Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 31 - Domenica 25 novembre 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita A colloquio con l'artista napoletana Maria Bolignano Un’attrice POLIEDRICA Tropp Bon!!! Tropp Bon!!! Tropp Bon!!!

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Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 31 - Domenica 25 novembre 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

A colloquio conl'artista napoletana

Maria Bolignano

Un’attrice POLIEDRICATropp Bon!!!Tropp Bon!!!Tropp Bon!!!

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E D I T O R I A L E

Il FINE non sempre giustifica i MEZZII fatti della settimanadi Giuseppe Storti

Primarie del centro sinistra. Si vota. La speranza, è che siano una grande festa delle democrazia e della par-

tecipazione popolare. Pare che gli iscritti al voto sfiorino le duemila unità. Le po-lemiche non mancano. Abbiamo ricevu-to e pubblicato sul nostro portale di in-formazione sempre aggiornato, una nota del segretario cittadino dei democratici Amoroso, che lancia l’allarme sui metodi praticati per invogliare la partecipazione dei cittadini a questo importante appun-tamento. In attesa di eventuali repliche ci auguriamo che vengano rispettate le rego-le che pure esistono per far esprimere ai cittadini la loro preferenza sui candidati in gioco. Ovviamente la lotta politica si fa anche con accordi trasversali, promesse e quant’altro possa servire a cogliere l’obiet-tivo. Però, per dirla con il Machiavelli il fine deve giustificare i mezzi. A patto che detti mezzi siano leciti e non travalichino i limiti della decenza e della legalità. Sta-remo a vedere. Prendiamo atto con piace-re che il Sindaco abbia voluto rispondere alle questione sollevate da questo giornale sullo stato dell’arte della strutture giudi-ziarie, sul microcredito, e sui costi della politica, esprimendo le posizioni del suo esecutivo in una conferenza stampa, i cui esiti documentiamo in questo numero. Sul microcredito, abbiamo avuto in settimana un lungo e cortese colloquio con L’asses-sore Lanzano che ci ha spiegato l’impe-gno suo e della giunta per far decollare questo importante strumento di finanzia-mento all’economia locale. Certo occorre stringere i tempi. Il bando regionale è già partito il 19 novembre scorso e si chiuderà a dicembre. Anche se già si discute di una proroga per favorire la massima diffusio-ne e partecipazione dei soggetti interes-sati. Lanzano, ci ha anche spiegato il suo programma per lo sport. Sui contributi alle associazioni sportive si cambia regi-

stro. Li gestirà direttamente l’assessorato senza più distribuzioni a pioggia. Inoltre dei trentamila euro residuati nel fondo a disposizione del primo settore, l’assessore ci ha detto che 10 mila euro saranno spo-stati sui servizi sociali per lenire il disa-gio di tante famiglie casoriane indigenti che ormai sono ri-dotte alla fame. I restanti 20 mila sa-ranno destinati alle attrezzature sportive delle scuole di Caso-ria ed Arpino al fine di favorire la pratica sportiva all’interno delle scuole stesse. Inoltre a breve par-tirà un regolamento comunale che istituisce la consulta dello sport. Vi faranno parte tutte le associa-zioni sportive del territorio che potranno così indirizzare e controllare le politiche sullo sport e il tempo libero nella nostra città. Prendiamo anche atto con piacere dell’impegno manifestato dall’assessore Lanzano in esito ad una ripresa dell’atti-

vità sportiva della storica società Giotto Volley di Arpino. Siamo stati gli unici ad interessarci della cosa. Non vogliamo appuntarci medaglie sul petto: non ci in-teressano. Ma siamo contenti che questa società sportiva possa proseguire il suo glorioso cammino. Questione “tribuna-lini”. Ci riferiamo alle sorti della sezione distaccata del tribunale di Casoria. Anche questa una battaglia(solitaria) del nostro giornale. Sembrerebbe che non tutto sia perduto. Infatti leggendo il Sole- 24 Ore del 19 novembre scorso, apprendiamo che c’è un forte pressing sul ministero per ri-vedere i tagli. Molti comuni dove hanno sede uffici giudiziari coinvolti nei tagli

si stanno adope-rando per evitarli. Perché non ten-tare anche con il nostro tribunale? Un motivo valido, già adottato per evitare altri tagli di struttura giu-diziarie è quello di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di

criminalità organizzata. Ci sono riusciti infatti gli uffici giudiziari di Caltagirone e Sciacca in Sicilia, Castrovillari e Paola in Calabria e addirittura Cassino nel Lazio.Ovviamente occorrerebbe mobilitare l’in-tera città, le forze politiche, l’avvocatura locale. Questa sì che sarebbe una “buona battaglia”. BUONA DOMENICA!

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P O L I T I C A

Il sindaco Vincenzo Carfora fa il punto della situazione.di Rosa Davide

Si è tenuta Mercoledì 21 Febbraio, in sala consiliare, una conferenza stampa, nella quale il sindaco Vin-

cenzo Carfora, il presidente del Consiglio Comunale Stefano Ferrare e l’assessore Antonio Lanzano, hanno aggiornato la stampa e cittadini su numerose que-stioni, molte delle quali erano state oggetto dell’editoriale del direttore Giuseppe Storti la scorsa settimana. In primo piano, la situazione riguardante le strutture giudiziarie della città. Per quanto concerne la questione del Giu-dice di pace, come preannunciato in una scorsa conferenza, il dott. Carfora ha affermato di aver preso contatti con i sindaci dei comuni limitrofi, Arzano e Casavatore, ma la risposta di questi ul-timi non è stata positiva, per motivazioni di natura economica. L’amministrazione Carfora ha poi fatto richiesta al Ministero per la gestire la sede autonomamente. Una sede che è già presente sul territorio, sa-rebbe dunque necessario coprire soltanto i costi del personale. Secondo punto all’ordine del giorno, la

questione del MICROCREDITO. Si tratta di fondi regionali ( pari a circa 65 milioni di euro), di uno strumento di svi-luppo economico, che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condi-zioni di povertà ed emarginazione. Que-sto viene anche definito “credito di pic-colo ammontare”, finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far fronte a spese di emergenza. L’assessore Antonio Lanzano ha spiegato che il protocollo è già stato firmato dall’amministrazione. A partire dal prossimo lunedì saranno attivi sul territorio due sportelli, uno al Comu-

ne, l’altro presso la sede dell’Informagio-vani, in piazza San Paolo. Questi finanzia-menti, che vanno dai 5.000 ai 25.000 euro, potranno essere richiesti da determinate categorie sociali, quali disoccupati, giova-ni, lavoratori, e dovranno poi essere resti-tuiti a rate alla regione, a interessi zero. Il personale incaricato potrà dare ai cittadini tutte le informazioni necessarie. Gli spor-

Conferenza STAMPA telli saranno attivi fino al 29 Dicembre, ma probabilmente vi sarà una proroga fino a Gennaio.Riguardo la tanto discussa questione delle modifiche del regolamento comunale, re-lative alle commissioni consiliari, il presi-dente del Consiglio ha voluto rassicurare i cittadini: “non vi sarà alcun aumento dei costi, assicuro che andremo al di sotto del budget previsto per tali spese”. Secondo Stefano Ferrara, le modifiche del regola-mento approvate circa sei mesi fa, risulta-vano essere inaccettabili e soprattutto vio-lavano il principio di proporzionalità delle forze politiche presenti in Consiglio Co-munale. “Ogni gruppo consiliare, anche se costituito da un solo consigliere, deve essere presente in tutte le commissioni. E’ questione di democrazia. Cercheremo di

andare di andare al di sotto del budget previsto dalla legge. Quelle che oggi sono delle intenzioni, ma risulteranno reali al momento del consuntivo nel 2013.” Il sindaco Carfora ha poi sot-tolineato che l’aumento del numero delle commissioni non influirà sulle spese, e che le commissioni ovviamen-te non si riuniranno tutti i giorni. Gli atti prodotti dalla commissioni saran-no poi portati in Consiglio Comunale.

Al termine dell’incontro, il primo cittadi-no ha poi parlato di un progetto che ve-drebbe la realizzazione, nell’arco di tempo di circa un anno, di un nuovo cimitero comunale. L’area, di 72 mila metri quadri, sarebbe già stata individuata. Come sem-pre continueremo a tenervi aggiornati, anche sul portale web www.casacasoria.it. Buona Domenica!

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I L C A S O

Si chiamerà Policentro Afragola e mina ulteriormente la riapertura dell’ex Carrefour.di Luca Scialò

Nei pressi della nostra cittadina potrebbe spuntare l’ennesimo centro commerciale. Ovvia-

mente gigantesco, in barba alla dramma-tica recessione dei consumi in cui versa l’economia attuale. Infatti nel giugno scorso, all'Eire (Expo Ita-lia Reail Estate) di Mi-lano, è stato presentato dal Gruppo Policentro di Agrate Brianza un proget-to avveniristico: un centro commerciale polifunzio-nale di ultima genera-zione, vasto oltre 55mila metri quadri, denominato "Policentro Afragola". Un ipermercato costituito da 9 grandi locali, 127 tra negozi e food, 3000 po-sti auto. Così lo descrive la brochure distribuita ai presenti: "Una location che diventerà in assoluto la de-stinazione commerciale più visitata di tutto il bacino nord-ovest di Napoli e del

suo hinterland". Nella stessa viene anche annunciata la realizzazione di un nuovo collegamento diretto con le autostrade. Già, perché dalle nostre parti le strade si realizzano o si curano solo se situate nei pressi di un centro commerciale. Ridico-lo, ad esempio, è il caso dell’asse mediano nel tratto tra l’uscita autostradale Roma-Napoli e quella dell’ingresso dell’Iperco-op. Unico pezzo dell’arteria stradale che, stranamente, gode della presenza di lam-pioni, mentre il resto è lasciato al perico-loso buio della notte.Tornando al Policentro Afragola, venen-do realizzato nei pressi dei megastore Ikea e Leroy Merlin, renderà ancora più problematica la già difficile riapertura

dell’Ex Carrefour, visto che sarà realizza-to a pochi passi da lì. Pertanto, diventa ancora più drammatico il futuro dei 194 ex dipendenti, i quali da 8 mesi non per-

cepiscono alcuna entrata, neppure la Cig e stanno manifestando ovunque per la propria drammatica situazione.Sono lontani i tempi di quando l’Euro-mercato di Casoria, aperto nel 1978, era il secondo centro commerciale italiano dopo quello brianzolo di Paderno Du-gnano, e in assoluto il primo nel Sud. A fine anni ’90 fu rilevato dalla multinazio-nale francese Carrefour, che nel 2010 l’ha ceduta alla società satellite IPER CA-SORIA SPA, la quale in realtà non ha mai avviato i lavori di ristrutturazione e rilancio dell’attività. Un decennio di de-clino, aggravato dall’apertura nei paraggi e nei comuni limitrofi di tanti altri centri commerciali, più grandi e all’avanguar-dia. Il Policentro in progetto è forse la mazzata finale. Ma è possibile che riu-sciamo a partorire solo centri commer-ciali? Vasti luoghi freddi; templi frenetici dell’ostentazione consumistica, senza in realtà avere un soldo in tasca. Dove l’esse-re umano, paradossalmente, perde la sua natura sociale e si ritrova più solo.Preferisco ricordare i tempi in cui le Multinazionali straniere non aprivano e chiudevano attività a loro piacimento. Preferisco ricordare i tempi di quando

invece di quel triste edi-ficio chiuso circondato da rifiuti c’era l’Euromercato. Era un posto nuovo, af-fascinante, avveniristico, visto che come detto, di centri commerciali non ce n’erano come oggi. Preferi-sco ricordare le lunghe file alle casse con i clienti che vi si recavano con carrelli riempiti fino all’inverosi-mile. Preferisco ricordare il sorriso e la passione di chi ci lavorava. Era un’al-

tra Casoria, era un’altra Italia. Erano gli anni ’80, decennio di illusioni, spensiera-tezza ed esagerazioni. Oggi pagate a caro prezzo.

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5il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

A T T U A L I T À

L’attualità della satira del principe della risata.di Francesco Gemito

Tutti i film di Totò sono molto at-tuali. Ripropongono cioè i vizi congeniti della politica attuale e

della vita comune. Forse, senza nemme-no saperlo, Totò è stato l'ultimo dei pro-feti. Ricordo quel film vota Antonio La

Trippa? Totò in un comizio viene fischia-to perchè dice solo la santa verità, cioè, ai cittadini per farli contenti bisogna dire

solo bugie, infatti Totò dice: “siete dei fessacchiotti perchè davvero ci credete”. A quei signori onorevoli rispondeva sem-pre: ma mi faccia il piacere. Parliamo di beni pubblici, Quando nel film Totò truf-fa 62, viene venduta la fontana di Trevi, ancora oggi si ride, mentre dovremmo piangere perchè oggi molti beni pubblici vengono davvero venduti. Anzi, spesso svenduti. Oggi in Italia vengono arrestati più politici che criminali di strada, l'ulti-mo è stato arrestato perchè giocava alle macchinette con i soldi della Regione La-zio, cioè, i nostri. I politici attuali, sempre

ricordando un film di Totò li posiamo definire: la banda degli onesti. Mentre Monti lo possiamo paragonare al titolo di un altro film: “i tartassati”. In questo caso i tartassati sono i cittadini. La nostra vita di oggi è proprio così, miseria e nobiltà, mentre per quelli del-la “dolce vita”, la vita è ben diversa. Totò nei suoi film ha lanciato dei grandi messaggi sociali, per questo è definito un comico drammatico. In-fatti non ha caso fu ispirato a

scrivere, 'A livella: 'Nu re, 'nu magistrato, 'nu grand'omm, trasenn a stu canciello a fatt 'o cunt ca pers tutto, 'o n'omm e pure

'a vita. Tu nun te fatt ancora chist cunt? Ecco, Totò dice chiaramente: Fermo con le mani. ricordiamoci che signori si na-sce. Alle prossime politiche, dobbiamo votare Antonio La trippa o i tre Porcel-lini... Bersani, Alfano, Grillo? Ma siamo uomini o caporali?

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6 il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

A T T U A L I T À

è anche online!!!

Casoria è un esempio illuminante di personalismi negativi nella vita pubblica.di Carlo De Vita

Troppo spesso si esalta la capacità dei singoli e si dimentica che in ogni squadra è importante anche

l'ultimo degli elementi che la compongo-no. Abbiamo creato falsi miti, uomini che dovevano salvare le aziende o i governi, si è finito per salvare le proprie finanze e le proprie referenze. La verità e che do-vremmo cercare di lavora sulle masse, far cresce tanti e non solo pochi, dovrem-mo diffondere e for-mare più persone. Il pensiero che solo pochi possano de-terminare le scelte di tutti è assurdo. La partecipazione popolare deve diventare un modello di continuità. Ci illudono che la scelta del candidato alle primarie possa determina un cambiamento ge-nerale nella vita del paese. Il vero cam-biamento è ancora troppo lontano. La

I PERSONALISMI non fanno bene alla comunità

classe dirigente è ancora espressione di lobby e caste, espressione di potere lon-tano dal bene comune. Esistono priorità a cui nessuno sembra essere interessato. Nessuno dei nostri rappresentanti si pre-occupa di creare aree di verde attrezzato per i nostri figli, la domenica Centinaia di bambini aspettano il proprio turno per cinque minuti di gloria sull’altalena nella villa comunale, l’unica per una po-polazione di circa 80.000 mila abitanti, eppure li inizia il loro percorso formativo della vita sui giochi. Durante la setti-mana centinaia di persone attendono il proprio turno fuori le poste come con-dannati in attesa di giudizio e questo solo grazie alla capacità di chi amministra la città, e nessuno dei nostri amministratori

inizia una discussio-ne con la dirigenza delle poste anche mettendo a disposi-zione locali pubblici per organizzare e migliorare il sevizio. Bisogna capire che i

nostri amministratori non possono vivere per quattro o cinque anni provvedendo alle loro esigenze personali e poi gli ulti-mi due mesi prima delle elezioni passare casa per casa e promettere e riconosce di aver sbagliato, ma di ripromettere per il futuro più attenzione al territorio e alle richieste della popolazione. Noi non vo-

gliamo rottamare e neanche dare giudizi ma pretendiamo rispetto e attenzione, chiediamo di essere ascoltati. Ci piace utilizzare il termine RIMANDARE o RESPINGERE come nelle scuole pub-bliche quelle stesse scuole che ogni anno formano giovani destinati a subire la cat-tiva gestione di una politica incapace e senza scrupoli. Il Popolo deve pretendere che l'interesse dell'amministratore pub-blico sia giornaliero che le piccole cose che servono a migliorare la vita di tutti vanno denunciate, fotografate e protocol-late perché solo in questo modo si mette di fronte gli amministratori pubblici, ad una pendenza di carattere civile oltre che di responsabilità di danno erariale. Il vero cambiamento parte dalle piccole cose e dall’attenzione che ognuno mette nel pubblico come la mette nei propri inte-ressi personali. La città di Casoria è dei singoli cittadini, ma spesso sono i singoli cittadini che la regalano ai furbetti della politica che la trasformano in miniera di occasioni per interessi personali. I perso-nalismi non fanno crescere la comunità e Casoria è un esempio illuminante di personalismi negativi nella vita pubblica.

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7il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

qualità ed anche i miei difetti (che sono la maggioranza), già in fase di scrittura. Il pros-simo step sarà mettermi alla prova su un per-sonaggio “impossibile”. Vedremo.

L ' I N T E R V I S T A

A colloquio con l’artista napoletana Maria Bolignano.di Roberta D’Agostino

Dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto in teatro con lo spet-tacolo “Caburlesc”, Maria Boligna-

no svela i segreti di questo e dei suoi prossimi lavori confermandosi un’ artista poliedrica.Nel tuo spettacolo Caburlesc sembra di es-sere sospesi tra Napoli, Berlino, l'Inghilter-ra, un lavoro dove i ritmi sono molto elevati, i momenti di cabaret sono fusi a quelli mu-sicali, e di clownerie e di mimo con grande attenzione, insomma uno spettatore che entra in teatro per assistere al “Caburlesque entra in un mondo nuovo, nel tuo. Ci rac-conti il tuo spettacolo…Un lavoro nato da un grande desiderio di stu-pire, divertire ed amma-liare attraverso l’arte della affabulazione comica. Per “comicità” non si intende unicamente la “battuta” ma un universo fatto di gio-chi, balli, canti, visi, corpi, ammiccamenti, energie. Il pubblico diventa il centro di questo universo. Senza il pubblico noi non esistia-mo. Il nostro fine in questo spettacolo è quel-lo di divertire meravigliando e coinvolgendo.A quali modelli ti sei ispirata?Ho accostato l’atmosfera frizzante del burle-sque statunitense a quella retrò del cabaret dei locali parigini. Ho spruzzato tutto di pizzi, merletti, piume e guepiere senza trascurare, tra una risata e l’altra quel pizzico di carnalità “napulegna” che ci contraddistingue. Quali sono i tuoi compagni di viaggio in questa avventura artistica?Il cast è composto da un Ringmaster( per in-tenderci il direttore del circo) stupendamente incarnato da Francesco Mastandrea, da uno chansonnier con una voce da brivido come Daniele Mango, da un giocoliere tra i più bravi in Italia , che è Fabio Moschetti, da due mimi che provengono dalla scuola di Michele Monetta, che io trovo geniali, quali Dimitri Tetta e Simona Di Maio e da una performer burlesque sui generiis (almeno in Italia) che

è Luisa Picardi in arte Lolette e che definirei di una sensualità tenera e pungente al tempo stesso. E’ davvero una bella squadra della qua-le sono contenta.E' proprio vero che sei un'artista poliedrica perchè subito dopo questa fatica ti potremo apprezzare in televisione in una sit scrit-ta da te :”Corsie di emergenza”. Tu hai già scritto un libro ma è la prima volta che scrivi per la tv, di cosa tratta?Si tratta di una sitcom composta da 18 episo-di di 15/18 minuti che andrà in onda dal 27 novembre su Canale 8. E’ un’esperienza che mi ha coinvolto e divertito molto e , a quanto pare, ha divertito e coinvolto anche una serie di colleghi (nonché amici) che hanno dato con la loro presenza un contributo eccezio-nale alla buona riuscita del prodotto: da Sal-vatore Esposito a Nunzia Schiano, da Gino Cogliandro a Rosaria D’Urso, Maria Mazza, Paolo Caiazzo, Ardone Peluso Massa, Gen-naro Silvestro, Ciro Esposito e tanti altri che per ragioni di spazio non riesco a citare.

Ci sveli un po’ di trama … Io ve la svelo però voi non mancate all’appuntamento su canale 8…La storia si svolge in un fantomatico ,affollatissimo ospedale di Napoli, dove regna la più totale anarchia. La gestio-ne della struttura sanitaria è affidata alla compiacen-za della signora Elvira:

inserviente da anni che gestisce personal-mente l’andamento dell’ospedale, diventan-do inevitabilmente il punto di riferimento di tutto lo staff medico e paramedico. Tutto sembra filare liscio fino a quando, a causa di una scandalo sessuale, il dottor Solfrizzi sarà costretto a lasciare il suo incarico e la dire-zione dell’ospedale deciderà di sostituirlo con il dottor Gargiulo, nato a Napoli ma trasferi-tosi a Milano per studiare. Intento del nuovo primario sarà rendere affidabile e ordinato la normale attività del nosocomio, ma la signora Elvira, considerandolo una sorta di “nemico della patria”, lo ostacolerà organizzando a suo discapito agguati e trappole con la complicità di Geppy l’infermiere.E’ bello essere anche autrice di se stessi?Io non sono molto autrice di me stessa come singola. Mi piace , però, molto scrivere storie a più personaggi ed ovviamente interpretando io uno di essi riesco a sfruttare bene le mie

Un’attrice POLIEDRICA

La carriera artistica dell’attrice napoletana MARIA BOLIGNANO

L'altra metà del cielo tiene il piede in moltissime scarpe: Maria Bolignano,

napoletana classe 1970, si trova a suo agio su qualunque palcoscenico. Poco importa che sia teatro danza o sperimentale, che siano spettacoli per bambini, opere di pro-sa o cabaret. Lei sale sul palco e sembra un monumento all'ecletticità. Si diplomata nel 1997, presso l'Accademia Napoletana di Teatro. Ma prima e dopo tiene lo sguardo molto aperto: frequenta corsi di perfezionamento in teatro danza, si cimenta con la tradizione giapponese del Kabuki-No e partecipa pure al Labo-ratorio Zelig di Napoli. E considerando queste cose si comincia a capire su quali basi poggia la sua vena eclettica. L'approdo su Comedy Central, nella se-conda stagione di "Made in Sud" (2009), corona un percorso cominciato quasi per caso nel 2001. È in quell'anno che Maria Bolignano conquista i telespettatori della trasmissione regionale "Telegaribaldi". Il personaggio che la premia è quello della cameriera ucraina Karina, ruolo che nel giro di qualche anno riprenderà nella terza e quarta stagione di "Un ciclone in fami-glia" (Canale5). Ma siccome si parlava di ecletticità, vale la pena di ricordare alcune cose in ordi-ne sparso. Per esempio la partecipazione al film per il grande schermo "Un'estate al mare" (Carlo Vanzina, 2008). O ancora un ruolo drammatico nella fiction di RAI 3 "La nuova squadra" (sempre 2008). E poi diversi cortometraggi, molto teatro di prosa e il monologo comico "Zitellandia – Donne sull'orlo di una colite spastica", che scrive insieme a Paolo Caiazzo. Nel 2011, la conferma nel cast di "Made in Sud" è la dimostrazione che la vena co-mica di Maria Bolignano resta salda pur tra tante aperture d'orizzonte.

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Vita popolare illustrata di Padre LudovicoL’infanzia del giovane Arcangelo e la vocazione al sacerdozio.di Giuseppe Storti

Il Can. Fabiani, autore del volumetto che commentiamo, così descrive la Casoria in cui nacque Arcangelo Palmentieri:

“lieta ed industriosa cittadina a cinque mi-glia da Napoli”. Fin da giovinetto, Arcan-gelo, mostrò subito una grande inclinazione alla pietà. Il padre lo voleva vinaio, ma l’ado-rata madre: Candida Zenga, che ne aveva intuito l’animo pio e l’ingegno, lo dissuase, sperando che un giorno il ragazzo potesse diventare un buon sacerdote nel suo paese. In giovanissima età Arcangelo fu messo a scuola d’un certo Migliore, uomo colto e pio. Il giovane, iniziò subito a trarre frutti dall’istruzione ricevuta, ma il padre per esi-genze familiari lo tolse dalla scuola e lo man-dò a Napoli come apprendista falegname. Tal Salvatore Provitera, che aveva bottega in Napoli a Vico Tutti i Santi, a Sant’Anto-nio Abate. Arcangelo Ubbidì, e fu costretto e vivere a Napoli, nella bottega stessa del Provitera, lontano dalla cara mamma, che poteva rivedere solo nelle feste, quando gli era consentito di tornare a casa. Aveva appe-na tredici anni, e da tre stava col Provitera, guadagnandosi già la sua piccola giornata di lavoro. La sera di sabato, nel settembre del 1829, tornava a Casoria tutto allegro al pensiero di rivedere la sua mamma; ma ebbe il dolore inaspettato di trovarla gravemente inferma. Da quel sabato, Arcangelo non vol-le scostarsi dal letto di lei, assistendola amo-revolmente; fino all’otto ottobre, quando la buona Candida, aggravatosi rapidamente il male, s’addormentò piamente nel Signore all’età di 42 anni. La morte dell’adorata ma-dre colse Arcangelo impreparato ad un tale dolore. Per giorni il giovane che aveva un carattere chiassoso ed allegro, ad un tratto divenne mesto e taciturno, stava sempre da solo, a piangere, prostrato a terra, rifiutando anche il cibo. Il padre preoccupato lo riman-dò a scuola dal Migliore. Arcangelo, allora riprese la speranza di diventare sacerdote. Il padre, nel frattempo si era risposato con una donna attempata di età, Angela Aba-

te. La donna, prese a voler molto bene ad Arcangelo che vedeva docile, ubbidiente ed affettuoso. Tant’è che contribuì non poco a convincere il marito ad assecondare il desi-derio di Arcangelo di farsi frate, costituen-do al figlio che amava intensamente la dote economica per cogliere l’obiettivo. Infatti nel 1830 dopo aver inoltrato domanda al Car-dinale di Napoli Ruffo Scilla, e ricevutone il consenso a circa 16 anni Arcangelo potè in-dossare l’abito clericale, con gioia dei paren-ti e dei paesani che ben conoscevano le sue inclinazioni. Ma ecco la svolta. Il seme della discordia entra nella famiglia Palmentieri. I litigi tra il padre e la se-conda moglie, inducono la stessa a negare il contribu-to economico occorrente al prosieguo del cammino sa-cerdotale di Arcangelo. Ma la divina provvidenza mette sulla strada del futuro padre Ludovico il Preposito della collegiata di San Mauro, Mattia D’Anna, che consi-glia ad Arcangelo a rendersi frate tra i Minori Riforma-ti, dove senza bisogno del patrimonio sacro(molto costoso) essendo il patrimonio dei frati la povertà, sarebbe sta-to sacerdote. Anzi il D’Anna si adopero’ col sindaco dell’ordine a far accettare la doman-da di Arcangelo, il quale sostenuto l’esame di ammissione con l’approvazione e lode, il 17 giugno del 1832 vestì la tonaca e si cinse della corda del gran Poverello d’Assisi nel convento di San Giovanni in Parco in Lauro presso Nola, cambiando il suo nome da Arcangelo in quello di Lodovico. L’an-no di noviziato fu svolto da Arcangelo nel convento di Lauro, avendo come maestro P.Raffaele da Taurano.Gli studi li compì in tre conventi: Sant’ Angelo in Nola, Afra-gola, e San Pietro ad Aram in Napoli. Nel 1834 a vent’anni, fece la solenne promessa religiosa, e quattro anni dopo fu ordinato sacerdote. Il Fabiani, lo descrive allegro e pronto a consolare i suoi fratelli religiosi. Anzi così lo descrive: “aveva nell’anima un qualcosa di poetico, che lo rassomigliava a San Francesco, tanto facile a commuoversi agli spettacoli della natura. Amava infatti le passeggiate, lungo la riva del mare, o pei luoghi alti e campestri, e quando si trovava in siti del tutto solitari si sfogava in onesti e religiosi canti”. Aveva una naturale inclina-

zione per lo studio della fisica e della ma-tematica, che insegnò nel convento di San Pietro ad Aram, e col permesso dei superiori anche in qualche istituto privato. Nel 1847 l’ennesima e definitiva svolta. Un periodo di profondo turbamento affliggeva l’animo di Padre Lodovico. In quel tempo, fu visto, spesso dai suoi confratelli pregare con mag-gior fervore e frequenza. Un giorno, pregava tutto raccolto innanzi a Gesù Sacramentato esposto nella chiesa delle perpetue Adora-trici. In quel preciso istante Lodovico cade svenuto. Gli altri confratelli corsero a sol-levarlo. Ma il frate, si alzò da solo, e uscito

dalla chiesa si avviò verso il convento. Ciò che era avve-nuto in lui, non lo rivelò a nessuno. Solo alcuni anni dopo, disse che allora, ave-va ricevuto il suo lavacro, intendeva dire di aver rice-vuto il secondo battesimo: l’inizio di una vita nuova. Il senso della nuova missione lo disvelò al padre Lodovi-co un frate minore, definito dal Fabiani “ piissimo”, a cui aveva chiesto consiglio.

“ Iddio vuole che tu viva nell’Ordine di San Francesco, e che ti sforzi d’imitare lui in tut-to”. Questa risposta calmò definitivamente Lodovico. Iniziò a studiare attentamente la vita e le opere di San Francesco, cogliendo-ne due fondamentali pilastri: l’amore alla povertà e le carità per gli infermi, che fece propri come il Poverello d’Assisi. Volse le spalle al mondo e si dette tutto alla carità ed al prossimo. A differenza di Francesco, che veniva da una famiglia agiata, e seppe rinun-ciare a tutti i suoi averi, spogliandosi finan-che delle vesti, Padre Lodovico non aveva quasi nulla. Eppure, volle fare proprio come lui. Si privò dei pochi arredi della cella, ri-servandosi solo un letto ed un piccolo tavo-lino, con qualche sedia, e tutto il resto con il permesso del Superiore, distribuì ai religiosi suoi amici, dicendo a ciascuno: “ non è più mio, e però, se piace a te di prenderlo, e tu lo prendi”. Una prima e solenne manifesta-zione d’una singolare povertà del corpo e dello spirito che contraddistinse tutta la vita del grande santo casoriano, con la quale egli voleva imitare, e ci riuscì benissimo per tut-ta la sua strabiliante vita, la povertà di San Francesco, anzi, aggiunge, il Fabiani, sotto un particolare aspetto la superò ancora.

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il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012 9

L ' E V E N T O

L’imitazione perfetta del Beato Ludovico da Casoria: monsignor MAURO PISCOPOAd un anno dalla morte, l’Associazione Padre Ludovico da Casoria così ricorda il compianto sacerdote.di Margherita De Rosa

Lo scorso martedì, 20 novembre, presso il Santuario di San Benedet-to Abate in Casoria, si è svolto un seminario, organizzato dall’asso-

ciazione “Padre Ludovico da Casoria” e dalla comunità parrocchiale di San Benedetto, in ricordo del primo anniversario della morte di Monsignor Mauro Piscopo. Sono interve-

nuti, in qualità di relatori, monsignor Nunzio D’Elia, che ha affrontato la tematica relativa al ruolo ed alla funzione del sacerdozio nella prospettiva intrinseca al Concilio Vaticano II; don Pasquale Fioretti, parroco della comuni-tà di San Benedetto e successore di monsi-gnor Piscopo, che ha ampiamente delineato il compito del sacerdote nella chiesa del nostro tempo, oltre a testimoniare la sua esperienza di figlio spirituale dell’amato “don Maurino”, mentre monsignor Vincenzo Scippa, nella sua dettagliata e documentata elucubrazione, ha ricostruito la storia del Capitolo Collegiale di

Casoria, illuminando uno spaccato della me-moria locale sconosciuto ai più, allorquando questa terra era descritta quale luogo eccel-lente per salubrità dell’aria, fertilità del suolo, nobiltà d’animo degli abitanti, tutti accomu-nati da degnissimo lignaggio: ed a riguardo, i lettori trarranno le loro opportune conclu-sioni, noi, invece, ci soffermeremo ancora su alcuni passaggi significativi dell’indovinata manifestazione. Particolarmente interessante è risultato, a conclusione delle relazioni degli intervenuti, il parallelo effettuato dal Diret-tore della nostra testata, il dottor Giuseppe Storti, tra la figura del Beato Ludovico da Casoria e quella del carissimo padre Piscopo: tante la somiglianze e le analogie evidenti, dal momento che entrambi furono “ardenti di carità”: un tratto comune, questo, che im-prontò sia il cammino di santità di Arcangelo

Palmentieri quanto il percorso sacerdotale di don Mauro, infatti, così come il Beato si annul-lava per il sollievo dei poveri e degli indigenti, allo stesso modo mon-signor Piscopo si ado-perava, con dedizione totale ed incondiziona-ta generosità, per quanti versavano nel bisogno; inoltre, così come padre Ludovico era benevolo e docile con gli umi-li e fiero con i potenti, in egual maniera don Mauro mostrava dol-cezza e comprensione

verso gli ultimi ma determinata franchezza nella denuncia al cospetto di chi usava male il suo potere: insomma, padre Piscopo, che del Beato Ludovico è sempre stato estimatore ed emulo, può a giusta ragione considerarsi il più degno testimone di quella cristianità ec-cezionale ed autentica che il fraticello seppe incarnare qualche secolo addietro. Ci pare, pertanto, opportuno, auspicare quanto da più parti è stato ribadito nel corso del seminario e cioè che Casoria possa annoverare, accanto ai suoi Santi del tempo che fu, uomini di fede e sacerdoti degni nel presente e nel tempo che

verrà, figli coerenti del Beato e di chi, come monsignor Piscopo, ne è stato erede degnis-simo ed indimenticato pastore di tantissimi casoriani, che si onorano di avere avuto una paternità spirituale così straordinaria …

Movimento Cinque Stelle CasoriaComunicato stampa del 21/11/2012

Una petizione per chiedere l’attuazione degli strumenti di democrazia diretta

Il Movimento 5 Stelle Casoria si mo-bilita per sensibilizzare la diffusione,

anche presso la nostra città, di strumen-ti di democrazia partecipata. A tal fine, è promossa una petizione popolare per chiedere all’Amministrazione comuna-le di Casoria l’adozione di regolamenti attuativi che, secondo quanto previsto dall’art. 8 del D. Lgs. 267/2000, permet-tano l’effettiva espressione delle forme di partecipazione popolare. L’appuntamen-to è fissato per domenica 25 novembre, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, quando - all’ingresso della Villa Comunale di Ca-soria - sarà allestito un punto di raccolta firme, dove sarà possibile sottoscrivere la petizione e raccogliere ulteriori informa-zioni in merito. Oltre alla sottoscrizione dell'istanza, i cittadini che domenica mat-tina si presenteranno al Gazebo potranno informarsi sulle attività del Movimento 5 Stelle, segnalare problemi e proporre le soluzioni relativi alla nostra città, aderire al gruppo locale del Movimento 5 Stelle e partecipare (realmente) al processo di cambiamento in atto nel nostro Paese.

E-mail: [email protected]: Movimento5StelleCasoria

Mario Coccorese: 338-1209554Fabio Cristarelli: 338-9039522

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il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 201210

E V E N T I

Amore e solidarietà il tema della sesta edizione.di Giuseppe Nappa

Sabato 1 dicembre alle 16, presso Villa Buonanno di Cercola (Na), si terrà il premio internazionale

"Alfonso Gatto". Nato grazie all'Asso-ciazione “I nuovi Angeli” di Imma e Sa-verio Gatto, per ricordare il loro figlio Alfonso, ormai e alla sua sesta edizione. Quest'anno il tema sarà Amore e Solidrietà. Il Premio, ormai divenuto famoso, gode della collaborazione del Salotto Culturale “Tina Piccolo” e del centro culturale “La Con-tea”. Tra qualche giorno sarà pronta la classifica che stabilirà i vincitori del concorso, i quali saranno premiati con una bel-lissima opera del Maestro Mas-simo Pacilio. A decretare i vin-citori sarà una giuria qualificata tra cui: il giornalista Pietro Nardiello, il Presidente dell’Accademia Int.Vesuviana e editore  Cav. Gianni Ianuale, il Presi-

dente del salotto Tina Piccolo Eugenio Cuniato,  il giornalista  Giuseppe Nappa conduttore della famosa rubrica di ap-profondimento sul mondo dello spetta-colo arte e cultura “Occhio All’Artista” e coordinatore stampa per l’evento. Giu-ria presieduta dalla nota poetessa Dott.ssa Tina Piccolo. Ci sarà anche un comi-tato d’onore che gode della presenza di Massimo Milone della Rai, la giornali-sta  Emilia Sensale, Cav.  Mimmo Can-none, presidente dell'accademia Federico II , l'On. Luciano Schifone, il giornalista

Fabio De Rosa, le attrici Lucia Oreto e Rachele Esposito e tantissimi altri nomi di prestigio. La serata  vedrà l’esibizione

della poetessa Tina Piccolo che dediche-rà una sua bellissima liricha al giovane Alfonso, accompagnata dalla chitarra di Gianni Festinese . Madrina dell’even-to la splendida Anna Calemme, cantante attrice e pittrice che delizierà tutti con la sua meravigliosa voce e declamerà con la Piccolo le liriche premiate. Chiara-mente ci sarà un emozionate intervento di Saverio e Imma Gatto. Ospiti della serata l'attrice  Giorgia Gianetiempo, la piccola Rossella di "Un Posto al Sole", il M° Angelo Mosca, che incanta con la sua musica e    “L’arcobaleno della vita”, associazione che sta riportando un forte riscontro. Presenterà la serata Gabriele Blair, attore e presentatore che vanta un curriculum di tutto rispetto da "Vivere" alla "Squadra". Coaudiveranno nella pre-miazione gli indossatori Annamaria Pe-coraro e Giuseppe Covino. La fotografia

è a cura  Thomas Esposito, Fo-tografo dei "Vip".  ancora ospi-ti la pittrice Annamaria Forte, sorella del compianto Austin, la Redazione di  “Donne Ma-nager di Napoli”,    la poetessa e declamatrice Dora Della Corte, lo scrittore e avvocato Anto-nio Masullo, lo scrittore Nino Amato e alcune modelle della “Generali Eventi”. Dopo l’enor-me successo del Premio alla carriera “L’Olimpiade dell’Arte e della Scienza” organizzato e promosso dalla poetessa  Tina

Piccolo, adesso non ci resta che aspettare quest'altro premio che sicuramente en-trerà nei cuori di tutti noi.

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11il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

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I memorial di calcio “Andrea Nollino”. di Ivan Terribile

Entusiasmo , gioia e anche un po’ di commozione fanno da sfondo alla manifestazione che si è svolta

presso i campetti di calcetto dell’orato-rio San Mau-ro Abate per commemorare una delle tante vittime del-la criminalità organizzata , ossia Andrea Nollino . Il ba-rista di 42 anni di Casoria fi-nito per errore sotto i colpi della camor-ra nello scorso 26 Giugno è stato infatti ri-cordato in un memoriale dedicato a chi , come lui , ha perso la vita ingiustamente . Promotori: Parrocchia di San Mauro , con il suo Pre-posito Don Mauro Zurro, il Movimento

di lotta per il lavoro con il suo coordina-tore Genny Laudiero ,Antonio Esposito e Domenico Liardo, con il patrocinio del Comune di Casoria,si sono riuniti per manifestare ancora una volta il loro affetto nei confronti di una famiglia letteralmen-te distrutta da questa tragedia . L’evento in questione si è svolto come un classico torneo all’italiana con la partecipazione di otto squadre composte da ragazzi di ogni

età . Ciò che maggiormente fa riflettere è l’atto simbolico compiuto dalla moglie di Andrea Nollino , Antonietta . Prima che la partita iniziasse , infatti , la donna

Diamo un calcio alla CAMORRAha metaforicamente calciato il pallone al centro del terreno di gioco . Un calcio che , come anticipato dal titolo ,è indirizzato a ciò che di più brutto non c’è : la camor-ra . Tutto ciò può solo farci riflettere su come la criminalità organizzata possa es-sere annientata , ossia dandole un calcio con convinzione . E’ stato , questo , anche un modo per mantenere vivo il ricordo di persone la cui vita è stata spezzata senza

colpa . Persone che si trovava-no semplice-mente nel po-sto sbagliato al momento sba-gliato . Il me-morial di An-drea Nollino è stato dunque un messaggio indirizzato a tutti affinché ci si possa muo-vere per scon-figgere questo male divenen-do più attivi .

Che il gioco di squadra possa coesistere non solo sui campi di calcio , ma anche in questa continua battaglia contro la crimi-nalità organizzata.

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il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012 13

R U B R I C A M E D I C A

è anche online!!!

Anche quest’anno è in arrivo: come difendersi.a cura della dott.ssa Rossella Pace

Già si inizia a parlare d’influenza. E quest’anno, dicono gli esperti, sarà più vivace rispetto alla stagione

passata e colpirà 5-6 milioni di persone. Per prevenirla, è possibile sottoporsi al vaccino. Per le categorie a rischio è gratuito e racco-mandato: per effettuarlo basta recarsi all’Asl o dal proprio me-dico di base. Per quanti non vi ri-entrano, è dispo-nibile in farmacia.Nelle categorie a rischio sono in-clusi anche i bam-bini a partire dai 6 mesi affetti da pa-tologie croniche, come ad esempio l'asma, in cui aumenta il rischio di compli-canze in corso di influenza, e le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano al secondo e terzo trimestre di gravidanza. Gli esperti lo consigliano anche ai piccoli che vanno al nido o alla scuola dell’infanzia o che hanno fratellini maggiori che li fre-quentano. L’influenza è definita una sindrome perché dà luogo a vari sintomi, più o meno accen-tuati, che non sempre si manifestano tutti insieme. I più comuni sono la febbre, che in genere mentre sale si associa a forti brividi, mal di testa, malessere generale, mancanza di ap-petito, dolori muscolari, tosse, mal di gola,

INFLUENZA nei bambiniraffreddore, congiuntivite. L’influenza è causata da un virus che per sua caratteristica si modifica: questo spiega perché è possibile ammalarsi più volte nel corso della vita. L’organismo quando viene a contatto con un virus produce anticorpi per contrastarlo, conservando per sempre la memoria di questo contrattacco. Se il virus però non è mai lo stesso l’organismo non è in grado di riconoscerlo in caso di aggressioni successive e, quindi, si ammala di nuovo.Il contagio avviene attraverso le gocce di sa-liva delle persone portatrici del virus. Tosse e starnuti sono il veicolo principale della sa-liva infetta, ma anche le mani contaminate

possono essere responsabili del contagio. Il virus dell’influenza si diffonde molto agevolmente e ra-pidamente negli ambienti caldi e affollati. Il perio-do in cui una per-sona è contagiosa va da qualche

tempo prima della comparsa dei sintomi fino a 3-5 giorni dopo. Nei bambini è in genere più lungo che negli adulti. L’incubazione è brevissima: da uno a massimo quattro giorni.Le cure sono “sintomatiche” cioè sono vol-te a controllare i disturbi (febbre, malessere ed eventualmente nausea) ma non possono fare nulla per contrastare il virus: la sindro-me prima di guarire deve quindi fare il suo corso, che di norma non supera i 5-6 giorni. Il farmaco più indicato per i bambini è il pa-racetamolo che va dato all’occorrenza, secon-do le indicazioni del pediatra; come seconda scelta, se c'è poca risposta al paracetamolo, si può decidere di somministrare al bambi-no l’ibuprofene. L'antibiotico non è indicato

perché agisce solo contro i batteri, mentre l'influenza è virale.La nausea si può controllare con un prepara-to specifico. Il pediatra va comunque consul-tato. Nei giorni della febbre il bambino non dovrebbe stare all’aperto, mentre è possibile fargli il bagnetto (senza fargli prendere fred-do). Come prevenire l’infezione? Evitando gli sbalzi di temperatura, coprendo naso e bocca quando si è fuori casa, lavando fre-quentemente le mani e mangiando tanta frutta e verdura. Le più frequenti compli-cazioni dell’influenza sono la polmonite, la sinusite e l’otite. Il rischio che si sviluppino è più alto se l’influenza non viene controllata con il riposo, evitando l’esposizione a sbalzi di temperatura e di rimandare il bambino troppo presto a scuola. A quest’ultimo proposito va detto che l’ide-ale sarebbe continuare a tenere a casa il bam-bino almeno per i tre giorni successivi alla scomparsa della febbre. Se il bambino mostra di non avere appetito è meglio non forzarlo. Invece, è bene offrir-gli spesso da bere, anche semplice acqua o te leggero, per scongiurare il rischio di disi-dratazione. Se ci si ammala durante l’allattamento si può continuare a offrire il seno al bambino, però si deve usare la precauzione di indossare una mascherina davanti alla bocca, visto che il contagio è prevalente attraverso la via respi-ratoria.

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14 il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

A R T C U L I N A I R E

A cura di Monica Acri

Una versione decisamen-te diversa dalle classiche crocchette,semplici da

preparare e sicuramente molto gradite.Ingredienti:1 kg di patate2 uova100 gr di formaggio a pasta dura grattugiato50 gr di salame400 gr di friarielli 1 noce di burroOlio di oliva per friggere q.b

CROCCHÈ di patate ai friarielliFarina q.bSale q.bPepe q.bPrezzemoloPangrattato

Procedimento: bollite le patate preferibilmente quelle a pasta bianca dalla polpa farinosa op-pure a buccia rossa,fatele intie-pidire sbucciatele e passatele in uno schiacciapatate,facendo ca-

dere la polpa in una ciotola,aggiungete una noce di burro,il formaggio grattugiato,il sa-lame tagliato a cubetti,il sale ,il pepe,1 cuc-chiaio di pangrattato,il prezzemolo tritato e i

tuorli,amalgamate il composto e strizzate i fria-rielli precedentemente preparati uniteli all’im-pasto di patate,mescolate e formate i crocchè ,passate i crocchè nella farina,successivamente inumidite nelle chiare d'uovo che avrete mon-tato a neve e poi nel pangrattato. Friggete i crocchè in una padella con poco olio,fateli dorare in modo uniforme,asportate i crocchè con una schiumarola e asciugateli su carta as-sorbente e serviteli caldi.Consiglio: Se preferite per rendere più cor-poso l'impasto,schiacciate le patate con una forchetta. Curiosità: Una volta i friarielli erano coltivati anche nel capoluogo, in particolare sul Vomero, che era infatti noto come "'o colle d' 'e friarielle".

Il buon PASTOREUn momento di riconciliazione con se stessi.di Edy Vitale

Ti può capitare così per caso all'improv-viso, al termine di una settimana di battaglie e di decisioni dure,di sentire

forte il bisogno di entrare in chiesa, in quella chiesa, con i suoi profumi soavi d'incenso e di fiori, le luci soffuse, per andare a pregare e tro-vare un attimo di respiro accanto alla beata che ti sorride dalla sua urna di vetro.Ti può capitare di trovarti all'ora della messa vespertina e fermarti.Ti può capitare di imbatterti in una persona speciale che ti riconcilia con te stesso e con la vita. E' lì sull'altare. Giovanissimo, con un viso angelico. Pare impossibile che così fragile pos-sa celebrare messa. Invece inizia la funzione

religiosa e, dopo il canto d'introduzione delle suore , lui pare trasfigurarsi, quasi trasumanare: con una voce dolce ma sicura e ferma, guida la preghiera dei fedeli, accompagna il canto, legge il Vangelo con espressione e partecipazione e poi l'omelia intensa, pregna di accenni storici, di reminiscenze classiche, di interpretazioni personali importanti. Ma soprattutto quello che colpisce in questo sacerdote così giovane e preparato è il costante invito alla gioia, alla vita, con le sue meraviglie. Un invito accompagnato dal sorriso che ti rassicura e ti conforta; un in-vito che ti dà speranza nel futuro, nonostante tutto.Con un vigore spirituale nuovo ti appresti ad affrontare la nuova settimana di lavoro.Il sacerdote in questione è Don Domenico Musella e celebra Messa alle Sacramentine.

L ' I N T E R V I S T A

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il giornale di Casoria • Domenica 25 novembre 2012

15

Caro Direttore, ti scrivo per com-plimentarmi con

Luca Scialò per l’artico-lo dal titolo “Da opera d’Arte a pericolo pubbli-co” apparso su Il Giornale

di Casoria domenica 11 novembre.La sua acuta proposta di rimuovere tutte le opere d’arte dalla villa co-munale, perché nessuno si occupa della loro integrità e perché potrebbero esse-re pericolose per l’incolu-mità dei ragazzini, appare veramente interessante. Anzi,  visto che ci siamo, perché non tagliare anche tutti gli alberi di Casoria, spesso non potati, che con un forte vento po-trebbero abbattersi su ignari cittadini?Perché non demolire tutti i vecchi e decrepiti palazzi della Casoria vecchia e costruirne di più alti e più belli, per la felicità dei tanti pa-lazzinari di Casoria? Perché non confinare i tanti emigranti di co-lore, zingari, senza tetto e senza reddito in un’area ai confini di Casoria, meglio se recin-tata?Perché non esiliare i tanti anziani che vagano nella nostra città, negli ospizi?    Perché non chiudere il museo CAM che è in un sottoscala? Sarebbe senza dubbio, una città più vivibile e degna della nostra cultura da “Grande Fra-tello”.

Cordiali saluti, Antonio Manfredi

Carissimo Antonio, la proposta di Luca Scialò, che tra l ’altro è un tuo estimatore, era ovviamente una provocazione. Così

come la tua risposta. Le provocazioni, del resto, servono ad evidenziare un problema. Speriamo allora, con l ’articolo e con le tue riflessioni di averlo fatto. D’altra parte ciò che tu scrivi con fare provocatorio già è stato compiuto. Un bel po’ di alberi, sono stati tagliati, anche per una cattiva manutenzione. Un bel po’ di palazzi del centro storico, con le loro ampie corti che erano il simbolo di una società che viveva all ’aperto, e per questo coltivava le relazioni sociali sono stati

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Anno II - Numero 31Domenica 25 novembre 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 22 novembre 2012.

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venuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle nor-me di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano identificabili, tramite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

rimpiazzati da parchi, spuntati come funghi in maniera disorganica ed improvvisata. In questo caso, la responsabilità non è di chi costruisce che fa solo il proprio mestiere, ma di chi autorizza le costruzioni senza avere una “visione” della cit-tà. I Rom, vivono in ghetti disumani e contrari alle più elementari norme di igiene e sanità. Gli anziani, non ancora rinchiusi negli ospizi, va-gano alla ricerca di spazi di aggregazione sociale

che ancora mancano. Per cui, come vedi, la città di Ca-soria è più avanti(ahinoi) anche delle tue provocazioni. Per quanto riguarda il Cam, sai bene che questo giorna-le è stato sempre contrario alla sua chiusura. Per questo abbiamo anche impegnato fiumi di inchiostro. Il fatto

che sia allocato in un sottoscala, è stata la solu-zione scelta fin dall ’inizio della sua costituzione. Quindi accettata anche da te. E forse però questa soluzione è stata anche uno dei motivi del suo successo. Al di là delle provocazioni, comunque, speriamo che le opere d’arte collocate nella villa comunale vengano opportunamente salvaguar-date. Infine, non scomoderei la cultura da “Gran-de Fratello” mi limiterei a quella del buon gover-no e delle buone pratiche gestionali. Cordialità.

Giusto

Il 20 dicembre 2012, presso il Cinema Te-atro Lendi, in via Alessandro Volta n. 126

(Sant’Arpino), si terrà uno spettacolo di benefi-cenza in favore dei bambini dell ’Ospedale Pedia-trico di Napoli, dal titolo “Stelle di Natale”.Allo spettacolo, composto da un medley natalizio ispirato a Michael Bublé e dal musical Pinocchio, parteciperanno anche Sara Musella e Pasquale Palma. Il costo del biglietto è di 5 euro e tutto il ricavato sarà devoluto in beneficenza.

Per info e contatti: Gaetano Tasca 331.8458679

Facebook: Gaetano Tasca

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