Il Giornale 28.02.2008

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Cartman edizioni su Il Giornale

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il Giornale del Piemonte • Giovedì 28 febbraio 2008 Cultura11

Tre anni di vita e una cultura millenariaAMEDEO PETTENATI

Cartman Edizioni è una picco-la e giovane casa editrice torine-se nata nel 2005, ora con trediciproduzioni all’attivo. Le tappedel suo cammino, compiuto concompetenza e passione, sonoscritte in collane dinamiche, daconsiderare per il riguardo riser-vato a tematiche di ricerca nelcampo delle scienze sociali edella comunicazione (Tascabili101), della musica e delle arti vi-sive (Le Muse), della letteraturafotografica di viaggio (Visibilia).Cartman si muove nell’otticadella valorizzazione di quel per-corso millenario di sviluppo cul-turale, segnato dall’incontro edallo scambio, libero e aperto,realizzato da sempre da chi co-munica (Media&Medina, colla-

na di e-book). Pur così giovane,si è già impegnata nel sostene-re, attraverso le sue pubblicazio-ni, importanti progetti sociali edeco-sostenibili (Medici SenzaFrontiere, LifeGate).

In occasione della Fiera del Li-bro 2007 ha indetto il suo primoconcorso letterario fotografico«Confine Senzafine». Inoltre,pubblica anche un calendario«12 mesi ecosostenibile»: il 2008è dedicato al tema del cammi-no multietnico. In occasionedella prossima Fiera ha già in-detto il suo secondo ConcorsoLetterario Fotografico,che, ri-calcando il tema della Fiera delLibro, si intitola «Sarebbebello».I temi da privilegiare sono «unsogno, un pensiero, una pre-ghiera, un desiderio, un tempo,un avvenimento, una coinci-denza, una persona o in una fa-miglia, oppure per un amico, inun villaggio come in una metro-

poli, un percorso, un distacco,un legame, da vivere e ricorda-re, da ripetere e dimenticare,un’emozione, in un’ambiente,per un senso, da attraversare eda percepire».

E ora un paio di titoli che usci-ranno in occasione del prossimoappuntamento fieristico e checaratterizzano l’identità dellacasa editrice, come «Nel labirin-to delle percezioni di Manhat-tan», volume che presenta unaNew York, in particolare il bo-rough di Manhattan, vista comela metropoli che da sempre gio-ca la sua immagine sul costanterapporto tra reticolo spaziale esviluppo verticale, restando inbilico tra una situazione di col-lasso e un’espressività condottaagli estremi delle proprie poten-zialità. Il secondo titolo è «Nar-

razioni e pratiche di un lavorosociale», scritto per conto dellaCooperativa sociale ProgettoMuret di Cristina Cappelli e diMaria Teresa Battaglino, le qua-li hanno scelto di tessere questolibro, raccogliendo alcuni fili dellavoro di cura. Perché tessere unlibro? «Un telaio è un dizionario,un glossario, un’enciclopedia»scrive lo scrittore angloindianoAmitav Ghosh, nel «Cerchio del-la ragione». Così scrivere e tes-sere sono azioni che necessita-no cura e il lavoro di cura è in-treccio. Tessere un libro per farepensiero, per dare visibilità e va-lore al lavoro della vita quotidia-na, il cui tempo dedicato al la-voro è parte nell’intero dell’e-sperienza di vita. Il libro si con-figura tra storie e narrazione divita e attività quotidiane intrec-

ciate sulla trama degli Archivisociali, patrimonio di documen-ti raccolti dal Centro studi e do-cumentazione della Cooperati-va che accompagnano la scrittu-ra e sono fonti di questo libro.Per l’ordito si sono raccolti altrifili, diversi tra loro e accomuna-ti per aver intrecciato il lavoro dicura con persone e luoghi cheraccontano storie diverse indivi-duali e collettive. Al libro hannocontribuito un architetto, alcu-ne formatrici, una docente uni-versitaria, un direttore di rivista,imprenditori sociali. Alcuni ope-ratori sociali della cooperativahanno narrato storie di vita chefanno da cornice: le loro narra-zioni introducono alcuni capito-li, come a disegnare un ponte trapassato e futuro, segno del lavo-ro sociale declinato al presente.

Un terzo titolo caratterizzantel’identità di Cartman è il bestseller (mille copie vendute) «Sifa per dire. Teoria e pratica dilingua italiana dei segni», pen-

sato per divulgare in modo sem-plice alcuni fondamenti sullapatologia, sulla lingua e sullacultura dei sordi. Gli autori sonoFrancesca Delliri, Enrico Dolza,Achille Pesce.

Per i volumi di viaggio non sipuò tralasciare «Groenlandia inslitta, per mare, per aria» di Fa-brizio Pecori: la sinergia tra im-magini e testo di questo diariofotografico di viaggio evoca ungeografia psichica, frutto diret-to del modo con il quale im-mancabilmente interpretiamo ilpaesaggio naturale e umano checi circonda. E, con la sua reflexdigitale, l’autore circoscrive nel-l’esiguo spazio dell’obiettivoquesta gigantesca isola.

Le emissione di anidride car-bonica prodotte per la realizza-zione di questi volumi sono sta-te compensate con la riforesta-zione di un’area boschiva in cre-scita in Costa Rica. Perché anchel’ecososteniblità fa parte dell’i-dentità di questa casa editrice.

Cartman Edizioni è unarealtà attiva a Torino dal 2005. Tredici le

produzioni al suo attivo

INTERVISTA

Non solo libri: blog, e-book ed ecosostenibilitàCecilia Caprettini è la giovane editrice di

Cartman.A quando gli anniversari?«Ad aprile: festeggio i trent’anni e la casa

editrice ne compie tre».Si è impegnata in una bella avventura.«La casa editrice è un’azienda e il libro è

un prodotto commerciale e come per tuttele aziende i primi anni sono rischiosi».

Come si fa a diventare editori?«Si va in Prefettura per la registrazione del

marchio e si fa la registrazione in Camera diCommercio, ma la vera data di nascita del-la casa editirice avviene con la pubblica-zione del primo libro che per me è stato“Immaginando in musica” di Luigi Giachi-no sulla musica filmica, ovvero sulla comu-

nicazione visiva, che è stato un successo».Lei è anche autrice?«Sì, ho pubblicato un libro che è un’origi-

nale percorso di avvicinamento al concettodi relazione comunicativa: attraverso alcu-ne principali teorie di ri-ferimento, numerosiesempi e esercizi pratici,mi propongo di fornireuna cornice che permettadi inquadrare la realtàdella comunicazione met-tendo in luce la natura an-che psicologica».

Come nasce questo li-bro?

«L’idea di questo libronasce da una domandache rivolsi a una classe diquarta ginnasio del liceoClassico della Comunica-zione Vittorio Alfieri di To-rino nell’ottobre 2004. Al-la domanda “Che cosa vuol dire comunica-re?” i ragazzi risposero con un iniziale si-lenzio denso di perplessità».

Lei che tipo di formazione ha?«Sono psicologa clinica, ma il lavoro da

editore è la naturale evoluzione lavorativadella realtà familiare».

Che cosa vuole dire?«Che i miei genitori,

Giampaolo Caprettini eAve Appiano, sono en-trambi docenti universi-tari e io sono cresciuta inmezzo ai libri: da qui lamia passione per i libri eper la scrittura».

Per questo i suoi libri so-no spesso saggi utilizzatiall’università?

«Sì, sono adottati all’u-niversità, ma i miei geni-tori con la casa editricenon c’entrano nulla».

Come sono distribuiti isuoi libri?

«Attraverso il sito Inter-net della casa editrice. Ho anche un blogche per adesso è stato visitato da tredicimi-la persone».

È utile?«Certo che è utile: i lettori ordinano on li-

ne su www.internetbookshop.it o www.libe-roonweb.com e noi consegnamo i libri tra-mite corriere. Si possono scaricare ancheebook che servono da corredo al libro cara-ceo».

Non ha mai pensato a un distributore?«Sinceramente no, perchè mi vincolerebbe

a pubblicare un tot di libri l’anno, mentre iovado piano, perché mi interessa la qualità».

Che cosa pubblicate?«Libri di ricerca, saggi universitari, repor-

tage fotografici e cataloghi di mostre».Altri progetti?«Avviare un progetto di ecosostenibilità a

favore di Medici senza frontiere e dell’asso-ciazione Lifegate. Da parte mia scelgo solotipografie che appoggino questo progettonel lavoro di fattura del libro e anche i librivengono imballati con carta riciclabile».

Quanto conta il catalogo?«Molto. Io ho scelto una forma particolare:ad ogni libro è dedicata una cartolina, il chedà un’immagine giovane. Una scritta in lati-no sovrasta la cartolina: “Non dicere ille illesecrita”, un’iscrizione rinvenuta nelle cata-combe romane che vuol dire “Non dire que-ste cose preziose a voce”. È questa la mia ve-ra filosofia editoriale». [APet]

Alla guida dell’editrice c’è CeciliaCaprettini, trentenne laureata in psicologia clinica, autrice

di un saggio sulla comunicazione

Cecilia Caprettini

IN CATALOGO Alcuni titoli della Cartman Edizioni

DAL 6 MARZO

Un battesimo da Oscarper Alba e Bra in Festival

ILARIA DOTTA

Quando si dice sinergia. Allafaccia delle proverbiali diatribetra vicini di casa, gli organizza-tori di Alba International FilmFestival e Cinema Corto in Brauniscono le forze per dare vita auna grande kermesse cinema-tografica. Un autentico «tour deforce» per cinefili, dieci giornidi proiezioni, incontri e appun-tamenti con ospiti italiani e in-ternazionali. L’inaugurazionedel doppio festival è in calenda-rio per giovedì 6 marzo, quan-do a fare da padrino al «tagliodel nastro» sarà lo sceneggiato-re e regista, due volte premioOscar, Paul Haggis, al quale Al-ba International Film Festivalha offerto una «Carta Bianca» diotto film e di cui ospiterà, ve-nerdì prossimo alla FondazioneFerrero, una lezione di cinema.La scelta dello sceneggiatore di«Million Dollar Baby» e «Crash»,è caduta su «Ladri di biciclette»di Vittorio de Sica, «Blow Up» diMichelangelo Antonioni, «Ladonna che visse due volte» e«La finestra sul cortile» di AlfredHitchcock, «Fino all’ultimo re-spiro» di Jean-Luc Godard, «L’a-merikano» di Costantin Costa-Gavras, «Quel pomeriggio di ungiorno da cani» di Sidney Lu-met e «Salvador» di Oliver Sto-ne. Ma al centro della sezionealbese (nella cui direzione arti-stica entra da quest’anno laScuola Holden) ci sarà soprat-tutto il concorso internazionale«Andar per film». In gara noveopere prime e seconde, tutteinedite nel nostro Paese, girateda registi di tutto il mondo. Dal-la Turchia alla Francia, dal Bel-gio alla Germania, dal Messicoagli Stati Uniti, fino a Israele.Assente l’Italia. Completa il car-tellone della rassegna albese«eXistenZe», ciclo di proiezionidedicato al tema del Ridere. Inprogrammazione nove film chehanno segnato la storia del ci-nema, introdotti da altrettantivolti noti del cinema e della te-levisione, tra i quali anche la to-

KING KONG MICROPLEX

Piemonte Movie, si comincia con «La Passerella»

PADRINO D’ECCEZIONE Lo sceneggiatore eregistahollywoodiano PaulHaggis terrà unalezione allaFondazione Ferrero diAlba e presenterà alpubblico la sua«Carta bianca», unaselezione di otto filmscelti tra i piùsignificativi dell’interastoria del cinema

Dalla sinergia tra le duerassegne cinematografiche nasceuna kermesse di dieci giorni chesarà inaugurata da Paul Haggis

rinese Luciana Littizzetto. Nellagiornata del 12 marzo il testi-mone passerà poi all’Interna-tional Short Film Festival diBra, che quest’anno si presen-ta con una giuria d’eccezionein cui figurano tra gli altri SilvioSoldini e Ambra Angiolini. Trale novità anche la sezione de-dicata ai documentari musica-li, realizzata in collaborazionecon In-Edit Festival di Barcel-lona e una serata dedicata alcinema di montagna.

Un omaggio al primo presidente di giu-ria del concorso Spazio Piemonte. Siaprirà con la proiezionedel documentario «Lapasserella» di Vladi Oren-go, girato nel 1952, lanuova edizione di «Pie-monte Movie» al via saba-to nella sala del KingKong Microplex di Torino.La giornata inauguraledel festival, interamentededicato al cinema «made in Piemonte»,proseguirà poi con la proiezione del cor-tometraggio di Lorenzo De Nicola, «Il la-

voro - The Job», e con la presentazione dialcune videointerviste realizzate da Dario

Migliardi durante il 25esi-mo Torino Film Festival aFrancesca Comencini,Michel Piccoli, Wilma La-bate e al cast di «Signori-na effe». La giornata siconcluderà con la presen-tazione del numero spe-ciale della rivista «MondoNiovo» che diventa, per

l’occasione, catalogo dell’ottava edizionedi Piemonte Movie e primo annuario delcinema piemontese. IN VIA PO Il King Kong Microplex

L’ottava edizionesi aprirà sabatocon l’omaggio a Vladi Orengo

Un doppio appuntamento dedicato alla scrittrice Margueri-te Yourcenar. È in programma per oggi, nell’ambito dell’edi-zione 2008 di Genialità al Femminile, «Ad occhi aperti», in-contro promosso dalla Regione Piemonte in collaborazionecon il Centre Culturel Français de Turin e il Centro Docu-mentale Marguerite Yourcenar di Bruxelles. Si comincia alle 16al Circolo dei Lettori di via Bogino con un caffè letterario chesarà l’occasione per mettere in luce le connessioni tra le ope-re e la vita della Yourcenar, attraverso le testimonianze dellabiografa Michèle Goslar, Catherine Douzou, docente di Let-teratura all’Università di Lille III e Carminella Biondi, docen-te di Letteratura Francese all’Università di Bologna. Alle 21,appuntamento nella Sala Conferenze della Regione in corsoStati Uniti per un reading (interpretato da Anna Cuculo) e undibattito incentrati sull’opera più celebre della scrittrice fran-co-belga, «Memorie di Adriano».

GENIALITÀ AL FEMMINILE

Ad occhi aperti, si parla della Yourcenar

Ultimo appuntamento per la stagione di «Musica a Corte», ci-clo di concerti ospitati nella chiesa di Sant’Uberto della Reggiadella Venaria Reale. Protagonisti della serata «Natura e artificio:Barocco en plein air», in agenda per domani a partire dalle 21,15,saranno la Reale Scuderia e Camera dell’Associazione Percorsi eil suo direttore Alberto Conrado. Tra le particolarità del concer-to, la presenza della «Musette baroque», strumento di grande fa-scino in uso tra la metà del 17esimo e la metà del 18esimo seco-lo presso le corti di Luigi XIV e Luigi XV. Il concerto si aprirà pro-prio sulle note dei «Ballets de Village pour les Musettes» di JosephBodin de Boismortier e proseguirà con la suite da «Les Fontainesde Versailles» di Michel Richard De Lalande, il «Concerto per laMusetta» di un anonimo del 1754, la «Symphonie de Chasse» diJean-Joseph Mouret e si chiuderà con l’ouverture-suite in famaggiore «Alster Ouverture» di Georg Philipp Telemann.

L’ASSOCIAZIONE PERCORSI A VENARIA

Musica a Corte, concerto conclusivo

Resterà in cartellone fino a domani al Cine Teatro Baretti«Guerra, eterna menzogna», spettacolo multimediale di Pao-lo Cipriano e Valentina Mitola presentato al pubblico torine-se in prima assoluta. Il progetto comprende un’azione dram-matica riguardante la prima guerra mondiale, un video che il-lustra momenti particolari di vari eventi bellici, una sezionevideoartistica che introietta il conflitto nella dimensione in-dividuale e brani musicali originali eseguiti dal vivo. «Lo spet-tacolo - spiegano gli autori - esamina criticamente quella cheJames Hillman definisce la “normalità” della guerra e, al tem-po stesso, esprime una profonda pietas nei confronti dei sol-dati che combattono su fronti opposti, ne coglie il dramma in-timo, sottolinea il significato umano del loro sacrificio, il do-lore e l’angoscia di coloro che vivono, e muoiono, nella terradesolata delle trincee e dei campi di battaglia».

SPETTACOLO MULTIMEDIALE

Al Teatro Baretti va in scena la guerra

LE CASE EDITRICI IN PIEMONTE