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I l luogo è sempre quello dell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati. L’occasione è sempre una Convocazione Accademica, in questo caso la 57sima. Le emozioni, però, sono sempre diverse. Si rinnovano come si rinnova costantemente l’Accademia Europea per la Relazioni Economiche e Culturali a ogni appuntamento con l’ingresso di nuovi Accademici che, nel caso del secondo Academy Day del 2018, si è celebrato il 30 novembre. Introdotta dal Cerimoniere Avv. Flaminio Valseriati, la Convocazione è stata presieduta, oltre che dal Presidente Ernesto Carpintieri e dalla Vice Presidente Carmen Seidel, che è anche Presidente di Missione Futuro Onlus, dall’Ambasciatore AEREC per la Costa d’Avorio e Console Onorario della Costa d’Avorio per il Triveneto Claudio Giust, dal Primo Consigliere Diplomatico Prof. Fran- cesco Petrino e dal Prof. Antonio Galoforo, già relatore nella sessione convegnistica che ha aperto la giornata. La fondazione di AEREC” ha ricordato il Ceri- moniere “si deve a un giovanissimo Ernesto Carpintieri e ad una giovanissima Carmen Sei- del, entrambi ancora giovanissimi. Essi ave- vano intuito la necessità di una nuova orga- nizzazione che non fosse una semplice associazione di persone, come ne conosciamo tante e che svolgono pure attività egregie ma che non riescono a incidere nella società civile e culturale così come fa AEREC. Un organismo in cui contino la forza delle idee, la voglia di innovare, la capacità di avvalersi delle esperienze di persone e di istituzioni eccellenti. La fede nella crescita e il coinvolgimento dei migliori fanno sì che oggi, e ancor più di una volta, i solidi valori che AEREC propugna trovano da noi piena realizzazione.” Rivolgendosi ai nuovi Accademici, il Cerimoniere ha osservato come essi sono il nostro orgoglio perché sono il nostro futuro, il futuro dell’Accademia e delle sue iniziative in ogni campo, quello eco- nomico e culturale ma anche quello sociale”. Il Presidente Carpintieri si è detto emozionato: Lo sono e lo siamo tutti perché ogni Convo- cazione Accademica è una perla che inanel- liamo in questa grande collana che stiamo co- struendo dal 1981. Abbiamo fatto davvero tanto in questi anni, anche in giro per il mondo da una missione all’altra, tra Stati Uniti, Romania, Moldavia, India, Costa d’Avorio. L’AEREC è presente, tra gli altri Paesi, in Moldavia, in Viet- nam, negli Emirati Arabi, in Svizzera. Stiamo diventando sempre più grandi e per questo dobbiamo ringraziare tutti gli Accademici che ci supportano, con la loro partecipazione attiva alle nostre iniziative”. Rivolgendosi anch’egli ai nuovi Accademici, il Presidente Carpintieri ha proseguito: “Non è un diploma a doverci far gioire né un distintivo, ANNO XXXX N°4-5-6-2018 La 57° Convocazione Accademica AEREC Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977 Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via della Camilluccia, 285 Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti e stampa Lineartstudio (Roma). Foto Daniele Mannozzi. Copia omaggio Riservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Finito di stampare nel mese di febbraio 2019 il Giornale dell’Accademia ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI ITALIA OPEROSA La forza delle idee e la voglia di innovare, il futuro dell’AEREC nei suoi Accademici. Nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati si è svolta il 30 novembre a Roma la Cerimonia di ingresso dei nuovi Accademici.

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Il luogo è sempre quello dell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera deiDeputati. L’occasione è sempre una Convocazione Accademica, in questo

caso la 57sima. Le emozioni, però, sono sempre diverse. Si rinnovano comesi rinnova costantemente l’Accademia Europea per la Relazioni Economichee Culturali a ogni appuntamento con l’ingresso di nuovi Accademici che, nelcaso del secondo Academy Day del 2018, si è celebrato il 30 novembre. Introdotta dal Cerimoniere Avv. Flaminio Valseriati, la Convocazione è statapresieduta, oltre che dal Presidente ErnestoCarpintieri e dalla Vice Presidente CarmenSeidel, che è anche Presidente di MissioneFuturo Onlus, dall’Ambasciatore AEREC perla Costa d’Avorio e Console Onorario dellaCosta d’Avorio per il Triveneto Claudio Giust,dal Primo Consigliere Diplomatico Prof. Fran-cesco Petrino e dal Prof. Antonio Galoforo,già relatore nella sessione convegnistica cheha aperto la giornata.“La fondazione di AEREC” ha ricordato il Ceri-moniere “si deve a un giovanissimo ErnestoCarpintieri e ad una giovanissima Carmen Sei-del, entrambi ancora giovanissimi. Essi ave-vano intuito la necessità di una nuova orga-nizzazione che non fosse una sempliceassociazione di persone, come ne conosciamotante e che svolgono pure attività egregie mache non riescono a incidere nella società civile

e culturale così come fa AEREC. Un organismo in cui contino la forza delleidee, la voglia di innovare, la capacità di avvalersi delle esperienze di personee di istituzioni eccellenti. La fede nella crescita e il coinvolgimento dei migliorifanno sì che oggi, e ancor più di una volta, i solidi valori che AEREC propugnatrovano da noi piena realizzazione.”Rivolgendosi ai nuovi Accademici, il Cerimoniere ha osservato come essi“sono il nostro orgoglio perché sono il nostro futuro, il futuro dell’Accademia

e delle sue iniziative in ogni campo, quello eco-nomico e culturale ma anche quello sociale”. Il Presidente Carpintieri si è detto emozionato:“Lo sono e lo siamo tutti perché ogni Convo-cazione Accademica è una perla che inanel-liamo in questa grande collana che stiamo co-struendo dal 1981. Abbiamo fatto davvero tantoin questi anni, anche in giro per il mondo dauna missione all’altra, tra Stati Uniti, Romania,Moldavia, India, Costa d’Avorio. L’AEREC èpresente, tra gli altri Paesi, in Moldavia, in Viet-nam, negli Emirati Arabi, in Svizzera. Stiamodiventando sempre più grandi e per questodobbiamo ringraziare tutti gli Accademici checi supportano, con la loro partecipazione attivaalle nostre iniziative”. Rivolgendosi anch’egli ai nuovi Accademici, ilPresidente Carpintieri ha proseguito: “Non èun diploma a doverci far gioire né un distintivo,

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La 57° Convocazione Accademica AEREC

Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977

Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via della Camilluccia, 285

Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti e stampa Lineartstudio (Roma). Foto Daniele Mannozzi. Copia omaggio

Riservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Finito di stampare nel mese di febbraio 2019

il Giornale dell’AccademiaORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

I T A L I A   O P E R O S A

La forza delle idee e la voglia di innovare,il futuro dell’AEREC nei suoi Accademici.

Nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei

Deputati si è svolta il 30 novembre a Roma la

Cerimonia di ingresso dei nuovi Accademici.

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benché il distintivo richiama il fatto che dobbiamodistinguerci per operosità e impegno, i due capi-saldi della nostra Accademia. Dobbiamo gioireper il contributo che possiamo offrire alla societàe all’umanità che soffre”.“AEREC oggi è accreditata ad altissimi livelli. Ilnostro scopo istituzionale è quello di individuarepersonalità di spicco nel mondo della cultura,dell’economia, della finanza, dell’imprenditoria,della professionalità, aggregarli e far sì che sipossano sviluppare opportunità personali, pro-fessionali e imprenditoriali. Come amo dire, AE-REC è una rete di imprese e professionisti doveogni Accademico mette le proprie competenze adisposizione della rete per poi trarne benefici intermini di allargamento della propria sfera di in-fluenza. Con noi è quindi nata una rete interna-zionale dove il networking è la parola d’ordine.Tutti gli Accademici, conoscendosi tra loro, in-trecciano il business con quella che è la nostragrande passione, il service. Ci piace aiutare l’uma-nità che soffre ed è per questo che abbiamo fon-dato un’organizzazione umanitaria internazionaleche si chiama Missione Futuro della quale Car-men Seidel è Presidente. Ci piace dire che ab-biamo creato un circolo virtuoso dove ci facciamodel bene e nello stesso tempo facciamo del bene.È qualcosa che ci rende felici e orgogliosi”.“Mi corre non l’obbligo ma il grande piacere dicongratularmi con i candidati che tra qualcheminuto diventeranno Accademici dell’AccademiaEuropea per le Relazioni Economiche e Culturali.Voglio ringraziarli perché hanno contribuito, conle loro donazioni, oltre a finanziare le nostre ini-ziative istituzionali, a sostenere le iniziative uma-nitarie di Missione Futuro. Mi vorrei soffermarebrevemente su quello che ha fatto l’organizza-zione presieduta da Carmen Seidel nel passato,su quello che sta facendo e su quello che farà. Ilfiore all’occhiello per noi è il presidio sanitario inCosta d’Avorio che abbiamo costruito e con ilquale salviamo tutti i giorni delle vite umane.Pensate che in questo piccolo villaggio che si

chiama Songon, a 40 km da Abidjan, quandosiamo arrivati noi non c’era assolutamente nulla:le donne partorivano dove potevano e le aspet-tative di vita erano veramente bassissime.Adesso i bambini nascono in un ambiente pulito,protetto e hanno possibilità di sopravvivere e divivere. Oltre a questo abbiamo avviato un pro-gramma di adozioni a distanza grazie al quale ibambini sono aiutati per studiare e per svolgereattività. In passato abbiamo operato anche inCamerun e in Egitto e più recentemente abbiamoaccolto il grido di aiuto che è arrivato anche dal-l’Italia e da Roma in particolare. Ci siamo quindirecentemente imbarcati in nuove imprese, aiu-tiamo un’associazione di bambini diversamenteabili, sosteniamo lo Special Olympics di San Ma-rino che vede protagonisti i bambini e i ragazziche si stanno preparando ai giochi paralimpicinegli Emirati Arabi del prossimo anno. Stiamoanche aiutando Don Pietro Sigurani, che ci ono-rerà della sua presenza più tardi alla Cena diGala, che è il Rettore della Basilica di Sant’Eu-stachio, una Chiesa che ogni giorno si trasformain una mensa per poveri anzi, come la chiamalui, il ‘Ristorante dei poveri’. Anche con il nostroaiuto, egli sta ora creando negli spazi sottostantila Chiesa, un ricovero notturno per i senzatetto”. Il presidente ha poi concluso: “Quando mi chie-dono: ‘ma allora i vostri progetti si sono realiz-zati?’ io rispondo ‘no, non ancora’. Perché il no-stro progetto più importante è il futuro. MissioneFuturo, grazie a voi, ha la possibilità di realizzaredavvero iniziative che garantiscono il futuro atante persone”.L’uno dopo l’altro sono stati quindi chiamati allaPresidenza, i nuovi Accademici – seguiti dainuovi Accademici Sostenitori e i nuovi Accade-mici Benemeriti - per la tradizionale Cerimoniadi ingresso che prevede la consegna dei Diplomi,dei distintivi e dei collari accademici, mentre ilCerimoniere Valseriati leggeva i loro profili per-sonali e professionali per poi concludere con lafirma sull’Albo Accademico.

Conclusa la Cerimonia di nomina, il PresidenteCarpintieri ha chiamato accanto a sé il Dott. Eu-gen Terteleac, Presidente della Camera di Com-mercio e Industria della Romania in Italia, arteficeancora una volta di una significativa presenza dineo-Accademici provenienti dalla Romania. GiàAccademico e Presidente del Distretto AERECRomania, attualmente impegnato a favorire il ri-conoscimento dell’AEREC da parte del Governoromeno, il Dott. Terteleac ha ringraziato per “lafiducia che mi è stata accordata per rappresen-tare AEREC in Romania e per sviluppare unastruttura sul territorio romeno.”Nel rinnovare la sua personale disponibilità adassistere gli Accademici italiani che vogliano in-traprendere attività commerciali ed imprenditorialinel suo Paese, il Presidente della CCIRO hafatto riferimento a due importanti progetti cuil’AEREC potrebbe dare un decisivo contributo,dalla “creazione di un Tribunale di arbitraggioper la comunità italiana presente in Romania adun Istituto che certifichi le aziende italiane nelnostro Paese pensando, ad esempio, quanto ilsettore della ristorazione veda gli operatori italianiquasi alla pari, per quantità di esercizi, con quelliromeni e di quanto abbiano bisogno di un so-stegno concreto.”L’AEREC, come ha ricordato il Presidente Car-pintieri, è reduce da una missione economicanella Regione rumena di Plojesti: “Ci siamo resiconto che è un Paese estremamente interes-sante con un PIL che galoppa al 6-7% annuo. Èsicuramente un paese da tenere in considera-zione e siamo felici di avere nel Dott. Terteleacuna persona disponibile ad assisterci nel miglioredei modi”.A concludere la 57° Convocazione accademica,l’annuncio del Presidente Carpintieri dell’aperturadi nuovi Distretti AEREC a Pavia, a MonzaBrianza, in Basilicata e addirittura in Cina, seguitodalla consegna dei Diplomi AEREC di Beneme-renza 2018.

Alberto Castagna

Il cerimoniere Flaminio Valseriati e il tavolo di Presidenza

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Un grande albero di Natale,sontuosamente decorato e

allegramente illuminato, ha ac-colto l’arrivo degli Accademicie dei loro ospiti a Palazzo Bran-caccio per la Serata di Gala checoncludeva la 57sima Convo-cazione Accademica dell’AE-REC del 30 novembre 2018.L’albero era ad annunciare leormai imminenti festività ma laFesta era già lì, tra gli elegantistucchi e le pregiate sale dellastorica dimora romana, nellalieta celebrazione del consessotra buona musica, buon cibo,vestiti d’alta moda e la pre-senza di personaggi che hannodato ulteriore lustro ad uno de-gli appuntamenti più attesi delcalendario degli eventi pro-mossi dall’Accademia Europeaper le Relazioni Economiche eCulturali.Un ricco aperitivo di benvenutoha preceduto l’ingresso nei dueSaloni elegantemente allestitiper ospitare non solo il GalaDinner ma anche la tradizionaleCerimonia di consegna deipremi speciali che, due voltel’anno, l’AEREC riserva a espo-

nenti illustri del mondo dell’im-prenditoria, della professiona-lità, dello spettacolo, del gior-nalismo e della cultura. Sullenote jazz della band “Jamais lematin”, quattro elementi con lacantante Clara Simonoviez, gliospiti hanno preso posto ai ta-voli loro assegnati per godersila bella serata scandita da tantimomenti emozionanti.A partire dalla consegna deiPremi Internazionali AERECalla Carriera, un riconoscimentoche negli anni ha premiato tanteeccellenze italiane e non solo.“Pensate” ha osservato il Pre-sidente Ernesto Carpintieri nelsuo discorso di benvenuto “cheuna sera abbiamo avuto qui in-sieme due premi Oscar, EnnioMorricone e Giuseppe Torna-tore, due glorie italiane nelmondo. Ma non si contano piùi personaggi di cui abbiamo ce-lebrato le carriere negli anni,dal Direttore Generale della Raiai Direttori dei principali quoti-diani italiani come Il Sole 24ore, il Messaggero e Il Tempo.Il nostro è un premio di alto li-vello che questa sera vogliamo

La Festa dell’AEREC a Palazzo BrancaccioLa storica dimora romana ha ospitato ancora una volta il Gala Dinnerdell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali, trapremi, musica, moda e solidarietà.

Momenti del Gala dinner. Sopra la sfilata dell’atelier Capucci

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nuovamente conferire a perso-naggi di altrettanto livello”.Affiancato dalla Vice PresidenteCarmen  Seidel, anche Presi-dente di Missione Futuro Onluse con l’esperta e briosa condu-zione del Cerimoniere Avv. Fla-minio Valseriati, il PresidenteCarpintieri ha quindi introdottoil primo dei destinatari del pre-stigioso riconoscimento, il Dott.Nicola  Barone,  Presidente diTelecom San Marino cui è statoconferito il Premio Internazio-nale AEREC alla Carriera perl’Imprenditoria e la Manageria-lità. Nel ritirare il Premio, il ma-nager che ha accompagnato losviluppo delle telecomunica-zioni nel nostro Paese ha cosìcommentato: “È la mia primavolta ad una serata AEREC,benché avessi già conosciuto ilPresidente e la vostra organiz-zazione in occasione di unevento all’Università PontificiaSalesiana. Come avete ascol-tato io, nell’arco di 24 anni, hoavuto numerose responsabilitànelle aziende del gruppo Tele-com. Sono nato, professional-mente, come tecnico delle tra-smissioni in un’epoca in cui siparlava solo di analogico monoservizio, però mi vanto di es-sere stato tra i protagonisti nellanciare il piano Europa, ilprimo programma Star europeo,quello delle autostrade telema-tiche. Ho avuto anche l’onoredi presiedere, da Presidente eAmministratore Delegato, ilgrande consorzio Telcal dell’IRIche ha consentito la telematiz-zazione della Calabria. Sonostato Presidente di tutti i pianitelematici nazionali e ultima-

mente sono Presidente di Tele-com San Marino. Come forseavrete letto sui giornali, la Re-pubblica di San Marino sarà ilprimo Stato digitale del mondocon 5G e il progetto fibra alcento per cento che inaugure-remo il prossimo 12 dicembre.E poi sono anche Presidentedella Società che si chiama TNFiber, controllata al 100% daTelecom Italia. Proprio qualchesettimana fa, a San Marino, hopresentato il libro “Dopo Mar-coni il diluvio, evoluzione nel-l’infosfera” e, tra qualchegiorno, torneremo a presentarloa Radio Vaticana nella SalaMarconi alla presenza della fi-glia di Guglielmo Marconi, Elet-tra. In quell’occasione torne-remo a parlare del primosegnale fatto a Pontecchio diMarconi. Mi piace ricordare chese oggi abbiamo i telefoni cel-lulari, come già abbiamo avutola radio lo dobbiamo a lui!”.Il Premio Internazionale AERECalla Carriera per l’Imprenditoriae la Managerialità è stato con-ferito, nell’ambito della 57simaConvocazione Accademica, an-

che a Roberto  Busso, presi-dente di Gabetti Property Solu-tions che, riferendosi alla ri-presa del mercato diriferimento, ha scherzosamenteesortato: ‘Più case per tutti’!”, Tra edilizia, moda e arte è statapremiata la Carriera di PaolaSantarelli,  presidente dellaMaison Capucci, anche lei perl’Imprenditoria e la Manageria-lità. Commentando la sua ‘cita-tion’ che ripercorreva le suemolteplici attività e interessi,l’imprenditrice ha detto “Un de-siderio che mi è rimasto nelcuore è quello di cercare di aiu-tare la nostra città e l’Italia acrescere, nonostante le diffi-coltà che ben conosciamo.Credo anche che noi italiani,che abbiamo avuto sempretante qualità e tanta genialità,dovremmo essere coesi per so-stenere il nostro paese e perdimostrare che siamo ancoraforti e presenti come lo siamostati attraverso i secoli”. Attualmente impegnata, tra l’al-tro, nel rilancio del marchio Ca-pucci, della cui azienda omo-nima è Presidente del Consiglio

di Amministrazione, Paola San-tarelli ha infine preannunciatola sfilata di moda che avrebbepoi concluso la serata: “Ab-biamo scelto di fare sfilare abitidi haute couture ispirati aglianni ’60 e ’80, molti in corto ealcuni in lungo, piuttosto chepresentare una collezione con-temporanea. Nel breve défiléche vedrete, ci sarà rappresen-tata la capacità italiana – lo dicoper la moda, ma vale per qual-siasi settore – di fare cose chegli altri non sanno fare e chedovremmo fare tutti per far cre-scere il nostro Paese”.Amministratore Delegato di unasocietà da lui stesso fondata,attraverso la quale ha svilup-pato rapporti commerciali con ipiù pregiati marchi di abbiglia-mento, compreso Roberto Ca-pucci, il manager AccademicoLuca Savio, Presidente di Vel-vet Confezioni, ha ricevuto dallemani del presidente Carpintieriuna targa ‘ad honorem’ peravere contribuito generosa-mente alle iniziative istituzionaliaccademiche e ai progetti uma-nitari di Missione Futuro.Il popolare critico ed opinionistaDario Salvatori, ritirando il Pre-mio Internazionale AEREC allaCarriera per il Giornalismo Mu-sicale, ha voluto rendere omag-gio al quartiere dove ha luogoPalazzo Brancaccio, il ColleOppio: “È un quartiere straor-dinario che, secondo me, i ro-mani dovrebbero frequentare dipiù. In pochi metri quadrati cisono, ad esempio, la meravi-gliosa sede della facoltà univer-sitaria di ingegneria e lo storicopanificio Panella fino al Teatro

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Brancaccio dove mio padre, ro-mano anche lui, andava a vederePetrolini e a me è capitato di vedertanti mostri sacri della musica in-ternazionale”.Restando in tema musicale, il Pre-sidente Carpintieri ha segnalatocome il Cerimoniere Valseriati ab-bia una collezione privata di oltre1000 strumenti musicali, la se-conda in Italia per importanza,esposti in un Museo che richiamavisitatori da tutto il mondo.Il vicino Teatro Brancaccio è statopoi rievocato anche da SimoneMontedoro, Premio Internazionale AERECper il Cinema, Teatro e Televisione: “Avreidovuto prendere parte a un musical inscena lì ma purtroppo le date non ci con-ciliavano con la tournée teatrale che ho incorso. Vi ringrazio per avere compensatocon un premio che mi consegnate a Pa-lazzo Brancaccio, mi consolo così!”.Grande emozione ha suscitato nel pubblicoil Premio Internazionale AEREC alla Car-riera per il Cinema a Enrico Vanzina. “Ioho ricominciato a uscire solo da poche set-timane, perché dopo la scomparsa di miofratello Carlo la mia vita è cambiata, io misono sentito tagliato in due, avevamo la-vorato tutti i giorni della nostra vita in-sieme. Adesso continuerò a fare quelloche ho sempre fatto e, insieme a lui, tro-verò la forza. Sì, perché lui è sempre ac-canto a me: venendo qui a Palazzo Bran-caccio, stasera, mi sono improvvisamentericordato di due film che vi abbiamo giratoper cui probabilmente è stato lui a con-durmi qui!”.Accolta da un lungo applauso, Sandra Miloha ritirato il Premio Internazionale AERECalla Carriera per lo spettacolo: “È un premioche mi fa molto piacere

perché io sono un’artista che fa con grandegioia il proprio lavoro e quindi, mi sentocontenta e orgogliosa. Ma dico qui che pro-babilmente presto cambierò attività perchého cominciato a scrivere, è in uscita unmio libro di poesie cui seguirà un romanzoe infine una commedia dedicata a Caino eAbele. Spero che il pubblico continui a se-guirmi con lo stesso affetto con il quale miha seguito in tutti questi anni nel cinema,nella televisione e in teatro”.Ancora cinema con il relativo Premio Inter-nazionale AEREC alla Carriera conferito aLuca Verdone: “Sono contento anche di es-sere premiato insieme al mio caro amicoEnrico Vanzina, mi onora di ritrovarmi in suacompagnia come con tutti gli altri premiati.”La presenza del regista ha dato il pretestoal Presidente Carpintieri per chiamare a sél’Accademico Ugo Mainolfi che aveva pre-sentato Luca Verdone all’Accademia, comepure tanti altri personaggi di rilievo attra-verso gli anni. Per lui, una Targa d’Onoreper il suo trentennale impegno a favoredelle iniziative di AEREC.Laconico ma spiritoso, l’ex batterista deiPooh Stefano  D’Orazio, Premio Interna-zionale AEREC alla Carriera per la Musica,nel commentare la citation appena ascoltata:“Mi sono rivisto tutta la storia della miavita ed ho capito perché sono stanco!”Ultimo, ma non in ordine di importanza,Premio Internazionale AEREC alla Carriera,in questo caso per l’astronautica – il primomai assegnato dall’Accademia - è statoconferito a Umberto Guidoni che ha cosìcommentato: “È un riconoscimento nonsolo ai miei voli e alla mia carriera macredo anche alla tecnologia italiana cheio ho portato, soprattutto nel secondo volo,a bordo della stazione spaziale. In quel-l’occasione ho avuto anche il privilegio diparlare con l’allora Presidente della Re-pubblica Carlo Azeglio Ciampi. Era il 25aprile del 2001 e mi ricordo ancora le sueparole: ‘non avrei mai pensato che, in

questo giorno di festa, avrei par-lato con un italiano nello spazio!’.Queste parole mi hanno vera-mente riempito di orgoglio macredo che l’esperienza dello spa-zio, di per sé, sia già un premiograndissimo, soprattutto perchéti fa vedere il nostro pianeta dauna prospettiva diversa. Fino adoggi, a cinquant’anni dal volo diGagarin, soltanto poco più di 500persone hanno avuto questo pri-vilegio ma credo che, in futuro,sarà possibile anche a chi non fala carriera da astronauta vedere

la terra dallo spazio e apprezzare quantosia unico, bello e spettacolare, colorato ilnostro pianeta. E soprattutto quanto siafragile: per questo, quando si torna sullaTerra, si ha un po’ più di attenzione aquesto pianeta”.“È come si vede nei film americani? ” lo hapungolato il Cerimoniere Valseriati. “Per quanto siano fatti bene i film” – gli harisposto l’astronauta – “la visione dellaTerra dallo spazio non ha eguali”!Il Presidente Carpintieri lo ha invece provocatosull’allunaggio del 1969 e sulle dicerie chevorrebbero non fosse mai avvenuto. “Cisono andati sul serio, sulla Luna, seppurecon grande difficoltà. L’anno prossimo saranno50 anni dallo sbarco di Neil Armstrong eBuzz Aldrin e quello fu un momento che,per certi versi, ha cambiato la storia tantoche sarebbe ora di riprendere un percorsoche è stato abbandonato da tanti anni. Iocredo, più in generale, che l’esplorazionedello spazio sia un qualcosa da portaresempre avanti perché è l’esplorazione checi ha portati dove siamo ora. Noi siamo cre-sciuti come specie grazie alla curiosità checi porta a varcare gli ostacoli ed esplorare

l’orizzonte conosciuto”.

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Anna VinciRiccardo Cecchi

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GLI ACCADEMICI BENEMERITI

Come di consueto, sono stati assegnati i diplomi di “Accademico Benemerito” a quegli accademici che nel corso dell’anno si

sono particolarmente distinti per la loro meritoria attività svolta a sostegno di AEREC e per l’impegno profuso al suo sviluppo:

Giuseppe Amato,  Roberto Ardito, Davide Bernardini, Silvia Calcioli, Francesco Caputo, Mircea Cosma, Vincenzo De Cupis,

Silvano De Rui, Salvatore Frattallone, Antonio Galoforo, Claudio Giust, Federico Sebastianini Iannoni, Mariano Marotta, Nicola

Messina, Francesco Petrino, Gianfranco Piro, Franca Rossi, Luigi Stracuzzi, Roberto Tassinari, Eugen Terteleac, Flaminio

Valseriati, Paola Zanoni, Luigi Zini

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Tra un piatto e l’altro, i presenti hanno po-tuto ascoltare la splendida voce di AnnaVinci. L’artista siciliana, naturalizzata ro-mana, sta vivendo un momento particolar-mente felice della sua carriera, tra concerti,recital e la sua parallela attività di attricema non ha mai mancato, tranne rarissimeeccezioni, di fare sentire la sua vicinanzaall’AEREC e alla sua vocazione umanitaria.E così è stato anche nell’occasione del 30novembre, quando – su espressa richiestadel Presidente Carpintieri – ha offerto lasua splendida versione del classico “She”di Charles Aznavour, seguita dall’altrettantoclassica “La vie en rose”, nella quale èstata sapientemente accompagnata dalgruppo Jamais le matin.Un altro straordinario momento musicaleè arrivato da un altro artista di fama inter-nazionale, il Maestro tenore Riccardo Cec-chi, destinatario del Premio AEREC per laMusica (“Mi sento piccolissimo di fronte atante persone così importanti, spero di es-sere degno di questo premio”, ha commen-

tato) che ha conquistato il pubblico con “Elucean le stelle” dalla Tosca di GiacomoPuccini e “Granada” di Agustín Lara, giànel repertorio di tenori quali Placido Do-mingo, José Carreras e Luciano Pavarotti.La serata è proseguita con la consegnadei Diplomi di Accademici Benemeriti del2018 che non erano presenti nella sessionepomeridiana alla Camera dei Deputati, ri-conoscimento riservato a quegli Accade-mici che si erano distinti, nell’anno in corso,per il loro contributo alla crescita e al suc-cesso di AEREC e di Missione Futuro.Il Presidente Carpintieri ha quindi invitatoad intervenire Don Pietro Sigurani, il Ret-tore della Basilica romana di Sant’Eusta-chio, i cui progetti godono del sostegnodell’AEREC e di Missione Futuro, come giàanticipato nel pomeriggio. Il dettaglio del-l’intervento a pagina 35.Ultimo intervento, quello dell’AccademicaBice  Previtera che ha presentato il suoultimo libro, “Eco di Sardegna”: “Questo li-bro evidenzia la bellezza dei nostri luoghi,

dei nostri palazzi storici, dei siti culturali,dei siti archeologici e delle piazze. Volgela cittadinanza verso il valore del patrimo-nio culturale. Un valore che può essereconsiderato un volano per la crescita e perl’occupazione e quindi con una ripercus-sione favorevole a livello trasversale fral’arte, la salute, l’ambiente, l’economia ela società. Esso è diventato anche unospettacolo che è un incontro tra le arti - ladanza, la poesia, la recitazione, le imma-gini, la musica – e che sarà portato in tournazionale e internazionale fino a giungerein tutti i porti del bacino del Mediterraneoe quindi anche fuori Europa. Ciò perché èdiventato un progetto europeo, che ha ot-tenuto il patrocinio dell’Unione Europea”.Finale all’insegna del glamour, con l’an-nunciata e molto applaudita sfilata dei capidi Roberto Capucci e appuntamento a giu-gno per la prima, già molto attesa, Convo-cazione Accademica del 2019.

Salvatore Latino

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� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERAPER LO SPETTACOLO

SANDRA MILO

Il debutto nel cinema di Sandra Milo, nome d'arte di Salvatrice ElenaGreco, è avvenuto con il regista Antonio Pietrangeli che l'avrebbe diretta

in alcuni dei suoi film più acclamati, a partire da "Lo scapolo" nel qualeha recitato accanto ad Alberto Sordi. Ben presto scoperta anche dal ci-nema francese, in Italia Sandra Milo ha lavorato in decine di film, direttada maestri come Roberto Rossellini e soprattutto Federico Fellini che l'havoluta interprete di due capolavori come "8 ½" e "Giulietta degli Spiriti",per entrambi dei quali ha vinto il Nastro d'Argento come migliore attricenon protagonista. Dopo essere stata diretta da altri grandi registi comeDino Risi e Mauro Bolognini e aver recitato accanto ai più grandi attori disempre, da Marcello Mastroianni a Totò, dagli anni '70 la Milo ha diradatole sue apparizioni cinematografiche ma nel decennio successivo ha co-nosciuto una nuova, straordinaria popolarità sul piccolo schermo, iniziatacon la conduzione di un programma per bambini e proseguita con altretrasmissioni di grande successo. Senza mai abbandonare del tutto il ci-nema e la televisione, nel 2006 ha abbracciato per la prima volta anchela carriera teatrale, poi proseguita fino ad oggi. Autrice di due libri, desti-nataria di vari riconoscimenti tra cui il prestigioso Premio Afrodite dedicatoall’universo femminile nell’ambito dello spettacolo, recentemente SandraMilo è tornata al grande cinema italiano, tra gli interpreti dell’ultimo film diGabriele Muccino, “A casa tutti bene”.

S. L.

I Premi Speciali e alla Carriera AERECNell’ambito delle Convocazioni Accademiche, l’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali rende omaggio, con un premio speciale, ad illustri personaggi del mondo del giornalismo, dello spettacolo, della musica, del cinema, della cultura edell’imprenditoria, che riconosce i brillanti risultati conseguiti nell’arco della loro carriera. Il Premio AEREC, pur a fronte di un panoramaricco e variegato di presenze, ha voluto essere, fin dall’inizio della sua istituzione, fortemente selettivo per valorizzare il senso e gliscopi: mettere in luce quelle personalità che assumono valore emblematico in quanto rappresentano il rafforzamento dell’immaginedella professionalità italiana nel tessuto culturale, economico e sociale internazionale.

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il Giornale dell’Accademia

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER LA MUSICASTEFANO D’ORAZIO

Una vera icona della musica pop italiana e internazionale, Stefano D’Orazio vanta una car-riera lunghissima durante la quale ha legato il suo nome al più popolare gruppo italiano

di tutti i tempi, i Pooh, ma ha saputo esprimere il suo talento anche attraverso altre forme arti-stiche. Nato a Roma, si è accostato alla batteria all’età di 14 anni e poco dopo formava il suoprimo complesso iniziando un’attività che lo avrebbe visto esibirsi nei locali e Festival più rino-mati degli anni ’60. Nel 1971, quindi, entra a far parte dei Pooh con i quali sarebbe rimastoper oltre 40 anni segnando la storia della musica italiana non solo da batterista ma anche dacantante, autore, editore e manager di un gruppo che ha venduto oltre 100 milioni di dischi,record ineguagliabile cui si aggiungono migliaia di concerti tenuti in Italia e all’estero, con pro-duzioni all’altezza dei grandi eventi internazionali e innumerevoli riconoscimenti, non ultimola vittoria al Festival di Sanremo del 1990. Nel 2003, D’Orazio si è accostato per la prima voltaal teatro musicale, firmando con Valerio Negrini le liriche di Pinocchio il grande musical conla colonna sonora dei Pooh e la regia di Saverio Marconi, secondo musical italiano a essererappresentato a Broadway dopo “Rugantino”. Il grande successo dello show ha portato l’artistaa proseguire la carriera di autore di musical anche dopo la decisione di lasciare i Pooh nel2009: ha scritto e firmato il libretto e liriche di altri spettacoli, “Aladin”, “Viva Zorro” e “CercasiCenerentola”, inoltre si è occupato della traduzione e l’adattamento delle liriche per la versioneitaliana del musical degli ABBA “Mamma Mia”. Nel frattempo, ha pubblicato la sua autobio-grafia “Confesso che ho stonato” edito da Feltrinelli per poi riunirsi ai Pooh per la trionfaletournee che ha celebrato nel 2016 i 50 anni dalla nascita del gruppo, registrando ovunque il tutto esaurito. Nel settembre del 2018, Stefano D’Orazio ha pubblicato unnuovo libro dal titolo “Non mi sposerò mai! Come organizzare il matrimonio perfetto senza avere alcuna voglia di sposarsi “, un manuale di wedding planning, anchestavolta con chiari, seppure ironici, riferimenti autobiografici, giunto alla quarta edizione in soli due mesi dall’uscita. V. B.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER IL CINEMAENRICO VANZINA

Figlio di Steno, al secolo Stefano Vanzina, uno dei più grandi registi della Storia del Ci-nema italiano, Enrico Vanzina è cresciuto a stretto contatto con il mondo e con i prota-

gonisti della Settima Arte. Dopo aver conseguito la Laurea in Scienze Politiche all’UniversitàLa Sapienza di Roma, fu chiamato dal padre ad affiancarlo sul set quale suo aiuto registaper alcuni film ma egli ha preferito poi rivolgere la sua attenzione alla scrittura, iniziando afirmare sceneggiature, sia per il padre che per altri registi: proprio per Steno ha scritto unodei suoi primi copioni, quello di “Febbre da cavallo” considerato tra i migliori del cinema co-mico degli anni ’70. Ma sarà la collaborazione con il fratello Carlo, che aveva scelto invecedi dedicarsi alla Regia, a imprimere una svolta nella carriera di entrambi, dando vita ad unvero e proprio stile che ha caratterizzato circa 60 pellicole. Da “Sapore di mare” a “Vacanzedi Natale”, primo di un fortunato filone che sopravvive ai nostri giorni, da “Le finte bionde”a “Il pranzo della domenica”, il cinema dei fratelli Vanzina ha rinnovato il genere della com-media all’italiana e lanciato o rilanciato la carriera cinematografica di tantissimi attori ed at-trici, da Diego Abatantuono a Christian De Sica, da Virna Lisi a Gigi Proietti. Produttore apartire dal 1984 di film per il cinema e la televisione con la sua società Video 80, EnricoVanzina è stato anche autore di commedie teatrali, ha pubblicato diversi libri e vanta unaintensa attività giornalistica che gli ha meritato tra l’altro il Premio Agnes nel 2015. A dicem-bre, uscirà sulla piattaforma Netflix, distribuito in tutto il mondo, il suo ultimo film già destinatoalla regia di Carlo Vanzina, scomparso nel luglio di quest’anno, “Natale a Cinque Stelle”,diretto da uno dei migliori amici dei fratelli, Marco Risi.

V. B.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER IL CINEMALUCA VERDONE

Figlio del critico cinematografico Mario Verdone e fratello dell’attore e regista Carlo,Luca Verdone ha conseguito la Laurea in Lettere ed ha iniziato giovanissimo ad oc-

cuparsi di regia, sia di documentari che di programmi televisivi. Nel 1986, ha quindi esor-dito anche come regista cinematografico con “Sette chili in sette giorni”, interpretato dalfratello Carlo e da Renato Pozzetto. Sarà però il genere documentario quello da lui piùfrequentato, sia nella forma del cortometraggio che del lungometraggio, con circa 50 titolial suo attivo in buona parte legati alla sua passione per l’arte visiva. Nel 2013, Luca Ver-done ha ricevuto, insieme al fratello Carlo, il Premio Ennio Flaiano e la Targa Speciale alNastri d’Argento per un documentario su Alberto Sordi, realizzato nel decennale dellascomparsa del grande attore. Il regista è anche autore di alcune monografie su temi epersonaggi legati al cinema e all’arte. E proprio all’arte è dedicato il suo ultimo film uscitonelle sale, “Le Memorie di Giorgio Vasari” sulle opere e della vita del grande architetto,pittore e storico toscano.

V. B.

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il Giornale dell’Accademia

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L'IMPRENDITORIA E LA MANAGERIALITÀ

NICOLA BARONE

Laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso il Politecnico di Torino, dove è stato anche AssistenteVolontario, Nicola Barone si è poi specializzato in telecomunicazioni presso la Scuola Superiore per

Manager Guglielmo Reiss Romoli dell’Aquila. Ha iniziato quella che è oggi un’attività ultraquarantennaleall’interno di una delle principali aziende di telecomunicazioni internazionali. Si chiamava ancora Sip, lafutura Telecom, quando Nicola Barone vi ricopriva ruoli già di rilievo tra i quali quello di Responsabile deiPiani Speciali Nazionali ed Internazionali. Il manager ha seguito l’evoluzione dell’azienda attraverso tuttii suoi passaggi, dagli anni del monopolio statale alla privatizzazione prima e alla successiva liberalizza-zione, sviluppando esperienze e conoscenze in tema di Net Economy e di Digital Agenda Europea.Negli ultimi anni, egli è Presidente di TNfiber, la società costituita per realizzare una rete in fibra otticanel territorio trentino e Presidente di TIM San Marino (oggi 1° Stato Digitale d’Europa) con delega agestire i tutti i rapporti istituzionali nazionali ed internazionali, nonché per curare la comunicazione dellaSocietà. Nel corso della sua carriera professionale, Nicola Barone ha ricevuto, tra gli altri incarichi, quellidi Capo della Segreteria Tecnica presso il Ministero dei Lavori Pubblici . In qualità di esperto, è statoMembro della Commissione di Stato del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Autore di diverse pub-blicazioni, relatore in convegni e seminari, docente di Master universitari, Nicola Barone è statodestinatario di numerosi riconoscimenti tra cui quelli di Commendatore, da parte del Presidente dellaRepubblica Carlo Azeglio Ciampi e di Cavaliere Equestre di San Gregorio Magno con decreto di PapaBenedetto XVI.

S. L.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L'IMPRENDITORIA E LA MANAGERIALITÀ

ROBERTO BUSSOLaureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, Roberto Busso ha fondatonel 1992 una società di progettazione e consulenza immobiliare, legandosi da subitoal settore che lo avrebbe visto emergere come uno dei manager più preparati e af-fidabili del panorama economico italiano e internazionale. Amministratore Delegatoper cinque anni di Ecomag, società di consulenza ambientale, energetica, impianti-stica e di sicurezza, egli ha in seguito ricoperto il medesimo ruolo in una società spe-cializzata in consulenza immobiliare tecnica e gestionale dello stesso Real EstateAdvisory Group. Dal 2012, Roberto Busso è quindi Presidente e Amministratore De-legato di Abaco Servizi del Gruppo Gabetti mentre negli anni successivi ha assuntola Presidenza di altre società del gruppo leader del settore immobiliare, primo forni-tore di servizi integrati del settore e punto di riferimento nel mercato immobiliare ita-liano, quotato alla Borsa di Milano. Da oltre vent’anni, Roberto Busso è Relatore amolteplici eventi, conferenze e docenze universitarie di carattere nazionale e inter-nazionale, affrontando tematiche legate a Due Diligence, Gestione Immobiliare, te-matiche energetiche e di sostenibilità ambientale, anche autore di pubblicazionirelative al tema della gestione di edifici e di patrimoni immobiliari.

S. L.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L'IMPRENDITORIA E LA MANAGERIALITÀ

PAOLA SANTARELLI

Laureata in Economia e Commercio con lode presso l’Università degli Studi di Roma La Sa-pienza, Paola Santarelli ha iniziato l’attività nel settore immobiliare realizzando numerose sedi

di multinazionali in Italia. Particolarmente intensa l’attività di costruzione a Roma, con numerosicomplessi edilizi a uso abitativo, ma molte altre operazioni immobiliari sono state realizzate e con-dotte pariteticamente con i più significativi gruppi del settore a Milano e anche all’estero. Già Pre-sidente di diversi Consorzi, Paola Santarelli ha ricoperto inoltre la carica di Amministratore Unicoe/o Consigliere d’Amministrazione di numerose società del gruppo. Oggi, tra le altre cariche rico-perte dall’imprenditrice, ci sono quelle di Presidente del Consiglio di Amministrazione della societàRoberto Capucci, di Consigliere del Centro Europeo Ricerche e della Galleria Nazionale di ArteAntica di Roma. Appassionata collezionista di scultura lapidea e glittica, Paola Santarelli ha costi-tuito assieme ai fratelli e nel ricordo del padre, la Fondazione di utilità sociale Fondazione Dino edErnesta Santarelli Onlus della quale è Presidente. La Fondazione ha finalità di ricerca e divulga-zione della Storia dell’Arte Antica e della Storia di Roma nonché l’acquisto e la gestione di collezionid’arte promuovendo ricerche, seminari e corsi con relative pubblicazioni ed assegna borse distudio a studenti bisognosi e più meritevoli con gli eventuali utili devoluti ad opere umanitarie eper l’infanzia. S. L.

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� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER IL GIORNALISMO MUSICALE

DARIO SALVATORI

Nato a Roma, Dario Salvatori si è accostato al mondo dello spettacolo da gio-vanissimo figurante in trasmissioni musicali radiofoniche alla fine degli anni

’60. All’inizio del decennio successivo iniziava l’attività di giornalista e critico musi-cale, acquisendo poi una grande popolarità come presenza fissa dei programmitelevisivi di Renzo Arbore, destinati ad incidere sulla storia della Rai, del costumee della società italiana. Da allora, è apparso con frequenza in innumerevoli pro-grammi televisivi in veste di opinionista ed esperto di musica e costume, temiche sono anche alla base della sua ricchissima produzione editoriale. Oltre apubblicare molte monografie e saggi e aver collaborato con decine di testatenazionali, Dario Salvatori ha contributo alla stesura dell’Enciclopedia Treccaniper quanto riguarda alcune voci musicali, come Rock e Jazz, è autore di un Dizio-nario della Canzone Italiana, è Direttore Responsabile di riviste musicali edinsegna Editoria dello Spettacolo e Music Industry presso l’Università EuropeanSchool of Economics di Roma. Dario Salvatori è ideatore e coordinatore del pro-getto della divisione radiofonica “Radioscrigno” per il recupero e la valorizzazionedel patrimonio discografico della Rai.

D. C.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC PER LA MUSICA

RICCARDO CECCHINato a Roma, a soli 9 anni Riccardo Cecchi entrava a farparte dei Pueri Cantores del Coro della Cappella Sistina doveha studiato canto, solfeggio e pianoforte. All’età di 27 anni,quindi, ha iniziato lo studio del canto lirico, iniziando poi apartecipare come corista alla rappresentazione di varie opereliriche e concerti di musica sacra. Nel 2005, ha invece iniziola sua carriera di tenore solista che prosegue a oggi e checonta decine di concerti tenuti in Italia e all’estero. Corista esolista dal 2011 del Coro Giuseppe Verdi di Roma, si è esi-bito con lui, tra gli altri in questo 2018, al Concerto presso ilWaldorf Hotel Astoria alla presenza delle Altezze Reali di Da-nimarca, alla Messa per Santa Cecilia presso la Basilica diSan Pietro in Vaticano e alla Messa da Requiem di GiuseppeVerdi presso la Basilica di San Paolo fuori le mura. RiccardoCecchi è ospite frequente di gruppi pop e rock, sia su palcoche in sala di registrazione.

D. C.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC PER IL CINEMA, IL TEATRO E LA TELEVISIONE

SIMONE MONTEDORO

Nato a Roma, Simone Montedoro si è accostato alla reci-tazione frequentando vari laboratori e stage per poi ini-

ziare la sua carriera come attore di fotoromanzi. In seguito,ha debuttato in teatro e ha recitato in alcuni cortometraggiprima di trovare una crescente visibilità con le sue interpre-tazioni in alcuni film e serie televisive. La sua popolaritàpresso il grande pubblico è arrivata quando è stato chiamatoa ricoprire il ruolo del capitano dei carabinieri Giulio Tommasinella fiction “Don Matteo”, un personaggio che nelle varie sta-gioni ha acquisito un ruolo sempre più importante parallela-mente alla crescita costante della audience della serie cheha vinto immancabilmente la sfida dei programmi più vistinella prima serata televisiva. Attivo anche in teatro, SimoneMontedoro ha partecipato nel 2017 al talent show “Ballandocon le stelle”.

D. C.

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il Giornale dell’Accademia

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il Giornale dell’Accademia

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� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L'IMPRENDITORIA E LA MANAGERIALITÀ

CAMILLA BORGHESE KHEVENHUELLERNobile dei Principi di Nettuno, Camilla Borghese Khevenhueller è laureata in chimica etecnologia farmaceutica, ispirata dall’opera di un bisnonno, Giovanni Lorenzini che, pro-fessore universitario di patologia medica, aveva fondato nel 1918 la Ibi Farmaceutici.Oggi è quindi proprietaria e Presidente della storica azienda che vanta il primato di averstudiato e fatto conoscere il valore biologico delle vitamine come prevenzione delle ma-lattie. Attualmente focalizzata sulla produzione di prodotti sterili per iniezione con pre-senza negli Stati Uniti e in Europa e sedi e filiali in Inghilterra e Germania, la IbiFarmaceutica è anche tra le prime dieci aziende italiane per produzione, in particolaredi antibiotici e di prodotti gastroenterologici per la cura del fegato. Camilla Borghese èla terza donna a guidare la Ibi Farmaceutici in 77 anni ed ha voluto che la presenzafemminile nell’azienda fosse pressoché paritaria nell’ambito dei suoi collaboratori, ciòche è tra i meriti che sono stati evidenziati durante la consegna della Mela d’Oro daparte del Presidente di Farmindustria nel corso della XXIX edizione del Premio MarisaBellisario. Camilla Borghese Khevenhueller fa parte della ‘Centesimus annus pro Pon-tefice', la fondazione del Vaticano per diffondere la dottrina sociale nella chiesa.

D. C.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L'ASTRONAUTICA

UMBERTO GUIDONIDopo aver conseguito la Laurea con Lode in Fisica con specializzazione in Astrofisica, Umberto Guidoninel corso degli anni '80 ha compiuto diverse esperienze nel campo della ricerca e della progettazionefinché nel 1990 non è stato selezionato dall'Agenzia Spaziale Italiana e dalla NASA come candidato Spe-cialista di carico utile per la prima missione del Satellite Tethered. Trasferitosi a Houston presso il CentroAstronauti del Johnson Space Center, egli è entrato a far parte del gruppo di scienziati che coordinava,da terra, le operazioni scientifiche del Satellite Tethered a bordo della navetta Atlantis. Quattro anni dopo,egli è stato scelto come Specialista di carico utile della missione STS-75 e, dopo un addestramento dioltre un anno, ha effettuato il suo primo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia. Lanciato il 22febbraio 1996 ed atterrato al Kennedy Space Center il 9 marzo 1996, il Columbia con a bordo UmbertoGuidoni ha completato 252 orbite, percorrendo 10 milioni di chilometri in 377 ore e 40 minuti.La sua seconda esperienza nello spazio è stata poi a bordo dello Endeavour, impegnato in uno dei voli diassemblaggio della Stazione Spaziale, missione che ha consegnato a Guidoni il primato di primo astronautaeuropeo a salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e durante la quale, per l'occasione, haportato a bordo, oltre alla bandiera italiana, lo stendardo della Presidenza della Repubblica Italiana con-segnatoli dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi.Nel 2004, lasciata l'attività astronautica, Umberto Guidoni è stato eletto deputato del Parlamento Europeodove è stato membro di varie commissioni e ha presentato la relazione sullo Spazio Europeo della Ricerca.Lasciata ogni attività politica nel 2013, Umberto Guidoni si occupa oggi di divulgazione scientifica, parte-cipando e organizzando eventi legati allo spazio e pubblicando articoli e libri. D. C.

Premio speciale per la solidarietà a Marco Cersosimo Premio speciale per la solidarietà a Luca Savio

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Gli Accademici AERECRoma, 30 NOVEMBRE 2018

RUDY BONANDRINIAll’età di 16 anni, mentre era ancora studente,Rudy Bonandrini collaborava già con il padretitolare di un’agenzia assicurativa per poi pren-dere le redini dell’attività, da più giovane ope-ratore italiano di una rinomata compagnia. Sottola sua esperta guida e a seguito della trasfor-mazione in multimandataria, l’agenzia si è im-posta negli anni come una delle realtà più im-portanti del territorio della bassa bresciana. Mail talento manageriale di Bonandrini si è beneespresso anche in altri settori come quello im-mobiliare e quello sanitario, contribuendo allafondazione di un centro polifunzionale accre-ditato con il Servizio Sanitario Nazionale che èarrivato ad essere parte di uno dei gruppi piùimportanti del settore a livello europeo.

PAOLO BRAGANÒPaolo Braganò ha conseguito la Laurea in Eco-nomia e Commercio presso l’Università degliStudi di Messina, quando era già stato abilitatoall’esercizio della professione di Consulentedel Lavoro, conseguendo anche un Master inOrganizzazione e Personale alla Scuola di Di-rezione Aziendale Bocconi. Già Direttore perle Risorse Umane e l’organizzazione di unasocietà di servizi di telecomunicazioni, egli è ti-tolare da oltre vent’anni di uno studio associatoper consulenza del lavoro, societaria e tributa-ria. Paolo Braganò annovera anche un’intensaattività di relatore in convegni e seminari pro-fessionali sul diritto del lavoro, della previdenzasociale e della sicurezza dei luoghi di lavoro eattività di docenza a contratto nei moduli didiritto del lavoro.

MATTEO BURATINLaureato in Ingegneria Civile, con specializza-zione in idraulica, Matteo Buratin ha iniziato lasua attività professionale da consulente di pri-marie società di progettazione, occupandositra l’altro di infrastrutture viarie per enti pubblicie privati. Dal 2014 egli presta la sua notevoleesperienza acquisita, da ingegnere nel settoreidroelettrico, alla Enel Green Power. Più re-centemente, nel 2018, egli ha fondato la E-Farm Srl, una azienda specializzata in com-pravendita all’ingrosso di traffico telefonico eservizi di alto profilo per aziende del settoredelle telecomunicazioni, occupandosi in primapersona della gestione aziendale e del mana-gement delle operazioni di compravendita.

ANGELO DE VINCENTISNel corso della sua vita professionale, AngeloDe Vincentis si è confrontato con vari settoriottenendo sempre importanti risultati e rivelando

notevoli doti nelle pubbliche relazioni con pre-giate realtà imprenditoriali. Già titolare diun’azienda di pulizie industriali, ha operato an-che nel campo dell’abbigliamento e della bian-cheria prima di prendere le redini di un’agenziadella Hertz Autonoleggio che ha portato alleprime posizioni per Roma e il Lazio. Attual-mente, Angelo De Vincentis sta lavorando alprogetto logistico di una grande infrastrutturaad Avezzano da rendere operativa nei settoridel food e della farmaceutica e non solo, chepotrà dare lavoro fino a 400 persone in un ter-ritorio economicamente provato dagli eventi si-smici.

ALBERTO DE PACELaureato in Giurisprudenza presso l’Universitàdi Pavia, Alberto De Pace ha fondato uno studioche offre assistenza legale aziendale pressole sedi giudiziarie del Distretto di Corte d’Appellodi Milano e la Corte di Cassazione di Roma.Giurista d’Impresa per diverse realtà aziendaliin area sanitaria, egli collabora tra l’altro con ladivisione Affari Legali della società di famiglia,con particolare applicazione alle normative dellavoro e delle procedure per la partecipazionealle gare pubbliche nazionali ed europee perla fornitura di beni e servizi. Alberto De Paceha all’attivo diverse docenze nell’ambito dellaformazione in materia contrattualistica e del di-ritto del lavoro ed ha svolto relazioni nell’ambitodel significato moderno di avvocato del-l’azienda.

MARCO ERTMAN

Laureato in Economia e Commercio presso laLUISS, la Libera Università Internazionale degliStudi Sociali, Marco Ertman è titolare di unostudio specializzato in consulenza fiscale e so-cietaria con attività di audit e certificazione nel-l’ambito di progetti regionali ed europei. Autoredi libri e articoli sui temi della disciplina fiscale,egli ha partecipato, come relatore, a numerosiconvegni e seminari ed è stato ospite ricorrentedi un programma di Rai Uno nella sua veste diesperto fiscale. Tra gli altri incarichi ricopertinel tempo da Marco Ertman, quello di Revisoredei Conti del Comune di Anzio e di membro diorganismi di vigilanza e di collegi sindacali.

PIERO ANTONIO ESPOSITOStudi universitari di giurisprudenza, scienzepolitiche, finanza, marketing e comunicazione

hanno consentito a Piero Antonio Esposito didotarsi di un ricco bagaglio di conoscenze cheavrebbe messo a frutto nella sua attività pro-fessionale. Già consulente per la Regione Lom-bardia, dal 2010 egli è titolare di uno studiotecnico, amministrativo e di consulenza. E’amministratore unico, nonché fondatore, di unasocietà di gestione, coordinamento e pianifi-cazione per costruzioni edili e servizi.

PIETRO FRASCHINADa quasi trent’anni, Pietro Fraschina è legalerappresentante e responsabile della produzionedi una rinomata industria che opera nella pro-duzione di alluminio, rame e semilavorati. Nel-l’ambito della sua attività, egli definisce e dirigele diverse fasi della produzione aziendale, neitempi, nei metodi e nelle risorse da utilizzare,oltre a pianificare la programmazione della pro-duzione, coordinare le attività logistiche e rifor-nimento, provvedere all’aggiornamento dellefasi produttive e garantire le qualità del prodottofinale e il rispetto delle procedure di lavorazionepreviste, operazione che egli svolge con lacompetenza, attenzione e passione che hannosempre caratterizzato il suo operato profes-sionale.

PIERPAOLO GORIPierpaolo Gori ha legato tutta la sua attivitàprofessionale al settore ambientale, con inca-richi dirigenziali nell’ambito dei servizi di rac-colta, trasporto e smaltimento di rifiuti sanitari.Già Amministratore di una società di servizi diconsulenza ambientale e d’intermediazione,dal 2017 egli è Responsabile commerciale diun’azienda che eroga servizi integrati per lasanità e per le imprese che si colloca in posi-zione di vertice nel mercato dei servizi in Italia,specializzata nel mondo del confort ospedalieroe delle riduzioni delle infezioni in ambito sani-tario, attraverso sistemi di sterilizzazione.

ANNA MARIA LEOUna serie di esperienze giovanili hanno forgiatola professionalità di Anna Maria Leo in campoamministrativo e manageriale, come pure nellagestione delle pubbliche relazioni. A partire dal1973, ella ha messo le sue competenze al ser-vizio della comunità attraverso una lunga per-manenza in seno all’Ente della Regione Cala-bria per la quale ha svolto funzioni in variDipartimenti fino a gestire l’attività dell’Ufficiodi Gabinetto della Presidenza, ove si è occu-pata tra l’altro dei rapporti tra il Parlamento e laConferenza Stato-Regioni. Membro associatodell’Istituto di Cultura Europea “Italide”, AnnaMaria Leo dal 2010 collabora con l’Istituto Eticoper l’Osservazione e la Promozione degli Ap-palti di Roma, che svolge attività di ausilio inmateria di appalti pubblici e procedimenti am-ministrativi.

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ALESSANDRO MAMERTI

Giovanissimo, Alessandro Mamerti iniziava acollaborare nell’azienda di famiglia, operantenel settore degli arredi, in una posizione chegli ha consentito di conoscere tutto l’iter lavo-rativo in merito alla progettazione, produzione,vendita, trasporto e montaggio di arredi. Suc-cessivamente, egli ha affrontato un’esperienzanel settore pubblico per poi rientrare nel-l’azienda familiare con il compito di controllaree gestire i vari reparti. Un’attività in proprio inRomania, fondata e gestita con successo perdiversi anni, ha ulteriormente forgiato la com-petenza imprenditoriale di Alessandro Mamertiche dopo il suo rientro in Italia ha potuto ag-giungere valore esperienziale ad un’attivitàche conta oggi migliaia di clienti.

ANDREA MARTINELLILaureato in Economia Aziendale e poi in Eco-nomia e Direzione Aziendale presso l’Universitàdi Padova, Andrea Martinelli si è formato da sta-gista presso due importanti realtà come la Ca-mera di Commercio di Padova e il Gruppo Coinper poi approdare professionalmente in un’altraprestigiosa azienda quale Calzedonia Spa, delquale è stato district manager. Nel 2012 egli èquindi passato a occuparsi della rete commer-ciale della società Veneta Ecorecuperi, nellaquale era stato inizialmente inserito nell’areamarketing. Recentemente, Andrea Martinelli hafondato un’azienda specializzata in compraven-dita all’ingrosso di traffico dati e servizi di altoprofilo per aziende nel settore telecomunicazioni,della quale è Direttore finanziario.

MARIUS MIHOREANUDi nazionalità rumena e cresciuto in Italia,Marius Mihoreanu è laureando in Architetturapresso l’Università degli Studi La Sapienzadi Roma ma ha iniziato, già da adolescente,a confrontarsi con il mondo del lavoro conesperienze in vari settori, da quello del turi-smo a quello del marketing, della comunica-zione, della grafica e della pubblicità. Da al-cuni anni egli ha quindi rivolto la suaattenzione al settore dei servizi in ambito im-mobiliare, dapprima come consulente di unasocietà che gestisce case vacanze e oggi inproprio con un’altra attività operante nellostesso settore, utilizzando al meglio la tec-nologia disponibile per offrire al cliente unservizio sempre più veloce ed efficiente.

ANTONIO MORETTAVincitore presso il Ministero della PubblicaIstruzione di Roma del concorso pubblicoin “Produzione e Organizzazione Indu-striale”, Antonio Moretta è stato protagonistadi una brillante carriera da manager indu-striale che lo ha visto operare per numeroseaziende. Oggi egli alterna l’attività da con-sulente nazionale ed internazionale nel set-tore dell’energia, a quello di scrittore di nar-rativa, sua grande passione che lo haportato a pubblicare ben sette romanzi. De-stinatario di numerosi riconoscimenti sia inambito professionale che culturale e sociale,Antonio Moretta è stato tra l’altro nominatotra i 20 Saggi della Presidenza della Re-gione Sicilia per una legislatura ed ha rice-vuto un Dottorato Honoris Causa in ScienzeEconomiche dalla Kensington University diLos Angeles.

AURELIO MUSTACCIUOLILaureato in Ingegneria Meccanica pressol’Università La Sapienza di Roma e inpossesso di un Master in Business Admi-nistration conseguito alla Scuola di Dire-zione Aziendale dell’Università Bocconidi Milano, Aurelio Mustacciuoli vantaun’esperienza di oltre 25 anni nel settorebancario, finanziario e tecnologico. Egliha ricoperto alcuni incarichi managerialicon Banca Intesa in Italia e all’estero eha fondato diverse società prima di esserenominato Amministratore Delegato diFintier, società che ha sede a Londra eche offre servizi digitali all’avanguardiaper privati e aziende e consente alle or-ganizzazioni finanziarie di fornire soluzionisu misura con i più elevati standard di pri-vacy, sicurezza e conformità.

CARLO MICHELE MUSTONEIscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvo-cati di Ariano Irpino e al Consiglio Nazio-nale Forense di Roma, Carlo Michele Mu-stone è abilitato al patrocinio presso laCorte Suprema di Cassazione e Giurisdi-zioni Superiori. Consulente legale di so-cietà, federazioni, associazioni e privati,Mustone lo è stato anche per progetti e di-segni di legge al Senato della Repubblicacome pure incaricato da funzioni di PalazzoChigi. Tra i vari incarichi da lui ricevuti,nell’ambito di una brillante carriera, vi èquello di Direttore del Dipartimento “Legi-slazione e Sviluppo e delle Scienze Geo-politiche” presso l’Università ApostolicaSan Paolo Apostolo, di cui è anche mem-bro del Senato Accademico e di Vice-Pre-sidente dell’Associazione Culturale “Il Ce-nacolo delle Idee”.

NICOLA NARDI SCHULTZENato a Perugia, Nicola Nardi Schultze si è for-mato professionalmente seguendo corsi e Ma-ster in ambito economico, finanziario e nellestrategie di marketing. Dal 2004, egli è ProjectManager di una società di servizi nell’ambitoturistico-alberghiero ma a tale attività ne ha af-fiancate diverse altre, come quella di respon-sabile dello sviluppo commerciale di una so-cietà nel settore dei trasporti e della logistica,da lui stesso fondata. Già manager di un’altraazienda per la gestione di servizi integrati perl’assistenza sanitaria pubblica, ne è diventatoVice Presidente dal 2017, responsabile perl’impostazione strategica, organizzativa e digestione generale.

CRISTIAN ROBERT NUC

Nato in Romania ma da molti anni residentein Italia, Cristian Robert Nuc è da sempreal fianco della comunità dei suoi connazio-nali che vivono e lavorano nel nostro Paese.Imprenditore nel settore import-export divari prodotti, da rappresentante dell’Asso-ciazione dei Romeni in Italia - Umbria dellaquale è Presidente del 2009, ha contribuitoall’aumento del volume degli scambi eco-nomici tra i due Paesi. Anche rappresen-tante della Camera di Commercio e Indu-stria della Romania in Italia, Cristian RobertNuc ha creato una struttura di assistenzalegale per i romeni in Italia con delle filialioperative a Timisoara e negli ultimi anni hacontribuito in modalità diretta al progetto“SOS Romania” a favore dei bambini biso-gnosi.

LIA PERUCCHINILia Perucchini iniziava nel 1986 la suaimportante esperienza nel settore dellasicurezza privata affiancandovi prestoun’attività nell’ambito della mediazioneassicurativa. Costituita nel 2003 una pro-pria società, la Trust Broker, ne ha svi-luppato in pochi anni la significativa cre-scita per poi cederne le quote alla AonRe Trust Broker rimanendone per alcunianni Amministratore Delegato. Dal 2010,quindi, si occupa dello sviluppo del settoreSpecialty Lines di Aon Benfield Italia, ilcui team si contraddistingue per l’elevatacompetenza e specializzazione. Dal 1999al 2009, Lia Perucchini ha collaborato con

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riviste specializzate sulla sicurezza pri-vata, intervenendo anche a diversi con-vegni e conferenze sui temi connessi agliaspetti assicurativi.

LORENZO PRADELLAIn possesso di un Master in Scienze Biolo-giche conseguito presso l’Università degliStudi di Milano e di una specializzazione inFarmacologia, Lorenzo Pradella vantaun’esperienza venticinquennale nel campodella ricerca e sviluppo, del Business De-velopment e del Venture Capital. Già con-sulente di diverse società multinazionali, nel2014 Pradella ha fondato la Greenbone,una startup che ha sviluppato soluzioni in-novative progettate per curare gravi malattieossee. Amministratore Delegato del-l’azienda, Pradella si occupa in prima per-sona della responsabilità generale per lacreazione dei nuovi prodotti, della pianifi-cazione, dell’implementazione e della dire-zione strategica dell’azienda, firmando an-che brevetti già concessi in Europa, StatiUniti, Cina e altri paesi.

FAUSTO PUCILLOLaureato in Giurisprudenza presso l’Univer-sità Statale di Milano, Fausto Pucillo ha con-seguito l’abilitazione professionale alla me-diazione civile presso la Corte d’Appello diMilano. Avvocato patrocinante in Cassa-zione e Magistrature Superiori, iscrittopresso l’Ordine Forense di Rimini, egli vantaoggi una lunga esperienza nel campo con-trattuale e del diritto di famiglia, con parti-colare riferimento a separazioni e divorzi,nel settore della mediazione e dell’arbitratoe per la tutela delle vittime di stalking. Re-latore in vari convegni in materia di diritto difamiglia, mediazione, gioco d’azzardo com-pulsivo, tutela dei consumatori e repressionedel fenomeno dell’usura, Fausto Pucillo èautore di numerosi articoli di stampo giuri-dico su testate giornalistiche locali.

VLADIMIR ROSOGA

Di nazionalità rumena, Vladimir Rosogaha terminato gli studi superiori a Buca-rest per poi conseguire la Laurea in In-gegneria presso il Norwalk CollegeConnecticut, negli Stati Uniti. Stabilitosida molti anni a New York, egli conduce

dalla metropoli americana la sua attivitàdi costruttore indipendente, che oggiconta oltre 300 realizzazioni. A NewYork, inoltre, Vladimir Rosoga si occupadella comunità rumena della città edella televisione rumena, promuovendoanche eventi in collaborazione con so-cietà quali la Sony Records e la WarnerBros.

ANNIBALE SCHETTINOLaureato in Giurisprudenza presso l’Uni-versità degli Studi di Napoli Federico II,Annibale Schettino ha conseguito il dot-torato interno all’Istituto di Medicina Le-gale e delle Assicurazioni con il Prof.Achille Canfora del quale, per quattroanni, è stato collaboratore, nonché assi-stente. Egli svolge quindi da oltre 40 annil’attività di avvocato penalista e cassa-zionista, calcando da protagonista le auledel tribunale dove è stato sempre impe-gnato nei processi più importanti dellaprovincia di Avellino, di Napoli e dell’Italiameridionale.

FABIO SIMONELLAFabio Simonella ha iniziato giovanissimoa occuparsi della commercializzazionedei semilavorati e degli accessori per l’in-dustria del legno. Acquisita la necessariaesperienza, egli ha dato vita ad una realtàaziendale nel settore della commercializ-zazione di pannelli e semilavorati, semprenell’ambito del legno. Oggi Presidentedel Consiglio di Amministrazione diun’azienda del suo settore, Simonella siè fatto promotore di un Consorzio delleIniziative Produttive che ha dato vita allarealizzazione della zona industriale dellasua città. Fondatore di altre società, FabioSimonella è oggi a capo di un gruppoche rappresenta l’eccellenza nel contestodell’impresa e della filiera di prodotto nelterritorio pordenonese.

MASSIMO SPATTINILaureato in Medicina in Chirurgia pressol’Università degli Studi di Parma, MassimoSpattini ha conseguito la specializzazionein Medicina dello Sport all’Università diChieti e in Scienze dell’Alimentazioneall’Università di Modena. All’attività di di-rettore sanitario in ambito sportivo, egliha affiancato ben presto quello di espertodivulgatore, attraverso un’attività giorna-listica e editoriale, come pure di organiz-zatore di corsi di formazione nei settorifitness, benessere, anti-aging e di con-vegni medici. Professore a contrattopresso l’Università degli Studi di Salerno,Massimo Spattini è Direttore Responsa-

bile di un portale su temi di salute e be-nessere e ha ricevuto nel marzo del 2018il premio Italian Health Award per la ca-tegoria Eventi.

ANNA TOFFOLI

A una prima laurea in Lingue e LetteratureStraniere conseguita presso l’UniversitàMaria Santissima Assunta di Roma, AnnaToffoli ha fatto seguire una secondaLaurea in Scienze Sociali presso l’Uni-versità San Tommaso D’Aquino, dove haconseguito anche un Dottorato, per poilaurearsi anche in Scienza dell’Educazioneall’Università Lumsa. Per molti anni, haquindi curato l’immagine della compagniaaerea di bandiera Alitalia per poi ampliarela sua attività a quella di Commissario diBordo e di Tutor per i Capocabina diaerei civili, sempre in Alitalia dove oggisvolge sempre con successo l’attività dipianificatrice di eventi affiancandovi unimpegno in campo culturale quale pre-sentatrice di libri per una prestigiosacasa editrice.

MASSIMO VENDRAMIN

Laureato in Ingegneria Civile e dei Tra-sporti presso la Facoltà di Ingegneriadell’Università di Bologna, Massimo Ven-dramin è iscritto all’Ordine degli Ingegneridella Provincia di Treviso. Già dipendentedi alcune imprese, egli ha poi intrapresoun’attività lavorativa da libero professio-nista con l’espletamento di servizi tra iquali il coordinamento per la sicurezza deilavori, l’assistenza alla Direzione di Lavori,la gestione completa del lavoro dal rilievoalla progettazione, collaudi e attestazioneenergetica. Iscritto nella lista dei consulentitecnici d’ufficio del Tribunale di Treviso,Massimo Vendramin è iscritto anche alMercato elettronico della pubblica ammi-nistrazione.

il Giornale dell’Accademia

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Laureato in Giurisprudenza, Antonio Ragusa(1970) ha conseguito un Master in Business

Administration presso l’Imperial College BusinessSchool di Londra specializzandosi altresì inmarketing presso la London School of Econo-mics. La sua qualificata formazione comprendeanche due borse di studio, una dell’UnioneEuropea-Erasmus Bureau con esami sostenutipresso la University of Aberdeen in Scozia eun’altra della Columbia University di New York.Sempre teso all’implementazione del suo ba-gaglio di conoscenze, Antonio Ragusa ha alsuo attivo corsi post-laurea in Comu-nicazione Interna, Comunicazione Pub-blicitaria e relazioni con i Media seguitialla Luiss Management di Roma, diProject Management presso Sfera, diTecniche di Comunicazione Scrittapresso l’Istituto Superiore Metodologiedi Direzione Aziendale di Roma, diGeneral Management presso la Scuoladi Direzione Aziendale Bocconi in eco-nomia aziendale, analisi di bilancio,gestione risorse umane, marketing ecomunicazione d’impresa e un corsodi perfezionamento in discipline giuri-diche presso la Scuola giuridica “S.Alfonso de’ Liguori” a Palermo.Abilitato alla professione di avvocato,Antonio Ragusa ha iniziato la suaattività professionale nel 1996 all’ENEL,

dove sarebbe rimasto per dieci anni assumen-dovi vari incarichi. Inizialmente ProfessionalRisorse Umane e poi Comunicazione presso ilCompartimento di Palermo, vi ha svolto quianche compiti di Responsabile comunicazioneesterna e interna dell’Unità Relazioni Esternee poi ancora di Responsabile comunicazioneesterna, comunicazione interna e publishingdella struttura Immagine e ComunicazioneSicilia e Calabria. Trasferitosi a Roma, nellasede centrale della società, Ragusa ha fattoparte dello Staff di comunicazione dell’Ammi-

nistratore Delegato di Enel Distribuzione perpoi assumere la responsabilità del settore Mar-keting Communication, curando la pianificazionee gestione del marketing communication mixper i servizi e le attività della principale societàdel gruppo Enel (pubblicità, publishing, eventie fiere, sponsorizzazioni, direct marketing,web). A partire dal 2002 e fino al 2006, egli èstato quindi Responsabile Comunicazione In-terna di Enel Distribuzione e delle DivisioniMercato, Infrastrutture e Reti (raggruppamentodi 6 società del gruppo Enel) per l’Italia e laRomania.La successiva esperienza professionale di An-tonio Ragusa l’ha visto operare per Trenitaliada Senior HR Manager (Formazione e Comu-nicazione Interna), con diverse responsabilitàe varie realizzazioni, tra le quali la riprogettazionedel portale intranet, la redazione dei piani dicomunicazione interna e la gestione della for-mazione manageriale.Si è quindi fatto largo in Antonio Ragusa il de-siderio di intraprendere un’attività in proprio,unitamente a quello di creare una piattaformadi formazione qualificata e utile a forgiare pro-fessionalmente le nuove generazioni, utilizzandotutti gli strumenti che la sua solida preparazionegli ha messo a disposizione. Egli ha quindifondato la Rome Business School, un istitutointernazionale di alta formazione managerialeche conta oggi studenti da 140 Paesi e che èin grado di fornire le conoscenze necessariead avviare o sviluppare la propria carriera pro-fessionale o imprenditoriale anche su scalainternazionale.Dean della Scuola, Ragusa detiene le responsabilità

della direzione strategica e operativa,oltre ad occuparsi del coordinamento ditutti i processi di business e organizzativi,come pure del lancio e sviluppo di tutti iprogrammi didattici e della strutturazionedel network internazionale. Impegnato quianche come docente di discipline mana-geriali, egli prosegue a insegnare a tutt’oggianche in altri istituti e Università italiani einternazionali.Autore di pubblicazioni sui temi della co-municazione d'impresa, del marketing edelle risorse umane, Antonio Ragusa èstato premiato al New York Summit 2018per il suo contributo a un mondo migliorelegato al suo impegno internazionalenella formazione manageriale con ap-proccio socialmente responsabile.

Salvatore Latino

ANTONIO RAGUSA

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Nato a Modica nel 1978, Salvatore Sortinovive da sempre a Rosolini, in provincia di

Siracusa. Sempre qui nel 2000, parallelamenteagli studi universitari in Scienze Politiche, egliiniziava a collaborare con il padre nell’aziendadi famiglia: in quello stesso anno si imponevacome migliore venditore d’Italia, primato cheavrebbe poi replicato nei tre anni successivi.Nel 2005 egli entrava quindi nel Managementdel Gruppo Tornado assumendo successivamentegli incarichi di Manager di Zona, Manager diArea e, nel 2009, di Direttore Generale VenditeItalia.Nel 2010 Salvatore Sortino, di indole eclettica,scopriva e si appassionava alle nanotecnologieal punto di rapportarsi con scienziati, ricercatori,Università e Istituti di ricerca italiani ed interna-zionali, per sviluppare un’idea che, di lì a poco,gli avrebbe permesso di fondare una realtà im-prenditoriale di primaria importanza nel settoredelle “tecnologie per salute e benessere”. Egliinfatti volle ideare nuovi prodotti da brevettare eper questo si è avvalso, per tre anni, di uncomitato di ricercatori da lui coordinato.Fondata nel 2015 la Tornado SL Evolution, nel2016 Sortino registrava il suo primo brevetto,un prodotto unico al mondo, in ben 164 paesi.Si trattava del BiofarmantalgicPlus, una stuoiaantalgica e antiossidante con sei tecnologie in-corporate. Riconosciuto dal Ministero dellaSalute, il prodotto è in grado di agire per cura,terapia e prevenzione a livello cellulare in modonaturale e autonomo indipendentemente dallavolontà umana senza interferire sulle attivitàquotidiane, semplicemente dormendoci. È delgennaio 2017 un’ulteriore implementazione delprodotto: grazie alla settima tecnologia incorporata,la stuoia è stata dotata di un potere an-tiossidante in grado di neutralizzare iradicali liberi in eccesso presenti nel-l’organismo umano, responsabili di mortee degenerazione cellulare. Sempre nel2017 Salvatore Sortino creava il ComitatoScientifico BiofarmantalgicPlus assu-mendone la presidenza e, nello stessoanno, l’imprenditore riceveva il PremioEccellenza Siciliana del mondo. Il 2017si chiudeva inoltre con la copertura didistribuzione mondiale del prodotto econ risultati record raggiunti dall’aziendada lui fondata.BiofarmantalgicPlus aveva intanto trovatoun testimonial d’eccezione, tra gli altri,nel Dott. Giovanni Brancato, noto nutri-zionista e recordman mondiale di tra-

versate in mare aperto. È anche grazie ai suoistudi sui radicali liberi, che le evidenze medico-scientifiche sugli effetti benefici sulla saluteumana di BiofarmantalgicPlus hanno iniziato asusseguirsi a ritmo incalzante a livello interna-zionale.Ancora nel 2017, Salvatore Sortino presentavai risultati di due importanti sperimentazioni dalui dirette: la prima sulle cellule del sanguedove, dopo pochi minuti dall’uso della stuoia, sievidenzia una fluidificazione della circolazionesanguigna; l’altra (realizzata utilizzando il metodo“Carratelli” D-rom’s Test e Bap-Test internazio-nalmente riconosciuto) sul livello di radicali liberied antiossidanti presenti nel corpo, dalla qualesi evince un notevole miglioramento dello stato

di benessere, evidenziando sul 100% degli in-dividui un abbassamento dei radicali liberi (D-rom’s Test); inoltre anche il 50% ha rinforzato ilivelli di antiossidanti. Tali risultati scientifici sonostati ottenuti dopo aver semplicemente dormitosolo sette giorni sul suo brevetto. Questi notevolitraguardi scientifici gli hanno valso la LaureaHonoris Causae in Medicina e Ricerca da partedella Catholic University of Graben R.D.C.Il 2018 ha visto Salvatore Sortino presiedere adiversi congressi internazionali su longevità ebenessere al fianco di scienziati di fama mondiale.Egli è stato inoltre nominato docente del MasterUniversitario di 1° Livello “Tecnico dei servizienogastronomici” presso la Libera UniversitàMaria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma. A

ottobre ha presentato la sperimentazionesugli umani sui Livelli della P.C.R. (ProteinaC Reattiva) misurata “pre e post” usodella stuoia. I campioni presi in esamehanno evidenziato una riduzione deilivelli P.C.R. già dopo pochi giorni. Daqui la prova scientifica dell’effetto antin-fiammatorio della stuoia BioFARMAN-TALGICPlus®, ottenuto in maniera as-solutamente naturale ed autonoma du-rante il sonno.Salvatore Sortino è Membro del comitatoscientifico del centro ospedaliero di Bu-tembo-Beni R.D.C. e Membro del comitatoscientifico del forum internazionale per-manente “G. La Pira” su pace, alimenta-zione e ambiente.

Salvatore Latino

SALVATORE SORTINO

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Laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso il Poli-tecnico di Torino, dove è stato anche Assistente

Volontario, Nicola Barone si è poi specializzato in te-lecomunicazioni e come progettista per sistemi tele-matici presso la Scuola Superiore per ManagerGuglielmo Reiss Romoli dell’Aquila. Nel frattempo, egliaveva ottenuto l’abilitazione all’esercizio della profes-sione di Ingegnere, iscritto all’Albo di Cosenza, eaveva iniziato quella che è oggi un’attività ultraquaran-tennale all’interno di una delle principali aziende di te-lecomunicazioni internazionali. Si chiamava ancoraSip, la futura Telecom, quando Nicola Barone vi rico-priva ruoli già di rilievo tra i quali quello di Responsabiledei piani di sviluppo per il mezzogiorno. Il manager haseguito l’evoluzione dell’azienda attraverso tutti i suoipassaggi, dagli anni del monopolio statale alla priva-tizzazione prima e alla successiva liberalizzazione, svi-luppando esperienze e conoscenze in tema di NetEconomy, Progetti di Sistemi Telematici, Progetti Spe-ciali ICT, Piani Telematici Regionali e Digital Agenda.Negli ultimi anni, egli è stato quindi Presidente di Tren-tino Ngn, la società pubblico-privata costituita per rea-

lizzare una rete in fibra ottica nel territorio trentino perpoi essere eletto - cariche che ricopre tutt’oggi - Pre-sidente di Telecom Italia San Marino e Presidente diTN Fiber Srl, con delega a gestire i rapporti con le Am-

ministrazioni locali, le Autorità, nazionali e sovranazio-nali, ed altri enti pubblici e privati nonché per curare lacomunicazione della Società. Nel corso della sua car-riera professionale, Nicola Barone ha ricevuto, tra glialtri incarichi, quelli di Capo della Segreteria Tecnicapresso il Ministero dei Lavori Pubblici e di Vice Presi-dente dell’Azienda Sanitaria Locale Alto Jonio. In qua-lità di esperto, è stato Membro della Commissione diStato del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si èoccupato del C.E.R. (Edilizia Residenziale Sperimen-tale) con l’avvio del “Progetto Pilota” sulla “Città Intel-ligente” ed è stato Membro della Commissione pressola Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli interventipubblici nel Mezzogiorno. Autore di diverse pubblica-zioni, relatore in convegni e seminari, docente di Ma-ster universitari, Nicola Barone è stato destinatario dinumerosi riconoscimenti tra cui quelli di Commenda-tore, da parte del Presidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi,dopo la sua visita in Calabria e di Ca-valiere di San Gregorio Magno con decreto di PapaBenedetto XVI.

Salvatore Latino

NICOLA BARONE

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degliStudi di Ferrara con una tesi in Diritto del Lavoro,

Alberto Bozzo ha conseguito l’abilitazione all’eserciziodel patrocinio legale dinanzi al giudice unico di primogrado e l’iscrizione all’Albo degli Avvocati presso il Tri-bunale di Treviso. Titolare di uno studio legale cheporta il suo nome, Alberto Bozzo si occupa di for-nire alle aziende un servizio completo e costantedi consulenza volto a risolvere le diverse proble-matiche che affliggono oggi le aziende, cercandodi implementare il loro business con particolare ri-ferimento alla visibilità nei propri mercati di riferi-mento sia in ambito nazionale che internazionale.Già docente per conto dell’Enfap (Ente NazionaleFormazione di Apprendisti) di Venezia nei corsi diformazione professionale di apprendistato nellematerie del diritto del lavoro e del diritto sulla sicu-rezza, egli è Responsabile per la Regione Venetodell’area giuridica del network nazionale di profes-sionisti “Studilegali.it”, Consulente legale della so-cietà Eurocredit S.p.a. di Milano in materia divalutazione del credito e dello studio delle meto-dologie di recupero, Mediatore e Conciliatore pro-

fessionista presso l’Ordine degli Avvocati di Treviso, an-noverando anche diverse altre consulenze con societàbancarie e finanziarie. In tale ambito, egli annoveraanche la gestione e amministrazione di una società chesi occupa della formazione dei professionisti nell'ambito

del diritto bancario e della tutela del risparmio a favoredi aziende e consumatori.Attraverso il suo studio, Alberto Bozzo si è occupatodella riforma della legge regionale del Friuli VeneziaGiulia riguardante l'accreditamento delle strutture sa-

nitarie private, oltre che del diritto industriale, conparticolare riferimento alla tutela del design, delmarchio e delle invenzioni industriali, dalla fasedi registrazione e brevettazione, alla tutela insede giudiziaria e dell’assistenza nell'ambitodella redazione di contratti commerciali, di lavoroautonomo, subordinato e para-subordinato. Inol-tre egli ha offerto e offre consulenza in ambitocommerciale finalizzato ad implementare l'exportnegli Stati Uniti, in Cina, a Singapore e in Costad’Avorio.Alberto Bozzo collabora da diversi anni conun’associazione locale per il supporto e il supe-ramento delle deficienze cognitive nei bambini dietà compresa tra i 3 e 14 anni ed è Presidente diuna Associazione amatoriale di tennisti che vantapiù di cinquanta iscritti.

Valeria Bordoni

ALBERTO BOZZO

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il Giornale dell’Accademia

Laureato a pieni voti in Economia e Commercio pressol’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, Marco Cersosimoha iniziato la sua attività professionale presso AccentureS.p.A., primaria società attiva nel settore della consulenzastrategica, dei processi di business e tecnologica. Qui eglisi è occupato per due anni di un progetto di e-businessper una primaria Compagnia di Assicurazioni, parteci-pando all’analisi dei processi relativi alla costruzione e im-plementazione di un sistema di e-commerce per leagenzie. Ha seguito inoltre la startup della Bad Bank diun importante Gruppo bancario italiano. Conseguito unMaster in Corporate Finance presso la Scuola di Dire-zione Aziendale Bocconi, egli ha svolto uno stage pressoil Banco di Brescia (ora Gruppo UBI Banca) al terminedel quale è stato assunto dall’Istituto nel Settore Finanzad’Impresa, ufficio di punta nella prestazione di servizi re-lativi alle operazioni di finanza straordinaria per la primariaclientela corporate, oltre che servizi di consulenza internadi alto livello per la Direzione Generale e la Capogruppo.A partire dal 2007 e per quasi cinque anni, egli è statoquindi Responsabile Finanza e Affari Societari della so-cietà The RS Holding Srl, Capogruppo di un gruppo con

20 società in Italia, Austria, Belgio, Francia, USA, attivonell’organizzazione di viaggi incentive, convention, con-gressi, eventi e gestione di hotellerie di lusso, occupandositra l’altro della pianificazione e reperimento delle risorse

finanziarie, supervisione delle attività di tesoreria e rapporticon le banche e dell’acquisizione di società in Italia e al-l’estero. Terminata questa esperienza, Marco Cersosimoè stato chiamato dalla Società Z.G.Z. Spa a ricoprire l’in-carico di Chief Financial Officer per il Gruppo Pompea,primario gruppo industriale attivo nella produzione e com-mercializzazione di calze e intimo, con società operativein Italia, Spagna, Polonia e Serbia, occupandosi in primapersona di un importante piano di ristrutturazione opera-tiva e finanziaria. Il manager è stato a capo delle attivitànelle aree Amministrazione, Controllo, Finanza, Legale eIT, curando la direzione e il coordinamento delle aree disua competenza. Tornato nel 2013 ad occuparsi del set-tore turistico come Chief Financial Officer in seno all’Ales-sandro Rosso Group, dall’agosto del 2018 MarcoCersosimo è Chief Financial Officer di Morato PaneS.p.A., gruppo con tre società in Italia, attivo nella produ-zione e vendita di prodotti della panificazione, protagonistaimportante nel segmento Backery a livello nazionale, met-tendo così a frutto gli oltre 15 anni di esperienza maturatain primari gruppi di servizi e industriali consumer, operativisia in Italia che all’estero. Salvatore Latino

MARCO CERSOSIMO

Conseguita la Laurea in Giurisprudenza pressol’Università La Sapienza di Roma con una tesi in

diritto costituzionale, Carlo D’Orta (Firenze, 1955) èstato Consigliere/Dirigente della Camera dei Deputatidal 1979 al 2012 per poi svolgere incarichi pubblici divertice in altre amministrazioni. Presso la Cameradei Deputati egli ha ricoperto vari incarichi tra cuiquello di Capo dell’Ufficio Affari Generali e Legalidella Segreteria Generale, Segretario della Com-missione Giustizia, Segretario della CommissioneTrasporti e Capo dell’Ufficio Rapporto di lavoro erelazioni sindacali, oltre che Responsabile degliOsservatori legislativi e giurisprudenziali e per laQualità della legislazione. Già protagonista diun’intensa attività di ricerca scientifica in campogiuridico, Carlo D’Orta è stato docente universi-tario e ha pubblicato monografie e saggi, primadi decidere di dedicarsi alla sua grande passione,l’arte, dapprima frequentando corsi avanzati di pit-tura nell’ambito della Rome University of Fine Arts(RUFA) e un master in fotografia allo IED di Mi-lano, poi dedicandosi allo studio dell’arte contem-poranea e infine concentrando la sua vocazione

sulla fotografia creativa.Focalizzata la sua attenzione sulla fotografia di archi-tettura e il paesaggio, cui ha dedicato serie differenti,dal 2009 Carlo D’Orta ha esposto i suoi lavori in mo-stre personali presso gallerie private e Istituzioni pub-

bliche e in fiere d’arte in Italia, Germania, Francia, Bel-gio, Singapore e altri paesi. Nel 2013 egli ha quindi te-nuto la sua prima mostra personale museale (Biologiadell’Inorganico) nel museo di arte contemporanea Pa-lazzo Collicola di Spoleto. Nel 2015 l’Officina delle Zat-

tere di Venezia ha ospitato, accanto alPadiglione del Guatemala alla Biennale d’Arte,la sua mostra personale “Beyond the Lens”, poiportata anche nel Tempio di Pomona a Salerno.Nel gennaio 2017 il National Museum di Singa-pore ha ospitato un suo evento “one day” dedi-cato alla serie “Vibrazioni”. Nel 2018 il MuseoArchivio Centrale dello Stato a Roma ha ospi-tato, nei mesi di maggio e giugno, la sua mostrapersonale “Eur 42/Oggi. Visioni differenti”.Vincitore o finalista/selezionato in numerosipremi nazionali e internazionali, Carlo D’Ortavede le sue opere presenti in numerose colle-zioni pubbliche e annovera interviste e articolisulla sua arte pubblicate dai maggiori quotidianinazionali, oltre che da diverse riviste specializ-zate come anche su numerose riviste online.

Valeria Bordoni

CARLO D’ORTA

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Flavio Giovagnoli, al termine dei suoi studi, ha affron-tato una dura ma formativa “gavetta” da autista su tuttele strade d’Europa, compresi i Paesi dell’Est, espe-rienza che ne ha forgiato il carattere e preparato ai ruolidi responsabilità che avrebbe affrontato successiva-mente. Dal 1978, egli è stato quindi responsabile delTraffico Intermodale e Multimodale in Europa presso laDirezione Generale del Gruppo Gongrand, uno deiprimi spedizionieri europei sviluppando, all’interno ditale attività e quale unico referente operativo e com-merciale, collegamenti con le varie filiali in Italia e conle consorelle di tutta Europa, con qualche escursionenegli Stati Uniti. Dal 1982 al 1998, Flavio Giovagnoli haricoperto la carica direttiva e commerciale nazionale einternazionale di un’altra società nel settore delle spe-dizioni, mentre dal 1998 al 2000 è stato Direttore Ge-nerale di una Società Consortile, collaborando alcontempo con le istituzioni per l’attuazione dell’attualeCentro Intermodale della Lomellina di Mortara e, poiancora, ricoprendo la carica di Consigliere presso laSocietà Aqua Road Rail Transit che effettuava trasportifluviali di containers lungo il fiume Reno da Basilea al

Porto di Anversa in Belgio, attività svolta fino al 2002.Tre anni dopo, nel 2005, presso il Lingotto di Torino,Flavio Giovagnoli veniva onorato, da parte dell’alloraMinistro dei Trasporti Ugo Martinat, del Premio Mercu-

rio d’Oro Città di Alessandria nel settore Trasporti In-termodali-Multimodali internazionali.Dopo un periodo di riposo, Flavio Giovagnoli ha ripresoun’attività in proprio con una ditta che offre servizi diconsulenza e logistica, cernita ed imballaggio di prodottiortofrutticoli per aziende agricole di frutticoltori con sedea Bologna, Ferrara, Rovigo, Padova, Bolzano e Ve-rona. Dal 2010, quindi, egli è amministratore unico diuna società con sede a Cluj-Napoca in Romania, as-sumendo anche l’incarico di Amministratore Delegatodi altre due società nel paese dell’Est Europeo.Flavio Giovagnoli è accreditato presso la Camera diCommercio Italia-Romania di Roma, con delegapresso la Camera di Commercio Nazionale di Buca-rest, partecipa regolarmente a Forum organizzati dal-l’Ambasciata di Romania in Italia e dal Ministerodell’Agricoltura di Romania, incaricato per piani di svi-luppo agricoli e industriali e impegnato in vari progetti,tra cui la costituzione di una rete di imprese della Re-gione Lazio, con la nomina di manager presso lo StatoRomeno.

Salvatore Latino

FLAVIO GIOVAGNOLI

Astudi di Ingegneria Andrea Malfatti, classe 1957,ha fatto seguire una formazione nella Marina Mi-

litare Italiana, che lo ha accolto nel 1981. A partire dal1984 egli è stato in servizio permanente presso laGuardia Costiera, con il grado di Ufficiale e come taleè stato coinvolto nel coordinamento di diverseoperazioni di soccorso partecipando a missioniinternazionali. Da pilota militare, egli si è formatonegli squadroni di addestramento al volo dellaMarina degli Stati Uniti e ha fatto parte, tra l’altro,del primo equipaggio di volo del nuovo nucleoaereo sulle coste adriatiche. In seguito, ha as-sunto il ruolo di pilota istruttore, occupandosi del-l'addestramento degli equipaggi di volo dellaGuardia Costiera e, più recentemente, si è occu-pato del Coordinamento delle attività legate alprocesso di valutazione dei sottufficiali. A margine della sua attività professionale AndreaMalfatti ha voluto rivolgere la sua attenzione e ilsuo impegno a un’attività in ambito sociale. Ispi-rato dal figlio Nicolò e dalle sue osservazioni inmerito ai comportamenti dei coetanei, il Coman-dante ha creato un’associazione, Drink Or Drive,

della quale è Presidente e con la quale si occupa didiffondere, specialmente nei giovani, la consapevo-lezza dei rischi connessi all'assunzione di alcol primadi mettersi alla guida di qualsiasi tipo di veicolo. L’ini-ziativa è quindi nata per rispondere all’aumento espo-

nenziale degli incidenti stradali e non solo, causati daalterazioni dello stato di attenzione alla guida, fattorefondamentale per circolare con sicurezza e vuole inol-tre incentivare comportamenti rivolti alla guida respon-sabile, al rispetto delle regole, alla prevenzione ed alla

sicurezza. Lo ha fatto e lo sta facendo attraversovarie iniziative per cui i giovani diventano prota-gonisti senza mediazioni di una esperienza di-retta, e testimoni essi stessi della responsabilitàpersonale e sociale che si assume quando ci simette alla guida. Tra le iniziative, quello di unprogetto patrocinato dal Ministero dei Trasportie dall’ACI, un tour che ha attraversato varie cittàdove i partecipanti hanno simulato, con dellevetture, quanto sia pericoloso guidare in stato diebrezza. L’ambizione dell’Associazione creatae guidata dal Comandante Malfatti resta quelladi costruire un sistema di comunicazione forte ecapillare ribaltando gli stereotipi e immaginandoun futuro dove i giovani saranno protagonisti diun rispetto attivo delle regole della sicurezza perse stessi e per gli altri.

Casei

ANDREA MALFATTI

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il Giornale dell’Accademia

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Tiziana Manenti ha conseguito la Laurea in Medicinae Chirurgia con una tesi in Chirurgia Maxillo Facciale,

“Il trattamento degli esiti dei traumi del massiccio fac-ciale”, relatore il Prof. Giorgio Iannetti. Ha quindi fre-quentato per alcuni anni il reparto di riferimento pressoil Policlinico Umberto I di Roma per poi iniziare a eser-citare la libera professione di odontoiatra, con la relativaiscrizione all’Albo dapprima dei Medici Chirurgi e poidegli odontoiatri. Tutt’oggi è titolare di due studi a Romae a Velletri, attraverso i quali segue decine di pazientiche si affidano quotidianamente alla sua preparazionee professionalità. Dal 1996, tuttavia, ella ha voluto allar-gare i suoi orizzonti dedicandosi alla medicina estetica.Qualche anno dopo, conseguiva il Diploma della ScuolaItaliana di Medicina Estetica Biologica presso l’Asso-ciazione Italiana di Omotossicologia, cui avrebbe fattoseguito il diploma, con lode, del corso quadriennaledella Scuola Internazionale di Medicina Estetica Fate-benefratelli di Roma. Ancora, Tiziana Manenti ha con-seguito il Master di Medicina Estetica e Wellness del-l’Università di Palermo del quale oggi è docente.Intensa e qualificata l’attività di relatrice in diversi eventi

specializzati: ha presentato il suo lavoro “La rilevanzadei volumi nell’armonia e ringiovanimento del volto inMedicina Estetica” al Congresso della Società Italiana

di Medicina Estetica (SIME) e dell’Accademia ItalianaDi Medicina Estetica (AIDME) di Roma, poi anche inlingua spagnola al Congresso Internazionale di MedicinaEstetica di Madrid. Già Segretario e moderatrice in piùsessioni ai Congressi della Società Italiana di MedicinaEstetica, vi è intervenuta come relatrice nel 2017 con illavoro ‘’Lifting Armonico Multilevel’’ e nel 2018 con larelazione ''Profiloplastica non chirurgica nell'Armonia eringiovanimento del volto’’. Oggi, oltre alla libera pro-fessione di odontoiatra, Tiziana Manenti esercita anchequella di Medico Estetico, esperta nelle tecniche iniettivea base di filler, botulino, per correggere i volumi e lerughe del volto e protocolli terapeutici di Medicina Omeo-patica. Ella è inoltre consulente presso il Centro poli-funzionale Albamedica di Albano Laziale che vanta unostaff di eccellenza in vari campi della salute e del be-nessere.Tiziana Manenti è socia della Società Italiana di MedicinaEstetica, della Federazione Italiana Medici Estetici, del-l’Accademia italiana Ortodonzia Tecnica e della Asso-ciazione Italiana Terapia Estetica Botulino.

Valeria Bordoni

TIZIANA MANENTI

Nato a Gorle, in provincia di Bergamo, nel 1958,Luigi Roberto Premarini ha iniziato la sua attività

lavorativa come Dirigente di un calzificio, responsabiledi tutte le mansioni del ciclo produttivo e con la gestionetecnica di 30 collaboratori. In seguito, egli sarebbe statoDirettore Generale di un altro calzificio, ove ha maturatosignificative esperienze di marketing, amministrazione,trattative sindacali e relazioni esterne. Tali esperienzelo hanno spinto ad intraprendere un’attività in proprionel settore: nel 1993 egli ha quindi fondato la PocketSrl, azienda commerciale tessile per grossisti, GrandeDistribuzione Organizzata, Grandi Negozi e Punti Ven-dita Diretta. Nel 1996, egli decise di rivolgere altrove isuoi interessi professionali ed imprenditoriali fondandouna nuova società, la Premax, operativa nel settorecommerciale, di consulenza e di formazione evoluta,ponendosi lui stesso come “esperto relazionale”, figuraallora emergente nell’ambito economico e produttivo.In quegli stessi anni, a cavallo tra i due secoli, Premariniiniziava un’attività di imprenditore nel network marke-ting assicurativo in una società ove ha ricoperto il ruolodi Managing Director abilitato a gestire, formare e gui-dare un team di persone in ambito previdenziale. Dopo

una breve interruzione, egli avrebbe ripreso a collabo-rare con tale azienda, creando e gestendo gruppi diprofessionisti indipendenti.Nel frattempo, Luigi Roberto Premarini è stato incari-cato promotore da Monte dei Paschi di Siena e da

Banca Agricola Mantovana per l’informativa sulla fi-nanza derivata a circa 200 enti locali lombardi; è statopoi broker delle telecomunicazioni e Direttore Commer-ciale con delega a formazione e ricerca del ConsorzioSviluppo Sud, Coadiuvante del Progetto Formativo Si-cilia “Dale Carnagie Italia” e interlocutore in Italia, Eu-ropa e Nord Africa per il settore industriale, agricolo eturistico.Dal 2005 egli si è quindi dedicato a sviluppare il pro-getto “QForm - Esperti Relazionali” che lo ha visto of-frire le sue consulenze a primarie aziende di vari settori.Altre aziende ma anche Enti Locali, Imprese e profes-sionisti hanno usufruito della sua competenza nei set-tori del marketing, della formazione e dello sviluppomentre lui ampliava il suo impegno professionale qualeArea Manager di una azienda specializzata in “beni dirifugio” e Area Manager nel primo network italiano afare impresa nel mercato finanziario offrendo opportu-nità di carriera senza investimento e con formazionecompleta.Oggi ‘Esperto Relazionale’ nelle nuove applicazioni tec-nologiche di Trading, Blockchain, Criptovalute e Fintech.

Casei

LUIGI ROBERTO PREMARINI

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Conclusi gli studi superiori, Luca Savio (Manerbio, BS,1974) si è specializzato presso l’Istituto della Moda Ma-rangoni di Milano. Il suo primo incarico professionale,svolto per sei anni, è stato con il Gruppo ManerbiesiSpa, una società bresciana operante nel settore dell’ab-bigliamento per la Grande Distribuzione Organizzata;qui egli è stato dapprima Chief Procurement Officer epoi Chief Operation Officer, affiancando la proprietà nellosviluppo di unità produttive dislocate in Portogallo, Ro-mania e Moldavia. Nel 2005, Luca Savio assumevaquindi l’incarico di amministratore della società di famiglia,Studio Diesis Srl, attività operante nel settore della modafemminile nel segmento di mercato del lusso, collabo-rando al contempo, in qualità di consulente marketing,con la Wear Design International Ltd nel lancio e sviluppodel marchio “Kelto” sul mercato nazionale e internazio-nale. Nel 2013, egli costituiva la sua prima società, laConfezioni Velvet Srl, ricoprendovi il ruolo di Chief Exe-cutive Officer sempre operante nel settore moda femmi-nile di lusso. Egli ha impostato l’attività con un sistemaproduttivo in grado di realizzare ogni idea, dal progettodei modelli alla confezione di prototipi, campionari e pro-

duzioni, con personale altamente qualificato e strumen-tazioni all’avanguardia, ciò che ha attirato l’attenzione dialcuni clienti di livello internazionale. Dal 2007 a tutt’oggi,

con questa società, Luca Savio ha sviluppato, infatti,rapporti commerciali con marchi di abbigliamento comeGianfranco Ferrè, Dolce & Gabbana, Valentino, Prada,Louis Vuitton e Tom Ford. Oggi, pur proseguendo la col-laborazione con marchi e aziende in tutto il mondo, Con-fezioni Velvet Srl ha creato e acquisito marchi, come“Studio Diesis” prodotto in Italia e distribuito prevalente-mente in Cina e “EllEssE” sempre prodotto in Italia e di-stribuito in tutto il mondo. Sempre teso alla ricerca e al-l’innovazione, con la sua azienda egli ha affiancato ilPolitecnico di Milano nella “Ricerca e sviluppo dell’impiegodi materie tessili vegetali biologiche nel settore moda”.Ha inoltre promosso la collaborazione con alcuni istitutiscolastici, per raffinare le conoscenze accademiche chegli studenti hanno acquisito sui banchi di scuola.Membro del consiglio direttivo nel neo costituito consorzio“Eccellenza Moda Bresciana”, Luca Savio è socio fon-datore con il fratello Edmondo Mosè, compositore e di-rettore d’orchestra, della società Micrologus, attiva nel-l’ambito della promozione e organizzazione di eventiculturali.

Valeria Bordoni

LUCA SAVIO

Nata a Pesaro, Liliana Secchiaroli ha conseguito laLaurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università

La Sapienza di Roma, dove ha anche conseguito l’abili-tazione all’esercizio della professione. A una esperienzadi Medico Esercitatore presso la Cattedra di Clinica Psi-chiatrica, ella ha fatto seguire un tirocinio pratico ospe-daliero in Psichiatria presso l’Ospedale Policlinico Um-berto I come pure in Neurologia, giungendo a conseguireil Diploma di Specialista in Psichiatria, sempre pressol’Università La Sapienza di Roma.Vincitrice di concorso per la Ia qualifica professionale diMedico di ruolo presso il disciolto I.N.A.M., per circa diecianni Liliana Secchiaroli è stata assistente medico e inseguito assistente psichiatra in varie Unità SanitarieLocali conseguendo, alla fine degli anni ’80, l’IdoneitàNazionale a Primario di Psichiatria. Quale vincitrice diconcorso pubblico, ha ricoperto l’incarico di Primario Psi-chiatra nella USL RM35( territorio di Anzio-Nettuno)oveha aperto un Centro Diurno e una Casa Famiglia per gliutenti del Dipartimento di Salute Mentale. In seguito hadiretto varie strutture territoriali e riabilitative (Centri diSalute mentale, Centri diurni e Case Famiglia) nel terri-torio della ASL RM H (territorio che comprendeva i Co-

muni di Anzio, Nettuno, Pomezia, Velletri, Frascati, Ciam-pino e Albano), prima di terminare la sua esperienza inambito pubblico e iniziare ad esercitare la libera profes-sione come psichiatra e psicoterapeuta con un propriostudio professionale nella Capitale.

Liliana Secchiaroli ha svolto, nel corso della sua carriera,un’intensa attività di insegnamento in Corsi di Laurearelativi alla professione sanitaria, presso l’Università Sta-tale “La Sapienza” e l’Universita’ di Tor Vergata di Roma: a tutt’oggi, presso l’Università Europea di Roma, detienel’insegnamento del corso: “L’Organizzazione dei servizinella sanità italiana e prospettive di lavoro” per la LaureaTriennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e per laLaurea Magistrale in Psicologia. Ha inoltre fatto parte didiverse Commissioni Nazionali, sia presso la RegioneLazio che presso il Ministero dell’Economia e delle Fi-nanze, sia presso il Ministero della Salute; è stata Com-ponente, in qualità di membro esperto, della Commis-sione Salute mentale dell’Ordine provinciale di Romadei medici e degli odontoiatri.Ha partecipato e partecipa a innumerevoli convegni na-zionali, europei e mondiali, è stata relatrice e moderatricein svariati convegni, ha aderito a Società Professionali eScientifiche e ha fatto parte del Comitato di Direzione edel Comitato di Redazione di Riviste e Periodici Scientifici,alcuni dei quali si sono avvalsi della sua diretta collabo-razione nella redazione di articoli e libri.

Valeria Bordoni

LILIANA SECCHIAROLI

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Nato a Potenza nel 1962, Giustino Setteducati è unvalente libero professionista nei settori della pro-

gettazione elettrica, elettronica e sicurezza negli am-bienti di lavoro. Titolare dello “ STUDIO TECNICOSETTEDUCATI “ con sede a Rionero in Vulture in pro-vincia di Potenza, egli è anche consulente di varieaziende di livello internazionale tra le quali citiamo laBTicino S.p.A., la Siemens S.p.A., la American PowerConversion (A.P.C.), la IBM, la Philips e la Dehn. Rag-guardevole, oltre all’attività professionale, quella di do-cente in corsi e seminari, in particolare sui temi della“Tecnica della Sicurezza Elettrica” di cui è qualificatoesperto anche per gli aspetti normativi CEI, legislativie comunitari. Da molti anni, Giustino Setteducati è anche intensa-mente impegnato in ambito culturale. Egli è CoordinatoreRegionale Basilicata del Movimento Gaetano Salvemini(nato nel 1962 per volontà del nipote del deputato so-cialista che fu maestro di cultura storica e di etica poli-tica). Promotore di Convegni di studio su vari problemipolitico-giuridico-sociali, il Movimento dispone di un pe-riodico internazionale “ L’Attualità ”, di cui Giustino Set-

teducati è stato nominato Capo Redattore per la Re-gione Basilicata. Il prof. Giustino Setteducati fra i mol-tissimi convegni organizzati e coordinati, ha organizzatoe coordinato anche un convegno sul tema “La questionemeridionale e Diritti Umani violati” che si è svolto con ilpatrocinio del Comune di Rionero in Vulture presso il

“Palazzo Giustino Fortunato”(in cui il grande GaetanoSalvemini è stato ospite di Giustino Fortunato, uno deipiù importanti studiosi della “Questione Meridionale”,nativo della cittadina della Lucania) suscitando grandeinteresse presso i cittadini e vasta eco sulla stampae sulle emittenti televisive. Insignito della carica onorifica di coordinatore per lepubbliche relazioni della “Camera Europea dell’Alta Sar-toria”, Sostenitore della Fondazione Biomedica “FuturaOnlus”, il prof. Giustino Setteducati è Senatore Acca-demico della “Norman Academy” (Miami Florida), un'As-sociazione non profit incorporata nello Stato americanodella Florida, operante in Italia in piena adesione aitrattati d'amicizia e reciprocità italo-americani, libera isti-tuzione, apolitica e apartitica di Arti , Lettere , Scienze ,Umanitaria e della difesa dei Diritti Umani nelMondo. Inoltre il prof. Giustino Setteducati è Senatoree Consigliere Diplomatico dell’ “Union Mondial States”(Organization Intergovernamental of States ) ( UnioneMondiale degli Stati ) Organismo costituito ai sensidella convenzione di Vienna del 1961.

Salvatore Latino

GIUSTINO SETTEDUCATI

Nato nel 1936, Agostino Storico ha conseguito laLaurea in Scienze Statistiche presso l’Università

degli Studi La Sapienza di Roma, quando già esercitavada alcuni anni l’attività di consulente del lavoro, chesvolge tutt’ora a Roma. Dopo la laurea, quindi, egli haampliato le sue competenze professionali al settoredella consulenza tributaria mentre proseguiva ad arricchirela sua formazione conseguendo un attestato di specia-lizzazione in tecnica antiinfortunistica rilasciato dall’EnteNazionale per la Prevenzione degli Infortuni, un attestatodi aggiornamento professionale tributario e un attestatodi specializzazione presso l’ENASARCO. Egli ha inoltreconseguito l’Iscrizione all’Ordine dei Consulenti delLavoro, a quello dei Periti Tecnici di Roma, all’Albo degliAgenti di Assicurazione e le iscrizioni presso il Tribunaledi Civitavecchia e Velletri quale curatore fallimentare eal Registro dei Revisori legali dei Conti.Da Revisore, Agostino Storico si è occupato della RiservaNaturale Regionale Nazzano-Tevere Farfa, ha svoltoattività presso l’Agenzia Territoriale per l’Edilizia Residenzialedella Provincia di Roma, presso la Fondazione Operandidella British Tobacco Italia Onlus e presso l’AgenziaLazio Lavoro, tutt’ora Revisore legale dei Conti presso

la società Interconsulting Srl., della quale è stato giàSindaco. Altri impegni professionali di Agostino Storicosono stati quelli di Presidente del Collegio dei Revisoridella GE.PO. Spa, di membro esperto della Segreteria

Tecnica della Conferenza Regione Lazio - Ordini eCollegi Professionali, di Commissario Liquidatore di unasocietà cooperativa per azioni in liquidazione coattaamministrativa, nominato con Decreto ministeriale delMinistro dello Sviluppo Economico e di ConsigliereDelegato presso la Società Casa del Miele S.p.A.Già Agente di Assicurazione della Compagnia La Pe-ninsulare e subagente della Fondiaria Assicurazioni,Agostino Storico è a oggi Consulente Tecnico d’Ufficiopresso il Tribunale di Roma e Commissario Liquidatore,attività nelle quali prosegue a mettere a disposizione lasua solida preparazione e la sua esperienza ultracin-quantennale, svolta sempre con grande senso di re-sponsabilità e ottime capacità di comunicazione e dimediazione.Tra le altre attività svolte attraverso gli anni da AgostinoStorico vi sono quelle di Segretario amministrativo peroltre 13 anni di un partito politico del quale è stato ancheResponsabile nazionale della portualità italiana.Ha ricevuto l’onorificenza di commendatore al meritodella Repubblica Italiana conferitagli dal Presidente dellaRepubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Salvatore Latino

AGOSTINO STORICO

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L’Arte del Valdobbiadene

Dal 1925, la famiglia Girardi possiede e coltiva vigneti nelle colline di Farra di Soligo territorio del Valdobbiadene. Girardi è l’essenza da più di mezzo

secolo di tradizioni e passioni.

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il Giornale dell’Accademia

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Come possiamo pensare di pren-derci cura degli altri, siano essi

le persone a noi più vicine, a partiredalla nostra famiglia, o prendercicura delle persone che hanno piùbisogno se, prima di tutto, non ciprendiamo cura di noi stessi? Comepossiamo pensare di lavorare, didare lavoro, di offrire il nostro con-tributo alla crescita della società, dipoterci relazionare e vivere in ar-monia con gli altri e ampliare i nostriorizzonti economici e culturali seignoriamo l’importanza della tuteladella nostra salute e del nostro be-nessere? Partendo da questo as-sunto, l’AEREC, l’Accademia Euro-pea per la Relazioni Economiche eCulturali, ha intrapreso da qualcheanno un percorso virtuoso di infor-mazione e sensibilizzazione sui temidella salute e della prevenzione,dando sostanza ai suoi valori fon-dativi che includono la consapevo-lezza della responsabilità di miglio-rare, per quanto è possibile aciascuno, la condizione umana.L’AEREC lo ha fatto ancora unavolta il 30 novembre 2018, collo-cando il tema dell’innovazione incampo medico, diagnostico e tera-peutico, in apertura della sessioneconvegnistica che inaugura le Con-vocazioni Accademiche, rinnovando

la patente di priorità rispetto ad altritemi pure di grande importanza chesono stati adeguatamente sviluppatida quegli autorevoli esperti che pun-tualmente, ormai da diversi anni, ri-spondono al richiamo dell’organiz-zazione presieduta da ErnestoCarpintieri e che ha tra le sue co-lonne fondanti e operative la VicePresidente Carmen  Seidel, chedella difesa del diritto universale allasalute ne ha fatto una vera ragionedi vita, anche nella sua qualità diPresidente del “braccio umanitario”dell’AEREC, Missione Futuro Onlus. La sede era ancora una volta quellaprestigiosa dell’Aula dei Gruppi Par-lamentari della Camera dei Deputatie a moderare gli interventi sul temaè stato il Cerimoniere dell’AERECl’Avv. Flaminio Valseriati che, dopouna breve introduzione, ha cedutola parola al Prof. Antonio Carlo Ga-loforo, Docente del Master di Os-sigeno-Ozono Terapia presso l’Uni-versità di Pavia, Presidente delDistretto di Brescia di AEREC emembro del consiglio direttivo dellaSocietà Scientifica italiana di Os-sigeno-Ozono Terapia SIOOT. Titolodel suo intervento: “Ambiente salute. Qualità dell’acquaper vivere meglio”.“La salute” – ha esordito lo studioso

– “è un bene che noi decliniamo siaper quanto riguarda l’aspetto prima-rio che per quanto riguarda l’am-biente in cui viviamo, perché ancheun ambiente sano è garanzia dellenostre condizioni di salute. Adessovi presenterò una breve riflessionesu quello che può significare la pos-sibilità di fruire di un’acqua sana edi quello che significa poterla man-tenere tale e quindi garantire a noie ai nostri cari una qualità di vitamigliore”. Al termine della proiezione di unbreve filmato sull’argomento, il Prof.Galoforo ha ripreso: “L’acqua è undiritto e l’acqua è di tutti ma noisiamo costretti spesso ad utilizzarel’acqua in bottiglia perché non ci fi-diamo della qualità dell’acqua delnostro acquedotto, fonte possibiledi contagi. Da dove viene l’acquapotabile, cioè quella che noi utiliz-ziamo quotidianamente? L’acquapotabile può essere freatica, quindipurificata in modo che non contengaagenti contaminanti; essa, di solito,viene pompata dal terreno attra-verso pozzi. Poi esiste l’acqua disuperficie che proviene dai fiumi, la-ghi e corsi d’acqua; so che Roma,ad esempio, ci si approvvigiona ingran parte dal Lago di Braccianoma bisogna sapere che i sistemi di

depurazione sono molto costosi. Pergarantire la qualità dell’acqua vieneimmesso cloro negli acquedotti. Pur-troppo il cloro, che ci era stato im-posto a livello internazionale dopola Seconda Guerra Mondiale comedisinfettante, non è garanzia di di-sinfezione totale dell’acqua stessa”. “Il 66% della popolazione è servitada un sistema di acqua soprattuttosuperficiale; questa è l’acqua cheutilizziamo normalmente. Ma la no-stra acqua è sicura? Questo è il pro-blema. Negli ultimi tempi abbiamoavuto un’epidemia in termini nume-rici piuttosto importante, poi ab-biamo avuto un’emergenza legio-nella nel territorio del bresciano nelperiodo settembre-ottobre, e lacausa era l’acqua. Tenete presenteche il riscaldamento dell’acqua nonpermette di depurarla: scaldandolafino a 60-70° l’acqua può addiritturaaumentare la carica batterica. Sol-tanto lo shock termico, ovvero latemperatura di 80-90° permette didepurare l’acqua. Dunque ogni voltache noi apriamo l’acqua dovremmofar scorrere a lungo l’acqua freddae non calda, in modo da permetterea eventuali residui batterici di fuo-riuscire dai nostri rubinetti”. “Esiste un ente che si chiama IBWAil quale manda annualmente i suoi

Ambiente, medicina nucleare e nanotecnologieL’AEREC per il futuro della ricerca e del benessere

� Il Convegno AEREC su prevenzione, salute e benessere

“Ambiente e salute - Qualità dell’acqua per vivere meglio”, “Nuovi approcci della Medicina Nucleare”, “Le nanotecnologie. Nuovi scenari nellaricerca farmaceutica”. Questi i temi svolti da autorevoli esperti in occasione del Convegno promosso dall’AEREC il 30 novembre 2018 pressol’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

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incaricati per controllare non soltantol’acqua potabile ma anche l’acquain bottiglia, verificando che rispon-dano a determinate caratteristichedi salubrità. Oggi ciascuno di noiha la possibilità di fare esaminare aquesto ente l’acqua di rubinetto, seha dei dubbi, preoccupazioni o pensache tra i propri familiari ci siano pro-blematiche relative alla salubritàdell’acqua”.“Il Decreto Legislativo n. 31 del 2febbraio 2001, poi modificato neltempo, ha stabilito quali sono i criteriminimi per considerare l’acqua po-tabile, ovvero cosa deve essere pre-sente e cosa deve essere in caricaminima. L’escherichia coli e gli en-terococchi, ad esempio, devono es-sere assolutamente 0 su 100 millili-tri, non è permesso che ci sianominime cariche batteriche. Nell’ac-qua venduta in bottiglia, invece, lacarica dei batteri deve essereuguale a 0 sui quantitativi di 250ml.Ma non sono solo i batteri ad essereeventualmente presenti nell’acqua,ci sono anche i contaminanti che, aparte i batteri prima citati e quelliparticolari come alghe, elminti, en-terovirus, funghi, protozoi, stafilo-cocchi, possono essere presenti an-che i chimici, ovvero i chimiciinorganici (come i nitriti, i nitrati, imetalli pesanti) e i chimici organici(trielina, idrocarburi e alcuni micro-biologici). Pensate che alcuni Co-muni, quando si trovano ad avereun eccesso di inquinanti, fanno undecreto per innalzare il livello mi-nimo di potabilizzazione dell’acquarisolvendo così il problema. Questi

inquinanti sono responsabili di di-verse patologie: gli elminti che pro-vocano la elmintiasi, quindi problemidi vermi a livello intestinale e chepossono essere presenti negli ac-quedotti. Un altro problema è, tral’altro, rappresentato dalla man-canza di manutenzione delle tuba-ture che sono responsabili sia dellaperdita di acqua che di infiltrazionidi sostanze dall’esterno delle tuba-ture; possono infiltrarsi i protozoiche danno forme dissenteriche(giardiasi, dissenteria amebica), ibatteri che possono portare tifo, pa-ratifo, colera ecc. e altri virus re-sponsabili di gastroenteriti ed epatiti.Ma il problema principale è la legio-nella, perché essa può essere mor-tale; non è una gastroenterite, nondà il vomito o sintomi che si possonoesaurire in qualche giorno”.“Un tempo i tubi di casa erano fattiin rame ma il rame era costosissimoe quindi ora non viene più utilizzato.Però il rame garantiva una sterilitàcompleta perché il biofilm non at-tacca il metallo e non si forma su diesso. Oggi i tubi sono, in maggiorparte, in materiale plastico e, anchesolo dopo pochi mesi, si forma unbiofilm di calcite e aragonite e tuttele colonie batteriche possono infil-trarsi lì e restare quiete finché latemperatura dell’acqua non si ri-scalda. Questo provoca nel tempoanche una sensibile riduzione delflussi dell’acqua, non perché lapompa non funzioni ma perché al-l’interno del biofilm ci sono i batteri”.“In Italia si è verificato un aumentodel 17% dei casi di legionellosi nel

2017 rispetto al 2016 in cui si eranoregistrati circa 1700 casi con untasso di mortalità del 10-15%. Pol-monite da legionella, che si contraenon solo bevendo l’acqua con la le-gionella ma anche semplicementeavvicinandosi al lavandino per la-varsi il viso, respirando delle micro-gocce che vanno nei polmoni. Puòsuccedere nella doccia, nell’idro-massaggio, in piscina, o anche neilavandini. Per questo è stato istituitoun decreto che raccomanda la va-lutazione del rischio di esposizione,ma con direttive spesso disattese,come ha dichiarato la Dott.ssa Ricci,infettologa dell’Istituto Superiore diSanità”.“Cosa possiamo fare? Alcuni di voimi conoscono e sanno che mi oc-cupo di ozonoterapia ma forse nonsanno che me ne occupo anche alivello ambientale. I sistemi di disin-festazione attuale sono il cloro, loshock termico ovvero caldaie pro-grammate per arrivare, ogni tanto,a 80-90° e quindi distruggere le co-lonie batteriche ma soprattuttol’ozono. Perché l’ozono, oltre ad eli-minare i virus, i batteri e funghi, per-mette di abbattere anche i metallipesanti (ferro, manganese, nitrito),elimina i pesticidi che potrebberoessere finiti casualmente nell’acque-dotto e presenta grossi vantaggi ri-spetto all’acqua trattata con il cloro.L’acqua trattata con il cloro, adesempio, ha un odore particolarementre l’ozono non lascia nessunodore. Il sapore dell’acqua trattatacon l’ozono è assolutamente neutro,mentre il cloro è sgradevole; il colore

dell’acqua ionizzata è completa-mente cristallino mentre l’acqua clo-rata tende a essere gialla. Ma la dif-ferenza è soprattutto nell’attivitàcontro virus, batteri e funghi: il cloronon svolge nessuna attività contro ivirus. Si pensi a come, in piscina, sipossono contrarre funghi e verru-che. Ciò accade proprio perché ilcloro non svolge nessuna azionecontro i virus. Al contrario l’ozono ètotalmente virucida”.“L’attività sulle molecole organichedell’ozono è totale mentre quella delcloro è nulla, come pure l’attività di-struttiva contro alcuni miceti. Il cloroha quindi un’azione protettiva moltolimitata, non dà garanzia assolutadi salubrità. Un albergo è stato trat-tato con ozono: in alcune stanzeera stata trovata una grossa quan-tità di colonie di legionella; clientiche andavano a farsi una docciaerano potenzialmente vittime di le-gionellosi, magari a distanza di unmese. L’impianto per il trattamentocon l’ozono ha consentito di depu-rare completamente l’acqua; unavolta immessa acqua ozonizzata,su tutte le stanze analizzate a di-stanza di tempo, il risultato à statol’assenza di colonie di legionella”.“L’ozono è un grosso presidio siadal punto di vista preventivo che te-rapeutico, di cui non parlerò oggiperché la conferenza non riguardal’aspetto medicale. Dico solo cheio ho trattato pazienti che erano for-temente immunodepressi e cheavevano contratto la legionellosi,sottoponendoli ad immunoterapiacon prelievo del sangue, ozonizza-

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il Giornale dell’Accademia

Antonio Galoforo Gapriela Capriotti

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zione del sangue e rinfusione delsangue ozonizzato. Questo ci hapermesso di risolvere alcuni pro-blemi gravi soprattutto sui pazientiormai considerati terminali, agendoin maniera sinergica con la terapiaantibiotica”. “Per terminare, il messaggio è: fatecontrollare l’acqua di casa per la vo-stra sicurezza, non è necessario uti-lizzare per forza l’acqua in bottiglia.E ribadisco che l’acqua è un benecomune che va condiviso, è un di-ritto e quindi cerchiamo di proteg-gerci anche nel suo utilizzo”.L’intervento successivo è stato acura della Prof.ssa Gabriela Ca-priotti, del Dipartimento di ScienzeMedico-Chirurgiche e MedicinaTransnazionale della Facoltà di Me-dicina e Psicologia dell’UniversitàLa Sapienza e ha riguardato il temadei “Nuovi approcci della MedicinaNucleare”.“Spiegherò cos’è la medicina nu-cleare partendo da una definizionedell’imaging, che è un procedimentoattraverso il quale possiamo vederedall’esterno un processo altrimentinon valutabile. La diagnostica perimmagini comprende un’immaginesquisitamente morfostrutturale cioèquelle radiologiche che permettonouna valutazione atomostrutturaledegli organi e degli apparati e anchedelle lesioni e immagini squisita-mente funzionale e molecolari comequelle medico nucleari, grazie allequali è possibile studiare esclusiva-mente i processi funzionali. La me-dicina nucleare che si avvale del-l’utilizzo di radiofarmaci presentaapplicazioni diagnostiche e terapeu-tiche su quasi tutti gli organi ed ap-parati”.“Nell’arco di questi ultimi anni stiamospostando il nostro interesse daquella che è la medicina nuclearetradizionale, attraverso la quale pos-siamo studiare esclusivamente iprocessi fisiopatologici, alla medi-cina nucleare molecolare che invecesi basa sulla caratterizzazione diogni singolo processo fisiologico,espressione recettoriale, espres-sione genica e quant’altro. La mas-sima applicazione della medicinamolecolare è chiaramente in ambitooncologico, dove noi possiamo stu-diare, in un modo oramai quasi ade-guato, la cellula tumorale in tutti i

suoi aspetti, dalla vitalità alla proli-ferazione, all’espressione antigenicaalla morte qual è la apoptosi e delmicroambiente ospite della cellulatumorale stessa”.“Questi studi vengono eseguiti gra-zie allo sviluppo della radio farmaciache ha permesso di studiare deter-minati processi e quindi modificaresia l’approccio diagnostico chequello terapeutico dei pazienti.Importante, negli ultimi 5-6 anni, èil planning radioterapico che è statomodificato perché per ora, in molticentri, la radioterapia è eseguibilesoltanto attraverso l’esame TC; noiall’Ospedale Sant’Andrea di Romama anche in molti altri centri fac-ciamo radioterapia su valutazionemetabolica, quindi andiamo a ca-ratterizzare il target volume rispettoal total volume di una valutazioneoncologica, limitando la radio espo-sizione dei pazienti. “Il metabolismo proteico: il suo stu-dio ha modificato l’approccio onco-logico cerebrale; una Pet con radiofarmaci è estremamente più speci-fica rispetto all’imaging morfologico,quale la risonanza, nel fare una dia-gnosi differenziale tra una radione-crosi e una recidiva oncologica”.“La Metionina, marcata con il Car-bonio, è l’unico radio farmaco a di-sposizione per stabilire la chirurgiaradioguidata, quindi la biopsia dellelesioni cerebrali. Radio farmacicome la fluorodopa, invece, con-sentono di studiare i tumori neuro-endocrini, tumori aggressivi che sicaratterizzano male anche all’ima-

ging morfologico”.“Questo significa che ogni tipo dicellula oncologica presenta un me-tabolismo e una caratterizzazionemolecolare diversa che noi oggipossiamo studiare. I tumori neuro-endocrini possono essere anchestudiati - almeno a livello sperimen-tale; purtroppo il radio farmaco ne-cessario, il triptofano radio marcato,che studia il meccanismo della se-rotonina, non è attualmente dispo-nibile”. “Il metabolismo fosfolipidico è tipicodella prostata e grazie alla colinapossiamo caratterizzare lesionicome recidive sulla loggia prosta-tica. La colina dà una recidiva nellaloggia e il paziente risulta negativoal FDG, questo perché le celluleprostatiche si nutrono solo di lipidi,dando un metabolismo prevalente-mente lipidico. Abbiamo avuto casidi metastasi ossea non visibile al-l’esame topografico, questo perchéle alterazioni di funzione precedono,anche di molto tempo, le alterazionimorfostrutturali. Di fronte ad un’al-terazione biochimica di malattia èquindi preferibile fare un esame sen-sibile come la PET anziché rivolgersiad altre metodiche morfostrutturali”.“La proliferazione cellulare può es-sere studiata con altri radio farmacicome la fluorotimidina e la carbo-niotimidina, questo perché questiradio farmaci entrano nella biosin-tesi del DNA ma, a differenza dellebasi, non vengono degradate”.“L’ipossia è un altro fattore del mi-croambiente estremamente impor-

tante perché la sua presenza nel-l’ambiente neoplastico modifica laradiosensibilità del tumore; se c’èipossia il tumore non risponde. Equesto è stato dimostrato anchemediante studi PET dove cellule chehanno un rapido washout del radiofarmaco ipossico non sviluppano re-cidiva nel tempo mentre, al contra-rio, pazienti che avevano una riten-zione del tracciante ipossicosviluppano, a breve distanza daltrattamento radioterapico, una reci-diva di malattia”. “Ancora, abbiamo l’angiogenesi, unaltro aspetto estremamente impor-tante della biocrescita tumorale; viparlo quindi del PSMA, uno degliultimi ritrovati tra i radio farmaci cheattualmente in Italia è possibile uti-lizzare soltanto previa approvazionedel Comitato Etico quindi per studisperimentali”. “Infine i Recettori della Somatosta-tina che hanno modificato la storiadei tumori neuroendocrini soprat-tutto dell’apparato digerente; la so-matostatina marcata con il 68Gallioè in grado di fornire immagini deltumore neuroendocrino. Cambiandoil solito isotopino al posto del Galioe mettendo Lutezio e Ittrio-90 è pos-sibile effettuare terapia radio recet-toriale e arrivare anche alla com-pleta guarigione dei pazienti”.“L’approccio molecolare alle pato-logie e soprattutto alle patologie on-cologiche, permette quindi di stu-diare il processo neoplastico sottomolteplici aspetti potendo eviden-ziare diverse caratteristiche biologi-che. Si arriverà a un futuro in cuinon ci sarà solo una diagnosi inte-grata ma anche un cocktail di far-maci, nel mio caso cocktail di radiofarmaci, che possono aggredire unaneoplasia da molteplici punti di vi-sta”.Al termine dell’intervento, il modera-tore Valseriati ha osservato come lamedicina abbia fatto passi da gigantenegli ultimi anni, al punto che lastessa medicina nucleare è ora mo-lecolare e consente di potere effet-tuare con successo la prevenzioneoncologica. Ha quindi ceduto la pa-rola alla la Dott.ssa Camilla Chke-venhueller Borghese, Presidentedi IBI Lorenzini, per il suo interventosul tema “Le nanotecnologie. Nuoviscenari nella ricerca farmaceutica.”Camilla Chkevenhueller Borghese

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“Sono contenta di essere qui oggiperché i valori che la vostra Acca-demia promuove tra i suoi membrinel mondo sono molto vicini a quelleche il Prof. Giovanni Lorenzini,quando fondò l’azienda 100 anni fa,intendeva promuovere. Infatti l’ope-rosità dell’uomo, le sue capacità ela internazionalizzazione sono tuttielementi che hanno contraddistintol’evoluzione dell’Istituto BiochimicoItaliano che, fin dai primi passi, pro-duceva e vendeva la vitamina Lo-renzini anche in Brasile e negli StatiUniti; l’internazionalizzazione èsenza dubbio un valore che ci ac-comuna tutti ancora oggi. Inoltre ilmotto dell’Accademia, fare del benefacendoci del bene, è anch’esso vi-cino al nostro. Con questa filosofiaquest’anno, in occasione dei 100anni dell’azienda, abbiamo finan-ziato una borsa di studio a tre far-macisti del Camerun perché avvias-sero la loro attività nel loro paese”.“Nella nostra sede produttiva pro-duciamo antibiotici che commercia-lizziamo in tutto il mondo con l’au-torizzazione di tutte le agenzie delfarmaco mondiali. Facciamo ancheparte di una piattaforma europea -ETPN, Nano medicine EuropeanTechnology Platform - per la nanomedicina e in particolare per la nanoterapia e il delivery. Come abbiamoascoltato nell’intervento precedente,la nano medicina oggi si applica sianella diagnostica che nell’imaging.Però si può applicare anche neivaccini e soprattutto nella medicinarigenerativa”.“Io vi parlerò di alcuni dei progettigià finanziati e che l’Istituto Biochi-mico sta seguendo; uno di questi èil B-Smart, che è finanziato dallaComunità Europea e viene coordi-nato dall’Università di Utrecht e ilcui obiettivo è il Brain Specific Mo-dular and Active RNA Therapeutics.Sono nove i gruppi di 10 nazionalitàdiverse che partecipano a questoprogetto il cui l’obiettivo è di dareuna terapia a quelle patologie di de-generazione del sistema nervosocentrale come l’Alzheimer e la Spi-nal and Bulbar Atrophy che ogginon trovano una cura, portando loRNA al sito di azione grazie ad untrasporto e un delivery. È unagrande sfida quella di raggiungereil sistema nervoso centrale e supe-

rare la Brain Blood Barrier. Questoverrà fatto attraverso tre tentativicon quello classico dell’iniezione lo-cale ma anche esplorando unanuova via di somministrazione cheè quella intra nasale e poi anchecercando di funzionalizzare le nanoparticelle a passare attraverso il ce-rebral spinal fluidic che è una bar-riera che si trova alla base dei ven-tricoli. Di RNA ne esistono tantissimitipi e tra loro il Single InterferringRNA e il Micro RNA svolgono un’at-tività regolatoria; sono proprio questidue che vogliamo portare a regolarela produzione in eccesso di proteinenelle malattie degenerative del si-stema nervoso centrale”. “Questo è possibile perché, comeuna cerniera lampo, vanno a chiu-dere la possibilità di replicazionedella proteina in una maniera moltospecifica. Essendo questi acidi nu-cleotidici, avendo una carica nega-tiva, l’idea è di inglobarli vincolandolia una carica positiva. Sono natecosì tre tipi di particelle su cuistiamo lavorando che partono dallapiù classica, quella nano lipidica,una nano particella modulata affin-ché il sistema immunitario non loriconosca, passando per quelle chesono adesso all’avanguardia, i na-nogel, le nanocapsule con lo RNAlegato alla superficie e poi protettoa sua volta, fino a quelle esplorato-rie, che sono di esozomi; gli eso-zomi vengono direttamente dall’in-terno della cellula e tutte le particellevengono funzionalizzate affinchépossano raggiungere l’obiettivo. Un

tempo tutte queste nano particellevenivano prodotte con un metodoclassico di sonicazione; oggi l’ap-proccio è di un microfluido che rie-sca a dare loro una maggiore ripro-ducibilità”.“Un altro progetto, che si riallacciabene al biofilm di cui ha parlato ilProf. Galoforo è il NanoGSkin, fi-nanziato in Italia dal Ministero del-l’Istruzione, dell’Università e dellaRicerca, perché ogni paese finanziaquello che viene fatto nel suo Stato.Esso ha l’obiettivo di aumentare lavelocità per cui da un centimetroquadro di pelle prelevata con unabiopsia si arriva in tre settimane adue metri quadri di pelle. Vogliamonon soltanto incrementarlo grazieall’utilizzo di una epidermal growthfactor che velocizza la produzionedella pelle ma anche funzionaliz-zarlo utilizzando delle nano parti-celle a base di antibiotico che po-tranno permettere una maggioresicurezza dell’impianto della pelle,andando proprio a combattere tuttequei biofilm che si creano durantele infezioni”.“Per concludere: io penso che tuttiquesti progetti che sono in corso eche mettono in rete diversi gruppicon diverse esperienze e diversecapacità potranno veramente con-tribuire al nostro benessere futuroe a un maggior grado di salute”.Di nanotecnologie è tornato a par-lare, fuori programma, il neo-Acca-demico Dott. Salvatore Sortino peranticipare quello che sarà poi unospeech più dettagliato nel prossimo

Convegno AEREC previsto per giu-gno 2019.“Io sono un semplice inventore ita-liano che con passione, amore ededizione si è impegnato e ha ap-profondito la conoscenza delle na-notecnologie. Mi piaceva l’idea dilavorare per il progresso, infatti hotrovato oggi tematiche molto fami-liari. Io vengo da un’azienda di fa-miglia che da 40 anni è presentesu tutto il territorio nazionale, ma re-centemente ho creato una startupdandole il compito di focalizzarsisulla ricerca. Abbiamo quindi svilup-pato, in soli due anni e mezzo,quello che è oggi un brevetto cono-sciuto ed apprezzato in tutto ilmondo, registrato in 164 paesi. “Ioho avuto l’intuizione di creare unprodotto che può dare salute e be-nessere all’essere umano. L’essereumano, nella sua totalità, di cosa èfatto? Di cellule, 75 trilioni nello spe-cifico. Ma allora perché non creareun prodotto in grado di intervenirea livello cellulare? Quindi mi sonofocalizzato su questo. Visto che miappassionavano le nanotecnologie,ho rivolto la mia attenzione a quelloche il fisico Richard Feynman hafatto nel 1959, conquistando poi ilPremio Nobel per la fisica nel 1965per l’elaborazione dell’elettrodina-mica quantistica. Grazie alle nano-tecnologie è riuscito a dimostrarecome 24 volumi dell’EnciclopediaBritannica possono essere contenutinella punta di uno spillo. Da quelmomento è cambiato il modo di pro-gettare e di inventare. Ho quindicreato un dispositivo che è in gradodi agire a livello cellulare su tantifattori: energetico, effetti antalgici,riesce ad abbassare il livello dei ra-dicali liberi nel corpo umano, ad al-zare il livello degli antiossidanti e aschermare dalle onde elettromagne-tiche. L’aspetto particolare è chequesto dispositivo agisce mentredormiamo, qualsiasi siano le ore delsonno. Ciò senza dovere essere ac-ceso o programmato, grazie a na-notecnologie inserite in un tessuto.Con le sperimentazioni a livello in-ternazionale siamo riusciti a dimo-strare la valenza del prodotto. E quimi fermo: sarò lieto di approfondirei vari aspetti benefici della mia in-venzione nella prossima occasione”.

Salvatore Latino

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Salvatore Sortino

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“C’è qualcosa che ha cambiato il nostro modo diesistere, da qualche tempo”, ha osservato, scher-

zando, il Cerimoniere dell’AEREC Flaminio Valseriati,“per cui quando una persona si alza dal letto la mattina,non pensa più a cosa farà durante la giornata ma sichiede invece come sarà lo spread. E dire che primadel 2011 quasi nessuno sapeva cosa fosse, lospread…”. Più seriamente, il Cerimoniere ha quindi ri-badito l’importanza dei temi economici nella nostravita, dando inizio alla seconda parte della sessioneconvegnistica della 57° Convocazione Accademicadell’Accademia Europea per le Relazioni Economichee Culturali, dedicata appunto all’”Economia del TerzoMillennio” e ha introdotto il primo dei relatori, il Prof.Avv. Andrea Preti, Vicepresidente di Confimitalia, ilcui intervento era intitolato “Società Benefit, ImpreseSociali, Responsabilità Sociale di Impresa. Nuovi pa-radigmi di impresa e segni di una trasmutazione inatto.”“Sull’argomento dei nuovi paradigmi dell’impresa edegli operatori economici desidero proporvi alcune ra-pide suggestioni partendo da un’analisi dell’economiareale degli ultimi dieci anni caratterizzati dalle crisi fi-nanziarie del 2008-2009, dalla crisi del debito sovranodel 2013 e dalle bolle speculative, eventi che hannosegnato in modo determinante la nostra percezionedell’attualità socioeconomica. Ci accorgiamo, analiz-zando anche le vicende storiche recenti, che si stasempre più radicalizzando la sperequazione tra redditie questo non solo tra Paesi ma anche all’interno deiPaesi e anche trasversalmente, quindi tra periferiepiuttosto che tra città e a livello anche di categorie diinteressi che sono sempre più in contrapposizione gliuni con gli altri”.“È sempre maggiore la concentrazione dei capitali e,con la loro centralizzazione, anche delle conoscenze,delle risorse imprenditoriali e delle relazioni, sempre adanno delle periferie. Uno dei fenomeni che ci consentedi cogliere in maniera chiara questo aspetto della cen-

tralizzazione è che stanno sempre più sfumando quelliche erano i modelli dei distretti industriali, che in passatocostituivano un collante, e la filiera produttiva delle pic-cole e medie imprese che popolavano un territorio ederano un fattore trainante per l’economia locale. Qualè la ragione di questa trasformazione, non direi di unfallimento, ma certamente di alcuni aspetti di proble-maticità e di criticità? Vi propongo l’assunto che questoaspetto derivi dal sistema di governance dei processie delle organizzazioni che finora hanno caratterizzatola nostra visione, aldilà di ogni aspetto di politica, quindinon sto parlando di sistemi di impresa o di interventodello Stato. Certamente abbiamo sempre ragionato,finora, in termini di decisione centralizzata: intorno alcapitale, alla ricchezza, sono state disegnate tutte lepolitiche recenti e ancora oggi si ragiona in questi ter-mini. È certamente una prospettiva centripeta, nelsenso che il capitale attrae interessi, motivazioni, co-noscenze e questo modello evidentemente esclude erende difficile dialogare e confrontarsi con modelli di-versi”. “L’impresa sociale, di fatto, in Italia è stata introdottadal Decreto Legislativo n. 155 del 2006, quindi è unaqualificazione di imprese non proprio recentissima mache, con la riforma del terzo settore, avrete sentito ri-petutamente che entrava via via in vigore, finché conil decreto legislativo n. 112 del 2017, ha ricevuto com-pleto disegno. C’è però un’altra figura di qualità chequalifica le imprese che è quella della B Corp, la BCorporation, la società Benefit, che è un altro tipo diimpostazione che tenta di venire incontro, la prima inmaniera radicale e la seconda in maniera progressiva,ad una visione della governance diversa, più completa.È la cosiddetta multistakeholder, ossia una visione delfare impresa che tiene conto non più solo della proprietàe del patrimonio ma di tutti gli attori e i centri di interesseche girano attorno a una realtà di imprese. “L’impresa sociale è una qualifica. Può esserlo unapluralità di enti e figure del nostro ordinamento, che

vanno dal terzo settore a fondazioni, dalle associazionia tutto ciò che è impresa commerciale, società, coo-perative, società di capitali, società a responsabilità li-mitata e società per azioni che però devono essereno-profit, malgrado l’innesto del commerciale. Qual èl’obiettivo che si prefigge questa figura di impresa?Certamente quella di trovare la massima coesione in-terna di tutti i suoi fattori ove vediamo che i lavoratorivengono accolti nel centro decisionale della società evi sono una serie di misure di valutazione e di relazionecon gli utenti. Quindi la società si mette in gioco total-mente nel trovare soluzioni e nel rendere servizi chel’impresa profit al 100% farebbe evidentemente faticaad assumere come propri”.“La società benefit, introdotta e vigente dal 1 gennaio2016 con la legge di stabilità, modifica l’assetto dellasocietà commerciale, introducendo tra i propri obiettivi,oltre al profitto, anche quello di avere delle ricadutesociali, misurabili annualmente . Non un obiettivo didefiscalizzazione e risparmio fiscale che invece è moltoforte nell’impresa sociale, ma semplicemente quellodi dare un’immagine di sé più completa e quindi potersitargare come B-Corp per venire incontro a degli utentie dei clienti che sono sempre più sensibili anche aquesto tipo di declinazione dell’impresa. Quindi un’im-presa che vuole anche relazionarsi in maniera correttacon l’ambiente, con i lavoratori, con gli utenti, con iconsumatori”.“Concludo dicendo che spero che queste figure dise-gnino il futuro dell’impresa e della società, perché se-condo me sono portatrici di valori e di impostazionimolto sane”.Il Prof.Francesco Caputo, Avvocato amministrativista,Fondatore di IEOPA, l’Istituto Etico per l’Osservazionee la Promozione degli Appalti è intervenuto sul temadi “Le buone pratiche negli appalti pubblici”.“Il messaggio che vogliamo lanciare con il nostro Istitutoè che oggi, negli appalti pubblici, l’anticorruzione nonè repressione ma è proposta di efficienza. In questainiziativa c’è una logica, per cui noi passiamo dallaprogettazione, che è propria degli ingegneri e degli ar-chitetti, alla progettualità, che deve essere propria tantonelle stazioni appaltanti quanto negli operatori econo-mici visti a 360°, sia nel profit che nel no-profit”.“La produttività di questa iniziativa è quella di cercare,da parte di un istituto che è unico nel campo della for-mazione e del supporto agli enti e agli operatori eco-nomici, di spiegare come si possa essere propositivinon attendendo le regole di gara ma cercando di dareuna linea di condotta che sia favorevole all’efficienza,a vantaggio di chi, delle commesse ne fruisce, cioè lacittadinanza”. “In questa logica noi speriamo di avere al nostro fiancoanche esponenti dell’AEREC perché ci contraddistin-gue una mission comune, quella di unire le forze perfare del bene. Perché l’appalto corretto ed efficientefavorisce sia l’imprenditore virtuoso che l’amministratoreche bada alla tutela del beneficio dell’utenza. E poi,da fondatore dell’Istituto, mi permetto di ricordare che

Le novità e le opportunità in ambito economico,tra startup, imprese sociali e internazionalizzazione

� La sessione economica del Convegno dell’AEREC

“Società Benefit, Imprese Sociali, Responsabilità Sociale di Impresa. Nuovi paradigmi diimpresa e segni di una trasmutazione in atto”, “Startup, New Co, Spin Off, Equity come levafinanziaria”, “Le buone pratiche negli appalti pubblici”, ”High Quality Italy: La nostra ricetta pervincere la sfida nei mercati asiatici. Focus Cina, Giappone e Singapore”, “Fare affari in Turchia”.Questi i temi svolti nel Convegno dell’AEREC dedicato all’Economia e Finanza nel TerzoMillennio.

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il compianto Presidente della Notte Bianca degli AppaltiPubblici, il Consigliere Eugenio Mele, era anch’egli unAccademico AEREC”. “L’operatore virtuoso oggi è premiato nelle regole degliappalti pubblici perché vincola i criteri. Quando si èaggiudicato un appalto e lo realizza, la base esecutivadeve essere conforme al progetto. Questo controllodella fase esecutiva è proprio dove oggi si annida lacorruzione ed è qui che noi forniamo la nostra consu-lenza per evitare che essa si manifesti”.Il tema, molto caro all’AEREC, dell’internazionaliz-zazione delle aziende è stato al centro dell’interventodell’Avv. Giuliana D’Antuono, General ManagerHQI: “High Quality Italy: la nostra ricetta per vincerela sfida nei mercati asiatici. Focus Cina, Giappone eSingapore”.“L’internazionalizzazione è una grande opportunità perle imprese italiane purché abbiano, da un lato, le carat-teristiche e gli strumenti adeguati per intraprenderla e,dall’altro, conoscano le regole e persone competenti,autoctone e serie per operare in serenità nei mercatiinternazionali di interesse.High Quality Italy nasce come progetto socioeconomicoin ambito associativo ed istituzionale proprio per rispon-dere all’esigenza di affrontare i mercati esteri con mag-giore preparazione e consapevolezza, con l’obiettivodi aprire un fruttuoso dialogo tra il mondo internazionalee l’Italia, nonché di dare, anche grazie al supportoricevuto dalle istituzioni italiane nazionali e locali, vocee luce all’autentica alta qualità italiana, rappresentataper lo più dalle micro, piccole e medie imprese, chenon sempre hanno adeguati strumenti per tracciareun percorso vincente.La società HQI, nata in seguito, da professionisti chehanno messo a sistema un’esperienza consolidataoltre i confini italiani ed una rete interdisciplinare dirapporti nazionali ed internazionali nel settore pubblicoe privato, come nel mondo profit e no profit, ha generatoun vero e proprio ecosistema di business inter-nazionale, in continua espansione, riservato a virtuosioperatori e comparti economici che perseguono obi-ettivi di Alta Qualità. La società ha difatti l’onere el’onore di supportare le organizzazioni italiane, per lopiù le MPMI, anche tramite progetti finanziati dalla P.A. e finalizzati alla cooperazione internazionale, cul-turale ed economica di lungo periodo, dimostrandoconcretamente i risultati positivi di una cooperazionetra pubblico e privato, oltre che tra profit e no profit. Iprogrammi di High Quality Italy e/o di suoi Partnersono strutturati per essere competitivi, dinamici ed al-imentare una crescita economica sostenibile, cercando

di raggiungere un equilibrato compromesso tra le es-igenze di sviluppo e quelle di valorizzazione ambientalee sociale, nel pieno rispetto delle tradizioni della nostracultura nazionale e di quella dei Paesi dove si realiz-zano i progetti aziendali. Competenza, passione, rec-iprocità ed etica sono i valori fondanti che contraddis-tinguono HQI, la quale investe quotidianamente sullePersone e sui mercati, nazionali ed esteri, garantendol’impegno di uno staff con un approccio multiculturalee multidisciplinare.Non c’è il tempo di approfondire temi specifici dei paesiesteri dove operiamo stabilmente, ma sicuramentepossiamo condividere una ricetta, che ci consente ditrattare singoli mercati e/o porzioni di esso differentitra loro, sperimentata al momento in Cina e Giappone,ove siamo presenti da tempo, nonché a Singapore,new entry del 2018. Basti pensare alla Cina, ove ope-riamo con successo tramite modelli di business e ap-procci culturali e di comunicazioni molto diversi traloro, grazie a progettualità che abbiamo la fortuna dicondividere con importanti Organizzazioni Governativecinesi, nazionali e locali, che ci hanno consentito diconoscere un mondo cinese multisettoriale “High Qual-ity” e introdotto nel progetto mondiale della “Belt andRoad” o anche “Via della Seta”, programma governa-tivo cinese che prevede investimenti per lo svilupposociale, culturale ed economico.In sintesi la nostra ricetta o strategia. Da un latoagire contemporaneamente su tre fronti. Istituzionale,avviando e consolidando relazioni istituzionali, in Italiae all’estero, che consentono di definire protocolli di in-tesa, collaborazioni strategiche e di scopo, oltre chesviluppare ricerche e analisi mirate ad agevolare ilprocesso di crescita delle aziende sui mercati inter-nazionali. Marketing e Comunicazione: sviluppandomodelli integrati ed efficienti che si basano su rilevazionidi mercato dirette e sul più evoluto uso degli strumentidigitali per garantire posizionamento e visibilità nel webdi aziende, prodotti e servizi. Commerciale: avviandoe consolidando contatti diretti con il sistema finanziarioe distributivo del Paese obiettivo; misurando tecnica-mente il potenziale e la capacità di ingresso delleaziende e dei loro prodotti; gestendo direttamente se-lettivi canali di vendita; ricercando le migliori partnershipdi mercato e facendole divenire elementi strutturalidell’azienda. Dall’altro avere selezionato nel tempo unGruppo di Lavoro con un approccio umano, mul-ticulturale, multidisciplinare,  interconnesso, cheopera su modelli operativi semplici,  facilmentereplicabili. L’integrazione tra culture, comprensione erispetto reciproco unitamente alla curiosità e interesseverso i mercati esteri, anche dal punto di vista umanoe sociologico, è uno degli ingredienti per un approccioed un proseguo fruttuoso delle relazioni internazionali.Altra condizione essenziale per avere successo neimercati esteri è selezionare specialisti di settore, capacidi utilizzare tra l’altro gli incentivi offerti dalle normativein vigore non solo espressamente legate all’inter-nazionalizzazione, ma anche alla ricerca e allo sviluppo.Poter aggregare esperienze, professionalità e talentiè la chiave di successo di ogni azione intrapresa. Ilrisultato dell’approccio multidisciplinare significa esat-tamente rendere semplice la complessità delle relazioniumane e professionali tra persone di diversa cultura,competenza e nazionalità. Il ns. approccio operativoal mercato richiede un organizzazione quotidiana rigida,seppur permeabile, perché composta da organizzazioni

diverse tra loro che devono utilizzare dei modelli oper-ativi specifici e replicabili, dovendo sfruttare appienotutte le potenzialità dei canali relazionali e professionali,commerciali ed istituzionali, on line e off line utilizzati.Sapersi unire in modo ben organizzato efficiente edefficace è la condizione basilare per una crescita quan-titativa e qualitativa dell’economia e della società. Senon vi è una corretta miscelazione ed integrazionecontemporanea dei suindicati “ingredienti”, i risultatisono al disotto delle reali potenzialità delle imprese suun mercato internazionale come quello asiatico. Ho particolare piacere nel presentare High QualityItaly in questa circostanza, sia perché l’AEREC, cheringrazio, fonda buona parte della sua crescita sulnobile principio della reciprocità, sia perchè i relatoriche mi hanno preceduto, ai quali faccio i miei compli-menti, hanno espresso questo concetto praticamentenell’ esercizio della loro professione che, secondo ilmio punto di vista, è assolutamente vincente, umana-mente, professionalmente ed economicamente.Noi di High Quality Italy crediamo in un mondo ca-pace di unirsi attraverso un approccio smart, ovverointelligente, curioso, prudente ma permeabile alnuovo per conoscersi, riconoscersi e condividereun’esperienza umana di senso e di gratificazioneanche economica”.Il tema della internazionalizzazione delle imprese èinfine tornato nell’ultimo intervento della sessione eco-nomica, a cura dell’Avv. Salvatore Frattallone, del-l’International Business Law: “Fare affari in Turchia”.“La Turchia, con capitale Ankara, è un posto circondatoda tre mari. Aldilà della capitale e dell’antica città diIzmir, oggi Smirne, dove c’è il Consolato, vede il centrodegli affari a Istanbul, un po’ come se fosse la nostraMilano. Ha una popolazione numericamente notevolema è soprattutto uno Stato che è nella situazione diessere nel pre-ingresso nella Comunità Europea quindiha già adeguato quasi tutta la normativa giuridica aquella europea e questo ci aiuta. La popolazione haun’età media di 32 anni e ha un Pil che è in costanteaumento. Aderisce alle maggiori organizzazioni inter-nazionali e ha già sottoscritto tutti i contratti sulle doppieimposizioni e sulla protezione degli investimenti. Perandarci, basta la carta di identità che abbia almeno 5mesi di espatrio utili. Il clima è, per molti aspetti, simileal nostro, cioè continentale. Nel futuro, i turchi dipen-deranno un po’ di più dalla Russia perché stanno com-pletando il Turkish Stream, cioè il condotto che porteràenergia,perché la Turchia ha grande bisogno di energiapur essendo uno Stato che ha grandi capacità sull’eo-lico e sul geotermico. Il cambio è di 6 lire turche contro

Andrea Preti Francesco Caputo

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un euro ma c’è da dire, però, che c’è stata una fortesvalutazione, frutto soprattutto delle politiche americane,tra la fine di agosto e i primi di settembre di quest’anno,ecco perché se facciamo contratti con la Turchia dob-biamo assicurarci sui rischi del cambio”.“Nei giorni scorsi è stato inaugurato, in occasione dellaFesta della Repubblica, l’ultimissimo aeroporto, il terzodi Istanbul: pensate che l’Aeroporto di Atlanta negliStati Uniti ha 5 piste, questo turco ne ha sei. Hannogià 55 aeroporti in Turchia, questo sarà il 56° e ci sonocollegamenti tutti i giorni da tutta Italia. Perciò ci sonograndi opportunità per l’export italiano: attualmentel’indice dell’export opportunity è 68 su 100; come mer-cato di destinazione per l’export italiano è all’11° posto,il 1° per quanto riguarda Medio Oriente e Nord Africa”.“L’export previsto è in costante aumento ma sono pre-senti i tedeschi in modo massiccio, come pure gli in-glesi, i francesi e ovviamente i cinesi. Gli italiani fannofatica ad andare all’estero, forse non si sentono protettidal governo, ma dovete sapere che ci sono tantissimiincentivi. Dico solo che le imposte si aggirano attornoal 20% per una società ma ciò che più conta è che sesi registra una società in Turchia, un paese fortementeproduttore quindi dove si lavora bene, lo Stato restitui-

sce, in un periodo che va dai 5 ai 45 giorni massimo ein denaro contante, tutta l’Iva che lì è al 18%. Quindise voi producete in Turchia avrete un 18% in meno ditasse rispetto a qualsiasi paese del mondo, anche incaso di esportazione o di compravendita sul mercatointerno. “La Turchia è al 17° al mondo come economiain crescita ed ha una posizione strategica. Il ‘brand’Italia in Turchia tira molto, ci stanno copiando i marchiitaliani perché ci conoscono e conoscono la nostracultura, al punto di avere aziende che assumonoitaliani. Inoltre stanno cercando fortemente la produ-zione italiana, il cosiddetto licensing. Dunque, se siamotitolari di un marchio possiamo pensare di produrre lì”. “Con una mentalità aperta e disponibilità di capitali, sipuò investire nelle costruzioni. Ci sono enormi finan-ziamenti in atto su porti, aeroporti, strade, intermodali.È prevista l’apertura di 16 poli logistici, ospedali - servetutto quello che ha a che fare con la sanità - poli sco-lastici, strade ferrate. C’è già una rete stradale di 65.000km ma la vogliono ampliare realizzandone nei prossimianni altri 36.000. Sempre per quanto riguarda la logi-stica, hanno una società nazionale che gestisce leferrovie ma hanno stanziato oltre 23 miliardi di dollarientro il 2023”.“La Turchia si ritrova a essere un po’ il ponte tra il Me-dioriente, l’Africa e la nostra Europa. Può essere inte-ressante per il settore dell’energia ove ci sono 8 reattorinucleari tra progettazione e costruzione. Stanno lavo-rando sulla privatizzazione e sui biocarburanti: il settoredell’energia è destinato a ricevere investimenti da tuttoil mondo e in particolare dall’Italia. Per quanto riguardala tecnologia dell’informazione stanno puntando sullabanda larga e sull’utilizzo generalizzato nella popola-zione per i computer”.“L’Italia nel 2017 ha trasferito sulla Turchia 124 milionidi dollari in investimenti a lungo termine. Gli imprenditoriitaliani hanno almeno il 10% di quote in società turche,con cifre notevoli destinate ad aumentare. Sono giàpresenti oltre 1400 aziende italiane, alcune moltogrosse e altre più piccole. L’Italia è presente negli

appalti pubblici e siamo il 5° partner commerciale”. “La collaborazione economica con la Turchia si sviluppalungo 5 direttrici principali: gruppi manifatturieri, progettidi produzione e connessione energetica, banche, svi-luppo infrastrutturale, settore della difesa”.“È bene sapere che, con una legge recentissima, laTurchia ha consentito, come avviene in Europa, dipossedere le società e avere amministratori unici disocietà di capitali, sebbene non tutte. Prima era asso-lutamente vietato, ci volevano i Sindaci turchi e gli am-ministratori turchi”.“Il capitale minimo è di 5000 lire turche e 50.000 per leSpa. Una società può essere aperta in un solo giorno,mentre fino all’anno scorso ci volevano 6 giorni emezzo. Il Doing Business porta ad avere una prote-zione degli investitori di minoranza che colloca la Tur-chia al 20° posto su 190 Paesi al mondo, ove l’Italia èal 58°. Per la posizione del ranking complessivo è a60 su 190, con l’Italia che è al 72°”.“Spero abbiate compreso, con questa mia breve rela-zione, di come la Turchia sia una di quelle zone delmondo nel quale può essere conveniente andare ainvestire”.

Valeria Bordoni

Giuliana D’Antuono Salvatore Frattallone

“Sentiamo spesso dire che noi italiani siamo ultimi.Alla televisione si sente sempre: siamo ultimi comelivello culturale, siamo ultimi come libertà di infor-mazione, siamo primi come debito pubblico, equindi ultimi, siamo ultimi in ogni cosa. Beh, io nonsono tanto d’accordo con questa concezione del-l’italiano. Io credo, invece che noi italiani siamo iprimi. Siamo i primi in assoluto perché noi abbiamoinventato tutto. A partire dal sistema finanziario”. “Oggi si parla tanto di Wall Street, di Londra, di bit-coin, di blockchain. Il sistema finanziario lo ab-biamo inventato noi, a Firenze, quando i mercantifiorentini hanno costituito le prime banche. E nel1500, a Firenze, c’erano più di ottanta banche cheprestavano soldi a tutti, a tutti i papi e gli imprendi-tori d’Europa. La più grande potenza del mondo,l’America, l’ha scoperta un italiano e un altro ita-liano gli ha dato il nome. Abbiamo costruito i primiacquedotti, le prime strade del mondo. Per nonparlare dell’arte, la poesia più bella del mondo, laDivina Commedia, l’ha scritta un italiano. E poi ipoeti contemporanei, senza pari, gente che nes-suno eguaglierà mai. La pittura. Il più bel quadro

del mondo, La Gioconda, l’ha dipinta un italiano.L’architettura, la cupola di tutti i tempi, è quella delBrunelleschi, tutt’ora ineguagliata. Uno dei piùgrandi architetti del mondo, Renzo Piano, è un ita-liano. La musica. Il cantante lirico più grande delmondo, Pavarotti, è un italiano. E nello sport.L’unica sciatrice ad aver vinto tre medaglie olimpi-che si chiama Debora Compagnoni. E poi Valen-tino Rossi, Roberto Baggio e centinaia di vittoriosi,di primi”. “La stretta di mano l’abbiamo inventata noi nel me-dioevo, per dimostrare che le nostre mani nonerano armate. E tutto il mondo a stringersi la mano.Il cambio della bicicletta, il cambio a bacchetta l’hainventato Campagnolo. Questo non accadeva solonel passato ma tutt’oggi. Abbiamo costruito le piùbelle auto del pianeta. Abbiamo disegnato e conti-nuiamo a disegnare gli abiti più belli del pianeta.Abbiamo cucinato e continuiamo a cucinare i cibipiù buoni del pianeta. E tutto il mondo ce li copia.Anche la forma di questo nostro benedetto paeseè la più bella del pianeta. Perché uno che guardail mappamondo che cosa va a vedere se non l’Ita-

lia, che ha la forma di un bellissimo stivale. Noidobbiamo imparare a riamare questa nostra Italia,perché amarla vuol dire amare tutto il mondo. E sec’è una ricetta per uscire da questa crisi tantochiacchierata, questa ricetta come primo ingre-diente è quello di recuperare la fiducia in noi stessi.Ed è ora di smettere di sentirci ultimi. Quando an-diamo all’estero ci sentiamo quasi in difetto, noinon siamo in difetto per nulla, perché la gente al-trove ci ama e ci ammira tantissimo anche se noinon abbiamo questa percezione. Ed è ora di smet-terla che in televisione tirino fuori il peggio degli ita-liani, facendoci credere e convincendoci che noisiamo gli ultimi. Perché non lo siamo. Anzi siamo iprimi, e proprio per questo motivo qualcuno che hainteresse ci vuol far credere che siamo gli ultimi,incapaci di votare, incapaci di scegliere, incapacidi fare qualunque cosa. Ma la realtà non è questa,la realtà è opposta. Perché noi italiani lavoriamocon il cuore. Ecco perché tutti i prodotti che l’Italiaha costruito nei secoli sono prodotti di cuore, sonoprodotti empatici che hanno conquistato e conqui-steranno l’intero pianeta”.

� L’intervento del Presidente Carpintieri al Convegno AEREC

“Dobbiamo imparare a riamare la nostra Italia”

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il Giornale dell’Accademia

Il Forum, moderato dal Presidentedi CCIRO Italia Eugen Terteleac,

ha spaziato nei più diversi campi,edilizia, trasporti, agricoltura, gestionedei rifiuti, turismo e operatori del si-stema sanitario in Italia. Fondamentale il ruolo degli ospiti, trai quali il Presidente della Camera diCommercio e Industria di Bucarest ilProf. Sorin Dimitriu, il Segretario diStato del Ministero degli Affari EsteriMaria Magdalena Grigore, il Segre-tario di Stato del Ministero per le im-prese, il commercio e l'imprenditoriae co-presidente del Consiglio diesportazione Gabriela Mihaela Voi-cilă , il Sottosegretario di Stato delMinistero per i romeni all'estero VictorIonescu e il consigliere economico

presso l'Ambasciata italiana in Ro-mania, Nicoletta Fioroni.Le sessioni hanno visto, a seguire,un coerente programma di incontriB2B, durante le quali partecipanti edospiti hanno presentato il proprio la-voro, sottolineando l'interesse a la-vorare con partner dei due paesi, av-viando così un importante dialogocon i rappresentanti delle azienderumene che hanno risposto all'invito.A margine della manifestazione èstato firmato l'accordo di coopera-zione tra la BCCI, CCIRO Italia, Bu-siness Association diaspora moldava(AOAMP).Molto importante il contributo del Pre-sidente di AEREC Ernesto Carpin-tieri, che ha illustrato la storia e le

iniziative messe in campo da AE-REC, dall’allargamento a diversimembri di nazionalità rumena, tra cuiil presidente CCIRO Eugen Terte-leac, all’apertura di una filiale in Ro-mania. Quest’ultima, oltre ad esserefondamentale per la mission dell’Ac-cademia, cioè essere un punto di ri-ferimento per quei professionisti edimprenditori che intendano ampliarei propri orizzonti oltre i confini nazio-nali, favorendo la creazione di joint-ventures con operatori economici dialtri Paesi prevalentemente in via disviluppo, sarà lo strumento con cuiintensificare importanti interscambiche sono alla base non solamentedell’importante rapporto socio-cultu-rale tra Italia e Romania, ma anche

delle fondamentali relazioni commer-ciali che sempre più si stanno inten-sificando. Difatti alla fine di novembre2018, il volume degli scambi bilateraliè stato di 14,39 miliardi di euro, dicui le esportazioni ammontano a 7,18miliardi di euro ( + 10,16%) e 7,21 leimportazioni (+ 3,14%).L'Italia è ormai uno dei principali par-tner economici della Romania, sia intermini di commercio, dove si posi-ziona al 2° posto dopo la Germania,che di investimenti, posizionandosial 6° posto tra gli investitori stranieriin termini di capitale e addirittura al1° posto tra gli investitori stranieri intermini di numero di aziende sul mer-cato.

Casei

“Romania-Italia, ridiamo sicurezza e concretezzaalle aziende nell’economia romena”

� il Forum Economico presso la Camera di Commercio e Industria di Bucarest, Il 7 ed 8 Marzo

Grazie alla collaborazione tra Camera di Commercio e Industria in Italia (CCIRO Italia), l'Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturalia Roma e la Coalizione Nazionale per la modernizzazione della Romania (CNMR), l’evento ha visto l’incontro ed il confronto fra importanti addetti ailavori, uomini d'affari, commercianti italiani e rumeni in diversi settori, interessati a sviluppare investimenti e partnership commerciali, ma soprattutto im-prenditori italiani interessati a trasferire la loro attività.

Il Ministro, Segretario di Stato del Ministero per le imprese, il commercioe l'imprenditoria e co-presidente del Consiglio di esportazione

Gabriela Mihaela Voicilă

Il Segretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri Maria Magdalena Grigore

Il Segretario Generale della Camera di commercio della Romania in ItaliaAndrea Amato e il Presidente Eugen Terteleac

Il Presidente della Camera di Commercio e Industria della Romania in Ita-lia Eugen Terteleac, il Presidente AEREC Ernesto Carpintieri e il Presidente

della Camera di Commercio e Industria di Bucarest Sorin Dimitriu

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“Libertà, sicurezza e leadership sono te-matiche su cui si sono scontrate le più

eminenti e insigni menti della Storia. Oggi sen-tiamo spesso dire che la libertà e la sicurezzasono temi nuovamente di attualità, in realtàsono temi atemporali perché la libertà primadi essere legislazione è un bisogno psicologicoe ancora prima è un fattore neurobiologico”.“Prima di spiegare la commistura che c’è traqueste tre tematiche, consentitemi una bre-vissima digressione. Io ho consacrato granparte della mia vita allo studio della naturaumana, comprendendo come nessuna disci-plina, da sola, fosse in grado di rendere contodella complessità dell’uomo. Struttura, fun-zione, cognizione, interazione mi hanno indottoad incamminarmi nelle calle della multidisci-plinarietà, spaziando tra la filosofia, la psico-logia, l’ecologia, le neuroscienze, l’economiae la politologia. Le mie ricerche, alla fine, mihanno dato ragione, perché oggi sappiamoche il sistema nervoso, il sistema endocrino,il sistema immunitario, il pensiero e l’ambienteinteragiscono e si influenzano tra loro costan-temente. In un’opera che sto ultimando, chetratta della neurobiologia della leadership, viè riportata la mia teoria che spiega cosa inducagli individui a ricercare una figura guida, comesi struttura in un sistema gerarchico sociale ecome si svolgono le cooperazioni all’internodei gruppi. Parlo inoltre dei tratti genetico-tem-peramentali e fenomenico-comportamentalipropri degli individui dominanti e di quelli su-bordinati. Ciò può avere una pluralità di inte-ressi, anche a livello politico, perché è fonda-

mentale comprendere cosa induca volontaria-mente gli individui a cercare una figura guida,ciò che avevano già intuito grandi pensatoridel passato. Aristotele diceva già nella ‘Poli-tica’: per essere soli occorre essere un dio oun animale. Aveva ben compreso la tensionealla socialità dell’uomo. Poi ne parlerà Étiennede La Boétie nella ‘Servitù volontaria’ comepure Erich Fromm nella ‘Fuga dalla libertà’.La verità è che nella maggior parte delle per-sone non vi è nulla che renda più sgomentidella libertà. Perché la libertà presuppone re-sponsabilità, presuppone scelte che i più ri-fuggono perché, da un punto di vista biologicoe biochimico, in genere tutti gli stati di incer-tezza ingenerano uno stato di allerta e di iper-vigilanza con rilascio di corticotropina, cheporta di fatto ad accelerare la pressione san-guigna, il battito cardiaco e attiva quel ramo

simpatico che vediamo nei documentari deglianimali con l’attacco e la fuga”.“Cosa può fare la mia teoria? Può aiutarci acomprendere e soprattutto può aiutare i go-verni a capire quali politiche deve implemen-tare per far sì che gli individui rendano di più.I governi dovrebbero capire che non devonoaccrescere gli stati di insicurezza ma devonodare fiducia alle persone, perché altrimentinon si produce dal punto di vista economico.Riuscire a guidare i governi in questo significarendere una qualità di vita alta, fare sì chepersone siano felici e orgogliose di apparte-nere al proprio paese, e creare delle grandisinergie evitando anche le guerre. Perchécome diceva saggiamente Abramo Lincoln, segli economisti non attraverseranno il confinelo faranno gli eserciti”.

Salvatore Latino

“Conoscenza e progresso. Idee e conquiste per la società” è iltitolo che l’AEREC ha assegnato alla terza e ultima parte

della sessione convegnistica delle Convocazioni Accademiche,dando così spazio ad argomenti anche molto diversi tra loro cheperò trovano la loro sintesi nel tema collante dell’innovazione, giàdeclinato nelle interessanti relazioni svoltesi nella prima e nella se-conda parte. Sempre sotto la moderazione attenta e talvolta arric-chita da considerazioni argute e incisive del Cerimoniere Avv.

Flaminio Valseriati, si sono succeduti tre interventi di alto spessoreseguiti sempre con grande interesse dalla folta platea di Accademicipresenti nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Depu-tati il 30 novembre: “Libertà, sicurezza e leadership” (Dott. GabrieleFuriosi), “Prepararsi al futuro – L’importanza delle soft skills, intel-ligenza emotiva e QI” (Dott.ssa Maily Anna Maria Nguyen) e “Il Pa-trimonio culturale fra Arte, Salute, Economia e Società” (Dott.ssaBice Previtera).

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il Giornale dell’Accademia

Sicurezza, intelligenza emotiva, culturain un’ottica di innovazione e progresso

LIBERTÀ, SICUREZZA E LEADERSHIP Dott. Gabriele Furiosi, Presidente dell’Istituto di Ricerca Dialogos.

� La sessione finale del Convegno alla Camera dei Deputati

Sotto il titolo “Conoscenza e progresso. Idee e conquiste per la società”, al Convegno che ha inaugurato la 57° Convocazione Accademicasi sono affrontati tre temi di grande interesse.

Gabriele Furiosi

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il Giornale dell’Accademia

“Cosa significa prepararsi al fu-turo? Oggigiorno possiamo co-

statare come la tecnologia stia avan-zando in modo veloce e inesorabile.Abbiamo la sonda Insight che è at-terrata su Marte e quindi avremo lapossibilità di studiare come il sistemasolare sia stato creato 4.600 milionidi anni fa. Ma l’avanzare dell’intelli-genza artificiale ci pone di fronte aduna riflessione: se modificare il testoscespiriano da ‘essere o non essere’a ‘essere persona o essere mac-china’. “Siamo coinvolti nella quarta rivolu-zione industriale che porterà a unamaggiore digitalizzazione e automa-tizzazione della società. Sono tra-scorsi meno di 10 anni dalla com-parsa del termine industria 4.0 e giàoggi stiamo parlando di industria 5.0.

Ma che cos’è l’industria 5.0, ovverol’interazione di quello che potrà esserel’essere umano e tutta la digitalizza-zione e automatizzazione che noiavremo nel futuro? Se pensiamo adun robottino che ha la possibilità diauto apprendere, possiamo anche im-medesimarci con quale potrà essereil futuro”. “Come prepararsi alla società del do-mani, attraverso le soft skills e le com-petenze trasversali? Riprendendo ivalori della famiglia, dell’amicizia, dellagenerosità, della sincerità e questo èmolto importante. Il benessere partedai bambini e bisogna quindi cercaredi fare sviluppare loro quello il dise-gno, la musica, la creatività e anchelo sport”.“Il ruolo dell’intelligenza emotiva edell’alfabetizzazione socio-emozio-

nale è un elemento imprescindibileper il nostro futuro e per la nostra so-cietà. In questo periodo in cui parliamodi industria 4.0 e di nuove professioni,noi stiamo insegnando qualcosa cheè già obsoleto per i professionisti eper le persone che popoleranno lasocietà del futuro. Quello che noi pos-siamo fare è sicuramente insegnareloro ad essere empatici, sociali, crea-tivi. La creatività distingue già l’Italiama se noi pensiamo alle scuole da-nesi, ad esempio, vediamo che vieneinsegnata ai bambini l’empatia perun’ora alla settimana. Negli Stati Unitic’è un programma chiamato SocialEmotional Lessons. Dovremmo ini-ziare a pensare come potere aiutarei bambini cui solitamente viene datol’i-pad con il quale giocano tra loro at-traverso i prodotti digitali”.

“Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamoessere un buon modello di ruolo emo-zionale a partire da ciascuno di noi,perché i bambini apprendono a mo-dellare il loro comportamento osser-vando le persone che ammiranocome i genitori, gli insegnanti, o lepersone che incontrano. Quindi il no-stro ruolo è un ruolo etico nella societàed è di estrema importanza. Partiamoda noi per avere una società più fe-lice”.“Per concludere osservo che questotema in Italia viene raramente affron-tano mentre in Asia è uno dei temialla ribalta”.

Salvatore Latino

PREPARARSI AL FUTURO – L’IMPORTANZA DELLESOFT SKILLS, INTELLIGENZA EMOTIVA E QIDott.ssa Maily Anna Maria Nguyen, Desk Vietnam di Unioncamere Emilia Romagna

“I l patrimonio culturale è il valoreprimario che noi abbiamo per

l’80% a livello mondiale, come voiben sapete, ma che è molto piùampio se allargato al patrimoniodell’Europa cui apparteniamo”. “Il punto di partenza di questomio breve intervento è il libro cheio ho voluto scrivere in Sardegnae sulla Sardegna ma che dallaSardegna ha determinato un’ecotale da ispirare uno spettacolo.Attorno a ‘Eco di Sardegna’ ab-biamo quindi costruito un progettoeuropeo patrocinato dall’UnioneEuropea, rappresentata dal Mini-stero per i Beni e le Attività Culturalinell’anno europeo del patrimonio”.“Il punto di partenza è quindi localema si dirama a livello universale

e vuole sottolineare come, in ma-niera inconsueta ovvero con unincontro tra le arti, si possa de-terminare una possibilità di com-mistione, di suggestione verso letradizioni e di educazione ai nostrigiovani per far sì che crescanocon una mente aperta e che pos-sano comprendere a 360° il valoredella bellezza durante l’attivitàquotidiana e per la loro vita e car-riera futura. Abbiamo quindi volutoinvestire sulla crescita, coinvol-gendo anche il Ministero per laPubblica Istruzione oltre che quellodei Beni e Attività Culturali e, pro-prio nell’ottica intersettoriale, tuttigli altri Ministeri che possono es-sere interessati, da quello dellaSalute (nel senso più ampio pos-sibile), a quello dell’Ambiente per-ché noi, per patrimonio culturale,intendiamo anche i siti naturali,quelli archeologici, i palazzi. E

poi sono importanti le collabora-zioni con il Ministero dell’Economiae quello del Lavoro e dello SviluppoEconomico, proprio per le riper-cussioni a 360° che si hanno a li-vello generale. Anche la tecnologiaè volta a nostro favore così cometutto quello che ci può aiutare avalorizzare quello che abbiamoproiettandolo verso il futuro. Civogliamo focalizzare sul valoresociale della cultura in senso latoe dell’arte anche a livello tera-peutico; abbiamo creato da anniuna sezione dedicata proprio perportare, per esempio, la ‘parola’che cura nelle situazioni di disagio,negli ospedali, nelle case di riposoe nelle carceri, in modo tale daconsentire la possibilità ai cittadini,ai bambini, ai giovani e adulti maanche pazienti, di poter trarre be-neficio dalla letteratura e da tuttele altre arti che possano intervenire

per la prevenzione e la valorizza-zione delle cure dal punto di vistadella qualità ma anche delle ri-sorse, perché sappiamo che ilcontesto storico ce lo impone”.“In buona sostanza noi conside-riamo la possibilità di creare unponte verso l’’altro’ e quindi par-tecipare a programmi che valoriz-zino la creatività in un’ottica sem-pre più internazionale e invito acogliere l’opportunità di partnershipper collaborare alla cooperazioneper il bene comune. Sicuramente,insieme, possiamo dare il nostrocontributo per il bene della collet-tività”.“Intanto quest’ottica è condivisaa tal punto che, con l’AEREC, ab-biamo già predisposto un protocollodi intesa che firmeremo nei pros-simi giorni”.

Valeria Bordoni

Bice Previtera

IL PATRIMONIO CULTURALE FRA ARTE, SALUTE, ECONOMIA E SOCIETÀ

Dott.ssa Bice Previtera, Dirigente Medico Azienda Sanitaria Regione Marche

Maily Anna Maria Nguyen

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Mentre questo giornale andrà in stampa io sarò finalmente a Songon, in Costa d’Avorio,dove stiamo portando avanti i nostri progetti umanitari. Dico finalmente perché manco

dal Paese da un anno a causa dei molteplici problemi di salute che hanno comportato variricoveri e tre interventi. Proprio l’ultimo intervento, durante il quale mi è stata asportata lamilza, ha abbassato le mie difese immunitarie, con la conseguenza che i medici mi hannovietato di viaggiare per diverso tempo. Solo da poco, ora che sono in piena forma e contutte le necessarie vaccinazioni effettuate, ho avuto il benestare sanitario e dunque miaccingo a partire il 23 marzo per una missione che durerà circa un mese.Naturalmente, in questo anno nel quale non ho potuto viaggiare, sono rimasta sempre ecomunque vicino alla comunità di Songon attraverso Skype, e-mail e messaggi Whatsup,

anche durante i miei ricoveri in ospedale. I contatti con le suore dell’Istituto Maria Consolatricesono stati pressoché quotidiani come pure quelli con i nostri delegati alla gestione del nostroPresidio Sanitario, potendo quindi riscontrare il corretto funzionamento della struttura.Tuttavia, non vedo l’ora di essere lì, riabbracciare i bambini che stiamo crescendo eassistiamo ormai da tanti anni, le donne della cooperativa agricola e i tanti amici cheMissione Futuro annovera sia a Songon che ad Abidjan.in attesa di potere ulteriormente documentare, in occasione del mio viaggio imminente, irisultati del nostro impegno umanitario in Costa d’Avorio, ringraziamo sempre i nostri generosiAccademici senza le cui donazioni tutto questo non sarebbe stato possibile. A presto!

MISSIONE FUTURO IN MARCIA, IL NOSTRO IMPEGNO PER L’AFRICAdi Carmen Seidel

MISSIONE FUTUROOrganizzazione Umanitaria Internazionale ONLUSMISSIONE FUTUROOrganizzazione Umanitaria Internazionale ONLUS

AEREC e Missione Futuro hanno deciso di sostenerela causa di Don Pietro Sigurani, il Rettore della Basilicaromana di Sant’Eustachio che ogni giorno offre acco-glienza e cibo a decine di senzatetto e di persone biso-gnose. Nella Convocazione Accademica del 30novembre, quindi, il religioso ha voluto essere presenteper ringraziare gli Accademici, illustrare i suoi progettifuturi nonché invitare ad una visita della Basilica che sisarebbe poi svolta il giorno successive, nell’ambito dellevarie iniziative dell’Academy Day. Presentandolo, il Presidente Carpintieri, lo ha definito“Un grande uomo che professa il cristianesimo alla mas-sima potenza nel dare amore, gioia, conforto, sfamandochi ha fame e dissetando chi ha sete, come diceva qual-cuno. Lui ha deciso di dedicare molto del suo tempo adaiutare l’umanità che soffre e tutti i giorni trasforma lasua Chiesa non in una mensa per i poveri ma, comedice lui, in un Ristorante, nell’accezione più bella del ter-mine, offrendo alla fine anche il dolce e il caffè. Con Car-men Seidel, abbiamo trascorso del tempo con loro eabbiamo mangiato insieme, decidendo di sostenere lasua lodevole iniziativa. Gli abbiamo chiesto: ma comefai, chi ti aiuta? E lui mi ha risposto: ‘la Provvidenza!Non so come, ma ogni giorno mi arriva quello che mibasta per sfamare tutte quelle persone che si presen-tano davanti alla Chiesa’. Ancora non appagato, ha de-ciso di trasformare i sotterranei della basilica in undormitorio (“La Casa della Misericordia” – ha puntualiz-zato il religioso) per chi non ha un tetto, per fare dormireal caldo i poveri. Lui non ci ha chiesto aiuto perché nonè abituato a chiedere ma noi glielo vogliamo dare ugual-mente, per lui è importante la carità, questa è la parolad’ordine della sua vita”.

Rivolgendosi direttamente a Don Sigurani, il PresidenteCarpintieri ha proseguito: “Noi vogliamo contribuire tutti altuo progetto, aiutarti il più possibile. Per questo chiediamol’aiuto dei nostri Accademici. Tra poco faremo una ‘riffa’ ilcui ricavato andrà a sostenere la tua iniziativa ma poi,molto presto, faremo una ulteriore sottoscrizione. Perchéso bene che tu rifiuti i finanziamenti pubblici, ma accettisolo la carità”.Don Pietro Sigurani: “Io mi trovo qui perché mi ci hannoportato gli ’scartati’ di Roma. Dovete sapere che io ho volutonella Basilica di Sant’Eustachio, accanto all’altare maggiore,la Cappella degli Scartati in omaggio ai grandi ‘scartati’ dellaStoria, cominciando dal primo grande ‘scartato’ che è statoGesù Cristo. Quindi nella Cappella c’è Lui al centro con lacroce e, accanto a lui, ho fatto inscrivere quello che diceSan Pietro: ‘la pietra scartata è diventata testata d’angolo’.Accanto a Gesù c’è un’altra ‘scartata’, poveretta, noi l’ab-biamo coronata ma è una ‘scartata’ anche lei perché è lamadre di un condannato a morte. E poi, su un lato, ci sonogli ‘scartati’ delle tre grandi ideologie del Novecenti, gli ‘scar-tati’ del nazismo, quelli del marxismo e quelli del capitali-smo. Perché le ideologie creano sempre ‘scartati’ e noi nondobbiamo correre dietro alle ideologie ma agli ideali. Poi cisono gli ‘scartati’ della città, ce ne sono tanti, sappiatelo”.“La Chiesa è molto bella” – ha proseguito – “ci sono tantiori e belle luci, un po’ come quelle di questa sala dove citroviamo, ma ogni giorno, ad una certa ora, vengono messivia i banchi, vengono allestiti i tavoli con le tovaglie, le oliere,i fiori, proprio come qui. Perché non è importante, per i po-veri, dare loro solo un pezzo di pane ma è importante faresì che riacquistino dignità. E poi ci siamo detti: ma cos’altropossiamo fare per loro, nell’arco della giornata? E alloraabbiamo cominciato a fare dei lavori strutturali. Devo am-mettere di essere stato fortunato, perché la responsabiledelle Belle Arti del centro storico di Roma aveva discussola sua tesi di laurea proprio sulla Basilica di Sant’Eustachio

e ha compreso come quello che stavamo facendo fosseassolutamente in regola. Ottenuti i relativi permessi, ab-biamo allestito quella che ho voluto chiamare la Casa dellaMisericordia. Tre sale dove i poveri vengono la mattina, sisiedono, spesso ‘sonnecchiano’ perché la notte non hannodormito ma si gustano il caffè, il cappuccino, il cioccolato, idolci, tutto quello che vogliono. Poi, da mezzogiorno emezzo in poi, salgono nella Basilica per pranzare e, dopoil pranzo, tornano giù a prendere il caffè e un dolcetto. Peril cuore. Perché la pastasciutta riempie lo stomaco ma, tuttiquanti noi, abbiamo bisogno soprattutto che qualcuno cisfami il cuore!”“Dopo le tre sale per il caffè ho creato quella che ho volutochiamare ‘L’Università degli Scartati’, dove s’impara a usareil computer e dove i nostri ospiti possono parlare con i loroparenti lontani. Con un figlio, una mamma, una moglie,un’amante ma me cosa importa? L’amore è amore. Infine,c’è la Sala della Bellezza con le docce, uno spazio per truc-carsi. Mi sono chiesto, infatti: ma perché le donne poverenon devono essere belle?”.“Tutto questo io l’ho fatto solo con la carità. L’ingresso dellanostra Chiesa è a due passi dal Senato, quindi i deputati siaffacciano regolarmente e mi chiedono: ma perché non haifatto richiesta per ottenere i fondi europei, eccetera ecce-tera. E io dico no e no! Io faccio quello che faccio solo conla carità. Immaginate se mi sovvenzionasse, che ne so,un’associazione o un partito politico, a un certo punto po-trebbero dirmi di chiudere perché non ci danno i soldi. Maa me nessuno mi può venire a dire di chiudere, perché ipoveri non sono commerciabili, i poveri sono la nostra ric-chezza”.“Io ho pagato fino ad oggi con la carità. Ho pagato 160.000euro e ora ne mancano un po’, almeno altri 100.000 euroma arriveranno, ne sono sicuro. Ve lo dico non solo perchiedere, ma per dirvi che la provvidenza esiste”.

Casei

LA CASA DELLA MISERICORDIA

Don Pietro Sigurani

Nella Basilica di S.Eustachio Davanti alla Casa della Misericordia

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