Il dolore non oncologico

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"Ospedale senza dolore: un percorso integrato in continuo miglioramento" (Bologna, 22 maggio 2008)

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Giancarlo IzziPediatria e Oncoematologia

Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma

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Dolore• Evento pervasivo l’attività assistenziale• Sua “invisibilità” e incidenza • Informazione • � Formazione • � cooptazione operativa • � processo di interiorizzazione e

automatizzazione

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Progetto Dolore: formazione• N. 3 corsi di formazione con 427 presenze

(due edizioni per corso con 147 – 125 – 155 partecipanti)

• Corso di formazione all’approccio al paziente terminale (premio Terzani) con la partecipazione all’evento conclusivo di 428 persone.

• Acquisizione di competenze con formazione sul campo

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Aspetti organizzativi• Gruppo misto di reparto (medici, infermieri e

volontariato) che svolge azione di promozione e aggiornamento continuo.

• Integrazione con il Volontariato (“Giocamico”) per la preparazione del b. al controllo del dolore

• Corsi di formazione sulla Terapia non farmacologico per altre U.O. e Aziende.

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Risultati• Decisione condivisa • Riprogettazione della cartella clinica• Maggior capacità di “vedere” il dolore

nell’attività quotidiana di reparto, • Migliore gestione del bambino• Protocolli operativi condivisi e applicati • Abitudine al dialogo con il bambino e la

famiglia con notevole riduzione dell’ansia

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Proiezioni• Passo di qualità: professionisti capaci e attenti al

dolore dell’altro.• Organizzazione che preveda il tempo per

adeguate azioni di promozione e addestramento• Professionisti interessati a sviluppare le proprie

competenze e le proprie attitudini.• Disponibilità di farmaci antidolorifici innovativi

anche per i pazienti in età pediatrica.