Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 29 - Domenica 11 novembre 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita Casoria non dimentica le vittime innocenti della criminalità IN MARCIA PER LA LEGALITÀ

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Anno II - Numero 29 - Domenica 11 novembre 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

Casoria non dimentica le vittime innocenti della criminalità

IN MARCIA PER LA LEGALITÀ

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2 il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

E D I T O R I A L E

In marcia per la LEGALITÀIl primato della verità.di Giuseppe Storti

Dialoghi in Basilica. La Chiesa che apre le sue porte ai problemi sociali. Un’ini-ziativa, voluta fortemente dal Cardi-

nale di Napoli Sepe che da tempo ha aperto le porte del Duomo napoletano a momenti di di-scussione e di confronto sulle problematiche so-ciali che affliggono la società. Lo stesso ha fatto, in maniera meritevole il Preposito della Basilica pontificia minore dedicata al santo protettore della nostra città, San Mauro. Don Mauro Zur-ro, è da sempre attento e partecipe alle gravissi-me emergenze sociali casoriane. Questo il senso della manifestazione che si è tenuta mercoledì scorso nella stupenda Basilica situata nel cuore del centro storico locale. Un evento importan-te finalizzato al ricordo delle vittime innocenti della barbarie criminale. Ecco i loro nomi: Emi-lia Parisi, Stefano Ciaramella, Nicola Ferrara, Antonio Coppola, Gerardo Citarella, Giuseppe Lotta, e Andrea Nollino. Cittadini caduti in quella che è una vera e propria guerra, dichia-rata dall’antistato contro la società civile. Infatti, ben 160 sono le vittime innocenti che dagli inizi degli anni ottanta sono stati uccisi per errore. Il calcolo drammatico, sembra un vero e proprio bollettino di guerra, è stato di recente fatto dal tabloid inglese “ The Indipendent” in un repor-tage choc dove si dice che l’unica colpa di queste vittime è: “ vivere in città dove si è spettatori del triste spettacolo della lotta per il controllo

del narcotraffico.” La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comuna-le, dal Club Socio- Sportivo culturale “Enrico Berlinguer” Casoria di Gennaro Esposito, e da LIBERA Contro le Mafie fondata da Don Luigi Ciotti, rappresentata per l’occasione da Maria Saccardo e Geppino Fiorenza che hanno illustrato anche tramite un filmato realizzato con le testimonianze dei familiari delle vittime casoriane della criminalità, l’impegno costante della loro associazione nella lotta all’illegalità. Pezzo forte della serata l’intervento di Padre Maurizio Patriciello parroco di Caivano notis-simo ormai per la sua quotidiana battaglia con-tro i roghi tossici di rifiuti. Abbiamo raccolto di buon grado l’invito della Prof. Luisa Marro, “assessora” alla Cultura dell’esecutivo casoria-no guidato dal Sindaco Carfora di moderare l’evento. Il Giornale di Casoria, è in prima linea nella battaglia per la legalità con articoli, com-menti ed interviste. La manifestazione riuscita e di grande impatto simbolico e sociale ha avuto un seguito con un corteo che ha raggiunto la villa comunale, dove è stato piantato un albero con targa in memoria delle vittime innocenti della criminalità, e deposta una corona di al-loro al monumento di Mauro Mitilini, l’eroico carabiniere casoriano ucciso a Bologna nella strage del Pilastro perpetrata dalla banda della “ Uno bianca” il 4 gennaio del 1991. Ben ven-gano queste manifestazioni alle quali aderiamo in maniera convinta. Anche se riteniamo che la legalità oltre che predicata vada anche praticata nei comportamenti privati e pubblici di chi è in-vestito di cariche politiche ed amministrative. I

cittadini devono fare la propria parte nel rispet-to delle regole e delle norme giuridiche. Ma la politica ha una responsabilità in più perché deve perseguire il bene comune e fare gli interessi del popolo, dando un esempio costante di probità, di sobrietà e di cultura del rispetto delle rego-le. Bisogna inseguire e privilegiare il primato della verità. “Senza verità non c’è giustizia.” Ce lo ricorda anche il Santo Padre, Benedetto XV nell’enciclica “ Caritas in Veritas” dove addirit-tura la verità viene ritenuta quale premessa del-la carità. Oggi, più che mai occorre essere testimoni di verità. Anche scomode. Ma non c’è alter-nativa. E testi-moni di verità in questi tempi oscuri lo sono tanti sacerdoti. Don Luigi Ciot-ti prete antimafia. Don Tonino Palmese. Don Maurizio Patriciello prete antiroghi di Caiva-no che ha avuto il merito di porre finalmente a livello nazionale ed internazionale il dramma delle popolazioni della provincia di Napoli e di Caserta avvelenate ed affumicate dagli effetti nefasti dei roghi tossici di rifiuti speciali, dietro ai quali c’è la camorra e la delinquenza organiz-zata. I morti innocenti per mano della camorra esigono la verità. Ma anche i morti per tumori e leucemie derivanti dagli effetti dell’aria tossica che si respira nelle nostre città gridano la loro voglia di verità.

Movimento lotta per il LAVOROA colloquio con Gennaro Laudiero.di Francesco Gemito

Gennaro Laudiero, da sempre in prima linea nella lotta per il lavoro. Il suo maestro è stato uno dei più grandi uo-

mini dello scenario politico casoriano, Vincen-zo Russo detto “o direttore”. Grande, perchè onesto e per aver avuto il coraggio di affrontare il male a viso scoperto. Di Russo si potrebbero

scrivere libri, ma torniamo a Gennaro. Da cir-ca due anni ha fondato un movimento di lotta per il lavoro. Il lavoro è un diritto dell’uomo, è l'unica medicina capace di distruggere il cancro chiamato camorra. Gennaro lo sa bene, infatti è sempre stato vicino alle fasce più deboli, al suo movimento sono iscritti non solo disoccu-pati storici, ma anche giovani diplomati. E’ stato più volte consigliere comunale per il par-tito comunista, la sua onestà si vede in questo, oggi ha 46 anni ed è ancora un disoccupato, lotta non solo per lui ma anche per gli altri. Questo movimento si è costituito in coope-rativa, "L'uomo e il legno", hanno presentato

al comune di Casoria vari progetti, che con i fondi del PIU’ EUROPA si possono realizza-re. Intanto nel mese di agosto il Movimento di lotta per il lavoro ha ristrutturato gratuitamen-te l'ex 29° distretto scolastico. Da qui parte il nostro colloquio.Gennaro, parlami un pò di questa ristruttu-razione gratuita.Si, eravamo circa trenta disoccupati, abbia-mo ristrutturato questa struttura di circa 600 metri, oltre alla manutenzione abbiamo anche messo a disposizione circa 2500,00 euro, questi soldi sono serviti a comprare il materiale ne-cessario, abbiamo fatto risparmiare al comune

L ' I N T E R V I S T A

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3il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

P O L I T I C A

Le repliche della maggioranza sulla questione delle modifiche del Regolamento Comunale.di Rosa Davide

Consigliere, può spiegare in maniera chiara ai nostri lettori in cosa consi-stono le modifiche del regolamento

comunale approvate durante la seduta del Consiglio dello scorso 22 Ottobre?Poche sono state le modifiche apportate al rego-lamento del Consiglio Comunale e riguardano la composizione e il calendario delle commis-sioni consiliari. Come sempre, tante sono state le strumentalizzazioni da parte di alcune forze politiche, che hanno cercato di impossessarsi della scena politica con sterili accuse, utilizzan-do una tattica che ormai appartiene al passato, quella del puntare il dito contro chiunque pur di far passare la loro posizione come l’unica giusta e mirata al bene della città. Queste modifiche non sono state effettuate per guadagnare di più, ma per ridare quella dignità che ogni gruppo consiliare aveva perso con il cosiddetto “Regola-mento Fuccio”, che privilegiava i grandi partiti, a discapito di quelli più piccoli. Le stesse permet-teranno ad ogni gruppo consiliare, per una cor-retta forma di democrazia, di avere un proprio rappresentante in ogni commissione, risultando conformi a ciò che è sancito dall’ art 38 comma 6 del T.U.E.L. 267/2000, in base al quale le com-missioni si costituiscono tenendo presente il cri-terio proporzionale, limite posto dal legislatore.Il criterio proporzionale sancisce che ogni grup-po consiliare deve avere un proprio rappresen-tante in ogni commissione, pertanto, nell’inter-pretazione di tale criterio si è espresso anche il giudice amministrativo, attraverso le sentenze del TAR Lombardia, Brescia 4/07/1992 n°796 e TAR Lombardia, Milano, 3/05/1996 n°567 che ha sancito ciò. Buona parte di quelli che oggi accusano quest’amministrazione di fare sperpe-ro di denaro attraverso un eccessivo numero di gettoni di presenza, sono le stesse persone che in passato, insieme a qualche altro consigliere che non essendo stato eletto non fa altro che orga-nizzare eventi e convegni per screditare questa maggioranza, sono riusciti a percepire addirit-

tura cifre pari a 10 – 12.000 € all’anno. Io, che oggi vengo accusato, in 15 mesi sono arrivato al massimo ad una cifra pari a 2.000 €.L’incremento del numero dei membri delle commissioni e dei gettoni per i consiglieri comporterà un aumento delle spese per la cassa comunale. In un periodo di crisi come questo, crede che sia la scelta giusta? In che modo si sente di rassicurare i cittadini sulla questione?Voglio rassicurare i cittadini che con queste mo-difiche non vi sarà nessun tipo di aumento di spese, basterà applicare l’art. 78 comma 3 del regolamento consiliare, in base al quale si potrà stabilire il lavoro e soprattutto il numero mas-simo mensile delle commissioni, tenendo pre-sente del periodo difficile in cui riversa l’intera nazione. Futuro e Libertà re-sterà vigile affinché quest’am-ministrazione non faccia un cattivo uso delle commissioni, come avvenuto in passato.Come risponde alle nume-rose accuse sollevate dal Partito Democratico con gli ultimi documenti? Preferisco parlare di politica e lavorare sul territorio per risolvere i tanti problemi che attanagliano la no-stra città anche perché alle accuse del PD abbia-mo già risposto pubblicamente con il manifesto “Bugiardi”.Ad oltre un anno dalle elezioni, si può ritenere soddisfatto dell’operato di questa amministra-zione?Io penso che si possa fare sempre di più, anche se non possiamo non essere soddisfatti per i ri-sultati raggiunti in un anno, nonostante le tan-te difficoltà che tutti conosciamo. Mi riferisco all’adozione del PUC, mediante il quale siamo riusciti a dare un freno ai tanti abusi edilizi, al Piano Casa, al PIU Europa, ad un’ accurata rac-colta differenziata, alla caratterizzazione zona Cantariello e al lavoro svolto nelle scuole.Voglio ricordare che a breve saranno ultimati i lavori della scuola Cimiliarco, in via Nazionale delle Puglie, lavori che termineranno prima an-cora della scadenza prefissata, nonostante siano stati effettuate ulteriori opere rispetto al proget-to iniziale, per rendere l’edificio più funzionale alle esigenze dei bambini. Abbiamo coinvolto le mamme degli alunni e i docenti personalmente nel progetto e nelle iniziative, a differenza di chi ci ha preceduti nell’amministrare questa città, facendo di tutto e di più e all’oscuro di tutti.

A colloquio con il consigliere di FLI, GIANLUCA CORTESE

di Casoria circa trenta o quaranta mila euro. Oggi lì è nato un centro sociale per anziani.Dunque, oggi il 29° distretto non esiste più?“Caro Francesco, già non esisteva da diversi anni, ma il fatto strano che le attività continua-vano. A questo distretto venivano ancora dati fondi, queste sono le solite ciliegine sulla torta che ci fanno capire che c'è qualcosa che non funziona.” Perchè avete lavorato gratuitamente?“Per dimostrare che il comune non ha bisogno di far vincere gare d'appalto, ci sono tanti di-soccupati in cerca di un lavoro, ci siamo noi, ci sono altri, il lavoro c'è, manca solo la volontà politica.”Si può combattere la camorra senza creare lavoro?“Infatti questo paese ha bisogno di un grande cambiamento, da circa 30 anni i politici sono il male assoluto di questa nostra terra. Facciamo appello a queste persone, sperando che sulla via di Damasco si possano pentire e iniziare un percorso virtuoso di cambiamento. Soltan-to con la cultura del lavoro si può combatte-re la camorra, oggi diciamo le stesse parole di Peppino Impastato, che tu conosci benissimo, Peppino disse che la mafia è “una montagna di merda,” noi diciamo che la camorra è “una montagna di merda,” e di ciò è responsabi-le, anche la mala politica che non dà risposte concrete ai giovani, per questo si dovrebbe fare come hanno fatto in Sicilia, più del 52% degli aventi diritto non è andato a votare, quello è l'unico partito che ha vinto.”Il 7 novembre, nella Basilica di San Mauro, sono stati ricordate le vittime innocenti della camorra, tra cui, Antonio Coppola e Andrea Nollino, che ricordo hai di questi uomini?“Caro Francesco, io quando penso ad Antonio Coppola, mi rammarico tanto, con lui ho avu-to un bellissimo rapporto, compravo sempre i giornali alla sua edicola, immagina un pò, mi spostavo dalla parte opposta di Casoria perché trovavo in lui una persona con un grande sen-so di umanità, facevamo dei bei discorsi. Lui era affascinato dalle mie iniziative. Io dico che l'unica colpa di Antonio è quella di essere stato contro qualsiasi prepotenza, infatti ogni cosa che riteneva ingiusta, reagiva a modo suo: senza paura. Lo voglio dire a quella gente che ha pensato male di lui, che almeno Antonio Coppola ha avuto il coraggio di non abbassare la testa. Riguardo ad Andrea Nollino, abbiamo la sede qui a San Mauro, a circa tre metri da casa sua, con lui ho condiviso tantissime cose. Mi auguro che al più presto le persone che hanno ucciso questi uomini siano resi alla giu-stizia. Non dobbiamo girare la faccia dall'altra parte, ma dobbiamo scendere in campo a viso scoperto, perché la camorra può ammazzare uno, due, tre, ma noi diciamo: “ammazzateci tutti.”

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4 il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

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I L C A S O

Cabina del gas su un marciapiede sulla Sannitica...Pericolo per i pedoni, ma da cinque anni nessuno interviene.di Daniela Devecchi

Una cabina del gas sulla strada San-nitica a Casoria, occupa quasi in-teramente una banchina pedonale.

Situata lungo un'arteria a scorrimento ve-loce, trafficata da auto, camion e motorini in corsa, tra l' altro poco illuminata, la sua presenza costituisce un grave pericolo per i cittadini. “Certo non possiamo passare per il marciapiedi- ha annunciato Nunzia, una residente- quando camminiamo per questa strada, per il tratto occupato dalla cabina, dobbiamo scendere dal marciapiedi e poi risalire.- conclude stizzita- è molto peri-coloso, soprattutto per bambini, anziani e disabili e in questa zona ce ne sono tanti. Abbiamo sempre paura quando i più pic-coli scendono a giocare da soli: non posso-no percorrere tutto il marciapiedi, devono scendere e salire dallo stesso, abbiamo paura che un' auto o un camion in corsa, che pure

passano continuamente, possano investirli. Tante volte per un' incidente ci è mancato poco. Il pericolo è serio e evidente, perchè le istituzioni ancora non intervengono?”. In effetti la “centralina incriminata” si trova su detto salvagente da oltre cinque anni. Le polemiche sono nate dal momento in cui venne edificata e inoltre ai tempi dell'emer-genza rifiuti, in tanti depositavano sacchi neri pieni, proprio accan-to alla piccola struttura col pericolo che qualche “attizzafuoco” giungesse per appiccarvi il “foche-rello”. Qualcuno “diver-tendosi” qualche hanno fa, ha anche sfondato le porte, facendo fuoriusci-re i cavi pericolosi, oltre che una puzza di meta-no insopportabile. Ora, nuovamente richiusa anche se dopo mesi, ma sempre sul marciapiedi nonostante le varie pro-teste, e con la puzza di metano che fuoriesce dalle porte, continua a rappresentare un pericolo per i cittadini. “Ci dissero che l' avrebbero tolta circa tre anni fa, ai tempi della commissione straor-dinaria- ha dichiarato Antonio, un residen-te- non sono mai venuti, nemmeno per co-minciare i lavori! Qualche mese fa, un' auto

in corsa, sbandando, stava quasi per andare a sbatterci dentro... Dobbiamo ringraziare il cielo che non è avvenuto un incidente, altri-menti, oltre la macchina, saremmo saltati in aria anche noi... Peggio ancora, quando pas-sano mamme con la carrozzina o disabili in sedia a rotelle... Corrono un serio pericolo transitando per quel marciapiede, sono co-stretti a scendere e risalire... non dovrebbe

essere così!”. Il salvagen-te suddetto, “non sarebbe a norma di legge” ; non adempirebbe, come mol-ti affermano, al compito per cui è stato edificato, se per percorrerlo si è costretti a scendervi e risalirvi. C'è proprio chi si lamenta che addirittu-ra la cabina sarebbe stata edificata non secondo le regole, fatto ovviamente ancora da stabilire. Ma sono passati oltre un quinquennio dalla prima rimostranza, il pericolo

per i pedoni c'è stato, e ancora oggi con-tinua ad esserci. Fino ad ora le istituzioni non sono intervenute: eppure basterebbe solo uno sguardo per capire e rendersi conto della pericolosità della situazione... Speran-do sempre che prima, come spesso succede Non ci scappi il morto!

Casoria: la CABINA della discordia…

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I L C A S O

Per la serie: prendi l’arte e mettila da parte.di Luca Scialò

Torniamo a parlare della Villa co-munale. Questa volta non per oc-cuparci delle ochette - che grazie

all’intervento della Lipu (Lega italiana protezione uc-celli) da noi contattata nel mese di luglio hanno di nuo-vo l’acqua nel laghetto – ma di alcune opere d’arte moderna approdate di-versi anni fa in Villa. Piazzate lì senza un minimo di targhetta che ne riportasse il nome, l’autore e il significa-to. Forse proprio per questa loro natura

indefinita agli occhi del pubblico e di chi ci ha amministrato in questi anni, versano oggi in uno stato imbarazzante; bambini e ragazzini ne hanno fatto ben presto un oggetto per il proprio sfogo, imbrattando-le e in alcuni casi abbattendole.Tra le poche che si ergono ancora trovia-mo l’opera di Renato Barisani, impianta-ta nel 2004 nei pressi di alcune giostre vi-cino all’ingresso. Originariamente era di un vivace colore giallo, oggi è arrugginita e ricoperta di scritte. In più, quando soffia

il vento oscilla pericolosamen-te, e se il vento non c’è, viene dondolata al-legramente dai ragazzini. A questo punto, visto che non ci sembra che sia stata proprio a p p r e z z a t a ,

proponiamo di rimuoverla completamen-te, onde evitare che qualcuno si faccia male. Del resto nel nostro Comune vige il

motto promosso da un ignorante concor-rente del Grande Fratello qualche anno fa: predi l’arte e mettila da parte.

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6 il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

A R P I N O

“Il non sapere genera errori”; partono i corsi informativi e formativi sulle manovre di disostruzione pediatriche, aperti a tutti. di Raffaella Battinelli

La Società Italiana di Pediatria (S.I.P.) ha appurato, attraverso delle statistiche, che circa il 27%

dei decessi infantili avviene per soffoca-mento da corpo estraneo. Una percen-tuale inquietante, specialmente se si con-sidera anche il fatto che, chi si prodiga a prestare assistenza in quegli attimi dram-matici, non è una persona né formata né informata, pertanto accade che, anziché aiutare, contribuisca a generare disastro-se conseguenze. S’ignora, ad esempio, che afferrare per i piedi un bambino che sta soffocando, o peggio ancora mettergli le dita in bocca, sono le prime due cose che vengono fatte istintivamente e il più delle volte funziona anche ma che di solito provocano la morte del bambino. Limitarsi ad effettuare la sola telefonata

d’emergenza al 118 purtroppo non basta. A causa dei tempi tecnici, tra risposta, partenza ed arrivo dell’ambulanza, non sempre esaustivi né efficienti, si rischia di agire troppo tardi. Che cosa fare allora? E’ un bene che le persone, soprattutto co-loro che si trovano, per qualsiasi motivo, a stare in contatto con i bambini, venga-no a conoscenza del fatto che esistono delle semplici manovre di disostruzione le quali, una volta viste e sperimentate su dei mani-chini, rimar-ranno impres-se per sempre nella mente e che potranno fare la diffe-renza nel caso, un bambino presenti sin-tomi di soffo-camento. Bi-sogna sapere bene cosa fare per potergli salvare la vita. Ad Arpino parte l’iniziati-va “Chi salva un bambino, salva il mondo intero” che si estende a macchia d’olio su tutto il territorio casoriano, anche grazie al contributo di facebook, dove sono pre-senti molti gruppi sull’argomento, come ad esempio il gruppo 50 bambini da sal-vare, dove ogni iscritto è automaticamen-

te parte integrante del progetto, contri-buendo inoltre a diffondere e condividere tutte queste preziose informazioni. Tutti gli interessati possono partecipare ad una lezione interattiva gratuita, dalla durata di un paio d’ore, e poter così vedere dal vivo cosa fare ed in che modo. La lezione si compone di una parte teorica (spiega-zione ed illustrazione di varie diaposi-tive) ed una parte pratica (esercitazione

per mezzo di manichini appositamen-te predisposti allo scopo). Per chi invece fosse interes-sato ad orga-nizzare una di queste lezioni informative, è possibile an-dare sul sito della Croce Rossa Italiana

(C.R.I.) e mettersi in contatto con il re-ferente della propria Regione. Per qual-siasi altra informazione, anche sul primo soccorso, sulle varie tecniche di riani-mazione, è possibile collegarsi su www.manovredisostruzionepediatriche.com. Basta poco, una semplice e valida base d’informazione, per mettere in pratica il nostro senso civico. Non aspettiamo!

Ad Arpino il SAPERE salva la vita

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7il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

responsabile territoriale della NIDIL.Cgil si ritiene che in questo periodo di forte contrazione economica e di diffici-le accesso al credito, se i fondi vengono

utilizzati per attività imprenditoriali in-novative e diversificate si possa fornire una risposta (pure se piccola) al nostro territorio in cui è ampia la sacca di disoc-cupazione giovanile e di genere.

I L F A T T O

è anche online!!!

Un’occasione buona per dare una spinta all’economia casoriana.di Antonietta Perna

La Regione Campania, in ritardo rispetto a quanto annunciato dal-lo stesso Assessore Nappi prima

dell’estate, ha finalmente pubblicato sul BURC il Bando che apre i termini per poter presentate progetti finanziabili con il fondo Microcredito FSE Campania (il fondo ha una dotazione di 65mln incre-mentabile a 100mln), diretto a sorregge-re, il sistema produttivo campano, com-prendente sia le nuove attività produttive sia le realtà imprenditoriali preesistenti, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, o l'emersione delle imprese esistenti a favore di sogget-ti che operano in condizione di svantag-gio economico, sociale e occupazionale.L’obiettivo primario dell’operazio-ne è quello di rispondere alla difficoltà di accesso al credito da parte di alcune categorie “non bancabili” e in condizio-ne di svantaggio nell’avvio di un’attività imprenditoriale. In particolare vengono individuati quali destinatari dei finan-ziamenti soggetti in condizione di svan-taggio come giovani (under 35), donne, immigrati, disoccupati, lavoratori in mo-bilità, in CIG ordinaria e straordinaria, in coerenza con gli obiettivi del POR FSE 2007-2013 della Regione Campania.Il prestito, dell'ammontare minimo di

5.000 Euro e massimo di 25.000 Euro, sarà concesso con un tasso di interesse nullo e una rateizzazione a cadenza men-sile, i settori interessati sono:- servizio al turismo (es. ristorazione, al-

loggio etc);- tutela dell’ambiente;- servizi sociali alle persone;- servizi culturali;- ict (servizi multimediali, informazione

e comunicazioni);- risparmio energetico ed energie rinno-

vabili;- manifatturiero;- artigianato e valorizzazione di prodotti

tipici locali.La Regione ha chiesto ai Comuni della Campania di pubblicizzare il più possi-bile questa opportunità sperando che la nostra amministrazione comunale oltre che accogliere questo invito possa indi-care settori in cui poter investire, per dare una spinta all’economia casoriana, op-pure suggerire ed indicare luoghi in cui poter avviare queste attività. Chi volesse maggior informazioni può andare sul sito della Regione Campania, con l’impegno che vi terremo informati sulle iniziative sindacali in merito a questa occasione da non sottovalutare. Per ora siamo a cono-scenza che La Nidil Cgil territoriale in merito a questa possibilità, sta istituendo una postazione in Via Cavour (il proget-to va presentato solo on line dal giorno 19 Novembre al 19 Dicembre) per poter fornire un supporto gratuito di accom-pagnamento alla progettualità a quanti vorrebbero provare ad accedere a questo fondo, poiché come ha asserito lo stesso

MICROCREDITO CAMPANIA, un’opportunità per creare impresa

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

“Due voci” su Padre Ludovico da CasoriaCommento ad un volume stampato nel 1993 in occasione del centenario della nascita del “frate santo casoriano”.di Giuseppe Storti

Appena si è sparsa la notizia della nascita di un'Associazione de-dicata a Padre Ludovico, nata a

Casoria sotto l’egida di Padre Nunzio d’Elia, Parroco della Chiesa di San Paolo in Casoria, abbiamo ricevuto un gradi-to dono. Ci ha contattato il Prof. Marco Corcione, emerito uomo di cultura della città di Afragola. Si tratta di un volumetto stampato nel 1993- Edizioni MO-MENTO CITTA’ di Lu-igi Grillo e figli. Il Prof. Grillo è un altro grande protagonista della cultu-ra afragolese scomparso da qualche anno, che ha animato per una vita in-tera con un’infaticabile attività culturale la vita di Afragola e di tutta l’area a Nord di Napoli. La città di Afragola è molto lega-ta alla figura di Padre Lu-dovico da Casoria. Infatti Padre Ludovico nella sua giovinezza aveva studiato nel convento dei francescani di Afragola e lì in seguito, aveva insegnato per alcuni anni. Come scrive, Padre Luca M. De Rosa, dell’ Ordine dei Frati Minori, Ludovico entra in convento come studen-te, anche grazie alla provvidenziale media-zione del gentiluomo afragolese Andrea De Rosa. Il volumetto che commentiamo e’ la riedizione del testo presentato per la prima volta in occasione della manifesta-zione organizzata dal Comitato di Afra-gola per le celebrazioni del primo cente-nario(1885-1985) della morte dell’allora Venerabile Padre Ludovico, il 19 aprile del 1986. In quell’occasione fu chiamato come relatore ufficiale dell’evento Oscar Luigi

Scalfaro, allora Ministro dell’Interno, poi divenuto Capo dello Stato. Il Prof. Cor-cione con il piglio e l’arguzia dello stori-co tratteggia la figura del Frate casoriano, pienamente immersa nel periodo a cavallo tra la fine ormai prossima del regno bor-bonico e l’avvento dello Stato unitario. Un Sud e una città Napoli, tormentata dalla povertà e con un’altissima percentuale di poveri. In una famosissima lettera, scri-ve l’altro autore del testo, Padre Luca M. De Rosa, inviata al Ministro Generale dei Frati Minori, il Servo di Dio Padre Ber-nardino di Portogruaro il 14 luglio 1874, in risposta ad alcune ingiustificate accuse sollevate nei suoi confronti, Padre Ludo-vico espone in maniera mirabile il quadro sociale della città: “Napoli è una selva di bambini vaganti, renduta oggi più folta dalla presente miseria.” Una visione rea-listica di una situazione pienamente co-nosciuta dal santo uomo, che era immerso

nelle problematiche sociali che cercava di alleviare e lenire con un’instancabile opera di carità e di riscatto dei ceti meno abbien-ti. Uno stato di miseria, quello di Napoli e delle ex province borboniche che il nuovo Stato sabaudo non era riuscito a risanare e che viene descritto nello stesso modo dalla scrittrice giornalista(fondatrice del quotidiano napoletano “ il Mattino”) Matilde Serao nella sua celebre inchiesta pubblicata sul Pungolo dal titolo quanto mai rappresentativo “ il ventre di Napoli”. Mosso da un’incrollabile fede nella Divina Provvidenza, Padre Ludovico, già afflitto dalla calcolosi vescicolare che lo porterà alla morte, apriva convitti, scuole di lavoro e di musica. Un autentico vulcano di ini-

ziative che lo portavano ad avere rappor-ti con uomini potenti ed illustri, ai quali chiedeva di partecipare con la dignità e l’autorevolezza che lo contraddistingue-vano a queste opere di carità. “Simile ad un fiume in piena nella carità”. Questa è l’immagine che tratteggia di Padre Ludo-vico, il Cardinale Capecelatro, “sconfinato come il mare”, stavolta l’immagine è di Augusto Conti, l’amore per i bisognosi era l’impetuosa fiamma che ardeva nel cuore di Ludovico, che non lo faceva riposare, e che era talmente forte da fargli qua-si implorare: “il Signore mi conservi per la carità degli infelici”. Un costruttore di cultura, il nostro umile, ma grandissimo fraticello, avvicinava laici e atei, celebre la sua amicizia con Luigi Settembrini, Paolo Emilio Imbriani e Giovanni Bovio. An-ticipatore della storia, come tutti i grandi profeti. Tant’è, come scrive Padre Luca M. De Rosa che si può ritenere precursore

nell’ambito delle attività di promozione umana, dell’auspicio, formulato nel 1989 (un secolo dopo) dai Vescovi italiani nel documento sui problemi del Mezzogiorno. Ovve-ro che possa nascere un “ laicato del Sud, che sia veramente costruttore di storia”. Qual era la forza dirompente che muoveva l’animo di siffatto santo uomo? Se lo chiede an-che Giovanni Paolo II il 18 aprile 1993 quando lo proclama beato. “Come

hai potuto farti prossimo a tante miserie, con tanta fantasia, nella promozione uma-na?” La risposta disarmante ma al tempo stesso profonda ce la dà lo stesso Padre Ludovico che incarna a pieno titolo il francescanesimo del secolo diciannovesi-mo, in un passo del suo mirabile testamen-to spirituale: “ L’amore di Cristo aveva ferito il mio cuore” e confessa con com-movente semplicità : “Non domandavo a Dio, per sfogare il mio amore, l’estasi, il rapimento, le visioni, ma il lavoro, le ope-re, la fede, la salvezza delle anime”. Grazie Padre Ludovico la città di Casoria ti ama e noi, tuoi figli spirituali, ci auguriamo di essere sempre degni di gridare al mondo la tua SANTITA’.

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il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

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I L F A T T O

Il nuovo anno dell’oratorio San BenedettoUno slogan, un programma.di Margherita De Rosa

Ora con noi: questo lo slogan scel-to per dare il via al nuovo anno di attività dell’Oratorio San

Benedetto; di matrice chiaramente be-nedettina, l’invito riprende la regola del Santo norcino, improntata alla preghiera ed al lavoro: pregare insieme e lavorare perché tanti siano i frutti da raccogliere è quanto si propongono gli operatori della comunità di san Benedetto Abate di Ca-soria, che, guidati amorevolmente da don Pasquale Fioretti, si attivano allo scopo di costituire, sul territorio, un centro di autentica spiritualità e solidarietà. In li-nea con tale prospettiva si pone, di conse-guenza, il programma dell’oratorio, il cui operato si ispirerà, per l’anno in corso, al tema:”…e voi, chi dite che io sia?”, input su cui riflettere, discutere, interrogarsi alla luce delle verità evangeliche e, nel con-tempo, con lo sguardo proiettato alla re-altà del nostro tempo. Ragazzi dai nove ai quattordici anni si ritroveranno, dunque, impegnati nella preghiera ed in una se-rie di iniziative volte alla formazione ed alla ricreazione: come sempre, l’incontro settimanale avrà come fulcro il Vangelo domenicale; alla relativa catechesi faran-

no seguito attività ludiche e laboratoriali. In visione del Natale, infatti, sarà allestito un laboratorio di arte presepiale, mentre nel corso dell’anno diverranno operativi laboratori di arti grafiche e tersicoree così come verrà realizzato un “gustoso” corso di culinaria. Diretti sapientemente da se-minaristi ed operatori pastorali, i ragazzi dell’oratorio sono chia-mati al con-fronto ed al dialogo, nella pro-spettiva di una crescita globale del-la persona, utile a fare di ciascu-no un vero cristiano ed un buon cittadino. Allo scopo di dotare la strutture esistenti di spazi più consoni allo svolgimento anche di attività sporti-ve, padre Pasquale Fioretti sta impegnan-dosi con tenacia e si spera che, in tempi contenuti, si possa disporre di ulteriori sussidi per fare dell’oratorio San Bene-detto un luogo rispondente, in modo completo, alle esigenze dei ragazzi par-tecipanti. Non mancano poi gli appunta-

menti con il teatro, da sempre punto di forza della comunità in parola, infatti è previsto un musical per fine anno; al fit-to calendario di iniziative non potevano mancare le attesissime “gite”, pianificate, tradizionalmente, per il periodo natali-zio ed in concomitanza con la chiusura dell’anno pastorale. Dunque, ancora una

volta, la real-tà oratoriale si conferma in quella che è la sua im-prescindibile utilità socia-le, oltre che s p i r i t u a l e : l’oratorio san Benedetto, dunque, può ritenersi una palestra di

formazione a 360 gradi, un luogo in cui i nostri ragazzi si allenano per affronta-re con la forza della fede, la convinzio-ne della solidarietà ed il senso profondo della civiltà una realtà che non è sempre rosea: ma di questo essi sono consapevoli e, grazie all’aria buona respirata nell’ora-torio, potranno portare, al suo esterno, una ventata di fiducia, di ottimismo e di speranza!

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il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 201210

L ' E V E N T O

Casoria: corso di danze popolari. A cura della Redazione

Finalmente anche a Casoria un cor-so di danze popolari!Vuoi imparare a ballare la tam-

murriata? Ti piacerebbe conoscere la pizzica e le danze tipiche di alcuni paesi? A breve inizierà il primo corso di danze popolari a Ca-soria! Esso sarà dedicato prin-cipalmente alla tammurriata, ma prevede anche momenti di piz-zica e danze dal mondo (greche,armene,palestinesi,israeliane,serbe,rumene,albanesi e rom). Per chi lo vorrà ci sarà an-che l'opportunità di imparare a suonare la tammorra!!! Sarà per i partecipanti un momento per divertirsi, scaricare la ten-sione della giornata e conoscere la nostra tradizione! Ci auguriamo di riuscire a trasmettere a

tante persone le nostre conoscenze e so-prattutto la nostra passione ed il nostro amore per queste danze.La musica, il canto e la danza sono i mez-zi con cui ogni popolo esprime i valori in cui crede : essi saranno lo strumento con cui conosceremo noi stessi riscoprendo le nostre radici e ci apriremo alla cono-scenza dell'altro attraverso il suono della sua terra lontana. I ritmi ci porteranno con la mente ad antichi rituali contadini campani e pugliesi, ci faranno entrare in

contatto con la tradizione e la spiritua-lità dell'Armenia, della Romania,della Palestina,d'Israele, della Grecia, dell'Al-bania, del popolo rom. La tammurriata, detta anche ballo ‘ncopp o tamburo, è una danza di coppia tipica

della Campania.Può essere sia di corteg-giamento che di sfida,e ha diversi stili che si differenziano in base alla zona geogra-fica in cui si è sviluppata. Lo stile su cui ci soffermeremo è quello dell'agro-noce-rino-sarnese. Programma: - descrizione delle aree di interesse del fenomeno e dei vari stili esecutivi. -presentazione dello stile dell'agro : la tammurriata d'amore. -analisi della struttura musicale : ritmo binario, castagnette, struttura del canto. - il ballo, il perimetro coreutico. - tecnica della danza, postura dominante, il passo base, le variazioni, le votate. - tecnica per l'uso delle castagnette. La PIZZICA è una danza pugliese dall'origine terapeutica,il cui nome ri-chiama il pizzico del ragno. Il corso si soffermerà sulla "pizzica de core" ,che è fondamentalmente una danza di gioia e

di corteggiamen-to. Da program-ma, studieremo il passo base, il passo dello schiaccio, quello dell 'insistenza, il giro, l'insegui-mento, l'uso del fazzoletto. Parte del cor-so sarà infine dedicata ,come già accennato,

alle "danze dal mondo" : con la musica ci recheremo sognanti nei paesi sopra ci-tati. Per info : Sara 3402234968, Bruna 3397204127 ( ci trovi anche su facebook: cerca CORSO DI DANZE POPOLA-RI A CASORIA)..

Alla riscoperta di ANTICHE TRADIZIONI

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11il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

R U B R I C A F I S C A L E

Istruzioni per l’uso.a cura della Dott.ssa Giuliana Di Caprio

Dichiarazione IMU, ancora una sconosciuta. Il 30 ottobre 2012 è stato pubblicato il Decreto del

Ministero dell’economia e delle Finanze, che approva in via definitiva il Modello per la dichiarazione da presentare ai fini dell’IMU per l’anno 2012. Nel decreto si precisa innanzitutto che dal 1° gennaio 2012 la dichiarazione ai fini Imu avreb-be dovuto essere presentata entro il 30 settembre 2012, ma in seguito a succes-sive proroghe, è stata fatta slittare al 30 novembre venturo. La scadenza di fine mese potrà essere evitata solo nei casi in cui l’obbligo di presentare la dichiarazione sia sorto negli ultimi tre mesi. Ad esem-pio, se un contribuente, ha acquistato un immobile al 1° ottobre, il termine slitta la 30 dicembre, cioè dopo i novanta giorni previsti per il nuovo obbligo di presentare la dichiarazione. Chi sono i soggetti con l’obbligo di presentare la dichiarazione IMU? I soggetti interessati sono i pro-prietari di immobili siti in Comuni che hanno stabilito un’aliquota piu’ favorevole rispetto a quella generale. La circostanza riguarda in modo particolare gli immobili dati in affitto o in locazione, quelli stru-mentali all’esercizio di arti e professioni e in generale quelli posseduti da società

LA DICHIARAZIONE IMU: scadenze e soggetti obbligati

e associazioni. Nei casi di immobili stru-mentali all’esercizio commerciale o profes-sionale, ma anche di negozi e capannoni dati in affitto, l’aliquota prevista dal Co-mune ai fini IMU puo’ scendere fino al 4 per mille, quindi al di sotto del 4,6 previ-sta come aliquota generale. Ribadiamo che affinchè esista l’obbligo di dichiarazione è necessario che sia stato effettivamente previsto dal Comune un’aliquota agevola-ta. Per esempio, se il Comune ha previsto come aliquota ordinaria il 10,6 e invece per gli immobili locati viene stabilito che si applichi il 9,4 per mille , i proprietari di questi ultimi immobili dovranno presen-tare la dichiarazione entro il 30 novembre. Per i fabbricati locati l’obbligo della dichia-razione IMU sussiste solo se il contratto è stato registrato prima del 1 luglio 2010. Dopo tale data, nei contratti di locazione esiste l’obbligo di indicare i dati catastali in sede di re-gistrazione del Contratto, per cui il Co-mune potrà agevolmente verificare che un determinato immobile è locato. Non sono, invece, tenuti all’obbligo di dichiarazione i proprietari di abitazioni principali, anche se l’immobile acquista tale qualifica nel corso dell’anno (e anche se sussiste il di-ritto alla detrazione di € 50,00 prevista per ogni figlio di età inferiore a 26 anni). In caso di assegnazione della casa coniugale

dopo la separazione legale o annullamento o scioglimento del matrimonio, il sogget-to obbligato a presentare la dichiarazione, è il coniuge assegnatario dell’abitazione coniugale. Sempre obbligati a presentare la dichiarazione sono i proprietari di im-mobili per i quali l’agevolazione è stata fissata dalla legge, come accade nel caso dei terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e per i fabbricati di interesse storico o artistico. Tra i casi piu’ diffusi dell’obbli-go di presentare la dichiarazione si ricorda, inoltre: l’acquisto di aree fabbricabili; la

variazione di qualità del ter-reno da agricolo ad area fab-bricabile, i fabbricati che han-no acquistato o perso il diritto a qualche esenzione, (es: gli immobili inagibili o inabita-bili). Un emendamento del 2 novembre scorso concede

tre mesi di tempo in piu’ per presentare la dichiarazione IMU. La scadenza quindi si sposterà dal 30 novembre almeno agli inizi di febbraio 2013. Tale ulteriore pro-roga, a parere di chi scrive, risulterà utile poichè alla luce di queste nuove istruzioni, per comprendere se presentare la dichia-razione occorrerà conoscere nel dettaglio le delibere dei Comuni, con le agevolazio-ni previste da essi. Ad oggi invece, molti Comuni non hanno ancora reso pubbliche le aliquote particolari previste per tutte le ipotesi summenzionate.

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il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012 13

R U B R I C A L E G A L E

Forme di tutela per i proprietari.a cura dell'Avv. Gennaro Calvanese

Egregio Avvocato, sono il proprietario di un immobile sito in Castel Voltur-no presso cui trascorro le mie vacan-

ze. Questa estate, giunto sul posto, ho trovato l’appartamento occupato da estranei che, no-nostante le sollecitazioni del caso e le relative comunicazioni agli Organi Polizia, si rifiuta-vano di andar via. Come posso tutelarmi?

Gentile Lettore, per occupazione abu-siva di immobile si possono inten-dere, in generale, tutte le variegate

ipotesi in cui un bene immobile sia detenuto o posseduto da un soggetto in assenza di un valido titolo giustificativo. Può trattarsi, in particolare, di un'apprensione non sorretta sin dall'inizio da alcun titolo, oppure, al contrario, basata su di un titolo invalido o la cui efficacia sia, per qualsiasi motivo, cessata. Esemplifi-cando, si potrà avere occupazione senza titolo di un bene sia nelle ipotesi più estreme, in cui la ragione legittimante non sia mai esistita, come nel caso di arbitraria occupazione di un immobile altrui; sia, viceversa, allorquando del titolo sia messa in discussione l'origina-ria o la sopravvenuta validità o efficacia come nel caso di risoluzione, annullamento o nul-lità di un contratto di locazione o di como-dato oppure, ancora, lo stesso abbia esaurito i propri effetti, per esempio per scadenza del termine. Alla varietà di situazioni riscontra-bili nella prassi corrispondono diverse forme di tutela giurisdizionale per il proprietario, al quale l'ordinamento riconosce la possibili-tà di esperire tanto rimedi di carattere reale, quanto di natura personale. Da questo punto di vista, infatti, va segnalato anzitutto che il proprietario, cui sia stata sottratta la disponi-bilità del bene e che voglia recuperarlo, si tro-va, salva la possibilità di reagire con l'azione possessoria di reintegrazione, nell'alternativa tra l'esperimento dell'azione di rivendicazio-ne e quella di restituzione o rilascio. Il pro-blema della corretta qualificazione dell'azione con la quale si miri ad ottenere la consegna dell'immobile utilizzato senza titolo da altri è di quelle che impegna da anni le aule dei tribunali, con soluzioni e risultati non sem-pre univoci. A tale questione devono essere dedicate alcune osservazioni, tese a cercare di

OCCUPAZIONE DI IMMOBILE sine titulocomprendere il discrimen tra le due diverse forme di tutela e le ricadute pratiche che ne derivano. Preliminarmente, un punto va tenu-to fermo, e cioè che con l'azione di rivendica-zione, di carattere reale, l'attore, non avendo la disponibilità del bene di cui assume essere proprietario, agisce contro chiunque, di fatto, ne disponga, onde previo riconoscimento del suo diritto dominicale di riconseguirne il pie-no possesso. Viceversa, con l'azione di rilascio o di restituzione, avente natura personale, chi agisce non mira ad ottenere una pronuncia di accertamento del suo diritto di proprietà, ma tende esclusivamente a conseguire la ri-consegna del bene che si trova nella materiale disponibilità del convenuto in assenza di un idoneo titolo legittimante. Evidentemente le due azioni, pur tendendo allo stesso risultato pratico del recupero della disponibi-lità materiale del bene, hanno natura e presupposti diversi, essendo non coincidenti sia nel petitum che nella causa petendi. Conseguentemente, profondamente diversa è, per quel che si dirà in seguito, la disciplina processuale applicabile. Ciò chiari-to, bisogna ora interrogarsi circa il significato e l'esatta portata della distinzione sopra trat-teggiata, soffermandosi in particolare sul pro-blema relativo alla qualificazione, se reale o personale dell'azione, con la quale il soggetto chieda la restituzione del bene semplicemen-te sul presupposto che lo stesso sia posseduto o detenuto non in presenza di un titolo del quale si contesta la validità o l'attuale effica-cia, ma del quale si deduca l'assoluta ed ori-ginaria mancanza. Si tratta dei casi, tutt'altro che infrequenti nella prassi, in cui il soggetto il quale si dichiara proprietario dell'immobi-le, ma che di tale diritto non chieda l’accer-tamento, agisca per ottenere semplicemente la dichiarazione di occupazione senza titolo del bene ad opera della sua controparte, con conseguente condanna di quest'ultima al ri-lascio dello stesso. L'equivoco è rappresentato dalla circostanza che, scorrendo alcune massi-me della giurisprudenza di legittimità, si può notare come la stessa ponga a fondamento dell'azione personale di rilascio il solo venir meno del titolo e non anche l'originaria as-senza in base al quale la cosa sia stata trasferi-ta o detenuta. Ciò ha indotto parte della dot-

trina che si è occupata del tema a qualificare come azione di rivendica anche quella in cui l'attore, pur allegando la sua qualità di pro-prietario, si limiti a richiedere la restituzione del bene da colui che lo occupi senza titolo. Tale chiave di lettura non può però essere condivisa e si scontra con la maggioranza del-la giurisprudenza di legittimità che, anche in epoca recentissima, ha al contrario qualificato come personale non solo l'azione mediante la quale il soggetto chieda la restituzione di un bene sulla base del venir meno del titolo in base al quale lo stesso era stato consegnato, ma anche quella in cui ci si limiti ad allegare l'insussistenza ab origine del titolo. Tutto ciò,

naturalmente, a patto che l'attore non chieda anche il riconoscimento del proprio diritto di proprietà, nel qual caso la domanda avrà di cer-to natura reale. In effetti, se bene si riflette, la domanda volta ad ottenere la rimozio-ne della situazione lesiva del diritto di proprietà, e tale va considerata, appunto, quella consistente nell'occupazione di un bene in totale ed ori-

ginaria assenza di una ragione legittimante non accompagnata dalla contestuale richiesta di declaratoria del diritto dominicale, si basa su di una ragione di credito sorta con la lesio-ne del diritto reale, per cui esorbita dai limiti dell'azione di rivendica, per assumere la veste di azione personale di restituzione o rilascio. A questo punto, per mera completezza va al-tresì accennato alla circostanza che l'azione personale per il rilascio dell'immobile occu-pato abusivamente può essere fondata, oltre che sull'insussistenza originaria di un titolo, anche sulla cessazione o sul mancato perfe-zionamento di un contratto attributivo del godimento del bene. In questi ultimi casi e in particolare quando si controverta in tema di locazione o comodato di immobili o affitto di azienda troverà applicazione il rito spe-ciale di cui all'art. 447- bis c.p.c.; disciplina processuale che, invece, non dovrebbe essere invocabile con riferimento alle controversie relative ad ipotesi di occupazione di immobile ab origine senza titolo, in quanto, in quest'ul-timo caso, il soggetto agente non deduce la sussistenza o la cessazione di un contratto tra quelli indicati nella norma appena citata, ma l'obbligo di restituzione del bene si.

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14 il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

L ' E V E N T O

AVVISO

La collaborazione è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. L’editore non è obbliga-to alla pubblicazione degli articoli per-

venuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle nor-me di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano identificabili, tramite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

Molto spesso sottovalutiamo l’im-portanza del ricordo, eppure il ricordo è l’unico espediente per

sconfiggere il tempo. Il ricordo è in grado di riprendere il passato e di trasformarlo in futuro. Il ricordo spiega, riunisce, rincuora. È così per tutti. Quando, poi, parliamo di personaggi “pubblici”, di uomini, come Don Maurino Piscopo, che hanno attraversato mille vite e mille situazioni, è necessario che il ricordo nasca da uno sforzo collettivo, da parte di tutti quelli che l’hanno conosciuto. Per questo, ad un anno dalla sua scompar-

sa, avendo avuto la fortuna di conoscerlo, ho deciso di cominciare a coltivare questo ricordo: un impegno che ci chiama in cau-sa tutti: se avete fotografie, testimonian-ze, aneddoti o semplicemente una parola, un’immagine, un pensiero che ha riguardato Don Maurino, portatelo presso il mio stu-dio e noi faremo da archivio, così tutti in-

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sieme potremo costruire il ricordo di Don Maurino.Potete consegnare il materiale presso lo stu-dio fotografico di Fortunato Celentino in Via Pio Xll, 78 Ca-soria tel. 081.7362005.Tutto il materiale sarà scannerizzato, cata-logato e restituito.

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il giornale di Casoria • Domenica 11 novembre 2012

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Gentile direttore,Mi chiamo Pel-legrino Salvatore

e credo che le mie ge-neralità suonino per Lei come quelle di un qualsiasi Carneade se non le dicessi

che sono stato il Direttore Sportivo del Giotto Volley per 15 lunghi anni, costellati di grandi successi e culminati con la partecipazione per due anni consecutivi al Campionato si serie B1 di Pallavolo.Fatta questa associazione è proprio della mia società che le voglio parlare e le premetto che scrivo a mio nome personale, ma anche degli altri tre soci ( Egidio Calabrese, Antonio Spel-ta e Gennaro Pagano ) che, come me, hanno dedicato anni della vita a promuovere lo sport, ed il volley in particolare, a Casoria, portando il “BUON” nome della nostra città ( ????) in giro per l’Italia con educazione, gioia e professio-nalità. In tutti questi anni, l’Amministrazione Comunale ha sempre mostrato interesse per la nostra attività, mai concedendo contributi ( due amministrazioni ci hanno beneficiato di mini-mi contributi: Graziuso e Ferrara), ma solo ve-nendo a promuovere la propria candidatura nel periodo elettorale. L’ultima amministrazione , quella attuale, oltre alla solita campagna eletto-rale aveva mostrato più interesse del solito, spe-cie nella possibile gestione del Palazzetto, che alla nostra società, negli otto anni di militanza nelle serie Nazionali, è costato circa 100000.00 euro, ( ma la responsabilità non l’addebitiamo alla società che gestisce l’impianto, che ha fat-to con professionalità e trattandoci sempre con un occhio di riguardo, il proprio mestiere, ma alle varie Amministrazioni ( in particolare chi ha firmato la prima convezione novennale ) che hanno permesso ciò.). Questo anno, la nostra società, nella stretta della crisi anch’essa, piut-tosto che fare un campionato con epilogo già scontato ( non avremmo potuto pagare nem-meno i contributi gara), ha deciso di mollare, cedendo il titolo di Serie B2 ad altra società, liberando tutti i propri atleti e dedicandosi, lad-dove fosse stato possibile, alla sola promozione con atleti giovani. Ma questo nemmeno è stato possibile, perché le scuole assegnateci non ave-vano i requisiti per permetterci di utilizzarle ( almeno a detta dei presidi – ma non abbiamo elementi per dubitarne ) e così la nostra socie-tà dopo 25 anni di onoratissima presenza nei campionati di volley ( dalle giovanili alla serie

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Anno II - Numero 29Domenica 11 novembre 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 8 novembre 2012.

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

80026 Casoria (NA)Tel. 081 7588818

Progetto grafico, impaginazione e stampa:Grafis print s.a.s.

Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA)Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

B1), non si è nemmeno presentata ai nastri di partenza. Non ha chiesto contributi al Comu-ne credendo di conoscere le condizioni precarie nelle quali tutti gli Enti Pubblici versano al mo-mento, ma evidentemente sbagliava. Al nostro Sindaco, non avevamo chiesto contri-buti ma solo di intervenire presso gli innumere-voli imprenditori di Casoria, affinché si potesse procedere a formare un tavolo di discussione per portare avanti, insieme, il nostro progetto sportivo, che poteva essere per loro e per l’am-ministrazione, anche un ottimo strumento di co-marketing per promuovere sul territorio ( e non solo di Casoria) i loro marchi. Questo non è mai successo, nonostante le nostre spinte ed insistenze, e alla fine dello scorso campionato abbiamo mollato.Questa era solo una premessa per fare una do-manda: Visto che abbiamo saputo che il Co-mune di Casoria ha concesso alla Polisportiva Casaurea ( Basket campionati regionali) un enorme contributo ( conosciamo l’entità ma preferiamo non divulgarla, ma basti dire che un simile intervento sarebbe bastato a coprire tutti i costi di una stagione di Volley in B2 con ottime prospettive di formare una squadra che potesse ambire ad una promozione sul campo) affinché possa partecipare ai campionati ( già erogata una parte altrimenti non avrebbero po-tuto iscriversi) , nasce spontaneo credere che il nostro Sindaco non aspettasse altro che noi ci facessimo da parte per intervenire direttamente ed erogare il contributo agli amici del Basket ( ai quali facciamo i complimenti ed auguriamo ogni bene) cosi non ci aveva tra le scatole. Non mi meraviglierebbe se la Polisportiva Casaurea non pagasse nemmeno più il Palazzetto ( ed anche questo lo riteniamo giusto e glielo au-guriamo) sempre per intervento dell’Ammini-strazione. Del resto noi Giotto siamo di Arpino e loro di Casoria, poi ci lamentiamo quando a Torino gli Juventini ci mostrano i sacchetti di spazzatura, ma le discriminazioni sono palesi anche e soprattutto da noi.Siamo amareggiatissimi, al punto tale da rim-piangere le innumerevoli offerte pervenuteci negli anni scorsi da comuni limitrofi affinché portassimo il titolo nazionale nelle loro città, ma noi, stupidi e presuntuosi nel nostro senso di appartenenza ad una città che ha dimostra-to di non meritarci, siamo restati a Casoria a spendere 15000.00 euro all’anno per giocare nel Palazzetto, per poi finire la nostra attività tra l’indifferenza della nostra amministrazione.

Grazie a tutti i politici della nostra città.

Ci auguriamo che l ’Assessore allo Sport Lanzano, sia al corrente di questa vicenda. Anche se i “ru-mors” che vengono dal Palazzo ci dicono che i fondi per dare il contributo alla squadra di Basket sono stati attinti da “altri” capitoli di bilancio. Quelli del Primo Settore, a cui erano stati conferiti con un emendamento al bilancio. Anche noi riteniamo giusto il contributo concesso alla Casaurea. Però e su questo era d’accordo pure l ’Assessore Lanzano, bisognava agire nel rispetto del principio di pari trattamento nei riguardi di tutte le società sportive presenti sul Territorio. Infine Caro Pellegrino, e lo dico da casoriano doc: questa vicenda è l ’ennesima dimostrazione di come “L’ALTRA CITTA’” (AR-PINO), sia scarsamente considerata dalla matri-gna Casoria!

Giusto

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