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il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia [email protected] ANNO XXXVIII - N °. 42 - euro 0.50 15 dicembre 2012 www.ilpontenews.it “Et veritas liberabit vos” il ponte è il primo settimanale dell’irpinia riStorante  piZZeria La buona cucina Via Pianodardine 55 83100 Avellino tel. 0825622041 chiuso il lunedì è gradita la prenotazione il petrolio in irpinia sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino KALÈ Via Pianodardine, 55 - 83100Avellino (AV) Tel 0825/622041 Chiuso Il Lunedì Trattoria Pizzeria pag. 3 politica gli indifferenti Michele Criscuoli pag. 5 Vangelo la liturgia della domenica Stefania De Vito pag. 7 la riforma del condominio F ranco Iannaccone pag. 6 fiSco la lotta al melanoma Gianpaolo Palumbo pag. 8 medicina P rogetto Nusco. 46 comuni interessati, 45 in Irpinia, uno nel Beneventano, Apice. 69,85 kmq l'area di ricerca inizialmente prevista poi ampliata nel 2011 a 698,5 kmq. L'iter burocratico è partito nel 2002 con una richiesta da parte dell'Italmin exploration che, in joint venture con la Cogeid, Compagnia Generale Idrocarburi - la quale ha poi assunto la titolarità dell'esplorazione e la maggio- ranza delle quote - ha presentato il 19 settembre alla Regione Campania la valutazione di impatto ambientale per il pozzo di esplorazione Gesualdo 1. Virginiano Spiniello pag. 3 E ’ iniziato il trasferimento di alcuni uffici del Consiglio regionale della Campania (una quarantina dalla sede F8 alla sede F13, quest’ultima di pro- prietà dell’Ente) del Centro direzionale, con il risparmio del canone di oltre un milione di euro. Proprietaria dell’immobile è la Società Europa Immobiliare. Fin qui nulla da eccepire. Le dolenti note cominciano a farsi sentire quando apprendiamo che lo spostamento dei mobi- li e dei compiuter tra i due palazzi, che distano tra loro appena 150 metri, costerà 319.216 euro (pari ad oltre 600 milioni delle vecchie lire). Il Presidente del Consiglio, Paolo Romano, a chi ha criticato la spesa ecces- siva ha risposto: “E’ del tutto evidente che il trasloco com- porta dei costi minimi, a fronte di un risparmio definitivo considerevole…” Il trasferimento prevede che gli uffici dei piani 11, 12, 13 e 14 dell’edificio F8 siano spostati nell’edificio F13. La locazione sarà rinnovata per i piani dal terzo all’ottavo e del decimo di F8. Troveranno posto nell’edificio di proprietà della Regione: le Commissioni consiliari permanenti, mentre quelle speciali resteranno in fitto: il Collegio dei revisori dei conti, il Corecom, il garante dei detenuti. Il consigliere Carlo Aveta del gruppo misto che ha solleva- to dubbi e perplessità sulla congruità della somma di 319.216 euro pagata all’impresa di facchinaggi ha inviato a tutti i consiglieri una email del seguente tenore: “Considerato che la maggioranza dei trasferimenti di piano sono inutili e non rispondenti ad alcuna logica, invito tutti a formulare una proposta alternativa volta a reperire le stan- ze necessarie per i giusti e utili trasferimenti dall’edificio F8…”. La richiesta del consigliere Aveta non ha sortito alcun effetto, tant’è che lo spostamento degli uffici è già ini- ziato il 10 dicembre, tanto…i soldi non sono del Presidente del Consiglio, ma di noi poveri contribuenti… "L"IRPINIA COME LA VAL D'AGRI? DOPO L'ACQUA DIROTTATA VERSO LA PUGLIA E LE DISCARICHE PER I RIFIUTI DI ALTRE PROVINCE, ORA C'E' L'INCUBO DELLE TRIVELLE PER L'ESTRAZIONE PETROLIFERA". tutt’uno con la comunita’ C ’è una sola parrocchia a Cesinali (AV), ma tre sono le chiese aperte al culto grazie a don Vittorio Ferrara che la domeni- ca celebra la Santa Messa presso la sede parrocchiale, nella chiesa di San Silvestro Papa, alle 8,30; alle 10,00 si reca nella chie- sa di San Nicola e alle 11,30 nella più gran- de chiesa di San Rocco, più in alto nel paese. a pag. 2 Alfonso Santoli Eleonora Davide la Storia - don Vittorio - il parroco di cesinali SpeSi oltre 300 mila euro per il traSloco, a Soli 150 metri, di alcuni uffici della regione

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  • il ponteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

    [email protected] XXXVIII - N °. 42 - euro 0.5015 dicembre 2012

    www.ilpontenews.it

    “Et veritas liberabit vos”

    il ponte è il primo settimanale dell’irpinia

    riStorante piZZeria

    La buona cucina

    Via Pianodardine 55

    83100 Avellino

    tel. 0825622041

    chiuso il lunedì

    è gradita la prenotazione

    il petrolio in irpinia

    sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

    KALÈ

    Via Pianodardine, 55 - 83100Avellino (AV)

    Tel 0825/622041 Chiuso Il Lunedì

    Trattoria Pizzeria

    pag. 3

    politica

    gli indifferenti

    Michele

    Criscuoli

    pag. 5

    Vangelo

    la liturgia della domenica

    Stefania

    De Vito

    pag. 7

    la riforma

    del condominio

    Franco

    Iannaccone

    pag. 6

    fiSco

    la lotta

    al melanoma

    Gianpaolo

    Palumbo

    pag. 8

    medicina

    Progetto Nusco. 46 comuni interessati, 45 in Irpinia, uno nel Beneventano, Apice. 69,85 kmq l'areadi ricerca inizialmente prevista poi ampliata nel 2011 a 698,5 kmq. L'iter burocratico è partito nel2002 con una richiesta da parte dell'Italmin exploration che, in joint venture con la Cogeid,Compagnia Generale Idrocarburi - la quale ha poi assunto la titolarità dell'esplorazione e la maggio-ranza delle quote - ha presentato il 19 settembre alla Regione Campania la valutazione di impattoambientale per il pozzo di esplorazione Gesualdo 1.

    Virginiano Spiniello pag. 3

    E’ iniziato il trasferimento di alcuniuffici del Consiglio regionale dellaCampania (una quarantina dalla sedeF8 alla sede F13, quest’ultima di pro-prietà dell’Ente) del Centro direzionale,con il risparmio del canone di oltre unmilione di euro.Proprietaria dell’immobile è la Società

    Europa Immobiliare.Fin qui nulla da eccepire. Le dolenti note cominciano a farsisentire quando apprendiamo che lo spostamento dei mobi-li e dei compiuter tra i due palazzi, che distano tra loroappena 150 metri, costerà 319.216 euro (pari ad oltre600 milioni delle vecchie lire). Il Presidente delConsiglio, Paolo Romano, a chi ha criticato la spesa ecces-siva ha risposto: “E’ del tutto evidente che il trasloco com-porta dei costi minimi, a fronte di un risparmio definitivoconsiderevole…”Il trasferimento prevede che gli uffici dei piani 11, 12, 13e 14 dell’edificio F8 siano spostati nell’edificio F13. Lalocazione sarà rinnovata per i piani dal terzo all’ottavo e deldecimo di F8.Troveranno posto nell’edificio di proprietà della Regione: leCommissioni consiliari permanenti, mentre quelle specialiresteranno in fitto: il Collegio dei revisori dei conti, ilCorecom, il garante dei detenuti.Il consigliere Carlo Aveta del gruppo misto che ha solleva-to dubbi e perplessità sulla congruità della somma di319.216 euro pagata all’impresa di facchinaggi ha inviatoa tutti i consiglieri una email del seguente tenore:“Considerato che la maggioranza dei trasferimenti di pianosono inutili e non rispondenti ad alcuna logica, invito tutti aformulare una proposta alternativa volta a reperire le stan-ze necessarie per i giusti e utili trasferimenti dall’edificioF8…”. La richiesta del consigliere Aveta non ha sortitoalcun effetto, tant’è che lo spostamento degli uffici è già ini-ziato il 10 dicembre, tanto…i soldi non sono del Presidentedel Consiglio, ma di noi poveri contribuenti…

    "L"IRPINIA COME LA VAL D'AGRI? DOPO L'ACQUA DIROTTATA VERSOLA PUGLIA E LE DISCARICHE PER I RIFIUTI DI ALTRE PROVINCE, ORA

    C'E' L'INCUBO DELLE TRIVELLE PER L'ESTRAZIONE PETROLIFERA".

    tutt’uno con la comunita’

    C’è una sola parrocchia a Cesinali (AV),ma tre sono le chiese aperte al cultograzie a don Vittorio Ferrara che la domeni-ca celebra la Santa Messa presso la sedeparrocchiale, nella chiesa di San SilvestroPapa, alle 8,30; alle 10,00 si reca nella chie-sa di San Nicola e alle 11,30 nella più gran-

    de chiesa di San Rocco, più in alto nel paese. a pag. 2

    AlfonsoSantoli

    EleonoraDavide

    la Storia - don Vittorio - il parroco di cesinali

    SpeSi oltre 300 mila euro per il traSloco, a Soli 150 metri, dialcuni uffici della regione

  • il ponteil ponte2 15 dicembre 2012

    C’è una sola parrocchia aCesinali (AV), ma tre sono lechiese aperte al culto grazie adon Vittorio Ferrara che ladomenica celebra la SantaMessa presso la sede parroc-chiale, nella chiesa di SanSilvestro Papa, alle 8,30; alle10,00 si reca nella chiesa di SanNicola e alle 11,30 nella piùgrande chiesa di San Rocco, piùin alto nel paese. Da quando ègiunto qui, due anni fa, inviatodal nostro Vescovo FrancescoMarino, don Vittorio si è sentitosubito un tutt’uno con la suacomunità. “È stato per me uncolpo di fulmine – ci racconta –che mi ha unito subito ai fedeli diCesinali”. 2500 anime in questo piccolopaese irpino, a soli 7 chilometridal capoluogo; bambini, giovani,adulti, anziani, tutti si sonosubito raccolti intorno al giovaneprete, con affetto.Non era facileentrare in questa realtà, abitua-ta al predecessore, monsignorFerdinando Renzulli (deceduto loscorso anno),ben voluto e indi-menticato sacerdote, fondatoree direttore della Caritas diocesa-na. Nella gioventù di don Vittorioarde il fuoco della fede e i par-rocchiani se ne sono accorti,componendosi come greggeintorno al Pastore, certamentedesiderosi della Parola e di unaguida. Espressione di una socie-tà sana i cesinalesi hanno anco-ra un ritmo di vita cadenzato dairapporti sociali. Si conosconotutti e gareggiano per avere ilparroco a casa con loro.“La Provvidenza non mi fa man-care nulla” ci assicura con sguar-do sereno don Vittorio, sottoli-neando i tanti sprechi di unmondo che non sa accontentarsie si lamenta,talvolta, anche delsuperfluo. “Vorrei che la gentecapisse che si può vivere benecon poco e che per essere con-tenti, non è necessario averetutto,anzi!”.

    Don Vittorio vive sostenuto dalleofferte liberali all’IstitutoCentrale Sostentamento delClero ICSC, integrate dalle offer-te dell’8 Xmille, quindi graziealla solidarietà dei fedeli, e uti-lizza queste risorse per fare fun-zionare la parrocchia e donareuna casa alla sua comunità. Leofferte destinate all’ICSC sonodeducibili dalla dichiarazione deiredditi e costituiscono oggi unarisorsa capace di dare frutti con-creti sul territorio proprio grazieall’opera di parroci come donVittorio, che ogni giorno metto-no in campo iniziative di fede edi recupero di una speranza nelfuturo basata su tanti piccoligesti concreti.Il parroco si rammarica solo del

    fatto che la fascia di età che fre-quenta meno i sacramenti è pro-prio quella che va dai 15 ai 23anni, ma il suo dialogo con que-sti giovani resta aperto e sincerosempre, anche se, invece che inchiesa, esso si svolge nei bar enelle piazze del piccolo paese.èqui, tra la gente, che donVittorio ha trovato la sua casa ela sua missione impegnandosiogni giorno, con un carattere

    solare e aperto e una grandefede nella Misericordia di Dio. Oggi don Vittorio ha 35 annicompiuti, è stato ordinato sacer-dote nell’aprile del 2004. Ricordacome è nata la sua vocazione:nel suo paese, Caivano (NA),mentre il giovane Vittorio osser-vava con attenzione l’opera didon Maurizio Patriciello, il preteanti-camorra. Attualmente donVittorio svolge servizio anchecome membro dell’equipe dioce-sana della Caritas di Avellino. Daquando è diventato prete, havoluto portare Dio in tutte lecase. Questo è quello che fa aCesinali, dove va incontro allagente con sguardo aperto. Vivenella sua parrocchia, condivi-dendo il suo tempo con i parroc-chiani, con i bambini delle scuo-le e con i giovani che lo avvicina-no per strada. Sul piano della spiritualità, donVittorio ha invitato i fedeli adunirsi a lui nell’adorazione euca-ristica e nella pratica del sacra-mento della confessione, invi-tandoli a tenere pulita la casadello Spirito ed esortando tutti aseguire un cammino di fede.Così anche la pratica individualedei “Primi Venerdì del Mese” èdivenuta pratica di comunità,riunendo la famiglia di Cristo.L’occasione è stata propizia perinvitare altri sacerdoti diocesania regalare ai fedeli di Cesinalimomenti di meditazione e farloro conoscere l’armonia cheregna all’interno della Diocesi diAvellino, per aprire la comunitàall’esterno. Frutto di questavolontà di crescita e di aperturaè anche il progetto del primoCentro di Ascolto parrocchiale aCesinali, proposto alla Caritas,per iniziare un’esperienza chemetta a frutto i doni ricevuti dalcammino per gli altri. Già donVittorio sta raccogliendo le ade-sioni dei parrocchiani che inten-dono dedicarsi a questo merite-vole servizio.

    Sul piano più pratico dellenecessità, don Vittorio segue lesituazioni più difficili nella par-rocchia provvedendo personal-mente anche alla risoluzione dicasi critici, quando a rivolgersi alui sono persone in stato di indi-

    genza o di necessità materiale e,anche in questo, la comunitàmostra la sua solidarietà, strin-gendosi ulteriormente intorno alsuo pastore. Ma anche le asso-ciazioni diocesane sono presenti,in caso di bisogno.è il caso dell’Associazione“Babbaalrum”,per l’assistenza aimalati terminali.Il pensiero di don Vittorio si rac-chiude nella Sua riflessione conla quale si chiude il nostro incon-

    tro: “Credo che la gente, oggipiù che mai, abbia bisogno ditestimoni della fede,di opereconcrete, di aiuto nei momenti dinecessità, perché risulta assaidifficile separare l’uomo, con lesue debolezze. Ciò comporta

    una grande responsabilità per isacerdoti e per gli operatori nellaChiesa. Perciò è fondamentaleoggi la formazione degli uominidi domani, all’interno delle fami-glie, ma anche nella Chiesa enella Scuola. Perché, prima diessere un buon sacerdote, unbuon medico, un buon insegnan-te o un buon politico bisognaessere un buon uomo. Cristo si èfatto prima uomo per salvarci”.

    Eleonora Davide

    LA STORIA - DON VITTORIO FERRARA, PARROCO DI CESINALI

    tutt’uno con la comunita’

    foto - Il parroco don Vittorio Ferrara

  • 315 dicembre 2012il ponteil ponte Attualità

    il petrolio in irpinia

    Progetto Nusco. 46 comuni interes-sati, 45 in Irpinia, uno nelBeneventano, Apice. 69,85 kmq l'areadi ricerca inizialmente prevista, poiampliata nel 2011 a 698,5 kmq. L'iterburocratico è partito nel 2002 con unarichiesta da parte dell'Italmin explora-tion che, in joint venture con laCogeid, Compagnia GeneraleIdrocarburi - la quale ha poi assunto latitolarità dell'esplorazione e la maggio-ranza delle quote - ha presentato il 19settembre alla Regione Campania lavalutazione di impatto ambientale peril pozzo di esplorazione Gesualdo 1.Fino a quest'estate le informazioni inmerito erano nulle e i comuni coinvol-ti o dicono di non avere avuto informa-zioni in merito oppure, nellaConferenza dei servizi del 2008, allaquale solo otto comuni hanno parteci-pato, richiedono di essere informati"circa la realizzazione delle opere edelle infrastrutture di ricerca".Nessuno si dichiara contrario, tranne ilComune di Luogosano che, infatti,ottiene di essere escluso dalle ricerchecondotte dalla società esploratricesulle linee sismiche esistenti.Nell'estate 2012, grazie a una segna-lazione sull'argomento del Comitatodel Vallo di Diano, nasce il Comitato noPetrolio in Alta Irpinia, che solleva la

    questione realizzando a Nusco unprimo convegno pubblico a fine giugnoe un secondo a settembre, rivolto aisindaci dei comuni interessati. Sonopresenti poco più di 10 comuni su 45.Sulla questione si lamenta una scarsi-tà di informazione e coinvolgimento daparte dei sindaci, ma, alcuni, soprat-tutto in un primo momento, vedononelle esplorazioni petrolifere una pos-sibilità di ritorno economico per il ter-ritorio. Il dibattito prosegue e si creaun fronte di istituzioni nettamentecontrarie ed uno molto più largo diincerti. Il primo Comune ad aderire inmaniera convinta al Comitato noPetrolio è Bagnoli Irpino, seguito poida Villamaina e Gesualdo. Diverseassociazioni ambientaliste si dichiara-no contrarie e, in un convegno del 6dicembre, la Coldiretti dichiara che ilmodello di sviluppo in Irpinia non col-lima con le estrazioni petrolifere. Il Comitato no petrolio prosegue la suacampagna informativa evidenziandocome le esplorazioni petrolifere in AltaIrpinia non presentano vantaggi per ilterritorio per tutta una serie di motiva-zioni. «Innanzitutto l'esempio della Vald'Agri in Basilicata - dichiara EduardNatale, esponente del Comitato - dovele esplorazioni petrolifere sono unarealtà da anni, ci induce a ritenere che

    i vantaggi sono minori degli svantaggi.Come ha affermato Franco Ortolani,ordinario di geologia alla Federico II diNapoli e tra i relatori del prossimo con-vegno che terremo a Gesualdo il 22dicembre - le attività petrolifere hannobisogno di spazio da inquinare e,necessariamente, cozzano con un ter-ritorio vocato all'agricoltura d'eccel-lenza e al turismo naturalistico e eno-gastronomico come l'Irpinia, tra l'altroin piena fase di deindustrializzazioneforzata». Il professore Ortolani, insie-me all'oncologo Antonio Marfella,oncologo dell'Istituto Pascale di Napolie responsabile regionale ISDE, asso-ciazione internazionale medici perl’ambiente e Rita d'Ottavio, imprendi-trice ed esponente del WWF Basilicata,relazionerà al convegno evidenziando,innanzitutto, i rischi sismici legati allapresenza di faglie sismogenetiche atti-ve nell'area e agli eventuali danni checomporterebbe un episodio di intensaattività sismica in un'area caratterizza-ta da un reticolo idrografico così inter-connesso e da un bacino idrico diimportanza primaria per le popolazio-ni meridionali. Non dimentichiamo,infatti, che la zona interessata dal per-messo di ricerca interessa, seppurparzialmente, l'areale dei MontiPicentini dove è presente il maggiore

    bacino idrografico del Mezzogiorno edal quale si approvvigionano alcuniprincipali acquedotti come l'ARIN,l'Acquedotto Pugliese e l'Alto Calore.«Il Comitato - continua Eduard Natale- ha inviato una lettera di osservazionialla Regione Campania, in risposta allavalutazione di impatto ambientalepresentato dalla società esploratrice,segnalando il rischio sismico, idrogeo-logico, ambientale e il danno economi-co per Gesualdo e l'Alta Irpinia ingenerale. Per questo motivo sensibiliz-zeremo l'opinione pubblica sul tema,in particolare sulla pericolosità sismicae sui rischi che corre la nostra acqua,vero e proprio oro blu, in conflitto conle estrazioni e lavorazioni di idrocarbu-ri. E per questo motivo abbiamo inte-ragito con il Comitato per la Tutela delFiume Calore durante l'ultima assem-blea a Taurasi: con il fine di costruireun documento unico sui problemi dicarattere ambientale che interessanol'Alta Irpinia. Tra gli interventi del 22 cisarà appunto quello di Rita D'Ottavio,imprenditrice ed esponente del WWFBasilicata che dimostrerà, dati allamano, come lo sviluppo economicodella Basilicata non sia per nientemigliorato in questi decenni di esplora-zioni petrolifere. Anzi, pur essendo ilTexas d'Italia, la Basilicata è agli ultimiposti per occupazione e ai primi peremigrazione giovanile e, infine, l'indot-to creato dal petrolio è notevolmentepiù basso di quello del turismo natura-listico ed enogastronomico evidente-mente ostacolato da attività di estra-zione e lavorazione del petrolio. Il 16dicembre 2012 il Comitato è statoinvitato ad un'assemblea pubblicaorganizzata dai giovani del circolo PRCdi Gesualdo cui parteciperà con unbreve intervento spiegando cronologi-camente gli eventi avvenuti finora. IlComitato, durante gli ultimi mesi, hainoltre inviato una lettera a molteaziende agricole che lavorano attual-mente in Alta Irpinia. SolamenteSabino Basso, titolare dell'omonimaazienda produttrice di olio e attualepresidente di Confindustria Avellino,ha risposto (qui uno stralcio): "L’Italiaè anche il Paese con un alto tasso didisoccupazione ed in particolare tuttilamentano la mancanza di posti dilavoro propria nella nostra Provincia,annoverando questo fenomeno comeun’emergenza. Tanto premesso, se laeventuale estrazione del petrolio, con

    metodologia compatibile con l’am-biente, porta posti di lavoro, sviluppo ericchezza per il territorio, io sono favo-revole, a condizione che chi estraelasci una royalty importante sulTerritorio e crei posti di lavoro per gliirpini". Leggendo la risposta, conside-rando che Sabino Basso è stato l'uni-co che ha dedicato attenzione allanostra email, il Comitato NO Petroliocontinua a pensare che i cittadini, leimprese, gli enti, sono scarsamenteinformati sul rapporto vantaggi/svan-taggi derivanti dalle estrazioni petroli-fere. Purtroppo, riguardo alle notiziesull'esperienza della Basilicata nonpossiamo che ritenere poco conve-nienti per il nostro territorio le attivitàdi estrazione e lavorazione di idrocar-buri». L'Irpinia deve decidere se conti-nuare a perseguire politiche pocoattente alle risorse ambientali o cam-biare strada. Siamo di fronte al depau-peramento delle nostre sorgenti, alprelievo spropositato di acque, all'in-quinamento dei fiumi provocato dauna gestione a dir poco disattenta deidepuratori e degli scarichi; vienelasciato campo libero allo sfruttamen-to selvaggio delle energie rinnovabili -in Alta Irpinia pannelli fotovoltaici aterra e la proliferazione selvaggia diimpianti eolici rubano lo spazio rima-sto al paesaggio e all'agricoltura dellenostre colline - e adesso il cuoredell'Appennino meridionale rientra tra ipossibili serbatoi da cui estrarre gli ulti-mi barili di petrolio incuranti del patri-monio di biodiversità che si andrebbea devastare in simbiosi con le altreattività causate dall'antropizzazionedel territorio. E' necessaria una pianifi-cazione energetica diversa, basatasull'efficientamento e l'attenta eresponsabile utilizzazione delle risorserinnovabili e delle relative tecnologie disfruttamento che vanno inserite nelcontesto paesaggistico ed agricolo,tenendo conto di limiti precisi e atte-nuando l'inevitabile impatto ambien-tale che generano. Non si tratta di sce-gliere tra crescita e decrescita, si trat-ta di delineare un percorso strategicodi ottimizzazione delle risorse traendovantaggio dalle innovazioni tecnologi-che e inserendole nel contestoambientale. In tutto questo che futuroha il petrolio in Irpinia?

    Virginiano Spiniello

    "L"IRPINIA COME LA VAL D'AGRI? DOPO L'ACQUA DIROTTATA VERSO LAPUGLIA E LE DISCARICHE PER I RIFIUTI DI ALTRE PROVINCE, ORA C'E'

    L'INCUBO DELLE TRIVELLE PER L'ESTRAZIONE PETROLIFERA".

    Come è noto, nell’ambitodel “confronto nazionale”sulle strategie energetiche edall’indomani del decretolegge 83/2012 (disposizioniin materia di ricerche edestrazione di idrocarburi), lanostra Irpinia rientra nellacosidetta mappa del petrolioper il comprensorio Nusco-Alta Irpinia-Ufita.Eminenti esperti e professoriordinari di Scienze del

    Territorio richiamano l’atten-zione sull’influenza che le tri-vellazioni possono generaresulle faglie sismiche, nel sot-tosuolo e nei territori a“grande rischio”.Si pone, dunque, il problemae la possibilità di generaremovimenti tellurici provocatidall’eventuale trivellazioneed estrazione, ovvero la libe-razione di bolle gassose checontribuiscono all’equilibrioenergetico del sottosuolo.Il sottoscritto, avendo ascol-tato le comunità locali, haraccolto le preoccupazioniche le stesse hanno espressomanifestando il bisogno dichiarezza sulla vicenda, ealla luce di quanto su espo-sto, data la problematica di

    protezione civile emergente,considerato che il territorioirpino è ad alto rischio sismico.Si chiede alle SS.LL. quantosegue:Sono stati eseguiti dallaProvincia studi di settore, percontribuire e/o controdedurrealla mappatura nazionale perla ricerca di idrocarburi?Sono state presentate osser-vazioni per l’obiettiva instabi-lità del territorio irpinorispetto al pericolo di nuovisismi?Le SS.LL ritengono di convo-care Conferenze di Serviziospecifiche, i cui pareri emi-nenti possano tranquillizzarele comunità interessate?

    Interrogazione sul tema delle trivellazioni petrolifere del consigliere provinciale Antonio Felice Caputo

    “un graVe riScHio”

  • 4 15 dicembre 2012 il ponteil ponte

    KALÈ

    Via Pianodardine, 55 - 83100Avellino (AV)

    Tel 0825/622041 Chiuso Il Lunedì

    Trattoria Pizzeria

    Adifferenza di filo-sofi che lo prece-dettero come Platone,Aristotele, Cicerone,S. Agostino non hadedicato all’argomen-to politico alcuno scrit-to specifico. Nel 19°

    libro del “De civitateDei” egli affronta, però,la questione della “poli-

    tica” nel senso più alto del termine, invista del fine ultimo dell’uomo e dellasocietà. Prende le mosse dalla conside-razione che non esiste un’unica formauniversalmente valida di organizzazio-ne dello Stato. La città celeste, mentreva pellegrina sulla Terra, “non bada alladiversità di costumi, leggi e istituzionicon le quali si raggiunge o si mantienela pace terrena; e non esclude odistrugge nessuna di esse; anzi, accet-ta e segue ogni tradizione anche diver-sa nelle diverse nazioni, che tendeall’unico e medesimo fine della paceterrena, purché non contrasti con lareligione che insegna di adorare l’unicosommo e vero Dio”. “Quindi anche la

    città celeste usa la pace terrena …custodisce e ricerca l’accordo dellevolontà umane, nei limiti concessi dalrispetto della pietà e della religione; eriferisce questa pace terrena alla paceceleste, che è la vera pace; anzi, alme-no per la creatura razionale si dovreb-be ritenere e dire che è la sola pace,

    cioè la società perfettamente ordinata aconcorde nel godere dell’amore di Dio edell’amore reciproco in Dio”.Egli esamina, dunque, due definizioni diStato elaborate nel De Republica diCicerone dove la res publica venivaidentificata con la res populi. In basealla prima, la res pubblica è “un nume-

    roso gruppo umano associato dal con-senso sul diritto e dall’utilità comune”.In questa “utilità comune” non può nonvedersi un’anticipazione di quel “benecomune” che verrà poi posto a fonda-mento della dottrina sociale dellaChiesa. Aggiunge Agostino che senza lagiustizia non si può governare lo Stato:“dove non c’è vera giustizia non ci puòessere diritto”, “ciò che si fa ingiusta-mente non si può fare legalmente …non devono essere detti né consideratinorme di diritto gli ordinamenti umaniingiusti … di conseguenza, dove non c’èvera giustizia non ci può essere gruppoumano associato dal consenso sul dirit-to e quindi neppure un popolo … e senon c’è popolo, neppure Stato, ma unaqualsiasi moltitudine indegna di chia-marsi popolo”. E cos’è la giustizia?Rifacendosi alla definizione del dirittoromano, Agostino dice che “la giustiziaè quella virtù che dà a ciascuno il suo”.E in questo “ciascuno” è compresoanche Dio: anzi a lui va il primo posto:“Ora, che giustizia umana è quella chesottrae l’uomo stesso al vero Dio? ….Se l’uomo non serve Dio, quale giusti-

    zia vi può essere in lui? Poiché l’animo,se non serve Dio, non può affattocomandare in modo giusto al corpo, néla ragione umana ai vizi”.La seconda definizione proposta è quel-la di populus come gruppo di individuiragionevoli associato dalla concordecomunanza delle cose che ama. Taledefinizione consente agli Stati di essereconsiderati tali anche quando realizza-no una forma parziale di giustizia e nonla summa iustitia sopra indicata. Quaallo iuris consensus e alla utilitatis com-munio è sostituita la comunanza dellecose amate. Ciascun popolo sarà tantomigliore quanto migliori sono le cose incui è concorde, e tanto peggiore quan-to queste sono peggiori, fino a identifi-carsi con il latrocinium.In ogni caso, rimane fermo l’invito a chigoverna: “Nell’attività non si deveamare il potere e l’onore di questa vita,perché tutto è vanità sotto il Sole (Qo1,14), ma l’opera stessa che viene fattaper mezzo dell’onore e del potere, per-ché, compiuta in modo retto e utile,giovi alla salvezza dei sudditi secondoDio”.

    Sant’agoStino e la politicaNel “De civitate Dei” egli affronta, però, la questione della “politica” nel senso più alto del termine, in vista del fine ultimo dell’uomo e della società.

    Il prepotente ritorno in campodi Berlusconi ci ricorda comeil berlusconismo ha lasciatoferite profonde nel tessuto civi-le del Paese e ci fa avvertire,con sdegno e preoccupazione,che lo stesso berlusconismo èun’eredità che pesa, innanzitut-to sul versante culturale.

    Probabilmente ci si può liberaredi Berlusconi, ma non è detto

    che ci sia liberati di quella mentalità e di quella cul-tura politica che ha offuscato l’immagine dell’Italiain Europa e nel mondo. A fronte di tali scenari èurgente e doveroso superare le delusioni e lo sco-raggiamento riproponendo una nuova cittadi-nanza capace di rifondare il patto di convivenzacivile, affinché ogni cittadino si senta parte e pro-tagonista della vita del Paese, nonostante l’incapa-cità della politica di affrancarsi dalla palude, mel-mosa e maleodorante, in cui continua a dimenarsiper la completa amoralità degli attori in campo.Siamo convinti, frattanto, che la politica sia unlavoro serio e impegnativo, un servizio reso allacomunità e per la comunità, che dà frutti magari

    non immediati, non “elettorali”, ma mira al BeneComune. Pensiamo ad una politica alta, nobile,che si occupa delle trasformazioni sociali, culturali,demografiche, che interrogano oggi la nostrademocrazia e la nostra convivenza, valorizzandolibertà e responsabilità, promuovendo partecipa-zione e reciprocità positive, incrementando nelPaese un clima di fiducia essenziale contro l’erosio-ne del tessuto sociale. Non ci affascinano le ten-denze demagogiche e qualunquistiche (peraltronon nuove) della cosiddetta “antipolitica” e le ricet-te semplicistiche del grillismo, né possiamo condi-videre le fughe indifferenti del “partito del nonvoto”. I cittadini cristiani, singoli o associati, dasempre si occupano di alimentare, con pazienza edisinteresse, il tessuto civile e politico del Paese,uno stile democratico e partecipativo, unforte investimento culturale ed educativo:spesso è un compito faticoso, ma è l’unico in grado

    di produrre i risultati stabili e duraturi di cui l’Italiaha bisogno. Da questa consapevolezza è nata lacostituzione del MIBC (Movimento Irpino del BeneComune), con il generoso intento di mettere incampo proposte costruttive e volontà positi-ve per evitare che il disincanto generato dagliscandali della politica si trasformi in disaffezione alvoto o in sterile protesta. Tentativo non solo gene-roso, ma coerente con uno dei motti più significa-tivi del pontificato di Benedetto XVI: “Spe salvisumus”, “nella speranza siamo stati salvati”,motto che, oltre ad essere l’incipit dell’enciclicaomonima, sta vivificando la vita dell’intera Chiesae, all’interno della stessa, la corresponsabilità deifedeli laici a fronte dell’attuale periodo di crisi mora-le, economica e sociale. Coerenza nella risposta alcostante appello a riprendere una progettualità perla vita associata, dopo il fallimento degli idealismi edei materialismi di ogni sorta; coerente rispostaall’appello del presidente della CEI, CardinaleBagnasco, perché i cattolici si riapproprino dellospazio politico come cittadini in cammino sulle viedel mondo nello sforzo di costruire quotidianamen-te il Bene Comune. Non si tratta di riproporre fasistoriche di presenza che rispecchiano la contingen-za dei tempi (architettura del Partito Stato, delPartito Governo ovvero del “partito necessario” perusare un’espressione sturziana o alla diaspora postTangentopoli). Nessuna forma può rappresentareun dogma, ma una politica cristiana non va confu-sa con la politica dei sogni. Come incrociare, frat-tanto, questo sogno nella nostra realtà quotidiana?Certamente un primo passo è uscire dalla irrile-vanza per un nuovo protagonismo nel solcodel cattolicesimo democratico e sociale.Questo, inevitabilmente, significa che il mondo cat-tolico deve uscire dall’ambiguità della sua rappre-sentazione: pastori e laici hanno compiti diversi equesti debbono manifestarsi in forme propriesenza tentennamenti. Ciò significa che spetta al lai-cato assumersi le sue responsabilità nella sferapubblica, portando proposte e progetti fondati supropri valori, ma laicamente offerti al confronto conogni serio interlocutore. Un secondo passo potreb-be essere il riformismo popolare: c’è un “mondonuovo” con enormi possibilità di sviluppo, di comu-nicazione e di interconnessione, che corre però ilpericolo della disumanizazzione e di emargi-nazione dei poveri. Questo “mondo nuovo” sitrova di fronte ad un bivio: da una parte una mag-giore comunione – che significa condivisione einclusione – dall’altra parte una maggiore fram-mentarietà, che significa individualismo, isolamen-to ed esclusione. Si corre il rischio di una tecnocra-zia materialistica che ingabbia persone e popoli: laChiesa, i laici cristiani impegnati nell’associazioni-smo, i non credenti di buona volontà che avverto-no il peso planetario della crisi, non possono tace-re e non rimboccarsi le maniche, tutti insieme, percostruire, sempre e dovunque, il Bene Comune.

    la politica del Bene comune

    Gerardo Salvatore

    Raffaele

    Soddu

    I cittadini cristiani, singoli o associati, da sempre si occupanodi alimentare, con pazienza e disinteresse, il tessuto civile e

    politico del Paese, uno stile democratico e partecipativo,un forte investimento culturale ed educativo: spesso è un

    compito faticoso, ma è l’unico in grado di produrre i risultatistabili e duraturi di cui l’Italia ha bisogno.

    “Utilità comune” non può non vedersi un’anticipazione di quel “Bene Comune” che verrà poi posto a fondamento della dottrina sociale della Chiesa.

  • 515 dicembre 2012il ponteil ponte

    Gli uomini politici potrebbero defi-nirsi gli “invitati” più importantinella casa comune, quelli che, chia-mati ad occuparsi delle cose di tutti,dovrebbero farlo con giustizia edequità sicché nessuno possa domi-nare e prevalere sugli altri.Ora, Steiner spiegava che “impa-rare ad essere gli invitati degli

    altri significa lasciare la casa in cui si è invi-tati un po’ più ricca, un po’ più umana, unpo’ più giusta ed un po’ più bella di come lasi è trovata”!Prendendo spunto da questa definizione del cri-tico francese, ognuno di noi può ben valutarecome Berlusconi (colui che si auto-invitò, prepo-tentemente, nel 1994, nella nostra vita demo-cratica) ha lasciato la casa degli italiani che lo haospitato per quasi venti anni.Abbiamo il dovere di farlo proprio perché egli hadeciso, contro ogni aspettativa, di farsi, ancora,invitare dagli italiani.In verità, in questi venti anni, sono cambiatetante cose, ma quasi niente di tutto ciò che egliaveva promesso. L’aspetto più deprimente delsuo ritorno sarà l’abrogazione, nei fatti, di unanno di pacatezza, di serietà, di senso di respon-sabilità, di verità, di sobrietà e di operosità cui il

    governo Monti (pur con i suoi difetti) ci avevaabituati. Torneranno i nani e le ballerine.Torneranno i fedelissimi, nei salotti televisivi, adurlare invettive contro giudici e comunisti: tuttiin gara a chi si dimostrerà più ostentatamentefedele; a chi la dirà più grossa per giustificare lanecessità del ritorno del capo.In verità, la definizione più sincera dellasua scelta l’ha data proprio Berlusconi:torno per disperazione!Per capire meglio proviamo a scomodareKierkegard. Per il filosofo danese esiste una“disperazione della debolezza” che si istitui-sce allorché "l'Io nega disperatamente di esse-re un Io", ed esiste, poi, una forma forte (didisperazione) per la quale "l'Io afferma dispera-tamente di essere un Io”.Nella scelta di Berlusconi potremmo vederleentrambe. La prima è la disperazione delladebolezza, sua e del suo partito, e si scoprecon l’ammissione di non aver trovato un leadercapace di ripetere la sua discesa in campo: l’Ioche vorrebbe far credere di non essere un Io-leader (ma di “essere stato costretto” ad esser-lo). La seconda si concretizza nella “rinnovata edisperata” affermazione dell’esistenzadell’Io (leader e partito insieme): con l’inten-to di riuscire a “salvare” interessi vecchi e nuovi,messi in serio pericolo dalla probabile vittoriadella sinistra. E’ evidente che la sua scelta “disperata” si con-trappone ad ogni “speranza” di cambiamentoche qualsiasi forza politica avrebbe dovutocostruire in una fase difficile (Alfano se ne è resoben conto, quando ha parlato di liste “pulite” e“bene comune”, salvo obbedire alla volontà sui-cida del capo).Certo, a voce (o meglio a chiacchiere),Berlusconi ed i suoi ci tempesteranno la menteed il cuore di promesse; proveranno, in millemodi, a far ricadere sul governo dei tecnici le dif-ficoltà dell’economia; tenteranno, con ognimezzo, di far credere che la sinistra aggraverà la

    situazione mentre, con loro, gli italiani potrebbe-ro pagare meno tasse ed avere maggiori diritti.Probabilmente, riusciranno, persino, a costruireuna “giovane” immagine (da affiancare alla“mummia”) per rilanciare i sogni di rinnovamen-to della politica. Certamente, utilizzerannotutti i mezzi di comunicazione per stravol-gere la verità e per convincere gli italiani arinnovare quel credito che essi stessi hannobruciato e distrutto in questi venti anni.Questa volta, però, gli italiani sanno bene inquali condizioni l’invitato Berlusconi ha lasciato lacasa comune: l’esaltazione all’evasione fiscale;lo scempio delle istituzioni fatto da quei parla-mentari e consiglieri regionali e comunali venutialla ribalta della cronaca; la corruzione diffusa ela collusione con la delinquenza organizzata;persino, la gestione degli affari internazionali uti-lizzando personaggi squallidi ed impresentabili(come non ricordarsi di Lavitola); il tempo perso,malgrado l’ampia maggioranza, dal parlamentodei “designati”, a fare leggi e leggine ad perso-nam senza far niente per riformare la Giustizia ele Istituzioni (il “suo” cavallo di battaglia); infine,il disastro economico che ha portato l’Italia sulbaratro, dal quale, forse, potremmo uscire,soprattutto grazie ai sacrifici dei più poveri! Oggi,tutti possiamo dire di conoscere meglio il perso-

    naggio: le sue “manie”, i suoi “vizi”, lo “sfregio”della dignità delle istituzioni e l’uso spregiudicatodelle stesse per soddisfare bisogni ed esigenzepersonali, indicibili! Tutti, anche quei cattolici, che in passatohanno volto lo sguardo altrove o che sisono lasciati incantare dalla promessa didifendere i cosiddetti valori non negoziabi-li. Persino quelli che hanno barattato picco-li benefici in cambio del silenzio sullo scem-pio etico delle Istituzioni!Certo, potrebbe essere il tempo propizio ad ungrande coinvolgimento dei cattolici italiani nellavita politica: per evitare che altre culture ed altrevisioni della società possano prevalere. Ma itempi sono assolutamente stretti e le proposte,in campo, appaiono non tempestive né convin-centi, anzi!Chi si fiderebbe di quella partitocrazia cen-trista che è l’erede più brutta della peggio-re D.C.? E poi, possiamo illuderci che le siglee gli uomini che si propongono, in affianca-mento, possano rappresentare gli ideali, ilcuore ed il pensiero del cattolicesimodemocratico? Purtroppo, abbiamo esempi molto vicini a noiche ci convincono del contrario! A meno che, nelle ultime ore, qualcuno nonriesca a dimostrare che il rinnovamentoradicale può essere realizzato senza procla-marlo. A meno che qualcuno riesca a con-vincerci che il senso di responsabilità,l’amore per il bene di tutti, riesca a preva-lere sui piccoli interessi di parte, che le ideeed i valori possano trovare una rappresen-tanza adeguata in “volti” (ci piace usare untermine caro al Santo Padre) che siano testi-moni di verità e di giustizia e, soprattutto,che possano essere garanzia di quel “servi-zio” alla casa comune, al quale gli italianipotrebbero “invitarli” con rinnovata passio-ne ed immutata speranza!

    Torneranno i nani e le ballerine. Torneranno i fedelissimi, nei salotti tele-visivi, ad urlare invettive contro giudici e comunisti: tutti in gara a chi sidimostrerà più ostentatamente fedele; a chi la dirà più grossa

    MicheleCriscuoli

    gli  indifferenti

    “L’evoluzione della derma-tologia e della dermochi-rurgia. Diagnosi e terapia” èstato il tema di un interessanteCongresso (il primo) su diun’importante branca della

    Medicina, quella della Dermatologia, che si èsvolto nell’Aula Magna della Città Ospedaliera“San Giuseppe Moscati” di Avellino. I lavori,che si sono svolti nei giorni 30 novembre eprimo dicembre scorsi, suddivisi in tre sessio-ni, hanno visto la partecipazione di circa cen-tocinquanta iscritti all’evento. E’ stato questoun appuntamento di un enorme spessorescientifico, i cui partecipanti hanno offerto unnotevole contributo, mettendo in evidenza imali che emergono da questo settore dellaMedicina.I temi trattati nelle tre sessioni sono stati“Terapie per la psoriasi” (moderatori: dottoriDomenico Giorgiano e Maria Antonietta Belli);“Attualità in dermatologia” (moderatori:dotto-ri Raffaele Mozzillo e Francesco Cusano); “Itumori della pelle diagnosi e terapia” (mode-ratori: dottori Felice Rotondi Aufiero,Giuseppe Volpe e Francesco Canello).Si sono alternati alla tribuna notevoli studiosiin questo settore, i quali hanno messo in evi-denza che “la Dermatologia è la specializza-

    zione della Medicina, che più diogni altra richiede competenze siacliniche che chirurgiche e che fa daponte tra diversi ambiti di studio”.Lo scopo è quello di accogliere estudiare il paziente, curandolo edoffrendogli gli strumenti necessarialla diagnosi precoce, sia in campotumorale che delle malattie inter-nistiche, di cui la pelle spesso è“spia”.I partecipanti al Congresso hannodato un enorme contributo di studisui seguenti argomenti: Psoriasi,Dermatologia allergologica e pro-

    fessionale, Dermatologia oncologica. Pressol’U.O. di Dermatologia esiste un centro di rife-rimento regionale. Infatti, in Irpinia nell’annoin corso si è registrato circa un 25 per centodi casi clinici.Molti sono stati i temi trattati dai vari relatori:Fabio Ayala, Nicola Balato, GianfrancoCimmino, Giovanna Galdo, Maria AntoniettaBelli, Francesco Cusano, Vincenzo Ruocco,Felice Rotondi Aufiero, Giuseppe Volpe, NicolaMozzillo, Guido Cubiciotti, MassimilianoScalvenzi, Giovanni Di Sarno e Lucio Tirone.Nei loro interventi, infatti, sono stati presenta-ti numerosi casi clinici, alcuni dei quali ancherari, sottolineando, soprattutto, l’importanzadella terapia chirurgica “come elettiva nei trat-tamenti di tumori maligni”. Essi hanno, inol-tre, fatto presente che è molto importante laprevenzione. Il tumore della pelle oggi più dif-fuso è il melanoma, il quale ha un’incidenzadel 23 per cento ogni centomila persone. InIrpinia, nel corso di quest’anno, si sono verifi-cati una trentina di casi.Tirando le somme di questo Congresso, sipuò dire che è stato affermato di gestire almeglio le risorse a disposizione, per ottenereottimi risultati.

    Alfonso d’Andrea

    avellino - congresso sulla dermatologia

    avellino città legata alla tradizioni natalizie: natale è piùpopolare di Silvestro e capodanno. e per l’epifania,

    diffusissimo carbone ma pochi dolci e Zuccheri.

    Una ricerca sui database degli elenchi telefonici PagineBianche di Seat PG Italiaracconta tradizioni e abitudini legate al Natale, da un punto di vista un po’particolare: attraverso i cognomi più diffusi nella provincia di Avellino e nellaPenisola Torino, 10 dicembre 2012 – Le festività natalizie degli abitanti di Avellino? Le rac-conta il database degli elenchi telefonici PagineBianche di Seat PG Italia: Natale èpiù popolare di Silvestro e Capodanno (cognomi rispettivamente di 83, 44 e 5Avellinesi), presentando una provincia legata alla tradizione natalizia più che afesteggiamenti folli per il nuovo anno. Gli Avellinesi, però, non si godono troppo nemmeno la festa del’Epifania con la tra-dizione della Vecchia (21) in arrivo tra il 5 e 6 gennaio, visto che il primato spet-ta ai tantissimi Carbone (176), molto più numerosi di Zucchero e Dolci (quasi nes-suno). Gli elenchi telefonici PagineBianche e gli altri volumi Seat PG Italia rappresentanouno specchio degli italiani e di ogni provincia d’Italia, e l’analisi sui volumi di que-st’anno confermano quanto le tradizioni popolari e religiose siano presenti nel tes-suto sociale e culturale napoletano e italiano, attraverso i cognomi dei cittadini.“Da oltre 80 anni i prodotti Seat PG “fotografano” la realtà di ogni località d’Italia”,ha commentato Francesco Lancellotti, Direttore Vendite Area Centro Sud di Seat PGItalia, “e ci forniscono spunti e materiale per documentare l’evoluzione di culturae abitudini a Napoli e in tutta Italia; per questo motivo, in occasione del Natale,abbiamo voluto fare gli auguri a tutti gli avellinesi e agli italiani attraverso una spi-ritosa ricerca che svela quanto le festività natalizie facciano ancora parte della vitaquotidiana, sebbene rovesciando le più famose tradizioni napoletane”Tra gli altri cognomi legati al Natale, pochi i simboli natalizi: solo qualche Stella(10) e Abete (2).Anche In Italia, per quanto riguarda le festività natalizie, vince la tradizione:Natale (2.822) batte Silvestro (1.126) e Capodanno (128). E per l’Epifania,però, Carbone (5.604) è sempre di gran lunga più diffuso di Dolci (834) eZucchero (57), con buona pace di tutti i Bambini (346) italiani.Re e Magi insieme contano 3.265 persone, Stella è il cognome di 3.705 cittadi-ni, e c’è spazio anche per i regali e giochi dei bambini, con Doni e Balocco cheappartengono rispettivamente a 415 e 310 italiani.

  • 6 15 dicembre 2012 il ponteil ponteFisco

    VIA LIBERA DEFINITIVO DEL PARLAMENTO ALLA NUOVA NORMATIVA

    ““AA TTUU PPEERR TTUU CCOONN IILL FFIISSCCOO”” a cura di Franco Iannaccone

    la riforma del condominio e’ legge: l’aBc delle noVita’

    Una riforma che arriva dopo 70 anni: staper essere pubblicata, infatti, sullaGazzetta Ufficiale la legge che modifica ladisciplina “ del condominio negli edifici” chefino ad ora è stata disciplinata dal codice civi-le del 1942. Alcune norme sono rimaste inva-riate, mentre altre, quelle attinenti la convi-venza e le esigenze di uno stabile, si sonocompletamente trasformate.La nuova legge, che entrerà in vigore dopo 6mesi dalla pubblicazione (quindi presumibil-mente verso la metà del 2013), andrà ad inci-dere sulla vita quotidiana di 30 milioni di italia-ni che vivono in edifici condominiali.Qui di seguito si riassumono, in ordine alfabe-tico, le novità salienti della nuova legge.

    ACCESSO AGLI ATTI. Sancito il diritto dei sin-goli condomini di accedere ai documenti delcondominio e ottenerne copia.AMMINISTRATORE. Nomina obbligatoriaquando i condomini sono più di otto. Possessodi polizza di R.C. professionale su richiesta del-l’assemblea. Passaggio di consegne senza ulte-riore compenso. Rinnovo tacito dell’incaricoannuale, salvo delibera di revoca. Specificaanalitica delle competenze all’atto della nominao rinnovo, pena la nullità dell’incarico. Nominadi amministratore anche per i casi di ediliziapopolare ed economica e residenziale pubblica.Obbligo per l’amministratore di adempiere agliobblighi fiscali del condominio. Redazione delrendiconto entro 180 giorni. Possesso di requi-siti morali pena la revoca: assenza di preceden-ti reati contro il patrimonio, non deve esserestato sottoposto a misure di prevenzione e nondeve risultare protestato. Possesso di requisitiprofessionali: diploma di scuola media disecondo grado e corso di formazione e aggior-namento professionale. ANIMALI. I regolamenti di condominio nonpossono vietare la detenzione degli animalidomestici. Al riguardo va comunque precisatoche la Commissione Giustizia, con appositoordine del giorno, ha rilevato come il divieto inparola non riguarda i regolamenti cosiddetticontrattuali che sono approvati da tutti i condo-mini con l'adesione al regolamento formulatodal costruttore prima della costituzione del con-dominio, ovvero con una deliberazione assem-bleare unanime, perché la disposizione è collo-cata all'interno dell'articolo che disciplina ilregolamento condominiale. Tale formula dicompromesso è di fondamentale importanzaperché consente da un lato di rispettare la sen-sibilità degli amanti degli animali, e dall'altro, incoerenza con i principi di autonomia contrattua-le (articolo 1322 del codice civile), consente aicondomini di deliberare all'unanimità limitazio-ni ai diritti dominicali loro spettanti avuto riguar-do allo stato dei luoghi. Per quanto riguarda l'ef-ficacia nei confronti dei terzi, occorre ricordareche il carattere reale delle limitazioni convenzio-nali della proprietà nel condominio determina laloro opponibilità agli acquirenti a titolo partico-lare delle unità immobiliari, purché tali limita-zioni risultino trascritte presso la Conservatoriadei registri immobiliari a norma dell'articolo2643 del codice civile e ciò si verifica quando siatrascritto il regolamento, ovvero quando siatrascritto l'atto di acquisto che indichi, con pre-cisione, i vincoli a cui è sottoposto il bene ogget-to della compravendita. In assenza di trascrizio-ne, i vincoli saranno opponibili solo quando l'ac-quirente li abbia espressamente accettati.ANTENNE. Riconosciuto il diritto del singolocondomino alla ricezione radiotelevisiva conimpianti individuali.AVVISO DI CONVOCAZIONE. Invio tramiteraccomandata, PEC, fax o consegna a mano.Annullabilità della delibera entro 30 gg. peromessa, tardiva o incompleta convocazione.CONSIGLIO DEI CONDOMINIO. Possibilitàdi nomina del consiglio di condominio di 3membri (se edificio con più di 11 unità immo-biliari).CONTABILITÀ. Obbligo di rendiconto di bilan-cio con redazione dello stato patrimoniale delcondominio e relazione accompagnatoria.Conservazione decennale della documentazio-ne e la possibilità di nominare un revisore.Conto Corrente Condominiale. Tutti i flussifinanziari del condominio (sia in entrata che inuscita) devono obbligatoriamente transitareattraverso un apposito c/c intestato al condo-minio.DELEGA. Obbligo della forma scritta.

    Limitazione di delega: in caso di più di 20 con-domini il delegato non può rappresentare più di1/5 dei condomini e 1/5 del valore. Divieto didelega all’amministratore. In caso di super-condomini, all’assemblea dei condomini par-tecipa un delegato per edificio quando perogni condominio autonomo abbia più di 60partecipanti.DESTINAZIONE D’USO PARTI COMUNI.Il nuovo art. 1117-ter prevede il cambio delladestinazione d’uso delle parti comuni con il votodei 4/5 dei partecipanti e 4/5 del valore, il tuttocon un nuovo e preciso iter di convocazioneassembleare.DISTACCO DALL’IMPIANTO CENTRALIZ-ZATO. Il condomino può rinunciare all'utilizzodell'impianto centralizzato di riscaldamento o dicondizionamento, se dal suo distacco non deri-vano notevoli squilibri di funzionamento oaggravi di spesa per gli altri condomini. In talcaso il rinunziante resta tenuto a concorrere alpagamento delle sole spese per la manutenzio-ne straordinaria dell'impianto e per la sua con-servazione e messa a norma.IMPIANTI DI ENERGIA DA FONTI RINNO-VABILI ESCLUSIVI. Possibilità di installareimpianti di energia da fonti rinnovabili ad usoesclusivo su lastrici e tetti comuni con attività disolo controllo da parte dell’assemblea ma senzaautorizzazione.INNOVAZIONI. Il quorum deliberativo èridotto alla maggioranza degli intervenuti + ½del valore per innovazioni di particolare interes-se sociale: sicurezza, salubrità, barriere archi-tettoniche, contenimento energetico, impiantienergie rinnovabili, parcheggi, impianti di rice-zione radiotelevisivi e telematici centralizzati.Nuovo l’iter di convocazione specifico. Per leinnovazioni ordinarie è richiesto il voto dellamaggioranza degli intervenuti per almeno 2/3del valore.LAVORI SU PARTI ESCLUSIVE. Prevista lapreventiva comunicazione all’amministratoreper interventi su parti di proprietà o uso indivi-duale.MEDIAZIONE. Disciplinato il rito della media-conciliazione in materia di condominio, conrelativi obblighi dell’amministratore.MOROSITÀ E DECRETO INGIUNTIVO.Obbligo per l’amministratore di attivarsi per ildecreto ingiuntivo entro sei mesi dal rendicon-to da cui risulta la morosità, salvo dispensaassembleare.PARTI COMUNI. Il nuovo art. 1117 c.c. anno-vera tra le parti comuni anche gli impianti diricezione radiotelevisivi, di flussi telematici e isottotetti con caratteristiche strutturali e funzio-nali comuni. Previsto il concetto di multiproprie-tà con godimento periodico. Perché un bene

    utile a tutti i condomini non sia da ritenersiparte comune, occorre una espressa previsionecontraria da parte del titolo. La divisione delleparti comuni ai sensi dell’art. 1119 cc può avve-nire solo con il consenso unanime di tutti i par-tecipanti al condominio. Per soddisfare esigen-ze di interesse condominiale, l’assemblea conun numero di voti pari all’80% dei partecipantial condominio e pari all’80% del valore dei mil-lesimi, può modificare la destinazione d’usodelle parti comuni.QUORUM COSTITUTIVO. Abbassato il quo-rum costitutivo di prima convocazione allamaggioranza dei partecipanti (50% + 1) e 2/3del valore. Fissato chiaramente il quorum costi-tutivo in seconda seduta in 1/3 del valore del-l’edificio e 1/3 dei partecipanti. QUORUM DELIBERATIVO GENERICO PERSECONDA CONVOCAZIONE. Maggioranzadegli intervenuti per almeno 1/3 del valore.REGISTRI. Obbligo di tenuta dei registri del-l’anagrafe condominiale, dei verbali, di nominadell’amministratore e di contabilità.SANZIONI PREVISTE DAL REGOLAMEN-TO. Le violazioni al regolamento condominialeverranno sanzionate con multe da 200 fino a800 euro in caso di recidiva.SITO WEB CONDOMINIALE. Attivazione di

    sito web condominiale con esportazione dei daticontabili e dei verbali, su richiesta dell’assem-blea.SCALE E ASCENSORE. Sono equiparati nel cri-terio di ripartizione delle spese.SOLIDARIETÀ DEI CONDOMINI NELLESPESE. Vincolo di solidarietà dei condominiverso i terzi, sussidiario rispetto alla preventivaescussione dei morosi. Comunicazione deimorosi ai fornitori creditori. Obbligo di solidarie-tà nelle spese tra nudo proprietario e usufrut-tuario.SUPERCONDOMINIO. Il nuovo art. 1117-bisprevede l’applicabilità della legge al supercon-dominio.TABELLE MILLESIMALI. Rettifica o modificadelle tabelle all’unanimità. Modifica o rettificamaggioranza nei casi di errore, alterazione perpiù di 1/5 anche di una sola u.i. per innovazio-ni o sopraelevazioni con spese a carico di chi hadato luogo alla variazione. In caso di revisionegiudiziaria non è previsto il litisconsorzio neces-sario. Estesi gli stessi principi anche alle tabelleconvenzionali.VIDEOSORVEGLIANZA. L’installazione diimpianti di videosorveglianza sulle parti comu-ni è approvata con la maggioranza degli inter-venuti e 1/2 del valore.

    il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

    Proprietà Diocesi di Avellino

    fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

    Editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.”

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    Mario Barbarisi

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  • 715 dicembre 2012il ponteil ponte Vangelo

    Il Vangelo diquesta TerzaDomenica diAvvento si aprecon un interroga-tivo delle folle:“Cosa dobbiamofare?”. Mi auguroche non siano le

    previsioni Maya ad indurci in que-sta riflessione, ma, di certo, que-sto presente così teso e cosìincerto, che è calato sulla nostraumanità, ci pone molti dubbi emolti interrogativi. Noi, che cidiciamo di Cristo, dovremmoessere in grado, però, di trasfor-mare questi interrogativi indomande di speranza. Nei verset-ti precedenti (cfr. Lc 3,7-9),Giovanni il Battista, nell’offrire ilBattesimo a quanti glielo chiede-vano, invitava le folle a non con-siderare il Battesimo stesso comeun rito magico per scampareall’ira divina. Invitava piuttosto, aportare in sé i frutti della conver-sione, visibile sia nelle azioni chenegli atteggiamenti. è singolare il

    fatto che, dinanzi ad una simileaffermazione, la domanda “Cosadobbiamo fare?” sia rivolta aGiovanni, oltre che dalla folla ano-nima, dai pubblicani e dai soldati,categorie sociali necessarie, mascomode. Necessarie perchéqueste ultime due figure eranonecessarie per garantire l’ordinepubblico, ma rappresentavanoanche standard di peccatori. Ma,altrettanto sbalorditiva, è la rispo-sta di Giovanni che non chiedeloro di abbandonare il loro lavoro,che, tout court, li stabilisce comepubblici peccatori. Il Battista, checosì preannuncia i capisaldi delVangelo di Luca (cfr. 12,13ss.), faben comprendere come la condi-zione di peccato sia legata non aduna condizione sociale, ma ilmodo in cui si sta in quella condi-zione. è la stessa indicazione chetroveremo, più tardi, nella letteraa Diogneto, scritta nella secondametà del II secolo, da un autorecristiano anonimo: “L'anima èracchiusa nel corpo, ma essasostiene il corpo; anche i cristiani

    sono nel mondo come in una pri-gione, ma essi sostengono ilmondo”. La capacità che dovrem-mo maturare noi cristiani è quel-la di non rifuggire da ruoli scomo-di, ma dare ad essi una forma eduna sostanza diversa. Il problemanon è additare questa o quellacosa come demoniaca, ma cerca-re in me ciò che da Dio mi allon-tana. Ecco questa è la prima pre-ziosa indicazione offerta dalBattista, per esaltare non la pro-pria persona, ma per preparare lavenuta del Cristo. Egli annuncia,infatti, l’albergare dello SpiritoSanto sulla Terra, nella persona diGesù; e, mentre annuncia Coluiche viene, accredita anche il Suoinsegnamento. Esso, infatti, invi-tando a portare frutti di conver-sione, prepara l’incontro con ilCristo che, da sapiente contadino,raccoglie i frutti, custodendoli conbenevolenza, e brucia ciò che nonserve più, anche i rami che nonhanno portato frutto.

    «non maltrattatE E non EstorCEtE niEntE a nEssUno; aCContEntatEVi dEllE VostrE paghE» (lUCa 3,10-18)

    la liturgia della parola: iii domenica di avvento

    E noi ChE Cosa doBBiamo farE?

    dal VangElo sECondo lUCa (3,10-18)

    in qUEl tEmpo, lE follE intErrogaVano gioVanni, diCEndo: «ChE Cosa doBBiamofarE?». rispondEVa loro: «Chi ha dUE tUniChE, nE dia a Chi non nE ha, E Chi hada mangiarE, faCCia altrEttanto».VEnnEro anChE dEi pUBBliCani a farsi BattEzzarE E gli ChiEsEro: «maEstro, ChECosa doBBiamo farE?». Ed Egli dissE loro: «non EsigEtE nUlla di più di qUantoVi è stato fissato».lo intErrogaVano anChE alCUni soldati: «E noi, ChE Cosa doBBiamo farE?».risposE loro: «non maltrattatE E non EstorCEtE niEntE a nEssUno; aCContEn-tatEVi dEllE VostrE paghE».poiChé il popolo Era in attEsa E tUtti, rigUardo a gioVanni, si domandaVanoin CUor loro sE non fossE lUi il Cristo, gioVanni risposE a tUtti diCEndo: «ioVi BattEzzo Con aCqUa; ma ViEnE ColUi ChE è più fortE di mE, a CUi non sonodEgno di slEgarE i laCCi dEi sandali. Egli Vi BattEzzErà in spirito santo EfUoCo. tiEnE in mano la pala pEr pUlirE la sUa aia E pEr raCCogliErE il frUmEn-to nEl sUo granaio; ma BrUCErà la paglia Con Un fUoCo inEstingUiBilE».Con moltE altrE Esortazioni gioVanni EVangElizzaVa il popolo.

    Stefania De Vito

    Il Segretario di Stato Americano Hillary Clinton, lo scorso giugno ha consegnato un riconoscimento(Trafficking in persons report 2012) ad una suora comboniana eritrea che in Israele si è distinta perl’impegno contro lo sfruttamento degli esseri umani. “La sua perseveranza e la sua dedizione nell’ascol-to hanno reso possibile a molte vittime l’aprirsi e il raccontare le loro esperienze di tortura, violenza elavoro forzato”, si legge nella motivazione del riconoscimento che suor Aziza ha ricevuto dagli StatiUniti d’America. Ma qual’è l’animazione missionaria di questa suora comboniana eritrea per meritareun premio così importante? La suora, insieme ai medici per i diritti umani (è un’associazione israelia-na che garantisce l’assistenza sanitaria a chi per lo Stato non ne ha diritto) è il punto di riferimento peri profughi che arrivano in Israele attraverso l’inferno del deserto del Sinai. Questa suora conosce levarie lingue eritree, etiopiche e sudanesi che le permettono di poter comunicare con chiunque giunge

    da lei dopo essersi messi in cammino dai loro Paesi di origine. E’ la speranza di costruirsi un futuro migliore, senza curar-si del fatto che lungo la strada possono incappare nelle grinfie di gente senza scrupoli che chiedono ai loro familiari ingen-ti somme di denaro per far continuare loro il viaggio. Durante la prigionia, queste persone subiscono ogni genere di vio-lenza. Le donne, sono le persone più a rischio di subire violenze, hanno inciso sulla fronte un tatuaggio indelebile – ilsayala – realizzato da alcune popolazioni originarie del Corno d’Africa. Generalmente viene eseguita in età infantile perdistinguere l’appartenenza alle varie tribù o per raffigurare simboli religiosi e anche suor Aziza che come abbiamo dettoè di origine eritrea, ha uno di questi tatuaggi sulla fronte, é per questo che forse riesce ad avvicinare le donne africanee a farle aprire al dialogo e alla comprensione reciproca. Sono veramente tantissimi i racconti che porta nel cuore e adognuno di essi corrisponde un nome, una storia, un volto, che fa rabbrividire chi ascolta. Ha raccolto decine di intervi-ste e ha redatto un rapporto che è servito a far conoscere al mondo intero la dura piaga della tratta dal Corno d’Africaattraverso l’Egitto. Storie terribili, che lei non avrebbe mai voluto sentire e raccontare e che oggi la impegnano in ognimomento della giornata sia con la preghiera quotidiana, sia con lo sforzo umano del suo operato “perché, come dice lei,queste persone hanno deciso di raccontare ciò che hanno subito per rompere il loro pesante silenzio e ci chiedono di darevoce al loro grido”.

    Solidarietà SenZa confini

    “ Ai mArgini dEL dEsErto”

    PasqualeDe Feo

  • 8 15 dicembre 2012 il ponteil ponteMedicina

    medicina e Salute a cura di gianpaolo palumbo

    la lotta al melanoma

    Sembra strano ma uno dei tumori più “catti-vi” che si conoscano: il melanoma, ha ori-gini dai melanociti delle mucose e della cute. Imelanociti sono quelle cellule che producono lamelatonina, considerata la protezione naturaledella pelle dalle radiazioni ultraviolette, leggiraggi del sole. Nonostante quello che si possapensare, i melanociti sono uguali per numeronella razza bianca ed in quella negra, in que-st’ultima, infatti, la differenza la gioca la mag-giore attività nel formare la melatonina e noncerto la loro consistenza numerica.Il melanoma non colpisce di solito i giovanissi-mi o i giovani, ma la fascia di età compresa trai trent’anni ed i sessanta con appartenenza allaclasse sociale medio-alta. Negli ultimi dieci anniil numero dei casi nel mondo si è raddoppiatofino a raggiungere la ragguardevole cifra di

    100.000 nuovi casi all’anno, continuando a col-pire di preferenza i soggetti di ceppo europeo.Gli scandinavi, individui chiari di pelle, sono abasso rischio di malattia.Nel nostro Paese la somma tra decessi e nuovediagnosi è sui settemila nuovi casi l’anno, di cui4.000 uomini. Due città Trieste e Genova, edue regioni (Veneto e Emilia Romagna) hannouna mortalità per melanoma cutaneo quasi aldoppio rispetto, per esempio, alle regionidell’Italia meridionale.Il melonoma non è solo della pelle, ma ha sedidovunque ci siano dei melanociti: negli occhi,nelle meningi, nelle orecchie, ecc.. Tutti i mela-nomi (cutanei e non) si sviluppano per tappesuccessive attraverso vari stadi di progressio-ne. La maggiore incidenza per sede anatomicaè il tronco e quella minima la testa con il collo.

    Nel sesso femminile i più numerosi sono allegambe.Da qualche tempo la lotta al melanoma passaattraverso il profilo immunitario del paziente,grazie ad un esame: l’immunoscore, che è ingrado di farci comprendere se i pazienti rispon-deranno all’immunoterapia, selezionandoli conlargo anticipo. Questa ricerca sullo stato immu-nitario degli ammalati è stata messa a puntodall’Istituto per la Salute e la Ricerca Medica diParigi, ma il secondo centro al mondo per l’im-munoscore è l’Istituto Pascale di Napoli. Nellacittà partenopea si è tenuta la settimana scor-sa una convention con 200 immunologi di famamondiale per discutere di questa straordinariapietra miliare nella lotta alla potenza del mela-noma. Cosa fa l’immunoscore? Facilita la prognosi e

    valuta il livello di infiltrazione delle celluleimmunitarie nel tumore come nuovi biomarca-tori. Uno score alto, un punteggio alto ci per-mette di capire se l’immunoterapia in un deter-minato paziente funzionerà. Ovviamente l’im-munoscore non è stato messo a punto solo peril melanoma ma in tutti quei tumori in cui il trat-tamento prevede la terapia immunitaria.Secondo Tonino Pedicini, il Direttore Generaledel Pascale, oncologo del “Moscati” di Avellinoprestato al management sanitario, nell’illustra-re le sedici sperimentazioni cliniche dei suoiricercatori per il trattamento del melanoma, haposto l’accento su come l’analisi “bioinformati-ca dei dati consente di stabilire una correlazio-ne tra il possibile decorso clinico dell’ammalatoe numerosi bio-marcatori”.L’altro fronte da esaminare e da approfondire èquello della combinazione delle varie terapieper rendere il melanoma una malattia cronica,con cui il paziente sia in grado di convivere pertutta la vita, come è avvenuto in passato perl’immunodeficienza acquisita e per la tuberco-losi. Oramai il successo della lotta contro il can-cro è quella di somministrare la terapia giustaal paziente giusto. Il melanoma rimane unostacolo comunque duro da superare perché lasua comprensione, nel senso della biologiaimmunitaria, non è totale. Bisogna però direche da qualche tempo a questa parte sono statiregistrati importanti progressi in tal senso. Sista elaborando anche un vaccino terapeuticoche è il capostipite di una terapia sperimentaleche dovrà proporre a breve vaccini contro gliantigeni tumorali.Abbiamo visto come la lotta al melanomapassa per l’habitus immunitario dell’individuo(leggi immunoscore) e per l’utilizzo di farmaciimmunomodulatori che agiscono contro bersa-gli precisi per favorire la risposta immune,migliorando la sopravvivenza dei pazienti. Maancora una volta, come sempre quando si trat-ta di neoplasie, la vittoria sul male avvienequando si riesce a porre una diagnosi precoce.

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  • 915 dicembre 2012il ponteil ponte

  • 10 15 dicembre 2012 il ponteil ponte

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  • 1115 dicembre 2012il ponteil ponte

    i 190 giornali della fiSc - l'opinione del territorio -

    Attualità politica. "Guardare al bene delPaese". è l'appello che accomuna molti edito-riali dedicati all'attualità politica nazionale. "Daqui alle prossime elezioni - scrive PinoMalandrino, direttore della Vita Diocesana(Noto) - le forze politiche dovranno compiereuna serie di atti che vanno dal rinnovamentodella classe dirigente alla stesura di un'agendadelle cose da fare". Intanto, a oggi, pare salta-ta ogni ipotesi di riforma della legge elettorale.Per questo, Guglielmo Frezza, direttoredella Difesa del Popolo (Padova), auspica"un sussulto di responsabilità collettiva, checonsenta un percorso rapido di approvazione diuna legge migliore. Altrimenti, rimane comun-que una strada che ciascun partito, di sua ini-ziativa, può decidere di percorrere: indire pri-marie nel territorio per la scelta dei candidati ela loro posizione nelle liste bloccate". SecondoAdriano Bianchi, direttore della Voce delPopolo (Brescia), "senza il segnale dellariforma, c'è il rischio che l'area del non votoaumenti ancora di più, stabilendo il brutto risul-tato di un governo della minoranza. La nondecisione, poi, va a vantaggio delle forze piùdemagogiche e populiste che cresceranno".Vincenzo Rini, direttore della VitaCattolica (Cremona), ritorna sulle primariedel centrosinistra, vinte dal segretario del Pd,Pierluigi Bersani. "Nel momento stesso in cuil'attuale segretario è incoronato candidato pre-mier - dice Rini - viene chiamato a una sfidaancora più impegnativa: quella di dare vita aun nuovo inizio". Per Lauro Paoletto, diretto-re della Voce dei Berici (Vicenza), "unadelle sfide maggiori all'ordine del giorno dellaprossima legislatura, è quella della riformadello Stato sociale (…). La sfida, per molti versi,è inedita e per questo servono idee nuove,modelli innovativi da cercare e sperimentaresenza approcci ideologici. Tutto questo passaper un progetto politico complessivo e coeren-te che deve riuscire a tenere assieme l'esigen-za di equità (vera urgenza in Italia), la neces-sità di conti pubblici in equilibrio e l'urgenza diun sistema che alimenti una prospettiva di cre-scita". Luciano Sedioli, direttore delMomento (Forlì-Bertinoro), riflette sull'im-pegno dei cattolici in politica. "Per un cristiano- sottolinea Sedioli - non esiste la 'discesa incampo', ma la 'permanenza sul campo' e lagravità della situazione odierna non tollera dila-zioni o rinvii. Riprendiamo da subito la buonapratica della formazione e prepariamo i 'ragaz-zi di oggi' a occuparsi direttamente della pro-pria città". Vincenzo Tosello, direttore diNuova Scintilla (Chioggia), suggerisce di"far memoria delle radici": "Conoscere il passa-to e metterne a frutto le lezioni, riscoprirne ivalori fondanti che hanno segnato la nostrastoria e che connotano la nostra identità, nonimpedisce di prendere il volo e librarsi più inalto; come le radici profonde e vitali non impe-discono, anzi appunto permettono all'alberod'innalzare i suoi rami". Cammino (Siracusa)si rivolge ai Comuni, in sofferenza per i tagliprevisti dalle diverse manovre finanziarie dal2010 ad oggi, proponendo "attività di studio, diricerca e sviluppo di nuovi processi e servizi checontribuiscano, da un lato, a migliorare glistandard qualitativi per i cittadini e, dall'altrolato, a far crescere un capitale umano specia-lizzato nell'economia dei servizi". RobertoPensa, direttore della Vita Cattolica(Udine), parla della "perquisizione dellaGuardia di finanza, martedì 4 dicembre, inConsiglio regionale, su incarico della Corte deiConti che indaga sul corretto uso dei fondi adisposizione dei gruppi politici": "Qualunque sial'esito, l'iniziativa della magistratura contabileva accolta come una salutare verifica sullamoralità dell'uso dei soldi pubblici". Insieme(Ragusa) ribadisce l'urgenza di "far crescereuna classe dirigente all'altezza della città per-ché una città senza adeguata classe dirigentenon progredisce e si ripiega su se stessa". Di"locale" si occupa anche Stefano Fontana,direttore di Vita Nuova (Trieste), commen-tando l'annuale classifica del "Sole 24 Ore"sulle province italiane: Trieste risulta al quintoposto per qualità della vita. "Attenzione -avverte Fontana -. I dati possono essere il frut-to dell'onda lunga del passato, in cui però nonpossiamo incartarci. Meglio qualche dato meno

    rassicurante nell'immediato, ma espressivo diuna tensione positiva verso il domani".

    Crisi e società. La crisi e i suoi effetti continua-no a tenere banco sulle testate diocesane."L'attuale stato di difficoltà del Paese - diceBruno Cappato, direttore della Settimana(Adria-Rovigo) - ricade prima di tutto sullafamiglia che viene ad avere oggi meno risorsee, talvolta, deve affrontare traumi irrisolvibili.(…) Questa preoccupazione per la famigliadovrebbe essere una sollecitudine di tutti.Senza dire che, aiutando la famiglia, si aiuta lasocietà tutta e solo in questo modo si possonoaffrontare momenti difficili come quello chestiamo vivendo". Il Nuovo DiarioMessaggero (Imola) pubblica una nota deldirettore della Caritas diocesana, Luca Gabbi, ilquale parla dello stile con cui l'organismopastorale "si avvicina a chi, forse più di noi, sof-fre maggiormente" per la crisi. "Il nostro inter-vento - secondo Gabbi - o sarà responsabiliz-zante, o non sarà efficace. Siamo destinati avivere sempre più nell'emergenza e siamo invi-tati, così crediamo, a un grande realismo, alavorare insieme ad altri, a confrontarci e a nonfar diventare il nostro aiuto un surrogato d'in-terventi che necessariamente devono esseresempre più completi, efficaci e, forse, ancheselettivi". Bruno Cescon, direttore delPopolo (Concordia-Pordenone), si soffer-ma su "un grande imbroglio collettivo in spre-gio alla verità: l'evasione fiscale (…). è disone-sto continuare a nascondersi dietro Equitaliache sarebbe addirittura causa di suicidi.Perché, ad esempio, non si fa un controllo deitroppi che usufruiscono di esenzione dai ticketnella sanità ma possiedono larghi beni patri-moniali, magari intestati a figli e, comunque,sconosciuti alla denuncia dei redditi. Occorronole esenzioni per i meno abbienti, ma non vannocalcolate sulle denunce dei redditi troppo spes-so non veritiere. Realismo, verità, onestà sonocoscienza civile e morale. Il resto è disgrega-zione sociale fondata sul populismo mediatico,sulla furbizia". Concorda Pier GiovanniTrossero, direttore dell'Eco del Chisone(Pinerolo): "Non passa giorno che non sidebba leggere di continui episodi di corruzione,a tutti i livelli. Corruzione anche mascherata esolo raramente si sa di qualcuno che, alla fine‚ne paga i danni. Perché una cosa è scoprireipotesi di reato, altro è il recupero del maltoltoalla collettività". Per Amanzio Possenti,direttore del Popolo Cattolico (Treviglio),"il ripristino della legalità - a tutti i livelli, trapubblico e privato, tra privati e privati, fra per-sone e rapporti sociali - deve orientarsi princi-palmente verso le regole, senza mai minarne ilvalore. Di esse il Paese Italia ha bisogno estre-mo". Marino Cesaroni, direttore diPresenza (Ancona-Osimo), chiede di non"esasperare" situazioni che potrebbero "ali-mentare ipotetiche tensioni sociali ingovernabi-li", ma di "azionare la solidarietà". Per questo,nota Francesco Zanotti, direttore delCorriere Cesenate (Cesena-Sarsina),"abbiamo bisogno di recuperare la dimensionedella comunità nella quale si vive e si speri-

    menta la condivisione. Davanti alla primagenerazione incredula, si avverte la necessitàdi globalizzare l'umano. Questa è la vera sfida:in un mondo in cui l'uomo si sente spessoabbandonato, possiamo portare il messaggiodella speranza cristiana, l'unica che non deludemai".

    Scuole paritarie e Irc. Al centro degli edito-riali anche la situazione delle scuole paritarie, ingrave difficoltà per le norme relative al paga-mento dell'Imu. L'Ora del Salento (Lecce)ricorda che "sono passati quasi 13 anni daquando il Parlamento italiano approvò la leggesulla parità scolastica. Negli anni il budget dellevarie Finanziarie è sempre stato via via quan-titativamente decurtato. Non è mai accadutoche queste risorse tolte alla scuola pubblicaparitaria siano state investite per la scuola sta-tale che pure, a onor del vero, non gode dibuona salute. Ma non certo a causa delle 8mila scuole paritarie d'Italia. Anzi… Se non cifossero sarebbero guai seri". CorradoAvagnina, direttore dell'UnioneMonregalese (Mondovì) e della Fedeltà(Fossano), si sofferma invece sull'insegna-mento della religione cattolica (Irc) a scuola."Giova forse ribadire - afferma Avagnina - ladifferenza sostanziale dell'Irc rispetto alla cate-chesi o all'esperienza che si fa in parrocchia oin un gruppo o in un movimento. Sonomomenti e percorsi diversi. Tra i banchi e inclasse non si 'educa' alla fede (ovvio che chi lavive, anche lì dovrebbe testimoniarla), ma sicondivide appunto uno 'spazio di ascolto' delleragioni profonde della vita (comuni a tutti) e siconosce ciò che è stata e ciò che è l'esperien-za cristiana dentro il passato e al presente, persapersi orientare su tratti non secondari dellarealtà in cui si è inseriti".

    Avvento-Natale e fine del mondo.Domenica 2 dicembre è iniziato l'Avvento,"tempo dell'attesa e della speranza", ricordanoi settimanali diocesani. La Cittadella(Mantova) invita a "ripensare la dimensionedell'attesa", "particolarmente difficile e lontanadalla sensibilità contemporanea". Per questo"occorre il coraggio di parole, gesti e testimo-nianze che segnino una qualche discontinuitàrispetto a questa linea di tendenza. Un corag-gio non facile, ma che potrebbe aprirci prospet-tive di grande respiro e di rinnovata freschez-za". La Vita Picena (Ascoli Piceno) eviden-zia che "la stagione dell'Avvento" si propone"come tempo del desiderio di Dio che viene, asuscitare nuovi interessi che non siano le solitecose della quotidianità sempre identica".Secondo Bonifacio Mariani, direttore delNuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto),"forse oggi dovremmo tornare al cuore delNatale, al Dio fatto uomo perché l'uomo possadiventare Dio, a quel neonato che ridesta inciascuno di noi l'immagine e la somiglianza conDio che niente e nessuno potrà mai cancella-re". La Guida (Cuneo) parla dell'importanzadel presepio, anche se "da qualche anno alcu-ni insegnanti non ne parlano più, né lo allesti-scono, perché offende la sensibilità dei musul-

    mani. Ottima l'attenzione di fondo, dialogo erispetto sono il sale della convivenza. Ma peri-colosa e sbagliata la strategia. Si vuol combat-tere un possibile male con un sicuro male".Sono e fanno "male" anche gli "assertori dellafine del mondo prevista per il 21 dicembre". Sene occupa Luigi Taliani, direttore diEmmaus (Macerata), per il quale "è umilian-te constatare come la nozione di fine delmondo sia stata sfruttata per incutere paura eapprensione, quando invece la fede annunciache l'apocalisse coincide con la liberazione e lanuova nascita dell'universo, aperto alla comu-nione piena con la Trinità". Al riguardo,Giordano Frosini, direttore della Vita(Pistoia), aggiunge che "il cristiano porta nelsuo animo un segreto che colora di gioia e disperanza perfino i giorni più oscuri della propriaesistenza. Già in possesso della salvezza, eglicammina con sicurezza verso il suo compi-mento finale, sospeso fra il 'già' e il 'non anco-ra': il già dell'inizio e il non ancora della fine".

    Attualità ecclesiale. Non manca, sui settima-nali, l'attualità ecclesiale. Sul Ticino (Pavia) ilvescovo, mons. Giovanni Giudici, riflettesull'attualità del patrono, san Siro, di cui il 9dicembre ricorre la memoria liturgica. "Perseguire San Siro nel nostro oggi - scrive ilvescovo - abbiamo invitato al solenne pontifi-cale una rappresentanza di fratelli e sorelle ter-remotati della diocesi di Mantova. Con loro pre-gheremo, a loro vogliamo dire la nostra prossi-mità. Nella stessa linea va la decisione d'istitui-re una 'Scuola di cittadinanza e partecipazio-ne': conoscere la società per essere appassio-nati alla giustizia e operatori di solidarietà. Eancora con la volontà di condividere il poco cheabbiamo con gli altri, nel prossimo futurovogliamo attuare un'iniziativa che ci consentadi realizzare un aiuto concreto per i giovani e ilavoratori del nostro territorio". Il CorriereEusebiano (Vercelli) fa sapere che "tutta lacomunità diocesana si prepara a festeggiare il25º anniversario di ordinazione episcopale dipadre Enrico Masseroni. Il momento culminan-te è rappresentato dalla solenne concelebrazio-ne eucaristica in cattedrale, domenica 9 dicem-bre, alle ore 16". Vincenzo Finocchio, diret-tore dell'Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), pubblica una recen-sione del nuovo libro di Benedetto XVI dedica-to all'infanzia di Gesù: "è la più bella strennanatalizia che un Papa avesse potuto pensareper i discepoli di Gesù!". Il Settimanale delladiocesi di Como dedica l'editoriale all'attualitàdel seminario di cui domenica viene celebratala Giornata diocesana. Sulla legge 40 e le deci-sioni della magistratura circa la "diagnosipreimpianto" è invece la riflessione delPortico (Cagliari). La Voce Alessandrina(Alessandria) rilancia "l'appello alla solidarie-tà" della Caritas diocesana per l'emergenzafreddo. "In modo particolare - si legge - l'invi-to è a offrire: indumenti pesanti come giacco-ni, scarpe, maglie ecc., guanti e cappelli; mate-riale per l'igiene; tempo e buona volontà".Davide Maloberti, direttore del NuovoGiornale (Piacenza-Bobbio), commenta idati di una ricerca dell'Istituto Toniolo su "qualiistituzioni ispirano fiducia ai giovani e qual è illoro rapporto, in particolare, con l'istituzioneChiesa e che tipo di religiosità vivono".Dall'indagine, riporta Maloberti, emerge che "lapercentuale tra i giovani di chi si dichiara catto-lico come appartenenza socioculturale si aggi-ra intorno al 60%, ma i praticanti tra gli adole-scenti viaggiano tra il 15 e il 20%. La Chiesa sabene che ciò che conta non è stare in vetta allegraduatorie del gradimento, ma che la cosa dicui non può fare a meno è incontrare le perso-ne. (…) Anche le statistiche fanno bene: dannoumiltà, tengono i piedi per terra e spingono aritrovare le ragioni di una presenza". ToscanaOggi (settimanale regionale) dedica il"primo piano" al 40° della legge sull'obiezionedi coscienza, proponendo la storia di FabrizioFabbrini, uno dei primi obiettori. Infine MarcoZeni, direttore di Vita Trentina (Trento), sisofferma sull'inizio dei lavori per il complessodenominato "Vigilianum", che "accoglierà lebiblioteche della Curia, dei due Seminari, mino-re e maggiore", "l'archivio di Curia e il patrimo-nio degli archivi parrocchiali".

    Gli editoriali delle testate cattolicheAttualità politica, crisi e società, Scuole paritarie e Irc, Avvento-Natale e fine del

    mondo, attualità ecclesiale… Sono alcuni degli argomenti di cui parlano gli editorialidei settimanali diocesani aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici)in uscita in questi giorni. Ne proponiamo una rassegna tra quelli giunti in redazione.

  • 12 15 dicembre 2012 il ponteil ponte

    Inutile piangere sul latte versato. Senza dubbio quest’anno l’Avellino ha get-tato al vento molti punti, facendosi rimontare più volte, soprattutto tra lemura amiche. Ma l’importante è che la squadra sia presente lì, nelle zone altedella classifica, ad una sola lunghezza dalla nuova, ennesima coppia di testaformata stavolta da Pisa e Latina (quest’ultima, però, ha un punto di penaliz-zazione).Come sottolineato più volte, quella di mister Rastelli non è una squadra ingrado di ammazzare il campionato, ma non lo sono neanche le altre. In ungirone così equilibrato, bastano due/tre vittorie di fila per rilanciare le proprieambizioni in ottica primo posto, e nella gara disputata ad Andria (forse lamiglior prestazione stagionale) gli irpini hanno dimostrato di potersela gioca-re fino alla fine.Ora ci aspettano gli ultimi due impegni del girone d’andata: prima ilCatanzaro – allenato da Ciccio Cozza – al “Partenio-Lombardi” e poi, venerdì21 dicembre in diretta televisiva, il big match in trasferta contro il Pisa(secondo gli esperti i toscani hanno il miglior centrocampo del girone B).Dopo andremo in vacanza, tutti tranne la dirigenza biancoverde che dovràessere brava a muoversi sul mercato intervenendo in ogni reparto per pun-tare, nel 2013, al salto in cadetteria.

    Antonio Iannaccone

    l’ultimo (doppio) SforZo

    Avellino - Calcio B a S K e t( A CURA DELLA REDAZIONE SPORTIVA)

    Nonostante il debutto degli ultimi arrivati,Hardy e Dean, domenica scorsa la SIDI-GAS Avellino è stata nuovamente sconfittasul parquet amico ad opera dell’Acea Romaper 94 a 79, dopo una gara giocata con moltoimpegno.Questa volta si sono messi contro anche gli arbitriche, con decisioni alquanto discutibili, hanno influi-to sulla sconfitta della Sidigas, se si tiene conto chel’ultimo quarto è stato disputato senza la presen-za di Richardson, Dean e Johnson, accomodatisianzitempo in panchina per l’accumularsi di fallifischiati a loro danno anche ingiustamente.Nonostante ciò la Sidigas resta in partita finoal 5° della quarta frazione di gioco portando-si sul punteggio di 74 a 76, per poi soccom-bere, come spesso capita, nel finale di gara.Da sottolineare, ancora una volta, la garamaiuscola offerta da Shakur che ha chiuso lagara con 21 punti realizzati e per il grandedinamismo messo in campo, ma questo nonbasta per colmare la mancanza di un atleta chepossa dare alla squadra quella organizzazione di

    gioco con una regia illuminata. Per fortuna che arriva la sosta del campionato di due settimane per fare spazio allo svolgimen-to dell’All Star Game, così la squadra potrà lavorare in tranquillità per qualche giorno in più epermettere, così, anche agli ultimi arrivati di integrarsi meglio negli schemi di gioco di coachTucci.Sul fronte di nuovi arrivi si da per certo il taglio di Ebi, che è stato deludente in questeultime gare, e l’arrivo, al suo posto, di HubaleK; non si conoscono, invece, le intenzionidella società sull’acquisto del play che si rende alquanto necessario a questa squadra.Ai tifosi non resta, come sempre, di sostenere la squadra e non far mancare quel calo-re e quell’incitamento che solo il pubblico irpino sa dare specialmente nelle situazionidifficili, con l’auspicio che si possa uscire al più presto da questo periodo negativo.

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  • 1315 dicembre 2012il ponteil ponte CulturaL’INIZIATIVA PROMOSSA DALLA PRO LOCO “GERARDO CUCCINIELLO” DI AVELLINO INCONTRA LA SCUOLA

    Anche quest’anno, in occasione del Natale, la festa dei bambini, dei nonni, dei poveri, delle famiglie, il quartiere di San Tommasoad Avellino si mobilita grazie all’iniziativa della Pro Loco “Gerardo Cucciniello” e il 15 e il 16 dicembre la Scuola apre le proprieporte al territorio. L’ Istituto Comprensivo di San Tommaso, diretto da Immacolata Gargiulo, con gli alunni della Scuoladell’Infanzia, della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di Primo grado e con tutto il corpo docente, parteciperà da prota-gonista con cori, concerti e iniziative di solidarietà.Gli alunni racconteranno le meravigliose attività che hanno realizzato nella loro scuola, sarà presente il gazebo “della solidarie-tà”, per la raccolta di generi necessari che verranno poi consegnati alla Caritas di Avellino; saranno vendute le stelle di Nataledell’AIL; ci sarà il Gazebo dedicato ai lavori natalizi che gli alunni, delle classi 4° e 5° di San Tommaso, Rione Mazzini e Bellizzihanno realizzato nei laboratori artistici organizzati a scuola sotto la guida dei loro docenti e dei docenti esperti della ScuolaSecondaria di Primo grado. Gli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia si diletteranno in canti e spettacoli natalizianche in lingua inglese. Gli alunni delle quinte classi, insieme al coro degli alunni della Scuola Secondaria di Primo grado, deli-zieranno il pubblico nella serata del 16 con un meraviglioso concerto di voci/strumento e con canzoni in tre lingue diverse (ita-liano – inglese - francese).

    Il 7 dicembre scorso l’artista irpino GiovanniMoschella è stato insignito del Premio allacarriera durante lo svolgimento del PremioInternazionale “Giacomo Leopardi” presso lafacoltà di Ingegneria di Aversa. La motivazio-ne lo spessore artistico-culturale che ha con-traddistinto il poeta irpino in anni di partecipa-zioni a manifestazioni letterarie sia nazionaliche internazionali. In queste occasioniMoschella era stato più volte premiato. Moltedelle sue poesie sono state tradotte in russo,inglese, romeno e portoghese. Oggi ricopre lacarica di Presidente Delegato per la Provinciadi Avellino dell’Accademia Internazionale GreciMarino del Verbano. Anche in campo pittoricoMoschella si era già distinto, vincendo il PremioMosè di Michelangelo del Dipartimento diScienze Materiali dell’Università di Lecce, per lasua elevata professionalità. Anche il teatro

    sembra interessare l’artista, che recentemente ha partecipato ad uno stage a Roma, dopo aversuperato la selezione, con il Maestro Lindsay Kemp e la direzione artistica di Rossella Izzo.Collabora attivamente con varie associazioni culturali, hanno parlato di lui illustri critici. Ha pub-blicato i volumi “I Riflessi dell’Anima, ”Editore Carello e “Oltre la Frontiera”, Scuderi Editrice.

    Eleonora Davide

    premio giacomo leopardi

    conferito all’irpino moScHella

    redaZione cultura, Sport e Spettacoli

    coordinatrice eleonora davide

    [email protected]

    “momenti magici nel mio Quartiere” iV ediZione

    AL TEATRO 99 POSTI “ STORIE DI TERRA, DI SUONI E DI RUMORI”

    Spettacolo pluripremiato al Festival Nazionale “Teatro XS”

    Presso il Teatro 99Posti di Torelli di Mercogliano,il Co.C.I.S. (Coordinamento delle CompagnieIrpine di Spettacolo) ha presentato il 14 dicembrelo spettacolo “Storie di terra, di suoni e di rumori”ovvero “ Lu strano suonno re compà Prisco ecompà Mostino” di Paolo Capozzo, con PaoloCapozzo e Maurizio Picariello per la regia di GianniDi Nardo. Seguiranno altre due messe in scena:sabato 15 dicembre alle ore 20.30 e domenica 16alle ore 18.00. La trama dello spettacolo è linearema al contempo intensa e ricca di spunti di rifles-sione esistenziale e storico-filosofica. Protagonistisono due ingenui compari che dopo secoli passa-ti in balia di vermi e ratti, spuntando come piantedalla terra dove erano stati sotterrati, tornano allaluce.Rinascono e si affacciano di nuovo alle speranze diuna vita migliore. Intraprendono così un viaggioche ripercorre tutto il XX secolo, nella speranza diun destino diverso da quello che il “fato” gli haimposto sinora. I due “candidi” eroi affrontano condisarmante ingenuità le devastanti tragedie dellamodernità. Vivono la Grande Guerra e laLiberazione, le lotte sociali sedate nel sangue e ilterremoto dell’’80 ed infine la crisi dei rifiuti del2003. Modestino e Prisco accettano con rassegna-

    zione ogni sconfitta nell’ingannevole illusione che basterà “morire e rinascere” per avere un desti-no diverso. Il tema della responsabilità delle azioni umane e quello della pungente questionemorale sono veicolati attraverso il filtro puro dei due protagonisti che attraversano l’ultimo secoloe mezzo leggeri ed essenziali come bambini, divertiti e complici; essi però consegnano il doveredi meditare ai loro spettatori.

    Grazia De Girolamo

    Sipario

    Il Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellinocontinua le celebrazioni del Quarantennaledalla fondazione con un evento dal titolo“Omaggi