#Ewin.ilpontenews.it/img/archivio/ott_05_2013.pdf · Invito tutti a partecipare alla celebrazione...

16
il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia AnnO XXXIX - n°. 27 - euro 0.50 Sabato 5 Ottobre 2013 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “Et veritas liberabit vos” Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino EDITOrIALE di Mario Barbarisi CATTOLICI E POLITICA: E’ L’OrA DEL COrAGGIO! L ’impegno dei cattolici in politica è una prio- rità necessaria e non più rinviabile, anche se le condizioni attuali, come ha affermato di recente il filosofo Giovanni Reale, sono simili ad “una traversata in mare molto mosso”. La politica ha bisogno di calarsi nei problemi reali, di tutti i giorni, a cominciare dalla man- canza di lavoro e proseguendo per una ridu- zione della pressione fiscale, facendo corrispondere servizi efficienti: Scuola, Sanità, Trasporti… è un modello già speri- mentato con successo in alcuni Paesi del nord Europa, perché allora non riproporlo in Italia? Ma la politica deve anche saper disegnare nuove prospettive, mirare a nuovi orizzonti. Occorre- rebbero dei “bravi politici”, non c’entra la fede professata, per queste ragioni non bisogna puntare alla ricostituzione tanto au- spicata di un partito cattolico. I tempi sono cambiati, è neces- sario affrontare le singole questioni, a partire dalle più complesse: è dal modo di impegnarsi e di prospettare le solu- zioni che si vede la persona e si comprende la cultura di riferi- mento. “Saremo giudicati dalle opere!”. A chi sostiene che oggi non ci sono le condizioni necessarie all’impegno rispondiamo dicendo che la lezione di Alcide De Gasperi è di grande attualità. De Gasperi lavorò alla costru- zione di una casa per i moderati durante il fascismo e per creare un partito che ha governato l’Italia per oltre mezzo secolo, a partire dal secondo dopoguerra, non aspettò la ca- duta di Benito Mussolini. La presenza di Berlusconi vista come un ostacolo è da intendersi, probabilmente, come un alibi a cui molti cattolici, nell’ultimo ventennio, si sono aggrappati. Secondo il filosofo Reale “probabilmente in questi anni ha fatto più comodo trovare un posto all’ombra del Berlusconismo piut- tosto che costruire una vera alternativa”. La Chiesa dei nostri giorni ha saputo dimostrare, grazie al gesto di Benedetto XVI, che è possibile costruire il rinnovamento e che il messaggio di fede e di speranza rappresenta e incarna l’elemento di autentica rivoluzione (pacifica) di cui ha bisogno la storia contemporanea. E’ probabilmente giunta l’ora del coraggio e dell’impegno, di ani- mare i “sopramobili” di cui parla Papa Francesco e di costruire la casa del bene comune. Le emergenze dei nostri giorni non possono più aspettare e gli uomini di buona volontà non possono restare a guardare un mutamento antropologico che sta con- ducendo la società alla deriva. Marco Aurelio si alzava al mat- tino dicendo a sé stesso: “Alzati per compiere il tuo mestiere di uomo”. Ogni cattolico, riconoscendo nella politica il più esigente servizio di carità (Beato Giovanni Paolo II), alzandosi al mat- tino dovrebbe ri-cercare il luogo dello stare insieme per costruire e praticare la “buona politica”. Non è semplice, ma per cambiare le cose l’unica strada è con- tribuire al cambiamento. Il fInanzIamento pubblIco aI partItI Alfonso Santoli POLITICA 5 speciale pag. 3 APPLICAZIOnE PIU’ SOFT DEL nUOvO rEDDITOMETrO Franco Iannaccone FISCO 4 IL CELLULArE FA AUMEnTArE LA PrESSIOnE Gianpaolo Palumbo MEDICInA 8 LA LITUrGIA DELLA PArOLA Angelo Sceppacerca vAnGELO 7 LA FAMIGLIA EDUCA ALLA vITA L’ITALIA vISTA DALLA CInA da Pechino - Michele Criscuoli E ’ uno strano Paese la Cina, dove Bo Xilai, un alto dirigente membro dell’Ufficio Politico del Partito Comunista Cinese, viene condannato al- l’ergastolo per corruzione, appropriazione inde- bita ed abuso di potere e nessuno protesta. In Italia, le cose vanno diversamente: un noto leader politico, viene condannato, a pochi anni, in via definitiva, per evasione fiscale ed i suoi amici riescono a mettere in ginocchio il Paese, riportandolo sull’orlo del disastro economico finanziario, pur di impedire che si dichiari la sua decadenza da senatore. pag. 5 “Prepariamoci a celebrare l’Ottobre Missionario” I l mese di ottobre è considerato, in tutti i Paesi, come il mese della missione univer- sale. La penultima domenica è chiamata Giornata Missionaria Mondiale e costituisce l’apice della festa della cattolicità e della soli- darietà universale (Beato Giovanni Paolo II, 1980). Don Tonino Bello, voce profetica del nostro tempo, aveva colto il senso di questo mese missionario: un tempo di riflessione sui temi della missione che incidono sulle scelte della vita di ogni giorno, sempre aperte alle esigenze della missione alle genti. Pasquale De Feo pag. 7 LA FESTA DELLA POLIZIA DI STATO L a celebrazione eucaristica che ha onorato la ricorrenza di San Mi- chele, protettore della Polizia di Stato, è stata per il nostro Vescovo Marino l’occasione per ricordare a tutti, a cominciare dai tutori dell’or- dine presenti numerosi nel Duomo di Avellino Eleonora Davide pag. 14

Transcript of #Ewin.ilpontenews.it/img/archivio/ott_05_2013.pdf · Invito tutti a partecipare alla celebrazione...

ilponteSettimanale Cattolico

dell’Irpinia

AnnO XXXIX - n°. 27 - euro 0.50Sabato 5 Ottobre 2013

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“Et veritas liberabit vos”

Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

EDITOrIALE di Mario Barbarisi

CATTOLICI E POLITICA: E’ L’OrA DEL COrAGGIO!

L’impegno dei cattolici in politica è una prio-rità necessaria e non più rinviabile, anche

se le condizioni attuali, come ha affermato direcente il filosofo Giovanni Reale, sono similiad “una traversata in mare molto mosso”.La politica ha bisogno di calarsi nei problemireali, di tutti i giorni, a cominciare dalla man-canza di lavoro e proseguendo per una ridu-

zione della pressione fiscale, facendo corrispondere serviziefficienti: Scuola, Sanità, Trasporti… è un modello già speri-mentato con successo in alcuni Paesi del nord Europa, perchéallora non riproporlo in Italia? Ma la politica deve anche saperdisegnare nuove prospettive, mirare a nuovi orizzonti. Occorre-rebbero dei “bravi politici”, non c’entra la fede professata, perqueste ragioni non bisogna puntare alla ricostituzione tanto au-spicata di un partito cattolico. I tempi sono cambiati, è neces-sario affrontare le singole questioni, a partire dalle piùcomplesse: è dal modo di impegnarsi e di prospettare le solu-zioni che si vede la persona e si comprende la cultura di riferi-mento. “Saremo giudicati dalle opere!”. A chi sostiene che oggi non ci sono le condizioni necessarieall’impegno rispondiamo dicendo che la lezione di Alcide DeGasperi è di grande attualità. De Gasperi lavorò alla costru-zione di una casa per i moderati durante il fascismo e percreare un partito che ha governato l’Italia per oltre mezzosecolo, a partire dal secondo dopoguerra, non aspettò la ca-duta di Benito Mussolini. La presenza di Berlusconi vistacome un ostacolo è da intendersi, probabilmente, come un alibia cui molti cattolici, nell’ultimo ventennio, si sono aggrappati.Secondo il filosofo Reale “probabilmente in questi anni ha fattopiù comodo trovare un posto all’ombra del Berlusconismo piut-tosto che costruire una vera alternativa”. La Chiesa dei nostrigiorni ha saputo dimostrare, grazie al gesto di Benedetto XVI,che è possibile costruire il rinnovamento e che il messaggio difede e di speranza rappresenta e incarna l’elemento di autenticarivoluzione (pacifica) di cui ha bisogno la storia contemporanea.E’ probabilmente giunta l’ora del coraggio e dell’impegno, di ani-mare i “sopramobili” di cui parla Papa Francesco e di costruirela casa del bene comune. Le emergenze dei nostri giorni nonpossono più aspettare e gli uomini di buona volontà non possonorestare a guardare un mutamento antropologico che sta con-ducendo la società alla deriva. Marco Aurelio si alzava al mat-tino dicendo a sé stesso: “Alzati per compiere il tuo mestiere diuomo”. Ogni cattolico, riconoscendo nella politica il più esigenteservizio di carità (Beato Giovanni Paolo II), alzandosi al mat-tino dovrebbe ri-cercare il luogo dello stare insieme per costruiree praticare la “buona politica”. Non è semplice, ma per cambiare le cose l’unica strada è con-tribuire al cambiamento.

Il fInanzIamento

pubblIco

aI partItI

Alfonso Santoli

POLITICA 5

speciale pag. 3

APPLICAZIOnEPIU’ SOFT DEL

nUOvO rEDDITOMETrO

Franco Iannaccone

FISCO 4

IL CELLULArEFA AUMEnTArELA PrESSIOnE

Gianpaolo Palumbo

MEDICInA 8

LA LITUrGIADELLA PArOLA

Angelo Sceppacerca

vAnGELO 7

LA FAMIGLIA EDUCAALLA vITA

L’ITALIA vISTA DALLA CInAda Pechino - Michele Criscuoli

E’ uno strano Paese la Cina, dove Bo Xilai, unalto dirigente membro dell’Ufficio Politico del

Partito Comunista Cinese, viene condannato al-l’ergastolo per corruzione, appropriazione inde-bita ed abuso di potere e nessuno protesta. In

Italia, le cose vanno diversamente: un noto leader politico,viene condannato, a pochi anni, in via definitiva, per evasionefiscale ed i suoi amici riescono a mettere in ginocchio il Paese,riportandolo sull’orlo del disastro economico finanziario, pur diimpedire che si dichiari la sua decadenza da senatore.

pag. 5

“Prepariamoci a celebrarel’Ottobre Missionario”

Il mese di ottobre è considerato, in tutti iPaesi, come il mese della missione univer-

sale. La penultima domenica è chiamataGiornata Missionaria Mondiale e costituiscel’apice della festa della cattolicità e della soli-darietà universale (Beato Giovanni Paolo II,1980). Don Tonino Bello, voce profetica delnostro tempo, aveva colto il senso di questomese missionario: un tempo di riflessione suitemi della missione che incidono sulle sceltedella vita di ogni giorno, sempre aperte alleesigenze della missione alle genti.

Pasquale De Feo pag. 7

LA FESTA DELLAPOLIZIA DI STATO

La celebrazione eucaristica che haonorato la ricorrenza di San Mi-

chele, protettore della Polizia diStato, è stata per il nostro VescovoMarino l’occasione per ricordare atutti, a cominciare dai tutori dell’or-dine presenti numerosi nel Duomodi Avellino

Eleonora Davide pag. 14

nell’Anno della Fede,rendo grazie al Signore

per il dono di una nuova vocazione

e annuncio con immensa gioia

a tutta la Sua santa chiesa che è in avellino

l’OrDInAZIOnE DIACOnALEdell’accolito

GIAnLUCA GUArInO

mediante l’imposizione delle mie mani

e la preghiera di consacrazione

Domenica 6 ottobre 2013alle ore 18.00

nella chiesa cattedrale di avellino.

Invito tutti a partecipare alla celebrazione

di questo evento di grazia per la nostra chiesa diocesana

e ad unirvi a me nella preghiera.

+ Francesco MarinoVescovo di avellino

2 sabato 5 Ottobre 2013 ilPonte

3sabato 5 Ottobre 2013AttualitàilPonte

Si è tenuta martedì 1 ottobre presso la Cat-tedrale di Avellino l’Assemblea Diocesana

dal titolo “L’educazione alla fede nella famiglia”aperta a laici e religiosi.Il Vescovo della Diocesi di Avellino, MonsignorFrancesco Marino, ha introdotto la riflessionedel relatore intervenuto, Sua Eccellenza Mon-signor Enrico Solmi, Vescovo di Parma e pre-sidente della Commissione EpiscopalePermanente per la Famiglia e la Vita della Con-ferenza Episcopale Italiana.“Parlare di educazione e famiglia davanti atanti genitori è per me quasi imbarazzante –esordisce Solmi – perché potreste insegnare

voi a me tante cose, ma proverò con moltaumiltà a trasmettervi ciò che proviene dallamia esperienza e dalle mie riflessioni… La famiglia di per sè stessa educa, in quantofornisce risposte alle domande essenziali che ilbambino vive e matura nella sua crescita. Peri genitori l’educazione è un dovere essenziale,insostituibile e inalienabile nel senso che nonpuò essere delegato o surrogato. Il dolore, lagioia, la morte hanno una risposta nella fami-glia…”Poi Monsignor Solmi paragona la famiglia aduna montagna verde lungo un versante ebrulla dall’altro, così come la famiglia mostra

un lato “sicuro”, ma ha anche le proprie diffi-coltà.“Mettere al mondo un figlio – continua Solmi -è un atto plurimo, che non si conclude con laprocreazione e la nascita, ma implica delle re-sponsabilità finchè quella creatura non è ingrado di stare in piedi davanti al mondo, nelsenso di riuscire ad affrontare autonomamentele difficoltà della vita. Dio offre agli sposi il mi-nistero per la santificazione della famiglia,un’alleanza con Lui. Questa “missione” è pre-sente non solo in senso verticale, dai genitoriverso i figli, ma anche in senso orizzontale, tramarito e moglie, affinchè l’uno educhi e cor-

regga l’altro come atto d’amore.Parlare di educazione alla fede significa parlaredi educazione continua tra i coniugi e verso ifigli, mettendo sempre Dio in mezzo. Una cop-pia che prega insieme è capace di offrire unatestimonianza. La famiglia, dunque, educa inmodo verbale e non verbale. Questa dinamicadi trasmissione si estende anche ai fratelli chesi educano tra di loro e, addirittura, si riversadi nuovo sui genitori. La famiglia si colloca ri-spetto alla Chiesa in una posizione asimme-trica ma reciproca. La Chiesa offre alla famigliai doni che Dio ha voluto: la Parola, la Preghiera,la Carità, e la famiglia rielabora questi doni e lirimanda alla Chiesa. La famiglia è, dunque,velut ecclesia domestica, quasi Chiesa dome-stica, in quanto interpreta le vicende della vitaalla luce della Fede. Anche le dinamiche voca-zionali hanno il loro seme nella famiglia. Tuttociò, però, non si improvvisa, ma deve scaturireda una progettualità pastorale. La Chiesa e lacomunità cristiana devono tener conto delcoinvolgimento dell’adulto come del bambino.I sacerdoti, i catechisti e gli sposi devono fareun percorso comune, per decidere insiemecome è meglio educare.Le buone prassi della catechesi devono rispet-tare i tempi delle famiglia e del lavoro per es-sere efficaci. La Chiesa e la famiglia devonofavorire l’incontro e lo scambio reciproco didoni. Bisogna avere molto coraggio, anchequando si percorre il versante di rocce dellamontagna, quando si incontrano delle diffi-coltà, perché sia la Chiesa che la famigliahanno al loro interno persone capaci di buonepratiche.”L’assemblea si è conclusa con la presentazionedelle attività della Pastorale Familiare della Dio-cesi per il Nuovo Anno e con lo scambio di ri-flessioni tra Monsignor Solmi e la platea.

Luigia Meriano

LA FAMIGLIA EDUCA ALLA vITACelebrata nella Chiesa Cattedrale l’Assemblea Diocesana alla presenza di numerosi fedeli

L’espressione “matrimonio gay” ormai è dive-nuta quasi di moda, adoperata anche dai vari

mass media per designare le unioni omosessualilegalmente riconosciute. Lasciando da parte leconsiderazioni di carattere etico e sociale al ri-guardo, tema da approfondire in altra sede, lasola terminologia potrebbe suonare stridente al-l’orecchio di un purista del linguaggio, come unanota scordata in un brano musicale.Si salvi comunque il lessico! Qui si tratta, per l’ap-punto, di stravolgere il significato di una parolaconsacrata da millenni e “battezzata” con unsenso ben preciso. Matrimonio, come leggiamonel vocabolario, sta ad indicare: “Unione di unuomo e una donna, regolata dalle leggi civili e re-ligiose, avente come scopi fondamentali la con-vivenza e la procreazione”. Naturalmente, quindi,tesa a formare una famiglia, cioè (ancora dal vo-cabolari), “un nucleo di persone formato da ma-rito, moglie e figli che convivono nella stessacasa.” (Dizionario fondamentale della lingua ita-liana – De Agostini).A tale significato ci conduce inequivocabilmentepure l’etimologia della parola: Matrimonio, damater = madre e munus = ufficio, compito. Delresto, anche il termine “nozze” applicato alleunioni omosessuali ufficiali, è improprio. Nozze,dal latino nuptiae, deriva da nubere che vuol direprendere marito da cui viene anche il termie ita-liano nubile.C’è bisogno. insomma, di neologismi appropriatiper esprimere concetti nuovi nelle lingue mo-derne, tra cui l’italiano, l’idioma decantato dalPoeta “ Del bel paese là dove ‘l sì suona.”A proposito, sarei curioso di sapere se c’è qualcheforma di reato nello stravolgere il senso autenticodelle parole, perché, in questo modo, si po-

trebbe, tanto per dirne una grossa, usare il ter-mine “democrazia” per dittatura o “anarchia” perlegalità.Anche questo nome “gay” da dove viene? Aquanto pare esso starebbe a significare gioioso,lieto, piacevole. Tutto ciò, però, vale per chi ciprova gusto ma potrebbe essere il contrario perla maggior parte degli individui…In conclusione, sorge il problema: Quale locu-zione coniare per indicare questa istituzionenuova che pure viene conclamata come un dirittoda molti ed è riconosciuta in diversi Paesi? Per-ché, di una realtà nuova di zecca si tratta, unarealtà dei nostri giorni.

A questo punto, forse, potrebbe sorgere un equi-voco che esige un chiarimento. Non sono pochicoloro che, al fine di avvalorare anche sotto ilprofilo storico tale stato di cose, tirano in ballo ilfatto che i rapporti omosessuali ci sono semprestati. Chi può negare che la pratica omosessuale,specialmente tra maschi, era ampiamente dif-fusa nel mondo latino e ancor più in quello greco?Questa, però, è un’altra questione. Quello cheemerge chiaramente è che mai è passato perl’anticamera del cervello di tali persone accam-pare diritti giuridici di convivenza alla pari con ilmatrimonio naturale tra l’uomo e la donna e tan-tomeno di formare una specie di famiglia con di-

ritto di adottare anche bambini. Il diritto romanoche pure ha fatto scuola per secoli, ancora oggistudiato in molti Paesi, non vi accenna affatto.Presso i romani esisteva la famiglia (familia), re-golata da un’organizzazione molto severa cui siattribuivano caratteri quasi sacri. Essa costituivail fulcro delle società e si rivelò una scuola di di-sciplina e di virtù, specialmente nei tempi più an-tichi. Non è da escludere, secondo l’opinione dimolti studiosi, che proprio la famiglia abbia con-tribuito in maniera rilevante a rendere grandeRoma. Pertanto non esistono nel lessico latinotermini specifici per designare certe realtà, fruttodella mentalità contemporanea, per il semplicefatto che esse non esistevano. Di conseguenzamancano anche nella lingua italiana, dato chemolti termini derivano direttamente dal latino.Ah! Stavo per dimenticare un altro pasticcio lin-guistico che si impone. Trattandosi di individuidello stesso sesso, le loro unioni giuridiche pos-sono risultare di tipo diverso a seconda che sitratti di coppie maschili o femminili Le espres-sioni cosiddette “matrimonio o nozze gay” risul-terebbero insufficienti. Necessitano locuzionidistinte e appropriate.E’ vero: Si potrà sempre affermare che quelloche più conta non è un problema di lessico o diespressioni letterarie ma la conquista di nuoviinoppugnabili diritti civili. Il resto potrà venire diconseguenza, se necessario. Allora però po-trebbe anche affacciarsi una domanda provoca-toria: la nostra società è approdata ad un gradodi saggezza tale che tutte le civiltà del passatonon sono state in grado di raggiungere?

P. Michele Reppucci

SI SALvI COMUMQUE IL vOCABOLArIO

L’intervento di Monsignor Enrico Solmi, Vescovo di Parma e presidente della Commissione Episcopale Permanente per la Famiglia e la Vita della CEI

4 sabato 5 Ottobre 2013 Fisco ilPonte

Nell’individuazione dei contribuenti da controllare l’ufficio non terrà conto soltanto del reddito complessivo del singolo

soggetto, ma prenderà in considerazione i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare

“a tu per tu con Il fISco”“a tu per tu con Il fISco” a cura di Franco Iannaccone

APPLICAZIOnE PIU’ SOFT DEL nUOvO rEDDITOMETrO

Dopo una difficile e sofferta gestazione

e con diversi mesi di ritardo sulla ta-

bella di marcia annunciata dall’Ammini-

strazione Finanziaria (le prime liste dei

contribuenti considerati a maggior rischio

evasione dovevano essere pronte già ad

inizio marzo), sono finalmente arrivate, a

fine luglio con la circolare n.24/E del-

l’Agenzia delle Entrate, le istruzioni ope-

rative del nuovo accertamento sintetico

(c.d. redditometro).

L’attesa, però, tutto sommato è stata ben ri-pagata. Infatti i tecnici del Fisco, preso attodelle molte critiche mosse al nuovo strumentodelineato dal reiscritto art.38, commi dalquarto al settimo, del DPR n.600/1973, e , so-prattutto, dal decreto ministeriale del 24 di-cembre 2012, con il quale erano statiindividuati i nuovi elementi di capacità contri-butiva, in base ai quali gli uffici delle Entrateavrebbero potuto determinare, sinteticamente,il reddito delle persone fisiche (spese sostenuteper l’acquisizione di beni e servizi e per il loromantenimento, incrementi patrimoniali, rispar-mio accumulato nell’anno) ne hanno smussatoalcuni aspetti chiaramente troppo gravosi edaggressivi.In più parti della citata circolare appare

evidente la premura dell’Agenzia delle

Entrate di tranquillizzare contribuenti e

professionisti facendo intravedere un uti-

lizzo non persecutorio del nuovo stru-

mento accertativo e descrivendo la fase

del contraddittorio come un fondamen-

tale momento di confronto con il fisco,

durante il quale il contribuente sotto

esame avrà la più ampia possibilità di for-

nire elementi di prova per giustificare lo

scostamento tra il reddito dichiarato e la

capacità di spesa a lui attribuibile.

Le intenzioni sono encomiabili ma resta da ve-dere se le rassicuranti parole emerse nella ci-tata circolare verranno tradotte, nella praticaquotidiana, in comportamenti consequenzialida parte degli uffici periferici chiamati a svol-gere la concreta attività di controllo, quindi adare attuazione sostanziale alle indicazioni for-nite dal Centro.Comunque effettivamente nella citata circolaren.24 sono presenti alcuni chiarimenti e pun-tualizzazioni pro contribuente.Prima di tutto la ridotta rilevanza che

verrà data alle spese medie ISTAT, alle

quali, invece, il decreto ministeriale del

24 dicembre scorso sembrava attribuire

un ruolo di primo piano.

A tal proposito le Entrate hanno specificato chetali valori medi per i beni di uso corrente nonsaranno nè utilizzati nella fase di selezione deicontribuenti da sottoporre a controllo né sa-

ranno oggetto di confronto nella prima fase dicontraddittorio. Essi entreranno in ballo sol-tanto se non saranno risultate convincenti legiustificazioni addotte dal contribuente in me-rito allo scostamento tra reddito dichiarato ereddito ricostruito, fondamentalmente, sullabase delle spese sostenute.Inoltre, sia nell’individuazione dei contri-

buenti da controllare sia nella fase del

contraddittorio, l’ufficio non terrà conto

soltanto del reddito complessivo del sin-

golo soggetto, ma prenderà in considera-

zione i redditi di tutti i componenti del

nucleo familiare, In tal modo, non fini-

ranno nel mirino del Fisco coloro che, pur

“sospettabili” individualmente, risultano

invece coerenti sulla base del reddito fa-

miliare.

Certamente positiva anche l’apertura in temadi incrementi patrimoniali, dal momento che,secondo la circolare, il contribuente, in sede diconfronto con l’Ufficio, potrà provare che lasomma spesa per un determinato bene (adesempio, per l’acquisto di un immobile) è fruttodi risparmi accumulati nel corso di anni prece-denti, anche oltre i quattro previsti dal decretodi dicembre scorso.E’ stata, però, esclusa l’applicazione retroattivadel nuovo redditometro. Secondo l’Agenziadelle Entrate, in caso di accertamenti relativiad annualità precedenti al 2009,il contribuentenon potrà invocare l’utilizzo del nuovo mecca-nismo di determinazione sintetica del reddito,qualora questo risultasse più vantaggioso ri-spetto al precedente strumento. Tuttavia, vasegnalato che, sul punto, la giurisprudenza tri-butaria si è già espressa in più di una circo-stanza in senso favorevole ai contribuenti.Si ricorda che il principio ispiratore del

“nuovo redditometro”è estremamente

semplice in base al seguente postulato:

se tanto spendi, almeno altrettanto devi

guadagnare. Ma in verità non si tratta di

confrontare i redditi dichiarati soltanto

con le spese sostenute (comprese quelle

per incrementi patrimoniali), in quanto

anche la quota di risparmi effettuata

nell’anno rappresenta un indice di capa-

cità contributiva. Cioè, ai fini del nuovo

redditometro, non serve a nulla ridimen-

sionare le spese e fare meno acquisti: nel

conteggio rientra anche il saldo positivo

dei depositi bancari e postali. Ed oggi, a

questo tipo di informazioni, il Fisco può

accedere agevolmente. A meno che non

si decida di ricorrere a metodi di “occul-

tamento” delle proprie disponibilità che

un tempo erano molto diffusi, come ad

esempio, conservare i contanti sotto la

mattonella o dentro il materasso, oppure

nelle piccole casseforti di cui, oggi giorno,

quasi tutte le case sono fornite.

Per individuare le posizioni a maggior rischio dievasione, evitando di puntare inutilmente lalente di ingrandimento su situazioni trascura-bili, la circolare delle Entrate annuncia un’at-tenta preventiva attività di analisi e selezione,con l’importante puntualizzazione, come dettoin precedenza, che nella selezione non avrannovalenza le spese per beni di uso corrente chefanno riferimento alle medie Istat sui consumidelle famiglie. Inoltre, nonostante la normaprevede che la determinazione sintetica delreddito è consentita quando lo scostamento trail reddito complessivo dichiarato è quello pre-sunto è pari almeno al 20%, la posizione del-l’Agenzia sembra orientata ad una maggioretolleranza. Nella circolare, infatti, si legge

che saranno selezionati coloro che pre-

sentano “scostamenti significativi” tra

reddito dichiarato e capacità di spesa ma-

nifestata, tralasciando le situazioni poco

rilevanti, di marginalità economica.

Un altro rilevante elemento di scrematura èrappresentato dal reddito complessivo dichia-rato dalla famiglia; infatti nell’operazione discreening, l’Agenzia delle Entrate terrà contoanche di questo dato, per evitare di selezionarecontribuenti individualmente “sospettabili”, ma“irreprensibili” se inseriti nel contesto familiare,cioè con spese in linea, perfettamente compa-tibili con i redditi familiari dichiarati. In fase di

selezione è prevista l’attribuzione ad ogni

contribuente del c.d. lifestage (stile di

vita) in base alla “famiglia fiscale” di ap-

partenenza, la cui ricostruzione avviene

sulla base delle informazioni presenti nel

prospetto dei familiari a carico dei modelli

UNICO o 730 o nei modelli CUD predispo-

sti dai datori di lavoro.

Dopo tutte queste scremature, una volta cheè scattato l’allarme rosso (ossia si è verificatolo scostamento minimo di un quinto tra redditodichiarato e reddito ricostruibile) e l’ufficioesaurita l’attività di analisi, decide di sottoporreeffettivamente a controllo il contribuente, hainizio la fase di confronto tra Fisco e contri-buente. L’Ufficio deve, infatti, obbligatoria-mente invitare l’interessato a comparire (dipersona o tramite rappresentante), perché for-nisca dati e notizie rilevanti ai fini dell’accerta-mento.Il contribuente, quindi, prima ancora che

sia scattato il vero e proprio accerta-

mento, ha la possibilità di rappresentare

le circostanze, non conosciute dall’Ammi-

nistrazione Finanziaria, che hanno deter-

minato lo scostamento rilevato a seguito

dell’applicazione del redditometro. E’

un’opportunità da non trascurare, per

non lasciare esclusivamente nelle mani

del Fisco la ricostruzione sintetica del

reddito. Tra l’altro, in questa prima fase,

che potrebbe anche concludersi con l’ar-

chiviazione” del controllo, le spese

“ISTAT” sono ancora fuori gioco.

Viceversa, qualora il contribuente non riesca a“convincere” il Fisco in prima istanza, il con-traddittorio si sposterà anche sulle spese“ISTAT”, rispetto alle quali il controllato potrà –oltre che, ovviamente, dimostrare che sonostate sostenute da terzi o con redditi da nondichiarare – utilizzare ragionamenti ed argo-mentazioni logiche, anche non necessaria-mente corroborate da documentazione, perrappresentare una diversa situazione di fattoSe l’incoerenza non viene rimossa e,

quindi, si intenda procedere con la rico-

struzione sintetica del reddito, l’ufficio

sarà obbligato ad attivare l’accertamento

con adesione, inviando al contribuente un

nuovo invito al contraddittorio conte-

nente la quantificazione del maggior red-

dito accertabile e delle maggiori imposte

con i motivi che hanno dato luogo alla

loro determinazione, e la proposta di

adesione ai contenuti dell’invito. A questo

punto il contribuente può decidere di de-

finire la questione, versando le somme ri-

chieste entro il quindicesimo giorno

antecedente la data di fissata per la com-

parizione: beneficerà, in tal modo, della

riduzione ad un sesto delle sanzioni.

Se al contrario, il contribuente non dovesse ac-cettare la pretesa del fisco contenuta nell’invitoal contraddittorio, potrà recarsi al giorno fissatoper il contraddittorio stesso per ottenereun’eventuale riduzione. Se l’esito di questocontraddittorio sarà positivo, cioè si giungeràal perfezionamento dell’accertamento con ade-sione, il contribuente beneficerà ugualmentedella riduzione delle sanzioni, ma soltanto adun terzo del minimo di legge. Se, invece, il

contribuente non si presenterà al con-

traddittorio oppure il procedimento si

concluderà senza un accordo, l’Ufficio

emetterà l’avviso di accertamento, nel

quale dovrà evidenziare l’intero iter risul-

tante dai verbali redatti alla fine dei vari

incontri e, in particolare, i motivi per i

quali non ha accolto le proposte del con-

tribuente.

Quest’ultimo potrà opporsi all’atto

emesso dall’Agenzia delle Entrate, te-

nendo presente che, se il valore della lite

soltanto come imposta non supera i

20.000 euro, prima di presentare il ri-

corso ed affrontare la lite giudiziaria,

dovrà obbligatoriamente tentare di risol-

vere la controversia in via amministra-

tiva, attraverso l’istituto della

“mediazione tributaria”.

LA STORIA POLITICA DEL NUOVO

REDDITOMETRO

La cornice normativa del “nuovo reddi-

tometro”- uno strumento da cui tutti gli

schieramenti politici hanno “ufficial-

mente” preso le distanze, soprattutto

nell’ultima campagna elettorale – venne

disegnata tre anni fa dall’articolo 22 del

decreto legga n.78/2017 (governo Ber-

lusconi) che, per adeguare l’accerta-

mento sintetico al mutato contesto

socio-economico, riscrisse l’articolo 38

del DPR n. 600/1973, prevedendo l’ap-

plicabilità a partire dai redditi dichiarati

per l’anno d’imposta 2009.

Fatta la norma, ci sono voluti quasi due

anni e mezzo perché vedesse la luce il

previsto decreto ministeriale (DM

24.12.2012 - governo Monti), che do-

veva individuare gli elementi di capacità

contributiva.

Da ultimo, per consentire l’applicazione

pratica dello strumento, è arrivata la cir-

colare n, 24/E del 31 luglio scorso (go-

verno Letta), con la quale i vertici

dell’Amministrazione fiscale indicano ai

propri uffici il “modus operandi” da

adottare.

Insomma alla concreta attuazione del

“nuovo redditometro”, di cui nessuno

vuole attribuirsi la paternità e che in

pubblico è stato sempre osteggiato da

tutti, hanno contribuito ben “tre esecu-

tivi” di diversa estrazione.

5sabato 5 Ottobre 2013PoliticailPonte

KALÈ

Via Pianodardine, 55 - 83100Avellino (AV)

Tel 0825/622041

Chiuso Il Lunedì

Trattoria Pizzeria

da Pechino -

E’ uno strano Paese la Cina, doveBo Xilai, un alto dirigente mem-

bro dell’Ufficio Politico del PartitoComunista Cinese, viene condan-nato all’ergastolo per corruzione,appropriazione indebita ed abuso di

potere e nessuno protesta. In Italia, le cosevanno diversamente: un noto leader politico,viene condannato, a pochi anni, in via definitiva,per evasione fiscale ed i suoi amici riescono amettere in ginocchio il Paese, riportandolo sul-l’orlo del disastro economico finanziario, pur diimpedire che si dichiari la sua decadenza da se-natore.Certo, la Cina non è l’Italia: qui comanda il Par-tito Unico; qui è l’ultimo posto al mondo dove “ilcomunismo” guida le sorti di un popolo. Da noi,Berlusconi ha sempre sognato di poter imitare icolleghi cinesi, per trasformare la Costituzione(che si sforza di garantire l’equilibrio tra i poteridello Stato) ed asservire tutto al potere politicoconcentrato nelle mani di una sola persona.Fortunatamente, ciò non gli è mai riuscito: sa-rebbe stato, comunque, diverso rispetto allaguerra di liberazione che il Popolo Cinese vinseprima della fondazione della Repubblica Popo-lare, fatta da Mao il primo ottobre del 1949.Girando la Cina in questi giorni di festa, si pos-sono cogliere alcuni aspetti del tutto insoliti perle abitudini italiane. Qui, pur con tutte le limita-zioni imposte dal governo-partito-stato, i giovanisi muovono, a migliaia, in maniera spensierata,quasi felice: ognuno, con il suo i-phone all’ultimamoda, frequenta i luoghi di cult locali. A guardarlinegli occhi sembrano felici: a nessuno manca unlavoro o la possibilità di studiare ad alto livello.Mia figlia (che sta insegnando in una città di oltre

1 milione di abitanti al sud della Cina) mi dicevache i ragazzi (pur se in classi di 50 persone) sonofortemente competitivi: sanno che solo pochi diloro riusciranno a frequentare il liceo e che moltidi meno arriveranno all’università: perciòognuno vuole essere “il migliore”, per non re-stare indietro! Anche se a tutti quelli che nonproseguiranno gli studi lo Stato garantisce co-munque un lavoro, un’occupazione o un impiegocon il quale poter organizzare la propria vita.Non c’è disoccupazione, qui in Cina, e (trannequalche caso) sembra che non vi sia nemmenoquella povertà assoluta che il capitalismo ha ge-nerato e sta incentivando, in questi giorni di crisi,in Occidente. Qui, tutti lavorano e produconocome “formiche instancabili” (i risultati si ve-dono: ogni anno il PIL cresce con percentuali al-tissime) e tutti consumano come “cicalepervasive”: non c’è un locale, un bar, un negozio(specialmente quelli che ripropongono marchioccidentali) che non sia stracolmo di consuma-tori curiosi ed instancabili. Ecco, se dovessi descrivere, con una pa-rola, l’attuale differenza tra la Cina e l’Italiala scelta non potrebbe che cadere sulla pa-rola “fiducia”! Si, perché pur con tutte le ri-serve che si possono nutrire sul sistemapolitico totalitario (che probabilmente lamia superficiale conoscenza impedisce divalutare a fondo), i cinesi sembrano avereuna fiducia, nel presente e soprattutto nelfuturo, che in Italia i nostri politici hannoquasi totalmente distrutto!Un peccato di cui non finiranno mai di pentirsise mai volessero finalmente cambiare qualcosain meglio nel nostro Paese!Certo, qui in Cina le contraddizioni sono tante edevidenti: c’è la monorotaia che viaggiando a 400km/h ti porta in 8 minuti dall’aeroporto al centrodi Shanghai ma c’è, ancora, il carrettino portato

a mano nel centro città; vi sono grattacieli illu-minati e colorati che rendono Shanghai una cittàunica al mondo e sopravvivono catapecchie del-l’inizio del secolo scorso. Qui, però, tutto è in mo-vimento: sembra che non si fermino mai, imilioni di cinesi che lavorano, si spostano, si di-vertono, si riposano in questi giorni di festa. Pro-babilmente, qualcosa si muove, anche se menopercettibilmente, nelle istituzioni, nella cultura,

nelle abitudini e, perché no, anche nei sogni enelle ambizioni di un popolo giovane che ilmondo sta imparando a conoscere meglio.Ecco, vorremmo che un po’ di questa fidu-cia, un po’ di questa capacità di movi-mento, di questa forza di crescita potesseri-avviarsi anche nel nostro Paese: senzache tutto possa esser bloccato, stanca-mente ed ostinatamente fermo ad occu-parsi delle sorti di una sola persona! Ci chiediamo: ma quanto è costato agli italianiquesto, squallido, “personaggio da balera” che,con le sue ricchezze ed il suo potere mediatico èriuscito ad imporre la sua presenza ed a far pre-valere i suoi interessi rispetto a quelli del Paese?La colpa è di quella classe politica, mediocre edopportunista, che ha dominato la scena (anchenei partiti di opposizione) negli ultimi venti anni!Che si ponga fine a questo stillicidio di cre-dibilità del Paese! Che, finalmente, gli ita-liani ritrovino il gusto per la libertà, l’amoreper la comunità, la passione per la Politicache, sole, potrebbero garantire una“svolta” nelle scelte e nelle decisioni checontano! Che siano i giovani a fare tuttociò: senza lasciarsi intimorire da vecchi de-lusi e scoraggiati e senza lasciarsi fermareda stupidi opportunismi! La fiducia e lasperanza tornino a guidare il futuro: se cista riuscendo la Cina (con un sistema poli-tico bloccato e del tutto discutibile) perchénon dovremmo farcela noi che abbiamo lapiù bella Costituzione del mondo?

E’ stato trasmesso alla Camera il Dise-gno di Legge (che secondo noi dormirà

per lungo tempo sonni tranquilli) che ta-glia gradualmente il finanziamentopubblico ai partiti a partire dal 2014 conil 40%, 2015 con il 50% e il 2016 con il60%. A 20 anni dal referendum del 1993con il quale 34 milioni di italiani ave-vano detto no al finanziamento pub-blico dei partiti, i politici sotto altra“etichetta” hanno continuato a ricevere

copiosamente contributi a più non posso.Sono finiti nelle casse dei partiti dal 1974 al 2012 finanziamenti per la “modica” sommadi 1,5 miliardi di Euro sotto la voce “contributi ai Gruppi Parlamentari di Camera e Se-nato”, 5,9 miliardi per “Contributo ai partiti e rimborsi elettorali dal 1974 al 2012”, 49milioni di euro “ finanziamenti da privati”. E non finisce qui…….. A tutte le suddette sommevanno aggiunti, fino al 2011: 200 milioni di euro ai gruppi consiliari delle 20 regioni, 50milioni di euro per il finanziamento ai giornali di partito eccetera.Mentre è in atto la discussione del taglio al finanziamento pubblico ai gruppi parlamentari ègiunto, tanto per non perdere l’occasione, il primo acconto dei fondi per il 2013. I partitihanno ricevuto, pronta cassa, già 136 milioni di Euro.Prima della pausa estiva è stata presentata la legge sul finanziamento dei partiti.Dal 2014 i cittadini potranno sostituire l’attuale rimborso delle spese sostenute durante la cam-pagna elettorale devolvendo ai partiti il 2 per mille dell’IRPEF attraverso la loro dichia-razione dei redditi.Nella nota che accompagna il Disegno di Legge, il Presidente Enrico Letta afferma: “….le sceltesaranno effettuate in sede di dichiarazione annuale dei redditi mediante la compilazione diuna scheda recante l’elenco dei partiti aventi diritto, sulla quale il contribuente può indicareun unico soggetto cui destinare il due per mille della propria imposta di reddito…..”.Il Presidente Letta ha dimenticato, nel presentare la suddetta proposta di legge, una cosaimportantissima: il cittadino indicando nell’annuale dichiarazione dei redditi il partito destinatariodel due per mille della propria imposta sul reddito viola l’articolo 48 della Costituzione chetra l’atro recita “….il voto è personale ed è uguale, libero e segreto….”.Ci chiediamo, a questo punto, perché l’Art. 48 della Costituzione è stato, con questa proposta dilegge abolito dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, che non aveva nemmeno lefacoltà unilaterali di farlo?Dobbiamo, constatare che il voto è stato segreto fino alle elezioni del 2013, dal 2014 sarà pub-blico attraverso la dichiarazione dei redditi; tutti sapranno per chi e per quale partitovoteremo anche in seguito.

AlfonsoSantoli

IL FInAnZIAMEnTO PUBBLICO AI PArTITI

sprecopoli

L’ITALIA vISTA DALLA CInA

MicheleCriscuoli

Dal 1974 al 2012 sono finiti nelle casse dei partitifinanziamenti per un totale di 1,5 miliardi di Euro

Se dovessi descrivere, con una parola, l’attuale differenza tra la Cina e l’Italia la scelta non potrebbe che cadere sulla parola “fiducia”! Si, perché purcon tutte le riserve che si possono nutrire sul sistema politico totalitario (che probabilmente la mia superficiale conoscenza impedisce di valutare afondo), i cinesi sembrano avere una fiducia, nel presente e soprattutto nel futuro, che in Italia i nostri politici hanno quasi totalmente distrutto!

6 sabato 5 Ottobre 2013 Diocesi ilPonte

Siamo qui riuniti,nella vigilia della

Solennità dell’As-sunta, in cui alla lucedi Maria, conside-riamo il nostro ultimoe definitivo approdo,per celebrare l’Euca-ristia. In questa litur-

gia facciamo memoria, come sempre,anche dei nostri defunti che sono tra-ghettati all’altra sponda. Li ricordiamotutti e li affidiamo alla misericordia diDio. Mi sia consentita, però, una sottolinea-tura per l’amico fraterno, ma soprattutto Dia-cono della nostra Chiesa Diocesana, Renato.Molti di voi sono qui per questo ricordoche però, desidero, non sia un fatto soloaffettivo ed amicale ma anche ecclesiale.Lo facciamo a S. Ciro perché qui tutto èiniziato.Nell’effervescenza del dopo Concilio, Re-nato, dopo una lunga assenza dalla vitaecclesiale, proprio in S. Ciro si lasciavacoinvolgere dalla domanda di senso ine-vasa, ed in parte degenerata, di tantigiovani. Quella domanda risuonò nel suoanimo e diventò cammino di ricerca.Provvidenziale fu l’incontro con l’espe-rienza di don Antonio Fallico che, con ilsuo movimento Chiesa- Mondo, tentava

il rinnovamento dell’antica struttura par-rocchiale in “ Parrocchia: comunità dicomunità”. Nasceva in S. Ciro la primaComunità Ecclesiale di Base – C.E.B.- diragazzi desiderosi di essere protagonistidel proprio futuro anche ecclesiale.L’evento del terremoto proiettò, anziscaraventò, Renato e i ragazzi che a luiguardavano, in una esperienza di servi-zio sempre più impegnativa che li videprotagonisti nelle vicende della neonataFraternità di Misericordia.Le domande dei ragazzi e l’esperienzaconcreta, che si viveva ogni giorno, fa-ceva sorgere in Renato il dovere di unapprofondimento e ridefinizione del suostesso ruolo. Emergeva in lui, quasi cin-quantenne, una vocazione esigente chelo impegnò nello studio ed in un discer-nimento che, sotto la guida amorevole elungimirante del vescovo Venezia, cul-minò nell’ordinazione a Diacono Perma-nente, a 20 anni dal Concilio che avevareintrodotto nella Chiesa il DiaconatoPermanente anche sposato. Era il 4aprile 1985, Giovedì Santo. Renato fuuno dei due primi Diaconi Permanentidella nostra Chiesa. Come Diacono, il li-vello di servizio di Renato acquistò forza,sintonizzandosi sempre con le indicazionidel Vescovo.

Due i livelli del suo impegno: uno dioce-sano per rinnovare le strutture ammini-strative del Dopo Concordato: fu vicepresidente del neonato I.D.S.C., Eco-nomo della Scuola di Teologia, Membrodel C.AA.EE.D., Amministratore del set-timanale Il Ponte, disponibile sempresenza riserve, e l’atro parrocchiale.Quando Mons. Venezia decise di trasfe-rire due chiese parrocchiali dal centrocittà, ormai vuoto dei suoi abitanti, nellezone periferiche, dove molta parte dellapopolazione viveva in grandi insedia-menti di prefabbricati, Renato accettòcon entusiasmo a collaborare al reinseri-mento dell’antica Parrocchia della SS.Trinità dei Poveri nel campo dei prefab-bricati denominato Amalfi. Oggi il ter-mine “periferia” è stato sdoganato daPapa Francesco e molti lo usano anchecon una certa spocchia. Allora molti fu-rono i mugugni. Anche grazie all’entu-siasmo di Renato è sorto il grandecomplesso parrocchiale dove è allocataanche la Mensa della Solidarietà con i piùbisognosi.All’esperienza parrocchiale, ai poveri e aimalati di quella Comunità, e non solo,Renato è stato fedele fino all’ultimo. Equando il sottoscritto ed anche Annama-ria, esprimevamo qualche critica, sull’an-

damento ecclesiale, egli si ritraeva ri-chiamandosi ad “un fare” caritatevoleche concede spazio a tutti. Ne ho avutola conferma il giorno del suo funeralequando ho visto una famiglia, al com-pleto, che in Renato ha avuto un riferi-mento più che ventennale. Quellapresenza era la testimonianza diun’azione diaconale – che vuol dire ser-vizio- che Renato ha esercitato con di-screzione, ma sempre in nome e perconto della Chiesa. Mai ha attirato l’at-tenzione su di sé.Se mi è consentito di esprimere un de-siderio a quanti operano ancora in quellarealtà, ma anche a tutti noi, di “leggere”ed attualizzare la sua lezione, perchénessun povero o malato debba dire,come quella madre di famiglia piuttostosmarrita, venuta qui a S .Ciro, qualchemese fa: “… non c’ è più Renato”. Sa-rebbe fare un grave torto a Renato. Egliha scritto una bella pagina di servizio macon la coscienza e l’umiltà di scrivere nelGrande Libro della Chiesa e della ChiesaParticolare.”.

don Luciano Gubitosa

renato renno: Diacono della nostra Chiesa DiocesanaRiceviamo dal Parroco di San Ciro martire, e volentieri Pubblichiamo, il discorsopronunciato in ricordo del Diacono Renato Renno, deceduto l’8 agosto scorso.

7sabato 5 Ottobre 2013vangeloilPonte

Il mese di ottobre èconsiderato, in

tutti i Paesi, come ilmese della missioneuniversale. La penul-tima domenica èchiamata GiornataMissionaria Mondialee costituisce l’apice

della festa della cattolicità e della so-lidarietà universale (Beato GiovanniPaolo II, 1980). Don Tonino Bello,voce profetica del nostro tempo,aveva colto il senso di questo mesemissionario: un tempo di riflessionesui temi della missione che incidonosulle scelte della vita di ogni giorno,sempre aperte alle esigenze dellamissione alle genti. In questo sensoil mese di ottobre ci deve educarealla solidarietà spirituale, condivi-dendo le nostre fatiche attraversomomenti di preghiera quotidiana davivere in famiglia, personalmente ein comunità; ci educa anche alla so-lidarietà economica per la necessitàmateriale delle giovani Chiese attra-verso la raccolta di offerte. E’ un

mese missionario perché dopo ilConcilio Vaticano II si è formata nellaChiesa una nuova coscienza gene-rando un bisogno di conoscere e dimeditare ma soprattutto di vivere lavocazione del proprio battesimocondiviso a livello universale. Il Con-cilio ha riaffermato con forza il ruolo

dei laici come testimonidella fede e missionaridel Vangelo di Cristo. Lamissionarietà dellaChiesa ha avuto unnuovo impulso e unnuovo vigore, ma a gua-dagnarne sono stati glistessi fedeli che hannopotuto così crescerenell’appartenenza e nel-l’impegno e sperimentareche questa è opera disin-teressata, evidente ma-nifestazione della Graziadi Dio. “La prima forma dievangelizzazione è la te-stimonianza. L’uomo crede più ai testi-moni che ai maestri, piùall’esperienza che alla

dottrina, più alla vita e ai fatti chealle teorie. La testimonianza evan-gelica, a cui il mondo è più sensibile,è quella dell’attenzione per le per-sone e della carità verso i poveri e ipiccoli, verso chi soffre” (Redempto-ris Missio n.42-43). Sulle strade del

mondo è il tema dominante per que-st’anno: strade che evocano unospazio aperto e percorribile sianoesse piazze, vie o sentieri dove si in-crociano gli sguardi degli uomini, leloro parole, i loro timori e le loro spe-ranze. Dobbiamo camminare percomprendere l’altro che incontriamo,capire i suoi sentimenti e valori, aiu-tandolo nel periodo di crisi e di smar-rimento. I missionari percorrono lestrade del mondo comprese quelledel web e dei social network senzachiudere la propria fede in spazi ri-stretti. Papa Francesco ci ha invitatopiù volte ad uscire da noi stessi, dalnostro egoismo, dalle nostre cer-tezze camminando verso le periferiedove troveremo tanti bisognosi checon i loro sorrisi ci fanno trovareanche la nostra serenità. Non dob-biamo aver paura di essere missio-nari, di essere portatori di Cristo conla propria vita sulle strade delmondo. Il nostro è un cammino chesi realizza sia attraverso la preghierache implica la crescita gioiosa dellanostra fede coinvolgendo le persone

che incontriamo e sia come movi-mento fisico realizzando il comandodi Gesù: ”Andate in tutto il mondo eannunciate il Vangelo a ogni crea-tura”; non importa partire per unPaese lontano, si può restare anchea casa propria, basta far prendere illargo al cuore e alla mente, purchèsi aprano al desiderio di solidarietà dimissione. S.Teresa del bambinoGesù è la patrona delle missionisenza aver mai abbandonato il con-vento dove alloggiava. Papa France-sco, nel discorso per la prossimaGiornata Missionaria Mondiale, che sicelebra il 20 Ottobre prossimo, riba-disce che la Chiesa non è fatta di re-ligiosi sparsi nel mondo che cercanodi allargare i confini della fede fino arischiare la propria vita ma è quellaanimata da una comunità “adulta” diuomini e donne che hanno ricevutoil battesimo e che, in virtù di questo,sono chiamati ad “uscire dal propriorecinto” per far conoscere l’amore diCristo in ogni realtà.

SOLIDArIETà SEnZA COnFInI

PasqualeDe Feo

Ne basta un granello, ma a che serve la

fede? Ad avere forza di perdonare. Il per-dono è possibile per la forza della fede. Nebasta poca perché la fede è sempre comu-nione con il Dio onnipotente.

Il tema del Vangelo è la gratuità del

servizio del servo, del ministero dell’apo-stolo perché allungano e allargano il misterodella misericordia di Dio. L’amore è gratuitoe la gratuità ci fa liberi e simili al Signore.Questo è il primo servizio dei cristiani nelmondo.

Meglio che “Siamo servi inutili”, è dire

“Siamo servi senza utile, senza guada-

gno”. La fatica dell’apostolo non si spiegacon l’utile personale o il guadagno, ma perl’amore a Cristo Signore. Come dice SanPaolo, la ricompensa più alta è predicaregratuitamente il Vangelo (1Cor 9,18). Perquesto tutto quello che riceve è grazia. Isanti ne sono modello. E Gesù, il servo ob-bediente, è lo stampo.

L’offerta della malattia, delle prove, del

dolore è, tra i mille volti del servizio, quellopiù luminoso. E la fatica chiesta al servo èsoprattutto l’offerta del perdono che sta alcuore dell’esperienza cristiana e di cui tuttihanno sempre assoluto bisogno. Perdonoreciproco, ma soprattutto perdono sacra-mentale, un ministero che rischia di essereesercitato sempre troppo poco.

Dopo la fatica nei campi, in mezzo al

gregge, fuori di casa, ne viene ancorauna, più intima, diretta e profonda, non piùnei confronti di cose appartenenti al pa-

drone, ma proprio verso il Signore. È il ser-vizio della preghiera, dell’offerta nascosta,del nascondimento. È la conformità a Cristoche porta i santi a salire sulla Croce e, nellostesso tempo, a partecipare alla sua conso-lazione. Ma per questo meglio chiedere aimistici e ai contemplativi. Come Gemma,Teresina, Brigida, Caterina, Teresa Bene-detta, Benedetto, Francesco, Bruno...

La gloria è nel finale: ...e dopo mangeraie berrai tu. Il dopo è certo come lo è questaora.

Angelo Sceppacerca

«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.» (Luca 17,5-10)

La Liturgia della Parola: XXvII Domenica del Tempo Ordinario

+ Dal vangelo secondo Luca 17,5-10

SE AvESTE FEDE!

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo

gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal

campo: “vieni subito e mettiti a tavola”? non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare,stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e ber-

rai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo

servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

“Prepariamoci a celebrare l’Ottobre Missionario””

Spesso mettiamo in guardia inostri lettori dall’interpreta-

zione di informazioni mediche chesi trovano nella babele di Internet.Tutto è complicato tanto da ab-bandonare lo …schermo, oppure siè portati a costruire errate convin-

zioni, su sintomi che possono avere un valoredoppio o inesistente, a seconda dei casi, e chela connessione al PC casalingo non aiuta innessun modo a definire.A questo proposito nel giugno scorso è statapubblicata una ricerca sul binomio Web-salutecondotta su 1008 adulti (507 uomini e 501donne) in cui il 76% degli intervistati era a cac-cia di informazioni on-line per problemi di sa-lute. Solo il 22% di questi ha utilizzato su sestessi i consigli trovati in rete. Il restante 54%( dai 18 ai 34 anni) si è bloccato per il gran nu-mero di siti che offrono risposte quasi semprecontrastanti tra di loro. Questo bombarda-mento informatico ha indotto, tra coloro i qualihanno abbandonato la lezione di medicinaspiegata al popolo, perché ci si trovava difronte a “troppa scelta” e spesso anche in con-trasto con i consigli del medico di famiglia.Tra le varie ricerche compiute dalle 1.008 per-sone ci sono state richieste per la sigarettaelettronica, per la sport-terapia, per i danni daonde elettromagnetiche e, soprattutto, quantie quanto gravi sono i danni derivanti dall’usodel cellulare. Personalmente anche noi qualche volta la“scorribanda” di tipo medico su Internet lausiamo fare, ma solo per l’aspetto pratico dichi non ha tempo di lunghe traduzioni dall’in-glese cui bisogna sottoporsi per leggere in an-teprima ciò che il mondo scientifico accreditatointernazionale pubblica.Proprio nel giugno scorso si andava a caccia ditutta una serie di certezze che ci preoccupa-vano ed a cui ci costringono i telefonini, semprepiù smart e sempre più potenti. Abbiamo cosìtrovato una correlazione accettata in maniera

totale dal mondo scientifico internazionaleperché dimostrata da uno studio italiano che èstato presentato alla Giornata Mondiale sul-l’Ipertensione organizzata a San Franciscodalla Società Americana del settore. In praticaquando il cellulare squilla la pressione sale.Una simpatica pubblicità televisiva dei tempirecenti asseriva che:”una telefonata ti allungala vita”, ed invece bisogna fare qualche telefo-nata in meno per vivere meglio e di più. Ve-diamo perché: il parlare al cellulare innesca unaumento significativo della pressione arteriosamassima (la sistolica) con il rischio cardiocir-colatorio aumentato in genere ed in partico-lare la possibilità di un infarto del miocardio

aumenta di conseguenza.La ricerca “tricolore” è firmata dal ProfessorCrippa, Responsabile dell’Unità di IpertensioneArteriosa e Malattie Cardiovascolari dell’Ospe-dale di Piacenza ed ha coinvolto 94 pazienticon ipertensione lieve e di età media di 53anni. A tutti è stata misurata la pressione 12volte in un minuto di intervallo, mentre eranocomodamente seduti e soli in una stanza. Imedici hanno registrato un incremento mediodella pressione arteriosa dei 94 pazienti da121/77 millimetri di mercurio a 129-82 mmgper ogni telefonata che veniva fatta loro sulcellulare. Indipendetemente dal “valore” delletelefonata è lo squillo in sé che allerta il nostro

sistema di difesa, forse perché ci si preoccupadel problema che verrà posto e delle notizie at-tese o meno.I ricercatori italiani hanno notato che chi è abi-tuato a ricevere fino a 30 telefonate al giornoè molto meno incline a farsi turbare dallosquillo del proprio cellulare. Potrebbe entrarein gioco, però, la questione dell’abitudine equella dei giovani. Questi ultimi potrebbero es-sere più abituati alle intrusioni improvvise edinaspettate operate dal proprio smartphone operché vivono il mondo della attuale comuni-cazione in maniera diretta. Comunicazione cheper l’età, per gli argomenti “trattati” e per l’in-trinseca socializzazione può costituire un’indu-zione di benessere. In più c’è anche lapossibilità che chi usa sempre il cellulare sitrova più sicuro perchè constata che il telefo-nino è attivo e non si perde l’occasione di es-sere…”trovati”. Quest’ultima considerazioneriguarda, a parte i giovani, anche coloro i qualisono reperibili per il loro lavoro o per coloro iquali per motivi, in genere di salute, hanno ne-cessità di essere in contatto con un organismodi riferimento.Sempre sul Web, è stata pubblicato che losquillo Killer “ telefoninico” non ha effetti sullafrequenza cardiaca e sulla pressione minima,che rappresenta la forza del sangue nelle ar-terie quando il cuore si “rilassa” tra un battitoe l’altro.Quindi eravamo andati in Rete per cercare lacorrelazione tra l’uso del telefonino ed i tumoricerebrali ed abbiamo trovato che nella Gior-nata Mondiale per l’Ipertensione celebrata il17 maggio di quest’anno negli Stati Unitil’unico dato certo contro il telefonino viene danoi italiani e cioè: “la pressione sale quando ilcellulare squilla”. Stando così agli esperti da orain avanti, cambiando lo slogan dello spot tele-visivo, bisognerà fare e soprattutto riceverequalche telefonata in meno sullo smart per…”allungarsi la vita”.

MEDICInA a cura di Gianpaolo Palumbo

IL CELLULArE FA AUMEnTArE LA PrESSIOnE

Produzioni video

WebTv

Convegni

Eventi

Servizi fotografici

Live streaming...

LLAA   TTEELLEEVVIISSIIOONNEE   éé   DDOOVVEE   SSEEII   TTUU!!

8 sabato 5 Ottobre 2013 Medicina ilPonte

tel. 3888220025

email: [email protected]

In agosto dei giovani volontaridella Croce Rossa hanno tenuto

gratuitamente dimostrazioni diprimo soccorso medico lungo ilcorso Vittorio Emanuela. Il gruppocomposto da Fabio Stornaiuolo,Riccardo Festa, Serena Storna-iuolo e Ida Genovese si è impe-gnato allo scopo di fornire ilmaggior numero d’informazioni sucome comportarsi per aiutare uninfortunato. Si è simulato un ipo-tetico incidente stradale o sul la-voro. Il passante incontrando uninfortunato può agire provocando,involontariamente, un peggiora-mento della condizioni dell’infor-tunato, o porre a rischio se stesso.Le dimostrazioni hanno fornito leinformazioni di base su come pra-ticare la respirazione bocca abocca, il massaggio cardiacoesterno e l’uso del defibrillatore.Allo scopo si è operato su un ma-

nichino omologato per lapreparazione sanitariaalla rianimazione cardio-polmonare (RCP). Questesemplici procedure pos-sono essere messe in attoda chiunque. Non è ne-cessario essere un me-dico o un infermiere peraiutare chi sta male. Èsufficiente conoscere leregole operative di baseche sono state insegnatecon chiarezza in pocotempo a chi ha dedicatopochi minuti della pas-

seggiata domenicale all’ascolto diquesti Volontari.Al termine di una completa spie-gazione delle procedure di primosoccorso è seguita una dimostra-zione pratica di come bisognacomportarsi per portare aiutare.Quindi il pubblico è stato invitatoa partecipare attivamente svol-gendo in prima persona il ruolo diprimi soccorritori.Al termine a tutti i partecipanti èstato regalato un manuale sulprimo soccorso.La Croce Rossa sta attualmenteraccogliendo fondi per fornire unastruttura pubblica di un defibrilla-tore. Chi vuole contribuire puòmettersi in contatto con la sede diAvellino.

Raffaele Iandoli e Ewa Czukwinska

Avellino - Esercitazioni di primo soccorso medico

9sabato 5 Ottobre 2013ilPonte

[email protected]/enelsharing

FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolicivia Aurelia, 468 - 00165 Roma

Tel. 06 6638491 - Fax 06 6640339

CONCESSIONARIA NAZIONALE DI PUBBLICITÀ: PUBLICINQUE SRLvia Fattori, 3/C - 10141 TorinoTel. 011 3350411 - Fax 011 3828355 - E.mail: [email protected]

...168 testate per un milionedi copie in tutta Italia

Questa è la nostra forza...ABRUZZO

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA ROMAGNA

MARCHE

PIEMONTE

SICILIA

TOSCANA

TRIVENETO

UMBRIA

VALLE D’AOSTA

LOMBARDIA

LIGURIA

LAZIO

PUGLIA

SARDEGNA

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...ABRUZZO

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

SICILIA

Questa è la nostra forza...

CALABRIA

MARCHE

TRIVENET

OTRIVENET

ANIACAMP

LAZIO

LIGURIA

PUGLIA

OSCANAT

OSCANA

Federaa ir zz

ione IIttaaliian taI aat lit liil ali

aa a SSetttttiimnn eS tttitt imit mtii

maa aal CC tnn llii aat

ttt liccttoo ii

el. 011 3350411 - Fax 011 3828355 - TTel. 011 3350411 - Fax 011 3828355 -

.mail: [email protected]. 011 3350411 - Fax 011 3828355 -

.mail: [email protected]

T

el. 06 6638491 - Fax 06 6640339TTel. 06 6638491 - Fax 06 6640339

el. 06 6638491 - Fax 06 6640339

187

10 sabato 5 Ottobre 2013 ilPonte

11sabato 5 Ottobre 2013ilPonte

I 187 GIOrnALI DELLA FISC - L'opinione del territorio -

Lo stile di Papa Francesco. "La novità dellosguardo"; "Il dono di Francesco"; "Verso l'altro,senza se e senza ma..."; "La pastorale centratasull'affetto"... Sono alcuni dei titoli dei settimanaliche ben sintetizzano l'ultima settimana di PapaFrancesco: dalla visita pastorale a Cagliari di do-menica 22 settembre, all'intervista concessa apadre Antonio Spadaro, direttore de "La CiviltàCattolica". Sul Portico (Cagliari) l'arcivescovoArrigo Miglio, ripercorrendo la "giornata storicadel 22 settembre", riflette: "La vera domanda chedobbiamo porci dopo aver ascoltato Papa France-sco per un giorno intero, è questa: quale tipo diChiesa ci chiede di essere oggi per vivere la fedeltàal Signore e all'uomo (...). La visita ci lascia unagrande responsabilità, insieme all'affetto e alla te-nerezza che ci ha dimostrato in tanti modi". È d'ac-cordo Marco Piras, direttore dell'Arborense(Oristano): "Ora tocca a noi continuare a mo-strare il volto bello della Chiesa". Commentandol'intervista a "La Civiltà Cattolica", VincenzoRini, direttore della Vita Cattolica (Cremona),osserva: "Francesco guarda al mondo e alle per-sone con lo stesso sguardo di Gesù Cristo, pienodi amore e di simpatia. È lo sguardo di chi cam-mina accanto a te, per capire le tue sofferenze, pergioire con te e con te soffrire". Il Nuovo Amicodel Popolo (Chieti-Vasto) aggiunge: "CheChiesa è, oggi, quella di Papa Francesco, se non laChiesa delle relazioni, degli affetti e della comu-nione esistenziale? È questa la Chiesa di cui tuttal'umanità ha bisogno, perché è la Chiesa che timette nel cuore la nostalgia di tornare a casa, ditornare in Chiesa, a fare Chiesa con gli altri". PerCorrado Avagnina, direttore dell'UnioneMonregalese (Mondovì), nel colloquio tra il Papae il direttore "diventa difficile scegliere la parola chemaggiormente colpisce, anche perché nulla è statotralasciato. Eppure s'impone l'appello, peraltro rin-novato, da parte di Papa Francesco a interpretarela mission di uomini e di credenti oggi come l'atti-tudine 'ad accompagnare le persone', a 'curarne leferite', a 'riscaldare i cuori', a praticare 'vicinanza eprossimità'". Giuseppe Lombardo, direttore diCammino (Siracusa), nota come "il Papa si sof-ferma spesso sul modo di curare i mali del mondo".Secondo Marco Bonatti, direttore della Vocedel Popolo (Torino), "per chi viene 'dalla fine delmondo' la scommessa è poter continuare a offrire,ovunque possibile, la parola di salvezza che vienedal Vangelo. Offrirla non necessariamente da mae-stri, ma certamente da testimoni". Davide Malo-berti, direttore del Nuovo Giornale(Piacenza-Bobbio), riprende - dall'intervista - leparole del Papa sul primo annuncio, sottolineandoche "è un tema su cui la Chiesa italiana si sta in-terrogando da anni e che il Papa ha riportato al-l'attenzione di tutti. Partire dal primo annunciosignifica ripartire dalle fondamenta e non dare nullaper scontato". Edoardo Tincani, direttore dellaLibertà (Reggio Emilia-Guastalla), si sofferma,invece, sul passaggio in cui il Papa parla delle "que-stioni eticamente più sensibili": "Francesco sugge-risce di parlarne in un contesto. E il contesto èsempre quello della comune umanità, con le suevette e le sue miserie. Il popolo di Dio si santificacosì: curvandosi sulle ferite, accompagnando chi ènel bisogno, vivendo pazientemente le fatiche diogni giorno". L'intervista, afferma Giordano Fro-sini, direttore della Vita (Pistoia), "è anche unaprova di serietà culturale, di conoscenze profonde,di dimestichezza con i grandi problemi del pensieroe della teologia del nostro tempo". Su Millestrade(Albano) il pensiero del vescovo Marcello Se-meraro: "Il Papa c'incoraggia a essere non sol-tanto Chiesa che accoglie e tiene aperte le porte,ma pure Chiesa missionaria, che cerca e trovanuove strade, che si muove verso gli altri". La Cit-tadella (Mantova), ritornando sulla lettera diPapa Francesco al fondatore de "La Repubblica",Eugenio Scalfari, ribadisce che "lo stile del Ponte-fice è certamente peculiare e suscita un interesseche sembra non superficiale o passeggero. Unostile che, a fianco delle certezze irrinunciabili, saporre e suscitare domande, stimolare il pensiero ela riflessione". In questi giorni anche il Papa eme-rito, Benedetto XVI, ha inviato una lettera. Desti-natario: il matematico Piergiorgio Odifreddi,

conosciuto per il suo ateismo militante. Il fattoviene approfondito da Stefano Fontana, diret-tore di Vita Nuova (Trieste): "La cosa più inte-ressante della lettera è che Benedetto XVI usaargomenti di ragione e critica Odifreddi. È l'uomodi fede che dice all'uomo di ragione di usare meglioe di più della sua ragione".

La prolusione del cardinale Bagnasco. I gior-nali Fisc dedicano ampi spazi anche alla prolusionetenuta dal cardinale Angelo Bagnasco, il 23 set-tembre, in apertura dei lavori del Consiglio perma-nente della Cei. "Il cardinale - sintetizzaFrancesco Zanotti, direttore del Corriere Ce-senate (Cesena-Sarsina) - ha ricordato che lafamiglia viene prima di tutto. Come 'cuore e mo-tore' della macchina del Paese. (...) Diventa quindinecessario aiutare, magari attuando finalmente ilfattore familiare, il 'microcosmo' della famigliasenza il quale è impossibile vivere nel 'macroco-smo' della società e del mondo". Concorda BrunoCescon, direttore del Popolo (Concordia-Por-denone): "Nella realtà italiana il perno torni a es-sere la famiglia. Occorre ripartire da lì". Per questo,afferma Luciano Sedioli, direttore del Mo-mento (Forlì-Bertinoro), "ha fatto bene la no-stra diocesi a iniziare l'anno pastorale dedicato allafamiglia, non con un convegno ma con un pelle-grinaggio che ha un grande valore simbolico. Se sivuole portare la famiglia in 'assetto', infatti, è ur-gente che anche la politica, l'economia, la stessacomunità cristiana, cambi passo nei suoi con-fronti". Luigi Lamma, direttore di Notizie(Carpi), denuncia il "fattore profondo di crisi, cul-turale ed etica, che si riverbera sulla famiglia e nemette in discussione l'identità costitutiva sul pianoumano e nella sua dimensione sociale. Perciò oc-corre ripartire dai fondamentali, dall'unione uomo-donna come struttura di base del matrimonio edella famiglia". Secondo Vincenzo Tosello, di-rettore di Nuova Scintilla (Chioggia), "c'è bi-sogno di una politica del lavoro - e della famiglia,che ne è il fulcro e la cassa di risonanza, in negativoe in positivo, in tutte le sue fasi -, di cui si è parlatotanto, ma in cui si è fatto poco o nulla". A propositodi politica, Pino Malandrino, direttore dellaVita Diocesana (Noto), rilancia l'invito a "parte-cipare alla vita sociale" e a "vigilare", anche perché,come ha detto recentemente il Papa, "ognuno è inqualche modo responsabile della condotta dei go-vernanti e deve fare il meglio perché loro gover-nino bene". Al riguardo - guardando al momentopresente - secondo Roberto Pensa, direttoredella Vita Cattolica (Udine), "più che mai op-portuno è il richiamo del card. Bagnasco: 'L'oraesige una sempre più intensa e stabile concentra-zione di energie, di collaborazioni, di sforzi con-giunti senza distrazioni, notte e giorno. Ogni attoirresponsabile - da qualunque parte provenga -passerà al giudizio della storia'".

Questioni internazionali. Due argomenti di at-tualità internazionale sono al centro di altrettantieditoriali. Il Popolo (Tortona) si occupa della vit-toria della Cdu-Csu alle elezioni parlamentari te-

desche del 22 settembre. "Il successo della Cdu -si legge nell'editoriale - è, in realtà, il trionfo per-sonale della cancelliera Angela Merkel. Mai, comein questo caso, delle elezioni sono state anche unreferendum su qualcuno e su come ha diretto unsistema-Paese e ha gestito la crisi europea. Lei hasvuotato il bacino elettorale dei liberali, ha arre-stato l'avanzata del partito di Peer Steinbrück, ilcandidato cancelliere sconfitto, avvierà il negoziatoal Bundesrat, la camera alta delle Regioni, doveSpd e Verdi hanno la maggioranza. L'ipotesi di unagrande coalizione non la disturba: se si farà, a dif-ferenza dell'Italia, sarà solida e duratura". Gu-glielmo Frezza, direttore della Difesa delPopolo (Padova), parla invece del fine settimanascorso, "grondante di sangue", in Pakistan e inKenya. "E sono i cristiani - dice Frezza - le vittimedi tanto odio. Nulla di nuovo, purtroppo. (...) Avolte la fede è soltanto un paravento per le veremotivazioni, in special modo politiche ed economi-che, che alimentano le violenze. Spesso però èinutile cercare altrove, anzi mai come oggi tanti cri-stiani sono perseguitati in mille angoli del mondoper null'altro che la loro fede".

Rispetto e informazione. Sui settimanali spazioanche ad alcune riflessioni sullo "stato di salute"dell'informazione in Italia. Amanzio Possenti, di-rettore del Popolo (Treviglio), analizzando al-cuni casi di "giornalismo non attento e rispettoso",ricorda che "il rispetto è una norma morale primache una necessità nella vita sociale: se non lo siassume come fondamento, si ha il crollo di ognivalore di unità e di stile, e la società affonda. Eccoperché il giornalismo richiede continuamente ri-spetto delle persone e naturalmente della verità".Mentre su Emmaus (Macerata-Tolentino-Re-canati-Cingoli-Treia) il direttore responsabileLuigi Taliani delinea "il compito degli operatori delmondo digitale": "Cogliere lo spessore degli avve-nimenti che ci vengono riversati in casa e non su-bire passivamente quella che io amo definire'guerriglia massmediatica'. Un cristiano non devedimenticare che Dio si manifesta nella storia in ma-niera dinamica".

Cronaca locale. I giornali diocesani non trala-sciano la cronaca locale. Mario Barbarisi, diret-tore del Ponte (Avellino), denuncia, adesempio, "l'assenza in Irpinia d'infrastrut-ture. A queste condizioni nessun imprendi-tore investirebbe un solo centesimo".Pier Giovanni Trossero, direttore dell'Eco delChisone (Pinerolo), si chiede se i "pinerolesisiano sonnacchiosi, indolenti e rassegnati" mentre"il territorio perde 'pezzi' importanti" come il Tribu-nale. La Valsusa (Susa) riferisce della "visita asorpresa nei giorni scorsi del ministro dell'Internoe vicepremier Angelino Alfano al cantiere di Chio-monte" dove si lavora per la Tav. La Fedeltà(Fossano) riflette sull'"emergenza educativa",partendo dall'atteggiamento di "disprezzo" degliadolescenti verso "le cose che sono 'di tutti'". Tuttociò, conclude il settimanale, "c'interpella innanzi-tutto come adulti". Giorgio Bardaglio, direttore

del Cittadino (Monza e Brianza), parla della"retorica sui tagli": "Il dramma è che continuiamoa piangere miseria ma nessuno che si metta dibuzzo buono e cominci invece a fare sul serio,come fanno già molti padri di famiglia, imprenditoriprivati, casalinghe costrette non per finta a dareuna limata al bilancio familiare". Andrea Ferri, di-rettore del Nuovo Diario Messaggero(Imola), auspica che si svolga un referendum perdecidere se "aderire o no alla città metropolitanadi Bologna". Il Corriere Eusebiano (Vercelli) in-forma che l'associazione "VercelliViva taglia il tra-guardo dei 20 anni di attività culturale" e"organizza, per giovedì 3 ottobre, alle 15.30, nel-l'Archivio Storico, una conferenza a più voci cui in-terverranno l'attuale presidente Antonino Ruffino,Maurizio Cassetti e Luciano Vietti". Ezio Bernardi,direttore della Guida (Cuneo), chiede di "farelobby" per "rilanciare la ferrovia Cuneo-Nizza", "unservizio indispensabile di cui il territorio non può enon vuole privarsi".

La vita delle Chiese locali. Non manca, infine,negli editoriali l'attualità ecclesiale, contraddistintadall'avvio del nuovo anno pastorale. Al riguardo,Gianpiero Moret, direttore dell'Azione (Vitto-rio Veneto), fa sapere che "il vescovo Corrado hascritto una lettera che deve dare il tono a questoanno. È intitolata: 'Va' e anche tu fa' lo stesso!'. Siriferisce alla parabola del Buon Samaritano (...).Fai anche tu così, ci dice il Vangelo e ci ripete il ve-scovo". Enzo Gabrieli, direttore di Parola diVita (Cosenza-Bisignano), dedica l'editoriale alconvegno annuale diocesano, che si tiene in questigiorni: è "un momento forte di Chiesa, nel quale cisi ritrova come credenti attorno al pastore per in-vocare la luce della fede da Cristo Signore". LaVita Picena (Ascoli Piceno) rende noto che "perquesto anno pastorale, su indicazione dell'arcive-scovo Luigi Conti, amministratore apostolico delladiocesi, la comunità cristiana ascolana progetta lapastorale nell'ambito pastorale della 'famiglia'".L'inizio del nuovo anno pastorale è caratterizzatoanche dall'avvicendamento dei parroci nelle comu-nità parrocchiali o nelle unità pastorali. Per LauroPaoletto, direttore della Voce dei Berici (Vi-cenza), "si tratta di un momento di grande rile-vanza a livello personale e a livello comunitario.Anche attraverso questi spostamenti si può rico-noscere in filigrana una Chiesa che cammina den-tro i cambiamenti e le sfide (spesso non facili) cheil tempo presente le pone". Lucio Bonomo, di-rettore della Vita del Popolo (Treviso), ricordache "anche se cambiano i tempi e la pastorale si fapiù complessa, (...) il "buon" pastore deve (...) edi-ficare il gregge con la sua dedizione e il suo com-portamento". Alessandro Repossi, direttoredel Ticino (Pavia), si sofferma sulla "Missionegiovani" in corso nella diocesi lombarda fino al 2ottobre. "Il vento che soffia in città grazie alla pre-senza dei missionari - assicura Repossi - è, primadi tutto, un vento di speranza". Vita Trentina(Trento) informa che domenica 29 settembre sitiene la festa diocesana della famiglia con lo slogan"Chiesa formato famiglia". Luce e Vita (Mol-fetta) dà notizia dell'arrivo in diocesi dell'urna didon Bosco: "Son lieto e benedico l'iniziativa nel fer-vore di un'attesa che coinvolge soprattutto i gio-vani", scrive il vescovo Luigi Martellanell'editoriale. Mentre Voce della Vallesina(Jesi) pubblica il testo integrale dell'omelia del ve-scovo Gerardo Rocconi per la festa del patronodella diocesi, san Settimio (22 settembre). Giu-seppe Rabita, direttore di Settegiorni dagliErei al Golfo (Piazza Armerina), riflette su"come si comunica il Vangelo oggi": "La vera stra-tegia - questa la conclusione del direttore - è la te-stimonianza. È in questa direzione che dobbiamolavorare!". Da Raffaele Mazzoli, direttore delNuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), unapuntualizzazione: "La salvezza della fede si riferisceanche alla città. (...) Fa comprendere l'architetturadei rapporti umani, perché ne coglie il fondamentoultimo e illumina l'arte dell'edificazione sociale". In-fine la Voce Alessandrina (Alessandria) dedical'apertura all'"ottobre missionario", un mese in cuipoter "approfondire il senso del partire e del tor-nare, la necessità di un annuncio, l'urgenza di unasolidarietà".

Gli editoriali delle testate cattolicheLa visita pastorale a Cagliari di Papa Francesco e l'intervista concessa a "La Civiltà Cattolica", la prolusione del cardinale Bagnasco al Consigliopermanente della Cei, alcune questioni internazionali, l'attualità politica, la famiglia, l'informazione, la cronaca e la vita delle Chiese locali...

Sono alcuni degli argomenti di cui parlano gli editoriali dei giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici)

Un omaggio a Mattia Preti in occasionedel IV centenario della nascita dell’arti-

sta grande esponente del Seicento napole-tano, viene tributato attraverso i piùvariegati linguaggi dell’arte - pittura, scul-tura, ceramica, fotografia digitale, installa-zioni - in occasione della rassegna d’arteinternazionale “Pennelli dal mondo”. La mostra, che vanta un cospicuo numerodi artisti rappresentativi dell attuale pano-rama culturale e artistico mondiale, è orga-nizzata da Arteuropa insieme a Rosa SpinaFiber Artist di Catanzaro patrocinata daAMACI (Associazione d’arte per i musei con-temporanei), che con questa iniziativahanno aderito alla nona giornata del Con-temporaneo prevista per il prossimo 5 ot-tobre. Location della manifestazione sarà ilSalone Espositivo dell’”Albergo della posta”a Villaggio Mancuso di Taverna (Catan-zaro), luogo di nascita del pittore che, conla sua opera contribuì a dare sviluppo allascuola pittorica napoletana.In un’atmosfera costruita per dare maggiore risalto alle opere esposte, ciascun artista rac-conterà lo splendido scenario della Sila piccola attraverso storie di alberi di bosco e sottoboscoe di personaggi antropomorfi nel contrasto pittorico tra luce ed ombre. In questo modo,sarà offerta un’esperienza di arricchimento al pubblico che ha il diritto di accedere al sublimemessaggio dell'arte come nutrimento dello spirito. “Il risultato è un ventaglio di proposte interculturali e multietniche che creano un ponte fra il

nord e il sud dell'Italia con l'Europa e il mondo, data la presenza di artisti dall'estero, iniziatori

di una cultura plurinazionali senza confini. L'arte, dunque, come mezzo per scavalcare le di-

versità delle lingue e la distinzione di razza e religione, superare il processo di unificazione

culturale e,nello stesso tempo, consentire a ciascun artista europeo di promuovere le proprie

peculiarità e lo stile che lo contraddistingue”. In questi termini si è espresso Generoso Vella,portavoce di Arteuropa, nel catalogo ‘’ Arti visive per l’Europa’’ che accompagna la mostra.In esposizione fino al 27 ottobre le opere di Rosa Spina di Catanzaro - Enzo Angiuoni diAvellino - Pitt Jessie dall’ Australia - Giancarlo Caneva di Udine - Marina Battistella di Palma-nova - Claudio Feruglio di Udine - Susanne Riegelnik dall’ Austria - Giusy Lopar di Bari - Vit-torio Sopracase di La Spezia - Leona K di Pisa - Nicola Guarino di Avellino - Giuseppe Spinadi Cosenza - Marco Carellario di Soverato - Anna Manna di Soverato - Generoso Vella di Avel-lino - Nadia Lolletti di Sulmona - Luigi Romano di Udine - Edoardo Iaccheo di Avellino - MeganPorpeglia di New York - Angela Valeria di New York - Renèe Lotenero di New York – Rose Mi-chell Taverniti di Seattle – Cianne Frangione di Washington.

Flavio Uccello

12 sabato 5 Ottobre 2013 Cultura ilPonte

PAGInA A CUrA DI Eleonora Davide [email protected]

Si sono conclusi gli eventi di "Un'estate aChiusano tra cultura sport e tipicità" inseriti

nelle Giornate Europee del Patrimonio pro-mosse dal Ministero dei Beni Culturali e a cuihanno aderito 46 paesi europei con l'obiettivodi promuovere le bellezze artistiche di ciascunanazione, superando le differenze linguistiche eculturali. "Promuovere il patrimonio culturale èestremamente importante - afferma il Profes-sor Giuseppe Muollo, egregio studioso del set-tore - ma per promuovere bisogna innanzitutto

conoscere, per cui ritengo manifestazioni comequesta estremamente importanti al fine di tra-smettere alle nuove generazioni l'importanzadella tutela dei nostri beni artistici. "Gli incontrisi sono conclusi con la proposta di valorizza-zione delle aree castellate d'Irpinia (ne sonostate individuate ben 88) attraverso l'esporta-zione di un progetto con un proprio marchioregistrato. Si tratta di Castelli d'Irpinia, forte-mente voluto dal direttore artistico della ma-nifestazione, Tina Rigione, e ben accolto dalla

federazione nazionale FAGR.I, con sede ope-rativa a Roma, che da vent’anni si occupa dellavalorizzazione dei territori a vocazione agricolaal fine di favorirne lo sviluppo anche a livelloturistico. "L'Irpinia è un territorio ricco di storia,ma con vocazione agricola - afferma Gian-franco Grieci, presidente FAGR.I - Abbiamo unpatrimonio agroalimentare che va valorizzatoe l'unico modo per farlo è unire la filiera del-l'enogastronomia al turismo. Per l’Irpinia ab-biamo pensato di partire dai castelli: ce nesono tanti ancora esistenti ma i nostri paesisono anche ricchi di bei centri storici e di palazziantichi. Il nostro programma è quello di riuscirea creare, grazie alla collaborazione degli am-ministratori comunali, una rete di servizi chepermettano ai turisti di visitare le nostre bel-lezze artistiche. Pensiamo all'indotto che si ver-rebbe a creare se si riuscissero ad offrire deipacchetti turistici completi, si avrebbe una ri-caduta positiva anche sui tanti giovani in cercadi lavoro creando degli sbocchi proprio nel set-tore turistico.” Puntare sul turismo, dunque,ma esportandolo anche oltre i confini nazionali."Pensiamo a tutti i turisti stranieri che visitanoRoma ogni anno - continua Antonio Grieci, di-rettore generale dell'organizzazione e respon-sabile regionale- se riuscissimo a portarnesoltanto una parte in Irpinia si aprirebbe unoscenario impensabile. Purtroppo si riscontra

ancora molta reticenza negli amministratori lo-cali che vedono in questa proposta soltanto unesborso di risorse, in realtà non è così perchése tanti piccoli comuni facessero rete i riscontrianche in termini economici non si farebbero at-tendere". Castelli d'Irpinia è una mappaturadelle aree castellate della nostra provincia chesi è concretizzata nella realizzazione di un sitointernet tradotto in tre lingue e visitato da oltre2 milioni di utenti. Inoltre l’organizzazione staallestendo la sede espositiva stabile di Castellid'Irpinia a Roma in via Nizza 53 e sta indivi-duando una serie di proposte di itinerari turi-stici destinata ai tour operator giapponesi ecinesi. "Pensiamo se tutti gli utenti che hannovisitato il sito avessero trovato anche le strut-ture ospitanti dove poter soggiornare quantepersone avrebbero visitato la nostra terra - af-ferma Tina Rigione, ideatrice del marchio - Ilnostro obiettivo è quello di riuscire a coinvol-gere tutti gli amministratori, così come ha fattoil sindaco di Chiusano, Antonio Reppucci, checrede fortemente nel nostro programma."Ospitalità e fare rete sembrano essere, dunquele parole d'ordine affinché anche sul nostro ter-ritorio si sviluppi un turismo capace di fare dellenostre risorse enogastronomiche un accompa-gnamento a delle risorse artistiche numerosema poco valorizzate.

Luigia Meriano

SI E’ CONCLUSA CON SUCCESSO A CHIUSANO LA MANIFESTAZIONE DEDICATA A CULTURA, SPORT E TIPICITA’

“CASTELLI D’IrPInIA”, PrEMIATO IL TErrITOrIO

CRESCE IL CONNUBIO DEL CONSERVATORIOCON LA CITTA’ DI AVELLINO

AUTUnnO In MUSICA – I COnCErTI DI OTTOBrE

Il rapporto tra la musica e l’Irpinia trova origini ecompimento nella grande offerta artistica cheproviene da naturali talenti che la vivacità dellanostra terra suscita e questo ci riempie di gioia.Se a ciò si aggiunge che molti di questi talentiseguono la strada dello studio e della dedizionetotale a questa passione, intraprendendo il lungoe difficile cammino dello studio, raggiungendoragguardevoli traguardi anche all’estero, nel con-fronto con realtà diverse e più ampie, ciò nonpuò che riempirci di orgoglio. E ciò si realizzagrazie al Conservatorio Cimarosa di Avellino, unaperla culturale della nostra città e della nostraprovincia. Abbiamo più volte riferito nelle pagine del nostrosettimanale sull’attività di questo prestigioso isti-

tuto, terzo in Italia, dopo quelli di Bari e di Milano; primo in molti campi, tra i quali quello delle tecnologierelative alla produzione del suono con una sala di incisione all’avanguardia e una casa di edizioni di-scografiche che porta il nome di “Cimarosa records”. Per questo motivo è necessario conoscere più afondo questa realtà. Ciò che si apprezza, entrando in quello che può essere definito “il luogo in cuinasce la musica”, è l’atmosfera armoniosa e il senso del tempo, cadenzato e preciso, nonostante il nu-mero di docenti e allievi, di collaboratori, coadiutori e impiegati che, con vari compiti, nonostante lacomplessità che comporta essere un istituto di primo livello e, nello stesso tempo, Ateneo musicale,realizzano con efficienza e abnegazione quotidiana il compito loro assegnato. Oltre alla grande varietà dell’offerta formativa del Cimarosa, che per il secondo livello è aperta anchea chi non ha specifici titolo nel campo, quello che colpisce e che rende pubblica l’immagine del Cimarosaè soprattutto l’offerta artistica che da anni, con sempre maggiore impegno, l’istituto dedica alla città diAvellino. In virtù della risposta del pubblico e degli appassionati che giungono anche da lontano perassistere alle manifestazioni in programma, il direttore del Conservatorio Carmine Santaniello, legatoalla città in cui opera a diversi livelli, impegnato in realtà che qualificano culturalmente sia Avellino chela sua provincia, ha voluto estendere l’attività artistica del Cimarosa anche a periodi dell’anno in cuinon si era soliti organizzare manifestazioni. Con “Autunno in musica – I concerti di Ottobre”, partitocon il Recital pianistico di Antonio Di Palma, si intende, infatti, consolidare quel rapporto con i cittadiniiniziato con i concerti che a maggio aprirono la bella stagione, per continuare con “Il Cimento dell’Ar-monia e dell’Invenzione”, “All’ombra del Castello” e “Contaminazioni Jazz”, che hanno infiammato legià calde sere estive coinvolgendo il pubblico in questo cammino comune. Quello che possiamo fare èrestare vicini a questa realtà che ci qualifica e cresce con noi.

Eleonora Davide

arteuropa aDerISce con un a moStra alle

GIornate Del contemporaneo

omaGGIo al pIttore mattIa pretI

La rassegna proseguirà venerdì 18 ottobre con“Omaggio a L. Boccherini”, di cui ver-ranno eseguiti i quintetti per chitarra da Gianluigi Giglio, Lucio Matarazzo, Stefano Ma-gliaro e Aligi Alibrandi, e il quartetto d’archi suonato da Mario Dell’Angelo, AntonioSalerno, Simone Basso e Danilo Squitieri; mercoledì 23 ottobre, sarà la volta di “Raritàcameristiche del primo Romanticismo”, concerto eseguito dall’Ensamble da camera delCimarosa, con Massimo Testa, Simone Basso, Mattia Mennonna, Danilo Squitieri, Vin-cenzo Lo Conte e Pierfrancesco Borrelli su musiche di J.N.Hummel e F.B. Mendelssohn;per finire, venerdì 25 ottobre ancora una serata dedicata al pianoforte con MassimoSeverino che interpreterà Chopin e Rachmaninov.

PrOSSIMI APPUnTAMEnTI

13sabato 5 Ottobre 2013rubricheilPonte

Nel libro “Un secolo di vita avellinese”lo sto-rico Raffaele Valagara ci racconta che ap-

pena i primi rintocchi mattutini partivano daimolti campanili delle chiese di Avellino,venivanospalancate le due porte della Città: Porta di Pu-glia e Porta di Napoli. Ci parla dell’importanzadella strada di Costantinopoli che un tempo an-dava dalla Dogana dei cereali alla chiesa di Mon-serrato e che rappresentava l’arteria principaledi Avellino. Lungo quella strada pesanti carri,ca-richi di grano,di farine e di semola erano tiratidai cavalli pugliesi che facevano sentire il tintin-nio delle loro sonagliere. Alcuni carri erano sca-ricati nei locali di deposito situati nell’internodella Dogana. Gli altri carri, che trasportavanofarine, proseguivano il loro cammino per Terradi Lavoro e Napoli. Al consumo della popolosacittà di Napoli provvedevano in quegli anni igrani di tutta la vastissima e fertile Regione Pu-gliese, che venivano sfarinati nella nostra Pro-vincia dai molini posti sul corso del Calore, delSabato e loro affluenti. Dalle semole rimaste incittà traeva alimento su vasta scala un’industriatutta paesana, quale era la lavorazione dellepaste a mano. Il Valagara dice: “Innanzi a quasitutte le botteghe e sui pianerottoli delle scalinateesterne addossate alle case, si vedono delledonne sedute, con vasti tavolieri sui ginocchi econ piccoli ferri fra le mani lavorare le paste inmoltissime forme e grandezze,dai “ricciolilli” ai“ricci” alla “foretana”,dai “cannellini” ai “canno-licchioni” e poi “coccetelle,recchie di preti,gnoc-chi,raganelle,lasagne” ed altre specie di paste……I tavolieri pieni di paste minute, son collocatisui davanzali o ferri delle finestre e balconi diogni casa,affinché asciugassero;e dai vani dellestesse finestre e balconi,sporgono lunghe cannenelle quali trovansi infilate o appese le paste piùvoluminose. Di maniera che ad un forestieroparrebbe quella via quasi imbandierata a

festa,con nuovissima forma assai curiosa”. Grazie alla lavorazione della pasta i napoletanie così la popolazione dell’area campana,da“mangiafoglia” e “mangiacavoli” diventano“mangiamaccaroni” e così nasce una nuova fi-gura scomparsa nel tempo:”o’maccaronaro”.Quest’ultimo non bisogna confonderlo con ilbottegaio, il padrone del casadduoglio o dellaputeca che vendeva pane, biscotti, legumi ecc.perché era l’ambulante che collegava il suobanco e i suoi attrezzi da cucina nell’angolo diuna piazza o di una strada trafficata e vi ven-deva i maccheroni cotti che serviva in piattini eche erano per lo più mangiati con il pollice, l’in-

dice e il medio della mano aperti a guisa di for-chetta. “Guagliò viene, magne, te sazie e tescarfe’o cannarone” con queste parole o’mac-caronaro” gridando chiamava la sua clientela.Chi se lo poteva permettere, con il prezzo didue soldi acquistava un piatto di pasta conditacon salsa e formaggio. “Tengo’o roje allat-tante”, il cliente che si avvicinava otteneva unpiattino di maccheroni”cacio e pepe”al prezzodi due centesimi, cifra accessibile al popolinoche la consumava sotto gli occhi dei presenti.Non adoperava la forchetta ma, abilmente, siserviva delle tre dita e riusciva a mangiaresenza sporcarsi. Alla fine del Settecento, nellefamiglie benestanti, si iniziava a usare una for-chetta a due rebbi per trattenere e portare allabocca la pasta cotta. Nell’Ottocento i rebbi pas-sarono a tre e, quando Gennaro Spadaccini,ciambellano della corte del Regno di Napoliportò i rebbi a quattro, si racconta che re Fer-dinando lo colmò di onori e benemerenze perla sua preziosa invenzione. Infatti, grazie allasua innovazione, si poté finalmente trattenerel’intrico di vermicelli. Il popolo, però, continuòa mangiare per strada acquistando la pastacotta presso “o’maccaronaro” anche perchénelle famiglie meno abbienti nell’attesa degli

uomini che tornavano a sera dal lavoro nonc’era l’abitudine di cucinare per mezzogiorno equesto sistema domestico veniva integrato dauna serie di venditori ambulanti che vendevanoper strada, nelle piazze o in un basso. Molteerano le persone che acquistavano e portavanovia il loro pranzo e la loro cena in un pezzettinodi carta. Questo ambulante se ne stava per oredietro un’enorme panca, manovrava attorno agrosse caldaie,utili a scaldare la pasta. Al latoc’era un banco dove erano poggiati ampi bacilidi creta, ricolmi di bianco formaggiopecorino,con strisce di pepe nero,già pronto egrattugiato a piramide. C’erano anche svariati

contenitori per il sugo, per i pezzi di pomodoro,per l’olio, per il sale e per tutto ciò che servivaper condire la pasta, pietanza più idonea a sa-ziare la fame della plebe. Quando la pasta eracotta “o’ maccaronaro”in maniche di camicia,in-nanzi a due, tre caldaie tirava una mescolata dimaccheroni fumanti e gridava “verdi, verdi limaccaruni”. Con grande abilità, con le maniprendeva i maccheroni rimasti accanto al me-scolo e li rimetteva nel piatticello. Poi si avvici-nava alla casseruola e con un mestolinoattingeva un po’ di sugo e alla sfuggita condivai maccheroni spruzzandovi appena, appena ilformaggio. Quando condiva i vermicelli consalsa di pomodoro, bollito senza grasso, la pastaprendeva il nome di “tre garibaldi” perché conl’aggiunta di un centesimo si poteva averla conil pomodoro,vermiglio come la camicia dell’eroedei due Mondi, il cui passaggio per Napoli eraancora vivo nella memoria dei partenopei.Spesso si assisteva a battibecchi tra l’ambulantee l’acquirente perché quest’ultimo voleva piùpasta o più sugo. Anche nella nostra città c’era “o’ maccaronaro”che piazzava il suo pentolone nelle strade traf-ficate,esponendo in una rastrelliera piatti capaci.Lo storico Andrea Massaro ci racconta che adAvellino nel 1800 Paolino Maci era uno dei tanti“maccaronari” che preparavano pasta a mano,tanto ricercata in città e nei paesi limitrofi. E,dopo averla confezionata, la vendeva. Per lestrade cittadine si poteva incontrare anche “o’-maccaronaro” che girava con una cesta, unasporta legata al collo, sostenuta dalle braccia,divisa in tanti scomparti dove erano sistemati ivari tipi di pasta: maccheroncelli, vermicelli,spaghetti, lasagne e tagliatelle. La maggiorparte dei “maccaronari erano paffuti e rubicondistando alle immagini che l’Ottocento ci ha tra-mandato dalle raffigurazioni che affollano il pre-sepe napoletano.

MESTIErI E FIGUrE SCOMPArSE nEL TEMPO a cura di Antonietta Urciuoli

“O’ MACCArOnArO”

SOCIAL TIME COnTrO LA vIOLEnZA

Social Time ONLUS è un’associazione senza finidi lucro, a base democratica e partecipativa, fina-

lizzata a promuovere e perseguire con ogni mezzo ilraggiungimento del “bene comune”, la diffusione dellacultura del no profit, del volontariato e della solidarietàsociale come strumenti di integrazione, di partecipa-zione e cooperazione.Social Time, in tal modo si rivolge a tutti coloro chevogliono mettersi in gioco ed investire la propria ener-gia in progetti positivi finalizzati a sostenere la politica

del “far bene”, e lo ha fatto scegliendo una data tutt'altro che casuale: il 2 ottobre, Giornatainternazionale della Nonviolenza, che coincide con la nascita dell'uomo che possiamoconsiderare il simbolo di questa "battaglia", il Mahatma Ghandi. Questa celebrazione èstata voluta dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2007 al fine di "divulgare il mes-saggio della nonviolenza, anche attraverso l'informazione e la consapevolezza pubblica" eriaffermare "la rilevanza internazionale del desiderio di assicurare una cultura di pace, tolle-ranza, comprensione e nonviolenza". Insomma, una giornata speciale per dare concretezzaalle ultime parole di Ghandi: "La nonviolenza è la più grande forza a disposizione del genereumano. È più potente della più potente arma di distruzione che il genere umano possa con-cepire". Questo appello ha trovato nella onlus Social Time un megafono perfetto: l'associazione,infatti, si ispira a un'idea di socialità sostenibile, capace di creare un contesto fertile in cuisviluppare collaborazioni e partnership, creare reti formali e informali, nonché sinergie chefacilitino l'elaborazione di nuove progettualità e iniziative sociali, culturali, educative e am-bientali. Il 2 ottobre scorso, Social Time ha lanciato un Blogging Day: si è trattato di una giornatain cui i navigatori del Web sono stati chiamati a fare fronte comune per diffondere il messaggiodella nonviolenza sotto qualsiasi forma. Partecipare è stato facile: chi aveva un blog ha scrittoun post dedicato, chi cinguettava su Twitter ha potuto utilizzare l'hashtag #NonViolenza,chi preferiva Facebook è potuto intervenire e coinvolgere i propri amici facendo della ba-checa un aggregatore di persone e pensieri. Ai meno tecnologici non è rimasto che stamparela locandina per darle visibilità, affiggendola sul luogo di lavoro, in metropolitana o al super-mercato.www.socialtimeonlus.it

Vittorio Della Sala

ADRIANA DE ROSA E’ TORNATA AL PADREAncora ci brucia nel cuore il dolore per la sua dipartita e, nel contempo, ab-biamo la ferma certezza che Adriana sta correndo nelle braccia del Signore,senza più vincoli umani e malattie da combattere, per ritrovare quella fan-ciullesca leggerezza che nei momenti di gioia in famiglia la facevano sorriderebeata. E beato era il suo sorriso dopo la dipartita, sopraggiunta quando trale braccia dei cari figli restituiva al Creatore la sua anima buona. Adriana la-scia a noi un caro ricordo, tanti insegnamenti e un grande esempio di amore,dedizione alla famiglia e pazienza nell’affrontare il dolore. Addio mamma!La nuora Eleonora, insieme ai figli Mimmo ed Elena, al genero Salvatore eai nipoti, Flavio, Danilo, Claudia e famiglia.

nneellllaa ccaaSSaa DDeell ppaaDDrree

14 sabato 5 Ottobre 2013 Diocesi ilPonte

CELEBrATA In CATTEDrALE LA FESTADELLA POLIZIA DI STATO

La celebrazione eucaristica che ha onorato la ricorrenza di San Michele, protettore dellaPolizia di Stato, è stata per il nostro Vescovo Marino l’occasione per ricordare a tutti, a

cominciare dai tutori dell’ordine presenti numerosi nel Duomo di Avellino, che la respon-sabilità del proprio ruolo e i compiti civili che si è chiamati a svolgere quotidianamente eche hanno finalità specifiche sono segno della cooperazione alla realizzazione del disegnodivino. “È anche in virtù di questa unione che si realizza, infatti – ha affermato il Vescovodurante l’accorata omelia - il disegno di salvezza che il Dio fatto uomo ha per noi. Egli ciha riportato nella bellezza e nella giustizia in cui siamo stati creati, rendendoci partecipidella Sua opera, includendo le nostre azioni in un contesto più ampio e più alto. La pro-messa di Gesù è la vita eterna – ha ricordato Monsignor Marino – e proprio in questa pro-messa il disegno di Dio si realizza e la nostra umanità trova la perfezione per cui è statacreata: questa è la nostra fede”. Passando al tema liturgico della memoria degli angeli, ha poi puntualizzato “Essi sono imessaggeri di Dio, ma anche il volto più vicino dell’amorevolezza e della protezione delPadre stesso. Per questo il nome dell’Arcangelo Michele significa “chi è come Dio?” e questafigura rappresenta la forza che scaccia tutti gli idoli oppressori degli uomini, rendendoli li-beri”. Il messaggio cristiano proposto porta a considerare la difficile professione del tutore del-l’ordine sul piano della cooperazione con l’opera del Creatore ponendo sotto una luce divinail lavoro dell’uomo sulla Terra, ma anche il suo impegno e la sua responsabilità verso ilproprio fratello. In chiusura di celebrazione, il nuovo Questore di Avellino Maurizio Ficarra ha voluto ricor-dare la figura del compianto Antonio Manganelli, venuto a mancare alcuni mesi fa alla co-munità di cui era parte, ma soprattutto alla Polizia di Stato che rappresentava e guidavada tempo.

Eleonora Davide

Caritas Italiana ha accolto l’invito del Papa alla giornata del 7 settembre di preghiera e digiuno per la pace.

In occasione della prima Giornata Internazionale dell’ONU sullaCarità, ha rinnovato l’invito alla solidarietà concreta insieme al coinvolgimento personale e comunitario e alla riflessione sui

troppi conflitti, spesso dimenticati, in atto nel mondo

Papa Francesco, nell' Angelus del 1° settembre scorso, è tornato an-cora una volta a levare la sua voce contro ogni forma di violenza: «Guerra chiamaguerra, violenza chiama violenza». Il Papa ha poi aggiunto: «Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta laChiesa, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente,e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riter-ranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religionie gli uomini di buona volontà». La Conferenza Episcopale Italiana ha rilanciato l'appello in tutte le Diocesi, mettendoa disposizione suggerimenti e proposte. Anche Caritas Italiana accoglie prontamente l'iniziativa e invita le Caritas diocesane,a partire proprio da quanto accade in Siria e in tutte le zone di conflitto, a una nuovastagione di impegno educativo e a proposte responsabilizzanti nella ricerca di nuovipercorsi di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla mondialità. Accanto alla mol-teplicità di proposte reperibili sul sito della CEI, fornisce su www.caritas.it ulteriorispunti per la riflessione e la preghiera, liberamente adattabili, un manifesto, un reso-conto della missione appena conclusa in Giordania e Terra Santa, un riepilogo dellaCampagna "La Siria grida pace" con gli interventi in atto nei vari Paesi e altro ma-teriale utilizzabile per promuovere analoghe iniziative a livello locale. Rinnova in pro-posito l’appello ai donatori per continuare a sostenere i progetti avviati.Ricordando che il conflitto in Siria è in atto da oltre due anni e mezzo, Caritas Italianainvita anche - nel solco del suo impegno decennale sul tema dei "conflitti dimenticati"- a superare la logica dell'emergenza e della transitoria rilevanza mediatica per pre-stare attenzione costante e continuativa alle troppe situazioni di conflitto più o menolatenti in atto nell'intero pianeta, che causano morte e sofferenza per milioni di per-sone e riflettere a livello personale e comunitario sulle cause che generano i conflitti. Cogliendo anche l'opportunità della prima Giornata Internazionale della Carità, indettadall'Onu per il 5 settembre (data della morte di Madre Teresa di Calcutta) le Caritassono state invitate a pensare, proporre, rafforzare nei percorsi pastorali avviati in Dio-cesi, esperienze capaci di diventare stile, scelta di vita, a livello personale, professio-nale, familiare. Esperienze in cui la pace, la solidarietà, la nonviolenza, la mondialità,non solo siano dichiarate, ma siano praticate.

Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Dio-cesana di Avellino tramite C/C POSTALE N. 14434831 specificando nella cau-sale: “Emergenza Siria”

SIrIA: PrEGHIErA, DIGIUnO E CArITà

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà Diocesi di Avellino

fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

Editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.”Direttore responsabile

Mario Barbarisi

Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569

Stampa: Poligrafica Ruggiero - AvellinoRegistrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444 Iscrizione ROC n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

Accendere la televisione, in questo periodo,significa vivere l’angoscia di un nuovo fatto

di sangue che distrugge una vita e una fami-glia.Invece, poco o nulla ci si sofferma su episodiche rafforzano la speranza di amore, la spe-ranza del bello, la speranza di valori meravigliosiche rappresentano da soli la forza della vita checontinua anche oltre la morte.Ho sentito solo per caso la notizia di quelladonna siriana che, giunta moribonda sulle costesiciliane, dopo un viaggio davvero burrascoso,prima di morire ha deciso di donare i suoi or-gani.Penetrare bene la vicenda significa commuo-versi tantissimo di fronte ad un caso di enormeportata umana.Quante emozioni si scatenano intorno al corpodi una donna tanto flagellata dalla vita.Già nascere in Siria vuol dire trovarsi in unclima di povertà materiale e soprattutto di con-flitti pericolosi che ovviamente poco o nientehanno offerto alla sua infanzia.Appena cresciuta, superando spazi mortali dibombe esplose, tra stenti e privazioni di ognitipo, ha sperato di recarsi in un mondo miglioree racimolando una somma di danaro piena dilavoro sudato, è salita su quella barca dei sogni

che solo a vederla rimanda alle navi dell’Infernodantesco.Quanti flutti pericolosi le hanno distrutto il fisicoe le speranze prima di approdare sfinita sullaterra dei sogni.Afferrata dalle mani pietose dei nostri corag-giosi connazionali è stata trasportata,quasi ago-nizzante, in un ospedale siciliano.E lì si sono concluse le sue speranze.Ma prima, interpretando il suo desiderio, hadato il permesso dell’espianto che ha ridato lavita a due persone malate.Ha regalato un rene che è stato trasportato alPoliclinico di Catania, dove è stato trapiantatoad un malato grave,mentre il cuore è stato tra-sportato a Palermo per ridare la vita ad un altromalato terminale.Insomma, il viaggio della speranza ha avutosolo una breve sosta tragica di percorso,poi,hacontinuato sulla strada dell’amore che sostienegli uomini sempre, in ogni latitudine e di ognirazza.E’ un esempio fulgido che illumina il buio delleguerre che ancora si verificano in questo uni-verso di fuoco.

Diana De Angelis

Solo l’amore dona la vita oltre la morte

Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

OrArIO SAnTE MESSE PArrOCCHIE DI AvELLInO

a cura di Fabrizio Gambale

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00;19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30)Feriali:18.00 (18.30)

Chiesa dell'Adorazione perpetua

(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Fe-riali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 (Fe-riali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe MoscatiCittà Ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015Ariano Irpino 0825871583Segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi 3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

Farmacie di Turnocittà di Avellino

dal 29 settembre al 5 ottobreservizio notturnoFarmacia Coppolino

Viale Italiaservizio continuativo

Farmacia TulimieroVia Circumvallazione

Sabato pomeriggio e festiviFarmacia Coppolino

Viale Italia

15sabato 5 Ottobre 2013ilPonte

Passa... Tempo

nOZZE UrCIUOLI – FErrAZZA

lo scorso 28 settembre nella chiesa di Santa maria in aracoeliin roma, meravigliosamente addobbata, in un’atmosfera di evi-dente emozione e in una splendida cornice di invitati, hanno co-ronato il loro sogno d’amore Costantino Urciuoli e LauraFerrazza. Dopo la cerimonia religiosa i felici sposi hanno salu-tato parenti ed amici a Villa miani.ai raggianti costantino e laura, visibilmente felici giungono gliauguri sinceri di una vita sempre colma di gioia e serenità conl’auspicio di vivere, ogni giorno, il dono della vita e dell’amore,

conservando integralmente e per sempre l’emozione e la felicità del giorno del matrimonio.auguri affettuosi e sinceri ai genitori dello sposo fulvio urciuoli e maria De falco, dellasposa Gianni ferrazza e fiorella principe, alla nonna dello sposo Giovanna festa ed ai parentitutti.

ghghgh

LAUrEA rOSSI – ATrIPALDAIl 26 settembre Carmine rossi di atripalda è giunto al traguardo tanto desiderato conseguendo la laurea

in Scienze politiche presso l’università di torino col massimo dei voti. la tesi discussa con il relatore

professore navarro è stata: “Distribuzione del reddito e disuguaglianze:un’ analisi del caso italiano”.

al neo Dottore l’augurio che la meta raggiunta possa essere il punto di partenza di una brillante e folgo-

rante carriera ricca di soddisfazioni.

affettuosi auguri ai felicissimi e orgogliosi genitori Walter e patrizia picone, alla sorella alba, al cognato

Sabino alacchi , ai nonni carmine e teresa picone, alba rossi ed ai parenti tutti. (al.san.)

LIETE  nOTIZIE

ORIZZONTALI1. Satellite di Marte6. Nick detective a fumetti11. Sono ecologici se puliscono strade13. Sire14. No a Bonn15. Stadio per toreri17. Dopo Cristo18. Acido Desossiribonucleico20. Solchi lunghi e sottili22. Malattia dell'orecchio23. Percorso di pratica24. Ritardatario nel pagamento26. Dispositivi per collegamenti di oggetti rigidi27. Pancia prominente28. Favole, leggende29. Esaltazioni eccessive patriottiche32. Touring Club Italiano33. Lord poeta inglese34. Targa di Alessandria35. In pieno caos36. La nota più lunga37. Associazione Temporanea d'Imprese38. Da lì salparono le caravelle40. Brad attore41. Fase di selezione preliminare

VERTICALI1. Basilare2. Organizzazione dei paesi esportatori di pe-trolio3. Banca Europea per gli Investimenti4. Abbellito, decorato5. Fine della farsa6. Batte in petto al poeta7. Marte per i Greci8. Un attore televisivo ... cane9. Nel pero10. Disponibilità ad essere rintracciabile12. Molto, assai16. Provincia storica della Francia19. Lanciatori olimpionici21. Istituto Europeo di Design22. Si ricordano con i Curazi25. Non trasparente26. Magazzino a forma di torre28. C'è quello Morto30. Una fibra sintetica31. Pazzi36. Lo zio d'America37. Aria da inglese38. Coda di topi39. Targa di Salerno40. Fiume d'Italia

16 sabato 5 Ottobre 2013 ilPonte