Il Frutto Proibito Della Conoscenza

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Indice Introduzione 7 Parte prima. Prometeo I. La memoria e l’oceano. Il nostro Corpo maggiore. Prometeo e il serpente dell’Eden. Le paure del Dio supremo e il suo patto con gli uomini. Le due forze dell’evoluzione umana 15 II. Il Corpo maggiore, il fegato e le guarigioni. L’antichissimo Signore delle Porte. Il diavolo e il diverso. Le epoche di obbedienza. La nostra stanza tonda 28 Parte seconda. I sette mondi degli uomini III. I Sei Cieli dell’evoluzione umana. Il guardiano delle soglie. I maestri fanno lezione sul bene e sul male 41 IV. Le mie discese. Il Settimo Cielo e Lucifero. Il Nilo e il Diluvio. Il patto col diavolo 55 V. Le porte dell’anima. Il diavolo e l’io secondo Basilide e Jung. I re Magi e Gesù. Il mistero dell’incarnazioni 62 VI. La più antica storia d’amore 73 VII. Tutto cresce. La morte di Paola. Gli indovinelli della Sfinge. Il Paradiso, e un’altra lezione sul Male. Persefone e il Dio degli Inferi 77 Parte terza. Il diavolo e l’unico Dio VIII. La promessa. Primo viaggio nell’Aldilà. Storia e natura del diavolo cristiano. Il Dio unico e il cuore come far crescere entrambi 93 IX. Seguito del precedente. Come si cresce nelle storie — a ritroso. Il mondo intermedio. Pollicino e Babbo Natale 107 X. «Non indurci in tentazione.» L’eredità ostile. La stanza di Barbablù. Il principio di rotazione. Biancaneve 115 XI. Nella foresta. L’apparato circolatorio del Corpo maggiore. L’Inferno e la paura delle responsabilità I tabù sul male e i tabù sul bene. Gesù, quando discese all’Inferno 127 XII. Arianna e il labirinto. Il filo e il serpente. Come salvare le anime dannate 142 XIII. I sette peccati capitali, e l’ottavo. Un’ altra notte, quaranta secoli fa. L’Inferno delle moltitudini. Le imprese di coraggio 151

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Il Frutto Proibito Della ConoscenzaIn viaggio con i maestri invisibiliTutte le volte che chiudete gli occhi i maestri invisibili aprono le porte della vostra coscienza e vedete le strade dell'infinito. Lì non avete nulla da difendere e nessun confine vi può fermare

Transcript of Il Frutto Proibito Della Conoscenza

  • Indice

    Introduzione 7 Parte prima. Prometeo

    I. La memoria e loceano. Il nostro Corpo maggiore. Prometeo e il serpente dellEden. Le paure del Dio supremo e il suo patto con gli uomini. Le due forze dellevoluzione umana 15 II. Il Corpo maggiore, il fegato e le guarigioni. Lantichissimo Signore delle Porte. Il diavolo e il diverso. Le epoche di obbedienza. La nostra stanza tonda 28 Parte seconda. I sette mondi degli uomini

    III. I Sei Cieli dellevoluzione umana. Il guardiano delle soglie. I maestri fanno lezione sul bene e sul male 41 IV. Le mie discese. Il Settimo Cielo e Lucifero. Il Nilo e il Diluvio. Il patto col diavolo 55 V. Le porte dellanima. Il diavolo e lio secondo Basilide e Jung. I re Magi e Ges. Il mistero dellincarnazioni 62 VI. La pi antica storia damore 73 VII. Tutto cresce. La morte di Paola. Gli indovinelli della Sfinge. Il Paradiso, e unaltra lezione sul Male. Persefone e il Dio degli Inferi 77 Parte terza. Il diavolo e lunico Dio

    VIII. La promessa. Primo viaggio nellAldil. Storia e natura del diavolo cristiano. Il Dio unico e il cuore come far crescere entrambi 93 IX. Seguito del precedente. Come si cresce nelle storie a ritroso. Il mondo intermedio. Pollicino e Babbo Natale 107 X. Non indurci in tentazione. Leredit ostile. La stanza di Barbabl. Il principio di rotazione. Biancaneve 115 XI. Nella foresta. Lapparato circolatorio del Corpo maggiore. LInferno e la paura delle responsabilit I tab sul male e i tab sul bene. Ges, quando discese allInferno 127 XII. Arianna e il labirinto. Il filo e il serpente. Come salvare le anime dannate 142 XIII. I sette peccati capitali, e lottavo. Un altra notte, quaranta secoli fa. LInferno delle moltitudini. Le imprese di coraggio 151

  • Parte quarta. Lesplorazione dellAldil

    XIV. Il modo migliore di insegnare. Utilit dei momenti di dubbio. Come cambiare il passato 165 XV. La materia, gli specchi e la realt. Potere e dovere. Gli animali maestri. Gli angeli e il diavolo dietro agli specchi. Bellerofonte 176 XVI. Allassedio di Acri. Il limite dellio. Sion 190 XVII. Schema generale dellAldil. Il Graal? Il ponte. Il ritratto del diavolo. Altri universi e altre popolazioni extraterrestri 198 XVIII. Lamore prendere. Il Graal. I nuovi genitori e le reincarnazioni illustri 208 XIX. I figli degli Elohim. Il peso del Corpo maggiore. La nuova morale, al di l del diavolo 214 Parte quinta. Lalbero delle due vite

    XX. La luna e il velo nellacqua. Il diavolo che precipita gi dal cielo e la fine del cristianesimo 225 XXI. Gli automi e il padrone di questo mondo 229 XXII. Un nuovo modo di viaggiare. La stella-arca 234 XXIII. I nemici e lunico io. I grandi amori. La lussuria, San Giorgio e la principessa prigioniera 238 XXIV. Tecnica delle imprese di coraggio 246 XXV. Le maschere. Quando bisogna alzarsi. La storia di mago Merlino e dei suoi veri genitori 255 XXVI. La disobbedienza 264 Note

    1. Come incontrare i propri Spiriti-guida 271 2. Il diavolo nella Bibbia 289 3. Il diavolo nei Vangeli 291 4. I desideri 294 5. I desideri e lio pi grande 300 6. Ancora sul Secondo Cielo 307

  • Comunicare con gli Spiriti-guida semplice, e nelle note in appendice a questo libro do le indicazioni per riuscirci in poco tempo. Non occorre forza di volont, n coraggio n qualche particolare predisposizione. Gli Spiriti-guida si trovano a breve distanza dalle sintonie dei nostri pensieri consueti e sono legati a noi da vincoli di alleanza da un antico ideale di cooperazione con noi umani, che in tutto luniverso siamo gli esseri a loro pi affini. Fanno perci il possibile per rendere facile la strada a chi li vuole conoscere, e le loro accoglienze sono affettuose, festose. Lunica condizione che bisogna rispettare perch la comunicazione sia efficace prendere nota delle loro parole mentre le dicono perch la nostra mente non riesce a conservarne il ricordo per pi di qualche secondo. C chi sostiene che siano angeli di Dio, altri temono che siano esseri demoniaci, o fantasmi, o semplicemente prodotti irregolari della nostra immaginazione. Quando avrete cominciato a conversare e a sentirvi a vostro agio con i vostri Spiriti-guida, lasciate che siano loro stessi a raccontarvi da dove vengono e qual la loro natura. A me, hanno sempre detto: Noi siamo te e tu sei noi. Solo che tu sei tu in quel mondo, nel tuo Aldiqua, e noi siamo te in un mondo pi grande. E con il passare del tempo ho scoperto che questa risposta una formula magica, una specie di apriti Sesamo che pu spalancare dimensioni sempre nuove, porte segrete dellanima. In questo libro narro di ci che si vede al di l di alcune porte. Il Dominante, lAustero e gli altri maestri che mi accompagnano in queste pagine, parlano e si comportano come qualsiasi altro Spirito-guida: proprio come loro, anche i vostri maestri invisibili potranno risolvervi problemi e condurvi in viaggi simili a quelli che descrivo qui, se glielo chiederete. sufficiente chiedere, non rispondono mai con un rifiuto, solo talvolta raccomandano di aspettare che arrivi il tempo pi opportuno. E quel tempo arriva, prima o poi.

    E il Dio Yahwh disse allora: Ecco, luomo diventato come uno di Noi per la conoscenza del bene e del male. Ora, bisogna che non stenda pi la mano e non prenda anche il frutto dellalbero delle due vite, perch se ne manger vivr per sempre! E il Dio Yahwh mise i Kheruvim e la fiamma della spada che gira su

  • se stessa, a custodire la via verso lalbero delle due vite. Genesi 3, 22

    Il frutto proibito della conoscenza

    Introduzione Cominciammo a ragionare sul diavolo tre anni fa. A quel tempo, tra laltro, con laiuto dei miei maestri stavo traducendo la Bibbia. Da un pezzo desideravo capire che cosa dicesse davvero il Libro sacro delle tre grandi religioni: cos mi ero messo a studiare lebraico e, parola dopo parola, esploravo lentamente le prime pagine, il racconto della Creazione. Mi sentivo come i bambini che appena imparano a camminare esplorano la casa. Quasi a ogni passo chiedevo spiegazioni ai maestri non perch gli Spiriti-guida conoscano lebraico antico (non conoscono nessuna lingua; comunicano per telepatia, come si usa dire: cio per impulsi di significato che la nostra mente trasforma in parole) , ma perch per loro il tempo non ha gli stessi confini che ha per noi e, quando non sapete o non capite qualcosa in un dato momento, possono descrivervi chiaramente come vi apparir quel qualcosa quando lavrete scoperto e capito. Cos procedevamo: Strano che qui il diavolo non ci sia, osservai un giorno, mentre discutevamo del giardino dellEden e del mondo che gli si stendeva intorno. Perch strano? Nel racconto della Creazione non c traccia n dei Diavoli n dellInferno, dissi. Non li ha creati Dio? Davvero non ce nera traccia. Anche il serpente, che tutti ritengono un travestimento del diavolo, nella Bibbia una figura tuttaltro che diabolica: il serpente dellEden insegna agli uomini a nutrirsi dei frutti della conoscenza, contro linsopportabile divieto imposto da Yahwh, il Dio della Terra. Ci che noi chiamiamo diavolo non fa queste cose: la sua merce il male, e non certo la conoscenza. Oppure c, il diavolo, e io non lho visto?

  • Non c, n l n poi. Mettiamocelo noi, disse quel mio spirito che io chiamo il Dominante perch quello che parla pi spesso, e per il quale gli altri miei Spiriti maestri nutrono un evidente rispetto. Cio, lo mettiamo noi nella Bibbia? Non nella Bibbia. In quello che la Bibbia vi ha insegnato a vedere: nel vostro universo e in voi stessi. Vale a dire? Ci che voi chiamate diavolo un vostro blocco, spieg il Dominante, con quellaria che ha sempre quando spiega: come un pittore che insegna a dipingere. O meglio ancora, tutti i vostri blocchi. Perci la gente non lo vede quando c e si immagina di vederlo quando non c. Non sarebbe male fare un po dordine. Quanto pi riconoscete i vostri blocchi, tanto meno ne subite le conseguenze. Mettiamocelo noi: cos ce ne liberiamo. Un libro sul diavolo, aggiunse. Pensaci. Il diavolo non c n l n poi? Provai a controllare, ed era vero. Ci che i cristiani, gli ebrei e i musulmani chiamano diavolo non compare mai nei quarantasei libri che costituiscono la Bibbia. Nei primi due Genesi ed Esodo i patriarchi e gli altri protagonisti mostrano di conoscere una grande quantit di angeli e molti Dei, e di sapere benissimo cos il male, ma a quanto risulta dalle loro vicende non avevano idea di chi o cosa fosse il diavolo, e non sentivano nessun bisogno di averla. In alcuni libri successivi compare qua e l lo Shatan (cio Satana, che in ebraico significa loppositore, proprio come Diabolos in greco), ma neanche lui somiglia al nostro diavolo: Shatan-Satana viene presentato come un rispettabile membro della Corte divina, figlio della Divinit e suo consigliere, e non come suo nemico o ribelle. Al contrario: un consigliere molto severo, trova che gli uomini siano troppo superficiali, e suggerisce di non fidarsene pi di tanto. E Dio, per lo pi, gli d ascolto (Per questi rimandi al testo biblico, v. la nota Il diavolo nella Bibbia, a p. 289). Alluomo, invece, il diavolo dellAntico Testamento non suggerisce nessuna tentazione che si possa definire malvagia. Quando per esempio re Davide fa uccidere un suo generale per prendersene la moglie, il Libro non fa parola di nessun Satana. Cio, secondo la Bibbia limpulso al male viene soltanto dallanimo umano? domandai.

  • Vero che largomento bello? disse il Dominante. E tu ti stai accorgendo di non saperne niente; quindi sei nella situazione migliore per cominciare. Ma il diavolo esiste, s? Certo. Lessi attentamente anche ci che i Vangeli narrano del diavolo. E anche l strano: in molti punti il diavolo mostrato come un consulente e addirittura un aiutante di Ges! Per esempio, prima di cominciare a predicare, Ges and a discutere il suo piano dazione col diavolo e i suggerimenti che il diavolo gli diede erano tutto Sommato sensati, anche se Ges non li approv. Pi tardi, Ges venne accusato pi volte di compiere i suoi miracoli grazie a poteri diabolici: e, sorprendentemente, Ges non lo neg mai. E durante lultima cena, ordin a Satana di entrare in Giuda, perch Giuda trovasse il coraggio di tradirlo (Per questi rimandi ai Vangeli, v. la nota Il diavolo nei Vangeli, a p. 291) Quindi Ges e il diavolo andavano daccordo? Come vedi, s. Su, non chiedi niente? Fa domande precise e noi ti rispondiamo, disse un altro dei miei maestri, che chiamavo lAustero, per i suoi modi. Cos e come ha preso forma ci che oggi chiamiamo diavolo?

    Cos non basta, devi essere pi preciso, disse il Dominante. Domanda punto per punto. Cominciai ad annotarmi domande pi precise, con lAustero che mi sussurrava: Non basta. Non basta ancora. Che cosa chiamiamo diavolo?

    Com fatto il diavolo, in realt?

    Da dove viene e dov? annotavo diligentemente. Nel cuore o nella mente delluomo, o nel suo inconscio, o in qualche luogo delluniverso, visibile o invisibile?

  • E comera, chi era prima che i santi cominciassero a odiarlo?

    E che cosa significa?

    Che cosa fa, quali poteri esprime, quali compiti ha? Deve tentarci, ingannarci? Perch?

    Bene, continua. Le nostre tre grandi religioni insegnano che il diavolo la causa di tutti i mali umani: ma

    perch dicono questo, se i loro Libri sacri, la Bibbia e i Vangeli, non ne parlano in questo modo? E

    se Dio buono e onnipotente, perch tollera lesistenza del diavolo, che di fatto limita il suo

    potere? O forse Dio non affatto buono e onnipotente? Quali sono, in realt, i rapporti tra il diavolo e Dio?

    Perch la gente ci crede e i teologi no? mi sugger il Dominante. I teologi non ci credono?

    Non ci riescono pi. La religione impone di crederci, ma i teologi quando parlano dellesistenza del diavolo dicono soltanto cose confuse e noiose. Hanno la mente bloccata. Potresti chiedere perch. Feci per annotare anche questa domanda. Che gli importa dei teologi? intervenne lAustero. Quelli non hanno nessun bisogno n di credere n di sapere: ripetono solo quel che hanno imparato, e avendo fatto fatica a impararlo vogliono che anche altri facciano fatica. Lasciateli perdere. Come vuoi tu, mi disse il Dominante. Scrissi: Perch la gente crede nel diavolo (anzi a volte pi facile credere nellesistenza del

    diavolo che in quella di Dio) e i teologi non riescono a dirne nulla di convincente?

    Bene. Ho precisato abbastanza o devo continuare ancora?

  • Hai chiamato per nome un po di cose, disse il Dominante. Adesso arriveranno. Non avere fretta. Tra una settimana, tra un mese o tra un anno? Qualcuna lavevi gi ascoltata anni fa. Non la prima volta che ne parliamo. E quando labbiamo fatto? Cerca nei tuoi quaderni vecchi. PARTE PRIMA Prometeo

    I

    La memoria e loceano. Il nostro Corpo maggiore.

    Prometeo e il serpente dellEden.

    Le paure del Dio supremo e il suo patto con gli uomini.

    Le due forze dellevoluzione umana

    Leggi gli appunti di quando parlavamo di Prometeo, disse il Dominante. Quandera stato? I quaderni dappunti dei miei incontri con i maestri occupavano gi allora un intero scaffale: non mi era mai venuto in mente di ordinarli per argomenti, e di una conversazione su Prometeo avevo solo un ricordo vago. Sono dei tempi del viaggio in Georgia, sugger lAustero. Come si fa a ricordare tutto? domandai mentre cercavo tra i quaderni. Non c abbastanza

    posto nella mente di un uomo. Oppure c un modo, per ricordarsi di tutto?

    Nella tua mente no, di sicuro, disse il Dominante. La mente come una barca in un oceano: non pu contenere loceano in nessun modo. Non potrai mai ricordano tutto. E loceano cosa sarebbe?

  • Sei tu. Con la differenza che gli oceani non si prendono cura delle barche che li attraversano: tu invece puoi prenderti cura di quella barchetta che chiami la mente, o lio. Gi, disse lAustero. E appena ti accorgi che lio quella barca e che tu sei loceano, diventi luomo pi fortunato del mondo. E non hai nessun bisogno di ricordare: sai, e basta. Se io sono la barca, come faccio a essere anche loceano?

    Non te ne sei ancora accorto. Non sei ancora luomo pi fortunato del mondo. E pensare che cos semplice. Mi insegnate a diventarlo?

    Qui non facciamo altro. Su, trova quegli appunti. Era un quaderno del 1994. A quel tempo facevo il reporter di guerra, nellex Georgia sovietica. Un giorno, durante un viaggio in aereo sopra la catena del Caucaso, un amico georgiano mi aveva detto che, secondo il mito greco, proprio laggi Giove supplizi Prometeo, su una di quelle rupi innevate, per punirlo di aver dato agli uomini il fuoco. Per i greci il Caucaso era lestremo limite del mondo, mi disse. E qualcosa nella sua frase risuon in me come il campanello di una porta chiss dove. Quella notte ne parlai con i miei maestri in una stanza dalbergo sul Mar Nero, nella desolata cittadina di Poti. Poti, 19 ottobre 1994 esistito davvero Prometeo?

    Che domande. Certo, disse lAustero. Miliardi di volte. Esiste continuamente. come se domandassi: esistita davvero la cistifellea? Lanatomia e la mitologia sono in gran parte la stessa cosa, spieg il Dominante. Con la differenza che nellanatomia ci sono migliaia di nomi, mentre nella mitologia ce ne sono centinaia di migliaia. Ma orientarcisi non difficile, perch gli uni e gli altri descrivono comunque la stessa cosa.

  • Il nostro corpo?

    I vostri corpi. Cio, il mito di Prometeo un po come la scoperta della funzione di un organo del corpo?

    Dei vostri corpi, precis il Dominante. Lanatomia descrive il vostro corpo fisico. La mitologia un modo di descrivere altri vostri organi e capacit, che voi non conoscete ancora. Il corpo eterico, il corpo astrale e cos via?

    No, quelle sono vostre idee complicate. E molto pi semplice: voi avete un altro corpo, molto pi grande, e grazie alla mitologia ne sapete una quantit di cose, che per la vostra mente ignora. Chiamalo: il Corpo maggiore. E rispetto al Corpo maggiore, il corpo fisico due cose: in primo luogo, un organo esso stesso, e precisamente lorgano che permette al Corpo maggiore di esistere sulla terra, di entrare in rapporto con il mondo della materia. Ecco, cos allincirca: come lo stai immaginando ora. Disegnalo come lo stai immaginando.

    Cos?

    Bene. In secondo luogo, voi col vostro corpo fisico siete ancora come nella pancia della mamma che la pancia del Corpo maggiore. E i miti vi raccontano come sarete da grandi. Quali organi userete, cosa ne potrete fare, e cos via.

  • Ma organi come, in che senso?

    Organi. Di attivit, di pensiero, di volont. Di digestione, di riproduzione, di senso e di tutto il resto, nel mondo pi grande che abiterete. unottima cosa che cominciamo a parlarne, perch tra un po il vostro mondo non vi baster proprio pi. E Prometeo che organo sarebbe? Ricordi com la sua storia? Storia di Prometeo

    Ricostruimmo insieme la storia di Prometeo che in seguito verificai, a casa, sul mio prediletto manuale di mitologia (K. Kernyi, Die Mythologie der Griechen trad. it. Gli dei e gli eroi della Grecia, Milano 1963).

    Prometeo era per sua natura un ribelle mi spiegarono i maestri e amava sfidare Giove, Dio supremo. Non poteva non sfidarlo, per due ragioni: in primo luogo, perch era dotato di un intenso impulso creativo, che Giove non aveva affatto: Giove aveva il potere, il potere soltanto. E in secondo luogo, perch Prometeo amava molto gli uomini, mentre Giove li considerava soltanto dei sudditi. Era un Dio supremo allantica, osserv lAustero. Prometeo fu dapprima alleato dei Titani, gli antichissimi Dei del Cielo che avevano mosso guerra a Giove: e Prometeo dava loro buoni consigli; ma i Titani diffidavano di lui, sempre per via di quella sua indole ribelle, cos ben presto Prometeo li abbandon e lasci che venissero sconfitti. Rest per conto suo e si dedic agli uomini soltanto. Spieg agli uomini il modo pi vantaggioso di fare sacrifici agli Dei, insegn loro come lavorare i metalli, don loro anche larte della preveggenza da cui il suo nome: Prometeo significa appunto il Preveggente. Ma quando vide che questo dono produceva negli uomini cupe malinconie, fece in modo che non riuscissero pi a usarlo, salvo rare eccezioni. A Giove tutta questa generosit di Prometeo non piaceva affatto, era seccato dai rapidi progressi degli uomini e per ostacolarli confisc loro il fuoco. In realt, Giove a quel tempo stava meditando addirittura di sterminare gli uomini, facendoli morire di fame, per lasciar

  • nascere un altro genere di esseri viventi dopo di loro. Prometeo lo intu e subito si oppose: rub il fuoco e lo riport agli uomini. Giove lo pun impalandolo e inchiodandolo su una colonna, tra le rupi del Caucaso, appunto. E comand che ogni notte venisse unaquila tra quelle rupi, a divorare il fegato di Prometeo, e che il fegato gli ricrescesse ogni giorno, cos che ogni notte le sue sofferenze fossero proprio come la prima notte. Prometeo il fegato?

    In parte s, sorrise il Dominante. Ma non sai ancora cos il fegato del tuo Corpo maggiore. Andiamo per ordine. Innanzitutto, nota bene che questa la stessa storia del serpente dellEden. Lo vedi? Il serpente dellEden d agli uomini il frutto della conoscenza, che il Dio Yahwh aveva proibito, e il Dio Yahwh lo punisce condannandolo a strisciare per leternit. Prometeo d agli uomini il segreto del fuoco, e il dio Giove lo impala su una colonna. In tutte due le storie il dio supremo blocca la crescita degli uomini, la loro via verso lalto, diciamo. Yahwh e Giove: mi colp la somiglianza dei nomi. Non me nero mai accorto. I greci hanno preso dai miti ebraici o gli ebrei hanno preso dai greci?

    Tutti e due prendevano dagli egizi, mi rispose lAustero, ma n il tempo n i confini tra i popoli sono come li immaginate voi. Che ti importa di sapere chi ha preso da chi? Largomento principale, in queste due storie sacre, continu il Dominante, la paura che il Dio supremo ha dei progressi degli uomini. In tutte due le storie il Dio supremo vede che gli uomini salgono, e si allarma. Giove blocca questa ascesa, la pietrifica in forma di colonna, e l inchioda Prometeo, con in pi quellaquila che gli lacera il costato. come se Giove dicesse agli uomini: Vedete? Tutte le volte che qualcuno vi aiuter pi di tanto far questa stessa fine. Tu vedi? S.

    No, non vedi ancora.

  • Avete molti altri racconti intorno a quella paura divina e a quella colonna: anche la Torre di Babele era unimmagine dellevoluzione umana, del salire umano, e il Dio supremo Yahwh ferm anche quella, sempre perch ne aveva paura. E cos via, cos via. Ogni volta che gli uomini ricominciano a salire, il loro Dio supremo li sgomenta appendendo qualcuno a un palo. Oppure li rovescia a terra. Cos, il Dio supremo Yahwh impone al serpente di strisciare, per punizione: come una vivente colonna abbattuta. E qui apparentemente la storia di Prometeo e quella del serpente divergono: Prometeo rimane l e il serpente continua a strisciare per il mondo. Ma in realt le due storie si completano a vicenda. Il serpente ci che Prometeo fa sulla terra. luso che fate della vostra vista, della conoscenza: Pro meteo colui che vede pi in l, e anche il vostro destino di spingere avanti la conoscenza tenendola aderente alla realt, proprio come un serpente aderisce alla terra. E il crescere della vostra conoscenza ci che spaventa tanto il Dio supremo. E come continua, poi? La storia di Prometeo?

    Seguito della storia di Prometeo

    Prometeo avrebbe dovuto rimanere per sempre sulla colonna, a patire, col torace squarciato. Ma lo salv sua madre, Temis, Dea della giustizia: gli confid un delicatissimo segreto di politica olimpica e allora Giove permise che Prometeo venisse liberato, a patto che non rivelasse quel segreto a nessuno. Il segreto era che il regno di Giove non sarebbe durato in eterno e che un altro Dio avrebbe potuto regnare dopo di lui sulluniverso intero. Cos (e di nuovo per una sua paura di Dio supremo) Giove permise che Prometeo venisse tolto dalla colonna. Ma pose una condizione: che un altro immortale ne prendesse il posto, perch quel supplizio era un fatto troppo importante per Giove e la colonna non doveva rimanere vuota. E qui compare un altro personaggio: il centauro Chirone, buono e sapiente, che aveva insegnato anche lui tante cose agli uomini, soprattutto nel campo della medicina. Narra il mito che Chirone, proprio allora, era rimasto ferito accidentalmente da una freccia avvelenata, e le

  • sue sofferenze erano insopportabili, e la sua scienza medica non bastava a guarirle: perci chiese a Giove che lo facesse morire e perch la sua morte servisse a qualcosa prese il posto di Prometeo. E l sulla colonna rimase il suo cadavere, mentre Prometeo torn libero comera prima. Vedi? mi domand il Dominante. Annuii. Non vedi ancora gran che, disse lAustero. Cosa c che non vedo ancora?

    Oh, una quantit di cose, disse il Dominante. A te sembra che ti stiamo conducendo per una qualche caverna, e non ti accorgi che le pareti della caverna sono ricoperte di pietre preziose e che dappertutto ci sono lampade da strofinare. Cos sono tutti i miti. Ma non c fretta. Ascolta bene. Il buon centauro Chirone, continu il Dominante, doveva morire sul palo: proprio perch era anche lui un maestro degli uomini, e avrebbe avuto ancora molte cose da insegnare. Perci era un ottimo sostituto di Prometeo, agli occhi di Giove. E da allora, i Prometei-Serpenti e i Chironi ci sono sempre stati, nel vostro mondo: hanno cambiato forme e nomi, ma hanno sempre avuto storie simili a quella. E a un certo punto sono diventati ci che chiamate il diavolo. Il diavolo?

    Anche per questo nel Medioevo vi immaginavate il diavolo proprio come un centauro, met uomo e met cavallo, disse lAustero. Ma gi nel Medioevo nessuno si ricordava pi perch lo si immaginasse cos, e perch al tempo stesso si credesse che il diavolo fosse il serpente dellEden. Prometeo che viene condannato e Chirone che si offre spontaneamente sono due aspetti del

    diavolo?

    Questa la parte pi interessante della spiegazione, disse il Dominante.

  • Secondo te, perch i vostri Dei supremi hanno tanta paura che gli uomini si evolvano? Perch hanno paura di perdere il posto?

    Non solo. anche perch sono gli uomini stessi ad averne paura. Gli uomini hanno un gran bisogno di credere che Dio rimanga sempre: sempre uguale, e sempre pi in alto di loro. Tutti gli umani hanno pi paura che avvenga qualche mutamento in cielo, di quanta ne potrebbe avere Dio stesso. Ma al tempo stesso, sentono chiaramente che la loro vita tutta quanta mutamento ed evoluzione, e che non possono fermare questa evoluzione, e che questa evoluzione finir per cambiare ogni cosa. Perci vogliono che la fermi Dio. Proiettano sul Dio supremo quella loro paura, e si placano guardando il supplizio di chi li voleva aiutare a crescere. E il Dio supremo obbedisce agli uomini. Altrimenti quel vostro Dio supremo avrebbe salvato Ges, disse lAustero. E perch il Dio supremo obbedisce agli uomini?

    Be, il Dio del vostro mondo, disse il Dominante. In qualche modo deve essere in armonia con chi vi abita. Altrimenti gli uomini lo abbandonerebbero a se stesso e se ne prenderebbero un altro come appunto lascia intendere il mito di Prometeo, con quel segreto di Temis. Quindi come se facessero un patto: rimani nostro Dio se ci garantisci che anche il resto

    rimarr com ora? Prendi nota, mi consigli il Dominante; queste cose sono ancora troppo grandi per te, ma tu prendi nota, da bravo. Vedi, per gli uomini ci sono due modi di crescere, di evolversi... Cio: di crescere, o di evolversi? Sono due cose diverse.

    Sono la stessa cosa. Te lho detto, voi avete un Corpo maggiore, e via via che vi evolvete scoprite le sue capacit, non potete neanche immaginare quali e quante. Cos come una volta eravate sicuri che i pianeti del sistema solare fossero sette, e oggi sapete che sono nove, e tra un po ne conterete dodici, allo stesso modo scoprite anche questi vostri poteri maggiori. E via

  • via che li scoprite, la distanza tra voi e lonnipotenza degli Dei celesti diminuisce. Cos crescete. Crescete e vi moltiplicate, not lAustero. Crescere moltiplicare ci che sapete di voi e ci che siete. Cos, dicevamo, voi avete due modi di compiere queste scoperte: uno inconsapevole, e laltro consapevole, continu il Dominante. Quello inconsapevole limpulso naturale allevoluzione: una profonda forza che cresce in ogni uomo, e gli uomini ne hanno paura perch sentono che questa forza pi grande di loro. Quello consapevole invece il desiderio personale di indagare, di sperimentare: come fanno i mistici, gli esploratori, gli scienziati e via dicendo. E in pratica non vanno di pari passo, questi due modi?

    No davvero. Il secondo modo non mai pericoloso per gli Dei supremi e non fa particolare paura agli uomini, perch comunque dura poco. Si desta ogni tanto, agisce per un po e poi si avvelena e si frena da s, rimanendo fermo per secoli interi. E perch si ferma?

    Per sgomento, soprattutto. Sai com: gli scienziati e i mistici sono molto contenti delle loro scoperte, ne sono fieri, ma sanno bene che verranno superate... Come dice Ges? In quel giorno non mi domanderete pi nulla (Vangelo di Giovanni 16, 23). E gli scienziati e i mistici finiscono spesso per temere quel giorno proprio come lo teme il vostro Dio. La differenza che Dio pu soltanto fermare gli altri, mentre scienziati e mistici possono fermare se stessi: e si fermano. Chirone si offre spontaneamente alla morte, come hai visto. E quanti, quanti segreti poteva rivelarvi ancora! Era stato ferito, soffriva.

    Certo, una cosa molto triste quando i Chironi si fermano. La ferita esprime proprio quella tristezza: cosa c di pi triste di una ferita accidentale, che diventa una ferita mortale? E la forma pi malinconica di suicidio, quando chi ha voglia di morire chiede aiuto al caso, e il caso gli offre una morte dolorosa. Per Chirone cos. Chi ti ricorda?

  • Pensai a qualche scienziato o a qualche mistico, e non mi venne in mente nessuno in particolare. Ti verr in mente, disse il Dominante, e tacque per un istante. Questo per ci che riguarda il vostro impulso consapevole allevoluzione. Invece laltro vostro impulso irresistibile, riprese, alimentato da grandi esseri veramente immortali: il serpente, Prometeo, Cristo... Sono veramente immortali, dunque per quanto si tenti di fermarli ci sono e ci saranno sempre. E perci succede cos: quando gli uomini hanno molta paura delle forze che li fanno crescere, e obbligano il loro Dio supremo a inchiodarle, ci che rimane l inchiodato solo qualche mistico o qualche scienziato, mentre quella forza profonda riesce sempre a liberarsi, e continua ad agire. Cos nella storia di Prometeo: Chirone avvelenato rimane l e muore, mentre Prometeo si libera e va oltre. Cos anche per i cristiani: non appena si scelgono come simbolo un mistico ribelle inchiodato alla croce, ecco che comincia a crescere e a diffondersi quel diavolo che essi sentono come nemico pericoloso. Il diavolo il nostro impulso allevoluzione?

    Per la maggior parte di voi s. E Ges? Ges poi risorto, non rimasto l.

    Tutto risorge, tutto continua. Ges risorge e scompare in cielo. E sulla terra rimane il diavolo, dopo di lui, a segnarvi i confini da superare, le direzioni in cui deve spingersi avanti la vostra conoscenza. Purtroppo, voi pensate che Ges e il diavolo siano in contrasto, in concorrenza addirittura. E solo per paura che lo pensate. Quali confini intendi: se il diavolo il signore del Male...

    Sei proprio sicuro che lo sia, e che il male sia il male? Dovremo chiarire un po la questione, quando sar tempo. Lidea del male era gi ben chiara a tutti quanti molto prima che i cristiani cominciassero a delineare la loro idea del diavolo. Il diavolo soprattutto il Signore del Pericolo: di ci che pericoloso per il vostro Dio supremo.

  • loscura coscienza che Prometeo pu venire impalato, e che Ges pu venire crocifisso o trasferito su un trono nelle nuvole allaltro capo delluniverso, ma che non finita l, non finita mai. Vi rimane sempre intorno, e dentro, quella forza irresistibile dellevoluzione, che minaccia ogni vostro ordine e fa paura agli uomini e agli Dei. E quello il vostro diavolo: il serpente della conoscenza, la vista di Prometeo che continua a spingersi avanti. E chi non ne ha paura? Chi non la sente come un pericolo? Non somiglia neanche un po a quel che si dice del diavolo.

    No. Ricorda: dietro a tutte le parole sono nascosti grandi tesori. E la chiave di quei tesori che la vostra realt molto piccola. Non appena lo sai, entri e puoi prendere ci che c. La finestra della mia stanza dalbergo dava sulla spiaggia e lalone di luce arrivava fin quasi alla battigia. Il Mar Nero era davvero dun nero di velluto, e senza luna. Richiusi il quaderno e, dato che qua e l questa conversazione mi era sembrata, veramente eccessiva, la dimenticai. Tanto che fu una sorpresa, quando la rilessi tre anni fa.

    II

    Il Corpo maggiore, il fegato e le guarigioni.

    Lantichissimo Signore delle Porte.

    Il diavolo e il diverso.

    Le epoche di obbedienza. La nostra stanza tonda

    perch eri troppo piccolo, a quel tempo, disse il Dominante, mentre finivo di rileggere quegli appunti. E il Corpo maggiore esiste davvero? Certo. Si estende intorno a ciascuno di voi, immenso, e voi ne siete una minuscola propaggine: lunica sua parte che tocca terra. Quindi non terreno? Attraverso di voi tocca terra ed entra a far parte del vostro mondo. E attraverso i miti potete accorgervi di quando lo usate e di come lo userete meglio quando avrete capito che c. E Prometeo, Colui-che-vede-pi-in-l, rappresenta lorgano della vista del Corpo maggiore?

  • Sulla terra Prometeo e il serpente corrispondono agli organi della vista, ma ogni volta che Prometeo ricomincia a salire diventa propriamente il fegato del vostro Corpo maggiore. Perci laquila lo colpisce proprio l. Nel vostro corpo fisico, il fegato cosa fa? Immagazzina energia e depura il sangue. Esamina, interpreta, capisce ci di cui vi nutrite. Cos fa anche nel vostro Corpo maggiore: immagazzina ci che scoprite, lo decifra e lo capisce, trasformandolo in sostanze energetiche ed eliminando ci che vi avvelenerebbe. Prometeo lorgano che fa questo nella vostra crescita; e nel mito, Giove danneggia apposta quel vostro fegato superiore. Ci si accanisce proprio. Per un bel pezzo anche voi avete fatto lo stesso, in nome della religione del Dio supremo: torturando e bruciando le streghe, gli eretici, che esaminavano e capivano ci che agli altri sembrava soltanto pericolo, materia diabolica. Cos avete danneggiato moltissimo i vostri rapporti con il fegato del vostro Corpo maggiore. Calc su quelle parole. Mentre al vostro Corpo maggiore tutti quegli orrori non han fatto n caldo n freddo. Il vostro Corpo maggiore invulnerabile e inesauribile.

    Il Corpo maggiore misurabile in qualche modo? Esiste davvero in qualche modo nel nostro spazio terreno, sopra di noi, intorno a noi? S e no. Diciamo che si trova a met tra la tua realt fisica e luniverso infinito: nelluna e nellaltro.

    Cio? Si pu disegnare? Non ci riusciresti. Non puoi disegnare linfinito. Puoi anche pensarlo cos: il vostro Corpo maggiore pi piccolo del cielo, ma abbastanza grande da intersecare la volta celeste, e da uscirne qualunque sia la vostra volta celeste: quella azzurra sopra le nubi, o quella nera sopra le stelle. Ah, non capisco, mormorai. Provaci. Non lo comprenderai mai, ma ti fa bene provarci. Non lo puoi comprendere perch non sei tu che comprendi, lui, lui che comprende te e tutto ci che prende forma sulla terra intorno al tuo piccolo io. Perci abituati a pensarci tranquillamente, sapendo che non lo comprenderai mai: e ti accorgerai di imparare una quantit di cose preziose. E piacevole, intervenne lAustero. Finch non lo comprendi, continuerai a imparare cose nuove. Quello che avete detto riguardo al fegato ha a che fare anche con le malattie del fegato? Con le malattie no, non necessariamente. Con le guarigioni s, rispose il Dominante. Quelli che voi chiamate miracoli sono sempre interventi del vostro Corpo maggiore, e tutte le vostre guarigioni sono miracoli.

  • Succede cos, seguimi bene: Quando uno si ammala, perch il suo io piccolo, la sua mente, si accorge di ammalarsi. Se non se ne accorgesse, non si ammalerebbe: la malattia non vi si aggancia se il vostro piccolo io non le d il permesso, in un modo o nellaltro... Davvero? Certo. Perci la gente triste si ammala. E quando uno si ammalato ha due possibilit: o continua a contemplare la sua malattia, e cerca di combatterla sapendo di essere sempre pi malato e allora non guarisce, e se la malattia mortale, muore ; oppure, se fortunato, fa ci che fai tu quando ti rendi conto di non poter comprendere il Corpo maggiore: cede e lascia che il Corpo maggiore intervenga al posto suo, e faccia ci che lui non pu fare. In che modo? Attraverso qualche mito, non importa quale. Limportante che il malato si affidi a forze pi grandi di lui, e i vostri miti sono ci che vi permette di percepire e di evocare quelle forze. I santi, gli angeli, gli Dei e gli spiriti sciamanici, i luoghi miracolosi incluse le cliniche e gli ospedali, per chi ci crede... sono tutti miti ugualmente utili, che vi aiutano ad affidarvi al vostro Corpo maggiore e a lasciarlo agire in voi. Il vostro Corpo maggiore non aspetta altro: appena le vostre capacit consuete si fanno da parte e lo lasciate agire, interviene, e voi guarite. Se fossero le medicine a farvi guarire, una malattia si curerebbe in tutto il mondo con le stesse sostanze chimiche: invece in Europa si cura in un modo, in Cina in un altro, in Africa in un altro ancora, e cos via, e se uno fortunato guarisce, in tutti i continenti. E il Corpo maggiore come fa a guarire i malati? Cambia il loro destino. Tutto ci a cui il vostro piccolo io d il permesso di accadere nella vostra vita ci che chiamate il destino, il fatum. Il Corpo maggiore pi grande di voi e del vostro fatum, e pu cambiarlo. Ha risorse di energia inesauribili. Invece le energie del mondo in cui abitate voi sono esauribilissime, anche quelle dannose: voi per lo pi le lasciate agire, ma potete esaurirle ed eliminarle. Crescete un po nel vostro Corpo maggiore, e quelle energie si consumano, come il combustibile di un aereo in volo. In che senso dici se uno fortunato? Certi non riescono mai ad abbandonarsi davvero, O non sanno, o non ammettono che luomo possa affidarsi a qualcosa di pi grande del vostro mondo. Hanno paura di tutto ci che

    pi in alto di loro, diverso da loro; cos, se sono malati restano malati, e se sono sani si condannano a portare soltanto il peso del loro Corpo maggiore, senza usarlo mai. Perci tanto importante la mitologia, perch proprio lopposto dei roghi: migliora i vostri rapporti con ci che pi in alto, con il Corpo maggiore. Vi insegna a sentirlo. Fa bene al vostro fegato superiore. Daltronde una lunga storia, questa dei vostri attriti con le vostre facolt superiori, immemorabilmente pi antica dei roghi delle streghe.

  • Me la raccontate? C un mito antico che la racchiude tutta. Molto antico... ripet il Dominante, come soprappensiero. Il nome vero del protagonista non ti direbbe niente, da millenni si perso. E chi era? Il Signore delle Porte. Una specie di remotissimo antenato del serpente e di tutto ci che c dietro al vostro diavolo. Il Signore delle Porte E la sua storia cos: il Signore delle Porte, antenato del vostro diavolo, era un immortale che voleva diventare Dio supremo. E naturalmente aveva bisogno dellumanit per questo, dato che senza laiuto degli uomini non si diventa Dei, n tantomeno Dei supremi. Il Signore delle Porte aveva un piano: alzare il livello complessivo dellumanit, e portarla pi vicino alla sfera divina. Cio accelerare levoluzione, come dicevate prima? Molto di pi. A quel tempo gli uomini credevano che la sfera divina fosse una dimensione vera e propria: una specie di stratosfera spirituale, piena di dolcezze, di sapienza e di potenza salutare. E quellantenato del diavolo voleva che tutti gli uomini la raggiungessero. Oggi vi sembrerebbe sicuramente unillusione, ma allora poteva veramente apparire una via di sviluppo, almeno a una mente ottimista come la sua. E come pensava di fare, il Signore delle Porte? Per esempio, voleva ispirare i profeti in modo che si facessero capire meglio dalla gente, e voleva confondere i re e i sacerdoti in modo che non riuscissero pi a perseguitare i profeti. Voleva insegnare ai medici a non farsi pagare. Voleva convincere tutti gli uomini che quella sfera divina non era soltanto divina, ma che era ci che chiamiamo il Corpo maggiore, n pi n meno. Voleva fare una quantit di altre cose, e insomma: aveva un suo piano molto dettagliato, per riuscirci. Elevare gli uomini gli sembrava unimpresa degna di un Dio, pensava che gli uomini ne sarebbero stati contenti, e che anche se allinizio gli fosse costata cara (comera molto probabile), alla fine lavrebbero divinizzato per leternit. Cos, lantenato del diavolo amava molto questo suo progetto... Ma se la sfera divina avesse cessato di essere divina, come avrebbe potuto lui diventare un

    Dio?

    Quella sfera avrebbe cessato di essere divina, ma ce ne sarebbe stata unaltra pi su, perch ogni sfera divina che riuscite a immaginare il riflesso di sfere pi alte. Cos l, su unaltra sfera pi alta, lui sarebbe stato Dio, superiore a tutti gli altri Dei che gli uomini conoscevano allora. Oh, niente da dire: lidea era buona. Ma cera in lui, in qualche angolo della

  • sua natura immortale, un antichissimo sentimento di libert e di saggezza... sicuramente molto utile essere un Dio, ma un Dio non n libero n saggio. Capisci cosa voglio dire? Un Dio non saggio? Se uno non libero, non saggio. E chi ha il potere non libero. Conosci qualcuno che abbia pi potere di un Dio? Il Signore delle Porte tuttavia pens di poter trascurare e anche di poter nascondere a se stesso la voce del suo sentimento, e tent limpresa. Forse chiss sarebbe anche riuscito a nascondere quella sua voce a se stesso; ma agli uomini non si pu nascondere nulla che riguardi il sentimento. Gli uomini si accorsero che in fondo al cuore non era del tutto convinto, e lo tradirono. Smisero di ascoltarlo. Cos il suo piano and in fumo, si cominci a dire che il Signore delle Porte era solo un perturbatore dellordine e lo si condann per sempre a essere il contrario di un Dio: un Anti-Dio, unimmagine del pericolo... Un diavolo. Suppergi. Per spregio, poi, gli uomini equivocarono questa definizione, di immagine del pericolo, e lo ritennero senzaltro un essere pericoloso, propagatore di mali: e come sempre succede con gli sconfitti, dettero a lui la colpa di tutti i mali esistenti nel mondo umano. Da questo equivoco nacquero moltissime leggende calunniose su di lui, per lo pi banali e inutili. Tutto qui? domandai, dato che il Dominante taceva. Tutto qui. Da dove viene questa storia? La conoscevano in Egitto, ma gli egizi lavevano presa da altri molto pi antichi di loro, che per voi non hanno nome. Ha sicuramente influito sulla storia del serpente dellEden. Interessante quell idea che il sentimento labbia fermato nella sua carriera celeste, vero? Pensaci bene. Somiglia a ci che mi avevate detto di Chirone, che non riusciva a superare se stesso. Ha influito anche sulla storia di Chirone. Ma guarda bene. La libert, la saggezza, il sentimento: sono queste le cose che gli uomini hanno paura di perdere, evolvendosi. Il mito del Signore delle Porte esprime il loro timore che nel Corpo maggiore non ci sia pi spazio per tutto questo. Ed vero?

  • No. Ma era ed un timore ben radicato in voi, nel vostro io piccolo nella parte di voi che tocca terra. A quel tempo, esprimeva una sensazione, ben precisa, che libert, saggezza e sentimento fossero cose umane e non divine, e che il loro posto fosse sulla terra e non in cielo. Avevate paura di perderle, salendo, evolvendovi. Quindi il Signore delle Porte era... cio, in un certo senso quella gente si identificava nel

    Signore delle Porte? S, ma pochissimi se ne rendevano conto. Oggi invece ne avete altre, di paure, e talmente dense e aggrovigliate che un diavolo come quello non riuscireste pi nemmeno a immaginarlo. Anzi, non riuscite pi a immaginarlo in nessun modo; vi siete rinchiusi nelle paure come in una stanza buia, e avete cominciato ad aver paura anche di quel buio. Cos il diavolo non lo vedete pi, e quel fantoccio con le corna che vi immaginate di solito non certo il diavolo, per voi. E il diavolo cos, per noi? In periodi come il vostro il diavolo smette di essere un personaggio, non ha pi contorni. Diventa un tipo di avvenimenti, quel tipo di avvenimenti che voi chiamate: diverso. Ci che pu succedere di inaspettato; le tentazioni, le rivoluzioni. Cio. la gente vede il diavolo in ci che pu succedere di diverso dalle loro aspettative? Quasi tutti sentono che quello il diavolo, e pensano che quello sia il male. In un certo senso hanno anche ragione, perch pensare cos un fenomeno piuttosto grave. Di solito irrimediabile. E il modo in cui succede questo, ascolta: La maggioranza delle persone comincia a convincersi di essere in buoni rapporti con Dio: di obbedirgli nel modo giusto e di aver ragione su tutta la linea. I loro sacerdoti hanno ragione, la loro civilt ha ragione, la loro razza ha ragione, Dio dalla loro parte. E questo linizio della rovina.... Be, non certo il caso nostro: in un periodo di crisi religiosa come questo attuale... E successo ai vostri padri, ai vostri nonni e ai nonni dei vostri nonni, e voi ne state subendo le conseguenze sotto forma di rovina, non di crisi, disse lAustero. Il guaio , continu il Dominante, che quando credono di obbedire tanto bene alloro Dio, gli uomini finiscono per abbassano, a forza di sentirselo tanto vicino. E un Dio abbassato non pi un Dio, diventa un idoletto inutile in cui non riescono pi a credere davvero. Cos il cielo sopra di loro rimane vuoto. Non se ne accorgono e continuano a sentirsi obbedienti (lobbedienza d assuefazione: come una droga, in periodi del genere): ma un Dio a cui obbedire non lhanno pi. In alto non

  • c pi nulla, tutto al loro livello: tutto esistenza quotidiana, tran tran. E a questo obbediscono. Cos ci che al loro livello diventa il loro Dio, a cui si inchinano e a cui fanno sacrifici. un po il contrario di quel vecchio progetto del diavolo. Gli fanno sacrifici? Eccome! Gli sacrificano tutto ci che hanno di pi prezioso: la libert, i desideri, la vita intera. una sorte tristissima. E naturalmente, se il posto di Dio lass rimane vuoto, anche la posizione del diavolo cambia. Per la gente il diavolo soltanto il nemico di Dio: dunque se Dio, per loro, lesistenza solita, il diavolo diventa tutto il resto, tutto ci che diverso. E allora tutto ci che sanno si trasforma in una specie di diga, che tiene indietro il Nemico. Quella la paura della paura. Ed davvero un guaio quand cos. Diventate feroci e stupidi, quand cos, e vi sembra normale, mormor lAustero. E perch dite che irrimediabile? Perch quelle dighe, quando si sono formate, cominciano a esistere davvero: la vita della gente diventa davvero una diga. Non orribile? La maggioranza cerca di abbassarsi sempre pi, di capire sempre meno, perch la loro esistenza quotidiana sembri pi alta di loro, e per aver lillusione di obbedire a qualcosa di superiore mentre in realt obbediscono soltanto alla loro routine. E tutto ci che non capiscono diventa loro nemico: estraneo, diverso, malvagio. Le loro dighe li schiacciano, e nessuno di loro se ne accorge mai. Cos sempre, quando vengono i Diluvi, disse lAustero. Quando si ruppero le dighe ai tempi di No nessuno se ne accorse. Avevano troppa paura per accorgersene, e per millenni continuarono a illudersi di essere ancora vivi. Sentivo che era vero. Mi guardai intorno, nel luogo in cui venivo a trovare i maestri. Lavevo costruito io nella mia immaginazione, molti anni prima, e non era mai cambiato: una grande stanza tonda in fondo a un lago, scavata in una rupe che somigliava a un grande vascello affondato. Nella stanza cerano divani e poltrone, tappeti, e una spessa vetrata che dava sulla profondit verdazzurra del lago. Cerano alcune porte, da cui sentivo entrare i maestri li sentivo soltanto, non li vedevo, erano invisibili e cera la porta da cui entravo io, con un corridoio che visto dalla stanza ricordava un ponte levatoio. A quel tempo era cos. E quella stanza era diventata talmente reale, per .me, e mi piaceva immensamente: cos lontana dal mondo esterno, dove tutto era davvero come me laveva appena descritto il Dominante. In quella stanza tutto era diverso. Soprattutto le parole dei Maestri. Nel mondo esterno nessuno mi aveva mai parlato come loro.

  • Non va, sai, disse il Dominante. Anche questa stanza una diga. No, dissi, un posto diverso. Il mondo esterno la diga che dite voi. E una diga, questa stanza, insistette dolcemente il Dominante, e non il modo giusto di imparare. Cos impari solo echi, annunci di cose, e non le cose. Ci pensai, e scossi il capo. E come faccio a imparare le cose, davvero? Ogni argomento che toccate come la porta di

    una citt: ci vorrebbero mesi e anni per conoscere la citt intera, e a ogni passo voi aprite la porta di unaltra citt. Questo va benissimo cos, e sar sempre cos: ovunque arrivi, ci saranno sempre cose che rimangono fuori dalla tua portata. Le cose che impari segnano la tua strada, le cose che non hai ancora imparato sono il paesaggio intorno, che la strada attraversa. I paesaggi sono il mondo, e il mondo tuo, il tuo Corpo maggiore. Mentre la strada il tuo io piccolo, che cresce per quanto pu. Limportante che il tuo io piccolo continui a cercare la strada, e non si fermi pensando di essere arrivato. Non costruire mai dighe, va bene? PARTE SECONDA

    I sette mondi degli uomini III

    I Sei Cieli dellevoluzione umana.

    Il guardiano delle soglie.

    I maestri fanno lezione sul bene e sul male

    che dovresti viaggiare un po, aveva cominciato a dirmi lAustero in quel periodo. Con viaggiare intendeva i viaggi nellAldil, in epoche lontane o fuori dal nostro universo. E avevamo fatto qualche viaggio del genere, in passato, ma senza grandi risultati. Non serve, gli rispondevo. Non vedo mai niente quando viaggiamo. A questa risposta lAustero borbottava qualcosa e non cera pi. Detestava sentirmi dire che non riuscivo a fare qualcosa e quando lo dicevo se ne andava per un po. Ma davvero le rare volte che avevamo provato a viaggiare, anni prima, non mi era rimasto nessun ricordo di quel

  • che avevo percepito, e non avevo preso appunti durante i viaggi. Solo qualche parola mal scritta, indecifrabile o senza senso. Due cose non ti riescono e sarebbero invece importanti, mi disse il Dominante, un giorno che lAustero era scomparso borbottando dopo una di quelle mie risposte. Una viaggiare e laltra congiungere. Non congiungi ancora ci che percepisci qui con ci che percepisci nel vostro mondo. E quando riuscirai a fare una cosa, ti riuscir anche laltra. Congiungere come?

    Congiungere. Farne una cosa sola. Altrimenti impari soltanto in teoria e non in pratica. Anche questa soltanto uninutilissima diga. E perch non riesco a congiungere?

    Perch fai troppo poco per gli altri. Quando qualcosa non ti riesce sempre questa la ragione principale. Rimasi in silenzio, e mi sentivo a disagio. In quel periodo facevo una quantit di cose ed ero sempre affannosamente occupato. Al mattino insegnavo in un liceo (dopo la guerra nel Caucaso avevo lasciato perdere i reportage), nel resto della giornata facevo consulenze per case editrici, traducevo la Bibbia e scrivevo il mio primo libro sugli Spiriti-guida. In pi cercavo di essere un buon padre di famiglia, e di salvare il mio matrimonio che, come banalmente succede, assomigliava sempre pi a un cappio al collo. Pensando alle mie giornate dense, quella frase fare di pi per gli altri mi suonava addirittura irritante: ne alitava un senso di colpa che non sentivo affatto mio. Io faccio quello che devo e quello che posso, pensai, e non posso smettere per fare qualcosaltro. Non per pensare meno a me stesso, o per nascondermi qualcosa... Il Dominante aspettava. Be, sbuffai, e cosa potrei fare? Non la domanda giusta. La domanda giusta : perch hai paura di fare quello che puoi?

    Mettiamola cos. Perch?

  • Non una paura tua, di una moltitudine di altri legati a te. Ma bisogna superarla, non hai scelta. Col passare del tempo il peso di questa moltitudine si gonfia, e finir per trascinarti via come uninondazione senza che tu te ne accorga, se non fai qualcosa di pi per loro. Mentre se impari a farlo cambier tutto. Aspett che finissi di scrivere questa frase, e riprese: Anche quel peso il Corpo maggiore, se riesci a capirlo. Diventa veramente un peso insopportabile se non si incarna in qualche modo, e il Corpo maggiore troppo vasto per incarnarsi soltanto in te, nel tuo piccolo io. Capisci? Daccordo, aiutatemi allora. Potete?

    Ah, noi s, rispose il Dominante. Ma tu non capisci ancora. I nostri poteri sono mille e mille volte pi grandi di quelli che conosci. Solo che cos come sei ora non puoi ancora immaginarli, e perci non puoi chiedere. Cos non cresci. Guarda qui, sospir, vedendo che non capivo; cos che crescete voi, e cominci a tracciare disegni sul pavimento della stanza tonda, che servizievolmente divenne di sabbia, mentre io lavevo sempre immaginato di pietra. Centra col diavolo? domandai. Altroch. Ecco, poniamo che questo sia il limite delle tue possibilit:

    il limite di ci che sai e che puoi sapere. Il limite di ci che sei e che puoi essere. Quanto pi scopri ci che puoi scoprire qui, succede questo:

  • Il cerchio allinterno si allarga fino a che non coincide con il cerchio esterno. E quello il punto in cui sei tu: perci ti accorgi che, cos come sei ora, ci sono cose che non ti riescono, e che la tua strada sta fermandosi. Poi il cerchio che prima era allinterno si allarga ancora e si dissolve, scompare: questo il fare di pi per gli altri, il dare agli altri. Allora si pu ricominciare a imparare, ad accorgersi di altre cose:

    E cos via. Cos succede sempre, e cos per tutti. Il cerchio interno devi immaginarlo vuoto. Ogni volta che imparate qualcosa in pi come se allargaste un vuoto dentro di voi, da cui entrano molte pi cose di quelle che vi sembra di imparare. Il cerchio esterno il limite di ci che siete, e devi immaginarlo pieno. Capisci come funziona? Il cerchio esterno rimane sempre uguale, osservai. Vuoi dire che il limite delle nostre

    possibilit non cambia mai? Aspetta, siamo appena allinizio. In realt il cerchio esterno un cerchio soltanto a guardarlo da dentro. Visto dilato invece cos. Il Dominante tracci questaltro disegno:

    Noi lo vediamo dilato: per noi conico, spieg. Voi lo vedete nellaltro modo perch ci siete dentro.

  • E dove finisce, il cono?

    Dove arriva la vostra vista. E un campo visivo: tuttintorno a voi un vostro orizzonte, e verso lalto un vostro cielo. Nel vostro universo ce ne sono altri cinque cos, e via via che il cerchio interno si allarga e si sposta riuscite a vederli, uno per volta. Il cerchio interno il punto da dove guardate. cos, vedi:

    Nel vostro universo umano voi avete sei Cieli. E il cerchio interno pu trovarsi nel Primo Cielo, o nel Secondo, nel Quinto, e cos via. Perch sono proprio sei?

    Sono sei, disse il Dominante. Anche se rivoltassi il vostro universo da cima a fondo non riusciresti a trovarne di pi. Puoi anche immaginarli cos:

    O cos, anche cos va bene:

  • Tanto tempo fa gli astronomi pensavano che questi Cieli fossero le sfere celesti, e che esistessero nelluniverso fisico: invece esistono soltanto in voi, nel vostro universo umano. Cio in quello che voi percepite della realt. Ora, dicevamo: lo spostamento del cerchio interno da un Cielo allaltro, proseguiva il Dominante, ci che voi chiamate evoluzione, e di cui avete tanta paura. Voi, per averne meno paura, vi immaginate che levoluzione siano le modificazioni culturali, sociali eccetera che avvengono nel corso del tempo. Ma a immaginarla cos non significa gran che. Per noi s.

    No, neanche per voi. Serve soltanto a quelli che vogliono illudersi di essere arrivati pi in l di chi vissuto prima di loro, il che una sciocchezza. La vostra evoluzione non affatto negli strumenti tecnici, n nella grandezza delle citt o nel numero delle parole importanti che riuscite a ideare. una crescita della vostra percezione e della vostra statura interiore. Non diversa da unepoca allaltra, diversa da persona a persona, in ogni epoca. E in qualsiasi giorno della vostra vita voi potete diventare completamente diversi da ci che eravate fino al giorno prima. Cio, in ogni epoca ci sono persone pi evolute, che vedono pi Cieli di altre?

    No, te lho detto: voi siete capaci di vedere solo un Cielo alla volta, almeno nel vostro Aldiqua. Io posso spiegarteli tutti, se vuoi; ma se te li spiego comincerai a vedere ogni cosa diversamente, e quello che hai imparato finora non ti interesser pi. Farai fatica a intenderti con laltra gente, per un po. Non ti spiace? Ci pensai per qualche secondo e poi feci segno di no, col capo. Come vuoi, disse il Dominante, con un mezzo sorriso nella voce. Allora: Il Primo Cielo quando un uomo percepisce se stesso come individuo. E lorizzonte che vedete intorno e dentro di voi, e il cielo che percepite sopra di voi (con gli Dei, il Paradiso e tutto il resto), quando dite e pensate io sono, io voglio, io so, io dico e cos via. Io io io. Nel Primo Cielo vi sembra che questa parola io non richieda nessuna spiegazione.

  • Il Secondo Cielo ci che vedete quando vi sentite parte di un insieme di persone, e pensate e percepite quel che pensano e percepiscono queste persone. Per esempio un popolo, una religione, un partito: un noi numeroso. Noi noi noi. E l il noi pi importante di tutto. Il Terzo Cielo, ci che uno vede quando comincia ad accorgersi che dentro di lui c qualcosa di pi ampio di quellio che dice io voglio, io so, io dico eccetera. Avete tanti nomi per indicare questo qualcosa di pi ampio: linconscio, le vite precedenti, le vostre potenzialit che ancora non conoscete. Ognuno di questi nomi coglie un pezzetto della realt del Terzo Cielo. Pi in generale e pi precisamente: il Terzo Cielo quando ci che agisce in voi ci che

    non sapete di voi stessi. Ci siamo fin qui? S.

    Il Quarto Cielo quando ci che uno non sa di se stesso si unisce a ci che un altro non sa di se stesso. Questo succede nei grandi amori, nelle grandi passioni. O anche quando alcune persone (pochissime) hanno un medesimo ideale, che in contrasto con lordine costituito. E quando lideale di quelle persone concorda con lordine Costituito?

    Quel tipo di ideali sono ancora nel Secondo Cielo. Appena quelle persone crescono di numero, formano daccapo un noi e ridiventano Secondo Cielo. Poi, il Quinto Cielo quello della vostra pi limpida dimensione interiore. quando cominciate a sentire che in voi c un mondo immenso, segreto, incomprensibile, molto pi grande non soltanto del vostro io ma di tutto ci che conoscete: quando cominciate a intuire che ci che vi succede, vi succede soltanto perch siete voi a volerlo. E non riuscite a crederci e non capite come sia possibile: e quanto pi ci pensate, tanto meno riuscite a descriverlo, eppure sentite che proprio cos. Quando per esempio formuli un desiderio e il desiderio si realizza... Sai bene com, no? Annuii. * Ecco, quello il Quinto Cielo.

    * V. la notai desideri, a p. 294.

  • Il Sesto Cielo quando trovate un altro che ha cominciato a fare questa stessa scoperta della sua pi limpida dimensione interiore, e riuscite a comunicare con lui. E questa, naturalmente, una grandissima felicit. Pi grande di un grande amore?

    S. Ti spiace? Un po, dissi, pensando a un mio grande amore. Scrivi, scrivi, la spiegazione non finita, continu il Dominante. Questi sono i sei gradi della vostra evoluzione. Tre di questi gradi (il Primo, il Terzo e il Quinto) riguardano il vostro rapporto con voi stessi, e gli altri tre (i numeri pari) riguardano il vostro rapporto con gli altri. Ed una differenza molto importante: nei Cieli dispari, salendo dal Primo al Terzo, al Quinto, avete sempre pi occasioni di scoprire quello che chiamiamo il vostro Corpo maggiore; nei Cieli pari il contrario: nel Secondo, nel Quarto, nel Sesto Cielo imparate a usare sempre meglio il linguaggio e le facolt del vostro io piccolo, che sente di non essere di per s un intero, di essere soltanto una parte di qualcosa, e crede che la parte restante siano gli altri. Capisci? S, benissimo. Questo lavevo capito davvero bene. Ma tutti i Cieli sono necessari. Dovete passare da tutti e sei e superarli, naturalmente. Se restate fuori da qualche Cielo, solo perch non avete abbastanza forza per volerlo conoscere: e allora tutto ci che pensate o fate rimane incompleto, fragile e in qualsiasi momento pu sembrarvi insensato. In ogni epoca c chi resta aggrappato per tutta la vita al suo Primo Cielo, al Secondo, e chi comincia ad affacciarsi al Terzo, o che tutt a un tratto si ritrova nel Quarto, e via dicendo. I bambini, per esempio, sono tra il Sesto e il Quinto. La maggior parte degli adulti sono arroccati nel loro Primo Cielo, e passano al Secondo solamente quando qualcosa li costringe a farlo. Io a che Cielo sono?

    Quando parli con noi scopri continuamente il Quinto.

  • Sentii, intanto, che lAustero era tornato a sedersi accanto a me. Fate lezione? domand.* E tra ciascun Cielo e laltro, prosegu il Dominante, c quello che chiamate il diavolo, il vostro cosiddetto Signore del Male. Per voi, ogni tratto intermedio tra questi sei gradi di evoluzione territorio suo: il diavolo il vostro guardiano delle soglie. Il Signore delle Porte?

    Gi. Questa ancor oggi la sua mansione. E molto grande e minaccioso quando lo vedete da fuori; ma ogni volta che riuscite a passare da un Cielo allaltro, ci che chiamate diavolo scompare. Nel senso che chi si trova nel Primo Cielo pensa che sia male passare al Secondo? E lo stesso

    succede a chi si trova al Secondo, e al Terzo e cos via?

    Ogni tanto pensano che sia male, che sia una tentazione, ogni tanto ne hanno soltanto paura senza capire perch. Per gli adulti, quanto pi salgono dai Cieli inferiori a quelli superiori, tanto pi la paura diventa panico e orrore. E in generale, tutto ci che gli uomini definiscono come il Male con la maiuscola lo vedono proprio nel passaggio tra il Cielo in cui si trovano e il Cielo immediatamente superiore. Gli state spiegando la conoscenza del bene e del male? domand lAustero. Stiamo cominciando, s, disse il Dominante. Possibile che sia cos semplice? domandai. Vedi tu stesso, rispose il Dominante, uccidere male, no? E male rubare, opprimere, ingannare. Dal punto di vista del vostro Primo Cielo tutto questo certamente male e

    * Fare lezione era un nostro termine tecnico. A volte, quando ponevo ai Maestri una questione dordine generale o particolarmente complicata, accettavano di rispondermi solo sotto forma di un vero e proprio corso: dovevo cio andare a trovarli quotidianamente o a giorni alterni, per un certo periodo di tempo di solito un paio di settimane , e ascoltare le loro lezioni sull argomento.

  • tentazione diabolica. Ma dal punto di vista del Secondo Cielo gi molto diverso: nel Secondo Cielo rubare, ingannare, opprimere e anche uccidere sono indispensabili strumenti di lavoro: nei partiti, negli eserciti, nei governi... E nel Secondo Cielo chi fa queste cose non pensa di commettere il male, a meno che naturalmente non ricominci a guardare dal punto di vista del Primo Cielo. E quando uno uccide o ruba per proprio conto?

    Per proprio conto? Hai visto troppi thriller. Nessuno uccide o ruba per proprio conto: queste cose sono sempre un prodotto del Secondo Cielo perch per commetterle luomo deve inevitabilmente usare forze che si formano nel Secondo Cielo. Nel Primo Cielo non avete forze simili, il vostro campo visivo non arriva a percepirle, da l. Cio, vorreste dire che un individuo normale, normalmente egoista, non pu uccidere o rubare

    o opprimere?

    Davvero non capisci? Nel momento in cui il signor X uccide o ruba, non pi il caro signor X che tutte le mattine canticchia e pensa io, io guardandosi allo specchio, e che si intenerisce ricordandosi di quandera bambino. Nel momento in cui uccide o ruba, diventa membro del grande insieme atemporale degli assassini e dei ladri. E in quel momento lo sente, lo sa di essere diventato un altro possiede una forza diversa, e vede il mondo cos come sempre lhanno visto tutti gli assassini e tutti i ladri. Non pi un io, lespressione di un noi, disse lAustero. Poi, continu il Dominante, se dopo aver ucciso o rubato torna a essere il caro signor X e a vedere il mondo dal punto di vista del Primo Cielo, pensa con orrore io, io ho fatto questo! Ho ucciso, ho rubato!: ne sconvolto e si pente di quello che ha fatto, e gli sembra di non capire come sia stato possibile, e dir che il diavolo lha spinto e gli ha guidato la mano. Non stato il diavolo, ma solo la forza del Secondo Cielo. Perci anche i processi spettano sempre ai tribunali, a un qualche apparato collettivo, cio di nuovo a un noi: i delitti si possono giudicare solo dal punto di vista del Secondo Cielo come delitti commessi da un membro di un noi, che non ha rispettato le regole di un altro noi pi potente. Dal punto di vista del Primo Cielo potete solo inorridire dei delitti, ignorarli, perdonarli o nel peggiore dei casi esserne vittime.

  • Il che non toglie che quasi ovunque la gente del Primo Cielo farebbe volentieri a pezzi quelli del Secondo Cielo, se potesse, osserv lAustero. Ma non pu.* Gi. Altrimenti gli Stati non esisterebbero, disse il Dominante, e non avreste nessuno che vi comanda.

    E per chi passa al Terzo Cielo, il diavolo dov?

    Oh, dal punto di vista del Primo e del Secondo Cielo il Terzo Cielo pericolosissimo e molto diabolico, rispose il Dominante. Le Chiese hanno continuato per secoli a bruciare quelli del Terzo Cielo, senza che nessuno pensasse di impedirglielo, perch a tutti sembrava una cosa normale. E dal Quarto Cielo in su, la paura di chi li guarda dai Cieli inferiori diventa sempre pi profonda e tormentosa. Fa paura entrare nel Quarto Cielo: gettarsi in un grande amore. Quanti ci riescono? Fa ancora pi paura entrare nel Quinto. E il Sesto Cielo quello che fa pi paura di tutti: perci lo scoprono cos in pochi. E ogni volta, a ogni passaggio da un Cielo allaltro, ci che fa paura propriamente lidea di perdere quello che si ha e si conosce. Di veder sparire il cerchio interno, come dicevamo prima. Rispetto a quello che si ha e si conosce nellAldiqua, ognuno di questi passaggi la Negazione, la Privazione. E la manifestazione del Male. Allora secondo voi il male non esiste di per s, e dipende soltanto dai punti di vista.

    Non perdere tempo con quel genere di astrazioni. Che vuoi dire il male di per s? Se qualcosa male, per forza male per qualcuno. E ci che chiami male esiste eccome, e dipende soltanto dai vostri campi visivi. Secondo lInquisizione era molto male e cosa diabolica dire che la Terra gira intorno al Sole. E secondo qualunque uomo uccidere male, perch per essere soltanto un qualunque

    uomo bisogna vedere le cose dal punto di vista del Primo Cielo. * V. la nota Ancora sul Secondo Cielo, a p. 307.

  • Quindi il diavolo non di per s malvagio? Voglio dire: dato che il diavolo il punto di

    passaggio tra un campo visivo e laltro...

    Te lho detto, dipende tutto dai campi visivi. Quando uno passato da un Cielo allaltro, ci che prima gli appariva come diabolico ora gli appare in un altro modo. Prima di passare, invece, il diavolo il Signore del Pericolo, appeso l sul passaggio come Prometeo e Chirone, a farvi paura. L lo fate appendere dal vostro Dio, perch in ciascun Cielo il vostro Dio il Signore di tutto ci che avete e conoscete sotto quel determinato Cielo. Quindi, pensate voi, chiaro che a Dio secca che la gente passi e Lo lasci indietro. Ogni Cielo ha un suo Dio?

    No, ma voi percepite Dio in un modo diverso a seconda del Cielo in cui siete. E quando si viaggia, si viaggia anche attraverso questi Cieli?

    In parte, s. In ogni caso utile conoscere un po di geografia prima di viaggiare, non ti pare? IV

    Le mie discese.

    Il Settimo Cielo e Lucifero. Il Nilo e il Diluvio.

    Il patto col diavolo

    Non che un po viaggio gi, quando vengo a trovarvi?

    Stai parlando della discesa? Le mie discese interiori per raggiungere i maestri erano una specie di viaggio. Nei primi anni erano pi brevi: chiudevo gli occhi, immaginavo un sentiero, il lago, un tuffo nel lago e la porta della rupe sottacqua e in poco pi dun minuto ero gi nella stanza tonda. In seguito, avevo sentito il bisogno di inserire un montacarichi, prima del sentiero. E il montacarichi era diventato un lungo volo verticale: immaginavo di precipitare, seduto sulla mia sedia, le mani sui braccioli e questo volo durava gi di per s pi dun minuto.

  • Quanti chilometri in altezza sarebbero occorsi, nella realt, per precipitare cos a lungo? Immaginavo molto vividamente quel volo; stringevo addirittura i braccioli quando, di tanto in tanto, la sensazione di star precipitando diventava pi netta e raccapricciante. Non sapevo se quellallungamento del percorso fosse dovuto a una mia maggiore resistenza a raggiungere la dimensione degli Spiriti-guida o se, al contrario, con la pratica quella dimensione fosse diventata pi profonda dentro di me: semplicemente quel volo mi piaceva; anche gli istanti di raccapriccio erano incantevoli. Durante il volo trovavo anche il tempo di mettere a punto le domande, gli argomenti di cui conversare - e alla fine la sedia si posava a terra, lentamente, allimbocco del sentiero. Le mie discese come si collocano, nella geografia dei Cieli?

    Sono gi un viaggio e non lo sono, disse il Dominante. Non lo sono ancora perch l rimani ancora aggrappato a ci che sai dite, un po come ai braccioli della sedia. E lo sono gi, perch tutto quello che riguarda noi gi viaggiare. Qui da noi, dovunque sei sei in viaggio: qualunque domanda poni, cominci un viaggio in cui ci che conosci rimane indietro. Solo che finch ti limiti ad ascoltare come se viaggiassi soltanto con ludito, e finora hai fatto cos. come se viaggiassi in braccio alla mamma, come un bambino appena nato, aggiunse lAustero, e la mamma ti racconta cosa si vede dal finestrino. Poi imparerai che tutte le cose che conosci qui sono forze, da adoperare e non da ascoltare soltanto, disse il Dominante. Sono forze in che senso?

    Nel senso pi semplice. Forze. Forze per fare di pi per gli altri e per viaggiare sul serio. Vedrai, imparerai. Intanto continua a scrivere: i Cieli sono sette, ne manca ancora uno. E riprese la lezione. Il Settimo Cielo quando il vostro campo visivo esce da quei Sei Cieli, e li vede nel loro insieme. Cos:

  • Formano una specie di emisfero, vedi? E il Settimo Cielo laltro emisfero. Sembrano un sole allalba, visti cos.

    Tutto quello che vedete nel vostro mondo significa e indica qualcos altro, disse lAustero. Anche il sole allalba. Tutto quello che sapete diventa una specie di indovinello, quando cominciate a entrare nel Settimo Cielo, precis il Dominante, anche il sole allalba. E anche nel Settimo Cielo il diavolo il guardiano della soglia?

    No, qui non occorre, disse il Dominante. Per voi il Settimo Cielo tutto quanto diavolo: tutto quanto soglia. Tacque, per qualche secondo. Tu non hai ancora domandato niente su quel che fa il guardiano della soglia, e non hai capito cos e come la si attraversa. Obbedii al suggerimento. E come la si attraversa?

    La soglia tra un Cielo e laltro, spieg il Dominante, un elemento completamente diverso da ci che conoscete nei primi Sei Cieli. come un fiume: ci sprofondate per un istante e poi risalite dallaltra parte. Un po come Mos quando viene affidato al Nilo, nella cesta. Ricordi comera? Il Faraone aveva ordinato di annegare nel Nilo tutti i figli maschi degli ebrei: invece la mamma di Mos disobbedisce, tiene con s il suo bambino; e quando non pu pi tenerlo nascosto lo mette in una cesta, e lo affida al Nilo. Il Nilo porta il piccolo fino a dove una

  • principessa sta facendo il bagno, e la principessa raccoglie il bambino e lo alleva come un principe.* Rifletti bene su questo punto, mi raccomand il Dominante. Quindi queste linee che nel disegno sembrano raggi di sole sono fiumi?

    Non fiumi dacqua, certo, rispose il Dominante. Fiumi di un elemento che trasforma: e quellistante in cui vi sprofondate basta a rendervi tanto diversi da farvi risalire a un altro di quei Sei Cieli, invece che a quello di prima. Cos Mos, quando viene immerso nel fiume, un piccolo disperato, e quando arriva dallaltra parte un principino. Se invece sprofondaste un po di pi nei fiumi di quell elemento, arrivereste subito nel Settimo Cielo. Ciascuno di quei fiumi gi il Settimo Cielo. Vedi che confluiscono tutti? E in che modo questelemento sarebbe il diavolo?

    Proprio come lo Prometeo. Quellelemento ci che va pi in l, e vi porta pi in l. E il diverso. E quando voi pensate che il diavolo sia il Malvagio, soltanto perch volete tenervi a distanza dalla riva.

    E quello che una volta chiamavate Luciferus, il portatore di luce: proprio per la sua somiglianza con il sole allalba, aggiunse lAustero, e perch da quellelemento si vede tutto in una luce diversa. Ma anche allora non vi ricordavate pi perch lo si chiamasse cos. E dove si trovano precisamente questi fiumi? Voglio dire: c un punto in cui li si vede, o una

    metafora?

    Si trovano in ogni cellula del vostro corpo, rispose il Dominante, in ogni confine dei vostri pensieri, in ogni contorno di ci che vedete, e nella storia di Mos, che la storia di ognuno di voi. Cio?

    La storia di quella persecuzione la storia di ognuno di voi. li passaggio da un Cielo a un altro sempre unevoluzione, ed sempre un affidarsi al fiume. A vederlo da una riva soltanto, ci si sente davvero come quegli ebrei che vedevano scomparire nel fiume la loro discendenza, * Esodo 2, 1-10

  • il loro futuro. E la maggior parte della gente non riesce a vedere nientaltro. La madre di Mos, nella storia, riesce a vedere un pochino di pi e vede la cesta; un modo pi coraggioso di guardare quel fiume Gli altri vedono solo la pressione delle circostanze, aggiunse lAustero, il destin. Per loro il destino solo il Faraone, lontanissimo e onnipresente. Per loro quel Nilo come il Diluvio, disse il Dominante. Un perenne diluvio, nella perenne creazione in cui vivete voi. Mi piacque molto questa idea: che la creazione narrata dalla Bibbia non fosse un avvenimento compiutosi allinizio delluniverso ma una descrizione mitica delluniverso in cui viviamo, del senso profondo del nostro modo di vivere e cos pure il Diluvio, e la storia di Adam, e di Caino e Abele e tutta la Genesi erano e sono storie nostre, che noi tutti viviamo sempre. Come ho fatto a non pensarci prima? dissi tra me, e mi venne in mente larcobaleno che compare dopo il Diluvio (Genesi9, 13). E i sette colori dellarcobaleno hanno a che fare con i sette Cieli? domandai stupito. E un altro modo di tracciare il disegno dei Cieli, certo, disse il Dominante. Ce ne sono tanti, di modi. E la differenza che c tra No e lumanit sommersa dal Diluvio la stessa che c tra la madre di Mos e tutte le altre madri di quegli ebrei in Egitto, aggiunse lAustero. E la cesta di Mos come larca di No?

    la stessa storia. Il mondo si affida alle acque per rinnovarsi. la vostra storia, la trovate in ogni aspetto della vostra vita, se volete. Ci sono tanti altri racconti che la ripetono e ne precisano questo o quel dettaglio. Per esempio le vostre leggende sui patti col diavolo. Le leggende in cui qualcuno fa un patto per accrescere il proprio dominio, la propria

    ricchezza e cos via, e perde lanima?

    Proprio. In tutte le storie che conoscete c un indovinello da risolvere. In queste leggende dei patti col diavolo lindovinello : come mai chi fa un patto col diavolo perde la sua anima? sorrise il Dominante. E la risposta : il patto col diavolo raffigura precisamente il passaggio da uno dei Sei Cieli a un altro. In quelle leggende, la brama di ricchezza o di dominio o daltro

  • rappresenta limpulso a compiere quel passaggio. E nel passaggio da un Cielo allaltro si perde davvero lanima, ma non perch il diavolo se la porta via. perch voi non vedete mai la vostra anima, e solo durante il passaggio quando vi immergete in quellelemento che vi trasforma , solo allora vedete la vostra anima per un istante: le immense possibilit che ci sono per voi, nella vostra anima. E poi di nuovo la

    perdete di vista, appena entrate in un altro dei Sei Cieli. In questo senso la perdete. La vostra anima nel Settimo Cielo. Quindi il diavolo la soglia della nostra anima?

    Il diavolo la paura della soglia, e per voi il Settimo Cielo la soglia da cui cominciate a vedere com fatta la vostra anima. E l tutto diverso da tutto, e ogni cosa pu trasformarsi e mostrarsi in una nuova luce. Il diavolo limmagine che avete della paura di questa trasformazione, e della distanza che volete tenere fra voi e la vostra anima. V

    Le porte dellanima.

    Il diavolo e lio secondo Basilide e Jung.

    I re Magi e Ges. Il mistero dellincarnazione

    Altre volte avevamo parlato dellanima, e i maestri mi avevano spiegato che lanima umana non affatto quel batuffolo di luce o quel corpo diafano che ci si immagina di solito: lanima di ognuno, secondo i maestri, unimmensa regione delluniverso, nella quale il nostro io (lio piccolo, come lo chiamavano loro) come una moneta in un lago. Questa immensa regione ci che chiamiamo Aldil, o pi precisamente: lanima di un individuo il suo Aldil personale ci che quellindividuo pu scoprire dellAldil. E tra lanima e il Corpo maggiore che rapporto c, precisamente?

    Il Corpo maggiore tutt intorno al tuo piccolo io e al tuo corpo fisico, rispose il Dominante, ed a met tra la tua realt fisica e linfinito; invece lanima a met tra il tuo cosmo e linfinito intendendo per cosmo limmagine che avete voi delluniverso. Ripetei mentalmente questa definizione, come compitandola.

  • Linfinito in che senso?

    In tutti i sensi: tutto ci che infinito e che voi non potrete capire mai. E li lanima come una porta che collega due stanze. Per alcuni una porticina minuscola, cos la vedono loro; per altri addirittura come un forellino nel muro, per altri ancora grande come la porta di una citt o come limbocco di una valle. In realt grande come il pi grande dei Cieli, il Settimo, appunto: l che comincia la vostra anima. A met tra la nostra immagine del mondo e linfinito... Quindi lanima nella mente,

    unastrazione?

    Non per niente astratta. E un ben preciso grado di intensit del reale. Come dice il finale del Faust, quando il dottor Faust ritrova lanima? Andai a prendere il Faust di Goethe: lultima pagina.

    Tutto leffimero soltanto una somiglianza; linattuabile qui diventa ci che avviene; lindescrivibile qui si compie; lEterno Femminino ci trae avanti. Eh eh, ridacchi lAustero, compiaciuto. Qui, leffimero il vostro cosmo, spieg il Dominante. Linattuabile e lindescrivibile sono ci che non riuscite a includere nel vostro cosmo; e ci che Goethe chiama lEterno Femminino ci che voi e noi chiamiamo lanima, e che non solo non astratto, ma fa diventare reali uninfinit di cose che per voi non esistono nemmeno nella vostra immaginazione. E perch Femminino? Perch femminile?

    Perch il vostro io maschile. Tanto negli uomini quanto nelle donne lio un principio maschile: anche le donne dicono il mio io, no? Voi lo sentite cos. Mentre lanima, la sentite

  • come un principio femminile, proprio perch tanto lontana ed eternamente diversa dal vostro io, quanto la donna lo dalluomo. Cos, finch siete degli io, siete lontani e diversi dalla vostra anima. Potete entrare e viaggiare nellanima, ma non siete lei. Potete averla, ma non essere lei. Cos . E ne siete infinitamente attratti e tratti avanti, proprio come dice Goethe. E anche il Corpo maggiore un principio maschile?

    Certo. Ed anche molto paterno. E il diavolo?

    Il diavolo per voi soltanto il confine e la paura. Dipende da come lo immaginate: se lo immagini come un confine che ti ferma, maschile; se lo immagini come paura che ti ingoia femminile. Ma dipende soltanto dalla vostra immaginazione: maschile e femminile nel caso del diavolo sono solo somiglianze vostre. Cose effimere. Come la somiglianza tra quei fiumi e il sole allalba, disse lAustero. Quindi il diavolo solo una parte di ciascuno di noi, un aspetto di noi?

    Non ho detto questo, rispose il Dominante. E daltronde voi sapete molto poco di voi stessi. Conoscete solo i piccoli aspetti e i piccoli poteri che avete nell Aldiqua nei Sei Cieli e vi fa paura lidea che possano diventare insignificanti davanti a vostri poteri pi grandi. Appunto perci avete tanto bisogno di un guardiano malvagio che ve ne tenga separati. Cos ci teniamo separati da quel che nostro: da noi stessi?

    Da voi stessi e quindi da tutto. E quello che diceva Basilide, ricordi lo schema? Lo schema di Basilide di Jung

    Basilide era il nome che Jung dava a un suo Spirito-guida con il quale aveva cominciato a conversare verso il 1915. E da questo Basilide a detta dei miei maestri Jung aveva tratto

  • una delle sue teorie pi belle, esposta nel suo libro Tipi psicologici (1921):* la teoria secondo cui lio, cio il centro della nostra coscienza, avrebbe quattro aspetti fondamentali, e precisamente: Intuizione, Pensiero, Sensazione e Sentimento. Queste quattro facolt, o funzioni, secondo Jung, costituirebbero i modi in cui il nostro io , percepisce e capisce. In alcuni individui pi sviluppato il Pensiero, in altri il Sentimento, o la Sensazione, o lIntuizione: e tutta la vita cosciente e inconscia di ogni individuo dipende dal diverso sviluppo che hanno in lui queste quattro facolt. Con la sua pratica di analista Jung si accorse che la gente riesce a utilizzare efficacemente e coscientemente soltanto due di queste facolt, mentre le altre due rimanevano in ombra, sottratte al controllo della coscienza. Perci dice Jung in quel suo libro lio di ciascuno pu essere raffigurato schematicamente come un quadrante nascosto per met, in cui quelle quattro facolt sono disposte come i punti cardinali di una bussola. Cos:

    Questo sarebbe lo schema dellio di un tipo Pensiero, cio del tipico studioso, riflessivo, per lo pi sentimentalmente impacciato: in cima al quadrante c appunto la facolt Pensiero, la pi sviluppata, e nel punto pi basso il Sentimento, che in quel genere di persone solitamente la facolt pi in ombra, repressa. In un tipo Sensazione, invece, in cima al quadrante ci sarebbe la Sensazione, e lIntuizione sarebbe in basso. Jung descrive in modo molto divertente le caratteristiche dei vari tipi

    * C.G. Jung, Psychologische Typen (trad. it. Tipi psicologici, Torino 1977). Per le conversazioni di Jung con Basilide, Filemone, Ka e altri messaggeri dellinconscio, si veda C.G. Jung, Sogni, ricordi, riflessioni, Milano 1978, pp. 219 e sgg., pp. 449-462.

  • fondamentali di io, dando anche consigli sulla scelta della professione e dei compagni di vita, tipo per tipo un po come fanno gli astrologi quando descrivono le caratteristiche dei vari segni. Nel corso della vita il quadrante dellio pu mutare un poco la propria inclinazione, e cambier di conseguenza anche lorientamento della vita: per esempio, nel tipo Pensiero potr succedere che laspetto Intuizione scenda nellemicerchio inferiore, e che la Sensazione salga un poco nellemisfero superiore. Ma una delle quattro facolt rimarr sempre in basso, nel buio dellinconscio, a causare allio problemi e inquietudini tanto pi gravi quanto pi preziosa apparir, allio, la sua facolt pi alta. E la zona pi buia del quadrante, secondo Jung, un po il diavolo di ciascuno. Perci tanti santi ritengono di avvertire le tentazioni diaboliche come tentazioni sessuali e sentimentali: perch, appartengono al tipo Pensiero, e il Sentimento costituisce il loro punto oscuro e minaccioso. Nei tipi Sentimento capita invece il contrario: il Sentimento d loro le stesse emozioni e la stessa capacit di conoscenza che il pensiero d ai tipi Pensiero, mentre i loro ragionamenti si riveleranno facilmente incerti, e ingannevoli proprio come se il pensiero fosse un loro nemico interiore, sempre pronto a far fare loro brutta figura. E cos via. Questa allincirca era la teoria dei tipi psicologici che, secondo i miei maestri, Jung aveva tratto dal suo Spirito-guida Basilide. Basilide era un filosofo gnostico alessandrino, vissuto nel II secolo dopo Cristo; e in effetti c in quella teoria junghiana qualcosa di arcaico. Basilide era molto meno arcaico di voi, se per questo, disse lAustero. E comunque Basilide glielaveva spiegato in un altro modo, il quadrante: gli aspetti non erano solo quattro, ma molti di pi, e non erano solo aspetti psicologici. Non riguardavano solo la personalit delle singole persone. E i Cieli e il quadrante hanno qualcosa in comune?

    Li si pu far coincidere, in un certo modo, rispose il Dominante. La parte nascosta del quadrante si pu far corrispondere allarea dove si trovano il diavolo e laccesso alla vostra anima, nel senso che dicevamo prima. E la parte visibile del quadrante pu corrispondere ai vostri Sei Cieli. Ma la parte nascosta dovrebbe essere molto pi ampia: in realt, ampia come il buio nel vostro universo. Ed entra tra i Sei Cieli, con i suoi raggi-fiumi. Quanto a questo lo schema di Jung non va. E vero invece, come dice Jung, che quanto pi vi sembra preziosa la facolt che

  • in cima al vostro quadrante, tanto pi buia diventa la parte nascosta e tanto pi vi sentirete minacciati e limitati dal vostro diavolo. Cio minacciati e limitati dalla nostra stessa anima?

    Come ti avevo detto. Perci Ges prima di cominciare a predicare va nel deserto a discutere col diavolo, continu il Dominante. Va a conoscerlo, per non esserne limitato. E nella storia di Ges ci sono altre due discese nella parte buia del vostro universo: una dopo la morte, quando discende nellInferno a salvare i peccatori;* e laltra quando nasce. Le vostre storie di Ges dicono che nasce in una grotta, di notte, in un mondo ostile e buio. E unimmagine simbolica, molto precisa. Ges per voi rappresenta il punto pi alto che si possa immaginare nel quadrante dellio umano: addirittura pi su della sua circonferenza. Un uomo-Dio... Un Corpo maggiore.

    Lio del vostro Corpo maggiore, diciamo. Nasce in voi, quando siete pronti ad accoglierlo, e nascendo scende gi, verso punti pi oscuri del quadrante... I Magi! mi venne in mente a un tratto. I tre re Magi sarebbero gli altri tre aspetti dellio? Certamente. Uno dei tre nero, no? Quello raffigura il punto pi basso, il vostro diavolo. E tutti e tre gli portano i loro doni, aggiunse lAustero. I doni sono le scoperte che il punto pi alto fa scendendo gi. C sempre da guadagnarci, a viaggiare. E laltra discesa, quella nellinferno?

    Aspetta, guarda qui, prosegu il Dominante. Il disegno del quadrante diventa cos: ci che chiamate Ges scende, e quelli che chiamate i re Magi gli vengono incontro, e tracci il disegno sul pavimento: * La discesa di Ges nellinferno, narrata negli apocrifi (Libro della Resurrezione di Ges, ecc.) divenuta parte integrante della tradizione cristiana.

  • E diventa il disegno di una stella, vedi? Inoltre, siccome gli aspetti dellio sono pi di quattro, in realt apparirebbe cos:

    E cos via, cos via, diceva il Dominante continuando ad aggiungere punti e raggi alla stella, la stella dei Magi. E questa stella siete voi, quando cominciate a illuminarvi davvero e a scoprire la vostra anima. Infatti la fate comparire sopra la grotta di Ges quando arrivano i Magi. L, proprio come quando Faust ritrova lanima: e tutto diventa possibile, non avete pi ombre n confini nel vostro campo visivo, e tutto ci che e che pu succedere soltanto una somiglianza. O un indovinello, se preferisci. Capisci? Questo ci che chiamate la nascita di Ges. Ges invece com nato, davvero? Voglio dire il Ges che esistito storicamente.

    Il Ges che esistito storicamente? ripet il Dominante. La vostra storia troppo piccola perch un Ges possa esserci esistito davvero.

  • Cio non esistito?

    Non esistito: non un tale che c stato e non c pi. Non lo sai? I cristiani dovrebbero saperlo. Come dice il vostro mistero dellincarnazione? Ges nato, ma dopo che nato sua madre era ancora vergine; e Ges morto, ma dopo che morto la sua tomba era vuota. un mistero e un indovinello: chi pu essere un uomo del genere? Cosa rispondi? Un uomo-Dio, o un Dio-uomo.

    Bla bla. Non si risponde a un indovinello con un altro indovinello. Di bene: luomo, dal punto di vista di Dio. Nascita e morte sono i vostri confini, i confini dellio piccolo: e Ges vi mostra ci che pi grande di questi confini, in ciascuno di voi. Come dice Ges quando parla di se stesso? Come chiama se stesso? In diversi modi. figlio di Dio, figlio delluomo...

    Io. Quando parla di se stesso dice io, semplicemente. E l c la risposta. Voi quando dite io parlate del vostro io piccolo, che comincia con la nascita e finisce con la morte. Ges invece vi insegna a dirlo da un altro punto di vista, e intende un io che pi grande della realt come la intendete voi, e che la vostra realt non pu ancora contenere. Cos quando nato sua madre rimane vergine, e quando morto la sua tomba rimane vuota. E pi grande del tempo. E quello il vostro io vero. Lio del Quinto Cielo: quando dicevate che dentro ognuno di noi c un mondo immenso e cos

    via?

    Pi ancora. Il Quinto Cielo soltanto un vostro modo di scoprirlo, ancora a mezza strada. Lio dei Cieli pi su?

    Diciamo lio della stella, per ora. E quanti sono in tutto i raggi della stella? domandai, guardando ancora il disegno. Tanti, disse lAustero. Come una stella in cielo.

  • La cosa pi notevole, riprese il Dominante, che quando si forma la stella in voi, le due parti del quadrante non