un condut-tore chiamato Coltan.

Che cos’è il Coltan?

Molti pensano che molte guerre Africane siano la causa di conflitti tribali, ma non è così. Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale della guerra che dal 1998 ha ucciso più di 4 milioni di persone in Congo ed è oggi, uno dei compo-nenti fondamentali dei nostri cellulari, un metallo più prezioso dei diamanti.

pag.8

Aracnofobia di Anna Compagnoni

La ARACNOFOBIA è una paura dei ragni abbastanza nota nelle persone ; il sintomo di questa fobia è semplice-mente una repulsione verso i ragni , mentre altre persone non hanno paura dei ragni e ci si avvicinano in maniera impressionante per esempio : io non ho per niente paura dei ragni infatti molte volte li prendo nelle mani e al-cune mie amiche che soffrono di arac-nofobia mi dicono di metterlo giù im-mediatamente o di ucciderlo io gli dico che porta sfortuna e che è pur sempre una vita da rispettare, ma siccome so che hanno paura lo lascio libero tra l’erba.

MENTRE CI SONO PERSONE

CHE LI DISPREZZANO…

CI SONO ADULTI E BAMBINI CHE CI SI AVVICINANO NOTEVOL-MENTE.....

Queste piccole creature…pag.9

McDonald’sDi Kyrylo khanin

Per colpa del Mc si diventa obesi di Kyrylo khanin

IL MC DONALD IN ITALIAIl primo ristorante italiano fu aperto il  4 novembre 1985 a Bolza-no  nella centrale piazza Walther von der Vogel-weide (in seguito chi-uderà), mentre l’anno successivo fu la volta di  Roma, a  Piazza di Spagna. Ciò nonostante, nel ristorante romano una  targaannuncia che si tratta del primo ris-torante: effettivamente già negli  anni 1970  la catena voleva entrare in Italia e aveva tro-vato come locale pro-prio quello qui citato, il

Avvenne 9 anni fa il primo scandalo legato alla multinazionale americana. La catena di fast food fu accusata in tribunale da due ragazze americane che giudicavano la McDonald’s re-sponsabile della loro obesità. Da questa storia nacque il film Super Size Me diretto ed interpretato da Morgan Spurlock.La storia si ripete, e a farne le spese stavolta è Edson Zwierzisnky. Edson ha lavorato 12 anni per la Mc-Donald’s a San Paolo, in Brasile. Tra le sue mansioni ce n’era una particolare: faceva l’assaggiatore. Se qualcuno gli chiedeva “Che lavoro fai?” probabil-mente non rispondeva “sono gestore di una catena di fast food”, bensì “mangio dalla mattina alla sera”.UNA VITA ALL’INGRASSOPer ogni giorno lavorativo e più volte nella

stessa giornata, Zwierzinsky ha dovuto assaggiare ogni prodotto McDonald’s per valutarne la qualità: patatine fritte, insalate, gelati, frappés, bibite e natu-ralmente tutti i numerosi panini. Ri-sultato: 30 chili in più sul groppone, un bel po’ di colesterolo da dover smaltire, più tutte le altre conseguenze legate all’obesità.IL PESO DELLA LEGGECosì Zwierzin-sky invece di dar retta a Pannella e fare lo sciopero della fame, ha deciso di far direttamente causa alla multinazionale.E gli è andata bene. Il Tribunale di Porto Alegre ha infatti emesso una sentenza che obbliga la McDonald’s a ver-sare 50mila dollari sul conto di Zwi-erzinsky come risarcimento danni.Gli avevano offerto dei buoni pasto invece dei soldi…ma l’accusa non ha accettato.

quale è anche il più lon-gevo della compagnia in Italia. Nel  1993  ar-riva il servizio auto-mobilistico McDrive. Il 1996 segnò una svolta per McDonald’s Italia, con l’acquisizione della principale società con-corrente avente 80 ris-toranti nella penisola, l’italiana  Burghy, di proprietà della  Cre-monini  S.p.A.. In virtù del passaggio di propri-età, la ditta modenese si aggiudicò la fornitura di carne bovina per la zona italiana.I clienti serviti in Ita-lia sono, secondo le ci-fre fornite dall’azienda nel  2006, oltre 180 milioni all’anno, circa 600.000 al giorno, con

340 ristoranti in 19 re-gioni. Attualmente il numero dei locali è au-mentato fino a raggiun-gere quota 406, grazie all’estensione in molte zone ancora non interes-sate e all’intensificazione della presenza in quelle già servite.  Nel 2012 sono è prevista l’apertura di tre nuovi ristoranti nel Meridi-one:  Gioia Tauro,  Reg-gio Calabria e Gela.Anche in Italia, come altrove nel mondo, i ristoranti McDonald’s sono al centro di numer-ose polemiche riguardo alla qualità dei pasti dis-tribuiti, il trattamento dei dipendenti e anche l’impatto architettonico causato dalla presenza

della loro vistosa inseg-na.  La società ha perso diverse cause contro i dipendenti per irrego-larità nella gestione del rapporto di lavoro e per il mancato rispetto del riposo settimanale.Significativo il caso del ristorante di  Modica, chiuso per la scelta di turisti e residenti delle focacce servite dalle rosticcerie tradizionali conosciute anche nelle province limitrofe con il nome dialettale di scac-ce modicane, occorso insieme con l’ulteriore chiusura nel dicembre del  2002  ad  Altamura, centro della  Puglia  fa-moso per la tradizionale produzione di  pane  di alta qualità.

Io ho paura dei rag-ni e gli insetti che siano morti o vivi che siano veri o finti Chiara B. 3D

L’AMICIZIA

L’amicizia sai che cos’è?

È un dono

Che ti può rendere felice,

Ti fa conoscere persone

Fantastiche con cui fai

Esperienza fantastiche

Giocare,ridere,scherzare

Insieme tutto il giorno

A divertirsi come matti!

L’amicizia è dono

FANTESTICO,una cosa

Da non perdere ma,

Perché da trovare

Non è facile sai!!!

Sabrina Avanti 1°A

L’amore è un emozione stupenda

Anche se a volte è un po’ tremenda

Con l’amore non si deve scherzare

E naturalmente non si deve azzardare.

La rabbia è come un mondo senza allegria

E in questo mondo c’è anche la mia

Ma che mondo è se non c’è la rabbia

È un emozione,bisogna sopportarla.

La felicita è un universo infinitoSenza confini dove bloccarsiE potrebbe essere un bel motivoPer spingersi verso l’infinito

ANDREA SARACINO 1’A

La scuola!

l’estate sta finendo l’autunno arriveràe la scuola inizieràla cartella pesante saràtriste io saròcome uno zerbino calpestato come un albero senza foglie

Silvia Lancini 1°A

L’amicizia è :una sensazione stupenda,un amico è :una persona che rimane per sempreè qualcosa che ti regala un sorriso quando ne hai bisogno.L’amicizia è un dono prezioso più prezioso di un diamante. un amico è :una persona che ti rimane nel cuore

e non se ne va più!! Quarto Sabrina 1°A

La POESIA !!! Le rime della 1A :) :) :) :)Laboratorio di scrittura poetica delle prof. Viola e Tonani con la classe 1A

Quando vado al mare

Inizio a nuotare

Dopo aver nuotato

Vado a giocare

Dopo aver giocato

Vado a mangiare

Dopo aver mangiato

Vado a riposare

Giandavide 1A

pag.10pag.11

pag.12

E

di Manar El Allam Nel mondo cè ancora razzis-mo. La specie umana è suddivisa in “razze, io definirei il razzismo come una cosa di superbia, cioè un grosso difetto. Cé anche un libro che si intitola “Il razzismo spiegato a mia figlia” è un libro scritto da Ta-har Ben Jelloun, un marocchi-no che vive a Parigi, per rispon-dere alla domanda di sua figlia: che cos’è il razzismo? È un li-bro apparentemente piccolo e semplice, ma che racchiude un significato importante e dif-ficile. Parla del razzismo sotto diversi punti di vista, par-tendo dalla sua definizione. Il razzismo è un comporta-mento piuttosto diffuso e con-siste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per persone che hanno caratteristiche fi-siche e culturali diverse dalle nostre. Questo comportamen-to è presente fin da quando esiste l’uomo, sotto diverse forme nelle diverse epoche, ed è comune, ma non accetta-bile. Il libro spiega anche che un bambino, o in generale una persona non nasce razzista, lo diventa in base al contesto in cui vive e dall’educazione ricevuta. Infatti, se un bam-bino viene educato da persone razziste diventerà razzista e per lui sarà normale esserlo. Il razzista non accetta il di-verso; pensa che tutto ciò che è troppo differente da lui lo minacci nella sua tranquillità. L’essere umano ha bisogno di sentirsi rassicurato, non gli

piace chi turba le sue certezze. Il razzista ha paura dello straniero, soprattutto se è più povero. In-fatti, se un emiro del Golfo viene a passare le sue vacanze in Costa Azzurra è accolto a braccia ap-erte, perché non è l’arabo che si riceve, ma il ricco che è venuto a spendere soldi. All’uomo piace possedere la sua casa, la terra, i suoi beni e si batte per conservarli: questo non è razzismo. Il razzista pensa che lo straniero gli vuole portare via le sue cose, allora ne diffida, senza riflettere e lo scac-cia perché ne prova disgusto. Lo scaccia anche se non è minacciato, poi cerca di giustificare la sua azi-one, servendosi della scienza: fa credere che appartenga a un’altra razza che viene considerata in-feriore. Vuole dominare gli altri.

Il razzismo

P

pag.13

L’autore spiega anche a sua figlia che le religioni, in generale non sono razziste, gli integralisti, fanatici re-ligiosi, possono farla diventare così, interpretando a loro modo il li-bro sacro, Si credono ispirati dallo spirito divino e non danno valore alla vita altrui, sono pronti a ucci-dere come a morire: sono razzisti. Queste persone provano odio, il quale è più facile da affermare che l’amore, perché quest’ultimo com-porta impegno e prevede che si passi del tempo con le persone. Poi la figlia fa riferimento a un’espressione che ha sentito dire: l’inferno sono gli altri. Il padre le spiega che non ha niente a che fare con il razzismo, è un modo di dire che si utilizza quando si è ob-bligati a sopportare persone con le quali non si ha voglia di vivere. Ritornando al razzismo, l’uomo ha i pregiudizi, giudica gli altri an-cor prima di conoscerli, da qui la sua paura, che a volte porta alle guerre. Il razzista è aggressivo. L’uomo non può amare tutti, ma il rispetto è essenziale. La gente non pretende l’amore, ma di essere rispet-tata nella sua dignità umana. Rispet-tare gli altri vuol dire avere rispetto per la giustizia. L’autore tratta con la figlia anche argomenti riguardanti lo sterminio, cioè quando il razzismo è alle estreme conseguenze. Tutto un

E

popolo si è visto sottomesso a queste leggi, durante la Seconda guerra mondiale, quando Hitler, il capo della Germania nazista, ha deciso di sterminare ebrei e zingari. È stato un genocidio. Questo tipo di razzismo è stato chiamato antisemitismo, contro gli ebrei. Tutti possono essere razzisti, un ebreo, come una persona di colore. La forma più diffusa di razzismo è stata contro i neri; la lotta per i loro diritti non è ancora finita, malgrado l’assassinio ad Atlanta di Martin Lu-ther King, un uomo che si è battuto per questi diritti. Nell’Africa del Sud, bianchi e neri vivevano separati: ques-ta situazione si chiamava apartheid, i neri erano discriminati dai bianchi. Il razzista è un pericolo e una vit-tima. È un pericolo per gli altri e una vittima di se stesso. È in errore, in torto, e non lo sa. Ci vuole corag-gio per riconoscere i propri errori.

C o n c l u s i o n e La lotta contro il razzismo deve es-sere un riflesso quotidiano. Non bisogna sottovalutare o tralasciare le piccole cose, non bisogna lasciar correre, perché questi comporta-menti possono svilupparsi e pros-perare anche tra le persone che avrebbero potuto facilmente evitare di abbandonarsi a quel flagello. Bi-sogna agire, finché si è in tempo. Non bisogna discriminare le persone diverse, perché una società multiraz-ziale è un arricchimento. Ogni vita merita rispetto, perché ciascuno ha diritto alla sua dignità.

A

C

So che sembra un po’ da bambini però la mia paura è il buio(anonimo)

Ho paura di perdere la mia migliore amica una volta uscite delle medie.Forse per paura di non fare più le cose belle che facciamo e che facciano tuttora insieme(chiara Loda)

pag.15

Pensa con la tua testa

Pensa con la tua testa !!!

Un frequente problema che ultimamente si verifica tra i giovani compresi tra 12 e i 15 anni è il fatto che non pensano mai con la propria testa e ascoltano e se-guono sempre l’ opinione della maggioranza, anche se sanno che sono in torto o che secondo loro è sbagliato. Ora con degli esempi vi farò comprendere meglio questo argomento!Se odiate i jeans e la maggior parte della vostra classe li adora, voi non acquistateli solo perché sono alla moda.Se sapete di essere a rischio bocciatura, non continuate a comportarvi male solo per essere al centro dell’attenzione o perché ve lo ha suggerito il vostro compagno di classe.Se durante una verifica siete incerti sulla risposta da dare,non copiate dal compagno potreste comunque sba-gliare.

INSOMMA PENSATE CON LA VOSTRA TESTA IN QUALSIASI OCCASIONE E FATE CIO’ CHE CRE-DETE SIA PIU’ GIUSTO.

LA GIORNATA SPORTIVA!!!

La giornata sportiva è stata un successo straordinario per tutti noi ragazzi della scuola. Al campo di C. Borromeo sabato 19 agià alle 8 erano tutti presenti, professori, genitori, alunni e bambini delle sedi della Madre teresa di Calcutta. Tutti ci siamo impegnati al massimo e le medaglie non sono proprio mancate! Oro, bronzo ..coppe...una vittoria sooprattutto per l’allegria e per lo sport. Un grazie infinite agli organiz-zatori e ai prof che hanno coordinato i giochi. Non meno al comitato genitori che hanno dato un aiuto fondamentale con il loro entusiasmo!!! W lo SPORT !!!

pag.14

Visita alla libreria dei ragazzi! di Zanubia De Pasquale

Martedì 27 marzo , siamo an-dati alla libreria dei ragazzi di Via Tadino. quest’ uscita didattica proposta dalla scuola ,è stata pen-sata per farci conoscere il lavoro fantastico mestiere del libraio. Sono stata affascinata da quel mondo meraviglioso pieno di libri per ragazzi , di avventura o fantas-cienza ,pensata solo per noi.Insomma ,a chi non piace una li-breria , specialmente se si trovano molti libri colorati che spingono la gente a tuffarsi nella lettura come in un sogno affascinante.Questa infatti, è la prima libreria di milano ,dedicata esclusivamente ai ragazzi come noi.Era una grande sala colorata e invitante , che spingeva a curiosare tra gli scaffali.Dopo aver guardato un po’ in giro , siamo stati affidati alla libraria , il personaggio che in una libreria

pag.16

consiglia ai clienti i titoli in base alle loro richieste.Lei ci ha portati in una stanza sotterranea che aveva appesi alle pareti dei “poster” raffiguranti le copertine di alcuni libri interes-santi, d’avventura , di fantascien-za o gialli e, in fondo alla parete , era situato un lungo tavolo ,su cui erano ammucchiati diversi tipi di libri .Noi abbiamo preso posto e la libraia ci ha raccontato di questo fantastico lavoro , di quanto sia importante avere un buon consiglio sulle preferenze come bisogna sistemare i diversi libri.Poi ci ha proposto un lavoretto interessante: ci ha divisi in due gruppi, quello degli “An-notatori’’, che sarebbe dovuto salire nella vera libreria per annotare i diversi libri e le loro sistemazioni,mentre l’altro gruppo, il mio, quello dei librai,

doveva sistemare i librai, doveva sis-temare i libri ammucchiati sul tavolo per genere ed età.Mi sono divertita a cercare tra quei tanti libri quello giusto, da mettere al suo posto, e sono stata accattivata da tutti quei tipi che differivano tra loro e in cui sbirciavo dentro quando ne avevo l’occasione.Così abbiamo iniziato ad identifi-carli e raggrupparli in base al loro argomento, ad esempio se parlavo di geografia o avventura…..Alla fine del lavoro di entrambi i gruppi, gli annotatori, dopo aver osservato attentamente ogni angolo della libreria sono scesi per vedere il nostro lavoro.Ognuno di noi librai si è occupato di presentare il suo genere, consigliando il volume adatto, che corrispondeva alle richieste degli annotatori.Alla fine di tutto loro sono rimasti soddisfatti, per aver trovato ciò che cercavano, e noi per aver fatto un buon lavoro nell’esposizione e nel consiglio.Mi è piaciuta davvero tanto questa esperienza, che mi ha aperto la mente su una carriera nuova, mi ha ricor-dato quanto mi piacesse una libreria, un fantastico luogo dove il tuo unico pensiero è leggere, e trovare un libro che appassioni tanto da superare il fatto di guardare la televisione ; per-ché un libro, non è solo una semplice storia, ma un racconto che solletichi l’immaginazione facendoti vedere tutte le sequenze della narrazione.Non mi dispiacerebbe ripetere quest’esperienza, anzi, sarebbe un divertimento alternativo ai soliti.In conclusione di questa giornata chi avesse Avuto voglia avrebbe potuto acquistare un libro a scelta. pag.17

Abbaziadi...

...Chiaravalle!

Mercoledì 11 aprile con la mia classe sono andata a visitare l’Abbazia di Chiar-avalle. Quando siamo arri-vati la guida, che ci è stata assegnata, ci ha portati nel mamastero, costruito da Sam Bernardo.Arrivati all’Abbazia ab-biamo visto i dipinti af-frescati sui muri, la navata centrale e le altre strutture della chiesa gotica. Tor-nati all’esterno ci hanno spiegato tante cose, la cosa più strana è che i monaci mangiavano seduti e in silenzio.

Terminata la visita all’Abbazia, la nostra guida, ci ha portati in un laboratorio per prepara i sali da bagno aromatizzati. Usando rosmarino, menta, sale, e altre erbe secche. Finita l’attività di laboratorio siamo andati a visitare un vecchio mulino di legno che serviva a macinare il grano per poi fare il pane, perché i monaci usavano le risorse del monastero per vivere. Finito il nostro giro all’Abbazia di Chiaravalle siamo tornati a scuola contenti di questa gita!.

Ho paura della vita Paura di come sarò da adulta Paura del futuro(anonimo)

DA ZERO A CENTO le nuove età della vita Mostra di ARTE-SCIENZA

;) ;) ;)

pag.12

di Maria 2°a

Cari ragazzi e ragazze vorrei parlarvi della mostra “Da 0a100” presso la triennale di Milano , per-ché mi piacerebbe che anche voi che non l’avete vista possiate capire di cosa si tratta. Parla delle tappe della nostra vita (che sono sei ), facendo un miscuglio tra arte e scienza: La prenascita,l’infanzia,l’adolescienza, la gioventù,la maturità e la vec-chiaglia.Ovviamente partirò dalla pre-nascita; si dice che durante la gravidanza il bambino inizia a formare il proprio carattere; ma come ? Anche l’alimentazione della futura madre ha la sua importanza: la disponibilità di cibo. Sia in quantità che in qualità, ricevuta dalla placenta può influ-enzare la richiesta energetica del corpo e la voglia dei cibi più appetitosi. Se la mamma non si nutre bene, il neonato quando crescerà potrebbe avere problemi di obesità, diabete e malattie cardiovas-colari; se invece la madre ha problemi di stress il bambino crescendo , ne potrebbe risentire.Ora passiamo all’infanzia che è un’ età in cui si diventa grandi ; un tempo i bambini in questo periodo dovevano già mettersi al lavoro ; con-

siderato che tanti neonati morivano nel 1° anno di vita , le famiglie cercavamo di fare molti figli sperando che alcuni sopravvissero. Con il tempo, il fenomeno della mortalità infantile sparì grazie al miglioramento delle condizioni di vita e alla sconfitta delle malattie infettive; si iniziò quindi a fare meno figli. Ora per tutti i ragazzi c’è la grande opportunità dell’istruzione, ovviamente nel periodo in cui il cervello si sviluppa di più.L’adolescenza è una tappa fondamentale della vita; il nostro cervello infatti deve modificare le connessioni tra cellule nervose così che il lobi per frontali possano maturare e dare al ragazzo le abilità necessarie a vivere nella società imparando a gestire rapporti sociali.Con la gioventù comincia l’età adulta. Infatti ci sviluppa fisicamente,mentalmente e biologica-mente nel senso che si possono fare figli.Della maturità si può dire che in passato questa fase segnava il deterioramento fisico degli uomini e delle donne tanto che l’età media non superava i 40 anni.Oggi invece è considerato il prolungamento della

ALLA TRIENNALEI DI MILANO

pag.19

Via Maestri Campionesi, 3MilanoMI 20135

[email protected] +39 025469052+39 0255017743

w w w.autov i . i t

gioventù perché le condizioni di vita sono migliorate, ci sono meno malattie, un ambiente più sano, alimentazione sbagliata e la sedentarietà che provocano malattie cardiovascolari.Inoltre la disuguaglianze sociali ci possono rendere più o meno vulnerabili alle malat-tie.E infine la vecchiaia! È certamente il peri-odo della vita che è cambiato maggior-mente. La vita che è cambiato maggior-mente. La vita media è quasi raddoppiata ed essa non è più un traguardo per pochi e ci si arriva in condizioni fisiche migliori. Inoltre una vita ricca di stimoli intellet-tuali , sociali e affettivi consente alla mente di risolvere più facilmente problemi, si può dire che la vecchiaia è sinonimo di saggezza.Ma cosa centra l’arte con tutto questo ? in realtà centra perché alla mostra si pote-vano collegare le immagini delleopere di artisti famosi con quello che dice la guida; la mostra è bellissima e vi consiglio di andarci !!! spero che questo articolo vi sia piaciuto!!!RICORDATEVI CHE DI VITA CE N’E UNA SOLA!

pag.18

LE OMBREProgetto della prof. Merlin Fotografia di Elisa Minetto

Lo spettacolo IL TEATRO DELLE OMBRE è stato realiz-zato con i ragazzi delle prime e seconde dell’istituto.

pag.20

pag.21

Ho paura di essere usata .Ho paura di essere trattata male.Ho paura di commet-tere sbagli e poi non potere rimediare.Ho paura di rimanere da sola.

(Anonimo)pag.22

pag.23

Un sistema solare in miniaturadi Roberto Corona (Plesso elementari Ucceli di Nemi)

Io, Roberto Corona, e l’educatore Riccardo abbiamo fatto un plastico: un sistema solare in min-iatura. Per farlo ci siamo incontrati per alcune settimane il martedì e il mercoledì nell’aula di sostegno della scuola di via Ucelli di Nemi. Per costruirlo abbiamo usato: del cartone per fare il cielo e delle palle di polistirolo per fare il sole e i pianeti. Imparare i nomi dei pianeti è stato facile, infatti alcuni ricordano i giorni della settimana: lunedì sta per la luna, il satellite della terra, mar-tedì sta per Marte, mercoledì per Mercurio, giovedì per Giove, venerdì per Venere e infine Sabato sta per Saturno. Basta aggiungere: Urano, Nettuno e Plutone e il gioco è fatto. Questa esperienza è stata bella, la cosa che mi è piaciuta di più è stata scrivere questo articolo di giornale!

Vorrei essere...Vorrei essere un raggio di sole che ogni giorno ti viene a svegliare. Vorrei essere lo specchio che ti guarda e che a ogni tua domanda ti risponda che nell’universo tu sei sempre la più bella.Babakar Ndiour

Uscita didatticaUscita didattica all’AvisDi Luca Pagani e Christian Pappagallo

Ciao Ragazzi, volevo raccontarvi l’uscita che abbiamo fatto all’Avis (as-sociazione volontari italiani del Sangue). Appena siamo arrivati ci hanno portato in una stanza molto grande, dove ci hanno raccontato la loro storia e la loro formazione. Ci hanno fatto capire che donare il sangue è una cosa importantissima per le persone che ne hanno urgente bisogno, come quelle che vengono trasportate nelle ambulanze per le emergenze e hanno bisogno di una trasfusione di sangue. Dopo ci hanno portato nella sala prelievi dove ci hanno fatto vedere il prelievo su un uomo e una nostra compagna è svenuta dallo psavento! Si è subito ripresa e abbia-mo molto riso. E’ stata un’uscita importante che ci ha fatto comprendere l’importanza di essere utili per gli altri e in alcuni casi più gravi…neces-sar i. Donare il sangue infatti è un atto importantissimo per la società e per il prossimo.

Ho paura di non essere promossa agli esami, ho paura degli orsacchiotti quando sono al buio. Terry-

Un saluto ai piccoli grandi amici di UCE-LI DI NEMI!!!

pag.17

Cercate la vostra nuova casa vi-cino la nostra scuola!!!

www.agenziasarpi48.itwww.agenziasarpi10.it

Il nostro Orto

pag.25

Se coltivate un orto avrete prima o poi sicuramente un raccolto. Un giorno rac-coglierete qualcosa, ma tutto dipende da cosa ci avrete seminato nel vostro orticello! Ebbene Questo orticello potrebbe essere anche la vostra anima. La vostra intelligen-za saprà coltivarla per raccogliere i frutti delle vostre scelte.

Non coltivate l’odio, ne raccogliereste solitudine.

Non coltivate la pigrizia ne raccogliereste povertà.

Non coltivate il vizio, ne raccogliereste schiavitù.

La schiavitù del vizio è quanto di più dif-ficile da liberarsi. Sentitevi liberi di poter scegliere qualsiasi cosa vi piaccia veramente e coltivate nel vostro orto solo le cose che ritenete più degne di rappresentarvi un giorno, solo mostrando i vostri RACCOL-TI!

In foto i nostri bravissimi proff intenti a raccogliere il primo raccolto di verdura piantato questo inverno con tanta cura.Grazie Prof. Masullo ed Elisa per i labora-tori e Il pro

L'orto,Finalmente dopo mesi di pioggia e fatica abbiamo raccolto qualcosa nel nos-tro orto! Non saranno i bei frutti che potremmo comprare al mercato, ma ne siamo fieri perchè è il frutto del nostro lavoro. Piccole carote, insalate e cipolle ci hanno dato un'emozione incredibile. Ecco le foto in cui potrete ammirare in una bella giornata di sole (final-

pag.24

pag.26

Ciao Ragazzi, questa è stata un'esperienza bellissima che abbiam o fatto quest'anno. Abbiamo partecipato a una gara di Bowling presso il bowlingi di Corvetto. Con tutta la classe siamo andati con l'autobus 45 a San donato per poi prendere la metro e scendere a Corvetto. Dopo pochissimo siamo arrivati al bowling dove è iniziata la nostra prima partita di bowling. Ci hanno dato le scarpette della nostra misura e abbiamo trovato il nostro nome già sui monitor. Abbiamo sentito le regole del gioco spiegate dalla signora del posto e abbiamo così ini-ziato a giocare!!! La partita è stata bellissima si giocava in gruppi da 5-6 e ognuno doveva batter el'altro abbattendo più birilli possibile. Che difficile!!!Credo che per i ragazzi sia stato più facile vincere perchè giocano tutti a calcio e hanno più dimestichezza rispetto a noi ragazze e poi sono più forti perchè le boccie (le palle con cui si gioca) erano pesantissime per alcune di noi!! Hanno vinto Bevilacqua, Zanfrini, Pagani, Ven-timiglia, Mussini, Farag e Quiatchon e siamo arrivati così al ripescag-gio per la finale nazionale!! Chi se l'aspettava di arrivare addirittura in finale nazionale dove abbiamo raggiunto il 20° posto!! Un ottimo risultato per essere la prima volta.Grazie ai nostri prof che ci hanno accompagnato e guidato in questa bella esperienza!

Bowling Corvetto

pag.27Io ho paura di rovinarmi la reputazione Ho paura di commettere qualche errore e che questo possa ricadere sul mio futuro Ho paura di essere usata nel senso che la gente sfrutti le mie capacità a suo favore

COLORA

pag.28

SCOPRI SE HAI QUALCHE DIPENDENZAa cura della IIE, revisione Zaid Aouani

SEI TECNO-DIPENDENTE?a cura di Maya soliman e Sara mohtadi, Vanessa

1-Guardì più di venti volte il cellulare al giorno ?

SI (100) - NO (25)

2-pensi a facebook anche quando sei sul gabi-

netto ? SI (100) - NO (25)

3-durante l’orario scolastico ti viene voglia di

accendere il cellulare ?

SI (100) - NO (25)

4-riesci a studiare senza la musica accessa?

SI (25) - NO (100)

5- riesci a avere una interna giornata senza

facebook? SI (25) - NO (100)

6-risci a stare senza cantare o ascoltare la mu-

sica? SI (25) - NO (100)

7-ti dicono che mancherà la corrente per una

settimana quindi non potrei caricare il cellulare

ne ascoltare la musica e nemeno stare su face-

book , ti viene un senso di panico ?

SI (100) - NO (25)

8-ti vengono spesso idee strane su oggetti tecno-

logici non esistenti?

SI (100) - NO (25)

9-hai già pensato di aprire il frigo con il tel-

ecomando della tv ?

SI (100) - NO (25)

SEI CIBO DIPENDENTE?a cura di:felix mylena,pillapa joselyn, ruvolo federico, boukhari manal.

1)Vai più di 1 volta alla settimana al Mcdonald? SI (100) - NO (25) 2)Mangi più di 5 volte al giorno? SI (100) - NO (25) 3)Hai mai finito un pacchetto di caramelle o cicche in un giorno? SI (100) - NO (25) 4)Ti alzi la sera per prendere da mangiare? SI (100) - NO (25) 5)Di solito mangi quando non hai niente da fare? SI (100) - NO (25) 6)Hai mai speso più di 10$ per comprare qualcosa da mangiare? SI (100) - NO (25) 7)Hai mai finito da solo una tavoletta di cioccolato in un giorno? SI (100) - NO (25) 8)Di solito fai il bis (a pranzo,cena)? SI (100) - NO (25) 9)Mangi più di 6 volte in un ristorante al mese? SI (100) - NO (25) 10)Mangi più di 2 merendine nella merenda? SI (100) - NO (25)

fino a 450Sei normale! Sarebbe impossibile rimanere isolati dal

mondo, riesci a controllare il rapporto con la tecnologia.

da 450 a 700 Hai una minima dipendenza, il fatto che a volte non riesci a fanre a meno potrebbe farti peggiorare, cerca di control-

larti.da 700 a 900Sei dipendente dalla tecnologia, ATTENZIONE, cerca pian piano di disabituarti da questa dipendenza. Se ci pensi la maggior parte è tutto tempo perso.

fino a 500Tutto ok! Per te il cibo è una fonte di energia e mangi nei tempi e nella giuste quantità.

da 500 a 700Hai una minima dipendenza, il fatto che a volte mangi quando sei nervoso/a o arrabbiato/a nasconde una pos-

sibile dipendenza. Impara a controllarti nei momenti no.

da 700 a 1000Sei dipendente dal cibo, ATTENZIONE, cerca pian piano di disabituarti da questa dipendenza. Mangiare troppo fa malissimo soprattutto alla salute!

Ad ogni risposta somma il rispettivo punteggio e leggi il risultato del test: SI=100 - NO=25

pag.29

TEST!SEI DIPENDENTE DAL GIO

CO D’AZZARDO?a cura di Oscar, Simone Christians

1.ti piace fare le scommesse?

SI (100) - NO (25)

2.inviti mai amici a giocare a carte, poker ecc..?

SI (100) - NO (25)

3.scommetti mai con i tuoi amici su prove di cor-

aggio? SI (100) - NO (25)

4.hai mai comprato per te stesso un grattino?

SI (100) - NO (25)

5.hai mai speso più volte soldi su una macchinetta

e con l’artiglio che prende i pupazzi?

SI (100) - NO (25)

6.hai mai fatto scommesse per avere un po’ di

soldi? SI (100) - NO (25)

7.pensi che si divertano i giocatori d’azzardo?

SI (100) - NO (25)

8.ti piacerebbe guadagnare facilmente?

SI (100) - NO (25)

9. sei consapevole che gioco d’azzardo è illegale hai

minori? SI (25) - NO (100)

10. Scommettiamo che prima o poi ti verrà in

mente di provarci? ATTENTI!

SI (100) - NO (25)

SEI AMORE DIPENDENTE? a cura di Duddy, Enzo, Sara romeo, Sara zollo

1)Quando sei in campagna e c’è anche lui/lei lo/la guardi in continuazione? SI (100) - NO (25) 2)Quando fai i compiti lo/la pensi spesso? SI (100) - NO (25) 3)Guardi spesso il cellulare sperando che ci sia una sua chiamata o un messaggio? SI (100) - NO (25) )4)Ti svegli e lo/ la pensi? SI (100) - NO (25) 5)Quando lui/lei ti fa del male ti passa l’appetito? SI (100) - NO (25) 6)Ad ogni litigio non hai più voglia di fare niente? SI (100) - NO (25) 7)Rinunceresti ad una vera amica lei/lui? SI (100) - NO (25) 8)Ti da Fastidio quando gli/ le amici lo chiamano? SI (100) - NO (25)

fino 500Tutto ok! Per te il gioco è veramente un momento di diver-timento.

da 500 a 700Hai una minima dipendenza e potresti incorrere in qual-che scommessa o pensare di guadagnare soldi facilmente. Niente di più sbagliato, i soldi si guadagnano solo lavoran-

do. Stai attento/a.

da 700 a 1000Sei dipendente dal gioco d’aazzardo! ATTENZIONE, questo può rovinare un giorno te e soprattutto chi ti sta in-torno poichè la famiglia è la prima vittima dei dipendenti da gioco d’azzardo. Fai qualcosa per smettere !!!! cela farai.

fino a 400Bhe, non sei di sicuro una persona che dipende dall’amore, benissimo continua così. E’ importante darsi agli altri ma non soffrire per chi non se lo merita.

da 400 a 600Nono riesci a dire di no a volte, sei d’animo buono e questo è sicuramente una gran bella cosa, ma attenzione a chi se ne può approfittare. Vivi il tuo amore con felicità e non fare brutti pensieri.

da 600 a 800Così non va, non puoi pensare che una persona possa riuscire a volerti bene se sei così oppressivo/a. Devi as-solutamente controllarti in qualche modo. Sforzati un po e vedrai che con il tempo tutto ti sembrerà più sereno.

Ad ogni risposta somma il rispettivo

punteggio e leggi il risultato del test: SI=100 - NO=25

pag.30

GIOCHI

Buone Vacanze!!!

Una famiglia inglese in gita di piacere visita una graziosa casetta di proprietà di un pastore protestante che sembra particolarmente

indicata per le prossime vacanze estive e decidono di affittarla. Tornati a casa però ricordano di non aver visto i servizi igienici e scrivono al pastore la seguente lettera

“Egregio pastore siamo la famiglia che alcuni giorni fa ha stipulato il contratto di affitto per la casetta di campagna, ma non abbiano notato nessun W.C. Voglia cordialmente illuminarci in

proposito”

Ricevuta la lettera il pastore equivoca sull’abbreviazione W.C. e credendo si trattasse della cappella anglicana Wesley Chappel risponde così:“Gentil signore Ho molto apprezzato la Vs richiesta e ho il piacere di informarvi che il luogo che vi sta tanto a cuore si trova a circa 12 km dalla casa, il che può risultare scomodo a chi è abituato ad andarci di frequenza. Chi ha l’abitudine di trattenersi molto per la funzione può tranquillamente portarsi da mangiare, in modo da poter rimanere sul luogo tutta la giornata. Il posto si può raggiungere a piedi, in bicicletta o in macchina. E’ preferibile andarci per tempo per non disturbare gli altri. Nel locale c’è posto per 50 persone a sedere e 100 in piedi, i bambini siedono vicino agli adulti, e tutti cantano in coro. All’entrata danno un foglio di carta e chi arriva in ritardo si serve del foglio del vicino. I fogli

di carta devono essere utilizzati anche la volta successiva per almeno un mese Vi sono amplifica-tori per i suoni affinchè si possano sentire anche all’esterno. Tutto quello che si raccoglie viene

dato ai poveri Ci sono fotografi specializzati a fotografare i presenti in tutte le posizioni in modo da realizzare un album fotografico da esporre in bacheca. Io sarò lì tutti i

giorni, mi auguro di incontrarvi e di partecipare e donare tutti insieme. Distinti saluti

...e divertitevi

STORIELLA DIVERTENTE!!!!

La Redazione: 1 ABourhrara OmarEl sayed AhmedNdiour Papa BabakarXhelezi Enisa

1 BBatal JasminEl sayed FatimaMigliavacca Manuel

1 CYousef

1 DAgkale AliMady Hagarbordiian ruslana

1 EAouani zaid El allam manar

2 AAwadalla nada Tumminello Serena

2 BLahlal RihabKyrylo KhaninSinhalapeli Gedara Dileeshi

2 CSoliman SheabSoliman MayaJosu carlosEl batouli imanRuiz Galarza Saira Belen

2 D

Ahmed abdo Compagnone annaFarag NadiaGorlier Gabriele Nahar Sanjena

2 E Boukhari ManalMothadi Sara

3 AZaid Omnea

El sayed Alessandro

3 BTraore Adama EmmanuelSacotiello SimoneNishchimna RutaAouani khadijaFarag basemSif Youseff

3C

Reyes Galarza Juan CarlosMohamd AbdallahFarag ahmedBanchchaoui soukainaCasas tolentino susy sabrina Eddayai wissal

3 DIbrahim hegazi alaakerbali tawfik

Ringraziamo tutti i nostri compagni che hanno contribuito al quarto numero di Fac-eschool e chiaramente a tutti i nostri grandi profffffffffff!!! Un grazie al Prof. Ricciardi che ci ha accompagnato in quest’avventura entusiasmante. Speriamo tanto di poter continuare con lui il prossimo anno! Grazie mille prof.

Grazie a voi di aver letto questo quarto e ultimo numero di FACESCHOOL per quest’anno! Riprendiamo a settembre e

vi auguriamo una buona e meritata vacanza!!!!Un grande in BOCCA AL LUPO ai nostri amici che stanno

per affrontare gli esami di licenza!La Redazione di FACESCHOOL!

HAHA!HAHA!

HAHA!HAHA!