Il fino 62

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Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino Anno 14º N. 62 Dicembre 2013 Il Fino Copia gratuita Sulla cattiva strada Sulla cattiva strada

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IlFino, trimestrale diretto dalla giornalista Evelina Frisa

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Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino

Anno 14º N. 62 Dicembre 2013 Il FinoC o p i a g r a t u i t a

Sulla cattiva stradaSulla cattiva strada

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2Dicembre 2013

E d i t o r i a l ESommario 3 la conta dEi danni di Evelina Frisa

4 famigliE isolatE E sEnza sErvizi: l’amarEzza dEi cittadini di Manolo Pierannunzio

5 il paEsaggio chE cambia di Cristiano Del Toro

6 infiltrazioni d’acqua a scuola autocistErna di gpl in un fosso

8 furti in vallata i cittadini chiEdono sicurEzza di Evelina Frisa

8 a bisEnti incontro sulla ricostruzionE

9 la bcc fa fEsta con duEmila soci E piEro mazzocchEtti

10 l’addio al “capitano”

10 il capodanno dEllE sEttE stEllE

11 i volontari dEl fino a lEzionE pEr usarE il dEfibrillatorE di Evelina Frisa

11 il viaggio dEi ricordi di michElina

12 poEsia. la donna distEsa sullE montagnE di Mariangela D’Albenzio

12 prEmio “d’annunzio”

12 altro riconoscimEnto pEr il montonico

14 attualità

15 sport

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Il Fino Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento

Anno XIV numero 62 - Dicembre 2013Registro stampa Tribunale di Teramo N. 05 del 2003. Fondato da Filippo Lucci nel 2000 sotto la guida di Vincenzo Angelico

Osservare non è guardare. E’ qualcosa di più profondo, intimo. Coinvolge i ricordi, i sentimenti, la sfera delle emozioni. Dopo le nevicate e le piogge che nei giorni scorsi hanno creato non pochi disagi e anche cambiato l’aspetto delle strade e delle colline della vallata, il nostro territorio non si fa guardare, ma osservare. C’è sta-ta la corsa all’osservazione del fiume, raramente si è visto un Fino così ingrossato; c’è stata la curiosità morbosa di scattare e condi-videre le foto del disastro. Smottamenti, frane, strade distrutte, fango, alberi sulle carreggiate. Per la copertina abbiamo scelto i due scatti più significativi: una frana sulla SP 365 e, nel riquadro, lo smottamento che si è verificato sulla SP 32 a San Giorgio di Castiglione. C’erano poi i disagi delle famiglie, senza acqua e luce per giorni. I problemi alla viabilità non sono ancora stati risolti del tutto. Non in tutte le zone passa il pulmino per portare i bambini a scuola. Non tutte le strade sono percorribili, molte lo sono, ma con grandi difficoltà. I giorni dell’alluvione sono stati giorni nei quali le persone hanno riscoperto il senso dell’indignazione. Osservando con attenzione la propria terra, le proprie strade è emersa la voglia di farsi sentire per tutelare quel poco che resta a una vallata che di problemi ne ha tanti e di certo merita di più. Ai bambini spesso si insegna la differenza tra il bene e il male attraverso l’esempio delle strade: quelle buone e quelle cattive. I cittadini che scelgono di vi-vere in questa vallata hanno scelto l’amore per le proprie radici, per un territorio che offrirà anche poco dal punto di vista economico, ma ha un patrimonio immenso di valori e bellezza naturale. Badate bene, se si è scelto come titolo di questo numero “Sulla cattiva strada” il riferimento non è ai cittadini, ma a chi li dimentica.

Il Fino per molti è ormai un punto di riferimento per la comunicazi-one nella vallata. Gran parte delle foto che troverete in questo nu-mero sono state inviate dai nostri lettori. Un grazie va a loro per la fiducia. Grazie anche a chi ci sceglie per collaborare, come Manolo Pierannunzio e Mariangela D’Albenzio, valida poetessa che vive nel nostro territorio e che ha scelto di arricchire il periodico con i suoi versi. Grazie a chi ci sceglie per la propria pubblicità, la ri-conoscenza della nostra redazione va a tutti quelli che - in diverso modo - sono vicini alle nostre fatiche, comprendendone le logiche, le difficoltà e apprezzando l’impegno - peraltro gratuito - di tutti. Buon Natale e splendido 2014 a tutti voi.

Evelina Frisa

Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino

Anno 14º N. 62 Dicembre 2013 Il FinoC o p i a g r a t u i t a

Sulla cattiva stradaSulla cattiva strada

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3 Dicembre 2013

La conta dei danniFrane e smottamenti: una vallata in ginocchio

di Evelina Frisa

Sulla cattiva strada

Famiglie isolate, strade sbricio-late come biscotti, frane, smotta-menti, terreni allagati, alberi sulle strade, abitazioni senza acqua e, in alcuni casi, senza corrente elettrica. La valle del Fino sconta ancora i danni del dopo alluvione. In questo ampio territorio la nor-malità, infatti, fa ancora fatica a tornare. Tra le situazioni peggiori quella che si è verificata a San Giorgio di Castiglione dove l’asfalto ha ceduto creando una enorme vora-gine e isolando le famiglie.

La strada è stata sistemata in modo provvisorio, ma, per alcuni giorni il disagio è stato importan-te dato che l’unica via percorribi-le era quella che passa per Arsita e che allungava di tantissimo il percorso per raggiungere qualsia-si località. La frana si trovava sul-la SP32 e non è l’unica in quella

zona. San Giorgio ha cambiato il suo aspetto, così come i volti delle persone. Sguardi che tradiscono indignazione e rabbia. Per andare a lavoro, molti si sono organizzati alla meglio. Qualcuno ha preso una macchina per raggiungere un lato della frana, ha parcheggiato e poi, a piedi, ha raggiunto l’altro lato dove, con un’altra macchina, è riuscito a andare in ufficio. E la sera ha ripetuto l’operazione al contrario. C’è chi non è tornato a casa, facendosi ospitare da amici o parenti. Anche molte comuna-

li hanno avuto danni tali da bloccare, in attesa dei lavori, intere famiglie in casa. Anche Castiglione paese fa la conta dei dan-ni, a iniziare dal borgo dove una frana ha fagoci-tato la cabina del metano e chiuso la strada d’acces-so. Lungo la salita della

SS365 che porta dal cimitero al paese numerosi alberi hanno oc-cupato entrambe le carreggiate impedendo a lungo il passaggio e al km 27 la strada è stata chiusa. Tuttora, in questo tratto non si circola, forte è il disagio per i tanti pendolari dato che gli au-tobus dell’Arpa non possono an-

cora passare. In alcune stra-de comunali, come quella di località Boz-zano, sempre a San Giorgio, la strada e la collina non si distinguevano più. Nei giorni dell’alluvione tutto era del colore della ter-ra. Impossibile passare se non con mezzi pe-santi. Danni an-che ad Arsita, sulla SP 34/d di Collemesole al Km 0+150 e in più punti, il limite di peso consen-tito ai veicoli è di 3,5 tonnellate e a senso unico alternato. Tante le strade percorribili a un solo senso di marcia, ostruite da alberi e fango. Disagi alla viabilità anche sulla strada che da Bisenti va verso Ar-sita, in più punti benchè sia stata sistemata in modo provisorio re-stano ancora smottamenti e disse-sti. A Montefino è stato a rischio

il ponte che porta al paese e il centro sto-rico ha avuto vari danni, una frana è stata segnalata nei pressi dell’uf-ficio postale. Disagi non solo per la viabilità. Tante le fami-glie senza ac-qua, per lo più nel territorio di Castiglione, ma anche Bisenti. Una rottura alle condotte che per 48 ore ha lasciato a sec-co i rubinetti.

Il fiume Fino ha esondato in più punti. “Una situazione incredibile - dicono i cittadini - strade aggiu-state di recente che crollano, cu-nette mai pulite, quanto accaduto è frutto dell’indifferenza e del di-sinteresse”. Intanto è stata fatta la richiesta per lo stato di calamità naturale. Quanti volessero pre-sentare domanda di risarcimento danni posso rivolgersi agli uffici comunali.

Castiglione, cabina del metano coperta dal fango.

Strada per Arsita

Muro crollato a Castiglione

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4Dicembre 2013

Sulla cattiva strada

Disagio e amarezza. Questo hanno provato per lunghi giorni decine di famiglie della contrada di Troiano IV e Colle Marmo a seguito della nevi-cata del 27 novembre e a causa delle abbondanti piogge che hanno reso le strade impercorribili. I cinquanta centimetri di neve caduti in una sola giornata hanno lasciato disagi non indifferenti: alberi in strada, cavi di rete elettrica e telefonici rotti, acqua non disponibile e decine di famiglie isolate e senza servizi primari. Chi ha potuto si è attrezzato di gruppi elettrogeni, per salvare i contenuti di frigoriferi e congelatori, ma anche per avere un minimo di riscaldamento. L’assenza di elettricità è durata quattro lunghi giorni con gli operatori telefonici che si scusa-vano della situazione, ma che data l’entità e le numerose rotture non sapevano quando i guasti si sarebbero risolti. Ma la pioggia intensa dei giorni successivi ha fatto letteralmente “trab-bocare il vaso”. Le abbondanti precipitazioni avvenute il 2 dicembre hanno bagnato la terra già ricoperta dalla neve, rendendola incapace di assorbirla. Le strade si erano trasformate in torrenti, tombini che non raccoglievano l’acqua, frane sulle strade, carreggiate distrutte e come se non bastasse il tragitto da Collemarmo ver-so Teramo non è più percorribile. Infatti anche l’Arpa ha dovuto sospendere il servizio, cau-sando ulteriore disagi ai lavoratori diretti nel teramano e a tutti gli studenti che ora devono scendere in contrada Piedifinati. Ma la colpa è solo della natura? L’uomo avrebbe potuto con-tribuire ad attenuare questi danni? In quei giorni convulsi l’intervento di tecnici della luce, della rete idrica, telefonica e stradale hanno lavorato duramente e ininterrottamente ma, se fossero stati attuati piani di manutenzione preventiva e ordinaria tanti disagi sarebbero avvenuti ugual-mente? Queste sono le domande che sorgono ogni qual-volta accadono dei fenomeni atmosferici che poi ci lasciano “in ginocchio”, ma tanto difficile è fare prevenzione piuttosto che ritrovarsi in si-tuazioni da “terzo mondo”? Nonostante siamo consapevoli delle difficoltà economiche della

pubblica amministrazione, ci sono interventi importanti non particolarmente dispendiosi, ma efficaci; verificare lo stato delle cunette, dei tombini, dello stato di omogeneità ed integrità dell’asfalto, la cura della vegetazione ai bordi delle strade, verificare i tragitti dei cavi elettrici, telefonici e delle tubature idriche. L’obiettivo primario deve essere la salvaguardia dei citta-

dini quindi, sarebbe ora di dare delle risposte a queste domande e soprattutto di intervenire per risolvere al più presto il problema della viabilità e, in seguito per evitare il ripetersi di situazio-ni già note. Per adesso però siamo consapevoli di avere solo tanto disagio e amarezza per una classe politica che vive troppo distante dai pro-blemi dei propri cittadini.

FamigLie isoLate e senza servizi:L’amarezza dei cittadini

Manolo Pierannunzio

Località Troiano. A sinistra: cunette in abbandono

Il fiume Fino in piena

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5 Dicembre 2013

campi senza neanche un solo albero, tante pratiche e tanti saperi sono andati perduti, tanti elementi di quel paesaggio antico sono stati distrutti.Inizia ad essere sempre più evidente ed inequivoca-bile che la gravità del dissesto idrogeologico è acu-ita dalla fragilità dovuta al degrado del paesaggio rurale, impoverito di tutti quegli elementi che sono indispensabili per garantire il suo funzionamento ecologico e la sua tenuta statica.In pochi decenni abbiamo sradicato gli olivi antichi dai seminativi, eliminato sistematicamente le siepi campestri, i filari alberati interpoderali, interrato le vecchie fonti e i fossi, regimato fiumi e torrenti e ora, che siamo alle porte di una nuova fase climatica caratterizzata da eventi sempre più estremi e violenti, scopriamo malauguratamente di poter contare su un territorio sempre meno capace di resistere ad eventi di tale portata. I campi coltivanti sono inoltre molto carenti delle necessarie sistemazioni idraulico-agrarie. I solchi di raccolta delle acque superficiali non sono più prati-cati in maniera sufficiente e quando presenti , non sempre sono efficaci perché non eseguiti nella ma-niera corretta.Anche l’uso dei diserbanti ha un effetto negativo sull’erosione e sulla capacità del suolo di trattenere l’acqua. Tali sostanze eliminando l’erba neutralizza-no l’effetto benefico della vegetazione nell’attutire

l’impatto dell’acqua sul suolo. Inoltre comportano una drastica riduzione dell’humus del terreno, so-stanza che da sola riesce a trattenere il 75% del suo volume in acqua! Questo vuol dire che un terreno vivo e fertile resiste meglio e più a lungo a fenomeni climatici estremi, come quello che abbiamo recente-mente vissuto.Per quanto riguarda i danni provocati dalle frane sulla viabilità una considerazione aggiuntiva e non certo secondaria riguarda l’aspetto della manuten-zione al sistema di regimazione delle acque piova-ne. La pulizia periodica dei tombini e delle cunette è un’operazione tanto importante quanto trascurata ormai da lunghi anni, mancando una adeguata pro-grammazione degli interventi manutentivi sulle stra-de (soprattutto provinciali e comunali). Di certo con un minimo livello di gestione molti danni sarebbero potuti essere evitati o quantomeno ridimensionati .

Quando si sommano insieme tutti questi fattori di cri-ticità viene da pensare se non sia giunto il momento di modificare il nostro punto di vista e di conseguenza le nostre azioni. D’altra parte, se non impariamo a produrre dei cambiamenti ai nostri errori avremo poco di cui rallegrarci in futuro.

*Architetto del paesaggio

Sulla cattiva strada

iL paesaggio che cambiaÈ davvero solo colpa della natura?

di Cristiano Del Toro*

Il nostro ambiente rurale è sempre più fragile e in-capace di gestire gli impatti che da qualche tempo sono diventati molto più frequenti. Bombe d’acqua, nevicate record, periodi di siccità prolungata, sono ormai la norma in un’epoca in cui gli effetti dei cam-biamenti climatici sono evidenti a tutti. Spesso si sente dire che la colpa è del clima che è impazzito, altre volte che è tutta colpa della politica che non fa abbastanza, altre volte ancora torna il ritornello del “che ci vuoi fare”…Sarebbe banale e stupido attribuire la responsabilità delle frane e degli smottamenti di inizio dicembre in maniera unilaterale. È più appropriato dire che il disastro che abbiamo sotto agli occhi è il risultato di una serie di concause che interagiscono tra loro. Si-curamente i cambiamenti climatici c’entrano e anche molto. Prima non pioveva cosi forte e così a lungo. Tuttavia sono la miccia, sono l’evento scatenante che porta poi al disastro.Spesso perdiamo di vista il fatto che il paesaggio su cui posiamo lo sguardo, non è sempre stato uguale a come lo vediamo oggi. Ciò che vediamo noi oggi è, infatti, il risultato di un processo millenario di inte-razione tra uomo e natura.Nel corso della storia l’uomo ha modificato il suo ambiente adattandolo con successo alle proprie necessità: ha bonificato paludi, ha messo a coltura aree impervie imparando a trarre profitto dai terreni marginali, ha dissodato i boschi, generando talvolta problemi di dissesto non dissimili da quelli che noi oggi conosciamo. Sono nate così le civiltà gloriose del passato che hanno edificato città e hanno plasmato il paesaggio sapendo generare arte, economia, ric-chezza e prosperità.Questo antico processo di adattamento delle comu-nità rurali al territorio della collina abruzzese ci ha lasciato in eredità (almeno fino agli anni ’70) un pa-esaggio agrario profondamente ricco e diversificato, che per secoli ha funzionato in maniera impeccabi-le consentendo di coniugare produzione agricola e mantenimento del territorio in uno stato di sicurezza alimentare e idrogeologica. Gli oliveti della varietà Castiglionese sono l’espressione residuale più pre-giata e preziosa del paesaggio agrario storico dell’al-ta valle del Fino: bello, produttivo ed ecologicamente funzionale.Nel frattempo però la società è cambiata, è cambiato il tipo di agricoltura, sono cambiati i paradigmi di quell’antico contratto tra uomo e natura. Molti conta-dini hanno abbandonato la terra, altri hanno spalan-cato le porte alla monocoltura intensiva che vorrebbe

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Disagi anche nelle scuole di Bisenti. Prima le forti piogge, poi la neve. Eventi naturali tutto sommato normalissimi che però, sono stati in grado di creare profondi disagi non solo alla viabilità. Nell’edificio che ospita la scuola pri-maria di Bisenti, infiltrazioni d’acqua hanno indebolito una contro soffittatura in cartonges-so che ha reso necessario lo spostamento delle classi ai piani inferiori della struttura. Situazio-ne, questa, che ha creato qualche malcontento e preoccupazione tra i genitori, allarmati per le condizioni precarie dell’istituto e della conse-guente sicurezza dei loro figli. “La preoccupa-zione dei genitori - spiega il sindaco Enzino De Febis - è immotivata. La sicurezza dei ragazzi mi sta molto a cuore e se ci fossero pericoli mi sarei mosso prontamente per chiudere l’istituto. Abbiamo effettuato i controlli con grande ac-curatezza, alla presenza di tecnici del Miur e il dirigente scolastico. Aver spostato le classi al piano inferiore garantisce sicurezza ai ragazzi e quindi alle famiglie”. Il primo cittadino inoltre

rassicura sugli interventi che verranno effet-tuati a breve. “Abbiamo avuto 480 mila euro da spendere per le scuole elementari e medie. Sarà quindi possibile mettere in sicurezza gli istituti sotto tutti i punti di vista”. “Questa no-stra preoccupazione - spiegano alcune mamme che chiedono di restare anonime - poteva essere evitata. Interventi di manutenzione ordinaria

potrebbero essere effettuati con maggiore co-stanza e a costi ridotti. Se le tegole fossero state sistemate per tempo le infiltrazioni potevano essere evitate. Vogliamo scuole sicure, riscal-date e adeguate alle esigenze dei nostri figli”. Tra i problemi emersi anche quello legato a dei vetri rotti presenti nell’edificio. “Per aggiustare questi vetri ci mobiliteremo immediatamente” assicura De Febis.

6Ottobre 2013

inFiLtrazioni d’acqua a scuoLaSulla cattiva strada

È durato circa sette ore l’intervento per met-tere in sicurezza un’autocisterna piena di Gpl vicino Villa San Romualdo. È uno dei tanti disagi provocati dal maltem-po. Probabilmente per la strada resa sconnes-sa dalle forti piogge l’autocisterna è finita in un canale di scolo, in bilico su un pendio scosceso. Sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco di Teramo, che hanno allerta-to i colleghi la squadra Nbcr (nucleare, batte-riologico, chimico, radiologico) dell’Aquila che hanno controllato il travaso del gas dal mezzo inclinato a uno arrivato vuoto della stessa ditta. Svuotata l’autocisterna, i vigili del fuoco hanno provveduto a rimetterla in carreggiata.

autocisternadi gpL

in un Fosso

Appignano

Piane di Castiglione

Sp 365 km 27,000

SP 365

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7 Dicembre 20137

Attualità

DJ BASE e DJ FABRY ONE INGRESSO LIBERO

buonefeste

a tutti!

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8Dicembre 2013

Sono circa 20 le famiglie che hanno subito un furto ad Arsita, il primo un mese fa. Quasi uno al giorno se si dovesse fare una statistica. Dati allarmanti che creano preoccupa-zione tra i cittadini tanto che, quella tranquillità che caratterizza il paese da sempre, sembra stia venendo a mancare. E’ sufficiente vedere dal-le finestre ragazzi che passeggiano

in strada appena fa buio per avere paura. Già il buio, perché i tanti furti che si sono verificati hanno un uni-co comune denominatore: l’orario. Tutti sono avvenuti tra le 17 e le 20. In paese non si parla d’altro. “E’ più facile contare le famiglie non deru-bate - dicono - da quelle che hanno avuto furti. Oramai sembra una bar-zelletta”. Alcuni arsitani provano a scherzarci su, ma nessuno riesce a

ridere. Quello che domina è il senti-mento della paura e dell’indignazio-ne. “Abbiamo bisogno di maggiori controlli e tutele - dicono i cittadini - ci sentiamo abbandonati oltre che spaventati, perché le forze dell’or-dine non sappiamo fino a che punto possano esserci utili con i mezzi che possiedono”. Tra gli obiettivi dei la-dri, soldi, oro e prodotti alimentari come formaggi e prosciutti. In un caso è stata rubata una pistola, rego-larmente detenuta da un cittadino. I carabinieri spesso sono intervenuti, qualcuno ha segnalato l’auto - poi risultata rubata - che sarebbe sta-ta usata dai malviventi, ma di loro nessuna traccia, solo sospetti. C’è chi parla di qualche basista in paese, qualcuno in grado di segnalare gli spostamenti degli abitanti. Nessun furto è infatti avvenuto con le per-sone in casa. Si parla di un gruppo di 4 persone, forse stranieri, tra loro si ipotizza ci sia una donna. Ipote-si appunto, ma ai cittadini servono certezze e intanto cambiano le loro abitudini. Arsita è un paese piccolo, nel quale le persone vivono come in una grande famiglia, non è si persa in molte abitazioni l’abitudine di lasciare le chiavi sulle porte delle case. La paura di questi giorni ha fatto la differenza. Nessuno più si fida. Le chiavi sono sempre nasco-ste, le auto vengono chiuse. C’è chi pensa a installare inferiate e chi si dota di un cane che - con la sua presenza - possa allontanare i malvi-venti. “In paese - spiega una ragazza

- c’è sgomento e al senso di viola-zione che si avverte quando si viene privati della sicurezza nella propria casa, anche un condiviso timore di uscire per evitare di lasciarla in ba-lia dei malviventi. Ogni episodio au-menta la paura. Quello che è certo è che non possiamo continuare così”. Furti anche in altri comuni della vallata, a Bisenti, ad esempio, i ladri sono entrati in una abitazione dopo aver realizzato un foro sulla finestra, probabilmente con un trapano. Si tratta della casa di Pina Carraturo, nota tabaccaia del paese. I ladri si sono introdotti intorno alle 19. Hanno aperto cassetti, rovistato tra oggetti di famiglia e portato via tutto quello che avesse valore. A li-mitare i danni è stato il grido d’al-larme di una vicina che si è affac-ciata per via dei rumori che l’hanno spaventata. I ladri le hanno rivolto addosso una forte luce che le ha impedito di vedere e sono fuggiti. È stata proprio la donna ad avver-tire la commerciante che ha chiuso il negozio per tornare a casa. Al ri-entro tutto era sottosopra. Uno spa-zio privato che era stato toccato da mani sconosciute, ricordi di una vita persi e disordine ovunque. Conside-razioni queste che hanno provocato un forte shock nella donna che si è sentita male ed è stata ricoverata nell’ospedale di Teramo per i con-trolli del caso. Sul posto sono inter-venti anche i carabinieri di Bisenti che hanno fatto un sopralluogo, ma dei malviventi non c’era nessuna traccia.

Attualità

Imprenditori, amministratori, geo-metri, architetti e comuni cittadini hanno partecipato all’assemblea pubblica organizzata a Bisenti dall’avvocato Wania Della Vigna, presidente di diversi consorzi di cittadini danneggiati dal sisma, per affrontare il tema della ricostruzio-ne post-terremoto e per ragionare su come cercare di sbloccare la si-tuazione di stallo che si è verificata a causa della mancanza dei fondi. Presente all’incontro il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, nella sua veste di coordinatore del-la ricostruzione nei centri teramani fuori dal cratere. Tante le tematiche affrontate e i problemi evidenziati: tra questi il blocco della ricostru-zione perché da un anno non arriva-no soldi. Nel caso specifico di Bi-senti i cantieri attivi hanno avuto il

via libera prima dell’ottobre 2012. Poi l’afflusso di fondi si è fermato e gli ultimi cinque provvedimenti fir-mati dal sindaco non hanno avuto la copertura finanziaria. Nel mentre alcune ditte di loro iniziativa hanno deciso comunque di cominciare i lavori. Durante l’incontro si è polemizzato sui soldi arrivati adesso, che però non coprono in toto i cinque cantie-ri interessati. Una delibera del con-siglio comunale, inoltre, ha stabili-to che le ditte saranno pagate a Sal (stati di avanzamento lavori), ma non più del 25 per cento del totale. Decisione, questa, contro la quale si sono mossi molti imprenditori. Altro tema caldo affrontato è stato quello che riguarda l’occupazione del suolo pubblico a carico delle imprese che operano in paese.

a bisenti incontro suLLa ricostruzione

Furti in vaLLata, i cittadini chiedono sicurezzadi Evelina Frisa

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9 Dicembre 2013

Un ambiente raffinato, curato, elegante e impeccabile. Il palacongressi di Mon-tesilvano in occasione della tradizionale cena del socio della BCC di Castiglione M.R. e Pianella, si è presentato così. Ben 2400 persone ospitate che hanno potuto godere uno spettacolo unico nel quale anche la componente emotiva non è mancata. La fierezza è stato il sentimento do-minante, l’essere consapevoli di es-sere parte di una realtà riconosciuta e apprezzata sul territorio, in continua crescita nonostante la profonda crisi economica di questi anni. La cena del socio è stata vissuta così dalla maggior parte dei presenti. Con orgoglio e con partecipazione. Il presidente Alfredo Savini ha salutato gli ospiti ricordando la forza di questa banca che dimostra da sempre vici-nanza alle imprese del territorio con-tribuendo alla sua crescita economica. “Anche quest’anno abbiamo continuato a erogare credito arrivando a 376 mi-lioni di euro - ha detto il presidente - il patrimonio quest’anno si avvicinerà ai 50 milioni di euro e tutti conoscono l’importanza, in questo momento, del livello dipatrimonializzazione. I valori di budget, stabiliti a inizio anno, sono stati raggiunti e superati. Riusciamo a dare credito senza basarci solo sul reddito, ma conoscendo le persone. Il mutualismo sta nello statuto. L’Abruzzo sta attraversando un momento difficile

proprio perché manca il credito locale, e l’economia ha bisogno di banche del territorio”. Una banca che pensa al so-ciale. “Non mancano le attività benefi-che - ha concluso Savini - quest’anno abbiamo speso 250 mila euro per attivi-tà culturali e sportive rivolte alla comu-nità e abbiamo dato un contributo di 50 mila euro alla Caritas e 60 mila euro per cento carte di credito prepagate donate alle famiglie più bisognose del territorio di competenza”.“Non facciamo operazioni speculati-ve - ha assicurato il direttore generale

Simone Di Giampaolo - teniamo i ri-sparmi della clientela e ridiamo credito nello stesso territorio di competenza. Per quanto riguarda la massa amministra-ta, la somma di depositi, prestiti alla clientela, titoli che la banca possiede, è pari a 1 miliardo e cento milioni di euro”. La serata è stata impreziosita dalla voce

di Piero Mazzocchetti e ci sono stati ric-chi premi come gioielli messi in palio nel corso della tombolata, e un’autovettura, una Y10 Momo che è stata vinta da un ragazzo di Castiglione. Tanti gli ospiti presenti, vari giornalisti, politici e imprenditori locali, tra questi il presidente del Pescara Calcio, Daniele Sebastiani.

La bcc Fa Festa con duemiLa soci e piero mazzocchetti

Alfredo Savini

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10Dicembre 2013

Attualità

Oltre 1500 visitatori hanno raggiunto Arsita il 2 novem-bre scorso per la passeggiata a caccia di stelle organizzata in occasione della decima edi-zione della manifestazione “Lu capudann di li 7 stell”. I tanti appassionati di riti pagani e di astronomia hanno affrontato, a turno, un ricco percorso, durato un’ora nel quale hanno assistito a rappresentazioni teatra-li a tema, conosciuto vecchie credenze e usanze e ammirato le costellazioni. L’evento, organizzato dalla locale Pro Loco in collaborazione con il Comune e con l’Unione astrofili di Teramo, rientra nel più ampio progetto “SetteStelle”. A inizio novembre, infatti, è ben visibile la costellazione delle Pleiadi e anticamente questo coincideva con il Capodanno. Si immaginava che quella notte i morti sa-rebbero tornati sulla terra e si cucinava per loro. Le Pleiadi sono visibili fino a giugno, momento nel quale la Pro Loco organizza “La Notte di San Giovanni”. Il paese per questa occasione si è trasfor-

mato in un luogo magico, dove zucche colorate e sapiente-mente decorate hanno addob-bato le vie e reso l’atmosfera unica e suggestiva. La serata è stata ricca di iniziative anche per quanti non hanno aderito alla passeggiata. I tanti visita-

tori del paese hanno gustato buon cibo e ascoltato buona musica. Nelle piazze principali hanno suonato, infatti, vari gruppi come i Malafè, David Moss, I Satering e la cover di Manu Chao, Pa-scolo Abrusivo. Ci sono stati mercatini, tanti artisti e i trampolieri di Elice, che hanno messo in scena uno spettacolo con il tema delle Pleiadi, oltre a stand enoga-stronomici. Ad Arsita sono tanti gli ap-puntamenti per il periodo natalizio; tra questi segnaliamo l’evento “Capolenta”, in programma il 31 dicembre, a cura dell’Associazione Alto Fino in collabo-razione con il Comune e la locale Poli-sportiva. La manifestazione prenderà il via alle 17.30 e, fino al mattino, ci sarà musica, buon cibo e tanta allegria.

iL capodanno deLLe sette steLLe

Il Gruppo Alpini di Arsita, guidato da Franco Della Volpe, in occasio-ne delle giornate del 23-24 novembre denominate “Accendi l’azzurro” con i suoi volontari ha distribuito le candele Azzurre per la raccolta fondi a favore dei ragazzi vittime di bullismo. Il ricavato è stato devo-luto al “Telefono Azzurro - dalla parte dei Bambini”.

gLi aLpini di arsita per iL teLeFono azzurro

C’erano le chitarre, c’era la musica, quella rock che lui amava tanto, e c’erano gli amici. Tanti. Commossi e uniti. A Bisenti per l’ultimo saluto a Emiliano Pavoni - l’imprenditore 43enne che è stato trovato senza vita nel suo monolocale di via Bertiera a Bologna, dove da anni risiedeva per lavoro - l’atmosfera di dolore collettivo era palpabile. Serrande abbassate, occhi lucidi, volti provati dal dolore, ma in molti casi anche dal-la riconoscenza. Una riconoscenza che è stata evidenziata soprattutto dagli amici della locale associazione culturale “Quasi Adatti” che, al ter-mine della messa celebrata da don Raffaele Di Giacinto, hanno voluto ringraziare il loro “capi-tano”. Emiliano è stato ricordato come appassio-nato di musica, “quella vera” che ha anche in-segnato ad apprezzare, amante della compagnia, dei balli e dei giochi condivisi. “Grazie per esse-re stato il nostro capitano”, questa la frase con-clusiva pronunciata dall’amico Roberto Degnitti a nome di tutti i “Quasi Adatti” che hanno atteso

fuori, in composto silenzio, l’uscita del feretro per poi salutarlo come lui avrebbe voluto: con la musica. Una sorta di festa composta dove chi-tarre, voci e note hanno rotto il silenzio e ricor-dato a tutti chi era Emiliano. Un ragazzo pieno di voglia di vivere, condividere e di scherzare. Un carattere che emerge anche dalla foto che i suoi amici hanno deciso di ingrandire e esporre in piazza. È stata scattata due domeniche prima della morte nel corso della sfilata dei carri alle-gorici per la festa dell’uva del paese. Emiliano interpretava Capitan Uncino ed era sulla sommi-tà del carro che, per la cura con la quale è stato realizzato, ha anche vinto la competizione. Era molto conosciuto in paese, sia in quanto figlio della farmacista Giuseppina Rosini, che per aver gestito un bar. Non era sposato, aveva un fra-tello, Valerio farmacista a Londra, e una sorella, Laura. Avrebbe compiuto 44 anni il 30 novem-bre e probabilmente sarebbe tornato in Abruzzo per festeggiare con parenti e amici. (e.f.)

L’addio aL “capitano”

“Per sempre il nostro pensiero, rock” questo lo stri-scione che è stato attaccato nel muro che costeggia la rotonda di Bisenti dagli amici di Emiliano Pavoni.

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11 Dicembre 2013

Altruismo e voglia di rendersi utili per il sociale. Sono queste le ca-ratteristiche che accomunano i 35 volontari della valle del Fino che hanno deciso di seguire il corso te-orico e pratico sull’utilizzo del de-fibrillatore che si è svolto a Teramo

il 21, il 23 e il 28 ottobre scorso. Tra gli allievi anche il sindaco di Bisenti, Enzino De Febis, che ha seguito con attenzione le lezioni tenute dalle dottoresse del 118 Pa-ola Angelini e Sandra Di Pietro in collaborazione con gli istruttori del

188. “Il corso - spiega il promotore dell’iniziativa, Nicola Pierannun-zio, ex volontario CRI - ha avuto una grande partecipazione da parte dei cittadini della valle del Fino e soprattutto del mio paese, Bisenti, e la cosa mi fa davvero piacere. Desidero ringraziare il comitato regionale per la defibrillazione precoce e il responsabile del 118 di Teramo, Giulio Di Bernardo,

per averci dato l’autorizzazione e la signora Anna Civetti per la sua disponibilità nell’organizzazione. Ringrazio anche tutti quelli che ci hanno formato per la loro profes-sionalità e per il loro valore umano. L’auspicio è che l’iniziativa pos-sa ripetersi anche in futuro per fa crescere il numero di persone che conoscono come utilizzare questo prezioso salvavita”.

Ama fare battute, ridere, prendere in giro. Anche con le persone con cui ha poca confidenza. Ha sempre una frase simpatica da dire tanto che, vedendola, viene da pensa-re che anche sulla sua età voglia scherzare. Invece è vero, Michelina Trequa-drini di anni ne ha davvero 100. E’ nata a Castiglione M.R. il 14 gen-naio del 1913 e sia basandosi sul

suo aspetto, che sui ragionamenti che fa, nessuno potrebbe intuirlo. Ma è così e i punti salienti della sua lunga vita li ricorda tutti. Ri-corda posti, persone, avvenimenti. Ne conserva una memoria talmente vivida che ha espresso il deside-rio di ripercorrerle quelle strade a lei tanto famigliari. Michelina si è sposata quando aveva 33 anni con Antonio Chichì, 9 anni più giova- ne di lei. Sono andati a vivere dopo

qualche anno a Sanremo dove risie-de tutt’ora e il bisogno di tornare, soprattutto per rivedere sua sorella, l’unica rimasta in vita delle 5 che ha avuto, l’ha spinta ad affronta-re in pullman questo viaggio nei ricordi. E’ arrivata a Castiglione dove è stata ospitata da una nipote e da altri parenti che le hanno fat-to riassaporare tutti i piatti tipici abruzzesi. “Ho mangiato le salsicce di fegato - dice Michelina sorriden-do - ora devo mangiare la porchetta e gli arrosticini”. Ama la compagnia, Michelina, tanto che non perde occasione per socializzare, fare amicizia, raccon-tarsi e ascoltare. Del suo modo di porsi spicca la curiosità, gli occhi vispi e svegli. L’attenzione che mo-

stra verso quello che la circonda. “Voglio andare a rivedere il vicolo Trequadrini dove abitavo - aggiun-ge - devo vedere se è rimasto ugua-le, poi vado a Città Sant’Angelo e a trovare i parenti”. La sua è stata una vita serena, ma difficile. Contrassegnata da sacrifi-ci e fatica. A Sanremo la casa l’han-no costruita lei e il marito, e spesso anche con l’aiuto dei figli. Ha fatto in modo che avessero un’istruzione e che potessero crearsi un futuro migliore. Ha lavorato come donna delle pulizie. “Facevo le ore - ag-giunge - e guadagnavo pulendo le case. La vita non era facile”. Il ma-rito è morto all’età di 80 anni e da quel momento vive da sola, seppur vicino a sua figlia Emilia. Ha avuto un altro figlio che si chiama Ales-sandro e che vive a Torino. E’ anco-ra attiva, si occupa delle sue galline e di un piccolo orto, e va ancora a fare delle punture a delle persone della sua zona. Tra le sue abitudini, il bicchiere d’acqua tiepido bevu-to al risveglio e un’alimentazione sana ma, soprattutto, la risata faci-le. Il segreto della sua longevità è tutto qui, nella sua positività.

i voLontari deL Finoa Lezione per usareiL deFibriLLatore

iL viaggio nei ricordi di micheLina di Evelina Frisa

Attualità

giochiamo insieme!la soluzione del cruciverba

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Errata corrige: Nel cruciverba pubblicato nello scorso numero de “Il Fino”, una definizione è stata trascritta in maniera errata e un’altra è saltata; 19 verti-cale: Curva parallela ad un ellisse; 40 verticale: Arto che vola.Ce ne scusiamo con i lettori.

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12Dicembre 2013

Attualità

La donna distesa sulle montagnedi Mariangela D’Albenzio

Dea delle alture,mai scomposta nei soprusinella latente autodistruzioneche taluni uomini scatenano per la gloria della scienzadecidi tu le sorti del luogo dove regni, possente,appena sotto il cielo.Non permettere che arbitrarie sceltefacciano dell’essenza dei tuoi contorni una massa informeun semplice involucro che racchiude il nostro piccolo mondo.Già la tua dura terra è divenuta rassegnata acqua..una lacrima che sgorga in te,nelle fessure rocciosescavando in profonditàe si è fatta strada fin giùbagnando le nostre distratte coscienze.Un attentato all’ombra di sinuose linee ha messo a repentaglio la tua graziama non hai voluto ancora che il dolore trapelato dal tuo viso incantatoscalfisse l’unicità delle tue forme tracciate come un disegno delicatamente abbozzato su carta.

Anche la nota giorna-lista e conduttrice te-levisiva, Alda D’Eu-sanio ha partecipato alle manifestazioni conclusive del Pre-mio Internazionale D’Annunzio 2013 in programma il 26 e il 27 ottobre scorsi al Teatro Comunale di Città Sant’Angelo. Il concorso, alla sua terza edizione, ha visto l’adesione di tantissimi parteci-panti. Novità di questa edizione è stata l’introduzione della sezione dedicata alle opere scritte in lingua straniera. Dopo la premiazione, ci si è spostati nel Ristorante “Abruz-zo Incantato” di Bisenti, per una colazione conviviale, durante la quale, sono state declamate le ope-re letterarie. “Desidero ringraziare - ha adetto il presidente del con-corso Gabriele Centorame - tutti, partecipanti e collaboratori, che hanno favorito la buona riuscita delle manifestazioni”. Numerose

le segnalazioni, una menzione d’onore è stata data ad esem-pio al cittadino an-golano, Tonino Cic-cotelli. Il premio per il poeta dell’anno che maggiormente si è distinto nel con-tenuto, nella metrica e nello stile, in oc-

casione del 150esimo anno dalla nascita del vate, è stato assegnato alla poetessa Elena Malta di Pia-nella con la poesia “Miraggio”. Per la poesia in vernacolo, sezione C del concorso, il primo premio è stato assegnato a Antonio D’Ami-co di Pianella, il secondo a Giulia-na Cicchitti Navarra dell’Aquila, il terzo a Gabriele Di Giorgio di Città Sant’Angelo. Il premio del presidente è stato assegnato al nostro collaboratore Pierluigi Di Sabatino di Montefino. Per la se-zione B, dedicata ai giovani, a vin-cere il primo premio è stata Maria Damiani.

Dopo il diploma di medaglia d’oro ot-tenuto al 47° concorso enologico na-zionale di Pramaggiore, in provincia di Venezia, un altro prestigioso riconosci-mento e’ arrivato per il vino bianco pro-dotto dall’azienda vinicola “La Quercia” di Morro d’Oro, in occasione del Concor-so Internazionale “Autochtona Award” edizione 2013, che si è svolto alla fiera di Bolzano il 22 e 23 ottobre scorso, giunto quest’anno alla decima edizione.

Il vino abruzzo doc “Montonico Supe-riore Santa Pupa 2012” infatti è stato riconosciuto quale miglior vino bianco autochtono d’italia, classificandosi al primo posto fra oltre 300 etichette presenti al concorso, selezionati da una giuria composta da esperti wine journa-list italiani e internazionali. Un risulta-to che è motivo di orgoglio non solo per l’azienda produttrice, ma anche per i produttori di Bisenti. (e.d.r.)

premio “d’annunzio”:i vincitori deLLa 3ª edizione

aLtro riconoscimento per iL montonico

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13 Dicembre 2013

Dal 2007, il ristorante “Il gambero”, realtà unica nel suo genere, offre l’opportunitàdi gustare pesce fresco all’ombra del Gran Sasso. La sua raffinata cucina fonde l’entusiasmo

del giovane titolare Marco Trignani con l’esperienza del padre Carlo, da sempreappassionato di gastronomia, con un toccointernazionale grazie alla accurata selezione

di esclusivi ingredienti come il sale rosa dell’Himalaya e quello dolce di Cervia, utilizzatiper una originale e salutare cottura.

Il ristorante “Il gambero”augura a tutti Buone Feste!

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14Dicembre 2013

Attualità

Planamente: storia di un cognome

manuel, il ricordo di un sorriso

in breveLa passione per il proprio passato e la volontà di conoscere le proprie radici, è questo che muove Amerigo Planamente che, dopo anni di ricerche, ha ricostruito la storia del casato che porta il suo cognome. I frutti delle sue ricerche sono stati pub-blicati sul sito www.casatoplanamente.it nel quale è possibile leggere documenti, vedere foto e tornare indietro nel tempo. “Le prime notizie sulla casata Planamente - si legge sul sito - si hanno intorno al 1570, prima a Mosciano S.A. e successiva-mente e Castiglione M.R. All’epoca le due cittadine facevano parte del Ducato di Atri, a capo della signoria degli Acquaviva. Gli appartenenti alla casata, di stirpe popolana, venivano iden-tificati con la forma patronimica. Il cognome Planamente, come si appellerà più avanti, verrà coniato non prima del 1748/1750. Il 25 settembre del 1624, nella parrocchia di Mosciano S.A., veniva battezzato un bimbo, Andrea che qualche anno dopo, con suo padre Giovanni, emigrò a Castiglione, stabilendosi in contrada Vallone, sito a circa 5 km dal capoluogo e si impegne-rà attivamente nel lavoro agricolo. I componenti della famiglia Planamente venivano identificati con l’appellativo di “Muscia-no”, cioè provenienti da Mosciano. Tre fratelli: il primo Giovanni (1703-1754), il secondo Simone (1714-1765) e il terzo Alberto (1722-1762), adottarono il cognome Planamente, appunto, di etimologia chiaramente latina, lingua a quel tempo ancora in auge. Si ritiene - come si legge ancora nel sito - che l’autore

del “conio” Planamente, sia stato l’allora arciprete di Castilenti don Giovanni Alfonsi, una cui nipote, Regina Alfonsi, da poco aveva sposato il più giovane dei tre fratelli, vale a dire Alber-to”. Il significato di Planamente è presto svelato, la stessa si compone di tre parole latina: vis, viri che sta a significare un uomo forte di carattere; planus, plana, planum, che sta a si-gnificare calmo e riflessivo; mens, mantis che sta a significare dai pensieri elevati, affettuosi. L’aggettivo e il sostantivo con-cordano, infatti, nel caso ablativo singolare femminile, pertanto Planamente. Il 2 agosto 1998, un appartenente alla casata, di nome Pasquale, originario di Cermignano, dopo aver rintraccia-to buona parte dei Planamente, ha organizzato il primo raduno della casata a Castiglione. La partecipazione è stata nutrita, ben 83 membri Planamente si sono rivisti o conosciuti, con la promessa di continuare nell’amicizia, nell’aggregazione e di rapportarsi ancora nel tempo. Questa promessa è stata man-tenuta con l’aggregazione di altri membri provenienti da nazio-nalità estera. I raduni che si sono susseguiti hanno interessato altre località come Cermignano, Villa Bozza di Montefino, San Gabriele e Città Sant’Angelo.Di conseguenza si è pensato di stabilire un posto fisso dove sistematicamente riunirsi ed e così che da 5 anni che è stato scelto, di comune accordo, il luogo di raduno e di aggregazione nel il Ristorante “Miramare” di Città Sant’Angelo Marina.

Amava il calcio, quando poteva passava i suoi pomeriggi a calciare quel pallone che gli regalava evasione e speranza. Speranza, forse, è la parola che più racchiude la breve e in-tensa vita di Manuel Modesto, il bambino di soli 11 anni che, a causa di una malattia, ha perso la vita la notte tra il 17 e il 18 dicembre scorso. Una storia, la sua, che ha colpito tanti. Chi l’ha conosciuto non può dimenticare il sorriso che lo caratterizzava in netto contrasto con il male che lo stava len-tamente portando via. E forse per quel sorriso così spontaneo e puro sono state davvero tante le iniziative sul territorio per aiutare la sua famiglia a sostenere le cure mediche. Da anni, ormai, la sua giovane mamma Claudia e il suo papà Mauro erano costretti a continui spostamenti tra ospedali e strutture

sanitarie specializzate. A mobilitarsi nelle raccolte fondi, di recente è stata l’Associazione Sportiva di Arsita che ha orga-nizzato una festa in paese alla presenza dell’attuale allena-tore del Sassuolo, il pescarese Eusebio Di Francesco che gli ha regalato una maglia firmata da Francesco Totti. Occasione nella quale la generosità dei cittadini è stata evidente con i duemila euro raccolti. Anche i proventi del torneo di beach volley in memoria di Serena Scipione, la ragazza di Bisenti scomparsa durante il terremoto a L’Aquila, sono stati devoluti alla famiglia di Manuel. La notizia della sua morte ha scosso tutti perchè ha ucciso anche quella speranza che accomunva i suoi concittadini. Tantissimi hanno partecipato al funerale, commossi e in silenzio, ricordando quel sorriso. (e.f.)

Anna Lucia Romagna ha compiuto 50 anni. A lei gli auguri da parte di Daniela Iacone e dalla redazione de “Il Fino”.

La Mimosa augura Buone Feste!

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15 Dicembre 2013

torneo della befana: la sesta edizione torneo della befana:la sesta edizione

Dodici società partecipanti, 37 squadre e circa 400 bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni, sono questi i numeri del VI Torneo indoor “I giorni della Befana”, in programma a Castiglione M.R. il 27-28-30 dicembre 2013 e 3-4-6 gennaio 2014 e che vedrà protagonisti ragazzi appartenti alle categorie Pulcini 2003 e ai Piccoli Amici classe 2008. Tante le squadre professionistiche partecipanti come il Pescara Calcio e alcune realtà blasonate a livello regionale come Pog-

gio degli Ulivi, River 65 e Flacco Porto pescara, Cologna Spiaggia, Bacigalu-po, Morro 76, valle Aterno e tante altre. La novità in assoluto più interessante è che per la prima volta parteciperà una squadra di fuori regione, , la Juventi-na Ascoli. Soddisfatto il responsabile dell’organizzazione Matteo Di Norscia “È un traguardo importante - ha di-chiarato - che va ad esaltare tutto quello che sta facendo di grandioso la società Castiglionevalfino. (e.d.r.)

Taverna Bacco e Tabacco

Taverna Bacco e Tabacco di Tauro Carmine Strada Provinciale, 1 Roccafinadamo (PE)

Carrellata di antipasti caldi e freddi

Brodo con stracciatella

Timballo tradizionale

Chitarra alla teramana

Arrosto misto con patate al forno e insalata

Tronchetto natalizio e spumante

TorroneFrutta

Bevande, caffè e amari

Antipasto Bacco e TabaccoTagliatelle mare e montiGnocchi alla bologneseArrosto di maiale con patate alla venetaAgnello alla scottadito con insalata capricciosaAssaggio di frittura di pesceCrema catalanaUva del buon augurioBevande, caffè, amari

Durante il pranzo TOMBOLA CON RICCHI PREMI

Il Veglione di Fine Anno sarà accompagnatoda Tombolata con ricchi premi e musica a 360°

fino alle prime luci dell’alba!

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Pattinaggio. Il 19 dicembre scorso, nella palestra di Castiglione M.R., si sono esibiti gli allievi della Scuola di Pattinaggio della Castelfino. Un momento emo-zionante nel quale i ragazzi hanno potuto mostrare la loro bravura e quanto appreso nel corso delle lezioni.

La sorpresa di questo campionato di seconda categoria è il Bisenti. La squadra di mister Antonio Lucci dopo 8 risultati utili conse-cutivi, 6 vittorie e 2 pareggi, si è portata al secondo posto in classifica ma, come si legge in una intervista su “Abruzzo in gol”, l’ambizioso mister predica umiltà Certo è che un Bisenti così in alto non se lo sarebbe mai aspettato nessuno. “Neanche io credevo a questo successo, ma ora dobbiamo solo pensare a fare bene per il resto del campio-nato. Il grosso - conclude Lucci - è ancora da fare”. Il Castilenti invece, dopo le prime tre giornate in cui aveva ottenuto 5 punti, ha vissuto poi una forte crisi: dal turno di riposo della 4ª giornata il Castilenti non ha più vinto nessuna delle successive 9 gare subendo 5 sconfitte e 4 pareggi finendo al penultimo posto in classifica. Il Villa Bozza Montefino, formazione neopromossa, dopo la vittoria del passato campionato che lo ha visto protagonista, quest’anno ci riprova a continuare a fare bene anche in seconda categoria; i risultati, al momento sono più

che positivi vista la posizione in classifica a ridosso delle prime. Ottima la vittoria dell’ul-tima di campionato (0-3 contro il Torcidacal-cio) che mancava da quattro turni. Dopo la salvezza dello scorso anno, soffre l’arsita di Isotti, subentrato a Creati, in un campionato molto difficile. L’Elicese, dopo anni di lotta per un posto nei play off, in questa stagio-ne sta faticando ad allontanarsi dalla coda della classifica. In terza categoria, lo United Piane, dopo la mancata promozione dello scorso anno e un inizio con 2 sconfitte nelle prime 4 giornate, ha raggiunto la seconda posizione in classi-fica grazie a 5 vittore consecutive, ad un solo punto dallo Sporting Penne. Sorte opposta per l’Elice che, dopo un av-vio positivo, ha mostrato i primi cedimenti perdendo 4 delle ultime 5 gare disputate. La Castiglione Valfino, infine, sta facendo un buon campionato di Promozione e, grazie anche ai tanti fuori quota, è sempre a ridosso della zona play off.

Emiliano Di Rocco

Sportcalcio: bilanci di metà stagione

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