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Il Rurale che “cresce”. Il rurale ed il sistema educativo Report finale Affidamento del servizio di realizzazione di studi e organizzazione di eventi su argomenti afferenti alle tematiche dell’asse III del PSR Puglia 2007-2013. Lotto 2 – Il rurale ed il sistema educativo – Diversificazione in attività non agricole, servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale; CIG 5825532515. Il Rurale che “cresce”. Il rurale ed il sistema educativo Report finale

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Il Rurale che “cresce”. Il rurale ed il sistema educativo

Report finale

Affidamento del servizio di realizzazione di studi e organizzazione di eventi su argomenti afferenti alle tematiche dell’asse III del PSR Puglia 2007-2013. Lotto 2 – Il rurale ed il sistema educativo – Diversificazione in attività non agricole, servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale; CIG 5825532515.

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cres

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ed

uca

tivo

Rep

ort

final

e

Ai nostri nonni, detentori del nostro

patrimonio rurale

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 1

Indice

1. INTRODUZIONE………………………………………………………………. 3

2. STATO DELL’ARTE NEL TERRITORIO DEL GAL MURGIA PIÙ……. 4

2.1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI ……………………………... 5

2.2. CARATTERISTICHE TERRITORIALI ……………………………. 7

2.3. POPOLAZIONE …………………………………………………...... 10

2.4. SISTEMA DIDATTICO ……………….…………………………... 15

2.4.1 Le scuole……………………………………………………… 15

2.4.1 Enti di formazione professionale……………………………. 16

2.4.3 Altri enti……………………………………………………… 18

2.5. ATTIVITÀ PRODUTTIVE ………………………………………… 19

2.6. AGRICOLTURA ……………………………………………………. 29

2.7. TURISMO ……………………………………………………………. 43

3. LE FATTORIE DIDATTICHE……………………………………………….. 45

3.1. STORIA DELLE FATTORIE DIDATTICHE ……………………… 45

3.2. NORMATIVA SULLE FATTORIE DIDATTICHE……..…………. 54

3.2.1. Requisiti ……………………………………………………….. 55

3.2.2. Aspetti fiscali …………………………………………...……... 57

3.2.3. Sicurezza ………………………………………………………. 58

3.2.4. La Legge sulle Masserie Didattiche della Regione Puglia ……. 61

3.3 NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI 65

Mappa concettuale normativa fattorie didattiche 69

Mappa concettuale normativa enti di formazione 70

4. ANALISI CASI STUDIO………………………………………………………. 71

4.1. LE AZIENDE DEL GAL MURGIA PIÙ ……...………………. 83

4.2. CASI STUDIO IN PUGLIA …………………...……………….. 100

4.3. CASI STUDIO IN ITALIA……………………………………… 111

4.4. CASI STUDIO EUROPEI ……………………………………… 118

4.5. MODELLI REPLICABILI…………………………………….. 121

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Pag. 2

5. INDICAZIONI TECNICO PRATICHE PER GLI OPERATORI

ECONOMICI…………………………………………………………………..

123

6. GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO NELLA

PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ……………………………………………

133

BOX PSR per le Masserie Didattiche………………………….. 142

Mappa concettuale “Possibilità di finanziamento per la

programmazione 2014- 2020…………………………………………..

146

7. INDICAZIONI STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-

2020 NEL TERRITORIO DEL GAL ATTRAVERSO L’APPROCCIO

LEADER………………………………………………………………………..

147

Le scuole nel territorio del GAL Murgia Più…………… 158

Questionario………………………………………………. 168

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 3

1. INTRODUZIONE

Il mondo rurale è stato per molti secoli un luogo formativo per le generazioni che hanno avuto la

fortuna di nascere in un contesto così eterogeneo, dove cultura, tradizioni, rispetto per la natura, per

l’agricoltura, gli animali e la preservazione del paesaggio si amalgamavano nella memoria dei più

giovani.

I nostri nonni, oggi sono tra gli ultimi detentori di questo sapere. Dagli anni della ripresa economica

(’50 e ’60) hanno comportato un elevato esodo dalle campagne a favore della città industrializzata

che offriva più lavoro e garantiva l’accesso a beni primari e secondari. L’incremento della

pubblicità aumentava il fabbisogno dei più piccoli di avere la merendina più buona, il videogioco

più divertente allontanandoli da cibi sani, dal contatto con la natura, dal confronto con i propri

simili.

La controtendenza arriva negli anni ’90 quando iniziano a sorgere i primi esempi di fattorie

didattiche.

Oggi le famiglie hanno un interesse crescente verso i luoghi rurali, spesso si preferisce trascorrere il

fine settimana o addirittura interi periodi feriali in zone rurali, dove si può tornare a vivere la natura

in aziende agricole che offrano servizi per gli adulti e bambini.

Anche i giovani trascorrono le proprie vacanza in strutture come agri- campeggi che permettano di

vivere in Community ecosostenibili.

In Puglia a seguito di politiche regionali ed Europee si stanno diffondendo sempre di più strutture

tese a migliorare l’approccio dei più piccoli (ma allo stesso dei genitori) nei confronti della natura e

dell’agricoltura.

L’elaborato, realizzato nell’ambito della misura 331 “Informazione” del GAL Murgia Più, ha

l’obiettivo di analizzare e far conoscere le strutture legate al concetto di “ RURALE E SISTEMA

EDUCATIVO” nei Comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino, Poggiorsini, Ruvo

di Puglia e Spinazzola e dare dei suggerimenti sulla programmazione 2014- 2020.

Nel secondo capitolo è stata riportata una puntuale analisi su tutte le componenti territoriali del

GAL Murgia Più (ambiente, popolazione, contesto produttivo), per far questo sono stati utilizzati

dati statistici. Il terzo e quarto capitolo trattano, invece del sistema didattico come strumento di

conoscenza del territorio rurale.

Gli ultimi capitolo hanno l’obiettivo di far conoscere quali sono i finanziamenti europei nella

programmazione 2014-2020 e dare allo stesso tempo indicazioni tecnico pratiche agli stakeholder

che vivono nel contesto rurale.

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2. STATO DELL’ARTE TERRITORIO MURGIA PIÙ

Il Gruppo di Azione Locale (GAL) è un’agenzia che si occupa di sviluppo innovativo, integrato e

sostenibile del territorio rurale, e annovera tra i propri soci organizzazioni del settore pubblico,

privato e della società civile di un territorio rurale con l’obiettivo di applicare metodi di sviluppo

rurale LEADER. I territori di intervento dei GAL possono variare da una zona con una popolazione

di 5000 abitanti sino ad un’area di 150 000 abitanti.

Il gruppo di azione locale “Murgia Più Scarl” nasce nel 2003 per attuare il Piano di sviluppo Locale

denominato “Murgia: più natura più cultura” secondo le modalità previste dal Programma di

Sviluppo Rurale della Regione Puglia (PSR Puglia 2007/2013) e dalla normativa comunitaria

vigente.

I Comuni rientranti nel territorio

del GAL Murgia Più sono:

Canosa di Puglia, Gravina in

Puglia, Minervino Murge,

Poggiorsini, Ruvo di Puglia,

Spinazzola (vedi figura 1).

Questi comuni sono localizzati

nell’entroterra Pugliese ed

insistono prevalentemente sul

territorio dal carattere

estremamente rurale dell’Alta

Murgia. In quest’area trovano i

rilievi più elevati dell’Alta

Murgia oltre alle superfici

boscate di rilevante interesse

naturalistico, come il Bosco

Scoparello di Ruvo di Puglia e i

Valloni di Spinazzola.

Figura 1: Mappa Territori GAL Murgia Più. Fonte: SIT

Puglia.

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Pag. 5

2.1 CARATTERISTICHE AMBIENTALI

Il territorio è caratterizzato dalla presenza delle Murge, altopiano Carsico che rende questo territorio

unico al mondo.

Il paesaggio Murgiano è caratterizzato prevalentemente da specie quercine quali la roverella (Q.

pubescens L.) il leccio (Q. ilex L.), il cerro (Q. cerris L.), la quercia spinosa (Q. coccifera L.) la

quercia di Palestina (Q. calliprinos Webb), il farnetto (Q. frainetto Ten.) e il raro fragno (Quercus

trojana Webb). Il sottobosco costituito da caprifoglio (Lonicera sp.), biancospino (Crataegus

monogyna Jacq.) e numerose specie erbacee ed arbustive tra cui la peonia (Peonia mascula L.

Mill.), la clematide (Clematis flammula L.), la rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens L.) la rosa

canina (Rosa canina L.), il gigaro (Arum italicum Mill.) il ciclamino (Cyclamen hederifolium

Aiton).

Al fine di preservare la vegetazione si sono diffusi a partire dal 1930 impianti artificiali a

prevalenza di Pino d'Aleppo. Si tratta di rimboschimenti che hanno interessato, per una estensione

di circa 25.000 ettari, le aree interne e le fasce litoranee pugliesi.

La Murgia è anche caratterizzata da aree steppiche che include specie prioritarie quali la stipa (Stipa

austroitalica Martinowsky) e le numerose specie di orchidee appartenenti ai generi Serapias, Orchis

e Ophrys tra cui la specie, di recente scoperta, denominata Ophrys murgiana.

La vegetazione arboreo-arbustiva caratterizzante i pascoli naturali è costituita da olivastro (Olea

europaea var. sylvestris L.), mandorlo (Amygdalus communis L.) , marruca (Paliurus spina christi

Mill.), nespolo (Mespilus germanica L.), prugnolo (Prunus spinosa L.), perastro (Pyrus

amygdaliformis), mandorlo selvatico (Prunus webbii Spach), biancospino (Crataegus monogyna

Jacq.), ramno (Rhamnus saxatilis Jacq.).

Il territorio dell'Alta Murgia accoglie una fauna tra le più interessanti della Puglia e d’Italia, con

specie ad ampia distribuzione legate agli ambienti steppici e poche specie a distribuzione

puntiforme legate agli altri ambienti.

Tra l’avifauna che popola la Murgia vi sono alcune delle più importanti popolazioni di specie delle

aree steppiche e semiaride del bacino del Mediterraneo: calandrella (Calandrella brachydactyla) e

calandra (Melanocorypha calandra) che hanno particolare rilievo ai fini conservazionistici essendo

le popolazioni più numerose dell’Italia peninsulare, tottavilla (Lullula arborea), allodola (Alauda

arvensis), cappellaccia (Galleria cristata), occhione (Burhinus oedicnemus). La Murgia accoglie

diverse specie di rapaci diurni tra cui una delle più importanti popolazioni a livello mondiale di

grillaio (Falco naumanni), specie prioritaria per la quale la steppa costituisce l'habitat trofico e che

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Pag. 6

nidifica nei centri storici dei paesi limitrofi dove determina un connubio unico tra antica architettura

e natura.

La Murgia è anche l'habitat di anfibi quali il tritone italiano (Triturus italicus), endemismo del

centro-sud d’Italia, e l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) e di rettili come il geco di

kotschyi (Cyrtopodion kotschyi), il ramarro (Lacerta bilineata), il cervone (Elaphe quatuorlineata),

il colubro leopardino (Elaphe situla), la vipera (Vipera aspis) e la testuggine di Hermann (Testudo

hermanni).

Figura 2: Paesaggio della Murgia. Fonte: www.galmurgiapiù.it.

Il territorio del GAL non è caratterizzato solo da un paesaggio unico al mondo ma anche da aziende

agricole con produzione intensiva, in particolare vite da vino, uva da tavola, olivo, mandorle ed

altre specie ortofrutticole.

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2.2 CARATTERISTICHE TERRITORIALI

Il GAL Murgia Più insiste su un territorio di 1244,36 km2.

I comuni compresi in quest’area sono stati classificati nell’analisi svolta dal DPS per

l’individuazione delle aree interne come si seguito riportato:

Tabella 1 Classificazione comunale aree interne. Fonte: www.dps.gov.it (2012).

Comune Provincia Classe_comuni Macro_classi

Canosa di Puglia Barletta-Andria-Trani C – Cintura Centri

Gravina in Puglia Bari D – Intermedio Aree Interne

Minervino Murge Barletta-Andria-Trani D – Intermedio Aree Interne

Poggiorsini Bari E – Periferico Aree Interne

Ruvo di Puglia Bari C – Cintura Centri

Spinazzola Barletta-Andria-Trani E – Periferico Aree Interne

Il territorio rientra prevalentemente nelle cosiddette aree interne. Cosa vuol dire? Le aree interne

sono o, per meglio dire, sono state caratterizzate dal secondo dopoguerra, da un processo di

marginalizzazione segnato da: calo della popolazione, talora sotto la soglia critica; riduzione

dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio; offerta locale calante di servizi pubblici e privati;

costi sociali per l’intera nazione, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio

culturale e paesaggistico.

Rileggendo la tabella 1 si può dire che circa il 75% dei Comuni del GAL rientrano in questo

processo, questo può essere un campanello d’allarme ma allo stesso tempo deve incentivare le

autorità ad investire nel futuro poiché in queste aree sono racchiusi: paesaggi unici al mondo, arte,

biodiversità e produzioni agricole ed artigianali che potrebbero andar perse se non si interviene in

tempo. Inoltre, la de-antropizzazione del territorio potrebbe provocare dei dissesti idrogeologici.

L’estensione territoriale e la dimensione demografica dei comuni sono piuttosto diversificate.

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Pag. 8

Tabella 2: Dati territoriali dei comuni del GAL Murgia Più riferiti alla Provincia BAT. Fonte:

Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011).

Canosa di

Puglia

Minervino

Murge Spinazzola

Provincia

BAT

%Comuni

Gal sulla

provincia

Regione

Puglia

%Comuni Gal

sulla regione

Superficie

totale (ha) 15.093,47 25.741,12 18.400,90 154.295,34 38,39 1.954.090,41 3,03135872

Superficie

totale (Km2)

150,93 257,41 184,01 1.542,95 38,39 19.540,90 3,03133428

Popolazione

residente al

Censimento

2011

30.422 9.333 6.755 391.723 11,87 4.052.566 1,14766792

Densità

abitativa

(abitanti per

Km2

201,56 36,26 36,71 253,88 - 207,39 -

I comuni ricadenti nel territorio del GAL per la provincia BAT incidono significativamente sia per

quanto concerne i dati territoriali sia per quelli riferiti alla popolazione.

I comuni dei territori di Minervino Murge e Spinazzola (identificati come aree interne, vedi tabella

1) hanno una densità di popolazione molto più bassa rispetto al comune di Canosa di Puglia.

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Pag. 9

Tabella 3: Dati territoriali dei comuni del GAL Murgia Più riferiti alla Provincia BA. Fonte:

Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011).

Gravina in

Puglia Poggiorsini

Ruvo di

Puglia

Provincia

bari

%Comuni

Gal sulla

provincia

Regione

Puglia

%Comuni

Gal sulla

regione

Superficie totale

(ha) 38.474 4.344 22.383 386.288 16,88 1.954.090,41 3,3366598

Superficie totale

(Km2)

385 43 224 3.863 16,88 19.540,90 3,3366426

Popolazione

residente al

Censimento 2011

43.614 1.418 25.662 1.247.303 5,67 4.052.566 1,7444256

Densità abitativa

(abitanti per

Km2

113 33 115 323 - 207,39 -

Rispetto ai comuni rientranti nella provincia BAT (Canosa di Puglia, Minervino e Spinazzola), qui

vi sono due comuni che rientrano nella definizione di aree interne mentre un comune (Ruvo di

Puglia) può essere considerato centro ma bisogna puntualizzare che il comune di Gravina di Puglia

ha una densità di abitanti molto più alta rispetto alle altre aree interne.

In generale, si può affermare che il comune con maggiore densità di popolazione è Canosa di Puglia

mentre quello a minore densità è Poggiorsini.

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Pag. 10

2.3 POPOLAZIONE

Dal 1971 ad oggi, la popolazione ha subito un cambiamento sostanziale, nelle province, infatti, si

può osservare come sia calato il numero di nascite ed allo stesso tempo sia aumentato il numero di

persone over 75.

Grafico 1: Andamento popolazione nella provincia di Bari sino a 5 anni ed over 75. Fonte: dati

ISTAT.

Grafico 2: Andamento popolazione nella provincia di Bari sino a 5 anni ed over 75. Fonte: dati

ISTAT.

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

140000

1971 1981 1991 2001 2011 1971 1981 1991 2001 2011

fino a 5 anni 75 anni e più

128849

110876

87318

76287 68436

35000 43168

61913

79866

110194

Provincia di Bari

Bari

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

1971 1981 1991 2001 2011 1971 1981 1991 2001 2011

fino a 5 anni 75 anni e più

42220

35232 29503 27539

23659

32269 37161

43297

53363

64336

Barletta-Andria-Trani

Barletta-Andria-Trani

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 11

Questa condizione ha fatto sì che ad un punto di vista occupazionale, la popolazione dei comuni si

suddivide in forze di lavoro, ovvero quella parte della popolazione che ha (o avrebbe) le forze

fisiche e mentali per esercitare un lavoro e non forze di lavoro ovvero i pensionati, gli studenti e le

casalinghe ecc….

La tabella che segue mostra, in termini di valore assoluto la popolazione attiva, ossia la popolazione

di 15 anni e più appartenente alle forze di lavoro, e i valori delle forze di non lavoro.

Tabella 4: Condizione professionale o non professionale nei Comuni del GAL ricadenti nella

provincia BAT.

Barletta-Andria-

Trani

%Comuni GAL sulla

provincia

Canosa di

Puglia

Minervino

Murge Spinazzola

Totale “Forze di

lavoro” 148.624 11 10.653 3.204 2.538

occupato 119.976 12 9.088 2.688 2.078

% in cerca di

occupazione 24 - 15 16 18

in cerca di

occupazione 28.648 9 1.565 516 460

Totale “non forze di

lavoro” 178.934 13 15.055 4.795 3.308

Pensionati 58.381 15 5.179 2.043 1.321

Studenti 28.175 13 2.346 677 565

casalinga-o 68.804 11 5.321 1.483 990

in altra condizione 23.574 14 2.209 592 432

Totale 327.558 12 25.708 7.999 5.846

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 12

Tabella 5: Condizione professionale o non professionale nei Comuni del GAL ricadenti nella

provincia BA.

Bari Gravina in

Puglia Poggiorsini

Ruvo di

Puglia

Totale Forze di lavoro 502793 16781 478 9981

Occupato 422852 13440 398 8495

% in cerca di

occupazione 15,899 19,909 16,736 14,888

In cerca di

occupazione 79941 3341 80 1486

Totale non forze di

lavoro 562066 19075 712 11687

Pensionati 219021 6337 272 4390

Studenti 91166 3840 157 1848

Casalinga-o 185389 6306 177 4251

In altra condizione 66490 2592 106 1198

Totale 1064859 35856 1190 21668

Negli ultimi anni, in Italia è aumentato il fenomeno dell’immigrazione, dal confronto con il

censimento del 2001, le collettività che hanno registrato gli incrementi più significativi sono la

Romania (che passa dai 74.885 censiti nel 2001 agli 823.100 censiti nel 2011), l’Albania, il

Marocco e la Cina che, nel complesso, aumentano di oltre 650mila unità. Tuttavia, gli incrementi

percentualmente più consistenti sono stati registrati dalla Moldova, che da poco più di 4 mila

stranieri censiti nel 2001 passa agli oltre 130 mila del 2011, e dall’Ucraina, che dagli 8.647 residenti

del 2001 raggiunge, nel corso del decennio, quasi 180 mila residenti.

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Pag. 13

Anche all’interno dei comuni del GAL Murgia Più si assiste ad un progressivo aumento degli

stranieri.

Tabella 6: Presenza di stranieri nei Comuni del GAL appartenenti alla provincia BA.

maschi femmine totale

Bari 13252 15504 28756

Gravina in Puglia 560 570 1130

Poggiorsini 22 18 40

Ruvo di Puglia 317 307 624

Tabella: 7 Presenza di stranieri nei Comuni del GAL appartenenti alla provincia BAT

maschi femmine totale

Barletta-Andria-Trani

3377 4174 7551

Canosa di Puglia 326 412 738

Minervino Murge 37 58 95

Spinazzola 60 100 160

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Grafico 3: Incidenza % degli stranieri nei comuni dal GAL ricadenti nella provincia di BA.

Grafico 4: Incidenza % degli stranieri nei comuni dal GAL ricadenti nella provincia di BA

Complessivamente l’incidenza di stranieri sulla popolazione totale è superiore nella provincia di

Bari, nei comuni del GAL Murgia Più, l’incidenza più alta si riscontra nel comune di Poggiorsini, la

più bassa nel comune di Minervino Murge.

2,59

2,82

2,43 2,31

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

Gravina in Puglia Poggiorsini Ruvo di Puglia Provincia bari

Incidenza % degli stranieri comuni dei GAL della

provincia BA

Incidenza % degli stranieri

1,93

2,43

1,02

2,37

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

BAT Canosa di Puglia Minervino Murge Spinazzola

Incidenza % degli stranieri comuni dei Gal nella

provincia BAT

Incidenza % degli stranieri

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2.4 SISTEMA DIDATTICO

Il sistema didattico nell’area del GAL Murgia Più consta di diversi tipi di strutture: dalle scuole

(Statali e Private o Paritarie) ad enti di formazione professionale.

2.4.1. Le scuole

Per quanto riguarda il primo caso, sono state individuate, all’interno del territorio oggetto

d’indagine centododici Scuole Pubbliche e trentuno Scuole Paritarie.

Grafico 5: Numero di scuole presenti sul territorio del GAL Murgia Più. Fonte: Nostre

elaborazioni

I dati riportati sul sistema open data del DPS mostrano il numero di alunni frequentanti dalle scuole

primarie sino alle scuole secondarie di II grado:

0 5 10 15 20

Scuola dell'Infanzia

Scuola Primaria

Scuola secondaria I grado

Scuola secondaria II grado

Scuola dell'Infanzia

Scuola Primaria

Scuola secondaria I grado

Scuola secondaria II grado

Scu

ole

Sta

tali

Scu

ole

Pri

vat

e

Spinazzola Ruvo di Puglia Poggiorsini Minervino Murge Gravina di Puglia Canosa di Puglia

Numero di scuole presenti sul territorio del GAL

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 16

Grafico 6: Alunni Frequentanti le scuole nel territorio del GAL Murgia Più. Fonte: DPS:

Aree interne (2012).

2.4.2 Enti di formazione professionale

Il sistema di formazione professionale (la normativa sarà meglio illustrata nel capitolo successivo),

mira a creare un sistema di conoscenze necessarie per svolgere ruoli professionali e rivolti al primo

inserimento, alla qualificazione, alla riqualificazione, alla specializzazione, all'aggiornamento e al

perfezionamento dei lavoratori.

I soggetti che possono erogare questi servizi sono:

a. enti pubblici che svolgono attività di formazione professionale;

b. enti senza fini di lucro che siano emanazione o delle organizzazioni e nazionali dei

lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi, degli imprenditori, del movimento

cooperativo, o di associazioni con attività statutarie formative e sociali;

c. consorzi e società consortili con partecipazione pubblica;

d. imprese e loro consorzi;

e. istituzioni scolastiche ed università.

Nel territorio del GAL Murgia Più gli organismi preposti per questa tipologia di attività sono:

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

Gravina in

Puglia

Poggiorsini Ruvo di Puglia Canosa di

Puglia

Minervino

Murge

Spinazzola

ALUNNI ISTITUTI PROFESSIONALI ALUNNI ISTITUTI TECNICI ALUNNI LICEO SCIENTIFICO ALUNNI SCUOLA PRIMARIA ALUNNI SCUOLA SECONDARIA DI PRIM

ALUNNI FREQUENTANTI. ANNO 2012

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Tabella 8: Elenco ORGANISMI FORMATIVI ACCREDITATI nel GAL Murgia Più.

Fonte:http://www.regione.puglia.it/web/files/formazione/avviso%20accreditamento%20organismi%2

0formativ/dd_583_2014_allegato.pdf.

DENOMINAZIONE

ORGANISMO

CODICE

FISCALE/P.IVA

NATURA

GIURIDICA SEDE LEGALE

PROVINCI

A

1

NUOVI ORIZZONTI SOC.

COOP. 04497020729

Società

cooperativa

Borgo Murgetta c.s.

GRAVINAIN

PUGLIA BA

2 FORM@LLIMAC ONLUS 090092460725 Associazione

Vico MENTANA, 5

- CANOSA DI

PUGLIA BT

3

LICEO SCIENTIFICO E

LINGUISTICO STATALE 080017660723 Istituti scolastici

VIA A. VOLTA N.

13 - RUVO DI

PUGLIA BA

4

European Link - Società

Cooperativa 06330730729 Società cooperativa

Via Massari, 5 -

Ruvo di Puglia BA

5 COID SRL 04639550724

Società a

responsabilità

limitata

Via A. De Gasperi,

140/P Gravina In

Puglia BA

6 IISS Luigi Einaudi 05635270720

Istituto scolastico

privato

Via Luigi

Settembrini, 160 -

Canosa di Puglia BT

7 CIOFS/FP-Puglia 01952900734 Associazione

Corso A. Jatta, 19 -

Ruvo di Puglia BA

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 18

2.4.3 Altri enti

Cooperativa IRIS in Gravina di Puglia: la cooperativa offre diversi servizi, suddivisi in:

- TURISMO, la cooperativa realizza progettazione di itinerari, guide ambientali

escursionistiche, turismo scolastico ed altro;

- PROGETTAZIONE, COMUNICAZIONE ED EDITORIA, la cooperativa realizza corsi e

tutoraggio per scuole e circoli didattici, Corsi di formazione ed aggiornamento, Manuali

didattici ed altro

- ANIMAZIONE ED EVENTI, la cooperativa promuove e realizza attività di animazione e

di teatro, estione di villaggi turistici e residenziali ed altro.

È possibile contattare la cooperativa attraverso i seguenti contatti: tel. 080.8910777, email

[email protected]

Centro visita Torre dei Guardiani in Ruvo di Puglia è il portale di accesso al Parco Nazionale

dell’Alta Murgia. Il Centro Visite offre servizi di accoglienza e ricettività turistica, con 16 posti

letto in struttura e un una piccola area camping, un campeggio attrezzato eco-sostenibile. Nel

Centro Visite sono inoltre assicurate attività didattiche (laboratori e escursioni nel Parco), e altre

iniziative culturali e di intrattenimento, come mostre, presentazioni di libri, workshop e seminari. Il

Centro Visite è aperto nei fine settimana di tutto l’anno.

È possibile contattare il centro visita attraverso i seguenti contatti: telefono (+39) 080.3743487,

Email: [email protected], Web: www.centrovisitatorredeiguardiani.com.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 19

2.5 ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte crisi economico- finanziaria che ha colpito

soprattutto le piccole e medie imprese del sud Italia.

Le imprese attive nei territorio che producono beni e servizi sono:

Tabella 9: numero imprese attive territorio GAL Murgia Più, comuni provincia BA. Fonte:

Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011)

numero imprese attive numero addetti delle

imprese attive

Bari 83119 266639

Gravina in Puglia 2878 7158

Poggiorsini 71 132

Ruvo di Puglia 1597 4184

La tabella riportata nella pagina successiva mostra, invece, il numero di imprese sul territorio

suddivise per codice ATECO 2007- escluso il settore agricolo.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 20

Tabella 10: Numero di imprese per codice ATECO 2007. Fonte: Nostre elaborazioni su dati

ISTAT 2012.

Provincia BA Provincia BT

Gra

vin

a i

n

Pu

gli

a

Pog

gio

rsi

ni

Ru

vo

di

Pu

gli

a

Ca

no

sa d

i P

ug

lia

Min

erv

ino

Sp

ina

zzola

totale 2878 71 1597 1700 478 397

attività di supporto all'agricoltura e attività successive alla raccolta 8 .. 3 5 4 ..

estrazione di minerali da cave e miniere 4 .. .. 3 .. ..

altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 4 .. .. 3 .. ..

estrazione di pietra, sabbia e argilla 4 .. .. 2 .. ..

estrazione di minerali da cave e miniere nca .. .. .. 1 .. ..

attività manifatturiere 340 9 186 153 56 50

industrie alimentari 60 2 30 42 7 10

lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 1 .. 1 .. .. ..

lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi .. .. .. 1 .. ..

lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi .. .. .. 3 .. ..

produzione di oli e grassi vegetali e animali 5 .. 5 7 2 1

industria lattiero-casearia 12 .. 7 5 1 1

lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei .. .. .. .. .. 1

produzione di prodotti da forno e farinacei 35 2 16 24 4 6

produzione di altri prodotti alimentari 5 .. 1 2 .. 1

produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 2 .. .. .. .. ..

industria delle bevande 1 1 6 6 2 ..

industria delle bevande 1 1 6 6 2 ..

industrie tessili 6 .. 4 4 .. ..

finissaggio dei tessili 1 .. 1 .. .. ..

altre industrie tessili 5 .. 3 4 .. ..

confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia 12 .. 38 21 18 12

confezione di articoli di abbigliamento, escluso abbigliamento in pelliccia 11 .. 37 20 17 12

fabbricazione di articoli di maglieria 1 .. 1 1 1 ..

fabbricazione di articoli in pelle e simili 2 .. .. 3 1 ..

preparazione e concia del cuoio, fabbricazione di articoli da viaggio, borse,

pelletteria e selleria, preparazione e tintura di pellicce 1 .. .. .. .. ..

fabbricazione di calzature 1 .. .. 3 1 ..

industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili),

fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 28 .. 19 12 6 1

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 21

taglio e piallatura del legno 3 .. 2 3 1 ..

fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio 25 .. 17 9 5 1

fabbricazione di carta e di prodotti di carta 5 .. 6 3 .. 1

fabbricazione di pasta-carta, carta e cartone 1 .. .. .. .. ..

fabbricazione di articoli di carta e cartone 4 .. 6 3 .. 1

stampa e riproduzione di supporti registrati 8 .. 4 9 1 1

stampa e servizi connessi alla stampa 8 .. 4 9 1 1

fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di prodotti chimici 3 .. 1 2 .. 2

fabbricazione di prodotti chimici di base, di fertilizzanti e composti azotati, di

materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 1 .. .. 1 .. 2

fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici 1 .. .. .. .. ..

fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia e la lucidatura, di

profumi e cosmetici 1 .. .. 1 .. ..

fabbricazione di altri prodotti chimici .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 5 .. 1 1 2 ..

fabbricazione di articoli in gomma 1 .. .. .. 2 ..

fabbricazione di articoli in materie plastiche 4 .. 1 1 .. ..

fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 27 1 5 8 5 3

fabbricazione di vetro e di prodotti in vetro 3 .. .. 3 .. ..

fabbricazione di altri prodotti in porcellana e in ceramica .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso 4 1 .. 1 .. ..

taglio, modellatura e finitura di pietre 19 .. 4 4 5 3

fabbricazione di prodotti abrasivi e di prodotti in minerali non metalliferi nca 1 .. .. .. .. ..

metallurgia 3 .. .. .. .. 1

siderurgia 1 .. .. .. .. ..

fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell'acciaio 2 .. .. .. .. 1

fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 48 3 24 26 9 9

fabbricazione di elementi da costruzione in metallo 37 3 19 21 2 7

fabbricazione di cisterne, serbatoi, radiatori e contenitori in metallo 2 .. .. .. .. ..

trattamento e rivestimento dei metalli, lavori di meccanica generale 5 .. .. .. 4 ..

fabbricazione di articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta .. .. 3 .. .. ..

fabbricazione di altri prodotti in metallo 4 .. 2 5 3 2

fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi

elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 1 .. 1 .. .. ..

fabbricazione di strumenti per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed

elettroterapeutiche 1 .. 1 .. .. ..

fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico

non elettriche 4 .. .. .. 1 ..

fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature

per la distribuzione e il controllo dell'elettricità 2 .. .. .. .. ..

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 22

fabbricazione di apparecchi per uso domestico .. .. .. .. 1 ..

fabbricazione di altre apparecchiature elettriche 2 .. .. .. .. ..

fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 13 1 3 1 .. 4

fabbricazione di macchine di impiego generale 2 .. .. .. .. ..

fabbricazione di altre macchine di impiego generale 4 1 .. 1 .. 2

fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura 2 .. .. .. .. 1

fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali 5 .. 3 .. .. 1

fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e loro motori .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di altri mezzi di trasporto .. .. 1 .. .. ..

costruzione di navi e imbarcazioni .. .. 1 .. .. ..

fabbricazione di mobili 37 .. 11 .. .. 1

fabbricazione di mobili 37 .. 11 .. .. 1

altre industrie manifatturiere 20 .. 19 9 3 4

fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre

preziose 4 .. 4 1 .. 1

fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche 15 .. 12 8 2 1

industrie manifatturiere nca 1 .. 3 .. 1 2

riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature 57 1 11 6 1 1

riparazione e manutenzione di prodotti in metallo, macchine ed apparecchiature 42 .. 9 6 1 1

installazione di macchine ed apparecchiature industriali 15 1 2 .. .. ..

fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 5 .. 4 1 1 4

fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 5 .. 4 1 1 4

produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica 3 .. 4 1 1 4

produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte 2 .. .. .. .. ..

fornitura di vapore e aria condizionata .. .. .. .. .. ..

fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 1 .. 15 .. 1 ..

raccolta, trattamento e fornitura di acqua .. .. 11 .. 1 ..

raccolta, trattamento e fornitura di acqua .. .. 11 .. 1 ..

attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti recupero dei materiali 1 .. 4 .. .. ..

recupero dei materiali 1 .. 4 .. .. ..

costruzioni 697 12 288 194 75 59

costruzione di edifici 353 1 60 60 15 11

sviluppo di progetti immobiliari .. .. .. 1 .. 1

costruzione di edifici residenziali e non residenziali 353 1 60 59 15 10

ingegneria civile 5 .. 3 1 .. 1

costruzione di strade e ferrovie 2 .. 2 1 .. 1

costruzione di opere di pubblica utilità 1 .. 1 .. .. ..

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 23

costruzione di altre opere di ingegneria civile 2 .. .. .. .. ..

lavori di costruzione specializzati 339 11 225 133 60 47

demolizione e preparazione del cantiere edile 21 .. 4 5 2 ..

installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e

installazione 141 5 70 50 15 18

completamento e finitura di edifici 163 6 148 75 43 27

altri lavori specializzati di costruzione 14 .. 3 3 .. 2

commercio all'ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli 777 19 527 686 154 125

commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli 121 2 56 74 18 15

commercio di autoveicoli 15 .. 12 15 5 2

manutenzione e riparazione di autoveicoli 92 1 37 53 12 9

commercio di parti e accessori di autoveicoli 13 1 4 5 1 3

commercio, manutenzione e riparazione di motocicli e relative parti ed accessori 1 .. 3 1 .. 1

commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 151 3 133 132 16 26

intermediari del commercio 57 1 54 51 5 6

commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 4 .. 5 2 3 3

commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 13 .. 32 37 1 5

commercio all'ingrosso di beni di consumo finale 15 .. 9 12 1 1

commercio all'ingrosso di apparecchiature ict 5 .. .. 2 1 2

commercio all'ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture 17 .. 8 5 .. 2

commercio all'ingrosso specializzato di altri prodotti 34 2 21 22 5 6

commercio all'ingrosso non specializzato 6 .. 4 1 .. 1

commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 505 14 338 480 120 84

commercio al dettaglio in esercizi non specializzati 41 4 29 32 20 9

commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi

specializzati 109 5 99 79 21 21

commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati 12 .. 4 6 3 3

commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le

telecomunicazioni (ict) in esercizi specializzati 15 1 6 15 4 1

commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati 60 2 46 39 13 15

commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati 38 .. 15 28 5 5

commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati 200 2 98 145 37 27

commercio al dettaglio ambulante 27 .. 40 133 16 3

commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati 3 .. 1 3 1 ..

trasporto e magazzinaggio 126 4 33 88 14 14

trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 117 4 28 76 13 13

altri trasporti terrestri di passeggeri 4 1 2 2 5 2

trasporto di merci su strada e servizi di trasloco 113 3 26 74 8 11

magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 6 .. 5 9 1 1

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 24

magazzinaggio e custodia .. .. .. .. .. ..

attività di supporto ai trasporti 6 .. 5 9 1 1

servizi postali e attività di corriere 3 .. .. 3 .. ..

altre attività postali e di corriere 3 .. .. 3 .. ..

attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 125 6 100 98 38 28

alloggio 9 .. 6 7 .. 2

alberghi e strutture simili 5 .. 2 6 .. ..

alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni 3 .. 4 1 .. 2

attività dei servizi di ristorazione 116 6 94 91 38 26

ristoranti e attività di ristorazione mobile 61 3 49 52 23 15

fornitura di pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione 1 .. 2 .. .. ..

bar e altri esercizi simili senza cucina 54 3 43 39 15 11

servizi di informazione e comunicazione 24 .. 12 15 3 4

attività editoriali 1 .. .. 1 .. ..

edizione di libri, periodici ed altre attività editoriali 1 .. .. 1 .. ..

attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di

registrazioni musicali e sonore 1 .. 2 2 .. 1

attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi 1 .. 2 1 .. 1

attività di registrazione sonora e di editoria musicale .. .. .. 1 .. ..

attività di programmazione e trasmissione 1 .. .. 3 .. ..

trasmissioni radiofoniche 1 .. .. 3 .. ..

telecomunicazioni 4 .. .. 2 .. ..

altre attività di telecomunicazione 4 .. .. 2 .. ..

produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 10 .. 7 4 1 ..

produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 10 .. 7 4 1 ..

attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici 7 .. 3 3 2 3

elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web 7 .. 3 2 1 3

altre attività dei servizi d'informazione .. .. .. 1 1 ..

attività finanziarie e assicurative 37 2 32 30 7 13

attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) 1 .. 1 3 .. 1

intermediazione monetaria .. .. .. 1 .. 1

altre attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) 1 .. 1 2 .. ..

attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative 36 2 31 27 7 12

attività ausiliarie dei servizi finanziari, (escluse le assicurazioni e i fondi

pensione) 10 1 10 7 2 4

attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione 26 1 21 20 5 8

attività immobiliari 25 .. 20 20 1 3

attività immobiliari 25 .. 20 20 1 3

compravendita di beni immobili effettuata su beni propri 4 .. 1 1 .. ..

affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing 10 .. 9 7 1 1

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 25

attività immobiliari per conto terzi 11 .. 10 12 .. 2

attività professionali, scientifiche e tecniche 371 7 170 177 61 52

attività legali e contabilità 193 2 76 101 24 23

attività degli studi legali 129 2 39 54 10 11

contabilità, controllo e revisione contabile, consulenza in materia fiscale e del

lavoro 64 .. 37 47 14 12

attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 6 .. 5 16 1 3

attività di consulenza gestionale 6 .. 5 16 1 3

attività degli studi di architettura e d'ingegneria, collaudi ed analisi tecniche 133 4 60 43 23 17

attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici 127 4 59 40 22 16

collaudi ed analisi tecniche 6 .. 1 3 1 1

ricerca scientifica e sviluppo .. .. .. 1 2 1

ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria .. .. .. 1 2 1

pubblicità e ricerche di mercato 4 .. 3 1 1 ..

pubblicità 4 .. 2 1 1 ..

ricerche di mercato e sondaggi di opinione .. .. 1 .. .. ..

altre attività professionali, scientifiche e tecniche 31 1 25 15 9 8

attività di design specializzate 6 .. 4 3 1 ..

attività fotografiche 8 .. 6 4 2 2

traduzione e interpretariato .. .. 1 1 .. ..

altre attività professionali, scientifiche e tecniche nca 17 1 14 7 6 6

servizi veterinari 4 .. 1 .. 1 ..

servizi veterinari 4 .. 1 .. 1 ..

noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 44 4 36 56 9 6

attività di noleggio e leasing operativo 7 .. 4 5 1 ..

noleggio di beni per uso personale e per la casa 2 .. 1 .. .. ..

noleggio di altre macchine, attrezzature e beni materiali 5 .. 3 5 1 ..

attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di

prenotazione e attività connesse 7 .. 4 6 3 1

attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator 6 .. 4 4 3 1

altri servizi di prenotazione e attività connesse 1 .. .. 2 .. ..

servizi di vigilanza e investigazione .. 1 1 7 .. 1

servizi di vigilanza privata .. 1 1 6 .. 1

servizi investigativi privati .. .. .. 1 .. ..

attività di servizi per edifici e paesaggio 15 2 11 25 1 2

attività di pulizia e disinfestazione 11 1 5 21 1 ..

cura e manutenzione del paesaggio 4 1 6 4 .. 2

attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 15 1 16 13 4 2

attività di supporto per le funzioni d'ufficio 2 .. 3 1 .. 1

attività dei call center .. .. 1 .. .. ..

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 26

organizzazione di convegni e fiere .. .. .. 1 .. ..

servizi di supporto alle imprese nca 13 1 12 11 4 1

istruzione 7 1 6 7 1 ..

istruzione 7 1 6 7 1 ..

istruzione prescolastica .. .. 4 .. .. ..

istruzione secondaria .. .. 1 .. .. ..

altri servizi di istruzione 6 .. 1 7 1 ..

attività di supporto all'istruzione 1 1 .. .. .. ..

sanità e assistenza sociale 146 3 69 62 27 12

assistenza sanitaria 144 2 66 59 25 12

servizi degli studi medici e odontoiatrici 95 2 56 45 13 10

altri servizi di assistenza sanitaria 49 .. 10 14 12 2

servizi di assistenza sociale residenziale .. .. .. 2 .. ..

strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili .. .. .. 2 .. ..

assistenza sociale non residenziale 2 1 3 1 2 ..

assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili .. 1 2 .. 1 ..

altre attività di assistenza sociale non residenziale 2 .. 1 1 1 ..

attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 22 .. 14 17 10 1

attività creative, artistiche e di intrattenimento 4 .. 3 1 5 1

attività creative, artistiche e di intrattenimento 4 .. 3 1 5 1

attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali 2 .. 1 .. .. ..

attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali 2 .. 1 .. .. ..

attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 8 .. 3 8 1 ..

attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 8 .. 3 8 1 ..

attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 8 .. 7 8 4 ..

attività sportive 1 .. 3 3 1 ..

attività ricreative e di divertimento 7 .. 4 5 3 ..

altre attività di servizi 119 4 82 88 16 26

riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa 16 .. 9 11 4 5

riparazione di computer e di apparecchiature per le comunicazioni 3 .. 3 .. .. 2

riparazione di beni per uso personale e per la casa 13 .. 6 11 4 3

altre attività di servizi per la persona 103 4 73 77 12 21

altre attività di servizi per la persona 103 4 73 77 12 21

Le attività produttive sul territorio sono molto diversificate, il territorio in cui insistono più imprese

è Gravina in Puglia, mentre quello con il minore numero di attività è Poggiorsini.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 27

Per quanto riguarda la forma giuridica:

Tabella 11: Forma giuridica imprese del territorio del GAL Murgia Più. Fonte: Nostre

elaborazioni su dati ISTAT

imp

ren

dit

ore

ind

ivid

uale

,

lib

ero

pro

fess

ion

ista

e

lav

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tore

au

ton

om

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socie

tà i

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coll

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socie

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er

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socie

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usa

so

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coo

per

ati

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socia

le

alt

ra f

orm

a

d'i

mp

resa

tota

le

Gravina in

Puglia 1985 246 85 24 1 505 26 6 2878

Poggiorsini 57 3 4 .. 1 3 3 .. 71

Ruvo di

Puglia 1193 115 76 8 3 171 31 0 1597

Canosa di

Puglia 1319 125 75 11 3 131 27 9 1700

Minervino

Murge 353 31 13 .. .. 68 12 1 478

Spinazzola 288 32 7 2 .. 56 11 1 397

In tutti i comuni vi è una costante: le imprese individuali sono sempre in numero superiore rispetto

alle altre, questo indica che si tratta comunque di imprese poco strutturate con un fatturato

mediamente basso.

Per ciò che concerne l’occupazione, riportiamo in basso, il grafico relativo alle posizioni

occupazionali ricoperte a livello regionale.

Grafico 7: Posizioni occupazionali ricoperte a livello regionale. Fonte: Istat censimento

dell’industria 2010.

0

200000

400000

600000

Puglia

Puglia

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 28

Per quanto riguarda i lavoratori non dipendenti il grafico seguente è esplicativo sul numero di

lavoratori non dipendenti presenti nelle imprese a livello provinciale.

Grafico 8: Numero li numero lavoratori esterni delle imprese attive. Fonte: Istat censimento

dell’industria 2010

Gli orientamenti europei sono sempre di più mirati verso l’innovazione delle imprese per costruire

una società più verde e migliorare la qualità della nostra vita, ma anche per salvaguardare la

competitività dell'Unione europea sul mercato mondiale.

La funzione dell'innovazione consiste nel tradurre i risultati della ricerca in servizi e prodotti nuovi

e migliori, al fine di restare competitivi sul mercato mondiale e migliorare la qualità della vita dei

cittadini europei.

In Puglia, gli investimenti in innovazione riguardano soprattutto quella organizzativa, ad esempio

l’inserimento di canali e- commerce, riduzione dei nodi delle filiere, ecc…

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

Puglia Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce BAT

0-5

6-15

16-49

50-99

100 e più

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 29

Tabella 12: Numero imprese che hanno introdotto innovazioni in PUGLIA. Fonte: Nostre

elaborazioni su dati ISTAT

Tabella 13: L’andamento delle imprese pugliesi in innovazione rispetto al sud e all’Italia

Innovazione di

prodotto o di

servizio (%)

Innovazione

di processo

(%)

innovazione

organizzativa

(%)

innovazione

di

marketing

(%)

tutte le

voci (%)

Incidenza delle imprese

Pugliesi sul tot. Delle

imprese italiane

4,45 5,36 5,10 5,16 4,80

Incidenza delle imprese

Pugliesi sul tot. Delle

imprese italiane

31,42 31,95 31,36 34,23 32,20

2.6 AGRICOLTURA

L'agricoltura della Puglia è stata l'oggetto di studio di un'abbondante letteratura che ne ha

evidenziato i principali connotati strutturali, economico-produttivi, territoriali.

Come è ben saputo, la Puglia è una delle regioni italiane di maggior rilievo nel settore dei prodotti

agricoli. Specialmente sviluppate sono certe colture arboree, come la vite e l'olivo, che non

richiedono molta umidità. Sebbene non tutte le annate siano ugualmente favorevoli ai raccolti, di

solito la Puglia è ai primi posti nella produzione nazionale di olio, vino e uva da tavola.

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

innovazione di

prodotto o di

servizio

innovazione di

processo

innovazione

organizzativa

innovazione di

marketing

tutte le voci

5771 5103 7122 6496

12986

Numero imprese attive con 3-9 addetti che hanno introdotto

innovazioni- PUGLIA

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 30

Elevata è pure la produzione di avena e ortaggi (carciofi, pomodori, cavoli, peperoni); di mandorle,

per le quali la Puglia è seconda soltanto alla Sicilia; di fichi (specialmente nella Terra di Bari); di

grano duro (nel Tavoliere); di tabacco (in provincia di Lecce); di barbabietole da zucchero.

Nei comuni del GAL Murgia Più le coltivazioni sono diversificate, come di seguito specificato:

Tabella 14: Numero di aziende produzioni erbacee. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)

sem

ina

tivi

cere

ali

per

la

pro

du

zio

ne

di

gra

nel

la

leg

um

i se

cch

i

pat

ata

bar

bab

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la d

a zu

cch

ero

pia

nte

sar

chia

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a fo

rag

gio

pia

nte

in

du

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enta

li

pia

nti

ne

fora

gg

ere

avv

icen

dat

e

sem

enti

terr

eni

a ri

po

so

Bari 13770 6747 599 254 5 193 85 2257 276 91 2733 32 3022

Gravina in

Puglia 1919 1697 97 .. 1 2 10 47 1 3 133 .. 206

Poggiorsini 292 259 35 .. .. 2 1 5 .. 1 23 .. 31

Ruvo di Puglia 265 132 26 .. .. 1 .. 52 11 7 27 1 68

Barletta-

Andria-Trani 3703 1837 243 83 .. 2 15 744 37 30 180 6 1226

Canosa di

Puglia 264 125 5 .. .. 1 .. 36 3 .. 2 1 107

Minervino

Murge 829 642 48 .. .. 1 1 23 1 .. 97 1 230

Spinazzola 630 493 151 .. .. .. 9 35 1 1 41 .. 126

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 31

Tabella 15: Numero di aziende produzioni arboree. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)

C

olt

iva

zio

ni

leg

no

se

ag

rari

e

vit

e

oli

vo

per

la

pro

du

zio

ne

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oli

ve

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a

oli

o

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mi

frutt

ifer

i

viv

ai

altr

e

colt

ivaz

ion

i le

gn

ose

agra

rie

colt

ivaz

ion

i le

gn

ose

agra

rie

in

serr

a

Bari 56728 9870 52657 409 17615 163 28 12

Gravina in

Puglia 2111 293 2053 7 71 1 1 1

Poggiorsini 129 20 119 .. 21 .. .. ..

Ruvo di

Puglia 3274 901 3028 8 789 23 .. ..

Barletta-

Andria-

Trani

21470 7760 18321 36 2981 62 12 4

Canosa di

Puglia 2756 1518 2186 1 407 11 1 1

Minervino

Murge 1217 520 1035 .. 121 7 .. ..

Spinazzola 413 94 396 2 29 .. 1 ..

Tabella 16: Numero di aziende “altre destinazioni”. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)

pra

ti p

erm

anen

ti e

pas

coli

arb

ori

colt

ura

da

leg

no

annes

sa a

d

azie

nd

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si a

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azie

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rico

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agri

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zzat

a

altr

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fici

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fun

ghi

in g

rott

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sott

erra

nei

o i

n

app

osi

ti e

dif

ici

serr

e

colt

ivaz

ioni

ener

get

iche

Bari 1393 26 1496 5969 14538 32 459 4

Gravina in Puglia 114 7 59 221 590 2 5 4

Poggiorsini 5 .. .. 26 85 .. .. ..

Ruvo di Puglia 62 .. 34 397 462 2 16 ..

Barletta-Andria-

Trani 329 9 119 2399 4271 5 69 2

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 32

Canosa di Puglia 9 1 1 285 167 .. 8 ..

Minervino Murge 131 1 18 155 275 2 3 ..

Spinazzola 81 1 56 107 261 1 2 2

I seminativi e gli oliveti sono tra le produzioni più presenti ma anche le coltivazioni erbacee ed in

particolare nel periodo invernale si coltiva i broccoli di rapa (Brassica rapa) che sono tra le

produzioni che maggiormente annoverano nella mente dei turisti la Puglia (tra le ricette pugliesi più

conosciute vi sono le orecchiette alle cime di rapa).

Le aziende agricole italiane sono caratterizzate dalla piccola dimensione media che spesso genera

un’asimmetria sia per quanto riguarda i ricavi sia per il ridotto potere contrattuale con i buyer sui

prezzo della materia prima.

Tabella 17: superficie in produzione – ettari. Fonte: Dati ISTAT (2010)

0,0

1 -

0,9

9

etta

ri

1-1

,99 e

ttar

i

2-2

,99 e

ttar

i

3-4

,99 e

ttar

i

5-9

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ttar

i

10

-19

,99

etta

ri

20

-29

,99

etta

ri

30

-49

,99

etta

ri

50

-99

,99

etta

ri

10

0 e

ttar

i e

più

totale

Bar

i

12.775 16.122 11.246 15.345 20.102 19.032 8143 7.116 5.059 2.894 11.7834

Gra

vin

a in

Pugli

a

428 205 97 142 163 174 72 84 191 185 1740

Poggio

rsin

i

5 4 4 11 26 27 7 7 4 3 97

Ru

vo

di

Pu

gli

a

805 1060 758 929 1329 939 424 494 291 265 7293

BA

T

4615 5964 4777 6444 10125 10016 4406 3906 3457 2320 56030

Can

osa

di

Pug

lia

512 653 691 1025 2052 1566 685 617 338 270 8408

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 33

Min

ervin

o

Mu

rge

165 238 219 359 668 783 457 370 270 170 3699

Sp

inaz

zola

60 36 23 13 26 26 29 27 88 13 342

Grafico 9: Valore produzione lorda (Migl./Euro) nella provincia BA (i comuni della prov. BAT

rientrano tutti nella provincia BA). Fonte: Dati Tagliacarne, 2010

Altro aspetto interessante da analizzare è l’analisi del livello di informatizzazione delle aziende

agricole.

Sicuramente l’agricoltura è uno dei settori più arretrati in termini di gestione dei dati aziendali

tramite sistemi informatici.

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

400.000,00

450.000,00

500.000,00

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Olivicole

Frutta e agrumi

Vitivinicole

Altre

Cereali

Legumi secchi

Patate e ortaggi

Industriali

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 34

Tabella 18: Informatizzazione aziende agricole nei comuni del GAL Murgia Più. Fonte: Istat

2011

azie

nd

a n

on

info

rmat

izza

ta

azie

nd

a

info

rmat

izza

ta

azienda informatizzata

uti

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ella

ret

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azie

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com

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tro

nic

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ivaz

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i

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izza

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li

alle

vam

enti

Barletta-

Andria-

Trani

22.570 304 262 139 21 84 119 60 61 22874

Canosa di

Puglia 2.780 22 19 13 .. 8 9 7 4 2802

Minervino

Murge 1525 26 24 5 .. 7 10 4 6 1551

Spinazzola 748 17 13 12 1 3 5 1 3 765

Bari 60.359 709 564 266 87 217 345 125 170 61068

Gravina in

Puglia 2.893 37 35 14 5 13 17 9 10 2930

Poggiorsini 298 11 6 5 3 2 3 2 .. 309

Ruvo di

Puglia 3.343 36 28 15 7 9 19 5 9 3379

Come si può osservare il dato è allarmante, solo l’1,7% delle aziende agricole presenti nel territorio

del GAL Murgia Più utilizza sistemi informatici.

Nonostante i dati non siano incoraggianti, si può affermare che le aziende agricole rientrano nella

media delle aziende del Sud Italia.

Le aziende del Nord e Centro Italia, hanno comunque livelli di informatizzazione molto bassi, la

Lombardia (con percentuale più alta) attesta solo il 15, 32 % del livello di informatizzazione.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 35

Grafico 10: Percentuale informatizzazione aziende agricole italiane. Fonte: Nostre elaborazioni

su dati Istat 2010.

Altri due aspetti fondamentali da considerare sull’agricoltura sono i prodotti a denominazione

protetta (ovvero DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT e STG) e l’utilizzo di metodi di coltivazione

alternativi (ovvero biologico, biodinamico e altro).

La Puglia, come si sa, è terra di prodotti di qualità.

All’interno del territorio del GAL Murgia Più si ottengono i seguenti prodotti ad identificazione

geografica.

8,93

7,29 5,96

15,32

13,32

5,44

8,72 9,64

5,90

3,82 3,06 3,28

1,34 1,47 1,89 1,03

1,65 1,01

1,69

3,25

-

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

18,00

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 36

Tabella 19: Prodotti ad identificazione geografica presenti nel GAL Murgia Più. Fonte: nostre

elaborazioni.

Tipologia di

certificazione Categoria Denominazione Comuni coinvolti

DOP prodotti caseari Caciocavallo Silano Dop

Minervino Murge, Spinazzola,

Poggiorsini, Ruvo di Puglia,

Gravina.

DOP prodotti caseari Canestrato Pugliese

Canosa, Gravina in Puglia,

Minervino Murge, Poggiorsini,

Ruvo di Puglia, Spinazzola.

DOP Oli e grassi Terra Di Puglia

Menzione "castel del Monte":

Canosa, Minervino, Poggiorsini,

Gravina, Spinazzola. Menzione

"Bitonto", Ruvo di Puglia

IGP ortofrutta Uva Di Puglia Ruvo di Puglia, Canosa di Puglia.

DOCG vini Castel Del Monte Bombino

Nero Ruvo di Puglia

DOCG vini Castel Del Monte Nero Di

Troia Minervino Murge e Ruvo di Puglia.

DOCG vini Castel Del Monte Rosso

Riserva Minervino Murge , Ruvo di Puglia.

DOC vini Aleatico Di Puglia

Comprende i territori delle province

di: Bari, Foggia, Brindisi, Lecce e

Taranto

DOC vini Castel Del Monte Minervino Murge e Canosa di

Puglia, Ruvo di Puglia.

DOC vini Gravina Gravina di Puglia, Poggiorsini,

Spinazzola.

DOC vini Moscato di Trani Ruvo di Puglia, Canosa di Puglia,

Minervino Murge

IGT vini Murgia Canosa di Puglia, Minervino Murge.

IGT vini Puglia

Bari, BAT (Barletta – Andria –

Trani), Brindisi, Foggia, Lecce,

Taranto.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 37

Il numero di aziende che producono materia prima che ha le caratteristiche per divenire DOP e IGP

sono di seguito riportate.

Tabella 20 Numero di aziende ricadenti nel GAL Murgia Più con caratteristiche DOP- IGP.

Fonte: Dati ISTAT, 2010.

0,0

1 -

0,9

9

etta

ri

1-1

,99

etta

ri

2-2

,99

etta

ri

3-4

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ri

5-9

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ri

10

-19

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etta

ri

20

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etta

ri

30

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ri

50

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etta

ri

10

0 e

ttar

i e

più

tota

le

Barletta-

Andria-

Trani 171 215 168 255 365 274 89 82 46 27 1692

Canosa di

Puglia 25 34 41 46 73 36 9 9 2 1 276

Minervino

Murge 4 5 6 13 28 17 9 7 6 4 99

Spinazzola 2 .. .. .. 1 1 .. 1 3 .. 8

Bari 342 423 332 464 490 362 127 95 48 32 2715

Gravina in

Puglia 11 4 2 2 2 3 .. 2 4 .. 30

Poggiorsini .. .. .. .. 1 1 .. .. .. 1 3

Ruvo di

Puglia 36 61 48 74 67 40 13 4 4 6 353

L’agricoltura, rilascia in atmosfera enormi quantità di GHGs (emissioni antropogeniche di gas da

effetto serra), contribuendo in modo considerevole al cambiamento climatico. Nello stesso tempo, il

settore agricolo è quello più colpito dagli effetti negativi dei mutamenti del clima.

Il contributo dell’agricoltura alla produzione dei gas serra mondiali è aumentato nel corso degli

anni: si è passati dai 39 miliardi di tonnellate del 1990 ai 49 miliardi di tonnellate del 2004, con una

crescita percentuale del 25,6%. Questo incremento è imputabile perlopiù all’uso dei fertilizzanti,

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 38

allo sviluppo della zootecnia, alla produzione di reflui e all’uso di biomassa per la produzione di

energia.

In base a questi dati, è facile comprendere quale sia l’impatto delle attività agricole sul clima.

Allo stesso tempo, l’agricoltura praticata in modo sostenibile rappresenta l’unico settore produttivo

che può dare un reale contributo alla riduzione di CO2 e degli altri gas serra attraverso:

• l’impiego di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, al fine di una riduzione delle

emissioni nette dei GHGs

• l’applicazione di pratiche che favoriscono il “sequestro” della CO2 atmosferica, attraverso

l’attività fotosintetica, nella biomassa vegetale e nei suoli sotto forma di sostanza organica.

L’attività agricola, inoltre, può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici anche

attraverso la fornitura di biomassa come fonte energetica, in sostituzione dei combustibili fossili.

Il recupero di residui forestali, degli scarti di potatura, ma anche le colture dedicate (ad es. piante

oleaginose quali soia, colza, ecc.), i residui agricoli e agroindustriali, reflui zootecnici ecc. possono

rappresentare fonti agricole di biomassa.

In questo contesto, l'agricoltura biologica può vantare un forte potenziale nella mitigazione dei

cambiamenti climatici, poiché è in grado di sequestrare grosse quantità di carbonio nei suoli e di

ridurre le emissioni dei gas serra, grazie all’esclusione di prodotti chimici di sintesi e all’uso

ottimale di pratiche agronomiche quali: i sovesci, le rotazioni, colture intercalari, colture di

copertura e uso di tecniche compostaggio ecc.

Il metodo biologico rappresenta quindi una valida risposta alle politiche per la soluzione dei

problemi relativi al clima, poiché è basato su quelle tecniche agronomiche che si richiede di

applicare a tutti i sistemi agricoli.

Nel GAL Murgia Più il numero di aziende che producono in biologico si attesta al 13% rispetto al

territorio dell’area Metropolitana di Bari ed al 43% rispetto ai comuni del territorio della BAT. Di

seguito è riportato un grafico della distribuzione dei comuni del GAL.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 39

Grafico 11: Numero di aziende che producono in biologico nel territorio del GAL Murgia Più.

Fonte: ISTAT 2010.

Questa primo capitolo sull’analisi di contesto nel territorio del GAL Murgia Più si conclude

analizzando la manodopera aziendale.

Tabella 21: Dati per categoria di manodopera aziendale . Fonte: dati Istat, 2010

Totale

condutt

ore

coniu

ge

che

lavora

in

azie

nda

altr

i

fam

ilia

ri d

el

condutt

ore

che

lavora

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del

condutt

ore

che

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no

in a

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da

altr

a

man

odoper

a

azie

ndal

e in

form

a

conti

nuat

iva

Bari 61.068 56.775 2.610 667 759 257

Gravina in

Puglia 2.930 2.742 99 28 45 16

Poggiorsini 309 289 8 3 9 0

Ruvo di

Puglia 3.379 3.121 137 51 56 14

Barletta-

Andria-

Trani 22.874 20.663 1.289 360 450 112

Canosa di

Puglia 2.802 2.683 70 13 23 13

Minervino

Murge 1.551 1.491 27 12 5 16

Spinazzola 765 731 12 8 7 7

110

18

111 18

78

73

Gravina in Puglia

Poggiorsini

Ruvo di Puglia

Canosa di Puglia

Minervino Murge

Spinazzola

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 40

L’agricoltura è caratterizzata dalla presenza maschile, le donne in passato hanno avuto un ruolo

secondario e spesso erano presenti non come conduttore/ imprenditore ma come manovalanza sia

per sostituire il marito che ha lasciato il lavoro dei campi ( nel caso delle emigrazioni o guerre)

oppure per svolgere lavori che per natura si adattano meglio al genere femminile.

Negli ultimi anni il processo di integrazione di genere è stato fortemente voluto a livello europeo

attraverso l’intervento di misure atte a promuovere l’imprenditoria delle donne in agricoltura, ma il

censimento del 2010 mostra risultati ancora poco soddisfacenti, infatti la percentuale della presenza

femminile è ancora molto bassa.

Tabella 22: Sesso del capo azienda. Fonte: ISTAT 2010

maschi % Maschi femmine totale

Bari 43.466,00 71,18 17.602,00 61.068,00

Gravina in Puglia 1.937,00 66,11 993,00 2.930,00

Poggiorsini 211,00 68,28 98,00 309,00

Ruvo di Puglia 2.605,00 77,09 774,00 3.379,00

Barletta-Andria-

Trani 17.856,00 78,06 5.018,00 22.874,00

Canosa di Puglia 2.096,00 74,80 706,00 2.802,00

Minervino Murge 1.116,00 71,95 435,00 1.551,00

Spinazzola 531,00 69,41 234,00 765,00

Altro punto debole è la presenza di giovani agricoltori che spingano una modernizzazione nei

processi produttivi. Si tratta utilizzare tecnologie più efficienti ed ecocompatibili e colture che

rispondano ai processi del cambiamento climatico.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 41

Anche in questo caso le politiche europee sono state e sono tutt’oggi mirate al turnover

generazionale, ma il processo, come si può osservare nella tabella successiva e ancora molto lungo.

Tabella 23: Età del capoazienda. Fonte: Istat, 2010.

fi

no

a 1

9

ann

i

20

-24

an

ni

25

-29

an

ni

30

-34

an

ni

35

-39

an

ni

40

-44

an

ni

45

-49

an

ni

50

-54

an

ni

55

-59

an

ni

60

-64

an

ni

65

-69

an

ni

70

-74

an

ni

75

an

ni

e

più

tota

le

Bari

42 350 770 1706 3072 4838 6210 6705 7073 7974 6466 6212 9650 61068

Gravina in

Puglia 2 10 19 76 130 211 301 327 313 378 309 346 508 2930

Poggiorsini

1 .. 2 11 13 26 35 44 30 29 29 28 61 309

Ruvo di

Puglia .. 21 48 110 180 264 324 356 382 407 333 385 569 3379

Barletta-

Andria-

Trani 15 134 313 677 1277 1992 2501 2451 2522 2913 2396 2342 3341 22874

Canosa di

Puglia 3 14 31 97 163 288 280 298 330 381 294 262 361 2802

Minervino

Murge 2 12 35 53 100 145 170 155 150 173 158 157 241 1551

Spinazzola

.. 5 9 14 41 66 92 80 81 80 88 66 143 765

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 42

Infine analizziamo la provenienza della manodopera.

Tabella 24: Cittadinanza della manodopera. Fonte: ISTAT, 2010

italiano-a

di paese

dell'Unione

europea a 27

di paese extra Unione

europea a 27 paesi totale

Bari 60913 40 115 61068

Gravina in Puglia 2839 2 89 2930

Poggiorsini 304 0 5 309

Ruvo di Puglia 3377 2 0 3379

Barletta-Andria-

Trani 22855 15 4 22874

Canosa di Puglia 2801 1 0 2802

Minervino Murge 1548 3 0 1551

Spinazzola 764 0 1 765

La maggior parte della popolazione proviene dall’Italia, vi sono pochi che provengono da territori

internazionali

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 43

2.7 TURISMO

Il territorio del GAL Murgia Più è caratterizzato dalla presenza di attrattive storico- culturali e

ambientali uniche al mondo.

Come si è detto in precedenza, molti comuni del GAL Murgia Più rientrano all’interno del Parco

Nazionale dell’Alta Murgia che offre molti eventi per i visitatori; i vari appuntamenti sono riportati

sul sito http://www.parcoaltamurgia.gov.it/.

Sempre all’interno del sito è presente la mappa interattiva che mostra le varie opportunità per chi

volesse “vivere” il Parco, in tal caso si può accedere attraverso il link

http://www.parcoaltamurgia.gov.it/cartografia2014/.

Il territorio è contraddistinto da bellezze architettoniche che contribuiscono a creare un’atmosfera

magica per il visitatore, tra cui Canosa di Puglia in cui troviamo ritrovamenti dei primi insediamenti

umani (6.000 A.C. - III SEC. A.C.) sino all’età Normanno- Sveva (XI SEC. - XIII SEC.).

Anche negli altri Comuni ritroviamo bellezze architettoniche che si inseriscono armoniosamente nel

paesaggio e ne completano la bellezza.

Nonostante la ricchezza del patrimonio architettonico naturale e culturale, il turismo rappresenta un

settore scarsamente sviluppato e orientato prevalentemente a un turismo di transito e concentrato in

brevi periodi dell’anno.

La capacità ricettiva risulta alquanto modesta e non uniformemente distribuita su tutti i comuni

aderenti al GAL, così come emerge dai dati.

Tabella 25: Offerta ricettiva GAL Murgia Più. Fonte ISTAT 2010

4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE 1 STELLA Residenze Turistico

Alberghiere

Totale

Alberghi

Gravina in

Puglia 1 4 0 0 0 5

Poggiorsini 0 0 0 0 0 0

Ruvo di Puglia 1 2 0 0 0 3

Bari 59 67 14 1 15 162

Canosa di

Puglia 2 3 0 0 0 5

Minervino

Murge 0 0 0 0 0 0

Spinazzola 0 0 0 0 0 0

BAT 19 16 3 1 3 42

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 44

I turisti provengono da tutte le parti del mondo, ma difficilmente decidono di fermarsi in questi

territori, si tratta quindi di un turismo di passaggio.

Tabella 26: Presenza di turisti stranieri per provincia. Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat,

2010

PAESI DI

RESIDENZA

ESERCIZI

ALBERGHIERI

ESERCIZI

COMPLEMENTARI

TOTALE ESERCIZI

RICETTIVI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

BARLETTA ANDRIA TRANI

ITALIA 90.724 178.077 11.422 40.699 102.146 218.776

EUROPA 104.232 213.322 13.307 46.074 117.539 259.396

PAESI ESTERI 21.580 53.901 2.489 6.809 24.069 60.710

Tabella 27: Presenza di turisti stranieri per provincia. Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat,

2010

PAESI DI

RESIDENZA

ESERCIZI

ALBERGHIERI

ESERCIZI

COMPLEMENTARI

TOTALE ESERCIZI

RICETTIVI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

BARI

ITALIA 469.138 1.008.080 30.679 115.449 499.817 1.123.529

EUROPA 529.035 1.173.138 39.102 139.116 568.137 1.312.254

PAESI ESTERI 130.776 307.142 12.458 31.048 143.234 338.190

Uno degli obiettivi che dovrà perseguire il GAL Murgia Più nella prossima programmazione sarà

quello di attivare dei canali di comunicazione e realizzare un intervento di marketing territoriale che

possa valorizzare maggiormente questi territori.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 45

3. LE FATTORIE DIDATTICHE

3.1 STORIA DELLE FATTORIE DIDATTICHE

A partire dal 1996, grazie all’allora “Comunità Europea” e in seguito all’impegno delle Regioni,

hanno iniziato a svilupparsi in Italia le fattorie didattiche, fattorie che intendono riavvicinare i

cittadini al mondo rurale.

Oggi la scuola è sempre più scuola di città. Negli ultimi quindici anni si è acutizzato il fenomeno

della chiusura di scuole in zone periferiche, in campagna, in montagna, in collina, è proseguito il

processo urbanizzazione che un tempo era collegato all’industrializzazione dell’Italia e che oggi è

basato sulla riduzione dei costi per allievo, là dove il fenomeno del decremento delle nascite è più

forte. Il concentrare i bambini nelle grandi scuole di città sta facendo emergere sempre di più il

fenomeno di allievi che provengono da realtà della cosiddetta periferia, ma che non conoscono in

profondità l’ambiente. È un ulteriore distacco fra mondo rurale e mondo industriale, fra città e

campagna, fra il luogo dove si produce e dove si consuma il cibo. Nelle scuole italiane, dove ormai

è presente la mensa, si porta il cibo già precotto, servito nelle vaschette di plastica o di alluminio

(operazione peraltro poco ecologica, in quanto costosa dal punto di vista energetico e di produzione

dei rifiuti) e sempre più si perdono occasioni per ricucire quel legame .

Non deve infatti sorprendere sapere che molti bambini non hanno mai colto un frutto dall’albero o

visto un pollo da vicino e non in televisione o in fotografia. Annusare l’odore del letame,

raccogliere delle mele, seminare delle carote…si tratta di esperienze sconosciute alla maggior parte

dei ragazzi di oggi.

Secondo un’indagine condotta nel 1999 a livello europeo dal Ceja, il consiglio europeo dei giovani

agricoltori, relativa alla conoscenza dell’agricoltura e dei suoi derivati, su un campione di 2.400

bambini di età compresa tra i 9 e 10 anni appartenenti a diversi Paesi europei, risulta che ben il 50%

di loro non sa la provenienza dello zucchero (percentuale che sale al 51% per i ragazzi italiani), solo

il 40% collega il pane al grano e alla farina (la percentuale scende al 12% per i bambini italiani). E

ancora “le arance crescono nel Regno Unito” e “il cotone cresce sulle pecore” sono alcune delle

convinzioni più sorprendenti, salvo poi scoprire, paradossalmente, che i bambini conoscono molto

bene la vita dei leoni o dei delfini e quando gli viene sottoposta a occhi chiusi una mela,

annusandola la scambiano per lo shampoo della mamma! Inoltre, il lavoro dell’agricoltore, è

giudicato poco attraente dal 75% dei ragazzi, poiché considerato duro e “sporco”, anche se molti

ragazzi non sono mai stati in fattoria. Però un dato particolarmente importante emerso dall’indagine

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 46

è che se un ragazzo ha l’opportunità di visitare più volte una fattoria aumenta la probabilità che un

giorno in lui maturi l’idea di diventare agricoltore.

Purtroppo il modello di vita odierno e il grande sviluppo tecnologico che ci circonda allontana

sempre di più i bambini e gran parte dei cittadini dalle loro origini, si ha la perdita della memoria

agricola, ancora viva nei nonni.

Per far fronte a quest’emergenza ed incentivare il consumo di frutta nei bambini, dal 2007 è stato

istituito il programma “Frutta nelle scuole”, introdotto dal regolamento (CE) n.1234 del Consiglio

del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009.

Il Programma, come si è detto, è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei

bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione

maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari.

Gli obiettivi del programma sono :

incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di

età;

realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando

i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza

nuova tra “chi produce” e “chi consuma”;

offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare

concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta

alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una

capacità di scelta consapevole; le informazioni “ai bambini” saranno finalizzate e rese con

metodologie pertinenti e relative al loro sistema di apprendimento (es: laboratori sensoriali).

Per realizzare gli obiettivi sopra riportati, vengono utilizzati gli strumenti riportati in seguito:

distribuzione di prodotti ortofrutticoli;

campagna di informazione sulle caratteristiche dei prodotti ortofrutticoli, in termini di

qualità, aspetti nutrizionali e sanitari, stagionalità, territorialità e rispetto dell’ambiente,

rivolto sia ai docenti che ai genitori, al fine di prolungare l’effetto di induzione del consumo;

utilizzo di idonee attrezzature, nei limiti indicati dal regolamento comunitario, in grado di

supportare la distribuzione, l’utilizzo e la degustazione dei prodotti distribuiti;

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 47

avviare e consolidare la realizzazione di una Rete - costituita da Mipaaf, Regioni, Provincie

Autonome e Istituti scolastici disponibili a partecipare in modo continuativo al Programma-,

nell’ambito della quale coordinare le azioni coerenti a raggiungere gli obiettivi definiti e

recependo misure accompagnatore definite;

elaborazione di misure di accompagnamento complementari.

Destinatari del programma sono i bambini in età scolare dai sei agli undici anni o, come usa nel

sistema scolastico nazionale, i bambini che frequentano la scuola primaria/elementare. Circa

870.000 bambini di tutte le Regioni per un totale di circa 5.000 scuole interessate.

Nella scelta dei prodotti frutticoli si favoriscono prodotti di qualità certificati (D.O.P., I.G.P.,

Biologici e/o prodotti ottenuti con metodi di produzione integrata certificata.

Spesso si utilizzano strumenti di accompagnamento come la visita in fattorie didattiche presenti sul

territorio, creazione di orti scolastici, attività di giardinaggio e/o allestimento di laboratori sensoriali

e altro

Il Programma da una parte

incentiva il consumo di

frutta e verdure, dall’altra

permette in primis ai bambini,

ma anche a genitori ed

insegnanti di non dimenticare

le nostre radici agricole.

È interessante vedere come la

nascita delle fattorie

didattiche ci venga in aiuto.

Infatti non si propongono

come dei musei dell’agricoltura, o delle ricostruzioni di quello che c’era un tempo, ma danno una

panoramica della realtà agricola e della sua vitalità, si ha la possibilità di vedere che la cultura

agricola non è morta, anzi che è ancora attiva. E gli argomenti trattati nelle fattorie didattiche

appartengono proprio a tre macroaree con numerosi collegamenti: il territorio circostante e la civiltà

rurale (i vecchi mestieri, il museo degli attrezzi, i giochi di una volta, danze tradizionali),

l’educazione agroambientale (tecniche di coltivazione e di allevamento, flora e fauna della fattoria o

del territorio circostante), e l’educazione alimentare (la lavorazione dei prodotti, ecc.).

Figura 3: Logo Frutta nelle scuole. Fonte: MIPAAF

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 48

Oltretutto spesso in questo modo i giovani possono entrare a contatto con attività, con modi di

approcciarsi al lavoro, alla vita, con tradizioni, con modi di produzione che sono pressoché

immutate dal padre, dal nonno, dal produttore e, quindi, rappresentano un elemento di saldatura tra

generazioni che oggi si va facendo sempre più labile.

Ed inoltre, viene data la possibilità di pensare che esiste un futuro economico anche al di fuori delle

città, la possibilità di vivere accanto alla natura.

Il sistema fattoria permette di dar vita ad un approccio globale, riflessivo, che suscita domande e

uno spirito di relazione permanente motivato dalla responsabilità che si ha (poiché si gestiscono

degli esseri viventi, piante ed animali) con l’obiettivo di compiere l’integrazione tra le attività

umane e il funzionamento della società e degli ecosistemi.

La fattoria diventa così un grande laboratorio all’aperto, dove è possibile riunire l’apprendimento

teorico e quello pratico, e rappresenta un contributo importante di raccordo diretto tra il cittadino,

che è anche consumatore, e il produttore agricolo.

Le fattorie didattiche sono imprese agricole che assumono iniziative di contatto diretto con il mondo

dell’istruzione e di alcune realtà organizzate (associazioni giovanili, scouts, gruppi universitari della

terza età, famiglie…) con tre scopi principali:

- la comunicazione diretta agricoltore/consumatore,

- la promozione della vita e del lavoro della campagna,

- l’integrazione del reddito.

Primi esempi di fattorie didattiche

Fin dall’inizio del Novecento nel Nord Europa si sviluppano le prime esperienze di avvicinamento

ai valori della campagna attraverso la creazione di piccole oasi didattiche in città, presso cui era

possibile incontrare animali e osservare piante selvatiche o coltivate.

Si tratta delle fattorie d’animazione, o fattorie urbane o City Farms, strutture situate in ambito

urbano o periurbano nate con l’obiettivo di far incontrare bambini, ragazzi e adulti delle città con gli

animali della fattoria, il suolo, le piante coltivate e selvatiche.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 49

In Europa

I precursori in questo campo sono gli Scandinavi: Norvegia, Svezia, Danimarca, aree sensibili alla

nascita e allo sviluppo di luoghi di amicizia tra la natura e l’uomo, che, agli inizi del ‘900 ispirati da

un’idea di pedagogia attiva, misero in pratica le idee di un movimento americano, “i Club 4H”,

quattro parole inglesi che iniziano con la lettera H (Head, Health, Heart, Hand ossia la testa, la

salute, il cuore, le mani) e riassumono l’obiettivo teso a uno sviluppo armonico dell’individuo.

Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania si interessa a queste problematiche e, allo

sviluppo dell’urbanizzazione, accompagna la creazione di “luoghi d’incontro” dei giovani con gli

animali, dove sono inoltre riservati spazi ai bambini e ai ragazzi al fine di offrire loro un’esperienza

di gioco, di libertà, di creatività e d’accoglienza (Aktivspielplätze).

Nei Paesi Bassi le city farm si sviluppano in modo più sistematico e organizzato in quanto vengono

sostenute da una Fondazione Nazionale, dai Ministeri dell’Agricoltura e degli Affari Culturali e da

numerosi sponsor. L’obiettivo principale è quello di favorire il contatto diretto con animali e piante.

Dal 1970 nel Regno Unito queste strutture si sviluppano partendo però da un’idea un po’ differente

rispetto a quella che ne aveva accompagnato la crescita fino a quel momento. Infatti l’installazione

di city farm diviene la soluzione di recupero di luoghi abbandonati, spesso trasformati in discariche

nelle zone urbane periferiche oppure è l’unione di un gruppo di giardini familiari e di fattorie

urbane.

Tra il 1970 e il 1980 esperienze analoghe si sono registrate nel Belgio fiammingo e poi francofono,

sulla base di un concetto forte: mettere in relazione l’Uomo e l’Animale.

Infine, nel 1974, sull’esempio delle esperienze nordeuropee, in Francia, nella periferia di Lille nasce

la prima “fattoria urbana”. In Francia le fattorie di animazione e didattiche conoscono oggi un

formidabile sviluppo.

Dagli anni ‘70 ad oggi, infatti se ne possono contare circa 1.400 organizzate in 18 reti regionali. Di

queste i 2/3 sono aziende agricole, che in più svolgono attività pedagogica, un 20% sono fattorie

d’animazione, le restanti sono fattorie miste .

Da un viaggio di studio fatto da esperti e funzionari dei settori agricoltura e formazione di vari enti

ed organismi dell’Emilia Romagna in Francia (e in Spagna) si sono evidenziate, fra le tante, due

principali “reti” di fattoria, le “Fermes pèdagogiques” e il “Chemin de fermes”. Per aderire alla rete

l’agricoltore deve presentare domanda alla Camera dell’agricoltura e sottoscrivere la “Cahier des

charges” (Carta della qualità) che definisce gli obiettivi dell’associazione e delle visite, le

condizioni di adesione, le modalità di accoglienza, il contenuto della visita, la responsabilità, le

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 50

prestazioni complementari (degustazioni, pasti, ospitalità), la gestione degli spazi aziendali, le

condizioni di ammissione ed esclusione dalla rete.

La qualità didattica è garantita da un sistema di verifica prima, durante e dopo la visita della

scolaresca e dallo stretto rapporto con le istituzioni scolastiche e con gli esperti della pedagogia per

la definizione del contenuto pedagogico degli “atelier” .

Dal 1985 è inoltre attivo il GIFAE (Gruppo internazionale Fattorie d’Animazione e Didattiche),

associazione che raggruppa sia city farm (50) che fattorie didattiche (150).

Nel 1992 tre Ministeri (Agricoltura, Ambiente, Giovani e Sport) costituirono una commissione

interministeriale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle fattorie didattiche; più tardi a

questa commissione nazionale si aggiunse il Ministero dell’Educazione Nazionale. Negli ultimi

anni è stato istituito un coordinamento nazionale a Rambouillet, presso la Bergerie Nationale, un

istituto del Ministero dell’Agricoltura che svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione nel

settore zootecnico.

Attraverso l’elaborazione e la diffusione di documenti d’informazione e attraverso l’organizzazione

di incontri regionali, la Commissione interministeriale si pone i seguenti obiettivi di:

• informare le fattorie didattiche dei diversi regolamenti dei Ministeri membri;

• sviluppare le relazioni tra fattorie didattiche e servizi decentrati dei quattro Ministeri

membri, attraverso l’organizzazione di incontri regionali;

• apportare un sostegno tecnico e pedagogico.

Ogni anno la Commissione Interministeriale propone una lista di raccomandazioni su due

aspetti fondamentali:

• la pedagogia in fattoria (preparazione della visita, durante la visita, dopo la visita);

• l’organizzazione e la sicurezza nelle fattorie didattiche (locali di accoglienza del pubblico,

macchinari e installazioni agricole, allevamento, ristorazione collettiva, degustazione dei

prodotti, assicurazioni, uscite nel quadro scolastico e non).

Un cenno merita, infine, il caso della Spagna, dove è la Catalogna il territorio più innovativo per

l’educazione non formale, in cui si dà molto spazio all’aspetto ludico e all’imparare facendo.

Diverse strutture private, in convenzione con l’Ente pubblico, accolgono i bambini durante l’anno

scolastico, ma soprattutto durante il periodo estivo, proponendo percorsi agroambientali e

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 51

alimentari. La normativa che regola l’attività non consente all’agricoltore di fare didattica

direttamente se non con il supporto di animatori o esperti laureati in Scienze dell’Educazione.

Nel 1990 le varie federazioni o gruppi nazionali si sono raggruppate in una rete europea, la

“European Federation of City Farms” (EFCF) .

In Italia

In Italia il progetto della Fattoria Didattica si concretizza principalmente in seno ai programmi di

educazione alimentare promossi a partire dal 1996 dal Ministero delle Politiche Agricole il quale

privilegia la scuola come strumento per promuovere una cultura del cibo visto nella sua

complessità, nel rapporto con il territorio e la tradizione locale. L'idea di rendere direttamente

protagoniste le strutture agricole della loro attività di educazione alimentare nasce dalla necessità di

superare lo scollamento esistente tra il mondo della produzione e quello del consumo.

Le prime esperienze italiane sono da attribuirsi alla regione Emilia-Romagna ad opera

dell'Osservatorio Agroambientale, divenuto negli anni un punto di riferimento per Enti e singole

aziende che hanno avviato progetti e iniziative nel settore.

Tali esperienze sono state poi presentate nel 1997 nell’ambito del primo Meeting Agriscuola

organizzato dall’Osservatorio Agroambientale con la partecipazione della Federazione europea

delle city farm. Oltre alla rete dell’Osservatorio Agroambientale di Cesena, in quegli anni sono

partite le esperienze promosse dal Consorzio Agriturismo Piemonte e dal Consorzio Agrituristico

Mantovano, e subito dopo dalle province della Regione Emilia-Romagna e da altri enti, e dal 2003

dalla provincia di Siena

Dal 1990 l’Osservatorio Agroambientale, con il contributo della provincia di Forli-Cesena, propone

ogni anno alle scuole il progetto ”Agricoltura-Ambiente-Alimentazione” con l’obiettivo di creare

un maggior collegamento fra agricoltura e scuola, valorizzare l’ambiente campagna, il lavoro e le

produzioni ecocompatibili di qualità.

Dal 1997 le visite in fattoria sono diventate un progetto specifico con la costituzione della “rete

delle fattorie didattiche romagnole”.

Le attività sono iniziate nel 1998 nell'ambito del progetto "Fattorie aperte" promosso dalla Regione

Emilia Romagna in collaborazione con le nove Province e con il coordinamento di Osservatorio

Agroambientale, che ha trovato agricoltori entusiasti di aderire all'iniziativa, pronti ad accogliere

l'invito ad una comunicazione diretta con i consumatori ed i cittadini. Nell'ambito del progetto

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 52

triennale "Fattorie aperte" è nata l'iniziativa "Fattorie didattiche", che dal punto di vista qualitativo

ha una valenza più ampia poiché si propone di creare un legame stabile fra azienda e territorio.

Negli anni il programma ha previsto diverse iniziative: corsi di aggiornamento per insegnanti,

laboratori didattici, visite guidate “dal campo alla tavola”, giornate in fattoria, materiali per

l’approfondimento.

Le iniziative si sono poi diffuse in tutte le regioni d'Italia.

Partendo dall’esperienza francese, secondo cui oggi, come mostrano i dati presentati dalla

ricercatrice della Bergerie Nationale, oggetto di un seminario tenutosi a Verona nel marzo del 2003,

il settore si presenta comunque ormai saturo, si può riflettere sull’evoluzione che potranno avere le

fattorie didattiche in Italia. Si evince che diventa indispensabile sviluppare nelle fattorie didattiche

anche altre attività come la vendita di prodotti o altri servizi, cosa che può costituire una buona

opportunità di reddito integrativo, ma che porta ad operare una “selezione” delle aziende che si

dedicano a questa attività.

In genere fattorie didattiche nascono sia dalla necessità di trovare forme di reddito supplementare

per gli agricoltori che dalla necessità di comunicazione diretta fra l'agricoltore e il cittadino. Nelle

fattorie didattiche infatti, sono gli stessi agricoltori che fanno conoscere ai ragazzi la vita degli

animali, l'origine dei prodotti che consumano, stimolando nel contempo, lo spirito critico e la

curiosità.

Oltre alla fattoria didattica ci sono altre imprese che possono offrire servizi didattici ad altri livelli:

- fattorie aperte: fattorie aperte ad un incontro con il consumatore, in occasioni speciali (feste

dedicate al vino, o altri prodotti o per altri tipi di ricorrenze), pur non dotandosi di attrezzature

speciali. Offrono chiarimenti e spiegazioni verso i propri ospiti in situazioni concrete e specifiche,

legate spesso ad eventi rilevanti per il territorio.

- fattorie aperte con vendita diretta: imprese agricole che svolgono iniziative organizzate con

investimenti professionali, sviluppando funzioni educative rispetto a differenti attività, tutte inerenti

l’ambiente agricolo e la vita in campagna: corsi di educazione al gusto, di tiro con l’arco, di

equitazione, di ceramica, ricamo, pittura, ciclismo, stampa artigianale, ecc…Comunque trattasi

sempre di attività legate alle specifiche capacità dell’imprenditore, sia all’interesse per il mercato

esterno dei potenziali fruitori.

- fattorie di animazione (o city farm): strutture situate in ambito urbano, suburbano o rurale, che

hanno l’obiettivo di permettere ai cittadini (bambini, ragazzi, adulti) di scoprire il legame che unisce

mondo rurale e urbano. Esse sorgono in genere su terreni ed edifici di proprietà pubblica e possono

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 53

essere realizzate sia da privati che da associazioni o enti pubblici, e gestite da animatori e volontari

di associazioni no-profit. Non sono imprese agricole, ma una sorta di “esposizione” della realtà

agrinaturalistica creata espressamente per soddisfare obiettivi educativi, sociali, terapeutici e

culturali. A livello educativo le fattorie d'animazione propongono una serie di attività che implicano

un approccio concreto (dalla preparazione del pane e della zuppa alla cura degli animali, dell'orto e

del frutteto). Sono diffuse in differenti paesi europei (Belgio, Francia, Olanda, Gran Bretagna,

Germania, Svezia, Danimarca, Norvegia) .

La Fattoria Didattica è quindi una azienda agricola che riceve ospiti (per lo più studenti

accompagnati da propri maestri e professori), per una visita di poche ore come per un periodo di più

giorni, offrendo loro la possibilità di conoscere uno o più aspetti specifici della propria attività o del

proprio ambiente.

Tale conoscenza si può trasmettere

- facendo visitare coltivazioni, allevamenti e attrezzature dell’azienda,

- consentendo di assistere allo svolgersi concreto di attività agricole e artigianali,

- facendo visitare luoghi di interesse naturalistico per l’osservazione florofaunistica e

mineralogica,

- dando spiegazioni tramite personale adeguatamente preparato,

- allestendo una sala riunioni per i gruppi, allo scopo di proporre conferenze, dibattiti e

proiezioni,

- distribuendo documentazione che prepari, accompagni e integri la visita alla fattoria

didattica.

Queste forme di conoscenza, a seconda dei casi concreti possono integrarsi fra loro, componendo un

quadro didattico sempre più incisivo e qualificato. Anche la collaborazione fra aziende agricole

vicine può contribuire a completare il percorso didattico.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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3.2 NORMATIVA SULLE FATTORIE DIDATTICHE

L’attività didattica è espressione della multifunzionalità dell’agricoltura, riconosciuta e valorizzata

dalla legge di orientamento.

Non essendovi alcun Regolamento o Direttiva Europea sulle fattorie didattiche, la Normativa di

riferimento rientra, ai sensi dell’art.2135 c.c. comma 3, modificato dal d.lgs.228/2001, nella

prestazione di servizi che è attività agricola per connessione. E’ necessario che sia svolta da un

imprenditore agricolo, iscritto al registro delle imprese, che svolge un’attività agricola principale

(coltivazione, allevamento di animali, silvicoltura) ai sensi dell’art.2135 c.c. commi 1 e 2, -

connessione soggettiva; Sia svolta mediante attrezzature e risorse normalmente utilizzate nello

svolgimento dell’attività principale - connessione oggettiva.

La qualifica di Fattoria Didattica è conferita dalle singole amministrazioni regionali (talvolta anche

dalle singole provincie), sulla base del rispetto di alcuni parametri, definiti da un documento che è

chiamato "Carta della qualità". La Carta della qualità delle fattorie didattiche è un documento che

riassume i requisiti e gli impegni che sono tenuti a rispettare le aziende aderenti.

L’esperienza delle masserie didattiche comincia a diffondersi nella Regione Puglia anche grazie al

lavoro dei gruppi di azione locale. Per poter intraprendere queste attività bisogna ottenere il

riconoscimento di Masseria Didattica da parte dell’Assessorato Agroalimentare della Regione che

ha disciplinato questo settore con L.R 2/2008 ed una nota esemplificativa ad essa collegata.

Gli obiettivi che la Regione si è prefissata sono quelli di incrementare il principio della

multifunzionalità dell’imprenditore agricolo, oltre che la promozione di attività legate al mondo

rurale. In particolare si vuole diffondere conoscenza sui cicli produttivi e stagionali, sulla

biodiversità animale e vegetale; sugli aspetti storici e culturali e su alimentazione sana e corretta

legata al consumi di prodotti locali.

Le masserie didattiche della Regione Puglia sono aziende agricole, come definite dalla normativa

vigente (artt. 1-2), singole o associate nella forma di associazione temporanea di scopo (ATS). Le

stesse si impegnano nell’educazione del pubblico e, in particolare, nell’accoglienza e

nell’educazione di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività scolastiche che

extrascolastiche, nell’ambito:

a) della conoscenza dell’attività agricola, dei cicli produttivi, della stagionalità dei prodotti,

della vita e della biodiversità animale e vegetale;

b) della conoscenza dei sistemi agricoli di produzione biologica, integrata o ecocompatibile al

fine di realizzare un’agricoltura sostenibile;

c) delle conoscenze delle qualità salutistiche e nutrizionali delle produzioni;

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 55

d) della conoscenza degli aspetti storici, culturali e antropologici legati alle produzioni

alimentari e al loro territorio;

e) di una sana e corretta alimentazione.

Viene definito operatore dell’attività didattica il soggetto incaricato di svolgere, nell’ambito

dell’azienda agricola in cui opera, attività di accoglienza e informazione del percorso didattico

scelto dalla stessa azienda conformemente a quanto indicato nella carta della qualità.

L’operatore può essere lo stesso titolare dell’azienda agricola o un soggetto da lui specificatamente

indicato. Egli deve conseguire una formazione didattico metodologica partecipando a corsi

abilitanti, organizzati o riconosciuti dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari, di

almeno novanta ore. Sono ritenute valide esperienze formative di settore, purché riconosciute da

enti pubblici, sino al raggiungimento del fabbisogno. Il profilo formativo dell’operatore di fattoria

didattica deve esprimere una forma avanzata e innovativa di progettazione e offerta di servizi alle

scuole, alla cittadinanza e ai consumatori, volti a promuovere un consumo alimentare consapevole.

La normativa prevede che il titolare della azienda o il legale rappresentante ai fini del

riconoscimento di masseria didattica, deve sottoscrivere una carta di impegni, c.d. Carta di Qualità.

La quale deve contenere:

l’indicazione dell’operatore dell’attività didattica;

il percorso didattico-divulgativo su tematiche ben definite, laboratori di produzione e del

gusto, attività di ricerca storica sui prodotti e sui processi legati al territorio;

l’attività di pubblicizzazione del progetto;

le schede di valutazione sull’attività svolta in masseria, da sottoporre agli ospiti.

I percorsi didattici nelle masserie devono essere coerenti con gli obiettivi definiti dall’Assessorato

regionale alle risorse agroalimentari per la promozione dei consumi legati al territorio e

l’educazione alimentare.

3.2.1 Requisiti

In via preliminare, per poter esercitare l’attività di fattoria didattica è necessario che le produzioni

della fattoria siano orientate al consumo alimentare e legate al territorio e alle produzioni locali.

I requisiti richiesti riguardano:

- Requisiti agricoli ­ produttivi: descrizione proprio ordinamento produttivo per

specie vegetali e/o animali; descrizione tecniche di coltivazione, biologico o integrato.

realizzazione di particolari filiere di prodotto in azienda; proposizione di tradizioni

locali nei processi produttivi, nelle pratiche e/o nei prodotti;

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 56

- Requisiti socio didattici: attestazione corsi formazione; descrizione modalità

accoglienza; fornitura materiale didattico­ informativo; dichiarazione disponibilità

confronto con insegnanti.

- Requisiti logistici: agibilità locali, planimetria locali, registro attività svolte e ospiti.

- Requisiti di sicurezza: rispetto norme igienico­sanitarie, cassetta di pronto soccorso,

assicurazione responsabilità civile.

L’attività educativo-didattica delle fattorie trova origine in uno specifico programma interregionale

di "Comunicazione ed Educazione Alimentare", approvato a livello nazionale (in forza del secondo

comma dell’articolo 1, legge 5 novembre 1996, n. 578, di conversione del decreto-legge 20

settembre 1996, n. 489, recante "interventi programmati in agricoltura per l’anno 1996") dal

ministero delle Politiche agricole e forestali, in collaborazione con gli assessorati regionali

all’Agricoltura e d’intesa con il ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. La

Regione interpellante ha dato attuazione al citato programma interregionale di "Comunicazione ed

Educazione Alimentare", istituendo l’Albo Regionale delle Fattorie Didattiche, la cui creazione

risponde all’esigenza di attivare una rete regionale di fattorie didattiche a cui attingere per la

successiva attività di "visite in Fattorie Didattiche". La Regione, infatti, offre alle scuole interessate

visite didattiche presso le fattorie iscritte all’apposito Albo regionale, corrispondendo un importo

massimo di 9 euro per ciascun alunno.

L’istanza di riconoscimento e di iscrizione nell’albo regionale delle masserie didattiche deve essere

presentata alla Regione Puglia – Assessorato risorse agroalimentari - Settore agricoltura - dal

titolare dell’azienda agricola o dal legale rappresentante. La suddetta istanza deve contenere l’esatta

indicazione:

della ragione sociale;

del legale rappresentante;

del codice fiscale e della partita IVA;

del numero di iscrizione nel registro delle imprese agricole della camera di commercio,

industria, agricoltura e artigianato (CCIAA);

dell’agro in cui ricade il corpo aziendale e degli agri in cui ricadono eventuali altre particelle

aziendali;

del recapito telefonico ed eventuale indirizzo internet e di posta elettronica.

Inoltre devono essere allegati i seguenti documenti:

certificato camerale di iscrizione nel registro delle imprese agricole;

carta della qualità,

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 57

documentazione atta a dimostrare il possesso dei requisiti ;

copia del documento di affidamento dell’incarico di operatore dell’attività didattica qualora

questo non coincida con il titolare dell’azienda agricola;

istanza di partecipazione dell’operatore dell’attività didattica ai corsi di formazione , o atte-

stazione di conseguita formazione didattico-metodologica;

dichiarazione di adesione a eventuali iniziative di natura didattico-divulgativa promosse o

realizzate dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari.

L’Ufficio regionale competente può richiedere, in fase istruttoria, ulteriori documenti ed effettuare

controlli, presso la sede dell’azienda, se ritenuti necessari.

Il procedimento di iscrizione nell’albo (ART.7 L.R 26 febbraio 2008) deve concludersi entro

novanta giorni dalla data di ricevimento dell’istanza.

Il provvedimento di riconoscimento è adottato dall’Assessore regionale alle risorse agroalimentari e

pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia.

3.2.2. Aspetto fiscale

Con la risoluzione 53/E l.15 marzo, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito

all’applicabilità del regime di esenzione dall’Iva, previsto dall’articolo 10, n. 20), del Dpr n.

633/1972, alle prestazioni educative e didattiche rese alle scuole dalle fattorie didattiche.

L’Amministrazione finanziaria ha chiarito che le prestazioni didattiche rese alle scuole dalle fattorie

didattiche iscritte all’apposito Albo regionale, svolte secondo le modalità disciplinate dai

provvedimenti regionali sopra richiamati, presentano i requisiti previsti dall’articolo 10, n. 20), del

Dpr n. 633/1972, beneficiando, quindi, del regime di esenzione dall’Iva.

La risoluzione precisa, infatti, che risulta soddisfatto, nel caso di specie, sia il requisito oggettivo,

trattandosi di prestazioni la cui natura educativa e didattica discende dai programmi statali e

regionali in materia di educazione alimentare, sia quello soggettivo del riconoscimento, che viene

conferito alle fattorie didattiche dalla Regione (che definisce e valuta ciascuna offerta formativa),

attraverso l’iscrizione delle stesse nell’apposito albo regionale. Ai fini dell’IRPEF le prestazioni di

servizi quali le attività didattiche sono produttive di reddito diverso da quello agrario e dominicale,

quindi i ricavi costituiscono, detratte le spese, base imponibile con applicazione degli ordinari

scaglioni previsti per tutti i redditi. E’ quindi necessario tenere le scritture contabili funzionali alla

determinazione del reddito di impresa.

Per le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, valorizzazione e

commercializzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o

dall'allevamento di animali, il reddito è determinato applicando all'ammontare dei corrispettivi delle

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 58

operazioni registrate o soggette a registrazione agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto,

conseguiti con tali attività, il coefficiente di redditività del 15 per cento.

Per le attività dirette alla fornitura di servizi di cui al terzo comma dell'articolo 2135 del codice

civile, il reddito è determinato applicando all'ammontare dei corrispettivi delle operazioni registrate

o soggette a registrazione agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto, conseguiti con tali attivita', il

coefficiente di redditività del 25%

Ai fini IRAP la determinazione del valore della produzione netta per le attività agricole produttive

di reddito d’impresa tradizionale ex art.32 del TUIR, è effettuata sulla base del reddito determinato

sottraendo i ricavi ai costi definiti dalle registrazioni IVA. Al valore della produzione netta si

applica l’aliquota agevolata dell’1,9% diventata dal 1/01/2008 definitiva e non più soggetta a

deroghe o modifiche. Invece per i redditi d’impresa tradizionale la determinazione del valore della

produzione netta per le attività agricole che producono reddito agrario l’aliquota è del 3.9%.

3.2.3. Sicurezza

Le fattorie didattiche devono garantire un'organizzazione ed una strutturazione aziendale adeguata

in funzione del percorso didattico prescelto, del numero dei partecipanti e degli operatori presenti in

azienda. Le fattorie didattiche devono inoltre assicurare, se richiesto dalla tipologia del percorso, la

presenza di ambienti attrezzati per lo svolgimento delle attività educative, da adibire anche ad

eventuale sala ristoro.

Se i visitatori restano negli spazi aperti dell’azienda occorrerà:

• Disporre di servizi igienici adeguati, con acqua potabile

• Rispettare norme di sicurezza per quanto riguarda le attrezzature ed i mezzi tecnici (concimi,

fitofarmaci, ecc.) che dovranno essere sempre adeguatamente custoditi e non lasciati alla

portata dei visitatori

• Assicurare adeguata pulizia dei luoghi esterni prossimi al centro aziendale, mantenendoli

liberi da materiali di ingombro o rifiuti, anche al fine di evitare impressioni di disordine

• Far rispettare il divieto di toccare le attrezzature agricole e gli animali e di accedere nei

locali dove sono custoditi animali

• Assicurarsi che la scuola si sia fatta rilasciare dichiarazione di autorizzazione dai genitori o

da chi ne fa le veci, con indicazione di eventuali allergie anche non alimentari.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 59

Se i visitatori si accolgono in un locale chiuso e non si fornisce la merenda occorrono, oltre a

quanto previsto al punto precedente:

1. Autorizzazione di pubblica sicurezza, da richiedere con domanda al sindaco ai sensi

dell’art.68 del R.D.773/1931. Comprende l’accertamento, oltre che dei requisiti in

materia di buona condotta e certificazione antimafia, di quelli relativi all’agibilità dei

locali per motivi di sicurezza: l’accertamento per i locali con meno di 200 persone è

semplificato e largamente rimesso al libero apprezzamento dell’autorità procedente.

2. Dovrebbero comunque osservarsi le misure di volta in volta richieste ai fini della

prevenzione incendi (uscite di sicurezza; impianti elettrici)

3. Cassetta di pronto soccorso

4. Acqua potabile e riscaldamento;

5. Servizi igienici secondo quanto richiesto dai regolamenti di igiene dei comuni

6. Lo spazio chiuso per ospitare i partecipanti può anche coincidere con quello per la

merenda, se l’imprenditore agricolo la fornisce; l’utilizzazione non comporta cambio di

destinazione d’uso rispetto a quella agricola, però il locale deve possedere i dispositivi e

mezzi di sicurezza previsti per i locali di intrattenimento aperti al pubblico con meno di

200 visitatori.

7. Se sono necessari interventi edilizi, ai sensi della L.443/2001, e salvo che la Regione non

abbia stabilito diversamente, è sufficiente la semplice denuncia di inizio attività per gli

interventi edilizi minori, le ristrutturazioni edilizie che comportino anche demolizione e

ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma, interventi specificamente disciplinati da

piani attuativi dei comuni che contengano precise disposizioni plano-volumetriche,

tipologiche, ecc.

8. Se, oltre all’attività didattica, si vuole vendere direttamente prodotti ai visitatori, anche

all’interno dell’azienda, occorrerà osservare la normativa in materia di vendita diretta dei

prodotti agricoli. Come afferma l’art.4 del dlg.s 228/2001 gli imprenditori agricoli iscritti

nel registro delle imprese possono vendere direttamente al dettaglio in tutto il territorio

della Repubblica rispettando le norme di igiene e sanità. Può essere effettuata mediante

comunicazione al comune del luogo dove ha sede l’azienda di produzione e solo dopo

trenta giorni dal ricevimento della comunicazione può essere messa in atto. La

comunicazione deve contenere oltre le generalità del richiedente, dell’iscrizione nel

registro delle imprese e gli estremi dell’ubicazione dell’azienda, deve specificare i

prodotti di cui intende praticare la vendita, e la modalità con cui intende effettuarla, ivi

compreso il commercio elettronico. Per la vendita al dettaglio su aree pubbliche si deve

inviare la comunicazione al sindaco del Comune in cui si effettua la vendita e deve

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 60

contenere la richiesta di assegnazione del posteggio medesimo. La presente disciplina si

applica anche ai prodotti derivati da processi di manipolazione e trasformazione del

prodotto originale. Non possono esercitare l'attività di vendita diretta gli imprenditori

agricoli, singoli o soci di società di persone e le persone giuridiche i cui amministratori

abbiano riportato condanne con sentenza passata in giudicato, per delitti in materia di

igiene e sanità o di frode nella preparazione degli alimenti nel quinquennio precedente

all'inizio dell'esercizio dell'attività. Il divieto ha efficacia per un periodo di cinque anni

dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna.

Se si fornisce la merenda, che dovrebbe essere costituita prevalentemente da prodotti aziendali o

comunque da prodotti tipici locali, occorrono, oltre ai predetti requisiti, i seguenti:

a) Autorizzazione igienico sanitaria dei locali rilasciata dal Comune, attraverso le ASL ai

sensi della L.283/1962 e del d.P.R.327/1980, salvo diversa previsione delle leggi

regionali. Si ritiene che la merenda possa anche essere preparata nella cucina

dell'abitazione.

b) Per ottenere l’autorizzazione è necessario predisporre una domanda (art.26 d.p.r.327) al

comune, che naturalmente opererà tramite la ASL, allegando una planimetria del locale

da destinare all’attività, una relazione tecnica con una descrizione dei locali, dei sistemi

di approvvigionamento idrico, degli impianti e delle attrezzature da destinare alla

preparazione degli alimenti e dei sistemi per la conservazione degli alimenti;

l’autorizzazione agli scarichi o la dichiarazione attestante l’allacciamento agli impianti

pubblici di fognatura.

c) L’autorizzazione è diversa a seconda che si confezionino merende semplici, tipo panini,

o alimenti di tipo diverso che richiedono procedimenti complessi. La finalità della

norma, che è la tutela della salute pubblica, comporta infatti che in giurisprudenza sia

stata applicata in modo rigoroso, intendendosi di volta in volta come autorizzazione

“specifica”, cioè relativa strettamente al tipo di attività autorizzata. Si distingue pertanto

fra preparazione di prodotti freddi e quella per prodotti cotti, che è considerata

ristorazione. Quindi, ad esempio, l’autorizzazione per i panini non è la stessa dei pasti,

come quella per la ristorazione non è la stessa del congelamento. Ai sensi dell’art.27

nell’autorizzazione sono menzionate le sostanze alimentari per cui è rilasciata. I requisiti

strutturali sono previsti dall’art.28 del d.p.r.327 e comunque sono accertati caso per caso

avuto riguardo al tipo di attività che vi si svolge: è pertanto opportuno prendere contatti

con le ASL per definire uno standard medio, avuto riguardo alla ridotta attività che vi si

svolge.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 61

d) Libretto sanitario per gli addetti alla preparazione e per tutti coloro che forniscono le

sostanze alimentari, anche se familiari o non retribuiti, da richiedere alla ASL ai sensi

delle leggi vigenti.

e) Manuale aziendale di autocontrollo dell’igiene (haccp): si tratta di un documento

prescrittivo, specifico perché si riferisce al sistema processo – prodotto di ogni singola

impresa. Deve essere redatto e sottoscritto dal titolare dell’impresa e sottoposto a

verifica dell’organo ispettivo competente per territorio. Naturalmente è auspicabile che

sia redatto sulla base di un manuale di corretta prassi igienica, che Coldiretti può

agevolmente predisporre per questo specifico tipo di attività. Come è noto il manuale di

corretta prassi igienica è generale, cioè si riferisce ad una tipologia di processo –

prodotto ed è valutato con un parere di conformità dal Ministero della salute.

3.2.4 La legge sulle masserie didattiche della Regione Puglia

In Puglia le legge che regola le fattorie didattiche è la LEGGE REGIONALE 26 febbraio 2008, n.

2 “Riconoscimento delle masserie didattiche”.

Di seguito sono riportate gli articoli:

Art. 1 (Obiettivi) 1. La Regione Puglia istituisce il circuito “Masserie didattiche della Regione

Puglia” destinato alle aziende agroalimentari e agrituristiche che svolgono attività produttiva

tradizionale e che si impegnano nell’attività dell’accoglienza didattico-formativa. 2. L’istituzione

del circuito di cui al comma 1 intende applicare il principio della multifunzionalità

dell’imprenditore agricolo, valorizzandone la figura e determinando una fonte aggiuntiva di reddito

attraverso la diffusione d’informazioni in materia di produzioni, consumi e sugli aspetti storici,

culturali e antropologici legati al territorio.

Art. 2 (Definizione) 1. Le masserie didattiche della Regione Puglia sono aziende agricole, come

definite dalla normativa vigente, singole o associate nella forma di associazione temporanea di

scopo (ATS). Le stesse si impegnano nell’educazione del pubblico e, in particolare,

nell’accoglienza e nell’educazione di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività

scolastiche che extrascolastiche, nell’ambito: a) della conoscenza dell’attività agricola, dei cicli

produttivi, della stagionalità dei prodotti, della vita e della biodiversità animale e vegetale; b) della

conoscenza dei sistemi agricoli di produzione biologica, integrata o ecocompatibile al fine di

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 62

realizzare un’agricoltura sostenibile; c) delle conoscenze delle qualità salutistiche e nutrizionali

delle produzioni; d) della conoscenza degli aspetti storici, culturali e antropologici legati alle

produzioni alimentari e al loro territorio; e) di una sana e corretta alimentazione. 2. Nel perseguire

le finalità di cui al comma 1, le masserie didattiche possono attivare forme di turismo attivo

assicurando, in ogni caso, il rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro.

Art. 3 (Operatore attività didattica) 1. L’operatore dell’attività didattica deve svolgere, nell’ambito

dell’azienda agricola in cui opera, attività di accoglienza e informazione del percorso didattico

scelto dalla stessa azienda conformemente a quanto indicato nella carta della qualità di cui

all’articolo 4. 2. L’operatore può essere lo stesso titolare dell’azienda agricola o un soggetto da lui

specificatamente indicato. 3. L’operatore deve conseguire una formazione didattico-metodologica

partecipando a corsi abilitanti, organizzati o riconosciuti dall’Assessorato regionale alle risorse

agroalimentari, di almeno novanta ore. 4. Sono ritenute valide esperienze formative di settore,

purché riconosciute da enti pubblici, sino al raggiungimento del fabbisogno formativo-abilitante.

Art. 4 (Carta della Qualità) 1. Il titolare della azienda agricola o il legale rappresentante, al fine di

ottenere il riconoscimento di masseria didattica, deve sottoscrivere una carta di impegni,

denominata “Carta della qualità”, che contenga: a) l’indicazione dell’operatore dell’attività

didattica; b) il percorso didattico-divulgativo su tematiche ben definite, laboratori di produzione e

del gusto, attività di ricerca storica sui prodotti e sui processi legati al territorio; c) l’attività di

pubblicizzazione del progetto; d) le schede di valutazione sull’attività svolta in masseria, da

sottoporre agli ospiti.

Art. 5 (Percorso didattico) 1. I percorsi didattici nelle masserie devono essere coerenti con gli

obiettivi definiti dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari per la promozione dei

consumi legati al territorio e l’educazione alimentare.

Art. 6 (Istanza di riconoscimento, istruttoria e di iscrizione nell’albo regionale) 1. L’istanza di

riconoscimento e di iscrizione nell’albo regionale delle masserie didattiche di cui all’articolo 7 deve

essere presentata alla Regione Puglia – Assessorato risorse agroalimentari - Settore agricoltura - dal

titolare dell’azienda agricola o dal legale rappresentante. 2. L’istanza di cui al comma 1 deve

contenere l’esatta indicazione: a) della ragione sociale; b) del legale rappresentante; c) del codice

fiscale e della partita IVA; d) del numero di iscrizione nel registro delle imprese agricole della

camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato (CCIAA); e) dell’agro in cui ricade il

corpo aziendale e degli agri in cui ricadono eventuali altre particelle aziendali; f) del recapito

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 63

telefonico ed eventuale indirizzo internet e di posta elettronica. 3. All’istanza devono essere allegati

i seguenti documenti: a) certificato camerale di iscrizione nel registro delle imprese agricole; b)

carta della qualità, di cui all’articolo 4; c) documentazione atta a dimostrare il possesso dei requisiti

fissati dall’allegato A; d) copia del documento di affidamento dell’incarico di operatore dell’attività

didattica qualora questo non coincida con il titolare dell’azienda agricola; e) istanza di

partecipazione dell’operatore dell’attività didattica ai corsi di formazione di cui all’articolo 3,

comma 3, o attestazione di conseguita formazione didattico-metodologica di cui all’articolo 3,

comma 4; f) dichiarazione di adesione a eventuali iniziative di natura didattico-divulgativa

promosse o realizzate dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari. 4. L’Ufficio regionale

competente può richiedere, in fase istruttoria, ulteriori documenti ed effettuare controlli, presso la

sede dell’azienda, se ritenuti necessari. 5. Il procedimento di iscrizione nell’albo di cui all’articolo 7

deve concludersi entro novanta giorni dalla data di ricevimento dell’istanza. 6. Il provvedimento di

riconoscimento è adottato dall’Assessore regionale alle risorse agroalimentari e pubblicato nel

Bollettino ufficiale della Regione Puglia. Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 34

supplemento del 29-02-2008 5 7. Ogni modificazione rispetto ai dati contenuti nell’iscrizione

iniziale deve essere comunicata alla Regione Puglia - Assessorato risorse agroalimentari - Settore

agricoltura - allegando gli eventuali documenti probanti.

Art. 7 (Albo regionale delle masserie didattiche) 1. È istituito l’albo regionale delle masserie

didattiche, tenuto presso il Settore agricoltura dell’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari.

2. All’albo sono iscritte le aziende che hanno ottenuto il provvedimento di riconoscimento di cui

all’articolo 6. 3. Le masserie didattiche sono identificate con un numero progressivo di iscrizione. 4.

Il Dirigente del Settore agricoltura provvede, con propri atti formali: a) all’iscrizione delle masserie

didattiche in possesso dei requisiti previsti e riconosciute e al controllo periodico delle stesse; b)

all’aggiornamento biennale dei dati riferiti alle masserie didattiche iscritte; c) all’avvio del

procedimento di cancellazione delle masserie didattiche dall’albo regionale. 5. Gli atti di cui al

comma 4 sono pubblicati nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia. 6. L’albo regionale delle

masserie didattiche può essere consultato on-line.

Art. 8 (Logo delle masserie didattiche) 1. L’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari

provvede a elaborare un logo che contraddistingua tutte le masserie didattiche riconosciute; il logo è

riportato su tutto il materiale pubblicitario, illustrativo e segnaletico.

Art. 9 (Revoca del riconoscimento) 1. Il riconoscimento delle masserie didattiche può essere

revocato: a) qualora siano state compiute ripetute e gravi infrazioni alle norme comunitarie,

nazionali e regionali; b) qualora i requisiti per il riconoscimento previsti dalla presente legge non

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 64

siano più soddisfatti; c) qualora il riconoscimento sia fondato su indicazioni erronee o sia stato

ottenuto in modo irregolare; d) qualora il riconoscimento sia fondato su dichiarazioni mendaci; e)

sulla base di istanza da parte del titolare dell’azienda agricola. 2. Nell’ipotesi di cui al comma 1,

lettere a), b) e c), l’Assessore regionale alle risorse agroalimentari diffida la masseria a regolarizzare

la propria posizione per conservare l’iscrizione all’albo delle masserie didattiche di cui all’articolo

7. Decorsi trenta giorni dalla data di diffida, adotta formale e motivato atto di revoca del

riconoscimento. 3. Nell’ipotesi di cui al comma 1, lettera d), l’Assessore regionale alle risorse

agroalimentari revoca d’ufficio il riconoscimento con segnalazione all’autorità giudiziaria

competente. 4. Con il provvedimento di revoca del riconoscimento, le masserie didattiche sono

cancellate dall’albo regionale di cui all’articolo 7. 5. I provvedimenti di revoca del riconoscimento

sono notificati agli interessati entro quindici giorni dalla data della loro emanazione. 6 Bollettino

Ufficiale della Regione Puglia - n. 34 supplemento del 29-02-2008

Art. 10 (Promozione e divulgazione delle masserie didattiche) 1. L’Assessorato regionale alle

risorse agroalimentari - Settore agricoltura, coerentemente con il proprio programma di

divulgazione e promozione e d’intesa con l’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) della Regione,

provvede a diffondere la conoscenza delle masserie didattiche.

Art. 11 (Norma finanziaria) 1. La presente legge non comporta oneri a carico del bilancio della

Regione. La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della

Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della

Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a

chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia. Data a Bari, addì 26

febbraio 2008 VENDOLA ALLEGATO A (Art. 6) A) REQUISITI AGRICOLO PRODUTTIVI

Minimo n.3 dei requisiti, di cui almeno n. 2 di quelli ai punti numero 1), 2) e 3): 1) ordinamento

produttivo misto all’interno delle specie vegetali e/o animali; 2) presenza di tecniche di coltivazione

legate al metodo di produzione biologico o integrato; 3) realizzazione di particolari filiere di

prodotto in azienda; 4) proposizione di tradizioni locali nei processi produttivi, nelle pratiche e/o nei

prodotti; 5) integrazione con il territorio dal punto di vista produttivo e socio culturale. B)

REQUISITI SOCIO – DIDATTICI 1) partecipazione a specifici corsi di formazione, da parte

dell’operatore dell’attività didattica, di cui all’articolo 3; 2) capacità di accoglienza adeguata in

relazione al percorso didattico che si intende proporre, agli spazi aziendali e al personale in azienda;

3) fornitura di materiale didattico-informativo prima e/o durante lo svolgimento dell’attività

prevista; 4) disponibilità di confronto con gli insegnanti per definire obiettivi e programmi; C)

REQUISITI LOGISTICI 1) presenza di locali coperti atti ad accogliere almeno n. 40 persone per lo

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 65

svolgimento delle attività e dotati di servizi igienici idonei in relazione alla capienza dei locali; 2)

presenza di aree delimitate per lo svolgimento delle attività e aree destinate al parcheggio; 3) tenuta

di un registro delle attività svolte e degli ospiti; D) REQUISITI DI SICUREZZA È fondamentale il

rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti in materia. In particolare sono obbligatorie: 1) la

stipula di un’assicurazione di responsabilità civile per danni a terzi; 2) la presenza di una cassetta di

pronto soccorso; 3) la segnalazione delle aree a rischio.

3.3 NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI

Il Diritto/ Dovere all’istruzione ed alla formazione professionale, viene definito all’art. 1 del

Decreto Legislativo n. 76 del 15 aprile del 2005: “Il diritto all’istruzione e alla formazione, per

almeno dodici anni, o almeno sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale

entro il diciottesimo anno di età. Tale Diritto si realizza nelle istituzioni del primo- secondo ciclo

del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e della

istituzioni formative accreditate dalle regioni”.

L’art. 23 della Legge Regionale 7 agosto 2002 n. 15 “Riforma della Formazione Professionale” e

s.m.i. definisce gli questi organismi come “enti pubblici e privati che, in conformità alla normativa

comunitaria, nazionale e regionale in vigore, svolgono attività di formazione professionale”.

3.3.1 Condizioni per l’accreditamento

Possono richiedere l’accreditamento tuti gli Organismi indicati nella Legge Regionale del 7 agosto

2002 n. 15 “ Riforma della formazione professionale” e s.m.i., che rispettino tutte le seguenti

condizioni:

- Avere tra le proprie finalità la formazione professionale (tale presenza è rilevabile dallo

Statuto, Atto costitutivo, certificazione CCIAA);

- Essere dotati di un assetto organizzativo trasparente e che garantisca la presenza sul

territorio regionale di almeno due figure assunte con un contratto di lavoro subordinato

a tempo indeterminato;

- Disporre di almeno un’unità locale attrezzata, c.d. “set-minimo” di locali in uso

esclusivo e non occasionale, nel territorio della Regione Puglia;

- Per gli Organismi “esistenti” rispetto dei valori soglia riferiti al Criterio D “Livelli di

efficacia ed efficienza delle attività realizzate”.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 66

Gli Istituti scolastici di secondo grado, compresi gli istituti paritari, sono tenuti ad accreditarsi nel

rispetto di tutti i requisiti richiesti per gli Organismi di formazione per attuare azioni di formazione

per attuare azioni di formazione di tipo “non ordinamentale”.

Ogni Università e ogni Istituzione AFAM (alta formazione Artistica e Musicale), si accreditano

come singoli Organismi a livello regionale.

Sono esclusi dall’obbligo sull’accreditamento i datori di lavoro che realizzano attività di formazione

professionale per i propri dipendenti e le aziende o enti pubblici che realizzano attività di tirocinio o

stage.

Gli enti accreditati devono comunque avere dei requisiti aggiuntivi di seguito specificati:

Tabella 28: Obblighi per accreditamento e requisiti aggiuntivi. Fonte: Linee guida per

l’accreditamento degli organismi formativi. Regione Puglia. 2012

Requisiti di accreditamento previsti dal D.I.

29/11/2007

Requisiti aggiuntivi degli standard minimi

regionali

a) Appartenere ad un organismo che non abbia fini

di lucro in base alle norme vigenti e offra servizi

educativi destinati all’istruzione e alla formazione dei

giovani fino ai 18 anni.

Tali requisiti devono risultare dallo statuto

dell’organismo.

- Assenza di finalità di lucro;

- Presenza, tra le finalità dell’Organismo,

dell’istruzione e della formazione dei giovani fino a

diciotto anni nell’ambito pei percorsi triennali di

IeFP;

b) Avere un progetto educativo finalizzato a far

acquisire ai predetti giovani i saperi e le competenze di

cui all’art. 1, comma 2;

- Adozione e promozione da parte dell’Organismo di

un “progetto educativo” e “modello organizzativo”

per l’istruzione e la formazione dei giovani fino a

diciotto anni formalizzati in documentazione

specifica.

c) Applicare il Contratto collettivo nazionale di

lavoro per la formazione professionale nella gestione

del personale dipendente impegnato nei percorsi di cui

all’art.1

- Applicazione del CCNL Formazione professionale ai

dipendenti impegnati nei percorsi di cui all’art.1

d) Prevedere, in relazione ai saperi ed alle

competenze di cui all’art. 1, comma 2 l’utilizzo di

docenti che siano in possesso dell’abilitazione

secondaria per la scuola superiore o, in via transitoria, di

personale in possesso di un diploma di laurea inerente

l’area di competenza e di una sufficiente esperienza o,

esclusivamente per quanto riguarda le materie

professionali, almeno un diploma di scuola superiore

secondaria e di una esperienza quinquennale. Tale

personale deve documentare le esperienze acquisite

nell’insegnamento delle competenze di base nella

formazione professionale iniziale, ivi comprese quelle

maturate nei percorsi sperimentali di cui all’accordo

quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003.

- Il sistema regionale prevede, in relazione alle

competenze base, l’utilizzo di docenti nelle materie

professionali è sufficiente un diploma di scuola

secondaria superiore ed una esperienza quinquennale.

Tale personale deve documentare le esperienze

acquisite nell’insegnamento, nella formazione

professionale iniziale, ivi comprese quelle maturate

nei percorsi sperimentali di cui all’accordo quadro in

sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003. È

obbligatoria la presenza dell’equipe socio- psico-

pegagogica ai sensi del D.Lgs. 76/2005.

e) Prevedere stabili relazioni con le famiglie e con i

soggetti economici e sociali del territorio, anche

attraverso misure di accompagna

- L’Organismo dovrà dimostrare di avere stabili

relazioni con le famiglie, con il sistema

dell’Istruzione, e con i soggetti economici e sociali

del territorio.

f) Garantire la collegialità nella progettazione e

nella gestione delle attività didattiche e formative,

assicurando la certificazione periodica e finale dei

- L’Organismo dovrà impegnarsi a dimostrare di

avere un “progetto” formalizzato che descriva la

collegialità nella progettazione e nella gestione

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 67

risultati di apprendimento. delle attività didattiche e formative e l’adozione di

un sistema interno di valutazione e certificazione

periodica e finale dei risultati di apprendimento

g) Essere in possesso di strutture, aule ed

attrezzature idonee alla gestione di servizi educativi

all’istruzione e la formazione dei giovani fino a diciotto

anni

- La dotazione strutturale ed infrastrutturale verrà

descritta successivamente.

Gli organismi che richiedono l’accreditamento devono rispettare i seguenti criteri:

- Criterio A “Risorse infrastrutturali e logistiche”: il criterio riguarda specifiche

condizioni di strutture di varia natura, tra cui immobili, attrezzature ed arredi. Questi

devono essere adatti a garantire sicurezza e comfort.

Il criterio si articola in tre requisiti: disponibilità ed adeguatezza dei locali, fruibilità dei

locali, destinazione d’uso. Questi riprendono la normativa nazionale in materia di:

sicurezza, prevenzione incendi ed antinfortunistica; superamento ed eliminazione delle

barriere architettoniche sia per quanto riguarda i locali destinati ad attività di direzione

ed amministrazione e per i locali destinati all’attività di erogazione dei servizi.

- Criterio B “Affidabilità economica e finanziaria”: questo criterio si esplica come

segue: (I) esistenza di bilancio di esercizio riclassificato in base alla normativa europea

recepita nell’ordinamento italiano o comunque secondo una modulistica predefinita di

riclassificazione; (II) assenza di stato di fallimento, di liquidazione coatta, di

concordato preventivo e di procedimenti nei confronti dell’organismo; (III) rispetto

degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione

nazionale; (IV) rispetto degli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali

secondo la legislazione nazionale; (V) rispetto delle norme delle norme che

disciplinano il diritto al lavoro dei disabili; (VI) presenza di un’organizzazione

contabile articolata per singola attività progettuale, che consenta la piena tracciabilità

dei centri di costo e delle spese relative alle attività svolte anche ai fini di una

rendicontazione più efficace e trasparente; (VII) affidabilità morale dei legali

rappresentanti e degli amministratori degli organismi, in attuazione delle Direttive CE

2004/17 e 2004/18 e dell’art. 38 del D. Lgs. 163/2006.

- Criterio C “Capacità gestionali e risorse professionali”. Il criterio C individua

l’insieme dei requisiti che permettono di rilevare la capacità complessiva

dell’Organismo di governare i diversi processi, e, dunque la sua capacità gestionale.

Una delle principali condizioni che concorrono al governo degli stessi è costituita dalla

qualità delle credenziali professionali, descritte nelle schede tecniche, possedute dai

soggetti che li presidiano, a prescindere dal ruolo richiesto. Il criterio quindi si basa

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 68

sull’articolazione dei seguenti processi: (I) direzione, (II) gestione economico-

amministrativa; (III) analisi dei fabbisogni; (IV) progettazione (V) erogazione dei

servizi.

- Criterio D: “Livelli di efficacia e di efficienza”. Questi fattori trasversali servono per

monitorare e controllare gli elementi decisivi utili a valutare le performance

dell’Organismo. I requisiti di efficacia fanno riferimento a: (I) Livello di abbandono,

inteso come interruzione del percorso formativo da parte dei partecipanti. (II) Livello

di successo formativo mirato a far acquisire competenze funzionali durante i percorsi

formativi e professionali; (III) Livello di occupazione o rientri nel sistema scolastico, in

tal caso si fa riferimento al concetto di occupabilità che si declina in modo diverso a

seconda del momento del ciclo di vita della persona e a seconda della tipologia di

filiera formativa. Secondo tale logica l’occupazione costituisce espressione

dell’efficacia dell’azione formativa solo per gli interventi specificatamente finalizzati

all’inserimento- reinserimento nel mondo del lavoro; (IV) Livello di soddisfazione,

ovvero la percezione dei percorsi formativi da parte di coloro che sono- direttamente o

indirettamente- coinvolti. I requisiti di efficienza fanno riferimento a: (I) Livello di

spesa rendicontata; (II) Livello di spesa riconosciuta; (III) Costo allievo ovvero l’indice

dell’efficienza/inefficienza manifestatasi in fase di attuazione degli interventi.

- Criterio E: “Relazioni con il territorio”. Questo criterio ha la funzione di monitorare

l’effettivo livello di integrazione dell’organismo all’interno del sistema territoriale. I

requisiti richiesti per soddisfare questo livello sono: (I) Capacità di garantire rapporti di

cooperazione; (II) Capacità di leggere ed interpretare l’insieme dei fabbisogni espressi

dagli individui e dal territorio.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 69

Mappa Concettuale Normativa fattorie didattiche

Requisiti

Nella carta qualità vanno inseriti

- ragione sociale; - legale rappresentante

- cod. fisc. e P. IVA - num. iscrizione CCIAA

- Sede legale e operativa - telefono/ sito internet/ email

Allegare per l’istanza di presentazione

-certificato camerale; -carta della qualità,

- documentazione possesso dei requisiti ;

- copia del documento operatore dell’attività didattica

qualora se non è il titolare dell’azienda agricola

Requisiti di sicurezza

- Agibilità locali, planimetria locali, registro

attività svolte e ospiti

Requisiti socio

didattici

Requisiti logistici

Requisiti agricoli ­

produttivi

Requisito generale

La qualifica di fattoria didattica è conferita

dalla Regione sulla base del rispetto di alcuni

parametri, definiti da un documento che è

chiamato "Carta della qualità”

Fattorie didattiche Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228

Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della

legge 5 marzo 2001, n. 57

Art. 3. Attività agrituristiche

- Descrizione proprio ordinamento produttivo

per specie vegetali e/o animali;

- Descrizione tecniche di coltivazione,

biologico o integrato. realizzazione di

particolari filiere di prodotto in azienda;

proposizione di tradizioni locali nei processi

produttivi, nelle pratiche e/o nei prodotti

-Attestazione corsi formazione; descrizione

modalità accoglienza; fornitura materiale

didattico­ informativo;

- Dichiarazione disponibilità confronto con

insegnanti.

- rispetto norme igienico­sanitarie, cassetta

di pronto soccorso, assicurazione

responsabilità civile.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 70

Condizioni per l’accreditamento

NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI

L’art. 23 della Legge Regionale 7 agosto 2002 n. 15 “Riforma della

Formazione Professionale”

Avere tra le proprie finalità la formazione

professionale (tale presenza è rilevabile dallo Statuto,

Atto costitutivo, certificazione CCIAA)

Essere dotati di un assetto organizzativo trasparente e

che garantisca la presenza sul territorio regionale di

almeno due figure assunte con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato

Per gli Organismi “esistenti” rispetto dei valori soglia

riferiti al Criterio D “Livelli di efficacia ed efficienza

delle attività realizzate”

Disporre di almeno un’unità locale attrezzata, c.d.

“set-minimo” di locali in uso esclusivo e non

occasionale, nel territorio della Regione Puglia

Criteri per l’accreditamento

Criterio C “Capacità gestionali e risorse

professionali” Criterio A “Risorse infrastrutturali e

logistiche”

Criterio E: “Relazioni con il

territorio” Criterio D: “Livelli di efficacia e di

efficienza”

Criterio B “Affidabilità

economica e finanziaria”

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 71

4 ANALISI CASI STUDIO

L’area d’intervento del GAL “Murgia Più” comprende sei comuni interni e contigui appartenenti a

due diverse province pugliesi: Barletta-Andria-Trani e Bari. I comuni della sesta provincia sono

Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola, mentre i comuni ricadenti nel territorio

amministrativo della provincia di Bari sono Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Gravina in Puglia. L’area

confina a nord con la provincia di Foggia (Cerignola), da nord-est sino a sud-est con alcuni comuni

della provincia di Barletta-Andria-Trani (San Ferdinando di Puglia, Barletta e Andria) e della

provincia di Bari (Corato, Bisceglie, Terlizzi, Bitonto, e Altamura) e ad ovest con la Provincia di

Potenza (diversi comuni della Basilicata).

Le masserie didattiche ricadenti nel territorio del GAL Murgia sono dieci di seguito elencate:

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 72

Tabella 29: Le Masserie didattiche nel territorio del GAL Murgia Più. Fonte: www.regionepuglia.it

Denominazione Titolare Indirizzo Località Telefono Mail Percorsi Didattici

Masseria Didattica

“Selva Reale” Giuseppe Chicco C.da Lagarello

Ruvo di Puglia,

Bari

0803628693,

330805545 [email protected]

1) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 2) Cicli delle produzioni di frutta, olive e uva; 3) Allevamento di cavalli con ciclo di riproduzione; 4)

Percorsi naturalistici nel bosco per l’individuazione della flora e fauna

tipica; 5) Tradizioni locali nei processi produttivi.

Masseria Didattica

“La Ferrata” Bio Giulia Illuzzi

Località Murgia Ferrata / Zona

rurale 476

Ruvo di Puglia 803612409 [email protected]

1) Ciclo di trasformazione dalla farina in pasta e pane; 2) Cicli di

produzione biologica di grano e frutta; 3) Allevamento di asini; 4) Piccolo Museo della civiltà contadina; 5) Percorsi naturalistici nel Parco dell’Alta

Murgia alla scoperta dell’habitat naturale e di come avviene la

“ricostruzione” di un bosco; 6) Tradizioni locali nei processi produttivi.

Masseria Didattica

“Coppe” Bio Vincenzo Caputi

S.P. 238 Trani-

Gravina km 26 Ruvo di Puglia 3741549100 [email protected]

1) Ciclo di trasformazione della farina in pasta e pane; 2) Ciclo di

trasformazione del latte in formaggio; 3) Cicli di produzione biologica di: cereali e ortaggi; 4) Allevamento zootecnico di: ovi-caprini e bovini; 5)

Osservazione degli animali da cortile; 6) Percorsi naturalistici nel Parco dell’Alta Murgia e nel bosco Scoparello per l’osservazione e lo studio

degli ecosistemi e del fenomeno carsico; 7) Tradizioni locali nei processi

produttivi.

Masseria Didattica

“Masseria

Sant’Angelo” Bio

Giovanni Marchetti

C.da Sant’Angelo Gravina in Puglia 3356359004 [email protected]

1) Ciclo di trasformazione della farina in pasta e pane; 2) Ciclo di trasformazione del latte in formaggio; 3) Ciclo di trasformazione dei fichi

in vincotto; 4) Cicli di produzione biologica di: cereali, legumi, ortaggi,

frutta e olive; 5) Allevamento ovino in purezza: razza “Gentile di Altamura”; 5) Osservazione e discriminazione delle piante spontanee e

coltivate; 6) Osservazione degli animali da cortile; 7) Osservazione degli

insetti più diffusi e di quelli utili; 8) Tradizioni locali nei processi produttivi.

Masseria Didattica

“San Vincenzo” Bio

Domenico Lombardi

C.da San Vincenzo Spinazzola 08833682999, 3487322591

[email protected]

1) Ciclo di trasformazione della farina in prodotti da forno; 2) Ciclo di

trasformazione del latte in formaggio; 3) Ciclo di trasformazione dell’uva

in vino; 4) Ciclo di produzione delle colture biologiche: cereali, olivi, viti, frutta, ortaggi e fungo carboncello spontaneo; 5) Allevamento: ovini e

suini; 6) Osservazione degli animali da cortile; 7) Percorso naturalistico

nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia con raccolta del fungo carboncello.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 73

Masseria Didattica

“Polvino” Awam Mounia

C.da Polvino Zona Rurale 355 C.P.

152

Ruvo di Puglia 0803620177,

3485208952 [email protected]

1) Cicli delle produzioni di colture: cereali, olive, mandorle e fungo

cardoncello; 2) Ciclo di trasformazione del grano in pane e pasta; 3) Ciclo di trasformazione del latte in formaggio; 4) Ciclo di trasformazione del

fungo cardoncello in salse e sott'olii; 5) Ciclo di trasformazione delle

mandorle in dolci tipici; 6) Ciclo di trasformazione della carne suina in salumi; 7) Percorso di apicuiltura; 8) Perconso del bosco con

individuazione delle piante spontanee; 9) Osservazione degli animali di

bassa corte; 10) Allevamento equino e suino.

Masseria Didattica

“Cefalicchio s.r.l.” Famiglia Rossi Corso Sabino, 6 Canosa di Puglia 883642123

[email protected],

[email protected]

1) Cicli delle produzioni con metodo biodinamico delle colture: cereali,

olive, uva, frutta e ortaggi; 2) Ciclo di trasformazione dall’uva in vino con imbottiglia ed etichettatura; 3) Ciclo di trasformazione dal fiore alla frutta

e poi alla marmellate; 4) Percorso dell’orto; 5) Percorso naturalistico nei

4.000 ha di bosco; 6) Conoscenza degli antichi arnesi del contadino.

Masseria Didattica

“Barbera” Riccardo Barbera

S. Prov.le 230 Km

5850

Minervino

Murge 883692095 [email protected]

1) Cicli delle produzioni delle colture: cereali, frutta, ortaggi, olive, uva da vino e piante aromatiche; 2) Allevamento ovini; 3) Ciclo di trasformazione

dal grano alla pasta, pane, taralli e dolci; 4) Ciclo di trasformazione dalla

farina di grano arso alla pasta e focaccia; 5) Ciclo di trasformazione dal latte di pecora ai formaggi e mozzarella; 6) Ciclo di trasformazione dalla

frutta alle confetture; 7) Ciclo di trasformazione dai legumi ai piatti tipici;

8) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 9) Ciclo di trasformazione dagli ortaggi alle conserve e sott’olii; 10) Ciclo di trasformazione dal miele

di acacia al torrone; 11) Osservazione animali di bassa corte; 12) Percorso

sensoriale per l’individuazione e la classificazione delle piante aromatiche; 13) Percorso naturalistico per l’individuazione della flora e fauna tipica;

14) Laboratori per la realizzazione di cestini in vimini e composizioni

floreali.

Fattoria "Terra

degli Ulivi"

Massa Simone

Carla S.P. 151 Km. 4,600 Ruvo di Puglia 333 6599454

mastrorilli.antonio@fastwebne

t.it

1) Cicli delle produzioni delle colture: olive, frutta e ortaggi; 2) Ciclo di trasformazione dall’oliva all’olio; 3) Allevamento cavalli da sella, pony e

asini di Martina Franca; 4) Percorso di ippoterapia; 5) Percorso

naturalistico a cavallo sul Regio Tratturo Barletta-Grumo; 6) Percorso dell’orto; 7) Percorso delle erbe aromatiche; 8) Osservazione degli animali

di bassa corte; 9) Piscina coperta per la riabilitazione.

Agriturismo "Borgo

Scaringella" Silvia Scaringella

C.da Pescara

Sant'Angelo Gravina in Puglia 3471642845 [email protected]

1) Cicli delle produzioni biologiche delle colture: olive, grano, legumi,

ortaggi, frutta, uva da vino ed erbe aromatiche; 2) Percorso dell’energia pulita con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici; 3) Utilizzo degli animali di

bassa corte; 4) Corsi di equitazione e passeggiate a cavallo; 5) Ciclo di

trasformazione dal grano ai prodotti da forno e pasta fresca; 6)

Allevamento bovini ed equini; 7) Ciclo di trasformazione dal latte bovino

al formaggio, specificatamente il “Pallone di Gravina”, con affumicatura

naturale delle scamorze; 8) Percorso dell’orto con trasformazione degli ortaggi in sott’olii e passata di pomodori; 9) Ciclo di trasformazione dalla

frutta alla marmellata; 10) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 11)

Percorso delle erbe aromatiche; 12) Percorso del fungo cardoncello coltivato in serra; 13) Laboratori di cucina tradizionale;

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 74

Riteniamo che un campione di sei masserie sia sufficiente per effettuale un’analisi su quest’ultime.

La superficie agricola utilizzata tra le masserie risulta essere di circa 500 ettari. Nel dettaglio i terreni

di proprietà sono circa un quarto rispetto a quelli utilizzati in affitto (Grafico 1).

Grafico 12: Terreni di proprietà o affitto Masserie Didattiche Murgia Più sul totale Fonte:

Nostra elaborazione

Dal dettaglio SAU, invece, emerge che la maggior parte della superficie agricola viene utilizzata per

seminativi (76%), poi pascolo (16%) e una piccola parte di olivicoltura e viticoltura (rispettivamente

3,6% e 2,8%); Meno dell’1% delle superfici agricole sono utilizzate per frutticoltura e orticoltura

(dato presente solo nelle masserie “Coppa” e “Barbera”).

Proprietà 143,63 ha

Affitto 349,93 ha

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 75

Grafico 13: Dettaglio SAU Masserie didattiche Murgia Più. Fonte: Questionario, nostra

elaborazione

Per quanto, invece, concerne il dato relativo al bestiame più utilizzato nelle masserie intervistate, i

cavalli, bovini e ovini sono più presenti (grafico 3). Il dato si riflette, quindi, sugli animali utilizzati

per l’attività didattica.

0,49% 3,60%

16,26%

76,40%

0,44% 2,81%

Frutticoltura Olivicoltura Pascolo Seminativi Orticoltura Viticoltura

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

80,00%

90,00%

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 76

Grafico 14: Bestiame. Fonte: Questionario, Nostra elaborazione

L’impatto occupazionale ed anche la maggior redditività derivante dall’introduzione delle attività di

masseria didattica, hanno portato le aziende notevole benefici. Questo lo si desume sia durante i

focus group che in sede di somministrazione questionario. I dati in questione evidenziano una media

per tutti gli intervistati di 2 euro per l’ingresso a persona con l’aggiunta di un quota per laboratorio,

che si aggira sui 5 euro. Il dato più importante relativo all’occupazione è sicuramente accertato dal

fatto che le masserie si devono dotare di una figura specializzata alla didattica. Lo dimostra il dato

che vede la quasi totalità delle masserie (cinque su sei) avere personale a tempo determinato e

stagionali per la didattica, in aggiunta alle attività di agriturismo e tradizionali.

Più del 50% del campione delle masserie è situato in fabbricazioni storiche o di interesse storico-

culturale, le certificazioni più utilizzate in masseria sono quelle relative all’HACCP e agricoltura

biologica e per la maggior parte degli intervistati la produzione viene utilizzati sia per scopi didattici

e agriturismo all’interno dell’azienda che venduta a terzi (più del 50% del campione).

Il dato relativo invece alle attività didattiche più utilizzate in base alla classificazione offerta in sede

di questionario, fornisce sicuramente il dato più interessante e utili ai fini dell’indagine in oggetto.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Bovini Cavalli Asini Cortile Ovini Bufalino Suino Avicoli Caprini

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 77

Tra i percorsi di educazione agroambientale (Grafico 4) la più alta percentuale si riflette nel percorso

che riguarda i suoni e gli odori della campagna e quello relativo agli animali della fattoria. Viceversa,

non sono ancora diffusi i percorsi relativi alle siepi e alle piante secolari e le osservazioni al

microscopio.

Grafico 15: Percorsi di educazione agro ambientale. Fonte: Questionario, nostra elaborazione

Per quanto riguarda, invece, i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, il dato più interessante è che

quattro masserie del territorio GAL Murgia Più su sei non prevedono questo tipo di percorso. Solo

due masserie danno risalto al percorso dei vecchi mestieri e il museo degli attrezzi della civiltà

contadina, dato abbastanza curioso se paragonato alle altre masserie nazionali e internazionale, nelle

quali, invece, questo tipo di attività viene molto valorizzato. Trend diverso se ci riferiamo ai percorsi

di educazione alimentare (grafico 5) in cui si dimostra che nel territorio interessato il percorso più

utilizzato è quello del laboratorio del pane, insieme al ciclo dei cereali, la raccolta della frutta e la

lavorazione del latte e trasformati. Nessuna risposta nel caso del percorso legato alle attività

dell’acquacoltura.

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

14,00%

16,00%

18,00%

20,00%

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 78

Grafico 16: Percorsi di educazione alimentare. Fonte: Questionario, nostra elaborazione

Un dato questo che si evince anche nella parte di domande aperte del questionario, in cui si chiede

all’intervistato di specificare i laboratori svolti. Infatti, i laboratori più diffusi nelle masserie

didattiche selezionate sono quelli che riguardano il grano e il latte. Nel laboratorio grano (pane) le

masserie prevedono percorsi tra i vecchi attrezzi ma anche conoscenza e informazione lungo tutto il

processo per fare il pane, dal grano alla farina, dall’impasto al forno a legna. Anche il laboratorio

della trasformazione latte viene curato nel minimo dettaglio: dalla mungitura dell’animale alla

lavorazione del latte fino ad arrivare al formaggio. Per i più piccoli, oltre a quelli già indicati, le

masserie utilizzano molto l’orto con quattro masserie su sei che prevedono la raccolta e le attività

ludiche.

Tutte le Masserie prevedono servizio di ristorazione con cucina tipica, tradizionale e a chilometro 0.

Il target di riferimento dei visitatori nelle masserie sono, nella totalità degli intervistati, i bambini

della scuola primaria e infanzia, la quasi totalità accoglie anche ragazzi della scuola media inferiore,

un più bassa la percentuale per le scuole medie superiori. Il dato sulle visite delle famiglie, invece,

oscilla intorno al 50% sul campione, mentre più basso è il valore ‘altro’ (associazioni per disabili

ecc.). Infine, quattro masserie su sei, prevedono la possibilità di pernottare nella struttura, registrando

in media più di 50 pernottamenti all’anno.

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 79

Nei prossimi capitoli procederemo con lo studio di alcuni casi di aziende agricole che esercitano

attività didattica nel territorio internazionale, nazionale e in quello regionale con particolare accento

sul territorio che ricade nel GAL Murgia più. Spinazzola, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di

Puglia, Gravina in Puglia, Canosa di Puglia sono le città facenti parte del territorio in questione,

ricadenti nella provincia pugliese di Barletta, Andria e Trani (BAT). Lo studio si avvale di una serie

di rilevazioni fatte sul campo con interviste, focus group e somministrazione di questionari

direttamente agli attori interessati che hanno saputo adattare e alternare le produzioni agricole

tradizionali con quelle didattiche.

Abbiamo visto in precedenza che le masserie didattiche necessitano di una serie di normative atte a

strutturarne le attività e le peculiari caratteristiche, regolati dalla legge regionale del 2008, n. 2

“Riconoscimento delle masserie didattiche”, che indica le principali componenti e i requisiti che

fanno dell’azienda agricola attore assoluto nell’attività dell’accoglienza didattico-formativa.

L’obiettivo, quindi, è quello di ottenere una ‘big picture’ che permetta lo studio e l’analisi di casi

studio sia a livello internazionale che regionale.

Nei paragrafi successivi verranno analizzati i risultati derivanti dall’analisi di cinque masserie

didattiche europee, tre masserie didattiche nazionali, cinque pugliesi e sei in quelle ricadenti nel

territorio Murgia Più con il fine di ottenere un quadro di sintesi per quanto riguarda lo stato dell’arte

delle masserie, pregi e difetti e obiettivi futuri.

Il questionario

Il questionario è lo strumento di base che viene utilizzato per l'effettuazione della maggior parte delle

interviste. Si tratta di una sequenza di domande che mira a raccogliere presso l'intervistato le

informazioni oggetto di indagine. Il questionario fornisce l'opportunità di ottenere una classificazione

omogenea dei dati raccolti, in quanto il modello è uniforme per ogni intervista e consente a tutti gli

intervistatori di porre sempre le stesse domande, nella medesima sequenza.

Il questionario sulle masserie didattiche proposto si compone di 3 parti:

1. Anagrafica delle aziende agricole

2. Attività masserie didattiche

3. Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Nella prima parte, quella legata all’anagrafica abbiamo posto all’attenzione dell’intervistato di

indicare, oltre ai dati di contatto e referenza, anche l’indirizzo colturale della propria azienda

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 80

chiedendo di specificare varietà ed ettari di arboree permanenti, tipologia di seminativo, presenza di

boschi, numero di bestiame e razze. Inoltre si è chiesto di specificare il numero di unità di personale

dipendente e la presenza di certificazioni nella produzione. In questa parte vi è la presenza sia di

domande aperte che chiuse, inoltre è prevista anche qualche domanda semi-chiusa, caratterizzata da

una modalità di risposta pre-codificata e una modalità aperta, da specificare (“altro”).

La seconda parte, quella più importante, relativa alle attività didattiche permette di avere una

mappatura dei principali percorsi di educazione agro ambientale utilizzati: i) percorso nel bosco con

flora e fauna selvatica, suoni e odori della campagna, agricoltura biologica, gli animali della fattoria,

le varie coltivazioni nella fattoria nelle diverse stagioni, il riciclo e il riuso dei materiali, il ciclo

dell’acqua e l’utilizzo del suolo piuttosto che osservazioni al microscopio; ii) percorsi sul territorio e

la civiltà rurale: la rivisitazione di vecchi mestieri, il museo degli attrezzi della civiltà contadina, i

giochi ‘di una volta’, la storia dell’agricoltura e l’ecomuseo, danze popolari di tradizione contadina e

laboratorio archeologico; iii) percorsi di educazione alimentate: la lavorazione del latte e trasformati,

raccolta della frutta e trasformati, raccolta e trasformazione erbe officinali, api e lavorazione del

miele, ciclo dei cereali, della verdura, attività legate all’acquacoltura e laboratorio del pane. Di

seguito viene proposta un’istantanea della parte relativa alle attività svolte.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Figura 4: Parte del questionario somministrato alle aziende.

L’analisi prosegue con la descrizione di eventuali laboratori previsti all’interno della masseria,

attraverso una serie di domande aperte riguardanti nello specifico gli animali dedicati all’attività

didattica, le lingue straniere parlate, convenzioni con altri stakeholders della filiera agroalimentare e

il costo a giornata per la visita nella masseria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 82

L’ultima parte, quella dei servizi, si divide a sua volta in due sezioni, una con focus sulla ristorazione,

che coinvolge l’intervistato con domande chiuse sul numero di coperti e il tipo di cucina; l’altra

riguardante il target di riferimento, quindi, scuole, famiglie e fasce d’età, numero di visitatori annuali

(singoli o in gruppo) ed anche, eventualmente, se previsto servizio di pernottamento.

Focus group

Al fine di redigere il questionario legato alle masserie didattiche si è proposti di utilizzare la tecnica

dei focus group. Questo strumento permette di effettuare una ricerca qualitativa per ottenere

informazioni su una specifica area di interesse; si svolge come un’intervista di gruppo guidata da un

moderatore che, seguendo una traccia più o meno strutturata, propone stimoli ai partecipanti. Grazie a

questi è stato possibile ricevere feedback per:

i) conoscere gli effetti di programmi e progetti legati alle aziende agricole intervistate;

ii) testare, come detto in precedenza, alcune bozze di questionario e altri strumenti di ricerca di tipo

quantitativo; aggiungere ulteriori approfondimenti di analisi sui risultati e la loro interpretazione;

iii) generare ipotesi di ricerca e di lavoro;

iv) assumere informazioni complesse e difficile da raccogliere riguardo abitudini, motivazioni,

esperienze e motivazioni che muovono gli attori responsabili delle masserie.

I focus group sono stati condotti principalmente con la presenza di 3 attori: un

moderatore/intervistatore, un osservatore e i partecipanti. Il moderatore aveva il compito di dirigere

la discussione, mettendo a proprio agio i partecipanti non esprimendo opinioni personali;

l’osservatore, figura chiave nei focus group, annota le dinamiche e le informazioni principali che

emergono dalla discussione del gruppo, analizzando reazioni verbali e trascrivendo commenti e

dialoghi dei soggetti; infine, i partecipanti attori protagonisti del focus group, che sarebbe meglio non

si conoscano tra loro per una migliore trattazione e confronto sull’argomento.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4.2 LE AZIENDE DEL GAL MURGIA PIÙ

Tra le aziende ricadenti nel territorio Murgia Più sono state intervistate le seguenti Masserie: “Selva

Reale”, “Borgo Scaringella”, “Coppa”, “S.Vincenzo”, “Sant’Angelo” e “Barbera”. Di seguito

riportiamo le informazioni principali utili per capire il funzionamento delle Masserie e le loro attività,

con fonte primaria il questionario somministrato. Nella trattazione seguente si seguirà la tripartizione

utilizzata nel paragrafo precedente in modo da poter ordinare e consultare il report sui questionari in

maniera più veloce e dinamica.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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1. Masseria “Selva Reale”

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Selva Reale” Giuseppe Chicco C.da Lagarello Ruvo di Puglia Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Ruvo di Puglia e conta una superficie agricola totale

di 80 ettari. La metà di questa è formata da boschi, mentre la restante parte è caratterizzata da 20

ettari di vite e 20 ettari di olivo (varietà presente Coratina). Il bestiame è formato da diverse

tipologie: vi è la presenza di bovini, cavalli (anche pony) e asini. Inoltre sono presenti anche cervi,

daini e cinghiali, nonché vari volatili.

Il numero del personale cambia in base alla stagione, l’attività è aperta tutto l’anno ad esclusione del

mese di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda: HACCP, certificazioni su prodotti agricoli

(non specificata la tipologia) e certificazioni ISO 9001. Infine, le produzioni aziendali vengono

utilizzate solo in azienda per attività di agriturismo o didattiche.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Selva Reale” non sono realizzate in fabbricati storici.

I percorsi di educazione agro-ambientali presenti sono:

Il bosco: conoscenza e leggende;

Flora e fauna selvatica;

Suoni e odori della campagna;

Gli animali della fattoria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali tra quelli proposti. Tra i percorsi di

educazione alimentare, invece, è presente:

Raccolta della frutta e trasformati.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

laboratorio 1, trasformazione della frutta;

laboratorio 2, rappresentazione teatrale per far conoscere il bosco interagendo con i visitatori.

Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli, pony, bassa corte, asini. Si parla anche l’inglese e il

costo a giornata per persona è di 5 euro più aggiunte in base alle diverse attività scelte.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti indicato è tra 100 e 150, la cucina è quella tipica del territorio.

Il numero di coperti annuali cosiddetti singoli va oltre i 50, mentre quelli in gruppi da 31 a 40.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia, primaria, e scuola media inferiore;

famiglie.

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 20 a 25; da 26 a 30; oltre 30.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare.

Di seguito alcune immagini della masseria Selva Reale.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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2. Agriturismo "Borgo Scaringella"

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Agriturismo "Borgo

Scaringella"

Silvia

Scaringella

C.da Pescara

Sant'Angelo

Gravina in

Puglia Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Gravina in Puglia e conta una superficie agricola

totale di 260 ettari. Tra le arboree permanenti vi è la presenza di olivo, frutteti e funghi in serra,

mentre, tra il seminativo si contano cereali (grano) e legumi. Il bestiame è formato dalla presenza di

bovini (razza frisone, 270 capi) e cavalli (circa 20 meticci).

Il numero del personale cambia in base alla stagione, l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese

di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ HACCP. Infine, le produzioni aziendali

vengono utilizzate sia in azienda per attività di agriturismo o didattiche che vedute a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Selva Reale” sono realizzate in fabbricati storici.

Non sono presenti ne percorsi di educazione agroambientale ne percorsi sul territorio e la civiltà

rurali tra quelli proposti. Tra i percorsi di educazione alimentare, invece, è presente:

lavorazione del latte e trasformati

ciclo dei cereali

ciclo della verdura

laboratorio del pane

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: i visitatori possono raccogliere il grano, ridurlo in farina in un piccolo frantoio

e poi utilizzano quest’ultima per fare il pane;

Laboratorio 2: dalla mungitura dell’animale alla lavorazione del latte fino ad arrivare al

formaggio;

Laboratorio 3: Percorsi stagionali: raccolta di prodotti nell’orto, raccolta delle olive e raccolta

dell’uva.

Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli.

In azienda si parla l’inglese e il francese e il costo a giornata per persona è di 10/12 euro e

comprende: Ingresso, visita, colazione, merenda, e laboratorio.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti indicato è 100, la cucina è quella tipica del territorio e quella a km 0.

Il numero di coperti annuali cosiddetti singoli e in gruppi va oltre i 50. Il target dei propri clienti di

riferimento:

scuole: infanzia (20%), primaria (20%), e scuola media inferiore (20%)

famiglie (10%)

altro (30%)

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre 30.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (oltre 50 pernottamenti l’anno).

Di seguito alcune foto della Masseria Borgo Scaringella.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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3. Masseria “Coppa”

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Coppa” Bio

Vincenzo

Caputi

S.P. 238 Trani-

Gravina km 26 Ruvo di Puglia Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Ruvo di Puglia e conta una superficie agricola totale

di 11 ettari. Le arboree permanenti sono composte da olivo, il seminativo da cereali, foraggere,

pascoli e ortive. Non vi è la presenza ne di boschi ne di bestiame.

Il numero del personale va da 8 a 10 a tempo determinato e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il

mese di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP e, le produzioni aziendali

vengono utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, con anche la vendita diretta di

alcuni prodotti.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Coppa” sono realizzate in fabbricati storici.

I percorsi di educazione agro-ambientali presenti sono:

Flora e fauna selvatica;

Suoni e odori della campagna;

Gli animali della fattoria;

Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni;

Il suolo.

Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurali sono presenti:

I vecchi mestieri;

Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Tra i percorsi di educazione alimentare, invece, è presente:

Raccolta della frutta e trasformati;

Fattoria con gli animali;

Ciclo dei cereali;

Laboratorio del pane.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1, trasformazione del latte;

Laboratorio 2, trasformazione del grano;

Laboratorio 3, trasformazione dell’orto.

Gli animali utilizzati per la didattica: vacche, pecore, animali da cortile, maiali e asini. In azienda si

parla l’inglese e il francese. L’azienda presenta i seguenti laboratori in convenzione con altri soggetti:

Laboratorio didattico sull’origine del brigantaggio (Associazione ‘in folio’);

Laboratorio sulla trasformazione dell’olio (oleificio Mazzone).

Il costo a giornata per persona è di 8 euro, compreso di colazione all’accoglienza e gadget finale.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio, quella a km 0, cucina vegetariana e

vegana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia (20%), primaria (70%), scuola media inferiore (5%) e scuola media superiore

(5%)

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 17 a 19.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 41 a 50 pernottamenti l’anno).

Di seguito alcune immagini della Masseria Coppa.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4. Masseria Sant’Angelo

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Masseria

Sant’Angelo” Bio

Giovanni

Marchetti C.da Sant’Angelo

Gravina in

Puglia Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Gravina in Puglia e conta una superficie agricola

totale di 130 ettari. Le arboree permanenti sono composte da olivo, il seminativo da cereali, foraggere

e ortive. Vi è la presenza per 1 ettaro di boschi e tra il bestiame, ovini, cavalli e animali da cortile.

Il numero del personale è di 3 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese di agosto.

Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ICEA (agricoltura biologica) e le produzioni aziendali

vengono utilizzate solo in parte in azienda per attività di agriturismo o didattiche, il resto viene

venduto a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Sant’Angelo” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

L’agricoltura biologica.

Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali, mentre tra i percorsi di educazione

alimentare, sono presenti:

Lavorazione del latte e trasformati;

Ciclo dei cereali;

Laboratorio del pane.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1, conoscenza della gestione di un allevamento;

Laboratorio 2, Preparazione dell’orto;

Laboratorio 3, Osservazione degli insetti utili e dannosi;

Laboratorio 4, Panificazione, pastificazione, trasformazione del latte;

Laboratorio 5, Trasformazione del vincotto.

Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli. In azienda si parla l’inglese e non presenta laboratori in

convenzione con altri soggetti. Il costo a giornata per persona è di 6 euro.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 100, la cucina è quella tipica del territorio. Il numero di coperti annuali sia

per singoli che per gruppi va oltre i 50.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia (20%), primaria (20%), scuola media inferiore (20%) e scuola media

superiore (10%);

Famiglie (30%)

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 26 a 30 e oltre 30.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 31 a 40 pernottamenti l’anno).

Di seguito alcune immagini della Masseria Sant’Angelo.

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5. Masseria San Vincenzo Bio

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“San Vincenzo” Bio

Domenico

Lombardi C.da San Vincenzo Spinazzola Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Spinazzola e conta una superficie agricola totale di

65 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo e vite, il seminativo è composto da cereali

(misti), ortive (pomodori, peperoni) e altro (leguminose, erba medica). Non vi è la presenza boschi e

tra il bestiame si contano diverse specie: ovini (170 capi circa), bufalino (2), cavalli (3), suino (8) e

avicoli (circa 100).

Il numero del personale è di 10 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese di

agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ICEA (agricoltura biologica), l’HACCP, 14001

e 9001 e le produzioni aziendali vengono utilizzate sia in azienda per attività di agriturismo o

didattiche, che vendute a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “San Vincenzo” sono realizzate in fabbricati storici (risalenti al

1920).

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

L’agricoltura biologica;

Suoni e odori della campagna;

Gli animali della fattoria;

Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni;

Il suolo;

Il riciclo dei materiali;

Ciclo dell’acqua.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali, mentre tra i percorsi di educazione

alimentare, sono presenti:

Lavorazione del latte e trasformati;

Raccolta della frutta e trasformati;

Api e lavorazione del miele;

Trasformazione erbe officinali;

Ciclo dei cereali;

Laboratorio del pane.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1, Trasformazione del latte dalla mungitura al formaggio e alle mozzarelle;

Laboratorio 2, Trasformazione del grano fino alla panificazione;

Laboratorio 3, Informazioni relative all’agricoltura biologica, alla biodiversità. Attività di

campionamento direttamente sul campo;

Laboratorio 4, Percorso del latte e animali;

Laboratorio 5, Trasformazione olio;

Laboratorio 6, Conoscenza e spiegazione dell’energia rinnovabile.

Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli, bovini. In azienda si parla l’inglese e non presenta

laboratori in convenzione con altri soggetti. Il costo a giornata per persona è di 2 euro per la visita più

5 euro per laboratorio (compresa accoglienza e colazione).

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 60, la cucina è quella tipica del territorio, km 0, cucina biologica e

vegetariana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia (20%), primaria (50%) e scuola media inferiore (20%);

Altro (disabili tramite associazioni 10%).

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (oltre 50 pernottamenti l’anno).

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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6. Masseria Barbera

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Barbera”

Riccardo

Barbera

S. Prov.le 230 Km

5850

Minervino

Murge BT

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Minervino e conta una superficie agricola totale di

50 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo (10 ettari), vite (4 ettari) e pesco e percoco

(circa 2 ettari), il seminativo è composto da cereali (grano duro per circa 10 ettari) e pascoli (circa 20

ettari). Non vi è la presenza boschi e tra il bestiame si contano diverse specie: bovino, ovino, caprino

e asini.

Il numero del personale è di 6 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno. Tra le certificazioni

presenti in azienda vi sono quelle riguardanti l’agricoltura biologica ed è presente certificazione

sull’olio evo ‘Uliveti Barbera’. Le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda per attività di

agriturismo o didattiche.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Barbera” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Flora e fauna selvatica;

Le siepi, le pianti secolari;

L’agricoltura biologica;

Suoni e odori della campagna;

Gli animali della fattoria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurali:

I vecchi mestieri;

Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.

Tra i percorsi di educazione alimentare, sono presenti:

Lavorazione del latte e trasformati;

Raccolta della frutta e trasformati;

Ciclo della verdura;

Laboratorio del pane.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1, Cesti, giro nella masseria;

Laboratorio 2, Trasformazione del grano fino alla panificazione (forni a legna);

Laboratorio 4, Percorso dell’orto e animali;

Laboratorio 5, Trasformazione olio (da perfezionare).

Gli animali utilizzati per la didattica: asini, animali da cortile, maiali. In azienda si parla l’inglese e il

francese e crea laboratori in convenzione con altri soggetti (cooperative, consorzi). Il costo a giornata

per persona è di 5/6 euro (compresa accoglienza e colazione).

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio, km 0, cucina biologica,

vegetariana e vegana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia (40%) e primaria (40%);

Famiglie (su richiesta, 10%);

Altro (disabili tramite associazioni 10%).

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4.3 CASI STUDIO IN PUGLIA

In questo paragrafo, invece, abbiamo selezionato cinque Masserie didattiche operanti in Puglia al di

fuori del territorio del GAL Murgia Più, cercando di coprire le restanti cinque province pugliesi. I

soggetti interpellati sono di seguito elencati: Masseria “MontePaolo”, Masseria “Ferri”, Masseria “La

Palascia”, Masseria “Chiomenti” e Masseria “Atipica”. Anche in questa sezione, come nella

precedente, si seguirà la tripartizione utilizzata nel paragrafo precedente in modo da poter ordinare e

consultare il report sui questionari in maniera più veloce e dinamica.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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1. Masseria Montepaolo

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Montepaolo”

AnnaMaria

Bassi C.da Montepaolo 2 Conversano Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Conversano (provincia di Bari) e conta una

superficie agricola totale di 7 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo, mandorlo e

cigliegio, e presenta una superficie boschiva di circa 3 ettari.

Il numero del personale varia in base alle stagioni e l’attività è aperta tutto l’anno. Tra le

certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP. Le produzioni aziendali vengono unicamente

utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Montepaolo” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Flora e fauna selvatica;

Il bosco: conoscenza e leggende.

Non sono specificati, o non presenti, gli altri due tipi di percorsi indicati nel questionario.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: Percorso storico in castelletto storico e chiesa affrescata;

Laboratorio 2: La vita della farfalla: dal bruco alla farfalla.

In questa azienda non vi è la presenza di animali per la didattica; si parla l’inglese e il francese e si

creano laboratori in convenzione con altri soggetti (associazione specializzata, per il percorso

farfalle). Il costo a giornata per persona parte da 6 euro.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio. Il numero di coperti annuali si

aggira intorno ai 21-30 per i singoli e oltre 50 per i gruppi.

Il target dei propri clienti di riferimento:

Famiglie (50%);

Altro (disabili tramite associazioni 50%).

Fasce d’età: da 26 a 30; oltre i 30.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 41 a 50 pernottamenti l’anno) e un numero di

visitatori oltre i 50 all’anno.

Di seguito alcune immagini della masseria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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2. Masseria Ferri

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Ferri” Lella Rosa C.da Ferro, 1 Ostuni Brindisi

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Ostuni (provincia di Brindisi) e conta una superficie

agricola totale di 97 ettari. Le arboree permanenti sono rappresentate per la totalità da vite, il

seminativo contiene fieno e presenta una superficie boschiva di circa 50 ettari. Il bestiamo è

rappresentato principalmente da vacche podoliche, cavalli e asini

Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta

tutto l’anno. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP ed è riconosciuto il premio DE @

Terra conferito dal Ministero delle politiche agricole, forestali e alimentari (Luca Zaia, 10/12/2008).

Le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, ad

eccezione della produzione del vino che viene venduta anche a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Ferri” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Il bosco: conoscenza e leggende;

Ciclo dell’acqua.

Non sono specificati, o non presenti, percorsi sul territorio e la civiltà rurale.

Tra i percorsi di educazione alimentare invece sono presenti:

Lavorazione del latte e trasformati;

Raccolta della frutta e trasformati;

Raccolta e trasformazione erbe officinali;

Laboratorio del pane.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Laboratorio 1: osservazione diretta, contatto diretto con il latte, come si fanno le mozzarelle;

Laboratorio 2: contatto e osservazione diretta con passeggiata nel bosco della masseria,

stimoli alla percezione sensoriale, e animazione e giochi didattici;

Laboratorio 3: passeggiata nel bosco per conoscere l'ecosistema forestale e le principali

varietà di alberi e piante. Invasatura di una piantina da portare via;

Laboratorio 4: animazione sul ciclo dell'acqua e sugli adattamenti della flora al clima del

mediterraneo; visita della masseria con relativi sistemi di raccolta delle acqua;

Laboratorio 5: Attività di preparazione per la realizzazione di manufatti e “mani in pasta”;

degustazione e analisi del prodotto finale.

Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli e asini; si parla l’inglese e il francese e il costo a

giornata per persona varia da 8 a 10 euro.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Il numero di coperti è di 60, la cucina è quella tipica del territorio e km 0. Il numero di coperti si

aggira intorno ai 41-50 sia per i singoli che per i gruppi.

Il target dei propri clienti di riferimento:

scuole: infanzia (20%), primaria (20%), scuola media inferiore (10%) e scuola media

superiore (20%);

Famiglie (10%);

Altro (20%).

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 17 a 19; oltre i 30.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (fino a 10 pernottamenti l’anno) e un numero di

visitatori oltre i 50 all’anno.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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3. Masseria La Palascia

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica “La

Palascia”

Valentina

Rotundo

Litoranea Otranto -

Porto Badisco s.p.

87, km 4, 73028

Otranto Lecce

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Otranto (provincia di Lecce) e conta una superficie

agricola totale di 11 ettari. Le arboree permanenti presenti sono mandorlo, fichi e mele cotogne, il

seminativo contiene cereali (grano e orzo) e foraggio; non presenta superfici boschive e sono presenti

bovini tra il bestiame.

Il numero del personale è di 2 dipendenti; l’attività è aperta tutto l’anno (mesi di aprile e maggio per

la didattica). Non sono presenti certificazioni e le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda

per attività di agriturismo o didattiche ed anche vendute a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Ferri” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi didattici è presente solo quello relativo ai percorsi di educazione agroambientale:

Il bosco: conoscenza e leggende.

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: ricostruzione di uno spaccato di vita preistorica quale strumento

didattico/formativo volto all’apprendimento della più antica storia dell’uomo, attraverso la

sperimentazione e conoscenza delle sue attività quotidiane e alla conoscenza/comprensione

dei delicati rapporti Uomo-Natura;

Laboratorio 2: Itinerari nel parco Otranto-Leuca.

Non vi sono animali utilizzati per la didattica e si parla l’inglese. Il costo a giornata per persona varia

da 6 a 12 euro.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

Non è presente la ristorazione come servizio aggiuntivo.

Il target dei propri clienti di riferimento per la didattica:

scuole: infanzia (40%), primaria (30%) e scuola media inferiore (30%)

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 11 a 20 pernottamenti l’anno) e un numero di

visitatori oltre i 50 all’anno.

Di seguito alcune della Masseria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4. Masseria Atipica

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Atipica”

Miriam

Pascale

Strada Comunale

Genna 60/I

Castellana

Grotte Bari

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Ostuni (provincia di Brindisi) e conta una superficie

agricola totale di 6 ettari. Le arboree permanenti sono rappresentate da olivo (cime di Mole, la

varietà), mandorlo e ciliegio, più altro (mele, pere, giugioli, susine, gelsi); il seminativo è

rappresentato per la maggior parte da ortive (pomodori, piselli, fave, carote) e non presenta superfici

boschive. Il bestiame è rappresentato principalmente da caprini (2 capi), asini e animali da cortile

(galline, polli, faraone, oche e anatre).

Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta

tutto l’anno; tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP e quelli relativi all’agricoltura

biologica. Le produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o

didattiche, che vendute anche a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Atipica” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Il riciclo dei materiali.

Non sono specificati, o non presenti, percorsi sul territorio e la civiltà rurale.

Tra i percorsi di educazione alimentare invece sono presenti:

Raccolta e trasformazione erbe officinali;

Laboratorio del pane.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1, preparazione del pane o dei taralli nel forno a legna;

Laboratorio 2, Preparazione delle orecchiette;

Laboratorio 3, Introduzione ai concetti di ecologia e sostenibilità attraverso il gioco,

realizzazione di sculture e giochi con materiali di recupero;

Laboratorio 4, Alla scoperta del mondo dei lombrichi, guardandoli e nutrendoli;

Laboratorio 5, Visita in un frantoio, osservazione degli alberi, storia di ulivi, degustazione del

pane e olio.

Gli animali utilizzati per la didattica sono principalmente quelli della bassa corte; in azienda si parla

l’inglese, il francese e spagnolo; il costo a giornata per persona varia da 4 a 12 euro.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)

Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:

scuole: infanzia (30%), primaria (30%), scuola media inferiore (20%)

Famiglie (20%)

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre i 30.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori da 31 a 40

all’anno (singoli) e da 11 a 20 gruppi l’anno.

Di seguito alcune immagini della masseria.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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5. Masseria Chiomenti

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Masseria Didattica

“Chiomenti”

Marcella

Chiomenti

Strada Vecchia

Barletta, Contrada

S.Martino

Cerignola Foggia

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova nel territorio di Cerignola (provincia di Foggia) e conta una

superficie agricola totale di 3 ettari. L’indirizzo colturale è rappresentato solo da arboree permanenti

e nello specifico da olivi (bella di Cerignola), e non sono presenti ne superfici boschive ne bestiame.

Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta

da marzo a ottobre; non sono presenti certificazioni aziendali e le produzioni aziendali vengono sia

utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che vendute anche a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Chiomenti” non sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Flora e fauna selvatica;

L’agricoltura biologica;

Il riciclo dei materiali.

Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, invece:

Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.

Tra i percorsi di educazione alimentare, infine, sono presenti:

Lavorazione del latte e trasformati;

Raccolta della frutta e trasformati;

Raccolta e trasformazione erbe officinali;

Ciclo dei cereali;

Laboratorio del pane.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 110

I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: “ Dalla materia prima al prodotto finito” lavorare ad una filiera di prodotto:

dalla spiga al pane, dalla farina di grano arso alla pasta, la trasformazione delle olive da

mensa in salamoia e sotto sale, la trasformazione dei frutti e degli ortaggi in marmellate,

liquori e dolci tipici, la trasformazione delle erbe spontanee ed officinali in decotti ed

infusi a scopo curativo e disintossicante;

Laboratorio 2: Riciclaggio di materiali di recupero e naturali (carta e sapone);

Laboratorio 3: Cucina e degustazione di prodotti tipici;

Laboratorio 4: archeologia sperimentale e musiche tradizionali.

In azienda si parla l’inglese e il costo a giornata per persona parte da 6 euro.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)

Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:

scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore;

Famiglie;

Altro (gruppi organizzati, associazioni per disabili).

Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre i 30.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori da 21 a 30

all’anno (singoli) e da 41 a 50 gruppi l’anno.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4.4 CASI STUDIO IN ITALIA

Anche nel caso di Masserie didattiche nel territorio nazionale abbiamo seguito la struttura del

questionario, in modo da poter fare un’analisi omogenea. I soggetti interpellati sono di seguito

elencati: Azienda agricola “L’Oliveto”, Masseria “Cascina Barbassa”, Masseria “Staffoli Horses”.

Anche in questa sezione, come nelle precedenti, si seguirà la tripartizione utilizzata nel paragrafo

precedente in modo da poter ordinare e consultare il report sui questionari in maniera più veloce e

dinamica.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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1. Azienda agricola “L’oliveto”

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Azienda Agricola

L'Oliveto

Francesca

Salerno Località Macchia

Montecorvino

Rovella Salerno

Anagrafica della fattoria

La masseria in questione si trova nel territorio di Salerno e conta una superficie agricola totale di 30

ettari. L’indirizzo colturale è rappresentato solo da arboree permanenti e nello specifico da olivi

(varietà Rotondella), e non sono presenti ne superfici boschive ne bestiame.

Il numero del personale varia in base alle stagioni; l’attività è aperta tutto l’anno ed in inverno non

viene effettuata attività didattica; non sono presenti certificazioni aziendali e le produzioni aziendali

vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che vendute a terzi.

Attività della fattoria

Le attività della masseria didattica “L’oliveto” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Gli animali della fattoria;

Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni.

Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, invece:

I vecchi mestieri;

Costruiamo i giochi di una volta;

Ecomuseo e storia dell’agricoltura.

Tra i percorsi di educazione alimentare, infine, è presente:

Laboratorio del pane.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: Introduzione e illustrazione della filiera dell’olio: dalla pianta…al pane;

Laboratorio 2: Introduzione e illustrazione della filiera del vino: dal chicco…alla tavola;

Laboratorio 3: Illustrazione del mondo delle api: come si fa il miele;

Laboratorio 4: La ruota delle Stagioni e la stagionalità dei prodotti e dei lavori nei campi;

Laboratorio 5: Orto bimbo: facciamo insieme l’orto; animali della fattoria, giochi all’aria

aperta, degustazioni.

Gli animali presenti dedicati alla didattica sono: galline, pecore, oche e pavoni. In azienda non si

parla l’inglese e il costo a giornata per persona dipende dal laboratorio e dalla visita..

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)

Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:

scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore;

Famiglie;

Fasce d’età: tutte.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori all’anno che va

oltre le 50 unità.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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2. Fattoria “Staffoli Horses”

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Fattoria Staffoli

Horses

Stefania

Lucarino

Strada Provinciale

Montesangrina Km 1 Agnone Isernia

Anagrafica della fattoria

La masseria in questione si trova In località Agnone (provincia di Isernia) , Alto Molise, e conta una

superficie agricola totale di 435 ettari. L’indirizzo colturale non è specificato e non sono presenti

superfici boschive. Il bestiame è rappresentato da bovini, ovini, caprini e cavalli (razza americana) .

Il numero del personale varia in base alle stagioni; non sono presenti certificazioni aziendali e le

produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che

vendute a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Staffoli Horses” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Gli animali della fattoria;

Suoni e odori della campagna.

Non sono indicati percorsi del il territorio e la civiltà rurale e quelli alimentari tra le proposte del

questionario.

I laboratori che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: L’affascinante mondo dei cavalli: il percorso vuole mostrare come vivono i

cavalli attraverso una visita guidata alle scuderie e a tutte le strutture dedicate al loro

allevamento. Dopo la visita alle fattrici e ai puledri si passa al primo approccio con i

cavalli, imparando a non averne paura accarezzandoli e prendendo parte ai loro gesti

quotidiani

Laboratorio 2: Illustrazione del tipo di alimentazione di cui necessitano, come e perché

vengono bardati e ferrati i cavalli, come riconoscerne la razza in base al colore del manto;

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Laboratorio 3: Il battesimo della sella: immancabile ed entusiasmante il momento del

“tutti in sella”

Laboratorio 4: Colorando con la natura: entrando nel bosco i bambini raccoglieranno fiori,

foglie e cortecce e scoprendone le caratteristiche li utilizzeranno come matite colorate

nelle loro esperienze pittoriche.

Gli animali presenti dedicati alla didattica sono quindi esclusivamente i cavalli. In azienda si parla

l’inglese e il costo a giornata per persona dipende dal laboratorio e dalla visita.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

L’azienda in questione, offre servizio ristorazione e prevede un numero di coperti pari a 100. la

cucina è quella tipica del territorio e il numero di coperti è oltre i 50 sia per i singoli che per i gruppi.

Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:

scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore e scuola media superiore

Famiglie;

Fasce d’età: tutte.

L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da i 41 ai 50 pernottamenti l’anno) e presenta un

numero di visitatori all’anno che va oltre le 50 unità.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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3. Fattoria “Cascina Barbassa”

Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia

Cascina Barbassa

Agriturismo

Giraldo

Marco Via 4 Novembre, 2 Tavagnasco Torino

Anagrafica della Masseria

La masseria in questione si trova In località Tavagnasco (provincia di Torino). L’indirizzo colturale

presente è la vite, mentre tra i seminativi sono specificate le ortive e non sono presenti superfici

boschive. Il bestiame è rappresentato principalmente da struzzi.

Il numero del personale varia in base alle stagioni; non sono presenti certificazioni aziendali e le

produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che

vendute a terzi.

Attività della Masseria

Le attività della masseria didattica “Cascina Barbassa” sono realizzate in fabbricati storici.

Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:

Gli animali della fattoria

Suoni e odori della campagna

Tra i percorsi del il territorio e la civiltà rurale vi è:

I vecchi mestieri.

Tra i percorsi di educazione alimentare invece:

Il laboratorio del pane.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I laboratori che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:

Laboratorio 1: Dal seme al frutto; Da marzo ad ottobre da 4 a 11 anni.

Laboratorio 2: Raccolta erbe officinali – ortaggi Da aprile a luglio da 0 a 99 anni; La

vendemmia Settembre – ottobre da 0 a 99 anni.

Laboratorio 3: Le castagne (raccolta e cottura) Ottobre - novembre da 0 a 99 anni; Passeggiata

nei boschi Da marzo a settembre da 3 a 11 anni.

Laboratorio 4: Lo struzzo: l'uccello più grande del mondo Tutto l'anno da 0 a 99 anni;

Laboratorio 5: Laboratorio della pizza del contadino (solo con verdure di stagione)Tutto

l'anno da 6 a 14 anni.

Laboratorio 6: Laboratorio della salsa di pomodoro Da luglio a settembre da 6 a 11 anni

Gli animali presenti dedicati alla didattica sono quindi esclusivamente gli stuzzi; In azienda si parla

l’inglese e il costo a giornata per persona dipende: in settimana con pranzo 12€, senza pranzo 8€;

durante il fine settimana prezzi variabili a seconda del pranzo scelto.

Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento

L’azienda in questione, offre servizio ristorazione e prevede un numero di coperti pari a 60. La

cucina è quella tipica del territorio piemontese e il numero di coperti va oltre i 50 sia per i singoli che

per i gruppi.

Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:

scuole: infanzia e scuola primaria;

Famiglie.

Fasce d’età: tutte.

L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori all’anno che va

oltre le 50 unità.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4.5 CASI STUDIO EUROPEI

Per le aziende europee (dette anche City farms o 4 h) l’analisi si concentra principalmente sulle

attività e i percorsi per la didattica. Come visto nei capitoli precedenti la storia delle masserie

didattiche muove da paesi come la Svezia e Norvegia e successivamente si sviluppa in Germania e

Paesi Bassi. Riteniamo opportuno inserire alcune di esse per avere un quadro completo. Di seguito

proponiamo i principali percorsi didattici di cinque diverse masserie facenti parte di 5 diversi paesi

europei: Portogallo, Svezia, Norvegia, Germania e Paesi Bassi.

Denominazione Titolare Indirizzo Località Paese

Quinta Pedagógica

dos Olivais

Sandra

Moutinho

Rua Cidade de

Lobito 1800-088 Lisbon Portogallo

Bund der

Jugendfarmen und

Aktivspielplätze

e.V.

Hans-Jörg

Lange and

Christian

Dettweiler

Balingerstrasse 15 70567 Stuttgart Germania

Vereniging

Samenwerkende

Kinderboerderijen

Nederland

(vSKBN)

Non Specificato Postbus 77 4190 CB

Geldermalsen Paesi Bassi

4H-gård Norge Marta Valdes 4H Norge, Boks

113 2026 Skjetten Norvegia

Riksförbundet

Sveriges 4H

Veronica

Gisslar Postbox 2012

64102

Katrineholm Svezia

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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1. Quinta Pedagógica dos Olivais

Tra le attività della Masseria “Quinta Pedagogica dos Olivais” portoghese si segnalano i seguenti

laboratori:

Laboratorio aromi e sapori

Coltivazione biologica

Compostaggio

Lavorazione della lana

Farmacia rurale

La realizzazione del pane

Veterinaria per un’ora

Caccia agli insetti

Conoscere le piante

Lavorare con la ceramica

2. Bund der Jugendfarmen und Aktivspielplätze e.V.

Tra le attività della Masseria “Bund der Jugendfarmen und Aktivspielplätze e.V. ” tedesca si

segnalano i seguenti laboratori:

Ristrutturazione dei paesaggi grazie alle aziende agricole e i giovani. Percorso di conoscenza

Attività ludiche

Importanti siti di apprendimento e orienteering

3. Vereniging Samenwerkende Kinderboerderijen

Tra le attività della Masseria “Vereniging Samenwerkende Kinderboerderije” olandese si segnalano i

seguenti laboratori:

Terapia con gli animali (Pet therapy)

Raccolta e vendita di fragole

Esperimenti scientifici in laboratorio

Costruzione capanne

Zoo e animali

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 120

Letture e conoscenza per bambini

Passeggiate con asini

Visite in pensioni e centri di cura con animali

4. 4H-gård

Tra le attività della Masseria “4H-gård” norvegese si segnalano i seguenti laboratori:

Escursioni programmate

Conoscere le piante e gli animali

Attività ludiche: gioco e pallavolo

Fotografia e teatro in campagna

5. Riksförbundet Sveriges 4H

Tra le attività della Masseria “Riksförbundet Sveriges 4H” svedese si segnalano i seguenti laboratori:

Conoscere ed attivare una dieta varia

Divertimenti con il buon cibo e attività fisiche

Conoscere i prodotti della fattoria svedese.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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4.6 MODELLI REPLICABILI

Al termine di questo Excursus sulle fattorie didattiche in cui sono stati analizzati dei casi studio delle

masserie didattiche del GAL Murgia Più, della Regione Puglia, dell’Italia e dell’Europa, possiamo

fare alcune riflessioni.

Le masserie didattiche rappresentano delle realtà bellissime per il territorio perché quotidianamente

permettono alle giovani generazioni ma anche alle meno giovani di accostarsi all’agricoltura ed

all’ambiente riqualificando sensibilmente delle aree ormai quasi dimenticate.

I bambini possono imparare la scienza, la storia, la geografia vivendole e questo permette di

memorizzare concretamente delle realtà quotidiane che prima studiavano solo sui libri, ma, vedere

come si fa il formaggio o la vendemmia o l’olio permette di imprimere un ricordo indelebile.

Le masserie del GAL Murgia Più hanno avviato dei percorsi complessi e completi che abbracciano

più tematiche, dal rispetto del bosco, alla trasformazione dei prodotti delle filiere più importanti, al

rispetto degli animali ed anche la sensibilizzazione alle energie alternative.

Sembra un quadro perfetto ma possiamo ancora migliorare partendo dai casi studio analizzati.

Fattoria Ferri: spesso si parla di cambiamenti climatici ed adeguamento dell’ambiente circostante

agli stessi, i bambini potrebbero essere molto stimolati da questo tipo di percorso e imparare sin da

piccoli a rispettare l’ambiente ed a conoscere le conseguenze di uno stile di vita poco compatibile. È

importante, inoltre, far crescere la sensibilità sul tema della siccità e del razionale uso dell’acqua,

attraverso percorsi sul ciclo di vita dell’acqua e sulle possibili conseguenze dovute allo spreco della

risorsa idrica.

Fattoria Atipica: Il tema ambientale deve divenire un percorso quasi obbligatorio. La fattoria Atipica

propone un percorso utile sul riciclo dei materiali che da un lato promuove la riduzione

dell’inquinamento e dall’altra favorisce la fantasia dei più piccoli su come riutilizzare un prodotto

(ciò che prima era un barattolo può divenire un vaso per i fiori o un contenitore per le matite).

Quinta Pegagόgica dos Olivos: il territorio della Murgia è caratterizzato dalla presenza della “Gentile

di Puglia”, una razza ovina autoctona che produce attualmente latte e carne, ma un tempo era

utilizzata per la lana da cui si ottenevano dei maglioni molto caldi che permettevano ai pastori del

luogo di proteggersi dal freddo avvolte molto rigido. Oggi le bambine non sanno più lavorare “ai

ferri” e questo lavoro si sta andando via via perdendosi. Le fattorie che possiedono ovini potrebbero

inserire il percorso di trasformazione della lana. Altro percorso interessante che applica questa

fattoria è la “Farmacia rurale” che permette di far conoscere quali sono i rimedi naturali per curare

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 122

delle lievi malattie o come prevenirle e come cercare o produrre le erbe naturali che possiedono

proprietà curative.

Oggi giorno molte città hanno attivato la raccolta differenziata dividendo l’ “umido” dall’

“indifferenziato”, questo processo permette di ottenere il compost, un ammendante organico

utilissimo per ripristinare le caratteristiche fisiche del suolo. Far conoscere ai bambini come avviene

questo processo e perché è utile sensibilizzerà i bambini all’adozione della raccolta differenziata

anche fuori casa.

4H-gårol: la campagna non è solo un luogo in cui si produce o si può ammirare l’ambiente

circostante, ma è un luogo che può stimolare la creatività, la realizzazione di corsi di fotografia e di

teatro potrebbe far crescere la creatività dei bambini.

Infine, una raccomandazione che riteniamo molto utile. Un detto diceva “L’unione fa la forza”, le

fattorie didattiche possono crescere ancora di più seguendo il modello dell’Emilia Romagna che ha

creato un’unica rete delle fattorie didattiche con costo unico e differenziando l’offerta.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 123

5 INDICAZIONI TECNICO PRATICHE PER GLI OPERATORI

ECONOMICI.

La nascita, lo sviluppo e la qualificazione del fenomeno delle fattorie didattiche sono eventi di un

processo del tutto inedito, affermatosi in un tempo relativamente breve e con una velocità riscontrata

in pochi precedenti, almeno per quanto riguarda il mondo agricolo.

La ricerca di forme nuove di dialogo tra città e campagna, il bisogno di “rielaborare” le ragioni di

fondo del contatto fra uomo e ambiente, la tendenza ad approfondire tutto quanto attiene alla filiera

alimentare, sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto aziende agricole, istituzioni

provinciali, scuole, enti locali ad individuare spazi e tempi appropriati per realizzare e rendere

produttivo tale “incontro”. Anche la formazione, all’interno dei contesti provinciali, ha giocato un

ruolo importante, perché ha consentito alle aziende interessate di appropriarsi di contenuti e metodi,

mirati alla definizione di progetti da offrire alle scuole e, nello stesso tempo, di incontrarsi e

dialogare tra loro, fino a configurare la nascita di associazioni autonome di fattorie didattiche e di reti

promozionali e “di progetto” tra gruppi di esse.

L’azienda diventa fattoria didattica

Scuola in fattoria significa offrire a bambini e ragazzi l’opportunità di vedere dal vivo, anziché solo

in televisione o su cd rom, le piccole, grandi meraviglie della natura e dell’agricoltura. Oltre alla

mancanza di un’esperienza visiva, di un contatto emozionale, sono allarmanti l’assenza di cultura

rurale e la profondità della frattura culturale ed emotiva tra la società industriale metropolitana, o

comunque cittadina, e la realtà rurale .

Le aziende agricole, o meglio, le “fattorie” (in Puglia Masserie) sono le uniche strutture che possono

fare qualcosa per invertire questa tendenza, perché sono i centri della cultura reale legata alla terra,

alle stagioni, ai cicli evolutivi. Sono cioè le sole a conservare ancora il patrimonio tradizionale e a

poterlo trasmettere ad altre persone, anche e soprattutto giovani (il discorso vale per tutte le età

minorili). Potremo così avere generazioni di ragazzi in grado di conoscere il territorio in cui vivono e

di amarlo profondamente, al punto da desiderare di mantenerne per sempre vive le tradizioni e di

conservarne i luoghi, difendendoli da ogni elemento estraneo sgradevole.

Per divenire fattoria didattica un’azienda agricola non deve concettualmente fare molto di diverso da

quello che già fa. Basta che continui a svolgere le proprie normali attività: concimare, seminare,

sarchiare, irrigare, mietere o raccogliere o vendemmiare, e ancora mungere, caseificare, macinare,

panificare, svinare, ecc.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 124

Gli usi e costumi di fattoria insegnano una storia diversa e parallela a quella ufficiale, una storia che

sconfina nella sociologia, nella geografia, nelle scienze, trasformando una semplice fattoria in un

libro completo. Dunque, la materia prima certo non manca, ma come riuscire a far comprendere,

passo per passo, le azioni sequenziali che scandiscono la semina dell’orto o l’allevamento del baco da

seta, l’alternarsi delle stagioni o l’eterno scorrere degli organismi viventi dalla nascita alla morte?

Come fare, cioè, a trasmettere piacevolmente le nozioni che si riferiscono a una data operazione e

come, e fino a che punto, spaziare al di là dell’argomento in oggetto, partendo dalla vita dell’ape

operaia e finendo imprevedibilmente a parlare di lombrichi, tutto questo senza trascurare l’esigenza

ludica dei piccoli e le necessarie precauzioni di sicurezza che ne garantiscano l’incolumità?

L’organizzazione

Per ottenere risultati concreti e non improvvisati, la regola principale consiste nella buona

organizzazione. E importante diventa anche far comprendere le informazioni in maniera corretta e

divertente, cosa che richiede un’apposita metodologia e presuppone indubbiamente la capacità di

spiegare, di rivolgersi al variegato pubblico di ascoltatori con un linguaggio semplice e comprensibile

ma corretto, di non perdere il filo del discorso pur fra mille domande, di spaziare con facilità da un

argomento a un altro, da una curiosità all’altra, di ripetere infinite volte un concetto con parole

diverse e con esempi appropriati, cioè – in ultima analisi – di trasmettere nozioni ed emozioni.

La comunicazione è un elemento fondamentale per esporre ciò che vogliamo trasmettere, ed

implicando sempre un emittente ed un destinatario ed un codice comune per trasmettere i messaggi

con una retroazione feed-back, permette all’altro di fare domande, di sistemare i nuovi dati che sta

acquisendo accanto a quelli che già facevano parte del suo bagaglio per permettergli una

comprensione arricchente .

Va da sé che, quanto maggiore sarà il coinvolgimento dei piccoli partecipanti, tanto più semplice sarà

la trasmissione di cui sopra. È evidente che la possibilità di partecipare attivamente (costruendo,

rintracciando o manipolando qualcosa, ecc.) imprime indelebilmente nella memoria le sensazioni

vissute nel momento didattico. In tal caso, i bambini certo non si annoiano, sfoderando anzi un livello

d’attenzione insospettabilmente elevato e prolungato, segno che le tematiche e le modalità di

“lezione” – che tale non deve essere, ma piuttosto deve assomigliare a un “incontro” - sono assai

gradite ed è duraturo il ricordo nel tempo. Il livello di approfondimento dell’incontro sarà diverso a

seconda dell’età dei giovani che l’azienda ha in visita: dalle nozioni base per i piccoli del primo ciclo

delle scuole elementari (o addirittura dell’ultimo anno della scuola materna) sino

all’approfondimento di specifici aspetti per gli studenti delle scuole superiori. Sempre e comunque è

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 125

indispensabile predisporre il materiale didattico (schede, test, fascicoli, brevi testi, ecc.) relativo a

ciascun tipo di incontro, in cui vengano riepilogate e catalogate le nozioni fornite, inquadrate nel

giusto contesto, vale a dire adattate di volta in volta all’età dei partecipanti e agli obiettivi prefissati.

Senza trascurare la possibilità di offrire materiale cartaceo utile a una verifica a distanza di tempo,

indispensabile nel caso siano previsti più incontri nell’arco della stagione sul medesimo argomento.

La scelta degli argomenti

Sulla base della tipologia aziendale e colturale è possibile impostare il percorso didattico che più si

confà al caso. Diverse saranno le opportunità disponibili per un’azienda ortofrutticola rispetto a un

allevamento, che a sua volta differenzierà la propria offerta a seconda delle specie allevate.

Differente il caso dell’azienda che disponga di un laboratorio di trasformazione, di un mulino, di un

caseificio, di una cantina, ecc. E ancora, l’inserimento in un contesto ambientale rilevante permette

anche di proporre percorsi diversificati. Nulla vieta comunque di aggiungere man mano nuovi

percorsi, anche in relazione agli interessi dell’operatore agricolo. Per esempio, un’azienda che alleva

pecore, oltre a impostare un percorso incentrato sull’allevamento ovino (dalla nascita, passando per

l’ottenimento dei prodotti semplici – latte e lana – fino alla macellazione), può prevedere di attivare

nel tempo un percorso sulla caseificazione (trasformazione in yogurt, formaggi freschi e stagionati,

loro conservazione) e un altro sul rapporto con l’ambiente collinare circostante (al pascolo: la scelta

delle erbe come alimento, le deiezioni come fertilizzante, il comportamento gregario, il cane da

pastore, ecc.). Una volta individuati i percorsi proponibili, si dovrà elaborare lo svolgimento pratico

dei singoli incontri, impostati in maniera da sollecitare i cinque sensi dei partecipanti. L’udito sarà

impegnato nell’ascoltare le parole dell’operatore, la vista, l’olfatto e il tatto verranno stimolati al

cospetto del soggetto dell’incontro (senza stancarsi di stimolare la platea, sottolineando la presenza di

effluvi particolari e invitando a toccare), mentre il gusto entrerà in causa al momento dell’assaggio di

un qualche prodotto inerente. È preferibile inserire sempre una o più attività pratiche (laboratori in

esterni o interni) presentate sotto forma di gioco: per esempio fare il pane partendo dai chicchi di

grano oppure mescolare in un mini-paiolo il latte appena munto. Si sottolinea che, qualunque sia il

percorso prescelto, le attività proposte dovranno essere commisurate all’età dei partecipanti, nonché

svolte in assoluta sicurezza. È altresì necessario concordare preventivamente con gli insegnanti ed

eventualmente i genitori il tipo di attività previste all’interno del percorso prescelto, sia per

inquadrare il percorso didattico e i conseguenti obiettivi all’interno del programma scolastico sia per

informare sul tipo di azione cui i partecipanti andranno incontro.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Ugualmente, oltre alle emozioni trasmesse, è necessario che di ciascun incontro rimanga un ricordo

tangibile sotto forma di materiale didattico distribuito in azienda, che possa inoltre avvicinare e

coinvolgere anche i genitori, per estendere il passaggio di “nozioni ed emozioni” attraverso il tessuto

sociale familiare.

Ancor più gradito, emozionante e coinvolgente è il materiale biologico ricavato da ogni incontro:

erbe e frutti (coltivati o spontanei), materiali della campagna (sassi, pigne, gusci d’uova selvatiche,

foglie, ecc.), prodotti ottenuti dai bambini (la “propria” pagnotta, il “proprio” vasetto di yogurt, il

“proprio” cesto in vimini, ecc.) e quant’altro sia disponibile senza invitare a spogliare

indiscriminatamente la natura.

Stimolare la curiosità

Nel modello comunicativo adulto-bambino, il messaggio, o meglio i “contenuti”, hanno sempre

rivestito un ruolo primario. Indubbiamente quando si parla ai ragazzi è necessario disporre di buoni

argomenti (cosa dire) ma è altrettanto importante trasmetterli in modo adeguato (come dirlo) per

stimolare la loro curiosità e per mantenere viva l’attenzione con l’obiettivo di farsi capire.

Nell’insegnamento scolastico, ma anche in altri ambiti educativi (non ultimo quello aziendale-

imprenditoriale), si dà molto risalto alle parole, finendo con il soffocare gli strumenti tradizionali

della comunicazione quotidiana, vale a dire la spontaneità, il modo di presentarsi e mettersi in gioco,

la carica emotiva, il senso dell’umorismo, la capacità innata di raccontare e di raccontarsi. Ecco

allora che, per quanto importanti siano gli argomenti trattati, se non sono esposti con il necessario

entusiasmo, con passione e dinamismo, la comunicazione rischia di essere poco efficace .

La didattica in fattoria, così come noi la intendiamo, ha per oggetto la capacità di entrare in sintonia

con i ragazzi e di accompagnarli in un percorso che stimoli il loro interesse e la loro curiosità per

guardare, osservare e capire l’uomo e la natura. Il suo compito non è quello di fornire informazioni

(che possono essere attinte in ambito scolastico) ma quello di attivare l’ascolto, l’osservazione e la

manualità per stimolare la riflessione.

La fattoria non è solo il luogo delle cose da mostrare ai bambini, ma anche il luogo della narrazione,

delle idee, delle domande e delle risposte, delle attività espressive e di laboratorio. Ecco allora la

necessità di considerare i percorsi didattici come momenti di animazione nei quali l’educatore può

mettere in campo le proprie competenze per coinvolgere i ragazzi e per attivare attenzione e

interesse. Ma che cosa interessa veramente ai bambini? Ascoltare storie, ad esempio, aneddoti,

esperienze di vita vissuta, ma anche giocare, esplorare, disegnare, realizzare piccoli lavori manuali e,

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perché no, fare merenda. In questo modo essi mettono in campo tutte le loro emozioni perché

ascoltano, osservano, toccano e gustano ciò che nasce dalla terra e che dall’uomo viene trasformato.

Tali emozioni sono in grado di stimolare e nutrire doti quali la curiosità, la flessibilità di pensiero e la

riflessione, qualità indispensabili tanto al futuro scienziato, al tecnico e all’artista quanto

all’impiegato, all’operaio e all’uomo comune.

Progettare il percorso

Valutare le risorse umane e culturali

Chiaramente non esiste un unico approccio, un modo univoco e più corretto di progettare un percorso

didattico ma sicuramente occorre innanzitutto conoscere la persona o le persone che, in qualche

modo, di questo percorso didattico vivranno e “semplicemente” tradurre, creare un’interfaccia tra il

loro patrimonio culturale ed i fruitori del percorso stesso. La creazione di questa interfaccia parte

sicuramente da una valutazione approfondita delle risorse umane presenti in azienda.

Quindi i primi aspetti da verificare sono i seguenti:

su quante persone posso contare per gestire il percorso didattico?

quale flusso di persone riesco a gestire lungo il percorso?

dispongo di un’area “polmone” dove l’utenza possa attendere il proprio turno visita?

esiste una piantina dell’azienda con evidenziati percorsi che l’utenza può gestirsi in

autonomia?

In seconda battuta bisognerà chiedersi:

qual è il valore didattico-educativo del percorso?

qual è il materiale didattico di supporto necessario?

ho predisposto materiali diversi per utenze diverse?

come deve essere ripartito il tempo della visita tra esterno e aula didattica?

ho un’aula didattica?

Il percorso didattico

Dal punto di vista pratico si tratta di allestire un percorso espositivo che sia in grado di legare le

informazioni, i concetti che si vogliono trasferire all’utente con le emozioni che l’utente può provare

all’interno dello stesso. Semplificando il concetto, è un po’ come tornare bambini quando i genitori

per la prima volta ci dicevano: «...attento che scotta, ....attento che scotta» e non capivamo cosa

intendevano fino a quando non ci scottavamo. A quel punto una forte emozione, in quel caso il

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dolore, aveva funzionato come traduttore di un concetto che non capivamo ma che poi avremmo

ricordato per tutta la vita. Senza voler “scottare” nessuno, il senso è quello di permettere alle persone

di riappropriarsi dei propri sensi che molte volte, per comodità, vengono un po’ bistrattati a scapito

della vista. Un percorso didattico per essere definito tale dovrà quindi possedere le seguenti

caratteristiche:

avere un contenuto facilmente comunicabile;

avere effettivamente un valore didattico (accrescere conoscenze sia nozionistiche che

comportamentali);

essere supportato da materiale informativo, divulgativo (opuscoli, poster, video, ecc.) e

“organico” (terrario, foglie, funghi, ecc.) al fine di rendere possibile la preparazione

della visita preventivamente in classe e di dare poi la possibilità di continuare la lezione

pratica al ritorno in classe dopo l’esperienza aziendale;

il materiale cartaceo deve fornire informazioni con due livelli di approfondimento (uno

per l’insegnante, l’altro per l’alunno);

contestualizzare il percorso didattico rispetto alla storia, alle tradizioni, all’area

geografica;

essere stimolante, divertente, pratico; deve mettere il bambino al centro dell’incontro

trasformandolo in piccolo agricoltore, apicoltore, silvicoltore, ecc.; deve “immergerlo”

nel contesto.

L’approccio pedagogico

I percorsi didattici sono quindi veri e propri “laboratori dell’emozione”, perché l’emozione genera

quella curiosità intellettuale, quel piacere del conoscere che porta all’apprendimento “profondo”.

Attraverso una pedagogia del fare e quindi con una funzione educativa non scolastica, informale ma

intenzionale, i percorsi che ciascuna fattoria didattica propone possono integrare i progetti

interdisciplinari condotti in ambito scolastico, consentendo il superamento della pura

concettualizzazione nell’educazione alimentare per arrivare alla “comprensione” (cum-prendo) cioè

al concetto di conoscenza diretta, di esperienza manuale, di qualcosa che si è fatto, sia sul piano

concettuale-immaginativo che su quello materiale: non si mangiano nutrienti ma alimenti.

La fattoria didattica, quindi, come luogo di apprendimento per portare i ragazzi alla scoperta del

territorio, dell’ambiente rurale con le sue tradizioni, a diretto contatto con i luoghi produttivi

dell’agroalimentare e come luogo di incontro tra generazioni per un reciproco scambio di

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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conoscenze. Le fattorie fungono così da collegamento tra la storia dell’uomo e la storia della terra, un

luogo quindi dove tradizione, natura e cultura si intrecciano e si fondono tra loro; una cultura fatta

non solo di grandi storie ma soprattutto di storie di tutti i giorni. Questo approccio permette di

collegare l’offerta didattica delle fattorie al territorio che le ospita e quindi di poter attingere, per il

loro sviluppo, a quel bacino quasi inesauribile, se interpretato correttamente, di “materia prima” che è

la storia degli uomini e del territorio. La fattoria didattica è uno splendido strumento a disposizione di

insegnanti ed educatori che vogliono integrare il proprio programma scolastico con esperienze che,

agendo sull’affettività che motiva l’apprendimento, vadano a incidere sul processo cognitivo del

bambino e dell’adolescente.

Alla base dell’attività in fattoria ci sono dei principi pedagogici fondamentali :

- pedagogia attiva: “imparare facendo”:

la fattoria propone laboratori per permettere attività pratiche o esperienze dirette; saper fare:

manipolare, seminare, raccogliere, trasformare, costruire, mangiare cibi biologici;

- il contatto con i viventi:

occasioni di contatto con animali e piante nel loro ambiente naturale;

- luogo di vita, di incontro, di formazione e di emozione:

l’incontro tra agricoltori e ragazzi si pone l’obiettivo di arricchire, lasciare un ricordo, un’emozione,

una conoscenza, indurre un cambiamento reciproco.

Tutte le esperienze formative che vengono messe in atto nelle fattorie devono assicurare lo sviluppo

di determinati fondamenti educativi corrispondenti a tre diverse forme di “sapere” :

Sapere

• imparare a conoscere la fattoria e il contesto naturale e culturale nella quale è inserita;

• comprendere il significato, la fatica, l’abilità nel lavoro agricolo;

• acquisire la consapevolezza che l’uomo è parte integrante dell’ambiente; da cui dipende e

su cui influisce (sviluppo sostenibile);

• acquisire conoscenze sui sistemi di coltivazione e di allevamento con particolare

riferimento all’agricoltura ecocompatibile;

• comprendere i cicli della natura e le relazioni tra le varie componenti ambientali.

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Pag. 130

Saper essere

• acquisire dei comportamenti di rispetto di tutti gli organismi e delle componenti

ambientali;

• apprezzare gli ambienti naturali ed essere convinti della loro importanza;

• acquisire una coscienza ecologica;

• ascoltare, condividere, modificare le proprie azioni;

• sentirsi attori responsabili della gestione dell’ambiente e della propria salute;

• apprezzare la durezza e la soddisfazione del lavoro quotidiano.

Saper fare

• imparare facendo (fare il pane, il formaggio, attività nell’orto, raccolta di frutta,

trasformazione dei prodotti, nutrimento degli animali,…)

• imparare a lavorare con altre persone (conosciute, non conosciute, diverse);

• esprimere la propria creatività;

• esprimersi, comunicare;

• ritrovare l’uso dei sensi;

• agire come attore responsabile della gestione dell’ambiente;

• imparare a realizzare progetti;

• imparare a prendere democraticamente delle decisioni;

• imparare ad esercitare il proprio spirito critico.

Le proposte didattiche vanno predisposte in modo equilibrato e continuativo all’interno della

giornata. Importante, in questo ambito, è la precisazione dei tempi indicativi per ogni esperienza in

modo che non ci siano tempi non organizzati e, nel caso siano previsti dei momenti di gioco, questi

non vanno prolungati oltremisura. Le attività saranno sia pratiche che visive e di approfondimento

per cui bisogna prevedere spazi per ognuno di questi momenti (spazi con tavoli e panche, sale con

video, ecc…).

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 131

I docenti sono, inoltre, molto interessati alla presenza di personale adeguato al numero degli alunni:

infatti la composizione numerica delle classi è molto variabile. Se si accolgono più scuole

contemporaneamente, perché formate da pochi alunni, è importante tener presente che per motivi di

sicurezza ci dovranno anche essere spazi separati o attività a cui i gruppi-classe partecipino

singolarmente. Questo permetterà di accogliere le singole classi richieste dei docenti dei diversi

plessi, che pur partecipando ad attività comuni, abbiano spesso esigenze di approfondimento

particolareggiate. Un problema che può presentarsi è una giornata di maltempo. In questo caso, se

non è possibile rimandare la visita per motivi organizzativi della scuola o della fattoria, sarà

necessario che vi siano attività alternative da svolgersi preferibilmente all’interno, come visite alle

stalle, video, o momenti attivi su attività di tipo grafico-pittorico (pittura dal vivo o sulla base di un

ricordo), o manipolativo (fogli, legno, creta, usati per quadri plastici, fantastici o realistici). In questi

casi la presenza di ampi spazi coperti a disposizione diventa indispensabile, come anche se si hanno

gruppi numerosi. Solo se ci sono gli spazi necessari l’esperienza potrà essere positiva, altrimenti il

caos e l’insoddisfazione prenderanno il sopravvento.

I contenuti: I contenuti proposti nelle visite verranno sviluppati in rapporto all’età degli alunni.

Importante sottolineare che spesso gli insegnanti abbinano queste uscite a poche materie dell’area

scientifica, ma in realtà queste visite possono coinvolgere più discipline scolastiche, e a questo

proposito verrà di seguito fornita una tabella esemplificativa dei collegamenti tra competenze

disciplinari e attività da svolgere in fattoria. Questa potrebbe anche servire da spunto per la creazione

del depliant illustrativo da distribuire agli istituti scolastici.

Alcune idee da sviluppare: La lezione che si svolge in fattoria è impostata diversamente da quella che

si attua nella classe scolastica: deve infatti predisporre esperienze emotivamente cariche e che

permettano l’uso dei cinque sensi, favorire l’esplorazione e la ricerca autonoma per integrare le

competenze acquisite in classe con quelle vissute in azienda, impegnare i ragazzi in esperienze attive

e manuali (seminare, piantare, assaggiare, ecc..) e programmare attività di laboratorio (teatro o

burattini, giochi in tema, costruire spaventapasseri, cucinare pane, marmellate, ecc..).

La difficoltà ed il livello di approfondimento del percorso dipendono dal tipo di argomento trattato e

dall’età dei ragazzi in visita, nonché dalla preventiva preparazione in classe della materia.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 132

L’interdisciplinarietà, l’integrazione delle competenze, il superamento delle dicotomie

corpo/intelletto, emozioni/ragione, percezioni/cognizioni1, sono le basi sulle quali costruire una

pedagogia in fattoria fondata innanzitutto sull’educazione ambientale ed alimentare, ma anche sulle

altre tematiche (educazione alla cooperazione e allo sviluppo, educazione ai diritti umani e alla pace,

educazione all’integrazione fra diversi, ecc..)2.

I percorsi più semplici consistono nella riscoperta della campagna e del territorio tutt’intorno per

conoscere, in “presa diretta”, le piante, gli animali e gli spazi rurali, in modo da comprendere i legami

che uniscono l’ambiente ai comportamenti e alle azioni quotidiane. Questo processo di conoscenza

può essere proposto anche sotto forma di gioco, per esempio con una caccia al tesoro all’aperto. Per i

prodotti agroalimentari è importante sottolineare il legame con la stagionalità (perché dire no alle

fragole per Natale o alla spremuta d’arancia in luglio, per esempio) e con il valore nutrizionale e

salutistico del loro corretto impiego nella dieta giornaliera (sì a tanta frutta, meglio se a colazione e a

merenda). Inoltre via libera alle sperimentazioni con le piante officinali (dal riconoscimento in campo

alla trasformazione in prodotti) e con i prodotti di fattoria (come fare marmellate, yogurt, formaggio,

pane, biscotti, pizza, ecc.). Anche i fiori di campo offrono numerose idee e si prestano a interessanti

manipolazioni, a cominciare dall’essiccazione per creare erbari, quadretti, decorazioni, composizioni,

potpourrì, cuscini profumati, ecc.

Per i percorsi avanzati, oltre a sviluppare gli argomenti sopra esposti in modo più completo ed

articolato, si possono affrontare i temi della biodiversità, dell’agricoltura biologica, delle fonti di

energia, del riciclaggio di materiali naturali e non, del consumo critico e del riconoscimento dei

prodotti promotori di salute, ecc., l’osservazione del cielo, delle stelle e dei pianeti, le lavorazioni

artigianali (legno, rame, pietra, vimini, creta, ceramica, argilla, ecc.) finalizzate alla costruzione di

oggetti d’uso quotidiano o di giocattoli, la bachicoltura, l’orienteering, la scoperta delle differenze tra

gli ecosistemi (naturale, rurale e antropizzato) e così via.

1 Bellei G., Tagliaferri E., Fornaciari D., Per la scuola si aprono nuovi orizzonti, in “Agricoltura” mensile dell’Ass.

Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Regione Emilia-Romagna, Promos Italia Editore, Brescia, n. 4 - aprile

2001, p. 32; 2 Circolare Ministeriale 2 agosto 1991, n. 240, Progetto Ragazzi 2000, primi orientamenti;

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6 GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO NELLA PROGRAMMAZIONE

2014-2020 DEI FONDI STRUTTURALI ED EUROPEI

La programmazione europea è settennale e prevede lo stanziamento di risorse comunitarie per

l'implementazione delle politiche europee.

I programmi comunitari rappresentano lo strumento attraverso il quale l'Unione europea implementa

le proprie politiche con una modalità fortemente innovativa: vengono infatti stabilite delle priorità

programmatiche e finanziate delle proposte progettuali che provengono dal basso (istituzioni, enti,

associazioni, etc.), che siano compatibili ed in linea con tali priorità. In questo modo vengono erogati

i fondi gestiti direttamente dall'Ue (i cosiddetti "fondi a gestione diretta").

Per superare l’attuale crisi economica e rilanciare l’economia degli stati membri, nel 2012, l’Unione

Europea ha lanciato la strategia “Europa 2020” che si basa su tre priorità fondamentali:

- crescita intelligente: per lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e

l’innovazione;

- crescita sostenibile: per promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle

risorse, più verde e competitiva;

- crescita inclusiva: per la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione

che favorisca la coesione sociale e territoriale.

La strategia comporta anche sette iniziative prioritarie (dette anche iniziative faro) che tracciano un

quadro entro il quale l'UE e i governi nazionali e locali sostengono reciprocamente i loro sforzi per

realizzare le priorità di Europa 2020, in relazione alla crescita intelligente, sostenibile e solidale:

- innovazione;

- economia digitale;

- occupazione;

- giovani;

- politica industriale;

- povertà;.

- uso efficiente delle risorse

La strategia Europa 2020 può avere successo solo con un'azione determinata e mirata a livello sia

europeo che nazionale.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 134

Per raggiungere gli obiettivi strategici di Europa 2020, l’Unione europea si avvale di diverse

tipologie di strumenti finanziari, gestiti attraverso un sistema di “responsabilità condivisa” tra la

Commissione europea e le autorità degli Stati Membri – gestione indiretta -, o a livello centrale da

parte della Commissione europea – gestione diretta.

I programmi a gestione indiretta comprendono i “Fondi strutturali e di investimento europei” .

Questi strumenti finanziari attuano la politica di coesione nota anche come la “politica regionale”

dell’Unione europea.

L’obiettivo principale di questi fondi è quello di ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali

tra le varie regioni europee. Le regioni più povere dell’Europa (regioni ex obiettivo 1) ricevono la

maggior parte dei finanziamenti, anche se tutte le regioni europee possono usufruire di finanziamenti

tramite i diversi meccanismi.

Le “Politiche regionali” sono finanziate da tre principali Fondi:

il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);

il Fondo sociale europeo (FES);

il Fondo di coesione (FS) (l’Italia non rientra tra i beneficiari di questo fondo).

Nei fondi indiretti il rapporto con il beneficiario finale pertanto non è diretto, ma mediato da autorità

nazionali, regionali o locali che hanno il compito di programmare gli interventi, emanare i bandi e

gestire le risorse comunitarie.

Per ogni Programma Operativo lo Stato Membro nomina:

un’Autorità di gestione (autorità pubblica o organismo pubblico-privato, nazionale,

regionale, locale designato dallo Stato membro a gestire il Programma Operativo”);

un’autorità di certificazione (un’autorità pubblica o un organismo pubblico-privato,

nazionale, regionale, locale designato dallo Stato membro a certificare le dichiarazioni di

spesa e le domande di pagamento prima del loro invio alla Commissione);

un’autorità di audit (autorità pubblica o un organismo pubblico-privato, nazionale,

regionale, locale funzionalmente indipendente dall’Autorità di Gestione e dall’Autorità di

Certificazione, designato dallo Stato membro per ciascun Programma e responsabile della

verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo).

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 135

I fondi a gestione diretta sono gestiti direttamente dalla diverse Direzioni generali della Commissione

europea (ricerca, istruzione, ambiente, trasporti, etc.) o da Agenzie da essa delegate e

comprendono:

o i finanziamenti diretti UE noti anche come “programmi tematici” o “programmi

comunitari”;

o gli strumenti finanziari per l’assistenza esterna.

Il contributo finanziario da parte dell’Unione europea viene in genere erogato con sovvenzioni o

versamenti di natura non commerciale, che devono essere integrati da risorse proprie dei beneficiari.

L’Unione europea, attraverso i diversi strumenti finanziari, promuove la cooperazione e la sinergia

sia all’interno che all’esterno dell’Europa, infatti spesso (ma non sempre) vengono costituiti dei

partenariati transnazionali.

Nei fondi diretti la Commissione europea trasferisce gli importi direttamente ai beneficiari del

progetto.

I fondi a Gestione indiretta

Per quanto riguarda il Fondo FESR e FSE, gli obiettivi "Convergenza" e "Competitività regionale ed

occupazione" della programmazione 2007-2013 sono sostituiti dall'obiettivo "Investimenti in favore

della crescita e dell'occupazione", che trova applicazione su tutto il territorio dell'Unione europea,

con un'articolazione delle risorse differenziata in relazione a tre differenti categorie di regioni:

o regioni meno sviluppate (con un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria), in

Italia rientrano le regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia ;

o regioni in transizione (con un PIL pro capite compreso tra il 75% ed il 90% della media

comunitaria), in Italia rientrano le regioni: Sardegna, Abruzzo e Molise;

o regioni più sviluppate (con un PIL pro capite superiore al 90% della media comunitaria).

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 136

Il FESR

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) si propone di rafforzare la coesione

economica, sociale e territoriale nell’Unione europea intervenendo sugli squilibri tra le

regioni.

Il FESR sostiene lo sviluppo regionale e locale per contribuire al conseguimento di tutti gli

obiettivi tematici attraverso la definizione di priorità dettagliate che pongano l’accento su:

ricerca, sviluppo e innovazione;

miglioramento dell’accesso e della qualità delle tecnologie dell’informazione

e della comunicazione;

cambiamento climatico e transizione verso un’economia a basse emissioni di

carbonio;

sostegno alle Piccole e Medie Imprese (PMI);

servizi di interesse economico generale;

infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia;

rafforzamento della capacità istituzionale e amministrazione pubblica

efficiente;

infrastrutture sanitarie, sociali e scolastiche e sviluppo urbano sostenibile.

Gli operatori di fattorie didattiche possono utilizzare questi fondi europei, in collaborazione

ad esempio con istituti di ricerca per sperimentare ed introdurre all’interno della propria

azienda innovazioni tecnologiche ed organizzative o sperimentare nuovi modelli di

apprendimento didattico per i più piccoli oppure attraverso le misure di sostegno alle PMI.

Il FSE

Il Fondo sociale europeo(FSE) rappresenta il principale strumento finanziario dell’Unione

europea per investire nelle risorse umane. Consente di accrescere le opportunità di

occupazione dei cittadini europei,

promuovere lo sviluppo dell’istruzione e migliorare la situazione dei soggetti più vulnerabili

al rischio di povertà.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Il regolamento prevede il raggiungimento di quattro obiettivi tematici dell’FSE all’interno

dell’Unione:

promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;

promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà;

investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente;

migliorare la capacità istituzionale e un’efficiente amministrazione pubblica.

L’innovazione sociale e le attività di cooperazione transnazionale vengono incoraggiate

attraverso un aumento del tasso di cofinanziamento per assi prioritari dedicati, attraverso

specifiche modalità di monitoraggio e programmazione e attraverso un rafforzamento del

ruolo della Commissione nelle attività di scambio e diffusione di buone prassi e azioni

congiunte nell’Unione.

Il FEASR

La politica di sviluppo rurale 2014-2020 si propone di dare continuità al quadro strategico già

consolidato nel periodo di programmazione 2007-2013, confermando gli impegni nei

confronti della competitività dell'agricoltura, della gestione sostenibile delle risorse naturali,

delle azioni di lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo equilibrato delle zone rurali.

Il nuovo quadro finanziario pluriennale della PAC conserva la precedente struttura a due

pilastri:

- I pilastro: pagamenti diretti e spese legate ai mercati:

- II pilastro: sviluppo rurale 95,58 miliardi di Euro

Una prima novità rispetto alla precedente programmazione sono le sei priorità comunitarie:

accrescere la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la viabilità agricola;

favorire il trasferimento delle conoscenze in agricoltura e silvicoltura;

promuovere l'organizzazione della catena alimentare e della gestione dei rischi in

agricoltura;

conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall'agricoltura e silvicoltura;

promuovere l'efficienza delle risorse e la transizione verso un'economia a basse

emissioni nel settore agroalimentare e forestale;

realizzare il potenziale occupazionale e lo sviluppo delle aree rurali.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 138

Questa impostazione consente di realizzare interventi di sviluppo rurale a più alto valore

aggiunto attingendo da più misure, anche appartenenti ad “assi” diversi.

Tabella 30: : Priorità dell’Unione Europea in materia di Sviluppo rurale. Fonte: Documento

strategico per lo sviluppo rurale programmazione 2014-2020. Friuli Venezia Giulia

PRIORITÀ

CONTENUTI

P1) INNOVAZIONE/INFORMAZIONE

promuovere il trasferimento di conoscenze e

l’innovazione nel settore agricolo e forestale e

nelle zone rurali

- stimolare l’innovazione e la base di conoscenze nelle zone rurali;

- rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione di cibo e silvicoltura da un lato, e

ricerca e innovazione, dall’altro;

- incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la formazione

professionale nel settore agricolo e forestale.

P2) COMPETITIVITÀ

potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte

le sue forme e la redditività delle aziende agricole

- incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole, in particolare di quelle

che detengono una quota di mercato esigua, delle aziende orientate al mercato

in particolari settori e delle aziende che richiedono una diversificazione

dell’attività;

- favorire l’ingresso nel settore agricolo ed in particolar modo il ricambio

generazionale nel settore agricolo;

P3) FILIERE - RISCHIO

promuovere l’organizzazione della filiera

alimentare e non alimentare e la gestione dei rischi

nel settore agricolo.

- migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare

attraverso i regimi di qualità, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le

filiere corte, le associazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali e

promozione del benessere animale;

- sostegno alla gestione dei rischi aziendali.

P4) ECOSISTEMI

preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi

connessi all’agricoltura e alle foreste

- Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, tra l’altro nelle

zone Natura 2000 e nelle zone agricole di alto pregio naturale, nonché

dell’assetto paesaggistico dell’Europa;

- migliore gestione delle risorse idriche e del suolo e contributo a perseguire gli

obiettivi della direttiva quadro europea sulle acque;

- migliore gestione del suolo per quanto concerne i fenomeni erosivi, della

fertilizzazione e dell’uso di fitosanitari;

P5) LOW CARBON ECONOMY

incentivare l’uso efficiente delle risorse e il

passaggio a un’economia a basse emissioni di

carbonio e resiliente al clima nel settore

agroalimentare e forestale

- rendere più efficiente l’uso dell’acqua nell’agricoltura;

- rendere più efficiente l’uso dell’energia nell’agricoltura e nell’industria

alimentare;

- favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili,

sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai

fini della bioeconomia;

- ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca a carico dell’agricoltura e

migliorare la qualità dell’aria;

- promuovere il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale.

P6) DIVERSIFICAZIONE, OCCUPAZIONE,

RURALITÀ

adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione

della povertà e lo sviluppo economico nelle zone

rurali

- favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di nuove piccole

imprese e l’occupazione;

- stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;

- promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie

dell’informazione e

della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 139

Un’importante novità è il passaggio dai 4 Assi alle 6 Priorità, la possibilità di includere

sottoprogrammi tematici, la maggiore libertà di scelta nella distribuzione della spesa, la

semplificazione strutturale (meno misure), l’enfasi data all’innovazione e alle misure

orizzontali e la presenza di misure per prevenzione e gestione del rischio.

Viene conferma e accentuata l’importanza del Networking e della valutazione tramite:

- la Rete Rurale Europea (ENRD) per accrescere sia il coinvolgimento per lo sviluppo

rurale degli attori sul territorio sia la qualità dei PSR;

- la Rete Rurale Nazionale (RRN);

- Partnariato Europeo per l’Innovazione (PEI/EIP) come attività di animazione per

incentivare la costituzione di gruppi operativi per l’innovazione, per organizzare

workshop, per diffondere la conoscenza;

- il Premio per l’innovazione e la cooperazione locale (2 o più partner possono candidarsi

dal 2015 al 2019 per la preselezione di 10 progetti a livello di Stato membro poi ci

saranno 50 vincitori a livello europeo (premio massimo 100 mila euro);

- la conferma di ruolo importante della valutazione (ex-ante, on-going; ex-post);

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 140

Figura 5: : Struttura della Governance del PEI- Agri. Fonte: Partenariato Europeo per

l’Innovazione “Produttività e Sostenibilità in Agricoltura”: a che punto siamo?

Agriregionieuropa anno 9 n 35, Dic 2013

Altra novità importante è rappresentata dal fatto che il secondo pilastro è costruito e delineato

in modo complementare e sinergico al primo e, soprattutto, in modo coordinato rispetto ad

altri Fondi dell’Unione. Per il periodo 2014-2020, infatti, il Fondo europeo di sviluppo

regionale (FESR),il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e

la pesca (FEAMP) vengono inseriti insieme al FEASR all’interno di un Quadro strategico

comune (QSC) che viene definito a livello comunitario e che viene recepito a livello di

singolo Stato membro per essere poi attuato a livello regionale e locale.

L’obiettivo di questo coordinamento è quello di accrescere l’efficacia e l’efficienza delle

politiche, favorendo sinergie fra gli strumenti e ottimizzando l’impiego delle risorse

disponibili nella direzione di obiettivi comunitari ben definiti.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Tabella 31: Psr Puglia 2014- 2020 Misure, Fonte: pma.regione.puglia.it.

Priorità Misura Nome

1 M01 Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione

1,2,3,4,5 M02

Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla

gestione delle aziende agricole

2 M03 Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

1,2,3,4,5 M04 Investimenti in immobilizzazioni materiali

3 M05

Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da

calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di

adeguate misure di prevenzione

1,2,3,4,5 M06 Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese

6 M07 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali

1,3,4,5 M08

Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel

miglioramento della redditività delle foreste

3 M09 Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori

4,5 M10 Pagamenti agro-climatico-ambientali

4,5 M11 Agricoltura biologica

4,5 M12

Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva

quadro sulle acque

3 M14 Benessere degli animali

1,2,3,4,5 M16 Cooperazione

1,2,3,4,5,6 M19

Sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo

locale di tipo partecipativo)

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Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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I fondi a Gestione diretta

I “programmi comunitari” (o programmi tematici) dell’Unione europea sono fondi che vengono

gestiti ed erogati direttamente dall'Unione europea e vengono stanziati in base ad obiettivi prefissati

per il periodo in questione. Si tratta di finanziamenti pluriennali inerenti i diversi settori di intervento

dell’Unione europea.

Si suddividono in Call for proposal (invito a presentare proposte) e call fof tender (gare d’appalto).

I programmi comunitari possono interessare qualsiasi tema delle politiche comunitarie.

Qualsiasi soggetto giuridico può presentare una proposta di progetto. La presentazione, la valutazione

e il controllo sulla gestione dei progetti sono di competenza delle diverse Direzioni Generali (DG)

della Commissione europea responsabili delle singole linee finanziarie.

I finanziamenti diretti possono essere divisi in due gruppi:

- i programmi europei che permettono agli Stati membri di cooperare tra di loro,

anche se molti di questi sono ormai aperti alla partecipazione dei Paesi della Zona

Europea di Libero Scambio (Norvegia, Islanda e Lichtenstein) dei Paesi candidati

potenziali ed effettivi, della Svizzera e di altri Paesi Terzi;

- i programmi di assistenza esterna che rappresentano il quadro legislativo

dell’assistenza esterna UE nei confronti dei Paesi del Vicinato, dei Paesi terzi ed in Via

di Sviluppo.

Per partecipare a questo tipo di proposte è fondamentale che il progetto presentato abbia questi

requisiti:

- Transnazionalità;

- Innovazione;

- Valore aggiunto europeo (ovvero verificare se gli obiettivi del progetto possono essere

raggiunti meglio attraverso la cooperazione tra i partner europei);

- Sostenibilità (verificare se il progetto può essere sostenibile anche al termine del

finanziamento);

- Interesse comunitario.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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La tabella mostra i finanziamenti europei a regia diretta

Tabella 32: Fondi a regia diretta

FONDI DIRETTI

Settore

Linea di

finanziamento

2014-2020

Linea di finanziamento 2007-

2013

Ambiente

Programma per

l'ambiente e l'azione

per il Clima (Life)

Life +

Protezione e sicurezza dei

cittadini Ambiente

Meccanismo

unionale di

protezione civile

Meccanismo per la protezione civile

Ricerca

Innovazione e imprese Orizzonte 2020

VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo

Tecnologico (VII PQ di RST)

Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP) Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT)

Ricerca

Innovazione e imprese COSME

Programma Quadro per la Competitività e

l’Innovazione (CIP) – Linea “Accesso ai

finanziamenti”

Cultura e audiovisivo Europa Creativa Cultura Media Media Mundus

Protezione sociale

Occupazione e

Innovazione Sociale

(EASI)

Progress (per l’occupazione e la solidarietà sociale)

Eures (la rete dei servizi per l’impiego e la mobilità

professionale) Strumento Progress di microfinanza

Cittadinanza europea Europa per i cittadini Europa per i cittadini

Formazione e istruzione Erasmus+

Programma di Apprendimento permanente Gioventù in azione Erasmus Mundus Tempus7 Edulink Alfa Programma di cooperazione bilaterale con i Paesi industrializzati

Protezione dei

consumatori Tutela dei consumatori Programma per la protezione dei consumatori

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Protezione della salute

Programma di

azione in materia di

salute

Programma comunitario in tema di salute

Giustizia e affari interni Giustizia Giustizia penale Giustizia civile Prevenzione e informazione in materia di droga

Giustizia e affari interni Diritti uguaglianza e

cittadinanza

Diritti fondamentali e cittadinanza Daphne III Progress nelle seguenti componenti: Diversità e lotta contro la discriminazione Parità tra uomini e donne

Giustizia e affari interni

Fondo Asilo,

Migrazione e

Integrazione

Fondo europeo per l’Integrazione dei cittadini dei

Paesi Terzi Fondo europeo per i rifugiati Fondo europeo per i rimpatri

Giustizia e affari interni Fondo per la

Sicurezza Interna

Fondo europeo per le frontiere esterne Prevenzione e lotta contro la criminalità (ISEEC)

Prevenzione, preparazione e gestione delle

conseguenze del terrorismo e altri rischi correlati

alla sicurezza

Trasporti

Telecomunicazioni

Energia

Meccanismo per

collegare l’Europa

TEN-T TEN-E Marco Polo 2

Tutela interessi

finanziari, fiscalità e

dogane

Dogana 2020 Dogana 2013

Tutela interessi

finanziari, fiscalità e

dogane

Fiscalis 2020 Fiscalis 2013

Tutela interessi

finanziari, fiscalità e

dogane

Hercule III Hercule II

Tutela interessi

finanziari, fiscalità e

dogane

Pericle 2014-2020 Pericle 2013

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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Mappa Concettuale

Possibilità di finanziamento per la programmazione 2014- 2020

Gestione indiretta

(Fondi strutturali)

Gestione diretta

FESR

FEASR

FSE

FEAMP II Pilastro

PSR Puglia 2014-2020

Call for tender

(gare d’appalto)

Call for proposal

(invite a presentare proposte)

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

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7 INDICAZIONI STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

NEL TERRITORIO DEL GAL ATTRAVERSO L’APPROCCIO LEADER

Strumenti di interazione fra le masserie didattiche e sociali all’interno della rete

informatica; Strumenti di comunicazione e veicolarizzazione di flussi informativi con gli

attori dello sviluppo rurale.

Le Masserie Didattiche e sociali sono una delle espressioni più innovative della multifunzionalità

dell’agricoltura, che offre all’azienda l’opportunità di diversificarsi attraverso lo sviluppo di attività

complementari e connesse a quella della produzione di beni agroalimentari. L’azienda agricola non è

più soltanto produttrice di alimenti, ma anche erogatrice di servizi ai cittadini come l’agriturismo, la

vendita diretta e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Queste Masserie rappresentano

un’occasione per scoprire le innumerevoli risorse del mondo rurale. Non solo agricoltura in senso

stretto, ma un connubio tra uomo, ambiente, natura, paesaggio, alimentazione e prodotti che si

intrecciano e si integrano per dare vita al sistema rurale, un insieme di territorio, cultura, tradizioni,

attività, competenza e professioni. Purtroppo, in un’epoca contraddistinta dalla globalizzazione e

dalle trasformazioni tecnologiche, è sempre più difficile conoscere - o riconoscere - ciò che sta

attorno a noi, che cosa si coltiva nelle nostre campagne, il percorso che fa il cibo prima di arrivare

sulla nostra tavola, chi lo produce e come lo produce. Ma il ventaglio di offerte coinvolge anche le

famiglie, le persone diversamente abili, gli anziani e la cittadinanza tutta, perché la Masseria

Didattica o sociale è la chiave per comprendere il territorio, vivere un’esperienza a contatto con la

natura e apprendere il legame che unisce comportamenti di tutti i giorni con problemi di salvaguardia

dell’ambiente. Tale realtà si presenta però ancora in maniera frammentata e non organizzata, ogni

imprenditore si muove sul mercato senza avere molte volte le necessarie competenze e gli strumenti a

volte indispensabili ad un corretto posizionamento della propria offerta. Anche il patrimonio

informativo relativo ad esperienze e buone pratiche e ancora incoerente e non organico e questo

rende difficile processi di miglioramento dell’offerta e di professionalizzazione degli imprenditori.

La proposta strategica per la valorizzazione del patrimonio culturale e storico racchiuso all’interno

delle aree rurali e veicolato attraverso le masserie didattiche e sociali passa attraverso la realizzazione

di una piattaforma informativa utilizzabile dalle aziende singole che puntano all’aumento dei redditi

attraverso la multifunzionalità o da entità complesse, impegnate nell’erogazione di servizi avanzati,

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 148

di ordine tecnologico, scientifico e logistico a queste aziende, al fine di promuoverne la gestione

innovativa dei processi, l’integrazione e lo sviluppo del business.

Questa strategia intende intervenire a ridurre i GAP di cui soffrono oggi le masserie pugliesi

orientate alla multifunzionalità (informativo, commerciale, gestionale) colmandolo attraverso

l’utilizzo di strutture e metodologie IT finalizzate ad intervenire nei nodi critici della gestione di

queste realtà produttive. Data l'intrinseca natura "open" a cui sono orientati oggi gli strumenti IT ,

atto alla promozione delle imprese e dei prodotti, alla condivisione delle informazioni per la

tracciabilità ed il monitoraggio della rete di masserie , ed al contatto diretto con la clientela,

l’orientamento sarà improntato essenzialmente sull’utilizzo di tecnologie WEB condivise e

facilmente utilizzabili in modo che tutti gli "attori", dall'impresa al consumatore possano facilmente

elaborare e consultare informazioni tramite la rete.

L'architettura WEB, infatti, promuove la condivisione di elementi informativi e di tendenze, e

favorisce l'integrazione tra le imprese e il loro business, oltre che accrescerne o rendere possibile la

visibilità nel contesto nazionale ed internazionale. L'architettura strutturale primaria dovrà quindi

essere basata su Internet (WEB) con l'utilizzo di Browser e "outsourcing" delle risorse hardware,

banda di comunicazione e di quanto necessario all'erogazione dei servizi. L'architettura software

deve tener conto dei diversi ed eterogenei componenti della rete delle masserie e deve utilizzare i

nuovi standard innovativi del mondo digitale. Tutti i servizi e le applicazioni dovranno essere

sviluppati con linguaggi moderni di ultima generazione e con pieno utilizzo delle tecnologie più

recenti. Oltre ai servizi fruibili direttamente attraverso un possibile portale Web, il flusso informativo

deve essere anche fornito attraverso web services od altri servizi web, utilizzabile dagli ERP o da altri

portali o web site, in modo da garantire l'interoperabilità tra diversi sistemi, interni o esterni alla

filiera. Le singole applicazioni sono utilizzate come componenti dell'intero processo di business in

modo da soddisfare le richieste degli utenti in modo integrato e trasparente. Di rilevante importanza,

ai fini dell'innovazione verso gli standard più moderni, deve considerarsi l'adozione di smartphones e

tablet di ultima generazione per la consultazione dei servizi di filiera. A tal proposito potrebbe

rivelarsi necessario l'implementazione di apposite "app" (applicazioni). Oltre alla realizzazione del

portale WEB e lo sviluppo delle applicazioni per la tracciabilità/rintracciabilità e lo sviluppo della

messere in rete delle masserie, l' architettura orientata ai servizi dovrà essere corredata di moduli

aggiuntivi atti a potenziare la comunicazione e l' interazione tra i diversi soggetti ed a porre maggior

attenzione al "customer care".

La gestione dei processi di rete dovrà essere erogata secondo i moderni canoni del Cloud Computing.

L'architettura software derivante dalle esigenze delle masseria dovrà quindi soddisfare le seguenti

regole:

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 149

• Architettura orientata ai servizi; SOA (Service Oriented Architecture);

• Servizi utilizzabili dagli utenti attraverso l'utilizzo nativo dei browser più diffusi;

• Portale e servizi sviluppati con tecnologia web 2.0 e con utilizzo di Ajax;

• Utilizzo di browser conformi allo standard HTML5;

• Servizi resi disponibili attraverso il modello SAAS (Software as Service) ed i canoni del

Cloud- Computing.

L’orientamento generale delle strategie per la nuova programmazione deve quindi orientarsi verso

l’utilizzo delle tecnologie informatiche per migliorare i flussi informativi fra la rete delle masserie e

nello specifico concentrare risorse ed energie su quattro punti principali:

• Aumentare il capitale sociale autoprodotto all’interno delle masserie;

• Favorire lo scambio di buone pratiche;

• Migliorare i processi comunicativi con gli stakeholder e con gli utenti finali;

• Introdurre innovazioni gestionali migliorative.

Il perseguimento di questi obiettivi renderà più efficace, integrato e trasversale a tutta la rete delle

masserie il flusso delle informazioni di tracciabilità dei servizi e dei prodotti erogati , associandolo a

quello delle informazioni per la gestione commerciale dei servizi.

Si dovranno individuare e classificare le informazioni utili ai processi interni alle masserie, così da

semplificarne la gestione, volta, anche, alla possibilità di elaborazione e collegamento con attività

precedentemente slegate favorendo meccanismi di comunicazione e di promozione dei contenuti

informativi finalizzati alla valorizzazione del territorio e della sua offerta rurale in termini di turistico,

sociale e didattico.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 150

Strumenti di marketing innovations

I mutamenti degli scenari economici internazionali stanno imponendo una figura nuova di

imprenditore agricolo, rivolto non solo alla produzione di beni alimentari ma anche capace di agire

nel mercato globale. In quest'ottica le nuove sfide del mondo moderno, se da una parte richiedono un

notevole sforzo di adattamento, soprattutto per il mondo rurale, penalizzato dallo scarso dinamismo e

dalla bassa propensione all'innovazione, dall'altra possono rappresentare delle opportunità per i

produttori in grado di coglierle adeguando il loro modo di fare impresa.

Alcuni tra i temi più importanti attorno ai quali si collocano queste nuove criticità/opportunità sono

certamente la globalizzazione, la qualità e il valore immateriale del prodotto, agricoltura e tecnologia,

le reti di impresa e l'imprenditorialità in agricoltura.

Il fenomeno chiamato "globalizzazione" in tempi relativamente recenti ha investito con forza anche il

sistema produttivo e commerciale dei beni destinati all'alimentazione umana, determinando un

aumento dei consumi, della produzione e degli scambi.

Tale situazione sta ponendo serie e stringenti questioni nella riformulazione delle politiche di settore

che vanno a influenzare lo sviluppo agricolo di sistema come quello della singola impresa. Punti di

criticità come i rapporti di filiera, l'organizzazione e il posizionamento nei mercati, la rete di

collaborazioni e l'innovazione divengono quindi fattori centrali nella gestione delle imprese ed

elementi caratterizzanti e propulsori dell'agroalimentare. L'ambiente competitivo internazionale

richiede capacità imprenditoriale, flessibilità decisionale, velocità di risposta al cambiamento,

crescita, innovazione, organizzazione e sviluppo di filiera e di rete. Il fenomeno della globalizzazione

sta incidendo in misura notevole anche sull'economia italiana, della quale uno dei punti di forza è

l'orientamento all'export.

Appare pertanto evidente che il sistema dei territori rurali pugliese ha delle caratteristiche intrinseche

di valore che possono ulteriormente essere valorizzate e sviluppate per potersi trasformare in

vantaggi competitivi anche a livello internazionale. La specializzazione produttiva in alcuni prodotti

di nicchia quali vini, formaggi e ortofrutticoli hanno fornito valore, ma in una dimensione che finora

si è limitata soprattutto al livello locale. Si tende cioè a vendere a poche La bravura dell'imprenditore,

che sia agricolo o di qualsiasi altro settore, è quella di sapere cogliere le opportunità date dal mercato,

nel sapere cioè prevedere le esigenze del cliente e nel saperle tradurre in nuovi prodotti e servizi. È

questo, in sintesi, quello che fanno le imprese innovatrici, quelle che aprono la strada.

Uno degli elementi su cui puntano le imprese maggiormente innovative per acquisire un vantaggio

competitivo sulle altre imprese è proprio quello di fornire "prodotti di qualità". Il percorso per

trasformare la "qualità" in "opportunità" di business è vario come il concetto stesso di qualità, oggi

intesa sempre più come un mezzo che veicola risposte a esigenze espresse o latenti del consumatore.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 151

La qualità non è più concepita, infatti, solo come un fattore intrinseco al prodotto ma più

propriamente come un attributo che si aggiunge alle caratteristiche del prodotto stesso.

Si può inoltre affermare che il nuovo mercato non è più mosso dai bisogni, ma dai desideri: si pone

quindi la necessità per i produttori di appagare i desideri dei consumatori più che di soddisfarne un

bisogno. Dalle indagini di mercato emerge infatti chiaramente come il consumo, compreso quello dei

prodotti agroalimentari, diventi sempre più consumo di significati, di emozioni, di esperienze

immateriali anziché consumo di beni materiali. "Smaterializzazione" vuol dire questo, ossia passare

dall'economia dei bisogni all'economia dei desideri, utilizzando la conoscenza come risorsa

condivisibile e riproducibile.

Alcune imprese hanno colto i cambiamenti dello stile di consumo e di acquisto dei prodotti alimentari

da parte del consumatore e hanno puntato sull'offerta di prodotti pronti all'uso, altre hanno puntato

sulla differenziazione, altre ancora sull'attribuzione al prodotto di "valori" e "significati" legati al

benessere, al rispetto dell'ambiente e alla tradizione. Alcune hanno puntato a soddisfare le esigenze

del consumatore finale, altre invece hanno posto maggiormente l'attenzione alle esigenze del cliente

intermedio presente nella filiera. L'imprenditore agricolo ha, generalmente, come suoi principali

riferimenti i clienti intermedi dati dai grossisti, dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dai

negozianti o dall'industria. Ma tutti gli attori della filiera agricola hanno come punto di riferimento il

consumatore finale, le sue esigenze e aspettative. L'imprenditore, se vuole cogliere le opportunità del

mercato ed essere competitivo, deve quindi captare le esigenze esplicite e latenti del consumatore,

cosa il cliente vuole consumare e come usa i prodotti. In definitiva deve conoscere i suoi stili di vita.

Questo significa cogliere l'opportunità di soddisfare le esigenze di quei consumatori che, ad esempio,

richiedono prodotti pronti all'uso o adempiere alle richieste della GDO per quanto riguarda i

quantitativi di prodotto e gli standard qualitativi, introducendo in azienda innovazioni tecniche e

organizzative, investendo nella realizzazione di piattaforme di trasformazione e nell'organizzazione

non solo della produzione ma anche delle consegne che devono essere effettuate in poche ore

mantenendo la catena del freddo.

Si tratta quindi di sapere utilizzare i moderni canali di distribuzione e adottare le necessarie

innovazioni di prodotto per poter essere competitivi adottando metodiche e procedure che prevedono

certificazioni, controlli, etichettatura, tracciabilità, segregazione e confezionamento dei prodotti.

decine o centinaia di chilometri dal luogo di produzione, anche per rispondere all'esigenza di

accorciare le filiere (vendita diretta e farmers market). Tuttavia esempi di successo, osservati

soprattutto nel settore vitivinicolo, testimoniano che la globalizzazione offre delle opportunità per i

prodotti made in Italy di essere conosciuti e venduti anche in mercati lontani.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 152

Un ruolo, forse decisivo, nel favorire il superamento del vincolo territoriale e nel promuovere

rapporti commerciali per le piccole realtà imprenditoriali può essere soddisfatto dall'operare in rete.

Ritorna quindi in primo piano la capacità non solo di produrre delle eccellenze ma di rendere concreti

i rapporti di collaborazione su progetti di sviluppo condivisi, sia per fare massa critica ma soprattutto

per poter concentrare lo sforzo di specializzazione nel marketing e nella rete di vendita. In questo

contesto fattore determinante per la creazione del valore è la conoscenza. E' il capitale umano che, se

in possesso di un avanzato livello di educazione formale tradotta in talento, capacità e creatività,

diviene elemento determinante di successo. Un tempo la conoscenza era quasi esclusivamente

orientata alla ricerca della migliore allocazione delle risorse finalizzata all'efficienza. Oggi essa deve

produrre nuovi servizi e nuovi prodotti che ancorano il bene fisico materiale a elementi di

immaterialità, a desideri, esperienze e significati. Quello che il made in Italy rappresenta nel mondo

con prodotti di altissimo livello in nicchie del lusso, dell'abbigliamento, dell'arredamento e delle

automobili può, ancora di più in futuro, concretizzarsi per molti prodotti dell'agroalimentare. Valori

immateriali, propri della nostra cultura enogastronomica, quali la tradizione, l'artigianalità, il legame

con il territorio, il paesaggio e il marchio possono essere venduti nel mondo ampliandone la

diffusione e il bacino di consumo nello spazio e nel tempo moltiplicandone così il valore.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 153

Processi aziendali per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.

In un contesto competitivo denotato dalla richiesta in larga scala di esperienze differenziate, il

prodotto tipico locale può assumere un ruolo di rilievo in quanto potenziale generatore di

“cambiamenti tipici locali” nel consumatore che si affaccia ad un determinato territorio, aprendo il

varco a problematiche comunicative e distributive di non modesta entità per le imprese il cui business

è legato, più o meno direttamente, con le produzioni tipiche. La commercializzazione dei prodotti

tipici rappresenta, insieme con la comunicazione, la variabile critica ai fini di una appropriata

valorizzazione dell’offerta sui mercati domestici ed internazionali. La criticità di questa funzione

attiene sia l’offerta di prodotti enogastronomici tipici (in senso stretto), per i quali occorre identificare

i canali di distribuzione adatti a trasferire i prodotti nei tempi e nei luoghi del consumo, sia l’offerta

di prodotti tipici in senso ampio, quali prodotti esperienze e trasformazioni collegati al territorio, per i

quali la distribuzione (Tour operator, agenzie viaggi, ecc.) ha il ruolo di mobilitare i clienti dai luoghi

di residenza al territorio ove si offrono servizi, esperienze e trasformazioni contestualizzate

L’identità del marchio di singoli produttori può essere promossa e difesa, sia attraverso un percorso

autonomo che al contempo in sinergia con l’identità di un marchio collettivo per gruppi di produttori

(come nel caso di prodotti Biologici, olio extra vergine d’oliva, ecc.) cosi come con l’identità di un

marchio identificativo del territorio dove sono prodotte e offerte le tipicità locali. Ne deriva che il

fattore di attrattiva Agricoltura è fortemente interrelato con l’offerta turistica e la promozione e

commercializzazione dei prodotti locali favoriscono il consolidamento dell’immagine e del marchio:

è plausibile ritenere che si possa verificare una situazione di sovra-ordinazione sistemica,

contrapposizione e quindi confusione fra i diversi marchi. I processi distributivi deviano dal

trasferimento fisico di beni industriali presso il consumatore finale attraverso i canali tradizionali,

all’attrazione del cliente nel luogo in cui può essere creata e consumata l’esperienza, luogo dove sono

racchiuse tutte le pre-condizioni essenziali per la tipicità di produzioni agroalimentari e di servizi

turistici qualificabili come “tipici”. Nel momento in cui il core business di un’impresa agroalimentare

diviene la vendita di un’esperienza, di un momento unico di cambiamento, il fattore critico di

successo è l’attrazione di consumatori finali nei territori specifici, in cui il prodotto enogastronomico

promuove il paesaggio tipico locale e viceversa secondo una prospettiva sinergica.

Un terzo nuovo format distributivo, alternativo al mero spostamento fisico del bene nel punto vendita

vicino all’acquirente (flusso fisico logistico) ovvero al richiamo dei consumatori nei territori

d’origine delle produzioni, replica gli ambienti della tipicità direttamente nei punti vendita in cui è

presente il consumatore, delocalizzando cosi il processo produttivo, intriso di storia e di peculiarità

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 154

legate al territorio di provenienza (flusso informativo), consentendo allo stesso di vivere l’esperienza

di cambiamento nel suo contesto Il riferimento è al successo del progetto Eataly, che fra le altre

attività, promuove la tipicità dei territori italiani atrraverso la divulgazione della cultura

enogastronomica direttamente presso i più lontani mercati finali di sbocco. Si veda

http://www.eataly.it/index.php/mondo-eataly/. Sorgono spontanei interrogativi in merito al rischio di

contrapposizione, dunque di conflitto, di tale strategia alternativa rispetto all’attrazione di clienti,

potenziali turisti e degustatori di prodotti tipici, nel territorio.

Possono risultare efficaci diverse politiche di marketing per attrarre turisti nei territori specifici, cosi

come per vendere prodotti agroalimentari tipici del territorio stesso: è da chiedersi, in ragione del

comune denominatore rappresentato dal territorio, quali innovazioni di marketing siano in grado di

valorizzare al tempo stesso i due business che presentano, per vocazione naturale, una contiguità

anche nei mercati finali di sbocco.

Politiche di valorizzazione congiunta di prodotti agroalimentari e territorio (relative ad aspetti

comunicativi e distribuitivi) necessitano di un difficile coordinamento se si pensa che la platea di

operatori economici è alquanto variegata sotto il profilo organizzativo e giuridico. L’orientamento

che sembra meglio rispondere all’esigenza di creazione congiunta di valore, nel senso

dell’ottimizzazione delle risorse e dell’equilibrio degli interessi confliggenti, è la condivisione fra

operatori e fra questi e i clienti finali. Nei mercati dei prodotti tipici locali e del turismo

enogastronomico e culturale, l’innovazione competitiva non può svolgersi tanto sul piano del

prodotto, che anzi va difeso e conservato nella sua tipicità, quanto sul versante comunicativo e

relazionale: attrattore del processo di riconfigurazione strategica non può che essere il fruitore finale

di queste esperienze, il cliente e l’utente che indica la rotta nel processo di cambiamento, dunque

proprio tramite la condivisione, ex ante ed ex post, dell’esperienza “tipica locale”, è possibile

innescare processi virtuosi di sviluppo commerciale.

La relazione che l’impresa cerca di instaurare con la platea più larga possibile di clienti, resa

possibile dalla tecnologia di rete e delle ICT, implica l’incremento della rapidità di formulazione e

circolazione di informazioni e conoscenza in un rapporto multipolare fra pari: l’affermarsi di una

forte tendenza sia individuale che cooperativa, alla produzione non commerciale di informazione e

conoscenza può rappresentare una valida opportunità per le aziende agroalimentari e turistiche che

possono cosi puntare ad instaurare, senza investimenti particolarmente onerosi, una comunicazione

bi-direzionale stabile con gruppi (che possono divenire vere “tribù”) di clienti accomunati dalla stessa

impellente necessità di esperienza culturale e sensoriale. Grazie alla diffusione delle nuove tecnologie

digitali, i consumatori sono pienamente coinvolti nel processo operativo dell’impresa e divengono

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 155

“prosumer”: l’impresa muove da forme di personalizzazione di massa, verso forme di condivisione e

collaborazione basate sulla partecipazione degli utenti, sul peering e sul file sharing.

Processi gestionali per il customer care e l’offerta di prodotti/servizi.

Le trasformazioni che caratterizzano il mondo dell’industria e l’organizzazione delle imprese, sono

collegate principalmente alle nuove dimensioni del processo di innovazione.

In questa fase economica il concetto basato sulle economie di scala è stato sostituito da un modello

organizzativo basato sull’integrazione, la cooperazione e competizione tra le diverse imprese che

appartengono allo stesso ampio settore di attività (Cooke 1998, Cappellin e Orsengo 2000)

Le dinamiche degli scambi dei prodotti agroalimentari tra partners commerciali contemplano, da

qualche decennio, anche il ricorso all’impiego di strumenti innovativi, resi disponibili

dall’introduzione dell’Information and Communication Technology (ICT) negli stessi scambi.

L’ICT e altri strumenti telematici sono spesso impiegati nel commercio elettronico business to

business che riguarda il commercio lo scambio di merci e informazioni collegate lungo la catena del

valore. L’impiego del commercio elettronico offre notevoli opportunità ai fini del conseguimento di

una efficienza elevata nella gestione della filiera e delle relazioni tra partners commerciali

Con l'acronimo B2B (Business to Bisiness) quindi si intendono una serie di transazioni commerciali

tra due o più imprese, che hanno luogo tramite il supporto di Internet in specifici campi virtuali. Non

si tratta quindi di una compravendita di prodotti tra un'azienda produttrice ed il consumatore, il cui

acronimo è B2C (business to consumer), ne tanto meno di transazioni commerciali tra imprese che si

realizzano su reti di connessioni differenti da internet e dai suoi protocolli di comunicazione

(Sabbatini P., 2001).

La caratteristica fondamentale è che gli attori della filiera interagiscano nell’individuazione delle

caratteristiche dei beni intermedi sin dalla sua fase di ideazione. Detta caratteristica rende più spedita

l’introduzione di nuovi prodotti e accorcia sensibilmente il ciclo produttivo.

Il principale effetto del B2B riguarda l'abbattimento dei costi di transazione dato che queste vengono

gestite in modo più efficiente e standardizzato e le informazioni vengono concentrate in mercati

spessi e geograficamente ampi, ma non solo, i B2B, infatti, svolgono molto spesso diverse attività

che vanno dalla definizione dei beni da commercializzare, all'individuazione delle possibili contro

parti dello scambio, alla negoziazione sino al perfezionamento dell'ordine; inoltre, i mercati virtuali

che si generano, non solo riducono i costi di transazione ma potrebbero avere degli effetti verso una

maggiore integrazione verticale grazie all’efficienza dei meccanismi di controllo interni alle imprese.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 156

Il B2B dunque, si occupa di scambiare beni intermedi; gli operatori del settore usano distinguere

questi beni diretti e indiretti. Al primo gruppo rientrano tutti quei beni che sono incorporati nel bene

finale (grano, uova, acqua), nel secondo caso, invece, i prodotti che pur essendo essenziali non

rientrano nel prodotto finale.

La distinzione tra beni diretti ed indiretti si riflette specularmente in quella di mercati virtuali

orizzontali e verticali. I primi trattano beni utilizzati in tutti i settori industriali mentre i secondi

interessano soltanto le imprese attive in una specifica industria.

Nel B2B si può osservare una notevole articolazione nella forma di contrattazione. I due estremi

sono:

• Sistemi con prezzo prefissato

• Metodi cosiddetti dinamici per fissare il prezzo.

I sistemi dinamici sono quelli che consentono l’individuazione del prezzo in funzione della specifica

negoziazione in rete.

La modalità tipica è quella costituita da meccanismi d’asta che a loro volta possono essere designati

nei modi più svariati a seconda delle caratteristiche dei settori coinvolti e del verso della

contrattazione. Nel B2B i meccanismi d’asta rientrano a pieno titolo negli scambi tra operatori privati

e devono risolvere problemi parzialmente diversi da quelle tradizionali. In particolare gli operatori

del B2B si pongono il problema della presenza del rischio collusivo tra i partecipanti d’asta.

Con l’avvento del B2B viene introdotto in primo luogo un modello organizzativo che, in analogia

con le modalità di funzionamento dei servizi aerei e in contrapposizione con il modello EDI , è stato

definito Hub. Con questo modello tutti gli scambi tra le imprese possono avvenire nell’ambito dello

stesso ambiente, con modalità che non sono più dipendenti dai singoli prodotti. La seconda novità è

rappresentata dalla circostanza che l’informazione rilevante per lo scambio dei prodotti intermedi non

è più disseminata tra le varie aree di una stessa impresa ma è concentrata in un luogo, che è

accessibile non solo da tutte le aree operative di un’impresa, ma anche più imprese

contemporaneamente. Come conseguenza di queste innovazioni il B2B provoca significativi benefici

per via dei costi minori nel ricorso ai mercati (confronti, scambi d’informazione su prodotti) e

nell’organizzazione interna e di risparmio nella gestione di outsourcing di alcune attività.

Ciascun B2B organizza le informazioni rilevanti sui prodotti da intermediare con le stesse modalità,

consentendo in tal modo d’intermediare con le stesse modalità, consentendo in tal modo ai contraenti

di confrontare dettagliatamente le differenti tipologie di prodotto e, nell’ambito della stessa tipologia,

le caratteristiche relative a ciascun produttore. L’ampiezza delle informazioni sono crescenti

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 157

disponibili in rete evita che il prodotto venga esaminato direttamente in loco prima di effettuare

l’ordine o che l’acquirente debba prendere informazioni sul prodotto o sul fornitore.

La possibilità di scambiare informazioni lungo tutta la filiera permette, inoltre, di gestire in modo

ottimale le scorte detenute sia dai venditori che dagli acquirenti e ridurre in misura sensibile il ciclo

di lavorazione di un prodotto.

L’impatto del B2B non si limita alla riduzione dei consti di transazione del mercato ma si estende

anche ai costi di transazione interni alla singola impresa. Tale effetto si realizza soprattutto perché

con i mercati virtuali è possibile accentrare l’acquisto di beni la cui fornitura è in generale demandata

alle strutture periferiche dell’azienda.

Le fonti reddituali del B2B sono molteplici, i servizi offerti vengono remunerati in parte con

percentuali sul fatturato realizzato in rete.

Il Business to business può sembrare un’opportunità interessante da cogliere per le aziende o

comunque un’alternativa valida rispetto al solito business.

Ma perché allora non si sviluppa ulteriormente? La letteratura scientifica mostra che le soluzioni di

commercio elettronico devono essere adattate allo scenario della transazione per poter offrire

adeguate opportunità e per sostenere la comunicazione fra i partner nel modo migliore (Hausen,

2005).

Nel contesto di riferimento (commercio elettronico) è fondamentale creare un ambiente che stimoli

fiducia tra gli operatori commerciali, soprattutto nei contesti internazionali dove subentrano ulteriori

componenti ad influenzare le relazioni commerciali.

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 158

APPENDICE

1. Le scuole nel GAL Murgia Più.

Scuole Canosa di Puglia

Scuole Statali

C.D.Mazzini Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661116;

Fax: 0883 661524

Via Piave 87 - Cap:

70053

C.D.De Muro Lomanto Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661407; Via S. Lucia 36 - Cap:

70053

C.D.Carella - Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661115;

Fax: 0883 660392

Via Ospitale 7 - Cap:

70053

E. De Muro Lomanto 2 C.D.

Canosa di

Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661407; Via Santa Lucia, 36 -

Cap: 70053

Giovanni Paolo II

Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 615212;

Fax: 0883 615212

Via Serg. Magg. N.

Capurso - Cap: 70053

Padre Antonio Maria Losito Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 662771; Via Bovio - Cap: 70053

Prof.N.Dell'Andro Scuola materna (dell'infanzia) Via Settembrini - Cap:

70053

Telefono: 0883 612541;

S.G.Bosco Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 664168; Via S. G. Bosco - Cap:

70053

Scuola Infanzia Mauro Carella

Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661115;

Fax: 0883 660392

Via Ospitale - Cap:

70053

Via Carlo Alberto

Scuola materna (dell'infanzia)

Telefono: 0883 661116;

Fax: 0883 661524

Via Carlo Alberto N. 4 -

Cap: 70053

Via F.Vecchia I Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661116;

Fax: 0883 661524

Via F. Vecchia I 1 - Cap:

70053

1 C.D.Mazzini Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661116;

Fax: 0883 661524

Via Piave 87 - Cap:

70053

C.D.De Muro Lomanto Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661407;

Via S. Lucia 36 - Cap:

70053

C.D.Carella Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661115;

Fax: 0883 660392

Via Ospitale 7 - Cap:

70053

De Muro Lomanto 2 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661407; Via S. Lucia 36 - Cap:

70053

Giovanni Paolo II 3 Cd Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 615212;

Fax: 0883 615212

Via Serg. Magg. N.

Capurso - Cap: 70053

Loconia 1 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 619996; Via Caserta 4 - Cap:

70050

M.Carella 3 C.D. Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661115;

Fax: 0883 660392

Via Giunio Ospitale 7 -

Cap: 70053

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 159

Mazzini 1 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661116;

Fax: 0883 661524

Via Piave 87 - Cap:

70053

S.G.Bosco 2 Cd Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 664168 Viale I Maggio - Cap:

70053

Foscolo Marconi Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 0883 661457;

Fax: 0883 660371

Via Settembrini, 97 -

Cap: 70053

G. Bovio Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 0883 661533;

Fax: 0883 660364

Via Bovio 52 - Cap:

76012

Enrico Fermi Scuola Superiore: Liceo

Scientifico

Telefono: 0883 661415;

Fax: 0883 614246

Via L. Settembrini 101 -

Cap: 70053

I.I.S.S. L. Einaudi (I.P.A.A.

Serale)

Scuola Superiore: Istituto

Professionale per

l'Agricoltura

Telefono: 0883 661496;

Fax: 0883 666007

Via L. Settembrini, 160 -

Cap: 70053

I.I.S.S. L. Einaudi (I.P.A.A.)

Scuola Superiore: Istituto

Professionale per

l'Agricoltura

: 0883 661097; Fax:

0883 666007

Viale Primo Maggio -

Cap: 70053Telefono

I.I.S.S. L. Einaudi (I.T.C. Serale) Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Commerciale

Telefono: 0883 661496;

Fax: 0883 666007

Via Settembrini 160 -

Cap: 70053

I.I.S.S. L. Einaudi (I.T.C.) Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Commerciale

Telefono: 0883 661496;

Fax: 0883 666007

Via Settembrini, 160 -

Cap: 70053

L. Einaudi Itc Ipaa Scuola Superiore: Telefono: 0883 661496;

Fax: 0883 666007

Via Settembrini 160 -

Cap: 70053

N.Garrone

Scuola Superiore: Istituto

Professionale per i Servizi

Commerciali

Telefono: 0883 663700;

Fax: 0883 663700

Via G. Parini, 57 - Cap:

76012

S.M Bovio Scuola Superiore: Telefono: 0883 661533; Via Bovio, 52 - Cap:

70053

I.P.Agr. Sez. Aggregata Itc

Canosa

Convitto nazionale

Viale I Maggio

Scuole Private

Anna Minerva Scuola materna (dell'infanzia) -

Paritaria

Telefono: 0883 661460; Via F. Rossi, 23 - Cap:

70053

Eugenio Ferrara Scuola materna (dell'infanzia) -

Paritaria

Telefono: 0883 663488; Via Corsica, 28 - Cap:

70053

Il Regno Dei Bimbi Scuola materna (dell'infanzia) -

Paritaria

Telefono: 0883 662722 Via Caserta, 2 - Cap:

70053

J.F.Kennedy Scuola materna (dell'infanzia) -

Paritaria

Telefono: 0883 662722;

Fax: 0883 662722

Via Corsica, 140/c - Cap:

70053

Pastor Bonus

Scuola materna (dell'infanzia) -

Paritaria

Telefono: 0883 661149;

Fax: 0883 661149

Via A. De Gasperi Cn-

rione Le Fosse - Cap:

70053

Giovanni XXIII

Scuola elementare (primaria) -

Paritaria

Telefono: 0883 662722;

Fax: 0883 662722

Via Corsica 140/c - Cap:

70053

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 160

Scuole Gravina in Puglia

Scuole Statali

Cd.S.Giovanni Bosco - Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3221229;

Fax: 080 3221229

Via V. Emanuele 32 34 -

Cap: 70024

C.D.Padre Pio - Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264145;

Fax: 080 3264291

Via Sandro Pertini Nr. 2

- Cap: 70024

3 Cd. S.Domenico Savio Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267712;

Fax: 080 3267712

Via Punzi, 78 - Cap:

70024

Benedetto XIII Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267477;

Fax: 080 3267477

Via Libertà , 2 - Cap:

70024

Carlo Collodi) Scuola materna (dell'infanzia Telefono: 080 3265816 Via Fratelli Cervi - Cap:

70024

Cd 4 T.Fiore Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265816;

Fax: 080 3265816

Via Fratelli Cervi, 16 -

Cap: 70024

Corso Aldo Moro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267503 Corso Aldo Moro - Cap:

70024

Don Saverio Valerio) Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264291;

Fax: 080 3264291

Via Sandro Pertini, 2 -

Cap: 70024

Gianni Rodari Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269189; Via Dante 4 - Cap:

70024

Hans Cristian Andersen Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264254 Via Trento - Cap: 70024

L'Albero Azzurro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269829 Via Ss. Pietro E Paolo -

Cap: 70024

Maria Montessori Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3221229;

Fax: 080 3221229

Via Lopriore - Cap:

70024

Peter Pan Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3268122 Via Guardialto, 78 -

Cap: 70024

Santomasi Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267691;

Fax: 080 3267691

Corso Aldo Moro, 51 -

Cap: 70024

Via Giuseppe Lopriore,N 1

Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3251195; Via Giuseppe Lopriore,

n 1 - Cap: 70024

Via Guardialto Piccolo, 6 Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269154 Via Guardialto Piccolo,

6 - Cap: 70024

Via Ragni Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265864 Via Pirandello Angolo

Via Ragni - Cap: 70024

Via S. Sebastiano Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3266622 Via San Sebastiano -

Cap: 70024

1 C.D.S.Giovanni Bosco Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3221229;

Fax: 080 3221229

Via V. Emanuele 32 34 -

Cap: 70024

2 C.D.Padre Pio Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3264145;

Fax: 080 3264291

Via Sandro Pertini Nr. 2

- Cap: 70024

3 C.D. S.Domenico Savio Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267712;

Fax: 080 3267712

Via Punzi, 78 - Cap:

70024

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 161

Cd 4 T.Fiore Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265816;

Fax: 080 3265816

Via Fratelli Cervi, 16 -

Cap: 70024

Domenico Nardone 4C.D.

Gravina

Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3269160 Via Fazzatoia - Cap:

70024

Don S.Valerio 2 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3264145;

Fax: 080 3264291

Via Sandro Pertini Nr. 2

- Cap: 70024

Michele Soranno Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265252 Via E. Guida - Cap:

70024

Padre Pio da Pietrelcina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3268122 Via Guardialto 78 - Cap:

70024

S.D.Savio 3 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267712;

Fax: 080 3267712

Via A. Punzi 78 - Cap:

70024

S.G.Bosco 1 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267473;

Fax: 080 3221229

Via V. Emanuele 32 34 -

Cap: 70024

Scacchi 1 C.D.Gravina

Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267503 Corso Aldo Moro 1 -

Cap: 70024

Tommaso Fiore 4 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265816;

Fax: 080 3265816

Via Fratelli Cervi 16 -

Cap: 70024

Benedetto XIII) Scuola media (secondaria di I

grado

Telefono: 080 3267477;

Fax: 080 3267477

Via Libertà , 2 - Cap:

70024

Ingannamorte Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3264277 Via Francesco Baracca

62 - Cap: 70024

S.M.S. Don Montemurro

Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3254231;

Fax: 080 3267476

Via Tripoli, 56/b - Cap:

70024

Santomasi Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3267691;

Fax: 080 3267691

Corso Aldo Moro, 51 -

Cap: 70024

Benedetto XIII Scuola Superiore Telefono: 080 3267477;

Fax: 080 3267477

Via Libertà , 2 - Cap:

70024

G. Tarantino Scuola Superiore: Liceo

Scientifico

Telefono: 080 3267718;

Fax: 080 3267718

Via Quasimodo, 4 - Cap:

70024

Galileo Galilei

Scuola Superiore Istituto

Professionale Industria e

Artigianato

Telefono: 080 3269470;

Fax: 080 3269470

Ss 96 Km. 72+130

Centro Giovanile

Benedetto XIII - Cap:

70024

I.I.S.S. I.T.C. I.P.S.I.A.

Scuola Superiore Telefono: 080 3266068;

Fax: 080 3264276

Via Vittorio Bachelet S.

N. - Cap: 70024

S.M. Ingannamorte Scuola Superiore Telefono: 080 3264277 Via Baracca, 62 - Cap:

70024

Santomasi: Scuola Superiore Telefono: 080 3267691;

Fax: 080 3267691

Corso Aldo Moro, 51 -

Cap: 70024

Vittorio Bachelet Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Commerciale

Telefono: 080 3266068;

Fax: 080 3264276

Via V. Bachelet - Cap:

70024

Vittorio Bachelet Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Commerciale

Telefono: 080 3266068;

Fax: 080 3264276

Via Bachelet - Cap:

70024

Scuole Private

Crescere Insieme Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265054 Via Tiziano 28 - Cap:

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 162

- Paritaria 70024

I Coccoloni Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 2480550 Via Vespucci 12/14 -

Cap: 70024

Il Girotondo Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3267721 Via Girdini, 26 - Cap:

70024

Maria Immacolata Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3267688;

Fax: 080 3267704

Via Maiorana, 2 - Cap:

70024

San Matteo Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3267728;

Fax: 080 3267728

Via Ciro Menotti, 10 -

Cap: 70024

Santa Cecilia Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3267506 Piazza Scacchi, 21 -

Cap: 70024

Santa Teresa Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3251562;

Fax: 080 3251562

Via Vittorio Veneto, 16 -

Cap: 70024

Ss. Nome di Gesù Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3267728;

Fax: 080 3267728

Flli Bandiera, 19 - Cap:

70024

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 163

Minervino Murge

Scuole Statali

De Amicis Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691052 Via Amicis - Cap: 70055

G. Santomauro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 883694071 Via Bari 1 - Cap: 70055

I.C. Pietrocola - Mazzini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691008;

Fax: 0883 691008

Piazza Aldo Moro, 9 -

Cap: 76013

Via Orto Borrelli Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691422 Via Orto Borrelli - Cap:

70055

De Amicis Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691052 Via Einaudi 1 - Cap:

70055

Pietrocola Cd Minervino Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691008;

Fax: 0883 694986

Piazza Trento E Trieste

9 - Cap: 70055

Vittorino Da Feltre Minervino Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691204 Via Di Vagno 25 - Cap:

70055

Mazzini Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 0883 694057;

Fax: 0883 694057

Viale Di Vittorio 43 -

Cap: 70055

Enrico Fermi Scuola Superiore: Liceo

Scientifico

Telefono: 0883 691282;

Fax: 0883 691282

Via Dante 61 - Cap:

70055

I.C. Pietrocola - Mazzini Codice Meccanografico:

BAIC80000Q

Scuola Superiore:

Telefono: 0883 691008;

Fax: 0883 691008

Piazza Aldo Moro, 9 -

Cap: 76013

Scuole Private

Ignazio Bevilacqua Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 0883 693190;

Fax: 0883 698070

Via Imbriani, 93 - Cap:

70055

Sandro Pertini Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 0883 692341;

Fax: 0883 692341

Largo Stazione - Cap:

70055

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 164

Poggiorsini

Scuole Statali

Salvatore Cirasole

Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3237062;

Fax: 080 2464192

Piazza Aldo Moro 15 -

Cap: 70020

Sc. Materna di Poggiorsini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 867061 Via Giovanni XXIII -

Cap: 70020

Scuola Elementare Poggiorsini Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 867061 Via XX Settembre -

Cap: 70020

Sc. Media Poggiorsini Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3237062;

Fax: 080 32370627

Piazza A. Moro, 15 -

Cap: 70020

Salvatore Cirasole Scuola Superiore Telefono: 080 3237062;

Fax: 080 2464192

Piazza Aldo Moro 15 -

Cap: 70020

Scuole Private

Maria Ss. Addolorata

Scuola materna

(dell'infanzia) - Paritaria

Telefono: 080 3237172 Via Addolorata 23 -

Cap: 70020

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 165

Ruvo di Puglia

Scuole Statali

C.D. Bovio Ruvo Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611001;

Fax: 080 3620399

Largo Di Vagno 13 -

Cap: 70037

2 C.D. S.G.Bosco Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611678;

Fax: 080 3601074

Corso A. Jatta, 34/d -

Cap: 70037

C. Andersen Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3615585 Via Martiri Delle Foibe,

Snc - Cap: 70037

Carlo Collodi Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612704; Via Giordani - Cap:

70037

Domenico Cantatore Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3615546 Via De Pretis - Cap:

70037

Francesco Rubini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612681 Via Trieste 26 - Cap:

70037

G. Barile Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611520 Via Papa Giovanni

XXIII - Cap: 70037

Walt Disney Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612678 Corso Jatta 34/h - Cap:

70037

1 C.D. Bovio Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611001;

Fax: 080 3620399

Largo Di Vagno 13 -

Cap: 70037

2 C.D. S.G.Bosco Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611678;

Fax: 080 3601074

Corso A. Jatta, 34/d -

Cap: 70037

Bartolo di Terlizzi 2 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611510;

Fax: 080 3601074

Via Madonna Delle

Grazie2 - Cap: 70037

G.Bovio 1 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611001;

Fax: 080 3620399

Largo Di Vagno 13 -

Cap: 70037

S.G.Bosco 2 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 811678;

Fax: 080 3601074

Corso A. Jatta 34d -

Cap: 70037

Cotugno

Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3611009 Via S. Ten Vito

Ippedico 11 - Cap:

70037

S.M.S. Carducci Giovanni XXIII Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 080 3612658 Via Madonna Delle

Grazie, 10 - Cap: 70037

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 166

O. Tedone Scuola Superiore: Liceo

Scientifico

Telefono: 080 3601414;

Fax: 080 3601415

Via A. Volta, 13 - Cap:

70037

Padre A. M. Tannoia Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Commerciale

Telefono: 080 3628299;

Fax: 080 3628299

Via Madonna Delle

Grazie, 6 - Cap: 70037

S.M. De Gasperi: Scuola Superiore Telefono: 080 8724106 Via S. Elia, 143 - Cap:

70033

Scuole Private

La Scuola di Titti Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3628028 Via Bartolo Di Terlizzi

23 - Cap: 70037

Pio XII Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3611066;

Fax: 080 3611066

Via Valle Noe' 15 - Cap:

70037

Sacro Cuore Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3611576;

Fax: 080 3601839

Cso Antonio Jatta, 19 -

Cap: 70037

San Gerardo Maiella Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3611078;

Fax: 080 3611078

Via A. Mario 31 - Cap:

70037

Scuola Aperta Peter Pan

Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 080 3601941 Strada Provinciale

Ruvo-terlizzi 12 - Cap:

70037

Sacro Cuore Scuola elementare (primaria) -

Paritaria

Telefono: 080 3611576;

Fax: 080 3601839

Corso Jatta 19 - Cap:

70037

Guido D'Arezzo

Scuola Superiore: Liceo

Linguistico - Paritaria

Telefono: 080

09944666; Fax: 080

09944666

Via Massari N. 5 - Cap:

70037

Guido D'Arezzo Scuola Superiore: Liceo

Linguistico - Paritaria

Telefono: 080 0994666 Via Massari, 3 - Cap:

70037

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 167

Spinazzola

C.D. Mazzini - S.M. De Cesare Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 681347;

Fax: 0883 681135

Via Nazario Sauro 2 -

Cap: 70058

Plesso Mazzini

Scuola materna (dell'infanzia) Via N. Sauro - Cap:

70058

Via Aldo Moro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 682082; Via Aldo Moro - Cap:

70058

Mazzini C.D.Spinazzola Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 681135 Via Nazario Sauro 2 -

Cap: 70058

Rocco Ciani . C.D.Spinazzola Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 681494 Corso Umberto I - Cap:

70058

De Cesare Scuola media (secondaria di I

grado)

Telefono: 0883 681217;

Fax: 0883 681217

Corso Umberto I, 263 -

Cap: 70058

C.D. Mazzini S.M. De Cesare Scuola Superiore Telefono: 0883 681347;

Fax: 0883 681135

Via Nazario Sauro 2 -

Cap: 70058

I.T.I.S. Spinazzola Scuola Superiore: Istituto

Tecnico Industriale

Telefono: 0883 681233;

Fax: 0883 681233

Contrada Gatone

Turcitano - Cap: 70058

Spinazzola Scuola Superiore: Liceo

Scientifico

Scuole Private

Principessa Maria Pia Di Savoia Scuola materna (dell'infanzia)

- Paritaria

Telefono: 0883 681360;

Fax: 0883 681360

Via Cavour, 35 - Cap:

70058

Pilone Ada Ceschin Scuola Superiore: Liceo

Linguistico - Paritaria

Telefono: 0883 681605 Prolungamento Via

Roma - Cap: 70058

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 168

Questionario Masserie Didattiche

Parte 1: Anagrafica

1. Denominazione

2. Sede legale

3. Superficie agricola totale (ettari)

4. Indirizzo colturale

4.1 ARBOREE PERMANENTI

TIPOLOGIA VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI

OLIVO (VARIETÀ/HA)

VITE (VARIETÀ/HA)

MANDORLO (VARIETÀ/HA)

CILIEGIO (VARIETÀ/HA)

PESCO E PERCOCO (VARIETÀ/HA)

ALTRO (SPECIFICARE)

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 169

4.2 SEMINATIVO

TIPOLOGIA SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI

CEREALI

(FRUMENTO, AVENA, ORZO, FARRO, TRITICALE…)

FORAGGERE TEMPORANEE (TRIFOGLI, SULLA, FORAGGERE CONSOCIATE)

PASCOLI

(SPECIFICARE SOLO ETTARI)

ORTIVE

(POMODORO, FINOCCHIO, LATTUGA, ECC…)

ALTRO (SPECIFICARE)

4.3 Bosco (ettari)

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 170

4.4 BESTIAME

TIPOLOGIA RAZZA/ NUMERO CAPI

RAZZA/ NUMERO CAPI

RAZZA/ NUMERO CAPI

RAZZA/ NUMERO CAPI

BOVINO

BUFALINO

OVINO

CAPRINO

CAVALLI

ASINI

SUINO

AVICOLI

ALTRO SPECIFICARE

1. LE ATTIVITÀ DI MASSERIA DIDATTICA SONO REALIZZATE IN FABBRICATI STORICI?

SI/NO

2. Sede operativa (se differente dalla sede legale)

3. Titolare dell’aziende

4. Contatti

numero di telefono:

Email:

sito web:

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 171

5. Referente attività della masseria didattica

6. Numero di unità di personale dipendente

7. Periodo di apertura

8. Periodo di chiusura

9. Certificazioni presenti in azienda

8.1 HACCP

8.2 Agricoltura biologica

8.3 Certificazioni prodotti agricoli (DOP IGP, DOC, etc. specificare su quale prodotto )

8.4 Certificazioni ISO 14001 (basso impatto ambientale)

8.5 Certificazioni ISO 9000 (sistemi di gestione della qualità)

Altro

10. Le produzioni aziendali vengono utilizzate solo in azienda per attività di agriturismo

o didattiche, oppure vengono vendute a terzi (o viceversa)?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

Parte 2: Attività masseria didattiche

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 172

1. Tematica generale (apporre una x)

1.1 Percorsi di educazione agroambientale

Il bosco: conoscenza e leggende

Flora e fauna selvatica

Le siepi, le piante secolari

Suoni e odori della campagna

L’agricoltura biologica

Gli animali della fattoria

Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni

Il riciclo dei materiali

Ciclo dell’acqua

Il suolo

Osservazione al microscopio

1.2 Percorsi sul territorio e la civiltà rurale

I vecchi mestieri

Il museo degli attrezzi della civiltà contadina

Costruiamo i giochi di una volta

Ecomuseo e storia dell’agricoltura

Danze popolari di tradizione contadina

Laboratorio archeologico

1.2 Percorsi di educazione alimentare

Lavorazione del latte e trasformati

Raccolta della frutta e trasformati

Fattoria con animali

Raccolta e trasformazione erbe officinali

Api e lavorazione del miele

Ciclo dei cereali

Ciclo della verdura

Attività legate all’acquacoltura

Laboratorio del pane

2 Quali laboratori, in particolare, sono presenti nella masseria didattica? Descrivere tutto il percorso

Lab.1

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 173

Lab.2

Lab.3

Lab.4

Lab.5

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 174

3 Animali presenti in azienda dedicati all’attività didattica

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

4 Lingue straniere parlate

1.

2.

3.

4.

5 Laboratori in convenzione con altri soggetti (parco, associazioni, cooperative, comuni etc.)

1.

2.

3.

4.

6 Costo a giornata per persona? ________________________________

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 175

3. Informazioni sull’azienda

1. Nel caso sia presente tra i servizi, la ristorazione:

Numero di coperti: __________________

1.2 Tipologia di cucina:

Cucina tipica

Cucina a km zero

Cucina biologica

Cucina vegetariana

Cucina vegana

Cucina internazionale

Altro (specificare)

___________________________ ___________________________

1.3 Orari di apertura:

Pranzo: _______________________

Cena: ________________________

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 176

1.4 Numero di coperti:

Numero Singoli (anche famiglie)

Gruppi (organizzati)

Da 0 a 10

Da 11 a 20

Da 21 a 30

Da 31 a 40

Da 41 a 50

Oltre 50

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 177

2. Target

2.1 Descrivere il target dei propri clienti di riferimento (inserire le

percentuali)

Scuole

Scuola d’infanzia

Scuola primaria

Scuola media inferiore

Scuola media superiore

Famiglia

Altro… (descrivere) (ad esempio associazioni disabili)

2.2 FASCIA D'ETÀ

3-5

6-10

11-13

14-16

17-19

20-25

26-30

Oltre i 30

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 178

2.3 Numero di visitatori annuali

Numero Singoli gruppi

Da 0 a 10

Da 11 a 20

Da 21 a 30

Da 31 a 40

Da 41 a 50

Oltre 50

2.4 Numero di pernottamenti annuali (rispondere solo nel caso la vostra azienda disponga di questo servizio)

Da 0 a 10

Da 11 a 20

Da 21 a 30

Da 31 a 40

Da 41 a 50

Oltre 50

Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo

Pag. 179

Il sottoscritto…………………………. è al corrente che i dati ricavati da questa indagine saranno

divulgati al fine di compiere un indagine sul territorio e favorire la promozione della

propria attività.

Il sottoscritto......................................... autorizza al trattamento dei dati personali, ai

sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003 ai fini delle attività progettuali