Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi
Il distretto culturale Elementi teorici interpretativi.
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Il distretto culturale
Elementi teorici interpretativi
Distretto Industriale e Distretto Culturale
elementi centrali dell’economia localizzata che caratterizzano il distretto sono la creazione di conoscenza e la sua
circolazione.
GRAZIE A
creatività di ambienti complessifertilizzazione incrociata di idee tra settori
attività e attori molto diversi tra loro(caratteristiche tipicamente urbane)
Distretto Industriale
NEL DISTRETTO INDUSTRIALE
L'innovazione richiede due tipi di conoscenza:
- conoscenza codificata ed esplicita
- conoscenza non codificata e tacita
Diffusione della conoscenza secondo una logica di rete, basata
sulla vicinanza, informale, grazie alla presenza di beni pubblici
locali
Distretto Culturale
DISTRETTO CULTURALE: due possibili interpretazioni
Distretto come cluster di attivitàcluster di attività: es. industria cinematografica hollywoodiana
Distretto come obiettivo progettualeobiettivo progettuale, risultato di specifica azione di policy degli agenti pubblici locali che individuano nel patrimonio culturale l'asse strategico di sviluppo
GREATER LONDON COUNCIL ('70)
Il “Distretto culturale” era inteso in un’accezione molto ampia:
comprendeva i beni culturali, gli spettacoli dal vivo, le arti visive, la fotografia, le industrie cinematografica, televisiva e multimediale, la moda, lo sport, gli spazi pubblici.
cultural district inteso come area urbana in cui si riscontra un’alta concentrazione di attività e luoghi per l’arte e lo spettacolo
cultura come motore di sviluppo, nasceva dalla necessità di recuperare determinate zone soggette al degrado o in crisi di riqualificazione
LIMITI: manca il capitale marshalliano
ALTRI ESEMPI DI STUDI SUL LEGAME PRODUZIONE CULTURALE-SETTORI CONNESSI
- tradizioni produttive-culturali meritevoli di valorizzazione,
legate ai beni (ceramiche di Faenza e Caltagirone o i vetri
di Murano), o ai servizi ( restauro artistico a Firenze), tutte
attività che nascono da una solida tradizione artistico-
artigianale
- aree geografiche disagiate (es. Meridione) in cui l’industria
tradizionale è in crisi, e la valorizzazione del territorio
sembra essere uno dei pochi elementi a disposizione per
ridare impulso all’economia.
Elementi del vantaggio competitivo
• giusto livello di cooperazione tra istituzioni ed imprese operanti nel settore
• saper attrarre la domanda che interessa e non essere,
quindi, “schiavi degli acquirenti”;
• stabilire relazioni eque con i fornitori (per la medesima
ragione);
• spingere la città o il territorio verso una maggiore
specializzazione dell’offerta e difenderla;
• buon livello di networking con le altre realtà eccellenti
espresse da altri contesti locali.
P. VALENTINO
Individua 4 aree di relazione a finalita' culturale:
• processo vero e proprio di valorizzazione delle risorse; • l’offerta di servizi; • la qualità dei servizi di accoglienza; • le relazioni con le imprese;
Attività legate al processo di valorizzazione del bene culturale:
• attività indispensabili alla tutela del bene, • attività necessarie alla gestione del bene, • attività necessarie per rendere il bene fruibile.
FILIERA PRODUTTIVA
Critiche
• separazione fisica tra produzione e commercializzazione (EXPORT).
• Caso di produzioni locali di bassa qualità prive di legami con l'identità culturale locale (es. venditori ambulanti a Venezia)
• Assenza della partecipazione e responsabilizzazione nei confronti dell’offerta culturale (sviluppo turistico sostenibile)• filiere caratterizzate da un basso orientamento all'innovazione
W. SANTAGATA
INTERNAZIONALIZZAZIONE CAUSA DELLA DEMATERIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI INDUSTRIALI
CRESCITA SEMPRE PIU' LEGATA ALLA CULTURA LOCALE
W. SANTAGATA
CAPITALE CULTURALE: come “vantaggio che prende corpo, ruota attorno e produce valori culturali in aggiunta ai contenuti
economici che possiede” Può assumere due forme: tangibile (esempio la forma di
opere d’arte o di design), o intangibile, sotto forma di capitale intellettuale (di idee, convinzioni, valori condivisi)
W. SANTAGATA
MODELLI DI DISTRETTO CULTURALE
1. Industrial Cultural District: sviluppo lento, ma consolidato,
non riproducibile in altri contesti
2. Institutional Cultural District: presenza di istituzioni formali
con tutela dei diritti di proprietà e di marchio.• Cultura della qualità: raggiungere standard
qualitativi (reputazione, tecnologie di comprovato
valore, funzionalità ed estetica dei prodotti). Es.
vinificazione, ristorazione• Cultura del savoir vivre: attenzione al consumatore
(esperienza)
W. SANTAGATA
MODELLI DI DISTRETTO CULTURALE
3. Museum Cultural District: dentro un centro storico. Genera
esternalità positive (effetti di networking, aumento dei
consumi, ottimizzazione dell'uso del tempo, economie di
scala e di scopo)
4. Metropolitan Cultural District: sviluppo attraverso attività
culturali (performing arts), per contrastare il declino di settori
industriali maturi in certe aree. Es. città della cultura e città
d'arte.
CRITICHE
LE FORME SONO COMPLEMENTARI TRA DI LORO E NEL LUNGO PERIODO TENDONO A CONVERGERE CREANDO PROBLEMI DI RIEQULIBRIO
La forma distrettuale "culture based" ha bisogno di una profonda integrazione delle 4 forme di distretto.
Occorre una autorganizzazione
CRITICHE
SCARSA INTEGRAZIONE TRA CAPITALE FISICO, UMANO E SOCIALE
la cultura è alla base della catena del valore, e pertanto non è tanto la cultura ad aver bisogno del distretto, ma in un certo senso è il distretto ad aver bisogno della cultura
NUOVO MODELLO INTERPRETATIVO
Gli elementi che caratterizzano i distretti culturali e il loro sviluppo sono:
1. la localizzazione dei professionisti, del talento, della nuova classe creativa (modello basato sulla teoria di R. Florida)
2. l’orientamento all’innovazione all’interno di una transizione verso la società post-industriale (modello basato sulla teoria di M.E. Porter)
3. la capacitazione e il riorientamento motivazionale (modello basato sulla teoria di A. Sen).
IL FUNZIONAMENTO DEL DISTRETTO CULTURALE
Nell’anatomia di un distretto culturale, caratterizzato dalla
combinazione creativa dei tre canali di sviluppo sopra citati
è possibile individuare 10 azioni e modalità di
funzionamento del sistema, ma anche forme di indirizzo per
le politiche di intervento e indirizzo sul sistema locale.