Il fantastico mondo dell’acqua visto con gli occhi di chi ... · di una badante, come gran parte...

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La galleria è termine alquanto bizzarro. Un Giano bifronte che racchiude in sé due significati. Da un lato indica il luogo dell’ar- te per eccellenza. Lo scrigno di opere d’arte e della creatività dell’uomo, i teatri ad esempio ne hanno una; ma anche passaggio tra palazzi, luogo destinato allo “struscio”, sempre più adorno – nei tempi recenti – di attività commerciali. Tant’è che si parla di gallerie commerciali. Insomma, un luogo dove l’immanente lascia spazio e pensieri all’effimero, an- che se non è proprio così, invero. Dall’altro indica un luogo della sopravvivenza (o della sopraf- fazione, come vedremo), della necessità. Gallerie venivano e vengono costruite per abbattere distanze, per unire ciò che la na- tura o l’uomo ha inteso dividere; gallerie venivano scavate nell’an- tichità per abbattere le mura ne- miche durante gli assedi; gallerie soccorrono la scienza nello studio dell’aereodinamica, dei flussi e finanche dell’atomo; gallerie so- prattutto conducono, trasportano. Gallerie, non ce lo dimentichia- mo, hanno salvato l’uomo dai bombardamenti e dai rastrella- menti. Di questa seconda classe di si- gnificati, se possiamo chiamarla con un guizzo ardito di sintesi, della “sopravvivenza”, fa parte la Galleria Pavoncelli. La galleria numero 1, per anzianità e com- plessità, dell’Acquedotto Puglie- se che fu realizzata nei primi anni del ‘900 per distrarre le acque della sorgente Sanità di Caposele dal loro letto naturale e condur- le sul versante adriatico. Ancora oggi circa un quarto della popo- lazione pugliese viene dissetata grazie a questa galleria. A distanza di cento anni, due terremoti sulle spalle e una con- formazione fisica della montagna non proprio ideale per una galle- ria, la Pavoncelli necessita di un accompagnamento, sì, insomma, di una badante, come gran parte dei nostri nonni. Ebbene, di questo parliamo quan- do ci accostiamo al tema della Pavoncelli bis. Della nostra, vo- stra sopravvivenza di pugliesi. Per questo non ci stancheremo mai di chiedere la fine di quei lavori. La badante della Galleria Nel lungo viaggio dell’acqua c’è un mondo che spesso sfugge allo sguardo di chi si trova ad attraversare la Puglia. I paesaggi, i volti, i suoni, le opere che ormai fanno parte dello scenario: dai monti dell’Irpinia giù fino a Santa Maria di Leuca, dalle sorgenti nascoste tra le gole fino alle dighe che dominano l’orizzonte lucano. Anche questo è l’Acquedotto Pugliese. Se n’è accorto National Geographic, che ha realizzato un affascinante racconto con le immagini firmate da Alberto Novelli: “La forma dell’acqua”, un titolo che ammicca ai romanzi di Camilleri e ne richiama il fascino. Perché vista così, con gli occhi di chi sa osservare, la Puglia dell’acqua è una vera scoper- ta: in fin dei conti la Senna, orgoglio di Parigi, è cinque volte più corto del nostro acquedotto. Il viaggio non può che partire da Caposele, lì dove tutto inizia. Nel cuore dei monti irpini, alle sorgenti che alimentano il Canale prin- cipale: da qui, dopo un viaggio di due giorni, l’acqua arriva in mezza Puglia. Quando cominciò a funzionare, nel 1915, fu un piccolo mi- racolo. E quella galleria sotto le montagne è un prodigio di ingegne- ria, a tutt’oggi, più di cento anni dopo, con i suoi meccanismi: così anche la verifica idraulica, che si svolge ogni primavera, diventa un rito pagano. “Trenta giri a destra, un minuto di riposo, poi altri venti, in serie, come Mark Twain sui barconi del Mississippi”, scrive Dante Matelli raccontando il lavoro degli operai che agiscono sulle saracinesche per mettere a secco il canale proprio mentre “decine di abitanti di Caposele festeggiano dunque una divinità che li ha nutriti e salvati sin dalla notte dei tempi, e ora riappare”. Oltre che nelle immagini, il viaggio lungo l’Acquedotto è un’immer- sione nella toponomastica della Puglia. Chi vi si avventura, leg- gendo la storia del Canale principale, vi ritroverà nomi familiari: dall’ingegner Pavoncelli che dette il suo nome alla galleria sotto l’Appennino che oggi “viene coccolata e onorata come una diva”, a Camillo Rosalba che a metà ‘800 la immaginò pur senza vederla mai completata. E poi, ancora, i segni di una architettura nascosta ma non per questo invisibile, come l’imponente serbatoio pensile di Lecce, una vasca di cemento sorretta da 12 colonne in calcestruz- zo, “curiosa forma circolare [che] lo fa somigliare a un cappellino da donna dimenticato su un trespolo”, o la torre piezometrica di Gino- sa che con i suoi 130 metri è più alta di San Pietro. E ancora, l’arte: quella di Duilio Cambellotti, romano, architetto onirico della sede barese dell’Acquedotto. Lui, illustratore di fiabe per bambini, inne- stò quel suo gusto così particolare sul romanico pugliese, creando un palazzo che starebbe bene in un film di Walt Disney. Nel suo viaggio verso Sud, ricorda il National Geographic, l’acqua forma anche l’impresa che fa crescere il territorio. Come gli artigia- ni che a Foggia lavorano l’ebano e le pelli per i migliori marchi del pianeta: «L’acqua – dicono – ci ha permesso di smettere di lavorare sotto padrone». Già, perché dietro l’acqua c’è un mondo. Basta sa- perlo cercare. Così il National Geographic ha raccontato l’Acquedotto Il fantastico mondo dell’acqua visto con gli occhi di chi sa guardare in fondo Periodico dell’Acquedotto Pugliese SpA Tribunale di Bari, Num. R.G. 1158/2011 del 21/04/2011 Direttore Responsabile: Vito Palumbo Invia commenti e proposte a: [email protected] n.4 ottobre 2013 Immagine tratta dal National Geographic di agosto 2013 A Parigi dal 22 al 25 ottobre la bottiglia di Acquedotto Pugliese “La fontanina l’acqua di casa tua” partecipa a un concorso organizzato in occasione della settima conferenza internazionale sul tema “L’utilizzo e la gestione efficiente dell’acqua”. La manifestazione quest’anno vuole offrire una ori- ginale passerella alle “mises” dell’acqua: il vetro, la bottiglia, la caraffa che vestono da sempre l’ac- qua di sorgente. Per rafforzare la loro immagine e promuovere l’acqua di rubinetto, molti operatori di socie- tà che gestiscono il servizio idrico integrato e, quindi, la distribuzione di acqua potabile, tra queste Acquedotto Pugliese, hanno avu- to l’idea di utilizzare bottiglie “personalizza- te” per l’utilizzo dell’acqua potabile. Un’idea volta ad evidenziare e a far riflettere sull’im- portanza ed il valore della risorsa idrica e di ciò che le società rappresenta. La kermesse parigina si concluderà con la premiazione delle tre bottiglie più belle e ori- ginali. Che vinca la… più buona!! Caterina Quagliarella L’acqua di AQP sfila in passerella a Parigi Dovrebbero iniziare entro fine 2013 i lavori per la realizzazione della galleria Pavoncelli bis, il canale sotto l’Irpinia che affian- cherà – sostituendola – la galleria realizzata a inizio ‘900. È l’effetto di una sentenza del Consiglio di Stato (4149/2013) che ha respinto il ricorso presentato dall’Ato Calore-Irpino con- tro la decisione pronunciata dal Tar del Lazio nel 2012. In sostanza, nel 2010 l’Autorità d’ambito irpina si è oppo- sta all’iter che ha portato all’approvazione del progetto per la Pavoncelli bis, in cui si è fatto ricorso – per via dell’emergenza, legata al crollo di alcune parti della vecchia galleria – ai poteri straordinari del commissario delegato. Secondo il Consiglio di Stato, invece, si tratta di un’opera strategica di interesse nazio- nale: era pienamente giustificata, dunque, la mancata acquisi- zione dei pareri dei vari enti territoriali. Il contratto d’appalto per la galleria, già affidato altre due volte e poi rescisso, è stato firmato a giugno 2012 con una associazione tempora- nea di imprese guidata dalla Vianini Lavori spa.

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La galleria è termine alquanto bizzarro. Un Giano bifronte che racchiude in sé due signifi cati.

Da un lato indica il luogo dell’ar-te per eccellenza. Lo scrigno di opere d’arte e della creatività dell’uomo, i teatri ad esempio ne hanno una; ma anche passaggio tra palazzi, luogo destinato allo “struscio”, sempre più adorno – nei tempi recenti – di attività commerciali. Tant’è che si parla di gallerie commerciali. Insomma, un luogo dove l’immanente lascia spazio e pensieri all’effi mero, an-che se non è proprio così, invero.

Dall’altro indica un luogo della sopravvivenza (o della sopraf-fazione, come vedremo), della necessità. Gallerie venivano e vengono costruite per abbattere distanze, per unire ciò che la na-tura o l’uomo ha inteso dividere; gallerie venivano scavate nell’an-tichità per abbattere le mura ne-miche durante gli assedi; gallerie soccorrono la scienza nello studio dell’aereodinamica, dei fl ussi e fi nanche dell’atomo; gallerie so-prattutto conducono, trasportano. Gallerie, non ce lo dimentichia-mo, hanno salvato l’uomo dai bombardamenti e dai rastrella-menti.

Di questa seconda classe di si-gnifi cati, se possiamo chiamarla con un guizzo ardito di sintesi, della “sopravvivenza”, fa parte la Galleria Pavoncelli. La galleria numero 1, per anzianità e com-plessità, dell’Acquedotto Puglie-se che fu realizzata nei primi anni del ‘900 per distrarre le acque della sorgente Sanità di Caposele dal loro letto naturale e condur-le sul versante adriatico. Ancora oggi circa un quarto della popo-lazione pugliese viene dissetata grazie a questa galleria.

A distanza di cento anni, due terremoti sulle spalle e una con-formazione fi sica della montagna non proprio ideale per una galle-ria, la Pavoncelli necessita di un accompagnamento, sì, insomma, di una badante, come gran parte dei nostri nonni.

Ebbene, di questo parliamo quan-do ci accostiamo al tema della Pavoncelli bis. Della nostra, vo-stra sopravvivenza di pugliesi. Per questo non ci stancheremo mai di chiedere la fi ne di quei lavori.

La badante della Galleria

Nel lungo viaggio dell’acqua c’è un mondo che spesso sfugge allo sguardo di chi si trova ad attraversare la Puglia. I paesaggi, i volti, i suoni, le opere che ormai fanno parte dello scenario: dai monti dell’Irpinia giù fino a Santa Maria di Leuca, dalle sorgenti nascoste tra le gole fino alle dighe che dominano l’orizzonte lucano. Anche questo è l’Acquedotto Pugliese. Se n’è accorto National Geographic, che ha realizzato un affascinante racconto con le immagini firmate da Alberto Novelli: “La forma dell’acqua”, un titolo che ammicca ai romanzi di Camilleri e ne richiama il fascino. Perché vista così, con gli occhi di chi sa osservare, la Puglia dell’acqua è una vera scoper-ta: in fin dei conti la Senna, orgoglio di Parigi, è cinque volte più corto del nostro acquedotto.Il viaggio non può che partire da Caposele, lì dove tutto inizia. Nel cuore dei monti irpini, alle sorgenti che alimentano il Canale prin-cipale: da qui, dopo un viaggio di due giorni, l’acqua arriva in mezza Puglia. Quando cominciò a funzionare, nel 1915, fu un piccolo mi-racolo. E quella galleria sotto le montagne è un prodigio di ingegne-ria, a tutt’oggi, più di cento anni dopo, con i suoi meccanismi: così anche la verifica idraulica, che si svolge ogni primavera, diventa un rito pagano. “Trenta giri a destra, un minuto di riposo, poi altri venti, in serie, come Mark Twain sui barconi del Mississippi”, scrive Dante Matelli raccontando il lavoro degli operai che agiscono sulle saracinesche per mettere a secco il canale proprio mentre “decine di abitanti di Caposele festeggiano dunque una divinità che li ha nutriti e salvati sin dalla notte dei tempi, e ora riappare”.Oltre che nelle immagini, il viaggio lungo l’Acquedotto è un’immer-sione nella toponomastica della Puglia. Chi vi si avventura, leg-gendo la storia del Canale principale, vi ritroverà nomi familiari: dall’ingegner Pavoncelli che dette il suo nome alla galleria sotto l’Appennino che oggi “viene coccolata e onorata come una diva”, a Camillo Rosalba che a metà ‘800 la immaginò pur senza vederla mai completata. E poi, ancora, i segni di una architettura nascosta ma non per questo invisibile, come l’imponente serbatoio pensile

di Lecce, una vasca di cemento sorretta da 12 colonne in calcestruz-zo, “curiosa forma circolare [che] lo fa somigliare a un cappellino da donna dimenticato su un trespolo”, o la torre piezometrica di Gino-sa che con i suoi 130 metri è più alta di San Pietro. E ancora, l’arte: quella di Duilio Cambellotti, romano, architetto onirico della sede barese dell’Acquedotto. Lui, illustratore di fiabe per bambini, inne-stò quel suo gusto così particolare sul romanico pugliese, creando un palazzo che starebbe bene in un film di Walt Disney.Nel suo viaggio verso Sud, ricorda il National Geographic, l’acqua forma anche l’impresa che fa crescere il territorio. Come gli artigia-ni che a Foggia lavorano l’ebano e le pelli per i migliori marchi del pianeta: «L’acqua – dicono – ci ha permesso di smettere di lavorare sotto padrone». Già, perché dietro l’acqua c’è un mondo. Basta sa-perlo cercare.

Così il National Geographic ha raccontato l’Acquedotto

Il fantastico mondo dell’acqua vistocon gli occhi di chi sa guardare in fondo

Periodico dell’Acquedotto Pugliese SpATribunale di Bari, Num. R.G. 1158/2011 del 21/04/2011Direttore Responsabile: Vito PalumboInvia commenti e proposte a: [email protected]

n.4 ottobre 2013

Immagine tratta dal National Geographic di agosto 2013

A Parigi dal 22 al 25 ottobre la bottiglia di Acquedotto Pugliese “La fontanina l’acqua di casa tua” partecipa a un concorso organizzato in occasione della settima conferenza internazionale sul tema “L’utilizzo e la gestione effi ciente dell’acqua”.La manifestazione quest’anno vuole offrire una ori-ginale passerella alle “mises” dell’acqua: il vetro, la bottiglia, la caraffa che vestono da sempre l’ac-qua di sorgente.Per rafforzare la loro immagine e promuovere l’acqua di rubinetto, molti operatori di socie-tà che gestiscono il servizio idrico integrato e, quindi, la distribuzione di acqua potabile, tra queste Acquedotto Pugliese, hanno avu-to l’idea di utilizzare bottiglie “personalizza-te” per l’utilizzo dell’acqua potabile. Un’idea volta ad evidenziare e a far rifl ettere sull’im-portanza ed il valore della risorsa idrica e di ciò che le società rappresenta. La kermesse parigina si concluderà con la premiazione delle tre bottiglie più belle e ori-ginali. Che vinca la… più buona!!

Caterina Quagliarella

L’acqua di AQP sfila in passerella a Parigi

Dovrebbero iniziare entro fi ne 2013 i lavori per la realizzazione della galleria Pavoncelli bis, il canale sotto l’Irpinia che affi an-cherà – sostituendola – la galleria realizzata a inizio ‘900. È l’effetto di una sentenza del Consiglio di Stato (4149/2013) che ha respinto il ricorso presentato dall’Ato Calore-Irpino con-tro la decisione pronunciata dal Tar del Lazio nel 2012.In sostanza, nel 2010 l’Autorità d’ambito irpina si è oppo-sta all’iter che ha portato all’approvazione del progetto per la Pavoncelli bis, in cui si è fatto ricorso – per via dell’emergenza, legata al crollo di alcune parti della vecchia galleria – ai poteri straordinari del commissario delegato. Secondo il Consiglio di Stato, invece, si tratta di un’opera strategica di interesse nazio-nale: era pienamente giustifi cata, dunque, la mancata acquisi-zione dei pareri dei vari enti territoriali. Il contratto d’appalto per la galleria, già affi dato altre due volte e poi rescisso, è stato fi rmato a giugno 2012 con una associazione tempora-nea di imprese guidata dalla Vianini Lavori spa.

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Dove pagare la bolletta?Acquedotto Pugliese offre tante diverse possibilità per pagare la bolletta al fi ne di fornire servizi sempre più rapidi e sicuri, anche rimanendo comodamente a casa.

Come? Domiciliando la bolletta sul pro-prio conto corrente bancario o postale. Oppure? Recandosi presso:

• uno degli uffi ci postali dislocati su tutto il territorio nazionale: costo del servizio € 1,30*;

• qualsiasi sportello bancario aderente al servizio MAV, in maniera gratuita;

• una Tabaccheria o Ricevitoria del Lotto PuntoLis dislocata su tutto il territorio nazionale: costo del servizio € 2,00;

• gli sportelli delle seguenti società (in parentesi la relativa provincia di com-petenza): Equitalia Sud SpA (Bari, Brindisi e Lecce), Soget SpA (Taranto) : costo del servizio € 0,90;

• uno sportello della Sisal dislocato su tutto il territorio nazionale: costo del servizio € 1,55;

• Ipermercati Coop: costo del servizio € 1,00**.

* salvo diverse tariffe applicate da Poste Italiane

** salvo diverse tariffe applicate ai soci Coop

ATTENZIONENon sono consentiti pagamenti parziali.Per i pagamenti effettuati oltre la data di scadenza, come previsto dal Regolamento del SII e dalla Carta del SII, vengono ad-debitati interessi di mora pari al T.U. BCE più 3 punti, nonché le eventuali spese di recupero del credito ai sensi dell’art. 35 del Regolamento del SII. In caso di man-cato pagamento di due o più fatture, oltre all’addebito degli interessi e delle spese, l’AQP provvede alla sospensione della fornitura ai sensi dell’art. 43 del Regola-mento del SII fornendo un tempo minimo di preavviso di 30 gg. La riattivazione del servizio a seguito dell’avvenuto pagamen-to avviene entro 2 gg lavorativi.

Donato Marinelli, Direttore Commerciale di Acquedotto Pugliese ci introduce alla fattura e alle procedure di recapito.

“Non ricevo la fattura da molti mesi. Cosa devo fare per evitare la sospensione del servizio?”

Il servizio di domiciliazione bancaria o postale, consente la garanzia del pagamento della fattura anche nei casi di mancato recapito. Le fatture, infatti, in questo caso vengono pagate il giorno stesso della scadenza, direttamente sul proprio conto corrente, senza rischi di addebiti degli interessi di mora pari a al T.U.BCE più tre punti.Cosa prevede AQP a tutela dei cittadini?AQP segnala, puntualmente, al fornitore del servizio, le mancate conse-gne. Il servizio di recapito è a data e ora certa e consente una traccia-tura costante dei tempi. Il fornitore, per i casi segnalati da AQP, effettua controlli puntuali, evidenziando le problematiche riscontrate. Spesso, in diversi paesi della Regione, le abitazioni singole ubicate a livello dello strada non hanno cassetta postale o corretta esposizione dei dati ana-grafici, determinando alcuni disservizi di recapito. Ulteriori operazioni di bonifica della banca dati vengono effettuate d’ufficio e in continuità.

Maristella Marroccolil

“Non ricevo la fattura, cosa devo fare?”, “mi hanno mandato un preavviso di sospensione per man-cato pagamento di bue bollette, ma non le ho mai ricevute” sono alcune delle domande che i clienti rivolgono agli operatori del call center dell’Acque-dotto. Per fare chiarezza ne parliamo con Donato Marinelli, Direttore Commerciale di Acquedotto Pugliese.AQP invia periodicamente ai propri clienti la fattura relativa al servizio idrico-integrato. Con quali modalità e quali garanzie per il cliente?Vi sono due modalità con cui il cliente può ricevere la fattura: in formato cartaceo oppure on line.Come noto al cliente, AQP invia quattro fatture con-sumi trimestrali, sulle quali viene altresì indicato il periodo utile per comunicare l’autolettura e il suc-cessivo periodo di fatturazione. Il cliente sa quindi con precisione quando arriverà la fattura, che viene inviata all’indirizzo di recapito indicato al momento della sottoscrizione del contratto. Più vantaggiosa per il cliente è la Fattura on Line. Questo servizio accessibile dallo Spor-tello OnLine, sicuro, veloce e rispettoso dell’ambiente, assicura il recapi-to della fattura il giorno stesso dell’emissione, direttamente sul proprio pc, tablet o smartphone, con una semplice e-mail. Sempre sullo sportello web, tutti i clienti, anche quelli che non hanno aderito al servizio di Fattu-ra on Line, possono visualizzare le copie non fiscali delle fatture emesse, nonché l’estratto conto. Peraltro, su ogni fattura sono evidenziate quelle precedenti non pagate ed allegato il relativo MAV di pagamento.Quando il cliente non riceve la bolletta cosa deve fare?Chiamare il Contact Center 800.735.735 e richiederne copia, oppure recarsi presso gli uffici commerciali; può, inoltre, verificare presso il nu-mero verde del fornitore del servizio di recapito 800.000.155 i tempi della consegna e la presenza di eventuali disguidi. Sempre attraverso il contact center di AQP e sullo Sportello on line, il cliente può richiedere la modifica dell’indirizzo di recapito delle proprie fatture.

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Siemens, il colosso mondiale della tecnolo-gia informatica applicata all’industria, ha scelto Acquedotto Pugliese come testimo-nial internazionale per la promozione delle sue attività. L’azienda tedesca leader nel set-tore è infatti partner di AQP nella realizza-zione e sviluppo del telecontrollo. L’innova-tivo sistema di monitoraggio in remoto del flusso idrico che ha permesso negli ultimi anni la riduzione delle perdite in rete e una migliore distribuzione del prezioso liquido. Un video in lingua inglese sulle meraviglie dell’Acquedotto verrà proiettato in giro per il mondo.Per saperne di più abbiamo intervistato An-tonio Baccaro, Project Manager nel Settore Industry Customer Services della Siemens che ha seguito il progetto di telecontrollo fin dalla nascita ed è tutt’ora impegnato a stretto gomito con i tecnici AQP verso nuo-ve iniziative e ulteriori adeguamenti tecno-logici.Che cosa rappresenta per Siemens il si-stema di telecontrollo di Acquedotto Pu-gliese?Il sistema di telecontrollo realizzato per Ac-quedotto Pugliese, rappresenta il più grande e complesso sistema realizzato in Europa, tenendo conto che al momento vengono tele controllati 650 impianti e 3.500 sensori in tempo reale. Cosa è il telecontrollo? Il tele-controllofrutto di un progetto sviluppato da tecnici di AQP, è bene dirlo. È un sistema in-formativo integrato che permette la supervi-sione ed il monitoraggio in remoto degli im-pianti presenti nei diversi ambiti funzionali gestiti da Acquedotto Pugliese, quali l’idrico

extra-urbano ed urbano, la depu-razione, la fogna-tura insieme al relativo monito-raggio energeti-co. Quali benefici per AQP?Il sistema, proget-tato inizialmente per il monitorag-gio degli schemi idrici di adduzio-ne primaria e se-condaria, permet-te un utilizzo più razionale delle risorse idriche gestite, con riduzione dei costi e dei tempi di risoluzione delle anomalie, e soprattutto una maggiore efficacia nella ri-duzione delle perdite. È un sistema unico nel suo genere per dimensioni, per tecnologie e metodi utilizzati. Sono previste delle implementazioni?Negli ultimi due anni su indicazione di Ac-quedotto Pugliese, Siemens ha realizzato strumenti atti ad accedere facilmente alle in-formazioni per la manutenzione dei sensori.L’anno scorso abbiamo sviluppato ed inte-grato, nel sistema di telecontrollo, quattro sistemi di monitoraggio per il rilevamento dei parametri di qualità delle acque, inter-facciando i dati provenienti da speciali ana-lizzatori – veri e propri laboratori chimici - presenti in campo. Tale applicazione partita come prototipo, in quanto unica nel suo ge-

nere, è stata realizzata sul nodo idrico stra-tegico di Parco del Marchese e verrà estesa a breve ad altre postazioni. Quale futuro vede per il telecontrollo di Acquedotto Pugliese?I programmi futuri, condivisi con l’azienda, riguarderanno l’aggiornamento tecnologico delle componenti software ed hardware del sistema centrale, il prossimo passaggio a tec-nologia di comunicazione GPRS, il potenzia-mento della infrastruttura di calcolo. Inoltre, entro il 2015 è prevista l’integrazione, per un controllo sempre più capillare della rete idrica urbana, di circa 150 postazioni con idrovalvole e 600 punti di misura “cittadini”. Mentre in ambito depurativo è previsto il monitoraggio di ulteriori 100 impianti.

Caterina Quagliarella

Regione Puglia e AQP siglano un accordo per diffondere il valore dell’acqua tra le giovani generazioni

Antonio Baccaro, Project Manager dell’azienda tedesca ci racconta il successo del sistema di monitoraggio in remoto della rete AQP, gioiello di tecnica e dalle tante soluzioni innovative

Il telecontrollo testimonial d’eccezione per il colosso mondiale dell’informatica Siemens

I ragazzi protagonisti nel mondo digitale di internet per l’acqua bene comunePromuovere il valore dell’acqua bene co-mune tra le nuove generazioni con azioni specifiche e soprattutto con l’utilizzo dei mezzi di comunicazione più in voga tra i giovani. Con questo obiettivo Acquedotto Pugliese e la Biblioteca del Consiglio Re-gionale della Puglia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che impegnerà le due strutture, a partire dal prossimo anno, nella realizzazione di concorsi e iniziative sul tema dell’acqua per tutte le fasce d’età scolastica, dalle materne fino agli istituti superiori.Per saperne di più, abbiamo incontrato la Dirigente del Servizio Comunicazione Isti-tuzionale del Consiglio Regionale della Pu-glia, dott.ssa Daniela Daloiso.Dottoressa, quali sono gli obiettivi di questo progetto?L’acqua, oltre che un diritto umano universale, è un bene naturale; devono quindi essere avviate linee operative tese a promuovere il suo valore, l’uso corretto ed un consumo consapevole.A cosa mirano i “Laboratori” che intendete attivare?

A sviluppare le azioni di comunicazione isti-tuzionale del Consiglio Regionale, così come delineate dal nuovo statuto della Regione, attraverso il sistema di fiere, saloni esposi-tivi, partnership e di tutti gli eventi per cele-brazioni significative.In cosa consiste il coinvolgimento degli studenti?Nel far prendere loro conoscenza delle at-tività legate al servizio idrico integrato, stimolando nel contempo la loro creatività. Per esempio gli studenti delle classi 3, 4 e 5 delle scuole secondarie di II grado saranno coinvolti nella realizzazione di un sito web, “la Voce dell’acqua”, collegato all’house or-gan di Acquedotto Pugliese, con l’obiettivo di avvicinarsi al valore dell’acqua bene co-mune, anche attraverso la riscoperta della storia dell’acquedotto e delle sue molte-

plici attività. Verranno inoltre promossi concorsi per la valorizzazione dell’acqua di rubinetto e per il risparmio idrico.

Caterina Quagliarella

Daniela Daloiso

Dell’acqua non va sprecata una gocciaHanno preso il via le procedure tecnico-amministrative necessarie a rendere operativo il protocollo d’intesa sul riuso delle acque reflue in agricoltura sottoscritto quest’estate dalla Regione Puglia, dall’Autorità idrica pugliese (Aip), dall’Acquedotto Pugliese (Aqp), dall’Agenzia regionale per le atti-vità irrigue e forestali (Arif) e dai Consorzi di bonifica.Il documento, finalizzato agli inter-venti connessi all’avvio del nuovo ciclo di programmazione comunita-ria 2014-2020, disciplina più fasi, inclusa quella di progettazione degli investimenti da finanziare con tali risorse. Gli interventi da selezionare rivestiranno carattere strutturale e saranno finalizzati a migliorare la qualità complessiva del servizio, con beneficio diretto per gli agricoltori ed indiretto per tutti i cittadini.

Dall’Europa no alla liberalizzazione dei servizi idriciIl Comitato economico e sociale europeo (Cese), nel corso della sessione plenaria tenutasi a Bru-xelles dal 18 al 19 settembre, che ha affrontato – tra l’altro – il tema dell’Iniziativa dei cittadini euro-pei (Ice) sull’acqua, ha affermato che l’approvvigionamento d’acqua e la gestione delle risorse idriche non dovrebbero essere soggetti alle sole regole del mercato unico euro-peo e dovrebbero essere escluse dalla liberalizzazione. Il CSE ha chiesto alla Commissione europea di promuovere una legislazione che garantisca l’accesso ad acqua e servizi sanitari a tutta la popo-lazione europea e che preservi la gestione delle risorse idriche dalla liberalizzazione e dalle regole del mercato.

Control room di Acquedotto Pugliese

L’acqua in forma di arteCon provvedimento del 1924 l’Ing. Gaetano Postiglione, Regio Commis-sario dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, affidò al trentunenne Cesare Vittorio Brunetti, avventizio presso l’Ente da soli 16 mesi, il progetto per la costruzione di un edificio nel centro di Bari, che fosse testimonianza perenne della storica conquista dell’acqua per la sitibonda Puglia.La storia di questa impresa scritta nel-la pietra fu poi raccontata con simbo-lica efficacia dall’artista romano Duilio Cambellotti attraverso una ricca galle-ria di dipinti murali, di sculture, di mo-bili ed altre forme decorative.Va precisato che il termine “decora-tore” va inteso in senso storico; per Cambellotti “decorare” significò inter-venire sul progetto delle tre facciate, progettare l’immagine di ogni parti-colare degli interni (dai soffitti ai pa-vimenti, dalle porte alle finestre, dalle pitture alle sculture per le pareti, dai mobili ai soprammobili, alle vetrate, ai tappeti, all’illu-minazione, agli ascensori a tutto), fare del Palazzo dell’Acquedot-to Pugliese di Bari un ideale ed, al contempo, concreto “laborato-rio” per la sua genialità creativa.Il risultato fu un imponente creazione artistica con un unico tema dominante: l’acqua.Nel 2000, al termine di una complessa opera di ristrutturazione

e restauro, il Palazzo è stato restituito in tutta la sua bellezza alla città.Da allora, decine di migliaia di visitatori hanno ammirato gli am-bienti del Palazzo, a partire dal primo piano, dove primeggiano la Sala del Consiglio, gli uffici del Presidente e del Vicepresidente, nonché i rispettivi salotti completi di tutti gli arredi originali. Al secondo piano, l’ex appartamento privato del Presidente acco-glie una ricca esposizione di mobili originali disegnati da Duilio

Cambellotti che comprendono anche la ca-mera nuziale e la camera dei bambini, opere decorate con l’originale tema delle rondini disposte in volo che evidenziano la genialità dell’artista Cambellotti.Il viaggio del Palazzo prosegue al pian ter-reno, dove il visitatore ha la possibilità di entrare nella storia e nel mondo dell’Acque-dotto percorrendo la galleria di foto storiche che narrano la costruzione del “più grande Acquedotto d’Europa”, attraverso i momenti istituzionali più importanti ed i piccoli gesti della vita quotidiana degli acquedottisti. In-canta il piccolo museo di archeologia indu-striale, in cui sono esposte le apparecchiature dell’epoca e la riproduzione di un laboratorio chimico degli anni ’30. La galleria è aggiorna-ta con l’esposizione di nuove immagini rap-presentanti le opere “maestose” di AQP. Il Palazzo è aperto per visite guidate tutti i sabato e le domeniche, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, prenotando con un semplice click, sul sito www.aqp.it nella pagina “Il Palazzo dell’acqua”.

Maristella Marroccoli

Riapre al pubblico lo storico Palazzo dell’Acqua di Bari che racconta l’epopea della conquista del prezioso liquido

“tWeet Water”, è il titolo del concorso a premi promosso da Acquedotto Puglie-se per celebrare la riapertura del museo dell’acqua, rivolto a tutte le scolaresche in visita.Acquedotto Pugliese, intende così sensi-bilizzare i giovani al tema dell’acqua bene comune in tutte le sue declinazioni, utiliz-zando il social network che già svolge un ruolo fondamentale nella società internet-tiana del III millennio.Dal 26 ottobre 2013 sino al 30 aprile 2014, ogni scuola, dopo aver effettuato la visita, da un “tweet point” appositamen-te installato nello spazio museale, potrà

esprimere la propria fantasia e creatività, racchiudendole in una piccola riga di testo (140 caratteri). Ogni scolaresca potrà partecipare lanciando un numero massimo di 2 tweet ad @Acque-dottoP, indicando l’hashtag #tweetwater, che l’Acquedotto retwitterà per amplifi carne la diffusione.Una commissione specifi ca, alla scadenza del concorso, valuterà e premierà il migliore.Il regolamento del concorso è consultabile sul sito www.aqp.it, alla pagina “Il Palazzo dell’acqua”.

Stella Armenti

IDRAULICAAutori: Michele Mossa e Anto-nio Felice PetrilloEdito: C.E.A. Casa Editrice AmbrosianaAnno 2013

L’obiettivo principale di quest’opera è fornire agli studenti di ingegneria le nozioni basilari dell’idraulica, non solo da un punto di vista teorico, ma anche applicativo, come è indubbiamente ri-chiesto a un futuro ingegnere.Gli autori, accanto a strumenti innova-tivi per l’apprendimento e a un modo nuovo di presentazione degli argomen-ti, hanno voluto salvaguardare alcuni aspetti propri dell’approccio classico dell’idraulica italiana, una disciplina ben consolidata e fi ore all’occhiello nell’ambito dei corsi di ingegneria a livello internazionale.L’opera si presenta in forma mista (li-bro + materiale on line); on line sul sito fi sica.testtube.it sono reperibili le Appendici C e D, gli esercizi inte-rattivi in formato Computable Docu-ment Format (CDF) e altri contenuti multimediali.

La grandine

Dalla foglia del grande platano Il buon Goccino si affaccia timido. La veste d’acqua l’ha regalata a tutta la pianta che si è dissetata,ora è vapore, senza colore, senza saporee leggero risale nel cielo.In alto, in alto; lassù, lassùdentro una nube gigante e di più,nell’aria fredda si è rotolatocosì tante volte da restarne ghiacciato. Tondo e pesante come un ghiacciolosi lancia giù dritto al suolo,rimbalzando dall’auto all’ asfaltofino al marciapiede con un gran saltoritrovandosi tra piedi affrettati e le vetrine con gli alberi addobbati,illuminato dai mille colori di questo Natale che scalda i cuori.

Lucia Montinaro

Leggi su www.aqp.it le fi lastrocche di Goccetta e Goccino

REDAZIONE:Stella ArmentiMaristella MarroccoliCaterina Quagliarella

Cinguettii nel Palazzo dell’AcquaQuest’anno AQP festeggia la riapertura del Museo con il concorso a premi “tWeet Water” riservato ai giovani visitatori