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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale – 70% DCB Milano Il Giornale dei Pensionati della “Ca’ de Sass” Anno 40°, numero 102, novembre 2010 Associazione Pensionati CARIPLO e Banca Intesa Dopo la Cassa mutua e la Cassa sanitaria Il 2010 è stato caratterizzato dagli eventi che hanno coinvolto Agoal e Cassa sanitaria, due presidi sociali che per chi proviene da Cariplo hanno da sempre costituito punti di riferimento sicuri, essendo entrambi fondati sulla sensibilità sociale. In particolare, la Cassa sanitaria, da noi ancor oggi definita Cassa mu- tua, è radicata su fondamentali principi di solidarietà e mutualità. Rinviando ogni considerazione su Agoal al tempo in cui risulterà più chiaro l’orientamento circa la vita (o la morte?) di tale presidio, pre- me oggi dedicare qualche com- mento alla Cassa sanitaria, alla lu- ce delle ultime decisioni assunte al riguardo dalle “illuminate” fonti istitutive (sindacati e azienda), do- ve non figura, come al solito, al- cuna rappresentanza dei pensiona- ti, ai quali non è nemmeno stato chiesto un parere. Ma, come sem- pre, vuolsi così colà, dove si puote ciò che si vuole. Presumo sia noto a tutti, infatti, anche perché enfatiz- zato sui quotidiani nazionali, che il 2 ottobre scorso è stato sotto- scritto fra organizzazioni sindacali (nove) e azienda, autodefinitesi “fonti istitutive”, un accordo, con relative disposizioni di attuazione, per la costituzione del nuovo Fon- do sanitario di Gruppo. Il Fondo è destinato ad assorbire le attuali Casse sanitarie esistenti nella galassia Intesa Sanpaolo e, con esse, il patrimonio di rispetti- va pertinenza. Ciò senza tuttavia prevedere alcuna destinazione del- le riserve apportate a suo tempo dalle Casse mutue Cariplo e Co- mit, come è invece previsto dal- l’art. 12 del vigente statuto dell’at- tuale Cassa sanitaria. In altri ter- mini, tali riserve, nel perverso e opportunistico meccanismo stu- diato dagli artefici di un così dia- bolico piano, gioveranno a tutti – senza distinzione della provenien- za – con ripartizione fra attivi e pensionati sulla base del rispettivo numero di iscritti. Il nuovo Fondo sanitario riguar- derà una cinquantina di enti ap- partenenti al Gruppo e fornirà, come oggi, prestazioni integrative del Servizio Sanitario Nazionale a circa duecentomila persone, alme- no secondo quanto emerge dalle notizie pubblicate. Per quanto di nostro interesse, la caratteristica principale della nuova formazione è la separazione fra iscritti in atti- vità ed esodati, da una parte, e pensionati, dall’altra, con tutto ciò che, come si vedrà, ne potrà (o potrebbe) conseguire. Tale separazione, che alla lunga confermerà la messa in atto di un’operazione scientifica di ma- celleria sociale nei confronti della nostra categoria, si concretizza nell’artificio contabile inventato in sede di accordo e trasmigrato poi nello statuto della nuova for- mazione, laddove, all’articolo 25, è previsto che “Ferma restando l’u- nitaria rappresentazione del bilan- cio …, il bilancio stesso e le relative rendicontazioni devono recare sepa- rata ed autonoma evidenza dell’an- damento degli apporti contributivi e degli esborsi per prestazioni di pertinenza rispettivamente della ge- stione degli iscritti in servizio e del- la gestione degli iscritti in quiescen- za, con equilibrio annuale delle se- parate gestioni”. Orbene, tradotta in termini di maggior chiarezza, tale previsione ha, a mio avviso, un duplice signi- ficato alla lunga penalizzante, non certo limitato dall’affermazione della “unitaria rappresentazione del bilancio”: – da un lato, creare un doppio bi- nario o, per meglio rendere l’idea, due casse sanitarie, con gestioni del tutto autonome; – dall’altro lato, introdurre il cri- a pagina 2 Avanza il Fondo sanitario Dal 1° dicembre 2010 la sede dell’Associazione si trasferisce in via Torino 51. I recapiti telefonici (02 866.497 e 02.877.253) e fax (02 86.99.36.24) sono invariati. L’Associazione Pensionati augura ai soci e alle loro famiglie un felice Natale e un sereno anno nuovo

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Il Giornale dei Pensionatidella “Ca’ de Sass”Anno 40°, numero 102, novembre 2010

Associazione Pensionati CARIPLO e Banca Intesa

Dopo la Cassa mutua e la Cassa sanitaria

Il 2010 è stato caratterizzato daglieventi che hanno coinvolto Agoal eCassa sanitaria, due presidi socialiche per chi proviene da Cariplohanno da sempre costituito punti diriferimento sicuri, essendo entrambifondati sulla sensibilità sociale. Inparticolare, la Cassa sanitaria, danoi ancor oggi definita Cassa mu-tua, è radicata su fondamentaliprincipi di solidarietà e mutualità.Rinviando ogni considerazione suAgoal al tempo in cui risulterà piùchiaro l’orientamento circa la vita(o la morte?) di tale presidio, pre-me oggi dedicare qualche com-mento alla Cassa sanitaria, alla lu-ce delle ultime decisioni assunte alriguardo dalle “illuminate” fontiistitutive (sindacati e azienda), do-ve non figura, come al solito, al-cuna rappresentanza dei pensiona-ti, ai quali non è nemmeno statochiesto un parere. Ma, come sem-pre, vuolsi così colà, dove si puoteciò che si vuole. Presumo sia noto atutti, infatti, anche perché enfatiz-zato sui quotidiani nazionali, cheil 2 ottobre scorso è stato sotto-scritto fra organizzazioni sindacali(nove) e azienda, autodefinitesi“fonti istitutive”, un accordo, conrelative disposizioni di attuazione,per la costituzione del nuovo Fon-do sanitario di Gruppo.Il Fondo è destinato ad assorbirele attuali Casse sanitarie esistentinella galassia Intesa Sanpaolo e,con esse, il patrimonio di rispetti-

va pertinenza. Ciò senza tuttaviaprevedere alcuna destinazione del-le riserve apportate a suo tempodalle Casse mutue Cariplo e Co-mit, come è invece previsto dal-l’art. 12 del vigente statuto dell’at-tuale Cassa sanitaria. In altri ter-mini, tali riserve, nel perverso eopportunistico meccanismo stu-diato dagli artefici di un così dia-bolico piano, gioveranno a tutti –senza distinzione della provenien-za – con ripartizione fra attivi e

pensionati sulla base del rispettivonumero di iscritti.Il nuovo Fondo sanitario riguar-derà una cinquantina di enti ap-partenenti al Gruppo e fornirà,come oggi, prestazioni integrativedel Servizio Sanitario Nazionale acirca duecentomila persone, alme-no secondo quanto emerge dallenotizie pubblicate. Per quanto dinostro interesse, la caratteristicaprincipale della nuova formazione

è la separazione fra iscritti in atti-vità ed esodati, da una parte, epensionati, dall’altra, con tuttociò che, come si vedrà, ne potrà (opotrebbe) conseguire.Tale separazione, che alla lungaconfermerà la messa in atto diun’operazione scientifica di ma-celleria sociale nei confronti dellanostra categoria, si concretizzanell’artificio contabile inventatoin sede di accordo e trasmigratopoi nello statuto della nuova for-mazione, laddove, all’articolo 25,è previsto che “Ferma restando l’u-nitaria rappresentazione del bilan-cio …, il bilancio stesso e le relativerendicontazioni devono recare sepa-rata ed autonoma evidenza dell’an-damento degli apporti contributivie degli esborsi per prestazioni dipertinenza rispettivamente della ge-stione degli iscritti in servizio e del-la gestione degli iscritti in quiescen-za, con equilibrio annuale delle se-parate gestioni”.Orbene, tradotta in termini dimaggior chiarezza, tale previsioneha, a mio avviso, un duplice signi-ficato alla lunga penalizzante, noncerto limitato dall’affermazionedella “unitaria rappresentazionedel bilancio”:– da un lato, creare un doppio bi-nario o, per meglio rendere l’idea,due casse sanitarie, con gestionidel tutto autonome;– dall’altro lato, introdurre il cri-

a pagina 2

Avanza il Fondo sanitario

Dal 1° dicembre 2010 la sede dell’Associazione si trasferisce in via Torino 51.I recapiti telefonici (02 866.497 e 02.877.253) e fax (02 86.99.36.24) sono invariati.

L’AssociazionePensionati

augura ai soci e alle loro famiglieun felice Natale

e un sereno anno nuovo

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anno 40°, numero 102, novembre 2010FFondo sanitario

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terio del raggiungimento della pa-rità annuale fra entrate e uscitedelle singole sezioni. Infatti, il criterio dell’autonomiagestionale delle due sezioni è unmodo surrettizio per cancellare ilcriterio di solidarietà e mutualitàesistente, consolidatosi negli oltresessant’anni di vita della Cassamutua originaria, poi Cassa sani-taria del Gruppo Intesa dal mag-gio 2003, oggi in via di estinzione.Né vale, a superare tale lapalissia-na evidenza, il contemplato trasfe-rimento annuale dalla sezione de-gli attivi a quella dei pensionati,gabellato per solidarietà intergene-razionale, così roboantemente af-fermata nei documenti sottoscrittie pubblicati dalle parti costituentila nuova struttura sanitaria, del4% della contribuzione versata dalpersonale in servizio (esclusa,quindi, quella resa disponibile del-l’azienda). Ciò sempre che, ovvia-mente, i risultati della relativa ge-stione lo consentano.Peraltro, posto che, secondo i cal-coli effettuati su base statistica ri-ferita ai precedenti esercizi, il defi-cit della sezione riguardante i pen-sionati si aggirerà prevedibilmente,per ovvii motivi, intorno agli 8milioni di euro l’anno, il corretti-vo inventato dalle “fonti istitutive”per far credere che siano salvaguar-dati i principi di solidarietà e mu-tualità esistenti, sia pure unito al-l’aumento del contributo al 3%(rispetto al 2,30% attuale) per ipensionati, contributo a sua voltamaggiorato dello 0,10% per i fa-miliari a carico e dello 0,90% perquelli aggregati, non consentirà diraggiungere il previsto equilibriodi bilancio della gestione. A termi-ni di statuto, ne conseguirà che,qualora le riserve accantonate edestinate al ripianamento nellamisura massima del 10% per annonon fossero sufficienti, i pensiona-ti potranno essere chiamati a sana-

re il disavanzo mediante versa-menti in misura proporzionale allacontribuzione versata. Sul piano delle prestazioni, non vacertamente sottaciuto che le stesserimangono pressoché inalterate econfermate comuni a tutti gliiscritti, anche se lo statuto prevedeche esse verranno erogate dal Fon-do “sino a capienza delle propriedisponibilità” (art. 11, comma 1),ma raddoppiano le franchigie e di-minuisce del 10% la percentualedi rimborso sulle “indirette”. Per quanto riguarda la nostra cate-goria, il mantenimento delle pre-stazioni è un fatto positivo, anchese comporterà comunque esborsisuperiori rispetto agli attuali, maquesto non compensa certamentela grave circostanza, che per i pen-sionati il peso contributivo annua-le è del tutto incerto; esso, infatti,è legato all’andamento gestionaleche, come detto, non potrà chepresentarsi deficitario. In altri ter-mini, contrariamente al personalein attività, i pensionati non hannoalcuna certezza che il loro onere ri-manga costante nel tempo, conl’ulteriore rischio di essere costrettial ripianamento del pressoché cer-to disavanzo: in termini reali, ciòpotrebbe comportare un ulterioreaggravio dell’1,25% secondo i cal-coli effettuati dai nostri esperti.Orbene, non va dimenticato chela finalità che ha spinto le “fontiistitutive” a creare un sistema sani-tario integrativo così concepito èstata la constatazione che il costodelle prestazioni erogate ai pensio-nati è squilibrato rispetto al coa-cervo delle loro contribuzioni. Co-sì operando, coloro che hanno agi-to senza consultare né coinvolgerela nostra categoria, hanno chiara-mente voluto dimostrare due cose:da un lato, che, a parer loro, il de-ficit della Cassa sanitaria deriva so-lo dall’eccessivo gravame dell’assi-stenza fornita ai pensionati e, dal-l’altro lato, che chi ha già dato du-

rante il periodo lavorativo non haalcun diritto di raccoglierne i frut-ti nel momento in cui il bisogno sifa naturalmente più impellente,considerando quindi i pensionatialla stregua di “figli di un dio mi-nore”.Sì, perché quanto perpetrato, al dilà dei riferimenti ad una presunta“solidarietà generazionale” enun-ciata pensando che possa esserecredibile e condivisa così comeimpostata, costituisce, in concreto,la negazione assoluta dei principisui quali si fondano una vera soli-darietà e una vera mutualità. Soli-darietà e mutualità che, se davverotali, non consentono di fare distin-zioni fra gli aderenti ad una stessaassociazione riducendoli in catego-rie e riservando loro, per aspetti diimportanza fondamentale, dispa-rità di trattamento, soprattuttoquando, scientemente, se ne pena-lizza una sola.Il percorso che ha portato a unasimile scelta non meraviglia certa-mente se collocato nel contestodella società attuale, egoista e set-taria, nella quale, in genere, i piùdeboli sono considerati inutili eindegni di avere ascolto, soprattut-to da parte di chi, come in questocaso, ritiene di essere legittimato -nel disprezzo di ogni più elemen-tare regola di democrazia e di ri-spetto degli altrui diritti – da colo-ro che, al contrario, non gli hannoconferito alcun mandato.Assicuro che, da parte nostra, nonabbiamo mancato e non manche-remo nel prosieguo di opporci atale mentalità, onde superare ognidiscriminazione, anche perché perraggiungere il loro scopo, le con-troparti (sindacati e azienda) han-no, a mio avviso, assunto compor-tamenti arroganti e, per alcuniaspetti, illegittimi che, come tali,sono oggetto di valutazione.

Giovanni F. Catenaccio

segue da pagina 1

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anno 40°, numero 102, novembre 2010 FFondo sanitario

Comparazione Cassa sanitaria - Fondo sanitario integrativo

Da un documento pubblicato dall’Ufficio Studi della Falcri Intesa Sanpaolo abbiamo estrapolato gli elementi dicomparazione, che abbiamo ritenuto di maggior interesse, fra l’attuale regime di assistenza e quello previsto per ilfuturo, al fine di consentire ai nostri iscritti, siano essi esodati o pensionati, di effettuare ogni tipo di valutazionein funzione della conferma o meno della loro adesione al nuovo Fondo sanitario di Gruppo.

PARTE RELATIVA A COSTI ISCRIZIONE, NORME STATUTARIE, AMMINISTRATIVE

Aspetti Cassa sanitaria Fondo sanitario integrativoTipo associazione Volontaria per tutti Iscritti d’ufficio fatta salva la facoltà di recesso da esercitarsi

entro e non oltre il 30 aprile 2011

Esodati Stesso trattamento personale in servizio

Stesso trattamento personale in servizio

Familiari a carico Gratuiti 0,10 % per ogni persona calcolato su imponibile ai fini INPSper le prime 3 persone, poi gratis. Per i pensionati la base di calcolo è la pensione AGO. Limite massimo imponibile € 100.000.= annualmente rivalutato(ISTAT per attivi e perequativa INPS per pensionati).

Coniuge di fatto Gratis se a carico, altri-menti a pagamento

0,90% su imponibile ai fini INPS. Per i pensionati la base di calcolo è la pensione AGO. Limite massimo imponibile € 100.000.= annualmente rivalutato(ISTAT per attivi e perequativa INPS per pensionati).

Familiari non a carico € 650 per tutti 0,90 % su imponibile ai fini INPS. Per i pensionati la base di calcolo è la pensione AGO. Limitemassimo imponibile € 100.000.= annualmente rivalutato(ISTAT per attivi e perequativa INPS per pensionati).

Genitori conviventi Non possibile iscrizione 0,10% se fiscalmente a carico e nell’ambito dello 0,30% massimo; 0,90% se fiscalmente non a carico (su imponibile ai fini INPSper attivi e pensione AGO per pensionati). Massimo imponibile € 100.000, rivalutato annualmente comesopra. Cessano al compimento dell’80° anno di età.

Parenti conviventi Non possibile iscrizione Solo se fiscalmente a carico. Iscrizione a pagamento 0,10% (nell’ambito dello 0,30% massimo)su imponibile ai fini INPS per attivi e pensione AGO per pensionati.Massimo imponibile € 100.000, rivalutato come sopra.Cessano al compimento dell’80° anno di età.

Costo iscrizione pensionati

2,30% su lordo pensioneINPS con un massimo di€ 1.800 all’anno

3% calcolato su pensione AGO, con imponibile massimo di € 100.000 rivalutato annualmente in base perequativa INPS.

Costo iscrizioneesodati

2,30%, in parte a caricobanca e in parte, a secon-da della Banca di prove-nienza originaria, a caricoesodato

Fino al pensionamento, a carico esodato: 1% calcolato su imponibile ai fini INPS: imponibile massimo € 100.000 rivalutato annualmente su base ISTAT.A carico dell’Azienda: € 900 con rivalutazione ISTAT. Successivamente, come pensionati

anno 40°, numero 102, novembre 2010

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FFondo sanitario

Anticipo Previsto in caso di ricoverocon intervento in strutturaa pagamento

Previsto in caso di ricovero con intervento in struttura a pagamento.

Iscrizioni tardive Possibili con pagamentodel contributo pregressodalla data di inizio cassa(1.1.2003) e prestazionidopo 12 mesi

Possibili per i soli familiari con pagamento del pregresso e frui-zione prestazioni dopo 12 mesi data richiesta, salvo per coniuge e figli entrambi fiscalmente a carico, che potranno fruire subitodelle prestazioni.

Liquidazione Di massima entro 45 gg. Ricovero in strutture non convenzionate: 80% entro 45 gg. dimassima – 20 % rimanente l’anno successivo dopo approvazionebilancio. Sono escluse dalla norma di cui sopra i Grandi EventiPatologici, le diarie ed i ticket. Previste riduzioni in caso incapienza dei fondi.

Note: Per scoperto si intende la parte di spesa che rimane a carico dell’iscritto, calcolata in percentuale sull’am-montare totale. La franchigia è la parte di spesa che rimane a carico dell’iscritto, calcolata in misura fissa, indipendente-mente dall’ammontare totale. L’infortunio deve sempre essere comprovato da certificazione del Pronto Soccorso.

PREMESSA: TUTTE LE SPESE DI SEGUITO ELENCATE E CONNESSE A GRANDI EVENTI PATOLOGICI SONO ESCLUSE DALL’APPLICAZIONE DI QUALSIASI FRANCHIGIA

OSPEDALIERE

Massimale Per singolo evento: € 150.000, con aumento a € 250.000 per grandi interventi chirurgici. Tutti i ricoveri, eccettuati quelli a totale carico SSN, sono coperti per 30 gg + eventuali altri 30 gg. in caso gravi patologie

Per singolo evento: € 150.000, con aumento a € 300.000 per Grandi Interventi Chirurgici.

Grande Intervento Chirurgico

Franchigia fissa per evento di € 1.500 escluse le rettedi degenza. Retta di degenza rimborsata fino a concorrenza € 250giorno iva compresa

Nessuna franchigia, rimborso nei limiti massimale (€ 300.000).

Intervento chirurgicoambulatoriale

Scoperto del 20% Scoperto del 20% per evento. L’assistenza infermieristica domiciliarespetta anche in caso di intervento chirurgico ambulatoriale.

Interventi per correzionemiopia, astigmatismo,astigmatismo miopico,presbiopia e ipermetro-pia

Massimali e modalità relativi a ricovero con intervento € 1.500 anno/nucleo con scoperto del 20%.

anno 40°, numero 102, novembre 2010

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anno 40°, numero 102, novembre 2010 FFondo sanitario

EXTRAOSPEDALIERE

Visite Specialistiche Ticket SSN 100%. Rimborso spesa 80% max € 100 per visita senza limitianno/nucleo

Massimale anno/nucleo € 3.000 (in uno con trattamenti fisioterapici erieducativi, analisi ed esami diagnosticinon compresi nei casi sottoelencati,pre-post parto, cure dentarie ambulatoriali a seguito infortunio). Ticket SSN 100% extramassimale. Rimborso spese con scoperto del 30%. Se fruite in rete, quota fissa carico assistito di € 20 per visite e € 35 per accertamenti diagnostici. I trattamenti fisioterapici si rimborsanofino ad € 800 anno/nucleo, nell’ambito del massimale generale. Il massimale sarà aumentato a € 3.500 nel 2012 ed a € 4.000 nel 2013).

Lenti ed occhiali Massimale € 350 per anno/nucleo. Si rimborsa il 70% spesa (comprese montature/lenti a contatto ed usa e getta)

Massimale anno/nucleo € 450. Si rimborsa il 70% spese. Serve prescrizione medica non antecedente più di 5 anni. No montature di materiale prezioso.

Denti Massimale anno/nucleo € 1.500. Ticket SSN 100%. Si procede al rimborso della spesa fino all’importomassimo previsto dal Tariffario. Si applica una franchigia fissa di € 50 per ciclo di cure. In regime di convenzione rivalsa di € 10 per voce di tariffario a carico assistito. Ortognatodonzia: € 1.291,14 per apparecchio ed € 103,29 per studio caso per ogni assistito una voltanella vita, senza franchigia e compreso nel massimale

Non in presenza di Infortunio:massimale anno/nucleo € 1.500. Ticket SSN 100% extramassimale. Spese rimborsate con scoperto del 30%. Max € 75 per persona/anno extramassimale per ablazione tartaro e visita di controllo ed igiene orale. In caso di ricovero per intervento dichirurgia orale non reso necessario dainfortunio o grande patologia: si rimborsano solo spese di degenza e diritti sala operatoria: tutto il restorientra nel massimale di cui sopra. In presenza di Infortunio curato ambulatoriamente: massimale di € 3.000 anno/nucleo(condiviso con visite specialistiche,diagnostica, gravidanza, trattamenti fisioterapici e rieducativi). Ticket SSN 100% extramassimale. In presenza di Infortunio o GrandePatologia che prevede ricovero con intervento, le protesi dentarie sonorimborsate con modalità e massimaliprevisti per i ricoveri.

Note: Le prestazioni “intramoenia” sono equiparate a tutti gli effetti a prestazioni “private”.La copertura del Fondo non si eroga in presenza di eventuali altre coperture assicurative per eventi imprevi-sti ed invalidanti (Long Term Care). Le cure, applicazioni o la chirurgia plastica o stomatologia di carattere estetico rese necessarie da infortunioo conseguenti ai Grandi Eventi Patologici vanno erogate anche oltre i termini del pre-post.

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NNuova sede

Dai primi di dicembre 2010 i nostri uffici opera-no in via Torino 51 a Milano (vedi foto). Lo spo-stamento si è reso inevitabile a seguito della di-sdetta del contratto solidale d’affitto che ci legavaall’Agoal e ad altri enti.

La nuova sede, più spaziosa e, riteniamo, piùospitale per i visitatori, si trova al terzo piano del-lo stabile (scala a destra). Nello stesso edificio,ma al primo piano, si sono insediati anche l’A-goal e il Fondo della solidarietà.

La nuova sede dell’Associazione

Come ci si arrivaLa nuova sede dista circa 150 metri dalla precedente, percorrendo via Torino in direzione del Carrobbio. Per arrivarci, i mezzi pubblici più comodi sono le linee tranviarie 2, 3 e 14: fermate a metà di via Torino (alla confluenza di via San Maurilio, sia a sinistra sia a destra).Si possono inoltre utilizzare le due linee di metropolitana:– MM 1 (rossa): stazione Duomo, poi una fermata di tram 2, 3 o 14– MM 3 (gialla): stazione Duomo, poi una fermata di tram 2, 3 o 14

anno 40°, numero 102, novembre 2010

SIAMO

ERAVAMO

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anno 40°, numero 102, novembre 2010 AAuguri

Cento metri circa dopo la piazzaMissori, l’attuale corso di Porta Ro-ma – l’antica ed elegante “via porti-cata” della Milano capitale dell’im-pero romano – forma uno slargo sullato sinistro: siamo nella piazza San

Nazaro (in Brolo), un luogo densodi storia cittadina. La foto di inizioNovecento offre una visione parzialedel sito, perché dall’inquadratura ri-mane esclusa la maestosa mole dellabasilica Apostolorum, consacrata

dal vescovo Ambrogio nel 386 con lereliquie dei SS. Pietro e Paolo. Lostesso Ambrogio, il 10 maggio 395,deponeva nella basilica i resti diNazaro, martire sotto Nerone, moti-vo per cui la dedicazione si esteseanche a questo santo. Quanto alpersonaggio raffigurato nella statuain primo piano esistono due attribu-zioni, entrambe riferite a un presuleambrosiano, ossia Marolo e Arderi-co, rispettivamente 14° e 63° vesco-vo di Milano secondo la serie conser-vata in Duomo citata dal Diziona-rio della Chiesa ambrosiana.

Anche quest’anno il socio AlbertoLocatelli ci ha gentilmente concessodi utilizzare il suo biglietto perso-nalizzato per porgere a tutti gliiscritti e alle loro famiglie i più fer-vidi auguri di buone feste.

e.c.

Buone Feste!

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GGita sociale

In gita a Valeggio sul Minciotra nodi d’amore e stupendi giardini

Malco, valoroso capitano al servizio dei Visconti, siinnamora, ricambiato, di una bellissima fanciulla, Sil-via. Purtroppo il loro è un amore impossibile, perchélei è non è una creatura umana ma una ninfa del fiu-me Mincio. A complicare le cose ci pensano poi il ca-stellano e la di lui cugina, segretamente innamoratadel giovane, i quali ostacolano in ogni modo i dueamanti. Alla fine l’amore trionfa,ma a prezzo del sacrificio di Mal-co, che sceglie di vivere con Silvianel fiume, dove si getta con lei eannega. Prima di entrare in acqua,i due abbandonano sulla riva delfiume un fazzoletto di seta dorata,simbolicamente annodato per ri-cordare il loro eterno amore. Le più romantiche e contrastatestorie d’amore finiscono spesso intragedia, e quella di Malco e Silvianon fa eccezione. Col tempo, però,la loro triste vicenda è finita in glo-ria sulle tavole dei buongustai. An-cora oggi, infatti, si narra come ledonne e le ragazze di quei giornilontani vollero ricordare la storiadei due innamorati preparandouna pasta sottile, tagliata e annoda-ta come il fazzoletto di seta dorata,quindi riempita con un gustoso ri-pieno. Era così nato il tortellinodi Valeggio, il “nodo d’amore”, lacui bontà i partecipanti alla gitasociale del 2010 hanno potuto ap-prezzare nell’intermezzo convivia-le in un ristorante del luogo.La gita, però, non ha avuto solo ri-svolti gastronomici, sia pur grade-voli e particolarmente graditi.Uscito dall’autostrada a Peschieradel Garda, e percorsa la bella stra-da che corre lungo il fiume Mincioin direzione di Mantova, il pull-man ha sostato sul lungo ponte Vi-sconteo (seicento metri), da cui si

ammira lo straordinario panorama di Borghetto, do-ve il fiume compie due anse producendo due piccolecascate e creando un notevole effetto scenografico. Lacompetente guida locale ha condotto i gitanti primasul ponte, poi attraverso il borgo, raccontando loro levicende storiche di Valeggio e di Borghetto oltre allaleggenda di Malco e Silvia.

Borghetto. Sullo sfondo il ponte Visconteo.

anno 40°, numero 102, novembre 2010

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GGita socialeanno 40°, numero 102, novembre 2010

Allietata da una giornata complessivamente serena, lagita si è conclusa nell’incantevole scenario del Parco-Giardino Sigurtà (50 ettari di superficie) che si esten-de ai margini delle colline moreniche nei pressi dellago di Garda. Creato ai primi dell’Ottocento daiconti Maffei, e considerato uno dei cinque più beigiardini al mondo, il parco ospita più di trentamilapiante, diciotto laghetti con pesci tropicali, i giardiniacquatici e quelli delle piante officinali; questa sinte-tica descrizione non rende tuttavia giustizia alla bel-lezza del luogo e alla magnificenza della sua natura,che qui trova la più gioiosa esplosione nei mesi pri-maverili. Sulla strada del ritorno, prima di imboccare l’auto-strada Milano-Venezia, sempre costeggiando il Min-cio, si attraversano luoghi ricchi di storia: Salionze,dove nel 452 d.C. papa Leone Magno avrebbe ferma-to Attila e le sue orde, e Peschiera del Garda, che conMantova, Verona e Legnago costituiva uno dei vertici

dell’ottocentesco Quadrilatero austriaco. Tra un ri-cordo scolastico e l’altro, si rientra a Milano soddi-sfatti e in perfetto orario. Ora bisogna pensare allaprossima meta.

Ermanno Cavagnera

Attraverso il parco Sigurtà.

Una veduta del parco.

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AArchivio

Insognass de vestiss d’angiol!Fuori il cielo è cupo; fa freddo,piove e, quindi, vale la pena di sta-re in casa a mettere ordine fra lecose dimenticate. Infatti, anche senon vogliamo, queste giornatespingono la nostra memoria a fareviaggi a ritroso fra tutto quelloche, accumulatosi nel tempo, haassunto la veste di un ricordo ditempi ormai passati. Anche se,molto spesso, sono ancora presentinel nostro Dna.Stavo facendo un po' d'ordine fra imiei libri e le mie carte, mentre lamemoria, come accade ormai mol-to spesso, fuggiva verso il passatoche mi ricordavano. Un passatopieno di cose buone e cattive, bellee brutte, (non sempre) da ricordareo da dimenticare, e di volti che,per un motivo o l'altro, hanno fat-to parte della mia vita. Ma ancheun passato che, qualche volta, èmeglio non far riemergere. Perché?Alla fine di queste poche righe locapirete facilmente.È innegabile che fotografie, ap-punti, diari e, soprattutto, moltinomi mi abbiano richiamato mo-menti particolari; chi legge si ri-corderà, forse, di Calza Valeriano,Artaldi Carlo, Ferruccio Fossati,Franci Franco, Verzetti Armando,Sovardi Maria Dolores, Longoni

Tiziana, Gariboldi Orietta, Brusa-molino Cecilia, Conti Ornella ecosì via sulle ali d'un passato permolti versi felice. Ebbene, ho tro-vato questi nomi, sempre vivi nellamia memoria accanto a tanti, tan-ti altri, in un primo Elenco dei do-centi SAF. Elenco battuto a mac-china all'inizio delle attività dellaCariplo che concludevano il perio-do dedicato alla costruzione del-l'impianto formativo, che com-prendeva l'impostazione didattica,i programmi di studio e gli oraridelle lezioni, ma anche la strutturaricettiva, i mezzi tecnologici, le re-gole per la convivenza e l'acco-glienza e tutto quanto si era pensa-to di realizzare nella splendida SAFdi Angera.Regole di convivenza che, oggi, ri-tengo fossero un po' troppo rigide,ma che furono accolte come unpassaggio necessario per far sì chefunzionari, direttori di filiale e im-piegati fossero messi nella condi-zione psicologica di sentirsi vera-mente parti di un “tutto”, membridi una comunità che poteva benis-simo, e senza bisogno di particolaristimoli, affrontare le strategie damettere in atto per una continuacrescita della propria azienda.Un'azienda che anche nel campo

della formazione era considerata alvertice e metteva a disposizione ditutti le proprie potenzialità; istrut-tori che seminavano il loro saperetecnico con assoluta dedizione epartecipazione; nuovi assunti chesi assoggettavano a tre settimaned'istruzione pur di ben figurarenon solo per se stessi ma, soprat-tutto, per l'azienda che li avevascelti. In fin dei conti un piccolosacrificio fatto da tutti con gioia etrasporto nell'intento di crescereinsieme.Poco prima, avevo letto, su unafotocopia con l'annotazione “Ca'de Sass” n° 24 Giugno 1980, que-ste righe: “ … anziani della Cassa,che sono sempre stati legati perlunghi anni al loro Istituto non so-lo da un rapporto di lavoro, ma daprofondi e sentiti vincoli affettiviauspicano che le nuove generazionidi dipendenti ... sappiano non soloaffinare la propria professionalità,ma anche rinnovare verso la Cari-plo quello spirito di corpo e quelsenso di dedizione che ha contrad-distinto i dipendenti del passato eche ha contribuito in maniera de-terminante al consolidarsi dellemaggiori fortune della Ca' deSass”. “Cose d'altri tempi”, si po-trebbe dire, ma anche sentimenti

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Il complesso della SAF di Angera. La biblioteca della SAF.

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AArchivioanno 40°, numero 102, novembre 2010

che ognuno di noi sa di avere in séanche se non lo vuole esternarepubblicamente.Questi ritrovamenti mi hannoportato al settore libri, dove horinvenuto diversi volumi sulla edella SAF nonché altri scritti sullaformazione che, come concetto,ancora oggi, è più che valido e fo-riero di dissertazioni e di discussio-ni anche sulla stampa quotidiana;tutti questi pensieri, però, si sonoimprovvisamente materializzati nelmio animo in una domanda piut-tosto imbarazzante: a quale fine èandata incontro quella splendidarealtà che fu la SAF di Angera?Una domanda alla quale non hosaputo rispondere, ma che, neigiorni successivi, mi è risuonatacosì costantemente nella mente daspingermi ad assumere una deci-sione che, forse, non avrei nemme-no dovuto prendere in considera-zione, perché “talvolta i luoghiparlano, talvolta tacciono ... e co-me ogni incontro, pure quello coni luoghi è avventuroso, ricco dipromesse e di rischi” (Claudio Ma-gris). È stato così che una mattina,avendomi lasciato la professionedi nonno un po' di tempo a dispo-sizione, ho preso l'auto e ... sonoandato ad Angera.Nulla da dire sulla viabilità, la stra-da era ancora tutta lì ed era la soli-

ta che facevo allora; solo in qual-che momento un po' di emozione,come quella che si prova quandos'incontra una persona che non sivede da molti anni. Meno maleche mi ricordavo il punto dal qua-le si doveva deviare verso sinistraper la strada interna che portava alcancello d'ingresso, perché non viera alcuna indicazione, né recentené antica. Sulla cosiddetta “strada”che collega la provinciale al com-plesso, invece, ho qualcosa da rac-contare; infatti, ho trovato sul miocammino sporcizia di varia natura,mucchi di foglie cadute, due o trebombole di gas domestico, botti-glie e contenitori vari, rami spezza-ti, vetri in pezzi, stoffe di dubbia

provenienza, due copertoni e altroche lascio alla vostra immaginazio-ne; tutto sulla strada che porta alcancello, una volta bianco e ora ar-rugginito e bloccato da una catena,anch'essa coperta di ruggine, con ilsegnale di ingresso e il citofonostrappati dalla loro sede. Dimenti-cavo: ho certamente dato fastidio atre auto dai vetri appannati dove,forse, si stava solo camporellando.Sullo sfondo, fra i prati ridotti adacquitrini e la vegetazione total-mente trascurata, la costruzionedella SAF abbandonata, le finestrechiuse, un deserto, forse anche del-le idee, laddove una volta il deside-rio di migliorarsi e di ben fare peril nostro Istituto era il collante piùforte del gruppo. Qualcuno si ri-corda ancora il motto della SAF ?Per crescere insieme!Beh, pazienza, chi non sa resisterealla malinconia è servito! Riprendoil cammino con i miei pensieri, miguardo attorno e sento il bisognodi un gruppo di amici a cui far leg-gere queste due righe e con cui ri-svegliare un ricordo piacevole. Allospecchietto retrovisore mi vedo emi dico che, di questi tempi, nonbisogna mai insognass de vestissd'angiol.

Gianfranco Chiappa([email protected])

Il gruppo di istruttori mentre prepara un corso.

Simulazione del lavoro d’agenzia da parte degli istruttori.

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AArchivio

“Uno scavo ciclopico nel cuore di Milano”Nel 1995 “Ca’ de Sass” ospitò un articolo, Un forzieresotterraneo, di Ornella Selvafolta, docente del Politec-nico di Milano, dedicato al palazzo Cariplo di viaVerdi 8, la cui costruzione iniziò nel 1934 su proget-to congiunto di due dei più accreditati architetti del-l’epoca (oggi si direbbe “archistar”):Giovanni Greppi e Giovanni Mu-zio. Scritto con chiarezza e grandecompetenza, il testo consentiva an-che a un lettore non esperto di in-gegneria e architettura di apprezzareappieno la straordinaria tecnica co-struttiva che dava a Milano un edi-ficio di assoluta avanguardia sul pia-no tecnologico e della sicurezza e al-la Cassa di Risparmio delle Provin-cie Lombarde il primato cittadinoquanto a prestigio bancario. Ac-compagnava il racconto della co-struzione una serie di foto inediteprovenienti dall’Archivio Storicodell’Istituto.

È stata una piacevole sorpresa rivedere quelle imma-gini, e molte altre anch’esse inedite, esposte nella bel-la mostra-dossier intitolata Uno scavo ciclopico nelcuore di Milano. Il cantiere del Palazzo delle Colonnenei documenti dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo,

organizzata nel salone centrale divia Verdi dall’Archivio storico e dal-l’ufficio Beni archeologici e storico-artistici di Intesa Sanpaolo. L’inau-gurazione, avvenuta sabato 2 otto-bre, ha visto una straordinaria par-tecipazione di pubblico (e non sitrattava solo di ex dipendenti Cari-plo). La mostra rimarrà aperta dallunedì al venerdì negli orari di spor-tello (8.30 – 16.15) fino al 10 di-cembre 2010. Invito i nostri sociche si trovassero in centro a Milanoa fare una deviazione in via Verdiper vedere l’esposizione: sono certoche non rimarranno delusi.

Ermanno Cavagnera

foto pdf

Il compito per oggi, 9 ottobre2010, dovrebbe essere il diario diquesti giorni, ma non mi va di far-lo perché sarebbe una sequela di:medico di base, farmacia, impe-gnative, specialisti, di nuovo me-dico di base, farmaci eccetera ecce-tera. Perciò decido di rivolgermi alpassato (come al solito più interes-sante, per me) e precisamente a ungiorno di maggio del 1943.Avevo appena svolto il mio ruolodi “capo di casa” con i miei nipoti-ni e mia cugina. Da Ambivere, inprovincia di Bergamo, dove erava-mo sfollate, non avevamo resistitoalla tensione dei lontani bombar-damenti e quindi avevamo decisodi tornare a casa a Milano, per es-sere tutti insieme alla famiglia.Però ero senza lavoro e così scrissia diversi enti e banche, proponen-

domi come impiegata. Risposerosolo due banche: la Cassa di Ri-sparmio e la Popolare di Milano.La prima fu la Cassa di Risparmioe così mio cognato mi accompa-gnò al colloquio con il funzionarioindicato nella lettera. Ci facemmoannunciare e il ragionier Miche-lotti, un signore alto, serio magentile, ci ricevette subito. Miocognato cominciò a raccontare latriste istoria e il bisogno che avevodi lavorare. A questo punto il si-gnor Michelotti mi fece accomo-dare a una macchina per scriveredicendomi di copiare qualcosa daun giornale posato lì vicino. Abba-stanza tranquilla, perché avevo fre-quentato la scuola di dattilografiadel Maestro Tombolini “metododieci dita”, infilai un foglio biancoe cominciai a battere sui tasti, an-

che in maniera un po’ veloce. Aun certo punto il signor Michelot-ti mi disse: “Basta, basta, è suffi-ciente. Mi passi il foglio e vediamoquanti errori ci sono”.Alzati gli occhi, in quel momentocredetti di svenire, dovevo esserediventata di tutti i colori, al che ilfunzionario mi incoraggiò a dargliil foglio, ma non vide errori: c’erasolo una lunga riga nera, perché ilrullo della macchina era in folle ecosì non si leggeva niente. Dove-vano avere molto bisogno di datti-lografe, perché il funzionario, mal-grado tutto, disse: “Va bene, sipresenti il primo di giugno all’E-sattoria”. Penso che negli archivi della Cariplonon esista una prova d’esame comela mia, con esito così favorevole.

Giovanna Carbonini

L’assunzione

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CComputeranno 40°, numero 102, novembre 2010

Gli anziani e il computerTra le grandi scoperte del secoloscorso si possono annoverare il com-puter e internet. Come tutte le in-venzioni che hanno rivoluzionato ilmondo, esse hanno, in primis, inte-ressato la popolazione giovane, chese n’è avvalsa immediatamente, con-siderandoli strumenti indispensabiliper la propria vita, nel lavoro, nellostudio e nel tempo libero.La popolazione anziana, specialmen-te quella uscita dal mondo del lavo-ro, spesso ha avuto e continua adavere un rapporto diverso e spessodifficile, se non di rifiuto, di questimezzi. Perché? Sino agli anni Ottan-ta-Novanta l’uso di strumenti infor-matici nel mondo del lavoro era ri-servato ai tecnici. Gli altri lavoratori,ed erano la maggioranza, si limitava-no a utilizzare i prodotti di questistrumenti (tabulati, liste ecc.). Unbel giorno, per alcuni, e un tristegiorno, per altri, arrivò sulle scrivanieil computer, poi chiamato “pc” (per-sonal computer), e le reazioni furonomolteplici. C’erano gli entusiasti divedere che con un semplice“clic”(cioè premendo un tasto) ave-

vano a disposizione informazioni checonsentivano di lavorare in modopiù efficace e comodo, risparmian-do tempo ed eliminando defati-ganti ricerche; i diffidenti sullareale attendibilità di ciò che essopropinava loro; gli agnostici cheper le loro mansioni erano margi-nalmente interessati e, infine, colo-ro che, ostili al mezzo per naturalepredisposizione, lo rifiutavano.Il problema che questi ultimi dovet-tero affrontare fu il rischio dell’emar-ginazione: infatti, non volendosiadeguare a un’organizzazione azien-dale, sia per proprie difficoltà sia perun’avversione congenita al mezzo,venivano da questa espulsi o quanto-meno messi da parte. Questo feno-meno si è replicato nella vita post-la-vorativa, specialmente con l’avventodi “internet” e l’introduzione della“posta elettronica” (e-mail per gliaddetti ai lavori), un moderno e noncostoso modo di comunicare.La realtà è però assai migliore dellepremesse. L’Istat ci fa sapere che nelquinquennio 2005-2009 la fasciadi persone comprese tra i 60 e 74

anni è quella che ha avuto la per-centuale più elevata d’incrementodegli utilizzatori di internet, pariall’81%. Inviare e ricevere posta èpraticato da oltre il 70% degliutenti anziani, dei quali oltre il60% cerca informazioni su beni eservizi, il 65% consulta internet perapprendere e il 50% legge i giornalion-line. Il computer e internet possono es-sere, al di là della naturale freddezzadi una macchina, una compagniainsostituibile come fonte d’infor-mazione e conoscenza unica percomplessità, ricchezza e comoditàdi consultazione, e strumento dirapporto con gli altri. Un buon usodel computer può aiutare a vincerela noia e la solitudine a patto dinon divenirne schiavi e di non at-tribuire aprioristicamente requisitodi verità a quello che vi si legge.Lettore scettico, che cosa aspetti aimpiegare un po’ di euro per com-prare un pc, farti aiutare da qualcheamico esperto ed entrare in unmondo che, sono sicuro, ti piacerà?

Enrico De Carli

Buon Compleanno!

90 anni...Abbiati AngeloAlbertini ChiaraBerra RobertoBolognini DiamanteCaleffi AngelaCattaneo PierinaChiesa LuisaCollaro RiccardoComparsi AugustoCostevi Maria

Crippa AntoniettaCrostelli AlessandroDaccò AnnuncioD’Aiello FulvioFacetti Maria Gionchi EmilioGoldaniga FrancoMarchesi PieraMarconi DinoMastrangeli AntoniettaMorosi SeverinaNeri Pasquale

Noli ErnestoOtt AntoniettaPalvarini LeonardoPavesi UgoPiacentini GiuseppaRaineri ElenaRestelli MariaSalvatore ErnestoSandri MariaSassi AmericoSaviori GiovanniTinterri Giovannina

Tolleri Hagemann A. M.Tresoldi FiorinaVilla MariaViretti GianninaVolpetti Teresina

100 anni...Canepari TeresinaDal Molin ElisabettaFurlan Lucia FortunataPrigione MariaSapori Elena

Nel 2010 i sottoelencati nostri soci hanno festeggiato o festeggeranno il 90° e il 100° compleanno rispetti-vamente. L’Associazione porge loro i più sinceri e affettuosi auguri.

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AAgoal

MERCATINO IMMOBILIARE

L’Associazione non assume alcuna responsabilità per le questioni che a qualsiasi titolo, in relazione agli an-nunci, dovessero sorgere fra le parti interessate.

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AGOAL – Notizie in breveAlassio 2011La Segreteria della Agoal comunica che laResidenza al mare di Alassio sarà apertadal 28 dicembre 2010. La circolare con iperiodi di soggiorno, i relativi prezzi e ilmodulo per le prenotazioni è disponibilepresso gli Uffici Agoal in via Torino 51 aMilano e sul sito www.residenzamare.com. Dai primi di dicembre 2010 lo staff dellaResidenza al mare è a completa disposizio-ne per qualsiasi esigenza (tel. 0182.64751 –e-mail: [email protected]).

Touring Club ItalianoA seguito della convenzione con il Touring Club Italiano l’Agoal offre la possibilità di iscriversi a questa presti-giosa Associazione o rinnovare con una quota associativa ridotta.Alcuni esempi: l’iscrizione o il rinnovo annuale classico costa € 64,00 invece di € 78,00; il familiare classicocosta € 20,00 invece di € 24,00, l’annuale con assistenza stradale costa € 85,00 invece di € 99,00; familiarecon assistenza stradale € 41 invece di € 45.I moduli di iscrizione o rinnovo devono essere ritornati all’Agoal in via Torino 51 – 20122 Milano per posta oper fax (02 7200.3466). Per coloro che volessero iscriversi presso gli uffici Agoal è già possibile ritirare diretta-mente il pacco soci.

anno 40°, numero 102, novembre 2010

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AAnagrafeanno 40°, numero 102, novembre 2010

Sono entrati a far parte della nostra Associazione nel 2010 e li accogliamo con un cor-diale “benvenuti!”:Abbiati Agnese (Motta Visconti), Balconi Carlo (Gorgonzola), Baroni Donatella (Briosco), Bassani Anna-maria (Milano), Bellazzi Emilia Giovanna (Basiano), Bonanni Luigia Maria Paola (Milano), Borghi Edo(Pegognaga), Bravetti Gabriella (Milano), Brusa Pasqué Clelia (Arcisate), Capello Fabrizio (Cermenate),Castellazzi Stefania (Valdidentro), Cattaneo Maria Cristina (Monza), Cazzaniga Luigi (Cusano Milani-no), Ceriani Emma Bruna (Gussago), Ciccarelli Omero Ezio Gaetano (Desenzano del Garda), ComaschiLiliana (Milano), Conti Luigia (Arosio), Cum Maria Luisa Bernardina (Milano), Delfi Oriano (Legnano),Dell’Acqua Tosca (Lainate), Don Tiziano (Brescia), Donini Ada (Brescia), Enargelico Rinaldo (Angera),Eterno Giovanni (Milano), Fontanesi Silvana (Milano), Ghezzi Daniele (Santa Maria della Versa), GrisaGianfranco (Lurano), La Franca Serafina (Buccinasco), La Placa Ferdinando (Monza), Lasalvia Vincenzo(Milano), Magri Marco (Lodi), Manenti Giuliana (Siziano), Manfroi Rosalia (Montebelluna), MantovaniOletta (Gonzaga), Mariani Maria Cristina (Vaprio d’Adda), Merli Paolo (Sant’Angelo Lodigiano), MoraleCorrado (Castel San Giovanni), Neigre Gabriella (Segrate), Oberti Pier Bianca (Sale), Poggianella DianaMaria (Monza), Pulcioni Maria Luisa (Olgiate Olona), Randazzo Maria (Milano), Schiaffonati Flavio(Piacenza), Severgnini Eleonora (Lurano), Tomasi Francesco (Desenzano del Garda), Troielli Carla Maria(Milano), Vergnaghi Graziano (Lodi), Volpi Gabriella Maria (Seveso), Zennaro Giuseppe (Roma).

Ci hanno lasciato:Abati Rosa, Allegrini Carmela, Avenia Roberto, Baroni Giuseppe, Bellani Angela, Belogi Gabriela, BenettiMario, Bettazzi Angela, Bonsignori Aldo, Borgognoni Evelina, Bozzi Paolo, Bramini Rinaldo, Broggi Va-lerio, Brusati Paola, Cambiago Pompeo, Canali Elvira, Capetini Giuseppe, Catelli Sergio, Chini Marian-na, Cireddu Piero, Colombarolli Giorgio, Contardi Domenico, Drago Angioletta, Erzegovesi Giuseppe,Ferrandi Pietro, Ferrari Maria, Gaiba Giancarlo, Galante Redenta, Gasparro Aldo, Giana Erminio, Gorri-ni Maria, Landi Giuseppe, Lanfranconi Elia, Lauri Carlo, Marangoni Antonio, Marchesi Uberto, MiglioPaolina, Moggi Clementina, Molinari Gino, Mondini Paola Iside, Moretti Carlo, Moretti Luigi, MorlottiMary Vittoria, Oldani Anna, Ottini Battista, Pagano Donato, Palma Vito, Parmigiani Aldo, PogliaghiEmilio, Rinaldi Renzo, Riva Angela, Ronchi Jole, Salvati Vincenzo, Sandri Liliana, Sartorio Amneris, Ses-sa Annamaria, Sguazzotti Giovanni, Soldati Aldina, Tacchini Luigi, Tajetta Armando, Tammaro Federico,Tosi Emilio, Vanzaghi Ezio, Villa Giulio.

L’Associazione esprime alle famiglie il suo partecipe cordoglio.

Anagrafe situazione al 22 ottobre 2010

Hanno collaborato a questo numero:Giovanna Carbonini, Giovanni F. Catenaccio, Ermanno Cavagnera, Gianfranco Chiappa, Enrico De Carli, Alberto Locatelli, Dante Manara, Giuseppe Passaglia, Giuseppe Tiritiello.

Fotografie: Archivio Storico Intesa Sanpaolo (pagine 10 e 12), Ermanno Cavagnera (pagine 6, 8 e 9), Gianfranco Chiappa (pagina 11).

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SSegreteria anno 40°, numero 102, novembre 2010

Notizie

Direttore Responsabile: Giovanni F. Catenaccio - Redattore: Ermanno CavagneraTestata: Alberto Locatelli

Grafica, Impaginazione, Stampa: Tipolitografia Maserati snc - San Nicolò di Rottofreno (PC)Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Torino, 51 - Milano

Registrazione: Tribunale di Milano n.127 del 18 Aprile 1975 (licenziato alle stampe il 15/11/2010 - tiratura 5.500 copie)

visitate il nostro sito Webwww.pensionaticariplo.it

per la nostra posta elettronicae-mail: [email protected]

NOTIZIE IN BREVE DALL’ASSOCIAZIONE

LA SEGRETERIA INFORMA Nel periodo natalizio gli uffici dell’Associazione Pensionati rimarranno chiusi nei giorni 24 e 31dicembre 2010. I recapiti telefonici sono 02-866.497 e 02-877.253. Fax diretto: 02-86.99.36.24

UFFICIO FUNEBRE La Santa Messa in suffragio dei pensionati e loro famigliari defunti verrà celebrata giovedì 16 dicembre2010 alle ore 16.30 presso il Santuario Arcivescovile di San Giuseppe in via Verdi a Milano.

CONSULENZE• Rag. Giorgio ARDORE - Problemi di carattere assistenziale (case di riposo)

- Problemi di carattere assicurativo

• Rag. Piero BACCHETTA - Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio

• Rag. Giovanni BASSANO - Problemi di carattere condominiale

• Sig. Roberto BORIOLI - Assistenza nel campo dei mutui (preferibilmente via e-mail: [email protected])

• Rag. Franco CAJA - Problematiche previdenziali

• Sig. Enzo CAPOLONGO - Problemi di carattere fiscale

• Avv. Giovanni CATENACCIO - Problemi di carattere legale

• Avv. Agostino COLACE - Problemi di carattere legale

• Rag. Domenico CONTE - Ricorsi avverso notifica di cartelle esattoriali

• Dr. Benito COVOLAN - Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio

• Avv. Ferdinando DE PAOLA - Problemi di carattere legale

• Rag. Angela MANGIONE - Problemi di carattere fiscale

• Dr. Giovanni MAZZAMUTO - Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio

• Geom. Enrico MONETA - Problemi di carattere catastale, urbanistico, compilazione delle dichiarazioni di successione

• Dr. Aurelio PELLEGRINI - Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio

• Sig. Roberto RAZZABONI - Problematiche previdenziali

• Sig. Luigi SERAFINI - Problemi di carattere assistenziale (assistenza agli anziani, case di riposo, iniziative di solidarietà)

Il servizio di assistenza e consulenza viene prestato a titolo gratuito e solo previo appunta-mento da richiedere tramite la Segreteria oppure all’indirizzo e-mail: [email protected]