Il FAI, Fondo Ambiente Italiano nasce senza scopo di lucro nel 1975. Da allora, grazie al generoso...

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Il FAI, Fondo Ambiente Italiano nasce senza scopo di lucro nel

1975.Da allora, grazie al generoso

contributo di cittadini ed aziende, ha salvato e aperto al pubblico

importanti testimonianze architettoniche e naturali.

La missione del FAI è quindi quella di promuovere concretamente

edifici storici e bellezze naturali.

Siamo un gruppo di ragazzi dell’ IPC Falcone di Gallarate che sta

imparando quella che è la professione di promotore turistico territoriale

attraverso la sponsorizzazione della sconosciuta ma affascinante area del Moncone, partecipando al concorso

del FAI “ilnostropaesaggio.it”.

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L’allevamento del baco da seta, contribuì a trasformare la nostra zona in uno dei centri più importanti per la produzione tessile. Grazie alla bachicoltura infatti nei cortili e nelle case veniva coltivato il gelso, indispensabile nutrimento dei bachi da seta. Sulla collina del moncone, fino ai primi decenni del ‘900, vi era un’importante filare di gelsi, del quale oggi restano solo gli ultimi esemplari.

Ecco perché vogliamo salvaguardarli!

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Il gelso è una pianta arborea, originaria della Cina Orientale e Centrale. In Italia la coltivazione del gelso e la conseguente diffusione della gelsicultura, sarebbe stata introdotta da Ruggero II per sanare l’economia dell’Italia Meridionale. Per altri, fu Venezia ad avere il primato.

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Il gelso è un albero che può raggiungere i 12 m d’altezza e l’età media è di circa 100 anni.Il tronco è eretto e irregolarmente ramificato e rivestito da una corteccia bruna.Le sue gemme sono relativamente piccole, mentre le foglie caduche sono ampie e di un verde lucente.Il fiore è molto chiaro e da origine ad un falso frutto chiamato sorosio.

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Le foglie di Gelso sono usate come foraggio essendo molto nutrienti e digeribili e inoltre anche a scopi medici per rimedi contro l’asma, bronchite, infiammazioni ecc.Il legno è apprezzato per la costruzione sia di attrezzi sportivi che di mobili.Dal frutto si possono ricavare confetture, farina, e gelati, mentre nel settore cosmetico è usato per produrre tinture per capelli e cosmetici in crema ed in polvere.

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Alla fine del XIX secolo in Italia si produceva il 75% della seta dell’Europa, ma già nel XII secolo la bachicoltura era diffusa in tutta l’Italia.Il lavoro veniva svolto nelle abitazioni dei contadini o comunque in piccole aziende familiari.Il lavoro al filatoio non era continuativo a causa della mancata modernizzazione ed è solo a partire dalla metà del XIX secolo che i fornelli domestici cedono il passo ai più moderni fornelli a vapore, presenti poi in gran numero nelle filande industriali lombarde il cui più grande polo è la provincia di Como.

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Il baco da seta ha una notevole importanza economica ed è legato al gelso in quanto si nutre esclusivamente di foglie di

questa pianta.Due ghiandole del baco producono una bava composta da proteine che a contatto con l’aria si solidifica, diventando

seta che, con movimenti della testa, viene disposta in strati formando un bozzolo costituito da un singolo filo lungo tra i

300 e 900 m.Il periodo larvale del baco dura circa 40 giorni, ma prima

che la farfalla esca dal bozzolo viene posto in essiccatoi la cui temperatura arriva fino a 100 gradi.

A questo punto è necessario trovare il capo del filo e lavorarlo con filatoi.

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Càta la föia càtan aséhin da la prima i cavalee

là ghe vör vérda mìnga bagnàdapòrtan a cà üna s'gerlàda.

Càta la föia catan püséhin d’la segùnda i cavalee

dà terza e quarta dà buna vöiatrè volt al dé gà vör la föia.

Ma quàn ‘naran al bósch a fà la sédaalùra tüt la cà sarà induràdao quàntu fadigà però misé

a vént tüt i galèt quantì danee.

Va inànz catà la föiava inànz catàn puséca l’è un afàri d’ór

a vèch i càvalee

va inànz catà la föiava inànz catàn puséca l’è un afàri d’ór a vèch i càvalee.

Raccogli la foglia raccogline abbastanza

Sono della prima (dormita) i bachi ci vuole verde non bagnata portane a casa una gerlata.

Raccogli la foglia prendine di più sono della seconda i bachi

di terza e quarta di buona voglia tre volte al giorno ci vuole la foglia.

Ma quando andranno al “bosco” a fare la seta allora tutta la casa sarà indorata o quanto faticare però massaro

a vendere tutti i bozzoli quanti denari Va avanti a raccogliere la foglia va avanti a raccoglierne di più

che è un affare d’oro avere i bachi  

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Hanno partecipato al progetto:

Sabrina Cassano, Alexia Colombo, Francesca Colombo, Valentina Colombo, Walter Fattore, Christian Ferraro, Monica Lampugnani, Linda Lupo, Luca Maglie, Nicolò Mariani, Veronica Mongera, Mattia Orlando, Debora Palmieri, Gerica Pulerà, Valentina Rebuzzi, Jessica Romano, Stefania Urbani, Sabrina Zarini.