il giornale di marcianise

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D opo circa quattro mesi, il 6 set- tembre scorso, un nuovo incendio ha interessato di nuovo l'area della ex Ecorec. Le imposizioni della Procura, in seguito alla denuncia del Comitato Mamme, sono state trasgredite. Il Comune intima di provvedere "tem- pestivamente al completamento della messa in sicurezza del materiale com- busto, alla sua rimozione nonché al suo smaltimento. Parimenti dovranno essere rimossi e smaltiti i rifiuti rinve- nuti all'interno ed all'esterno dei capannoni dell'area devastata dall'in- cendio". Praticamente, sia il comune che la Procura della Repubblica intimano cose già stabilite dalla legge quando c'erano, e ci sono, elementi per una grave condanna per i responsabili (noti) del gravissimo incidente. La popolazione è stanca di fallimenti isti- tuzionali che portano morte e disordi- ne. Vuole i fatti! il Giornale di Marcianise PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITÀ - www.ilgiornaledimarcianise.it ANNO II nr.31 edizione 19 settembre 2009 Direttore Giusy Foglia Direttore Edit. Angelo Giaquinto Gli articoli rispecchiano le idee degli estensori e non impegnano in alcun modo la testata editoriale Antonietta Falco L a consapevolezza è conquista della ragione, il vivere delle emozioni, delle passioni, è il frutto di un processo di interiorizzazione. Il cittadino, o la cittadina, sa per- ché sente e sente perché sa, e il suo sapere e il suo sentire si traduce nel vivere in armonia con i diritti e con i doveri. Si deve insistere sull'unità del sapere e del sentire che si espri- me nel vivere concreto: chi sarebbe disposto a riconoscere come vero cittadino l'individuo che non ha alcuna, o poca, consapevolezza dei diritti e dei doveri, o una persona che, pur conoscendo bene i suoi diritti e i suoi doveri, vive in modo da contraddire del tutto o in parte la sua consapevolezza? Non è vero cittadino chi non sa esercitare i diritti, ma non lo è neppure chi rivendica ed esercita tutti i suoi diritti senza assolvere alcun dove- re. La prima figura - quella dell'in- dividuo che non ha o non sa eserci- tare i diritti - è quella dello schiavo o del servo o del suddito; la secon- da - quella dell'individuo che cono- sce e sa esercitare i suoi diritti, ma calpesta o lascia da parte i doveri - descrive il cittadino corrotto che è poi, in piccolo, un tiranno; alla fine c'è il cittadino che ha tutti i diritti ma ha mentalità servile. È la per- sona banale, che non ha consape- volezza interiore. Il cittadino Avvocati Ciro Foglia Dario Abundo Giuseppe Mastroianni CIVILE - LAVORO - AMMINISTRATIVO Via Marchesiello, 20 Marcianise (Ce) Tel. e Fax 0823 1874151 >>> articolo a pag. 2 Roghi tossici Schiavi dell'inefficienza istituzionale Influenza: ordinate 550 milioni di dosi per 5.000 miliardi di euro grafica & stampa grafica MARCIANISE (Ce) 0823 83.86.45 grafica & stampa grafica MARCIANISE (Ce) 0823 83.86.45 A lmeno 550 milioni di dosi del vaccino antipandemico sono state finora ordinate nel mondo, per un totale di circa 5.000 miliar- di di euro. Si tratta della prima tor- nata di ordini, poiche' il fabbiso- gno finora dichiarato ammonta gia' ad almeno 867 milioni di dosi. Poiche' un ciclo di vaccinazione prevede un richiamo (percio' due dosi a persona), le persone che finora i governi intendono vacci- nare sono poco piu' di 430 milioni. Sono le primissime cifre di quella che gia' si annuncia come una delle piu' grandi vaccinazioni di massa dell'ultimo secolo e la prima in assoluto mai organizzata contro una pandemia di influenza. Cos'è quella specie di "paracarro" incastonato nell'angolo sud-est di Piazza Umberto I°? In molti se lo chiedono continuamente e in tanti ne ignorano l'esistenza. Ma il mistero sembra essere svelato. >>> articolo a pag. 5 Morta anche la seconda Palma secolare di Piazza Carità. Lecci di Piazza Umberto in pericolo. Urge subito un intervento curativo guidato da esperti. >>> articolo a pag. 3 >>> articolo a pag. 7 Una misteriosa pietra in Piazza

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periodico di informazione, cultura e attualità

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Page 1: il giornale di marcianise

Dopo circa quattro mesi, il 6 set-tembre scorso, un nuovo incendio

ha interessato di nuovo l'area della exEcorec. Le imposizioni della Procura,in seguito alla denuncia del ComitatoMamme, sono state trasgredite. IlComune intima di provvedere "tem-pestivamente al completamento dellamessa in sicurezza del materiale com-busto, alla sua rimozione nonché alsuo smaltimento. Parimenti dovrannoessere rimossi e smaltiti i rifiuti rinve-nuti all'interno ed all'esterno deicapannoni dell'area devastata dall'in-cendio". Praticamente, sia il comune che laProcura della Repubblica intimanocose già stabilite dalla legge quandoc'erano, e ci sono, elementi per unagrave condanna per i responsabili(noti) del gravissimo incidente. Lapopolazione è stanca di fallimenti isti-tuzionali che portano morte e disordi-ne. Vuole i fatti!

il Giornaledi Marcianise

PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITÀ - www.ilgiornaledimarcianise.itANNO II nr.31edizione 19 settembre 2009

Direttore Giusy FogliaDirettore Edit. Angelo Giaquinto

Gli articoli rispecchiano le idee degli estensori e non impegnano in alcun modo la testata

editorialeAntonietta Falco

La consapevolezza è conquistadella ragione, il vivere delle

emozioni, delle passioni, è il fruttodi un processo di interiorizzazione.Il cittadino, o la cittadina, sa per-ché sente e sente perché sa, e il suosapere e il suo sentire si traduce nelvivere in armonia con i diritti e coni doveri. Si deve insistere sull'unitàdel sapere e del sentire che si espri-me nel vivere concreto: chi sarebbedisposto a riconoscere come verocittadino l'individuo che non haalcuna, o poca, consapevolezza deidiritti e dei doveri, o una personache, pur conoscendo bene i suoidiritti e i suoi doveri, vive in mododa contraddire del tutto o in partela sua consapevolezza? Non è verocittadino chi non sa esercitare idiritti, ma non lo è neppure chirivendica ed esercita tutti i suoidiritti senza assolvere alcun dove-re. La prima figura - quella dell'in-dividuo che non ha o non sa eserci-tare i diritti - è quella dello schiavoo del servo o del suddito; la secon-da - quella dell'individuo che cono-sce e sa esercitare i suoi diritti, macalpesta o lascia da parte i doveri -descrive il cittadino corrotto che èpoi, in piccolo, un tiranno; alla finec'è il cittadino che ha tutti i dirittima ha mentalità servile. È la per-sona banale, che non ha consape-volezza interiore.

Il cittadino

Avvocati

Ciro FogliaDario AbundoGiuseppe Mastroianni

CIVILE - LAVORO - AMMINISTRATIVOVia Marchesiello, 20 Marcianise (Ce)

Tel. e Fax 0823 1874151

>>> articolo a pag. 2

Roghi tossiciSchiavi dell'inefficienza istituzionale

Influenza:ordinate 550 milioni di dosiper 5.000 miliardi di euro

grafica&stampagrafica

MARCIANISE (Ce)

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MARCIANISE (Ce)

0823 83.86.45

Almeno 550 milioni di dosi delvaccino antipandemico sono

state finora ordinate nel mondo,per un totale di circa 5.000 miliar-di di euro. Si tratta della prima tor-nata di ordini, poiche' il fabbiso-gno finora dichiarato ammonta gia'ad almeno 867 milioni di dosi.Poiche' un ciclo di vaccinazioneprevede un richiamo (percio' due

dosi a persona), le persone chefinora i governi intendono vacci-nare sono poco piu' di 430 milioni.Sono le primissime cifre di quellache gia' si annuncia come una dellepiu' grandi vaccinazioni di massadell'ultimo secolo e la prima inassoluto mai organizzata controuna pandemia di influenza.

Cos'è quella specie di "paracarro"incastonato nell'angolo sud-est diPiazza Umberto I°? In molti se lochiedono continuamente e in tantine ignorano l'esistenza. Ma ilmistero sembra essere svelato.

>>> articolo a pag. 5

Morta anche la secondaPalma secolare di

Piazza Carità.Lecci di Piazza Umberto

in pericolo.Urge subito un intervento

curativo guidato da esperti.>>> articolo a pag. 3

>>> articolo a pag. 7

Una misteriosapietra in Piazza

Page 2: il giornale di marcianise

Roghi in continuazione ven-gono appiccati su tutto ilterritorio casertano e napo-

letano. Si tratta quasi sempre dirifiuti tossici da smaltire illegal-mente. La maggior parte di essiavvengono durante la notte e inaperta campagna, ma altri si dira-mano direttamente dall'interno diproprietà private custodite, comenel caso della ex Ecorec. Nelmese di maggio scorso daquest'ultima si diramò uno diquegli incendi che, per la suagravità, rimarrà per sempre nellibro nero della Campania. Inquell'occasione, il ComitatoMamme e Famiglie di

Marcianise, inoltrò subito unadenuncia alla Procura dellaRepubblica di Santa Maria CapuaVetere, con la quale si chiedeva 1)in virtù di quale provvedimentoamministrativo la Ecorec srl erastata autorizzata allo stoccaggio dipneumatici usati e se tale autoriz-zazione era in linea con le norma-tive vigenti; 2) quali azioni di pre-venzione la Ecorec aveva posto inessere dopo che un analogo incen-dio aveva devastato il territorio el'ambiente circostante lo stabili-mento; 3) quali controlli tecnici,ambientali, territoriali, amminis-trativi e di monitoraggio eranostati eseguiti, in questi anni, dagliorgani preposti per assicurare cheil sito della Ecorec fosse sicuro enon costituisse un problema per

l'ambiente, per la salute pubblica eper l'agricoltura; 4) di sapere cosaaveva fatto e cosa intendeva fare ilrappresentante del Comune diMarcianise per tutelare la salutepubblica, assicurare una correttagestione del territorio e un suopuntuale controllo, considerandoanche che sul territorio diMarcianise esistono altri siti concaratteristiche di pericolosità forseancora maggiori, e con l'aggra-vante di essere localizzati a pochimetri dal centro abitato; 5) disapere quale monitoraggio erastato previsto dall'ARPAC per ilcontrollo della ricaduta al suolodi sostanze tossiche prodotte dal-l'incendio di pneumatici. In parti-colare si chiedeva urgentementeuna relazione sanitaria da parte

dell'ASL di Caserta ed a l l ' a s s e s s o r a t oregionale per la tuteladella salute, riguardantep a r t i c o l a r m e n t eIdrocarburi PolicicliciAromatici (IPA) edElementi PotenzialmenteTossici (PTE) quali met-alli cosiddetti pesantiriconosciuti come indut-tori di patologiecroniche, endocrine etumorali; 6) perché laProtezione Civile,durante la fase criticadell'incendio, non avevaindicato alla popolazionequali azioni di tuteladoveva assumere perevitare di incorrere neidanni provocati dai fumitossici. La Procurasequestrò l'area e diede

disposizione di vigilar-la, e di mantenerlacostantemente umida.Dopo circa quattromesi, il 6 settembrescorso, l'assurdo, unnuovo incendio ha inter-essato sempre la stessaarea.. Le imposizionidella Procura sono state

trasgredite. Il Comune intima diprovvedere "tempestivamente alcompletamento della messa insicurezza del materiale combusto,alla sua rimozione nonché al suosmaltimento. Parimenti dovrannoessere rimossi e smaltiti i rifiutirinvenuti all'interno ed all'esterno

dei capannoni dell'area devastatadall'incendio".Praticamente, sia il comune che laProcura della Repubblica inti-mano cose già stabilite dallalegge, cioè niente di nuovo, quan-do c'erano e ci sono elementi peruna grave condanna per respons-abili (noti) del gravissimo inci-dente. Il Comitato Mamme eFamiglie, invitato di nuovo da Rai3 subito dopo il secondo incendio,ha denunciato la vergogna chedomina su tutto il territorio e ladelusione per il mancato severointervento, sia da parte dellaProcura della Repubblica che delComune di Marcianise.

Rosa Delli Paoli

inevidenza2 PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 2009il Giornale

di Marcianise

Incendio alla ex EcorecUna storia che si ripete

Èiniziata la raccolta firme promossa dalle Associazioni:ANTEA, Archeoclub, Comitato Mamme e Famiglie,

FITA, GRISM, La Nostra Terra, Mos's, Personae , Terra eUNART. Con la suddetta petizione, i cui risultati sarannoconsegnati al Presidente della Regione, al Presidente dellaProvincia e al Sindaco diMarcianise si chiede chenel prossimo PianoUrbanistico Comunale,tutti i terreni sottoposti avincolo di terreno agrico-lo, restino con tale vinco-lo, e che l'area di fronte aCastel Loriano, sottopo-sta a vincolo di VillaComunale, venga desti-nata alla stessa funzionesociale con il nuovo PianoUrbanistico.

Raccolta firmeper salvare le campagne e per la Villa Comunalein Viale della Vittoria

Piazza Carità è diventata un disordinatoparcheggio pubblico quasi autorizzato

e il Campanile dell'Annunziata, la bachecaper le affissioni della Casa Comunale.

Page 3: il giornale di marcianise

La tassa sui rifiuti aumenteràdal 40 all 80 per cento rispet-to all'anno scorso. ATorre del

Greco sono arrivate le prime bollettedel 2009e già sono scoppiate leproteste dei cittadini. Il focolaio della protestasi è estesa a Napoli (l'innalzamento della bollet-ta si aggira intorno al 50 per cento), alla provin-cia (Castellammare, con il 50 per cento) e aBenevento (l'incremento è del 30-35 percento). L'aumento è imposto da una leggenazionale, è l'applicazione del decreto 61 del

2007 (governo Prodi), che impose ai comunidella Campania già per il 2008 di aumentare latassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) fino allacopertura dell'intero costo del servizio di igieneurbana, esponenzialmente accresciuto a segui-to dell'emergenza rifiuti. Nel 2008, però, l'ap-plicazione del decreto era stata differita di unanno. Quest'anno, invece, il governo

Berlusconi ha scelto la lineadura: la proposta di una nuovadilazione non è stata inseritanel cosiddetto decretomilleproroghe. A marzo scor-so è arrivata una nota uffi-ciale, firmata dal direttoregenerale delle Finanze, con laquale il ministerodell'Economia e delle Finanzeha obbligato tutti i comunidella regione ad adottare l'au-mento. La norma infattiprevede il commissariamentoper i Comuni inadempienti,con il conseguente sciogli-mento dei consigli. Gliaumenti sono stati decisi inprimavera e entro giugnosono stati approvati dai con-sigli comunali. Ma ora, al

rientro delle vacanze, ecco la sorpresa fiscaleper i cittadini: le bollette maggiorate. A Torredel Greco per il momento, spetta il record: l'au-mento è dell 82,6 per cento. Centinaia di uten-ti hanno protestato davanti all'ufficio tributi echiesto informazioni sugli avvisi di pagamentoTarsu ricevuti in questi giorni. Aprotestare nonsono solo i singoli cittadini, ma anche le asso-

ciazioni di consumatori, Gianni De Luca diFederconsumatori: "L´aumento a tappeto dellaTarsu è un ingiustizia. La stessa tassa è vetus-ta. I Comuni devono elaborare un sistema dibenefit: i cittadini virtuosi, che fanno la raccol-ta differenziata, pagano meno, gli altri di più".Abreve anche Marcianise sarà beneficiata dal-l'onere.

Il sindaco intende strenua-mente combattere gli sversa-menti abusivi dei rifiuti e gliincendi ad essi connessi.Un'ordinanza fatta alle forzedell'ordine presenti sul territo-rio dovrebbe intensificare ilcontrollo sulle zone a rischio.Finora abbiamo solo letto e difattivo non vi è ancora nulla;infatti gli incendi di materialetossico aumentano giorno per

giorno e se fino a qualchetempo fa erano prerogati-va delle ore serali e not-turne, oggi sono visibili fin

dalle prime ore del mattino.Colonne di fumo nero e densosovrastano la periferia e lecampagne della nostra città. Sibrucia di tutto senza tenerconto della natura del rifiuto edel disastro ambientale. Ilfuoco, il fumo sono divenutiparte integrante del viverequotidiano, infatti i marcian-isani sembrano essere assue-

fatti, anestetizzati forse daiveleni che respiriamo ognigiorno. Grazie alle ronde delComitato Mamme, gli incendiche avvengono furtivamentevengono denunciati ai vigili edalle forze dell'ordine territorialiquotidianamente. Tali scempi,provocati da criminali senzascrupolo, avrebbero dovutoavere una priorità assoluta.Aver fatto un'ordinanza nonbasta. Il controllo è una ques-tione seria e va seguita inmodo scrupoloso. Il recente rapporto

dell'OCSE, l'organiz-zazione internazionale per

la cooperazione e lo sviluppoeconomico, ha rivelato il pre-occupante stato dell'occu-pazione nella ComunitàEuropea. I disoccupati inItalia aumenteranno di1.124.000 unità entro la finedel 2010, per raggiungerequota 57 milioni nell'interaEuropa. Alla statistica sfug-gono i lavoratori precari chepossono essere annoverati tragli occupati soltanto per pochimesi all'anno. I segnali diripresa palesati dal ministrodell'economia GiulioTremonti sono privi di qualsi-asi fondamento. L'emorragiadi posti di lavoro si presentaanche a Marcianise con dram-matica attualità: nel 2009abbiamo assistito alle crisidegli stabilimenti di MetalPoint, Rieter, Ixfin e alle agi-tazioni di categoria delterziario. Il nascituro Outletabbassa notevolmente leattese di assunzione: daglioltre mille reclutati preventi-vati, si è sceso a poco più dicinquecento unità, indottocompreso. L'agricoltura, gra-vata dagli espropri a vantag-gio della "rivoluzione indus-triale" e dall'inquietante tassodi inquinamento, non eviden-zia alcun miglioramento eco-

nomico. Le aziende cheusufruiscono della cassa inte-grazione per sollevarsi dalleresponsabilità dei licenzia-menti incoraggiano il lavoronero. La pubblica infor-mazione ha addirittura celato iquattro casi di suicidioavvenuti nel "ricco" Veneto acausa della perdita del lavoro.I settori interessati dalla crisinon possono essere con-siderati contenitori di passeg-geri malesseri: sono accomu-nati da difficoltà strutturali cherichiedono cambiamenti radi-cali ed immediati. Dalla cadu-ta della Lehman Brothers, ilgruppo bancario statunitenseche ha "inaugurato" la reces-sione, il termine "crisi" haassunto una valenza mediati-ca ed è proposto al pubblicocome un fattore ambientale,un transitorio periodo di vac-che magre: tutti ne sono aconoscenza, nessuno sa comesi manifesta e quali siano leconcrete conseguenze. Laricerca spasmodica di com-petitività contro i nuovi mer-cati ( vedi Cina ) ha obbligatoad abbassare notevolmente ilcosto del lavoro in barba agliintellettualoidi dellaConfindustria che continuanoad affermare che la globaliz-zazione è portatrice di univer-sali migliorie socio-eco-nomiche. L'iniqua ripartizione

delle ricchezze ha fatto inmodo che i ricchi divenisseroancor più ricchi e i poveriancor più poveri. Ciò che algoverno piace chiamare crisiè in realtà l'acuirsi del divariotra plutocrati e classe menoabbiente. Non vi è altrasoluzione se non far pagare lacrisi stessa a chi ha tratto iprofitti: non si può continuarea concedere ai grandi gruppiindustriali privilegi come lafamigerata legge 30 e la depe-nalizzazione del falso in bilan-cio, e non si può venirne acapo se non si tassano i patri-moni più alti. La classe agiataè la manifestazione più acredel problema: mentre la sedeFIAT di Pomigliano d'Arcoannuncia centinaia di licenzia-menti, il general managerSergio Marchionne, pretendenuovi incentivi statali perevitare l'ennesimo disastro delsettore automobilistico. Ilgoverno Berlusconi, garantedei poteri forti, è lo strumentomeno adeguato per drenare legravi difficoltà economichedel momento. Si prepara diconseguenza un autunnocaldo, i cui primi sintomi siintravedono dalla protestadella classe insegnante, fero-cemente colpita anche aMarcianise.

Giuseppe De Chiara

La tassa sui rifiuti aumenta del 50%Centinaia di utenti hanno protestato davanti all'ufficio tributi

Ronda su RondaColonne di fumo, incontrollate!

Nessun segnale di ripresadalla recessione

Marcianise si prepara ad un autunno caldo

attualità 3PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 2009il Giornale

di Marcianise

Elisa Maietta

Irene Maffini

In pericolo gli alberidi Piazza Umberto I°

Leggere, osservare,riflettere è un’abitu-dine utile, bella e

gradevole ma anche spinosaper le domande che sug-gerisce e che restano nelvuoto, senza possibilità dirisposte adeguate e rasser-enanti. Nell’attuale tem-perie, seguendo il corsodelle informazioni date daiMass Media, vienespontaneo chieder-si:* Non sarebbe ilcaso di proporre ilnapoletano comelingua inter-nazionale? Quanticonsolati, quantirapporti agroali-mentari potremmosostenere! Si pensi alnumero dei nostri emigranti,i quali sono una cospicuarisorsa. * Prostate, escort, corna,letti: ma la politica italiana èforse la succursale del“grande fratello”? Non è ilcaso di suggerire ai politicilocali di farsi portavoce eparte diligente dei graviproblemi sociali, umani,economici, occupazionali

che ci affliggono? Dato gliesempi, i futuri politiciavranno pensiero per i dis-occupati, per i malati termi-nali, per le famigliemonoreddito, i drogati, gliorfani, ecc.?* E’ scritto che laRepubblica italiana è fonda-ta sul lavoro. Ma i disoccu-pati, gli inoccupati, i sottoc-

cupati non hanno diritto dicittadinanza?* A proposito della festa delSS. Crocifisso, sembra chequalcuno abbia detto che laraccolta fondi non ha datoquanto si sperava. Ma inquanto si sperava? Perchénon chiedersi se sia ora diimpostare in modo diversouna festa secolare? PapaGiovanni, giovane di 80anni, diceva che la buonanovella andava presentata

con termini moderni. Si puòpensare qualcosa di simileanche qui, per noi?Marcianise ha ormai supera-to i 40mila abitanti e, quindi,non è più quella di untempo. Gli stili di vita sonocompletamente cambiati.Non sarebbe il caso di ten-erne conto nell’organizzareuna festa religiosa?

* D’altro canto,e s s e n d oM a r c i a n i s edivisa in duediocesi, nonsarebbe oppor-tuno chiedereche le liturgiesiano unificate?* In relazione

alla recente giornata podisti-ca, sarebbe esageratochiedere agli organizzatoridi predisporre per gli atletiun luogo dove cambiarsi elavarsi che non siano lestrade urbane e le piazzeall’ora delle SS. Messe? Si potrebbe continuareancora a porre domande.Non costa troppo riflettere,costa in impegno realizzare.

Milena Pianese

Domande facilialla città

ILecci di Piazza Umberto hanno biso-gno di aiuto. Le errate potature degli

anni passati hanno creato uno scompensonell'equilibrio di queste piante quasi seco-lari. Infatti i rami che protendono verso lapiazza, sono molto più lunghi di quellirivolti verso la strada e questo fatto hacreato una flessione dei tronchi verso laparte più pesante. Ma l'intervento che haaccentuato le forti fessure presenti neitronchi più vecchi, è stato il taglio quasitotale della ramificazione centrale, sugge-rita da qualcuno, per far filtrare la lucedei recenti lampioni attraverso il foltofogliame. Queste crepature potrebberoportare gli alberi alla morte. Urge, perciò,subito un intervento curativo, guidato daesperti, se non vogliamo perdere il piùfamoso monumento naturale della città ese non vogliamo che faccia la stessa finedelle palme di Piazza Carità, per le quali,a suo tempo, fu lanciato lo stesso allarme.

Page 4: il giornale di marcianise

IMedici per l'Ambientechiedono che finalmentesi faccia piena luce sullo

SCANDALO INTERNA-ZIONALE dello SMALTI-MENTO ILLEGALE DEIRIFIUTI TOSSICI."In Calabria - dichiarano ilDr.Ferdinando Laghi deiMedici per l'Ambiente dellaCalabria e il Dr GaetanoRivezzi vicepresidenteISDE per il Sud Italia -prove inconfutabili, raccolteda un tenace magistrato,con l'ausilio di un robotmarino e di un pentito dellacriminalità organizzata,hanno fornito l'ennesimaevidenza dell'inimmagina-bile avvelenamento del ter-ritorio che c'è stato in tutto ilSUD ITALIA (Campania,Calabria e Puglia) negli ulti-mi vent'anni e oltre. Fattoche riverbera, quotidiana-mente, sullo stato di salute

delle popolazioni meridio-nali con il continuo aumen-to di NUOVE PATOLO-GIE AMBIENTALI (onco-logiche, endocrine e meta-boliche), troppo spesso sot-tostimate anche dallo stessomondo sanitario e dallacomunità scientifica.Scorie radioattive, fan-ghi tossici, veleni chimi-ci, metalli pesanti prove-nienti da ogni parte,sono stati disseminatidappertutto nelle nostreregioni; certamente adopera della criminalitàorganizzata, ma anchecon pesanti responsabi-lità di chi doveva tutela-re, e non lo ha fatto, lasalute pubblica attraver-so la difesa dell'ambien-te. E' giunto il momentodi affrontare questa gra-vissima emergenzaambientale e sanitaria

senza minimizzare il pro-blema, come già è successoin Campania, in cui (è giu-sto ribadirlo) è ripresa pur-troppo l'EMERGENZAAMBIENTALE legata allosmaltimento dei rifiuti soli-di urbani, che, come è noto

e come abbiamo più voltedenunciato, coprono trafficiilleciti di smaltimento disostanze pericolose per lasalute".

Dr.Gaetano Rivezzi Dr.Ferdinando Laghi

Le chiamavano navi a perde-re, imbarcazioni da far ina-bissare nella profondità

delle acque con il loro carico dirifiuti tossici. Scorie radioattiveda smaltire illegalmente con unmetodo che fruttava un giro diaffari di milioni di euro alle

cosche della 'ndran-gheta. E il relittoritrovato in questigiorni negli abissimarini della Calabria,potrebbe proprioessere uno di queglischeletri nell'armadiotirato fuori da un pen-tito di mafia,Francesco Fonti, chenel 1992 in unadichiarazione sponta-nea, avrebbe riferitodi un gruppo di treimbarcazioni fattesparire nei fondalicalabresi. A localiz-zare la nave a perdereè stato il giro di rico-gnizione di un mezzo

telecomandato sottomarino inuna perlustrazione proprio per farluce sull'eventualità di depositi dimateriali tossici e scorie radioat-tive nei fondali tirrenici. E se sitrattasse proprio del mercantileCunski, lo sporco affare della'ndrangheta? A distanza di anni,potrebbe aver avuto e avereripercussioni profonde sull'habi-tat marino dell'area e sulle popo-lazioni costiere. Il pentitoFrancesco Fonti, infatti, parlò dicirca 120 fusti di materiale tossi-co. E alcuni di questi contenitoridi scorie sono già stati localizzati

affianco della nave arenata, aconferma dell'ipotesi che si trattiproprio della Cunski. Dalle fotoscattate si intravede uno squarcioa prua, dal quale fuoriesce unodei fusti (probabilmente colmo difanghi di plutonio). Per saperecosa c'è là dentro bisogneràaspettare che i recipienti venganotirati su e analizzati. Ma quantopotevano rimanere sepolti i con-tenitori tossici a quella profondi-tà prima di rovesciare nelle acqueil loro carico mortale? E se fossegià successo? Che relazione esi-ste tra questo mercantile e la naveJolli Rosso, ritrovata al largo diAmantea qualche tempo fa? Esoprattutto, l'aumentato e spro-porzionato numero di tumori trale popolazioni costiere, su cuiindaga la procura di Paola, èlegato alle navi a perdere?Inoltre, perchè sono trascorsi cosìtanti anni prima che si iniziasserole ricerche dei cargo tossici? E lamorte della giornalista Ilaria Alpie Miran Hrovatin, che indagava-no sul traffico di rifiuti illecito traSomalia e Italia, è in qualchemodo ricollegabile a questi ritro-vamenti?

E' approdata anche aMarcianise l'ideapartorita a Napoli

nel 2007 ad operad e l l ' A s s o c i a z i o n eMasaniello. Un progettoche ha ormai preso piedein tutta Italia e che sul ter-ritorio di Terra di Lavorosta conquistando sempremaggiori consensi. Il pro-getto nasce dall'idea dimoneta complementare.Fiscalmente è un abbuo-no. È distribuito gratuita-mente nell'ambito di unainiziativa senza fini dilucro ed è accettato comepercentuale di sconto suun pagamento in euro.L'iniziativa è struttura inquesto modo: i commer-cianti che fanno parte delcircuito SCEC vedono laloro attività pubblicizzatasu diversi siti internetinsieme alla percentuale disconto SCEC che hannodeciso di applicare, otte-nendo dunque maggiorevisibilità e quindi piùclientela. La clientela d'al-tronde è motivata ad anda-re da questi commercianti,in quanto riceve uno scon-to minimo del 5% (oppuredi più a discrezione delc o m m e r c i a n t e ) .Mediamente i commer-cianti hanno finora appli-cato uno sconto del 20%Scec. Vediamo di com-prendere con un esempiopratico come funziona.Supponiamo che Pasqualevoglia spendere i suoiScec per l'acquisto di unmaglione e per questocerca nel sito www.scec-service.org un negozio diabbigliamento della suazona che accetta gli Scec.Si reca al negozio trovatonel sito il quale gli applicauno sconto Scec del 10%.Compra un maglione chenormalmente costerebbe30 euro, ma usando gli

Scec pagherà 27 € più 3Scec ottenuti gratuitamen-te. Il commerciante d'al-tronde potrà riutilizzare i 3Scec ottenuti spendendoliin un altro negozio del cir-cuito Scec, risparmiandocosì a sua volta 3 €.Quindi il commercianteavrà acquisito un nuovocliente, non avrà perso i 3€ di sconto e Pasquale dalcanto suo avrà risparmia-to 3 €. A conti fatti, quan-do Pasquale avrà spesotutto il suo blocchetto da100 Scec, avrà ovviamen-te speso 100 Euro inmeno rispetto all'acquistodegli stessi beni senzausare lo Scec. La messain circolazione degli Scecè gratuita. I costi di stam-pa degli Scec, delle"Pagine Auree" (una sortadi "Pagine Gialle" del cir-cuito Scec) e delle altrespese per sostenere l'ini-ziativa (volantini, brochu-re, adesivi, locandine etc)sono interamente sostenu-ti, in Campania, dall'Ass.Masaniello alla quale èpossibile effettuare delledonazioni. Le donazioninon sono obbligatorie.Ciascun associato riceveun blocchetto di 100 soldiSCEC e, se vuole, puòlasciare una donazionelibera. Attualmente inCampania ci sono più di300 attività commerciali eprivati (dai liberi profes-sionisti ai servizi non pro-fessionali, quali baby sit-ter, doposcuola, etc) che

accettano gli SCEC. InItalia sono circa 1500 pre-senti in 16 regioni. Questinumeri crescono settima-nalmente. Se voletesaperne di più o iscrivervida consumatori o com-mercianti, contattate i

volontari referenti di zona:www.scecservice.org(cliccate sull'isola dellavostraregione); [email protected] ; cell. 339.6660807;3 4 9 . 5 4 0 1 1 6 4 ;327.0416183

Non avrei mai immaginato che ilpaese di Francesco d' Assisi(Patrono d'Italia) che ha cantato

nelle sue Laudi la bellezza di "sorellaacqua" diventasse la prima nazione inEuropa a privatizzare l'acqua! Giorni faabbiamo avuto l'ultimo tassello che por-terà necessariamente alla privatizzazionedell'acqua. Il Consiglio dei Ministri,infatti, ha approvato il 9/09/2009 delle"Modifiche" all'articolo 23 bis dellaLegge 133/2008. Queste "Modifiche"sono inserite come articolo 15 in unDecreto legge per l'adempimento degliobblighi comunitari. Una prima parte diqueste Modifiche riguardano gli affida-menti dei servizi pubblici locali, comegas, trasporti pubblici e rifiuti. Le vieordinarie - così afferma il Decreto - digestione dei servizi pubblici locali di rile-vanza economica è l'affidamento deglistessi, attraverso gara, a società miste, ilcui socio privato deve essere scelto attra-verso gara, deve possedere non meno del40% ed essere socio "industriale". Inpoche parole questo vuol dire la fine

delle gestioni attraverso SPA in house edella partecipazione maggioritaria deglienti locali nelle SPA quotate in borsa.Questo decreto è frutto dell'accordo tra ilMinistro degli Affari Regionali, Fitto e ilMinistro Calderoli. E questo grazieanche alla pressio-ne di Confindustriaper la quale intempo di crisi, i ser-vizi pubblici localidevono diventarefonte di guadagno.E' la vittoria delmercato, dellamerce, del profitto.Cosa resta ormai dicomune nei nostriComuni? E' la vit-toria della politicadelle privatizzazio-ni, oggi, portataavanti brillante-mente dalla destra.A farne le spese è sorella acqua. Oggil'acqua è il bene supremo che andrà sem-pre più scarseggiando, sia per i cambia-menti climatici, sia per l'incrementodemografico. Quella della privatizzazio-

ne dell'acqua è una scelta politica gravis-sima che sarà pagata a caro prezzo dalleclassi deboli di questo paese, ma soprat-tutto dagli impoveriti del mondo (inmilioni di morti per sete!). Ancora piùincredibile per me è che la gestione del-

l'acqua sia messa sullostesso piano della gestionedei rifiuti! Questa è la mer-cificazione della politica!Siamo anni luce lontanidalla dichiarazione delPapa Benedetto XVInella sua recente enciclica"Caritas in veritate" dove siafferma che l'"accessoall'acqua" è" diritto univer-sale di tutti gli esseri umanisenza distinzioni e discri-minazioni". Tutto questo èlegato al "diritto primariodella vita". La gestione del-l'acqua per il nostroGoverno è assimilabile a

quella dei rifiuti! Che vergogna! Nonavrei mai pensato che la politica potessediventare a tal punto il paladino deipotentati economico-finanziari. E' lamorte della politica!

PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 20094 economiaeterritorio

Appello alle istituzioni e alla stampa per lo scandalo dei rifiuti tossici

Tirare fuori gli scheletridal Mare e dalla Terra

Navi a perdereScorie radioattive

inabissate nei nostri mari

Anche a Marcianiseparte lo SCEC

Nasce la moneta complementare

Acqua: il grande rifiutoPrivatizzazione: una scelta politica gravissima

il Giornaledi Marcianise

Scorie che a distan-za di anni, potreb-

be aver avuto e avereripercussioni profonde

sull'habitat marinodell'area e sulle popo-

lazioni costiere.

Alex Zanotelli

Page 5: il giornale di marcianise

La nuova influenza A(H1N1) èuna infezione virale acuta del-l'apparato respiratorio con sin-tomi fondamentalmente similia quelli classici dell'influenza:febbre, sonnolenza, perditad'appetito, tosse. Alcune perso-ne hanno manifestato ancheraffreddore, mal di gola, nau-sea, vomito e diarrea.Come l'influenza stagionale,l'influenza da virus influenzaleA(H1N1)nell'uomo può pre-sentarsi in forma lieve o grave.Come l'influenza stagionale,può causare un peggioramentodi patologie croniche pre-esi-stenti e in passato sono statisegnalati casi di complicazionigravi (polmonite ed insuffi-cienza respiratoria) e decessiassociati ad infezione da virusA(H1N1). I primi casi dellanuova influenza umana davirus A(H1N1) sono stati lega-ti a contatti ravvicinati tramaiali e uomo; il nuovo virusA(H1N1) è infatti un virus diderivazione suina. Nell'uomoinfezioni da virus influenzali

suini sono state riscontrateoccasionalmente fin dagli anni'50 e sono legate ad esposizio-ne e contatti ravvicinati (1-2metri) con suini, ma il nuovovirus A(H1N1) si è ora adatta-to all'uomo ed è diventato tra-smissibile da persona a perso-na. I virus della nuova influen-za umana da virus A(H1N1)non sono trasmessi dal cibo;non si può contrarre taleinfluenza mangiando maiali oprodotti a base di carne dimaiale, cuocere la carne a tem-peratura interna di 70-80° gradiuccide il virus dell'influenza,così come gli altri batteri evirus, al pari della stagionatura.La trasmissione da uomo auomo del virus dell'influenza sipuò verificare per via aereaattraverso le gocce di saliva dichi tossisce o starnutisce, maanche per via indiretta attraver-so il contatto con mani conta-minate dalle secrezioni respira-torie. Le persone con influenzaumana da nuovo virusA(H1N1) sono da considerarepotenzialmente contagiose pertutto il periodo in cui manife-

stano sintomi, general-mente per 7 giorni dal-l'inizio della sintomato-logia, più il giorno cheprecede l'insorgenza deisintomi. I bambini, spe-cialmente quelli più pic-coli, possono potenzial-mente diffondere il virusper periodi più lunghi. Perla diagnosi di tale influenza ènecessario raccogliere un cam-pione di secrezioni respiratorie(tampone nasale o faringeo)entro i primi 4 - 5 giorni dall'i-nizio dei sintomi (quando èmaggiormente probabile che lapersona elimini i virus).Comunque, alcune persone ein particolar modo i bambinipossono eliminare il virusinfluenzale per 10 giorni e più.L'identificazione del virusrichiede l'invio del campionead un laboratorio di riferimen-to. È il medico ad indirizzare ilcaso sospetto al laboratorio diriferimento. Per l'eventualevaccinazione si attenderà lelinee guide del SSN.L'Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS), dopo aver

valutato le informazioni dispo-nibili dai sistemi di sorveglian-za nazionali ed internazionalicirca la diffusione dei casi diinfluenza umana da nuovovirus A(H1N1, l'11 giugno hadichiarato il passaggio dallafase 5, prepandemica, alla fase6 di allerta pande-mica. Il passaggiodalla fase 5 allafase 6 era attesoquale conseguenzadell'alta trasmissi-bilità del virusA(H1N1) neidiversi Stati ma,per ora l'infezionenon desta preoccu-pazioni dal puntodi vista della gravi-tà in quanto deter-mina solo una sin-

tomatologia paragonabile aquella di una lieve influenzastagionale. Comunque, non-ostante la fase 6 pandemica,considerando che in Italia cisono stati finora pochi casi con-fermati di influenza A(H1N1)258 casi alla data del 16 luglio,

vengono per il momento anco-ra mantenute attive le misure dicontenimento dell'infezioneassunte nella fase 5 - prepande-mica. L'OMS, come peraltronelle altre fasi pandemiche,non raccomanda chiusure dellefrontiere e restrizione di viaggiinternazionali, anche in consi-derazione della manifestazioneclinica della malattia, almomento di modesta gravità.Tale valutazione è scaturita dalfatto che la maggior parte dellepersone che ha contratto lanuova influenza è guaritaanche senza la necessità di tera-pia farmacologica e ricoveroospedaliero. Si è visto inoltre,che nel complesso i Servizisanitari dei Paesi colpiti dallanuova influenza A(H1N1)sono riusciti a fronteggiare l'e-mergenza sanitaria. Ad oggi lanuova influenza, anche se par-ticolarmente contagiosa, sem-bra causare, soprattutto in per-sone generalmente sane, unamalattia leggera con sintoma-tologia simile a quella dell'in-fluenza stagionale.

TCome tutti gli anni, anchequest'anno arriva l'influen-za. Come tutte le influenze

darà febbre, mal di testa, dolorimuscolari, nausea, diarrea e tosse.Le influenze possono uccidere. Lofanno in rari casi, quando colpi-scono individui molto debilitati,che soffrono di patologie croni-che o che hanno malformazioniorganiche. Adifferenza delle soli-te influenze, tuttavia, l'influenzadi quest'anno uccide moltomeno: il tasso di mortalità è dello0,3% in Europa e dello 0,4%negli USA. In Gran Bretagna, suoltre centomila casi, ci sono stati30 morti. Negli States, su unmilione di casi, sono decedute302 persone. In Argentina 350, inCile 128 e in Nuova Zelanda 16.In tutto il mondo, alla fine dell'in-verno australe, si parla di circa2500 morti. Solo in Spagna, dicomune influenza ogni inverno cirimettono la pelle fino a 3000 spagno-li, circa mezzo milione di persone intutto il mondo. La malaria miete ognianno milioni di vittime. La diarreauccide oltre 2 milioni di bambini

all'anno in tutto il mondo: con 25 cen-tesimi a testa si potrebbero salvare.Troppo pochi. La polmonite e altreamenità, curabili con vaccini altrettan-to economici, fanno fuori 10 milionidi persone all'anno. Sono numeri aiquali nessun giornale dedica la prima

pagina. Invece, 2500 morti in tutto uninverno sono un problema di cui fardiscutere tutto il mondo. La definizio-ne di pandemia è stata modificata.Una malattia pandemica, prima, eratale solo se aveva un elevato tasso dimortalità. Ora questo requisito è

scomparso. Così, la A/H1N1può darei natali alla sua personalissima pande-mia. Felicitazioni! Nel 2005, l'OMS,l'Organizzazione Mondiale dellaSanità, prevedeva 7 milioni di mortiper l'aviaria. Ce ne furono solo 262. Afronte di un errore così macroscopico,nessuno ha dato del ciarlatanoall'OMS. Nessuno l'ha denunciata perprocurato allarme. Ogni riferimento afatti o persone è puramente casuale. Incompenso, la Roche vendette milionidi dosi di Tamiflu, un antivirale didubbia efficacia, ai paesi asiatici. Lostesso governo britannico ne comprò14 milioni di dosi. Non si sa mai… Il

Tamiflu è brevettato dallaGilead Sciences, un'azien-da biofarmaceutica cheinventa, sviluppa e com-mercializza nuovi farmaciterapeutici. Ha sede aFoster City, in California,ma opera anche nel NordAmerica, in Europa e inAustralia. il 3 gennaio1997 ne assume la dire-zione Donald H.Rumsfeld, lo stessoRumsfeld che nel 2001abbandona l'esecutivo perservire Bush come segre-tario della Difesa e inva-dere l'Iraq. Lo stesso Bushche nel 2005 tira fuori dal

cappello oltre 7 bilioni di dollari difondi per l'emergenza dell'aviaria,oltre il 14% dei quali andarono pro-prio alla Gilead Sciences per aggiudi-carsi scorte di Tamiflu. NelNASDAQ, la Gilead compare comeGILD. Rumsfeld, che detiene quotedella GIlead di valore compreso tra i5 e i 25 milioni di dollari - InsiderTrading? - vende il brevetto delTamiflu, che è composto basilarmen-te di anice, alla Roche. La Roche faincetta di oltre il 90% della produzio-ne mondiale di anice. Nel 2006 Bushemana il Pandemic InfluenzaStrategic Plan, grazie al quale vengo-no accatastate dosi massicce di antivi-rali per combattere future pandemieH1N1. L'80% di questi antiviaralisono Tamiflu: 731 milioni di dollari diparcella (al cambio del 2006). La salute è uno dei diritti fonda-mentali di ogni uomo. Non puòessere proprietà privata. Deve esse-re finanziata dal governo e condot-ta dai migliori ricercatori. Non puòessere mercificata nelle borse néoggetto di speculazione personale.Non può sussistere alcun conflittodi interessi a farci dubitare sull'uti-lità dell'assunzione di un farmaco.Nazionalizziamo le case farmaceu-tiche.

da Claudio Messora

ambienteesalute 5PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 2009il Giornale

di Marcianise

lo sapevi che...Che cos'è l'influenza

provocata da virus A(H1N1)

In Italia saranno vaccinate quasi 24 milioni di persone

L'influenza dei porciNazionalizziamo le case farmaceutiche

Irene Maffini

Norme fondamentali per prevenire l’influenza H1N11. Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gelalcolici) - FortementeRaccomandato2. Evitare di portare alla bocca qualsiasi cosa gi usatada altri - FortementeRaccomandato3. Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quan-do si starnutisce o tossisce,trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato4. Isolamento volontario a casa di delle persone conmalattie respiratorie febbrilispecie in fase iniziale - Raccomandato5. Uso di mascherine da parte delle persone con sin-tomatologie influenzali , quando sitrovano in ambienti sanitari (ospedali) - Raccomandato.

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In Italia sarà vaccinato il 40% della popolazione,quasi 24 milioni di persone. 430 milioni di personein tutto il mondo. Per il momento sono state ordi-nate dosi per 5 miliardi di euro. Si tratta dellaprima tornata di ordini, poiché il fabbisogno fino-ra dichiarato ammonta già ad almeno 867 milionidi dosi. Poiché un ciclo di vaccinazione prevede unrichiamo (perciò due dosi a persona), le personeche finora i governi intendono vaccinare sono pocopiù di 430 milioni.

Page 6: il giornale di marcianise

Il canone è utilizzato dai partiti perinformarvi che a gennaio nevica eche ad agosto si va in vacanza. Del

processo Mills/Berlusconi o delprocesso Bassolino o di Dell'Utri nonc'è mai traccia. La Forleo e DeMagistris sono trattati come magis-trati deviati e rompicoglioni. I fili del-l'informazione sono in mano ai parti-ti. La RAI dovrebbe essere unservizio pubblico, ma è un serviziopubblicitario. Per chi volesse, da orafino a novembre si può dare la disdet-ta del canone ed eventualmente puòsostituirlo con Sky. La dirigenza Rai,costola di governo, boicotta letrasmissioni di punta ad altissimoindice di gradimento come Reportdella Gabanelli, Annozero di Santoro

e Ballarò di Floris. Quello a cui sti-amo assistendo è una vergognosa ges-tione di un patrimonio pubblico chelascia la popolazione al buio dell'in-formazione. Per chi volesse disdire ilcanone RAI, ecco le istruzioni: - Copiare il numero di ruolo dal libret-to di abbonamento alla televisione. Inassenza chiedere un duplicato conraccomandata A.R. all'indirizzoabbonamenti TV (1° ufficio entrateTorino - S.A.T. SportelloAbbonamenti Tv - Casella Postale 22- 10121 Torino);- Non bisogna avere pendenze comearretrati o multe;- Versare 5,16 euro con vaglia postale,specificando nella causale del versa-mento "per disdetta canone numero diruolo" (scrivere il proprio numero di

ruolo)". Beneficiario del versamento:S.A.T. casella postale 22, 10121TORINO; l'agenzia di pagamento:TORINO VAGLIA E RISPARMI;- Staccare dal libretto la cartolina "d",(la "b" se il libretto è recente) intitola-ta "denuncia di cessazione dell'ab-bonamento tv". Barrare la casella 2che ha la richiesta di suggellamento ecompilare gli spazi segnati riportandonumero del vaglia e data del versa-mento;- Nello spazio sottostante vi è lospazio per la data di spedizione dellacartolina: va riportata e apposta la pro-pria firma. Sul retro della cartolinariportare nome, cognome e indirizzodel titolare che intende disdire.Correggere eventualmente il vecchio

indirizzo URAR TV in S.A.T.- In mancanza della cartolinaper la denuncia di cessazionedell'abbonamento o del libretto,usare la cartolina per le comuni-cazioni generiche o inviare unasemplice raccomandatascrivendo:"Il sottoscritto (nome, cog-nome, indirizzo) chiede la ces-sazione del Canone TV echiede di far suggellare il televi-sore (numero di ruolo:...) a col-ori detenuto presso la propriaabitazione. A tale scopo ha cor-risposto l'importo di 5,16 euro amezzo vaglia postale n....del.../.../... sul quale ha indicatoil numero di ruolo dell'abbona-mento"

Fare una fotocopia della cartolina(davanti e dietro). L'originale dellacartolina va spedito con raccomanda-ta ricevuta ritorno all'indirizzo "Spett.S.A.T., Casella Postale 22, 10121Torino, Ufficio Abbonamenti"- Attendere il ritorno della ricevuta diritorno- Spedire con raccomandata A.R.all'indirizzo del S.A.T. il libretto diabbonamento originale completo contutto quanto contenuto, tenendo a casale ricevute dei pagamenti degli ultimi10 anni (o da quando si è abbonati). La disdetta va completata entro il 30novembre 2009. A fronte di quantosopra, la RAI potrà rispondererichiedendo i vostri dati anagrafici, lamarca dell'apparecchio da suggellaree dove si trova.

In occasione della festa delS.S. Crocifisso la Pro Loco e

il Circolo Vittorio Emanuele,hanno allestito tre esposizionidi noti artisti Marcianisani.Nel Circolo Vittorio Emanuelei pittori Carrino e Sparacohanno esposto "Opere nel tempo, il paesaggio tra ottocento e novecento", la Pro Loco, invece, haorganizzato la sesta edizione di "Pittura e scultura" con opere dello scultore Michelangelo Cice e dei

pittori Iavarone, Mezzacapo e Zinzi. La Chiesa di S. Maria delle Grazie ha accolto opere degliscultori Nicola Erboso e Carlo Valerio e del pittore Antimo Restivo.

Sabato 19 Settembre 2009 alle ore10.30 in via Duomo a Napoli,

l'Associazione "La Terra deiFuochi", insieme alle associazioniComitato Mamme e Famiglie diMarcianise, associazione CamUrrà,WWFAgro Aversano-Napoli nord eLitorale Domizio, Lista 30,Comitato, Meetup Amici di BeppeGrillo di Napoli, di Giugliano eCaserta, promuovono un'azionedimostrativa, con performance

artistica, per una sensibilizzazionecontro l'annoso problema degliincendi dolosi di rifiuti speciali etossici che vengono sistematica-mente bruciati nelle periferie citta-dine di tutto l'hinterland napoletanoe casertano. Da tempo viene chiestoalle Istituzioni competenti di agire inmodo urgente e concreto, ciononos-tante nulla è cambiato ed il control-lo del territorio risulta sempre piùfallimentare.

PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 20096 informazione il Giornaledi Marcianise

Mostre d'arte in occasionedella festa del SS. Crocifisso

Il canone RAI si può cancellareLe istruzioni per non pagare

una TV spazzatura

"Nudi" per la Terra dei Fuochi

STOP AI ROGHI TOSSICI !Manifestazione contro gli incendi

dolosi e l'immobilità delle istituzioni

In passato, e precisamente dal1897 al 1903, il convento diMarcianise fu casa di studio di

belle lettere e filosofia, ( il nostroginnasio- liceo) per i chierici dellaprovincia alcantarina di S. GiovanGiuseppe della Croce. Schiere digiovani francescani sotto la guidadi insigni professori si preparavanoa diventare apostoli della vigna delSignore. Tra i più illustri di queigiovani va ricordato il Vescovo S.E. Mons. Innocenzo Russo, cheproprio a Marcianise iniziò la suaattività di scrittore e pubblicista. Inseguito fu amatissimo rettore delseminario francescano di Airola,Ministro Provinciale e Vescovo diBovino (FG). Ma proprio all'aper-tura dello studio per i giovanichierici si deve il trasferimento daAirola a Marcianise del fratellolaico fra Pasquale Falzarano colcompito di frate questuante : lacomunità era notevolmenteaumentata di numero e necessitavadi ulteriori risorse economiche.Questo frate questuante, presentenel libro dei conti del convento dalmese di luglio del 1898, è ancoravivo nella memoria di tanti anzianiper la sua bontà e santità: alla suamorte avvenuta il 9 ottobre 1946 cifu un accorrere di popolo, non solodi Marcianise, attraverso il pass-aparola: " E' morto il monaco santo

del convento di S. Pasquale".Dovettero rivestirlo più volte del-l'abito, perché continuamentetagliuzzato dai fedeli accorsi inchiesa. Oggi, e precisamente dal 2001, ilnostro convento è la casa di postu-lato della nostra provincia monas-tica; cioè il luogo dove i giovaniche intendono farsi frati trascor-rono un anno di discernimentovocazionale nella preghiera, nellostudio e nel servizio ai poveri,prima di essere dichiarati idoneiper la tappa successiva: l'anno dinoviziato presso il convento diPiedimonte Matese, dopo averricevuto e indossato l'abito frances-cano. Per i primi cinque anni i gio-vani che hanno trascorso l'anno dipostulato da noi sono stati guidati eaccompagnati da P. AntonioSannino, a cui è succeduto, nelcompito, negli ulti-mi due anni P.Carlo D'Amodio.Questo mese di set-tembre 2009 èricco di avveni-menti cheriguardano i gio-vani che sono pas-sati per il nostroconvento. Michelee Andrea finito illoro anno di postu-

lato, l'11 di settembre hanno rice-vuto dal Ministro Provincialepadre Agostino Esposito l'abitofrancescano e sono partiti perPiedimonte Matese per iniziare illoro anno di noviziato. Il 16 di set-tembre nella basilica di S. Chiarain Napoli fra Alessandro e fraPasquale al termine dell'anno dinoviziato hanno emesso nellemani del padre Provinciale la loroprima professione religiosa,promettendo di vivere in obbe-dienza, senza nulla di proprio (povertà ) e castità secondo la'forma vitae' formulata da S:Francesco. Il prossimo 27 settem-bre fra Adriano, facente parte delprimo gruppo di giovani con cui siinaugurò il postulato a Marcianise,emetterà la professione perpetua,cioè per sempre, divenendo FrateMinore definitivamente.

SSpigolature

dalCConvento

Comunita' francescana di Marcianise:Vita di famiglia

Rubrica a cura di Padre Michele Santoro

Page 7: il giornale di marcianise

In molti si chiedono cosafosse quella specie di“paracarro” incastonato

in un angolo della facciataprincipale del convento delle“Suore AncelleDell’Immacolata” in PiazzaUmberto I° (foto 1). Unapietra molto abrasa sullaparte a vista poichè ha dovu-to sostenere, per diversidecenni, le migliaia di bici-clette (e di suole di scarpe)che gli avventori di un Bar, ilcui ingresso si trovava pro-prio a confine con essa, gliappoggiavano inconsapevol-mente addosso. Da un’atten-ta analisi possiamo giungerea un risultato molto interes-

sante per la nostra storia (dame già esposto in passato),ossia che ci troviamo difronte a un “termine” seicen-tesco che delimitava alcune

proprietà dell’A.G.P. diMarcianise. Il cippo, di brec-cia grigia, ha una forma cilin-drica con un’altezza fuoriterra di circa 120 centimetri e

un diametro di circa40; Con un minimodi attenzione si puònotare che sulla partefrontale di questocippo è scolpito unblasone, sotto il quales’intravede ancora unadata. Di questa dataleggiamo ancora ilprimo numero, 1, ilterzo, 6, e il quarto,ancora 6. Del secondonumero rimane unalieve traccia, che,tenuto conto di quelloche traspare, ma anchedello stile dello stem-

ma in bassorilie-vo, dovrebbeappartenere anco-ra a un numero 6.Si tratta, dunque,dell’anno 1666 elo stemma è quel-lo dell’Ave GratiaPlena. Infatti,nello scudo, di

forma sannitica moderna,s’intravede ancora il simbolodalla Croce del Calvario equalche lettera della siglaA.G.P. Esso è sormontato dauna corona a otto punte(cinque visibili) sostenute daun cerchio gemmato,deducibile dall’alternarsi disegni romboidali ed ovati(cinque in tutto, quelli estre-mi e quello centrale di formaovale, quelli intermedi aforma di rombo). Lo stessostemma lo troviamo (con unminimo di attenzione)riprodotto sulla balaustradella facciata della Chiesadell’Annunziata (foto 2).Normalmente, i cippi chedelimitavano le proprietàdell’Annunziata di

Marcianise, erano piùpiccoli ed avevano,sulla parte a vista, lasemplice incisioneA.G.P., come quellirimasti in alcuni docu-menti fotografici.Una tale cura e atten-zione per un semplicecippo di confine,nasconde ben altrimotivi che vanno al dilà della semplice limi-tazione di una propri-età. Infatti, il nostro“termine” è posiziona-to esattamente sul-l’asse della via chedalla porta “pretori-ana” conduceva allaporta “decumana”(così dette dal canoni-co Nicola De Paolis,autore del primo libroche analizza la storia diMarcianise) oggi ViaSantoro, a 26 metri circadalla porta principale del“Castrum Marzanisii”(questo stando a una miaricerca), sulla quale eraposizionato il cosiddetto

stemma della città.Un modo per porsifaccia a faccia con unforte simbolo, chep r o b a b i l m e n t eapparteneva a unnoto personaggio delRegno di Napoli eche risale a qualchedecennio prima.Dalla parte oppostainvece, come a strin-

gere il castello in una morsad’assedio, c’era il Borgodell’Annunziata con l’impo-nente Campanile cinquecen-tesco. Che nella zona del-l’attuale Piazza Umberto fos-sero presenti limiti di propri-età dell’A.G.P., lo si deduceanche da un disegno dellaPlatea dei benidell’Annunziata, risalente al1722 (dopo il 1666), cheriproduce la pianta dell’at-tuale Piazza Umberto, alloradetta “...il Mercato, antiqui-tus chiamato il Castello...”, edove si evidenziano benquattro punti dove probabil-mente c’erano altrettanti ter-mini di confine.

cultura 7PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 2009

Un cippo seicentescodell'A.G.P. di Marcianise

il Giornaledi Marcianise

Foto 2- Stemma sulla balaustradella facciata dell’Annunziata

Gianni Di Dio

Conosco la Pietra diTrentola da… primadella sua scoperta. Pensate che

l’abbia sparata grossa? Ebbene! Se, a seianni, avessi saputo scrivere, così l’avrei rac-contato al mio Diario, in data 13 marzo1945: «Caro Diario, la cicogna, all’alba, ciha riportato il nostro fratellino Salvatore cheaveva ripreso con sé qualche anno fa; è l’ul-timo di diciannove, ma noi siamo ancora intre: Maria, riportata cinque volte, io sette elui due. Ma ora la mamma dice che si èstancata di scrivere alla cicogna la quale seci avesse portata anche Brunella, saremmostati insieme tutti e quattro i «rinnovi» deinonni. Caro Diario, mio padre, ilsacrestano dell’«Annunziata», rientrato incasa, verso le undici, ‘a cimm’’eFelice, dove ha assistito, crocifero, lapartenza del carro funebre, solitario,per l’ultimo tratto delle esequie. Mi hapreso per mano, dicendomi: - Mentre‘o frate tuojo zuca e nanonna cucina,nuje jammo a fa’ nu servìzzio. Siamoandati al Municipio, nel cui cortile c’èun «pozzetto» cilindrico, senza sup-porto del vìnnolo o tròcciola, copertoda un disco di lamiera; sulla lamiera eper terra, accostate al pozzetto, vi«erano» tante testicciólle con piantinesempreverdi, talmente fitte che quelcilindro si intravedeva appena.Intorno, a qualche passo di distanza,un gruppetto di persone così com-mentava: - ‘Assa fa’a Dio! Ròppocinc’anne, mó «‘a scummòglieno»e po’, c’’o tiempo, ‘a pòrtano llà.Anche noi ci siamo soffermati,mentre un operaio del Comune èvenuto a rimuovere quei vasi. Intanto, ilcortile si era affollato di curiosi per assisterealla «scoperta» di quel «coso» che lo chia-mano al femminile preta, «truccata» dapozzetto e nascosta, per timore di essererapita dai nazisti e deportata in Germania,insieme ad altri cimeli razziati qua e là. Nelfrattempo l’orologio della piazza UmbertoIº ha battuto mezzogiorno, seguito dal corodei campanili. Era la bronzea armonia quo-tidiana di quell’ora, ma quel giorno sembra-va suonasse a festa. - Vócia sant’’e Dio! - haesclamato il coro umano. Siamo stati lì finoalla rimozione dell’ultimo vaso, quandopapà, ricordandosi di essere venuto per fare«un servizio», con un piccolo strattone miha tirato verso la scala. Salendo, però, haincontrato l’usciere che, conoscendolo, gliha chiesto: - Giù’ (Giulio), addó váje? Epapà: - Vaco ‘ncoppa, a annuverà ‘o llùrde-

mo criaturo che m’è nato. - L’usciere, conl’aria di «che mi stai combinando?»: - E tut’appresiente a chest’ora? Nun ‘o ssaje cheogge se scommòglia ‘a Preta e nuje chi-urìmmo a mieziuorno? Agge pacienza,torna rimane! Papà stava per supplicare,ma l’amico: - Oj Giù’, he venì rimane!Siamo scesi insieme». L’indomani laPietra era lì, come una vera diva, a cui tuttidanno la mano per poterla toccare e moltigenitori accomodavano, uno per volta, iloro bambini, nei due incastri a coda di ron-dine della “Pietra”, che per loro, piccoli,erano tronetti; anche mio padre mi ci face-va sedere, come gli gnomi e le fatine dellefiabe marcianisane. Tutti si chiedevano

quando sarebbe tornata nel suo olimpo. Iol’ho vista in città per un bel po’ di tempo,ma sono certo che prima del 1950 era giàfore, a Trentola, dove funge da rotatoria nel-l’omonimo trivio. Lo ricordo perché neiparaggi della chiesa dell’«Assunta» miopadre mi portava, dopo aver chiusa la nos-tra chiesa, a raccogliere qualchefascetièll’‘e lene per il focolare. Prima dellaraccolta, lui si aggrappava alle sbarre delcancello di cinta, a quell’ora del mattino,ovviamente già chiuso, recitando la suapreghiera alla Vergine che si vedeva dallaporta sempre aperta. A sei anni si ha l’etàdelle mille domande. Il povero papà,sebbene analfabeta, non mi lasciava maisenza risposta, alcune delle quali se leinventava. «Analfabeta» fa rima con«poeta» e lui, in certi casi, mi rispondeva inrima sull’ultima parola della mia domanda,

come faceva purein sacrestia, sbalor-dendo i preti, chegli dicevano: - OjGiù’, ma tu ‘a ró’‘eccácce? Con una

rima mi sentii rispondere quando gli chiesi:- Papà, pecché ‘a chiàmmano «Prèta», sichillo è nu vericcio? E lui: - Chisà chi ‘ossà’; mo ‘o ddumannammo a ‘On Ciccio(Don Ciccio De Crescenzo, filosofo, can-tore, primicerio del Collegio dei Canonicidel Duomo). Si raccontava che la Pietrasarebbe stata «una macina da mulino,intorno alla quale ci sarebbe stata incisa unafrase, poi scomparsa, che stimolava unimpavido operatore a ruotarla», per cui,durante ogni campagna elettorale, chieden-dosi l’un l’altro: Pe chi vuote? La vagarisposta era: - P’’a Pret’’e Trèntula! Chesignifica «Per chi mi dà pane». Così, mio

padre, mise in rima quella incisione:«Chi me vòta tuorne tuorne / tenepane tutt’’e juorne!». E una fola mar-cianisana così diceva: «C’è, llà ssótta,na scalinata / che scenne nsi all’infer-no; / ‘e notte ‘e riàvule sàglieno, /nziem’a Zifro-Serpente (Satana); /‘ncopp’a Preta se ntusèlla (si siede introno) / e accummincia a cumannà».Qualcuno l’ha disegnata con sopra uncenturione che guarda Marcianise. Inmarmo o in bronzo che sia stata lastatua, sarebbe stato sufficiente uncavicchio centrale per fissarla alpiedistallo e, quindi, è da escludereche fosse fissata tramite le due mor-tase laterali. Queste ultime, invece,

alloggiavano altrettanti tenoni dilegno forati, in modo che i due forivenissero attraversati, diametral-mente, da un travicello al qualeveniva legata una fune per il solle-

vamento ad argano, montato su un carroapposito per il trasporto e la posa (vedi foto).Per termine di centuria, non sarebbe statasufficiente una colonnina, come ve ne sonotante per la campagna o appoggiate agliangoli dei palazzi? Che cosa sia stata laPietra di Trentola nel passato, non sono ingrato di saperlo; lascio le ipotesi ainumerosi competenti che si contraddiconotra loro, ma so che essa, da sola, «è un mon-umento» e come tale la rispetto, come sidovrebbero rispettare tutti i monumenti;non imbrattarli e distruggerli, come stacadendo in pezzi, per incuria del Comune,quello de’La Carità, nella piazza omonima,da architettucci in erba desertificata, di tetretombe marmoree costellata, da esili cande-lieri illuminata: omaggio ai caduti diNassiria. Si accettano piante e fiori per ilrespiro dei vivi!

Un impiegato del Comune che anni addi-etro si occupava delle cose del Cimiteroraccontava che in un piccolo loculo da

lui ben indicato e riconoscibile, e senza il nomedel defunto, era sepolta nientemeno che la figliadi Giuseppina Buarnè, "a muglier e Napulione",morta (a criatura) a Napoli agli inizi del 1800.La salma fu poi trafugata dopo la restaurazioneper evitare che gli oppositori offendessero lespoglie innocenti per qualche male senso divendetta, e portata in segreto a Marcianise.Giuseppina Tascher de la Pagerie deBeauharnais (dal cognome del primo maritoAlexandre, finito sotto la ghigliottina) anche senon proprio sempre fedele a Napoleone forseuna figlia femmina da questo non l'ebbe mai;oppure l'aveva avuta da altri, magari dopo lafine del matrimonio con l'imperatore. Oppurepoteva anche essere figlia del re GiuseppeBonaparte (o frat'e Napulione) che regnò aNapoli per tre anni; o anche della moglie diGioacchino Murat altro re di Napoli che avevasposato Carolina Bonaparte (a sor 'e Napulion).A me sembra una bella bufala d'epoca lontana!Ma perché metterla in giro? In quel piccololoculo di sicuro ci finì il corpicino di un'infante,senza scriverne il nome sul loculo ma applican-do solo degli ornamenti (corona d'alloro e cer-chi) per dare un segnale di distinzione allasepoltura. E allora può darsi che lì sia finito unfiglio nato al di fuori del matrimonio di personalocale, nota, nobile, ricca o potente, che persviare l'attenzione o la curiosità sparò le bufaladella Buarnè! Un depistaggio bello e buono,povera creatura!

Salvatore Foglia

Ipotesi di carro per il trasporto della Pietra di Trentola.(modello realizzato dallo scultore Carlo Valerio)

Foto 1Cippo seicentesco dell’A.G..P.

Carlo Valerio 'A pret''e Trentula

LeggendemarcianisaneLa figlia di Napoleonesepolta a Marcianise?

Page 8: il giornale di marcianise

LA "Fondazione Bibliotecaria Michele Monaco" di Marcianiseorganizza la "XI° Settimana di cultura e arte" sul tema: "La ricer-ca e lo studio di particolari nei monumenti antichi e di manoscrittidel tardo medioevo". Gli incontri di studi si svolgeranno il 19 e il 27settembre 2009 rispettivamente nella sede della Fondazione e nellaParrocchia di Santa Maria Assunta di Trentola. Interverranno: On. prof.ssa Giovanna Pedrenga, prof. MicheleMonaco, prof.ssa Danila Barbato, prof. Filippo Monaco, DonFilippo Frattolillo e Maria D'Uonno. Per ulteriori informazioni sipuò telefonare al numero 0823 839858 o contattare via E-Mail: [email protected]

S'è percorso, dunque, ilquadrato grande che cos-tituisce il "centro storico"

di Marcianise. Ciò non toglieche altre strade e altri rionipossano svelare segni ugual-mente significativi sul pianostorico, quali testimonianze difatti e di eventi che tramarono unsistema di vita, una cultura, uncostume, una sensibilità. Ecco:sulla via S. Giuliano è possibilescoprire altre prove sicure dellapresenza romana in loco: percor-rendo l'arteria dal bivio dellaSanta Croce, nel primo palazzo asinistra, ora palazzo Adinolfi,dove si legge chiaramente l'epi-grafe P.E.D.P. (Paolo Emilio DePeruta), presenta nel suo interno,a destra di chi entra, una lastracon iscrizione; sulla casa Rao,quella prima della Chiesa, si rin-vengono adiacenti al portonedue lastre tombali romane; nelpalazzo precedente a quellodella famiglia Giuliano, di frontea Via Clanio, all'interno, si puòindividuare una tomba romana.Fino a pochi anni fa, all'inizio divia Clanio, il primo palazzo asinistra (sempre di proprietàGiuliano ora abbattuto), chefaceva angolo con via S.

Giuliano, presen-tava un portalemedioevale e,all'interno, serba-va un fonte bat-tesimale pale-ocristiano. Delpalazzo di pro-prietà Maietta, difronte al primovicolo a sinistradi questa viaClanio, si rilevauna pietra scolpi-ta proveniente,secondo latradizione orale,dalla non piùesistente Chiesadella Madonnadelle Graziedetta "Cappellone". Procedendoda via S. Giuliano verso la via L.Carbone, si ricorda che il primopalazzo - angolo destro -, intempo remoto, fosse sede del-l'ospedale dell'Annunziata. Vi si

poteva ammirare l'arco con can-cellata di finestra con 4 blocchiunici di pietra. (N'è rimasta solouna traccia). (segue)

Nicola letizia

La Redazione saluta i duepugili marcianisani, DomenicoValentino, medaglia d'oro dei

Campionati del mondo diMilano 2009, e ClementeRusso, simboli ed orgoglio

dello sport nella nostra città.

PERIODICO DI INFORMAZIONE, CULTURA E ATTUALITA’ - sabato 19 settembre 20098 spazioaperto il Giornaledi Marcianise

Ancora sullo Stemma dei Tartaglione

CAMMINANDO CURIOSANDOper le strade di Marcianise

(sedicesimo itinerario)

LETTERA AL GIORNALE

Egregio Direttore,un'amica mi ha riferito che su un precedente numero del vostro giornale, si èparlato dalla famiglia Tartaglione e del suo stemma. Poiché, per il cognomeche mi ritrovo sono interessata in prima persona, ho chiesto alla mia amica difarmi consultare le notizie riportate e le ho lette con grande piacere. Una cosa,però, vorrei chiedere: perché in quell'articolo sono stati menzionati solo duestemmi di questa famiglia (quello del palazzo in Piazza Atella e quello di ViaSan Giovanni Bosco, oggi sala parrocchiale dell'Annunziata) e non è statocitato anche quello del palazzo in Via Tartaglione?Complimenti per il giornale e buon lavoro.

Angela Tartaglione

(risponde l'autore dell'articolo)

Nella mia modesta esposizione dello stemma dei Tartaglione, riportata sul n°11 del 30 agosto 2008, ho individuato due rappresentazioni diverse dell'arma diquesto blasone: una più antica (quella dello storico Palazzo Tartaglione inPiazza Atella) ed un'altra relativamente più recente (quella dell'androne dell'at-tuale casa parrocchiale A.G.P., edificio appartenuto al sacerdote VincenzoTartaglione). Quest'ultima è simile a quella del Palazzo in Via Tartaglione (dicui Lei parla), appartenuto a mons. Donato Tartaglione che fu il primo a faraffrescare l'androne della sua abitazione con lo stemma della sua famiglia,rimaneggiato qualche decennio fa. Ma è anche simile all'arma dipinta in unaltro palazzo (costruito da Gustavo Tartaglione e diviso poi in due tra Giovannie Ottorino alla fine degli anni '50) situato sempre in Via S. G. Bosco e adiacentealla suddetta casa parrocchiale. Quindi l'intento della mia ricerca, esposta nel n°11, è stato anche quello della divulgazione dell'esistenza dei due diversi tipi difigure dell'arma dei Tartaglione, ed ho ritenuto menzionare i più antichi, noncome palazzi ma come originalità dei disegni a noi pervenuti. Non esisteinvece, e forse non è mai esistito, uno stemma nell'androne di PalazzoTartaglione in Piazza Carità, ereditato da Raffaele Tartaglione, fratello di mons.Donato.

Gianni Di Dio

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Resti di tomba romana in via S. Giulianorecentemente danneggiati con prodotti abrasivi

il Giornaledi Marcianise

Supplemento a www.casertaweb.comquindicinale con registrazione presso

il Tribunale di Santa Maria Capua Veterenumero 702 del 13 febbraio 2008

Sede Legale:Via Pasteur, 26 - 81100 Caserta

ANNO II nr. 31edizione del 19 settembre 2009

Tiratura: 2.000 copiestampate su carta riciclabile

Direttore resp. Giusy FogliaDirettore Edit. Angelo Giaquinto

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