Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 13 - Domenica 15 aprile 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita Il dramma degli “ESODATI” casoriani LA CLASSE OPERAIA VA ALL'INFERNO

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Anno II - Numero 13 - Domenica 15 aprile 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

Il dramma degli “ESODATI” casoriani

LA CLASSE OPERAIA VA

ALL'INFERNO

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E D I T O R I A L E

Istituzioni a DELINQUEREFatti e misfatti della politica da Roma a Napoli a Casoria.di Giuseppe Storti

L’Etica pubblica, degradata al “così fan tutti”. Mentre gli italiani strin-gono la cinghia, sopraffatti dalla

crisi economica e dai tagli imposti dal go-verno tecnico, la politica chiusa nella torre d’avorio dei suoi privilegi dissipa e mal-versa fondi pubblici. A vent’anni da “mani pulite” l’inchiesta del Pool di magistrati milanesi che distrusse la prima repubbli-ca, le cose sono addirittura peggiorate. I segnali vengono dal grido d’allarme della Corte dei Conti che a più riprese denuncia l’aumento a dismisura della corruzione nei pubblici uffici. E poi il vergognoso scan-dalo dei rimborsi elettorali ai partiti: un fiume di denaro, quasi 300 milioni di euro all’anno che servono da bancomat perso-nale dei politici. Dopo il caso Lusi: il teso-riere dell’ex Margherita, che ha coinvolto anche il leader dell’Api Rutelli, la Lega da padrona a casa propria si trasforma in ladrona a casa propria: sì, ma con i soldi dell’odiata Roma. Soldi pubblici usati per le spese personali della famiglia Bossi e di Rosy Mauro che è anche Vice-presidente del Senato: la più alta istituzione della Repubblica italiana. Insomma un degrado etico: anzi un coma etico senza precedenti che scuote il Paese. Di contro, mentre ac-

cade tutto ciò il popolo muore. Aumento insolito ed inquietante di casi di suicidio per crisi economica. Imprenditori e pen-sionati, ma anche impiegati, che di fronte alla paura di non farcela si tolgono la vita. Insomma la classe operaia, ma ed è que-sta la novità anche quella impiegatizia va all’inferno. Nel Paese, intanto passa in sor-dina un principio pericolosissimo: ovvero che la caduta delle tutele sociali sia la “conditio sine qua non” per la ripresa eco-nomica. Spia-ce che anche le forze che storicamente dov rebbero difendere i lavoratori e i lori diritti( il Pd ad esempio), cedono e sbracano di fronte ad un governo: quello del Prof. Monti, che certamente non è sta-to indicato dagli elettori, ma appare sem-pre di più come un direttorio di guerra. E via con il solito totem dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Una vera fissazione che va avanti da decenni, quando la Ger-mania che è la locomotiva economica del vecchio continente, ha un sistema di tutele per il lavoratore, solido ed efficace. Sembra che tutto debba risolversi smantellando il sistema di tutele sociali su cui si pog-gia il nostro Stato. Prendiamo la sanità. Il diritto alla salute. Esso è scolpito nella Costituzione all’art. 32. Oggi assistiamo allo smantellamento del sistema sanitario nazionale. Ed ecco i casi di malasanità. Una donna muore all’Ospedale Fatebene-fratelli di Napoli: il nome è tutto un poe-ma, a giudicare da ciò che è capitato, viene tenuta sei ore solo con dolorifici, mentre gridava dal dolore, al punto di volersi buttare dalla finestra. Infatti aveva una perforazione intestinale. Il radiologo era in riunione. Questo è solo uno dei tanti casi. Oggi la sanità è per ricchi. Chi non ha soldi si sottopone a vere e proprie odis-see negli ospedali pubblici che tra tagli e scandali sono dei porti di mare. Vogliamo parlare della sanità nella nostra città? Pri-mo soccorso chiuso da tempo. Mai più

riaperto. Funzionava benissimo in con-venzione con l’Ospedale dei Camilliani, punta di diamante della sanità locale, mai valorizzato in pieno. Anzi solo promesse e chiacchiere. Una città di centomila abitan-ti poteva e doveva avere un pronto soccor-so, un reparto di ostetricia e ginecologia. Solo promesse, passerelle in occasione di campagne elettorali. Poi più nulla. La so-

lita politica p o l i t i c a n t e che fa annun-ci che durano lo spazio di pochi giorni. D o b b i a m o ricordare il modello Ve-delago?, pro-pugnato in c a m p a g n a elettorale e

dopo dal Sindaco Carfora, riciclo e buone pratiche in materia di differenziata. Poi, sotto l’annuncio : niente! Nuovo stadio a Casoria. La città si candida ad ospitare il Napoli di Cavani e Lavezzi. Comunicati roboanti, interviste………… Poi più nulla. Dei veri illusionisti i politici nostrani. La realtà che si fonde con la fantasia. E la fan-tasia che batte l’immaginazione. Abbiamo descritto la difficoltà di chi è a stipendio fisso e dei pensionati. Ma in questo nume-ro, abbiamo affrontato un’altra questione all’attenzione delle cronache: gli esodati. Il loro numero esatto ancora non si cono-sce, e la stessa Inps ha fatto sapere che il calcolo e’ difficile da fare perchè dipende da alcuni passaggi organizzativi. Secon-do gli esperti di previdenza, comunque l’esercito degli esodati conterebbe circa 350-360 mila unita’. Gli esodati sono quei lavoratori che hanno interrotto il proprio rapporto di lavoro contando di andare in pensione con le vecchie norme (vigenti al 31 dicembre 2011) e che invece, a causa della riforma delle pensioni, rischiano di vedere la data di pensionamento slittata. Sono in mezzo al guado. Usciti fuori dal lavoro, non possono andare in pensione. Ce ne sono anche a Casoria. A loro de-dichiamo la copertina di questo numero. Agli operai, di cui oggi nessuno più parla. Buona Domenica!è anche online!!!

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P O L I T I C A

Intervista ad Emilio PolizioLe dichiarazioni del consigliere comunale dell’UDC, sulle ultime vicende della politica casoriana.di Rosa Davide

Risulta essere tra gli aggrediti duran-te la rissa, scoppiata nel pomerig-gio di Venerdì 23 Marzo. Può farci

una breve sintesi dell’accaduto?Venerdì pomeriggio insieme ai consiglieri dell'opposizione avevamo preso appunta-mento con il notaio Colella, presso il suo studio a Via Principe di Piemonte, per ras-segnare le nostre dimissioni in modo da pro-vocare lo scioglimento del Consiglio Comu-nale, ormai stanchi di questa situazione di perenne immobilismo ed illegalità generata dall'attuale amministrazione. Mentre atten-devamo l'arrivo dei consiglieri del PD, un gruppetto di facinorosi appartenenti al Mo-vimento Lotta per il Lavoro USB di Caso-ria, ci ha accerchiato, insultato e costretti ad allontanarci. A detta degli aggressori lo scio-glimento anticipato dell'assise civica avrebbe impedito la realizzazione di un progetto che avevano in cantiere con l'amministrazione, cioè la costituzione di una cooperativa a cui sarebbero stati affidati i lavori di manu-tenzione nelle scuole comunali, così come pubblicizzato anche in un volantino pubbli-cato all'indomani dell'accaduto. Non potrà

sfuggire che l'affidamento di qualsiasi lavoro svolto per il Comune avviene attraverso una gara ad evidenza pubblica e predeterminarne l'esito è un reato.Il sindaco Enzo Carfora ha ufficializzato le sue dimissioni. Quali crede che siano le reali motivazioni di questa scelta?Alla luce dei recentissimi episodi le dimis-sioni del Sindaco sono un adempimento doveroso se fatte con l'intento di rassere-nare il clima. Considerata l'inagibilità de-mocratica che si è venuta a creare, dal momento che alla maggioranza del Consiglio Comunale è stato impedito lo svolgi-mento dei propri diritti politici - tra cui c'è anche la possibilità di provocare lo scioglimento anticipato del Consiglio - non vedo come il Sindaco avrebbe potuto continuare. Purtroppo non credo che il vero intento sia questo, più che altro queste dimissioni sono una farsa, un'occasione per fare quello che sin dall'inizio l'amministra-zione aveva in mente: cioè mettere il PD alla porta per sostituirli con i soliti transfughi di turno.Crede che la situazione possa cambiare in venti giorni? Non ci vorranno venti giorni, la situazione ormai è chiara. Ci sono consiglieri d'opposi-zione intenzionati il giorno prima a firmare le dimissioni, che a distanza di sole venti-quattro ore erano già pronti a collaborare con il Sindaco in nome del “bene della co-mune”.

Riassetto della maggioranza o nuove ele-zioni nel 2013: queste le due possibili riso-luzioni della crisi. A questo punto, quale pensa sia la migliore per Casoria?Ci potremo confrontare con questa maggio-ranza solo se l'intenzione fosse quella di rea-lizzare un progetto condiviso che passi attra-verso l'azzeramento della Giunta, assoluta-mente deficitaria nelle realizzazioni rispetto alle attese; revoca dei dirigenti ed assunzione di un vertice amministrativo qualificato tra-

mite un concorso pubbli-co che permetta di sele-zionare in base al merito e non alle appartenenze; rimodulazione del P.U.C. in modo da renderlo foto-grafia reale del territorio e non trampolino di nuove speculazioni per pochi amici; messa sul mercato della Casoria Ambiente

S.p.A., così come prescrive la legge, in modo da favorire l'oculata gestione che comporte-rebbe anche un abbassamento delle tariffe a carico dei cittadini; approvazione e stipula della convenzione per i fondi P.I.U. Europa prima che sia troppo tardi. Questo è sempre stato il progetto politico portato avanti dal mio partito e non credo che il Sindaco sia di-sposto a condividerlo, per questo ritengo che l'unica soluzione siano nuove elezioni prima che le possibilità di sviluppo siano definiti-vamente compromesse. Ringraziando il consigliere per la sua dispo-nibilità, lo invitiamo a continuare a seguire il Giornale di Casoria, anche sul portale web www.casacasoria.it. Buona Domenica!

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I L C A S O

Anche Casoria fu ferita nella “Strage di Natale”Ben cinque casoriani persero la vita nell’attentato sul treno Rapido 904, il 23 dicembre 1984.di Luca Scialò

Alcuni giorni fa è uscito nelle sale ci-nematografiche “Romanzo di una strage”, un film sulla strage di Piaz-

za Fontana diretto da Marco Tullio Giorda-na, già autore di storie di cronaca come “I cento passi” e “La meglio gioventù”. Vengo-no affrontati temi difficili come la morte di Giuseppe Pinelli e del Commissario Luigi Calabresi, sebbene il film risenta di quel so-lito formato fiction, bonario e minimalista che negli ultimi anni sta deturpando buona parte del cinema italiano. Eppure tratta di un fenomeno violento e drammatico qual è stato il terrorismo stragista neofascista, che ha visto anche la complicità determinante di alcuni settori deviati dei Servizi Segreti, il silenzio vergognoso di alcuni esponenti di Governo democristiani e la collaborazione di gruppi criminali quali la Banda della Ma-gliana, la Mafia e la Camorra. Emblema di questo intreccio collaborativo

tra organizzazioni criminali e istituzioni è senza dubbio l’attentato al treno Rapido 904, partito da Napoli il 23 dicembre 1984 direzione Milano (di qui il nome Strage di Natale). Sul tratto ferroviario Firenze-Bo-logna, nella lunga galleria appenninica in San Benedetto Val di Sambro nei pressi di Bologna, una valigia piena di esplosivo T-4, collocata nel vagone numero 9, quart’ultimo di seconda classe (proprio quello centrale), esplose alle ore 19:08. Nell’impatto mori-rono 15 persone mentre ne restarono ferite oltre 250. Il bilancio fu poi aggravato dalla morte, tempo dopo di un’altra persona, Gio-acchino Taglialate-la, per le gravi ferite subite, il 24 maggio 1987. L’inchiesta giu-diziaria sul caso del Rapido 904 ha indi-viduato nella Mafia la principale respon-sabile della strage, in virtù del fatto che sono stati condan-nati all’ergastolo quali autori due esponen-ti mafiosi di spicco: Pippo Calò - definito nell’ambiente mafioso il “cassiere” - e il suo braccio destro Guido Cercola, suicidatosi in tarda serata del 2 gennaio 2005. Impli-cati anche esponenti della Camorra: Misso, Galeota, Pirozzi, Esposito e Luongo, con-dannati “solo” per detenzione abusiva di

esplosivi o, come nel caso di Esposito, per favoreggiamento. Vi è stata anche un’impli-cazione politica, rappresentata nella persona del deputato del Movimento Sociale Italia-no Massimo Abbatangelo, per detenzione di armi ed esplosivi.Tra le vittime figurano anche cinque caso-riani. L’intera famiglia De Simone: Angela Calvanese in De Simone, Anna De Simone, Giovanni De Simone, Nicola De Simone, nonché Abramo Vastarella (a loro è anche dedicata una lapide accanto all’ingresso del Comune). Quanti tra i giovani under 30 lo sanno? Io l’ho saputo perché il terrorismo di estrema destra, definito La strategia della tensione, è stato l’argomento della mia tesi di laurea. In realtà non ero neppure a co-noscenza della Strage di Natale, nemmeno accennata nei libri scolastici. Lanciamo una proposta: perché non fissiamo a Casoria una giornata della memoria il 23 dicembre, con qualche iniziativa culturale? O magari una

giornata di lutto cittadino? Com-memoriamo stragi come la Shoah o, più di recente, le Foibe, ma poi non conosciamo nulla di quelle che ci hanno coinvolto e scon-volto direttamente. Stesso dicasi per la

strage del Pilastro, consumatasi il 4 genna-io 1991 intorno alle 22 presso il quartiere Pilastro di Bologna per opera della “Banda della Uno bianca”: una pattuglia dell'Arma dei Carabinieri cadde sotto le pallottole del gruppo criminale. Tra loro c’era anche “il nostro” Mauro Mitilini, a cui è anche dedi-cato un mezzo busto nella Villa comunale.

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I L F A T T O

Il dramma degli “ESODATI” casorianiLa vicenda degli esodati: tra questi anche alcuni dipendenti ex Alenia. Indetta una anifestazione nazionale a Roma.di Daniela Devecchi

Un' altra tra le tristi vicende in Italia. La storia degli ex lavoratori cosid-detti “esodati” da qualche giorno, sta

facendo il giro di tutto il paese; c' è da scom-metterci, anche del globo intero. Si tratta di ex lavoratori, alcune da grandi aziende anche presenti in Campania o addirittura in Caso-ria, come l' Alenia, i quali, avendo intrapreso un' attività lavorativa tramite accordi avvenuti prima del 4/12/2011, ad oggi, con le nuo-ve leggi, non avrebbero raggiunto i requisiti minimi per la pensione. Risultato: lavoratori senza più un lavoro che in futuro non avran-no nemmeno il vitalizio per la vecchiaia. La situazione è “catastrofica”, gli ex lavoratori, in Campania come in altre parti d' Italia, hanno espresso il proprio malcontento:“Una legge senza scrupoli, un mondo che ad oggi non offre nessuna via d' uscita- come testimonia

Antonio, ex lavoratore Alenia, Casoria- ho lavorato per anni e quasi vicino al “traguar-do” della pensione, mi aspetta una vecchiaia d' elemosina... Il governo non può certo lasciarci a piedi”. Grido disperato cui fa eco la voce di migliaia di ex stipendiati che con questa nuo-va riforma si trovano in una sorta di limbo: senza speranza per il passato, ossia ripresa del vecchio lavoro, o aspetta-tiva per il futuro, si profila per loro davvero un avve-nire di stenti e di sacrifici. Alle loro proteste, altra voce che ha fatto il giro del bel paese, ha fatto eco la risposta del sottosegre-tario Polillo, il quale date le evidenti lamentele, ha reclamato che :”I lavoratori potrebbero ri-prendere il vecchio lavoro...” cosa certamente impossibile per un' Italia sull'orlo della cri-si e soprattutto per dei dipendenti licenziati tempo prima, tramite accordi preventivi. Le rappresentanze sindacali non sono d' accordo a questa “novità” che costringerebbe centinaia di futuri pensionati ad una vita di stenti, gli ex manovali non sono d'accordo, e sono pronti a fare sentire la loro protesta per una nuova riforma di legge che, a detta loro “sfalderebbe ancora una volta una situazione italiana già

di per sé insostenibile”. Testimonia allo scopo Giovanni Nughes rappresentante CGIL pro-vinciale in Campania: ”Non staremo di certo a guardare- dichiara inorridito- anche i lavo-ratori ex Alenia di Casoria, come Fiat di Po-migliano o Telecom o altre grandi aziende sul territorio, rischiano di non ricevere un soldo dopo una vita di stenti e di lavoro. Il governo

tra questi esodati vuole recuperarne all'incirca sessantacinque mila. E il resto dove li mettiamo? Se deve essere fatta un' intesa questa deve valere per tutti gli ex lavorato-ri- conclude- per questo noi e altre sigle sindaca-li, abbiamo indetto una

protesta a Roma che avrà luogo in data tredici aprile. Lì porteremo anche ex dipendenti di Casoria e Napoli, il governo dovrà ascoltare le nostre giuste richieste”. Una ribellione na-zionale dunque, che raccoglierà ex funzionari casoriani e campani. Il governo, ancora una volta, sembra avere varato una proposta di legge, come tante in quest'ultimo periodo, che andrebbe, sembra, contro gli interessi di citta-dini e italiani. Di nuovo proteste, ancora scio-peri, il profilarsi di manifestazioni nazionali: per quanto tempo ancora si potrà resistere?

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I N F O R M A Z I O N E P U B B L I C I T A R I A

AUREA CASH I valori del gruppo societario.

Il gruppo Aurea Cash ha acquisito sul territorio di riferimento una consolidata reputazione, in particolar modo grazie

alla solida cultura ormai radicata da anni all’interno del gruppo.La nostra politica aziendale è centrata su due aspetti principali: Orientamento al cliente, ponendo al centro del nostro interesse la sua completa soddisfazione, offrendogli una va-sta gamma di prodotti e servizi ad elevato livello qualitativo, che spesso superano le sue attese; Orientamento verso i nostri colla-boratori, attraverso la creazione di un clima familiare in cui il dipendente può sentirsi a proprio agio e come parte integrante della nostra azienda.I fattori che si ritengono pertanto vincenti e che rappresentano i valori alla base della no-stra strategia possono essere così sintetizzati:-elevata imprenditorialità, attività con pro-

gresso continuo e misurabile, cortesia e pre-cisione;-trasparenza ed onestà , garantendo al pro-prio cliente correttezza, equità, imparzialità e offrendogli tutte le informazioni richieste in modo chiaro, tempe-stivo e completo;-Leadership sul merca-to di riferimento;-Qualità ed affidabi-lità;-Fiducia e rispetto, che permettono una stretta collaborazione con il cliente cogliendone a pieno le esigenze;-Flessibilità ed apertura al cambiamento;-Apprendimento continuo e costante;-Innovazione; siamo sempre alla ricerca di nuove tecnologie per rispondere al meglio alle varie esigenze che si presentano, per ga-rantire ai nostri clienti maggiori vantaggi ed opportunità; “il poter contare su tecnologie e strumenti continuamente innovativi, è un aspetto che ci da un’ampia forza sul mercato

Lavoro di gruppo e valorizzazione dei colla-boratori, formiamo ed incoraggiamo i nostri dipendenti verso una crescita futura;-Fedeltà e senso di appartenenza, facendo sentire il cliente come a casa propria, il quale è libero di ricorrere all’esperienza e alla pre-parazione di uno staff di esperti, anche solo per una semplice consulenzaAurea Cash è un’azienda fortemente legata alle tradizioni ed orientata al futuro.Ha come scopo principale, quello di fornire

un elevato valore ag-giunto ai propri clienti, attraverso una gestione efficace dei processi re-lativi alla qualità, sicu-rezza e trasparenza.La mission aziendale oggi può essere sinte-tizzata in due semplici

parole: “Professionalità ed onestà”!“ Professionalità” : grazie all’esperienza de-cennale maturata nel settore orafo, e agli studi accreditati nell’ambito della valutazio-ne di oggetti di lusso ( delle leghe d’oro e diamanti).“Onestà” : attraverso una comunicazione chiara, leale , trasparente, ma soprattutto ve-ritiera, ponendo il cliente al centro del pro-prio universo.

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A R P I N O

Preoccupiamoci della “MONNEZZA”Cronache dall’altra città.di Angela Uliano

Via Nazionale delle Puglie altezza de-posito ANM cumuli di spazzatura indifferenziata giacente da giorni. I

cittadini lamentano il continuo sversamen-to abusivo in qualsiasi ora del giorno e dalle notte e la totale mancanza di controlli. Ar-teria principale che collega Napoli a Caso-ria , la suddetta via è praticamente tagliata a metà per competenza territoriale, difatti il

cumulo di “monnezza” incriminato è posto sul lato appartenente al comune di Napoli e precisamente alla municipalità di Ponticelli. Ma chi alimenta questa “collinetta” sono gli abi-tanti di Casoria-Arpino, dichiarano i cittadini che ci hanno segnalato la no-tizia. “ Basta notare le po-che buste di differenziata che lasciano ai portoni per vedere che la raccolta ha avuto un calo. Abbiamo più volte chiesto un attento controllo da parte dei nostri am-ministratori ma non abbiamo avuto rispo-

sta”. Risposta che hanno avuto dalla Presi-dente della Municipalità, la dott.ssa Gozzini, la quale si è impegnata nei prossimi giorni

alla rimozione del cu-mulo ormai arrivato a di-mensioni che ricordano i giorni delle emergenze rifiuti. Fra l'altro c'è da segnalare che, a Casoria, questa settimana non è stato effettuato il ritiro della indifferenziata esa-

sperando gli animi degli abitanti della zona che non essendo informati di eventuali dis-servizi si sentono sempre meno considerati.

Ethos, l’associazione che lotta per la tutela dell’ambiente.di Raffaella Battinelli

L’associazione Ethos nasce un anno e mezzo fa con l’intento di interessarsi alla salute e alle problematiche am-

bientali presenti sul nostro territorio. Attra-verso alcuni convegni pubblici hanno proiet-tato l’attenzione sul tema delle interazioni tra ambiente con inquinamento diffuso e pato-logie che minacciano uno dei diritti inviola-bili del cittadino italiano il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 32. L’aspetto innovativo proposto dall’Ethos è rappresentato dalla possibilità per gli inte-ressati di affiancare a suddetti convegni delle vere e proprie visite guidate gratuite per co-noscere meglio e con maggior concretezza il

problema. A Novembre ha aderito al conve-gno promosso dal movimento “Cinque stelle di Casalnuovo” cui hanno preso parte esperti geologi e diverse istituzioni per affrontare il problema delle grotte, molto sentito dagli abi-tanti del comune di Casalnuovo. E’ seguito un documento che è stato firma-to da ben quattro associazioni, sensibili alla questione. In se-guito il suddetto documento è stato presentato al comune per richiedere interventi spe-cifici, in particolar modo le mappature delle stesse grotte. Con altri grup-pi e comitati- Acerra, Afragola, Pomigliano d’Arco – si è creato il coordinamento “Co-mitato Fuochi”, per il problema spinosissi-mo dei roghi tossici che si susseguono tutte le sere nelle periferie dei comuni circostanti. Un altro argomento che quest’associazione è intenzionata a portare all’attenzione di tutti, è quello dell’amianto, ancora presente in varie strutture, spesso abbandonate, che provocano

A R E A N O R D

Ambiente e Territorio: l’impegno dei cittadinila dispersione della polvere nociva. Non c’è che dire, si tratta di un’associazione degna di ammirazione. L’impegno e la sensibilità ver-so certe tematiche da parte dei nostri “vicini di casa” dovrebbero fungere da esempio per noi abitanti del comune di Casoria, e chissà

che un giorno non troppo lontano, si metta in moto una collaborazione che ci aiuti a porre rimedio e perché no a risolvere alcuni dei nostri problemi in tema di ambien-te e salute. A tal proposito

sarebbe edificante portare all’attenzione dei lettori la questione della pubblicizzazione dell’acqua poiché, forse non tutti sanno che, nonostante la vittoria del referendum, a causa di vari artifizi, non è ancora stata scorporata dalle tariffe sull’acqua la remunerazione del 7% ormai fuori legge. Chissà se con la dovuta informazione e la derivante sensibilizzazione si riuscirà a cambiare lo stato attuale dei fatti. La speranza si sa, è l’ultima a morire.

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I L F A T T O

Sistemazione patrimonio ComunaleL’Assessore Mariano Marino risponde a Emilio Polizio (Udc).a cura di Luca Scialò

In merito alle attività attualmente in es-sere circa la gestione del Patrimonio Co-munale, il consigliere Udc Emilio Polizio

ha posto, mediante interrogazione consiliare, una serie di quesiti; ai quali l’Assessore al Patrimonio Mariano Marino e il Dirigente del 6^ Settore, Errico Colucci, hanno fornito puntuale e corposa risposta. Eccola di segui-to.1. Terreni di Proprietà Comunale siti nel Territorio di Napoli Riteniamo che ci sia stata una superficiale in-terpretazione circa i precedenti riscontri sulle attività effettuate dall’ufficio Patrimonio; at-tività che hanno avuto nuovo impulso gra-zie anche alla definizione del nuovo Settore conseguente alla delega assessoriale ricevuta.Infatti, non volendo e non potendo entrare nel merito della gestione delle attività pre-gresse sulla gestione dei terreni di proprietà, questa Amministrazione ha inteso riprende-re il lavoro fatto in passato e, purtroppo, non completato (attenzione! parliamo di anni di gestione con amministrazioni varie, ivi com-prese quelle dei Commissari Straordinari) per cercare di chiarire l’intera situazione circa la mappatura dei terreni stessi e di definire al meglio l’intera problematica.Al riguardo, attraverso la collaborazione di due Legali, già incaricati dal Comune per altre attività, è stato chiesto agli stessi di ag-giornare la situazione occupazionale dei ter-reni di proprietà con la descrizione per ogni singolo cespite della natura, dell’assegnatario e dello stato dei luoghi (tenuto conto che alcuni terreni risulterebbero occupati da ma-

nufatti non autorizzati) e, all’esito, presenta-re una relazione dettagliata che comprenda anche una proposta fattiva per la risoluzione delle varie problematiche connesse ed evi-denziate, ivi compresa la possibilità di una auspicabile alienazione del bene nello stato di fatto in cui si trova.2. Situazioni occupazionali del P.co Mala-testa e del complesso di via M.Rocco Si tratta di immobili non di proprietà del Comune ma di proprietà di soggetti terzi. E’ presumibile ritenere che siano stati dati in uso al Comune per diverse esigenze comun-que non note ai sottoscritti. La gestione delle attività amministrative di tali immobili non è di competenza del Settore Patrimonio; lo è stata in passato ma solo per un periodo di tempo limitato, al termine del quale tali atti-vità sono state riportate nuovamente nei Set-tori di provenienza competenti per materia, come ben si evince dalla delibera di G.C. n. 66 del 27/09/2011. Allo stato il Settore Pa-trimonio non è a conoscenza della situazione occupazionale dei due immobili in argomen-to né di quella relativa alla parte giuridica ed economica connessa, non essendo materia di propria competenza. Per gli stessi motivi non si è in grado di ri-spondere sullo stato di attuazione della de-libera di G.C. 86/2010 trattandosi di atti posti in essere dal Settore 1° Affari Generali e Avvocatura.Quindi, tutti i chiarimenti al riguardo vanno richiesti agli Assessori ed ai Dirigenti dei Settori interessati.3. Alloggi di proprietà concessi in locazio-ne Si tratta degli immobili di proprietà del Co-mune concessi in locazione, previo corrispet-tivo del canone da parte degli assegnatari. La gestione di tale attività è stata affidata, a seguito di appalto, alla ditta SIRAM SI’ ex GEFI a partire dal mese di marzo/aprile 2010. Il complesso di tali alloggi è composto

da sette insediamenti immobiliari con n. 702 unità immobiliari residenziali.Per quanto riguarda i quesiti avanzati, in par-ticolare quelli relativi agli importi dei canoni cui fa riferimento l’interrogazione, si deve fare una distinzione tra il periodo antece-dente l’appalto ed il periodo successivo; ciò in quanto, per il periodo precedente l’appal-to, la gestione è stata effettuata direttamente dall’ufficio Patrimonio che nel corso del tem-po ha più volte cambiato Settore.L’entità dei canoni di locazione relativa all’ul-timo decennio (periodo 2001/2010) è pari a circa € 4.754.468,63 (come si rileva dal det-taglio per anni). A fronte di tale previsione d’incasso, si è registrata un’effettiva riscossio-ne pari a 2.096.090,60.A fronte degli importi da riscuotere il tasso di morosità è notevolmente alto ed è pari al 57,25%; ciò potrebbe essere dovuto, a parere degli scriventi, ad una non perfetta organiz-zazione dell’ufficio, sempre carente tra l’altro di personale, e soprattutto per il passato, ad un livello di attenzione non sufficiente su tutta la complessa materia del Patrimonio. Solo negli ultimi anni le Amministrazioni succedutesi sono pervenute alla decisione di esternalizzare tali attività e dall’anno 2010 sono state affidate, a mezzo di regolare appal-to, alla SIRAM SI’ex GE.FI..L’importo di € 621.187,08 è la sommatoria di due importi, e cioè quello relativo al canone vero e proprio che per l’anno 2011 è pari ad € 388.945,20 e quello relativo agli oneri con-dominiali vari che è pari ad € 232.241,88. Il tasso di morosità nell’anno 2011, rispetto a quello degli anni precedenti, è sceso dal 57,25 al 33%, registrando quindi un notevole incremento delle riscossioni. Per quanto riguarda poi gli anni pregressi, la società affidataria sta provvedendo ad incas-sare anche le somme residue e, al riguardo, per molti assegnatari ha provveduto anche a quantificare il debito e ad effettuare gli ac-

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un’attività tutt’ora in fase di esecuzione, che dovrà essere effettuata nelle relative unità im-mobiliari segnalate dalla SIRAM SI’Effettivamente si registrano e sono stati ri-levati abusi in tal senso. Il Comune è venu-to a conoscenza degli abusi commessi dagli assegnatari attraverso le comunicazioni della SIRAM SI’, tenuto conto del fatto che l’affi-datario deve provvedere, per contratto, anche alla manutenzione ordinaria e straordinaria

dell’immobile. C’è comunque da precisare che, per il passato, di eventuali abusi com-messi nulla è stato rinvenuto agli atti. Nelle ultime relazioni della SIRAM SI’ sono state evidenziate opere abusive effettuate nei vari complessi abitativi per le quali la stessa socie-tà ha informato anche il Comando di P.M. per i provvedimenti di competenza. Ai fini del rispetto della convenzione di affidamen-to, per la parte riguardante i lavori di ma-nutenzione ordinaria e straordinaria, e come già comunicato in riscontro ad una preceden-

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I L F A T T O

cordi per la rateizzazione. Si ha modo di rile-vare la differenza tra quello che si è incassato nell’ultimo decennio e quello che si è incas-sato nel primo anno di gestione della società affidataria dell’appalto SIRAM SI’ ex GEFI. In ogni caso, alla società SIRAM SI’ è stato chiesto di intensificare le attività di riscos-sione, cosa che potrà sicuramente avvenire quando sarà completato il censimento degli occupanti gli alloggi. La SIRAM SI’, all’atto dell’inizio attività affidate, ha provveduto ad effettuare il censimento degli alloggi e degli occupanti. Dall’attività di censimento è risul-tato che vi sono n. 81 unità non censite, n. 151 abusive e n. 166 legittimate, mentre n. 304 unità sono regolarmente assegnate. Il cen-simento non è stato ancora completato, per cause non dipendenti direttamente dalla SI-RAM SI’, ma per una serie di motivi, quali il decesso dell’assegnatario, l’assenza dello stes-so dall’immobile in assegnazione e, cosa , che spesso si ripete, l’ opposizione “forzata” alle operazioni di censimento da parte degli as-segnatari, alla quale si aggiunge anche quella del mancato completamento della definizione dell’assegnazione in quanto gli interessati, se pur sollecitati, non provvedono a consegnare la documentazione richiesta. La situazione sopra esposta, impedisce, ovviamente, di de-finire l’aggiornamento e la regolarizzazione delle assegnazioni, anche con riferimento a quelle unità per le quali si registrano variazio-ni nelle occupazioni degli immobili. Per tali motivi la SIRAM SI’ ha richiesto, con diverse note l’ultima delle quali del 14/02/12, conse-guente ad una precedente analoga richiesta del settembre 2011, l’ausilio della forza pub-blica, già inoltrata dagli scriventi al Comando di P.M., per quanto di competenza. E’ quindi

te interrogazione del 20/10/11 ( nota prot. 16286 del 22/12/11), il Settore Patrimonio, attraverso l’ausilio di un gruppo tecnico di lavoro appositamente incaricato, ha fatto ef-fettuare tutta una serie di ricognizioni, in cui sono state rilevate ed annotate anche la re-alizzazione di lavori abusivi. La relazione ha messo , quindi, in evidenza una serie di abusi, segnalati a chi di competenza per la parte sanzionatoria, all’esito delle quali si provvede-rà anche ad emettere i provvedimenti conse-guenti di competenza di questo Settore e/o di altri Settori.Questo Assessorato e questa Dirigenza stan-no mettendo in campo tutte le iniziative atte a fare in modo di avere una gestione degli alloggi in locazione quanto più trasparente e precisa, anche con il coinvolgimento degli stessi assegnatari e per essi le OO.SS. di cate-goria. A tale riguardo è stato organizzato, da diverso tempo, un apposito tavolo di lavoro costituito dai rappresentanti degli assegna-tari, le OO.SS. di categoria e, nello specifico, SUNIA, SICET CISL, UNIAT, UIL, CGIL SERVIZIO CASA e ASSOCASA, i rappre-sentanti della SIRAM SI’ ex GEFI ed i sot-toscritti rappresentanti del Comune, i quali hanno predisposto una serie di regolamenti facenti parte di una proposta di convenzione complessiva ai fini di meglio definire il rap-porto di locazione. Tale proposta, debitamen-te sottoscritta da tutte le parti intervenute, è stata inviata alla I Commissione Consiliare Permanente che ha espresso il proprio parere favorevole per la sua approvazione.( proposta approvata nell’ultimo consiglio comunale) Il tutto poi è stato inviato agli atti del Consi-glio Comunale per la relativa approvazione ed adozione.

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Gli uomini illustri della nostra cittàIntitolazioni di vie, piazze e monumenti sono ottime fonti storiche.di Pasquale Di Petta

Il grande filosofo, Tommaso Campanel-la, nel suo libro utopistico “Civitas so-lis” (La città del sole) del 1620, oltre ad

indicare il modo di governare lo Stato, (Una repubblica ideale), intuì anche i principi ide-ali della pedagogia moderna, secondo i quali l’apprendimento doveva avvenire attraverso l’osservazione diretta delle cose.Per questi motivi, la città doveva essere divisa in cerchi concentrici sui quali veniva raffi-gurato in ordine progressivo tutto lo scibile umano: matematica, astronomia, geografia, storia, ecc.Questo metodo è stimolante. Infatti, mol-ta storia potrebbero imparare i ragazzi, ma anche gli adulti, partendo dalle intitolazioni delle vie, delle piazze, dei monumenti, dei pa-lazzi antichi, ecc. Per esempio, a Casoria abbiamo la famiglia Rocco di Torrepadula che ha dato il nome a parecchie vie: via Nicola Rocco, via Giovanni Rocco, via Giuseppe Rocco e via Marco Roc-co. Dalle targhe commemorative dedicate a questi personaggi possiamo conoscere le loro virtù.Nicola Rocco, nato a Casoria nel 1811 e mor-to a Napoli nel 1877, fu giudice a Palermo e Napoli e dal 1862 fu presidente di corte di appello. Egli creò, insieme ad altri giuristi, il

codice di diritto privato internazionale. Na-poli gli dedicò una targa in via Pessina, n. 86, riportante il seguente testo: <<Nicola Rocco, magistrato giureconsulto, che, primo in Eu-ropa, rese possibile un codice internazionale di diritto privato. Morì in questa casa nel dì VIII luglio MDCCCLXXVII (1877)>>.Anche a Casoria il Comune lo ricordò con una lapide che tuttora è incastonata sul fron-tespizio del palazzo settecentesco della fa-miglia Rocco, attualmente danneggiato dal tempo e dall’incuria di chi avrebbe dovuto prov-vedere al suo restauro.Sulla targa leggiamo: <<In questo palazzo di sua illustre famiglia il 7 ottobre del 1811 nacque Nicola Rocco, terzoge-nito dei principi di Tor-repadula, cattedratico, magistrato, accademico insigne, creatore del di-ritto internazionale pri-vato. Ad un tal nome di fama europea, Ca-soria, con patrio orgoglio, intitolò questa via, pose questa epigrafe, decretò un simulacro>>. 14 dicembre 1877.Giovanni Rocco (1806-1874) fu magistrato e Giuseppe Rocco (1810-1884) fu giurecon-sulto. Entrambi erano fratelli di Nicola.A Napoli, in via dei Mille, n. 57, troviamo una targa intestata a Marco Rocco di Torre-padula con il seguente testo: <<In questa casa concluse la sua laboriosa giornata terrena il conte don Marco Rocco di Torrepadula, no-bile figura di uomo e di cittadino, che come deputato al Parlamento e come assessore alle finanze nel culto della libertà e della patria

continuò con la sua luminosa azione la tra-dizione a vita per il nostro Meridione>>. Il Municipio di Napoli pose a ricordo di tanto retaggio di alte virtù, 1976.Marco Rocco fu anche sindaco di Casoria nel 1918, come si rileva da una sua lettera al Vescovo di Pozzuoli, il casoriano Alfonso Castaldo, in cui scrisse: <<Fin da quando, nel 1918, in virtù del diritto di patronato del Co-mune, il consiglio municipale di Casoria, di cui mi onoro di essere Sindaco, prescelse il

giovane sacerdote, Alfon-so Castaldo, a reggere la Prepositura Curata della Collegiata di San Mauro, fu generale la sensazione che la scelta fosse stata veramente sagace>>.Sarebbe opportuno che i docenti stimolassero gli alunni a condurre delle ricerche per approfondire la conoscenza dei perso-naggi cui sono intitolate

le loro scuole, come San Giuseppe Moscati, cardinale Luigi Maglione, cardinale Alfonso Castaldo, Filippo Palizzi, Beato Padre Ludo-vico da Casoria, Beata Madre Cristina Bran-do, Beata Madre Giulia Salzano, Serva di Dio Maria Luigia Velotti, e tanti altri perso-naggi che nel corso del tempo si sono distinti con le loro imprese e con le loro opere.Sono questi modelli positivi da proporre ai giovani, se vogliamo risvegliare in loro l’or-goglio delle proprie radici, l’ammirazione per le grandi virtù ed il desiderio di perseguire profondi valori umani, spirituali, civili e so-ciali, che si manifestano nella vera saggezza del bene universale.

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L ' E M I G R A N T E

Penna, carta e calamaio...Lettura e scrittura: un patrimonio da tutelare.di Edy Vitale

Se riflettiamo sulla debolezza sempre più evidente di competenze lingui-stiche dei nostri alunni, ci rendiamo

conto che è cambiato proprio il modo di comunicare, che la scrittura e la lettura rivestono ormai un ruolo marginale nel-la nostra civiltà supertecnologica, in cui i

pensieri si condensano sempre più, fino a divenire frammenti ermetici. Purtroppo questa povertà di lettura e i mutamenti di modalità di scrittura sono spesso accom-pagnati da chiare manifestazioni di ignoranza nell'uso del lessico, della pun-teggiatura e da gros-solani errori di orto-grafia.In verità, negli ultimi anni, è invalsa sempre più la tendenza da parte dei docenti di proporre ai loro stu-

denti testi sempre più semplici ed elemen-tari, per eliminare ogni sforzo eccessivo, noia e fatica. In tal modo la comprensione dei testi scritti da parte dei giovani è di-ventata sempre più difficoltosa, il lessico sempre più povero, insufficiente perfino per la lettura di un quotidiano.La lingua letteraria, con tutta la sua ricchezza e le

sue sfumature, non è più vista insomma come un patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni e questo è un problema grave: essa dovrebbe essere tutelata come "bene culturale" che consenta ai giovani

di stabilire un rapporto più ricco e com-pleto con la realtà di cui si parla.

Sebastiano Mangani e Concetta Anzalone: sventarono una rapina.di Antonella Storti

Sventarono una rapina l’anno scorso, precisamente nel mese di maggio. Il nostro giornale prontamente evi-

denziava il coraggio dei due caschi bian-chi casoriani. L’assistente capo Sebastiano Mangani, conosciutissimo in città, per il poliedrico impegno nel sociale nella Par-rocchia di San Benedetto e nel gruppo

Unitalsi che si occupa del trasporto infermi a Lourdes, e l’Assistente Concetta Anzalo-ne. I due in servizio di pattugliamento del Territorio, notavano dei malintenzionati che stavano tentando una rapina ai danni di un’automobilista sulla centralissima Via Duca D’Aosta,. Prontamente intervenuti, riuscivano a sventare la rapina, mettendo in fuga il malvivente. Ora con delibera di Giunta del 28 febbraio scorso ai due vi-gili è stato conferito l’encomio solenne per l’azione compiuta a difesa della legalità. C’è da dire che l’Assistente Concetta An-zalone non è nuova ad encomi. Infatti nel 2006 insieme all’Assistente Mauro Borre-ale, conseguiva l’Encomio d’onore per aver

L ' E V E N T O

Encomio solenne per due vigili casorianisventato una rapina all’ufficio postale di Casoria. Insomma i Vigili casoriani fanno il proprio dovere, in condizioni difficili e con carenze strutturali e d’organico. Voglia-mo anche qui segnalare le ultime brillanti operazione coordinate dal Comandante del Corpo Dr. Pezzullo che hanno portato alla chiusura di strutture che insistevano sul territorio senza le dovute autorizzazioni e prescrizioni previste dalle vigenti leggi. Bi-sogna insistere sul versante della legalità, stroncando gli illeciti amministrativi che insistono su di un territorio degradato dove chi è prepotente fa da padrone violando la legge ed impedendo l’ordinato svolgimento della vita sociale.

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S T O R I E D I P A E S E

In ricordo di Vincenzo NunziataTra voci di popolo e presunte verità, ecco il ritratto del giovanissimo Vincenzo, vittima della strada.di Margherita De Rosa

È proprio vero che il tempo non rimargina tutte le ferite e quella che Vincenzo ha lasciato nel cuo-

re di quanti hanno avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerlo ancora sanguina copiosa…il dolore diventa insostenibile allorché, per effetto di dicerie e false veri-tà, che hanno condizionato in un recente passato anche la scrivente, si finisce per infangare la memoria di un angelo: alcuni mesi or sono, un tragico incidente stra-dale ha stroncato la giovane vita di Enzo, che procedeva sulla sua moto con lo sti-le che lo contraddistingueva, vale a dire con cautela, con prudenza, con il senso di responsabilità che lo caratterizzava nel-la vita di ogni giorno, nella scuola, nelle relazioni interpersonali così come lungo quelle strade, che amava percorrere in sella al suo “destriero”, che guidava con saggezza: eppure tutto ciò non è bastato a salvargli la vita, ad evitargli una tragica sorte, spegnendo per sempre lo splendido

sorriso che gli illuminava il volto in ogni circostanza: disegno divino, fatalità, legge insondabile dell’umano vivere? Ciascuno darà all’evento la spiegazione che più è ri-spondente alle individuali convinzioni ed ai personali sentimenti, ma ciò che a noi interessa, nello specifico, è sottolineare quello che Vincenzo era per tutti, aldilà di qualche, auspichiamo involontaria, fa-vola metropolitana: un modello da segui-re, un esempio di equilibrio, un parametro di confronto eccezionale poiché generato dalla maturità, dalla serietà, da una sensi-bilità non comune…il ricordo che, come insegnante, ho di Vincenzo è tra quel-li più dolci: al primo banco, il mio, per troppo breve tempo, alunno, sorrideva; una serenità particolare traspariva dal suo volto, affiancata da qualcosa di speciale, e si badi, non è un dire retorico il mio, poi-ché nel corso dell’unico anno scolastico, quello per lui più importante, trascorso insieme, ho potuto constatare di avere al mio cospetto un ragazzo straordinario e la gioia della scrivente sta nell’avergli di-mostrato, fin da subito, la propria stima ed il suo affetto: Vincenzo comprendeva mediante uno sguardo, spesso anticipava concetti e conclusioni e con lui ogni in-terrogazione si trasformava in un dialogo brillante, di cui spesso egli diventava pro-tagonista assoluto, ed il cedergli il posto era un piacere... Non dimentico neppure le belle risate da lui condivise con l’inse-

parabile compagno di banco, che spesso lo vedevano lacrimare: e non c’era verso di porre fine a quel piacevole tormento se non tramite un momentaneo allontana-mento dalla classe, richiesto da lui stes-so… e poi si giunse al giorno degli esami: il suo compito d’italiano era tra i migliori, il suo colloquio pacato, il sorriso quello di sempre e, sorridendo, salutò coloro che, simpaticamente, chiamava “prof ”, per l’ultima volta…Questo il ricordo perso-nale che, come docente e come persona, ho di Vincenzo: ora che da lassù, come già faceva in vita, egli guarda alla bagarre umana con sapiente distacco, spero che possa ricordarsi anche di me, magari per continuare a sorridermi, come faceva in classe, salutandomi con il suo “buongior-no prof !“…

è anche online!!!

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A R P I N O

Interventi di prevenzione della “ violenza di genere” tra i banchi di scuola.di Rosa Barretta

“S.OS.: S.O.G.N.A.RE.!” suona come un grido d’aiuto, un segnale d’allarme sulle possibilità del “sognare”; un’invocazione del

diritto di tenersi stretti il dono che rende la vita umana realmente tale: quello di viverla, rein-ventandola con la propria unicità, e dunque di “sognarla”, per poi “sentirla” giorno dopo giorno proprio così come la si era sognata. Nulla di più prezioso dunque del “diritto ad essere vivi”: pre-ziosi divengono così tutti i sentieri dell’agire che intendono “restituirci a noi stessi” ricordandoci chi siamo, cosa vogliamo, a cosa abbiamo diritto. Il progetto “S.OS.: S.O.G.N.A.RE.!” – Stal-king OScuro: Sosteniamo e Orientiamo i Giovani Nell’Affrontare le RElazioni! - è la volontà forte di tratteggiare canali operativi di prevenzione rispetto a ciò che si connota come “violenza di genere”, come stalking. Quella che suona come invocazione d’aiuto, esprime in realtà il proposito di portare in campo orien-tamento e sostegno ai giovani nell’affrontare le relazioni sociali, assumendo come punto di par-tenza significativo i “banchi di scuola”. Questi gli intenti che muovono l’ASSOCIAZIONE "ALI D'ANGELO CONTRO LA VIO-LENZA ONLUS" nella realizzazione di uno “Sportello formativo itinerante” al servizio delle scuole che possa accompagnare i ragazzi nella presa di coscienza delle dinamiche sottese alle relazioni caratterizzandole o meno come “sane”. La nostra invocazione d’aiuto ha incontrato così qualcuno che la “cavalcasse” nella volontà dell’Associazione Ali D’Angelo; ma ciò non ba-sta: l’invocazione cerca condivisione di intenti e risorse per fare eco; …in fondo sentire l’eco della nostra voce ci fa sentire meno soli…no..?..E la prima risposta è arrivata…: il primo risuo-nare della nostra voce è arrivato nell’eco forte e immediato della Scuola secondaria di I grado “Nino Cortese” di Casoria. Sì… è un eco for-te e sollecito…lo riconosciamo come tale dalla condivisione di sensibilità e volontà che arriva dall’incontro con il Dirigente Scolastico, il Prof. Giovanni Liccardo, che ha accolto con entusia-smo il Progetto “S.OS.: S.O.G.N.A.RE.!” con-dividendo con noi propositi, intenzioni e aspet-tative. La disponibilità all’incontro e al dialogo hanno costituito la cifra distintiva dello scambio verbale avuto con il Prof. Giovanni Liccardo, dando, ad un tempo, contenuto tangibile a quella che viene definita “apertura della scuola

al territorio e all’extrascuola”. Apertura al ter-ritorio è anzitutto coscientizzazione della terri-torialità stessa; riappropriazione di quest’ultima nelle peculiarità che la caratterizzano e ne fanno l’identità; una scuola affacciata sulla realtà, non solo per “vederla” ma per scendere in campo ed esserne artefice, “guarda in faccia” la realtà stessa, la ri-conosce e “ ci parla”. E il Dirigente scolastico della Scuola Nino Cortese, guarda in faccia ogni giorno il “cosa” e il “chi” che ha di fronte; un cosa e un chi alquanto “complessi”, considerato il contesto della scuola, di confine tra l’estrema periferia di Casoria, i quartieri di Poggioreale, Ponticelli, San Pietro a Patierno, che appartengono al comune di Napoli e il co-mune di Volla. Alla domanda “Che cosa significa “essere” diri-gente scolastico in una zona “di confine” come quella in cui si trova la Scuola Nino Cortese?”, il Prof. Liccardo ci ha tratteggiato più che un modo di “essere” Dirigente scolastico, un “fare” il dirigente scolastico, vestendo appieno i panni di chi “rappresenta” la scuola; di chi vive con to-talità il fatto di “esserci”: esserci significa voler incontrare tutti i genitori dei ragazzi per dare un volto alla scuola e a chi la fa giorno dopo giorno…; “fare il dirigente scolastico” vuol dire - “….partire ogni giorno da qui, da questo luo-go, da questi ragazzi, da questa realtà…”. Fare il Dirigente scolastico della Nino Cortese è un “metterci la faccia” facendosi portavoce della problematicità nella quale ci si trova ad operare, ma soprattutto, e più ancora, della volontà di intervenire sulla stessa. La forza di intervenire sulla realtà guardandola in faccia, dice ancora di più, ad oggi, della sua autenticità, laddove in-crociata con un bagaglio professionale pregres-so totalmente “altro”: dopo la dirigenza in una scuola ligure, il Prof. Liccardo “è” – da due anni- in questa realtà e intende “esserci” insieme ai ra-gazzi, “con” i ragazzi. Questa volontà di “esserci” nel fare, arriva forte a chi ascolta, perché giunge come sostenuta da una sorta di “fiducia” verso l’esterno recuperato come potenziale risorsa e punto di partenza di qualcosa di più. Così, sollecitati dalle sue affermazioni e rifles-sioni, gli abbiamo chiesto: “ Che cosa Le dà for-za e fiducia ogni giorno?”. “Forza e volontà mi vengono dalle piccole grandi vittorie che fanno il mio rapporto con i docenti e con i ragazzi…”. “Cioè..?.”. Ci ha risposto, proseguendo…: “Vede, la prima cosa che chiedo ai docenti, è: “Come sta?…” e qualcuno si stupisce maga-ri…”; e poi…le grandi vittorie con i ragazzi…: è il sentirsi “con” loro in gita giocando al calcio-balilla gomito a gomito; è il sentirsi chiamare “papà” da uno di loro… Ecco: questo… tutto questo… mi riempie ogni giorno restituendomi il pieno motivazionale nei momenti più delica-ti….”. Sulla scia di tutto quanto…, abbiamo poi

chiesto al Prof. Liccardo: “Che cosa si aspetta dal progetto S.OS.: S.O.G.N.A.RE.! ...?”. Con la pacatezza e la determinazione che all’unisono hanno contraddistinto i suoi toni nel corso della intervista, il Dirigente Scolastico, ci ha rispo-sto di voler “offrire” un’opportunità di senso… una risposta educativa ad istanze più o meno latenti: un’opportunità di senso è un voler ri-empire di significato il “mestiere” di educatore, di insegnante, di formatore; il “fare” della pro-fessione educativa. Questa l’aspettativa cardine degli esiti del progetto. Ancora…, ci si aspetta di “incontrare” persone animate dagli stessi pro-positi e dalla stessa progettualità; ci si aspetta di “crescere” vicendevolmente nel perseguimento dell’obiettivo comune: offrire ai ragazzi un sup-porto specialistico nella “lettura” delle relazioni sociali.Così, ci siamo chiesti, rispetto alla “singolarità” e alla “grandezza” delle aspettative a monte del progetto, “Che cosa chiede agli Enti Locali?”. Proseguendo sul filo di senso di cui sopra, ci ha risposto: “Assolutamente niente… mi è capitato in passato di aspettarmi qualcosa, ma non di ri-cevere… Ad oggi, rispetto a tale iniziativa, non mi aspetto nulla; mi aspetto la gratificazione che ne può venire dal perseguimento degli obietti-vi stessi: la “gratuità” del nostro fare educativo: questa sarà la cifra distintiva del servizio che of-friremo ai ragazzi e, ad un tempo, alle famiglie. Il non aspettarsi nulla in tal senso, convive, ad ogni modo, con la contestuale consapevolezza di quanto la capacità del “mettersi in rete”, del mettere in comune competenze e risorse, possa essere potenziale aggiunto per il buon esito del progetto e la reale possibilità di mettere a punto una “buona pratica educativa”.Proseguendo abbiamo chiesto: “Quale sarà dun-que la strada maestra da seguire per raggiungere gli obiettivi? ” . Con un’affermazione netta e de-cisa, ci ha risposto: “Quest’iniziativa è un “dono d’amore”; l’amore autentico è gratuito… la gra-tuità e la dedizione costituiscono ciò che ren-de un amore realmente e profondamente tale: questo progetto esprime ed è “amore per e delle relazioni educative”. In ultimo, e sulla scia di quanto detto, gli abbiamo chiesto: “Il Progetto S.OS.: S.O.G.N.A.RE.! e la Scuola secondaria di I grado Nino Cortese: quale affermazione potrebbe esprimere al me-glio questo “incontro”…?”. Con lo sguardo pro-fondo e il tono fiducioso ci ha risposto - parafra-sando il libro di Helder Câmara - : “ Il deserto è fecondo…”.Questa la rassicurante spiritualità di un fare educativo orientato, motivato e auto-consape-vole; questo l’imperativo all’azione del progetto “S.OS.: S.O.G.N.A.RE.!”: magico connubio d’intenti affacciati sull’immagine dei germogli nel deserto.

La voce “S.OS.: S.O.G.N.A.RE.!”: l’eco immediato della Scuola secondaria di I grado “Nino Cortese”

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il giornale di Casoria • Domenica 15 aprile 2012

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C O N T E M P O R A R Y

Anno II - Numero 13Domenica 15 aprile 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 11 aprile 2012.

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Le ultimissime della cultura musicale di Napoli e dintorni..di Rosa e Concetta Alvino

La cultura musicale vive e si rinno-va con la leva dei nuovi cantautori partenopei.

Dopo quattro anni dall’ultima opera edita, esce il prossimo 24 aprile il nuovo disco di Zorama, “Involitudine”, terzo attesissimo album del rocker.Concept album che unisce 18 brani inediti dove il cantautore ha messo a nudo ani-ma e sguardo; una svolta musicale con ambientazioni e at-mosfere sempre ac-cattivanti che accen-nano e si evolvono al gotico, al dark ed al progressive.L’album masterizza-to a Londra da Mark Shirer (già collabora-tore dei “Placebo” e “The Cure”) è arric-chito da importanti e preziose collabo-razioni, come quella del cantante sene-galese Laye Ba (già al fianco di Youssou N’Dour e Massimo Ranieri) o quella della talentuosa voce rock di Luna Di Nardo ( partecipante alla prima edizione del talent show X Factor), oltre ad una schiera di ta-lentuosi musicisti come i chitarristi Andrea Palazzo, Mauro Statti e Gianni Varone, i bassisti Corrado Calignano, Saughelli,

Luciano Zimmermann e John Tamma-ro, i batteristi Davide Ferrante e Marco Mignano, la flautista Chiara Gandolfi, la cantante e corista Rita Riccio, il violista Carmine Fanigliulo e i pianisti e tastieristi Ciro Genno, Cosimo Lombardi e Roberto Zimmermann.Da segnalare “Quanto mi dai”, un brano scritto con il grande Franco Migliacci, au-tore tra le tante, di “Nel blu dipinto di blu – Volare” per Domenico Modugno. “Involitudine” è l’incontro poetico di pa-role, un neologismo creato per intitolare il terzo capitolo, l’atto finale di una trilogia iniziata nel 2005 con “Cerchi e Semicer-chi” e proseguita nel 2008 con “Frequento il Vento”. “ Involitudine”, edito da Zurigo

Ed. Mus. per l’eti-chetta indipenden-te Smile Records, continua e conclude questo progetto mu-sicale con respiri più ampi.Il nuovo concept al-bum sarà presentato dai giornalisti Car-mine Aymone e Mi-chelangelo Iossa alla stampa e pubblico, il prossimo 24 aprile alle ore 20 presso la Sala Fonderia di Vil-la Bruno a San Gior-gio a Cremano (Na), dove si potrà acqui-

stare in anteprima il disco ad un prezzo di lancio.Successivamente, “Involitudine” verrà di-stribuito anche in digitale nei maggiori negozi virtuali del settore come iTunes, Amazon, E Music, Napster, Believe, ecc. Una buona notizia: Zorama ha già conqui-

Napoli fucina di ARTE e di ARTISTIstato le vette in rete. Infatti, il primo singo-lo estratto dall’album, ovvero “Involitudi-ne”, che dona il titolo all’intero disco, è già tra i primi posti delle classifiche on-line!

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