Il Filo della Voce · vere voci amiche sono quelle che ascoltiamo, e non le nostre. Perché sono...

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“Il FILO è tornato” Il Filo della Voce 1^ EDIZIONE NUMERO 104 GENNAIO 2018 SOMMARIO: Al Chiosco del Barone Rosso 2 Emozioni 3 Conosciamoci meglio (Luca 2) 4 Conosciamoci meglio (Francesco) 6 Social Network 8 Lavori d’Equipe 10 Vita Associativa 12 1^ EDIZIONE NUMERO 104 GENNAIO 2018 “Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffao dalla sventura. ” (Anna Frank) Avete avuto occasione di leggere la diatriba che ha occupato la semana scorsa le prime pagine di La Repubblica tra Eugenio Scalfari (che riene a buon dirio di essere il fondatore del giornale) e Carlo De Benede, l’Ingegnere, che inizialmente contribuì in modo modesto a finanziarne la fondazione e poi ne ha rilevato l’intera proprietà in un momento di crisi (e rivendica pertanto anche lui il tolo di cofondatore)? É sinceramente una delle cose più brue che mi è capitato di leggere negli ulmi tempi (e se ne leggono di bruure….) che ha geato un’ombra su due personalità che per diversi movi smavo profondamente: Scalfari per la sua lucidità e sagacia polica dimostrate in tua una vita (salvo uno scivolone giovanile di apprezzamento del fascismo) e l’Ingegnere in quanto è stato l’unico che ha portato avan (seppur con molte limitazioni) lo spirito imprenditoriale orientato al sociale del grande Adriano Olive. Cosa c’entra tuo questo con Voce Amica Firenze? Niente, ma mentre mi accingevo a scrivere il consueto Editoriale sulla nostra bellissima pubblicazione (mensile di approfondimento … pardon), mi è venuto da rifleere sul potere che ha un giornalista (e noi della redazione del Filo possiamo ben fregiarci di questo tolo) quando scrive sulla prima pagina di un giornale. Tanto più che nel nostro caso il giornalista in quesone è anche l’editore del giornale, in quanto presidente dell’associazione. Non posso nemmeno ligare con me stesso, come tra Scalfari e De Benede! Mi sono sento investo di una responsabilità alla quale col tempo forse mi ci sono abituato ma che a lungo andare rischia di far perdere all’Editoriale quella freschezza e quella aualità che devono caraerizzare un Editoriale, e diventare invece il solito pistoloo del Presidente che sa dire sempre e solo le stesse cose. E che lo leggiamo a fare questo Editoriale? Mi piacerebbe quindi fare per il futuro un passo indietro (di lato?, come è di moda dire ora) e cedere la prima pagina a chi si occupa tuo il mese della rivista, smolando la scriura di brani, inventando rubriche, coordinando la squadra. Sono sicuro che saprà interpretare meglio di me l’umore del momento ed il tasto giusto da toccare. Da parte mia invece sento il bisogno di tornare a scrivere arcoli da turnista, partendo dalle esperienze del nostro variopinto e smolante servizio, mai uguale a se stesso (anche se qualcuno insinua di sì … ah … gli abituali, come sono noiosi …), certo di poter dare in questo modo un contributo più favo ed originale. Non mi mancheranno poi le occasioni per fare pistolo e ramanzine …… E quale migliore occasione per iniziare questo nuovo corso dell’anniversario che festeggeremo del nostro giornale nel prossimo mese di febbraio! Un grossissimo abbraccio a tu+ voi. W i volontari di VA! Marco Il Filo della Voce

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“Il FILO è tornato”

Il Filo della Voce

1 ^ E D I Z I O N E N U M E R O 1 0 4 G E N N A I O 2 0 1 8

S O M M A R I O :

Al Chiosco del

Barone Rosso 2

Emozioni 3

Conosciamoci

meglio

(Luca 2)

4

Conosciamoci

meglio

(Francesco)

6

Social Network 8

Lavori d’Equipe 10

Vita

Associativa 12

1 ^ E D I Z I O N E N U M E R O 1 0 4 G E N N A I O 2 0 1 8

“Chi è felice farà felici anche gli altri,

chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffa�o dalla sventura. ”

(Anna Frank)

Avete avuto occasione di leggere la diatriba che ha occupato la se�mana scorsa le prime pagine di La Repubblica tra Eugenio Scalfari (che ri�ene a buon diri�o di essere il fondatore del giornale) e Carlo De Benede�, l’Ingegnere, che inizialmente contribuì in modo modesto a finanziarne la fondazione e poi ne ha rilevato l’intera proprietà in un momento di crisi (e rivendica pertanto anche lui il �tolo di cofondatore)?

É sinceramente una delle cose più bru�e che mi è capitato di leggere negli ul�mi tempi (e se ne leggono di bru�ure….) che ha ge�ato un’ombra su due personalità che per diversi mo�vi s�mavo profondamente: Scalfari per la sua lucidità e sagacia poli�ca dimostrate in tu�a una vita (salvo uno scivolone giovanile di apprezzamento del fascismo) e l’Ingegnere in quanto è stato l’unico che ha portato avan� (seppur con molte limitazioni) lo spirito imprenditoriale orientato al sociale del grande Adriano Olive�.

Cosa c’entra tu�o questo con Voce Amica Firenze?

Niente, ma mentre mi accingevo a scrivere il consueto Editoriale sulla nostra bellissima pubblicazione (mensile di approfondimento … pardon), mi è venuto da rifle�ere sul potere che ha un giornalista (e noi della redazione del Filo possiamo ben fregiarci di questo �tolo) quando scrive sulla prima pagina di un giornale. Tanto più che nel nostro caso il giornalista in ques�one è anche l’editore del giornale, in quanto presidente dell’associazione. Non posso nemmeno li�gare con me stesso, come tra Scalfari e De Benede�!

Mi sono sen�to inves�to di una responsabilità alla quale col tempo forse mi ci sono abituato ma che a lungo andare rischia di far perdere all’Editoriale quella freschezza e quella a�ualità che devono cara�erizzare un Editoriale, e diventare invece il solito pistolo�o del Presidente che sa dire sempre e solo le stesse cose. E che lo leggiamo a fare questo Editoriale?

Mi piacerebbe quindi fare per il futuro un passo indietro (di lato?, come è di moda dire ora) e cedere la prima pagina a chi si occupa tu�o il mese della rivista, s�molando la scri�ura di brani, inventando rubriche, coordinando la squadra. Sono sicuro che saprà interpretare meglio di me l’umore del momento ed il tasto giusto da toccare.

Da parte mia invece sento il bisogno di tornare a scrivere ar�coli da turnista, partendo dalle esperienze del nostro variopinto e s�molante servizio, mai uguale a se stesso (anche se qualcuno insinua di sì … ah … gli abituali, come sono noiosi …), certo di poter dare in questo modo un contributo più fa�vo ed originale. Non mi mancheranno poi le occasioni per fare pistolo� e ramanzine ……

E quale migliore occasione per iniziare questo nuovo corso dell’anniversario che festeggeremo del nostro giornale nel prossimo mese di febbraio!

Un grossissimo abbraccio a tu+ voi. W i volontari di VA!

Marco

Il Filo della Voce

P A G I N A 2

Onorato servizio

Faccio il mio ul�mo servizio dell’anno, per fortuna poi dopo il turno

no�urno è coperto.

È l’ul�ma sera del 2017. Tempo di bilanci, di buoni proposi�, di

rinnova� impegni. Tempo di pensieri, tra cui perché diamine sono in sede a

rispondere al telefono invece che altrove a festeggiare l’ul�mo dell’anno.

La prima risposta che mi viene spontanea è che il turno era scoperto,

e che io potevo farlo, è semplice.

La seconda risposta arriva dopo, molto dopo la fine del turno. E dopo lo

scambio di auguri, baci, brindisi e pane�one con la collega della no�e.

È che mi andava di fare un turno extra, certo, e mi faceva piacere coprire

un turno altrimen� scoperto, sì, ma nel senso che mi faceva piacere

proprio andare a rispondere al telefono. È stato un bel turno, pieno,

con�nuo, ininterro�o. Sì, poi c’è anche la responsabilità del ruolo, la

mission della copertura totale del servizio, il compiacimento di sollevare altri che si erano resi

disponibili, il rendersi u�li aiutando gli altri.

Ma il gusto di uscire per andare a fare il turno è tanta roba, non abituale, e sopra(u(o il

ritornare a casa senza il solito sospiro di sollievo, �po “anche stavolta è fa(a”. Anzi, quasi quasi

volevo restare. Eppure gli appellan� son sempre i soli�, anzi, mi meraviglio di non avere sen�to

mol� dei soli� no� e abituali. Anche le storie sono più o meno le stesse.

E invece stasera mi è piaciuto tu�o, prima, durante e dopo. E allora? Cos’è questo piacere?

Medaglia al valore per gli extra e gli enpleins? Compensazione o alibi per una serata altrimen%

occupata (bene o male, chissà)? Nostalgia degli appellan%? Maddai… E quindi? Chi me lo fa fare?

Domandona perenne, ripe��va, a cui non so o non voglio rispondere. Sai la novità.

Ho anche provato a chiedere a qualcun altro chi ce lo fa

fare, e poi ne abbiamo parlato anche in equipe, eppure la

risposta soffia nel vento. Forse, al di là dell’autoanalisi

mo�vazionale e al tornaconto personale su cui ognuno può

dare la sua risposta, è per quel brivido di incognito e curiosità

che mi prende quando rispondo.

Chissà chi sarà, cosa racconterà stavolta. Forse è perché le vere

voci amiche sono quelle che ascol�amo, e non le nostre.

Perché sono loro che chiamano sempre, mentre noi non

chiamiamo mai. E quando non chiamano ci res�amo un po’ male, da brave orecchie amiche

inu�lizzate, ma tanto poi qualcuno chiama sempre. E poi c’è la curiosità di sapere come è andata

a finire, o almeno come va avan� la storia, risen�re certe voci, quelle preferite e quelle meno,

quelle che non vedo l’ora di finire la telefonata, e quelle che le interruzioni disturbano, e

insomma, così non si può fare un buon servizio, con tu� ques� rimandi.

E insomma così si conclude un altro anno da telefonis� anonimi: col saluto di un collega

che � dedica un pensiero, col sorriso tra due turnis� che, non si sa perché, ma stasera sono

venu� volen�eri in sede a rispondere al telefono. E che ci sentono, e se la prendono, e non gli

tornano certe cose, e ne vorrebbero delle altre, e sbuffano, e borbo�ano, ma che in quel

turno extra, chiudendo il vecchio anno, premiato anche dal record di turni coper�, e cominciando

il nuovo anno associa�vo, � dicono ancora una volta: “Pronto, Voce Amica…”.

E sorridono, testoni. Forse con una lacrima in fondo a destra, forse con un sospiro so�opancia.

Ciao, Voce Amica, anche quest’anno ne sen�remo delle belle.

Riccardo

Al chiosco del Barone Rosso

“Forse è perché le

vere voci amiche

sono quelle che

ascoltiamo, e non

le nostre.

Perché sono loro

che chiamano

sempre, mentre

noi non

chiamiamo mai.

E quando non

chiamano ci

restiamo un po’

male, da brave

orecchie amiche

inutilizzate, ma

tanto poi

qualcuno chiama

sempre. ”

P A G I N A 3

Rientri

Dopo un periodo di tempo lontana dal telefono, torno opera�va, carica ed entusiasta.

Una sera, concludendo il turno, esco dalla sede in preda alle emozioni.

Sono contenta, sorrido fra me e me, riascolto mentalmente alcuni passaggi delle conversazioni

avute durante la serata. È andata bene. Che bello rientrare, qualcuno mi ha riconosciuta

nonostante la mia temporanea assenza dal servizio, che bello ritrovare gli appellan�, ritrovare cer�

schemi, certe melodie che si ripetono nei loro raccon�, che bello scoprire anche alcune novità.

Mi sono sen�ta immersa nel parlo�o degli appellan�, mi ha dato calore, ritrovarli.

Dopo un periodo di tempo lontana dal telefono, torno opera�va, carica e un po’ diver�ta,

dal precedente turno. Un’altra sera, concludendo il turno, esco dalla sede in preda alle emozioni.

Tu�o ciò che vorrei è soltanto fare un enorme respiro profondo e liberatorio. Che serata.

Ho prolungatamente esperito l’intensa sensazione di impotenza mentre qualcuno raccontava o,

semplicemente, trasme�eva con un linguaggio diverso da quello verbale, di relazioni nelle quali non

si sente ascoltato, compreso, accolto. Quanto sono intense le emozioni espresse con un grido

estremo alla corne.a del telefono? E quanto sono intense quelle espresse nel silenzio di chi riesce

soltanto a sospirare?

Dopo un periodo di tempo lontana dal telefono, torno opera�va, carica ma anche

impensierita, dall’ul�ma volta. Concludendo un altro turno, esco dalla sede in preda alle emozioni.

Vorrei poter esprimere quanto sono arrabbiata, incandescente. Riagganci estremi e puni�vi,

interruzioni costan�, circoli viziosi, insul� a ciel sereno. “Ma chi te lo fa fare” si potrebbe ribadire.

Sto pensando al potpourri di emozioni che, nell’in�mità della mia testa,

provo con�nuamente a VA, all’interno di un medesimo turno così come a

intervalli di tempo diversi tra un turno e un altro.

Non è mai uguale.

Ci possono essere serate “tranquille”, che si riescono a ges�re

moderatamente bene, ma le mie emozioni non sono mai le stesse, ne

esistono di diverse sfumature, sollecitate da appellan� diversi o anche

dallo stesso appellante in un’unica telefonata. Sto pensando alle emozioni

e al fa�o di provarne così tante.

Mi osservo mentre le provo, ci pongo a(enzione, e capisco che con�nuare a provarne,

accorgendosene e sorprendendosene in posi�vo o in nega�vo, è un qualcosa che man�ene VIVO

il mio servizio a VA.

Dopo un periodo di tempo lontana dal telefono, torno opera�va, carica ed emozionata.

Claudia

“Sto pensando

al potpourri di

emozioni che,

nell’intimità

della mia testa,

provo

continuamente

a VA,

all’interno di

un medesimo

turno così

come a

intervalli di

tempo diversi

tra un turno e

un altro.

Non è mai

uguale.”

Emozioni

• NOME: Luca

• SOPRANNOME: Gli amici a volte mi chiamano affe�uosamente Luchino o

Sbrodolino per il mio innato talento nello sbrodolarmi e sbrodolare tu�o ciò

che mi circonda con alimen� e bevande.

• ETA’: 52 anni

• DOVE SEI NATO?: Firenze a Villa Ulivella

(maternità di Careggi che non esiste più)

• DOVE VIVI?: Firenze al confine con Scandicci

• PROFESSIONE?: Lavoro presso Is�tuto Universitario Europeo

• ELENCA 3 HOBBIES/PASSIONI: Cucinare, la Fioren�na, organizzare i miei viaggi, le sciarpe (ne ho

di tu�e le fogge e colori)

• TATUAGGI/PIERCING: Nessuno, tan� anni fa mi sarebbe piaciuto farmi il buco per l’orecchino ma

poi non ne feci di niente.

• SEGNI PARTICOLARI: Bischero, ed un neo sopra il labbro superiore (con il barbone non si vede) che

una ragazza tan� anni fa definì alla “baciami subito”

• COSA CAMBIERESTI DEL TUO ASPETTO FISICO: Niente

• COSA TI PIACE DEL TUO ASPETTO FISICO: Niente in par�colare ma sono in pace con lui e ci vivo

benissimo sopra�u�o con la mia “cover” per gli addominali.

• TRE PREGI: senso dell’umorismo, curioso, dire�o

• TRE DIFETTI: a volte troppo umoris�co, troppo curioso, troppo dire�o

• IL RICORDO PIU’ BELLO DELLA TUA INFANZIA: Il 24 dicembre la vigilia e l’a�esa di Babbo Natale

restavo sveglio tu�a la no�a sperando di sen�rlo o scorgerlo e la ma�na vedere che mi aveva

portato proprio i regali che avevo chiesto. Una vera magia per me.

• GIOCATTOLO O GIOCO PREFERITO QUANDO ERI BAMBINA/A: Il castello Incantato gioco in scatola

anni 70

• IL RICORDO PIU’ BELLO DELLA TUA ADOLESCENZA: A 17 anni prima vacanza da solo in campeggio

a Marina di Donora�co in sella al mio Cagiva 125.

• IL GIORNO PIU’ BELLO DELLA TUA VITA: parlando delle cose meno serie il momento del gol del 4-2

di Pepito Rossi so�o la Fiesole contro la Juve. Un’esperienza quasi mis�ca.

• IL GIORNO PIU’ BRUTTO DELLA TUA VITA: Quando fu venduto Baggio alla Juventus

• UN RIMORSO – RIMPIANTO: Non essermi accorto a 15 anni durante una vacanza a Rimini che una

mia coetanea di Brescia, capelli lunghi biondi ed occhi azzurri bellissima, si era invaghita di me.

Mi ricordo ancora il nome, Lorena.

• DI COSA HAI PAURA?: Tante cose ma due in par�colare il buio e gli ascensori

• LA PRIMA COSA CHE FAI AL MATTINO: Sempre ed assolutamente prendere un caffè.

• L’ULTIMA COSA CHE FAI PRIMA DI ANDARE A LETTO: Leggere

• TRE COSE CHE TI FANNO STARE BENE: la gen�lezza, la condivisione delle emozioni, andare a giro

con gli amici di una vita a mangiare bere e cazzeggiare.

• TRE COSE CHE TI METTONO A DISAGIO: quando mi fanno dei complimen�, ricevere regali perchè

penso sempre di non ringraziare abbastanza, arrabbiarmi.

• TRE COSE CHE GUARDI IN UNA DONNA: le mani, la bocca, i capelli (de�o per essere poli�cally

correct) in realtà te�e, culo e gambe

• TRE COSE CHE GUARDI IN UN UOMO: I capelli, i capelli, i capelli.

P A G I N A 4 Conosciamoci meglio

“Il carattere delle

persone non si

rivela mai cosi’

chiaramente come

nel gioco

(L. Tolstoj) ”

P A G I N A 5

“Scrivere è un mo do d i pa rla re senza es sere in ter ro tti. L’ang olo delle n ote a m argi ne”

• HAI MAI FUMATO UNA CANNA?: Si a vogliaaaaa …!!!

• TI SEI MAI UBRIACATO?: Si due o tre volte ma vomito subito anche l’anima e mi addormento

per 12 ore.

• PAROLACCIA/IMPRECAZIONE CHE USI PIU SPESSO: cazzo di budda e maremma maiala

• ULTIMO LIBRO LETTO: “La ragazza nella Nebbia” di Donato Carrisi

• ULTIMO FILM VISTO: L’ul�mo episodio della saga di Star Wars

• ULTIMO CONCERTO: Jovano�

• CANTANTE/GRUPPO PREFERITO: Police, Pink Floyd, U2, Ba�s�, Mina

• ATTORE/ATTRICE PREFERITO – REGISTA PREFERITO: Cary Grant, Al Pacino, Meryl Streep, Anna

Magnani, Totò, Peter Sellers

• SCRITTORE/SCRITTRICE PREFERITO: Daniel Pennac, Ian Mc Ewan, Massimo Gramellini, Philip

Dick, Donato Carrisi

• HAI LA POSSIBILITA’ DI USCIRE A CENA CON CHIUNQUE TU DESIDERI (personaggi famosi e non),

CON CHI ANDRESTI?: Roberto Benigni, Il Dalai Lama, Gual�ero Marchesi (ahimè e morto da

poco), Pep Guardiola, Susan Sarandon

• VACANZA IDEALE: On the road cambiando con�nuamente posto, scenari, cibo, abitudini

• PRATICHI SPORT SE SI QUALE?: Ho abbandonato ormai da tempo il calcio e pra�co con grande

fa�ca e scarsi risulta� il running.

• PIATTO PREFERITO: Pizza, gelato ed il coniglio in fricassea di mia mamma un’esperienza

sensoriale totale.

• PIATTO CHE TI DISGUSTA: i ricci di mare e comunque pesce crudo in genere

• SOLA/O SU DI UN ISOLA DESERTA PUOI PORTARE CON TE SOLO 3 OGGETTI QUALI?:

Una radiolina per sen�re musica e cosa sta facendo la Fioren�na, un e-book con tan�ssimi libri,

crema solare a protezione 50 perché mi sco�o subito e facilmente

• PROVERBIO O CITAZIONE PREFERITI: Sono due: “ogni persona che incontri sta comba�endo

una ba�aglia di cui non sai niente sii gen�le, sempre.” “Che la forza sia con te”

• DEVI ESSERE TRASFORMATO IN UN ANIMALE, QUALE SCEGLIERESTI?: Un maiale per potermi

strogolare con qualsiasi cosa tranquillamente.

• POSSIEDI ANIMALI, SE SI QUALI?: Un cane, la mia adorata Labrador Gea ed un ga�o Zorro

• SOGNO NEL CASSETTO: Mantenere sino all’ul�mo istante la curiosità e l’entusiasmo per la vita.

Per restare più terra terra, vedere un’aurora boreale.

• UNA COSA CHE PROPRIO NON SOPPORTI (qualsiasi cosa, un ogge�o, un colore, un

a�eggiamento, un’a+vità): L’arroganza e la maleducazione

• UNA COSA CHE ADORI (qualsiasi cosa, un ogge�o, un colore, un a�eggiamento, un’a+vità):

La convivialità, lo stare insieme quando sen� che questo � porta ad essere in armonia con tu�e

le persone che � circondano in quel momento.

Luca 2

• NOME: Francesco

• SOPRANNOME: MIRA (diminu�vo del cognome)

• ETA’: 35 anni

• DOVE SEI NATO?: Cisternino (Br)

• DOVE VIVI?: Domicilio: Firenze - Residenza: Locorotondo (Ba)

• PROFESSIONE?: Reale: Impiegato amministra�vo con funzione di RSPP formatore e referente sede opera�va a FI

Desiderata: Il Mantenuto

• ELENCA 3 HOBBIES/PASSIONI: Running (Trekking), Fotografia (ma comunque tu�o ciò che ha a

che fare con l’immagine), Teatro/Cinema/Musica, Cucinare

• TATUAGGI/PIERCING: Nessuno ma vorrei. Un giorno forse.

• SEGNI PARTICOLARI: Nei al viso (cit. mia carta di iden�tà). E ci tengo, mi fa molto Bob De Niro

• COSA CAMBIERESTI DEL TUO ASPETTO FISICO: Un po’ di stempiatura che avanza.

• COSA TI PIACE DEL TUO ASPETTO FISICO: L’altezza (giusta) e il neo su citato

• TRE PREGI: A de�a di qualcuno: Generosità, Abnegazione, Trasparenza/Schie�ezza/Onestà

• TRE DIFETTI: A volte poco is�n�vo, quando mi arrabbio (raramente) esagero, ansioso

• IL RICORDO PIU’ BELLO DELLA TUA INFANZIA: La prima recita alle elementari

• GIOCATTOLO O GIOCO PREFERITO QUANDO ERI BAMBINA/A: I LEGO!!!!!

• IL RICORDO PIU’ BELLO DELLA TUA ADOLESCENZA: Un viaggio con mio padre: correva l’estate del

1996 e mio padre mi chiese di accompagnarlo a Lucca per ri�rare una macchina comprata da un suo

amico per poi scendere insieme. Era una macchine�a di quelle �picamente es�ve da vacanza di

mare (avete presen� quelle macchine�e decapo�abili che sembrano telecomandate?). E’ stato un

viaggio fantas�co perché ci sen�vamo piccolissimi all’interno di quell’autove�ura che non andava

oltre gli 80 km. Abbiamo percorso strade interne e superstrade per evitare il più possibile

l’autostrada. Tante soste, tante risate e ci siamo anche ferma� a salutare suo fratello che viveva (e

vive tu�’ora) a Foligno. Ho un ricordo bellissimo di quella traversata e ogni tanto ci piace

ricordarlo e riderci su insieme.

• IL GIORNO PIU’ BELLO DELLA TUA VITA: Il giorno della Laurea di mio fratello.

• IL GIORNO PIU’ BRUTTO DELLA TUA VITA: Le mor� segnano sempre momen� indelebilmente

nega�vi. Per me è stato quando ho perso un mio zio (giovanissimo) fratello di mio padre

morto in circostanze abbastanza dramma�che nel sonno. Era giovane e lo consideravo come il

fratello maggiore che ho sempre desiderato e non ho mai avuto. E’ stata una cosa che mi ha

sconvolto parecchio, anche perché la sera prima eravamo insieme sorriden� a cena io e lui e si

guardava la Fioren�na di Ba�stuta. Lui era un �fosissimo della Viola.

• UN RIMORSO – RIMPIANTO: Aver viaggiato poco rispe�o a quanto avrei voluto (ma posso ancora

rimediare). Non aver concluso un proge�o di vita in par�colare (difficile da rimediare)

• DI COSA HAI PAURA?: Fino a qualche mese fa avrei risposto “morire come un vegetale”. Oggi, per

fortuna, posso dire che è una paura evitabile. Al secondo posto c’era “perdere la memoria”

che passa al primo.

• LA PRIMA COSA CHE FAI AL MATTINO: Spengo la sveglia. Bestemmio dentro. Riprendo coscienza.

• L’ULTIMA COSA CHE FAI PRIMA DI ANDARE A LETTO: Spengo la luce e cerco di riepilogare le cose

da fare il giorno dopo (se sono sobrio).

• TRE COSE CHE TI FANNO STARE BENE: Amici, Running, Cene goliardiche (a pari merito con il

mangiar bene)

• TRE COSE CHE TI METTONO A DISAGIO: La spocchia, l’ipocrisia, la piaggeria

P A G I N A 6 Conosciamoci meglio

“Il carattere delle

persone non si

rivela mai cosi’

chiaramente come

nel gioco

(L. Tolstoj) ”

P A G I N A 7

“Scrivere è un mo do d i pa rla re senza es sere in ter ro tti. L’ang olo delle n ote a m argi ne”

• TRE COSE CHE GUARDI IN UNA DONNA: Occhi, Labbra, Seno

• TRE COSE CHE GUARDI IN UN UOMO: Volto, Mani e se ha i “risvol�ni” ai pantaloni

• HAI MAI FUMATO UNA CANNA?: Ovvio

• TI SEI MAI UBRIACATO?: Ovvio

• PAROLACCIA/IMPRECAZIONE CHE USI PIU SPESSO: Cazzo

• ULTIMO LIBRO LETTO: “Breve storia del talento” (Enrico Macioci)

• ULTIMO FILM VISTO: (Al cinema) “Tre manifes� a Ebbing, Missouri”. (In tv) “Infernet”

• ULTIMO CONCERTO: Emanuele Colandrea (Firenze), Alberto Capelli Toroya (al Pinocchio Jazz

della nostra Anna)

• CANTANTE/GRUPPO PREFERITO: Seeee bonaaaa. Dipende dai momen�, dallo stato d’animo,

dalla compagnia. Radiohead sicuramente. Per gli Italiani dico Lucio Dalla, De Gregori a pari

merito. Ma il testo più bello è di Fossa� - “C’è tempo”.

• ATTORE/ATTRICE PREFERITO – REGISTA PREFERITO:

A�ore: Tony Servillo. Regista: Fellini.

A�rice: Monica Vi�. Regista (donna) Sofia Coppola

• SCRITTORE/SCRITTRICE PREFERITO: Haruki Murakami

• HAI LA POSSIBILITA’ DI USCIRE A CENA CON CHIUNQUE TU DESIDERI (personaggi famosi e non),

CON CHI ANDRESTI?:

(categoria uomini) Carlo Verdone, Toni Servillo, Ennio Morricone, Mourinho, Bobo Rondelli

(categoria donne) Paola Cortellesi, Vanessa Incontrada, Federica Pellegrini

• VACANZA IDEALE: Ovunque ci sia natura, buon cibo e buon mare. Adoro i piccoli borghi

• PRATICHI SPORT’ SE SI QUALE?: Running -Trekking

• PIATTO PREFERITO: La parmigiana di melanzane DI MIA MADRE.

• PIATTO CHE TI DISGUSTA: non è un pia�o ma è l’unica cosa che in 35 anni mi ha disgustato a

tal punto da rime�ere: il WASABI

• SOLA/O SU DI UN ISOLA DESERTA PUOI PORTARE CON TE SOLO 3 OGGETTI QUALI?:

La mia Nikon, La mia musica, Un quadernone e una penna per scrivere e/o scarabocchiare

• PROVERBIO O CITAZIONE PREFERITI: “Non bisogna mai sme�ere di avere fiducia negli uomini.

Il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato” (cit. Le Conseguenze dell’Amore)

• DEVI ESSERE TRASFORMATO IN UN ANIMALE, QUALE SCEGLIERESTI?: Un’aquila o un falco

• POSSIEDI ANIMALI, SE SI QUALI?: No ma vorrei un cane o un ga�o. O una tartaruga

• SOGNO NEL CASSETTO: Assai (tan�/troppi) ma dico solo quello che oggi è di più facile

realizzazione rispe�o agli altri: chiudere degnamente una maratona. Ed è tu�o dire.

• UNA COSA CHE PROPRIO NON SOPPORTI (qualsiasi cosa, un ogge�o, un colore, un

a�eggiamento, un’a+vità): La stupidità (e Luca 2 nella chat del gruppo whatsapp di VA)

• UNA COSA CHE ADORI (qualsiasi cosa, un ogge�o, un colore, un a�eggiamento, un’a+vità):

Ridere e far ridere. Correre all’alba sui lungarni di Firenze. Correre.

Francesco

P A G I N A 8 Social Network I Social Network oggi e le conseguenze sulla nostra socialità

Più di 800 milioni di persone nel mondo possiedono un “profilo” sui più popolari social

network (MySpace, Facebook, Twi.er). I “Social Media” sono pia�aforme in cui gli uten� si

presentano al mondo, gestendo la loro rete sociale e la loro iden�tà. Con ques� numeri, si può

affermare facilmente che le re� sociali sono una delle invenzioni più influen� dell’ul�mo decennio.

Nel 2003 Mark Zuckerberg ha messo online, con l’obie�vo di mantenere una rete di conta� tra gli studen� che hanno condiviso la propria esperienza presso la Harvard University, la prima bozza di quello che sarebbe diventato un fenomeno globale: Facebook! Questa pia�aforma perme�e di me�erci in relazione ai nostri amici reali e ampliare la rete sociale comprendendo persone che non abbiamo mai incontrato, superando il vincolo del faccia a faccia. Non vi è dubbio che la vita quo�diana delle persone, la loro comunicazione e le loro interazioni sociali abbiano cambiato aspe�o con l’avvento dei social media. Il conce�o di “amicizia” nel mondo virtuale è completamente diverso da quello che si ha nel mondo reale. Nella vita reale l’amicizia tra due persone ha una dimensione di in�mità, dimensione che si perde nel social networking portando l’amicizia ad essere una relazione pubblica e superficiale. Spesso diven�amo “amici” di persone che non conosciamo nemmeno, solo per aumentare il numero di conta�. In questo modo il rapporto non è mediato dal corpo, che è un punto di riferimento importante nel processo di apprendimento e comprensione delle emozioni, e quindi si rischia di cadere in un “analfabe�smo emo�vo” con effe� che possono anche influire sul comportamento.

Cosa spinge le persone a iscriversi a queste pia�aforme?

Le prime ricerche hanno cercato di elencare le mo�vazioni che spingono così tante persone a iscriversi a Facebook o altri SNS. La capacità di offrire opportunità molto diverse sembra essere una delle prime spiegazioni del successo delle re� sociali. Alcune ricerche basate sulla teoria dei bisogni di Maslow hanno dimostrato che i social network possono aiutare i loro uten� a soddisfare la maggior parte dei loro bisogni, quali esigenze di sicurezza, esigenze associa�ve, fabbisogno s�mato ed esigenze di autorealizzazione. Questa ipotesi sembra però ridu�va, non in grado di spiegare tu�o il successo dei social network. Secondo una recente ricerca condo�a da alcuni psicologi dell’Università IULM e dell’Università Ca.olica di Milano, le re� sociali hanno la capacità di fornire una sicurezza intrinseca. Si inizia a creare un profilo Facebook per curiosità, poi si man�ene per piacere intrinseco, per la sensazione di coinvolgimento e di assorbimento che gli uten� provano. Altra mo�vazione che spinge le persone a far parte di un social network potrebbe essere la necessità di lasciare una traccia di sé, di costruire uno sorta di memoria storica delle proprie a�vità. Proprio in merito a quest’ul�ma ipotesi, Mark Zuckerberg, avendo capito la voglia degli uten� di lasciare un segno della loro storia e del loro passaggio nel mondo virtuale, ha modificato l’aspe�o di Facebook l’introducendo il Timeline, una sorta di “diario aperto” che perme�e agli uten� di conservare non solo gli aggiornamen� più recen�, ma di esplorare fa� e no�zie di periodi preceden�. Il profilo è diventato un vero e proprio diario in cui si sceglie la fotografia di coper�na e dove tu� gli amici possono vedere un archivio diviso in anni per rivedere ciò che è stato scri�o e pubblicato. Probabilmente si potranno aprire nuove indagini sulla personalità degli uten�.

“Il concetto di

“amicizia” nel

mondo virtuale è

completamente

diverso da quello

che si ha nel

mondo

reale. Nella vita

reale l’amicizia

tra due persone

ha una

dimensione di

intimità,

dimensione che si

perde nel social

networking

portando

l’amicizia ad

essere una

relazione pubblica

e superficiale. ”

Le molteplici informazioni online possono dirci qualcosa sulla vita reale delle persone?

Nel processo di creazione di un profilo, le persone, a�raverso ciò che condividono e ciò che scrivono, possono rivelare molto su se stesse e sui tra� della loro personalità. Quest’ul�ma è diventata ogge�o di studio di numerose ricerche: alcuni hanno analizzato le somiglianze tra la personalità online e offline mentre altri hanno notato l’influenza della personalità sul modo di u�lizzare il Social Network (tempo trascorso online, condivisione di foto, post).

Uno studio che ha tentato di analizzare le relazioni e le somiglianze tra la personalità del singolo online e offline, ha cercato di capire se gli uten� tendono a mostrare agli altri la loro vera personalità o un sé idealizzato nel loro profilo. I risulta� mostrano che i sogge� non u�lizzerebbero i social network per promuovere un’immagine idealizzata di loro stessi, ma il profilo online sarebbe un o�mo mezzo per esprimere e comunicare la loro personalità reale. Le persone sarebbero disposte a rivelare il proprio sé sui social network, più di quanto non lo siano nella vita reale.

Questo perché all’interno di una rete di amici virtuali si possono condividere i pensieri con un minor rischio di disapprovazione o di sanzione sociale.

Diversi studi hanno dimostrato che i sogge� con un alto livello di nevrosi tendono a

u�lizzare Internet per evitare la solitudine.

Uten� con eleva� livelli di estroversione sembrano essere collega� ad un maggior uso dei

social network, ad una percezione posi�va per quanto riguarda l’u�lità e l’opportunità che creano

ques� si�, mentre bassi livelli di estroversione sono lega� all’uso di social network solo per

comunicare. Infine, l’apertura sembra essere associata all’interesse per i nuovi media mentre al�

livelli di coscienziosità avrebbero come conseguenza un controllo per tu�o ciò che viene pubblicato

o condiviso sul profilo.

Claudio 4

P A G I N A 9

“Le persone

sarebbero

disposte a rivelare il

proprio sé sui social

network, più di

quanto non lo siano

nella vita reale. ”

Lavori d’Equipe “I miei compagni di viaggio: cosa mi danno, cosa do”

Durante le ul%me due Equipe del 2017 abbiamo spostato il punto di vista dalla relazione

con gli appellan% a quella con i “compagni di avventura” generando punC di riflessione interessanC.

Abbiamo sempre parlato tanto di “gruppo” - “fare gruppo” - “so.ogruppi” ed è stato,

quindi, interessante soffermarsi sia su quello che c’è, sia su quello che vorremmo/ci augureremmo

che ci fosse. Sono sta% momen% di confronto che ci hanno portato a “esplorare” ambi% un po’ meno

ba.u% del nostro servizio, appunto le “gioie” - “il lavorare insieme”.

È sacrosanto che siamo un’Associazione che si occupa di alleviare il disagio di chi ci chiama, ma

non ci possiamo/dobbiamo dimenCcare che è fondamentale senCrci a nostro agio in quello che

facciamo e, dato che siamo un bel gruppo, è molto probabile che ci aiuCamo gli uni con gli altri,

nei modi più vari, anche nei piccoli gesC. Lo ripeCamo dal primo giorno di corso e lo constaCamo

una volta entraC in servizio, che il nostro non è un compito facile; d’altra parte sappiamo anche

di avere tante risorse “interne”, perché parliamo la stessa lingua, perché siamo convinC che il/la

nostro/a collega comprenda perfe�amente “di cosa si tra�a”.

E può capitare di essere supporto reciproco, più o meno cercato o voluto, per i più svariaC moCvi,

ad esempio nelle brevi ba�ute a uno scambio turno, in un turno condiviso, in un incontro o una

telefonata di confronto, in una mail..

Quelli qui di seguito i risultaC emersi durante l’ulCma equipe di Novembre durante la

quale siamo staC tu+ invitaC a rifle�ere e a condividere due situazioni:

∗ “Ti ringrazio per quella volta che (sei stato risorsa per me)”

∗ “Mi hai ringraziato per quella volta che (sono stato risorsa per te)”

P A G I N A 1 0

P A G I N A 1 1

VITA ASSOCIATIVA

P A G I N A 1 2

VITA ASSOCIATIVA

Pizza Latina

Rinnoviamo a tu� i nostri affeziona� le�ori (ma anche a Luca Vignole�)

l’invito di Silvia3 a partecipare mercoledì 7 febbraio ad una serata di

“Pizza La%na” presso la pizzeria IL GIRASOL Via Del Romito 1r a Firenze.

Sarà un’occasione anche per incontrare la nostra amica Edy e per

trascorrere insieme una piacevole serata

all’insegna dell’o�ma pizza e della goliardia

per gli aman� della musica la�na: una serata magica e colorata, dove alla

classica cena seguiranno balli scatena� a base di Salsa, Reggaeton,

Bachata e Kizomba. Potrete confermare la vostra presenza rispondendo

alla mail di Silvia3 ([email protected]).

Vi aspe+amo numerosi!

Inizio seconda fase del corso di Formazione

Si è già concluso il primo mese di “ascol� passivi”

per i 6 aspiran� turnis�: tu(o è andato liscio come l’olio

grazie alla precisa collaborazione di tu�, tutor e turnis� in

affiancamento.

Durante il mese di Febbraio si concluderà (entro la

prima metà) la fase degli ascol� passivi e comincerà quella

degli “ascol� a�vi” che proseguirà anche per il mese di

Marzo.

Scriveteci a [email protected] MARCO FRANCESCO CLAUDIA LUCA 2 RICCARDO