IL DIRETTIVO INFORMA - Lavariano, Borgo Rurale del Medio ... · importante nel contesto del Friuli...
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IL DIRETTIVO INFORMA
6 DI MAI DAL 2016: UN RICUART A 40 AGNS DAL TEREMOT
Si è tenuta venerdì 6 maggio 2016 la serata commemorativa del tragico terremoto che proprio il 6 maggio di 40 anni fa
sconvolse il Friuli. Il testo, preparato da Erminio Polo, è stato accompagnato e reso emotivamente più intenso, dalle
voci del coro Sot le Piargule di Percoto: un coro virile che da oltre 22 anni fa ricerca ed innova la musica tradizionale
con inflessioni sonore, cercando nuove armonizzazioni. E’ diretto dal maestro Michele D’Antoni ed accompagnato dal
violino solista Gabriele Saro.
La serata ha illustrato quegli eventi di 40 anni fa insieme con la storia del Friuli di allora, proiettato nel pieno del suo
sviluppo “razionalista” ed un po’ caotico che cercava, allora a grandi passi, di uscire dal mondo contadino dominante
per buttarsi nel mondo industriale. Era uno sviluppo che non teneva conto e non rispettava adeguatamente la identità
storica del Friuli, dei suoi paesi e dei suoi borghi e della sua gente. Il terremoto impose un ripensamento e la legge
regionale del 1977 sulla ricostruzione seppe ridare priorità ai valori che per secoli hanno retto e determinato la storia
del nostro Friuli.
I momenti significativi ricordati sono stati proprio quelli della realtà del Friuli dal 1964 al 1976, non più e non solo
porta verso l’est dell’Europa, ma aperto al mondo dei paesi mediterranei, dell’Africa e dell’Oriente asiatico. Quel
progredire è stato interrotto dal sisma, il cui audio ancora oggi fa rabbrividire chi lo ha vissuto e che è stato
accompagnato da alcune immagini prima di passare alla cronaca dei soccorsi e della ricostruzione dell’estate 1976, con
le tende, i prefabbricati, le case riparate. Ed il Coro non poteva dimenticare gli Alpini e l’impegno dei 13.000 associati
dell’ANA che si sono pagati personalmente le spese per non gravare sul Friuli e ricostruire e riparare fabbriche, case e
chiese. Voci narranti sono stati Lucia Turello, Vittorio Madrisotti e Erminio Polo.
Una serata quindi piacevole, commovente e piena di memoria, di riconoscenza e di speranza per un Friuli “tiare di
paradîs, tiare d’amôr”, come dice la canzone firmata da Anacleto Del Fabbro e musicata da Elio Perosa. (E.P.)
SEDI NÔ GJORNÂL DI LAVARIAN
Edizion La Torre
n u m e r o
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G I U G N O
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2006-2016 VERSO LA STAMPA IL LIBRO SUL BORGO RURALE DI LAVARIANO
Nel 2006 il nostro paese è stato riconosciuto “Borgo
Rurale del Medio Friuli” dall’Unione Europea, la quale
finanziò il Comune e i privati per la sistemazione del
borgo, la mappatura dei suoi siti storici e turistici e la
ristrutturazione in bed & breakfast di vecchi edifici
rurali, pieni di storia e di memoria.
In quell’occasione, il materiale storico, artistico e
culturale, raccolto da Erminio Polo per la redazione di
tabelle e materiale promozionale, fu messo assieme
anche su un libretto in fotocopia, mantenuto in archivio
da La Torre, utile per conservare assieme i frutti di
questo lavoro di ricerca sulla nostra realtà, così viva e
così ricca di identità. I testi ripercorrevano la storia del
paese, il suo svilupparsi nei secoli ed il suo ruolo
importante nel contesto del Friuli Rurale: un paese al
centro della rete viaria antica ed attuale, con i suoi
portoni, i suoi anditi, la sua struttura muraria, le immagini sacre sui muri, la sua comunità, retta da consuetudini e
tradizioni antiche, sempre rispettate e sempre ravvivate dall’intraprendenza locale.
Quest’anno, a 10 anni dal riconoscimento e in occasione della Festa de La Torre nei suoi 25 anni di attività, nel
prossimo mese di ottobre, questi testi, rivisti dall’autore, diverranno un libro che sarà messo a disposizione dei
cittadini, delle biblioteche e di quanti vorranno conoscere di più e meglio la nostra realtà paesana e la nostra storia. Il
libro infatti percorrerà, in maniera scientifica e documentata, i diversi aspetti del nostro paese ampliando giustamente
quanto è stato sunteggiato sulle tabelle turistiche poste negli angoli e nei siti più significativi della nostra frazione.
Si potrà quindi approfondire: la storia della civiltà rurale, i luoghi della storia e della magia, i luoghi del lavoro antico,
i luoghi della religione, l’architettura spontanea, i portoni aperti alle corti, le icone sui muri delle case, la storia della
pista di volo, le opportunità turistiche e l’ospitalità. Tanti spunti, arricchiti dalle immagini, per promuovere il nostro
paese nei suoi connotati rurali, ricercati dal turista e in un contesto che in generale vede fiorire il turismo rurale, come
dimostrano i dati statistici. Il libro, infine, oltre a raccogliere in maniera definitiva un lavoro ed un patrimonio culturale
che non va dimenticato e va, anzi, rivissuto in un’ottica di costruttivo rinnovamento, potrà rappresentare l’opportunità
di una continua presa di coscienza verso la nostra identità e le ricchezze del nostro paese. (F.P.)
27 FEBBRAIO 2016: TRE ESTATI SU DUE RUOTE
E’ stata una serata piacevole ed a volte commovente quella che l’Associazione La Torre ha organizzato ospitando
Brunello Pagavino ed Eliana Tomasetig, due formidabili runners, amanti della biciletta e della corsa lo scorso 27
febbraio. Due audaci sessantenni pieni di vitalità e di voglia di muoversi, vincitori di parecchie maratone nella loro
categoria di età e di genere, i quali hanno voluto mostrare al pubblico intervenuto, con immagini originali, la loro
esperienza di tre estati trascorse, un mese alla volta, su bicicletta in giro per l’Europa. Sono partiti cantando tre canzoni
facilmente orecchiabili, accompagnandosi con chitarra e “bongo”, ognuna tipica di ogni viaggio. E poi via alle slides
ed al loro commento in diretta.
I viaggi? Dal Mediterraneo al Mare del Nord cioè dal Friuli alla Germania; da Parigi a Monte Saint Michel; da St. Jean
Pied de Port, alla base dei Pirenei francesi, fino a Santiago, lungo il secolare cammino di 800 chilometri che porta alla
tomba dell’Apostolo Giacomo.
Lo slogan dei tre percorsi? In bicicletta è faticoso, ma è anche
estremamente bello: una sfida a se stessi, alla bici, ma il cuore si riempie
di immagini, di incontri, prendendo coscienza di sé e di quanto è bella la
vita. Una faticaccia soprattutto il cammino di Santiago, più pesante con
la bici che a piedi, ma un viaggiare sicuro, senza intoppi e tanto spazio.
Commovente l’incontro, su una pesante montagna: Eliana, disfatta dalla
fatica, sorpassa un giovane che spingeva, proprio su quella impervia
salita, una carrozzina con sopra una giovane ragazza. Quali miracoli sa
fare l’amore e quanto può attenuare il dolore e la stanchezza?
Sono viaggi che tutti possono fare? Sì, basta trovare il tempo,
organizzarsi bene ed avere la buona volontà di uscire dallo stress
quotidiano per immergersi in quel mondo così vario e così pieno di
incontri, con se stessi e con gli altri. (L.T.)
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8 MARZO 2016: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Quest’anno l’Associazione Culturale La Torre ha organizzato per la serata, in occasione della Giornata Internazionale
della Donna, la visione di un film di qualche anno fa: The Help. Si tratta di una pellicola del 2011 che ha ottenuto
numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio Oscar all’attrice Octavia
Spencer (Minny) come migliore attrice non protagonista.
Il film è ambientato nel sud degli Stati Uniti nei primi anni ’60 e tratta la condizione delle
“domestiche” di colore a servizio nelle case delle ricche signore bianche. Tutto ciò è visto e
raccontato, in forma anonima per ovvi motivi di paura, dalle stesse cameriere. La vicenda
si innesta nel contesto più ampio delle imponenti manifestazioni del Movimento per i diritti
civili, guidato da Martin Luther King. Il film affronta un argomento molto delicato, ma con
momenti di vero divertimento; il soggetto è tratto dal libro “The Help” di Kathryn Stockett
del 2009, diventato presto un best seller. La serata è stata introdotta da una riflessione della
curata da Barbara Bernardis che ha fatto un quadro del periodo storico degli Stati Uniti
preso in considerazione dal film e della condizione della donna. Abbiamo poi chiuso la
piacevole serata con un piccolo rinfresco.
Cristina Camerotto
BOLLETTINO TEATRALE
Eccoci con l’ormai consueto aggiornamento sulle attività del gruppo teatrale dell’associazione
La Torre! Le attività svolte nell’ultimo periodo sono state varie.
Ogni martedì sera prosegue il corso di teatro per adulti e nell’ultimo periodo ci stiamo
concentrando sulla scrittura dei testi per la recita finale che si è tenuta sabato 28 maggio presso
la Casa della Gioventù. Vi siamo grati per l’incoraggiamento e il sostegno nelle nostre fatiche
teatrali, nonché per le risate che ci siamo fatti in compagnia!
Inoltre, a fine marzo, è partito anche il percorso nelle classi 4^ e 5^ della Scuola primaria di Lavariano, dove i bambini
hanno accolto con entusiasmo le attività proposte. Continua a girare per i teatri lo spettacolo di Teatro Forum
#alettosenzacena, questa volta rappresentato per le classi 3^, 4^ e 5^ della scuola primaria di Trivignano. I bambini si
sono dimostrati molto interessati alla tematica del bullismo e felici di essere chiamati a dire la loro in prima persona.
Infine, il piccolo gruppo “Serrande Alzate” ha messo in scena lo spettacolo “Radicate”, ovvero uno spettacolo che
nasce dalla condivisione di letture, pensieri, esperienze e materiale artistico tra un piccolo gruppo di amiche,
accomunate dalla curiosità di approfondire il ‘femminile’ dal punto di vista dell’unione e della trasmissione, anche
generazionale, dell’energia, dell’affettività e del sapere. A presto e venite a trovarci!
Il gruppo di teatro
CRONACA DAL PAESE
CARNEVALE 2016, UNA FESTA BEN RIUSCITA
Domenica 31 gennaio si è tenuta presso la Casa della Gioventù la
tanto attesa, da grandi e piccini, festa di carnevale.
Il teatro ha dato inizio ai festeggiamenti con tre sketch esilaranti,
adatti a tutte le età, con intermezzi musicali che hanno dato sfondo
ai passi danzanti di piccole maschere coraggiose che sul palco
hanno divertito e coinvolto gli spettatori presenti.
La festa è poi proseguita sotto il tendone, magistralmente allestito
dal Gruppo Alpini dove, ad attendere i presenti, c’erano crostoli e
frittelle preparati al momento dal favoloso gruppo delle “cuoche
del carnevale”. Lo showman “Il Fariseo” (Elio Perosa) ha
intrattenuto, con l’aiuto degli animatori, tutti i presenti con la sfilata
delle mascherine e la prosperosa lotteria.
Contro ogni previsione il tutto si è rivelato un successo e non sarebbe stato possibile realizzarlo senza l’aiuto del
Gruppo Alpini, delle cuoche, degli Urtos, di Maurizio, di Cesare, di Raffaella, della Parrocchia, del Fariseo, degli
animatori e del gruppo teatrale “Chei che a ridin simpri” e soprattutto di chi si è unito a noi per questo divertente
pomeriggio insieme. Un grazie di cuore a tutti e… siete tutti prenotati per il prossimo anno.
Claudia e Sonia
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30 ANNI DEL GRUPPO CICLISTICO LAVARIANESE (1986 – 2016)
Quest'anno il Gruppo Ciclistico Lavarianese festeggia il 30° anniversario di fondazione. Nel lontano 1986, tre Lavarianesi, Picotti
Luciano, De Lucia Franco e io, Bernardis Roberto, che facevamo già parte di una società di Pavia di Udine, abbiamo pensato:
“Perché non fare una società Ciclistica a Lavariano?”
Prima di tutto era necessario trovare gli sponsor che finanziassero le prime spese. Il primo a farsi avanti è stato Dante Bernardis
con la sua trattoria da “Blasut”, poi si sono proposti il sig. Burello Valter, con la sua attività di idraulico, il sig. Tosolini Germano
di Chiasottis ed ultima, in ordine di tempo, la ditta Gianfranco Savani di Lavariano.
Adesso era necessario reclutare, tra i vari appassionati di bicicletta, nuovi soci. La voce si è estesa e ci sono state nuove adesioni,
anche da paesi limitrofi, fino a raggiungere un massimo di 20 ciclisti.
Arrivati a questo punto, si è reso necessario formare un consiglio direttivo e, all'interno della società è stato eletto il primo
presidente DE LUCIA FRANCO, persona adatta all'incarico. Abbiamo seguito tutto l'iter burocratico fino ad arrivare alla firma
dello statuto presso lo studio del notaio dott. Gialanella Mario di Palmanova, il 06 novembre 1986.
30 anni sono tanti da raccontare e le avventure che abbiamo vissuto sono innumerevoli e tutte indimenticabili. L'attività di un
ciclista è correre per le strade quindi abbiamo avuto la possibilità di girare tutta l'Italia, qualche paese esterno limitrofo e perfino
Montecarlo. Grazie alle nostre numerose trasferte abbiamo avuto bisogno di un mezzo che ci accompagnasse e quale mezzo
migliore di un piccolo pulmino che in gioventù aveva portato all'asilo dei bambini? Con tanta buona volontà e grazie alla
disponibilità di un amico ciclista, che gestisce un'autofficina, e di Luciano Picotti, lo abbiamo messo a posto nelle parti
meccaniche e riverniciato con i colori sociali di Lavariano, giallo e blu.
Gli anni sono passati per tutti e, dopo 10 lunghi anni, il primo presidente ha deciso di lasciare la sua carica. Dopo nuove elezioni
sono stato eletto quale nuovo presidente. Vi evidenzio il primo consiglio direttivo del 1986 e l'attuale del 2016:
PRIMO DIRETTIVO 1986
De Lucia Franco Presidente
Bernardis Roberto Vice Presidente
Soci Atleti:
Picotti Luciano
Bernardis Dante
Cormons Bruno
Tion Carletto
Tosolini Germano
DIRETTIVO ATTUALE 2016
Bernardis Roberto Presidente
Spiesanzotti Daniele Vice Presidente
Di Bert Roberta Revisore Conti
Soci Atleti:
Sant Simone
Picotti Luciano
Michelini Franco
Basso Claudio
Cettolo Ivano
Mancuso Rolando
Poli Ivan
Spiesanzotti Giancarlo
Adesso termino perchè mi sta finendo l'inchiostro nella penna… e ringrazio di cuore tutti gli atleti che hanno fatto parte e
attualmente sostengono la nostra società e tutte le persone che in qualche modo ci hanno aiutato e ci aiutano a portare avanti
questa nostra grande passione. W il Gruppo Ciclistico Lavarianese!
Roberto Bernardis, Presidente
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FRICIS & FRICIS 2016
Si è conclusa anche quest’anno nel migliore dei modi e
con la soddisfazione degli organizzatori, Fricis & Fricis,
la Purcitade organizzata a Lavariano dal VVF, acronimo
per Vêrs Vedrans Furlans. Una festa privata ospitata dalla
corte Masutti e nata alla fine degli anni Novanta dall’idea
di un gruppetto di ragazzi con lo scopo di far sì festa ma
anche per produrre qualche salume da consumare nei
momenti di ritrovo. Con il tempo, a coloro che quella
giornata l’hanno voluta e inventata, si sono aggiunti
diversi giovani per divertirsi continuando la tradizione e
aggiungendo un tassello diverso ogni anno. Assieme a
polpettine, bistecche annaffiate da rosè e vino nero, si
aggiungono eventi collaterali come l’elezione di Miss
Fricis e Fricis, gli immancabili intermezzi musicali del
Fariseo, la saziante pastasciutta degli amici del MCR
(Motocoltivator raduno) di Chiasiellis con la cucina
campale, l’innovativa Katiuscia, la macchina che sforna
ossocolli, ovvero le sottogole intere di maiale cotte allo
spiedo. Gli organizzatori invitano qualche amico e festa è
fatta, sempre con qualche novità come riso e verze, i
fagioli piccanti o i panini alla piastra, tutto per il piacere
di stare assieme.
Stefania Pevere Marcuzzi è stata incoronata Miss Fricis &
Fricis 2016 dall’uscente Ilaria Madrisotti, salite sul palco
assieme al Presidente del VVF, eletto ogni anno alla cena
degli Amici. Tra gli invitati della Purcitade non mancano
mai gli amici del Dum (Comunità di Volontariato “Dinsi
une man”) ai quali il VVF devolve interamente il ricavato
di altre iniziative come ad esempio il Pan e Vin
dell’Epifania.
Gessica Mattalone
SETTECOMETEATRO
Un’immagine degli amici della compagnia che ci ha piacevolmente
intrattenuti il 14 maggio con la commedia “A saran bêçs che nô no sarin!”.
Non è la prima volta che questo gruppo ci allieta con la sua bravura e
simpatia. Un caro ringraziamento dalla nostra associazione.
IL VENTO DEL FREEÛL: LE NOSTRE TERRE ATTRAVERSO L’OBIETTIVO
Negli ultimi mesi ho avuto modo di conoscere il gruppo
di fotografi amatoriali "Il Vento del Freeûl" e voglio
parlarvi di loro. Nella loro pagina di Facebook si legge:
"Per noi la fotografia non è mera testimonianza, bensì un
modo per entrare in contatto con il luogo ed immergerci
nel momento". Incuriosita, mi sono informata sulla storia
di questo progetto 100% friulano.
Il gruppo nasce nell'aprile 2015 da Luca e Sabina, due
giovanissimi di Bertiolo appassionati di fotografia, che
nel tempo libero si divertono a girare il Friuli per scattare
qualche foto. Il vero e proprio progetto prende forma nel
gennaio 2016, data dell'apertura della loro pagina
Facebook, in cui pubblicano tutti i loro scatti. In poche
settimane il gruppo si allarga con l'entrata di altre quattro
ragazze della Bassa Friulana e della Carnia: Marta,
Barbara, Giulia e Marika. Nei weekend i ragazzi
organizzano delle vere e proprie gite in giro per il Friuli
per fotografare da più prospettive la nostra regione.
"Il Vent" inizia un progetto di interazione con i
"followers" della pagina: ogni settimana viene proposto
un tema (ad esempio l'acqua, il bianco e nero, i dettagli, i
riflessi...), il gruppo pubblica alcuni scatti e invita le
persone ad inviare le proprie fotografie sul tema. Una
settimana di tempo, poi i ragazzi
pubblicano la migliore foto ricevuta!
Sono stati affrontati molti temi, le
fotografie pubblicate sono sempre
molto suggestive. I ragazzi hanno
anche partecipato a diversi "Instameet": degli incontri
organizzati dal gruppo IgersFVG in diversi luoghi della
regione, per condividere e approfondire la conoscenza
della fotografia. A fine aprile il gruppo si impegna anche
in un altro progetto riguardante il terremoto del '76: a
Venzone i ragazzi hanno raccolto testimonianze di chi ha
vissuto il terribile dramma attraverso interviste e
fotografie, condividendo poi il lavoro svolto sulla pagina
proprio il 6 maggio, data dell'anniversario del sisma.
Le ultime novità per questo gruppo, sempre in movimento
e ricco di idee, sono l'entrata di un nuovo membro nel
team, Steven di Latisana, e una piccola esposizione
fotografica in un locale a Gemona. Vi consiglio di dare
un'occhiata alla pagina, per scoprire o riscoprire la nostra
terra da diversi punti di vista, ricordandovi che "da una
passione in comune nasce sempre qualcosa di bello"!
Desirè Cosatto
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IL CAMMINO DI SANTIAGO: UN’ESPERIENZA VIVA
Il cammino di Santiago è forse uno tra i più antichi
sentieri, percorso fin dal Medio Evo da migliaia di
pellegrini. Si trova al Nord della Spagna e la attraversa
tutto da est a ovest per una distanza di oltre 800
chilometri. Parte dal sud della Francia ai piedi dei Pirenei
e va fino a Finisterre sull’oceano Atlantico, là dove, nel
passato, si pensava finisse la terra.
E’ un sentiero antico che si snoda con continue salite e
discese, in un territorio vario, fatto di colline e pianure,
con altezze fino a 1500 metri. Attraversa enormi distese di
campi coltivati a frumento, a colza, passando a tratti in
mezzo a vigneti, uliveti e boschi di eucaliptus. Passa in
mezzo ad antichi paesini, dai muri di pietra, silenziosi,
spesso arroccati sui colli, ma anche grandi città dalle belle
cattedrali con maestose facciate barocche, dagli splendidi
altari dorati, come Santo Domingo de la Calzada, Burgos,
Leon, Logrono. Un tuffo nella storia che qui ha lasciato
abbondanti tracce di arte, di architettura, di culture, di
religioni passate.
Un sentiero sempre ben segnalato dalla freccia gialla e
dall’inconfondibile conchiglia, simbolo del cammino
stesso. La meta di questo lungo percorso è Santiago, città
dove la tradizione vuole che sia sepolto san Giacomo,
l’apostolo di Gesù. E oggi come ieri questa strada è
frequentata durante tutto l’anno da migliaia di persone, di
tutte le età, ma soprattutto da giovani che provengono da
ogni parte del mondo. Le statistiche mettono al primo
posto gli spagnoli, poi i tedeschi, gli italiani, gli inglesi,
gli americani e perfino i coreani. Li vedi camminare
composti, ognuno con il proprio zaino, silenziosi, spesso
soli o in coppia o a piccoli gruppi. E si cammina per ore,
in media 7-8 ore al giorno, dal primo mattino, a seconda
della stagione, fino alle prime ore del pomeriggio.
Ognuno va con il suo passo, ognuno va con il suo dio.
E se camminare è la cosa più semplice, procedere a piedi
per tante ore al giorno e per più giorni di seguito, non è
scontato. Bisogna fare attenzione ai piedi, alle vesciche, ai
dolori alle gambe, alla stanchezza in generale. Il cammino
ti misura, misura le tue forze, ma anche il tuo coraggio.
Perché il cammino è fatica, ma, dicono certe scritte: “sin
dolor no has gloria”. E mentre cammini hai tutto il tempo
per pensare, per meditare, per fare i conti con te stesso,
per riflettere sulla vita e per contemplare la natura attorno
a te che ti offre continuamente paesaggi bellissimi. E ogni
tanto ti fermi anche per riposarti e guardare il mondo e
riempirti gli occhi e il cuore di bellezza.
E poi c’è l’incontro con gli altri: in primo luogo con i tuoi
compagni di viaggio, quelli che ti sei scelto e quelli
occasionali che incontri lungo la strada. E scopri come è
facile aprirsi alla confidenza, condividere esperienze,
perché ci si sente uguali, uomini e donne sulla stessa
strada, ognuno con la sua storia personale, ognuno con il
suo zaino da portare. Chiunque tu incontri, ti saluta con
una espressione semplice, ma dal significato profondo:
“Buen Camino” e un sorriso non manca mai negli
incontri, ci si sente in comunione con gli altri pellegrini e
ben accolti dalla gente locale. Verso il pellegrino c’è una
naturale simpatia da parte delle persone del luogo,
davvero molto ospitali.
Per due settimane abbiamo voluto vivere questa
esperienza, dal 9 al 23 aprile, anche se il cammino
completo richiederebbe un mese intero. In quattro, amici
consolidati, in aereo fino a Pamplona, abbiamo percorso
da lì a piedi circa 220 chilometri, 20, 25, 30 chilometri al
giorno. Per alcuni tratti abbiamo viaggiato con mezzi
pubblici, treno e pullman. Abbiamo mangiato panini e
frutta a mezzogiorno, servendoci ai supermercati e, a sera,
nei piccoli bar o trattorie del posto dove ci fermavamo:
per pochi soldi ti offrivano una buona cena, abbondante,
con un buon bicchiere di vino tinto. Abbiamo dormito
negli ostelli riservati ai pellegrini (albergue), in camerate
comuni pulite e attrezzate con i servizi igienici essenziali.
Abbiamo attraversato panorami bellissimi dai grandi
orizzonti, visitato chiese e cattedrali maestose, incontrato
luoghi molto interessanti. Abbiamo preso il sole, il vento
e la pioggia. Siamo stati benissimo e siamo tornati a casa
molto appagati, più forti e più carichi di energia, pronti a
riprendere con serenità il cammino di ogni giorno.
Lucia, Erminio, Beppo, Lucia
COMPLEANNO SPECIALE PER THOMAS IL VENERDÌ SANTO
Aspettare il compleanno per fare festa con famigliari e amici, ricevere regali più o meno importanti. Rinunciare a tutto
questo per partecipare alla sceneggiatura della Via Crucis del Venerdì Santo che i nostri ragazzi ci propongono per
rinnovare la tradizionale raffigurazione della passione di Gesù Cristo, molto sentita e partecipata nel nostro paese,
cambiando luoghi e scene per comporre tutto nel tempo stabilito ed essere pronti al passaggio della processione. Un
ringraziamento ai giovani che si sono impegnati in questa manifestazione e… buon compleanno Thomas.
Marina Fabiani
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DALLA FILARMONICA GIUSEPPE VERDI: LA MUSICA, LA VOCE E NUOVE SPERANZE
Un’esperienza nuova quella vissuta dalla
Banda di Lavariano in occasione del
tradizionale concerto. Oltre alle belle musiche,
ben armonizzate e dirette dal maestro Dario
Braidotti, quest’anno si è realizzata una
interessante collaborazione con il cantante
tenore Roberto Miani, professionista presso il
teatro Verdi di Trieste. Questi, sbocciato
musicalmente all’interno della Banda di Reana del Rojale,
ha intrapreso una brillante carriera musicale dopo il
diploma in canto e clarinetto conseguito al conservatorio
di Udine. Miani si è prestato generosamente a questa
iniziativa che lo ha visto cantare celebri pezzi d’opera
accompagnato dalla nostra Banda. Un esperimento ben
riuscito, come dimostra il doppio “bis” richiesto dal
pubblico il quale, emozionato dall’imponenza del finale
del “Nessun dorma”, è balzato in piedi per
applaudire tenore e Banda.
Un’occasione, quella del concerto annuale,
che è servita anche a celebrare il battesimo
musicale di 8 giovani suonatori, entrati
ufficialmente nella formazione bandistica
tramite la Banda Giovanile. Un fatto che ci dà
speranza di poter continuare l’esperienza della
Filarmonica ancora per molti anni, nonostante le difficoltà
per i numeri ristretti e per le inevitabili “spinte
centrifughe” di un mondo sempre più globalizzato che
rischia di indebolire le piccole comunità e
l’associazionismo locale.
Ad multos annos, se i giovani, incoraggiati dalle famiglie
che han vissuto e goduto il valore della Filarmonica, ci
daranno una mano. (F.P.)
JENNY, STORICA SEGRETARIA, TRE VOLTE MAMMA
Un pomeriggio di dicembre, andai a casa
di Jenny e di suo marito Alessandro per
far loro delle foto. Osservai che Jenny, al
quinto mese di gravidanza al tempo,
aveva una pancia ben più grande del
normale, ma non feci ancora domande.
Ad un certo punto notai un piccolo
calzino ricamato di colore azzurro, messo
come decorazione sull'albero di Natale.
Io: "Ah, ma allora é un maschietto!".
Jenny sorrise: "Guarda bene...". Notai
altri due calzini sparsi sull'albero, di colore rosa. Ero
confusa: "Ma, non capisco. Non sai il sesso o sono due?".
Jenny: "Sono tre!!! Due femmine e un maschio!". Io:
"Tre?!?! Cemût fasino a stâ li dentri in trê?!"
Jenny mi raccontò che si aspettavano un parto gemellare,
visto che sia lei che Alessandro avevano nel proprio
albero genealogico diversi casi di gemelli. Ma la seconda
ecografia era stata una sorpresa per tutti: i
bambini non erano due, ma ben tre! La
gravidanza non é stata facile, ma al
settimo mese, precisamente il 1° marzo
2016, presso l'ospedale civile di Udine,
Jenny ha dato alla luce Ellis, Natalia e
Samuel. I bimbi pesavano da 1,7 a 2,4
chilogrammi. Dopo un periodo di
osservazione in neonatologia, mamma
Jenny e papà Alessandro hanno potuto
finalmente portare a casa i piccoli. I
bimbi stanno bene. I tre gemelli si aggiungono agli altri
numerosi bambini nati in paese quest'anno… Ed altri in
arrivo! Il 2016 é proprio un anno prolifico per Lavariano.
Auguriamo alla famiglia Merlo e alle altre famiglie con
nuovi bebé una vita piena di gioie e soddisfazioni.
Desirè Cosatto
INCONTRI FORMATIVI DELLA BCC DELLA BASSA FRIULANA
La Banca di Credito Cooperativo della
Bassa Friulana è da sempre la Banca del
territorio e per il territorio, lavora a
fianco delle sue aziende e delle famiglie per supportarle
nei loro progetti ed investimenti, il tutto a partire da una
conoscenza del tessuto economico in cui opera,
promuovendo una relazione ispirata alla trasparenza e
chiarezza.
Nell’ottica del costante dialogo con la sua clientela e a
fronte dei cambiamenti che stanno avvenendo nel
contesto bancario, con l’entrata in vigore della normativa
europea “Bail-in”, l’istituto ha organizzato una serie di
incontri informativi sul territorio. Gli incontri, partiti nel
mese di marzo, sono continuati fino a giugno 2016. I
primi eventi, tenutisi a Rivignano Teor,
a San Giorgio di Nogaro, a Codroipo ed
a Castions di Strada, hanno raccolto una
vasta partecipazione della clientela e dei soci che hanno
avuto modo di approfondire le tematiche relative alle
nuove norme ed al giusto modo di intendere un
investimento consapevole dei propri risparmi, potendo
approfondire i vari aspetti e prodotti per mantenere al
sicuro il proprio risparmio.
Relatori: il Presidente dott. Marco Gasparini, il
responsabile Finanza Retail Fabrizio Carlesso ed il
responsabile Banca Assicurazione Andrea Balloch,
coadiuvati dai preposti di ogni filiale.
Giovanni Pittis
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UN RIGRAZIAMENTO PER LA PRIMA COMUNIONE
Nella foto i bambini che il primo maggio hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione. Un ringraziamento
speciale alle catechiste Alessia ed Ester che si sono prodigate in questo delicato cammino. I genitori
“SENZA VOLO. STORIE DI LUOGHI PER VIAGGIARE CON LENTEZZA”
Un giorno, trafficando in rete, mi sono imbattuta in una
pagina di consigli di viaggio. Si parlava di un libro dal
titolo "Senza Volo. Storie di luoghi per viaggiare con
lentezza", edito da Einaudi. Fin dal titolo, il libro ha
suscitato la mia curiosità di "turista-fuori-dal-comune".
Così, in men che non si dica, ho acquistato il libro e in un
nonché l'ho letto. Il libro è diviso in cinque capitoli. Uno
per ogni mezzo di trasporto. I treni, le navi, gli autobus, le
biciclette e a piedi. E in ognuno ci sono tanti racconti. Ma
attenzione... se si resiste a leggere il libro dall’inizio alla
fine, senza saltare da un capitolo all’altro, è come se si
seguisse un percorso verso una specie di liberazione.
C'è la storia di chi viaggia sul treno con una macchina
fotografica per catturare quel “qualcosa di impalpabile e
inafferrabile”...; ci sono i viaggi in nave, dall’Oceano, ai
mari del Nord, dal Danubio al Mar Egeo...; i viaggi in bus
attraverso gli Usa o nella Repubblica Ceca...; i viaggi in
bici, dall’Olanda fino al giro intorno al Muro di Berlino.
Nell'ultimo capitolo si trova il percorso a piedi che
attraversa la Foresta Nera (lo stesso percorso che fece
Werner Herzog all’inizio degli anni Settanta per salvare
una sua amica) ed è qui che l’autore sembra svelare le
vere ragioni dell’andare lento: “Come se, solo ricorrendo
alla lentezza dei passi, sia possibile interporre tra sé e
l’evento più incomprensibile di
tutti, la maggiore distanza
possibile”. "Senza volo" non è
un semplice elenco di luoghi e di
viaggi alternativi, senza aereo.
L'autore, Federico Pace,
possiede una scrittura poetica
che, tra riferimenti letterari e
cinematografici, prende per
mano il lettore e lo porta nei
luoghi più diversi, in ognuno dei
quali può trovare il lato nascosto
della propria anima.
Si direbbe che, attraverso la narrazione di tanti viaggi,
egli cerchi la ragione di qualcosa che non è solo il
viaggio. Sembra quasi che voglia, narrando le tante storie
di chi ha viaggiato per mille motivi (per fuggire da una
guerra, per capire meglio il mondo, per avvicinarsi alle
cose o per affermare un diritto), comprendere qualcosa di
più su quello che accade a ciascuno di noi. L ' ho trovato
un libro davvero intenso che consiglierei a tutti.
Tatiana Piani
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GRIGLIATA A TOLMEZZO CON GLI AMICI DEL “DINSI UNE MAN”
Domenica 22 maggio è stata una giornata speciale per gli amici del “Dinsi une man”, comunità di volontariato che opera dal 1988
al servizio dei ragazzi disabili.
Sotto la guida di Giacomo Bernardis, i lavarianesi hanno organizzato una grigliata e un pomeriggio in compagnia presso la sede
dell’associazione, a Tolmezzo. Grande la partecipazione dei nostri compaesani, i quali, in particolare tramite il gruppo degli Amîs,
da tempo intrattengono un rapporto di amicizia e sostegno con questa realtà. È stato perciò un bel momento di incontro e
condivisione, a consolidamento dell’amicizia e dell’impegno dei lavarianesi verso il mondo di questi ragazzi. (F.P.)
TEMI CALDI
MIGRANTI, PROFUGHI, GUERRE ECCETERA
A chi non è capitato, sin dall'anno scorso, girando per Udine, di osservare gruppi di stranieri che si spostavano per la città o
che stazionavano in aiuole di piazzali, bivaccavano o
dormivano in parchi pubblici? No, non erano turisti. Erano e
sono migranti, profughi provenienti principalmente
dall'Afghanistan o dal Pakistan o dal Medio Oriente.
Ho pensato che non era dignitoso che Udine, i suoi cittadini e il
Friuli, dovessero subire queste situazioni. Ho pensato che i
migranti, i profughi dovessero essere accolti e assistiti in modo
dignitoso e civile. Infatti la questione vera è che i migranti, i
profughi, non sono stati, non sono accolti in modo serio e
dignitoso.
A ciò avrebbero dovuto provvedere le Istituzioni nazionali e
regionali. In tempi brevi avrebbe dovuto essere attivata la
Protezione Civile e, perché no?, l'esercito e messi a
disposizione mezzi e spazi in cui collocare dignitosamente
queste persone. Non è stato così. Non è ancora così.
Le Associazioni di volontariato si sono spese senza sosta per
aiutare i migranti, i profughi, ma non hanno che pochi mezzi e
pochi spazi.
Tra i rappresentanti istituzionali solo il Sindaco di Udine
Honsell si è attivato da subito per quel che poteva fare ed ha
alzato la voce perché fossero attivati i percorsi di prima
accoglienza.
Perché i politici nazionali e regionali hanno fatto poco e
niente...Perchè?... Semplice, per non perdere voti; dare asilo,
accogliere non rende popolari… nei confronti degli elettori.
Tutto questo accade in Friuli. E in Europa?
In Europa stiamo assistendo all'arrivo di centinaia di migliaia di
profughi, migranti fuggiti dalla Siria e dall'Iraq a causa delle
orribili guerre che insanguinano questi paesi.
Di queste guerre voglio ricordare tre date: il 2003, per la guerra
scatenata dal presidente americano George W. Bush e dai suoi
alleati contro l'Iraq di Saddam Hussein. Prima di quella
criminale guerra la regione era relativamente stabile, poi è stato
il caos più totale con centinaia di migliaia di vittime e una
pessima conduzione del dopoguerra.
Poi il 2011, che rappresenta l'inizio della guerra civile in Siria
contro il presidente Assad, sfociata in un tutti contro tutti con
distruzioni e lutti immani. Assad è avversato anche dalle
democrazie occidentali.
Infine, nel giugno 2014, c’è stata la proclamazione del Califfato
dell'ISIS proprio nei territori che erano stati ed erano i teatri di
guerra di cui abbiamo detto. L'avvento dell'ISIS ha potenziato
ancor di più l'annientamento e le distruzioni di uomini e cose
che avvenivano in quei territori.
Non c'era scelta: chi ha potuto è scappato, prima in Turchia e
poi attraverso il Mare Egeo in Grecia, in Europa. L'Europa
avrebbe dovuto e dovrebbe aprire un corridoio umanitario per
far sì che le persone non muoiano in mare e che poi siano
ospitate in centri di accoglienza adeguati... Invece, dopo una
iniziale apertura, sono sopravvenuti dei ripensamenti e si sono
viste colonne di centinaia, di migliaia di persone percorrere a
piedi il sud-est dell'Europa, salvo poi non poter proseguire
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perché le frontiere erano state chiuse. A quei confini (chiusi) si
sono, giocoforza, formati campi profughi sprovvisti di tutto. Il
volontariato internazionale è intervenuto ma è stata una goccia
nel mare. Da mesi le televisioni trasmettono le immagini di
tante persone disperate bloccate in campi in mezzo al nulla.
E l'Europa? L'Europa ha fatto e fa troppo poco. Invece che
intervenire subito - mi ripeto - aprendo un corridoio umanitario
attende e discute. E conclude un patto nefando con la Turchia
che, in cambio di soldi, accetta di riprendersi coloro che,
rischiando la vita, l'avevano attraversata per fuggire. È
un'Europa con Stati che parlano troppe lingue diverse,
soprattutto in senso metaforico.
Ma in questi giorni abbiamo assistito ad un gesto di cui, si
spera, molte persone comprendano la grandezza: il viaggio di
Papa Francesco nell'isola greca di Lesbo. Un gesto
rivoluzionario (nella sua semplicità, nella sua umanità) rispetto
ai Capi di Stato e di Governo europei (e del mondo).
Il Papa ha detto tra l'altro “da quando Lesbo è diventata
l'approdo di tanti migranti, ho avuto il desiderio di venire qui”.
Jorge Bergoglio, Francesco I, un grande uomo, un grande Papa.
Per dire che, a volte, è meglio un Sovrano Assoluto eletto da
un'oligarchia di teocrati che tanti Capi di Stato eletti dal popolo
o dai rappresentanti del popolo.
Vittorio Madrisotti
VERITÀ E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI
Verità per Giulio Regeni è la campagna lanciata da Amnesty
International e diventata poi una parola d'ordine, uno slogan, un
appello che abbiamo letto e sentito decine e decine di volte
negli ultimi due mesi.
Ci sentiamo di dire anche di più: verità e giustizia per Giulio
Regeni! Perché se non c'è giustizia senza verità, la verità è
sempre amara e mutilata senza giustizia.
Giulio Regeni è scomparso dal Cairo il 25 gennaio 2016. Le
televisioni e i giornali italiani sin dai primi giorni della
sparizione hanno alluso che la scomparsa di Giulio potesse
essere collegata con l'imponente apparato di sicurezza di
controllo e di repressione messo in campo dal governo egiziano
in occasione del quinto anniversario della rivoluzione del 25
gennaio 2011.
Purtroppo il cadavere di Giulio Regeni è stato ritrovato il 3
febbraio orrendamente massacrato da torture alla periferia del
Cairo. Lo stesso giorno era presente nella capitale egiziana
un'importante delegazione di imprese italiane condotta dalla
Ministra per lo Sviluppo Economico, Guidi.
Alla notizia del ritrovamento del corpo di Giulio la Ministra
Guidi ha immediatamente interrotto la missione economica e
fatto ritorno in Italia.
Tutto ciò induce a pensare che sin dai primi giorni il Governo
Italiano e i nostri mezzi di informazione sospettassero del
coinvolgimento degli apparati di sicurezza egiziani nella
sparizione di Giulio Regeni. Ma non lo hanno detto
esplicitamente, vuoi per prudenza, vuoi per auto-censura.
Giulio Regeni era un giovane ricercatore, friulano di
Fiumicello, di 28 anni, un ragazzo dei nostri, benvoluto e di
grande valore, una bella persona. E’ stato vittima, temiamo,
oltre che di orribili assassini, della banalità del male, della
stupidità del male.
E' solo giusto e doveroso che lo Stato Italiano si impegni fino in
fondo per pretendere dagli egiziani un'inchiesta degna di questo
nome e la verità su quel che è successo a Giulio. E poi
pretendere giustizia. E' stato giusto e doveroso richiamare in
patria il nostro ambasciatore, ma ci aspettiamo altre azioni
diplomatiche e economiche se la verità tarderà ad arrivare o se,
nella peggiore delle ipotesi, l'Egitto continuerà con un
atteggiamento dilatorio per far sì che la vicenda cada nell'oblio.
Non si vuole che accada, come altre volte in passato per altre
vicende, che, dopo il fervore dei primi tempi, subentri una
stanca o cinica accettazione motivata da “ormai è successo” o
dalla “ragion di Stato”. Con la mente al passato ricordiamo
ancora le altisonanti promesse di Capi del Governo o di Capi di
Stato di fare chiarezza su attentati e stragi che hanno
insanguinato la storia della nostra Repubblica. Promesse non
mantenute. Chiediamo verità e giustizia per Giulio Regeni.
Vittorio Madrisotti
AGGIORNAMENTI SULLA PISTA DI LAVARIANO
E' trascorso più di un anno dal referendum riguardante il
progetto del cosiddetto “autodromo di Lavariano”. Referendum
che ha visto una grande partecipazione al voto a Lavariano, ma
molto scarsa a Chiasiellis e Mortegliano. A dimostrazione del
fatto che i Lavarianesi erano, e sono ancora, di gran lunga, i
maggiori interessati all'argomento “piste-autodromo” e quindi è
la loro (nostra) opinione che dovrebbe, e deve, contare
maggiormente sulla questione. Il risultato del voto referendum,
a Lsavariano, è stato di parità tra il SI ed il NO, ma la fascia dei
cittadini di età fino a cinquant'anni si è espressa nettamente per
il NO all'autodromo. E saranno questi cittadini i principali
fruitori del territorio in futuro.
Nel frattempo è ancora in itinere il procedimento della
Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio del Friuli
Venezia Giulia che potrebbe portare a porre il vincolo storico (e
paesaggistico) sul sito della Pista. Fino a quando il
procedimento non sarà concluso non sarà possibile assumere
decisioni riguardanti il futuro della Pista. Attendiamo fiduciosi
che il bene storico-paesaggistico venga
conservato e valorizzato come tale. In questi giorni alcuni componenti del
Comitato Piste Nestre hanno incontrato
l'architetto Roberto Pirzio Biroli ed
insieme hanno effettuato un sopralluogo sulla Pista. L'architetto
Pirzio Biroli è il progettista del Parco del Cormôr e ha
progettato importanti lavori di recupero ambientale in
Germania. Egli, sin dall'anno scorso, ha manifestato
pubblicamente la sua contrarietà al progetto autodromo ed ora
si è reso disponibile a portare in modo tangibile un contributo di
idee alternative per valorizzare la Pista di Lavariano.
In attesa di ulteriori sviluppi e novità i cittadini di Lavariano
mantengono alta l'attenzione sulla vicenda autodromo e su tutto
ciò che potrebbe portare ad uno stravolgimento negativo del
nostro territorio e della nostra comunità.
Vittorio Madrisotti
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ULTIME DAL COMUNE (E DALLA RETE): LAVARIANO SENZA ASSESSORE
Il Sindaco di Mortegliano ha tolto le deleghe
all'assessore all'agricoltura e ambiente, Elisena
Gigante, di Lavariano. Questo è accaduto per
volontà della stessa Maggioranza Comunale,
dopo l'astensione dell'assessore lavarianese
sulla questione Elettrodotto, che ha suscitato
scalpore e che molti non hanno compreso. Le
deleghe all’ambiente sono passate quindi al
morteglianese Angelo Tomasin. Ciò significa
che Lavariano non ha assessori, perciò ha
oggettivamente meno autorità nella squadra di
governo comunale. Questa nomina è seguita
alla formalizzazione dello strappo in seno alla Maggioranza,
con la costituzione di un gruppo a sé stante da parte dell’ex-
assessore, Elisena, e Lara Barbieri, consigliere, sempre di
Lavariano.
Se da un lato è vero che Lavariano ha meno rappresentanza con
la nomina dell’assessore morteglianese, è anche vero - come si
nota provocatoriamente sulla pagina Facebook “Lavariano
Borgo Rurale” - che il terzo gruppo consiliare, fondato da
Elisena e Lara, eventualmente rafforzato dal
terzo consigliere lavarianese, Paolo Moschioni,
potrebbe avere un notevole peso nelle decisioni
amministrative e dare forte voce alle esigenze
del nostro paese. Sempre su “Lavariano Borgo
Rurale” si aggiunge che in questo modo si
potrebbe “ridestare l’attenzione verso un paese
che, se in generale ‘funziona’, è certo più per i
meriti dell’associazionismo e per la generosità
delle persone che per l’azione amministrativa”.
Se, da una parte, a nostra volta “auguriamo
buon lavoro ai neo-assessori, in particolare a
Tomasin, del quale conosciamo le visioni sui temi ambientali e
su cui contiamo per le importanti battaglie a tutela del nostro
territorio, da decenni mira di improbabili speculazioni”,
dall’altra ci teniamo allo stesso modo a sottolineare la fiducia
verso i nostri 3 rappresentanti nella Maggioranza Comunale:
“l’appello è per Elisena, Lara, Paolo e pure per gli altri
lavarianesi in Consiglio: nessuna subalternità con il Capoluogo,
Lavariano conta su di voi”. (F.P.)
LA SPERANZA
di Michael Papais prima media - 1° classificato
In una calda sera di maggio,
le famiglie riunite
serenamente, all’ora di cena,
andarono incontro al dramma,
ignare del proprio destino.
Di colpo sentirono sotto
e attorno un tremolio.
Il cuore batteva forte.
La paura
disegnava ombre scure.
tutto è distrutto.
Avanza la notte nera
come il buio.
Il silenzio è impressionante.
Le stelle sono spente,
solo la vecchia timida luna
illumina un paesaggio
di macerie e corpi senza vita.
L’alba si alza pigra,
il cielo azzurro non cancella
la tristezza nel cuore.
Le lacrime delle persone scendono
bagnando i vestiti.
Guardandosi attorno
un ruscello scorre…
Lontani ricordi.
Due timidi fiori
bagnati dalla rugiada
spuntano dalle rovine.
Al sorgere del sole
una piccola speranza.
POESIE PREMIATE CONCORSO
SESULE D’ARINT 2016
IL MULINO INDAFFARATO di Thomas Papais, prima media - 2° classificato
Tra antiche dimore medioevali
l’acqua e il vento accompagnavano le radici
di una piccola realtà.
Comincia la storia di un mulino indaffarato:
trita, macina il grano e il frumento
sotto il peso della mole,
prepara la farina per la polenta.
Lo aiuta il mugnaio che lavora senza orari.
La gente fa la coda per ore e ore
aspettando il proprio turno.
Col tuo stile semplice
sei diventato un caro amico in ogni paese,
un punto d’incontro per ritrovarsi insieme.
In ogni torrente, ruscello, canale
Ci sei.
Ogni volta che mangiamo la polenta
Pensiamo a te, ringraziandoti.
Altre poesie nei prossimi numeri…
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SEDI NÔ - Gjornâl di Lavarian, edito dalla Associazione Culturale LA TORRE di
Lavariano, stampato in proprio (500 copie) e distribuito in tutte le famiglie.
Redazione: Francesco Polo, Giovanni Pittis, Tatiana Piani, Cristina Camerotto,
Alessandro Cormons, Angie Tarnold, Chiara Durì, Desiré Cosatto, Vittorio Madrisotti.
PROSSIME USCITE LOLOTOUR
23-24 luglio 2016 Rif. Vaiolet o Gardezza (Vigo di Fassa)
Ritrovo in piazza a Lavariano ore 5.40
Ritrovo con i gruppi ANA di Palmanova, piazzale a sinistra di fronte all'autostrada ore 6.
Prenotazione entro 30 giugno - Riconferma entro 15 luglio
11 settembre 2016 Rif. Koca Na Pl. Razor; M. Vogel (Slovenia)
Ritrovo piazza a Lavariano ore 7.30
Ritrovo con i gruppi ANA di Palmanova, a Cividale presso vecchia stazione ore 8.15
23 ottobre 2016 Visita mostra delle farfalle (Bordano) ed escursione M. San Simeone
Ritrovo in piazza a Lavariano ore 8.00
6 novembre 2016 Val Pentina (Barcis)
Ritrovo in piazza a Lavariano ore 8.00
Sei hai spazio
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MAN
CICLOROE: DOMENICA 19 GIUGNO
QUOTA: 10 EURO PER LA TESSERA ASSOCIATIVA DEI MAGGIORENNI - PRANZO AL SACCO
La quota di 10,00 euro comprende la tessera associativa alla Torre, la colazione e la merenda nelle due
soste. Altri costi sono a carico del partecipante. Eventuali ingressi a musei o altro saranno valutati in loco.
Il tesseramento è obbligatorio per ragioni assicurative. L’organizzazione declina ogni responsabilità per
danni a persone o cose e i minori saranno sotto la responsabilità dell’adulto accompagnatore.
Per info 3406998296 Giovanni - Iscrizioni in Latteria o alla partenza (informateci entro venerdì 18 giugno)
PROGRAMMA: 8:00 Ritrovo in piazza
8:30 Partenza
8.30/9.45 Chiasottis - Tissano - S. Stefano - Clauiano - Trivignano - Guado del Torre
10/10.20 Visita alla villa Martinengo di Soleschiano
10.20/11.00 Sosta in villa Martinengo o a casali birri
12/12.30 Visita all’abbazia di Rosazzo
12.30/13.00 Pranzo al sacco presso l’area festeggiamenti di Dolegnano con tombola e giochi
15.00 Ripartenza
15.20 Visita a villa De Brandis di San Giovanni al Natisone
16.00 Ripartenza per Bolzano - ciclabile e polveriera - Magredi Torre / Natisone - Trivignano
17.00 Sosta alla chiesetta dietro la “vecchia dogana”
18.00/19.00 Arrivo a Lavariano e chiusura della giornata
MAN
FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE SU SEDI NÔ Scaricabile da www.lavariano.it - E-mail: [email protected]
Sedi Nô vuole essere veicolo di informazione per Lavariano, strumento di confronto critico e dibattito. Le opinioni di chi ci scrive sono espresse a titolo personale. La Redazione è
responsabile dei soli editoriali (non firmati oppure siglati). Si può contribuire tramite il tesseramento all’Associazione La Torre, in Latteria.
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