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IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI GARFAGNANA Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca www.ilgiornaledicastelnuovo.it Anno X - Numero 83 - Luglio-Agosto 2016 Sull’accoglienza ai migranti non deve passare la linea dello scontro tra barbari Tra la paura e l’ignoranza Forse il caldo. Forse l’idea che bisogna sgomitare, scazzottare, manganellare, perché è più facile, e per alcuni anche più divertente. Vuoi mettere tra lo stare a dialogare con qualcuno e scam- biarsi pareri, e invece dare legnate a destra e manca. Alcuni adorano proprio questa se- conda soluzione che forse è razzista, si- curamente violenta, e che ogni oltre dubbio pesca nell’ignoranza più pro- fonda. E’ certo che di fronte a questa emigra- zione epocale con milioni di persone che si stanno spostando dal subconti- nente indiano e dall’Africa sub saha- riana, verso l’Europa, pochi hanno la verità in tasca. I dubbi, le perplessità, la difficoltà di intervento – non dimentichiamo che il nostro paese è in una crisi di sistema da anni – si mescolano alla paura, alla violenza delle parole gridate dagli schermi televisivi e rilanciate dai social network. Certo è che allo stato attuale la soluzione della semplice accoglienza è un palliativo, una sorta di placebo. Tamponiamo dando un letto, ma tra due mesi, un anno, due anni la que- stione si ripresenterà più forte che mai. E la domanda è chiara: cosa possiamo offrire ai richiedenti asilo? A chi sfugge da guerre e carestie. L’Italia oggi cosa può dare? Non possiamo certo pensare che i ra- gazzi di colore per altri dieci o ven- t’anni vivano di elemosina fuori dai bar o dai panifici. Non sarebbe digni- toso. Per tutti. Questa la vera questione mentre c’è chi sta in trepidante attesa aspettando che qualche emigrante – magari bisognoso di cure psichiatriche – prenda un col- tello o una pistola e faccia qualche morto a caso. Magari gridando frasi che qualcuno interpreta come un inno religioso o proprio perché odia tutto quello che ha trovato nel nostro paese. L’unica soluzione oggi è quella di non STUDIO PALMERO - BERTOLINI ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLI RAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115 Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100 P. IVA 0041711.046.7 Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected] Paghe: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected] FOGLIO INDIPENDENTE PER LETTORI LIBERI FONDATO NEL 2007 voltarsi dall’altra parte. Di non fare finta di nulla. Di non radicalizzare il problema scavando nella paura e nel- l’ignoranza, ma aprendo il dialogo. Ponendo domande, anche scomode e forti, ma alzando la mano e chiedendo; questo perché è facile poi cadere nel gioco terribile: “noi e loro”. Qui non si tratta di mettere la destra conservatrice e chiusa, contro la sinistra aperta e pro- gressista. Non è un gioco politico dog- matico, ma un insieme di questioni che trovano ragioni e torti in entrambi i campi. Un esempio: è sicuro che tra queste mi- gliaia di nuovi arrivi ci sia qualcuno di pericoloso. Non lo si può escludere. Dunque va sposata con forza la richie- sta che arriva da destra di identificare e controllare con maggiori vigore e at- tenzione. Ed espellere con più facilità. Dall’altra parte è anche vero che una mano la dobbiamo tendere. Se ci di- ciamo cristiani non possiamo fare finta di nulla. E poi ancora sull’accoglienza. Ci sono speculazioni su queste operazioni? Se ci sono ipotesi di reato la magistratura deve indagare e con solerzia. Se invece è solamente accoglienza che si vada avanti e si accolga chi ha bisogno. E poi studiare, prepararsi, e proporre soluzioni. Una tra le tante idee: perché non fare studiare questi ragazzi e pre- pararli in un mestiere e poi seguirli nel loro rientro in patria e accompagnarli nell’apertura di una attività indipen- dente. Magari farli contadini, calzolai, infermieri o chissà cosa altro mestiere. Prendere i pachistani e confrontarsi con loro. Capire le ragioni della loro partenza e trovare con loro una solu- zione per il loro futuro. Ecco bisogna costruire la fase due dopo quella dell’accoglienza, della for- mazione e dello studio del problema fino alle radici più profonde. La fase, sia chiaro, più difficile, ma necessaria e non derogabile. Bisogna però farci trovare uniti e non divisi in campi e ghetti. Da una parte evitare i furbetti del “lettino”, e dall’altra i razzisti man- ganellatori. Uniti nel dialogo e nel confronto, cosa difficile perché bisogna mettere in campo le intelligenze e le virtù. Cercare di capire la reale portata del dramma e dell’intera questione che ormai coinvolge il mondo. Sapendo bene che in caso di fallimento ci troveremo a contare i morti in uno scontro tra barbari. In una guerra che ci vedrà inevitabilmente sconfitti. Andrea Giannasi Il mondo Quante volte il mondo che calpe- stiamo ogni giorno è cambiato? Molte e la storia ce lo ricorda. Tutte le volte si è trattato di uno stravol- gimento legato allo spostamento di popoli. La prima volta è accaduta quando i romani hanno conquistato la valle deportando i Liguri-Apuani nel Sannio. Poi con la caduta del- l’impero romano l’arrivo delle po- polazioni asiatiche (tra questi i Vandali e gli Unni, fino ai Longo- bardi), che conosciamo come “bar- bari”. Poi le discese dei tanti eserciti per secoli e le guerre continue. Da qui sono passati spagnoli, au- striaci, francesi. Le dominazioni degli estensi di Fer- rara, dei lucchesi e dei fiorentini, hanno diviso le Terre del Serchio e le sue popolazioni. Poi le sommosse patriottiche del- l’ottocento con il primo tricolore a Pieve Fosciana e i tanti partiti vo- lontari con Garibaldi, consegna- rono la valle ai Savoia e all’Italia unita. Ma non era finita perchè l’emigra- zione, la Grande guerra e il secondo conflitto mondiale rimescolarono tragicamente le carte sul tavolo, spostando famiglie intere nel mondo. Ecco la lezione della storia. Il mondo non è precluso ad alcuno e i muri, le barriere, i confini, alla fine sono sempre stati abbattuti. Inutile quindi affannarsi a recitare la scabrosa frase: “Che tornino a casa loro!”, perché il mondo è la casa degli essere umani. Il direttore Paura Odio

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Page 1: IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI GARFAGNANA · PDF fileEcco più inchieste e meno gossip; pi ... La società italiana oggi ha più che mai bisogno di questo lavoro corretto, one-sto,

IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI

GARFAGNANARedazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana(Lucca). Email: [email protected]

Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Luccawww.ilgiornaledicastelnuovo.itAnno X - Numero 83 - Luglio-Agosto 2016

Sull’accoglienza ai migranti non deve passare la linea dello scontro tra barbari

Tra la paura e l’ignoranzaForse il caldo. Forse l’idea che bisognasgomitare, scazzottare, manganellare,perché è più facile, e per alcuni anchepiù divertente. Vuoi mettere tra lostare a dialogare con qualcuno e scam-biarsi pareri, e invece dare legnate adestra e manca. Alcuni adorano proprio questa se-conda soluzione che forse è razzista, si-curamente violenta, e che ogni oltredubbio pesca nell’ignoranza più pro-fonda.E’ certo che di fronte a questa emigra-zione epocale con milioni di personeche si stanno spostando dal subconti-nente indiano e dall’Africa sub saha-riana, verso l’Europa, pochi hanno laverità in tasca. I dubbi, le perplessità, la difficoltà diintervento – non dimentichiamo che ilnostro paese è in una crisi di sistemada anni – si mescolano alla paura, allaviolenza delle parole gridate daglischermi televisivi e rilanciate dai socialnetwork. Certo è che allo stato attualela soluzione della semplice accoglienzaè un palliativo, una sorta di placebo.Tamponiamo dando un letto, ma tradue mesi, un anno, due anni la que-stione si ripresenterà più forte che mai.E la domanda è chiara: cosa possiamooffrire ai richiedenti asilo? A chi sfuggeda guerre e carestie. L’Italia oggi cosapuò dare? Non possiamo certo pensare che i ra-gazzi di colore per altri dieci o ven-t’anni vivano di elemosina fuori daibar o dai panifici. Non sarebbe digni-toso. Per tutti.Questa la vera questione mentre c’è chista in trepidante attesa aspettando chequalche emigrante – magari bisognosodi cure psichiatriche – prenda un col-tello o una pistola e faccia qualchemorto a caso. Magari gridando frasiche qualcuno interpreta come un innoreligioso o proprio perché odia tuttoquello che ha trovato nel nostro paese.L’unica soluzione oggi è quella di non

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DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLIRAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI

Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100

P. IVA 0041711.046.7Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected]: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected]

FOGLIO INDIPENDENTE PER LETTORI LIBERI FONDATO NEL 2007

voltarsi dall’altra parte. Di non farefinta di nulla. Di non radicalizzare ilproblema scavando nella paura e nel-l’ignoranza, ma aprendo il dialogo.Ponendo domande, anche scomode eforti, ma alzando la mano e chiedendo;questo perché è facile poi cadere nelgioco terribile: “noi e loro”. Qui non sitratta di mettere la destra conservatricee chiusa, contro la sinistra aperta e pro-gressista. Non è un gioco politico dog-matico, ma un insieme di questioni chetrovano ragioni e torti in entrambi icampi.Un esempio: è sicuro che tra queste mi-gliaia di nuovi arrivi ci sia qualcuno dipericoloso. Non lo si può escludere.Dunque va sposata con forza la richie-sta che arriva da destra di identificaree controllare con maggiori vigore e at-tenzione. Ed espellere con più facilità.Dall’altra parte è anche vero che unamano la dobbiamo tendere. Se ci di-ciamo cristiani non possiamo fare fintadi nulla. E poi ancora sull’accoglienza. Ci sonospeculazioni su queste operazioni? Seci sono ipotesi di reato la magistraturadeve indagare e con solerzia. Se inveceè solamente accoglienza che si vadaavanti e si accolga chi ha bisogno. E poi studiare, prepararsi, e proporre

soluzioni. Una tra le tante idee: perchénon fare studiare questi ragazzi e pre-pararli in un mestiere e poi seguirli nelloro rientro in patria e accompagnarlinell’apertura di una attività indipen-dente. Magari farli contadini, calzolai,infermieri o chissà cosa altro mestiere.Prendere i pachistani e confrontarsicon loro. Capire le ragioni della loropartenza e trovare con loro una solu-zione per il loro futuro.Ecco bisogna costruire la fase duedopo quella dell’accoglienza, della for-mazione e dello studio del problemafino alle radici più profonde. La fase,sia chiaro, più difficile, ma necessariae non derogabile. Bisogna però farcitrovare uniti e non divisi in campi eghetti. Da una parte evitare i furbettidel “lettino”, e dall’altra i razzisti man-ganellatori.Uniti nel dialogo e nel confronto, cosadifficile perché bisogna mettere incampo le intelligenze e le virtù. Cercare di capire la reale portata deldramma e dell’intera questione cheormai coinvolge il mondo.Sapendo bene che in caso di fallimentoci troveremo a contare i morti in unoscontro tra barbari. In una guerra checi vedrà inevitabilmente sconfitti.

Andrea Giannasi

Il mondoQuante volte il mondo che calpe-stiamo ogni giorno è cambiato?Molte e la storia ce lo ricorda. Tuttele volte si è trattato di uno stravol-gimento legato allo spostamento dipopoli. La prima volta è accadutaquando i romani hanno conquistatola valle deportando i Liguri-Apuaninel Sannio. Poi con la caduta del-l’impero romano l’arrivo delle po-polazioni asiatiche (tra questi iVandali e gli Unni, fino ai Longo-bardi), che conosciamo come “bar-bari”. Poi le discese dei tanti esercitiper secoli e le guerre continue.Da qui sono passati spagnoli, au-striaci, francesi.Le dominazioni degli estensi di Fer-rara, dei lucchesi e dei fiorentini,hanno diviso le Terre del Serchio ele sue popolazioni.Poi le sommosse patriottiche del-l’ottocento con il primo tricolore aPieve Fosciana e i tanti partiti vo-lontari con Garibaldi, consegna-rono la valle ai Savoia e all’Italiaunita.Ma non era finita perchè l’emigra-zione, la Grande guerra e il secondoconflitto mondiale rimescolaronotragicamente le carte sul tavolo,spostando famiglie intere nelmondo.Ecco la lezione della storia. Ilmondo non è precluso ad alcuno ei muri, le barriere, i confini, alla finesono sempre stati abbattuti.Inutile quindi affannarsi a recitarela scabrosa frase: “Che tornino acasa loro!”, perché il mondo è lacasa degli essere umani.

Il direttore

PauraOdio

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Pagina 2 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016

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A proposito di un certo giornalismo che crea i presupposti per il linciaggio

Il fango per creare discreditoMilena Gabanelli premiata a Barga alPremio Benedetti è lezione viva dicome si curano e si creano le inchiestegiornalistiche. Le fonti vanno raccoltetutte, confrontate, sentiti poi tutti i sog-getti in campo, incrociare i dati edesporre alla fine tutti i documenti.Il giornalista deve cercare la verità nonclick a pagamento o pubblicità. E so-prattutto non deve cercare con titolifalsi e tendenziosi di attirare i lettori.Per poi trarli in inganno scrivendo ilfalso.Perché il giornalista non è un giusti-ziere pronto a colpire per diventaresoggetto forte e temibile.Il giornalista è colui che ricerca la ve-rità. E lo fa con professionalità e pas-sione.Per meglio chiarire cosa è la macchinadel fango prendiamo le parole di Ro-berto Saviano, oggetto da anni di at-tacchi e delegittimazioni proprio dagliambienti giornalistici:

“Se fai sarai delegittimato. Si attivacosì una macchina fatta di dossier, digiornalisti conniventi, che cercano at-traverso media e ricatti di delegitti-mare gli avversari. Spesso sigiustificano con la scusa dell'inchie-sta. Ma esiste una differenza fonda-mentale tra diffamazione e inchiesta. L'inchiesta raccoglie una molteplicitàdi elementi per mostrarli al lettore. Ladiffamazione prende un singolo ele-mento e lo rende pubblico. Non perché si tratti di un reato e nem-meno di qualcosa che tiene al ruolopubblico della persona nel mirino. Mala mette in difficoltà, la espone, la co-stringe a difendersi.Così il fango intimidisce, ostacola lapartecipazione, invita a evitare di rovi-narsi l'esistenza. […] Perché il fango mira alla tua sfera piùintima. Ti costringe a difenderti daciò che non è né colpa né crimine, masolo la tua vita.L'unico modo per fermare la macchinadel fango è non darle credito.Riconoscerla, dire: è fango, non mi in-teressa, non mi riguarda. Facendo muro contro la maldicenza,non diventandone un veicolo di diffu-

sione, non riprendendo la notiziola suun compenso o su una relazione. Nonè difficile avere la possibilità di impa-starsi meno con il veleno.Basta ricordare come ci si sentequando si diventa oggetto di illazionifalse, di pettegolezzi maliziosi, di mob-bing fondato su presunte inadem-pienze, qualcosa che è capitato a tutti.La macchina del fango è un meccani-smo persecutorio che non mira solo adistruggere un avversario, ma che stascardinando ogni possibile patto di

fiducia all'interno di questo Paese.Fermarla equivale a difendersi da unacido corrosivo”.

Ecco più inchieste e meno gossip; piùlavoro di incrocio delle fonti e menofango. La società italiana oggi ha più che maibisogno di questo lavoro corretto, one-sto, limpido, puro. Perché dello sfasci-smo, del tutti contro tutti, dell’odioseminato a grani e del dileggio conti-nuo, alla fine non rimarrà che terra

Il buon gelato è...in Piazza Duomoa Castelnuovo di

Garfagnana

Il Novecento italiano tra romanzi, storia,

memoria, diari di guerraTra le righe libri

Libri come pietre d’angolowww.tralerighelibri.it

Attenzione al linciaggio mediatico che diventa poi realeLeggete questa storia e osservate quante analogie possiamo incontrare oggi con il nostro presente fatto di falsità,fango, bugie e tanto, tanto, odio.

La notte del 15 ottobre 1890 il sovraintendente della polizia di New Orleans David Hennessy mentre tornavaverso casa venne aggredito a colpi di fucile da caccia. Morente riuscì a dire solamente “dagoes” un termine spre-giativo usato nei confronti degli immigrati italiani.Nei giorni successivi vennero arrestati 19 italiani e portati davanti ad un giudice. Mentre l’avvocato difensoreLionel Adam stava dimostrando la non colpevolezza degli imputati, i giornali iniziarono una durissima cam-pagna stampa nei confronti degli immigrati. Accuse false, fango, bugie, inchieste inventate e pretestuose. Al-cuni giornalisti presero pezzi di frasi e si inventarono notizie creando un clima di odio sempre più crescente.Nei mesi seguenti venne eseguito un processo contro nove sospetti italiani, ma il tribunale li assolse perché la lororesponsabilità non poté essere provata «al di là di ogni ragionevole dubbio».La comunità siciliana di cui facevano parte i processati, festeggiò l' avvenimento e la bandiera della Trinacria fualzata al di sopra di quella americana sui pescherecci all'ancora nella rada del porto di New Orleans.L' assoluzione e i festeggiamenti furono però accolti dalla parte faziosa e carica di odio e razzismo verso gli ita-liani, con un proclama che esortava la gente della città a fare giustizia con le proprie mani. Il clima di odio contro la comunità italiana fu cavalcato anche dal sindaco Joseph Shakespeare che li definì«individui più abietti, più pigri, più depravati, più violenti e più indegni che esistono al mondo, peggioridei negri e più indesiderabili dei polacchi».Il 14 marzo 1891 a New Orleans, avvenne il linciaggio. Un gruppo di manifestanti si riunì in una piazza - le fontivariano da 3.000 a 20.000 persone - un avvocato William Parkerson ne prese la guida e da qualche parte salta-rono fuori centocinquanta carabine che passarono rapidamente da una mano all' altra. Non erano popolani inferociti e ubriachi, ma a quanto pare, secondo le descrizioni dell' epoca, «avvocati, dottori,banchieri e in genere eminenti cittadini». Questi «galantuomini» dettero l' assalto alla prigione, ne forzaronol'ingresso e s' impadronirono di undici detenuti italiani. Due furono impiccati, gli altri uccisi a colpi di fucile.Un giornalista chiese a Parkerson se non gli era parso «poco coraggioso sparare a un gruppo di uomini disarmati,ammassati in una stanza chiusa». Parkerson rispose: «Certo, non è coraggioso attaccare un uomo disarmato, maquelli, per noi, erano soltanto rettili».

A quel tempo gli immigrati, sporchi e cattivi, eravamo noi italiani. A quel tempo la stampa “incendiò” gli animiprovocando la violentissima e feroce reazione. Undici persone tirate fuori dal carcere, picchiate e linciate dallafolla. Assassinate da uomini “perbene” di buone famiglie, ma che vedevano in quegli uomini i diversi da can-cellare. Oggi la comunità di italo-americani è tra le più importanti d’America. Ne sono usciti sindaci, deputati,senatori, magistrati della Corte Suprema, attori, cantanti, registi, scrittori. Sono integrati e sono americani. Nondimentichiamo mai questo passaggio della nostra storia. Mai.Perché la storia ciclicamente ci ripropone questi eventi.

bruciata. E non possiamo permettercidi continuare a distruggere. Questo articolo non invoca alla pole-mica e cerca di cancellare il clima diodio e sospetto creato intorno a noi.Del resto - sia chiaro - se qualcuno co-nosce eventuali reati di qualsiasi na-tura, deve rivolgersi ai Carabinieri ealla procura della Repubblica, non er-gersi a giustiziere. Perchè seminareodio oggi significa raccogliere i mortidomani.

Andrea Giannasi

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Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 3

Restaurato il luogo simbolo della Garfagnana

Il Sacrario e i legami con il passato

Nel cinquantenario dalla costruzionel’amministrazione comunale di Castel-nuovo, grazie al contributo di 40.000euro della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Lucca, ha in tempi recordrestaurato il Sacrario di Croce di Staz-zanaInaugurato nel 1966 su progetto degliarchitetti fiorentini Luciano de Silla eGiorgio Merlin, il monumento erastato voluto dalla sezione Alpini diPisa - Lucca e dall'ex cappellano mili-tare Don Egisto Folegnani. Il Sacrariosi erge sulla sommità del colle Crocedei Prunacci, ad una quota di 885 metrisul livello del mare, e vuole ricordaretutte le vittime di guerra dei comunidella Garfagnana, e di quello di Dro-nero gemellato con il comune di Ca-stelnuovo Garfagnana. Lungo lascalinata che conduce alla cappella delsacrario sono collocati vari cippi in pie-

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tra che portano incisi i nomi dei co-muni di provenienza delle vittime deivari conflitti armati. Data la posizionegeografica il Sacrario è una vera e pro-pria terrazza panoramica sulla Garfa-gnana, da cui si ha una visione quasicompleta del territorio, da qui si ve-dono gli Appennini, le Alpi Apuane ela maggior parte dei comuni della Gar-fagnana.La cerimonia molto partecipata del 10luglio - nella foto il sindaco Tagliasac-chi - riannoda gli eventi tragici del pas-sato con quelli attuali.La memoria deve essere tutelata e con-servata e il Sacrario con la sua enormecarica evocativa è da oggi nuovamenteluogo da visitare ricordando e ren-dendo onore a chi in guerra ha perso lavita. Perchè solo ricordando l’orroredei conflitti si può costruire la pace.

(Foto Verdeazzurro notizie).

Gragnanella e Telethon

Eccoli riuniti tutti insieme i protagonisti di qualcosa che ha del sorpren-dente e allo stesso tempo del meraviglioso.Queste donne e uomini della Garfagnana da anni organizzano una sem-plice, ma molto ben organizzata, manifestazione dedicata alla raccolta difondi per la ricerca. Si balla, si canta, si mangia e si sta insieme, condivi-dendo le ore serali della calda estate. E anche quest’anno numeri da record visto che in tre serate a Gragnanellasono state sfornate 1500 pizze. Un grandissimo numero. Sommando leprecedenti edizioni ormai siamo a oltre 28.000 euro di donazioni a Te-lethon. Una cifra che è servita per cercare di debellare malattie o stu-diare nuove forme di cure.Questo lo spirito, l’esempio, che rende i garfagnini un popolo che può in-segnare molto agli altri.Dunque Gragnanella come luogo simbolo dell’aggregazione e del sapersidonare al prossimo. Un bell’esempio da imitare e seguire.Il Giornale di Castelnuovo è orgoglioso e lieto di dare questa notizia.

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Pagina 4 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016

Il gruppo folcloristico di Camporgiano rinnova il legame con le tradizioni

La “Muffrina” festeggia 60 anniUn importante traguardo che vedel’associazione ancora entusiasta e vi-tale nel difendere e tramandare il pa-trimonio di cultura popolaregelosamente conservato.Il Gruppo Folclorico “La Muffrina “ diCamporgiano, aderente alla Federa-zione Italiana Tradizioni Popolari, ènato nel 1956 ed opera fin dalla sua co-stituzione con attività di ricerca nell'ambito del territorio di apparte-nenza , al fine di tutelare e tramandareil patrimonio locale di cultura popo-lare tradizionale.Agli anni 1970-73 risalgono le primetournée in ambito nazionale, agli annisuccessivi la partecipazione ai più im-portanti festival e manifestazioni na-zionali ed internazionali.Ha realizzato presenze in Spagna, Por-togallo, Francia, Germania, Svizzera,Belgio, Repubblica Ceca, Polonia , Un-gheria, Russia, Uzbekistan, Giappone,Grecia, Croazia, Romania ed ha parte-cipato ai più significativi eventi fol-clorici italiani.Particolarmente significative sono statele tournée presso i conterranei al-l'estero.“La Muffrina” organizza annualmentea Camporgiano il Festival Internazio-nale del Folclore, un importante ap-puntamento estivo per gli appassionatidel settore.L'evento è seguito da un pubblico dimigliaia di persone che si ritrovano pertestimoniare il valore delle proprie ra-dici e confrontarsi con le altrui identità.Il gruppo collabora con la scuola per

la realizzazione di progetti legati allasalvaguardia della cultura popolaredel territorio che ripropone con curanei suoi spettacoli di musica, canto edanza.E' composto da giovani, studenti e la-voratori, che coltivano l'amore per latradizione e il rapporto con altri gio-vani, di tutto il mondo, all'insegna divalori di pace e solidarietà.I festeggiamenti realizzati in occasionedel festival del folclore evocano l’ in-ternazionalità raggiunta grazie allapossibilità di contatto con popoli e cul-ture diverse.

Gli spettacoli sono organizzati nell’an-fiteatro Comunale “G. Angelini”, inti-tolato a colui che nella sua qualità diprimo cittadino aveva sempre seguitocon attenzione questo importanteevento che ha fatto conoscere Campor-giano in tutto il mondo, contribuendocon la sua cordialità a creare quell’at-mosfera di calore ed umanità che ca-ratterizza la manifestazione.Il 25 Luglio “La Muffrina” ha dedicatoil suo spettacolo a tutti i componentidel passato e del presente che si ritro-vano uniti intorno ai propri valori ealle proprie radici.

Trattoria Marchetti

di Clara PedreschiLoggiato Porta Castelnuovo di Garfagnana

Telefono 0583 639157

Gabriello

Durante la manifestazione della Muf-frina è stato compiuto un gesto digrande valore. L’anfiteatro, luogosimbolo del ritrovo, è stato dedicatodal sindaco di Camporgiano France-sco Pifferi, dalla sua amministrazionee da tutti i cittadini, al Dott. GabrielloAngelini. Indimenticabile medico egrande uomo con Camporgiano nelsangue.

In libreria il romanzo “Onorato”In libreria per i tipi della Garfagnana editrice il romanzo “Onorato” di Enrico Ber-tozzi, con la splendida copertina del pittore Gino Bertoncini.La vicenda si ambienta nella seconda metà del secolo scorso in un paese della Gar-fagnana, una terra povera che promette fatica e spesso stenti, ma anche serenità esolidarietà umana. Onorato è il protagonista, frutto egli stesso degli umori vitalisanguigni e dolci di questa terra.L’apertura del romanzo “in medias res” cattura il lettore inesorabilmente, il rap-porto con l’autore è da subito inscindibile e, se indizi ed attese sono sparsi a pienemani nel testo, essi vengono puntualmente soddisfatti dalle soluzioni che il narra-tore offre e delle quali ormai il lettore è pienamente partecipe e quasi invogliato a

suggerirne alcune.Il paesaggio rurale e contadino è intrin-secamente connesso con personaggi e vi-cende ed anche gli animali che in essovivono condividono con gli umani la lorosorte.Una fede profonda e primigenia ispira leazioni e le speranze degli uomini; e seOnorato, con determinazione talvoltapersegue “il male”, con altrettanta tenacevolontà si applica “al bene” ed ai pensieri“alti” che gli antichi Testi Sacri ispirano.Onorato dunque assomma in sé vizi evirtù di ognuno ed è per questo lo spec-chio verace dell’animo umano.Tutto è pervaso da un pathos intenso cheraramente tracima, tenuto a freno da vi-cende più lievi e gentili, spesso argute egiocose, o da squarci di paesaggi sublimiche lo stemperano in un’armonia spessomirabile.

Maria Giovanna Bertozzi

Il Leggere GustandoGrandissima partecipazione di pubblico per il festival bioletterario “Leggere Gu-stando”. Sul palco con Bruno Gambarotta, anche Gigi Moncalvo, Vincenzo Par-dini, Andrea Campoli, Marco Bonini e tanti altri scrittori.Soddisfazione da parte di Castiglione News e della ProLoco di Castiglione.

Sopra sul palco Luca Tagliasacchi, Andrea Tagliasacchi, Andrea Giannasi, LuigiLucchesi e Gianluca Angeli. Sotto il pubblico in piazza.

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Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 5

E’ quasi tutto ufficiale (stiamo an-dando in stampa e quindi qualcosa po-trebbe variare nel programma), lasuper Settimana del Commercio che siterrà dall’11 al 21 agosto 2016 a Castel-nuovo di Garfagnana.Si inizia Giovedì 11 Agosto con laNotte FLUOAPERTURA UFFICIALE MANIFE-STAZIONE Fanfara degli AlpiniGli Alpini in musica per le vie di Ca-stelnuovoOrario: 20:30 – Location: varieJovanotte - #pienodivitatour. Spetta-colo inaugurale nel segno di JovanottiOrario 21:30 – Location: Piazza Um-berto IIrina Palm. A cura degli allievi dellascuola di teatro dell’AlfieriOrario 21:45 - Location: Piazza delleErbeVittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance etrucca bimbo. Animazione inclusiva acura dell’associazione Il Sogno. Orario21:00 – Location: Via Vittorio Ema-nueleIn…forma. A cura della palestra BodyPlanet. Orario:21:00 – Location: ViaVittorio EmanueleCartoni Sotto le Stelle. Kung FuPanda 3. Orario 21:00 – Location: ViaFarini (Terranova)Grindhouse Arena – La musica alGrindhouse. Primo appuntamento:Magic Bones. Orario: 22:30 – Location:Via Vittorio EmanueleMostra Fotografica L’Altra Toscana:Garfagnana. Location: Sala Suffredini– dall’11 al 21 AgostoVernissage ore 18:00

Venerdì 12 Agosto – Notte RossaCastelnuovo va di Moda. Sfilata dimoda condotta da Ilaria Pilo e Ales-sandro Bertolucci. Orario 21:00 – Loca-tion: Piazza Umberto IGara Garfcanina. Concorso di bellezzaamatoriale dedicato al miglior amicodell’uomo. Raccolta fondi per il caniledi Diecimo. Orario 21:30 – Location:Piazza delle Erbe.Karaoke, si canta! Conduce la serataSandro Lana. Orario: 22:00 – PiazzaOlinto Dini“E’ questa una mattina che non c’èscuola”Presentazione del libro dell’On. MauraVagli. A cura dell’Associazione Pro-getto Donna. Orario 18:00 – Location:Piazzetta AriostoVittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance etrucca bimbo. Animazione inclusiva acura dell’associazione Il SognoOrario 21:00 – Location: Via VittorioEmanuele

Sabato 13 Agosto – Notte ArgentoGarfagnana’s Got Talent. Gara di ta-lenti made in GarfagnanaOrario 21:30 – Location: Piazza Um-berto ILet’s Rock. A cura della Scuola di Mu-sica Jam.Orario 22:00 – Location: Piazza delleErbeVittorio Emanuele Park. Area giochi,gonfiabili, baby dance e trucca bimbo21:00 – Location: Via Vittorio Ema-nueleCartoni Sotto le Stelle. Il Viaggio diArlo Orario 21:00 – Location: Via Farini(Terranova)

Domenica 14 Agosto – Notte OroMai dire…Olimpiadi!A cura di “Amatori Calcio Garfagnana:Operazione Nostalgia”. Per iscrizionied informazioni: 3469911837 PaoloOrario 21:00 – Location: VarieA Kind of Magic

Spettacolo di maghi e prestigiatoriA cura della delegazione lucchese delClub Magico ItalianoOrario 21:30 – Location: Piazza delleErbe.Il Disegno più Lungo del MondoAnimazione a cura dell’Ass. Smaske-rando. Orario:17:00 – Location: Via Fa-rini. Vittorio Emanuele Park. Area giochi,gonfiabili, baby dance e trucca bimboAnimazione inclusiva a cura dell’asso-ciazione Il SognoOrario 21:00 – Location: Via VittorioEmanueleCartoni Sotto le StelleI Minions. Orario: 21:00 – Location: ViaVittorio Emanuele (Pizzeria Ginestri)Risonanza Magnetica LiveOrario: 22:30 – Location: Via Garibaldi(Birreria Lo Struzzo)Ferrari Expo. Mostra autoOrario 09:00 – 13:00 – Location: PiazzaOlinto Dini

Lunedì 15 Agosto – Notte PorporaQui Lieto Vivo A cura della Compagnia dell’AriostoCorteo storico con la partecipazionedella Compagnia “La Quercia”Orario 21:00 – Location: VarieMercatino delle Popolane Orario 16:00 – Location: Piazza delleErbeConvivio dei GiullariGiocoleria e…non solo…spettacolo difuocoOrario 17:30 - Location: VarieSpettacolo di FalconeriaOrario 18:00 - Location: Varie

Martedì 16 Agosto – Notte ViolaSERATA JAZZA cura della Scuola Civica di Musica diCastelnuovo. Omaggio a Pietro Paolo“Popi” Mannelli per i suoi 80 anni.Standard Jazz Orario 21:30 – Location: Piazza Um-berto I.Contemporary JazzOrario: 21:30 – Location: Piazza delleErbe.Funky JazzOrario: 21:30 – Location: Piazza OlintoDiniCon la partecipazione di: Piero Orsi,Luca Franchini, Leo Gnesi, RenatoMarcianò, Simone Venturi, PieroGaddi, Alessandro Rizzardi, RenzoTelloli, Fabrizio Desideri, Silvio Ber-nardi, Nicolao Valiensi, Alessio Bian-chi, Federica Gennai, RiccardoGrandini, Luca Giovacchini e Diego Pi-scitelliPalati RaffinatiGara delle torte, selezione nei RioniOrario 21:00 – Location: VarieLa Foresta IncantataA cura dell’associazione SmaskerandoOrario: 21:00 – Location: Via GaribaldiVittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance etrucca bimboAnimazione inclusiva a cura dell’asso-ciazione Il SognoOrario 21:00 – Location: Via VittorioEmanueleCartoni Sotto le Stelle

ZootropolisOrario 21:00 – Location: Via Farini(Terranova)

Mercoledì 17 Agosto – Notte Giallo-bluGuinness of RecordDimostrazione e sport nelle vieOrario 17:00 – Location: VarieL’Oro dello SportPresentazione società sportive di Ca-stelnuovoOrario 21:00 – Location: Piazza Um-berto ILa Via dei Motori: Due e QuattroRuoteExpo auto e moto d’epoca, moto dapista e da strada, furgoncino disco estand Moto ClubOrario: 17:00 – Location: Via FariniSpazio Rally in Piazza Olinto DiniScuola di Pilotaggio e Stand CioccoSport VilllageOrario: 21:00 – Location: Piazza OlintoDiniPianobarOrario: 21:00 – Location: Barchetta

Giovedì 18 Agosto – Notte ArancioneSi Danza!A cura del Centro Studio Artis’t di Ila-ria Pilo. Orario 21:30 – Location: PiazzaUmberto IChe Quasimodo amò EsmeraldaMusical a cura de I Mercanti d’ArteOrario: 22:00 – Location: Piazza delleErbeIn… TerrazzaLive music dai terrazzi del paeseLocation: Via Vittorio Emanuele conLaFrenk dalle 20. Location: Barchettacon Acoustic Duo dalle 21. Location:Via Farini con Acoustic Bluebell dalle21. Location: Via Garibaldi con B2 dalle20Vittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance etrucca bimboOrario 21:00 – Location: Via VittorioEmanuele

Venerdì 19 Agosto – Notte VerdeGastronoviaPercorso degustativo a cura degli Au-tieri della Garfagnana. A pagamento:biglietto 10 € Posti Limitati. Orario20:00 – Location Varie. Vendita bi-glietti dalle 18:00 in Piazza Umberto IJoe Natta e Le Leggende LucchesiOrario: 22:00 – Location: via GaribaldiPalati RaffinatiFinale gara delle torteOrario 22:00 – Location: Piazza Um-berto IBallo di una notte di mezza estateA cura dell’Ass. Armonia del Movi-mento. Orario 21:30 – Location: Piazzadelle Erbe

Roberto Casaleggio di Alberto DiMajo.Presentazione del libro a cura dellaPresidenza del Consiglio Comunale Interviene Luigi Bisignani, introduceFrancolino BondiOrario: 18:00 – Location: LoggiatoPortaPiazza Olinto Dini in Rock

Dieci giorni di musica, giochi, cartoni animati, degustazioni, bancarelle e vespe

La Settimana del Commercio 2016Live Music: I Bambini dell’Asilo –Vasco Rossi TributeOrario: 22:00 – Location Piazza OlintoDiniDegustazione PetrognolaCon il mastro birraio Roberto Gianna-relliOrario 22:00 – Location: PiazzettaDuomo

Sabato 20 Agosto – Notte RosaMercatino Sotto le StelleBanchi a Tema OlimpiadiOrario 21:00 – Location: VarieL’Arte è DonnaEsposizione ed esibizione delle artistelocaliOrario 21:00 – Location: VarieGiornata del Bambino e della Bam-binaMerenda e Concorso di Disegno“Eroine dei Cartoni”Orario 16:30 – Location: Loggiato PortaVittorio Emanuele Park Area giochi, gonfiabili, baby dance etrucca bimboOrario 21:00 – Location: Via VittorioEmanuele

Domenica 21 Agosto – Notte Arcoba-lenoTutti in Vespa!Raduno Vespa Club a cura del VespaClub Garfagnana. www.vespaclubgar-fagnana.it. Orario 08:00-15:00 – Loca-tion: Via FariniLion RunCorsa ostacoli non competitiva lungoil sentiero dell’Ariosto. A cura dellaPalestra Body Planet. Per informazionied iscrizioni: 3389205333 MaurizioOrario: 18:00 – Location: via VittorioEmanuele (raduno)Jacksomania!Show tributo a Michael JacksonChiusura della ManifestazioneOrario 21:30 – Location: Piazza Um-berto I

E ancora:dall’11 al 21 Agosto Area Pedonaledalle 16.Spazio Giovani – Dall’11 al 21 Agosto Disco Baraonda presso Mercato Orto-frutticolo. Dj Set in Piazzetta Duomo acura dell’Associazione Compriamo aCastelnuovo.

BES Bubble Evolution Soccer torneo dicalcio…nelle bolle! A cura del Gs Cer-retoli presso Oratorio Baccanelle. Ini-zio torneo: 7 Agosto. Per informazionie prenotazioni: 3469911837 Paolo.

Tutte le sere apericena presso New Barcon frittura di pesce e pianobar.

Organizzazione a cura dell’Associa-zione Compriamo a Castelnuovo. Incollaborazione con Comune di Castel-nuovo di Garfagnana, ConfcommercioLucca, Unione Comuni Garfagnana ePro Loco di Castelnuovo. Con il soste-gno di Fondazione CRL, FondazioneBML, DMS Service, Misericordia diCastelnuovo, Protezione Civile Castel-nuovo, Autieri d’Italia Garfagnana,Associazione Progetto Donna, Asso-ciazione Il Sogno, Ufficio IAT, Presi-denza Consiglio Comunale,Commissione Pari Opportunità, gli Uf-fici Comunali, Simone Marigliani, Ila-ria Pilo, Katia Cosimini, Ugo Menconi,Lorenzo&Paolo, Sandro Lana, SabrinaPancetti, Alessandro “Pepe” Pedreschi,Chiara Bechelli, Piero Gaddi, la fami-glia Baratto, Martina, Francesca, Da-vide, Stefano, Sandro, Eugenio, Marco,Federico, Mattia, Luca e tutti i com-mercianti e le associazioni che sosten-gono l’evento.

(Grazie a Luca Dini)

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Pagina 6 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016

Grandissimo successo della manifestazione di Gallicano dedicata a San Jacopo

Il Palio al Borgo Antico

Più di mille persone impegnate nellasfilata, un intero paese che per 12 mesil'anno lavora, incolla, cuce, disegna,canta, balla, prova coreografie: questoè il Palio di San Jacopo a Gallicano.Una manifestazione unica nel suo ge-nere, così intrinseca e radicata nella co-munità gallicanese da poter affermareche il Palio di San Jacopo è Gallicano eGallicano è il Palio di San Jacopo. Le sue origini risalgono al 1971 da unaidea della Pro Loco che riuscì a mate-rializzare la voglia di competizione edi prendersi in giro che aleggiava negliallora Rioni Roccaforte, Bufali, Dina-mite e Strettoia. Nel corso degli anni i Rioni gallicanesisono diventati tre, Bufali, Borgo anticoe Monticello, riuscendo edizione dopoedizione a crescere, evolversi e trasfor-mare il Palio in un evento culturale dalforte impatto teatrale dove professio-nisti e gente comune trovano un con-nubio perfetto. I costumi sono diventati piccoli capo-lavori artigianali, i carri allegorici in-globano la sapienza dei maestri dellacartapesta del Carnevale di Viareggio,i balli popolari sono diventate vere eproprie coreografie guidate da profes-sionisti del settore.

Un piccolo miracolo che trova la spie-gazione in quel caleidoscopio di emo-zioni, sudore, impegno, dedizione,allegria, accoglienza, semplicità echissà cosa altro definito semplice-

mente gallicanesità. L'edizione 2016 del Palio di San Jacopoha visto vincere il Rione Borgo Antico,ma verrà ricordata da tutti i gallicanesicome l'ennesimo trionfo di un piccolo

TORTELLI LUCIANO & C. SNCVia Nicola fabrizi 5

55032 Castelnuovo di GarfagnanaTel. e fax 0583 62175 - [email protected]

paese garfagnino che per due voltel'anno entra nell'Olimpo delle manife-stazioni culturali italiane. La finale del Palio ha richiamato per-sone da tutta la Toscana, ma comescordarsi che le prime file dei posti asedere hanno richiesto 10 ore di attesa,ed in prima fila c'erano solamente loro:i gallicanesi. Perché sotto questa patina doratapulsa sempre il cuore paesano, vero eunico motore trainante. Dal palco, in-triso di profonde emozioni, sono statiricordati Vanessa Simonini e Pietran-tonio Greco; due figure ancora salda-mente presenti nei cuori gallicanesi.I fuochi d'artificio hanno illuminato ecolorato il cielo gallicanese, antici-pando l'esplosione di gioia del RioneBorgo Antico che ha alzato il Cencionell'immensità delle emozioni di unmomento irripetibile. A fine serata, accompagnati dallatenue luce della Luna, le immagini delPalio iniziano nuovamente a scorrere;dalla bellezza e l'eleganza delle Porta-bandiera alla perfezione stilistica dei

costumi, dalla forza espressiva deicarri alle emozioni sprigionate dallecoreografie. La presenza di tanti bam-bini nelle sfilate dei Rioni dimostracome sia vivo e radicato in ogni gene-razione quel sentimento puro e nobileche mantiene in vita il Palio.Forse possiamo isolarci da tutta questaviolenza che infesta il mondo; l'odio sivince solamente con l'amore... e quantoè forte l'amore che trasuda ogni porodel Palio di San Jacopo.

Simone Sartini

Il Giornale di CastelnuovoRedazione: via traversa Vecchiacchi, 17 55032 Castelnuovo Garfagnana

Direttore: Andrea GiannasiCaporedattrice: Barbara Coli

In redazione: Marco Giannasi, Gabriele Coli, Matteo Ferranti, Fabrizio Ferrari, Emilio Bertoncini, Cristian Tognarelli, Paolo Marzi

Fotografie: Paolo Marzi, Gabriele Coli, STUDIO BIANCO, Antonella Bertolini, Sileno CheloniCommerciale: Marco Guazzelli

Gruppo editoriale Giannasi editore P.iva 09345201009Stampa : Tipografia Amaducci - Borgo a Mozzano (LU)

www.ilgiornaledicastelnuovo.it - [email protected] IL GIORNALE

30,00 € per il sostegno ricevendo 2 libri omaggio n. 11507530 intestato a Giannasi editore

Il Giornale si trova nelle principali edicole della valle del Serchio e Garfagnana.

Il Giallo di BoniniE’ in libreria il nuovo romanzo giallo diMarco Bonini dal titolo “Il ritorno del Pu-rificatore (Garfagnana editrice).Ecco l’incipit:

Palleroso, novembre 2000

«Maledizione, Marzio! Vi siete persi!? Vo-glio notizie! Subito!» Si capiva anche attraverso il telefono cheil commissario di Lucca Amleto Taddeiera sfinito. Gli ultimi tragici eventi, insolitiper un territorio come quello, avevanomesso a dura prova i suoi nervi e per con-tagio quelli dei colleghi.«Siamo quasi arrivati a Palleroso…» Marzio stava ansimando: la pressione cheil commissario gli metteva addosso era unpeso.«Con calma eh … mi raccomando! Tantoal massimo aggiungiamo una tacca …»Marzio avrebbe voluto dire qualcosa, peresempio che erano quasi le dieci di sera eche lui si era precipitato senza considerareche avrebbe dovuto essere a casa da al-meno un’ora, ma il commissario aveva giàriattaccato. Guardò interrogativo il col-lega a fianco che fece una smorfia e pulìcon un gomito il finestrino.L’ispettore Marzio Tullio Genovesi el’agente Roberto Altieri avevano ricevutouna telefonata da un residente di Palle-roso: urlava che sotto casa sua una per-sona con un cappuccio bianco stavatrascinando un sacco dalla cui estremitàusciva un paio di gambe. Per fortuna erariuscito a balbettare un indirizzo ma poidoveva essere svenuto. Non c’era statoverso di riparlargli. La chiamata era stata girata subito allacentrale operativa di Lucca: da anni sisusseguivano in Garfagnana, ciclicamentee con identiche modalità, degli omicidi.Lavoro di un serial serial killer che si fir-mava Il Purificatore. Queste erano le ra-gioni dello sfinimento del commissarioTaddei. Conoscevano bene quel paese, vicoli emulattiere. Scesero dalla macchina alvolo. Non c’era nessuno in giro. Si preci-pitarono pistole alla mano nella direzioneche sapevano, il via non poteva che esserela strada da cui era partita la segnala-zione. Ansimanti giunsero alla casa. Erachiusa. Buia. Il cappuccio bianco era importante: undettaglio comparso già in occasione degliultimi tre omicidi. L’ispettore Genovesiera il migliore. Non avrebbe sbagliato. Macome ritrovare il cappuccio bianco?

(il resto sul libro)

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Numero 83 Luglio-Agosto 2016 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Pagina 7 Dal libro di Guidugli al sito internet dedicato al percorso

Il Cammino del Volto SantoIl Cammino del Volto Santo è il saggiodi Amedeo Guidugli lo storico che piùdi altri si sono occupati in Garfagnanadi questo argomento.Ecco alcuni passaggi dal suo nuovolibro in uscita a settembre.

“Il pellegrinaggio cristiano rappre-senta una delle manifestazioni di fedepiù significative dell’età medievale e lasua pratica diventa un vero e propriofenomeno di massa che riesce a coin-volgere diverse regioni d’Europa. Tale esperienza rappresenta una ne-cessità spirituale dell’uomo, il qualesente il bisogno di riscattare le propriecolpe mediante forme penitenziali edaltri atti propiziatori che nella loroforma esteriore a volte ricordano quellidel mondo pagano. In parallelo con ciòche avveniva nel mondo greco e ro-mano, essa comporta viaggi lunghi edestenuanti verso i più rinomati san-tuari del tempo, dove si conservano re-liquie o altre immagini sacre degne diparticolare venerazione. Il pellegrinaggio religioso diventa,quindi, una manifestazione del singoloche vuole praticare, esteriorizzandola,la propria esperienza di fede, ma ancheun bisogno collettivo del sacro, che tal-volta assume una valenza di tipo apo-calittico. Il fenomeno del pellegrinaggio medie-vale si manifesta, soprattutto agli al-bori dell’XI secolo, durante un breveperiodo di pace per l’Occidente, in cuisi assiste ad un certo incremento de-mografico, che spesso appare collegatoad una rinascita sociale ed economicache, a sua volta, stimola la crescita diun nuovo sistema di comunicazioni edi scambi commerciali. Sia il viaggio penitenziale che quellodettato da motivi economici offrono lapossibilità, a chi è in grado di com-pierlo, di confrontarsi con culture di-verse e di intensificare i rapporti frapopoli geograficamente distanti fraloro. Non dobbiamo dimenticare, in-fatti, che ogni singolo viaggio puòcomportare mesi se non, addirittura,anni interi ed ogni spostamento può si-gnificare distanze spesso imprevedibili Le mète più importanti del pellegri-naggio cristiano, ovvero i punti di rife-rimento della spiritualità medievalesono quelli noti: il sepolcro di Cristo aGerusalemme, le tombe degli apostoliPietro e Paolo a Roma e le reliquie di S.Giacomo di Compostela in Galizia. Afianco di questi capisaldi della religio-sità popolare, spesso irraggiungibili, sipongono centri di minore importanzadisseminati un po’ ovunque, dove ipellegrini possono recarsi e compierele proprie esperienze devozionali. Glispostamenti in quanto tali rappresen-tano esercizi di devozione e di peni-tenza e per questo vengono dettiperegrinatio penitentialis od anche pe-regrinationes sacrae. Scrive R. Stopani: “Nell’immaginariocollettivo degli uomini del Medioevo ilpellegrinaggio occupava un ruolo digrande rilevanza: non a caso la figuradel pellegrino è un topos ricorrente

nelle opere ‘culte’, così come nella poe-sia popolare. Quest’ultima, accanto adantiche ballate epico-liriche, ha tra-mandato numerosi strambotti tradi-zionali che testimoniano delladiffusione della pratica dei pellegri-naggi: vedi il toscano ‘Pellegrin chevien da Roma’, o il piemontese ‘Pele-grin che andé a San Giaco’”.Un contributo alla rapida diffusionedel pellegrinaggio cristiano lo offrono,senza dubbio, le istituzioni monasti-che, soprattutto quelle più organizzate,in quanto sono in grado di indirizzareintere comitive di viandanti verso iti-nerari prestabiliti. L’abbazia di Clunyin Borgogna è sicuramente fra le più si-gnificative, in quanto avrà un ruolo deltutto determinante nella rinascita dellaspiritualità del mondo occidentale enella riforma della Chiesa universale.L’abate Odone e i suoi primi succes-

sori, riusciranno ad alimentare un fer-vore spirituale e intellettuale che poisarà assimilato e rielaborato da moltegenerazioni di monaci. Uno degli aspetti caratteristici dellacultura cluniacense era la povertà, manon perché i monaci fossero realmentepoveri, cioè privi di ogni bene mate-riale, ma perché avevano scelto di iso-larsi dal mondo per vivere più

intensamente la loro esperienza difede. Guglielmo d’Aquitania, il fonda-tore, li aveva forniti di una ricca dota-zione perché potessero dedicarsi allapreghiera, lontani dalle preoccupa-zioni mondane. Nei propositi dell’istitutore c’erano, in-fatti, altre aspettative, che andavanoben oltre la vita monastica intesa comeesperienza di vita circoscritta all’in-terno di un’abbazia, seppur prestigiosacome quella di Cluny: “Vogliamoanche che ai nostri tempi e ai tempi deinostri successori vi si eserciti semprecon somma intenzione, per quantodarà l’opportunità e la possibilità delmedesimo luogo, opera di misericor-dia nei confronti dei deboli, dei poveri,dei forestieri, dei pellegrini”.Dietro l’esempio dei monaci di Cluny edi altri monasteri dell’epoca, altri pel-legrini cominciarono a fare pratichepenitenziali spingendosi verso localitàdove era possibile venerare una reli-quia sacra: Compostela, Mont SaintMichel, La Madeline de Vézelay, S. Mi-chele del Gargano, S. Nicola di Bari,ecc. Lo stesso abate Odone, dopo aver per-corso molti chilometri a piedi, perchéanimato da spirito di contrizione,aveva raggiunto i rilievi del Gargano“per pregare” l’arcangelo Michele.Altri monaci, attraverso la predica-zione e l’iconografia, riuscirono a tra-smettere esempi edificanti a queipellegrini che transitavano dai loromonasteri per recarsi a visitare i luoghidi culto dell’epoca. Da questi sermoninacquero alcune delle più importantileggende agiografiche del medioevo lequali, in genere, trovavano ispirazionenella biografia dei santi e negli eventimiracolosi che ad essi venivano attri-buiti. Tra i santi più ricorrenti vi sonogli apostoli Pietro, Paolo e Giacomo (ilmaggiore); l’arcangelo Michele; i ve-scovi Martino di Tours e Nicola di Bari

e Maria Maddalena. L’effetto propagandistico derivante dairacconti agiografici e da quelli leggen-dari, spesso, induceva i pellegrini a in-traprendere il camminosperimentando nuove, quanto singo-lari, esperienze penitenziali: sullestrade dell’epoca, infatti, si potevanoincontrare uomini vestiti di sacco e colcapo coperto di cenere; persone cariche

di ceppi e di catene; individui che gi-rovagavano di chiesa in chiesa, diluogo sacro in luogo sacro, per espiarele proprie colpe. Gli stessi, talvolta, si fregiavano di sim-boli esteriori: essi rappresentavano lamèta raggiunta ed entravano a farparte dell’abbigliamento del pellegrinocome signa super vestem. L’esempio più significativo (ed ancorapraticato) è quello della conchiglia diS. Giacomo, che veniva esposta sulmantello di coloro che ritornavanodalla Galizia, come prova tangibile delfatto che avevano potuto pregare sullasua tomba. Ma a corredo dell’abbigliamento delviandante c’erano anche altri oggettiche servivano alle sue necessità perso-nali, come il bordone (o bastone daviaggio) la scarsella, la fiasca per l’ac-qua e il copricapo a larghe tese.L’uomo del medioevo sentiva il biso-gno di praticare la propria fede in ma-niera tangibile e, quindi, accorrevaverso i più rinomati luoghi di culto perinvocare il cosiddetto “patrocinio”,una sorta di protezione individuale,che credeva di poter ottenere recandosia piedi presso la tomba o la reliquia diun santo. Talvolta, il suo viaggio eradovuto a semplice vana curiositas. “Dopo la fine del X secolo – sottolineaJ. Sumption - un numero crescente siadi umili che di potenti cominciò a com-piere lontani pellegrinaggi per espiarele colpe che gli pesavano sulla co-scienza. Le ragioni di questo improvviso au-mento sono tutt’altro che chiare, giac-ché l’introspezione e il senso di colpanon erano invenzioni dell’XI secolo ele condizioni dell’Europa occidentaleal compimento del millennio nonerano di per sé sufficienti a spiegare ilfenomeno. C’era tuttavia un aspetto della vita re-ligiosa contemporanea che non potevacertamente non far sentire il suo peso. Il periodo vide, infatti, radicali cam-biamenti nel ruolo del sacramentodella penitenza (…). In questo contesto diventano chiare leragioni del sorgere di fondazioni mo-nastiche in un numero senza prece-denti e della popolarità deipellegrinaggi e delle crociate che con-trassegnarono l’XI secolo”. Di pari passo con il risveglio religiosodi cui abbiamo fatto cenno, il periodocompreso tra l’XI e il XII secolo si ca-ratterizza per il manifestarsi di una rin-novata coscienza civile, che investequasi tutto l’Occidente. Molti dei timori e delle angosce cheavevano contraddistinto la fine delvecchio millennio appaiono superatied anche l’esperienza quotidiana vienevissuta in maniera diversa rispetto alpassato. Si assiste così ad un lento magraduale processo di ammoderna-mento delle strutture economiche e so-ciali, i cui effetti pratici si realizzanoattraverso significative modifiche nel-l’organizzazione pratica della vita quo-tidiana. (il resto sul saggio in uscita)

Amedeo Guidugli

Il progetto della via e il sito internetIl progetto del Cammino del Volto Santo è nato nel 2008 con molteplici scopi. Tra que-sti emergono l'intenzione di offrire supporto e informazioni a coloro che vorranno af-frontare il cammino del Volto Santo e la volontà di far conoscere due terre, la Lunigianae la Garfagnana, che molto hanno da offrire in termini di bellezze paessaggistiche, sto-ria, tradizioni, cucina e ospitalità. Il cammino del Volto Santo, chiamato da molti Via Francigena di Montagna, nasce dallacittà di Pontremoli salutato dalle Statue Stele, rappresentanti misteriosi e affascinantidegli antichi abitanti della Lunigiana, e dal labirinto di San Pietro.Passando per borghi bizantini e longobardi, alla ricerca di figure antropomorfe che con-tinuano a raccontarci di civiltà sconosciute, soffermandoci ad osservare il labirinto diCeretoli, da poco ritrovato, arriveremo alla chiesa di San Giovanni Battista dove unVolto Santo, molto simile a quello lucchese, ci accoglierà chiedendoci qualche minutodi riposante contemplazione. Dopo molti giorni e dopo aver attraversato tutta la valledel Serchio finalmente a Lucca in San Martino il vero e unico Volto santo.Tutte le info sul sito: www.viadelvoltosanto.it

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Pagina 8 Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana Numero 83 Luglio-Agosto 2016

Paolo Marzi ci racconta le grandi fiere di Castelnuovo del 1800

Quando la Fiera era “spettacolo”Finalmente la bella stagione! Il periododello svago, delle feste e delle fiere. Aproposito di fiere, che cosa c'era di piùatteso che un evento come una fieraper un bambino? Nei miei ricordi di bimbetto fiera vo-leva dire regalo e dolciumi. Sì, perchéin ogni fiera che si svolgeva nel miopaese la nonna, la mamma o chicches-sia sicuramente mi avrebbe regalato ilgiocattolo preferito che avevo vistolamattina di buon ora alla bancarella deigiochi, però a condizione imprescindi-bile di andare a messa e fare comu-nione. Dopodiché a fine messa tutto il paren-tado andava a pranzo dalla nonna, cisi rimpinzava a più non posso e poi dicorsa fuori, si andava quindi a com-prare il sospirato giocattolo, di conse-guenza non poteva nemmeno mancareuna capatina dal "chiccaio" per l'acqui-sto di qualche dolce leccornia: i brigi-dini, "i sigari" o magari il croccante esicuramente ed immancabilmente sa-rebbe avanzato anche qualche lira perle autoscontro del Bisio. Questa brevemente era la mia fiera, male fiere nella valle esistono da secoli eallora andiamo a vedere com'era unafiera garfagnina nella metà del 1800.Un tuffo in un qualcosa di magico epoetico, fatto di antichi sapori e di im-magini che sembrano uscite dalla mac-china del tempo.La prima (forse) e la più importantefiera della valle era quella di Castel-nuovo Garfagnana che si svolgeva asettembre. Fino agli anni precedenti all'unitàd'Italia questo tradizionale mercatomantenne inalterate le sue caratteristi-che prettamente commerciali, pen-siamo fra l'altro che questamanifestazione risale addirittura al1430 quando Niccolò III D'Este dette ilbenestare per il suo allestimento. Lo scopo della manifestazione eraquello di riunire, nella prima settimanadi settembre tutti i migliori commer-

cianti di bestiame e di prodotti agricoliprovenienti da tutta la Garfagnana edalle zone limitrofe, qui si vendevanoo si scambiavano prodotti, si discutevadi nuove merci o di semine. Il cambio radicale ci fu verso il 1850quando gli organizzatori della fiera, alfine di richiamare quanti più visitatoried operatori possibili, decisero di ar-ricchire il mercato con divertimenti ediniziative che coinvolgevano la cittadi-nanza e le associazioni di volontariato.All'inizio naturalmente si partì a pic-coli passi, furono realizzate piccolecose, fatte comunque con grande entu-siasmo e poca spesa grazie ad artisti lo-cali. Man mano che gli anni passavano lacosa cominciò a prendere mano diven-tando di fatto la fiera più importantedel Ducato (n.d.r. dopo Modena) tantoda richiamare artisti di strada di ognisorta da tutta Italia. Sulla scrivania delsindaco giunsero numerosissime ri-chieste, risale al 28 maggio 1850 la let-tera di tale Napoleone Bigazzi diMilano che chiedeva il permesso di"mettere una baracca in tela sullaPiazza del Mercato per eseguire eser-cizi ginnici", stessa richiesta faceva

anche Emilio Barbieri di Bologna chenell'agosto del 1858 pregava le autoritàdi "concedergli (come è stato negli annidecorsi) di poter chiudere un Circosulla piazza del bestiame nei giorni difiera e presentare al rispettabile e coltopubblico anche esercizi ginnici". Naturalmente gli spettacoli di atleticaandavano per la maggiore, ma molterichieste erano per eseguire il "ballodella corda" (n.d.r. una variante dellaquadriglia): "Da trent'anni circa venivaannualmente per la fiera di settembrein questa città - scriveva così un certoGaspero Petreria di Livorno detto "ilDiavoletto" - ed esercitava il ballo dellacorda nella così detta piazza del Cro-cefisso. Essendo anche quest'anno ritornatoimplorerebbe dalla Bontà della Signo-ria Vostra Illustrissima lo stesso per-messo gratuito come fu per lo passato".Così anche Giuseppe Tonini da Pisa:"Desideroso di recarsi in questa Cittàper la prossima fiera di settembre pereseguire con la compagnia di cui sonodirettore,balli di corda e giochi di gin-nastica nella Piazza del Crocifisso". Per accogliere le centinaia e centinaiadi persone che venivano da tutta lavalle e anche fuori regione occorrevavariare anche le esibizioni e più singo-lari e curiose erano e più sicuramenteavrebbero avuto successo è il caso diMichele Mazzoleni di Bergamo chenella fiera del 1876 presentò: "Destro fi-sico e proprietario di una raccolta diuccelli ammaestrati ad eseguire diversigiuochi"; oppure le richieste del violi-nista Gaetano Pucci di Livorno nel1857 che voleva dare "accademia stru-mentale nella fiera di Domenica" e pre-gava che gli fosse concessa la salacomunale. Ma su tutte svettava la meraviglia dellemeraviglie e quella fiera del 1868 ri-marrà nella memoria dei garfagniniper molti anni. Fu un vero evento quello che GaetanoAmbrogini propose in quella memora-bile fiera, fece vedere immagini che igarfagnini mai avevano visto in tuttala loro vita. Quella del "Gabinetto Pa-noramico" fu un vero incanto che cosìsi descriveva nella sua presentazione:"In esso si osservano dei nuovi ritro-vati dell'arte fotografica e quadri ot-tico-plastici-ottico cosmografici,

ottico-panoramici, che destaronoovunque grande meraviglia, special-mente per vedute di battaglie con mac-chine Alletescop all'ultima perfezione- così continuava il volantino - Si os-serva il mondo in miniatura, da unpolo all'altro, dalle più ridenti spondedel Nilo ai ghiacci eterni della Siberia,le più alte montagne, le rovine degliantichi monumenti,i più preziosi pa-lazzi, tutto sarà dato vedere come purei misteri di Londra, Parigi e Berlinodove si scoprirà la vita intima delle fa-miglie, dalle più aristocratiche alle piùumili abitatrici di meschine capanne.Bisogna vedere per credere che tuttoquesto viene rappresentato in gran-dezza naturale, rilievo e colorito natu-rale, quanto un personaggio il piùgrande, non troverebbe meglio colspendere una vistosa somma". Immaginate voi la meraviglia che po-teva essere per persone che a malapenae con difficoltà si spostavano da unpaese all'altro. Insomma gli anni passavano e la fieraaveva sempre più una buona riuscita,le richieste di partecipazione giunge-vano da ogni parte d'Italia, segno chela manifestazione aveva ormai un suc-cesso nazionale, infatti le associazionifurono coinvolte ancor di più con ilcompito di reperire fondi e program-mare al meglio i festeggiamenti e i gio-chi a sostegno delle attivitàcommerciali. Ecco allora un programma degli eventidel 1895 fatto dalla Società Operaia,praticamente nasceva quella che an-cora oggi è meglio conosciuta come"La Settimana del Commercio" chegrosso modo si svolge nel solito pe-riodo.L'inaugurazione avvenne il 31 agostoalle ore 19 e fu aperta con l'esibizionedella locale filarmonica in Piazza Um-berto I a seguire avvenne una pesca dibeneficenza. Il primo settembre fu unsusseguirsi di concerti molto apprez-zati dai visitatori, mentre il giorno suc-cessivo l'entusiasmo salì alle stelle peruna corsa di asini con tanto di fantini.Giochi divertenti furono organizzatianche per il tre settembre con un ap-passionante corsa nei sacchi, mentreper il quattro si svolse un interessantecorsa di velocipedi. Per la chiusura il sette settembre fu-rono fatte le cose in grande quando siinnalzarono diversi palloni aerostaticicostruiti con spicchi multicolori. Maper tutta la settima la vera attrazionefu l'albero della cuccagna. Si trattava di un lungo palo accurata-mente unto e scorticato innalzato sullapiazza principale del paese e sormon-tato da una struttura circolare su cui sitrovano appesi i salumi e i formaggiopiù belli e appetitosi. L'obiettivo è raggiungere i premi sullavetta del palo che diventeranno così in-discussa proprietà del coraggioso gio-catore. Un affermazione questa che altempo aveva doppio significato: diaver fatto un impresa quasi impossi-bile ma sopratutto perché portare acasa un bel prosciutto in periodi dimagra equivaleva a una vera e propriafesta in famiglia. Le gare erano segui-tissime e le grasse risate degli spetta-tori risuonavano in tutta la piazza,specialmente quando il disgraziatoconcorrente che si era cosparso le manie il petto di calcina in polvere scivolavamiseramente a terra ad un passo dallavittoria.Non resta quindi che dire... buona fieraa tutti!!!

Paolo MarziL'articolo trae notizie da uno studio dellaprofessoressa Lorenza Rossi.

E in ultimo ripetiamo...Pensavate, cari lettori, che in questo numero ci fossimo dimenticati di rilanciare alcunipunti forti del nostro giornale. Anche se è estate torniamo a ribadirli.1 - I comuni devono unirsi e farlo velocemente, ovvero fino a quando ci saranno van-taggi economici. Cosa aspettano Villa Collemandina e Castiglione? O Fosciandora conPieve Fosciana? E ancora Careggine con Camporgiano? Primi passi per altre fusioni in futuro e giungere ad avere massimo due comuni nel-l’intera Garfagnana;2 - La Garfagnana ha bisogno di una promozione e di una cabina di regia unica pergli eventi, puntando su grandi eventi per comune. Tipo Ariosto a Castelnuovo; Muf-frina a Camporgiano; il pane a Careggine; festa medievale a Castiglione, etc. etc. Nonsi può più vedere un cartellone dove ad agosto ci sono centomila eventi contemporaneie poi a settembre più nulla;3 - L’altra Toscana. L’abbiamo ribattezzata così ormai alcuni fa su queste pagine la no-stra Garfagnana. L’altra Toscana come un must, un nome forte, da usare per promuoverela nostra terra. Usatelo. Ovunque. Il Giornale lo regala a chiunque.4 - Guardare al mondo. A breve la Rocca Ariostesca sarà terminata e avremo un in-sieme di Rocche estensi, fiorentine e lucchesi in una unica valle. E’ il momento di met-terle in rete. Unirle e farle funzionare parlando inglese, francese, tedesco.5 - La ferrovia è per molti un impiccio, in ritardo e devastata. Perchè non fare con Tre-nitalia durante il periodo estivo un treno giornaliero - stile Freccia della Garfagnana -che parta da Lucca alle 7 e ritorno a Lucca alle 19. Lungo il percorso fermate a visite aGhivizzano, Barga, casa Pascoli, Castelnuovo, Verrucole, etc. etc. Con i servizi navettesarebbe possibile portare i turisti ovunque.6 - Aprire gli occhi e guardare i problemi per quello che sono. Non nascondersi nulla allavista. Perchè far finta che tutto vada bene vuol dire solamente posticipare i disastri.