Il Faro-Ottobre

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Periodico di collegamento della Parrocchia San Leone

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Anno I -

Num

ero 10

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.

•Perché sia sradicata la tratta delle persone, forma moderna di schiavitù.

•Perché con lo spirito missionario, le comunità cristiane del continente asiatico annuncino il Vangelo a coloro che ancora lo attendono.

•Perché nei luoghi di lavoro cresca la collaborazione reciproca e i problemi emergenti siano affrontati con spirito fraterno.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Ottobre 2015 Periodico di collegamento della Parrocchia S. Leone - V.le Viareggio, 70 - 92100 Agrigento - fraz. San LeoneParroco: DON GIUSEPPE LA ROCCA - tel. 0922-411455 388.0982289 - e-mail: [email protected]

FAROdi San Leone

il

Conoscendo tante situazioni mi accorgo che c’è in tutti un desiderio comune: un risveglio di speranza. È quanto mai urgente ridare speranza e riparlare di speranza. Il Signore ci chiama ad essere portatori di quella speranza che ha seminato nei nostri cuori in quei luoghi dove alberga disperazione e afflizione, in quelle persone che hanno perso la gioia di vivere, la voglia di andare avanti nella vita che spesso non si presenta così facile. Il cammino della nostra parrocchia diventa allora il cammino di tanta gente diversa che si ritrova unita da una Persona, Gesù Cristo. In Lui trova senso ogni attività, ogni proposta, ogni incontro. Per la buona riuscita di questo tempo di Grazia ci vuole la collaborazione di tutti e, soprattutto la preghiera. E’ il tempo in cui tutti noi siamo chiamati a dare un maggior impulso alla Chiesa. Auguri e buon cammino.

Carissimi, abbiamo da poco concluso il tanto atteso e sospirato periodo estivo che è sembrato volare via in un attimo, tutti sono tornati al lavoro anche ragazzi e i docenti sono già tornati sui banchi di scuola. Dalla frenesia in cui siamo stati sommersi è salutare passare ad un mese di ottobre dove trovare un momento per fermarci, pensare e fissare nella memoria e nell’intimo dei nostri cuori i momenti preziosi trascorsi insieme ed in cui il Signore ci ha parlato. Per molti si è trattato di un’estate diversa dalle altre, caratterizzata dall’austerità e dal risparmio. Unica concessione qualche uscita nel fine settimana. Troppe famiglie al di là di quelle che regolarmente assistiamo hanno bussato alla porta della nostra Caritas parrocchiale. Ora ci accingiamo ad iniziare un nuovo anno pastorale caratterizzato dagli incontri di catechesi, dai momenti di preghiera e dall’impegno nella carità per essere sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in noi (Cfr 1Pt 3,15). Da parroco ho il privilegio (e il “peso”) di conoscere tante persone, tante situazioni diverse, tante attese. E so che non mancano le difficoltà di questo tempo: preoccupazioni legate al lavoro, alla famiglia, alla salute.

LETTERA DEL PARROCO

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VITA ECCLESIALE

Centro Ascolto Caritas

Un nuovo anno scolastico è ormai iniziato in ogni istituzione scolastica di diverso ordine e grado.

Lasciati i ricordi dell’estate in un angolo della nostra mente, riprenderemo il nostro quotidiano affaccendarci per la scuola.

Alunni e docenti riprenderanno il dialogo educativo e didattico interrotto dalle vacanze estive: i più piccoli entreranno in un mondo di relazioni nuove; i bambini in età scolare saranno guidati a scalare la vetta della prima alfabetizzazione culturale; insomma alunni di ogni età dovranno affrontare un lungo anno di formazione per poter cogliere le opportunità che l’istruzione offre.

Tante polemiche e critiche riguardo al DDl “La buona scuola” hanno messo in allarme l’intera società italiana. L’informazione che è passata attraverso internet è stata piuttosto negativa. Purtroppo la rete, pur essendo un mezzo di comunicazione importante, a volte ci confonde. Nelle nostre caselle di posta elettronica, su facebook e con WhatsApp puoi ricevere di tutto e se non si è bravi a scegliere le giuste informazioni si rischia di dare ascolto a chi non ha voce a riguardo. L’articolo 16 della riforma sulla scuola riguardante l’educazione sessuale recita: “il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità fra i sessi, la prevenzione alla violenza di genere e di tutte le discriminazioni”…(Art.16). Si tratta di insegnare il rispetto della diversità per garantire a tutti pari opportunità. Il termine “gender” da tutti scongiurato non compare.

Augurando un buon inizio di anno scolastico a tutti gli operatori del mondo della scuola, ad alunni e alle famiglie colgo l’occasione per suggerire ai genitori di limitare un po’ l’uso del cellulare durante le lezioni ai propri figli che spesso attirati da questo mondo informatico vengono distratti da informazioni “spazzatura” perdendo l’opportunità di un dialogo educativo-didattico autentico, ignorando e mettendo in secondo piano la possibilità di leggere un buon libro che potrebbe essere di ausilio alla formazione culturale personale.

Affidiamo a Dio il compito di guidarci e di infonderci sempre la Sapienza per saper discernere e scegliere la giusta strada, affidiamo a Dio altresì i nostri giovani che spesso non comprendono i loro potenziali e i “talenti” che Lui Stesso gli ha donato gratuitamente per la realizzazione personale e per la costruzione del proprio futuro.

Beatrice Vita

L’estate è quasi giunta al termine e molti di noi si preparano a tornare alla solita routine quotidiana: chi ha ricominciato a studiare o lavorare rimpiange già quei bei momenti di spensieratezza e ozio che fanno parte della stagione estiva,caratterizzata anche, per molti, da pantagruelici pasti in compagnia di amici e parenti. Parecchi infatti sono i privilegiati che possono permettersi la vacanza e la pancia (molto) piena!!

Ma sono molti di più quelli che, vicino a noi,non possono nemmeno pensare ad un intero pasto completo al giorno. La Caritas parrocchiale,grazie all’aiuto di tanti, per tutto il periodo estivo ha potuto far fronte alle esigenze di numerose famiglie che vivono in grave indigenza. Però, purtroppo, date le enormi difficoltà legate al periodo storico che stiamo vivendo, le nostre riserve di viveri e beni primari si esauriscono in fretta. Per questo, certi del Vostro buon cuore e della Vostra compassione verso il prossimo meno fortunato, vi preghiamo di non interrompere il Vostro preziosissimo aiuto anche per i mesi che verranno.

Il Gruppo Caritas conta su di Voi, su tutti quelli che,fino ad oggi, con amore e nascondimento, hanno aiutato molti fratelli ad andare avanti con fiducia giorno dopo giorno, ricordandoci comunque e sempre che “essere non amati,non voluti, dimenticati, è la più grande povertà, peggio di non avere niente da mangiare.”(Madre Teresa di Calcutta)

Silvia Miccichè

Informarsi per formare

Come nasce un’icona sacra

Icona viene dal greco εικών (= immagine),  il verbo significa sembrare, assomigliare. Siamo nell’ambito della terminologia dell’immagine, della vista: l’etimologia ci indica un’immagine che si guarda e assomiglia a qualcosa. L’icona è un’immagine dipinta su  tavola. Se bastasse questo  qualunque immagine su tavola sarebbe un’icona, ma non è così. 

Giotto, Cimabue hanno dipinto tavole straordinarie, oggetto di grande venerazione, ma non possiamo definirle icone. Perché? Perché l’icona ha una tecnica di lavorazione molto peculiare, che la caratterizza come tale. Tuttavia non basta eseguire correttamente tutti gli aspetti tecnici per ottenere un’icona, anzi, se ci attenessimo solo a quelli otterremmo un’opera che è quanto di più distante si possa immaginare da un’icona perché al di là degli aspetti tecnici (che pure sono importanti) “ l’unicum ”che rende l’icona tale è quella “cosa” ineffabile di cui l’icona si nutre; la preghiera. Un’icona è : • preparata nella preghiera • nasce nella preghiera • vive nella preghiera e della preghiera 

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L'icona è il tempio di Dio, “è un tempio alla cui costruzione  prodigiosa concorre tutto il creato: l’uomo, gli animali, i vegetali, i minerali e ancora la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco, in un equilibrio misterioso in cui tutto è offerto e sublimato affinché il Bello possa esprimere il Vero”. Tutto il creato concorre a questa preparazione e l’uomo per così dire “coordina”  questo grande concorso per farne un’opera “divina”, “il luogo in cui il mistero si fa presente”.  Il supporto in legno deve essere tagliato in un tronco in piena massa, vicino al centro, per garantire la solidità. La faccia che porterà la pittura è quella rivolta verso il centro dell’albero: in questo modo se il legno invecchiando assume la caratteristica forma convessa “a coppo” l’immagine risulterà dilatata e non deformata.

Una volta preparata la tavola, sulla faccia da dipingere si crea un incavo di alcuni millimetri (la culla) che simboleggia la più profonda intimità con Dio del personaggio raffigurato, che già vive nella dimensione divina. Infine si procede alla stesura del leukas (dal greco λευκός = bianco), lo strato bianco che costituisce la base definitiva della pittura: è l’immagine della prima luce creata e nel contempo della tabula rasa sulla quale tutto sarà scritto. Una volta asciutta la tavola viene levigata e si traccia un abbozzo del disegno (spesso inciso): il disegno è costituito da cerchi e triangoli, simboli dell’eternità e della trinità divina, forme delle cose da rappresentare che sussistono ancora in potenza nella luce e nella volontà creativa di Dio. E la luce divina, luce “increata” di Dio è simboleggiata dal fondo oro la cui stesura conclude le operazioni preparatorie della tavola. Ora l’iconografo può iniziare il suo lavoro. Un tempo si definiva questa fase iniziale “apertura”, perché, come il libro delle Scritture deve essere aperto per leggervi la rivelazione di Dio, così anche l’icona si deve aprire per “scrivervi” la storia della salvezza.

L’icona si “scrive” non si “dipinge”, e l’iconografo si prepara a questa operazione pregando e meditando sul mistero divino che nell’icona sarà reso visibile. È comprensibile perché gli iconografi erano spesso monaci, o laici all’interno di un monastero o comunque in stretto collegamento con la comunità cristiana di cui si mettevano al servizio. Il pittore di icone infatti, dedica la sua vita alla ricerca e alla meditazione della Verità che discende nell’icona e prima di accingersi a dipingere prega un’antica formula: “O Divino Maestro, fervido artefice di tutto il Creato, illumina lo sguardo del tuo servitore, custodisci il suo cuore, reggi e governa la sua mano, affinché degnamente e con perfezione possa rappresentare la tua immagine, per la gloria e la bellezza della tua Santa Chiesa".

Dopo la meditazione e la preghiera l’iconografo si accingeva ad un’operazione per noi difficile da immaginare e impossibile da ripetere per un iconografo moderno: prepara i colori. Il tuorlo d’uovo viene separato dall’albume e miscelato con pigmenti di origine minerale (terre, ocre, malachite), sostanze organiche vegetali (carbone) o animali (avorio) ridotti in polvere. (“L’icona è un microcosmo che ripropone la verità e la perfezione del macrocosmo di cui è riflesso, un tempio alla cui costruzione prodigiosa concorre tutto il creato: l’uomo, gli animali, i vegetali, i minerali e ancora la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco.)

L’incarnato era sempre dipinto con una mistura di terre e pigmenti di tonalità bruno-verdastra detta SANKIR, formata da terra proveniente dal Sinai. Il colore viene steso dallo strato più scuro a quello più chiaro secondo una tecnica detta illuminazione, e anche questo ha un preciso significato teologico che si traduce in un profondo motivo di meditazione per l’iconografo che esegue l’opera: è il cammino dell’uomo che, trasfigurato dalla luce di Dio, diviene “nuova creatura”. Come dice Evdokìmov: “Sulle icone non c’è mai una sorgente di luce, perché la luce è il loro soggetto: non si illumina il sole”. Al termine del lavoro l’iconografo scrive il nome del personaggio (o della festa) rappresentato. Questa scritta suggella la fedeltà dell’icona al prototipo e dichiara che l’immagine è realmente presente e partecipe della liturgia celeste.

Ora l’icona è finita? No, non abbiamo ancora un’icona ma un pezzo di legno dipinto. Nonostante tutto, la cura, la meditazione, la preghiera del nostro iconografo non sono sufficienti a fare di questo “pezzo di legno” una santa icona, a farla diventare il tempio, “il luogo in cui il mistero si fa presente” come dicono i Padri della Chiesa.

Dell’icona non si venera l’immagine,ma la realtà che attraverso l’immagine è rappresentata. La venerazione non è rivolta al legno dipinto, ma tende attraverso di essi al modello rappresentato, che vive in una realtà diversa da quella umana, la realtà di Dio. Ma è solo l’opera dello Spirito Santo, attraverso la Chiesa, che rende quel legno dipinto “sacramentale”: l’icona deve essere benedetta. Solo la benedizione consente allo Spirito di agire. Così l’icona può essere esposta alla venerazione dei fedeli. Dice Sergij Bulgakov nel suo testo Ortodossia: “La venerazione delle sante icone si fonda non solo sul contenuto stesso delle persone o degli avvenimenti in essi raffigurati, ma sulla fede in questa beata presenza, che viene data dalla Chiesa in forza del rito della benedizione dell’icona. Mediante la benedizione avviene nell’icona di Cristo un misterioso incontro fra colui che prega e Cristo stesso”. Così nasce l’icona, solo per opera dello Spirito Santo attraverso la mediazione della Chiesa, perché l’icona è oggetto liturgico che ci richiama ad una cultura spirituale dell’immagine e del linguaggio. L’opera dell’iconografo deve essere sorretta dalla comunità dei credenti, perché egli sa di aver solo “prestato le mani” al Signore affinché egli si manifestasse. L’icona prende vita nella preghiera e vive solo se immersa nella preghiera dei fedeli.

È uno strumento di comunicazione e senza comunicazione muore. Come dice Rupnik “Se l’icona non serve per la preghiera è un oggetto esiliato. Non è più un’icona”.

Diac . Tonino Nobile

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CALENDARIO MENSILE

Giov

1Feria XXVI settimana Tempo Ordinario S. Teresa di Gesù Bambino

Sab Feria XXVI settimana Tempo Ordinario

3 Bar 4,5-12; Sal 168; Lc 10,17-24

Gen 2,18-25;Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16

Lun Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

5 Gio 1,1-2,11;Sal/Gio 2,3-5; Lc 10,25-37

18:00 Liturgia della Parola

Dom XXVII Domenica Tempo Ordinario

4 San Francesco

Mar Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

6 Gio 3,1-10; Sal 129; Lc 38-42

Mer Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

7 Beata Maria Vergine del Rosario

Gio 4,1-11; Sal 85; Lc 11,1-4

Ven Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

9 Col 3,1-11; Sal 144; Lc 6,20-26

19:00 S.Messa-Vespri 21:30 Adorazione Eucaristica

Sab Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

10 Gl 4,12-21; Sal 96; Lc 11,27-28

Dom XXVIII Domenica Tempo Ordinario

11 Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13; Mc 10,17-30

Gio Feria XXVII settimana Tempo Ordinario

8 Ml 3,13-20; Sal 1; Lc 11,5-13

Ne 8,1-4.5; Sal 18; Lc 10,1-12

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

XXVII Domenica Tempo Ordinario Lezionario festivo: Anno B - Lezionario feriale: Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: 3ª settimana del Salterio

Ven

2 Santi Angeli CustodiCol 1,1-8; Sal 51; Lc 4,38-44

18:30 Celebrazione del Sacramento della Cresima presso la chiesa all’aperto Non ci sarà Adorazione Eucaristica

17:00 Adorazione Eucaristica 18:00 Liturgia della Parola

Feria XXVI settimana Tempo Ordinario

09:00 S.Messa 11:00 S.Messa 19:00 S.Messa 20:30 S.Messa animata dal Seminario Arcivescovile

18:00 S.Messa prefestiva-Chiesa all’aperto

18:00 S.Messa-Vespri

10:00 Caritas 18:00 Liturgia della Parola

18:00 S.Messa prefestiva-Chiesa all’aperto (tempo permettendo)

XXVIII Domenica Tempo Ordinario Lezionario festivo: Anno B - Lezionario feriale: Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: 4ª settimana del Salterio

09:00 S.Messa 11:00 S.Messa 19:00 S.Messa 20:30 S.Messa

Le celebrazioni all’aperto potrebbero essere spostate al chiuso in caso di mal tempo

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Lun Feria XXVIII settimana Tempo Ordinario

12 Rm 1,1-7; Sal 97; Lc 11,29-32

18:00 Liturgia della Parola

Mar Feria XXVIII settimana Tempo Ordinario

13 Rm 1,16-25; Sal 18; Lc 11,37-41

Mer Feria XXVIII settimana Tempo Ordinario

14 Rm 2,1-11; Sal 61; Lc 11,42-46

10:00 Caritas 17:00 Confessioni 18:00 S. Messa - Vespri

Gio Feria XXVIII settimana Tempo Ordinario

15 S. Teresa di Gesù

Rm 3,21-30; Sal 129; Lc 11,47-54

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

Ven Feria della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

16 Rm 4,1-8; Sal 31; Lc 12,1-7

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri 20:30 S.Messa- Adorazione Eucaristica

Sab Feria della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

17 S. Ignazio di Antiochia

1Tm 4,12-16; Sal 110; Lc 7,36-50

18:00 S.Messa prefestiva

Dom XXIX Domenica Tempo Ordinario

18 Is 53,10-11;Sal 32;Eb 4,14-16; Mc 10,35-45

Lun Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

19 Rm 4,20-25; Sal/Lc 1,68-74; Lc 12,13-21

Mar Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

20 Rm 5,12-21; Sal 39; Lc 12,35-38

Mer Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

21 Rm 6,12-18; Sal 123; Lc 39-48

Gio Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

22 Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53

Ven Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

23 Rm 7,18-25; Sal 118; Lc 12,54-59

XXIX Domenica Tempo Ordinario Lezionario festivo: Anno B - Lezionario feriale: Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: 1ª settimana del Salterio

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

18:00 Liturgia della Parola

09:00 S.Messa 11:00 S.Messa 18:00 S.Messa 19:30 S.Messa

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

10:00 Caritas 17:00 Confessioni 18:00 S. Messa - Vespri

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri 20:30 S.Messa- Adorazione Eucaristica

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Sab Feria della XXIX settimana del Tempo Ordinario

24 Rm 8,1-11: Sal 23; Lc 13,1-9

16:00 Inizio anno catechistico 18:00 S.Messa prefestiva

Dom XXX Domenica Tempo Ordinario

25 Dedicazione della propria chiesaIs 56,1-7; Sal 83; Eb 12,18-24; Gv 2,13-22

Lun Feria della XXX settimana del Tempo Ordinario

26 Zc 2,5-9; Sal\Ger 3110-12;Lc 9,42-45

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

Mar Feria della XXVI settimana del Tempo Ordinario

27 Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13-18-21

Mer Feria della XXX settimana del Tempo Ordinario

28 Santi Simone e GiudaEf 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

10:00 Caritas 17:00 Confessioni 18:00 S. Messa - Vespri

Gio Feria della XXX settimana del Tempo Ordinario

29 Rm 8,31-39; Sal 108;Lc 13,31-35

18:00 Confessioni 19:00 S.Messa-Vespri

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri 20:30 S.Messa- Adorazione Eucaristica

Rm 9,1-5; Sal 147; Lc 14,1-6

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XXX Domenica Tempo Ordinario Lezionario festivo: Anno B - Lezionario feriale: Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: 2ª settimana del Salterio

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attività parrocchiali-

Oppure

10:30 S.Messa 12:00 S.Messa 18:00 S.Messa 19:30 S.Messa

17:00 Confessioni 18:00 S.Messa-Vespri

Ven Feria della XXX settimana del Tempo Ordinario

30

Sab Feria della XXX settimana del Tempo Ordinario

31 Rm 11,1ss; Sal 93; Lc 14,1-11

16:00 Catechismo 18:00 S.Messa-Vespri

Vi chiediamo di fare molta attenzione ai cambiamenti d’orario che ci saranno durante questo mese poiché soggetti a diverse variazioni.